Una riflessione sui rapporti fra industria e servizi

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Una riflessione sui rapporti fra industria e servizi Guido M. Rey Master ICT Management UniversitĂ degli studi Bicocca 1


I servizi: un settore trascurato dalla teoria e dalla politica economica ` `

` ` `

La divisione del lavoro consiglia la specializzazione nel caso dei servizi tradizionali I servizi sono impliciti nel concetto di mercato e nell’attività di scambio e migliorano l’efficienza del sistema. I servizi sono attività immateriali e si incorporano nel godimento del bene I servizi sono funzioni rilevanti specie all’interno della Grande Impresa I servizi esauriscono il loro ruolo con il loro utilizzo e non si accumulano 2


I servizi secondo la contabilità nazionale ` ` ` ` `

Il carattere fondamentale è intermediazione Servizi tradizionali: es. commercio, pubblici esercizi, trasporti e comunicazioni, ecc. Servizi monetari, finanziari e assicurativi Servizi alle imprese: es. ICT, R&S, intermediazioni di attività reali, ecc. Servizi esclusivi forniti dalle amministrazioni pubbliche oppure servizi stabiliti dalle norme perché ritenuti indispensabili per la collettività : es. igiene, salute, istruzione, assicurazione e assistenza pubblica, ecc. 3


I difficili rapporti fra industria e servizi ` `

` ` `

Conflitto fra industria e servizi nella creazione e nell’appropriazione del valore aggiunto Per ridurre i costi l’industria ha pensato di dare in outsourcing i servizi perché non considerati parte del core business Corretto per i servizi tradizionali rischioso per i servizi avanzati in quanto si è perduto il know-how Rischioso perché il mercato dei servizi è poco concorrenziale Strategicamente discutibile considerata la dinamica crescente della domanda di servizi 4


I servizi : un settore in continua crescita `

`

` ` `

Fra il 1891 e il 1951: la quota dei servizi aumenta lentamente, perde quota l’agricoltura e si avvantaggia l’industria Fra il 1970 ed il 2008: la quota dei servizi è quasi raddoppiata e sono in diminuzione agricoltura e industria. (Tav.1) Il salto dei nuovi servizi negli anni ottanta Analoga dinamica per l’occupazione L’Italia ha una quota di servizi analoga a quella dei partner europei di pari sviluppo (Tav.2) 5


TAV. 1 Valore Aggiunto al costo dei fattori (prezzi correnti, composizione percentuale) ATTIVITA' ECONOMICHE

1970

1979

1992

2001

2008

quote in percentuale 1

Agricoltura, silvicoltura e pesca

2

Industria in senso stretto di cui: Industrie manifatturiere

8,9

6,5

3,6

2,9

2,3

30,0

30,9

24,5

22,8

20,6

27,5

28,9

21,8

20,3

18,1

9,2

6,9

6,2

5,3

6,2

3

Costruzioni

4

Commercio, ecc. (a)

21,0

22,8

23,7

24,3

22,1

5

Intermediazione monetaria ecc. (b)

14,4

16,2

20,9

24,6

28,0

35,3

39,0

44,5

49,0

50,1

34,8

37,3

36,1

Servizi privati (4+5) Servizi privati al netto attivitĂ immob. 6

16,6

16,7

21,2

20,1

20,8

Totale Servizi

51,9

55,7

65,7

69,1

71,0

TOTALE

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

Altre attivitĂ di servizi

(a) Commercio, riparazioni, alberghi e ristoranti, trasporti e comunicazioni (b) Intermediazione monetaria e finanziaria; attivitĂ immobiliari ed imprenditoriali


TAV.2 Valore Aggiunto principali paesi EU (prezzi correnti, composizione percentuale). Anno 2008 ATTIVITA' ECONOMICHE

1

2

Agricoltura, silvicoltura e pesca Industria in senso stretto di cui: Industrie manifatturiere

Francia

Germania

Spagna

Regno Unito

Euro 15

Italia

2,4

1,2

3,2

0,9

2,1

2,0

16,4

25,6

17,8

17,2

21,4

20,8

14,6

23,9

15,5

14,1

19,1

18,1

5,1

3,8

9,2

5,3

5,3

6,2

3

Costruzioni

4

Commercio, ecc. (a)

19,4

18,5

25,2

24,1

21,5

22,3

5

Intermediazione monetaria ecc. (b)

32,7

28,9

22,4

31,3

27,9

27,7

52,1

47,4

47,7

55,4

49,4

50,0

23,7

22,1

21,9

20,8

21,7

21,0

Totale Servizi

75,8

69,5

69,6

76,2

71,1

71,1

TOTALE

100,

100

100

100

100

100

Servizi privati (4+5) 6

Altre attivitĂ di servizi

(*) Valore Aggiunto ai prezzi base

(a) Commercio, riparazioni, alberghi e ristoranti, trasporti e comunicazioni

(b) Intermediazione monetaria e finanziaria; attivitĂ immobiliari ed imprenditoriali


TAV. 3 Valore Aggiunto al costo dei fattori (Valori concatenati anno di riferimento 2000) ATTIVITA' ECONOMICHE

1970-2008

cambi flessibili

ecu

verso l'euro

l'euro

1970-1979

1979 -1992

1992 - 2001

2001-2008

Tassi di variazione medi annui composti

1

Agricoltura, silvicoltura e pesca

1,1

0,2

3,1

1,3

0,6

2

Industria in senso stretto

2,5

6,1

2,7

2,0

-0,1

2,6

6,8

2,7

2,1

-0,3

di cui: Industrie manifatturiere 3

Costruzioni

0,5

-0,2

1,0

0,8

1,1

4

Commercio, ecc. (a)

2,6

4,6

3,5

3,0

0,7

5

Intermediazione monetaria ecc. (b)

2,8

3,7

5,0

2,1

1,5

2,7

4,1

4,2

2,5

1,1

3,2

1,2

Servizi privati (4+5) Servizi privati al netto attivitĂ immob. 6

Altre attivitĂ di servizi

TOTALE

1,8

3,4

3,4

0,8

0,9

2,3

4,0

3,3

1,9

0,8

(a) Commercio, riparazioni, alberghi e ristoranti, trasporti e comunicazioni (b) Intermediazione monetaria e finanziaria; attivitĂ immobiliari ed imprenditoriali


Alcune riflessioni sulla dinamica del valore aggiunto `

`

` `

A partire dagli anni novanta la produzione incorpora una quota maggiore di beni intermedi e di servizi e aumenta anche la quota delle importazioni. (graf. 1) Nello stesso periodo si osserva un preoccupante e prolungato rallentamento nella dinamica della produttività del lavoro (Tav.4) In passato la crescita della produttività della manifattura compensava quella dei servizi . La modesta crescita degli investimenti non spiega l’insufficiente competitività dell’Italia che ha messo in crisi il modello basato sulle esportazioni 9


1970 1971 1972 1973 1974 1975 1976 1977 1978 1979 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

quota percentuale

RAPPORTO Valore Aggiunto / Produzione c.f. (prezzi correnti )

85,0

75,0

65,0

55,0

45,0

35,0

25,0

Industria in senso stretto Commercio ecc. Intermediazione mon ecc.

10 SERVIZI TOTALE


TAV.4 PRODUTTIVITA' (Valore Aggiunto c.f. prezzi concatenati diviso Ula ) ATTIVITA' ECONOMICHE

1970-2008

cambi flessibili

ecu

verso l'euro

l'euro

1970-1979

1979 -1992

1992 - 2001

2001-2008

Tassi di variazione medi annui composti

1

Agricoltura, silvicoltura e pesca

3,9

2,6

8,5

3,6

2,6

2

Industria in senso stretto

2,8

4,9

4,9

2,2

0,3

3,0

5,6

4,9

2,2

0,0

di cui: Industrie manifatturiere 3

Costruzioni

0,5

2,0

1,4

0,0

-0,9

4

Commercio, ecc. (a)

1,4

2,4

1,5

2,3

0,1

5

Intermediazione monetaria ecc. (b)

-1,5

-0,8

-4,2

-1,4

-0,6

0,8

1,6

0,6

1,0

0,0

1,6

0,1

Servizi privati (4+5) Servizi privati al netto attività immob. 6

Altre attività di servizi

TOTALE

0,3

0,8

0,3

0,1

0,2

1,7

3,0

2,5

1,3

0,2

(a) Commercio, riparazioni, alberghi e ristoranti, trasporti e comunicazioni (b) Intermediazione monetaria e finanziaria; attività immobiliari ed imprenditoriali


Servizi in rete (ISTAT 2009) ` ` ` ` `

`

Tutte le imprese si avvalgono dei servizi bancari. Circa la metà delle imprese usa le rete per acquisire informazioni e servizi post-vendita Circa il 60 % delle imprese ha un sito web con punte di oltre il 90% per le grandi Il servizio più diffuso è la consultazione dei cataloghi Riportato all’universo delle imprese solo un terzo fornisce il servizio di consultazione e la percentuale cresce con la dimensione Gli altri servizi hanno percentuali modeste ma nei servizi sono più presenti 12


Tavola 5- Imprese connesse ad Internet per tipologia di servizi on-line utilizzati – Anno 2008 (valori percentuali sul totale delle imprese con almeno 10 addetti connesse ad Internet)

Accesso ai servizi bancari o finanziari

Acquis. Informaz .imercati (es. sui prezzi)

Acquis. servizi e formato digitale

Acquis. servizi postvendita

Formaz istruzion personal

Totale industria

91,8

67,2

53,6

45,4

14,9

Totale servizi

90,6

62,2

53,6

43,5

23,6

10-49

90,9

63,6

51,3

44,0

17,1

50-99

92,4

72,9

66,2

47,7

25,0

100-249

96,6

79,1

73,3

50,4

26,9

250 e oltre

93,7

87,3

83,4

52,7

43,4

91,3

65,1

53,6

44,6

18,5

ATTIVITA' ECONOMICA CLASSI DI ADDETTI

ATTIVITA' ECONOMICA

CLASSI DI ADDETTI

TOTALE

Fonte: ISTAT. La somma delle quote percentuali per riga può essere superiore a 100.


Tavola 6- Sito Web e tipologia di servizi offerti sul sito web - Anno 2008 (valori percentuali sul totale delle imprese informatizzate con almeno 10 addetti, salvo diversa indicazione)

di cui imprese per tipologia di servizi offerti sul sito web Imprese con sito web

ATTIVITA' ECONOMICA CLASSI DI ADDETTI

catalog o listini prezzi

Ordini prenotaz

vacancy; domande impiego

Persona lizzazprodotti

effettua pagam. on-line

Personal izzazione conten. del sito

ATTIVITA' ECONOMICA

Totale industria

60,0

59,3

17,1

7,7

6,3

4,0

4,1

Informatica e attivitĂ connesse

70,2

43,0

24,0

42,2

5,5

11,8

6,9

Totale servizi

61,2

54,7

32,0

15,2

8,2

9,9

6,6

10-49

57,4

57,2

23,5

8,1

6,7

6,2

4,8

50-99

80,3

57,4

21,3

15,3

7,9

5,7

6,3

100-249

85,7

57,5

20,6

28,9

8,8

8,7

6,0

250 e oltre

91,5

62,7

26,3

48,7

11,5

13,0

9,1

60,5

57,4

23,2

10,8

7,1

6,4

5,1

CLASSI DI ADDETTI

ITALIA

Fonte: ISTAT. La somma delle quote percentuali per riga può essere superiore a 100.


Tavola 7- Scambio automatizzato di dati per tipologia di dati scambiati - Anno 2008 (valori percentuali sul totale delle imprese informatizzate con almeno 10 addetti

di cui imprese che utilizzano lo scambio automatizzato per: Utilizz scambio autom. di dati

ATTIVITA' ECONOMICA CLASSI DI ADDETTI

trasmett e ordini ai fornitori

ricevere fatture elettron.

ricevere ordini dai clienti

inviare fatture elettron.

Scambio informazi oni sui prodotti

Scam bio doc traspo rto

ATTIVITA' ECONOMICA

Totale industria

34,5

59,6

81,9

67,6

38,9

69,9

40,6

Informatica e attivitĂ connesse

42,2

62,7

71,5

49,6

41,9

54,5

37,5

Totale servizi

39,0

64,1

74,3

49,8

30,8

62,4

37,1

10-49

35,0

63,8

82,0

60,2

34,9

69,3

38,4

50-99

40,1

51,4

67,2

60,8

35,6

59,5

43,6

100-249

52,6

42,8

51,8

51,7

36,9

42,9

38,8

250 e oltre

60,4

54,3

52,4

58,9

47,4

44,4

46,6

36,3

61,6

78,6

59,8

35,4

66,6

39,1

CLASSI DI ADDETTI

ITALIA

Fonte: ISTAT. La somma delle quote percentuali per riga può essere superiore a 100.


Le transazioni bilaterali ` ` `

`

Circa un terzo delle imprese si scambia dati in rete Due terzi degli scambi riguarda ordini con clienti e fornitori Quattro quinti riceve fatture in rete e circa un terzo ne invia. Per le fatture ricevute le percentuali diminuiscono con la dimensione mentre aumentano per quelle inviate. Lo scambio di ordini coinvolge oltre il 60% delle imprese ma il 39% per i documenti di trasporto. Riportato all’universo questa ultima voce si tratta del 14% delle imprese % raddoppiata per le grandi 16


Tavola 8 - Scambi informativi per via elettronica, con fornitori e/o clienti, in merito alla gestione della filiera produttiva - Anno 2008

(valori percentuali sul totale delle imprese informatizzate con almeno 10 addetti,

Scambio regolare informazioni gestione della filiera produttiva

ATTIVITA' ECONOMICA CLASSI DI ADDETTI

di cui scambio con fornitori informazioni su: scorte, produz, previs. domand

Andam consegn

di cui scambio con fornitori informazioni su: scorte, produz, previs. domand

Andam consegn

di cui scambio informazioni : siti Web impresa e partner, ecc.

autom atizzat o di dati

ATTIVITA' ECONOMICA

Totale industria

21,6

74,0

84,0

73,0

85,0

79,3

39,0

Informatica e attivitĂ connesse

22,8

72,1

94,6

59,9

83,4

92,0

39,2

Totale servizi

22,2

76,3

80,8

49,3

59,6

82,9

40,9

10-49

21,1

75,3

83,0

62,8

74,6

81,3

37,6

50-99

26,7

72,5

83,2

66,2

76,6

76,0

44,9

100-249

26,6

73,8

80,7

65,6

70,0

82,3

56,8

250 e oltre

33,5

74,6

73,3

61,1

72,4

77,0

68,8

21,9

75,0

82,7

63,1

74,5

80,8

39,8

CLASSI DI ADDETTI

ITALIA

Fonte: ISTAT. La somma delle quote percentuali per riga può essere superiore a 100.


Relazioni con la filiera produttiva e con i fornitori ` ` ` `

`

Circa un quinto delle imprese e un terzo per le grandi hanno relazioni con le imprese della filiera Oltre tre quarti riguarda l’andamento delle scorte e delle consegne . Il canale utilizzato è il sito web Poco più di un quarto delle imprese effettua acquisti in rete e quasi la metà delle grandi Circa la metà delle imprese si avvale della rete per condividere al suo interno gli ordini di acquisto con contabilità (un terzo) e magazzino ( un quarto) L’uso di sistemi ERP è presente nei due terzi delle grandi imprese ma solo nell’8 % delle piccole 18


Tavola 9 - Imprese che condividono per via elettronica al proprio interno le informazioni relative agli ordini di vendita e di acquisto per funzione aziendale e tipologia di strumento di condivisione

(valori percentuali sul totale delle imprese informatizzate con almeno 10 addetti)

imprese che condividono all’interno informazioni su ordini di acquisto

ATTIVITA' ECONOMICA CLASSI DI ADDETTI

funzioni aziendali connesse :

Gestione livelli scorte

contabilità

Strumenti di condivisione automatica utilizzo sistemi ERP

utilizzo applicazio ni CRM

ATTIVITA' ECONOMICA

Totale industria

42,5

25,4

37,8

11,2

20,7

Informatica e attività connesse

40,5

17,7

37,7

20,2

41,8

Totale servizi

41,1

25,1

34,8

11,0

30,6

10-49

39,4

22,6

34,1

7,6

23,3

50-99

55,3

39,9

49,4

27,4

30,4

100-249

66,7

50,5

59,9

43,3

37,8

250 e oltre

73,2

54,0

68,5

63,4

48,5

41,9

25,3

36,6

11,1

24,7

CLASSI DI ADDETTI

ITALIA

Fonte: ISTAT. La somma delle quote percentuali per riga può essere superiore a 100.


Una sintesi ` ` ` `

Il ritardo dell’Italia nella diffusione dei servizi in rete è dovuto alle piccole e medie imprese All’interno delle PMI la condivisione delle informazioni è poco sviluppata La diffusione dei servizi di rete è maggiore nelle imprese che hanno rapporti con l’estero. I servizi in rete sono in prevalenza dedicati alla efficienza gestionale

20


Una sintesi ` `

`

`

(continua)

Incontra difficoltà la diffusione di servizi per allargare le relazioni e la presenza sui mercati Nelle transazioni con l’esterno prevale l’acquisizione di informazioni mentre lo scambio di servizi avviene solo con interlocutori fidati . Le imprese che compiono il salto tecnologico e innovano le loro ICT utilizzano le reti tecnologiche e relazionali per scambiare servizi sia al loro interno e sia con l’esterno La gestione dell’informazione della conoscenza è poco sviluppata specie nelle piccole imprese 21


Gli ostacoli ` ` ` `

`

`

L’incertezza sulla diffusione dei servizi della rete I costi diretti e indiretti per la revisione della organizzazione e della governance dell’impresa. L’incertezza sulle norme che regolano i processi in rete e la sicurezza delle transazioni La carenza di professionalità negli imprenditori piccoli e medi e problemi di governance (comando) La scarsa attenzione dedicata alla acquisizione di dati gestionali e informazioni dall’esterno per elaborare programmi e strategie 22


Prima di innovare con la rete ` ` ` ` `

Analisi dei servizi già presenti in azienda e degli effetti dovuti all'inserimento di nuovi servizi. Acquisizione di tecniche e modelli finalizzati all’analisi della catena del valore Valutazione della integrazione del prodotto con una serie di servizi correlati Ricerca sulle esigenze della domanda attuale e potenziale e posizione dell’impresa nel mercato In sintesi utilizzare la metodologia della SSME 23


Quali politiche ` ` ` ` `

Chiara definizione delle politiche finalizzate alla diffusione dei servizi della rete Incentivazioni correlate all’uso delle reti e/o a favore degli operatori che favoriscono le transazioni in rete. Favorire la ricerca di soluzioni tecnologiche aperte adatte alle piccole e medie imprese italiane Promuovere accordi con le grandi imprese perchĂŠ collaborino al successo della politica industriale Iniziare dalle imprese collegate alle relazioni con l’estero per favorire la competitivitĂ

24


Conclusioni ` `

`

`

L’innovazione non è solo tecnologia ma è marketing, logistica, risorse umane e organizzazione Integrare manufatti e servizi per soddisfare la domanda del servizio fornito dal prodotto senza la sua cessione e creare, così, valore. Le politiche pubbliche non possono limitarsi alla diffusione delle tecnologie e al loro finanziamento ma debbono incentivare il risultato e la performance Le banche favoriscano l’integrazione modificando i parametri nella valutazione del merito di credito

25


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