Re-bellus

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Studio di fattibilità per lo sviluppo turistico nell'ambito del Parco Fluviale del Fiume Chiese RE-BELLUS

Ritorno alla bellezza del territorio Riqualificazione fluviale dell’ambito idrografico del fiume Chiese nel territorio del basso bresciano Comuni di Lonato del Garda, Calcinato, Montichiari, Carpenedolo, Calvisano, Visano, Acquafredda, Remedello, Casalmoro, Asola, Acquanegra sul Chiese, Canneto sull’Oglio

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Il Programma di Sviluppo del Sistema Turistico “RE-BELLUS” è finalizzato al raggiungimento dei seguenti obiettivi: - sviluppo di nuove potenzialità turistiche; - crescita della qualità dei prodotti turistici, offerta di nuovi prodotti; - integrazione tra differenti tipologie di turismo, anche al fine della sua destagionalizzazione; - crescita della professionalità degli operatori e sviluppo delle competenze manageriali; - promozione e attività di marketing. 1. Analisi dell’area interessata Il Fiume Chiese, dai comuni di Lonato del Garda a Canneto sull’Oglio, disegna una fascia fluviale con un’estensione di circa 60 km, che unita all’anello cicloturistico di Oglio-sud diviene un percorso di circa 120 km, caratterizzato da un elemento – l’acqua - che ne connota il paesaggio e inevitabilmente detta i criteri dello sviluppo territoriale, sociale, economico e culturale. Quella fascia territoriale trova quindi la sua maggior connotazione nel ricco sistema fluviale e nella rete di canalizzazioni costruita nel secolo scorso. Il Chiese diventa l’elemento che dà unità ambientale, ma come si è detto, anche un’identità socio-culturale ed economica al territorio interprovinciale (Brescia – Mantova). Il Chiese, che forma un sistema naturale in perfetto equilibrio diventa il primo fattore che giustifica un sistema turistico interprovinciale, unica strada per progettare in modo integrato e sostenibile lo sviluppo e la promozione turistica locale. Il fiume è l’elemento naturale dal quale è necessario costruire e rafforzare i legami tra attori pubblici e privati per preservare e sviluppare le risorse dell’area. Il Sistema Turistico del Chiese non può che porre le sue basi su un’identità comune fatta di storia, arte, ambiente che talvolta può trovare forti connotazioni territoriali e individualità e talvolta può inserirsi nella logica sovralocale che li porta ad essere elementi che trovano valore aggiunto se inseriti nella rete tematica che li lega nel sistema turistico. Il Chiese nella sua traccia verticale lungo il percorso da nord a sud collega i Comuni di Calcinato-Montichiari-Carpenedolo-Calvisano-Visano-AcquafreddaRemedello-Casalmoro-Asola-Acquanegra-Canneto, creando il naturale equilibrio del territorio; ripercorrendo il corso del fiume si scoprono parchi, canali che definiscono il paesaggio, aree naturalistiche; incontriamo poi l’arte, attraversando i Comuni, la storia del passato e la società in evoluzione, ovvero tradizione e innovazione nel rispetto dell’ambiente naturale e culturale, su cui l’acqua sembra vegliare perché non si perda il giusto equilibrio. Attraversando il territorio in auto o in treno si percepisce un paesaggio apparentemente lineare, quasi piatto, difficile percepirne la varietà che si coglie attraversandolo in modo sostenibile, lento: a cavallo, in bicicletta, a piedi, in canoa.


La lentezza è il mezzo per cogliere i dossi e gli avvallamenti delle valli di pianura e percepire tutta l’opera di sedimentazione e di erosione fluviale. Il fiume ha modellato il paesaggio, è la culla di civiltà, svolge un ruolo fondamentale nei cicli biogeochimici, condiziona lo sviluppo umano anche nella società moderna. Il Chiese è anello importante dei cicli che permettono il continuo rimuoversi degli elementi. Ha un importante ruolo per la biodiversità, in quanto ospita un gran numero di specie animali e piante. Il fiume è veicolo di materiali, energia, sedimenti indispensabili all’equilibrio, è un mezzo di “trasporto”, fonte di cibo e acqua, veicolo di comunicazione, risorsa indispensabile alla vita. E per questo lungo il suo corso si concentra spesso un ricchissimo patrimonio storicoarcheologico e culturale. 2. Collegamenti e reti di mobilità La rete della mobilità del Sistema Turistico del fiume Chiese è varia, l’area del sistema è facilmente raggiungibile su strada, ferrovia, via aerea e con le forme di mobilità sostenibile. Le autostrade che portano al fiume possono essere così riassunte: 1) autostrada A1 uscita Parma (30 km da Canneto s/O.) 2) autostrada A4 uscita Desenzano del Garda (5 km da Lonato d/G.) 3) autostrada A21 uscita Brescia sud (20 km da Calcinato) Le Ferrovie dello Stato garantiscono l’accesso con il treno al territorio del sistema (stazione F.S. di Lonato linea Milano-Venezia, stazione F.S. di Piadena a 5 km da Canneto s/O. linea Milano-Mantova e linea F.S. Brescia-Parma che collega i Comuni di Calvisano, Visano, Remedello, Asola, Canneto s/O.). I collegamenti interni sono invece garantiti con le linee su gomma di superficie. Tra gli aeroporti relativamente più vicini vi è quello di Verona che dista 45 Km da Lonato d/G. L’aeroporto di Verona è collegato con quello di Brescia-Montichiari Il Sistema Turistico del Fiume Chiese è collegato poi all’aeroporto internazionale di Parma: 30 km da Canneto s/O, e con l’aeroporto di Orio al Serio (BG) – 60 km da Lonato del Garda. 3. Cicloturismo: piste e percorsi Il cicloturismo è uno dei temi fondamentali del piano di azione del Sistema, sia in termini di potenziamento dei tratti ciclabili sia circa la fornitura di servizi annessi – bici point, strutture ricettive dedicate, guide turistiche, etc. L’itinerario turistico del fiume Chiese si collega ad una una fitta rete di ciclovie esistenti ed in progetto, come quella del Fiume Oglio e specificatamente nel tratto Oglio-sud, e del Lago di Garda, per un percorso complessivo di circa 140 km. Oggi il cicloturismo viene vissuto con vari atteggiamenti: chi lo vede più in chiave sportiva, chi come avventura, chi come vacanza relax, chi come modo alternativo di viaggiare, chi segue la moda nascente, chi lo vede come veicolo di socializzazione, chi vuole stare immerso nella natura. Oltre al cicloturismo itinerante è molto sviluppato il “ciclo-escursionismo”, praticato da italiani e da europei che vengono in auto o in camper a fare le loro

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vacanze in Italia (al mare, in montagna, al Lago, in città d’arte) e si portano dietro le biciclette per andare a fare questo o quel percorso. Valutando tutti gli aspetti si comprende che il cicloturismo non si può più definire fenomeno di "nicchia", condiviso da pochi coraggiosi praticanti, i numeri cominciano ad essere significativi e lo dimostra la crescente attenzione di strutture e agenzie turistiche. In Germania ogni anno più di due milioni di persone trascorrono le vacanze in bicicletta usando, tra le altre sistemazioni, 3.300 strutture certificate “Bed and Bike”, mentre in Italia in pochi mesi diverse centinaia di strutture si sono registrate al servizio Albergabici www.albergabici.it promosso dalla Fiab, la banca dati on-line delle strutture ricettive italiane che offrono servizi ai cicloturisti. Così come non c’è un "cicloturista tipo", orientato a questo o a quel modello di vacanza in bici, non esiste un territorio più o meno vocato alla pratica cicloturistica. Si tratta di dare risalto pubblico alle potenzialità che un territorio offre promuovendo adeguatamente il proprio territorio e sviluppando strutture dedicate, agevolando l'arrivo, lo spostamento e la permanenza del cicloturista. Come hanno fatto gli austriaci, gli olandesi, gli svizzeri e le regioni italiane che più si sono mosse in tal senso. La stragrande maggioranza dei “cicloturisti/ciclo-escursionisti” cerca itinerari attraenti sotto vari aspetti, non molto impegnativi e con strade poco trafficate dove svolgere lo sforzo ciclistico in sicurezza, tranquillità e salubrità, con un minimo di ricettività adeguata alle esigenze del caso (almeno parcheggio sicuro per le bici). La tabellazione o segnalazione degli itinerari più significativi sarà poi sicuramente utile e ben apprezzata, soprattutto se sostenuta da un pacchetto di proposte e servizi che uniscano luoghi di interesse storico e naturalistico, veicolate anche con libretti e opuscoli in diverse lingue. 4. Obiettivi dell’azione del Sistema Assicurarsi che il proprio territorio sia attraversato almeno da un itinerario ciclabile di qualità, collegato a quello dei territori limitrofi e favorire la cooperazione tra i diversi enti territoriali coinvolti per armonizzare gli standard nelle infrastrutture ciclistiche. In questo modo si fissa un principio di continuità territoriale basato sul mezzo di trasporto più rispettoso dell'ambiente. La conservazione del territorio è un altro importante aspetto, perché lo sviluppo di una rete ciclabile poggia prevalentemente sul recupero di viabilità minore esistente o potenziale. Ecco che allora la manutenzione idraulica di argini di fiumi e canali realizza, con poca spesa, una ciclovia. A questo scopo si punta a recuperare manufatti, sedimi, stazioni di linee ferroviarie dismesse e valorizzare strade vicinali e interpoderali vincolandole ad un uso dolce con specifici accordi con i frontisti. 5. Promuovere la bicicletta come migliore pratica di turismo sostenibile. Uno degli elementi più critici del turismo è il mezzo di trasporto motorizzato con i suoi effetti dannosi sui territori attraversati. La bicicletta ha ovviamente tutte le caratteristiche di sostenibilità, in quanto sviluppa economie di piccola scala nei territori attraversati dalle ciclovie. L'ospitalità, il ristoro, l'accompagnamento di gruppi, l'assistenza tecnica, un'editoria (mappe e guide) specializzata, traggono


beneficio dallo sviluppo di percorsi cicloturistici. Il ciclista attraversa il territorio lentamente, appoggiandosi ai ristoranti e agli alberghi dei piccoli centri, che sono quelli elettivamente scelti dal turista in bicicletta. Un ulteriore obiettivo è dato dalla promozione di un sempre maggiore utilizzo del trasporto pubblico: la bici si sposa naturalmente con mezzi di trasporto come il treno o il bus che sono quelli a minore impatto ambientale, ed il Sistema Turistico è fortemente impegnato nello sviluppo dell’intermodalità. 6. Le caratteristiche delle ciclabili del Sistema Nella definizione delle priorità per l’individuazione delle “Ciclabili del Sistema” le nostre scelte andranno a privilegiare la grande asta di collegamento interprovinciale (Ciclovia del Chiese) che si innesta su progetti regionali (ciclovia del Fiume Oglio), nazionali (Ciclovia del Po) e Eurovelo e interregionali. In questo contesto le caratteristiche che ricerchiamo sono essenzialmente l’individuazione di strade paesaggisticamente di pregio (argini di fiumi e canali, tratti alberati, fondo in buone condizioni, ombreggiate, ecc.) nonché collocate o che collegano i siti più interessanti dal punto di vista culturale e naturalistico. Viene data una forte attenzione alle piste ciclabili in sede propria, privilegiare la qualità dal punto di vista ciclo-escursionistico, cioè strade poco o pochissimo trafficate. Un altro aspetto al quale sarà posta particolare cura sarà la realizzazione o la segnalazione accurata dei servizi indispensabili al ciclista in viaggio: campeggi, ostelli, ristori e punti di assistenza ciclistica, e l’ospitalità diffusa degli alberghi, agriturismi e B&B. Un interessante, bello, sicuro, lungo, emblematico percorso ciclabile costituisce un formidabile attrattore per il ciclista famigliare e un elemento più generale di qualità ambientale di un territorio. Un territorio che offra uno sviluppo esteso di ciclovie significa che, se si vuole trattenere il cicloturista ospite per alcuni giorni è opportuno, offrirgli itinerari di conseguenza e servizi adeguarti come dimostrano le esperienze di Austria e Svizzera che si auto-promuovono come «Paese della Bicicletta». L’auspicio è che, in futuro, avendo sotto gli occhi ogni giorno ciclisti italiani e nord europei che felicemente pedalano sulle nostre piste , aumenti anche da noi il numero di imprenditori disposti ad investire in strutture e servizi per soddisfare sempre meglio le esigenze dei cicloturisti. 7. La scelta strategica A fronte di questa pluralità di azioni si rileva tuttavia l’esigenza di superare la frammentazione e di raggiungere una soglia dimensionale che permetta il decollo e la sostenibilità di un vero e proprio sistema di fruizione, riconoscibile e attrattivo, anche per il mercato del turismo sostenibile. A tal fine abbiamo individuato come strategici i seguenti filoni progettuali: - sviluppo della rete per la ricettività turistica, apertura di nuove strutture ricettive; - realizzazione del sistema del portale turistico del Chiese e promozione unitaria del territorio fluviale.

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- valorizzazione del paesaggio e della cultura locale anche attraverso percorsi ecomuseali e dei musei archeologici; - realizzazione della ciclovia del Chiese, della rete dei sentieri ad essa collegata destinati a costituire la “rete ecologica”, realizzazione delle ciclovie “trasversali” di collegamento tra i Comuni; - potenziamento dei servizi per la fruibilità e il turismo e per la valorizzazione dei percorsi tra le eccellenze enogastronomiche del territorio; - realizzazione delle aree di sosta a carattere ludico-sportivo lungo il fiume per lo sviluppo di attività sportive e non, quali canottaggio, pesca, trekking, birdwatching, ippica, ecc; Tali filoni sono accomunati dall’esigenza di confrontarsi con l’unitarietà del sistema fluviale, devono essere gestiti in modo coordinato a livello di asta e resi funzionali al rafforzamento della capacità di pensare al fiume nella sua integrità, oltre che alla creazione di prodotti turistici di dimensione adeguata ad essere proposti su mercati ampi (nazionali e internazionali). Allo stesso tempo i progetti si basano sulla valorizzazione della varietà di elementi di attrattività specifici e dei punti di forza dei diversi sistemi locali che compongono il territorio. Il programma prevede di sviluppare azioni che tengano conto, tra gli altri, dei seguenti obiettivi: - incentivare la fruizione delle risorse ambientali e storico-culturali - contribuire alla promozione del turismo fluviale - sostenere lo sviluppo delle attività ecocompatibili - incentivare attività di educazione ambientale sul Chiese, realizzate attraverso una rete di centri di educazione ambientale - tutelare gli ambiti territoriali delle fasce fluviali e partecipare alla costruzione delle reti ecologiche e alla gestione delle aree demaniali - perseguire risorse economiche per la salvaguardia del fiume e del territorio attraversato, per la realizzazione degli interventi di manutenzione e di adeguamento delle infrastrutture. 8. Obiettivi di sviluppo turistico Il turismo vive a livello internazionale una situazione per molti versi contraddittoria e non priva di paradossi, come emerge chiaramente dalla descrizione dello Scenario generale del turismo contenuta nei prossimi paragrafi. I trend in atto – dall’evoluzione della domanda turistica e delle sue esigenze, all’evoluzione del sistema intermediario – si caratterizzano per seguire percorsi non lineari. E anche per questo lo scenario si presenta complesso e, sempre più spesso, poco prevedibile. La situazione però non è affatto priva di opportunità per quei territori e per quegli operatori, pubblici e privati, che accettano la sfida competitiva, e che sono in grado di proporre offerte di qualità, o che desiderano attrezzarsi di conseguenza, e che decidono di assumere un atteggiamento dinamico e attivo


nel mercato. In particolare la situazione attuale dello Scenario turistico e le ipotesi di sviluppo che ne derivano permettono di affermare che l’idea forza del sistema turistico Fiume Chiese, che si è sviluppato attorno al tema della mobilità lenta, si rivela corretta e interessante; tutto ciò stimola una più convinta adozione di questa prospettiva così da creare le condizioni per lo sviluppo del progetto e strategie più incisive. Il progetto ha individuato come filo conduttore lo sviluppo delle forme di mobilità dolce (dal cicloturismo alle passeggiate a piedi o a cavallo alla navigazione sportiva) e dell’intermodalità come occasione per vivere il territorio, e per valorizzare l’ampia gamma di offerte presenti: dall’enogastronomia alla storia, alla cultura, all’ambiente. Il Piano di Sviluppo Turistico rappresenta la progettualità che i potenziali soggetti aderenti al Sistema Turistico porteranno avanti assieme, in una logica di rete. Il Piano di Sviluppo Turistico è in altre parole il cuore, e anche se non esaurisce tutta la progettualità dell’area, si presenta come l’occasione per ripensare al modo tradizionale di occuparsi di sviluppo turistico, assumendo un approccio: - trasversale, tale cioè da valorizzare oltre alle risorse propriamente turistiche anche quelle ambientali, culturali, storiche, artistiche, paesaggistiche, dell’artigianato e dell’agricoltura, - di integrazione tra i vari territori, i diversi comparti e i vari filoni di prodotto, così da generare proposte di filiera più articolate e diversificate, - di rete tra i vari soggetti coinvolti, pubblici e privati, e tra le varie risorse, - di qualità, con l’obiettivo cioè sia di monitorare la qualità, che di riqualificare le varie proposte, o di valorizzare le iniziative e gli interventi di miglioramento dell’offerta (attraverso ad esempio i marchi di qualità), - e di completamento, con l’obiettivo di trasformare alcune risorse del territorio in prodotti turistici veri e propri, tali da poter essere veicolati nel mercato, allo scopo di aumentare arrivi, permanenze medie e presenze; così da stimolare un circolo virtuoso di sviluppo indotto dal fenomeno turistico, nel rispetto delle compatibilità ambientali, e della salvaguardia delle risorse esistenti. In senso più generale un Piano di Sviluppo turistico si presenta come l’occasione per: - favorire un approccio sistemico e progettuale allo sviluppo territoriale, - razionalizzare e coordinare alcune delle iniziative intraprese dai diversi soggetti pubblici e privati che nel territorio si occupano a vario titolo di turismo, - integrare le diverse offerte ed i diversi ambiti territoriali che di norma hanno specificità diverse e ritmi di sviluppo turistico differenti, ma che in considerazione delle loro peculiarità, possono arricchirsi vicendevolmente, - creare offerte ed occasioni per intercettare nuove forme di domanda, - sensibilizzare gli operatori ai temi della cultura del turismo, dell’ospitalità, della SEDE OPERATIVA VIA MARZIALE CERUTTI 84/H, TEL/FAX 0302039978 PARTITA IVA 02529151207, MAIL: INFO@MUDARCHITECTS.COM WEB: WWW.MUDARCHITECTS.COM


professionalità, ma anche dell’imprenditorialità, - e infine incidere in modo stabile sulla qualità dell’offerta turistica del territorio. 9. Analisi dei mercati di riferimento Il nuovo atteggiamento della domanda ha posto l’accento su alcune forme di turismo che si rivelano particolarmente utili alla promozione del territorio che possono essere ricondotte alle seguenti tipologie: Avventura soft: proposte come passeggiate dolci, rivolte cioè a famiglie e tribù di amici o di giovani, a piedi o in bicicletta, di esperienze sportive soft considerate di aiuto per la salute e il benessere riscuotono sempre maggior successo. Da notare infine che le prenotazioni e vendite online di queste forme di turismo attivo crescono più velocemente che in altri segmenti. Vacanza esperienza: la vacanza come occasione per imparare qualcosa, per apprendere una lingua o una tecnica artistica, o per dedicarsi finalmente ad una passione come quella di rivivere la storia, di sperimentare la cultura di un luogo. La scarsità della risorsa tempo porta le persone che vanno in vacanza a cercare di approfittare al massimo del loro tempo “libero”, e contribuisce allo sviluppo di prodotti esperienza che sono spesso una modalità di arricchirsi attraverso l’offerta di un mix di animazione e scoperta/apprendimento. Turismo a passo lento: la passione per le esperienze vere, a “passo lento”, che offrano la possibilità di entrare in contatto con l’autenticità dei luoghi visitati, andrà a costituire un’alternativa sempre più solida alle forme tradizionali di vacanze balneari e culturali. Piuttosto che visitare tutte le attrattive turistiche di un luogo nel minore tempo possibile, il turista slow cerca di fermarsi in una località, magari minore, soggiornando preferibilmente in strutture alternative, e trascorrendo tempo per creare relazioni con i residenti e per fermarsi nel paesaggio e nella natura locale. Si tratta di un trend enormemente favorito dalla diffusione della consapevolezza del problema della sostenibilità, che, come noto, interessa sempre più il comparto a tutti i livelli, dalle destinazioni ai consumatori stessi. Altra motivazione che accentua il trend verso l’aumento del turismo slow, è il diffondersi di una mentalità “eticamente responsabile”: i turisti consapevoli cercano infatti di fare scelte che economicamente possano avvantaggiare i piccoli imprenditori locali, piuttosto che le grandi aziende internazionali. L’impatto del diffondersi del turismo slow – che secondo Euromonitor crescerà in Europa con un tasso medio pari al 10% per i prossimi 5 anni – interesserà l’intera filiera dell’industria turistica comportando: - una preferenza per soluzioni ricettive diverse dai tradizionali alberghi, con vantaggi per B&B, alloggi rurali, case, ecc., - un incremento del treno come mezzo di trasporto: il viaggio rappresenta per il turista slow un momento della vacanza, non solo un fatto necessario per arrivare a destinazione,


- un incremento nell’uso di autonoleggio, - l’aumento di flussi verso le destinazioni preferite del turismo slow, ovvero Francia e Italia, e all’interno di queste verso le località minori. Tra le altre tendenze di interesse per il territorio vanno segnalate le opportunità offerte da forme di vacanza sempre più brevi, dalle vacanze legate ai temi di carattere ambientale, dallo sviluppo di forme di vacanza legate ai temi della cultura. Microvacanze: la frammentazione delle vacanze, fenomeno in atto da diversi anni, ha prodotto nel tempo un aumento notevole delle partenze per periodi brevi: secondo i dati ISTAT, nel 2006 gli Italiani hanno fatto 43.662mila viaggi brevi fuori casa (1-3 notti), e 49.085mila vacanze (di 4 o più notti fuori casa). Le cosiddette microvacanze rappresentano una quota pari al 46,5% del totale dei viaggi vacanza rispetto al 53,5% di incidenza delle vacanze vere e proprie. La tendenza a fare sempre più viaggi brevi è molto importante e, in crescita dal 2001, al momento genera il 12% del totale delle presenze turistiche originate dagli Italiani in vacanza. La microvacanza, di 2 o 3 notti, si distingue da quella più lunga non solo per la durata ma perché risponde a tutt’altra esigenza ed implica quindi comportamenti totalmente diversi: - le partenze sono molto meno legate alla stagionalità tradizionale; - il ricorso all’intermediazione è nettamente minore; - la scelta ricettiva è quella alberghiera in un terzo dei casi - le mete preferite sono le destinazioni delle Regioni italiane del centro nord: Toscana, Lombardia, Emilia Romagna, Liguria, Lazio, Veneto e Piemonte. Lo sviluppo delle microvacanze comporta la necessità da parte delle destinazioni turistiche di imparare a convivere con un turnover sempre maggiore, e soprattutto imparare a gestirlo. Turismo natura: sempre più la vacanza diventa l’occasione di riallacciare quel rapporto senza tempo che lega ogni individuo ai ritmi della natura. Si conferma dunque il trend che fa della vacanza l’occasione per riscoprire il bisogno del paesaggio, il fascino degli ambienti naturali, il piacere della lentezza e del silenzio, la scoperta di luoghi di pregio ambientale, in un’ottica al tempo stesso di riequilibrio con la natura, e di riappacificazione con il nostro io interiore, schiacciato dalla vita frenetica di tutti i giorni. Trasversalmente tutta la popolazione, seppure in modo differenziato, è toccata dall’attenzione alla natura e dal desiderio di immergersi in luoghi preservati. All’interno di una tendenza che vede tutti i turisti desiderosi di dare più spazio al rapporto con la natura convivono forme molto articolate di comportamenti di vacanza: dagli appassionati di trekking ai turisti che amano semplicemente fare delle escursioni nel verde, da quanti desiderano immergersi in aree marine preservate, ai visitatori dei parchi. Può essere utile considerare due linee comportamentali di fondo: SEDE OPERATIVA VIA MARZIALE CERUTTI 84/H, TEL/FAX 0302039978 PARTITA IVA 02529151207, MAIL: INFO@MUDARCHITECTS.COM WEB: WWW.MUDARCHITECTS.COM


- da un lato chi desidera fare vacanze nella natura, quelle cioè legate a luoghi di valore ambientale, - dall’altro lato i turisti “sensibili al tema ambientale”, persone cioè per le quali la natura, da bene del quale fruire, diventa valore guida di scelta e di comportamento. Il trend in crescita del turismo con motivazioni naturalistiche è confermato per l’Italia dai dati diffusi da Coldiretti, in base ai quali l’agriturismo avrebbe raggiunto in Italia il valore di 9 miliardi con un aumento del fatturato superiore al 10% per effetto, soprattutto, dei sempre più numerosi giovani amanti di escursioni, trekking, birdwatching o semplice relax nella natura. L’enogastronomia è uno degli elementi principali di attrazione, anche se si registra una crescita significativa per il birdwatching, con appassionati che aumentano a un tasso di circa il 10-12% all’anno, rappresentati da una fascia di persone in età tra i 35 e i 55 anni. Turismo sportivo: se si pensa che in Italia negli ultimi cinque anni il turismo sportivo ha segnato un aumento medio stimato attorno al 10% annuo, ed è arrivato ad attivare quasi 5 miliardi euro di spesa, l’importanza del segmento appare evidente. Secondo le ultime indagini, la quota di popolazione italiana che pratica un’attività sportiva sarebbe pari a circa il 30%, ma a livello europeo il valore è ben più alto (giunge in alcuni casi al 50%); la passione per lo sport all’estero è confermata anche dalla ricerca del gruppo CORIS che stima pari a 18 milioni le presenze di stranieri motivate dalla opportunità di praticare varie forme di attività sportiva in Italia. Come l’attività turistica, anche quella sportiva si va ponendo sempre più come momento di espressione della persona, e come il turismo, anche lo sport, analogamente a tutte le attività del tempo libero, assume una nuova valenza, legata non tanto alla pratica di un’attività fisica, quanto alla opportunità di contribuire a comunicare significati e a definire un’identità. Sport e turismo sono entrambi indicatori sempre più condivisi di uno stile di vita, ed è anche per questo che la pratica sportiva e quella turistica tendono sempre più a fondersi, o meglio a “confondersi” l’una nell’altra. Il turismo diventa uno strumento per vivere lo sport in tutte le sue forme, e lo sport, dal suo canto, arriva a comprendere attività sempre nuove e non tradizionali, coniugandosi in particolare, sempre più spesso, al turismo naturalistico. Il turismo nelle aree naturali si caratterizza in molti casi come turismo attivo, e il desiderio di vivere a contatto con le bellezze paesaggistiche e ambientali si abbina in molte forme di vacanza attiva alla passione per la pratica di attività sportive all’aria aperta, dal cicloturismo, al trekking, nei suoi vari gradi di intensità. Più in generale, comunque, gli sport abbinabili alla vacanza di maggior successo sono, oltre al turismo neve, l’escursionismo in montagna, il cicloturismomountain bike, il golf, l’escursionismo a cavallo, il turismo nautico, oltre a trekking, tennis, speleologia, caccia e pesca. Di particolare interesse per il sistema Chiese, il cicloturismo suscita un grande interesse sia da parte della domanda italiana che da parte della domanda


straniera: si stima che in Italia ci siano 10 milioni di ciclisti e 25 milioni di biciclette, mentre la Germania è il paese europeo dove il ciclismo è più praticato (30 milioni circa di ciclisti), seguito da Olanda (9 milioni di ciclisti), Gran Bretagna e Francia (circa 6 milioni). Vanno moltiplicandosi le catene di bike hotels, e in Italia, secondo la Fiab (Federazione Italiana amici della bicicletta), sarebbero ormai un migliaio le strutture ricettive specializzate. Si diffondono anche i pacchetti dedicati agli appassionati, ma si fa ancora fatica ad arrivare alla costruzione di sistemi integrati che coinvolgono tutte le attrattive del territorio, nonostante, in realtà, il cicloturista sia mosso proprio dal desiderio di fare esperienza globale di tutte le opportunità del luogo (arte, enogastronomia, natura, ecc.). Turismo culturale: da anni è in continuo aumento il numero di coloro che vanno in vacanza con l’intenzione di visitare attrazioni artistiche, per scoprire mostre o assistere a eventi, per vivere l’atmosfera di un luogo. Secondo il WTO, in Europa, circa un quinto degli spostamenti turistici avviene per motivi prettamente culturali, mentre sono il 60% i turisti che nel corso del proprio viaggio mostrano interesse per esperienze culturali. Rientrano nel turismo culturale categorie diverse di esperienze turistiche, sia perché il legame tra motivazione turistica e interesse culturale può essere più o meno forte, sia per la molteplicità di esperienze riconducibili al fattore cultura. In sintesi, comunque, appartengono al mondo del turismo culturale gli spostamenti motivati: - dalla conoscenza del patrimonio storico di un luogo, come dalla visita a siti specifici; - dalla conoscenza delle tradizioni locali, come l’enogastronomia, dal desiderio di sperimentare l’atmosfera e lo stile di vita di una località; - dal desiderio di assistere o partecipare ad eventi, mostre, spettacoli, festival, ecc. Le considerazioni del Touring Club Italiano evidenziano che il turismo culturale va muovendosi su dimensioni da ricondurre ad alcune direttrici: - dimensioni legate alla valorizzazione del patrimonio culturale, con elementi di tipicità e autenticità e orientati ai centri minori e all’entroterra; - dimensioni legate al turismo verde e basate sulla valorizzazione del paesaggio e del territorio. Il turismo enogastronomico: in crescita decisa da diversi anni, il turismo enogastronomico è ormai molto più di una nicchia, e, dà origine ad un movimento di almeno 4,5 milioni di enoturisti. Come accade per tutte le tipologie di turismo, la motivazione enogastronomica può essere la ragione principale che condiziona l’intero viaggio, oppure può essere secondaria e convivere accanto a tutta un’altra serie di aspettative. Turismo della terza età: chi si occupa di turismo è talvolta portato a pensare ai turisti della terza età come ad un “riempitivo” per i periodi di bassa stagione. Gli attuali trend socio-demografici invece spingono operatori turistici e destinazioni

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ad avere un’attenzione nuova e diversa alla popolazione compresa “in fasce di età avanzate”. In Italia, in particolare, nel 2020 gli over 65 saranno 11 milioni e rappresenteranno il 24% della popolazione, ma già oggi si tratta di un segmento pari al 20% della intera popolazione italiana, mentre le persone con oltre 50 anni rappresentano quasi un terzo dei nostri connazionali. Si tratta ovviamente di dati che comportano numerose implicazioni per una descrizione puntuale dello Scenario della domanda turistica. 10. Piano di Azione Scopo principe del Sistema Turistico è esaltare, rendere sublime appunto, le eccellenze turistiche gravitanti ed intrinseche all’elemento naturale acqua. Più in generale, tramite un’attiva sinergia sistemica delle eccellenze e delle risorse turistiche all’oggi presenti all’interno del territorio costituente il sistema turistico - siano esse materiali ed immateriali, infrastrutturali, strutturali oppure umane - si intende costituire e realizzare - tramite vari e diversi interventi e azioni di valorizzazione e qualificazione - un polo, un distretto, un sistema d’attrazione turistica, che qualifichi il territorio interessato come riconosciuta destinazione turistica: in primo luogo destinazione turistica culturale, sportiva e ambientale. La strategia del Sistema Turistico è stata impostata essenzialmente a partire dalle eccellenze e dalle risorse presenti sul territorio interessato e che, in ultima analisi, sono indubbiamente fattori di distinzione all’interno del variegato mercato turistico e ne rappresentano i principali punti di forza, patrimonio naturale e culturale, ambiente e identità storica e culturale, e attrazioni sportive ludiche e ricreative, sociali. La stessa strategia è infatti nata in virtù dell’analisi delle eccellenze e risorse presenti sul territorio e dalla conseguente constatazione e consapevolezza della loro indubbia eccezionalità e varietà che potenzialmente può innanzi tutto garantire uno sviluppo ed implementazione del settore turistico ed uno sviluppo dei flussi turistici durante tutte le quattro stagioni. La stessa constatazione e consapevolezza ha maturato anche l’opposta constatazione e consapevolezza che nonostante la ricchezza ed eccezionalità delle risorse, attualmente, il potenziale turistico e la vocazione turistica dell’area interessata sono ancora inespressi. L’afflusso turistico nell’area di riferimento potenzialmente può contare non più di 500.000 presenze turistiche con dinamiche e tipologie di turismo per altro differenti e si registra un attrito verso l’innovazione, la competitività e il mercato turistico, compresa la carenza di un approccio all’accoglienza turistica, all’industria del turismo. Altrettanto sottostimate, rispetto alle reali e concrete possibilità e potenzialità del contesto, sono le ricadute economiche ed occupazionali dello stesso comparto turistico, che appare attualmente non ancora sufficientemente sviluppato e strutturato, coordinato ed organizzato in una logica di sistema e di rete, club di prodotto/i, marchio/i d’area. Nonostante ciò, le stesse eccellenze e risorse prefigurano il territorio come un bacino turistico, culturale e ambientale di rilevanza almeno interregionale ed europeo e il mix di risorse turistiche disponibili rappresenta un significativo polo d’attrazione turistica, culturale e ambientale altamente destagionalizzabile e


diversificabile per i diversi target turistici di riferimento e dunque verso mercati differenti. E’ dunque possibile ritenere che il territorio interessato sia meta turistica a spiccata potenzialità inespressa e per un turismo altamente destagionalizzato, di nicchia e in sensibile aumento, un turismo per tutto l’anno. Lo stesso sviluppo del turismo, soprattutto in una logica intersettoriale e multifunzionale, appare come una concreta opportunità di sviluppo economico ed occupazionale per un contesto che presenta forti difficoltà nei comparti produttivi. Gli Obiettivi che la strategia intende perseguire e prevede di raggiungere possono essere a loro volta essere così sintetizzati: a) la valorizzazione dell’offerta turistica, da attuarsi attraverso la valorizzazione, la qualificazione ed il potenziamento delle attrattive ambientali, culturali ed archeologiche, nel pieno rispetto dell’ambiente e della sostenibilità; b) la destagionalizzazione delle presenze turistiche; c) la tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, ambientale, storico e delle tradizioni locali: il territorio di riferimento si contraddistingue per la grande ricchezza artistico –culturale – ambientale; d) la valorizzazione e qualificazione della mobilità e fruizione turistica innovativa e sostenibile; e) la cooperazione tra enti locali, l’associazionismo, il mondo accademico, l’imprenditoria, gli operatori turistici ed economici: la collaborazione tra soggetti con competenze diverse. Detto che i risultati attesi e previsti dalla realizzazione della strategia finalizzata allo sviluppo del turismo sono essenzialmente di ordine ambientale, economico e sociale, ed ovviamente l’incremento delle presenze turistiche, riportiamo di seguito un quadro illustrativo della strategia generale del sistema turistico attraverso le seguenti azioni: 1.Turismo attivo: piano della fruizione turistica e della mobilità sostenibile: - azione trekking/sport acquatici: fruizione integrata e innovativa della rete dei sentieri e percorsi tematici; - azione cicloturismo/equiturismo: creazione di una rete integrata di percorsi fruibili per il cicloturismo e l’equiturismo; - creazione e riqualificazione del sistema integrato dei parcheggi pubblici e riqualificazione sponde fluviali, viabilità minore a supporto della fruizione delle infrastrutture ed attrattive turistiche. (Costo di massima 11.000.000,00 €) 2. Natura, cultura e sapori: piano della tutela e valorizzazione del patrimonio naturale e culturale finalizzato a promuovere i caratteri e i prodotti di specificità. (Costo di massima 1.000.000,00 €) 3. Piano della promozione, comunicazione e commercializzazione del sistema turistico: assistenza tecnica e iniziative volte allo sviluppo e promozione del turismo sostenibile e ecocompatibile.

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(Costo di massima 500.000,00 €) 4. Piano per il miglioramento della qualità dei servizi e dell’offerta turistica: ricettività, accoglienza, servizi. (Costo di massima 16.000.000,00 €).

In rosso tracciato ciclo-turistico Chiese e collegamento con Lonato del Garda.


Vedute del Fiume Chiese

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