DIRIGENTE - Gen/Feb 2016

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N. 1-2 GENNAio-Febbraio 2016

la rivista di Manageritalia Intervista

James Bradburne, L’arte del management

Innovazione

il sottile fascino della tecnorealtà

ECONOMIA 2016

ITALIA, QUO VADIS?

Mensile di informazione e cultura dei dirigenti, quadri e professional del terziario Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - Decreto Legge 353/03 (convertito in Legge 27/2/04, n. 46) art.1, comma 1 - DCB/MI -  2,20 (abbonamento annuo  16,50)


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luglio/agosto 2015


Editoriale a cura del presidente Manageritalia

buoni propositi per il 2016

L’

obiettivo principale del 2016 appena iniziato, per Manageritalia, è quello di rinnovare il contratto dei dirigenti del commercio, scaduto ormai da più di un anno. Nonostante lo stallo delle trattative, il nostro lavoro a difesa dei colleghi, specialmente di quelli in difficoltà, è proseguito e si sta intensificando. A causa della vacanza contrattuale, abbiamo deciso di chiedere un incremento straordinario della quota associativa di dieci euro per i soli dirigenti in servizio e limitatamente a quest’anno. Le risorse raccolte, integrate da un contributo federale che verrà erogato ad hoc, saranno destinate alla creazione di un fondo dedicato alle politiche attive per i dirigenti non più in servizio e che hanno chiuso il rapporto con l’azienda senza un accordo. Una sorta di autotassazione di solidarietà, concordata con tutte le realtà che compongono il nostro sistema associativo, che permetterà di dare risposte concrete a circa cento colleghi, fornendo sostegno, formazione e occasioni di ricollocamento anche tramite una convenzione ad hoc con la società di outplacement Intoo. L’attenzione verso i colleghi in difficoltà, dunque, sarà uno degli assi portanti del negoziato per il nuovo contratto, dove cercheremo con realismo di cogliere le opportunità che la fase economica attuale offre, tenendo comunque presente la complessità del contesto di riferimento e affrontando con pragmatismo la diversa visione delle controparti. Un altro fronte di attenzione riguarda il ruolo stesso del sindacato che, ne siamo consapevoli, viene rimesso in discussione. A inizio gennaio, Cgil, Cisl e Uil hanno dato via libera alla proposta per riformare il modello contrattuale. Il documento che ne è scaturito non è certo l’unica novità e di nuovo, onestamente, ha anche ben poco. Comunque, la pro-

posta, intitolata “Un moderno sistema di relazioni industriali”, si basa sulla revisione di tre grandi pilastri dell’azione dei sindacati: la contrattazione, la partecipazione e le regole della rappresentanza. I cambiamenti in cantiere sono necessari: bisogna agire con coerenza e tempestività, senza forzare l’obiettivo di tutelare l’interesse collettivo dei lavoratori, evitando i possibili interventi legislativi penalizzanti. Anche se riteniamo che l’assetto della contrattazione debba restare materia delle parti sindacali, le uniche in grado di trovare quegli equilibri che giustificano un accordo, siamo allo stesso tempo convinti che il sindacato debba riconquistare la credibilità che ha in parte perduto nel difendere a oltranza quelle componenti del mercato del lavoro che la velocità dei cambiamenti ha reso inattuali e saper reinventare con coraggio le proprie stesse strutture. Manageritalia, anche per il fatto di rappresentare una nicchia di lavoratori ad alta specializzazione, non si sente in discussione. Ma faremmo comunque un errore mortale se decidessimo di non occuparci dei cambiamenti in atto nel mondo sindacale. Per questo, come abbiamo già raccontato su queste pagine, ci stiamo attrezzando per affrontare il futuro. Sul fronte politico auspichiamo azioni concrete per quanto riguarda la flessibilità delle pensioni. Aspettiamo inoltre il pronunciamento della Corte costituzionale sulla legittimità del blocco della perequazione 2012-13, dopo che, grazie alle nostre battaglie, il tribunale di Palermo ha giudicato per la seconda volta legittimo il ricorso che abbiamo promosso tramite Cida. è fondamentale puntare a un welfare e a una previdenza non solo economicamente sostenibili ma anche giusti, solidali, trasparenti, capaci di incentivare il merito e le competenze. Guido Carella (guido.carella@manageritalia.it)

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Sommario Copertina  6 Italia: si riparte?

Rubriche

Interviste 14 James Bradburne L’arte del management 40 Gianluigi Ciacci Privacy in azienda: solo una formalità?

InfoManager

22 Osservatorio legislativo

Manageritalia

32 Mondo del lavoro

67 Novità La formazione a portata di mano

52 Di buon grado 53 Arte

Innovazione 18 Il sottile fascino della tecnorealtà

54 Libri

68 AskMit risponde

55 Letture per manager

69 Quadri La crescita si arresta

56 Lettere

70 Executive Professional Matching online

Economia 24 Legge di stabilità 2016: cosa prevede

Fasdac 72 Pratiche indirette: cosa cambia dal 2016

Comunicazione 34 Professioni in evoluzione Indagine 36 Un lavoro da manager Produttività & Benessere 44 In azienda patto intergenerazionale

è online su

Iniziative Manageritalia 48 Tennis nel Salento dal 3 al 10 luglio

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Cfmt 76 Accademia sport&management 77 I corsi da febbraio a giugno Assidir 79 La nuova convenzione di assistenza sanitaria per quadri e dipendenti

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Mensile di informazione e cultura di Manageritalia Federazione nazionale dei dirigenti, quadri e professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato Fondo assistenza sanitaria dirigenti aziende commerciali

Fondo di previdenza Mario Negri

CFMT Centro di formazione management del terziario

Associazione Antonio Pastore

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Copertina In un quadro di leggera ripresa l’eredità della crisi si fa ancora sentire in termini di investimenti e precarietà del sistema bancario. Scenario di luci e ombre per i prossimi anni

Emilio Rossi

Italia:

L’

economia mondiale è entrata nel 2016 in un clima di incertezza sui mercati finanziari e con la domanda globale in rallentamento rispetto alle attese. Le principali economie non europee (Usa, Cina e Giappone) hanno presentato dati non esaltanti nell’ultimo trimestre 2015, mentre i paesi emergenti, al di fuori di Cina e India, hanno ormai arrestato il loro ciclo espansivo: pil in crescita di appena 1,7% medio nel 2015. A inizio anno, l’effetto complessivo di una serie di fattori temporalmente concomitanti si è scaricato, anche sulla scia di reazioni emotive, sui mercati finanziari. Ancora una volta sono state necessarie le parole rassicuranti di Draghi a rasserenare il clima.

Fuori dal tunnel?

In realtà, a un’analisi fredda e razionale dei driver economici ci si rende conto che il momento economico a livello mondiale non giustifica una volatilità così accentuata. Pur nell’ambito di una ripresa economica ancora debole e con alcune situazioni critiche, lo scenario globale è sostenuto da fattori intrinsecamente positivi. Le ban-

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si riparte? che centrali nel loro complesso continuano a garantire elevata liquidità al sistema bancario e all’economia. Il basso prezzo del petrolio e delle commodity rappresenta un beneficio per le maggiori economie, pressoché tutte importatrici nette di risorse fossili e naturali. I paesi emergenti mostrano nel loro complesso un rallentamento della crescita, ma pur sempre sostenuta dall’area asiatica, Cina e India in particolare, proprio i paesi più grandi e popolosi.

Gli affanni delle grandi potenze

Nonostante ciò, nella seconda metà del 2015 le incertezze hanno

progressivamente iniziato a prendere il sopravvento. Negli Stati Uniti la crescita è rallentata, a causa della forza del dollaro e dell’abbattimento degli investimenti nel settore petrolifero. Il Quantitative easing (Qe) in Eurozona e in Giappone si mostrava meno efficace di quanto preventivato dalle banche centrali. La Cina ha iniziato a sollevare timori negli osservatori sull’affidabilità dei dati ufficiali e sulla capacità delle autorità cinesi di guidare sia lo sgonfiamento della bolla immobiliare che il pianificato ribilanciamento tra investimenti e consumi privati. In sintesi, nella fase finale del 2015 l’economia reale globale mostrava qualche

Nella fase finale del 2015 l’economia reale globale ha mostrato qualche segno di debolezza rispetto alle attese, ma pur sempre seguendo un percorso coerente con i fondamentali già noti. segno di debolezza rispetto alle attese, ma pur sempre seguendo un percorso coerente con i fondamentali già noti. Non è azzardato pensare che il nervosismo degli operatori e i programmi di vendita automatici abbiano giocato un ruolo fondamentale nel crollo di inizio 2016. In una economia in cui i mercati finanziari sono integrati a livello globale e in cui i

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Copertina

Mercati in fibrillazione

I

l 2016 si è aperto con un crollo di pressoché tutti i listini azionari del pianeta, con perdite che hanno toccato punte anche del 40%. Tre sono gli eventi che nel giro di poche settimane hanno fatto da detonatore alle preoccupazioni degli investitori:  l’inversione di rotta della Federal Reserve Usa sui tassi di interesse di policy, aumentati a dicembre 2015 per la prima volta dal settembre 2007. Anche se attesa dai mercati, la stretta ha provocato un riaggiustamento dell’asset allocation globale in direzione degli asset più sicuri;  il nuovo crollo del prezzo del greggio, seguito all’accordo che consente all’Iran di tornare a esportare petrolio. All’inizio di gennaio, il prezzo del greggio si è posizionato al di sotto dei 30 dollari al barile, ampliando l’effetto negativo sia sui conti e gli investimenti delle imprese del settore sia sui paesi esportatori di petrolio. Nella situazione attuale di tassi di interesse Ocse prossimi allo zero o addirittura negativi, l’impatto ulteriormente deflattivo della riduzione del prezzo del greggio significa un aumento dei tassi di interesse reali;  la crisi del mercato azionario cinese, il cui indice principale Sse (Shanghai) ha perso in tre crolli (giugno, agosto e dicembre) circa il 50% rispetto a metà giugno 2015. I media e anche molti investitori hanno confuso queste cadute del mercato cinese con il crollo della sua economia, aumentando il panico e il crollo. L’economia cinese sta effettivamente attraversando un periodo di transizione di difficile gestibilità, ma le risorse a disposizione delle autorità cinesi sono ancora molto ampie e sufficienti a evitare crisi sistemiche dovute al sistema bancario o alle amministrazioni locali o alle imprese indebitate. La Cina possiede ancora circa 3.300 miliardi di dollari di riserve valutarie (quasi il triplo di quelle giapponesi) e presenta deficit e debito pubblico contenuto rispetto al pil, bassa inflazione e un importante surplus commerciale.

flussi finanziari sono molto più ingenti di quanto sarebbe giustificato dall’import-export di merci e servizi, anche piccoli cambiamenti nelle aspettative provocano grandi spostamenti di capitali e quindi una volatilità non coe-

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rente con l’andamento dell’economia reale.

Le sfide europee

Questo quadro globale, moderatamente positivo ma incerto, presenta oggi per le prospettive

dell’economia europea una serie di sfide che i numerosi conflitti interni (applicazione del Fiscal Compact, emergenza rifugiati, gestione del settore bancario) rendono di ancor più incerta soluzione. Il sistema produttivo e la domanda interna dell’Eurozona stanno mostrando segni di resilienza che fanno sperare in un 2016 con un tasso di crescita del pil vicino al 2%, almeno in uno scenario privo di shock esterni. La politica monetaria espansiva della Bce è probabilmente il motore principale di questa resilienza. Due i benefici principali ottenuti dalla politica della Bce. Da un lato i bassi tassi di interesse hanno portato al deprezzamento dell’euro, con conseguente attenuazione dei rischi di deflazione e di miglioramento della competitività di prezzo delle imprese, aiutando la bilancia commerciale e dando respiro alla produzione e all’occupazione. Dall’altro il Qe ha dato ossigeno alla sostenibilità e alla capacità creditizia del sistema bancario, migliorando il clima di fiducia delle imprese (ai massimi degli ultimi cinque anni) e delle famiglie, quest’ultima sospinta anche dal progredire dei livelli occupazionali. Tuttavia, la politica della Banca centrale europea non sta dando i frutti sperati proprio nei confronti di quello che è il suo obiettivo principe, ossia riportare l’inflazione dell’eurozona intorno al 2%. Il


Dati sulla fiducia 2011-2015

115

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110

4

105 2

100 95

0

90

–2

85 80

Pil italiano (varazione %, scala destra)

75

Indicatore composito di fiducia (ESI*) Indicatore composito Markit (scala destra)

–4 –6 –8

70 2011

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2013

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2015

Quarto trimestre 2015: media ottobre-novembre. * Formato dagli indici di fiducia tra le imprese manifatturiere edilizie del commercio al dettaglio, degli altri servizi e dei consumatori. Fonte: Centro studi Confindustria

crollo del prezzo del petrolio, se da un lato aiuta la competitività del sistema produttivo e la capacità di spesa delle famiglie, sta rendendo l’obiettivo della Bce ancora più difficile da raggiungere e nel 2016 l’inflazione media nell’area continuerà a essere intorno allo zero. Le attese per il 2016 sono quindi per un prolungamento e ampliamento della politica espansiva della Bce.

Buoni auspici

Con queste premesse in chiaroscuro sull’ambiente esterno, l’economia italiana si affaccia al 2016 in buon progresso. Dopo ben 14 trimestri di recessione, il 2015 ha finalmente rappresentato un anno di ripresa economica, seppur moderata. Anche per l’Italia gli indicatori congiunturali sono sostanzialmente positivi e anticipano un’ulteriore crescita

Nonostante la debolezza dello scenario globale, il sistema produttivo e la domanda interna dell’Eurozona stanno mostrando segni di resilienza che fanno sperare in un 2016 con un tasso di crescita del pil vicino al 2%, almeno in un quadro privo di shock esterni. per il 2016, nonostante l’impatto della crisi dei mercati finanziari di inizio anno. Come si evince anche dal grafico sopra, gli indicatori italiani di fiducia delle imprese (Pmi-Markit, Esi) alla fine del 2015 si sono posizionati su livelli molto incoraggianti, ritornando a quelli di cinque anni fa, mentre gli indicatori Iesi e Istat per le famiglie sono addirittura tornati ai livelli del 2007. Allo stesso tempo, nel 2015 i consumi delle famiglie sono stati supportati da prezzi stabili e da un andamento incoraggiante del mercato del lavoro, con il tasso di

disoccupazione ai livelli minimi da tre anni. Secondo la maggior parte degli osservatori, in assenza di shock esterni il numero di occupati in Italia è destinato a salire nei prossimi trimestri, dando un’ulteriore spinta ai consumi delle famiglie (questi ultimi dovrebbero crescere dell’1,5% nel 2016, in aumento rispetto al circa 1% del 2015), nonostante qualche apprensione sul fronte della disoccupazione di lungo periodo (ossia quella relativa a chi esce dal mercato del lavoro in via pressoché definitiva). La spinta continua a essere stentata dal lato

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Copertina degli investimenti, il cui basso profilo è in realtà un problema mondiale, ma particolarmente accentuato in Europa. Alla problematica globale della scarsezza di nuove tecnologie ad alto tasso di capitale, si aggiunge per l’Europa, e in particolare per l’Italia, la perdurante precarietà del sistema bancario e della disponibilità di credito, nonostante l’ossigeno pompato nel sistema dalla politica espansiva della Bce. La ripresa degli investimenti in Italia è legata a una soluzione effi-

cace del problema delle sofferenze bancarie (la Bad Bank potrà essere un aiuto significativo) e a un prolungato mantenimento degli alti livelli di fiducia di consumatori e imprese. Solo i prossimi mesi ci diranno se il crack azionario di inizio anno ha intaccato la fiducia in maniera sostanziale e duratura.

Produzione in leggera ripresa

Anche dal lato della produzione, l’Italia presenta una situazione

moderatamente positiva. Il settore manifatturiero, dopo un 2014 piatto, ha ripreso a crescere nel 2015 di un modesto 0,5%, ma gli ordinativi nell’ultima parte dell’anno sono apparsi alquanto brillanti, con crescita a due cifre a dicembre. E anche la crescita dell’export oltre il 3,5% va salutata con soddisfazione, considerato che rappresenta un miglioramento (anche qui minimo, ma pur sempre un miglioramento) della quota italiana del commercio mondiale.

Cicatrici ancora non rimarginate

Dal lato della produzione l’Italia presenta una situazione moderatamente positiva. Il settore manifatturiero, dopo un 2014 piatto, ha ripreso a crescere nel 2015 dello 0,5%, ma gli ordinativi nell’ultima parte dell’anno sono alquanto brillanti, con una crescita a due cifre a dicembre. E anche l’aumento dell’export oltre il 3,5% rappresenta un miglioramento della quota italiana del commercio mondiale. 10

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Seppure il 2015 abbia rappresentato l’anno della transizione da una lunga recessione a una crescita moderata, rimane comunque il punto interrogativo sui motivi per cui il Paese non riesce a sfruttare appieno i fattori esterni favorevoli. Il primo dei motivi è l’eredità non solo della recessione del 2008 ma anche di quella dei 14 trimestri precedenti il 2015. Una crisi così profonda e prolungata lascia cicatrici non immediatamente rimarginabili, in termini di capacità produttiva perduta, di margini di profitto erosi pesantemente e non recuperabili facilmente in un contesto deflattivo, di tassi di risparmio da ricostituire, di crediti deteriorati e sofferenze bancarie dovute a fallimenti o a difficoltà gravi di imprese e famiglie, acuiti da un decennio di


Mercato petrolifero

I

prezzi del petrolio si formano oggi principalmente sulla base delle aspettative su domanda e offerta e sugli sviluppi geopolitici. Il recente crollo del prezzo riflette l’evoluzione del petrolio a semplice “commodity”, negoziabile con contratti “derivati”, in cui futures e altri strumenti vengono utilizzati a fini di copertura da rischio o a fini speculativi, e solo talvolta per la consegna fisica. Il grafico mostra la crescita imponente delle posizioni aperte giornalmente (open interest) nei mercati petroliferi Usa. Ogni contratto sul greggio è pari a mille barili.

Fattori di domanda La domanda globale di petrolio è aumentata di circa 7,5mb/giorno negli ultimi dieci anni, ma nel 2015 la crescita economica nell’area emergente è stata in forte calo e con essa si è ridotta la pressione della domanda globale sul mercato petrolifero. Nell’area avanzata il greggio è utilizzato quasi esclusivamente per il trasporto, dove è peraltro prevedibile che entro dieci anni la quota di auto ibride ed elettriche aumenterà significativamente. Le aspettative odierne sono per una pressione significativamente minore dal lato della domanda.

Posizioni aperte giornalmente negli scambi di greggio in Usa

Numero di contratti (in migliaia)

2000 1800 1600 1400 1200 1000 800 600 400 200 0

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Fonte: Nymex Cme Group

Fattori di offerta Le premesse per l’over-supply odierna sono principalmente originate in Russia e Nord-America, con un aumento di produzione dal 2001 a oggi rispettivamente di oltre 6mb/giorno e di quasi 5mb/giorno. La profittabilità del settore petrolifero generata dagli alti prezzi del petrolio a partire dal 2000 ha spinto gli investimenti in esplorazione: in Canada con le tar sands e negli Usa con l’utilizzo di tecnologie già note per l’estrazione dello shale oil e dello shale gas. Un ruolo centrale nell’eccesso di offerta odierno è poi rivestito dalla mancanza di disciplina all’interno dell’Opec, che non riesce a trovare un accordo sui tagli alla produzione. Nei prossimi trimestri l’andamento del prezzo del petrolio dipenderà dalla velocità del miglioramento tecnologico nell’estrazione di shale oil (una tecnologia in rapidissima evoluzione) e dalla possibilità che l’Opec ritrovi la disciplina interna per tagliare la produzione in maniera significativa... e da sempre possibili crisi di tipo geopolitico.

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Copertina

L’impianto della manovra conferma l’intenzione del governo di sostenere l’economia attraverso la riduzione del carico fiscale. Dato il vincolo di bilancio, questo obiettivo rimane legato ai tagli alla spesa, purtroppo ridotti rispetto alle ipotesi iniziali. La razionalizzazione della spesa dello stato è possibile solo riducendo il numero di dipendenti, ma ciò è di difficile attuazione per le ricadute sociali e di consenso. terminata dalla politica espansiva della Bce).

Le previsioni per il prossimo biennio

caduta del settore costruzioni. L’eredità delle due recessioni si è poi appesantita a causa dello squilibrio delle finanze pubbliche e della conseguente impossibilità di metter mano a politiche fiscali chiaramente espansive. Nel 2015 il deficit pubblico ha mostrato un miglioramento rispetto al 2014 (dal 3 al 2,6% del pil), ma non è stato possibile utilizzare a fini espansivi la favorevole evoluzione della spesa per interessi (de-

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In sintesi, l’andamento dell’economia italiana nel prossimo biennio è legato principalmente al rafforzamento della domanda interna, guidata dal consolidamento della fiducia e da politiche di bilancio di sostegno della crescita. In questo senso si è mossa la legge di stabilità 2016 del governo Renzi (vedi articolo a pagina 24), che sul deficit di bilancio ha ottenuto anche della benvenuta flessibilità aggiuntiva dalla Commissione europea, compreso il rinvio al 2018 del pareggio di bilancio. Oxford Economics stima un rapporto deficit/pil per il 2016 del 2,4%, incluse le misure sulla sicurezza anti-terrorismo. Secondo l’Ufficio parlamentare di bilancio (l’ufficio indipendente attivato da un anno seguendo le regole della Ue) «il disegno di legge di stabilità comporta, come manovra netta, un peggioramen-

to del saldo delle amministrazioni pubbliche nel 2016 di 14,6 miliardi» (ossia una manovra espansiva di quasi un punto di pil). Forse si potrebbe fare di più, ma lo spazio di manovra è obiettivamente ristretto, a causa dei vincoli imposti dall’ingente debito pubblico del Paese, il cui abbattimento rispetto al pil è reso ancora più complesso dal contesto deflazionistico. L’impianto della manovra conferma l’intenzione del governo di sostenere l’economia attraverso la riduzione del carico fiscale. Dato il vincolo di bilancio, questo obiettivo nel medio periodo rimane però legato ai tagli alla spesa, ossia alla spending review, purtroppo molto ridotta rispetto alle ipotesi ventilate inizialmente. Una razionalizzazione significativa della spesa della pubblica amministrazione non può che passare anche attraverso la riduzione del ruolo dello stato nell’economia e del numero di dipendenti, manovre rese difficili dalle ricadute sociali e di consenso. E in un paese dove una quota importante della popolazione vede l’uscita dall’euro come la panacea di tutti i mali, perdere consenso farebbe rischiare all’Italia un passo falso di una gravità irreparabile. Il trade-off tra consenso, razionalizzazione della spesa pubblica e riduzione delle tasse rimane quindi il rompicapo su cui si giocherà il futuro del governo e di Renzi. 


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Intervista

James Bradburne

L’arte del management

Cittadinanza britannica e canadese, studi di architettura e museologia a Londra, Amsterdam e Los Angeles, ha curato come direttore numerosi progetti e mostre per l’Unesco, l’Unicef, fondazioni private e musei statali. Dal 2006 al 2015 è stato direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi di Firenze.

Davide Mura

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James Bradburne è il nuovo direttore della Pinacoteca di Brera: un profilo internazionale per un museo statale italiano, simbolo di Milano. Il contributo dei manager anche nel settore dei beni culturali è determinante, dalla gestione delle risorse alla valorizzazione del patrimonio. Il caso Brera è emblematico: con il nostro vero “petrolio” si può e si deve cambiare approccio. Lei è stato nominato direttore della Pinacoteca di Brera la scorsa estate attraverso un concorso che ha fatto molto discutere: una nuova modalità di selezione con la quale il ministro Dario Franceschini ha voluto portare più managerialità ed esperienza internazionale nei musei italiani. Cosa occorre oggi per essere un bravo direttore di museo? «Sono due gli ambiti coinvolti: la gestione economica e quella delle risorse umane, senz’altro più importante per un manager. Il direttore di un museo e quello di un’azienda dovrebbero comportarsi come bravi giardinieri. Le organizzazioni non sono delle macchine e il manager non è un meccanico con pezzi da aggiustare e sostituire, ma mi piace paragonarlo a chi coltiva fiori diversi nelle loro

caratteristiche e deve valorizzarli, facendo in modo che crescano nel migliore dei modi, che vengano al lavoro con entusiasmo e motivazione. Se questo non avviene, raramente è colpa delle persone, ma del manager stesso che non ha la necessaria sensibilità. Se una rosa non cresce bene in pieno sole non è colpa sua ma della sua natura. I fiori cattivi sono veramente rari: a mio avviso, nel 99% dei casi un’organizzazione che funziona male dipende dai manager, non certo dalle persone». Ma qual è il plus di una gestione manageriale all’interno di un museo? «L’autonomia è la parola chiave, me ne sono reso conto quando lavoravo a Palazzo Strozzi a Firenze. Questa dipende in gran parte


dalle risorse economiche e dal loro utilizzo attraverso best practice, dalla definizione degli obiettivi alle soluzioni per raggiungerli, dalla capacità di ascolto dei collaboratori a un approccio strategico sul medio e lungo periodo. Un direttore deve saper raccogliere fondi ed essere inoltre un bravo attore, per convincere, raccontare e spiegare perché ci si debba interessare a quel museo». I manager migliori devono essere scelti a prescindere dal loro passaporto? «Certamente. La selezione dovrebbe avere come unico criterio le competenze e le esperienze e oggi i talenti si possono attingere da tutto il mondo. Il museo, in particolare, è una realtà complessa, con funzioni diverse: acquistare, conservare, studiare, interpretare e valorizzare il suo patrimonio. Dagli inizi del 900 fino al secondo dopoguerra l’Italia ha privilegiato la tutela delle sue opere per motivi facilmente comprensibili: sottrazioni e danni lo imponevano. Oggi la sfida è quella della valorizzazione e in questo senso la figura di un manager risulta determinante. La valorizzazione presuppone una riflessione diversa del museo e una riorganizzazione di funzioni e risorse». Un modello di gestione museale moderno oggi deve guardare alle esperienze all’estero? «L’idea del museo che crea valore

con le sue opere nasce in ambito statunitense e canadese in tempi recenti. Pensiamo alla creazione del MOMA e ad Alfred Barr e, negli anni 60, a Thomas Hoving: questo approccio ha poi contaminato l’Inghilterra, i Paesi Bassi, la Francia e la Spagna. Gli italiani sono sempre stati molto preparati ma hanno avuto come unico modello quello delle soprintendenze e di una gestione centralizzata a Roma. Le esperienze e la formazione manageriale in altri paesi sono senz’altro fondamentali per passare dall’idea della conservazione a quella della valorizzazione». Quando ci decideremo a rendere più attrattivo il nostro patrimonio culturale e artistico? «Iniziamo a sgomberare il campo dagli equivoci. Il turismo è un risultato, non dovrebbe essere lo scopo. Il museo nasce per attirare prima di tutto le persone che abitano nella località dove sorge. Brera dovrebbe puntare a suscitare l’interesse dei milanesi. È più faci-

Brera dovrebbe suscitare l’interesse prima di tutto dei milanesi. Il turismo è il risultato, non lo scopo

le vendere un prodotto alla stessa persona due volte che a una nuova. Il mondo arriverà pian piano. La signora di Cincinnati in visita in Italia giungerà a Brera in un secondo momento. Occorre ridare i beni culturali degli italiani agli italiani». Con quali fonti di finanziamento? «Pubblico, quindi tasse, privato, con partnership e sponsorizzazioni, e ricavo proprio, attraverso la vendita di biglietti, cataloghi e mostre. Per non essere vulnerabile, un museo non può dipendere in modo esclusivo da una di queste tre fonti: spending review, crisi bancarie, deficit aziendali ed eventi imprevedibili possono compromettere la sua stabilità. Il

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Intervista

L'art bonus è una novità positiva e risponde alla realtà italiana ispirandosi al mecenatismo culturale americano

Guggenheim aveva stabilito come fonte di finanziamento prioritaria la vendita dei biglietti ai visitatori stranieri, ma è stata una scelta miope, tanto che dopo l’11 settembre ha perso 3 milioni di dollari al mese, ha dovuto ridurre del 40% il suo staff e spostare le mostre di due anni. La possibilità di un collasso simultaneo delle tre fonti è evidentemente più rara. Il ricavo proprio è oggi molto vulnerabile: nessuno conta al cento per cento su questo, perché è troppo a rischio e dipende da eventi fuori dal nostro controllo. Non si può in ogni caso prescindere dal sostegno statale, il Metropolitan è finanziato per il 30% dal comune di New York, senza contare i due miliardi di fondi investiti e le importanti sponsorizzazioni. L’ap-

proccio migliore in definitiva è quello del risk management». Iniziative recenti come l’art bonus possono essere utili? «L’art bonus offre ad aziende e privati vantaggi fiscali, permette di ottenere un credito di imposta del 65% dell’importo donato a chi effettua erogazioni liberali per sostenere il patrimonio culturale pubblico italiano. È senz’altro una novità positiva e risponde alla realtà italiana ispirandosi alla tradizione del mecenatismo culturale americano. La sfida è però quella di coinvolgere di più il privato nella governance del museo, non solo con il finanziamento. È giusto ascoltare la voce di chi sostiene un museo. A questo proposito, stiamo creando qui a Brera un’associazione che offrirà un sostegno annuale ricorrente e che parteciperà al consiglio, i membri saranno ascoltati e potranno dare un loro contributo». Quali sono i prossimi obiettivi della Pinacoteca di Brera? «Prevediamo un riallestimento progressivo nei prossimi tre anni,

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con il riassestamento di cinque stanze ogni quattro mesi e un’impostazione manageriale del museo che parta dall’ascolto e dalla valorizzazione delle risorse umane che ci lavorano. Posso già confermarle una serie di mostre non faraoniche ma molto interessanti dal punto di vista culturale, come quella del 17 marzo, in cui verranno riavvicinati dopo 200 anni due capolavori con lo stesso soggetto, lo Sposalizio della Vergine del Perugino in prestito dal Musée des Beaux-Arts di Caen e il nostro dipinto di Raffaello sul medesimo tema. Il calendario prevede importanti appuntamenti in estate e in autunno, ma al di là delle singole iniziative, il mio obiettivo è quello di far rinascere il “distretto Brera”, quindi insieme all’Accademia, alla Biblioteca, all’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere, all’Orto botanico e all’Osservatorio astronomico, così come era stato concepito da Maria Teresa, permettendo ai milanesi di riscoprirlo. Occorre creare un polo culturale e artistico per la città. Il numero dei visitatori sarà un risultato, una conferma di questa strategia». 


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Innovazione

Il sottile fascino della tecnorealtà Dal 3D all’Internet of things: gli albori di una trasformazione profonda nell’interazione uomo-macchina Paco Simone

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ià oggi la tecnologia consente di vivere esperienze ai limiti del reale. Molte pellicole cinematografiche ci hanno del resto fatto gradualmente familiarizzare con lo stupore suscitato dall’innovazione quando pervade la vita quotidiana. Lo sappiamo: il nostro secolo sarà caratterizzato dal processo di maturazione e affinamento di tutto quanto abbiamo scoperto nel precedente, per arrivare a un’integrazione naturale, spontanea, rivoluzionaria della tecnica. In appena vent’anni la maggior parte degli individui sul pianeta si è dotata di un potente dispositivo personale interconnesso che rappresenta l’estensione di noi stessi. Il telefonino compie un ulteriore passo in avanti e con gli assistenti sintetici come Cortana, Siri o Google Now invita al dialogo naturale per impartire comandi e ricevere informazioni. Interfaccia invisibile La chiave, nel futuro che ci attende, risiede nell’interfaccia tra uomo e macchina. Lo scriveva molti anni fa Jakob Nielsen, guru-padre della usability: l’interfaccia migliore è quella invisibile. L’interazione non dovrebbe aver bisogno di elementi di mediazione, come

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tastiere, mouse, occhialini o altro. E il design – per usare la definizione di Alessandro Mendini – «dovrebbe creare un intorno ambientale simbolico e funzionale al senso della propria vita». Con l’ausilio delle nuove tecnologie, il design funzionale celebra se stesso e trasforma gli oggetti in una sconfinata trama in grado di percepire il mondo e di memorizzarne lo stato istante per istante. Una quantità immensa di infor-

mazioni, strutturate e organizzate grazie ai potenti database big-data, entità non relazionali in grado di processare in tempi infinitesimali questa rappresentazione digitale del globo. Abbiamo imparato a conoscerci meglio, a scoprire l’ambiente che ci circonda, a prevedere quello che succederà. Abbiamo iniziato a imparare in una maniera diversa, circolare e non sequenziale, con nuovi strumenti tecnologici capaci di mo-

strare una visione d’insieme, per una comprensione non più a compartimenti stagni. L’estensione dello sguardo Vediamo oltre: la realtà aumentata innesta, nello spazio intorno a noi, uno strato informativo elettronico che completa lo sguardo. L’Internet of things aggiunge alle cose materiali un’identità digitale univoca che rende gli oggetti riconoscibili e interattivi anche sulla rete. Non sia-

L’interfaccia migliore è quella invisibile. L’interazione non dovrebbe aver bisogno di elementi di mediazione, come tastiere, mouse, occhialini o altro. E il design dovrebbe creare un intorno ambientale simbolico e funzionale al senso della propria vita mo soli, non lo siamo più. La tecnologia ci accompagna ovunque, ci assiste, ci parla e ci guida. In questo contesto, per chi progetta esperienze di conoscenza e scoperta attraverso i nuovi media, l’adozione di sistemi di interazione intuitivi e naturali riveste la massima importanza. Se, sino ad oggi, con i principi di usability e di universal design si è cercato di proporre ambiti il più possibile funzionali agli scopi, pun-

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Innovazione

Il Plastico Metavisuale. Quando lo spettacolo ha inizio un sistema di multiproiezioni in alta definizione, calibrate rispetto al piano del plastico, dà vita alle forme elettroniche che si adagiano sugli elementi in rilievo.

Le principali sfide del futuro prossimo consisteranno nell’instaurare un vero ambiente interattivo, multisensoriale tando alla semplicità visiva per rendere più facile e piacevole interagire con le macchine, le principali sfide nel prossimo futuro consisteranno fondamentalmente nell’instaurare un vero ambiente interattivo, multisensoriale; nel saper prevedere le azioni dell’utente e, così, anticiparle; nel procedere con la cosiddetta progressive reduction, la semplificazione dinamica dell’interfaccia quando l’utilizzatore ne acquisisce familiarità. In definitiva, nel rendere la consultazione di contenuti un’esperienza di storytelling avvincente, in un ambiente naturale, con un’interfaccia quasi umana.

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Il Plastico Metavisuale Possiamo già vivere contesti mediali davvero interessanti, come il Plastico Metavisuale, realizzato per Expo 2015 e per diversi altri ambiti: al Forte di Exilles è stato commissionato dal Museo nazionale della Montagna per raccontare il passato, il presente e il futuro della Valle di Susa. Si tratta di un coinvolgente prodotto di comunicazione emozionale in grado di rappresentare la visione d’insieme di un luogo. È un 3D reale, senza bisogno di occhialini polarizzati. Il pubblico, introdotto in una sala oscurata, si posiziona davanti a un grande plastico prototipato da un modello virtuale. La superficie, in resina bianca, è tridimensionale e mostra montagne, vallate, città e infrastrutture. Quando lo spettacolo ha inizio, un sistema di multiproiezioni in alta definizione, calibrate rispetto al piano del plastico, dà vita alle forme elettroniche

che si adagiano sugli elementi in rilievo. L’effetto è di grande impatto: la musica guida la successione di contenuti da trasferire al pubblico, mentre solidi luminosi sembrano materializzarsi come ologrammi, eppure sono assolutamente concreti. Oggi il Plastico Metavisuale è anche interattivo: beacon Bluetooth ne segnalano a distanza la presenza; una telecamera riconosce i movimenti e gli sguardi delle persone adattando le proiezioni; microchip Nfc sulla sua superficie consentono al pubblico di scaricare contenuti di approfondimento semplicemente accostando il telefonino. In definitiva, un prodotto di storytelling emozionale in grado di modellare lo spazio fisico intorno al pubblico e di modificarsi in base alle interazioni. Da Here a Semiperdo La dimensione del concreto e quella del virtuale si fondono anche in


“Here”, un esperimento teso a esplorare le relazioni tra spazio fisico, tecnologia e interazioni sociali. Realizzato all’ultima Biennale di Media Architecture, in Danimarca, ha dotato il pubblico di tecnologiche piastrine-badge in grado di avvertire la vicendevole prossimità: in base a chi era vicino si illuminavano di diversi colori. I dati sull’interazione tra le persone sono stati accuratamente registrati dai dispositivi, svelando le tendenze

non solo della vita dell’uomo, se pensiamo a felici intuizioni come i Semiperdo, collari anti-smarrimento per cani e gatti. In questo caso lo spazio esterno, ormai abbondantemente pervaso di tecnologia, contribuisce a ritrovare velocemente i “quattrozampe” attraverso – ancora una volta – l’Internet of things e le infrastrutture open-data, come la rete di oltre cinquantamila webcam pubbliche integrata nel sistema sviluppato.

ad esse si estendono file simmetriche di stringhe luminescenti. Muovendo su una console alcuni selettori triangolari dall’aspetto misterioso, il pubblico evidenzia la naturale bellezza dell’architettura di Halprin generando fasci di luce concentrati e attivando sottofondi musicali distribuiti in punti diversi, sincronizzati con l’atmosfera lumi-

Sopra Here, un esperimento teso a esplorare le relazioni tra spazio fisico, tecnologia e interazioni sociali. A sinistra Lovejoy fountain il pubblico genera fasci di luce concentrati e attiva sottofondi musicali distribuiti sincronizzati con l’atmosfera luminosa.

di comportamento in un contesto di gruppo. Le informazioni venivano rilanciate in sala utilizzando semplici pannelli in cartoncino stampato, aggiornati di continuo a mano dal personale! In un mondo con così tanta tecnologia sotto le nostre dita, “Here” ha approfondito il paradosso della consultazione in forma analogica, nello spazio fisico, di informazioni provenienti in tempo reale da dispositivi elettronici indossabili che fanno sempre più parte della nostra vita. E

L’Open space sequence di Portland Per ultima, ancora una storia di interazione con l’ambiente fisico. Questa è poetica. Siamo a Portland, nell’Oregon, dove, per la Design Week, i cittadini si trasformano in performer negli spazi di una tra le più importanti testimonianze di public art negli Stati Uniti: l’“Open space sequence” di Lawrence Halprin, un sistema pedonale dall’estetica modernista, caratterizzato da due fontane scenografiche. Attorno

nosa. Lo spazio, per l’occasione, viene ribattezzato “Lovejoy fountain”. “There’s plenty of room”, c’è un sacco di spazio, per citare una famosa lezione del fisico Richard Feynman: nei prossimi anni ci attendono nuove frontiere in cui la tecnologia, sapientemente coniugata con la creatività e con il design, potrà estendere sempre più le capacità cognitive dell’uomo, al centro di esperienze di cui oggi si possono appena intravedere i contorni. 

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osservatorio legislativo a cura di Manageritalia

osservatorio

Convalida dimissioni di mamme e papà lavoratori

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a direzione generale per l’attività ispettiva del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha pubblicato la lettera circolare (prot. 22350 del 18 dicembre 2015) con la quale comunica alle proprie direzioni territoriali del lavoro la modifica del modello di convalida delle dimissioni e risoluzione consensuale del rapporto di lavoro da parte delle lavoratrici madri e dei lavoratori padri. La compilazione del nuovo modello, valido dall’inizio dell’anno, è stata predisposta per far conoscere esaustivamente ai lavoratori interessati le possibili alternative alle dimissioni e i relativi diritti, come la possibilità di fruire del congedo parentale su base oraria (ex art. 32, decreto legislativo 151/2001) o il diritto a chiedere la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a part-time come alternativa al congedo parentale (art. 8, comma 7, decreto legislativo 81/2015). Oltre al report per la rilevazione statistica, al fine di agevolare l’indagine sulla genuinità del consenso prestato alle dimissioni/risoluzioni consensuali, sono state aggiunte al modulo due voci concernenti l’avvenuta richiesta di fruizione degli istituti normativi e contrattuali a sostegno della genitorialità e il conseguente effettivo godimento degli stessi.

Lettera circolare: http://bit.ly/dir1-1-16 Decreto del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali del 15 dicembre 2015 - “Modalità di comunicazione delle dimissioni e della risoluzione consensuale del rapporto di lavoro”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’11 gennaio 2016: http://bit.ly/dir1-2-16

Esodati: la settima salvaguardia

L

a settima procedura di salvaguardia, prevista dalla legge di stabilità 2016, riguarda 26.300 soggetti penalizzati dall’innalzamento dei requisiti di accesso alla pensione operato dalla riforma pensionistica di cui al decreto legge 201/2011. Salgono così a 172.466 i lavoratori tutelati, tenuti presenti i risultati provenienti dall’attività di monitoraggio e verifica relativa alle precedenti misure di salvaguardia. Vengono individuate nuove categorie di soggetti beneficiari e incrementati i contingenti di categorie già oggetto di precedenti salvaguardie, attraverso il prolungamento del termine (da 36 a 60 mesi successivi all’entrata in vigore della riforma pensionistica) entro il quale i soggetti devono maturare i vecchi requisiti. Le disposizioni in materia di requisiti di accesso e di regime delle decorrenze vigenti prima della data di entrata in vi-

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gore della riforma pensionistica Fornero si applicano a: a) 6.300 lavoratori in mobilità o in trattamento speciale edile a seguito di accordi governativi e non, stipulati entro il 31/12/2011 o, nel caso di lavoratori provenienti da aziende cessate o interessate dall’attivazione delle vigenti procedure concorsuali, cessati dall’attività lavorativa entro il 31/12/2014 e che perfezionino i requisiti pensionistici ante legge Fornero entro il periodo di fruizione dell’indennità di mobilità o del trattamento speciale edile, o mediante il versamento di contributi volontari, entro 24 mesi dalla fine dello stesso periodo; per tali lavoratori, già stati autorizzati ai versamenti volontari prima dell’1/1/2016 e per i quali siano decorsi i termini di pagamento, sono riaperti, a domanda, i termini dei versamenti relativi ai 12 mesi successivi alla fine del periodo di fruizione dell’inden-


nità di mobilità. La pensione per tutti i predetti lavoratori non potrà avere decorrenza anteriore all’1/1/2016. b) 9.000 lavoratori autorizzati ai versamenti volontari i quali maturino la decorrenza della pensione entro il 6/1/2017; c) 6.000 esodati entro il 30/6/2012; agli esodati tra l’1/7/2012 e il 31/12/2012; ai licenziati fra il 2007 e il 2011 che maturino la decorrenza della pensione entro il 6/1/2017; d) 2.000 lavoratori in congedo per assistere figli con disabilità grave che maturino la decorrenza della pensione entro il 6/1/2017; e) 3.000 lavoratori (tranne agricoli e stagionali) con contratto a tempo determinato e ai lavoratori in somministrazione con contratto a tempo determinato, cessati dal lavoro tra l’1/1/2007 e il 31/12/2011, non rioccupati a tempo

indeterminato, che maturino la decorrenza della pensione entro il 6/1/2017. La direzione generale per le politiche previdenziali e assicurative del ministero del Lavoro ha pubblicato la circolare n. 36 del 31 dicembre 2015 contenente le istruzioni operative e corredata, tra l’altro, dal modello di istanza che dovrà essere presentata dai lavoratori rientranti nelle categorie descritte dalla legge di stabilità. Circolare n. 36/2015: Istruzioni operative sulla settima procedura di salvaguardia: http://bit.ly/dir1-3-16 Modulo istanza salvaguardati 2015: http://bit.ly/dir1-4-16

proposta di legge sulle pensioni di reversibilità

A

causa delle regole di calcolo molto stringenti che sono state stabilite, soprattutto in seguito alla legge 335/95, l’importo delle pensioni di reversibilità è in genere molto modesto. Il coniuge superstite ha diritto solo al 60% del trattamento di pensione di cui godeva il deceduto e, nel caso in cui il beneficiario abbia redditi propri superiori a tre volte il minimo di pensione (circa 1.500 euro), c’è un parziale divieto di cumulo con gli altri redditi e la pensione viene ulteriormente ridotta. La conseguenza è che spesso il coniuge superstite va incontro a uno stato di vera e propria difficoltà a continuare a gestire le ordinarie incombenze economiche. Nel tempo sono state presentate varie proposte di legge in Parlamento tendenti ad assicurare un più adeguato assegno pensionistico ai familiari superstiti (C. 168 Bobba, C. 228 Fedriga, C. 1066 Rostellato, C. 2330 Tinagli e C. 3024 Cominardi). La commissione Lavoro della Camera aveva, in passato, chiesto al governo di esprimere un parere sul tema della reversibilità. Non arrivando però una proposta, la commissione Lavoro ha continuato il suo iter costituendo un comitato ristretto che, recentemente, ha predisposto un disegno di legge unificato per migliorare i trattamenti pensionistici ai superstiti (pensione di reversibilità e pensione indiretta) che spettano ai parenti del defunto. Il testo della proposta unificata prevede di innalzare, salvo che l’applicazione delle altre aliquote percentuali dia diritto a trattamenti più favorevoli, l’aliquota percentuale della pensione liquidabile al superstite sino al 100%, in misura tale

da garantire al beneficiario il raggiungimento di un importo non superiore a tre volte il trattamento minimo annuo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti, calcolato in misura pari a 13 volte l’importo in vigore il 1° gennaio dell’anno di riferimento (circa 20mila euro annui). La proposta della commissione Lavoro vuole poi incrementare le aliquote di cumulabilità del trattamento pensionistico con i redditi del beneficiario, portandole all’80% per redditi ricompresi tra le 3 e le 6 volte il minimo e lasciandole al 50% per i redditi superiori a 6 volte il minimo Inps in modo da tutelare i redditi della classe media. Purtroppo, nella relazione tecnica del governo, la Ragioneria generale dello Stato ha espresso un parere negativo sul provvedimento, rilevando che, per gli 800 milioni di oneri stimati su base annua, manca la copertura finanziaria. L’esame delle proposte di legge riprenderà quindi in comitato ristretto al fine di rivedere il testo unificato, anche alla luce delle indicazioni che emergono dalla relazione tecnica.

Il presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano.

Testo del disegno unificato: http://bit.ly/dir1-5-16

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Economia

LEGGE DI STABILITà 2016: COSA PREVEDE Dal fisco al lavoro, dalla previdenza alla famiglia: i punti più rilevanti del corposo provvedimento composto da un solo articolo e da ben 999 commi entrato in vigore il 1° gennaio Carla Panizza

Legge di Stabilità 2016: http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/ 2015/12/30/15G00222/sg

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È

stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 30 dicembre 2015, la legge 28 dicembre 2015 n. 208 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato”, la cosiddetta legge di stabilità 2016. La legge di stabilità, salvo quanto diversamente previsto, è entrata in vigore il 1° gennaio 2016. Il valore della manovra ammonta a complessivi 35,4 miliardi di euro. Gli sgravi fiscali sulle nuove assunzioni e gli incentivi fiscali, rafforzati al Sud, si spera diano un impulso alle imprese per sostenere i programmi di investimento, ampliare le attività, assumere personale e puntare sull’innovazione. Durante i lavori parlamentari, Manageritalia ha presentato numerosi emendamenti al provvedimento che purtroppo non sono stati recepiti. Insieme a Cida, ad esempio, avevamo predisposto alcuni emendamenti per stimolare l’immissione di risorse finanziarie nel ciclo produttivo, provenienti dal risparmio privato di cui sono titolari delle figure ad alta qualificazione professionale, favorendo anche il recupero delle loro competenze a vantaggio delle imprese, in un circolo virtuoso che, al contempo, avrebbe realizzato sia una leva per lo sviluppo del sistema produttivo sia una forma di politica attiva del lavoro. Ci riferiamo all’opportunità di incentivare fiscalmente le somme di fine rapporto percepite dai dirigenti e da essi reinvestite in pmi operanti in settori innovativi. Comunque la legge di stabilità appare complessivamente, a nostro giudizio, carente sul piano delle misure qualitative di riqualificazione


della spesa. Manca, cioè, l’adozione di misure puntuali di spending review. La legge di stabilità 2016 chiude un ciclo: così come l’abbiamo conosciuta fino ad ora non ci sarà più. Dal 2016, con la riforma del bilancio dello Stato, avremo un’unica legge di bilancio, con più tabelle e più coerente, con accertamenti in linea con le riscossioni, la cassa con la competenza, con decreti collegati che responsabilizzano i diversi ministeri sulle questioni di merito. Di seguito, i punti più rilevanti del corposo provvedimento composto da un solo articolo e da ben 999 commi, riguardo al fisco, al lavoro, alla previdenza e alle famiglie.

Novità in materia di fisco

Iva e accise Non ci sarà l’aumento dell’Iva e delle accise in quanto sono state disattivate per il 2016 le clausole di salvaguardia previste dalle precedenti disposizioni legislative. Tasi e Imu Dal 2016 è stata eliminata la Tasi

per i proprietari e per gli inquilini sugli immobili residenziali adibiti ad abitazione principale, ad eccezione di quelli di lusso. La casa assegnata al coniuge in caso di separazione o divorzio, per gli immobili sarà assimilata all’abitazione principale. Per gli immobili locati a canone concordato, l’Imu e la Tasi sono ridotti del 25%. Per gli immobili concessi in comodato a genitori o figli è prevista la riduzione del 50% della base imponibile Imu (il beneficio vale anche per la seconda casa posseduta nello stes-

so comune adibita ad abitazione principale). Viene eliminata l’Imu sui terreni agricoli e sui macchinari funzionali al processo produttivo. Immobili e detrazioni fiscali Per le giovani coppie, sposate o anche di fatto (di cui almeno uno dei componenti abbia meno di 35 anni), che abbiano acquistato la casa principale, è prevista una detrazione fiscale del 50% per le spese sostenute per l’acquisto di mobili nel 2016 fino a 16.000 euro. È prevista la deducibilità a fini Irpef nella misura del

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Economia

Eliminata la Tasi sulla prima casa Il Canone Rai si pagherà con la bolletta della luce

19% dei canoni di leasing immobiliare a uso abitativo fino a 8.000 euro, nonché del costo di acquisto dell’immobile all’esercizio dell’opzione finale fino a 20.000 euro. Detrazioni fiscali Sono state prorogate fino al 31 dicembre 2016 le detrazioni Irpef per interventi di riqualificazione energetica e per le ristrutturazioni degli edifici nella misura rispettivamente del 65% e del 50%. È stata prorogata fino al 2016 la

detrazione del 50% (su una spesa massima di 10.000 euro) riservata a chi acquista mobili e grandi elettrodomestici dopo aver ristrutturato la propria casa con la detrazione del 50% sul recupero edilizio. Vengono semplificati e razionalizzati gli adempimenti per la presentazione delle dichiarazioni fiscali, compresi quelli relativi alla dichiarazione precompilata. Canone Rai L’importo del canone Rai scende da 113,50 a 100 euro. Per quel 27% di famiglie che finora non ha mai versato la tassa, diventerà più difficile non pagare: si introduce la presunzione di possesso dell’apparecchio televisivo in presenza di un contratto di fornitura dell’energia elettrica nel luogo in cui un sogget-

to ha la residenza anagrafica. Il canone sarà addebitato in fattura, con possibilità di rateizzazione in 10 mensilità (solo per il 2016, per motivi tecnici, a partire da luglio). Bonus ed ecobonus Investire nella propria azienda diventa più conveniente. I maxiammortamenti consentono un bonus del 40% sui macchinari acquistati dal 15 ottobre 2015 fino al 31 dicembre 2016. Altre opportunità vengono dal bonus per il Sud, dove viene introdotto un credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali dal 2016 al 2019. È previsto un ecobonus per i camper con incentivi fino a un massimo di 8.000 euro a veicolo per la sostituzione del vecchio con uno nuovo di classe Euro 5.

Novità in materia di lavoro

Bonus per assunzioni a tempo indeterminato L’agevolazione per le assunzioni a tempo indeterminato, nel corso del 2015, ha sicuramente contribuito a creare un’inversione di tendenza che la proroga deve alimentare. Dal 1° gennaio infatti le assunzio-

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ni a tempo indeterminato sono partite con i nuovi, seppur ridotti, bonus. Ai datori di lavoro del settore privato, per le nuove assunzioni stipulate entro il 31 dicembre 2016 è riconosciuto l’esonero parziale del 40% del versamento dei contributi previdenziali a loro carico, per un massimo di 24 mesi. L’agevolazione è concessa entro il limite di 3.250 euro annui. Resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionisti-

che, pertanto i lavoratori interessati non subiranno penalizzazioni connesse all’esonero contributivo. I premi Inail sono comunque dovuti. Sono esclusi dall’agevolazione i lavoratori agricoli, i lavoratori domestici, gli apprendisti, i lavoratori con un contratto a tempo indeterminato presso qualsiasi datore nei sei mesi precedenti, i lavoratori per i quali il beneficio è stato già utilizzato in un precedente rapporto a tempo indeterminato, i


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Economia

Per nuove assunzioni a tempo indeterminato stipulate entro il 31/12/2016 esonero parziale dei contributi previdenziali per 24 mesi per un massimo di 3.250 euro annui Le somme corrisposte ai lavoratori per incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione, o sotto forma di partecipazione agli utili dell’impresa, sono assoggettati, fino a 2.000 euro, a un’imposta sostitutiva pari al 10%. Esclusi i percettori di reddito superiore a 50.000 euro lordi annui I professionisti saranno equiparati alle pmi nell'accesso ai fondi europei Elevate le soglie di ricavi per l’accesso al regime forfettario di imposta del 15%; per i professionisti si passa da 15.000 a 30.000 euro L’aliquota contributiva per i professionisti senza cassa rimane al 27% da versare alla gestione separata dell’Inps

lavoratori che nei tre mesi pre cedenti aveva no un contratto a tempo indeterminato con lo stesso datore (comprese società controllate, collegate o facenti capo allo stesso soggetto). L’agevolazione non spetta, inoltre, a quei lavoratori per i quali il presente beneficio sia già stato usufruito o sia in fruizione in relazione a una precedente assunzione a tempo indeterminato effettuata nel 2015, in base alla legge di stabilità 2015. L’esonero contributivo in esame non è cumulabile con altri esoneri o riduzioni di aliquote attualmente previste. Per il 2017, l’esonero contributivo è esteso solo alle assunzioni a tempo indeterminato effettuate dai datori di lavoro privati operanti in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna. L’estensione è tuttavia condizionata alla ricognizione, da effettuarsi entro il 30 aprile 2016, delle risorse del Fondo di rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie già destinate agli interventi del Piano di azione e coesione (Pac) non ancora oggetto di impegni giuridicamente vincolanti. Tali risorse possono essere quindi oggetto di rimodulazione.

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Detassazione premi di produttività La legge di stabilità rende strutturale, per il solo settore privato, l’incentivo fiscale per la detassazione dei premi di produttività, introdotto per la prima volta nel 2008 e di anno in anno prorogato. Condizione necessaria è che il premio dovrà essere assegnato, come in passato, in virtù dei patti integrativi tra datore e sindacati, quindi erogati in esecuzione dei contratti aziendali o territoriali. Le somme corrisposte ai lavoratori per incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione, nonché le somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili dell’impresa, sono assoggettati, fino a 2.000 euro, a un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle relative addizionali pari al 10%. Il limite dei 2.000 euro può essere aumentato fino a un importo massimo di 2.500 euro per le aziende che coinvolgono pariteticamente i lavoratori nell’organizzazione del lavoro. Purtrop-

po, le disposizioni si applicano solo ai titolari di reddito da lavoro dipendente di importo non superiore, nell’anno precedente quello di percezione delle somme, a 50.000 euro (nel 2014 il limite era di 40.000 euro). Pertanto, quadri e dirigenti continuano a esserne esclusi. Viene inoltre stabilito che ai fini della determinazione dei premi di produttività è computato il periodo obbligatorio di congedo di maternità. Welfare aziendale È stata introdotta una specifica disciplina tributaria per la promozione del welfare aziendale. Si amplia il paniere di prestazioni di welfare aziendale (istruzione e salute) che, dal 2016, rimangono esentasse. Spetterà a un decreto ministeriale stabilire le modalità attuative di tali disposizioni. Lavoro autonomo e professionale La legge di stabilità contiene anche una serie di misure per agevolare il


lavoro autonomo e professionale: da misure fiscali (elevate le soglie di ricavi per l’accesso al regime forfettario di imposta del 15%; per i professionisti si passa da 15.000 a 30.000 euro) a misure previdenziali, fino a equiparare i liberi professio-

nisti alle pmi e affermare il diritto di accesso dei professionisti ai fondi strutturali europei per il periodo 2014/2020. Rimane invariata per i professionisti senza cassa l’aliquota contributiva del 27% da versare alla gestione separata dell’Inps.

È previsto l’incremento del fondo per il finanziamento ordinario delle università, destinato fra gli altri all’assunzione di ricercatori a tempo determinato e a un piano straordinario per la chiamata di professori di prima fascia.

Novità in materia di previdenza

Esodati Il settimo provvedimento di salvaguardia interessa ulteriori 26.300 lavoratori, tuttavia non si può non rilevare che non si tratta della soluzione definitiva del problema (vedi “Osservatorio legislativo” a pagina 22). In materia di adeguamento e rivalutazione degli importi pensionistici, si esclude l’applicazione di un’indicizzazione negativa delle prestazioni previdenziali e assistenziali: si dispone, infatti, che la percentuale di adeguamento dei relativi importi, corrispondente alla variazione nei prezzi al consumo accertata dall’Istat, non può essere inferiore a zero. Con riferimento alla percentuale di variazione per il calcolo della rivalutazione delle pensioni per il 2014 (determinata definitivamente con decorrenza dal 1° gennaio 2015), si

prevede che le operazioni di conguaglio derivanti dagli scostamenti dei valori posti a base della perequazione automatica, limitatamente ai ratei corrisposti nel 2015, non vengano operate in sede di rivalutazione delle pensioni per il medesimo 2015, ma di quelle del 2016. Opzione donna Le lavoratrici dipendenti con almeno 57 anni di età e 35 anni di contributi e le lavoratrici autonome con almeno 58 anni di età e almeno 35 anni di contributi possono andare in pensione con la cosiddetta opzione donna, con il sistema di calcolo interamente contributivo, qualora maturino i predetti requisiti, compreso l’adeguamento alla speranza di vita (3 mesi), entro il 31/12/2015. Ai fini dell’erogazione del trattamento, le “finestre” che prevedono il differimento della decorrenza della pensione dopo 12 mesi dal raggiungimento del requisito, per le lavoratrici dipendenti, e dopo 18 mesi per le autonome,

potranno trovare applicazione anche dopo il 31/12/2015. Il governo, entro il 30 settembre di ogni anno, trasmetterà alle Camere una relazione basata sul monitoraggio effettuato dall’Inps. Se da tale monitoraggio dovessero risultare dei risparmi, con successivo provvedimento legislativo ne verrà disposto l’utilizzo per la prosecuzione dell’opzione donna o per altre finalità analoghe. Lavoro da full-time a part-time Con la legge di stabilità non viene risolta la complessa questione della

Opzione donna: le lavoratrici dipendenti con almeno 57 anni di età e 35 anni di contributi e le lavoratrici autonome con almeno 58 anni di età e almeno 35 anni di contributi possono andare in pensione con il sistema di calcolo contributivo No tax area: per gli over 75 passa da 7.500 a 8.000 euro, per i contribuenti tra i 70 e i 75 anni passa da 7.500 a 7.750 euro

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Economia flessibilità in uscita. Costituisce solo un primo passo la norma che prevede che i lavoratori dipendenti con contratto a tempo pieno e indeterminato, con almeno 20 anni di versamenti e che maturino il diritto alla pensione di vecchiaia entro il 31/12/2018 (in base alla riforma Fornero), potranno, attraverso un accordo individuale con l’azienda, trasformare il rapporto di lavoro in part-time con un orario ridotto tra il 40 e il 60%. Il datore di lavoro corrisponderà al lavoratore, nella busta paga, l’ammontare equivalente ai contributi che avrebbe versato sull’orario a tempo pieno e la

contribuzione figurativa sarà posta a carico dello Stato. Tale importo non concorre alla formazione del reddito e non è imponibile ai fini contributivi. La misura, sperimentale fino a esaurimento dei fondi, non prevede alcun vincolo assunzionale per l’azienda. Il periodo non potrà superare quello compreso tra la data di accesso al beneficio e quello di maturazione del beneficio anagrafico per l’accesso alla pensione di vecchiaia. A tale scopo sono stanziati 60 milioni di euro per il 2016, 120 milioni di euro per il 2017 e 60 milioni di euro per il 2018: risorse reperite mediante l’u-

tilizzo del contributo dello 0,30% non devoluto ai Fondi interprofessionali per la formazione continua. Modifiche alla no tax area Dal 2017 scattano per i pensionati modifiche alla no tax area: per gli over 75 passa da 7.500 a 8.000 euro, per i contribuenti di età compresa tra 70 e 75 anni da 7.500 a 7.750 euro. Per i lavoratori autonomi, titolari di posizione fiscale ai fini Iva, iscritti alla Gestione parasubordinati Inps e che non risultino iscritti ad altre gestioni di previdenza obbligatoria né pensionati, l’aliquota contributiva è confermata al 27%.

misure a favore della famiglia no trovato un lavoro e si trovano in una condizione di bisogno.

Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale Per garantire l’attuazione, nel 2016, di un Piano nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale, è stato istituito il Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale, indirizzato in via prioritaria ai nuclei familiari con figli minori o disabili e a incrementare il finanziamento dell’Asdi, l’assegno di disoccupazione per i lavoratori che al termine della Naspi non han-

30

gennaio/febbraio 2016

Carta della famiglia Debutta la Carta della famiglia, destinata alle famiglie costituite da cittadini italiani o da stranieri regolarmente residenti nel territorio nazionale con almeno 3 figli minori a carico; sarà rilasciata dai comuni in base all’Isee e consentirà riduzioni di tariffe e sconti per l’acquisto di beni e di servizi. Nuovo fondo a sostegno della disabilità La legge istituisce un apposito fondo per il sostegno di persone con

disabilità grave prive di aiuti familiari e viene rifinanziato il fondo per le non autosufficienze. Congedo obbligatorio Per il 2016 vengono prorogati per il padre lavoratore dipendente il congedo obbligatorio (da fruire entro i 5 mesi dalla nascita del figlio) e quello facoltativo (da utilizzare in alternativa alla madre che si trovi in astensione obbligatoria, sempre entro i 5 mesi dalla nascita del figlio) ed è rifinanziato il bonus baby-sitter (esteso, in via sperimentale per il 2016, anche alle madri lavoratrici autonome o imprenditrici). La misura del congedo obbligatorio per il padre è ora di due giorni,


fruibili anche non continuativamente. Le due misure, già previste in via sperimentale dalla legge Fornero del 2012 fino alla fine del 2015, volte a migliorare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, si intersecano con le misure strutturali in vigore per effetto del Jobs act. Uso del contante La soglia d’uso del contante sale a 3.000 euro; 1.000 euro invece per i money transfer e per i pagamenti da parte della pubblica amministrazione, in primis le pensioni. Allo stesso tempo c’è il tentativo di incentivare l’utilizzo dei paga-

menti con moneta elettronica con l’obbligo, per commercianti e professionisti, di accettare pagamenti di piccoli importi con carte di credito o di debito, salvo i casi di impossibilità tecnica. Altri provedimenti Viene istituito un fondo di solidarietà a tutela del coniuge in stato di bisogno, cui non sia stato corrisposto l’assegno di mantenimento. La lunga lista di bonus si arricchisce anche della cultural card da 500 euro per i diciottenni, da usare per iniziative culturali (acquisto di libri, ingresso in aree archeologiche, musei, mostre ecc.), e

dell’una tantum di 1.000 euro per l’acquisto di strumenti musicali da parte degli studenti iscritti ai conservatori, coerente con il corso di studi. Un decreto da emanare entro fine gennaio stabilirà i criteri di attribuzione e le modalità di utilizzo. Bisognerà aspettare i provvedimenti attuativi per capire, in concreto, come si potrà chiedere un “ristoro” delle perdite subite sui valori delle obbligazioni subordinate. Nella legge di stabilità c’è una dote di 100 milioni resa disponibile in un Fondo di solidarietà finanziato dal fondo interbancario di tutela dei depositi. 

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gennaio/febbraio 2016

31


Mondo Mondo del del lavoro lavoro

Come cambia fare il manager I principali trend emersi dall’ultima indagine dell’Osservatorio manageriale su dirigenti e quadri

D

al 2008 l’Osservatorio manage-

Management e produttività

riale di Manageritalia, oggi svi-

La maggioranza degli intervistati ritiene

luppato insieme a HR Pros, rac-

che le aziende investiranno ancor più che

conta e prevede i mutamenti in atto nel

in passato nelle capacità dei loro manager,

mondo del management con un’indagi-

mentre la necessità di ridurre il costo del

ne annuale sui manager italiani, una sui

lavoro, come leva per aumentare la pro-

direttori del personale e altre ad hoc su

duttività aziendale, assume un ruolo meno

temi più caldi. Vediamo cosa è emerso a

significativo che nel recente passato. Infat-

fine 2015 dall’indagine alla quale hanno

ti, circa le misure da adottare per aumen-

risposto quasi 1.000 dirigenti e quadri.

tare la produttività nel prossimo futuro spiccano migliore organizzazione del lavo-

Mercato e turnover dei manager

ro (84%), capacità del management

Il momento critico dell’economia e del

ri (74%), formazione continua (67%) e

mercato del lavoro ci accompagna sin

riduzione del costo del lavoro (63%).

(79%), livello di engagement dei lavorato-

dal 2008 e ha inciso non poco sia sui anni tra i manager usciti dalla propria

Trattenere e sviluppare i manager

azienda il licenziamento è passato dal

L’opinione dei manager è molto traspa-

29 al 44%. Questo anche se prevale

rente nella scelta di un incarico: la leva di

ancora la scelta individuale legata a una

retention principale che un’azienda do-

situazione critica o a migliori opportu-

vrebbe garantire è la possibilità di conti-

nità; da notare inoltre come il 70% dei

nuare il proprio percorso di carriera e, in

manager sia nella stessa azienda da

seconda battuta, un pacchetto retributi-

quando ha ottenuto l’inquadramento

vo soddisfacente. I motivi per i quali si

attuale. I fenomeni in atto comportano

rimarrebbe nell’attuale azienda sono in-

non solo maggior turnover ma anche

vece altri, ossia il livello di autonomia, il

più attività di riassetto organizzativo.

riconoscimento del proprio ruolo e un

Tra i manager che pensano di rimanere

clima aziendale idoneo per lavorare.

in azienda nei prossimi due anni, quasi

Parlando di competenze, i profili mana-

il 30% prevede di “muoversi”, cam-

geriali sono chiamati oggi a concentrarsi

biando ruolo o salendo nella gerarchia

prevalentemente sulle attività di gestione

organizzativa.

delle risorse umane ed economiche a

dirigenti che sui quadri. Negli ultimi tre

Dell’ultimo Osservatorio manageriale si è parlato anche sulle principali testate giornalistiche

loro disposizione e ad esercitare una for-

Check up retributivo gratuito per gli associati Manageritalia Grazie a un accordo con Hr Pros, Manageritalia propone ai suoi associati la consultazione di JP Analytics, la più completa banca dati di profili retributivi italiani. Accedi all’area riservata My Manageritalia » Servizi professionali » checkup retributivo.

te leadership verso i propri collaboratori. Queste caratteristiche sfumano guardando all’immediato futuro, dove la visione strategica e l’orientamento al cambiamento la fanno da padrone.

Internazionalizzazione Esperienza internazionale e capacità di lavorare con team fisicamente lontani fra

32

gennaio/febbraio 2016


loro sono competenze del futuro, e non a caso tre manager su quattro sono coin-

Elementi per l’incremento della produttività*

2014/2015 2016/2017

espansione è invece maggiormente ri-

Migliore organizzazione del lavoro Capacità del management Livello di engagement dei lavoratori Formazione continua, aggiornamento Riduzione costo lavoro Nuove tecnologie di gestione delle informazioni Strumenti innovativi di comunicazione e collaborazione Investimenti in nuove tecnologie produttive Livello di benessere dei lavoratori Incremento di forme di lavoro flessibile Cambio del top management

chiesto il rafforzamento delle proprie

* Valori percentuali

volti in una realtà che è multinazionale o sta per diventarlo. Le aziende stanno orientando la loro popolazione manageriale a sviluppare maggiori competenze, in particolare alla conoscenza della lingua, dei mercati e dei paesi dove esportare il business per chi avvia un processo di internazionalizzazione. Ai manager di aziende multinazionali non in fase di

73 69 58 53 60 53 52 50 47 36 34

84 79 74 67 63 64 65 61 60 44 36

competenze specifiche di area e la capabuzione fissa è infatti calata dell’1,1% per

aziende, soprattutto sui sistemi di incen-

i dirigenti e dello 0,3% per i quadri. Il

tivazione, con l’obiettivo di legare ancor

Sviluppo professionale

pacchetto remunerativo è tuttavia molto

di più la retribuzione a obiettivi allineati a

I manager gestiscono il loro sviluppo pro-

differenziato in termini di leve: retribuzio-

una crescita dell’azienda, principalmente

fessionale sempre più anche in maniera

ne variabile e benefit sono elementi ag-

economica. I manager ritengono inoltre

autonoma e con molteplici iniziative,

giuntivi alla retribuzione fissa sempre

che le aziende dovrebbero lavorare so-

prevalentemente eventi associativi e par-

presenti nei pacchetti di reward. Questi

prattutto sul lato formativo necessario a

tecipazione a iniziative aziendali. Rispetto

legano parte del pacchetto agli obiettivi

garantire uno sviluppo di carriera.

al passato, emerge un sempre maggiore

aziendali, permettono di migliorare la

Riguardo la soddisfazione per il lavoro, i

utilizzo delle community web ed è co-

qualità del lavoro e avere agevolazioni che

dirigenti si posizionano con un giudizio

stante e cospicuo l’aggiornamento indi-

danno ai manager garanzie tali da con-

sempre positivo, mentre i quadri non

viduale a proprio carico. Anche le attività

centrarsi sul proprio lavoro. Mediamente

nascondono che molti aspetti non li sod-

concrete di lavoro sono in una fase di

un manager che ha guadagnato una

disfano. Il giudizio positivo sul sistema

evoluzione: le tre attività significativa-

quota variabile ha ottenuto quasi 20.000

retributivo, sia complessivo che in relazio-

mente aumentate nell’ultimo biennio

euro nel caso dei dirigenti, quasi 5.600

ne al proprio pacchetto, trova maggiori

sono il tempo dedicato al lavoro durante

euro nel caso dei quadri. I benefit sono

consensi quando si parla della trasparen-

la settimana, i rapporti diretti con l’ester-

presenti in tutti i pacchetti remunerativi e

za del sistema rispetto all’assegnazione

no e l’incremento delle aree di responsa-

appartengono a più tipologie: prevalen-

di riconoscimenti, e della meritocrazia

bilità gestite. La previsione indica che i

temente sono strumenti di mobilità, ne-

complessiva del sistema non necessaria-

manager saranno chiamati a consolidare

cessari quindi per il proprio lavoro, come

mente collegata ad aspetti retributivi. Di

il loro apporto e presidio in tutte le aree

il pc, il cellulare, la company car e il rim-

contro i quadri manifestano un giudizio

di lavoro che gli competono, anche solo

borso spese di viaggio. Agevolazioni pre-

ampiamente negativo proprio sull’aspet-

mantenendo lo stesso livello di attenzio-

videnziali e assicurative, oltre a essere

to meritocratico e una generale insoddi-

ne e tempo dedicato.

previste per contratto in molti casi, sono

sfazione del proprio pacchetto retributi-

benefit estremamente diffusi, mentre tut-

vo. La retribuzione è importante, ma

Retribuzioni

te le altre tipologie di benefit sono posse-

spesso lo sono molto di più il bilancia-

Il mercato retributivo dei manager ha re-

dute solo da una minoranza di manager.

mento tra carriera lavorativa e vita priva-

gistrato un rallentamento nel primo se-

Rispetto al pacchetto retributivo, il futuro

ta, l’indipendenza e il grado di autono-

mestre del 2015 rispetto al 2014. La retri-

prevede un intervento da parte delle

mia lavorativa.

cità di comunicare.

gennaio/febbraio 2016

33


Comunicazione

Professioni in evoluzione Passato, presente e futuro della comunicazione a #AliulmOpenTalks, la prima delle iniziative che vede Manageritalia Milano collaborare con l’Università Iulm Eliana Sambrotta

34

gennaio/febbraio 2016

I

n che direzione sta andando il mondo del marketing e della comunicazione? Che implicazioni ci stanno dando i social network? Quale sarà il futuro del giornalismo, quanto contano i big data? Quanto conterà la social responsibility? Quali saranno le ultime frontiere del marketing? Di questo e tanto altro si è parlato al primo degli incontri #AliulmOpenTalks, l’iniziativa organizzata da Aliulm, l’associazione dei laureati Iulm in collaborazione con Manageritalia Milano lo scorso 3 dicembre all’auditorium della Libera università di Lingue e comunicazione di Milano. L’appuntamento ha visto 15 professionisti del settore, tra cui alcuni dei nostri manager associati, che insieme a giovani studenti e laureati si sono resi protagonisti di una chiacchierata lunga un pomeriggio su presente, passato e futuro della comunicazione e delle evoluzioni delle professioni a essa collegate. Un successo la formula adottata e in linea con le più moderne modalità di interazione: niente slide o presentazioni, solo keyword e

hashtag attraverso i quali il pubblico ha formulato domande via Twitter (vedi box) o postato impressioni sui social network. Il tutto moderato dalla giornalista Cristina Manfredi. «Quello che è emerso dall’incontro è che oggi c’è un grandissimo slittamento e un’ibridazione tra online e offline e tra varie professionalità», commenta Marco Muggiano, presidente Aliulm. «è in corso una rivoluzione: prima c’erano ruoli molto distinti e precisi, ora c’è un solo pilastro che può tenere tutto insieme che è la curiosità. Dobbiamo imparare a vivere il digital e tutte le nuove attività non come qualcosa di sconosciuto, ma dobbiamo immergerci, analizzarle e capirle e, con curiosità e intelligenza, trovare un giusto equilibrio». Una collaborazione lunga un anno L’incontro #AliulmOpenTalks è stato il primo appuntamento che ha siglato la partnership tra la nostra associazione lombarda e l’Università Iulm, un progetto che punta ad agevolare le scelte professionali


degli studenti di oggi perché saranno la classe dirigente di domani. La collaborazione, che vede protagonista in particolare il Gruppo Giovani di Manageritalia Milano, prevede la realizzazione di attività formative come incontri periodici con manager e professionisti associati a Manageritalia Milano che metteranno a disposizione la loro esperienza professionale o svolgeranno attività di coaching per la stesura del cv e la preparazione a colloqui di selezione. «Quando si entra in azienda spesso il tutor ha poco tempo da dedicare alla crescita del giovane, che viene quindi buttato subito in prima linea» commenta Roberto Beccari, presidente di Manageritalia Milano e uno dei protagonisti dell’incontro in qualità di managing director Lvmh Watch&Jewelry. «Per questi giovani avere e poter contare su un’associazione come la nostra, che investe risorse temporali e non solo per cercare di dare un supporto ai ragazzi, fargli capire

Alcuni hashtag dell’evento s#targets Oggi di fatto non esiste più. Chiunque può essere un pubblico potenzialmente interessante per una campagna di marketing e comunicazione digitale. s#datas Il professionista della comunicazione sa leggere, analizzare e presentare in modo adeguato la grande quantità di dati oggi a disposizione per chi crea e gestisce una campagna. s#narcisismos È il vizio capitale di chi fa comunicazione: nel futuro solo chi riuscirà a comunicare contenuti rilevanti e pertinenti per il proprio interlocutore sarà credibile. s#blogger vs #giornalistas Due figure con peculiarità proprie, è errato sovrapporle tout court. Il primo può essere anche in grado di utilizzare bene canali e strumenti 2.0 e avere un numero di follower elevato, ma non di rado presenta contenuti poveri e poco autorevoli, il secondo dovrebbe rendersi conto che il suo lavoro è a rischio di estinzione se non si adatta a un contesto che evolve rapidamente, dove il web appare protagonista indiscusso. s#millennialss Sono i nuovi opinion leader, giovani nati tra i primi anni 80 e i primi anni 2000, con le idee molto chiare in fatto di consumi. Comunicano quasi esclusivamente attraverso lo smartphone, sono infedeli rispetto al brand e più sensibili a logiche di sharing. s#epicfails Errori che possono rivelarsi fatali nella comunicazione di un brand, tutti riassumibili in un concetto che deve essere chiaro: “Occorre sempre ascoltare la rete prima di comunicare”.

quali sono le realtà che incontrano e comprendere anche le loro passioni, è un obiettivo fondamentale

che Manageritalia deve perseguire sia a livello territoriale, sia a livello nazionale». 

gennaio/febbraio 2016

35


Indagine

un lavoro da manager Quali sono le attività svolte dai manager oggi? Ecco i risultati di una ricerca sui dirigenti del Veneto presentata in occasione della 4a edizione delle Giornate di Galileo Paolo Gubitta e Giusy Virone

36

gennaio/febbraio 2016

S

i continua a dire, a ragione, che fare business oggi non è più come lo era anche solo qualche anno fa: perché la competizione non si fa più tra imprese ma tra filiere e territori; perché le tecnologie hanno rivoluzionato tutti i processi manifatturieri (dai robot intelligenti a Internet of things) e stanno stravolgendo quelli dei servizi (con l’esplosione della sharing economy e della on-demand economy). Perché i mercati sono schizofrenici e diventa sempre più difficile prendere decisioni ponderate (basti pensare agli alti e bassi dell’economia cinese, al fascino sfiorito dei Brics, al crollo del prezzo del petrolio, all’andamento del valore dell’euro). A fronte di tutti questi cambiamenti, cosa vuol dire essere manager ogg? Cosa fanno veramente i dirigenti, le attività svolte sono coerenti con lo scenario che si prospetta nei prossimi anni? La ricerca Manager@Work, presentata durante la 4a edizione delle Gior-

nate di Galileo promossa da Manageritalia Veneto, Federmanager Veneto e Cida, ha provato a rispondere a queste domande (in base al modello manageriale proposto da Henry Mintzberg nel suo libro Managing). Quanto lavorano i manager? I dirigenti coinvolti nella ricerca hanno dichiarato di lavorare mediamente 50,2 ore alla settimana: quindi, una media di 10 ore al giorno, o più di 8 ore al giorno con il sabato incluso. Ben il 13%, però, supera in modo significativo le 10 ore al giorno dal lunedì al sabato. Minime differenze emergono se guardiamo alle ore di lavoro settimanali in funzione del ruolo occupato: gli amministratori delegati lavorano mediamente per 53 ore a settimana, seguiti dai direttori generali, con una media di 50 ore, dai responsabili di divisione e di funzione che lavorano in media 48 ore. Nell’immaginario collettivo del Novecento, lavorare tante ore era


considerato ancora un valore. Lo ha narrato anche l’attore Marco Paolini in uno dei suoi spettacoli quando, interpretando un imprenditore del Nordest, rivolto ai propri collaboratori, disse «Adesso basta, è tardi, andate a casa: domani è lunedì!». Oggi, ci sono buone ragioni per considerare superato questo modo di pensare ad agire: lo sanno bene quelli che nelle loro imprese hanno adottato la filosofia e le tecniche del lean management. I ruoli Passando ai ruoli occupati, il 43,2% dei manager è responsabile di funzione, il 28,9% ha la responsabilità di una divisione, mentre il

17,1% ha ruoli di direttore generale o amministratore delegato (vedi tabella 1). Il 14% lavora in imprese con fatturato fino a 10 milioni di euro, un altro 14% in quelle tra 11 e 20 milioni, il 21% in quelle tra 20 e 50 milioni e il 15% in realtà tra 50 e 100 milioni. Questi dati non sorprendono: la complessità gestionale si manifesta anche nelle di-

mensioni minori e l’imprenditore arriva molto presto a saturare la sua capacità di decidere. Se non si attirano manager capaci, le imprese rischiano di entrare prima in fase di stallo e poi di declino. La ripartizione per ruolo subisce una certa modifica se il dato viene scomposto dividendo le imprese a proprietà familiare dalle altre. Qua-

la ricerca manager@work

L

a ricerca è stata condotta tramite questionario online, inviato a circa 4.500 dirigenti in attività del Veneto, tra il settembre e l’ottobre 2015. La survey è stata chiusa il 19 ottobre con 405 questionari completi. Il campione è rappresentato da 367 uomini (90,6%, età media 54 anni) e 38 donne (9,4%, età media 51 anni). Il 55,6% appartiene a una fascia di età tra i 50 e i 60 anni, mentre solo il 7,2% ha meno di 45 anni.

gennaio/febbraio 2016

37


Indagine

Tabella 1 - Tipologia di impresa e ruoli manageriali posizione gerarchica

campione generale

Amministratore delegato

manager che lavorano in imprese familiari

manager che lavorano in altre imprese

V.A.

%

V.A.

%

6,2%

15

6,8%

10

5,5%

Direttore generale

10,9%

23

10,4%

55

30,1%

Responsabile di divisione

28,9%

62

27,9%

73

39,9%

Responsabile di funzione

43,2%

102

45,9%

21

11,5%

Manager intermedio

10,9%

20

9%

24

13,1%

Totale

100%

222

100%

183

100%

si la metà dei manager che lavorano nelle imprese a proprietà familiare (45,9%) occupa la posizione di responsabile di funzione (11,5% nelle imprese non familiari), mentre solo il 10,4% ha il ruolo di direttore generale (30,1% nelle imprese non familiari). L’imprenditore che si prende in squadra un manager con contratto da dirigente si è liberato

dei fantasmi del Novecento, anche se siamo ancora un po’ distanti dalla piena disponibilità al coinvolgimento nella direzione strategica. Ma è verosimile che sia solo questione di (poco) tempo. Quali attività? Analizzando il lavoro concretamente svolto, emerge (vedi tabella

2) che il tempo manageriale è ben speso, nel senso che i dirigenti dedicano quasi un quarto del lavoro alla gestione delle risorse e all’organizzazione dei processi decisionali (22,5%); il 19,1% al presidio dell’execution, ovvero alla definizione dei piani di azione e al coordinamento delle azioni operative; mentre il 18,9% serve alla gestione

tabella 2 - Il focus dell’azione manageriale Gestire le risorse e organizzare le decisioni (controllare)

22,5%

Definire i piani di lavoro e organizzare le azioni operative (fare)

19,1%

Dare informazioni e gestire le comunicazioni con colleghi e soggetti esterni (comunicare)

18,9%

Negoziare con soggetti interni ed esterni (trattare)

14,7%

Motivare e guidare il gruppo, i collaboratori (agire da leader) Sviluppare le relazioni e creare nuovi rapporti con soggetti esterni (creare reti)

14,2% 10,6%

Fonte: ricerca Manager@Work, 2015, Università di Padova, Manageritalia Veneto e Federmanager Veneto.

38

gennaio/febbraio 2016


Le Giornate di Galileo è un’iniziativa annuale promossa da Manageritalia Veneto, Federmanager Veneto e Cida per diffondere la cultura manageriale tra le giovani generazioni, favorire il confronto tra manager, imprenditori professionisti e contribuire all’innovazione delle pratiche manageriali. La sezione dedicata ai giovani ha premiato 4 analisi presentate da studenti delle Università del Veneto, connesse a tesi di laurea o dottorato, sui temi dell’innovazione, della sostenibilità e del miglioramento dell’efficienza. L’iniziativa è stata realizzata col dipartimento di Scienze economiche Marco Fanno dell’Università di Padova, il dipartimento di Management di Ca’ Foscari Venezia, il dipartimento di Economia aziendale dell’Ateneo di Verona. La commissione di dirigenti di Manageritalia e di Federmanager ha incontrato una ventina di giovani finalisti che hanno esposto i progetti e risposto alle domande di approfondimento da parte dei manager. Poi ha scelto i 4 vincitori delle borse di studio del concorso “Manageranch’io”. Eccoli, da sinistra, Elena Piacenza, Francesco De Bon, Stefano Caruso e Maria Crema. La 4a edizione dell’iniziativa si conferma una concreta opportunità per avvicinare i giovani al mondo delle carriere manageriali.

delle comunicazioni interne ed esterne. Si tratta di un profilo rassicurante, che per certi aspetti era atteso. Ci sono tuttavia delle differenze di interesse: all’aumento del numero dei collaboratori alle dirette dipendenze i dirigenti si concentrano di più su attività di pianificazione delle azioni e delle decisioni, delega di attività e gestione della squadra, mentre viene ridotta l’attività di sviluppo di relazioni con soggetti esterni; nelle imprese più grandi, i dirigenti aumentano il tempo dedicato al-

lo scambio di informazioni con i collaboratori, alla pianificazione e alla ricerca di consenso e supporto dall’esterno. La fotografia del manager oggi In conclusione, dalla ricerca emerge che, in media, il dirigente è lo snodo nevralgico dell’organizzazione interna, ovvero la figura che gestisce e coordina tutti i flussi informativi con i colleghi; considera prioritaria la gestione della propria squadra di collaboratori, di cui ha ampia fiducia dato che dedica molte energie e tempo alla delega delle

Dalla 4a edizione “Le Giornate di Galileo” Convegno Manager@Work Le premiazioni

attività; interviene per eccezione, quando le attività che i suoi collaboratori devono svolgere sono superiori ai margini di autonomia o alle loro competenze. 

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Intervista

Privacy in azienda: solo una formalità? Quando la conoscenza aiuta l’azienda Luca Abbatelli

Gianluigi Ciacci è esperto e docente di informatica giuridica e di diritto civile dell’informatica presso il dipartimento di giurisprudenza della Luiss Guido Carli, dottore di ricerca della stessa materia presso l’Università degli studi di Roma La Sapienza, nonché avvocato specializzato in diritto delle nuove tecnologie.

40

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Q

uante volte vi sarà capitato di pensare, ascoltando un dibattito sulla necessità di tutelare la riservatezza dei dati personali, che fossero inutili disquisizioni o utopiche pretese? Sembrerebbe il dilemma del nostro tempo: quanto, la riservatezza dei dati, possa vincolare la realizzazione delle nostre attività; quale delle due esigenze debba prevalere. Dilemma spesso percepito come scelta di campo, che per il manager comporta responsabilità e obiettivi da raggiungere, per i quali si è disposti a correre rischi. Ma è davvero inconciliabile il rapporto fra riservatezza e utilizzo delle informazioni? Spesso, pensando alla privacy, si ha l’impressione che si tratti di un’eccessiva cautela burocratica, che appesantisce gli oneri delle aziende senza tuttavia risolvere l’esigenza di tutela degli interessati. Condivide questa tesi? «No, ovviamente. In realtà siamo in presenza di una trasformazione nel modo di pensare, e quindi di un fatto culturale, mentre molte aziende approcciano ancora il te-

ma con un livello di informazione modestissimo. È però sorprendente constatare come cambi il punto di vista al crescere della conoscenza. Certamente, come tutti i cambiamenti culturali, anche questo ha bisogno di un adeguato periodo di riflessione, tanto più in una società come quella attuale connotata dal valore dello scambio di informazioni». Quindi, per tornare alla trasformazione culturale, cosa dobbiamo fare? «Dobbiamo abituarci a cambiare il nostro punto di vista: non guardare alla legge come un gravoso fardello, perché commetteremmo l’errore di considerare solo una parte, senza valutare i benefici. Abituarsi a pensare che quelle imposizioni altro non sono che il metodo prescelto dal legislatore per migliorare la nostra e l’altrui qualità della vita, è invece il giusto approccio al tema: guardare al sistema di norme pensando al fine preventivo, non repressivo. Questo è il cambiamento culturale, che fra l’altro, dati alla mano, possiamo misurare nella nostra esperienza».


Nei prossimi giorni il Garante della privacy renderà noti i controlli effettuati e le sanzioni comminate nel 2015: proprio pensando alla sua esperienza, qual sarà il prevedibile bilancio? «Valutando quanto riportato negli ultimi anni, il bilancio dei controlli avrà una crescita in tutte le attività. Innanzitutto con riferimento ai procedimenti sanzionatori, che derivano dalle migliaia di controlli che il Garante ha posto in essere nell’ambito della sua attività, sia attraverso la richiesta di informazioni o di esibizione di documenti, sia in conseguenza delle vere e proprie ispezioni. Ma poi anche rispetto alle somme che saranno state riscosse nell’anno con le sanzioni comminate a soggetti pubblici e privati (più di 4 milioni di euro nel 2013, più di 5 nel 2014, intorno a 2 milioni nel primo semestre del 2015), mentre non è possibile fare previsioni circa le segnalazioni all’Autorità giudi-

ziaria per violazioni penali (71 nel 2013, 39 nel 2014, 20 nel primo semestre del 2015)». Quindi negli anni c’è un progressivo miglioramento dell’efficienza nei controlli… «Certo, ma non solo. Questa situazione deve essere considerata dovuta anche a una sempre maggiore espansione dell’attività di trattamento dei dati personali, parallela alla diffusione delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione, e quindi delle occasioni di inadempienza alla pregnante normativa». A giorni il Garante pubblicherà anche il piano dell’attività ispettiva per il primo semestre del 2016: quali sono le prospettive? «Ormai è una prassi che il Garante specifichi, di semestre in semestre, i settori che potranno essere sottoposti a controlli e ispezioni: indi-

«Il cambiamento culturale, che possiamo misurare nella nostra esperienza, è guardare al sistema di norme pensando al fine educativo e preventivo, non repressivo, e quindi considerare che questo è il metodo prescelto dal legislatore per migliorare la qualità della nostra vita»

cazione che però non coinvolge l’intera attività dell’Autorità, come abbiamo detto nella maggioranza dei casi interessata dagli stessi soggetti – attraverso segnalazioni, reclami e ricorsi – i cui dati sono oggetto di trattamenti illeciti. Comunque, per il semestre gennaio-giugno saranno previsti controlli estremamente pervasivi sia nel settore pubblico che in

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Intervista quello privato: anzi, l’impressione che si ha è che il Garante stia passando gradualmente dal monitoraggio del sistema pubblico alle ispezioni sulle aziende. Comunque un maggiore dettaglio sugli ambiti di prevalente concentrazione dell’attività ispettiva può essere acquisito direttamente dal sito dell’Autorità».

«Utenti e cittadini vengono poco informati sull’uso dei loro dati personali, le informazioni sono spesso utilizzate senza il consenso degli interessati e c’è poca attenzione alla messa in sicurezza dei dati personali» I controlli che svolge il Garante e le sanzioni che commina da cosa traggono origine? «Come abbiamo visto, una parte dei controlli viene pianificata dall’Autorità sulla base di una valutazione presuntiva dei settori di trattamento dei dati personali con maggiore potenzialità lesiva dei diritti degli individui; mentre altra parte, quella più rilevante, deriva da segnalazioni e reclami presentati dai cittadini. È interessante riportare come in circa il 15% dei casi l’impulso all’intervento del Garante proviene da altri corpi di polizia dello Stato

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(anche la polizia municipale), che nell’ambito della loro attività di competenza riscontrano irregolarità nell’applicazione della legge sulla privacy. Nella maggioranza dei casi all’accertamento consegue l’avvio di una procedura sanzionatoria, che in genere obbliga il soggetto a corrispondere una somma di denaro e contestualmente a regolarizzare le inadempienze riscontrate». Come si svolgono e quanto sono approfonditi i controlli? Come devono comportarsi le aziende coinvolte? «Il riferimento normativo su tale punto sono gli artt. 157-160 del decreto legislativo 196/2003. In genere qualche giorno prima dell’avvio dell’ispezione il titolare del trattamento riceve una comunicazione che contiene la richiesta di informazioni relative a una determinata attività posta in essere utilizzando dati personali, ad esempio l’uso delle informazioni dei propri clienti o dipendenti, oppure la gestione di impianti di videosorveglianza o di attività svolte su internet: a cui segue la vera e propria ispezione. I controlli sono realizzati attraverso il nucleo privacy della Guardia di finanza. Il livello di dettaglio è molto approfondito e riguarda, come ha dichiarato la stessa Autorità, “ogni utile informazione e documento al fine di consentire una compiuta verifica

di quanto disposto dal decreto legislativo 196/2003”. In linea di massima prende in considerazione tutta l’attività di trattamento dei dati personali nell’azienda: potenzialmente anche in settori diversi da quelli preannunciati, se il nucleo ispettivo lo ritiene opportuno. In ipotesi di ispezione il consiglio è di essere sempre molto collaborativi, considerando che i funzionari del Garante hanno ben presenti le difficoltà che in genere si incontrano nell’applicazione della normativa in materia». C’è una proporzione tra controllo, sanzioni e dimensione dell’azienda sottoposta a controllo? «L’attività e le modalità di controllo non vengono influenzate dalla dimensione dell’azienda, mentre la determinazione dell’importo della sanzione in alcune situazioni sì. La legge infatti prevede che nei casi di “minore gravità, avuto altresì riguardo alla natura anche economica o sociale dell’attività svolta”, i limiti minimi e massimi degli importi di alcune sanzioni siano applicati in una misura ridotta, pari a due quinti. Invece se il soggetto che compie l’illecito è un’azienda di rilevanti dimensioni, o comunque con una situazione economica di particolare importanza, la normativa consente di aumentare tali importi fino al quadruplo».


Corso di formazione professionale su privacy e trattamento dei dati personali Manageritalia ha stipulato con Glem una convenzione per promuovere la diffusione di corsi di formazione a distanza relativi ad argomenti di natura giuridica, utili per il lavoro in azienda e in generale per l’attività professionale. Grazie all’esperienza ultradecennale, di matrice anche accademica, maturata dai collaboratori di Glem, la società è in grado di fornire un novero di competenze specifiche, legate al diritto tradizionale, all’informatica giuridica e al diritto dell’informatica e delle nuove tecnologie, veicolate attraverso i corsi della piattaforma di e-learning, raggiungibile dal sito www.glem.sm. Come primo risultato della convenzione, gli associati Manageritalia potranno iscriversi al “Corso di formazione professionale su privacy e trattamento dei dati personali” usufruendo della quota agevolata di € 30 + Iva per ogni soggetto da formare, anziché di € 50 + Iva, con uno sconto quindi di circa il 40%. Il corso ha una durata di circa 3 ore ed è realizzato interamente in piattaforma, con lezioni audio-video fruibili in qualunque momento della giornata e da qualsiasi luogo (attraverso smartphone o tablet); si rivolge a tutti coloro che utilizzano informazioni personali di qualsiasi genere e per qualsiasi scopo, consentendo di acquisire una conoscenza di base della complessa disciplina. Il corso si conclude con una verifica finale dalla quale dipende il conseguimento dell’attestato che permette di considerare assolto l’obbligo di formazione richiesto dal decreto legislativo 196/2003 e dalle pronunce dell’autorità garante. Per iscriversi è sufficiente inviare un'email a laura.cuccovia@manageritalia.it, in seguito alla quale verranno inviate le credenziali di autenticazione alla piattaforma, dove sarà possibile procedere al pagamento attraverso PayPal o bonifico bancario. Maggiori informazioni su www.glem.sm.

Qual è la sanzione maggiormente contestata nell’attività ispettiva svolta dal Garante? «Negli ultimi anni la violazione maggiormente contestata è l’inadempimento all’obbligo di informativa all’interessato, che si realizza non solamente per non aver reso le informazioni prescritte dall’art. 13 del decreto legislativo 196/2003, ma anche nel caso in cui le stesse siano fornite errate o soprattutto incomplete. Ma la riflessione riguarda il fatto che effettivamente la normativa non è ancora conosciuta, portando a concentrarsi unicamente, o in particolare, sugli adempimenti di natura tecnica (le misure di sicurezza, le cui violazioni non sono in-

fatti così numerose), tralasciando quelli più giuridici: tra questi proprio l’informativa, che di prassi non viene data, o se data viene superficialmente predisposta, magari copiando quella di altre realtà, o prendendola da internet, mentre risulta essere di non facile redazione e molto delicata». Per concludere, quale consiglio si sente di dare ai nostri manager? «Di non sottovalutare il problema, ma di attivarsi per adeguare la propria struttura e attività all’importante normativa: e non solo per lo spauracchio dei controlli e delle sanzioni, ma soprattutto perché il suo rispetto porta sicuramente a un netto miglioramento nella gestione

«I controlli sono realizzati attraverso la Guardia di finanza. Il livello è molto approfondito e riguarda ogni utile informazione e documento al fine di consentire una compiuta verifica» delle attività di trattamento dei dati personali, e quindi in generale dell’IT. E questo partendo da quel necessario salto di qualità culturale che si è chiamati a compiere, innanzitutto attraverso la conoscenza della disciplina in materia di protezione dei dati personali». 

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Produttività & Benessere

in azienda Patto intergenerazionale

L Enrico Pedretti

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a nostra iniziativa Cambia Il Lavoro con Produttività & Benessere ha tra i suoi cavalli di battaglia per arrivare a un’organizzazione capace di cambiare davvero in meglio il lavoro, oltre a welfare e work-life balance, anche il patto, o staffetta intergenerazionale che dir si voglia. Questo è l’obiettivo del nostro progetto denominato InterAGEing, nato alcuni anni fa grazie allo stimolo e al lavoro di tanti nostri manager e già applicato in alcune aziende. Oggi la questio-

ne intergenerazionale sta riscontrando sempre più interesse e applicazione nelle aziende. Ben venga quindi che il governo abbia introdotto e incentivato nel Patto di stabilità la possibilità per un pensionando di fare gli ultimi tre anni di lavoro part-time. Un modo indiretto, visti gli incentivi alle imprese ancora previsti per le assunzioni per fare spazio a nuovi collaboratori. Il caso Luxottica Ancor prima di questo, a fine ottobre Luxottica, firmando il nuovo

diventa fan e condividi l’iniziativa con colleghi e amici http://bit.ly/dir5-6-15

Contattaci pb@manageritalia.it

Passa all’azione Valuta i programmi, anche solo come traccia, per capire come sia facile cambiare InterAGEing http://bit.ly/dir8-6-15

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Smart Welfare http://bit.ly/dir7-6-15

Un Fiocco in Azienda http://bit.ly/dir9-6-15


L’opinione di isabella covili Faggioli presidente nazionale Aidp, Associazione italiana per la direzione del personale Cosa dovrebbe cambiare nel mondo del lavoro in Italia per andare verso maggiore produttività e benessere di aziende e lavoratori? «Ho da sempre una mia convinzione personale: si può fare il bene delle persone facendo il bene dell’azienda. Oggi più che mai le aziende hanno successo quando le persone, che sono l’azienda, portano valore aggiunto. E per fare questo devono essere in condizioni di farlo, cioè avere la possibilità e la capacità di esprimersi. Sembra banale, ma questo significa che l’azienda permette alle persone una libertà psicologica che porta anche alla possibilità di sbagliare, ma sempre di provare. Le persone devono potersi esprimere perché solo così raggiungono il vero benessere, si sentono parte di un progetto e sono gratificate. Devono anche essere in condizioni di farlo, cioè avere le competenze per farlo. E qui si entra nel grande tema della formazione continua che le persone devono avere per poter poi andare oltre. Siamo in un momento dove la dimensione soggettiva e immateriale prende il sopravvento su quella tecnica e finanziaria. Dove la motivazione fa la differenza rispetto alle altre competenze». Chi dovrebbe farsi carico maggiormente di porre le premesse per questo cambiamento? «Chi ha la responsabilità delle perso-

ne ha la responsabilità del loro benessere. Il loro benessere, in un circolo virtuoso inevitabile, fa il buon andamento dell’azienda. Quindi in primis il top management, perché il committment deve essere chiaro e inequivocabile. Il manager delle risorse umane deve crederci più di ogni altro e far sì che questo diventi stile comune e condiviso. In Aidp non ci stanchiamo di portare, nei convegni e in ogni altra occasione, le pratiche di successo in questo senso. Verificare che dove le persone stanno bene le aziende hanno maggiori fatturati e redditività, dimostra che non stiamo parlando di filantropia ma di un progetto di business. Un progetto che fa bene sia all’azienda che alle persone. Sembra elementare, ma evidentemente è un percorso a cui non siamo abituati». Cosa pensa dell’iniziativa di Manageritalia? «È un’iniziativa meritoria che serve per cambiare cultura e mentalità. Davvero un lavoro immane ma è da lì che occorre partire. Più se ne parla e più ci si abitua a un linguaggio e a comportamenti diversi. Aidp aderisce alla Giornata del lavoro agile e tanti gruppi regionali Aidp affrontano il tema dello smart working. Crediamo, come voi, che occorra guardare con occhi nuovi il lavoro. La produttività e il benessere

nascono da questo nuovo modo di intendere il lavoro». Cosa pensa in particolare del fatto che la nostra iniziativa prevede un programma denominato InterAGEing volto a diffondere la staffetta intergenerazionale nelle aziende italiane? «Circa 15 anni fa con alcuni liberi pensatori, fra cui Enzo Spaltro (che del benessere è l’antesignano) e Nerio Bentivogli (allora assessore alle politiche del lavoro della provincia di Bologna), abbiamo tentato di far decollare un progetto per preparare le persone al secondo ciclo di vita e lavoro. Era un progetto affascinante e strutturato, ma non è stato capito perché il problema non era ancora così attuale e drammatico. Oggi non c’è alternativa, occorre che le persone che devono rimanere in azienda più a lungo siano preparate a farlo anche aiutando l’entrata di nuovi lavoratori. Il tema però è ostico perché siamo un po’ tutti schiavi dei nostri privilegi. Il programma di Manageritalia è interessante perché va in questa direzione, quello della sperimentazione e di abbattere i muri delle nostre sclerotizzate abitudini».

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Produttività & Benessere contratto integrativo, ha introdotto per la prima volta nel settore privato il “patto generazionale” tra dipendenti. Questo ha il duplice obiettivo di favorire l’ingresso in Luxottica di giovani lavoratori e agevolare i dipendenti che, a pochi anni dal raggiungimento dei limiti pensionistici, intendono optare per un impegno lavorativo ridotto. Nell’arco dei prossimi tre anni e per una prima fase di sperimentazione, 100 dipendenti a tre anni dalla pensione potranno chiedere il part-time al 50% senza alcuna incidenza sul proprio trattamento pensionistico, offrendo a un pari numero di giovani – selezionati esclusivamente secondo criteri di merito – l’opportunità di un’assunzione a tempo indeterminato. Un’evoluzione concreta Ecco quindi che l’opportunità, anche solo conoscitiva, di impianto e metodo, del nostro progetto InterAGEing diviene oggi ancora

Accedi dal nostro sito al canale Youtube di Manageritalia e guarda il video

https://bit.ly/dir11-6-15

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più valida e foriera di un cambiamento fattivo in azienda per favorire lo scambio intergenerazionale e di ogni altro tipo (anche tra funzioni, competenze ecc.). InterAGEing prevede infatti quattro possibilità – peraltro ampliabili e modulabili ulteriormente – che partono dal “Tandem” e, passando per il “Mentoring” e il “Variabile”, arrivano alla “Staffetta”. Solo questa prevede una staffetta anche a livello contrattuale e retributivo, mentre tutte favoriscono la collaborazione e lo scambio di competenze. InterAGEing: le aree di intervento Nella fase “Tandem” prevediamo di abbinare collaboratori senior/ junior, affini per area funzionale e aspirazioni professionali, cui affidare l’esecuzione di progetti congiunti, misurabili e premiabili al raggiungimento degli obiettivi con un bonus paritetico. Durante il “Mentoring” si intende strutturare

piani formativi per collaboratori junior (selezionati per potenzialità professionali: talent management) cui affidare l’esecuzione di progetti sfidanti e misurabili, esponendoli all’osservazione e al supporto di senior manager, con l’obiettivo di preparare la successione o la filiera di nuove alte professionalità. Nella fase “Variabile” occorre rivedere, su base volontaria, il pacchetto retributivo del senior (inserimento di un junior in apprendistato), introducendo un nuovo bilanciamento tra fisso e variabile, con la prospettiva di realizzare maggiore profitto al raggiungimento di obiettivi concordati e sistematicamente misurati. Infine, nella “Staffetta” il progetto prevede di trasformare, su base volontaria, l’impegno del senior da lavoro full-time a part-time (senza perdita di contribuzione) a favore dell’inserimento di un junior con contratto di apprendistato, con l’obiettivo di realizzare un piano di successione. 


I due Centri Odontoiatrici sono convenzionati in forma diretta con il FASDAC e struttura di riferimento diretto FASI. Per tutto il 2016 VISITE GRATUITE di prevenzione dentale per tutti gli iscritti ed i loro famigliari. Per sottolineare pi첫 di 20 anni di efficiente ed efficace collaborazione col FASDAC e col FASI, tutti gli assistiti che usufruiranno della Prima Vista potranno ritirare un utile omaggio per la prevenzione dentale.

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iniziative manageritalia

29° Torneo di tennis manageritalia

tennis nel salento dal 3 al 10 luglio Al VOI Alimini Resort, Otranto (Le)

A

A pochi metri dal mare cristallino del Salento, immerso nel fascino della macchia mediterranea, troviamo Voi Alimini Resort, la struttura scelta da Manageritalia per la 29a edizione del torneo di tennis. Immerso tra la pineta dei Laghi Alimini e le dune di sabbia, con ampie distese di prato all’inglese e numerosi impianti sportivi (tra cui un campo da golf a 6 buche), questo villaggio è l’ideale per coniugare una settimana di divertimento a momenti di puro relax a pochi passi da due spiagge di sabbia fine attrezzate e dalle località più belle e famose del Salento.

Per maggiori informazioni tel. 0220203552-559

Gli ambienti del villaggio garantiscono comodità e benessere, ideale per le famiglie e pensato a soddisfare le esigenze di bambini e ragazzi sotto gli occhi attenti di personale qualificato. Le camere sono dotate di servizi privati con doccia, phon, aria condizionata, telefono, tv, minifrigo e cassetta di sicurezza.

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QUOTE di partecipazione settimana soggiorno  Camera Camera Camera Camera doppia tripla quadrupla doppia uso singola Adulti

 615  800

Adulti 3° e 4° letto

 430

n.p.**

 120 Infant 0-3 anni non compiuti* Bambini 3-12 anni non compiuti  125  310 Bambini 12-16 anni non compiuti  310 n.p.** * Include la culla e tutto quanto descritto nel VOI baby space. ** non previsto.

Le camere saranno disponibili dalle ore 16 del giorno di arrivo e dovranno essere lasciate libere entro le ore 10 del giorno di partenza.

viaggio Quota volo a/r da Milano a Brindisi comprensiva di trasferimento al villaggio

 310 adulti e bambini dai 2 anni compiuti  60 bambini fino ai 2 anni non compiuti

Le quote dei voli potrebbero essere soggette a modifiche qualora la compagnia subisse un aumento del costo del carburante. Chi prenotasse il volo individualmente può richiedere il trasferimento da/per aeroporto al costo di  98 a tratta per auto massimo 3 persone,  130 a tratta per minivan massimo 8 persone.

rinunce e penalità soggiorno

Per annullamenti comunicati:  da 28 a 20 giorni prima della partenza, penale del 50%;  da 19 a 10 giorni prima della partenza, penale del 70%;  da 9 giorni prima fino alla data di partenza, penale dell’80%. Non è previsto nessun rimborso all’ospite che decida di interrompere la vacanza o di arrivare al villaggio successivamente alla data prevista.

Volo

Per annullamenti comunicati:  da 30 a 15 giorni lavorativi prima della partenza, penale del 50%;  dai 14 giorni lavorativi prima della partenza, penale del 100%.

La quota del soggiorno, moltiplicata per due, rimane invariata anche per eventuali prenotazioni per la settimana aggiuntiva (10-17 luglio) a quella in programma (disponibilità limitata).

la QUOTa di partecipazione include

 trasferimenti da/per villaggio solo per chi

prenota il pacchetto completo soggiorno + volo da Milano;  trattamento di pensione completa con formula soft all inclusive;  bruschetteria e snack (due appuntamenti al giorno), tessera club;  animazione diurna e serale, uso diurno dei campi sportivi, noleggio attrezzatura golf, teli mare (cauzione  20);  wi-fi presente solo nelle aree comuni;  copertura assicurativa Europ Assistance per rimborso spese mediche, assistenza e garanzia furto bagaglio; copertura infortuni della persona.

a pagamento

 caffetteria, alcolici internazionali e di

marca, gelati e tutte le bevande in bottiglia e lattina;  dottore su chiamata;  tassa di soggiorno pari a  3 a persona per notte, a partire dai 12 anni compiuti;   2 per ogni cambio telo mare.

Baby space per bambini fino a tre anni

 nursery in area dedicata, attrezzata con steri-

lizzatori, scalda biberon, piastre induzione, pentole e stoviglie, frullatore, frigorifero e microonde. Brodo vegetale, passati di verdura, frutta fresca, omogeneizzati di carne, pesce e frutta, latte fresco, biscotti, yogurt, acqua, succhi di frutta, pannolini: verranno forniti solo durante l’orario di assistenza (11,30-21,30);  sala nanna attrezzata e assistita, culle e biancheria per neonati;  spazio giochi al chiuso e all’aperto con attrezzature dedicate ai più piccoli;  kit di benvenuto baby (disponibile su prenotazione): passeggino, interfono, cestino pannolini, zaino porta-bimbo, seggiolino tavolo, vaschetta, riduttore wc;  spazi utilizzabili sempre in compagnia dei genitori;  baby sitting con supplemento, su richiesta.

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Informazioni utili VOI Alimini Resort Località Alimini - 73028 Otranto (Le) Tel. +39.0836.803101 Come si arriva: a circa 10 km da Otranto, dista 90 km dall’Aeroporto di Brindisi. Carte di credito accettate: Visa, MasterCard, Amex. Animali: non ammessi

Modalità di iscrizione

TORNEO DI TENNIS

Possono partecipare gli associati a Manageritalia e ad altre organizzazioni aderenti alla confederazione del terziario, i loro familiari e ospiti

La prenotazione deve essere effettuata entro e non oltre il 13 maggio (fino ad esaurimento camere) inviando la scheda che trovate nella pagina a fianco a Manageritalia Servizi: via fax allo 0229516093, oppure per posta in via Stoppani 6, 20129 Milano.

Modalità di pagamento Solo con bonifico bancario Manageritalia Servizi, ricevuta la scheda, provvederà al più presto a confermare la prenotazione o, nel caso fossero già esaurite le camere, ad avvertire dell’inserimento del nome nella lista d’attesa. In caso di conferma, la persona dovrà provvedere immediatamente al pagamento in un’unica soluzione. Copia del bonifico completo di cro timbrata dalla banca dovrà essere inviata, entro 5 giorni dalla conferma della prenotazione, a Manageritalia Servizi: via fax allo 0229516093, oppure per posta in via Stoppani 6, 20129 Milano. Dati bancari Viaggiando srl Intesa San Paolo - Via Monte Napoleone 27 - 20121 Milano Iban IT81G0306909579100000000083 - Bic BCITITMM Causale: cognome partecipante - evento Manageritalia

Manageritalia offre ai suoi ospiti una visita guidata a Lecce. La giornata terminerà con una cena in una suggestiva location.

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scheda di prenotazione

SCHEDA DI PRENOTAZIONE 29° TORNEO DI TENNIS MANAGERITALIA 2016 VOI Alimini Resort, Otranto (Le) Da ritagliare e inviare a MANAGERITALIA SERVIZI - via Stoppani 6, 20129 Milano, oppure via fax allo 0229516093 Il/la sottoscritto/a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . abitante a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . via . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . cap . . . . . . . . . . . . . . . . . . . tel. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . cell. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . email . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . appartenente all’Associazione Manageritalia di . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C.F./partita Iva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Richiesta di emissione fattura sì no

DESIDERA ADERIRE A:

settimana dal 3 al 10 luglio settimane dal 3 al 17 luglio (disponibilità limitata)

I TORNEI DI TENNIS IN PROGRAMMA A B C D E

Trofeo MANAGERITALIA Trofeo ASSIDIR Trofeo MANAGERITALIA SERVIZI Trofeo AVIVA Trofeo CARGEAS

singolare maschile per associati over singolare maschile per associati under singolare femminile per associate, familiari e ospiti singolare maschile per familiari e ospiti doppio giallo maschile per associati

Indicare tutti i nominativi dei partecipanti al soggiorno Cognome e nome

Data di nascita

Codice fiscale* (obbligatorio)

Torneo (se si intende partecipare barrare la casella corrispondente)

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Sistemazione n.

doppie

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triple

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quadruple

doppie uso singole

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Desidero prenotare il volo a/r da Milano a Brindisi

per n.

passeggeri (fino a esaurimento posti)

Desidero prenotare solo il transfer da Brindisi

per n.

passeggeri in

auto

minivan

Mi impegno a pagare con bonifico bancario ..................................................... appena riceverò conferma della mia prenotazione da parte di Manageritalia Servizi (includere la quota del transfer se non compresa nel pacchetto soggiorno+volo). Autorizzo la pubblicazione delle mie immagini scattate o delle riprese video effettuate nel corso della settimana per uso rivista Dirigente e web

* Richiesto ai fini assicurativi

Firma

no

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di buon grado Piero Valdiserra

L

grado

IL CIRÒ

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La Calabria vanta una storia vitivinicola millenaria: nell’VIII secolo a.C. vi sbarcarono i greci, portando con loro non solo una grande varietà di uve ma anche le tecniche di impianto e di gestione dei vigneti, i sistemi di potatura, i saperi di cantina e l’uso dei vasi vinari. La regione pare aver ispirato fin da allora l’epiteto di “Enotria Tellus” (terra del vino), che venne poi progressivamente esteso a tutta la penisola italiana. La zona che da subito acquistò fama per la qualità superiore dei suoi vini fu quella circostante all’attuale città di Crotone, dove si produceva il Krimisa, progenitore del Cirò di oggi e bevanda ufficiale delle Olimpiadi dell’antichità: lo stesso Milone di Crotone, considerato il più celebre lottatore greco dell’epoca, sembra ne fosse un grande estimatore e un vigorosissimo bevitore. Tale era l’importanza della produzione vinicola locale che vennero addirittura costruiti degli speciali “enodotti”, con tubi in terracotta che partivano dalle colline per raggiungere gli approdi costieri, dove il vino defluiva e veniva direttamente imbarcato abbreviando così tutte le operazioni di trasporto. Alcuni millenni dopo, il discendente dell’ellenico Krimisa, vale a dire il Cirò, è ancora oggi il vino di Calabria più conosciuto e apprezzato in Italia e all’estero. Figlio del sole e dell’argilla, il Cirò nasce nelle soleggiate e ventilate campagne lungo la costa ionica, tra uliveti secolari e resti archeologici millenari, nella provincia di Crotone. Adagiati sulle colline a ridosso del mare, i vigneti sono accarezzati dai venti di scirocco e tramontana, beneficiando di un clima secco e arieggiato. Sabbiosi e profondi, i terreni del luogo registrano

inoltre notevoli escursioni termiche fra il giorno e la notte, permettendo così di ottenere un vino di grande struttura ed eleganza. Pur essendo disponibile anche nei tipi bianco e rosato, il Cirò è conosciuto e apprezzato da sempre come possente vino rosso. La sua uva d’origine è quasi per intero il Gaglioppo, la più tipica varietà a bacca rossa della Calabria. A vinificazione ultimata, il Cirò presenta un colore rosso rubino luminoso e trasparente, di bella consistenza. Il suo bouquet è elegante e consente di distinguere un ampio ventaglio di note floreali e fruttate (rosa, ciliegia marasca, frutti rossi) su un delicato fondo iodato, con sentori fini di rabarbaro e di spezie dolci. Al palato rivela un corpo di giusto peso e di equilibrata freschezza: intenso senza perdere in morbidezza, si chiude con un finale persistente e gradevolmente ammandorlato. Si presta a un corretto invecchiamento, meglio se ottenuto con moderne tecniche enologiche e magari con l’impiego di botti di rovere di piccola misura, grazie al quale arrotonda la sua notevole componente tannica. Corposo e strutturato, il Cirò si sposa egregiamente alla gustosa cucina della sua regione: predilige pastasciutte al sugo di carne, arrosti di carni rosse, capretto farcito, agnello, selvaggina e cacciagione, fegatini, brasati, piatti piccanti e impegnativi, oltre a latticini e formaggi (ricotta calabrese, pecorino crotonese, caciocavallo silano stagionato). Si serve preferibilmente a temperatura ambiente, avendo cura di stappare la bottiglia qualche ora prima della mescita. È stato il primo vino calabrese a vedersi assegnare la doc, nel 1969.


ARTE Claudia Corti

Divan Japonais, litografia su carta, 1893, Budapest Galleria Nazionale.

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arte

MONSIEUR LE COMTE HENRI DE TOULOUSE LAUTREC Dove Toulouse Lautrec, la collezione del Museo di Belle Arti di Budapest, Roma Museo dell’Ara Pacis fino all’8 maggio.

Rampollo di una nobile famiglia di antichissima origine, Henri de Toulouse Lautrec decide di diventare pittore nel 1881, all’età di diciassette anni, quando è ormai chiaro a tutti che la malattia genetica che lo affligge e che impedisce alle sue gambe di crescere e svilupparsi non gli consentirà la carriera militare a cui solitamente erano destinati i membri della sua famiglia. Giunto a Parigi non farà alcuna fatica a inserirsi nel vivace e pittoresco mondo di Montmartre, cuore pulsante della vita artistica europea. Nella Parigi del barone Haussmann, infatti, in pieno fervore edilizio, la collina di Montmartre sembra mantenere intatta la propria identità: è ancora un piccolo borgo fatto di strette viuzze, case basse, giardini e orti, e ben tre mulini, meta di passeggiate domenicali della buona borghesia cittadina e attorno ai quali erano nati i primi caffè che in breve avrebbero fatto di Montmartre una vera e propria industria del divertimento con l’apertura di locali come il Moulin Rouge o il Moulin de la Gallette. Toulouse Lautrec è la vera anima di questo quartiere, di cui non rappresenta mai il carattere paesaggistico che tanto colpiva altri artisti, quanto piuttosto la gente che lo popola, i cantanti, le ballerine, le prostitute. Specializzatosi nella realizzazione di manifesti pubblicitari e locandine lega-

ti a nuove aperture di locali o a eventi particolari, in breve indirizza la sua carriera verso la vita della notte. Ed è proprio grazie a lui che si è mantenuto vivo il ricordo di personaggi come Aristide Bruant, la Goulue, Rosa la Rouge o la cantante Jane Avril, indimenticabile protagonista di una delle più famose opere di Toulouse Lautrec, le Divan Japonais. Come evocato dal nome, le Divan Japonais era un caffè concerto dall’arredamento vagamente orientaleggiante, sedie di bambù e lanterne. Per l’inaugurazione nel 1893 Toulouse Lautrec viene incaricato di disegnare il manifesto, che concepisce secondo il taglio compositivo tipico delle stampe giapponesi, al centro del quale inserisce lei, Jane Avril, leggera ed elegantissima nel contrasto tra l’abito nero strettissimo in vita e la chioma rossa, un ventaglio chiuso in mano appoggiato distrattamente sul bancone; a destra Edouard Dujardin, proprietario del locale; sullo sfondo si intravede la cantante Yvette Guilbert, nota per i lunghissimi guanti neri, separata dal gruppo principale tramite gli strumenti dell’orchestra. È un linguaggio molto moderno quello del “pubblicitario” Toulouse Lautrec, fatto di linee essenziali e colori immediati in grado di rendere immortale un quartiere e la sua gente colorata, stravagante, fuori dalle righe ma dal cuore immenso.

curiosità Toulouse Lautrec muore a 37 anni per effetto di una vita dissoluta tra alcol e sifilide, alimentando così il nutrito gruppo di quegli artisti geniali morti proprio a 37 anni: Van Gogh, Raffaello, Modigliani, Parmigianino, Caravaggio, Gericault...

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Libri Davide Mura

Il marketing ai tempi di Facebook Il saggio è scritto da tre esperti di social network, mondo digital, ecommerce e innovazione e presenta in modo pratico le prospettive del marketing nel mondo di oggi, dominato dal web 2.0. Interessanti i casi pratici e le risposte concrete che si possono dare a chi oggi deve gestire la comunicazione dentro e fuori le aziende, a cominciare dal digital ROI, vero tormento per chi gestisce i budget. Digital marketing, Matteo Cantamesse, Andrea Facchini, Gianluca Meardi (a cura di), Hoepli, pagg. 144,  19,90.

Celebri e strani Scrittori, artisti, attori, uomini e donne di scienza: la galleria di Geminello Alvi è un concentrato di tic, manie e comportamenti curiosi di una serie di quarantadue personaggi come Carlo Collodi, Cary Grant o Buster Keaton. Tra scelte di vita più o meno estreme e quotidianità fuori dal comune, i brevi ritratti di Alvi ci fanno conoscere più da vicino nomi celebri, ricorrendo all’aneddotica, spesso esclusa dai testi ufficiali e dalla cronaca. Eccentrici, Geminello Alvi, Adelphi, pagg. 184,  13.

La condanna dei fedelissimi di Hitler

libri

Avevano ruoli differenti nell’ambito dell’organizzazione messa in piedi dal regime nazista e che ha trovato l’espressione più crudele nella Shoah, dal gerarca Hermann Göring ad Alfred Rosenberg, padre delle teorie razziste. Molti dei 22 massimi esponenti del Terzo Reich giudicati nella città tedesca di Norimberga dal novembre del 1945 all’ottobre del 1946 vennero condannati a morte, alcuni subirono l’ergastolo e altri vennero assolti. Il saggio di Eugene Davidson, presidente emerito della Conference on European History ed ex presidente della Foundation for Foreign Affairs, ripercorre con precisione questa resa dei conti della storia, ma con un approccio completo e ponendo domande in relazione a ogni singolo imputato: le condanne furono tutte eque? la

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I quadri come non li avete mai visti Una storia dell’arte spassosa che nasce da un fenomeno esploso sulla pagina Facebook dedicata “Se i quadri potessero parlare”, rivisitazione in chiave umoristica dei principali capolavori dell’arte internazionale, con vignette in romanesco o comunque contestualizzate sui costumi attuali. Un modo alternativo per avvicinarsi a opere e autori, riportati comunque anche nella loro versione originale. Mai ‘na gioia, Stefano Guerrera, BUR, pagg. 162,  10,90.

volontà di dare punizioni esemplari ha travalicato il diritto? qual è il confine tra la responsabilità individuale e l’adesione obbligatoria a un’ideologia e un programma politico incontestabile? Come Hannah Arendt aveva messo in luce nel suo saggio “La banalità del male”, questi uomini erano non di rado personalità mediocri e meschine, esecutori della volontà altrui, mossi da ambizioni personali spesso frustrate, singoli ingranaggi di una macchina spietata, con un potere decisionale limitato alle loro mansioni specifiche e circoscritte. Gli imputati di Norimberga, Eugene Davidson, Newton Compton, pagg. 656,  7,43.


letture per manager

...permanager

Marco Lucarelli

Il futuro del welfare? È in azienda Fino a qualche decennio fa, aziende come Fiat, Olivetti o Marzotto offrivano ai loro dipendenti colonie estive, centri sportivi e ricreativi, assistenza integrativa e formazione scolastica per i figli. Una serie di benefit offerti con il duplice obiettivo di avere dipendenti sereni e fidelizzati all’azienda di appartenenza. Inevitabili le accuse di paternalismo verso il “padrone” accusato di nascondere, dietro alla maschera buonista, l’intento di organizzare e controllare anche la vita privata dei propri collaboratori. Molti di questi benefit nati dopo il boom economico sono poi scomparsi sotto il peso della crisi economica e della ristrutturazione dei budget lasciando un po’ di nostalgia verso i bei tempi andati. Perché queste prime forme di welfare aziendale hanno generato un vuoto che il welfare statale non è stato poi in grado di sostenere. Da qui sono ripartite aziende come Luxottica, Barilla, Ferrero, solo per citarne alcune, che hanno riaperto la strada del welfare aziendale. Strada finalizzata a sopperire alla perdita del potere di acquisto a causa di salari cresciuti meno dell’inflazione. In questo modo l’azienda ottiene dipendenti più soddisfatti delle loro condizioni lavorative, meno stressati dalle esigenze di conciliare lavoro e vita privata e di conseguenza più produttivi, meno assenteisti, più coinvolti nel successo della loro azienda.

Benefit, non solo retribuzione Qual è lo stato attuale del welfare in azienda? Quali opportunità per le aziende sia in termini di gestione del

personale che di ritorno in immagine? Lo spiega Filippo Di Nardo nel libro Il futuro del welfare è in azienda (edizione GueriniNext, 189 pagine). I dati parlano chiaro, come riportato anche nella ricerca citata in questo libro condotta dallo Studio Ambrosetti, che testimonia come “perfino i giovani della cosiddetta generazione Y (1.000 euro al mese) hanno ben compreso questa dinamica. Tanto da valutare con maggiore interesse le offerte di lavoro che comprendono anche benefit di questo tipo rispetto alla sola retribuzione”. Benefit che variano da borse di studio a check-up medici, assistenza sanitaria e previdenza integrativa ai servizi di educazione e ricreazione. Benefit che non solo semplificano la vita del dipendente ma che costituiscono un ritorno dell’investimento da parte delle aziende che lo offrono.

Welfare uguale maggiore produttività Inoltre, secondo uno studio pubblicato da McKinsey “l’introduzione di iniziative e piani di welfare contribuisce a migliorare alcuni indicatori oggettivi, misurabili dalle aziende, come ad esempio il minor as- senteismo, il maggior numero di ore non retribuite lavorate; il rientro più tempestivo dal periodo di congedo facoltativo; la riduzione dei tempi di recruiting; il minor turn over”. La società di consulenza citata arriva a quantificare in un +70% la maggiore produttività o, in altre parole, 1 euro investito in welfare si trasforma in 6 euro di Return on investment (Roi). Questo testimonia come le vecchie aziende “padronali”, anche senza il supporto della consulenza strategica, avevano visto lungo.

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lettere Daniela Fiorino (daniela.fiorino@manageritalia.it)

Orario di lavoro del dirigente Vorrei sapere se è corretto che l’azienda mi decurti dai permessi per ex festività eventuali ore di ritardo in ingresso in ufficio, non considerando che poi in uscita, per esigenze lavorative, mi fermo sempre oltre il normale orario, e se è prevista una forma di risarcimento o compensazione del lavoro straordinario per i dirigenti. I.B. - Napoli

lettere

Il dirigente è espressamente escluso dalle norme in tema di orario massimo normale di lavoro (art. 1, comma 2, regio decreto legge 15 marzo 1923, n. 692) e dalle norme in tema di riposo domenicale e settimanale (art. 1, n. 4, legge 22 febbraio 1934, n. 370) valide per la generalità dei lavoratori, e quindi, di norma, non ha diritto al compenso per il lavoro straordinario. Il dirigente, infatti, svolgendo un’attività rilevante soprattutto da un punto di vista qualitativo, non è soggetto all’osservanza di un orario rigido di lavoro. Per questo motivo il ccnl non prevede permessi orari ma esclusivamente giorni di ferie e di permesso per ex festività da godersi in giornate intere o mezze giornate. La norma contrattuale in merito alla prestazione lavorativa del dirigente (art. 12 del ccnl 31 luglio 2013 per i dirigenti di aziende del terziario, della distribuzione e dei servizi) pur premettendo che la stessa, in considerazione della posizione, delle funzioni e delle responsabilità particolari del dirigente nell’ambito dell’organizzazione aziendale, non è quantificabile, precisa tuttavia che l’orario di lavoro per il dirigente si correla, in linea di massima, anche se con ampia discrezionalità, all’orario dell’unità operativa cui il dirigente è addetto, in particolare per quanto riguarda il riposo settimanale. Ampia discrezionalità, quindi, ma con una certa ragionevolezza, altrimenti il prolungamento dell’attività lavorativa oltre un determinato limite potrebbe recare pregiudizio alla salute del dirigente configurando un vero e proprio abuso da parte del datore di lavoro. Grazie alla clausola di rinvio contenuta nell’art. 44 del ccnl

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31 luglio 2013, che fa riferimento alla normativa contrattuale in vigore per i quadri per tutto ciò che non è direttamente regolato dal ccnl per i dirigenti, possiamo inoltre ricollegarci all’art. 129 del ccnl 2 luglio 2004 per i dipendenti delle aziende del terziario, della distribuzione e dei servizi, il quale stabilisce che non è dovuto alcun compenso speciale per il servizio prestato anche fuori dall’orario normale di lavoro, salvo che per quelli svolti di notte (dopo le 22 e fino alle 6 del mattino) o nei giorni festivi, per i quali sono fissate delle maggiorazioni retributive che vanno dal 30 al 50% della retribuzione oraria. Per quanto riguarda, in generale, l’attività svolta durante la settimana oltre l’orario normale di lavoro, l’orientamento giurisprudenziale prevalente tende a riconoscere il diritto al compenso per lavoro straordinario solo se al dirigente vengono richieste prestazioni prolungate con carattere di continuità, oltre un certo limite, da fissarsi in rapporto alla necessaria tutela della salute e dell’integrità psicofisica garantita dalla Costituzione a tutti i lavoratori. Perché si possa parlare di orario di lavoro usurante è quindi indispensabile che la prestazione lavorativa sia sistematicamente e non occasionalmente superiore a quella normalmente prevista. Una maggiore tutela è contemplata in caso di prestazione lavorativa nel giorno di riposo settimanale. Il diritto irrinunciabile a una giornata di riposo, che dovrebbe normalmente coincidere con la domenica, è sancito dal legislatore (art. 36 della Costituzione; art. 2109 del codice civile) e ribadito dalla Corte costituzionale per tutti i lavoratori, compresi i dirigenti. Perché venga attuato lo scopo umano e sociale del precetto costituzionale, infatti, l’interruzione del lavoro una volta alla settimana deve essere effettiva e consentire al dipendente il recupero delle energie fisiche e psichiche, oltre ad assicurargli un congruo periodo di tempo da destinare ad attività ricreative per sé e per la famiglia. Una soluzione alternativa al risarcimento in denaro delle ore eccedenti il normale orario di lavoro può essere un accordo tra azienda e dirigente con il quale vengano fissati permessi compensativi, soprattutto nel caso di prestazione lavorativa nella giornata di domenica o festiva.


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inserto mensile di Dirigente n. 1-2 / 2016

DIRIGIBILE

a cura di Thomas Bialas

Segnali di futuro visti dall’alto #21 esploriamo il futuro grazie a:

FUTURE MOBILITY L’auto come upgrade

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FUTURE UNIVERSITY p. 4/5 Pronti per la società postuniversitaria?

FUTURETECH INVENZIONI & INNOVAZIONI INFOGRAFICA DEL MESE IN UN MONDO IDEALE CHI INNOVA COSA? SAVE THE DATE: INNOVAZIONE JUGAAD 4 MARZO 2016, ROMA CFMT http://tinyurl.com/h3rpjwq

Dirigente mensile di informazione e cultura manageriale editore Manageritalia Servizi design: CoMoDo

NEXT MILLENNIUM

Uomini che odiano il futuro Come nella trilogia di romanzi polizieschi di Stieg Larsson, anche questo scandalo (la miopia umana) meriterebbe un’indagine approfondita. Quando ero ragazzino si raccontava che l’Alfa Romeo di Arese (abitavo lì allora) scavasse nella propria e protetta da occhi indiscreti area industriale enormi buchi dove far confluire e sparire quantità impressionanti di residui e veleni vari da reparti di verniciatura. Il tema non è accusare una singola impresa (questa pratica

FUTURE ROBOT Raggiunto il Tipping-Point

p. 8

era, negli anni 70, esibita al plurale da tutti) ma l’intero sistema. In un solo secolo la civiltà industriale ha spolpato il pianeta avvelenandolo in maniera irreversibile. Riunioni e discussioni planetarie sul destino dell’umanità non portano mai a nulla perché sempre ostacolate da interessi economici contingenti. Le imprese quotate in borsa e sedotte dal capitalismo finanziario incentivano profitti e dividendi di cui gioire subito. Va da sé che la parola futuro non trova asilo in azienda se non a parole. Ai tavoli del top management della Volkswagen siede un signore che sfoggia la suggestiva qualifica di “Director for future affairs”. Dopo l’affare del Dieselgate, chissà cosa vorrà dirigere. Gli ultimi anni di Blockbuster sono stati incredibili da osservare. Nessuna visione ma solo disperata promozione (con mille dispendiose iniziative) per far quadrare l’incasso del mese. Così fan tutti (o almeno molti). Attendo con ansia gli uomini (manager) che amano il futuro.


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FUTURE MEDIA IMITATE IL MODELLO GOOGLE Pensa con Google. Questa volta non vogliamo parlare di “thinkwithgoogle” come fonte di fruizione di contenuti, ma come modello di erogazione contenuti. Il content marketing come andrebbe fatto. The message is the message (il messaggio è il messaggio e quindi non il medium come voleva e insegnava McLuhan). Google lo sa da tempo e pure noi quando intitolammo la decima giornata del ciclo fmt.day (inizio 2013) proprio “The message is the message”. Nell’era post Gutenberg, infatti, pr e canali di comunicazione di massa perdono di importanza. In rete la proliferazione dei

contenuti è impressionante. Tutti gridano e nessuno ascolta più. Il distinguo è solo sulla qualità. Diventare una fonte autorevole (salvata nei segnalibri del browser). Ogni azienda “pinco pallino” può e deve attivare il suo “thinkwithpincopallino”. Anche se il contenuto è di nicchia. Questo tema è molto sottovalutato. Infatti vedo ancora troppe imprese dannarsi l’anima (e aprire il portafoglio) per una buona rassegna stampa, copertura media a tappeto e comunicazione con o senza social. Questo significa confondere il dito con la luna. In passato la forma comunicava, oggi solo la sostanza. Lì bisogna investire. https://www.thinkwithgoogle.com SCARICA FMT.SIGHT 10 DEDICATO AI MEDIA DEL FUTURO http://tinyurl.com/q26e7fc

FUTURE TARGET NON ESISTE PIÙ Siamo entrati dritti dritti nell’era post demografica con buona pace dei markettari (ex) di professione che facevano a pezzi (segmentavano) il genere umano. Come di consueto, abbiamo selezionato qualche case history su come approcciarsi in un’epoca priva di classificazioni demografiche. E questo va bene. Però bisogna capirne i motivi. Cosa vediamo all’orizzonte? Una generazione che costruisce la propria identità svincolata da parametri come età, sesso, genere (gender), reddito, status o appartenenza geografica. Il risultato è un’ibridazione dei comportamenti che richiede strategie di nicchia, autenticità

FUTURE MARKETING QUESTA MACCHINA LEGGE LE EMOZIONI Da quando è stata annunciata l’era dei computer cognitivi e dell’intelligenza artificiale ficcata in ogni dove, nulla ci coglie più impreparati, neanche una macchina che legge le nostre emozioni. Oppure no? Dopo data analytics è il turno di emotions analytics, presunta futura miniera d’oro per gli strizzacervelli di marketing. Yuval Mor, ceo di Beyond Verbal, ne è sicuro. La corsa all’oro (le loro emozioni) è iniziata. La sua Moodies è un piccolo assaggio. Un’app che riconosce e classifica le emozioni in base

al tono della voce e che quindi distingue il cosa si dice dal come si dice. E fin qui ancora niente di preoccupante e turbante: siamo ancora in ambito “gioco”, anche se il tester di riconoscimento degli androidi del film Blade Runner è nell’aria. Come sempre di fronte a queste cose si può essere ottimisti o pessimisti, esaltare o criticare. Entrambe le cose vanno (e fanno) bene. Resta il fatto che lo scenario che si intravede, ovvero il marketing orfano del target (vedi l’altra pillola di Dirigibile) tenta ora di rifarsi una vita direttamente legandosi (incollandosi?) al cervello del cliente. Le applicazioni secondo Yuval Mor saranno tantissime, come i dubbi d’altronde. http://www.beyondverbal.com

e iperpersonalizzazione (solo per i tuoi occhi) in un contesto di condivisione delle scelte tramite aggregatori di interessi. I futuri brand aiutano i clienti a realizzare personali aspirazioni. Sono trainer e non venditori.

SO WHAT? Il post demografico è il nuovo imperativo. L’empowerment tecnologico produce il “vivo come mi pare e piace” senza standard. Oggi si dialoga con il cliente con servizi e prodotti unici e contestualizzati (o presunti tali). Vedi Netflix o Spotify.

http://www.etonleadership.cn/en/ http://tinyurl.com/qft9uv5 https://www.axe.com.br http://tinyurl.com/j7tl3lh http://www.pollinatorpassasjen.no/intro http://tinyurl.com/z83zge8


DIRIGIBILE SEGNALI DI FUTURO VISTI DALL’ALTO

FUTURE MOBILITY L’AUTO COME UPGRADE Viva l’accesso, abbasso il possesso, sembra il nuovo motto. Non stupisce quindi più di tanto l’annuncio di General Motors di investire 500 milioni di dollari in Lyft, azienda di San Francisco che fornisce servizi di ride sharing stile Uber. Insomma, Michigan “cede” alla Weltanschauung automobilistica californiana della mobilità, che si muove su questo imperativo: trascurare il mezzo e curare maniacalmente il servizio per creare un network integrato di veicoli autonomi condivisi disponibili tramite app. Come sentenzia il presidente GM Dan Ammann: «Il futuro della mobilità personale è connesso e autonomo», e

non solo. Tesla Motors sta introducendo logiche di upgrade per l’automobile simili ai computer per modificare e aggiornare le prestazioni dell’auto, installando le nuove versioni e adattandosi tramite software al comportamento del guidatore. Guardando in prospettiva possiamo affermare che l’automobile sarà sempre di più un device o, se preferite, app su quattro ruote cognitiva, e intelligente, capace di interpretare ogni singola e individuale esigenza. Lentamente il software sta per mangiarsi l’hardware. Per i vecchi produttori “di latta” è tempo di aggiornarsi. https://www.lyft.com http://tinyurl.com/jgqmp54 SCARICA FMT.SIGHT 09 DEDICATO ALL’ACCESSO http://tinyurl.com/kqm94y4

FUTURE SERVICE IL NUOVO MERCATO ENERGETICO Dopo la street food arriva la street energy. Ma facciamo un passo indietro, o meglio in avanti. Possiamo immaginarci un futuro nel quale l’acquisto di un frigorifero includa nel contratto, e nel prezzo, il consumo energetico per cinque anni di utilizzo? Non ancora, perché oggi il fornitore energetico è una figura insostituibile, ma in prospettiva diventa plausibile come nuovo modello di business e di servizio. Un primo segnale viene dalla start-up tedesca Ubitricity, nata alcuni anni fa a Berlino e ora in fase operativa, che trasforma i lampioni stradali pubblici o semplici prese

FUTURE FABBING IL 3D PRENDE QUOTA Stampanti 3D. A volte se ne parla troppo, a volte troppo poco. Parliamo allora inquadrando la vera portata. I nuovi Airbus A350 contengono più di mille parti realizzate con le stampanti tridimensionali, che pesano mediamente la metà di quelli che sono andati a sostituire. L’obiettivo: realizzare il 10% dei pezzi (in titanio, acciaio e alluminio) internamente, rinunciando a fornitori esterni. Insomma, non roba per i soliti makers e artigiani digitali. Mettere, simbolicamente, la vita dei passeggeri di un’aereo in mano alla stampante 3D non è un tema da poco. La verità è questa: stiamo assistendo a

una piccola rivoluzione silenziosa che lentamente modificherà logiche produttive e modelli di business. Essendo silenziosa, spesso viene sottovalutata dai diretti interessati (l’industria), che guarda al fabbing con curiosità mista a scetticismo, soprattutto sui tempi (è ancora presto). Invece non è più presto. Il new local si basa proprio sul fabbing territoriale. Per la fine del 2016 è prevista nello stato di New York l’apertura della prima fabbrica “full 3D” del mondo, nata da una partnership pubblica con Norsk Titanium e Alcoa. Poi sarà la volta del 4D per la stampa di materiali intelligenti. http://tinyurl.com/jc7bch7

elettriche in colonnine di ricarica per l’auto (o altro) a basso costo, tagliando i costi dell’infrastruttura di circa il 90%. In pratica il sistema (vedi video) è composto da una presa di corrente da collegare alla fonte elettrica, di un cavo e di un dispositivo mobile in grado di quantificare, comunicare e pagare al gestore la quantità di energia utilizzata. Geniale e semplice. L’ennesima conferma che il modello “Everything as a Service” (EaaS) si affermerà anche in campo energetico, fondendo prodotto e consumo energetico con nuove formule facilitate dalla democratizzazione all’accesso di microproduzioni fai da te di energia. https://www.ubitricity.com https://vimeo.com/139136627


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FUTURE UNIVERSITY 1 POVERI STUDENTI Alle prese con una bolla non speculativa ma conoscitiva. Cresce la domanda di un nuovo sapere utile, ma le azioni messe in campo servono a ben poco. Una volta si studiava per sapere (orizzonte circoscritto), oggi si studia (si dovrebbe) per saper fare (orizzonte allargato). Transdisciplinarità, competenze crossculturali, scalabilità cognitiva, quoziente d’intelligenza collettivo (o collaborativo) al posto di quello individuale e soprattutto una testa “responsive” mutevole, versatile e adattabile come i siti web. Mica facili da ottenere. E poi gli studenti non hanno più bisogno di una fornitura di conoscenze per diventare esecutori, ma di abilità per diventare creatori. Questo è quello che chiede loro la civiltà digitale. L’università è basata sui valori delle vecchie generazioni che non vengono incontro alle esigenze delle future generazioni, le quali stanno crescendo con il mito della formazione non ortodossa (esplorativa) dei non laureati Bill Gates, Steve Jobs and Mark Zuckerberg. I baby boomers hanno cambiato la politica, la generazione X ha cambiato la famiglia e la generazione Y ha cambiato il modo di lavorare. Speriamo che la generazione Z cambi l’educazione.

FUTURE UNIVERSITY 2 POVERI GENITORI Alle prese con un futuro incerto per i propri figli e con un’università incerta sul da farsi. Questo modello, nato nel Medioevo, non è più in grado di tenere il passo con una realtà (anche economica) sempre più discontinua, complessa e votata al cambiamento. La soluzione ovviamente non è di investire più soldi in un sistema antiquato addobbando l’albero morente con sfavillanti luci high tech (la tecnologia è sempre strumento non sostanza), ma piuttosto di smontare pezzo per pezzo il vecchio sistema per costruirne uno completamente nuovo. Per fare un’analogia con l’industria musicale, le università insistono nel “vendere” i piani di studio nel formato album (era analogica) e non nel formato playlist (era digitale). Ecco l’errore: ragionare ancora per generi prestabiliti e curriculum collegati, anziché per genesi individuale e biografia scollegata. Il “cosa copriamo questo semestre” dovrebbe diventare “cosa scopriamo questo semestre”. Ovvero da “learn covers” a “learn discovers”. È questione di un nuovo approccio mentale. On demand e in streaming. La nuova università dovrebbe essere creata a immagine e somiglianza di Spotify e puntare all’autoapprendimento delle attitudini necessarie. Il tema non è più essere qualificati per un lavoro, ma avere le qualità flessibili per i molti lavori e ruoli che saremmo costretti a cambiare almeno 40 volte nella nostra vita.


DIRIGIBILE SEGNALI DI FUTURO VISTI DALL’ALTO

FUTURE UNIVERSITY 3 POVERI DOCENTI Alle prese con soluzioni (forse) solo di facciata. Dopo industry 4.0 si annuncia in pompa (e aula) magna la nascita di university 4.0, digitalizzata, connessa e smart. Ma cosa significa? L’università di Economia e commercio di Vienna disegnata dall’archistar Zaha Hadid è moderna e avveniristica, ma non è detto che lì avvenga il futuro. Ovunque si punta su nuovi approcci, come per esempio lo Smile (Stanford mobile inquiry-based learning environment), piattaforma per lo scambio di conoscenze anche tramite app su smartphone, oppure su università online tipo Coursera o i MOOCs. La digitalizzazione promette piani di studio flessibili e personalizzati. Ma spesso tutta questa tecnologia si riduce a mero esercizio circense imprigionato nella gabbia fordista. La verità è che dopo la società post industriale siamo già quasi pronti per quella post universitaria: un luogo dove le università cessano di rappresentare il cuore formativo della nostra civiltà. Un luogo dove la formazione si basa sul principio del “just-in-case learning”: mi approprio di tools per un bisogno imminente. Anche perché nell’era digitale le nozioni e le informazioni sono reperibili, democraticamente, ovunque. Quello che conta e serve è il linguaggio osservazionale, l’analisi critica, il pensiero visionario, insomma, l’arte di pensare. La fine della conoscenza centralizzata (e standardizzata) segna l’inizio della conoscenza decentralizzata (e individualizzata) basata su ecosistemi di scambio in rete con apprendimenti non lineari ma mutevoli, fluidi e tesi al continuo cambiamento. https://www.coursera.org https://www.thinkwithgoogle.com http://www.oerestadgym.dk/en https://www.mooc-list.com https://www.fhi.ox.ac.uk https://gse-it.stanford.edu/research/project/smile


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Infografica del mese

DA INNOVATOR A PERFORMER CHI METTE IN SCENA LE MIGLIORI INNOVAZIONI? IN UN MONDO IDEALE, CHI INNOVA COSA?

INFRASTRUCTURE Denmark Use of information technologies Germany Logistics performance Uruguay Online e-participation Mongolia New infrastructure investment as share of GDP

€ BUSINESS SOPHISTICATION

CREATIVE OUTPUTS Paraguay Domestic resident trademark applications Estonia Information technologies & organizational innovation Serbia Export of creative industries Australia Printing and publishing industry size

Luxembourg Knowledge-intensive employment USA University & collaboration United Arab Emirates State of cluster development Belarus Women with advanced degrees Rep of Korea R&D financed by firms

INTERNAMENTE

ESTERNAMENTE

EFFETTIVAMENTE

Si diventa innovativi quando si attivano le cose internamente. C’è un mondo di idee e ideatori là dentro (da voi in impresa). Attivatele. Per primo assicuratevi che ci sia in azienda un sano clima di eccitazione per le parole “tendenze, cambiamenti e innovazioni”. Poi mettetevi all’opera. C’è molto lavoro da fare. Attivate delle pratiche che possono ispirare quotidianamente. Per esempio, una newsletter interna, un salvaschermo che proietta highlights di innovazioni di settore, post-it sulle pareti con le idee del giorno, oppure una piattaforma interna per la collaborazione e la condivisione di nuove idee. Ma non basta. Nel mondo ideale c’è spazio per l’inusuale (business disruption), nel mondo reale invece spesso c’è solo spazio per l’usuale (business as usual). Interrompete il lavoro e l’abituale routine metodicamente e periodicamente con contest, competizioni, pitch, kickoff per lanciare nuove idee. In una parola, empowering. Nelle imprese si respira un clima di innovazione solo se viene dato ossigeno quotidianamente e in grandi dosi.

Si diventa innovativi quando si attivano le cose esternamente. C’è un mondo di idee e ideatori là fuori. Attivatele. Per primo aprite, mentalmente, le porte all’open innovation. Niente di nuovo, direte, sì ma se è vero, come dimostra uno studio del 2014 di Haas Business School, che ben il 78% delle grandi imprese è impegnata in qualche forma di open innovation non è altrettanto vero per le pmi, che all’atto pratico praticano ancora poco. Male, perché oggi le tecnologie digitali offrono un’incredibile opportunità per agganciare e ingaggiare menti “smart” su scala globale, anche con investimenti contenuti. Mettetevi all’opera creando (o agganciando) piattaforme crowd su interessi (trend e innovazioni) da condividere e premiare con competizioni e call for action. Poi aprite gli spazi in eccesso (stanze o scrivanie) al co-working esterno, offrendo ospitalità a start-up o comunità creative coerenti con il business. La convivenza con brillanti menti agli esordi produce un proficuo scambio per entrambi.

Si diventa innovativi quando si attivano le cose effettivamente. C’è un mondo di idee realizzate da altri che funzionano. Copiatele e attivatele. Per facilitarvi il lavoro abbiamo selezionato alcuni esempi che trovate nei link a fianco. Non male il Discover Kickbox di Adobe, che, nato come processo interno per accelerare l’innovazione, è ora disponibile per tutti con la licenza creative commons. Un altro esempio interessante è Westfield Labs, la divisione laboratorio (circa 70 persone) di Westfield dedicata a progetti pilota di retail innovation. Questo punto è cruciale. Oggi ogni impresa, anche di medie dimensioni, deve dotarsi di un’area lab dove sperimentare liberamente e quasi selvaggiamente. Meglio se slegata, anche fisicamente, dall’attività core. Servono contaminazioni con l’esterno. L’ideale è un’unità esterna focalizzata sulla “distruzione creativa” del proprio business. Un team che mette in discussione la propria impresa e che collabora anche con partner, clienti e fornitori.


DIRIGIBILE SEGNALI DI FUTURO VISTI DALL’ALTO Ecco i paesi selezionati, per aree tematiche, dal Global Innovation Index 2015 in base a 79 indicatori e/o parametri. fonte: www.globalinnovationindex.org

KNOWLEDGE & TECHNOLOGY OUTPUTS Sri Lanka Growth rate of per capita GDP USA Quality of scientific publications Hong Kong (China) New business creation India Computer service exports Malaysia High-tech exports

HUMAN CAPITAL AND RESEARCH Lesotho Education expenditure as share of GDP Iran Graduates in science and engineering as share of graduates Israel R&D expenditure as a share of GDP China Performance of pupils in reading, math & science Georgia Pupil-teacher ratio in secondary school UK Quality of universities

€€€

INSTITUTIONS Finland Government effectiveness Singapore Regulatory quality New Zealand Ease of starting a business

EXIT STRATEGY No, non è solo questione di ricerca e sviluppo o di brevetti. Nokia ha investito e inventato tanto, ma raccolto poco fino al non inevitabile tracollo. E come si evita? Non puntando tutto su innovazioni e invenzioni fini a se stesse. L’approccio giusto si chiama “trend & change driven innovation”. L’innovazione guidata da tendenze e cambiamenti: osservati, monitorati, capiti, digeriti e poi trasformati in soluzioni e servizi puntuali.

http://kilnco.com/ideakeg-single/ http://www.phdmedia.com/home.aspx https://kickbox.adobe.com http://www.westfieldlabs.com http://crowdcompanies.com/blog/ https://en.eyeka.com https://www.3space.org/locations/hatch http://wayra.co/en

scarica il rapporto completo: http://tinyurl.com/zwv2gb7

MARKET SOPHISTICATION Bolivia Microfinance as a share of GDP Colombia Ease of getting Credit


DIRIGIBILE SEGNALI DI FUTURO VISTI DALL’ALTO

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FUTURETECH INVENZIONI & INNOVAZIONI FUTURE ROBOT RAGGIUNTO IL TIPPING-POINT Dell’invasione. Senior robots. Retail robots. Hotel robots. Service robots. Relation robots e, sì, anche sex robots. Da A.L.O. Botlr, il maggiordomo robot dell’Aloft Hotel di Cupertino, a Benebot, impiegato nei negozi come shop assistant. Da Budgee, un ibrido fra un robot e un carrello da spesa che come un cane segue fedelmente (e carico) il suo padrone, fino ai robot-badanti che si prendono cura degli anziani, malati e non, o addirittura robotic arms a uso domestico. Il trend è chiaro: circondati in ogni dove da macchine servizievoli e/o invadenti.

INNOMDLELAB.COM

Visto al Ces 2016 di Las Vegas, il Tip Talk è uno smartwatch che telefona tramite l’uso dell’indice posto sull’orecchio. Interessante perché frutto dell’incubatore di Samsung innomdlelab. http://tinyurl.com/glqmw3t

ITALIAN DESIGN

Qualcosa d’italiano. Il designer Francesco Musci ha creato una linea di cappucci per le dita in lattice per mangiare con le mani senza sporcarsi e appiccicarsi. Un futuro must.

Peccato che tutti continuino a fare, esteticamente, il verso al genere umano. Ci vorrebbe qualcosa di diverso, come il simpatico robot del film Interstellar: un rettangolo chiacchierone che corre. http://tinyurl.com/z6cg46n http://www.carbon.ai/#top http://tinyurl.com/zy466pp http://5elementsrobotics.com http://www.care-o-bot-4.de

https://www.youtube.com/watch?v=DN9Jj8XwlQw https://www.youtube.com/watch?v=WUfVxuhWJ-o https://www.youtube.com/watch?v=3n42WbbYGZI

FINDBOX.DE/EN/THE-FINDBOX

Prossimamente alla Metro, Findbox: un sistema di riconoscimento automatico dei prodotti per semplificare la scelta e la ricerca di prodotti nonché il rifornimento e la logistica. http://tinyurl.com/j7n8xfd

LEOHELPS.COM

Non nuovo, ma trend da tenere d’occhio. Parliamo del fenomeno Smart Wearables, la tecnologia da indossare in ogni occasione d’uso. In questo caso con Leo a uso sportivo. http://tinyurl.com/hgqhjvn

B-SENSORY.COM

Nessuna innovazione qui? Sbagliato. I design sex toys continuano a stupire. Come Little Bird che fonde vibrazioni con narrativa erotica tramite sincronizzazione smartphone. http://tinyurl.com/hcmvacd

CROWDFEST.IT

Dall’8 al 10 aprile si tiene a Bologna Crowdfest, festival sperimentale che promuove e diffonde l’opportunità del crowdfunding. Non solo per start-up ma per ogni impresa. http://tinyurl.com/zann2kl


Associazioni S ervizi s anità contratto Previdenza Formazione

novità

LA FORMAZIONE A PORTATA DI MANO Dal 1° gennaio un’importante novità per i prosecutori volontari

P

er supportare sempre meglio gli associati nell’evoluzione della professione manageriale e nelle continue sfide che devono affrontare, da quest’anno i dirigenti usciti anche solo momentaneamente dal contratto possono continuare a fruire dei servizi formativi del Cfmt. Come? Dal 1° gennaio 2016 chi sia già, o diventi, prosecutore volontario di un solo Fondo contrattuale (Fondo Mario Negri o Fasdac o Associazione Antonio Pastore), può diventarlo anche del Centro di formazione. Fino allo scorso anno la condizione minima richiesta era l’iscrizione volontaria ad almeno due Fondi e non uno.

Le condizioni Essere stato dirigente con uno dei ccnl gestiti da Manageritalia, non essere lavoratore dipendente presso altra azienda, essere prosecutore volontario ad almeno un altro Fondo ed essere associato a Manageritalia;

1

Versare con le stesse modalità previste per gli altri Fondi, entro e non oltre il 28 febbraio di ogni anno, il contributo complessivo di 258,25 euro; Impegnarsi per un triennio, salvo che prima della scadenza non ci si rioccupi con un contratto che preveda l’iscrizione al Cfmt o si rinunci alla prosecuzione volontaria anche all’altro o agli altri Fondi.

2

3

Se sei già un prosecutore volontario di almeno uno dei Fondi contrattuali, valuta l’opportunità di diventarlo anche del Cfmt. Garantisciti formazione di qualità per tutto l’anno a soli 258,25 euro. Solo per il 2016 hai tempo sino al 30 aprile! Per maggiori informazioni:

www.cfmt.it

gennaio/febbraio 2016

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R

manageritalia

Per un manager oggi lavorare all’estero è sempre più un must. www.askmit.it Vediamo, prendendo spunto da una recente risposta di AskMit, cosa prevedono i contratti per dirigenti e quadri

LA TRASFERTA ALL’ESTERO Sono un quadro e nei prossimi mesi sarò chiamato a svolgere il mio lavoro di delivery manager all’estero (pur senza variazione della mia sede di assunzione). Vorrei sapere se avrò diritto all’indennità di trasferta. Oltre al rimborso delle spese di viaggio, trasporto del bagaglio, spese postali, telegrafiche e altre sostenute in esecuzione del mandato, il contratto prevede una diaria non inferiore al doppio della quota giornaliera della retribuzione (ridotta di 1/3 qualora non si pernotti fuori sede). Per le missioni di durata superiore al mese verrà corrisposta una diaria ridotta del 10%. In sostituzione della diaria potrà essere corrisposto il rimborso a piè di lista delle spese di vitto e alloggio. Per brevi trasferte in località vicine verrà rimborsata la spesa effettiva del viaggio e quella del soggiorno. Si consiglia comunque di intraprendere una negoziazione con l’azienda. E per quanto riguarda il dirigente?

In pochi mesi tanti manager hanno già utilizzato AskMit. Fallo anche tu! www.askmit.it

Il ccnl stabilisce che in caso di trasferte in Italia o all’estero al dirigente spetta il rimborso delle spese di viaggio e di ogni altra spesa sostenuta in esecuzione del mandato e nell’interesse dell’azienda. È previsto inoltre il rimborso delle spese di vitto e alloggio a piè di lista, o l’equivalente da convenire, e delle piccole spese non documentabili, anche queste in misura da convenire. Per le missioni superiori ai 12 giorni si rinvia ad accordi tra datore di lavoro e dirigente, anche per gli eventuali aspetti particolari derivanti dalla durata e dalla natura della missione. Naturalmente, in considerazione del ruolo dirigenziale e delle funzioni svolte, quanto previsto dal contratto può essere arricchito e ampliato con una contrattazione individuale.

AskMit è un servizio, esclusivo e compreso nella quota associativa, di consulenza online in 48 ore su contratti, fisco, aspetti legali, previdenziali e assicurativi. A rispondere un team multidisciplinare formato da esperti di Manageritalia, da avvocati, fiscalisti, giuslavoristi, notai e commercialisti appartenenti a studi professionali di tutta Italia.

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gennaio/febbraio 2016


LA CRESCITA SI ARRESTA Gli ultimi dati Inps certificano una sostanziale stabilità, ma il futuro è roseo che perché la lieve ripresa e le caratteristiche dell’economia nazionale, così povera di managerialità esterna nelle tantissime aziende familiari, impongono una crescita del management ita-

quadri del privato per settore economico (2014-2010) Settori 2014 2013 2010 2014 2013 Economici n. n. n. var % var % su 2013 su 2010 Industria Costruzioni Servizi

Alberghi e ristoranti Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni TOTALE

129.074

128.282

121.601

0,62

6,15

4.157

4.211

4.201

-1,28

-1,05

293.552

293.242

282.530

0,11

3,90

3.693

3.732

3.390

-1,05

8,94

41.621

41.904

43.008

-0,68

-3,22

426.783 425.735 408.332

0,25

4,52

manageritalia quadri

I

quadri italiani del settore privatoa fine 2014 sono 426.783 (+0,2% rispetto al 2013), secondo gli unici dati ufficiali appena rilasciati dall’Inps. Un arresto della crescita in atto da anni (+4,5% dal 2010 e +10% dal 2008), che ha coinvolto molto più le donne (+11,3% dal 2010) degli uomini (+2,1%). Nel periodo considerato (20102014), tutti i settori sono in crescita con le sole eccezioni di trasporti (-3,2% dal 2010), costruzioni (-1,05%) e alberghi (-1,1% solo dal 2013). A crescere di più nel quadriennio sono alberghi (+9%), industria (+6,2%) e poi servizi (+3,9%). In ogni caso i primi dati del 2015 ci dicono che si dovrebbe confermare l’andamento positivo. An-

liano. Pensiamo al riguardo che le previsioni dell’occupazione europea al 2025 del Cedefop (Agenzia europea per l’istruzione e la formazione professionale) vedono, nei 28 paesi considerati, l’aumento del 15% dei dirigenti (68% per l’Italia), ma anche delle professioni intellettuali e scientifiche (Eu 28 14%, Italia 23%) e di quelle tecniche intermedie (Eu 28 12%, Italia 18%) dove sono compresi i quadri. Emerge invece la riduzione di circa il 10% di impiegati, artigiani e operai (10% anche per l’Italia).

Fonte: elaborazioni Manageritalia su dati Inps

quadri del privato per sesso e area geografica (2014-2010) 2014 Variazione % Variazione % 2014/2013 2014/2010 M F TOTALE M F TOTALE M F TOTALE NORD-OVEST

136.533

57.485

194.018

-0,0

1,0

0,3

3,0

11,8

5,4

64.121

23.900

88.021

1,1

1,7

1,3

4,2

11,3

6,0

CENTRO

65.114

29.155

94.271

-1,0

0,1

-0,6

0,9

10,2

3,6

SUD

25.637

6.885

32.522

-0,3

1,7

0,1

-1,9

13,4

0,9

ISOLE

11.157

3.787

14.944

-1,0

1,6

-0,4

-5,4

8,3

-2,2

Estero

2.797

210

3.007

-0,7

16,7

0,3

7,0

12,9

7,4

305.359 121.422

426.783

-0,0

1,0

0,2

2,1

11,3

4,5

NORD-EST

TOTALE

Fonte: elaborazioni Manageritalia su dati Inps

gennaio/febbraio 2016

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manageritalia EXECUTIVE PROFESSIONAL

Matching online Aziende e consulenti si incontrano nelle piattaforme online Alberto de Monte

O

ggi le aziende hanno sempre più bisogno di competenze qualificate per stare sul mercato, ma spesso non le trovano o non le sanno trovare. Oltre all’atavico problema, soprattutto italiano, di un’offerta di giovani provenienti dalla scuola disallineata alle richieste delle aziende, questo è anche un problema di difficoltà di incontro e dialogo tra aziende ed elevate professionalità. Parliamo per esempio di disponibilità alla mobilità, soft skill avanzate, esperienza professionale qualificata, caratteristiche che, laddove non è possibile un’assunzione, fanno riferimento a consulenti di business. Quando questa necessità viene dalle pmi, oggi sempre più demanding su questo fronte, spesso l’incontro con l’offerta tramite le tradizionali società di consulenza direzionale è difficile, se

Grazie a un accordo tra TaBizCo e Manageritalia, alle aziende dei manager associati non sarà applicata alcuna management fee per le transazioni concluse nel 2016. Mentre gli executive professional che segnalano al momento della registrazione di essere associati a Manageritalia saranno evidenziati alle aziende nel matching online.

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gennaio/febbraio 2016

non impossibile, per svariati motivi. Anche per questo sta crescendo la figura del consulente indipendente. Si tratta di professionisti con oltre dieci-quindici anni di esperienza svolta presso società di consulenza o aziende. Figure flessibili, competenti negli ambiti dove hanno maturato la loro esperienza, che per voglia o necessità hanno scelto di mettersi in gioco e proporsi alle aziende per aiutarle a svolgere specifici incarichi. Non è un fenomeno solo italiano, ma di tutte le economie mature. Le difficoltà di incontro tra imprenditori e pmi, poco avvezzi a usare il tradizionale mercato della consulenza, e consulenti indipendenti, poco visibili se non in una cerchia ristretta, oggi trova sempre più soluzione attraverso le piattaforme online che favoriscono il matching fra requisiti del richiedente e competenze del professionista. È evidente a tutti l’esempio di Uber per il servizio di trasporto privato con conducente, ma ci sono già altri molteplici esempi di successo che vanno dai servizi per la casa a servizi di design, ingegneria, giuridici o sanitari, ovvero tutte quelle prestazioni professionali che richiedono risposte puntuali.

Consulenti online Nel caso del consulente, il tema della ricerca online è certamente più complesso. Un manager o un imprenditore vuole innanzitutto avere rassicurazioni sulla capacità del professionista di risolvere il proprio problema. Ecco perché tradizionalmente il settore della consulenza di direzione è cresciuto attraverso il modello di relazione, ovvero sulla conoscenza e fiducia personale fra professionista e cliente. Proprio per questo l’evoluzione dei modelli di business abilitati da internet si è sviluppato in 15 anni: dall’e-commerce di prodotti b2c ai marketplace di servizi b2b, fino ad arrivare alla recente evoluzione delle piattaforme online di servizi di consulenza. Gli Stati Uniti e il Regno Unito, rispettivamente il primo mercato al mondo della consulenza di direzione e il primo mercato al mondo per spesa online per abitante, guidano questo cambiamento. Il fenomeno è già stato analizzato e riportato da primarie testate economiche e centri di ricerca. Nel Regno Unito Mba&Company ha cominciato a operare nel 2011 dopo due anni di incubazione. Il claim della società è Consultants on demand -The fast and cost-effective way to find expertise to grow your business e sostiene di avere 20mila consulenti registrati in tutta Europa. Oggi ha principalmente clienti del Regno Unito e qualcuno da altri mercati nord-europei. Il modello di business prevede il posting di progetti sul sito da parte delle aziende. Mba&Co invia anche email direttamente ai consulenti registrati per segnalare i progetti più adatti alle loro competenze.


Negli Stati Uniti è stata avviata nel 2013 HourlyNerd a opera di tre ex consulenti di direzione che si sono conosciuti durante l’Mba ad Harvard. Il modello di business iniziale prevedeva lo svolgimento di semplici progetti di consulenza in remoto da parte di studenti Mba delle principali business school americane. La start-up sta crescendo rapidamente, ha cominciato a rivolgersi anche a consulenti più esperti e sta cercando di operare in Europa. In due anni ha raccolto 12 milioni di dollari di finanziamenti da business angel e fondi di venture capital. Il claim attuale è Business experts on your terms. Your project. Your price. Receive bids from over 17,000 of the world’s smartest business experts.

In Italia Nel nostro Paese, dove già operano alcune piattaforme, possiamo parlare delle loro funzionalità prendendo come esempio TaBizCo | Tailored business consulting - Il marketplace dove le aziende incontrano i migliori consulenti indipendenti. Il modello di business è simile a quello di HourlyNerd e di Mba&Co con tre sostanziali differenze: i consulenti sono selezionati, quindi più che raggiungere un numero elevato di consulenti registrati si vogliono solo consulenti esperti e altamente qualificati; le aziende operano con uno strumento di ricerca online che, attraverso un algoritmo, identifica e propone i consulenti più adatti per lo specifico incarico; la piattaforma è multilingua, quindi oltre all’inglese è prevista anche la lingua locale, fondamentale per i mercati europei.

TaBizCo si propone di diventare un utile strumento per le pmi, che possono così accedere a risorse ad elevata professionalità. Inoltre, può anche rappresentare un utile canale per le grandi aziende e per le società di consulenza che hanno necessità di assistenza “ad hoc” di risorse qualificate ed esperte su specifiche tematiche.

Oltre il matching Accanto alle piattaforme per il matching di aziende e consulenti indipendenti per progetti c’è poi il modello di chi identifica esperti in grado di rispondere a specialistiche domande di business attraverso interviste telefoniche. Il primo ad aver lanciato questo modello è Glg, avviata già nel 1998 e utilizzata principalmente da società di consulenza, fondi di private equity e grandi aziende che hanno bisogno di intervistare esperti per ap-

profondimenti su studi di mercato, due diligence e indagini sulla concorrenza. Glg aggrega oltre 400mila esperti di tutto il mondo, principalmente ex dirigenti e consulenti in pensione disposti a farsi intervistare per un’ora in cambio di adeguato compenso. In Europa Eqs10Answers sta cercando di replicare lo stesso modello. Siamo agli inizi di un nuovo megatrend, le piattaforme online per il matching fra aziende e consulenti. Ad oggi è difficile prevederne l’evoluzione, ma lo stesso si diceva per le piattaforme di e-commerce di prodotti agli inizi degli anni 2000. Sicuramente aziende e consulenti indipendenti oggi hanno a disposizione uno strumento di business in più che promette di rendere il mercato della consulenza più efficiente.

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pratiche indirette: cosa cambia dal 2016 Funzionalità e semplificazione di alcune procedure di rimborso

I fasdac

n questi anni il Fondo e le associazioni territoriali di Manageritalia hanno svolto un’intensa attività di monitoraggio sull’applicazione delle norme che disciplinano i rimborsi indiretti. Da questa attività di “ascolto” sono scaturite una serie di proposte volte a semplificare gli adempimenti in capo agli assistiti e a rimuovere gli ostacoli per una più fluida attività di liquidazione. L’auspicio è che le misure adottate portino a una funzionalità complessiva delle procedure nell’interesse primario degli assistiti e anche del Fondo stesso, tenuto a ben gestire in logica di appropriatezza le risor-

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gennaio/febbraio 2016

se che appartengono alla collettività degli iscritti.

Terapie fisiche e riabilitative  Il nomenclatore tariffario è

aggiornato e semplificato. Un nuovo modulo al posto dell’autorizzazione sanitaria o del diploma Dal 1° gennaio 2016 il Fondo aggiorna il nomenclatore tariffario e semplifica il rimborso delle prestazioni fisiche e riabilitative: al posto della documentazione di volta in volta richiesta dalla precedente normativa (autorizzazioni sanitarie, diplomi, titoli abilitanti…) viene introdotto il nuovo modulo P01/R

da far compilare alla struttura sanitaria o all’operatore professionale (fisioterapista, osteopata, chiropratico…) che ha effettuato le prestazioni. Il nuovo modulo deve essere utilizzato anche per i documenti di spesa datati 2015.

Perché il nuovo modulo e come compilarlo Oltre all’obiettivo di semplificare la procedura di rimborso (l’assenza o la diversità di documentazione da presentare per ciascun profilo professionale coinvolto erano infatti spesso causa di sospensione delle pratiche), il nuovo modulo riporta le diverse tipologie di pre-


stazioni fisioterapiche così come sono ora previste nel nuovo nomenclatore del Fasdac. Sarà cura della struttura sanitaria o del singolo operatore professionale compilare il modulo nella parte di propria competenza, riconducendo analiticamente le prestazioni eseguite a quelle del nomenclatore del Fondo e specificando per ciascuna di esse le sedute effettuate e il relativo importo. Ciò non solo al fine di evitare i numerosi errori interpretativi nelle diverse terminologie utilizzate, ma anche per colmare carenze informative in passato motivo di sospensione di una pratica (un “ciclo” di terapia di quante sedute era composto?) e velocizzare quindi la liquidazione del rimborso. Chi emette il documento di spesa deve inoltre compilare e firmare nell’ultima pagina la “Dichiarazione di responsabilità” relativa al proprio profilo (struttura sanitaria o singolo operatore professionale). Se a effettuare le prestazioni fisioterapiche e riabilitative è stato un medico-chirurgo, è sufficiente che quest’ultimo apponga semplicemente la propria firma. Con la dichiarazione di responsabilità non è più richiesta la presentazione

della

fotocopia

dell’autorizzazione sanitaria, del diploma o del titolo abilitante dell’operatore.

Dove trovare il nuovo modulo Il modulo P01/R è facilmente scaricabile dal sito del Fondo (www. fasdac.it) o di Manageritalia (www.manageritalia.it). Può essere consegnato direttamente alla struttura sanitaria presso la quale

ci si è rivolti per le cure oppure può essere scaricato dal sito direttamente dalla stessa struttura o dall’operatore professionale al momento della fatturazione.

esclusivamente in pratiche di soli

ticket e secondo le scadenze previste dalla normativa: – entro settembre, cumulando i ticket pagati dall’1/1 al 30/6 dello stesso anno;

Come chiedere il rimborso? Il modulo per le fisioterapie deve essere sempre presentato unitamente alla richiesta di rimborso per le cure mediche (modulo P01/M), sia nel caso in cui siano presenti le sole spese fisioterapiche sia nel caso in cui il rimborso riguardi altre spese (visite specialistiche, farmaci, accertamenti diagnostici…).

Il rimborso dei ticket  Un’unica modalità di presenta-

zione: la pratica semestrale Fino ad oggi la normativa prevedeva, come è noto, due diverse modalità di presentazione al rimborso delle spese sostenute per i ticket: una prima nell’ambito di una pratica ordinaria, contenente spese di diversa natura purché relative allo stesso assistito e al medesimo evento di malattia; la seconda nelle pratiche di soli ticket da raccogliere semestralmente in deroga alle regole della soglia minima di spesa di 51,65 euro e dell’unicità dell’evento. Paradossalmente la doppia modalità di presentazione dei ticket, anziché favorire ha generato criticità attuative tali da suggerire una semplificazione della normativa in favore della sola pratica semestrale in quanto preferita dagli assistiti.

Cosa cambia da gennaio 2016? Le spese relative ai ticket devono essere presentate al rimborso

– entro febbraio, cumulando i ticket pagati dall’1/7 al 31/12 dell’anno precedente.

Per il rimborso è necessario: 1) compilare correttamente il modulo P01/T; 2) fotocopia della documentazione di spesa; 3) allegare quanto sopra al modulo di richiesta di rimborso per le cure mediche P01/M.

Pertanto i ticket non sono rimborsabili se inseriti in altre tipologie di pratiche. Ricordiamo che per “ticket” si intende la compartecipazione alla spesa per le prestazioni fornite presso il Servizio sanitario nazionale italiano. Qualsiasi spesa sostenuta all’estero deve essere presentata con una richiesta di rimborso ordinaria.

Il rimborso dei farmaci  Sul modulo la data di ogni scon-

trino La necessità di acquisire agevolmente con modalità automatizzate il momento in cui è stata sostenuta la spesa (data dello scontrino della farmacia) ha imposto una piccola modifica del modulo P01/F da utilizzare per la richiesta di rimborso. Alla prima pagina che riporta i dati dell’assistito, devono essere allegate tante seconde pagine quanti sono gli scontrini, avendo cura di indicare in alto a destra del modulo la data dello scontrino stesso.

gennaio/febbraio 2016

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Ricordiamo di applicare negli appositi spazi e nel verso corretto solo le fustelle, riportanti i codici a barre, relative a quello scontrino.

Come chiedere il rimborso dei farmaci?

fasdac

Il modulo per i farmaci deve essere presentato unitamente alla richiesta di rimborso per le cure mediche (modulo P01/M) o dentarie (modulo P01/D) contenenti eventuali altre spese – da raccogliere e presentare al rimborso nel noto termine di sei mesi – relative allo stesso assistito e al medesimo evento di malattia. Secondo la normativa generale di rimborso, a tale modulo dovrà essere allegata la documentazione di spesa e sanitaria come la prescrizione medica e la diagnosi. Per le spese per farmaci sostenute

all’estero (Citta del Vaticano, San Marino ecc.) non è necessario presentare il modulo P01/F.

Il rimborso del trattamento ortodontico  Fa fede la data del documento

di spesa. Contributo erogabile in più tranche Come è noto, il Fondo riconosce per un massimo di tre anni per la stessa persona un contributo di 800 euro l’anno per il trattamento ortodontico, sia mobile sia fisso. Anche in questo caso, al fine di venire incontro alle esigenze operative degli assistiti e rimuovere frequenti motivi di incomprensione che davano luogo a sospensione delle pratiche, la normativa è stata semplificata: – il contributo è riconosciuto per un massimo di 800 euro l’anno. A tal fine fanno fede le spese

esempi di rimborso del trattamento ortodontico 

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1° esempio Fattura acconto 12/2/2016: € 1.000 - rimborso € 800 (raggiungimento massimale 2016) Fattura saldo 16/5/2016: € 500 - nessun rimborso 2° esempio Fattura acconto 12/2/2016: € 500 - rimborso € 500 (immediato) Fattura saldo 16/5/2016: € 500 - rimborso € 300 (raggiungimento massimale 2016) 3° esempio Fattura acconto 12/2/2016: € 2.000 - rimborso € 800 (raggiungimento massimale 2016) Fattura saldo 10/3/2017: € 500 - rimborso € 500 (fa fede la data della fattura anche se relativa al medesimo trattamento ortodontico - imputazione al massimale 2017) 4° esempio Fattura saldo 12/2/2016: € 2.000 - per il periodo 2016-2017 - rimborso € 800 (raggiungimento massimale 2016; la stessa fattura non può essere ripresentata per ottenere il contributo per il 2017).

gennaio/febbraio 2016

con data fattura 1 gennaio31 dicembre di ciascun anno; – il rimborso può essere riconosciuto anche sulla base di fatture di acconto in più tranche nell’anno nel limite degli 800 euro (in precedenza era invece necessario attendere la fine del trattamento ortodontico); – come per la generalità delle pratiche, occorre rispettare il termine di sei mesi per la presentazione dei documenti di spesa all’associazione Manageritalia.

Il rimborso delle cure odontoiatriche  Documentazione diversa in ba-

se alla tipologia di prestazione Insieme al modulo per la richiesta di rimborso (modulo P01/D) il Fondo ha sinora richiesto per alcune prestazioni, in alternativa, la certificazione di conformità, la documentazione radiografica o fotografica dei lavori effettuati. L’esperienza di questi anni ha evidenziato che non sempre la documentazione presentata era idonea a dimostrare i lavori eseguiti, soprattutto in caso di non corrispondenza con quanto indicato dall’odontoiatra nel modulo. Di qui la necessità da parte del Fondo di sospendere le pratiche e di richiedere agli assistiti una documentazione aggiuntiva più probante con inevitabile allungamento dei tempi di liquidazione. Dal 1° gennaio 2016 il modulo per la richiesta di rimborso è stato aggiornato: il tipo di documentazione da presentare (certificazione di conformità, documentazione radiografica o fotografica) è ora indicato univocamente per


ciascuna prestazione. Ad esempio, per la prestazione “381-Incappucciamento diretto della polpa” è richiesta la sola fotocopia delle radiografie o stampa delle immagini contenute su supporto digitale mentre per la prestazione “51-Perno moncone fuso endocanalare ad elemento….” è richiesto il solo certificato di conformità dei dispositivi dentali (in precedenza la scelta del tipo di documentazione per quelle stesse prestazioni era rimessa all’odontoiatra).

Operativamente valgono le medesime indicazioni fornite sopra per le terapie fisiche e riabilitative.

Visita medica con prestazioni specialistiche  A fatturare è il medico: non è

più richiesta la prescrizione medica e la diagnosi

Ai fini della richiesta di rimborso è

Accade di frequente che la visita medica sia contestualmente accompagnata da un accertamento diagnostico eseguito dallo stesso specialista (ad esempio, visita cardiologica + ECG; visita ginecologica + pap test; …).

quindi importante che ciascun as-

Nel caso in cui la fattura sia rila-

sistito richieda al proprio dentista

sciata dal medico, il Fondo non

la documentazione indicata nel

richiede più la prescrizione e la

modulo P01/D in corrispondenza

diagnosi. Diversamente (la fattu-

di ciascun lavoro effettuato e la

ra è emessa dalla struttura sani-

presenti all’associazione Mana-

taria) occorre la prescrizione e la

geritalia secondo le indicazioni

diagnosi.

riportate nel modulo.

Prestazioni professionali sanitarie  Il nomenclatore tariffario è ag-

giornato e semplificato. Un nuovo modulo al posto dell’autorizzazione sanitaria o del diploma Si tratta delle prestazioni rese da particolari operatori professionali quali l’infermiere, il logopedista, il podologo, l’ostetrica, … Analogamente a quanto è stato illustrato sopra per le terapie fisiche e riabilitative, il Fondo ha aggiornato e semplificato il nomenclatore tariffario ed è stato introdotto un nuovo modulo P01/S per la richiesta di rimborso in sostituzione delle autorizzazioni sanitarie o dei diplomi o titoli abilitanti precedentemente richiesti.

Revisione di un rimborso  90 giorni per chiedere motiva-

tamente la revisione Per dare certezza agli iscritti e al Fondo circa i tempi per poter contestare il rimborso o la reiezione di una pratica, è stato introdotto il termine di 90 giorni per la presentazione della domanda di revisione. I 90 giorni decorrono dalla data della comunicazione. È necessario che la richiesta di revisione sia presentata all’associazione Manageritalia e sia dettagliatamente motivata.

Ricoveri riabilitativi  Il nomenclatore si arricchisce

di un nuovo livello di assistenza L’attenzione del Fondo a erogare prestazioni appropriate ha suggerito l’inserimento di questo nuovo livello di assistenza. Si tratta di quel

particolare tipo di ricovero con finalità riabilitative necessario dopo il superamento della fase acuta, quale un ictus o un intervento ortopedico. Rispetto a quello ordinario, il ricovero riabilitativo ha una minore intensità di cura, concentrandosi sulle prestazioni specifiche volte al recupero dello stato di salute.  Le altre misure (in sintesi)

Dirigenti “over 85” - possono presentare le richieste di rimborso in deroga alla regola generale dell’unicità dell’evento di malattia. Visite psichiatriche - il numero di visite ammesse è portato da 3 a 6 l’anno, fermo restando la misura del rimborso di 90 euro (senza applicazione della detrazione fissa di 51,65 euro). La prescrizione e la diagnosi devono essere presentate una sola volta l’anno (in precedenza erano richieste in ogni pratica). Psicoterapie - il numero di sedute ammesse è portato da 50 a 70 l’anno, fermo restando la misura del rimborso di 35 euro (senza applicazione della detrazione fissa di 51,65 euro). Accertamenti diagnostici in degenza - la richiesta di rimborso deve essere accompagnata dal dettaglio degli accertamenti diagnostici effettuati dalla struttura sanitaria durante il ricovero.

Importante Tutta la documentazione inviata non sarà conservata dal Fondo dopo la sua lavorazione. Si raccomanda, pertanto, di trasmetterla soltanto in fotocopia.

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ACCADEMIA SPORT&MANAGEMENT

struire e narrare “buone storie” è determinante per creare fonti di ispirazione.

Incontro con Bruno Pizzul e Rossano Galtarossa

il 12 maggio, prevede la par-

Il secondo appuntamento, a Milano il 14 aprile e a Roma tecipazione di Rossano Galta-

cfmt

rossa, campione del mondo e

Bruno Pizzul

D

opo il grande successo dell’anno scorso grazie alla partecipazione di Dan Peterson, Valerio Bianchini e Armin Zoeggeler, il progetto Accademia Sport&Management di Cfmt torna nel 2016 con l’obiettivo di creare un luogo per generare un confronto permanente tra il mondo dello sport e quello del management. Il file rouge per il 2016 è “Pensare in grande”, cioè come sviluppare un pensiero strategico nei sistemi sportivi e non, in grado di costruire grandi imprese e generare grandi prestazioni.

Il primo protagonista, a Milano il 16 febbraio e a Roma il 10 marzo, sarà Bruno Pizzul,

storico commentatore sportivo della Rai ed ex calciatore, la voce più conosciuta delle partite di calcio. Maestro della narrazione sportiva e giornalista Rai di una grande scuola, con lui verrà approfondita la capacità di creare linguaggi e trasformare la cronaca in storia, attraversando le avventure di diverse generazioni che hanno caratterizzato la memoria collettiva. L’arte di trasformare la cronaca in storie risulta importantissima anche in azienda, perché dà il senso e crea il significato delle vicende di cui siamo protagonisti. Ora più che mai, infatti, per il management la capacità di co-

olimpico di canottaggio, vincitore di 4 medaglie in 6 edizioni olimpiche, unico italiano nella sua disciplina. Con lui parleremo della capacità di essere sempre pronti nei momenti decisivi, cambiando ogni volta compagni di squadra. Il format dell’evento, veloce e interattivo, si arricchisce del coordinamento di Carlo Romanelli, fondatore e presidente di Net Working, e dell’utilizzo di immagini, video e contributi che riprenderanno i messaggi cruciali che emergeranno durante l’incontro. Non mancherà la possibilità per i partecipanti di sottoporre le proprie domande e curiosità all’ospite presente.

Rossano Galtarossa

Per maggiori informazioni: www.cfmt.it; emassaro@cfmt.it La partecipazione all’evento è gratuita e riservata ai dirigenti associati in regola con il versamento dei contributi.

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i corsi DA febbraio a giugno Marketing e orga ni forze di vendita zzazione

nizzazione

rga Strategie e O

gili zazioni a azienda Organiz itoriale in d n re p im ra u ne e cult maggio Innovazio Milano, 12 o rz a m Roma, 11 enti cambiam Gestire i ity d ambigu ndo vuca plexity an m in un mo co , ty in io uncerta , 24 magg Volatility, o - Milano rz a m 5 1 Bologna, ora ifferenza ente migli Fare la d hip eccell rs e d a le Come la i business i risultati d marzo Milano, 22

Marketing m olecules Innovazione del marketing mix Roma, 26 febb raio - Milano, 19 aprile Social sellin g con Linked In Reputazione online e offline Padova, 22 m arzo - Roma, 26 maggio Lo spirito del la vendita ll potere del linguaggio um oristico nella Napoli, 25 mar vendita zo - Roma, 28 aprile

Gestione risorse umane Controllo di gest

ione e finanza

Introduzion e alla gestio ne finanzia Come familiar ria izzare con la visione finanzi della gestione aria d’impresa Milano, 2 mar zo - Roma, 5 ap rile Genova, 12 ap rile La gestione d’impresa in ipercompetit ambiente ivo I megatrend che condizione ranno lo scenario fu turo Milano, 15 mar zo - Roma, 31 marzo Il controllo d i gestione: lo giche e stru Come progra menti mmare obietti vi e azioni e monitorare il loro verificarsi Roma, 10 mar zo - Milano, 19 aprile

segreteria corsi:

milano

e comunicazione Ascolto della gestualità non-verbale allenare le attitudini Come portare alla luce e le e al gesto vocale alla comunicazione gestua marzo Roma, 1 marzo - Milano, 4 Ballare con i porcospini so in un contesto Costruire relazioni di succes gliere il dilemma: “competitivo” e saper scio ? collaboro o non collaboro a, 6 aprile Rom rzo ma 24 e 1 , Genova ggio e 15 giugno e 11 maggio - Milano, 18 ma Hardiness profile resistenza allo stress Check-up delle capacità di dell’impatto manageriale e valutazione sull’efficacia personale marzo Milano, 9 marzo - Roma, 22

Luigia Vendola 02 54 06 31 37

roma

Lucia Canullo 06 50 43 053

La partecipazione ai corsi è gratuita e riservata ai dirigenti associati in regola con il versamento dei contributi.

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LA NUOVA CONVENZIONE DI assistenza Sanitaria per quadri e dipendenti

U

na buona assistenza sani­ taria è un punto fonda­ mentale per la tranquillità di ognuno di noi. Nonostante tutto, il sistema sanitario naziona­ le italiano non è certo l’ultimo per presenza sul territorio e qualità dei servizi erogati. Avere accesso ad assistenza e servizi migliori è indubbiamente un obiettivo più che legittimo, an­ che se, per ottenerli, è necessario essere all’interno di un sistema

che può essere definito come “premiante” per chi ne fa parte; un sistema che non è aperto a tutti e che garantisce dei vantaggi sia sul piano delle prestazioni sia su quello dei costi per accedere alle stesse. Un caso che ci tocca da vicino è quello degli assistiti dalla cassa interaziendale di assistenza sani­ taria “Carlo De Lellis”, l’ente che integra le prestazioni del sistema sanitario nazionale per un univer­

so costituito da quadri, impiegati e familiari di aziende associate. Nell’intento di rispondere alle sollecitazioni ricevute dagli assi­ stiti e per fornire loro un servizio sempre più efficiente, la Cassa De Lellis ha sottoscritto una nuova convenzione di assistenza sanita­ ria con Unisalute, leader indiscus­ so del mercato italiano della sa­ nità integrativa e gestore assicu­ rativo di diverse casse sanitarie, con oltre 5,3 milioni di assistiti.

Assidir

Prestazioni in forma diretta e altre importanti novità per gli assistiti della Cassa di assistenza sanitaria Carlo de Lellis. Un importante strumento di welfare per i nostri manager e per i loro collaboratori

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I vantaggi della nuova convenzione

Assidir

In realtà, volendo liquidare la ri­ sposta con pochissime parole, si potrebbe dire che “si può sempre migliorare anche ciò che è già buono”. Le prestazioni offerte dalla precedente convenzione erano più che valide ma, proprio nell’intento di fare sempre me­ glio, la Cassa De Lellis ha ricerca­ to una soluzione in grado di offri­ re numerosi vantaggi sia sul pia­ no delle prestazioni sia su quelli della velocità e della semplifica­ zione per ottenerle. Prima di analizzare quali sono le nuove prestazioni, vale la pena soffermarsi su quello che può es­ sere definito come uno dei punti più forti della nuova convenzio­ ne, ovvero l’accesso alle presta­ zioni in forma diretta presso i centri convenzionati. Ciò significa che gli assistiti dalla Cassa De Lellis possono prenotare, tramite la propria area riservata

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del sito www.cassadelellis.it o direttamente al numero verde de­ dicato 800-009650 della centrale operativa di Unisalute, le presta­ zioni sanitarie presso uno degli oltre 7.500 centri convenzionati, godendo di una linea di accesso preferenziale che garantisce loro “tempi più brevi” tra il momento della richiesta e quello dell’eroga­ zione della prestazione. Un vantaggio forse ancora più importante è l’ottenimento della prestazione pagando solamente l’eventuale differenza che rima­ ne a carico dell’assistito, con ovvi benefici sia dal punto di vista eco­ nomico sia da quello del rispar­ mio di tempo e della facilità di gestione.

Assistenza indiretta e diretta Per maggiore chiarezza mettia­ mo a confronto le due possibilità. Nel caso di assistenza diretta, una volta preno­tata e ottenuta la

prestazione presso uno dei centri convenzio­ nati, sarà sufficiente pagare l’e­ventuale quota a cari­ co dell’assi­stito, senza dover pre­ disporre la pratica, trasmetterla e attendere il rimborso parziale. Nel caso di assistenza indiretta, invece, una volta pagata per in­ tero la prestazione al centro me­ dico, si deve predisporre la prati­ ca, tra­smettere la documentazio­ ne alla Cassa De Lellis, inviando­ la attra­verso l’apposita funzione dell’a­rea riservata del sito o tra­ mite posta e attendere il tempo tecnico necessario per vedersi accredita­re l’importo del rimbor­ so, ovvia­mente parziale rispetto alla cifra anticipata.

Le nuove prestazioni Senza scendere troppo nel detta­ glio, vale la pena evidenziare anzitutto il raddoppio dei massi­ mali di spesa garantiti per i rico­ veri, precisamente 150.000 euro per i ricoveri e 225.000 euro per


i ricoveri a seguito di grandi inter­ venti chirurgici. E quando l’assistito è tornato a casa, durante la convalescenza? C’è una nuova prestazione che consiste nella possibilità di ottene­ re servizi di ospedalizzazione domiciliare, di assistenza medi­ ca, riabilitativa, infermieristica e farmacologica, tendente al recu­ pero della funzionalità fisica nei 120 giorni successivi alle dimissio­ ni per un importo massimo di 20.000 euro. Questo tipo di assistenza viene gestita e organizzata dalla cen­ trale operativa di Unisalute ed è erogata tramite i medici e le strut­ ture sanitarie del network conven­ zionato, con il vantaggio che le prestazioni erogate all’assistito vengono liquidate direttamente dalla compagnia di assicurazio­ ne alle strutture stesse e senza l’applicazione di alcun importo a carico dell’assistito.

Long term care Tra le altre nuove prestazioni ri­ cordiamo poi la cosiddetta Long term care, nota anche come Ltc. Una prestazione che si attiva nel­ lo sfortunato momento in cui l’as­ sistito o i suoi familiari maggio­ renni non sono più in grado di essere autosufficienti e consiste nell’assegnazione di un esperto di supporto in grado di redigere un piano assistenziale individuale integrato con l’indicazione dei servizi assistenziali forniti dagli enti locali, definito “Case Mana­ ger”, e nell’organizzazione e li­ quidazione di alcune prestazioni assistenziali per un valore corri­ spondente a 400 euro mensili, per un massimo di tre anni. Qua­

lora l’assistito sia ricoverato in stato di non autosufficienza pres­ so una residenza sanitaria assi­ stenziale, la copertura prevedere il rimborso della retta mensile nel limite di 400 euro mensili. Tra le prestazioni previste in caso di perdita dell’autosufficienza va­ le la pena ricordare l’assistenza fornita da un infermiere, un ope­ ratore socio-sanitario, un assi­ stente familiare o un badante, i trattamenti fisioterapici e rieduca­ tivi, gli accertamenti diagnostici o il trasporto in ambulanza.

Altri punti di forza Molti altri sono i punti di forza della nuova convenzione sanitaria della Cassa De Lellis che coprono situazioni particolarmente sensibi­ li, come il caso delle cure oncologi­ che, per le quali il massimale di 10.000 euro non ha franchigia, per le strutture convenzionate e non, e comprende, oltre agli accer­ tamenti diagnostici e le terapie, anche le cure farmacologiche. Nel campo della prevenzione, la Cassa De Lellis offre ora la possi­ bilità di effettuare una volta all’anno, in strutture convenzio­ nate e senza costi a carico dell’as­ sistito, tutta una serie di esami diagnostici, differenziati per età e sesso dello stesso. Inoltre, anche tra le prestazioni di assistenza ci sono alcune novità interessanti, tra cui il viaggio di un familiare all’estero in caso di rico­ vero dell’assistito e l’invio di me­ dicinali urgenti all’estero.

Online, dalla prenotazione al riepilogo delle pratiche È importante sottolineare infine come la Cassa De Lellis negli anni

La Cassa interaziendale di assistenza sanitaria “Carlo De Lellis” è un ente senza fini di lucro il cui scopo è promuovere forme di assistenza sanitaria integrativa. I beneficiari delle prestazioni della Cassa sono i dipendenti delle aziende che si asso­ ciano con questo obiettivo. Per informazioni

www.cassadelellis.it info@cassadelellis.it tel. 02.202031

ha continuato a sviluppare il pro­ prio sito www.cassadelellis.it, strumento molto apprezzato da­ gli assistiti, tanto che nel corso del 2015 il 75% delle pratiche di rim­ borso presentate sono state cari­ cate tramite l’area riservata. A seguito della stipula della nuo­ va convenzione sanitaria, sono aumentate anche le funzioni pre­ senti nell’area riservata del sito. È possibile infatti ricercare le strut­ ture sanitarie convenzionate ed effettuare la prenotazione di pre­ stazioni sanitarie presso il net­ work convenzionato, oltre che poter visualizzare il proprio estratto conto annuale delle pre­ stazioni, che può essere utilizza­ to direttamente in sede di predi­ sposizione della dichiarazione dei redditi in quanto contiene il valore delle spese sanitarie effet­ tuate, quello rimborsato dalla Cassa e quello effettivamente pa­ gato dall’assistito, da portare in detrazione.

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Hanno collaborato a questo numero Thomas Bialas, futurologo, è responsabile del progetto Future Management Tools di Cfmt e cu(59) ratore dell’inserto Dirigibile. Claudia Corti è laureata in lettere, indirizzo moderno artistico, ed è guida turistica per le provin(53) ce di Milano, Pavia, Monza e Brianza. Alberto de Monte è consulente di direzione aziendale e fondatore di TaBizCo.

Mensile di informazione e cultura di Manageritalia federazione nazionale dei dirigenti, quadri e professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato

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Paolo Gubitta è professore ordinario di Organizzazione aziendale all’Università di Padova e diret(36) tore scientifico area imprenditorialità Cuoa Business School. 6

FEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO

Fondo assistenza sanitaria dirigenti aziende commerciali

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Fondo di previdenza Mario Negri

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CFMT - Centro di formazione management del terziario Associazione Antonio Pastore

Editore: Manageritalia Servizi srl Direttore responsabile: Guido Carella Coordinamento: Roberta Roncelli

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14

Marco Lucarelli lavora nella direzione strategy di una multinazionale Tlc dove si occupa di opera(55)

tori virtuali.

Emilio Rossi è presidente EconPartners e senior advisor Oxford Economics.

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Paco Simone, editore ed esperto di nuovi media, guida da diciotto anni ARPANet, società di strategie di comunicazione e tecnologia. Nel 2013 ha fondato Blu Oberon, start-up innovativa rivolta al (18) settore dell’Internet of things. Piero Valdiserra è direttore marketing e relazioni esterne di uno dei maggiori gruppi italiani operanti nel beverage alcolico. È anche sommelier, nonché fondatore e presidente del club enogastro(52) nomico bolognese Gaudio (marketing@rinaldi.biz).

Giusy Virone è laureata in Business administration all’Università di Padova.

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da Manageritalia

Redazione: Davide Mura, Enrico Pedretti, Eliana Sambrotta Direzione, redazione, amministrazione: 20129 Milano - via Antonio Stoppani 6 tel. 0229516028 - fax 0229516093 giornale@manageritalia.it www.manageritalia.it Le opinioni espresse dagli autori impegnano esclusivamente la loro responsabilità Concessionario pubblicità PUBLIMASTER 20146 Milano - via Winckelmann 2 tel. 02424191 - fax 0247710278 direzione@publimaster.it Grafica The Graphic Forge snc 20129 Milano - via Antonio Stoppani 4 tel. 0229404920 - www.graphicforge.it

Luca Abbatelli, responsabile ufficio legale.

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Daniela Fiorino, responsabile ufficio sindacale.

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Stampa ROTOLITO LOMBARDA spa Via Sondrio, 3 - 20096 Pioltello (Milano) tel. 0292195.1 - www.rotolitolombarda.it

Carla Panizza, responsabile centro studi.

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Registrazione Tribunale di Milano n. 142, del 24 aprile 1974 Associato all’USPI Unione stampa periodica italiana

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Accertamenti diffusione stampa La diffusione di gennaio-febbraio è di 35.278 copie


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Marco Bernasconi Manager Aziendale

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