ComunitĂ e Scienza. Insieme per la salute di domani
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La Fondazione Bioteca di Popolazione Onlus FBP Nel 2017, dall’incontro di cinque importanti e autorevoli realtà associative della Romagna, è nata la Fondazione Bioteca di Popolazione Onlus (FBP), un progetto civico tra scienza e società, affinché ogni cittadino possa essere parte attiva del processo di produzione della conoscenza scientifica nel settore della salute e dell’ambiente secondo i principi di autonomia e partecipazione. I fondatori della Fondazione Bioteca di Popolazione Onlus FBP sono: • AIL Associazione Italiana Contro le Leucemie-Linfomi e Mieloma Onlus (sezione Forlì-Cesena) • Associazione Vittorio Tison • Associazione Volontari e Amici dell’Istituto Oncologico Romagnolo • Istituto Oncologico Romagnolo Coop. Soc. Onlus • LILT Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (sezione Forlì-Cesena)
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Che cos’è una Bioteca? La Bioteca, costituitasi nella forma giuridica di Fondazione, non ha scopo di lucro: è dunque un ente indipendente che ha come obiettivo generale il miglioramento della salute pubblica. La Bioteca custodisce materiali biologici umani (sangue, tessuti, cellule, DNA, ecc.) e dati ad essi associati (anagrafici, genetici, clinici e di stile di vita) di persone che forniscano la loro adesione alla Fondazione e volontariamente. Il termine Bioteca, rispetto a biobanca, vuole sottolineare il marcato carattere pubblico e partecipativo dell’iniziativa, tesa a custodire e valorizzare, nell’interesse della salute pubblica (dunque nell’interesse di tutti), la risorsa comune di materiale biologico umano e dati associati, un patrimonio comune di inestimabile valore per lo studio delle interazioni tra ambiente e genetica. Quali sono gli scopi della Fondazione FBP? Ogni giorno siamo esposti a migliaia di sostanze chimiche spesso ignote, anche nel caso in cui siano costantemente eseguiti i controlli e rispettati tutti i limiti imposti dalla legge. Per questo motivo, come confermano anche i risultati delle ricerche più recenti, è necessario approfondire lo studio delle relazioni tra ambiente e salute, così da definire quegli interventi utili a controllare e prevenire le malattie esito di questa esposizione. La Fondazione Bioteca di Popolazione Onlus nasce come strumento finalizzato a garantire la partecipazione della cittadinanza al processo di ricerca scientifica e in particolare intende promuovere: • l’acquisizione, la conservazione, il trasferimento e il trattamento, secondo procedure
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standardizzate e certificate, di materiali biologici donati e dei dati ad essi associati; • l’attività di promozione della tutela della salute; • la formazione e l’informazione che favoriscano la partecipazione consapevole della cittadinanza ai processi decisionali in materia di salute e ambiente; • la selezione e l’avvio, grazie alla valutazione del Comitato Scientifico e del Consiglio di Amministrazione, di progetti di ricerca scientifica che siano di particolare interesse sociale, svolti direttamente o affidati a Università, enti di ricerca e altre fondazioni qualificate. Perché nasce in Romagna il progetto FBP Onlus? Perché la Romagna ha la dimensione demografica necessaria per un progetto di Bioteca efficace e per istituzioni sanitarie in oncologia molecolare di grande livello. In questo contesto territoriale, caratterizzato anche da una riconosciuta eccellenza sanitaria e da una grande ricchezza associativa, la FBP costituisce il supporto per aumentare la capacità di individuare sostanze nocive e sostanze protettive e per mettere in luce i meccanismi attraverso cui esse esplicano la loro azione. Chi può conferire i propri materiali biologici e quali? Tutti possono contribuire con i propri materiali biologici alla Fondazione Bioteca di Popolazione, anche i minori, previo consenso informato da parte dei genitori o tutore legale. Coloro che partecipano alla Bioteca conferendo i propri materiali sono definiti donatori.
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Ogni donatore, adeguatamente informato, autorizza la conservazione per un periodo di tempo indeterminato di materiali biologici e dati personali; il donatore potrà, in qualsiasi momento, avvalersi del diritto di recesso dall’adesione alla Fondazione e decidere in piena autonomia il destino del proprio materiale biologico e dei dati associati. Il materiale richiesto è un campione ematico, attraverso un prelievo di sangue, ma altre tipologie di materiale biologico potrebbero essere valutate in seguito. Di chi è la Bioteca e come viene garantita la sua indipendenza e autonomia? La Bioteca è controllata della Fondazione Bioteca di Popolazione Onlus e ha la responsabilità della custodia dei campioni di materiale biologico raccolti. La Fondazione Bioteca di Popolazione Onlus non ha scopo di lucro, è autonoma, non è compartecipata da aziende profit di alcun tipo o settore ed è gestita da un Consiglio di Amministrazione nominato all’atto della costituzione dalle Associazioni e Onlus che l’hanno fondata. Il Consiglio di Amministrazione si avvale di esperti e di un Comitato Scientifico. Che vantaggio ne avranno i donatori/cittadini? Il materiale biologico donato permetterà di registrare la presenza e l’evoluzione di sostanze tossiche o ignote nell’organismo degli abitanti, avviando così un monitoraggio dello stato di salute della popolazione locale e degli effetti su di essa della pressione ambientale; anche in termini di interazione con i fattori genetici prima che si verifichino eventi avversi e/o irreparabili.
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Nel processo di monitoraggio avviato e al verificarsi di eventi di tale tipologia, sarà possibile metterli in relazione con l’esposizione a eventuali sostanze osservate e ‘registrate’ molti anni prima: un contributo informativo formidabile anche per la programmazione delle azioni di tutela. Da questo punto di vista, il valore di una Bioteca consiste proprio nel grande numero di persone di cui raccoglie i dati e i materiali. Inoltre, essendo le persone molto diverse tra loro rispetto alle capacità individuali di assorbire, metabolizzare e neutralizzare le sostanze tossiche, è probabile che lo sviluppo delle conoscenze scientifiche possa consentire una comprensione a livello individuale più chiara dei meccanismi di sviluppo delle alterazioni biologiche e la messa a punto di terapie e misure di prevenzione sempre più personalizzate: esattamente la direzione verso la quale è rivolto tutto lo sforzo della comunità scientifica internazionale in questa nostra epoca storica. Quali risultati concreti possono aspettarsi i cittadini? La creazione della Bioteca non ferma gli studi epidemiologici, non prescinde da essi, così come non si sostituisce rispetto a quelli attualmente in corso e programmati per il prossimo futuro in Romagna. Si inserisce in un continuum di differenti attività di prevenzione alle quali la Fondazione Bioteca di Popolazione Onlus partecipa in modo assolutamente originale, accumulando la storia di vita dei cittadini romagnoli, e non solo, nel tempo, permettendo così di monitorarne l’interazione con l’ambiente. Un processo nel quale i cittadini stessi diventano soggetti attivi della prevenzione. Infatti monitorare significa avere un ruolo non solo passivo
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di osservatore esterno, ma anche e soprattutto, un atteggiamento di verifica puntuale dei cambiamenti intercorrenti e delle pratiche di prevenzione messe in atto al presente. Chi garantirà la conservazione e l’utilizzo dei materiali? Concretamente, i materiali biologici e i dati associati spontaneamente donati dai cittadini saranno fisicamente ospitati nella banca biologica dell’IRST Meldola. Un comitato tecnico nominato dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione garantirà il rispetto delle norme in materia. La Fondazione garantisce che l’utilizzo dei materiali biologici e dei dati associati sia concesso solo per finalità coerenti con la tutela della salute della popolazione. Chi farà gli studi scientifici? Per le indagini che richiedano l’uso di materiale biologico e dei dati associati conservati nella Bioteca, sarà compito della Fondazione verificare la loro congruità con gli scopi della Fondazione stessa e quindi autorizzare o meno l’uso del materiale. Qualunque ricercatore scientifico/ente di ricerca scientifico, adeguatamente identificato secondo idonee caratteristiche, avrà la possibilità di proporre uno studio epidemiologico e di richiedere il materiale custodito nella Bioteca. La sua proposta tuttavia dovrà essere vagliata e risultare coerente con gli scopi della Fondazione e cioè con le azioni di tutela della salute della popolazione, in particolare nei confronti dei rischi genetici, ambientali e relativi agli stili di vita.
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Come FBP garantirà i diritti/gli interessi dei donatori? La donazione di materiale biologico e dei dati associati prevede un consenso informato. Tale consenso non è una semplice autorizzazione per ricerca scientifica, ma è molto più articolato e complesso. Il donatore mantiene il controllo del materiale donato e dei dati associati autorizzando la Fondazione alla custodia e alla futura utilizzazione. La Fondazione non può autorizzare l’utilizzo dei campioni donati se non per ricerche che ne rispettino gli scopi istitutivi, come pure le normative vigenti. I donatori hanno inoltre molte modalità di controllo dell’uso del materiale donato ed hanno la possibilità di rinnovare o ritirare il proprio consenso ogni volta che si proporranno aggiornamenti al modulo di consenso informato. Per altro, poiché le ricerche epidemiologiche che fanno uso della Bioteca richiedono nel tempo l’esecuzione di prelievi/donazioni ulteriori e l’aggiornamento delle correlate informazioni sanitarie e sensibil, i donatori possono scegliere se acconsentire o meno a tali ulteriori donazioni. I diritti degli interessati sono garantiti dalle leggi tempo per tempo vigenti. La Fondazione è tenuta, anche dalle norme statutarie, ad avviare attività di informazione e formazione sulle tematiche relative alla propria attività, sulla donazione di materiali biologici e dei dati associati e sugli aspetti etici e giuridici connessi.
FBP Consiglio di Amministrazione Nominato dagli enti fondatori come previsto da statuto
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Dott. Leonardo de Robertis
Istituto Oncologico Romagnolo Coop. Soc. Onlus
Dott.ssa Ivana Barlati
Associazione Volontari e Amici dell’Istituto Oncologico Romagnolo Onlus
Dott. Renato Capacci
Istituto Oncologico Romagnolo Coop. Soc. Onlus
Dott. Gaetano Foggetti
AIL - Associazione Italiana contro le Leucemie-Linfomi e Mieloma, Sezione Forlì – Cesena
FBP Comitato Scientifico Nominato dal consiglio di amministrazione come previsto da statuto
Prof. Dino Amadori
Direttore Scientifico Emerito di IRST IRCCS Meldola, Presidente Istituto Oncologico Romagnolo, Presidente Associazione Vittorio Tison
Prof. Annibale Biggeri
Presidente Società Epidemiologia e Prevenzione “Giulio A. Maccacaro” e Professore Ordinario di Statistica Medica Università di Firenze
Prof.ssa Mariachiara Tallacchini
Professore Ordinario di Filosofia del Diritto Dipartimento di Scienze Giuridiche Università Cattolica di Piacenza
Dott.ssa Monica Manzini
Prof. Paolo Vineis
Dott. Gian Luca Zattini
Dott. Mattia Altini
LILT - Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, Sezione Forlì – Cesena Associazione Vittorio Tison Onlus
Professore Ordinario di Epidemiologia presso l’Imperial College London Direttore Sanitario IRST- IRCCS Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Società a maggioranza pubblica, Ospedale accreditato
Dott. Fabio Falcini
Presidente LILT Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori Sezione Forlì-Cesena, Direttore del Registro Tumori della Romagna
Prof. Massimo Negrini
Professore Associato Oncologia Medica e Direttore Scuola di Specializzazione in Oncologia Medica Università di Ferrara
Prof.ssa Stefania Ravazzi
Professore Associato in Scienze Politiche Università di Torino
Dott.ssa Nadia Fellini
Presidente Cooperativa Sociale Controvento
Dott.ssa Maria Luisa Clementi
Giornalista professionista, direttrice responsabile di Epidemiologia & Prevenzione
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