Corriere del Ticino 03/10/2011
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Corriere del Ticino
CULTURA&SPETT
LUNEDÌ 3 OTTOBRE 2011
SETTIMANE MUSICALI
ZURICH FIL
Una concreta OSI sotto la guida di Axelrod
«Occhi america e austri
zxy Reduce dalla recente trasferta milanese insieme alla rock-band Premiata Forneria Marconi, l’Orchestra della Svizzera italiana è tornata nella sua più consona dimensione degli appuntamenti concertistici classici, per la sua seconda esibizione alle Settimane musicali di Ascona 2011. Il programma proposto in questo rientro accostava emblematiche composizioni di Felix Mendelssohn e di Wolfgang A. Mozart. Così nella chiesa di San Francesco a Locarno venerdì scorso sono risonate le melodiose volute dell’Ouverture Le Ebridi- La Grotta di Fingal e dell’elegante Concerto per violino in mi minore op. 64 di Felix Mendelssohn-Bartholdy, oltre alla apollinea Sinfonia n.40 K550 in sol minore di Wolfgang Amadeus Mozart. Esecuzioni rese dall’OSI sotto la guida dello statunitense John Axelrod e con il ritrovato apporto solistico del violinista Vadim Gluzman. Attingendo alla sua generosa vena esecutiva, Vadim Gluzman ha attraversato con la riconosciuta proprietà strumentale l’impegnativo ruolo protagonistico, espandendo la tipica «cavata» violinistica in un corposo eloquio. Nell’affrontare questo capolavoro romantico di grande trasparenza e stilisticamente meno immediato al suo temperamento, Gluzman è risultato piuttosto teso nel sottolineare la linea solistica, quasi a fronteggiare l’accompagnamento operato con concretezza dalla nostra compagine orchestrale, ma non sempre equilibrato nel rapporto sonoro. Al termine di questa estroversa esecuzione, Gluzman ha voluto ricambiare gli intensi applausi con una pagina fuori programma per violino solo: un’esemplare interpretazione della Gavotta in Rondò tratta dalla 3. Partita di J.S.Bach. I problematici, e da tempo conosciuti, risvolti acustici della chiesa locarnese si sono purtroppo ancora evidenziati nel confuso affastellarsi dei toni dinamici, soprattutto nel passaggio dai «crescendo» ai «diminuendo», e in modo particolare nel brano d’ingresso di Mendelssohn. Infatti nella famosa descrizione musicale della Grotta di Fingal, la caotica espressione delle difficili calibrature acustiche ha piuttosto intaccato la possente suggestione emotiva. Grazie alla sue peculiari doti di limpidezza ed equilibrio, la Sinfonia 40 di Mozart ha invece potuto godere di una maggiore unità nel suo sviluppo. Condotta da Axelrod lungo il pratico versante di una lettura analitica nei tempi e nel rilievo dinamico, il suo fluire è stato incanalato in una certa prospettiva enfatica che ha inciso i caratteri con un pungente taglio drammatico. Quegli elementi sottili che, a partire dall’incipit del meraviglioso motivo tematico, sottendono questa splendida composizione di così sensibile raffinatezza e, al tempo stesso, di geniale espressione. L’OSI è stata quindi salutata dai ripetuti e calorosi applausi del pubblico, sempre affezionato ma meno numeroso del solito. SUSANNA ZALATEO
zxy Lo Zurich Film so ieri, ha registr un aumento di con circa 51 mi d’oro» per il Migl finzione è anda dello statunitens la categoria doc si è imposto Buc na Cindy Meehl duzioni german glior pellicola di Markovics per A documentario t regista svizzero norvegese Happ sky ha ottenuto tribuita dall’Asso nalisti cinemato blico al documen ser atmen - Das Jentdi Andri Hin «Occhio d’Oro» è cui si aggiungon cola per la prom tici.Presenti dur il regista messic Iñarritu, l'attore s e il regista, scene nadese Paul Hag
ANGELO BRANDUARDI Protagonista venerdì sera al Palacongressi.
(fotogonnella)
Francesco e Branduardi, due messaggeri di pace
CINEMA
Al Santo di Assisi è stata dedicata buona parte del concerto luganese del cantautore italiano
Roman si racco in telev
zxy «La musica è l’essenza del cielo e della terra, può essere terapeutica ma non rivoluzionaria. Per me poter parlare con i giornalisti è come partecipare ad una seduta di terapia». Anche questo è Angelo Branduardi, dal 1974 anno in cui pubblicò il primo disco, il menestrello della canzone italiana che venerdì era a Lugano per un concerto al Palazzo dei congressi nell’ambito del primo Forum internazionale «Generazioni nel cuore della pace», promosso dall’Associazione Culture-TI.Net in collaborazione con la Fondazione Damiano Tamagni, la Scuola Tasis e altri gruppi e movimenti e con il sostegno del Corriere del Ticino in qualità di media partner. Iniziativa patrocinata dall’Assisi Pax International, fondazione costituita in onore di San Francesco, con l’obiettivo di trasmettere il messaggio di pace e benevolenza di questo protagonista della storia. E chi meglio di Angelo Branduardi poteva incarnare il «poverello di Assisi», al quale il cantautore ha dedicato l’album L’infinitamente piccolo. Da quest’opera ha eseguito Il cantico delle creature, Audite poverelle, La predica della perfetta letizia, Nelle paludi di Venezia Francesco si fermò per pregare e tutto tacque, Il sulta-
zxy Una vita tragi te di ironia, car pentimenti: in u la televisione ro dal suo arresto a Polanski ha riba la violenza a Sa fa a Los Angele menti essenzia fanzia tragica, a e della sua com all’ultimo film C pentimento, già mentario presen lo Zurich Film F certo – ammette diffusa ieri dura donnez-moi e c nibile sul sito on comunque di 3 to.» In Svizzera tanti anni. Egli no ancora valor stanno scompa do». Quanto a scritto in parte d dizioni molto p «sono condizion alcuni sceneggi mettersi al lavor
no di Babilonia e la prostituta. È stato forse il momento di maggiore commozione ma anche di entusiasmo da parte del numeroso pubblico. Affiancato da una band di grande qualità, con il chitarrista che in molti pezzi ha usato, con risultati eccellenti, il bouzouki, l’artista italiano, in simbiosi con il suo violino elettrico, strumento nel quale è diplomato, ha regalato alcuni dei sui pezzi più conosciuti: Il violinista di Dooney, Si può fare, Domenica e lunedì, Fou de Love, pezzo che mescola diversi idiomi. Ovviamente non potevano mancare Alla fiera dell’est e Cogli la prima mela, con i ritornelli cantati dagli spettatori, molto coinvolti e attenti. Quello proposto da Branduardi è un messaggio forte, intriso di spiritualità che si potrebbe definire laica. Non per nulla è ambasciatore dell’UNICEF, l’ente delle Nazioni Unite per l’infanzia per il quale ha pubblicato un disco ed effettuato un tour devolvendo i proventi a questa importante organizzazione. Spiritualità e poesia tanto che ha aperto la serata con una citazione di uno dei suoi poeti ispiratori, l’irlandese William Butler Yeats. Molto disponibile e rilassato, qualche ora prima di salire sul palco ha avuto modo
di rispondere ad alcune domande. La Svizzera è un Paese che Branduardi apprezza; «mia figlia si è diplomata in violoncello a Lugano», ha raccontato. «Qui esiste una cultura musicale superiore a quella che abbiamo in Italia». E in tema musicale ha svelato i suoi gusti: «La musica americana è la più bella: Dylan, Springsteen, le nuove generazioni di donne che propongono countryrock. La musica inglese la trovo paranoica. Gli italiani: De André, Paolo Conte, Battiato. Stop». Il lavoro su San Francesco sottolinea la profondità di questo artista. Legittimo chiedergli se si ritiene un uomo di fede. «Sono sempre alla ricerca, e spero non finisca mai, del Santo Graal», risponde. «Il lavoro su San Francesco mi è stato commissionato da Padre Paolo Fiasconaro. La scelta è caduta su di me perché Dio predilige i peccatori, i peggiori. Ed io sono tra quelli». Per il prossimo album di Branduardi, appuntamento al 2012. La data live più vicino a noi è prevista il 28 ottobre a Busto Arsizio (Varese). ENRICO GIORGETTI
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Jacky Terrasson e il suo Trio
October 4, 2011 7:12 am / Powered by TECNAVIA
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