Lungarno n. 77 - ottobre 2019

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Ottobre 2019


FIND YOUR DIFFERENCE


Intervista a J.P Bmeni Francesca Di Lavanda Florence Creativity L'importanza della castagna A caccia di tartufi L'Accademia Cappiello

Ottobre da non perdere

Accadde a Ottobre

Sipario Le cinque “R” Il fintocolto a Firenze L’albero del mese Frastuoni Nuove aperture Firenze No Cost Oroscopo

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Il giglio di David

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Editoriale La Serenata

Dallo Yemen a Sollicciano Intervista ad Alex Neri Il ritorno del Jaiss Firenze missing

Eco-Design

Amir Project

Agenda

Woodstock In sala ad ottobre Up&Down Esseri urbani Personaggi fiorentini Letture I mestieri del libro Libri e-lettrici Casa Jazz Parla come mangi A tutta birra


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La serenata di MATILDE SERENI

“Mi sveglio la mattina, leggo il giornale e mi dico Oh, no! Spesso rimango depresso per mezza giornata. Come rimedio, e come un possibile tipo di terapia, ho cominciato a collezionare buone notizie”. (D. Byrne) Alla tenera età di 67 anni, David Byrne – che poteva starsene in un’isola caraibica a godersi la lunga e serena pensione da testa parlante – ha deciso di avviare un progetto editoriale globale volto a diffondere buone notizie: “Reasons to be Cheerful - an online editorial project sharing stories of solutions and positive change”. Lungarno non ha la stessa pretesa, ma nel suo piccolo riesce a dare una chiave di lettura a 360 gradi sul mondo culturale fiorentino che spesso non è come ci si immagina (o forse neanche sappiamo cosa immaginarci). Sì perché quando si dice cultura non si parla solo di eventi, luci, inaugurazioni. Cultura è anche uno sguardo sull’integrazione, cultura è raccontare le storie di associazioni che operano per creare valore ma lo fanno senza fari puntati addosso; cultura è certamente anche un concerto, un festival, l’apertura di un bistrot che si impegna a calendarizzare appuntamenti letterari, una rassegna cinematografica. Cultura è parlare dell’ambiente, del cibo che mangiamo, di un locale storico che chiude o magari che riapre, ma anche di come si sta dentro ad un carcere, di come un ragazzo di 20 anni possa decide di vivere la vita di strada e del perché un uomo di 50 vive in un sottopasso cittadino tenendolo pulito giorno dopo giorno. Tutto questo è Lungarno, an editorial project sharing stories of solutions and positive change, ma based in Florence. Buona lettura

La prospettiva di Bibbiano di JACOPO AIAZZI

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ibbiano è una frazione del comune di Buonconvento, nella provincia di Siena, ricca di spazi verdi e luoghi suggestivi, agriturismi e qualche taverna. Per descrivervi questa ridente cittadina toscana citerò fedelmente Wikipedia: «Il toponimo Bibbiano deve il suo nome, per derivazione, dal termine "bibbio" (lat. bibianum), altro nome del fischione, un uccello acquatico che proliferava in queste zone». Tra delicate questioni di paesi omonimi e il fischione, noi come sempre scegliamo di approfondire la storia del volatile. Un problema di prospettive, talvolta distorte, che ci hanno involontariamente attirati nella realizzazione di questo numero autunnale di Lungarno. Un ragazzo malato può ritrovarsi in un luogo in cui non riesce a comunicare e diventare una guida spirituale, un tizio che raccoglie immondizia ad un cassonetto potrebbe essere un artista e un’imprenditrice può trasformarsi in eclettica artigiana. Oltre alle persone, anche i luoghi possono finire vittime della prospettiva: la chiusura di un negozio tradizionale, ad esempio, può far nascere la passione negli abitanti di un quartiere per le ricette esotiche, così come un luogo di preghiera può aver bisogno di essere difeso costantemente. Queste sono solo alcune delle tante storie che troverete in questo numero, insieme agli appuntamenti più interessanti, le novità ma anche le tradizioni del nostro territorio. È la nostra personale nidificazione del fischione di cui abbiamo deciso di parlarvi.

IN COPERTINA

Dalla finestra di Francesca Santi

Mi chiamo Francesca Santi, sono originaria di Sansepolcro; ho studiato grafica allo IUAV della Repubblica di San Marino poi all’ISIA di Urbino e qui mi sono appassionata di illustrazione. Ho lavorato tra Milano e Firenze, dove attualmente faccio base. Di professione e formazione sono una grafica, di quelle minuziose con la passione per l’editoria e i dettagli che nessuno nota. Per passione sono illustratrice di quelle che si sporcano le mani, disegnano veloce, sprecano tanti fogli e cambiano tecnica ogni mese. colorcoleottero.tumblr.com instragram: @frasansan

Iscrizione al Registro Stampa del Tribunale di Firenze n. 5892 del 21/09/2012 N. 77 - Anno VIII - Ottobre 2019 - Rivista Mensile ISSN 2612-2294

Proprietario: Associazione Culturale Lungarno Editore: Tabloid Soc. Coop. • Firenze • N. ROC 32478 Direttore Responsabile: Jacopo Aiazzi Stampa: Tipografia Baroni e Gori srl • Prato

Nessuna parte di questo periodico può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell'editore e degli autori. La direzione non si assume alcuna responsabilità per marchi, foto e slogan usati dagli inserzionisti, né per cambiamenti di date, luoghi e orari degli eventi segnalati. PER INFO E PUBBLICITÀ tel. 055 6587611 e-mail: commerciale@tabloidcoop.it

I contenuti di questo numero sono a cura dell'Associazione Culturale Lungarno. Per la loro realizzazione hanno collaborato: Daniele Pasquini, Giulio Garosi, Michele Baldini, Giulia De Giorgio, Luca Andreozzi, Raffaella Galamini, Gabriele Giustini, Giacomo Alberto Vieri, Alba Parrini, Elena Reni, Erika Gherardotti, Martina Vincenzoni, Caterina Liverani, Tommaso Chimenti, Francesca Corpaci, Lafabbricadibraccia, Tommaso Ciuffoletti, Marcho, Marianna Piccini, Walter Tripi, Luca Starita, Carlo Benedetti, Todo Modo, Giulia Focardi, Marco Tangocci, Davide Di Fabrizio, Marta Staulo, Andrea Bertelli, Lavinia Ferrone, Rame13, Alect, Francesca Santi. Caporedattore: Riccardo Morandi Editor: Arianna Giullori Progetto grafico: Francesca Arfilli L'Associazione Culturale Lungarno ringrazia la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze per il contributo a sostegno delle attività culturali svolte.


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Dallo Yemen a Sollicciano STORIA DI HAMDAN, UN IMAM IN CARCERE di DANIELE PASQUINI Foto di GIULIO GAROSI

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amdan Al Zeqri oggi ha 33 anni, ma ne aveva 18 quando è arrivato in Italia dallo Yemen. Da Sana’a al Meyer, grazie ad un accordo internazionale, per curare la gamba affetta da un’infezione alle ossa. Lasciata la famiglia, gli unici contatti umani sono con il personale medico italiano, di cui non capisce una parola. Poi, durante la degenza, cambia qualcosa: Hamdan è un fedele musulmano e durante le giornate in ospedale apre il Corano e prega. L’uomo con cui condivide la stanza ha sul comodino una Bibbia: si osservano e si sorridono. Poi iniziano ad offrirsi il caffè al distributore automatico, scambiano qualche parola in una lingua che non esiste: è lì che Hamdan capisce che la propria missione di vita sarà fare il mediatore culturale. Il suo compagno di stanza vive nelle campagne vicino a Vicchio in una Comunità di laici cattolici, “Il Mulino”, con uomini e donne che hanno deciso di vivere all’insegna della condivisione. Propone al ragazzo di andare a vivere con loro, tra le famiglie del Mugello. Lui, musulmano, accetta. Fa fisioterapia e studia l’italiano, alterna visite mediche a progetti per il futuro. Inizia a collaborare come traduttore in ospedale e negli uffici pubblici, per aiutare quanti, arrivati in Italia, si sono trovati persi. Frequenta la Comunità Islamica di Firenze, partecipa alla preghiera nella (non)moschea di Borgo Allegri e la sera torna a Vicchio nella sua nuova casa. Il suo italiano si fa sempre più fluente e la cadenza araba si inizia a confondere con la c aspirata dei fiorentini. Trova lavoro in un’azienda del settore aerospaziale e continua a fare volontariato come mediatore culturale. L’imam di Firenze Izzedin Elzir si accorge che questo ragazzo yemenita con le stampelle ha della stoffa: studia il Corano, è appassionato, è intelligente. Hamdan allora inizia a seguire i giovani della comunità islamica aiutandoli con la lingua e con lo studio della religione. La comunità lo nomina referente per il dialogo interreligioso e lui si iscrive poi alla facoltà di Teologia, dove approfondisce il cattolicesimo. Ma sull’occidente aleggia lo spauracchio del terrorismo: Hamdan collabora con associazioni di volontariato per raccontare l’altro Islam – “quello vero” – che le guerre sante non esistono, che Jihad vuol dire sì lotta, ma lotta interiore, e ricorda sempre che “tradurre è tradire”. Ma non è semplice da spiegare, e i primi a non capirlo sono alcuni musulmani: le idee dell’ISIS fanno presa sui più poveri, l’estremismo fa proseliti tra gli emarginati, e se l’educazione ha tempi lunghi sono invece brevi quelli della rabbia. Secondo i dati del Ministero della Giustizia in Toscana i detenuti stranieri sono circa 1800 e almeno la metà provengono da paesi in cui l’Islam è la religione più diffusa: spesso sono giovani che hanno commesso furti, spacciatori, ragazzi coinvolti in risse o trovati senza documenti e senza dimora. Non sono terroristi, ma rischiano di scontare la pena per poi tornare fuori più emarginati e arrabbiati di prima. Un accordo del 2015 tra Ministero dell’Interno e Unione delle Comunità Islamiche Italiane (UCOII) introduce la figura della guida spirituale islamica per i detenuti: ed è così che Hamdan, che nel 2017 è diventato cittadino italiano, va anche in carcere a Sollicciano. Ogni venerdì guida la preghiera, parla con chi ha voglia di ascoltare e ascolta chi ha voglia di parlare. Discutono di Islam, ma anche di giustizia, di speranza e di prospettive per il futuro. Poi dal carcere torna a lavoro, studia i vangeli, prega in moschea e infine torna a casa. Hamdan soffre perché gli mancano i parenti e pensa ogni giorno al suo paese distrutto dalla guerra civile. Hamdan sorride e scuote la testa quando gli parlano di vino e di maiale. Quando si parla di identità, Hamdan si fa serio e racconta la sua storia.

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Il Giglio di David di MICHELE BALDINI E GIULIA DE GIORGIO Foto di GIULIO GAROSI

Joseph Levi

Amedeo Spagnoletto

Rabbino Capo Emerito

Rabbino Capo

Rabbino capo dal 1996 al 2017, per Joseph Levi gli «L’ informazione più grande che deve passare riguarda ebrei fiorentini “sentono molto la propria apparla vocazione che porta con sé l’ebraismo durantenenza” più e prima della Fede. Sentimento te tutte quante le epoche.» Il Rabbino Capo che si manifesta sia privatamente che pubAmedeo Spagnoletto, voce “ufficiale” Fiorentino, ebreo di origini ma laico (le due blicamente. Si è impegnato a promuovedella Comunità, sembra guardare al cose sono scindibili, rivela «l’Ebraismo è una culre il “Balagan Café”, iniziativa legata futuro con speranza: «la chiave del futura molto affascinante, una fede di equilibrio e rigore»), a una cultura millenaria, che apre turo di una piccola comunità italiana Virgilio (o Mosè) in un mondo a me ignoto, Guido C.T. ogni anno le porte del giardino delrisiede nella volontà, da parte delle comincia a illustrarmi il suo punto di vista, con originalità e la Sinagoga a una crescente platea nuove generazioni, di rimanere adecompetenza: «“Da secolare squallore a vita nuova restituita” sull'ardi curiosi. Una riscoperta, quella renti all’identità ebraica», volontà co di Piazza della Repubblica significa “abbiamo demolito il ghetto!”». dell’ebraismo in Europa (a Firenze da cogliere e stimolare con intelFirenze era allora Capitale d’Italia e forse è per una sorta di comda oltre 500 anni), tardiva rispetto ligenza e freschezza. Un compito pensazione che pochi anni dopo fu eretta la grande Sinagoga in alle culture più “esotiche”. Accetta che spetterebbe ai propri Rabbini via Farini, l’adiacente ospizio e poi Ruth, il ristorante Kosher la presenza costante di militari a e ai propri insegnanti, quello di (cucina, o meglio alimentazione, che meriterebbe un focus), presidio del Tempio ma aggiunge trasmettere i valori che i grandi uniche testimonianze tangibili della presenza ebraica a Firenche “sarebbe stato meglio ci fosse stata maestri hanno lasciato. ze (circa 3000 persone). «Guido – chiedo più incalzante – sei favorevole al presidio militare permanente della sinagoga?». prima del 1941 anziché adesso. I fenomeE il presidio militare al Tempio? «Sì, almeno come deterrente dei rischi. Senza parlare di ni di intolleranza sono marginali rispetto Spagnoletto esprime gratitudine e riantisemitismo, esistono fenomeni di intolleranza all’apertura dimostrata qui nei nostri contiene fondamentale il contributo della legati a episodi contestuali, magari in Mefronti, altra cosa è Roma”. Tra i molti insigni scuola nell’educazione alla tolleranza e dio Oriente». M.B. ebrei fiorentini tra Otto e Novecento, a partire al dialogo: «sono due facce della stessa medadal Rabbino Margulies, “possiamo fare il nome del glia, occorre affiancare alla protezione delle forze musicista Abraham Basevi, fondatore del conservatorio di dell'ordine anche un serio programma educativo verso le Firenze, i fratelli D’Ancona, fra cui il Prof. Alessandro d’Ancona, nuove generazioni», verso un mondo dove tutti possano i fratelli Ambron e la collezione artistica lasciata al Museo Pitti e sentirsi liberi di esprimere la propria religiosità. G.D.G. infine i F.lli Rosselli ed il loro contributo antifascista.” M.B.

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Intervista a

Alex Neri di LUCA ANDREOZZI

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lex Neri è un musicista, compositore, produttore e DJ. Studia al conservatorio pianoforte, la sua anima sarà poi rapita dalla musica elettronica. Membro e fondatore dei Planet Funk, è presente da anni nella direzione artistica del Tenax di Firenze e fonte inesauribile di novità.

Qual è stata la tua formazione? “Approcciai il mondo della musica attraverso il pianoforte. Vivevo in un piccolo palazzo di un quartiere popolare di Sarzana e sopra al mio appartamento viveva una signora che possedeva un pianoforte. Sentirla suonare mi incuriosii molto, così una volta decisi di provare a suonare anche io. M’innamorai follemente! Successivamente la mia famiglia mi spinse molto a studiare lo strumento anche se tutta quella pressione mi dava terribilmente fastidio, avevo solo nove anni. In ogni caso continuai a suonare e studiai al conservatorio per quattro anni”. Come lo studio classico del pianoforte ha influenzato sul tuo stile? “Lo studio classico del pianoforte ha influenzato il mio stile, bene e male. Mi ha dato un’impostazione classica, appunto, alquanto canonica e dura che per certi aspetti allontanava il mio amore per la musica. Ad un’età giovane avevo voglia di suonare, adoravo i Beatles per esempio, ma nell’ambiente in cui mi trovavo era quasi un’eresia. Questo limite mi ha allontanato dal classico e mi ha portato poi all’elettronica”. Come sei entrato in contatto con il mondo dei dischi e della musica elettronica? “Negli anni ‘70 mio padre era un Dj, avevamo la casa colma di dischi e libri. Però, in realtà, non volevo fare il Dj. L’ho capito nel tempo, strada facendo. Solo adesso, a cinquant’anni, penso di essere un bravo Dj, il percorso dunque è molto lungo e articolato”. Tu sei uno dei fondatori dei Planet Funk, come è nato il gruppo? “Il gruppo si è formato in un periodo in cui il mondo del clubbing mi stava particolarmente annoiando, fine anni ‘90, dove comunque avevo già dato 10 anni di dischi nel settore. Incontrai casualmente due ragazzi napoletani a Londra e a Miami con il quale abbiamo deciso semplicemente di incontrarci e suonare. Per me era un periodo di grande rivoluzione, così fondammo i Planet Funk, una specie di collettivo di rock elettronico sperimentale. Il primo disco è stato ‘Chase the Sun’ che fu un successo inaspettato. Purtroppo qualche anno fa un membro del gruppo è morto e questo ci ha fortemente scombussolato perché, al di là di tutto, un gruppo è un gruppo, che mi ha DI RAFFAELLA GALAMINI insegnato molto e senza questo nostro amico A distanza di quindici anni torna in pista, è proe membro, la differenza è grande”. prio il caso di dirlo, il Jaiss. Tempio della musica tecno, amatissimo dal popolo della notte, lo storico Un nuovo grande progetto: Radio locale ha annunciato la riapertura per il mese di Amblè. Di cosa si tratta? ottobre. I primi segnali sono arrivati sui social, in “Radio Amblè è una radio live streaming particolare sui profili Facebook e Instagram. Poche, che nasce da un’idea mia e di Fabrizio essenziali parole: «Yes it’s true. Re-opening seasons Bodini. Volevamo realizzare un luogo dove 2019-20». Poche parole che hanno mandato subito in fibrillazione il mondo del clubbing. Non poter ascoltare musica, fare talks, con un resta ora che attendere l’inaugurazione. palinsesto multiculturale e di qualità. Ci piace l’idea di far esprimere liberamente più DJ, muPer info: facebook.com/ sicisti e persone che vogliono condividere musica, jaiss.official.fanpage arte e pensieri. Da novembre suonerò anche io come gli altri una volta alla settimana”.

Il ritorno del Jaiss

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J.P. Bimeni

All’Auditorium Flog il prossimo 12 ottobre in occasione della 44esima edizione di Musica Dei Popoli. Una storia bellissima la sua, accompagnata da un disco altrettanto bello, che vale la pena raccontare di GABRIELE GIUSTINI Foto di TOMOKO SUWA-KRULL

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dosso sulla falsariga dei The Dap Kings per le produzioni Daptone. Lo scorso anno usciva il debutto, “Free Me”, lavoro chiaramente sofferto e influenzato tanto dal soul in stile Otis Redding, quanto dall’eleganza di Marvin Gaye, tanto dalle sonorità anni ‘60 della Motown quanto dai groove di casa Stax. Nel disco si parla di amore e perdita, paura e speranza, quella che ha consentito a Bimeni di far tesoro di esperienze terribili. «Quando mi trovavo nel mio letto di morte, dopo che mi spararono, chiamarono un prete per darmi l’estrema unzione, ricorda. Ho guardato il prete e ho detto “Non sento che morirò. Sento che vivrò a lungo, conoscerò il mondo e proverò a me stesso che il mondo non è soltanto odio o omicidi”». J.P. ce l’ha fatta, è sopravvissuto e ci sta raccontando tutto, col cuore in mano e con un’estensione vocale tipica dei più grandi di tutti i tempi.

el 2018, in Inghilterra, si parlava di questo cantante soul che ricordava il primissimo Otis Redding. Intendiamoci, non una scopiazzatura in bella copia, ma voce e suoni che ricordavano Redding con alcune influenze afro. Il nome di questo artista è J.P. Bimeni e la sua è una storia bellissima, un po’ come quelle di Sharon Jones e Charles Bradley, anche se poi, su di loro, la sfortuna ha nuovamente bussato. Bimeni è discendente di una famiglia reale burundese – sì, ed è subito Eddy Murphy ne “Il principe cerca moglie”. Ma qui si ride meno, molto meno. Bimeni, quindicenne, lascia il suo paese durante la guerra civile riuscendo a scappare a tre attentati. Ottiene lo stato di rifugiato e fugge nel Regno Unito. «In Galles per la prima volta comprai della musica – raccolte di Ray Charles, Otis Redding, Bob Marley e Marvin Gaye» racconta. Non avevamo dubbi, J.P., sapevamo che ci saresti cascato. D’altronde, fossimo stati negli anni ’60, saresti uscito su Motown. Nel 2001 si trasferisce a Londra, dove ha l’opportunità di confrontarsi con la scena locale. È lì che ha la possibilità di entrare in contatto con Roots Manova - con la cui band farà alcune jam session - e di incontrare una giovanissima Adele. La svolta avviene nel 2013, quando fu invitato ad unirsi ad una tribute band di Otis Redding (ehi, fermi, quindi anche le tribute band hanno un senso?). Quattro anni dopo, ospite degli ottimi Speedometer, in Spagna, viene notato da Tucxtone Records, etichetta spagnola specializzata in black music. Nello stesso anno, Bimeni, si ritrova quindi accompagnato dai The Black Belts, una band cucitagli ad-

CURIOSITÀ

Il disco di J.P. Bimeni si intitola “Free Me” ed è uscito nel Regno Unito nel 2018. L’album è stato distribuito nel nostro paese solo recentemente, dopo l’attenzione ottenuta all’estero. J.P. Bimeni è stato fra gli ospiti del Jova Beach Party in occasione della data dello scorso 20 luglio a Barletta.

J.P. BIMENI & The BLACK BELTS in concerto Musica dei Popoli 2019 - 40 anni - XLIV edizione Sabato 12 ottobre 2019 Auditorium FLOG, via Mercati 24 B, Firenze Apertura porte h.21.30

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Firenze Missing:

per chi l'avesse vista telefonare al... di GIACOMO ALBERTO VIERI

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illustrazione di ALECT

Da qualche settimana si erano pure messi in testa (toh) di dedicare un giorno alla settimana alla loro cucina tipica. Sfiziosi vassoi di pollo tandoori, tikka masala, croccanti samosa. A me pareva una cosa bellissima: vedere certe carampane ottuagenarie tornare verso casa con quel profumo inconfondibile di spezie sulla giacchina in tweed. Niente: rientrato dalle vacanze ho scoperto che purtroppo, fra l'affitto, le tasse e la diffidenza dei clienti al nuovo, purtroppo Paul e Pina hanno mollato la presa. E dunque 'sto multiculturalismo che tanto rimpalla fra bocche e giornali pare conti più vittime che eroi: mentre ci attardiamo a delineare i perimetri di dove “c'è nostro”, e quanto ci garberà rivendicare la sovranità delle cose, le mezzore ad ascoltare i segreti del vero tortello mugellano, ormai sul giglio della vera Firenze ci son più popoli che petali. I campanelli dei portoni sono mappamondi, non so se ci avete fatto caso. Di genuino, di vergine, sembra resti sempre meno. E magari non avremo cacciaviti, ma possiamo comunque scegliere di cambiare insieme, ridefinire i profili urbani per entrarci tutti, vestiti a modino, e provare a fare una fotografia e dire “cheese”, “käsekuchen”, “whiskey”, “qiézi” (茄子) o come vi pare ma insomma sorridere, ché Firenze non sta scomparendo. I più alti in ginocchio, mi raccomando. Sennò dalle file dietro non ci si riconosce mai.

gni tanto 'sta cosa la dobbiamo ridire: “Firenze sta scomparendo”. Non ci sono più le botteghe, i crostini ai fegatini sanno di strano, non si può più camminare in centro, a caso, senza che qualcuno ti fermi a chiedere “e dove è questo”, “e where is quell'altro”, non c'è più l'elemento autoctono insomma, chissà dove si sarà nascosto, fra portachiavi del David in colori fluo e le gincane di turisti caracollanti nel perimetro golden. Lo dobbiamo ridire, insomma. Perché già solo dirlo ci fa stare meglio, no? Quando poi arrivano notizie come quella della chiusura di due storiche mesticherie del centro, “Pagni” in Via de'Neri e “Tondo” di Via Nazionale, commerci di lungo corso, saghe familiari, danari e gloria in principio, mestizia e scoramento negli ultimi tempi, allora all'ineluttabilità dell'assalto si unisce anche un poco di commiserazione, una puntina di livore talvolta: “Firenze sta scomparendo”. Nel mio quartiere, poco fuori dal centro, qualche mese fa una delle botteghe alimentari storiche, di lungo corso, saga familiare, ha cambiato gestione. Udite udite, è stata una coppia di giovani sposi indiani a riprenderne le sorti. Lui, che chiamerò Paul, aveva deciso di prolungare gli orari di apertura, lei, che chiamerò Pina, si affaccendava a preparare lo stesso cibo toscano, fegatini compresi, assimilato durante il periodo di affiancamento ai titolari della precedente gestione.

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Francesca Di Lavanda Una creativa rubata al mondo dell’imprenditoria di ALBA PARRINI

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bbene sì, esiste davvero chi ha lasciato tutto per fare del suo hobby la sua professione. Una delle poche impavide che ha avuto il coraggio di dire “mollo tutto e cambio vita” è Francesca Ventroni, alias “Francesca di Lavanda” che ha da pochissimo rivoluzionato tutto il suo mondo per andare dietro al suo sogno color lilla, lo stesso colore che ritroviamo nei suoi capelli e nei suoi tatuaggi. Francesca era un’imprenditrice, prima del settore turistico alberghiero e poi del commercio “avevo aperto un negozio di articoli per bambini ispirato al mondo Nord-Europeo”. Da sempre la passione per il cucito e le creazioni personalizzate “anche lì avevo un angolo fai da te, con macchine da cucire, e l’idea di fare corsi di DYI”. Purtroppo la vita dell’imprenditrice è fatta anche di amministrazione: “a un certo punto ho realizzato che il progetto in cui avevo messo tutta me stessa era diventato qualcosa di molto diverso, e che per la maggior parte del tempo facevo più da passacarte che altro, e che non avevo tempo di

dedicarmi all’angolo creativo”. Complice una separazione e la voglia di trasferirsi, nasce l’idea di Lavanda Lab: “volevo delle gonne lunghe ma non ne trovavo di carine, così ho cominciato a cucirmele da sola”. Francesca è infatti cresciuta tra bottoni, modelli, e stoffe, complice una mamma sarta. “Ho comprato la mia prima macchina da cucire nel 2004 e da lì ho iniziato con i corsi di patchwork”. All’improvviso le sue gonne vengono notate e inizia la richiesta. “La parte che adoro di più è la ricerca dei tessuti. Con un pezzo non realizzo mai più di due/tre gonne, quindi in ognuna c’è davvero tanta ricerca. La richiesta più strana? Una gonna con un disegno fatto a mano da mio figlio Lapo, che ha solo 6 anni ma che è già il mio piccolo aiutante!”. Le prossime sfide? “Mi chiedevano dove abbia il mio laboratorio, per venirmi a trovare. Allora ho pensato: ma perché non ristrutturare una roulotte color lavanda che diventerà il mio laboratorio mobile?!”.

Florence Creativity va in scena la creatività

Arti manuali, bricolage hobbistica… tanti i nomi per le incredibili abilità dei molti, piccolissimi artigiani e appassionati delle arti manuali, che si incontrano a Firenze al Florence Creativity dal 31 ottobre al 3 novembre alla Fortezza Da Basso. La fiera è giunta ormai alla 13° edizione ed è diventata un appuntamento fisso per chi ha fatto della propria maestria nel creare un mestiere di vita, o più semplicemente un hobby da mettere a disposizione di tutti. Ciò che rende davvero particolare questa

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fiera è che non si tratta di vendita di prodotti finiti, ma di esposizione e condivisione di abilità e conoscenze spesso ormai dimenticate e di culture lontane dalla nostra, in grado di catturare la curiosità dei sempre più appassionati del settore nel segno della creatività e del divertimento. Ancora non sapete di avere un’abilità particolare? Nessun problema, basta partecipare a uno dei tantissimi workshop gratuiti per provare cose come la stampa botanica, il chalk paint o lo scrapbooking. A.P.


Eco design la sapiente arte di riciclare

di ELENA RENI

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er chi prova interesse per l’arte e l’ecologia, fare due chiacchiere con Giovanni Erbabianca, artista autodidatta ed eco-designer, è un’esperienza coinvolgente. Sistemando i mille oggetti sparsi nel suo laboratorio a due passi da piazza Tasso, Giovanni racconta la genesi della sua attività nata quasi per caso. Quando, in gioventù, percorreva in bicicletta le strade cittadine per raggiungere la bottega dove lavorava come parrucchiere, il suo sguardo veniva sempre più spesso rapito dai tanti materiali abbandonati vicino ai cassonetti, come corpi senza vita. Per lui quei “rifiuti” non sono altro che oggetti capaci di trasmettere ancora energie, come in una visione michelangiolesca, e per questo “degni di ricevere una seconda opportunità”. Così, dopo vari tentativi, le bottiglie di plasti-

ca sono presto diventate una scultura variopinta, le ruote di biciclette si trasformano in singolari lampadari… La sua sperimentazione inizia realizzando sculture luminose e, nei primi anni del 2000 apre il suo atelier Fiori di luce, prima in via Romana poi in Borgo San Frediano. La cura del dettaglio e dell’ambiente in cui l’opera andrà a collocarsi hanno presto portato Erbabianca ad approfondire i suoi studi fino a sentire l’esigenza di creare oggetti di design seguendo delle vere e proprie linee guida: partendo dalla casualità, l’artista trova nella geometria e nell’architettura la giusta chiave di lettura per la sua attività, portatrice di un messaggio di speranza. “Vorrei contribuire a gettare le basi per un avvenire meno impat-

tante; da una massa di rottami anche di difficile smaltimento può infatti nascere una vera e propria opera di design, preservando la materia prima e facendola rientrare nel proprio ciclo vitale”, afferma Erbabianca, fiducioso che il suo operato possa veicolare messaggi significativi in tema di ecologia e di economia circolare.


L’importanza della castagna

Illustrazioni DI RAME13

di ERIKA GHERARDOTTI

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ici castagna e pensi all’autunno. E speriamo che resti a lungo così. Purtroppo negli ultimi anni i nostri castagni sono stati attaccati da un parassita arrivato dalla Cina intorno al 2010: il cinipide. In alcune zone ne aveva addirittura azzerato la produzione. Grazie a delle campagne promosse dalla Regione Toscana che prevedono l’immissione controllata del suo antagonista naturale, dal 2015 c’è stato un lento ritorno alla normalità. Ma non va mai abbassata la guardia; anche perché, senza creare allarmismi, pare che ci sia un altro nemico: il fungo Gnomo Gnosis. I castagneti sono un patrimonio da salvaguardare, di cui il nostro territorio è ricco soprattutto nelle zone del Mugello e dell’Amiata, con un ruolo rilevante fin dal Medioevo, quando la castagna era considerata il “pane dei poveri”. Sono importanti per la produzione di legno, cosmetici, funghi, miele. E la castagna viene impiegata in molte ricette: dai necci, alle ballotte (pare che il termine ‘ballottaggio’ derivi dall’uso medioevale fiorentino di usare le castagne lesse come metodo di votazione) e molte altre. Ogni anno viene celebrata con molte sagre come “La sagra delle castagne” a Marradi, “Il Crastatone di Piancastagnaio”, la “Festa della Castagna” a Caprese Michelangelo o la “Castagnata Stiana”.

A caccia di tartufi di ERIKA GHERARDOTTI

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u e giù per i boschi con il cane a caccia di tartufi. Si chiama truffle journey ed è un’esperienza che si può compiere a Castelfiorentino. “Tartufi e funghi” di Stefania Calugi (www.tartufi.it/it) organizza su prenotazione questa particolare caccia che fa impazzire i turisti americani. Si parte a bordo di una jeep alla volta di una delle tartufaie biologiche di Calugi, in compagnia di un esperto e di uno dei cani addestrati alla ricerca. Al fiuto di Roy, un bianco meticcio samminiatese e del lagotto Rocky (per gli amici Cochi), è affidato il successo di questa battuta e il loro fiuto non fallisce mai. Pochi minuti in giro tra cespugli e rovi e il tartufo è scovato. Individuato il luogo, i cani segnalano al tartufaio la scoperta, saltando e abbaiando nel punto dove scavare con il vanghino. Spesso collaborano nelle operazioni di recupero. Il tartufo va estratto con cura per evitare di romperlo e sommariamente pulito, in modo da far cadere le spore nella buca. Un po’ come si fa anche per i funghi per favorire la riproduzione di altri esemplari. Pochi, sapienti gesti di fondamentale importanza. L’emozione di ritrovarsi tra le mani un tartufo bianco grande come un pugno, è pari all’odore persistente che sprigiona. L’esperienza si conclude prima con la visita a un percorso multimediale in azienda, poi a tavola con un menù, scontato a dirsi, a base di tartufo. 15


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Da 30 anni Il rex è un’altra cosa! REX CAFE - via fiesolana 25 r - firenze

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Project incontriamoci al museo

di MARTINA VINCENZONI

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foto di NICOLA NERI

a narrazione è uno strumento per interpretare se stessi e il mondo. In questo senso è molto potente: il punto di vista, il modo in cui un evento viene raccontato, dà significato all'esperienza. Questa semplice verità è alla base delle attività che costituiscono il progetto Amir – accoglienza, musei, inclusione, relazione. Amir propone alla città attività di mediazione culturale condotte da cittadini stranieri. Coinvolge sette musei tra Firenze e Fiesole ed è coordinato da Chiara Damiani: “Volevamo sviluppare i programmi rivolti agli stranieri superando i limiti di attività proposte dall’alto; dando a un gruppo di migranti gli strumenti per essere mediatori, la forza del progetto è maggiore”. Sì, perché gli effetti sono molteplici: i cittadini italiani

guardano ad un patrimonio che considerano proprio, dal punto di vista di un altro, arricchendolo di ulteriori significati. Inoltre, la presenza di mediatori stranieri fa avvicinare al museo persone che difficilmente sarebbero entrate. “I partecipanti restano molto colpiti quando osservano un'immagine della Madonna e imparano che è anche una figura chiave del Corano. Nella relazione con il mediatore inizia il processo di umanizzazione del diverso”. Nel mese di ottobre sarà possibile visitare l'Orto Botanico, il Giardino di Boboli e l'Area archeologica di Fiesole; poi riprenderà la programmazione nei musei. Le visite sono gratuite, così come gli ingressi ai siti. È necessario prenotare su: www.amirproject.com. Amir è anche su Facebook e Instagram.

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L'Accademia Cappiello UN LUOGO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE IN COMUNICAZIONE E GRAFICA di MARTINA VINCENZONI

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ella giungla della formazione professionale può essere difficile orientarsi, soprattutto quando si parla di settori in crescita esponenziale come la comunicazione e la grafica pubblicitaria. La tendenza esterofila a osservare il colore dell'erba del vicino, inoltre, rischia di lasciare in ombra realtà fiorentine attive con successo nel campo, come l'Accademia Cappiello. Ne abbiamo parlato con il Direttore Didattico Niccolò Pandolfini. Carta d'identità dell'Accademia? L'Accademia Cappiello è una scuola di vecchia data: esiste dal 1956 a Firenze, ma non per questo non è al passo coi tempi. Ci teniamo a rinnovarci continuamente guardando al mercato del lavoro e alle figure professionali che richiede per costruirci sopra dei percorsi formativi sempre aggiornati. I campi principali di studio sono quelli della grafica e dell'interior design. In cosa si differenzia da altri percorsi simili? La linea che ci caratterizza è quella di concentrare la didattica in tempi relativamente ristretti, nonché la libertà di non essere vincolati a un programma didattico predefinito dall'esterno. In altre parole: la scelta coraggiosa di non uniformarci a percorsi accademici. In questo modo i piani di studio sono esclusivamente basati sul mondo del lavoro, vengono continuamente adeguati all'evoluzione del mercato. Lo stesso accade per l'attivazione di nuovi corsi. Come si fa a capire i bisogni del mercato? Coordinatori e docenti sono tutti professionisti specializzati nei rispettivi settori e sono in grado di valutare in tem-

po reale come si evolve una professione e quali carenze ci sono nei profili professionali. Ad esempio il settore della Digital communication è cambiato tantissimo dall'anno di attivazione del corso (2013) ad oggi. Che tipo di corsi offre l'Accademia? L'offerta principale è costituita dai corsi “15 mesi”, cosiddetti “2+1”. La loro durata è ottimizzata e sono costituiti da tre moduli: uno introduttivo, uno di formazione professionale e un terzo di alta formazione. Quest'ultimo fa tesoro delle collaborazioni con le aziende: le tesi hanno sempre committenze esterne e i feedback dal mondo del lavoro sono molto buoni. Esistono anche corsi annuali, ovvero approfondimenti su temi specifici come quello di Fashion communication and trend, e Corsi Liberi, attivati una tantum o di tipo introduttivo. Chi sono gli studenti dell'Accademia? Un pubblico internazionale che va dai principianti, destinatari dei corsi “15 mesi”, a studenti più esperti che vogliono approfondire un aspetto della loro professione. Altro dato importante è il numero degli allievi nelle classi: un massimo di 15 garantisce una supervisione costante da parte dei docenti. Il prossimo futuro? Sono in cantiere nuovi corsi in formula weekend per agevolare professionisti e non residenti, in cui affronteremo temi come l'animazione e l'analisi dei dati. L'inizio dei corsi “15 mesi” e di quelli annuali è in calendario per il 4 novembre, mentre l'appuntamento per tutti è l'Open Day del 17 ottobre.


IN ESCLUSIVA PER L’ITALIA

ISABELLE HUPPERT

MARY SAID WHAT SHE SAID REGIA, SCENE E LUCI

ROBERT WILSON

TESTO

DARRYL PINCKNEY MUSICA

LUDOVICO EINAUDI

FOTO LUCIE JANSCH

PRODUZIONE THÉÂTRE DE LA VILLE PARIGI IN COPRODUZIONE CON WIENER FESTWOCHEN VIENNA TEATRO DELLA PERGOLA FIRENZE INTERNATIONAAL THEATER AMSTERDAM THALIA THEATER AMBURGO CON EDM PRODUCTIONS

11/13 OTTOBRE 2019 TEATRO DELLA PERGOLA FIRENZE WWW.TEATRODELLAPERGOLA.COM


Teatro

Arte

Cinema

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’ERA UNA VOLTA A… HOLLYWOOD C Cinema Odeon (FI) ing. € 9,00 L’EREDITÀ DELLE DONNE Limonaia di Villa La Pietra (FI) ing. libero LEONARDO E LA MAGIA DEL TEMPO Tuscany Hall (FI) ing. NP IL BAMBINO È IL MAESTRO – IL METODO MONTESSORI (6+14+15/10) Fondazione Culturale Stensen (FI) ing. NP

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F ORTISSIMISSIMO (20/09-05/10) Conservatorio "L. Cherubini" | Sala del Buonumore Pietro Grossi (FI) ing. € 5,00 FUEGOS Y CHAVELA Le Murate (FI) ing. NP IL SINDACO DEL RIONE SANITÀ Cinema Odeon (FI) ing. da € 7,00 MUSICA DEI POPOLI (21/09-10/11) Auditorium FLOG (FI) ing. NP FLORENCE SHORT FILM FESTIVAL (1-2/10) Spazio Alfieri (FI) ing. € 7,00 - 10,00

ATIA & MARIELLE LABÈQUE+MARIA K CASSI+ENSEMBLE DA CAMERA Teatro della Pergola (FI) ing.NP JULIE’S HAIRCUT Glue (FI) ing. libero con tessera FERNAND CORTEZ (12-23/10) Maggio Musicale Fiorentino (FI) ing. NP IL TERZO GIARDINO - ESPERIMENTI E RIVELAZIONI Limonaia del Giardino Corsini (FI) ing. libero GIANNI DETTORI TRASFORMISTA BURLESCO (12-13/10) Il Lavoratorio (FI) ing. NP TWIST AND SHOUT Viper Theatre (FI) ing. €10 CREATIVE FACTORY (12-13/10) Piazza dei Ciompi (FI) ing. libero MERCATO MANODOPERA (12-13/10) Piazza della Santissima Annunziata (FI) ing. libero

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A DEMOCRAZIA DEL CORPO (5/10 - 30/12) L CANGO (Via Santa Maria 25 - FI) ing. da € 5,00 OPENING NIGHT / STREET CLERKS Glue (FI) ing. libero VISARNO MARKET (5-6/10) Visarno Arena – Ippodromo del Visarno (FI) ing. libero L’EREDITÀ DELLE DONNE (5-6/10) Varie Location (FI) ing. libero 30 ANNI DI CPA CPA Fi Sud (FI) ing. libero ANNUALE FIERA DI SCANDICCI (5-13/10) Varie Location (Scandicci) ing. libero ARTEFACENDO Piazza dei Ciompi (FI) ing. libero MERCATO E BOTTEGHE Piazza del Carmine (FI) ing. libero

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OKER (10-14/10) J Cinema Odeon (FI) ing. da € 7,00 TEBAS LAND (10-27/10) Teatro di Rifredi (FI) ing. €16/14 NELLA ROMA DEGLI ANNI ‘60 CON VILLA E MODUGNO Caffé letterario del Teatro Niccolini (FI) ing. Libero INTERNET FESTIVAL (10-13/10) Varle Location (PI)

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OLAZIONE E APERITIVO CON LEONARDO C Museo della Fondazione Scienze e Tecnica (FI) ing. € 8,00 MACHETE MIXTAPE 4 DJSET Viper Theatre (FI) ing. NP ?ALOS & XABIER IRIONDO Circolo Arci Progresso (FI) ing. NP

LUCA PISORNI + MALCOLM MARTINEAU Teatro della Pergola (FI) ing.NP MOTORPSYCHO Viper Theatre (FI) ing. NP SUONI RIFLESSI Sala Vanni (FI) ing. da € 8,00 CARMEN (13-25/10) Maggio Musicale Fiorentino (FI) ing. NP CASCINE IN FIERA Piazzale Kennedy (FI) ing. libero FIERA DI OLTRARNO Piazza Santo Spirito (FI) ing. libero

RCHESTRA GIOVANILE ITALIANA O – GIOVANNI GNOCCHI Teatro della Pergola (FI) ing.NP IL DOTTOR STRANAMORE Cinema Odeon (FI) ing. da € 7,00 OCEAN FILM FESTIVAL Cinema La Compagnia (FI)

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TTRAVERSAMENTI A Le Murate (FI) ing. libero MOSTRA “WOODSTOCK E GLI ALTRI” Spazio Espositivo Carlo Azeglio Ciampi (FI) ing. libero GIROGUSTANDO - I CUOCHI D’ITALIA S’INCONTRANO Ristorante Nilo (SI) ing. NP ACHILLE LAURO Tuscany Hall (FI) ing. NP MARLENE KUNTZ Viper Theatre (FI) ing. €27

10 09

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SICOMAGIA (8-9/10) P Cinema Odeon (FI) ing. da € 7,00 CORSO TEATRALE Glue (FI) ing. libero con tessera SUONI RIFLESSI - PRESENTAZIONE Lyceum Club Internazionale di Firenze (FI) ing. libero IL MARTEDÌ D’AUTORE – IL CINEMA DI PEDRO ALMODÓVAR (8/10-12/11) Fondazione Culturale Stensen (FI) Ciclo di incontri | ing. € 109,00 FESTA DI SANTA REPARATA Piazza Duomo (FI) ing. libero

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OGER WATERS: US+THEM R Cinema Odeon (FI) ing. da € 7,00 A TTRAVERSAMENTI Le Murate (FI) ing. libero ELIO MARTUSCIELLO | CONDUCTION Limonaia di Villa Strozzi (FI) ing. € 5,00

Eventi ABIO BALZANO F Circolo Arci Progresso (FI) ing. NP SEEYOUSOUND Cinema La Compagnia (FI)

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Musica

ARY SAID WHAT SHE SAID (11-13/10) M Teatro della Pergola (FI) ing. € 37/22 COLAZIONE E APERITIVO CON LEONARDO Museo della Fondazione Scienze e Tecnica (FI) ing. € 8,00 BEER & MARKET (11-13/10) The Student Hotel (FI) ing. libero CONCORSO DI INTERPRETAZIONE MUSICALE M. PONTILLO (11-12/10) Sala Vanni (FI) ing. libero PUNKREAS Viper Theatre (FI) ing. NP

EPE: UNA VIDA SUPREMA (15-17/10) P Cinema Odeon (FI) ing. da € 7,00 FLORENCE QUEER FESTIVAL (15-20/10) Cinema La Compagnia (FI) ing. da € 5,00 FRANCESCO RENGA (15-16/10) Teatro Verdi (FI) ing. NP NEO RAUCH - OPERE DAL 2006 AL 2019 (15/10-12/01) Palazzo Pitti (FI) ing NP


NGELA HEWITT A Teatro della Pergola (FI) ing.NP ERMITAGE: IL POTERE DELL’ARTE (21-23/10) Cinema Odeon (FI) ing. da € 7,00 IL DOTTOR STRANAMORE Cinema Odeon (FI) ing. da € 7,00

RIMA NAZIONALE - ANFITRIONE (20-30/10) P Teatro Era (PI) ing. da € 8,00 FRANCE ODEON (29/10-01/11) Cinema La Compagnia (FI) ing. € 8.00 ERIC ANDERSEN BAND + SCARLET RIVERA Circolo Arci Progresso (FI) ing. NP FRANCE ODEON Cinema La Compagnia (FI)

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25 ELEMEN QUARTET – ALESSIO ALLEGRINI K Teatro della Pergola (FI) ing.NP EILEEN SOL + LE PIETRE GIGANTI + ZAMBRA Glue (FI) ing. NP POTTED POTTER Teatro Puccini (FI) ing. da € 25,00 A JAZZ SUPREME - JOZEF DUMOULIN Sala Vanni (FI) ing. da € 13,00 STEFANO BOLLANI - CHUCHO VALDES Teatro Verdi (FI) ing. NP FUMETTI E DISCHI (26-27/10) Piazza dei Ciompi (FI) ing. libero

LIMINATORIA ROCK CONTEST E Glue (FI) ing. NP BRUNA È LA NOTTE (29/10-10/11) Teatro di Rifredi (FI) ing. €16/14 ARTOUR IL BELLO IN PIAZZA (30/10-03/11) Piazza degli Strozzi (FI) ing. libero

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RT - CONCERTO DI INAUGURAZIONE O Teatro Verdi (FI) ing. da € 1,00 OPERA 19_20 Teatro Verdi (FI) ing. NP SVELARE LA MUSICA Sala Vanni (FI) ing. libero FOLKSTONE Viper Theatre (FI) ing. NP SAD LEX Circolo Arci Progresso (FI) ing. NP UNICEF INTERNATIONAL FILM FESTIVAL Cinema La Compagnia (FI)

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NGELA HEWITT A Teatro della Pergola (FI) ing.NP FESTIVAL SPINACORONA Teatro del Giglio (LU) ing. libero SULLE TRACCE DI COSIMO I Villa di Cerreto Guidi (FI) ing. libero SUONI RIFLESSI Sala Vanni (FI) ing. da € 8,00 F IERUCOLINA D’AUTUNNO Piazza Santo Spirito (FI) ing. libero

RCADI VOLODOS A Teatro della Pergola (FI) ing.NP PAVAROTTI (28-30/10) Cinema Odeon (FI) ing. da € 7,00

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ALEFICENT: MISTRESS OF EVIL M (24-29/10) Cinema Odeon (FI) ing. da € 7,00 LOU VON SALOMÈ Cinema Odeon (FI) ing. da € 7,00 GIGANTI DELLA MONTAGNA (24/10-3/11) Teatro della Pergola (FI) ing. NP OPERA 19_20 Teatro Verdi (PI) ing. NP GIROGUSTANDO - I CUOCHI D’ITALIA S’INCONTRANO Ristorante Particolare (SI) ing. NP

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ERMANENT JOY DIVISION TRIBUTE P Glue (FI) ing. NP CAVEMAN - L’UOMO DELLE CAVERNE Teatro Puccini (FI) ing. da € 18,00 A JAZZ SUPREME - AARSET, RABBIA, PETRELLA Sala Vanni (FI) ing. da € 13,00 COLLEZIONARE A FIRENZE (19-20/10) Tuscany Hall (FI) ing. NP SPARACCHIA FEST CPA Fi Sud (FI) ing. libero FIERA PROMOZIONALE DELLE LIBRERIE INDIPENDENTI Piazza dei Ciompi (FI) ing. libero I NDIPENDENZA ANTIQUARIA (29-2010) Piazza Indipendenza (FI) ing. libero MASSIMILIANO LAROCCA Circolo Arci Progresso (FI) ing. NP

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23 UONI RIFLESSI S Lyceum Club Internazionale di Firenze (FI) ing. libero

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GIROGUSTANDO - I CUOCHI D’ITALIA S’INCONTRANO Locanda Sant’Agostino (SI) ing. NP

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LORENCE BIENNALE 2019 (18-27/10) F Fortezza da Basso (FI) ing. € 11,00 FESTIVAL SPINACORONA Teatro del Giglio (LU) ing. libero UFFIZIO BOREALO Viper Theatre (FI) ing. € 8 LEOPOLDA 10 (18-20/10) Stazione Leopolda (FI) ing. NP FIORELLA MANNOIA (18-19/10) Teatro Verdi (FI) ing. NP

ELEMEN QUARTET –ANDREAS K OTTENSAMER Teatro della Pergola (FI) ing.NP VISITE GUIDATE CON INTERPRETE LIS LA BOTANICA DI LEONARDO. PER UNA NUOVA SCIENZA TRA ARTE E NATURA Complesso di Santa Maria Novella (FI) ing. libero ALLA SCOPERTA DEI LUOGHI DI COSIMO I Centro Storico (FI) ing. libero SUONI RIFLESSI Sala Vanni (FI) ing. da € 8,00 ALBERTO URSO Teatro Verdi (FI) ing. NP CIOMPI MENSILE ANTIQUARIATO Piazza Ghiberti (FI) ing. libero

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FIRENZE FILM CORTI FESTIVAL (16-18/10) Le Murate (FI) ing. libero

PSICOMAGIA (17-20/10) Cinema Odeon (FI) ing. da € 7,00 GRAZIE A DIO (DAL 17/10) Spazio Alfieri (FI) ing. da € 7,00 SUONI RIFLESSI Conservatorio L. Cherubini (FI) ing. da € 8,00

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0ttobre

ALLOWEEN PARTY W/ BRAIN SHAKE AC/ H DC TRIBUTE Glue (FI) ing. NP HO PERSO IL FILO ANGELA FINOCCHIARO (31/10 - 1/11) Teatro Puccini (FI) ing. da € 25,00 DOWNTON ABBEY (31/10 - 10/11) Cinema Odeon (FI) ing. da € 7,00 L’UOMO POCO DISTANTE Associazione Vie Nuove (FI) ing. da € 7,00 SUONI RIFLESSI Conservatorio L. Cherubini (FI) ing. da € 8,00 FLORENCE CREATIVITY (31/10-3/11) Fortezza da Basso (FI) ing. NP

Abbonarsi a teatro è un gesto di responsabilità

24 ottobre / 3 novembre 2019 Fondazione Teatro della Toscana Teatro Stabile di Torino Teatro Biondo Palermo Gabriele Lavia I GIGANTI DELLA MONTAGNA di Luigi Pirandello regia Gabriele Lavia


Ottobre STREET CLERKS Opening Party 5 ottobre 2019 GLUE Alternative Concept Space Al via la decima stagione del GLUE Alternative Concept Space di Campo di Marte, che dopo nove anni di onorato servizio, continua a servire leccornie per i palati fiorentini. L'Opening Party di sabato 5 ottobre propone il live degli Street Clerks, i fiorentini attivi dal 2007 e famosi in tutta Italia per l'impatto live che nel 2013 conoscono Alessandro Cattelan grazie alla partecipazione a X-Factor 7 e dal 2014 sono la resident band del suo programma "E poi c'è Cattelan" in onda su Skyuno. Tra gli eventi già annunciato del mese c'è anche l'inizio del Corso Teatrale (8/10), l'atteso ritorno dei paladini italiani del rock psichedelico Julie's Haircut (12/10) e l'omaggio per i 40 anni di Unknown Pleasures dei Joy Division (19/10).

La democrazia del corpo

Fernand Cortez + Carmen

Ottobre 2019 Maggio Musicale Fiorentino Vera e propria istituzione a livello italiano, il Maggio Musicale Fiorentino ricomincia la stagione in grande stile: sul palcoscenico del suo bellissimo Teatro saranno protagonisti Fernand Cortez (dal 12 al 23/10) diretta dal Maestro Jean-Luc Tingaud e la Carmen (dal 13 al 25/10) diretta da Sesto Quatrini. Reduce dal trionfo della Vestale, Gaspare Spontini, musicista prediletto di Napoleone, è chiamato a comporre una nuova opera per il maggiore teatro di Parigi, l’Opèra. La scelta cade sul soggetto di Fernand Cortez, storico condottiero spagnolo del XVI secolo alla prese con la conquista del Messico. Carmen è un’opéra-comique in quattro quadri di Georges Bizet, su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy, tratta dalla novella omonima di Prosper Mérimée.

5 ottobre – 30 dicembre 2019 CANGO Cantieri Goldonetta

La democrazia del corpo rappresenta un contesto di esperienze nell’ambito dei linguaggi del corpo e della danza, posti in risonanza con le altre arti allo scopo di tracciare un laboratorio continuo di ricerca che indaghi la postura dell’uomo nell’abitare il mondo. Performance, pratiche, residenze, coproduzioni, creazioni site specific: artisti di fama internazionale si incrociano con le azioni e le riflessioni sviluppate da un nutrito gruppo di giovani coreografi nell’intento di dar vita a un tessuto organico d’incontri e verifiche. La programmazione da ottobre a dicembre 2019 raccoglie 19 artisti, 20 titoli, 32 rappresentazioni, 8 coproduzioni, 6 residenze, 6 laboratori per danzatori professionisti e amatori, con artisti dal Belgio, Germania e ovviamente Italia.

Florence Biennale 2019 18-27 ottobre 2019 Fortezza da Basso

Tebas Land + Bruna è la notte Ottobre 2019 Teatro di Rifredi 34ª stagione del Teatro di Rifredi: “Il Teatro ti sveglia” questo lo slogan che la caratterizza. Tra novità e riprese, sorprendenti scoperte e gradite conferme, con gli spettacoli in scena a Rifredi non ci si annoia. Tematiche attuali e linguaggi contemporanei, divertimento e impegno, grandi classici rivisitati e vernacolo, prosa, musica e danza, domeniche per famiglie e piccoli spettatori, una variegata gamma di proposte nel segno della qualità. Si inizia con il debutto in “prima nazionale” di Tebas Land (10-27/10) opera del franco-uruguaiano Sergio Blanco, uno dei più originali e innovativi drammaturghi apparsi recentemente sulla scena internazionale. La stagione prosegue con la vecchia e burbera Bruna del camaleontico Alessandro Riccio che porta in scena, per il terzo anno consecutivo, Bruna è la notte (29/10-10/11).

In occasione delle celebrazioni per i cinquecento anni dalla morte di Leonardo da Vinci, la Florence Biennale 2019 propone una riflessione sull’approccio conoscitivo e al tempo stesso creativo del Maestro del Rinascimento universalmente considerato quale genio di ogni tempo.

TRK. SOUND CLUB: APPUNTAMENTI CON LA MUSICA SPERIMENTALE

Giovedì 24 ottobre 2019

informazione pubblicitaria

ore 21 | Galleria Frittelli Arte Contemporanea Torna dopo la pausa estiva TRK. Sound Club, appuntamento con la musica sperimentale a cura di Tempo Reale. Il TRK. di questo mese è dedicato al rapporto fra suono e video, ampiamente esplorato negli ultimi anni da artisti di diversa formazione e orizzonte estetico (video artist, sound artist, compositori, performer). In questa occasione, saranno proiettate opere audiovisive realizzate da artisti attivi nella ricerca sonora, gestuale e multimediale: Jibade-Khalil Huffman (US), Yann Leguay (BE), Jessie Marino (US), Francesc Martí (ES/UK), Tim Shaw (UK) e un’opera selezionata da un call for works del blog musicaelettronica.it.

TRK. VIDEO

Jibade-Khalil Huffman (US), Yann Leguay (BE), Jessie Marino (US), Francesc Martí (ES/UK), Tim Shaw (UK) e un’opera selezionata da musicaelettronica.it

Galleria Frittelli, via Val di Marina 15, Firenze (www.frittelliarte.it )

Biglietto € 5.00


FIRENZE - CANGO CANTIERI GOLDONETTA FIRENZE - CANGODICANTIERI GOLDONETTA CENTRO NAZIONALE PRODUZIONE VIRGILIO SIENI

LA DEMOCRAZIA DEL CORPO CENTRO NAZIONALE DI PRODUZIONE VIRGILIO SIENI

LISBETH GRUWEZ / VOETVOLK

LISBETH GRUWEZ / VOETVOLK 5 ottobre h 21:00 | 6 ottobre h 17:00 It’sottobre going tohget worse worse and worse, my friend_spettacolo 5 21:00 | 6and ottobre h 17:00 It’s going to get worse and worse and worse, my friend_spettacolo ISABELLE SCHAD - 12 ottobre h 21:00 | 13 ottobre h 17:00 Pieces and Elements / Nudity andottobre Landscape_site ISABELLE SCHAD - 12 h 21:00specific | 13 ottobre h 17:00 Turning Solo_spettacolo Pieces and Elements / Nudity and Landscape_site specific Turning Solo_spettacolo

SOCIETAS / CLAUDIA CASTELLUCCI e CHIARA GUIDI SOCIETAS CASTELLUCCI e CHIARA GUIDI 18 e 19 ottobre/hCLAUDIA 21:00 Il 18regno e 19 profondo. ottobre hPerchè 21:00sei qui?_Lettura drammatica Il regno profondo. Perchè sei qui?_Lettura drammatica

NADA & ANDREA MUCCIARELLI GUITAR - 20 ottobre h 21:00 Parole che& si cantano anche_concerto NADA ANDREA MUCCIARELLI GUITAR - 20 ottobre h 21:00 Parole che si cantano anche_concerto

MK - 25 e 26 ottobre h 21:00 Giuda_spettacolo MK - 25 e 26 ottobre h 21:00 Giuda_spettacolo

ELENA SGARBOSSA - 31 ottobre h 21:00 Keo_spettacolo ELENA SGARBOSSA - 31 ottobre h 21:00 Keo_spettacolo

GEORGIA VARDAROU - 2 novembre h 21:00 fire ballshto exist than not? Why should it be more desirable for GEORGIA VARDAROU - 2green novembre 21:00

spettacolo italiana Why shouldinitprima be more desirable for green fire balls to exist than not? spettacolo in prima italiana GEORGIA VARDAROU - 3 novembre h 17:00 Phenomena in Florence_site specific GEORGIA VARDAROU - 3 novembre h 17:00 Phenomena in Florence_site specific RAFFAELLA GIORDANO - 8 novembre h 21:00 Celeste appunti perGIORDANO natura_spettacolo- 8 novembre h 21:00 RAFFAELLA Celeste appunti per natura_spettacolo COMPANY BLU - 10 novembre h 17:00 W-rap_spettacoloBLU - 10 novembre h 17:00 COMPANY W-rap_spettacolo

OTTOBRE > OTTOBRE >2019 DICEMBRE DICEMBRE 2019

ALESSANDRO CERTINI e CHARLOTTE ZERBEY ALESSANDRO e CHARLOTTE ZERBEY COMPANY BLUCERTINI - 16 novembre h 21:00 The next step - il BLU passo prossimo_site specific COMPANY - 16 novembre h 21:00 The next step - il passo prossimo_site specific

HABILLÉ D’EAU - 23 novembre h 21:00 Euforia_spettacolo HABILLÉ D’EAU - 23 novembre h 21:00 Euforia_spettacolo

SILVIA RAMPELLI / HABILLÉ D’EAU SILVIA RAMPELLI 24 novembre h 17:00 / HABILLÉ D’EAU

Child Portraits_Incontri 24 novembre h 17:00sul movimento, l’azione, la danza_site specific Child Portraits_Incontri sul movimento, l’azione, la danza_site specific MARCO D’AGOSTIN - 28 novembre h 21:00 Abecedario_site specific MARCO D’AGOSTIN - 28 novembre h 21:00 Abecedario_site specific MARCO D’AGOSTIN - 30 novembre h 21:00 First Love_spettacolo MARCO D’AGOSTIN - 30 novembre h 21:00 First Love_spettacolo

FRANCESCA FOSCARINI e COSIMO LOPALCO FRANCESCA FOSCARINI e COSIMO LOPALCO 6 dicembre h 21:00 Animale_spettacolo 6 dicembre h 21:00 Animale_spettacolo

COMPAGNIA OPUS BALLET / MARINA GIOVANNINI COMPAGNIA OPUS BALLET / MARINA GIOVANNINI Dall’11 al 14 dicembre h 21:00 Dreamparade_spettacolo Dall’11 al 14 dicembre h 21:00 Dreamparade_spettacolo

COMPAGNIA VIRGILIO SIENI COMPAGNIA VIRGILIO Dal 19 al 21 dicembre h 21:00 |SIENI 22 dicembre h 17:00 Danze il malocchio_spettacolo Dal 19contro al 21 dicembre h 21:00 | 22 dicembre h 17:00 Danze contro il malocchio_spettacolo

COMPAGNIA VIRGILIO SIENI dal 27 al 28 dicembre h 21:00 |SIENI 29 dicembre h 17:00 COMPAGNIA VIRGILIO Danza dal 27cieca_spettacolo al 28 dicembre h 21:00 | 29 dicembre h 17:00 Danza cieca_spettacolo

CANGO Cantieri Goldonetta | Centro nazionale di produzione Virgilio Sieni - via Santa Maria 25, Firenze - 055 2280525 - biglietteria@virgiliosieni.it - www.virgiliosieni.it CANGO Cantieri Goldonetta | Centro nazionale di produzione Virgilio Sieni - via Santa Maria 25, Firenze - 055 2280525 - biglietteria@virgiliosieni.it - www.virgiliosieni.it

con il sostegno di

in collaborazione con

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Woodstock

di MARTINA VINCENZONI

Mostra fotografica per i 50 anni

U

n mese di pace, amore, musica: questa è la promessa che la fotografa Amalie R. Rothschild fa alla città di Firenze, mettendo in mostra oltre cinquanta degli scatti che lei stessa ha realizzato nel 1969. Tutte di grande formato e per lo più inedite in Italia, le fotografie ricostruiscono l'atmosfera del festival di Woodstock che si svolse dal 15 al 18 agosto 1969 a Bethel, nello Stato di New York. Le migliaia di persone presenti assistettero, tra le altre, alle leggendarie esibizioni di Jimi Hendrix, Janis Joplin, Santana, Joan Baez, e si fecero immagine dell'intera controcultura di un paese. La Rothschild era nello staff come fotografa freelance, una carriera che negli anni seguenti l'avrebbe portata a pubblicare sul New York Times, Rolling Stone e ad esporre alla Tate Modern. Da vent'anni la

A. R.

sua città d'adozione è Firenze ROTHSCHILD. e con la cittadinanza conWOODSTOCK E GLI ALTRI. divide il suo patrimonio Cinquanta foto di pace curando una mostra che amore e musica è insieme la celebrazione Dal 03 Ottobre 2019 al 03 del più grande evento di Novembre 2019 | Spazio musica rock della storia Espositivo Carlo Azeglio e degli altri che si tennero Ciampi - via dei Pucci 16 in quell’anno, ovvero i FestiINGRESSO LIBERO val di Newport e dell’Isola di Wight, il live dei Rolling Stones al Madison Square Garden e i vari concerti del Fillmore East. La mostra, ideata da Marco Ferri con il coordinamento di Jacopo Celona, si svolge dal 3 ottobre al 3 novembre nello spazio espositivo del Consiglio Regionale della Toscana in via dei Pucci 16 ed è patrocinata dalla XII Florence Biennale. È visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 18, con ingresso gratuito. Che ci sia di ispirazione?

XXXIX STAGIONE CONCERTISTICA 2019/2020

Daniele Rustioni Direttore principale

Giorgio Battistelli Direttore artistico

Lorenza Borrani Paolo Bortolameolli Enrico Bronzi Evgeny Bushkov Tito Ceccherini Donato De Sena Francesca Dego Anna Fusek Richard Galliano

Daniele Giorgi Ilya Gringolts Alexander Lonquich Dmitry Masleev Alexander Mayer Marco Ortolani Valentina Peleggi Francesco Piemontesi

Simone Rubino Dmitry Sitkovetsky Giovanni Sollima Dalia Stasevska Julian Steckel

www.orchestradellatoscana.it con il contributo di


Ottobre

NASCE A FIRENZE “L'AVVENTUROSO”

Non si parla in questa data del compleanno di un signore di scarsa pavidità, o di qualcuno che preferisce un tranquillo weekend nella Libia del sud al posto di un bel bagno al largo di Cesenatico. Il protagonista di questa giornata è un giornale, che compie la bellezza di 85 anni: una pubblicazione voluta da un illuminato signore dal nome Giuseppe Nerbini, ovvero l’uomo che ha portato il topo più famoso, Mickey, del mondo dagli Stati Uniti in Italia. Cosa era “L’Avventuroso”? Semplice: il primo fumetto a strisce di fantascienza del nostro paese, il primo stampato dove comparivano personaggi disegnati negli U.S.A. del calibro di Mandrake e Flash Gordon. Un’eccellenza che spopolò fra i ragazzi dell’epoca, ma che purtroppo ebbe vita breve. Nel 1937 qualcuno con la scrivania nel MinCulPop ed un fez in testa arricciò il naso, e nonostante i trascorsi filofascisti del Nerbini, l’anno dopo Flash Gordon fu soppiantato da “I Tre di Macallè”, ambientato durante la guerra in Abissinia. Pace. Anzi no, purtroppo. Guerra, quella che stava per arrivare.

L'ESORDIO DI GIANCARLO ANTOGNONI

15 ottobre 1972

Giancarlo. Antonio. Unico Dieci. Onora il Padre. Il ragazzo che giocava guardando le stelle. Che si può dire su Giancarlo Antognoni, a Firenze? Nulla o tutto. La questione forse è mistica o meglio è stata resa tale dal percorso di questo ragazzo perugino, che mantiene della sua gioventù proprio l’accento ed il taglio di capelli probabilmente rubato ad Angelo Sotgiu de “I Ricchi e Poveri”. Fatto è che, in cronaca, va ricordato il suo esordio il 15 ottobre 1972, appena maggiorenne in serie A. Vestiva, in quel pomeriggio umido e scontroso, la maglia numero 8. Antonio, davanti al veronese Zigoni, che la sua figura in campo e non solo l’aveva fatta. Zigo era un figo - e non vogliateci la rima - ma quel biondino con il giglio tatuato sul petto fece capire ai presenti che forse si sarebbe parlato di lui per decenni. Mondiali, scudetti mai vinti ma vissuti, compagni di squadra che diventeranno compagni per la vita. Antognoni è Firenze, e Firenze in quel giorno rinasce a Verona. Amen.

NASCE VASCO PRATOLINI

19 ottobre 1913

Utilizzando la toponomastica e giocandoci sopra, scopriamo che fra Aleardo Aleardi ed il Petrarca c’è un nome, che ha reso Firenze sfondo e protagonista di opere fondamentali del secolo scorso. Quel signore, a cui hanno intitolato appunto un viale, rispondeva al nome di Vasco Pratolini. È forse noioso e ridondante parlare delle sue opere: risulta senza dubbio più divertente (e siamo quasi convinti che anche lui sarebbe felice), pensare cosa avrebbe scritto se fosse vissuto in questo nuovo millennio, proprio nella nostra città. Metello forse si chiamerebbe Leone o Yuri, e probabilmente sarebbe un precario alle prese con le agenzie interinali e le assemblee di partito nelle Case del Popolo; le “Cronache dei poveri amanti” sarebbero ambientate con tutta probabilità sulla Via Pistoiese, mentre “Le ragazze di San Frediano” molto probabilmente sarebbero trasportate nel Multiplex di Novoli. Ovviamente scherziamo, e facciamo gli auguri di compleanno al grande Pratolini, che sicuramente starà spengendo le 106 candeline in compagnia dei grandi autori del ‘900.

MUORE CARLO COLLODI

26 ottobre 1890

Pinocchio, anzi “Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino”. Che c’è da dire oltre? Fra Mangiafuochi, pezzi di legno che si animano, orecchie e nasi in stile clinica di chirurgia estetica, Gatti, Volpi, Grilli, Carabinieri, Fate Turchine, Melampi e Geppetti, direi che abbiamo fatto quasi indigestione. Quasi, perché Pinocchio è come Paperino o Dylan Dog, non basta mai. Carlo Lorenzini, nato e morto a Firenze oramai più di un secolo fa, con Pinocchio l’aveva effettivamente fatta grossa, talmente grossa da riuscire a farsi copiare maldestramente il soggetto da Tolstoj, o giusto per dire, riuscire a scrivere il libro più tradotto al mondo, dopo quello che parla del biondino francese per i bimbi intelligenti. Ricordiamo Carlo Collodi, e dedichiamo queste righe ad un fiorentino che ha lasciato “al palo” Verne e Andersen. Firenze nel mondo, “babbo” che vince su “papà”, “panino al burro” avanti a “croissant”. Dopo il Sommo Poeta, Carlo Lorenzini stacca tutti e va a vincere.

LA PICCOLA ALLUVIONE DI FIRENZE

A

di RICCARDO MORANDI

14 ottobre 1934

30 ottobre 1992

Paolo Hendel la sera del 30 ottobre 1992 è con Sergio Staino sul palco del Teatro Puccini. D’un tratto la luce viene a mancare. Pronta la battuta del protagonista “La luce è andata via perché c’è l’alluvione”. Sorrisi, risatine, silenzio. Passa mezz’ora, tutto al buio ancora, fino all’arrivo della sicurezza che, anticipata da Hendel, annuncia: “il Mugnone ha rotto gli argini, mantenete la calma e raggiungete le uscite”. Romito allagato, Piazza Puccini e Parco delle Cascine sotto l’acqua, senza contare i danni del Terzolle in zona Novoli. Una manna per i meccanici, i carrozzieri ed i concessionari di auto che hanno visto mezza Firenze alla presa coi garage alluvionati. Non si paragona tutto questo al 1966, ci mancherebbe, ma anche la periferia ha avuto la sua piccola e privata mini alluvione, che in tanti ancora ricordano, condendo questa rimembranza con colorite espressioni in volgo fiorentino, decorate da riferimenti animaleschi nei confronti dei protagonisti delle Sacre Scritture. 25


Una stagione Dive internazionali, comicità e musical: le migliori rappresentazioni nei principali teatri fiorentini

di TOMMASO CHIMENTI

L

e estati che faticano a decollare sono anche quelle che protraggono la loro coda, sculettando in quel misto d'autunno che scombussola e distorce, stati d'animo e guardaroba. Per fortuna esiste il teatro per dirci, e segnalarci, i passaggi di stagione, quelle che si chiudono e quelle che si aprono, passando dalle piazze (ormai c'è teatro 365 giorni l'anno) alle sale vellutate, dai borghi all'aperto ai palchetti. E cominciamo subito con il botto con il Teatro della Pergola che sfodera un suo asso internazionale nella manica, la grande diva di cinema e teatro francese Isabelle Huppert (assolutamente da non perdere, 11-12-13) in "Mary said what She said" (coproduzione della Pergola), in francese con sottotitoli in italiano. La Huppert, coadiuvata da altri due assoluti Maestri, Robert Wilson in regia, e ovviamente scene e luci, e Ludovico Einaudi alle musiche. Oltre cento pellicole, vittorie a Cannes, Venezia e Berlino oltre ai Golden Globe, la

protagonista de "Le affinità elettive" dei Fratelli Taviani e "La pianista" di Haneke, sarà Maria Stuarda immersa nelle sue passioni terrene e carnali, i tormenti, gli omicidi. Al Puccini la vena ironica è un must così come l'impegno sociale e l'attaccamento alla realtà. In questo connubio di analisi del nostro mondo attraverso le lenti della sagacia sta "Ho perso il filo" con Anna Finocchiaro (il 31). Si può perdere il filo del discorso o non riuscire a trovare il fil rouge sotterraneo ma colei che perse il filo per antonomasia fu Arianna entrata nel labirinto del Minotauro per essere sacrificata. Arianna ce la farà da sola o avrà bisogno, come nel Mito, del suo Teseo? Il Verdi invece ha sempre più una connotazione che spazia dal balletto ai grandi concerti con qualche spunto legato al musical. Proprio in questo filone rientra "Pinocchio Reloaded" (il 31) un Collodi modernizzato con le musiche, inevitabilmente, di Edoardo Bennato. Un giorno credi di essere giusto e di essere un grande uomo, un altro ti svegli e devi cominciare da zero. Come l'autunno.


In Sala di CATERINA LIVERANI

Casi letterari trasposti su pellicola, serie tv sul grande schermo e, naturalmente, un po’ di horror.

L’

di CATERINA LIVERANI

Ottobre

anno cinematografico è appena cominciato. John Crowley, già regista dell’ottimo “Brooklyn” (2015), torna in sala con la trasposizione cinematografica del mastodontico e commuovente “Il Cardellino” di Donna Tartt, con protagonisti Ansel Elgort, Sarah Paulson e Nicole Kidman. Il rischio di un’operazione nostalgia è alto, ma a noi amanti delle atmosfere sfarzose e della solenne liturgia domestica dei due mondi, quello dei padroni e quello della servitù, separati da un piano di scale nella Londra di inizio ‘900 raccontati per 6 stagioni in Downton Abbey, farà sicuramente piacere vedere il capitolo definitivo sul grande schermo in un film che vede coinvolti tutti gli interpreti più amati della serie. Sembra proprio che il genere horror non possa far a

meno di protagonisti sempre più giovani. Dopo “Stranger Things” e “IT2” anche il film prodotto da Guillermo del Toro e diretto dal regista norvegese André Øvreda “Scary Stories To Tell In The Dark” racconterà le orrorifiche vicende in cui si troveranno loro malgrado coinvolti un gruppo di adolescenti in una cittadina di provincia; un bambino cresciuto, costretto fin dalla più tenera età a fare i conti con il male, anche al centro di “Doctor Sleep” diretto da Mike Flanagan (“The Haunting of Hill House”), l’adattamento cinematografico dell’omonimo sequel di Shining in cui vedremo nei panni di Danny Torrance divenuto adulto l’attore scozzese Ewan McGregor.

In Toscana tra le iniziative da non perdere dal 1 al 6 di ottobre, a Pistoia, edizione numero 5 per Presente Italiano che quest’anno omaggerà Carlo Verdone, mentre in città alle Murate dal 16 al 18 il Firenze FilmCorti Firenze. Riaprono le porte del cinema La Compagnia, con una nuova stagione cinematografica ricca di eventi: domenica 6 ottobre, in occasione del festival L’eredità delle donne, il foyer del cinema ospiterà l’evento “Parola di donna: Human library al femminile”, dall’11 al 13 ottobre Seeyousound International Music Film Festival (Festival itinerante della musica), Ocean Film Festival il 14, la XVII edizione del Florence Queer Festival dal 15 al 20 e l’Unicef Innocenti Film Festival dal 25 al 27. I festival del mese di ottobre si concluderanno con l’11esima edizione del France Odeon che, dal 29 ottobre al 1° novembre, porterà in sala le anteprime dei migliori film francesi dell’anno, dalle commedie ai film d’autore, e accoglierà numerosi ospiti internazionali.

L’Orizzonte di Gloria

Il Viale del Tramonto The OA

The Naked Director

Una serie tv nuova, brillante, coraggiosa; la provincia americana più cupa e depressa solcata da una cometa di pura new age; teorie bizzarre e personaggi affascinati in cui immedesimarsi, un finale da urlo. Questa era la prima stagione di The OA in onda su Netflix sul finire del 2016. 3 anni col fiato sospeso e in primavera la seconda serie: un guazzabuglio di realtà parallele, memorie perdute e polipi giganti che leggono nel pensiero. La terza stagione non si farà: noi riguardiamo la prima pensando al finale che più ci sarebbe piaciuto.

Il porno. Non quello stantio delle anziane starlette e nemmeno quello rassicurante dei divi dell’hard prestati al cinema d’autore. Il porno come esplosione, esplorazione e rivoluzione. La serie tv giapponese The Naked Director racconta la vera ascesa del regista hard Tōru Muranishi con un cast incredibile e un grande coraggio. “Cosa vorresti che ti facesse un uomo?” domanda Tōru a una giovanissima aspirante attrice. “Che mi facesse sentire sicura”, risponde lei senza esitare. Liberatorio, molto divertente e istruttivo.

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essere URBANI

PERSONAGGI FIORENTINI

Le erbacce

Francesca Frati

di FRANCESCA CORPACI

di TOMMASO CIUFFOLETTI

illustrazione di LAFABBRICADIBRACCIA

illustrazione di MARCHO

Sul marciapiede di fronte è spuntato un cespuglio di erbacce. L’evento stupefacente ha avuto luogo in estate: prima c’erano l’asfalto e i lucchetti spaccati con le tronchesi, poi si è materializzato il verde pubblico; tuttavia non è questo il punto. Il punto, ovvero l’evento realmente sovrannaturale, consiste non tanto nel fatto che il cespuglio prima non c'era e poi sì, il miracolo della nascita ecc ecc, ma che da quando esiste è tutto molto più bello ed è come se, in sostanza, dovesse proprio stare lì. Secondo l'amministratore di condominio il cespuglio va estirpato, perché non va bene arrivare di nascosto quando le persone non sono attente. Dice che le erbacce possono essere velenose, e se ci passi vicino ti attaccano le malattie. Non credo però che al corso della regione fornissero fondamenti di scienze naturali. Vorrei dunque proporre all’assessore competente di presenziare alle nostre riunioni ogni secondo giovedì del mese. Sono certa che sosterrebbe che con la storia della Siberia le piante oramai sono diventate tipo i panda, che prima tutti seeeee figurati se si estinguono! e adesso c’è chi paga per cambiargli la sabbietta. Strapperebbe le cesoie al geom. Chiarugi ed erigerebbe intorno al cespuglio un recintino di sassi dipinti. A quel punto emanerebbe un’ordinanza a effetto immediato, secondo cui la flora abusiva sarebbe più sacra di una reliquia. In mezzo alle strade sorgerebbero i Baobab, e gli autobus diligenti ci girerebbero intorno; poi gli alberi e i cespugli farebbero la frutta, e nessuno dovrebbe più acquistarla al supermercato. Il kapital collassa ed ecco il lieto fine, che il lettore attento ha annusato fin dalla prima riga.

Distinguere esattamente chi sia l'irrequieto e chi l'inquieto non è semplice. Uno è in-requietus, ovvero non è pacificato e l'altro è in-quietus, senza pace. Per il primo c'è tormento, ma anche la speranza di un percorso di pacificazione. Per il secondo la faccenda è più complicata, perché l'inquieto non ha luogo e non ha tempo per il proprio tormento, lo vive come condizione assoluta. Francesca ha sempre giocato la sua bellezza e la sua proverbiale inafferabilità, tra inquietudine e irrequietezza. Una bellezza di quelle che han fatto dire a tanti quella frase fatta e fasulla che "è la ragazza più bella di Firenze". O forse ogni volta lo han detto a ragione, come lo si diceva di Edie Sedgwick. Francesca Frati, che mi odierà per quel che sto scrivendo, è, che lo voglia o no, un'icona fiorentina che sta tra Santo Spirito e l'iperspazio. Tra storie di feste e ciabatte, risate e scenate. Chiedete ai suoi pochi ragazzi ed ai suoi vari amanti, ai molti spasimanti ed agli illusi. Alta, dinoccolata, distratta, affranta ed aggressiva all'improvviso. La conosco da quando era una bambina e già assomigliava a sua mamma. La conosco da quando faceva ridere e ammattire sua sorella, tra i motorini di Forte dei Marmi. Se qualcuno merita queste poche battute su una rivista bellissima e gratuita come Lungarno, se qualcuno merita che le sia dedicato, per burla o per affetto, un ritratto che rammenti a chi non la conosce, che c'è stata una ragazza che era la più bella di Firenze. Se qualcuno si metterà a ridere e poi una lacrima, quel qualcuno è lei. Oggi viaggia per moda in giro per il mondo. Forse po' meno inquieta, forse sempre irrequieta. Ed è giusto così.

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Le cinque “R” di MARIANNA PICCINI

L

Le regole per una vita più eco-sostenibile

e cinque ‘R’ sono delle piccole “regole”, se così possiamo chiamarle, che ci aiutano a vivere una vita più etica e sostenibile, limitando gli sprechi e la quantità di rifiuti che produciamo. Eccovi quindi una guida da seguire se volete approfondire questo stile di vita. La prima cosa da fare è RIFIUTARE ciò di cui non abbiamo bisogno, come ad esempio molti prodotti usa e getta e imballaggi di plastica monouso, cercando altre soluzioni: in questo caso oggetti utilizzabili molte volte e prodotti sfusi. L’importante è fare in modo che certe cose non entrino nelle nostre vite e che quindi non contribuiscano a creare rifiuti inutili. Questo ci porta al secondo punto: RIDURRE la quantità di cose che compriamo e consumiamo e, di conseguenza, gli sprechi e i rifiuti. Chiediamoci sempre se una cosa ci serve e ci piace davvero. Lo scopo è vivere una vita semplice dove non sono gli oggetti a portare la felicità.

RIUTILIZZARE il più possibile è importantissimo e questo lo possiamo fare sfruttando al meglio tutte le risorse che abbiamo a disposizione, comprando nei mercatini dell’usato, scambiando e prestando. Quando questo non è possibile è importante prediligere oggetti di buona qualità che durano a lungo. La regola più divertente di tutte è invece RICICLARE, dando una nuova vita agli oggetti che già possediamo invece di buttarli. Una vecchia maglietta, ad esempio, può diventare una borsa o dei dischetti struccanti lavabili, mentre un vecchio barattolo può trasformarsi in un vaso o in un porta vivande, siate creativi! Trovare loro un nuovo scopo in modo da prolungarne la vita è le cosa più etica che uno possa fare. L’ultima ‘R’ è la RACCOLTA differenziata. Si trova in fondo perché a differenza di come si pensa non è la soluzione ai nostri problemi, è un punto fondamentale ma da sola non basta. Seguire le regole nell’ordine

Il Fintocolto in amore e gli animali di Firenze

F

di WALTER TRIPI

irenze ha tanta natura da scoprire, ci siamo detti nello scorso numero: soprattutto una natura che non ti aspetti, dove non te l'aspetti. Il Fintocolto è un tipo sensibile al tema, specialmente se si parla di animali: è quello che si burla di chi condivide truppe di gatti sui social e intanto, tra ventricoli e atrii, sogna con gravida invidia di averne una serie, meglio se non producenti deiezioni, come partner da selfie e soprattutto come metodi d'arrembaggio amoroso. Eppure la città nasconde già una fauna varia e inusuale. A proposito di arrembaggi amorosi, quindi, ecco qualche esemplare che potreste tentar di scovare come cacciatori di Pokémon durante un primo appuntamento, sfoggiando posticce ma utili competenze zoologiche. Il Pappagallo Parrocchetto, di origini sudamericane: oltre 40 cm di pennuto coloratissimo avvistato a Villa Fabbricotti. Fate bella figura: il maschio si riconosce perché ha un collare bianco. La Farfalla Vanessa Atalanta, in tenuta ele-

gante bruna e arancione d'alta moda e piuttosto amichevole: potrebbe posarsi su di voi a Villa Strozzi. In quel caso, il momento è propizio per pronunciare una frase a effetto e tentare il bacio. Sempre a Villa Strozzi, può darsi che a posarsi su di voi sia un Cervo Volante. Dovesse succedere, è il momento di pronunciare un urlo a effetto e improvvisare danze tipo Djolé. Sconsigliato per corteggiamenti. Nell'Oasi di Focognano vi potreste trovare a esclamare “ehi, un'anatra che si tuffa!”. Ci sono buone probabilità che sia invece un Tuffetto: piccolo uccello tondeggiante con una macchia gialla ai lati del becco. Sarebbe ottimo come soggetto per peluche e cartoni animati, ma non ha trovato la via del successo. Gli esempi sono molti, ma per ora fermiamoci qui: avete un mese per cercarli su Google e fingere di avvistarli in Piazza della Signoria per puro egocentrismo. Se concesso, esprimo un desiderio: inviate via telefono un Cervo Volante alla prima persona che vi viene in mente.

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descritto è molto importante e ricordatevi che anche se non sempre tutto questo è fattibile al 100% già iniziare da uno di questi punti può fare la differenza. www.yethical.com

L'ALBERO DEL MESE Tephrosia

La Tephrosia è una pianta floreale di piccole dimensioni, originaria dell'Africa tropicale, ma comunemente diffusa anche in America tropicale e nel Sud e Sud-Est asiatico. La sua altezza varia tra 0,5 e i 4 metri. La Tephrosia è un insetticida naturale e, grazie alle sue proprietà azoto fissatrici, migliora la qualità del suolo. QUESTO MESE NE PIANTEREMO UNO IN KENIA, ASSORBENDO 200 Kg di CO2 in collaborazione con


S TAG I O N E T E AT R A L E 2 0 1 9 / 2 0 2 0 Angela Finocchiaro

SPETTACOLI IN ABBONAMENTO COMPLETO

Supermarket

HO PERSO IL FILO

Giovedì 31 ottobre e venerdì 1 novembre

Michela Murgia

DOVE SONO LE DONNE?

LA GIOVINEZZA È SOPRAVVALUTATA

Riccardo Rossi

Lella Costa

Venerdì 14 e sabato 15 febbraio

Venerdì 27 e sabato 28 marzo

Venerdì 17 e sabato 18 gennaio

L’AMORE È UN GAMBERO

Venerdì 8 e sabato 9 novembre

Kobane calling on stage

tratto da ‘Kobane Calling’ di Zerocalcare Venerdì 22 e sabato 23 novembre

La Gaia Scienza

LA RIVOLTA DEGLI OGGETTI Venerdì 29 e sabato 30 novembre

SE NON POSSO BALLARE... a scelta:

Venerdì 21 e sabato 22 febbraio

L’AMACA DI DOMANI

BARZELLETTE

Michele Serra Martedì 19 novembre

Rocco Papaleo

COAST TO COAST

FURORE

Marco Paolini

NEL TEMPO DEGLI DÈI il calzolaio di Ulisse

Venerdì 31 gennaio e sabato 1 marzo

Venerdì 13 e sabato 14 dicembre

Ezio Mauro

Venerdì 20 e sabato 21 marzo

Ascanio Celestini

Venerdì 6 e sabato 7 marzo

Massimo Popolizio

Paolo Hendel

Gipo Currado

libretto, testi, musiche e regia

SPETTACOLI IN ABBONAMENTO A SCELTA

BERLINO cronache del muro Martedì 5 novembre

Stivalaccio Teatro ROMEO E GIULIETTA L’amore è saltimbanco Giovedì 21 novembre

Moni Ovadia DIO RIDE (Nish Koshe)

Giovedì 28 novembre

Enrico Bertolino

INSTANT THEATRE Giovedì 5 dicembre

Daniela Morozzi

DA CONSUMARSI PREFERIBILMENTE IN EQUILIBRIO Venerdì 10 gennaio

Beppe Severgnini

DIARIO SENTIMENTALE DI UN GIORNALISTA Sabato 25 gennaio

Annagaia Marchioro FAME MIA quasi una biografia

ANDY E NORMAN e con Arianna Di Stefano Venerdì 28 febbraio

Giobbe Covatta

SCOOP (la donna è superiore all’uomo) Venerdì 13 marzo

Mario Perrotta

NEL NOME DEL PADRE Giovedì 19 marzo

Giovedì 30 gennaio

Contenuti Zero Varietà Giovedì 20 febbraio

PACCHETTI ABBONAMENTI

ABBONAMENTO COMPLETO 12 SPETTACOLI Intero € 187 – Ridotto € 175 ABBONAMENTO 8 SPETTACOLI Intero € 142 – Ridotto € 134 Quattro spettacoli del gruppo “in abbonamento completo” (Tipo B= Tipo C= Tipo D= ) + quattro spettacoli del gruppo “in abbonamento a scelta” (Prezzi comprensivi delle commissioni di vendita)

Gigi e Ross

Riduzioni: soci Unicoop Firenze, under 18 over 65 anni Le tessere Unicoop Firenze ed i documenti di attestazione per il diritto allo sconto dovranno essere presentati improrogabilmente al momento della sottoscrizione dell’abbonamento. Acquisto nuovo abbonamento solo presso la biglietteria del Teatro aperta giovedì, venerdì e sabato dalle ore 16.00 alle ore 19.00 Inizio spettacoli ore 21.00

TEATROPUCCINI

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I MESTIERI DEL LIBRO

di LUCA STARITA

I detective selvaggi di Roberto Bolaño

L’impaginatore

consigliato da Alessandro Raveggi scrittore e direttore editoriale di THE FLR The Florentine Literary Review Negli anni Settanta, a Città del Messico, si parla di realvisceralismo, un’avanguardia poetica ispirata da una ombrosa poetessa di nome Cesárea Tinajero. È la ricerca di questa donna il motore del viaggio che intraprenderanno i due fondatori del movimento Ulises Lima e Arturo Belano. Il viaggio dei due si articola in ventuno anni (dal 1975 al 1996): l’universo dei realvisceralisti è giovane, squattrinato, intriso di una poesia tentata che lo scrittore cileno stesso reputa come una fragilità. I due protagonisti si muovono come in una città fantasma, essendo loro stessi evanescenti ed entrando nei racconti per poi uscirne in maniera repentina. Sono anche dei creatori, perché fanno in modo che chi passa attraverso di loro si intrecci, si ricomponga e si moltiplichi rendendo evidente la capacità divina della letteratura. “I detective selvaggi” è un libro-mondo perché la sua storia frammentata in tre parti e in tante piccole e staccate narrazioni, testimonianze di oltre cinquanta narratori che raccontano il rapporto con Belano e Lima, raccontano una generazione dispersa e disperata in tutte le sue sfaccettature, fino ad arrivare ad un nulla di fatto. Perché è qui che finisce l’avventura: tutto sta crollando, e non rimane altro che un gigantesco incubo da cui non è possibile risvegliarsi e che è impossibile da dimenticare.

LIBRI E-LETTRICI* UNA RUBRICA IN COLLABORAZIONE CON TODO MODO

*Attenzione trattasi di libri che danno la scossa, maneggiare con cautela

BESTIARIO EDITORIALE

di CARLO BENEDETTI

L’impaginatore è l’unico, fra i mestieri del libro, che non legge un testo, ma lo vede. Questa peculiarità non l’ha reso immune dal rischio di estinzione e oggi è spesso sostituito con ibridi quale il grafico-impaginatore o il tipografo-impaginatore. Eppure, la sua capacità di cacciare delle vedove (riga iniziale di un periodo posta da sola alla fine di una pagina) o delle orfane (riga finale di un periodo posta da sola ad inizio di una nuova pagina) non teme rivali. Alcuni impaginatori, bozze alla mano, sanno scovarle annusando la carta, a colpo sicuro. Nel suo habitat, l’impaginatore osserva i blocchi di testo come fossero sculture o quadri concettuali, senza leggere, ed è abilissimo nell’usare utensili per aumentare di mezzo punto la spaziatura di una riga finché quell’unica parola non risale di un capoverso. Stronza. I margini, i rientri, le loro profondità e dimensioni, sono il vero amore dell’impaginatore che lavora sui vuoti di una pagina tanto quanto sui pieni. Sa che non è il vaso d’argilla, ma il vuoto al suo interno ad essere necessario. A volte, l’impaginatore evolve in monaco zen.

Dove puoi trovarlo in città? Le giovani Edizioni Black Coffee (www.edizioniblackcoffee.it): 12 titoli e una rivista, fiorentine, con il cuore negli USA, offrono rifugio agli ultimi impaginatori in città e, ai lettori, storie originali e provocatorie. Dagli Stati Uniti, importano autori inediti che raccontano in podcast. Gli impaginatori, quando lo scoprono, impallidiscono.

Titolo: Gilgi, una di noi Autore: Irmgard Keun Edizioni: L’Orma Editore Traduzione: Annalisa Pelizzola Se volete iscrivervi scrivete a libreria@todomodo.org o seguiteci su instagram @todomodolibri "E se il secolo che stiamo vivendo fosse un secolo femminile? E se provassimo per questo secolo, ancora quasi all’inizio, a fare in modo che fosse al femminile? Tanto per vedere come va. Giusto per fare una prova. Dopo decine e decine di secoli maschili, provare a vivere un secolo femminile. Ecco Libri E-lettrici, ovvero libri scritti da donne, oppure libri che hanno figure femminili quali assolute protagoniste. Libri E-lettrici sono libri che mettono al centro dello sguardo la donna. Sì, ma come funziona?” Così ci scriveva Simone Lisi, scrittore e libraio quando tutto è iniziato. Funziona così: Libri E-lettrici è ogni mese un libro scelto da Todo Modo, un libro d’elezione. Ogni mese proporremo un libro di cui fermarsi a parlare coi librai, oppure da leggere all’Uqbar (enoteca di Todo Modo). Nel programma di questi mesi per ciascun titolo inviteremo editori, autori oppure ascolteremo attori che li leggono ad alta voce, il tutto bevendo tantissimo! 31


di GABRIELE GIUSTINI

SLEATER-KINNEY

JAIMIE BRANCH

ANGEL OLSEN

FLY or DIE II:

All Mirros

Mom + Pop / Caroline

International Anthem

Jagjagwar

Tutto partì da un tweet, con relativa foto su Instagram e post su Facebook. C’erano le (allora) tre Sleater-Kinney con St. Vincent, vero nome Annie Clark. Giubilo tra i fan di quest’ultima, perplessità tra i fan duri e puri delle prime, curiosità tra i democristiani. Pur non essendo duro e puro, ero più che perplesso di questa collaborazione. La patina che avvolge i lavori di St. Vincent, mal si addice alla crudezza dei suoni delle Sleater-Kinney, soprattutto alla luce di un ritorno come quello del clamoroso “No Cities to Love”. Altro indizio non proprio rassicurante è stato quello dell’abbandono, per motivi artistici, della batterista Janet Weiss. Ovviamente non sappiamo esattamente come siano andate le cose, ma possiamo desumerlo ed avvicinarsi. Cioè che a Janet, questo nuovo percorso, non piacesse. Capita. Senza pregiudizio alcuno, giurin giurello, abbiamo ascoltato “The Center Won’t Hold” con attenzione massima e speranza. Speranza che i timori fossero infondati. Purtroppo non è così e, se le Sleater-Kinney hanno tutto il diritto di questo mondo di cercare nuove vie soprattutto dopo aver, con “No Cities to Love”, raggiunto un qualcosa di molto vicino alla perfezione in ambito rock, il risultato è spesso altalenante. Che poi non possiamo certo definirlo come “disco brutto”, perché ecco, brutto non è. Ci sono alcuni episodi buoni, come ‘Hurry on Home’ e ‘The Dog/The Body’, e altri un po’ meno buoni come ‘Reach Out’ e ‘Ruin’. Il problema è che suona come un disco di St. Vincent, anche se il cantato di Carrie Brownstein e Corin Tucker rimane particolare è ben riconoscibile. Ma quel cellophane messo su, ecco no. Se poi volevo ascoltarmi un disco di St. Vincent, mi compravo un disco di St. Vincent. Ma non ne ho mai comprato uno.

Vi do un nome per uscire e stupire tutti, con eleganza e sostanza, dalla stretta finale di qualsiasi discussione musicale: Jaimie Branch. Si tratta di una giovane trombettista nata nei dintorni di Brooklyn 36 anni fa e trasferitasi, all’età di 14 anni, a Chicago, guarda caso città di una fiorente scena jazz moderna e casa di International Anthem, (relativamente) nuova etichetta che, da qualche anno, sta cercando di far conoscere questo movimento anche nel vecchio continente. Il primo album di Jaimie si intitolava “Fly Or Die”, uscì un paio di anni fa e sorprese a tal punto da essere scelto come “Best Albums of 2017” da The New York Times, Los Angeles Times, NPR Music, WIRE, Stereogum e altri media, mica pizzaefichijazz.com. “FLY or DIE II: Bird Dogs of Paradise” è il nuovo album della Branch, questa volta non solo trombettista e compositrice, ma anche cantante. Registrato per la maggior parte in studio e la restante minore dal vivo, presso il Café OTO di Londra durante la fine dello scorso tour, questo nuovo lavoro è un inquieto viaggio nel panorama jazz moderno, dove l’artista sfiora nuove modalità di composizione e, per la prima volta, si mette alla prova come cantante. Perché, come dice lei, la “bellezza sta nell'astratto della musica strumentale, ma non essendo questo un momento particolarmente bello, ho scelto un percorso più letterale. La voce è un bene per questo”. Composto da nove brani, è probabile che “FLY or DIE II: Bird Dogs of Paradise” possa essere una delle sorprese discografiche dell’anno e raggiungere un pubblico ancora più ampio. Perché è jazz, di quel jazz che può piacere anche a chi non mastica la materia quotidianamente. Lavoro importantissimo, consigliato ai fan di Miles Davis, Tortoise e The Comet Is Coming.

Quarto disco, terzo su Jagjaguwar, per la deliziosa cantautrice americana Angel Olsen. “All Mirrors” arriva dopo la raccolta “Phases” ed il non troppo convincente “My Woman”. Anche perché ripetere l’equilibrio di “Burn Your Fire For No Witness” non era proprio semplicissimo. Nato inizialmente con una modalità di registrazione scarna, il disco si è via via evoluto fra arrangiamenti orchestrali e corposi. Ne son venute fuori due versioni, una in solo con i brani accompagnati da strutture minimali, l’altra arrangiata con un’orchestra di 14 elementi. Si saranno giocati a sasso-carta-forbice la versione con cui uscire ed evidentemente quella con l’orchestra era la carta, mentre quella scarna era il sasso. Probabile poi che si giocheranno il jolly dell’edizione back to basics in un secondo momento. Quella che invece abbiamo per le mani è quella in full band che, probabilmente, ha consentito alla Olsen di esplorare nuovi mondi e sperimentare alter sfaccettature delle sue linee vocali, giocando con una certa classe tra pop e atmosfere gothic dark, di moda negli ultimi anni grazie a cantautrice bravissime, su tutte Marissa Nadler e Chelsea Wolfe. Il tentativo della Olsen, spesso riuscito, è quello di camminare proprio verso territori pop, mantenendo tuttavia una certa aurea di castità indie. “All Mirrors” è un disco introspettivo che parla di vulnerabilità e che descrive per filo e per segno questo nuovo percorso intrapreso dalla cantautrice. Nell’album ci sono almeno tre momenti particolarmente riusciti, ‘Lark’, ‘All Mirrors’ – la traccia che dà il titolo all’album – e la conclusiva ‘Chance’, eccellente summa del pippone sugli arrangiamenti descritto poche righe fa.

The Center Won’t Hold

bird dogs of paradise

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di GIULIA FOCARDI

L’OTTOBRE IN MUSICA DI FIRENZE E NON SOLO

T

ra blues, racconti, jazz e improvvisazione anche l’autunno che ci aspetta sembra essere tutt’altro che freddo e scarno. Dopo un’estate ricca di eventi e un settembre dedicato al festival jazz di Firenze, per questo mese abbiamo deciso di segnalarvi quelli che sono gli eventi imperdibili del mese partendo da più lontano, dall’altra parte dell’Arno come ormai siamo soliti dire, da Pisa dove il 12 (Teatro Lumiere) vedremo come protagonista assoluto Tony Allen con un progetto in solo (The Source) che riesce a coniugare l’approccio classico al jazz con uno stile assolutamente innovativo, legata profondamente alle radici africane che caratterizzano la musica e lo stile di Allen da sempre. Sempre al Lumiere di Pisa vi consigliamo di prendere nota di un evento unico: il 24 ottobre il trio londinese The Comet is Coming farà tappa nella cittadina toscana per far vibrare l’intera penisola. Shabaka Hutchings, Danalogue e Betamax sono portatori sani di “una musica di un nuovo mondo” capaci creare un alfabeto musicale che affonda nella tradizione di Sun Ra, Zappa e Hendrix. Imperdibile.

Due concerti altrettanto dinamici e vibranti a Firenze: il 19 ottobre per la prima volta in Toscana si esibiranno alla Sala Vanni (all’interno della rassegna A love supreme) il trio edito ECM e formato da Michele Rabbia, Eivind Aarset e Gianluca Petrella. “Lost River” (il loro primo disco) è un’esperienza d’ascolto profondamente sfaccettata ed evocativa che dal vivo assume sonorità ancora più complesse e creative. Un repertorio in gran parte improvvisato in cui però si nascondono rivelazioni continue e dettagli folgoranti. Chiudiamo il mese di ottobre con un duo di pianisti mondiali: Stefano Bollani e Chucho Valdés si incontrano al Teatro Verdi (il 26 ottobre) per suonare insieme in un progetto unico e senza precedenti che inizia proprio dall’Italia per proseguire in giro per il globo. Due musicisti e compositori di chiaro talento e fama indiscussa sembrano qui suonare da sempre insieme, con un approccio giocoso, inedito e profondo che li aiuterà ad accompagnare il pubblico in un vero e proprio viaggio tra gli stili musicali che li caratterizzano maggiormente.

LUCIA_nuove frontiere dell’ascolto

informazione pubblicitaria

di Radio Papesse

Negli ultimi anni la parola podcast si trova associata pressoché a ogni cosa: trasmissioni radio messe online, talkshow, archivi, inchieste, audiolibri, lezioni, articoli, tutorial… Tutto ciò contiene delle verità e tanta confusione. Ecco quindi la domanda da un milione di dollari: che cos’è un podcast? Facciamo un passo indietro e torniamo ai primi 2000, anni in cui la parola podcast fa il suo ingresso unendo il pod (capsula) dell’i-Pod al cast del broadcast (il flusso dei media): audio creati per il web, scaricabili sul proprio lettore mp3. Ascolti da portarsi in tasca e sentire a piacimento. Vent’anni dopo, quella rivo-

luzione ha trasformato il nostro modo di ascoltare e ha dato nuova vita alla narrazione sonora e radiofonica. “Mi racconti una storia?” è una delle prime domande di ogni bambino. Cresciamo ascoltando e immaginando volti, luoghi, colori… una storia raccontata bene è un’esperienza coinvolgente, una narrativa sonora - in radio o in podcast - può creare questa esperienza.Ma ovviamente non tutte le produzioni sono uguali e quindi cominciamo da qui, da una nuova rubrica in cui condividere la nostra passione per l’ascolto, raccontare di podcast eccezionali in arrivo dai quattro angoli del pianeta, storie “in suono” curate nei minimi dettagli, lontane dal soliloquio di qualche ‘celebrity’ o dall’opinione dell’esperto del momento. Il primo consiglio di LUCIA? "The Truth".

Un podcast di storie originali, ascolti a volte divertenti, a volte inquietanti, mai banali, sempre coinvolgenti. Dai 10 ai 20 minuti di vero e proprio cinema per le orecchie creato da Jonathan Mitchell. "The Truth" è forse più vicino alle migliori serie televisive che ai vecchi radiodrammi, il suo logo è una pipa che richiama quella di Magritte (Ceci n’est pas une pipe) e il titolo richiama le parole del poeta R.W. Emerson: “fiction reveals truth that reality obscures” - la finzione rivela verità che la realtà nasconde... Buon ascolto! Se vi piace potreste ascoltare anche: "The Organist", "Welcome to the Night Vale", "Benjamin Walker’s Theory of everything". www.thetruthpodcast.com


La botanica di Leonardo

Gli studi e le intuizioni di Leonardo da Vinci sulle forme e sulle strutture del mondo vegetale al centro di un percorso espositivo nel cuore di Firenze. Al termine delle celebrazioni leonardiane, fino al 15 dicembre si terrà a Firenze “La Botanica di Leonardo”, una grande mostra che esplora gli studi botanici di Leonardo da Vinci, poco noti malgrado l’enorme fama del genio toscano. E, soprattutto, che approfondisce il suo pensiero scientifico “universale”, così ricco di implicazioni per noi contemporanei costretti a ripensare in profondità il rapporto fra uomo e natura. Tavole originali, installazioni interattive e piante reali creano un appassionante percorso attraverso le intuizioni e le innovazioni di un pensiero “sistemico”, capace di combinare arte e scienza, e di guardare alla vita e alla natura (uomo incluso) come un’entità unica in cui tutto è connesso e tutto è in movimento. L’esposizione allestita all’interno dei suggestivi spazi del Complesso monumentale di Santa Maria Novella, nel Dormitorio e nel Chiostro Grande, illustra e approfondisce le scoperte botaniche di Leonardo (fu lui, ad esempio, a capire il nesso fra cerchi nel tronco ed età dell’albero), e ci conduce attraverso la straordinaria sequenza dei suoi disegni di dettagli, foglie, piante. Soprattutto, mostra e dimostra quanto arte e scienza fossero per Leonardo indissolubili: mai soltanto descrittiva la conoscenza scientifica, mai soltanto estetica la pittura. In una visione “sistemica” che si interrogava – e continua a interrogarci a secoli di distanza – sul complesso sistema di relazioni fra uomo e natura.

www.cittametropolitana.fi.it/category/cultura/

La mostra è promossa dal Comune di Firenze, ideata e prodotta da Aboca con il coordinamento scientifico e l’organizzazione di MUS.E. Curatori Fritjof Capra, Stefano Mancuso, Valentino Mercati.

Complesso monumentale di Santa Maria Novella

Piazza di Santa Maria Novella, 18 - Firenze

ORARI DI APERTURA

Lun.-Giov. 9-17.30 | Ven. 11-17.30 Sab. 9 -17.30 | Dom. 13-17.30. Ultimo ingresso e chiusura della biglietteria alle 16.45.

BIGLIETTI

Intero € 10,00 – Ridotto € 7,50 (11-18 anni) Gratuito residenti nel Comune di Firenze (tenuti ad esibire documento di identità), bambini fino a 11 anni non compiuti. Visite guidate disponibili in italiano e inglese, con prenotazione

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI VISITE GUIDATE MUS.E Firenze www.labotanicadileonardo.it

A cura della Città Metropolitana di Firenze



FIRENZE NO COST di MARCO TANGOCCI e DAVIDE DI FABRIZIO

LE FAVOLOSE

2E½

Firenze NoCost è la guida (anti)turistica più pazza che ci sia e i suoi autori hanno mappato per anni fontanelle, vinai, scorciatoie, trattorie sconosciute; portano in giro storie, immagini, suoni di questa città. Per i lettori di Lungarno consigliano “le favolose due e mezzo”, divise per rione. www.nocost.guide

SAN LORENZO FORNO “CANAPA”

via dell’Ariento 21r lun-sab 8-20

di RAFFAELLA GALAMINI

Prendeteci gusto (e non arrabbiatevi) Dalla stanza della rabbia al museo degli odori, dall’hamburger vegano arcobaleno fino al Caffè letterario nell’ex convento per ospitare artisti, artigiani e residenti.

E

cco quattro nuove aperture a Firenze da non perdere. A Calenzano la stanza della rabbia, The Rage Room si trova in un capannone di via Salvanti (www.ragemonkeyfirenze.com). Le stanze, insonorizzate per urlare senza remore, sono arredate come un set: murales con teschi e scimmie, musica metal a tutto volume e vecchi oggetti da distruggere. Si indossano corazza da softair, casco con tanto di mascherina, scarpe antinfortunistiche e guanti, poi si comincia a distruggere a colpi di mazza da baseball e piede di porco. È dedicato al mondo degli odori il Museo Villoresi, inaugurato dal celebre maestro profumiere fiorentino in via dei Bardi. All’interno del palazzo di famiglia che già ospitava la boutique, ci si ritrova a compiere un percorso multi sensoriale e interattivo (www.museovilloresi.it). Il profumiere Lorenzo Villoresi accompagna il visitatore in un viaggio attraverso l’olfatto. Nell'Osmorama, la biblioteca degli odori, si può annusare attraverso speciali postazioni per apprezzare fragranze e aromi di tutti i tipi. Per i foodies la novità del momento è Flower Burger (www.flowerburger.it), la prima veganburgheria gourmet d’Italia. I burger sono preparati solo con legumi, vegetali e cereali. Il segreto del successo di questo locale in via San Gallo sono i prodotti naturali e i colori sgargianti, alla faccia del junk food. Chi sceglie il vegan burger, punta sull’healthy food.

Ha un ingresso così piccolo che non si può sperare di capitarci per caso. Non c’è modo, e infatti lo conoscono solo i fiorentini, che vi racconteranno che lì ce li portava la nonna a prendere la schiacciata. Qui è tutto buono e a prezzi onesti, dal pane alla pizza al taglio, gustosa e croccante. Oppure ci sono i coccoli ripieni a 1,20€. E poi i tipici cantucci, biscotti al miele, biscotti non al miele, ecc.

VINTAGE “ART&FASHION” via San Zanobi 37r lun-sab 11-19

Bigiotteria, quadri, suppellettili, un pianoforte, bonsai, cofanetti, candelabri. Questo elenco (assolutamente lacunoso) è solo per farvi capire cosa cela questo labirintico negozio: tutto. Fabio restaura mobili e gli restituisce la vita, sanifica e stira ogni capo che acquista/ rivende. La qualità è di livello e molte sono le griffe, quindi se cercate una giacca a 5€ non è il posto giusto. Però nel dubbio entrate, perdetevi e, mal che vada, uscite con un sorriso.

LE FINESTRE CON LE GAMBE Le cosiddette finestre inginocchiate sono uno dei fondamentali dell’architettura fiorentina, la cui invenzione si deve a Michelangelo, che per primo ne dotò Palazzo Medici Riccardi. La geniale, elegantissima trovata sarebbe stata poi utilizzata con continuità anche dall’Ammannati (Palazzo Barbolani di Montauto) e dal Buontalenti (Palazzo Nonfinito). Godetevele nelle vostre passeggiate per Firenze: di finestre con le gambe, fuori da qui, non se ne trovano!


di MARTA STAULO

Si è appena conclusa quella che sarà ricordata come l’estate dei pop corn. Lobby del mais soffiato hanno finanziato interminabili attese trascorse a guardare col fiato sospeso incendi che invocavi si spegnessero e governi che pregavi cadessero. In Amazzonia speravi di andarci ma a Notre-Dame ti ci hanno portato in gita e hai pure acceso un lumino (ops!) per non farti rimandare a latino, quanti ricordi. E ora che sai di salvare il mondo a suon di pollicioni blu e che protagonista non sei mai, nemmeno ormai CEO del potere d’acquisto della tua credenza, amico da casa, il pop corn diventa subito la star indiscussa del tuo divano (ad avercelo un divano, sento già). Così, nella tua cameretta, mentre il tuo coinquilino di là intavola cene a cui non ti ha invitato, raggiunto il fondo della zuppiera, ti troverai faccia a faccia con le decine di chicchi di mais inesplosi. Con la stessa spassionata empatia che l’essere umano sviluppa solo quando condivide un’accidentale prigionia, elaborerai teorie universali sulla vita e sul suo doloroso decorso. Quel seme di mais che, per un’infausta sorte dettata dalle leggi del mercato, era stato già sottratto al meraviglioso destino della germinazione, pur avendo goduto delle stesse condizioni di partenza di quei pop corn che hai appena trangugiato, della stessa temperatura e dello stesso tempo, non ha nemmeno trovato il suo spazio per esplodere a nuova vita ed rimasto lì, a crogiolarsi irretito in una coltre di caramello. E così, mentre di là sono già agli amari e Despacito, ti sentirai incomprensibilmente compreso e un po’ meno solo.

A tutta Birra di ANDREA BERTELLI

Esiste bevanda più antica della birra? Usata fin dall’antichità per messe e rituali, era utilizzata anche per pu-rificare l’acqua, spesso inquinata. Ovviamente il perché allora non era noto, ancora non si conoscevano le proprietà antisettiche dell’alcol generato dalla fermentazione, sterminatore di microrganismi spesso nocivi per l’uomo. Nel Medioevo ad esempio, erano i monaci trappisti ad essere custodi di questa sacra arte. Durante la quaresima si nutrivano solo con la divina bevanda, la quale allora era più simile ad una minestra alcolica, di grande aiuto per la meditazione e le visioni dei fratelli. È anche grazie a questi pionieri della birra, se oggi si possono gustare prodotti di qualità, nonostante l’Italia sia famosa soprattutto per il vino, il movimento birrario degli ultimi anni non ha niente da invidiare alle più blasonate scuole estere. Anche qui, nella culla del Rinascimento, ci sono locali ove gustare delle ottime pinte di birra artigianale. Dall’Archea Brewery, pub con 15 spine in via dei Serragli, dove si possono sorseggiare birre di loro ricetta, e molte altre provenienti da tutte le parti del mondo. Al Diorama, in via Pisana, 6 spine e una vastissima scelta di birre in bottiglia, il Mostodolce in via Nazionale, brewpub gestito direttamente dall’omonimo bir-rificio pratese. Da citare anche: Black Lodge, King Grizzly, Joshua Tree Pub, Articolo 17, Pint of View. Prosit!

Illustrazione di Marta Staulo 37


In transito il pianeta della libertà. Libertà di essere se stessi. Mai provata, eh? Eppure questo mesi, amici dell’Ariete, questo pianeta vi farà essere liberi di fare stories che parlano davvero di voi e non di quello che gli altri si aspettano che voi siate, liberi di taggare fidanzate, mogli, storie di una notte. Ma che ve frega?

Quando sei qui con me questa stanza non ha più pareti ma alberi infiniti, quando sei qui vicino a me questo soffitto viola, no, non esiste più. Il pianeta del Romanticismo si è piantato in mezzo alla vostra costellazione e ci rimarrà per un bel po’; rimanere indifferenti sarebbe un delitto nei confronti della fisica tutta.

In opposizione il pianeta dell’ansia. Che non è come avere Saturno contro, qualsiasi cosa questo abbia mai voluto dire, siamo nel mezzo ad un contrasto tra profondo malessere e l’idea di poter cambiare. La felicità non è un pianeta lontano anni luce, si trova forse all’estremo opposto della vostra stessa città.

Siete stati attratti da questo buco nero e state raggiungendo l’orizzonte degli eventi, punto oltre il quale sparirete nel nulla. Per quanto siate tra i segni più antipatici dello zodiaco, siete pregati di tornare indietro, altrimenti noi astrologi con chi ci lamentiamo? Mi viene da dire: palle ferme, Scorpii.

Il Sole transita in Gemelli, anche se piove, anche se fa freddo e i vicini della casa accanto cantano Calcutta e tutto sembra andare per il verso sbagliato. Se vi svegliate la mattina presto, quando tutti dormono, affacciatevi un attimo alla finestra e per un breve istante passerà il sole che sorge a scaldarvi le mani.

Il Sagittario si è spostato, sta nella stessa dimensione solo un pochino più a destra. Amicissimi del Sagittario quindi tenete conto di questo fatto, che se fissate con loro ci sta che poi ve la pacchino per motivi apparentemente incomprensibili, che paiono scuse ma non lo sono: è che sono solo un attimo decentrati.

Il pianeta dell’ambientalismo si trova proprio nella vostra casa. Tormentati dal sapere se lo scottex sporco di pommarola vada nella carta, nell’umido o nell’indifferenziato, prenderete una decisione, non che non siate bravi in questo, sono proprio le scelte semplici a farvi paura. Bene, iniziate dalle piccole, grandi cose.

Capricorni daltonici non mi riferisco a voi, perché vedete così da una vita. Per tutti gli altri, quella che potrebbe sembrare una disfunzione, non lo è; sembra una banalità dire che forse dovreste vedere le cose e le persone che vi circondano con un colore diverso, sembra una banalità ma, purtroppo, non lo è.

Nella casa del Leone risiede il Leone, ricorsivo? Le stelle parlano di un ritrovamento di sé, sarà necessario chiudersi in un escamotage del quotidiano. Il sonnellino, la tesi da scrivere. La placca tettonica che vive dentro di voi vi ha scosso, costruirci sopra una città nuova non ha senso, bisogna risalire all’epicentro.

Più grande di un Acquario c’è solo il mare che sembra tanto ma è la stessa cosa relativizzata a un contesto ordinario. In ottobre, tutto quello che vi sembra più grande di voi andrà ridimensionato, per sentirlo comparabile, per stare bene e non pensare che avreste potuto. Siete un Acquario, avervi in casa è come avere il mare.

Vergini apparentemente sante ma dal passato oscuro. Per una settimana ruoterà intorno a voi il pianeta della sincerità. Please, non iniziate a dire qualsiasi cosa a qualunque costo perché si rischia di mettere al tappeto lagggente, prima di dire qualcosa contate fino a dieci e poi dite la cosa più simile alla verità.

Se un anno fa ti avessero detto che ti saresti trovato al punto in cui sei non ci avresti creduto mai, nel bene e nel male. Adesso ci sei e sembra che la costellazione si sia raggomitolata in unico enorme pianeta pesantissimo che gira da solo, ed è qui il punto. Si sente un attrito bestiale che sembra quasi faccia male, ma gira, giuro.

OROSCOPO di LAVINIA FERRONE - www.lallucevago.com illustrazioni di FRANCESCA ARFILLI

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NOV 2019

FRAMES IL MONDO RACCONTATO IN TEMPO www.festivaldeipopoli.org



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