ACD18 Un cavallo per la strega

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Un cavallo per la strega


Agatha Christie DVD esce il Sabato.

Pubblicazione edita da: Malavasi Editore S.r.l.

n. 18

Direttore responsabile: Nicola Malavasi Testi: Nicola Malavasi - Riccardo Santagati Fotografie: Granada International Progetto Grafico: Davide Gori Periodico quattordicinale corredato da DVD. Il DVD allegato non è vendibile separatamente. Esce il Sabato. Registrazione presso il Tribunale di Modena. Distribuzione: Sodip spa (MI) Stampa: Ecofina S.r.l. (MI) Malavasi Editore s.r.l. è iscritta al ROC al n° 7721. IVA assolta dall’Editore ai sensi dell’art. 74, 1° comma, lettera C; D.P.R. 633/72. Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Filiale di Modena - Tassa Riscossa L’Editore si riserva la facoltà di modificare i prezzi nel corso della pubblicazione in relazione a variate condizioni di mercato.

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N

ella sterminata produzione di Agatha Christie, si trovano diversi romanzi che, sebbene nati sotto la stella del giallo, sembrano esulare dalla classica detective story per confluire in generi decisamente horror. E’ vero che ogni omicidio scritto dalla Christie ha di per sé caratteristiche che lo rendono terribile, specie quando si verifica in luoghi appartati dove tutti, chi più chi meno, sono sospettati del crimine fino alla fine del libro.

Mark Easterbrook (Colin Buchanan)

Questa storia nasce proprio dalla morte di una signora, in una buia notte londinese, quando un sacerdote si precipita a portarle gli ultimi conforti, poco prima che esali l’estremo respiro. Apparentemente non sembra che ci sia nulla di strano, eccetto forse che il sacerdote, persona piuttosto sospettosa, decide di mettere per iscritto le ultime parole della defunta: una serie di nomi che non sembrano avere nulla in comune l’uno con l’altro. Non passano che pochi minuti e la morte, ancora una volta avvolta nella buia notte della città, si abbatte sul povero reverendo Gorman, vittima di una mano assassina che si dilegua rapidamente dopo l’omicidio. E’ questo l’inizio di uno dei libri più misteriosi scritti dalla regina del giallo, autrice delle più godibili e strane storie di detective all’inglese. Eppure questa volta si tratta di una vicenda che sembra confluire nell’esoterismo e nelle arti 3


magiche più arcane, almeno secondo il protagonista della storia, il giovane Mark Easterbrook, abituato a ficcanasare liberamente nei misteri più allettanti che offre la grande metropoli. L’indagine non sarà per nulla semplice, troppi indizi portano a piste senza uscita e troppi testimoni sono reticenti e inaffidabili; l’unico indizio sicuro è la lista di nomi trovata nei vestiti del reverendo, ma la sua decifrazione richiederà tutto lo sforzo investigativo e la brillante mente di Easterbrook. Leggendo il libro da cui è tratto questo film, si intuisce chiaramente che il soprannaturale sembra nascondersi costantemente dietro l’angolo. Che si tratti di superstizione, di credenze motivate o di semplici coincidenze, è curioso ricordare che Agatha Christie si cimentò diverse volte nello scrivere storie misteriose ricche di citazioni delle più disparate leggende inglesi. La Christie visse la prima parte della sua vita in quei tempi di transizione in cui, parecchi suoi connazionali, si dilettavano in un hobby del tutto particolare: lo spiritismo. Studiato e analizzato per quasi un secolo e mezzo, lo spiritismo moderno nacque ufficialmente nel 1848 ad opera di due sorelle americane, Kate e Margaret Fox, che erano sicure di poter parlare con i defunti attraverso le sedute spiritiche. Dato il calcio d’inizio tutto fu molto più facile e, nel giro di qualche decennio, il nuovo e il vecchio continente furono invasi da centinaia di medium che assicuravano contatti impossibili con gli spiriti dei morti, naturalmente sotto una lauta retribuzione da parte del malcapitato di turno. La letteratura gialla fece il resto, raccontando le storia più strane e i delitti più impossibili che, spesso e volentieri, sembravano opera di entità infernali, spiriti ribelli e bizzarre creature di un mondo superiore. Non è un mistero che il detective più celebre della storia, quel tale Sherlock Holmes di Baker Street, ebbe un padre particolarmente sensibile a tutte queste tematiche, senza rendersi conto che esasperava nella realtà quello che combatteva nella finzione letteraria. E’ noto, infatti, che Arthur Conan Doyle, scrittore immortale per via delle sue scientifiche indagini operate per mano del signor Holmes, fosse uno strenuo difensore del soprannaturale, dello spiritismo e dell’esistenza delle fate. Scrisse un libro sulla presenza di piccoli esseri alati nella campagna inglese del tutto simili alle fate delle favole per bambini (senza rendersi conto che si trattava di un pessimo trucco fotografico di due acute 4


Mark Easterbrook (Colin Buchanan), Padre Gorman (Geoffrey Beevers)


Mark Easterbrook (Colin Buchanan), Ispettore Lejeune (Trevor Byfield), Sergente Corrigan (Andy Serkis)

ragazzine), era convinto che la moglie possedesse capacità medianiche (e per questo litigò furiosamente con il celebre illusionista Houdini, esperto detective del paranormale che si adoperò strenuamente per smascherare ciarlatani e imbroglioni in tutta l’Europa) e, come se non bastasse, venne preso di mira dalla stampa satirica dei tempi, per essere in netto contrasto con le idee razionali del mitico Sherlock. Agatha Christie crebbe con le storie di Conan Doyle e ne venne influenzata, per fortuna con un grande senso critico. Il suo Hercule Poirot, fervente cattolico belga, non soltanto si rifiutò sempre di credere a certe assurdità ma, con l’aiuto del fedele Hastings, ebbe modo di dimostrare che dietro ogni credenza si può nascondere la mano assassina di un uomo, pronto a servirsi della suggestione per commettere il più terribile dei crimini. Non esiste maledizione, magia o iattura che Hercule Poirot non possa sconfiggere con l’uso di alcune cellule grigie ben allenate, così come Sherlock Holmes non si è mai fatto suggestionare da nessun caso soprannaturale, come il celebre “Il mastino dei Baskerville” o “Il vampiro del Sussex”, lampanti esempi di grandi abbagli presi dalle persone più colte e fidate della società. 6


Filastrocche POIROT SI ANNOIA

Nel 1955 Agatha Christie scrisse un giallo piuttosto noto tra gli estimatori di Hercule Poirot: “Poirot si annoia”. Il titolo originale del libro è anche il primo verso di una nota filastrocca per bambini che, durante le indagini, si ricollegherà più di una volta ad una serie di crimini avvenuti in un pensionato per studenti di Londra. “Hickory, Dickory, Dock”, questo è il titolo originale del romanzo in cui agisce Poirot, si riconduce, secondo le ricerche di Elisabetta Collini, ad una sorta di conta (all’italiana diremmo “Un, due, tre, stella!”) che veniva utilizzata nel 1700 e di cui si è perso il significato nel linguaggio moderno. E’ anche vero che la Christie ambienta tutta la faccenda in uno stabile di Hickory Road (altro riferimento) e che i crimini vengono perpetrati di notte, quando solo l’orologio dell’ingresso, con il suo ticchettio, scandisce il passare del tempo: Hickory, dickory, dock, Il topo corse sull’orologio, L’orologio battè l’una, Il topo corse giù, Hickory, dickory, dock.

L’idea della conteggio è fondamentale per l’evolversi della trama; tutto sembra rifarsi ad una conta che sottrae e aggiunge per l’intero romanzo: c’è la conta degli oggetti rubati, sia di valore che da nulla cui Poirot tenta di dare un senso per stabilire l’identità dell’assassino; ma c’è da fare anche il calcolo delle vittime, che cadono per mano di uno spietato e insospettabile omicida. E il topolino? Con tutta probabilità è uno spettatore, un testimone che non può parlare pur conoscendo a fondo l’origine del male di Hickory Road. 7


TITOLO ORIGINALE The Pale Horse

TRATTO DAL ROMANZO The Pale Horse (1961) PRODUTTORE Adrian Bate

REGIA Charles Beeson

CAST Mark Easterbrook - COLIN BUCHANAN Kate Mercer - JAyNE ASHBOURNE Hermia Redcliffe - HERMIONE NORRIS Lincoln Bradley - LESLIE PHILLIPS Venables - MICHAEL ByRNE Mrs. Coppins - JOHANNA KIRBy Sybil Stamfordis - RUTH MADOC Thyrza Grey - JEAN MARSH Dr. Wylie - MARTIN MILMAN DURATA 110 minuti ca.

© 1996, Anglia Television Entertainment © 2004, Malavasi Editore s.r.l.

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