SEMPLIFICATI I RIMBORSI! Desideri un rimborso rapido? Grazie al servizio di “Rimborso Accellerato� i tuoi buoni ti vengono rimborsati in soli 5 gioni!
Desideri un rimborso unico? Se ritiri diversi nostri buoni pasto “QUI! Facileâ€? è il servizio che fĂ per te: semplice e rapido elimina qualsiasi rischio di errore!
Desideri un rimborso unico ma anche rapido? Scegli la formula “QUI! FACILE SUBITO�: i tuoi rimborsi arriveranno in soli 5 giorni!
...e fatti conoscere da migliaia di clienti!
NOVITA’
t 4JUP XFC 26* 5JDLFU t 4NT t & NBJM t $BMM $FOUFS t $BSOFU EJ #VPOJ 1BTUP
Card Richiedi QUI! Safe orsi b im r e r e n e t t o r e p entro 24 h!!
Tel. 010 5767403 - Fax 010 5767468 - servizi@quiservices.it
Grandi temi
4
Sistemi di loyalty e fidelizzazione
Cibus 2010
Fiere
Paese che vai… negozio che trovi
Locali di tendenza: la Cioccolateria
8 10 Dalla “a” di arredo alla “v”di vetrina
Dehor: cosa sapere Iniziative ecosostenibili Sgravi per l’acquisto di macchine da caffè
Settore per settore
Decalogo per un menù efficace Celiachia
13 Bisogna saper vendere
Cucina Wellness Tecnologia: sito web Aperitivo con cultura
16 TornaQUI!: cos’è?
TornaQUI!
18 Carte in regola
Divieto di fumo
Abbiamo scelto di cambiare volto alla nostra rivista. Abbiamo voluto cambiare il modo di pensare dei nostri clienti. Abbiamo preferito farlo partendo da voi che da oggi diventate i nostri partner attraverso l’adesione al Circuito TornaQui! TornaQui! è un circuito privilegiato che consente, attraverso una piattaforma tecnologica di ultima generazione, un unico Pos e una carta elettronica di erogare diversi servizi simultaneamente, quali il Buono Pasto Elettronico, Buono Regalo Elettronico, programmi di fedeltà ed ulteriori servizi ad alto valore aggiunto (ricariche telefoniche, bollettini, etc..) in grado di aumentare rapidamente la propria clientela ed il proprio volume di affari.
Editoriale
4
La rivoluzione tecnologica arriva anche per i buoni pasto. I vantaggi del sistema sono molti e tutti interessanti, sopratutto per l’estrema facilità di integrazione. Tutto è informatizzato, in tempo reale, senza errori, con costi di gestione molto minori: non è più necessario stampare e spedire i buoni, non ci sono più furti di carnet e gli esercenti non devono più contare i buoni a fine giornata. Penserà a tutto il Pos, attraverso il quale si potrà beneficiare di altri servizi dedicati: rimborsi più rapidi, fatturazione automatica, ecc. Inoltre, per premiare gli utilizzatori del servizio e promuovere l’attività dei negozi convenzionati abbiamo già predisposto la possibilità di accedere a un circuito loyalty esclusivo che consente al titolare della carta prepagata di beneficiare di sconti in più di 10.000 negozi di tutte le categorie merceologiche, in tutta Italia: carburanti, abbigliamento, viaggi, catene alberghiere, autonoleggi, profumerie, ristoranti, pizzerie, ecc. Siamo alle porte di una rivoluzione paragonabile a quella che è avvenuta molti anni fa nel momento in cui i gettoni telefonici sono stati sostituiti dalle schede o quando è stata introdotta la Viacard per il pagamento dei pedaggi autostradali. Con una differenza importante: questo nuovo strumento non migliora soltanto l’efficienza, ma grazie alla sua multifunzionalità accresce il potere di acquisto delle famiglie e apre nuove opportunità. Il nostro impegno per l’innovazione continua e il mercato risponde con grande interesse.
Responsabilità sociale
20 Eleganza toscana
Fuori porta
21 Qui la solidarietà è di casa
Editore Qui! Services S.r.l. Piazza della Vittoria, 6 - 16121 Genova Direttore responsabile Monica Domeniconi monica.domeniconi@quigroup.it
Il nostro “pasto” è davvero “buono”
22
Registrazione Tribunale di Genova n. 14/2004 R.O.C. n 12260 del 26 novembre 2005 Supplemento al n. 44 Luglio/ Settembre 2009 di RISTORATORI
Realizzazione Qui! Services S.r.l. Progetto grafico Umberto Fabbri - Mab.q
Impaginazione Floriana Barilari floriana.barilari@quigroup.it Redazione Monica Domeniconi, Silvia Schivalocchi, Serena Dondarini, Giovanna Franceschelli, Federico Fazzeri Hanno collaborato Marco Fanini, Luigi Strazzella, Roberto Rasia, Stefania Ruggeri Stampa Arti Grafiche Fiorin S.p.A. Via del Tecchione, 36 2009 Sesto Ulteriano S. Giuliano Milanese (Mi)
Grandi temi
Sistemi di loyalty e fidelizzazione I vantaggi per il tuo negozio.
C
ome stabilire un rapporto di fiducia tra cliente e negozio? I “loyalty programs” apportano un forte vantaggio competitivo, poichè rendono il cliente soddisfatto e quindi fedele nei confronti del negozio. A questo proposito anche Marco Costaguta, direttore di Bain & Company, società di consulenza aziendale, strategica ed organizzativa con sede a Boston e presente in Italia dal 1989, rilascia un’intervista. Cosa pensa di carte multiuso, come quella proposta da Qui Group, dove è possibile caricare tutta una serie di servizi aziendali, legati alla mobilità, al parking, oltre che al buono pasto naturalmente, aggiungendo perfino sconti sugli acquisti? La comodità di riunire in una sola carta tutte queste funzioni è indubbia, rende più veloci e sicuri i pagamenti. Per le aziende si tratta di uno strumento in più dove caricare i servizi per i dipendenti. Bisogna vedere quanto tempo occorrà per una diffusione più ampia di questi strumenti. Da anni parliamo di borsellino elettronico però molti italiani sono restii ad abbracciare questo discorso, magari perché già posseggono una carta di credito, ma poi per le spese piccole si affidano alla moneta metallica, agli spiccioli, tra l’altro facendone un pessimo uso, specie da quando siamo passati dalla lira all’euro. Tuttavia la crisi ha portato
4
Il circuito Tornasconti Che cos’è? Tornasconti è la massima evoluzione dei sistemi di fidelizzazione del cliente e supera i limiti evidenziati dai metodi tradizionali (raccolta punti, buoni omaggio...). è il più vasto programma fedeltà italiano: unisce grandi marche, catene retail e singoli punti vendita (oltre 10.000 attività commerciali sul territorio nazionale) in un grande circuito Multibrand (coalition loyalty).
Vantaggi • Milioni di nuovi clienti in breve tempo • Promozione continua dell’attività commerciale dell’esercente aderente, tramite marketing dedicato • Nessun costo di adesione, nè di uscita, né costo accessorio fisso • Nessun conto corrente da aprire • Riconoscimento automatico degli sconti • Monitoraggio continuo delle transazioni da area web dedicata.
ad una maggiore attenzione verso il risparmio, e quindi sconti, promozioni, marche commerciali e via dicendo. E tra questi il sistema cash back del Circuito Tornasconti tende a fidelizzare molto. Quindi ci sono diversi motivi per essere ottimisti sulla diffusione di queste nuove carte. Dottor Costaguta, come lei sa la maggior parte delle mense aziendali, dei bar e dei ristoranti utilizza i buoni pasti cartacei, anche se il buono pasto elettronico ha un tasso di crescita notevole. Cosa ne pensa? Credo che il buono pasto elettronico si diffonderà, è solo una questione di tempo, di comunicazione e di marketing. D’altra parte, i problemi del buono pasto cartaceo sono troppi. Tralasciando quelli ovvi dovuti allo smarriment, al furto del blocchetto e alla complicata gestione del buono cartaceo, spesso si creano anche delle situazioni non in linea con le attuali normative vigenti.
Circuiti loyalty Gli strumenti promozionali adottati dalle imprese sono sostanzialmente diffusi in modo trasversale: Le carte fedeltà • Oltre 40 milioni di carte nel grocery, 10 milioni nel petrol; • +12% il tasso medio annuo di crescita dei customer database grocery nel periodo 2003-2006 (Osservatorio Carte Fedeltà) • 80% delle aziende intervistate offre una carta fedeltà • Utilizzano almeno una carta fedeltà (tutti i settori): 31% degli italiani,pari a 15,7 milioni Hanno reagito ad una attività di direct marketing: 1. Il 41,3% dei contattati, pari a 20,7 milioni di italiani 2. Il 43% ha reagito più di una volta (Assocomunicazione) 3. Il 37% degli italiani gradisce la “posta intestata” (61% nel segmento giovani) (People SWG)
5
In Italia i sistemi di loyalty sono in continuo sviluppo. Ma con il “cash back� rimangono in pochi.
6
Parma diventa la capitale del food Apre il 10 maggio la Fiera Cibus 2010
A
maggio Parma sarà davvero “foodland”, capitale del made in Italy alimentare, perché lì converranno tutte le principali aziende agroalimentari italiane, delegazioni commerciali da oltre cento Paesi, i buyers della Grande Distribuzione italiana e straniera, il mondo del “fuori casa”, ovvero l’impulso e la ristorazione (indipendente, collettiva e a catena), operatori dell’intermediazione commerciale, importatori, Università e Centri Studi, la stampa nazionale ed estera. L’occasione sarà la 15° edizione di Cibus, il Salone internazionale dell’alimentazione, che si aprirà lunedì 10 per concludersi giovedì 13 maggio 2010 (per maggiori informazioni si veda il nuovo sito Cibus.it). Sono attesi 2.500 espositori, 50.000 visitatori professionali,
Fiere
Cibus 2010:
di cui 7 mila operatori esteri provenienti da 110 Paesi. La crescente attenzione ai mercati esteri sarà il carattere distintivo di questa edizione, con investimenti ancor più significativi sull’incoming. La Francia sarà il Paese ‘d’onore’, Giappone e Cina Sud Orientale aree focus, Stati Uniti e Svizzera Paesi “obiettivo”. Tra le novità più importanti la “Piazza dei prodotti Dop e Igp” è un nuovo evento che vedrà per la prima volta esposti i principali prodotti alimentari Dop e Igp italiani insieme ai Dop europei. Anche “Pianeta Nutrizione - Forum multidisciplinare sulla Sana Nutrizione e la Sana Integrazione” è una novità assoluta di Cibus 2010: si tratta di una manifestazione complementare con quattro giornate di convegni medicoscientifici, accreditati al Ministero della Salute, con corsi Ecm. Ancora una novità in questa 15° edizione: “Cibus in città”, da sabato 8 a giovedì 13 maggio 2010, con la presenza di stand di aziende alimentari leader nelle vie e nelle piazze di Parma, alla ricerca di un incontro diretto, conoscitivo, ma anche degustativo, con i consumatori. Nella grande piazza dedicata alla ristorazione “fuori casa” saranno allestite,dalla Federazione Italiana Pubblici Esercizi, Fipe/Confcommercio, l’area bar e l’area ristorante. Ci saranno anche, per Per informazioni: presentare la loro offerta, Ufficio Stampa Cibus 2010 le principali aziende della Marco Fanini ristorazione organizzata. I bar Tel: 339-6668750 “storici” d’Italia dedicheranno E-mail: m.fanini@alice.it dimostrazioni e degustazioni, www.cibus.it in vari momenti della fiera, alla Fiere di Parma colazione dolce, alla colazione Viale delle Esposizioni 393A salata, al light lunch da bar ed 43126 Parma all’happy hour serale. Tel: 0521-9961 Marco Fanini
7
Paese che vai... negozio che trovi 8
Locali di tendenza: Cioccolateria L’importanza del packaging
La boutique del cioccolato è una nuova tipologia di locale che garantisce un ottimo margine di guadagno e soddisfa gli attuali gusti del cliente.
I
l cioccolato è un prodotto che si riesce a vendere con buoni risultati durante tutto l’anno. Non esiste più un consumo stagionale perché se è vero che durante l’inverno è molto richiesto in tutte le sue forme, d’estate si ripropone nei gelati, nei semifreddi e nelle fresche varianti alla menta. In tutta Italia sono nate delle vere e proprie boutique del cioccolato ovvero dei negozi dedicati dove la materia prima è declinata in tutti i modi. Lorenzo Sciadini, esperto di marketing, suggerisce alcuni accorgimenti per far salire ancor di più le vendite. Il primo passo da fare è individuare il proprio target di riferimento, ovvero il tipo di cliente a cui rivolgere i propri prodotti e definire in maniera inequivocabile la propria produzione , i prezzi e la tipologia di distribuzione. Si passa poi alle vere strategie di marketing per migliorare il processo di vendita.
I
l packaging e il design sono fondamentali per far capire subito al potenziale cliente di che tipo di cioccolato si tratta e devono essere coerenti con i valori della marca e con l’immagine del punto vendita. La confezione è un biglietto da visita, un valore aggiunto alla qualità del prodotto. Il modo migliore per attirare velocemente l’attenzione del cliente è presentare il cioccolato “nudo” perché la sua vista stimola immediatamente la corteccia cerebrale e le papille gustative. Quindi è opportuno privilegiare confezioni che non nascondano il prodotto, ma che al contrario lo mettano ben in evidenza. Ottime le classiche scatole da pasticceria con coperchio acetato che lasciano vedere il prodotto all’interno. Anche nel caso in cui il cioccolato venga avvolto, è meglio optare per carte trasparenti. La stagnola diventa però obbligatoria nel caso di vetrine con una forte esposizione al sole La scelta del packaging allora diventa più complessa: forma e colore devono fondersi armoniosamente e rispecchiare l’ambiente in cui il prodotto è venduto, ad esempio classico oppure minimalista e così via. I colori che vanno maggiormente quest’anno sono caldi e scuri, come il marrone abbinato al bordeaux e alle varie sfumature del viola, soprattutto il prugna, ma sono molto di tendenza anche il bianco, l’oro e l’argento.
Le praline sono il prodotto su cui conviene puntare perché consentono di fissare i prezzi più liberamente.
Oltre ai nastri sempre molto apprezzati, ovviamente nelle tinte del momento, in questo periodo spopolano brillantini, cristalli, swarowsky, insomma tutto ciò che luccica. La personalizzazione della scatola con logo della cioccolateria ha un impatto ancora più positivo sul cliente e trasmette un messaggio di maggiore genuinità. È importante poi prevedere linee di confezioni adatte a momenti speciali dell’anno, come possono essere Natale e Pasqua. In questi casi ovviamente bisogna seguire le tendenze della stagione. Sconsigliamo di riproporre le stesse confezioni dell’anno precedente per non fare apparire il prodotto retrò e quindi un po’ sorpassato. Le mode esercitano una grossa influenza sul consumatore. Infine, bisogna ricordare che sia in scaffale sia in vetrina è opportuno posizionare il cioccolato ad altezza occhio, quindi né troppo in basso, né troppo in alto dove rischierebbe di passare inosservato o comunque di non attirare immediatamente e di non colpire con la stessa efficacia lo sguardo.
Motivare il cliente
P
erché il cliente dovrebbe acquistare proprio quel prodotto piuttosto che un altro? La motivazione “perché è buono” non è sufficiente. Il prodotto deve avere una caratteristica distintiva che gli conferisca un vantaggio competitivo nei confronti di altri prodotti simili ad esempio un prezzo speciale, una dimensione particolare (molto grande o molto piccola) o la novità. Quando il prodotto è nuovo informare ripetutamente è fondamentale ma comunicare in maniera efficace è ancora più importante per creare attenzione, interesse, desiderio e azione. Il cliente deve vedere subito un vantaggio nell’acquisto. Va fatta quindi attenzione al proprio tipo di clientela e ai bisogni che si possono intuire. Il desiderio del cliente si può accendere in diversi modi: tramite assaggi, immagini piacevoli, l’arredamento. Per finire è la merce che deve andare incontro al consumatore attraverso i colori e il visual merchandising. E’ necessario valutare la redditività di un prodotto. Le praline offrono il maggior margine di guadagno nonostante la laboriosità della produzione. È opportuno averne una buona gamma a rotazione , mai meno di 21 tipi diversi. Un ultimo consiglio è quello di ricercare all’interno del proprio target di riferimento dei clienti strategici e prevedere per loro dei corner espositivi. Per il cioccolato donne, bambini e anziani rappresentano un ottimo punto di riferimento.
9
Dalla “a” di arredo alla “v” di vetrina
Il banco dei dolciumi non conosce crisi La crisi nelle vendite non sembra sfiorare i cosiddetti prodotti d’impulso che si trovano posizionati vicino alla cassa nei bar, nei supermercati e negli autogrill: caramelle, gomme da masticare, barrette, cioccolato in tutte le sue forme. Con questo termine ci si riferisce ad acquisti non programmati, spinti da uno stimolo improvviso che non tiene conto di convenienza e utilità. Il loro costo varia dagli 0,80 centesimi all’euro per cui è alla portata di chiunque e la funzione è quella di rompidigiuno e di gratificazione nel corso della giornata. Grazie ai prodotti da banco il bar può arrivare ad incassi di 3-4 mila euro annui. Un piccolo trucco per incentivare le vendite consiste nel ruotare i prodotti secondo l’orario della giornata. E’ sicuramente un impegno per l’esercente ma i risultati sono garantiti. Il fattore più importante comunque rimane quello di proporre marche conosciute e di qualità. Le aziende dolciarie hanno sempre da proporre nuovi prodotti che rispecchiano le tendenze del momento.
Dehors: cosa bisogna sapere Prima di allestire il proprio dehor è assolutamente indispensabile interpretare le norme del proprio Comune. Ci possono essere restrizioni riguardanti i colori, le dimensioni, l’altezza delle pareti esterne e persino gli arredi o i materiali decorativi. L’industria del settore fortunatamente propone ogni tipo di soluzione sia a livello pratico che di consulenza. Le richieste di dehors hanno avuto un notevole incremento in seguito all’introduzione del divieto di fumo nei locali pubblici diventando delle vere e proprie estensioni del locale sfruttabili sia d’estate che durante la stagione invernale. Da non dimenticare il pagamento della Tosap, la tassa di occupazione del suolo e di aree pubbliche. Normalmente la scadenza è il 31 gennaio ma gli importi e la durata delle autorizzazione variano da Comune a Comune.
10
Iniziative ecosostenibili: T.V.B.
Come scegliere i materiali promozionali Vi capita mai di avere il vostro locale invaso da merce promozionale che occuperà inutilmente i vostri spazi? Spesso i fornitori convincono ad esporre nuovi prodotti garantendo un aumento nelle vendite e questo porta ad accumuli di merce di magazzino che inevitabilmente viene dimenticata e va in scadenza. La prima cosa da fare è decidere attivamente quali prodotti possono essere quelli più adatti alla propria tipologia di locale. Una volta fatta questa scelta è però necessario spingerli, informare la clientela, invitarla a provarli. Tenere d’occhio le date di scadenza è un altro passaggio fondamentale in quanto in prossimità della fatidica data si possono inventare promozioni, offerte che rendano possibile lo smaltimento in maniera proficua. E’ inutile riempirsi il locale di tutte le marche possibili per la paura di non soddisfare una particolare richiesta. Molto meglio sviluppare l’abilità di proporre delle alternative.
Parte da Torino il progetto Ti Voglio Bere che ha lo scopo di proporre il consumo dell’acqua di rete riducendo così gli sprechi e l’impatto ambientale. Meno bottiglie di Pet da buttare e meno emissioni inquinanti essendo eliminato il trasporto via camion. L’acqua dei nostri acquedotti è di ottima qualità e strettamente controllata per cui si può consumare in tutta tranquillità. Il costo dell’impianto (circa 2mila euro) è ammortizzato entro il primo anno. L’esercente può così permettersi di offrire un bicchiere d’acqua insieme al caffè o al cappuccino, di regalare l’acqua a chi deve prendere una medicina oppure riempire il biberon dei bambini. Ovviamente questa è un’alternativa intelligente che non esclude la vendita dell’acqua in bottiglia
I vuoti di bottiglia Come potrebbero essere utilizzate le bottiglie usate di bar e ristoranti in modo da avere dei vantaggi per l’ambiente? Vetro Indietro è il nome di una sperimentazione condotta in locali del Trevigiano che ha testato la fattibilità economica del vuoto a rendere in uso fino a una quarantina d’anni fa e poi abbandonato per gli elevati costi di gestione rispetto all’impiego delle bottiglie in Pet e al riciclaggio del vetro. Lo scorso dicembre è stata presentata alla Camera una proposta di legge per reintrodurre il meccanismo di restituzione dei vetri usati, insieme a una serie di sgravi fiscali destinati agli esercenti sulla tassa sui rifiuti solidi urbani (Tarsu) e pagamenti dilazionati dell’Iva sui prodotti imbottigliati in vetro. Non sono ancora noti i tempi in cui potrebbe essere valutata dal Senato, discussa ed eventualmente approvata.
11
Sgravi per l’acquisto di macchine da caffè e simili Se un pubblico esercizio ha acquistato macchinari nuovi, funzionali all’attività, dal primo luglio 2009 al 30 giugno 2010 può usufruire di un sgravio fiscale sino al 50% del valore dell’investimento che riguarda Irpef e Ires, mentre non tocca l’Irap. I macchinari ammessi al beneficio sono: apparecchi per filtrare o depurare acqua, banchi frigoriferi, macchine per bevande da bar, macchine da caffè, macchine cambia monete, congelatori, distributori automatici, filtri per l’aria, impastatrici per alimenti, lavastoviglie industriali, macchine per pasticceria, frigoriferi, congelatori, abbattitori, registratori di cassa. Sono esclusi invece i macchinari usati, ceduti a terzi, non riscattati dopo il leasing e non interamente pagati dopo un contratto con riserva della proprietà.
T come tazzina Esiste una tazzina ideale per degustare il caffè espresso? L’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè ha creato la Nuova Tazzina dell’Assaggiatore. Come prima caratteristica la sua forma è stata studiata in modo da non permettere di essere facilmente impilata per più di due file. Solo in questo modo si riesce a far raggiungere a tutte le tazze disposte sullo scaldatazze la temperatura ottimale, indispensabile per mantenere l’equilibrio gustativo della bevanda. Leggera, elegante, meno spessa nella parte superiore che si accosta alle labbra. La geometria interna della tazzina influenza in modo decisivo la formazione della crema che risulta più fine e persistente alla vista, con una maggiore formazione della pregiata tigratura e con un aroma più potente. La porcellana super-white permette di valutare correttamente il colore della crema dell’espresso.
12
Dieci semplici regole per essere competitivi
L
’esercente ha a sua disposizione vari strumenti per rendere competitivo il proprio locale. Il menù è uno di questi e anche potente. Non è solo un elenco di piatti e bevande. A seconda di come è compilato è in grado di far aumentare lo scontrino medio di un locale. Fabio Vigitello, manager alberghiero, esperto di food cost e docente di Bar University ha creato un decalogo per creare un menù efficace. Da inserire nella carta i must ovvero le specialità del locale, quelle per cui è noto, gli high profit cioè quei piatti che hanno un costo di produzione molto basso e che si riescono a vendere molto bene con un alto profitto, superiore alla media, i low impact ovvero ricette veloci da proporre nei momenti di particolare affanno in cucina ed infine i best class ovvero piatti facili, appetibili e profittevoli. Inoltre noi consigliamo anche di partire dalla tipologia del locale, della clientela, di decidere se utilizzare carta plastificata o meno, quale tipo di carattere usare, quale grafica. Ci sono poi dei piccoli trucchi per
pilotare le scelte del cliente e fargli scegliere proprio ciò che più conviene al ristoratore: • piazzare in alto a destra i piatti che si vogliono spingere. E’ infatti dimostrato che è il primo posto dove finisce l’occhio. I test confermano anche che tra tre scelte solitamente si opta per quella di mezzo • eliminare i puntini che collegano il piatto al prezzo perché ciò permette di farsi un’idea troppo velocemente della spesa • evitare le foto che il più delle volte non rispecchiano mai le aspettative del cliente.
Settore per settore
Decalogo per un menù efficace
Decalogo 1. Deve essere in italiano 2. Senza termini tecnici comprensibili solo da chi lavora nel settore
3. Facile consultazione 4. Sufficientemente esplicativo 5. Leggibile 6. Stimolante 7. Che dia spazio 8. Rappresentativo 9. Onesto 10. Con un ordine comprensibile
13
Settore per settore 14
Celiachia:
è facile il servizio senza glutine
A
umentano di mese in mese i locali che decidono di inserire nel proprio menù dei piatti per celiaci. Ormai la celiachia è una realtà che non può non essere tenuta in considerazione: ha un incremento annuo di circa il 10% La celiachia è un’intolleranza permanente al glutine, sostanza proteica presente in avena, frumento, farro, kamut, orzo, segale, spelta e triticale. Per curare la celiachia la dieta senza glutine, condotta con rigore, è l’unica terapia possibile. Occorre escludere alcuni degli alimenti più comuni, quali pane, pasta, biscotti e pizza, ma anche eliminare le più piccole tracce di farina da ogni piatto. Questo implica un forte impegno di educazione alimentare. Infatti l’assunzione di glutine, anche in piccole dosi, può causare danni... E’ vero che ci sono regole da rispettare tassativamente ma tutto è più semplice di quanto si possa pensare. Il vero e unico problema della cucina per celiaci è la contaminazione ovvero il contatto accidentale di un prodotto senza glutine con un altro. E’ quindi necessario uno spazio riservato esclusivamente alla preparazione di questi alimenti. L’investimento è modesto: una padella mono o biporzione, una casseruola e un cucchiaio d’acciaio. Già con solo questi tre strumenti possiamo eseguire praticamente tutte le preparazioni. Fondamentale è scegliere un corso di formazione ben fatto per avere una buona preparazione di base. Chi lo desidera può investire anche in macchine per fare la sfoglia o la pasta. Il piccolo bar può offrire per la pausa pranzo gustosi piatti pronti surgelati privi di glutine prodotti da note aziende.
Il servizio senza glutine non spaventa più i ristoratori. Basta conoscere bene poche e semplici regole
L’attenzione di Qui! Group Qui! Group S.p.A. dedica grande attenzione a tutti gli utilizzatori dei propri buoni pasto garantendo servizi differenziati e flessibili ad esigenze alimentari specifiche, consapevole dei condizionamenti provocati dalle intolleranze alimentari. Nasce così la partnership tra l’Associazione Italiana Celiachia e Qui! Group S.p.A. attraverso un Protocollo d’Intesa. La sinergia tra AIC e Qui! Group mette a disposizione una vasta rete di esercizi che non solo accettano i buoni pasto Qui! Ticket ma offrono un menù senza glutine avendo aderito al Progetto Alimentazione Fuori Casa dell’AIC. Le liste di esercizi convenzionati vengono continuamente aggiornate sia per le cancellazioni che per i nuovi inserimenti con la collaborazione di AIC. Per saperne di più su come essere inseriti in queste liste, basta scrivere a esercenti@quiticket.it
Cucina Wellness:
piacere e salute nel piatto Mangiare è una necessità, mangiare intelligentemente è un’arte (La Rochefoucoult)
P
iacere e salute nel piatto. Questi gli ingredienti principali della “Cucina Wellness” o “cucina del benessere” ideata dalla dietista Chiara Manzi presidente dell’ASSIC (Associazione per la Sicurezza Nutrizionale in Cucina). Una formula che mette d’accordo nutrizionisti e chef, scienza e creatività. Vere delizie gastronomiche ricche di vitamine, antiossidanti e tutte quelle sostanze che aiutano a mantenerci giovani. La formula aurea per cogliere l’essenza del cibo e trasformarlo in un pieno di salute. Cucina Wellness si propone come modo nuovo di cucinare e mangiare ma anche di pensare. La “formula magica” si basa sulla alta qualità degli ingredienti, le giuste proporzioni e la scelta dei metodi di cottura che conservino al massimo le proprietà salutistiche degli alimenti. Il cibo che oltre a nutrire ci conservi in salute e bellezza è un sogno antico dell’uomo, mai attuale come oggi, quando lo stile di vita moderno causa sempre più frequenti problemi di obesità e altre malattie derivanti dall’alimentazione scorretta. Già l’imperatore Adriano amava mangiare cibi cui ingredienti fossero sapientemente dosati e ricercava piatti “sobri ma sostanziosi che potessero contenere un’essenza di immortalità”. “Certo – afferma Chiara Manzi – mangiare Wellness non ci darà certo l’immortalità, ma ci farà scoprire che la longevità
passa dal mangiare sano riscoprendo però il gusto, il profumo del cibo, mettendo il piacere al primo posto“. Bando allora alle tristi “insalatone”! “I 3 principali requisiti da tenere a mente per una buona cucina del benessere dovrebbero essere la semplicita’, la leggerezza e anche la quantita’”, racconta Gualtiero Marchesi, Presidente del Comitato dei maestri di cucina dell’Associazione per la Sicurezza Nutrizionale in Cucina. I grandi chef Fabio Campoli e Agostino Petrosino propongono piatti semplici e veloci, utilizzando come ingredienti gli alimenti base della nostra dieta mediterranea: pesce, pasta, olio extravergine di oliva, verdura e frutta. A volte con qualche tocco esotico, aggiungendo spezie e nuovi sapori facilmente reperibili però al supermercato sotto casa. Una formula alla portata di tutti, grazie alle scuole di formazione per cuochi e ai mini corsi di cucina promossi dagli ideatori di questo regime, pronti a svelare i segreti della loro cucina e portare ogni giorno sulle nostre tavole benessere, piacere e salute. Il marchio che identifica e garantisce la scelta Per informazioni: della scuola Wellness Libro Consigliato: “Estasi culinarie” nei locali pubblici è il di Muriel Barbery, Edizioni e/o 2008 tricuore della Cucina pagg. 145 - € 15,00 Wellness. L’immagine dei tre cuoricini di Film consigliato: “Julie and Julia” Cucina Wellness è una Regia di Nora Ephron con Amy Adams garanzia per il cliente e Meryl Streep tratto dal romanzo di che vi prenderete cura Julie Powell Julie & Julia. non solo del suo palato www.cucinawellness.it ma anche della sua www.assic.org salute www.sapermangiare.mobi Stefania Ruggeri
15
Bisogna saper vendere
Come attrarre gli utilizzatori di buoni pasto sul web
Tecnologia:
un buon sito web
L
a tecnologia è diventata un alleato importantissimo per l’esercente perché permette di risparmiare tanto tempo, di gestire l’attività in maniera ottimale e di farsi la miglior pubblicità. Ad esempio il sito web è ormai uno strumento indispensabile per promuovere il proprio locale e, se fatto bene, può realmente superare qualsiasi altra forma di comunicazione e attirare nuovi potenziali clienti. Ci sono alcune regole di base per non sbagliare nella costruzione del proprio sito. Prima di tutto è necessario affidarsi ad un’agenzia di professionisti. I costi variano molto, dai 1500 agli 8 mila euro a seconda degli interventi grafici, della creatività, delle ore di lavoro, del numero delle persone che lo hanno progettato. E’ meglio diffidare se ci vengono presentati preventivi al di sotto della cifra base che abbiamo indicato. Subito si pensa di risparmiare e poi si finisce per spendere anche di più per tutte le modifiche necessarie.
Tra le molte opportunità per promuovere il proprio locale su internet, vi presentiamo quella offerta da QUI! Group per pubblicizzare il locale convenzionato ai buoi pasto QUI! Ticket. Sul sito www.quiticket.it/esercenti l’esercizio convenzionato può inserire immagini, descrizioni, promozioni, menu e quant’altro ritenga utile comunicare al cliente per convincerlo a recarsi presso il locale. Collegandosi al sito www.quiticket.it alla ricerca dei locali che accettano i buoni pasto, il cliente potrà così consultare la “vetrina” che avrete preparato, oltre a visualizzare una mappa interattiva per raggiungere agevolmente il vostro esercizio.
La semplicità e la facilità di navigazione sono altri punti da tenere in considerazione. Testi sintetici e chiari che comunichino immediatamente la tipologia del locale, la sua ubicazione, il giorno di chiusura, i contatti per la prenotazione, se vi è disponibilità di parcheggio, il menù e tutto ciò che può colpire l’attenzione del visitatore senza annoiarlo. Poche immagini ma belle e significative che illustrino lo stile del locale. Altro fattore fondamentale è l’aggiornamento che consente di essere nei primi posti dei motori di ricerca. Un sito web per essere un buon investimento va tenuto vivo con nuovi inserimenti. Meglio non mettere del tutto la sezione news se non si è in grado di inserirne di fresche con costanza. Riguardo a questo esistono dei programmi molto semplici che possono essere gestiti anche da chi non ha particolari conoscenze informatiche. Altrimenti ci si deve rivolgere al webmaster che ha progettato il sito mettendo in conto ovviamente ulteriori spese. Infine pensare alle parole chiave da suggerire a chi registra il sito. Ad esempio: cucina etnica, cucina toscana o qualsiasi altra parola che possa facilitare la ricerca del potenziale nuovo cliente.
16
Ovviamente aumentando la concorrenza è fondamentale proporre sempre qualcosa di nuovo per fidelizzare i propri clienti e attrarne di nuovi.
Aperitivo con cultura Creare eventi durante l’ora dell’aperitivo è un’ottima strategia per ottenere l’attenzione della stampa e incrementare la clientela.
Negli ultimi anni accanto ai cocktail vi è molta richiesta di vini speciali al calice. La qualità e varietà del buffet è un altro elemento di selezione tra i locali. Un’ottima strategia di marketing per farsi pubblicità è quella di organizzare un evento nel proprio locale all’ora dell’aperitivo. Questo perché certi tipi di iniziative ottengono sempre una grande visibilità da parte della stampa con un indubbio ritorno di immagine per l’attività. L’aspettativa non è quella di avere una folla di persone dentro al locale ma di attirare dei clienti mai entrati prima. Non sono necessari grandi investimenti, basta la fantasia del singolo gestore. Importante è la continuità dell’evento perché il target interessato lo prenderà come un appuntamento fisso e “adotterà” il locale come luogo di socializzazione. Le formule possono essere varie. A partire dalla lettura di testi ad alta voce fatta da attori , scrittori ma anche clienti, alla proiezione di cortometraggi. Noi consigliamo in particolar modo l’aperitivo in lingua ovvero momenti di conversazione libera sotto la guida di un insegnante madrelingua per tutti coloro che vogliono tenersi in allenamento. Il clima disteso favorisce meglio di un’aula la giusta predisposizione a parlare una lingua diversa dalla propria.
L
’aperitivo ha origini antiche e tutte italiane, precisamente nasce circa 200 anni fa a Torino con il vermouth e si è poi diffuso nelle principali città italiane e all’estero. è diventato un vero e proprio rito. Sono nati locali di tendenza nelle zone più importanti delle città che hanno proposto buffet ricchissimi di accompagnamento. Costituisce per il locale un’ ottima fonte di guadagno in quanto per molti un ricco aperitivo è diventato un degno sostituto di una cena ad un prezzo molto più ragionevole.
17
Il nuovo circuito TornaQUI! TornaQUI!
1 unico PoS, 1.000 vantaggi, milioni di clienti Sono migliaia i clienti del “mondo” TornaQUI! che hanno già aderito e sono già molti i locali, su tutto il territorio nazionale, che, segnalati come graditi, si sono convenzionati.
S
iamo alle porte di una rivoluzione paragonabile a quella che è avvenuta molti anni fa nel momento in cui i gettoni telefonici sono stati sostituiti dalle schede o quando è stato introdotto la Viacard per il pagamento dei pedaggi autostradali. Con una differenza importante: questo nuovo strumento non migliora soltanto l’efficienza, ma grazie alla sua multifunzionalità accresce il potere di acquisto delle famiglie e apre nuove opportunità. Il nostro impegno per
l’innovazione continua e il mercato risponde con grande interesse. TornaQui! è un circuito privilegiato che consente, attraverso una piattaforma tecnologica di ultima generazione, un unico Pos e una carta elettronica di erogare diversi servizi simultaneamente, quali il Buono Pasto Elettronico, Buono Regalo Elettronico, programmi di fedeltà ed ulteriori servizi ad alto valore aggiunto (ricariche telefoniche, bollettini, etc..) in grado di aumentare rapidamente la propria clientela ed il proprio volume di affari.
Come funziona TornaQUI! Fase1: Convenzionamento Per convenzionarti a TornaQUI! o, semplicemente, per richiedere maggiori informazioni manda una e-mail a convenzionati.tornaqui@quigroup.it I tecnici TornaQUI! si recano presso il locale convenzionato per l’installazione del nuovo Pos, per la consegna della vetrofania TornaQUI!, fornendoti tutta l’assistenza di cui hai bisgono.
Fase 2: Forte visibilità del negozio Il cliente con carta abilitata consulta sul sito internet dedicato la lista degli esercizi convenzionati TornaQUI! e si reca presso il tuo esercizio identificato da relativa vetrofania.
Fase3: Incremento degli acquisti e del volume d’affari
18
Il cliente effettua l’acquisto: tu non devi far altro che passare la carta del cliente nel Pos e premere il pulsante corrispondente ad uno dei seguenti servizi: 1 Buono Pasto Elettronico (per gli esercizi food) 2 Programma fedeltà (es. Tornasconti) 3 Servizi Aggiuntivi
Il PoS TornaQUI! Il Pos TornaQUI! permette di rispondere alle esigenze di oltre 13.000 titolari di Carte abilitate in cerca di nuovi esercizi dove poter utilizzare la propria carta. Grazie a questo strumento si possono, infatti, effettuare tante operazioni in un’unica soluzione, contrariamente a quanto avviene con i POS tradizionali. Gli esercizi affiliati a TornaQUI! vengono, inoltre, continuamente promossi e resi visibili a migliaia e migliaia di persone
Caratteristiche • Pos di ultimissima generazione • Leggero • Dimensioni molto ridotte • Facilmente manovrabile
Vantaggi • Migliaia di servizi per i tuoi clienti in un’unica soluzione • Migliaia di nuovi clienti • Assistenza continua
19
Divieto di fumo Carte in regola
ecco che cosa è cambiato I titolari di pubblici esercizi non hanno più l’obbligo di fare rispettare il divieto di fumo all’interno del proprio locale come imponeva l’originale Circolare del Ministero della Salute.
U
na sentenza del Consiglio di Stato del 7 ottobre 2009 esonera i gestori dall’obbligo di controllare il rispetto del divieto di fumo nel proprio locale. Sono passati già cinque anni dall’introduzione della Legge Sirchia antifumo e possiamo dire che le cose sono andate meglio del previsto e il bilancio è totalmente positivo. La sua applicazione ha trovato d’accordo quasi tutti coloro che lavorano nel settore della ristorazione. A parte gli investimenti iniziali affrontati dagli esercenti per creare spazi appositamente riservati ai fumatori il resto è filato liscio e il 90 % dei cittadini condivide il divieto di fumo. I trasgressori del divieto sono ancora sanzionabili ma il gestore del locale non è più tenuto ad intervenire assumendo il ruolo di sceriffo sicuramente poco simpatico nei confronti della sua clientela. Ora se un cliente è infastidito dal fumo di un altro potrà fare una segnalazione diretta alla polizia locale. Dovrà continuare ad essere esposto il cartello con l’indicazione dell’addetto all’osservanza del divieto. La posizione del gestore quindi ne esce totalmente alleggerita da un compito che non è il suo e che in caso di inosservanza del divieto sarebbe potuto costare una sospensione (da tre giorni tre mesi) o addirittura la revoca della licenza.
20
QUI! Group e la Responsabilità Sociale Il mantenimento della certificazione SA 8000 conferma il continuo impegno da parte di Qui! Group e delle altre Società correlate a gestire e divulgare un sistema di Responsabilità Sociale che pone al centro l’individuo garantendo il pieno rispetto dei diritti del lavoratore. L’istituzione di un rappresentante dei lavoratori per la SA 8000 e la possibilità per tutti i dipendenti di inoltrare suggerimenti o reclami (anonimi, o attraverso il rappresentante stesso, o attraverso l’ente di certificazione SGS o il SAI) inerenti gli aspetti oggetto della Norma, nonché l’implementazione di un sistema efficiente per la loro gestione, costituisce un forte segnale della volontà aziendale di mantenere i requisiti etico/sociali fino ad oggi volutamente sostenuti e d’ora in poi ufficialmente certificati, ricercando un continuo miglioramento del clima aziendale secondo un’ottica di tipo partecipativo, mirando cioè al coinvolgimento diretto dei singoli lavoratori. Qui! Group è infatti convinta che fra i propri compiti non ci sia solo quello di fornire i servizi convenienti, ma anche quello di contribuire a migliorare la conoscenza delle tematiche inerenti la Responsabilità Sociale.
Eleganza toscana
E
ntrare in una Jaguar XF è come entrare in una villa antica restaurata su una collina toscana, lontano dai centri abitati: l’ambiente è prima di tutto elegante, ovattato e morbido. Poi, anche funzionale e ricco di dotazioni. La berlina della casa inglese è il primo atto ufficiale dopo l’acquisto dell’indiana Tata. In realtà, il progetto XF è ben più datato, ma la linea è azzeccata. Un po’ Audi A5 dietro, un po’ vecchie Jaguar davanti e lateralmente un design filante ed elegante. Ciò che stupisce di più della XF versione S, con il 6 cilindri a V diesel doppio turbo capace di 275 cv, non è tanto la spinta del propulsore, che fa onestamente il suo dovere, quanto piuttosto il binomio “comfort di viaggio – assetto”. L’aspetto più riuscito del design è senza dubbio il posteriore. La continuità dello stile e la rotondità che avvolge tutta l’auto contribuiscono ad una linea che suggerisce soprattutto eleganza. Non è un caso, infatti, che la Jaguar XF sia stata votata come “L’auto preferita dalle Signore”.
Villa San Filippo Il riferimento anche solo per un week-end è Villa San Filippo, un residence tra i vigneti delle colline del Chianti classico, a Barberino Val D’Elsa a pochi km da Firenze, Siena e i bellissimi borghi medioevali della zona.
Fuori porta
L’auto preferita dalle Signore pernotta a Villa San Filippo Se gli indiani della Tata manterranno, come hanno promesso, i piani industriali esistenti, la Jaguar tornerà certamente all’esclusività di una volta. Lo dimostrano le ricche dotazioni di serie, già presenti fin nella versione di ‘entrata’, denominata Luxury, a cui è comunque possibile aggiungere un’interminabile lista di costosi optional. Parlando dei difetti, invece, ciò che realmente manca ad una vettura prestigiosa come questa è un cambio all’altezza. In posizione standard, il cambio è decisamente lento, che è un modo critico per definire un cambio morbido. Se si schiaccia la onnipresente “S”, i tempi di cambiata si riducono leggermente e le sospensioni si irrigidiscono. A quel punto, sebbene acusticamente il motore sia sempre un’entità misteriosa, l’auto reagisce più nervosamente e dalla faccia con cui ti guarda la gente che sorpassi significa che le prestazioni aumentano. Già, perché la XF, che risponde alla normativa Euro 5, oltre ad emettere solo 179 gr. di CO2 ogni Km percorso, è pure lunga 4 metri e 96, che non è poco. Un altro difetto è il peso, che si percepisce decisamente nell’accelerazione da fermo. Tuttavia, il peso di 1.820 Kg, rapportato ai 275 cavalli del propulsore, ci suggerisce un rapporto peso potenza niente male: 6,62 Kg spinti da ogni cavallo. C’è di peggio sul mercato. Roberto Rasia dal Polo www.turismoinauto.com
Per info e prenotazioni www.villasanfilippo.com Tel. 055 809541 - Fax 055 8095430
21
Qui la solidarietà è di casa
Il nostro “pasto” è davvero “buono” La Genova famosa per la solidarietà.
S
empre più interesse sta suscitando “Pasto Buono”, il progetto di solidarietà partito dal capoluogo ligure nel 2007 con l’obiettivo di contribuire a ridurre gli sprechi alimentari ed assicurare un pasto quotidiano ai tanti bisognosi fra cui vi sono sempre più cosiddetti “nuovi poveri” (anziani, famiglie, ecc.). Pasto Buono, infatti, recupera a fini sociali le eccedenze sane ed invendute della ristorazione commerciale riscuotendo crescente interesse da parte dell’opinione pubblica oltre che dal settore non profit, da quello della ristorazione e dalle amministrazioni locali. Grazie ai suoi circa 15.000
Presenta il tuo esercizio Quando un consulente della QUI! Group mi ha contattato per l’adesione al circuito TornaQUI! - dice Enrico Panico responsabile del locale Moody di Genova - ho subito percepito la potenzialità e la portata innovativa dei servizi offerti e dei vantaggi tangibili in termini di aumento del numero della clientela per il Moody. Gestendo con un unico strumento più servizi, ho visto che i clienti dopo aver pranzato utilizzando il buono pasto elettronico ne approfittavano per comprare altri prodotti (prodotti di pasticceria, etc..) ai quali applicavo uno sconto. A breve saranno in grado di ricaricarsi anche il cellulare. In poco tempo, anche grazie al passaparola, ho visto molti clienti chiedere questi servizi e ne ho visto anche arrivare di nuovi, che forse vengono dai locali della zona invogliati dai nuovi servizi offerti.
22
Invia il tuo materiale a comunicazione@quigroup.it o un fax allo 010 5767464.
pasti donati nel solo 2009 a Genova, i responsabili di QUI Foundation, Onlus ideatrice e sostenitrice del progetto, sono sempre più convinti delle grandi potenzialità di questa iniziativa come raccontato in un servizio giornalistico del TG1 trasmesso il 19/11/2009. Via libera, quindi, alla diffusione del progetto anche oltre Genova, come a Firenze, dove nel dicembre scorso ha ufficialmente ricevuto il patrocinio da parte del Comune e dunque si sta preparando il suo benvenuto in città.
Per info: www.pastobuono.it / www.quifoundation.it.
cyanmagentagiallonero