Dossier trattamento rifiuti libre

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Dossier: metodi di trattamento dei rifiuti (in corso di preparazione – aggiornamento al 24/03/2014) I n quest o dossier saranno passat i al vaglio i var i m et odi di t r at t am ent o dei r ifiut i, suddivisi nelle cat egorie indicat e nello schem a present at o nello slideshow / art icolo “ I l ciclo r ifiut i: schem a esplicat ivo” ( vedere a fine di quest o docum ent o) . La scelt a di quest a suddivisione è puram ent e t ecnica, difat t i m ent re m olt i sit i o art icoli suddividono per ‘rendim ent o’, o per ‘efficienza’, o per alt r i crit er i in larga part e sogget t ivi, una cat egorizzazione t ecnica in base al t ipo di procedim ent o si dim ost ra più adeguat a e neut rale, lasciando al let t ore poi il com pit o di t rarre le dovut e conclusioni in m erit o a rendim ent i et c. Bisogna specificare che sot t o il t erm ine TRATTAM EN TO in quest o dossier sono st at i inglobat i i m et odi di così det t o PRE- TRATTAM EN TO per due m ot ivi pr incipali: - perchè quest i non fanno com unque part e della precedent e fase di st occaggio né di quella successiva di sm alt im ent o, - Perchè in alcune ( t roppe) realt à quest i processi di pre- t rat t am ent o sono gli unici ut ilizzat i e sost it uiscono all' at t o prat ico il vero e proprio t rat t am ent o. Sost it uiscono indebit am ent e e im pr opriam ent e, c' é da dirlo. Dopo una panoram ica sulle m et odiche, vengono propost e alcune soluzioni int egrat e di ut ilizzo dei var i m et odi. Ridursi infat t i ad ut ilizzare solo un m et odo di t rat t am ent o è il m odo peggiore per danneggiare l’ int ero ciclo, ed è l’ errore com m esso fino ad oggi in gran part e dei com uni e in gran par t e dei piani am bient ali m essi a punt o, generalm ent e, da am at ori dell’ am bient e anzi che da professioni st i e t ecnici. Proponiam o dunque 3 t ipi di soluzione int egrat a. M e t odi di t r a t t a m e n t o: - METODI DI TRATTAMENTO MECCANI CO - METODI DI TRATTAMENTO CHI MI CO, FI SI CO E BI OLOGI CO - METODI DI TRATTAMENTO TERMI CO Solu zion i in t e gr a t e : - TRI TOVAGLI ATURA + I NCENERI MENTO - TRI TOVAGLI ATURA + TORCI A AL PLASMA - I NCENERI MENTO + TORCI A AL PLASMA

Trattamenti meccanici di rifiuti Trit ovagliat ura I l t erm ine Trit ovagliat ura racchiude in realt à due processi: la t r it urazione e la vagliat ura, cioè la separazione delle var ie com ponent i in base a pr incipi scelt i a seconda del processo che seguirà. Di solit o la scelt a é fat t a t ra m at er iali pesant i ( ferro, plast ica dura, vet ro, et c) e m at eriali legger i ( cart a e cart one, plast iche leggere, scaglie di legno et c) . La vagliat ura viene di solit o pr im a della t r it urazione, specialm ent e in quegli im piant i di t rat t am ent o m eccanico che dedicano diversi st rum ent i alle diver se frazioni. La vagliat ur a può essere sia aut om at izzat a sia


m anuale: uno dei m et odi aut om at izzat i più ut ilizzat i é quello gravim et r ico, in base al quale le var ie frazioni sono separat e in base alla loro capacit à di penet razione / galleggiam ent o in un m ezzo fluido. Con quest o m et odo per esem pio avrem o una prim a screm at ura t ra cart a, cart one, chips di polist irolo, PET, scaglie di legno e alt r i m at eriali ( anche m et allici, quali l' allum inio) che non affondando in acqua da una part e, e plast iche pesant i, vet ro, m et alli ferrosi, e m inerali che affondano in acqua dall' alt ra. Seguirà ult eriore separazione per esem pio per elim inare allum inio e plast ica dalla com ponent e galleggiant e. La t rit urazione avviene ( o m eglio, può avvenire) sia pr im a che dopo il t rat t am ent o vero e proprio; la t r it ovagliat ura in effet t i é un pre- t rat t am ent o, cioè una operazione at t a a preparare il carico r ifiut i alle vere e proprie m et odiche di t rat t am ent o. La t rit ovagliat ura può essere applicat a a t ut t e le frazioni, da quelle m orbide a quelle più dure, sem plicem ent e ut ilizzando lam e e grat e di t r it urazione di diverso m at eriale o form a. Con la t r it ovagliat ura si ha una r iduzione in ordine di volum e del car ico r ifiut i , m a se ut ilizzat a da sola essa non perm et t e una riduzione in ordine di peso. L' im m agine qui sot t o m ost ra la sezione di un t r it urat ore del t ipo Pyrom ex:

Est r usione I l processo di est rusione si applica alle plast iche, ad alcuni m et alli, e a volt e anche al vet ro o più propr iam ent e alla past a di vet ro. L' est rusione é un processo che agisce sulla form a, non im plica una riduzione né in ordine di volum e t ot ale ( salvo nel caso di est rusione a freddo di vet ro, t rat t am ent o che però consist e più in una frant um azione) né di peso, m a perm et t e di ot t enere barre o chips di m at er iale da dest inare a nuova produzione o lavorazione. L' est rusione avviene in m acchine chiam at e est rusori com post i da un im but o di car ico convogliant e, una coclea o vit e di est rusione, e una filiera, che in sost anza é una parat ia cont enent e un ugello sagom at o ( a seconda delle form e che si vogliono dare alle barre) . Gli est r usori devono essere alim ent at i con una not evole quant it à di energia per t rat t are m at eriali dur i specialm ent e m et allici; l' est rusione delle plast iche può avvenire sia a freddo che a caldo, m ent re quella del vet ro avviene quasi esclusivam ent e a caldo successivam ent e alla produzione della 'past a di vet ro' t ram it e fonderia. I l t rat t am ent o di est rusione a freddo del vet ro produce sabbia vet rosa anzi che barre, un processo quasi sem pre evit at o per l' alt o pot ere penet rant e delle sabbie di vet ro nell' apparat o respirat orio. L' est rusione a freddo delle plast iche si può applicare solo su gom m e m orbide, le quali vengono int rodot t e in chips nella coclea ed é il calore sviluppat o dall' at t r it o a scaldarle e renderle più at t e al passaggio nella filiera. Qui sot t o la sezione di un est rusore a caldo per m at erie plast iche:


Com pa t t a m e nt o Com e la t r it ovagliat ura, anche il com pat t am ent o ĂŠ m eram ent e un pre- t rat t am ent o, che serve a ridurre il volum e dei r ifiut i. Avviene in m achine chiam at e pellet izzat r ici o im ballat r ici a seconda che debbano produrre pellet s ( chips o cilindret t i di m at eriale) o balle. Si t rat t a in sost anza di processi di pressat ura ove occasionalm ent e ( presse pellet izzat r ici) int erviene un processo di est rusione. I l com pat t am ent o ĂŠ un' ot t im o m et odo per aum ent are anche di m olt o i t em pi di st occaggio quando quest o si renda necessario ( pensiam o per esem pio ai casi in cui gli im piant i di vero e proprio t rat t am ent o sia in shut - down di em ergenza o m anut enzione, e i r ifiut i cont inuano ad accum ularsi... una buona com pat t azione perm et t e di aver e giorni e giorni di aut onom ia pr im a di arrivare a un punt o cr it ico) Qui sot t o una pressa im ballat r ice in azione:


Om oge n e izza zion e , st r ippa ggio e d essica m en t o ( per rifiut i liquidi o ad alt o cont enut o di um idit à) Per il t rat t am ent o dei liquam i ( acquosi ed oleosi che siano) i t rat t am ent i m eccanici si lim it ano a una om ogeneizzazione ( o al cont rar io filt razione quando le due fasi non possono essere t rat t at e cont em poraneam ent e) e a successivo st r ippaggio ed essicam ent o. L' om ogeneizzazione avviene in vasconi a larga sezione or izzont ale e generalm ent e di alt ezza lim it at a; nei vasconi sono present i una o più vit i bracciat e a pale o gr iglie che si m uovono lent am ent e m a cont inuam ent e in m odo da creare m ot i uniform i alle var ie alt ezze m escolando così ed om ogeneizzando i cont enut i acquosi. Quest a operazione é essenziale quando dovrà seguire un processo chim ico ( quale per esem pio la chiaro- flocculazione) il cui r isult at o deve essere garant it o su t ut t o il liquam e evit ando zone di inefficienza. Qui sot t o una vasca di om ogeneizzazione:

Lo st r ippaggio é un processo che serve ad elim inare gas disciolt i nella fase liquida. Pensiam o alle acque fr izzant i, o a rifiut i liquidi nei quali r im anga disciolt o del gas di ferm ent azione. I l pr ocesso può avvenire per differenza di pressione ( colonne di Vacuum fisico) , per riscaldam ent o, o con l' ut ilizzo di ent ram bi i m et odi ( es: nello st rippaggio del greggio, chiam at o Topping, seguit o da una fase di Vacuum , cioè di 'm essa a vuot o' della colonna, che aspira verso l' alt o i gas separ andoli dal liquido. Qui di seguit o lo schem a di processo di un sist em a di st r ippaggio di acque acide:


L’ essicam ent o, o essicazione, è facilm ent e int uibile: se si deve t rat t are un liquam e quest o viene raccolt o in vasche o in am pi cont enit ori di alt ezza lim it at a, ed espost o al calore, t ram it e var i m et odi. I l più econom ico è quello di esposizione al sole t ram it e concent rat ori di solit o cost it uit i da lent i curvat e ( lent i di Fresnel) m a esist ono anche alt r i m et odi per far evaporare l’ acqua. Molt i im piant i usano serpent ine o griglie ad im m ersione che vengono scaldat e. L’ essicazione deve avvenir e in am bient e apert o per cui part icolare at t enzione bisogna prest are all’ evapor azione di liquam i che possano cont enere residui zoot ecnici o sost anze biologiche o fisiologiche ( es, ur ine, o sangue) . Quando l’ essicazione invece coinvolge solidi, specialm ent e fanghiglia o m at eriali porosi che t rat t engono l acqua, il processo avviene in apposit i m acchinar i chiam at i Dryers, generalm ent e a sezione circolare, ove viene fat t o passare un get t o di aria calda. L’ efficienza di quest i m et odi dipende dai t em pi e dalla superficie di cont at t o t ra aria e m at eriale um ido, per cui l’ ideale è ut ilizzar e dryers in cui l’ ar ia com pia più passaggi o percorsi non linear i. Qui sot t o lo schem a di un sist em a di essicazione di fanghi t ram it e dryer, dalla car ica fino al disposal o t rasferim ent o a vendit a di pellet s:

Trattamenti fisico-chimici e biologici Scolor im e n t o ch im ico Lo scolorim ent o chim ico è un processo applicat o ai residui di vet ro t ram it e l’ applicazione di Diossido di Manganese ( MnO2) , un com post o scuro e granuloso insolubile in acqua con un punt o di fusione di olt re 500°C, o di com post i a base di Cobalt o e di Selenio. Lo scolorim ent o del vet ro si rende necessario qualora la frazione vet rosa cont enga pezzi di colore diverso. Quest a sit uazione er a m olt o com une negli anni ’80 e ’90, m ent r e at t ualm ent e anche in seguit o a diret t ive specifiche sul t em a, gran part e dei cont enit ori in vet ro sono privi di colorant i. Rim angono colorat i in genere quei cont enit or i vet r osi quali bot t iglie di birra o di vino per i quali una m ancat a


opacizzazione o colorazione scura causerebbe degradam ent o del prodot t o cont enut o. I l m eccanism o con cui lo scolor im ent o avviene è il seguent e: i vet r i colorat i di verde devono quest a colorazione alla present a di Ferro I I ; il Diossido di m anganese agisce sul Ferro ossidandolo a Ferro I I I che per sua nat ura ha una color azione più lieve, e nel frat t em po si r iduce da Manganese I V a Manganese I I I che assum e una colorazione rossast ra. Essendo il rosso un colore com plem ent are al verde, la t onalit à r isult ant e sarà ‘decolorat a’.

D e n it r ifica zion e , desolfor a zion e e d ossida zion e ( pe r r ifiu t i liqu idi) Denit r ificazione e ossidazione sono due pr ocessi generalm ent e legat i o accoppiat i nel t rat t am ent o dei reflui liquidi o ad alt a um idit à. L’ ossidazione, olt re ad agire su t ut t o l’ organico present e preparandolo per essere event ualm ent e ut ilizzat o com e ‘cibo’ per m icro organism i, agisce anche sui nit r it i e sull’ azot o am m oniacale present i nel liquam e o nell’ um ido. Avrem o così un residuo con una m aggiore quant it à di nit rat i, che vengono successivam ent e ridot t i ad azot o ( t ram it e alt r i m icro organism i) pront o per essere im m esso in at m osfera. La desolforazione è un processo più com plesso, per il quale si ut ilizzano ( raram ent e) m icro organism i drogat i o più com unem ent e degli im piant i adibit i allo scopo. Pur se non part icolarm ent e com plesso, il processo di desolforazione è abbast anza cost oso e lo si prevede solo se st ret t am ent e necessario, per esem pio se si st im a che i gas prodot t i cont engano una grossa quant it à di solfur i, t io- com post i organici, o solfat i che ne rendano im possibile l’ im m issione in at m osfer a o l’ ut ilizzo sicuro e non inquinant e per produzione di energia.

Pr e cipit a zion e ch im ica di sost a nze specifich e ( ch ia r o- floccu la zion e ) Com unem ent e si crede che la chiaro- flocculazione sia m irat a al rendere pulit a e t rasparent e l' acqua t orbida, m a in realt à quest o é l' effet t o, non lo scopo. Lo scopo é quello di far precipit are le sost anze colloidali pot enzialm ent e dannose. Con quest o processo non si elim inano solo i colloidi e gel, m a anche le part icelle m inuscole di olii e grassi, il fosforo, e le sost anze organiche non sedim ent abili o scarsam ent e sedim ent abili, cioè quelle il cui peso é t alm ent e basso che la loro velocit à di sedim ent azione r isult a lent issim a e non gest ibile con m ezzi fisici ( es, cent rifugazione) . I l processo avviene t ram it e aggiunt a alla soluzione di sost anze chim iche quali il cloruro di allum inio, il t risolfat o di ferro, il t risolfat o di allum inio, m a anche la com une calce, sost anze dall' alt o pot ere coagulant e; olt re a quest e ( cont em poraneam ent e o successivam ent e) si aggiungono sost anze com e la bent onit e, l' ar gilla, o anche carboni at t ivi per innescare il fenom eno di flocculazione.

Ridu zion e ch im ica La riduzione chim ica é un processo inverso all' ossidazione vist a nel caso della denit r ificazione. I n presenza di elevat e quant it à di nit rat i, t ram it e part icolar i m icr o organism i o sost anze riducent i si r iduce l' azot o nit r ico ad azot o m olecolare in form a gassosa, in m odo che quest o si liber i aut om at icam ent e in m odo nat urale dal liquido in cui era disciolt o.


D ige st ion e e d e lim in a zion e sost an ze pe r icolose con ba t t er i dr oga t i I l processo di depurazione dei reflui prevede l' avvalersi di speciali m icrorganism i capaci di diger ire specifici inquinant i. Quest a digest ione può essere aerobica ( in presenza d' aria) o anaerobica ( in am bient e privo d' ar ia) ed avviene generalm ent e su part icolar i film bio- plast ici im pregnat i del m at eriale di colt ura di quest i m icrorganism i digest or i. Quest i m icrorganism i possono essere di vari t ipi, e la loro capacit à di dist ruggere una o più sost anze inquinant i può essere nat urale o indot t a. I n quest o secondo caso si parla di 'drogaggio' dei m icrorganism i, i quali vengono allevat i in un am bient e t ale che li renda resist ent i all' at t acco di uno o più elem ent i / com post i chim ici e li renda capaci di elim inar li.

Trattamenti termici I t rat t am ent i di t ipo t erm ico sono quelli più efficient i in t erm ini di r iduzione di volum e e di peso, e gli unici che perm et t ono un discret o recupero di energia e, in alcuni casi, addir it t ura uno sviluppo di energia t ale da r ipagare, alla lunga, l’ invest im ent o iniziale. Dist inguiam o in base al processo quest i 3 m et odi: •

I ncenerim ent o Piro- gassificazione At om izzazione t ram it e plasm a Quando quest e t ecnologie vengono ut ilizzat e non solo per sm alt ire m at eria m a anche per produrre energia che non sia di solo recupero vengono chiam at e in am bit o int ernazionale WTE, ossia Wast e To Energy. Esam iniam ole dist int am ent e.

I n cen e r im en t o L’ incenerim ent o, at t ualm ent e chiam at o in genere t erm ovalorizzazione in quant o la norm at iva it aliana or m ai aut or izza l’ incenerim ent o solo per recupero energet ico, è la più vecchia t ecnologia di t rat t am ent o t erm ico dei r ifiut i. St or icam ent e l’ incenerim ent o si è basat o su diversi processi, alcuni m olt o sem plici seppur m olt o efficient i relat ivam ent e al com pit o che dovevano svolgere, i quali però sono sem pre st at i ost eggiat i dalla popolazione e, in m odo part icolare, dai ‘rinnovabilist i’, cioè t ut t i quegli am bient alist i dell’ ondat a post - decret o Ronchi ( 1996) i quali spesso in m alafede denigravano la t ecnologia dell’ incenerim ent o a causa di lim it at i casi in cui alcuni im piant i si son dim ost rat i fort em ent e inquinant i. Le m odalit à pr incipali di incenerim ent o si basano in sost anza su t re processi o t ecniche: •

Griglia m obile Tam buro rot ant e Let t o fluido La t ecnica a griglia m obile ut ilizza una cam era a com bust ione nella quale una griglia support a i r ifiut i car icat i t ram it e un braccio m eccanico o carro- pont e / gru. Quest a griglia si m uove in percorsi regolar i ( nel senso di aut om at izzat i) o irregolar i ( nel senso


di hand- pilot , diret t i da sala cont rollo da un quadr ist a) in m odo da uniform are l’ effet t o dell’ incenerim ent o ed avere una m aggiore e m igliore esposizione del solido alle fiam m e. Nella m aggioranza dei casi il percorso è fisso e realizzat o su alm eno 3 livelli, realizzando così una sort a di percorso a ‘scala’.

La t ecnica a t am bur o rot ant e ut ilizza un vessel cilindr ico generalm ent e dispost o in posizione obliqua angolat a t r a 1 5 e i 15° e ‘disas sat a’ rispet t o alla diagonale del flusso in m odo che al suo int erno i r ifiut i vengano fat t i ‘rot olar e’ e vengano sm ossi cont inuam ent e m ent re espost i al calore. Quest o può essere diret t o ( sist em ando degli ugelli di fiam m a nel cilindro) o indiret t o ( esponendo le paret i del cilindro alla fiam m a) anche se la grande m aggioranza dei casi r eali ut ilizza il fuoco diret t o. La t em perat ura di processo si aggira generalm ent e t ra i 1000 e i 1200°C. Alla base del cilindro si accum ulano i solidi incom bust i e le ceneri della com bust ione, m ent re dall’ alt o vengono est rat t i i fum i che vengono diret t i in una seconda cam era di com bust ione. L’ alt a t em perat ura raggiunt a causa norm alm ent e una elevat a pr oduzione di im pur it à a base di zolfo, azot o, e m icro polver i, rendendo obbligat or io un sist em a di filt razione e t rat t am ent o dei fum i.


Nella t ecnica del let t o fluido si ut ilizza una fornace vert icale r iem pit a sul fondo da sabbia alla quale possono essere m ischiat i addit ivi o sost anze capaci di cat t urar e part icolar i inquinant i ( es: la dolom it e e il carbonat o di calcio per cat t urare lo zolfo) . Sot t o quest a sabbia viene insufflat a ar ia calda in pressione, la quale fa innalzare il let t o di sabbia e lo t iene in cont inuo m ovim ent o; in quest o sist em a, t ram it e dei condot t i lat erali a cadut a, vengono int rodot t i sia i r ifiut i che il com bust ibile, i quali vengono a m ischiarsi con il let t o di sabbia e aria calda. I l sist em a così realizzat o svolge var ie funzioni cont em poraneam ent e: le sabbie erodono alcune part i dei r ifiut i, gli addit ivi cat t urano le com ponent i chim iche quali lo zolfo e ne riducono il t enore nei fum i, il sist em a divent a sem i- fluido e ne viene ridot t a sensibilm ent e la densit à. Una delle carat t erist iche principali di quest o t ipo di cam era a com bust ione è che perm et t e t em perat ure più basse rispet t o agli alt r i m et odi, generalm ent e sot t o i 900°C, m inim izzando quindi la form azione di part icelle azot at e ( NOx) . I nolt re la t ecnica a let t o fluido si r ivela più efficient e nella r iduzione a ceneri dei rifiut i, fino a 4 volt e rispet t o alla classica griglia m obile.

I l grado di efficienza r iscont rabile in quest e t ecniche decresce nel seguent e ordine: let t o fluido > t am buro rot ant e > gr iglia m obile Le t ecnologie di incenerim ent o hanno una buona resa sia in t erm ini di r iduzione di peso che di volum e, arrivando nei casi più spint i a generare un residuo t ra il 5% e il 15% in peso del t ot ale caricat o e con una riduzione di volum e che varia t ra il 15: 1 e il 20: 1.


Pir o- ga ssifica zion e La piro- gassificazione è un processo m olt o com plesso nel quale si possono individuare 3 fasi: una essicazione ( o evaporazione) , una pirolisi t erm ica ( rot t ura t erm ica dei legam i) e una gassificazione ( una com bust ione in carenza d’ ar ia) . Quest a t ecnologia può essere ut ilizzat a per ogni genere di rifiut o solido a base organica, anche ad alt issim a um idit à ( 35- 50% , m inore è l’ um idit à m aggiore è il rendim ent o) , m a t rova la sua principale applicazione nello sm alt im ent o delle biom asse um ide. I l r isult at o del processo di piro- gassificazione è t r iplice: da un lat o ot t eniam o un gas pulit o com post o principalm ent e di idr ogeno e di m onossido di car bonio ( chiam at o syngas, ut ilissim o per produrre energia) , dall’ alt ro il residuo solido ( m inim o) è una sort a di carbone cat ram oso ( chiam at o Char) anch’ esso riut ilizzabile e il residuo liquido ( chiam at o Tar o ‘olio di pirolisi’) è m olt o ut ile in am bit o energet ico o com e biocom bust ibile. La t ecnologia di piro- gassificazione ( o piroscissione) si avvale di speciali caldaie che lavorano int orno ai 700- 800°C, anche se part icolar i processi specifici ( com e il Therm ofuel) perm et t ono di abbassare la t em perat ura fino anche a 400°C. La gassificazione che avviene dopo la piroscissione non può essere inquadrat a propriam ent e in una com bust ione, in quant o avviene in rapport o sub- st echiom et rico ossigeno/ com bust ibile, producendo reazioni non com plet am ent e ossigenat e. L’ am bient e di gassificazione è generalm ent e inert izzat o con azot o.

At om izza zion e a l Pla sm a La t ecnologia basat a sul plasm a sfrut t a due t ipi di iniezione: l’ arco elet t r ico o la fiam m a. I l t ipo di iniezione è scelt o in genere in base al t ipo di car ica da alim ent are ( uno st ream volum inoso e di form a/ super ficie irregolare è m eglio gest ibile con una iniezione a fiam m a) e al sist em a di cont rollo della ‘cam era’ che si vuole im plem ent are ( un arco elet t rico ci libera dall’ obbligo di cont rollare il sist em a di iniezione in quant o non abbiam o problem i di r it orno di fiam m a, deposit i di com bust ione et c.) . I l principio


di funzionam ent o com unque è lo st esso: si produce una iniezione energet ica in uno spazio confinat o in cui viene fat t o passare un m ezzo fluido il quale viene port at o a t em perat ura alt issim a ( t ra 6000 e 9000°C) ot t enendo così un ‘plasm a’ di calore che viene t rasport at o poi sulla superficie da ‘at om izzare’ t ram it e una corrent e di gas. Alt ernat ivam ent e si può diret t am ent e coinvolgere il solido da dist ruggere nello st ream di fluido ignit o. Al cent ro della fiam m a e nelle sue im m ediat e vicinanze, la t em perat ura causa un’ at om izzazione presso chè ist ant anea di ciò con cui viene a t rovarsi in cont at t o; al crescere della dist anza dalla fiam m a la t em perat ura dim inuisce, fino a generare un am bient e m edio int orno ai 3500- 4000°C ( nei processi ad alt issim a t em perat ura) o ai 2000- 3300°C ( nei casi di processi ad alt a t em perat ura) . A quest e t em perat ure di am bient e i m at er iali non br uciano, né gassificano: vengono at om izzat i, cioè dist rut t i nelle loro com ponent i fondam ent ali. Con quest o m et odo non si può più parlare di ‘com post i’ m a di elem ent i, dunque va da se che non esist ono più com post i nocivi quali NOx, SOx, PCB, diossine, furani et c. Esist ono solo azot o, zolfo, idrogeno, ossigeno, carbonio et c. Tut t e le com ponent i organiche della car ica subiscono quest o processo di at om izzazione, vengono cat t urat e, e port at e via dall’ am bient e per generare gas energet ico; le com ponent i non organiche e pr incipalm ent e t ut t a la part e vet rosa, m inerale e m et allica, vengono fuse in una past a inert e e non nociva, ad alt issim a densit à e resist ent issim a ( grado di durezza scala di Mohs: 5- 6; resist enza a pressioni di 1100kg/ m m 2, r iut ilizzabile in t ant issim i am bit i ( edilizia, fonderia et c.) . L’ efficienza della t ecnologia al plasm a è ir raggiungibile da alt r e t ecnologie: ha una riduzione di volum e fino a 52: 1 ( la m edia si at t est a int orno ai 45: 1) e di m assa fino a 30: 1 ( la m edia si at t est a int orno al 23: 1) e ha punt e di conversione energet ica dell’ 85- 88% . I nolt re un im piant o m edio- piccolo necessit a circa di un 22- 25% dell' energia prodot t a per alim ent arsi, a front e di un 30% circa per un im piant o di t aglia grossa. L' energia r icavabile da un im piant o al plasm a, allo st at o at t uale, può arrivare anche a valor i di densit à di 100- 120 MW/ m 3.

Per approfondire il t em a del m et odo basat o sul plasm a consult are i seguent i art icoli: - la dist ruzione dei rifiut i - t rat t am ent o dell' am iant o - scorie radiat t ive? C' é il plasm a



+ + + + + ALESSANDRO DEMONTI S + + + + + Per

Te cnologie Am bie nt a li Aggiornam ent o: 24/ 03/ 2014


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