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Copertina 2020: i dieci top trend nel mondo del lavoro

Copertina

2020

Cosa ci attende quest’anno? Quali segnali preannunciano trasformazioni e novità in arrivo? Una fotografia sui cambiamenti in atto: il monitoraggio dei lavoratori, la cre scita dell’attivismo, la tecnologia vocale, il ritorno dei pensionati in azienda, il ruolo dei manager che cambia con l’intelligenza

I 10 TOP TREND NEL MONDO DEL LAVORO

artificiale, gli studi umanistici e le soft skills, le terapie per la salute mentale dei lavora tori, la mobilità interna per la retention delle persone, la ricerca di senso e le iniziative a favore della sostenibilità… Siamo pronti?

Dan Schawbel osservatore e analista statunitense, autore di bestseller e report di riferimento per la business community

DA TEMPO, all’inizio di ogni anno, provo a tracciare delle previsioni sulle dieci principali tendenze legate al mondo del lavoro. L’obiettivo è offrire delle indicazioni per preparare le organizzazioni al futuro, riassumendo e valutando quei segnali che avranno un impatto maggiore su tutti noi. I trend che presento sono il frutto di centinaia di conversazioni con manager e lavoratori, una serie di sondaggi online in ambito americano e internazionale e ricerche parallele basate su oltre 450 fonti, tra cui università, società di consulenza, organizzazioni non profit, istituzioni governative e associazioni di categoria.

1Monitoraggio dei lavoratori Le aziende stanno raccogliendo sempre più dati su come i loro dipendenti trascorrono il loro tempo al lavoro, per creare un ambiente più produttivo e proteggere le loro risorse. In passato, le persone esprimevano preoccupazione per questo atteggiamento da “grande fratello”, in particolare per il modo in cui i loro dati venivano raccolti e utilizzati. Le rilevazioni effettuate da Gartner mostrano che si è sempre più a proprio agio su questo aspetto, a patto che i dati raccolti vengano utilizzati per migliorare il lavoro. Nel 2015, solo il 30% delle aziende utilizzava tecniche di monitoraggio, mentre questa percentuale dovrebbe crescere fino all’80% nel 2020. Se nel 2015 appena il 10% dei dipendenti accettava di buon grado che i loro datori di lavoro potessero avere accesso alla loro email, la percentuale è ora al 30%. La preoccupazione che viene sollevata legittimamente è quella sulla privacy, dunque la trasparenza su queste policy è fondamentale. Recentemente, Google è stata accusata di possedere uno strumento in grado di monitorare gli sforzi dei suoi dipendenti nell’organizzare forme di protesta per discutere dei diritti dei lavoratori, tracciando chi aveva programmato eventi in calendario che prevedessero più di dieci stanze o la partecipazione di 100 colleghi. D’altra parte, il monitoraggio dei lavoratori può essere di grande beneficio per le aziende e i loro clienti, pensiamo agli ospedali che installano sensori per rilevare il lavaggio delle mani degli infermieri o al sistema di telecamere con intelligenza artificiale di Domino, utilizzato per garantire ai clienti la pizza della giusta dimensione con gli ingredienti appropriati. Altri paesi hanno portato il monitoraggio dei lavoratori al livello successivo e più invadente, come la Svezia, dove migliaia di impiegati si sono fatti inserire microchip sotto la pelle affinché potessero entrare in ufficio senza bisogno di un badge. In Cina, diverse aziende stanno addirittura utilizzando la “tecnologia di sorveglianza emotiva” per monitorare le onde cerebrali e le emozioni dei loro lavoratori e verificare se sono stanchi, ansiosi o arrabbiati.

2Crescita dell’attivismo Di recente ho scritto dell’attivismo dei lavoratori, che tendono sempre più a riunirsi per protestare contro le loro aziende sulla base di valori politici e sociali. Uno studio di New Weber Shandwick-United Minds rivela che il 38% dei lavoratori riferisce di avere espresso pubblicamente opinioni per sostenere o criticare le azioni dei propri datori di lavoro su una questione controversa che riguarda la società. La ricerca ha scoperto che più si è giovane e più si diventa attivisti. Gli esempi sono innumerevoli. Centinaia di dipendenti hanno protestato contro Wayfair per aver venduto mobili a un campo di detenzione del Texas per bambini migranti dal Messico. E che dire della protesta dei consumatori e dei dipendenti di Equinox dopo che il socio di maggioranza, il miliardario Stephen Ross, ha ospitato una raccolta fondi per il presidente Trump? Più recentemente, molti amministratori delegati (Twitter, Pinterest, Levi Strauss, Royal Caribbean e altri) hanno firmato una lettera, pubblicata sul New York Times, facendo pressioni sul governo statunitense affinché approvasse un disegno di legge per i controlli preliminari su tutti gli acquisti di armi.

3“Voce intelligente” sul posto di lavoro Le persone stanno già utilizzando la tecnologia vocale di Siri e Alexa per avere risposte a domande, ottenere contenuti quotidiani e ordinare prodotti. Altoparlanti intelligenti, telefoni, assistenti virtuali: stiamo usando la smart assistant voice senza nemmeno pensarci. Nel nostro recente studio con Oracle abbiamo scoperto che la metà delle persone ha usato l’AI vocale in casa, il 31% in macchina, il 25% alla scrivania e il 18% nelle riunioni. Le aziende stanno già testando la voce sul posto di lavoro per automatizzare e semplificare le attività di routine. Ad esempio, JLL ha lanciato “JiLL” per aiutare i dipendenti a organizzare riunioni, prenotare sale conferenze, banchi, controllare i menù della caffetteria e scoprire altre cose sul loro ufficio. Salesforce ha un assistente vocale digitale chiamato “Einstein” che può estrarre i dati durante le riunioni per fornire ai dipendenti un briefing giornaliero con le note del meeting e le attività da completare. Assisteremo a molta più intelligenza vocale nel 2020, ora che Amazon sta lanciando “Alexa for

Business” con aziende come General Electric che la utilizzano per rendere più facile la localizzazione di aree nelle sue fabbriche. Gartner ha rilevato che nei prossimi anni ben un quarto delle interazioni dei lavoratori sarà mediato dalla tecnologia vocale.

4Assunzione di pensionati per colmare il gap di competenze Nonostante il basso tasso di disoccupazione negli Stati Uniti, ci sono ancora oltre sette milioni di posti di lavoro non occupati. Il divario di competenze ha costretto i datori di lavoro ad ampliare il loro bacino di talenti per trovare candidati non tradizionali che normalmente non avrebbero nemmeno considerato. Negli ultimi due anni ho pubblicato due studi con Wiley Education Services per esaminare il gap delle skills e abbiamo scoperto che non solo questo si sta allargando, ma che le organizzazioni stanno assumendo sempre più lavoratori con background diversi. Due terzi delle aziende hanno assunto un pensionato e solo il 20% non lo ha mai fatto. Le organizzazioni stanno reingaggiando i pensionati che hanno le competenze richieste per necessità specifiche come non avevano mai fatto in

mente preziosa per le aziende con carenza di competenze. Di conseguenza, l’atteggiamento nei confronti dei dipendenti più anziani è cambiato. National Grid, ad esempio, si tiene in contatto con i pensionati per continuare a utilizzare le loro competenze. Alcuni sono assunti come lavoratori part-time, mentre altri hanno progetti a breve termine.

passato. Allo stesso tempo, i dati demografici in più rapida crescita nel mondo del lavoro sono quelli relativi alle persone di età pari o superiore a 65 anni, con 10.000 di queste che arriveranno ogni giorno all’età pensionabile. Le persone vivono più a lungo, hanno una carriera professionale e un’esperienza che può essere estrema

5Nuovo ruolo dei manager Nello studio sull’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro realizzato con Oracle abbiamo scoperto che il 64% dei lavoratori si sarebbe fidato di un robot più che del proprio manager e metà di questi si sono rivolti a un robot anziché al loro responsabile per ottenere un

consiglio. Attualmente, i dirigenti trascorrono il 54% della loro giornata lavorativa in attività amministrative, solo il 10% nei compiti di strategia e innovazione e appena il 7% nel talent development. Con l’AI i compiti amministrativi potrebbero essere completamente automatizzati, dando ai manager il tempo di lavorare su iniziative più importanti come lo sviluppo delle persone. In questo studio volevamo capire quale fosse il nuovo ruolo dei manager in un ambiente di lavoro che adotta l’AI in modo diffuso. I lavoratori hanno affermato che i robot sono migliori dei loro manager nel fornire informazioni imparziali, nel rispettare gli orari di lavoro, nella risoluzione dei problemi e nella gestione del budget, mentre i manager sono più abili nelle competenze per lo più soft, come la comprensione dei sentimenti e la creazione di una cultura del lavoro. Poiché le skills tecniche, amministrative e complesse continueranno a essere automatizzate dall’intelligenza artificiale, i manager dovranno concentrarsi sulle competenze trasversali. Hilton ha una chatbot per le carriere che aiuta ad automatizzare il processo di recruitment, liberando i manager dalla revisione dei cv, e che permette di estendere più offerte a un bacino di talenti più diversificato. Il gruppo ha anche assistenti digitali per aiutare a rispondere alle domande e supportare la revisione delle performance.

6Rivalsa degli studi umanistici L’intelligenza artificiale automatizza le competenze tecniche e guida la domanda di competenze trasversali come creatività, comunicazione ed empatia. Sebbene negli ultimi anni ci sia stata molta attenzione nel reclutare profili Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics), si assisterà sempre più a un cambio di rotta e la formazione umanistica diventerà sempre più preziosa per le aziende che vogliono competere sul mercato. Dal 2009 si ritiene che chi possiede titoli di studio Stem possa avere un percorso professionale stabile e retribuzioni elevate, mentre chi ha titoli di studio umanistici abbia come prospettiva la disoccupazione. In realtà, mentre i profili umanistici hanno stipendi iniziali più bassi, questi aumentano molto più rapidamente nel corso della loro vita professionale rispetto a quelli degli Stem. Una ricerca di McKinsey ha analizzato i lavori più sensibili all’automazione e ha scoperto che i ruoli che hanno sfruttato le competenze trasversali di un lavoratore hanno meno probabilità di essere automatizzati. Ad esempio, i lavori che coinvolgono la sfera di gestione e sviluppo delle persone hanno un tasso di automazione non superiore al 9%. Con l’evoluzione tecnologica le maggiori lacune sul posto di lavoro saranno compensate dalle skills trasversali, acquisite grazie a una formazione umanistica anziché tecnica. Nel 2020 assisteremo dunque a un aumento delle assunzioni di “profili umanistici”. Slack Technologies ha metà del proprio team in posizioni di leadership con una specializzazione umanistica e Infosys sta assumendo 10.000 dipendenti nel prossimo anno, concentrandosi in particolare su questi profili. Google ha analizzato i dati di analisi delle persone e ha scoperto che le competenze Stem sono le meno importanti quando si tratta di assumere, a differenza di quelle soft (coaching, comunicazione, empatia ecc.).

7Terapia in ufficio La salute mentale continua ad essere una preoccupazione crescente, con la metà dei Millennials e il 75% dei rappresentanti della Generazione Z che hanno lasciato un lavoro a causa di problemi di natura psichica. Tuttavia, la salute mentale non è stata presa sul serio dalle aziende con lavoratori che ne hanno sofferto. La Harvard Business Review ha rilevato che la metà dei dipendenti intervistati hanno avuto la sensazione che il benessere psichico fosse prioritario per la loro azienda, ma che però sono pochi i leader che lo garantiscono. La maggioranza concorda sul fatto che la cultura aziendale dovrebbe sostenere la salute mentale. Quasi la metà dei lavoratori afferma che la loro professione ha un impatto negativo sulla loro salute mentale generale. Per far fronte all’epidemia di problemi psichici, le aziende stanno ingaggiando terapisti e creando centri sanitari per supportare i dipendenti. Google ha addirittura un “Mental Health Program Manager” che gestisce i terapisti in loco in modo che non debbano viaggiare per un appuntamento in azienda. Tra tutti i settori che necessitano di supporto per la salute mentale, il più grande è quello della finanza, in cui due terzi dei lavoratori accusano problemi psichici. JP Morgan ha convocato terapisti in diverse città, tra cui New York, Chicago e Londra. Goldman Sachs sta formando una parte importante del personale del Regno Unito affinché sia in grado di individuare i colleghi che soffrono di questi disturbi per poi aiutarli. Il Regno Unito fa da apripista quando si tratta di sostenere la salute mentale, secondo la legge ad hoc del 1999. Nel 2020 assisteremo dunque a una maggiore pressione sulle aziende per creare e implementare programmi terapeutici (di persona o virtuali).

8Mobilità interna per la retention Nel 2020 continuerà a esserci un mercato del lavoro altamente competitivo, motivo per cui un numero di aziende sta creando piani di mobilità interna per conservare e accrescere i propri talenti. La maggior parte delle aziende ha reso abbastanza difficile cambiare lavoro e non ha una cul-

tura che consenta la mobilità professionale. Uno studio di Gallup ha messo in luce che il 91% di coloro che recentemente hanno lasciato il lavoro hanno dovuto farlo perché non avevano abbastanza opportunità di crescita interna e solo il 27% afferma che è semplice far carriera dentro la propria organizzazione. Deloitte ha rilevato che quasi la metà dei dipendenti afferma che i manager fanno resistenza alla mobilità interna perché manca una struttura di incentivazione adeguata. Aziende come Ubs hanno utilizzato la tecnologia per mappare le opportunità in tal senso. La loro piattaforma si chiama “Career Navigator” e consente ai dipendenti di confrontarsi con i ruoli che desiderano attraverso un’autovalutazione, corsi di formazione personalizzati e sfruttando le proprie competenze per nuovi ruoli. I recruiter di Ubs possono

utilizzare lo strumento per individuare dipendenti con ruoli aperti. Lo strumento è stato già usato più di 40.000 volte, 120 lavoratori hanno applicato questo tool a nuovi ruoli e ora il 10% in più dei dipendenti ha affermato che l’azienda offre le giuste opportunità di sviluppo interno. Hanno persino creato dei ruoli che gestiscono specificamente la mobilità interna.

9Scopo e significato sul lavoro

All’inizio del 2019 ho intervistato migliaia di rappresentanti della Generazione Z in tutto il mondo con Kronos e abbiamo scoperto che dopo la retribuzione questi vorrebbero lavorare per un’azienda in grado di offrire loro un ruolo con un “senso”. Questo desiderio aveva più importanza dei benefit e persino della flessibilità. Uno studio di PwC ha rilevato che il 79% dei leader ritiene che lo “scopo” sia fondamentale per il successo aziendale e Gallup ha scoperto che il 41% dei lavoratori desidera sapere che cosa rappresenta un’azienda. Come risposta alla ricerca di scopo, PwC ha addirittura assunto un “Chief Purpose and Inclusion Officer” per supportare gli sforzi di responsabilità sociale. Negli anni 70 l’economista Milton Friedman sosteneva che l’obiettivo di un’azienda fosse solo quello di generare profitti per gli azionisti. Nel mondo del business di oggi, le persone chiedono che le aziende siano orientate verso il bene comune, non solo una macchina che produce denaro per i ricchi. Di conseguenza, la Business Roundtable, un gruppo di 181 tra i più i m p o r t a n t i amministratori delegati, ha modificato il “Purpose of Corporation” a beneficio di tutte le parti interessate anziché solo degli azionisti. Una parte del nuovo obiettivo è investire sui propri dipendenti aiutandoli a sviluppare nuove competenze. Marc Benioff, membro della Business Roundtable, ha spiegato sul New York Times che abbiamo bisogno di una nuova forma di capitalismo che funzioni per tutti e che sostenga il mondo. Salesforce afferma di aver donato quasi 300 milioni di dollari a cause come le scuole pubbliche e per affrontare il problema dei senzatetto in California.

10 Iniziative di sostenibilità in aumento A seguito della pressione esercitata sulle imprese affinché offrano uno scopo sul lavoro, aumentano i programmi di sostenibilità. Da uno studio di HP è emerso che il 61% delle persone ritiene che la sostenibilità sia obbligatoria, il 58% afferma che le pratiche rispettose dell’ambiente siano fondamentali per coinvolgere la forza lavoro futura e il 46% lavorerebbe solo per aziende sostenibili. Harvard ha scoperto che i luoghi di lavoro rispettosi dell’ambiente aumentano le prestazioni cognitive dei dipendenti, diminuiscono i giorni di malattia e migliorano la

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