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LussinO Foglio della Comunità di Lussinpiccolo

Storia, Cultura, Costumi, Ambiente, Attualità dell’Isola di Lussino Quadrimestre 51 - Settembre 2016 - Poste Italiane SPA - Spedizione in a.p. art. 2 comma 20/c legge 622/96 - Filiale di Trieste C.P.O. - Via Brigata Casale Tariffa Associazioni senza fini di lucro: art. 1, comma 2, D.L. 353/2003 convertito in Legge 27/2/2004 n° 46, DCB Trieste In caso di mancato recapito inviare all’Ufficio Trieste C.P.O. per la restituzione al mittente che s’impegna a corrispondere il diritto fisso dovuto

Idrovolanti a Lussino a cura di Licia Giadrossi-Gloria Tamaro e Mario Tomarchio Gli idrovolanti fecero la loro comparsa nella storia di Lussino per la prima volta oltre cento anni fa durante la prima guerra mondiale e, a pochi mesi dall’armistizio che sancì la vittoria italiana, entrarono per la prima volta nella storia della nostra isola. Erano i prodromi di quello sviluppo dell’aeronautica che ben presto avrebbe assunto sempre maggiore importanza sia in guerra sia in pace.

La beffa di Lussino, 3 giugno 1918 A Prico c’era un hangar che ospitava due idrovolanti della Marina Austro-ungarica i cui motori venivano manutenuti da alcuni meccanici, tra questi Carmelo Foresti di Trieste e il dalmata Vincenzo Splivalo di Vigany, cittadina della penisola di Sabbioncello-Peljiesac, nato il 3 luglio 1892 da Stefano e Vittoria Ibrich. Si sentivano maltrattati, mal nutriti, oppressi perché non conoscevano il tedesco, in altre parole discriminati per cui decisero di fuggire in terra italiana sostenuti dagli irredentisti di Lussino. Ovviamente anche sull’isola esistevano due gruppi di pensiero e di azione, quelli per l’annessione all’Italia e gli austriacanti 1 Sergio Castelli ne “La Beffa di Lussino”, il primo libro pubblicato nel 2003 da noi Comunità di Lussinpiccolo di Trieste ben descrive

l’atmosfera di quei tempi, riportando lo scritto di Carmelo Foresti, uno dei due trasvolatori autori della Beffa. Nel suo diario, Carmelo Foresti, alto 1 metro e 90, nato a Trieste il 12 gennaio 1898, famiglia italiana di uomini di mare, riporta le angherie cui veniva sottoposto: comandi, calci, schiaffi, umiliazioni continue, tanto da indurlo a cercar di scappare prima possibile. Il servizio militare di Foresti era iniziato l’8 maggio 1916 con l’invio a Pola alla scuola delle reclute della marina asburgica per l’addestramento. Finito questo periodo venne assegnato con sua sorpresa al corpo degli idrovolanti e trasferito alla base di Santa Caterina (Pola) e poi a Puntisella (Pola) come motorista addetto a un velivolo C4. Nel corso dei mesi la sua avversione per gli austriaci andò via via sempre più aumentando tanto che decise di far maggiori danni possibile “in cuor mio giurai di far danno e di eseguire tutti gli ordini al rovescio”. Il personale della base era costituito da Austriaci, da Ungheresi e da qualche Te1 mio nonno materno Ernesto Strukel, titolare dell’unica tipografia di Lussinpiccolo era irredentista, mentre mio nonno paterno Matteo Giadrossich “Gloria” titolare dell’unico negozio di scarpe, era un fan di Francesco Giuseppe e dell’Impero Austro-ungarico, tanto che usava sempre ed esibiva il suo orologio d’oro da taschino con l’effigie di Franz Joseph.


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