JEREMY HAUN
DANNY LUCKERT
VISIONI CREMISI
mi sa che ho mangiato troppo. direi proprio di sì. sono ammirato, daisy.
ieri mi ha chiamato pari.
la settimana prossima va in norvegia e mi ha chiesto se me la sento di staccare per un po’ da quella dannata app per raggiungerla.
ha detto che puoi venire anche tu, se vuoi.
ah, sì?
mi piace essere ammirata.
il mio talento nell’ingurgitare pizze è impressionante.
mai stato in norvegia. né in nessun altro di quei posti figosi in cui andate sempre.
sta scrivendo un pezzo su questo nuovo ristorante subacqueo. sembra un luogo incredibile.
be’, direi di rimediare. sarà divertente, luke.
pari conosce tutti i locali migliori.
potrei persino pagare io.
se dovrò fare il mantenuto, come minimo dovresti trasferirti da me. questo lo sai, sì?
la trovo una splendida idea. sempre che sopravviviamo a una settimana di convivenza in norvegia, naturalmente.
vediamo come sto messo.
mi piaci tanto. e io ti amo. bene.
rimani da me, stanotte?
vorresti fare roba sexy con me dopo che mi sono ingozzata di pizza?
fooorse.
ho quasi finito con il rendering del progetto van valkenburg. se riesco a chiuderlo durante il weekend, allora sì… facciamolo.
in tal caso, assolutamente sì.
luke, andia…
co…
ehi, aspetta un attimo.
luke, fermati… oh. s-sì madre… io--
luke!
luke! luke!
… huh… huh…
daisy! daisy!
daisy!
mmmm…
oh. ciao, tesoro.
i-io…
con calma, daisy. è dalla notte scorsa che perdi e riacquisti i sensi.
cosa… aspetti… io…
così, ecco. brava.
sai dove ti trovi, daisy?
devo… riposa, adesso. tranquilla.
sei al sicuro.
i-in ospedale… m-ma…
va tutto bene. luke…
tutto qui? non sapete altro?
no, signora mcdonough. spiacente. alcuni studenti l’hanno trovata per terra mentre rincasavano dal bar.
è stata fortunata.
davvero.
sì? non mi ci sento.
lo so. e mi dispiace terribilmente. e luke? il signor bennett? lo stiamo cercando. c’erano tracce di colluttazione, ma niente che ci aiuti a capire come sia sparito.
sparito? rapito, semmai.
non lo sappiamo. ma continueremo a investigare.
io…
quello che sappiamo è che qualcuno ha aggredito lei… e che il suo ragazzo è scomparso.
un momento… non penserete che…
faremo quanto è nei nostri mezzi per scoprire cos’è successo.
…ma dobbiamo prendere in prestito daisy per alcuni esami.
siamo qui per aiutarla, daisy.
faccia pure, signora. noi abbiamo finito, per adesso.
grazie.
okay, tesoro. adesso ti portiamo giù per un paio di esami, e chissà che dopo…
uh-hmm.
ehilaaaà… scusate se vi interrompo…
ci chiami, se le serve qualcosa.
certo…
ecco fatto.
bene--
come te lo senti, daisy?
almeno credo.
lo senti strofinare? abbiamo fatto un buon lavoro, secondo me, ma qualche piccola messa a punto può rendersi necessaria.
no. cioè… la sensazione è strana, ma non credo. ti ci vorrà un po’ per abituarti. è normale.
ah, guarda pure. uno dei miei lavori migliori.
cosa ne pensi?
g-grazie. la ringrazio tanto. e io sono lieto di poterti aiutare.
io--
dovrai prendere queste tutti i giorni, oltre alle gocce. ti aiuteranno con le infiammazioni e la secchezza, tutte scocciature che è meglio evitare.
di nuovo… grazie. tutto questo… è molto importante per me.
un secondo.
ciao. oh, pari.
santo cielo, daisy!
sono appena arrivata. sono settimane che ti chiamo.
m-- mi… dispiace.
ho avuto tantissimo da fare.
bene come non mai.
figurati. dio…
è dopo quello che troppo. hai passato… cioè… sto bene, davvero.
mi va del vino.
certo, grazie. ne verso anche a te?
allora, com’era la norvegia? bella come si dice? non-non male. daisy… io…
mi dispiace. mi--
volevamo venire.
e non so neanche…
noi… cazzo… cazzo…
cazzo.
un istante era lì, e quello dopo è… è…
e la polizia ha insinuato che mi abbia aggredita lui. luke non avrebbe mai…
oh, daisy…
ahhh.
daisy…
daisy?
ow.
abbiamo chiacchierato ancora per un po’, ma lei voleva parlare di luke-- e del resto.
io però non potevo.
più tardi ha telefonato.
non ho risposto.
come mai?
non potevo… parlare con lei dell’accaduto.
non so perché.
pari è la mia migliore amica… l’unica persona cara che ho al mondo. sempre presente, in ogni situazione.
eppure…
continuavano a dire che luke era scomparso.
il tema della mia vita.
scomparso lui. il mio occhio. persino io, penso.
no. dopo l’incidente non avevo mai avuto strascichi di alcun genere.
vorrei che cambiassimo argomento, adesso.
è stato improvviso. hai detto che ti sei agitata e che la tua visione è diventata… rossa per qualche istante. ti era già successo?
c’era solo… dolore. e, per un secondo, era come se stessi vedendo di nuovo con entrambi gli occhi. lo so, è
il mio cervello che sta cercando di dare un senso alle cose.
potrebbe darsi, sì. vorrei che ne parlassi anche con il tuo medico curante.
okay.
sebbene vi sia un’elevata probabilità che si tratti di una reazione da ricollegare allo stress, preferirei escludere eventuali problematiche di natura fisica.
io… okay. ha senso.
non c’è niente di cui ti debba vergognare.
vorrei anche prescriverti qualcosa che ti aiuterà con quanto stai sperimentando-- gli incubi, lo stato ansioso.
sento che tra questo e le nostre sedute otterremo dei risultati… ti rimetteremo in sesto. okay. proviamo.
ehi, ciao.
sì, sto bene.
scusa per l’altro giorno. non sapevo cosa dire-- come parlare della cosa.
lo so, lo so.
volevo farti sapere che sto andando in terapia. sto facendo progressi, credo. mi sto impegnando molto.
non so se sono già pronta a riprendere il lavoro, ma qualcosa devo fare. vedremo. sarai la prima a saperlo.
ti voglio bene anch’io, pari. goditi il viaggio. ciao.
ahhh… gah…
f-fan… cosa…
hhhhh… hhhh…
ma co-cosa…
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