«Pozzo senza fondo del nulla dell’essere, l’abisso in cui i nostri mostri si acquattano non è privo di sogni. E questi sogni colmi d’orrore, tessuti nei nostri ventri malati, sposano per natura lo slancio sotterraneo che spinge l’universo a sgretolarsi sempre più, ogni secondo. Una gara persa in partenza in cui la materia si consuma senza garantire un senso alla sua miserabile espansione! Mondi abbandonati, lungo una corsa iniqua e offensiva, che ci immerge sempre più a fondo nel vuoto. Qui tutto è illusione, vertigine e sconfitta. Tutto ciò che vive puzza di un desiderio di morte, spergiuro e sospetto, della più totale sottomissione alle promesse di una comoda pace. Tutto ciò che brulica o gravita è solo un paradosso immondo, una contraffazione del tempo che passa. Questa pestilenza suda da troppo tempo Ai quattro angoli delle stelle, violando, attraverso lo sterile uso della ragione la bellezza di un meccanismo tanto semplice quanto perfetto. È questo l’oltraggioso errore che Foam spazzerà via dal letto oscuro, in cui intendo dormire, sereno... Presto il nulla non avrà più alcun limite. Neanche quello delle terre infinite ma ingannevoli dell’immaginazione. Allora non resterà altro che l’inconfessabile verità dei vinti, che cela tristemente tutte le nostre scelte: Che suoni finalmente la campana a morto per le costellazioni! L’ora del gran rifiuto è giunta!»
Le Contemplazioni di Shaan, opus 36, versetti 211-267 da Il Mysterium Cosmographicum, 1° parte edizioni Babele.
maledetti dèi!
come all’inizio del gran terrore! diamine, sono vecchio, ma mi ricordo...
ecco che ricomincia! come ai vecchi tempi, prima degli dèi folli!
foam è passato di qui e nessuno ha detto nulla!
...le storie del passato, ai tempi della terra...
non siamo animali! non siamo fatti solo per soffrire e morire! perché vogliono sempre riscriverci, lassù?
qui, su corona di pietra, non siamo nulla! è l’estremità delle estremità. sopra di noi non ci sono neanche le stelle!
quelli invece ci passano sopra!!!
chi si ricorderà di noi?
templi, preghiere... sacrifici!
e quegli stronzi sono ancora lì!
ahimè, foam non si accontenterà di un solo mondo...
li vuole tutti.
dopo corona di pietra, almirand.
pianeta ricco e potente.
non lasciate ai mondi centrali il tempo di riorganizzarsi!
sterminate i profughi! bloccate le loro frequenze! non deve trapelare nulla!
vostra magnificenza! finalmente un pianeta di prima importanza alla nostra mercé!
in meno di un giorno, la sua armata può evacuare città intere...
...ma almirand non ha più tempo.
vostra maestà... ormai è tutto pronto per gettare le basi del vostro nuovo impero. i principi attendono solo un vostro ordine!
cosa?!?
tenetevi forte! ce la faremo! siamo quasi fuori portata...
da dove sbucano quei bastardi?
è fuori questione, non dividerò la flotta!
in questa danza nessun passo è lasciato al caso.
restate davanti a foam! assicurate la sua rotta, finché non avremo superato la gola delle acque profonde.
valuteremo questa mossa solo quando la vittoria sarà definitiva.
per ora, pazienza.
la nostra restaurazione è entrata nella sua fase terminale.
non c’è speranza né salvezza per i folli che credono di poter sfuggire alla condanna.
tu, lascia qui la cassa e sparisci!
proseguite l’epurazione del confine esterno.
stiamo all’erta, misuriamo ogni movimento.
dissetati al calice dei nostri odi.
ci resta ancora una carta decisiva da giocare.
...poiché tutti i mostri saranno dalla nostra parte.
soltanto allora saremo condannati a vincere...
piaga o peste...
ora va’, mio orrendo segugio... ...genera la pace con la rovina.
abbeverati del sangue del tuo padrone. il suo sapore è amaro. e se ti sembra familiare, è perché ha il gusto rancido di quello della tua preda!
libera con me l’universo dalla complessità che lo divora.
trova il mio doppio asimmetrico e corrotto sin dalla nascita.
trionfa sulla tua preda, nulla può fermarti.
colui che mi tormenta... scova gli atomi di quell’ombra che prospera insidiosamente nella mia ombra.
stritola, mordi, dilania l’incarnazione dell’insulto fatto al nulla!
dispiega le mille lame che adornano gli ululati del tuo volto...
non conosci i miei ostacoli. nulla di vivo, generato dalla logica, può arrestare la tua corsa.
uccidi la mia ragione di vita!
...benché ormai tutto lo chiami a divenire ciò che sono!
cerca, trova...
...e uccidi sloane!
cane dello spazio.
...e lascia le mie braccia!
shaan mente. ci sono mostri da ogni parte. lo sa bene, colui che sonda e percorre tutti i punti del tempo e dei mondi. presto anche i suoi vecchi vassalli, i baroni blu, prenderanno parte al gran ballo che sta per cominciare. nella brutale restaurazione del loro padrone, nessuno ha più da perdere di quei traditori, predatori di bellezze, trafficanti d’arte dagli appetiti insaziabili. kazhann il gigante, gioiello ceruleo delle province centrali, non è cambiato: inebriati da profitti senza eguali, forti di un’influenza sempre più vasta e appartati nell’insolente comodità dei loro musei, i baroni non sospettano ancora nulla di quanto sta accadendo lontano da loro. al contrario, crogiolandosi nell’appagamento della loro frenetica concupiscenza, si ingozzano, i porci, saccheggiando popoli e profanando la memoria di altre civiltà, come girifalchi in volo per disossare una carogna... simile a un presagio funesto delle ore ormai prossime, si diffonde nei loro palazzi scrigno la puzza della fine del mondo. quello cos’è?
container di massa nulla. materiale e origine: sconosciuti.
come?!?
busto di hastur, proveniente dalle rovine di carcosa, aldebaran...
statua e oggetto volante primitivo. reliquie della vecchia terra. via lattea...
relitto trovato al largo dei pilastri di hobbes. il cartiglio inciso sul container lo rende un carico assolutamente prioritario.
ossario dell’antica cattedrale vivente di khaarn. betelgeuse...
e poi cos’altro? da quando collezioniamo i rifiuti dello spazio?
bene, lasciatelo sulla banchina! e distruggetelo!
un momento! credete alle leggende, admin d6-75?
allora, prudenza... guardate: lo stemma della metateca! questo oggetto viene da babele...! sono certo che i baroni ucciderebbero per averlo!
«tutto ciò che non può essere monetizzato è pericoloso!»
è sempre stato il nostro motto, no?!
la vagabonda di pyrrus non esiste! ehi, mollo!
idiota! ovvio, che domande! sono il nostro pane quotidiano.
è un falso! babele non è una leggenda, è una presa in giro! tu, dammi qua!
aggiornati, vecchio rimbambito. l’imperatore è morto da un pezzo!
container di massa nulla, eh? chi è l’imbecille che l’ha scritto?
bravo, bella dimostrazione! ora saremo costretti a fare un inventario in piena regola!
se non hai nient’altro da dire, allora va’ al diavolo!
arrostite questo scemo!
ricognitori, in formazione!
tutti dentro! basta! sottomettetevi! per mezzo del verbo e della voce!
vediamo cosa c’è all’interno di questo schifo...
è enorme!
state attenti...
silenzio! ascoltate...
guarda!
incredibile... è più grande all’interno che all’esterno!
al diavolo tu e i tuoi sortilegi! i baroni decidono tutto da soli. nessuno può trasgredire la pace delle loro meditazioni. nessuno può profanare il loro venerabile ritiro!
stronzate!
là! sul pulpito...!
in ginocchio, miserabili! contemplate i vostri incubi!
inchinatevi dinanzi alle ordinanze sovrane dei nostri registri!
il collettivo vi saluta, dignitari di kazhann. io ne sarò il volto e la voce. sono stato inviato fra voi per conferire d’urgenza con gli esteti pontefici di questo mondo!
portate qui i vostri padroni.
cazzo! chi ha girato le pagine?!
il tempo dei ritiri è finito!
portate i baroni blu. pronti a sparare!
devo parlare loro di shaan...
dite loro di portare il demone dagli occhi di sangue. obbediranno.
hai dormito a lungo...
svegliati!
dieci anni...
sloane!
troppo a lungo, amore mio.
per quanto tempo...
...stavolta?
sloane! sveglia...
forse un secolo...
chiudi il becco! i tuoi occhi scottavano nel sonno...
lo so... ma non è a me che devi questo risveglio improvviso. a quanti incubi ti sei avvinghiato durante questa lunga febbre? grazie di avermi svegliato...
mio tutto, mio essere... mio alter ego...
la tua voce è la mia riva.
lupi e belve ripugnanti ti attendono a braccia aperte, assediando la tua tana.
appena sveglio, e già mi sento male! si sono presentati? che vogliono?
come osi rivolgermi la parola?
adulatore! non sei forse avido e insaziabile quanto me?
chiediamoglielo, son qui che ti reclamano...
vi conosco bene, sciacalli blu!
cazzo! la pace è finita!
hmm... mia bella leggenda, fra tutti i tuoi vizi, la curiosità è quello che preferisco.
andiamo, mio caro.
avevamo un accordo. non c’è niente per voi qui!