Antro della Magia ~ Liberatoria ~
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Premessa Il Calendario dei Druidi è un antico calendario calcolato sulla base della fasi lunari, è un calendario lunare. Nel sud della Francia, nel 1897 furono ritrovati a Coligny i resti di una tavola di bronzo con inciso un calendario. Tale calendario viene fatto risalire al II sec. d.C. e alcuni studiosi hanno ipotizzato che sia stato inciso per scopi liturgici pagani, per cui probabilmente si tratta di una riproduzione del calendario dei Celti. I Celti non utilizzavano la scrittura ed il ritrovamento di un calendario dei Druidi in lettere latine farebbe pensare ad una occupazione romana relativa ad un insegnamento che si trasmette oralmente. La tavola di Coligny contiene un calendario costituito da una sequenza di 5 anni lunari completi. Ogni anno lunare è formato da 12 mesi, i quali sono di 29 o di 30 giorni, ai quali è necessario aggiungere due mesi supplementari, mesi intercalari necessari per rendere tale calendario lunare un calendario lunisolare. I 12 mesi dell’anno sono i seguenti (tra parentesi è indicato il numero dei giorni che li compone):
Samonios (30), Dumannios (29), Rivros (30), Anagantios (29), Ogronios (30), Cutios (30), Giamonios (29), Simivisonios (30), Equos (30), Elenbiuos (29), Edrinios (30), Cantlos (29).
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Ognuno di questi mesi cominciava la notte in cui la luna assumeva la fase di Primo Quarto ed erano divisi in due parti. La prima parte del mese era costituita dai primi 15 giorni, la seconda dai restanti 15 o 14 (a seconda che il mese sia di 29 o 30 giorni). La prima quindicina coincideva è vincolata alla fase di Primo quarto, la seconda a quella di Ultimo Quarto.
I mesi di 30 giorni, in cui le quindicine erano complete (15-15) venivano considerati MAT, cioè fortunati, mentre quelli di 29 giorni (15-14) erano ritenuti ANMAT, cioè sfortunati, infausti. Solo un mese fa eccezione, Equos, in quanto pur essendo formato da 30 giorni è considerato infausto. Le due quindicine di ciascun mese erano divise dal termine gallico ATENOVX, che significa rinnovamento, ritorno al buio. La prima quindicina posta prima di ATENOVX comprende il Plenilunio ed è considerata un periodo di luce, la seconda quindicina dopo ATENOVX, invece, comprende il Novilunio ed è considerata periodo di buio, periodo dell’oscurità.
Il Calendario di Coligny era diviso in cinque anni lunari, ciascuno costituito da 12 mesi sinodici più 2 mesi supplementari di 30 giorni ciascuno, arrivando così ad un totale di 62 mesi. Pare che i due mesi “addizionali” servissero per conciliare il calendario lunare con il ciclo delle stagioni che invece è legato al Sole.
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Il Calendario dei Druidi è perciò formato da 7 mesi da 30 giorni e 5 mesi da 29 giorni ottenendo così un anno di 355 giorni invece che 365 giorni come il nostro calendario. La lunghezza dei mesi utilizzati dai Druidi dipende dalla lunghezza media del mese sinodico che è di 29,58 giorni (che è la durata della lunazione, anche se la lunghezza effettiva della lunazione variava durante l’età del Ferro tra 29,27 e 29,84 giorni solari).
Il calendario lunare era prima di tutto uno strumento liturgico ma non era adeguato alla pianificazione agricola che è soggetta ai cicli stagionali in accordo con il Sole e non con la Luna.
I due mesi intercalari, di 30 giorni ciascuno, elencati ogni due anni lunari e mezzo, portavano da 355 a 385 la lunghezza del primo e del terzo anno (prendendo in considerazione i 5 anni calcolati nel calendario). L’introduzione dei due mesi addizionali nel corso dei 5 anni lunari consentì ai Druidi ci raggiungere un accordo ragionevole tra il computo basato sul Sole e quello basato sulla Luna. Ogni due anni lunari e mezzo si perdeva circa un mese e soltanto dopo 30 anni si ritornava alle condizioni iniziali (del primo anno), ovvero all’accordo tra il calendario lunare e la stagione climatica corrispondente. Durante quel periodo il il calendario era retrogradato di un numero di giorni pari a ad un anno solare.
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In questo modo si spiega l’origine del ciclo trentennale (Saeculum) che viene citato da Plinio il Vecchio. Attraverso questo sistema/calcolo i Druidi mantenevano l’accordo tra il computo solare e quello lunare entro un errore massimo di 30 giorni a meno delle derive a lungo termine. Il vincolo lunare era obbligatorio esclusivamente per la festa più importante, Trinvx(tion) Samoni, festa che si celebrava in autunno e che segnava l’inizio dell’anno celtico. Nel Calendario di Coligny questa è l’unica festa segnata espressamente per tutti i 5 anni.
Sempre ai celti deve ricondursi l’origine in Europa dell’utilizzo dei giorni della settimana come li conosciamo oggi, con relazione del loro nome ai 7 pianeti. Sembra infatti che i Celti furono i primi nel nostro continente ad utilizzare la Settimana con i nomi dei pianeti o a rendere comune l’uso che già se ne faceva nelle nazioni orientali. Ecco di seguito i nomi dei giorni della settimana secondo i Celti: Dì-sul (Domenica), Dì-lun (Lunedì), Dì-mers (Martedì), Dìmercher (Mercoledì), Dì-jou (Giovedì), Dì-vvener (Venerdì), Dìsadron (Sabato).
Nel Calendario qui di seguito il primo giorno del primo mese (1 Samonios) corrisponde esattamente al 31 Ottobre 2014. Questo Calendario dei Druidi è un calendario a cavallo tra 2014 e 2015.
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GIORNI DELLA SETTIMANA
Dìsul Dìlun -
Giorno del Sole
Giorno della Luna
Dìmers -
Giorno di Marte
Dìmercher Dìjou -
Giorno di Mercurio
Giorno di Giove
Dìvvener -
Giorno di Venere
Dìsadron -
Giorno di Saturno
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MESI Samonios -
Mese dell’incontro con gli Avi
Dumannios Rivros -
Mese delle fumigazioni
Mese del freddo intenso
Anagantios Ogronios Cutios -
Mese del freddo
Mese delle invocazioni
Giamonios -
Fine dell’inverno
Simivisonios Equos -
Metà primavera
Mese dei cavalli
Elenbuios Edrinios Cantlos -
Mese del riposo
Mese del cervo
Fine dell’estate
Tempo dei canti rituali
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Is maith an scathan suil charad Gli occhi di un amico sono un ottimo specchio
Luna
1 Primo quarto 8 Piena 15 Ultimo Quarto 23 Nuova
Mese dell’incontro con gli Avi. È il primo mese del calendario celtico e il suo nome tradotto è “fine dell’estate”. Il significato di Samonios sembrerebbe prossimo a quello di “assemblea, riunione, festa”, nell’antico norreno significa “insieme, gruppo”. Dal gallico deriva il nome della festa pan celtica di Samain, dedicata ai morti. Sul Calendario di Coligny in coincidenza con il 17° giorno di Samonios l’indicazione trinox samo (trinoxtion Samoni sindiu), la festa delle tre notti di Samonios. La festa è ancora celebrata oggi sotto altri nomi e secondo il folklore moderno durante questo periodo le entità soprannaturali e gli spiriti degli Avi e dei morti in generale entrano in contatto con i viventi. Facendo riferimento ad allocuzioni simili in greco e sanscrito il significato diventa “momento di incontro con gli Avi” o “riunione dei Padri”.
Giusquiamo – Beleonuntiam – Hyoscyamus Niger. Erba sacra a Belenos. Il Giusquiamo è noto per le sue proprietà allucinogene. Pianta moltovelenosa in dosi eccessive per il suo potere annebbiante della mente, forniva possibilità divinatorie. Essendo utilizzato come sonnifero o calmante, veniva chiamato erba del sonno.
Maiale. Animale simbolo di abbondanza e fecondità; associato ai guerrieri per la sua voracità. Animale anche portafortuna.
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Dìvvener Grande Sabba di Halloween
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Dìsadron Samhain
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Dìsul Festa degli Antichi Spiriti
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Dìlun
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Dìmers
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Dìmercher
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Dìjou
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Dìvvener
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Dìsadron
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Dìsul
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Dìlun
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Dìmers Festa di Sucellus
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Dìmercher
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Dìjou
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Dìvvener
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Dìsadron
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Dìsul
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Dìlun
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Dìmers Festa di Artia o Artio
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Dìmercher
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Dìjou
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Dìvvener
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Dìsadron
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Dìsul
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Dìmers Giorno del Sambuco
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Dìmercher
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Dìjou
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Dìvvener
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Dìsadron
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Ni hé la’ na gaoithe la’ na scolb
Il giorno ventoso non è il giorno adatto per coprire i tetti con la paglia
Luna
1 Primo quarto 7 Piena 15 Ultimo Quarto 23 Nuova Mese delle fumigazioni. È il secondo mese del calendario celtico, la forma abbreviata è Duman e la si trova anche come Dumann, Dumn e al genitivo come Dumanni. È molto vicina al termine latino fumus, sanscrito duma, lituano dumai “fumoso”, greco thumos “anima, cuore” e thumiao “fare fumare”. La relazione tra “fumo, vapore” e “anima, forza vitale” è insita nel termine e potrebbe indicare la natura sacrificale e senza dubbio rituale di questo mese.
Ontano – Fearn – Alnus Glutinosa. L’ontano è un albero che è associato all’acqua. Essi costituiscono insieme gli elementi druidici per eccellenza. Il rapporto pianta – acqua, infatti, aiuta corpo e spirito eliminando le energie negative. Per quanto riguarda il mondo dei Sidhe, tale rapporto è fondamentale come mezzo per mettere in comunicazone questo mondo con l’altro e vi è anche un importante nesso con i guerrieri, che costruivano gli scudi con questo legno. La lettera oghamica dell’ontano è di colore rosso che è proprio della corteccia, la quale veniva usata per la colorazione (appunto rossa) della lana. La popolazione di Vercingetorige era Alvaricum, ossia “popolo della terra dell’ontano”.
Cornacchia. Animale che simboleggia la fedeltà allo sposo, poiché quando muore il compagno non si accoppia di nuovo.
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Dìsul
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Dìlun
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Dìmers
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Dìmercher Festa di Merlino
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Dìjou
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Dìvvener
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Dìsadron
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Dìsul
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Dìlun Festa d’inverno dei 4 elementi
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Dìmers
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Dìmercher
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Dìjou
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Dìvvener Festa degli Gnomi
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Dìsadron
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Dìsul
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Dìsadron Festa di Cernunnos
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Dìsul Yule-Solstizio d’inverno
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Dìlun
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Dìmers
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Dìmercher Giorno della Betulla
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Dìjou Natale-Sol Invictis
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Dìvvener
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Dìsadron
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Dìsul
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Beagan agus a ra go mainth
Dire poco ma dirlo bene
Luna
1 Primo quarto 8 Piena 16 Ultimo Quarto 24 Nuova
Mese del freddo intenso. È il terzo mese del Calendario di Coligny e non se ne conoscono abbreviazioni. Solitamente il termine riuros è messo in relazione all’omologo dell’irlandese arcaico réud “grande freddo”, al gallese rhew “gelo, freddo intenso”, tutti termini derivanti dalla comune radice indoeuropea preus, che ritroviamo anche nel latino pruina “gelata bianca” da cui l’italiano brina, nel germanico friosan “gelare” e nel sanscrito prusva “gelata”. Qualche studioso lo fa derivare da ro-iuos che significa “grande festa”, ma è una traduzione che contrasta con l’interpretazione comune.
Ovulo malefico – Viell – Amanita Muscaria. Oltre alla divinazione interpretativa dei segni, c’è quella dovuta alle piante di tipo allucinogeno. Poiché la divinazione poteva avvenire anche tramite masticazione di cibo, come per esempio la carne, i druidi non disprezzavano alcune erbe che facevano al caso loro e tra esse il fungo oggi conosciuto come Ovulo malefico o Amanita muscaria. Per quanto sembri strano che i druidi se ne cibassero a causa della sua tossicità, pare che presso alcuni popoli, dopo aver eliminato gli effetti nocivi con un opportuno trattamento, venisse effettivamente mangiata.
Cavallo. Animale simbolo di regalità. È riconducibile come simbolo alla classe aristocratica.
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Dìlun
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Dìmers
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Dìmercher Notte del Popolo Fatato
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Dìjou
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Dìvvener
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Dìsadron
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Dìsul
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Dìlun
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Dìmers Festa di Holla
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Dìmercher
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Dìjou
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Dìvvener Festa di Selene
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Dìsadron
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Dìsul
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Dìlun
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Dìmers
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Dìmercher
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Dìjou
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Dìvvener
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Dìsadron Festa di Odino
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Dìsul
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Dìlun
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Dìmers
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Dìmercher Giorno del Sorbo
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Dìjou
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Dìvvener
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Dìsadron
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Dìsul
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Dìlun
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Dìmers
Capodanno. Festa di Giano
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Giorraion beirt bothar
In due la strada è più breve
Luna
1 Primo quarto 9 Piena 17 Ultimo Quarto 24 Nuova Mese del riposo. La particella an– iniziale è privativa e il tema –agantio– sembra una forma participiale della radice ag- “condurre, andare, portare”. Nell’irlandese antico troviamo ag– con lo stesso significato, nel gallese agit “essi vanno”, nel latino ago. Anagan indicherebbe un periodo durante il quale non si viaggia o forse vige il divieto di viaggiare, un periodo in cui si resta e si riposa. Il periodo dell’anno al quale fa riferimento è la fine dell’inverno, indica un periodo in cui le provviste sono quasi terminate, la selvaggina scarseggia e la natura non si è ancora risvegliata, periodo indicato a preservare le energie.
Melo – Quert – Malus Sylvestris. Il melo è l’albero della conoscenza e della magia. Anche quest’albero è legato al mondo soprannaturale dei Sidhe. La famosa isola delle mele, cioè Avalon, è l’isola in cui è stato trasportato re Artù dopo la sua dipartita dal mondo reale. La mela è anche utilizzata come dono dalle creature dell’aldilà, ha un grande potere curativo e i Celti ne avevano gran considerazione.
Oca. Animale che rappresenta per i Celti il messaggero del mondo che si trova al di là di questo mondo.
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Dìmercher
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Dìjou
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Dìvvener
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Dìsadron Grande Sabba di Brigid
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Dìsul Imbolc
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Dìlun Candelora
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Dìmers
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Dìmercher
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Dìjou
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Dìvvener
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Dìsadron Giorno della Luna
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Dìmers
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Dìmercher
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Dìsadron Festa dell’Amore
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Dìmers
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Dìmercher Giorno del Frassino
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Dìjou
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Dìvvener
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Dìsadron
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Dìmers
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Dìmercher
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Sileann do chara agus do namhaid nach bhfaighidh tu bas choiche
Sia il tuo amico che il tuo nemico pensano che non morirai mai
Luna
1 Primo quarto 9 Piena 17 Ultimo Quarto 24 Nuova
Mese del freddo. La forma abbreviata di questo mese del Calendario celtico è Ogron o Ogronn; è attestata anche una forma Ogronu, che potrebbe però anche essere un errore di compilazione da parte dei compilatori del Calendario di Coligny. Il significato del termine sembra chiaro e deriva dal celtico insulare ougro-, che significa “freddo”. Il medesimo significato lo troviamo nel termine arcaico irlandese ùar e òcht e nel gallese oer. Ogron è perciò un mese moderatamente freddo se rapportato a Riurios, il mese del “grande freddo”.
Sambuco – Ruis – Sambucus Nigra. Albero sacro importante perché dedicato agli esseri dell’altro mondo; piantato per propiziarne i favori e non suscitare le ire degli spiriti. Simbolo di morte e di sventura, non se ne bruciava e neanche ci si fabbricavano culle, per evitare che fate cattive pizzicassero i ragazzi. I druidi usavano la linfa per entrare in contatto con i Sidhe e anticamente ci si curavano le malattie della pelle.
Orso. Questo animale è simbolo di virtù guerriera e infatti la sua denominazione in celtico è artos, in irlandese art e in bretone arzh, che poi è anche quella del mitico sovrano Artù (Artoris).
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Dìjou
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Dìvvener Festa di Marte-Equirria
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Dìsadron
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Dìsul
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Dìlun
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Dìmers
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Dìmercher
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Dìjou Festa di Ecate
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Dìvvener
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Dìsadron
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Dìsul
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Dìmers
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Dìmercher Festa di Artemide
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Dìjou
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Dìvvener
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Dìsadron
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Dìsul Festa di Penitenza
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Dìmers Festa di Ishtar
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Dìmercher Giorno dell’Ontano
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Dìvvener
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Dìsadron Ostara-Equinozio di primavera
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Dìlun Morte di Attis
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Dìmers
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Dìmercher Festa di Adone
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Dìjou
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Dìvvener
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Is buaine bladh na saol
La fama sopravvive alla morte
Luna
1 Primo quarto 9 Piena 17 Ultimo Quarto 24 Nuova Mese delle invocazioni. Al nominativo troviamo il nome di questo mese come gutios, cut– e al genitivo cutio, qutio, quti. Deve notarsi l’alternanza della “c/q” con la “g”, presente anche nel termine che indica il mese di Cantlos/Gantlos, con una netta predominanza della “c/q”. Cutios/Gutios è prossimo al termine dell’irlandese arcaico guth “voce” e al gallico mutuate “invocatore”. Ecco per quale ragione questo mese è il “mese delle invocazioni”.
Samolo – Samolus – Samolus Valerandi. Plinio il Vecchio spiegava alcuni rituali dei Celti per la raccolta di questa pianta, ma anche di altre. Bisognava digiunare per un atto di purificazione nel gesto di entrare in contatto con la natura. Chi compie questo atto della raccolta deve farlo con la mano sinistra e non si deve voltare indietro né deve posare per nessun motivo il raccolto in un luogo diverso da quello a cui è destinato. Questa pianta serve per preservare gli animali da ogni malattia. Tutti questi riti vanno sotto il nome di “Magia Vegetale”.
Corvo. Animale legato al dio Lug, considerato profetico e quindi legato alla divinazione.
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Dìsadron
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Dìsul
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Dìlun
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Dìmers Festa della Luna
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Dìmercher
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Dìjou
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Dìvvener
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Dìsadron
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Dìsul
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Dìlun Festa delle Rune
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Dìmercher Giorno del Salice
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Dìlun Festa delle Fate
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Dìsadron
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Aithníonn ciaróg ciaróg eile
Uno scarafaggio riconosce un altro scarafaggio
Luna
1 Primo quarto 9 Piena 17 Ultimo Quarto 23 Nuova
Fine dell’inverno. Giamon è l’abbreviazione di Giamonios o Giamonis, dall’etimologia molto chiara in quanto la parola contiene direttamente il termine gallico che indica l’inverno giamo-. In tal senso potrebbe indicare l’inizio o la fine dell’inverno, ma visto il nome del mese successivo, Simiuisionios/ Simiuisonna contenente il termine celtico utilizzato per indicare la primavera, non lascia dubbi sulla seconda ipotesi, per cui “fine dell’inverno”.
Sorbo Selvatico – Luis – Sorbus Aucuparia. I Druidi, i dotti scienziati del tempo, stupiscono i nostri autori classici per le loro grandi conoscenze. Per i Druidi, in effetti, le conoscenze della natura e delle manifestazioni del divino sono fondamentali. del nocciolo per le loro “bacchette del potere” su cui incidevano dei simboli, mentre usavano il sorbo rosso per creare della nebbia ed altro. Tra i cibi degli dèi, sono citate le sorbe, oltre alle mele ed alle noci, e dice una leggenda che il sorbo ha il potere di far tornare giovani a patto che si mangino tre sorbe, “numero cardine della spiritualità celtica”. Da un’altra leggenda, si evince che le sorbe possono allungare la vita di un uomo e possono rimarginare le ferite, mentre un’altra ancora ci informa che un mortale, nutrendosi di sorbe, acquista attributi divini, come ad esempio l’immortalità.
Cinghiale. Questo animale rappresenta la spiritualità e cioè la classe sacerdotale.
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Dìmers Festa di Flora
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Dìvvener Beltane
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Dìvvener Festa delle Dee
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Dìsadron Festa di Artemide
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Dìlun Festa di Frigg
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Dìmercher Giorno del Biancospino
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Dìlun Festa di Aradia
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Dìmercher Festa di Gea
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Notte di Valpurga
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Bíonn dhá insint ar scéal agus dhá leagan déag ar amhrán
Ci sono due lati di ogni storia e dodici versioni di ogni canzone
Luna
1 Primo quarto 9 Piena 16 Ultimo Quarto 23 Nuova Metà primavera. Il nominativo del mese è Simiuisonna e con tutta probabilità è una parola composta dal prefisso simi– o semi- “ mezzo” , da cui il latino semi, il greco hemi-, il sanscrito sami– e il termine uisonna– che indic, anche nell’indoeuropeo arcaico, la primavera e che diventa in gallese arcaico guiannuin, nel cornico arcaico guaintoin, da cui uesteino, in latino uer, in greco éar, in sanscrito vasantà ecc. Se traduciamo letteralmente otteniamo “metà della primavera”. Un’altra ipotesi vede nel termine sonna– il nome del sole e lo equipara a sonno– cingos “corso del sole”, ma in questo caso non viene preso in considerazione il prefisso simi-, èper cui l’interpretazione non è accettabile.
Agrifoglio – Tinne – Ilex Aquifolium. L’agrifoglio è una pianta che veniva usata per costruire armi come lance e scudi. Usato nelle arti magiche, scacciava le energie negative e in medicina le sue bacche venivano utilizzate come purgante e lassativo, mentre le foglie venivano utilizzate in modo vario contro dolori reumatici, febbri, tossi, bronchiti.
Gufo. Nel simbolismo celtico, è l’animale che rappresenta l’adulterio.
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Dìjou Festa della Geomanzia
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Dìmers Festa di Vesta
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Dìmercher Festa della Quercia
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Dìlun Festa di Baldur
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Dìsadron Festa di Atena
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Dìsul Litha-Solstizio d’estate
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Dìmers
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Dìmercher Festa di San Giovanni
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Is trom an t-ualach an leisce
La pigrizia è un fardello pesante
Luna
1 Primo quarto 9 Piena 16 Ultimo Quarto 23 Nuova
Mese dei cavalli. Il nome di questo mese rappresenta un piccolo enigma, se sembra evidente che faccia riferimento ai cavalli avendo come omologo il termine greco indicante questi animali, con la trasformazione labio-velare sequenza k+u in p, non si comprende perché ovunque altrove i celti indicassero i cavalli con la radice epo-! Perciò si suppone che il termine equos sia un arcaismo la cui conservazione sia giustificata all’interno di un documento istituzionale quale il calendario druidico oppure che il termine sia derivato direttamente dal latino all’epoca della trascrizione dalle fonti orali del calendario stesso (I sec. d. C.).
Verbena – Ferfaen/Crub-An-Leoghain – Verbena Officinalis. Questa pianta – dice sempre Plinio il Vecchio nella sua Historia Naturalis – viene raccolta all’alba dopo un sacrificio espiatorio o propiziatorio. Veniva sfregata sul corpo esaudendo ogni desiderio. Levava la febbre e veniva usata come antidoto per il morso dei serpenti. I druidi usavano questa pianta per profetizzare ed essa era importante per gli incantesimi che bisognava saper enunciare con il giusto ritmo e la giusta cadenza per evitare che perdessero la loro efficacia e che la pianta fallisse il suo scopo.
Aquila. Animale raffigurato sulle monete galliche e iniziatore dei saggi.
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Dìsul Festa d’Estate dei 4 elementi
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Dìmercher Giorno dell’agrifoglio
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Dìmercher Festa della Grande Madre
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Dìvvener
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An fhìrinne in aghaidh an tsaoil
La verità opposta al mondo
Luna
1 Primo quarto 9 Piena 15 Ultimo Quarto 23 Nuova Mese del cervo. Il decimo mese dle Calendario di Coligny lo troviamo abbreviato in Elembiu o Elemb. Il termine contiene in maniera molto evidente la parola indoeuropea che indica il cervo elem-(bhos), affine al greco élaphos “cervo”. L’elembiu celtico ha forti corrispondenze con il nono mese del calendario greco-attico durante il quale si celebravano feste dedicate alla Dea della caccia Artemide.
Betulla – Beth – Betula Pendula. La betulla è un’albero a foglie decidue di colorazione argentea simile a quella della luna. Associata ad entità femminili contro la potenza maschile, è molto probabile che la betulla venisse utilizzata dai Celti per mettersi in contatto con i Sidhe (creature fatate femminili), potenti forze dell’aldilà. La betulla è molto probabilmente associata alla festa di Imbolc o della purificazione. La betulla è un antidoto contro l’avvelenamento da parte di alcune specie fungine, fra cui la stessa amanita muscaria. Non solo la betulla veniva usata in medicina, ma anche in moltissimi altri modi, quali ad esempio la costruzione di oggetti in legno utili per la pulitura del cuoio o la produzione di birra dalla corteccia, o la formazione di ghirlande come pegno d’amore, quando addirittura non si piantava un albero vicino alla casa degli sposi per propiziare la fortuna nel matrimonio. La betulla, infine, è anche una lettera dell’alfabeto oghamico, che generalmente è la lingua con cui i druidi lanciavano gli incantesimi.
Cervo. Animale sacro per i Celti, perché uno dei loro dèi è raffigurato con le corna di questo animale. Simboleggia la luce e l’eterno ringiovanimento.
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Dìmers Festa di Thor
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Dìvvener Grande Sabba del Raccolto
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Dìsadron Lughnassad-Lammas
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Dìmercher Giorno del Nocciolo
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Dìlun Festa degli Dei
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Dìsul Festa di Diana
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Dìmercher Festa di Venere
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Dìvvener
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Dìsadron
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Maireann croí éadrom i bhfad
Un cuore leggero vive più a lungo
Luna
1 Primo quarto 8 Piena 15 Ultimo Quarto 22 Nuova
Fine dell’estate. Trascritto anche come aedrini– probabilmente si tratta di un arcaismo del periodo nel quale il dittongo ai non si era ancora contratto in e , in modo analogo al caso di Equos con la sua labio-velare inattesa. Il suo significato è ancora sconosciuto, ma alcune ipotesi vedono in edrini– la radice aidh– che significa “ardore, fuoco” da cui poi il termine latino aestas da cui è derivata la nostra parola “estate”. In tal caso potrebbe significare l’inizio o il termine dell’estate ma vista la posizione del mese nel calendario si dovrebbe interpretare come “fine dell’estate”. In questo periodo dell’anno cessavano le guerre, come attestato poi anche storicamente.
Edera – Gort – Hedera Helix. È una pianta sempreverde e allucinogena; infatti i druidi la utilizzavano mischiata a vino e birra per creare le loro visioni. Pur essendo velenosa, poteva essere usata sulle persone ponendola sulla testa per guarire dalla follia e questo è solo uno dei rimedi medici dell’antichità.
Toro. “Secondo il rito apprestano un banchetto sacro e un sacrificio sotto l’albero e vi conducono due tori di colore bianco alle cui corna pongono legami per la prima volta. Poi il sacerdote, vestito di una veste candida sale sull’albero, stacca il vischio con un falcetto d’oro e lo ripone in un panno candido. Infine immolano le vittime e pregano il dio di rendere propizio il dono a coloro ai quali lo ha dato. Credono che un decotto di vischio doni la fecondità a qualunque animale sterile e sia un rimedio contro tutti i mali”. ( Naturalis Historia, XVI, 95).
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Dìsul Festa di Cibele
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Dìmercher Giorno della Vigna
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Dìjou Festa di Iside
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Dìmers Festa di Tyr
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Dìsul
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Dìlun Mabon-Equinozio d’autunno
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Eist le fuaim na habhann agus gheobhaidh tu breac
Ascolta il suono del fiume e prenderai una trota
Luna
1 Primo quarto 8 Piena 15 Ultimo Quarto 23 Nuova Tempo dei canti rituali. Il significato del termine Cantlos, con la variante Gantlos, probabilmente è simile a quello dell’irlandese arcaico cétal “canto/recitazione”, del gallese cathl “canto, poema, inno”, del bretone quentel “canto liturgico”, tutti contenenti la radice indoeuropea kan– “cantare”, da cui il latino cano. Cantlos è perciò il mese del Canto rituale.
Vischio – Druidh Lus – Viscum Album. I Druidi erano gli uomini del sapere, per cui dovevano conoscere ogni cosa sulle erbe officinali, sia nocive che curative. I due importanti vegetali dei druidi sono senz’altro il vischio e la quercia, ma lo è ancor di più il vischio di rovere, che si trova raramente e quindi viene usato per cerimonie religiose particolari. È importante precisare il simbolismo che richiama il bianco, la luna e il sole. Più specificamente, il bianco richiama la purezza ed il falcetto d’oro i due corpi celesti. Il vischio, cioè la Druidh Lus o Erba del Druido, veniva usato per l’epilessia e per le ulcere ma, a parte l’aspetto medico, serviva anche, insieme alla quercia, per l’elezione di un capo.
Lepre. Un altro animale celtico è infine la lepre, che viene catturata quale simbolo di virilità ed è usata come dono alle donne durante la festa di Ostara.
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Dìmercher Giorno del Pioppo
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Dìmers Festa di Mercurio
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Dìmercher Giorno dell’Edera
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Dìsul Festa del Bosco
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Dìvvener Festa di Astarte
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Dìmers Festa di Pan
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