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MAURO STACCIOLI MARCO TIRELLI OLTREFORMA
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Questo catalogo è stato pubblicato in occasione della mostra “Mauro Staccioli, Marco Tirelli. OLTREFORMA” MAAB Gallery, Milano, 29 novembre 2018 - 18 gennaio 2019 This catalogue was published on the occasion of the exhibition “Mauro Staccioli, Marco Tirelli. OLTREFORMA” MAAB Gallery, Milan, November 29th, 2018 - January 18th, 2019
TESTO DI TEXT BY Gianluca Ranzi REDAZIONE E PROGETTO GRAFICO EDITING AND GRAPHIC DESIGN Gloria Franchi TRADUZIONE TRANSLATION Michael Haggerty CREDITI FOTOGRAFICI PHOTO CREDITS Bruno Bani Giorgio Benni Sergio Borghesi Enrico Cattaneo Enzo Giovinazza Fabio Mantegna RINGRAZIAMENTI ACKNOWLEDGEMENTS Marco Tirelli Archivio Mauro Staccioli Andrea Alibrandi Marco Niccoli
ISBN 978-88-99818-10-4
Nessuna parte di questo catalogo può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell’editore. All rights reserved. No parts of this book may be reprinted or reproduced or utilised in any form by any electronic, mechanical or other means, now known or hereafter invented, any information storage or retrieval system, without permission in writting from the publishers. 2
MAURO STACCIOLI MARCO TIRELLI OLTREFORMA
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Mauro Staccioli, Marco Tirelli. OLTREFORMA exhibition view, MAAB Gallery, Milano, 2018 4
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Mauro Staccioli e Marco Tirelli: l’enigma del visibile e la grana del mondo Gianluca Ranzi
Il punto non è dipingere una mela su un piatto, diceva George Braque, ma ciò che sta tra la mela e il piatto. “Perfetta aria” la chiamerebbe Leonardo Da Vinci, quel che sta tra le cose e scaturisce da dentro di esse, dalla loro profondità, dallo sfumato del mondo secondo cui una cosa, che sia una mela, una figura geometrica, una montagna o un giocatore di carte, non vale per se stessa e per la materialità che esprime, ma per un’oltranza di cui fa parte, un alone circonfuso che l’abbraccia al mondo, un di più che va oltre le sue mere coordinate spaziali. In modo diverso ma convergente la scultura-intervento di Mauro Staccioli e la pittura di Marco Tirelli inducono a superare la soglia del rappresentabile per mostrare che accanto al mondo sensibile è possibile pensare un altro mondo, un al di là della forma che, come la mela di Cezanne, non dice semplicemente se stessa ma rende visibile l’invisibile, pensabile l’impensabile. Per Marco Tirelli l’impensabile è anche la possibilità di dare forma a ciò che non la possiede, far parlare ciò che non ha parola, mostrare il nulla come presenza e non solo come assenza, mentre la scultura di Mauro Staccioli si inserisce nell’ambiente naturale o urbano, in ogni caso antropizzato, per dare una forma alla mutevolezza del mondo e al suo divenire, un rappel a l’ordre di quel dialogo tra stabile e instabile di cui anche l’essere umano è parte integrante. Le forme della scultura di Mauro Staccioli si organizzano intorno alla modulazione volumetrica di una linea curva che è come una continua piega sul mondo: ellissi, mezze lune, cilindri, triangoli dai lati curvi, anelli e dischi le cui forme apparentemente instabili sono colte in uno stato di tensione-rilasciamento, di precarietà elastica, di processualità del divenire. La curvatura e lo sbilanciamento dalla linea retta intaccano lo sviluppo prevedibile del corpo euclideo e descrivono eccentriche evoluzioni, peripezie dello sguardo su paesaggi che non si ripetono mai pur vivendo in una singolare armonia. A contatto diretto con il paesaggio, naturale o urbano, il mondo della scultura di Staccioli non solo non è dato una volta per tutte, ma non torna mai indietro, creando forme continuamente nuove di estrema bellezza e di fortissima carica elegiaca. Eppure le linee tensive delle forme non si dissolvono nella natura ma vi permangono con decisione cercando un appiglio o un punto di equilibrio. Così facendo mostrano una affinità elettiva, una continuità dinamica la cui felice instabilità trova un’eco nella complessità del mondo. Staccioli descrive curve che si potrebbero estendere all’infinito, provengono da forme dal volume finito e che riportano l’attenzione alla complessità della natura, al dinamismo della vita. 6
Mauro Staccioli and Marco Tirelli: the Enigma of the Visible and the Trouble of the World Gianluca Ranzi
The point is not to paint an apple on a plate, Georges Braque said, but what lies between the apple and the plate. “Perfect air”, Leonardo da Vinci would have called it, that which lies between things and that is sparked off within them, from their depths, from the sfumato of the world according to which a thing, whether an apple, a geometric figure, a mountain, or a card player, is of no value for itself or for the materiality it expresses, but for the vagueness of which it is a part, a confused halo that embraces the world, something extra that goes beyond mere spatial coordinates. In a different yet convergent manner, the sculpture-intervention by Mauro Staccioli and the painting of Marco Tirelli lead to a crossing of the threshold of what is representable in order to show that, apart from the sensible world, it is possible to think of another world, one beyond form that, like Cézanne’s apple, does not simply speak about itself but makes the invisible visible and the unthinkable thinkable. For Marco Tirelli the unthinkable is also the possibility of giving a form to what does not possess one, to make what has no words talk, to show nothingness as a presence and not just as an absence, while the sculpture by Mauro Staccioli is part of the natural or urban environment, or in any case one that is man-made, in order to give a form to the changes of the world and its development, a rappel à l’ordre of the dialogue between the stable and the unstable of which human beings are an integral part. The forms of the sculptures by Mauro Staccioli are organised around the volumetric modulation of a curved line that is like a continuous folding of the world: ellipses, half moons, cylinders, triangles with curved sides, rings, and discs whose apparently unstable forms are captured in a state of tension-relaxation, of elastic precariousness, of a developing process. The curves and unbalancing of the straight lines undermine the predictable development of the Euclidean body and outline eccentric evolutions, the vicissitudes of the view of the landscapes which never repeat themselves even while living in a singular harmony. In direct contact with the landscape, whether natural or urban, the world of Staccioli’s sculpture not only never fully reveals itself once and for all, it never goes backwards, but creates continuously new forms of extreme beauty with a strong elegiac charge. And yet the tensive lines of the forms do not dissolve in nature but decidedly remain there searching for a handhold or a point of balance. In this way they demonstrate an elective affinity, a dynamic continuity the successful instability of which finds an echo in the complexity of the world. Staccioli traces out curves that could extend to infinity, yet they derive from forms with a finite volume and that bring attention to the 7
Mauro Staccioli 38° Parallelo, 2010 acciaio corten corten steel 30 x 22 x 22 m Fiumara d’Arte, Motta d’Affermo (ME)
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Storicamente le sue opere affrontano con piena consapevolezza la tradizione della scultura e si inseriscono nel dibattito sui fini e sul futuro di un genere che dalla metà degli anni Sessanta già si declinava in environments, assemblages, installazioni e perfino performance. Arrivato a Milano nel 1968, Staccioli partecipa infatti al rinnovamento del linguaggio della scultura spostando l’attenzione dal volume dell’opera all’ambiente urbano dove essa si inserisce, spesso con soluzioni spettacolari e sorprendenti, che creano vere e proprie apparizioni di forme geometriche monumentali in un delicato equilibrio statico e paesaggistico. Per questo la scultura per Mauro Staccioli rimane sempre un genere che si misura con l’ambiente, come una membrana connettiva, che vi si relaziona attraverso forme, volumi, colori e segni che si aprono nello spazio (a proposito rimane memorabile il muro di cemento di otto metri realizzato nel 1978 alla Biennale di Venezia, un intervento che di fatto ostruiva la vista al viale d’accesso del Padiglione Italia, così come la piramide in acciaio corten di trenta metri del 2010 che sorge in Sicilia su un’altura dominante il mare nel parco-scultura Fiumara d’Arte di Antonio Presti). Così la sua scultura supera l’idea tradizionale dell’accordo monumentale tra volume e massa che ha sempre accompagnato la scultura nella sua evoluzione fino agli anni Cinquanta. Lo fa muovendosi con una costante oscillazione tra la capacità di compenetrarsi con l’ambiente e l’inserzione in esso di forme elementari, non secondo un rassicurante mimetismo, ma con la forza, anche traumatica, dell’epifania dei volumi e del loro colore. Nel 1964 il critico inglese Herbert Read nel testo A Concise History of Modern Sculpture sottolineava come “la nuova scultura, essenzialmente aperta nelle
complexity of nature, to the dynamism of life. In a historical context, his works dealt in full awareness with the tradition of sculpture and were part of the debate about the aims and the future of a genre that, from halfway through the 1960s, was expressed through environments, assemblages, installations, and even performances. In fact, on his arrival in Milan in 1968 Staccioli participated in the renewal of sculptural language by shifting attention from the volume of the work to the urban setting in which it was placed, often with spectacular and surprising solutions that created genuine apparitions of monumental geometric forms in a delicate static and landscape-like balance. For this reason, sculpture for Mauro Staccioli was always a genre that measured itself against the environment, like a connective membrane, one that related to it through forms, volumes, colours, and marks that opened out in space (with regard to this, still memorable is the eight-metre cement wall made in 1978 for the Venice Biennale, an intervention that in fact obstructed the view of the avenue that gave access to the Italian pavilion, just like the thirty-metre Corten steel pyramid, 2010, that rises from a Sicilian hill overlooking the sea in Antonio Presti’s Fiumara d’Arte sculpture park). In this way his sculpture superseded the traditional idea of a monumental harmony between volume and mass that had always been part of sculpture’s evolution until the 1950s. He did so by constantly oscillating between his ability to permeate the environment and to insert into it elementary forms, not according to a reassuring mimesis but with the force, even a traumatic one, of an epiphany of volumes and their colour. In 1964 the British critic Herbert Read, in his A Concise History of Modern Sculpture, underlined how the new sculpture, which was essentially open in form and dynamic in its aims, attempted to mask its mass and ponderousness. It was not cohesive but cursive. Far from searching for a supporting and stabilising point on a horizontal plane, it rose in the air and searched for an ideal movement in space. Far from conforming to an ideal of containment, it was minimally articulated and presented the viewers with aggressive points. Mauro Staccioli’s sculpture is also cursive and articulated, whether when elastically projecting itself towards the landscape or when it presents the viewers with aggressive points and corners. However, here the aggressiveness is never violent but, if anything, it acts to fragment any “abstract ideal of containment”, by presenting in opposition to closed form a detail under tension, a perceptive instability or a proliferation of elastic elements that unhinge the dense and regular movement of closed form and extend outwards, forcing the exterior to react to light by exalting its dynamic development. And so these suspended forms open out to the surrounding environment, from the floor to the walls and the ceiling, from the horizon to close-ups, extending in every direction without ever being closed in on themselves, according to a conception of sculpture that invests above all in space, a ubiquitous and non-authoritarian space where any claim to centrality or hierarchy, to monumental rhetoric or closed blocks, is regularly ignored. In this way there is unfolded a family of homogenous forms that mirror the complexity of life and that induce a form of total contemplation that is no longer concerned with the plastic mass of sculpture, but with the evidence of its relationship with the panta rei that surrounds it, a further proof of a conception of sculpture that has definitively superseded closed form in order to open itself up to a continuous dialogue with space, its history, and the human traces that inhabit it. Marco Tirelli, from his very first shows at Fabio Sargentini’s Attico gallery such as the 9
forme, dinamica nelle intenzioni, cerca di mascherare la sua massa e la sua ponderabilità. Non è coesiva ma corsiva. Lungi dal ricercare un punto di appoggio e di stabilità su un piano orizzontale, si solleva da terra e cerca un movimento ideale nello spazio. Lungi dal conformarsi a un ideale di contenimento è essenzialmente articolata e si rivolge allo spettatore con punte aggressive”. Corsiva e articolata è anche la scultura di Mauro Staccioli, sia che si proietti elasticamente verso il paesaggio, sia che si rivolga verso l’osservatore con punte e spigoli aggressivi. L’aggressività qui non è però mai violenza, ma serve semmai a mandare in frantumi ogni “ideale astratto di contenimento”, opponendo alla forma chiusa un dettaglio in tensione, un’instabilità percettiva o una proliferazione di elementi elastici che scardinano l’andamento serrato e regolare del volume chiuso e lo protendono verso l’esterno, facendolo reagire alla luce ed esaltandone lo sviluppo dinamico. È così che queste forme in sospensione si aprono all’ambiente circostante dal pavimento al muro fino al soffitto, dall’orizzonte al primo piano, estendendosi in ogni direzione, senza mai chiudersi su se stesse, secondo una concezione plastica che investe prima di tutto lo spazio, uno spazio ubiquo e non autoritario dove ogni pretesa di centralità e di gerarchia, di monumentalità retorica e di blocco chiuso viene regolarmente disattesa. Si dispiega così una famiglia di forme omogenee che rispecchiano la complessità del vivente e che inducono una forma di contemplazione totale che non va più alla ricerca della massa plastica della scultura, ma dell’evidenza della sua relazione con il panta rei che la circonda, ulteriore riprova di una concezione della scultura che ha definitivamente superato la forma chiusa per aprirsi invece al continuo dialogo con lo spazio, la sua storia e le tracce umane che lo abitano. Marco Tirelli, fin dalle prime mostre all’Attico di Fabio Sargentini, come quella intitolata Pitture al buio del 1984, ha mostrato una particolare inclinazione a trattare la luce come una presenza che confina e si dissolve nell’ombra, delineando un campo di interferenze e di frammenti dove astratto e figurativo si fondono e dove la figura si astrae dalla sua stessa concretezza e materialità. La grande installazione realizzata per il Padiglione Italia alla Biennale di Venezia del 2013, mostrava proprio un repertorio di forme come apparizioni, come possibilità in divenire che si affacciano alla soglia del rappresentabile e lì si soffermano, spunti da cogliere tra individuazione e nascondimento. Nella sua pittura, come nel disegno o nella scultura che sempre vi corrono paralleli, forme auratiche ma morbide e organiche affiorano dalla superficie o in essa affondano, i bianchi e neri si rincorrono e il chiaroscuro e lo sfumato magicamente individuano figure elementari, tracciati e coordinate, che si smaterializzano nella luce o emergono dall’ombra, perdendo consistenza a favore di atmosfere notturne e misteriose che si generano dalla penombra, e viceversa. È così che le opere di Marco Tirelli mettono in scena una sorta di sospensione spaziotemporale che apre all’esplorazione dell’ignoto e in cui il silenzio meditativo non è mai vuoto, ma un’attonita atmosfera che attende di essere colta dall’osservatore e in cui vibrano tracce, segni, presenze/assenze, memorie e possibilità, illusioni e realtà, essere e non essere. Le immagini si misurano qui secondo una scala di evanescenza che fa emergere tanto le possibilità della rappresentazione quanto la smaterializzazione dell’invisibile.È per questo che l’intervento pittorico con carboncini, inchiostri e tempere nelle opere esposte in mostra configura lo spazio del foglio o della tela come un varco che conduce alla profondità della coscienza, alla scoperta del mistero delle cose e di quell’irrappresentabile dell’oscurità, di cui però non è possibile fare a meno per dare valore alla luce stessa. 10
Marco Tirelli installazione presso il Padiglione Italia installation at the Italian Pavillon, Venezia, LV Biennale di Venezia, 2013
one titled Pitture al buio, 1984, has shown a particular inclination to treat light as a presence that borders on and is dissolved in shadow, to delineate a field of interferences and fragments where the abstract and figurative come together, and where the figure disengages with its own concreteness and materiality. The large installation made for the Italian pavilion at the 2013 Venice Biennale revealed a repertoire of forms as apparitions, as developing possibilities on the threshold of the representable, and there they paused to become starting points to be discovered, suspended between recognition and concealment. In his painting, as in his drawing and sculpture, his auratic and austere forms flow from the surface or sink into it, and the chiaroscuro and veiling magically pinpoint elementary figures that are dematerialised in the play of light and shade, losing their consistency in favour of nocturnal and mysterious atmospheres that are generated by the light, and vice versa. And so the works by Tirelli have performed a kind of space-time suspension that opens up to an exploration of the unknown, and in which the meditative silence is never empty but is a shocked atmosphere that awaits being discovered by the viewer, and in which there vibrate traces, marks, presences/absences, memories and possibilities, illusions and reality, being and non-being. It is due to this that the pictorial intervention with charcoal, ink or tempera in the works on show, configure the space of the sheet of paper or the canvas as a gap leading down to the depths of conscience, to the discovery of the mystery of things, and of what cannot be represented by darkness but that, however, we cannot do without for giving value to light itself. It is worthwhile remembering what Maurice Merleau-Ponty wrote in Eye and Mind, metaphorically dedicated to CĂŠzanne, when he claimed that “painting, even when it 11
Vale la pena ricordare quanto Maurice Merleau-Ponty scriveva nell’Occhio e lo spirito, idealmente dedicato a Cezanne, sostenendo che “la pittura, anche quando sembra destinata ad altri scopi, non celebra mai altro enigma se non quello della visibilità”. L’enigma del visibile sta in ciò che lo rende possibile o impossibile, e proprio queste due condizioni sono quelle che definiscono la soglia attraverso cui Marco Tirelli fa apparire l’invisibile con il declinare infinito delle sue figure-cellula che sembrano sempre sul punto di aprirsi in una molteplicità di rappresentazioni, come avveniva sulle pareti della sala alla Biennale del 2013, nell’installazione in Sant’Agostino a Bergamo nel 2005 o nel grandioso muro di pittura ideato nel 2016 per il Musée d’Art Contemporain di SaintEtienne. Il visibile qui fa emergere l’invisibile, ne è sempre intimamente connesso, lo si sente premere dal di sotto delle forme affioranti o nelle grandi tele contrastate in diagonale di bianco e nero, nei cassoni aggettanti e inclinati, dietro gli spigoli dei monoliti e nell’immobilità silenziosa dei meccanismi o delle pedane sul nulla, vere siepi leopardiane che limitano lo sguardo per affinare la vista interiore. Dopotutto queste opere funzionano come finestre che si fanno espressione del limite tra interno ed esterno, verso un altrove che vive tra la parola e il silenzio, tra il visibile e l’invisibile, nello sfumato che sfugge alla definizione perentoria della forma e lascia invece intravedere la grana del mondo, il pulviscolo di ordine e caos che attraversa la vita.
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seems destined for other ends, never celebrates an enigma except that of visibility”. The enigma of visibility is to be found in what makes it possible or impossible, and these very two conditions are what define the threshold through which Marco Tirelli makes the invisible appear with the infinite development of his figures-cells that seem on the point of opening out into a multiplicity of representations, as happened on the walls of his room at the 2013 Venice Biennale, in the installation in Sant’Agostino in Bergamo in 2005, or in the grand wall of painting created in 2016 for the Musée d’Arte Contemporain in Saint-Etienne. Here the visible causes the emergence of the invisible with which it is always intimately connected; we feel it pushing up from beneath the forms that have emerged or in the large canvases contrasted diagonally by black and white, in the jutting and inclined chests, behind the corners of the monoliths, and in the immobile silence of the mechanisms or the platforms over nothingness, genuine Leopardi-like hedges that limit the view in order to refine the inner eye. After all, these works function as windows that act as an expression of the boundary between inside and out, and that look towards the “somewhere else” that exists between words and silence, between the visible and the invisible, in the sfumato that escapes the peremptory definition of the form and that, instead, allows a glimpse of the trouble of the world, the fine dust of the order and chaos that invades life.
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Mauro Staccioli, Marco Tirelli. OLTREFORMA exhibition view, MAAB Gallery, Milano, 2018 15
Mauro Staccioli Anello, 1995 ferro e cemento iron and concrete Ă˜ 100 x 10 cm
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Marco Tirelli Senza titolo, 2012 acrilico e inchiostro su tela acrylic and ink on canvas 222 x 172 cm
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Mauro Staccioli, Marco Tirelli. OLTREFORMA exhibition view, MAAB Gallery, Milano, 2018 20
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Mauro Staccioli Senza titolo (Triangolo lati curvi), 2010 acciaio corten corten steel 180 x 166 x 24 cm
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Marco Tirelli Senza titolo, 2003 inchiostro e tempera acrilica su tavola ink and acrylic tempera on panel 120 x 150 cm
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Mauro Staccioli, Marco Tirelli. OLTREFORMA exhibition view, MAAB Gallery, Milano, 2018 27
Mauro Staccioli Ellisse, 2010 acciaio corten corten steel 63 x 80 x 15 cm
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Mauro Staccioli Cerchio imperfetto, 2010 acciaio corten corten steel 73,5 x 71 x 18 cm
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Mauro Staccioli, Marco Tirelli. OLTREFORMA exhibition view, MAAB Gallery, Milano, 2018 32
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Marco Tirelli Senza titolo, 2011 inchiostro e tempera acrilica su tela ink and acrylic tempera on canvas 150 x 138 cm
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MAURO STACCIOLI
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Biografia Mauro Staccioli nasce nel 1937 a Volterra e si diploma all’Istituto d’Arte nel 1954. Gli inizi della sua attività artistica sono saldamente intrecciati all’esperienza didattica e a quella di intellettuale e politico militante. Dopo un primo periodo in cui sperimenta la pittura e l’incisione, dalla fine degli anni Sessanta si dedica alla scultura, concentrandosi sul rapporto tra arte e società e sviluppando l’originale idea di una scultura che si pone in stretta relazione con il luogo - inteso nella sua concezione sia fisica che sociale - nel quale e per il quale è stata realizzata. Il luogo assume così nel lavoro di Staccioli un ruolo centrale in quanto senza di esso non esisterebbe nemmeno la scultura. Nel 1972 matura l’idea di organizzare una serie di “sculture-intervento” nella città di Volterra; la mostra Sculture in città segna una svolta, aprendo agli spazi urbani quel che fino ad allora era relagato solo negli spazi chiusi di gallerie e musei. Staccioli ricerca e genera una “scultura-segno” che nasce dall’attenta osservazione di uno spazio e che dialoga con esso sottolineandone le caratteristiche e alterandone la consueta percezione, suscitando domande e possibili risposte. Partecipa alle Biennali di Venezia del 1976 e del 1978, anno in cui realizza il celebre Muro, una parete di cemento di 8 metri che ostruisce la visuale del viale d’accesso al Padiglione Italia ponendosi quale segno critico e provocatorio. L’artista sviluppa fin da principio un linguaggio caratterizzato da una geometria essenziale e dall’uso di materiali semplici come il cemento e il ferro, non senza un implicito rimando all’uso che se ne faceva nella città in quegli anni. A partire dagli anni Ottanta il lavoro di Staccioli riscuote una crescente attenzione all’estero. In questi anni il suo linguaggio perde la durezza e l’aggressività che lo caratterizzavano, e che rifletteva l’aspro e violento clima politico, per sviluppare nuove forme sculturali. Nascono così opere che sfidano gli equilibri statici generando effetti di straniamento nell’osservatore. Negli anni Novanta l’artista continua a sperimentare nuove forme: anelli che mettono in risalto il paesaggio, tonfi in equilibrio precario, sfere che appaiono quasi metafisicamente all’interno di una spazio quale la piana di Ozieri in Sardegna (1995). In anni recenti la feconda ricerca di Staccioli si è concretizzata in diverse installazioni in Italia e all’estero. Staccioli è membro associato dell’Académie Royale des Sciences, des Lettres et des Beaux-arts de Belgique e Accademico Nazionale di San Luca. Muore a Milano l’1 gennaio 2018.
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Biography Mauro Staccioli was born in 1937 in Volterra, and earned a degree at the Art School in 1954. His beginnings as an artist are strictly linked to his teaching experience and his intellectual and political activism. After an early stage in which he experimented with painting and engraving, at the end of the 60s he embraced sculpture, focusing on the relationship between art and society, and developing his original idea of a sculpture that is intrinsically related with the place - both in its physical and social connotations - in which and for which it was created. In 1972 Staccioli came to the idea of organizing a series of “sculpturesinterventions” in the city of Volterra. The resulting exhibition, entitled Sculture in città, marked an artistic turning-point, making available to the urban space what had, until then, been confined to the closed spaces of galleries and museums. Staccioli researched, and produced, a “sign-sculpture” that originates from the close observation of a space, and interacts with it, emphasizing its peculiarities and altering its usual perception, thereby arousing questions and providing possible answers. He took part to the Venice Biennials of 1976 and 1978. In that year he created his famous Muro, a 8 meter-high concrete wall obstructing the view of the entrance to the Italian Pavilion - a critical, provocative statement. Right from his debut, the artist had developed a language characterized by an essential geometry and by the use of simple materials such as concrete and iron, which implicitly alluded to the use that was made of them for urban architecture in those years. Since the 1980s Staccioli’s work began to attract critical attention abroad. In those years, the artist’s language lost the harshness and aggressiveness that were among his distinguishing features, and reflected the harshness and violence of the political climate. He came up with new sculptural forms, which led to new works that challenged the static balance, generating estrangement effects in the spectators. In the 90s the artist carried on with his experiments on new forms - this time rings that underlined aspects of the landscape, or circles poised in an unstable balance, or spheres that appear, almost metaphysically, in the Orzieri plane in Sardinia (1995). Staccioli is an associate member of the Belgian Académie Royale des Sciences, des Lettres et des Beaux-arts and is a member of the Accademia Nazionale di San Luca. He died in Milan on 1 January 2018.
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Mauro Staccioli, Seneffe ‘14, 2014 acciaio tubolare verniciato varnished tubular steel, Ă˜ 1000 x 22 cm Mauro Staccioli. Sensibile ambientale, exhibition view Terme di Caracalla, Roma, 2018 40
Mostre personali solo exhibitions 2018 – Milano, MAAB Gallery, OLTREFORMA – con with Marco Tirelli – Roma, Terme di Caracalla, Mauro Staccioli. Sensibile ambientale – Firenze. Galleria Il Ponte, Mauro Staccioli. Lo spazio segnato / Marking Space 2016 – Lonigo (VI), Villa Pisani Bonetti, Arte Contemporanea a Villa Pisani: Pino Pinelli / Mauro Staccioli – Roma, Galleria d’Arte Marchetti, Mauro Staccioli. Creare scultura significa esistere in un luogo 2015 – Lissone (MB), MAC – Museo d’Arte Contemporanea, Arc#ive 1: Mauro Staccioli 2014 – Seneffe, Château, Mauro Staccioli – Bruxelles, Galerie Artiscope e and Galerie Nardone, Mauro Staccioli. Drawings and sculptures, double exposition 2013 – Pomarance (PI), Scuderie di Palazzo Bicocchi, Mauro Staccioli. Anteprima del segno – Morterone, Arte Natura Poesia. Interventi a Morterone 2013, Mauro Staccioli. Forme Perdute 2012 – Firenze, Galleria Il Ponte, Mauro Staccioli. Gli anni di cemento 1968-1982 – Parma, Galleria d’Arte Niccoli, Mauro Staccioli. Gli anni di cemento 1968-1982 – Milano, Arte Studio Invernizzi, Mauro Staccioli. Forme perdute – Bruchsal, Kunstverein “Das Damianstor” Bruchsal, Mauro Staccioli. Kleinplastiken, Modelle und Zeichnungen 2011 – Catanzaro, Parco Archeologico di Scolacium e and MARCA – Museo delle Arti Catanzaro, Intersezioni 6. Mauro Staccioli. Cerchio imperfetto – Milano, Progettoarte-elm, Mauro Staccioli. La tensione costruita. Opere nel corso del tempo (1971-2009) 2010 – Padova, Fioretto Arte Contemporanea, Mauro Staccioli. Lo spazio nudo 2009 – Volterra (PI), sedi varie various locations, Mauro Staccioli. Volterra 1972/2009. Luoghi d’esperienza – Mantova, Corraini Arte Contemporanea, Mauro Staccioli. All’origine del fare. Le grandi dimensioni
2008 – Prato, Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Mauro Staccioli. Pensare la scultura 2007 – Bruxelles, Galerie Artiscope 2006 – La Jolla, Athenaeum Music & Arts Library, Mauro Staccioli. Drawings and small sculptures – Bergamo, Galleria Fumagalli 2004 – Firenze, Galleria Il Ponte, Mauro Staccioli. Sculture e progetti 2003 – Los Angeles, Italian Cultural Institute, Mauro Staccioli in California – La Louvière, Musée Ianchelevici, Mauro Staccioli. Le lieu de la sculpture – Padova, Galleria Fioretto – Mogliano Veneto, Laboratorio Internazionale della giovane scultura, Mauro Staccioli, in entrata e uscita 2002 – Barcelona, Galeria Greca, Mauro Staccioli a Barcelona – Manresa, Fundaciò La Caixa Manresa, Manresa – Egmond Aan Zee Galerie Conny Van Kasteel 2001 – Bruxelles, Galerie Artiscope 2000 – Seoul, Italian Cultural Institute, Mauro Staccioli. Drawing in sculpture – Los Angeles, Italian Cultural Institute, Mauro Staccioli: Tondo 1970-2000 – Mogliano Veneto, Il Brolo Centro d’Arte e Cultura, Omaggio a Mauro Staccioli – Milano, A arte Studio Invernizzi, Idea dell’oggetto dell’idea – Bruxelles, Istituto Italiano di Cultura 1999 – Pergine Valsugana, Castello di Pergine, Ponte levatoio – Scultura e ambiente 1972-1999 1998 – San Diego, Porter-Troupe Gallery 1997 – Roma, A.A.M. Architettura Arte Moderna, Mauro Staccioli. Scultura: dall’idea alla costruzione – Pesaro, Centro per le Arti Visive – Panicale (PG), Elogio della scultura 1996 – Vignate (MI), Palazzo Municipale e sedi varie and various locations – San Giovanni Valdarno (AR), Casa Masaccio e and Corso Italia – Munchen Elisenstrasse 41
– Bruxelles, Fondation Européenne pour la Sculpture, Parc Tournay-Solvay – Bruxelles, Galerie Artiscope – Roma, Museo Laboratorio Università La Sapienza – La Jolla, Museum of Contemporary Art San Diego
– Milano, Mercato del Sale – Omegna (VCO), Galleria d’Arte Contemporanea Spriano – Macerata, Pinacoteca comunale, Mauro Staccioli. Il segno come scultura – Roma, Galleria al Ferro di Cavallo
1995 – Genova, Galleria La Polena, Idee costruite. Disegni e progetti di Mauro Staccioli – Venezia, Galleria Traghetto – Bolzano, Museion - Museo d’Arte Moderna e Contemporanea – Milano, A arte Studio Invernizzi – Tortolì (NU), Porto Frailis – Arbatax, Su logu de s’iscultura
1980 – Trieste, Scuola Caprin, Scultura: lavoro critico – Martina Franca (TA), Fondazione Studio Carrieri Noesi – Bari, Expo Arte – Salerno, Centro d’Arte “La Boîte” – Warszawa, Galleria Studio
1994 – Seoul, Gallery Nine, Small Sculptures and Drawings – Milano, Galleria Maria Cilena 1993 – Lienz, Galerie Gaudenz Pedit, Mauro Staccioli. SculturaIdee-Progetti – Ancona, Galleria Il Falconiere
1978 – Mantova, Rotonda di San Lorenzo – Milano, Studio D’Ars – Roma, Galleria al Ferro di Cavallo, Interventi nell’ambiente urbano – Bari, La Cooperativa Esperienze culturali 1977 – Vigevano (PV), Castello Visconteo, Lettura di un ambiente – Suzzara (MN), Galleria Civica d’Arte Contemporanea
1992 – Milano, Fondazione Mudima per l’Arte Contemporanea – Milano, Galleria Erha
1976 – Pavia, Galleria Fabbrica – Bergamo, Galleria G 72
1991 – Padova, Fioretto Arte Contemporanea – Roma, Galleria Mara Coccia – Woodside, Djerassi Foundation
1975 – Milano, Studio Santandrea – Parma, Galleria Bocchi – Lodi, Studio Il Gelso
1990 – Seoul, Kwachon National Museum of Contemporary Art – Santa Monica, Shoshana Wayne Gallery
1974 – Torino, Piazza Solferino, Condizione città – Como, Galleria Colonna arte moderna e contemporanea – Lecco, Galleria Stefanoni – Firenze, Studio Inquadrature 33 – Milano, Piazzetta della Galleria Manzoni, Libreria Internazionale Einaudi
1989 – Siena, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università degli Studi di Siena, Disegno in scultura – Genova, Galleria La Polena 1988 – Milano, Mercato del Sale 1987 – Milano, Rotonda della Besana, Besanaottanta – Woodside, Djerassi Foundation – La Jolla, Museum of Contemporary Art San Diego 1986 – Milano, Mercato del Sale 1984 – Como, Galleria Pantha Arte 1983 – Milano, Mercato del Sale – Trieste, Studio Nadia Bassanese 1981 – Milano, Studio Santandrea, Il disegno dell’idea e la pratica della scultura 42
1973 – Lodi, Galleria Il Gelso – Milano, Studio Santandrea 1972 – Firenze, Studio Inquadrature 33 – Milano, Galleria Toninelli – Volterra (PI), sedi varie various locations, Sculture in città 1970 – Milano, Centro Culturale e and Galleria San Fedele
a destra: on the right: Mauro Staccioli, installazione, installation, XXXVIII Biennale Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia, Venezia, 1978
Mostre collettive Group exhibitions 2018 – Macerata, GABA.MC – Galleria dell’Accademia di Belle Arti, Il Falconiere. Opere dalla collezione Alfio Vico 2017 – Prato, Galleria Open Art, Utopia e progetto. Sguardi sulla scultura del Novecento 2016 – San Giovanni Valdarno (AR), Casa Masaccio, Altri racconti – Bologna, Galleria Spazia, Ferro e Fuoco – Monza, Galleria Cart, Ovali 2015 – Milano, Maria Cilena Arte Contemporanea, Il tempo delle pause – Volterra (PI), Badia Camaldolese, Volterra ’73 memoria e proiezione 2014 – Lecco, Palazzo delle Paure, Morterone: una soglia poetica. Natura Arte Poesia – Milano, Triennale di Milano, Milano Gallerie. Dalle parti della scultura e della pittura – Milano, Museo della Permanente, Nati nei ’30. Milano e la generazione di Piero Manzoni
2010 – Milano, Rotonda della Besana, Il grande gioco. Forme d’arte in Italia 1947-1989 – Racconigi (TO), Castello di Racconigi, Scultura Internazionale a Racconigi 2010. Presente ed esperienza del passato – Rovereto (TN), MART – Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, Poesia visiva. What to do with poetry. La collezione Bellora al Mart 2009 – Milano, Museo della Permanente, Sculture nella città. Progetti per Milano – Pistoia, Palazzo Fabroni, Arte/Natura – Natura/Arte. Paesaggio e arte contemporanea in Toscana – Martina Franca (TA), Palazzo Barnaba, Fondazione Noesi per l’Arte Contemporanea, L’immaginazione al potere: l’arte, gli artisti e il ’68 2008 – Beijing, Villaggio Olimpico, Casa Italia, L’energia della materia – Rovereto di Gavi (AL), Tenuta La Giustiniana, Arte contemporanea in Giustiniana – Vigevano (PV), Castello Sforzesco e and Pinacoteca, Futurismo e modernità. Artisti e collezionisti in Lomellina
2013 – Racconigi (TO), Castello di Racconigi, Scultura Internazionale a Racconigi 2013. Pensare lo spazio: dialoghi tra natura e immaginazione – Cagliari, Musei Civici, Antico Palazzo di Città, Gli Spazi dell’Arte. Dall’Arte Programmata al Minimalismo – Catanzaro, Centro per l’Arte Contemporanea Open Space, Hic et Nunc, un segno d’artista – Lucca, Must Museo della Città di Lucca, Palazzo Guinigi, Al centro dello sguardo. Sensibilità estensibili, diffusione e conoscenza dei diritti umani 2012 – Milano, Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei di Villa Clerici, Immagine della Luce. Artisti della contemporaneità internazionale per Villa Clerici 2011 – Tivoli (RM), Villa Adriana, Villa Adriana. Dialoghi con l’Antico – San Giovanni Valdarno (AR), Casa Masaccio, Mauro Staccioli. Ripensare l’urbano – Rovereto (TN), MART – Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, Percorsi riscoperti dell’arte italiana. VAF-Stiftung 1947-2010 – Spilimbergo (PN), Fondazione Ado Furlan, Percorsi nella scultura italiana dell’800 e ‘900 – Venezia, Palazzo Zenobio Collegio Armeno, Nove artisti per la ricostruzione 43
– Siena, Università degli Studi, Facoltà di Lettere e Filosofia, Segni contemporanei – Roma, Accademia Nazionale di San Luca, Per una collezione del disegno contemporaneo 2007 – Pisa, Luoghi d’Incontro. Generazioni in Arte. Artisti in mostra a Pisa – Varese, Villa Mirabello, Carte d’Arte – 72 libri d’artista delle edizioni Colophon – Milano, Fondazione Arnaldo Pomodoro, Fondazione Arnaldo Pomodoro. La Collezione permanente – Matera, Parco Scultura La Palomba, Cinque grandi sculture per il parco: Coletta, Paradiso,Staccioli – Martina Franca (TA), Palazzo Barnaba, Fondazione Noesi per l’Arte Contemporanea, Prima e dopo il “bilancio”. Appunti (o tracce) per una collezione, ovvero … spunti per un nuovo inizio… 2006 – Jeju, Jeju International Sculpture Symposium – Tivoli (RM), Villa d’Este, Sculture in Villa – Morterone (LC), sedi varie various locations, Morterone. Natura e arte. Interventi all’aperto – Carrara (MS), XII Biennale Internazionale di Scultura 2005 – Lodi, Naturarte 2005 – Vicenza, Basilica Palladiana, Da Martini a Mitoraj. La scultura moderna in Italia 1950-2000 – Milano, Fondazione Arnaldo Pomodoro, La scultura italiana del XX secolo – Firenze, Palazzo Strozzi, 10x10 – Todi (PG), Galleria Extra Moenia, All’ombra d Bramante: foto, progetti, disegni – Gubbio (PG), XXIV Biennale di scultura – Roma, Acquario Romano, Casa dell’Architettura, 5 Installazioni – Volterra (PI), Generazioni in arte – Padova, Galleria Fioretto, Piccole e grandi sculture da una collezione privata 2004 – Pisa, Centro attività espressive Villa Pacchiani di Santa Croce sull’Arno, Mostra della Collezione Peruzzi, – Milano, La Triennale, Da Balla alla Transavanguardia. Cento anni di arte italiana alla Farnesina – Agliè (TO), Scultura Internazionale ad Agliè 2003 – San-Choeng, Symposium de sculpture international 2002 – Acqui Terme (AL), Spazio espositivo ex Caimano, La scultura lingua viva. Arturo Martini e il rinnovamento della scultura in Italia nella seconda metà del Novecento 2001 – Milano, Museo della Permanente, Società per le Belle Arti 2001. Esposizione straordinaria dei Soci della Permanente – Milano, Studio D’Ars, Il dubbio luogo della ricerca 44
2000 – Rosenheim, Stadtische Galerie, Zwischen Figur und Korper – Lecco, Musei Civici Villa Manzoni – Bergisch Gladbach, Stadtische Galerie Villa Zanders 1999 – Bergamo, GAMEC - galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, Il secolo della scultura italiana 1998 – Carrara (MS), IX Biennale Internazionale di Scultura – Quito, Parque Metropolitano de Quito, Primer Simposio de Exculturas 1997 – Roma, Villa Glori, Varcare la soglia. Dieci artisti contemporanei a Villa Glori – Roma, A.A.M. Architettura, Cataloghi originali – Pavia, Castello Visconteo, Segni e disegni della scultura – Soncino (CR), Rocca Sforzesca, Tramiti. Immagini dell’arte italiana – Greve in Chianti (FI), Tuscia electa, – Luino (VA), Palazzo Verbania, Ventidue scultori sul lago. Materia ispirata - Tendenze 1996 Castelfranco Veneto (TV), Casa del Giorgione, Atelier d’artista (esposizione in tempo reale n. 22) di Franco Vaccari Gibellina (TP), Fondazione Orestiadi, Mostra contemporanea Sartirana Lomellina (PV), Castello di Sartirana, Scultura e colore Trieste, Castello di Miramare, Scultura nel parco Cantù (CO), Parco e Sala Comunale,Tra peso e leggerezza. Figure della scultura astratta in Italia 1995 – Venezia, XLVI Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea La Biennale di Venezia, Artelaguna ’95, – Venzone (UD), Palazzo Comunale, La memoria dell’antico. Carlo Ciussi, Mauro Staccioli – Milano, Studio degli Angioli, La persistenza della memoria – Ozieri (SS), Centro culturale S. Francesco, Museo all’aperto, La pietra, il ferro. Scultura contemporanea – Lancenigo di Villorba (TV), Villa Domenica, Lineainfinita – Milano, Museo Bagatti Valsecchi, Memorie: cinquant’anni dopo 1945-1995 – Morterone (LC), Morterone Natura e Arte: progetti – Milano, Museo della permanente, Percorsi dell’astrazione a Milano – Spilimbergo (PN), Casa Furlan, Scultura internazionale – Padova, Palazzo della Ragione, Giardini di Giotto, Scultura e oltre, XVI Biennale Internazionale del Bronzetto e della piccola scultura – Perugia, CERP – Centro Espositivo della Rocca Paolina, Trilogia, V edizione, R. Aricò, M. Staccioli, C. Dynys 1994 – Prato, Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Di carta e d’altro. Libri d’artista
– Venezia, Peggy Guggenheim Collection, Libri d’artista italiani del Novecento
– Gubbio (PG), sedi varie various locations, Traccia corporea
1993 – Milano, Farsetti Arte, Scultori a confronto. Il modo e i modi – Brescia, Palazzo Martinengo, Navigatori solitari. Giuseppe Chiari, Emilio Isgrò, Pino Pinelli, Mauro Staccioli, Franco Vaccari – Chicago, Athenaeum, Chicago International Biennale (sezione Architecture-Art-Nature) – Brandenburg, Niederlausitz, Europa – II Biennale 1993 – Vanzago (MI), Bosco WWF, Materiali natura (ovvero la natura dei materiali) – Milano, Sala Mostre del Politecnico, Utopie metropolitane
1986 – Roma, EUR, XI Quadriennale di Roma – Oberhausen, Annäherungen – Lago di Monate (VA), Artelago. Opere d’arte per la superficie acquatica – Suwały, Wigry ’86
1992 – Spilimbergo (PN), Casa Furlan, Aspetti della scultura italiana del dopoguerra – Prato, Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Collezione permanente del Museo – Savona, Fortezza del Priamar, Colombiane ’92 – Gubbio (PG), Gubbio ’92. XXI Biennale di scultura. Metallo terra cemento – Bergamo, Prato della Fara, Ex chiesa di S. Agostino, Staccioli-Benedetti-Cattaneo 1991 – Reggio Emilia, Sala Esposizioni Antico Foro Boario, Materiali della scultura italiana 1960-1990 – Padova, Palazzo della Ragione, XV Biennale Internazionale del Bronzetto e della piccola scultura – Andorra, 8 Escultores, – Milano, Spazio Ansaldo, Arte e Architettura. Proposte per l’ambiente urbano – Stockholm, Liljevalchs Kousthall, Il miraggio della liricità. Arte astratta in Italia – Ancona, Premio Marche 1991 - Biennale d’arte contemporanea 1990 – Taiwan, Museum of Art, Italian Contemporary Art – Prato, Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Museo d’Arte Contemporanea a Prato. La collezione 1988-1990 – Milano, Palazzo della Permanente, Scultura a Milano 1945-1990 – Milano, Centro Sociale Culturale dei Sardi, Il Gruppo di Iniziativa 1960-1967 – Seoul, The National Museum of Contemporary Art, Seul International Art Festival 1988 – Kassel, Museum Fridericianum, Schlaf der Vernunft – Roma, Parco Sant’Alessio, Forme per il cemento. Sculture nel mondo dal 1920 a oggi – Malcesine (VR), Castello Scaligero, Antiromantica – Prato, Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Europa oggi. Arte contemporanea nell’Europa Occidentale – Seoul, Parco Olimpico, Olimpiade des Artes – Wrocław, The 4th International Triennale of Drawings
1985 – Montepulciano (SI), Palazzo Ricci, Tra concettualità e rappresentazione – Athens, Skironio Museum, 5th International Biennale of Sculpture 1985 1984 – Lyon, E.L.A.C., Costruire l’illusione. Avalle. Coletta. Colombo. Staccioli. Trotta – Sommacampagna (VR), Ca’ Zenobia/Villa Fiocco, Idiomi della scultura contemporanea, II Rassegna Internazionale di Scultura – Milano, Centro Annunciata, Progetti di scultura/ architettura a destinazione pubblica 1983 – Tel Hai, Tel Hai 83. Contemporary Art Meeting – Ascoli Piceno, Civica Galleria d’Arte Contemporanea, Un’idea meccanica 1982 – Regensburg, Stadtische Galerie, Noi altri - Wir Anderen – Voghera (PV), Spazio Arte Cultura, Scultura oggi – London, Hayward Gallery, Arte italiana 1960-1982, – Almada, Alternativa. 11 Festival Internacional de Arte Viva – Roma, Palazzo delle Esposizioni, Linee della ricerca artistica italiana – Pistoia, Fattoria di Celle, Spazi d’Arte ’82 – Art Espaces ‘82 1981 – Pavia, Castello Visconteo, Lombardia: vent’anni dopo. Ricerche artistiche 1960-1980, – Athens, Centro culturale del Comune di Atene, Milano. 10 scultori contemporanei, – Paternò (CT), Scalinata settecentesca, Continuo/ Discontinuo (Tra originario e originale) – Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Arte e critica 1981 – Bergamo, Piazzale Sant’Agostino, Deserto – Verona, Museo di Castelvecchio, Il luogo della forma. Nove scultori a Castelvecchio – Lecco, Villa Manzoni, 30 anni d’arte italiana 1950-1980. La struttura emergente e i linguaggi espropriati – Ancona, Palazzo Bosdari, Galleria d’Arte Moderna, La critica dell’arte 1980 – Warsaw, Galleria Studio, Lucci-Mariani-Staccioli-Stefanoni – Milano, Mercato del Sale, Progettazione poetica – Suzzara (MN), Galleria Civica d’Arte Contemporanea, Suzzara: il fiume, la gente, la festa 45
1979 – Martina Franca (TA), sedi varie various locations, Incontri di Martinafranca ‘79 – Ravenna, Museo d’Arte della città – Loggetta Lombrardesca, La Section d’or – Milano, palazzo delle ex Stelline, Design e Design 1978 – Venezia, XXXVIII Biennale Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia, Danna natura all’arte, dall’arte alla natura. Natura praticata – Campione d’Italia (CO), Civica Galleria d’Arte Moderna, II Biennale Internazionale di Scultura – Termoli (CB), Castello Sveso, Premio Castello Svevo 1977 – Padova, Palazzo della Ragione, XI Biennale Internazionale del bronzetto e della piccola scultura – Ottawa, National Gallery of Canada – Forlì, Palazzo Albertini – Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Arte in Italia 1960-1977 – Firenze, Istituto degli Innocenti, Firenze. Democrazia e cultura per la Spagna – Milano, Studio Marconi, Oggetto e processo in pratica 1976 – Venezia, XXXVII Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia, Ambiente, partecipazione, strutture culturali. Ipotesi e realtà di una presenza urbana conflittuale – Verbania (VCO), Museo del Paesaggio, aptico. Il senso della scultura – Gubbio (PG), Palazzo dei Consoli, Gubbio ’76. Biennale della ceramica, metalli, legno, tessuti e altri materiali – Milano, Museo della Permanente, Disegno e piccola scultura 1975 – Padova, Palazzo della Ragione, X Biennale Internazionale del Bronzetto e della piccola scultura – Milano, Studio Marconi, Spazio Attivo – Struttura – Roma, Galleria Rondanini – Civitanova Marche (MC), Palazzo delle Esposizioni, IV Triennale dell’Adriatico, Mostra del disegno 1974 – Torino, Interventi nello spazio urbano – Firenze, Chiostro Basilica di San Lorenzo, I Biennale d’Arte Contemporanea “Botticelli” – Verbania (VCO), Verbania ’74, Biennale internazione di sculutra contemporanea all’aperto, Sculturincontro – Suzzara (MN), XXVII Premio Suzzara – Arese (MI), Biennale di Arese. Premio Nazionale di Scultura – Lecco, Villa Manzoni, Sala delle Scyderie, “… Que bien resiste!” L’idea di resistenza nell’arte contemporanea – Seregno (MB), Salone Comunale, V Premio Scultura Seregno-Brianza – Milano, Museo della Permanente, XXVIII Biennale Nazionale d’Arte Citta di Milano, Presenze e tendenze nella giovane arte italiana 46
1973 – Gubbio (PG), VII Biennale d’Arte del metallo di Gubbio – Parma, sedi varie various locations, Sculture contemporanee nello spazio urbano: Kengiro Azuma, Iginio Balderi, Giacomo Benevelli, Gianfranco Pardi, Giò Pomodoro, Carlo Ramous, Mauro Staccioli – Volterra (PI), Volterra ‘73 – Milano, Studio Santandrea, Maggio d’arte moderna a Milano – Legnano (MI), Museo d’Arte Moderna Fondazione Pagani, Mostra internazionale di scultura all’aperto – Paris, Jardin du Luxembourg, XXVe Salon de la jeune sculpture 1972 – Milano, Centro Culturale e Galleria San Fedele, Rassegna San Fedele 2. L’idea catturata 1971 – Grenoble, MC2 Maison de la culture de Grenoble, Intox – Lodi, Galleria Il Gelso 1970 – Milano, Centro Culturale e Galleria San Fedele, Progetto Minosse – Bologna, Biennale Internazionale della Grafica – Soragna (PR), Premio Nazionale della Grafica 1965 – Roma, IX Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma
Mauro Staccioli, Anello, 1997-2005 ferro e cemento rosso ossido iron and oxide red concrete, Ă˜ 1000 x 22 cm Mauro Staccioli. Sensibile ambientale, exhibition view Terme di Caracalla, Roma, 2018 47
Mauro Staccioli Senza titolo, 1974 cemento e ferro concrete and iron 29 x 20 x 20 cm
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Mauro Staccioli Senza titolo, 1975 cemento e ferro concrete and iron 37,7 x 39,5 x 10,2 cm
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MARCO TIRELLI
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Biografia Marco Tirelli nasce a Roma nel 1956, dove vive e lavora. Frequenta l’Accademia di Belle Arti della stessa città, diplomandosi in scenografia con Toti Scialoja. Nel 1978 tiene la sua prima mostra personale presso la Galleria De Ambrogi di Milano e, l’anno successivo espone alla Bernier Gallery di Atene. Tra le prime collettive, si ricorda la partecipazione alle mostre Nuova immagine alla Loggetta Lombardesca di Ravenna e Genius loci al Palazzo di Città di Acireale, entrambe curate da Achille Bonito Oliva, nel 1980. Nel 1982 espone per la prima volta alla Biennale di Venezia, invitato da Tommaso Trini nella sezione Aperto ‘82 con una sala personale, a cui segue nel 1983 la partecipazione all’XI Biennale Trigon ’83 alla Künstlerhaus – Neue Galerie di Graz. Poco più tardi stabilisce il suo studio nell’ex pastificio Cerere, nel quartiere romano di San Lorenzo e partecipa insieme a Bianchi, Ceccobelli, Gallo, Nunzio, Dessì e Pizzi Cannella alla mostra Ateliers, curata da Achille Bonito Oliva, la prima dedicata agli artisti della Nuova Scuola Romana. Nel 1984 è alla Galleria L’Attico di Roma con la personale Pitture al buio, mentre risale al 1985 la sua prima personale americana, dedicatagli dalla Galleria Annina Nosei a New York. Gli anni novanta si aprono con la mostra all’American Academy di Roma, che pone in dialogo una serie di disegni di Tirelli con alcuni Wall Drawings di Sol LeWitt. Nel 1990 è invitato a partecipare alla XLIV Biennale di Venezia con una sala personale, nella quale presenta opere di grande formato, in ambiguo confine tra spazi chiusi e aperti. In questi anni tiene numerose mostre, sia in Italia che all’estero, tra cui le esposizioni presso la Galerie Triebold di Basilea (1991); la Galleria Gian Ferrari di Milano e la Galleria Civica di Modena, Palazzina dei Giardini (1992); la Baldacci Gallery di New York (1994); la Galerie di Meo di Parigi (1995); la Base Gallery di Tokyo (1996); la Galleria dello Scudo di Verona e la GAM di Torino (1998). Tra le rassegne d’arte a cui prende parte in questo decennio si ricordano, inoltre, la Biennale di Sidney del 1990, la Biennale di San Paolo del 1991, Prospect ’93 alla Kunsthalle di Francoforte del 1993, la XII Quadriennale di Roma del 1996. Nel 2002 l’Institut Mathildenhöhe di Darmstad gli dedica un’importante mostra antologica dal titolo Das Universum der Geometrie, presentata l’anno successivo alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna, con la cura di Peter Weiermair. Nel 2004 espone in una collettiva alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e nel 2005 al MART di Rovereto. Tra le mostre più recenti si ricordano: Marco Tirelli, Museo di Palazzo Fortuny, Venezia (2010); Marco Tirelli, MACRO, Roma (2012); Vice Versa, Padiglione Italia, a cura di Bartolomeo Pietromarchi, LV Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia (2013); Marco Tirelli, Istituto Nazionale per la Grafica di Roma, a cura di Ludovico Pratesi (2013); Proportio, a cura di Axel Vervoordt e Daniela Ferretti, Palazzo Fortuny, Venezia (2015). Tra il 2016 e il 2017 espone presso la Fondazione Cerere di Roma, in Francia al Musée d’art moderne et contemporain di Saint-Etienne Métropole e di nuovo in Italia nella Sala delle Pietre dei Palazzi Comunali di Todi. Le sue opere sono parte delle collezioni di alcuni dei più rilevanti musei internazionali.
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bioGraphy Marco Tirelli was born in 1956 in Rome where he lives and works. He studied at the Rome academy of fine arts, and graduated in scenography under the guidance of Toti Scaloja. In 1978 he held his first solo show at the Galleria De Ambrogi, Milan, and in the following year he exhibited at the Bernier Gallery, Athens. Among his earliest group shows, mention should be made of his participation in the shows Nuova immagine at the Loggetta Lombardesca, Ravenna, and Genius loci at Palazzo di Città, Acireale, both curated by Achille Bonito Oliva in 1980. In 1982 he exhibited for the first time at the Venice Biennale, on the invitation of Tommaso Trini; he had a solo room in the Aperto ’82 section. This was followed in 1983 by his participation in the 11th Trigon Biennale at the Künstlerhaus – Neue Galerie, Graz. Shortly afterwards, he set up a studio in the former Cerere pasta factory in the San Lorenzo neighbourhood in Rome and, together with Bianchi, Ceccobelli, Gallo, Nunzio, Dessì, and Pizzi Cannella, his work was to be seen in the show Ateliers, curated by Achille Bonito Oliva, the first to be devoted to this new Roman School. In 1984 he held a solo show, Pitture al buio, at the Galleria L’Attico in Rome, while in 1985 he held his first American solo show at the Annina Nosei gallery in New York. The 1990s began with a show at the American Academy in Rome that created a dialogue between a series of drawings by Tirelli and some Wall Drawings by Sol LeWitt. In 1990 he was invited to take part in the 44th Venice Biennale with a solo room in which he presented some large-scale works, on the ambiguous border between open and closed spaces. In these years he had various shows both in Italy and abroad, among which exhibitions at the Galerie Triebold, Basel (1991); la Galleria Gian Ferrari, Milan, and the Galleria Civica di Modena, Palazzina dei Giardini (1992); the Baldacci Gallery, New York (1994); the Galerie di Meo, Paris (1995); the Base Gallery, Tokyo (1996); the Galleria dello Scudo, Verona, and GAM, Turin (1998). Among the art expositions in which he participated, mention should be made of the Sidney Biennale, 1990; the San Pablo Biennale, 1991; Prospect ’93 at the Frankfurt Kunsthalle, 1993; and the 12th Rome Quadrennial in 1996. In 2002 the Darmstadt Institut Mathildenhöhe awarded him an important anthological exhibition titled Das Universum der Geometrie, which was presented once more in the following year at the Galleria d’Arte Moderna, Bologna, curated by Peter Weiermair. In 2004 he exhibited in a group show at the Galleria d’Arte Moderna, Rome, and in 2005 at MART, Rovereto. Among more recent shows, mention should be made of Marco Tirelli, Museo di Palazzo Fortuny, Venice (2010); Marco Tirelli, MACRO, Rome (2012); Vice Versa, Padiglione Italia, curated by Bartolomeo Pietromarchi, the 40th Venice Biennale (2013); Marco Tirelli, Istituto Nazionale per la Grafica di Roma, curated by Ludovico Pratesi (2013); and Proportio, curated by Axel Vervoordt and Daniela Ferretti, Palazzo Fortuny, Venice (2015). In 2016 and 2017 he exhibited at the Fondazione Cerere, Rome; in France at the Musée d’art modern et contemporain, Saint-Etienne Métropole, and again in Italy at the Sala delle Pietre, Palazzo Comunale, Todi. His works are to be seen in the collections of some of the most prestigious international museums.
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Marco Tirelli, exhibition view MACRO Testaccio, Roma 2012 56
Mostre personali solo exhibitions 2018 – Milano, MAAB Gallery, OLTREFORMA - con with Mauro Staccioli – Hong Kong, Axel Vervoordt Gallery, Marco Tirelli – Neuchatel, Ditescheim&Maffei, Marco Tirelli 2017 – Todi (PG), Palazzo comunale, Sala delle Pietre, Marco Tirelli 2016 – Saint-Priest-en-Jarez, Musée d’art moderne et contemporain Saint-Etienne Métropole , Marco Tirelli – Roma, Fondazione Pastificio Cerere, Marco Tirelli – Bologna, Otto Gallery, Marco Tirelli 2014 – Antwerp, Axel Vervoordt Gallery, Marco Tirelli – Vevey, Galerie L&C, Marco Tirelli – Pesaro, Fondazione Pescheria- Centro Arti Visive, Osservatorio 2013 – Venezia, LV Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia. Padiglione Italia, Vice Versa – Roma, Accademia Tedesca di Villa Massimo – con with Bernd and Hilla Becher – Roma, Auditorium Parco della Musica - con with Patti Smith, Memories – Roma, Istituto Centrale per la Grafica – Calcografia Nazionale Palazzo Poli, Marco Tirelli. Immaginario 2012 – Roma, MACRO Testaccio – Museo d’Arte Contemporanea Roma, Marco Tirelli – Bologna, Pinacoteca Nazionale, Marco Tirelli 2011 – Tokyo, Base Gallery, Marco Tirelli – Düsseldorf, Galerie Hans Strelow, Marco Tirelli 2010 – Venezia, Museo di Palazzo Fortuny, Marco Tirelli – Roma, Oredaria Arti Contemporanee, Marco Tirelli 2009 – Pistoia, Collezione Gori/Fattoria di Celle, Marco Tirelli. Excelle/Intorno al silenzio – con Anselm Kiefer – Bologna, Otto Gallery, Marco Tirelli – Venezia, Caffè Florian, Temporanea. Le realtà possibili del Caffè Florian 2008 – Bolzano, Marco Tirelli – Parallel Events / Manifesta 7 Contemporary Art, Marco Tirelli – Parallel Events – Napoli, Studio Trisorio, Marco Tirelli – Firenze, Galleria Bagnai, Marco Tirelli
2007 – Roma, Marco Tirelli. Verso il Ladakh. Casa del Cinema, Marco Tirelli. Verso il Ladakh 2006 – Paris, Galerie Di Meo, Marco Tirelli – Wien, Kro Art Gallery, Marco Tirelli 2004 – Bologna, Marco Tirelli, Otto Gallery, Marco Tirelli – Udine, Marco Tirelli, Galleria Plurima, Marco Tirelli 2003 – Bologna, Galleria d’Arte Moderna, Marco Tirelli – Bergamo, Galleria Fumagalli, Marco Tirelli – Bari, Galleria Marilena Bonomo, Marco Tirelli – Roma, Studio Laureati Briganti, Marco Tirelli 2002 – Darmstadt, Institut Mathildenhöhe, Marco Tirelli. Das universum der Geometrie 2001 – Roma, Fondazione Volume!, Marco Tirelli – Paris, Galerie Di Meo, Marco Tirelli 2000 – Tokyo, Base Gallery, Marco Tirelli 1999 – Bologna, Otto Gallery, Nunzio, Marco Tirelli 1998 – Verona, Galleria dello Scudo, Marco Tirelli – Torino, Galleria d’Arte Moderna di Torino, Artisti al Regio – con with Marco Gastini 1997 – Milano, Baldacci Arte Contemporanea / Gian Ferrari Arte Contemporanea, Luce – ombra - regola – Napoli, Studio Trisorio, Marco Tirelli 1996 – Tokyo, Base Gallery, Marco Tirelli – Todi (PG), Galleria Extra Moenia, Castellani-Tirelli 1995 – Bologna, Studio G7 / Otto Gallery, Marco Tirelli. Il volto del pauperismo pittorico – Paris, Galerie Di Meo, Marco Tirelli – Todi (PG), Galleria Extra Moenia – con with Enrico Castellani 1994 – New York, Baldacci Gallery, Marco Tirelli 1993 – Roma, Galleria dell’Oca, La visione secondo Marco – Roma, Galleria L’Attico, Tavoli e sedie 1992 – Wien; Frankfurt am Main, Galerie Hilgher, Marco Tirelli – Modena, Galleria Civica, Palazzina dei Giardini, Marco 57
Tirelli – Milano, L’Enigma dell’oggetto, Galleria Gian Ferrari, L’enigma dell’oggetto
1985 – New York, Annina Nosei Gallery, Marco Tirelli – Fiesole (FI), Capodopera
1991 – Basel, Galerie Triebold, Marco Tirelli – Tokyo, Cellar Gallery, Marco Tirelli – Siena, Galleria Alessandro Bagnai, Marco Tirelli
1984 – Roma, Galleria AAM – Architettura Arte Moderna, Vedute allo specchio. Opere grafiche – Roma, Galleria L’Attico, Pitture al buio
1990 – Venezia, XLIV Esposizione Internazionale d’Arte. La Biennale di Venezia, Dimensione futuro – sala personale – Modena, Galleria Civica, Modena, Marco Tirelli. Raccolta del disegno contemporaneo – Roma, American Academy, Marco Tirelli – con with Sol Lewitt
1982 – Lausanne, Galerie Nicole Gonet, Marco Tirelli
1989 – Roma, Galleria L’Attico, Marco Tirelli – Hamburg, Galerie Dörrie Priess, Marco Tirelli – Berlin, Galerie Skulima, Marco Tirelli 1987 – Roma, Galleria Planita, Marco Tirelli
Marco Tirelli, exhibition view MACRO Testaccio, Roma 2012
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1980 – Roma, Galleria De Crescenzo, Marco Tirelli 1979 – Athìna, Bernier Gallery, Marco Tirelli 1978 – Milano, Galleria De Ambrogi, Marco Tirelli
Mostre collettive Group exhibitions 2018 – Caserta, Reggia di Caserta, La pittura dopo il Postmodernismo – Painting After Postmodernism – Orani (NU), Museo Nivola, Lo spazio del Sacro. Architetti e Artisti per la Chiesa del Santo Volto di Gesù – Roma, La Galleria Nazionale, Scorribanda – Wijnegem, Axel Vervoordt Gallery Kanal, Het Gouden Paviljoen – Singapore, Parkview Green Museum, Challenging Beauty – Insights of Italian Contemporary Art 2017 – Narni (TN), Stanza, Fatti di terra – San Gemini (TN), Stazione di Posta San Gemini, Ateliers dei Monti Martani, Umbria Vera – Siena, Santa Maria della Scala, Caveau – Roma, MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma, Arazzeria Pennese. La contemporaneità del basso liccio – Singapore, Parkview Green Museum, Visioni geometriche 2016 – Bejing, Green Museum, Challenging Beauty – Insights of Italian Contemporary Art – Wien, Hilger BROT Kunsthalle The Hilger collection 1st part. Works on paper and wood – Rimini, Biennale del Disegno, Visioni geometriche. Opere dalla collezione #5 2015 – Città di Castello (PG), Palazzo Vitelli, Au rendez-vous des amis – Venezia, Palazzo Fortuny, Proportio – Paris, Galerie Placido, Ateliers dei Monti Martani 2014 – Kochi Muziris, Biennal – Roma, Foro Italico, Iconica, Arte Urbana al Foro Italico, – Roma, Galleria La Nuova Pesa, Dove l’acqua riposa – Firenze, Eduardo Secci Contemporary, 3×3 Angela Glajcar, Roberto Pietrosanti, Marco Tirelli – Shanghail, Espressioni italiane – L’Aquila, Muspac, Opere della Collezione Permanente 2013 – Roma, Museo delle Mura, Scultura oltre le mura – Cassino (FR), CAMUSAC, Opere della Collezione permanente/1 – Venezia, LV Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, Padiglione Italia, Vice Versa – Bologna, MAMBO – Museo d’Arte Moderna, La Grande Magia – Termoli (CB), Galleria Civica d’Arte Contemporanea, PlusUltra – Roma, L’Attico, Back to Black / Ritorno al nero – Ciudad de México, Museo Carrillo Gil, 50 opere dalla collezione Farnesina – Roma, Accademia Tedesca, Villa Massimo, Soltanto un
quadro al massimo: Marco Tirelli / Bernd e Hilla Becher 2012 – Roma, Giacomo Guidi Arte Contemporanea, La pittura: esercizio o libertà? – Rovereto (TN), MART – Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, La magnifica Ossessione – Roma, MACRO – Museo di Arte Contemporanea Roma, MACROwall: Eighties are Back! – Singapore, Partners & Muciaccia Gallery, From Picasso to the New Roman School – Terni, CAOS – Centro Arti opificio Siri, Adriano Ronchini. Gli artisti che ho amato – Torino, Weber & Weber, Luce vera – Vera luce – Roma, Erica Fiorentini Arte Contemporanea, Dalla realtà alla profondità – Capalbio (GR), Il Frantoio, Looking back towards the present – Milano, Museo Pecci, Rapporto Confidenziale – Milano, Nuova Galleria Morone, The Cross Shown – Milano, FABBRI c.a. Contemporary Art, Ombre. L’indagine dell’inafferrabile – San Gabriele – Isola del Gran Sasso (TE), Museo Staurós di Arte Sacra Contemporanea, XV Biennale di Arte Sacra, Di Annuncio in Annuncio 2011 – Venezia, Palazzo Fortuny, TRA – Edge of Becoming – Paris, Galerie Di Meo, XXL – Roma, CinecittàDue Arte Contemporanea, Acquedotti romani – Torino, Castello di Rivara, Su Nero Nero – Over Black Black – Würzbur, Museum am Dom, Il Santo Momento – Der heilige Augenblick, pittura e scultura contemporanea in Germania e in Italia – Milano, Università Bocconi, BAG – Pescara, Museo delle Genti d’Abruzzo, Distillati d’Arte Contemporanea 2010 – Roma, MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, Spazio. Dalle collezioni di arte e architettura del MAXXI – Roma, MACRO – Museo di Arte Contemporanea Roma, Anteprima dei nuovi spazi – Roma, GNAM – Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Le collezioni 1958 – 2008 – Roma, Limen otto9cinque, San Lorenzo: Limen, La soglia dell’arte – Capalbio (GR), Il Frantoio, Crossroads – Crocevia – Civitanova Marche (MC), Per mari e monti, Lorenzo – Macerata, Museo di Palazzo Buonaccorsi, InOpera 2010. Sulle orme di Padre Matteo Ricci – Agrigento, Valle dei Templi, Arte Contemporanea per il Tempio di Zeus 2009 – Rovereto (TN), MART – Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, Italia Contemporanea, Officina San Lorenzo – Roma, Palazzo Barberini, Cose mai viste II 59
– Venezia, Archivio di Stato, LII Esposizione Internazione d’Arte – Parallel Event. La Biennale di Venezia, Détournement Venice 2009 – Wien, Bank Austria Kunstforum; Verona, Palazzo della Ragione, pAst pResent fuTure, Highlights from the UniCredit Group Collection – Pescara, Ex Aurum, Cromofobie – Catania, Fondazione Puglisi Cosentino, Costanti del Classico nell’arte del XX e XXI secolo – Roma, Studio Claudio Abate, Ab Ovo – All’origine della forma – Roma, L’Attico, Oltre il trompe l’oeil – Messinscena della pittura – Roma, Auditorium Parco della Musica, Donne di Roma 2008 – Graz, Neue Galerie Graz am Landesmuseum Joanneum; Kôln, Verlag del Buchhandlung – Walther König, Viaggio in Italia. Italian Art: 1960-1990 – Roma, Palazzo delle Esposizioni, Premio Terna per l’Arte Contemporanea – Roma, Galleria Il Segno, Omaggio a Toti Scialoja. Amici e allievi – Bologna, Galleria d’Arte Moderna, Not so private, Villa delle Rose – Udine, Galleria Plurima, Garutti, Serse, Tirelli – Roma, L’Attico, Falsi Astratti, Bendini, Limoni, Montani, Picozza, Sanfilippo, Tirelli – Roma, Galleria Andrè, Ceccobelli, Pizzi Cannella, Dessì, Tirelli – Roma, Galleria Palestro, Ateliers: 24 anni dopo – Roma, Auditorium Parco della Musica, I colori di Roma – Catania, Libra Arte Contemporanea, Quadrato d’arte, Ricordando Umberto Boccioni – Roma, Galleria Andrè, Artisti d’oggi – Adami, Cascella, Castellani, Ceccobelli, Dessì, Gallo, Lee Hyun, Nunzio, Perilli, Pizzi Cannella, Polizzi, Tirelli 2007 – Hanoi, Vietnam National Museum of Fine Arts, Italy 1980-2007. Tendencies of contemporary research. Works from the collection of the Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto – Buenos Aires, Ministero degli Affari Esteri, Viaggio nell’arte italiana 1950-80, Cento opere della collezione Farnesina – Roma, Architettura del Sublime - la chiesa del Santo Volto di Gesù a Roma – Roma, Oredaria Arti Contemporanee, Il disegno tra visione e progetto – Roma, Ministero degli Affari Esteri, Sagome. 547 – Roma, Auditorium Parco della Musica, Interni romani, trenta artisti, trenta scrittori – Roma, L’Attico, L’Attico, anni lunari, a cura di Fabio Sargentini – Palermo, Palazzo Sant’ Elia; Civitavecchia, Forte Michelangelo, Un mare di arte “Mediterraneo specchio del cielo” – Firenze, Galleria Alessandro Bagnai, TutteStelle – Catania, Le Ciminiere, Generazione Astratta IV – Todi (PG), Extra Moenia, 32 sentieri – Ansedonia, Albergo Vinicio, Multiplus – Roma, Musei Capitolini, Arte Contemporanea per i 60
rifugiati 2006 – Roma, Villa Medici, Accademia di Francia, San Lorenzo. Bruno Ceccobelli, Gianni Dessì, Giuseppe Gallo, Nunzio, Pizzi Cannella, Marco Tirelli – Napoli, Studio Trisorio; Roma, Studio Trisorio, Di-segni – Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, Arte italiana e cristianesimo: immagini del sacro, in compagnia di Tiziano – Roma, 9 Via della Vetrina Contemporanea, Circonferenza Cosmica, Bizhan Bassiri, Mario Lamorgese, Maurizio Mochetti, Marco Tirelli – Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria, Artevita – Terni, Ronchini Arte Contemporanea, Love – Milano, Triennale Design Museum, Il diavolo del focolare. Marco Tirelli e Patti Smith – Roma, Studio Shomber, Accueil – Bologna, Galleria Cavour / a cura di Otto Galelry, My favorite things – Milano, Barchessa di Villa Donà delle Rose, Spazio PaRDes per l’Arte Contemporanea, Enigma Emozionante, Artisti a rigor di logica – Terni, Rossoquarantuno Galleria d’arte contemporanea, La vitalità del segno, una collezione di opere grafiche – Bevagna (SP), In Chartis Mevaniae – Roma, ANMIL, Un Quadro per…un Fondo. L’altra metà del lavoro 2005 – Rovereto (TN), MART – Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, Arte Contemporanea Italiana dalla Collezione UniCredit – Rovereto (TN), MART – Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, Un secolo di arte italiana, lo sguardo del collezionista. Opere dalla Fondazione VAF Stinfung e Collezione Giovanardi – Beograd, Serbian Academy of Sciences and Arts, Segnali italiani dalla Collezione d’Arte Contemporanea della Farnesina – Bergamo, Ex chiesa di Sant’Agostino, Visioni, 20 artisti a Sant’Agostino – Genazzano (RM), Castello Colonna, 20x20 Artisti dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna 1980-2000 – Roma, Associazione Mara Coccia, Obscura – Roma, Fondazione, Pastificio Cerere, Residenti – Gubbio (PG), Palazzo Ducale, Il Paesaggio italiano contemporaneo – Como, Spazio di Via Museo Giovio 16, Ritratti a Roma. Nunzio Pizzi Cannella Tirelli – Bologna, Studio G7, Rigorosamente bianco e nero – Roma, Villa Poniatowski, Strade di Roma, 25 artisti 25 scrittori a Roma – Bejing, II Internation Art Biennial, BIAB 2005, The Second Beijing International Art Biennale – Corciano (PG), Chiesa – Museo di San Francesco, Artisti “stranieri’ in Umbria, con un omaggio a Piero Dorazio – Udine, Galleria Plurima, Love – Roma, Museo di San Salvatore in Lauro, Arte Contemporanea per i Rifugiati – Reggio Emilia, Teatro Municipale Valli, Sala degli Specchi, Artisti di Pigotte, 33 maestri per l’UNICEF
2004 – Roma, GNAM – Galleria Nazionale d’Arte Moderna, I misteri di Roma – Seoul, PICI Gallery; Gotanda, Tokyo Design Center; Osaka, Kuchu Teien Tenbodai Sky Gallery, Roma Punto Uno – Roma, Cortile dell’ex Pastificio Cecere, Atelier 2004: Sei piccoli film, nell’ambito di Arterie, la Notte Bianca di San Lorenzo – Bergamo, Galleria Fumagalli, AAVV: 30 – Pistoia, Palazzo Fabroni, Sonde, Pistoia. Dieci anni con gli artisti a Palazzo Fabroni 2003 – Bruxelles, Parlement Européen, Futuro italiano – Bruxelles, Sede del Consiglio della Comunità Europea, Carte Italiane – Bergamo, Galleria Fumagalli, Arte e Ricerca – Torino, Palazzo Bicherasio, Le figure mancanti – Roma, Casa delle Letterature, Vacanze Romane 2002 – Aigue Mortes, Chapelle des Capucins, Nunzio, Pizzi Cannella, Tirelli – Prato, Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Tessere d’Arte – Nuove acquisizioni – Weimar, Kunstsammlungen zu Weimar; Wuppertal, Von der Heydt Museum, Klagenfurt, Stadtgalerie, Bella Pittura. Meisterwerke italienischer Kunst im 20. Jahrhundert aus den Sammlungen der Stadt Mailand – Riehen, Galerie Triebold, Harmonien 1 – Teramo, Civici Musei di Teramo, Exempla 2 – Pertosa (SA), Museo di Pertosa, Attraversamento – Udine, Galleria Plurima, Contemporanea Uno – Bevagna (PG), Palazzo dei Consoli, In Chartis Mevaniae – Roma, Casa delle Letterature, Roma in blu 2001 – Bustio Arsizio (VA), Fondazione Bandera, Generazione Astratta – Roma, Palazzo delle Esposizioni, Arte Architettura Città – Roma, Stazione Termini, Ala Mazzoniana, ContemporaneoTemporaneo: La collezione della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma – Roma, Palazzo della Farnesina, La Collezione del Ministero degli Esteri – Roma, AAM – Architettura Arte Moderna, Grandi Formati – Varese, Museo Civico Parisi Valle, Arte in Italia nel secondo dopoguerra: tra concretismo e nuova astrazione. Opere dalle Collezioni della Civica Galleria d’Arte Moderna di Gallarate – Genazzano (RM), Castello Colonna, Crossroads: Incroci – Trevi, Flash Art Museum, Amici miei – Sacile (PN), San Gregorio, La diversità: essere e malessere – Roma, Foro Italico, Architettura è/e Arte – Udine, Galleria Nuova Arte Segno, Ambiti – Roma, Casa delle Letterature, Notti romane – Roma, Accademia Nazionale di San Luca, I Bulla – La Habana, Séptima Bienal de La Habana. El ultimo
dibujo del siglo 2000 – Torino, GAM – Galleria Arte Moderna, Operazione Super Lusso – Milano, Galleria Lia Rumma, Arte del Secolo scorso – Roma, AAM – Architettura Arte Moderna, Microcosmi Ideali – Roma, Galleria Pio Monti, Girotondo – Spoleto, XLIII Festival di Spoleto, Palazzo Arroni,Gli Amici del Cuore. A Giorgio Franchetti – Spoleto (PG), Galleria Civica d’Arte Moderna, La Collezione 1999 – Taipei, Dimensions Art Center, Rome Today: La Nuova Scuola Romana: Nunzio, Pizzi Cannella, Tirell – New York, Drawing Center; Los Angeles, Hammer Museum of Art, Drawn from Artists’ Collections – San Marino, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Le vie e le ricerche – Sacile (PN), De rerum natura, maestri d’Arte Contemporanea – San Martino Valle Caudina (AV), Galleria Civica d’Arte Contemporanea, Instrumenta imaginis Roma, L’Attico, La casa del poeta – Trieste, Salone d’Arte Muggia, Generazione Astratta – Roma, Galleria Zerynthia, L’Ultimo Disegno del 1999 – Suzzara (MN), Galleria Comunale, XXXIX Premio Suzzara – Roma, H. Mellini, Opere in Viaggio 1998 – Bologna, Galleria Comunale d’Arte Moderna, Arte Italiana. Ultimi 40 anni. Pittura Aniconica – Modena, Galleria Civica, Maestri del disegno contemporaneo – Varese, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, La collezione 1997 – Roma, Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea – ex stabilimento birra Peroni, Arte Contemporanea. Lavori in corso – Milano, Palazzo Bagatti Valsecchi, Ezra Pound e le Arti – Varese, Castello di Masnago, Galleria d’Arte Contemporanea, Nuove Opere per Varese – Francavilla al Mare, 49° Premio Michetti – Lecco, Villa Manzoni, Torre Viscontea, Echi metafisici – Roma, Opera paese, A mano libera 1996 – Roma, XII Quadriennale – Bergamo, Galleria Marella, Nunzio, Pizzi Cannella, Tirelli – Schwaz, Museum Rabalder Haus; Schwaz, Museumsverein; Monterone, Associazione Culturale Amici di Monterone, Gefühle der Konstruktion, Künstler in Italien seit 1945 / Il sentimento della costruzione. Artisti in Italia dal dopoguerra ad oggi – Prato, Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Au rendez-vous des amis. Identità ed opera – Kaohsiung, Kaohsiung Museum of Fine Arts, Italian Contemporary Prints 61
– Köln, DuMont Kunsthalle, Abstrakte Kunst Italiens 60’-90’ – Roma, Galleria L’Attico, Martiri e Santi – Serre di Rapolano, Centro Civico per l’Arte Contemporanea, Artisti a Serre – Pennabilli, Palazzo del Comune, Sentieri del fuoco – Frankfurt am Mein, Frankfurter Kunstverein, Jahresgaben 96 1995 – Roma, Accademia Tedesca di Villa Massimo, Babele – Gallarate (VA), Civica Galleria d’Arte Moderna, Riflessione e Ridefinizione della Pittura Astratta – Vasto (CH), Palazzo Comunale, Dall’Arte Povera al Postmoderno – Termoli (CB), Galleria Civica, Disegni del Novecento – Treviso, Galleria Fili Arte, Romanica – Roma, Istituto Giapponese di Cultura, La Forma e il Vuoto – Roma, Galleria L’Attico, Magazzino – Roma, S. Maria in Vallicella, La Nuova Chiesa – Trento, Galleria Raffaelli; Milano, Associazione Culturale Ciocca Raffaelli, La Montagna Nascosta – Pistoia, Palazzo Fabroni, Oltreluogo 1994 – Paris, Galerie Vivas; Cuneo, Galleria Confini, Forma italiana - individualità – Orange, Musée d’Orange, Regard sur une collection – Todi (PG), Galleria Extra Moenia, Giotto – Benevento, L’Opificio Arte Contemporanea, Della Notte – Roma, Galleria dell’Oca, Scelte – Roma, Galleria Carlo Virgilio, Rosso Romano – New York, MoMA – Museum of Contemporary Art,1994 Auction of the new Museum of Contemporary Art 1993 – Hartford, Wadsworth Atheneum, Question of monumentality, The Sol Lewitt Collection – Bejing, Museo della Rivoluzione, Trasparenze dell’arte italiana sulla via della carta – Repubblica di San Marino, Galleria d’Arte Moderna, Italia America: l’astrazione ridefinita – Milano, Palazzo della Permanente, XXXII Biennale Nazionale d’Arte Città di Milano – Basel, Galerie Triebold, Opere Italiane II – Roma, Galleria L’Attico, Tavoli e sedie – Bologna, Otto Gallery, Delbiancoedelnero – Frankfurt am Mein, Kunsthalle, Prospect 93 – Erice (TP), Palazzo del Comune, Il gran delubro – Roma, Temple University, Il tredicesimo apostolo – Moconesi (GE), Palazzo del Comune, In cammino verso il linguaggio 1992 – Paris, Galerie Di Meo, Rome aujourd’hui. Nunzio, Pizzi Cannella – Roma, Palazzo dei Congressi, 60-90. Trenta anni di avanguardie romane – Perugia, Centro Espositivo Rocca Paolina, Umbertedine, Centro per l’Arte Contemporanea, Una generazione a Roma – Spoleto (PG), Galleria Comunale d’Arte Moderna, Car62
te Umbre – Caracas, Museo de Arte Contemporaneo, Cadencias – Roma, Galleria AAM - Architettura Arte Moderna, L’ordine ironico – Lingen, Lingen Kunstverein, Roma interna – New York, Baldacci - Daverio Gallery – Berlin, Galleria Thomas Carstens – San Gabriele – Isola del Gran Sasso (TE), V Biennale d’Arte Sacra, Museo Stauròs di Arte Sacra Contemporanea, San Gabriele – Isola del Gran Sasso 1991 – São Paulo, Museu de Arte Moderna, XXI Bienal de São Paulo – Hartford, Wadworth Atheneum, Open Mind: the Sol Lewitt Collection – Wien, MUMOK - Museum Moderner Kunst Stiftung Ludwig; Wien, Palais Lichtenstein, Roma Interna – Frankfurt am Mein, Frankfurter Kunstverein, Né in cielo né in terra – Monreale (PA), Monastero dei Benedettini, OttantaNovanta – Basel, Galerie Triebold, Die Neuen Romer – Spoleto (PG); XXXIV Festival dei Due Mondi, Sentieri Selvaggi – Piacenza, Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, Biennale di Piacenza – Wien, Galerie Hilger, Amor Roma – Cagliari, Galleria d’Arte Duchamp 1990 – Sidney, VIII Biennale di Sidney. The Readymade Boomerang: Certain Relations in 20th Century Art – Montrouge, Hotel de Ville, XXXV Salon de Montrouge. Un printemps italien - 21 jeunes artistes – Trento, Studio Raffaelli, Oscuramente – Modena, Galleria Roberto Monti, Su carta – Pescara, Palazzo Montuori – Ex Università, Quarta Biennale d’Arte Sacra. La Crocifissione – Ascona, Museo Comunale, Daedalus – Milano, Galleria Valeria Belvedere 1989 – Roma, Galleria Mara Coccia; Milano, Studio Marconi; Bologna, Galleria Nicola Verlato, Roma Punto 1 – Helsinki, Kiasma Nykytaiteen Museum; Istanbul, Modern Art Gallery; Ankara, Museum of Contemporary Art; Tel Aviv, Museum of Modern Art, Diptych, Aspects of Abstract and Figurative Art in Italy: the Eighties – Saint Petersburg, Sala Centrale delle esposizioni; Moscow, Casa dell’artista, Orientamento dell’arte italiana - Roma 1947-1989 – Arezzo, Galleria Margiacchi, Ceccobelli, Mercati, Nunzio, Pizzi Cannella, Tirelli – Torino, Galleria Altair, Cerere – Roma, Galleria Durante, Senza titolo – Spoleto (PG), Galleria Comunale d’Arte Moderna, Nuove Acquisizioni – Roma, Palazzo Rondanini, Arte a Roma – Roma, Galleria dell’Oca, Se una sera d’autunno un artista volesse inventare un oggetto da regalare… – Avezzano (AQ), Museo Civico, XXV Premio Città di
Avezzano, Presenze tra presupposti e tendenze 1988 – Heidelberg, The Biennal of European Graphic Art – Venezia, Palazzo Forti, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Le Scuole Romane, sviluppi e continuità – Zagreb, Galerie Karas; Rjieka, Centro per la Cultura; Ljublijana, Galleria d’Arte Contemporanea; Beograd, Istituto Italiano di Cultura, Rijeka, Centro dei Giovani, Nikšić, Galerie Forum, Fogli di immagine, XX Salone dei Giovani – Ferrara, Palazzo Massari, Crinali – Roma, Centro di Culture Ausoni, Galleristi a Palazzo – Termoli (CB), Galleria Civica d’Arte Contemporanea, Contaminazione – Genova, Studio Ghiglione, Figurabile – Bologna, Galleria Comunale d’Arte Moderna, Acquisizioni – Roma, Break Club, Roma arte oggi 1987 – Modena, Galleria Civica, Disegno italiano del dopoguerra – Quakenbrück, Städtische Galerie; Bremen, Galerie Gruppe Gråne, Den Haag, Galerie Artline; Bregenz, Galerie Sigma, Neue Italienische Malerei – Oslo, Kunsternes Hus; Helsinki, Anteniim Taidemusee; Darmstadt, Matildenhöhe, Bielefeld, Kunsthalle, Dal ritorno all’ordine al richiamo della pittura: 1920-1987 – Spoleto, Chiesa di San Nicolò, L’Attico 1957-1987, 30 anni di pittura, scultura, musica, danza, performance, video – Berlin, Galerie Skulima, Senza titolo – Roma, Galleria AAM – Architettura Arte Moderna, Il Colosseo, la terra, il cielo: la metafisica a Roma – Roma, Galleria L’Attico, Anteprima – Parma, Palazzetto San Vitale, I luoghi dell’utopia – Camerano, Chiesa di San Francesco, L’Arte pura – Mesola, Castello Estense, La natura morta – Roma, Chiesa di S. Michele a Ripa Grande, Roma in cornice – Roma, Galleria M.R., Le mie città – Roma, Libreria Adria, Chef d’heure 1986 – Roma, Palazzo dei Congressi, XI Quadriennale di Roma – Paris, XIII Biennale di Parigi – Valencia, Ayuntamiento de Valencia; Alicante, Diputación de Alicante; Zaragoza, Diputación de Zaragoza; Madrid, Ayuntamiento de Madrid, Italiana 1950-1986 – Genazzano, Castello Colonna, Sogno italiano. La collezione Franchetti – Milano, Rotonda della Besana, Postastrazione – Milano, Padiglione d’Arte Contemporanea, Nuove Acquisizioni – San Miniato, Aria - Per un’astrazione-costruzione
Chiostri della Loggetta Lombardesca; Rimini, Chiesa di Santa Maria ad Nives, palazzina Mostre, Castel Sismondo, Anniottanta – Chicago, Northern Illinois University Art Gallery, Four Italian Artists – São Paulo, Museu de Arte Moderna, Jouvenes pintores italianos – Graz, Galerie Bleich & Rossi, La nuova scuola romana – Genazzano (RM), Castello Colonna, Nuove trame dell’arte – Roma, Galleria L’Attico, Arte in cornice 1984 – Roma, Galleria L’Attico, Extemporanea. Otto artisti all’opera sotto gli occhi del pubblico – Padova, Galleria Stevens, Nunzio, Pizzi Cannella, Tirelli – Roma, Centro di Cultura Ausoni, Ateliers – San Miniato (FI), La pittura probabilmente – Milano, Rotonda della Besana, Artisti e scrittori – Roma, Galleria L’Attico, La mostra bianca 1983 – Graz, Künstlerhaus / Neue Galerie, XI Biennale Trigon ’83. Eros, Mythos, Ironie – Pisa, Galleria Civica, Modena / Palazzo Lanfranchi, Forma senza forma – Lausanne, Galerie Nicole Gonet 1982 – Venezia, Magazzini del Sale alle Zattere, XL Biennale di Venezia, Aperto 82 – Prato, Conseguenze impreviste: proposte di nuova creatività in Italia 1981 – Pistoia, Studio La Torre, La memoria e l’inconscio 1980 – Ravenna, Loggetta Lombardesca, Nuova immagine – Acireale, Palazzo di Città, Genius loci – Gèneve, Galerie Louise Oppenheim 1979 – Legnano, Centro Cantoni, Voltar pagina
1985 – Paris, XIII Biennale de Paris – Nice, Centre National d’Art Contemporain, Sguardi nella pittura contemporanea - Italia oggi – Bologna, Galleria Comunale d’Arte Moderna; Imola, Chiostri di San Domenico; Ravenna, Biblioteca Classense, 63
Marco Tirelli Senza titolo, 1989-1990 carboncino su carta carchaol on paper 100 x 70 cm
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Marco Tirelli Senza titolo, 1990 carboncino su carta carchaol on paper 78 x 58 cm 66
Marco Tirelli Senza titolo, 1990 carboncino su carta carchaol on paper 155 x 155 cm 67
Marco Tirelli Senza titolo, 1997 inchiostro e tempera acrilica su tela ink and acrylic tempera on canvas 200 x 150 cm
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Marco Tirelli Senza titolo, 2007 tempera su carta tempera on paper 141 x 118 cm
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Marco Tirelli Senza titolo, 2008 tempera su carta tempera on paper 147,5 x 119 cm
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Marco Tirelli Senza titolo, 2011 inchiostro e tempera acrilica su tela ink and acrylic tempera on canvas 71 x 59 cm
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Marco Tirelli Senza titolo, 2010 inchiostro e tempera acrilica su tela ink and acrylic tempera on canvas 240 x 203 cm
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Marco Tirelli Senza titolo, 2015 inchiostro e tempera acrilica su tela ink and acrylic tempera on canvas 170 x 116 cm
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Marco Tirelli Senza titolo, 2015 inchiostro e tempera acrilica su tela ink and acrylic tempera on canvas 110 x 110 cm 80
Marco Tirelli Senza titolo, 2015 inchiostro e tempera acrilica su tela ink and acrylic tempera on canvas 110 x 110 cm 81
Marco Tirelli Senza titolo, 2010 acrilico e inchiostro su tela acrylic and ink on canvas 149 x 145 cm
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Marco Tirelli Senza titolo, 2010 acrilico e inchiostro su tela acrylic and ink on canvas 240,5 x 176 cm
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Milano Via Nerino 3, 20123 Padova Riviera San Benedetto 15, 35139 segreteria@artemaab.com www.artemaab.com Finito di stampare nel mese di gennaio 2019 a cura di Graphic and Digital Project, Milano Printed in January 2019 Edited by Graphic and Digital Project, Milan 88
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