N. 4 aprile 2015
la rivista di Manageritalia
Costruiamo insieme
il nostro futuro expo
Hotel in prima linea Crisis management
Germanwings e i media sciacalli Mensile di informazione e cultura dei dirigenti, quadri e professional del terziario Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - Decreto Legge 353/03 (convertito in Legge 27/2/04, n. 46) art.1, comma 1 - DCB/MI -  2,20 (abbonamento annuo  16,50)
Villaggio Vacanze di sogno La Pizzuta sul mare di Tropea Il villaggio La Pizzuta****, apprezzato dai manager italiani per la qualità del soggiorno e il rapporto qualità-prezzo, si è aggiudicato il Certificato di Eccellenza di Tripadvisor per il 2014. Il punto di forza del resort è la splendida natura entro la quale si trova, immerso in un grande giardino mediterraneo con centinaia di varietà botaniche. La vacanza si vive all’insegna del comfort e in armonia con la natura, tra cielo e mare,
davanti alle isole Eolie.
Queste le principali caratteristiche del complesso: • qualità del soggiorno, tra piante e fiori, in linde camere dotate di ogni comfort, • eccezionale quotazione settimanale (da 483,00 Euro, compreso soggiorno e trattamento di pensione completa), • sensazione di relax e benessere che si avverte subito all’arrivo in questo “piccolo Eden fiorito sul mare di Tropea”, • alto livello della ristorazione, con squisiti piatti della cucina mediterranea serviti al tavolo da personale premuroso, • ascensore a mare che porta alla spiaggia privata, • spiaggia privata di sabbia bianca e scogli che giunge fino a Tropea, • piscina “hollywoodiana” a quattro petali, con idromassaggio e vasca per bambini,
• servizio di animazione, diurno e serale, per grandi e piccoli, • spettacoli serali nell’area del teatrino, con mini-dance, show, cabaret e giochi coinvolgenti, • offerte di escursioni culturali e turistiche (es. la mini-crociera alle Eolie, la gita in motobarca alla caletta di Capo Vaticano, la visita ai Bronzi di Riace e altro ancora), • attività sportive (beach-volley, ping-pong, bocce, ecc.) e ricreative (es. le settimane di tornei di bridge e burraco, dal 30 maggio al 6 giugno e dal 12 al 19 settembre), • efficienza del personale di Segreteria, attento alle varie esigenze dell’ospite, • servizio di taxi convenzionato (transfer da e per l’aeroporto di Lamezia Terme, visite a Tropea ed escursioni varie).
Il resort si raggiunge in aereo (Lamezia Terme), treno (Tropea) o auto (uscita Autosole di Pizzo Calabro). È consigliabile acquistare con buon anticipo i biglietti aerei e ferroviari per fruire delle quotazioni più convenienti. Informazioni su disponibilità e prenotazioni: Segreteria Villaggio La Pizzuta, Corso Venezia, 8 - Milano - Tel. 02 798493 - E-mail: info@lapizzuta.it Per visitare il resort: www.lapizzuta.it
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Editoriale a cura del presidente Manageritalia
Un sistema fiscale da rottamare
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n questi giorni il governo Renzi ha presentato il Documento di economia e finanza. Il presidente del consiglio ha promesso che non ci saranno tagli ai servizi né nuove tasse. Ogni anno il Def sembra rappresentare, per l’esecutivo di turno, il “libro dei sogni”; le previsioni in esso contenute, sempre troppo ottimistiche, vengono puntualmente smentite in corso d’anno, costringendo il governo a nuove manovre o ai necessari aggiustamenti. Nel Def di quest’anno si prevede un incremento del pil nel 2015 dello 0,7%, che si porterebbe all’1,4% e all’1,5% rispettivamente nel 2016 e 2017: ancora una volta un’illusione? Leggiamo nel Def che “la politica di bilancio per il 2015 è volta a sostenere la ripresa economica” evitando “qualsiasi aumento del prelievo fiscale, ma anche rilanciando gli investimenti” riducendo il rapporto tra il debito pubblico e il pil, rafforzando la fiducia dei mercati e “irrobustendo la fase di ripresa dell’economia, che porterà con sé un deciso recupero dell’occupazione nel prossimo triennio”. Il tutto accompagnato da 12 riforme che l’esecutivo intende portare a termine nel prossimo biennio (riforme istituzionali, della giustizia, del sistema fiscale, della concorrenza, della scuola, per citarne alcune). Il governo afferma, nel Def, che nell’ultimo trimestre del 2014 l’economia italiana è uscita dalla recessione e il quadro macroeconomico è decisamente migliorato anche grazie al quantitative easing della Bce, che consentirà
una ripresa del credito. Se tutto ciò è vero e se si prevede una crescita reale, ci si aspettava allora più coraggio. Non basta dire che non aumenterà il prelievo fiscale, vorremmo poter credere che il governo diminuirà il carico fiscale. Come? Per esempio mettendo più coraggio nel recuperare l’evasione e nel premiare quelle aziende che riescono ad essere produttive in un contesto economico difficile. Sotto questo profilo, sono due le nostre proposte: quella di realizzare finalmente in Italia il conflitto d’interesse fiscale e quella di tornare a defiscalizzare la retribuzione variabile legata ai risultati. Riguardo alla prima, si tratta di recuperare una vecchia proposta, tra l’altro rilanciata da Alberto Brambilla sulle pagine del Corriere della sera il 4 aprile scorso: dare la possibilità alle famiglie di dedurre tutte le spese derivanti dall’andamento domestico, entro un plafond predeterminato, quindi quelle per la manutenzione della casa (es. idraulico, elettricista, imbianchino), per la manutenzione della vettura e altri servizi. Sono queste le classiche spese per cui il fornitore del servizio propone un finto sconto se non si chiede la fattura. Ebbene, se l’utente finale, ovvero la famiglia, avesse un interesse a dedurre, tale interesse sarebbe uguale e contrario a quello del fornitore ad evadere. Tale misura consentirebbe di far emergere molte attività dal sommerso, aumenterebbe
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il gettito fiscale per lo Stato, l’Iva se pagata da tutti si ridurrebbe sensibilmente e, infine, diminuirebbe il carico fiscale gravante sulle famiglie. La seconda proposta è stata avanzata più volte da Manageritalia in questi ultimi anni: diminuire il cuneo fiscale consentendo all’imprenditore e al suo gruppo dirigente di scommettere sull’aumento della produzione. In concreto si tratterebbe di prevedere una tassazione agevolata su una quota parte della retribuzione annua lorda del titolare di reddito da lavoro dipendente, entro un limite di importo massimo, per esempio, di 10.000 euro. In questo caso i lavoratori dipendenti sarebbero più coinvolti nelle scelte imprenditoriali, e più motivati, perché godrebbero dei risultati della crescita produttiva aziendale. Queste due misure aiuterebbero la fascia media della popolazione, quella che finora non ha goduto di alcun tipo di beneficio dalle misure dei recenti governi e ha contribuito in maniera pesante a uscire dalla crisi economica. Di favorire i redditi medi il governo finora non si è preoccupato. Nonostante il 3 aprile scorso il Dipartimento delle finanze del ministero dell’Economia abbia pubblicato i dati relativi alle dichiarazioni dei redditi 2014, confermando quello che denunciamo da sempre: la metà degli italiani dichiara meno di 16.000 euro, mentre l’88% del carico fiscale grava sui lavoratori dipendenti e sui pensionati. Quanti sono quelli che pagano il 12%? Imprenditori, lavoratori autonomi e, tra questi, i veri Paperoni, che continuano a sfuggire alle maglie del fisco. Si dirà che le nostre proposte non aiutano gli incapienti. A loro, giustamente, sono state rivolte alcune delle misure previste dall’ultima legge di stabilità per il 2015 (bonus bebè, bonus di 160 euro per chi ha redditi annui
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fino a 7.000 euro, voucher per asili nido ecc.). Lancio allora una provocazione più in generale: è in grado lo Stato di fare un censimento serio tra chi siano i veri incapienti e chi siano gli evasori? Nella zona grigia di coloro che sfuggono (chi parzialmente, chi totalmente), agli adempimenti fiscali è possibile distinguere tra chi è veramente in stato di bisogno, e va aiutato, e chi invece approfitta della sua “invisibilità”? Purtroppo temo di conoscere già la risposta. Eppure la Guardia di finanza nel Rapporto 2014, che indica i risultati nei vari campi di azione, ci dà degli indizi che potrebbero essere utili alla nostra ricerca. Tra i dati: frodi al welfare e sprechi ai danni dello Stato per 4,1 miliardi di euro (sono state accertate frodi per 113 milioni alla spesa previdenziale e per 141 milioni alla spesa sanitaria). Ottomila nuovi evasori fiscali accertati nel 2014, 4 miliardi di euro sottratti alle mafie, 12mila i lavoratori in nero. In questi giorni su tutti i media si fa un gran parlare sui dati relativi alle dichiarazioni dei redditi. Tutti si dichiarano scandalizzati, mentre il governo suona la grancassa per il miliardo in più recuperato nel 2014 e sui recuperi registrati nel primo trimestre 2015. Tra una settimana lo stupore verrà assorbito e tutto continuerà come prima. Quando prevarrà la coscienza che il nostro sistema fiscale è da rottamare e si avvierà una vera rivoluzione? Non basta rottamare gli uomini, poiché se non si cambiano le regole saranno sempre queste a condizionare e alimentare i comportamenti incivili dei tanti, molti, che sfuggono agli adempimenti fiscali. Guido Carella (guido.carella@manageritalia.it)
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Sommario
Copertina 8 Il nostro duemilaventi5
Expo 14 Hotel in prima linea
Rubriche
18 Osservatorio legislativo
InfoManager
28 Mondo del lavoro
Convenzione Antonio Pastore 63 Segno più per la polizza di Capitale differito
44 Non solo consumi
Incentivi 20 Ritorno al lavoro
46 Di buon grado 47 Arte
Crisis management 24 Germanwings e i media sciacalli
Manageritalia 70 Le sfide dei quadri
48 Libri 49 Letture per manager
Previdenza 30 Le pensioni 2015 Lavoro 38 Facciamo festa al nuovo lavoro
50 Lettere
73 Calendario delle Assemblee 74 50&piùCAAF torna in Associazione
è online su Scarica l’APP dal tuo dispositivo. Ogni mese potrai leggere, commentare e condividere gli articoli che più ti interessano.
Assidir 76 E-commerce: la tua salute in un click Cfmt 80 Pratiche di ascolto: come si impara ad ascoltare?
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Mensile di informazione e cultura di Manageritalia Federazione nazionale dei dirigenti, quadri e professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato Fondo assistenza sanitaria dirigenti aziende commerciali
Fondo di previdenza Mario Negri
CFMT Centro di formazione management del terziario
Associazione Antonio Pastore
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Copertina
Il nostro Una chiamata generale a guardare al domani, perché, come in azienda, se il futuro del management e della tua Associazione non lo domini, lo subisci. Ne parliamo sul blog e in Assemblea. Partecipate anche voi! Enrico Pedretti
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uardare lontano: così Manageritalia ha sempre gestito e sviluppato il presente. Oggi, in un mondo sempre più toccato da cambiamenti discontinui, veloci e sfidanti, dobbiamo farlo ancora di più e in modo innovativo. Dobbiamo farlo alzando lo sguardo oltre i classici quattro anni di durata del mandato della squadra eletta di volta in volta a guidare la Federazione e le Associazioni territoriali. Ecco perché guardiamo a dieci anni, al 2025. Vogliamo farlo tutti insieme, perché è così che vivremo nel 2025 e perché, come in azienda, oggi il futuro lo si costruisce con i clienti e i partner. E per noi, voi manager associati siete ben più di clienti e partner, siete attori principali del nostro operare. Sapendo che invitarvi a pensare insieme al futuro, vostro e della vostra organizzazione, è un esercizio determinante per costruirlo e non subirlo e contribuire poi a quello del Paese. Lo facciamo in vista del Congresso Manageritalia del novembre 2015. Infatti, il percorso per guardare al 2025 è partito quasi un anno fa, nel settembre 2014, quando i vertici della Federazione e delle Associazioni territoriali cominciarono a discuterne in una due giorni di lavoro, un “Camp”. Poi si è continuato nelle Assemblee della seconda metà del 2014 e ora andiamo avanti sul blog Crisi & Sviluppo di Managritalia (http://crisiesviluppo.manageritalia.it). I contributi e le idee che ci darete, insieme al lavoro delle Assemblee di questa primavera e dei precongressi dell’autunno prossimo, ci porteranno a chiudere il cerchio con il Congresso del novembre 2015.
Un’Associazione che guarda avanti Lo facciamo per immaginare e costruire già oggi un’Associazione professionale moderna per i tempi che verranno. Fiera delle sue radici e dei suoi valori, ma sempre più desiderosa di essere al passo, prevedere, orientare se stessa e i manager associati verso i bisogni e le aspettative di un mondo che cambia velocemente. Meglio ancora se capaci di precorrere i tempi e quindi influenzarli per quanto possibile. Un esercizio ancor più indispensabile, in periodi di cambiamenti continui e sfide incalzanti, per vivere e gestire il presente in modo proattivo e lungimirante. Lo facciamo per definire insieme alcuni obiettivi fondamentali: quale strategia generale per il futuro? quale sistema associativo?
Il percorso per guardare al futuro Settembre 2014
Manageritalia Camp sul Futuro (incontro collettivo con i rappresentanti nazionali e territoriali)
Ottobre-novembre 2014
Assemblee territoriali e Nazionale
10 marzo 2015
Lancio sul blog http://crisiesviluppo.manageritalia.it della sezione “duemilaVenti5”
Maggio-giugno 2015 Ottobre-novembre 2015
Assemblee territoriali e Nazionale: sul blog continua la discussione Precongressi delle Associazioni territoriali e Congresso nazionale
quale ruolo possiamo svolgere per il Paese? Lo facciamo incentrando il dibattito, sul blog e nelle Assemblee, in quattro grandi aree tematiche: 1) Lavoro, occupazione e formazione; 2) Ambito personale e impegno civile; 3) Salute e previdenza; 4) Misurare il benessere. Per stimolare il dibattito sul blog e
Pensare al 2025, a come sarà il mondo esterno, è utile per fare meglio il manager oggi, per le nostre aziende e per la nostra professionalità
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Le idee dal blog
Copertina
Costruiamo il nostro futuro frequentando attivamente il blog e le Assemblee territoriali, scambiandoci quel valore indubbio che singolarmente, ma ancor più insieme, abbiamo nelle Assemblee contiamo su voi manager associati, che avete tutte le carte in regola per ruolo e interesse. Perché, come ha detto un associato commentando sul blog, «pensare al 2025, a come sarà il mondo esterno e quindi a come dovrò essere io come persona, attore economico e sociale, è prima di tutto utile per me stesso, per far
Sempre più soli in un mondo sempre più sfidante e mutante • Sindacato moderno, attore in divenire del lavoro; • Cooperazione e non conflittualità; • Formazione continua; • Moltiplicazione di esperienze, nuove carriere e nuovi lavori; • Lavoro non più luogo (input), ma funzione (output); • Importanza delle dinamiche del ruolo del manager; • Contratto come minimo comune denominatore per rapporti di fiducia nel lavoro; • Rafforzare il ruolo di Manageritalia nel sistema Italia; • Contratto a tempo indeterminato insensato quando il lavoro è indeterminabile e mutabile; • Social network come arma per influenzare e farsi conoscere; • Organizzazioni e rapporti meno gerarchici.
meglio il manager oggi per la mia azienda, il mio business e la mia professionalità. E se questo riesco a farlo unendo le forze di oltre 35mila manager associati diventa
Le idee dal blog
Manager: più disponibilità e impegno per lasciare il segno • Il volontariato è importante, ma non è la soluzione alle irresponsabilità di istituzioni e politica; • Andremo necessariamente verso una società multietnica e più tollerante; • Un’Europa integrata supererà corruzione e malapolitica; • I cittadini saranno più informati e razionali; • Il manager deve avere un ruolo più attivo anche fuori dalle aziende per il cambiamento; • Il manager deve avere un ruolo più sociale (volontariato).
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veramente un esercizio unico e irripetibile». Per non farci mancare altri punti di vista autorevoli e stimolanti, abbiamo chiesto a prestigiosi personaggi e istituzioni del panorama culturale italiano (Lavoce.info, Istituto Bruno Leoni, AstraRicerche e altri ancora) di aiutarci con sollecitazioni e opinioni che non mancheremo di riprendere per condividerlo con voi.
Il dibattito, on e off line Ribadiamo l’invito a contribuire a costruire il nostro futuro frequentando le Assemblee territoriali (vedi Infomanager a pagina 73) e il blog. La formula digitale dovrebbe togliere ogni impedimento spazio-temporale e dare modo di scambiarci quel valore indubbio che singolarmente, ma ancor più insieme, abbiamo.
Prova ne sia il bel dibattito in atto sul nostro blog Crisi & Sviluppo, dove nella discussione su “Lavoro, occupazione e formazione” si prefigura un mondo in profonda trasformazione, dove previsioni e desideri si incentrano su un lavoro sempre meno “fisso” in tutto e per tutto, se non nella certezza che dovremo più volte cambiare pelle e ci servirà sempre più qualcuno e qualcosa che ci aiuti a capirlo e realizzarlo. Uno sguardo che i manager danno in modo globale, pensando a tutti i lavoratori, a conferma del fatto che anche domani i manager saranno “diversi”, ma indispensabili. Che si dovrà collaborare, più che confliggere, e chi, se non i manager, potrà favorire e guidare tutto ciò? Non a caso si parla di competenze in continuo divenire, di lavoro non come luogo, ma come funzione, di digitale come strumento indispensabile da conoscere e utilizzare da parte di tutti, ma ancor più dei manager, per evolvere le strategie di business, gestire la “collavorazione” delle persone, crescere professionalmente e personalmente. Tutto questo per raggiungere quel benessere personale e organizzativo che qualcuno prefigura e che tutti assegnano come obiettivo a un management che guida questo cambiamento di ottica, logica e pratica.
Un ruolo attivo in più ambiti Non è un caso che nella discussione su “Ambito personale e impe-
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Copertina gno civile” si preveda, o si speri, un ruolo più attivo dei cittadini per incidere davvero e cambiare le cose che non vanno, su tutte il problema della corruzione. Soprattutto si spera che i manager escano dalle aziende per incidere, donando capacità e professionalità. Tutto questo non per sostituire, ma per aiutare a cambiare quel mondo istituzionale che va cambiato. Questo rapporto tra Stato e privato ritorna forte anche nella discussione su “Salute e previdenza”. L’in-
Le idee dal blog
Pubblico e privato, un percorso più integrato per prevenire, vivere e curare • Integrazione reale tra pubblico e privato; • Politica, un freno e incapace di dare risposte; • Sanità deve essere sostenibile in tutti i sensi; • Sanità: da cura deve diventare prevenzione, stili di vita, sistemi di servizio; • Fasdac e fondi integrativi devono offrire solo ciò che non dà il Ssn.
Le idee dal blog Misurare per monitorare, valutare, apprezzare e ampliare • Il benessere sociale è salute, istruzione, formazione, ambiente, work life balance, relazioni sociali, sicurezza, ambiente…; • Sul lavoro serve benessere organizzativo personale e collettivo; • In azienda serve produttività individuale, turnover, senso di appartenenza.
tegrazione tra pubblico e privato, vera e basata su logiche sane (non quelle che l’hanno guidata sino ad
oggi), è la sola strada per gestire al meglio sanità e previdenza. Riconsiderando però l’essenza di questi
PERCHÉ È LÌ CHE VIVREMO Partecipa alla discussione http://crisiesviluppo.manageritalia.it
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concetti, mettendo in primo piano la prevenzione, anche della cura stessa, alla luce di diversi stili di vita, sistemi di prevenzione e servizi di cura. E tutto culmina nella discussione su “Misurare il benessere”, con un concetto di benessere che comincia, seppure confusamente, a prendere forma in modo più ampio e olistico. Tant’è che lo si lega sempre più spesso al procedere parallelo e sinergico di sfera professionale e personale. E qui ritorna quel benessere organizzativo per l’individuo e tutta l’azienda nel quale proprio il manager ha tanto da dire e da fare. Una sintesi che non dà l’idea, soprattutto per qualità, di quanto sta emergendo dalla discussione sul blog, che tanti frequentano ma pochi praticano attivamente. Allora, non vi resta che dire la vostra su Crisi & Sviluppo, perché è utile a tutti e al nostro futuro.
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Expo
Hotel in prima linea Ormai ci siamo, mancano pochi giorni all’evento e Milano e i suoi albergatori sono pronti per accogliere i tanti visitatori, con servizi potenziati per una clientela multiculturale Roberta Roncelli
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na nutrita offerta di 640 alberghi, di cui 230 a 4 e 5 stelle. A questi poi si aggiungono numerose strutture extralberghiere come ad esempio bed & breakfast, residence, appartamenti. Non dimentichiamo che Milano non è nuova ai grandi eventi, abituata a ospitare importanti fiere come il Salone del Mobile o congressi internazionali, ma con una grande differenza: qui non parliamo di pochi giorni, ma di un’opportunità per valorizzare le eccellenze del nostro Paese nell’arco di sei mesi che, se ben sfruttati, saranno il volano per una crescita economica. Ne parliamo con tre esperti del settore associati a Manageritalia: Damiano De Crescenzo, direttore generale del gruppo Planetaria Hotels, Ezio Indiani, general manager dell’Hotel Principe di Savoia, e Giovanna Manzi, ceo di Best Western Italia. C’è spazio per tutti o tra alberghi di lusso, medi o medio-alti ci sono delle differenze? De Crescenzo «Lo spazio c’è per ogni categoria e segmento di clientela, con le dovute differenze di qualità, ubicazione e tariffe». Indiani «Ci sarà spazio per tutti. è importante però avere un’offerta varia in grado di coprire le diverse esigenze di budget dei viaggiatori. Fermo restando la tipologia di visitatori tipica di questi eventi, gli alberghi 3 e 4 stelle avranno un volume molto maggiore rispetto a cinque anni fa». Manzi «La tipologia di clientela che arriverà coprirà tutte le fasce e quindi lo spazio ci sarà per tutti». Prezzi raddoppiati, alberghi ancora vuoti... Come stanno veramente le cose? De Crescenzo «Nessuno si meraviglia se in un albergo al mare in maggio si paga 70 euro mentre nella settimana di Ferragosto 300 euro. Piaccia o no, le tariffe alberghiere nelle città seguono una variabile molto simile. Ad
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land” è molto interessante: ad oggi registriamo arrivi su maggio e giugno, che comparati col 2014 registrano un incremento rispettivamente del 72% e del 104%». oggi si registrano più mancate prenotazioni del business classico di quelle nuove per Expo. Ci auguriamo alla fine che il risultato sia di crescita, ma non è certamente matematico». Indiani «Le aspettative nei confronti di un evento della portata di Expo erano e sono molto alte e quindi trovo abbastanza naturale che gli operatori del nostro settore immaginassero di avere gli alberghi al completo già da mesi; bisogna però fare i conti con il nuovo modo di viaggiare delle persone: la tendenza, ormai, è quella di prenotare last minute. Ciò nonostante, sono sicuro che Expo sarà un grande successo per tutti». Manzi «I prezzi medi per notte crescono ma con una modalità sostenibile, per la portata dell’evento, intorno al 30%. Un dato molto interessante è quello sulla permanenza: il soggiorno minimo passa in media da due a tre giorni, con tutte le ricadute positive in settori diversi. Anche l’outlook delle prenotazioni “Milano più hinter-
Cosa hanno messo in campo gli albergatori più evoluti per proporre un’offerta a 360 gradi? De Crescenzo «Sono stati effettuati numerosi investimenti per rendere gli alberghi tecnologicamente più avanzati. Molta attenzione è stata data alla formazione, soprattutto per l’accoglienza, i servizi e la cucina per una clientela multiculturale. A livello associativo gli alberghi si stanno organizzando per mettere a disposizione i propri servizi di accoglienza e di supporto anche a coloro che non alloggiano nel proprio albergo». Indiani «Un mix di tutto: noi offriamo ai nostri clienti un’esperienza unica che va a toccare tutti i punti di maggiore interesse tra cultura, food, design e arte». Manzi «Abbiamo creato offerte e pacchetti dedicati, un cofanetto che include pernottamento più biglietti, un concorso che mette in palio gli ingressi alla manifestazione attraverso i canali social della catena. Per promuovere le peculiarità loca-
li abbiamo già online promozioni differenziate in tutta Italia». L’hôtellerie in generale è preparata per ospitare una diversa tipologia di clientela, dallo studente alla famiglia, allo straniero fino all’uomo di business? De Crescenzo «I segmenti di clientela saranno diversi rispetto a quelli tradizionali e in prevalenza leisure, che verranno a Milano per uno short break di uno o due giorni nell’ambito di un tour nazionale o europeo. Poi non dimentichiamoci l’invasione dei bed & breakfast, che pur non essendo regolamentati completano l’offerta per coloro con bassa capacità di spesa». Indiani «Noi siamo pronti per accogliere ogni tipo di clientela con offerte tailor-made per meglio individuare gli interessi e anticipare le esigenze della clientela. Manzi «Milano è abituata alla clientela diversificata e multiculturale. La vera differenza, e la grande novità di Expo, è la durata della manifestazione, molto dilatata nel tempo, ma il livello di ac-
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Expo coglienza e lo stile che accomuna il nostro gruppo rimarranno elevatissimi». Quale sinergia tra alberghi ed Expo, la città e il resto d’Italia per servire e stupire al meglio i clienti con il prodotto Italia? De Crescenzo «Negli anni scorsi è stato pressoché impossibile stabilire relazioni costruttive per prepararci adeguatamente all’Expo, so-
prattutto in termini organizzativi. Solo negli ultimi tempi si è mosso qualcosa e gli alberghi sono stati coinvolti, guarda caso, principalmente per monitorarne le tariffe». Indiani «Noi stiamo lavorando con diversi produttori italiani per promuovere tramite il nostro ristorante Acanto i loro prodotti unici, che difficilmente potrebbero essere visibili al grande pubblico, e che rappresentano l’eccellenza enogastronomica italiana».
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Manzi «La tipica frammentazione italiana non ha purtroppo fatto diventare, dal punto di vista turistico, questo evento un evento per il Paese. Tutti i nostri albergatori avrebbero voluto partecipare a una sorta di “Expo extra”, soprattutto alla luce della tematica cibo, ma il turismo in Italia manca di una regia unica e quindi operazioni di questo tipo rischiano di perdersi in mille rivoli. Dal canto no-
stro abbiamo lavorato insieme ad altri operatori del settore per fare massima sinergia». Esiste una sorta di network, sinergia, tra albergatori? De Crescenzo «Per fortuna esistono solide relazioni tra gli alberghi e questo ha permesso, anche a livello associativo, di aiutarsi ad affrontare al meglio la sfida dell’Expo». Indiani«Assolutamente sì, noi albergatori siamo sempre stati uniti e
cerchiamo di lavorare insieme con passione per lasciare ai visitatori un ricordo unico di Milano e della nostra ospitalità». Manzi «Gli hotel sulla stessa piazza – ce lo dicono le statistiche – non si fanno concorrenza e collaborano proprio com’è accaduto a Milano e provincia in vista di Expo». Il digitale può essere considerato un’arma in più per attrarre clienti, gestirli e guidarli? De Crescenzo «Il digitale è un servizio che oggi non può mancare né per i clienti né per gli addetti ai lavori. Ma, ahimè, l’arretratezza del nostro Paese emerge moltissimo. Basti pensare che nella vicina Croazia troviamo ottimi collegamenti wifi persino in spiaggia... nella nostra città al contrario latita». Indiani «Crediamo moltissimo nella potenza del digitale e siamo inoltre molto focalizzati sui social media, che ricopriranno un ruolo fondamentale nel successo di Expo 2015». Manzi «I nostri clienti utilizzano in modo crescente e costante il web per scegliere e prenotare gli hotel. Sono in forte incremento i dati di utilizzo del mobile. Il 63% delle prenotazioni in corso per Expo arrivano da internet». Che ritorno avranno gli alberghi nell’hinterland, nella Lombardia e nel resto d’Italia? De Crescenzo «La maggior parte dei visitatori non verrà solo per visitare
Girano voci che tanti italiani e aziende, pensando a una Milano caotica e cara, la snobberanno proprio nei mesi dell’Expo andando a fare altrove quello che avrebbero fatto qui senza Expo. È vero? De Crescenzo «Questi segnali ci sono da oltre un anno, quando abbiamo rilevato che diverse orga-
Giovanna Manzi
ezio indiani
damiano de crescenzo
l’Expo ma per un programma più ampio di visita al nostro Paese. Non mi meraviglierei che altre località italiane possano avere un ritorno maggiore di Milano». Indiani «Credo che anche loro vedranno un notevole aumento di clienti rispetto agli anni precedenti. Anche perché buona parte dei visitatori di Expo hanno pianificato diverse altre tappe nel nostro Bel Paese. La Lombardia e i suoi laghi, le città d’arte come le destinazioni classiche quali Roma, Venezia, Napoli, Firenze e altre beneficeranno in modo sostanziale del flusso di visitatori di Expo». Manzi «Le ricadute per i nostri alberghi nell’hinterland di Milano si prospettano positive. Nei nostri hotel le prenotazioni sono quasi triplicate. Abbiamo dati incoraggianti anche per le destinazioni fino a due ore da Milano, dalla Liguria al Veneto: +4% circa medio di prenotazioni con picchi fino a + 8% a maggio. Sul resto dell’Italia non ci sono percezioni significative, l’evento in questo senso manifesta chiaramente il suo carattere Milano-centrico».
Damiano De Crescenzo, general manager Enterprise Hotel di Milano e direttore generale del gruppo Planetaria Hotels; Ezio Indiani, general manager Hotel Principe di Savoia di Milano; Giovanna Manzi, chief executive officer della catena alberghiera Best Western Italia.
nizzazioni stavano escludendo Milano come destinazione rispetto al passato. Anche le grandi aziende hanno previsto di ridurre le trasferte su Milano per il timore di non trovare disponibilità e/o per le tariffe sia dei trasporti che degli alloggi. Fortunatamente abbiamo rassicurato coloro che siamo riusciti a intercettare, garantendo disponibilità e tariffe adeguate alle loro esigenze. Purtroppo abbiamo dovuto fare tutto da soli, anzi, la comunicazione è stata inizialmente assente e ora addirittura contro». Indiani «Mi spiace constatare che ci sia questa mentalità un po’ disfattista. Io non credo affatto che Expo avrà questo risvolto negativo: ci saranno tantissimi eventi in città. Expo è un’occasione unica che non si ripeterà presto e metterà Milano sulla mappa dei circuiti internazionali turistici di alto livello». Manzi «I nostri dati non mostrano questa tendenza. Milano peraltro è una destinazione poco sostituibile nonostante l’Expo. Per contro quest’anno crediamo possa essere compensato il consueto calo tipico dei mesi estivi».
Insomma, oggi, a pochi giorni dall’inizio, l’Expo si può considerare un affare per l’Italia? De Crescenzo «I conti si faranno alla fine ovviamente. Ma la formula non sarà il business consolidato di Milano più Expo, ma il consolidato meno tutto quanto Milano sta perdendo più Expo. Con cauto ottimismo il risultato sarà sicuramente positivo ma la partita bisognerà giocarla, e bene, senza dare nulla per scontato». Indiani «Sicuramente Expo ha già portato tanto a Milano e mai come quest’anno ho visto così tante testate straniere dedicare una vetrina d’onore alla nostra città e di conseguenza all’Italia; tra le tante, cito il New York Times che indica Milano come la meta da visitare assolutamente nel 2015». Manzi «Credo che Milano ne gioverà insieme alle aree limitrofe, non solo la Lombardia, ma anche le regioni immediatamente confinanti. Ho invece dubbi per l’Italia intera, che mi sembra un po’ azzardato. Noi stiamo già lavorando sul 2016 per contenere il “rimbalzo tecnico” che colpisce tutte le destinazioni dopo un grande evento e per salvaguardare i nostri clienti fidelizzati».
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osservatorio legislativo
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a cura di Manageritalia
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Jobs Act: Aggiornamento sui decreti attuativi
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l 20 febbraio scorso il consiglio dei ministri ha approvato in via preliminare altri due schemi di decreti legislativi in attuazione al Jobs act. Si tratta del decreto che contiene il testo organico semplificato delle tipologie contrattuali e la revisione della disciplina delle mansioni, nonché lo schema del decreto contenente misure volte a tutelare la maternità delle lavoratrici e a favorire le opportunità di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per la generalità dei lavoratori. Entrambi i testi sono stati inviati alle Camere per il consueto parere, non vincolante, delle Commissioni lavoro. Il decreto contenente la revisione delle tipologie contrattuali è stato a lungo fermo sul tavolo del governo perché la Ragioneria dello stato, l’organo del ministero dell’Economia che ha l’obiettivo di garantire la corretta gestione e la rigorosa programmazione delle risorse pubbliche, ha sollevato alcuni dubbi. Il problema riguarda la tenuta dei conti, visto che i contratti precari hanno in media un basso salario ma portano nelle casse pubbliche parecchi soldi. Il nuovo contratto a tutele crescenti, invece, non porterà quasi
nulla, considerato il forte sconto contributivo che può arrivare fino a un massimo di 8.060 euro l’anno. Già sul contratto a tutele crescenti la Ragioneria aveva sollevato perplessità, sostenendo che i quasi 2 miliardi di euro stanziati per coprire lo sconto sui contributi potessero non bastare. Sempre a proposito di decreti legislativi, il riordino dei servizi per l’impiego previsto dal Jobs act, che prevede la nascita di un’Agenzia unica per le ispezioni del lavoro a partire da gennaio 2016, integrando servizi Inps, ministero del Lavoro e Inail, continua a non trovare il favore delle Regioni. A loro parere l’Agenzia deve solo definire gli standard, e deve poi essere affiancata da agenzie regionali radicate sul territorio che sviluppino i servizi. L’esercizio delle deleghe previste dal Jobs act da parte del governo dovrà avvenire entro il 10 giugno. Tra maggio e giugno il varo, promesso dal ministro del lavoro Poletti, dei decreti legislativi mancanti all’appello.
tipologie contrattuali: http://bit.ly/4-4-15 conciliazione: http://bit.ly/5-4-15
Bellanova condivide le nostre iniziative sul lavoro
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l 23 marzo scorso Manageritalia ha incontrato l’on. Teresa Bellanova, sottosegretario di Stato al ministero del Lavoro. Bellanova, in occasione della Festa della donna, nelle sue dichiarazioni apparse sugli organi di stampa aveva fatto riferimento allo studio di Manageritalia sul lavoro femminile qualificato. Partendo da questo abbiamo illustrato la nostra iniziativa Produttività & Benessere (Interageing, Fiocco in azienda e Smart welfare), frutto di un’idea del Gruppo Donne Manager, che ha suscitato interesse e condivisione. Abbiamo poi sollecitato un’attenzione sul rifinanziamento e il rinnovo dei due bandi di Italia Lavoro “Manager to work” per dirigenti e quadri disoccupati: Bellanova si è impegnata a parlarne al ministro del Lavoro. Infine, Manageritalia si è soffermata sulla proposta di defiscalizzazione degli incentivi all’esodo. Partendo da questa proposta, il sottosegretario ha sottolineato quanto ritenga necessario assicurare la presenza dei manager nelle piccole e medie imprese e quindi quanto siano opportune iniziative come la nostra che facilitino l’inserimento dei manager nelle startup e nel capitale di imprese già esistenti.
il Prestito vitalizio ipotecario è legge: le novità
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arrivato il via libera definitivo del Senato alle nuove norme sul prestito vitalizio ipotecario, alternativa alla nuda proprietà, che consente di ottenere liquidità senza perdere la proprietà dell’immobile. La Commissione finanze e tesoro del Senato ha infatti approvato il 19 marzo, in sede deliberante, il testo già votato dalla Camera, senza modifiche. Il provvedimento è diventato dunque legge dello Stato. La legge approvata intende integrare e modificare la disciplina del prestito vitalizio ipotecario, attualmente disciplinato dal decreto legge 203 del 2005. In particolare, si intende rendere tale istituto una forma di finanziamento alternativa ai canali tradizionali, concretamente praticabile, consentendo così al proprietario di un immobile, di età superiore a 60 anni, di convertire parte del valore del bene in contanti, per soddisfare esigenze di liquidità, senza che lo stesso proprietario sia tenuto a lasciare la proprietà residenziale (che viene comunque posta a garanzia del finanziamento). In questi mesi ci sono state le audizioni delle parti interessate, i consumatori e l’Abi, con l’intento di pervenire al giusto equilibrio tra le esigenze di trasparenza, consapevolezza e tutela dei consumatori e la necessità di creare un prodotto che sia economicamente e finanziariamente sostenibile dal mondo bancario. Intanto, nell’attesa dell’emanazione della legge, Abi e Associazioni dei consumatori avevano sottoscritto il 27 giugno 2014 un nuovo protocollo di intesa volto a sensibilizzare gli operatori sul mercato a tener conto di alcuni principi di tutela del consumatore nell’offerta del prestito ipotecario vitalizio. Il sottosegretario al ministero dell’Economia e delle Finanze Enrico Zanetti, presente durante i lavori della Commissione, ha fatto presente l’importanza attribuita dall’esecutivo al provvedimento e
ha accolto gli ordini del giorno in cui si impegna il governo: • promuovere iniziative legislative volte a far sì che le parti possano concordare, al momento della stipulazione del contratto, modalità di modifica delle condizioni in corso di esecuzione, facendo anche salva la volontà del finanziato di concordare, sempre al momento della stipulazione del contratto, modalità di rimborso graduale della quota di interessi e delle spese; • promuovere iniziative legislative volte a consentire al finanziato di concordare modalità di rimborso graduale del capitale, oltre che della quota di interessi e delle spese; • promuovere iniziative legislative affinché sia fatta salva la possibilità di concordare tra le parti l’eventualità di prevedere successive modifiche contrattuali; • prevedere, in sede di emanazione della normativa secondaria attuativa, che l’incarico al perito indipendente da parte del finanziatore per la determinazione del valore dell’immobile possa avvenire in accordo tra le parti. Zanetti ha specificato che l’accoglimento degli ordini del giorno postula l’impegno a futuri interventi di modifica normativa, ovvero, dove possibile, a tenere conto degli impegni assunti nella predisposizione del decreto ministeriale attuativo. Infatti, maggiori dettagli saranno contenuti in un regolamento inserito in un decreto del ministro dello Sviluppo economico che dovrà essere approvato entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della disposizione, e nel quale verranno stabilite tutte le regole per l’offerta dei prestiti vitalizi ipotecari per garantire trasparenza e certezza dell’importo finanziato, dei termini di pagamento, degli interessi e di ogni altra spesa dovuta. http://bit.ly/dir3-4-15
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Incentivi
Ritorno al lavoro Un bilancio delle attività raggiunte con il finanziamento del ministero del Lavoro per iniziative di autoimpiego e creazione di impresa per dirigenti e quadri disoccupati. Tra i beneficiari, un terzo sono associati a Manageritalia Niccolò Gori Sassoli
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n meno di due anni gli incentivi previsti dai bandi di Manager to Work per i dirigenti e i quadri disoccupati hanno portato alla ricollocazione in azienda di 56 manager con il contratto da dirigente e all’attivazione di 404 progetti di autoimprenditorialità che coinvolgono 448 colleghi. I 9,7 milioni di euro con cui il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha finanziato il progetto – realizzato tramite Italia Lavoro in collaborazione con Manageritalia e Federmanager – sono stati completamente impegnati. Circa un terzo dei beneficiari dei bandi sono nostri associati. Li abbiamo contattati per valutare i risultati dell’iniziativa e ricevere suggerimenti per migliorarla, in previsione di un’evoluzione. Riassunzione: un’opportunità da valorizzare Il bando per le aziende intenzionate ad assumere manager prevedeva l’erogazione di un bonus oscillante tra i 5 e i 28mila euro a seconda del contratto applicato; questo poteva essere a tempo indeterminato, a
tempo determinato di almeno 24 mesi e a collaborazione a progetto o a tempo determinato per almeno 12 mesi (in questo caso con un compenso annuo lordo non inferiore a 42mila euro). Le domande ricevute da Italia Lavoro sono state complessivamente 136 (dati aggiornati al 27 febbraio 2015). Al netto di quelle non ammesse, di quelle sospese per integrazione documentale e di quelle ammesse ma attualmente non finanziabili per l’esaurimento delle risorse, si arriva al coinvolgimento di 56 manager. Osservandone le coordinate anagrafiche e professionali viene fuori che sono quasi tutti (51) uomini; di loro, 34 sono stati assunti con contratti a tempo indeterminato, 20 con contratti a tempo determinato e 2 con contratti di collaborazione. Un terzo (15) ha tra i 35 e i 50 anni, 41 di loro ha più di 50 anni. Poco più della metà (29) erano disoccupati dal 2013, 7 lo erano dal 2014, 9 dal 2012, gli altri da anni precedenti. Provengono in 13 dalla Lombardia, in 8 dall’Emilia-Romagna, in 6 dal Lazio, in 5 dal Piemonte e altrettanti dal Veneto, in 4 dalla
Sicilia, in 3 dalla Campania, in 2 da Abruzzo, Toscana, Trentino-Alto Adige, Liguria e Sardegna, uno dalle Marche e uno dalla Puglia. Dai risultati del questionario a cui hanno partecipato i dirigenti associati a Manageritalia riassunti in azienda emerge un generale apprezzamento per il progetto: tutti si dicono “molto soddisfatti” o “abbastanza soddisfatti” dell’iniziativa, in particolare per quanto riguarda la chiarezza del bando, la gestione delle pratiche e la soddisfazione dell’azienda; quattro su cinque ritengono che il finanziamento sia stato “determinante” per la propria riassunzione. Tra gli aspetti da migliorare “molto” o “abbastanza” ci sono, per quattro intervistati su cinque, la dotazione dei finanziamenti. Tutti sono concordi sulla necessità di comunicare e promuovere meglio l’iniziativa. Spesso, infatti, le imprese coinvolte sono venute a sapere dell’esistenza del bando in maniera casuale o su segnalazione degli stessi manager che avrebbero comunque assunto. Per dare maggiore risalto a questa opportunità bisognerebbe raggiungere le imprese in maniera capillare, magari tramite un maggior coinvolgimento dei responsabili delle risorse umane. Un’altra indicazione condivisa dai partecipanti al sondaggio è quella di dedicare maggiore attenzione ai rapporti tra imprese e Italia Lavoro, magari tramite l’istituzione di uno sportello dedicato allo svolgimento delle
Alcuni strumenti del laboratorio di misure di precisione messo in piedi da Mauro Cresci.
pratiche previste per l’erogazione dei contributi. Autoimpresa: i manager generano occupazione Il bando per l’autoimprenditorialità accordava un contributo massimo di 25mila euro a progetto, che potevano arrivare a 50 o 75mila euro nel caso in cui la domanda venisse presentata congiuntamente da due o tre ex dirigenti o ex quadri. Le richieste sono state 674 per un totale di 626 iniziative di imprenditorialità. Quelli approvati e finanziati a fine febbraio – come detto sopra – sono 404, i manager coinvolti 448. Parlando con alcuni di loro nostri associati è emersa la consapevolezza che il valore aggiunto delle nuove imprese create sia il capitale umano. Tutte, inoltre, sono dei piccoli volani per l’occupazione, visto che hanno assunto collaboratori o prevedono di farlo a breve. L’esempio più eclatante è quello di Tiziano Tassan Gurle – classe ’54,
Manager & Azienda Innovare per Competere
Tutti sono concordi sulla necessità di comunicare e promuovere meglio l’iniziativa. Spesso, infatti, le imprese sono venute a sapere dell’esistenza del bando in maniera casuale
già ad di multinazionali nel ramo dispositivi medici e diagnostica – che ha fondato un portale online specializzato nella vendita di forniture mediche alla sanità privata. Operativo dallo scorso ottobre, ha già assunto tre dipendenti e quattro collaboratori per il call center. Anche Luca Rossotti e Guido Silvestri (entrambi del 1962), che lavoravano rispettivamente come
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Incentivi
L’interno di Miles, panineria gourmet aperta da Guido Silvestri
La vetrina di Vélo Station, negozio di bici in franchising aperto da Luca Rossotti
dirigente marketing per Microsoft e come direttore finanziario di American Express, hanno assunto dei dipendenti. Un meccanico nel negozio di biciclette Vélo Station a Milano, il primo; un aiuto per la gestione della panineria gourmet Miles a Bologna, il secondo. L’autoimprenditorialità dei manager abbraccia ambiti molto eterogenei: oltre a sanità, biciclette e ristorazione si possono citare i servizi per l’industria, il turismo e l’archiviazione.
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Nel primo settore opera Mauro Cresci, genovese del 1953, già responsabile R&S per multinazionali dell’elettronica. Licenziato nel 2013, ha messo in piedi un laboratorio di misure di precisione che lavora per imprese ferroviarie, aeronautiche, della gdo e della difesa. Per tenere il ritmo delle commesse sta pensando di assumere specialisti. Stessa intenzione hanno Massimo Polimeni e Stefano Burchietti. Il primo, anche lui del ’53, licenziato dopo una lunga carriera in Alitalia, grazie anche alla conoscenza dei mercati asiatici ha costituito una società di consulenza in area marketing e business management per gli operatori alberghieri e i tour operator. Il secondo, del 1958, già responsabile marketing per un’impresa leader nella distribuzione di prodotti IT, ha intrapreso un’attività di consulenza informatica specializzata negli impianti di archiviazione documentale. Entrambi hanno utilizzato il contributo di Italia Lavoro per sostenere l’apertura dei propri uffici. Tra gli aspetti da migliorare, secon-
do quasi tutti i neo imprenditori, c’è soprattutto quello del tempo di risposta alle domande, considerato troppo lungo e incerto. Un altro punto importante riguarda il supporto post finanziamento: oltre al contributo sarebbe utile potersi rivolgere ad esperti qualificati che rafforzino il progetto imprenditoriale con consigli in materia fiscale, previdenziale e legale. Alimentare i progetti per farli crescere Alla luce di queste esperienze, sentite anche le valutazioni di chi ha seguito direttamente l’organizzazione del progetto – come il personale di Italia Lavoro e quello di Manageritalia e Federmanager – si può affermare che Manager to Work abbia raggiunto i propri obiettivi. è stato richiesto al ministero del Lavoro di trovare le coperture (circa 2 milioni di euro) per soddisfare le domande ritenute idonee ma non finanziate per l’esaurimento dei fondi. Inoltre, in vista di una nuova edizione del progetto, considerando le indicazioni dei protagonisti, si vogliono mettere a punto interventi per migliorarlo. Tali interventi riguardano: la promozione, specialmente per quanto riguarda i contributi alle imprese; l’assistenza amministrativa/burocratica nella compilazione della domanda; la riduzione dei tempi di risposta alle domande; l’organizzazione di un servizio di consulenza ad hoc che affianchi i neo imprenditori.
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Crisis management
Germanwings e i media sciacalli La ricerca del sensazionalismo non giova a nessuno. Dopo la tragedia aerea, una riflessione su come comunicare in questi casi Francesca Concina
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l giorno successivo alla recente tragedia di Germanwings, in tutto il mondo si è rispettato un minuto di silenzio. In queste circostanze il silenzio è molto probabilmente la scelta più rispettosa nei confronti di tutte le persone coinvolte. È anche vero che la compagnia aerea in questi casi deve dare informazioni ai diretti interessati, in primis, e in secondo luogo ai media e all’opinione pubblica, soprattutto oggi, in una società che vive e si nutre di notizie e stimoli multimediali di ogni genere in tempo reale. Ma c’è una linea sottile che divide la necessità di informare, dal basso sensazionalismo che dilaga in disinformazione. Ecco perché il concetto di crisis management, a mio avviso, deve entrare in modo efficace anche nelle redazioni giornalistiche, non solo nelle aziende, perché non è più possibile assistere in Italia a quello a cui si è assistito. “Si è schiantato un aereo”; “Una rotta anomala”; “Una vittima che si muove”; “La prima foto dell’aereo intero a terra”; “5 consigli su come evitare un incidente aereo” sono alcune delle atrocità che si sono sentite e lette su media nazionali nelle prime ore dopo la dolorosa tragedia di Germanwings sulle Alpi francesi. Speculazioni e ipotesi allarmistiche Un incidente aereo, per le sue peculiarità, è un avvenimento che attira l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica, ma che per la delicatezza e la complessità dell’argomento deve essere trattato, specie nelle prime ore, con professionalità non solo dalla compagnia aerea, ma anche da tutti i soggetti intermediari, coloro che informano l’opinione pubblica o che dovrebbero farlo, in modo oggettivo. Con l’avvento dei social media, del citizen journalism, ci si aspetta che i giornalisti assumano un ruolo ancora più importante e una voce autorevole, degna di fare la differenza. I mass media dovrebbero fornire informazioni oggettive, da fonti verificate, intervistare persone in grado di rilasciare opinioni di merito e sul merito della
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questione e spiegarle al pubblico in modo semplice, fruibile. Invece anche questa volta, in Italia, si è alzato il solito teatrino mediatico e oltre al circo di complottisti, islamofobici e tuttologi, anche di fronte alla conferenza stampa della compagnia si è preferito glissare per dare spazio a “ipotesi” che nello stesso momento venivano smentite in diretta dallo stesso capo piloti Germanwings. Inoltre, non è mancato il commento su un’emittente All News a quella
spacciata come “prima foto dal luogo dell’incidente della carlinga intera dell’aereo” per poi scoprire che i soccorsi sarebbero arrivati sul luogo solo ore dopo, e quella era l’ennesimo fake online immediatamente smentito dai colleghi della Bbc. Il crisis team È troppo pretendere che il sensazionalismo lasci spazio alla notizia? O che si usi una terminologia adeguata per descrivere fatti, ipotesi e av-
venimenti? Ma soprattutto, è troppo chiedere rispetto per le vittime e per tutti coloro che sono coinvolti nella tragedia, e fare con i mass media – almeno durante questi episodi – di nuovo informazione e non disinformazione e sensazionalismo? Non ci si può improvvisare. Bisogna essere crisis prepared. Come Germanwings che, con alcune lentezze, certo, ha comunque risposto prontamente dandosi delle priorità – quelle umane – alla crisi. Creare un crisis team, definire i ruoli, avere degli esperti su ogni tematica pronti a intervenire, ma anche un glossario di base su ogni argomento (Wikipedia? Google? Qualcuno che controlla i testi prima di far uscire schermate dove a destra c’è scritto 145 vittime, a sinistra 151, poi 140 persone più 6 di equipaggio, perché è vero, l’equipaggio non conta a livello di persone). Tutte queste cose non sono fantascienza, richiedono solo preparazione. Il trasporto aereo è complesso, ma anche se si dovesse arrivare impreparati, all’ultima spiaggia, occorre fare come a scuola: copiare. Copiare dal compagno bravo, dalla Bbc. Creare una pagina semplice e chiara con un report di fatti verificati, fare in modo che le conferenze stampa in diretta non si taglino, che gli esperti non facciano fantaipotesi. Ci si basa sui fatti. Le tragedie non sono momenti durante i quali dare giudizi e opinioni, ma portare rispetto per le vittime e fornire informazioni utili, quali i numeri di telefono per i soc-
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Crisis management corsi, perché è compito dei media fare informazione. Questo vorrebbero gli utenti online, i lettori, e basterebbe un semplice audit per rendersene conto: l’indignazione è vibrante. Non entro nel merito del discorso low cost-volare in sicurezza che riempie le pagine online, perché meriterebbe un articolo a sé, tanta è la disinformazione in merito. Basti specificare che il safety record dell’aeromobile era impeccabile (dati Lufthansa technik) e che le autorità preposte stanno investigando. Low cost è un modello di business che si applica agli aspetti commerciali del sistema del trasporto aereo. Low cost o high che sia, esistono dei vincoli imposti dalla normativa dei paesi e dai costruttori stessi ancora prima, che obbligano a manutenzioni leggere e pesanti secondo parametri ben definiti e tempistiche ferree. Ci riferiamo a un vettore low cost o no frills per la
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densità dei posti a bordo o per il tipo di servizio erogato. Non certo per la manutenzione tecnica. I fatti dalla compagnia In un primo momento Germanwings chiede di non “speculare”, ovvero di aspettare la conferma dell’accaduto. Da Twitter e Facebook rimanda al sito web, che purtroppo stenta ad andare online (il dark site sarà fruibile solo alcune ore dopo la tragedia, e i loghi dei social media verranno “vestiti” a lutto, così come quelli di Lufthansa, compagnia che controlla Germanwings al 100%). Ottima la scelta della compagnia di far partecipare alla conferenza stampa il ceo Thomas Winkelmann, affiancato dal capo piloti Stefan Kenan Scheib, in modo che quest’ultimo possa rispondere a qualsiasi domanda tecnica sull’aeromobile e/o sulle procedure di volo. Durante la conferenza, Winkelmann, nonostante sia partito in modo oggettivo delineando i fatti, visibilmente emozionato e provato, ha subito precisato il focus della compagnia sulle persone: «La nostra priorità è stare vicino ai parenti, amici dei dipendenti e passeggeri, collaborare con le autorità» e ha proseguito delineando tutte le azioni – da manuale –
messe in atto: rescue team sul luogo dell’impatto, care team negli aeroporti di partenza e arrivo, linee telefoniche dedicate ai familiari e ai media e relative azioni di informazione (comunicati e altre conferenze) per aggiornare sullo stato delle ricerche. Nelle ore successive Lufthansa, supportata da Burson-Masteller, agenzia di pr che ne controlla la comunicazione corporate dal 2006, ha affiancato la comunicazione di crisi con un video messaggio del ceo Carsten Spohr sostenendo la linea del gruppo. Le indagini delle ore successive hanno rivelato una verità che propende verso lo Human Factor (a indagini in corso, la procura e le autorità aeronautiche chiedono ai media di non speculare, ma l’ipotesi è quella di un atto volontario del copilota, le motivazioni da definire). Tutte le speculazioni delle prime ore dei media e talk italiani (low cost, errore tecnico) si dimostrano totalmente infondate. Una lezione duplice Le prime ore, i primi giorni, sono quelli dell’attenzione mediatica mondiale e la business continuity è pressoché impossibile: nei primi giorni è stata garantita dalle altre compagnie facenti parte il gruppo
Lufthansa. La resilienza è davvero difficile. Dal punto di vista manageriale e della comunicazione, a caldo, la lezione che si può trarre da questa drammatica vicenda è duplice. Per le aziende: la preparazione paga sempre. Se siete un’azienda che opera in un settore specializzato, non abbiate paura di affiancare al ceo un vostro tecnico anche durante una (o più) conferenze stampa in situazioni di crisi. Potrà aiutarvi a rispondere (o scegliere di non rispondere) in modo completo, corretto, alle domande più specifiche dei media. Tutto dovrà sempre essere comunque definito in fase di
briefing pre-conference. Non abbiate paura di mostrare il lato umano. Le aziende sono fatte di esseri umani, di relazioni fra esseri umani: provate a pensare alla reazione di Winkelmann (per quanto contenuta) e a quella del ceo di ThyssenKrupp di fronte alla tragedia di Torino (il paragone è voluto, per scardinare alcuni pregiudizi sull’emotività). Sul fronte dei media, il crisis management, specialmente nella sua fase di preparazione, deve entrare nelle redazioni in modo efficace. Non ci si può improvvisare esperti e tuttologi di fronte a tragedie in settori così complessi, perché non affian-
carsi a veri esperti? Perché non chiedere il supporto a chi se ne intende della materia? E se la risposta è “lo facciamo già!”, allora lo fate male, ve lo dicono i vostri utenti/lettori, ascoltateli. Lasciare spazio alla notizia, portare rispetto per le vittime rinunciando a qualche click o a qualche immagine in “anteprima”, verificando le fonti, online esistono gli sciacalli del fake. In questo caso, la notizia paga sempre. E la prova lampante è il New York Times che, in punta di piedi, quasi in silenzio, ha pubblicato LA notizia, senza urlarla. Ed è stata ribattuta dal mondo, perché la fonte era reale.
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Mondo Mondo del del lavoro lavoro Accettare lo stress per ridurlo
MANAGER, METTIAMOCI LA TESTA Conoscere e usare il cervello per migliorare l’organizzazione Anna Zanardi Cappon
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criveva Antoine de SaintExupéry che “le cose più importanti sono quelle invisibili agli occhi”. Nell’organizzazione, come nella vita, ciò che conta veramente è appunto l’invisibile, ciò che l’occhio non vede, ma il cuore sente. Il mondo dell’invisibile ha una dimensione molto più ampia di ciò che vediamo razionalmente e ha un peso enorme su tutte le nostre decisioni. Anche all’interno delle aziende le emozioni, le reazioni interne, le convinzioni inconsce determinano le nostre decisioni organizzative, sia quelle marginali che quelle cruciali. E questo avviene in maniera il più delle volte inconsapevole. Sapere come funziona il nostro cervello, che filtra soggettivamente percezioni, informazioni e le trasforma in pensieri e comportamenti razionali, diventa quindi un elemento essenziale per ottenere un salto di qualità nel collettivo che ci circonda.
Le complessità organizzative e il cambiamento più in generale possono essere affrontati e risolti più facilmente se a gestirli sono persone che sanno come funziona il cervello. Infatti, più conosciamo la neurofisiologia, più è facile apprendere nuove modalità adattive e ridurre lo stress, oltre a migliorare la nostra autoefficacia, la nostra performance e la qualità della nostra vita, dentro e fuori l’organizzazione. Una delle cause principali dell’immobilismo e dei fallimenti nell’aggiornare l’organizzazione su nuovi ritmi e migliori risultati sono le resistenze interne al cambiamento. È certo, infatti, che i nuovi apprendimenti richiedono molto sforzo. Plasmato dalla lunga evoluzione legata alla sopravvivenza nel branco e da meccanismi elementari e ben collaudati di azione e reazione, il cervello del sapiens cerca di spendere la minor energia possibile. Nella giungla della preistoria, con le sue leggi spietate ma ben determinate, più si risparmiava energia e più a lungo si poteva sopravvivere. Apprendere un cambiamento richiede un grande consumo di energia e l’attivazione di aree poco usate che acuiscono lo stato di concentrazione, ansia e difesa. Per sfruttare appieno le potenzialità di soluzioni innovative bisogna dunque accettare un certo grado di stress, cercando di ridurlo il più possibile. La neurofisiologia ci insegna che noi siamo in grado di effettuare le nostre migliori performance quando abbiamo un giusto livello di stress, ovvero quando soggettivamente
percepiamo una pressione non esagerata e al tempo stesso siamo all’erta e interessati attivamente a ciò che sta accadendo.
Dopamina e norepinefrina per una performance ottimale Lo stato di stress ci permette di produrre i due neurotrasmettitori essenziali alla nostra efficienza cerebrale: la dopamina e la norepinefrina. Sappiamo oggi che la produzione di questi ormoni, della “performance ottimale”, può essere consapevolmente influenzata. Per superare una impasse dobbiamo essere in grado di attivare alcune aree del nostro cervello attraverso la produzione di ormoni, attivati da un certo tipo di pensieri specifici. Quindi la disciplina di pensiero e di linguaggio (dal momento che le parole che usiamo nel dialogo interno ed esterno condizionano la formazione dei nostri stati d’animo e delle sostanze che produciamo) diventa essenziale. Uno stato d’animo di certezza è una delle principali ricompense per il nostro cervello: quando ci sentiamo al sicuro, o certi di aver capito o di avere la situazione sotto controllo, ci rilassiamo e ci sentiamo bene.
Multitasking: luoghi comuni da sfatare Le più recenti scoperte della ricerca neuroscientifica sfatano anche molte delle comuni credenze. Come, per esempio, che il multitasking sia una capacità utile. In realtà, noi possiamo focalizzarci consapevolmente solo su un problema alla volta e cambiare
continuamente focus richiede altissimi livelli di energia, oltre ad aumentare il rischio di fare degli errori. Se l’accuratezza dell’esecuzione è importante, possiamo garantirla solo concentrandoci su un obiettivo alla volta. Il multitasking è indubbiamente possibile, ma a discapito di accuratezza e correttezza o, meglio, a discapito della qualità della performance finale. Riformulare i contesti nei quali pensiamo di non avere abbastanza informazioni, reinterpretare i segnali che ci arrivano con consapevolezza e adottare prospettive diverse: sono tutti potenti strumenti di miglioramento della performance e del clima in cui lavoriamo. Le relazioni sociali sono un nostro bisogno primario e sperimentare diversi modi di entrare in relazione con gli altri ci libera da pregiudizi e stereotipi che prima ancora di condizionare le nostre comunicazioni condizionano il nostro stato d’animo interiore. Essere consapevoli che ogni relazione è un legame soggettivo, la cui interpretazione si può modificare a seconda del nostro pensiero, ci dà maggiore controllo (e quindi certezza) sull’ambiente nel quale ci muoviamo.
Le aspettative inconsce: equità e senso di giustizia Una delle nostre più grandi aspettative inconsce, emersa da un recentissimo studio sul funzionamento del cervello, è quella di essere trattati in maniera “equa” da chi ci circonda. In altre parole, se pensiamo, anche solo inconsciamente, di essere vittime di un’ingiustizia, il nostro cervello
va subito in allerta, ci mettiamo immediatamente sulla difensiva e ci precludiamo qualsiasi possibilità di interazione con l’altro. Ecco perché, nelle organizzazioni che vogliono cambiare, è fondamentale che la comunicazione interna specifichi chiaramente l’obiettivo di ogni cambiamento e permetta una condivisione di timori e iniquità anche solo percepite, se si vuole scardinare la resistenza passiva contro il cambiamento e il conseguente abbassamento del livello motivazionale. Così come l’ingiustizia viene percepita come minaccia primaria, il senso di giustizia costituisce una ricompensa di per sé per il cervello. Un’interessante differenza di genere è che i maschi non sono in grado di provare empatia nei confronti di chi ha causato loro un’ingiustizia, mentre le donne lo sono. La condanna, all’interno dell’organizzazione, di comportamenti scorretti genera di per sé un senso di giustizia, mentre il non farlo crea una percezione di ulteriore ingiustizia, con conseguente distanziamento e infedeltà all’organizzazione stessa e alla sua direzione. Per questo una cultura del feed-back, come da sempre dimostrano gli studi di Bandura e di Luft, diventa un elemento centrale e irrinunciabile per un clima produttivo e sano dentro all’azienda. Non è difficile: basta semplicemente convincersi che lo sforzo di chiedere all’altro cosa pensa di noi, seppure al prezzo di una certa ansia iniziale, vale la pena, abbassa lo stress e aumenta la nostra efficacia. La ricetta, semplice ma efficace per vivere meglio, è usare insieme cuore e cervello.
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Previdenza
LE Pensioni Gli ultimi aggiornamenti sugli aspetti di maggiore interesse della normativa previdenziale Inps Daniela Fiorino
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ome avviene ogni anno, l’Inps ha adeguato il tetto di retribuzione pensionabile che nel 2015 sale da 46.031 a 46.169 euro, mentre il massimale al di sopra del quale è dovuto il contributo di solidarietà dell’1% a carico dei lavoratori è stato adeguato in 46.123 euro.
Con il decreto del ministero dell’Economia e delle Finanze del 20 novembre scorso è stato fissato all’1,1% l’aumento definitivo di perequazione automatica per il 2014, precedentemente stabilito in via previsionale all’1,2%. Ciò darà luogo a un conguaglio per recuperare la maggiore perequazione corrisposta. Per il 2015, invece, la percentuale di aumento è stata fissata in via provvisoria allo 0,3%. La legge 27 dicembre 2013, n. 147 (legge di stabilità per il 2014, art. 1, comma 483), ha modificato i criteri di calcolo della perequazione che, dallo scorso anno, non si effettua più per fasce di importo all’interno del trattamento complessivo, ma con l’applicazione di percentuali decrescenti dell’aliquota di aumento sulla base dell’importo complessivo dei trattamenti pensionistici percepiti. L’aliquota dello 0,3% si applicherà integralmente ai percettori di pensioni non superiori a tre volte il minimo Inps, cioè non superiori a 1.502,64 euro (vedi tabella a fianco). L’Istituto, avendo applicato in via provvisoria dal gennaio 2014 le disposizioni contenute nel disegno di legge di stabilità che hanno subito poi delle modifiche, dovrà ricalcolare anche la perequazione sulle pensioni da tre a quattro volte il minimo e su quelle superiori a sei volte il minimo.
LA PENSIONE DI VECCHIAIA Il requisito anagrafico per accedere al pensionamento per gli uomini del settore privato e pubblico e per le donne del settore pubblico è di 66 anni e 3 mesi; per le donne del settore privato è di 63 anni e 9 mesi se lavoratrici dipendenti e di 64 anni e 9 mesi se lavoratrici autonome. Il requisito contributivo minimo è per tutti pari a 20 anni di anzianità.
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2015 Norma transitoria I lavoratori dipendenti del settore privato, al compimento di 64 anni e 3 mesi di età, possono accedere al pensionamento se in possesso entro il 31 dicembre 2012 di almeno 35 anni di anzianità contributiva e quota “96” con almeno 60 anni di età anagrafica; per le lavoratrici, almeno 20 anni di anzianità contributiva e 60 anni di età.
revoli per il calcolo dell’assegno pensionistico. Nessuna modifica in materia di età anagrafica e disciplina delle decorrenze per l’accesso alla pensione per i non vedenti e gli invalidi in misura non inferiore all’80% (in via generale, 60 anni per gli uomini e 55 per le donne, se lavoratori dipendenti; 65 anni per gli uomini e 60 per le donne, se lavoratori autonomi).
Prosecuzione del lavoro Il proseguimento dell’attività lavorativa fino a 70 anni è incentivato per tutti i lavoratori tramite coefficienti di trasformazione più favo-
Requisito contributivo minimo Il requisito contributivo minimo previsto per aver diritto alla pensione è di 20 anni. Tuttavia, per i lavoratori con primo accredito
contributivo dal 1° gennaio 1996 in avanti, è posta la condizione che l’importo della pensione risulti non inferiore a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale, salvo il caso in cui il lavoratore sia in possesso del requisito anagrafico di 70 anni di età. L’Inps ha chiarito che il requisito minimo di 20 anni di contribuzione non si applica a coloro che rientrano nelle disposizioni derogatorie previste dalla riforma del sistema previdenziale del 1992 (la cosiddetta riforma Amato), che potranno ottenere il pensionamento anche con un’anzianità contributi-
Perequazione: importi e classi di reddito Pensione 2014
perequazione 2015
Rivalutazione mensile
Fascia di garanzia*
Aliquota perequazione
fino a 3 volte il minimo
1.502,64
4,51%
1.507,15
0,30%
100%
fino a 4 volte il minimo
2.003,52
5,71%
2.009,23
0,285%
95%
fino a 5 volte il minimo
2.504,40
5,63%
2.510,03
0,225%
75%
fino a 6 volte il minimo
3.005,28
4,51%
3.009,79
0,15%
50%
0,135%
45%
oltre 6 volte il minimo
Nessun tetto di importo
Nessun tetto di importo
Nessun tetto di importo
* Le fasce di garanzia sono applicate quando, calcolando la perequazione con la percentuale della fascia, il risultato ottenuto è inferiore al limite della fascia precedente perequato.
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31
Previdenza
Età di pensionamento di vecchiaia per le lavoratrici private Riepilogo del graduale innalzamento dell’età pensionabile per le lavoratrici del settore privato: DIPENDENTI Dal 2014
63 anni e 9 mesi
64 anni e 9 mesi
Dal 2016
65 anni e 7 mesi
66 anni e 1 mese
Dal 2018
66 anni e 7 mesi
66 anni e 7 mesi
va minima di 15 anni, una volta perfezionato il medesimo requisito di età anagrafica previsto per la generalità dei lavoratori (circolare 16 del 1° febbraio 2013).
LA PENSIONE ANTICIPATA PER ANZIANITÀ Il requisito dell’anzianità contributiva per accedere al pensionamento anticipato per anzianità, indipendentemente dall’età, è pari a 42 anni e 6 mesi per gli uomini e a 41 anni e 6 mesi per le donne. Le penalizzazioni Chi usufruirà del pensionamento anticipato prima dei 62 anni di età avrà una penalizzazione sulla quota di trattamento relativa alle anzianità contributive maturate al 31 dicembre 2011 pari all’1% per gli ultimi due anni di anticipo nell’accesso al pensionamento prima dei 62 anni di età e al 2% per ogni anno ulteriore di anticipo rispetto a due anni. La
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AUTONOME O ISCRITTE ALLA GESTIONE SEPARATA
riduzione si applica sulla quota di trattamento pensionistico calcolata secondo il sistema retributivo. La suddetta riduzione percentuale non trova applicazione sui soggetti che maturano il previsto requisito di anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2017, anche se l’anzianità contributiva maturata comprende versamenti da riscatto (la precedente normativa, modificata dalla legge di stabilità per il 2015, escludeva la riduzione solo nel caso in cui l’anzianità contributiva derivava da prestazione effettiva di lavoro, compresi i periodi di astensione obbligatoria per maternità, per l’assolvimento degli obblighi di leva, per infortunio, per malattia e di cassa integrazione guadagni ordinaria). La riduzione percentuale non opera per coloro che rientrano nel sistema contributivo pieno (primo accredito contributivo successivo al 31 dicembre 1995) per i quali, inoltre, sarà possibile accedere al pen-
sionamento anticipato avendo compiuto 63 anni di età e con almeno 20 anni di anzianità contributiva effettiva (obbligatoria, volontaria, da riscatto, con esclusione di quella accreditata figurativamente a qualsiasi titolo), se la pensione mensile non risulta inferiore a 2,8 volte l’importo mensile dell’assegno sociale. Opzione del calcolo contributivo L’età anagrafica che dovranno raggiungere le lavoratrici che, avendo maturato almeno 35 anni di anzianità, richiedono la liquidazione della pensione tramite l’applicazione del calcolo contributivo sull’intero importo della stessa, è pari a 57 anni e 3 mesi se dipendenti private e pubbliche e a 58 anni e 3 mesi se autonome. Si ricorda che si tratta di una norma transitoria in vigore fino al 31 dicembre di quest’anno e che inizialmente l’Inps (circolare 35 del 14/3/2012) aveva compreso in tale termine anche l’apertura della finestra di decorrenza di 12/18 mesi che, per questa tipologia di pensionamento, non è stata abolita. Successivamente l’Istituto (messaggio 9304 del 2 dicembre 2014) ha dato indicazioni alle sedi periferiche di non respingere le domande di pensione che verranno presentate dalle lavoratrici che perfezioneranno i requisiti per accedere al pensionamento integralmente con il calcolo contributivo entro il 31 dicembre 2015, anche se la decorrenza della pensione si collocherà
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oltre tale data. Tutto ciò in attesa di ricevere il parere richiesto sulla questione al ministero del Lavoro. Sempre entro il 31 dicembre il governo dovrebbe verificare i risultati della sperimentazione e quindi decidere in merito a un’eventuale proroga della norma.
Verranno invece adeguate annualmente le soglie riferite a multipli dell’assegno sociale, come condizione per la liquidazione degli assegni pensionistici per i soggetti con primo accredito contributivo dal 1° gennaio 1996.
PROSSIMI ADEGUAMENTI
La totalizzazione dei periodi assicurativi consente ai lavoratori, che nel corso della propria vita hanno svolto attività diverse e sono stati iscritti a più gestioni pensionistiche, di ottenere un’unica pensione sommando i vari periodi contributivi, purché non coincidenti. La totalizzazione è completamente gratuita e può essere chiesta da tutti i lavoratori dipendenti, autonomi, collaboratori coordinati e continuativi, a progetto e liberi professionisti. Il pagamento della pensione è effettuato dall’Inps, ma l’onere rimane a carico delle singole gestioni in relazione alle rispettive quote. Il lavoratore, che non deve essere già titolare di pensione in nessuna delle gestioni a cui è stato iscritto, può richiedere la totalizzazione se possiede almeno 20 anni di contribuzione complessiva e 65 anni e 3 mesi di età, oppure 40 anni e 3 mesi di contributi a prescindere dall’età. L’Inps ha chiarito che i suddetti requisiti non sono stati modificati dalla riforma Fornero e quindi sono soggetti solo all’adeguamento periodico sulla base del meccanismo della speranza di vita (circolare 35/2012). Per lo stesso motivo,
Tutti i requisiti anagrafici previsti dalla legge 214/2011 e il requisito contributivo per accedere al pensionamento anticipato per anzianità saranno soggetti a un adeguamento periodico sulla base delle statistiche elaborate dall’Istat relative alla speranza di vita della popolazione. Come noto, il primo adeguamento, con decorrenza 1° gennaio 2013, è stato pari a tre mesi e i successivi due avranno cadenza triennale (verranno quindi rivisti i requisiti a decorrere dal 1° gennaio 2016 – più 4 mesi – e dal 2019). Si è poi stabilito di accelerare la procedura introducendo la cadenza biennale per gli adeguamenti successivi al 2019. Inoltre, il comma 9 dell’art. 24 della legge 214/2011 contiene una norma per garantire la sostenibilità del sistema, secondo la quale dal 2021 l’età minima pensionabile non potrà essere inferiore a 67 anni, anche nel caso in cui non si arrivasse a tale valore con gli adeguamenti Istat. Anche l’adeguamento dei coefficienti di trasformazione per il calcolo della pensione con il sistema contributivo passerà dopo il 2019 dalla cadenza triennale a quella biennale.
TOTALIZZAZIONE
alle pensioni totalizzate continua ad applicarsi la vecchia finestra di decorrenza di 18 mesi. Dal 1° gennaio 2012 è stato eliminato il requisito contributivo minimo di tre anni versati in ogni gestione assicurativa, pertanto tutti i periodi contributivi potranno essere totalizzati, sempre che non siano temporalmente coincidenti. Infatti, per il perfezionamento dell’anzianità contributiva utile per il diritto alle prestazioni pensionistiche conseguibili attraverso la totalizzazione, la contribuzione accreditata per periodi coincidenti deve essere conteggiata una volta sola (rif. punto 8 della circolare Inps n. 69 del 9 maggio 2006). Per quanto riguarda il sistema di calcolo, le diverse gestioni pensionistiche calcolano la quota di pensione di propria competenza in proporzione all’anzianità contributiva maturata dal lavoratore in ciascuna di esse e secondo il sistema di calcolo previsto dal loro ordinamento se si è raggiunto il diritto a un’autonoma pensione, altrimenti si applica il sistema contributivo. L’Inps ha dato disposizioni alle sedi territoriali di liquidare le pensioni
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Previdenza in totalizzazione con il sistema di calcolo contributivo, ove più favorevole, a seguito di specifica domanda da parte degli interessati che dovranno essere opportunamente informati di tale possibilità (messaggio 16583 del 12 ottobre 2012).
CUMULO PENSIONE/ REDDITI DA LAVORO Come è noto, dal 1° gennaio 2009 non sono più previsti limiti alla possibilità di cumulare i redditi da pensione liquidata con il sistema retributivo con quelli da lavoro dipendente e autonomo. In proposito, è utile ricordare che uno dei requisiti per ottenere il pensionamento per i lavoratori dipendenti è quello della cessazione dell’attività lavorativa. Solo successivamente
sarà possibile reimpiegarsi come lavoratore dipendente o autonomo e percepire sia il trattamento pensionistico, sia lo stipendio. L’Inps ha precisato che è possibile liquidare la pensione anche se la rioccupazione avviene con lo stesso datore di lavoro (circolare 89/2009). Per accertare l’avvenuta interruzione del rapporto di lavoro è necessario verificare che siano state rispettate le formalità conseguenti alla cessazione: dimissioni del lavoratore, comunicazioni e scritture di legge, liquidazione di tutte le competenze economiche.
CRITERI DI CALCOLO DELLA PENSIONE Dal 1° gennaio 2012, con riferimento alle anzianità contributive matu-
LAVORATORI PARASUBORDINATI: CONTRIBUTI ALLA GESTIONE SEPARATA anno
collaboratori CON altra copertura previdenziale*
collaboratori titolari di pensione diretta (anzianità o vecchiaia)
collaboratori SENZA altra copertura previdenziale**
2012
18%
18%
27,72%
2013
20%
20%
27,72%
2014
22%
22%
28,72%, 27,72% se titolari di partita Iva
2015
23,5%
23,5%
30,72%, 27,72% se titolari di partita Iva
2016
24%
24%
31,72%, 28,72% se titolari di partita Iva
2017
24%
24%
32,72%, 29,72% se titolari di partita Iva
2018
24%
24%
33,72%
* Ovvero, i beneficiari di trattamenti pensionistici diversi dal trattamento anticipato per anzianità o dalla pensione di vecchiaia e coloro che risultano titolari di ulteriori rapporti assicurativi (ad esempio, collaboratori contestualmente impiegati in qualità di lavoratori dipendenti). ** Comprensivo dello 0,72% per le tutele per la maternità, gli assegni per il nucleo familiare e la malattia.
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rate a decorrere da tale data, la quota di pensione corrispondente a tali anzianità è calcolata per tutti i lavoratori secondo il sistema contributivo. Per il calcolo della pensione relativamente alle anzianità maturate prima del 1° gennaio 2012 continuano ad applicarsi le precedenti regole: sistema retributivo per coloro che al 31/12/1995 avevano maturato un’anzianità contributiva almeno pari a 18 anni; sistema misto per chi al 31/12/1995 risultava essere già lavoratore dipendente ma aveva un’anzianità contributiva inferiore ai 18 anni (sistema retributivo in ragione degli anni di contribuzione antecedenti il 1996 e sistema contributivo per il restante periodo); sistema contributivo per chi ha iniziato a contribuire dal 1° gennaio 1996 in avanti. La legge di stabilità per il 2015 (art. 1, comma 707, legge 23/12/2014, n. 190) introduce un limite ai trattamenti pensionistici, prevedendo che non possano eccedere l’importo che sarebbe stato liquidato secondo le regole di calcolo vigenti prima dell’entrata in vigore della riforma Fornero. Ai fini della determinazione del trattamento, si computa l’anzianità contributiva necessaria per il conseguimento del diritto alla pensione, integrata dai periodi contributivi maturati tra la data del conseguimento del diritto alla pensione e la data di decorrenza del primo periodo utile per la corresponsione della prestazione
MASSIMALE CONTRIBUTIVO PER GLI ISCRITTI ALL’AGO
stessa. Il limite si applica a decorrere dal 1° gennaio 2015, anche ai trattamenti pensionistici già liquidati a tale data.
OPZIONE PER IL CALCOLO CONTRIBUTIVO Oltre alla norma introdotta in via sperimentale fino al 31 dicembre 2015 per le lavoratrici dipendenti e autonome, è sempre in vigore la norma generale (art. 1, comma 23, legge 335/95) relativa alla possibilità di opzione per il calcolo della pensione con il sistema contributivo. Opzione che può essere esercitata dai lavoratori in possesso di un’anzianità contributiva inferiore a 18 anni al 31 dicembre 19951, potendo far valere almeno 15 anni di contribuzione di cui almeno 5 versati nel sistema contributivo (cioè dal 1996 in avanti): possibilità confermata dalla circolare Inps n. 35 del 14/3/2012. Tuttavia, l’Inps ha chiarito che anche se si esercita tale opzione non è applicabile la normativa di miglior favore prevista per i lavoratori che hanno iniziato a contribuire dal 1° gennaio 1996 in avanti, relativamente ai requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia e alla pensione anticipata. Ricordiamo che l’opzione per il calcolo con il sistema contributivo non è revocabile, quindi conviene esercitarla al momento del pensionamento, quando si è sicuri di voler operare tale scelta dopo aver fatto le necessarie valutazioni.
Riepilogo dei massimali annui, base contributiva e pensionabile, per i nuovi iscritti a forme pensionistiche obbligatorie dal 1° gennaio 1996 in avanti e per coloro che optano per il calcolo della pensione con il sistema contributivo: Anno Massimale 1996 L. 132.000.000 1997 L. 137.148.000 1998 L. 139.480.000 1999 L. 141.991.000 2000 L. 144.263.000 2001 L. 148.014.000 2002 € 78.507 2003 € 80.391 2004 € 82.401 2005 € 84.049
Anno 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
Massimale € 85.478 € 87.188 € 88.670 € 91.507 € 92.147 € 93.622 € 96.149 € 99.034 € 100.123 € 100.424 *
* € 100.324 per il calcolo dei contributi
LAVORATORI PARASUBORDINATI: CONTRIBUTI ALLA GESTIONE SEPARATA Ricordiamo infine che la legge 92 del 28 giugno 2012 (riforma del mercato del lavoro) e successive modifiche ha previsto un incremento graduale dell’aliquota contributiva per la gestione separata, fino ad arrivare, per i collaboratori senza altra copertura previdenziale, a un’equiparazione dell’aliquota dovuta al Fondo pensione lavoratori dipendenti (vedi tabella a pagina precedente).
Tali aliquote sono applicabili facendo riferimento ai redditi conseguiti dagli iscritti alla gestione separata fino al raggiungimento del massimale annuo di reddito, che per il 2015 è pari a 100.324 euro, mentre il valore relativo al minimale di reddito, sempre per il 2015, è stato fissato in 15.548 euro. Com’è noto, qualora alla fine dell’anno il predetto minimale non sia stato raggiunto, ci sarà una contrazione dei mesi accreditati in proporzione al contributo versato.
Gli assicurati con almeno 18 anni di contributi al 31/12/95 possono ottenere la liquidazione della pensione di vecchiaia con il sistema di calcolo contributivo a condizione che abbiano esercitato la facoltà di opzione entro il 1°/10/01 e che possano far valere almeno 5 anni di contributi successivi al 31/12/95 (circolare Inps 181/01, punto 1).
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Anche quest’anno Manageritalia sarà presente, col suo welfare contrattuale, alla Gnp, la Giornata nazionale della previdenza, che si terrà a Napoli dal 12 al 14 maggio. Il 12 maggio organizzeremo un convegno che parlerà del lavoro per i giovani. Partecipa anche tu, iscriviti sul sito www.giornatanazionaledellaprevidenza.it R
FEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO
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Lavoro
FACCIAMO FESTA al nuovo LAVORO Quale miglior modo per festeggiare la giornata mondiale dei lavoratori con una iniziativa volta a migliorare il lavoro di tutti: Produttività&Benessere si fa conoscere Enrico Pedretti
Q
uale migliore occasione del 1° maggio per lanciare all’esterno l’iniziativa di Manageritalia Cambia il Lavoro con Produttività&Benessere. Per coinvolgere tutti gli italiani, per cambiare davvero, e insieme, il lavoro. Per fare in tutti i sensi la “festa” al lavoro, a quello vecchio che non serve più e a quello nuovo del quale non possiamo più fare a meno. Se ne parla e se ne dice bene. Questo in un flash l’esito dei primi passi della nostra iniziativa. Apprezzamenti da molti manager entusiasti e già a bordo, dalla business community, da istituzioni e politica. Ma adesso è ora di guardare fuori, andare all’esterno e coinvolgere tutti, condividere e mettere in movimento il cambiamento del
L’opinione Sarah Varetto direttore Sky TG24 e vice president News Sky Italia
Cosa pensa che dovrebbe cambiare nel mondo del lavoro oggi in Italia per andare verso maggiore produttività e benessere di aziende e lavoratori? «Dopo la riforma del mercato del lavoro con il Jobs act, ora è necessario vincere quella che definirei la “sfida culturale” per rilanciare
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l’imprenditorialità. Le imprese devono definitivamente sciogliere i lacci della burocrazia, per rispondere in maniera efficiente alle sollecitazioni velocissime dei mercati di riferimento. I manager devono assumersi la responsabilità di valorizzare attraverso azioni mirate il merito, inteso come
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ziative come queste devono essere incoraggiate, perché possono offrire momenti preziosi di riflessione per i manager italiani, chiamati a governare contesti particolarmente sfidanti nel breve-medio termine».
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Lavoro
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AstraRicerche è stata fondata nel 1983 dal professor Enrico Finzi. Si occupa di ricerche di marketing e sociali per clienti appartenenti a molti settori merceologici, utilizzando molteplici metodologie d’indagine. Si caratterizza per una struttura snella e flessibile, improntata alla qualità e all’innovazione, e affianca al servizio di ricerca la consulenza di marketing e di comunicazione a clienti – imprese nazionali e multinazionali – di tutte le dimensioni. Collabora con Manageritalia con indagini e analisi di dati che spesso mirano a sintetizzare fenomeni complessi o a far emergere informazioni latenti.
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Lavoro in un istituto di ricerche di mercato e sociali da 13 anni. Come a tanti – forse un po’ di più per deformazione professionale – mi capita spesso di leggere la sintesi di ricerche con dati “incredibili”, a volte semplicemente sbagliati, a volte scritti volutamente in modo ambiguo. A volte, dispiace dirlo, i dati forniti sono frutto di ricerche che non meritano di essere chiamate con questo nome (campioni minimi o dalla struttura insensata, questionari formulati senza rispettare gli standard di qualità – ad esempio con domande tendenziose, senza prevedere risposte fondamentali per parte del campione intervistato ecc. – rappresentazioni grafiche fuorvianti o clamorosamente sbagliate); in questi anni non ci si è fatti mancare nulla: nemmeno una ricerca tecnicamente irrealizzabile (ma che qualcuno è riuscito a vendere e a realizzare, e qualcuno, purtroppo, ha acquistato).
Senza filtro La questione diventa particolarmente delicata quando si tratta di dati che vengono resi pubblici attraverso i mezzi di informazione. Ci sono almeno due aspetti che turbano l’osservatore indipendente e imparziale: la produzione di dati non corretti di cui ho accennato, ma anche la loro diffusione senza filtro, senza alcun controllo da parte di tv, radio, giornali, periodici ecc. Non stiamo parlando delle – peraltro auspicabili – scelte giornalistiche di commentare, contestualizzare, sottoporre a replica da parte di altri attori (o, legittimamente, di non farlo); parliamo, invece, della mancata verifica della qualità (minima) dei dati, delle infor-
mazioni che vengono passate ai media e da questi diffuse.
Esempio di errori e orrori Un po’ per ridere (ma nemmeno troppo) ricordiamo tre recentissimi casi: i media italiani ci informano che gli italiani che si distraggono con Facebook o altri social network durante l’orario di lavoro sono tantissimi; talmente tanti… da risultare più degli italiani che lavorano. E poi dicono che non si creano posti di lavoro… In un altro caso i lavoratori non sono stati creati, ma distrutti: un primario quotidiano italiano riporta la notizia della perdita di quasi un milione di dirigenti in Italia in 5 anni. Ripeto: un milione; una quota che non è mai stata nemmeno lontanamente sfiorata dalla categoria professionale. Strano, no? forse ora i dirigenti italiani sono in numero negativo? O forse chi ha preso i dati da Eurostat non ha notato che c’era chiara indicazione del cambio di definizione della categoria proprio negli ultimi anni, che causa un cambio di valori (senza possibile confrontabilità). Per finire, un esempio recentissimo (qualcuno ne avrà letto sul blog Crisi & Sviluppo di Manageritalia): 5 milioni di maschi italiani soffrono di eiaculazione precoce; la percentuale? 17% (cinque milioni su trenta milioni). Ebbene sì, sono stati presi in considerazione anche i bambini e gli ultraottantenni, a cui auguriamo il meglio, anche a livello sessuale, ma su cui nutriamo qualche dubbio in merito a tale statistica (si noti: il problema non è sbagliare il denominatore di una divisione, ma non rendersi conto che il dato percentuale
è ben diverso da quello precedentemente diffuso sullo stesso argomento).
Il corto-circuito Ma forse il caso più interessante degli ultimi mesi è rappresentato dal rapporto Censis. L’interesse sta nel fatto che i mezzi di informazioni lo hanno diffuso, pare senza troppi filtri, e che riguarda proprio l’informazione in Italia. Eppure i dubbi (di metodo, sui risultati, sull’interpretazione) non mancano. E qualche borbottio nel settore si può sentire.
Le parole contano Qualche esempio può aiutare a capire. Una regola di base dei questionari – di ogni questionario, a qualunque livello, per ogni target, in ogni lingua – è l’assoluta chiarezza delle domande (devono essere comprensibili, immediate, interpretate nello stesso modo da tutti gli intervistati). In questo questionario ci troviamo di fronte a “diverse” fonti di informazione: “siti web di informazione”, “siti web dei telegiornali” (non dovrebbero essere considerati di informazione anche quelli?), “quotidiani online” (sono una cosa così diversa rispetto ai “siti web di informazione”?). Poi troviamo “giornali radio”, ma senza alcun altro riferimento al modo classico di fare informazione in radio (fuori da un breve programma di news e, al contrario, all’interno di contenitori anche di tutt’altro: a metà tra intrattenimento e informazione, in modo destrutturato e – anche per questo – coinvolgente).
Internet? Non è una fonte E troviamo anche una possibile risposta che disorienta: “Motori di ricerca su
internet”. Il fatto è che un motore di ricerca (almeno allo stato attuale) non fornisce informazioni ma collegamenti a siti che li possono fornire: non è una fonte, ma un modo per trovare possibili fonti; quello che andrebbe approfondito è quali sono le scelte che gli utenti fanno di fronte a una lista di risultati del motore di ricerca (se cerco “Isis Tunisi” poi scelgo un portale come Tiscali, un sito di informazione giornalistica che viene dal canale classico come RaiNews24, un quotidiano online come La Stampa, il blog di un illustre sconosciuto, o semplicemente il primo link che mi viene proposto?). Ma forse dobbiamo fare un passo indietro per farne uno avanti: parliamo di informazione in modo generale, su qualunque argomento, anche non attuale? o di “news” di attualità (politica, economia, cronaca, sport, …)? o di cos’altro? Peccato, il comunicato stampa non ce lo fa sapere. E sui mezzi d’informazione non troviamo dettagli. Questo aspetto non è “di lana caprina”: le ricerche di molti istituti mostrano come non esista – per la singola persona – il mezzo o il mix di mezzi con cui ci si informa in generale; esiste, invece, una scelta “per argomento”: per l’attualità alcuni mezzi, per l’economia altri, per la cronaca altri ancora (magari in parte sovrapposti ai precedenti e in parte differenti); e se parliamo di salute tutto cambia di nuovo; per non parlare, poi, di quello che accade quando l’oggetto di informazione sono marche e prodotti. Insomma: “come ti informi?” ha sempre meno senso, mentre diventa fondamentale il “come ti informi su questo argomento?”.
I valori contano A leggere bene i risultati, l’Italia procede a grandi passi verso un amore collettivo per i canali televisivi di informazione 24x7 (“Tv all news” nella terminologia scelta dal Censis): sono una fonte di informazione utilizzata dal 50,9% della popolazione 14-80enne. Un successo davvero incredibile per Sky (il canale “500” da poco anche su Digitale terrestre), per RaiNews24 e TGCom. Ecco, incredibile davvero. Non male neppure il televideo: più di un terzo della popolazione lo utilizza (33,9%), non crolla tra i 14-29enni (27,8%) che nel resto del report sembrano appassionati a internet, sempre connessi, sempre social… ma al buon vecchio televideo non sanno rinunciare (come non rinunciano, nonostante le funzionalità degli smartphone, a ricevere sms informativi, magari a pagamento, 32,7%). Se non si fosse capito, sono ironico. Ma non mi sto divertendo e non credo possa capitare a voi se riflettete su questi dati. Probabilmente la questione è solo relativa a come viene posta la domanda (cambia tutto se chiediamo quali sono i mezzi di informazione usati almeno una volta all’anno, o almeno una volta al mese, o regolarmente). Ma è un “solo” davvero rilevante. A cosa serve produrre dati di questo genere? Chi li legge spesso prende decisioni importanti (per sé, per la comunità, per un’azienda ecc.): come pianificare i propri investimenti pubblicitari, come diffondere notizie di interesse generale, come influenzare l’elettorato. Se i dati non sono “di qualità”, quali sono le decisioni che vengono prese? che valore avranno queste decisioni?
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di buon grado Piero Valdiserra
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grado
IL VERDICCHIO
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Il Verdicchio è un vitigno a bacca bianca coltivato quasi esclusivamente nelle Marche. E tra le Marche e il Verdicchio c’è un legame intrinseco, una relazione talmente forte che in ambito vitivinicolo i due termini sono quasi inscindibili. Già nell’Alto Medioevo ci si imbatte in numerosi atti notarili attestanti donazioni o trasferimenti di proprietà di vigne, con ogni probabilità allevate a Verdicchio, a favore dei numerosi ordini religiosi presenti sul territorio. Occorre aspettare il 1569 per leggere, per la prima volta su testi arrivati fino a noi, la parola Verdicchio. Dieci anni più tardi il notaio Niccolò Attucci di Matelica usa lo stesso termine per indicare l’uva della sua città. Ma è solo verso la fine del Settecento che il vitigno è ufficialmente elevato al rango di uva da vino. Per quanto riguarda la genesi del nome Verdicchio sembrano esserci pochi dubbi: il colore dell’uva, anche a completa maturazione, non perde mai le sue sfumature verdoline, trasmettendole al vino omonimo che se ne ottiene. La maggiore diffusione del Verdicchio è concentrata in provincia di Ancona, in particolare sui colli attorno alla cittadina di Jesi. Meno estesa ma altrettanto significativa appare la sua presenza nell’alta Valle Esina, con al centro Matelica, in provincia di Macerata. La varietà è diffusa anche in altre regioni italiane, anche se prove ripetute di vinificazione hanno appurato che lontano dalle Marche presenta un generale decadimento del suo potenziale organolettico. Il vino prodotto dalle uve Verdicchio ha conosciuto una grande fortuna commerciale fin dagli anni Cinquanta del
secolo scorso, quando l’azienda Fazi Battaglia lo confezionò per prima nella famosa bottiglia a forma di anfora, diventata nel mondo – un po’ come il fiasco per il Chianti – il simbolo stesso del Verdicchio. Oggi, grazie a una minuziosa cura in vigna e in cantina, il Verdicchio assicura produzioni di altissima qualità: tutti i principali produttori odierni vinificano versioni di livello assoluto, aventi grande struttura, buona spalla acida ed elevato tenore alcolico. Oltre alla fermentazione in acciaio per il consumo pronto, sono ormai affermate le fermentazioni in legno piccolo, in legno grande e le vendemmie tardive, che esaltano la capacità di generare vini di grande finezza olfattiva e di notevole corpo. Questi Verdicchi evoluti presentano un’ampia gamma di profumi floreali e fruttati, e spesso marcate note minerali (particolarmente di pietra focaia); in bocca è caratteristico il loro finale gradevolmente amarognolo e sapido. Sia che venga vinificato in acciaio sia che venga ottenuto in legno, il Verdicchio ha il potenziale per produrre espressioni di grande longevità, superando talvolta anche i vent’anni, almeno nelle annate più favorevoli. Da segnalare sono anche i tipi spumante e passito, quest’ultimo tendenzialmente più abboccato che dolce. Il Verdicchio è il vino bianco universale della gastronomia italiana: si abbina infatti perfettamente con la cucina dell’olio e con quella del burro, con il pesce e con i salumi, con le paste, con i risi e i brodetti. Per non dire dei formaggi, che gradiscono soprattutto l’accostamento con la versione passita.
ARTE Claudia Corti
Il Birichino, bronzo, 1895, Galleria d’Arte Moderna Milano
P
arte
Il fascino irresistibile di un sorriso senza tempo: Medardo Rosso Da non perdere Medardo Rosso La luce e la materia Milano, GAM fino al 31 maggio
Piemontese di nascita ma milanese di adozione, Medardo Rosso è il protagonista indiscusso della scultura internazionale a cavallo tra ’800 e ‘900. Formatosi all’Accademia di Brera e negli ambienti della Scapigliatura lombarda, si afferma fin da subito per il suo carattere irriverente e canzonatorio, perfettamente inserito nel clima delle “Indisposizioni”, ovvero rassegne d’arte in aperta opposizione e polemica rispetto alle esposizioni ufficiali, dominate ancora da leggi e linguaggi di stampo accademico. È proprio in questo sottobosco artistico che nascono opere come La portinaia, Margherita la ruffiana, e il Sagrestano: quest’ultima trae ispirazione dal Sagrestano della Chiesa di San Marco a Milano, personaggio molto noto nell’omonimo quartiere per la sua dedizione all’alcool; Medardo Rosso plasma la sua testa di profilo, leggermente inclinata, montata su una piccola acquasantiera e attribuisce all’opera un titolo decisamente eloquente: “Si la fuss grapa!” (Se fosse grappa!). Impara a scattare foto da diverse angolazioni di ogni opera in modo da fissare definitivamente il contesto dell’allestimento e, soprattutto, gli effetti della luce. Dopo il trasferimento a Parigi alla fine degli anni Ottanta del 1800, Rosso perde un po’ del suo carattere polemi-
co e di aperta denuncia sociale e si avvicina a tematiche nuove per il mondo della scultura, come la resa di un sorriso, di un’espressione o di un istante irripetibile. Scolpisce “a memoria”, senza un modello in carne e ossa davanti ma solo riproponendo una caratteristica del volto o di una personalità che per qualche motivo lo aveva attratto. Ciò che lo affascina maggiormente è senza dubbio il mondo dei bambini, la cui forza è il candore e il non saper fingere; sorridenti, imbronciati, icone di purezza, i volti dei bambini sono probabilmente l’aspetto più interessante della carriera di Rosso, come se non avesse mai voluto staccarsi da quel “Birichino” realizzato a Milano nel 1883, che in breve tempo era diventato il suo manifesto artistico e che tante volte era stato riprodotto. Noto in Francia con l’appellativo Gavroche, tratto dai Misérables di Victor Hugo, il birichino era probabilmente il garzone di una bottega milanese a cui Rosso aveva strappato un sorriso grazie a dei pupazzi di legno appesi nel suo studio. Qualunque sia la sua identità, il birichino è figlio delle strade di periferia e quel suo sorriso irriverente diventa la bandiera più vera di una Milano in espansione che proprio Medardo Rosso aveva contribuito a rendere sempre più europea.
curiosità Irriverente, sagace, provocatore, Medardo Rosso ha un unico figlio nato nel 1885 e registrato all’anagrafe del comune di Milano con il nome Francesco Evviva Ribelle.
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Libri Davide Mura
Migliorare i rapporti grazie al Buddha Il punto di partenza di questo manuale scritto dal bonzo del tempio Komyo-ji di Tokyo è l’immagine che abbiamo di noi stessi, spesso falsata da maschere o proiezioni. Attraverso brevi capitoli/lezioni che riprendono alcuni principi base della dottrina buddhista (come l’eterno divenire, la legge causa-effetto, la serenità interiore), siamo guidati a liberarci dai falsi miti contemporanei e a relazionarci con gli altri in modo più autentico, senza avere comunque la pretesa di piacere o instaurare feeling con tutti. Manuale di un monaco buddhista per sconfiggere la paura degli altri, Keisuke Matsumoto, Vallardi, pagg. 185, 12,50.
Una giovane coppia vive la gioia della nascita di un bambino. Presto il coronamento di un sogno si offusca, a causa di una brutta notizia: Mario ha subito un ictus, spiegano i medici, prima o subito dopo il parto. I due genitori affrontano una lotta fatta di fisioterapia, visite specialistiche e programmi sperimentali, finché una rivelazione spinge a guardare il problema da un’altra prospettiva. E, come in un miracolo, qualcosa di straordinario accade. Un racconto coraggioso da parte della madre, un inno alla vita e alla speranza. Lotta e sorridi, Francesca Fedeli, Sperling & Kupfer, pagg. 169, 16.
libri
L’Inferno diventa romanzo Un esperimento ardito ma dagli esiti felici. Forse qualcuno potrà storcere il naso, ma la lettura di questa versione romanzesca e a tratti attualizzata dell’Inferno di Dante (si vedano a questo proposito i capitoli che raccontano i canti quindicesimo e ventottesimo) fa riscoprire tutto il fascino della cantica, senza sminuire il genio del poeta. La discesa agli inferi del protagonista è quella che chiunque di noi in un momento di smarrimento della nostra vita può compiere. Percorrendo i nove cerchi, tra centauri e altri mostri mitologici, la galleria delle anime dannate è più viva che mai e riemerge da paludi bollenti, precipizi spaventosi, fiumi di
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Le false promesse del web
L’amore è la migliore medicina
Internet ha prodotto molte rovine, dichiara senza perifrasi Keen: ha smantellato con conseguenze devastanti sul piano economico interi comparti in nome di un progresso apparentemente ineluttabile, dove la stessa idea di fallimento viene presentata dagli enfant prodige della silicon valley come un momento chiave per crescere (soprattutto quando viene vissuto sulla pelle degli altri). L’interrogativo di fondo sembra emergere dalle pagine del saggio con preoccupazione: dobbiamo mettere un freno a questa creatura sempre più pervasiva? Internet non è la risposta, Andrew Keen, Egea, pagg. 224, 22.
sangue, deserti e laghi ghiacciati (tanto l’ordine delle vicende quanto la geografia infernale è rispettata fedelmente). Il libro non è di certo un’alternativa all’opera originale ma rappresenta un modo per riavvicinarsi alla Divina Commedia, lettura con cui ogni studente italiano si deve confrontare. Se i più giovani, spesso ostili alle imposizioni dei programmi scolastici, hanno grazie a questo libro la possibilità di trovare un adattamento contemporaneo, in termini di sensibilità e di linguaggio, chi ha lasciato i banchi da tanti da anni può allo stesso tempo riaffrontare una storia universale con un gusto nuovo. La selva oscura, Francesco Fioretti, Rizzoli, pagg. 320, 17.
letture per manager
...permanager
Marco Lucarelli
Vendere oggi: meno chiacchiere più ascolto Il mondo delle vendite è pieno di pregiudizi. Pregiudizi che vedono il venditore come un personaggio brillante ma poco trasparente, capace di vendere qualunque cosa a chiunque, anche contro il suo interesse. Molte chiacchiere e poca sostanza. Best-seller scritti dai soliti guru delle vendite hanno contribuito alla costruzione di questi stereotipi: saper vestire, sorriso smagliante e stretta di mano sicura. L’importante è apparire un vincente, sempre. Perché i clienti comprano solo dai vincenti o da quelli che sembrano tali. Leggendo questi libri, però, vi siete posti un’unica, sola, banale domanda: io comprerei un qualunque prodotto o servizio da un venditore così? La risposta è no.
La vendita etica e la morte del vecchio commesso viaggiatore I paradigmi nel mondo delle vendite sono cambiati, questo ci raccontano Alberto Aleo e Alice Alessandri nel libro La vendita etica, edito da Franco Angeli (2014). Certe tecniche di vendita sono valide nei cicli di espansione economica dove aumenta la domanda, aumenta la produzione, c’è bisogno di gente che piazzi la merce sul mercato, senza andare molto per il sottile. Lo scenario muta, però, durante i periodi di crisi. I clienti diventano più esigenti, selettivi, preparati. Inoltre, anche grazie a internet, si riduce l’asimmetria informativa, i nuovi clienti sono meno influenzati dalle pubblicità aggressive, da campagne di marketing tese a “fidelizzare” la clientela e soprattutto dalle tante parole di un venditore vecchia maniera.
La vecchia scuola è finita Il focus della vendita non è più sul venditore ma sul
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#letturexmanager.it
cliente. Diventa fondamentale l’ascolto attivo, l’empatia e la capacità di consigliare senza la fretta di chiudere la vendita a tutti i costi. I profitti veri si fanno orientando il cliente ad acquistare sulla base delle sue esigenze, ascoltandolo e proponendogli soluzioni su misura in chiave consulenziale. Solo in questo modo il cliente, soddisfatto, si affiderà a noi per i successivi acquisti, darà le nostre referenze ad altri potenziali compratori mettendo in atto un virtuoso passaparola che porterà a incrementare le nostre vendite. Questo perché ci siamo comportati in modo etico, trasparente, corretto.
Perché leggerlo Questo libro di Alberto Aleo e Alice Alessandri non è un testo buonista che parla di correttezza a prescindere dagli obiettivi di business. Il contesto è chiaro: aumentare il volume delle vendite e di conseguenza il fatturato. Non è neppure un libro che parla di meta-concetti etici inapplicabili, ma un concreto metodo guida che, mentre ripercorre le tappe basilari del processo di vendita, le ri-orienta verso una maggiore correttezza relazionale. Perché “corretto” è il venditore che agisce in modo trasparente, orientato ai reali bisogni del cliente, consapevole come, nel medio-lungo termine, la vendita etica rappresenti l’unica strategia efficace per conquistare la fiducia, ampliare il portafoglio clienti e, di conseguenza, il fatturato, nostro e dell’azienda che rappresentiamo.
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Libri lettere DanielaMura Fiorino (daniela.fiorino@manageritalia.it) Davide
lettere
La contribuzione figurativa in caso di disoccupazione
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Sono stato licenziato di recente dalla mia azienda e, avendo più di 55 anni, a breve, quando terminerà il periodo di preavviso, potrò chiedere la liquidazione dell’Aspi per un totale di 16 mesi, non essendo riuscito nel frattempo a trovare un nuovo impiego. Tra circa due anni raggiungerò i requisiti per il pensionamento di vecchiaia Inps. Vorrei sapere se la contribuzione che mi sarà accreditata durante il periodo in cui percepirò l’Aspi avrà incidenze negative sull’importo della mia futura pensione. M.V. - Verona La contribuzione figurativa, per i periodi in cui viene erogata l’Aspi, è accreditata sulla base della media delle retribuzioni imponibili ai fini previdenziali percepite nell’ultimo biennio (stessa media considerata per il calcolo dell'indennità Aspi). Considerando poi che i periodi di disoccupazione indennizzata incrementano l’anzianità contributiva anche ai fini della misura della pensione, non è ipotizzabile che i 16 mesi di disoccupazione diano luogo a un assegno pensionistico inferiore a quello che sarebbe stato liquidato senza considerare tale periodo. Questo pericolo non si correrà neppure dopo l’entrata in vigore della Naspi,
la Nuova assicurazione sociale per l’impiego, disciplinata dal decreto legislativo 22 del 4 marzo 2015, che sostituirà l’Aspi con riferimento agli eventi di disoccupazione che si verificheranno dal 1° maggio 2015 in avanti. Infatti, con riferimento alla Naspi è stata introdotta una modifica nel calcolo della contribuzione figurativa che verrà accreditata fino a un importo massimo pari a 1,4 volte l’assegno di disoccupazione (che dal 1° maggio 2015 sarà pari a 1.300 euro mensili e ridotto mensilmente del 3% a decorrere dal quarto mese di corresponsione). Tuttavia, il decreto precisa che se tale periodo dovesse diminuire la retribuzione media pensionabile, i contributi accreditati non verranno presi in considerazione ai fini del calcolo della pensione, mentre l’anzianità contributiva maturata durante il periodo di disoccupazione indennizzata sarà considerata utile sia ai fini del diritto al pensionamento, sia per determinare la misura dell’assegno pensionistico. Pertanto, per i percettori di redditi medio-alti, il periodo di disoccupazione indennizzato – anche per la sua durata limitata – non dovrebbe incidere sostanzialmente sull’importo finale del trattamento pensionistico ma, per effetto dell’esclusione prevista dal legislatore, non potrà determinare un importo inferiore a quello maturato alla data della cessazione dell’attività lavorativa.
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SE VUOI CONTRIBUIRE A COSTRUIRE IL FUTURO...
rispondi “PRESENTE!” crisiesviluppo.manageritalia.it PARTECIPA ALLA DISCUSSIONE SUL FUTURO
inserto mensile di Dirigente n. 4 / 2015
DIRIGIBILE
a cura di Thomas Bialas
Segnali di futuro visti dall’alto #13 esploriamo il futuro grazie a:
FUTURE MARKET
Il fast good si pappa il fast food?
p. 3
FUTURE SOCIETY Da porNo a porSì
p. 3
FUTURE BIG DATA TANTI DATI, POCHI MAL DI TESTA INFOGRAFICA DEL MESE L’INNOVAZIONE CAMBIA DIREZIONE SAVE THE DATE: RETAIL DISRUPTION Scenari internazionali e implicazioni per il mercato italiano 6 MAGGIO 2015 - MILANO CFMT http://bit.ly/1chBCV1
Dirigente mensile di informazione e cultura manageriale editore Manageritalia Servizi design: CoMoDo
GREENTECH IS BACK Ritorno al futuro verde
Circa dieci anni fa circolava un neologismo che pareva promettere bene. Greenomics. Ovvero green economy. Tutto doveva diventare verde al grido di battaglia del low impact: case, aziende, automobili, alberghi, vestiti, servizi e soluzioni. Poi la crisi finanziaria del 2008 ridimensionò tali appetiti di una dieta carbon neutral. Occhi bassi e sulla scrivania la solita sbobba (business as usual). Ma ora torna e in una veste più tecnologica. Greentech is back.
FUTURE FABBING
Arriva la rivoluzione “printolution”
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E questa volta per restarci. Almeno a giudicare dai dati e dalle prospettive che snocciola il progetto Greentech made in Germany, voluto dal ministero dell’Ambiente tedesco. Dal sito si può scaricare (in inglese) un corposo studio sulle tecnologie verdi e i relativi mercati. Certo, parla di loro, ma è interessante anche per noi (come approcci e indicatori). Secondo le previsioni del ministero tedesco il potenziale di crescita del mercato delle tecnologie verdi è enorme. Il volume di affari a livello globale per l’anno 2013 è stato di 2,5 bilioni di euro, che dovrebbe raddoppiare (quindi 5 bilioni) entro il 2025. Un mercato da non lasciare solo a loro (la loro quota di mercato a livello globale è oggi del 14%). http://www.greentech-made-in-germany.de
DIRIGIBILE SEGNALI DI FUTURO VISTI DALL’ALTO
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FUTURE BIG DATA TANTI DATI, POCHI MAL DI TESTA Big Data. Una (presunta) miniera d’oro di informazioni dettagliate su ogni comportamento del mercato e del cliente. Tutti ne parlano con entusiasmo ma poi all’atto pratico tutto si complica, soprattutto per le piccole e medie imprese. Già, perché la valutazione della quantità sconfinata di dati e informazioni manda spesso in cortocircuito il cervello o, meglio, i cervelli aziendali. Di fatto è come cercare un ago in un pagliaio. Un’azienda che cerca di offrire big data in formato easy è l’ex startup Stylesage, specializzata nel settore moda e acclamata come la “Bloomberg del fashion”.
L’ANTI BARBIE È PIÙ BAMBOLA Una bambola, un perché. Sul fenomeno Barbie sono stati versati fiumi di inchiostro e vagonate di interpretazioni (e anche critiche). Inutile approfondire. Piace troppo a tal punto che ogni tanto qualcuno decide non solo di acconciarsi, truccarsi e vestirsi in base alle periodiche mode lanciate dalla Mattel, ma di trasformarsi in una Barbie in carne e ossa, grazie alla chirurgia plastica. Eh sì, i modelli fanno di questi scherzi. Ben venga dunque l’anti Barbie, in arte Lammily, una bambola che rispecchia le caratteristiche medie di una diciannovenne americana: 163 centimetri di altezza per 68 chili e con una circonferenza seno di 85. Il tutto a 25 dollari.
NASCE ONLINE E “MUORE” OFFLINE Lo diciamo da tanto tempo. Non c’è distinzione ma solo fusione fra online e offline. Dal mondo virtuale a quello reale con servizi che uniscono i due mondi in un’unica esperienza. Per farla breve, l’e-commerce diventa sempre più spesso anche fisico, con veri e propri negozi nelle vie della città. Un caso interessante è Bonobos, un brand moda americano relativamente giovane lanciato nel 2007 inizialmente come online shop per lo stile di vita della generazione Y, ma che ora presidia anche il mondo reale con una catena di negozi fisici chiamati Bonobos Guideshop. Attualmente sono 10, con la
IL FAST GOOD SI PAPPA IL FAST FOOD? In Italia a Expo 2015 McDonald’s fa la parte da leone, almeno a livello di visibilità, visto che è main sponsor, nella sua patria invece sta facendo la parte della gazzella che scappa dai concorrenti sempre più affamati e diversi. In passato i competitor alla Burger King offrivano a grandi linee la stessa “robaccia”. Per quelli nuovi il trend invece si chiama: la spazzatura deve stare nella pattumiera e non nel piatto. Slow fast food, quick casual food, fresh casual food, fast fine food, healthy fast food, haute cuisine rapide. Le definizioni si sprecano ma la sostanza non cambia: prendere le distanza dall’ormai odiato fa(s)t food (il cibo che fa
http://www.stylesage.co http://www.techstars.com
FUTURE PRODUCT
FUTURE RETAIL
FUTURE MARKET
Che fanno di così particolare? Un servizio di strategia dati facile da consultare basato su una piattaforma che analizza prezzi, assortimenti, strategie di comunicazione di circa mille retailer, 23mila brand, 31 milioni di prodotti in 17 paesi. Il tutto condito di informazioni e conclusioni strategiche (come consulenza) in tempo reale. Stylesage non è ovviamente l’unica azienda che offre un servizio di analisi dei dati nel settore moda, ma lo fa semplificando la complessità e intercettando partner del calibro di Ibm e Amazon e coperture finanziarie da incubatori e acceleratori di prestigio come Techstars. Cosa ci insegna questa case history? Che big data come servizio iperspecializzato è un interessante business di nicchia.
previsione di aprirne nei prossimi anni altri 30, sempre negli Stati Uniti. Per fare cosa? Per vedere e provare tutti gli articoli disponibili che poi vengono “formalmente” acquistati online e consegnati a casa. Quindi niente magazzino nei negozi e pochi metri quadri necessari per esporre tutto l’assortimento (bastano in media 100 m2). Il tutto gestito con commessi rinominati “guide” (da lì il nome guideshop) che assistono i clienti anche con appuntamenti prenotabili one-to-one. Bonobos.com è insomma uno dei primi casi in cui il negozio di abbigliamento fisico nasce solo dopo il successo online, invertendo il modello tradizionale in cui invece l’e-commerce è introdotto successivamente all’apertura del punto vendita. https://bonobos.com/guideshop
LA RETE DEL FUTURO È DECENTRALIZZATA? C’è tutto un movimento sotterraneo fatto di geek, hacker, ideologi delle rete e imprenditori neo hippy che punta alla creazione di organizzazioni, anche economiche, decentralizzate e autonome. È tutto ancora poco visibile in superficie ma i segnali sono già tanti. Per esempio, MaidSafe. La startup britannica ha riconosciuto che la miriade di problemi che l’Internet a cui siamo abituati sta avendo (vedi i casi NSA, violazione della privacy, censure in diversi paesi ecc.), risiede nel modo in cui è stato progettato il sistema.
http://lammily.com http://tinyurl.com/qbphtcm
FUTURE SOCIETY DA PORNO A PORSÌ
Economia digitale non significa che tutto va per vie digitali. Tutt’altro. Significa invece che il mondo fisico ha un ruolo complementare e d’integrazione alla vita digitale. L’importante è replicare le stesse logiche ed esperienze esistenziali della rete.
http://burgerfi.com http://www.freshtoorder.com http://www.maxswinedive.com http://www.fiveguys.com http://modmarket.com http://mypiada.com http://www.umamiburger.com
FUTURE INTERNET
Per il designer Nickolay Lammily (da lì il nome) non è comunque stata una passeggiata e come al solito di questi tempi (almeno negli Usa) è dovuto passare attraverso la severa selezione del crowdfunding, in questo caso la piattaforma open.tilt.com. Come sottolinea Crowdfundinsider: obiettivo di budget raggiunto in sole 24 ore a dimostrazione che l’idea di una real fashion model, ovvero di una “barbie” taglia (più) forte e senza complessi comprensiva di accessori tipo smagliature e acne non era poi così male. A noi che ci frega, visto che ne hanno parlato anche i giornali italiani? Beh, forse c’è ancora spazio per fare l’anti Ken, un fidanzato brufoloso Nerd.
SO WHAT?
ingrassare e ammalare velocemente, obesità e diabete crescono esponenzialmente negli States) e porre la parola fine al monopolio di McDonald’s & Co. La ricetta del concept è semplice: spazi gourmet con cibi veloci, salutari, di qualità a prezzi accessibili. I sette casi selezionati rappresentano altrettanti trend, format e modelli di consumo che si stanno affermando negli Stati Uniti. Da tenere d’occhio.
Non è più negazione (esiste ma va condannato) ma affermazione (esiste e va esaltato). Rocco Siffredi all’Isola dei Famosi è l’ennesimo sdoganamento e simbolo della “pornoficazione” della società. Il porno esce dall’isolamento e invade ogni spazio musicale, editoriale, sociale, culturale e ovviamente televisivo (in principio fu Sex and the city). È uscito dallo squallido “sgabuzzino” dei sexy shop e attrici “dannate” sono diventate porno pop e porno lifestyle. Le 50 sfumature di grigio (da leggere o guardare), le espressioni in estasi sui manifesti pubblicitari del film Nymphomaniac del pluridecorato cineasta
Lars von Trier, le porno star invidiate e imitate dalle adolescenti, le pop star come Nikij Minaj che nei loro video (vedi Anaconda) cantano l’inno ai “bitches with a fat ass... (e qui mi fermo)”, donne ansimanti sotto la doccia che pubblicizzano uno shampoo, stickers di porno star per gli zaini di scuola, sex toys da esibire e la moda femminile da soggetto sessuale. Benvenuti nella pornoficazione della vita quotidiana (ben oltre le oscenità descritte ai tempi dal sociologo Jean Baudrillard). Siamo passati dalla liberazione sessuale degli hippie (scelta) all’esibizione sessuale dei selfie (dovere). Perché parlarne? Perché avrà effetti devastanti sull’anima dei nostri figli e dell’universo femminile. Ovviamente niente link questa volta.
MaidSafe tenta di stravolgere la rete: una piattaforma universale, dati autonomi e rete di comunicazione completamente decentralizzata che non si rifà agli innumerevoli strati di server e datacenter presenti oggi, ma li rimpiazza con la costruzione di un’infrastruttura peer-topeer. In soldoni, l’utente della rete diventa anche parte dell’infrastruttura, attraverso un’architettura bottom-up. Donando parte della propria memoria digitale (i famosi Giga-Bytes di cui tanto ci preoccupiamo), gli utenti garantiscono che i dati vengano distribuiti e crittografati in milioni di hard-drive in tutto il mondo, evitando la tracciabilità. Potrebbe essere MaidSafe il disruptive network del 2015? Vedremo. http://maidsafe.net
DIRIGIBILE SEGNALI DI FUTURO VISTI DALL’ALTO
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FUTURE BIG DATA TANTI DATI, POCHI MAL DI TESTA Big Data. Una (presunta) miniera d’oro di informazioni dettagliate su ogni comportamento del mercato e del cliente. Tutti ne parlano con entusiasmo ma poi all’atto pratico tutto si complica, soprattutto per le piccole e medie imprese. Già, perché la valutazione della quantità sconfinata di dati e informazioni manda spesso in cortocircuito il cervello o, meglio, i cervelli aziendali. Di fatto è come cercare un ago in un pagliaio. Un’azienda che cerca di offrire big data in formato easy è l’ex startup Stylesage, specializzata nel settore moda e acclamata come la “Bloomberg del fashion”.
L’ANTI BARBIE È PIÙ BAMBOLA Una bambola, un perché. Sul fenomeno Barbie sono stati versati fiumi di inchiostro e vagonate di interpretazioni (e anche critiche). Inutile approfondire. Piace troppo a tal punto che ogni tanto qualcuno decide non solo di acconciarsi, truccarsi e vestirsi in base alle periodiche mode lanciate dalla Mattel, ma di trasformarsi in una Barbie in carne e ossa, grazie alla chirurgia plastica. Eh sì, i modelli fanno di questi scherzi. Ben venga dunque l’anti Barbie, in arte Lammily, una bambola che rispecchia le caratteristiche medie di una diciannovenne americana: 163 centimetri di altezza per 68 chili e con una circonferenza seno di 85. Il tutto a 25 dollari.
NASCE ONLINE E “MUORE” OFFLINE Lo diciamo da tanto tempo. Non c’è distinzione ma solo fusione fra online e offline. Dal mondo virtuale a quello reale con servizi che uniscono i due mondi in un’unica esperienza. Per farla breve, l’e-commerce diventa sempre più spesso anche fisico, con veri e propri negozi nelle vie della città. Un caso interessante è Bonobos, un brand moda americano relativamente giovane lanciato nel 2007 inizialmente come online shop per lo stile di vita della generazione Y, ma che ora presidia anche il mondo reale con una catena di negozi fisici chiamati Bonobos Guideshop. Attualmente sono 10, con la
IL FAST GOOD SI PAPPA IL FAST FOOD? In Italia a Expo 2015 McDonald’s fa la parte da leone, almeno a livello di visibilità, visto che è main sponsor, nella sua patria invece sta facendo la parte della gazzella che scappa dai concorrenti sempre più affamati e diversi. In passato i competitor alla Burger King offrivano a grandi linee la stessa “robaccia”. Per quelli nuovi il trend invece si chiama: la spazzatura deve stare nella pattumiera e non nel piatto. Slow fast food, quick casual food, fresh casual food, fast fine food, healthy fast food, haute cuisine rapide. Le definizioni si sprecano ma la sostanza non cambia: prendere le distanza dall’ormai odiato fa(s)t food (il cibo che fa
http://www.stylesage.co http://www.techstars.com
FUTURE PRODUCT
FUTURE RETAIL
FUTURE MARKET
Che fanno di così particolare? Un servizio di strategia dati facile da consultare basato su una piattaforma che analizza prezzi, assortimenti, strategie di comunicazione di circa mille retailer, 23mila brand, 31 milioni di prodotti in 17 paesi. Il tutto condito di informazioni e conclusioni strategiche (come consulenza) in tempo reale. Stylesage non è ovviamente l’unica azienda che offre un servizio di analisi dei dati nel settore moda, ma lo fa semplificando la complessità e intercettando partner del calibro di Ibm e Amazon e coperture finanziarie da incubatori e acceleratori di prestigio come Techstars. Cosa ci insegna questa case history? Che big data come servizio iperspecializzato è un interessante business di nicchia.
previsione di aprirne nei prossimi anni altri 30, sempre negli Stati Uniti. Per fare cosa? Per vedere e provare tutti gli articoli disponibili che poi vengono “formalmente” acquistati online e consegnati a casa. Quindi niente magazzino nei negozi e pochi metri quadri necessari per esporre tutto l’assortimento (bastano in media 100 m2). Il tutto gestito con commessi rinominati “guide” (da lì il nome guideshop) che assistono i clienti anche con appuntamenti prenotabili one-to-one. Bonobos.com è insomma uno dei primi casi in cui il negozio di abbigliamento fisico nasce solo dopo il successo online, invertendo il modello tradizionale in cui invece l’e-commerce è introdotto successivamente all’apertura del punto vendita. https://bonobos.com/guideshop
LA RETE DEL FUTURO È DECENTRALIZZATA? C’è tutto un movimento sotterraneo fatto di geek, hacker, ideologi delle rete e imprenditori neo hippy che punta alla creazione di organizzazioni, anche economiche, decentralizzate e autonome. È tutto ancora poco visibile in superficie ma i segnali sono già tanti. Per esempio, MaidSafe. La startup britannica ha riconosciuto che la miriade di problemi che l’Internet a cui siamo abituati sta avendo (vedi i casi NSA, violazione della privacy, censure in diversi paesi ecc.), risiede nel modo in cui è stato progettato il sistema.
http://lammily.com http://tinyurl.com/qbphtcm
FUTURE SOCIETY DA PORNO A PORSÌ
Economia digitale non significa che tutto va per vie digitali. Tutt’altro. Significa invece che il mondo fisico ha un ruolo complementare e d’integrazione alla vita digitale. L’importante è replicare le stesse logiche ed esperienze esistenziali della rete.
http://burgerfi.com http://www.freshtoorder.com http://www.maxswinedive.com http://www.fiveguys.com http://modmarket.com http://mypiada.com http://www.umamiburger.com
FUTURE INTERNET
Per il designer Nickolay Lammily (da lì il nome) non è comunque stata una passeggiata e come al solito di questi tempi (almeno negli Usa) è dovuto passare attraverso la severa selezione del crowdfunding, in questo caso la piattaforma open.tilt.com. Come sottolinea Crowdfundinsider: obiettivo di budget raggiunto in sole 24 ore a dimostrazione che l’idea di una real fashion model, ovvero di una “barbie” taglia (più) forte e senza complessi comprensiva di accessori tipo smagliature e acne non era poi così male. A noi che ci frega, visto che ne hanno parlato anche i giornali italiani? Beh, forse c’è ancora spazio per fare l’anti Ken, un fidanzato brufoloso Nerd.
SO WHAT?
ingrassare e ammalare velocemente, obesità e diabete crescono esponenzialmente negli States) e porre la parola fine al monopolio di McDonald’s & Co. La ricetta del concept è semplice: spazi gourmet con cibi veloci, salutari, di qualità a prezzi accessibili. I sette casi selezionati rappresentano altrettanti trend, format e modelli di consumo che si stanno affermando negli Stati Uniti. Da tenere d’occhio.
Non è più negazione (esiste ma va condannato) ma affermazione (esiste e va esaltato). Rocco Siffredi all’Isola dei Famosi è l’ennesimo sdoganamento e simbolo della “pornoficazione” della società. Il porno esce dall’isolamento e invade ogni spazio musicale, editoriale, sociale, culturale e ovviamente televisivo (in principio fu Sex and the city). È uscito dallo squallido “sgabuzzino” dei sexy shop e attrici “dannate” sono diventate porno pop e porno lifestyle. Le 50 sfumature di grigio (da leggere o guardare), le espressioni in estasi sui manifesti pubblicitari del film Nymphomaniac del pluridecorato cineasta
Lars von Trier, le porno star invidiate e imitate dalle adolescenti, le pop star come Nikij Minaj che nei loro video (vedi Anaconda) cantano l’inno ai “bitches with a fat ass... (e qui mi fermo)”, donne ansimanti sotto la doccia che pubblicizzano uno shampoo, stickers di porno star per gli zaini di scuola, sex toys da esibire e la moda femminile da soggetto sessuale. Benvenuti nella pornoficazione della vita quotidiana (ben oltre le oscenità descritte ai tempi dal sociologo Jean Baudrillard). Siamo passati dalla liberazione sessuale degli hippie (scelta) all’esibizione sessuale dei selfie (dovere). Perché parlarne? Perché avrà effetti devastanti sull’anima dei nostri figli e dell’universo femminile. Ovviamente niente link questa volta.
MaidSafe tenta di stravolgere la rete: una piattaforma universale, dati autonomi e rete di comunicazione completamente decentralizzata che non si rifà agli innumerevoli strati di server e datacenter presenti oggi, ma li rimpiazza con la costruzione di un’infrastruttura peer-topeer. In soldoni, l’utente della rete diventa anche parte dell’infrastruttura, attraverso un’architettura bottom-up. Donando parte della propria memoria digitale (i famosi Giga-Bytes di cui tanto ci preoccupiamo), gli utenti garantiscono che i dati vengano distribuiti e crittografati in milioni di hard-drive in tutto il mondo, evitando la tracciabilità. Potrebbe essere MaidSafe il disruptive network del 2015? Vedremo. http://maidsafe.net
DIRIGIBILE SEGNALI DI FUTURO VISTI DALL’ALTO
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FUTURE FABBING 1
FUTURE FABBING 3
STAMPA 3D SILENZIOSA
STAMPA 3D CORPOSA
È una rivoluzione silenziosa quella della “printolution”. In principio fu il libro di Chris Anderson, ex direttore Wired Usa, “Makers. Il ritorno dei produttori. Per una nuova rivoluzione industriale”. La profezia: la cultura digitale, dopo aver ribaltato il mondo dei bit, sta per trasformare il mondo degli atomi, degli oggetti fisici. E come nella prima rivoluzione industriale fu una macchina, quella a vapore, a innescare un cambiamento epocale, anche in questo caso c’è di mezzo una macchina: la stampante 3D, che consente di trasformare ogni casa in una “fabbrica personale”. Così non è stato. Il retail non è stato invaso da questo nuovo gadget perché il vero futuro è nell’industria come additive manufacturing intelligente e flessibile (vedi anche industry 4.0). Alcune evidenze. La fabbricazione per strati, reduce la complessità, introduce il paradigma “complexity for free”: anche le forme più complesse diventano semplici da realizzare e anche il singolo pezzo (iper personalizzazione) diventa economicamente sostenibile. Poi c’è la rilocalizzazione dell’economia e della produzione. Local print on demand: produrre i pezzi di ricambio (esempio auto) nell’esatto luogo dove vengono richiesti con notevole riduzione dei costi logistici e di trasporto. 2025. Pronostico buono: un mercato potenziale di circa 50 miliardi di dollari. Pronostico cattivo: un mercato illegale di copie in 3D di circa 100 miliardi di dollari. Ricorda molto l’introduzione dell’mp3 e i relativi guai per l’industria discografica. Infatti è così.
È una rivoluzione corposa. Luglio 2014: in Giappone l’artista Megumi Igarashi stampa una riproduzione della sua vagina in 3D rischiando il carcere per atti di oscenità (già che c’era aveva infatti mandato il file ai suoi presunti follower). Ehi, sarebbe questo il trend? Organi sessuali in 3D? No, ma bisogna partire dal corpo umano per cogliere il trend. Esempio meno frivolo. Il fatto è recente e ripreso anche dai quotidiani italiani con titoli altisonanti tipo “Salva la vita alla moglie con una stampante 3D”. In breve: la donna lottava contro un tumore al cervello, che il marito è riuscito a stampare in 3D, insieme all’intero cranio, permettendo così ai chirurghi di vedere l’esatta dimensione e la posizione del cancro, per poterlo asportare in via mininvasiva attraverso la palpebra. E qui entriamo nel vivo del trend e mercato emergente. Non tanto riproduzione ma produzione con stampanti 3D di organi, tessuti e parti (ricambi) del corpo. Bioprinting in una parola. Certo, ci vuole fegato per stamparlo in 3D ma i vantaggi si prospettano enormi: radicale riduzione dei costi, anche per il sistema sanitario, già oggi una protesi oculare stampata in 3D costa 150 euro, contro i 3.500 del prodotto convenzionale e iper produttività (e velocità) di organi che oggi scarseggiano (vedi liste d’attesa). Naturalmente ci vorranno almeno 10 anni per risolvere non poche grane biotecnologiche, ma il sentiero della fabbricazione medica digitale è tracciato. Qui si investe e qui si sperimenta. Ricercatori della University of Tokyo Hospital hanno annunciato di essere sulla buona strada per far produrre a una stampante 3D parti di corpo umano.
FUTURE FABBING 2 STAMPA 3D INGEGNOSA È una rivoluzione ingegnosa. I blog specializzati annunciano con enfasi e “orgoglio” che le previsioni parlano di crescita in tutti i settori. Una recente ricerca di Frost & Sullivan puntualizza che l’attuale sperimentazione nell’ambito dei diversi settori della prototipizzazione e della produzione stia spianando la strada per l’adozione della stampa 3D su larga scala e in moltissimi settori. Certo, non tutto fila ancora liscio. Uno dei nodi da sciogliere è ancora quello della qualità e solidità dei materiali. Su questo sta lavorando per esempio la startup MadeSolid. L’obiettivo dichiarato: ottenere materiale stampabile più flessibile, resistente, riciclabile, idrorepellente e inodore. L’altra novità sono gli attori in gioco. Il 3D printing non è più da tempo il gioco esclusivo dei maker hobbisti che vogliono cambiare il mondo, ma un nuovo mercato da presidiare. Se la prima auto al mondo (Local Motors) stampata con tecnologia tridimensionale che si può produrre ovunque nel mondo in sole 44 ore ha ancora un sapore di nicchia, la richiesta di brevetto relativa ai servizi di stampa e consegna di oggetti in 3D da parte di Amazon sa già molto di mainstream. Un mercato da tenere d’occhio.
http://www.stampa3d.com http://www.stampa-3d.com https://localmotors.com/3d-printed-car/ http://www.thingiverse.com http://www.shapeways.com http://www.sketchup.com https://3dwarehouse.sketchup.com/index.html http://madesolid.com http://3dprintcanalhouse.com http://biozoon.de tinyurl.com/pstumex http://cv2i.org http://regenovo.com/english/ http://www.organovo.com
https://www.youtube.com/watch?v=daioWlkH7ZI https://www.youtube.com/watch?v=7VCwuc3o3bI#t=20 https://vimeo.com/87843940 Scarica scenario correlato: Hereconomy http://www.futuremanagementools.org/sight/1018
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FUTURE FABBING 1
FUTURE FABBING 3
STAMPA 3D SILENZIOSA
STAMPA 3D CORPOSA
È una rivoluzione silenziosa quella della “printolution”. In principio fu il libro di Chris Anderson, ex direttore Wired Usa, “Makers. Il ritorno dei produttori. Per una nuova rivoluzione industriale”. La profezia: la cultura digitale, dopo aver ribaltato il mondo dei bit, sta per trasformare il mondo degli atomi, degli oggetti fisici. E come nella prima rivoluzione industriale fu una macchina, quella a vapore, a innescare un cambiamento epocale, anche in questo caso c’è di mezzo una macchina: la stampante 3D, che consente di trasformare ogni casa in una “fabbrica personale”. Così non è stato. Il retail non è stato invaso da questo nuovo gadget perché il vero futuro è nell’industria come additive manufacturing intelligente e flessibile (vedi anche industry 4.0). Alcune evidenze. La fabbricazione per strati, reduce la complessità, introduce il paradigma “complexity for free”: anche le forme più complesse diventano semplici da realizzare e anche il singolo pezzo (iper personalizzazione) diventa economicamente sostenibile. Poi c’è la rilocalizzazione dell’economia e della produzione. Local print on demand: produrre i pezzi di ricambio (esempio auto) nell’esatto luogo dove vengono richiesti con notevole riduzione dei costi logistici e di trasporto. 2025. Pronostico buono: un mercato potenziale di circa 50 miliardi di dollari. Pronostico cattivo: un mercato illegale di copie in 3D di circa 100 miliardi di dollari. Ricorda molto l’introduzione dell’mp3 e i relativi guai per l’industria discografica. Infatti è così.
È una rivoluzione corposa. Luglio 2014: in Giappone l’artista Megumi Igarashi stampa una riproduzione della sua vagina in 3D rischiando il carcere per atti di oscenità (già che c’era aveva infatti mandato il file ai suoi presunti follower). Ehi, sarebbe questo il trend? Organi sessuali in 3D? No, ma bisogna partire dal corpo umano per cogliere il trend. Esempio meno frivolo. Il fatto è recente e ripreso anche dai quotidiani italiani con titoli altisonanti tipo “Salva la vita alla moglie con una stampante 3D”. In breve: la donna lottava contro un tumore al cervello, che il marito è riuscito a stampare in 3D, insieme all’intero cranio, permettendo così ai chirurghi di vedere l’esatta dimensione e la posizione del cancro, per poterlo asportare in via mininvasiva attraverso la palpebra. E qui entriamo nel vivo del trend e mercato emergente. Non tanto riproduzione ma produzione con stampanti 3D di organi, tessuti e parti (ricambi) del corpo. Bioprinting in una parola. Certo, ci vuole fegato per stamparlo in 3D ma i vantaggi si prospettano enormi: radicale riduzione dei costi, anche per il sistema sanitario, già oggi una protesi oculare stampata in 3D costa 150 euro, contro i 3.500 del prodotto convenzionale e iper produttività (e velocità) di organi che oggi scarseggiano (vedi liste d’attesa). Naturalmente ci vorranno almeno 10 anni per risolvere non poche grane biotecnologiche, ma il sentiero della fabbricazione medica digitale è tracciato. Qui si investe e qui si sperimenta. Ricercatori della University of Tokyo Hospital hanno annunciato di essere sulla buona strada per far produrre a una stampante 3D parti di corpo umano.
FUTURE FABBING 2 STAMPA 3D INGEGNOSA È una rivoluzione ingegnosa. I blog specializzati annunciano con enfasi e “orgoglio” che le previsioni parlano di crescita in tutti i settori. Una recente ricerca di Frost & Sullivan puntualizza che l’attuale sperimentazione nell’ambito dei diversi settori della prototipizzazione e della produzione stia spianando la strada per l’adozione della stampa 3D su larga scala e in moltissimi settori. Certo, non tutto fila ancora liscio. Uno dei nodi da sciogliere è ancora quello della qualità e solidità dei materiali. Su questo sta lavorando per esempio la startup MadeSolid. L’obiettivo dichiarato: ottenere materiale stampabile più flessibile, resistente, riciclabile, idrorepellente e inodore. L’altra novità sono gli attori in gioco. Il 3D printing non è più da tempo il gioco esclusivo dei maker hobbisti che vogliono cambiare il mondo, ma un nuovo mercato da presidiare. Se la prima auto al mondo (Local Motors) stampata con tecnologia tridimensionale che si può produrre ovunque nel mondo in sole 44 ore ha ancora un sapore di nicchia, la richiesta di brevetto relativa ai servizi di stampa e consegna di oggetti in 3D da parte di Amazon sa già molto di mainstream. Un mercato da tenere d’occhio.
http://www.stampa3d.com http://www.stampa-3d.com https://localmotors.com/3d-printed-car/ http://www.thingiverse.com http://www.shapeways.com http://www.sketchup.com https://3dwarehouse.sketchup.com/index.html http://madesolid.com http://3dprintcanalhouse.com http://biozoon.de tinyurl.com/pstumex http://cv2i.org http://regenovo.com/english/ http://www.organovo.com
https://www.youtube.com/watch?v=daioWlkH7ZI https://www.youtube.com/watch?v=7VCwuc3o3bI#t=20 https://vimeo.com/87843940 Scarica scenario correlato: Hereconomy http://www.futuremanagementools.org/sight/1018
DIRIGIBILE SEGNALI DI FUTURO VISTI DALL’ALTO
Infografica del mese
DA OPEN INNOVATION A CROSS INNOVATION L’INNOVAZIONE CAMBIA DIREZIONE APRIRE LE PORTE ALL’INNOVAZIONE È GIUSTO MA SEGNARE CON UN BEL CROSS È MEGLIO
L’INNOVAZIONE IN CAMPO. SEMPRE PIÙ AZIENDE VANNO MATTE PER GLI SCHEMI DA GIOCO INCROCIATI. ORA SERVONO LE FORMAZIONI.
PRESENTE. MODULI A CONFRONTO. L’INNOVAZIONE SCHIERATA IN CAMPO OGGI.
FUTURO. MODULI A CONFRONTO. L’INNOVAZIONE DA SCHIERARE IN CAMPO DOMANI.
MAI
TALVOLTA SPESSO
18% 16%
13%
39%
29%
IGNORO
26%
29%
SPESSO
INNOVATION FORESIGHT
OPEN INNOVATION
29% 13%
32%
RARAMENTE
5%
42%
13% CROSS INDUSTRY INNOVATION
TALVOLTA RARAMENTE
82% 11% 3% CROSS INDUSTRY INNOVATION
3%
3%
58%
65%
29% 11%
27% 5%
INNOVATION FORESIGHT
OPEN INNOVATION
11% 24%
41%
42%
27%
26%
27% 5%
26% 5%
3%
DESIGN THINKING
BUSINESS MODEL
DESIGN THINKING
21% 37%
63% 42%
SELEZIONARE
ALLENARE
GIOCARE
EXIT STRATEGY
Per giocare bisogna innanzitutto selezionare una rosa di giocatori capaci di interpretare quel modulo. Personale con competenze cross-culturali che si muovono con agilità nella transdisciplinarietà. Poi ci vuole un coach o manager che non si limita ai soliti slogan privi di modulo “facciamo squadra” ma che applica schemi incrociati per generare un movimento fluido e gioco corale che come uno sciame muove in mille direzioni. Poi bisogna selezionare con cura i futuri partner. Cross industry innovation infatti significa collaborare con aziende di altri settori in modo sistemico. D’accordo, ma perché quel modulo e perché proprio ora? È semplice. Il mercato del futuro non si basa più sul core business ma sullo score business: fare punti con team eterogenei. Le aziende consolidate vengono aggredite quotidianamente da startup che si muovono su un terreno privo di settori di appartenenza. Quale sia il settore di appartenenza della tua azienda è oggi una domanda priva di senso.
Esercitare la mente e il corpo al gioco dell’incrocio non è poi così complicato. L’importante è avere chiari gli obiettivi della stagione e le possibili alleanze in sintonia con il proprio know how. Per cross industry innovation si intende infatti un’innovazione che nasce dalla combinazione creativa di competenze provenienti da diversi settori. Da questa partnership può nascere un nuovo prodotto, un nuovo servizio o un nuovo modello di business. Tre sono i moduli di gioco: outside-in (impiego del know how di altri settori), inside-out (impiego del proprio knowhow in altri settori) e coupled (alleanza strategica per nuovi business). La vera difficoltà resta comunque l’individuazione sistematica delle alleanze che non deve basarsi su bisogni contingenti ma su quelli futuri (anche dei clienti). La cross innovation va integrata, come pre fase, con l’innovation foresight, ovvero l’individuazione delle tendenze future e la conseguente elaborazione di scenari innovativi che includono già i partner papabili.
Giocare significa provare a fare qualche gol. Punto. Ecco alcune formazioni d’attacco in campo. Rimowa, Airbus e T-Systems sviluppano assieme una valigia “intelligente”; Google collabora con Novartis per lo sviluppo di lenti a contatto smart e con Adidas per le scarpe social; AT&T, Cisco, GE, IBM e Intel creano l’Industrial Internet Consortium; ABB collabora con Volvo per la ricarica rapida di e-bus elettrici; Continental collabora con Google e Ibm per lo sviluppo della comunicazione delle auto senza conducente; Airbnb collabora con Nest per dotare le case collegate al portale con termostati intelligenti; BASF, Linde e ThyssenKrupp collaborano per ricavare gas dal CO mentre Nestlè collabora con Cellular Dynamics su progetti di ricerca per ripensare radicalmente il settore food e farmaceutico, unendoli. Gli esempi potrebbero continuare all’infinito ma quello che è finito è l’isolamento competitivo. Oggi si gioca necessariamente in un clima di networking collaborativo.
Incrociare le dita e provare a innovare? No, niente scaramanzia. Il tema è incrociare settori, esperienze, canali, talenti, culture, tendenze, funzioni, brevetti, competenze, target, saperi, età, concorrenti, curriculum, imprese. Insomma, tutto. E soprattutto bisogna liberarsi dal morbo di benchmark (e relative best practice) che produce croniche forme di immobilismo e lesioni permanenti all’apparato intuitivo.
fonte: sondaggio 2015 presso imprese e manager tedeschi; Z-Punkt
Gallina vecchia fa buon brodo Scarica fmt.sight 06 del 2012 dedicato alla cross innovation futuremanagementools.org/sight/1005
BUSINESS MODEL
DIRIGIBILE SEGNALI DI FUTURO VISTI DALL’ALTO
Infografica del mese
DA OPEN INNOVATION A CROSS INNOVATION L’INNOVAZIONE CAMBIA DIREZIONE APRIRE LE PORTE ALL’INNOVAZIONE È GIUSTO MA SEGNARE CON UN BEL CROSS È MEGLIO
L’INNOVAZIONE IN CAMPO. SEMPRE PIÙ AZIENDE VANNO MATTE PER GLI SCHEMI DA GIOCO INCROCIATI. ORA SERVONO LE FORMAZIONI.
PRESENTE. MODULI A CONFRONTO. L’INNOVAZIONE SCHIERATA IN CAMPO OGGI.
FUTURO. MODULI A CONFRONTO. L’INNOVAZIONE DA SCHIERARE IN CAMPO DOMANI.
MAI
TALVOLTA SPESSO
18% 16%
13%
39%
29%
IGNORO
26%
29%
SPESSO
INNOVATION FORESIGHT
OPEN INNOVATION
29% 13%
32%
RARAMENTE
5%
42%
13% CROSS INDUSTRY INNOVATION
TALVOLTA RARAMENTE
82% 11% 3% CROSS INDUSTRY INNOVATION
3%
3%
58%
65%
29% 11%
27% 5%
INNOVATION FORESIGHT
OPEN INNOVATION
11% 24%
41%
42%
27%
26%
27% 5%
26% 5%
3%
DESIGN THINKING
BUSINESS MODEL
DESIGN THINKING
21% 37%
63% 42%
SELEZIONARE
ALLENARE
GIOCARE
EXIT STRATEGY
Per giocare bisogna innanzitutto selezionare una rosa di giocatori capaci di interpretare quel modulo. Personale con competenze cross-culturali che si muovono con agilità nella transdisciplinarietà. Poi ci vuole un coach o manager che non si limita ai soliti slogan privi di modulo “facciamo squadra” ma che applica schemi incrociati per generare un movimento fluido e gioco corale che come uno sciame muove in mille direzioni. Poi bisogna selezionare con cura i futuri partner. Cross industry innovation infatti significa collaborare con aziende di altri settori in modo sistemico. D’accordo, ma perché quel modulo e perché proprio ora? È semplice. Il mercato del futuro non si basa più sul core business ma sullo score business: fare punti con team eterogenei. Le aziende consolidate vengono aggredite quotidianamente da startup che si muovono su un terreno privo di settori di appartenenza. Quale sia il settore di appartenenza della tua azienda è oggi una domanda priva di senso.
Esercitare la mente e il corpo al gioco dell’incrocio non è poi così complicato. L’importante è avere chiari gli obiettivi della stagione e le possibili alleanze in sintonia con il proprio know how. Per cross industry innovation si intende infatti un’innovazione che nasce dalla combinazione creativa di competenze provenienti da diversi settori. Da questa partnership può nascere un nuovo prodotto, un nuovo servizio o un nuovo modello di business. Tre sono i moduli di gioco: outside-in (impiego del know how di altri settori), inside-out (impiego del proprio knowhow in altri settori) e coupled (alleanza strategica per nuovi business). La vera difficoltà resta comunque l’individuazione sistematica delle alleanze che non deve basarsi su bisogni contingenti ma su quelli futuri (anche dei clienti). La cross innovation va integrata, come pre fase, con l’innovation foresight, ovvero l’individuazione delle tendenze future e la conseguente elaborazione di scenari innovativi che includono già i partner papabili.
Giocare significa provare a fare qualche gol. Punto. Ecco alcune formazioni d’attacco in campo. Rimowa, Airbus e T-Systems sviluppano assieme una valigia “intelligente”; Google collabora con Novartis per lo sviluppo di lenti a contatto smart e con Adidas per le scarpe social; AT&T, Cisco, GE, IBM e Intel creano l’Industrial Internet Consortium; ABB collabora con Volvo per la ricarica rapida di e-bus elettrici; Continental collabora con Google e Ibm per lo sviluppo della comunicazione delle auto senza conducente; Airbnb collabora con Nest per dotare le case collegate al portale con termostati intelligenti; BASF, Linde e ThyssenKrupp collaborano per ricavare gas dal CO mentre Nestlè collabora con Cellular Dynamics su progetti di ricerca per ripensare radicalmente il settore food e farmaceutico, unendoli. Gli esempi potrebbero continuare all’infinito ma quello che è finito è l’isolamento competitivo. Oggi si gioca necessariamente in un clima di networking collaborativo.
Incrociare le dita e provare a innovare? No, niente scaramanzia. Il tema è incrociare settori, esperienze, canali, talenti, culture, tendenze, funzioni, brevetti, competenze, target, saperi, età, concorrenti, curriculum, imprese. Insomma, tutto. E soprattutto bisogna liberarsi dal morbo di benchmark (e relative best practice) che produce croniche forme di immobilismo e lesioni permanenti all’apparato intuitivo.
fonte: sondaggio 2015 presso imprese e manager tedeschi; Z-Punkt
Gallina vecchia fa buon brodo Scarica fmt.sight 06 del 2012 dedicato alla cross innovation futuremanagementools.org/sight/1005
BUSINESS MODEL
DIRIGIBILE SEGNALI DI FUTURO VISTI DALL’ALTO
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FUTURETECH INVENZIONI & INNOVAZIONI FUTURE SHOPPING L’ASSISTENTE DIGITALE RIMPIAZZA QUELLO REALE Il cerchio si chiude. L’intelligenza digitale ha reso superfluo (molto) retail e l’intelligenza artificiale renderà superfluo (molto) personale del retail. Dopo la disintermediazione e smaterializzazione del negozio fisico arriva dunque anche la disintermediazione e smaterializzazione del fisico vero e proprio, quello umano. Ma procediamo con ordine. L’expert personal shopper messo a punto da Ibm Watson per il negozio online di Patagonia fornisce una chiara visione di cosa sta per succedere:
KNIGHTSCOPE.COM
Da Microsoft è già in servizio. Parliamo di questa specie di robocop alto come un bambino che pattuglia per 5,20 euro all’ora intere zone dell’azienda o del centro commericiale. https://www.youtube.com/watch?v=7RQU7W8iiF0
BIO-BEAN.COM
Dovrebbe essere un’idea italiana, invece è inglese. Ricavare pellets o biodiesel dagli scarti dal caffè. Prossima tappa: far andare “a caffè” i famosi autobus a due piani londinesi. https://vimeo.com/70110184
siti e-commerce che comprendono ogni domanda e che reagiscono in modo proattivo alle esigenze del cliente fornendo risposte puntuali ed esperte. Il cyber-assistente più performante dell’uomo-assistente, che se rimane al (pessimo) livello attuale di molto personale di vendita che incrociamo quotidianamente nei negozi non ha un grande futuro. Per gli umani è già tempo di aut aut: o knowledge worker o niente. L’invasione degli assistenti virtuali e digitali servizievoli e perspicaci non promette nulla di buono per aziende e persone anonime. L’asticella si alza. https://www.youtube.com/watch?v=x6p05Oc6Ih0
NYMI.COM
L’ennesimo accessorio per il fitness? No. Questo braccialetto consente di autenticarsi su ogni device tramite tecnologia biometrica sostituendo di fatto ogni password. https://www.youtube.com/watch?v=jUO7Qnmc8vE
HUSH.TECHNOLOGY
Rivisitazione dei tappi per orecchie nella solita versione smart e con il solito finanziamento crowd. Scherma ogni rumore indesiderato e funge anche da sveglia. Occhio al volume! https://www.youtube.com/watch?v=0kTvezkjghE
VIRGINHOTELS.COM
Il primo albergo del gruppo Virgin ha aperto a Chicago e dimostra come in realtà sia facile innovare. Basta chiedersi cosa sta sulle scatole al cliente e rispondere di conseguenza. https://www.youtube.com/watch?v=Qk-iGjyTTSU
BVD.SE/APOLOSOPHY
La tecnologia può molto se supportata da intelligenza creativa. I Digital-Out-Of-HomeMedia dotati, come in questo caso, di sensori intelligenti, hanno un discreto futuro. https://www.youtube.com/watch?v=tdQgsmYKxLM https://www.youtube.com/watch?v=064ipuBiWDg
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Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Prima della sottoscrizione leggere il fascicolo informativo consultabile sul sito www.assidir.it Il prodotto assicurativo indicato è offerto da Aviva Italia S.p.A., sede legale e sede sociale in Italia Via Scarsellini 14 20161 Milano Tel. 02.2775.1 Fax 02.2775.204 - E-mail/Pec aviva_italia_spa@legalmail.it. Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano, Codice Fiscale e Partita IVA 09197520159 R.E.A. di Milano 1277308 Capitale Sociale Euro 45.684.400,00 (i.v.) Impresa autorizzata all’esercizio delle assicurazioni con decreto del Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato n. 18652 del 09/10/1990 (Gazzetta Ufficiale n. 247 del 22/10/1990) e con Provv. ISVAP n. 2282 del 25/05/2004 (Gazzetta Ufficiale n. 128 del 03/06/2004) Iscrizione all’Albo delle Imprese di Assicurazione n. 1.00091 Iscrizione all’albo dei gruppi assicurativi n. 038.0000. L’impresa è soggetta al controllo dell’IVASS. Ai sensi della legge 196/03 e del Regolamento IVASS 34/2010, le comunichiamo che i suoi dati personali, fornitici in occasione dell´iscrizione a Manageritalia o di contatti con Assidir, sono trattati nel rispetto delle regole relative all´informazione e alla promozione di prodotti assicurativi. Ricordiamo che è sua facoltà richiedere in ogni momento, senza alcun onere a suo carico, di non essere contattato per le finalità di cui sopra, entrando nella sua AREA RISERVATA nella sezione Dati Personali, spuntando le caselle relative al consenso promozionale. Assidir Srl - Via Stoppani, 6 - 20129 Milano - tel. 02202031 – fax: 0229523022 - mail: info@assidir.it – pec: assidir@pec.it - Iscrizione RUI Sez. A n. A000111129 in data 16 aprile 2007 Intermediario soggetto al controllo dell’IVASS
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convenzione antonio pastore
Segno più per la polizza di Capitale differito 3,61% il rendimento riconosciuto agli assicurati per l’anno 2014. Ecco una guida alla lettura dell’estratto conto 2014: ancora un anno positivo per la rivalutazione riconosciuta agli assicurati titolari di una polizza di Capitale differito legata alla gestione separata (Previr). Il rendimento del 3,61% è frutto di una gestione equilibrata che minimizza i rischi di volatilità, fronteggiando l’imprevedibilità delle vicende economiche nazionali e internazionali. Lo stesso rendimento è stato applicato alle polizze Antonio Pastore (dirigenti e prosecutori volontari) e alle adesioni individuali Capitello. Ricordiamo che il rendimento riconosciuto per l’anno 2014 non è garanzia di analogo rendimento per gli anni successivi.
I dirigenti e prosecutori volontari assicurati con la Convenzione Antonio Pastore trovano nelle pagine seguenti la guida alla lettura dell’estratto conto 2014 in corso di spedizione e consultabile online sul sito www.assidir.it.
diventa UBI Assicurazioni SpA, che garantisce le polizze Antonio Pastore della componente danni (Invalidità permanente da malattia, Esonero pagamento premi e polizza Ponte), a seguito della delibera dell’assemblea degli azionisti del 31/10/2014 e della successiva autorizzazione da parte di Ivass, ha modificato la propria denominazione sociale in Cargeas Assicurazioni SpA.
Identifica la tua situazione utilizzando questo schema: nella colonna di sinistra individua la tua posizione contributiva mentre nella colonna di destra individua la tipologia del tuo estratto conto. Utilizza questi riferimenti nelle istruzioni delle pagine seguenti.
Situazione del dirigente
Tipologia di estratto conto
Posizione contributiva aperta e chiusa prima del 30/9/1997
Posizione contributiva aperta prima del 30/9/1997 e chiusa dopo il 30/9/1997 Posizione contributiva aperta prima del 30/9/1997 e non ancora chiusa
Posizione contributiva aperta dopo il 30/9/1997
A B
C
Estratto conto riassuntivo solo posizione Previr Estratto conto unificato riassuntivo posizioni Previr e Antonio Pastore
Estratto conto riassuntivo solo posizione Antonio Pastore
L’estratto conto è consultabile anche nell’area riservata del sito www.assidir.it, al quale puoi accedere con i tuoi codici personali (username e password).
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convenzione antonio pastore
ESTRATTO CONTO ESERCIZIO 2014 Aggiornamento al 31/12/2014 CONTRAENTE: ASS.NE ANTONIO PASTORE Posizione n.
Egregio Signore
Con il presente Estratto Conto le comunichiamo quanto segue: P R E M I A S S IC U R A T IV I I premi assicurativi pervenuti a Suo nome sulla presente posizione e le relative prestazioni risultano:
1
RIPARTIZIONE DEI PREMI LORDI (Euro) Periodo di riferimento
Totale Premi Versati (Euro)
Capitale Differito rivalutabile
Temporanea Caso Morte
Invalidità permanente da malattia - Esonero Pagamento Premi
Long Term Care
Totale al 31/12/2013 (1)
-
-
-
-
-
Anno 2014
-
-
-
-
-
Totali
-
-
-
-
-
(1) I Premi indicati, se incassati prima del 31.12.2002, sono comprensivi dell’imposta del 2,50%.
DETTAGLIO DEI PREMI Premi Versati nell’anno 2014 Premio Versato n.1
Capitale Differito rivalutabile (Euro) -
Premio Versato n.2
-
Premio Versato n.3
-
Premio Versato n.4
-
Premio Versato n.5
-
Totale versato
-
2
A Estratto conto della convenzione Previr ’95 SEZIONE 1 Contiene i dati relativi ai premi versati durante il periodo contributivo (contributi versati dall’azienda durante l’attività di dirigente più eventuali contributi volontari). I contributi lordi sono suddivisi per anni di versamento: contributi versati fino al 31 dicembre 2013; contributi versati nell’anno 2014; totale contributi versati. Tutti e tre scorporati per il reale utilizzo su ogni garanzia assicurativa.
SEZIONE 2 Contiene un dettaglio dei singoli premi versati relativamente alla sola annualità 2014 e alla sola garanzia Capitale differito. Per quanto concerne questa tipologia di estratto conto, la sezione è priva di dati in quanto la Convenzione Previr è cessata il 31 dicembre 1997 e con essa anche la contribuzione relativa.
SEZIONE 3 Contiene un ulteriore dettaglio sulla polizza di Capitale differito. I premi sono suddivisi per anni di versamento:
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3
G A R A N Z IA D I C A P IT A L E D IF F E R IT O
V A L O R E D I R IS C A T T O
Totale Premi Versati (Euro)
Prestazioni in Capitale Differito rivalutabile (2) (Euro)
Totale al 31/12/2013
-
- (3)
Totale al 31/12/2014
-
- (4)
Periodo di riferimento
Valore di riscatto (Euro) -
(2) Prestazioni a scadenza, considerando gli effettivi rendimenti già conseguiti dalle Gestioni Separate “Previr” nonché il rendimento minimo contrattualmente garantito. Le prestazioni indicate sono quelle maturate sulle diverse Convenzioni Previr e riferite alle differenti scadenze previste dalle singole Convenzioni. (3) Al netto di eventuali riscatti parziali liquidati negli anni precedenti. (4) Al netto di eventuali riscatti parziali effettuati nel corso del 2014
4
R IS C A T T I P A R Z IA L I D E L L E P R E S T A Z IO N I Riscatti Parziali anni precedenti
6
L’importo di seguito indicato, relativo alle Tariffe di “Capitale Differito con Controassicurazione e Rivalutazione annua del Capitale”, corrisponde al valore di riscatto maturato fino al 31/12/2014 comprensivo delle rivalutazioni attribuite fino a tale data.
- (5)
IM P R E S E D I A S S IC U R A Z IO N E
7
Il presente Estratto Conto è sottoscritto dalla Zurich Investments Life S.p.A. in qualità di Impresa delegataria gestionale della Convenzione Previr ’95. Relativamente alla forma di “Capitale Differito a Premio Unico con Controassicurazione e con Rivalutazione Annua del Capitale” le prestazioni sono garantite, in funzione della data di accensione della garanzia in parola, dalle Imprese: Aviva Assicurazioni Vita S.p.A. – Generali Italia S.p.A. (già Assicurazioni Generali S.p.a. e Ina Assitalia S.p.A.) - Zurich Investments Life S.p.A. – Fideuram Vita S.p.A. – L’Assicuratrice Italiana Vita S.p.A. (una società Allianz).
(5) Il valore riportato si riferisce ai soli riscatti parziali effettuati a partire dal 2006, escludendo quanto in dettaglio sotto riportato.
Le ricordiamo che l’importo da Lei richiesto, nell’anno appena trascorso, a titolo di riscatto parziale, risulta essere: Data Riscatto Parziale Zurich Investments Life S.p.A.
G E S T IO N E D E I R A P P O R T I
Importo Lordo Liquidato (Euro)
Le Imprese di Assicurazione, tramite ASSIDIR S.r.l., rimangono a Sua disposizione per eventuali informazioni. ASSIDIR S.r.l.: Sede Operativa Via Stoppani, 6 - 20129 Milano - Telefono n. 02/277.981 r.a. - Telefax n.02/295.230.22 - Indirizzo e-mail convenzioni@assidir.it - Sito internet www.assidir.it
-
R E N D IM E N T O
5
Milano,
Il rendimento da attribuire al contratto si ottiene moltiplicando i rendimenti finanziari annui realizzati dalle Gestioni Separate “Previr” per un’aliquota di partecipazione non inferiore al 97%, fermo restando che il rendimento minimo trattenuto dalle Imprese non potrà essere inferiore a 0,5 punti percentuale.
AVIVA ASSICURAZIONI VITA S.p.A.
Pertanto il rendimento riconosciuto alle prestazioni, calcolato nei termini previsti dalle Condizioni Contrattuali delle Polizze Collettive, è risultato complessivamente del :
ZURICH INVESTMENTS LIFE S.p.A.
3,61 % Resta comunque inteso che, nel caso il rendimento calcolato dalle Gestioni Separate “Previr” fosse più basso del minimo garantito dalle Convenzioni, sarà riconosciuto il tasso minimo garantito come riportato nelle Convenzioni.
totale al 31 dicembre 2013; totale al 31 dicembre 2014. L’ultima colonna della tabella indica il dato di “prestazione minima a scadenza” rivalutata al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2014. La prestazione minima a scadenza è costituita da quanto già maturato alle date sopra indicate (al netto di eventuali riscatti parziali già concessi) aumentato della rivalutazione minima (minimo garantito) prevista dalle Convenzioni Previr per il periodo necessario al raggiungimento della scadenza “naturale” della polizza (raggiungimento della scadenza del differimento). In sintesi, è quanto le imprese assicuratrici devono – come minimo – garantire all’assicurato al termine del periodo di differimento. La scadenza del periodo di differimento varia in funzione dell’età dell’assicurato al momento dell’accensione della posizione assicurativa.
SEZIONE 4 Contiene il dettaglio dei riscatti parziali eventualmente erogati prima e nel corso dell’anno 2014 dall’impresa delegataria
all’assicurato sulla posizione di “Capitale differito”. Sono specificati la data di erogazione e l’importo erogato (al lordo delle imposte applicate).
SEZIONE 5 Contiene l’indicazione del tasso di rendimento utilizzato per rivalutare le prestazioni della polizza di Capitale differito. Nel caso in cui il rendimento ottenuto e retrocesso dalla Gestione speciale sia inferiore al “minimo garantito”, alle polizze in differimento sarà riconosciuto il tasso minimo garantito previsto dalla Convenzione.
SEZIONE 6 Contiene il valore riscattabile in caso di vita e premorienza al 31 dicembre 2014 relativo alla polizza di Capitale differito. Tale valore comprende tutte le rivalutazioni attribuite fino al 31 dicembre 2014 al lordo delle imposte previste per legge.
SEZIONE 7 Contiene la specifica delle imprese assicuratrici che concorrono a garantire le prestazioni della polizza di Capitale differito attraverso le gestioni speciali Previr e, per Generali Italia SpA, la gestione speciale Euro Forte.
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convenzione antonio pastore
ESTRATTO CONTO ESERCIZIO 2014 Aggiornamento al 31/12/2014 CONTRAENTE: ASS.NE ANTONIO PASTORE Posizione n.
Egregio Signore
Con il presente Estratto Conto le comunichiamo quanto segue: P R E M I A S S IC U R A T IV I I premi assicurativi pervenuti a Suo nome sulla presente posizione e le relative prestazioni risultano:
1
RIPARTIZIONE DEI PREMI LORDI (Euro) Periodo di riferimento Totale al 31/12/2013 (1)
Totale Premi Versati (Euro)
Capitale Differito rivalutabile
-
-
Temporanea Caso Morte
Invalidità permanente da malattia - Esonero Pagamento Premi
-
Long Term Care
-
-
Anno 2014
-
-
-
-
-
Totali
-
-
-
-
-
(1) I Premi indicati, se incassati prima del 31.12.2002, sono comprensivi dell’imposta del 2,50%.
DETTAGLIO DEI PREMI
B Estratto conto unificato delle convenzioni Previr e Antonio Pastore n. 3049/3108/3140
Premi Versati nell’anno 2014
Capitale Differito rivalutabile (Euro)
Premio Versato n.1
-
Premio Versato n.2
-
Premio Versato n.3
-
Premio Versato n.4
-
Premio Versato n.5
-
Premio Versato n.6
-
Premio Versato n.7
-
Premio Versato n.8
-
Premio Versato n.9
2
-
Premio Versato n.10
-
Totale versato
-
SEZIONE 1 Contiene i dati relativi ai premi versati durante il periodo contributivo (contributi versati dall’azienda durante l’attività di dirigente più eventuali contributi volontari). I contributi lordi sono suddivisi per anni di versamento: contributi versati fino al 31 dicembre 2013; contributi versati nell’anno 2014; totale contributi versati. Tutti e tre scorporati per il reale utilizzo su ogni garanzia assicurativa.
SEZIONE 2 Contiene un dettaglio dei singoli premi versati relativamente alla sola annualità 2014 e alla sola garanzia Capitale differito.
SEZIONE 3 Contiene un ulteriore dettaglio sulla polizza di Capitale differito. I premi sono suddivisi per anni di versamento: totale al 31 dicembre 2013; totale al 31 dicembre 2014.
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3
G A R A N Z IA D I C A P IT A L E D IF F E R IT O Totale Premi Versati (Euro)
Prestazioni in Capitale Differito rivalutabile (2) (Euro)
Totale al 31/12/2013
-
- (3)
Totale al 31/12/2014
-
- (4)
Periodo di riferimento
Valore di riscatto (Euro) -
(2) Prestazioni a scadenza, considerando gli effettivi rendimenti già conseguiti dalle Gestioni Separate “Previr” nonché il rendimento minimo contrattualmente garantito. Le prestazioni indicate sono quelle maturate sulle diverse Convenzioni Antonio Pastore e Previr, e riferiti alle differenti scadenze previste dalle singole Convenzioni. (3) Al netto di eventuali riscatti parziali liquidati negli anni precedenti. (4) Al netto di eventuali riscatti parziali effettuati nel corso del 2014
4
R IS C A T T I P A R Z IA L I D E L L E P R E S T A Z IO N I Riscatti Parziali anni precedenti
Importo Lordo Liquidato (Euro) -
Riscatto Parziale Zurich Investments Life S.p.A.
-
R E N D IM E N T O
IM P R E S E D I A S S IC U R A Z IO N E Il presente Estratto Conto è sottoscritto dalla Zurich Investments Life S.p.A. in qualità di Impresa delegataria gestionale della Convenzione Previr ’95.
Le ricordiamo che gli importi da Lei richiesti, nell’anno appena trascorso, a titolo di riscatti parziali, risultano essere:
Riscatto Parziale Aviva Assicurazioni Vita S.p.A.
7
A L T R E G A R A N Z IE
Le garanzie assicurative di “Temporanea per il Caso di Morte”, “Rendita collegata a problemi di non autosufficienza”, “Invalidità permanente da malattia”, “Esonero pagamento premi” ed “Assicurazione Ponte” previste dalle Convenzioni, sono operanti purché la Sua posizione risulti in regola con il pagamento dei premi e con riferimento specifico alle condizioni contrattuali delle polizze in vigore.
- (5)
(5) Il valore riportato si riferisce ai soli riscatti parziali effettuati a partire dal 2006, escludendo quanto in dettaglio sotto riportato.
Data
6
V A L O R E D I R IS C A T T O
L’importo di seguito indicato, relativo alle Tariffe di “Capitale Differito con Controassicurazione e Rivalutazione annua del Capitale”, corrisponde al valore di riscatto maturato fino al 31/12/2014 comprensivo delle rivalutazioni attribuite fino a tale data.
Relativamente alla forma di “Capitale Differito a Premio Unico con Controassicurazione e con Rivalutazione Annua del Capitale” le prestazioni sono garantite, in funzione della data di accensione della garanzia in parola, dalle Imprese: Aviva Assicurazioni Vita S.p.A. – Generali Italia S.p.A. (già Assicurazioni Generali S.p.a. e Ina Assitalia S.p.A.) - Zurich Investments Life S.p.A. – Fideuram Vita S.p.A. – L’Assicuratrice Italiana Vita S.p.A. (una società Allianz). G E S T IO N E D E I R A P P O R T I
5
Il rendimento da attribuire al contratto si ottiene moltiplicando i rendimenti finanziari annui realizzati dalle Gestioni Separate “Previr” per un’aliquota di partecipazione non inferiore al 97%, fermo restando che il rendimento minimo trattenuto dalle Imprese non potrà essere inferiore a 0,45 punti percentuale. Pertanto il rendimento riconosciuto alle prestazioni, calcolato nei termini previsti dalle Condizioni Contrattuali delle Polizze Collettive, è risultato complessivamente del
Le Imprese di Assicurazione, tramite ASSIDIR S.r.l., rimangono a Sua disposizione per eventuali informazioni. ASSIDIR S.r.l.: Sede Operativa Via Stoppani, 6 - 20129 Milano - Telefono n. 02/277.981 r.a. - Telefax n.02/295.230.22 - Indirizzo e-mail convenzioni@assidir.it - Sito internet www.assidir.it Milano, AVIVA ASSICURAZIONI VITA S.p.A.
CARGEAS Assicurazioni S.p.A. Amministratore Delegato
ZURICH INVESTMENTS LIFE S.p.A.
3,61 % Resta comunque inteso che, nel caso il rendimento calcolato dalle Gestioni Separate “Previr” fosse più basso dei minimi garantiti dalle Convenzioni, verranno riconosciuti i tassi minimi garantiti come riportato nelle Convenzioni.
L’ultima colonna della tabella indica il dato di “prestazione minima a scadenza” rivalutata al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2014. La prestazione minima a scadenza è costituita da quanto già maturato alle date sopra indicate (al netto di eventuali riscatti parziali già concessi) aumentato della rivalutazione minima (minimo garantito) prevista dalle Convenzioni Previr e Antonio Pastore per il periodo necessario al raggiungimento della scadenza naturale della polizza (raggiungimento della scadenza del differimento). In sintesi, è quanto le imprese assicuratrici devono – come minimo – garantire all’assicurato al termine del periodo di differimento. La scadenza del periodo di differimento varia in funzione dell’età dell’assicurato al momento dell’accensione della posizione assicurativa.
SEZIONE 4 Contiene il dettaglio dei riscatti parziali eventualmente erogati all’assicurato sulla posizione di Capitale differito. Sono specificati: l’impresa delegataria che ha effettuato il riscatto; la data di erogazione; l’importo erogato (al lordo delle imposte applicate).
SEZIONE 5 Contiene l’indicazione del tasso di rendimento utilizzato per rivalutare le prestazioni della polizza di Capitale differito. Nel caso in cui il rendimento ottenuto e retrocesso dalla Gestione speciale sia inferiore al “minimo garantito”, alle polizze in differimento sarà riconosciuto il tasso minimo garantito previsto dalle Convenzioni.
SEZIONE 6 Contiene il valore riscattabile in caso di vita e premorienza al 31 dicembre 2014 relativo alla polizza di Capitale differito. Tale valore comprende tutte le rivalutazioni attribuite fino al 31 dicembre 2014 al lordo delle imposte previste per legge.
SEZIONE 7 Contiene la specifica delle imprese assicuratrici che concorrono a garantire le prestazioni della polizza di Capitale differito attraverso le gestioni speciali Previr e, per Generali Italia SpA, la gestione speciale Euro Forte.
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convenzione antonio pastore
ESTRATTO CONTO ESERCIZIO 2014 Aggiornamento al 31/12/2014
CONTRAENTE: ASS.NE ANTONIO PASTORE Posizione n.
Egregio Signore
Con il presente Estratto Conto le comunichiamo quanto segue:
1
PREMI ASSICURATIVI I premi assicurativi pervenuti a Suo nome sulla presente posizione e le relative prestazioni risultano:
Periodo di riferimento
TOTALE PREMI VERSATI (Euro)
Totale al 31/12/2013 (1)
RIPARTIZIONE DEI PREMI LORDI (Euro) Capitale Differito rivalutabile
Temporanea Caso Morte
Invalidità permanente da malattia - Esonero Pagamento Premi
-
-
-
-
-
Anno 2014
-
-
-
-
-
Totali
-
-
-
-
-
Long Term Care
(1) I Premi indicati, se incassati prima del 31.12.2002, sono comprensivi dell’imposta del 2,50%.
DETTAGLIO DEI PREMI
C Estratto conto della convenzione Antonio Pastore n. 3049/3108/3140
Premi Versati nell’anno 2014
Capitale Differito rivalutabile (Euro)
Premio Versato n.1
-
Premio Versato n.2
-
Premio Versato n.3
-
Premio Versato n.4
-
Premio Versato n.5
-
Premio Versato n.6
-
Premio Versato n.7
-
Premio Versato n.8
-
Premio Versato n.9
2
-
Premio Versato n.10 Totale versato
-
SEZIONE 1 Contiene i dati relativi ai premi versati durante il periodo contributivo (contributi versati dall’azienda durante l’attività di dirigente più eventuali contributi volontari). I contributi lordi sono suddivisi per anni di versamento: contributi versati fino al 31 dicembre 2013; contributi versati nell’anno 2014; totale contributi versati. Tutti e tre scorporati per il reale utilizzo su ogni garanzia assicurativa.
SEZIONE 2 Contiene un dettaglio dei singoli premi versati relativamente alla sola annualità 2014 e alla sola garanzia Capitale differito. Questa sezione può risultare priva di dati per le posizioni di assicurati assunti o nominati in qualità di “dirigenti di prima nomina”.
SEZIONE 3 Contiene un ulteriore dettaglio sulla polizza di Capitale differito. I premi sono suddivisi per anni di versamento:
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GARANZIA DI CAPITALE DIFFERITO Prestazioni in Capitale Differito rivalutabile (2) (Euro)
Totale al 31/12/2013
-
- (3)
Valore di riscatto (Euro)
Totale al 31/12/2014
-
- (4)
-
Periodo di riferimento
(2) Prestazioni a scadenza, considerando gli effettivi rendimenti già conseguiti dalle Gestioni Separate “Previr” nonché il rendimento minimo contrattualmente garantito. Le prestazioni indicate sono quelle maturate sulle diverse Convenzioni Antonio Pastore, e riferite alle differenti scadenze previste dalle singole Convenzioni. (3) Al netto di eventuali riscatti parziali liquidati negli anni precedenti. (4) Al netto di eventuali riscatti parziali effettuati nel corso del 2014.
4
RISCATTI PARZIALI DELLE PRESTAZIONI Riscatti Parziali anni precedenti
IMPRESE DI ASSICURAZIONE
(5) Il valore riportato si riferisce ai soli riscatti parziali effettuati a partire dal 2006, escludendo quanto in dettaglio sotto riportato.
Relativamente alla forma di “Capitale Differito a Premio Unico con controassicurazione e con Rivalutazione Annua del Capitale” le prestazioni sono garantite, in funzione della data di accensione della garanzia in parola, dalle Imprese:
Le ricordiamo che l’importo da Lei richiesto, nell’anno appena trascorso, a titolo di riscatto parziale, risulta essere: Data
Aviva Assicurazioni Vita S.p.A. - Generali Italia S.p.A. (già Assicurazioni Generali S.p.a. e Ina Assitalia S.p.A.)
Importo Lordo Liquidato (Euro)
GESTIONE DEI RAPPORTI
-
RENDIMENTO
7
ALTRE GARANZIE
Le garanzie assicurative di “Temporanea per il Caso di Morte”, “Rendita collegata a problemi di non autosufficienza”, “Invalidità permanente da malattia”, “Esonero pagamento premi” ed “Assicurazione Ponte” previste dalle Convenzioni, sono operanti purché la Sua posizione risulti in regola con il pagamento dei premi e con riferimento specifico alle condizioni contrattuali delle polizze in vigore.
- (5)
Riscatto Parziale Aviva Assicurazioni Vita S.p.A.
6
VALORE DI RISCATTO
L’importo di seguito indicato, relativo alle Tariffe di “Capitale Differito con controassicurazione e Rivalutazione annua del Capitale”, corrisponde al valore di riscatto maturato fino al 31/12/2014 comprensivo delle rivalutazioni attribuite fino a tale data.
Totale Premi Versati (Euro)
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Il rendimento da attribuire al contratto si ottiene moltiplicando i rendimenti finanziari annui realizzati dalle Gestioni Separate “Previr” per un’aliquota di partecipazione non inferiore al 97%, fermo restando che il rendimento minimo trattenuto dalle Imprese non potrà essere inferiore a 0,45 punti percentuale.
Le Imprese di Assicurazione, tramite ASSIDIR S.r.l., rimangono a Sua disposizione per eventuali informazioni. ASSIDIR S.r.l.: Sede Operativa Via Stoppani, 6 - 20129 Milano - Telefono n. 02/277.981 r.a. - Telefax n.02/295.230.22 - Indirizzo e-mail convenzioni@assidir.it - Sito internet www.assidir.it Milano, AVIVA ASSICURAZIONI VITA S.p.A.
Pertanto il rendimento riconosciuto alle prestazioni, calcolato nei termini previsti dalle Condizioni Contrattuali delle Polizze Collettive, è risultato complessivamente del :
CARGEAS Assicurazioni S.p.A. Amministratore Delegato
3,61% Resta comunque inteso che, nel caso il rendimento calcolato dalle Gestioni Separate “Previr” fosse più basso dei minimi garantiti dalle Convenzioni, verranno riconosciuti i tassi minimi garantiti come riportato nelle Convenzioni.
totale al 31 dicembre 2013; totale al 31 dicembre 2014. L’ultima colonna della tabella indica il dato di “prestazione minima a scadenza” rivalutata al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2014. La prestazione minima a scadenza è costituita da quanto già maturato alle date sopra indicate (al netto di eventuali riscatti parziali già concessi) aumentato della rivalutazione minima (minimo garantito) prevista dalla Convenzione Antonio Pastore per il periodo necessario al raggiungimento della scadenza naturale della polizza (raggiungimento della scadenza del differimento). In sintesi, è quanto le imprese assicuratrici devono – come minimo – garantire all’assicurato al termine del periodo di differimento. La scadenza del periodo di differimento varia in funzione dell’età dell’assicurato al momento dell’accensione della posizione assicurativa. Anche questa sezione può risultare priva di dati per le posizioni di assicurati assunti o nominati in qualità di “dirigenti di prima nomina”.
SEZIONE 4 Contiene il dettaglio dei riscatti parziali eventualmente erogati
all’assicurato sulla posizione di Capitale differito. Sono specificati: l’impresa delegataria che ha effettuato il riscatto, la data di erogazione e l’importo erogato (al lordo delle imposte applicate).
SEZIONE 5 Contiene l’indicazione del tasso di rendimento utilizzato per rivalutare le prestazioni della polizza di Capitale differito. Nel caso in cui il rendimento ottenuto e retrocesso dalla Gestione speciale sia inferiore al “minimo garantito”, alle polizze in differimento sarà riconosciuto il tasso minimo garantito previsto dalla Convenzione.
SEZIONE 6 Contiene il valore riscattabile in caso di vita e premorienza al 31 dicembre 2014 relativo alla polizza di Capitale differito. Tale valore comprende tutte le rivalutazioni attribuite fino al 31 dicembre 2014 al lordo delle imposte previste per legge.
SEZIONE 7 Contiene la specifica delle imprese assicuratrici che concorrono a garantire le prestazioni della polizza di Capitale differito attraverso le gestioni speciali Previr e, per Generali Italia SpA, la gestione speciale Euro Forte.
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Le sfide dei quadri
manageritalia quadri
Per governare in tempi difficili una professione in continuo cambiamento servono la giusta mentalità e i necessari supporti. Vediamo quali
Il focus di Manageritalia sull’evoluzione del middle management
Antonio Votino rappresentante nazionale quadri
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osa significa fare il quadro oggi in Italia, in un contesto sempre più difficile e sfidante? La risposta è arrivata a fine 2014 da parte dei 6mila quadri che hanno preso parte all’indagine promossa da Manageritalia in collaborazione con LinkedIn, Od&M, Praxi e curata da AstraRicerche. I quadri non escono per nulla male come ruolo, autonomia decisionale, delega e valorizzazione (vedi Dirigente n. 10/2014). Certo è vero che soprattutto (ma non solo) coloro che si trovano in aziende padronali sono “schiacciati” e possono incidere meno. E, infatti, attraverso un’analisi
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I QUADRI DIRETTIVI
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dell’indagine abbiamo individuato vari “tipi” di quadro, da quello perfetto (24,9% del campione) a quello sull’orlo di una crisi di nervi (9,7%).
La crisi incide, eccome Il 65,6% delle aziende si è ristrutturata con un taglio dei dipendenti in generale (76,2%) e dei dirigenti (49,4%) o dei quadri (48,4%) in particolare, mentre un terzo ha anche cambiato il top management e l’8,4% ha in programma di farlo a breve. A fronte di questo, quasi tutti hanno poi performato molto meglio (42,5%), peggio (30,7%) o uguale (25,5%) a prima. Solo
L’indagine svolta su 6mila quadri ci fa toccare con mano il vissuto di un middle management che, pur nelle tante anomalie della presenza e ruolo del manager nell’economia italiana, sta agendo in modo proattivo, accettando e gestendo le sfide in atto. È vero, manchiamo di un contratto nostro, abbiamo ancora troppe situazioni dove facciamo i dirigenti senza esserlo o dove la mancanza di deleghe da parte imprenditoriale scarica su di noi solo le responsabilità. Ma non è sempre così. Proprio la necessità di competere in un contesto più sfidante apre spiragli per chi voglia coglierli e abbia un sindacato e/o un’organizzazione professionale moderna che lo supporti. Un mondo dove per i manager, siano essi dirigenti, quadri o liberi professionisti, stare insieme è il modo più intelligente per viverlo proattivamente. Questo è ciò che Manageritalia ha fatto, pur con tutte le difficoltà del caso, aprendo ai quadri anni fa. Quello che oggi ci permette di ricominciare da tre. Dall’avere uno zoccolo duro di associati (2.000 circa), dall’avere buoni servizi e dall’avere un’identità. Da qui siamo ripartiti a metà 2014 con tutti i responsabili quadri territoriali per rilanciare la nostra azione. In questi mesi è stato messo a punto un Piano operativo nazionale (Pon) che il comitato di presidenza Manageritalia del 27 febbraio scorso ha approvato e che prevede due dimensioni. La dimensione Servizi, che si basa su azioni di marketing per incrementare gli iscritti e la fidelizzazione, la revisione e il potenziamento dei servizi,
una comunicazione mirata e personalizzata per i quadri. La dimensione Sindacato, con l’individuazione di strumenti per il riconoscimento del ruolo del quadro e la preparazione di una piattaforma di contrattazione di secondo livello.
Dimensione Servizi Per far sì che il Pon diventi strumento e non solo esercizio di politica associativa, abbiamo tradotto in azioni tutto il lavoro svolto. Per questo abbiamo deciso di concentrare in AskMit – il servizio di consulenza online su lavoro, previdenza ecc., già attivo per i quadri, che sarà ampliato e rilanciato a breve – la consulenza di primo livello, rafforzando il pool di professionisti e la piattaforma che, grazie all’immediatezza del web, ci permette di fruirne in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento. Il servizio, già ora in fase di test, permette di avere giuslavoristi, avvocati, notai, commercialisti, fiscalisti di altissimo livello pronti a rispondere alle nostre esigenze in ambito professionale e personale, per noi e per i nostri familiari. Usiamolo! Un servizio che a regime sarà un vero carattere distintivo dell’offerta di Manageritalia e uno strumento utile per aumentare il numero di quadri iscritti. Stiamo anche lavorando alla creazione del sistema CertiQuadri, un’iniziativa che altri hanno già avviato, ma noi saremo innovativi. Il progetto (coordinato da Dario Dadone, responsabile quadri Manageritalia Torino) prevede di realizzare un percorso di valutazione delle conoscenze fornito a fronte dell’iscrizione a Manageritalia e una successiva certificazione delle competenze a pagamento. Insomma,
una valutazione e certificazione delle competenze riconosciuta da Manageritalia che avrà qualità elevata a costi privilegiati. Un modo per ampliare l’offerta di servizi per la professione evidenziati come prioritari anche dall’indagine. In questa logica, la formazione per i quadri iscritti resta e amplifica il suo ruolo di “must” per gestire una professione sempre più sfidante dando vita a un’offerta a livello nazionale, che (coordinata in fase progettuale da Sandro Di Pietrantonio, responsabile quadri Manageritalia Roma) si affianca a quella storica delle singole Associazioni territoriali. Un modo per rafforzare e uniformare verso l’alto l’offerta su tutto il territorio nazionale e avere un’arma in più, anche a livello territoriale, per supportare e aggregare sempre più il middle manager italiano del terziario.
Dimensione Sindacato Chiudendo con la dimensione sindacale, nella nostra ottica di operare come un sindacato “moderno” che agisce nello specifico, personalizzando il suo operare, stiamo lavorando (coordinatore Andrea Lanzoni, responsabile quadri Manageritalia Milano) alla preparazione di una piattaforma di contrattazione di secondo livello. Un progetto che agirà in parallelo con quello di analisi e definizione di un modello di welfare unico per i quadri del terziario (coordinato da Elisabetta Pedrini, responsabile quadri Manageritalia Bologna).Queste le principali linee guida dell’azione in atto, una novità e una concreta risposta ai nostri quadri iscritti per ottimizzare le loro opportunità professionali nel medio termine.
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manageritalia quadri
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per il 37,4% dei manager intervistati l’azienda è oggi più forte di prima, per il 20,1% stabile e per il 42,5% più debole.
Continuiamo a parlare di quadri sul blog Crisi & Sviluppo.
E ai singoli cosa è successo?
http://crisiesviluppo.manageritalia.it
Dall’indagine prevalgono senza ombra di dubbio aspetti negativi: meno risorse finanziarie (77,5%), maggiore stress (73,1%), meno formazione (67,2%), più lavoro (64,9%), minori collaboratori a disposizione (64,7%), maggiori tensioni con i colleghi (53,5%), meno retribuzione variabile percepita (53,5%), meno benefit (41,9%), maggiore mobilità/spostamenti (33,1%). Emerge molto forte la necessità, professionalmente parlando, di
Seguici e vieni a dirci la tua.
cambiare pelle: obiettivi più sfidanti (58,4%), necessità di sviluppare nuove competenze (54,7%) e, non ultimo, maggiore flessibilità (53,8%). Seppure minoritari, ci sono anche aspetti molto positivi: assegnazione di attività più stimolanti, maggiore rilevanza del ruolo in azienda e maggiori opportunità di crescita professionale. Questo è il contesto che stanno vivendo i quadri in azienda ma,
ampliando lo spettro, è anche quello di tanti – se non tutti – lavoratori in generale. Una realtà che va affrontata con la mentalità giusta e i necessari supporti, per gestirla e volgerla a proprio favore. Per governare una professione in forte e continuo cambiamento (obiettivi più sfidanti, necessità di nuove competenze, maggiore flessibilità). Per muoversi in tempi dove le aziende mamma, che formano al meglio e trattengono a vita i collaboratori, sono in estinzione, dove la vita delle aziende è mediamente molto più breve di quella professionale dei lavoratori.
Un partner ideale In conclusione, i manager intervistati ci dicono in modo chiaro che sentono il bisogno di un partner che li affianchi quotidianamente. Un partner che non è più l’azienda, ma potrebbe invece esserlo un’associazione che li guidi in una professione sempre più mutevole, sfidante e difficile, ma anche amata e coinvolgente, che va oggi gestita in modo sempre più attivo. Manageritalia sono anni che rappresenta e offre servizi a tutti i manager, quadri compresi. Da qui ripartiamo, senza esserci mai fermati, per rafforzare la nostra azione e la capacità di aggregare e valorizzare i quadri.
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Calendario delle Assemblee
Associazioni
Data
Orario Luogo
Bari
sabato 9,30 18 aprile
Hotel Parco dei Principi Bari Viale Europa 6 - Bari Palese
Roma
sabato 9,30 9 maggio
Rome Central Park Marriott Via Giuseppe Moscati 7 - Roma
Torino
lunedì 18,30 11 maggio
Palazzo Barolo Via delle Orfane 7 - Torino
Trentino-Alto Adige
venerdì 9,30 16 maggio
Grand Hotel Trento Piazza Dante Alighieri 20 - Trento
Veneto
domenica 10,00 17 maggio
Dogana veneta centro convegni Piazzetta A. Partenio - Lazise (Vr)
Milano
lunedì 17,00 18 maggio
Hotel Michelangelo Via Scarlatti 33 - Milano
Firenze
venerdì 17,30 22 maggio
Grand Hotel Baglioni Piazza dell’Unità Italiana 6 - Firenze
Ancona
sabato 9,00 23 maggio
Ego Hotel Via Flaminia 220 - Ancona
Genova
martedì 18,00 26 maggio
Grand Hotel Savoia Via Arsenale di Terra 5 - Genova
Napoli
giovedì 18,30 28 maggio
NH Hotel Via Medina 70 - Napoli
Trieste
venerdì 18,00 29 maggio
Udine Sede da definire
Palermo
sabato 30 maggio
Sede da definire
Bologna
sabato 9,30 6 giugno
Living Place Hotel Via Villanova 31 - Villanova di Castenaso (Bo)
manageritalia associazioni territoriali
In attesa dell’Assemblea nazionale di Manageritalia, che quest’anno si terrà a Napoli il 12 e 13 giugno presso il Royal Continental Hotel, elenchiamo le date e le sedi delle Assemblee territoriali
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CERTIFIC AZ UNICA 2015IONE TIPO DI COMUNIC AZIONE DATI RE LAT AL SOSTI IVI TUTO
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Codice
Annulla
mento
Codice
fiscale
fiscale
Sostituz
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Cognome
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prefisso
DATI RE LATIVI AL RAPPRE SEN FIRMATA TANTE RIO COMUNIC DELLA AZIONE
Codice
o o fax
Nome
numero
Indirizzo
di posta
fiscale
elettronic
a
Cognome
Codice
carica
TORNA IN ASSOCIAZIONE FIRMA DELLA COMUNIC AZIONE
IMPEGN PRESEN O ALLA TA TELEMAT ZIONE ICA
Riservato all’inte rmedi
Nume lavoro dip ro certificazi oni endente ed assimi lati lav Numero certific oro aut onomo azioni e provvig ion
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Codice
ario
fiscale
fiscale
società
o ente dic
Quadro
hiarante
CT
FIRMA
dell’interm
ediario
Anche per quest’anno rinnovato l’accordo con Caaf 50&Più. Disponibile in tutte le Associazioni territoriali un’ampia gamma di utili servizi, a cominciare dalla compilazione del 730 Impegn
o a pre
Data del
sentare
l’impeg
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giorno
matica
mese
la comuni
cazione
anno
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manageritalia assistenza fiscale
Codice
Nome
Cosa prevede l’accordo Assistenza alla compilazione delle dichiarazioni dei redditi 2015 relative ai redditi 2014; raccolta, controllo e conservazione delle dichiarazioni; raccolta delle schede conformi al modello approvato con decreto del ministro delle Finanze, sottoscritte dal contribuente, contenenti le scelte operate dai contribuenti ai fini della destinazione dell’8 e del 5 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche; elaborazione e trasmissione in via telematica all’amministrazione finanziaria delle dichiarazioni dei redditi; consegna di copia delle di
chiarazioni a ciascun contribuente; comunicazione ai sostituti d’imposta del risultato finale delle dichiarazioni, ai fini del conguaglio a credito o a debito in sede di ritenuta d’acconto; calcolo e compilazione F24 Imu e Tasi; visure catastali per immobili o terreni di proprietà del dichiarante;
DE LL’I NT
ERM ED
IAR IO
dichiarazioni di successione; domande di voltura al catasto edilizio urbano e al catasto dei terreni.
Come richiedere il servizio Per usufruirne sarà necessario contattare la propria Associazione territoriale Manageritalia e fissare un appuntamento in sede con un esperto 50&Più Caaf. Sarà anche possibile richiedere un
Prospetto delle tariffe applicate agli associati Servizi per la dichiarazione dei redditi Assistenza
alla compilazione 730 singolo alla compilazione 730 congiunto Gestione e attività connesse mod. 730 singolo autocompilato Gestione e attività connesse mod. 730 congiunto autocompilato Assistenza
€ 46 € 70 € 15 € 25
Altri servizi
offre servizi per Elaborazione dichiarazione Imu Elaborazione modello F24 Imu Dichiarazione modello Unico/persone fisiche Certificazione Isee/Iseu Elaborazione e invio Mod. Red, Icric, Iclav, Aaccas/Ps e Inv. Civ. Successioni Visure catastali e volture catastali.
Per informazioni visitare il sito www.50epiu.it o prendere contatto con la propria Associazione territoriale
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Elaborazione
e stampa mod. F24 acconto Tasi (a modello) e stampa mod. F24 saldo Tasi (a modello) Elaborazione e stampa mod. F24 acconto Imu (a modello) Elaborazione e stampa mod. F24 saldo Imu (a modello) Dichiarazioni di successione Domande di voltura per fabbricati e terreni (prima) Domande successive nell’ambito della stessa operazione Visure catastali per le prime 5 unità immobiliari (o frazione di 5) Per ogni ulteriore gruppo di 5 unità o frazione di 5 nell’ambito della stessa provincia e per lo stesso dichiarante Elaborazione
* IVA esclusa
€ 10 € 10 € 10 € 10 € 350 € 100 € 70 € 15 * € 5 *
Le Novità del modello 730/2015 A partire da quest’anno, in via sperimentale, l’Agenzia delle entrate metterà a disposizione dei contribuenti il 730 precompilato relativo al 2014. L’accesso e la presentazione del 730 precompilato potrà essere effettuata dal contribuente tramite il sito dell’Agenzia delle entrate, accedendo al servizio Fisconline, previa registrazione e richiesta di pin e password. In alternativa, è possibile accedere al proprio modello 730 precompilato previo rilascio di delega al Caf. Se il modello 730 precompilato dall’Agenzia delle entrate non è disponibile, oppure se il contribuente non vuole avvalersene, è possibile rivolgersi al Caf e presentare il modello 730 con le consuete modalità. Sia che si presenti il 730 precompilato dall’Agenzia delle entrate, o con le consuete modalità attraverso il Caf, è necessario consegnare copia di tutta la documentazione (Certificazione Unica, ricevute e spese che danno diritto a detrazioni o deduzioni anche in riferimento ad anni precedenti). Il Cud è stato sostituito dalla Certificazione Unica che contiene maggiori informazioni rispetto al precedente modello; a partire da maggio 2014 il datore di lavoro ha riconosciuto in busta paga un credito, denominato “bonus Irpef” (massimo € 80 mensili), ai lavoratori dipendenti con reddito complessivo non superiore a € 26.000; ora, in sede di dichiarazione va ricalcolato (a cura del Caf) l’ammontare del credito tenendo conto di tutti i redditi presenti nel 730 e deve essere indicato il bonus spettante nel prospetto di liquidazione (modello 730-3). Per questo motivo, l’indicazione nel 730 delle somme percepite per incremento della produttività è
incontro direttamente presso le sedi provinciali e di zona del Caf (800 uffici in tutta Italia) alle stesse condizioni di favore.
Importante Gli associati dovranno presentare la propria card Manageritalia.
obbligatoria in quanto consente la corretta determinazione del bonus Irpef; a decorrere dal 1° ottobre 2014, per utilizzare in compensazione i crediti che emergono dalla dichiarazione, il contribuente non può più presentare il modello F24 alla banca o all’ufficio postale con saldo finale a zero, ma deve utilizzare, anche tramite il Caf, esclusivamente i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle entrate. Gli altri modelli F24 contenenti crediti utilizzati in compensazione, oppure i modelli F24 con saldo superiore a € 1.000, possono essere presentati esclusivamente mediante i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle entrate o mediante i servizi di internet banking degli Istituti convenzionati; nel caso di opzione per la cedolare secca, è ridotta dal 15 al 10% la misura dell’aliquota agevolata prevista per i contratti di locazione a canone concordato nei comuni ad alta densità abitativa e negli altri casi previsti dalla vigente normativa; è riconosciuta, a determinate condizioni previste dalla legge 164/2014, una deduzione dal reddito complessivo pari al 20% delle spese sostenute, da ripartire in 8 quote annuali, per l’acquisto o la costruzione di immobili abitativi da destinare, entro 6 mesi dall’acquisto o dal termine dei lavori di costruzione, alla locazione per una durata complessiva non inferiore a 8 anni; agli inquilini di alloggi sociali adibiti ad abitazione principale spetta una detrazione pari a € 900 se il reddito complessivo non supera € 15.493,71, e a € 450 se il reddito complessivo non supera € 30.987,41 (rigo E71);
I consulenti Caaf verificheranno, attraverso la lettura del codice a barre, l’esattezza dei dati e potranno così tenere traccia delle consulenze erogate. Anche i familiari potranno presentarsi con la card dell’iscritto ed essere quindi “riconosciuti”.
per i premi assicurativi sono previsti due limiti di detraibilità: i premi per assicurazioni per il rischio morte o invalidità permanente non inferiore al 5% sono detraibili per un importo non superiore a € 530; i premi per assicurazioni per il rischio di non autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana sono detraibili per un importo non superiore a € 1.291,14, al netto dei premi per il rischio morte o invalidità permanente; sono elevate dal 24 al 26% le detrazioni relative alle erogazioni liberali a favore di onlus e partiti politici. Queste ultime sono detraibili per importi compresi tra 30 e 30.000 euro; sono prorogate le seguenti detrazioni: 50% per spese relative a interventi di recupero del patrimonio edilizio; 50% per spese sostenute per acquisto di mobili e grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione); 65% per spese relative a interventi finalizzati al risparmio energetico degli edifici; 65% per interventi relativi all’adozione di misure antisismiche, su edifici ricadenti nelle zone sismiche ad alta pericolosità; sono state modificate le detrazioni spettanti per i redditi di lavoro dipendente e assimilati; nel prospetto dei familiari a carico è necessario indicare il codice fiscale anche per i figli a carico residenti all’estero; non sono più compresi tra gli oneri deducibili i contributi sanitari obbligatori per l’assistenza erogata nell’ambito del Ssn versati con il premio di assicurazione di responsabilità civile per i veicoli; non va più comunicato l’importo dell’Imu dovuto per ciascun fabbricato posseduto.
Rivolgiti alla tua Associazione territoriale per fissare un appuntamento Consulta l’elenco dei documenti da presentare sul sito Manageritalia: www.manageritalia.it >> accesso rapido >> Dirigenti/Quadri/Professional >> download documenti >> servizi >> Caaf >> Caaf 2015.
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commerce
la tua salute in un click Assicurarsi è facile con Aviva Diaria e Aviva Chirurgia, due nuove polizze online che trovi sul sito Assidir per curarsi sereni e avere qualcuno vicino quando serve
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Assidir
ssere sempre in buona salute è un desiderio irrinunciabile e ognuno di noi cerca, nei limiti del possibile, di renderlo un obiettivo raggiungibile. Ciò nonostante, può capitare che il nostro fisico abbia qualche defaillance o che un piccolo infortunio o una malattia ci blocchi a letto per qualche tempo. In questi casi, inevitabilmente, si aprono due fronti: quello più strettamente sanitario e quello, dimenticato, dei riflessi sul nostro quotidiano e su quello dei nostri familiari. Andiamo con ordine.
Le tutele sanitarie Per quanto riguarda il recupero di un perfetto stato di salute, nel nostro Paese abbiamo più enti che intervengono in nostro aiuto: il Servizio sanitario nazionale, i fondi di assistenza sanitaria, le coperture assicurative dedicate. Al di là di eclatanti casi di mala sanità, il nostro sistema sanitario nazionale raggiunge un livello più che sufficiente e, in alcune realtà, può essere promosso quasi a pieni voti. Per gli associati Manageritalia va
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ancora meglio perché esistono delle tutele, come Fasdac e Cassa De Lellis, che intervengono a supporto delle spese che si devono sostenere quando non riteniamo sufficienti le prestazioni offerte dal Servizio sanitario nazionale. Un ampio numero di professionisti o quadri, se vogliono andare al di là del Servizio sanitario nazionale, deve ricorrere a forme assicurative come la nostra Multirischi salute Quadri & Professional Care. Fin qui niente di nuovo.
Allargando un poco l’orizzonte della nostra attenzione, possiamo individuare una serie di problemi “accessori” che si riflettono sulla vita quotidiana.
Problemi e oneri accessori Eccone alcuni: impatti sull’attività lavorativa, necessità di mezzi di trasporto o di accompagnatori, necessità di attrezzature medicochirurgiche, spese alberghiere per il pernottamento di un parente che assiste qualora vi sia un ricovero lontano dal proprio domicilio e così via. A tutti questi se ne aggiungono altri che, spesso, non mettiamo nemmeno in relazione con la causa primaria: chi pensa, ad esempio, ai soldi spesi per andare velocemente all’ospedale con un taxi, ai costi per il parcheggio o alle eventuali ore di permesso prese dai parenti più stretti per l’assistenza o le visite? Sono oneri accessori non definibili o misurabili a priori, che cambiano per ogni singolo caso e che
Novità e-commerce
non vengono di norma riconosciuti da alcun fondo sanitario, cassa o mutua. L’unica strada per ottenere un supporto per queste spese sarebbe potersi assicurare. In questo caso Manageritalia, insieme ad Assidir, il suo intermediario assicurativo, ha trovato una risposta per assistere i propri associati, consentendogli di fare tutto da soli, online dal proprio computer. Assidir ha scelto Aviva come partner per questa proposta. Con oltre 300 anni di storia, Aviva è uno dei principali gruppi assicurativi internazionali. In Italia dal 1921, la Compagnia opera sia nel ramo vita che nell’area danni, offrendo ai propri clienti soluzioni assicurative complete, rivolte alla soddisfazione dei bisogni degli individui, della famiglia e delle imprese.
Diaria
Diaria giornaliera a seguito di malattia
Indennità forfettaria in caso di inter-
e/o infortunio – massimo 30 giorni
vento chirurgico, predefinita a seconda
all’anno.
della tipologia di intervento.
Indennità in caso di ricovero
Classi di intervento – indennità
Formula “Base”
Formula “Base”
Aviva Diaria Questa polizza garantisce una diaria giornaliera, per un massimo di 30 giorni, per ricovero a seguito di malattia e/o infortunio. In caso di ricovero, è prevista un’indennità giornaliera variabile a seconda della forma “Base” o “Plus” scelta; in caso di gessatura senza ricovero, invece, viene riconosciuto un im-
€ 100
Formula “Plus” € 200
Indennità in caso di gessatura senza ricovero
€ 50
€ 100
Formula “Plus”
I
€
300
€
II
€
800
€ 1.500
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III € 1.500
€ 3.000
IV € 2.500
€ 5.000
€ 5.000
€ 10.000
V Franchigia per fascia di età
3 giorni da 40-40 anni
Massimo indennizzo per anno
5 giorni da 41-65 anni
Formula “Base”
7 giorni da 66-70 anni
Formula “Plus”
€ 15.000
€ 30.000
Garanzia assistenza “BLUE ASSISTANCE” Principali prestazioni in caso di malattia e/o infortuni improvvisi
Le polizze online Sono due le polizze, acquistabili direttamente dall’area riservata del sito Assidir, che offrono coperture assicurative predefinite, indipendenti da qualsiasi altra forma di copertura o rimborso, facilmente comprensibili: Aviva Diaria e Aviva Chirurgia.
Chirurgia
Acquisto e consegna di generi di prima necessità e di medicinali
Pagamento di bollettini postali in scadenza o svolgimento di operazioni bancarie
Le stesse prestazioni valgono in caso di presenza di genitori anziani che non possono essere accuditi dai figli a causa di malattia e/o infortuni
Spese d’albergo per ricovero
Prenotazione albergo al familiare o alla persona che presterà assistenza
Consulenze telefoniche: odontoiatria; ortopedia; medicina non convenzionale – agopuntura e omeopatia; psicologia
Tutoring sanitario telefonico post dimissioni
Invio di un accompagnatore o di un mezzo di trasporto
Fornitura di attrezzature medico-chirurgiche prescritte alla dimissione (stampelle; sedia a rotelle; letto ortopedico; materasso antidecubito)
Con la formula “Plus” limiti più estesi in caso di garanzie che presentano massimali economici o di numero di giorni.
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porto giornaliero pari a metà di quello previsto per il ricovero. A questa garanzia si aggiungono una serie di servizi di assistenza che spaziano su tante tipologie di prestazioni (dalle consulenze telefoniche di esperti all’invio di medicinali ecc.). Per tutti gli associati Manageritalia, un’opzione molto interessante è la possibilità di assicurare, con una piccola spesa, non solo se stessi ma tutto il nucleo familiare.
Assidir
Aviva Chirurgia Il secondo prodotto online, Aviva Chirurgia, garantisce un indennizzo economico predefinito sulla base del tipo di intervento. Una polizza che, a differenza delle classiche assicurazioni malattia che prevedono il rimborso delle spese mediche, non ha carattere “rimborsuale” in quanto la prestazione dell’assicuratore
Entra nella nuova sezione e-commerce di Assidir e scegli il prodotto di tuo interesse. Accedi infine all’area riservata e fai il tuo preventivo personalizzato. www.assidir.it
non è commisurata alla spesa effettivamente sostenuta. Ciò significa che l’assicurato ha diritto al versamento dell’importo stabilito alla stipula, indipendentemente dal tipo di operazione e da quanto abbia speso per l’intervento. Avrà diritto all’indennità anche nel caso in cui non abbia sostenuto spese in quanto operato in una struttura pubblica a carico del Sistema sanitario nazionale.Anche per Aviva Chirurgia è operativa la copertura assicurativa relativa ai servizi di assistenza.
I vantaggi dell’e-commerce In un momento storico caratterizzato dall’ausilio delle nuove tec-
nologie, l’acquisto di prodotti e servizi viene sempre più affidato a internet. I due prodotti assicurativi presentati fanno parte di questa offerta e vengono infatti sottoscritti tramite e-commerce. Questa formula, in continuo sviluppo, è resa possibile dalla disponibilità di prodotti standardizzati, definiti a priori in tutte le loro componenti. Ciò accade anche per Aviva Diaria e Aviva Chirurgia: coperture facilmente comprensibili, variabili minime, condizioni di polizza essenziali e assicurazione indipendente da qualsiasi altra forma di supporto, indennità o rimborso. Condizioni ideali, quindi, per inserire i due prodotti nella gamma di offerta online da Assidir per tutti gli associati Manageritalia.
Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Prima della sottoscrizione leggere il fascicolo informativo consultabile sul sito www.assidir.it Il prodotto assicurativo indicato è offerto da Aviva Italia SpA, sede legale e sede sociale in Italia Via Scarsellini 14 20161 Milano - tel. 022775.1 - fax 022775.204 - e-mail/Pec aviva_italia_spa@legalmail.it. Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano, Codice Fiscale e Partita IVA 09197520159 R.E.A. di Milano 1277308 Capitale Sociale euro 45.684.400,00 (i.v.) Impresa autorizzata all’esercizio delle assicurazioni con decreto del Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato n. 18652 del 9/10/1990 (Gazzetta Ufficiale n. 247 del 22/10/1990) e con Provv. ISVAP n. 2282 del 25/5/2004 (Gazzetta Ufficiale n. 128 del 03/6/2004) Iscrizione all’Albo delle Imprese di Assicurazione n. 1.00091 Iscrizione all’albo dei gruppi assicurativi n. 038.0000. L’impresa è soggetta al controllo dell’IVASS. Ai sensi della legge 196/03 e del Regolamento IVASS 34/2010, le comunichiamo che i suoi dati personali, fornitici in occasione dell´iscrizione a Manageritalia o di contatti con Assidir, sono trattati nel rispetto delle regole relative all´informazione e alla promozione di prodotti assicurativi. Ricordiamo che è sua facoltà richiedere in ogni momento, senza alcun onere a suo carico, di non essere contattato per le finalità di cui sopra, entrando nella sua AREA RISERVATA nella sezione Dati Personali, spuntando le caselle relative al consenso promozionale. Assidir srl - Via Stoppani 6 - 20129 Milano - tel. 02202031 - fax: 0229523022 - e-mail: info@assidir.it - pec: assidir@pec.it Iscrizione RUI Sez. A n. A000111129 in data 16 aprile 2007 Intermediario soggetto al controllo dell’IVASS
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Pratiche di ascolto: come si impara ad ascoltare? cfmt
Milano 11 MAGGIO, 19-20,30 Teatro Franco Parenti, via Pier Lombardo 14
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opo il successo delle prime tre edizioni, nel 2015 Cfmt propone un nuovo ciclo di incontri per ispirare e stimolare idee, comportamenti e visioni, scardinando abitudini e prospettive consolidate all’interno delle pratiche professionali. I dialoghi di Pensieri Stupendi, promossi da Cfmt in collaborazione con Trivioquadrivio, sono momenti di ampio respiro culturale, che vedono il confronto vivo tra personalità appartenenti a diversi campi del sapere, che hanno offerto un reale contributo all’interno della loro area di ricerca, dalla scienza alla filosofia, dal design alla cucina, dalla poesia al teatro.
L’iniziativa mantiene nel 2015 il suo format originario in contesti cittadini interessanti per i temi affrontati e solitamente non accessibili.
PER UN CONTATTO DIRETTO
Il tema del prossimo appuntamento in calendario sarà l’ascolto, una pratica con la quale facciamo i conti ogni giorno. Ma come si impara ad ascoltare? Riconoscere il significato di un gesto, valorizzare il momento dell’attesa, dare spazio al silenzio, far risuonare le parole e i suoni dentro di noi: ogni pratica di ascolto si adatta al contesto. Ne parleremo al Teatro Franco Parenti, punto di riferimento di vitalità artistica e culturale per Milano, con due ospiti d’eccezione moderati da Valeria Cantoni (Trivioquadrivio): il filosofo, psicanalista ed ermeneuta Haim Baharier e il compositore, musicista e direttore d’orchestra Carlo Boccadoro, tra i fondatori dell’ensemble Sentieri Selvaggi. Un viaggio attraversato da suoni e parole, silenzi e attese, per riconoscere le opportunità inaspettate dell’ascolto.
Roberta Corradini rcorradini@cfmt.it T. 02 54 06 31 26
La partecipazione all’evento è gratuita e riservata ai dirigenti associati in regola con il versamento degli appositi contributi.
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i nostri
blog
Francesca Concina è professionista di relazioni pubbliche, membro della Prsa (Public relations society of America), specializzata in digital media e comunicazione di crisi. (24) Claudia Corti è laureata in lettere, indirizzo moderno artistico, ed è guida turistica per le province di Milano, Pavia, (47) Monza e Brianza. Cosimo Finzi è amministratore delegato di AstraRicerche, società leader nelle indagini sociali e negli scenari di (44) mercato. Marco Lucarelli lavora nella direzione strategy di una
crisiesviluppo.manageritalia.it
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Piero Valdiserra è direttore marketing e relazioni esterne
Anna Zanardi Cappon è board advisor ed esperta di change management. Si occupa di facilitare processi di allineamento decisionale nei consigli di amministrazione e (28) nei comitati esecutivi.
donne.manageritalia.it
Mensile di informazione e cultura di Manageritalia
Daniela Fiorino, responsabile ufficio sindacale. (50) Niccolò Gori Sassoli, ricerca e innovazione. (20) Antonio Votino rappresentante nazionale quadri. (70)
Coordinamento: Roberta Roncelli Redazione: Davide Mura, Eliana Sambrotta Direzione, redazione, amministrazione: 20129 Milano - via Antonio Stoppani 6 tel. 0229516028 - fax 0229516093 giornale@manageritalia.it www.manageritalia.it Le opinioni espresse dagli autori impegnano esclusivamente la loro responsabilità Concessionario pubblicità PUBLIMASTER 20146 Milano - via Winckelmann 2 tel. 02424191 - fax 0247710278 direzione@publimaster.it Grafica The Graphic Forge snc 20129 Milano - via Antonio Stoppani 4 tel. 0229404920 - www.graphicforge.it Stampa ROTOLITO LOMBARDA spa Via Sondrio, 3 - 20096 Pioltello (Milano) tel. 0292195.1 - www.rotolitolombarda.it Registrazione Tribunale di Milano n. 142, del 24 aprile 1974 Associato all’USPI Unione stampa periodica italiana
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Accertamenti diffusione stampa La diffusione di aprile è di 34.273 copie
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Dr. Mauro Malvini Direttore sanitario Implantologia / Chirurgia orale / Riabilitazione Protesica Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria (Università degli Studi di Milano) Graduate in Implantology and Oral Rehabilitation (New York University, College of Dentistry, New York) Tutor New York University in Italy Membro SIO (Società Italiana Osteointegrazione) Perfezionato in Implantologia avanzata (Innsbruck) Perfezionato in Sedazione cosciente endovenosa (Padova) Dr. Maurizio Parente Endodonzia / Conservativa Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria (Università degli Studi di Milano) Membro SIE (Società Italiana di Endodonzia) Dr.ssa Rossella Mangiacapra Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria (Università di Milano) Specialista in Ortognatodonzia Perfezionata in Ortodonzia, Gnatologia e Pedodonzia Master in Medicina Estetica (iscritta Albo di Medicina Estetica di Milano) Abilitazione tecnica Invisalign Abilitazione Faccette Lumineers Dott. Simone Galloni Laurea in Igiene Dentale (Università di Milano)
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