DECALOGO DEL RISPARMIO DEL CITTADINO Gli incentivi per il risparmio energetico Se la bolletta è troppo cara, la causa è da rintracciare anche nella poca oculatezza con cui gestiamo l'elettricità nella nostra casa. Un aiuto per risparmiare arriva dalle moderne tecnologie. I pannelli solari occupano un posto di primo piano e per loro è anche previsto un incentivo statale. In estate, un uso corretto del condizionatore d'aria, può portare a un cospicuo abbassamento dei costi. Per verificare il rispetto degli obblighi di legge, i Comuni con oltre 40 mila abitanti e le Province negli altri casi, devono effettuare controlli a campione degli impianti di riscaldamento autonomi e centralizzati. Il Ministero delle Attività Produttive, nel 2005, ha emanato il Decreto "Criteri per l'incentivazione della produzione di energia elettrica mediante conversione fotovoltaica della fonte solare" con il quale vengono disciplinati gli incentivi per l'installazione di apparecchiature fotovoltaiche anche per famiglie, condomini e privati. Detrazioni per il risparmio energetico Sono in vigore, fino al 30 giugno 2014, le detrazioni Irpef del 65 per cento per l'installazione di pannelli solari e nuove caldaie, compresa la sostituzione di scaldabagni tradizionali con modelli a pompa di calore. La detrazione va ripartita in 10 quote annuali di pari importo. Le agevolazioni sono riconosciute per interventi che aumentino il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti e che riguardano, in particolare, le spese sostenute per i seguenti interventi (tra parentesi è indicata la detrazione massima consentita): • riqualificazione energetica di edifici esistenti (100 mila euro); • il miglioramento termico dell’edificio tramite interventi su finestre, comprensive di infissi, coibentazioni, pavimenti (60 mila euro); • l’installazione di pannelli solari (60 mila euro); • la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale (30 mila euro). I cittadini devono inviare, per via telematica, un'apposita domanda all'Agenzia delle Entrate. Questa, dopo aver verificato le spese effettivamente sostenute dal contribuente, decide di accogliere o respingere la richiesta. Piani casa regionali I lavori previsti dai piani casa regionali non hanno diritto né alle detrazioni fiscali del 36 per cento (ristrutturazioni), né a quelle del 55 per cento (risparmio energetico). Lo ha ribadito una risoluzione dell'Agenzia delle Entrate (n. 4 del 4 gennaio 2011). Secondo tale risoluzione, l'ampliamento non può ottenere vantaggi: sia nel caso in cui l'edificio sia interamente demolito e ricostruito (perché a quel punto è considerato interamente nuova costruzione), sia nel caso in cui si tratti di una semplice "aggiunta" a un immobile, la cui struttura resti inalterata. In caso però di opere che, contemporaneamente, prevedano la ristrutturazione dei locali esistenti e l'ampliamento, "la detrazione compete solo per le spese riferibili alla parte esistente".
Risparmiare sulla bolletta elettrica Se la bolletta dell'energia elettrica è troppo cara, in parte può essere dovuto a poca oculatezza nella gestione dei consumi. Ecco alcuni consigli per risparmiare. Scaldabagno In molte case è ancora in uso lo scaldabagno elettrico, anche se non è il sistema più economico. Ecco una serie di esempi pratici per alleggerire la bolletta:
• installare lo scaldabagno vicino al punto di utilizzo dell'acqua calda ,per evitare dispersioni di calore attraverso lunghe tubazioni; • non regolare il termostato a temperature elevate: 45° in estate e 60° in inverno sono sufficienti e si riduce il consumo di energia; • sostituire eventuali rubinetti doppi (uno per l'acqua calda e uno per la fredda) con quelli dotati di miscelatore; • fare la doccia, anziché il bagno, consente di risparmiare parecchio, sia come acqua, sia come elettricità; • se il rubinetto dell'acqua calda gocciola, ripararlo immediatamente! Luci Un altro modo di risparmiare è la scelta ragionata delle lampade e dell’impianto di illuminazione. Basta considerare il rendimento luminoso dell’impianto che si desidera acquistare. Ecco come: • la luce indiretta, ottenuta quando un apparecchio viene rivolto verso il soffitto o una parete chiara, crea una luce diffusa con un effetto molto gradevole, ma presenta l’inconveniente di un basso rendimento e quindi di un maggiore consumo di energia elettrica; • una lampada ad incandescenza da 100 Watt illumina quanto sei da 25 Watt, ma queste ultime consumano il 50 per cento in più; • preferire sempre le lampade a basso consumo; • negli ambienti in cui non c'è sempre bisogno della massima luminosità, è bene avere luci regolabili: a due gradi di regolazione, se a basso consumo, o dotate di regolatore di intensità (dimmer), se a incandescenza; • non tenere accesa inutilmente la luce: quando non serve ricordarsi di spegnerla! Il riscaldamento Per quanto riguarda il riscaldamento, la manutenzione annuale degli impianti è obbligatoria per legge e garantisce l'efficienza e la sicurezza nel tempo. Ecco a cosa fare attenzione: • l'impianto di riscaldamento deve essere periodicamente sfiatato; • l'installazione delle valvole termostatiche sui radiatori permette di differenziare la temperatura stanza per stanza; poiché le valvole non producono calore, si può risparmiare energia soprattutto dove sono già presenti altre fonti di calore, come in cucina o nei locali molto soleggiati; • affinché il calore possa diramarsi nella giusta direzione, i caloriferi non devono essere coperti da mobili o tende; • regolare il termostato in modo da non superare i 20° di temperatura interna: le temperature più alte non fanno bene alla salute e ogni grado in più di calore significa un maggior consumo di energia fra il 4 e l'8 per cento in più; • si consiglia di chiudere la valvola dei termosifoni nei locali non abitati; anche in cucina, se il calore prodotto dal forno e dal piano cottura scalda a sufficienza, conviene chiudere il radiatore; • se il calorifero è collocato sotto una finestra, a contatto con la parete esterna, si verifica una dispersione di calore verso l'esterno; in questa caso è opportuno inserire tra il calorifero e la parete, un pannello di materiale isolante, con un lato ricoperto da una pellicola metallica, affacciato verso il calorifero stesso; • è bene abbassare le tapparelle appena fa buio, specialmente se la finestra non ha i doppi vetri: in questo modo si riduce la dispersione di calore; • l'impianto di riscaldamento autonomo dovrebbe essere spento un'ora prima di andare a dormire o di uscire di casa, per sfruttare il calore immagazzinato nei muri. Per verificare il rispetto degli obblighi di legge, i Comuni con altre 40.000 abitanti e le Provincie negli altri casi, devono effettuare controlli a campione degli impianti di riscaldamento centralizzati e autonomi.
Le lampadine a basso consumo La normativa europea (regolamento numero 244 del 2009) ha imposto un progressivo abbandono delle tradizionali lampade ad incandescenza, terminato il 1 settembre 2012, a favore dell’adozione di lampadine a basso consumo, cioè le lampadine LED, fluo compatte e alogene. Restano in commercio le lampadine speciali, quelle destinate all’illuminazione non di ambienti domestici ma altri apparecchi come frigoriferi, cappe, forni, macchine da cucire. Le vecchie lampadine non vanno gettate nei rifiuti comuni, ma conferite nell'apposita ecopiazzola predisposta dal Comune per i rifiuti speciali. Ma per i consumatori cosa cambia? Le nuove lampadine a risparmio energetico consumano meno, hanno una maggiore luminosità, durano più a lungo, ma hanno un costo maggiore. La spesa iniziale tuttavia si ammortizza nel tempo. Un esempio. Una lampadina ad incandescenza da 60 watt produce la stessa luce di una lampadina a risparmio energetico da 11 watt: in media la prima dura 1.000 ore, la seconda 10.000 ore. Una vecchia lampadina costa di media 1 euro, la nuova 10 euro ma il consumo è di circa l’80% in più rispetto ai nuovi prodotti a basso consumo. Le lampade a risparmio energetico sono più efficienti perché trasformano una maggiore quantità di energia in luce, il 20% rispetto al 5% delle vecchie lampadine e illuminano fino a 5 volte di più. Quando si vanno a comprare le nuove lampadine, come facciamo a sapere quale potenza espressa in Watt conviene acquistare per avere una quantità di luce pari o superiore? In sintesi: • per sostituire una vecchia lampadina da 10, 15 o 25 watt , va acquistata una lampadina a risparmio energetico da 7 watt; • per una vecchia lampadina da 40 watt, ce ne vuole una nuova da 10 watt; • per una da 60 watt, una nuova da 11 watt; • per una da 75 watt, una nuova da 14 watt; • per una da 100 watt e superiori una nuova da 20 o da 40 watt.
Risparmiare facendo la spesa Seguendo alcune accortezze, è possibile risparmiare facendo la spesa. Vediamo insieme qualche utile consiglio, basato anche sulle indagini delle associazioni dei consumatori: • fai una lista dettagliata della spesa ed imponiti di rispettarla; • cerca di andare al supermercato, se puoi, senza bambini, che il più delle volte chiedono prodotti non necessari (accanto alle casse vengono sempre esposti prodotti che possono attrarre i bambini mentre stanno in fila col genitore); • vai al supermercato a stomaco pieno, per resistere più facilmente alle tentazioni; • verifica con attenzione le offerte promozionali, controllando che il prezzo sia effettivamente basso, che la scadenza non sia troppo a breve, e che alla cassa lo sconto venga poi realmente applicato; • anche in caso di offerta, accertati che le quantità delle confezioni non sia esagerata, rispetto ai tuoi consumi; • procurati i depliant con l'elenco dei prodotti in offerta e chiedi, se esiste, la carta fedeltà, che consente di fruire di sconti; • acquista le ricariche per i detersivi o i saponi liquidi, perché normalmente consentono di risparmiare; • preferisci le confezioni più grandi, perché solitamente convengono di più;
• esamina sempre il prezzo per unità di misura, riportato obbligatoriamente nel cartellino; • prova anche prodotti meno famosi e pubblicizzati; i prodotti posti in basso negli scaffali costano meno e spesso i supermercati indicano il "primo prezzo" nella categoria dei prodotti esposti, cioè quello più basso; • evita le primizie, il cui prezzo è sempre maggiore, preferendo frutta e verdura di stagione; • nei reparti carne dei supermercati, si vendono fettine ed altri tagli ricavati dal quarto anteriore di bovino, che costa meno e non è inferiore per qualità; • evita di acquistare salumi e formaggi confezionati, perchè costano al chilo molto di più di quelli venduti a taglio; • nella scelta dell'acqua minerale, a meno che non hai particolari esigenze, preferisci quella che costa meno; ma considera che l'acqua confezionata è quasi sempre una spesa superflua; • evita gli integratori, perché spesso sono inutili, se non addirittura dannosi; • compra al supermercato anche i prodotti di automedicazione, come alcool, cotone idrofilo, cerotti, siringhe, perché in farmacia, di solito, costano di più. Infine, considera che, in genere, i mercati rionali risultano vantaggiosi per l’acquisto di prodotti ortofrutticoli e per la casa. Verdura e frutta, in questo caso, contengono anche più vitamine, perché è passato meno tempo tra la loro raccolta e il momento dell'acquisto. Fare la spesa al supermercato on line Puoi anche comprare quanto ti occorre direttamente da casa, via internet. Alcune catene di distribuzione danno oggi la possibilità ai clienti di comprare on line ed aspettare la consegna a casa. Il pagamento puoi farlo con la carta di credito, un sistema che - nel caso di marchi noti di distribuzione - è da considerare più che sicuro.
Scuola: guida al risparmio Ogni anno, con l'apertura delle scuole, torna a farsi sentire il problema del caro scuola. Ecco alcuni consigli per le famiglie, per cercare di contenere le spese. Libri di testo Una fetta consistente delle spese per mandare i figli a scuola se ne va per l’acquisto dei libri adottati dalle scuole per l’insegnamento. Per arginare il fenomeno del caro libri, il Ministero dell’Istruzione ha fissato dei tetti di spesa per ciascun grado delle scuole dell’obbligo: paletti destinati al corpo docente, nel momento in cui si deve decidere quali libri di testo adottare. In particolare gli insegnanti devono privilegiare i volumi che hanno un prezzo inferiore ai tetti di spesa fissati e i testi scelti non possono essere cambiati prima dei cinque anni nella scuola primaria e prima dei sei anni in quella secondaria di I e II grado. D'altro canto, le recenti modifiche alle adozioni introdotte dalla legge 169 del 2008 obbligano il corpo docente ad adottare soltanto i testi per i quali gli editori mantengono invariato il contenuto per un cinque anni (gli aggiornamenti necessari saranno pubblicati in appendici separate). Punti sul rispetto dei quali i genitori stessi dovrebbero vigilare. Per risparmiare, tra i consigli offerti dalle associazioni dei consumatori, la principale è di cercare nei mercatini dell’usato, dove lo sconto ottenibile è del 50 per cento. Compravendite economiche sono disponibili anche nel web, in siti specializzati di cui riportiamo i link.
Altrimenti, è possibile richiedere i libri in comodato d’uso agli istituti scolastici dove si è iscritti. Sono previste anche agevolazioni (rimborso parziale delle spese sostenute per l’acquisto dei testi), erogate dalle istituzioni scolastiche, comunali, provinciali o regionali. Alcune grandi catene di distribuzione offrono sconti sui libri scolastici, tipicamente dell'ordine del 15-20 per cento. Ad esempio presso Auchan, Bennet, Carrefour, Ipercoop, Iper, Leclerc e Panorama. Per ridurre ulteriormente le spese a carico delle famiglie, il Miur sta studiando soluzioni che vadano nella direzione dell'editoria digitale scolastica. Accessori Ad incidere pesantemente sulla spesa finale, sono anche gli accessori, come ad esempio zaini, astucci, diari e quaderni. Il primo consiglio è quello di preferire prodotti non griffati, e possibilmente privi di queipersonaggi dei cartoni che, se presenti negli articoli scolastici, fanno lievitare di molto i prezzi. L'acquisto nella grande distribuzione fa di sicuro risparmiare, ma attenzione, perché può rivelarsi un'arma a doppio taglio, in quando uccide lentamente il commercio al dettaglio, molto utile per gli acquisti last-minute o assistiti. È importante, inoltre, non lasciarsi prendere dalla frenesia dell’acquisto. È bene confrontare i prezzi dei singoli articoli tra un negozio e l’altro. Fare scorta, soprattutto in questo periodo approfittando delle offerte, di penne, matite, album e altro materiale didattico necessario per tutto l’anno scolastico. Infine aspettare anche i primi giorni di scuola prima di fare spese per il corredo scolastico, evitando acquisti inutili. In questo senso, è comodo avere un elenco delle cose che si possiedono già, probabilmente adatte a soddisfare le richieste dei docenti. Tasse e iscrizioni Tra i costi che le famiglie devono sostenere, non solo per i libri, e per il corredo scolastico c’è anche il contributo volontario da versare alla scuola pubblica al momento dell’iscrizione. Di nborma, questo contributo è volontario. Chi accetta di pagarlo, può detrarlo dalle tasse nella misura del 19 per cento.