Lungarno n. 80 - gennaio 2020

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Gennaio 2020

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Sommario 05

La serenata Editoriale: La sfida della mangusta

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Uno per tutti, tutti a San Salvi

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La Tinaia

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Come cambia Firenze? Brexit, anno zero. O forse no?

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Seicento anni fa...

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Il MusMa Survival Strategies

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Cosa andrà di moda nel 2020 Quello che non sarà di moda nel 2020

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WHER il tragitto che fa la differenza Nella Rete delle Donne in Cammino

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Puntuale Festival Bilbao, Copenhagen, Lussemburgo: Firenze sempre più collegata all’Europa

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La Repubblica di Cospaia

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L'orchestra è come il mondo

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L'agenda di Gennaio

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Gennaio da non perdere

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Accadde a Gennaio

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I palcoscenici di Gennaio Il portierato diffuso

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Esseri Urbani: I commessi di COS Personaggi fiorentini: Valeriooooo

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Incontro con Alessio Nencioni Up & Down

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5 buoni propositi per un nuovo anno più eco-sostenibile Macedonie alla Fintocolta: frutta e giardini di Firenze

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Se il "verso"... è diverso Inchiostri mensili: Vien di notte I mestieri del libro, bestiario editoriale: L'illustratore

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Frastuoni

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Studiootto - uno spazio dove fare e stare bene Bar Sport - Coppa Cobram

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Città in musica

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Nuove aperture: Le proposte per il 2020 Firenze NoCost: Sant'ambrogio

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Palati Fini: Okonomiyaki A tutta birra: Oro, argento e birra

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Oroscopo


UN FILM DI WERNER HERZOG E ANDRÉ SINGER “POTENTE. UNO DEI MIGLIORI FILM DELL'ANNO” - PLAYLIST

“IL RITRATTO DI UN UOMO CHE HA CAMBIATO LE SORTI DEL MONDO” - IL MANIFESTO

“UNO DEI FILM PIÙ AFFASCINANTI DI HERZOG” - THE HOLLYWOOD REPORTER

19-20-21-22 GENNAIO | EVENTO I WONDER STORIES Musiche

DOGWOOF HISTORY FILMS e MITTLEDEUTSCHER RUNDFUNK/ARTE presentano una produzione Spring Films e Werner Herzog Film Nicholas Singer Direttori della fotografia Yuri Burak Richard Blandshard Montaggio Michael Ellis Scritto e narrato da Werner Herzog Produttori esecutivi Richard Melman Molly Thompson Eli Lehrer Ulrich Brochhagen Produttori Lucki Stipetic Svetlana Palmer Regia di Werner Herzog e André Singer


LA SERENATA di Matilde Sereni

EDITORIALE

“L’anno bisestile rimette le lancette dell’anno al loro posto tra il sole, la luna, il capriccio di molti dei e la matematica degli uomini”. (Pino Corrias) Ebbene, il 2020 sarà anno bisesto e probabilmente nell’era del marketing e del lavoro multitasking, alle nuove generazioni verrebbe raccontato così: OFFERTA IMPERDIBILE: se scegli di restare sul pianeta Terra nonostante i cambiamenti climatici e i nuovi assetti politici, ogni tre anni avrai un giorno in omaggio! ILGIORNOINPIU™ lo trovi in calendario al 29 febbraio, ma non temere, l’offerta vale tutto l’anno fino ad esaurimento scorte energetiche. Affrettati ad usarlo! Quindi, che farsene? Suggerisco di dedicarlo a nuove attività. Mai stato a un concerto di musica classica? Usa ILGIORNOINPIU™ e fatti un giro al Teatro Verdi, ne vedrai delle belle (se vai ad un concerto ORT ne vedrai tre, per la precisione). Mai stato a Londra? Usa ILGIORNOINPIU™ per iniziare le pratiche del passaporto. Sei una donna sola e impaurita che non sa quale strada imboccare? Usa ILGIORNOINPIU™ e manda a quel paese chi ti dice da dove passare, anziché aumentare i servizi delle forze dell’ordine in quelle dove è sconsigliato. Baggianate a parte, il tempo è troppo poco per sprecare l’occasione. Trenta dì conta novembre, con april, giugno e settembre. Di ventotto ce n’è uno, tutti gli altri ne han trentuno. E poi c’è il giorno in più, anche se non si vede.

di Jacopo Aiazzi

La sfida della mangusta

I

l 2020 sarà un anno ricco di sfide e novità. Per la città ma anche per il resto del mondo. Basta pensare ai lavori che a breve partiranno per la nuova linea della tramvia: da una parte risolveranno il problema della porzione della città rimasta orfana del trenino, dall’altra i cantieri porteranno il consueto disagio a residenti, commercianti e automobilisti. Fuori dai confini nazionali, gli occhi saranno puntati sull’Inghilterra e l’imminente avvio della Brexit. Riportando lo sguardo nel nostro microcosmo, in questo numero abbiamo voluto celebrare alcune sfide di successo, come la realizzazione della Cupola del Duomo 600 anni fa e accendere i riflettori su quelle ancora aperte, come San Salvi. Però ci piacerebbe anche lanciarne una in particolare: diventare tutti un po’ più manguste. Che significa? La prendo larga. Nascono app che segnalano le strade da percorrere con maggior sicurezza e gruppi di donne che si riuniscono per passeggiare insieme. Per chi invece le donne è abituato a importunarle per strada a ogni ora del giorno e della notte con fischi, battutine e avances eleganti come un titolo di Libero non ci sono grandi novità. Sembra la normalità; non doveva esserlo nel 2019 figuriamoci nel 2020. Perché, come diceva mio nonno, oltre agli uccelli fischiano le serpi. E il peggior antagonista dei serpenti è proprio il piccolo mammifero ispiratore del compagno di avventure del facocero del Re Leone, tanto carino quanto letale, capace di cibarsi persino del velenosissimo cobra. Ecco, pensate a cosa succederebbe se una serpe fischiasse a un branco di manguste. Il predatore diventerebbe preda, nella migliore delle ipotesi verrebbe scacciato come un appestato. Ci piacerebbe che per le nostre strade accadesse la stessa cosa, che le donne fossero più libere di non essere importunate.

IN COPERTINA

Inattesa

di Isabella Ahmadzadeh Art Director e Visual Designer italo-persiana, ha collaborato con diversi studi e agenzie pubblicitarie tra Milano e Firenze e ha lavorato per Gucci come Graphic Designer. Il suo lavoro nel campo del type design per Zetafonts le è valso il riconoscimento di Aiap nell'ambito del premio AWDA 2017 per il progetto Napo&Leon e di Print Magazine per Kitten nel contesto del Typography & Lettering Award 2016. Attualmente collabora con RovaiWeber Design, studio Kmzero e IED Firenze, per il quale coordina il master in Graphic Design. ahmadzadeh.it behance.net/imzd

Iscrizione al Registro Stampa del Tribunale di Firenze n. 5892 del 21/09/2012 N. 80 - Anno IX - Gennaio 2020 - Rivista Mensile ISSN 2612-2294

Proprietario: Associazione Culturale Lungarno Editore: Tabloid Soc. Coop. • Firenze • N. ROC 32478 Direttore Responsabile: Jacopo Aiazzi Stampa: Tipografia Baroni e Gori srl • Prato

Nessuna parte di questo periodico può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’editore e degli autori. La direzione non si assume alcuna responsabilità per marchi, foto e slogan usati dagli inserzionisti, né per cambiamenti di date, luoghi e orari degli eventi segnalati.

I contenuti di questo numero sono a cura dell’Associazione Culturale Lungarno. Per la loro realizzazione hanno collaborato: Giacomo Alberto Vieri, Daniel C. Meyer, Alect, Martina Vincenzoni, Michele Baldini, Valentina Messina, Leonardo Cianfanelli, Camilla Guidi, Virginia Landi, Alba Parrini, Daniele Pasquini, Marta Pancini, Tommaso Ciuffoletti, Rame13, Raffaella Galamini, Erika Gherardotti, Riccardo Morandi, Tommaso Chimenti, Francesca Corpaci, Lafabbricadibraccia, MARCHO, Caterina Liverani, Marianna Piccini, Walter Tripi, Luca Starita, Carlo Benedetti, Gabriele Giustini, Giulia Focardi, Marco Tangocci, Davide Di Fabrizio, Marta Staulo, Andrea Bertelli, Lavinia Ferrone, Francesca Arfilli, Isabella Ahmadzadeh. Caporedattore: Riccardo Morandi Editor: Arianna Giullori L’Associazione Culturale Lungarno ringrazia la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze per il contributo a sostegno delle attività culturali svolte.


Uno per tutti, tutti a San Salvi di Giacomo Alberto Vieri foto di Giulio Garosi

L’

ex ospedale psichiatrico fiorentino, iniziato a costruire nel 1887 da Giacomo Roster e chiuso definitivamente nel 1998, mi è sempre piaciuto. Per due motivi più che altro: perché è un luogo che offre delle scelte, ancora. Spalancato. Sommersi di cemento e direzioni obbligate, mi danno speranza, i luoghi dell’ipotesi. San Salvi mi piace anche perché è un posto su cui ognuno dice la sua: “È bello”, “È un po’ triste”, “Ci farei questo...”, “Ci starebbe bene quell’altro...”. Sull’ex-manicomio, in un coro variegato di comitati e partecipazione, si son sempre proiettate tante speranze. Certo, alcune – come quelle che ne volevano far diventare una sua porzione un residence di lusso a metà fra Bel Air e i Parioli – paiono più dissennate di altre – daje di polo di aggregazione sociale super avanguardista, di eco-parco urbano che voi umani..., di fiore all’occhiello di un’idea di riconversione architettonica da manuali universitari. Eh, insomma...su San Salvi in molti ci hanno fatto capannelli, passeggiate esplorative, sit-in.

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Pochi giorni fa, all’indomani del gaudio natalizio, durante la serata “San Salvi in festa” sono stati comunicati i nomi dei 10 giovani vincitori del Bando “Spacciamo culture”, indetto da i Chille de la Balanza, la compagnia teatrale fondata da Claudio Ascoli che fin dal ‘97 ha la sua residenza in un padiglione dell’ex-ospedale psichiatrico, grazie al finanziamento della Fondazione CRFirenze nell’ambito del progetto “Partecipazione culturale”. In un 2019 che ha visto oltrepassare le 25.000 presenze, la festa di fine anno stavolta ha avuto un significato più espanso: è stata l’occasione per rinfocolare il confronto sui possibili percorsi di rigenerazione del patrimonio materiale e immateriale dell’area, prendendosi cura della Memoria ma con gli occhi rivolti al Futuro. Ben 32 le domande che hanno risposto alla call: 70 ragazzi provenienti principalmente dall’Accademia di Belle Arti di Firenze e dal DIDA (Dipartimento di Architettura di UniFi), partner dell’intera iniziativa che ha visto in prima linea l’associazione Architectura. place.

Ai vincitori sono stati assegnati 700€ per realizzare opere site-specific: Adobe illustrator e mouse alla mano, e si starà a vedere. Sono Opere, sì, non il Tutto, ma qualcosa significano. La partita su San Salvi, sede oggi di uffici e servizi dell’ASL, potrebbe regalarci azioni entusiasmanti: Il Comune di Firenze, Usl Toscana Centro e Regione Toscana (fermi tutti, che a primavera si vota) fanno da top player dell’incontro. In ballo, ricordiamolo, ci sono svariati ettari di terreno, una città nella città, quei “tetti rossi” di antica memoria, ci sono micro-mondi e testimonianze, murales e muri, ci sono molti alberi. Ci sono volontà itineranti, gruppi, relazioni che in questi anni hanno intessuto proprie forme di Comunità intorno ad un luogo e alla sua valenza. Però, eh: “Mi sono sempre battuto in condizioni così sfavorevoli che desidererei farlo alla pari. Sono molto modesto e non vi domando, amici, altro segno che il gesto. Il resto non vi riguarda.” Lo scriveva Dino Campana, che a San Salvi ci fu rinchiuso due volte.

San Salvi è un luogo che, ancora oggi, offre delle scelte


LA TINAIA

"PRENDETE UN APPUNTAMENTO VA', CHE È MEGLIO"

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alle 8 alle 16, potete andarci. Ed è dal 1975 che potete farlo. Dall’anno in cui fu fondata insomma. Centro di riabilitazione artistica, luogo di esposizioni e mostre, valvola di progetti e laboratori che coinvolgono l’Arte e la Cura: la Tinaia è un piccolo tempio che si interroga su come affrontare le trasformazioni sociali e culturali dei giorni nostri e come vivere il disagio psichico. È un posto che non è solo un posto, ma un rifugio. E quindi ci potete passare del tempo, ripararvi, magari pure comprare una produzione Art B, artefatti comunicativi, T-shirt, quaderni, gadget, realizzati da “outsiders” che frequentano centri di attività espressive. Sosterrete così una parte di attività della Tinaia ed eviterete di stare tre ore in fila da Zara per la stessa maglietta. Pensateci, insomma: perché dentro alla palazzina n.24, c’è la documentazione di una storia che nutre e arricchisce. I testimoni sono importanti, eh. G.A.V.

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Ăˆ sempre il momento per un aperitivo.

Una cucina fatta di idee, colore e qualitĂ .

Cicchetti, insalate, bowl, Spritz e vino.

Caffetteria, pranzo, aperitivo e cena.

- Piazza della Passera Via dello Sprone, 14R - Firenze T.+39 055 2052252

- Manifattura Tabacchi Via delle Cascine, 33 - Firenze T.+39 366 3640300

Brunch tutte le domeniche!


Come cambia Firenze? di Daniel C. Meyer

illustrazione di Alect

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020: Odissea a Firenze. Se fosse un film, potrebbe essere questo il titolo per l’anno appena iniziato: ci aspettano grandi cambiamenti per la viabilità e l’urbanistica, con tante novità ma – inevitabilmente - anche un po’ di caos. Sulla carta infatti sono molti i progetti che potrebbero cambiare la fisionomia della città, a cominciare dalla tramvia: nel 2020 dovrebbero partire i lavori della linea 3.2, che collegherà piazza della Libertà con Bagno a Ripoli. Il condizionale è però d’obbligo, dato che opposizioni e associazioni sono già sul piede di guerra con ricorsi e controricorsi, e che anche i lavori sulle linee precedenti sono stati tutto fuorché in linea con i tempi. Titolo del film: Un tram che si chiama Desiderio. Il 2020 potrebbe essere anche l’anno per la ripartenza dei cantieri dell’Alta Velocità. (Pen)ultimo capitolo di una saga lunga quasi 25 anni: a ottobre il Ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli ha visitato il cantiere, l’idea dovrebbe essere quella di una rivisitazione progettuale per poi ripartire con i cantieri. Idem per Peretola: il Ministro vuole che si vada avanti con la pista parallela, ma è un film già visto... Titolo: Mission Impossible. Altra telenovela è quella della Loggia di Isozaki; il neo Ministro ai Beni Culturali Dario Franceschini è favorevole, il neo Assessore alla Cultura Tommaso Sacchi spinge per far ripartire i lavori, vedremo se il 2020 sarà l’anno buono… Titolo del film: Follia.

Novità importanti nel 2020 anche per l’ex Panificio Militare di via Mariti: dovrebbero partire i cantieri, già a inizio anno, per far posto a una nuova Esselunga, con annessa riqualificazione dell’area e solito dibattito tra contrari e favorevoli. Titolo del film: Per qualche dollaro in più. Ma ci sono anche notizie positive: grazie ad un accordo tra Comune e Terna, 78 tralicci scompariranno da Firenze e hinterland, restituendoci una visuale a cielo aperto. Se poi pensiamo che entro gennaio alle Cascine saranno piantati 680 nuovi alberi, e che l’Assessore all’Ambiente Cecilia del Re ha lanciato il progetto “Dona un albero alla città”, stimando che nei prossimi cinque anni ci saranno 15mila nuove piante in città, per una volta c’è di che essere ottimisti. Titolo del film: Il miglio verde. Capitolo sport. A inizio 2020 a San Bartolo a Cintoia tornano le ruspe al PalaWanny, il palazzetto del Bisonte, società di A1 del volley femminile. E poi, c’è la questione che tiene sulla corda migliaia di tifosi: che ne sarà dello stadio della Fiorentina? Rocco Commisso gioca di contropiede e sorprende tutti con la costruzione del nuovo centro sportivo a Bagno a Ripoli, ma per lo stadio ancora non ci sono conferme. È tutto in alto mare: vedremo un restyling del Franchi? Lo faranno alla Mercafir? A Campi Bisenzio? Si vedrà. Titolo del film? Facile: Ogni maledetta domenica.

Il trailer del 2020 che ci aspetta

BREXIT, ANNO ZERO. O FORSE NO? B

rexit, a che punto siamo? Abbiamo visto più colpi di scena del Trono di spade, ma adesso siamo ai titoli di coda: il 31 gennaio dovrebbe scattare l’ora X. Ma cosa ne pensano i nostri connazionali che vivono laggiù? «Si respira un’aria del tipo “basta, non se ne può più, decidetevi!”. La volontà generale è quella di andare avanti, in qualsiasi direzione, purché sia una direzione» spiega Marta Lorimer, studentessa fiorentina arrivata a Londra nel 2013 per un Master, poi rimasta per un Phd. Tra gli expat c’è una certa apprensione. «Se la qualità di vita dovesse peggiorare, se diventasse più difficile trovare lavoro, o tornare a casa ogni tanto, sarebbe difficile restare. C’è poca fiducia: chi ci garantisce che i diritti acquisiti non verranno revocati?». Marta confessa di voler rimanere, non a cuor leggero: «Provo un vago senso di angoscia legata all’incertezza, e una sensazione di tradimento: la Brexit ci ha mostrato un volto del paese che non conoscevamo. Non è stata una decisione nostra, ma dobbiamo conviverci» dice, ma non senza una punta di fiorentinissimo sarcasmo: «Almeno provo un po’ di Schadenfreude e apprezzo l’ironia dell’intera faccenda…». D.C.M.

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Seicento anni fa... di Camilla Guidi foto: courtesy Opera di Santa Maria del Fiore

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el 2020 ricorre un anniversario importante per la città di Firenze. Esattamente seicento anni fa venne dato inizio alla costruzione di quello che è oggi il suo simbolo identitaria e riconosciuto nel mondo: la cupola di del Duomo. I lavori per la sua realizzazione iniziarono il 7 agosto 1420 seguendo puntualmente l’audace progetto di Filippo Brunelleschi e il risultato è l’immensa cupola ottagonale, che ancora oggi non smette di sorprendere per la sua qualità costruttiva, l’immensa grandezza e l’ingegno tecnico del suo autore. L’impresa presentava infatti una serie di notevoli difficoltà: le misurazioni difficili a causa delle dimensioni enormi del tamburo, l’esigenza di realizzare palchi per gli operai (che all’interno dovevano essere sospesi a circa 60 metri d’altezza) e la necessità di realizzare macchinari idonei a una tale fabbricazione. Si trattò della costruzione di una struttura che non aveva pari in Italia, che si prefiggeva l’intento di superare il diametro del Pantheon e

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che rimane ancora oggi la più grande cupola in muratura mai costruita. È considerata il punto di inizio del rinnovamento estetico e culturale che prende il nome di Rinascimento nella città di Firenze ed è celebrata come capolavoro di organizzazione, come simbolo della potenza delle Corporazioni Fiorentine (ne era promotrice l’Arte della Lana) e del coraggio del suo costruttore. Brunelleschi dovette scontrarsi infatti con violente critiche e un’aspra concorrenza, proprio perché - come riporta Vasari - “eraci opinione di molti ingegnosi che ella [la cupola] non fussi per reggere, e pareva loro un gran ventura che egli [Brunelleschi] l’avessi condotta in fin quivi, e che egli era un tentare Dio a caricarla sì forte”. Vale la pena ricordare inoltre che furono presi molti provvedimenti per la sicurezza dei lavoratori ed evitare gli incidenti. Ad esempio, in seguito alla morte di uno scalpellino di nome Donato di Valentino, sospetto di ubriachezza, fu decretato che alla mensa degli operai fosse permesso bere solamente vino an-

nacquato almeno in terza parte. Per celebrare questa ricorrenza è stata costituita una commissione apposita da parte del Consiglio dell’Opera del Duomo (composta da Sergio Givone, Domenico Mugnaini, Antonio Natali e Vincenzo Vaccaro) con l’intento di programmare una serie di iniziative ed eventi che verrà comunicata nelle prossime settimane. Una splendida opportunità per celebrare questo capolavoro e il suo geniale artefice, “di ingegno tanto elevato – dice ancora Vasari - che ben si può dire che e’ ci fu donato dal cielo per dar nuova forma alla architettura, già per centinaia d’anni smarrita” – e che per questo “volse il cielo, sendo stata la terra tanti anni senza uno animo egregio et uno spirito divino, che Filippo lasciassi al mondo di sé la maggiore e la più alta fabrica di tutte l’altre fatte nel tempo de’ moderni et ancora in quello degli antichi, mostrando che il valore ne gli artifici toscani ancora che perduto fusse, non perciò era morto”.

La cupola del Duomo è il punto di inizio del Rinascimento


Il MuSMa

ovvero come la Massoneria apre le porte di Michele Baldini

Q A Firenze, il Museo della Simbologia Massonica

uando misi per la prima volta piede al Mu.S.Ma (Museo della Simbologia Massonica) assieme alla mia compagna e dietro sua indicazione, il creatore e curatore Cristiano Franceschini ci chiese: “dentro o fuori?”. Disorientato risposi: “stiamo entrando”. In realtà si riferiva all’appartenenza o meno a una Loggia. Ma lungi da censure o segreti, voleva semplicemente chiarire che “il Museo di Simbologia Massonica di Firenze nasce per l’impegno e il desiderio di trasmettere ai fratelli le differenze di usi e costumi che si sono trasformati nel tempo”, destare interesse e curiosità nel “pubblico profano”, approfondire la “filosofia ed etica massonica per tramite e mezzo della rappresentazione dei simboli”. In sintesi vuole divulgare il principio che guida – almeno istituzionalmente – la Massoneria stessa, cioè “conoscere se stessi per poter elaborare un pensiero libero”. Aperto in via dell’Orto dal 2012, il MuSMa rappresenta in effetti un prezioso scrigno che racchiude più di quarant’anni di

oggetti cercati e trovati in tutto il mondo (oltre 10.000): dai manuali ai grembiuli massonici, dalle medaglie ai cappelli, dalle foto ai gadget più insoliti. Straripa di storia e di storie, esempio unico nel suo genere. Cristiano Franceschini, persona affabile ma evidentemente tenace, tiene a precisare che è massone da tre generazioni: “la Massoneria è una cosa serissima ma assolutamente non dogmatica”. E se vi si trovano molte prove dell’appartenenza a logge di personaggi storici niente male (Garibaldi e John Wayne, giusto per citarne due; sul primo affrontiamo anche un interessante dibattito sul suo ruolo storico e la sua posizione politica), i pezzi forti sono due: le ricostruzioni in plastico dei Puffi massonici (pare che il disegnatore belga Peyo fosse massone e il museo ospita probabilmente la più vasta collezione di creaturine blu del mondo) e un vero e proprio tempio al primo piano (visitabile). Da gennaio i preziosi volumi del MuSMa saranno accessibili anche online sul portale SDIAF (Sistema Documentario Integrato dell’Area Fiorentina).

Survival Strategies di Martina Vincenzoni foto: courtesy Museo Novecento

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a mission di un museo di arte contemporanea comprende l’intento di mantenere lo sguardo sul presente e farsi strumento di comunicazione per quelle avanguardie che di presente, e al presente, parlano. Il Museo Novecento abbraccia questo proposito da sempre: al piano terra una parete di 12 metri è adibita per il format site-specific The wall, che sintetizza in una gigantesca info-grafica argomenti di rilevanza globale sui quali urge mantenere alta l’attenzione (attualmente il tema è: Sustainable thinking). Da solo vale una visita. Fino al 16 gennaio, inoltre, la sala cinema del museo ospiterà anche una rassegna di video che riflette su come la storia attuale sia lacerata da sanguinosi conflitti, odi razziali e faide religiose alimentate da interessi economici e geo-politici. Survival strategies presenta il lavoro di sette artisti internazionali – Hiwa K, Santiago Sierra, Regina José Galindo, Maria José Arjona,

Mary Zygouri, Shadi Harouni, Masbedo: tra riflessioni sul rapporto uomo/natura, la violenza sulle donne e la violenza in senso lato, i lavori più interessanti sono forse The Bell Project e Palabra Destruida. The Bell Project di Hiwa K (Kurdistan, 1975), documenta il progetto presentato alla Biennale di Venezia del 2015: l’artista ha esposto una grande campana, realizzata con la fusione dei metalli recuperati durante il conflitto Iran-Iraq ed entrambe le Guerre del Golfo, adornata di bassorilievi che rappresentano alcune opere d’arte mesopotamica distrutte dall’ISIS. Come in un esperimento alchemico, mentre il metallo degli ordigni bellici fonde e prende una nuova forma, tutto il mortale frastuono della guerra si trasforma in un suono di pace e speranza. Palabra destruida (Destroyed word) di Santiago Sierra (Madrid, 1965) è un’opera video a 10 canali in cui si mette in scena la distruzione fisica delle dieci lettere che costituiscono la parola Kapitalism, dando vita a dieci distinte performance in luoghi diversi del pianeta. Da vedere, per tenere gli occhi aperti. 11


Cosa andrà di moda nel 2020 QUELLO CHE di Marta Pancini

illustrazione di Rame 13

O

gni volta arrivati in questo periodo si presenta l’insormontabile problema del “cosa andrà di moda quest’anno?”. Ogni volta arrivano risposte, più o meno articolate, sul tema e trovo sia confortante perché per tutto il resto non arrivano mai. Ma, come sempre, questa è un’altra storia. Pronti attenti via: 1: si parla di palette o per dirla in parole semplici, di colori. La faranno da padroni il verde pisello e lilla. Entrambi li ritroveremo in abiti e capi estivi, concentrati in veri e propri color block. Vi basterà rifinirli con gioielli preferibilmente nella declinazione dell’oro giallo; 2: a proposito di gioielli sappiate che andranno maxi, giganteschi oserei dire. Il bijoux diverrà parte del look totalizzando l’attenzione. Sì a grandi e strutturate collane e agli immancabili maxi-bracciali in resina o legno; 3: big anche gli occhiali sia da sole che da vista, in perfetto stile anni ’60-’70; 4: al contrario, scordatevi nelle sere tiepide di portare con voi grandi borse, il diktat sarà micro e il sottotesto “mettete tutto in tasca”, un po’ come nella scena del supermercato del film “Il Mostro” di Roberto Benigni. Piccole, piccolissime pochette, borse a tracolla delle dimensioni di un portafoglio, fino ad arrivare al marsupio da polso, dove entrano solo carta di credito e rossetto; 5: sono certa che avete indovinato a mani basse, anche quest’anno torna a primavera l’abito a fiori. Abiti corti, lunghi, camice e giacche destrutturate.

Verde pisello e lilla saranno i colori dell'anno

Nota Bene: una t-shirt bianca ed un paio di jeans saranno sempre e comunque il vostro salvavita! 12

NON SARÀ DI MODA NEL 2020 E

ogni volta in questo periodo dell’anno ci chiediamo “questa cosa davvero non sarà più di moda? Allora la butto?”. Ma quanto piacerà a noi umanoidi buttare piuttosto che finire, esaurire? Tutto usa e getta. Si ha come l’impressione di essere circondati da una realtà che è in grado di sopravvivere solo per una manciata di mesi. Cestiniamo continuamente cose, persone, idee politiche. Cose che non sono più parte della nostra memoria: non abbiamo una ram sufficiente per contenere i ricordi e gli oggetti a essi legati: perché certi ricordi fanno male, perché altri non li riteniamo importanti, perché ci è stato detto che occorre sempre rinnovarsi, essere sul pezzo (ma quale pezzo poi?!), andare veloci, non approfondire, non soffermarsi. Tutto ciò è specchio di questi tempi barbari e oscuri, dove sostanzialmente l’infelicità e la paura rendono assai di più di una stretta di mano e di un abbraccio, perché le persone infelici e impaurite, spendono di più, per coccolarsi o consolarsi. E intendiamoci, capita anche a me. Ma a un certo punto andrebbe messo un limite alla quantità di cose che accumuliamo e poi gettiamo con non curanza. Perciò per la prossima stagione (eccetto i sabot e i mocassini con il pelo posticcio che sbuca fuori e le spalline anni Ottanta, che mi auguro di non rivedere finché vivrò) proviamo a tenere cose e ricordi un po’ di più con noi. M.P.


WHER

il tragitto che fa la differenza di Virginia Landi

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appe e cartine fate largo; da settembre a Firenze è arrivata WHER, la prima app-navigatore per cellulari, pensata dalle donne per muoversi

in sicurezza. Come funziona? L’app fa perno su un sistema di crowdsourcing, raccoglie le segnalazioni degli utenti e le trasforma in informazioni utili sulle strade che si intende percorrere. Aperta l’applicazione, la mappa mostra una panoramica delle vie della città, in cui appaiono delle piccole icone rotonde in tre diversi colori: rosso, da evitare, giallo, fare attenzione e verde, via libera. Cliccando su uno di questi si apriranno commenti e segnalazioni relativi alla via in questione, che permetteranno di ottenere un itinerario verso la destinazione, proprio come si farebbe con un comune navigatore. È infatti possibile inserire sia il nome della via che si vuole raggiungere che il nome di un locale. Ma attenzione: a essere indicato

non sarà il percorso più breve, quanto il più consigliato dalla Community. Il navigatore inoltre mostrerà percorsi diversi anche a seconda della fascia oraria, per cui una strada indicata di giorno può essere diversa da una segnalata per la sera o per la notte. Che tu sia una viaggiatrice, una studentessa appena trasferita o semplicemente ti ritrovi a fare un tragitto nuovo rispetto al solito, WHER ti aiuterà a percorrere quello meno rischioso. L’idea dei due fondatori Eleonora Gargiulo e Andrea Valenzano è semplice e brillante e può comunque essere utilizzata da tutti, sia uomini che donne. Se essere tutelate non è possibile, WHER è l’esempio di una tecnologia che funziona; allo stesso tempo, quanto è giusto doversi arrangiare da soli? Il messaggio dell’applicazione non vuole essere certo “fate attenzione a dove andate” ma sottolinea la necessità di una sicurezza che, per adesso, trova solo un’originale alternativa grazie a un network di persone, accomunate dalla voglia di cambiamento.

Nella Rete delle Donne in Cammino di Raffaella Galamini

L A febbraio le #RagazzeinGamba si presentano alla Toscana

a Rete Nazionale Donne in Cammino è nata con l’obiettivo di “dare voce alle donne in cammino in tutta Italia creando un luogo virtuale e reale di scambio, confronto e ispirazione”. Un obiettivo che, come sottolinea Ilaria Canali, ideatrice della Rete Nazionale Donne in Cammino, è stato pienamente raggiunto in pochi mesi. Oggi la comunità conta circa 40mila persone. Alle #RagazzeinGamba, per partecipare alle attività proposte sia da associazioni di escursionismo che dalle altre partecipanti della community, basta proporre su Facebook una data e un luogo di incontro e il gioco è fatto. Va detto che il gruppo è aperto anche agli uomini, anche se al momento la loro presenza è in crescita. “Esiste un gruppo Donne in Cammino Toscana su Facebook - prosegue Ilaria - sono ancora poche. Per questo infatti abbiamo deciso di andare in missione in questa regione e il 1 febbraio saremo a Carrara alla fiera Vita all’aria aperta

per promuovere la filosofia e l’approccio sia della Rete Nazionale Donne in Cammino che della community annessa delle Ragazze in Gamba”. A Carrara è in programma il meeting nazionale della Rete nazionale Donne in Cammino: sarà l’occasione per ascoltare dalla viva voce di cinque donne altrettante storie di vita. “Il 2020 ci vedrà impegnate in una opera di divulgazione importante della nostra Rete, dei valori che veicola e delle storie delle donne che la stanno rendendo unica, un punto di riferimento per il mondo dell’escursionismo in Italia sia femminile che maschile - aggiunge Ilaria -. Dopo Carrara, saremo a Milano alla fiera Fà la Cosa Giusta il 6 di marzo. Per la Festa delle Donne, l’8 marzo, lanciamo una iniziativa a livello nazionale che abbiamo deciso di chiamare “Festa delle Donne in Cammino” e che si terrà in tutta Italia”. Per non perdere gli aggiornamenti basta seguire la pagina FB Rete Nazionale Donne in Cammino e la nuova pagina Festa delle Donne in Cammino. Per partecipare alla Rete attivamente basta iscriversi nel gruppo FB delle Ragazze in Gamba.

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BILBAO, COPENHAGEN, LUSSEMBURGO: FIRENZE SEMPRE PIÙ COLLEGATA ALL’EUROPA di Alba Parrini foto di Bilbao Turismo

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Puntuale Festival 2ª edizione di Leonardo Cianfanelli

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ato dalle menti illuminate di Sebastiano De Gennaro ed Enrico Gabrielli, la scorsa estate protagonisti di un bellissimo capitolo Is That Folk? in Manifattura Tabacchi con Plantasia e responsabili di quell’etichetta gioiellino chiamata 19’40’’, il Puntuale Festival è un esempio perfetto di come la musica contemporanea e la sperimentazione non siano necessariamente destinate ad una élite di nicchia. Sempre di casa al Circolo Il Progresso di Firenze, questa seconda edizione offre un programma denso di eventi snocciolati in due giorni di musica, venerdì 10 e sabato 11 gennaio. Proprio Sebastiano De Gennaro ce lo racconta in anteprima: “venerdì 10 gennaio un programma che sotto il titolo ‘Musica Astrologica’ raccoglie tre pagine fantastiche della storia della musica del ‘900: i segni zodiacali di Karlheinz Stockhausen, il misterioso e meraviglioso brano di Morton Feldman "Bass Clarinet and Percussion" e "Treatise" di Cornelius Cardew, la cui partitura che sarà proiettata in sale e letta in tempo reale dal nostro Ensemble Esecutori di Metallo su Carta. Sabato 11 gennaio pomeriggio il programma ‘Per bambini e bambini adulti’:

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xilofono, pianoforte e sax per un concerto dedicato al rag-time del compositore e cartoonist George Hamilton Green, che col suo xilofono suonò nel 1928 le musiche del primo cartoon con sonoro sincronizzato, "Steam Boat Willie" di Walt Disney. Infine, la sera, un concerto speciale intitolato ‘Musica Partecipativa’ nel quale affronteremo un repertorio in cui il pubblico del Circolo Il Progresso sarà chiamato a partecipare attivamente nell’esecuzione di tre brani: un

Dal 10 all’11 gennaio a Firenze nuove forme di sperimentazione brano scritto da me nel 2019 intitolato “Per Telefono”, eseguito da un orchestra di smartphone, “Music Machine 41” di Simon Belshaw, per quattro gruppi di persone ed un proiettore, “On Demand” per DJ e pubblico, di Francesco Fusaro. Si tratta di tre composizioni che in maniere differenti dissolvono la barriera che separa esecutore ed ascoltatore, trasformando il concerto in una pura esperienza di azione collettiva.”

uovo anno, nuovi viaggi. C’è chi comincia con i buoni propositi di dimagrire o essere più paziente, e chi invece inizia con gli ottimi propositi di prendere il primo volo disponibile. Il 2020 è l’anno perfetto per provare tutte le nuove destinazioni collegate a Firenze grazie a nuovi accordi con Vueling, Sas e Luxemburg air, complici numeri molto positivi di traffico aereo da record nel 2018, e nonostante gli ancora presenti disagi dovuti al maltempo. E quindi pronti… Via! Ci catapultiamo come prima cosa nei Paesi Baschi, a Bilbao. Lo sapete che il Basco è l’unica lingua parlata in Europa di origine non indoeuropea? La capitale dei Paesi Baschi è un gioiellino di architettura e arte contemporanea. Imperdibile il Museo Guggenheim, ormai simbolo della città. Ma anche Alvaro Siza, Philippe Stark, Santiago Calatrava, archi star mondiali che hanno deciso di progettare e realizzare qui i loro capolavori di arte urbana. Uno tra tutti, il ponte Zubi Zuri di Calatrava. Il secondo volo ci porta a Copenhagen. Quello che vi proponiamo è di immergervi nella vita della capitale danese: vedere la sua luce limpida che riflette sul mare e sulle facciate delle case colorate, prendere una bicicletta e perdersi tra i suoi caffè super accoglienti, e scoprire il quartiere di Christiania un’ex base militare occupata da moderni hippies. E poi Vesterbro: la zona più stravagante di Copenhagen oggi è diventata il posto più alla moda e trendy della capitale, con negozietti eclettici, ristoranti e bar alternativi. Ultima tappa, Lussemburgo. Se siete appassionati delle origini della storia Europea, il Lussemburgo è una meta imperdibile. Membro fondatore dell’Unione Europea, del Benelux, dell’ONU e della NATO, è proprio qui che nel 1951 viene fondata la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio, quella che poi sarebbe diventata la CEE. E quindi vi proponiamo di andare a dare una sbirciata al quartiere europeo, Kirchberg, dove ancora oggi hanno sede la Corte di giustizia dell’UE, il Tribunale dell’UE e il segretariato generale del Parlamento europeo. Grazie a questo suo ruolo, il Lussemburgo negli ultimi anni è diventato un vero e proprio melting pot che potrete ritrovare nell’offerta gastronomica del Paese.


La Repubblica di Cospaia Il più piccolo stato libero del mondo, per errore di Daniele Pasquini foto di Gustotabacco.it e umbriatourism.it

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pochi mesi dalle elezioni Regionali, nel pieno del toto-nomi e dei pronostici politici, vien facile buttare un occhio verso i confini. Perché se il destino dell’Emilia-Romagna a fine mese sarà noto, tutti hanno in mente quel che è successo in Umbria, dove dopo cinquant’anni il potere ha improvvisamente cambiato colore. E allora, proprio guardando ai margini del Granducato, viene in mente una storia curiosa. Che sa di frontiera, e che parla di improbabili governi e di libertà. La vicenda ebbe inizio quasi seicento anni fa, ai tempi di Cosimo il Vecchio. Il Papa aveva chiesto ai fiorentini un prestito di 25.000 fiorini: nessun problema per la famiglia Medici, ma in cambio del denaro servivano garanzie. Eugenio IV lasciò così in pegno il borgo di Sansepolcro per 10 anni. Nel 1441, allo scadere dei patti, lo stato Vaticano non aveva ripagato il debito e quel paese in Valtiberina fu ceduto ufficialmente a Firenze. Nel sancire il passaggio di proprietà, le parti stabilirono che il nuovo confine tra i regni fosse fissato al torrente Rio, un piccolo affluente del Tevere. Il caso volle che dal medesimo monte di ruscelli ne scendessero due, omonimi, sostanzialmente paralleli. Ignorando il fatto, la delegazione medicea si fermò a nord del primo “Rio”, e quella papale a sud del secondo. Tralasciando per sbaglio una striscia di territorio di 330 ettari, larga tra poco più di 500 metri e lunga qualche chilometro. Lì sorgeva un borgo di 100 famiglie chiamato Cospaia. Così, per errore, quel territorio si ritrovò senza sovrani e si proclamò stato libero. La Repubblica di Cospaia contava 350 contadini analfabeti, più un curato che sapeva leggere e scrivere e che poteva badare alla corrispondenza coi vicini. Una breve parentesi? Macché, i cospaiesi – senza governo e tasse, giusto con qualche consiglio di famiglia – si mantennero indipendenti per 4 secoli. Non proprio come l’avrebbero immaginata Thomas Moore o Fourier, la Repubblica prosperò con l’arrivo del tabacco: bandito dai vicini regnanti, i cospaiesi lo coltivarono nel loro territorio franco, ottenendo un certo benessere. Attirarono qualche contrabbandiere, certo, ma non se la passarono male. La storia di Cospaia si esaurì senza tragedie nel 1826, quando senza colpo ferire fu riassorbita dallo Stato Vaticano. Oggi non è più della Chiesa, non è più dei fiorentini, non è più indipendente e fa mestamente parte del territorio comunale di San Giustino, poco oltre il confine amministrativo della Regione Toscana. Nata per errore, la libertà di Cospaia è tramontata così, come quando si rientra da una bella vacanza: si sapeva fin dall’inizio che a un certo punto sarebbe finita. Ma ci siamo divertiti, no?

Una storia che sa di frontiera e che parla di governi e di libertà

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Picasso. L’altra metà del cielo Foto di Edward Quinn Dal 30 novembre al 1° marzo 2020, il Museo Mediceo di Palazzo Medici Riccardi ospita l’esposizione del grande fotografo irlandese Edward Quinn per celebrare il genio spagnolo Pablo Picasso. “Picasso. L’altra metà del cielo. Foto di Edward Quinn”, questo il titolo dell’esperienza che descrive l’artista e il suo rapporto con il mondo femminile attraverso gli scatti di uno dei più affermati fotografi del Novecento. La mostra, prodotta e organizzata da MetaMorfosi con il patrocinio della Città Metropolitana di Firenze, in collaborazione con MUS.E, è il frutto dell’insolita amicizia che legò Picasso a Edward Quinn, presentata in un’ottantina di scatti in due formati: cm 40×50 e cm 30×40. Gli scatti di Quinn mirano a restituire un’immagine non convenzionale, credibile, autentica, documentaria. Le fotografie in mostra rivelano come l’artista si sia ispirato alle cose e alle persone di tutti i giorni, ma anche a quelle straordinarie che lo circondavano. In questa rappresentazione della personalità dell’artista, delle persone – e delle donne – dietro alle immagini un focus particolare è rivolto agli aspetti per alcuni versi dicotomici della vita: il tempo libero accanto al lavoro, il quotidiano in relazione all’arte, il Casanova e l’uomo di famiglia, il clown e il jolly estroverso, ma anche il maestro intento e impegnato nel proprio lavoro.

www.cittametropolitana.fi.it/category/cultura/

Un affascinante ritratto dell’artista e del suo rapporto con l’”altra metà del cielo” che copre un periodo di oltre 20 anni e che racconta un Picasso insolito, autentico e ricco di umanità. Un tema indubbiamente di grande attualità, oltre che di un’assoluta originalità. «L’altra metà del cielo» – spiega Pietro Folena, Presidente dell’Associazione MetaMorfosi – è una citazione storica, che evidenzia, in questi tempi di vivace dibattito, l’importanza che avuto il femminismo. Non si può considerare Picasso un femminista, faremmo un torto alla sua storia, al suo rapporto tormentato e, in alcuni passaggi, tragico con le donne. Tuttavia Picasso – conclude Folena – ha cantato la bellezza esteriore e interiore delle donne. Donne che lo hanno avvicinato con l’idea che lui potesse essere per loro anche un maestro di arte e di cultura, un formatore. E di fatto lo è stato».

30 novembre 2019 – 1° marzo 2020 Aperto tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00 Chiuso il mercoledì Costo biglietto. Intero 10 euro Ridotto 6 euro Gratuito per i giovani fino ai 17 anni Info: tel. +39 055 2760552

www.palazzomediciriccardi.it

A cura della Città Metropolitana di Firenze


L'orchestra è come il mondo di Martina Vincenzoni foto di Marco Borrelli

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o di musica classica non capisco niente”, direbbero molti di noi, al solo pensiero del programma di un’orchestra. Se stiamo parlando dell’Orchestra della Toscana, però, il discorso cambia davanti ai nostri occhi. Innanzitutto va confutato l’aggettivo classica: la musica è una sola. Con le stesse dodici note si può suonare Mozart come Brunori Sas. Partendo da queste premesse, alla domanda: “cosa vuol dire essere orchestra nel 2020?”, l’ORT risponde non solo andando incontro alle esigenze del pubblico di appassionati, ma anche lavorando per essere duttile e creativa. Come? Portando la musica fuori dai teatri, in tutti

i luoghi della città, facendo leva sulla sua vocazione spettacolare. Infine, progettando un completo restyling dei programmi di sala, per dare all’ascoltatore strumenti semplici per aumentare la propria consapevolezza. L’obiettivo è raggiungere un pubblico potenziale che si autoesclude solo perché si ritiene inadeguato: invece spesso “non c’è niente da capire”, c’è solo da ascoltare ed emozionarsi. In questa direzione va interpretata la scelta dei tre nuovi direttori, tre donne, tutte giovani: Eva Ollikainen nuovo direttore principale, Beatrice Venezi e Nil Venditti entrambe direttore ospite. Non è tutto: i prossimi due anni vedranno anche la collaborazione di Lorenza Borrani come artista in residence.

L’idea del direttore artistico Giorgio Battistelli ha un respiro internazionale: creare un ambiente interessante dove un artista, in autonomia e serenità, possa sviluppare progetti che riguardino l’orchestra. In questa prima edizione del progetto è venuto naturale pensare a una musicista, fiorentina ma cittadina del mondo. Il futuro però prevede un’apertura alle altre arti: letterati, poeti, designer che abbiano voglia di sedersi a un tavolo e pensare un progetto che nasca dal proprio estro a beneficio dell’orchestra e del suo pubblico. Parafrasando Mahler, che parlava della sinfonia, possiamo concludere: “un’orchestra deve essere come il mondo. Deve contenere tutto”.

Cosa vuol dire essere orchestra nel 2020?

Beatrice Venezi

Eva Ollikainen

Nil Venditti

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ucchese, 29 anni, è stata inserita da Forbes, nell’elenco dei 100 giovani Under 30 leader del futuro. Conduce un’attività internazionale con compagnie orchestrali estere dal Giappone al Canada, dall’Armenia all’Argentina, dal Libano agli Stati Uniti. In Italia è Direttore Principale della Nuova Orchestra Scarlatti di Napoli e dell’Orchestra Milano Classica. La prossima stagione prevede i debutti con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino e con l’Orchestra del Teatro Colon di Buenos Aires.

olpisce per la naturale autorevolezza e per il contagioso entusiasmo. Finlandese, a 37 anni ha alle spalle una carriera di quasi 20 anni: ha iniziato i suoi studi all’Accademia Sibelius di Helsinki e vinto il Concorso Internazionale di Direzione D’orchestra Jorma Panula a 21 anni. Ha lavorato con importanti orchestre internazionali: dallo scorso anno è Direttore Principale della Nordic Chamber Orchestra (Svezia) e per la prossima stagione è stata nominata Direttore Musicale e Artistico della Iceland Symphony Orchestra.

soli 24 anni ha già stabilito relazioni con orchestre come la Netherlands Philharmonic Orchestra, Bilkent Symphony Orchestra e Slovenian Philharmonic Orchestra. Convinta sostenitrice della necessità di comunicare efficacemente con il pubblico, collabora con Nicola Campogrande (Direttore Artistico di MiTo Festival) nell’esecuzione del suo Concerto per Pubblico e Orchestra. Vincitrice del Primo Premio “Abbado” (2015), questa stagione farà il suo debutto anche al Mozarteum di Salisburgo.

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L’agenda di Gennaio Mercoledì 01

3  CARTOON TRASH PARTY

3  NOVECENTO LUNARE (fino al 15/01)

Museo di Palazzo Vecchio (FI) ing. NP 3  UN CAPODANNO IN MUSICA Teatro Verdi (FI) ing. da € 12,00 3  INCONTRO DUE (fino al 31/01) Galleria Gentili (FI) ing. NP 3  IL COLORE DEI MIEI GIORNI (fino al 26/01) Palazzo Medici Riccardi (FI) ing. Libero 3  MOON F-LIGHT (fino al 06/01) Varie location (FI) ing. libero 3  FERNANDO CASALINI (fino al 12/01) Teatro Niccolini (FI) ing. libero 3  DITEGLI SEMPRE DI SÌ (fino al 05/01) Teatro della Pergola (FI) ing. da € 21,00 a 37,00 3  ORT - CONCERTO DI CAPODANNO Teatro Verdi (FI) in. da € 12,00 3  CON TUTTO IL CUORE (fino al 05/01) Teatro Verdi (FI) ing. da € 19,00 3  LA DEA FORTUNA Spazio Alfieri (FI) ing. € 8,00 3  L’ACQUA CHETA (fino al 04/01) Teatro Niccolini (FI) ing. da € 18,00 3  HURACÁN DI LEK M. GJELOSHI (fino al 12/01) TOAST Project Space/Manifattura Tabacchi (FI) ing. NP 3  NUOVA ILLUMINAZIONE LOGGIATO (fino al 06/01) Istituto Degli Innocenti (FI) ing. NP 3  “PIENO E VUOTO” MOSTRA PERSONALE DI QIU YI (fino al 14/01) Villa Rospigliosi (PO) ing. Libero 3  MARCO (I MARK) (fino al 06/01) Sala d’Armi Palazzo Vecchio (FI) ing. NP 3  IL FIRENZE LIGHT FESTIVAL ILLUMINA LA PALAZZINA REALE (fino al 06/01) - Piazza Stazione (FI) ing. Libero

CPA Firenze Sud (FI) ing. NP S ORELLE MATERASSI (04-05/01)

Teatro Le Laudi (FI) ing. € 16,00 3  BLACK COMEDY (4-5-6-/01) Teatro Reims (FI) ing. € 15,00

Teatro del Maggio (FI) ing. da € 25,00 a 70,00

Sabato 11

3  COAST TO COAST (11-12/01)

Teatro Politeama Pratese (PO) ing. da € 16,00

3  BUBBLES REVOLUTION (11-12/01)

Teatro Puccini (FI) ing. € 15,00

3  BOWIE NIGHT AT GLUE

Glue Alternative Concept space (FI) ing. NP

3  INTERNATIONAL SKATE AWARDS (11-12/01)

Domenica 05

Mandela Forum (FI) ing. da €29,00

3  GRAN GALA DU CIRQUE (05-06/01)

TuscanyHall (FI) ing. da € 28,00

3  PIETRO DE MARIA, PIANOFORTE 3

3  NATALE JUNIOR

BiblioteCaNova Isolotto (FI) ing. Libero con tessera 3  INGEGNI TEATRALI Teatro della Pergola (FI) ing. €5

Lunedì 06

3  THE BLACK BLUES BROTHERS (3-4/01)

TuscanyHall (FI) ing. da € 28,00 3  LA BOHÈME (03 e 05/01) Teatro del Maggio (FI) ing. da € 40,00 a 100,00 3  PUTAN CLUB Arci Il Progresso (FI) ing. NP 3  THREE ARTIST TREES (fiano al 06/01) Location varie (FI) ing. libero

Sabato 04

3  LA GOBBA DELLA BEFANA (04/01-06/01)

Teatro di Cestello (FI) ing. € 10,00

3  PERCORSI A LUME DI TORCIA

Museo Stefano Bardini (FI) ing. da € 5,00

3  SULLA LUNA

3  LE AVVENTURE DI PINOCCHIO (04-05-06/01)

Teatro Cantiere Florida (FI) ing. € 15,00

3  NICCOLÒ FABI

Teatro Verdi (FI) ing. NP

3  I RAGAZZI IRRESISTIBILI (11-12/01)

Teatro di Cestello (FI) ing. € 16,00

3  CACAO TRA CIELO E TERRA

Museo della Fondazione Scienza e Tecnica (FI) ing. NP 3  LE AVVENTURE DI PINOCCHIO Teatro Dante Carlo Monni (FI) ing. da € 13,50

Martedì 07

3  PITTI IMMAGINE UOMO (07-10/01)

Fortezza da Basso (FI) ing. NP 3  L’INFINITO TRA PARENTESI (07-12/01) Teatro Niccolini (FI) ing. da € 19,00 3  PITTI IMMAGINE UOMO (07-10/01) Padiglione Centrale Piano attico E3 (FI) ing. NP

Biblioteca Dino Pieraccioni (FI) ing. libero su prenotazione

3  HIM (11-12/01)

Il Lavoratorio (FI) ing. NP

Domenica 12 3  #IOSONOSAMIA

Teatro di Rifredi (FI) ing. da € 14,00

3  CAPPUCCETTO ROSSO

Teatro popolare delle Arti (FI) ing. € 6,00

3  IL LIBRO DELLA VITA (12-17-19/01)

Nuovo Auditorium di Scandicci (FI) ing. NP

3  PYA - LO SCHIACCIANOCI

TuscanyHall (FI) ing. € 17,00

Mercoledì 08

3  QUARTETTO FONÉ - MARIA COSTANZA NOCENTINI

3  CELEBLUEATION (fino al 02/02)

Teatro la Pergola (FI) ing. da € 18,70

3  IN SUA MOVENZA È FERMO

Teatro della Pergola (FI) ing. € 15,00

3  IL GIARDINO DEI CILIEGI

Teatro Era (PI) ing. da € 20,00

3  CICLO MOZART

Venerdì 03

Teatro della Pergola (FI) ing. da € 18,70

ALL AROUND ME

3  IL MIO PIATTO PERFETTO

Giovedì 09

3  CENERENTOLA (2 e 4/01)

Teatro Puccini (FI) ing. da € 20,00 3  FESTE DI NATALE AL MUSEO (04-06/01) Museo di San Marco (FI) ing. NP 3  THE GOLDEN FIVE Auditorium Flog (FI) ing. € 8,00

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Complesso monumentale di San Firenze (FI) ing. € 10,00

Giovedì 02

Museo novecento (FI) ing. da € 4,50

Viper theatre (FI) ing. € 20,00 - € 15,00 + ddp prevendita 3  EVIL DEVIL + PRE/COG IN THE BUNKER

Teatro Goldoni (FI) ing. NP 3  FEDERICO MARIA SARDELLI Teatro Goldoni (FI) ing. da € 10,00 a 15,00 3  LA PIÙ MEGLIO GIOVENTÙ Teatro di Cestello (FI) ing. €18,00 3  NOSTALGIA DI DIO (09-12/01) Teatro Fabbricone (PO) ing. NP

Venerdì 10

3  DMITRY SITKOVETSKY

Teatro Verdi (FI) ing. da € 15,00 3  CLASH/LONDON CALLING VS RAMONES/IT’S ALIVE Auditorium Flog (FI) ing. € 8,00 3  BENEFIT OPERAZIONE PANICO CPA Firenze Sud (FI) ing. NP 3  RE LEAR (10-19/01) Teatro della Pergola (FI) ing. da € 21,00 a 37,00 3  DANIELA MOROZZI DA CONSUMARSI PREFERIBILMENTE IN EQUILIBRIO Teatro Puccini (FI) ing. Da €18,00 +ddp 3  LITTLE WOMEN (PICCOLE DONNE) (10-22/01) Cinema Odeon (FI) ing. € 9,00 € 7,00

Lunedì 13

3  WIENER KLAVIERTRIO

Teatro della Pergola (FI) ing. da € 18,70

3  LEONARDO LE OPERE (13-15/01)

Cinema Odeon (FI) ing. € 9,00-7,00

3  ARLECCHINO SERVITORE DI DUE PADRONI (21-26/01)

Teatro Petrarca di Arezzo (AR) ing. da 20,00

Martedì 14

3  MASTRO DON GESUALDO (14-15/01)

Teatro Cantiere Florida (FI) ing. € 15,00

3  L’ATTIMO FUGGENTE

Teatro Dante Carlo Monni (FI) ing. NON disponibile

3  SKIANTO (14-19/01)

Teatro Niccolini (FI) ing. da € 19,00

Mercoledì 15 3  LO STORMO STONATO

TuscanyHall (FI) ing. da € 17,00

3  POLE ART ITALY 2020 FLORENCE (15-16/01)

TuscanyHall (FI) ing. da € 27,00

3  GAZZELLE

Mandela Forum (FI) ing. Da € 28,75

24 gennaio

25 gennaio 17 e 18 gennaio

31 gennaio e 1 febbraio

Teatro Puccini www.teatropuccini.it inizio spettacoli ore 21.00

30 gennaio


Musica 3  CHI RUBA UN PIEDE È FORTUNATO IN AMORE (15-19/01)

Teatro Metastasio (PO) ing. NP

Giovedì 16

3  BALLANTINI & PETROLINI (16-19/01)

Teatro di Rifredi (FI) ing. da € 17,50

3  PITTI IMMAGINE BIMBO (16-18/01)

Fortezza da Basso (FI) ing. NP

Venerdì 17

3  BIRRAIO DELL’ANNO (17-19/01)

Tuscany Hall (FI) ing. NP

3  RISURREZIONE (17-19-21-23/01)

Teatro del Maggio (FI) ing. da € 40,00 a 120,00

3  SUPERMARKET A MODERN MUSICAL TRAGEDY (17-18/01)

Teatro Puccini (FI) ing. da € 18,00 +ddp

3  IL CALAPRANZI (17-18-19 e 25-26/01)

Teatro Reims (FI) ing. € 15,00

3  AMLETINO

Teatro Magnolfi (PO) ing. NP

Sabato 18

3  DENNIS RUSSEL DAVIES

Teatro del Maggio (FI) ing. da € 20,00 a 80,00 3  MENCA “FUORI DALLA CITTÀ” TOUR Auditorium Flog (FI) ing. € 25,00 - prevendita € 20,00 3  ALEXANDER LONQUICH Teatro della Pergola (FI) ing. da € 18,70 3  GLI ULTIMI SARANNO ULTIMI (18-19/01) Teatro Le Laudi (FI) ing. €16,00 3  L’ASCENSORE (18-19/01) Teatro di Cestello (FI) ing. € 20,00 3  PLAY DUETT (18-19/01) Teatro Era (PI) ing. da € 20,00 3  QUANDO SARÒ GRANDE Biblioteca Dino Pieraccioni (FI) ing. libero su prenotazione

Domenica 19

3  CAREGGI IN MUSICA (19 e 26/01)

Aula Magna del NIC (FI) ing. Libero 3  I TRE PORCELLINI Teatro Puccini (FI) ing. € 8,00 3  G. CARMIGNOLA - M. BRUNELLO - ACCADEMIA DELL’ANNUNCIATA - R.DONI Teatro della Pergola (FI) ing. da € 18,70 3  SUPERATTORI Teatro della Pergola (FI) ing. € 5,00 3  PIERINO E IL LUPO Teatro Dante Carlo Monni (FI) ing. da € 17,00 3  INDIPENDENZA ANTIQUARIA Piazza Indipendenza (FI) ing. Libero 3  FIERUCOLINA D’INVERNO Piazza Santo Spirito (FI) ing. libero

Lunedì 20

3  CHICAGO SYMPHONY ORCHESTRA

Teatro del Maggio (FI) ing. da € 50,00 a 180,00 3  LIBERNAUTA XX EDIZIONE Varie biblioteche (FI) ing. NP

Teatro

Arte

Martedì 21

3  ARLECCHINO SERVITORE DI DUE PADRONI (21-26/01)

Teatro della Pergola (FI) ing. da € 21,00 a 37,00

3  IL GIARDINO DEI CILIEGI (21-26/01)

Teatro Fabbrichino (PO) ing. NP

Mercoledì 22 3  CECCHERINI - GIORGI

Teatro Verdi (FI) ing. da € 15,00

3  PITTI IMMAGINE FILATI (22-24/01)

Fortezza da Basso (FI) ing. NP 3  PERLASCA IL CORAGGIO DI DIRE NO Teatro Puccini (FI) ing. da € 12,00

Giovedì 23

3  LA LOCANDIERA (23-25/01)

Teatro di Rifredi (FI) ing. da € 17,50

3  CONCERTO CAMERATA STRUMENTALE

Teatro Politeama Pratese (PO) ing. NP

3  PINOCCHIO (23-26/01)

Cinema

Eventi

3  HANDSHAKE

Glue - Alternative Concept Space (FI) ing. NP

3  NON TUTTO IL MALE VIENE PER NUOCERE, MA QUESTO SÌ

Teatro Manzoni Calenzano (FI) ing. € 13,00

3  SCENE DA FAUST (25-26/01)

Teatro Petrarca di Arezzo (AR) ing. da € 20,00

3  IL PIÙ FURBO

Teatro Metastasio (PO) ing. NP

Domenica 26 3  CENERENTOLA

Teatro popolare delle Arti (FI) ing. € 6,00

3  TRIO DI PARMA

Teatro della Pergola (FI) ing. da € 18,70

3  VINTAGE IN SALOTTO: STAVOLTA SI GIOCA IN CASA

La Sartoria di Anna e Gianni (FI) ing. Libero

3  DOMENICA DELLE FAMIGLIE

Museo Zeffirelli (FI) ing. su prenotazione

Lunedì 27

Teatro verdi (FI) ing. da € 31,00

3  CONCERTO CAMERATA STRUMENTALE

Teatro Politeama Pratese (PO) ing. NP

3  GE SELECTION (22-26/01)

Stazione Leopolda (FI) ing. € 5,00

Venerdì 24

3  LA REPUBBLICA DEI BAMBINI

Minimal Teatro di Empoli (FI) ing.€ 7,00

3  BALL FICTION

TuscanyHall (FI) ing. da € 21,00 3  TURANDÒ Teatro Puccini (FI) ing. € 20,00 +ddp

Sabato 25 3  VENERE NEMICA

Teatro Politeama Pratese (PO) ing. da € 20,00 +ddp

3  DANIELE GATTI

Teatro del Maggio (FI) ing. da € 20,00 a 80,00

3  INAUGURAZIONE IL VIEUSSEUX DEI VIEUSSEUX

Palazzo Corsini Suarez (FI) ing. Libero

3  ROMEO E GIULIETTA

Teatro Verdi (FI) ing. da € 8,00 3  DEMENTED ARE GO + PARTNERS IN CRIME Auditorium Flog (FI) ing. € 13,00 - prevendita € 10,00 3  GIUSEPPE ALBANESE, PIANOFORTE Teatro della Pergola (FI) ing. da € 18,70 3  SACRO QUOTIDIANO Teatro Cantiere Florida (FI) ing. € 15,00 3  BEPPE SEVERGNINI DIARIO SENTIMENTALE DI UN GIORNALISTA Teatro Puccini (FI) ing. da € 20,00 +ddp 3  IL SASSO CHE ROTOLA - STORIA DE LA ROSA BIANCA (25-26/01) - Teatro Le Laudi (FI) ing. € 16,00 3  LE MEDUSE (25-26/01) Teatro di Cestello (FI) ing. € 16,00 3  I SOLITI IGNOTI (25-26/01) Teatro Era (PI) ing. da € 20,00 3  MA CHE LINGUA PARLI Biblioteca Filippo Buonarroti (FI) ing. libero su prenotazione

Martedì 28

3  CAMERINI (fino al 02/02)

Teatro di Rifredi (FI) ing. da € 17,50

3  WINSTON VS CHURCHILL (28/01-02/02)

Teatro della Pergola (FI) ing. da € 21,00 a 37,00

Mercoledì 29

3  FILIPPO GIARDINA: NUOVO LIVE (29-30/01)

Combo Firenze (FI) ing. € 15,00

3  UTO UGHI

Teatro Verdi (FI) ing. da € 23,00

3  DON KARATE

Centro per L’arte Contemporanea Luigi Pecci (PO) ing. NP

Giovedì 30

3  ANNAGAIA MARCHIORO - FAME MIA

Teatro Puccini (FI) ing. € 20,00 +ddp

3  ALESSANDRO SIANI - FELICITÀ TOUR

Teatro Verdi (FI) ing. da € 25,30

3  ASPETTIAMO MARGOT (30-31/01)

Teatro di Cestello (FI) ing. € 16,00

3  I GIALLI DI POE (30/01-28/03)

Teatro della Pergola (FI) ing. € 10,00

Venerdì 31 3  TRIBUTE NIGHT

Tuscany Hall (FI) ing. da € 17,00

3  GINNASTICA ARTISTICA (31/01-01/02)

Mandela Forum (FI) ing. da € 12,00

3  F. PERDERE LE COSE (31/01-01/02)

Teatro Cantiere Florida (FI) ing. € 15,00

3  MARCO PAOLINI - NEL TEMPO DEGLI DEI (31/01-01/02)

Teatro Puccini (FI) ing. da € 25,00 +ddp

È sempre il momento per un aperitivo.

Una cucina fatta di idee, colore e qualità.

Cicchetti, insalate, bowl, Spritz e vino.

Caffetteria, pranzo, aperitivo e cena.

- Piazza della Passera Via dello Sprone, 14R - Firenze T.+39 055 2052252

- Manifattura Tabacchi Via delle Cascine, 33 - Firenze T.+39 366 3640300


Gennaio da non perdere HURACÁN DI LEK M. GJELOSHI fino al 12 GENNAIO 2020 • TOAST Project Space/Manifattura Tabacchi TOAST Project Space presenta la mostra di Lek M. Gjeloshi dal titolo HURACÁN, a cura di Stefano Giuri, nei suoi spazi all’interno della Manifattura Tabacchi. La supersportiva della Lamborghini, donata alla Polizia di Stato italiana, è appunto soprannominata Huracán: un toro da corrida dotato di una forte inclinazione all’attacco. La Huracán è la seconda macchina da corsa che la Lamborghini dona alle forze dell’ordine, dopo la Gallardo. Come avviene per molte automobili, anche la Huracán Polizia è stata riprodotta in versione giocattolo telecomandato, in scala 1:14 e con una velocità non superiore ai 9 km/h. L’intervento realizzato dall’artista a TOAST, ex casotto della guardia notturna della Manifattura Tabacchi di Firenze, inizia con l’acquisto di questo modello. SUPERMARKET - A MODERN MUSICAL TRAGEDY 17-18 GENNAIO 2020 • TEATRO PUCCINI Supermarket – A modern musical tragedy è uno spettacolo fuori dal comune, pieno di canzoni originali, di situazioni surreali, di risate e di poesia. A tratti senza parole. Perché quello che succede dentro a un supermercato lascia proprio così. Supermarket è un “non-musical” costruito con nove attori e una partitura sonora di canzoni originali, a cui si aggiunge sia un sound design costruito con suoni e rumori ripresi in un vero supermercato, sia una serie di annunci ad hoc con una drammaturgia originale. E mentre quello che esce dagli altoparlanti incanta e ipnotizza, tra gli scaffali del supermercato si compie il rito del “procacciarsi il cibo”. Come i membri di una tribù, cerchiamo di proteggere i nostri cari affrontando sfide, pericoli, avversità… tutto per riuscire a riempire il carrello della spesa, per riuscire ad avere le scorte per superare l’inverno, il mese, la settimana. BIRRAIO DELL’ANNO 17-19 GENNAIO 2020 • TUSCANYHALL A Firenze da venerdì 17 a domenica 19 gennaio 2020 andrà in scena al teatro TuscanyHall l’evento Birraio dell’Anno: ideato e organizzato dal network Fermento Birra, il festival ruota attorno ad un ambito premio nazionale che da 11 anni riconosce il miglior produttore di birra italiana. Una sorta di Pallone d’oro della birra che grazie al voto di 100 esperti italiani riunirà 20 produttori candidati al premio Birraio dell’Anno e 5 giovani artigiani candidati al premio Birraio Emergente, che si troveranno fianco a fianco pronti a spillare 150 birre artigianali all’interno di un lungo bancone. La novità di quest’anno sarà il corner Best Pub! dedicato ai migliori publican individuati da una classifica ottenuta sempre dal voto dei giudici: cinque locali considerati i migliori d’Italia per offerta, servizio, ambiente e professionalità.

SKIANTO 14-19 GENNAIO 2020 • TEATRO DELLA PERGOLA Skianto è una favola amara, un testo spiazzante che mescola rabbia e dolore a una esilarante ironia. Sul palco del Teatro della Pergola un anticonvenzionale, istrionico e intimo Filippo Timi. In una sarabanda di lampi immaginifici e sferzate emotive nell’impasto dolce di una favola pop, l’attore racconta l’irrefrenabile ricerca di un’identità fuori dalla “handicappitudine”. Memorie e sogni di un ragazzo afflitto da disabilità: confinato dalla malattia e dai genitori tra le pareti della sua stanza. Lo stesso Timi dice: “Skianto è la bocca murata. È il racconto di un ragazzo disabile che ha il cancello sbarrato. Io spalanco quella bocca in un urlo di Munch. Gli esseri umani sono disabili alla vita. E siamo tutti un po’ storti se ci confrontiamo alla grandezza della Natura. Esiste una disabilità non conclamata che è l’isolamento, l’incapacità di fare uscire le voci.” MECNA 18 GENNAIO 2020 • AUDITORIUM FLOG Dopo l’incredibile successo delle tre date del Neverland Tour insieme a Sick Luke a Milano, Napoli e Lecce, Mecna torna live con il “Fuori dalla Città Tour”, una lunga serie di appuntamenti in tutta la Penisola con una speciale formazione in cui il rapper porterà dal vivo l’ultimo lavoro discografico, “Neverland” e alcuni dei suoi più importanti successi. L’album nasce dall’inaspettata collaborazione tra MECNA e SICK LUKE, l’incontro tra due diversi mondi, generazioni e approcci alla musica urban che genera una nuova e imprevedibile dimensione artistica. L’immaginario alla base del disco inizia a prendere forma dalla creazione della title track, il brano più rappresentativo del concept dell’album: l’allusione a un luogo non reale, non esistente, da esplorare e al tempo stesso in cui rifugiarsi. HANDSHAKE 25 GENNAIO 2020 • GLUE - ALTERNATIVE CONCEPT SPACE Gli Handshake nascono nel 2015 da interminabili e sudatissime Jam di studio dove un’anima psichedelica e ascolti di un certo tipo hanno aiutato a forgiare il sound e la verve stilistica di questa giovanissima formazione fiorentina. “An Ice Cream Man on the Moon”, il nuovo album in uscita il 24 gennaio 2020, è frutto della necessità sempre più prorompente di esprimersi direttamente e senza compromessi, in un mondo che lo concede sempre meno. Mischiando la semplicità comunicativa con la complessità di alcuni momenti e pensieri, il tutto è colorato allo stesso tempo da malinconia, gioia e speranza. La band si lasciata ispirare e contaminare da tutto ciò che di più sincero e vero hanno da offrire i nostri tempi, come gli ultimi album di St. Vincent, Arctic Monkeys e Djo, uniti a precedenti certezze come Tame Impala, Pond e Verdena.


ACCADDE a GENNAIO di Riccardo Morandi

IL GABINETTO VIESSEUX - 25 GENNAIO 1825 Sono onesto: da piccolo mi faceva sempre ridere il nome di questo istituto. Si sa, in preadolescenza si ride per cose quasi futili, e l’abbinamento di un sostantivo che per me rappresentava la stanza da bagno con un nome straniero, per me ricollocabile solo nello storico Viola Club Viesseux, risultava veramente divertente e bislacco. Bando ai raccontini da Giornalino di Giamburrasca: il 25 gennaio si celebra l’anniversario dell’inaugurazione dell’istituzione culturale forse più importante a Firenze. Fondata da Giovan Pietro Viesseux bel 1819 apre i battenti proprio il 25 gennaio dell’anno dopo, inizialmente come punto di lettura su abbonamento per produzioni di tutta Europa. Il Gabinetto Viesseux negli anni produrrà pubblicazioni, diverrà biblioteca vera e propria, ma sostanzialmente rimarrà un punto di riferimento per gli esponenti del mondo culturale e politico. Insomma, un’autentica eccellenza fiorentina, che oggi celebriamo.

BIGLIETTI IN SOVRAPPREZZO - 11 GENNAIO 1953 In una Firenze del 2020, con il traffico caldo, lavori, tramvie e cantieri, con i social carichi spesso di rabbia, di livore e rancore spesso ingiustificato nei confronti delle amministrazioni pubbliche, quale potrebbe essere la mossa più impopolare nei riguardi dei cittadini? Forse la stessa mossa nobile che il Comune fece l’11 gennaio del 1953, quando, come negli anni della guerra, viene introdotto il sovrapprezzo sui biglietti del tram a favore del soccorso invernale ai disoccupati. La notizia, il ricordo, di per sé non è di quelli da appuntare sul calendario: lo abbiamo voluto segnalare per riflettere su quanto si sia talvolta imbarbarito il tessuto sociale, e ce ne accorgiamo bene. Forse usiamo troppo i social, dove chi la spara più forte la vince o forse qualcosa, purtroppo, è stato dimenticato. Ricordiamolo, in questo evento, che la solidarietà e il senso civico non è solo una moda. Ripensiamo a quell’inverno, qualche volta.

GIOVANNI BATTISTA GIORGINI - 2 GENNAIO 1971 C’è una piazza a Firenze, che effettivamente è una piazza, ma poco lo sembra. Vi si affacciano numerosi esercizi storici, come la Trattoria dei fratelli Briganti, e i parcheggi sono rari come gli sciatori in Danimarca. È intitolata a Giovanni Battista Giorgini: e chi era costui? Si pensa subito a un patriota o uno storico, che la zona è popolata di Labruschini, Vannucci, Fabbroni. Niente di tutto questo: Giorgini è stato quello che ha inventato la moda a Firenze, o meglio ha venduto la moda da Firenze al resto del mondo. Autentico precursore di un lavoro, quello del buyer, che ha contraddistinto l’economia emergente dell’Occidente e non solo, il nostro uomo è ricordato forse come il più importante ambasciatore del Made in Italy all’estero. 
Bastano le parole scritte su una targa ubicata in via dei Serragli, esattamente a Villa Torrigiani: “Nella sua casa, all’interno di questo giardino, Giovan Battista Giorgini organizzò il 12 febbraio 1951 la prima sfilata di moda italiana”. Venti anni dopo, il 2 gennaio 1971, ci lasciava, consegnando a Firenze la potenza del suo lavoro.

FAUSTO DIONISI - 20 GENNAIO 1978 Un fantasma può uccidere? Pare di sì, e ve lo spieghiamo. Venerdì 20 gennaio 1978 un commando di terroristi rossi di Prima Linea tentava di fare irruzione nel carcere delle Murate per liberare alcuni detenuti. Tutto va storto: interviene una pattuglia della Polizia, inizia una breve ma intensa sparatoria che lascerà in terra i corpi dell’agente Dario Atzeni, gravemente ferito, e quello di Fausto Dionisi, purtroppo morto. Fausto aveva 24 anni, veniva come molti agenti di PS dalla provincia, e precisamente da Acquapendente. Lasciava quel giorno moglie e figlia piccola: una medaglia al valor civile e una targa, in via delle Casine lo ricordano. E il fantasma assassino? Semplice a dirsi, l’omicida dell’agente Dionisi: per quel crimine fu condannato in contumacia Franco Coda, fondatore di Prima Linea, latitante. Franco Coda per lo stato è morto, dichiarato morto, ma non esiste il cadavere. Si è volatilizzato, come si è forse volatilizzata la speranza di trovare giustizia per i familiari di Dionisi. Ma questo è un caso tutto italiano.

I GEMELLI GIANNINI - 11 GENNAIO 1980 I gemelli Giannini non sono due simpatiche persone nate da un solo parto, come i gemelli Ruggeri (che poi non lo erano) o le gemelle Kessler. I gemelli Giannini sono un’indicazione, un ricordo: fossero nati nel 2019 sarebbero un hashtag e se li ricordano bene le generazioni dei tempi che furono. Perché? Perché il parto era esagemellare? Sì ma non solo. La spiegazione, oltre l’estrema particolarità della gestazione della madre, (la prima italiana e la seconda al mondo), risiede nella eco mediatica, a metà fra la vittoria dei mondiali in Spagna e le nozze di Lady D, avvenimenti che avranno luogo nei mesi successivi. Ospitate nei quiz tv, trasmissioni, addirittura spot televisivi: Franco e Rosanna Giannini con i loro #gemelligiannini riempirono palinsesti e rotocalchi portando Firenze in ogni casa italiana. Altro che #ferragnez e #kardashian, gli influencer li abbiamo inventati nel gennaio del 1980 all’ospedale di Careggi.

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I palcoscenici di gennaio di Tommaso Chimenti

I

l 2020 è uno di quegli anni che fanno subito fantascienza. Ma il teatro fiorentino riprende da dove avevamo lasciato: qualità, prosa, attori, storie tutte da assaggiare e mordere, antiche e moderne. Al Teatro Verdi l’eterna parabola di “Pinocchio” (dal 23 al 26) stavolta in versione musical con le musiche di Edoardo Bennato in un vero e proprio percorso accompagnato dallo storico concept album. Gli ideatori di Pinocchio arrivano dall’onda lunga di “We will rock you”, sul mondo dei Queen, e “Peter Pan”. Una rivisitazione in chiave “surreale e pinteriana” tutta basata sul perno dell’amore tra il burattino senza fili e Lucignolo, che qui è una ragazza ribelle. Una forzatura, forse. A chiudere il mese (il 30) Alessandro Siani con “Felicità tour” dove il comico napoletano (non paragoniamolo a Troisi, però) campione d’incassi in teatro come al cinema, alternerà i suoi monologhi in salsa partenopea con le colonne sonore delle sue pellicole, giocandosi anche il cavallo di battaglia, ovvero le differenze tra

Nord e Sud, must sempre vincente. Tommaso Paradiso invece, accanto a Felicità, aggiungeva un altro aggettivo. Al Teatro di Rifredi imperdibile il trasformista livornese diventato famoso con le sue imitazioni a Striscia la Notizia, ma anche grande artista e pittore, Dario Ballantini. Il suo show si chiama “Ballantini e Petrolini” (dal 16 al 19) e rivisiterà sette personaggi creati dal grande artista romano: Gigi Il Bullo, Salamini, la Sonnambula, Amleto, Nerone, Fortunello e l’immancabile Gastone, mentre si truccherà in un camerino a vista, passando da un personaggio all’altro e svelandoci i trucchi del mestiere più antico del mondo: l’attore, ovviamente. Al Teatro della Pergola invece seguiremo con interesse “Winston vs Churchill” (dal 28 gennaio al 2 febbraio) con il grande (in tutti i sensi) Giuseppe Battiston che già, anni fa, era stato Orson Welles. Churchill e Welles sono accomunati dal sigaro che Battiston porta in scena insieme alla scrittura sempre ironica di Gabardini

mostrandoci il politico ma soprattutto l’uomo. Infine al Teatro Puccini il piccolo cult della scorsa stagione, tutto da approfondire come “Supermarket” (il 17) giovane, fresco, frizzante con surrealtà, canzoni e risate. Tutto quello che accade dentro un supermercato e tutto quello che vorremmo accadesse e che non ci è mai capitato vedere. La sfida è riempirsi il carrello, combattere e gareggiare contro gli altri clienti, i litigi, le code, il tutto in equilibrio tra il bizzarro e il grottesco. Quegli esseri con la bava alla bocca che guidano scatole metalliche tra corsie colorate di prodotti confezionati fanno proprio ridere: siamo noi allo specchio.

Il portierato diffuso di Raffaella Galamini

U

n aiuto per vivere San Frediano con meno stress grazie ai volontari di Incontriamoci sull’Arno In Oltrarno è arrivato il portiere C’è chi si fa ritirare i pacchi per passare a prenderli con calma, chi si fa aiutare a portare la spesa a casa. A San Frediano la vita è più facile per i residenti da quando sono arrivati i portieri di quartiere. Il debutto è avvenuto quest’estate. Oggi il servizio di portierato, completamente gratuito, viaggia a pieno regime in Oltrarno; è gestito dai volontari dell’associazione di promozione sociale Incontriamoci sull’Arno. Tutte le mattine dal lunedì al venerdì presso la sede dell’associazione in Borgo San Frediano al 53 rosso (orario 9.30-12.30) c’è un portiere pronto ad accogliere e soddisfare ogni richiesta di chi vive in quest’angolo d’Oltrarno. Nel corso della giornata si alternano poi altri volontari. In poco tempo l’indirizzo è diventato un punto di riferimento per chi vive nel quartiere e per chi, arrivato per ragioni di studio o di la-

voro, fatica a trovare un aiuto per i problemi spiccioli di tutti i giorni. “Per noi - racconta il presidente di Incontriamoci sull’Arno, Massimo Niccolai - il portierato è un momento di coesione, il modo per recuperare e cementare i rapporti tra le persone dello stesso quartiere”. Un link che funziona sempre di più anche con i negozi di vicinato che stanno prendendo l’abitudine di appoggiare qui la spesa dei loro clienti. Al di là dell’aspetto pratico si tenta di ricreare quell’ordito sociale che una volta era palpabile nell’Oltrarno e che oggi, tra una miriade di case vacanza e affitti brevi, si rischia di perdere. Il progetto di portierato in San Frediano è in collaborazione con Quartiere 1 e Comune di Firenze. “Si è lavorato un anno per realizzare l’iniziativa - ricorda il consigliere comunale Mirco Rufilli, referente dell’amministrazione per la valorizzazione e la promozione della fiorentinità -. Ora la speranza è che questa esperienza possa essere replicata in altre parti della città. È proprio grazie a figure come il portiere di quartiere che la città può ritrovare il suo senso di appartenenza”. 23


ESSERI URBANI di Francesca Corpaci

di Tommaso Ciuffoletti

illustrazione di Lafabbricadibraccia

illustrazione di Marcho

I commessi di COS

Valeriooooo

I

commessi di COS si fanno un culo così. Si fanno un culo così, da COS, anche le volte che non hanno niente da fare. Ma è possibile, in effetti, non avere niente da fare, se sei un commesso di COS? Ci sono giorni, al principio di gennaio, in cui siamo poverissimi. Ci si aggira per il centro privi di potere d’acquisto, i risparmi di una vita fumati in regali brutti. Allora li si noterà, dietro le vetrine. Li si osserverà mentre stanno lì, mentre circumnavigano le casse nei loro abiti monomarca. Li si vedrà che si tediano a morte, e davvero si può dire che non stiano facendo niente. Eppure è tutto un abbaglio, e sono in realtà operosissimi; ma per noi che siamo finiti, che siamo, si può proprio dire, sul lastrico, ridotti ai minimi, alla canna del gas, il compito che svolgono è del tutto indiscernibile. L’errore è a monte, direbbe il saggio, e sono le categorie del fare e non fare in sé che hanno perso il senso in quest’epoca di Airbnb™ Experiences, di smart working, di dermatiti da stress, di intolleranze al glutine. Costretti al di fuori dalle attività commerciali, condannati a crepare all’addiaccio da conti in banca malinconici intuiremo la verità, e cioè che l’impiego dei commessi di COS, quello primigenio, sostanziale, subliminale, consiste non nel commerciare cardigan, ma nel fondare l’archetipo di commesso, nell’incarnare la pura idea dell’assistente alla vendita, il concetto stesso di commessità. Da un lato noi con le Mastercard spompate, dall’altro loro con i lupetti antracite, a guardarci e riconoscerci, a comprendere il lavoro, il consumo, il lavoro che consuma, in un attimo commovente ed eterno, prima dell’inizio dei saldi.

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PERSONAGGI FIORENTINI

A

lla metà degli anni ‘90 si fumava nei pub, nei ristoranti e anche nei primissimi fast food con nomi tipo Money Money e Italy Italy. I motorini erano ancora i Sì, i Grillo, i Fifty Malaguti, i primi scooter e io che avevo l’Atala Green. Con un gruppo di amici perduti del liceo Galileo, nelle sere d’estate sciamavamo all’Anfi a comprare il fumo. Arrivavi a bordo prato alle Cascine, in mezzo al buio pesto, qualche falò improvvisato in lontananza e il luccicare di accendini che scaldavano i coltelli con cui i marocchini (per noi eran tutti del Marocco, poi vai a sapere) ti tagliavano il fumo dalla panetta. Fu in quell’Anfi che prese il via la leggenda di Valeriooooo. Un urlo, un’evocazione, un rituale collettivo. Che fosse al Forte Belvedere (altro luogo in cui si fumava tutti insieme), ai concerti, allo stadio o a Bobolino, bastava che ci fossero gruppi di persone e l’umore giusto e qualcuno levava un grido: Valeriooooo. E altri, da gruppi lontani, rispondevano più forte: Valeriooooo. Ed era un’eco che si ripeteva per prati e gradinate segnando i puntini di un disegno che a unirli veniva fuori un punto interrogativo. Chi minchia era Valerio? Alcuni dicono fosse un tizio infrattato con l’amante fra qualche frasca delle Cascine e la fidanzata, che andava cercandolo, urlava disperata il suo nome. Altri raccontano che Valerio se ne sparì col fumo, sollevando un coro di voci che lo invocavano. C’è poi chi dice che Valerio si fosse semplicemente perso per il pratone delle Cascine e chi sostiene che invece non sia mai realmente esistito. Per quel che mi riguarda Valerio eravamo noi.


Il cinema che non ti aspetti

Incontro con Alessio Nencioni di Caterina Liverani

P

er fare un film indipendente ci vuole un coraggio da leoni. Se poi si vuole fare del cinema indipendente, come fa Alessio Nencioni, serve anche faccia tosta, irriverenza, sagacia, mestiere e un grande senso dell’umorismo. Quello che emerge dai suoi lavori però è anche una notevole abilità nel passare da un genere all’altro e la ricerca di un linguaggio aulico e solenne come quello parlato dai suoi personaggi che, malgrado siano spesso coinvolti in situazioni grottesche e triviali, continuano a rivolgersi l’un l’altro con frasi d’altri tempi. Quando hai iniziato a realizzare film? “Una decina di anni fa quando ho girato il mio primo mediometraggio Il lago nero 3 un horror molto amatoriale e molto trash. Da lì ho sempre cercato di affinare le mie tecniche e la mia squadra fino al nostro ultimo film: Go Dante Go Go Go”.

up&down

L’horror sembra proprio essere il genere che ti è più congeniale, penso anche a “Possessione Demoniaca” che è un film davvero divertente. “Sono sicuramente un appassionato spettatore di B Movies dell’orrore. Il prevalere di questo genere nei miei film è soprattutto per la possi-

bilità che esso mi dà di girare qualcosa di divertente mantenendo i costi bassi. L’Horror nel cinema è come il punk nella musica”. Puoi tenere i costi di realizzazione bassi, ma le sceneggiature sono sempre molto articolate e precise, sei tu a scriverle? “Si, le ho scritte tutte io. Con il mio gruppo di lavoro teniamo molto a che ogni cosa nei film che realizziamo sia sempre originale: dal soggetto alla colonna sonora. La musica è molto importante e nel mondo del cinema indipendente non è affatto scontata”. A proposito di scrittura, il fatto che i tuoi personaggi parlino con termini arcaici e ricercati crea un divertente cortocircuito con la realtà e le situazioni in cui sono inseriti. “Quando crei un personaggio a un certo punto lui inizia a parlare da solo assumendo un suo carattere. Nel cinema spesso ci si concentra sull’immagine e sul suono; io trovo che il linguaggio sia un aspetto su cui si può lavorare e sperimentare in maniera drastica”.

raccolta fondi e anche se non so quantificare la spesa esatta penso sia stata intorno ai cinque/diecimila euro, che abbiamo cercato di ammortizzare in diversi modi. Io mi avvalgo sempre dello stesso fedele gruppo di lavoro e per contenere i costi abbiamo spalmato le riprese nell’arco di 3 anni”. L’anteprima del tuo ultimo film sarà il 21 gennaio a La Compagnia. Cosa vorresti dire a chi non conosce i tuoi precedenti lavori ma verrà a vedere questo film? “Go Dante Go Go Go è la storia di un aspirante regista che realizza diversi cortometraggi per partecipare a un concorso, ed è la commedia a fare da cornice a questo mosaico. Vorrei che le persone venissero per vedere qualcosa di diverso. Chi ama il cinema ha bisogno di sorprendersi e il nostro film ha le caratteristiche perché ciò avvenga: è stato realizzato sul territorio fiorentino da maestranze che operano in città. Tutte forze che si sono unite per creare un lungometraggio con tutti i crismi. Credo che sia importante andare fisicamente incontro al cinema, e in questo caso anche verso qualcosa di sconosciuto che ha fatto fatica a vedere la luce. Sarà una sorpresa”.

Chi ama il cinema ha bisogno di sorprendersi

Brutalmente, quanto costa realizzare una delle tue opere? “Go Dante Go Go Go avrebbe richiesto più di centomila euro. C’è stata una campagna di

L’orizzonte di gloria

Il viale del tramonto

DOV’È IL MIO CORPO Una mano mozzata che vaga per i recessi più remoti delle strade di Parigi per ricongiungersi al corpo da cui è stata separata. Non è la trama di un film horror ma quella di “Dov’è il mio corpo”, un bellissimo lungometraggio europeo di animazione presentato al Festival di Cannes e uscito a dicembre sulla piattaforma Netflix. Una storia d’amore, di speranze disattese, di separazioni e, forse, di ricongiungimenti. Bellissima colonna sonora composta da Dan Levy dei The Dø. Il romanticismo e la tenerezza ai tempi della pizza a domicilio.

CHIARA FERRAGNI UNPOSTED Ma quale documentario? “Chiara Ferragni Unposted” altro non è che un lungo filmino su uno di quei matrimoni cafonal a cui però è divertente partecipare (anche se per il regalo ti devi svenare). Ci sono delle battute simpatiche, questo gli va riconosciuto, come quando durante le prove del matrimonio Chiara raccomanda al suo colorato promesso sposo di dirle che è bellissima quando le solleverà il velo. Lui, fumando la sua sigaretta elettronica come una stufa, ribatte sghignazzando «e se invece ti dicessi tr**a!?». 25


5 buoni propositi per un nuovo anno più

eco-sostenibile di Marianna Piccini

È

appena iniziato un nuovo anno ed è tempo di cambiamenti. Perché non usare questa scusa per cercare di trasformare le nostre abitudini in modo più eco-sostenibile? Gli scienziati ormai concordano sul fatto che rimangono veramente pochi anni per riuscire a contrastare il cambiamento climatico e quindi, visto che tutti noi nel nostro piccolo possiamo fare qualcosa, eccovi una lista di buoni propositi “green” per il 2020. La prima cosa da fare è diminuire il consumo di carne. Questa industria è la principale causa delle deforestazioni ed emette all’anno più CO2 di tutti i mezzi di trasporto messi insieme. Anche l’industria della moda è responsabile di un enorme consumo di acqua ed energia, per non parlare dell’inquinamento di falde acquifere e terreni. Pensate che per una semplice t-shirt servono 2.700 litri di acqua, per poi essere venduta a pochi euro. La prossima volta cercate di evitare marchi di fast fashion, ovvero la

“moda usa e getta”; comprare nei mercatini dell’usato è un ottima ed economica alternativa! Usare meno la macchina, può sembrare banale ma prendere il bus o andare in bici fa davvero la differenza, risolvendo problemi sia di traffico che di inutili emissioni. Anche cambiare fornitori di energia, optando per uno che offre energia ricavata 100% da fonti rinnovabili, potrebbe essere un buon proposito per l’anno nuovo. Adesso quasi tutte le società offrono questo servizio, quindi perché non fare questo piccolo cambiamento? Ultimo ma non meno importante è cercare di ridurre imballaggi e oggetti di plastica. Solo una minima percentuale di plastica viene effettivamente riciclata e il resto finisce nel terreno dove si trasforma in microplastica che finisce per inquinare addirittura gli alimenti che mangiamo. Queste sono piccole azioni alla portata di tutti. Cambiamenti più grandi dovranno arrivare dai piani alti, ma noi non dobbiamo scoraggiarci perché anche singole azioni quotidiane, come queste fanno, la differenza.

Macedonie alla Fintocolta: frutta e giardini di Firenze di Walter Tripi

L

a mela di Biancaneve, l’arancia quando è meccanica, i “Tutti Frutti” che da gusto in gelateria dettero l’ispirazione per uno dei rock’n roll più famosi di sempre, oltre mezzo secolo fa. Di frutta se ne scrive quasi solo d’estate, per elevarne le proprietà salutistiche, dietetiche e un sacco di ulteriori aggettivi di cui non si capisce troppo il significato, ma suonano tanto proficui: antiossidante, abbronzante ed elasticizzante. Poiché però a noi ci garba andare controcorrente, inauguriamo il nuovo anno – in pieno inverno – con la frutta, ma di quella anti radicale (chic) libero, chiarificante per i polmoni e elasticizzante per la mente. Da queste parti la frutta è una fissazione da un sacco di tempo, in primis perché ne siamo stati dei grandi coltivatori e, in qualche caso, ne abbiamo pure conservate alcune varietà uniche al mondo: la Pesca Regina di Londa, prodotta al massimo in mille quintali l’anno, ne è un esempio di bontà con la sua polpa profumata e i suoi colori da bimbo a cui il nonno ha fatto assaggiare un dito di vino di troppo. Se però riprendiamo il percorso del Fintocolto nel Verde fiorentino, allora in questo gennaio la citazione è per Villa della Petraia, prima di tutto. Perché passeggiando tra i giardini ricchi di fiori d’ogni risma e la “Figurina” della Venere del Giambologna a dominare la fontana, si potrebbe mettere i piedi dove un tempo c’erano un giardino dedicato ai soli frutti nani, e uno dal loquace titolo “Fruttiera”. A breve distanza, il Giardino di Castello è il più antico parco mediceo ed è qui che, nel secolo scorso, un labirinto – ehi, Kubrick, ancora tu? - venne eliminato per espandere i cosiddetti stanzoni degli agrumi. Belli da vedere, buoni da gustare, utili per curare, gli agrumi sono un elemento distintivo dei giardini medicei e se ne trovano un quantitativo di varietà enorme. Tra questi, citiamone uno: la “Bizzarria”, ibrido tra cedro e arancia tutto fiorentino e di recente riscoperto. Bop bopa-a-lu’a whop bam boom.

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Se il “verso”... è diverso di Erika Gherardotti foto di Diego De Franchis

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i avevamo già parlato di stART_ art projects quando, alla Biblioteca delle Oblate, presentarono “Ponte di Babele”, un’iniziativa facente parte del progetto “Ho una sorpresa in serbo per te”. 
L’intento di stART_art projects è cercare di diffondere l’idea che l’appartenenza a due popoli è una ricchezza della persona, e non una diversità da nascondere e demonizzare. Conoscere “il diverso”, porta a un arricchimento della propria conoscenza, e aiuta a non averne paura. 
Su questi principi, l’associazione si è fatta promotrice dello scambio interculturale e ha allargato “il suo raggio d’azione” ideando e realizzando: Verso Diverso e Giro Giro Mondo, delle iniziative per bambini in cui si presentano le diverse culture presenti sul nostro territorio. Si svolgono in varie biblio-

teche fiorentine, sono gratuite, e la loro terza edizione si terrà da gennaio a maggio 2020. Verso Diverso sono dei laboratori incentrati sui tratti distintivi di vari popoli stranieri. Come ci ha spiegato Špela Zidar organizzatrice, insieme a Tijana Stankovic, del progetto: “Si cerca di individuare le tematiche generali legate alla cultura di un Paese: l’arte, la musica, la bandiera, i costumi, le feste, il cibo. Si lavora su di un aspetto e lo presentiamo dapprima visivamente (con video o slide) ai bambini; e poi verbalmente, aprendo appunto un dialogo. Dopodiché facciamo un’attività inerente. Per fare un esempio: guardiamo dei balli tradizionali, ne scegliamo uno e proviamo a farlo insieme”.
I prossimi appuntamenti saranno l’11 e il 18 gennaio alla biblioteca Pieraccioni e il 25 gennaio alla biblioteca Buonarroti.

INCHIOSTRI MENSILI Vien di notte

er quanto comunemente associata a una strega, la figura pagana della Befana dovrebbe assomigliare più a una simpatica vecchietta, il cui compito era quello di propiziare la fertilità dei raccolti: una donna forte, quindi, che doveva vegliare sulla propria comunità ed essere punto di riferimento e di speranza. Le stesse caratteristiche sono presenti in Vera, una delle protagoniste dell’ultimo romanzo di David Grossman “La vita gioca con me”, pubblicato nell’ottobre 2019. Vera è ispirata ad una donna realmente esistita di nome Eva Panić Nahir, una sopravvissuta ai gulag di Tito sull’isola di Goli Otok. La vecchiaia della donna è l’epilogo felice di un personaggio che ha raccolto intorno a sé, con la sua umanità, una moltitudine di persone, l’appuntamento che ognuno è destinato ad avere per tirare le somme con le proprie scelte e i propri errori. Proprio a gennaio nasce invece una scrittrice che della propria vecchiaia proprio non ha voluto saperne: Virginia Woolf. Tra i titoli più famosi e significativi della scrittrice inglese c’è “La signora Dalloway”, ambientato in un’unica giornata del giugno 1923. Attraverso il monologo interiore, la Woolf riesce a descrivere non solo l’interno del personaggio, attraverso i ricordi richiamati alla memoria da oggetti apparentemente insignificanti, ma anche l’esterno della viscida società borghese londinese. La Woolf passa da scrittrice a protagonista nel libro di Michael Cunningham “Le ore”, romanzo del 1998. Qui vengono raccontate le vite di tre donne, tutte connesse da un disagio interiore che le accompagna nel corso delle loro vite: Virginia Woolf, appunto, Clarissa Vaughan che trova il suo alter ego nel personaggio della signora Dalloway e Laura Brown, una madre di famiglia dell’America degli anni Cinquanta.

(Contigo Peru), Marocco (Al Wifak), Russia (Centro culturale Russo), Filippine, Colombia (Colombia ES), Brasile (Casa do Brasil) e con BHM Florence. Il prossimo appuntamento sarà sul Perù e si terrà il 1 febbraio alla biblioteca Buonarroti. Per ulteriori info potete consultare il sito welovewehelp.com

I MESTIERI DEL LIBRO BESTIARIO EDITORIALE

di Luca Starita

P

Giro Giro Mondo sono invece degli incontri incentrati sulla scoperta della lingua e di paesaggi stranieri. Sono curati dalle associazioni culturali dei Paesi partner: Peru

di Carlo Benedetti

L’

L’illustratore

illustratore si riconosceva, fino a qualche anno fa, dalle dita costantemente macchiate d’inchiostro o, nei casi più gravi, di colori acrilici. Adattandosi, ha assunto la caratteristica posizione curva dell’homo computans e impugna bacchette di plastica, strisciandole su lastre scure che chiama “tavolette” o anche “tavolette grafiche”. Questo è causa di continui fraintendimenti con genitori e amici: - Ma allora fai il grafico? - No, Cristo santo, sono un illustratore. - Sì, un grafico insomma. Spesso, l’illustratore sfoga la sua rabbia sui malcapitati, scagliandogli addosso il portatile o altri oggetti meno preziosi che ha a portata di mano. La rivalità fra grafici e illustratori, come spesso succede fra parenti prossimi, è feroce. L’illustratore, infatti, disprezza il grafico e le sue preoccupazioni tecniche su gabbie tipografiche, pesi e distanze. Il grafico, al contrario, disprezza l’illustratore e la sua ingenuità d’artista che si limita ai disegnetti. La più classica delle storie d’amore. Gli ibridi che nascono da illustratori e grafici sono quasi sempre sterili e finiscono a studiare ingegneria aereospaziale in America. Non disegnano neanche sotto tortura. Dove puoi trovarlo in città? The Florentine Press (www.theflorentinepress.com) è una casa editrice che nasce da una rivista e parla inglese (per gli expats in città e i fiorentini globetrotter). Gli illustratori, quando capiscono cosa gli viene chiesto, finiscono in copertina e ne sono felici.

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F R AST U O N I di Gabriele Giustini

AQUARAMA “TELESKOP”

ANDREA LASZLO DE SIMONE “IMMENSITÀ”

TAXIWARS “ARTIFICIAL HORIZON”

Dopo “RIVA”, l’ottimo esordio del 2015, gli Aquarama, progetto nato a Firenze grazie all’incontro tra il polistrumentista Dario Bracaloni e il batterista e visual artist Gugliemo Torelli, arrivano al loro secondo lavoro con “Teleskop”. Lavoro che deve confermare quanto fatto di buono con il debutto, disco spontaneo cresciuto con il trascorrere dei mesi grazie anche al passaparola, oltre chiaramente alle ottime canzoni che lo componevano. Legato al concetto di lontano, ma non vi sto ad attaccare il pippone da cui parte tutto, ovvero quel lontano che deriva dal termine greco tèle-, “Teleskop” è, al contrario del suo predecessore, un disco molto più ragionato e studiato. C’è una ricerca, spesso riuscita, della perfetta canzone pop. Ne è esempio l’ottimo trittico con cui si apre il disco, dalla west-coastiana ‘Summer’s Gone’ al (primo) singolone tropical-pop ‘Bubble Gun’, fino al (secondo) singolone, ‘Lucky One’. Nella musica degli Aquarama e in questo loro secondo album ne esce sempre, con eleganza, il loro amore per certa musica francese – Nouvelle Vague, per esempio – per i suoni vintage a cavallo tra i ’60 e i ’70, per il tropicalismo e per l’afro-funk. Tutto in ordine sparso. C’è anche una strumentazione molto più ricca, sntetizzatori, marimba, pianoforte, percussioni, chitarra classica e tanto altro. Quel che conta è che “Teleskop” è nuovamente un lavoro centrato, di assoluto rilievo e rilassante. Molto rilassante.

Andrea Laszlo De Simone è un fuoriclasse. Il cantautore, emerso ormai una decina di anni fa dalla scena underground torinese, aveva già trovato la chiave della sua di idea musicale con “Uomo donna”, suo disco del 2017. Un album assolutamente spiazzante da ogni punto di vista. Difficile, affascinante, con radici inserite tanto nel Battisti più complicato, quanto nel Tim Buckley italiano, ovvero Alan Sorrenti. In realtà anche Tim Buckley potrebbe essere l’Alan Sorrenti americano, ma non andiamo fuori tema. “Immensità” è un lavoro ancor più coraggioso. Vuoi per il formato - si tratta di un EP di quattro brani disponibile, per quanto riguarda il digitale, anche come unica suite (ascolto consigliatissimo) - vuoi per quanto mostrato negli arrangiamenti, totalmente anacronistici – vivaiddio – rispetto a quello che siamo soliti associare ad una buona parte di produzione cantautorale italiana. E se forse la scelta del formato, oggi che quasi più nessuno ascolta dischi interi, tanto coraggiosa non è, è la parte musicale quella più sorprendente. Perché ai due già citati eroi italiani e ad alcune soluzioni più moderne che possono ricordare addirittura Sufjan Stevens, “Immensità” lega il tocco personalissimo ed estremamente poetico e onirico di De Simone. Difficile scegliere uno dei quattro brani, innumerevoli sono le sfaccettature e i pregi di ognuno di essi. Ma il ticchettio inconfondibile della pioggia con cui si apre la conclusiva ‘Conchiglie’ ed i sette minuti attraverso i quali si sviluppa, sono veramente incredibili.

Tom Barman, leader e cantante dei dEUS – siano sempre lodati – difficilmente fa cose brutte. Coadiuvato principalmente dal sassofonista Robin Verheyen, con l’aiuto anche del bassista Nicolas Thys e del batterista Antoine Pierre, lo ritroviamo qui nei TaxiWars, suo progetto in qualche modo jazzista – giusto per dare una geografia musicale – con il quale aveva già esordito nel 2016 con “Fever”. Che poi, già nei dEUS, di tracce jazz ce ne sono a bizzeffe, sin dall’esordio di “Worst Case Scenario” e soprattutto nel successivo in “A Bar Under the Sea”. Quelle atmosfere via via sono un po’ scomparse nei lavori successivi, ma è evidente che a Tom questa cosa non sia andata giù e che abbia ancora bisogno della sua valvola di sfogo. Giunge perfetto, quindi, “Artificial Horizon”, il nuovo album dei TaxiWars. Sempre crepuscolare e fumosa, la voce di Barman si integra alla perfezione al sassofono di Verheyen, trovando un insospettabile equilibrio tra art-rock, jazz, liricismo e poesia. Le parti sperimentali della prima uscita hanno trovato, in questa occasione, un giusto equilibrio, diventando magicamente più digeribili anche chi non mastica jazz quotidianamente – che poi ripetiamo, jazz sì ma niente di troppo virtuoso. C’è molto altro in “Artificial Horizon”, il trip-hop, archi sinuosi e orientaleggianti oltre a quella vena art-rock, già citata e da sempre nel DNA di Barman, ancora una volta bravissimo a maneggiare tanti generi musicali con classe innata.

Fresh Yo! Label

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42 Records

Sdban Ultra


Studiootto

uno spazio dove fare e stare bene di Valentina Messina foto di Ilaria Costanzo

P

rendi una fotografa, Ilaria Costanzo. Poi un operatore shiatsu, Luca Ronga. Mettili insieme sia nella vita che nel lavoro e da questa eterogenea quanto creativa unione prenderà vita lo Studiootto, un ambiente dalla duplice anima, finalizzato alla diffusione di un’idea globale di cultura del benessere. Un luogo fisico e mentale, dove coesistono attività e pratiche artistiche, corporee, culturali ed energetiche per il miglioramento della qualità di vita di ogni persona. Ogni mese, allo Studiootto, si organizzano attività come presentazione di libri, incontri, spettacoli, letture e una piccola

rassegna di documentari. Dalle performance alle conferenze, dagli allestimenti fotografici, passando per le mostre, i 60 mq dello spazio sono pronti ad accogliere proposte legate al benessere psico-fisico ed eventi in linea con la filosofia dello Studiootto. Cosa bolle in pentola per il mese di gennaio? “Dal 4 al 6 è in programma uno spettacolo di teatro di figura dal titolo Le Guarattelle di Pulcinella di e con Luca (che è un bravissimo burattinaio!) che tramite dialoghi ricchi di giochi di parole, fraintendimenti e affermazioni assurde lo renderanno surreale e poetico (adatto ai bambini dai 4 anni in su). Il 12 si prosegue con Salotto Doc, la rassegna di documentari organizzata in collaborazione con il Festival dei Popoli e CG Entertainment,

BAR SPORT di Riccardo Morandi

"Cquesto simpatico e non sappiamo quanto veritiero

hi ben comincia è a metà dell’opera”. Riprendendo

detto popolare (quante volte siamo partiti bene, fallendo nel finale?), non possiamo che introdurvi i principali eventi sportivi per con cui si apre il nuovo anno, che inizia per tutti molto bene. 
Il gioco del pallone e le maglie viola vedranno il campo del Franchi ben tre volte in questo gennaio: il 12, il 15 ed il 25 rispettivamente contro la ferrarese SPAL (detta “SpA” a Firenze, vista la difficoltà con le consonanti finali del fiorentino stadiofilo), contro Atalanta (nell’orario improbabile delle 3 pomeridiane) e contro i grifoni del Genoa. Tre partite con la speranza, tre partite senza il francese venuto dallo spazio, ovvero Frank Ribery, infortunato. Non di soli uomini vive il pallone, anzi. E di derby ce ne sono tanti, e ce ne è uno in particolare il 18 gennaio, quando la Fiorentina Woman affronterà al campo delle Due

dove sarà proiettato “Un altro me” di Claudio Casazza, il primo esperimento italiano di recupero per i responsabili di violenze sessuali. Nel film, il regista e un’equipe di psicologi, criminologi e terapeuti sono stati per un anno accanto a sei condannati per reati sessuali per capire chi sono, cosa pensano e le dinamiche di chi ha commesso tale crimine”. “Dall’incontro delle nostre passioni è nato il desiderio di trovare un luogo che ci rappresentasse. Dopo una lunga ricerca, durata quasi due anni - racconta Ilaria - abbiamo trovato uno spazio che ci ha subito fatto sentire a casa”. Informazioni: studioottofirenze@gmail.com
 Via Aretina, 97/r

Strade la Florentia in quello che diventerà forse un classico del campionato femminile di serie A. 
Chiudiamo col botto, finalmente: altro che palloni, altro che spalti, altro che confusione. Il 31 gennaio si terrà l’evento più delicato che si potesse immaginare se parliamo di sport, ovvero le finali del Campionato italiano di Ginnastica Artistica. Il Mandela Forum si popolerà, oltre che di splendidi atleti volteggianti nell’aria, di amanti di quello che fu lo sport del pratese Chechi e di Nadia Comaneci. Provare per credere.

Coppa Cobram N

on è un gioco, non ci sono gli indiani, non ci sono le mele sulla testa di qualche svizzero compiacente e non si gioca nei pub. Parliamo del tiro con l’arco, uno sport che si pratica con una discreta partecipazione a Firenze, sia indoor che outdoor: perfetto per starsene in solitaria, riflettere e respirare aria buona, visto che si pratica sia nei pressi del Parco delle Cascine con gli Arcieri della Signoria (www. arcieridellasignoria.it), sia in Oltrarno, a Mantignano, con gli Arcieri Ugo di Toscana (www.arcieriugoditoscana.com). Enjoy! R.M.

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Coverciano

Hair Hair Coverciano: la storia del “girl power” in versione beauty Alzi la mano chi è orgogliosamente figlio degli anni 90, di quella cultura pop anglo/americana che, dalle Spice girls, passando per le Four non blondes e alle Destiny’s child, ci ha insegnato che il “girl power” può essere anche divertente, può fare squadra al femminile. Incontriamo Serena Guerrini, imprenditrice del beauty del salone Hair Coverciano, ed ecco che tutto questo “potere femminile” riemerge nel migliore dei modi possibili. Sarà perché Serena negli anni ’90 era al 100% figlia delle avanguardie look londinesi, o perché, pur venendo dalla provincia, ha capito che si poteva osare e giocare col look. O

anche solo perché ha creato una squadra tutta di donne, che porta avanti il salone da anni con tantissima energia e voglia di trasmettere gioia e calore. “la passione per il beauty e per il colore dei capelli è iniziata da piccolissima. Mi ricordo che il mio primo fidanzatino mi regalò il cubo-box con più di 100 combinazioni di colore. In mezzo alle tinte e al make up mi sentivo in qualche modo una piccola alchimista. Potevo miscelare, creare e produrre in una magia nella persona che si affidava a me”. E da questa passione parte il percorso professionale, che inizia trasferendosi a Firenze e frequentando l’accademia Armonia, per poi seguire un aggiornamento costante anche dei più grandi nomi internazionali. “i miei mentori di oggi sono Coppola e Luigi Neri per il settore hair, e Simone Belli per il make up, ovvero colui che ha truccato tutte le più grandi dive italiane”. Serena ha iniziato per passione, perché ha sempre creduto che dedicandosi 5/10 minuti al giorno si potesse ottenere un risultato che ripaga in termini di autostima e felicità “ho iniziato preparando il mio gruppo di amici per le primissime serate del Circo Nero. Mi occupavo del look a 360°, non soltanto

make up e capelli ma anche outfit in generale”. Da lì ovviamente ne è passata di acqua sotto i ponti: “adesso c’è un livello tecnico che 20 anni fa ci potevamo solo sognare, la chiave sta nell’aggiornamento costante delle tecniche e della professionalità”. E in questi 20 anni appunto sono successe molte cose: dal lavoro dipendente, all’apertura di una società fino al sogno che si realizza: Hair Coverciano, che diventa il suo regalo per i 40 anni, un salone davvero tutto al femminile. Quali sono stati gli episodi memorabili di questi anni da hair e beauty stylist? “sicuramente realizzare la nuovissima tecnica degradé e sentire una cliente che mi dice di aver capito prima di lei come si voleva sentire. E poi non posso non citare il primo matrimonio, con valore legale, tra due signore americane che hanno scelto noi per il loro giorno speciale in Toscana”. Si dice che nel salone del parrucchiere si raccontino tutti i segreti più nascosti “all’inizio l’aspetto psicologico non è facilissimo da gestire, ti porti a casa tanti pensieri delle persone che hai incontrato durante la giornata. Ma poi con gli anni capisci che le persone parlano con te perché si sentono accolte e con le tue “coccole” e il cambiamento di look in senso positivo, riesci a svol-

targli anche la giornata più storta.” Girl power, quindi, e che la forza del look sia con noi!

Via Tozzi, 28 (FI) - tel 0556081119 www.haircoverciano.com


Città in Musica il nuovo anno all’insegna della qualità di Giulia Focardi

"I

ndovinami, indovino, tu che leggi nel destino: l’anno nuovo come sarà? Bello, brutto o metà e metà?” chiedeva Gianni Rodari in una delle sue celebri filastrocche. Ce lo siamo chiesti anche noi nel presentare la nostra nuova “Città in Musica”, la prima del nuovo anno, prendendo nota e memorizzando i migliori appuntamenti di gennaio 2020. E la risposta è indubbiamente positiva. Un appuntamento immancabile è quello dell’11 gennaio al Teatro Verdi (ore 20:45) con il ritorno live sui palchi dei teatri italiani di Niccolò Fabi: “una specie di appuntamento al buio”, così il cantautore romano ha definito il suo Tradizione e Tradimento tour, il programma di concerti in Italia e in Europa che ha preso il via dopo la pubblicazione del suo nuovo disco omonimo (il nono in studio). Il 15 gennaio ci spostiamo al Nelson Mandela Forum per il Post Punk Tour di Gazzelle, artista romano tra i maggiori esponenti dell’ultima generazione di cantautori, che, dopo il successo del disco “Punk” (2018), con il quale ha raggiun-

to un consenso unanime e diffuso, conferma con questa tournée il proprio stile ricercato e riconoscibile. Il 26 gennaio è la volta di un astro nascente del jazz italiano, Michelangelo Scandroglio (contrabbasso) che si esibirà alla Sala Vanni con il suo quintetto di talenti assoluti composto da Alessandro Lanzoni (piano), Bernardo Guerra (batteria), Hermon Mehari (tromba), Michele Tino (sax), il quale ha debuttato a livello discografico proprio questo mese con “In the Eyes of the Whale” (Auand Records): un lavoro profondamente ispirato dalla nuova corrente jazzistica contemporanea, dove la musica è caratterizzata da vari strati di melodie che si susseguono, si intrecciano e si fondono proponendo cosi all’ascoltatore un discorso in continua evoluzione. Chiudiamo il nostro mese musicale con The Leading Guy (data posticipata da ottobre) al secolo Simone Zampieri (Belluno, classe 1986), che suonerà allo Spazio Alfieri il 28 gennaio. Un cantautore abile e raffinato che mette al centro del proprio lavoro le canzoni, le storie, le parole, alla ricerca costante di una voce spontanea, unica e nuova.

2019 20 musiche di Sollima, Haydn, G.Giant, Čajkovskij

Giovanni SOLLIMA direttore e violoncello

12 FEBBRAIO

musiche di Boccadoro, Bruckner

Daniele RUSTIONI direttore

Simone RUBINO

22 FEBBRAIO percussioni

inizio Concerti ore 21.00

1980 | 2020

orchestradellatoscana.it

Biglietteria via Ghibellina, 97 - Firenze 055 212320 da lun a sab - 10/13 e 16/19


FIRENZE NO COST di Marco Tangocci e Davide Di Fabrizio

LE FAVOLOSE

2E½

Firenze NoCost è la guida (anti)turistica più pazza che ci sia e i suoi autori hanno mappato per anni fontanelle, vinai, scorciatoie, trattorie sconosciute; portano in giro storie, immagini, suoni di questa città. Per i lettori di Lungarno consigliano “le favolose due e mezzo”, divise per rione. www.nocost.guide

Nuove aperture

Le proposte per il 2020

di Raffaella Galamini

L’

anno a tavola riparte da pasta e pomodoro. Un 2020 nel segno di nuove proposte e format di successo. Si chiama Nugolo ed è in via della Mattonaia il ristorante che ha nel pomodoro la sua nota distintiva e in una cucina con radici antiche il suo biglietto da visita. Il menù oggi ancora non riesce a esprimersi al meglio e si dovrà attendere forse la primavera per avere un’idea più precisa, ma già dalle prime anticipazioni si dimostra interessante. Pronto a confrontarsi con la tradizione senza paura di attualizzarla. Lo spazio, un ex garage, è stato ristrutturato con eleganza. Poco lontano in piazza Ghiberti è sbarcato Mi scusi, il nono ristorante di una catena che sta avendo grande successo per la formula molto semplice. In pratica ci troviamo in un pastificio a vista dove le mamme pastaie lavorano a preparare il primo piatto che ordiniamo: si possono scegliere il formato e il sugo con aggiunte varie per personalizzarlo. Mi Scusi a pranzo punta su due carte per mettere in difficoltà la concorrenza: l’acqua è gratis e il coperto non si paga. La sera la formula è un po’ rivista, a cominciare dal coperto, in com-

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penso tutto è meno frenetico e c’è il tempo per mangiare con maggiore calma. Tutta un’altra storia invece a San Niccolò dove Matteo Galluzzo e Alessio Boddi hanno aperto il bistrot A modo mio (via di San Niccolò 48R). “Una cucina toscana innovativa e dove il cibo viene reinterpretato in chiave moderna e internazionale” così i due definiscono la proposta del bistrot. A San Frediano la novità è un approdo notturno, il Riva Club Firenze (via Pisana 9/C). Un wine bar bistrot club che è pronto a fare la gioia dei nottambuli: piatti gourmet, buon vino e cocktail per divertirsi fino a tardi. Infine a Bagno a Ripoli ha aperto Kikibio, negozio di prodotti ecologici e bio per bambini e famiglie, oltre che associazione per il sostegno alla genitorialità. Da Kikibio (via Peruzzi 55, Bagno a Ripoli) si trovano giocattoli educativi, pannolini lavabili e tiralatte, noleggio e vendita culle, articoli per la cura della casa e della persona eco/bio alla spina.

Da "Mi Scusi" a "Nugolo", nuovi format di successo in arrivo a Firenze

Sant'Ambrogio

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PIZZERIA MALBORGHETTO VIA DELL’AGNOLO 22 LUN-VEN 10.30-00, SAB-DOM 19-00

Per una pizza volante è la scelta NoCost: è ottima e costa solo 2-2,50€ al trancio. Accomodatevi pure nel dehors e accompagnatevi con un birrino. Ma il Malborghetto a noi piace anche per cena, perché apprezziamo il gusto della semplicità: si scelga la preferita tra i nove tipi di pizza, e si scelga anche il diametro. Una margherita standard costa 6€ mentre una extra-large 16.

2

SUSHI “IYO IYO”

BORGO PINTI 25 R LUN-SAB 19-23.30

Visto che il sushi è il cibo più sexy del mondo premettiamo subito che Iyo Iyo non è il locale più sexy del mondo. È una sushi-trattoria dove ci si apparecchia da soli. Finite le note negative, da Iyo si mangia il crudo di Toshi, un vero giappo-sushi-chef. Si ordina alla carta e noi vi consigliamo il Menù Iyo Iyo a 15€ (zuppa di miso, misto sushi e vino a profusione). E non perdetevi il Lampredotto Don (6€), geniale fusion tra lampredotto, riso e zenzero.

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TABERNACOLO PER I GIUSTIZIANDI BORGO LA CROCE 15

Iconografie strane a Firenze non mancano, si sa. In questa che vi proponiamo oggi Jesus è rappresentato nell’atto di scendere dalla croce per ricongiungersi a Maria, che a sua volta guarda il passante tendendogli la mano. L’insolito affresco fu realizzato nel 1714 da Giuseppe Moriani “a estremo conforto dei giustiziandi”: sì, perché da qui un tempo passavano i condannati che dalle carceri venivano condotti fuori mura per la pena capitale.


PALATI FINI testo e illustrazione di Marta Staulo

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Okonomiyaki

ambiare lavoro significa riassettare nuove figure nel proprio immaginario. C’è chi le associa a personaggi animati, a supereroi o protagonisti di film. C’è chi ha sempre fame e li associa a piatti, come me. In ogni ufficio troverai una maggioranza di pizzette surgelate, che dove le metti metti stanno bene, non è stata una loro scelta ma una pura esigenza di mercato che comunque ha funzionato. A queste si affiancano porzioni di anatra piccante, che non ve lo spiego nemmeno. Poi ci sono le granola, che sono quelle che si vendono come salutari ma che scoprirai essere una grandissima fregatura, picchi glico-isterici senza pari, che alla fine era meglio un barattolo intero di Nutella (Turchia, no problem). Incontrerai un gran numero di piselli surgelati che si riveleranno Pisellini Primavera Findus e mai Capitani (sigh), al massimo Stecco Ducale Sammontana, perché dietro a un grande uomo c’è sempre una grande donna che si chiede perché. Ma nella tua carriera spero tu abbia anche la fortuna di imbatterti in altissime pile di croquembouche, presenze trionfanti avvolte in una nuvola di caramello scintillante, a cui ambire forever. E tu, in mezzo a tutti, per quanto gli altri a tratti ti vedano come una lussureggiante, densissima, nera - e bassa, e larga Sacher, ti sentirai sempre un okonomiyaki, frittella giapponese caotica, nata post guerra nucleare, dove ci finisce l’impossibile e puoi metterci sopra - quasi - di tutto. Ma fritto è profumo di buono e dei cuoricini alla fine dei messaggi infami, e se anche te sai di fritto, io so’ contenta.

A TUTTA BIRRA di Andrea Bertelli

Oro, argento e birra

A

Firenze, a gennaio, si tirano le somme del 2019, il mondo della birra artigianale italiana si raccoglie per tre giorni al Tuscany Hall per bere le creazioni dei migliori birrifici italiani e per assistere all’elezione del “king” del 2019 e del principe degli esordienti. 
Da quest’anno si aggiunge anche la categoria miglior pub.
Inutile descrivervi l’evento, è consigliata la partecipazione: andate e assaggiatele tutte.
È raro trovare eventi con una scelta di birre così vasta, spesso servite dagli stessi birrai.
Proviamo a fare un pronostico sul concorso e tirare le fila di questo anno appena concluso.
Cominciando dalla classifica esordienti puntiamo sulla vittoria di Vincenzo Follino (Bonavena), per il secondo e terzo posto fate voi, son solo cinque.
Al primo posto per la classifica miglior pub, ci lanciamo con la nomina dell’imperatore, Manuele Colonna, braccio e mente del Ma Che Siete Venuti A Fa’ di Roma, in coda Arrogant Pub e Abbazia di Sherwood.
Veniamo adesso al piatto forte della serata, chi sarà il prossimo birraio dell’anno? 
Al secondo posto catapultiamo Josif Vezzoli (Birra Elvo), vincitore dell’edizione 2017, seguito in terza posizione da Luciano Landolfi (Eastside), a ruota Giovanni Faenza (Ritual Lab) con ultimo sul podio Mauro Salaorni (Birra Mastino). 
Fuochi d’artificio per Conor Gallagher Deeks del birrificio Hilltop, sperando quest’anno riesca ad aggiudicarsi il primo premio. Avete mai assaggiato la sua Gallagher stout? Da capate nel muro.
Voi chi avreste eletto? 
Beviamoci su.
Cheers! 33


OROSCOPO di Lavinia Ferrone illustrazioni di Francesca Arfilli

ARIETE Ariete dagli zoccoli brillanti, Arieti eteronormativi e Arieti molto meno etero ma comunque di una normatività sconvolgente. Propositi per il 2020 da compiersi durante i primi 30 giorni: masticare lentamente, innamorarsi di nuovo (anche della stessa persona), imparare a fare dei parcheggi-non-a-lisca decenti.

BILANCIA Avete appena chiuso l’anno sbilanciati manco viveste come nella pubblicità di un profumo, riprese a caso di gente che fa il bagno in piscina vestita, mangia sott’acqua e cose del genere. Ma che è? Questo mese prendersi del tempo per rimettere in ordine le idee e guardarsi qualche film con George Clooney.

TORO Vabbè che tutto lo zodiaco stava in pace visto che per le feste vi hanno dato da mangiare, così ve ne stavate zittini, però Tori aripijamose, animo. Che se non lo fate voi casino chi lo fa? I Capricorni? Ma non scherziamo per favore. Buono proposito 2020: rompere le palle, ma con una maggiore grazia.

SCORPIONE Scorpii dal cuore di pietra novità in arrivo, l’incontro predetto ad agosto non ha poi cambiato le sorti del vostro destino, del resto si sa che siete duri come le pigne, quindi gli astri ci riprovano, predisponetevi a questo fatto che da fine gennaio il vostro cuore potrebbe ricominciare a pulsare.

GEMELLI Iniziato l’anno il Gemello cattivo slitta di un mese e diventa Cancro versione moscia. Il Gemello buono rimane fermo dov’è. Il Gemello bono è ancora nel guardaroba. Propositi per tutti: questo 2020 meno scambi e più scambismi. Ma, se la vostra ragazza è Sagittario vi lascerà, il ragazzo se è Acquario.

SAGITTARIO Sagipti di nome Federico, Tommaso, Paolo, è l’ora di agire con tattica e precisione, prima cosa impostare la spunta grigia anche quando visualizzate il messaggio, rispondere e poi “ops scusa ho sbagliato a mandare il messaggio”, i vocali non li ascoltate, entrate su whapp una volta ogni dodici ore.

CANCRO La vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare. Quest’anno no però, dice andrà molto meglio anche se, aver barato a taboo per tutte le feste potrebbe ritorcersi contro il vostro karma annullando l’effetto stellare positivo. Buoni propositi per il 2020: capire che il tetrapak non va nella carta.

CAPRICORNO Capricorna tra via Gioberti e piazza S. Ambrogio, con la sciarpa fatta a maglia dalla compagna di classe, Capricorno che passa con la bici tutti i giorni in Borgo Pinti, tra i propositi per l’anno nuovo per lei, iniziare a uscire durante il fine settimana, per lui chiedere a lei, sì proprio a lei, di uscire.

LEONE Leonesse prima decade questo mese valgono come Acquarii quindi vedere le previsioni qui sotto. Leoni ascendenti Cancro per voi valgono le previsioni dell’Ariete quindi vedere le previsioni qui sopra. Leoni in generale dedicate questo mese a riprendere l’attività fisica, il tempo passerà più in fretta.

ACQUARIO Acquarii con manie di grandezza, lo zodiaco vi chiede solo di abbassare il volume della musica che si sente anche se avete le cuffie, ci sta che non tutti i vecchi sull’autobus apprezzino Madame. Buoni propositi per quest’anno secondo gli antichi astri, cambiare compilation su spotify, un po’ di romanticismo.

VERGINE Vergini biondi zona S. Jacopino in cerca della vostra Scorpia zona Lastra a Signa, dopo che l’avete incontrata e non avete avuto il coraggio di chiederle di uscire adesso non fate altro che guardarle le stories in maniera compulsiva senza commentare. Finché una Gemelli non iniziò a seguirvi.

PESCI Il Blob fish è un pesce che vive nei fondali oceanici fuma Marlboro rosse, parla in dialetto napoletano e offende chiunque dalla mattina alla sera, tra i suoi hobby c’è quello di trovare posti improbabili dove spengere le sigarette. Pesci per questo 2020 ti consiglio di ispirarti a lui, al blobfish.

www.lallucevago.com

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Stagione concertistica 2019-2020 DOMENICA 19 GENNAIO ore 21

SABATO 11 GENNAIO ore 16

Teatro della Pergola

PIETRO DE MARIA pianoforte

Solopiano Beethoven

Saloncino della Pergola

GIULIANO CARMIGNOLA violino MARIO BRUNELLO violoncello piccolo ACCADEMIA DELL’ ANNUNCIATA RICCARDO DONI cembalo e direttore

DOMENICA 12 GENNAIO ore 21

Odissea Bach Vivaldi, Bach, Goldberg

MARIA COSTANZA NOCENTINI soprano QUARTETTO FONÉ

Teatro della Pergola

Saloncino della Pergola

SABATO 25 GENNAIO ore 16

Progetto Sehnsucht III: Gesänge Brahms, Schubert, Mendelssohn, Schumann, Strauss

GIUSEPPE ALBANESE pianoforte Solopiano von Weber, Delibes, Čajkovskij, Stravinskij, Debussy, Ravel

LUNEDÌ 13 GENNAIO ore 21

DOMENICA 26 GENNAIO ore 21

Saloncino della Pergola

WIENER KLAVIERTRIO

Saloncino della Pergola

TRIO DI PARMA

David McCarroll violino Clemens Hagen violoncello Stefan Mendl pianoforte

Schumann

SABATO 18 GENNAIO ore 16

prevendite: BIGLIETTERIA TEATRO DELLA PERGOLA CIRCUITO BOX OFFICE TOSCANA WWW.TICKETONE.IT

Progetto “Farulli 100”

I Trii di Beethoven II Teatro della Pergola

ALEXANDER LONQUICH

Solopiano Schönberg, Reicha, Brahms, Beethoven

CON IL CONTRIBUTO DI


GENNAIO — FEBBRAIO — MARZO 2020

SAPER FARE

Saper Fare è il nuovo ciclo di laboratori curati dai makers di B9 — Manifattura Tabacchi. Vieni e impara a fare.

DESIGN | FASHION | CUCINA | BIRRA

Per programma, costi e iscrizioni: manifatturatabacchi.com/live/lab B9 — MANIFATTURA TABACCHI Via delle Cascine 33, 50144 Firenze


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