MAGAZINE DE LA LIGUE PULMONAIRE /// AUTOMNE 2016
UNE OUVERTURE SUR LE TESSIN P. 4 REPORTAGE UN TEAM SU CUI POTER CONTARE
P. 14 TIRAGE AU SORT: GAGNEZ UNE NUITÉE À L’HÔTEL DES BAINS DE SAILLON
TABLE DES MATIÈRES
ÉDITORIAL
Une ouverture sur le Tessin
4 –7 Un team su cui poter contare REPORTAGE
La Ligue pulmonaire est présente au Tessin depuis 1914 et prend soin, comme toutes les autres ligues cantonales, des personnes souffrant de maladies pulmonaires et d’insuffisance respiratoire afin qu’elles puissent vivre de la façon la plus autonome possible et qu’elles et leurs familles bénéficient ainsi d’une meilleure qualité de vie.
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Il y a toutefois des particularités à notre travail dans cette partie du pays. Tout d’abord, de par notre topographie, la question de la qualité de l’air prend chez nous une importance prépondérante: nos vallées, soumises à un fort trafic nord-sud, ont tendance à accumuler l’air pollué, ce qui nous oblige à être particulièrement vigilants pour garantir la bonne santé respiratoire de la population.
INTERVIEW
10–11 CONNAÎTRE
12–13 ÉTUDE
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TIRAGE AU SORT/ CARTOON
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LES SPÉCIALISTES INFORMENT
Impressum vivo n° 2/2016 vivo paraît quatre à six fois par an à l’intention des patientes et des patients, des personnes intéressées, des membres ainsi que des donateurs et donatrices de la Ligue pulmonaire. Le prix de l’abonnement (CHF 5.– par an) est inclus dans les contributions des donateurs. Édition et rédaction: Ligue pulmonaire suisse, Chutzenstrasse 10, 3007 Berne, tél. 031 378 20 50, fax 031 378 20 51, vivo@lung.ch, www.liguepulmonaire.ch Concept et mise en page: IN FLAGRANTI COMMUNICATION, Lyss
16 –17 CHRONIQUE
Traduction: Syntax Traductions SA, Thalwil Impression: Stämpfli SA, Berne
Le magazine vivo ne paraît pas en italien, ce qui en prive nos patients tessinois. En signe d’ouverture vers cette partie importante de notre pays, l’article principal de ce numéro est imprimé en italien. Un résumé de son contenu en page 7 vous permettra d’en comprendre l’essentiel si vous ne parlez pas cette langue.
Ensuite, notre canton a été un pionnier en matière de prévention du tabagisme, peut-être en raison du rôle moteur joué par notre grand voisin l’Italie dans ce domaine. Ainsi, nous fêtons cette année les 10 ans de l’interdiction de fumer dans les lieux publics, plébiscitée en mai 2006 par près de 80% des Tessinois. Il faut se rappeler la violence des débats sur le sujet à l’époque pour mesurer la petite révolution qu’a constitué cette votation! En espérant vous avoir donné l’envie de mieux connaître notre canton, je vous souhaite, au nom de la Ligue pulmonaire tessinoise, une bonne lecture de ce numéro et vous envoie mes messages amicaux depuis le Sud des Alpes.
Alessandra Bianchini, directrice Ligue pulmonaire tessinoise
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18–19 BONNES IDÉES
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REPORTAGE
Un team su cui poter contare Elia Rizzo è uno dei molti utenti che fanno capo ai numerosi servizi offerti dalla Lega polmonare ticinese. Soffrendo di più patologie polmonari il signor Rizzo ha preso una decisione coraggiosa: quella di smettere di fumare. E’ consapevole che il percorso non sarà sempre facile ma sa di poter contare sull’aiuto dei consulenti della Lega polmonare ticinese.
La diagnosi
Gli aiuti
Elia decide di rivolgersi al suo medico curante che lo indirizza da uno pneumologo. Viene sottoposto a esami e accertamenti e ricoverato in ospedale per valutare esattamente il suo stato. Gli episodi di apnea sono molto frequenti, è grave e lui si rende conto che è necessario intervenire. «Non è stato facile accettare il verdetto, e non è stato facile abituarsi all’uso del ventilatore CPAP, non lo sopportavo, mi sembrava di soffocare. Ora non ne posso fare a meno, dormo sette ore filate e ho la sensazione di essere rinato». Tutte le notti indossa la sua «maschera» e quando il suo respiro non è più fluido o si arresta, l’apparecchio gli fornisce automaticamente l’aria necessaria. «Si tratta semplicemente di aria, non assumo medicinali e lo uso solamente la notte; la tecnica ha fatto progressi e anche le apparecchiature sono migliorate; certo si tratta di un’assistenza, di un aiuto, non di una guarigione».
E’in questo modo che Elia scopre l’esistenza della Lega polmonare e si rivolge a essa: «Una volta all’anno circa mi chiamano per controllare l’apparecchio, ma in più trovo qui tutti gli aiuti che mi occorrono e so di poter contare in ogni momento sulla loro disponibilità». Per diversi anni continua a lavorare sui camion, forse troppo; poi tre anni fa sopraggiungono problemi cardiaci e polmonari che lo obbligano a lasciare il lavoro e accettare l’invalidità; vive da solo a Taverne e si arrangia abbastanza bene, ma l’aiuto e il sostegno della Lega polmonare diventano ancor più necessari e graditi. «Ormai siamo amici, quasi una famiglia. Mi aiutano in tutto: sia quando si manifestano problemi con la terapia, sia per le pratiche burocratiche e assicurative e, quando necessario, anche finanziariamente poiché percepisco una rendita che è circa la metà del mio stipendio precedente.»
Texte: Ersilia Tettamanti-Giambonini • Photos: Daniele Maini
Una storia
L’apnea del sonno è forse uno dei deficit respiratori meno debilitante e più facilmente curabile, ma è subdolo e spesso sottovalutato. Elia Rizzo soffre di questo disturbo, ne abbiamo parlato insieme, mi ha raccontato la sua storia. «Sono arrivato in Ticino da Napoli, chiamato dai miei fratelli 36 anni fa. Avevo 19 anni e per noi in Italia non c’erano molte possibilità di trovare un’occupazione». Elia
«Quando pranzavo insieme ai miei colleghi mi capitava di ‹andarmene›.» si ferma ad Airolo dove ci sono già i suoi fratelli, ma non è facile, fa freddo e lui non ha mai visto la neve. Perplesso, si chiede: «Dove sono finito?» Ma ad Airolo trova il lavoro e l’amore. Vi rimane per 13 anni. Dopo altri sette anni a Rodi Fiesso sente il bisogno di cambiamento; il clima e il lavoro tra quattro mura, non fanno proprio per lui. Un infortunio ad una mano lo costringono a cambiare vita e attività. «Dovevo pur lavorare! Mi piaceva guidare».
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Così si trasferisce nel luganese e dopo due anni, si impiega in una ditta di trasporti come camionista, ma presto sorgono altri problemi. «Il disagio arrivava di notte; dopo un’ora di sonno mi svegliavo con la sensazione di aver dormito per otto ore; mi alzavo, fumavo, guardavo la televisione, non riuscendo più a riaddormentarmi. Verso le cinque di mattina salivo sul camion e cominciavo il lavoro, non mi preoccupavo, in fondo ero abituato così. Durante la giornata però mi capitavano frequenti brevissimi episodi di sonno, di assenza, che avrebbero potuto essere fatali per me e per gli altri utenti della strada. In realtà non riuscivo a credere che realmente mi addormentassi al volante, guidavo tutto il giorno, facevo le consegne e non mi accorgevo di nulla». E i contatti sociali ne risentivano? «Eccome; quando pranzavo insieme ai miei colleghi mi capitava di ‹andarmene› e loro mi chiedevano stupiti come mai non avevo capito nulla di quello che si stava discutendo. Dormivo a occhi aperti, come in trance!» Poi l’episodio decisivo: «Quando per ben due volte sono finito sul marciapiede, mi sono reso conto della situazione e ho detto basta, devo fare qualcosa». Questo avveniva circa dodici anni fa.
/// 01 Elia Rizzo nella sua casa di Taverne
«Si tratta di un’assistenza, di un aiuto, non di una guarigione.»
Elia Rizzo dans sa maison de Taverne
Elia ha 56 anni, malgrado i suoi problemi non si lamenta e in fondo sta bene così: fa la spesa, si dedica alla cucina (stando attento alla dieta), si applica al computer e ha qualche hobby. E’ sereno e fiducioso perché è sicuro di poter sempre contare sull’aiuto e sull’amicizia del personale della Lega. E’ contento così e sa che la vita può dargli ancora altre soddisfazioni.
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REPORTAGE
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Per ora non ha altre attività, perché non abitando in città non si sposta volentieri, anche se può ancora guidare. «Partecipo volentieri agli incontri e alle attività offerte dalla Lega polmonare ogni volta che mi sento in grado di farlo. Per ora non ho ancora partecipato alle vacanze al mare da loro organizzate, non sono abituato ad andare in vacanza, ma per il futuro ci sto ripensando; sono più di venti anni che non vado in villeggiatura. In fondo mi piacerebbe poter trascorrere due settimane riposandomi e condividendo la mia esperienza con altre persone, fare delle amicizie. Inoltre è una sicurezza poter contare, durante il soggiorno sul medico e sulle infermiere della Lega polmonare sempre presenti durante le vacanze. Del resto anche il mio pneumologo, a causa de miei attuali problemi respiratori, mi ha sempre consigliato di parteciparvi.» Elia si sente rassicurato e ci confida: «Il mio lavoro di conducente di camion e i lunghi viaggi mi gravavano con un enorme carico di stress che sfogavo fumando. Sono arrivato a fumare fino a 50 sigarette al giorno.» Però da qualche tempo qualche cosa è cambiato: «Recentemente ho dovuto effettuare diversi esami polmonari che mi hanno costretto al ricovero ospedaliero a causa di una
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certa fatica respiratoria. Gli specialisti che mi hanno curato hanno detto che ho una Broncopneumopatia cronica ostruttiva.
«La BPCO è una malattia che impedisce di respirare fluidamente, è come avere un peso sul petto che rende difficile anche il più semplice movimento.»
Mi hanno seguito per molti mesi ascoltandomi e sostenendomi. Smettere di fumare è come intraprendere un lungo viaggio verso una destinazione ignota e spesso è difficile, si ha bisogno di aiuto. Oggi posso dire di aver quasi raggiunto il traguardo. Da 50 sigarette sono fiero di aver diminuito un bel po’. Ora fumo solo 10 sigarette al giorno e sono sicuro che col tempo, potendo contare sull’aiuto del personale della Lega polmonare, arriverò alla meta: smetterò di fumare e avrò il grande piacere di schiacciare il pacchetto di sigarette e di gettarlo nella pattumiera.»
/// 02 Elia Rizzo ama la natura e passeggia volentieri in riva al lago
A quanto sembra la BPCO è una malattia che impedisce di respirare fluidamente, è come avere un peso sul petto che rende difficile anche il più semplice movimento. Sembra che la causa principale di questo sia il fumo. Durante un incontro presso la Lega polmonare, sono venuto a conoscenza del loro servizio di tabaccologia. Mi sono reso conto che il fumo stava diventando un peso per me e ho preso la decisione di prendere contatto con il loro servizio.
Elia Rizzo aime se promener au bord de l’eau
Résumé du dossier
Elia Rizzo est l’un des patients suivis et soutenus par la Ligue pulmonaire tessinoise. Immigré dans les années 80 au Tessin depuis l’Italie, il y trouve son bonheur comme chauffeur de camion. Au même moment il commence à avoir des problèmes de sommeil, il s’endort durant la journée et fume presque en continu. Suite à un accident de la route, les médecins lui diagnostiquent des apnées du sommeil. Puis il sera atteint de BPCO. Grâce à la Ligue, Elia Rizzo peut avoir une vie presque normale: il fait ses courses, il cuisine, il se forme à l’ordinateur. Il a même réduit drastiquement sa consommation de tabac et profite des rencontres avec d’autres patients organisées par la Ligue. Malheureusement, il ne peut plus travailler. Mais il reste optimiste et «referait tout ce qu’il a déjà fait dans sa vie.»
/// 03 Elia Rizzo si applica al computer Elia Rizzo s’affaire sur son ordinateur /// 04 Elia Rizzo è contento così e sa che la vita può dargli ancora altre soddisfazioni Elia Rizzo est optimiste et sait que la vie peut encore lui apporter de multiples satisfactions
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INTERVIEW
Arrêt du tabac: où en est-on en 2016?
d’un arrêt du tabagisme. Il est important de rendre attentifs les fumeurs désirant arrêter que moins de 5% le réussissent par eux-mêmes à long terme. Attendre «le déclic» pour arrêter de fumer ne fonctionne pas.
La solution consiste en un conseil spécialisé ainsi que des médicaments. En moyenne, cinq tentatives sont nécessaires pour devenir non-fumeur à long terme. Voici venu le meilleur moment pour arrêter de fumer.
Un fumeur sur deux souhaite arrêter. Entres méthodes éprouvées et nouvelles pistes, comment y parvenir? Interview: Grégoire Vittoz • Illustration: INFLAGRANTI DESIGN Le Professeur Jacques Cornuz est directeur et médecin chef de la Policlinique médicale universitaire de Lausanne et ancien vice-président de la commission fédérale de prévention du tabagisme.
Quelles sont les pistes les plus prometteuses en matière d’arrêt du tabac en 2016?
JC: Les dernières études montrent que l’association de plusieurs médicaments complémentaires (bi ou tri thérapie de substituts nicotiniques avec action rapide et longue et/ou des médicaments tels que la varenicline et le bupropion) et un conseil personnalisé qui inclut des entretiens motivationnels donnent les plus grandes chances de succès. MS: Une étude récente sur le traitement médicamenteux de patients atteints de troubles psychiatriques a attesté la sécurité et l’efficacité des médicaments favorisant l’arrêt du tabagisme, disponibles également en Suisse. Une étude supplémentaire a analysé si un «arrêt brutal de fumer» est plus efficace qu’une réduction du nombre de cigarettes à zéro. Il s’est avéré que le traitement préalable par des patchs à nicotine durant deux semaines, suivi d’un «arrêt brutal de fumer», a rencontré le plus grand succès.
Le PD Dr med. Macé M. Schuurmans est pneumologue a l’hôpital universitaire de Zurich et co-président du groupe de travail prévention tabagisme/stop-tabac de la Sociéte Suisse de Pneumologie (SSP).
pour arrêter de fumer, la sécurité de celle-ci n’étant pas connue sur le long terme, des dommages pouvant être théoriquement possibles en raison des composants présents dans les aérosols. Les e-cigarettes ne constituent pas une solution plus adaptée que des médicaments traditionnels, dont nous connaissons le profil de sécurité. L’alternative à la fumée est un arrêt de fumer accompagné de médicaments enregistrés et d’un conseil professionnel répété. Et des produits issus de l’industrie du tabac, tels que l’iQOS (Tabac chauffé)?
JC: En l’absence de données scientifiques, son usage n’est pas recommandé, les options décrites ci-dessus sont à conseiller en priorité. MS: Seules sont connues des données issues du fabricant iQOS, il n’existe encore aucune analyse indépendante. Il en va principalement de même pour iQOS que pour l’e-cigarette: nous ne pouvons pas les recommander d’un point de vue médical.
Que penser de l’e-cigarette?
JC: Pour les fumeurs, il ne fait plus aucun doute qu’il est hautement préférable de vapoter que de fumer du tabac qui brûle. Pour ceux qui veulent arrêter, il faut rappeler que l’approche décrite plus haut est efficace. Elle ne convient cependant pas forcément à tous les fumeurs, qui peuvent avoir une relation très différente au tabac selon les individus. Plutôt que de continuer à fumer, les fumeurs ne devraient pas hésiter à tester aussi l’e-cigarette, des données observationnelles suggèrent une efficacité. MS: En tant que médecins, nous avons le devoir de ne pas porter préjudice aux patients et de procéder au diagnostic et au traitement de manière consciencieuse. On ne peut pas recommander l’e-cigarette
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Voici comment la Ligue pulmonaire s’engage:
Comment motiver les fumeurs à arrêter?
JC: Ils doivent se dire qu’il y a une vie après la cigarette, que d’autres ont réussi avant eux et que, s’ils n’arrivent pas du premier coup, ce n’est pas un échec mais une rechute dans le cadre d’un processus plus long que voulu initialement. Et il faut rappeler que les femmes ont tendance à rechuter pour gérer les émotions négatives, alors que les hommes rechutent lors d’émotions positives. MS: Le vieillissement de la peau et la formation de rides sont des questions concernant les femmes; chez les hommes, la fumée pouvant conduire à une impuissance est un argument pour arrêter de fumer. Il faut également mentionner les effets bénéfiques sur la santé
Eviter l’entrée en consommation
Protection contre le tabagisme passif
Il est plus facile de ne pas commencer que d’arrêter de fumer. Tout se joue très jeune, avant 20 ans.
Il est anormal et dangereux pour la santé d’inhaler de la fumée lorsque l’on ne fume pas. Les enfants sont particulièrement vulnérables.
Actions:
programmes ciblés pour les apprentis
Cadre législatif
Aide à l’arrêt
Des lois restrictives sur le tabac (prix, publicité, sponsoring, …) permettent d’éviter que les jeunes ne commencent à fumer.
Elles augmentent les chances de succès.
Actions:
Actions:
stop-tabac en entreprise, aide à l’arrêt dans les cantons
lobbying politique
Actions:
formation du personnel soignant de la petite enfance
Sites des projets cités: www.stop-pub-tabac.ch www.liguepulmonaire.ch www.entreprisesansfumee.ch www.apprentissage-sans-tabac.ch
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CONNAÎTRE
Photomaton SmokeFree: l’influence de la fumée sur la peau
S. Bietenhard, non-fumeuse dans 20 ans
A quoi ressemblerai-je dans 20 ans? Comment le fait de fumer va-t-il influencer mon apparence? Le photomaton SmokeFree permet à l’ensemble de la population suisse de l’expérimenter tout au long des années 2016 et 2017. Texte: Grégoire Vittoz • Photos: Isabelle Schönholzer, photomaton
Sonja Bietenhard,
S. Bietenhard,
directrice de la Ligue
fumeuse
pulmonaire suisse
dans 20 ans
aujourd’hui
L’apparence physique joue un rôle important dans notre société. L’image également, omniprésente, partagée, likée. Le photomaton SmokeFree utilise ces phénomènes sociaux pour interpeller fumeurs et fumeuses. Il leur propose de se projeter dans 20 ans, de voir à quoi pourrait ressembler leur visage avec ou sans consommation de tabac et de repartir avec des photos illustrant ces simulations de vieillissement. Une occasion de se poser des questions sur sa relation au tabac et de bénéficier de conseils. Des effets sur la peau bien connus
Le tabac est tristement célèbre pour les maladies qu’il cause aux systèmes respiratoire et cardio-vasculaire. Ses effets sur la peau sont en revanche moins mis en avant, même s’ils sont connus depuis longtemps: il en accélère le vieillissement (rides plus nombreuses et plus profondes), il perturbe la cicatrisation et augmente la durée de guérison. Il favorise en outre l’apparition de maladies cutanées comme l’acné. Ces données scientifiques ont permis de développer un logiciel de vieillissement. Installé dans une cabine de photomaton spécialement conçue à cet effet, il livre à la personne qui se laisse photographier trois clichés: une photo actuelle, une simulation de vieillissement de 20 ans sans avoir fumé et la même simulation avec consommation de tabac.
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Autour du photomaton, des professionnels de la santé respiratoire répondent à toutes les questions, qu’elles émanent de fumeurs ou simplement de personnes souhaitant en savoir plus sur ce thème. Les fumeurs peuvent ainsi compléter leurs connaissances sur le tabac et être orientés vers les offres de soutien adéquates s’ils souhaitent arrêter. Chacun peut constater de visu l’influence de ses choix de comportement sur son apparence future.
«Les effets du tabac sur la peau sont connus depuis longtemps.» Un outil de prévention qui attire les fumeurs
Alors que le photomaton effectue ses premières sorties d’une tournée qui durera deux ans, les réactions sont nombreuses: «Je suis choquée!» lâche une jeune femme en découvrant son visage vieilli, grisâtre et ridé. «Je ne veux pas avoir cette tête plus tard! Oui, ça peut vraiment me motiver à arrêter.» «Honnêtement ça fait peur, je ne vais jamais commencer» déclare cet apprenti qui ne fume pas. «C’est horrible» ou «ça fait réfléchir» sont d’autres remarques qui jaillissent spontanément lorsque la photo apparaît.
A l’usage, cette campagne semble parfaitement atteindre son groupe-cible principal: les fumeurs et les fumeuses. Lucienne Roh, chargée de projets prévention auprès de la Ligue pulmonaire vaudoise le constate: «Les fumeurs sont très intrigués par le photomaton, ils viennent spontanément vers nous pour se faire photographier. La prévention dispose enfin d’un outil qui attire les fumeurs plutôt que de les faire fuir! Bien sûr, ces simulations ont un côté caricatural mais la différence entre le vieillissement de la peau avec ou sans fumer est net et assez réaliste, ce qui permet d’engager un dialogue constructif.»
a en effet plus de chances de réussir s’il est accompagné d’une aide et du soutien de spécialistes. La campagne, qui s’étalera sur trois ans, est lancée par l’Office fédéral de la santé publique, en collaboration avec les cantons et les organisations non gouvernementales actives dans la prévention du tabagisme. En plus du photomaton SmokeFree, elle propose aussi l’application SmokeFree Buddy qui accompagne les personnes qui veulent arrêter au cours des premières semaines de leur sevrage.
Une tournée et une campagne nationales
Le visage du fumeur
La tournée du photomaton prévoit des haltes dans des lieux très variés: festivals, centres commerciaux, écoles profes sionnelles ou encore foires et salons. Cette diversité permettra de rencontrer un large public, tant parmi les fumeurs que les non-fumeurs, et d’atteindre des personnes habituellement moins exposées aux campagnes de prévention.
– Rides profondes sur les joues – Rides ou ridules irradiant perpendi culairement aux lèvres et depuis le coin des yeux – Visage amaigri avec pommettes saillantes – A spect atrophié, desséché, grisâtre de la peau
Cette action s’inscrit dans le cadre de la campagne des partenaires SmokeFree. Son slogan «Je suis plus fort / Je suis plus forte» renforce les non-fumeurs dans leur choix de vivre sans tabac. Il motive les fumeurs à arrêter et leur fournit un soutien pour y parvenir. Le sevrage tabagique
Plus d’informations sur la campagne: www.smokefree.ch
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ÉTUDE
Le marketing de l’industrie du tabac à la loupe Toujours créative, la publicité pour le tabac a su forger une image forte de ce produit pas comme les autres. Une étude romande fait le point sur les stratégies publicitaires actuelles de l’industrie. Texte: Virginie Bréhier • Photos: Ligues de la Santé / DR
Une étude basée sur des faits Les observations ont concerné 400 points de vente, plus de 300 automates, 200 cafés/bars et boîtes de nuit, 30 événements culturels ou sportifs, 20 événements privés, 20 sites internet ainsi que les principaux réseaux sociaux. Les publicités imprimées ont aussi été recensées et de nombreux entretiens effectués. Plus d’informations: www.observatoire-marketing-tabac.ch
Myriam Pasche, directrice du Cipret Vaud
Pourquoi un Observatoire des stratégies marketing pour les produits du tabac en Suisse a-t-il été créé en 2013?
Pour rendre visible l’invisible! Pour les personnes qui ne sont pas la cible de la publicité, à savoir les adultes ayant passé la vingtaine, la publicité pour le tabac ne se voit pas. Et pourtant elle est très présente. La publicité favorise la consommation d’un produit, le tabac ne fait pas exception comme en attestent les études scientifiques. Les dépenses publicitaires des cigarettiers également. Or le tabac n’est pas un produit comme les autres puisqu’il entraîne le décès précoce d’un consommateur sur deux. Pourtant la réglementation de sa publicité en Suisse est très en retard par rapport aux pays voisins qui ont limité voire interdit son usage. Il était donc nécessaire d’avoir une étude pour définir, preuve à l’appui, quel public vise la publicité pour le tabac, comment elle est diffusée et quelle est sa fréquence. L’observatoire a répondu à ces questions.
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Comment l’Observatoire a-t-il procédé?
L’étude a été réalisée en 2013 et 2014 sur la Suisse romande sous forme d’observations sur le terrain et d’entretiens. L’idée était de porter un regard global sur un véritable phénomène social, d’apporter un éclairage de chercheur utile aux pouvoirs publics. Projet romand au départ, l’Observatoire et ses conclusions ont rapidement suscité un intérêt national et ont été transmis notamment au Conseil Fédéral et au Parlement. Quels sont les constats de cette étude?
La publicité pour le tabac est omniprésente et a de multiples visages. Elle cible les jeunes au sens large, enfants, adolescents et adultes de moins de 25 ans. Dans les kiosques, des publicités pour le tabac trônent souvent au milieu des barres chocolatées et bonbons à hauteur d’yeux d’enfants, suggérant un lien entre tabac et plaisir. C’est un fait, les techniques marketing des cigarettiers jouent sur l’inconscient avec professionnalisme et une grande créativité. Elles profitent largement des lacunes de la réglementation.
Ce marketing favorise l’expérience (association cigarette-sensations fortes) avec des concours permettant de gagner des prix aussi attractifs qu’un vol en hélicoptère ou des soirées avec concert privé. Il est personnalisé, utilisant le tutoiement et un langage spécifique avec des mots comme «défi», «identification», «fun», ou encore «gagner». Il est participatif, impliquant le consommateur. Par exemple, une marque propose de voter pour choisir le design d’un paquet de cigarettes sur son site internet.
«C’est un fait, les techniques marketing des cigarettiers jouent sur l’inconscient avec professionnalisme et une grande créativité.»
radio et télévision étant interdites. La partie immergée invisible et non prise en compte par le politique réunit la récolte de données personnelles via des événements, les soirées privées, le parrainage d’événements, le placement de produit dans les films, la distribution d’échantillons gratuits, les publicités déguisées… et la liste est loin d’être exhaustive. L’impact de la publicité en faveur du tabac est d’une part d’attirer de nouveaux consommateurs, en particulier les jeunes, et de maintenir ou augmenter la consommation des fumeurs. D’autre part, c’est de banaliser le produit en le mettant au même plan qu’un yaourt ou une voiture, ce qui rend plus difficile le travail de sensibilisation. Une interdiction globale de la publicité et de la promotion du tabac permettrait ainsi d’en diminuer la consommation.
La publicité pour le tabac est comparable à un iceberg. Dans la pointe se trouvent les médias de masse avec, selon les cantons, l’affichage, le cinéma, la presse et internet,
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TIRAGE AU SORT
LES SPÉCIALISTES INFORMENT
S’aérer et se détendre à Saillon
Le conseil de l’expert
Quoi de plus agréable qu’une pause détente en montagne? Depuis Saillon, vous pouvez découvrir les bisses du Valais ou profiter des offres culturelles de la région. Depuis l’Hôtel des Bains de Saillon vous accédez directement à l’espace thermal, au cœur des vignes.
Plusieurs fois par année, vous pouvez poser des questions en ligne concernant les maladies pulmonaires et les affections des voies respiratoires à un spécialiste des poumons. Nous avons rassemblé pour vous quelques questions et réponses.
Gagnez une nuitée à l’Hôtel des Bains de Saillon **** Une nuit pour deux personnes avec un savoureux petitdéjeuner buffet et l’accès illimité aux bains thermaux. Et voici comment participer au tirage au sort: envoyez jusqu’au 30 octobre 2016 un courriel mentionnant votre nom et votre adresse à vivo@lung.ch (objet: tirage au sort) ou une carte postale à la Ligue pulmonaire suisse, tirage au sort vivo, Chutzenstrasse 10, 3007 Berne. La gagnante/le gagnant sera tiré-e au sort parmi tous les envois. Bonne chance! Le bon est mis à disposition par l’Hôtel des Bains de Saillon.
Réponses: Dr. med. Thomas Rothe, médecin chef en médecine interne, Clinique d’altitude de Davos
Tiragret: au so
Conditions de participation: la participation est ouverte à toutes les ur : ipez s h personnes résidant c i t r a P en Suisse, à l’exception des ung.c vivo@l collaboratrices et collaborateurs de la Ligue pulmonaire ainsi que des agences et des fournisseurs collaborant au magazine, ainsi que leurs proches. La participation est gratuite. Aucun prix en espèces n’est possible, aucune correspondance ne sera échangée concernant le concours. Le nom de la gagnante/du gagnant sera publié dans la prochaine édition.
La gagnante du dernier tirage au sort – une nuitée à l’hôtel Eden Spiez – est Susanne Badertscher, de Waltenschwil. Félicitations!
Tuberculose
Dr méd. Thomas Rothe, Médecin-chef, Médecine interne, Clinique d’altitude de Davos
Est-ce que mes enfants et moi avons des chances d’avoir été contaminés par la tuberculose du fait d’avoir fréquenté la maison d’un malade à plusieurs reprises? Est-ce que nous devons faire des tests? Comment être sûrs que nous n’avons pas été contaminés?
Réponse du médecin en ligne:
CARTOON
Pour qu’il y ait contamination, il faut un rapport assez proche et prolongé avec un malade. En cas de doute, renseignez-vous auprès de votre Ligue pulmonaire cantonale. C’est le travail de la Ligue de déterminer qui doit être examiné ou pas. La première mesure est un test de Mantoux ou un IGRA (test sanguin). Quelquefois, il est indiqué d’effectuer une radio auprès de votre médecin de famille. Téléphonez à la Ligue pulmonaire et décrivez votre situation. Asthme sévère
Ma fille a 15 ans et souffre d’un asthme cortico-dépendant. Elle tousse tout le temps, surtout la nuit. Elle suit une thérapie qui combine de la cortisone à inhaler (BDP) et du Formoterol, du Spiriva et prend pendant de longues phases aussi des comprimés de Prednisolone. Dès qu’elle l’arrête, elle commence à tousser et a déjà fait un arrêt respiratoire. Elle a également un petit foyer de dilatation des bronches. Elle souffre, je ne sais que faire. Réponse du médecin en ligne:
L’asthme sévère et cortico-dépendant est une maladie grave qui mérite toutes les ressources médicales à disposition. Est-ce qu’elle est suivie par un pneumologue ou a déjà
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été hospitalisée pour son asthme? Est-ce qu’elle est allergique et qu’il serait possible d’éviter les allergènes? Pour l’asthme allergique sévère, il existe, à part la cortisone, le Xolair qui aide beaucoup. Pour l’asthme hyperéosinophilique, le Nucala – un nouveau médicament qui arrive en Suisse – peut aider à réduire les doses de cortisone. Vous avez besoin des conseils d’un pneumologue pédiatre. Tout de bon pour votre fille. Apnées du sommeil
Suite à un test, on m’a diagnostiqué des apnées du sommeil et le traitement proposé en premier est une machine respiratoire. Existe-t-il d’autres alternatives? À 28 ans, je ne me vois du tout dormir avec une machine. Réponse du médecin en ligne:
Je ne peux pas dire si effectivement la CPAP doit être la première option de thérapie. Si vous n’êtes pas obèse, peut-être que dormir sur le côté en combinaison avec une orthèse permettant d’avancer la mâchoire pourrait vous aider. Sinon, il faut essayer la CPAP. Si le traitement est bénéfique, vous l’accepterez volontiers. Dans le cas contraire, vous pourrez toujours chercher des alternatives, y compris la perte de poids (si nécessaire). Si la thérapie est efficace, l’on n’est plus malade et l’on se sent mieux.
Demandez à votre médecin en ligne: du 14 au 25 novembre 2016, vous pouvez à nouveau poser des questions en ligne sur les maladies pulmonaires et les affections des voies respiratoires. www.liguepulmonaire.ch/medecin-en-ligne
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CHRONIQUE
Un peu d’espace pour la société civile svp
Autant dans les jeux d’argent, que dans les domaines de l’alcool et du tabac, il semble qu’on passe le feu au vert sans s’occuper réellement de la sécurité au carrefour. Défiscaliser certains jeux de casino et de loterie va faire plaisir à court terme à certains joueurs mais surtout aux lobbies du jeu. Alors c’est vrai il y a la redistribution et la liberté mais que fait-on pour les familles de ceux qui souffrent de dépendance, en sachant que 50% des revenus des jeux sont générés par des joueurs qui ont une addiction? Je suis toujours étonné qu’on ne veuille améliorer qu’une partie de la chose. C’est pire encore dans les domaines du tabac et de l’alcool, le discours dominant est «il faut libéraliser le plus possible car la consommation est de la responsabilité du consommateur».
Jean-Marc Richard, Animateur radio TV En tant qu’animateur d’une émission de radio, «La ligne de cœur», qui donne la parole aux plus fragiles, il est parti culièrement sensible au thème de l’exclusion.
Ces dernier mois les milieux de la prévention et ceux qui s’occupent des plus fragiles dans notre pays sont inquiets, parfois discrètement mais de plus en plus clairement. Ce n’est pas de l’alarmisme primaire mais bien une nouvelle réalité qui s’impose à eux. Permettez-moi d’en dessiner humblement certains contours.
«Depuis quelques mois s’accentue un mouvement de retour en arrière ou vers l’exclusion des plus fragiles.» Par le passé la «philosophie» de la liberté individuelle se parait de valeurs humanistes et idéales. Entre autre il fallait imaginer créer de la richesse pour pouvoir mieux la redistribuer. Les gourous de cette doctrine ont dû vite déchanter même s’il en reste encore quelques-uns. On constate qu’effectivement on génère des richesses mais que le partage ne se fait pas aussi efficacement et c’est le moins que l’on puisse dire. Jamais les écarts entre riches et
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pauvres n’ont été aussi conséquents et les crédits pour venir en aide à ceux qui tentent difficilement de garder la tête hors de l’eau ne sont pas dans le positif. La liberté est de plus en plus celle du commerce et de l’industrie pour permettre la croissance qui devrait selon les nouveaux gourous et apprentis sorciers nous sauver. Reste que nous sommes confrontés à de nouvelles et inquiétantes réalités. Depuis quelques mois s’accentue un mouvement de retour en arrière ou vers l’exclusion des plus fragiles et de ceux qui souffrent et tentent de se reconstruire. Je vous parle de la Suisse, de la précarité, des addictions et des maladies. Les dernières décisions politiques en la matière marquent la volonté de donner de l’espace et des libertés à ceux qui génèrent de l’argent et du profit sans soutenir concrètement ceux qui en seront les victimes ou les laissés pour compte.
Que fait-on de la fragilité de certains de ces consom mateurs, une fragilité liée au parcours de chacun et aux tourments de la société qui condamne de plus en plus celui qui trébuche ou qui a de la peine à trouver sa voie?
«Que fait-on de la fragilité de certains de ces consommateurs?»
J’ai entendu l’autre jour un responsable d’une organisation qui lutte pour les plus défavorisés espérer l’arrivée dans le monde politique de partis comme Podemos ou autre 5 étoiles en Suisse. Sincèrement je ne suis pas certain que cela pourrait changer les choses mais par contre donner une meilleure place à la société civile et à ceux qui luttent au quotidien, comme la Ligue pulmonaire, le Gréa ou la fondation mère Sofia pour ne citer qu’eux, est l’avenir. Donner des moyens et de l’espace pour que notre société accompagne en priorité les petits, les fragiles et non le monde de la finance qui a déjà beaucoup de place.
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en Suisse Le cancer du poumo n fait payer de l’accom lourd tribut plissement un à la popula de tâches rudimentaires tion en Suisse: on parle de ) 4 – douleurs diagnostiqué 000 nouveaux cas au s et de 3 100 – pneumonies niveau de la poitrin par an. Le décès e cancer du – perte d’appé fréquentes poumo donc la princip tit et perte ale cause de n est spontanée de poids par cancer décès en Suisse. Dans de tels Décisif: le moment du a la plupar cas, la maladie diagnostic Si le cancer t du est décelé un stade avancé temps atteint très précoc de façon e, est plus rare. , et une guérison de guérison alors des chances existent grâce opération à une ou à Un dépist le succès ne des rayons. Mais age contrô 85% de tous peut pas être lé du cancer du poumo Pourtant, les cas de garant n pour il n’existe du poumon cancer 85% de tous la Suisse actuellement i. pas de progra sont causé les cas de mmes nation s par du poumo un tabagisme dépistage aux de n sont causés cancer précoce. Le sur de longu tabagisme par un diagnostic années ou d’un cancer sur un tabagisme es du poumo ou un tabagi de longues années n au précoce est passif. sme passif. donc souven stade augmente Le risque à une décou t corrélé propor verte avec la consom tionnellement exemple lorsqu fortuite, par mation e la patien celui ou celle de tabac: patient se te ou le soumet à nement 20 qui fume quotidien une phie assisté cigarettes e par ordina tomogra par jour depuis plus en raison de 30 ans d’une autre teur (CT) a de cancer maladie. du poumon un risque 20 au fois plus élevé moins La plupar t du temps que quelqu qui n’a jamais , le du poumo ’un fumé. n n’est diagno cancer qu’au mome stiqué nt Lors d’un apparaissent, où les symptômes dépistage tels que: du cancer poumon, des – toux qui du tomographies dure par ordina – expectoration depuis des mois teur sont effectu assistées une faible ées avec – enrouement s sanguinolentes charge de rayonnement (low dose – essoufflemenpersistant CT, t (déjà présen chercher des CTFD). Le but est de t lors modifications faire penser à une tumeu pouvant r débu
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SwissTech Convention Center (Quartier Nord de l’EPFL), Route Louis-Favre 2, 1024 Ecublens Plus d’infos : www.planetesante.ch/salon
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