N. 5 MAGGIO 2017
LA RIVISTA DI MANAGERITALIA
il progetto che migliora la sinergia scuola/azienda MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DEI DIRIGENTI, QUADRI ED EXECUTIVE PROFESSIONAL DEL TERZIARIO Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - Decreto Legge 353/03 (convertito in Legge 27/2/04, n. 46) art.1, comma 1 - DCB/MI - 2,20 (abbonamento annuo 16,50)
2
MAGGIO 2017
Editoriale a cura del presidente Manageritalia
VERSO UN PROGETTO COMUNE
P
er chi fa della rappresentanza sindacale, imprenditoriale e sociale il suo mestiere, si apre oggi un campo di azione decisivo: portare avanti le grandi trasformazioni dei modelli di business, dei modi di lavorare, delle forme di scambio, di comunicazione e di commercializzazione. Gli obiettivi sono cercare percorsi che rendano possibile lo sfruttamento delle potenzialità dei nuovi modi di generare valore nei quali i manager hanno un ruolo chiave. Per questo servono anche modelli di rappresentanza evoluti per governare quella transizione che, nel passaggio dal vecchio al nuovo, si presenta aspra e conflittuale in tanti settori della nostra vita economica e sociale. Stiamo vivendo un periodo caratterizzato anche da grandi opportunità da cogliere. Se non vogliamo semplicemente subire gli eventi, restando spiazzati e confusi, nei prossimi anni dobbiamo continuare ad alzare lo sguardo verso il futuro e verso le novità che ci attendono. È tempo di pensare insieme per recuperare anche capacità di immaginazione e passione collettiva, progettando e realizzando un modello produttivo e sociale fondato sulla compartecipazione, sull’inclusione, in grado di creare continue opportunità per sviluppare sinergie e valore con il combinato di multiculturalità, conoscenze, competenze, innovazione, valori condivisi e progettazione integrata. La progettazione dei percorsi innovativi è una ricerca davvero affascinante che chiama in causa principalmente la classe manageriale del Paese, che deve orientare la bussola sui punti cardinali della crescita e dell’innovazione.
Molte variabili affollano il tavolo di chi, come Manageritalia, svolge funzioni di rappresentanza. Non vogliamo subire la spinta della crescente voglia di disintermediare ogni forma di relazione che le grandi piattaforme connettive e i social media hanno generato, e che sta pervadendo ogni settore della nostra vita economica, sociale e politica, condizionando persino i rapporti tra le persone. Un lungo elenco di propositi e di progetti che andranno quindi declinati e realizzati, e che stiamo portando avanti presso le associazioni territoriali per ascoltare i bisogni dei colleghi, erogando servizi concreti che devono essere sperimentati e potenziati grazie a una continua attività di monitoraggio. Rimarrà fondamentale avere una visione e un sogno del futuro condivisi con tutte le altre rappresentanze della classe manageriale del Paese, pubbliche e private. Un grande lavoro già iniziato e che porterà i risultati attesi solo se perseguiremo con convinzione gli obiettivi condivisi. Per queste ragioni, è mia intenzione non abbassare mai la guardia e invitare tutti i consigli direttivi delle associazioni territoriali e i gruppi di lavoro del nostro piano operativo ad avviare una seria riflessione sui mutamenti di scenari per individuare i correttivi che si dovessero ritenere necessari. L’assemblea federale del prossimo giugno sarà una nuova occasione per incontrare molti colleghi motivati a tradurre in azioni le tante proposte che scaturiscono dai dibattiti che stiamo stimolando per creare quella passione collettiva che, siamo sicuri, sarà in grado di rigenerare valore per la società e per le nostre imprese.
Guido Carella guido.carella@manageritalia.it
MAGGIO 2017 GENNAIO/FEBBRAIO 2015
3
4
MAGGIO 2017
Sommario Copertina 6 Food4minds: creiamo valore 12 I lavoratori di domani Fisco 18 Il Documento di economia e finanza 2017 Intervista Marco Liera 24 Non solo risparmio
InfoMANAGER
Finanza 44 Lo stato di salute di un’azienda
Quadri 61 Diventiamo coach? Executive professional 64 Un anno in America Associazioni territoriali 68 Al servizio del sociale
RUBRICHE 42 Osservatorio legislativo
Lavoro 28 Grazie, papà
48 Pillole di benessere 49 Arte
Prioritalia 32 Per le città di domani
50 Libri
Innovazione 36 L’era della collaborazione
è online su
Società 38 La civiltà del sonno
51 Letture per manager 52 Lettere
Manageritalia
Fondo Mario Negri 72 Borse di studio Cfmt 74 A scuola di management 75 Engagement Assidir 76 Polizze vita: l’importanza dei beneficiari
Scarica l’APP dal tuo dispositivo. Ogni mese potrai leggere, commentare e condividere gli articoli che più ti interessano.
53 N. 5 MAGGIO 2017
LA RIVISTA DI MANAGERITALIA
MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DI MANAGERITALIA Federazione nazionale dei dirigenti, quadri e professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato Fondo assistenza sanitaria dirigenti aziende commerciali
Fondo di previdenza Mario Negri
CFMT Centro di formazione management del terziario
Associazione Antonio Pastore
il progetto che migliora la sinergia scuola/azienda MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DEI DIRIGENTI, QUADRI ED EXECUTIVE PROFESSIONAL DEL TERZIARIO Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - Decreto Legge 353/03 (convertito in Legge 27/2/04, n. 46) art.1, comma 1 - DCB/MI - 2,20 (abbonamento annuo 16,50)
MAGGIO 2017
5
Copertina
FOOD4MINDS: CREIAMO VALORE “Studenti e manager: il binomio che crea valore”. Questo il titolo dell’evento a conclusione del progetto pilota che migliora la sinergia tra scuola e azienda grazie al supporto dei manager Eliana Sambrotta
U
N EVENTO di grande successo a conclusione di un progetto di ancora maggiore successo. Stiamo parlando dell’iniziativa Food4minds, mentre l’evento in questione è quello organizzato a conclusione della fase pilota. Il 6 aprile a Milano, ospiti dell’istituto Carlo Porta, studenti, manager, docenti, aziende e partner del progetto si sono dati appuntamento per illustrare i risultati di un lavoro lungo quasi due anni scolastici, durante i quali il liceo classico Setti Carraro e l’istituto alberghiero Carlo Porta di Milano e l’istituto tecnico Leonardo da Vinci di Carate Brianza sono stati abbinati a tre aziende, rispettivamente Adecco, Enterprise hotel e Nadella, assistiti in questo percorso dai manager di Manageritalia. Food4minds infatti è il progetto, ideato e sviluppato dal Gruppo Donne di Manageritalia Milano, che punta a migliorare la sinergia scuola/azienda, per avere domani lavoratori e cittadini più vicini a quello che mercato e società chiedono oggi, coinvolgendo piccole-medie imprese e scuole in un processo formativo continuo, congiunto e virtuoso. Il progetto prevede il supporto attivo dei manager di Manageritalia come indispensabile “collante” nello sviluppo di questa sinergia tra due mondi, quello della scuola e quello del lavoro, che faticano molto a dialogare tra loro.
Il progetto Food4minds, attraverso cui Manageritalia si fa portatrice di modalità innovative per affrontare un mondo del lavoro in forte evoluzione,
6
MAGGIO 2017
punta ad avvicinare la scuola all’azienda e indirizzare e arricchire la formazione scolastica con le competenze richieste dal mondo professionale. Gli obiettivi che il progetto si è posto fin da principio sono infatti avvicinare queste due realtà adottando il modello Food4minds (il manager a scuola e non gli studenti in azienda!); arricchire la formazione scolastica con competenze richieste dal mondo del lavoro; portare più cultura ma-
nageriale nelle aziende e fornire una metodologia per la mappatura delle competenze; infine mettere l’esperienza di Manageritalia e dei suoi manager al servizio di un miglior dialogo tra scuola e azienda. Per raggiungere questi obiettivi è stato avviato nell’autunno 2015 il progetto pilota. La prima fase ha visto un assessment organizzativo nelle aziende che ha prodotto come output l’analisi delle competenze e una gap analysis su uno o due pro-
Food4minds è il progetto, ideato e sviluppato dal Gruppo Donne di Manageritalia Milano, che punta a migliorare la sinergia scuola/azienda, per avere domani lavoratori e cittadini più vicini a quello che mercato e società chiedono oggi
MAGGIO 2017
7
Copertina cessi/ruoli critici. Una base di partenza di un processo che anche in futuro dovrà prevedere, da parte delle aziende, un continuo monitoraggio delle competenze richieste dal mercato e una sinergica trasmissione e condivisione con le scuole per valutare come inserirle nei piani formativi. Il progetto pilota si è poi spostato sulle scuole dove si è svolto a cavallo degli anni scolastici 2015/2016 e 2016/2017 e ha visto i manager di Manageritalia fare da “ponte” tra aziende e studenti delle quarte e
«Il lavoro di domani è far fare il lavoro sporco ai robot, liberando le persone che possono così dedicarsi ai lavori creativi e innovativi» Thomas Bialas, futurologo
porto di 4PValue (per esempio analisi di posizioni manageriali specifiche, definizione di competenze necessarie, valutazione di eventuali gap da colmare…); mentre per ogni scuola se ne sono svolti otto, di cui tre con i manager dell’azienda accoppiata e cinque svolti grazie alla collaborazione con l’agenzia di selezione del personale Adecco, il consulente di sistemi di gestione, qualità, ambiente e sicurezza Umberto Gelati, la società di formazione e innovazione digitale MasterCoder, la società di consulenza aziendale Net Working e la consulente di strategie digitali Francesca Parviero (per esempio esercizi su case history reali, analisi della posizione aziendale analizzata, scrivere un cv, sostenere un colloquio, usare i social network per trovare lavoro, coding e programmazione, la sicurezza sul lavoro, lo sport per capire l’azienda...).
I risultati quinte classi del liceo classico Setti Carraro di Milano abbinato alla società di selezione del personale Adecco, dell’istituto professionale alberghiero Carlo Porta di Milano abbinato alla catena alberghiera Planetaria Hotels (Enterprise hotel di Milano) e dell’istituto tecnico industriale Leonardo da Vinci di Carate Brianza abbinato all’azienda metalmeccanica Nadella. Per ciascuna azienda si sono realizzati cinque incontri con il sup-
8
MAGGIO 2017
L’evento “Studenti e manager: il binomio che crea valore” che si è tenuto il 6 aprile a Milano ha voluto illustrare il progetto, dai suoi obiettivi ai suoi risultati, fino ai prossimi passi da affrontare. Il tutto attraverso le testimonianze dei diretti interessati che si sono alternati ai microfoni: i giovani, i docenti, le aziende, i partner e i manager di Manageritalia che hanno reso il tutto possibile. In particolare è emerso quanto i
ragazzi abbiano apprezzato gli incontri e quanto i docenti abbiano riconosciuto che il progetto ha portato nuove competenze non presenti a scuola. Inoltre Food4minds si è distinto per la qualità delle competenze erogate rispetto a un affiancamento in azienda di pari durata (il tradizionale stage in azienda). Le aziende invece hanno apprezzato l’utilità di un approccio sistematico all’analisi delle competenze e hanno chiesto di poter continuare il progetto offrendo stage tradizionali agli studenti. Hanno anche constatato un contributo alla crescita dei loro manager. L’incontro “Studenti e manager: il binomio che crea valore” è stato
occasione anche per presentare la ricerca “Gli studenti e il lavoro che cambia” svolta da AstraRicerche per Manageritalia (vedi articolo a pagina 12) e per parlare con esperti delle competenze necessarie ai lavori di domani. Tra i dati più interessanti emersi dalla ricerca Cosimo Finzi, direttore di AstraRicerche, ha sottolineato il grande pessimismo: «Tra
i giovani c’è l’idea che il tasso di disoccupazione in Italia (già molto alto) continuerà a peggiorare e soprattutto c’è l’idea che sarà sempre più necessario andare all’estero per trovare lavoro». Continua Finzi: «Il tema dell’estero è interessante, perché da un lato c’è questa idea di necessità, ma dall’altro c’è anche una grande apertura e forse la parte più
interessante della ricerca è proprio questa, che ci fa scoprire come i giovani si immaginano nel mondo del lavoro, che cosa davvero vorrebbero. Qui coesistono due idee diverse: da una parte la necessità di una tranquillità (un ambiente sereno, buoni rapporti con i colleghi…), dall’altra parte una buona apertura alle sfide che il nuovo modello di lavoro può portare (la rottura dei sistemi classici del lavoro, con orario e sede fissi, retribuzione anche variabile…)». Tra gli altri relatori, il futurologo Thomas Bialas riassume così le prospettive che ci attendono in ambito professionale: «Il lavoro di domani è far fare il lavoro sporco alle macchine, ai robot, ai computer cognitivi, liberando le persone che possono così dedicarsi ai lavo-
MAGGIO 2017
9
Copertina
Analisi di alcune posizioni manageriali e delle competenze necessarie per svolgerle al meglio oggi e domani
SCUOLA
AZIENDA
IL PROGETTO PILOTA IN BREVE Temi trattati N. incontri Presentazione delle posizioni analizzate in azienda 2 Esercizi di gruppo su casi aziendali
1
Le professioni del futuro
1
Come cercare lavoro (social media, linkedin, cv, colloqui) 1 La programmazione per stimolare il problem solving
1
La sicurezza sul lavoro
1
Lo sport per capire l’azienda
1
I ragazzi hanno apprezzato gli incontri e i docenti hanno riconosciuto che il progetto ha portato competenze nuove non presenti a scuola. Inoltre Food4minds si è distinto per la qualità dell’offerta rispetto a un tradizionale stage in azienda di pari durata
ri creativi e innovativi, questo in ogni campo. Non bisogna più cercare il lavoro ma bisogna crearlo: non basta inviare dei semplici curricula, perché quello che vedo nelle aziende è che vengono accolti molto bene i giovani che propongono già delle idee, dei progetti. Ci sono portali online dove si può postare un’idea per un brand che
10
MAGGIO 2017
ci interessa e così affrontare il primo colloquio a partire non dal cv, ma da un progetto reale». Interessante anche l’intervento di Roberto Cucumazzo di 4PValue, azienda partner del progetto che si è occupata della mappatura delle competenze: «Le competenze che oggi le aziende richiedono e che i giovani devono cominciare a sviluppare si dividono in competenze tecniche, strettamente correlate alla mansione che una persona deve poi svolgere in azienda, e poi c’è tutta una sfera di competenze comportamentali dove io suggerirei di impegnarsi e focalizzarsi perché riguardano per esempio come vivere l’azienda, come vivere il proprio lavoro, come vivere le relazioni all’interno o verso il mercato».
E ora? A questo punto il progetto è pronto per diventare un’importante
iniziativa per far dialogare scuola e mondo del lavoro, forte della sua formula innovativa che parte dalle competenze richieste dal mercato, condivise dalle aziende e portate in classe dai manager. Proprio il riconoscimento di questa innovatività e l’essere diverso e complementare allo stage e all’alternanza scuola-lavoro ha creato interesse per il progetto da parte delle istituzioni. Lo spiega bene Marisa Montegiove, responsabile di Food4minds e del Gruppo Donne manager e presidente di Manageritalia Servizi: «Siamo molto soddisfatti di questo progetto pilota, lo sono gli studenti, i docenti, le aziende e le istituzioni che ci hanno seguito in questo percorso. È un progetto che vuole aiutare i due mondi a dialogare meglio tra loro. Siamo un po’ diversi rispetto all’alternanza scuola-lavoro, che prevede
ati che facciano da tutor in questo processo. Sono giovani che dovranno essere formati perciò il nostro progetto probabilmente farà parte di questa loro formazione in quanto si tratta di un’esperienza molto pratica e già sperimentata sul campo». Immediata la conferma di Paola Rampini, coordinamento nazionale Fixo, Anpal Servizi e presente all’incontro: «Esperienze come
“
Food4minds saranno le principali che potremo veicolare nella formazione di questi facilitatori nell’ambito del sistema dell’alternanza scuola-lavoro che stiamo sviluppando con il Miur».
DAL 2003 IO E IL MIO STAFF CI DEDICHIAMO AL TUO SORRISO E ALLA TUA SALUTE.
“
che i ragazzi vadano nelle aziende, perché abbiamo deciso di portare i manager delle aziende nelle scuole. Un progetto che cerca di preparare meglio i ragazzi ad affrontare il mondo del lavoro portando competenze e professionalità attualmente non previste dai programmi didattici». Continua Montegiove: «Le istituzioni hanno apprezzato molto Food4minds, quindi noi abbiamo deciso di mettere il progetto a loro disposizione. A questo proposito abbiamo già preso contatti con Anpal Servizi che ha previsto, per facilitare il dialogo tra scuola e azienda, l’assunzione di giovani neolaure-
Giovanni Focarelli Barone Fondatore Studio Dentistico Sorriso & Salute
Lo Studio Dentistico Sorriso & Salute è un ambulatorio polispecialistico odontostomatologico all’avanguardia che opera a Monza dal 2003. Il nostro centro si occupa di estetica del sorriso, ortodonzia fissa e mobile ed invisibile tramite mascherine, impianti endossei, riabilitazione protesica, radiologia endorale, prevenzione dentale, chirurgia orale e pedodonzia.
Il tuo tempo è prezioso. Della procedura di rimborso se ne occupa lo studio.
La struttura sanitaria odontoiatrica è aperta ai pazienti nei seguenti giorni e orari: Lun_Mar_Mer_Giov_Ven dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 14.30 alle 19.00.
Direttore Sanitario Dott. S. Paduano Via Gaslini, 1 Monza Tel. 039.2022489 / 347.2298071
w w w. s o r r i s o e s a l u t e . i t
Copertina
I LAVORATORI DI DOMANI Cosa pensano gli studenti del mondo del lavoro? I risultati della ricerca condotta da AstraRicerche in esclusiva per Manageritalia nell’ambito del progetto Food4minds Eliana Sambrotta
12
MAGGIO 2017
“G
LI STUDENTI e il lavoro che cambia” è la ricerca condotta da AstraRicerche per Manageritalia nell’ambito del progetto Food4minds (vedi pagine precedenti). Ideato e sviluppato dal Gruppo Donne manager di Manageritalia Milano, Food4minds punta a migliorare la sinergia scuola/azienda per avere lavoratori e cittadini più vicini a quello che mercato e società chiedono oggi, coinvolgendo imprese e scuole in un processo formativo continuo, congiunto e virtuoso. I risultati della ricerca sono stati presentati durante l’evento “Studenti e manager: il binomio che crea valore”, organizzato a conclusione della fase pilota di Food4minds il 6 aprile scorso a Milano.
C’è aria di pessimismo Tra i dati più interessanti della ricerca emerge che, guardando al futuro del mondo del lavoro per i giovani, prevale il pessimismo: più di tre intervistati su quattro affermano che aumenterà la quota di giovani che emigreranno per cercare lavoro fuori dal Paese. Vince il pessimismo anche in merito alla disoccupazione dei 15-24enni in Italia: secondo il 36,5% è destinata ad aumentare, mentre solo il 21,6% ritiene che ci sarà un miglioramento in futuro. Il pessimismo è confermato anche dalla valutazione relativa alla retribuzione di un giovane al suo primo lavoro in Italia: quasi il 40% si attende una diminuzione in futuro mentre meno del 10% si attende un miglioramento da questo punto di vista. Questa negatività è molto più presente nel genere femminile che in quello maschile, tra gli studenti dell’ultimo anno rispetto a quelli del penultimo, tra chi si autodefinisce di classe inferiore alla media rispetto agli altri e al Sud, dove la negatività è massima. Se è vero che sono pochi quelli che ritengono di poter trovare lavoro
in tempi rapidi dopo gli studi (molto 10,4%, abbastanza 30,1%), è anche vero che solo uno su quattro si aspetta di cercare un posto combattuto e con molta concorrenza. Due terzi dei rispondenti si aspettano un ambiente complessivamente sereno, mentre solo il 55% si attende che il primo lavoro sia duraturo, ragionevolmente destinato a durare almeno alcuni anni.
Studi: scelte oculate... o no? È importante notare che “le possibilità lavorative che si aprono di solito a chi completa un certo percorso di studi” sono indicate come driver che, secondo gli intervistati, un giovane dovrebbe te-
LA RICERCA
801 Studenti di scuole secondarie superiori intervistati 54% penultimo anno 46% ultimo anno
Autocertificazione classe economica Classe superiore (24%) Classe media (43%) Classe inferiore alla media (27,5%) Non dico (6%)
L’indagine è stata svolta tra gennaio e febbraio 2017, tramite 801 interviste a studenti delle scuole secondarie superiori (ultimi due anni). Il campione, coerentemente con la popolazione italiana nella fascia d’età 17-19 anni, è costituito in misura quasi identica da uomini e donne e segue la distribuzione geografica. Quasi il 54% degli intervistati è al penultimo anno e il restante 46% all’ultimo.
MAGGIO 2017
13
Copertina
PESSIMISMO DIFFUSO? Giovani che emigrano per cercare lavoro fuori dall’Italia 1,4%
6,1%
Disoccupazione 15-24enni in Italia
Retribuzione di un giovane al suo primo lavoro in Italia
7%
7,6% aumenterà 9,1%
17%
resterà stabile
36,5%
21,6%
diminuirà 39,8%
75,5%
non so
43,4%
35%
nere molto in considerazione solo per il 37,2% degli intervistati, valore non di tanto superiore al 33,7% ottenuto da “disponibilità di scuole di qualità” e decisamen-
te inferiore a “le proprie capacità, gli ambiti in cui si riesce meglio”. È dominante il desiderio di un lavoro coerente con le proprie preferenze e passioni (45,2%), che
supera nettamente la giusta retribuzione (23,9%), che a sua volta doppia la possibilità di durare a lungo (12,6%). Quasi uno su due ritiene che otte-
COME IMMAGINI IL MONDO DEL LAVORO? 1,3%
6,4%
25,6% 23%
1,6%
Sereno, con un buon 8,2% ambiente e un buon impatto sulla mia vita
Combattuto e con concorrenza, ci saranno molte persone che vorranno fare quel lavoro
22,2%
23,8%
43,7%
3,1% 12,9%
44,2% molto
abbastanza
poco
per niente
così così
10,6% 10,4%
22,3%
16,5% 29% 32,7%
14
MAGGIO 2017
Duraturo, destinato a durare vari anni (non solo mesi o 1, 2 anni)
In tempi rapidi, troverò lavoro poco dopo la fine degli studi
32,5%
30,1%
nere una laurea sia la soluzione migliore per un giovane in Italia, perché garantisce un lavoro meglio retribuito e più stabile, meno precario, ma anche, in misura minore, perché trova un lavoro più affine al proprio percorso di studi.
Tra le hard skill richieste in un nuovo mondo del lavoro, gli studenti indicano la conoscenza di lingue straniere come fondamentale nel 62,9% dei casi, valore che supera nettamente la buona cultura generale e la capacità di esprimersi con scioltezza in italiano (49,3%), sostanzialmente allo stesso livello delle competenze informatiche (49,1%); solo il 17,7% ritiene che le nozioni di finanza, economia e affini saranno fondamentali nel mondo del lavoro. Per quanto riguarda le soft skill nessuna viene ritenuta fondamentale da più di un intervistato su due; guidano la classifica la capacità di problem solving, di
Che skill per il lavoro di domani? Pare molto diffusa l’idea che le aziende proporranno sempre più contratti di breve durata e che sarà sempre più difficile passare tutta la vita in una sola azienda; allo stesso tempo meno della metà degli intervistati afferma che diminuirà il numero di lavoratori dipendenti a favore dei lavoratori autonomi.
apprendere in continuazione e di adattarsi alle situazioni. Al contrario, nonostante se ne sia parlato molto negli ultimi anni, la propensione alla condivisione di idee, progetti e documenti chiude la classifica, superata di poco dalla creatività e dalla capacità di leadership. È necessaria una riflessione in merito ai valori non particolarmente elevati ottenuti dalla capacità di relazionarsi con altri (40%), di prendere decisioni (38%), di lavorare in contesti multiculturali (32,5%). I rispondenti hanno indicato di avere competenze in misura forte al massimo nel 26% dei casi (“la capacità di apprendere in conti-
LE SOFT SKILL DEL FUTURO 49,7%
39,0%
48,6%
36,7%
47,6%
39,8%
41,1%
43,2%
39,8%
44,4%
38,0% 32,5% 29,6%
46,2%
28,7%
46,4%
28,7% 28,7% 25,5%
37,2% 46,8% 45,6%
3,1%
La capacità di apprendere in continuazione
10,4%
1,2%
La capacità di adattarsi alle situazioni, alle diverse condizioni di lavoro
12,2%
2,1%
La capacità di gestirsi come lavoratore, di sapersi organizzare in modo ottimale
14,9%
1,9%
La capacità di relazionarsi con altre persone
13,5%
1,1%
La capacità di lavorare in team all’interno dell’azienda, ma anche con partner e fornitori
2,6%
La capacità di giudizio e di prendere decisioni
21,1%
3,7%
La capacità di operare in contesti in cui sono presenti lavoratori di diversa origine geografica, cultura, …
20,6%
3,6%
La capacità di vendere e negoziare
fondamentale
3,6%
La capacità di leadership, saper guidare e motivare il gruppo dei collaboratori
importante
5,0%
La creatività
21,5%
3,0%
La service orientation, cioè la predisposizione all’essere utile, premuroso, attento e collaborativo
23,8%
5,1%
44,7% 42,7%
La capacità di problem solving, cioè la capacità di riuscire a sbrogliare situazioni complesse e di riuscire a individuare una soluzione
11,6%
44,6%
40,0%
1,7%
9,6%
14,7%
21,2% 29,1%
gradita irrilevante
La propensione a condividere idee, progetti, documenti
MAGGIO 2017
15
Copertina
QUALI COMPETENZE HAI GIÀ SVILUPPATO? 5,7% 1,1% Una buona cultura generale e la capacità di esprimersi con scioltezza in italiano
3,2% 16,2%
1,8%
Competenze linguistiche (lingue straniere)
35,3%
27,3% 25% 40,2%
44,2%
4,9%
molto
abbastanza
poco
per niente
così così
8,7%
13,7%
14,5%
31,5% 20,7%
24,7% 30,2%
Competenze informatiche
nuazione”), mentre indicano di essere particolarmente carenti in merito alla capacità di vendere e negoziare, alla capacità di leadership, alle conoscenze di nozioni di finanza ed economia, alla propensione a condividere idee, progetti e documenti.
Conoscenza di nozioni di finanza, economia ecc.
vrebbe insegnare a utilizzare meglio gli strumenti informatici. D’altra parte gli studenti sono fortemente divisi tra chi concorda con l’affermazione “a scuola si devono imparare solo le conoscenze di base, è lavorando che si impara davvero ciò che serve” e chi si oppone a questa idea.
La scuola italiana La voglia di cambiamento della scuola italiana è diffusa e intensa: il 47,1% concorda molto con l’affermazione “la scuola italiana non è al passo coi tempi, deve rinnovarsi”; ben il 43,6% auspica che la scuola sia in grado di certificare anche le caratteristiche caratteriali, comportamentali ecc. e il 40,1% afferma che la scuola do-
16
MAGGIO 2017
Che lavoro vorresti? Con questa domanda mettiamo in luce fortissime differenze. Tendenzialmente prevale, seppur di poco, l’apertura a un lavoro più sfidante: all’estero, in una grande azienda, straniera o multinazionale. Si accetta o persino si cerca un lavoro più incerto ma con possibilità di ottenere maggiori risul-
23,2% 27,8%
tati, con un fisso più basso ma con un reddito potenzialmente più alto grazie al variabile, non sempre nello stesso ruolo e persino non come dipendente ma come autonomo. La “conservazione” si manifesta invece nel preferire la permanenza in una stessa azienda per tanti anni e per il lavoro sereno piuttosto che per uno più stressante e sfidante. Per prepararsi al mondo del lavoro le azioni già svolte dai ragazzi o che verranno intraprese in futuro sono principalmente gli stage curricolari e i corsi di formazione professionale. Più deboli gli incontri di formazione, i workshop e i corsi di orientamento.
Fisco
IL DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA 2017 In sintesi, cosa contiene la manovra del Def Valeria Pistolese
I
L DEF è il documento di programmazione della politica economica che prelude alla legge annuale di bilancio: indica gli impegni e gli indirizzi adottati dall’Italia – coerentemente con il Patto di stabilità e crescita europeo – per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo previsti dal governo in un arco temporale definito. Il Def di quest’anno sembra confermare per il 2017 la fase di moderata ripresa dell’economia italiana. Viene evidenziato, infatti, come nella seconda metà del 2016 si sia registrato un aumento della produzione industriale e, dal lato della domanda, di investimenti ed esportazioni.
Le stime per il 2017
Testo integrale del Def: http://bit.ly/Dir4-5-17
18
MAGGIO 2017
Gli indici di fiducia delle imprese italiane – secondo quanto riferisce il Def – sono saliti durante il primo trimestre 2017, toccando a marzo il livello più alto negli ultimi dieci anni per quanto riguarda l’industria. Contemporaneamente, sempre a marzo 2017, è aumentato anche l’indice del clima di fiducia dei consumatori. Poniamo in evidenza che malgrado le prospettive (che il governo ritiene) favorevoli del primo trimestre 2017 e il progresso del contesto internazionale, il documento fissa le stime tendenziali di crescita del Pil per quest’anno all’1,1%, con un lieve aumento dello 0,1% rispetto a quanto
previsto a livello programmatico a settembre 2016, nella Nota di aggiornamento del Def del precedente anno. Per il 2018, il governo ha previsto una lieve flessione del tasso di crescita rispetto al 2017, intorno
nel Def si rileva come il dato sull’occupazione cresca dell’1,3% (293mila occupati in più), con un incremento rispetto al 2015, portando il tasso di occupazione al 57,2% (+0,9 punti). La diminuzione del tasso di disoc-
zione positiva dell’occupazione per tutto il periodo di previsione, con un tasso di disoccupazione che scende di 1,5 punti percentuali a fine periodo, posizionandosi al 10,2%, e un tasso di occupazione che dovrebbe registrare un analo-
all’1%, collocandosi al di sotto delle previsioni programmatiche del settembre scorso contenute nella Nota di aggiornamento del precedente Def (1,3%). Con riferimento all’andamento dell’inflazione, i dati di marzo indicano che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic) registra comunque un aumento dell’1,4% rispetto a marzo 2016. Riguardo al mercato del lavoro,
cupazione, ora attestante all’11,7% (11,9% nel 2015) è più ridotta, ammontando a soli due punti percentuali. Si sottolinea il fatto che se la velocità di aumento del tasso di occupazione è maggiore di quella con cui diminuisce il tasso di disoccupazione, questo è probabilmente ascrivibile anche alla riduzione degli inattivi, che aumenta l’offerta di lavoro. Le previsioni tendenziali riportate nel Def “mantengono una varia-
go andamento, salendo di oltre 2 punti percentuali rispetto al consuntivo 2016”.
Indicatori di benessere equo e sostenibile Nel Def in esame si è condotto un primo esercizio sperimentale su un sottoinsieme di quattro indicatori di benessere equo e sostenibile selezionati dall’apposito Comitato istituito a novembre 2016 (vedi Osservatorio legislativo di gennaio-feb-
MAGGIO 2017
19
Fisco braio 2017): il reddito medio disponibile aggiustato pro capite; un indice di disuguaglianza del reddito; il tasso di mancata partecipazione al lavoro; l’indicatore delle emissioni di Co2 e di altri gas clima alteranti. In generale questi indicatori mostrano un miglioramento delle previsioni. Per contrastare l’elevato livello di disuguaglianza, il governo ricorda di aver agito con diverse misure fiscali, tra le quali quelle degli 80 euro, la cosiddetta quattordicesima per i pensionati, l’aumento delle detrazioni per i redditi da lavoro e pensione, le nuove misure di contrasto alla povertà, l’abrogazione della Imu-Tasi sulle abitazioni principali e la revisione della tassazione dei redditi finanziari. Anche il terzo indicatore, il tasso di mancata partecipazione al lavoro, sembra essersi ridotto per effetto delle misure a sostegno del sistema produttivo e agli incentivi per l’occupazione già avviati. In particolare l’inclusione delle donne nel mercato del lavoro sta aumentando. L’ultimo degli indicatori rivela che le emissioni rimangono sostanzialmente stabili, pur in presenza di una ripresa del ciclo produttivo e industriale. Si evidenzia un processo di decarbonizzazione del sistema economico dovuto alle misure che hanno portato alla rapida crescita della produzione di energia da fonti rinnovabili, alle detrazioni fiscali al 65% degli interventi di ri-
20
MAGGIO 2017
qualificazione energetica degli immobili privati (Ecobonus) e, più in generale, alle azioni volte a migliorare l’efficienza energetica.
Amministrazioni pubbliche Rispetto al 2015, nel 2016 le entrate totali delle Amministrazioni pubbliche hanno registrato, in valore assoluto, un incremento di 2,6 miliardi di euro (da 785,9 miliardi a 788,5 miliardi di euro). Il Def 2017 stima per il periodo di previsione un trend crescente, in valore assoluto, delle entrate totali fino a 865,8 miliardi di euro nel 2020. Infine, le previsioni del Def sulla pressione fiscale evidenziano – forse con eccessivo ottimismo – una riduzione dal 42,9% del 2016 al 42,4% del 2020, con un livello minimo del 42,3% nel 2017. Di contro si stima per il periodo di previsione un aumento crescente delle spese finali, che passano da 839,1 miliardi del 2017 a 874,2 miliardi del 2020. Il Documento di economia e finanza 2017 rafforza il percorso di riduzione dell’indebitamento netto fino a prevedere il conseguimento di un saldo nullo nel 2020.
Piano nazionale di riforma (Pnr) Ma la parte più interessante del Def è la terza sezione, quella relativa al Piano nazionale di riforma (Pnr), che dà conto delle future azioni prioritarie per il Paese, dello stato di avanzamento delle riforme già avviate e del piano per il Mezzogiorno. Ricordiamo che il Consiglio europeo aveva raccomandato all’Italia nel 2016, sul fronte del fisco, di “spostare il carico fiscale dai fattori
di produzione al consumo e al patrimonio, ridurre il numero e la portata delle agevolazioni fiscali, completare la riforma del catasto entro il primo semestre 2017, procedere nel contrasto all’evasione fiscale con disposizioni quali, ad esempio, la diffusione dei sistemi elettronici di fatturazione e pagamento volte al miglioramento del tasso di rispetto dell’obbligo tributario”. In relazione al mercato del lavoro, invece, sollecita il nostro Paese ad “attuare la riforma delle politiche attive, con partico-
lare riguardo all’incremento dell’efficienza dei servizi per l’impiego e all’incentivazione del lavoro dei componenti delle famiglie che costituirebbero la seconda fonte di reddito”. Sul fronte della spesa sociale, invece, “la revisione e razionalizzazione e l’attuazione della strategia nazionale di lotta contro la povertà”. La Commissione europea ha valutato positivamente i progressi dell’Italia nel dare seguito alle rac-
comandazioni specifiche del 2016, in particolare riguardo alla riforma del processo di bilancio, alla giustizia civile, al mercato del lavoro e al settore bancario. Di contro, la Commissione ha rilevato che i progressi sono stati limitati nel settore della fiscalità, della concorrenza e della pubblica amministrazione, e che non sono stati compiuti miglioramenti nella riforma dell’istituto della prescrizione.
Politiche fiscali Per quanto riguarda le politiche fiscali, il governo italiano, in ottemperanza alle raccomandazioni dell’Ue, ha individuato le azioni da intraprendere nel medio
MAGGIO 2017
21
Fisco Nell’azione di contrasto dell’evasione fiscale il governo “si impegna a rafforzare le iniziative poste in essere negli ultimi anni e a intensificarne l’attuazione promuovendo un approccio cooperativo basato su trasparenza, semplificazione e fiducia reciproca tra Amministrazione e cittadini”.
termine: proseguire la riduzione della pressione fiscale per sostenere la crescita (2017-2018); spostare la tassazione dalle persone (lavoro) alle cose (consumi) (2017-2018); procedere alla revisione delle spese fiscali (tax expenditures; 2017-2018); migliorare il coordinamento dell’amministrazione fiscale per il contrasto all’evasione (entro il 2017); realizzare investimenti in Ict e risorse umane a sostegno della lotta all’evasione fiscale e per favorire la tax compliance (2017-2018); ridurre le controversie tributarie e aumentare l’efficacia della riscossione (2017-2018).
Cuneo fiscale Prioritario è il taglio del cuneo fiscale per diminuire il costo del lavoro e aumentare il reddito disponibile dei lavoratori.
22
MAGGIO 2017
Misure a sostegno della famiglia Per quanto riguarda le misure di sostegno alla famiglia, il governo intende continuare con l’assegno di natalità (cosiddetto bonus bebè) e con il premio alla nascita e il buono nido, “introducendo una premialità progressiva rispetto al numero dei figli”. Scopo dell’azione è di sostenere il potere d’acquisto delle famiglie e contrastare il calo demografico. Il governo intende poi proseguire nell’azione di rafforzamento
della capacità competitiva delle imprese italiane, nel solco degli interventi disposti negli ultimi anni. Secondo il Pnr, le misure adottate per sostenere i fattori produttivi, compresa la produttività del
lavoro prevista dal Jobs act, sono state finalizzate alla “crescita dimensionale e all’internazionalizzazione delle imprese e ad aprire il Sistema Italia all’attrazione di capitali e persone dall’estero”.
Startup e pmi innovative Al 31 dicembre 2016 le startup innovative in Italia erano 6.745, in aumento del 31% rispetto al 2015 e del 112% in due anni. Anche le pmi innovative sono aumentate fortemente, fino a 434 nel febbraio 2017. Tra queste, 119 si
sono iscritte tra dicembre 2016 e febbraio 2017.
Sviluppo del turismo Infine, riguardo al miglioramento della competitività, il Pnr riporta l’adozione del Piano strategico di sviluppo del turismo in Italia per il periodo 2017-2022. Obiettivo del piano è “una governance parteci-
pata tra i diversi livelli istituzionali per il perseguimento dell’innovazione, specializzazione e integrazione dell’offerta nazionale, attraverso una valorizzazione del patrimonio italiano culturale, ambientale, paesaggistico, delle tradizioni e delle eccellenze enogastronomiche”. Per quanto concerne il Mezzogiorno, è stato adottato il Masterplan e sono stati sottoscritti, nel 2016, i Patti siglati con ciascuna regione e con le Città metropolitane del Mezzogiorno, patti che postulano
progetti di investimento infrastrutturali, ambientali, produttivi. Inoltre nell’ambito del Fondo di garanzia, il ministero dello Sviluppo economico ha attivato risorse fino a 200 milioni di euro per agevolare l’accesso al credito delle piccole e medie imprese e dei professionisti operanti nel Mezzogiorno.
Occupazione e politiche attive Riguardo ai futuri interventi sul tema dell’occupazione da adottare entro il 2017, il Documento indica l’obiettivo del rafforzamento delle misure strutturali di decontribuzione del costo del lavoro e l’adozione di misure mirate sui redditi familiari più bassi, “per rendere vantaggioso il lavoro del secondo percettore di reddito, nell’ambito della finalità generale dell’incremento dell’occupazione delle categorie che scontano un maggiore tasso di disoccupazione
e una ridotta partecipazione al mercato del lavoro”. Infine, relativamente all’attività dell’Anpal, il Def rileva che la sua “piena operatività permetterà, nei prossimi mesi, di attuare le politiche di sostegno alla ricerca attiva di un’occupazione”, in particolare con l’istituzione di tutor per la transizione scuola-lavoro, il Piano di rafforzamento dei servizi e delle misure di politica attiva del lavoro (elaborato dall’Anpal e dalle regioni) il quale prevede, per il periodo 2017-2020, un aumento del personale addetto ai servizi per l’impiego e un piano straordinario di formazione del personale stesso e l’elaborazione e l’aggiornamento periodico di una mappa geo referenziata delle imprese che presentino la maggiore propensione all’assunzione di nuovo personale”. Il Def indica inoltre che, entro il prossimo giugno, il ministero del Lavoro e delle politiche sociali emanerà le linee di indirizzo triennale in materia di politiche attive del lavoro. Riguardo alla previdenza, invece, fortunatamente non si prevedono nuove normative. Concludendo, un Def impostato su toni meno trionfalistici del passato, soprattutto per quello che riguarda la previsione del Pil, ma che presenta aspetti di autoreferenzialità e ottimismo eccessivi e procede un po’ troppo nel solco delle strategie di policy del precedente governo.
MAGGIO 2017
23
Intervista
NON SOLO RISPARMIO Quali logiche devono guidare i nostri investimenti? Il risparmio parte sicuramente dalla liquidità spicciola, ma non sottovalutiamo la copertura dei rischi personali e previdenziali di rilevante importanza. Il contratto dei dirigenti in tutto questo ci dà una mano, fornendo risposte concrete alle nostre esigenze prioritarie. Ne parliamo con Marco Liera di YouInvest, la scuola per investire.
Marco Liera è fondatore e direttore di YouInvest, la scuola per investire. Collabora con Assidir su tematiche legate ad analisi dei mercati assicurativi e finanziari del mondo previdenziale e del risparmio e contribuisce inoltre all’aggiornamento formativo del personale.
Enrico Pedretti
24
MAGGIO 2017
Quali bisogni sono, o meglio, dovrebbero essere sottesi al concetto di risparmio? «I bisogni assicurativi, perché se le famiglie non sono assicurate tendono a investire troppi risparmi in attività a basso rischio e facilmente liquidabili, che attualmente rendono zero o giù di lì. E per bisogni assicurativi intendo le protezioni sui rischi più importanti della famiglia: capitale umano, casa, tenore di vita in quiescenza, autosufficienza e così via».
per il funzionamento del cervello umano, ma in Italia è peggio che altrove».
E gli italiani hanno mediamente un comportamento corretto? «No, perché, tranne quelli che aderiscono a sistemi contrattuali collettivi come Manageritalia, sono largamente sottoassicurati. Assicurarsi è difficile ovunque
Il primo passo, dopo la liquidità spicciola, è quello di coprirsi su fronte salute e rischi. Perché? «Perché altrimenti i risparmi come detto vengono tenuti troppo “a portata di mano” e non è possibile investire in modo finalizzato
Quindi dobbiamo meglio considerare il concetto più allargato di previdenza. Cos’è? «Previdenza è trasferimento dei rischi. Sulle compagnie di assicurazioni, sui fondi pensione, su chi gestisce i risparmi. Una famiglia è previdente e solida se ha eliminato dal proprio bilancio i rischi di cui ho parlato prima».
APPROCCIO FINANZARIO A PIRAMIDE PIRAMIDE YOUINVEST DELLA FINANZA PERSONALE
INVESTIMENTI A RENDIMENTO INCERTO INVESTIMENTI A RENDIMENTO NOMINALE INVESTIMENTI A RENDIMENTO REALE COPERTURE ASSICURATIVE E SANITARIE LIQUIDITÀ
REALE / NOMINALE
ASSICURATIVE
FONDO MARIO NEGRI
FONDO MARIO NEGRI
ASS.NE ANTONIO PASTORE
● PRESTAZIONI IN CAPITALE
● PENSIONE INVALIDITÀ ● PENSIONE INDIRETTA
● INVALIDITÀ PERMANENTE ● LONG TERM CARE ● TEMPORANEA CASO MORTE ● ESONERO PAGAMENTO PREMI ● POLIZZA PONTE
E/O RENDITA
● RISCATTO CAPITALE ASS.NE ANTONIO PASTORE
● POLIZZA A CAPITALE DIFFERITO
(scuola dei figli, previdenza e altro). E la famiglia è fragile». A seguire viene l’investimento. Ma quale tipo e perché? «Prima vanno privilegiati gli investimenti a basso rischio destinati a proteggere il benessere attuale come le polizze Vita ramo I o i fondi monetari. Poi, chi se lo può permettere, può investire una quota della ricchezza a maggiore rischio». Quindi fare i piccoli Soros, avventurandosi in investimenti speculativi, non è il comportamento più coretto?
O DI REVERSIBILITÀ
● CONTRIBUTO FIGLI DISABILI GRAVI
«È un comportamento possibile solamente a pochi soggetti, ben assicurati, ad alto reddito, consistente ed equilibrato patrimonio. Para-
SANITARIE FASDAC
dossalmente più alla portata di tanti pensionati benestanti che non di trentenni precari con mutui da pagare e figli a carico».
FINANZA PERSONALE A PROVA DI INCERTEZZA Questo il tema di un incontro organizzato da Manageritalia Genova il 23 marzo. Tanti gli associati presenti per parlare, dopo l’intervento di Marco Liera, col Fondo Mario Negri e l’Antonio Pastore di risparmio previdenziale e con Assidir di soluzioni assicurative.
MAGGIO 2017
25
Intervista
LE REGOLE
DA RICORDARE FARE PREVISIONI È DIFFICILE, SPECIE RIGUARDO IL FUTURO
NESSUNO, NEMMENO I GRANDI GURU INDOVINANO CON CONTINUITÀ DOVE ANDRANNO I MERCATI, LE ECONOMIE, LE QUOTAZIONI DEI SINGOLI TITOLI, PERCHÉ SONO IMPREVEDIBILI
CERCATE L’ATARASSIA BORSISTICA DISINTERESSATEVI DEL
“NOISE” DEI MERCATI FINANZIARI
INVESTIRE = GESTIRE RISCHI
DAVANTI A UN INVESTIMENTO, NON CHIEDETEVI MI COPRE?” E “A QUALI RISCHI MI ESPONE?”
“QUANTO RENDE?” MA “DA QUALI RISCHI
ASSICURATEVI PRIMA DI INVESTIRE ALTRIMENTI SIETE COSTRETTI AD AUTOASSICURARVI TENENDO TROPPA LIQUIDITÀ
EVITATE DI FINIRE IN BANCAROTTA TUTTO IL RESTO È RELATIVO
Consideriamo ora un dirigente che ha le coperture statali e quelle del welfare previsto dal contratto dirigenti del terziario, da quali basi parte? «Da ottime basi, perché ha già molti rischi coperti automaticamente. Può volontariamente aumentare la quota di risparmi a basso rischio, ed eventualmente investire una quota anche a maggiore rischio. In questo ultimo ambito può farsi aiutare da un consulente finanziario, a condizione che sia bravo e preparato, e quindi fa tante domande al cliente prima di proporre qualunque soluzione». Quindi è opportuno muoversi considerando prima di tutto quanto ci ha detto? «Non vedo alternative migliori. Il
26
MAGGIO 2017
confine tra benessere e rovina può rivelarsi molto labile se non si rispettano queste condizioni».
quasi sempre troppo in relazione a quello che dovrebbe essere un portafoglio diversificato».
Nel medio-lungo temine cosa dice la storia e quale deve essere la ratio dell’investitore rispetto ai vari tipi di investimento? «La storia dice che gli investimenti rischiosi come quelli in portafogli azionari ben diversificati su periodi lunghi (nei casi più sfortunati 20 anni) sono premianti su tutti gli altri».
Quando dobbiamo essere previdenti per coprire necessità e rischi futuri ci sono alcune regole d’oro da seguire? «Evitare di finire in rovina è la premessa necessaria per aumentare il proprio benessere. Lo dice anche Warren Buffett, una delle tre persone più ricche del pianeta. Quindi, oltre ad evitare di finire in rovina, le regole da ricordare sono: è difficile fare previsioni; disinteressarsi dell’andamento dei mercati; investire deve essere uguale a gestire rischi; assicurarsi prima di investire, altrimenti dovete autoassicurarvi tenendo troppa liquidità».
E l’immobiliare, il famoso mattone, può essere ancora considerato un rifugio? «Non lo è e non credo lo sia mai stato. Gli immobili hanno valori oscillanti, sono illiquidi e costano. E hanno lo svantaggio che pesano
www.cesareparis.it
facebook.com/studiodentisticoparis
Uno staff preparato e all’avanguardia è pronto per prendersi cura del tuo sorriso con le più moderne tecnologie. Alcune specializzazioni dello studio dentistico Paris:
Implantologia a carico immediato Chirurgia guidata 3D Impronta digitale e tac
Faccette estetiche Sbiancamento dentale Sedazione cosciente Via Pietro Micca, 2 21049 - Tradate (VA) Telefono: 0331 811217 Email: info@cesareparis.it www.cesareparis.it
DAVVERO ZERO Finanziamento 60 MESI a tasso zero
CONVENZIONI DIRETTE CON:
0% comimm.it
Contattaci per una visita gratuita! MAGGIO 2017
27
Lavoro
GRAZIE, PAPÀ Ricoprire una posizione professionale tramite l’intervento di un parente stretto è ancora frequente in Italia, come ci rivelano alcune indagini. Anche all’estero ci sono esempi illustri di nepotismo, sebbene qualcosa stia cambiando Anna Zinola
28
MAGGIO 2017
“U
N POPOLO di santi, di poeti, di navigatori, di nipoti e di cognati”. Lo diceva Ennio Flaiano oltre 40 anni fa riferendosi al nostro Paese. Ma la situazione oggi non sembra essere tanto diversa. Basti pensare che uno studio realizzato dal World Economic Forum – volto a identificare il peso del nepotismo in varie nazioni del mondo – colloca l’Italia all’85° po-
sto, al pari di Mozambico e Tajikistan. La classifica, che prende in considerazione 125 paesi, si basa su una scala che va da 1 a 7. Il livello 1 indica un sistema molto influenzato dal nepotismo, mentre il 7 equivale a un sistema in cui le raccomandazioni parentali non hanno alcun ruolo. Al primo posto, con un punteggio pari a 6,4, c’è la Finlandia, all’ultimo (con 2,7) lo Zambia. L’Italia ha uno score pari a 3,8: la Francia – per fare
amici in ambito lavorativo possa avere ancora un certo peso. Attenzione, però: ciò vale in Italia come all’estero. Basti pensare – giusto per citare un caso concreto – alle recenti vicende del ministro dell’interno francese». La storia è nota: Bruno Le Roux, ministro dell’interno, si è dimesso dopo le rivelazioni sull’assunzione delle due figlie come assistenti parlamentari dal 2009, quando erano ancora minorenni, al 2016. Di recente le polemiche hanno coinvolto Ivanka Trump. La figlia del presidente degli Usa ha partecipato da prota-
La classifica, del nepotismo si basa su una scala che va da 1 a 7. Il livello 1 indica un sistema che ne è molto influenzato, mentre il 7 equivale a un sistema privo di raccomandazioni parentali. La Finlandia ha uno score di 6,4, la Francia di 5,2 e l’Italia di 3,8
NEPOTISMO ALL’UNIVERSITÀ
un esempio – ha ottenuto 5,2, mentre la Spagna si attesta a 4,2. Il modo migliore per trovare lavoro? Guardando questi dati pare che da noi sia quasi impossibile trovare lavoro senza l’aiuto di papà o di un parente prossimo. Riconosce Francesca Contardi, managing director della società di recruiting Easy Hunters: «Non possiamo negare che la segnalazione di parenti e
L’Università rappresenta un settore particolarmente sensibile al nepotismo, tanto che pochi mesi fa Raffaele Cantone, responsabile dell’autorità anticorruzione, ha parlato esplicitamente di un collegamento tra la diffusione del fenomeno negli atenei nostrani e la fuga dei cervelli. La conferma della persistenza del nepotismo nel mondo accademico arriva da uno studio condotto dall’italiano Stefano Allesina dell’Università di Chicago. Confrontando la frequenza dei cognomi tra oltre 61.000 docenti di varie facoltà, Allesina ha rilevato che i risultati sono “incompatibili” con eque e imparziali opportunità di assunzione. Dalla ricerca emerge che il fenomeno è più marcato in alcune discipline, quali ingegneria industriale, diritto, medicina, geografia e pedagogia. In altri ambiti – per esempio linguistica, demografia e psicologia – la distribuzione di nomi è più vicina a quella casuale e sembra, quindi, indicare una più bassa probabilità di nepotismo. Allesina ha indagato anche la distribuzione geografica rilevando una probabilità crescente di incappare in casi di nepotismo nel Mezzogiorno, con un picco in Sicilia.
MAGGIO 2017
29
Lavoro
La segnalazione di parenti e amici in ambito lavorativo ha ancora un certo peso, non solo in Italia. Di recente le polemiche hanno coinvolto anche Ivanka Trump che ha partecipato da protagonista al W20 di Berlino.
gonista al W20 di Berlino, sedendo a fianco della cancelliera tedesca Angela Merkel e di Christine Lagarde, capo del Fondo monetario internazionale (Fmi). Insomma, tutto il mondo è paese? Non proprio: nel nostro Paese questo genere di scandali di carattere politico sono all’ordine del giorno, tanto da non apparire più scandalosi. Regressione del fenomeno Tuttavia anche da noi qualcosa sta, seppur lentamente, cambiando. Anche grazie al web che è, o dovrebbe essere, uno strumento aperto, in cui tutti hanno, almeno a livello teorico, le medesime opportunità. Spiega Giovanni Pedone Lauriel, country manager di
30
MAGGIO 2017
Lee Hecht Harrison Italia: «Credo che quello delle segnalazioni sia un fenomeno in regressione e destinato, nel tempo, a estinguersi. Ciò deriva specialmente dal sopravvento delle nuove competenze legate allo sviluppo della tecnologia e ai nuovi modelli organizzativi che stanno sempre più rappresentando la vera trasformazione culturale e produttiva del nostro Paese». Un esempio? Grazie all’utilizzo delle piattaforme sociali di carattere professionale (a partire da LinkedIn), oggi è possibile instaurare relazioni virtuali proficue con potenziali datori di lavoro, oppure valorizzare le competenze acquisite e i risultati raggiunti. Il trend è più evidente
in alcuni settori, come sottolinea Contardi: «Tutto quello che è legato ai servizi trova nel mondo digitale una validissima alternativa al nepotismo, mentre ciò risulta molto più complicato nei settori tradizionali, come l’università o la sanità». Va detto che lo studio del World Economic Forum non misura l’effettiva presenza del fenomeno, quanto la percezione dello stesso. In altri termini si tratta di una stima e non di una quantificazione. Del resto misurare l’influenza del nepotismo risulta piuttosto difficile per almeno due motivi. Da una parte c’è un aspetto metodologico, vale a dire la difficoltà di identificare dei parametri, degli indicatori oggettivi che misurino l’incidenza del nepotismo. Dall’altra parte c’è un tema di carattere culturale: una diffusa reticenza non solo a riconoscere il proprio coinvolgimento in questo genere di pratiche, ma anche semplicemente a parlarne. Non a caso, come ha osservato Mona Chalabi in un interessante articolo pubblicato su The Guardian, alcuni istituti statistici non usano neppure il termine ma adottano complicate circonlocuzioni. Così, per esempio, negli Stati Uniti l’ufficio del censimento ha condotto una rilevazione sul tema “Padri, figli e la trasmissione intergenerazionale dei datori di lavoro” senza mai utilizzare il termine “nepotismo”, oppure “raccomandazione”.
InformazIone pubblIcItarIa
L’IMPIANTO IUXTAOSSEO IN TITANIO versione moderna del sottoperiosteo applicato in altri tempi
Un impianto per ogni soluzione di protesi, fissa o bloccata, da professionisti che hanno risolto migliaia di casi in oltre 40 anni di ricerca implantologica Il team di implantologia ha potuto realizzare la ricerca sullo iuxtaosseo in titanio nel laboratorio tecnico interno attrezzato con macchine sofisticate, allo stesso modo per la ricerca e realizzazione della protesi senza metallo, altamente innovativa, resistente, leggera (pesa un terzo delle vecchie protesi), confortevole, estetica e naturale come i propri denti. Elimina inoltre le correnti galvaniche dovute al diverso potenziale dei metalli (impianto-protesi). Preventivi on-line, invia una radiografia panoramica recente, anche via mail info@sanbabiladayhospital.it
Con le due tecniche implantologiche, viti (endossee) e iuxtaossei (intorno all’osso), tutti i casi di edentulismo, anche i più complessi, possono essere risolti con gli impianti. l’impianto iUXtaosseo e’ approvato dalla F.d.a. Food and drUG administration Usa
Iuxtaosseo totale su arcata edentula superIore
VItI In mandIbola con dIsponIbIlItà dI osso In altezza e larghezza
VItI endossee anterIorI e 2 IuxtaosseI posterIorI per bypassare I senI mascellarI
Iuxtaosseo totale In arcata con osso basso a lIVello nerVo mandIbolare
Iuxtaosseo totale con blocco zIgomatIco
Iuxtaosseo monolaterale per osso basso
VItI zIgomatIche per osso completamente rIassorbIto
VItI anterIorI con protesI rImoVIbIle con attacchI
San Babila Day Hospital srl - P. IVA 06477120155 - Direttore Sanitario Dott. Giancarlo Di Giulio Milano – Via Stoppani 36 tel. 02 2046941/339 8402335 RoMa – Via oglio 9 tel. 06 8546472/338 3080957
www.sanbabiladayhospital.it
Prioritalia
PER LE CITTÀ DI DOMANI Insieme a Parliament Watch Italia e gli enti locali verso l’amministrazione aperta
32
MAGGIO 2017
F
AVORIRE alleanze tra società civile ed enti locali per la promozione di pratiche di open government e monitoraggio civico è l’obiettivo dell’accordo, siglato lo scorso 28 marzo a Messina, tra Prioritalia e Parliament Watch Italia. Le due associazioni collaboreranno all’interno dell’iniziativa “Leadership civiche per le città di domani” di Prioritalia, che prevede un supporto attivo della società civile alle amministrazioni locali nella definizione e realizzazione di progetti innovativi orientati a criteri di efficienza, trasparenza e accountability. «La partnership con Parliament Watch – spiega il coordinatore nazionale di Prioritalia Filippo Salone – ci permetterà di proporre alle amministrazioni locali interessate, con cui abbiamo già un dialogo aperto grazie all’iniziativa “Leadership civiche per le città di domani”, un percorso che ha già ottenuto ottimi risultati nella sua fase sperimentale, in corso a Messina grazie alla collaborazione tra
Parliament Watch e il Comune di Messina». «Prioritalia – aggiunge Salone – ha osservato con interesse il progetto pilota messinese e oggi ritiene le pratiche sperimentate mature per un processo di esportazione in altri territori». Nell’ambito dell’accordo, l’associazione Parliament Watch Italia metterà a disposizione degli enti locali interessati le proprie competenze, l’esperienza maturata durante la sperimentazione del proprio progetto e i risultati già condivisibili. Tra questi, la possibilità di attivare una serie di strumenti tecnologici open source che il Comune di Messina sta per sviluppare nell’ambito di un piano locale di open government proposto da Parliament Watch, adottato dal Comune e approvato dall’Agenzia della Coesione del ministero dello Sviluppo per essere finanziato con i fondi dell’Asse 1 Agenda digitale del Pon Metro, il programma nazionale dedicato alle 14 città metropolitane in Italia. Il piano messinese è in larga parte ispirato (con l’intenzione di scala-
re a livello locale le azioni previste a livello nazionale) al Terzo piano d’azione italiano di open government, firmato dal ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia nel settembre 2016. Gli strumenti e i processi che il piano intende attivare si concentrano sulla possibilità per i cittadini di avere informazioni chiare e puntuali principalmente sui processi decisionali dell’ente locale e sullo stato di realizzazione dei lavori pubblici nel territorio, così da favorire specifiche azioni di monitoraggio civico. Il monitoraggio civico Coinvolgere i cittadini applicando specifiche metodologie di formazione e di lavoro nei processi finalizzati a migliorare l’impatto dei fondi europei nei territori è la
soluzione più immediata al problema dello scarso assorbimento di questi fondi e del loro utilizzo distorto. È l’ipotesi, in corso di verifica nel programma pilota messinese, che ha spinto Parliament Watch Italia a proporre l’obbligatorietà di pratiche di montaggio civico per gli appalti per lavori pubblici nel territorio messinese. La proposta è stata adottata dal Comune di Messina nel proprio piano triennale per la prevenzione della corruzione. «Il modello che proponiamo – chiarisce il presidente di Parliament Watch, Francesco Saija – prevede il finanziamento, con una percentuale compresa tra lo 0,5 e l’1% dei fondi dedicati all’appalto in questione, di processi di monitoraggio coordinati da associazioni territoriali, la cui efficacia è garan-
L’obiettivo dell’accordo è favorire alleanze tra società civile ed enti locali per la promozione di pratiche di open government e monitoraggio civico
tita dal diritto al pieno accesso alle informazioni riguardanti l’appalto riconosciuto grazie a uno specifico accordo con la stazione appaltante e il vincitore della gara». I numeri riferiti all’ultimo ciclo di programmazione europea confermano l’urgenza di interventi sull’impatto dei fondi comunitari nei territori. Il tasso di assorbimento degli oltre 2 miliardi di euro destinati a opere pub-
MAGGIO 2017
33
Prioritalia
Sostieni l’autonomia di questo progetto L’accordo tra Prioritalia e Parliament Watch è finalizzato a organizzare un supporto attivo della società civile alle amministrazioni locali nella realizzazione di progetti ispirati al modello dell’open government. Per essere efficace è preferibile che quest’azione di supporto sia in larga parte autonoma nei confronti dell’ente locale a cui è offerta. Per questo è necessario il sostegno dei cittadini che credono nell’efficacia di simili processi. L’invito è quello di scoprire i dettagli delle azioni concordate da Prioritalia e Parliament Watch sul sito www.parliamentwatch.it ed effettuare una microdonazione cliccando, nel sito stesso, sul pulsante Sostienici per sostenere l’attivazione nei Comuni italiani di piani d’azione locali che favoriscano trasparenza, anticorruzione e partecipazione. Sostienici
Il Comune di Messina ha aderito nell’aprile 2016 all’iniziativa del programma pilota di Open government partnership che continua ad accogliere nuovi enti locali.
34
bliche nella sola provincia messinese supera di poco il 50%, con percentuali ancora peggiori sull’efficacia percepita degli interventi finanziati. Il piano triennale per la prevenzione della corruzione del Comu-
MAGGIO 2017
ne di Messina per il triennio 20172019 prevede l’adozione obbligatoria della pratica del monitoraggio civico sugli appalti pubblici attivi nel territorio. L’open government in Italia e nel mondo Il tema dell’open government è stato posto al centro del dibattito internazionale da Barack Obama, con il lancio, nel 2011, dell’iniziativa internazionale denominata Open government partnership (Ogp), oggi attiva in 80 nazioni con la collaborazione di centinaia di associazioni della società civile. Ogp mira a ottenere impegni dai governi in termini di promozione della trasparenza, di sostegno alla partecipazione civica, di lotta alla corruzione e di diffusione, dentro
e fuori le Pubbliche amministrazioni, di nuove tecnologie a sostegno di questi processi di innovazione. L’Italia, da paese aderente a Ogp, include questi impegni in piani biennali d’azione. Il terzo è stato lanciato a settembre dal ministero della Pubblica amministrazione. Dal 2016, inoltre, Ogp ha promosso un programma dedicato al coinvolgimento di governi locali per piani d’azione territoriali. Il Comune di Messina ha aderito nell’aprile 2016 all’iniziativa, che continua ad accogliere nuovi enti locali. Prioritalia e Parliament Watch si propongono per affiancare le amministrazioni interessate nel processo di adesione, che prevede la partnership tra l’ente e le associazioni della società civile.
ODONTOBI è una clinica dentistica con una storia trentennale di competenza ed innovazione.
Chiama ora e prenota il tuo check-up senza impegno. I nostri servizi: Implantologia a Carico Immediato
Sedazione Cosciente
Ortodonzia
Tecnica All On 4
TAC Dentale Cone Beam 3D
Sbiancamento
Chirurgia Guidata 3D
Faccette Estetiche
Protesi fisse e mobili
O D O N TO B I denta l cl i nic
MAGGIO 2017
35
Innovazione
L’ERA DELLA COLLABORAZIONE Le imprese devono comprendere che gli scambi tra pari minacciano la loro rilevanza Rachel Botsman
36
MAGGIO 2017
I
L CONCETTO di “consumo collaborativo” non è nuovo, è infatti una reinvenzione di vecchi comportamenti di mercato: affittare, condividere, barattare. La differenza è che oggi, grazie alla tecnologia, è possibile realizzarlo su scala una volta impensabile. I casi più conosciuti sono quelli di Airbnb, che ha permesso alle persone di ridare vita agli spazi inutilizzati nelle proprie case, mettendoli a disposizione di chi cerca un alloggio, e di Uber, che consente ai possessori di automobili di offrire passaggi verso diverse destinazioni, senza la necessità di un registro di guida professionale. Gli esempi di come lo scambio di cose sia facilitato sono però mille: dalle piattaforme che mettono in contatto i produttori agricoli con i consumatori, fino a quelle che permettono la condivisione di sapere tra chi può trasmetterlo e chi vuole apprenderlo. Alcune aziende stanno iniziando a prendere coscienza di come il modello di “consumo collaborativo” generi valore aggiunto al capitale esistente. Un esempio: la catena di
hotel Marriott, constatato l’inutilizzo delle proprie sale conferenza, prese la decisione di associarsi a LiquidSpace, piattaforma che gli offre la possibilità di affittare questi spazi come luoghi di lavoro per i viaggiatori. Serve un cambio di mentalità Nella maggior parte delle compagnie manca però un cambio di mentalità, soprattutto perché oggi i consumatori, basandosi sulla fiducia reciproca, realizzano scambi secondo la modalità “peer-to-peer”, e in questi accordi tanto i brand quanto le aziende perdono rilevanza. L’elemento positivo del modello è la sua applicabilità a quasi tutti i settori. Di fatto si tratta di piattaforme che generano un vincolo molto efficiente tra la domanda e l’offerta. Nonostante ciò, nel corso delle mie ricerche ho scoperto come la reazione più naturale a que-
07 Novembre 2017 08 MiCo Milano Congressi
sto modello sia il rifiuto: tutti i paesi pensano che, per qualche ragione, non funzionerebbe nel proprio mercato. Tuttavia, contro ogni pronostico, funziona e sta addirittura modificando la vita di milioni di persone nel mondo. Il peggior nemico di questo modello sono i governi, i quali sostengono che, per il bene delle persone, non lo si dovrebbe adottare. Una forma pericolosa di trattare l’innovazione in uno stadio così precoce, per quanto i regolamenti sono soliti creare difficoltà per questo nuovo modo di fare business. Alla legge non piace essere sorpassata dalla tecnologia, ma è necessario che lo accetti perché è ciò che sta realmente accadendo.
Rachel Botsman è autrice di What’s mine is yours, libro nel quale tratta i cambiamenti prodotti dal consumo collaborativo nella vita delle persone. Professoressa a Oxford e collaboratrice per varie pubblicazioni internazionali, Botsman si concentra sullo studio delle conseguenze che questa forma di consumo produrrà nei mercati. Sarà presente quest’anno come speaker al World Business forum, il più importante congresso di business leader in Europa che offre un’esperienza unica di apprendimento, ispirazione e prezioso networking tra oltre 2.300 senior manager. Visita l’area riservata My Manageritalia > Servizi professionali e scopri l’offerta esclusiva dedicata agli associati Manageritalia per parteciparvi.
MAGGIO 2017
37
Società
LA CIVILTÀ DEL SONNO Istinto, necessità, cultura, economia, lifestyle: mai come oggi è importante parlare di come e quanto dormire. Una dimensione spesso sottovalutata ma che permea ogni aspetto della nostra esistenza Gianluigi Delucca
38
MAGGIO 2017
D
ORMIRE è un istinto, come bere e mangiare: senza soddisfare uno dei tre si deperisce e poi si muore. Di conseguenza, basta guardarsi attorno per capire che il valore economico del dormire non può essere sottovalutato. Ad esempio, una delle sei sezioni in cui è suddiviso il catalogo Ikea è “Dormire” e occupa 18 delle 98 pagine del catalogo digitale, con più di 2.000 articoli collegati. Vi sono inclusi: materassi e corredo del letto (coprimaterasso, lenzuoli, federe, coperte, cuscini, piumini); l’abbigliamento notturno (camicie da notte, pigiami, intimo); l’arredo di interni (testata, reti, struttura letto, comò, armadi, tendaggi); l’elettricità (illuminazione diurna e notturna). Solo per questa azienda sarebbero circa 300 milioni di euro in Italia e 6 miliardi nel mondo (estrapolazione azzardata, ma ragionevole). Possiamo aggiungere la cosmetica/nutraceutica (integratori, creme, fragranze) perché la pelle, co-
me il resto del corpo, si rigenera solo durante il sonno. Così come la parte medico/farmacologica/erboristica, considerato che i disturbi del sonno, in maniera occasionale o cronica, interessano un’alta percentuale della popolazione. La parte strutturale delle abitazioni (infissi, muri, domotica) richiederebbe notevoli investimenti. Come si può leggere nel “Night noise guidelines for Europe” della WHO, il solo inquinamento acustico cittadino ha costi sociali altissimi. Cultura ed economia Riconoscere le relazioni economiche esistenti, ed evidenziare quel-
le possibili, allo scopo di strutturare le filiere e sviluppare nuovi prodotti, è un’operazione fondamentalmente culturale. Per quanto riguarda il dormire, c’è ancora molto da fare. Ad esempio: tre delle 33 meditazioni di Brillat-Savarin sono dedicate al sonno, ma il sonno non sembra presente nei programmi delle nostre università della cucina. Eppure, le delizie che lo chef multistellato riesce a farvi assaporare, accompagnate dai nettari migliori, non saranno un’esperienza agognata se pagate con una notte di rigurgiti e flatulenze. Oppure: l’Italia è uno dei poli
mondiali della Medicina del sonno e i nostri professionisti sono alla guida di tutte le organizzazioni medico-scientifiche internazionali, ma non è facile trovare uno specialista di iCBT (terapia comportamentale dell’insonnia). Eppure, è la terapia più efficace per molte insonnie. Una terapia che si può somministrare anche via internet ed è disponibile in questa modalità in molti paesi, ma non in Italia. Ancora: dedichiamo il 30% del nostro tempo al dormire, ma non c’è una rivista cartacea o una trasmissione televisiva dedicata a questa attività. Eppure, del dormire non mancano cultura mate-
Dedichiamo il 30% del nostro tempo al dormire, ma non c’è una rivista o trasmissione dedicata a questa attività. Ma del dormire non mancano cultura materiale, scienza, tecnologia, fotografia, pittura, letteratura, cinema, musica, filosofia…
riale, scienza, tecnologia, fotografia, pittura, letteratura, cinema, musica, filosofia…
MAGGIO 2017
39
Società
SONNO ED EFFICIENZA AZIENDALE
L’evoluzione dello scenario Ho sintetizzato qui di seguito alcune delle forze propulsive che vedo oggi all’opera per colmare il divario tra la dimensione economica e quella culturale. ➜ Sport e fitness. La ricerca della massima efficienza fisica, così come del semplice benessere, obbliga a conoscere e rispettare il sonno. Il motivo è semplice: quando ti alleni consumi energie e tessuti ed è solo durante il sonno che vengono costruite le fibre muscolari desiderate. ➜ Istruzione e formazione. Una cattiva igiene del sonno diminuisce l’apprendimento, sin dai primi anni di vita. Non importa quante ore studi, è solo durante il sonno che il cervello struttura e memorizza. ➜ IoT. Veglia e sonno si alternano in continuazione. Un letto controllato elettronicamente che riconosce e si adatta alle diverse posizioni, corporature, orari del sonno è facile da immaginare (oltre a essere già in commercio). Rimanere sempre connessi richiede solo una porta usb.
40
MAGGIO 2017
S
u questo argomento la situazione è già molto seria e i possibili sviluppi lo sono ancora di più. Circa il 20% degli incidenti stradali è collegato a problemi di sonnolenza. Anche in Italia, dal gennaio di quest’anno, è recepita la normativa europea secondo la quale una delle più diffuse patologie del sonno (Osa) limita l’autorizzazione alla guida degli automezzi. Parallelamente, la legge italiana ha allineato le possibili pene dell’omicidio stradale a quelle dell’omicidio volontario e la giurisprudenza tende a considerare il “colpo di sonno” non più un’imprevedibile evenienza (quella che lascia senza colpevoli, ad esempio, le studentesse morte lo scorso anno in Spagna), ma una colpevole negligenza (lo sapevi che non dormivi da 20 ore!).
Responsabilità solo personale? La giurisprudenza relativa al decreto legislativo 231 tende a considerare il profitto aziendale nei reati colposi, consistente “nel risparmio di spesa che si concretizza nella mancata adozione di qualche oneroso accorgimento di natura cautelare o nello svolgimento di un’attività che risulta economicamente favorevole, anche se meno sicura di quanto dovuto...”. Nota bene: il 20% di tutti gli incidenti sul lavoro è collegato a problemi di sonnolenza (vedi Chernobyl...). Delle centinaia di migliaia di ore di informazione sulla sicurezza certificate ogni anno nelle aziende italiane, nemmeno un minuto è dedicato alla corretta gestione del sonno, con rare eccezioni. Un “coordinato disposto” molto poco rassicurante, specialmente quando il lavoro a turni include più del 20% dei dipendenti italiani. Meglio non dormire sull’argomento “sonno”.
I
parametri fondamentali che il manager deve conoscere, per quanto riguarda il sonno, sono due: durata e tempistica. Esiste un ampio intervallo di durata del riposo notturno necessario a una persona, dalle 4 ore (io lo chiamo stile Andreotti) alle 10 (stile Einstein). Anche per l’orario c’è ampia variabilità: ci sono quelli che possono alzarsi presto (in Medicina del sonno vengono denominati “allodole”) e quelli il cui corpo si sveglia più tardi (“gufi”). Non si tratta di buone o cattive abitudini, ma di genetica: si nasce in uno dei quadranti definiti dai due assi, così come con un certo colore degli occhi. Una variante minore è la sensibilità al riposo pomeridiano: alcuni sono obbligati alla pennichella, per altri è solo un momento di minore efficienza. Anche in questo caso si tratta solo di genetica da constatare e, si consiglia, da rispettare. Per il manager che valuta l’efficienza, sua e dei collaboratori, riconoscere le relative necessità vuol dire ottimizzare l’agenda. Logica vorrebbe che i momenti di maggiore efficienza personale siano riservati alle attività importanti o che richiedono particolare concentrazione. Argomento di maggiore importanza per chi ha responsabilità internazionali e deve lavorare con uffici in diversi fusi orari. Ovviamente, si può rimanere svegli nell’orario adatto al sonno, esattamente come si può saltare un pasto, o nutrirsi solo di cibo spazzatura, ma poi non ci si può aspettare di essere sempre “svegli e carichi di energia”. Un esempio recente e famoso di ignoranza dei fondamentali è Arianna Huffington. A forza di non dormire (tempo perduto per il manager efficiente) è letteralmente crollata sulla scrivania e adesso è diventata missionaria dell’importanza, personale e sociale, del sonno.
SONNO ED EFFICIENZA DEL MANAGER
➜ Demografia e salute. Un peggioramento percepito del sonno è il precoce segnale dell’invecchiamento e di moltissime patologie fisiche e mentali. Il suo monitoraggio costante è quindi molto importante per qualsiasi politica sanitaria. ➜ Il mondo 24/365. Non si può mangiare, bere, stare svegli oltre un certo limite senza danni. Se l’estensione dell’orario in cui è possibile il rapporto azienda/cliente deve arrivare al suo limite massimo, l’azienda deve conoscere ed essere in grado di adattarsi ai limiti fisiologici dei collaboratori e dei clienti. Sui motori di ricerca, la parola “sonno” in Italia segue la stessa crescita costante della parola “sleep” nel mondo. Nessuno considera più l’enogastronomia relegata al semplice atto del mangiare durante i pasti e presto saranno in pochi a pensare al sonno come coincidente col semplice atto del dormire. La prima “Fiera del dormire”, o il primo “Dormire village”, che riuniscano solo articoli legati al dormire sono una facile predizione. Buon sonno!
MAGGIO 2017
41
OSSERVATORIO LEGISLATIVO a cura di Manageritalia
VOUCHER LAVORO E APPALTI PUBBLICI:
osservatorio
abrogate le norme del Jobs act
È
stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 94 del 22 aprile scorso la legge n. 49 del 20 aprile 2017, che sopprime l’istituto del lavoro accessorio (cosiddetto voucher) e modifica la disciplina sulla responsabilità solidale in materia di appalti. La legge era entrata in vigore il 17 marzo 2017. Per quanto riguarda i voucher, si prevede un regime transitorio per consentire l’utilizzo, fino al 31 dicembre 2017, dei buoni già richiesti alla data di entrata in vigore del decreto legge. In materia di appalti di opere e servizi, il provvedimento intende ripristinare integralmente la responsabilità solidale del committente con l’appaltatore, nonché con ciascuno degli eventuali subappaltatori, per garantire una migliore tutela a favore dei lavoratori impiegati. La commissione Lavoro della Camera stava già lavorando alla riforma dei buoni lavoro con una proposta, sintetizzata in un testo unico che raccoglieva 11 diversi disegni di legge volti ad assicurare l’effettiva occasionalità delle prestazioni retribuite mediante i buoni orari. L’auspicio di tutti era che si pervenisse
all’elaborazione di un testo condiviso, non tanto per evitare la consultazione referendaria, quanto piuttosto per risolvere le numerose criticità emerse in questi anni nell’utilizzo del lavoro accessorio. Forse è eccessiva un’integrale soppressione dell’istituto, che aveva funzione di contrasto al lavoro nero, specialmente per prestazioni di breve durata, difficilmente riconducibili alle altre tipologie contrattuali vigenti. I 134 milioni di voucher venduti nel 2016 ne evidenziano una grande diffusione, anche se in realtà le ore di lavoro pagate con i buoni sono solo l’1% delle ore di lavoro complessive fatte nel Paese. Si tratterà dunque di studiare nuovi strumenti che rispondano adeguatamente alle esigenze di flessibilità e accessorietà del lavoro sentite da im-
prese, professionisti e privati cittadini. Il ministro del Lavoro Poletti ha ammesso di temere una reviviscenza di lavoro nero e ha annunciato a breve una revisione della materia con lo studio di un provvedimento che regolamenti i lavori occasionali. Potrebbe trattarsi di uno strumento simile ai mini-job in uso in Germania, dove è prevista una forma agevolata di contribuzione e regime fiscale per prestazioni retribuite con un massimo di 450 euro mensili, oppure di un ampliamento della disciplina del lavoro a chiamata o lavoro intermittente, oggi riservato a soggetti sotto i 25 anni o sopra i 55 per un massimo di 400 giornate di lavoro in tre anni. Legge n. 49 del 20 aprile 2017: http://bit.ly/Dir1-5-17
MANOVRA CORRETTIVA DEI CONTI PUBBLICI 2017
È
stato pubblicato, sul supplemento ordinario n. 20 alla Gazzetta Ufficiale n. 95 del 24 aprile scorso, il decreto legge n. 50 del 24 aprile 2017, (cosiddetto decreto fiscale), che contiene provvedimenti urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, interventi nelle aree colpite dai recenti terremoti e misure per lo sviluppo. Il provvedimento è entrato in vigore il 24 aprile 2017. In occasione del varo del Def, il governo aveva discusso e de-
42
MAGGIO 2017
ciso anche sulla manovra correttiva dei conti pubblici per il 2017. La richiesta, arrivata direttamente da Bruxelles, era quella di intervenire per rimettere in linea i nostri conti pubblici. Il governo ha risposto con il varo di un decreto che contiene non solo la limatura dei conti, ma anche altre misure per l’aiuto alle popolazioni colpite dal terremoto, per l’efficientamento dell’amministrazione tributaria attraverso misure come la rottamazione delle liti e la lotta all’evasione e all’elusione fiscale.
La manovrina per ridurre il deficit/Pil, quest’anno al 2,1%, scende a 3,1 miliardi, trecento milioni in meno rispetto i 3,4 miliardi iniziali e avvia la sterilizzazione delle clausole di salvaguardia di Iva e accise previste nel triennio 2018-2020: dimezza il possibile aumento dell’aliquota al 10% e rimodula quella del 22%. In materia di lavoro e previdenza si registrano alcuni interventi. Le banche potranno cartolarizzare i finanziamenti per l’Ape, l’anticipo pensionistico previsto dalla legge di bilancio. In questo modo, per gli istituti di credito si rende più appetibile la partecipazione all’operazione Ape: il prestito può essere concesso per 43 mesi, sarà restituito in 20 anni, a partire dalla pensione di vecchiaia, e verrà garantito da un fondo di garanzia gestito dall’Inps. La manovra correttiva stabilisce infine che le “attività faticose” devono essere svolte per 6 anni e non si tiene conto dell’eventuale interruzione dell’attività se limitata a 12 mesi, se c’è un recupero immediatamente antecedente.
Ciò significa che ai fini dell’accesso al regime si prendono di fatto in considerazione 7 e non solo 6 anni di lavoro immediatamente precedenti la pensione. In merito ai premi di produttività, le aziende che coinvolgono pariteticamente i lavoratori nell’organizzazione del lavoro hanno diritto a uno sgravio contributivo Ivs su una quota delle erogazioni non superiore a 800 euro. Sulla stessa quota, sgravio totale per i singoli lavoratori interessati. Anche l’aliquota contributiva di computo ai fini pensionistici viene ridotta nella stessa misura. La nuova disposizione non è retroattiva, quindi si applica solo agli accordi sottoscritti a partire dal 25 aprile 2017. Quelli sottoscritti in data antecedente continuano a essere disciplinati dalle vecchie regole. Decreto legge n. 50 del 24 aprile 2017: http://bit.ly/Dir2-5-17
RITA: CHIARIMENTI DELLA COVIP
L
a Commissione di vigilanza ha emanato lo scorso 22 marzo una circolare dove fornisce a tutte le forme di previdenza complementare una serie di suggerimenti operativi per la gestione della Rita (Rendita integrativa temporanea anticipata). Il provvedimento arriva dopo oltre un mese dall’entrata in vigore dell’istituto, introdotto sperimentalmente dal 1° maggio 2017 al 31 dicembre 2018. La circolare permette alle forme della previdenza complementare di avere indicazioni su come organizzarsi per consentire ai propri iscritti di accedere alla Rita, che si aggiunge alle prestazioni pensionistiche già erogabili ai sensi dei decreti legislativi 252/2005 per i privati e 124/1993 per i dipendenti pubblici. In particolare, il testo prevede: l’erogazione diretta da parte della forma pensionistica complementare della prestazione; l’offerta agli iscritti di un numero definito di opzioni circa la periodicità dell’erogazione; la predisposizione di una documentazione ad hoc per la Rita senza dover ricorrere a modifiche statutarie o di regolamenti; l’opportunità di mantenere in gestione il montante di cui si chiede il frazionamento portandolo nel comparto più prudente (ad esempio, quello destinato al tfr) salvo diverso parere dell’iscritto; il costo dell’erogazione limitato alle spese amministrative effettivamente sostenu-
te; l’inserimento nella comunicazione periodica annuale del dettaglio delle rate erogate; in caso di decesso dell’iscritto nel periodo di erogazione della Rita, il riscatto del montante composto dalle rate non erogate, essendo ancora in fase di accumulo, secondo le regole della premorienza previste dai decreti legislativi 252/2005 e 124/199 sarà riscattato; l’applicazione alle rate della Rita dei limiti di cedibilità, sequestrabilità e pignorabilità previsti per le prestazioni pensionistiche dall’art. 11, comma 10, del decreto legislativo 252/2005. La norma inoltre consente all’iscritto a una forma di previdenza complementare, in prossimità del pensionamento, di rassegnare le dimissioni dall’azienda o di cessare l’attività autonoma e accedere alla Rita optando per l’intero montante accumulato. In tal modo si evita di dover trasformare il 50% del capitale in una rendita con le relative problematiche (coefficienti di trasformazione onerosi, perdita del montante residuo in caso di morte prematura) e gode di un trattamento fiscale favorevole per la quota relativa ai periodi di versamento anteriori al 2007. Il tutto però è riservato solo a coloro che si trovano a meno di 3 anni e 7 mesi dalla pensione tra il 1° maggio 2017 al 31 dicembre 2018. Circolare Covip:
http://bit.ly/Dir3-5-17
MAGGIO 2017
43
Finanza
LO STATO DI SALUTE L’utile aziendale non è tutto, spesso capita infatti che non ci sia un corrispondente aumento delle disponibilità liquide. Quindi? Importante è l’equilibrio tra i vari flussi di cassa per garantire un sano e ordinato sviluppo dell’impresa Ivan Fogliata e Michele Giorni
44
MAGGIO 2017
L’
UTILE AZIENDALE è sì importante, ma ciò che conta davvero è la capacità dell’impresa di generare cassa. Di fatto, si tratta della traduzione di una nota espressione anglosassone: Profit is an opinion, cash is a fact. Un tema, quello della cassa, che sta prepotentemente entrando nella vita dell’impresa e nell’ambito bancario. Sovente accade infatti che a un utile di esercizio positivo non vi sia un corrispondente aumento delle disponibilità liquide dell’impresa. Le cause che possono condurre a questa situazione sono molteplici: un caso può essere quello di un’impresa che vende e ottiene un’ottima marginalità, ma si rivolge a una clientela con una scarsa capacità di onorare i pagamenti. Altra fattispecie può ri-
guardare un’impresa in salute che vede un forte incremento delle vendite rispetto all’anno precedente: nonostante si registri un buon utile, la situazione finanziaria potrebbe essere paradossalmente molto tesa. Un repentino incremento del volume d’affari, infatti, conduce fisiologicamente a un’espansione dell’investimento in capitale circolante netto (investimento in crediti verso clienti e rimanenze, al netto dei debiti nei confronti dei fornitori) che può assorbire tutto il valore generato nel periodo. La capacità di un’impresa di sostenere l’indebitamento Come accennato prima, il tema degli equilibri tra flussi di cassa sta entrando anche nella quotidianità del mondo del credito. Il recente processo di verifica con-
DI UN’AZIENDA 1,5 per tutta la durata del finanziamento. Qualora il vincolo non venisse rispettato scatterebbero dei provvedimenti, quali ad esempio uno step up del costo del debito, sino all’estremo rimedio della decadenza dal beneficio del termine con conseguente richiesta di rientro immediato. dotto dalla Bce e dalla Banca d’Italia (Comprehensive assessment ed Asset quality review) ha introdotto nuove logiche di valutazione del credito e dei collateral. È quindi richiesta la definizione di nuovi indicatori di natura quantitativa e qualitativa da utilizzare sia in fase di istruttoria sia di monitoraggio, quali dati finanziari e valutazione di cash flow futuri. In questo contesto si fa riferimento all’utilizzo di un indice estremamente importante ai fini della valutazione della capacità di un’impresa di sostenere l’indebitamento. Si introduce in maniera strutturale l’utilizzo del Debt service coverage ratio (Dscr) come indicatore per verificare se l’impresa è in una situazione di continuità (going concern) oppure no (gone concern). Questo indice mette a rapporto la capacità struttu-
rale di generare cassa da parte dell’impresa, con gli impegni fissi annui nei confronti del ceto bancario nello stesso periodo (flussi per mutui e leasing, interessi passivi sulle linee a breve, commissioni). Se il Dscr risulta essere maggiore di 1,1, l’impresa opera nell’alveo della sostenibilità, viceversa può essere catalogata fra le gone concern, ovvero imprese non in grado di garantire continuità aziendale. L’utilizzo del Dscr è molto comune anche nel mondo dei covenant: si tratta di clausole contrattuali vincolanti spesso inserite nei contratti di finanziamento e necessariamente da rispettarsi nel periodo di ammortamento di un mutuo. Ad esempio l’istituto di credito potrebbe richiedere a livello contrattuale all’impresa di mantenere un Dscr maggiore di
Il patrimonio non è ricchezza Tale innovazione, di forte ispirazione anglosassone, si scontra tuttavia con un contesto, quello italiano, poco avvezzo all’indagi-
Ivan Fogliata e Michele Giorni sono anche autori del libro Il profitto è un’opinione, la cassa è un fatto edito da Mind Edizioni.
MAGGIO 2017
45
Finanza
ASSETS CASH FLOW
?
Da noi un soggetto si sente ricco nel momento in cui dispone di un grande numero di asset, nel mondo anglosassone una persona è considerata abbiente nel momento in cui dimostra una marcata capacità di generare flussi di cassa positivi
ne di queste dinamiche, per motivazioni sia storiche sia culturali. Si pensi, ad esempio, al concetto di ricchezza nel nostro Paese. Un soggetto si “sente ricco” nel momento in cui dispone di un grande numero di asset, ad esempio di immobili. Nel mondo anglosassone una persona è considerata abbiente nel momento in cui di-
46
MAGGIO 2017
mostra una marcata capacità di generare flussi di cassa positivi. La recente crisi ci ha crudamente dimostrato che il patrimonio non è ricchezza. Enormi patrimoni senza un utilizzo (quindi senza che siano in grado di creare un loro cash flow), infatti, non valgono nulla, nemmeno a seguito di più sessioni di pubblico incanto. Un asset immobiliare non vale solo perché esiste, perché giace su un terreno ed è composto da mattoni e calcestruzzo. Anche la Banca d’Italia insiste sul concetto: le nuove disposizioni sulla valutazione degli immobili e del merito creditizio, operative dal 1° novembre 2016, prevedono che un immobile debba essere stimato a un valore non superiore a quello di mercato, senza fare alcun riferimento alle quotazioni dell’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle entrate
(che indica il prezzo medio per metro quadro degli immobili a prescindere dal fatto che l’immobile abbia un effettivo mercato in grado di fargli generare flussi di cassa positivi). Trovare il punto di equilibrio Il concetto di flusso di cassa è quindi ormai pervasivo e permeante sia nel mondo delle imprese sia delle banche. Tuttavia, è opportuno a questo punto fare alcune precisazioni di carattere tecnico. Generalmente si parla di flusso di cassa, ma il concetto è più strutturato in quanto ne esistono più di uno: il flusso di cassa della gestione corrente; il flusso di cassa per investimenti; il free cash flow from operations; il cash flow per il servizio del debito; il cash flow fiscale; il free cash flow to equity. Questi devono trovare il loro equilibrio per garantire un sano e ordinato sviluppo dell’impresa. Ahinoi, qualcuno, in maniera semplicistica, calcola il cash flow aziendale come somma di utile più ammortamenti di competenza e accantonamenti. La ratio sta nel fatto che si individua l’utile come flusso generato dall’impresa, cui si sommano ammortamenti e accantonamenti, in quanto rappresentano dei costi ai quali normalmente non corrisponde una fuoriuscita monetaria nell’esercizio. Purtroppo tale prassi è profondamente errata e approssimativa.
C
M
Y
CM
MY
CY
CMY
K
MAGGIO 2017
47
PILLOLE DI BENESSERE
benessere
Maria Rosa Di Fazio
PURTROPPO NON È PIÙ FARINA DEL NOSTRO SACCO
N
Nel mio quotidiano lavoro di oncologa punto spesso il dito contro i principali nemici della nostra salute. Gli stessi che cito nel mio libro Mangiare bene per sconfiggere il male (Mind Edizioni). E cioè glutine, zuccheri e latte vaccino (con tutti i suoi derivati). In questo articolo vi parlo del primo, concedendomi una premessa fondamentale. Non è automatico che chi soffre di problemi intestinali svilupperà un tumore, ma è
48
MAGGIO 2017
inoppugnabile che tutti i malati di tumore soffrono di problemi intestinali. Non come conseguenza della malattia, ma come causa. Perché è dall’intestino che origina sempre tutto. Mettiamocelo bene in testa. Detto questo, ritorno al troppo glutine delle farine usate nei prodotti da forno (e nascosto in mille altri alimenti): biscotti e fette biscottate, cereali del mattino e pane confezionato, merendine e panature, oltretutto fritte, di tanti cibi surgelati. Il glutine ci fa male – ma molto male! – in quanto ci “asfalta” il sistema immunitario rendendolo “sordo” e “cieco”, privandoci così della sua fondamentale difesa. È una sostanza collosa che appiccica il tratto gastroenterico, lì dove si trova il 70% del sistema immunitario, impedendogli di fare da “sentinella” contro i pericoli. C’è una provata correlazione tra l’elevato consumo giornaliero di glutine e l’insorgenza di malattie linfoproliferative quali leucemie, linfomi e mielomi (allarmante, oggi, l’incidenza nei bimbi piccolissimi, proprio perché queste farine sono presenti nei prodotti per la prima infanzia!). Ma il glutine fa anche di peggio. Alla John Hopkins University School of Medicine hanno studiato l’impatto sul cervello di un’infiammazione gastrointestinale da glutine in soggetti celiaci (consapevoli o no, il che è ben peggio), trovando evidenze in relazione a emicranie croniche, schizofrenia, ictus ischemico con coagulazione del sangue nel cervello, attacchi epilettici, per non dimenticare la terribile Sla (Sclerosi laterale amiotrofica, o malattia di Lou Gehrig), il Parkinson o l’Alzheimer. Sfortunatamente continuiamo a crogiolarci nell’illusione che, se non si è
affetti da celiachia conclamata, il glutine sia innocuo. Stando a uno dei massimi esperti mondiali in materia, il professor Alessio Fasano della Harvard Medical School, quasi tutti ne siamo ormai affetti a vario grado. Perché quasi tutti, per reazione al glutine, produciamo zonulina, la proteina che regola la permeabilità dell’intestino e che si trova in frumento, orzo, grano e segale. La zonulina altera la permeabilità intestinale consentendo l’ingresso nel nostro torrente ematico di proteine che altrimenti ne sarebbero escluse. E a essere più pericolosi sono i prodotti multigrain, o multicereali, molto diffusi negli Usa per le prime colazioni (ora purtroppo anche da noi). C’è tuttavia una buona notizia: cambiando radicalmente abitudini alimentari, eliminando cioè il glutine, la risposta positiva dell’organismo è altrettanto rapida. Io lo vedo ogni giorno nei miei pazienti. Basta volerlo. Vogliatelo anche voi, perché le alternative esistono in natura e si trovano non solo nei negozi bio, ma ormai anche nei supermercati. Mi riferisco a farine prive di glutine in natura, come quelle di quinoa, amaranto, ceci, mandorle, sorgo, grano saraceno, fave, riso, castagne, miglio, chia, noci, lupini, vinaccioli, fagioli. Farine con le quali si possono fare ottimi cibi salati o dolci. Ma che si trovano anche in chicchi, che hanno oltretutto una gratificante resa in cucina sotto forma di insalate, inediti cous cous con verdure o pesce. O ancora come “risotti” diversi. Anziché un “orzotto” cucinatevi un “sorgotto”, con il sorgo al posto dell’orzo (che invece di glutine ne ha tanto, così come il kamut!). Provate. Bastano un po’ di fantasia e tanta voglia di volersi bene.
ARTE Claudia Corti
N
arte
IL LABIRINTO DELLA MASONE DOVE Carlo Mattioli fino al 24 settembre Labirinto della Masone, Fontanellato (Pr)
Nella splendida cornice della campagna di Fontanellato, a pochi chilometri da Parma, è stato aperto al pubblico nel 2015 il più grande labirinto d’Europa. Sì, proprio un vero labirinto, struttura dal sapore mitologico e arcaico, forse non in linea con le tendenze della contemporanea architettura di paesaggio, ma proprio in virtù di ciò ancora più suggestivo. Oltre 200.000 piante di bambù di altezza variabile, dai 30 centimetri ai 15 metri, si dispongono lungo un tracciato di 3 chilometri, dando forma e vita ai sogni di un eclettico personaggio, l’editore, grafico, collezionista, amante del “bello”, Franco Maria Ricci. L’idea, coltivata probabilmente fin dall’infanzia, prende forma negli anni ’80, grazie soprattutto alla collaborazione fondamentale tra la casa editrice e lo scrittore argentino Jorge Luis Borges, un vero appassionato di labirinti. È proprio dalle discussioni con Borges in merito agli strani percorsi che l’uomo segue quotidianamente, ai bivi di fronte ai quali si trova costretto a scegliere, che Ricci elabora l’idea del labirinto. Luogo simile a una trappola nell’originaria accezione, qui si trasforma in un contesto privo di pericoli ma ugualmente misterioso, angolo di mondo in cui l’uomo può passeggiare riscoprendo anche il pia-
cere di perdersi di tanto in tanto, o di muoversi liberamente senza un tracciato preordinato. Il labirinto si integra perfettamente con la struttura architettonica di matrice neoclassica in cui sono conservate la collezione permanente dell’editore e una raffinata biblioteca. Non manca inoltre lo spazio per ospitare le mostre temporanee. Proprio qui infatti si potrà ammirare fino al 24 settembre la grande esposizione dedicata al pittore Carlo Mattioli (scomparso nel 1994) che con Ricci condivise, oltre a un duraturo rapporto di amicizia, l’amore profondo per Parma e il suo territorio. Artista essenziale, sobrio e contemplativo, Mattioli ha toccato molteplici temi durante la sua carriera, dai nudi alle nature morte (straordinarie le sue rivisitazioni dei particolari della Canestra di Frutta del Caravaggio), dagli alberi immersi nella luce estiva abbagliante ai ritratti dedicati a De Chirico, Carrà e Morandi, dalle luminose e colorate spiagge della Versilia alle “Aigues Mortes”. È la natura, nella sua multiforme e infinita bellezza, il filo conduttore dell’opera di Carlo Mattioli, che ha attraversato l’arte del Novecento quasi senza fare rumore e che oggi trova la sua più adatta cornice proprio nel labirinto in cui si chiude l’orizzonte e si spalanca la fantasia.
CURIOSITÀ Il labirinto è realizzato in bambù perché è una pianta elegante, poco conosciuta in Europa, sempreverde, forte e vigorosa, dall’elevata azione di fotosintesi e quindi in grado di fornire enormi quantitativi di ossigeno.
MAGGIO 2017
49
LIBRI Davide Mura
Disoccupati e felici La disoccupazione è fortemente stigmatizzata e spesso motivo di vergogna per chi la subisce. Eppure, soprattutto nel nostro Paese, è una condizione tutt’altro che rara, nonostante le soluzioni sperimentate finora: in Italia sono milioni le persone, più o meno giovani, che non lavorano a causa dell’assenza di opportunità. Che fare? Domenico De Masi traccia uno scenario in cui software sempre più sofisticati lavoreranno al posto di medici, dirigenti e notai, prospettando un nuovo modello di sviluppo e di convivenza che possa condurci verso approdi sempre meno infelici. Lavorare gratis, lavorare tutti. Perché il futuro è dei disoccupati, Domenico De Masi, Rizzoli, pagg. 256, 18.
Il futuro delle città Il saggio di Cesare De Seta, docente di storia dell’architettura, racconta l’evoluzione delle città dalle origini ai giorni nostri: una storia strettamente collegata a quella degli esseri umani, che hanno scelto a un certo punto di costruire insediamenti via via sempre più complessi. Dai comuni italiani del Medioevo fino alla Firenze di Leon Battista Alberti e la Londra di Charles Dickens. Già oggi oltre la metà della popolazione mondiale vive in una città e secondo le stime nel 2050 questa percentuale crescerà di tre quarti. Come sarà la città smart dei prossimi anni? Come verranno predisposti i suoi spazi? E come si svilupperanno le relazioni sociali? La città. Da Babilonia alla Smart City, Cesare De Seta, Rizzoli, pagg. 176, 18.
dall’ESTERO
La storia affascinante della metro parigina
libri
La collana “Per negati” si arricchisce di un nuovo volume, questa volta dalla Francia. E cosa ci potrebbe essere di più francese della metropolitana di Parigi? La prima linea Porte Maillot – Porte de Vincennes venne inaugurata al pubblico il 19 luglio 1900 in occasione dell’Esposizione universale di quell’anno, con l’idea di offrire un mezzo di trasporto simile a quelli già presenti a Londra e a New York. La rete che si dipana sotto la Ville Lumière oggi contempla ben 14 linee e, prendendo in mano una delle tante mappe distribuite ai turisti, ricorda una fitta ragnatela. Il libro è scritto a quattro mani da due manager allo stesso tempo storici del settore trasporti e racconta in modo accattivante gli uomini che hanno costruito la metro, senza tralasciare i dettagli come la posa delle piastrelle bianche fino alle appariscenti entrate, per soffermarsi sui “segreti” della sua costruzione e sulla logica dietro a ogni singolo progetto. L’idea è di offrire una serie di risposte razionali su aspetti come la direzione dei treni e il lato su cui scorrono. Il tutto è corredato di illustrazioni e box con molte curiosità per tutti coloro che amano Parigi e vogliono scoprire la sua anima di ferro che scorre rapidamente nel suo sottosuolo. L’histoire du métro parisien pour les nuls, André Mignard e Didier Janssoone, Pour les Nuls. pagg. 220, e 11,95.
50
MAGGIO 2017
LETTURE per MANAGER
...permanager
Marco Lucarelli
RITORNO AI FONDAMENTALI Abbiamo letto e scritto di organizzazioni fluide, della morte del quadro intermedio. La gerarchia? Non serve più. Da queste letture ne siamo usciti smarriti, senza osare fare la domanda che ci ronza in testa: “Ma allora chi comanda in azienda?”. L’organizzazione fluida, snella, poco gerarchica, “polverizzata” è il nuovo paradigma. Paradigma aiutato dalle nuove tecnologie che permettono modi di lavoro prima impensabili. Pensiamo a tutti gli strumenti collaborativi come Skype, grazie al quale è possibile organizzare una riunione con un tuo collega a Londra e lavorare insieme a una presentazione condivisa sullo schermo. Il tutto senza muoversi dal proprio ufficio o da casa nel caso di smartworking. Questi nuovi modi di lavorare, però, riguardano il “come” l’attività lavorativa è svolta, non cancellano i processi fondamentali che guidano un’azienda. Snelliti, ottimizzati, resi digitali ma sempre processi necessari per il corretto funzionamento di un’organizzazione. Quindi, se siete dei neoassunti, dei capi di fresca nomina o volete una visione di insieme di quali siano questi processi aziendali, allora vi consiglio di leggere il libro di Massimiliano Oleotto, La mappa dei processi aziendali operativi nelle pmi: come evitare di perdersi in azienda, edito dal Sole 24 Ore. A differenza di altri libri sull’argomento, questo ha il vantaggio di utilizzare un linguaggio chiaro e diretto. Un ritorno ai fondamentali che spiega come funzionano e come fare, appunto, per non perdersi in azienda. Nello specifico questo libro analizza il funzionamento delle pmi del settore manifatturiero e spiega i passi da seguire per mappare tutti i processi aziendali ai fini
dell’implementazione di un sistema Erp (Enterprise resource planning, o meglio sistema per la “pianificazione delle risorse d’impresa”). La struttura di un’impresa è prima sezionata a livello organizzativo: cosa sono e quali sono i dipartimenti e le divisioni. Una volta definito questo si passa ad analizzare le modalità produttive tramite le quali l’impresa risponde alle richieste provenienti dal mercato: Make to stock o Make to order. Nel primo caso l’azienda produce sulla base di previsioni di quale sarà la domanda di mercato futura di un determinato prodotto, inviandolo al magazzino in modo da essere subito disponibile appena richiesto dal cliente. Nel secondo caso, trattandosi invece di produzione effettuata su specifiche del cliente, il prodotto è confezionato o assemblato solo dopo aver ricevuto l’ordine dal cliente. Queste modalità, le principali tra quelle citate nel libro, danno un’idea di come questo porti a strutture organizzative molto diverse e con peculiarità proprie. Il libro di Massimiliano Oleotto ha i contenuti di un testo classico di management ma scritto in un linguaggio avvicinabile, senza troppi anglicismi. Vi permetterà di essere lean e agile allo stesso tempo ossia, come ci spiega l’autore, fare una cosa bene ma anche meglio degli altri.
Leggi e commenta le recensioni sul portale Manageritalia sotto la categoria Management > Letture per manager
MAGGIO 2017
51
LETTERE Daniela Fiorino (daniela.fiorino@manageritalia.it)
Come comunicare le dimissioni Sono un quadro presso un’azienda commerciale. Vorrei dare le dimissioni e cambiare azienda, potete darmi informazioni in merito alla procedura da seguire?
lettere
R.D. - Pavia
52
MAGGIO 2017
Prima di tutto, occorre verificare qual è il periodo di preavviso che lei è tenuto a garantire al datore di lavoro ai sensi del ccnl. Il preavviso si determina in base all’anzianità di servizio ed è fissato da un minimo di 45 a un massimo di 90 giorni di calendario (45 giorni fino a 5 anni di servizio compiuti; 60 giorni oltre i 5 e fino a 10 anni di servizio compiuti; 90 giorni oltre i 10 anni di servizio). Inoltre, occorre tenere conto della decorrenza del periodo di preavviso, che varia a seconda della data di ricevimento della comunicazione formale di dimissioni da parte del datore di lavoro: se tale evento si verifica dal 1° al 15 del mese, il preavviso decorre dal giorno 16 dello stesso mese, altrimenti dal primo giorno del mese successivo. Nel caso in cui lei non possa prestare il periodo di preavviso contrattuale in servizio, in tutto o in parte, è opportuno trovare un accordo con il datore di lavoro, in modo da fare cessare anticipatamente il rapporto di lavoro senza che venga operata alcuna trattenuta con riferimento al periodo di preavviso non prestato. Tutto ciò andrebbe concordato verbalmente e poi formalizzato per iscritto. A questo punto si può procedere con la comunicazione formale delle dimissioni che, con l’entrata in vigore del Jobs act, deve essere effettuata, a pena di inefficacia, con una procedura telematica su appositi moduli resi disponibili dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali. La nuova modalità di comunicazione prevede la possibilità per il lavoratore di formalizzare le dimissioni in autonomia oppure di rivolgersi a un soggetto abilitato (patronati, organizzazioni sindacali, commissioni
di certificazione ed enti bilaterali) che effettuerà la procedura per suo conto. Manageritalia si è accreditata presso il portale Cliclavoro per poter fornire questo servizio ai propri associati. Se lo desidera può quindi rivolgersi alla sua associazione territoriale che provvederà a effettuare per suo conto la comunicazione telematica di dimissioni. È importante rivolgersi all’associazione tempestivamente, in quanto il sistema telematico non permette di inserire comunicazioni di dimissioni in data successiva rispetto a quella concordata per il termine del rapporto di lavoro. La normativa, infine, prevede un diritto di ripensamento che permette al lavoratore di revocare le dimissioni, con la medesima modalità telematica, entro 7 giorni dalla data dell’inserimento della prima comunicazione. Questa procedura non si applica in caso di dimissioni volontarie presentate durante il periodo per cui è previsto il divieto di licenziamento per le madri e i padri lavoratori, che continuano a essere disciplinate dall’art. 55 del decreto legislativo 151/2001, che prevede la convalida delle stesse da parte delle Direzioni territoriali del lavoro.
Aggiornamento al quesito “I permessi per i lavoratori padri” pubblicato sul n. 3-2017 L’Inps, con il messaggio n. 1581 del 10 aprile scorso, ha precisato che i due giorni di congedo facoltativo per i padri, non prorogati per l’anno 2017, potranno comunque essere fruiti dal lavoratore e indennizzati dall’Inps nei primi mesi del 2017 ed entro il consueto termine di 5 mesi dalla data del parto (o adozione/affidamento), nel caso in cui tale evento si sia verificato entro il 31 dicembre 2016.
inserto mensile di Dirigente n. 5 / 2017
DIRIGIBILE
a cura di Thomas Bialas
Segnali di futuro visti dall’alto #34
FUTURE PRODUCTS
Ho visto una birra levitare
p. 2
FUTURE SEX
In mancanza d’altro, virtuale
p. 3
FUTURE MANAGEMENT
p. 4/5
Naturalmente artificiale
FUTURETECH INVENZIONI & INNOVAZIONI INFOGRAFICA DEL MESE DA MEGATREND A NEGATREND
SAVE THE DATE: DRIVING CHANGE. LA BUSINESS COMMUNITY INCONTRA LO SPORT SUL CAMPO DA GOLF. 5 GIUGNO 2017 MOLINETTO COUNTRY CLUB (MI) http://tinyurl.com/kbqoqb9
Dirigente mensile di informazione e cultura manageriale editore Manageritalia Servizi design: CoMoDo
PROGRAMMATI PER SPARIRE Platone batte Nerd?
Saper programmare o comunicare? Questo il dilemma del secolo, forse. Leggo sul settimanale tedesco Der Spiegel che la Merkel vuole introdurre nelle scuole elementari a fianco dei classici scrivere, leggere e far di conto, l’insegnamento della programmazione. Sembra una buona idea, ma lo è? Secondo l’opinionista Sascha Lobo che commenta la notizia, ni. Anch’io sono scettico. La proposta sembra partorita da un ragionamento sì logico ma fin troppo lineare: dietro l’incasinato mondo digitale ci stanno i computer e dietro i computer ci stanno i programmatori, ergo bisogna sapere programmare (e comunque dietro i programmatori ci sono spesso persone non tecniche che “programmano” il da farsi). Io invece credo che bisogna saper filosofare, dialogare e comunicare con macchine che magari, ma guarda un po’, si auto programmano e fanno a meno del coding umano. Non è
fantascienza ma già scienza. Nel gennaio 2017 è stato reso noto dal Mit Technology Review che il Google Brain artificial intelligence research group è riuscito a sviluppare un software d’intelligenza artificiale in grado di sviluppare e dunque programmare da sé un software d’intelligenza artificiale. Il cerchio si chiude e anche l’idea di un paese composto da cittadini programmatori. Non si domina la complessità (anche etica) dell’era digitale trasformando l’intera futura popolazione in supernerd smanettoni. Molto meglio i “super platoni” carichi di conoscenze classiche. La tecnologia, anche la più ardita e pervasiva, è sempre strumentale, mai sostanziale, certo se non ci sfugge di mano, e qui il rischio è oggi molto alto. Com’è alto il rischio di una banalizzazione della civiltà: basta un buon software per migliorare la democrazia. Il pensiero unico è in agguato. Abbiamo bisogno di un nuovo umanesimo digitale.
2/3
FUTURE LOGISTIC QUANTO È DISRUPTIVE LA STAMPA 3D? Quali sono lo stato dell’arte, le implicazioni e le prospettive della stampa 3D per logistica e supply chain, si chiede il gruppo DHL Trend Research in un recente rapporto (vedi link). Già, quali sono? DHL crede nell’immenso potenziale della stampa 3D per creare modelli di produzione e distribuzione immediata, anche se molti credono che più che innovazione dirompente sia solo promettente. Dhl mette in guardia: prima indagare e poi giudicare. Piuttosto giudicate o leggete con sospetto le sparate mediatiche. Diverse testate, comprese le più affidabili e prestigiose, non hanno saputo resistere alla
tentazione di lanciare la stampa a quarta e quinta dimensione, talvolta anche con argomentazioni ben formulate e affascinanti, tipo i materiali programmabili e adattivi, come un tubo rotto del lavandino capace di rigenerarsi da solo. Non sono un tecnico, ma un tecnico vero, ingegnere, mi ha spiegato che si tratta di materiali “speciali” realizzati con normali stampanti 3D, più noti come “materiali a memoria di forma” conosciuti con la sigla inglese Shape Memory Alloys, nota sin dal 1932, così come noto è che la meccanica possa essere interpretata come operante in 4 dimensioni (1788). Insomma, l’accusa è tosta: Skylar Tibbits del MIT e altri come lui sono solo abili storyteller. Ma forse anche questa è da verificare.
Ragionare per analogia non è mai fuori luogo. Come sappiamo l’economia circolare ragiona in termini di cicli chiusi o rigenerativi. Insomma, niente di lineare, come suggerisce la parola. Ben venga allora un aeroporto concepito come una pista senza fine, come una rotonda stradale, che consente il decollo e l’atterraggio o l’atterraggio di tre aerei da qualsiasi direzione, nello stesso momento, con traiettorie brevi, in ogni condizione meteo, con vento estremo, anche trasversale. Anche perché come sappiamo la progettazione di piste aeroportuali non ha subito sostanziali variazioni e dunque innovazioni e ciò
Vi ricordate lo skate fluttuante di Ritorno al futuro? Ecco, finalmente ci siamo: i prodotti entrano in una dimensione metafisica, di leggerezza e “spiritualità”. Si sollevano e stanno lì in aria grazie alla levitazione magnetica. In assoluto niente di nuovo. Di nuovo c’è che ora ci prova un big player con un prodotto di massa. All’ultimo Consumer Electronics Show (CES) di Las Vegas LG ha presentato PJ9, il primo altoparlante portatile levitante della storia, che grazie ai potenti elettromagneti presenti all’interno della base non tocca nessuna superficie durante la riproduzione audio.
A DHL perspective on the state of 3D printing and implications for logistics November 2016 November 2016
Poweredby by DHL DHL Trend Powered TrendResearch Research
CIRCOLARE COME L’ECONOMIA?
HO VISTO UNA BIRRA LEVITARE
OF SUPPLY CHAINS
A DHL perspective on the state of 3D printing and implications for logistics
SCARICA LO SCENARIO: http://tinyurl.com/lb9e9r4
FUTURE AIRPORT
FUTURE PRODUCTS
3D PRINTING AND THE FUTURE OF SUPPLY 3D PRINTING ANDCHAINS THE FUTURE
La durata della “performance in aria” è di circa 10 ore, poi lo speaker rientra da solo nella base quando ha bisogno di ricaricarsi. Non è il solo prodotto a puntare sulla tecnologia levitante. Visti anche vasi da fiori e buffi boccali da birra per fare colpo e sedurre tra le quattro mura domestiche. Interessante? Forse più interessante HoloActive il touchscreen “fluttuante” stile Minority Report della Bmw che proietta i comandi in modalità virtuale. http://big.cs.bris.ac.uk/projects/gauntlev-1 http://tinyurl.com/marelp8 https://flyte.se/pages/lyfe http://levitatingx.com/cup/
spiega, in parte, anche la congestione degli aeroporti e la mancanza di crescita. Un aeroporto che ovviamente non esiste ancora ma che nell’intenzione di chi l’ha progettato potrebbe rivoluzionare il trasporto aereo. Il progetto Endless Runway (pista infinita) nasce in Olanda (ideato da Hank Hesselink e sviluppato nel Netherlands Aerospace Center) ed è finanziato dalla Commissione Europea. “Il sistema permetterebbe agli aeroporti di smaltire il traffico aereo di quattro normali piste d’atterraggio rettilinee”, ha spiegato alla BBC Hesselink. Difficile sapere se sarà vera gloria ma è comunque un’idea da far circolare. http://www.endlessrunway-project.eu
DIRIGIBILE SEGNALI DI FUTURO VISTI DALL’ALTO
FUTURE ROBOTS DARE ALLE LUCE UN ROBEBÉ C’è chi afferma di aver creato il primo robot che può rimanere “incinta” e dunque procreare. Ovvio: metaforicamente o meglio meccanicamente. Stiamo parlando di una procreazione assistita da stampa 3D. A leggere le spiegazioni di Guszti Eiben, professore di intelligenza artificiale dell’Università VU di Amsterdam, e del suo team, non si capisce se siamo stupidi noi (io) a non capire o stupidi loro a voler stupire a tutti i costi. Si parla di robot che possono avere un rapporto (??) e dare il via a una progenie che eredita diverse caratteristiche dei due robot con tanto di genomi (??) recuperati sul network WiFi a cui sono
collegati e uno speciale meccanismo che genera la combinazione dei due genomi creandone un terzo dove saranno codificati sia il software che l’hardware del babybot, stampato poi in 3D. Dunque si parla, per analogia, di “robot DNA” e genoma laddove invece abbiamo a che fare con poco più del codice che costituisce il robot (sia in hardware sia in software) e con una conseguente ricombinazione che stampa in 3D gli elementi di entrambi i “genitori” (due robot diversi) creando un nuovo ibrido. Sai che roba! Per parlare di evoluzione artificiale bisognerebbe tirare in ballo un vero genoma artificiale basato su organismi viventi. Boh, guardate il loro sito e giudicate voi. A me sembra simulazione narrativa. http://tinyurl.com/lfa7gag
FUTURE DRUGS DEPRESSO? FATTI UNA CANNA Per ragioni terapeutiche, naturalmente. Dopo lo street food è già tempo di street drugs? Ma procediamo con ordine. In base ai dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) la depressione è la principale causa di disabilità in tutto il mondo e la seconda causa di morte nelle persone dai 15 ai 29 anni. Quello che aggrava ancora di più la situazione è che le terapie a base di psicofarmaci, come per esempio gli inibitori selettivi della reuptake della serotonina (SSRI), funzionano spesso solo per la metà delle persone trattate e con forti preoccupazioni e dubbi sugli
FUTURE SEX IN MANCANZA D’ALTRO, VIRTUALE È uno di quei settori di cui, per bigottismo o disgusto (fate voi) non si vuole parlare. Meglio invece parlarne, seriamente. Il sesso è oggi reale, digitale e virtuale, in forte ascesa. Poi all’orizzonte abbiamo anche il sesso artificiale (già trattato su queste pagine in passato): per ora, visti i costi e i dubbi etici, molto di nicchia. I sexbot o robot d’intrattenimento sessuale come il nuovo modello Harmony hanno le fattezze di una pornostar, il cervello di un cervellone elettronico e il prezzo di un’utilitaria (15 mila dollari). Qui ci vorrà del tempo. Per il sesso in realtà virtuale (VR) invece no. L’industria del porno sta
già ampiamente sfruttando la visione e immersione a 360 gradi per “stimolare” i sui clienti con la possibilità di rappresentare eventi reali, ambienti fisici esistenti e una simulazione di partecipazione. Ora che anche i grandi (Google, Facebook, Htc, Sony) investono nello sviluppo e offerta della tecnologia VR c’è da aspettarsi una rivoluzione erotica in ottica VR. Negli ultimi anni il porno in VR ha guadagnato così tanta popolarità che secondo Google Trends la ricerca del termine è aumentata del 10mila per cento dal 2014 ad oggi. Scenario? Entro 10 anni la pornografia sarà uno dei più grandi mercati VR. http://tinyurl.com/ljfkcny https://www.hologirlsvr.com https://realitylovers.com http://tinyurl.com/ljnpvcs
effetti collaterali: inclinazione al suicidio e a comportamenti violenti (qui sarebbe interessante avere dei dati correlati fra atti violenti e psicofarmaci). E qui entrano in gioco le “droghe”, non solo la cannabis ma anche l’acido lisergico (LSD) o i componenti dei funghi allucinogeni, i cui possibili positivi effetti fisiologici e psicologici sono di nuovo in auge come ricerca, e dunque come futuro mercato. Recentemente uno studio (fonte The New York Times) ha osservato che l’uso della psilocibina ha alleviato la depressione e l’ansia nelle persone malate di cancro grave nell’80% dei casi. Opportunità? Molte, volendo. P.S. Ovviamente le Marlboro alla marijuana non esistono. Fu solo una delle tante bufale che circolavano in rete, prontamente riprese dai soliti media affetti da giornalismo compulsivo.
4/5
ARTIFICIAL MANAGEMENT 01 L’ERA DELLE MACCHINE È GIUNTA? Dare ordini a un computer o prendere ordini da un computer? Gestire risorse artificiali o essere gestiti da risorse artificiali? Oppure esiste una terza alternativa: collaborare con le macchine? Da anni ci raccontano che la tecnologia è pronta per l’ultimo, definitivo salto evolutivo: pensare e agire, apprendere e decidere, analizzare e prevedere, magari anche senza di noi. Che sia la volta buona? Gennaio 2017: il Google Brain artificial intelligence research group annuncia di essere riuscito a sviluppare un software d’intelligenza artificiale in grado di sviluppare (dunque programmare) da sé un software d’intelligenza artificiale. Ciao ciao programmatore. Ciao ciao anche a chi si vuole suicidare. Ora Facebook veglia su chi medita l’insano gesto, questo l’annuncio di Zuckerberg, un monitoraggio basato su intelligenza artificiale. Cogliere l’attimo fuggente, supporre comportamenti futuri. Anche la startup Cogito va in questa direzione: riconoscere dall’analisi della voce una predisposizione al suicidio o inclinazione alla depressione. Questa fisiognomica o frenologia in salsa hitech dovrebbe metterci in guardia ma non accadrà. La nuova frontiera è passare dall’interpretazione dei dati alla supposizione dei dati. Un salto di qualità anche per il decision making aziendale: non è più l’uomo a definire un problema, elaborare una soluzione per passarla poi alla macchina ma viceversa. Io IA (intelligenza artificiale), individuo il problema e la soluzione, pregasi non disturbare. È solo una questione di tempo prima che le decisioni assistite dalla macchina raggiungeranno una (presunta) qualità da far sembrare le decisioni umane mero agire disinformato. In questo contesto anche la madre di tutte le domande umane “perché?” rischia di finire in secondo piano. Perché il computer ha suggerito d’introdurre la bistecca vegana? Boh, però vende che è un piacere.
Banksy “Tagging Robot” New Street Piece - Coney Island
ARTIFICIAL MANAGEMENT 02 DECIDERE CON LA PANCIA Ciò che ancora ti blocca sono le intuizioni, che non hai, cara blockchain, anche se continui a ripeterci: sei tu, umano, quello che deve levarsi dai piedi. Il frigo si farà la spesa da solo e l’azienda si guiderà da sola. Il teorema dell’impresa completamente automatizzata, chiamiamola anche Decentralized Autonomous Organizations (DAOs), è semplice: una volta fissati gli obiettivi, i modelli di business e i processi interni, le persone diventano superflue, a tutto ci pensano gli smart contract che sono affidabili e non emotivi. Le transazioni commerciali (compravendite) avvengono senza alcun tipo di intermediazione (es. banche). Non importa che tu sia un umano, un robot o un oggetto. Basta che tu sia collegato a internet ed effettui una transazione di qualsiasi tipo. Non solo: blockchain potrebbe diventare l’infrastruttura di riferimento e di
coordinamento per l’IoT (Internet of Think), creando così un’immensa ragnatela di oggetti intelligenti, connessi direttamente tra di loro e indipendenti. L’esempio pratico più enfatizzato è stato Slock.it, la serratura intelligente basata su Ethereum, che combina Blockchain e IoT in maniera innovativa, per esempio l’automazione dell’accesso (sblocco serratura in remoto) agli appartamenti affittati attraverso Airbnb. Grande successo mediatico, fino a quando un birbante hacker è riuscito, grazie a un errore di programmazione nel sistema, a rubarsi la bellezza di 50 milioni di dollari. “Not-soclever contracts”, sentenziò l’Economist. Non ancora. Ma il guanto di sfida è stato lanciato: automatizzare la gestione. A dire il vero già iniziata nel lontano 1987 con i vari ISO (mantra della qualità) e poi proseguito pesantemente (oggi) in ambito finanziario e bancario (per esempio prestiti). Ci salva però la complessità e dinamicità degli eventi: qui l’intuizione batte nettamente l’automazione (soprattutto quando si tratta d’innovare radicalmente o imporre il proprio carisma). I software formalizzano processi (e teorie dietro), gli umani creano nuove storie per l’umanità. Di pancia.
DIRIGIBILE SEGNALI DI FUTURO VISTI DALL’ALTO
APPROFONDIMENTO Ibm Research ha recentemente pubblicato uno studio prospettico dal titolo: “The invisible made visible”(http://research.ibm. com/5-in-5/) individuando 5 tecnologie che nei prossimi 5 anni potrebbero cambiare la nostra società e che costituiscono un esempio di come, grazie alla collaborazione artificiale, ci è permesso vedere ciò che è invisibile.
ARTIFICIAL MANAGEMENT 03 AVANTI, C’È POST... UMANO “Al momento se un lavoratore umano guadagna 50.000 dollari lavorando in una fabbrica, il suo reddito è tassato. Se un robot svolge lo stesso lavoro dovrebbe essere tassato allo stesso livello”, firmato Bill Gates. Perentorio ma forse accessorio. Le macchine non devono fare shopping ma solo fare spazio a se stesse. Avanti, non c’è posto nel postumano, neanche nelle ultime file. All’ultima Design Week di Milano, Logotel ha messo in scena la mostra evento “Posthuman, when technology embeds society”, per indagare quale sarà l’impatto che le nuove tecnologie avranno sulla nostra vita e sui nostri business. Già, qual è l’impatto? L’impresa postumana
postula la presenza di macchine cognitive che a loro volta postulano la presenza di 5 principi di trasformazione cognitiva: fleet learning (prodotti e servizi che migliorano le loro prestazioni da soli, grazie ad algoritmi che apprendono); deep insights o affective computing (sentire il cuore pulsante del cliente grazie al riconoscimento emozionale); predictive enterprise (la forza dell’anticipazione grazie a software e strumenti predittivi); knowledge factories (automazione dei lavori della conoscenza grazie a Big Data o macchine come Ibm Watson); blended workforce (uomini e macchine lavorano in team paritetici grazie alla loro capacità collaborativa). Questa la semplice sintesi. Più complicata e articolata invece la gestione e organizzazione di quest’inevitabile trasformazione. Nella futura impresa (semi) postumana il manager deve gestire sia risorse umane sia risorse artificiali. Possibilmente senza farle litigare.
http://www.affectiva.com https://atonaton.com http://tinyurl.com/zdgfrs2 http://tinyurl.com/hb4f3z3 http://tinyurl.com/zldeucb http://www.post-human.it http://tinyurl.com/o765g6p http://tinyurl.com/l9fnsbk https://slock.it/
6/7
Infografica del mese
DA MEGATREND A NEGATREND TENDENZE NEGATIVE: IL MONDO VA SEMPRE PEGGIO. MA FORSE È UN FAKE
ITALIA
KOREA
RUSSIA
USA
GIAPPONE
SPAGNA
1.856
1.725
2.648
2.113
1.891
1.978
1.844
1.790
1.884
1.719
1.755
1.691
1995
2015
1995
2015
1995
2015
1995
2015
1995
2015
1995
2015
NEGARE
LAVORARE
ARRANCARE
Sei negato. No, sono molto portato a negare ciò che va bene per affermare ciò che va male. Gli effetti dei megatrends, come globalizzazione o digitalizzazione, sono noti a tutti (con evidenze chiare e riscontrabili), ma anche gli effetti dei negatrends (termine coniato, pare, dal Zukunftsinstitut di Francoforte) non scherzano: stress, esplosione demografica, automazione di tutti i lavori, disoccupazione, povertà, criminalità e poi terrorismo, bullismo, razzismo, tutto ovviamente e negativamente in esponenziale aumento. I media ci vanno a nozze e i nostri cervelli sono (spesso) cozze. Si spaventano, vanno in confusione per poi tendere a una pessima decisione. Grave errore perché i negatrend sono dei trend che non sono trend. Funzionano secondo il principio del: copia e incolla, diffondi e drammatizza. Secondo Gapminder.org abbiamo invece bisogno di una comprensione del mondo basata su fatti riscontrabili. Factfulness (chiamiamola fattitudine: attitudine ai fatti). Please, niente negazionismo.
Sempre più difficile trovare e mantenere un’occupazione. O non lavori o lavori il doppio, o sei sempre più depresso o sei sempre più stressato. Questo il percepito. Questa la discussione su ogni media. Neanche in vacanza possiamo stare tranquilli. Email e WhatsApp ci raggiungono in ogni dove. Sì, ma in una prospettiva storica i numeri raccontano un’altra verità (vedere l’infografica basata sui dati Oecd): lavoriamo sempre di meno e con sempre più tempo libero a disposizione. Soprattutto noi piagnoni europei non ce la passiamo affatto male se paragonati a realtà come Bangkok o Pechino o la stessa Seul o Tokyo, che usufruiscono di molte meno ferie di noi. Tutti a rimpiangere il glorioso passato dell’era industriale e a maledire la nuova era dell’economia della conoscenza (senza conoscerla però). Molto lavoro sporco viene fatto dai media e questo è un male. La già citata fondazione svedese no profit Gapminder.org si batte da anni per sostituire queste spesso drammatiche visioni del mondo con visioni basate su fatti e numeri. Lavoriamoci sopra.
La forbice si allarga. Il divario aumenta. Le diseguaglianze crescono. Sempre più poveri e sempre più ricchi. Noi il 99% loro l’1% e ovviamente la classe media è bella che defunta. Il resto lo fanno le drammatiche immagini dei barconi rovesciati in mare, dei bambini che rovistano nella spazzatura e così via. Tutto vero, ma tutto micro e non macro, almeno a dare retta alla solita gapminder ma anche al progetto dell’università di Oxford Ourworldindata.org. I dati: negli ultimi sedici anni la quota dei poveri sulla popolazione globale è scesa dall’80 al 69%. Tanto, ma intanto in diminuzione e non in aumento come tutti invece sospettano. Come aumenta, almeno globalmente, anche la classe media. In altre parole la forbice si restringe ma noi siamo impressionati dai pochi (ma consistenti) super ricchi. Secondo l’economista Max Roser di Ourworldindata dovremmo essere ottimisti e non pessimisti perché i miglioramenti sono evidenti in ogni campo anche dove nessuno lo sospetta (meno vittime in Europa da terrorismo oggi rispetto agli anni Settanta). L’ottimismo e le buone notizie arrancano perché noiose e meno spettacolari dell’orrore quotidiano.
IL DIRIGIBILE SEGNALI DI FUTURO VISTI DALL’ALTO
MENO LAVORO, PIÙ TEMPO LIBERO
Fonte: Oecd
Media delle ore lavorative in un anno solare
GB
AUSTRIA
SVEZIA
SVIZZERA
FRANCIA
GERMANIA
1.731
1.674
1.783
1.625
1.640
1.612
1.686
1.590
1.605
1.482
1.528
1.371
1995
2015
1995
2015
1995
2015
1995
2015
1995
2015
1995
2015
EXIT STRATEGY Allora stanno così le cose? Mica detto. Anche coloro che negano i nega(tive) trends potrebbero barare. In fondo in ogni statistica vince chi bara meglio o, meglio, chi omette (o non esplora) dati e fatti a lui fastidiosi e chi gioca mediamente meglio con i media. Conoscete tutti l’esempio del pollo statistico di Trilussa, no? Ecco, nel dubbio diventate vegani. Trend di moda.
http://www.gapminder.org http://ourworldindata.org http://www.oecd.org
10 FACTFULNESS COMMANDMENTS
1. REMEMBER THE MAJORITY
2. EXPECT NEGATIVE NEWS
3. AVOID SWEEPING GENERALIZATIONS
4. CONTROL YOUR FEARS
5. CHECK PROPORTIONS
6. SEE THROUGH STEREOTYPES
7. NOTICE SLOW CHANGES
8. USE MULTIPLE TOOLS
9. RESIST BLAMING
10. TAKE SMALL STEPS
www.gapminder.org/factfulness
DIRIGIBILE SEGNALI DI FUTURO VISTI DALL’ALTO
8
FUTURETECH INVENZIONI & INNOVAZIONI FUTURE LOVE LA MORTE SI FA PARTNER Di solito non commento tendenze leggere ma questa “merita” e dimostra che anche in mercati saturi una nicchia (in questo caso estrema) la si trova sempre. Parliamo del dating e della ricerca del partner online. Pensavamo di aver già visto tutto e invece no. Nascono siti specializzati dove il tema non sono tanto i gusti sessuali ma le categorie di riferimento. Per esempio Deadmeet.com, sito di incontri per becchini e altri operatori delle pompe funebri, specialisti di autopsia, imbalsamatori
HEYKURI.COM
Ancora un robottino domestico in grado di dialogare con la domotica, anticipare bisogni quotidiani e sorvegliare i bambini della prossima generazione artificiale.
e chiunque altro lavori con la morte. Oppure pounced.org per i feticisti dei peluche che amano indossare maschere e travestimenti da animali. E poi, in ordine sparso: My420mate.com per amanti della cannabis, GlutenFreeSingles per i nemici giurati del glutine, Meet-an-Inmate per “incontrare” detenuti di ogni genere (niente male questo), Spiritual Singles per incontrare gente disposta a fusioni olistiche e, alla peggio, un buon insegnante di yoga e, per finire, Trek Passions, alcova virtuale dei fan di Star Trek. Perché in amore l’ortodossia è un limite.
ENTERTECH.CN/APP/NAPTIME
La maschera per dormire Naptime della startup cinese Entertech monitora le fasi di sonno e ci sveglia solo al momento giusto (sonno leggero). http://tinyurl.com/mfwr8up
Ideati dalla britannica Mymanu, ecco i rivoluzionari auricolari wireless Clik, in grado di tradurre ben 37 lingue in tempo reale. Disponibili in 3 taglie e 6 colori. http://tinyurl.com/lfz4kb6
Si infila in bocca, si rompe e si beve. Cos’è? Ooho, la bolla d’acqua commestibile composta di alghe che può contenere qualunque bevanda. In rete già virale. http://tinyurl.com/l68pch6
https://vimeo.com/197235017
MYMANU.COM
SKIPPINGROCKSLAB.COM
NIMUNO.COM
Nimuno Loops, un nastro adesivo flessibile, come base per i Lego, ideato da due designer sudafricani, sta facendo impazzire il Web e Indiegogo. Giustamente. http://tinyurl.com/lmg4p6y
EXPEDIA.IT
Expedia, il gigante dei viaggi, sta per lanciare un nuovo servizio VR che consente ai clienti di fare un tour virtuale nelle camere dell’hotel prima della prenotazione. http://tinyurl.com/lyvayhe
Associazioni S ervizi S anità Contratto Previdenza Formazione
QUADRI
DIVENTIAMO COACH? Le prime impressioni raccolte da alcuni dei partecipanti al primo dei tre moduli di formazione per i quadri associati a Manageritalia
“Diventare coach per migliorare le performance” è il titolo del primo percorso del piano formativo ideato e sviluppato da Right Management, nato dalle indicazioni che i quadri stessi hanno dato nella nostra ultima survey. Ricordiamo che le altre dimensioni manageriali toccate dalla formazione Quadri 2017 sono: “La gestione dei contrasti e dei conflitti in azienda” e “Lo sviluppo di uno stile di comunicazione assertivo”.
➜ Giovanni Calvo «Ritengo che i piani formativi siano essenziali per un completamento della crescita professionale. In particolare il tema coaching rappresenta un supporto indispensabile nell’ambito di un approccio smart con una modalità di comunicazione proat-
Cosa l’ha spinta a partecipare a questo piano formativo? ➜ Berardo Di Pietro «Sicuramente il desiderio di integrare e ampliare le mie conoscenze. Avere ulteriori strumenti e restare sempre aggiornati su come gestire al meglio la quotidianità è determinante per il ruolo che svolgo, perché attraverso l’utilizzo di tecniche adeguate per la gestione delle risorse umane posso migliorare a beneficio del servizio offerto al cliente finale».
MAGGIO 2017
61
R
MANAGERITALIA QUADRI
facilmente applicabili nel rapporto quotidiano con i colleghi. Sono riuscito a cambiare da subito il mio comportamento sulla base di quanto appreso in aula e questo ha avuto un’influenza positiva sull’organizzazione del team lavorativo».
Berardo Di Pietro è responsabile servizio salumi, formaggi e forno.
tiva che affina nel contempo la capacità di ascolto, di riflessione e di porre i giusti quesiti». ➜ Gianfranco Romiti «Da sempre ho la certezza che una buona formazione sia alla base della crescita di un manager e il suo corretto utilizzo in azienda porta poi tutti i lavoratori e l’azienda stessa a beneficiarne. Poter contare su una formazione sempre più moderna e innovativa è fondamentale per essere pronti ad affrontare i continui cambiamenti strategici, organizzativi oltreché tecnologici che siamo chiamati ad affrontare quasi quotidianamente. Sono questi i principali motivi che mi hanno spinto a partecipare a questo percorso formativo». L’ha trovato utile? ➜ Berardo Di Pietro «Sì, molto, e sono prossimo ad applicare le informazioni apprese al mio lavoro per l’efficacia dei miei compiti». ➜ Gianfranco Romiti È stato molto interessante e coinvolgente. Mi sono stati dati i concetti base in maniera chiara ed efficace, unitamente a esercitazioni pratiche che mi hanno permesso di prendere coscienza di strategie e tecniche
62
MAGGIO 2017
In quali ambiti del suo lavoro può applicare con successo quanto appreso? ➜ Giovanni Calvo «Ritengo che i concetti trattati si possano applicare con successo nella gestione di un team puntando sul coinvolgimento, la motivazione, gli stimoli per rendere possibili il raggiungi-
Giovanni Calvo è distribution channel sales manager.
mento di obiettivi sfidanti. Inoltre penso che le stesse nozioni possano essere utilizzate con esito positivo anche nell’ambito della sfera personale». ➜ Gianfranco Romiti «I concetti appresi sono di naturale applicazione all’interno del team aziendale, sia nel mio rapporto diretto con ognuno di loro, facendo crescere l’autostima, sia per stimolare la collaborazione, migliorando i rapporti e le loro capacità relazionali e fluidifi-
cando le procedure. Questi aspetti portano all’applicazione dei concetti del corso anche nell’ambito, molto importante, della risoluzione dei conflitti interni al team». Durante la giornata di formazione c’è stato anche un utile momento di interazione con gli altri partecipanti al corso? ➜ Berardo Di Pietro «Certo, il confronto e l’interazione stimolata dalla partecipazione al corso permettono di vivere esperienze importanti e costruttive, soprattutto quando ci si interfaccia come in questo caso con realtà differenti e lontane dalla routine quotidiana». ➜ Giovanni Calvo «Queste occasioni offrono l’opportunità di fare nuove conoscenze nell’ambito professionale generando una serie di interazioni tra i presenti con un intenso scambio di punti di vista e prospettive. A mio giudizio l’interazione tra i partecipanti è parte integrante del programma di formazione e contribuisce a generare spontaneamente un team con forti motivazioni nell’apprendimento dei concetti trattati».
Gianfranco Romiti è responsabile amministrativo.
Questa formazione, manageriale e trasversale, è qualcosa di nuovo e che la sua azienda non le dà? ➜ Berardo Di Pietro «Il Gruppo Gabrielli, l’azienda in cui lavoro, crede e investe molto nella formazione dei propri collaboratori. Grazie a questa lungimiranza le nozioni, le esperienze e le competenze acquisite diventano ogni anno più ricche. Indubbiamente i temi trattati erano interiorizzati ma riaffrontarli apporta sempre riflessioni nuove». ➜ Giovanni Calvo «Questa modalità di formazione la ritengo fondamentale per sviluppare e mettere in pratica le capacità tecniche/professionali associate ai necessari requisiti utili per stimolare l’attenzione degli interlocutori
attraverso un approccio empatico. In due parole “creare relazioni”. Questi processi formativi si stanno evolvendo sempre più presso le aziende che percepiscono importanti valori. Cito alcuni tra quelli più ricorrenti nella mia azienda: challenge, respect, accountability, winning together. ➜ Gianfranco Romiti «È molto difficile trovare in azienda la cultura della formazione, raramente le pmi danno la giusta importanza a questa leva fondamentale, per poter crescere professionalmente e incrementare le proprie competenze. Quindi, mi sento di dire che questo tipo di formazione è qualcosa di nuovo che noi quadri non abbiamo dalle nostre aziende, ma di cui sentiamo l’esigenza per poter conti-
nuare a svolgere il nostro ruolo e poter incrementare il nostro contributo alla crescita aziendale». Ha dei suggerimenti? ➜ Giovanni Calvo «Come ho già detto, questa giornata formativa è stata particolarmente interessante e stimolante e auspico di poter replicare la stessa esperienza affrontando nuovi temi». ➜ Gianfranco Romiti «Continuare e incrementare il piano formativo destinato a noi quadri. Il suggerimento più importante, però, vorrei darlo ai colleghi quadri, ossia di non lasciarsi sfuggire queste occasioni che la nostra associazione ci mette a disposizione e che sono importantissime per il nostro destino professionale».
MAGGIO 2017
63
R
UN ANNO IN AMERICA MANAGERITALIA EXECUTIVE PROFESSIONAL
Testimonianza di un’esperienza di successo all’estero
64
Angelo Rivolta
A
inizio 2016 sono stato contattato da una società italiana produttrice di accessori metallici per il settore nautico, con l’incarico di occuparmi per un anno del business negli Stati Uniti. L’azienda, una tipica pmi italiana con fatturato inferiore ai 10 milioni di euro e con numero di dipendenti inferiore a 50, viene gestita in prima persona dall’imprenditore e ha bilanci positivi. Come spesso accade per le nostre pmi, la produzione è molto specialisti-
MAGGIO 2017
ca, di livello elevato e commercializzata sul mercato globale. Le difficoltà che hanno portato alla ricerca di un manager esterno erano legate unicamente al mercato Usa: dopo alcuni anni di apertura di una filiale dedicata i risultati di vendita erano in calo, pur rappresentando circa il 15% del totale. L’imprenditore desiderava l’intervento di qualcuno esperto di problematiche commerciali ma non necessariamente del settore specifico, proprio perché voleva una
verifica delle scelte fatte senza condizionamenti. Qui possiamo fare subito un inciso sulla figura imprenditoriale, tipica della realtà italiana: geniale e dinamico, ha sviluppato l’azienda con l’impegno personale e la sente sua al punto da non avere un vero e proprio sistema di delega. La dimensione dell’azienda fa sì che questo sia ancora possibile ma appare evidente che se il business dovesse aumentare la gestione dovrà evolvere con logiche più manageriali.
La sfida ha inizio Oltre a contribuire fattivamente alla risoluzione del problema, una chiara indicazione ricevuta riguardava l’impatto sulla struttura italiana esistente. L’imprenditore aveva il forte timore di una reazione da parte dei “suoi” uomini e dovevo trovare il modo di intervenire in modo soft, dato che mi sarei sovrapposto inevitabilmente a persone e processi commerciali che già gestivano gli Usa. Ho dovuto adottare quindi un profilo basso, spiegando che la mia presenza non andava a sminuire la professionalità di chi se ne stava già occupando. L’inserimento ha richiesto molta pazienza e umiltà soprattutto all’inizio, dato che, come spesso accade in azienda, la tendenza degli interlocutori era quella di possedere verità assolute e io non potevo avere da subito il necessario spirito critico. In questo possiamo trovare alcune skill tipiche del temporary manager: capacità al dialogo a tutti i livelli, mancanza di presunzione, capacità di apprendere in fretta nuove dinamiche di mercato e di giungere a breve a dei risultati.
Le difficoltà incontrate Dall’analisi iniziale, i motivi delle difficoltà di vendita negli Usa erano risultati molteplici, suddivisi in problematiche di mercato e di gestione delle persone. Nel primo gruppo stava l’elevata competitività di mercato, superiore a quella del resto del mondo. Nel secondo gruppo una difficoltà di scelta del sales manager locale, che aveva portato a più di un cambio di persona.
Iniziai l’incarico con un affiancamento ai commerciali italiani. Dovevo in breve tempo apprendere tutto il possibile sul prodotto e sulle dinamiche commerciali. Affiancai poi i “nostri” agenti americani e iniziai a visitare i clienti insieme a loro. Apparve chiaro fin dall’inizio che gli agenti non dedicavano la giusta attenzione ai nostri prodotti, svantaggiati da valori unitari ridotti, e non avevano quella sana “aggressività commerciale” che porta ai risultati. I cosiddetti Rep americani sono associati in aziende di rappresentanza e coprono territori molto grandi con un catalogo ampio di prodotti. Tendono di più a mantenere buoni rapporti con il loro cliente piuttosto che lottare per spingere il prodotto. La soluzione è stata la pressione e la presenza sugli agenti, con affiancamenti presso clienti esistenti e potenziali e un costante dialogo su problematiche tecnicocommerciali. Su questo punto in particolare alcuni agenti sulla west coast, più distanti dalla sede, dissero dopo la mia visita di avere ricevuto informazioni importantissime riguardo le argomentazioni di vendita e ripartirono con maggiore convinzione. Era chiaro quindi che soffrivano di una carenza di contatto e coinvolgimento. Passai poi a visitare direttamente i grossi distributori e i clienti Oem. Infine, iniziai a generare nuovi clienti, visitando direttamente una serie di clienti prospect. Alla fine dell’anno questi sforzi pagarono, generando maggiore fatturato sia dai clienti esistenti sia dai nuovi.
Americani, una popolazione aperta Dall’attività di contatto con colleghi e clienti ho tratto alcune conclusioni sugli americani e sulla loro attitudine alla relazione. Non ho mai incontrato finora una popolazione così aperta al rapporto interpersonale e all’assenza di condizionamenti sociali. Segretaria e direttore sono, ad esempio, sullo stesso piano. Non danno importanza all’immagine e ho dovuto addirittura fare un downgrading del mio abbigliamento per apparire più vicino a loro. Alcuni clienti, che utilizzavano in produzione tecnologie da fantascienza, avevano sedi che ai miei occhi sembravano di aziende marginali. Ho visto un’altra America, fatta di aziende diverse da quelle high tech della Silicon Valley o da quelle con capitalizzazioni da capogiro in Wall Street, ma non per questo meno importanti per il Pil.
Il concetto di business Per l’americano è così chiaro che si lavora per fare business che questo argomento può essere usato anche dal venditore. In un’occasione, con un cliente a cui erano stati fatti in passato prezzi così bassi da non generare margine, spiegai che ero in difficoltà perché non stavo facendo business e lui accettò di acquistare a prezzi più alti perché nella sua logica questa era una cosa orribile. Anche quando mi trasformavo in venditore d’assalto, presentandomi senza appuntamento, ho sempre trovato apertura e dispo-
MAGGIO 2017
65
MANAGERITALIA EXECUTIVE PROFESSIONAL
R
nibilità. Bastava spiegare alla reception chi fossi e cosa desiderassi per parlare con il responsabile acquisti del prodotto. Alcuni clienti mi hanno addirittura mostrato le fatture di acquisto dalla concorrenza, con prezzi e condizioni. Se penso alla realtà italiana ed europea (è peggio in Francia e in Germania), appare chiaro che l’America è un mercato diverso, basato su regole più semplici e trasparenti. Questo non vuol dire che tutto sia facile: la concorrenza è fortissima e l’orientamento al cliente è totale, il che a volte rende difficile stare sul mercato in modo profittevole.
Mecato americano e pmi nostrane a confronto Questo porta a un’altra caratteristica del mercato americano: il
66
MAGGIO 2017
cliente è meno fedele e può cambiare idea più frequentemente rispetto a quanto noi vediamo sui nostri mercati. Mi è capitato anche di prendere accordi e di vederli poi svanire nel giro di poco tempo, perché il cliente aveva trovato condizioni migliori. A ciò si aggiunge un comportamento più distaccato dei dipendenti che non sentono l’appartenenza all’azienda: tendono ad essere molto concentrati sulla loro mansione contrattuale, con un atteggiamento molto rigido. In più di un’occasione mi sono sentito rispondere “It’s not my job” quando chiedevo attività extra ai colleghi: probabilmente la maggiore mobilità sul mercato del lavoro li rende più indipendenti e meno ansiosi di mantenere il “posto”. Oltre all’attività sul campo, ho
dedicato una buona fetta di tempo all’analisi dei dati di vendita. Questo ci riporta verso una delle caratteristiche delle nostre pmi: la mancanza di attenzione verso il lavoro di analisi, che permette di evidenziare fenomeni nascosti o cause di problemi evidenti. Così scoprii che il 60% del magazzino americano non era stato movimentato negli ultimi 12 mesi e rappresentava un onere finanziario improduttivo, che il riordino della merce non veniva svolto sull’analisi degli acquisti stagionali, che i clienti non venivano seguiti con una logica di tipo abc, che un’intera categoria di prodotti non veniva acquistata per motivazioni tecniche facilmente risolvibili e così via. Oltre a ciò, appariva evidente l’assenza, nella struttura italiana, dei basilari sistemi di controllo dell’attività commerciale: non c’era una riunione mensile di commento sull’andamento di vendite, aree, agenti, clienti, prodotti ecc. Tutto era lasciato alla professionalità del venditore ma non appariva chiaro se l’organizzazione poteva spingersi verso risultati migliori. In chiusura, posso dire che è stata un’esperienza molto positiva professionalmente e bella da vivere. Da un punto di vista dei risultati, abbiamo chiuso l’anno con un fatturato cresciuto a doppia cifra. L’insieme della sfida attribuitami e dell’esperienza in un ambiente così diverso dal mio mi ha reso sicuramente migliore sul piano professionale e umano. Da questo punto di vista, l’esperienza di temporary manager è impareggiabile.
IN COLLABORAZIONE CON
Vacanze più serene con
Viaggi Nostop Vacanza 006.FV11.01.201701
Viaggi Young Europa
Per i giovani dai 18 ai 29 anni
Vai su www.assidir.it
Nella sezione e-commerce il 10% di sconto per te
MARIO ROSSI MIT000123456 12A34B567C C.F. MRORSS FASDAC 12345
POLIZZA DI EUROP ASSISTANCE ITALIA S.P.A. MESSAGGIO PUBBLICITARIO PRIMA DELLA SOTTOSCRIZIONE LEGGERE IL FASCICOLO INFORMATIVO CONSULTABILE SU WWW.EUROPASSISTANCE.IT -MAGGIO WWW.ASSIDIR.IT 2017 67
006.FV11.01.201701
Ti protegge dagli inconvenienti durante viaggi e vacanze in tutto il mondo
R
MANAGERITALIA ASSOCIAZIONI TERRITORIALI
AL SERVIZIO DEL SOCIALE
68
Il Gruppo Volontariato Manager per il sociale di Manageritalia Milano può contare sulla collaborazione di oltre 220 professionisti impegnati in più di 150 progetti
I
l Gruppo Volontariato Manager per il Sociale di Manageritalia Milano è nato nel 1999 con l’obiettivo di mettere a disposizione delle organizzazioni del territorio che operano nel mondo del non profit le competenze professionali acquisite dagli associati nel loro percorso lavorativo: dall’amministrazione e bilancio sociale al marketing e comunicazione, dalla qualità privacy e sicurezza ai sistemi informatici, dal fundraising alle risorse umane e formazione. Attualmente fanno parte di que-
MAGGIO 2017
sto gruppo oltre 220 manager coordinati da Giancarla Bonetta e coinvolti in più di 150 progetti. Qui vi raccontiamo le ultime novità di tre di questi e gli obiettivi raggiunti.
■ ALLONS ENFANTS! Una bella storia di impegno e collaborazione Allons Enfants è un’associazione di volontariato che si occupa di fornire supporto scolastico gratuito a bambine e bambini in dif-
ficoltà. Il loro doposcuola si rivolge a un gruppo di bambini che abitano nel quartiere Molise della zona 4 di Milano. Vivono in un contesto periferico svantaggiato e fanno parte di quei 150mila bambini (fonte Save the Children) che in Lombardia sono in stato di grave indigenza. I bambini che frequentano il doposcuola sono seguiti da Uonpia, Unità operativa di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, perché hanno difficoltà cognitive e comportamentali. Per questo i volontari seguono corsi di formazione condotti da un’equipe (psicologi, logopedisti) di Lapis, Laboratorio per la prevenzione dell’insuccesso scolastico. Ogni volontario segue individualmente un bambino dalla seconda elementare sino alla fine delle medie inferiori per contrastare il rischio di abbandono scolastico (oggi lo 0,2% degli iscritti non finisce le medie, fonte Miur). L’Associazione si è rivolta al Gruppo Volontariato di Manageritalia Milano per chiedere assistenza e dopo un anno e mezzo dall’inizio della collaborazione possiamo dire che tutti gli obiettivi individuati sono stati raggiunti. Il primo obiettivo riguardava la
realizzazione del nuovo sito internet, raggiunto grazie a Gianni Nanino con la collaborazione di Èspero. Il secondo era il conseguimento di un finanziamento finalizzato al pagamento dei canoni d’affitto di locali idonei a ospitare i bambini durante il doposcuola. Risultato raggiunto con la collaborazione di Cesare Rizzi, che ha fornito le impostazioni per finanziamenti di lunga durata, e con l’intervento di Vittorino Riva, che ha individuato un finanziamento da parte di Intesa San Paolo mettendo in sicurezza l’associazione sulle attività future. L’ultimo obiettivo, il più difficile, era la ricerca di locali idonei all’attività di assistenza dell’associazione. Anche questo risultato è stato raggiunto grazie all’impegno e alla caparbietà di Gianni Nanino che, viste le risorse limitate e l’impossibilità di ricorrere al mercato privato, è riuscito a ottenere da Aler un contratto di locazione per locali idonei alle esigenze dell’associazione. Insomma, grazie al lavoro dei nostri colleghi, un successo su tutta la linea!
■ IL DIGITALE PUÒ AIUTARE IL NON PROFIT Scopriamo il programma internazionale di donazione tecnologica di TechSoup Il Gruppo Volontariato di Manageritalia Milano ha recentemente ospitato Alfredo Scarfone, uno dei soci fondatori e membro del consiglio direttivo di TechSoup, il primo programma inter-
nazionale di donazione di tecnologia per il non profit. TechSoup permette a questo tipo di organizzazioni di ricevere prodotti hardware e software offerti dalle aziende leader del settore Ict a un costo marginale, e di accedere a risorse, formazione e servizi digitali che possano aiutare le associazioni a lavorare meglio grazie alla tecnologia. Nata a San Francisco nel 1987 e presente oggi in 236 paesi del mondo, TechSoup ha un network che lavora al fianco delle organizzazioni che ogni giorno si mettono al servizio degli altri per cambiare e migliorare il mondo. Grazie a loro oltre 781mila organizzazioni non profit hanno rice-
zo settore possono aumentare la loro cultura digitale e mettersi in connessione con altre organizzazioni dello stesso settore. Tutte le onlus e le organizzazioni iscritte a un registro del non profit che rispondano ai criteri di eleggibilità indicati dai partner donatori di TechSoup possono accedere al programma per ottenere prodotti come Office 2016, Windows Os, gli antivirus Norton Symantec e BitDefenderm, le suite di Autodesk o Adobe, i servizi cloud di Office 365 e Google per il non profit. Partecipare è semplice e gratuito! Occorre iscrivere la propria associazione su techsoup.it. Al momento dell’ordine dei prodotti verrà richiesto solo un rim-
vuto in donazione strumenti tecnologici e servizi per un valore commerciale di 6.2 miliardi di dollari. TechSoup Italia ha sede in Cariplo Factory, spazio di accelerazione di imprese e luogo di open innovation nel cuore di Milano, e sta diventando pian piano una piattaforma di servizi, formazione ed eventi per il mondo non profit, dove gli operatori del ter-
borso spese amministrative del 5-6% del prezzo di listino per coprire i costi di gestione del programma, ottenendo così un risparmio di oltre il 95% sui costi in aggiornamento tecnologico, con cui pianificare investimenti e migliorare le proprie attività istituzionali. Per maggiori informazioni si può contattare Alfredo Scarfone di TechSoup (scarfone@alpas43.it).
MAGGIO 2017
69
R
MANAGERITALIA ASSOCIAZIONI TERRITORIALI
■ OCCUPIAMOCI Progetti per l’inserimento lavorativo di giovani sostenuti da Manageritalia
70
Il Gruppo Volontariato di Manageritalia Milano è partner tecnico del progetto “Occupiamoci” promosso dalla Fondazione Mission Bambini (capo-progetto), Unicredit foundation, Fondazione Canali e Fondazione San Zeno, che hanno lanciato un bando mettendo a disposizione 600mila euro a fondo perduto a favore di progetti di organizzazioni non profit con l’obiettivo di assumere giovani disoccupati e/o in situazioni di svantaggio sociale. Il Gruppo Volontariato ha partecipato alla selezione dei 9 progetti più validi tra i 280 pervenuti, assumendosi il compito di accompagnarne la realizzazione per 18 o 24 mesi. Trattandosi di progetti in diverse città, il Gruppo Volontariato ha potuto avvalersi della generosa e fattiva collaborazione di colleghi di altre associazioni territoriali di Manageritalia. Dei 9 progetti 7 sono in fase di realizzazione e hanno già creato 12 posti di lavoro, con la prospettiva di triplicarli a regime. Alcuni progetti hanno avuto ritardi, spesso causati dall’indisponibilità a breve termine delle strutture messe a disposizione da comuni ed enti pubblici locali. Due startup nel settore della ristorazione stanno invece procedendo particolarmente bene. Si tratta di “È buono! United Ice cream lab” di Genova e “Piadalab” di Forlì. È buono! United Ice cream lab è un laboratorio di produzione e
MAGGIO 2017
vendita di gelato artigianale aperto dall’agosto 2016 in cui sono impiegati 5 giovani formati dall’azienda specializzata in macchine per la produzione di gelati Carpigiani. Il progetto è seguito dagli associati Francesco Bonizzoni e Piero Marcucci. Il primo punto vendita è stato aperto presso il quartiere San Fruttuoso il 10 settembre 2016. Il secondo aprirà a maggio di quest’anno sulla passeggiata di Nervi. Piadalab, laboratorio per l’inclusione, produce impasti e preparati per pizza, piadina romagnola e piccola pasticceria. L’obiettivo è creare l’occupazione per 6 giovani. I mentori sono Emilio Imoda, Gianni Nanino e Massimo Ragni. È in corso la produzione delle piadine con farine speciali e la vendita ha già superato le aspet-
tative. Sta proseguendo inoltre la messa a punto delle ricette, in particolare della piadina in busta destinata agli esercizi della distribuzione organizzata che deve possedere caratteristiche che la differenzino dalla concorrenza.
PER INFORMAZIONI, APPROFONDIMENTI O SEGNALAZIONI contatta lo sportello del Gruppo Volontariato ogni martedì e mercoledì dalle 9.30 alle 12.30 allo 02 62535045 o scrivi a: milano.volontariato@ manageritalia.it
MAGGIO 2017
71
BORSE DI STUDIO
FONDO MARIO NEGRI
Online i bandi per il 2017 riservati ai figli di dirigenti iscritti che si sono distinti negli studi
A
l via i concorsi per l’assegnazione di borse di studio riservate ai figli di dirigenti iscritti al Fondo Mario Negri, in attività presso aziende
tenute alla contribuzione al Fondo stesso, in prosecuzione volontaria o fuori da queste aziende in data precedente a non oltre 12 mesi rispetto a quella di emana-
zione del bando di concorso, e comunque risultanti iscritti alla data di emanazione del bando di concorso. Oppure, ancora, cessati dal servizio anche oltre il termi-
ANNO SCOLASTICO/ACCADEMICO 2016/2017 Categoria, scadenza, valore e numero delle borse
Riservato a studenti di
PERIO MICHIARA Scuola media inferiore Ultimo anno scadenza 30 settembre 2017 di scuola n. borse 140 da € 250 media inferiore
Media scolastica minima richiesta e note
9/10 7/10 per orfani 6/10 per diversamente abili
MARIO NEGRI Scuola media superiore Scuola media 8/10 per tutte le classi precedenti all’ultimo anno; 7/10 per orfani; scadenza 30 settembre 2017 superiore 6/10 per diversamente abili; 80/100 per l’ultimo anno; n. borse 510 da € 450 delle 510 borse, fino a 10 per Its o Ifts riconosciuti dal Miur. CORSI UNIVERSITARI scadenza 30 giugno 2018 Corsi universitari 28/30; 24/30 per orfani; 18/30 per diversamente abili n. borse 230 da € 800 o equivalenti In mancanza di piano di studio personale e di mancata previsione nel piano di studi statutario di un numero minimo di crediti formativi universitari, sarà presa a riferimento la soglia minima di 60 crediti. Gli esami di idoneità che danno diritto a crediti formativi devono essere sostenuti nell’anno academico in cui sono previsti, salvo diversa indicazione della facoltà frequentata. Le lodi e gli esami di idoneità non concorrono nel computo della media.
ANNO ACCADEMICO 2015/2016
72
Categoria, scadenza, valore e numero delle borse
Riservato a studenti di
Media scolastica minima richiesta e note
MARIO NEGRI Premi di laurea scadenza 30 settembre 2017 n. borse 35 da € 1.000
Corsi universitari o equivalenti (per diplomi di laurea specialistica e vecchio ordinamento)
110/110; 105/110 per orfani; 100/100 per diversamente abili. Possibilità di partecipazione per gli studenti iscritti in università italiane che abbiano sostenuto l’esame di laurea anche in paesi extracomunitari.
MAGGIO 2017
IMAGINE: LA COMMUNITY PER I GIOVANI TALENTI Manageritalia vuole mettere in contatto tra loro gli studenti premiati (che negli anni ricevono una borsa di studio dal Fondo Mario Negri) e rafforzare i loro legami con il mondo manageriale, come una vera e propria community. A questo scopo è nata Imagine, la community dove far incontrare studenti (dalle scuole medie inferiori fino all’università), giovani che cercano lavoro e, magari, continuano a formarsi dopo la laurea e chi, under 30, già lavora con diversi livelli di esperienza e responsabilità. Siamo convinti che lo scambio di idee e conoscenze tra persone e mondi diversi e dinamici crei grandi opportunità, prima di tutto per la crescita dei giovani nello studio e nel lavoro, e per la nostra Federazione sia un segno tangibile dell’impegno socio-economico per il nostro Paese. Solo se vincerai una delle borse di studio potrai entrare a fare parte di Imagine!
Per informazioni sull’iniziativa: giovanitalenti@manageritalia.it
ne di 12 mesi e comunque ancora iscritti al Fondo con un’anzianità contributiva di almeno 15 anni e che non siano inoltre già pensionati nell’assicurazione generale obbligatoria, o iscritti al Fondo successivamente alla data di emanazione del bando ed entro il termine di presentazione delle domande o che godano delle prestazioni pensionistiche sotto forma di rendita (art. 16 dello Statuto, pensione di vecchiaia o di invalidità). Sono ammesse le domande di iscrizione anche per gli orfani di dirigenti che siano stati iscritti al Fondo. Le votazioni per l’ammissione so-
no previste in misura differenziata per tenere conto della particolare situazione di alcune tipologie di concorrenti (orfani di dirigenti o diversamente abili). Da quest’anno è possibile richiedere la borsa di studio del Fondo Mario Negri anche se è stata presentata domanda a più organizzazioni.
Per tutti i concorsi ■ Saranno accettati solo i certificati di studio in originale rilasciati dalle segreterie degli istituti frequentati (non sono ammesse autocertificazioni o dichiarazioni sostitutive di certificazione).
■ È richiesto l’inserimento di riferimenti telefonici e indirizzi email nel modulo della domanda. ■ Nella dichiarazione da allegare per il trattamento fiscale dovrà essere confermato o modificato l’importo della detrazione dall’imposta indicato. Per maggiori informazioni potete contattare il Fondo su borsestudio@fondonegri.it oppure la segreteria delle associazioni territoriali Manageritalia. Tutti i bandi sono disponibili sul sito www.fondonegri.it.
MAGGIO 2017
73
A SCUOLA DI MANAGEMENT NE
MARKETING E ORGANIZZAZIO FORZE DI VENDITA
Lead generation le n il marketing digita Acquisire clienti co e 16 giugno Aula virtuale 9, 13 0 1,3 Orario: 9,30-1 ita portunità di vend Creare nuove op g llin se lling e up nascoste: cross se selling: un supporto p l’u e Il cross selling ta are la propria offer concreto a complet o gn lano, 21 giu Roma, 6 giugno - Mi
CFMT
ficio acquisti Incursione nell’uf ite pere per chi fa vend Che cosa è utile sa lio ma, 14 lug Milano, 6 luglio - Ro
STRATEGIA E ORGANIZZAZIO
NE
CONTROLLO DI GE
STIONE E FINANZA
Indicatori d i performa nce Come costru ire i più rap presentativi sulle per form indicatori ance di gestio ne Milano, 14 gi ugno Roma, 18 lugl io Dal taglio costi alla g estione de Migliorare st i costi rategicamen te la redditivi della propri tà a impresa Napoli, 22 gi ugno Il controllo di gestione : logiche e Come progra strumenti mmare obie ttivi e azioni e monitorare il loro verific arsi Roma, 21 giug no
GESTIONE RISORSE UMANE
Business storyte lling Come narrare l’unic ità della vostra azien da Ancona, 23 giugno - Milano, 12 luglio Roma, 19 luglio Abbattiamo i silos ! Come risolvere i pr oblemi inter-funzio nali Milano, 27 giugno Udine, 5 luglio Milano, 28 settembr e - Roma, 10 ottobre Genova, 28 novemb re - Milano, 30 nove mbre Navigate complex ity Le nuove competenz e per gestire la comp lessità Milano, 28 giugno Roma, 10 luglio
SEGRETERIA CORSI:
MILANO
Luigia Vendola lvendola@cfmt.it, 02 54063137
da! Chi domanda... coman ntri: inco li Cambiare le regole deg io! do gui la oggi la conversazione lio lug 4 a, Milano, 14 giugno - Rom g management Controcorrente - kayakin nce Teambuilding experie giugno Roma, 9 giugno - Padova, 27 gno Gaggiano (Mi), 29 giu Il manager ibrido i allo specchio Quali domande farsi davant affrontare per nti pro per capire se siamo ? la mutazione in atto 17 luglio Milano, 22 giugno - Roma,
ROMA
Lucia Canullo lcanullo@cfmt.it, 06 5043053
La partecipazione ai corsi è gratuita e riservata ai dirigenti associati in regola con il versamento dei contributi.
74
MAGGIO 2017
ENGAGEMENT Il coinvolgimento alle radici delle sfide. Incontro con Juri Chechi
T
orna l’appuntamento per gli associati di Cfmt con Accademia Sport & Management, un luogo dove il mondo del management e il mondo dello sport si incontrano e si scambiano idee e suggestioni sull’eccellenza e i processi tecnici, umani e organizzativi che portano alle migliori performance. Giunta alla sua nona edizione, Accademia Sport & Management si rinnova ancora orientando il pensiero manageriale alla ricerca delle radici dell’engagement, ovvero di quegli elementi che aiutano a determinare, costruire, sostenere, diffondere il sentimento di coinvolgimento che contribuisce a determinare il contagio positivo sui risultati. Il tema è da sempre di grande rilevanza per il management, soprattutto in questa fase in cui la forte e persistente incertezza determina spesso il collasso del sentimento di appartenenza alle organizzazioni, di cui il management stesso è sempre stato chiamato a essere custode e interprete: in questo senso risulta determinante comprendere come “in-
gaggiare” le persone nelle sfide da percorrere. Anche in questo caso lo sport permette di affrontare il tema in maniera diversa, suggestiva e multiforme, cogliendone sia le prospettive individuali che le espressioni a livello di squadra e a livello di organizzazione più ampia.
Il testimonial: Juri Chechi, il “Signore degli anelli” All’interno della suggestiva cornice dello Stadio Olimpico, si parlerà di engagement con Juri Chechi, indimenticabile protagonista della storia dello sport italiano di tutti i tempi, medaglia d’oro agli anelli a Los Angeles nel 1996 e di bronzo ad Atene nel 2004, nonché 5 volte campione del mondo, ed esempio assoluto di ricerca della perfezione, di motivazione e di rinnovamento degli stimoli a competere. Juri Chechi è ancora attivo nel
mondo dello sport e svolge anche attività imprenditoriale. Al termine dell’evento i partecipanti che lo desiderano potranno fare un tour gratuito dello Stadio Olimpico.
GLI APPUNTAMENTI ■ Roma, 26 maggio - Stadio Olimpico, via dei Gladiatori 2, dalle 10,30 alle 12,30 ■ Milano, 26 settembre, Cfmt, dalle 18 alle 20 Conduce: Carlo Romanelli, fondatore e presidente di Net Working
PER MAGGIORI INFORMAZIONI: www.cfmt.it Marco Donati, mdonati@cfmt.it, 06 5043053 Elena Massaro, emassaro@cfmt.it, 02 5406311 La partecipazione all’evento è gratuita e riservata ai dirigenti in regola con il versamento dei contributi.
MAGGIO 2017
75
POLIZZE VITA: L’IMPORTANZA DEI BENEFICIARI Perché, come e quando compilare i moduli per designare correttamente i beneficiari delle polizze vita
O ASSIDIR
ggi, in quasi tutte le nostre attività, ci troviamo a dover compilare e firmare moduli su moduli, spesso senza sapere bene né il contenuto né a cosa servano effettivamente. Possiamo dire che alcuni di questi non sono più considerati una necessità ma solo una fastidiosa seccatura per poter accedere a un servizio o a un benefit.
Eccone alcuni esempi: la firma del modulo sulla privacy se vogliamo partecipare come spettatori a un convegno pubblico o l’accettazione dei cookies per poter entrare a visitare un sito. Ben diverso, invece, è il caso in cui la compilazione e la firma di un modulo portano a conseguenze di una certa rilevanza o di notevole importanza. In questo caso, si va dall’accetta-
zione delle condizioni per poter avere la fidelity card di una catena di supermercati o di una compagnia aerea all’accettazione delle condizioni di un contratto assicurativo o di un conto corrente bancario. Questi ultimi, di norma, fanno parte di quei casi in cui il “contratto” che firmiamo è di tipo standard, quindi non modificabile, e l’intermediario che ci sottopone i moduli da firmare fa da garante e ci assicura che “non ci saranno problemi”.
Indicare i beneficiari Tra i tanti moduli che firmiamo, c’è un caso molto particolare che riguarda le polizze assicurative che appartengono al cosiddetto “ramo vita” e prevedono l’indicazione dei beneficiari in caso di liquidazione del capitale assicurato, in particolare a seguito della morte della persona assicurata. Beneficiari che le compagnie assicuratrici devono poter individuare con precisione attraverso ciò che dispone la legislazione in materia o attraverso la designazione da parte del sottoscrittore della polizza che indica, formalmente, quelle a lui più gradite. Quasi inutile sottolineare, a que-
76
MAGGIO 2017
sto punto, come l’unico strumento valido per la cosiddetta “designazione dei beneficiari” sia un modulo cartaceo, compilato e firmato dal sottoscrittore della polizza, che assume però piena validità solamente nel momento in cui viene ricevuto e preso in carico dalla compagnia assicuratrice.
Quando e perché compilare il modulo “Quando” deve essere compilato e sottoscritto il modulo prendendo ad esempio una polizza vita? Se è naturale che all’atto della stipula volontaria di un’assicurazione ci si ricordi di indicare i beneficiari, è possibile che non si ponga attenzione nel farlo se la polizza è di tipo automatico, come quelle che sono legate al contratto collettivo dei dirigenti del terziario. Nelle polizze vita, vale la pena di ricordarlo, la liquidazione del capitale agli eredi legittimi scatta automaticamente solo in assenza della designazione dei beneficiari. Questi, per legge, possono essere diversi dagli eredi legittimi e possono essere destinatari di percentuali del capitale assicurato diverse da quelle che spetterebbero loro per legge. Si tratta quindi di uno strumento a favore del titolare del contratto, che gli permette di destinare le somme in questione in modo libero. In altre parole, se un genitore è vedovo, ha più figli e non ha dato disposizioni specifiche, il capitale assicurato verrà suddiviso tra loro in parti uguali. Se, viceversa, desidera privilegiare uno dei propri figli dovrà aver
dato precise indicazioni alla compagnia assicuratrice attraverso l’apposito modulo.
Cambiare i beneficiari Se le regole sono immutabili, ciò che può variare nel tempo sono le situazioni familiari ed è proprio in questo caso che bisogna porre la massima attenzione al “quando” si deve compilare il modulo. Infatti, sono frequenti i casi in cui i beneficiari cambiano nel corso degli anni per le mutate situazioni familiari. Un giovane dirigente scapolo, che abbia designato i genitori come beneficiari, una volta sposato desidererà che l’eventuale liquidazione venga fatta a favore di moglie e figli ma, se non compilerà un nuovo modulo che annulla e sostituisce il precedente, non riuscirà a far avere loro alcun “bonifico” da parte della compagnia assicuratrice in caso di sua premorienza. Un ulteriore esempio: se un assicurato divorzia e si risposa, qualora non abbia formalmente sostituito i beneficiari della polizza vedrà liquidare il capitale assicurato, in caso di premorienza, al precedente coniuge cui non è più legato da vincoli di parentela.
Le garanzie dell’Associazione Antonio Pastore Ogni dirigente del terziario ha una polizza che è stata attivata a proprio nome dall’Associazione Antonio Pastore e dovrebbe aver sottoscritto i moduli per le coperture previste, indicando i
destinatari delle liquidazioni in caso di morte. Infatti, non va dimenticato che le coperture assicurative “Vita” – temporanea caso morte e capitale differito – e “Long term care” previste dal contratto dei dirigenti del terziario rientrano tra le molte tutele offerte dall’Associazione Antonio Pastore. In particolare, oltre alle garanzie che si attivano in caso di decesso o perdita dell’autosufficienza, ricordiamo la Garanzia capitale differito, che consente all’assicurato o ai suoi beneficiari di disporre di un capitale di importo tutt’altro che irrilevante che va ad aggiungersi a quello erogato dalle altre forme di previdenza (Inps e Fondo Mario Negri). In quest’ultima polizza il capitale può essere riscattato direttamente dall’assicurato ma, in caso di sua premorienza, si ricade esattamente nel caso della liquidazione delle altre polizze vita: è necessario far conoscere alla compagnia assicuratrice a chi deve essere erogato il capitale accumulato e rivalutato negli anni. Analogamente, nel caso della garanzia Ltc che copre il rischio della non autosufficienza del dirigente, non va dimenticata l’importanza della corretta indicazione dei delegati alla riscossione della rendita mensile. Di conseguenza non è difficile comprendere l’utilità, se non la necessità, di verificare nel tempo la validità di ciò che è stato inserito nei moduli depositati presso la compagnia assicuratrice tramite Assidir. Facciamolo, non ci costerà molto tempo!
MAGGIO 2017
77
Hanno collaborato a questo numero Thomas Bialas, futurologo, è curatore dell’inserto Dirigibile e responsabile del progetto Future (53) Management Tools di Cfmt. Gianluigi Delucca è executive professional associato a Manageritalia e consigliere Assirem. (38) Ivan Fogliata è analista finanziario e ceo di inFinance, società di formazione e consulenza specia(44) lizzata in amministrazione, finanza, controllo.
MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DI MANAGERITALIA FEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO
Michele Giorni è analista finanziario e cfo di inFinance, società di formazione e consulenza specia(44) lizzata in amministrazione, finanza, controllo. (49)
Claudia Corti è guida turistica per le province di Milano, Pavia, Monza e Brianza.
FEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO
Maria Rosa Di Fazio è responsabile Oncologia del Centro medico internazionale SH Health Service di San Marino, dove applica e porta avanti il metodo chemioterapico “soft” del professor Philippe Lagarde, luminare fran(48) cese di fama mondiale.
Marco Lucarelli lavora nella direzione strategy di una multinazionale Tlc dove si occupa di opera(51) tori virtuali. Angelo Rivolta è oggi temporary manager dopo un percorso che lo ha portato a sviluppare competenze prima come direttore marketing di Vaillant, poi come ceo di società nei settori di energie rinnovabili e distribuzione di componenti. È stato direttore generale di Green Building Technology, amministra(64) tore delegato di Ibc Solar Italia e country manager di Solaria Energia.
Anna Zinola si occupa di consumi dal 1993, dapprima all’interno di istituti di ricerca, poi come libera professionista. Dal 2003 insegna Psicologia del marketing all’Università di Pavia. Ha scritto alcuni libri dedicati ai temi dei (28) consumi. Collabora con Corriere.it, Mark up e Micro & Macro Marketing.
FONDO ASSISTENZA SANITARIA DIRIGENTI AZIENDE COMMERCIALI FONDO DI PREVIDENZA MARIO NEGRI CFMT - CENTRO DI FORMAZIONE MANAGEMENT DEL TERZIARIO ASSOCIAZIONE ANTONIO PASTORE
Editore: Manageritalia Servizi srl Direttore responsabile: Guido Carella Coordinamento: Roberta Roncelli
44
Redazione: Davide Mura, Enrico Pedretti, Eliana Sambrotta
38
Direzione, redazione, amministrazione: via Antonio Stoppani, 6 - 20129 Milano tel. 0229516028 - fax 0229516093 giornale@manageritalia.it www.manageritalia.it
18
Le opinioni espresse dagli autori impegnano esclusivamente la loro responsabilità Concessionario pubblicità LAPIS srl viale Monte Nero, 56 - 20135 Milano tel. 0256567415 info@lapisadv.it - www.lapisadv.it
53
Grafica THE GRAPHIC FORGE sas via Antonio Stoppani, 4 - 20129 Milano tel. 0229404920 - www.graphicforge.it
28
da Manageritalia Daniela Fiorino, responsabile ufficio sindacale.
(52)
Valeria Pistolese, ufficio relazioni istituzionali.
(18)
Stampa ROTOLITO LOMBARDA spa via Sondrio, 3 - 20096 Pioltello (Milano) tel. 0292195.1 - www.rotolitolombarda.it Registrazione Tribunale di Milano n. 142, del 24 aprile 1974 Associato all’USPI Unione stampa periodica italiana Accertamenti diffusione stampa
61
La diffusione di maggio è di 34.381 copie
human I F I C A T I O N
07 Novembre 2017 08 MiCo Milano Congressi
Michael Porter STRATEGIA
Chris Anderson INNOVAZIONE
Nicholas Negroponte FUTURO
Randi Zuckerberg
DIGITAL TRANSFORMATION
Rachel Botsman
ECONOMIA COLLABORATIVA
Jonah Berger MARKETING
George Kohlrieser Michael Porter Autorità mondiale in materia di strategia competitiva
LEADERSHIP
Abigail Posner CREATIVITÀ
Chris McChesney EXECUTION
/wobi_it
/wobi.it
wobi
Mettiamo le persone al centro. Oggi e sempre. 800 93 94 36
info.it@wobi.com
wobi.com/wbf-milano
Main Sponsor
Supporting Partner
Technical Partner
Academic Partner
Communication & Social Media Partner