DIRIGENTE - Novembre 2018

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N. 11 NOVEMBRE 2018

LA RIVISTA DI MANAGERITALIA

EXPONENTIAL ECONOMY:

DALLE PAROLE AI FATTI

Risorse umane

IL VALORE DELL’EMOTIONAL LEADER Fasdac

PRATICHE INDIRETTE: NOVITÀ 2019 MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DEI DIRIGENTI, QUADRI ED EXECUTIVE PROFESSIONAL DEL TERZIARIO Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - Decreto Legge 353/03 (convertito in Legge 27/2/04, n. 46) art.1, comma 1 - DCB/MI -  2,20 (abbonamento annuo  16,50)


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Editoriale a cura del presidente Manageritalia

ATTIVI SUI TERRITORI

I

n Italia esiste un aspetto territoriale che non si può trascurare. Emerge la necessità di trovare opportune strategie e azioni per dare al territorio prospettive di sviluppo solide, inclusive e sostenibili. L’economia del Mezzogiorno prosegue nella sua lenta risalita che ha caratterizzato gli ultimi due anni: i segnali positivi restano prevalenti, ma il ritmo con cui i valori pre-crisi vengono recuperati è ancora contenuto. Ora, dopo i momenti più bui della crisi, il tessuto produttivo si presenta forse più ridotto nei numeri ma ben più solido nella sostanza. Le pmi rimaste sul mercato hanno fortemente investito risorse proprie, facendo crescere la solidità patrimoniale delle imprese, la quale ha creato a sua volta le premesse per una nuova fase espansiva. Le nuove imprese, invece, sono la testimonianza più credibile della voglia di mettersi in gioco. Irrobustire le spalle delle nuove nate, far crescere la classe dimensionale delle imprese esistenti, correggere le diseconomie che rallentano la competitività dei territori è la strada, certo non facile ma decisiva, per mettere i territori su un percorso di crescita robusta e dagli effetti visibili sulle tante diseguaglianze che ancora ne costituiscono, purtroppo, uno dei tratti distintivi. Tramite l’innesto di cultura manageriale vogliamo agevolare l’avvio di un rapporto virtuoso tra le imprese e il territorio, con la convinzione che quest’ultimo costituisca per l’impresa un vero e proprio vantaggio competitivo. Investire in ambiente, welfare e risorse umane, in managerialità, formazione, cultura, ricerca e innovazione rappresenta per l’impresa un’opportunità strategica imprescindibile. Nelle regioni del Nord-Ovest, dove Pil e livelli occupazionali sono su-

periori alla media del Paese, la chiave di successo di molte imprese in questi territori è proprio la presenza di manager. La tenuta e il successo di alcune imprese e di alcuni comparti è stata anche collegata alla presenza di figure qualificate, al ruolo strategico dei manager. Dobbiamo puntare a un terziario sempre più managerializzato che sviluppi business ad alto valore aggiunto, sempre più in sinergia con gli altri settori e in sintonia con il settore pubblico e tra i vari territori. Per arrivare a una società con rinnovate aspirazioni e capacità di crescere occorre conoscere a fondo territori e comunità, costruire una relazione a misura dei bisogni della persona, abbandonando la cultura del rancore che ostacola la ripresa del Paese. L’Italia deve valorizzare i propri talenti e le proprie energie migliori. Per Manageritalia vuol dire valorizzare il nostro contratto, i nostri manager. Come fare? Partire dalle ricchezze del territorio e tessere relazioni importanti con gli imprenditori locali. Andare a conoscere le imprese sul territorio, andare a parlare con loro di contratto collettivo e di tutti i benefici collegati alla sua applicazione, del welfare, della previdenza, offrire informazioni e sostegno. Ascoltare i bisogni in modo da non perdere il collegamento con la base, in modo da avere il contatto diretto con la realtà e non basarci sulla nostra percezione della realtà. Insomma, dobbiamo tornare anche un poco a fare il sindacato alla vecchia maniera, in modo da rendere più edotti gli addetti ai lavori, ma anche gli associati che non sempre capiscono l’importanza dei fondi di categoria e dell’intero pacchetto di tutele. Per tutelare l’occupabilità delle persone e valorizzare il capitale umano con protagonismo moderno, lavorando insieme per la crescita, lo sviluppo e la coesione sociale, ritorniamo a fare sindacato a km zero. Guido Carella guido.carella@manageritalia.it

NOVEMBRE 2018 GENNAIO/FEBBRAIO 2015

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Sommario Copertina  6 Voglio diventare... esponenziale!

40 Apprendisti a tempo indeterminato… anche in azienda

8 Intervista a Diego Gil Hermida Singularity University accende l’innovazione 12 Exponential: parola ai manager

Attualità 44 Riscaldamento globale: mezzo grado che conta 48 Manageritalia Mentor: quando il manager affianca una startup

16 A caccia di unicorni 19 Identikit degli over 60 italiani Risorse umane 20 Il valore dell’emotional leader Economia 24 Manovra finanziaria

50 Uno di noi Marco Carniello L’exhibition manager del lusso made in Italy RUBRICHE 28 Osservatorio legislativo

Lavoro 30 Fatturazione elettronica, sei pronto? Formazione 36 Come avere una memoria prodigiosa

52 Pillole di benessere

InfoMANAGER Manageritalia Pensioni 69 In pensione con la Rita AskMit risponde 72 Fatturazione elettronica Fasdac 74 Pratiche indirette: novità 2019 Assidir 78 Donazioni: perché una polizza può “salvarci” la casa Cfmt 80 Scuola di management 81 Gdpr, il regolamento europeo sulla privacy

53 Arte 54 Libri

è online su

55 Letture per manager 56 Lettere

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N. 11 NOVEMBRE 2018

LA RIVISTA DI MANAGERITALIA

EXPONENTIAL ECONOMY:

DALLE PAROLE AI FATTI

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Risorse umane

IL VALORE DELL’EMOTIONAL LEADER

MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DI MANAGERITALIA Federazione nazionale dei dirigenti, quadri e professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato Fondo assistenza sanitaria dirigenti aziende commerciali

Fondo di previdenza Mario Negri

CFMT Centro di formazione management del terziario

Associazione Antonio Pastore

Fasdac

PRATICHE INDIRETTE: NOVITÀ 2019 MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DEI DIRIGENTI, QUADRI ED EXECUTIVE PROFESSIONAL DEL TERZIARIO Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - Decreto Legge 353/03 (convertito in Legge 27/2/04, n. 46) art.1, comma 1 - DCB/MI -  2,20 (abbonamento annuo  16,50)

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VOGLIO DIVENTARE.. Organizzazioni e business esponenziali non sono chimere, ma il punto di riferimento di ogni attività di business attuale. Anche i manager guardano con interesse ed entusiasmo alla rivoluzione sottesa alle nuove tecnologie e ne individuano un punto focale per riprendere a crescere con forza. Un processo, quello in atto, che riguarda tutti e che in questo numero focalizziamo con un’indagine sui nostri manager e con il punto di vista di SingularityU Italy, della quale siamo stati partner nella recente tappa del Summit 2018. Una commu-

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.. ESPONENZIALE! nity che da anni diffonde le potenzialità della tecnologia a livello mondiale per la crescita economica e sociale, per il lavoro, il business, ma ancor più per la vita di tutti noi. E poi, sempre su questo numero, alcuni casi e aspetti concreti di quell’economia esponenziale che già da anni sono entrati stabilmente nelle nostre vite moltiplicando “esponenzialmente” i vantaggi. Allora dobbiamo diffondere il verbo e dargli corpo e sostanza nelle nostre azioni economiche e sociali per prendere il meglio e metterlo al servizio di tanti, tutti.

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SINGULARITY UNIVERSITY ACCENDE L’INNOVAZIONE Diego Gil Hermida, direttore e cofondatore della SingularityU Italy, ci racconta la storia e il successo di questa community di innovazione, che utilizza le tecnologie esponenziali per affrontare le grandi sfide dell’umanità e costruire un futuro di abbondanza per tutti senza più confini tra digitale e reale.

Diego Gil Hermida, co-fondatore della SingularityU Italy, divisione italiana di Singularity University.

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Cos’ha la Singularity University di singolare e a cosa deve il suo nome? «Singularity University è diversa dalle altre università perché non parla del passato, ma guarda al futuro, è “costruita sul futuro”. Deve il suo nome alla singolarità tecnologica che, secondo il cofondatore Ray Kurzweil, si manifesterà nel 2045: nel suo libro, The singularity is near, Kurzweil la definisce come il momento in cui “il progresso tecnologico raggiungerà una velocità tale da cambiare radicalmente il mondo per come lo conosciamo”. E possiamo fidarci perché, fino a oggi,

ben l’86% delle sue 147 “profezie” si sono rivelate corrette. A un certo punto, quindi, il progresso tecnologico accelererà oltre la capacità di comprensione e di previsione degli esseri umani. Quando raggiungeremo questo traguardo, l’intelligenza artificiale e quella biologica diventeranno connesse e saranno indistinguibili. È una previsione che potrebbe anche sembrare spaventosa per certi aspetti, ma Singularity University ha una visione positiva del progresso e della situazione che verrà a crearsi: usando le parole di Kurzweil, “la tecnologia e le macchine sono


parte della nostra umanità, le abbiamo create come un’estensione di noi stessi: ciò rende unici gli esseri umani”». Quindi non un’università classica, ma forse anche qualcosa di più? «È importante chiarire che – tecnicamente parlando – Singularity University (d’ora in avanti SU, ndr) non è un’università vera e propria, un’istituzione accademica tradizionale, come ce la si potrebbe figurare. SU è piuttosto una community di innovazione e cultura che utilizza le tecnologie esponenziali per affrontare le

grandi sfide dell’umanità e costruire un futuro di abbondanza per tutti. Con abbondanza – per dirla con le parole dell’altro cofondatore, Peter Diamandis – non intendiamo una vita di lussi, ma una vita di possibilità. Abbiamo identificato 12 grandi sfide dell’umanità, le cosiddette “Global grand challenges”, e crediamo che le tecnologie esponenziali costituiscano uno strumento straordinario per affrontarle. Pensiamo ai bisogni primari degli individui, della collettività e del pianeta, come l’accesso al cibo, all’acqua, all’energia. Poi al tema della sicurezza, dai disastri ambientali alla

«A un certo punto, il progresso tecnologico accelererà oltre la capacità di comprensione e di previsione degli esseri umani. Quando raggiungeremo questo traguardo, l’intelligenza artificiale e quella biologica diverranno connesse e saranno indistinguibili» salute. Insomma, sfide importanti e non rinviabili». Alla luce della vostra vision e della vostra mission, come operate? «Quello che vogliamo fare è aiutare le persone, nello specifico i

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Copertina manager, a capire come applicare le tecnologie esponenziali per ottenere una crescita economica nella propria azienda e, al tempo stesso, contribuire a determinare un cambiamento positivo nel proprio paese e nel mondo, poiché ormai siamo tutti strettamen-

«Singularity University non è un’istituzione accademica tradizionale, come ce la si potrebbe figurare. È piuttosto una community di innovazione e cultura che utilizza le tecnologie esponenziali per affrontare le grandi sfide dell’umanità e costruire un futuro di abbondanza per tutti. Con abbondanza non intendiamo una vita di lussi, ma una vita di possibilità»

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te interconnessi. A questo scopo SU ha creato una piattaforma collaborativa che consente alle persone e alle organizzazioni in tutto il mondo di imparare, fare rete e innovare attraverso tecnologie di accelerazione come intelligenza artificiale, robotica e biologia digitale. Per fare formazione abbiamo predisposto programmi, conferenze, laboratori di innovazione, acceleratori per aziende e startup, programmi a impatto sociale, contenuti e news online». Cosa si intende per tecnologie esponenziali, anche in termini di ricadute sull’innovazione e sulla vita economica e sociale? «Per introdurre le tecnologie esponenziali dobbiamo partire dalla Legge di Moore, il fondatore di Intel, che nel 1965 intuì che la capacità di calcolo dei circuiti

(quindi dei computer) cresce esponenzialmente, raddoppiando ogni due anni circa. Allo stesso modo, le tecnologie esponenziali sono quelle innovazioni che all’inizio crescono lentamente, poi accelerano così rapidamente da stravolgere nel giro di pochissimo tempo il nostro modo di vivere. L’esempio più semplice e immediato è rappresentato dagli smartphone. Sono device che si presentano come un concentrato di diversi dispositivi: macchina fotografica, lettore musicale, telefono. In pratica non sono altro che computer in miniatura, il cui costo diminuisce con l’aumento della loro diffusione, ormai endemica. Pensiamo poi all’intelligenza artificiale, alla robotica, alle biotecnologie, alle nanotecnologie, alla blockchain: sono tutte tecnologie esponenziali destinate


a diventare sempre più onnipresenti e a impattare sulla nostra vita, personale e professionale, sulle nostre attività quotidiane, dalle più semplici – penso al modo in cui acquistiamo prodotti o servizi, al modo con cui interagiamo con aziende e amministrazioni – alle più complesse, come le operazioni finanziarie o la medicina e la chirurgia». Perché aziende e manager sono il vostro target per eccellenza? Cosa deve e può fare un manager per essere promotore della tecnologia nell’ottica di migliorare il lavoro delle persone? «Le aziende oggi hanno sempre più responsabilità nei confronti del contesto nel quale operano, non possono considerarsi slegate dal sistema nazionale né da quello globale. Hanno perciò la straordinaria possibilità di fare innovazione e fare in modo che il loro successo si traduca in benefici per la collettività. Partendo dalle aziende, cerchiamo di amplificare il messaggio e massimizzare lo sforzo di far conoscere le tecnologie esponenziali al maggior numero possibile di persone». Ormai siete conosciuti in tutto il mondo o quasi: un’opera di evangelizzazione o anche di business? «Fino a poco tempo fa per studiare questi argomenti bisogna-

va andare in California e incrociare le dita: ogni anno l’Executive program Singularity University riceve 800 domande d’iscrizione ma ammette solo 80 persone. Quello che ha fatto SU è stato semplicemente pensare come un’organizzazione esponenziale e insediarsi in quei paesi che, grazie all’attività dei partner locali, sembrano ricettivi e dinamici, proprio come noi di SingularityU Italy. Principalmente la nostra attività riguarda l’executive education, cioè la formazione manageriale per le aziende (quindi a pagamento), ma in parallelo cercheremo anche di istruire il maggior numero possibile di persone sulle tecnologie esponenziali perché desideriamo che il cambiamento venga compreso e accolto. A questo proposito, una cosa importante che mi preme ricordare è che siamo una benefit corporation, come lo è Singularity University. Una benefit corporation è un’organizzazione che, oltre che per gli obiettivi di profitto, si impegna anche per avere un impatto positivo sulla società e sull’ambiente. A livello mondiale, la community di SU è presente in più di 110 paesi e include imprenditori, aziende, enti governativi e istituzioni accademiche. Con oltre 370 iniziative d’impatto al proprio attivo, sta concretamente portando un cambiamento positivo in numerosi ambiti,

tra cui salute, ambiente, sicurezza, istruzione, energia, alimentazione, spazio, accoglienza umanitaria, governance».

«Principalmente la nostra attività riguarda l’executive education, cioè la formazione manageriale per le aziende (quindi a pagamento),ma in parallelo cercheremo anche di istruire il maggior numero possibile di persone sulle tecnologie esponenziali, perché desideriamo che il cambiamento venga compreso e accolto» In Italia siete arrivati ufficialmente da poco. Come considerate il nostro paese dal punto di vista delle tecnologie esponenziali e dell’innovazione? «In realtà in Italia siamo arrivati almeno 3 o 4 anni fa ma, a livello locale, attraverso l’attività dei chapter, SingularityU Italy è nata formalmente solo quest’anno. L’Italia è ritenuto un paese dal grande potenziale, oltre che storicamente culla di innovazione e cultura: in molte presentazioni dei nostri docenti viene citato Leonardo da Vinci, stimato in tutto il mondo per il suo talento e la sua visionarietà, tenendo presente che alcune sue innovazioni hanno trovato applicazione dopo centinaia di anni». 

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EXPONENTIAL: PAROLA AI MANAGER Andare verso un modello di business e organizzativo exponential è un must anche per i manager delle aziende italiane. Questo quanto emerge da una recente indagine condotta da AstraRicerche su circa mille dirigenti intervistati Enrico Pedretti

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METÀ OTTOBRE, con un’indagine sviluppata da AstraRicerche per Manageritalia e SingularityU Italy, abbiamo testato il vissuto che i manager hanno del mondo exponential. Per exponential intendiamo quelle organizzazioni che hanno risultati (output) dieci volte superiori a quelli medi dei competitor, diventando motori del cambiamento delle regole del mercato in cui operano. Aziende che per ottenere questi risultati utilizzano differenti tecniche di organizzazione, si basano su modelli di business completamente nuovi (spesso innovativi o disruptive) e adottano “tecnologie di accelerazione”. L’innovazione di queste realtà è, quindi, sia interna (organizzazione) che esterna (modello di business). Di fatto, le organizzazioni esponenziali mirano a smaterializzare quello che solitamente è fisico “spostandolo” nel mondo digitale. Utilizzano risorse non proprietarie (non mirano ad avere risorse proprie ma cercano il più possibile di usare risorse disponibili di proprietà altrui) e danno il massimo valore all’informazione come asset aziendale (big data). Hanno tempi di time to market molto inferiori alle organizzazioni classiche e, che siano di piccole o grandi dimensioni, hanno notevole agilità nel generare nuove idee, valutarle, attuarle e migliorarle.

Organizzazione esponenziale, avanti tutta Per i quasi mille dirigenti intervistati il concetto di organizzazione esponenziale è abbastanza sconosciuto. Spontaneamente solo un quarto (26%) sa bene di cosa si tratta, mentre il 23% lo conosce solo per nome e il 51% non ne ha quasi mai sentito parlare. Una volta puntualizzato il concetto, però, quasi tutti (95%) ritengono il tema interessante e meritevole di un serio approfondimento (94%), valido e utile anche per il loro business (85%). Solo un quarto degli intervistati lo legge come l’ennesimo nuovo modello aziendale destinato a restare di nicchia, non applicabile alla grande massa delle aziende.

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Per exponential intendiamo quelle organizzazioni che hanno risultati dieci volte superiori a quelli medi dei competitor, diventando motori del cambiamento delle regole del mercato in cui operano L’approvazione del modello exponential è una convinzione forte che i manager motivano in modo chiaro. Infatti, dicono che le aziende che fanno dei dati uno dei loro asset fondamentali sono destinate al successo (93%) e le tecnologie di accelerazione, come l’intelligenza artificiale, la robotica ecc., possono essere applicate in moltissimi settori, i più vari, e oggi ancora digiuni (92%).

Come impatta sui modelli di business Forte anche la visione circa l’impatto sul cambiamento dei modelli di business che, sempre per il 90% circa, in molti settori vedrà in difficoltà chi non li cambia ed è quasi sempre possibile, ben oltre quello che avviene oggi in Italia. Solo il 29% ritiene sia difficile o impossibile perché mancano spazi di innovazione su questo fronte.

Non negano poi la sfida con i newcomer. Infatti, pur riconoscendo vantaggi fiscali e di agilità alle nuove aziende (82%), dicono anche che quelle di grandi dimensioni e consolidate possono applicare modelli organizzativi agili (64%). Riconoscono poi che, rispetto ai nuovi entranti, il time to market è un limite e un problema per tante aziende consolidate (91%) e l’idea di utilizzare risorse non proprietarie è uno dei cambiamenti di forma mentis più difficili da affrontare (77%).

Aziende italiane nella top 100 mondiale? I manager non escludono assolutamente da questa rivoluzione la nostra economia, tant’è che la metà di loro afferma che nei prossimi anni ci saranno varie aziende italiane che adotteranno il modello delle organizzazioni esponen-

ziali (46%) e che entro tre anni una o più aziende italiane saranno inserite nella top 100 mondiale di queste aziende (50%).

Una sfida da cogliere E la sfida è aperta e la si vuole cogliere davvero, visto che l’85% afferma che vorrebbe lavorare in un’azienda che adotta il modello exponential e che ritiene ancora più sfidante, interessante e appassionante applicarlo alle aziende classiche e consolidate, stravolgendone organizzazione e business model (83%). Anche se ammettono che per un’organizzazione classica e consolidata è difficile evolvere verso questi nuovi modelli (82%). Uno su due ritiene che queste organizzazioni esponenziali possano nascere e proliferare solo dove il digitale è l’elemento determinante. Mentre solo uno su tre (38%) ritiene che

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L’APPLICABILITÀ DEL MODELLO DELLE ORGANIZZAZIONI ESPONENZIALI SULLE AZIENDE ITALIANE 0%

20%

40%

60%

100%

Vorrei essere parte di un’azienda che abbraccia il modello delle ExO (organizzazioni esponenziali)

85,1%

La sfida interessante e appassionante è applicare il modello ExO alle aziende classiche e consolidate, stravolgendone organizzazione e business model

83,4%

È difficile per un’organizzazione classica e consolidata evolvere verso una ExO Le ExO possono nascere e fiorire solo nei settori in cui il digitale è l’elemento determinante, non un modello applicabile per tutte le aziende L’Italia ha un tessuto di aziende (dei settori secondario e terziario) particolarmente adatto al fiorire di ExO

Per rendere un’azienda decisamente superiore ai competitor bisogna arrivare sul mercato in tempi rapidi, definire in modo chiaro il business model, creare una community di clienti, collaboratori e/o partner che sia un driver dello sviluppo aziendale, avere un’idea dirompente, in grado di moltiplicare in modo esponenziale i risultati classici

l’Italia abbia un tessuto di aziende (dei settori secondario e terziario) particolarmente adatto al fiorire di queste organizzazioni esponenziali.

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80%

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81,9%

47,3%

37,7%

Perché applicare il modello exponential Parlando di cosa serve, anche in Italia, per il successo di un’azienda, per renderla decisamente superiore ai competitor, hanno le idee chiarissime. Su tutto prevale: arrivare sul mercato in tempi rapidi, anche con una proposta non perfetta, da migliorare poi dialogando con il cliente (74%); definire in modo chiaro il business model (73%); creare una community di clienti, collaboratori e/o partner che sia un driver dello sviluppo aziendale (71%); avere un’idea dirompente, in grado di moltiplicare in modo esponenziale i risultati classici (70%). E, sempre per la

maggioranza, il 60% circa, serve avere un massive transformative purpose (Mtp) – che non è semplicemente una vision aziendale, ma uno scopo molto più ampio e ambizioso (per Google è “organize the world’s information”) – e avere un team di base ristretto, di pochi esperti di massima qualità e davvero visionari.

Come i manager vedono la propria azienda Per chiudere, abbiamo chiesto come i manager vedono la loro azienda oggi: solo per il 20% segue almeno in parte il modello dell’organizzazione esponenziale, mentre il 49% ritiene che potrebbe adottarlo nei prossimi tre anni. Insomma, anche se questo è il campione di un’élite, di quelle aziende che hanno una struttura manageriale con dirigenti all’interno e dimensioni non piccolissime, possiamo ben sperare che anche la nostra economia entri a pieno titolo nell’era esponenziale, creando sviluppo, occupazione e retribuzioni in linea e proporzionali. Certo, forse servirebbe non lasciare indietro le tante pmi che sono l’ossatura della nostra economia, e qui il cambio di mentalità deve essere veramente disruptive, anche per cominciare a considerare l’indispensabile presenza di manager esterni alla famiglia dell’imprenditore. 


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A CACCIA DI UNICORNI Il modello per eccellenza dell’organizzazione esponenziale: come dar vita a business che puntano su forte crescita in tempi rapidi e innovazione intercettando le richieste del mercato Davide Mura

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E TECNOLOGIE DIGITALI hanno modificato il panorama del business del 21esimo secolo e hanno conosciuto la massima espressione in particolari strutture organizzative. Stiamo parlando dei cosiddetti unicorni, ovvero startup che in tempi rapidissimi hanno preso il decollo, sono in grado di dematerializzare ciò che un tempo era fisico e creano nuovi prodotti con importanti profitti in pochi mesi o, addirittura, settimane. I processi industriali tradizionali stanno cedendo il passo a nuovi modelli più dinamici, in grado di offrire opportunità a imprenditori lungimiranti basandosi su sei fasi distinte: digitalizzazione, seduzione, distruzione, demonetizzazione, dematerializzazione e democratizzazione. I prodotti e i servizi coinvolti in questo processo hanno un tratto distintivo: si sviluppano in modo esponenziale anziché lineare, catturando l’attenzione degli utenti prima di distruggere aziende e interi comparti industriali. Qualcosa che era costoso e fisico diventa un’app che richiede un dollaro per essere scaricata sul celluare. Un esempio evidente è quello di giornali e cd. Le industrie dell’intrattenimento e dei media stanno ancora affrontando le conseguenze della digitalizzazione, mentre tentano di trasformare e aggiornare vecchie pratiche di un’epoca ormai passata. Ma i media sono solo uno dei settori trasformati dalla digital economy, che oggi abbraccia medicina, industria manifatturiera e altri ancora. Nel 1996 Kodak aveva una capitalizzazione di mercato di 28 miliardi di dollari con 95.000 dipendenti. La società non ha prestato sufficiente attenzione a come la digitalizzazione stava cambiando il mondo della fotografia. Risultato? Catastrofico: nel 2012 fallisce. Nello stesso anno Facebook acquisisce per 1 miliardo di dollari Instagram, un’applicazione di condivisione di foto digitali che all’epoca era una startup con 13 dipendenti fondata solo 18 mesi prima.

I segreti del successo Nell’era della creazione di valore in tempi rapidi, l’emblema è dunque l’unicorno, creatura mitologica affascinante, misteriosa, sfuggente. Ma quali sono i “segreti” che permettono agli unicorni di crescere così in fretta? Nel libro Exponential organizations: why new organizations are ten

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times better, faster and cheaper than yours (and what to do about it) di Salim Ismail, Michael S. Malone e Yuri van Geest vengono commentati i risultati di una ricerca guidata da Michael Schuurman. Allo stesso tempo si offre una guida sintetica per dare vita agli unicorni. Un’analisi di dozzine di startup ascrivibili a questa categoria ha evidenziato la rapidità dei processi (di produzione, manageriali, di comunicazione ecc.) come un fattore costitutivo. Ad esempio, aziende del Cpg (Consumer packaged goods) come Johnson & Johnson o Procter & Gamble impiegano circa 300 giorni per passare da una nuova idea a un prodotto su uno scaffale di Walmart, mentre Quirky, una organizzazione esponenziale (ExO), appena 29 giorni. La ricetta segreta sembra essere un acronimo, Mtp, Massive transformative purpose, che sfrutta la comunità, implementa gli algoritmi in modo aggressivo e utilizza lo staff/i beni su richiesta per superare i confini organizzativi. Ma quali sono a livello globale gli unicorni? Tra i primi 10 individuati nello studio troviamo GitHub, Airbnb, Uber, Indiegogo, Google, Pinterest, Kaggle, Tumblr, Quirky, Shapeways. Alcune di queste sembrano far parte da tempo della nostra vita, ma la stragrande maggioranza delle organizzazioni esponenziali non ha più di dieci anni. E le aziende menzionate sono di fatto ancora startup, non società mature. In quali settori operano gli unicor-

ni? Principalmente nel social, blogging, messaging, e-commerce, finanza, It & Cloud, giochi/intrattenimento e, infine, staff on demand.

Come far nascere un unicorno esponenziale: 10 consigli Per dare vita a un unicorno non occorrono parole magiche o strane alchimie, ma linee guida ben precise sintetizzabili in 10 punti.

2⃣ Creare community pertinenti

(vedi Meetup). La community DIY Drones di Chris Anderson è un ottimo esempio: partecipano oltre 50.000 appassionati di droni. Nelle aziende più avanzate la comunità guida il lavoro ma non lo scopo.

1⃣ Individuare uno scopo trasformativo (Mtp), tutte le ExO hanno una mission chiara.

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3âƒŁ Una squadra fondatrice, costi-

Un modo rivoluzionario di fare business

tuita idealmente da 4 persone, ovvero un visionario, un esperto di user experience, un ingegnere brillante e un esperto di business/finanza.

4âƒŁ Un’idea rivoluzionaria, in gra-

do di offrire un miglioramento di 10 volte rispetto a quelle standard. Non si tratta di trovare subito un’idea centrale, ma lo spazio del problema.

un design approssimativo e un’interazione con l’utente discutibile. Alla fine hanno avuto successo grazie a un utilizzo intelligente dei dati dei clienti.

5âƒŁ Un modello di business can- 7âƒŁ Canali di marketing e di venvas (Lean startup) con partnership, canali di commercializzazione, Usp (unique selling proposition) ecc. Molte startup oggi offrono nuovi modelli di business per competere con le aziende legacy (costituite da una precedente), come ad esempio Netflix.

dita consolidati. Groupon ha impiegato 18 mesi per ottenere l’impronta commerciale e di marketing giusta in una città e poi l’ha replicato in dozzine di altre città .

8âƒŁ Funzioni operative dirette al di fuori dell’organizzazione principale. Ad esempio la corrispondenza di Uber tra guidatore e passeggero non è gestita dal team principale.

9âƒŁ Una piattaforma. ExO di suc6âƒŁ Prodotto minimo vitale. Qual

è lo spazio minimo necessario che permette di entrare nel mercato e ottenere feedback dagli utenti? Molti prodotti web di successo come Twitter, Foursquare e Facebook sono partiti con difetti come

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Le organizzazioni potenziali o unicorni rappresentano un modo nuovo e rivoluzionario di fare business. Internet per la prima volta in assoluto ha consentito alle aziende di ridurre esponenzialmente il costo della domanda attraverso il marketing online e il referral marketing (Waze ha raggiunto quasi 100 milioni di utenti con il passaparola e accede al Gps di ciascuno per fornire previsioni precise dal traffico), anche in modo insolito, ad esempio tramite WhatsApp.

cesso (Apple, Google, Amazon) sono tutte piattaforme. Le aziende che non lo sono diventate (Yahoo, Blackberry, Nokia) sono finite nei guai.

đ&#x;”&#x; Assenza del costo marginale

della fornitura. Il costo marginale della fornitura generalmente non aumenta all’aumentare dei prodotti/servizi.

I vecchi unicorni possono imparare dai nuovi Mentre la maggior parte degli unicorni/ExO sono giovani, un’azienda di grandi dimensioni affermata da decenni può utilmente seguire queste best practice. C’è chi afferma che tutte le grandi aziende saranno costrette ad adottare questo approccio. Forse l’unicorno piĂš vecchio a galoppare sull’arcobaleno del business è oggi Apple: sfruttando la sua piattaforma, il design e una gestione della supply chain efficace per fornire margine, sta entrando nelle legacy company creando miliardi di dollari. î ­


Scarpino, amministratore delegato di

d’Italia, perlopiù dinamici, curiosi,

Doxa. E rilancia: «I più vogliono appro-

moderni... E, a sorpresa, digitali. A foto-

fittare dell’opportunità offerta da una

grafarli è Doxa che, in occasione del Sin-

disponibilità di tempo maggiore per

gularityU Italy Summit 2018, ha passato al

coltivare le proprie relazioni, realizza-

vaglio usi e costumi dei senior scoprendo

re ambizioni e progetti rimandati in

uno status quo molto distante dallo stere-

passato e, perché no, sentirsi social-

otipo di “anziani”, intesi come categoria

mente utili con piccoli lavori per la

debole e/o di cui prendersi cura. Un target

comunità o, ancora, attività di volon-

reso attivo e dinamico da un mix di fattori

tariato».

IDENTIKIT DEGLI OVER 60 ITALIANI

S

ono 13,7 milioni. Sono i 60-80enni

oggettivi e da attitudini mentali.

QUI TRE FATTORI CHIAVE

L’IMPORTANZA DELLA TECNOLOGIA

1. Benessere psico-fisico: ben il 75%

La quasi totalità degli over 60 ha un cel-

degli intervistati dichiara di avere uno

lulare e nel 48% dei casi si tratta di uno

stato di salute soddisfacente, con ad-

smartphone. In altre parole: ci sono oltre

dirittura un 19% che arriva a definirlo

6 milioni di device collegati a Internet in

“ottimo”;

mano ai senior. Il 39% dei senior possiede

2. Autonomia a 360 gradi: l’88% degli

e usa abitualmente un pc e un ulteriore

italiani over 60 è solito svolgere da

10% opta per il tablet. Il ricorso a email e

solo visite mediche ed esami, l’86% si

social network, Facebook in primis, è

occupa direttamente della spesa di

all’ordine del giorno, rispettivamente per

molto utile poter parlare con i medici da

tutti i giorni e l’84% esegue in auto-

il 39% e il 24% degli intervistati. Non solo.

casa, visualizzando i loro volti e gli esami

nomia i lavori domestici di uso quoti-

Chi è collegato a Internet nel 40% dei

fatti e il 48% indosserebbe volentieri brac-

diano. Non solo. Il 64% dei senior fa

casi è solito leggere le notizie d’attualità

cialetti in grado di rilevare le principali

attività fisica regolare, percentuale

online, nel 29% guarda i video su YouTube

funzioni vitali. Ancora: il 50% vorrebbe

che si attesta al 55% tra i 76-80enni;

e nel 20% consulta le app e/o i siti dedi-

avere dei sensori in casa per la gestione

3. Focus sulla socializzazione: famiglia

cati ai propri hobby. In generale, gli uomi-

delle utenze e la sicurezza. «In generale

e amici hanno un’importanza strategi-

ni sono sensibilmente più attivi online ri-

tra gli over 60 vi è una fiducia spiccata

ca per gli over 60. Il 71% vive con il

spetto alle donne. Anche l’età è un fattore

nell’innovazione digitale» riassume Vilma

proprio partner (moglie o marito),

discriminante: se l’80% dei 60-65enni

Scarpino. E cita un dato per tutti: «Per il

l’85% ha figli e il 65% nipoti. Poco

svolge almeno un’attività online, la quota

43% degli intervistati la tecnologia e le

meno della metà vede o sente i figli

scende al 52% tra i 71-75enni e al 37% tra

sue molteplici applicazioni migliorano e

tutti i giorni. Per quel che concerne gli

i 76-80enni.

miglioreranno sempre più la qualità della

amici, poi, il 41% è solito incontrarli

vita di tutti noi». Infine, qualche curiosità:

spesso. «Al di là del singolo dato, quel-

INTERESSI HI-TECH

due su 3 conoscono Google, Amazon e la

lo che emerge dalla ricerca è che gli

Salute e sicurezza sono le aree di maggio-

tecnologia wi-fi. È un’ottima base di par-

over 60 vogliono sentirsi se stessi no-

re interesse in ambito tecnologico per gli

tenza per costruire la progettualità digita-

nostante l’età che avanza» dice Vilma

over 60 digitali. Il 57% infatti troverebbe

le al servizio dei senior italiani.

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Risorse umane

CONDURRE CON IL CUORE

IL VALORE DELL’EMOTIONAL LEADER Verso nuove forme di leadership Valeria Cantoni Presidente di ArtsFor

20

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E

MOTIVAMENTE idioti. Ce ne sono, molti. Intelligentissimi campioni del calcolo, dell’economia e anche del management, ma analfabeti in campo emotivo, sono molti anche tra i manager, dal momento che l’intelligenza del cuore non è mai stata una dote particolarmente sviluppata, educata e valorizzata nelle business school pre e post boom economico. La cultura occidentale ha scelto lo sviluppo dell’intelligenza cognitiva e ha fatto della mente e del logos la propria coppia reale, ignorando che le emozioni sono alla base di ogni comportamento umano. D’altronde, fin dalle scuole elementari si incentiva la logica, l’eccellere come individui, il non fare errori, il dare giudizi ed essere giudicati. Il modello dell’insegnamento scolastico è lo stesso di quello ideato per la fabbrica della rivoluzione industriale. La disposizione dei banchi privilegia la cultura dell’insegnamento unidirezionale e gerarchico: menti che non sanno

L’ qu

#RICONOSCIMENTO Saper riconoscere ed essere riconosciuti. Il ruolo come sistema complesso di aspettative

#ST

L’autorevole trasmettere molto p

#IL LEADER “GENTILE” Le riflessioni da Nobel sulla Spinta Gentile e il “Paternalismo libertario “declinati sulla gestione dei gruppi.

vanno riempite da chi sa, a prescindere da ciò che desiderano sapere. La gerarchia è disegnata come le piramidi e le piramidi come il corpo umano stilizzato, la testa in alto, chi pensa, il resto a scendere, come le cascate, dove l’acqua va solo in giù e non può salire. Allo stesso tempo però si parla di quanto le imprese abbiano bisogno di persone creative, problem solver, persone che sappiano lavorare in gruppo, positive al cambiamento. Una contraddizione dalla quale si esce a fatica.

Una nuova cultura dell’apprendimento Il modello di leadership fondato sul dominio assoluto dell’intelligenza cognitiva e su una cultura basata sull’autoritarismo, che ha


#01

#BAD NEWS

’intelligenza emotiva è un alleato uando si devono comunicare delle cattive notizie.

#02

Questione di Autorevolezza. Come si fa a essere un Emotional Leader

?

TART WITH WHY

ezza è parente della capacità di senso. Si nutre del “perché”, più che del “che cosa”…

#COME ESSERE LEADER QUANDO NON SI HANNO RISPOSTE?

Che cosa significa esercitare una Leadership Inclusiva

?

#02 #03

Emotional Safety. Come trasformare un gruppo passivo in un gruppo attivo

#RESPONSABILITÀ

Elementi di linguaggio non verbale per riconoscere gli stati emotivi degli altri

Come vuoi che si sentano le persone intorno a te?

#LA MENTE NON È EMPATICA Quali barriere mettiamo in atto per difenderci dalle nostre e altrui emozioni?

#CON CHI HO A CHE FARE? Riconoscere le diversità emotive e caratteriali per avere a che fare con le persone

?

#PARTECIPAZIONE La partecipazione che sia di un collega o di un cliente non accade. Come si progetta la partecipazione?

#EMOTIONAL SAFETY

In contesti incerti governare con le domande è più autorevole che improvvisare risposte. Ma che cosa vuol dire governare con le domande?

generato milioni di persone emotivamente analfabete, ha funzionato bene per molto tempo. Ma oggi, in Italia e nel mondo anglosassone (modello del modello), mentre nelle scuole aumentano a dismisura i bambini “affetti” da disturbi specifici dell’apprendimento (quelli che colorano fuori dalle righe e fanno confusione nelle verifiche a crocette), nelle organizzazioni i manager si sentono spesso inadeguati, confusi, non sanno far fronte ai conflitti interni. Questo accade perché nessuno si è preoccupato, né a scuola né all’università, né tanto meno nell’organizzazione, di insegnare a riconoscere, gestire le emozioni proprie e altrui, e sviluppare un sistema di conoscenza basato anche sulla capacità di lavorare bene insieme.

#COSA NON DICONO LE PAROLE

“Siamo il terreno su cui crescono i nostri discepoli”

L’intelligenza sociale o ce l’hai o nessuno te la insegna.

Autorità e leadership: un modello in crisi Le prime a rendersi conto che è ora di prendere provvedimenti sono le organizzazioni ad alto tasso di innovazione, in cui è entrato del tut-

to in crisi il modello manageriale basato sull’autorità. Sulla figura del leader forte, dell’“uomo che non deve chiedere mai” (a cui purtroppo anche molte donne si sono adeguate). Su chi rimuove i conflitti interni pensando che non incidano sulla performance delle persone. Su chi sa perché tutto è già

Feedback negativi Una leadership emotivamente intelligente consiste anche nella capacità di dare cattive notizie in modo comunque generativo per il gruppo e per le persone.  Fornisci feedback regolarmente, non solo in situazioni critiche  Spiega perché stai dando un feedback negativo  Spiega quale impatto negativo sta avendo sull’organizzazione il motivo del feedback negativo  Il feedback è un dialogo: chiedi se sei stato chiaro e cerca sempre di comprendere la posizione del tuo interlocutore  Chiedi poi che impatto emotivo ha sull’interlocutore il tuo feedback

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Risorse umane

Condurre con il cuore Dopo i workshop sull’ascolto e sulla gestione dei conflitti, Cfmt, in collaborazione con ArtsFor, ha voluto creare con questo nuovo ciclo uno spazio che fosse un’occasione di incontro, di confronto e dialogo per sviluppare maggiore autorevolezza grazie all’empatia e migliorare le relazioni e le performance, ovvero il modo attraverso il quale vengono raggiunti i risultati in un contesto organizzativo. Qual è il vero significato dell’intelligenza emotiva? A cosa serve, quando e come usarla e come metterla al servizio di sé e del gruppo di lavoro? Il primo incontro vuole essere una presa di coscienza sul valore reale dell’intelligenza emotiva e sul suo vero significato cercando di scardinare alcuni luoghi comuni. Nel secondo appuntamento si parla di autorevolezza: come si fa a essere un emotional leader? Il terzo incontro affronta il tema dell’emotional safety e di come, attraverso questo approccio, si possa trasformare un gruppo passivo in un gruppo attivo. Quando un contesto è “emotional safe” le persone si fidano l’una dell’altra e liberano spazio ed energie a lavorare bene e in modo generativo. E più che mai questo è il momento per liberare energie positive! Il prossimo appuntamento:

Emotional Safety - Milano Cfmt, 11 dicembre - 9-13 Per maggiori informazioni: Luisa Panariello - lpanariello@cfmt.it - 02 5406311 Valentina Chiaramonte - vchiaramonte@cfmt.it - 06 5043053

Ascolto, empatia, intelligenza del cuore, autorevolezza, capacità di ispirare gli altri a partire da ciò che li motiva, capacità di creare un ambiente emotivamente sicuro sono le qualità di un nuovo tipo di leader che poco ha a che fare con i modelli da manuale e molto con la sensibilità e la consapevolezza di essere sempre “in relazione con”

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scritto. In mancanza di risposte certe, in un contesto dove ciò che funzionava prima non funziona più, in presenza di una generazione di giovani che non riconoscono più l’autorità in quanto tale per la posizione che ricopre, in questo contesto di mercato instabile e opaco, è divenuto fondamentale per i manager imparare a fare domande giuste. Allo stesso tempo è cruciale ascoltare i propri collaboratori prima di dire loro cosa si deve fare (dal momento che a volte non lo si sa), raccogliere idee trasversali per trovare soluzioni nuove, far circolare le idee e le pratiche, aprire nuove finestre di senso là

dove il senso non lo si trova più in ciò che prima sembrava ovvio.

Competenze Stem lasciano il posto all’empatia Tra le otto qualità più importanti dei migliori dipendenti di Google le competenze di Stem (Science, technology, engineering and mathematics) arrivano ultime. Ai primi posti troviamo: essere un buon coach, comunicare e ascoltare bene, possedere intuizioni sugli altri, avere empatia e sostegno per i propri colleghi, esercitare critical thinking e problem solving, essere in grado di creare connessioni attraverso idee complesse.


Ascolto, empatia, intelligenza del cuore, autorevolezza, capacità di ispirare gli altri a partire da ciò che li motiva (e non solo motiva il manager), coraggio nel mostrare le proprie fragilità, capacità di creare un ambiente “emotional safety”, emotivamente sicuro, sono dunque le qualità di un nuovo tipo di leader che poco ha a che fare con i modelli di leadership da manuale e molto con la sensibilità e la consapevolezza di essere sempre “in relazione con”. Le imprese si internazionalizzano, nelle organizzazioni iniziano a entrare i millennials, alla catena di comando ora ci sono finalmente

anche le donne, mentre fuori il mercato spinge e, come dice Simon Sinek nel suo libro Partire dal perché. Come tutti i grandi leader sanno ispirare collaboratori e clienti (Franco Angeli editore), “è molto difficile trovare oggi sul mercato un prodotto o un servizio che i clienti non possano comprare da qualcun altro all’incirca allo stesso prezzo, della stessa qualità, con lo stesso livello di servizio e con le stesse caratteristiche”. Dunque, bisogna fermarsi e farsi domande molto serie: quello che ho imparato, nel modo in cui l’ho imparato, è sufficiente? Vale ancora? Come posso motivare le

persone che lavorano con me anche in presenza di scarsi risultati, di crisi e assenza di una direzione certa? Da dove devo partire per attuare un cambiamento, prima di tutto in me? Tra le principali caratteristiche di coloro che hanno un’alta intelligenza emotiva viene individuato l’essere perenni apprendisti, lifelong learners che costantemente sentono il bisogno di crescere, di farsi domande, di imparare cose nuove e in nuovi modi, persone disposte a cambiare le loro idee, spesso vecchie, per aprirsi a idee nuove che possono funzionare meglio. 

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Economia

MANOVRA FINANZIARIA Approvata la legge di bilancio 2019 dal consiglio dei ministri. Dal reddito di cittadinanza ai decreti fiscale e semplificazione, ecco tutte le principali misure della manovra da 37 miliardi Carla Panizza responsabile centro studi Manageritalia

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P

RIMA di approfondire i contenuti della manovra finanziaria, non possiamo non parlare della sua bocciatura da parte dell’Unione europea. La Commissione Ue ha deciso il 23 ottobre di respingere il Documento programmatico di bilancio e ha dato tre settimane di tempo al governo italiano per fornirne uno nuovo allineato alle regole europee sugli obiettivi di deficit nominale e strutturale. L’Italia, infatti, seppur sollecitata dall’Europa, non ha fatto marcia indietro sui contenuti della manovra per la violazione della regola del debito. L’Esecutivo comunitario non ha ritenuto sufficiente la risposta alla lettera inviata dall’Italia e ha dato tempo al governo di apportare le necessarie modifiche entro il 13 novembre, pena l’avvio di una procedura per deficit che può portare in ultima analisi fino all’adozione di sanzioni economiche. Ove ciò dovesse verificarsi, si tratterebbe di un’iniziativa senza precedenti per la Commissione europea, che non ha mai aperto una procedura per debito eccessivo nei confronti di un

paese membro. La possibilità di respingere una legge di bilancio è stata infatti introdotta nel 2013 e fino ad ora non era mai stata usata. Adesso bisogna affrontare la reazione dei mercati, il giudizio non troppo buono delle agenzie di rating, la crescita dello spread oltre ogni livello di guardia. Inoltre, nonostante le rassicurazioni sulla volontà di ancorarsi all’euro, in Europa prevale lo scetticismo. Si trasmette ai mercati l’immagine di un Paese in bilico, nel quale parole e fatti sono in contraddizione. Certo è che l’esecutivo si prepara a fronteggiare momenti difficili sul piano economico e internazionale. La sfida principale per il Paese resta dun-


que quella di generare una crescita elevata e sostenibile.

La Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza Con la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza presentata il 27 settembre, il governo ha aggiornato il quadro programmatico di finanza pubblica per il periodo 2019-2021 rispetto a quello contenuto nel Documento di economia e finanza dello scorso aprile (Def 2018). Il Documento è fondamentale, in quanto sulla base degli orientamenti programmatici esposti nella Nota il governo presenta poi il disegno di legge di

bilancio, la manovra per l’anno successivo. La Nota dichiara collegati alla decisione di bilancio alcuni disegni di legge a cui è demandato il compito di porre in essere gli interventi specifici necessari per il conseguimento degli obiettivi programmati. Pur essendo leggi ordinarie, i disegni di legge collegati godono di un trattamento preferenziale riguardo i tempi e i modi di approvazione al fine di renderne più spedito l’iter. A proposito, al momento il consiglio dei ministri ha approvato un disegno di legge che prevede interventi per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni

e la prevenzione dell’assenteismo. L’obiettivo delle nuove norme dovrebbe essere quello di individuare soluzioni concrete per garantire l’efficienza della pubblica amministrazione, il miglioramento immediato dell’organizzazione amministrativa e l’incremento della qualità dei servizi erogati ai cittadini.

La legge di bilancio Il consiglio dei ministri del 15 ottobre ha approvato il disegno di legge relativo al bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e al bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 (http://bit.ly/ dir11-18-bilancio). Ad oggi, alcune delle disposizioni

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Economia di seguito descritte saranno inserite nel disegno di legge di bilancio, altre in appositi disegni di legge ad esso collegati. Sarà una manovra da 37 miliardi di euro. Nel 2019, il disavanzo sarà pari al 2,4% del pil contro lo 0,8% assicurato negli anni scorsi dall’Italia. Gran parte delle risorse stanziate serve per sterilizzare le clausole di salvaguardia, un impegno preso negli anni scorsi dal governo italiano con l’Europa in cambio di maggiore flessibilità nel bilancio pubblico. Come preannunciato, superamento della legge Fornero, reddito (e pensione) di cittadinanza e flat tax sono contenute nel provvedimento.

PENSI

ONI D

’ORO

Reddito di cittadinanza Le risorse stanziate per finanziare il Reddito di cittadinanza, una misura universalistica di sostegno al reddito, ammontano a 9 miliardi di euro e dovrebbero andare a beneficio di 6,5 milioni di persone. Il sussidio dovrebbe partire da marzo, contestualmente a una (complicata e lunga) riforma dei centri per l’impiego. Sarà pari ad almeno 780 euro mensili e andrà a chi accetta di partecipare a corsi di formazione o di prestare 8 ore a settimana per i lavori socialmente utili. Le pensioni minime saranno aumentate fino a 780 euro, con una differenziazione tra chi è proprietario di un immobile e chi non lo è.

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Flat tax Con la flat tax per partite Iva e piccole imprese si estendono le soglie minime del regime forfettario fino a 65mila euro, prevedendo un’aliquota piatta al 15%. In pratica, ci sarà un’estensione del già esistente regime dei minimi, che prevede appunto una tassazione ridotta del 15% (sostitutiva di Iva, Irpef e addizionali) a chi guadagna meno di 30mila euro.

Quota 100 Una delle principali misure della manovra è l’abrogazione dei limiti

di età per i pensionamenti previsti dalla legge Fornero, con l’introduzione della “quota 100”. Si tratta di un sistema che consente di andare in pensione quando la somma dell’età anagrafica e quella degli anni di contributi raggiunge appunto il valore di 100. Potrà congedarsi dal lavoro, ad esempio, chi ha 62 anni e almeno 38 anni di contributi. Il governo vuole che tutti i potenziali beneficiari della riforma vadano in pensione prima affinché al loro posto siano assunti giovani. Eppure la riforma Fornero era considerata dalla Commissione Ue la vera assicurazione sulla


Manager per l’innovazione

T A L

F

sopra i 4.500 euro mensili, in modo da rimodulare i trattamenti pensionistici più elevati e renderli più equi in considerazione dei contributi versati”. Come si vede, permane l’equivoco di fondo sul criterio (monte contributivo vs età pensionamento) con cui realizzare tale “rimodulazione”. Stiamo valutando anche altri aspetti previsti nella prossima legge di bilancio per poter dare un giudizio complessivo sulla manovra.

I decreti legge fiscale

I decreti legge fiscale e semplificazione sostenibilità di medio-lungo periodo dei conti pubblici italiani. Per le donne si proroga l’Opzione donna che permetterà alle lavoratrici con 58 anni, se dipendenti, o 59 anni, se autonome, e 35 anni di contributi, di andare in pensione.

Manager per l’innovazione Tra le novità annunciate, come da tempo chiesto dalle organizzazioni che rappresentano la dirigenza, si investe sull’innovazione tecnologica, con incentivi fiscali importanti per tutte le imprese che assumeranno un manager dell’innova-

zione altamente qualificato. Viene riconosciuto che per dare sostegno alla crescita delle piccole e medie imprese italiane è necessaria una dotazione di managerialità funzionale proprio alla competitività del Paese. Vedremo come la legge di bilancio saprà dare concretezza a tale positivo intendimento di valorizzazione del ruolo manageriale, una valorizzazione che invece è negata quando parliamo di pensioni.

Pensioni d’oro Si interviene sulle “pensioni d’oro,

Costituiscono poi parte integrante della manovra di bilancio anche due decreti legge. Il decreto legge fiscale (23 ottobre 2018, n. 119) che introduce disposizioni urgenti in materia fiscale e finanziaria, tra cui la cosiddetta pace fiscale, in realtà un diseducativo condono vero e proprio che premia gli evasori. Un’ulteriore beffa per coloro che, come la categoria dei manager, sono tra i maggiori contribuenti dello Stato. Invece di porre in essere iniziative serie di contrasto all’evasione per garantire un consistente recupero di risorse, si parla di rottamazione ter, stralcio dei debiti, definizione agevolata (http://bit.ly/DL-fiscale). Il decreto legge sulla semplificazione che introduce disposizioni per la deburocratizzazione, la tutela della salute, le politiche attive del lavoro e altre esigenze indifferibili, come i fondi per Genova. 

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OSSERVATORIO LEGISLATIVO a cura di Manageritalia

osservatorio

VIOLENZA E MOLESTIE SUI LUOGHI DI LAVORO

D

La normativa italiana sul tema della violenza e molestie sui luoghi di lavoro è molto avanzata. Nell’ultima legge di bilancio del dicembre 2017, entrata in vigore all’inizio di quest’anno, sono state inserite alcune norme che da una parte tutelano le vittime di molestie, dall’altra impegnano le parti sociali a vigilare affinché le condizioni di lavoro garantiscano la dignità del lavoratore. Sul piano della tutela è previsto che il dipendente (o la dipendente) che denuncia il datore di lavoro per molestie o discriminazioni sessuali non può essere sanzionato, demansionato, licenziato o trasferito o sottoposto a una qualunque misura organizzativa che penalizzi le sue condizioni di lavoro, a

eccezione dei casi in cui il lavoratore abbia dichiarato il falso. Il licenziamento è nullo e dà diritto alla reintegra nel posto di lavoro. Ricordiamo che in Italia esistono anche il reato di violenza sessuale, di estorsione e violenza privata. La nuova normativa prevede che il datore di lavoro sia obbligato ad assicurare condizioni di lavoro tali da garantire l’integrità morale e fisica e la dignità dei suoi dipendenti. Egli può concordare con le organizzazioni sindacali dei lavoratori iniziative di natura sia informativa sia formativa, per prevenire il fenomeno delle molestie sessuali. Riguardo al coinvolgimento delle parti sociali è previsto, parallelamente, che le imprese, i sindacati, i datori di lavoro, i lavoratori e le lavoratrici si debbano

impegnare ad assicurare il mantenimento di un ambiente di lavoro in cui sia rispettata la dignità di ciascun lavoratore e siano favorite le relazioni interpersonali basate su princìpi di eguaglianza e di reciproca correttezza. Intanto l’Oil, l’Organizzazione internazionale del lavoro, sta preparando un progetto di Convenzione e Raccomandazione sulla violenza e molestie nei luoghi di lavoro per la prossima sessione della Conferenza internazionale del lavoro del giugno 2019 e ha chiesto un parere alle parti sociali italiane, sul quale testo Manageritalia ha collaborato per la Cida. Silvia Pugi, responsabile Csr di Manageritalia, sta partecipando alle riunioni della Cida con le altre centrali sindacali.

ITALIA ANCORA MOLTO INDIETRO PER COMPETITIVITÀ ECONOMICA

S

econdo il Global competitiveness report 2018, il dossier annuale del World Economic Forum, l’Italia è al 31° posto nel mondo e 17° in Europa per competitività e mantiene la stessa posizione rispetto allo scorso anno. La graduatoria, compiuta su 140 economie a livello globale, consiste in una valutazione dei fattori che determinano la produttività e la prosperità dei paesi. Quest’anno la metodologia è cambiata, puntando forte sui fattori che riguardano l’innovazione e la digitalizzazione. L’indice è stato così ribattezzato: “Global competitiveness index 4.0”. Gli Stati Uniti hanno ottenuto le migliori prestazioni complessive, davanti a Singapore, definita l’economia più pronta per il futuro, e Germania. Seguono i Paesi Bassi, Hong Kong, Regno Unito, Svezia e Danimarca. Prima di noi, Francia (al 17° posto), Spagna (26°) e Cina (28°). Tra le economie europee peggio di noi Portogallo (34°), Slovenia (35°), Polonia (37°), Ungheria, Bulgaria e Romania (rispettivamente 48°, 51° e 52°) e la Grecia (57°).

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Gli esperti del World economic forum invitano l’Italia a prestare un’attenzione particolare alla stabilità macroeconomica. Questo perché “anche se le finanze pubbliche sembrano essere sotto controllo, nel complesso, l’elevato debito pubblico e le incertezze sulla futura gestione della politica fiscale possono aumentare ulteriormente il costo del credito per il settore pubblico e per le imprese private”. L’Italia viene spronata a fare di più in quanto restiamo “l’economia avanzata che sta crescendo di meno” e pertanto il Wef invita il Paese a “dare priorità al suo programma di competitività e crescita, rafforzando la sua forza e affrontando le sue debolezze”. Un monito quanto mai importante adesso che è in cantiere la manovra finanziaria. The Global competitiveness report 2018 http://bit.ly/dir11-18-ReportWef


DECRETO LEGGE SULLA SEMPLIFICAZIONE: LUCI E OMBRE

I

l consiglio dei ministri del 15 ottobre scorso ha approvato un decreto legge che introduce norme per la deburocratizzazione, la tutela della salute, le politiche attive del lavoro e lo sviluppo economico. Sul fronte del lavoro è stata prorogata la Cassa integrazione per tutto il 2018 e 2019 a favore delle imprese con più di 100 dipendenti con difficoltà occupazionali e viene normata la riforma della governance dell’Anpal, l’Agenzia nazionale per il lavoro (tema che ci riguarda da vicino essendo l’Anpal un nostro partner in un progetto di alternanza scuola-lavoro). Inoltre, viene semplificato il deposito dei contratti collettivi di lavoro.Riguardo alle misure di sviluppo economico, vengono ridotti gli oneri per le startup, le pmi innovative e gli incubatori, snellite le procedure per la costituzione di società di capitali e viene previsto un fondo di venture capital presso la Cassa deposito e prestiti per quelle startup innovative che intendano investire nella nuova tecnologia del blockchain. In materia di salute segnaliamo l’istituzione di un fondo per la riduzione delle liste d’attesa e di un’Anagrafe nazionale dei vaccini per il monitoraggio dei territori. Infine, vengono ridotti i costi dei vitalizi dei

consiglieri regionali, sui quali verrà finalmente applicato il calcolo contributivo: una buona notizia, che si somma all’intervento sui vitalizi della Camera dei deputati e ora anche del Senato. Concludendo, il provvedimento comporterà uno snellimento di tante pesanti e inutili procedure burocratiche. Tuttavia ci saremmo aspettati che introducesse in dettaglio la nuova disciplina sui centri per l’impiego. A febbraio partirà il reddito di cittadinanza e i centri per l’impiego, specie al Sud, saranno presi d’assalto. A nostro avviso sarebbe stato meglio prima riformare il sistema e poi introdurre il servizio. Già ora gli 8mila centri per l’impiego non reggono il flusso dei disoccupati, non dialogano tra loro e non si scambiano informazioni con l’Anpal, che dovrebbe coordinarli (ma è stata svuotata di potere), né tanto meno con l’Inps, per l’erogazione dei sussidi. Per non parlare degli organici: la Lombardia ha la metà degli impiegati rispetto alla Sicilia e lavora il doppio delle pratiche. Inoltre mancano specifiche professionalità come gli orientatori, i mediatori culturali, gli psicologi. Prima dell’avvio della misura del reddito di cit-

tadinanza non sarebbe stata una decisione di buon senso rafforzare la rete dei servizi del lavoro (in modo che tutti i terminali del servizio dialoghino tra loro) e migliorare le professionalità degli organici, dotandosi di adeguate risorse in grado di far fronte al nuovo flusso di domanda? Sorge spontaneo un dubbio: che il reddito di cittadinanza sia visto solo come un sussidio di disoccupazione, non come uno strumento collegato alle politiche attive.

COVIP: GUIDA ALLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE

C

ovip, la Commissione di vigilanza sui fondi pensione sulla previdenza complementare, ha diffuso una guida con cui intende illustrare, con un linguaggio semplice e l’aiuto di alcuni esempi, cos’è la previdenza complementare e cosa è necessario conoscere per scegliere in modo informato il piano previdenziale più adatto alle singole esigenze. Nel tempo le nuove pensioni, in rapporto all’ultima retribuzione percepita (il “tasso di sostituzione”), saranno più basse rispetto a quelle degli attuali pensionati. È questa la ragione principale per cui alla previdenza obbligatoria viene affiancato un secondo pilastro: la previdenza complementare, per i dirigenti costituita dal Fondo Mario Negri. La previdenza complementare, oltre alla possibilità di ottenere una rendita integrativa della pensione obbligatoria, rappresenta un’opportunità di risparmio che consente di affrontare con maggiore serenità eventuali difficoltà personali e

lavorative, anche agevolando l’uscita dal mercato del lavoro (come la Rita, ad esempio) e la transizione verso il pensionamento. I dirigenti del terziario hanno, come tutti i lavoratori italiani, il primo pilastro previdenziale nell’Inps. Le prestazioni della previdenza obbligatoria sono in continua evoluzione e vanno valutate di caso in caso nei vari momenti di ciclo di vita professionale e personale. Una valutazione del proprio stato previdenziale Inps, unitamente a quello della previdenza contrattuale dei dirigenti (Fondo Mario Negri e Associazione Antonio Pastore) e personale, permette al dirigente di meglio valutare il suo stato attuale e futuro in ambito previdenziale. Guida Covip: http://bit.ly/dir11-18-GuidaCovip

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Lavoro

FATTURAZIONE ELETTRONICA, SEI PRONTO? Tutto quello che c’è da sapere tra obblighi e opportunità

Enrico Sangalli dottore commercialista

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V

IVIAMO in un’era digitalizzata, Facebook, Twitter, Instagram, hashtag fanno parte del quotidiano di ognuno di noi. Eppure, quando si parla di fatturazione elettronica, si addensano nubi e la familiarità con cui approcciamo il mondo digitale lascia spazio a paure e contrasti. Allora la differenza, probabilmente, la fa il metodo: gli uni per scelta, l’altra, la fatturazione elettronica, per obbligo. Obbligo, tra l’altro, di trasmettere le nostre fatture non solo ai diretti interessati, ma agli uffici finanziari che si troveranno quindi sommersi da una mole importante di dati relativi alla sfera personale di ciascuno di noi, al limite del lecito rispetto alla tutela della privacy che

viene sacrificata in nome del contrasto al diffuso e preoccupante fenomeno dell’evasione che, ancora oggi, rappresenta una piaga del nostro Paese (si stima un incremento del gettito, a regime, in 2,05 miliardi di euro, di cui 1,6 miliardi per Iva). L’Agenzia delle entrate li potrà utilizzare per controlli di coerenza e per una valutazione della capacità contributiva, pur impegnandosi a garantire che gli stessi saranno trattati nel rispetto dei principi di liceità, trasparenza e correttezza nonché di necessità, pertinenza e non eccedenza.


Da quando entra in vigore?

Il Sistema di interscambio La prima domanda a cui dare risposta è cosa si intende per fatturazione elettronica: si definisce fattura elettronica quella emessa o ricevuta in qualsiasi formato elettronico che ne renda il contenuto inalterabile. Il formato di riferimento scelto è stato quello xml (eXstensible markup language) già in uso nei confronti della Pubblica amministrazione. Il documento deve inoltre essere conforme alle specifiche tecniche approvate dal provvedimento 89757 dell’Agenzia delle entrate del 30 aprile scorso, deve essere trasmesso al Sistema di interscambio (Sdi) per via telematica e da quest’ultimo recapitato al soggetto ricevente. In mancanza di tali requisiti la fattura si ha per non emessa con tutto ciò che ne consegue.

La decorrenza dei nuovi obblighi generalizzati sarà il 1° gennaio 2019 (alcuni settori hanno anticipato al 2018: gli acquisti di carburanti per motori non effettuati presso i distributori stradali, le prestazioni rese da subappaltatori nella filiera di contratti di appalto pubblici e le operazioni ex 38 quater del dpr 633/1972, meglio conosciute come tax free shopping). Da tale data, la fattura cartacea scomparirà, tranne rari casi, comportando modifiche radicali nel processo di gestione del documento. Per dirne una, l’imposta di bollo sulle fatture in esenzione superiori ai 77,47 euro dovrà essere corrisposta in modo virtuale tramite versamento con modello F24.

A chi si applicano i nuovi obblighi? La fatturazione elettronica sarà obbligatoria per tutti i soggetti residenti, stabiliti o identificati nel territorio dello stato per certificare le operazioni effettuate dal 1° gennaio 2019, siano esse svolte nei confronti di soggetti passivi Iva, siano esse svolte nei confronti di privati consumatori. Sono esclusi da questo obbligo solo i soggetti che si avvalgano del regime di vantaggio (decreto legge 98/2011) o di quello forfettario (190/2014). Dalla definizione si evince che le prestazioni effettuate o ricevute

da soggetti esteri non saranno soggette ai nuovi obblighi, ma dovranno essere appositamente comunicate mensilmente all’amministrazione finanziaria. I soggetti passivi potranno certificare le operazioni rese nei confronti di soggetti non residenti tramite la fattura elettronica al fine di evitare quest’ultima comunicazione, che dovrà comunque essere effettuata per le operazioni ricevute. Detta comunicazione risulta tuttavia facoltativa se è stata emessa una bolletta doganale o se, come anticipato, sono state emesse fatture elettroniche.

La fatturazione elettronica sarà obbligatoria per tutti i soggetti residenti, stabiliti o identificati nel territorio dello stato per certificare le operazioni effettuate dal 1° gennaio 2019, sia nei confronti di soggetti passivi Iva, sia nei confronti di privati consumatori

Cosa contiene? Il contenuto della fattura elettronica è disciplinato, da un punto di vista fiscale, dagli artt. 21 e 21 bis del dpr 633/1972 che ne determinano gli elementi essenziali: data di emissione, numero progressivo del documento, dati del cedente o

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Lavoro prestatore, dati del cessionario o committente, natura, quantità e qualità dei beni e servizi, corrispettivo, aliquota Iva, ammontare imponibile e ammontare dell’imposta. Oltre a questi dati, il provvedimento 89757 del 30 aprile 2018 ha previsto una serie di altre informazioni che, obbligatoriamente, vanno inserite nel tracciato xml tra cui, a titolo esemplificativo, il tipo di documento, il regime fiscale applicato dal cedente, la natura dell’operazione e le modalità di pagamento.

IL PROCESSO DI FATTURAZIONE PASSO PASSO

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Creazione del documento in formato xml Trasmissione al Sistema di interscambio (Sdi), canale telematico gestito dall’Agenzia delle entrate Controllo del file da parte del Sdi (che deve concludersi entro 5 giorni) In caso di esito negativo dei controlli, invio, da parte del Sdi, della ricevuta di scarto al trasmittente In caso di esito positivo dei controlli, recapito del documento al destinatario Conservazione del documento

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Come si emette la fattura elettronica? Ovviamente occorre dotarsi di appositi software che possono essere reperiti sul mercato. Come spesso accade con le novità in questo campo, si va da prodotti molto cheap ad altri molto più costosi che si interfacciano con i gestionali, consentendo di importare i dati e di effettuare le registrazioni contabili in maniera semi automatica. L’Agenzia delle entrate, dal canto suo, ha reso disponibile software gratuiti, procedure web e applicazioni per tablet e smartphone per l’emissione della fattura elettronica.

Come ricevere i documenti e Qr-code? Il destinatario del documento può ricevere la fattura a un indirizzo pec oppure tramite uno degli speciali canali di colloquio con il Sistema di interscambio. Tutti i soggetti passivi hanno la possibilità, previa autenticazione sul sito dell’Agenzia delle entrate, di registrare l’indirizzo telematico presso il quale intendono ricevere le fatture elettroniche. Ciò consentirà di associare la partita Iva a un indirizzo univoco di ricezione semplificando il processo ed eliminando i possibili errori. È prevista anche la possibilità di generare un Qr-code, una sorta di biglietto da visita digitale, che contiene le informazioni del possessore e che può essere mostrato in fase di fatturazione al fine di consentire

all’emittente di acquisire automaticamente i dati identificativi Iva del committente o cessionario. Tutto ciò con lo spirito e l’intento di semplificare i processi ed evitare errori che comporterebbero lo scarto della fornitura xml da parte del Sistema di interscambio. L’obbligo della firma digitale del documento è previsto solo per le fatture elettroniche emesse nei confronti della Pubblica amministrazione. Tuttavia, l’apposizione della firma può essere consigliabile in ogni caso, in considerazione del fatto che, in tal modo, viene garantita la sicurezza, l’integrità e l’immodificabilità del documento, nonché la sua riconducibilità all’autore, attribuendo allo stesso l’efficacia probatoria prevista dall’art. 2702 del codice civile.

Data di emissione La data di emissione della fattura coincide, in estrema sintesi, con la data di effettuazione dell’operazione. Poiché, ci dice la norma, la fattura si ha per emessa all’atto della consegna o spedizione o trasmissione o messa a disposizione del cessionario o committente, consegue che conclusa l’operazione si debba procedere immediatamente a emettere la fattura e a trasmetterla al Sistema di interscambio (l’Agenzia delle entrate ci indica entro le 24 ore del giorno di emissione). Proprio questa stretta successione temporale può comportare difficoltà per gli operatori, si pensi ad esempio ai ristoratori o ai pubblici


esercizi notturni, con riferimento alle prestazioni concluse a ridosso della mezzanotte. Una problematica analoga potrebbe interessare gli esercenti arti e professioni, tenuti all’emissione della fattura nel giorno in cui avviene il pagamento della prestazione: potrebbe risultare indispensabile un controllo quotidiano del conto corrente al fine di non incorrere nel rischio di tardare la generazione e trasmissione del documento. Ancora, potrebbero esserci grandi aziende strutturate il cui processo di fatturazione inizia al termine della prestazione, ma non può concludersi prima di una successiva validazione da parte di un apposito ufficio responsabile. Per tutti questi motivi, l’Agenzia delle entrate è intervenuta sul punto nella circolare n. 13 del 2 luglio 2018, tollerando “un minimo ritardo” nella trasmissione della fattura rispetto alla data di effettuazione dell’operazione purché non sia tale da pregiudicare la liquidazione dell’imposta. Si segnalano, tra l’altro, proposte allo studio del governo tese a eliminare l’irrogazione delle sanzioni in un primo periodo di “rodaggio” e a codificare tale minimo ritardo consentito.

Data di ricezione Il canale telematico conferisce anche garanzia della data di ricezione della fattura, che coincide con la data di consegna della pec o con la data della ricevuta di consegna te-

lematica (nel caso di utilizzo degli altri canali di trasmissione), cristallizzando il momento dal quale può essere esercitato il diritto alla detrazione Iva che soggiace alla duplice condizione dell’avvenuta esigibilità dell’imposta e del formale possesso di una regolare fattura.

Conservazione digitale del documento L’intero processo di fatturazione elettronica si conclude con la conservazione digitale, che deve avvenire nel rispetto delle regole tecniche contenute nel codice dell’amministrazione digitale e nell’art. 21 del dpr 633/1972. La procedura deve finire entro tre mesi dal termine previsto per la presentazione della dichiarazione dei redditi con l’apposizione della marca temporale. È possibile utilizzare i servizi di conservazione messi a disposizione gratuitamente dall’Agenzia delle entrate, oppure avvalersi di fornitori terzi purché, ovviamente, garantiscano il rispetto delle regole tecniche richieste.

Semplificazioni e incentivi Veniamo alle semplificazioni e agli incentivi connessi con l’introduzione delle fatture elettroniche. Quello più interessante per il contribuente si consegue a patto di aumentare la tracciabilità dei pagamenti: è prevista una riduzione di due anni dei termini di accertamento ai fini Iva e delle imposte dirette per coloro che garantiscano

la tracciabilità di tutti gli incassi e i pagamenti eccedenti i 500 euro. Risulta abrogato, ovviamente direte voi, l’obbligo di comunicare i dati delle fatture emesse e ricevute, con eccezione delle operazioni estere che, a certe condizioni, saranno oggetto di apposita comunicazione mensile. È previsto, infine, l’esonero dalla tenuta dei registri delle fatture emesse e ricevute laddove si adottino gli elementi messi a di-

È prevista una riduzione di due anni dei termini di accertamento Iva e imposte dirette per coloro che garantiscano la tracciabilità di tutti gli incassi e i pagamenti oltre i 500 euro

sposizione dall’Agenzia delle entrate con riferimento alle liquidazioni periodiche Iva, alla dichiarazione annuale Iva e ai modelli F24. Concludendo, invitiamo i contribuenti coinvolti ad approcciare la novità per tempo, cercando anche di sfruttare l’occasione per migliorare l’organizzazione dei propri processi amministrativi che l’introduzione della fattura elettronica, se gestita correttamente, consente, garantendo risparmi nella gestione dei documenti, certezza nella loro ricezione e automatismi nelle registrazioni contabili. 

(articolo chiuso il 12 ottobre)

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Lavoro

Equipe medica Dr. Mauro Malvini Direttore sanitario Implantologia / Chirurgia orale Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria (Università degli Studi di Milano) Graduate in Implantology and Oral Rehabilitation (New York University, New York) Membro SIO (Società Italiana Osteointegrazione) Perfezionato in Implantologia avanzata (Innsbruck) Perfezionato in Sedazione cosciente endovenosa (Padova) Dr. Maurizio Parente Endodonzia / Conservativa Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria (Università degli Studi di Milano) Membro SIE (Società Italiana di Endodonzia) Dr. Armando Ferraro Parodontologia / Gnatologia Protesi fissa e mobile Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria (Università degli Studi di Milano) Dr.ssa Veronica Crea Ortodonzia /Pedodonzia Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria (Università degli Studi di Milano) Specialista in Ortognatodonzia

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Convenzioni DIRETTE: FASDAC, NEWMED, PRONTOCARE, UNISALUTE/FONDO EST INDIRETTE: ACS UNIVERSITA’ BICOCCA, CADGI IBM, COMUNE DI MONZA, ORDINE DEGLI AVVOCATI DI MONZA, ORDINE DEGLI INGEGNERI DI MONZA, ECC.


LE LE NUOVE NUOVE TECNOLOGIE TECNOLOGIE RIVOLUZIONANO RIVOLUZIONANO L’ODONTOIATRIA L’ODONTOIATRIA IN IN ARS ARS MEDICA MEDICA DENTISTICA DENTISTICA LA LA TC TC CONE CONE BEAN BEAN IN IN ODONTOIATRIA ODONTOIATRIA

MICROSCOPIO MICROSCOPIO OPERATORIO OPERATORIO IlIlmicroscopio microscopiooperatorio operatorioèèun unsisistema stema ottico ottico che, che, oltre oltre aa ingraningrandire dire l’immagine l’immagine fino fino aa 32 32 volte, volte, consente consente didi illuminare illuminare molto molto ilil campo campooperatorio operatoriorendendo rendendoquinquindidipossibili possibiliinterventi interventimicroinvasivi microinvasivi un untempo temponon noneseguibili. eseguibili. La Laluce lucecoassiale coassialepermette permettedidinon non avere avere ombre ombre nell’area nell’area inin cui cui sisi opera operaed edèèregolabile regolabileininintensità, intensità, garantendo garantendosempre semprelalavisione visionepiù più idonea. idonea. Questo Questo strumento strumento permette permette inolinoltre tredidiavere avereun unmonitoraggio monitoraggioprepreciso ciso del del trattamento trattamento grazie grazie alla alla visione visione dei dei dettagli dettagli fini fini ee viene viene utilizzato utilizzatosia siaininfase fasediagnostica,diagnostica,sia sia nel nel monitoraggio monitoraggio delle delle varie varie fasi fasi dell’intervento dell’intervento (pre, (pre, intra intra ee post posttrattamento). trattamento).

CEREC CEREC NUOVO NUOVO SISTEMA SISTEMA CAD/CAM CAD/CAM IMPRONTA IMPRONTA DIGITALE DIGITALE ARS ARS MEDICA MEDICA DENTISTICA DENTISTICA dispone dispone all’interno all’internodella dellasua suastruttura strutturadidiuna unaTC TC DENTASCAN DENTASCAN didi ultimissima ultimissima generaziogenerazione ne che che consente consente didi acquisire acquisire immagini immagini tridimensionali tridimensionali didi eccellente eccellente qualità, qualità, indispensabili indispensabiliper pervalutare valutareininimplantoimplantologia logia l’altezza l’altezza ee lolo spessore spessore dell’osso, dell’osso, visualizzando visualizzando con con estrema estrema precisione precisione strutture struttureanatomiche anatomicheeenervose, nervose,utili utiliananche che per pervalutare valutarelalaposizione posizionedididenti dentiinin inclusione inclusioneossea. ossea.IlIlbrevissimo brevissimotempo tempodidi esposizione esposizione(da (da8,9 8,9aa23 23secondi) secondi)eelala comparsa comparsadelle delleimmagini immaginitridimensionali tridimensionali (sezioni (sezioniT.C., T.C.,OPT OPTeericostruzione ricostruzione3D) 3D)sul sul monitor monitor collegato collegato all’apparecchiatura, all’apparecchiatura, permettono permettonoallo allospecialista specialistadidivalutare valutareilil trattamento, trattamento,illustrando illustrandoalalpaziente pazientel’inl’intervento terventoda daeffettuare».La effettuare».Lapossibilità possibilitàdidi eseguire eseguire questo questo esame esame anche anche durante durante gli gli interventi interventi chirurgici chirurgici direttamente direttamente inin studio studiorende rendemolto moltopiù piùsicuro sicurol’operato l’operato del delmedico. medico.Inoltre, Inoltre,con condosi dosididiradiazioradiazioniniassorbite assorbitemolto moltobasse, basse,paragonabili paragonabiliaa sistemi sistemidiagnostici diagnosticitradizionali tradizionalididiminor minor precisione, precisione,sisipossono possonoottenere ottenereimmagiimmagininiperfette perfetteda daun unpunto puntodidivista vistaclinico. clinico.

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Formazione

COME AVERE UNA MEMORIA PRODIGIOSA Dalle mappe mentali ai loci ciceroniani, senza dimenticare la regola del PAV (Paradosso, Azione, Vivido): mettere il turbo alla mente attraverso alcune tecniche efficaci Matteo Salvo insegnante di tecniche di memoria e metodologie di studio

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A MEMORIA è la capacità di conservare, organizzare e rievocare i ricordi e le informazioni che nascono dalle nostre esperienze di ogni giorno. Per spiegare quanto è importante, mi piace ricordare alcuni versi di Dante, che nel quinto canto del Paradiso scrive che “non fa scienza, sanza lo ritenere, avere inteso”: in altre parole, se abbiamo capito ma non siamo in grado di richiamare i concetti, non saremo in grado di riutilizzare quelle informazioni. La memoria a lungo termine è quella più importante, perché diventa parte del nostro bagaglio culturale, mentre fra i

diversi tipi di memoria sensoriale, quella visiva è quella dominante perché parla lo stesso linguaggio della mente, quello delle immagini, e si fissa fra i ricordi anche nel lungo periodo.

Superare i “freni” inibitori della mente Per capire come mai la memoria non ti sta supportando come vorresti è necessario togliere il freno a mano che inibisce la mente: ansia, stress, disattenzione, noia, mancanza di motivazione, metodo, focalizzazione sugli obiettivi. Andare avanti sarebbe come cercare di premere l’acceleratore senza rendersi conto che la macchina


Cosa sono e come funzionano le tecniche di memoria Le tecniche di memoria, che ho descritto nel mio libro Il segreto di una memoria prodigiosa (Gribaudo), sono metodi scientifici studiati per immagazzinare qualsiasi tipo di informazione e fissarla nella nostra memoria a lungo termine, potenziando la capacità di apprendimento. Proprio grazie a queste tecniche mi è stato possibile vincere il titolo di International master of memory al Campionato mondiale di memoria, memorizzando un numero lungo oltre 1.000 cifre e 12 mazzi di carte. Ecco quali sono le tre più utilizzate e come funzionano.

Le mappe mentali: sono disegni creativi, colorati, che nascono dall’esigenza di tradurre concetti e informazioni complessi in immagini facilmente visualizzabili e memorizzabili. Partendo da un concetto centrale, raffigurato al centro del foglio, le mappe mentali si sviluppano in diversi rami, che raffigurano le informazioni secondarie e che vengono associati alle parole chiave per ricordarli. Si tratta di strutture a raggiera, tracciate utilizzando la stessa logica di funzionamento del cervello che compie associazioni visive e salti logici.

La regola del PAV (Paradosso, Azione, Vivido): abbina il ricordo a un patrimonio emotivo “speciale”, inconsueto, multisensoriale, che esce fuori dall’ordinario ed è quindi facile da rievocare mentalmente. Facendo leva sul paradosso, questa regola aiuta a memorizzare anche i dati più complessi. Un esempio? È molto più facile ricordare una balena piccola come un pesce rosso, magari nell’acquario di casa, con i cacciatori in miniatura che cercano di catturarla e lei che spruzza acqua dalla schiena, piuttosto che una balena normale.

I loci ciceroniani: sono una vera e propria libreria mentale che possiamo creare sfruttando la potenza della memoria visiva per abbinare le immagini a sequenze di numeri o elenchi lunghissimi di informazioni. Le parole più complesse e astratte andranno divise in immagini concrete che verranno associate nell’ordine in cui compaiono. Ad esempio, per la parola determinazione, potrò pensare al DETERsivo che si è rovesciato in cucina e che ora MINA e lo ZIONE stanno pulendo.

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Formazione Lo stile di vita Meglio puntare su sonno di qualità, regolare attività fisica, ma anche su una mentalità sempre aperta alle novità: sono solo alcuni dei segreti per mantenere giovane la memoria. Qualche esempio? Cambiare la strada verso l’ufficio, confrontarsi con culture diverse, ma anche l’utilizzo moderato dei social network contribuiscono a stimolare l’ippocampo, mantenendo sempre viva la memoria.

Il “memory food” che mantiene giovani i neuroni

bastano semplici esercizi come la lettura, la meditazione o il cruciverba, da praticare anche solo per mezz’ora al giorno.

Molto spesso è la mancanza di coinvolgimento o di interesse in quello che facciamo a bloccare Mantenere la mente. Come rimediare? un atteggiamento attivo I classici esercizi di memorizzaPer mantenere allenato il zione sembrano aiutare poco: cervello bastano semplici uno dei metodi più utilizzati nelesercizi come la lettura, la le scuole, e non solo, è proprio meditazione o il cruciverba ripetere a voce alta poesie, testi

ha le ruote bloccate. Molto spesso è proprio la mancanza di coinvolgimento o di interesse in quello che facciamo a bloccare la mente. Come rimediare? Per mantenere sempre allenato il nostro cervello

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di storia, letteratura, geografia e molto altro ancora. Può anche dare buoni risultati, ma richiede molto tempo e presenta alcuni svantaggi: per esempio, se non si ripassa l’argomento a distanza di tempo, le informazioni apprese tendono a volatilizzarsi.

E a tavola? In base alla mia esperienza personale, consiglio un menù a ridotto apporto proteico, con alimenti poco raffinati e poco lavorati, ad esempio a base di farine integrali, e ricco di frutta e verdure di stagione. Quando mi chiedono se ci sono dei cibi particolari per aiutare la memoria, mi limito a raccontare la mia esperienza perché non sono né un nutrizionista né un medico. La cosa che ho notato, ad esempio, è che mangiando vegetariano ho bisogno di dormire meno, mi sveglio più riposato e ho la mente molto lucida per tutta la giornata e anche di più. Un’ultima raccomandazione: uno stile di vita sano aiuta a mantenere il cervello sempre allenato, ma per raggiungere obiettivi importanti la mente deve essere potenziata con le tecniche di memoria. 


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Formazione

APPRENDISTI A TEMPO INDETERMINATO… ANCHE IN AZIENDA Una mancanza di maturità spinge l’uomo a realizzarsi nel continuo sviluppo delle sue possibilità latenti grazie all’apprendimento del corpo e della mente Dario Villa partner Trivioquadrivio

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O STUDIOSO dell’informazione americano Norbert Wiener (1894-1964) ha descritto particolarmente bene – nel suo The human use of human beings (1958) – quanto apprendere sia naturale per gli esseri umani. Naturale perché riconducibile alla biologia: il periodo infantile umano dura più di quello di qualsiasi altra specie animale e, quando giunge al suo termine, lascia nell’adulto numerosi tratti di immaturità. L’uomo è molto diverso dalle formiche, caratterizzate da un bagaglio genetico che le rende “adulte” fin dalla nascita. Ma è anche molto diverso dalle sue progenitrici, le grandi scimmie: confrontando diversi tratti corporei, si può notare come l’uomo adulto sia molto più simile a una scimmia appena na-

ta che a una giunta alla maturità. Questo fenomeno viene descritto con il termine “neotenia” (dal greco nèos, giovane e teìno, tendere). L’essere umano tende alla giovinezza, come un eterno Peter Pan: il suo destino è quello di essere immaturo a tempo indeterminato. Proprio per questo, la sua natura si realizza nel continuo sviluppo delle sue possibilità latenti grazie all’apprendimento del corpo e della mente.

Da Wiener alle organizzazioni di impresa Da Wiener e Peter Pan passiamo con un salto ampio, ma solo apparentemente forzato, alle organizzazioni di impresa, uno dei maggiori campi d’azione dell’apprendimento umano. L’austroamericano Peter Drucker (19092005), uno dei principali studiosi


di pratiche gestionali, parlava fin dagli anni 60 del Novecento di “lavoratori della conoscenza” e di “organizzazioni che apprendono”. Sfortunatamente, l’uso corrente di queste espressioni non corrisponde alla loro interpretazione corretta, per lo meno non nei termini dell’apprendimento essenziale precedentemente evocato. Le imprese tendono a considerare apprendimento e conoscenza in maniera funzionale, definita, specializzata. Per portare a termine uno specifico lavoro si ritiene necessario conoscere molto bene alcune cose, mentre apprenderne altre è considerato superfluo e inefficiente. Questo approfondimento verticale delle conoscenze, accompagnato alla loro netta separazione, genera la paradossale figura dello specialista. Quest’ul-

tima risulta tanto opposta al nostro destino biologico quanto complementare all’organizzazione scientifica di stampo tayloristico che tacitamente continua, a cent’anni di distanza dalla sua nascita (e ad almeno cinquanta dal suo apparente tramonto), a governare il mondo del lavoro. Lo specialista, sostiene una citazione attribuita a George Bernard Shaw, «sa sempre di più su sempre di meno, fino a sapere tutto di niente». Quando arriva a questo traguardo si ferma, mortificando l’umana tensione all’apprendimento in nome di una immediatamente riconoscibile – e non di rado ben retribuita – “eccellenza” aziendale. Lo specialista è l’uomo-formica che domina l’economia delle conoscenze utilitaristiche e separate. Secondo l’interpretazione di Giu-

Lo specialista, sostiene una citazione attribuita a George Bernard Shaw, «sa sempre di più su sempre di meno, fino a sapere tutto di niente». Quando arriva a questo traguardo si ferma, mortificando l’umana tensione all’apprendimento in nome di una riconoscibile “eccellenza” aziendale

liano da Empoli in Contro gli specialisti (2013), si tratta di un dominio solo apparente che sembra essere giunto al suo nadir. La crisi economica nata nel 2008 ha mostrato che lo specialismo non ha nessuna possibilità di utiliz-

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Formazione

Continuous Learning Continuous Learning è un percorso di due incontri, fruibili anche singolarmente, che offre a ogni partecipante un inedito modello di relazione con il proprio lavoro e con il proprio apprendimento. In un contesto business spesso definito come VUCA (Volatile, Uncertain, Complex, Ambiguous), sviluppare una relazione positiva con la capacità di evolvere, agire in maniera flessibile e in definitiva saper cambiare risulta un fattore chiave di successo competitivo. Saper essere “apprendisti a tempo indeterminato” significa realizzare il proprio potenziale continuando a indirizzarlo in maniera dinamica verso nuove sfide. Le direzioni di auto-sviluppo, unite a metodo e autoriflessione, rendono un manager capace di determinare con autonomia e passione il proprio percorso lavorativo, divenendo al tempo stesso un potentissimo “learning agent” in grado di contagiare positivamente il clima e la cultura organizzativa, arricchendo ogni progetto e relazione cui prende parte.

Learning how to learn Miano, 21 febbraio - 9-13

Keep on learning Milano, 21 marzo - 9-13

Per informazioni e iscrizioni: Luisa Panariello - lpanariello@cfmt.it - 02 5406311

zare le sue semplici, efficienti risposte per affrontare temi che sono manifestazione di una complessità emergente.

Passione e curiosità: ingredienti per l’apprendimento È oggi più che mai urgente recuperare il vero significato dell’espressione “lavoratori della conoscenza”, interpretando il ruolo di Peter Pan dell’apprendimento in maniera il più possibile coerente con la nostra natura. Un buon modo per farlo è anzitutto quello di spingerci oltre ogni interpretazione puramente funzionalista

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dell’imparare. L’apprendimento acquista il suo senso più ampio quando lo consideriamo non tanto come un mezzo per raggiungere uno specifico fine, quanto come un progetto in cui imbarcarsi con passione, curiosità e uno spiccato spirito da flâneur costantemente aperti alle opportunità che è in grado di offrirci. In questo senso, meglio non progettare troppo nel dettaglio i percorsi di apprendimento: una ricerca volta in una direzione può spesso portare altrove, verso qualcosa di davvero nuovo che è possibile scoprire se si è disposti a pensare in maniera sistemica, senza sde-

gnare i suggerimenti del caso. Imparare significa quindi anche, con umiltà e immaginazione, sapersi sorprendere e non porre limiti a quanto possiamo scoprire sull’onda della diversità e del divertimento offerti da ciò che incontriamo sul nostro cammino. Magari tenendo a mente una famosa battuta di Thomas Edison, uno che di apprendimento se ne intendeva. Di fronte a un questionario che pretendeva di catalogare e definire i suoi possibili campi di studio con qualche crocetta in risposta alla domanda “che cosa le interessa?”, Edison semplicemente rispose: “tutto”. 


Il laser a femtosecondi al Centro Diagnostico Italiano

COMPETENZA MEDICA E TECNOLOGIA AVANZATA PER LA CHIRURGIA OCULISTICA Negli ultimi 20 anni la chirurgia della cataratta, in assoluto l’intervento più eseguito nel mondo, ha raggiunto una grande standardizzazione e degli ottimi risultati grazie alla anestesia topica (solo gocce di collirio), alla microincisione (circa 1,8-2,2 mm.) e alle lentine intraoculari Premium. L’utilizzo del laser a femtosecondi, approvato da FDA e CE, aggiunge una sicurezza e una delicatezza irraggiungibili con l’intervento classico. Il laser a femtosecondi ha una risoluzione nanometrica, può operare direttamente all’interno dell’occhio senza dover “aprire” il bulbo oculare, può essere programmato al computer in modo da effettuare in pochi secondi interventi impossibili manualmente. Le fasi principali dell’intervento, infatti, vengono programmate dal chirurgo al computer ed effettuate dal laser in pochi secondi, senza l’utilizzo di bisturi metallici, pinze chirurgiche e sonde di facoemulsificatori ad ultrasuoni. Il laser può costruire l’incisione corneale seguendo una forma intrastromale impossibile da eseguire manualmente, garantendo così un posizionamento, un dimensionamento e una tenuta perfetti. Questa tecnica consente minor invasività, minor infiammazione e decorso post operatorio più veloce con ripresa delle normali attività quasi dal giorno dopo l’intervento.

di cristallini di ultima generazione, Piccola chirurgia oculistica (calazio, cisti, neoformazioni palpebrali, xantelasmi), Pterigion, Interventi laser per glaucoma e retinopatie, Interventi laser per correzione difetti visivi (laser a femtosecondi ed eccimeri), Crosslinking corneale, Trapianti corneali (cheratoplastica lamellare, endoteliale e perforante).

Per organizzare il percorso del paziente, CDI ha istituito un call center dedicato per la prenotazione sia di visite che esami che di interventi chirurgici: 02.48317600

Ma il laser a femtosecondi non è utilizzato solo per la sostituzione del cristallino in caso di cataratta. Viene impiegato anche per effettuare la cosiddetta Bladeless LASIK, l’intervento che risolve i difetti visivi. Ed inoltre oggi viene utilizzato anche per la chirurgia dei trapianti corneali, sia lamellari che endoteliali. In questo caso col laser a femtosecondi effettua un accoppiamento perfetto tra donatore e ricevente con miglior risultato refrattivo post operatorio. La chirurgia refrattiva che problemi può risolvere? Miopia, astigmatismo, ipermetropia e oggi anche la presbiopia se le condizioni anatomiche oculari lo consentono. Il servizio di chirurgia oculistica del Centro Diagnostico Italiano di Milano si avvale non solo di strumentazioni tecnologiche all’avanguardia, ma anche e soprattutto della competenza professionale dell’equipe chirurgica, in grado di operare in Day Surgery o in One Day Surgery, le principali patologie oculari che necessitano di intervento: Interventi di cataratta con impianto

via Saint Bon 20 - 20147 Milano. Per informazioni e prenotazioni: 02.48317600 (Privati e Fondi)

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Attualità

RISCALDAMENTO GLOBALE: MEZZO GRADO CHE CONTA Lo scorso 6 ottobre è uscito un report speciale dell’Onu intitolato “Il riscaldamento globale di 1,5°C”: il contenimento dell’aumento della temperatura media globale fino al 2100 è una sfida tutt’altro che banale per la società umana Rolando Polli fondatore e amministratore unico di IG Partners

Francesca Spinosi research analyst IG Partners

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MOLTO PROBABILE che il 2018 si confermi l’anno più caldo che abbiamo avuto in Italia dal 1800, ossia degli ultimi 218 anni. I dati del Cnr rivelano che

nei primi nove mesi di quest’anno in Italia si è registrata una temperatura media superiore di 1,5°C rispetto alla media del periodo 1971-2000: è un dato preoccupante? Quali sarebbero le po-


tenziali conseguenze di un ulteriore aumento? Lo scorso 6 ottobre è uscito un report speciale dell’Ipcc (Intergovernmental panel of climate change, l’organo dell’Onu che studia il cambiamento climatico) intitolato “Il riscaldamento globale di 1,5°C”, che spiega come il contenimento dell’aumento della temperatura media globale a 1,5°C da oggi al 2100 sia una sfida tutt’altro che banale per la società umana. Ricordiamo che l’accordo di Parigi sul clima del 2015 si è posto l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale entro fine

secolo al di sotto dei 2°C per evitare gli impatti devastanti che i cambiamenti climatici potrebbero avere sul nostro Pianeta. Secondo gli scienziati dell’Ipcc gli attuali target nazionali di riduzione delle emissioni porterebbero a un aumento della temperatura di almeno 2°C da qui al 2100, con notevoli conseguenze negative rispetto a un aumento di soli 1,5°C.

Come contenere l’aumento della temperatura a 1,5°C Cosa fare per limitare l’aumento delle temperature a soli 1,5°C da

qui al 2100? Le emissioni di CO2 dovrebbero diminuire del 45% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2010 e dovrebbero azzerarsi entro il 2050. Non sembra una passeggiata. Sarebbe possibile solo con un massiccio processo di elettrificazione dell’economia planetaria

Cosa fare per limitare l’aumento delle temperature a soli 1,5°C da qui al 2100? Le emissioni di CO2 dovrebbero diminuire del 45% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2010 e dovrebbero azzerarsi entro il 2050. Non sembra una passeggiata

tale per cui al 2050 la quota di energia elettrica sul totale della produzione di energia dovrebbe raggiungere almeno il 40% rispetto al 16% di oggi. L’elettrificazione dovrebbe provenire principalmente dalle fonti rinnovabili che dovrebbero produrre fino all’80% dell’energia elettrica globale al 2050. Oggi ne producono circa il 25%, ma di questi il 16% è imputabile al grande idroelettrico, il cui mercato è sostanzialmente fermo, e solo il restante 9% è attribuibile alle rinnovabili in espansione, tra cui soprat-

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Attualità

Per contenere l’aumento della temperatura a 1,5°C la quota di elettricità prodotta con fonti rinnovabili, escludendo l’idroelettrico, dovrebbe passare dal 9% a circa il 64%

+ 0,5°C

tutto il fotovoltaico e l’eolico. Questo significa che per contenere l’aumento della temperatura a 1,5°C la quota di rinnovabili, escludendo l’idroelettrico, sulla generazione elettrica dovrebbe passare dal 9% di oggi a circa il 64%, un amento di ben 55 punti percentuali! Sembra praticamente impossibile.

sembra nulla ma invece fa una bella differenza. Il nuovo report Ipcc ne evidenzia i rischi. Ecco i principali Livello dei mari + 10 cm Il livello dei mari si innalzerebbe di ulteriori 10 cm, il che esporrebbe fino a 10 milioni di persone in più, tra cui i cittadini della Florida e di New York, all’erosione e inabitabilità delle zone costiere

Senza ghiaccio ogni 10 anni La probabilità che il Mar Glaciale Artico resti completamente senza ghiaccio nel periodo estivo potrebbe avvenire ogni 10 anni invece che ogni 100

Scioglimento del permafrost

REPORT IPCC – I RISCHI

Lo scioglimento del permafrost, in cui sono intrappolate trilioni di tonnellate di CO2 che verrebbero rilasciate nell’atmosfera, aumenterebbe di un’area equivalente alla superficie del Messico

Estinzione delle barriere coralline Le barriere coralline si estinguerebbero quasi completamente rispetto a una diminuzione di circa l’80% se contenessimo l’aumento a 1,5°C

Clima: il peso del settore trasporti Oltre al settore elettrico, bisognerebbe fare degli sforzi rilevanti anche nel settore dei trasporti: la quota dei consumi energetici a basse emissioni dovrebbe aumentare da meno del 5% di oggi al 35%-65% nel 2050. È vero che le vendite di auto elettriche stanno crescendo a un tasso annuo di oltre il 50%, ma rappresentano ancora solo lo 0,3% del parco auto globale. Per il trasporto aereo, Boeing e Airbus stanno investendo importanti risorse per lo sviluppo di aerei “full-electric”, ma il peso e lo spazio rilevante che occupano le batterie ne limita fortemente non solo la velocità, ma anche la capienza e quindi il numero di passeggeri trasportabili. Sembra quindi che nel breve periodo l’aviazione civile debba fare affidamento sui biocarburanti per ridurre le emissioni di CO2 e per fortuna si stanno facendo importanti progressi in tal senso. Sempre più compagnie, prima fra tutti Lufthansa, da qualche anno a questa parte stanno sperimentando veicoli alimentati da miscele di vari tipi di biocarburanti in grado di ridurre le emissioni di oltre il 50% rispetto a un veicolo standard.

Transizione energetica: quali investimenti? Gli investimenti per compiere

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ANDAMENTO DELLE EMISSIONI DI GAS SERRA PRO CAPITE 1990-2016 Italia

Emissioni procapite di gas serra (tCO2 eq/ab.)

16

Germania

15

Francia

Spagna

Regno Unito

Polonia

Eu 28

14 13 12 11 10 9 8 7 2016

2014

2012

2010

2008

2006

2004

2002

2000

1998

1996

1994

1992

1990

6

Fonte: Ispra

una transizione energetica di questa rilevanza sono decisamente importanti: bisognerebbe stanziare 900 miliardi di dollari all’anno nei prossimi 35 anni, il che complessivamente equivale a una spesa pari a un terzo dell’attuale Pil mondiale. Se non si riuscisse ad attuare tale transizione, sarebbe necessario fare affidamento sui cosiddetti sistemi di Cdr (carbon dioxide removal) per poter catturare e sequestrare enormi quantità di CO 2 dall’atmosfera, ma queste tecnologie sono ancora poco consolidate e in fase sperimentale, e hanno dei costi di sviluppo proibitivi. Il ritiro degli Stati Uniti, il secondo Paese per emissioni di CO2 al mondo, dall’Accordo di Parigi ha reso gli impegni per la lotta al

cambiamento climatico ancora meno credibili e ha portato alcuni paesi come l’Australia a fare un passo indietro. La guerra commerciale in atto tra il presidente Trump e la Cina sta costringendo il primo emettitore al mondo di CO2 a indebolire i suoi impegni ambientali, che nel breve periodo limiterebbero la competitività dell’industria cinese. Forse l’impegno più serio di un mondo che iniziasse a considerare seriamente i cambiamenti climatici sarebbe quello di capire in dettaglio le probabili conseguenze di un forte aumento della temperatura e a prendere misure severe per adattarsi alle nuove realtà future.

L’Italia? Un paese virtuoso In questo quadro sconsolante l’u-

nica nota positiva – si fa per dire – è che il nostro Paese, spesso la pecora nera delle performance, si classifichi tra i primi posti in termini di riduzione delle emissioni di gas serra nel Vecchio Continente (vedi grafico) con un livello di emissioni pro capite inferiori del 20% rispetto alla media europea. Si sa che l’Europa si è sempre distinta per le sue performance ambientali rispetto al resto del mondo. Ma questa volta lo sforzo richiesto appare davvero senza precedenti e in un’era dove gli scettici prendono più potere forse non resta che adattarci a estati sempre più bollenti, ad alluvioni improvvise e a frequenti uragani che già fanno capolino nel cuore del Mediterraneo… 

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Manageritalia

MENTOR: QUANDO IL MANAGER AFFIANCA UNA STARTUP Continua la collaborazione con Invitalia a favore delle startup innovative con il fondo Smart&Start. La storia del nostro dirigente siciliano, trasferitosi al Nord, che ha dedicato parte del suo tempo libero all’avvio di un’azienda a Reggio Calabria Roberto Saliola presidente di Manageritalia Lazio, Abruzzo, Molise, Sardegna e Umbria

L

LUI È Gianfranco Castro, direttore generale della divisione Bio Ponti con esperienza ventennale in aziende multinazionali in posizioni di direzione generale, vendite e marketing. Di origine catanese, si è trasferito tanti anni fa al Nord, vicino Milano. Lo abbiamo contattato per offrirgli la possibilità di collaborare al servizio mentoring a favore delle startup innovative finanziate con incentivi del fondo Smart& Start avviato sulla base del Protocollo firmato da Invitalia, Manageritalia e Federmanager nel giugno 2016. Lui ha accettato la sfida, ne ha parlato alla Ponti, un’azienda molto sensibile e attiva sul piano sociale e sul territorio, che ha accolto con favore l’idea che un suo manager corresse in aiuto di una nascente startup del Sud.

Gianfranco Castro, direttore generale della divisione Bio Ponti

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UN PROGETTO DI SUCCESSO Il progetto Smart&Start Italia, che Manageritalia porta avanti con i suoi altri due partner, Invitalia e Federmanager, procede assicurando un supporto manageriale alle startup innovative. Sappiamo che il grado di soddisfazione del servizio mentoring da parte delle aziende è molto alto. Si tratta di un modello di assistenza manageriale che sicuramente apporta efficienza alle startup e che qualifica il servizio di tutoraggio che Invitalia assicura ai beneficiari della misura Smart&Start Italia. Un approccio, l’inserimento manageriale nelle pmi, e uno schema di successo che, ci auguriamo, venga replicato anche in altri contesti economici.

R

Gli viene assegnata da Invitalia una micro impresa sociale di Reggio Calabria, Mente e Relazioni, nata da un team di psicologi clinici che hanno sviluppato un protocollo per la cura delle fobie specifiche tramite l’utilizzo di occhiali “a realtà aumentata”. Occhiali speciali, dunque, che danno la possibilità a chi soffre di aracnofobia (ovvero la paura di ragni, insetti e giù di lì) di imparare a controllare le proprie paure. Le due giovani e coraggiose imprenditrici, che hanno avuto un’idea molto innovativa e dirompente, hanno chiesto un apporto manageriale, qualcuno che le accom-

pagnasse nella definizione della strategia aziendale, che le aiutasse a redigere un piano marketing e le indirizzasse per l’organizzazione aziendale. Un incontro tra psicologia, tecnologia e marketing che dà un’immagine di un Sud creativo, innovativo e imprenditivo. Molti degli associati di Manageritalia che hanno effettuato una mentorship a favore di aziende del Meridione hanno testimoniato che il tessuto imprenditoriale del Sud appare molto più dinamico di quanto si pensi. Primi contatti tra il manager e le due imprenditrici nei weekend a fine primavera, ascolto del fabbisogno, assessment, quattro giornate di supporto specialistico presso l’impresa – durante il periodo di ferie – e conclusione della collaborazione a fine estate.

Un’esperienza che ha arricchito tutti Ha arricchito il manager, Gianfranco Castro, che si è tuffato in una nuova realtà aziendale “pionieristica” e ha dovuto immediatamente trasferire il suo sapere. Ha ovviamente giovato alla startup, che grazie al servizio mentoring offerto da Invitalia ha potuto usufruire di un affiancamento manageriale importante nel momento del lancio strategico. Ha arricchito anche l’azienda di origine, la Ponti, che non ha esitato a “prestare” una sua risorsa manageriale importante per una buona causa. Una bella storia, che non potremmo raccontare se non avessimo tra i nostri associati manager che vogliono mettersi in gioco per aiutare giovani che si affacciano per la prima volta sul mercato. 

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Uno di noi

L’EXHIBITION MANAGER DEL LUSSO MADE IN ITALY Marco Carniello, associato a Manageritalia Veneto dal 2016, ci parla dei punti di forza, del ruolo e delle responsabilità che deve avere un division director delle fiere del lusso per supportare le aziende nella loro crescita e nel loro export.

Marco Carniello è division director Jewellery & Fashion di Italian exhibition group, società fieristica nata dall’integrazione tra Rimini Fiera e Fiera di Vicenza.

Enrico Pedretti

Cosa vuol dire oggi essere il division director delle principali fiere italiane del lusso? «Vuol dire avere la responsabilità di supportare molte centinaia di aziende nella loro crescita e in particolare nel loro export, con servizi innovativi e in linea con le attese e i codici del luxury». Quali sono i punti di forza da mettere in campo? «È fondamentale comprendere il business delle varie filiere che serviamo. Siamo “industry expert”. La fiera è la piattaforma di business di settore e per essere credibile deve poter rappresentare bene gli operatori e le dinamiche di oggi e di domani». Come dare contributo e valore al made in Italy? «Lavoriamo quasi giornalmente con il ministero allo Sviluppo economico e le associazioni nazionali di categoria su progetti e iniziative condivise. Questo approccio di “si-

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stema” sta dando un contributo significativo al made in Italy». Come sono cambiate le fiere con l’avvento del digitale? «Sono diventate ancora più importanti. Il momento fisico dell’incontro, della stretta di mano, è fondamentale in una relazione di business e la dimensione digitale sta integrando e rafforzando quella fisica. L’evoluzione del digitale ha reso più efficace il matching tra domanda e offerta, che può avvenire anche sul web, anche prima della fiera, e poi si conclude o si consolida in fiera». Quale il contributo dei manager? «Le fiere nascono come enti pubblici e la managerializzazione è fondamentale in questo momento di confronto con competitor globali, molto spesso più grandi. Il settore delle fiere si sta consolidando e sono richieste sempre più competenze in grado di gestire cambiamenti organizzativi e di lavorare in


MANAGERITALIA VENETO

sistemi complessi, dove tra gli stakeholder ci sono anche il territorio e il Paese». Come presidiare da quest’ottica un settore come quello del lusso che cambia alla velocità della luce? «Continuando a capire e conoscere il mercato, studiando le dinamiche dei consumi, della distribuzione e della produzione. Rimanendo costantemente in contatto con i brand, i produttori e i compratori. Alla fine il loro successo è il nostro successo». Lei è stato in precedenza nel noleggio auto, nella consulenza e nell’abbigliamento: un percorso premiante e cercato? «Ho volutamente alternato consulenza e azienda, senza focalizzarmi troppo sui settori ma puntando su competenze di general management e internazionalizzazione. È sempre difficile ripartire da un settore completamente nuovo, ma spesso è più semplice portare innovazione o nuovi punti di vista. Credo che le aziende punteranno sempre più su manager trasversali, i settori evolvono troppo in fretta per puntare sulla super specializzazione». Cosa fare per continuare a crescere professionalmente? «Curiosità e umiltà. C’è sempre qualcosa da imparare, da qualsiasi collega, partner o amico. Aver fatto molte esperienze in Italia e

all’estero, incluso l’Mba con in classe 39 nazionalità diverse, mi ha insegnato che c’è sempre qualcuno più bravo di te in qualcosa... c’è poco da essere arroganti, fai solo brutta figura nel lungo termine. Quindi cerco di imparare sempre e ogni giorno provo a essere meglio del “me stesso di ieri”». Bisogna guardare anche all’estero? «Fondamentale. Ormai il mercato cosiddetto domestico è almeno l’Europa. E con Italian exhibition group guardiamo anche a Usa, Middle-East, Cina e India, che sono i mercati di consumo più interessanti per la gioielleria. Conoscere lingue e culture non è più un plus, è una condizione almeno necessaria per poter fare bene il manager». Lei vive a Padova, che ambiente professionale c’è e come sfruttarlo? «Sono rientrato nel Nord-Est italiano solo due anni fa, dopo quasi 15 in giro per l’Europa e a Milano. Qui si respira molto di più l’imprenditoria, la dimensione aziendale media è più piccola e sembra tutto un po’ più provinciale. Ma invece c’è profonda cultura, tanta competenza e una bella attitudine al darsi da fare e inventarsi qualcosa». Quali i modi per fare networking con vantaggi per sé e l’azienda? «Le piattaforme web aiutano moltissimo a rimanere o entrare in contatto, LinkedIn è una risorsa inso-

L’associazione in numeri Dirigenti 1.421 Quadri 96 Executive professional 137 Pensionati 491 TOTALE 2.145 Maschi 1.843 Femmine 302 dati di ottobre 2018

stituibile. Partecipo il più possibile a eventi di settore e convegni». Managerialmente parlando, Vicenza e il Veneto come sono? «Prevale un po’ la figura dell’imprenditore e del libero professionista in Veneto, almeno quando si sente parlare di “uomini di successo” al bar. Vista la storia di questa regione, piena di imprenditori illuminati, immagino crescerà l’esigenza di manager professionisti per affiancare la proprietà e affrontare le sfide di un mercato più complesso e globale. E i manager qui ci sono e sono bravi». Lei è associato a Manageritalia Veneto: che rapporto e quali vantaggi ha? «Frequento con continuità gli incontri di Manageritalia e partecipo molto volentieri agli eventi di networking del “Business Club”. È il miglior modo per entrare in una community e costruire il tuo network di valore, professionale e personale. Soprattutto per me che sono friulano, di madre svizzera tedesca e moglie francese...». 

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PILLOLE DI BENESSERE Michela Lomazzi, tenutaria del maneggio La Bastide

benessere

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Yoga a cavallo

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Si inizia da terra per imparare le basi dello yoga, ma poi si sale in sella a un cavallo. Per mettere in pratica questi esercizi si utilizzano le basi fondamentali dello yoga, come la respirazione controllata, il mantenimento della giusta postura e la concentrazione. Il cavallo diventa uno strumento che amplifica i benefici di questa disciplina: la sua respirazione e il suo contatto fisico riescono a stimolare maggiormente i partecipanti negli aspetti legati all’equilibrio, alla sicurezza, alla concentrazione e al rilassamento. Il fatto che il tutto sia ambientato in mezzo alla natura dona sicuramente maggiore forza vitale sia agli adulti che ai bambini. Oltre l’equitazione, lo yoga a cavallo coniuga i benefici di un’antica disciplina orientale con quelli dell’ippica. Dopo il nuoto, l’equitazione è uno degli sport più completi. Quando li montiamo, i cavalli possono aiutarci a raggiungere stati di libertà e agilità fisica e spirituale. Unito allo yoga, questo sport ci offre un percorso completo sia dal punto di vista fisico che psicologico. Le sessioni di yoga sono strutturate partendo con esercizi a terra e trasportando poi il tutto in sella al cavallo. Cosa sviluppa l’equitazione e lo yoga L’equitazione sviluppa l’equilibrio e migliora la coordinazione motoria, rafforza i muscoli, aumenta i riflessi e la mo-

bilità articolare, stimolando il sistema cardiovascolare e migliorando la circolazione sanguigna. Lo yoga aumenta l’elasticità e la flessibilità del corpo. Le posizioni proposte aiutano a migliorare e sviluppare la mobilità, allungando la muscolatura, le articolazioni e i tendini. La proposta può essere vista come supporto a una pratica sportiva agonistica o comunque più impegnativa. Contemporaneamente allo sviluppo dell’elasticità, lo yoga aiuta a rafforzare i muscoli aumentandone la forza complessiva e la capacità di resistenza. E cavalcare coinvolge tutto il corpo e comporta un notevole sforzo muscolare. Lo yoga può in questo senso aiutare i cavallerizzi armonizzando l’intera attività agonistica. Circolazione sanguigna I battiti del cuore aumentano in stretto rapporto con la velocità del cavallo, migliorando la circolazione del sangue dal cuore ai vasi principali di tutto il corpo. Lo yoga lavora su una corretta respirazione, aiutando in questo modo a mantenere in salute il sistema cardiovascolare. Relax Andare a cavallo aiuta a rilassarsi. Occorre concentrarsi interamente su quello che si sta facendo, diventando una sola cosa con l’animale che si monta. In questo modo ci liberiamo da preoccupazioni per un po’ di tempo, come nello yoga, che per essere efficace richiede concentrazione. Il risultato dei due sport combinati è un benessere complessivo e si tratta di un modo di approcciarsi all’equitazione in maniera rilassata e divertente.


ARTE Claudia Corti

S California Kiss, 1955.

L’ISTANTE PERFETTO IN CUI TUTTO DIVENTA MAGIA:

arte

La fotografia secondo Elliott Erwitt

DOVE Elliott Erwitt. Icons. Pavia, Scuderie del Castello, fino al 27 gennaio.

Santa Monica, California, 1955: in un parcheggio lungo il litorale una coppia sta per scambiarsi un bacio. Da un’angolazione del tutto inusuale un fotografo ha la prontezza di spirito di immortalare la scena attraverso l’immagine riflessa nello specchietto retrovisore, appropriandosi forse di un po’ della quotidianità dei due giovani, ma senza interferire con la sua macchina fotografica. A scattare una delle foto ad oggi più imitate e riprodotte è Elliott Erwitt. Nato a Parigi nel 1928, trascorre l’infanzia al seguito dei genitori da Parigi a Milano, a Roma, fino ad approdare, allo scoppio della seconda guerra mondiale, a Los Angeles. Proprio qui, giovanissimo, scopre la fotografia che trasformerà subito in una ragione di vita. Poco dopo la fine della guerra si trasferisce a New York per seguire un corso di storia del cinema. Per pagare le lezioni, visto lo stato di indigenza in cui versa, si offre come custode presso la stessa scuola. E intanto scatta foto, fin dal momento in cui tocca il suolo newyorkese, appena sceso da un greyhound. Ironico e tenero contemporaneamente, mostra la capacità innata di saper cogliere al volo l’insolito nel quotidiano, non semplicemente osservando un gesto o uno sguardo, ma sapendo intuire l’evolversi di una situazione da normale a bizzarra, buffa o commovente.

È certamente per questo motivo che la sua attenzione si concentra sui cani, poiché con il loro atteggiamento irriverente e spontaneo costituiscono un perfetto contraltare alla pomposità ed eccessiva ricercatezza dei propri padroni. Ben presto i vari rotocalchi si accorgono di lui, da Life a Paris Match, da Epoca all’Espresso. Benché lo scacchiere mondiale sia fin troppo prodigo di guerre e catastrofi, in ambito giornalistico si sente la necessità di mostrare anche piccoli gesti, per poter ridere e far sorridere, e in questo Erwitt è un maestro. La sua arte rifiuta la violenza, una vera avversione che si trasforma in un invito alla riflessione: basti pensare al primo piano di Jaqueline Kennedy al funerale del marito, uno scatto che ha commosso il mondo forse più dell’intera sequenza dell’attentato. Da Marylin a Che Guevara, passando per la storica sequenza di foto in cui Nixon punta il dito contro il petto di Kruscev, riuscendo a trasformare uno sguardo e un gesto in un potentissimo messaggio, senza bisogno di una didascalia esplicativa. Aveva imparato da bambino, Erwitt, a saper cogliere le espressioni dei suoi interlocutori di cui spesso ignorava la lingua, così come aveva imparato che “la fotografia è il momento, la sintesi di una situazione, l’istante in cui tutto si amalgama. Un ideale inafferrabile”.

CURIOSITÀ Nel 1953 Erwitt è ammesso alla Magnum Photos su proposta nientemeno che del fondatore Robert Capa, perché anche allora, come oggi, alla più famosa agenzia fotografica del mondo si entrava solo se “invitati”!

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LIBRI Davide Mura

Poemi di pietra Le cattedrali gotiche hanno un fascino senza tempo e custodiscono antichi segreti che a tutt’oggi non siamo riusciti a penetrare completamente. In questo libro ricco di illustrazioni Antonella Roversi Monaco ci conduce in un viaggio affascinante alla scoperta delle tradizioni celtiche, del monachesimo cistercense, dei templari e i rosacroce. Il percorso si snoda fra cronache e documenti, leggende e racconti, in una ricerca che mette a confronto segni e simboli di culture apparentemente diverse e lontane ma unite da un sottile e oscuro filo comune. Il volume si discosta dalle tradizionali guide turistiche per sottolineare topoi, significati religiosi, esoterici e spirituali rappresentati dalle ardite geometrie che si innalzano al cielo. I segreti delle cattedrali, Antonella Roversi Monaco, De Vecchi, pagg. 224,  12.

Le ricette per una vita sana Le statistiche ci informano che la percentuale delle malattie originate da un’alimentazione squilibrata oscilla tra il 50 e il 70%. Del resto, siamo quello che mangiamo. Eppure, l’alimento ideale non esiste. Esistono stili alimentari corretti, cotture non nocive, sostanze potenzialmente protettive che aiutano e sostengono la prevenzione. Un libro di ricette salvavita dovrebbe dunque essere questo: un viaggio dal prodotto alla ricetta, con particolare attenzione alla qualità delle materie prime, per dimostrare che si può mangiare con gusto in modo equilibrato e salutare. Le ricette raccolte dalle due autrici riportano le sostanze contenute negli ingredienti ritenute interessanti per la loro attività antiossidante e antitumorale. La cucina salvavita, Santa Di Salvo, Cesare Gridelli, Gribaudo, pagg. 160,  9,90.

LA STORIA DELL’ARTE PER CHI NON È UNO STORICO DELL’ARTE

libri

Per più di cinquant’anni la storia dell’arte di Gombrich è stata un’introduzione alla materia in grado di affascinare generazioni di curiosi e appassionati che magari non hanno avuto l’opportunità di studiarla sui banchi di scuola. Il critico d’arte ha saputo condensare in un unico volume artisti, correnti e capolavori con la rara capacità di offrire una risposta a domande complesse, come la natura della bellezza di un soggetto. Lo scopo dichiarato è di consentire al lettore di “far fronte, senza smarrirsi, alla gran messe di nomi, periodi e stili che affollano le pagine delle opere più ambiziose”. Il nuovo formato tascabile di quest’opera ormai classica intende rinnovarne il successo tra le future generazioni e riaffermarla quale scelta prioritaria per coloro che si avvicinano per la prima volta all’arte. Un lavoro magistrale per chi voglia affrontare la storia dell’arte per la prima volta o rispolverare le proprie conoscenze di base. Lo sguardo attento e innovatore di Gombrich arricchisce dunque un testo che è diventato uno dei classici della letteratura scientifica sull’arte e che si legge come un romanzo. La storia dell’arte, Ernst H. Gombrich, Phaidon, pagg.688,  39,95.

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LETTURE per MANAGER

...permanager

Marco Lucarelli

RIMETTIAMO AL CENTRO LA PERSONA E IL LAVORO Il libro Human-centered work di Edoardo Turelli (Egea editore) riporta al centro la persona e il lavoro in un’epoca dove crisi economica e automazione sempre più spinta sembrano avere relegato il lavoro umano a puro complemento. Le persone, quindi, prima di tutto, perché c’è un bisogno sempre più diffuso di tornare a parlare di lavoro, di come si può lavorare, di cambiamento per adattarsi all’ambiente. Il saggio ci propone dieci spunti, metodi per riflettere sul nostro modo di lavorare, sulle competenze che abbiamo e quelle che invece dobbiamo ancora acquisire. La prima di queste deve essere la capacità di creare prodotti di successo in un mondo che cambia. Le aziende hanno capito che prodotti di alta qualità, a basso costo e differenziati, non bastano più per distinguersi sul mercato. Sono considerati ormai fattori dati per scontati, fondamentali ma inefficaci se non accompagnati da velocità e flessibilità nell’adattarsi a un mercato mutevole e iper-competitivo. Una metodologia illustrata in questo libro che aiuta a ridurre il time to market di lancio di nuovi prodotti e garantire allo stesso tempo le condizioni migliori nelle quali il team possa lavorare, è il principio agile. Nato in ambito dello sviluppo software, il metodo agile (pronunciato agiail) si è esteso a tutta l’organizzazione in quanto permette di innovare in “maniera iterativa” mettendo le persone al centro. Tre sono i concetti alla base del metodo agile: il cambiamento è sempre benvenuto; fatti, non parole; creatività in autonomia. Il primo punto è banale quanto rivoluzionario. Parliamo tutti di cambiamento, di quanto si debba essere pronti ad accoglierlo e di come applicarlo nel lavoro di tutti i giorni ma poi, alla prova dei fatti, siamo terrorizzati della

modifica al piano di lavoro o dal cambio di specifica da parte del cliente all’ultimo minuto. Lavorare in modo agile vuol dire accettare i feedback dalle parti coinvolte nel progetto, integrando le modifiche richieste in modo, appunto, agile. Inoltre, niente più gerarchie complesse alle quali chiedere approvazione, ma suddivisione del lavoro in piccoli gruppi auto-organizzati liberi di innovare, essere creativi, ricettivi, autonomi rispetto alle forme di controllo tradizionali. Il vecchio “capo-controllore” che assicura l’esecuzione di una serie di attività dettagliate e assegnate a ognuno qui non serve più. Deve trasformarsi in un leader che condivide con il proprio team una missione. Missione che potrà riguardare lo sviluppo di una determinata funzionalità di prodotto oppure il miglioramento di un processo, di una “esperienza cliente”. Il successo di una missione sarà poi valutato mediante metriche precise intese non come strumento di controllo ma semmai di supporto all’obiettivo. Oltre a quello di gerarchia, il metodo agile rielabora anche il concetto di team. I team devono essere autonomi, indipendenti e avere tutte le competenze necessarie al proprio interno che li renda autosufficienti, capaci di portare a termine il proprio lavoro senza dipendere da strutture, dipartimenti o fattori esterni. Si tratta quindi di team cross-funzionali composti da persone con competenze diverse ma necessarie al completamento del progetto. Primo effetto immediato sarà quello di evitare l’effetto “scaricabarile”: “ero in attesa di…”, “mi aspettavo la consegna del pezzo entro il…”, “necessito l’approvazione di…”. Tutto ruota intorno al concetto di adattamento continuo e reciproco. Lo so, è un concetto al quale non siete abituati, si allontana dal lavoro per competenze separate al quale siete abituati. Questo però è il cambiamento, vi conviene adattarvi.

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LETTERE Daniela Fiorino daniela.fiorino@manageritalia.it

Il congedo di paternità

lettere

Sono un dirigente di azienda commerciale che a breve diventerà padre. Poiché mia moglie non potrà usufruire del congedo di maternità, vorrei sapere se potrei fruirne io, in alternativa alla madre. C.S. – Torino

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Il padre lavoratore dipendente ha diritto a 4 giorni di congedo obbligatorio retribuito, da fruire entro i 5 mesi dalla nascita del figlio o dall’ingresso in famiglia o in Italia del minore (in caso di adozione e affidamento nazionale o internazionale). I giorni di congedo possono essere goduti anche in via non continuativa. È prevista, inoltre, la possibilità per il padre di fruire di un ulteriore giorno di congedo facoltativo, sempre retribuito, in sostituzione del periodo di astensione obbligatoria spettante alla madre. Tali diritti non possono essere sottoposti a valutazioni discrezionali da parte del datore di lavoro. Se lei invece si riferisce ai 2 mesi di congedo di maternità post partum riservato alla madre, ciò è possibile solo in specifiche situazioni a seguito delle quali viene meno la figura materna. In proposito, l’art. 28 del Testo Unico sulla maternità e la paternità ha infatti previsto il diritto del padre lavoratore ad astenersi dal lavoro per tutta la durata del congedo di maternità, o per la parte residua che sarebbe spettata alla lavoratrice, in caso di morte o grave infermità della madre, abbandono del figlio da parte della madre, affidamento esclusivo del figlio al padre e, in caso di adozione o affidamento di minori, di rinuncia totale o parziale della madre lavoratrice al congedo di maternità alla stessa spettante. Tale diritto si può esercitare anche se la madre

è una lavoratrice autonoma e decorre dalla data in cui si verifica uno dei predetti eventi e coincide temporalmente con il periodo di congedo di maternità non fruito dalla lavoratrice. Al padre è invece sempre riservata la possibilità di usufruire del congedo parentale, anche se l’altro genitore non è un lavoratore dipendente. Tale congedo può essere fruito nei primi 12 anni di vita del bambino in modalità continuativa o frazionata e ha una durata massima di 10 mesi complessivi così articolati: 6 alla madre; 6 al padre; 10 all’unico genitore. Inoltre, se il padre lavoratore si astiene per un periodo non inferiore a 3 mesi il limite temporale massimo a lui spettante passa a 7 mesi e il limite complessivo sale a 11 mesi. Se il congedo è fruito fino al compimento del sesto anno di età del bambino, è retribuito al 30% per un massimo di 6 mesi complessivi per entrambi i genitori. In alternativa alla madre, nel corso del primo anno di vita del bambino il padre può fruire delle due ore giornaliere di permesso retribuito per allattamento se la madre lavoratrice dipendente non se ne avvalga o nel caso in cui i figli siano affidati al solo padre o la madre sia deceduta o gravemente inferma, oppure se la madre non è una lavoratrice dipendente e quindi non ha diritto ai permessi. Sempre in alternativa alla madre, il padre può assentarsi in caso di malattia del bambino, senza limiti fino al compimento dei 3 anni di età, o per un massimo di 5 giorni lavorativi all’anno per ciascun genitore, dai 3 agli 8 anni del bambino (6/12 in caso di adozione e affidamento). Tali assenze non sono retribuite.


thewashingmachine.it

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Inserto mensile di Dirigente n. 11 / 2018

a cura di Thomas Bialas

DIRIGIBILE Segnali di futuro visti dall’alto #49 02/ L’INVASIONE DEGLI ULTRAROBOT 04/ LAVORO: PASSIONE BATTE AUTOMAZIONE

MINISTERO ARTIFICIALE ECONOMIA E FINANZE

06/ IL CIBO DEL FUTURO SAVE THE DATE: DAI – UFFICIO 4.0 MILANO, 13 NOV 2018 http://bit.ly/2SZsDxR

DEF powered by AI Politica artificiale Politiche economiche e finanziarie che nessuno osa mettere in discussione, neanche la sacra famiglia della Troika. Un Def non scritto da imperfetti umani ma dall’infallibile intelligenza artificiale, magari in collaborazione con IBM Watson, oppure con l’incontestabile e “incriminabile” MIT di Boston.

E come ciliegina sulla torta una profezia visionaria: “Questa manovra garantisce una crescita esponenziale del Pil a partire dal 2045 con una velocità tale da cambiare radicalmente il mondo della finanza per come lo conosciamo”. Insomma, tale e quale alla data promessa da Kurzweil per la singolarità

tecnologica e, giusto sottolinearlo, a lui nessuno ride in faccia. Stupisce che al governo nessuno ci abbia pensato. Né Salvini né Di Maio e tanto meno Grillo, forse l’unico in grado di concepire una così caustica e dissacrante provocazione. Peccato, sarebbe stato divertente come gesto “ingestibile”.


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––Future automation L’invasione è iniziata L’innovazione va a braccetto con l’automazione, fra esaltazione, delusione e preoccupazione. ––Future car Poco autonoma? Per quasi tutti i media l’auto a guida autonoma è alle porte. Sì, ma per entrare nel mercato o per aspettare fuori sullo zerbino per decenni? Come sempre l’euforia e il “wishful trending” (desiderare un trend senza meritarlo pienamente) dominano la scena. Vediamo un po’. Dunque, l’entry level come guida assistita e parziale automazione di alcune funzioni sono già realtà, e va bene, ma andare a zonzo senza volante e comandi “umani” beh, ecco, lì tutto si fa più nebuloso, soprattutto in termini di previsioni. Per il Fraunhofer una data potrebbe essere il 2025 mentre per molti insider del settore addirittura il 2050. Quali sono i problemi? Il machine learning è ben distante dal rendere una macchina “intelligente”; la gestione dei dati e la comunicazione connessa pretendono infrastrutture “elefantesche” e uno standard 5G stabile; complessità legislative (chi risponde per cosa), manipolazione dei software, divieti a girare nei centri urbani (ventilato dalle autorità in Germania), ma soprattuto i quesiti etici e di “convenienza” da prendere in strada (chi salvo e perché?). Aggiungo che reputo impossibile la convivenza fra auto a guida autonoma e guida umana per il semplice fatto che i diversi comportamenti (imprevedibile vs prevedibile) non sono compatibili in strada e causerebbero solo più congestione se non il blocco totale (basti pensare a Roma). Tanto rumore per nulla? Non proprio, serve per convincere gli umani che la guida autonoma è proprio quello che vogliamo tutti. Peccato che un recente sondaggio in Germania ribadisce che il 70% non intende rinunciare al piacere della guida.

https://tinyurl.com/y7xd6rtl https://tinyurl.com/ybcrl6fv https://www.bearrobotics.ai http://echord.eu/catch/ https://tinyurl.com/yb7rofdq http://www.signall.us https://tinyurl.com/ydyyq7zp https://jxpress.net/about/about-jx-press/ https://www.deepmagic.cc http://www.ahoysys.com https://cleveron.eu https://tinyurl.com/ybgll2rp https://tinyurl.com/yblrg9jc https://www.ntnu.edu/autoferry https://talentsnap.co https://www.getzippin.com


DIRIGIBILE #49

––Future commerce Sempre meno umano Il commercio automatizzato ha tante facce. Big data, predictive analytics, piattaforme ma anche “divertenti” robotizzazioni. Come Penny, il robot cameriere di Bearrobotics che serve pizze e spaghetti senza inciampare. Oppure Eli, il carrello servizievole di Robotnik che segue e assiste il cliente per tutto il negozio (dovete immaginarvelo all’Ikea). Ma non si vive di solo robot. C’è spazio anche per chioschi (Caliburger) che offrono un’esperienza interattiva personalizzata supportati dalla solita IA, soluzioni (in aumento come offerta) per realizzare negozi completamente automatizzati e sistemi di shopping e checkout, come quello di Zippin (usato anche da AmazonGo) che non richiedono più personale nel PdV.

––Future choice A cura di Amazon Più che la digitalizzazione dovrebbe spaventare la vocalizzazione. Per esempio i comandi vocali degli smart speaker. Prendiamo Alexa di Amazon Echo. Dici: “Alexa, compra un prosecco” e lui ti propone un prosecco. Sì, ma quale? Quello che l’assistente (Amazon’s Choice) ritiene più adatto al cliente. A guardare bene Amazon funge da guardiano (gatekeeper): chi c’è c’è, chi non c’è non c’è. Conseguenze? L’area espositiva si restringe: nel supermercato c’erano diversi metri di scaffali, negli acquisti online numerosi risultati di ricerca sulla prima pagina, negli acquisti vocali c’è solo la scelta a botta sicura (con Alexa, l’85% degli utenti acquista il prodotto che viene loro proposto come prima scelta). Essere o non essere presenti diventa la sfida, non facile. Per Graeme Pitkethly, chief financial officer di Unilever, il voice shopping è “the next big thing” nel commercio per la sua incredibile comodità e velocità. Condivido e non a caso Google ha stretto in Usa un’alleanza con Walmart per rimanere agganciati al colosso di Seattle.

––Future solution Terziario automatizzato Ovvero: basato sul lavoro “intellettuale” delle macchine. Per esempio JX Press Corp, la startup giornalistica giapponese specializzata in “fully automated breaking news”. Meccanizzazione delle notizie la chiamano loro, con profondo orgoglio e terrore per i giornalisti. Oppure l’ungherese SignAll, la prima soluzione di traduzione dei segni per sordi completamente automatizzata. Per non parlare dell’onnipresente Blockchain che ora, con TalentSnap, promette di ridurre la discriminazione nella selezione del personale grazie a un algoritmo che fa matching in modo neutrale. Ovvio: anche i lavori di fatica sono sempre più appannaggio delle macchine, soprattutto se di precisione come i robot (progetto EU) che raccolgono cetrioli a tempo di record, senza danneggiarli.


04 / 05

––Future Jobs Passione batte automazione È semplice. Ama il tuo prossimo lavoro come te stesso. Oppure, come amavano ripetere (e cantare) i Beatles, “all you need is love”. Tutto quello che hai bisogno per trovare un lavoro è fare quello che ami e amare quello che fai. Insomma, la passione batte l’automazione (e concorrenza delle macchine). Il futuro lavoro umano si basa anche su questo. I nove esempi, più uno di startup e microimprese che presentiamo, sono frutto, o meglio testimonianze, di Hello Future: chi vuoi essere domani, un progetto (al quale ho contribuito) – realizzato da Cisco

https://www.hello-future.it/benvenuto

e Logotel con la collaborazione di TEH Ambrosetti, IAAD e Open Incet – per ispirare e stimolare le nuove generazioni a considerare il lavoro non come una “bieca” necessità ma come opportunità per diventare ciò che sì è, veramente. Un messaggio utile per i giovani, ma anche per i “vecchi lavoratori” di ogni ordine e grado. Perché, come ricorda Roberto Pasi, fondatore di Beeing e uno dei protagonisti del percorso di esperienze rivolto alle scuole superiori, «la passione è la vera benzina che muove il motore di qualunque progetto si voglia fare».

HTTPS://BEEING.IT Apicoltura fai da te per un miele quasi casalingo. La startup Beeing propone arnie urbane, sensori digitali e sistemi di monitoraggio supportati da app.

HTTPS://WWW.IDEGO.IT L’idea di Idego: la realtà virtuale diventa psicologia virtuale, più esattamente psicoterapia e riabilitazione supportata da Virtual Reality e software per benessere mentale.


DIRIGIBILE #49

HTTPS://WWW.IZMADE.COM Materiali riciclati, eco-design, autoproduzione per arredi e oggetti realizzati dai quattro fondatori in un “makerspace” aperto anche alla sperimentazione pubblica.

HTTP://WWW.WATERVIEW.IT Big data e webcam per previsioni migliori e monitoraggio dei fenomeni atmosferici è la sfida di Waterview che promette una piccola rivoluzione meteo.

HTTPS://WWW.ASPISEC.COM Cambiare l’approccio alla cybersecurity. Tutti lo vorrebbero. Gianni Cuozzo, 27 anni, fondatore di Aspisec, ci prova con un servizio di personalizzazione estrema.

HTTPS://WOOD-ING.ORG E se le risorse alimentari fossero molte di più di quello che pensiamo? È quello che intende scoprire Wood*ing wild food lab, un laboratorio di ricerca e sperimentazione sull’utilizzo del cibo selvatico per la nutrizione umana.

HTTPS://WWW.ILFILODINICKY.COM Nicoletta Crisponi, formazione da designer e spirito da viaggiatrice, ha scelto di lasciare un lavoro (che le piaceva) per vivere da digital nomad col suo blog, Il filo di Nicky.

HTTPS://VALERIACAGNINA.TECH Giovanissima (classe 2001), Valeria, dopo aver costruito il suo primo robot a 11 anni e dopo un’esperienza al MIT di Boston, ha fondato Play, Make, Learn, una scuola di robotica aperta a tutti.

HTTP://WWW.GIONATAGATTO.COM/WELCOME.HTML Collaborare con altri organismi (piante, batteri, animali) permette di avere una nuova chiave di lettura. Questa la filosofia di Gionata, il designer che progetta con il concetto di multispecie.

HTTPS://WWW.FACEBOOK.COM/EASTPACK711/ Il mago, una nobile professione. Jack Nobile ha iniziato a fare magia per strada all’età di 15 anni, ora ne ha 22 e vive di questo con esibizioni (online e offline), corsi, canali social e ora anche un libro.


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––Future food Un tema sulla bocca di tutti Come sarà il cibo del futuro? Grazie alla tecnologia molte cose sono già tecnicamente realizzabili, ma non sempre accettabili (dal consumatore). E viceversa molte cose idealmente accettabili non sono ancora realizzabili. Per fare giusto qualche esempio, la carne sintetica (in vitro) per ora è sperimentale ma realizzabile, per gli ottimisti in tempi relativamente brevi (2022?) e, almeno a oggi, poco accettabile (se non da vegani talebani). Viceversa, applicazioni di realtà aumentata per il packaging alimentare (più informazioni e servizi) sono viste letteralmente di buon occhio dai consumatori, ma ancora in una fase di test (anche come diffusione). Poi ci sono tecnologie fortemente sviluppate e realizzabili da anni come gli alimenti geneticamente modificati, ma altrettanto fortemente respinte dalla stragrande maggioranza dei consumatori (e anche il lobbying mediatico non basta). Infine ci sono tecnologie a cui nessuno può (o vuole) fare più a meno, vedi piattaforme online o applicazioni (come The Fork) per gestire ordini o prenotazioni. La mappa che proponiamo illustra lo stato dell’arte di una serie di trend tecnologici e di consumo che ruotano intorno alla tavola del futuro.


DIRIGIBILE #49

3D FOOD PRINTER Cibo modellato con la stampante 3D per ottenere piatti personalizzati in forma e gusto.

CLEAN MEAT Il nuovo nome (di marketing) per carne sintetica, artificiale o in vitro che non è mai stata parte di un animale vivo.

AR PACKAGING Grazie a imballaggi di realtà aumentata il cliente accede a esperienze aggiuntive e informazioni pertinenti al prodotto.

FOOD INSECTS Già consumati quotidianamente da circa 2 miliardi di persone. Per molti sono il passato e il futuro dell’alimentazione proteica.

BIO HACKING Superare i propri limiti tramite ottimizzazione (e alterazione) del corredo biochimico tramite integratori, superfoods o smart drugs come il Modafinil.

PLATFORM FOOD Business model che si basa esclusivamente sulla domanda e offerta generata da piattaforme (UberEat, Deliveroo, Alibaba).

DIGESTIVE WELLNESS Quello che succede nella pancia non resta solo nella pancia. Il benessere digestivo come frontiera olistica di cibo e salute. FOOD REPLACEMENT Beveroni e pasti in polvere tipo Soylent & Co che rimpiazzano l’abituale cibo tradizionale. GENETIC EATING Alimentazione e menu personalizzati in base alla struttura genetica di ogni singola persona. GENETICALLY MODIFIED ORGANISM Prodotti agricoli, alimentari e animali da allevamento modificati geneticamente. HEALTHY CONVENIENCE I cibi pronti, veloci e comodi da maneggiare in versione salutista e “fast good”.

PRECISION FARMING L’agricoltura in versione 4.0 per ottimizzare la resa del terreno e del microclima. ROBOT AND DRONE DELIVERY Automazione della consegna “in cielo e in terra” con mezzi controllati a distanza. SMART KITCHEN Una volta si chiamava domotica, oggi cucina super intelligente ed efficiente. STAFFLESS RETAIL Niente casse, niente code, niente contanti e niente personale per i negozi completamente automatizzati. VEGAN MEAT Un trend in continua crescita con proposte sempre più sofisticate che emulano la dieta carnivora. VERTICAL FARM Coltivazione agricola su larga scala che si sviluppa in verticale ottimizzando spazi e produzione.


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FUTURETECH

INVENZIONI & INNOVAZIONI

Girano certe voci (meglio dell’abusato fake news). Per esempio l’anno scorso molti blog e siti di informazione davano per imminente l’utilizzo di Bitcoin come mezzo di pagamento da parte di Amazon. Amazon taceva ma intanto tutti gridavano alla rivoluzione, soprattutto “distaccati” speculatori abili nell’alimentare la bolla e lucrarci sopra. Sappiamo come è andata a finire. Per Jamie Dimon, ceo di JPMorgan Chase, Bitcoin è solo una miserabile truffa. Intanto Google, Facebook, Twitter

FAKE MONEY? VERA NEWS

e Apple hanno dichiarato guerra alle criptovalute vietando le loro inserzioni pubblicitarie e come al solito non mancano all’appello i soliti furti milionari (vedi Bithumb, in Sud Corea) e relativo crollo della valuta. So what? Per il futuro si prevede un percorso controverso con tentativi di delegittimazione e criminalizzazione, ma anche di tosta regolamentazione. Adi Shamir, crittografo, informatico e matematico israeliano, ritiene infatti che il vero rischio débâcle delle criptovalute si chiama morsa dello stato. Da non sottovalutare.

EDUCATIONCENTRAL.CO.NZ

NYPL.ORG

Vector, in collaborazione con Soul Machines, ha creato un insegnante digitale supportato da IA per educare i bambini alla sostenibilità, artificiale. https://www.youtube.com/watch?v=Ab0DCzFz82s

SOLARIMPACT-YACHT.COM

La svizzera Solarimpact realizza il primo yacht di lusso che funziona integralmente a energia solare e con comandi abilitati da intelligenza artificiale. https://www.youtube.com/watch?v=wP3Ye1ee70c

E se i grandi romanzi prendessero vita anche attraverso le Stories? Ci prova la New York Public Library con le “Instagram Novels” adatte, si spera, per i nativi digitali. https://www.youtube.com/watch?v=NNtUmk-vAoI

WEWORK.COM

La startup israeliana MonitorHer ha vinto il WeWork Creator Award con un dispositivo a uso domestico per monitorare anomalie del seno e segni di cancro. https://www.youtube.com/watch?v=9pHJNtH8ltQ

CLEVERON.EU

Automazione del click and collect per CleverPod, il nuovo terminale robotizzato di Cleveron da posizionare fuori casa per la consegna e il ritiro anche di generi alimentari. https://www.youtube.com/watch?v=w9LHxJ0MQmU

OBVIOUS-ART.COM

La casa d’aste britannica Christie’s è destinata a passare alla storia con la prima vendita di un ritratto realizzato utilizzando algoritmi di apprendimento automatico. https://www.youtube.com/watch?v=a348b-O_vjQ



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Associazioni S ervizi S anità Contratto Previdenza Formazione

PREVIDENZA

IN PENSIONE CON LA RITA Cos’è, come funziona e cosa bisogna sapere della Rendita integrativa temporanea anticipata Daniela Fiorino

responsabile ufficio sindacale Manageritalia

L

a Rita, la Rendita integrativa temporanea anticipata, è un sostegno finanziario agli iscritti al Fondo di previdenza complementare che hanno cessato l’attività lavorativa e non hanno ancora maturato l’età anagrafica per la pensione di vecchiaia: attualmente 66 anni e 7 mesi, 67 anni dal 2019.

Requisiti per richiederla Al momento della presentazione della domanda, occorre aver cessato l’attività lavorativa ed essere in possesso di almeno 20 anni di contribuzione alla previdenza pubblica e avere almeno 5 anni di anzianità contributiva nella previdenza complementare.

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MANAGERITALIA PREVIDENZA

R

La Rendita può essere richiesta con un anticipo massimo di 5 anni rispetto alla data di maturazione dell’età anagrafica prevista per la pensione di vecchiaia. L’anticipo può arrivare fino a 10 anni se dopo la cessazione dell’attività lavorativa si è stati inoccupati per un periodo di tempo superiore a 24 mesi. In quest’ultimo caso non è richiesto il requisito dei 20 anni di contribuzione Inps. Per determinare il periodo massimo di anticipo si fa riferimento al requisito di età anagrafica in vigore al momento della richiesta della Rita e non a quello effettivo, che sarà determinato in base agli adeguamenti per l’aspettativa di vita.

conto individuale ai fini dell’erogazione della Rita, che viene effettuata frazionando il montante destinato per i mesi che intercorrono dal primo giorno del mese successivo a quello della presentazione della domanda fino al conseguimento dell’età anagrafica prevista per il pensionamento di vecchiaia. L’erogazione è effettuata dal Fondo Mario Negri con periodicità trimestrale, entro la seconda metà dell’ultimo mese di ciascun trimestre solare.

Come viene erogata

Montante impegnato per la Rita

L’iscritto può decidere di utilizzare tutto o parte del proprio

FINALITÀ

Oneri amministrativi Sono previsti 5 euro al mese o frazione di mese per le spese amministrative.

La parte residua non liquidata

RITA IN PILLOLE

dell’accantonamento nel conto individuale destinata all’erogazione della Rita resta in gestione nel comparto stesso fino a esaurimento. L’accantonamento in uno dei comparti per il tfr da utilizzare per la Rita, in mancanza di scelta diversa, resterà o confluirà nel comparto più prudente, il garantito. In alternativa, l’iscritto può richiedere il trasferimento o il mantenimento del montante tfr nei comparti bilanciato medio termine e bilanciato lungo termine. Il montante residuo destinato alla Rita, nel corso della durata prevista per la sua erogazione, è soggetto a variazioni conseguenti all’attribuzione del risultato di esercizio, secondo la disciplina dei Regolamenti dei diversi comparti.

REQUISITI

Aver cessato l’attività lavorativa Sostegno finanziario e aver maturato almeno agli iscritti al Fondo 20 anni di contributi previdenziali di previdenza complementare e avere almeno 5 anni di anzianità che hanno cessato l’attività contributiva nella previdenza complementare. lavorativa e non hanno ancora Può essere richiesta con un anticipo maturato l’età anagrafica di 5 anni rispetto alla data di maturazione dell’età per la pensione MODALITÀ anagrafica prevista per la pensione di vecchiaia di vecchiaia: L’iscritto può decidere di oppure 66 anni e 7 mesi, utilizzare tutto o parte del di 10 anni se, dopo la cessazione 67 anni dal 2019. proprio conto individuale ai fini dell’attività lavorativa, si è stati inoccupati dell’erogazione della Rita, che viene per oltre 24 mesi. In quest’ultimo effettuata frazionando il montante caso non è richiesto destinato per i mesi che intercorrono il requisito dei 20 anni dal primo giorno del mese successivo di contribuzione Inps. a quello della presentazione della domanda fino al conseguimento dell’età anagrafica prevista per il pensionamento di vecchiaia.

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Montante residuo Nell’ipotesi di utilizzo parziale della posizione individuale a titolo di Rita, l’iscritto può richiedere, per la porzione residua, il riscatto, l’anticipazione delle quote di tfr e – se raggiunge i requisiti per il pensionamento anticipato per anzianità – la prestazione pensionistica in capitale e/o in rendita, perché anche in tale eventualità la Rita continua a essere erogata fino al raggiungimento dell’età pensionabile.

Premorienza In caso di premorienza dell’iscritto prima dell’esercizio del diritto alla prestazione pensionistica, ovvero nel corso dell’erogazione della Rita, la posizione individuale è riscattata dagli eredi, ovvero dai diversi beneficiari designati, siano questi persone fisiche o giuridiche. In mancanza di tali soggetti la posizione individuale resta acquisita al Fondo.

Trattamento fiscale La parte imponibile della Rita, determinata secondo le disposizioni vigenti nei periodi di maturazione della prestazione pensionistica complementare, è assoggettata alla ritenuta a titolo d’imposta pari al 15% (ridotto dello 0,30% per ogni anno eccedente il 15° di iscrizione al Fondo pensionistico complementare, con un limite massimo di riduzione del 6%. Se la data di iscrizione è anteriore al 1° gennaio 2007, gli anni di iscrizione prima di tale anno sono computati fino a un massimo di 15).

Per determinare correttamente l’aliquota di tassazione, occorre comunicare al Fondo l’esistenza di eventuale ulteriore posizione presso altro Fondo di previdenza complementare, indicando il nominativo del Fondo medesimo e la data di iscrizione per consentire di individuare gli anni di permanenza complessivi nella previdenza complementare. Gli importi erogati a titolo di Rita non fanno cumulo con i restanti redditi imponibili Irpef del percettore.

Domanda La richiesta di attivazione della Rendita integrativa temporanea avviene mediante presentazione dell’apposito modulo predisposto dal Fondo Mario Negri. Nel modulo viene richiesto di allegare alcuni documenti tra cui l’estratto conto integrato Inps (Eci) o Ecocert, per la verifica del requisito dei 20 anni di anzianità contributiva, e copia di un certificato di esistenza in vita per gli iscritti cessati dal servizio da oltre 10 anni.

Revoca Nel corso della Rita l’iscritto può richiederne la revoca con conseguente cessazione dell’erogazione delle rate residue. La revoca ha effetto dalla prima rata successiva alla data in cui perviene al Fondo la relativa richiesta. In caso di trasferimento ad altra forma pensionistica, la Rendita si intende automaticamente revocata.

Compatibilità con altri redditi La Rita è compatibile con redditi da lavoro che dovessero intervenire successivamente alla sua erogazione, con la Naspi, con tutte le forme di Ape (sociale, volontario e aziendale) e con l’Isopensione. Continua a essere erogata anche in caso di liquidazione del trattamento pensionistico pubblico anticipato per anzianità, in assenza di un divieto espresso.

Assistenza sanitaria integrativa Fasdac Per quanto riguarda l’iscrizione al Fasdac, il percettore della Rita (come avviene con l’Ape) non è considerato alla stessa stregua di un pensionato. Pertanto, se desidera continuare ad essere assistito dal Fondo, dovrà fare domanda di prosecuzione volontaria, a meno che non si rioccupi nel frattempo come dirigente, anche part-time.

Riferimenti normativi La Rita, introdotta dalla legge di bilancio per il 2017, è stata profondamente rivista dalla legge di bilancio per il 2018, che è intervenuta modificando l’art. 11, comma 4, del decreto legislativo 252/2005 e inserendo i successivi commi 4 bis, 4 ter e 4 quater. Per quanto riguarda il Fondo Mario Negri, la Rita è disciplinata dall’art. 25 bis dello Statuto e dall’art. 12 del Regolamento. Il riferimento alla Rita è stato inoltre inserito nell’elenco delle prestazioni del Fondo (art. 18 dello Statuto, art. 10 del Regolamento).

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MANAGERITALIA INFORMAZIONI ONLINE

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FATTURAZIONE ELETTRONICA Sono un libero professionista con partita Iva. Posso gestire la fatturazione elettronica in proprio o mi devo avvalere di un commercialista? Il processo della fatturazione elettronica può essere gestito in proprio da chiunque, dipende dal grado di “informatizzazione” del contribuente. È possibile anche utilizzare programmi gratuiti messi a disposizione dall’Agenzia delle entrate. Quello che è consigliabile fare è la verifica con la propria softwarehouse delle soluzioni adottate e il successivo coinvolgimento del pro-

prio commercialista per rivedere i flussi di lavoro. A quest’ultimo proposito sarà utile utilizzare il “codice destinazione” fornito dal commercialista in modo da favorire l’interazione dei processi. È un’attività prioritaria, da fare in proprio o per delega al commercialista, quella di abbinare il codice destinazione alla propria partita Iva. A quali rischi vado incontro se le faccio da solo? Il rischio di fare tutto “homemade” può essere quello di non riuscire a emettere, dal 1° gennaio 2019, fatture in formato elettronico: in questo caso la fattura si ha per non emessa con tutto ciò che ne consegue. Cosa cambia per un cliente che deve ricevere la fattura da un libero professionista? Dobbiamo distinguere i casi b2b da quelli b2c. Con riferimento alle operazioni “business”, il committente sarà un soggetto anch’esso obbligato alla fatturazione elettronica, riceverà la fattura al proprio codice destinazione o alla propria pec. I privati, invece, riceveranno

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una copia cartacea della fattura che l’emittente è comunque obbligato a emettere in formato elettronico (è ammesso anche l’invio in formato pdf tramite email). Quanto alle tempistiche, la fattura deve essere emessa al momento di effettuazione dell’operazione e inviata al Sistema di interscambio (Sdi) entro le ore 24: è ammesso un lieve ritardo purché non incida nella fase di liquidazione dell’imposta; il decreto prevede 10 giorni di tolleranza. Se ricevo una fattura sbagliata, posso farmela rifare? La fattura elettronica, una volta emessa e accettata dal Sdi – sia che rilasci una ricevuta di consegna, sia che rilasci una ricevuta di impossibilità di recapito – si ha per definitiva. Le successive modifiche devono necessariamente passare attraverso l’emissione di una nota di credito, che può essere totale o parziale, a seconda dei casi.

Per un approfondimento sul tema della fatturazione elettronica, leggi l’articolo a pagina 30 a cura del commercialista Enrico Sangalli che risponde ai vostri quesiti online sul portale AskMit.


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PRATICHE INDIRETTE: NOVITÀ 2019 Visite mediche, specialistiche e aumento dei dispositivi medici. Ecco cosa cambia in via sperimentale dal primo gennaio sui rimborsi Visite mediche: unica tariffa di rimborso di e 65

FASDAC

(Nomenclatore tariffario – sez. 5.7) Dal 1° gennaio (data del documento di spesa) la visita medica ambulatoriale o domiciliare verrà rimborsata con una tariffa di € 65. Oggi, come sappiamo, è previsto un rimborso pari all’80% della spesa sostenuta per la visita, con la detrazione fissa di € 51,65 sulla pratica che la contiene. Con questo cambiamento il Fasdac vuole garantire un rimborso congruo delle visite mediche, che oggi in maggioranza sono penalizzate dalla detrazione. Facciamo un esempio:

Importo della visita medica

€ 100

Criterio Rimborso Detrazione Rimborso di rimborso lordo netto

Attuale rimborso

80%

80,00 e 51,65 e 28,35 e

Dal 1° gennaio 2019 tariffa 65,00 e  0,00 e 65,00 e

Per alcune visite specialistiche rimborso di e 200

elevato, € 200, per alcune visite specialistiche che riguardano patologie degne di particolare attenzione: oncologia, radioterapia oncologica, neurologia (solo per morbo di Parkinson, Alzheimer e Sclerosi multipla), neurologia (solo per emorragia o infarto cerebrale), cardiologia o malattie dell’apparato cardiovascolare (solo per emorragia o infarto cerebrale). Per mettere gli uffici in condizione di liquidare correttamente una visita medica, è necessario che la diagnosi (può essere indicata anche nel documento di spesa) e la specializzazione del medico siano entrambi presenti nella documentazione al momento della richiesta di rimborso. Non sono pertanto ammesse richieste di revisione presentando documentazione aggiuntiva rispetto a quella originariamente inoltrata.

Aumentano i “dispositivi medici” (Nomenclatore tariffario – sez. 5.19)

(Nomenclatore tariffario – sez. 5.7) Sempre dal 1° gennaio, il Fasdac riconosce un rimborso più

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Il Fondo amplia la gamma di dispositivi medici rimborsabili. Quindi, oltre ad alcuni che già

conosciamo, come occhiali, apparecchi acustici ed endoprotesi, verrà riconosciuto un contributo alla spesa su calzature ortopediche, plantari (ortesi del piede), busto ortopedico per scoliosi (ortesi spinali) e protesi oculare, purché fatti su misura. Inoltre verranno rimborsati – anche se si tratta di prodotti di serie – i tutori ortopedici (ortesi per gli arti) per la stabilizzazione di fratture, lesioni ossee o legamentose. La documentazione, le limitazioni e le misure del contributo sono riportate nella tabella a pagina a fianco. Nota bene: il rimborso di questi ulteriori dispositivi medici avverrà nella sola forma indiretta. Se viene quindi prescritto un tutore


DISPOSITIVI MEDICI - DISPOSIZIONI PARTICOLARI • Il contributo forfettario è ammesso solo per gli ausili sotto riportati. • Tutti i contributi devono essere richiesti con la seguente documentazione: – prescrizione medica con diagnosi dello specialista ortopedico/fisiatra e per le protesi oculari dell’oculista; – documento di spesa rilasciato da officine o negozi ortopedici o da sanitarie o da strutture autorizzate; – certificato di conformità o specifica sul documento di spesa che si tratta di ausili su misura; – per i tutori ortopedici specificare la sede anatomica interessata (destra o sinistra di mano, polso, avambraccio, gomito, braccio, spalla, anca, coscia, ginocchio, gamba, caviglia, piede); – per le protesi oculari è necessario specificare se si tratta di occhio destro o sinistro. Descrizione

Importo del rimborso

Contributo per calzature ortopediche su misura per assistiti di età inferiore a 14 anni; massimo un paio per anno civile (1° gennaio - 31 dicembre)

e 100

Contributo per calzature ortopediche su misura per assistiti adulti; massimo un paio ogni due anni civili

e 100

Contributo per plantari ortopedici (ortesi su misura) per assistiti di età inferiore a 14 anni; massimo un paio per anno civile

e 100

Contributo per plantari ortopedici (ortesi su misura) per assistiti adulti; massimo un paio ogni due anni civili

e 100

Contributo per busto ortopedico su misura per scoliosi; massimo uno per anno civile

e 400

Contributo per protesi oculari su misura (per singola protesi) compresa protesi provvisoria; massimo una ogni cinque anni civili

e 700

Contributo per tutore ortopedico per stabilizzazione di fratture o lesioni ossee o legamentose; massimo uno per sede anatomica per anno civile

e 200

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FIGLI MAGGIORENNI “STUDENTI” O “DISOCCUPATI” RICORDIAMOCI L’AUTOCERTIFICAZIONE PER IL 2019 Il Fasdac assiste i figli degli iscritti fino ai 18 anni, ma se sono “studenti” o “disoccupati” li assiste fino al compimento dei 26 anni. Tali condizioni possono essere semplicemente autocertificate. A tale scopo il dirigente può compilare il modulo IC/05 scaricabile dal sito www.fasdac.it > modulistica in cui sarà possibile specificare il corso di studio/l’iscrizione al centro per l’impiego. Non occorre attendere il 2019. Il modulo può essere compilato sin da adesso e inviato direttamente alla propria associazione territoriale di appartenenza Manageritalia. Ciò consentirà di attivare la copertura assistenziale dei figli maggiorenni, consentendo il loro immediato accesso alle prestazioni dirette (convenzioni) e indirette (rimborsi). L’autocertificazione ha validità per tutto il 2019, sempreché la condizione certificata persista durante tutto l’anno.

FASDAC

in concomitanza a una prestazione in convenzione (visita specialistica o ricovero), questo dovrà essere fatturato a parte per poter chiedere il contributo nella forma indiretta.

Lettera di rimborso solo nell’area riservata Abolita la spedizione per posta della lettera di avvenuto rim-

borso indiretto delle pratiche. Il dirigente potrà quindi trovarla, come già accade oggi, nella propria area riservata My Manageritalia dove, oltre a seguire lo stato di avanzamento della pratica, ha la possibilità di scaricarla, stamparla e salvarla, facilitando così anche gli adempimenti fiscali. La misura si inserisce in un pro-

PROGRAMMA DI PREVENZIONE Dicembre 2018 Termina il programma di prevenzione

Ricordiamo che con la fine di dicembre scade il 7° programma biennale di prevenzione 2017- 2018. I coupon vanno pertanto utilizzati entro l’anno. Qualora un iscritto (dirigente in servizio o prosecutore volontario) li avesse smarriti, può rivolgersi alla propria associazione Manageritalia per chiederne il duplicato entro novembre.

Marzo 2019 Parte l’8° programma di prevenzione 2019-2020

Come tutte le precedenti edizioni, il programma si rivolge ai dirigenti in servizio e ai prosecutori volontari. Sono confermati i 7 “pacchetti” e le prestazioni previste per ciascuno screening. Cambierà invece la modalità di fruizione: a differenza del passato, i coupon non verranno più spediti insieme all’opuscolo illustrativo ma si troveranno “figurativamente” presso la struttura sanitaria convenzionata di propria scelta.

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getto in atto volto a dematerializzare per quanto possibile i processi lavorativi e le comunicazioni, fornendo al contempo agli iscritti un servizio più moderno ed efficiente, con un occhio al contenimento dei costi di gestione. L’area riservata sarà implementata quanto prima con l’evidenza delle pratiche dirette.

Fatturazione elettronica: nessun cambiamento per le richieste di rimborso indiretto Per la singola persona fisica (il consumatore finale) la nuova procedura di fatturazione elettronica non cambia le precedenti abitudini. Quindi, a meno che rinunci espressamente, dovrà ricevere da chi effettua la prestazione (il cedente/prestatore) una copia della fattura in formato cartaceo o pdf. Pertanto le attuali modalità e le procedure per il rimborso indiretto al Fasdac non cambiano rispetto al passato, dovendo l’iscritto continuare a presentare la copia cartacea dei documenti di spesa.



DONAZIONI: PERCHÉ UNA POLIZZA PUÒ “SALVARCI” LA CASA

ASSIDIR

In Italia le donazioni di immobili sono una pratica frequente, ma non sempre si conoscono i rischi. Esiste infatti la possibilità che in un tempo futuro l’immobile debba essere restituito ai legittimari del donante

Q

uando si acquista un immobile, ad esempio un appartamento, è normale effettuare verifiche allo scopo di approfondire potenziali aree di rischio insite nell’investimento stesso. Ad esempio, è bene controllare se l’appartamento proviene da una “donazione”. Perché? Perché se andremo a chiedere un mutuo la banca potrebbe rifiutarcelo. Ma andiamo con ordine. La donazione di beni immobili è una pratica abbastanza frequente in Italia – si stimano circa 150mila donazioni annue – e, limitandoci ai soli casi di donazione di fabbricati o nuda proprietà di fabbricati, nel 2017 sono avvenute più di 95.000 registrazioni notarili con questo oggetto. La legislazione italiana consente al singolo di donare a chi vuole i suoi beni purché non leda i diritti dei congiunti più stretti, definiti “legittimari”, tassativamente indicati dalla legge: il coniuge, i

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figli legittimi, i figli legittimati, i figli adottivi, i figli naturali e, in mancanza di figli, gli ascendenti. L’art. 563 del codice civile prevede infatti che i legittimari, cui la legge riserva una quota di eredità, possano rientrare in possesso di una proprietà che in passato è stata oggetto di donazione oppure ottenerne il controvalore monetario. Per questo motivo, quando si acquista un immobile di tale provenienza, è bene tenere presente che i legittimari, nei dieci anni successivi al decesso del donante, possono esercitare la cosiddetta azione di riduzione con l’obiettivo di far valere i propri diritti ereditari. I legittimari che non siano riusciti a soddisfare i loro diritti attraverso la riduzione, potranno esercitare un’azione nei confronti del terzo acquirente per ottenere la restituzione del bene, o il suo controvalore, sino a vent’anni dopo la donazione (è facoltà del terzo acquirente pagare l’equivalente in denaro anziché restituirlo).

Per questi motivi la compravendita di immobili donati è piuttosto complessa: da un lato indebolisce le aspettative economiche di realizzo del venditore, in quanto il valore del bene può venire ridotto anche sensibilmente, dall’altro diminuisce le prospettive di certezza dell’acquisto per il compratore. Inoltre, il potenziale acquirente si trova anche di fronte a un altro problema: la scarsa propensione delle banche a concedere finanziamenti su immobili di provenienza donativa. In altre parole: se ho acquistato un immobile che è stato oggetto di una donazione, rischio di avere una “spada di Damocle” sulla testa per molti anni. Se dal punto di vista informativo esistono molti strumenti che ci possono aiutare ad approfondire la problematica nei suoi aspetti giuridici, sotto il profilo sostanziale della protezione la risposta può venire solo dalle assicurazioni.


za, quindi, che mette tutte le parti in causa al riparo da eventuali rischi legati alla compravendita di un immobile derivante da una donazione.

Come è calcolato il premio

La polizza Dual Donation no problem Una soluzione ottimale è stata individuata da Assidir nella polizza Dual Donation no problem che permette di affrontare con serenità, e a un costo contenuto, la compravendita di beni immobili provenienti da donazioni. Dual Donation no problem prevede infatti il pagamento di un indennizzo al beneficiario della polizza qualora il bene sia oggetto di una controversia legale da parte dei legittimari che intendono rientrare in possesso del bene donato oppure ottenerne il controvalore monetario.

Come funziona L’indennizzo offerto ai beneficiari che abbiano subito una perdita economica sarà:  il valore del bene immobile al momento della richiesta di indennizzo, in caso di restituzione;  la somma di denaro dovuta ai legittimari per impedire che

perdano la proprietà assicurata a seguito dell’esercizio dell’azione di restituzione;  le spese sostenute e/o il mancato guadagno, ovvero i danni liquidati al termine del giudizio definitivo che il beneficiario dovrà pagare a un conduttore costretto a liberare la proprietà in conseguenza dell’azione di restituzione. Ovviamente, i beneficiari della polizza sono coloro che hanno acquistato l’immobile di provenienza donativa, nonché gli istituti di credito che ne abbiano finanziato l’acquisto attraverso un mutuo.

Quando può essere sottoscritta La polizza può essere sottoscritta sia all’atto della donazione sia successivamente e, cosa molto importante, può essere acquistata da una qualsiasi delle parti coinvolte: dal donatore al donatario, dal terzo acquirente all’eventuale finanziatore. Una poliz-

Un altro elemento molto importante di questa polizza è il suo basso costo in rapporto al valore commerciale dell’immobile (che può arrivare fino a 5 milioni di euro). A titolo indicativo, per assicurare una somma di 200.000 euro il premio unico è di 700 euro, mentre per un capitale di 700.000 euro il costo sarà di 2.100 euro.

Come si paga Il premio si paga una tantum alla stipula del contratto assicurativo e include la rivalutazione automatica della somma assicurata affinché la stessa sia protetta, nel tempo, dagli effetti dell’inflazione. Assidir ha scelto Dual Italia – agenzia di sottoscrizione assicurativa e riassicurativa parte del gruppo internazionale Hyperion Insurance – e la polizza Dual Donation no problem come risposta ottimale per i casi di donazione di immobili. I consulenti Assidir sono a disposizione per fornire tutti i chiarimenti necessari. Prima della sottoscrizione leggere il Fascicolo Informativo.

Per saperne di più contatta

ASSIDIR numero verde 800401345 email info@assidir.it

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SCUOLA DI MANAGEMENT Corsi da novembre a febbraio AMMINISTRAZION

E TAX&FINANCE

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M

mosse ziali e contro tattiche Tattiche nego funzionano le é ch er p e e m co Quando, mbre Roma, 6 dice qui. AR u VReady? mixata sono ta, virtuale e ta en m au tà Real nti? Voi siete pro mbre ce Milano, 4 di

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Gdpr, il nuov o regolamen to Ue sulla pr Come camb ivacy ia la protezi one dei dati: l’impatto su lle aziende Genova, 4 di cembre - Mila no, 19 dicem bre Introduzione alla fatturazi one elettronic Analizzare a compiutamen te, con taglio pratico e op erativo, le no vità normativ Bologna, 18 e dicembre Valutare un’a zienda: crite ri e metodolog Come analiz ie zare le critici tà di un pro di valutazio cesso ne Roma, 11 di cembre - Mila no, 5 febbra io

LEADERSHIP & PEOPLE MANAGEMENT The elevator pitch 120 secondi per presen tare se stessi e la propria idea Roma, 29 novembre Leadershop Da capo a leader, cronac a di un’avventura possibile Firenze, 13 dicembre Personal branding e social network: come massimizzare l’impatto Come utilizzare i social network con responsabilità, autent icità e coinvolgendo gli stakeh older Genova, 14 dicembre

PER INFORMAZIONI:

MILANO

NE

STRATEGIA E ORGANIZZAZIO

nt: Change manageme cambiare di do cambiare il mo ento iam mb ca Allenarsi al Roma, 13 dicembre e br em Torino, 11 dic n e Industry 4.0 Digital transformatio itale cavalcare l’onda dig Anticipare il futuro, e Milano, 12 dicembr omico-finanziaria La valutazione econ del business plan me business plan e co Come impostare un ica econom valutarne la qualità e br em dic Milano, 18

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ROMA

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La partecipazione ai corsi è gratuita e riservata ai dirigenti associati in regola con il versamento dei contributi.

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Edizione aggiornata a settembre 2018

C

GDPR, IL REGOLAMENTO EUROPEO SULLA PRIVACY Come cambia la protezione dei dati personali: l’impatto sulle aziende

fmt, in collaborazione con Avvera, ha progettato un percorso formativo che guida il manager alla corretta individuazione dei cambiamenti che nell’ultimo anno sono avvenuti in tema di privacy. Con un approccio estremamente pragmatico e mettendo a disposizione diversi format di fruizione della formazione (sono organizzati sia eventi in aula che in digital learning), si vuole conseguire l’obiettivo di indicare ai manager i corretti passi da intraprendere per applicare la nuova normativa europea nelle realtà aziendali in cui operano. Gli interventi, già erogati in previsione della scadenza del 25 maggio scorso e successivamente a essa, sono oggi stati aggiornati alle prime pronunce del garante privacy e alle disposizioni del decreto legislativo 101/2018, che ha modificato le disposizioni del codice privacy e contestualmente attuato le disposizioni del Regolamento dirette agli stati membri. Il percorso formativo proposto si articola sulle molteplici tematiche, tra cui: concetto di accountability e applicazione della stessa alla tematica privacy; nuovi obblighi in capo al titolare del trattamento, tra questi la Dpia e il data breach; ruolo e

obbligatorietà (o meno) del responsabile della protezione dei dati. In occasione degli eventi, sono messi a disposizione dei partecipanti la competenza e la ventennale esperienza dei docenti in materia. Oltre ai contenuti teorici sono quindi valorizzati i casi pratici. I corsi in digital learning sono un momento di formazione, informazione e, se di interesse per i partecipanti,

confronto su casi pratici della vita aziendale. Gli eventi formativi si rivolgono a tutti i manager che nelle proprie aziende hanno responsabilità in tema di compliance normativa, oltre che a tutti coloro che nelle proprie mansioni si trovano abitualmente a operare su basi dati e pertanto rispondono del corretto uso (costituzione, alimentazione, aggiornamento, dismissione) delle stesse.

PROGRAMMA CONVEGNO IN PRESENZA  Gdpr, il nuovo regolamento Ue sulla privacy Come cambia la protezione dei dati: l’impatto sulle aziende Genova, 4 dicembre - Grand Hotel Savoia - 9-13 Milano, 19 dicembre - Cfmt - 9-13

E-LEARNING  Gdpr, elementi di base 26 novembre - 13-14.30  Dpo: il responsabile della protezione dei dati 3 dicembre - 13-14.30

PER INFO E ISCRIZIONI: rcorradini@cfmt.it - tel. 02 54063126

vchiaramonte@cfmt.it - tel. 06 5043053

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Hanno collaborato a questo numero Thomas Bialas, futurologo, cura l’inserto Dirigibile ed è responsabile del progetto Future Manage(59)

MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DI MANAGERITALIA

Valeria Cantoni è presidente di ArtsFor_, dirige progetti culturali e formativi con approccio creative-

FEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO

ment Tools di Cfmt.

based, ha portato la mediazione umanistica dei conflitti e la comunicazione non violenta nelle organizza(20) zioni per facilitare percorsi e processi di apprendimento organizzativo in continua evoluzione.

(53)

Claudia Corti è guida turistica per le province di Milano, Pavia, Monza e Brianza.

Michela Lomazzi è la tenutaria del maneggio La Bastide, scuola pony dove si pratica lo yoga a (52) cavallo (www.labastideasd.com). Marco Lucarelli lavora nella direzione strategy di una multinazionale Tlc dove si occupa di operatori virtuali. (55)

FEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO

Rolando Polli è fondatore e amministratore unico di IG Partners, ha contribuito alla creazione dell’investors Club Atmos, dove tramite IGP Ambiente, di cui è presidente, ha investito nel settore delle rinnovabili. Nel 2007 ha fondato Ambienta SGR e nel 2008 Ambienta I, fondo ambientale europeo di cui è socio, membro del cda e del comitato investimenti. (44)

Matteo Salvo insegna tecniche di memoria e metodologie di studio in Italia e all’estero, in lingua inglese e spagnola. Ha fondato e dirige a Torino la scuola Mind Performance, specializzata in strategie di apprendimento efficace, nel miglioramento e nello sviluppo delle risorse umane. È il primo e unico Tli in Italia (ThinkBuzan Licensed Instructor), ovvero istruttore certificato da Tony Buzan per insegnare (36) mappe mentali (www.matteosalvo.com).

Enrico Sangalli è dottore commercialista e revisore legale, membro della commissione di diritto

FONDO ASSISTENZA SANITARIA DIRIGENTI AZIENDE COMMERCIALI FONDO DI PREVIDENZA MARIO NEGRI CFMT - CENTRO DI FORMAZIONE MANAGEMENT DEL TERZIARIO ASSOCIAZIONE ANTONIO PASTORE

tributario nazionale dell’ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Milano. Si occupa principalmente di problematiche societarie, tributarie e commerciali, nonché di pianificazione e controllo di gestione. (30)

Editore: Manageritalia Servizi srl

Francesca Spinosi è project manager per l’Intelligence energy agency di Malta e research analyst

Direttore responsabile: Guido Carella

di IG Partners. Si occupa dell’analisi dell’andamento delle maggiori società quotate sulle borse europee attive nei settori delle energie rinnovabili ed efficienza energetica e svolge attività di ricerca sui temi dell’ambiente e del cambiamento climatico. (44)

Coordinamento: Roberta Roncelli

Dario Villa, laureato in filosofia, è partner di Trivioquadrivio, società di consulenza che aiuta grandi e medie organizzazioni d’impresa a cambiare e apprendere. Dal 2006 è docente di management della cultura presso l’Università Cattolica di Milano. (40)

44 CONDU RRE

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CON IL CUORE

#BAD NEW S

L’intelligenza emotiva è un alleato quando si devono comunicare delle cattive notizie.

#RICONOSC

IMENTO

Questione di Autorevolezza. Come si fa a esse un Emotional re

Saper riconosce re ed essere riconosciuti. Il ruolo come sistema complesso di aspettativ e

#STA RT WITH WHY

Leader

L’autorevolezza è parente della capacità di trasmettere senso. Si nutre del “perché”, molto più che del “che cosa”…

#IL LEAD ER “GEN TILE”

Le riflessioni da Nobel Gentile e il “Paternal sulla Spinta ismo libertario “declinati sulla gestione dei gruppi.

#COS A NON DICO LE PARO LE NO

#01

#02

?

#COM E ESSE LEAD ER QUANRE NON SI HANN DO RISP OSTE O ?

In contesti incerti governare con le domande è più autorevole che improvvisare risposte. Ma che cosa vuol dire governare con le domande ?

Elementi di linguaggi o non verbale per riconoscere gli stati emotivi degli altri

Che cosa significa esercitare una Leadership Inclusiva

#CON CHI HO A CHE FARE ?

#LA MENT E NON È EMPATICA

Riconoscere le diversità emotive caratteriali per e avere a che fare con le persone

?

#EMO TION AL SAFE TY

“Siamo il terreno

su cui crescono i nostri discepoli”

ABILI TÀ

Come vuoi che si sentano le persone intorno a te?

?

#02 #03

Emotional Safe Come trasform ty. un gruppo pass are ivo in un gruppo attivo

20 #RES PONS

Quali barriere mettiamo in atto per difenderci dalle nostre e altrui emozioni ?

#PAR TECI PAZIO

NE

La partecipazione che sia di un collega o di un cliente non accade. Come si progetta la partecipazione?

da Manageritalia 59

Daniela Fiorino, responsabile ufficio sindacale. Carla Panizza, responsabile centro studi.

(56, 69) (24)

Roberto Saliola, presidente di Manageritalia Lazio, Abruzzo, (48) Molise, Sardegna e Umbria.

Redazione: Davide Mura, Enrico Pedretti, Eliana Sambrotta Direzione, redazione, amministrazione: via Antonio Stoppani, 6 - 20129 Milano tel. 0229516028 - fax 0229516093 giornale@manageritalia.it www.manageritalia.it Le opinioni espresse dagli autori impegnano esclusivamente la loro responsabilità Concessionario pubblicità LAPIS srl viale Monte Nero, 56 - 20135 Milano tel. 0256567415 info@lapisadv.it - www.lapisadv.it Grafica THE GRAPHIC FORGE sas via Antonio Stoppani, 4 - 20129 Milano tel. 0229404920 - www.graphicforge.it Stampa ROTOLITO spa via Sondrio, 3 - 20096 Pioltello (Milano) tel. 0292195.1 - www.rotolito.com Registrazione Tribunale di Milano n. 142, del 24 aprile 1974 Associato all’USPI Unione stampa periodica italiana Accertamenti diffusione stampa

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La diffusione di novembre 2018 è di 36.273 copie




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