DIRIGENTE Dicembre 2011

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N. 12 DICEMBRE 2011

LA RIVISTA DI MANAGERITALIA SPECIALE CONGRESSO I MANAGER PER L’ITALIA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA LE NUOVE SFIDE

SECONDO IL PRESIDENTE DELL’ISTAT

È IL

MOMENTO DI FARE IL PUNTO SULL’

ITALIA

SULL’

MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL TERZIARIO Poste Italiane Spa - Sped. in abb. post. - D.L. 353/03 (conv. in L. 27/2/04, n. 46) art. 1, comma 1 - DCB/MI - € 2,20 (a bb. annuo € 16,50) • In caso di mancato recapito, rinviare all’ufficio P.T. di Milano CMP Roserio detentore del conto per la restituzione al mittente, che si impegna a pagare la relativa tariffa


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Editoriale a cura del presidente Manageritalia

VERSO UN 2012

di sacrifici

L

a manovra del governo Monti, presentata come indispensabile per evitare il tracollo dell’Italia, e con esso dell’Europa e forse dell’Euro, impone una serie di sacrifici che, solo pochi mesi fa, sembravano inimmaginabili. Anche agli occhi degli osservatori più pessimisti. La necessità di reperire risorse finanziarie nell’immediato, per calmare i mercati internazionali e tentare di ricostruire un clima di fiducia, ha portato a prendere risorse laddove è più facile trovarne. In primis, sulle pensioni, sulla casa, sui consumi. Ancora una volta a pagare per primi (e speriamo non siano gli unici) sono gli italiani appartenenti al ceto medio: gli stessi che, per anni, sono stati la principale fonte di finanziamento della macchina pubblica italiana. Gli evasori, i corrotti, i ladri per ora stanno a guardare. Mettere le mani nelle loro tasche è difficile; meglio agire sui pensionati, sui lavoratori dipendenti, sui cittadini che possiedono immobili non intestati a prestanome o società di comodo! Pur comprendendo l’urgenza di agire speravamo che, contestualmente alla manovra, venissero presentate alcune delle riforme che da tempo questo paese attende. Come quelle per arginare l’evasione fiscale; come quelle per premiare il merito, l’onestà e la trasparenza nel sistema sociale ed economico; come quelle per favorire la ripresa e l’innovazione... Certo, siamo consapevoli che per attuare tutto ciò serve un disegno preciso e un orizzonte temporale di largo respiro. E ci domandiamo se serva quel mandato politico che il governo Monti non ha. Probabilmente no, visto che nonostante l’ampia maggioranza parlamentare e il tempo a disposizione il governo Berlusconi non ci è riuscito. Crediamo quindi che, proprio in considerazione dell’emergenza, il governo tecnico attualmente al potere sia nella posizione adatta per agire. Come rappresentanti della dirigenza siamo pronti a fare la nostra parte. A condizione che il nostro sforzo e i sacrifici richiesti alla categoria servano a cambiare davvero il sistema. Lo abbiamo ribadito in diverse occasioni, negli ultimi tempi. Per esempio durante l’incontro con le parti sociali svoltosi a Palazzo Chigi il 4 dicembre. In quell’occasione abbiamo affermato la nostra contrarietà al blocco della perequazione; abbiamo espresso contrarietà al paventato aumento dell’Irpef; abbiamo chiesto garanzie per i lavoratori fuoriusciti dalle aziende che, con le nuove norme, vedono allungarsi fino a sei anni il momento della pensione; abbiamo offerto collaborazione per elaborare quel disegno di cui l’Italia ha bisogno. Siamo a disposizione per invertire il declino del presente e dare al paese prospettive positive. È questo il nostro obiettivo di fondo, l’orizzonte verso cui ci muoviamo. Per orientarci seguiamo le indicazioni scaturite dal Congresso di Milano, lo scorso novembre. Gli scenari delineati un mese fa stanno diventando realtà; le strategie messe a punto già animano le nostre attività quotidiane. Se nel prossimo anno sapremo alimentare la vita associativa di Manageritalia con la passione e la partecipazione di cui siamo capaci il cammino che abbiamo intrapreso ci porterà verso la meta sperata. E con questo auspicio voglio augurare a tutti voi un 2012 migliore rispetto a un anno affannoso che si chiude tuttavia con alcuni segnali di un reale riscatto per il nostro paese. Guido Carella (guido.carella@manageritalia.it) DICEMBRE 2011

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Sommario Copertina 6 È il momento di fare il punto sull’Italia 12 Speciale Congresso: I manager per l’Italia

Attualità 36 Sostenibilità economica: le nuove sfide Spettacolo 40 Leader da grande schermo

Economia 18 Le riforme a costo zero Eventi 24 L’eccellenza nella storia. Storie di eccellenza

RUBRICHE

Manageritalia 59 Card 2012 60 Rinnovato il contratto per i dirigenti di aziende alberghiere Gruppi di lavoro 63 Buon compleanno al fiocco

34 Assicuratese per tutti 47 A tu per tu con…

42 150 anni di merito femminile

InfoMANAGER

52 Lifestyle

Cfmt 64 I corsi di gennaio e febbraio 2012

53 Fuori ufficio

48 Arpionare il mondo del lavoro

54 Test 55 Libri

Diritto 30 Figli naturali e figli legittimi. In Italia c’è differenza?

57 Lettere 58 …al fin della licenza, io tocco!

Il tema cruciale di questi giorni è la questione della nuova impegnativa manovra finanziaria definita dal governo Monti. Poiché al momento di mandare in stampa la rivista la manovra è ancora in fieri e alcuni dei provvedimenti in essa contenuti in fase di definizione, rimandiamo per ogni approfondimento alle news sul sito Manageritalia. Abbonati ai FEED RSS sul sito.

SPECIALE 150° UNITÀ D’ITALIA 22 Storia del management dalle origini ai giorni nostri Dirigere e osare

N. 12 DICEMBRE 2011

LA RIVISTA DI MANAGERITALIA SPECIALE CONGRESSO I MANAGER PER L’ITALIA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA LE NUOVE SFIDE

SECONDO IL PRESIDENTE DELL’ISTAT

È IL

MOMENTO DI FARE IL PUNTO SULL’

Federazione nazionale dei dirigenti, quadri e professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato R

FEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO

Fondo assistenza sanitaria dirigenti aziende commerciali

Fondo di previdenza Mario Negri

CFMT Centro di formazione management del terziario

ITALIA

SULL’

MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DI MANAGERITALIA

Associazione Antonio Pastore

MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL TERZIARIO Poste Italiane Spa - Sped. in abb. post. - D.L. 353/03 (conv. in L. 27/2/04, n. 46) art. 1, comma 1 - DCB/MI - € 2,20 (a bb. annuo € 16,50) • In caso di mancato recapito, rinviare all’ufficio P.T. di Milano CMP Roserio detentore del conto per la restituzione al mittente, che si impegna a pagare la relativa tariffa

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È IL MOMENTO DI

IL PUNTO SULL’ITALIA In questo periodo sembriamo aver perso la rotta. Abbiamo bisogno di fermarci e riflettere per capire che paese vogliamo costruire Enrico Giovannini

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DICEMBRE 2011

S

PESSO PENSO CHE LA STATISTICA, in Italia, non sia considerata una scienza importante. Ma poiché la statistica serve per conoscere la realtà dei fatti, credo che questa mancata considerazione costituisca un problema per il paese. Se non sappiamo dove siamo, infatti, è difficile sapere dove vogliamo andare. E l’Italia, in questo perio-

do, sembra aver perso l’orientamento. Per riuscire a capire che vogliamo costruire abbiamo bisogno di “fare il punto”. E poi di tracciare una rotta. Domandarci cosa vogliamo fare da qui a dieci, vent’anni, infatti, è una questione vitale per conseguire gli obiettivi che ci diamo.


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DI FARE Quale Italia vogliamo? Vogliamo essere un paese manifatturiero o terziario? Vogliamo continuare a costruire consumando il suolo o vogliamo – come alcuni altri paesi avanzati stanno facendo – dotarci di una legge che impone di rigenerare quello che abbiamo finora costruito? Vogliamo un paese che attiri persone dall’estero o un paese che punti su quelli che non

sul fornire risposte di breve ter-

hanno avuto l’occasione per an-

mine a questi interrogativi, il lun-

darsene? Vogliamo un paese

go termine sarà quello che sarà.

multiculturale o uno che ghettiz-

Forse riusciremo a gestire l’emer-

za? Vogliamo un paese al vertice

genza, ma non risolveremo i no-

delle classifiche per l’uguaglian-

stri problemi di fondo. Perché

za tra i sessi e tra le generazioni

questi problemi vanno inquadra-

di esercitare le repressione, il si-

o uno in cui ognuno si arrangia e

ti in una prospettiva di lungo pe-

stema è crollato. Se smettiamo di

poi si vedrà?

riodo. È quello che siamo chiama-

crescere, forse, il sistema capitali-

Se noi, adesso, ci concentriamo

ti a fare come manager. Dobbia-

stico imploderà». È un pensiero

mo assumerci la responsabilità,

preoccupante, perché porta a ri-

partendo dalle organizzazioni

mettere in discussione il modo

che guidiamo, di individuare e

con cui siamo abituati a ragiona-

condividere un punto di parten-

re, incentrato sul benessere mate-

za e degli obiettivi. Altrimenti

riale. Il benessere materiale è cer-

non riusciremo mai a scegliere, e

tamente fondamentale, ma basta

raggiungere, una meta.

a dare il senso a una vita, a uno

In esclusiva per la nostra rivista Enrico Giovannini, presidente Istat, riprende in questo articolo alcuni dei temi trattati nel nostro recente Congresso.

Pensare oltre la crescita Di recente ho letto un’affermazione del politologo tedesco Claus Offe che mi preoccupa. Suona più o meno così: «Forse la crescita sta al modello capitalistico come la repressione stava ai modelli comunisti. Non appena i

Per costruire un futuro migliore bisogna avere una meta e trovare una strada per raggiungerla, superando gli attuali modelli di sviluppo

modelli comunisti hanno smesso DICEMBRE 2011

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Viviamo un paradosso: abbiamo la forza lavoro potenziale giovane meglio qualificata che l’Italia abbia mai avuto e la teniamo “in panchina”

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conomica, ma è una prospettiva

mie idee, sulle mie competenze».

profondamente microeconomica,

Dobbiamo allora chiederci se sia-

perché le statistiche su cui ragio-

mo anche noi responsabili di que-

niamo sono frutto di dati aggrega-

sto fenomeno. Perché questa è la

ti provenienti dalle nostre ammini-

realtà italiana, fatta di una catena

strazioni pubbliche, dalle vostre

che parte dalla scuola e passa per

imprese, dalle nostre famiglie.

l’accesso al lavoro. Un processo nel quale, in molti casi, la selezio-

Giovani, merito, opportunità

ne non è finalizzata a migliorare

In questa prospettiva, ognuno di

la situazione, ma a conservare lo

noi, nel momento in cui ad esem-

status quo. Se veramente credia-

stare insieme come Nazione? È

pio seleziona il personale, deve

mo al merito, dovremmo riflette-

tutto quello di cui abbiamo biso-

porsi alcune domande. In Italia il

re su queste cose e poi, quando

gno? A quale costo dobbiamo

55% delle persone vengono sele-

arriviamo al dunque, impegnarci

raggiungerlo e mantenerlo? È

zionate grazie alle conoscenze.

ad assumere persone davvero in

corretto il modo in cui lo distri-

Un’anomalia, in tutto il mondo.

gamba. Senza guardare alle cono-

buiamo, non solo nel presente ma

Non a caso i tanti giovani italiani

scenze. E naturalmente proporre

anche nel futuro?

che vanno all’estero spesso dicono:

a queste persone una retribuzio-

Al Congresso di Manageritalia (ve-

«È strano: mando il curriculum e mi

ne adeguata e una prospettiva in-

di articolo a pag. 12) si è riflettuto

rispondono. Mi chiamano senza

teressante. L’Italia è uno dei pae-

su questa prospettiva: che non è

guardare al nome che porto, a chi

si dell’Ocse con le retribuzioni

una prospettiva astratta, macroe-

mi ha mandato. Mi giudicano sulle

più basse. Ed è uno dei paesi che

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investono di meno nella forma-

americana è nata perché il tasso di

tive e di curare sempre meglio le

zione sul luogo di lavoro. È diffi-

risparmio dei cittadini è sceso allo

malattie. Improvvisamente, ades-

cile valorizzare il capitale umano

zero per cento. Cioè non si è rispar-

so, scopriamo che questa spesa è

in questo modo!

miato nulla. Al contrario, ci si è in-

insostenibile. Ma non è che ci sia-

debitati per consumare. Per l’am-

mo presi una parte degli anni di

Un capitale sprecato

biente abbiamo fatto lo stesso,

vita dalle future generazioni?

Il capitale si accumula con gli in-

prendendoci una parte di quello

vestimenti che si possono fare ri-

che era destinato alle generazioni

Consumi vs risparmi

nunciando ai consumi. Noi oggi

future. Quando parlo di “noi” mi

Oggi ai manager si chiede di gesti-

dobbiamo rinunciare a qualcosa

riferisco a noi abitanti dei paesi

re una situazione difficile. Ma co-

per il futuro. L’Italia sembra – da

avanzati negli ultimi quarant’anni.

me si fa a riuscirci, quando ognu-

tutti gli indicatori – credere molto

Anche di capitale umano, proba-

no cerca ancora di arraffare quel-

poco al futuro. Qualcuno dice che

bilmente, ne abbiamo consumato

lo che può perché sa che la festa è

siamo un paese invecchiato, in-

troppo, mangiandoci anche lì un

grassato, seduto, soddisfatto e po-

pezzo di futuro. Prendiamo, per

co disposto ad accettare la sfida

esempio, l’aumento straordinario

del cambiamento. Abbiamo due

della speranza di vita, che si riper-

milioni e duecentomila ragazzi che

cuote tra l’altro anche sugli aspet-

non studiano, non lavorano e non

ti pensionistici, sul welfare ecc.

sono in formazione. Tra i giovani

Questo aumento è stato ottenuto

abbiamo un tasso di disoccupazio-

anche grazie agli investimenti nel-

ne del 30%. La nostra crescita del

la sanità, che ci hanno dotato del-

reddito in funzione del titolo di

la capacità di fare analisi preven-

L’Italia è l’unico paese in cui, negli ultimi due anni, la propensione al consumo è aumentata e quella al risparmio è scesa

studio è tra le più basse del mondo. Viviamo un paradosso: abbiamo la forza lavoro potenziale giovane meglio qualificata che l’Italia abbia mai avuto e la teniamo “in panchina”. Come classe dirigente di questo paese, portiamo qualche responsabilità di questa situazione? Pensavamo che gli economisti e gli esperti di finanza avessero in qualche modo rinviato i problemi a un futuro indefinito. Ma i problemi di oggi sono già qui, sono reali. Abbiamo consumato troppo Aggiungo una riflessione un po’ dura: abbiamo tolto alle generazioni future per disporre del livello di consumo che più ci piace. La crisi DICEMBRE 2011

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Copertina finita? È quello che hanno fatto i grandi manager finanziari americani, i cui bonus continuano a crescere. Ecco perché, a questo punto, la gente si arrabbia veramente. Anche il tema dell’equità intergenerazionale è ineludibile, per diverse ragioni. Innanzitutto perché il tasso di risparmio in Italia è sceso intorno al 10%. Per mantenere un livello di consumo incompatibile con la nostra ricchezza ci stiamo mangiando il capitale a disposizione. L’Italia è l’unico paese in cui, negli ultimi due anni, la propensio-

Ci siamo improvvisamente svegliati in una situazione molto peggiore di quella che pensavamo o che ci è stata fatta credere

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fa? Si ricomincia a risparmiare. E i

definisce “lavoro decente”. È dif-

consumi dove finiscono? E gli in-

ficile riuscire a migliorare il benes-

vestimenti?

sere sul posto di lavoro. È difficile pagare bene i giovani meritevoli,

Bisogna cambiare rotta

in cambio di quella flessibilità che

Ci siamo improvvisamente sve-

adesso gli viene imposta. Ma il fat-

gliati in una situazione molto

to che sia difficile non vuol dire

peggiore di quella che pensava-

che non dobbiamo procedere in

mo o che ci è stata fatta credere.

questa direzione e mi fa molto pia-

ne al consumo è aumentata e quel-

Presi dal panico rischiamo di rea-

cere che Manageritalia stia realiz-

la al risparmio è scesa. Negli altri

gire in modo impulsivo, senza ri-

zando dei progetti per riuscire a

paesi è aumentata la propensione

flettere sulla direzione a cui por-

capire come far vivere meglio le

al risparmio: perché? Perché que-

tano le nostre decisioni. Ecco per-

persone all’interno delle imprese.

sto paese non ha ancora capito che

ché non possiamo continuare a

la crisi non è temporanea. Che non

dire ai nostri due milioni e due-

Tra ricchezza e felicità

dura qualche mese ma che rischia

centomila giovani “in panchina”

Un esempio interessante di cam-

(e spero di sbagliarmi) di durare

di stare tranquilli, come conti-

biamento di rotta viene dall’India

per anni. Se uno pensa che la crisi

nuiamo a fare. Ci vuole un cam-

dove, nel momento della crisi, si è

duri soltanto alcuni mesi, infatti,

biamento di rotta.

fatta una scelta coraggiosa. Invece

decumula risparmio per mante-

Certo, è difficile tradurre nei livel-

di dare sussidi di disoccupazione si

nere il proprio livello di consumo

li micro, nel quotidiano, questi di-

è proposto, a chiunque volesse la-

e poi lo ricostituisce. Ma se, im-

scorsi. È difficile tentare di mette-

vorare (nelle zone rurali) per un de-

provvisamente, ci si rende conto

re in pratica quello che l’Organiz-

terminato stipendio, un lavoro a

che la crisi è più duratura, che si

zazione internazionale del lavoro

basso salario, ma alle dirette dipen-

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denze dei villaggi e delle comunità

ra. Ma per farlo dovreste lavorare

locali, le quali, in base alle proprie

ancora di più, spostarvi ancora più

esigenze, hanno deciso come im-

lontano, nella città invivibile! In al-

piegare il tempo e le competenze di

tre parole tentereste disperatamen-

queste persone. Credo sia una ri-

te di sostituire i beni relazionali che

sposta interessante, un modo con-

state perdendo con dei beni indivi-

creto per dare ai disoccupati, oltre

duali. Così facendo perdereste l’in-

«La gioia e la tensione morale non devono più essere dimenticate a favore di una folle ricerca di profitti evanescenti»

a uno stipendio (seppure minimo),

terazione con gli altri, che cerchere-

Franklin Delano Roosevelt

un riconoscimento dell’importan-

ste di compensare dotandovi di al-

za del loro lavoro per la collettività.

tri beni individuali. Alimentereste

Quest’esperienza è riconducibile

un circolo vizioso che non farebbe

Concludendo con Roosevelt: «La

al Paradosso di Easterlin, secondo

altro che peggiorare, vivendo come

gente di questo paese è stata er-

cui la felicità degli individui di-

criceti, sempre a correre nella ruo-

roneamente incoraggiata a cre-

pende solo parzialmente dalla ric-

ta. Magari questa corsa aumenta il

dere che si potesse aumentare in-

chezza. L’economista Easterlin ha

reddito, il Pil. Ma così le nostre so-

definitamente la produzione e

mostrato che la felicità degli statu-

cietà si disgregano ed è quello che

che un mago avrebbe trovato un

nitensi, negli ultimi 50 anni, non

sta accadendo in questo periodo.

modo per trasformare la produzione in consumi e in profitti per

ha seguito l’aumento del Pil, ma è rimasta costante. Per spiegare

Cambiare per migliorare

i produttori. La felicità non viene

questo fenomeno qualcuno sostie-

Parlare di sostenibilità e di cresci-

unicamente dal possesso dei sol-

ne che misurando la ricchezza, ov-

ta, così come parlare di rappresen-

di ma dal piacere che viene dal

vero il Pil, si omette di misurare il

tanza e di politica, di lavoro e di

raggiungimento di uno scopo,

costo pagato per raggiungerla.

welfare, vuol dire – a mio parere –

dall’emozione che deriva dallo

Facciamo un esempio. Supponia-

porsi queste domande. E non

sforzo creativo. La gioia e la ten-

mo che voi viviate in un luogo

pensare solo alla produttività, al-

sione morale non devono più es-

brutto, ai margini di una grande

la competitività, all’indispensa-

sere dimenticate a favore di una

città, in un ambiente ostile, in-

bilità della crescita.

folle ricerca di profitti evane-

quinato, insicuro. Che dobbiate

Molti studiosi lo stanno facendo,

scenti. Il benessere umano non si

spostarvi per ore e ore tra casa e

per capire cos’è e come si misura

raggiunge unicamente attraver-

lavoro pur di sbarcare il lunario.

quello che chiamo ”benessere equo

so il materialismo e il lusso ma

Che non possiate andare al cine-

e sostenibile”. Anche l’Istat, nelle

cresce grazie all’integrità, all’al-

ma la sera perché rischiereste di

scorse settimane, ha lanciato una

truismo, al senso di responsabili-

essere derubati. Ecco, in una si-

grande consultazione nazionale su

tà e alla giustizia».

tuazione del genere cosa cerche-

cosa è importante per noi, su cosa

È stata pronunciata da Franklin

reste di fare, razionalmente,

si intende per benessere in Italia

Delano Roosevelt nei primi anni

escludendo la possibilità di an-

(vi invito a partecipare visitando

Trenta, nel pieno della grande de-

darvene a vivere altrove?

il sito www.misuredelbenessere.it e

pressione. Credo che quando

Provereste a guadagnare di più per

compilando il questionario che tro-

avremo tante persone pronte ad

rendere la vostra casa più conforte-

verete sull’argomento: sarebbe un

alzarsi in piedi e a parlare di que-

vole, per comprare un home thea-

piccolo contributo per far luce su

ste cose, avremo già fatto un pez-

tre e potervene restare tranquilli a

quale paese vogliamo costruire e

zo del nostro percorso verso un

guardare il film anziché uscire la se-

su come fare a realizzarlo).

futuro migliore.

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Speciale Congresso

I MANAGER PER L’ITALIA L’11 e il 12 novembre si è svolto a Milano il terzo Congresso di Manageritalia, una fucina di idee e progetti per contribuire a risolvere problemi economici e strutturali del nostro paese, riprogettando il futuro della nostra Organizzazione

N

ON C’È TEMPO DA PERDERE: la crisi morde sempre più forte e le misure per risollevare l’economia mondiale sono impellenti. Una crisi su scala planetaria, certo, ma i danni sulle economie fragili e già soffocate dal debito pubblico come la nostra si sono amplificati. A questo cocktail tossico si è aggiunto poi in Ita-

lia un ulteriore ingrediente, ovvero l’incapacità del governo e di tutto il mondo politico di affrontare in maniera concreta i problemi in agenda da anni. L’esecutivo di Berlusconi è crollato e in pochi giorni il governo tecnico di Mario Monti ha preso le redini del nostro paese. Di fronte a questi cambiamenti repentini, Manageritalia non è stata di certo spettatrice passiva, ma fin dalla scorsa estate è intervenuta nei tavoli di lavoro con rappresentanti della politica e delle istituzioni, una presenza utile e apprezzata in quanto capace di valorizzare le richieste che il mondo del management italiano avverte come prioritarie. Il Congresso di Manageritalia, giunto alla sua terza edizione, è stato senz’altro un appuntamento decisivo. Fin dalla sua preparazione era chiaro come dovesse essere impostato. Il titolo, “I manager per l’Italia”, è nato in maniera naturale e logica allo stesso tempo. È infatti chiaro a tutti che una grande organizzazione di rappresentanza come la nostra non possa starsene chiusa in una torre d’avorio ma debba partecipare alla vita del paese. A maggior ragione perché si fa portavoce degli interessi di migliaia di dirigenti, quadri e alte professionalità, i veri protagonisti delle imprese e della nostra economia.

Davide Mura

Un programma preciso e coerente, quello di Manageritalia, che prevede un dialogo costante con la politica e le istituzioni per creare competitività e prospettive di crescita. Ecco allora che il nostro progetto prevede di metterci a disposizione per riscattare il paese, per rilanciarne la credibilità, per attirare gli investimenti dall’estero e non far fuggire i giovani più preparati. In altre parole, Manageritalia vuol contribuire a co-

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struire un’Italia diversa, migliore,

riali e dei Fondi contrattuali, 65

che guardi al lungo termine facen-

persone in tutto, lo scorso luglio a

do dell’equità, del merito, della

San Casciano (Fi). L’obiettivo era

crescita, della solidarietà, della ri-

quello di individuare, con il sup-

distribuzione della ricchezza e at-

porto della società di formazione

tenzione al capitale umano valori

e consulenza manageriale Metho-

concreti lungo cui sviluppare una

dos, alcune linee guida raggrup-

strategia.

pando il piano di azioni di Manageritalia in tre macro aree su cui

L’esecutivo di Berlusconi è crollato e in pochi giorni il governo tecnico di Mario Monti ha preso le redini del nostro paese. Di fronte a questi cambiamenti repentini, Manageritalia non è stata di certo spettatrice passiva

Il contributo di tutti,

sarebbe stato opportuno interve-

anche sul web

nire: rappresentanza e politica; so-

L’organizzazione del Congresso

stenibilità e crescita; lavoro e welfa-

ha rispettato l’iter consolidato,

re. Questi temi sono stati al centro

con l’intervento di ospiti autore-

dei precongressi, un momento di

voli come il presidente dell’Istat

confronto a livello locale che ha

Congresso le persone che hanno

Enrico Giovannini (vedi articolo

dato la possibilità di presentare le

partecipato all’elaborazione delle

precedente), Giorgio Ambrogioni

proprie proposte declinate in

mozioni sono state 1.500. Mana-

(Federmanager) e Giorgio Corra-

azioni per le mozioni da approva-

geritalia quest’anno ha esteso il

dini (Cida). I lavori di preparazio-

re durante il Congresso federale. Il

confronto su un terreno molto più

ne sono partiti da un incontro che

dibattito ha visto la partecipazio-

ampio, dando la possibilità a tut-

ha coinvolto presidenti e vicepre-

ne di oltre 1.000 consiglieri e asso-

ti, in primo luogo agli associati ma

sidenti delle Associazioni territo-

ciati, mentre tra precongressi e

anche al pubblico esterno, di inDICEMBRE 2011

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Speciale Congresso tamento della compagine governativa del paese e dell’opposizione negli ultimi anni ha creato molta confusione e instabilità. I tempi sono maturi per la conclusione della Seconda repubblica e l’inizio della Terza, in cui la comunità sociale dovrà indicare la strada alla politica, riportandola a confrontarsi con i problemi reali del paese. Ecco che in questo contesto il ruolo della dirigenza sarà sempre più fondamentale e incisivo. La politica ha bisogno di una classe dirigente sana, propositiva, che guardi al futuro. «Capire dove stia andando la rappresentanza è per noi una questione cruciaSilvestre Bertolini, presidente di Confedir-Mit e coordinatore di Costituente Manageriale: «Capire dove stia andando la rappresentanza è per noi una questione cruciale. Fino a oggi ci siamo concentrati sulla difesa degli “interessi corporativi”, dal contratto al welfare, ma ora la rappresentanza deve essere vista in un contesto più ampio»

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le. Fino a oggi ci siamo concentraVerso una nuova rappresentanza

ti sulla difesa degli “interessi cor-

Silvestre Bertolini, presidente di

porativi”, dal contratto al welfare,

Confedir-Mit e coordinatore di

ma ora la rappresentanza», con-

Costituente Manageriale, ha pre-

clude Bertolini, «deve essere vista

sentato il progetto di questo nuo-

in un contesto più ampio».

vo soggetto unitario nato per rap-

I confini di Manageritalia si devo-

presentare quasi un milione di di-

no dunque allargare. Dobbiamo

rigenti, quadri e alte professiona-

uscire dal guscio, essere più visi-

lità del pubblico e del privato, con

bili, dando più forza alle nostre

degli obiettivi temporali brevi, da-

parole, alle nostre idee. È arrivato

to che ufficialmente vedrà la luce

il momento dell’aggregazione. I

entro giugno 2012.

concetti di rappresentanza e rap-

tervenire nella discussione attra-

Bertolini ha illustrato perché si è

presentatività hanno dunque una

verso il blog Crisi&Sviluppo, su

scelto il tema della rappresentan-

doppia valenza. Verso l’interno

cui sono state create delle pagine

za e della politica e con quali sco-

della categoria rappresentata e

aperte ai commenti, e una diretta

pi. Il Congresso si inserisce in una

verso l’esterno, gli stakeholder, le

streaming il primo giorno dei la-

fase delicata sia per Manageritalia

aziende e le istituzioni.

vori. A giudicare dalla quantità e

che per il mondo politico. Da un

dalla qualità dei contributi, i temi

lato la nostra Organizzazione sta

Precarietà e welfare

non solo sono stati giudicati inte-

ponendo le basi dell’Assemblea

La discussione sull’area legata al

ressanti ma riassumevano preci-

elettiva 2012, che ci vedrà impe-

mercato del lavoro e al sistema di

samente le direttrici lungo cui ri-

gnati nella ricostituzione degli or-

welfare nel nostro paese non po-

sultava necessario muoversi.

gani federali, dall’altro il disorien-

teva che partire dalle difficoltà

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Flavio Leone, responsabile relazioni sindacali di Manageritalia: «Le difficoltà del contesto attuale ci portano a vedere nello strumento del contratto le soluzioni più efficaci per mettere ordine e regolamentare i rapporti con l’azienda»

volte al ricollocamento professionale (Comincio… da tre!) all’intesa con Italia Lavoro per agevolare l’assunzione degli over 50 espulsi dalle aziende. Occorre però concentrarci parallelamente sui giovani e sulle loro proprovocate dalla diffusa precariz-

rendono la sua attività incostan-

spettive tutt’altro che rosee.

zazione dei rapporti professiona-

te. Manageritalia è intervenuta

A questo proposito Manageritalia

li. Un mondo del lavoro liquido e

già da tempo su questo versante,

ha deciso di intraprendere una se-

spesso indecifrabile, dove è ne-

con proposte che nel complesso

rie di azioni per favorire l’incontro

cessario intervenire per tutelare

compensano e integrano le lacu-

tra domanda e offerta, rafforzando

non solo la nostra categoria, ma

ne del nostro sistema di welfare

i rapporti con le università, met-

con proposte in grado di permet-

(dai Fondi di categoria all’idea di

tendo a disposizione il knowhow

tere ai nostri giovani un colloca-

un workfare attraverso il Cfmt),

dei manager al servizio di chi sta

mento dignitoso e regolamentato

da un programma di iniziative

per muovere i primi passi nel

da norme precise. Flavio Leone, responsabile relazioni sindacali di Manageritalia, si è soffermato sulle difficoltà del contesto attuale e sul nostro punto di vista che ci porta a vedere nello strumento del contratto le soluzioni più efficaci per mettere ordine e regolamentare i rapporti con l’azienda. Tuttavia, l’espulsione dal mercato del lavoro costringe oggi il manager a confrontarsi con altre tipologie di collabora-

Al passo con le nuove tecnologie: ebook e blog La genesi, le riflessioni, le mozioni, la strategia di Manageritalia per i manager e per il paese. Nell’ebook presto scaricabile gratuitamente dal sito www.manageritalia.it tutti i materiali e i testi di commento del Congresso Manageritalia 2011: una guida di facile consultazione per conoscere da vicino la tua Organizzazione. Per partecipare al dibattito dei manager per il paese, visita il nostro blog crisiesviluppo.manageritalia.it: puoi continuare a fare proposte e a dare il tuo contributo alla discussione.

zione professionale che spesso DICEMBRE 2011

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Speciale Congresso nel tempo, secondo variabili demografiche di cui dobbiamo tenere conto. Non basta solo creare servizi per gli associati, ma dobbiamo farci portavoce credibile di valori di sviluppo, essere riconosciuti come una componente sociale rilevante. Per continuare a crescere in maniera sostenibile il nostro modello deve infine avere un cardine: il merito. Ecco allora che sarà sempre più fondamentale crescere investendo sulla valutazione e la certificazione delle nostre competenze. Un check-up di quello che siamo e del nostro lavoro, che deve essere sempre più prassi condiMario Mantovani, presidente di Manageritalia Bologna: «Siamo arrivati a un punto di rottura da cui dobbiamo ricreare nuovi modelli che abbiano come comune denominatore una condivisione responsabile»

16

visa e comunicata verso l’esterno. stro mondo. Mario Mantovani, presidente di Manageritalia Bologna, ha

Gli interventi durante i lavori

ribadito la percezione di essere alla

Avere un legame più stretto con il

fine di un ciclo: «Siamo arrivati a un

mondo politico e delle istituzioni,

punto di rottura da cui dobbiamo

ribadire il ruolo dei dirigenti quali

ricreare nuovi modelli che abbiano

protagonisti dell’economia ma an-

come comune denominatore una

che di Manageritalia come orga-

condivisione responsabile».

nizzazione attenta ai problemi na-

mondo del lavoro, con iniziative

È nostro preciso dovere di mana-

zionali e capace di fornire risposte

di tutorship come “Un Ponte sul

ger indicare al paese le aree in cui

credibili: da queste considerazioni

futuro”. Abbiamo nel contempo

ci sono ancora riserve di crescita,

hanno preso il via gli interventi du-

lanciato e portato avanti progetti

come il turismo, l’alimentare di

rante la due giorni di Milano. Cer-

in grado di aiutare le donne a con-

qualità, le energie rinnovabili, i

tamente non è nostro compito

ciliare maternità e lavoro (Un Fioc-

servizi avanzati, dove abbiamo

quello di sostituirci alla politica,

co in azienda), aprendoci anche in

un potenziale non ancora espres-

ma intervenire in maniera sistema-

questo ambito all’esterno affinché

so in maniera completa.

tica nel confronto con chi ci gover-

le tutele per i lavoratori siano al

Settori che hanno soprattutto nel

na oggi è prioritario. Se infatti ab-

centro di un piano condiviso.

sud del paese interessanti bacini

biamo deciso di essere interpreti di

a cui attingere. Il principio di

istanze in una prospettiva di bene

Modelli sostenibili

equità deve essere alla base delle

comune la partecipazione ai prin-

Anche il tema della sostenibilità è

nostre azioni, considerando an-

cipali tavoli di discussione pubbli-

stato inserito in una riflessione di

che che il rapporto tra dirigenti e

ca è una conseguenza logica.

ampio respiro, dentro e fuori il no-

pensionati è destinato a cambiare

Molto sentita, poi, la “questione

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giovanile”. Manageritalia dovrà essere un punto di riferimento anche per gli under 30 e sviluppare progetti formativi che agevolino l’inserimento nel mondo del lavoro senza fare passi falsi, dando l’opportunità di un supporto lun-

Pagina 17

Durante il Congresso si è svolta la 77a Assemblea Manageritalia in cui è stato approvato il bilancio preventivo della Federazione per il 2012. L’Assemblea è stata animata da un question time (una domanda con relativa risposta sintetica ed eventuale replica) che ha permesso a tutti i delegati presenti di confrontarsi sulle tematiche di carattere istituzionale.

go tutto l’arco della loro carriera. Per i futuri dirigenti dunque opportunità, ma, sia chiaro, non di certo scorciatoie. Dovremo poi

le per la Federazione, ma il sug-

ferimento del management ita-

veicolare all’esterno i nostri valori,

gello ufficiale di una serie di

liano. Siamo pronti a stringere al-

la nostra visione di meritocrazia e

azioni all’insegna della concre-

leanze, a confrontarci con chiun-

di sviluppo delle competenze at-

tezza. In questo senso il Congres-

que condivida l’obiettivo di fa-

traverso la formazione continua.

so può essere definito un appun-

vorire il bene della collettività. Ci

tamento cruciale, perché ridefi-

assumiamo le nostre responsabi-

Manageritalia

nisce le nostre priorità, indiriz-

lità di fronte ai manager, alle

fa sentire la sua voce

zandole verso una meta ambizio-

aziende e all’intero sistema so-

L’approvazione delle tre mozio-

sa ma in fondo possibile: contri-

ciale ed economico italiano. Fare-

ni ha rappresentato non soltanto

buire al rilancio del paese. Qui

mo del nostro meglio: nonostan-

la logica conseguenza di un sen-

sta il punto. Attraverso i fatti Ma-

te il durissimo contesto che stia-

tire comune e l’ultimo passaggio

nageritalia rimarcherà tutta la

mo attraversando un futuro mi-

di un appuntamento istituziona-

sua forza di organizzazione di ri-

gliore è ancora possibile.

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Economia

LE RIFORME A COSTO ZERO All’interno del dibattito su come ripartire e su cosa serve all’Italia per ripartire, pubblichiamo uno stralcio del libro fresco di stampa degli economisti Tito Boeri e Pietro Garibaldi

«N

ON CI SONO SOLDI». Sembra essere questo il motivo principale per cui in Italia non si fanno le riforme. Nonostante l’Italia cresca meno dell’Europa da oltre un decennio e la necessità di riforme sia sentita da tutti gli italiani e conclamata da tutti i politici, le

riforme non si fanno. Quale che sia il colore politico dei governi, quale che sia la congiuntura. Non si fanno quando l’economia mondiale è al galoppo e neppure nei momenti di crisi quando, forse, sarebbe più facile trovare il consenso invocando le condizioni di emergenza. L’unica cosa cui ci siamo abituati sono gli annunci, ai quali prontamente non segue alcuna realizzazione e che finiscono immancabilmente per accentuare la frustrazione degli italiani. Il nostro paese ha un urgente bisogno di riforme nel sistema formativo e nel mercato del lavoro, nell’organizzazione dello Stato e nella pubblica amministrazione, nel governo dell’immigrazione, nella regolamentazione delle professioni, nel mercato del credito, nei criteri di selezione della classe politica e nella previdenza, solo per citare alcuni dei temi approfonditi nel libro. Le dieci proposte Per ogni capitolo, si propone una riforma a costo zero, spiegandone le ragioni alla luce della normativa esistente e i possibili effetti sulla crescita. Si

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sione. Ecco i titoli e una breve sin-

3

tesi dei contenuti delle riforme.

evitare forti emorragie occupazio-

cerca anche di anticipare le obiezioni che potranno essere mosse alle proposte per far avanzare la discus-

1

Contrattazione salariale e introduzione di un salario minimo

Può servire anch’essa a migliorare l’utilizzo del capitale umano e a nali durante le recessioni. Nel ri-

Il nostro paese ha un urgente bisogno di riforme nel sistema formativo e nel mercato del lavoro

Il governo dell’immigrazione

formare la contrattazione è fonda-

La prima riforma riguarda il go-

mentale affrontare il problema

verno dell’immigrazione, sin qui

delle rappresentanze sindacali. Si

solo subita dal nostro paese. Il ca-

può fare molto a partire dall’ac-

pitale umano che arriva da noi at-

cordo raggiunto a fine giugno

traverso l’immigrazione è una ri-

2011 da Cgil, Cisl, Uil e Confindu-

5

sorsa troppo importante per esse-

stria. Servirà a migliorare la pro-

no tanti piccoli cambiamenti di

re gestita in questo modo. Occor-

duttività, ad aumentare il lavoro

regole che, in sé, possono appari-

re investire nell’integrazione de-

nel Mezzogiorno e ad attrarre più

re insignificanti e di scarso im-

gli immigrati riducendo al con-

investitori verso il nostro paese.

patto sulla crescita, ma che in re-

tempo i costi per chi li accoglie.

Lavoro autonomo e ordini professionali

Si tratta di avere professionisti più liberi e ordini trasparenti: so-

altà, nel loro insieme, possono

transizione tra scuola e lavoro,

4

motore per la macchina dello Sta-

raccoglie una fetta consistente

cerca di prosciugare il bacino im-

to incentivando comportamenti

del nostro capitale umano.

menso di giovani che oggi in Ita-

virtuosi nel pubblico impiego

lia non sono né al lavoro né impe-

premiando le amministrazioni

gnati in un corso di studi e si basa

(piuttosto che i singoli), anziché

su due cardini fondamentali: il

introdurre nuove regole cervello-

contratto unico a tutele progressi-

tiche quanto inutili come fatto fi-

6

ve e l’apprendistato universitario.

no ad oggi.

meno vulnerabili a eventi avver-

2

Transizione tra scuola e lavoro

La seconda riforma affronta la

Stato e incentivi dei dipendenti

essere dirompenti contro il con-

pubblici

servatorismo di chi ha in mano le

Si tratta di installare un nuovo

leve del potere ai vari livelli e

Famiglia con più lavoratori

Questa riforma serve a incoraggiare il lavoro di più persone nella stessa famiglia, rendendole

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Economia

Se tutte le riforme fossero messe in atto, l’Italia sarebbe certamente sulla buona strada per ritrovare lo «spirito della crescita»

si e attivando il capitale umano oggi largamente inutilizzato delle donne. È una miniriforma fiscale che trasforma le detrazioni per i coniugi e gli altri familiari a carico in sussidi condizionati all’impiego. Servirà anche a rafforzare il potere contrattuale delle

ma della manovra finanziaria del go-

donne nelle scelte di suddivisio-

verno Monti).

ne delle responsabilità familiari.

regole del metodo contributivo

8

nel determinare l’età di pensio-

che vogliono diventare più gran-

devono pianificare la loro vita lavo-

namento, nonché le riduzioni e

di, e richiede di procedere su pia-

rativa reagiscono ai tanti shock che

gli incrementi delle pensioni as-

ni diversi: la riforma della legge

colpiscono il mercato del lavoro e le

sociati a un ritiro dalla vita lavo-

sull’usura, il superamento delle

economie avanzate. Per questo è

rativa prima o dopo aver rag-

interconnessioni presenti a vari

fondamentale accompagnare que-

giunto i 65 anni di età. Aumente-

livelli nel nostro sistema di cor-

ste riforme con misure che guarda-

rà il lavoro di giovani e anziani e

porate governance, una authori-

no alla qualità delle istituzioni e che

darà alle famiglie maggiori op-

ty per le fondazioni e la separa-

creano consenso attorno alle politi-

portunità di ricostruire, prolun-

zione fra banche e società di ge-

che della crescita, rendendo il mu-

gando la vita lavorativa, i patri-

stione del risparmio.

tamento irreversibile. Questo è il si-

moni intaccati dalla crisi. Com-

Le riforme sin qui elencate avranno

gnificato delle ultime due riforme

pletando la transizione al siste-

effetti sulla crescita nel corso del

che proponiamo.

ma contributivo potremo final-

tempo, cambiando gli incentivi di

mente scrivere la parola fine sul-

chi lavora e produce. Perché questo

le microriforme delle pensioni

processo sia più rapido possibile,

che continuano a turbare i sonni

bisogna avere istituzioni che renda-

degli italiani (ndr: il passaggio al

no il cambiamento irreversibile, in-

9

sistema contributivo è effettivamen-

ducendo modifiche nelle norme so-

mo utile anche impedire ai politi-

te avvenuto nella recentissima rifor-

ciali, nel modo in cui le persone che

ci di cumulare i compensi da par-

7

Sistema pensionistico

Prevede l’estensione a tutti delle

20

Tito Boeri insegna Economia alla Bocconi. Nel 2002 ha fondato il sito lavoce.info, di cui è il coordinatore. È editorialista de La Repubblica e direttore della Fondazione Rodolfo Debenedetti.

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Intersezione fra mercato del lavoro e mercati finanziari

Riguarda l’accesso al credito per chi vuole crescere, per le imprese

Selezione della classe politica

Proponiamo di avere meno politici sia a livello nazionale, sia locale, per sceglierli meglio. Ritenia-


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magari non sufficiente, perché ritorni il vento della crescita. La malattia dello «zero virgola» e della bassa crescita è in parte una scelta degli italiani. Per tornare a crescere è necessario investire. Questo non significa solo trovare i soldi per costruire ponti, autostrade e ferrovie. Significa soprattutto investire in riforme che cambino il funzionamento della nostra economia. L’Italia è un paese ingessato anche e soprattutto perché è un paese «vecchio», nello spirito riformatore ancor più che nella demografia. lamentari con quelli di altre attività e di modificare le regole di determinazione dei loro compensi indicizzandoli alla crescita del reddito pro capite degli italiani. Si

Pietro Garibaldi, direttore del Collegio Carlo Alberto, insegna economia all’Università di Torino. È membro del consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo.

Per usare un’espressione di kennediana memoria, ciascun italiano «dovrebbe chiedersi non tanto cosa il governo può fare per tornare a crescere, ma anche e so-

tratta di una riforma addirittura a

prattutto cosa ciascuno di noi

costo negativo dato che permette-

può fare per tornare a crescere».

rebbe risparmi nei cosiddetti costi

Cambiare il funzionamento

Nel libro si mette in luce come le

della politica. E non si ridurrebbe-

della nostra economia

parti sociali possano dare un

ro solo i costi finanziari, ma anche

Se tutte le riforme indicate fossero

contributo importante a questo

i danni in termini di reputazione

messe in atto, pensiamo che l’Ita-

processo, per esempio modifi-

per l’intero paese e di scelte sba-

lia sarebbe certamente sulla buo-

cando il sistema contrattuale e le

gliate legate all’avere troppe pol-

na strada per ritrovare lo «spirito

regole della rappresentanza sin-

trone rispetto all’offerta di perso-

della crescita». Sia ben chiaro, la

dacale. Per tornare a crescere c’è

nale politico di un certo livello.

crescita non è un’equazione mate-

bisogno del contributo anche de-

matica ed è un processo solo in

gli italiani che oggi non sono or-

parte prevedibile dalla politica

ganizzati in alcuna rappresen-

La decima riforma vuole costruire

economica. Come dice Bob Solow,

tanza di interessi.

una costituency, un partito a favo-

forse il più illustre studioso di

È bene che questi non facciano

re delle riforme. Lo fa allargando il

questi temi, «della crescita cono-

mancare il loro sostegno alle ri-

voto ai sedicenni e cambiando i cri-

sciamo gli ingredienti, ma non la

forme a costo zero. Perciò vor-

teri di calcolo delle quiescenze in

ricetta esatta». È evidente che in

remmo tanto che chi leggerà que-

modo tale da incentivare la fascia

Italia mancano oggi gli ingredien-

sto libro si convincesse che, per

più consistente del nostro elettora-

ti per tornare a crescere e queste ri-

tornare a crescere, almeno alcune

to, i pensionati, a sostenere politi-

forme-ingredienti sarebbero una

delle dieci riforme si possono e si

che per la crescita.

condizione necessaria, anche se

devono fare.

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Un partito a favore delle riforme

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Speciale 150° Unità d’Italia - Storia del man

DIRIGERE E OSARE

R

Concludiamo lo speciale con due manager, coetanei e concittadini, che hanno intrapreso carriere importanti: l’uomo Fiat e il manager pirata.

Cesare Romiti nasce a Roma nel 1923, si laurea in Economia e commercio iniziando la sua attività presso istituti bancari. Nel 1947 entra nel gruppo Bpd (Bombrini, Parodi, Delfino) e, percorrendo varie tappe, ne diventa direttore generale. Svolge un ruolo di primo piano nella fusione della Bpd con la Snia Viscosa e alla fine viene nominato direttore generale finanziario per il coordinamento della Snia Viscosa. Passa poi da Alitalia e Italstat sempre con ruoli di vertice, finché nel ‘74 entra in Fiat come responsabile della direzione centrale, finanza, pianificazione e controllo e membro del comitato direttivo per rimettere in sesto il gruppo e parte dal risanamento finanziario. In breve è amministratore delegato: da quel momento Romiti assicura la continuità della guida del gruppo Fiat. Negli anni deve affrontare anche le tensioni legate ai rapporti sindacali e le implicazioni del terrorismo che culminano nel 1980, quando, in seguito agli ampi tagli al personale (si annunciarono 14mila licenziamen-

S

Il teorizzatore della Public company nasce a Roma, coetaneo e concittadino proprio di Cesare Romiti. Con lui Mario Schimberni condivide gli studi fino alla laurea in Economia e commercio e anche l’inizio della carriera in Bpd, dove i due si conoscono. La strada è la stessa: il trasferimento al Nord e la guida di un grande gruppo industriale. Quando Bpd viene assorbita nel 1964 da Snia Viscosa, Schimberni entra nell’orbita della grande Montedison, passando da direttore generale ad amministratore delegato di Snia Viscosa a vicepresidente e infine presidente di Montedison nel 1980 grazie al suo maestro Cuccia. Ma Schimberni non si accontenta di amministrare il dopo-Cefis e tenta un’operazione a dir poco spericolata: scala la Bi-Invest, holding del Gruppo Bonomi, uno dei partner di Gemina, divenuta il principale azionista proprio di Montedison. Costo dell’operazione: 320 miliardi. Un attacco dall’interno che gli vale l’appellativo di “manager pirata”, ma che ancora non mina i suoi rapporti con Cuccia che continua ad appoggiarlo.

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Ma non gli basta: nell’86, “l’omino in grigio” (così ribattezzato per il colore immutabile dei suoi abiti!) punta alla conquista di Fondiaria e Montedison sale dal 25 al 37% della compagnia assicurativa da sempre fiore all’occhiello di Mediobanca. E questa volta Cuccia non digerisce. Celebre la battuta a questo proposito di Gianni Agnelli «Bi-Invest humanum, Fondiaria diabolicum». Schimberni punta a fare di Montedison una grande Public company, ma i suoi disegni sono opposti a quelli di Cuccia che lo abbandona e quindi Montedison diviene oggetto della scalata Ferruzzi che porrà nell’87 Raul Gardini al vertice al suo posto. Schimberni allora si lancia in una nuova avventura: nell’88 è amministratore straordinario delle Ferrovie dello Stato. Sono gli anni degli scandali e degli sprechi e per risolvere i conti basa la gestione su una rigida cura dimagrante: taglia il personale, i rami secchi della rete e i cantieri mangia-soldi, ferma gli investimenti, blocca i progetti dell’alta velocità e cerca di mettere ordine nelle innumerevoli partecipate Fs. Ma


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anagement dalle origini ai giorni nostri

ti) ci furono 35 giorni di scioperi e occupazione delle fabbriche. Ma a sorpresa i quadri della Fiat scesero in piazza per protestare contro il sindacato in quella che divenne nota come la “marcia dei quarantamila” e che cambiò il corso della storia: per il sindacato e la sinistra fu una sconfitta durissima, per Romiti e i suoi (tra cui Vittorio Ghidella, l’ingegnere che puntava a riportare l’auto al centro della Fiat) la consacrazione. Intanto nel pieno delle tensioni e per evitare di coinvolgere la famiglia, Umberto Agnelli lascia la carica di amministratore delegato e tutta la gestione passa a Cesare Romiti. Gli anni Ottanta sono quelli della grande espansione in Italia e all’estero: nuovi impianti in molti paesi del mondo, crescita impressionante e attenzione alla formazione del personale. Con Giovanni Agnelli, Romiti rilancia la Fiat trasformandola in una holding con forti partecipazioni nell’editoria (Rcs-Corriere della Sera) e nelle assicurazioni (Toro). Allo stesso tempo si allarga nel settore auto, assorbendo l’Alfa

Romeo e portando la propria quota Ferrari al 90%. Il che inasprisce i rapporti tra Romiti e Ghidella e il primo con la sua visione di holding industriale diversificata vince sul secondo con la sua visione “autocentrica” e così l’ingegnere lascia. Intanto Romiti dal 1988 al 1990 è direttore del settore automobilistico, assommando agli incarichi precedenti quella di amministratore delegato di Fiat Auto spa, poi nel 1996 assume la presidenza Fiat fino al 22 giugno 1998 per limiti di età imposti dallo statuto. Si chiude così un’epoca: Romiti lascia un’azienda in ottima salute, con un fatturato nel 1998 di quasi 90mila miliardi di lire, un utile lordo superiore ai 4mila miliardi e una posizione finanziaria netta attiva per circa 1.700 miliardi. A quel punto fonda la finanziaria Gemina che controlla Rcs, di cui è presidente fino al 2004, e Impregilo, una società di costruzioni e ingegneria. Diventa poi presidente onorario di Rcs MediaGroup e dal 2000 è anche presidente della Fondazione Italia-Cina.

la cura non passa il vaglio del Parlamento e dell’allora ministro dei Trasporti Carlo Bernini, cultore di grandi imprese, e Schimberni lascia nel 1990 commentando: «Neanche il Padreterno ce l’avrebbe fatta!». Grande lavoratore, personalità fredda, decisa, uomo dalla voce sottile che però sapeva far sentire eccome; i suoi unici hobby erano il calcio e la Roma e l’editoria. Muore a Roma il 18 maggio 2001 e il giorno seguente in un articolo del Sole 24Ore si legge: «Pugno di ferro nella gestione delle persone, una grinta che si manifestava in quella chiostra di denti mostrata a tutto campo, sempre in bilico tra il sorriso del successo e il ghigno della sfida, Schimberni diventò un numero uno quando Cuccia puntò su di lui per farne il nuovo condottiero cui affidare la resurrezione della Montedison. [...] E Schimberni si mise subito al lavoro, con grandissimo impegno. Tagliò rami secchi, trovando nell’Eni, ex sleeping partner di Montedison, un concorrente pubblico ben disposto. [...] Il “cane a sei zampe” affossava, ma i bilanci Montedison cominciavano a respirare». DICEMBRE 2011

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Eventi

L’ECCELLENZA NELLA STORIA.

STORIE DI ECCELLENZA Assegnati i trofei della sesta edizione del Premio Eccellenza Lido Vanni. A Milano, sul palco del Teatro Dal Verme, hanno sfilato sei dirigenti di Manageritalia, due formatori del Cfmt e sei aziende di Confcommercio Luca Padovani

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L’

Italia è un paese geneticamente incline all’eccellenza. Lo racconta il passato, lo dice il presente, lo promette il futuro. Da sempre abbiamo saputo mettere una firma tricolore in concomitanza dei principali passaggi della storia del mondo. Abbiamo inventato e scoperto per primi, abbiamo eccelso nella musica, nello spettacolo,

nella moda e nella produzione, abbiamo fatto cultura, custodito il segreto dell’arte e della buona cucina, primeggiato nello sport. Abbiamo immortalato momenti e determinato cambiamenti, il tutto nel segno di


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uno stile italiano capace di espor-

cellenza Lido Vanni, tenutasi a

za italiana, a partire dal 1861 fino

tare ovunque le nostre qualità.

Milano la sera dell’11 novembre

ad oggi. Quale occasione miglio-

Questa è l’eccellenza italiana, la

al Teatro Dal Verme.

re infatti per ripercorrere, con tre

capacità di essere migliori a tal

Mai come quest’anno, infatti, le

filmati realizzati da Managerita-

punto da rendere impossibile

motivazioni sono state così “sen-

lia Servizi, una storia fatta di

non riconoscerlo.

tite” e incentrate sull’importanza

grandi nomi, eventi e storie emo-

Così è stato anche per tutti coloro

dell’aspetto umano, inteso come

zionanti e avvincenti.

che hanno segnalato i vincitori

rispetto e valorizzazione del per-

Una storia accompagnata da tan-

della VI edizione del Premio Ec-

sonale, senza dimenticare le capa-

ti applausi, molti ricordi e qual-

cità di ottenere risultati e profitto

che lacrima.

nonostante condizioni economiche e sociali non certo favorevoli.

ri non possono fare a meno di noi.

Conoscere non è abbastanza; bisogna mettere in pratica ciò che sappiamo. Nemmeno volere è abbastanza; bisogna fare.

E la loro eccellente normalità di-

JOHANN WOLFGANG GOETHE

Forse perché è proprio nei momenti più difficili che non si può fare a meno dei migliori e i miglio-

viene così più evidente. Tanto da far emergere, più della volontà, il bisogno di premiarla. Ma l’eccellenza di oggi è frutto e conseguenza dell’eccellenza di ieri e foriera di quella di domani. Per questo e per onorare i 150 anni dall’Unità d’Italia, le premiazioni sono state inserite in un

www.fibrosicistica.it

Come nelle ultime due edizioni anche quest’anno il Premio Eccellenza ha avuto uno scopo benefico. Grazie alla generosità degli associati presenti sono stati devoluti alla Lega italiana fibrosi cistica 11.740 euro.

viaggio nella storia dell’eccellenDICEMBRE 2011

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Eventi

MANAGERITALIA Se fai le cose bene, falle meglio. Sii il primo, fai la differenza, accetta le sfide, sii e basta. ANITA RODDICK

PINUCCIA ALGERI Direttore comunicazione Mediamarket Classe 1961, sposata, madre di un giovane ingegnere. Nata per la comunicazione e l’advertising, dal 1991 è direttore comunicazione di Mediamarket spa (2,5 miliardi di euro di fatturato, 104 punti vendita, oltre

«I dirigenti, in un paese povero di managerialità come il nostro, assu-

8.000 dipendenti, prima azienda a livello

mono – dice Guido Carella, presidente di Manageritalia – un ruolo anco-

nazionale per il retail non food) per le inse-

ra più centrale per la ripresa e devono dare quel qualcosa in più che ci

gne MediaWorld, Saturn e Media World Compra on line. È respon-

permetta di fare il salto di qualità, di andare verso una crescita e uno svi-

sabile di uno staff di 26 persone e della gestione di uno dei bud-

luppo duraturi. Non è un caso che quest’anno siano emersi manager che

get di advertising più importanti d’Italia: oltre 68 milioni di euro. Cu-

hanno applicato la loro competenza nei campi più disparati e in Italia ca-

ra la strategia e la produzione di tutto il materiale below the line, la

renti di managerialità (hôtellerie e turismo, non profit ecc.) e altri che

comunicazione nei punti vendita e online, le campagne adv tv e ra-

stanno andando oltre la crisi con innovazione, integrazione di aziende,

dio. Per la comunicazione del cambio strategico di Mediamarket

persone ed esperienze, lettura e penetrazione nei mercati esteri, svilup-

ha ricevuto negli ultimi dieci anni numerosi riconoscimenti di alto

po di nuovi approcci alle esigenze dei clienti ecc. Insomma, è sul bino-

valore. È impegnata direttamente nelle campagne di corporate so-

mio managerialità-imprenditorialità che dobbiamo puntare».

cial responsibility. È determinata, passionale, sincera, sempre pronta al confronto e al cambiamento.

L’eccellenza nell’advertising di valore

Guido Carella, presidente Manageritalia, ha ritirato il Premio alla memoria assegnato a Lorenzo Guerriero, recentemente scomparso.

MARCO DE PONTE Segretario generale ActionAid Nasce a Padova nel 1970. Dal 2001 è segretario generale di ActionAid. Ha preso, non ancora trentunenne, la guida di un’organizzazione con 60.000 sostenitori e 17 milioni di euro di fondi raccolti, numeri che passano nel 2011 a 150.000 e 47,9 milioni, consacrando ActionAid come una delle più importanti realtà non governative italiane, la più grande tra quelle che si occupano di adozione a distanza. Una crescita costante, in termini di progetti realizzati, di staff impiegato e di attività di sensibilizzazione e coinvolgimento della società civile. Con lui nasce un nuovo settore dedito ad attività di advocacy lobby, che diventa poi il dipartimento di Campaigning, che qualifica l’organizzazione come leader nelle attività volte a sradicare le cause della povertà. È infine voluta da lui l’intensa attività di sensibilizzazione del grande pubblico sul diritto al cibo e la creazione di Agire, l’Agenzia italiana di risposta alle emergenze.

L’eccellenza contro la povertà 26

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DAVID BEVILACQUA

DANIEL JACQUES CRISTELLI

Amministratore delegato Cisco Italia

Ad Italia e vicepresidente Europa Sanofi Pasteur Msd

46 anni, amministratore delegato di Cisco

Nasce a Rabat nel 1954. Inizia nel 1981

Italia e vice president di Cisco corporate.

la sua carriera nel settore farmaceutico.

Responsabile della strategia di business e

Dal 2001 è a capo di Sanofi Pasteur Msd,

di sviluppo a livello italiano. Protagonista

società nella quale riveste le cariche di

dei successi di business raggiunti da Ci-

presidente del consiglio di amministrazio-

sco Italia e della riorganizzazione azienda-

ne e amministratore delegato. È anche

le da lui guidata che ha comportato la job

presidente del gruppo vaccini di Farmin-

rotation per oltre i due terzi dei colleghi. Promotore delle tre ini-

dustria. In ambito professionale riceve il premio Galeno per l’intro-

ziative da lui fortemente volute e sponsorizzate che hanno contri-

duzione sul mercato italiano di Gardasil, il primo vaccino contro il

buito a posizionare Cisco Italia al secondo posto nella classifica

papilloma virus umano, responsabile di diverse patologie tra le qua-

nazionale di “Great place to work” e al primo tra le aziende del set-

li il cancro al collo dell’utero, e il Caduceo d’oro per l’impegno de-

tore Ict. Iniziative incentrate sul valore delle risorse che vivono e

dicato a una feconda attività di ricerca di spiccato valore innovati-

lavorano in Cisco e stanno contribuendo alla crescita umana e pro-

vo nel settore dei vaccini. In ambito sociale è attivo nella promo-

fessionale della comunità, all’interno e all’esterno dell’azienda: Gi-

zione della cultura vaccinale, nella diffusione della cultura della pre-

ving back, Friday university, Inclusion & diversity. Uomo capace di

venzione, quale strumento indispensabile per la salvaguardia del-

credere davvero nelle persone, esercitando la leadership senza

la salute, e nella valorizzazione dei lavoratori e, soprattutto, delle

ostentare il suo ruolo.

lavoratrici all’interno dell’azienda.

L’eccellenza silenziosa di un grande manager

L’eccellenza nella salvaguardia della salute

UMBERTO MICHETTI

LAURA MARIA ZEMELLA

General manager New York NH Hoteles

Socio onorario Care & Share

Nasce a Domodossola nel 1954. La sua

Classe 1954. Una carriera nel mondo del-

lunga carriera è interamente all’insegna

la comunicazione con responsabilità in

della Jolly Hotels spa, catena alberghiera

campo amministrativo. Doti di grande pro-

successivamente acquisita da NH Hoteles

fessionalità e di rara umanità che applica

e oggi rifinanziata dal gruppo cinese Hna.

sia in azienda come direttore del persona-

Ricopre con successo numerosi ruoli ese-

le, sia in ambito sociale per i più deboli e

cutivi e dirigenziali. Stimato da tutti, sem-

bisognosi, per i quali si impegna con ani-

pre calmo e sereno, rassicurante, affabile, gentile, positivo e dispo-

ma, cuore, passione e tanta energia. Nel 1997 aderisce a Care &

nibile ad aiutare il prossimo, specialmente i più giovani. Affermato

Share, un’iniziativa per dare accoglienza e assistenza a più di 1.200

professionista dell’hôtellerie internazionale, dalle indiscusse capa-

bambini indiani orfani strappati alla strada nelle aree rurali dell’In-

cità di leadership. Ha grande fiducia nei giovani su cui ha sempre

dia. Riesce a portare sponsor e fondi per lo sviluppo dell’attività e

investito e a cui ha sempre trasferito conoscenze. Oggi quei gio-

oggi è “mamma” di 15 ragazzi ospiti del campus tra cui tre stu-

vani ricoprono ruoli importanti nel settore alberghiero italiano ed

denti universitari, per i quali paga gli studi fino al raggiungimento

estero. Lavoratore instancabile, leale e corretto, ha sempre tenuto

della laurea. Li va a trovare due volte l’anno e non fa mai manca-

alta l’immagine della compagnia e dell’Italia rappresentandola al-

re loro la sua presenza, il suo aiuto e il suo affetto. Un pomeriggio

l’estero con personalità, grandi capacità manageriali e relazionali.

alla settimana segue i bambini con scarsi risultati scolastici attra-

Dal 2010 dirige il Madison Towers di New York.

verso il Programma monitore della Società umanitaria di Milano.

L’eccellenza a cinque stelle

L’eccellenza nel dare speranza DICEMBRE 2011

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Eventi

CFMT

UMBERTO TOTTI

Quando pianificate per un anno, piantate cereali. Quando pianificate per dieci anni, piantate alberi. Quando fate una pianificazione che deve durare una vita, formate ed educate le persone. GUAN ZHONG

Sono le persone a emozionarlo. Per questo, dopo una laurea in Economia e commercio, intraprende il percorso da formatore, che lo porta a credere nella possibilità di cambiare e crescere, nella differenza che può fare la motivazione e l’investimento sulle persone. Da oltre 20 anni studia e insegna il comportamento organizzativo, il change management e la leadership, che poi diventa la sua area di elezione professionale. A chi gli domanda come fa a essere ancora così appassionato risponde che il segreto sta nel percepire ogni volta la “magia” di quello scambio che avviene tra il formatore e le persone che lo

«La formazione – dice Marcella Mallen, presidente di

ascoltano. «Ascolti il cliente, i partecipanti, fai delle cose e poi te ne

Cfmt – è uno dei cardini per lo sviluppo futuro. Una for-

vai, portandoti via qualcosa da tutti. Formare è formarsi, un impegno

mazione che, soprattutto in ambito manageriale, anche

che sveglia ogni mattina». Sempre alla ricerca del miglioramento,

attraverso una continua e innovativa ricerca sul campo

sempre in movimento, cercando di essere un passo avanti. Ha con-

e un’osmosi con il management e le aziende, come noi

quistato il primo posto assoluto nel ranking Cfmt tra gli oltre 120 do-

del Cfmt facciamo da oltre 14 anni, evidenzia modelli vir-

centi nel biennio 2010/2011.

tuosi e applicabili anche dalle pmi per un continuo mi-

L’eccellenza nella formazione. La passione per la leadership

glioramento della competitività dei manager, delle aziende e del sistema. Una formazione che stimoli e accompagni l’innovazione che deve diventare una ricerca

LOGOTEL

quotidiana ed è indispensabile per uscire dalla crisi e

Da 18 anni si dedica alla causa dell’innovazione collaborativa di siste-

competere con successo».

ma nelle imprese, basando la sua realtà aziendale sul più tradizionale modello di eccellenza italiana: l’impresa familiare. Grazie a un team multidisciplinare di oltre 120 persone, veicola l’innovazione attraverso progetti e processi collaborativi, combinando in soluzioni integrate ingredienti come business e social community, design e formazione, per la crescita economica, sociale e individuale nelle imprese. Il suo approccio è design-driven, votato alla generazione di valore sostenibile grazie al costante investimento sulle persone quali motori del cambiamento. Dà forma nuova ai processi di apprendimento, attivando progetti fondati sul coinvolgimento, sullo scambio e sullo sviluppo dei talenti, lavorando sempre con cervello, cuore, coraggio, concretezza e condivisione. Di recente ha realizzato progetti di ampio respiro culturale e, al tempo stesso, di grande concretezza, come la piattaforma Weconomy sull’impresa collaborativa e il modello Retail iceberg sui nuovi equilibri della vendita tra mondo fisico e digitale.

L’eccellenza nella partnership. L’impresa del “noi” 28

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CONFCOMMERCIO

LE AZIENDE PREMIATE:

Trovarsi insieme è un inizio, restare insieme un progresso... lavorare insieme un successo. HENRY FORD

L’eccellenza nel migliorare la vita

L’eccellenza nella nuova comunicazione

L’eccellenza nel liberare cultura

L'eccellenza nell’animare sogni

L’eccellenza nel valorizzare persone

L’eccellenza nel client service

«L’economia dei servizi, vero motore economico del paese, è – dice Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia – un settore altamente professionalizzato, competitivo, innovativo e con punte di eccellenza che, soprattutto in questo periodo di crisi, può rappresentare un volano su cui puntare per cogliere appieno tutte le opportunità di innovazione, crescita e produttività. È infatti dal ruolo propulsivo dei servizi che passano, anche in Italia, crescita, occupazione e futuro».

Al termine delle premiazioni si è tenuto uno spettacolo del comico e attore Enrico Brignano.

Ottanta bambini dell’Associazione Crescercantando di Milano, in rappresentanza dell’eccellenza di domani, hanno cantato l’Inno di Mameli al termine della serata

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Diritto

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FIGLI NATURALI E FIGLI LEGITTIMI

IN ITALIAC’È DIFFERENZA? Facciamo il punto su due status possibili all’interno del nucleo familiare, ciascuno con precise implicazioni, affrontando le tutele necessarie per essere veramente uguali di fronte alla legge

L

A CAMERA HA APPROVATO IL 30 GIUGNO 2011 il testo di legge che elimina ogni distinzione tra figli naturali riconosciuti e figli legittimi inserendo il bambino nella famiglia, dall’istante del suo riconoscimento, con pieni diritti anche nell’ambito della successione ereditaria. Il provvedimento è passato in Senato, ma a oggi

non è stato ancora deciso alcunché. Di fatto, pertanto, la distinzione tra figli legittimi e figli naturali continua a esistere. Questo significa che i rapporti tra genitore e figlio naturale sono quasi, ma non del tutto, identici a quelli derivanti dalla filiazione nel matrimonio: la riforma del 1975 ha infatti attuato il precetto costituzionale che impone di attribuire ai figli naturali ogni tutela giuridica compatibile con i diritti dei membri della famiglia legittima; in particolare al figlio naturale riconosciuto vengono attribuiti diritti di successione identici a quelli del figlio legittimo, tranne che per il cosiddetto“diritto di commutazione” previsto dall’art. 537 del codice civile, secondo cui “i figli legittimi possono soddisfare in denaro o in beni immobili ereditari la porzione (di eredità del comune genitore) spettante ai figli naturali che non vi si oppongono”. Il genitore naturale, a sua volta, acquista diritti successori nei confron-

Camilla Cozzi

ti del figlio, con il limite dettato dall’art. 536 del codice civile, secondo cui il genitore naturale non ha diritti di successione necessaria contro la volontà del figlio; il genitore naturale, pertanto, nel caso in cui il figlio abbia fatto testamento, non è uno dei soggetti ai quali la legge riserva comunque una quota di eredità nella successione. In altre parole, l’attuale giurisprudenza riconosce pieni rapporti tra il figlio, il proprio genitore, i nonni e i bisnonni. Rimane però aperto il problema della relazione parentale in linea collaterale, ossia rispetto a zii, fratelli e cugini. Lo stato di filiazione e i rapporti con la famiglia Il riconoscimento di un figlio naturale crea uno stato di filiazione ma non uno stato di famiglia. Nel nostro ordinamento, quindi, alla mas-

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simizzazione della tutela nel-

mentre gli altri parenti naturali ne

l’ambito del rapporto genitore-

sono esclusi.

figlio fa da contrappunto pur-

L’art. 433 del codice civile poi, sem-

troppo la rigida chiusura nei con-

bra escludere l’obbligazione ali-

fronti delle relazioni più ampie

mentare dei fratelli naturali, ma sul

che inseriscono il figlio nel con-

punto vi è contrasto interpretativo.

testo familiare.

Al figlio naturale riconosciuto vengono attribuiti diritti di successione identici al figlio legittimo, tranne che per il cosiddetto “diritto di commutazione”

Non sono riconosciuti, per esem-

Un caso da manuale

pio, diritti successori ai parenti

Ecco una storia che spero possa aiu-

naturali in linea collaterale, con

tare a mettere a fuoco il problema.

l’eccezione del diritto di succes-

Giovanna (nome fittizio) è una

sione tra fratelli naturali, che vie-

donna in carriera che a un certo

ne riconosciuto dalla Corte costi-

punto della sua vita, non più gio-

questo modo si sente tranquilla,

tuzionale (sentenze 532/2000 e

vanissima, decide di fare un figlio

perché è convinta che i tre figli sia-

377/1990) solo in assenza di altri

con il compagno. Durante la gra-

no “uguali davanti alla legge”.

parenti entro il sesto grado.

vidanza lui cambia idea e decide

Quando si rivolge al mio studio

Gli interventi della Corte hanno

di non voler più fare il padre. Co-

per sapere come effettuare il cam-

dunque creato una successione di

sì, al momento della nascita, la

biamento di cognome della prima

tipo anomalo, introducendo nel-

bimba viene riconosciuta dalla so-

figlia, ecco l’amara scoperta: le

l’ultima posizione di chiamati al-

la mamma. Giovanna, però, deci-

viene spiegato che, cognome a

l’eredità prima dello Stato la cate-

de di rivolgersi a un avvocato e,

parte, i tre fratelli non sono pro-

goria dei fratelli naturali, realiz-

insieme a lui, riesce a convincere

prio “uguali” dal momento che la

zando così non solo una forma

il papà biologico a riconoscere la

prima è una figlia naturale e i se-

anomala di vocazione, per cui si

figlia, nonché a versare un contri-

condi sono figli legittimi e che il

procede alla successione da parte

buto per il suo mantenimento.

fatto che si sia sposata ha creato

dei fratelli solo dopo la ricerca in-

Passano gli anni e Giovanna in-

una disuguaglianza tra i fratelli (i

fruttuosa di parenti legittimi, ma

contra un altro uomo, che sposa e

gemelli nati nell’ambito del matri-

anche una disparità di trattamen-

dal quale ha due figli gemelli. Per

monio, l’altra figlia no).

to nell’ambito della categoria dei

parificare la situazione dei tre

Giovanna si rende conto che, pur

parenti naturali, dal momento che

bambini fa adottare la prima al

avendo lottato strenuamente per

solo i fratelli naturali succedono,

marito (con adozione speciale). In

garantire ogni diritto alla sua priDICEMBRE 2011

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Diritto L’istituto della legittimazione

della prole naturale a quella le-

Per fortuna esiste un rimedio per

gittima.

superare la disparità di tratta-

Ma i figli non dovrebbero essere tut-

mento tra figli naturali ricono-

ti uguali? Certamente. E infatti au-

sciuti e figli legittimi, che pur-

spico che anche l’altro ramo del Par-

troppo ben pochi conoscono: la

lamento approvi in tempi brevi il te-

legittimazione, un istituto (rego-

sto di legge che elimina la distinzio-

lato dagli artt. 280 e ss. c.c.) che

ne tra figli naturali e figli legittimi,

crea legami di parentela pieni tra

così che anche in Italia si possa par-

il figlio e i familiari del genitore

lare di figli e basta, senza distinzio-

e attribuisce a colui che è nato

ni di sorta. Se un bambino è figlio di

ma figlia e per non renderla diver-

fuori dal matrimonio la qualità

due genitori che hanno scelto di non

sa dai gemelli, proprio con la sua

di figlio legittimo; sana dunque

sposarsi questo non dovrebbe ren-

condotta ha provocato questa di-

sul piano pratico le incongruen-

derlo diverso da un bambino i cui

sparità. Nessuno le aveva spiega-

ze legislative che ancora ostaco-

genitori invece hanno deciso di con-

to questa circostanza.

lano una completa parificazione

trarre matrimonio.

L’istituto della legittimazione crea legami di parentela pieni tra il figlio e i familiari del genitore e attribuisce a colui che è nato fuori dal matrimonio la qualità di figlio legittimo

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ASSICURATESE PER TUTTI

1. LA STORIA

2. IL RISCHIO E LA COPERTURA

3. LE GARANZIE

IN VIAGGIO CON ASSIDIR NEL MONDO DELLE ASSICURAZIONI

per tutti

D

LA LEGGE e la contrattualistica

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DICEMBRE 2011

Dopo aver percorso la storia delle assicurazioni ed esaminato molti degli aspetti che caratterizzano questo universo, è ora il momento di addentrarci in qualcosa di più pratico: i contratti di assicurazione. Quando ci viene sottoposto un contratto, tutti noi cerchiamo di comprenderne con esattezza il contenuto prima di provvedere a sottoscriverlo ma, di norma, esistono due modalità di comportamento molto diverse: per la firma di contratti standard o per gli altri. Escludendo la seconda categoria, nella quale saremo di solito affiancati da un esperto, nel caso dei contratti standard, come per l’apertura di un conto corrente bancario, per il collegamento con la rete elettrica o telefonica, per la sottoscrizione di una polizza assicurativa, ci viene fornito un ponderoso plico nel quale sono indicati, di norma con una crocetta a matita, tutti i punti nei quali è necessario firmare in originale. E noi, diligentemente e senza nemmeno provare a leggere le decine di pagine che compongono il documento di base e i relativi allegati, ci mettiamo al lavoro e consumiamo fiumi di inchiostro per accettare tutte le clausole che rendono efficace il contratto. In altre parole, o firmiamo in tutti i punti che ci vengono indicati o, ad esempio, non potremo avere l’allacciamento alla rete elettrica e accendere la luce in casa. I contratti assicurativi Anche i contratti assicurativi, essendo in buona parte standardizzati, sono composti da elementi comuni ed elementi “ad hoc” ma, in ogni caso, hanno una struttura che

deve rispondere rigidamente a quanto definito dalle normative vigenti a garanzia del cliente. Indipendentemente dalla compagnia assicuratrice, dal ramo e dal tipo di polizza, il plico dovrà permettere di definire con esattezza ciò che viene assicurato, le condizioni particolari e le esigenze di trasparenza e di gestione della privacy. Per ogni contratto di assicurazione viene quindi predisposto un dossier composto da qualche decina di pagine; qualora il concetto non fosse chiaro, sarà sufficiente prendere la più comune delle coperture assicurative, quella per la nostra autovettura, e fare una semplice verifica. Il fascicolo informativo Esaminiamo, quindi, le parti principali che compongono il dossier che dovremo sottoscrivere e che prende il nome di fascicolo informativo: la nota informativa, gli adempimenti per la privacy, il glossario e le condizioni di assicurazione. Prima di tutto è bene sottolineare come il concetto di fascicolo informativo sia in vigore dal 2006 per il ramo vita e solo dal 2010 per il ramo danni. Inoltre, il carattere grafico del fascicolo non può essere inferiore al cosiddetto “corpo 11” per rendere più leggibile il contratto ed eliminare il problema delle clausole invisibili senza una lente di ingrandimento. La nota informativa È un’introduzione al contratto, scritta con un linguaggio “non assicuratese”, che ha lo scopo di consentire ai clienti di comprendere le garanzie di polizza, evidenziando con chiarezza soprattutto limiti ed esclusioni, oltre a proporre alcuni esempi di


••09ASSICURATESE

IE

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4. GLI ATTORI

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5. RAPPORTO CITTADINO/ASSICURAZIONE

funzionamento delle garanzie. Scopo principale della nota informativa è quello di soddisfare il principio di trasparenza del fascicolo informativo presentando all’assicurato, nel modo più comprensibile possibile, come funziona il contratto fornendo tutti gli elementi necessari a non fare sorgere delle aspettative non corrette. In altre parole, in questo documento vengono sottolineati le esclusioni, i limiti e le franchigie. La nota informativa, infine, oltre a informazioni generali sulla compagnia di assicurazione, deve contenere obbligatoriamente i riferimenti dell’ufficio della compagnia cui inviare segnalazioni e reclami e deve indicare quelli dell’ufficio Isvap (l’organo di controllo) che deve intervenire qualora la compagnia non risponda alle richieste di chiarimento/reclamo. La privacy Per quanto riguarda gli adempimenti relativi alla privacy, nel dossier viene inserita la cosiddetta “Informativa ai sensi dell’art. 13 del decreto legislativo del 30/6/2003, n. 196” che siamo ormai abituati a incontrare in ogni occasione di contatto con terze parti. Il glossario Definisce il significato specifico dei termini assicurativi utilizzati nella polizza, che spesso non coincide con il linguaggio comune. Le condizioni di assicurazione Le condizioni generali di assicurazione costituiscono il vero e proprio corpo del contratto e ne definiscono con precisione e termini tecnici caratteristiche, limiti e responsabilità.

6. LA LEGGE E LA CONTRATTUALISTICA

Nella prima parte vengono richiamate le norme che regolano l’assicurazione in generale secondo la legge e si citano con precisione tutti gli articoli del codice civile al riguardo, scritti per garantire un corretto rapporto tra assicurato e assicuratore. In seguito sono presenti le clausole più tecniche, suddivise in condizioni generali e condizioni particolari; queste ultime vengono così definite perché sono valide solo per certe categorie di assicurati o, spesso, perché sono operative solo nel caso siano espressione dell’esplicita volontà del sottoscrittore che ritiene utile assicurarsi, ad esempio, anche per alcuni rischi accessori. Documenti precontrattuali Vi sono, poi, altri documenti ai quali spesso non diamo l’importanza che meritano. Al primo contatto, o entro la sottoscrizione del contratto, l’intermediario dovrà per esempio farci visionare e sottoscrivere il Mod. 7A, che riassume gli obblighi di comportamento cui si deve attenere con noi e il Mod. 7B, che contiene informazioni generali sull’intermediario, persona fisica e persona giuridica per cui opera, sugli eventuali conflitti di interesse con l’impresa di assicurazione di cui viene presentato il prodotto assicurativo, sugli strumenti a nostra tutela presso l’ufficio reclami dell’impresa e dell’Isvap. Vi è poi il questionario per la valutazione dell’adeguatezza del contratto: rispondendo a una serie di domande specifiche indichiamo quali siano le esigenze assicurative che intendiamo coprire. Dopo l’analisi, l’intermediario deve rilasciarci una valutazione di corri-

7. IL SINISTRO

8. IL RUOLO DI ASSIDIR

spondenza tra le nostre esigenze e le garanzie prestate dal contratto consentendoci così di prendere coscienza se ciò che stiamo firmando sia adeguato o meno alle nostre aspettative. La proposta di polizza Vale poi la pena di sottolineare che il contratto che noi andiamo a sottoscrivere, in realtà, è una proposta di assicurazione. Ciò significa che è il cliente a chiedere di venire assicurato, dichiarando anche tutta una serie di elementi atti a definire il livello di rischio che la compagnia assicuratrice si assumerà in caso di accettazione della proposta di polizza. La proposta, e il contratto che da questa deriva, contiene dichiarazioni importanti per la specifica copertura quali, ad esempio, la dichiarazione di non aver avuto sinistri negli ultimi “x” anni, oppure, la dichiarazione delle caratteristiche (stato di cose) del bene da assicurare come quelle strutturali e materiali con cui è costruito un fabbricato. Nel caso particolare di assicurazione delle persone (rami malattia e vita), la proposta di polizza contiene sempre un questionario che deve essere compilato dall’assicurato in ogni sua parte, tenendo presente che ogni dichiarazione fornita sarà considerata quale elemento di riferimento per la valutazione del rimborso in caso di sinistro. In altri termini, la proposta di polizza dovrà contenere notizie su malattie pregresse, difetti fisici o, come nel caso di una polizza caso morte, la dichiarazione di non svolgere attività pericolose o lavorare su macchine particolarmente pericolose.

I contratti assicurativi sono composti da moltissimi elementi comuni e alcuni elementi “ad hoc” e hanno una struttura che deve rispondere rigidamente a quanto definito dalle normative vigenti a garanzia del cliente

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Attualità

SOSTENIBILITÀ ECONOMICA

LE NUOVE SFIDE Sono la globalizzazione e l’alto sviluppo tecnologico i due campi principali con cui lo sviluppo sostenibile deve interagire al più presto

S

ullo scorso numero abbiamo cominciato a parlare di sostenibilità e ora vogliamo portare avanti il discorso. Ricordiamo brevemente che il concetto di sviluppo sostenibile elaborato nel corso degli ultimi decenni si basa su tre pilastri fondamentali, da considerare simultaneamente: economia, ambiente, società. Inoltre la filosofia

di fondo dello sviluppo sostenibile è quella della prospettiva intergenerazionale, prospettiva decisamente trascurata nello sviluppo del pensiero occidentale fino a pochi decenni fa (soprattutto, ma non solo, del pensiero economico): lo sviluppo sostenibile è quello che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri (definizione

Emilio Rossi

adottata per la prima volta nel rapporto Brundtland del 1987). Vogliamo qui focalizzarci sull’aspetto della sostenibilità economica in interazione con gli altri due aspetti nel mondo attuale, globalizzato e ad alto sviluppo tecnologico. Osserviamo innanzitutto che “economia” deriva dalla parola greca “oikos”, che significa casa, e “nomia”, che significa amministrazione, quindi amministrazione della casa. Il concetto di per sé non include esplicitamente implicazioni intergenerazionali. Oggi è dunque giunto il momento di rivedere questo approccio. I sistemi di contabilità nazionale attualmente in vigore si focalizzano sulla misura della crescita economica e sulla distribuzione di tale crescita alla popolazione. Da essi derivano la maggior parte delle analisi e delle conseguenti politiche economiche (o almeno dovrebbero derivare: tralasciamo qui ogni considerazione su quanto le politiche siano spesso guidate da considerazioni che poco hanno da spartire con la gestione dell’economia). I principali indicatori che vengono utilizzati per la valutazione di un sistema economico sono il pil, i consumi e la produzione. In linea con il significato del termine economia, anche questi indicatori (che hanno

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modellato il nostro

I principali indicatori che vengono utilizzati per la valutazione di un sistema economico sono il pil, i consumi e la produzione

approccio alla realtà economica) non riflettono considerazioni intergenerazionali. Inoltre, sono basati su un’ottica di mercato per cui vengono misurati solo prodotti e servizi che abbiano un prezzo, in quanto transitati per il mercato. A cosa occorre credere: a un pil che ci quantifica che il bambi-

sia l’utilizzo di fattori qualitativi

L’Undp (United nations develop-

no non indossa mai un vestitino

(arte, cultura ecc.) sia le problema-

ment programme) ha sviluppato

perché non lo compra in un ne-

tiche relative alla sostenibilità.

lo Human development index,

gozio di abbigliamento oppure a

che combina pil, salute e livello di

una realtà che ci mostra un bam-

Nuovi indicatori

educazione. La Banca Mondiale

bino elegantemente vestito con

Negli ultimi dieci anni sono stati

ha avviato il calcolo del genuine

abitini confezionati dal padre,

ipotizzati vari indicatori a livello

saving, un indice che abbatte il

che è un sarto?

teorico per complementare il pil e

valore del pil per tenere conto

Tali indicatori sono quindi stati

tenere conto delle problematiche

dello sfruttamento delle risorse

messi in discussione per riflettere

di sostenibilità economica.

naturali e dei danni ambientali DICEMBRE 2011

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Attualità (incluso la perdita di valore di ca-

la filosofia e negli obiettivi

pitale umano dovuto a malattie

dell’“amministrazione della ca-

generate da pratiche ambiental-

sa”. L’organizzazione della socie-

mente scorrette). Molte Ong han-

tà moderna e i suoi livelli di pro-

no iniziato a misurare il “foot-

duzione e consumo richiedono

print ecologico”, un indicatore

oggi un salto significativo verso

atto a misurare l’impatto che ogni

l’attenzione alla sostenibilità. Ba-

prodotto o agente economico ha

sti pensare che, alla luce dei ritmi

sul sistema della biosfera nel cor-

di crescita demografica ed econo-

so del suo intero ciclo di vita (dal-

mica previsti, ove il consumo di

la sua concezione al suo smantel-

energia per abitante della Cina e

lamento o morte).

dell’India dovesse aumentare fino a portarsi nel 2050 alla metà di quanto consuma oggi un cittadino

Ha fatto bene la Germania a dotarsi di un programma di medio termine per lo sviluppo di tecnologie nel campo delle fonti rinnovabili

38

americano, in questi soli due paesi nel 2050 si registrerebbe un consumo di petrolio superiore a quello oggi registrato mettendo insieme tutti i paesi del mondo! Il problema più immediato che il Sfruttare la crisi…

genere umano si trova di fronte

Al contrario di quello che si pen-

oggi è il cambiamento climatico

L’Europa è l’area che ha dato mag-

sa, la crisi economica attuale è

antropico dovuto all’utilizzo

giore attenzione alle problemati-

da considerare un’opportunità

massiccio delle fonti di energia

che di sostenibilità economica, ba-

per muoverci nella direzione di

fossile. Bene ha fatto quindi la

sti pensare all’adesione al proto-

un’economia a basso contenuto di

Germania a dotarsi di un pro-

collo di Kyoto e agli obiettivi sulle

carbonio e più efficiente nell’uso

gramma di medio termine per lo

emissioni riassunti nel progetto

delle risorse.

sviluppo di tecnologie nel campo

“20 -20 -20”. La Commissione eu-

Un motivo importante dietro la cri-

delle fonti rinnovabili, al tempo

ropea ha sviluppato circa 140 indi-

si mondiale attuale è l’assenza di

stesso grande occasione di busi-

catori, suddivisi in 10 temi, al fine

nuovi prodotti che possano spin-

ness e di riduzione delle emissio-

di coprire le molte dimensioni del-

gere i consumi in maniera signifi-

ni inquinanti. La Cina stessa ha

lo sviluppo sostenibile: cambia-

cativa. Esempi storici di tecnologie

incluso nel suo ultimo piano di

mento climatico ed energia, consu-

e mercati che hanno creato benes-

sviluppo quinquennale una forte

mo e produzione, risorse naturali,

sere sono stati le ferrovie (a caval-

accelerazione degli investimenti

trasporto sostenibile, salute, inclu-

lo tra il XIX e XX secolo), l’auto-

in fonti rinnovabili e più in gene-

sione sociale, cambiamento demo-

mobile di massa (nel Dopoguerra),

rale per la riduzione delle emis-

grafico, sviluppo sociale, partner-

l’elettronica (negli anni ’80 e ’90).

sioni di Co2. Forti investimenti

ship globale, governance.

Oggi questo ruolo di grande inno-

sono attesi sia nel fotovoltaico

Questo elenco, tutt’altro che esau-

vazione su larga scala può essere (e

che nell’eolico nonché nell’ado-

stivo, ci fa capire quanto sia senti-

molto probabilmente sarà) preso

zione di sistemi di produzione

ta l’esigenza di cambiamento nel-

dalla green economy.

più eco-friendly.

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••10ROSSI

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… e la green economy

Lo shift nell’approccio al business

È oggi sempre più chiaro che una

non è dettato solo da questioni

condizione fondamentale per il

“buoniste” o di tipo filantropico.

realizzarsi della sostenibilità è lo

Troppo distante è infatti l’impatto

sviluppo economico. In questo

che una singola piccola impresa

senso, la salvaguardia dell’am-

può avere sul conto intergenera-

biente e il risparmio di risorse a

zionale complessivo per contare su

tutti i costi risultano essere crite-

un approccio volontaristico del

ri fallimentari, tanto quanto

singolo imprenditore. Egli tuttavia

l’adozione di parametri pura-

sarebbe decisamente miope se non

mente economici per le decisioni

capisse che lo shift culturale in at-

mente avvicinato il suo modo di

in merito alla sostenibilità. Il libe-

to si sta riflettendo e finirà in tem-

produrre alle regole della sosteni-

ro mercato con attori responsabi-

pi brevi per essere pervasivo sul si-

bilità (basti pensare al problema

li diviene quindi la forza stimo-

stema di regole in cui egli si muo-

dell’etichettatura, o della gestione

lante per l’innovazione nel senso

ve. Comprendere questo shift si-

dei rifiuti ecc.). Inoltre, il nuovo

dello sviluppo sostenibile. Le im-

gnifica non farsi cogliere imprepa-

paradigma culturale richiede in-

prese che hanno scelto di abbrac-

rati al momento in cui sarà obbli-

centivi fiscali per far sì che molti

ciare la filosofia della sostenibili-

gato a produrre secondo certe re-

prodotti green siano una scelta

tà hanno maggior successo di

gole che richiederanno investi-

economica competitiva, aprendo

quelle semplicemente orientate

menti per essere rispettate. Tali in-

opportunità di cost saving da un

all’ambiente e surclassano anco-

vestimenti avranno un costo dilui-

lato, e anche vere e proprie oppor-

ra di più quelle passive in questo

to nel tempo se l’imprenditore si

tunità di espansione di business e

senso.

sarà preparato e avrà progressiva-

nuovi mercati dall’altro.

È oggi sempre più chiaro che una condizione fondamentale per il realizzarsi della sostenibilità è lo sviluppo economico

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Spettacolo

LEADER

DA GRANDE

SCHERMO

Tra le ultime uscite cinematografiche, ecco le più interessanti per spiegare l’attualità economica e l’importanza della dialettica, della comunicazione e della gestione del potere del leader

P

UR SOTTO ASSEDIO da

dia – che pure apre spazi un tempo

parte dei nuovi media, il

inimmaginabili di libertà, anche

cinema continua a esse-

sul piano socio-politico – rischia di

re, per nostra fortuna, un

accentuare la scissione tra cosa di-

luogo di transito di “significati so-

ciamo e come lo diciamo. Il “pote-

ciali” e dunque una risorsa privi-

re della voce” (e, specularmente, la

legiata, anche in chiave di auto-

“voce del potere”) diventa conno-

formazione, per manager, impren-

tato esteriore (ma sempre più im-

ditori, professionisti ecc. Anche

portante e influenzante) della lea-

nella scorsa stagione (2010-2011)

dership in ogni ambito, politico o

sono stati numerosi i titoli, italiani

aziendale che sia. E se persino i pa-

e stranieri, opere di finzione o do-

pi e i re devono tener conto di que-

cumentarie, che hanno offerto im-

ste dinamiche, figuriamoci i pove-

portanti spunti di riflessione e sti-

ri manager!

moli emozionali su temi manage-

Sergio Di Giorgi

4

riali per eccellenza, come quello

Voce alla voce

della “Leadership al tempo della

In una sequenza illuminante de Il

crisi” (o meglio delle crisi: della fi-

discorso del re di Tom Hooper, Gior-

nanza, dell’economia, della politi-

gio VI – affetto sin dall’infanzia da

ca, della società, ma anche delle

una grave balbuzie – guarda, insie-

nostre vite private).

me alle sue figliolette, un comizio

Prendiamo il tema, già assai esplo-

in tedesco di Hitler e ne ascolta la

rato dal cinema, del rapporto tra

voce tonante. Alla domanda di una

comunicazione e potere. Da tem-

delle bambine su cosa dica quel si-

po, lo sviluppo tecnologico dei me-

gnore risponderà: «Non lo so, ma 5


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1

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2

3

mi sembra che lo dica piuttosto be-

rica e anzi paradossale provocazio-

ne». Giorgio VI riuscirà a sconfig-

ne, di una contemporanea “eresia”:

gere il suo handicap grazie alle cu-

quella della rinuncia al potere, per

re psico-fisiche del logopedista (sia

consapevole e sofferta inadegua-

pure sprovvisto di quelle specifi-

tezza (mancanza delle necessarie

che qualifiche formali tanto care ai

competenze, attitudini ecc.), indi-

britannici) Lionel Logue e a pro-

cata non come gesto di codardia,

nunciare magistralmente, nel 1939,

ma come scelta lucida e responsa-

il celebre discorso della dichiara-

bile, gesto di umiltà e perciò corag-

somma, su cui manager e impren-

zione di guerra alla Germania. Il

gioso. Anche qua vediamo, e da

ditori possono ben riflettere.

film, che si apre sull’inquadratura

diverse angolazioni, le folle e un

in soggettiva di un minacciante mi-

balcone (quello di San Pietro),

Spiegare la realtà

crofono radiofonico (e mostra il

spesso inquadrato in soggettiva,

Volendo atterrare, invece, da que-

pubblico assai turbato nell’ascolta-

da cui la massa fremente dei fede-

stioni filosofiche e morali ad altre

re gli imbarazzanti farfugliamenti

li attende l’apparizione del corpo

ben più concrete (ma non certo

del futuro re), si chiude con un’al-

del potere e, in primo luogo, il

avulse dall’etica, specie quella pro-

tra soggettiva del monarca e della

suono della sua voce, per un di-

fessionale), il cinema offre ancora

sua famiglia che dal balcone di

scorso o anche solo per una bene-

l’imbarazzo della scelta.

Buckingham Palace vengono ac-

dizione. Udranno invece una vo-

Per capire i perché e i per come del-

clamati dalla folla dei sudditi. Pra-

ce spezzata, una frase incompiuta:

la crisi finanziaria esplosa negli

ticamente un happy end, sull’orlo

alla formula di rito dell’annuncio

Usa nel 2008 basterà vedere Inside

di un precipizio!

non segue il nome dell’eletto.

job di Charles Ferguson – docu-

Ma dal balbettio – certo incongruo,

Il potere resta innominato. Vedre-

mentarista esperto di economia e

ridicolo, eppure così teneramente

mo anzi un papa che letteralmente

tecnologie – che ha vinto l’Oscar

umano – del potere regale alla tota-

fugge dal potere, dalle sue stanze

2011 e che spiega in modo molto

le afasia, rotta soltanto da un grido

enormi e sontuose, dalle aspettati-

analitico, a tratti didascalico, le ra-

angosciato e lacerante, di un papa

ve di ruolo, per andare nel mondo

dici di quella crisi e la fitta rete di

– personificazione di un potere su-

reale, a incontrare le persone, tra le

complicità a essa sottesa, dalla po-

premo, infallibile e trascendente –

strade, sui mezzi pubblici, a scopri-

litica all’accademia, dall’impresa

appena eletto in conclave ma

re i “segni dei tempi” in una città,

ai media. E, per restare a casa no-

schiacciato dalla responsabilità, lo

Roma, anch’essa metafora del-

stra, basterà rivedersi Il gioiellino,

scarto è forte. Così come quello da

l’eternità, spirituale e terrena.

dove Andrea Molaioli torna sulla

una vicenda storica (per quanto ro-

È una chiesa che pensa a spo-

“scena criminis” di molti delitti no-

manzata) del film di Hooper al rac-

gliarsi dei suoi orpelli per acco-

strani, quella sconfinata, feroce e

conto metaforico sul potere “nel

gliere davvero gli ultimi, come ci

omertosa provincia italiana, dove

nostro tempo” (e nel tempo che

indica Ermanno Olmi nella sua

nacque e crebbe lo scandalo “glo-

verrà) di Habemus Papam di Nanni

nuova parabola filmica (Il villag-

bale” della Parmalat di Tanzi & Co.

Moretti. Dove si parla, per metafo-

gio di cartone, 2011). Tutti temi, in-

© AGENDA DEL MANAGER 2012, pag. 140

SCENE DA: 1. Il discorso del re di Tom Hooper, Gran Bretagna-Australia, 2010. 2. Habemus Papam di Nanni Moretti, Italia-Francia, 2011. 3. Il villaggio di cartone di Ermanno Olmi, Italia, 2011. 4. Inside job di Charles Ferguson, Usa, 2010. 5. Il gioiellino di Andrea Molaioli, Italia-Francia, 2011.

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Eventi

150 ANNI

DI MERITO FEMMINILE Imprenditrici, sportive, artiste, scienziate, professioniste: il gruppo Donne Manager di Manageritalia Milano ha dato vita a uno spettacolo per celebrare il contributo di figure pioniere nello sviluppo delle pari opportunità nel nostro paese. Vediamole da vicino

L

E DONNE NELLA STORIA ITALIANA. Perché i testi scolastici le ignorano? Che fine hanno fatto? Eppure, nel celebrare l’anniversario per i 150 anni dell’Unità d’Italia tutti noi dovremmo riconoscere il contributo che il genio femminile ha saputo dare allo sviluppo del nostro paese. È stata questa consapevolezza a spinge-

re il gruppo Donne Manager di Milano a condurre una ricerca lunga e scrupolosa su libri e documenti, cartacei e digitali, che ha individuato una fitta galleria di figure di donne straordinarie capaci di abbattere i pregiudizi per farsi strada grazie al loro talento e intelligenza in una società e in un’economia dove, apparentemente, per loro non c’era alcuno spazio. Una scrematura con tagli necessari e il gioco è fatto: riflettori su di loro, le “eccellenti dimenticate”. A poco a poco ecco che il progetto prende forma e l’idea di uno spettacolo si delinea in maniera sempre più convincente. 150 anni – Genio, energia e passione femminile nella storia. Senza tempo: questo il titolo. La compagnia scelta è Aia Taumastica - Associazione culturale I Carpentieri di Bell, che ha saputo realizzare una magia, complice l’arte teatrale e gli interpreti, come la protagonista Raffaella Bonivento, affiancata dal narratore Massimiliano Cividati.

Al centro della scena, la giornata di una donna senza un marito accanto, in cui molte si sono potute riconoscere, con le difficoltà legate alla gestione della vita quotidiana, sempre però con un piglio autoironico. Una giornata che inizia come tante altre, dal risveglio alla pri-

a cura della redazione

ma colazione, con un bambino che reclama una storia e un documento da studiare per un importante meeting aziendale. E poi la scuola materna, la metropolitana bloccata, il traffico milanese attraversato in bicicletta, un vestito rimediato all’ultimo minuto, la corsa al cardiopalma in ufficio e così via. Attimi di vita vissuta, in cui fanno capolino, come in una prodigiosa macchina del tempo ricostruita attraverso filmati d’epoca, una galleria di personaggi femminili che i libri di storia spesso trascurano. Donne che hanno saputo farsi strada nella

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Luisa Spagnoli

Alfonsina Strada

vita attraverso battaglie dure ma

Thys, Henri Pélissier, sempre so-

legge che permette alle donne

che le hanno infine viste vincitri-

stenuta dall’amore di un uomo

l’accesso ad alcuni uffici pubblici.

ci nei loro rispettivi campi.

moderno e senza pregiudizi, il marito Luigi Strada.

Elvira Notari (1875-1946) è la più prolifica cineasta italiana del cine-

Luisa Spagnoli (1877-1935) è stata in grado di fondare due dei più

Antonia Masanello (1833-1862) co-

ma muto. Scrive, dirige, monta e

importanti gruppi industriali del

mincia giovanissima a cospirare

produce con la Dora Film, fondata

centro Italia: l’azienda dolciaria

contro gli austriaci insieme al-

insieme al marito, oltre 60 film di

Perugina e la linea di abbiglia-

l’uomo che diventerà suo marito,

grande successo ispirati a fatti di

mento femminile che porta il suo

Bartolomeo Marinello. Antonia e

cronaca della Napoli di allora, im-

nome. Dotata di senso degli affa-

il marito raggiungono Garibaldi

pegnando nella recitazione fami-

ri e genio creativo – il Bacio Pe-

e le camicie rosse a Marsala: lei si

rugina è una sua invenzione –

fa passare per il fratello del con-

Luisa si distingue nell’impegno

sorte, si arruola come Antonio

per migliorare la vita dei suoi di-

Marinello e combatte la campa-

pendenti: costruisce casette a

gna di liberazione del Sud Italia

schiera, fonda asili nido, pro-

conseguendo i gradi di caporale.

muove eventi ludici. Lidia Poët (1855-1949) fu la prima Alfonsina Strada (1891-1959) può

donna in Italia a essersi laureata in

essere considerata la pioniera

giurisprudenza. Superato l’esame

nella parificazione tra lo sport

di procuratore legale, si vede pre-

maschile e quello femminile. Si

cludere la possibilità di svolgere la

confronta con i ciclisti di sesso

professione di avvocato in quanto

maschile degli anni ’20, in corse

donna. Paladina dell’emancipa-

come il Giro di Lombardia e il Gi-

zione femminile, nel 1920 riesce fi-

ro d’Italia, correndo insieme a

nalmente a ottenere l’iscrizione al-

campioni come Costante Girar-

l’Albo degli Avvocati di Torino,

dengo, Gaetano Belloni, Philippe

grazie all’entrata in vigore di una

Elvira e Nicola Notari

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Eventi

Lo spettacolo 150 anni - Genio, energia e pas-

sione femminile nella storia. Senza tempo è stato realizzato anche grazie alla sponsorizzazione di Cap Holding (Consorzio acque potabili) e la partecipazione Corale lirica ambrosiana, che all’inizio della serata ha portato sul palco il Va, pensiero di Verdi e al termine l’inno nazionale. A entrambi è stata consegnata una targa ricordo. L’evento corona un anno particolarmente intenso che ha visto il gruppo Donne Manager di Manageritalia Milano attivo su diversi fronti, ma sempre con un preciso obiettivo: dare visibilità e voce all’universo femminile che lavora e a quello che non può farlo, per permettere il raggiungimento delle pari opportunità nel nostro paese, attraverso stimoli e proposte concrete in grado di favorire un reale bilanciamento tra vita personale e professionale.

Angela e Luciana Giussani

l’avanguardia per l’epoca (il voto

medico sotto lo pseudonimo di

alle donne, la libertà sessuale, il

Dottor Amal, e successivamente

divorzio, la prostituzione, il paral-

anche come curatrice di una ru-

lelismo tra la donna italiana e

brica salutista, nella quale di-

quella europea e americana) tanto

spensa consigli per una corretta e

da divenire un caso nazionale.

sana alimentazione, con lo pseudonimo di Petronilla, ottenendo

Angela (1922-1987) e Luciana Giussani (1928-2001) sono le ideatrici nel 1962 del famoso personaggio Dia-

Carina Massone Negrone (1911-

bolik, primo fumetto nero italiano

1991) è la prima donna italiana a

formato tascabile – pensato per i

conseguire nel 1933 il brevetto da

pendolari, con un tempo di lettura

pilota rilasciato dalla Reale unione

veloce – a cui le due sorelle hanno

nazionale aeronautica. Carina è de-

dedicato tutta la loro vita professio-

tentrice del record, oggi ancora im-

liari e amici ai quali impone uno

nale, scrivendone a quattro mani le

battuto, di altitudine in volo oltre

stile scarno e spontaneo per quel

rocambolesche avventure.

dodicimila metri. In tempi in cui il volo era essenzialmente destinato

tempo. La sua opera è considerata Amalia Moretti Foggia (1872-1947),

agli uomini, Carina consegue altri

terzo medico-donna in Italia,

sette primati mondiali, partecipa a

Anna Garofalo (1903-1965) dedica

svolge per circa 40 anni l’attività

innumerevoli competizioni a livel-

la propria attività alla causa del-

di pediatra a Milano, presso la

lo internazionale e compie, prima

l’emancipazione femminile, di cui

Poliambulanza di Porta Venezia.

donna italiana, il giro d’Europa in

è convinta assertrice, affrontando

Negli anni ’20 inizia la collabora-

aeroplano. Diviene presidente del-

per prima con spregiudicatezza e

zione con La Domenica del Corrie-

l’Aeroclub di Genova e fonda una

senza veli ideologici tutti i temi al-

re, dapprima solo in qualità di

scuola di pilotaggio.

precorritrice del neorealismo.

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un grande successo.

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Appuntamenti e consigli manageriali L’Agenda del manager 2012, a cura di Francesco Bogliari, oltre a essere un pratico organizer, contiene indirizzi e contatti per avere sottomano tutte le principali scuole di formazione e associazioni di rappresentanza del management. In più ripercorre in pillole la storia del management, con i guru e i maître-à-penser di riferimento per chi si voglia avvicinare alle discipline economiche e di gestione aziendale. Uno strumento di consultazione per districarsi nelle sfide professionali di oggi, con consigli e insegnamenti utili. L’Agenda è in vendita nelle principali librerie e online (tra i siti, www.lafeltrinelli.it, www.hoepli.it, www.amazon.it).

«ELUDERE GLI ACCERTAMENTI delle imposte, nascondere i propri guadagni, fa parte integrante di quella speciale mentalità del buon italiano che, appena emanata una legge, non pensa affatto a rispettarla, ma studia già i mezzi per violarla. E l’Italia è piena di professionisti specializzati, il cui compito principale è proprio quello di insegnare il modo di non pagare le imposte. Il giorno in cui si riuscisse a far pagare a ciascuno il dovuto, non vi è dubbio che si potrebbe pervenire a un equilibrato sistema tributario che consentirebbe di ridurre sensibilmente le aliquote, pur dando all’erario un introito di gran lunga superiore all’attuale».

«GLI UOMINI SI DIVIDONO in due categorie: quelli che vogliono fare e quelli che vogliono avere il merito di ciò che si fa. Meglio appartenere alla prima categoria dove vi è assai meno concorrenza».

Oscar Sinigaglia (1877-1953)

Imprenditore, amministratore delegato della Dalmine e fondatore della Techint

Ingegnere e industriale. Presidente dell’Ilva e della Finsider

«RIDURRE L’ORARIO DI LAVORO degli occupati e creare posti di lavoro per i disoccupati. Finora è stato fatto l’opposto: i genitori lavorano 10 ore al giorno per questa “follia” che io chiamo overtime e che ogni anno elimina 500mila posti di lavoro. Riorganizzare quindi gli orari di lavoro in modo che ogni volta che entra in azienda un computer si riduca il corrispettivo dell’orario. Il problema è che le banche continuano a lucrare, questo è il “cancro” dell’economia post-industriale». Domenico De Masi (1938) Sociologo. Docente di Sociologia del Lavoro presso l’Università “La Sapienza”

Agostino Rocca (1895-1978)

«AFFERMARE CHE LA REGOLA MORALE fondamentale dell’impresa è di produrre profitti è, più che un’insensatezza sotto un profilo etico, un errore sotto un profilo manageriale. L’impresa che persegue il profitto, fine a se stesso, va infatti più o meno rapidamente in crisi e ha un basso livello di sopravvivenza a lungo termine. L’impresa sana, e al contempo eticamente corretta, è quella che realizza l’armonica compenetrazione di tre processi di accumulazione: accumulazione della conoscenza tecnologica, accumulazione della conoscenza organizzativa e, come conseguenza dei primi due, accumulazione del capitale. I tre processi di accumulazione sono alimentati dalla continua ricerca di innovazioni tecniche, organizzative, culturali». Marco Vitale (1935) Economista, consulente d’impresa, amministratore di società, docente universitario, scrittore


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A TU PER TU CON... CON... a cura della redazione

Sabrina Lucini

a tu per tu...

Nata il 5 giugno 1970 a Casalmaggiore (CR) Azienda: Ikea Italia Retail Qualifica: e-commerce manager Associata: Manageritalia Milano Sport preferito: tennis e golf Film preferito: Nuovo cinema Paradiso Libro preferito: Le memorie di Adriano

di Marguerite Yourcenar Luogo preferito: New York Motto: «Stay hungry. Stay foolish» Steve Jobs Low cost e design, è questo il trend dell’arredamento contemporaneo? «Penso che la passione per il design e più in generale per il ”bello” sia nel dna degli italiani da sempre. Allo stesso modo è innegabile che l’attuale situazione economica stia alimentando una maggiore attenzione a quanto si spende. È un contesto che valorizza sicuramente la mission di Ikea. In particolare credo che il tema della “funzionalità” sia molto rilevante. Risparmio ed estetica infatti non bastano, devono essere associati a idee e soluzioni che rendano migliore la vita delle persone: risposte concrete alle piccole o grandi esigenze quotidiane, come il cambio di stagione, il risparmio di energia, l’utilizzo efficace di spazi sempre più ridotti. Per questo investiamo molte risorse nel conoscere da vicino la vita delle persone, le loro frustrazioni, i loro desideri. Solo in questo modo possiamo proporre prodotti o combinazioni di prodotti che uniscano design, prezzo basso e soluzioni davvero rilevanti e utili».

Quali sono i “ferri del mestiere” di chi deve gestire uno store Ikea e quali capacità manageriali sono necessarie? «Lo spirito imprenditoriale è sicuramente molto importante perché uno store Ikea ha la dimensione di una media azienda italiana e richiede quindi attitudini e competenze manageriali spiccate che portino a raggiungere gli obiettivi attraverso il coinvolgimento e la motivazione di una grande squadra di collaboratori. Infine ci sono i valori aziendali di cui ogni manager Ikea deve essere buon ambasciatore. Siamo infatti valutati anche sulla nostra capacità di far crescere le persone, di guidare attraverso l’esempio, di essere innovativi. Avendo lavorato per due anni come vicedirettore di un nostro punto vendita posso confermare che è un lavoro molto gratificante sia dal punto di vista professionale che da quello personale». Lei è una blogger di donne. manageritalia.it. Il web 2.0 ha un ruolo importante anche nel suo lavoro? «Avendo un background da marke-

ting manager devo dire che ho vissuto in prima persona il crescente ruolo che il web ha assunto negli anni e posso confermare che ormai la rete ha un ruolo fondamentale per ogni azienda che voglia crescere accanto al proprio mercato di riferimento. Internet è infatti ormai il luogo in cui le persone cercano le informazioni sui prodotti, in cui raccontano le proprie esperienze di acquisto e si confrontano con gli altri. Per ogni azienda è quindi fondamentale esserci, non solo per raccontarsi, ma anche per ascoltare e interagire. In particolare il mio attuale incarico – sto costruendo il progetto e-commerce di Ikea – mi porta a vivere molto a contatto con il web. Questo ben si sposa con la mia naturale passione per internet e le sue mille potenzialità. Per lo stesso motivo svolgo con entusiasmo il ruolo di blogger in donne.manageritalia.it». Il work life balance per lei rappresenta un problema oppure è riuscita a raggiungere un equilibrio? «Come tutti anch’io ho ritmi di lavoro molto intensi e frequenti contatti internazionali che mi portano spesso a viaggiare. Ikea è però un’azienda molto attenta al work life balance dei propri dipendenti. Abbiamo per esempio la possibilità di lavorare da casa, se l’agenda lo consente, o di partecipare alle riunioni attraverso internet. In questo modo possiamo ottimizzare le ore utili e ridurre anche l’impatto ambientale, tema a noi molto caro». DICEMBRE 2011

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Eventi

ARPIONARE IL MONDO DEL

I

Si sono concluse le prime due tappe del tour 2011 di Campus Mentis, iniziativa che mette in contatto giovani e aziende per facilitarne l’inserimento e che vede la partecipazione di Manageritalia

n questi ultimi anni di crisi economica, che si traduce anche in forti difficoltà e delusioni per i giovani nella ricerca di una collocazione nel mercato del lavoro, appare sempre più rilevante il gap tra la formazione dei giovani neolaureati e la loro possibilità di trovare occupazioni soddisfacenti in tempi ragionevoli. Nasce dunque nel 2009 la prima edizione di Cam-

pus Mentis (l’allora Global Village), dalla volontà strategica del ministero della Gioventù e dell’Università La Sapienza di Roma di mettere in contatto i giovani col mondo del lavoro allo scopo di facilitare il loro inserimento nelle aziende, che anche in periodi difficili non possono rinunciare a considerare i giovani talenti come elemento trainante per il loro futuro. Dalla positiva esperienza di Global Village, che ha coinvolto 600 giovani e 50 aziende, è nato l’attuale Campus Mentis, progetto che coinvolgerà nel triennio 2011-2013 quindici campus residenziali e che si propone di preselezionare 10.000 ragazzi. Cegos Search, support partner del progetto fin dalla prima edizione, quale trait-d’union tra le esigenze delle aziende e le giuste aspettative dei giovani candidati, ha pianificato l’attività di reclutamento, se-

Fulvia Sbrozzi

lezione, orientamento e formazione dei giovani da una parte, e di comunicazione, coinvolgimento e supporto alle aziende dall’altra. I criteri di selezione per partecipare a Campus Mentis consistono in: voto di laurea, conoscenza dell’inglese, età, percorso di studi e matching tra voto e anni di frequenza universitaria. Le aziende stanno rispondendo positivamente all’iniziativa, per conoscere e farsi conoscere dai migliori talenti italiani in situazioni che permettono un migliore dialogo al di fuori degli abituali schemi e orari tipici degli uffici. An-

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Alcune testimonianze Dai ragazzi

L LAVORO che i giovani ne comprendono la

quelle di Sorrento (Napoli), Po-

validità per prepararsi all’ingresso

mezia (Roma) e Alghero (Sassari)

nel mondo del lavoro. E se in tota-

fino a maggio del 2012.

le ne sono previsti circa 2.500 e 150 aziende, nella prima tappa del 2011 di Milano le tre settimane hanno visto una vivace partecipazione

«Nella settimana della mia permanenza a Campus Mentis 2010, ho avuto modo di partecipare a seminari e conferenze nelle tematiche del lavoro dei giovani neolaureati. Inoltre ho potuto assistere a numerose presentazioni aziendali e a eventi formativi e di orientamento al mondo del lavoro. Sicuramente un programma giornaliero molto impegnativo, ma che mi ha aiutato a entrare in contatto con il mondo del lavoro e a capire le dinamiche delle aziende nei processi di selezione. Inoltre è stata anche un’occasione per confrontarmi e scambiare opinioni con giovani che, come me, uscivano dal mondo dell’Università». Valentino «Sono stata selezionata per diversi colloqui tra cui Birra Peroni, Dexia, Mediamarket, McDonald’s e devo dire che, anche se non porteranno a qualcosa di concreto, sono stati per me un’occasione per imparare. Ho imparato molto anche nel corso dei seminari svolti da Cegos, come le modalità per preparare un cv o degli assessment di gruppo. Mi sono appassionata agli sport che ho avuto occasione di praticare, come la mountain bike e il krav maga». Roberta

di circa 800 ragazzi e di 56 aziende di piccole e grandi dimensioni mentre la seconda tappa ad Aba-

Dalle aziende

no Terme (Padova) di circa 410

«Riteniamo che la struttura del progetto aiuti gli studenti ad avere maggiore consapevolezza sulla difficoltà di oggi ad accedere al mondo del lavoro e a viverla non come limite ma come stimolo per dare il meglio di sé e far emergere il loro potenziale». McDonald’s

ragazzi e 40 aziende. le prossime tappe saranno

«Un appuntamento di grande importanza vissuto con enorme partecipazione ed entusiasmo. Ci è piaciuto il confronto diretto e il diffuso interesse per la nostra missione nel considerare Telethon, e dunque il mondo del non profit, come un’organizzazione in cui oggigiorno è bello e ambizioso lavorare, abbinando contemporaneamente i temi della professionalità e dell’utilità sociale. Siamo felici di aver partecipato e dato preziosi spunti ai ragazzi del Campus che stanno iniziando la loro difficile ma appassionante carriera professionale». Telethon

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Eventi

Un osservatorio privilegiato sui giovani neolaureati A oggi si sono candidati circa 3.000 neolaureati, di cui il 62% uomini e il 38% donne; dei 750 presenti al Campus Mentis di Milano invece il 57% erano donne: la prevalenza femminile sembra confermare i dati emergenti dalle ultime ricerche, che indicano come le donne stiano superando i compagni quando i criteri di valutazione sono oggettivi. La provenienza dei ragazzi conferma la situazione della disoccupazione giovanile, con la forte prevalenza di giovani del Sud (89%), con l’eccezione di una presenza significativa di giovani lombardi attratti dalla sede del Campus a Milano. Riguardo al tipo di laurea, c’è una prevalenza di indirizzi umanistici con un 26% del totale, a cui si può aggiungere un 10% di Scienze politiche; le lauree tecniche si attestano su un 10%, risalente però al 26% se comprendiamo Ingegneria (16%); gli

economisti/statistici sono invece il 19%, mentre da rilevare la scarsa presenza di architetti (3%), poco attratti evidentemente dal mondo delle aziende, nonostante l’interesse crescente in questo tipo di studi da parte sia di aziende del settore del design, tipico del made in Italy, sia di altre realtà impegnate nella progettazione, ristrutturazione e allestimento di spazi. Considerando le attese dei giovani riguardo le funzioni aziendali, il 25,9% è per la funzione marketing/comunicazione/pr e il 12,5% per la ricerca e sviluppo, che confermano la necessità di continuare con l’azione di orientamento e informazione/formazione dei giovani che li induca a considerare anche le funzioni più richieste sul mercato del lavoro, come l’attività commerciale (che tra le funzioni desiderate ha ottenuto solo un 4,8%).

Progetto Un Ponte sul futuro

seguiti da professionisti esperti,

giovani laureati in specifici “pro-

In questo contesto Cegos Search ha

tramite attività di mentoring e coa-

ject work” connessi alle loro stra-

promosso presso gli enti organiz-

ching condotte da manager volon-

tegie future, elementi per poter ul-

zatori la partnership con Manage-

tari. L’idea di questa importante

teriormente valutare i futuri colla-

ritalia relativamente al progetto

iniziativa è quella di trasmettere ai

boratori, secondo i parametri più

“Un Ponte sul futuro”, iniziativa

giovani le competenze di figure se-

rispondenti ai loro valori.

speciale nata nel 2007 e finora de-

nior, volontari e di affermata espe-

Nella passata edizione 16 neolau-

dicata in forma gratuita ai figli de-

rienza nel mondo aziendale, aiu-

reati sono stati premiati per aver

gli associati a Manageritalia. Un

tandoli a superare le prime quasi

realizzato progetti ritenuti partico-

servizio che permetterà a tutti i gio-

inevitabili criticità che potranno in-

larmente innovativi nei campi di

vani neolaureati partecipanti a

contrare all’inizio della loro carrie-

operatività delle imprese parteci-

Campus Mentis, una volta inseriti

ra in azienda.

panti e anche quest’anno i migliori talenti avranno la possibilità di sog-

nelle loro future aziende, di essere

CHI È . . . Cegos Search è la società del Gruppo Cegos, specializzata nella ricerca, nella selezione e nella valutazione delle risorse umane.

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Premio Campus Mentis

giornare alcuni giorni a Bruxelles,

Al termine del percorso si repli-

conoscendo anche le opportunità

cherà come nella scorsa edizione

professionali previste dal Parla-

la premiazione dei migliori talen-

mento europeo e confrontandosi

ti presso il Parlamento europeo a

con alcuni parlamentari italiani, a

Bruxelles. Con il coordinamento

testimonianza dell’estensione in-

di Cegos Search le aziende interes-

ternazionale che Campus Mentis

sate potranno infatti coinvolgere i

ha già imboccato.


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INIZIATIVE MANAGERITALIA

SUPER SKI IN ALTA BADIA 12-19 FEBBRAIO 2012 XXXII COPPA DI SCI MANAGERITALIA CON SETTIMANA BIANCA HOTEL GREIF • CORVARA (BOLZANO)

ISCRIZIONI E PRENOTAZIONI ENTRO IL 27 GENNAIO Potete scaricare la scheda di iscrizione dal sito www.manageritalia.it (Eventi e iniziative >> Sport e tempo libero >> Coppa di sci).

Per maggiori informazioni www.manageritalia.it oppure chiama lo 02 29516028


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LIFESTYLE Eliana Sambrotta

Babbi Natale e polvere di stelle! Allegria in cucina

lifestyle

La collezione speciale di Bitossi ceramiche I luoghi del cuore dedicata a Cortina d’Ampezzo è in tema decisamente invernale e comprende caffettiera e tazze di varie dimensioni. Simpatica anche la variante dedicata a Madonna di Campiglio! Invece il cavatappi Merry boy di Alessi è il prodotto testimonial 2011 del progetto La fabbrica dei sogni, una partnership tra Alessi e l’associazione Amici dei bambini. www.bitossihome.it, www.alessi.it

Creare atmosfera

Scaldate l’ambiente (e voi stessi!) con l’elegante plaid in lana tricot con bordo in orylag di Fendi Casa e profumate la casa al sapore di Natale con le fragranze per ambiente della Christmas edition Millefiori Milano al panettone o alla polvere di stelle. Basta poco per cambiare: anche un cuscino fantasia come quello di Altamoda Italia crea atmosfera natalizia! www.fendi.com, www.millefiorimilano.com, www.altamodaitalia.it

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Dimmi che albero scegli… No, non “ti dirò chi sei” ma almeno che cos’è! Versioni natalizie di oggetti comuni per rallegrare la casa: come la lavagnetta per segnare gli impegni di Villa d’Este o il candelabro ad albero in alluminio di DriadeKosmo. O ancora la parete divisoria mobile anche da esterno di Nautinox Living per un Natale all’insegna del “green” (la sagoma dell’abete si smonta facilmente). www.villadestehome.it, www.driade.it, www.nautinoxliving.it


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FUORI UFFICIO Davide Mura

In mostra

fuori ufficio

Il “Caravaggio francese” a Palazzo Marino

Sapori

Leccornie marine a buon mercato Sydney a dicembre dà il meglio di sé: si gira in t-shirt e pantaloncini corti. Per i turisti imperdibile è il Fish market, un vero must per i tour nell’affascinante città, dove si può gustare pesce freschissimo a pochi dollari in uno dei tavolini all’aperto. www.sydneyfishmarket.com.au

Due capolavori del ’600, “L’adorazione dei pastori” (1644 c.a) e “San Giuseppe falegname” (1641-42 c.a.), di Georges de la Tour giungono a Milano direttamente dal Louvre. L’utilizzo sapiente delle ombre e delle luci è uno dei tratti distintivi del maestro francese. Ingresso libero. Fino all’8 gennaio 2012

Spa & Relax Addio al mal di schiena in mezz’ora Nel cuore delle Dolomiti, l’Hotel Posta Zirm di Corvara (Bz) è l’indirizzo più gettonato del momento per guarire dai dolori alla schiena. Nella wellness farm si pratica il metodo Liebscher & Bracht: mezz’ora di tecniche innovative e collaudate che permettono anche di guarire dall’emicrania e da infiammazioni in altri punti del corpo. www.postazirm.com

Destinazioni

Safari del camoscio sull’Alpe di Siusi L’alpe di Siusi, in Alto Adige, è il paradiso dei fondisti. Chi ama la versione più “pura” dell’attività sciistica, che permette di stare a stretto contatto con la natura sudando sette camicie, trova qui ben 80 km di piste. Gli sciatori possono pernottare all’Hotel Icaro, una struttura accogliente e vicina alle piste, anche da discesa.Tra i punti di forza dell’hotel l’ottimo rapporto qualità prezzo (doppia da € 119 mezza pensione), il buffet colazione con prodotti locali e le molteplici attività proposte, dall’aquagym al “safari del camoscio”. È proprio questa particolare iniziativa a incuriosire. Le montagne d’alta quota e

i prati alpini sono l’habitat tipico dei camosci. Se d’estate questi animali preferiscono pascolare all’ombra, d’inverno ricercano i versanti soleggiati. www.hotelicaro.com

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TEST Ida Bona

I Vivi col pregiudizio?

t est

Da 46 a 60 Vivi seguendo indicazioni precise che ti vengono dalle tradizioni e che guidano le tue valutazioni di ogni evento: in questo modo non rischi di andare contro corrente, ma è probabile che perdi indizi preziosi, utili per capire la situazione contingente e, di conseguenza, per prendere le decisioni più opportune. Rischi infatti di farti fuorviare da considerazioni obsolete o comunque poco aderenti all’attualità. Da 31 a 45 Sai fare tesoro dell’esperienza ma non ti fai vincolare: sai ascoltare con orecchio attento e valutare le situazioni per ciò che sono veramente oggi e non per quello che potevano essere in passato. Chi si rivolge a te si sente capito perché si rende conto dalle tue parole o anche solo dal tuo atteggiamento che sai prestare attenzione non solo con la “testa” ma anche, e specialmente, con la “pancia”. Hai le tue idee e i tuoi principi, ma sei capace di metterli in discussione se e quando è opportuno farlo. Da 15 a 30 Sei fin troppo aperto a ciò che succede: ogni volta devi ricominciare da capo per farti un’opinione di tutto e di tutti. Non hai pregiudizi di nessun genere, ma tendi a seguire l’istinto e spesso rischi di non avere neanche un minimo punto di riferimento da cui partire.

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In un mondo dai tempi veloci, la possibilità di inquadrare rapidamente una situazione o una persona in uno schema che ne valuti le caratteristiche è sicuramente un vantaggio. Per di più può anche permettere di sentirsi sicuri (e risparmiare “materia grigia”) perché si utilizzano pensieri già approvati da altri invece di formularne di propri. L’incertezza sia riguardo a ciò che ci circonda sia sulle proprie capacità di giudizio finisce per indurre le persone a cercare una sicurezza apparente nella quale è demandato ad altri il comprendere ciò che accade o ciò che viene realmente detto: c’è una specie di capo branco che stabilisce cosa credere o cosa pensare in ogni frangente. Oggi la funzione del capo branco è esercitata anche dai mass media o dalle opinioni precostituite che permettono di formulare giudizi veloci: forniscono “pre-giudizi” che fanno risparmiare il tempo necessario a farsi un’opinione personale e per-

mettono – per il bene o per il male – di agire più rapidamente. Non ci sono solo i pregiudizi sociali (per esempio razziali, religiosi ecc.), ma ci sono anche i pregiudizi che nascono dalle tradizioni di ogni famiglia o persino dalle proprie esperienze di vita. Il guaio è che impediscono di aprirsi all’ascolto autentico di chi si ha di fronte e alla comprensione di ciò che sta cercando di dirci: ci si muove in un mondo di sordi che spesso sono anche più propensi ad affermare se stessi che a entrare in dialogo con l’altro. Se questo avviene nell’ambito professionale i rischi sono enormi: il medico non ascolta quello che gli sta dicendo il paziente, il dirigente con capisce quello che il collaboratore gli sta facendo presente, il marito non sente quello che la moglie gli sta cercando di trasmettere. Provate a valutare il vostro grado di apertura dando il vostro punteggio alle seguenti frasi.

Con voto da 1 a 4, dove 1 significa “poco” e 4 “molto”

1. Capisco subito dove vuole andare a parare chi mi sta parlando.

1

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4

2. Mogli e buoi dei paesi tuoi.

1

2

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4

3. Il mio fiuto non mi ha mai tradito e per me è la prima impressione quella che conta.

1

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3

4

4. Mi fido solo di amici provati e di lunga data.

1

2

3

4

5. Non si possono tradire i propri principi.

1

2

3

4

6. La razionalità è lo strumento più sicuro per affrontare le decisioni.

1

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7. Di fronte a un problema nuovo prima di tutto penso a quello che l’esperienza mi ha insegnato.

1

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3

4

8. Chi lascia la via vecchia per la nuova corre quanto meno un rischio.

1

2

3

4

9. I proverbi sono la saggezza dei popoli.

1

2

3

4

10. La cosa più importante è saper decidere in tempi veloci.

1

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3

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11. Nelle situazioni confuse la presenza di una persona forte è un vero toccasana.

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12. Ci si intende bene solo fra i propri simili.

1

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4

13. Una persona nuova mi è subito simpatica o antipatica.

1

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4

14. Bisogna avere il coraggio di decidere se una cosa è bianca o nera.

1

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4

15. Le persone non sono tutte uguali: alcune sono decisamente superiori.

1

2

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4


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LIBRI Davide Mura

Misteri ad Alessandria d’Egitto Al termine di una missione segreta per conto dell’imperatore Claudio, il senatore Publio Aurelio Stazio si rifugia nella sua villa nel delta del Nilo per un meritato riposo. Ma tra i palmizi e i coccodrilli del giardino affiora il cadavere di una ragazza, un’adepta del culto di Bast, la dea-gatta. La creatrice della popolare serie ambientata nell’antica Roma colpisce il segno con una nuova storia nella storia. Tabula rasa, Danila Comastri Montanari, Mondadori, pagg. 320, € 13,90.

Colossi in rovina

libri

La giornalista Mara Monti ricostruisce le principali tappe dei più clamorosi dissesti finanziari made in Italy. La cronaca si intreccia con le ricostruzioni giudiziarie ma il tutto in modo appassionante, senza perdersi in tecnicismi. Un’analisi impietosa dei fatti che hanno coinvolto Parmalat, Cirio, le società dot com fino al caso Guru. L’Italia dei crack, Mara Monti, Newton Compton Editori, pagg. 280, € 9,90.

Einstein in azienda

Anche se a scuola non eri il primo della classe, hai certamente molto potenziale ine-

La palestra della parola Senza arrivare ai livelli di Flaubert, che si svegliava alle 4 del mattino per leggere Omero, forse dovremmo riprendere in mano l’Abc della retorica, un’arte antica quanto la storia dell’uomo ma a volte dimenticata. Se i manuali che insegnano le più assodate tecniche per parlare in pubblico si moltiplicano in libreria e su internet, Gilbert Collard, avvocato di Marsiglia celebre oltre le Alpi per le sue doti oratorie, vuole partire dai classici, ripercorrendo le scuole di pensiero della Grecia arcaica per stilare un vademecum coerente con gli intenti di tenere fermi i capisaldi sviscerando le molteplici applicazioni che le figure retoriche consentono nella nostra società. Gli esempi portati da Collard possono essere applicati dal ragazzo che vuole chiedere un permesso particolare al proprio padre al sacerdote che deve tenere una predica ma non vuole ammorbare i fedeli, piuttosto che il marito fedifrago che intende, con eleganza, dare una giustificazione ai suoi comportamenti. Ma sono soprattutto i contesti professionali a interessarci. Lasciando perdere la politica imbonitrice troppo spesso svuotata dei contenuti, spiega come dovrebbero parlare le donne e gli uomini d’affari, manager, imprenditori, professionisti che fanno della parola uno strumento chiave per il loro lavoro. L’obiettivo non è semplicemente quello di strappare un applauso ed evitare gli sbadigli, ma trasmettere valori, messaggi e concetti in pubblico senza fare passi falsi. Per farsi ascoltare, ma soprattutto per coinvolgere chi abbiamo di fronte ed esprimere con chiarezza e convinzione le nostre idee, anche in un’ottica strategica. L’arte di esprimersi in pubblico, Gilbert Collard, San Paolo, pagg. 222, € 16.

spresso. Genio non è solo chi firma un capolavoro, ma anche chi, giorno dopo giorno, sa ridare colore e vivacità alla propria vita. Il manuale di Carlotta Rizzo è dedicato a tutti coloro che vogliono riscoprire il proprio talento, liberan-

dosi da rinunce, rimpianti e tutti quegli ostacoli che troppo spesso siamo noi a creare. 101 modi per liberare il genio che è in te, Carlotta Rizzo, Newton Compton Editori, pagg. 256, € 9,90. DICEMBRE 2011

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LETTERE Daniela Fiorino (daniela.fiorino@manageritalia.it)

Che pensione di reversibilità avrà mia moglie?

lettere

Sono un dirigente pensionato e anche se godo di buona salute vorrei essere sicuro, quando sarà il momento, di lasciare mia moglie in una situazione di tranquillità economica. Mi preoccupano le notizie poco chiare che si sentono sulle penalizzazioni introdotte sulle pensioni di reversibilità. In sintesi, vorrei sapere a quale importo avrà diritto mia moglie, considerando che lei percepisce una pensione di vecchiaia e che è comproprietaria della casa in cui viviamo. B.M. - Mi La pensione di reversibilità, se il beneficiario è il solo coniuge superstite, è pari al 60% dell’assegno pensionistico percepito dal dante causa. Se, tuttavia, il coniuge è anche titolare di altri redditi, vige la regola di carattere generale secondo la quale gli importi dei trattamenti pensionistici ai superstiti sono cumulabili con i redditi del beneficiario, con alcune limitazioni. In pratica, non vengono applicate riduzioni alla pensione di reversibilità nel caso in cui il superstite percepisca redditi fino a 3 volte il trattamento minimo annuo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti, calcolato in misura pari a 13 volte l’importo mensile in vigore al 1° gennaio. Facciamo un esempio: nel 2011 il trattamento minimo mensile è pari a 468,35 euro, che moltiplicati per 13 e poi per 3 corrispondono a 18.265,65 euro. Quindi, se nel 2011 il coniuge superstite era titolare di redditi non superiori complessivamente a questo importo la pensione liquidata dall’Inps è pari al 60% della pensione percepita dal pensionato deceduto, se invece i redditi superano il suddetto importo, vengono applicate delle riduzioni, come illustrato nella tabella sotto. In presenza di redditi di poco superiori al limite stabilito per ciascuna fascia di reddito, è prevista una norma di salvaguardia per cui il trattamento derivante dal cumulo dei redditi con la pensione ai superstiti ridotta non può comun-

Ammontare dei redditi Redditi superiori a 3 volte il trattamento minimo Inps (nel 2011, superiori a 18.265,65 euro annui) Redditi superiori a 4 volte il trattamento minimo Inps (nel 2011, superiori a 24.354,20 euro annui) Redditi superiori a 5 volte il trattamento minimo Inps (nel 2011, superiori a 30.442,75 euro annui)

Percentuali di riduzione 25% 40% 50%

que essere inferiore a quello che spetterebbe allo stesso soggetto qualora il reddito risultasse pari al limite massimo delle fasce immediatamente precedenti quella nella quale si colloca il reddito posseduto. I redditi che concorrono a raggiungere i predetti limiti sono tutti quelli assoggettabili all’Irpef, al netto dei contributi previdenziali e assistenziali, con esclusione: dei trattamenti di fine rapporto e delle relative eventuali anticipazioni; del reddito della casa d’abitazione e relative pertinenze; delle competenze arretrate sottoposte a tassazione separata; la stessa pensione di reversibilità o qualunque altra pensione di reversibilità di cui l’interessato è titolare, in Italia o all’estero. Sia all’atto della domanda di pensione che negli anni successivi deve essere presentata una dichiarazione attestante i redditi percepiti nello stesso anno, al fine di determinare l’esatta misura della riduzione da operare sulla pensione. Una modifica normativa che, salvo interventi futuri, avrà effetto sulle pensioni decorrenti dal 1° gennaio 2012 riguarda il caso in cui al momento del matrimonio il pensionato, poi deceduto, avesse un’età superiore a 70 anni e la differenza di età tra i coniugi fosse superiore a 20 anni. Ove si verifichi questa situazione e, al momento del decesso del pensionato, non siano trascorsi almeno 10 anni dalla data del matrimonio, verrebbe applicata una penalizzazione sull’importo della pensione di reversibilità pari al 10% per ogni anno di matrimonio mancante rispetto ai 10 anni stabiliti dal legislatore come periodo “ragionevole” per statuire che il matrimonio non sia stato contratto allo scopo di fruire indebitamente della pensione di reversibilità. DICEMBRE 2011

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... AL FIN DELLA LICENZA,

io tocco! Guido Gay

Era o non era il vero bardo Conduttori e di Stratford-upon-Avon? telepromozioni

io tocco!

Un mistero letterario quello dell’autore di Amleto, Giulietta e Romeo e La tempesta? Da secoli si discetta sulla paternità di queste e molte altre straordinarie opere e si mette in discussione che appartengano a Shakespeare. Secondo Mark Twain e altri, l’autore delle citate stupende opere sarebbe stato un nobile della Seicentesca corte elisabettiana (Sette di Corsera n. 47 del 24 novembre 2011 a firma M.S.). Diversa la ricostruzione di John Underwood, alias Gene Ayres, giornalista statunitense autore de Il libro segreto di Shakespeare edito in Italia da Newton Compton. Il libro romanza la ricostruzione lasciando a personaggi immaginari il compito di scoprire la vera identità del Bardo. Ma dietro la fiction sono stati utilizzati riferimenti a fatti e persone realmente esistiti, come ad esempio (dice Gene Ayres) la certezza che la figlia di Shakespeare fosse analfabeta come quasi tutti gli abitanti della zona rurale in cui entrambi vissero. Non solo: esisterebbe un certificato di matrimonio che William avrebbe firmato con una X come usavano fare le persone che non sapevano scrivere. Ma allora: siamo davanti alla più grossa truffa letteraria della storia? Oppure si tratta soltanto di invenzioni di scrittori e giornalisti in cerca di scoop? Non sappiamo. Infatti ci viene da dire, di fronte ad esempio a Otello o al Mercante di Venezia e, soprattutto, ad Amleto, “è lui o non è lui, questo è il problema!”.

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Già, sulle reti Mediaset la condanna delle lunghe e fitte interruzioni pubblicitarie è insopportabile. Ma c’è dell’altro: i conduttori di trasmissioni e programmi vari – per lo più quiz o varietà leggeri – sono spesso anche i protagonisti delle telepromozioni che interrompono la visione (anche sulle reti Rai). Beppe Severgnini dice che questa abitudine è sleale e di cattivo gusto. L’esempio più eclatante è quello di Carlo Conti (peraltro bravissimo) che, durante il suo leggero ma discreto programma “l’Eredità”, oltre a ripetere più volte che, al venerdì, c’è una sua trasmissione – “I migliori anni” – assolutamente da non perdere, compare nelle interruzioni promozionando divani, monete ricordo della Zecca e altro. L’esempio più stridente è poi quello di Rita Dalla Chiesa che conduce con grande professionalità il programma “Forum”. Più stridente perché la Dalla Chiesa, non solo conduce la trasmissione presentando e coordinando contendenti, pubblico e giudici, ma interviene nel dibattito discettando di morale, etica, onestà, reati, malattie, drammi familiari, amore (e lo fa con serietà e una certa autorevolezza). Poi, di colpo, il primo piano del suo viso si sposta su materassi, poltroncine semoventi, pentole e giù copioni da rappresentanti vecchio stampo e lodi sperticate a prodotti vari, senza ritegno, senza ironia. Per far vendere, per aggiungere notule ai già invidiabili guadagni della trasmissione princi-

pale. Chissà: un giorno i contendenti di “Forum” si contrapporranno, ad esempio, su un “barbone” che dorme per terra sotto i ponti e chiede un tetto ai figli e la reclame di un materasso spumoso, soffice, antiacari che la nostra Rita invita ad acquistare con sconti del 70%.

Musica: più latte e migliori consulenti Mentre a Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) si contano i danni della tragica alluvione, riaffiora – come un incubo – il caso del Comune di Giampilieri (costa ionica) dove nel 2009 un fiume di fango fece 37 morti. Furono stanziati 400.000 euro ma non se ne fece altro che – in omaggio al clientelismo – consulenze fiduciarie e incarichi “una tantum” di tre mesi a tecnici di diverso genere. La cosa, in sé, è scandalosa, mentre non si capisce la pesante ironia che ha circondato la scoperta che uno dei tecnici scelti per operare il progetto di rinascita di Giampilieri era un diplomato in pianoforte, un pianista. Invece una musica discreta può fare molto per migliorare i risultati. Si veda l’aumento di produttività in uffici in cui vengono erogate tenui musiche di sottofondo; si veda l’aumento del latte prodotto dalle mucche in stalle ove siano diffuse musichette a basso volume. Torniamo ai consulenti assunti per Giampilieri: la presenza – fra loro – di un pianista non può aver agevolato il lavoro, le riflessioni, i dibattiti, i calcoli dei tecnici impegnati a intervenire sui disastri della povera cittadina ionica? È possibile.


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ASSOCIAZIONI S ERVIZI S ANITÀ CONTRATTO PREVIDENZAFORMAZIONE

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CARD 2012 Gentile associato, a breve riceverai la tua card associativa valida per l’anno 2012. Due importanti novità: i riferimenti completi della tua Associazione territoriale riportati sul retro e l’innova tivo QR code per collegarsi, in qualsiasi momento, dai cellulari e dispositivi di ultima generazione a un sito mobile con utili informazioni sui servizi della card.

www.manageritalia.it cardmanageritalia@manageritalia.it DICEMBRE 2011

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MANAGERITALIA

••21infoMANAGER.OK

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RINNOVATO IL CCNL PER I DIRIGENTI DI AZIENDE ALBERGHIERE

C

on l’accordo del 16 novembre 2011 si è conclusa la trattativa con Federalberghi per il rinnovo del ccnl scaduto il 31 dicembre 2010. L’accordo prevede importanti modifiche alla parte normativa, incrementi retributivi per il triennio 20112013 e un rafforzamento del welfare contrattuale. Illustriamo sinteticamente i contenuti dell’accordo che decorre dal 1° gennaio 2011 e scade il 31 dicembre 2013, salvo le diverse decorrenze previste da singole norme.

Aumento retributivo Nel corso del triennio 2011-2013, ai dirigenti in forza alla data di stipula dell’accordo di rinnovo saranno dovuti degli aumenti retributivi mensili lordi: 100 euro dal 1° dicembre 2011; 135 euro dal 1° aprile 2012; 155 euro dal 1° luglio 2013. Per un totale a regime di 390 euro che potranno essere assorbiti solo da somme concesse in acconto o anticipazione su futuri aumenti contrattuali, successivamente al 31 dicembre 2010. Conseguentemente, il minimo contrattuale mensile passa dagli attuali 2.700 euro a 2.800 euro lordi a decorrere dal 1° dicembre 2011, a 2.935 euro lordi a decorrere dal 1° aprile 2012 e a 3.090 euro lordi a decorrere dal 1° luglio 2013. Fermo restando il rispetto di queste soglie retributive minime di accesso, ai dirigenti assunti o nominati successivamente alla data di sottoscrizione dell’accordo sono dovuti gli aumenti

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che decorrono dall’anno successivo a quello della nomina o assunzione.

Una tantum Per il periodo di vacanza contrattuale, dal 1° gennaio al 30 novembre 2011 è prevista la corresponsione, con la retribuzione di gennaio 2012, di un importo una tantum pari a 800 euro lordi, non utili ai fini del tfr né di alcun altro istituto contrattuale, a eccezione del preavviso, anche se sostituito dalla relativa indennità. L’una tantum può essere assorbita da importi erogati a titolo di anticipazione su futuri aumenti contrattuali o per i quali sia stata concordata la clausola di assorbibilità all’atto della concessione. Trattandosi di arretrati retributivi riferiti al 2011, l’importo una tantum sarà assoggettato a tassazione separata e sottoposto a normale contribuzione previdenziale.

Vitto e alloggio Si è anche stabilito di adeguare i valori convenzionali di vitto e alloggio come indicato nella tabella. Si ricorda che questi importi sono erogati sulle 12 mensilità effettive e non sono utili ai fini del tfr e della retribuzione di ferie e festività.

Aspettativa Qualora vengano concordati tra il dirigente e il datore di lavoro periodi di aspettativa non retribuita inferiori a 30 giorni di calendario consecutivi, tale eventualità non sospende l’obbligo contributivo da parte dell’azienda e del dirigente a favore del Fondo Mario Besusso (Fasdac) e dell’Associazione Antonio Pastore, ciò per permettere, anche in tali casi, una corretta gestione dell’erogazione delle prestazioni da parte di questi enti.

Trasferimento della sede di lavoro Sono stati ridotti i mesi di preavviso che l’azienda deve rispettare nella comunicazione del trasferimento rispettivamente a tre o a quattro mesi, nel caso di dirigente con familiari a carico. È stata introdotta, come già avviene per altri settori rappresentati da Manageritalia, l’indennità una tantum da corrispondersi al momento del trasloco, in misura non inferiore a una mensilità e mezza di retribuzione o a tre mensilità nel caso in cui il dirigente abbia familiari a carico, ed è stata abrogata la maggiorazione di un terzo dell’indennità sostitutiva del preavviso, nel caso in cui il dirigen-

dall’1/7/2011

dall’1/4/2012

dall’1/7/2013

Vitto

100

120

130

Alloggio

172

180

200

Totale

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te dia le dimissioni per giusta causa a seguito del trasferimento ad altra sede di lavoro. Si è inoltre precisato che le disposizioni contenute nell’art. 16 del ccnl si applicano solo in caso di trasferimento disposto dall’azienda e che la situazione di detrimento conseguente al trasferimento si considera ravvisabile qualora la distanza dalla sede di lavoro originaria risulti superiore a 350 km.

Malattia e infortunio È stata adeguata la formulazione del comma 5 dell’art. 18 del ccnl, includendo nella garanzia assicurativa per infortuni anche il rischio derivante da infortunio extra-professionale.

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Mario Negri e l’Associazione Antonio Pastore: il requisito anagrafico è stato elevato da 39 a 40 anni compiuti; l’anzianità nella qualifica di quadro, per chi viene nominato dpn entro il compimento del 48° anno di età, è ridotta da 5 a 3 anni e, come già avveniva prima, può essere maturata anche in aziende diverse; è prevista la medesima agevolazione, per un solo anno, per l’assunzione di dirigenti disoccupati di età non inferiore a 50 anni compiuti.

tributive, è stata introdotta la possibilità di applicare la normativa relativa ai dpn alla figura professionale dei temporary manager, includendo le professionalità operanti all’interno di reti di imprese. L’agevolazione contributiva può essere concordata anche nel caso in cui il dirigente non abbia i requisiti previsti per i dpn, ma per un periodo corrispondente al 50% della durata del contratto, fino a un massimo di un anno.

Dimissioni Temporary manager Sempre in tema di agevolazioni con-

È stata inserita nella norma contrattuale la precisazione che le dimissio-

Politiche attive e formazione professionale A titolo sperimentale, le parti hanno concordato di affidare al Cfmt, per il periodo 1° dicembre 2011-31 dicembre 2013, la promozione di azioni di politiche attive per il lavoro volte alla ricollocazione dei dirigenti. Tale maggiore carico affidato al Cfmt sarà finanziato da un contributo una tantum di 40 euro a carico delle aziende e da un contributo di pari importo a carico dei dirigenti.

Dirigenti di prima nomina Sono state apportate delle modifiche ai requisiti per poter usufruire delle agevolazioni contributive in caso di assunzione di dirigenti di prima nomina, agevolazioni che, ricordiamo, riguardano esclusivamente il Fondo

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MANAGERITALIA

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DIRIGENTI TRASPORTI Un accordo in vista del rinnovo contrattuale Il 2 novembre scorso tra Manageritalia e Confetra è stato sottoscritto un accordo per adeguare la normativa contrattuale sul Fasdac e sul Fondo Mario Negri, in modo da estendere anche ai dirigenti e alle aziende del settore le modifiche contrattuali stabilite per i dirigenti delle aziende del terziario, della distribuzione e dei servizi. Per i contenuti dell’accordo di adeguamento si veda l’informativa sul sito www.manageritalia >> dirigenti >> contratti >> contratto trasporti. A breve le parti dovranno avviare il confronto per il rinnovo del ccnl 6 aprile 2005 che, come è noto, scadrà il 31 dicembre 2011 sia per la parte economica che per quella normativa.

ni per giusta causa in caso di maternità devono essere presentate comunque entro il periodo temporale di cui all’art. 55, comma 1, del decreto legislativo 151 del 2001 (ovvero fino al compimento di un anno di età del bambino), ed è stato soppresso il comma 6 dell’art. 36 del ccnl (dimissioni per matrimonio).

Licenziamento È stata modificata la normativa sul preavviso dovuto al dirigente licenziato a seguito del compimento dell’età anagrafica per aver diritto alla pensione di vecchiaia, inserendo un preavviso unico, indipendentemente dall’anzianità di servizio, di 30 giorni, integrato dalle mensilità necessarie per conseguire l’effettivo accesso alla pensione. La suddetta modifica avrà

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effetto per i licenziamenti comminati a decorrere dal 1° dicembre 2011. Viene quindi confermata, all’interno del ccnl, un’importante tutela che permette al dirigente licenziato a seguito del raggiungimento dell’età pensionabile di avere comunque diritto a percepire la normale retribuzione fino al momento dell’apertura della finestra di decorrenza che darà luogo all’effettiva liquidazione del trattamento pensionistico, in modo da non rimanere privo di una fonte di reddito.

Fondo Mario Besusso (Fasdac) Federalberghi ha concordato di partecipare al piano di riordino del Fasdac messo in atto dalle organizzazioni costituenti, allo scopo di garantire la tenuta finanziaria del Fondo.

A decorrere dal 1° ottobre 2011, sono stati inoltre adeguati i contributi, in conformità a quanto previsto dall’accordo stipulato il 27 settembre scorso per i dirigenti delle aziende del terziario, della distribuzione e dei servizi, tramite l’incremento del contributo a carico delle aziende volto a finanziare la gestione dei dirigenti pensionati che passa dai precedenti 505,34 euro annui agli attuali 1.107,15 euro annui, con un aumento di 601,81 euro annui.

Fondo Mario Negri L’accordo stabilisce un incremento annuo del 2% del contributo integrativo a carico delle aziende per la previdenza complementare con riferimento al quadriennio 2011-2013 e l’adeguamento del contributo ordinario a carico delle aziende, con effetto dal 2009, sulla base di quanto previsto dalla contrattazione collettiva degli altri settori rappresentati da Manageritalia. Per venire incontro alle aziende è stato concordato un differimento del pagamento degli arretrati al 10 aprile 2012, senza che siano dovuti interessi né altri oneri.

Commissione paritetica per il welfare Si è stabilito di attivare entro dicembre 2011 una Commissione paritetica che avrà lo scopo di esaminare finalità, funzioni, statuti e governance dei fondi bilaterali, anche in relazione all’evoluzione legislativa in materia.


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GRUPPI DI LAVORO

BUON COMPLEANNO AL FIOCCO! Prima candelina per il progetto a sostegno delle dipendenti in dolce attesa

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a compiuto un anno il progetto “Un fiocco in azienda” promosso dal gruppo Donne Manager di Milano che, aiutando le dipendenti in gravidanza e nei primi anni di vita del piccolo, si pone come ambizioso obiettivo cambiare mentalità culturale verso una maggiore responsabilizzazione dell’azienda e delle loro lavoratrici affinché la maternità e il rientro professionale siano vissuti più serenamente da entrambi. E così la Festa dei fiocchi è stata una vera festa coi fiocchi! Il 17 novembre scorso l’hotel Executive di Milano ha fatto da cornice alla grande festa di compleanno i cui protagonisti erano innanzitutto i bimbi nati in questo primo anno e le loro mamme, aderenti al progetto (per ora quasi un centinaio). Ma anche tutte le aziende, una trentina, che finora hanno aderito permettendo di vivere con serenità il periodo pre e post parto alle proprie dipendenti, oltre ad avergli così garantito la possibilità di usufruire di alcune

D O N N E MANAGER MILANO

opportunità tra cui la card personalizzata che fornisce anche servizi pediatrici o il programma Nutrimamma in collaborazione con Icans (icans_nutrimamma@unimi.it). Un pomeriggio allegro in cui non è mancato il rinfresco, una bella torta e simpatici intrattenitori per i più piccoli. E naturalmente i fiocchi donati da ogni manager alla propria dipendente come ricordo, quei fiocchi che

Manageritalia invia all’azienda quando nasce il bimbo e che vengono esposti in azienda. L’appuntamento è per la seconda candelina, insieme a tutti i neonati del 2012 e le aziende aderenti, speriamo sempre più numerose! Per saperne di più www.manageritalia.it >> eventi e iniziative >> manageritalia per le donne

Un grande ringraziamento a tutte le aziende che ci hanno aiutato: Aia Taumastica, Assidir, Bortolomiol, Enterprise Hotel, Hewlett Packard, Gpa Wide Group, Grand Hotel Imperiale lago di Como, Kellogg Italia, Mattel, McDonald’s, Mediamarket, Mellin, Preca Brummel, S.T. Dupont, Tag Heuer, Veuve Clicquot

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CFMT

I CORSI DI GENNAIO E FEBBRAIO

AREA CONTROLLO DI GESTIONE E FINANZA à novit Pianificazione e programmazione finanziaria

GESTIONE RISORSE UMANE Marketing efficace di se stessi

Come comprendere le principali variabili aziendali che determinano il fabbisogno finanziario aziendale.

Strumenti per un’efficace “vendita” della propria immagine e delle proprie competenze.

Udine, 20 gennaio

Genova, 18 gennaio e 22 febbraio

Mergers & acquisitions: la finanza straordinaria

Time management

Come accelerare lo sviluppo attraverso le operazioni di finanza straordinaria.

Come bilanciare vita professionale e privata.

Milano, 23 gennaio

Milano, 26-27 gennaio

Spett-attori di conflitto I principi contabili internazionali: aggiornamenti e casi - edizione rinnovata Come redigere un bilancio secondo i principi contabili internazionali.

Come riconoscere le diverse tipologie di conflitto attraverso l’utilizzo di alcune tecniche espressive di fronte a un pubblico.

Milano, 19-20 gennaio

Milano, 31 gennaio e 1 febbraio à novit Come gestire la nuova Generazione Y

Il costing e la valutazione dei processi

Come generazioni diverse possono creare valore insieme.

Come recuperare efficacia ed efficienza nelle aziende dove prevalgono i costi di struttura.

Torino, 26 gennaio à novit Personal brand 2.0

Roma, 1 febbraio Milano, 23 febbraio

Come costruirsi un’immagine online di successo.

Roma, 27 gennaio

Indicatori di performance Come costruire i più rappresentativi indicatori sulle performance di gestione.

Milano, 8 febbraio

à novit L’arte del caring Come prendersi cura dei propri collaboratori.

Bologna, 3 febbraio Roma, 7 febbraio

à novit Il rapporto banca/impresa alla luce di Basilea III Come comprendere le motivazioni macroeconomiche che hanno portato alle nuove regole.

Roma, 10 febbraio

MARKETING E

CFMT - Centro di formazione management del terziario www.cfmt.it Sede: 20137 Milano • Via Candido Decembrio 28 Ufficio di Roma: 00142 Roma • Via Bianchini 51


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STRATEGIA E ORGANIZZAZIONE

ORGANIZZAZIONE FORZE DI VENDITA Il budget plan delle vendite

Storytelling: il potere delle storie d’impresa Come trasmettere valori, condividere conoscenze, creare fiducia e motivare attraverso l’arte del raccontare.

Come trasformare le strategie commerciali in risultati di successo.

Trento, 24 gennaio e 9 febbraio

Milano, 19-20 gennaio Roma, 30-31 gennaio

Business intelligence

Costruire una squadra vincente di venditori

Come analizzare le informazioni e trasformarle in supporti decisionali.

Come rendere unica la propria azienda sul mercato mediante la capacità innovativa dei propri venditori.

Napoli, 25 gennaio

Milano, 24-25 gennaio

Risk analysis dei sistemi informativi

I primi 100 giorni da direttore vendite

Come prevedere ed evitare il fallimento di un progetto informatico.

Cosa fare per avere successo in questo ruolo sfidante e altamente competitivo.

Milano, 25 gennaio

Milano, 25-26 gennaio à novit Sales experience

System dynamics: decidere nella complessità Come comprendere e sperimentare le conseguenze delle proprie scelte.

Come incrementare il valore dell’offerta attraverso l’esperienza d’acquisto.

Udine, 1-2 febbraio

Milano, 27 gennaio

Leadership agenda

Il controllo delle vendite (i kpi della vendita)

Come rendere unico e misurabile il successo del proprio ruolo di leader.

Un sistema di monitoraggio dei risultati della propria organizzazione commerciale che permette di avere una rapida visione dei risultati delle proprie.

Roma, 2 febbraio Milano, 28 febbraio

Biella, 2 febbraio

La valutazione economico-finanziaria del business plan

Vendere con internet

Come impostare un business plan e come valutarne la qualità economica.

Come integrare il web tra i canali di distribuzione.

Milano, 10 febbraio

Milano, 7-8 febbraio Roma, 13-14 febbraio

Per informazioni:

CFMT • SEGRETERIA CORSI MILANO Valentina Mussi, tel. 025406311

ROMA

Daniela Lignini, tel. 065043053

La partecipazione ai corsi è gratuita per tutte le aziende e i dirigenti che versano annualmente i contributi.

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Hanno collaborato a questo numero

MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DI MANAGERITALIA FEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO

Camilla Cozzi è avvocato, esperta di diritto della famiglia e delle persone, esercita presso lo studio legale associato Ciriello-Cozzi.

(pag. 30)

Ida Bona è psicologa e consulente aziendale.

(pag. 54)

Sergio Di Giorgi è formatore, consulente e critico cinematografi-

FEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO

co. Consigliere nazionale Aif (Associazione italiana formatori), coordina dal 2007 l’Aif Forfilmfest-Festival del cinema per la formazione. (pag. 40)

Enrico Giovannini è presidente Istat. Emilo Rossi è ceo di EconPartners srl.

(pag. 6) (pag. 36)

Fulvia Sbrozzi è vicepresidente di Cegos Search Italia e fa parte del gruppo Donne Manager di Manageritalia.

FONDO ASSISTENZA SANITARIA DIRIGENTI AZIENDE COMMERCIALI

(pag. 48)

FONDO DI PREVIDENZA MARIO NEGRI CFMT - CENTRO DI FORMAZIONE MANAGEMENT DEL TERZIARIO

da Manageritalia ASSOCIAZIONE ANTONIO PASTORE

Daniela Fiorino

Editore: Manageritalia Servizi srl Direttore responsabile: Guido Gay Coordinamento: Roberta Roncelli Redazione: Davide Mura, Luca Padovani, Enrico Pedretti, Eliana Sambrotta Direzione, redazione, amministrazione: 20129 Milano - via Antonio Stoppani 6 tel. 0229516028 - fax 0229516093 giornale@manageritalia.it www.manageritalia.it

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donne.manageritalia.it


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