DIRIGENTE - Marzo 2019

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LA RIVISTA DI MANAGERITALIA

Siamo il partner ideale per le tue sfide professionali

Finanza

IL VALORE DEL TEMPO E IL PENSIERO LATERALE Infomanager

ANDAMENTO DEL FONDO NEGRI E DELL’ANTONIO PASTORE

Intervista al presidente Fasdac

AL VIA L’8° PROGRAMMA DI PREVENZIONE

MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DEI DIRIGENTI, QUADRI ED EXECUTIVE PROFESSIONAL DEL TERZIARIO Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - Decreto Legge 353/03 (convertito in Legge 27/2/04, n. 46) art.1, comma 1 - DCB/MI -  2,20 (abbonamento annuo  16,50)


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Editoriale a cura del presidente Manageritalia

MARIO MANTOVANI, IL NUOVO PRESIDENTE DELLA CIDA

I

l 6 marzo il nostro vicepresidente Mario Mantovani è stato eletto alla presidenza della Cida, la Confederazione italiana dirigenti e alte professionalità. Manageritalia ha proposto uno dei protagonisti della Federazione per ricoprire questa importante carica in un periodo di profondo cambiamento della società e in particolare del lavoro. Il Paese si trova nuovamente in recessione e assistiamo allo sfilacciamento della coesione sociale. La ripresa, che già era così debole, si è arrestata. Ma soprattutto sembra che questo non interessi a chi ci governa, che preferisce rinunciare alle competenze e non utilizza le professionalità adeguate. Mario Mantovani, nel suo intervento da neo presidente, ha indicato la rotta che intende seguire. La presenza dei manager e delle alte professionalità è decisiva in tutti i settori dell’economia, nella pubblica amministrazione, nella sanità, nella scuola. Nell’attuale scenario dobbiamo andare oltre la rappresentanza e la tutela dei diritti e degli interessi degli associati per porci al servizio della società, grazie alle capacità e alle competenze dei nostri manager. Alla Cida demandiamo quell’attività lobbistica e istituzionale necessaria per contribuire allo sviluppo del Paese e al riconoscimento delle istanze di categoria occupandosi di temi di portata generale, di carattere sociale, economico e politico che coinvolgono il management, ma non solo. I manager non sono portatori di ideologie, né di soluzioni semplicistiche, ma hanno idee chiare sulla politica fiscale, sulla previdenza, sul lavoro, sulla formazione, sulla crescita dei territori e credono nel valore, nella passione e nella forza del mondo associativo e sindacale e per questo il dialogo con la politica è essenziale. Basta, però, ai mirati e continui attacchi a chi è

portatore di competenze e guadagna più della media! Il governo per realizzare cambiamenti deve lavorare con i manager, pubblici e privati, che davvero conoscono il cambiamento. Manager che possiedono le competenze adeguate per guidare le trasformazioni tecnologiche e organizzative e per affrontare problemi complessi e nuovi, senza banalizzazioni e senza alimentare aspettative irrealistiche. Il cambiamento, a cui Mario ha dedicato la sua vita professionale, comporta molti rischi e tanta fatica. I manager offrono la loro professionalità per indirizzarlo nel segno della ripartenza dell’economia e della coesione sociale. Il ruolo dei dirigenti, pubblici e privati, nonostante i tentativi di delegittimazione, continua a evolversi e incorpora valori che vanno messi a frutto dalle nuove generazioni. L’idea è far sì che la Cida diventi un laboratorio politico-sociale di azione e trasformazione nel lavoro che cambia, dialogando con chi ha idee e la forza per praticarle. Manageritalia crede fermamente nel modello a tre livelli di rappresentanza della comunità manageriale (Manageritalia, Cida e Prioritalia). Il riflesso dei contesti di riferimento che evolvono richiede questo modello di rappresentanza articolato, di una classe manageriale pubblica e privata fortemente coinvolta e come migliore risposta per andare oltre la crisi della rappresentanza. Ritengo che la comunità del management italiano sia più di molte altre titolata a proporre una visione chiara del futuro: una progettualità innovativa e condivisa per passare dalle idee ai fatti, affrontando la complessità con una piccola Organizzazione, quale è la Cida, ma ricca della forza delle Federazioni che la compongono. A Mario, e all’intera squadra che lavorerà con lui, auguriamo buon lavoro e garantiamo la nostra massima collaborazione. Guido Carella - guido.carella@manageritalia.it

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Sommario   Copertina  6 Manageritalia, il partner ideale per le tue sfide professionali  9 Moltiplichiamo il valore dei manager Management 12 Come favorire l’automotivazione! 28 Scusate, avete visto il leader? Previdenza 16 Le novità per il 2019 24 Quota 100: una misura fragile Focus Francesco Manzullo, Ana Mazzeo 32 WOBI si fa in tre Formazione 36 Online e su misura

Innovazione 42 Realtà aumentata e virtuale: siete pronti? Finanza 48 Il valore del tempo e il pensiero laterale Intervista Fabrizio Pulcinelli 52 Fasdac: la salute al primo posto 56 Uno di noi Tommaso Concina Manager per un brand del lusso

RUBRICHE 39 Filosofia in 40 Osservatorio legislativo 58 Arte 59 Letture per manager

ERRATA CORRIGE pag, 60, n. 1-2/2019 Julien Pillon al momento della pubblicazione non è più country manager della Triballat Italia, come lo era invece al momento in cui è stata effettuata l’intervista.

InfoMANAGER Manageritalia Lavoro 69 Accordo tra Manageritalia e Anp su competenze e orientamento Previdenza 71 Gestione separata Inps 2019 Fondo Mario Negri 72 Pesa il crollo dei mercati di fine 2018 Cfmt 76 Scuola di management 77 Leadership in a phygital age Assidir 78 Dual Personal D&O Associazione Antonio Pastore 80 2018 positivo

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LA RIVISTA DI MANAGERITALIA

Siamo il partner ideale per le tue sfide professionali

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Finanza

MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DI MANAGERITALIA

IL VALORE DEL TEMPO E IL PENSIERO LATERALE

Federazione nazionale dei dirigenti, quadri e professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato

Infomanager

Intervista al presidente Fasdac

ANDAMENTO DEL FONDO NEGRI E DELL’ANTONIO PASTORE

Fondo assistenza sanitaria dirigenti aziende commerciali

Fondo di previdenza Mario Negri

CFMT Centro di formazione management del terziario

Associazione Antonio Pastore

AL VIA L’8° PROGRAMMA DI PREVENZIONE

MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DEI DIRIGENTI, QUADRI ED EXECUTIVE PROFESSIONAL DEL TERZIARIO Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - Decreto Legge 353/03 (convertito in Legge 27/2/04, n. 46) art.1, comma 1 - DCB/MI -  2,20 (abbonamento annuo  16,50)

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Copertina

MANAGERITALIA, IL PER LE TUE SFIDE Oltre il contratto, per i nostri

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IAMO l’organizzazione di rappresentanza dei dirigenti e di tutto il management del terziario. Discutiamo, gestiamo e innoviamo da oltre 70 anni il contratto dirigenti del settore, rappresentiamo loro e tutti i manager (quadri e professional) verso istituzioni e società e valorizziamo il loro contributo allo sviluppo. Siamo anche il partner ideale per gestire la carriera, ancor più a fronte di una professione, quella manageriale, e un mercato sempre più sfidanti. Una risposta forte alla necessità espressa dall’ampia maggioranza (81,4%) degli oltre mille manager intervi-

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stati a ottobre 2017 da AstraRicerche, che hanno detto che “la gestione dello sviluppo professionale, un tempo supportata dalle aziende, è oggi sempre più lasciata all’individuo, che per questo ha bisogno di organizzazioni che lo supportino”.

PERCHÉ CI SIAMO SEMPRE! Ci siamo quando ti capita di dover uscire dall’attuale incarico o di cercarne uno nuovo, quando vuoi capire il tuo pacchetto previdenziale e/o come an-


PARTNER IDEALE PROFESSIONALI manager, c’è molto di più…

dare in pensione. Quando vuoi comprendere come gestire attivamente la tua carriera e facendolo vuoi uscire da un’azienda per entrare in una nuova, andare all’estero, valutare le migliori opportunità in fatto di contratto, previdenza, copertura dei rischi professionali, networking.

Carriera Come sai non ci sono più le carriere di una volta! Ma quali sono, come sono e come vanno sviluppa-

te oggi? Per rispondere a queste domande abbiamo creato Career Fitness. Un percorso che prevede informazione e condivisione di esperienze, formazione e consulenza di carriera per affrontare una professione, quella manageriale, sempre più bella e sfidante, ma dove il fai da te o il lasciar fare rischiano di metterti fuori mercato. Questo progetto, affidato a XLabor, la startup e divisione specializzata nel mercato del lavoro manageriale di Manageritalia, che si avvale anche di alcune delle migliori società e dei migliori professionisti di consulenza e transizione di carriera e coaching. E tutto parte con un career check per fare il punto

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Copertina sulla tua carriera con un professionista di career counseling. Due ore ad alto valore aggiunto comprese nella quota associativa.

Previdenza Stai pensando alla tua futura pensione? Devi pensarci prima di andarci, ma ancor più quando nel corso della tua carriera ti capita di cercare e accettare nuove sfide. La previdenza non deve essere un freno a cogliere opportunità, ma va gestita a ragion veduta. Che pacchetto previdenziale hai con il contratto (Fondo Mario Negri standard e conferimento tfr, Anto-

Contratti Hai trovato un nuovo incarico, sei al settimo cielo! Come uscire da quello attuale ed entrare in quello nuovo? Prima di tutto devi sapere cosa prevede il tuo contratto e come sfruttarlo. Poi è determinante entrare nella nuova organizzazione col piede giusto: quale contratto? il patto di non concorrenza? e se devi andare all’estero? se devi cambiare ruolo in azienda con un upgrade di responsabilità? A tutto questo rispondiamo con la consulenza

nio Pastore parte capitalizzazione)? come si integra con l’Inps? e se per un certo periodo vai all’estero e/o operi come libero professionista, cosa è meglio fare? A tutto questo rispondiamo con la consulenza previdenziale delle associazioni territoriali, con quella online in 48 ore di AskMit e molto altro.

ficienza e perdita dell’impiego. L’azienda ha poi l’obbligo contrattuale di stipularti una polizza assicurativa infortuni professionali ed extra–professionali. Ma sei al corrente di tutto quello che offrono queste tutele e come integrarle al meglio con altre garanzie rischi che già hai? E poi, se vai all’estero, sai come fare per essere ancora più tutelato dai rischi professionali oggi sempre più stringenti? Se ti capita di uscire dal contratto, sai come mantenere e/o prevedere coperture simili? Rispondiamo alle tue domande con la consulenza di Assidir, lo strumento (altamente professionale, di proprietà e dedicato) che Manageritalia mette a disposizione dei manager associati per queste e altre esigenze nella copertura rischi professionali, personali e familiari. E puoi partire da un efficace check-up gratuito. Tutto questo e molto altro è il sen-

Rischi professionali

contrattuale delle nostre associazioni territoriali con quella online in 48 ore di AskMit, con il servizio World Wide Manager e molto altro.

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Per lavorare al massimo hai bisogno di essere coperto dai tanti rischi. A una parte di questi, sia professionali che personali, abbiamo già pensato noi con il contratto. Infatti, se sei un dirigente del terziario l’Associazione Antonio Pastore prevede garanzie in caso di morte, invalidità, non autosuf-

so e il succo della nostra community. Un luogo fisico e virtuale dove avere, on e offline, servizi e consulenze. E nel corso di eventi, sui social e nei gruppi di lavoro è immediato fare networking e scambiarsi valore. 


MOLTIPLICHIAMO IL VALORE DEI MANAGER La nostra Organizzazione è una grande community dove scambiare valore viene quasi naturale. Occasioni e potenzialità crescono continuamente

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UANDO parliamo di community ci viene in mente un luogo, oggi sia fisico che virtuale, dove incontrarsi, dialogare, scambiare informazioni, conoscenze e competenze, dove stare piacevolmente insieme per la professione e il business, ma non solo per questo. Alla base di tutto c’è un ingrediente, il valore che ciascun partecipante ha, e la capacità del network di moltiplicarlo esponenzialmente sia all’interno, favorendo lo scambio e la moltiplicazione, sia portandolo all’esterno come voce dell’insieme. Più facile a dirsi che a farsi, ma la tua community lo fa ed è destinata a farlo sempre di più. Vediamo solo alcuni degli ultimi esempi.

ni e opportunità di lavoro sia che questo avvenga fisicamente, nel corso di un evento, un workshop o un gruppo di lavoro, sia che avvenga virtualmente dialogando sui social e ampliando poi questo incontro con successivi scambi digitali anche personalizzati.

Ma serve di più. Per questo abbiamo da poco lanciato una bacheca virtuale: un servizio di pubblicazione gratuita delle offerte di lavoro di executive search e aziende sul sito XLabor, che rendiamo ancora più visibili rilanciandole sui canali social di

Offerte di lavoro La bacheca virtuale di Pubblicare un’offerta sul sito di XLabor è semplice e gratuito. Nel menu PER LE AZIENDE > SERVIZI DI VISIBILITÀ OFFERTE puoi compilare l’apposito form o contattare direttamente XLabor. Nell’offerta puoi indicare il nome e i contatti dell’azienda che sta cercando un manager, oppure farlo in modo anonimo (in questo caso XLabor fornirà all’azienda l’accesso alle candidature ricevute tramite una pagina riservata del sito). www.xlabor.it – email milano@xlabor.it - tel. 02 62535028

Le offerte di lavoro Fare networking è già di per sé un modo per scambiarsi informazio-

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Copertina Manageritalia e sul network degli associati. Un’attività che ha già un buon riscontro e ampie potenzialità. Infatti, qualche società di executive search e alcune aziende ci hanno dato delle loro ricerche che, pubblicate sul sito XLabor e condivise, hanno già creato qualche contatto. Certo, è solo l’inizio, un buon inizio che deve prendere forma e sostanza. E qui ci serve il tuo aiuto. Se la tua azienda sta cercando risorse manageriali, o comunque medioalte, puoi utilizzare anche il nostro servizio. In ogni caso, se sai di offerte interessanti segnalale a XLabor in modo che possano entrare anche nella nostra community.

L’opinione dei manager Sulle pagine corporate dei social di Manageritalia, soprattutto LinkedIn e Twitter, stimoliamo e ascoltiamo l’opinione di chi ci segue. Scambi che crescono sempre più per numero e valore dando spunti per attività future. Ma c’è di più. Da anni, grazie al valore e alla disponibilità degli associati a collaborare con una serie di ricerche e indagini online, raccogliamo opinioni su varie tematiche che poi utilizziamo per migliorare i servizi, svilupparne di nuovi e/o portare idee e contributi in vari ambiti. Uno di questi è sicuramente quello di portare la competenza e la conoscenza di determinati feno-

meni a favore di tutti e a supporto di idee, progetti e azioni che contribuiscano anche allo sviluppo economico e sociale. Questo abbiamo fatto con tante indagini sul lavoro che cambia, sui giovani che entrano in azienda, sul ruolo del welfare. Tra le più recenti quella sullo smart working, sull’utilizzo smart dei dati, big o small che siano, per gestire al meglio l’azienda e competere con efficacia, e sugli effetti di Quota 100, sull’occupazione e il sistema pensionistico. Quindi, grazie per le opinioni e il valore che condividi con la tua community. Lo faremo ancora e meglio, per affrontare insieme le sfide sempre più stimolanti in atto. 

Data driven innovation L’uso smart dei big data è dirompente perché può ribaltare i rapporti di forza sul mercato (77,7%) e consentire anche ad alcune piccole imprese di compiere una rapida e solida espansione (76,1%). Fonte: Indagine AstraRicerche per Manageritalia su 1.266 dirigenti intervistati via web a gennaio 2019

Smart working Lo smart working è determinante per sviluppare una cultura aziendale basata sulla responsabilità piuttosto che sul controllo (70%), migliorare la soddisfazione delle persone (58%) e garantire il necessario worklife balance (54%).

Quota 100 muoverà poco o niente l’occupazione in Italia, ma inciderà sul sistema pensionistico (79,2%).

Fonte: Osservatorio Manageriale (Job Value per Manageritalia e Cfmt), indagine su 1.210 dirigenti, ottobre 2017

Fonte: Indagine AstraRicerche per Manageritalia su oltre 500 dirigenti (general manager, hr manager e cfo) intervistati via web a gennaio 2019

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Quota 100


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Management

COME FAVORIRE L’AUTOMOTIVAZIONE! Una forza intrinseca per raggiungere i nostri obiettivi e ispirare gli altri per superare le sfide nella vita e sul lavoro Pietro Trabucchi psicologo dello sport

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L MONDO è pieno di leggende sul funzionamento della motivazione umana. Questa indeterminatezza è funzionale alla creazione di una serie di alibi. Nel mondo sportivo, come in quello del business, fa sempre molto comodo pensare che la tua motivazione non ti appartenga, che dipenda dall’esterno e che te la debbano dare gli altri. Così in tutte le organizzazioni ci sono persone che incolpano la genetica, il capo, o qualche altra entità indefinita per giustificare la propria demotivazione. Da tempo nelle organizzazioni ci si è resi conto di quanto la motivazione esterna (basata cioè su quella che gli psicologi definiscono “motivazione estrinseca”) sia poco efficace. È il retaggio del “modello motivazionale dell’asino”, basato sull’assunto che gli esseri umani siano simili al citato quadrupede. E che, di conseguenza, per motivarli sia sufficiente un mix di incentivi (carota) e coazione (bastone). Il modello dell’asino poteva funzionare, pur con molte criticità, nel mondo del lavoro del passato, carat-

terizzato da obiettivi più stabili, minore incertezza, basso livello di cambiamento. Oggi non funziona più.

Dobbiamo riapprendere tutto? La globalizzazione ha esasperato la competizione economica, rendendo permanente il cambiamento nel mondo del lavoro. L’obsolescenza delle conoscenze rende continuamente superate le proprie competenze: secondo il World Economic Forum, il 30% delle conoscenze strategiche necessarie per qualsiasi tipo di lavoro saranno sostituite da nuove competenze ogni anno. Ecco prevalere un contesto dove continuamente cambiano il sapere, le competenze, gli obiettivi e le procedu-


re. Un mondo dove devi saper continuamente ripartire da capo, riapprendere tutto. Più e più volte nel corso di una vita. Un mondo faticoso. Dove non puoi più imboscarti o vivacchiare. Un contesto del genere è inconciliabile con il modello dell’asino: è infatti impensabile che le organizzazioni rincorrano quotidianamente le persone per spingerle a cambiare, ad adattarsi e ad aderire a obiettivi in mutazione perenne.

L’automotivazione non si genera Questo richiede che le persone adottino forme più avanzate di motivazione: quella evolutivamente più moderna è quella che gli psicologi definiscono “motivazione intrinseca” o “auto-moti-

vazione”. Nel linguaggio comune la chiamiamo “passione” e ci riferiamo ad essa per indicare un tipo di motivazione che si genera spontaneamente, senza bisogno di una spinta esterna, capace di durare a lungo, superare ogni ostacolo e produrre un piacere legato all’attività stessa. A questo punto nel lettore potrebbe prodursi una domanda: stiamo parlando di portare più passione nelle organizzazioni? Un interrogativo che ha sapore di utopia. In realtà, quello che propongo non ha nulla di chimerico: chiarendo una volta per tutte come funziona la passione negli esseri umani possiamo delineare anche una metodologia per allenarla. E ciò rappresenta un’alternativa alla concezione passiva e fatalistica della moti-

Nel linguaggio comune la chiamiamo “passione”, gli psicologi la chiamano “motivazione intrinseca”. Un tipo di motivazione che si genera spontaneamente, senza bisogno di una spinta esterna, capace di durare a lungo, superare ogni ostacolo e produrre un piacere legato all’attività stessa

vazione. Nello scrivere il libro Opus, che tratta proprio di questo tema, mi sono basato su due ordini di dati: venticinque anni di lavoro a contatto diretto con cam-

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Management pioni della motivazione come gli atleti di alto livello e le ricerche neuroscientifiche sull’argomento pubblicate negli ultimi anni.

Un “trucco” dell’evoluzione

Seminare e innaffiare dopamina Il manager deve comportarsi da giardiniere. La dopamina (e quindi il desiderio per una situazione o una meta) si genera a partire da una relazione significativa in cui si sperimenta un senso di competenza. I grandi coach hanno saputo portare all’eccellenza generazioni di campioni, allenando a saltare delle asticelle che saranno sempre più alte. C’è differenza tra forzare a saltare (motivazione estrinseca) e rendere qualcuno desideroso di provare a farlo (motivazione intrinseca).

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Manageritalia

Uscire dalla comfort zone e auto-disciplinarsi

Le aree pre-frontali sono molto plasmabili dall’ambiente, inteso come stile di vita. Il manager ha innanzitutto la responsabilità di allenare le sue, stabilendo uno stile di vita basato sull’autoregolazione, cioè sulla capacità di auto-disciplinarsi, allenare la forza di volontà, uscire dall’area di comfort. E poi può lavorare sull’ambiente e sulla cultura organizzativa per tentare di rinforzare la resilienza dei collaboratori.

Innanzitutto: la motivazione ha un significato evoluzionistico e non appartiene solo a noi “umani”. Essa compare sulla faccia della terra alcune centinaia di milioni di anni prima della nostra specie. È un “trucco” inventato dall’evoluzione per aumentare le chance di sopravvivenza. La motivazione primaria, infatti, rinforza i comportamenti legati alla sopravvivenza attraverso un sistema di gratificazione anticipata. Poniamo, ad esempio, che un animale debba mangiare; però potrebbe anche essere debole, stanco – magari ferito – e tentato di arrendersi. Ecco allora intervenire il sistema dopaminergico che, fornendogli un piacere anticipatorio della meta da raggiungere, lo spinge fortemente a cercare la gratificazione dell’obiettivo. Ciò che noi definiamo come “acquolina in bocca” non è altro che il piacere anticipatorio che ricorda all’animale la meta da raggiugere; e che lo fa muovere (“motivazione” viene dal latino motus) verso di essa.

Per raggiungere un obiettivo occorre che entri in gioco il desiderio Il sistema dopaminergico della

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gratificazione anticipata è alla base di tutti quei fenomeni che noi umani definiamo come “desiderio”. Queste considerazioni ci segnalano una cosa fondamentale: tutte le nostre passioni nascono da un’impronta dopaminergica. In altre parole, quasi mai basta volere razionalmente un obiettivo per raggiungerlo: occorre che entri in gioco il desiderio. Ma c’è un’altra cosa interessante da sapere: la spinta dopaminergica funziona a breve termine. Se dopo poco tempo l’obiettivo non viene raggiunto, essa si spegne. Questo non è un problema nel contesto della vita animale, dove ci si confronta con obiettivi chiari, semplici e raggiungibili a breve termine. Tuttavia gran parte dell’esistenza umana è imperniata su obiettivi difficili e a lungo termine. Oppure su obiettivi routinari e privi di gratificazione istintiva. Il sistema dopaminergico qui funziona e smette di funzionare.

Come funziona la resilienza Il nostro cervello ha però sviluppato delle aree specifiche, identificabili in gran parte nelle aree pre-frontali della corteccia, capaci di spingerci verso l’obiettivo anche senza gratificazione. Questa capacità di dilazionare la gratificazione è stata fondamentale nell’evoluzione degli ominidi. Il saper “tenere duro” è una competenza alla base dell’eccellenza in tutti i campi, una carat-


Opus: la motivazione si apprende e si allena Neuroscienze ed esperienze dallo sport di alto livello ci liberano dagli alibi intorno alla motivazione

“Chi è mosso dalla motivazione intrinseca è più resiliente. La sua spinta motivazionale non viene demolita dalle difficoltà, come invece succede comunemente a chi è mosso da rinforzi esterni. Essa infatti trasforma gli ostacoli in sfide.” Pietro Trabucchi Durante questo incontro andremo alla scoperta dei meccanismi che governano l’automotivazione, le strutture cerebrali su cui si fonda, le azioni che la sostengono e le relazioni che la incentivano, supportati dai dati derivanti da venticinque anni di esperienze maturate al fianco di atleti di alto livello e dalle più recenti ricerche neuroscientifiche sull’argomento. I temi trattati:  Non è vero che la motivazione efficace venga dall’esterno  Il nostro cervello è attrezzato per auto-motivarsi  Come funziona la passione da un punto di vista neuroscientifico  Senso di competenza e auto-disciplina: le basi della passione  Essere motivati si apprende e si allena: ecco come  L’importanza dell’auto-motivazione nel mondo che verrà CFMT Milano, 9 aprile – 18-20

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Per informazioni e iscrizioni Milano - Anna Scirea - ascirea@cfmt.it - 02 5406311 Roma - Valentina Chiaramonte - vchiaramonte@cfmt.it - 06 5043053 http://bit.ly/cfmt_opus

teristica peculiarmente umana. Oggi definiamo questa capacità come resilienza: essa consente alle persone, se poste di fronte a una difficoltà, di agire per modificare le cose. Anche in assenza di gratificazione, anche di fronte alla sofferen-

za. Quando questa competenza è bassa, le persone invece non agiscono per cambiare le cose: impiegano le loro energie per piangersi addosso, per pretendere che il mondo funzioni in modo gratificante, ovvero secondo i loro desi-

deri. Questo genera il vittimismo o il ricorso continuo agli alibi tanto diffusi nelle organizzazioni.  Guarda il video di approfondimento: https://youtu.be/PAqXZOn-47E

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Previdenza

LE NOVITÀ PER IL 2019 Facciamo il punto sulla normativa previdenziale: le disposizioni già in vigore e le diverse novità introdotte quest’anno in tema di accesso alla pensione. I recenti interventi legislativi hanno aumentato la possibilità di anticipare la data del pensionamento con Quota 100 e riproposto l’Opzione donna. Rimodulato inoltre il calcolo della perequazione delle pensioni in essere e riproposto un contributo di solidarietà sulle pensioni superiori a 100.000 euro. Prorogata l’Ape sociale e introdotte delle forme di riscatto agevolato per permettere ai più giovani di colmare vuoti contributivi e incrementare la propria anzianità presso l’Inps. Il requisito per la pensione di vecchiaia continua ad aumentare: 67 anni di età. Daniela Fiorino responsabile ufficio sindacale Manageritalia

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EDIAMO gli ultimi aggiornamenti introdotti dalla legge di bilancio 2019 e dal decreto legge 4/2019 sulle “Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale Serie generale n. 23 del 28 gennaio scorso ed entrato in vigore il giorno successivo la pubblicazione.

Quota 100

Il decreto legge 4/2019 ha introdotto la possibilità di poter accedere al pensionamento anticipato con almeno 62 anni di età e 38 anni di anzianità contributiva. Tale requisito anagrafico non è sottoposto agli adeguamenti in base all’aspettativa di vita. Per il raggiungimento del requisito contributivo si può fare ricorso anche al cumulo gratuito dei periodi assicurativi, ma solo all’interno delle gestioni Inps. Non sarà possibile cumulare periodi di contribuzione versati nelle casse professionali. Si tratta di una misura sperimentale in vigore per il triennio 2019/2021, con delle caratteristiche peculiari rispetto a quanto previsto per le

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altre forme di accesso al pensionamento. Innanzitutto la decorrenza del pensionamento: per i lavoratori privati è prevista una finestra mobile di 3 mesi (6 mesi per i pubblici). Quindi, chi ha maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2018 non potrà accedere al pensionamento prima del 1° aprile 2019 (1° agosto per i dipendenti pubblici, considerando il preavviso di 6 mesi dovuto alla pubblica amministrazione e il ritardo in cui è entrato in vigore il decreto). Il diritto conseguito entro il 31 dicembre 2021 può essere esercitato anche successivamente a tale data.

Fino al raggiungimento dell’età pensionabile (attualmente 67 anni), non è possibile cumulare il trattamento pensionistico con i redditi da lavoro, a eccezione delle prestazioni occasionali, quelle che prevedono l’emissione di ricevute con ritenuta d’acconto fino a un massimo di 5.000 euro lordi annui. In caso di mancato rispetto di tale divieto, la pensione sarà sospesa nell’anno in cui sono stati prodotti i redditi. L’Inps specifica che il lavoratore autonomo occasionale è chi si obbliga a compiere verso un corrispettivo un’opera o un servizio, con lavoro prevalentemente pro-

prio, senza vincolo di subordinazione e senza alcun coordinamento con il committente. L’esercizio dell’attività, inoltre, deve essere del tutto occasionale, senza i requisiti dell’abitualità e della professionalità. Non sono previste penalizzazioni nel calcolo, ma l’assegno pensionistico risentirà dei minori contributi versati e dei coefficienti di calcolo legati all’età per la quota parte calcolata con il sistema contributivo. È stata stimata una penalizzazione almeno pari al 5% per ogni anno di anticipo del pensionamento, a cui si dovrebbero aggiungere i minori introiti deri-

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Previdenza vanti dal venir meno della retribuzione. L’art. 22 del decreto prevede infine la possibilità, da parte dei Fondi di solidarietà bilaterali per i settori produttivi dove essi sono stati o saranno istituiti, di erogare un assegno straordinario per il sostegno al reddito ai lavoratori che raggiungeranno i requisiti previsti per la pensione Quota 100 entro il 31 dicembre 2021. La concessione degli assegni è subordinata alla presenza di accordi collettivi di livello aziendale o territoriale, sottoscritti con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale nei quali deve essere stabilito, ai fini del ricambio generazionale, il numero di lavoratori da assumere in sostituzione di coloro che accedono alla prestazione. Tale opportunità non sembra riguardare i dirigenti dei settori rappresentati da Manageritalia, per i quali non è prevista neppure l’iscrizione al Fondo di solidarietà residuale istituito presso l’Inps. Tuttavia si attende la conversione in legge del decreto per avere maggiori certezze. Inoltre, non sarà possibile accedere alla pensione Quota 100 utilizzando lo strumento dell’Isopensione.

Pensione di vecchiaia Dal 1° gennaio 2019 l’età per accedere al pensionamento di vec-

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chiaia per le lavoratrici e i lavoratori privati è 67 anni, per effetto dell’adeguamento Istat di 5 mesi, in base all’andamento dell’aspettativa di vita. Invariato invece il requisito contributivo minimo, non soggetto ad adeguamenti periodici e per tutti pari a 20 anni di anzianità. Per i lavoratori con primo accredito contributivo successivo al 31 dicembre 1995 è posta la condizione che l’importo della pensione risulti non inferiore a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale (attualmente pari a 458 euro per 13 mensilità). Se non si soddisfa tale condizione, il lavoratore potrà accedere alla pensione di vecchiaia contributiva al compimento dei 71 anni di età; in tal caso è sufficiente essere in possesso di almeno 5 anni di anzianità contributiva.

Pensione di anzianità Il requisito dell’anzianità contributiva che permette di accedere al pensionamento anticipato per anzianità, indipendentemente dal-l’età, non sarà soggetto all’adeguamento in base all’aspettativa di vita nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 31 dicembre 2026. Tuttavia, a fronte della conferma dei requisiti in essere nel 2018 (42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne), è stato reintrodotto il meccanismo delle cosiddette “fi-

nestre di uscita” che prevede un posticipo di 3 mesi della decorrenza del pensionamento, una volta raggiunti i requisiti suddetti. La finestra di decorrenza non si applica ai soggetti che hanno maturato entro il 31 dicembre 2018 il requisito contributivo. Per coloro che rientrano nel sistema contributivo pieno (primo accredito contributivo successivo al 31 dicembre 1995) è possibile accedere al pensionamento anticipato avendo compiuto 64 anni di età, con almeno 20 anni di anzianità contributiva effettiva (obbligatoria, volontaria, da riscatto, con esclusione di quella accreditata figurativamente a qualsiasi titolo), se la pensione mensile non risulta inferiore a 2,8 volte l’importo mensile dell’assegno sociale. Infine, sia per la pensione di vecchiaia che di anzianità sono fatti salvi i requisiti ridotti previsti da norme transitorie.

Opzione donna Prorogata la possibilità per le lavoratrici dipendenti nate entro il 31 dicembre 1959 e per quelle autonome nate entro il 31 dicembre 1958 di anticipare il pensionamento con l’opzione di calcolo della pensione integralmente con il sistema contributivo. A tal fine occorre aver maturato un’anzianità contributiva almeno pari a 35 anni entro il 31 di-


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cembre 2018. Si applica, inoltre, la finestra di decorrenza pari a 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e a 18 mesi per le autonome.

Lavoratori precoci Anche il requisito contributivo previsto per i lavoratori precoci non sarà soggetto all’adeguamento per l’aspettativa di vita ed è quindi confermato in 41 anni. È tuttavia prevista una finestra di decorrenza di 3 mesi e l’impossibilità di cumulare la pensione con redditi da lavoro, fino al raggiungimento dell’età pensionabile, come previsto per Quota 100. Per lavoratore precoce si intende colui che possa far valere almeno un anno di contribuzione per periodi di lavoro effettivo svolti prima del compimento del 19° anno di età.

Altre possibilità di anticipo del pensionamento Il decreto legge 4/2019 ha prorogato di un anno l’Ape sociale, anche l’Ape volontario e aziendale sono in vigore fino al 31 dicembre 2019. L’Isopensione e la Rita hanno invece carattere strutturale. Ecco i requisiti richiesti per poterli utilizzare.

Ape sociale Non si basa su un prestito da restituire, ma è una prestazione assistenziale. La prestazione, corrispondente alla futura pensione, fino al limite di 1.500 euro mensili, viene erogata dallo Stato fino alla decorrenza della pensione, il cui importo di conseguenza non sarà ridotto.  Età: 63 anni  Contributi: 30 anni per i disoccupati e 36 per chi assiste da alme-

no 6 mesi familiari disabili; chi ha invalidità al 74% e più; chi svolge attività gravose da almeno 7 anni negli ultimi 10 o 6 anni negli ultimi 7. La concessione è subordinata alla cessazione dell’attività lavorativa (diversamente dall’Ape volontario). È compatibile con la percezione di redditi da lavoro dipendente o parasubordinato nel limite di 8.000 euro annui e derivanti da lavoro autonomo, nel limite di 4.800 euro annui. Non spetta a chi è titolare di trattamento pensionistico diretto.

Ape volontario/aziendale Prestito bancario agevolato, con possibilità di copertura economica da parte dell’azienda anche tramite accordo individuale.  Età: 63 anni e 5 mesi, pensione di vecchiaia entro i successivi 3 anni e 7 mesi.

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Previdenza  Contributi: 20 anni Non è richiesta la cessazione del rapporto di lavoro.

Isopensione Possibilità di incentivare l’esodo di lavoratori “anziani” da parte dei datori di lavoro che impieghino mediamente più di 15 dipendenti, per il tramite di accordi aziendali, ad adesione individuale. L’azienda si impegna a corrispondere ai lavoratori, attraverso l’Inps, una prestazione di importo pari alla pensione che spetterebbe loro in base alle regole vigenti al momento della cessazione. Parallelamente l’azienda si impegna a versare all’Inps la contribuzione figurativa necessaria al raggiungimento del pensionamento effettivo, che può essere sia anticipato per anzianità sia di vecchiaia (no Quota 100). Anticipo fino a 7 anni rispetto all’età pensionabile. Dal 2021 l’anticipo massimo torna ad essere di 4 anni. Nell’eventualità di una successiva nuova occupazione del lavoratore come dipendente o autonomo, non viene meno l’obbligo del versamento da parte del precedente datore di lavoro, l’Isopensione pertanto continuerà ad essere erogata e andrà a cumularsi con tali redditi.

Rita Possibilità, per gli iscritti ai fondi di previdenza complementare, di anticipare – integralmente o par-

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zialmente – l’erogazione delle prestazioni pensionistiche in forma di rendita temporanea, soggetta alla tassazione agevolata del 15-9%.  Requisiti: aver cessato l’attività lavorativa ed essere in possesso di almeno 20 anni di contribuzione nella previdenza pubblica o di almeno 5 anni di anzianità contributiva nella previdenza complementare. La rendita può essere richiesta con un anticipo massimo di 5 anni rispetto alla data di maturazione dell’età anagrafica prevista per la pensione di vecchiaia, oppure di 10 anni se dopo la cessazione dell’attività lavorativa si è stati inoccupati per un periodo di tempo superiore a 24 mesi. In questo caso non è richiesto il requisito dei 20 anni di contribuzione Inps. La fruizione della Rita è compatibile con eventuali attività lavorative intraprese successivamente alla richiesta della rendita e anche con il percepimento della pensione anticipata per anzianità.

Cumulo e totalizzazione dei periodi assicurativi È sempre in vigore la normativa che permette di accedere al pensionamento facendo ricorso al cumulo e alla totalizzazione dei periodi assicurativi. Il cumulo dei periodi assicurativi prevede la possibilità di cumulare gratuitamente i contributi non

coincidenti presenti in gestioni previdenziali diverse, compresi quelli versati nelle casse professionali. Diversamente dalla totalizzazione, il diritto si matura al raggiungimento dei requisiti anagrafici e contributivi generali precedentemente illustrati e non è prevista la finestra di decorrenza di 18 mesi. Il calcolo può essere misto, sia retributivo che contributivo, mentre nella totalizzazione le diverse gestioni pensionistiche calcolano la quota di pensione di propria competenza in proporzione all’anzianità contribuiva maturata dal lavoratore in ciascuna di esse e secondo il sistema di calcolo previsto dal loro ordinamento solo se si è raggiunto il diritto a un’autonoma pensione, altrimenti applicano il sistema contributivo. I requisiti contributivi e anagrafici previsti per chi ricorre alla totalizzazione continuano ad essere soggetti all’adeguamento in base all’aspettativa di vita e, quindi, dal 2019 sono pari ad almeno 20 anni di contribuzione e 66 anni di età, oppure, 41 anni di contributi a prescindere dall’età.

Riscatti Per chi ha iniziato a contribuire alla previdenza pubblica dopo il 31 dicembre 1995, il decreto ha previsto il riscatto dei periodi di vuoto contributivo e il riscatto agevolato della laurea.


Riscatto periodi di vuoto contributivo Viene riservata ai soli soggetti privi di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 la possibilità di riscattare periodi in cui non risultano accrediti contributivi, antecedenti l’entrata in vigore del decreto legge Quota 100 (29 gennaio 2019). Possono essere riscattati al massimo 5 anni, anche non continuativi. Il relativo onere è detraibile al 50%, in 5 quote annuali costanti e di pari importo, nell’anno in cui si è sostenuta la spesa e in quelli successivi. Per i lavoratori privati l’onere per il riscatto può essere sostenuto dal datore di lavoro ed è deducibile dal reddito di impresa. Il versamento può essere effettuato in unica soluzione o in massimo 60 rate mensili, ciascuna di impor-

to non inferiore a 30 euro, senza applicazione di interessi per la rateizzazione. La rateizzazione dell’onere non può essere concessa nei casi in cui i contributi da riscatto debbano essere utilizzati per l’immediata liquidazione della pensione diretta o indiretta o nel caso in cui gli stessi siano determinanti per l’accoglimento di una domanda di autorizzazione ai versamenti volontari. Qualora ciò avvenga nel corso della dilazione già concessa, la somma ancora dovuta sarà versata in unica soluzione.

mento della laurea, fino al compimento dei 45 anni di età è possibile utilizzare una forma agevolata di riscatto di tali periodi, ai soli fini dell’incremento dell’anzianità contributiva, senza effetti sulla misura della pensione. Se si intende anche agire sulla misura della pensione, si può fare ricorso alla normativa generale sul riscatto della laurea a un costo in genere più elevato. L’agevolazione prevede il versamento di un contributo per ogni anno da riscattare pari al livello minimo imponibile annuo (nel 2018 pari a 15.710 euro), moltiplicato per l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche (33%) e corrispondente, quindi, a circa 5,184 euro. Il governo sembrerebbe intenzionato a incrementare il requisito anagrafico a 50 anni di età, in fase

Riscatto agevolato della laurea Per chi rientra al 100% nel sistema contributivo, anche riscattando i periodi di studio universitario che hanno portato al consegui-

Perequazione pensioni 2019 - importi per fasce di trattamento pensionistico Pensione mensile

% incremento

Aumento max

Fino a 3 volte il minimo

1.522,26

100%

1,10%

16,74

+ di 3 e fino a 4 volte il minimo

2.029,68

97%

1,07%

21,66

+ di 4 e fino a 5 volte il minimo

2.537,10

77%

0,85%

21,49

+ di 5 e fino a 6 volte il minimo

3.044,52

52%

0,57%

17,41

+ di 6 e fino a 8 volte il minimo

4.059,36

47%

0,52%

20,99

+ di 8 e fino a 9 volte il minimo

4.566,78

45%

0,50%

22,61

+ di 9 volte il minimo

4.589,39

40%

0,44%

20,19 (minimo)

* Comprensivo di clausola di salvaguardia Le fasce di garanzia operano quando, calcolando la perequazione con la percentuale della fascia, il risultato ottenuto è inferiore al limite perequato della fascia precedente.

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Previdenza

Pensioni? Parliamone! La legge di bilancio e i successivi provvedimenti hanno cambiato alcune regole del welfare italiano modificando le scelte future con ricadute su chi è già in pensione e su chi ci andrà: Quota 100, Opzione donna, pensioni d’oro, perequazione… Di questo e di tanto altro si parla in alcuni incontri organizzati da Manageritalia sul territorio, con esperti della Federazione e più in generale del settore. Si sono già svolti convegni sul tema a Torino, Roma e Genova, i prossimi in calendario saranno a Firenze il 21 marzo e a Milano il 9 aprile. Occasioni importanti per conoscere gli strumenti utili a orientare le proprie decisioni in ambito lavorativo perché le strategie migliori in materia previdenziale vanno pensate oggi e non domani. Non perdete l’appuntamento più vicino a voi! Consultate il calendario eventi su www.manageritalia.it

di conversione in legge del decreto legge 4/2019.

Perequazione automatica delle pensioni Riproposto il modulo perequativo meno favorevole per gli importi superiori a 3 volte il minimo, introdotto in via transitoria nel 2014, con delle modifiche migliorative su tutte le fasce di pensione, a eccezione di quella eccedente 9 volte il minimo Inps, ma peggiorative rispetto alla normativa precedente agli anni 2014/2018, che sarebbe dovuta tornare in vigore dal 2019. L’aliquota di perequazione provLeggi la versione integrale su http://bit.ly/pensione2019

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visoria per il 2019 è stata fissata all’1,10% e non è dovuto alcun conguaglio, né in positivo, né in negativo, con riferimento alla perequazione erogata nel 2018. Per il calcolo si prende a riferimento il trattamento minimo Inps in vigore nel 2017, pari a 507,42 euro.

Altri adeguamenti L’incremento dell’1,10% si applicherà anche ad altri valori e massimali, come ad esempio il massimale contributivo per coloro che non hanno anzianità contributiva prima del 1° gennaio 1996, per coloro che optano per il calcolo della pensione con il sistema contributivo e per chi è iscritto alla gestione separata per i lavoratori subordinati, che viene fissato in 102.543 euro. La fascia di retribuzione contribu-

tiva e pensionabile, al di sopra della quale i lavoratori dipendenti versano il contributo aggiuntivo dell’1%, viene elevata a 47.143 euro, il trattamento minimo mensile a 513,01 euro, l’assegno sociale mensile a 458 euro.

Prelievo sulle pensioni d’oro Stabilito un prelievo straordinario, per un periodo di 5 anni, in percentuale crescente al crescere del reddito pensionistico del 15% sulla parte di assegno superiore a 100mila euro e fino a 130mila; del 25% sulla parte compresa tra 130mila e 200mila; 30% tra 200mila e 350mila; 35% tra 350 e 500mila euro; 40% oltre i 500mila euro. Queste fasce di reddito cresceranno nel corso del quinquennio in base all’inflazione. La riduzione interesserà tutte le pensioni dirette a eccezione di quelle interamente calcolate con il sistema contributivo. Purtroppo, l’intervento congiunto di Manageritalia e Cida non è riuscito a impedire il ricorso a questo ulteriore contributo di solidarietà, ma solo a innalzare il limite di reddito su cui lo stesso sarà applicato, da 90.000 a 100.000 euro annui. In ambito Cida si stanno al momento valutando le azioni migliori da intraprendere a favore dei pensionati colpiti. Vi terremo aggiornati sui prossimi numeri della rivista. 


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Previdenza

QUOTA 100: UNA MISURA FRAGILE Rischia di generare situazioni ibride e provvisorie accentuando iniquità del welfare italiano e minandone la sostenibilità. Inoltre è costosa e avvantaggia solo un numero relativamente limitato di italiani Massimo Fiaschi segretario generale Manageritalia

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I

L DECRETO LEGGE 28 gennaio 2019, n. 4, “Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni”, introduce le due misure di bandiera del governo LegaM5S, reddito di cittadinanza e pensioni con Quota 100, nonché il blocco dell’aumento dell’aspettativa di vita per le pensioni anticipate, la proroga dell’Ape sociale e di Opzione donna. Quota 100, cioè il diritto alla pensione anticipata al raggiungimento di un’età anagrafica di almeno 62 anni e di un’anzianità contributiva minima di 38 anni, secondo gli annunci avrebbe dovuto smantellare la riforma previdenziale costruita dalla Fornero. Non è stato così: la riforma, al di là dei proclami, non è stata toccata, lasciando inalterato il sistema di calcolo e le pensioni di vecchiaia, ma sono solo state introdotte alcune agevolazioni temporanee. Riteniamo il pensionamento flessibile necessario e alcune rigidità dovevano essere riviste. Ne sono

la riprova le otto salvaguardie fatte fino ad oggi. Crediamo che una flessibilità in uscita, come Rita, Ape e Opzione donna, possano dare risposte concrete a chi non può più aspettare. Certo, per quanto riguarda l’Opzione donna, il mantenimento dell’obbligo di calcolo col sistema contributivo è assai penalizzante per l’oggettiva difficoltà delle lavoratrici nel raggiungere i requisiti temporali per la pensione. Inoltre, per evitare il permanere di disparità, sarebbe stato opportuno estendere anche ai lavoratori “misti” la possibilità di potere uscire a 64 anni optando per il sistema di calcolo contributivo. Rispetto all’introduzione di Quota 100, pur condividendo quindi l’intento di una maggiore flessibilità in uscita, ci sono evidenti aspetti contraddittori e limiti.


Una misura sperimentale Partiamo dall’approccio sperimentale. La misura si muove su un arco di tre anni per cui non vengono previste coperture per gli anni successivi. È facile immaginare che dopo Quota 100 si tornerà alle regole previgenti, con il rischio di creare nette iniquità di trattamento anche fra lavoratori nati

a pochi mesi di distanza. Inoltre questa temporaneità del provvedimento sta causando un aumento della propensione al pensionamento, inducendo anche chi avrebbe continuato a lavorare a uscire il prima possibile. Intervenire in maniera così rilevante sul sistema previdenziale e sul mercato del lavoro rischia di generare situazioni ibride e provvisorie che, nel medio-lungo periodo, potrebbero accentuare l’iniquità del welfare italiano e minarne la sostenibilità.

Niente cumulo con redditi da lavoro fino a 67 anni Assolutamente penalizzante e quindi da criticare è la reintrodu-

zione del divieto di cumulo tra redditi da pensione e lavoro, nel periodo che va dalla decorrenza della pensione anticipata (Quota 100) fino alla maturazione dei requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia (67 anni). In un paese in cui il tasso di occupazione è al 58%, contro la media europea al 72,2%, non si può volontariamente fare a meno di coloro che, pensionati, nel pieno della loro maturità professionale, vorrebbero poter avviare attività imprenditoriali o consulenziali capaci di creare occupazione e reddito. L’Italia ha bisogno di evitare il lavoro nero. Ha bisogno di sostegni e non ostacoli all’invecchiamento attivo. Nel nostro Paese, su 16 milioni di pensionati, oltre 1 milione lavorano e, con il cumulo dei redditi da pensione e lavoro, si pagano da soli la pensione senza quasi gravare sulle finanze pubbliche. Quindi, da una parte si dà la possibilità di anticipare il pensionamento e dall’altra si toglie il diritto al lavoro, offrendo una pensione comunque tagliata con la consapevolezza di averla bloccata per tutta la vita, per la parziale indicizzazione all’inflazione.

Una misura che non porta al cambio generazionale Non è poi vero, come dimostrano general manager, hr manager e cfo interpellati da Manageritalia con un’indagine (vedi box), che ad ogni pensionamento corri-

sponde l’assunzione di un giovane, anzi. È ormai dimostrato che non c’è un effetto di sostituzione tra il lavoro di giovani e anziani. In un contesto in cui le imprese hanno risorse insufficienti a creare posti di lavoro, non solo non pare esserci sostituibilità alcuna tra lavoratori giovani e anziani, ma sarebbe addirittura possibile immaginare un certo grado di complementarietà. Servirebbero misure per incentivare l’occupazione per tutte le fasce d’età, poiché più persone lavorano più si crea ricchezza, più opportunità ci sono per tutti. Inoltre, i tantissimi impiegati pubblici che hanno fatto domanda di pensionamento con Quota 100 verranno solo in parte sostituiti e, mancando le risorse per il turnover nella pubblica amministrazione, si perderanno in pratica posti di lavoro ed efficienza negli ospedali e nella pubblica amministrazione.

Quota 100 come ammortizzatore sociale? Il gruppo più numeroso dei richiedenti è formato da disoccupati che ricevono la Naspi, l’assegno di disoccupazione, seguito da lavoratori autonomi in difficoltà e da lavoratori che hanno un familiare disabile da assistere. Molte quindi sono le persone che sono senza lavoro o che rischiano di perderlo. In questo senso Quota 100 si presenta come una sorta di nuovo ammortizzatore sociale e non come strumento per

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Previdenza cui il provvedimento produce i suoi effetti. Si rende così vano ogni sforzo finora fatto con l’introduzione delle disposizioni del 2004

L’INDAGINE Quota 100 non muoverà l’occupazione in Italia, o solo poca, ma inciderà sul sistema pensionistico peggiorandolo

Quota 100 non determinerà un positivo automatismo/effetto indotto sull’occupazione in Italia, perché utilizzata da chi un lavoro non lo ha più o da chi è in crisi con l’azienda, ma inciderà sulla tenuta del sistema pensionistico. Questa tesi sembrerebbe confermata dai sondaggi di opinione raccolti su un campione di oltre 500 manager, in un’indagine commissionata da Manageritalia ad AstraRicerche. Circa il 70% dei manager intervistati ritiene infatti che molti potenziali utilizzatori non approfitteranno della possibilità di uscita con Quota 100 perché avrebbero una pensione ridotta e, soprattutto, non potrebbero cumulare lavoro e pensione. Inoltre, il 63% ritiene che queste uscite saranno utilizzate dalle aziende non per favorire nuove occupazioni ma per mettere in atto ristrutturazioni organizzative e ridurre i costi. Solo il 39,8% pensa che con l’introduzione di Quota 100 saranno davvero favorite le uscite dei senior. Per quanto riguarda i giovani, i manager ritengono che l’unica certezza consista nel fatto che i costi di Quota 100 verranno caricati sulle spalle delle future generazioni. Un pensionamento massiccio in un periodo di forte rallentamento dell’economia e senza incentivi stabili per le politiche attive del lavoro non può infatti che generare elevati costi e un peggioramento del rapporto attivi/pensionati.

favorire il ricambio generazionale. Lo strumento è aperto a chi ha maturato i requisiti ed è ovvio che proprio chi ha perso il lavoro sia maggiormente interessato ad approfittare della via d’uscita. Tuttavia, il fatto che pochi, tra chi al momento ha un’occupazione, abbiano la fretta di lasciare conferma che, difficilmente, ci sarà un massiccio turnover nelle aziende. La platea che potrebbe accedere

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alla misura è di un milione di persone secondo le stime del governo. Un obiettivo che auspichiamo non venga raggiunto perché metterebbe in ulteriore crisi tutto il sistema previdenziale peggiorando il rapporto tra attivi e pensionati. Secondo vari studi, l’alto costo della riforma previdenziale, stimato dal governo in 22 miliardi circa in tre anni, potrebbe salire di molto, se si considera tutto l’arco temporale in

(l’età di pensionamento era stata legata alle attese di vita) e del 2011 (riforma Fornero) per contenere la spesa previdenziale e la minaccia che questa rappresenta per il debito italiano (vedi grafico). L’aumento del debito implicito pensionistico che le misure approvate dal governo comportano (Quota 100 e il blocco dell’adeguamento dell’età di pensionamento alla speranza di vita) ricadranno sulle generazioni future.

Per concludere Quota 100 rappresenta comunque una possibilità in più per chi vuole anticipare la pensione, tuttavia è un’opportunità da cogliere con prudenza. L’anticipo potrebbe comportare una riduzione dell’assegno pensionistico anche fino a oltre il 30%, ma è la somma delle pensioni incassate negli anni che definisce il vantaggio per il lavoratore. Si tratta dunque di una scelta finanziaria che varia da caso a caso ed è per questo opportuno farsi consigliare da un consulente previdenziale. Garantire flessibilità in uscita a chi vuole andare in pensione prima è legittimo e ragionevole. Tuttavia, in definitiva, Quota 100 rappresenta una misura costosa, che avvantaggia solo un numero relativamente limitato di italiani.


Gli effetti di Quota 100 sulla spesa pubblica per pensioni IVS valori assoluti in milioni di euro (anni 2018-2025) 310.000

Spesa al lordo degli effetti finanziari di Quota 100

305.000

Spesa al netto degli effetti finanziari di Quota 100

300.000 Milioni di euro

Pur ammettendo che possano essere diversi i colleghi che potrebbero gradire questa opportunità, riteniamo che gli sforzi del governo avrebbero dovuto privilegiare il sostegno all’occupazione anche per garantire il futuro delle prestazioni sociali, come ben sappiamo, oggi, finanziato da pochi. Occorre quindi intraprendere al più presto politiche di sviluppo e sociali che siano concrete, efficaci, che aiutino la natalità, capaci di generare ricchezza ed equità, nel rispetto dei principi della Costituzione e coerentemente con le potenzialità del Paese. 

295.000 290.000 285.000 280.000 Elaborazione e stima Manageritalia su dati Ragioneria generale dello Stato (Rapporto n. 19 – Le tendenze di mediolungo periodo del sistema pensionistico e socio-sanitario)

275.000 270.000 265.000 2018

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Management

SCUSATE, AVETE VISTO IL LEADER? Alzi la mano chi non ha leader nella propria organizzazione... Ma la loro guida è adatta ad affrontare le sfide determinate dalla rivoluzione digitale? Gilberto Dondé

N

EGLI ANNI che ci separano dal 2030, la pervasività dell’utilizzo delle tecnologie digitali si svilupperà con una velocità impressionante. Ciò comporterà un forte impatto non solo nel loro utilizzo nei processi produttivi e commerciali, ma una rivoluzione nell’organizzazione del lavoro e nelle modalità di gestione delle persone: non è una novità, sta già avvenendo ora!

partner di Skills Management

Le dimensioni del fenomeno “era digitale” Alcuni numeri – derivati da studi di McKinsey&Company e dagli ultimi rapporti del World Economic Forum di Davos – possono aiutarci a descrivere meglio il contesto. Nel 2030 oltre il 50% delle professioni sarà rappresentato da ruoli che oggi non esistono. Entro il 2025 nasceranno 330mila nuove attività, ciò può comportare che un lavoratore potrà svolgere lo stesso lavoro per più aziende: da job sharing a company sharing. Nei primi anni di questo periodo si potranno avere 5 milioni di posti in meno (7 milioni quelli persi, 2

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milioni quelli creati). E quindi, come si può dedurre, un lavoratore su tre potrà avere bisogno di cercare una nuova occupazione in nuove attività. Saranno queste le dimensioni del fenomeno “era digitale” di cui stiamo già vivendo i titoli di testa? Qualcuno dice che sono numeri gonfiati ad arte, ma se fossero veri anche solo la metà dovrebbero farci riflettere. Secondo altri, questi dati potrebbero causare una reazione simile al Luddismo, il movimento di protesta operaia inglese dei primi anni del XIX secolo caratterizzato dal sabotaggio della produzione industriale. È possibile. Ma la rivoluzione industriale alla fine continuò il suo percorso, anche influenzata da questi movimenti, e così probabilmente succederà per la rivoluzione digitale. L’utilizzo degli strumenti digitali


si è insinuato nella nostra vita ed entrerà in quella delle organizzazioni nelle quali trascorriamo gran parte della nostra esistenza.

Laboratorio 0.4 per una nuova cultura della leadership Chiedersi semplicemente quale “nuovo modello” di leadership dovremmo adottare per affrontare le sfide attuali e future può risultare limitativo e inefficace. Più proficuo è chiedersi quale cultura della leadership si debba possedere. Un numero sempre maggiore di organizzazioni dipende, per la propria sopravvivenza, dalla capacità di rispondere velocemente ai cambiamenti della domanda delle community dei clienti interni ed esterni, in termini sia di nuovi prodotti sia di servizi innovativi. Quali competenze (conoscenze +

esperienze + capacità), o forse sarebbe meglio dire quali talenti saranno necessari? Come crearli e chi dovrà possederli? Come dovranno essere i leader che guideranno le persone che agiscono in questa realtà caratterizzata da un forte peso del digitale? Per rispondere a queste domande Skills Management ha creato lo scorso anno il Laboratorio Leadership 0.4. Subito una spiegazione: 0.4 non è un errore di stampa. Si tratta di rovesciare il paradigma dell’industria 4.0, tanto di moda ai nostri giorni. Tutti ne parlano riferendosi alla necessità di saper utilizzare gli “strumenti” dell’automazione, dell’intelligenza artificiale, della robotica, dei big data e degli analytics per supportare la capacità di competere delle organizzazioni. Solo in ritardo si è parlato di persone, ma sempre in rela-

zione all’utilizzo delle tecnologie digitali. Poco o nulla si è detto sulla necessità di riflettere sul ruolo delle persone, sulla creazione di una cultura di leadership strettamente interconnessa con l’evoluzione digitale, sul trovare il giusto punto di equilibrio che sappia unire l’intelligenza umana e quella artificiale.

Obiettivo L’obiettivo del Laboratorio Leadership 0.4 è quindi quello di provare a definire una “nuova cultura” della leadership coerente con l’era della rivoluzione digitale. Argomento da far tremare le vene! Come fare a disegnare un approccio da applicare a un’ameba di cui è difficile definire i connotati, l’evoluzione, i tempi? Un magma in continua ebollizione e trasformazione. Di più. Un approccio, se

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Management interpretato solo come modello, risulterebbe essere già statico in partenza, mentre quella cui stiamo andando incontro è una situazione di continua e veloce evoluzione: una situazione di “realtà fluida”. Al fine di abbinare la riflessione teorica alla realtà pratica è stato coinvolto nel Laboratorio un gruppo di aziende appartenenti a diversi contesti. Con loro si è iniziato a disegnare un abbozzo alla cultura della leadership adatta all’era digitale che possa aiutare i manager a capire quali caratteristiche prendere in considerazione per questo tipo di trasformazione (vedi box a fianco). In conclusione, alla luce di quanto esaminato, possiamo rispondere alla domanda iniziale. Sì, il leader lo abbiamo visto; in tutte le organizzazioni ne possiamo trovare più d’uno. La vera sfida che dobbiamo affrontare è il rapporto tra umano e tecnologia, che consiste nell’individuare quella cultura della leadership che più consenta un futuro alle organizzazioni di cui ognuno di noi fa parte. Il nostro auspicio è che ai lettori di questo articolo venga voglia di dare un contributo. Anche criticando questo approccio, ma con la voglia di essere propositivi. Potete farlo scrivendo a info@skillsmanagement.it, o partecipando se lo si desidera alle ulteriori sessioni del Laboratorio che saranno programmate nei prossimi mesi. 

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PILASTRI DEL LEADER NELL’ERA DIGITALE

CONSAPEVOLEZZA NECESSARIA • Il cambiamento è una dinamica continua che affronta in maniera concreta il disequilibrio naturale. • L’adattamento al successo si costruisce conoscendo il passato, ma avendo la disponibilità mentale di proiettarsi verso il futuro. • Ogni adattamento avviene tramite una serie di sperimentazioni differenti, anche di insuccesso, traendone beneficio. • L’adattamento richiede tempo e passa per la riorganizzazione/sostituzione di una parte del vecchio dna di persone e aziende.

CARATTERISTICHE DISTINTIVE • Saper distinguere tra leadership e autoritarismo. • Saper tollerare e accettare il disequilibrio dell’organizzazione e delle persone del proprio team. • Voler sperimentare e accettare il rischio e l’errore con tolleranza. • Affrontare la vita, non solo professionale, come fosse un laboratorio a cielo aperto. • Accettare di non essere sempre leader in ogni situazione.

TALENTI INDISPENSABILI Multidisciplinarietà • Visione oltre il consueto • Intelligenza cognitiva ed emozionale • Creatività • Saper ispirare • Creare relazioni cooperative • Gestione del conflitto • Coraggio di rischiare • Fiducia negli altri By

Manageritalia


Il laser a femtosecondi al Centro Diagnostico Italiano

COMPETENZA MEDICA E TECNOLOGIA AVANZATA PER LA CHIRURGIA OCULISTICA Negli ultimi 20 anni la chirurgia della cataratta, in assoluto l’intervento più eseguito nel mondo, ha raggiunto una grande standardizzazione e degli ottimi risultati grazie alla anestesia topica (solo gocce di collirio), alla microincisione (circa 1,8-2,2 mm.) e alle lentine intraoculari Premium. L’utilizzo del laser a femtosecondi, approvato da FDA e CE, aggiunge una sicurezza e una delicatezza irraggiungibili con l’intervento classico. Il laser a femtosecondi ha una risoluzione nanometrica, può operare direttamente all’interno dell’occhio senza dover “aprire” il bulbo oculare, può essere programmato al computer in modo da effettuare in pochi secondi interventi impossibili manualmente. Le fasi principali dell’intervento, infatti, vengono programmate dal chirurgo al computer ed effettuate dal laser in pochi secondi, senza l’utilizzo di bisturi metallici, pinze chirurgiche e sonde di facoemulsificatori ad ultrasuoni. Il laser può costruire l’incisione corneale seguendo una forma intrastromale impossibile da eseguire manualmente, garantendo così un posizionamento, un dimensionamento e una tenuta perfetti. Questa tecnica consente minor invasività, minor infiammazione e decorso post operatorio più veloce con ripresa delle normali attività quasi dal giorno dopo l’intervento.

di cristallini di ultima generazione, Piccola chirurgia oculistica (calazio, cisti, neoformazioni palpebrali, xantelasmi), Pterigion, Interventi laser per glaucoma e retinopatie, Interventi laser per correzione difetti visivi (laser a femtosecondi ed eccimeri), Crosslinking corneale, Trapianti corneali (cheratoplastica lamellare, endoteliale e perforante).

Per organizzare il percorso del paziente, CDI ha istituito un call center dedicato per la prenotazione sia di visite che esami che di interventi chirurgici: 02.48317600

Ma il laser a femtosecondi non è utilizzato solo per la sostituzione del cristallino in caso di cataratta. Viene impiegato anche per effettuare la cosiddetta Bladeless LASIK, l’intervento che risolve i difetti visivi. Ed inoltre oggi viene utilizzato anche per la chirurgia dei trapianti corneali, sia lamellari che endoteliali. In questo caso col laser a femtosecondi effettua un accoppiamento perfetto tra donatore e ricevente con miglior risultato refrattivo post operatorio. La chirurgia refrattiva che problemi può risolvere? Miopia, astigmatismo, ipermetropia e oggi anche la presbiopia se le condizioni anatomiche oculari lo consentono. Il servizio di chirurgia oculistica del Centro Diagnostico Italiano di Milano si avvale non solo di strumentazioni tecnologiche all’avanguardia, ma anche e soprattutto della competenza professionale dell’equipe chirurgica, in grado di operare in Day Surgery o in One Day Surgery, le principali patologie oculari che necessitano di intervento: Interventi di cataratta con impianto

via Saint Bon 20 - 20147 Milano. Per informazioni e prenotazioni: 02.48317600 (Privati e Fondi)

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Focus

WOBI SI FA IN TRE Proprio così. Oltre al World Business Forum Milano, che ci dà appuntamento con il tema Super minds a fine ottobre, WOBI sarà presente per la prima volta con il WOBI on digital transformation a marzo e ritornerà con il World marketing & Sales forum a giugno. Ma perché Super minds? Per trasformare le sfide in opportunità di crescita è necessario che la tecnologia e le persone collaborino a vicenda. Solo in questo modo queste ultime possono trasformarsi e creare vantaggio competitivo per le aziende. Questo ci dice Francesco Manzullo, marketing director Europe. Lo abbiamo incontrato con Ana Mazzeo, business development director Europe, e insieme ci hanno raccontato i temi, gli eventi e le numerose novità che ruotano intorno all’edizione 2019.

Francesco Manzullo, marketing director Europe

Enrico Pedretti

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Ana Mazzeo, business development director Europe

WOBI nel 2019 incentra il suo evento top su Super Minds. Di cosa si tratta? F.M. «Stiamo vivendo in un’epoca di continuo cambiamento in cui tutto, sotto l’impulso di nuove tecnologie e innovazione, si sta trasformando a una velocità crescente con un enorme impatto sui modelli di business e management. Per trasformare le sfide in opportunità di crescita è necessario che le persone e la tecnologia trovino il perfetto equilibrio, collaborino e si potenzino a vicenda. Solo in questo modo le persone possono trasformarsi in super minds, in grado di portare le organizzazioni a prosperare e reagire in modo più efficace ed efficiente ai continui cambiamenti del mercato».

Quali i risvolti a livello manageriale? F.M. «Il capitale umano e la tecnologia non possono più essere concepiti come fattori distinti. La sfida dei manager di oggi è quella di trovare la giusta sinergia tra i due, solo così sarà possibile innescare una crescita esponenziale delle organizzazioni. È proprio grazie alla combinazione tra la mente umana e la tecnologia che le aziende possono creare dei reali vantaggi competitivi per distinguersi dai competitor, comprendere al meglio le abitudini e i comportamenti dei clienti per focalizzare tutti gli sforzi e le strategie, implementare processi più efficienti e redditizi». Come sta andando l’evento nelle principali città dell’economia globale? A.M. «Il World Business Forum ha riscontrato un notevole interesse su scala globale sia per il parterre di speaker di alto livello sia per l’attualità e l’universalità dei temi


affrontati. Sono stati proprio i nostri clienti e partner a confermarci il successo della scorsa edizione. Proprio per questo abbiamo voluto ampliare la nostra offerta di executive education, inserendo nel nostro palinsesto mondiale nuovi format di eventi e nuove tappe. A Milano, oltre all’appuntamento fisso del World Business Forum a fine ottobre, quest’anno saremo presenti per la prima volta con il WOBI on digital transformation a marzo e ritorneremo con il World marketing & Sales forum a giugno». WOBI non ha eguali, anche perché mette sempre al centro il management quale motore dello sviluppo… A.M. «Da sempre la nostra mission è anticipare il cambiamento e offrire spunti di discussioni e analisi dei trend in atto, mettendo al centro contenuti di business e persone, manager e leader, perché possano trovare spunti di riflessione e indicazioni utili al loro lavoro per af-

frontare con successo le continue sfide. La condivisione di best practice, anche a livello internazionale, di esperienze e la possibilità di fare networking rappresentano dei momenti di valore per il management». Quali sono gli elementi distintivi di WOBI? A.M. «Tutti i manager hanno la medesima esigenza: aggiornare costantemente le conoscenze in materia di gestione aziendale. Per questo abbiamo sviluppato un format che in soli due giorni è in grado di offrire un aggiornamento di idee capaci di innescare innovazioni e miglioramento all’interno delle organizzazioni. Cioè informazione, condivisione e formazione. Abbiamo inoltre sviluppato una serie di opportunità di partnership che permettono di unire visibilità del brand, lead generation, azioni di customer loyalty, azioni di training & development, ceo visibility e molto altro».

Quali sono i “guru”, i protagonisti del management, che ospiterete quest’anno in Italia? F.M. «Avremo con noi come sempre personaggi davvero straordinari! Solo per citarne alcuni, l’esperto di leadership Simon Sinek, il fondatore di Wikipedia Jimmy Wales, il guru del management Gary Hamel, il campione di Formula 1 Mark Webber, l’esperta di disruptive technology Charlene Li, il pioniere della psicologia del consumatore Martin Lindstrom». Dal vostro osservatorio privilegiato come sta cambiando il management e quindi fare il manager? F.M. «Spesso i manager sono intrappolati in un ruolo che non contempla la creatività e l’innovazione e che li porta inoltre a trascurare gli aspetti relazionali e umani. I leader di oggi devono mettere costantemente in discussione il modo in cui si pensa, si agisce e si guarda il mondo. È essenziale ripensare i valori del management e del business. Per questo è necessario avere

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Focus

World marketing & Sales Forum

GLI APPUNTAMENTI

12 e 13 giugno

WOBI on digital transformation 26 marzo

29 e 30 ottobre

Grazie alla consolidata partnership con WOBI, gli associati Manageritalia possono già da oggi riservare il proprio ticket a condizioni vantaggiose. >>> Tutti i dettagli in area riservata My Manageritalia - Servizi Professionali - WOBI eventi 2019.

potenzialità umane e organizzative, comprendere ciò che succede nell’ambiente esterno e reagire prontamente con una risposta adeguata. Non è solo l’ambiente che cambia continuamente, ma sono anche i leader che devono sapersi reinventare e trasformare». Quali sono le capitali e i paesi che oggi toccate con gli eventi WOBI? A.M. «Il 2019 rappresenta per noi un anno di grande crescita, non solo in termini di offerta ma anche di presenza a livello globale. Saremo infatti presenti in ben 12 città strategiche per il business, organizzando complessivamente 24 eventi nell’arco dell’anno. Le tappe fisse rimangono Bogotà, Città

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World business forum

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del Messico, Madrid, Medellìn, Milano, New York, Sydney, mentre le grandi novità sono Barcellona, Lima, Lisbona, Londra e Melbourne». Quanti sono i manager che incontrate ogni anno con le varie edizioni di WOBI nel mondo? F.M. «Sono più di 20mila i business leader che ogni anno hanno l’opportunità di incontrarsi e fare networking all’interno dei nostri eventi. WOBI diventa così il canale preferenziale che permette alle aziende di trovare in un unico luogo molteplici prospect che altrimenti avrebbero avuto difficoltà ad avvicinare. Siamo molto orgogliosi di aver contribuito ad avvia-

re collaborazioni tra aziende che si sono conosciute ai nostri eventi». Essere al WOBI cosa vuol dire? A.M. «Significa essere consapevoli che, una volta finito l’evento, si torna a casa con qualcosa di davvero positivo che consente di migliorare se stessi e di affrontare con successo le proprie sfide personali e professionali, trasformando le idee in progetti e i progetti in imprese. Proprio per questo il World Business Forum continua a confermarsi uno degli appuntamenti immancabili nell’agenda dei decision maker ed è ormai da oltre 15 anni il punto di riferimento per la business community italiana». 


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Formazione

ONLINE E SU MISURA Corsi, tutoring, diplomi, master: l’offerta formativa via web è sempre più ampia. È flessibile e si adatta ai nostri ritmi ed esigenze Simona Frignani communication & marketing manager

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C

ORREVA L’ANNO Domini 1994, internet iniziava a fare capolino negli uffici, ma era caro, per pochi eletti e la linea cadeva sovente. Ai tempi la formazione a distanza era fatta soprattutto con due mezzi: il cartaceo, pagine e pagine inanellate in fil di ferro, e la televisione. Verso le 2 di notte, quando terminavano i programmi nazionali, Nettuno, la rete Rai dedicata all’insegnamento a distanza, apriva le trasmissioni. Ingegneria la faceva da padrona. Professori in giacche Prince of Wales riempivano lavagne di formule. Al di là dello schermo, studenti lavoratori o maturi passavano le loro notti a prendere appunti. Un mondo di carta e tubi catodici. Gli esami si andavano a dare in sede: a Roma, a Torino, a Napoli. Notti e notti insonni si trasformavano in un altro, ambitissimo pezzo di carta: la laurea. Al tempo ero davvero giovane e lavoravo a Bologna su un programma comunitario di lifelong learning finalizzato alla formazione formatori: grazie al pro-

gramma campo, le dodici università più antiche della terra, da Bologna a Siena, di qui il nome, a Coimbra, Oxford, Cambridge, Leuven, Salamanca, Leiden, Pavia, Granada e la Sorbona, tra le altre, aiutavano i professori di altre università di un’Europa ancora lontana, Bucarest, Budapest, Lubiana, a formarsi e insegnare a loro volta ai futuri europei di ritorno. Il muro di Berlino era caduto da poco.


È BENE PORSI OBIETTIVI MENSILI, SETTIMANALI, QUOTIDIANI DI STUDIO FATTIBILI, così da essere gratificati ogni giorno per avere fatto un poco, ma senza gravare troppo sulla coscienza se non lo si è fatto. Domani si può recuperare con facilità. MOLTO DIPENDE DA QUALE MATERIA SI STUDIA. Fare un corso di lingue mentre si viaggia verso e dal lavoro in treno o in bus può risultare non produttivo, perché si ha bisogno di un ambiente silenzioso dove ascoltare attentamente la pronuncia, mentre può essere adattissimo per legge o economia o letteratura. TROVARE UN ALLEATO IN CASA, in famiglia, un amico che sproni allo studio, ma senza stressare troppo. TROVARE UN AMICO, COMPAGNO, CON CUI RIPETERE O VERIFICARE I PROPRI PROGRESSI. Può essere anche una persona sconosciuta, ma che sta facendo lo stesso percorso e sarà felice di avere un alleato.

L’Unione europea spiegava le sue ali materne verso l’Est liberato, ma i mezzi erano la carta, ricordo ancora i chili di moduli tradotti, fotocopiati e spediti a Nettuno, la rete Rai visibile anche a distanza, nelle onde corte della notte. Sono passati solo 24 anni, che in termini storici sono molto pochi, ma se in un locale non c’è wifi ci sentiamo persi e i nostri cellulari sono dei computer tascabili dove poter scaricare

film e, perché no, corsi di formazione: la cultura corre sull’etere. Si può studiare dove si vuole, quando si vuole, con chi si vuole.

Ripetizioni via Skype Così, mentre i sindacati e buona parte della classe politica italiana vive nel Mesozoico e cerca di accanirsi contro le ripetizioni bloccando i voucher, invenzione illuminata del precedente governo che risolveva in maniera egregia

NON FARSI DISTRARRE DA SOCIAL E TELEVISIONE. Gli studi intrapresi costano e sono più importanti.

NON RINUNCIARE A DORMIRE PER STUDIARE. Meglio sacrificare altro, ma non il sonno o lo sport, che invece servono al benessere fisico e psicologico. DARSI UN PREMIO PER OGNI SCOPO RAGGIUNTO. Che sia “quella cuffia bluetooth” o una serata al cinema, ma bisogna festeggiare e dirsi bravi da soli se vogliamo che, dopo, lo facciano gli altri. By

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Formazione

La generazione digitale è pronta a seguire le orme di Erasmo e formarsi cammin facendo, come un tempo gli studiosi da università a università, e ora da sito a sito, fisico o elettronico, sommando, e non sottraendo, sapere ed esperienze in un unicum personale e senza confini

il pagamento in chiaro di chi, ad esempio, dà ripetizioni o fa traduzioni spot, una parte sempre più ampia della popolazione studia su Skype e se deve imparare il tedesco lo fa direttamente con

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dei madrelingua tedeschi che insegnano dalla Germania. Il processo è semplice. Si può andare via agenzie web, ma è più costoso, o alla vecchia maniera chiedendo ai genitori dei compagni di scuola dei figli o agli amici. Ci si collega in Skype, si capiscono le esigenze, ci si accorda sul prezzo, si fa la lezione online, si paga via PayPal. Questo apre una possibilità enorme di offerta a chi vuole insegnare e può farlo solo di notte, perché può avere dei clienti su tutti i fusi orari. Se si ha un bambino che deve rafforzare il francese perché continuare a pagare degli italiani che insegnano francese quando si può avere un madrelingua via Skype? Se devo passare un esame di am-

missione in una università estera perché non prendere uno studente che ha fatto i test lo scorso anno e che può farmi del training mirato e nelle ore più comode per me e lui? Il problema è soprattutto muoversi nella giungla delle offerte e, solitamente, ci si passano i contatti. Al cappuccino dei genitori, al mattino, scopri che ci sono insegnanti madrelingua per ogni materia: scienze, inglese, arte, musica. Non si deve più impazzire a portare i figli a destra e a manca e, soprattutto, si è tranquilli che il metodo sia quello richiesto dalla scuola.

I master via web Ce ne sono sempre di più e quasi tutte le grandi università of-


P R O B L E M frono corsi online per gli studenti internazionali. Ho un’amica che si è presa un master approfittando della maternità: negli ultimi mesi di gravidanza e nei primi mesi di vita del bambino si dorme pochissimo. Cosa fare? Lei ha iniziato un master e lo sta terminando. Tanto fino ai tre anni dell’infante sono molte le notti insonni: investirle nello studio è ottimo. Certo, avendo al governo molti non laureati, il fatto che tanti italiani studino e addirittura di notte via web sembrerà loro un qualcosa di molto remoto, ma finalmente abbiamo una maniera per insegnare senza essere stoppati dalla burocrazia italiana e imparare senza dover cercare parcheggio o impazzire con gli orari. E per i test finali i mezzi sono dati anch’essi dal web, così sono standardizzati, e quindi spendibili, a livello mondiale. Lo studio è già smart e c’è da credere che chi ha imparato ad aggiornarsi così sarà restio a considerare un ufficio e una scrivania come luoghi unici deputati al lavoro. La generazione digitale è pronta a seguire le orme di Erasmo e formarsi cammin facendo, come un tempo gli studiosi da università a università, e ora da sito a sito, fisico o elettronico, sommando, e non sottraendo, sapere ed esperienze in un unicum personale e senza confini. 

S O L V I N G

Raffaele Tovazzi filosofo esecutivo

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arl Popper aveva sintetizzato l’essenza del business meglio di chiunque altro quando sentenziò: “Tutta la vita è risolvere problemi!”.

Qualcuno potrebbe valutare quella del filosofo austriaco una visione piuttosto pessimistica della realtà, ma riflettiamo un istante sulla profondità di questa affermazione allo scopo di trovarci un’utilità pratica nell’affrontare (e auspicabilmente risolvere) i problemi di ogni giorno. La parola “problema” è quel che in linguistica cognitiva viene definito “nominalizzazione”, vale a dire un termine generico cui ciascuno attribuisce un proprio significato soggettivo. Se da un lato è individuale il significato che attribuiamo alla parola “problema”, piuttosto universale è la reazione emozionale a questo termine. A nessuno piace infatti essere accolti di lunedì mattina al lavoro da un collega, un collaboratore o un cliente con il classico “Abbiamo un problema!”. Wittgenstein scrisse: “I limiti del mio linguaggio sono il limite del mio mondo” e dunque, se davvero vogliamo aumentare la nostra capacità di problem solving, il primo passo è estendere il significato che attribuiamo alla parola “problema”. Che cos’è un problema? Un puzzle è un problema; un cruciverba è un problema; un rebus è un problema; i video-game si basano sul problema (solitamente organizzato in diversi livelli, chiamati “schemi”)… E allora per quale motivo tendiamo a biasimare i problemi professionali e parallelamente paghiamo per risolvere problemi, nel tempo libero che il lavoro ci concede? La verità, caro lettore, è sintetizzata in queste due certezze che ogni manager di successo ti potrà confermare:

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la tua carriera è la diretta conseguenza dei problemi che hai superato; nel business vieni pagato in maniera proporzionale alla grandezza dei problemi che sei in grado di risolvere.

E allora non mi rimane che augurarti, in ogni tuo giorno, “buon divertimento”!

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OSSERVATORIO LEGISLATIVO a cura di Manageritalia

osservatorio

DONNE NEI CDA: PROROGA DELLA LEGGE GOLFO-MOSCA?

L

a deputata di Forza Italia Cristina Rossello, sostenuta da tutti gli altri gruppi parlamentari della Camera, ha presentato una proposta di legge che punta a prorogare, oltre la scadenza del 2023, la legge Golfo-Mosca. Il progetto mira al rispetto della massima adesione nell’ottica della condivisione trasversale secondo lo spirito delle due firmatarie originarie, Lella Golfo e Alessia Mosca. Il provvedimento, entrato in vigore nel 2011, ha introdotto obblighi precisi, stabilendo che il 20% dei posti disponibili negli organi di amministrazione e controllo delle società quotate (consigli di amministrazione e collegi sindacali) venisse riservato al genere meno rappresentato, quello femminile, senza fissare requisiti o incompatibilità particolari. Questo fino al 2015. Da quell’anno in avanti la quota da riservare è salita a un terzo dei posti disponibili. Il principio è quello di introdurre azioni positive per il tempo ritenuto sufficiente a generare un cambiamento culturale. La presenza delle donne nei cda migliora anche la qualità dei risultati; a queste conclusioni è giunto un Quaderno di ricerca della Consob che ha studiato la “gender diversity” e ha misurato l’impatto della nuova composizione dei consigli, post introduzione della legge Golfo-Mosca. Secondo lo Studio svolto su tutte le società italiane in Piazza Affari, il return on equity (la redditività del capitale) cresce del 17% se dal 30% di donne nei cda si arrivasse al 40%. E se da questa soglia si salisse alla metà di quote rosa, l’aumento sarebbe del 36%. Per ora i risultati sono evidenti e ai rinnovi degli organi sociali in totale è stata superata anche la quota minima di amministratrici. La legge tuttavia ha anche una data di scadenza e i suoi effetti, in assenza di una proroga, si esaurirebbero nel 2023. Nel 2010 le donne rappresentavano solo il 6% dei componenti dei cda delle società quotate, uno dei tre peggiori dati di tutti i paesi membri dell’Unione europea. Dopo l’entrata in vigore della Golfo-Mosca, le aziende quotate in Borsa che al primo rinnovo delle cariche sociali si sono dovute adeguare hanno portato questa cifra al 27,8%, sopra la quota obbligatoria iniziale del 20%. Al secondo rinnovo la cifra è salita ancora, fino a toccare il 36,9%, anche in questo caso sopra il tetto obbligatorio del 33,3%. Nel 2018, grazie alla legge, la percentuale è aumentata al 33,5% con punte di periodo al 37%. Dai dati emerge inoltre che le donne nei cda sono mediamente

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più giovani e più istruite rispetto ai colleghi uomini: hanno 50,9 anni rispetto ai 58,9 degli uomini e l’88,5% di loro ha una laurea rispetto all’84,5% degli uomini. Il cambiamento c’è stato, ma il percorso non è ancora sufficiente, nonostante il trend positivo. Una proroga della legge GolfoMosca è dunque necessaria. Intanto negli ultimi mesi sono state messe in campo delle azioni affinché gli effetti positivi della legge possano essere mantenuti. Tra queste, a luglio 2018, la modifica del codice di autodisciplina di Borsa italiana, dove è stato inserito il principio in base al quale si chiede alle aziende di mantenere gli stessi requisiti previsti dalla legge Golfo-Mosca e nel caso non lo facciano devono giustificarlo. Questo è un meccanismo più debole della legge, ma è importante in quanto almeno introduce il principio. Nel frattempo è opportuno incentivare la modifica degli statuti delle aziende affinché possano inglobare il contenuto della legge in maniera permanente, come hanno già fatto alcune aziende. L’ipotesi della proroga si è orientata sulla possibilità di proporre ulteriori tre mandati di durata delle disposizioni della legge 120/2011. Un tempo congruo per far sì che lo scopo di questa legge sia raggiunto appieno e il cambio culturale diventi un principio naturale. http://bit.ly/dir3-19-gender-diversity


TAGLIO DEI PARLAMENTARI: MODIFICHE ALLA COSTITUZIONE

L’

assemblea del Senato ha approvato il 7 febbraio, in prima deliberazione, il disegno di legge costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari nel testo proposto dalla commissione Affari costituzionali (AS nn. 214, 515 e 805-A). Il testo passa adesso all’esame della Camera. In Italia, gli artt. 56 e 57 della Costituzione prevedono un numero fisso di deputati e senatori, rispettivamente pari a 630 e 315 (cui si aggiungono i senatori a vita e di diritto a vita). Tale previsione è stata introdotta dalla legge costituzionale n. 2 del 1963. Il perdurante dibattito parlamentare sulla riduzione del numero dei componenti delle due Camere si è riaperto nella XVIII legislatura, avviatasi dopo le elezioni politiche del 4 marzo 2018. Sono state presentate diverse proposte, il cui impianto comune è stato confermato dall’esame referente condotto dalla commissione Affari costituzionali del Senato. Il testo del

disegno di legge costituzionale trasmesso all’assemblea del Senato prevede, dunque, 400 deputati e 200 senatori elettivi, comprensivi degli eletti nella circoscrizione estero. Tale riduzione si prevede abbia decorrenza dalla data del primo scioglimento o della prima cessazione delle Camere successiva alla data di entrata in vigore della novella previsione costituzionale. Per ciascuno dei due rami del Parlamento, la riduzione di parlamentari così prevista è pari al 36,5% degli attuali componenti (elettivi). Si prevede che il numero di 5 senatori a vita nominati per alti meriti dal Presidente della Repubblica sia il numero massimo riferito alla permanenza in carica di tal novero di senatori. La commissione Affari costituzionali del Senato in sede referente ha optato per un numero minimo di 4 senatori per Regione (1 in Molise e Valle d’Aosta). La rideterminazione del numero di deputati e senatori si riflette su diversi altri profili, dall’or-

ganizzazione interna delle Camere e sulla dinamica dei procedimenti nonché sulla legislazione elettorale. Nel corso di un più che trentennale dibattito sulle riforme istituzionali, in alcuni frangenti il Parlamento italiano è giunto a deliberare una modificazione del numero dei parlamentari, senza che l’iter della revisione costituzionale tuttavia trovasse compimento. Nella scorsa legislatura, il Parlamento approvò in duplice deliberazione un disegno di legge costituzionale in cui era prevista una Camera inalterata nella sua composizione di 630 deputati e un Senato di 95 senatori elettivi di secondo grado. La legge di revisione fu poi sottoposta a referendum costituzionale il 4 dicembre 2016 che non l’approvò. Come già dieci anni prima, nel 2006, la revisione costituzionale non giunse a compimento. http://bit.ly/taglio-parlamentari

EMOLUMENTI DEI TOP MANAGER

È

stata ripresentata alla Camera una proposta di legge d’iniziativa popolare (AC 4) che prevede dei limiti per l’erogazione degli emolumenti ai manager di società di capitali a titolo di retribuzione o di bonus. L’iniziativa fu promossa durante la legislatura precedente dalla Cisl e dalla Fiba (Federazione italiana bancari assicurativi). Obiettivo della proposta di legge è quello di limitare e regolamentare le retribuzioni dei top manager. Già l’Unione europea e la Banca d’Italia sono intervenute negli ultimi anni per sottolineare la sperequazione tra gli stipendi degli impiegati e quelli dei top manager. La proposta fu presentata nel 2013 a seguito di uno studio condotto da Fiba e Cisl, secondo il

quale “nel 2012 i direttori e gli amministratori delegati dei principali gruppi bancari e assicurativi italiani hanno incassato, in media, retribuzioni di circa 42 volte superiori alla retribuzione media contrattuale prevista nei rispettivi ccnl, con punte di 108 volte. Sempre nel 2012 i presidenti degli stessi gruppi hanno ricevuto emolumenti per un multiplo di 23 volte, con punte di 48”. L’iniziativa, quindi, riguarda per lo più il mondo delle banche e assicurazioni. Ricordiamo che per le retribuzioni dei manager delle amministrazioni pubbliche esiste già un plafond, introdotto dal decreto “Salva Italia” del 1° gennaio 2012, pari a 294.00 euro annui. La proposta di legge si rivolge ad amministra-

tori delegati, consiglieri delegati, direttori generali e presidenti esecutivi e prevede il medesimo limite dei 294.000 euro per le retribuzioni, ma tutti gli altri emolumenti (ad esempio le stock option) dovranno avere il medesimo limite. Pertanto, in totale la parte fissa e variabile non potrà superare i 588.000 euro annui. Si introduce, inoltre, il divieto di bonus all’uscita. Infine, in caso di ristrutturazione aziendale i bonus annuali saranno collegati al numero di posti di lavoro salvati. La proposta di legge è stata assegnata alla commissione Finanze della Camera e l’iter non è ancora iniziato. http://bit.ly/pdl-iniziativa-popolare

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Innovazione

REALTÀ AUMENTATA E VIRTUALE: SIETE PRONTI? L’AR aumenta le nostre possibilità di visione portando da noi dati e informazioni, mentre la VR ci porta in un mondo totalmente digitale. Quando si parla di queste due tecnologie informatiche, molto diverse ma affini, capita spesso che la mente corra ai film di fantascienza e si pensi quindi a un futuro lontano nel tempo e distante dalle nostre abitudini... Eppure ormai le cose non vanno più così. Vediamo come funzionano con qualche esempio concreto e le ultime novità. Nuovi media, soluzioni e modelli di business.

Lorenzo Montagna AR e VR advisor

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ON C’È PIÙ IL FUTURO DI UNA VOLTA. Un futuro lento, progressivo, lineare e prevedibile. Oggi tutto corre più velocemente e non esistono più differenze tra persone nell’adozione delle tecnologie. Oggi anche le nonne usano Skype, Whatsapp e Netflix, anzi, guai a toccarglieli! Eppure nessuno lo avrebbe detto e tutto è accaduto in pochi mesi. Nel frattempo, come nei film di fantascienza, le auto sono diventate elettriche, si guidano da sole, i robot escono dalle fabbriche dove erano solo bracci meccanici per diventare intelligenza artificiale affiancandoci segretamente in una serie di operazioni nella nostra vita quotidiana. Tutto accade come per magia, pronti quindi per realtà aumentata e realtà virtuale? A questo punto però tiro il freno a mano. Il problema infatti dell’approccio narrativo che parte dal futuro, dal cinema, dall’aspetto empatico delle tech crea sempre su manager, imprenditori e consulenti un approccio di distanza. Come uomini di business siamo in-


fatti interessati al NOW delle soluzioni tecnologiche innovative, alla loro applicazione pratica, che risolvono problemi veri generando valore economico. Siamo molto lontani, giustamente, dall’effetto WOW che piace tanto ai ragazzi. Partiamo quindi da un presupposto importante: la realtà aumentata e quella virtuale sono tecnologie presenti, seppure nascoste, da anni e che portano soluzioni innovative per le imprese. La realtà aumentata addirittura è utilizzata da oltre 5 anni nell’industry 4.0, anche in Ita-

lia, ancora prima che si chiamasse così. La realtà virtuale è poi ampiamente utilizzata in ambito formativo, soprattutto nei casi in cui la formazione è pericolosa, difficile da organizzare per siti, location, ad esempio, quando richiede elevata frequenza e specializzazione e rieccoci ancora, nell’ambito industry & energy. Ma come? Quindi i software da videogame sono entrati nel settore più “hard” dell’industria da anni, migliorando processi, gestione, informazione? E come mai non se ne parla?

La realtà aumentata e quella virtuale sono tecnologie presenti, seppure nascoste, da anni e portano soluzioni innovative per le imprese

Andiamo per ordine. Innanzitutto AR e VR sono due cose molto diverse e confonderle è come scambiare un’ auto per un aereo.

Realtà aumentata, dal contenuto al contesto La AR aumenta la nostra realtà, la nostra visione. Quindi, attraverso un cellulare, un tablet, un paio di occhiali appositi, ho una vista “au-

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Innovazione

Realtà aumentata e virtuale per il business Dati, Use-case e demo per capire come AR e VR cambiano il marketing e la comunicazione BtoB e BtoC.

Realtà aumentata, virtuale e mixata sono le nuove realtà media destinate a cambiare il modo in cui ci informiamo, divertiamo, comunichiamo ma anche come facciamo business: dalla produzione alla comunicazione, dalle ricerche alle vendite. Questo sta succedendo oggi! Le aziende che impiegano questi new media hanno un grande vantaggio competitivo da cui prendere esempio. Le realtà immersive sono la massima espressione della comunicazione per impatto emotivo, attenzione, ricordo. L’evoluzione dei pc e degli smartphone ha portato alla generazione di nuovi strumenti di comunicazione che avranno un impatto enorme sul nostro stile di vita e in azienda. Il corso vi permetterà di conoscerle e applicarle con successo nei vostri contesti professionali. I partecipanti avranno modo di capire con esempi, case history di aziende, ricerche, dati, interviste, strumenti concreti cosa sta succedendo in questi ambiti e come queste tecnologie siano destinate a creare nuovi bisogni, opportunità e mercati e a cambiare considerevolmente durante i prossimi anni una serie di processi e funzioni aziendali. Nuovi linguaggi, esperienze, attività digitali ci attendono e dobbiamo essere pronti ad anticipare per questa rivoluzione che sta accadendo ora per non doverla gestire in ritardo come accaduto spesso per il digital.

Milano, 21 marzo e 21 maggio - orario 9-13 Per informazioni e iscrizioni: Luigia Vendola - lvendola@cfmt.it - 02 5406311

mentata”. Bene. Ma di cosa? Semplice! Di dati. I dati che siamo abituati a vedere attraverso gli schermi sono NELLO schermo e quindi legati a un contenuto digitale che è NELLO schermo. Ovvio. Certo. Finora. Perché la AR cambia tutto. Si passa dal contenuto al contesto. Cioè quello che vediamo nello schermo è un mix di quello che è digitale e quello che è reale. Quindi, ad esempio, lo stesso telefono con cui facciamo delle foto riconosce già oggi oggetti e ci comunica dati, informazioni in tempo reale, mettendoci in connessione con altri utenti che vedono come noi l’oggetto e ci aiutano a interagire con esso. Caso pratico e reale: con il mio

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smartphone inquadro le scarpe di un amico e le compro su Amazon (caso Snapchat con Nike, Levis, Disney). Oppure pensiamo in ambito b2b: mi trovo in fabbrica e voglio avere un riconoscimento degli oggetti più importanti, sensibili e delle macchine più critiche, soprattutto fare in modo che i “nuovi” assunti prendano dimestichezza senza fare danni. Con la AR posso riconoscerli, accedere ai manuali di istruzione, contenuti video, entrare in contatto come in una videocall con un collega più esperto e intervenire in sicurezza, interagendo tra persone e oggetti in pochi minuti, senza dovere organizzare trasferte e interrompere il servizio.

Caso concreto è quello che fanno molte aziende come Boeing o Porsche. Tornando per un attimo in ambito consumer, Apple e Google stanno acquisendo aziende e sfornando sempre nuove soluzioni basate sulla AR. Prendiamo per brevità solo Google. Con Lens cambia il modo di fare ricerca partendo dalle immagini, quindi se vedo un fiore che mi piace o la vetrina di un ristorante, inquadrandolo con il mio smartphone accedo ai risultati di una ricerca. Nel primo caso, non banalmente scoprirei che si tratta di una gardenia, non essendo un esperto di fiori la cosa è magica perché non posso cercare una cosa che non conosco. Nel secondo caso


intorno all’immagine del negozio vedrei comparire i commenti presenti online sui vari siti di recensione dei locali. Ci siamo intesi quindi. Un altro mondo digitale è qui. Lo stesso riguarda sempre Google nel caso delle mappe che non saranno più “solo” rappresentate dall’alto o in street view ma all’opposto le userete inquadrando l’angolo della strada di dove vi siete persi e da

differenti. Questa cosa, in un mondo basato sulle esperienze, è una rivoluzione impressionante. Molte società di consulenza paragonano la VR all’invenzione del cinema, della tv, del web, dello smartphone. E in effetti è l’evoluzione di tutto questo. La narrazione e quindi il modo in cui viviamo le nostre esperienze digitali passa

lì potrete poi orientarvi tenendo il vostro cellulare come visore (o lente appunto) tra quello che vi circonda e frecce, distanze, indicazioni che magicamente saranno nel vostro campo visivo.

da essere basato su immagini, film a finirci dentro. Non è un caso che ormai a tutti i concorsi di cinema ci sia una divisione VR, anche alla Biennale, e che ad esempio la Fondazione Prada abbia vinto un oscar per un film in VR. Scommetto che non sapevate anche questo… Come per la AR che crea nuove esperienze e nuovi linguaggi, qui addirittura siamo di fronte a un nuovo mondo digitale che abbatte spazio e tempo. E questo cosa comporta? Ad esempio molti contenuti media

Realtà virtuale: un mondo digitale che abbatte spazio e tempo Se quindi la AR aumenta le mie possibilità di visione portando da me dati e informazioni, la VR fa un’operazione opposta, ovvero ci porta in un mondo totalmente digitale. Indossando un visore di VR quindi finiamo altrove, facciamo altro, siamo addirittura persone

verranno fruiti in VR. Lo sanno bene Oculus (di Facebook), che sta iniziando a distribuire sulla sua piattaforma le partite dell’Nba, o Google, che fa lo stesso con il baseball (stiamo parlando dei due sport più seguiti negli Usa). Nel frattempo Youtube apre

la sua piattaforma VR anche ai concorrenti come Oculus appunto. E lato b2b oltre il media? Beh, ad esempio Walmart ha acquistato 17mila degli Oculus citati per fare training a un milione di addetti in 4mila negozi, il deal vale 4 milioni di dollari. E per cosa? Per fare training sulla gestione della clientela, per imparare a gestire una serie di situazioni, per dare sempre il mi-

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Innovazione mondo del retail si prevede venga rivoluzionato non solo nell’aspetto dello studio, del design, del comportamento del consumatore, ma anche proprio nella modalità di gestire processi e attività b2b tra insegna e marca operando in ambienti identici a quelli reali per research, trading, discussioni.

Nuove soluzioni e business per le aziende gliore servizio. Sempre pensando al fatto di portare il proprio personale all’esperienza super realistica di fatti e situazioni reali, pensate ad esempio a Banca Intesa che con Samsung ha creato un’esperienza di rapina in banca per preparare al meglio il proprio personale esposto a un rischio non prevedibile e non simulabile realmente, dove però è fondamentale l’effetto sorpresa, l’effetto delle reazioni istintive. Per chiudere in ambito formativo, aziende come Enel, Olivetti in Italia o Ups, VW, Kfc nel resto del mondo utilizzano la VR per gestire in modo organizzato, misurato e “trakkato” la formazione delle hard skills. Ma la VR non è solo una cosiddetta empathy machine, va oltre l’effetto emozionale del vivere le situazioni abilitando in questa creazione di un mondo digitale nuovi scenari interattivi per tutte le industry. Pensate ad esempio al fatto che Audi, dopo averti permesso la solita configurazione online della “tua” macchina, in salone ti permette di

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vederla, di poterci entrare. La cosa non è banale dato che in salone le auto e le moto sono ovviamente l’1% mal contato dell’offerta iperpersonalizzata di vetture. Pensate al mondo del real estate, già ora operatori come Remax hanno sul sito foto in modalità 360°, che viste con un visore permettono di entrare in casa altrui senza tutta la complicazione degli appuntamenti. Ma questa è la prima fase di altre dove potete entrare in una casa che non esiste e vedere la differenza che c’è tra un appartamento e l’altro, tra un piano e un’esposizione, tra una finitura e l’altra. E magari decidere anche l’arredamento, cambiando tutto con dei semplici click, vedendo la casa finita in ogni dettaglio. Pensate al mondo dell’hospitality e del turismo, dove entreremo nelle camere d’albergo o nelle cattedrali senza muoverci da casa, prendendo decisioni molto più consapevoli perché basate su un’esperienza diretta, sebbene mediata digitalmente. Il

Insomma, come accaduto per altre tecnologie, esiste solo il limite della nostra fantasia come imprenditori e manager e il limite della sostenibilità economica e, dulcis in fundo, anche qui ci siamo. Dal 2019 usciranno una serie di dispositivi sempre più potenti ed economici, interconnessi alle piattaforme dati che le aziende già usano. Gli operatori del mercato come Apple, Facebook, Google, Microsoft spingeranno il lato b2c portandoci all’adozione di questi strumenti. Nel frattempo i software, in buona parte dei signori citati, stanno diventando più leggeri, veloci e facili da programmare, consentendo al mondo degli sviluppatori di realizzare servizi customizzati che portino concretamente le azienda a entrare in questo nuovo mondo che abbatte gli schermi avvicinando i dati, le persone, le esperienze per creare nuove soluzioni e nuovi business. Per saperne di più visitate il sito: www.secondstarvr.com: use-case, video, ricerche sono online! 


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Finanza

IL VALORE DEL TEMPO E IL PENSIERO LATERALE Per i mercati finanziari il 2018 è stato un disastro, il peggiore del decennio, un vero e proprio annus horribilis in cui tutte le classi di attivo hanno registrato rendimenti negativi o molto negativi. Si è salvata solo la liquidità e poco altro Carlo Benetti head of market research and business innovation di Gam

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I MANAGER di un’azienda produttrice di beni di consumo si riunirono per discutere di come aumentare le vendite del loro sapone da doccia. Qualcuno propose di applicare sconti sul prezzo, qualcun altro suggerì di mantenere fermo il prezzo ma di ingrandire la confezione, convincendo il consumatore a scegliere la convenienza di più prodotto a parità di costo. Ma uno dei manager se ne uscì con l’intuizione vincente, «facciamo la confezione con un buco più grande». Una vera genialata, il buco più grande fa consumare il prodotto in minor tempo, la sostituzione è più frequente. Il “buco più grande” del sapone da doccia è un celebre esempio di come funziona il pensiero laterale, creativo.

Il pensiero laterale per gestire i mercati finanziari Il nostro modo di pensare, quello che impariamo a scuola, è analiti-

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co, sequenziale, affrontiamo i problemi cercandone la soluzione all’interno di un insieme di regole. Un approccio definito “verticale” perché va nella profondità delle questioni e le incastona in un contesto di razionalità. Un approccio al sapere e alla vita che però Edward de Bono, psicologo e filosofo, definisce “efficace ma incompleto”: il pensiero verticale va aiutato e integrato con il pensiero laterale, quello che tira fuori dal cilindro la confezione di sapone con il buco più largo per far consumare in fretta il prodotto. Come dice Edward de Bono, nel pensiero verticale ciò che importa è la precisione, nel pensiero laterale ciò che conta è la varietà. Il pensiero laterale non seleziona


sentieri precostituiti ma si apre ad altri possibili percorsi mentali. Anche l’investitore deve adottare una specie di pensiero laterale nel gestire le fasi di mercato, sempre diverse e non sempre favorevoli. Il 2018, ad esempio, è stato un disastro, il peggiore del decennio, un vero e proprio annus horribilis in cui tutte le classi di attivo hanno registrato rendimenti negativi o molto negativi, si è salvata solo la liquidità e poco altro. Con questi risultati coloro che diffidano dei mercati finanziari hanno buon gioco nel dire: “Visto? l’avevamo detto che tenere i soldi sul conto corrente è meglio che investirli nell’incertezza”.

fuorviante perché non fa i conti con il tempo, l’altro pilastro che, con la diversificazione, regge l’arco dell’attività di gestione. A differenza dei manager alle prese con il sapone da doccia, l’investitore è più fortunato, non deve fare eccessivo stretching mentale con il pensiero laterale nella ricerca di soluzioni innovative. All’investitore è sufficiente, e sarebbe già molto, integrare il pensiero tradizionale con uno specialissimo “lateral thinking” che, quando si tratta di risparmio, altro non è che “long term thinking”, concetto che si può tradurre in “capacità di visione”.

Una diversa angolazione La variabile tempo Un’osservazione suggestiva ma

Nel film L’attimo fuggente, il professor Keating/Robin Williams

Nel pensiero verticale conta la precisione, nel pensiero laterale ciò che importa è la varietà. Il pensiero laterale non seleziona sentieri precostituiti ma si apre ad altri possibili percorsi mentali. Il pensiero verticale è “efficace ma incompleto”, va aiutato e integrato con il pensiero laterale

esorta i ragazzi a pensare in modo creativo, ad esercitarsi a guardare alla realtà con punti di vista diversi, anche salendo in piedi sul banco.

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Finanza Le performance dei principali indici finanziari dal 2008 al 2018 2008

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La semplicità fa premio sulla complessità, non cede alla tentazione di prevedere ciò che c’è dietro l’angolo, guarda piuttosto alla prospettiva di lungo termine

Seduto al banco, il risparmiatore vede che nel 2018 la borsa di Francoforte è stata la peggiore in Europa, indebolita dai titoli finanziari e dal settore auto, vulnerabile alle minacce tariffarie d’Oltreoceano e ai nuovi standard normativi sulle emissioni di gas. Ma nel momento in cui sale in piedi sul banco come i ragazzi del

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film, la prospettiva cambia radicalmente e la peggiore borsa europea del 2018 diventa la borsa che nel decennio ha più che duplicato il proprio valore, la migliore in Europa con +112%, grazie alla formidabile crescita della Germania. Chi avesse acquistato l’indice tedesco dieci anni fa oggi guarderebbe al -18% dello scorso anno con animo decisamente diverso.

Ragionare sul lungo termine Lo scenario è di difficile lettura agli stessi analisti politici, figuriamoci se possiamo trarne indicazioni di scelte finanziarie, ma uno scenario complesso non comporta necessariamente strategie complesse. La semplicità fa premio sulla complessità, non cede alla tentazione

di prevedere ciò che c’è dietro l’angolo, guarda piuttosto alla prospettiva di lungo termine. Il disappunto, l’amarezza, sono emozioni naturali e comprensibili, ma in anni come il 2018 la fedeltà al metodo e la capacità di ragionare nel lungo termine diventano indispensabili.

I mercati: come sono stati influenzati? Mettiamo insieme un po’ di fatti e osserviamoli stando in piedi sul banco. I rischi politici sono tornati con forme diverse a esercitare la loro influenza sui mercati: le guerre tariffarie e le loro ricadute sulle catene globali del valore, i fragili equilibri in Europa dove Brexit si intreccia con le elezioni e il rallentamento


economico, i focolai di tensione in Corea del Nord, Siria e Iran, Nord Africa che insidiano gli stessi rapporti diplomatici tra paesi storicamente vicini. L’economia globale è nella fase “post-massimi”: la lunga espansione avviata nel 2009 e gli utili aziendali hanno raggiunto i massimi nella seconda metà dello scorso anno e ora l’economia globale si sta raffreddando. Quando i rendimenti a lungo termine sono prossimi o addirittura inferiori a quelli a breve, il mercato sta segnalando qualcosa, un atteggiamento di cautela è raccomandabile. Ma la curva dei rendimenti non è l’unico elemento da tenere d’occhio per individuare il momento di inversione del ciclo economico. Gli indici ISM, manifatturiero e dei servizi, sono alti.

Indice di incertezza della politica economica Usa, media mobile a 10 giorni 300 250 Elezioni Usa 2016

200 150 100 50 2014

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Negli ultimi settant’anni, il 60% delle maggiori correzioni della borsa americana non ha preceduto una recessione. Atteniamoci ai dati, è ragionevole attendersi il rallentamento della crescita globale, ma non tale da far mancare il supporto agli utili aziendali, sia

US ISM Manufacturing PMI (RHS)

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Fonte: Bloomberg, GAM

Altri indicatori da tenere d’occhio per la recessione negli Usa

Fonte: Bloomberg, GAM

Shutdown Governo federale

Voto Brexit

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pure in misura inferiore a quella dello scorso anno.

2019: rendimenti contenuti e volatilità È probabile attendersi per il 2019 rendimenti contenuti e più frequenti episodi di volatilità, diventa decisiva l’asset allocation, con l’obiettivo di minimizzare i possibili drawdown. L’approccio della preservazione del capitale, del “primo non prenderle”, è meno eccitante della ricerca di massimizzazione dei risultati con marcate esposizioni azionarie, gli obiettivi sono più modesti ma se rallentamento non significa recessione, cautela non fa rima con liquidità. Il lungo termine rende giustizia agli investimenti finanziari e punisce senza appello i detentori di liquidità, la peggiore forma di conservazione del risparmio che, nel tempo, non remunera e perde di valore. 

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Intervista

FASDAC: LA SALUTE AL PRIMO POSTO

Fabrizio Pulcinelli, presidente Fasdac

Al via l’ottavo programma di prevenzione per il biennio 2019-2020 che si rivolge ai dirigenti in servizio e ai prosecutori volontari. Un impegno in atto dal 2005 che risponde in modo molto più ampio al messaggio emerso in occasione dell’ultima Giornata nazionale del cancro dello scorso 4 febbraio: “Chiunque tu sia, hai il potere di ridurre l’impatto del cancro per te, le persone che ami e per il mondo. È tempo di prendere un impegno personale”. Ne parliamo con Fabrizio Pulcinelli, presidente del Fondo integrativo di assistenza sanitaria.

Da più parti si sottolinea la necessità di gestire la salute in modo preventivo. Cosa ne pensa? «Oggi è determinante la responsabilità personale e l’impegno che ciascuno di noi deve dedicare alla salute, non solo per ricercare il proprio benessere ma anche per richiamare tutti noi a una responsabilità verso le persone che ci stanno intorno, a partire dai familiari, dagli amici e dai colleghi di lavoro. Non è poco per chi, come il manager, è esposto allo stress e deve dedicare un po’ più di attenzione a se stesso lottando quotidianamente contro il tempo».

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A questo proposito il cancro è un tema caldissimo, lo è anche per il Fasdac? «Direi proprio di sì. Ci sono dati allarmanti che chiamano direttamente in causa le tematiche degli stili di vita e della prevenzione che da anni stanno particolarmente a cuore del Fondo. Sappiamo che i tumori sono la seconda causa di morte nel mondo e un terzo di questi sono prevedibili. Ogni giorno in Italia circa mille persone ricevono una diagnosi di tumore, molti dei quali attraverso la prevenzione possono essere curati e guariti».


LA PREVENZIONE IN 7 MODULI Modulo n. 2 Prevenzione cardiovascolare Prestazioni incluse nel modulo: elettrocardiogramma di base visita specialistica.

Per Uomini e Donne > 40 anni

Modulo n. 7

Modulo n. 3

Prevenzione odontoiatrica

Prevenzione oncologica del seno

Prestazioni incluse nel modulo: visita odontoiatrica.

Modulo n. 1

Prestazioni incluse nel modulo: mammografia bilaterale (2 proiezioni), visita specialistica.

Prevenzione base

Per Donne > 40 anni

Per TUTTI senza limiti di età

Modulo n. 6

Prestazioni incluse nel modulo: esame emocromocitometrico e morfologico, glicemia, emoglobina glicosilata, azotemia, velocità di sedimentazione delle emazie (VES), uricemia, colesterolemia totale, colesterolemia HDL, colesterolemia LDL, trigliceridemia, transaminasi glutammico ossalacetica (GOT o AST), transaminasi glutammico piruvica (GPT o ALT), elettroforesi delle sieroproteine (protidogramma), protidemia totale, esame delle urine.

Prevenzione oncologica del colon-retto

Per TUTTI senza limiti di età

Modulo n. 4 Prevenzione oncologica dell’utero

Prestazioni incluse nel modulo: sangue occulto nelle feci, visita specialistica.

Prestazioni incluse nel modulo: esame citologico cervicovaginale (PAP test), visita specialistica.

Per Uomini e Donne > 45 anni

Per Donne senza limiti di età

Modulo n. 5 Prevenzione oncologica della prostata

Quando è nata la Prevenzione Fasdac? «Nel 2005, quando le organizzazioni istitutive del Fondo ebbero la lungimiranza di destinare l’aumento contributivo contrattuale a specifici programmi di prevenzione. Una novità assoluta in quegli anni. Fu poi il Fondo a dare forma ai programmi individuando gli ambiti di intervento, innanzitutto negli screening indicati dalle linee-guida del ministero della Sa-

Prestazioni incluse nel modulo: antigene prostatico specifico (PSA), visita specialistica.

Per Uomini > 45 anni

lute (prevenzione dei tumori al seno, al collo dell’utero e al colonretto) e poi in altri ambiti dove è importante individuare precocemente la presenza di una malattia in persone che non ne presentano ancora i sintomi, così da aumentare la possibilità di guarigione».

A chi si rivolgono i programmi di prevenzione e cosa offrono in concreto? «Si rivolgono ai dirigenti in servizio e ai prosecutori volontari. Si articolano in 7 “moduli” di cui 2 a carattere generale rivolti alla totalità degli aventi diritto e 5 mirati su specifiche patologie ai quali si accede in base al sesso e all’età. A questo riguardo vale la pena sottolineare che il Fondo, proprio per allargare il più possibile la base dei

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Intervista

soggetti da coinvolgere, ha abbassato i limiti delle “età target” per l’accesso agli screening rispetto a quelli utilizzati in ambito pubblico. In un caso (screening cervicale) il limite di età per le donne è stato eliminato del tutto. È stato poi importante dare ai programmi una cadenza biennale proprio perché è riconosciuto che gli screening hanno più efficacia se ripetuti a intervalli regolari». In quanti hanno utilizzato la prevenzione? «Mediamente da poco più di un quarto degli aventi diritto. La percentuale ovviamente varia se si tiene conto della “popolazione target”, cioè di coloro che sono stati invitati sulla base dei parametri di

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età e sesso fissati per ciascuno screening».

fondimento finalizzati a una diagnosi definitiva».

E questo cosa comporta per il Fasdac? «Nel passare da un biennio all’altro è cresciuta la spesa diretta sostenuta dal Fondo: da 1,2 milioni del biennio 2005-2006 a 1,9 milioni del biennio 2015-2016 (i dati dell’ultimo programma sono in fase di consolidamento). Un incremento di circa 0,7 milioni pari al 60%. Spesa che incide annualmente per l’1% circa sul totale delle prestazioni erogate in un anno. A questa spesa diretta si deve però aggiungere quella indiretta, difficilmente quantificabile, generata virtuosamente dagli screening per i successivi esami di appro-

Dove si può andare per fare la prevenzione? «I programmi prevedono la sola forma diretta. È quindi necessario appoggiarsi a una struttura già convenzionata con il Fondo per le prestazioni di diagnostica. Occorre però fare attenzione: non tutte le strutture convenzionate per la diagnostica hanno anche aderito agli screening o a tutti i tipi di screening. Un nuovo motore di ricerca, disponibile sui siti Manageritalia e Fasdac, consente di verificare le adesioni per singola struttura. La volontà è di ampliare il più possibile il numero di adesioni con una migliore distribuzione nel territo-


rio. Confidiamo che la conseguente maggiore offerta di punti di accesso consenta a più iscritti di effettuare gli screening facendo innalzare la quota della spesa corrente dedicata alla prevenzione». Qual è il bilancio oggi in termini di sostenibilità e quindi maggiore salute dei dirigenti, minori costi per il Fondo, migliore distribuzione della spesa? «Come ho detto prima, non è facile quantificare con esattezza i costi della prevenzione, in particolare quelli indiretti generati dagli accertamenti successivi. Ancor più è difficile quantificare i risparmi a lungo termine dei programmi di prevenzione. Si deve peraltro tenere conto che non necessariamente tali risparmi ricadono sul Fondo, visto che ogni anno si registra un elevato turnover di dirigenti che cessano il rapporto di lavoro o passano a un altro settore. Può comunque valere la pena citare un dato: a livello mondiale è stato stimato che con 11,4 miliardi di dollari spesi in prevenzione si risparmiano circa 100 miliardi di dollari in terapie. Ritengo però opportuno sottolineare che per il nostro Fondo il profilo del risparmio non è prioritario rispetto all’obiettivo primario di promuovere la salute e il benessere degli iscritti». Quindi il Fasdac diventa trainer della salute dei manager?

«Questo è sicuramente il nostro impegno. Senza però dimenticare che il Fasdac non è il solo attore della prevenzione, come è noto esiste già un forte impegno in questo ambito da parte del Servizio sanitario nazionale». Allora come si rapporta la prevenzione del Fasdac con quella pubblica? «Il tema è quanto mai attuale perché richiama l’annosa questione circa il ruolo “integrativo” piuttosto che “sostitutivo” del Fondo rispetto al Ssn. Questione che, abbiamo sempre sostenuto, va affrontata in termini pragmatici e non ideologici. Pertanto quello che a nostro giudizio vale per qualsiasi tipo di prestazione sanitaria vale anche per la prevenzione. Anche in questo ambito, accanto agli screening “organizzati” e promossi dal servizio pubblico convivono gli screening “spontanei” che spesso suppliscono alle carenze dei primi. Screening attivati dai singoli cittadini o intermediati, come nel nostro caso, da un Fondo sanitario. Ritengo che gestire in modo strutturato uno screening sia più efficiente, in termini di risorse, di uno screening autorganizzato. Fare infatti un maggior numero di esami non significa di per sé più salute. Anche la prevenzione può quindi diventare un momento proficuo di confronto con le istituzioni».

Una prevenzione sempre più user friendly anche nelle modalità di fruizione? «Sì. Innanzitutto va ricordato che il costo degli screening è totalmente a carico del Fasdac proprio perché la nostra volontà è di incoraggiare la domanda di prevenzione. Dal punto di vista operativo, a partire da quest’anno abbiamo eliminato i coupon per-

«A livello mondiale è stato stimato che con 11,4 miliardi di dollari spesi in prevenzione si risparmiano circa 100 miliardi di dollari in terapie»

sonalizzati che eravamo abituati a ricevere insieme all’opuscolo illustrativo. Tanti nostri colleghi non si ricordavano di averli ricevuti, altri non se li ritrovavano più e ne chiedevano massicciamente la riemissione, spesso a ridosso della scadenza del programma. Ora è sufficiente recarsi direttamente alla struttura convenzionata che ha modo di verificare online con il Fondo il diritto o meno di accedere agli screening richiesti. Una forma di semplificazione e un ulteriore modo di promuovere la salute dei nostri assistiti». 

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Uno di noi

MANAGER PER UN BRAND DEL LUSSO Lavoro di team, studio dei mercati, evoluzione dei consumatori, passione e formazione professionale. Questi i punti di forza secondo il nostro associato Manageritalia Lombardia Tommaso Concina, country manager Italia e Malta di S.T. Dupont.

Tommaso Concina è country manager Italia e Malta di S.T. Dupont.

Enrico Pedretti

Cosa vuol dire oggi essere country manager in Italia per una multinazionale straniera? «È l’opportunità di offrire un supporto all’implementazione delle strategie aziendali che affrontano un mercato mondiale, declinandole nel modo più efficace per il proprio mercato di riferimento, con le sue peculiarità e unicità. È sempre un lavoro complicato, ma poterlo fare con un brand del lusso come S.T. Dupont è anche molto divertente». Quali sono i punti di forza da mettere in campo? «Creare un team vincente è fondamentale: devono fondersi una profonda conoscenza del mercato in cui ci si muove. L’Italia offre un panorama estremamente eterogeneo con modalità di consumo e fruizione dei beni molto diverse tra regione e regione. Ci vuole passione per il brand e la capacità di valorizzarne gli aspetti vincenti: qua-

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lità, esclusività anche accessibile, design e un heritage incredibile». Come dare contributo e valore in Italia a una storica maison francese del design e del lusso? «Entrambi i paesi sono riconosciuti a livello globale come dei riferimenti assoluti per stile, lusso ed esclusività. L’iconicità di alcune creazioni però prescinde dalla loro provenienza e li rende riconoscibili ovunque come capita per i nostri accendini. Nel nostro caso la maison è francese e lo stile, il design dei nostri prodotti, nascono lì, tuttavia il made in Italy viene impiegato anche da noi nella produzione di alcuni prodotti, in particolare alcuni accessori in pelle quali le cinture e dei modelli di piccola pelletteria». Quale il contributo dei manager? «Trovo sia fondamentale condividere e trasmettere in modo chiaro la strategia al proprio team offren-


MANAGERITALIA LOMBARDIA

do supporto e strumenti adeguati allo sviluppo concreto del business: non sempre è così scontato riuscire a farlo in un mercato mutevole come quello che viviamo». Come presidiare un settore come quello del lusso? «È necessario osservare il mercato e capire le evoluzioni delle modalità di consumo. Come tutti i brand del lusso, anche noi stiamo dedicando una certa attenzione all’ecommerce, ma le nostre attenzioni vanno principalmente verso la rete distributiva attuale che vogliamo preservare e presidiare in modo efficace». Lei è stato nel turismo e nel lusso, un percorso premiante e cercato? «Ho toccato diversi settori con un filo comune, quello dei servizi o prodotti offerti principalmente a un utente premium/luxury ma, ancor prima, dalla passione per quello che faccio: fare un lavoro che ci stimola è fondamentale e va al di là del settore in cui si opera». Cosa fare per continuare a crescere professionalmente? «Credo nella formazione e, per questo, ho da poco ottenuto un executive Mba al Mip - business school del Politecnico di Milano. Questa scelta è legata proprio alla crescita personale e professionale che si basa anche sulla preparazione. La crescita di carriera arriva spesso sulla base di risultati otte-

nuti, intuizioni e capacità di mettere a terra correttamente i piani aziendali». Bisogna guardare anche all’estero e come? «Per forma mentis ho sempre guardato al mondo come alla mia casa, perciò guardare all’estero è una cosa naturale per me ma trovo anche che in Italia, alle giuste condizioni, si stia benissimo. Quando si valuta una proposta di lavoro all’estero le variabili sono diverse e spesso personali, è sempre opportuno comunque valutare il proprio piano di rientro perché la parte di reinserimento in Italia è la più complicata». Lei vive a Milano, che ambiente professionale c’è e come sfruttarlo? «Al momento vivo ancora sul Garda, anche se sono molto a Milano e sto ipotizzando di trasferirmi qui stabilmente. L’ambiente professionale è sicuramente molto vivo e offre buone opportunità di networking, fondamentale per poter cogliere sul nascere occasioni e spunti di business». Quali i modi per fare networking con vantaggi per sé e l’azienda? «Nel nostro settore le occasioni non mancano: ci sono diversi eventi durante tutto l’anno, alcuni creati da noi, altri da aziende vicine o amiche. Sono occasioni in cui spesso da una chiacchierata o uno

L’associazione in numeri Dirigenti 11.151 Quadri 556 Executive professional 2.578 Pensionati 5.671 TOTALE 19.956 Maschi 15.845 Femmine 4.111 dati di gennaio 2019

scambio di idee nascono opportunità di business che spesso si rivelano vincenti. Ottime opportunità sono offerte da corsi formativi ed eventi creati dalle università e associazioni». Managerialmente parlando Milano è in Italia il top, ma confrontandola con l’estero? «Milano è senza dubbio la più europea delle città italiane e con l’Expo ha fatto una bella remise en forme, in Italia è la città di riferimento per il business ma ha conquistato di diritto un ruolo internazionale che si merita». Lei è associato a Manageritalia Lombardia: che rapporto e quali vantaggi trova? «L’associazione offre un ottimo supporto per capire come utilizzare ciò che i nostri contratti ci mettono a disposizione ed è un punto di riferimento valido e affidabile. Ho trovato molto utili le occasioni informative e formative messe a disposizione sia direttamente che attraverso organizzazioni collegate come il Cfmt». 

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ARTE Claudia Corti

Annunciata , 1476 circa, olio su tavola, Palazzo Abatellis Palermo.

IL VOLTO GLOBALE DEL QUATTROCENTO: ANTONELLO DA MESSINA

arte

DOVE Antonello da Messina, Palazzo Reale di Milano, fino al 2 giugno

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H

Ha un volto da ragazzina, carnagione olivastra e lineamenti raffinati, occhi neri e profondi che, con lo sguardo leggermente abbassato, sembrano voler comunicare esitazione, forse timidezza. Ha mani affusolate ed eleganti, una leggermente sollevata verso l’esterno, l’altra colta nel gesto di chiudere il mantello sotto il collo. Si presenta così, avvolta in un velo di colore azzurro, profondo come il mare della Sicilia, l’opera più seducente della storia dell’arte: la Vergine Annunciata, dipinta da Antonello da Messina presumibilmente nel 1476. Secondo un’iconografia piuttosto moderna per l’epoca, la Vergine dell’Annunciazione qui si presenta sola, senza l’arcangelo Gabriele. Eppure, a osservare bene, l’Angelo annunciante è presente, o meglio, percepibile. Se osserviamo il dipinto, infatti, possiamo notare come sul leggìo, che in un vortice di realismo fiammingo presenta addirittura i segni della tarlatura del legno, il libro presenti una pagina mossa da un alito di vento; evidentemente nel toccare terra l’Angelo ha mosso l’aria! L’Angelo c’è, si trova esattamente di fronte a lei, in mezzo a noi che osserviamo, in posizione frontale; e Maria ne è colta alla sprovvista: con il gesto della mano sollevata sembra quasi voler interrompere la discussione, forse spaventata da ciò che sta sentendo, ma lo sguardo tradisce curiosità.

Sta tutta in quel gesto la grandezza dell’autore, il siciliano Antonello da Messina, nell’abilità che oggi potremmo definire fotografica, di fermare in un solo istante, in un solo gesto e in un solo sguardo, uno degli episodi più complessi dei Vangeli. L’Annunciata è una delle 35 opere miracolosamente scampate a catastrofi naturali e terremoti del misterioso artista. Nato intorno al 1430 a Messina (dove morirà nel 1479), si forma a Napoli. Qui ha modo di entrare in contatto con i tanti pittori fiamminghi che in quegli anni gravitavano attorno alla corte partenopea. Alla loro conoscenza si deve l’attenzione ai particolari, lo studio della luce e dei fenomeni atmosferici. Lo troviamo sicuramente nell’Italia centrale, dove sarà determinante lo studio di Piero della Francesca, alla cui impostazione scientifica si deve la suddivisione spaziale dell’opera, dall’ovale del volto al triangolo del mantello. A Venezia, infine, assimila l’uso del colore, ma lascia agli artisti locali, soprattutto Giovanni Bellini, le sue competenze di pittore ormai definitivamente rinascimentale. Viaggi, conoscenze, scambi di idee, tutto questo fa di Antonello l’artista più “globale” del Quattrocento, in grado di raccordare linguaggi diversi che da sempre producono emozioni eterne.

CURIOSITÀ Da sempre Antonello da Messina è considerato un geniale innovatore: primo a ritrarre un modello di tre quarti anziché di profilo e primo a utilizzare in Italia i colori ad olio di origine fiamminga.


LETTURE per MANAGER

...permanager

Marco Lucarelli

COME CI SI ALLENA ALLA RESILIENZA? Non sottovalutate questo libro... Anche se state cercando qualcosa sulla resilienza e siete tentati dal titolo del solito guru statunitense non sottovalutate questo libro: Resilienza. Istruzioni per l’uso. Scopri come orientarti nei momenti difficili, diventare consapevole delle tue abilità, creare un piano per arrivare al tuo obiettivo di Chiara Nardi e Marco Proietti (Createspace Independent Pub editore). I due autori, scampati nel 2009 al terremoto dell’Aquila, ci raccontano come sia possibile ripartire dopo un trauma così grande, come si faccia a tenere vive le proprie ambizioni professionali quando la vita sembra avere azzerato tutto. Facendo leva sulla propria resilienza. La resilienza, come ci insegna il vocabolario della Treccani, riferito ai metalli indica la resistenza a rottura per sollecitazione dinamica, determinata con apposita prova d’urto. Lo stesso concetto in psicologia assume il significato di essere capace di reagire di fronte a traumi e difficoltà. Come ci si allena alla resilienza? Attraverso un percorso continuo di adattamento alle situazioni scomode e affrontando i momenti scoraggianti. Come ci spiegano i due autori, la strada verso il successo personale, in ambito lavorativo e non, è spesso ostacolata da eventi esterni, ma soprattutto da nostri pensieri negativi che cercano di sabotare i nostri piani. In queste fasi uno può mollare tutto oppure fare appello alla propria forza interiore. L’importante è reagire e adattarsi, riconoscendo il bene che c’è in ogni situazione, anche negativa. Non stiamo parlando di facili tecniche autoconsolatorie, ma di capire che le crisi sono sfide da superare. Non sono proble-

mi insormontabili e portano, volenti o nolenti, a un cambiamento. Giunti a questo punto molti libri di “auto-aiuto” si perdono in complesse tecniche di meditazione o affermazioni pseudo-filosofiche. La forza di questo libro invece sta nel suo pragmatismo. Prima di tutto ci spiega un principio base della resilienza: in un momento difficile mai agire istintivamente ma fermarsi a riflettere, prendere carta e penna, applicare la “tecnica della somma”. Si tratta di sommare, in una tabella, tutte le abilità apprese anche durante un’esperienza negativa, atteggiamenti sviluppati, persone conosciute, concetti che hanno cambiato il nostro modo di vedere le cose. Qualche esempio: “ho fallito in… e ho imparato la lezione”, “ho imparato queste nuove abilità”, “da questi incontri ho imparato che…”. E alla fine tirare le somme: “che cosa ho imparato fino ad ora?”, “dove mi trovo rispetto ai miei obiettivi?”, “cosa devo fare ancora per raggiungere questi obiettivi?”. Perché non ce ne rendiamo conto ma anche quando nel nostro lavoro non otteniamo i risultati voluti, stiamo comunque andando avanti. Anche dopo un fallimento, dobbiamo sempre riflettere su cosa abbiamo imparato da questa esperienza, quali errori non ripeteremo. Dobbiamo sempre riconoscere i nostri progressi e andare avanti, solo così si diventa resilienti. Leggi e commenta le recensioni sul portale Manageritalia sotto la categoria Management > Letture per manager www.manageritalia.it

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Inserto mensile di Dirigente n. 3 / 2019

a cura di Thomas Bialas

DIRIGIBILE Segnali di futuro visti dall’alto #52 02/ I FUTURI HOTEL EMPATICI 04/ STARTUP DA TENERE D’OCCHIO 06/ MOBILITÀ COME COMMODITY SAVE THE DATE: FUTURABILITY MILANO, 16 APR 2019 http://bit.ly/2VDqMzp

Mindful manager Prenditi cura del tuo futuro Lo scorso mese ho partecipato all’annuale kickoff di Logotel, un service design company. Il tema di quest’anno, a cui ho partecipato anch’io con un piccolo contributo, è stato Do it with care, facciamolo con cura. Detta così sembra poco allettante invece lo è eccome. Qual è il male che affligge quest’epoca? Fare le cose a “capocchia”. Lo dico seriamente. Ben dieci anni fa feci uno scenario dal titolo Futuro senza qualità. Osservavo in quel lavoro una caduta libera della qualità dei servizi e prodotti (e non solo per

l’obsolescenza programmata) della politica e della gestione in generale. Una volta le cose erano fatte con maggior cura, per esempio la mia vecchia Volvo e le mie vecchie Timberland, o gli articoli del vecchio e glorioso settimanale economico Il Mondo (per il quale scrivevo). Una volta le cose erano consigliate con cura, per esempio la competenza di Plinio il Vecchio alla storica libreria di Como. Una volta il made in Germany rappresentava l’orgoglio e la dignità del lavoro tedesco. Ben fatto, dicevano loro. Ben fatto, dicevano

i clienti. Non più: qualche anno fa mi si era fulminato un phon della Braun a un mese dall’acquisto. Inutile girarci intorno. Questa è un’epoca dominata da superficialità, approssimazione e delirio tecnologico. Fare le cose con cura significa cercare la perfezione in ogni gesto come mi ha insegnato Michiko Nojiri, maestra di cerimonia del tè giapponese. Oggi sarebbe un enorme vantaggio competitivo o meglio una sorta di differenziazione rassicurante per ogni cliente. Alla fin fine fatto con cura significa fatto con cervello. Ascoltiamolo.


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––Future hotel Un luogo empatico

Sullo sfondo: Grand Hotel Saint Moritz, 1936 Camerieri sui pattini servono l'aperitivo

Quand’è che in albergo stai veramente bene? Quando è un luogo empatico che respira con te cliente. Il futuro benessere alberghiero va ben oltre il solito Wellness&Spa. Ecco quattro declinazioni della nuova ospitalità. ––Selfness hotel Stare bene con se stessi

https://www.25hours-hotels.com https://staygenerator.com https://www.theboxriccione.com https://tinyurl.com/y2jp7gqz https://www.sohohouse.com https://www.theakyra.com https://tinyurl.com/y5h2tvef https://tinyurl.com/yadntzzz https://tinyurl.com/yxoqo2zj https://tinyurl.com/y4nbg4g7 https://tinyurl.com/y4cvex5f http://digitaldetoxholidays.com http://www.treehotel.se/en/

https://nullsternhotel.ch/now.html https://virginhotels.com https://tinyurl.com/y5sk3zng http://www.v8hotel.de https://www.nhow-berlin.com https://tinyurl.com/yy3zt9ot https://www.zerobnb.com http://www.hoteldory.it https://www.emiratestruenorth.com http://ekies.gr https://www.citizenm.com https://www.hotelpraktikbakery.com/it https://tinyurl.com/y2m423a6

Ekies in Grecia o Vigilius in Alto Adige sono alberghi dove puoi ritrovare (e forse ottimizzare) te stesso. Al centro di ogni servizio c’è l’armonia e il benessere del Sè da realizzare in piena consapevolezza. Il selfness trend vola alto e punta alla trasformazione e crescita secondo il motto “trova te stesso attivamente”. Non facile per un albergo declinarlo. Richiede una profonda cultura del coaching fine, del life design e conoscenze non da poco come per esempio la teoria e pratica dei 12 sensi. Il concetto del selfness è anche legato a doppio filo con il nuovo concetto di lusso che passa da status symbol a status experience, perché nell’era digitale il lusso è un fatto sostanziale basato su facilities e tools. L’albergatore “stimolante” non solo è flessibile e adattabile ma sostiene servizi, esperienze, atmosfere e privilegi che sono superiori nell’essenza come i Treehotel in Svezia. Soprattutto questo tipo di albergo deve trovare ottime risposte alla domanda “che senso ha per me”.


DIRIGIBILE #52

––Togetherness hotel Stare bene con gli altri

––Timness hotel Stare bene nel proprio tempo

Quando entri in un 25hours hotel o da CitizenM sai già che starai bene con gli altri. Alberghi più social di un social media che garantiscono una perfetta connettività socialcreativa fra le persone, che ribaltano gli spazi e stimolano ed esaltano le relazioni ben oltre il classico co-working o co-living di alcuni hotel. Chiaramente il benessere condiviso può svilupparsi bene anche con nicchie di appartenenza. Gli altri sono proprio come me e amano le bici (e dunque bike design hotel come il Dory di Riccione), amano la musica (e dunque emozioni musicali a tutto spiano come nell’How di Berlino), amano le auto (e dunque hotel museo dei bolidi come V8), amano la creatività (e dunque alberghi club dove soggiornano solo creativi e artisti), amano la birra (e dunque fiumi di birra nell’albergo birrificio BrewDog’s DogHouse). Chiaramente funziona solo se l’albergatore vive in prima persona e con passione la nicchia che mette in scena perché sa che il pubblico è in cerca di spettacoli di autentica differenziazione.

I tempi sono cambiati e la gente è cambiata. Oggi la gente vuole fondere tempo libero e lavoro in un’unica esperienza che pretende balance, mangiare a qualsiasi orario, fare il check out quando gli pare, togliersi le scarpe e a gambe incrociate adagiarsi sulla poltrone della hall per mandare qualche email dal tablet. Insomma, vuole ambienti e atmosfere informali che sono simultaneamente spazio di lavoro, rifugio rigenerante, casa temporanea e oasi di relazione. Gli alberghi della catena Generator Hostel, Casa Camper a Barcellona o il nuovo The Box a Riccione sono alberghi antropologici che studiano l’essere umano nel suo tempo, sostengono la metamorfosi da albergo in luogo empatico dove prendono vita soluzioni e risposte alle mutevoli esigenze e abitudini quotidiane di ogni nuovo stile di vita. Perché oggi la vita alberghiera è sostenibile quando rispecchia quella vera, in continuo divenire.

––Sleepness hotel Stare bene nel sonno Digital Detox Holidays punta su alberghi dove ricaricarsi senza smartphone, Four Seasons su un ampio programma chiamato Signature Sleep. La stessa cosa la fanno lo Swisshotel a Berlino con il suo Deep Sleep Package e il Corinthia Hotel di Londra con il Mindfull Sleep, con tanto di menù per la buona notte. Giusto così. Il sonno è il naturale core service (e business) di ogni albergo. Peccato che venga trascurato o limitato a un buon materasso. L’albergatore che non dorme in piedi sostiene ogni facilitazione per combattere una delle piaghe dell’era moderna, l’insonnia e la nostalgia del riposo perfetto. E diffonde la nuova arte dello sleepness come principale servizio. Per gli alberghi evoluti un bel salto di qualità: creare la giusta atmosfera (e servizi) per rigenerarsi bene.


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––Future startup Fu(tura) vera gloria Ai posteri l’ardua sentenza, senza aspettare neanche troppo. Il sito Startup Cemetery ci ricorda che il 90% è destinato al fallimento. Perché dunque questo viaggio del mondo in 20 startup? Perché Trendwatching scommette su queste imprese selezionate globalmente e che secondo loro rappresentano nuovi trend di sviluppo tecnologico ed economico. Da tenere d’occhio e/o utilizzare per stimolare nuove idee e approcci.

AURA VISION LABS

Il grande negozio vi guarda. Nuove tecniche di identificazione biometrica per studiare, catalogare e interpretare i dati dei clienti nel punto vendita. https://auravision.ai

WINSTON

Proteggersi da occhi indiscreti. Un router basato su Ethereum promette di proteggere tutti i dispositivi in casa da tentativi di hackeraggio o monitoraggio. https://winstonprivacy.com

GUURU

Engagement in salsa crowd. Una nuova app trasforma la gente comune non solo in ambasciatori del marchio ma anche in supporto e servizio clienti. https://www.guuru.com

PROPORTUNITY

Intelligenza artificiale per l’acquisto della prima casa. Startup eroga prestiti basati su un’accurata previsione dell’andamento dei prezzi delle case. https://proportunity.co

PERSONABLY

Il software per portarli a bordo. Una nuova piattaforma HR per facilitare il processo di integrazione (e gradimento) dei nuovi dipendenti e collaboratori. https://www.personably.co

DEEPMAGIC

Negozi completamente automatizzati. DeepMagic si sta specializzando in soluzioni di vendita gestite senza personale e senza sorveglianza. https://www.deepmagic.cc


DIRIGIBILE #52

WONDRWALL

La casa reattiva. Un nuovo sistema basato su IoT reagisce alle abitudini degli inquilini per soddisfare le esigenze quotidiane senza nessun input manuale. https://wondrwall.co.uk

LUME

Realtà virtuale per manipolare dati. La piattaforma Project Lume supporta gli scienziati con una navigazione e interazione dei dati in 3D. https://www.lumevr.com

DIGI.ME

Difendere la propria privacy. L’app della Digi.me promette agli utenti di riprendere il pieno controllo dell’utilizzo dei dati nella vita di tutti i giorni. https://digi.me

DAIVERGENT

Esaltare competenze autistiche. Questa startup matcha lavoratori autistici con attività che sfruttano al meglio le loro particolari abilità anche in ambito tech. http://daivergent.com

O-WIND

Nuova energia per condomini. In attesa di brevetto questa curiosa turbina eolica monoasse sfrutta il vento in arrivo da tutte le direzioni. http://tinyurl.com/y9tavdon

CHARGEDUP

Caricabatterie da passeggio per smartphone. ChargedUp ha sviluppato un servizio in stile “Crossbooking” per prendere e lasciare batterie on the move. https://www.chargedup.green

AIREX

Aria nuova in casa. Grazie all’IoT e ai dati meteorologici queste prese d’aria intelligenti si adattano all’umidità e al clima garantendo il giusto ricambio. https://www.airex.tech

WONDER

Innovazioni per le masse. Una nuova piattaforma di condivisione consente di affittare direttamente dalle startup nuovi prodotti e gadget tecnologici. https://wonder.store

COOLHOBO

Shopping esponenziale per le nuove generazioni. Una nuova app in realtà aumentata per sedurre nel negozio la sfuggente generazione digitale cinese. https://coolhobo.com/en/home

ELIPORT

Consegne a guida autonoma. La sfida di Eliport è automatizzare l’intero processo delle consegne con mini robot progettati per sfrecciare sui marciapiedi. https://www.eliport.com

FIT PAY

Pagamento contactless con Bitcoin. Una piattaforma peer to peer converte la criptovaluta in dollari e li carica su un dispositivo per transazioni nei negozi. https://www.fliptopay.com

MAISONMARCHÉ

Casa dolce negozio. MaisonMarché porta il format del pop up store nelle case trasformandole in un negozio temporaneo fatto da gente comune. https://maisonmarche.com


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––Future mobility La fine di un’era? Cosa resterà di questi anni 80, cantava Raf. Già, cosa resterà dell’ego-autocentrismo (io e la mia macchina) in una futura epoca dominata dalla mobilità come puro servizio? E soprattutto cosa pretenderanno e sperimenteranno i nostri figli? Alcuni segnali, di riflessione.

––Next step Solo una comoda commodity?

––Moda multimodale La self driven generation

Leggo su Wired che Amazon è pronta a consegnare i pacchi anche sugli autobus e alle fermate con tanto di tracciamento GPS in tempo reale, e penso che ormai il trasporto è una commodity o, meglio, un bene indifferenziato che si differenzia solo con i servizi accessori, vedi The “Douglas Beauty” ICE train, il treno di linea che offre ai passeggeri un servizio di bellezza gratuito. Non solo. Oggi per un giovane possedere un’auto è utile come possedere un telefono fisso, ovvero niente. Gente che ragiona in termini di mobile wallet (ecco la vera mobilità). Gente che (almeno all’estero) va in palestra o al centro commerciale con navette che sono solo un altro servizio gratuito dell’ecosistema offerto. Gente che forse segna la fine dei taxi e del car sharing. Un mercato con enormi potenzialità di innovazioni e forse guadagno.

Da school bus a cool bus il passo è breve quando vuoi sedurre le nuove generazioni. Deve essere stato questo il pensiero della Volkswagen per lo scuolabus Sedric a guida autonoma presentato all’ultimo salone dell’auto di Ginevra. Un concentrato di tecnologia e gadget ludici per accogliere e intrattenere a bordo bambini e ragazzi. Insomma, mobility service & entertainment provider. In futuro vedremo sempre più proposte che fondono il trasporto vero e proprio con altre esigenze come per esempio Ridecabin, un pullman albergo che collega Los Angeles a San Francisco, uno strano mix fra un Flixbus e un Motel One. Di fatto per le nuove generazioni la mobilità non è più questione di proprietà, cilindrata, cavalli, optional e patente di guida, ma di un accesso facile allo spostamento da configurare in modo extraflessibile quasi in modalità streaming. Ovviamente condito di esperienza (mentre mi sposto lavoro, gioco e socializzo).


DIRIGIBILE #52

––L’insostenibile inconsapevolezza dell’essere Con la mia vecchia Volvo Polar devo essere assai accorto e consapevole: nessun segnale acustico mi ricorda di allacciare le cinture di sicurezza o di spegnere le luci. Per non parlare del navigatore satellitare, totalmente assente: qui è d’obbligo il vecchio senso d’orientamento esercitato in modo lucido e in continuo divenire. Meglio o peggio? Non è questo il punto. Resta il fatto che la nuova mobilità automatizzata produce anche immobilità dello spirito, pigrizia e indolenza. Ogni nuova tecnologia mentre ci sgrava da un compito ci sottrae anche da una nostra qualità. Un futuro passeggero forse al sicuro ma totalmente inconsapevole.

https://tinyurl.com/y4v726uy https://tinyurl.com/y5532n92 https://robomart.co https://tinyurl.com/y3lydswf https://www.ridecabin.com

––Startup fallita A te la prossima mossa Da quando il giornalismo è stato sostituito dallo storytelling si fatica a trovare il bandolo della matassa, soprattutto quando è di scena la mobilità del futuro. Qualsiasi nuova boiata su quattro ruote viene celebrata come la rivoluzione del secolo e condita con enfatiche interpretazioni socioantropologiche. Emblematico il caso della startup LeapTransit, che nel 2016 lanciò a San Francisco il primo pullman co-working molto fashion dove lavorare e sorseggiare una tazza di caffè durante il tragitto. Beh, è fallita. Apparentemente per mancata osservanza dei regolamenti all’amministrazione comunale, in realtà gli autobus congestionavano il traffico, erano visti con un misto di antipatia, indignazione e protesta da parte degli abitanti originari della città, stufi dei vezzi della “popolazione tecnologica fighetta” e alla fine non avevano neanche abbastanza passeggeri per far quadrare i conti.


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FUTURETECH

INVENZIONI & INNOVAZIONI

DELIRIO 4.0 TIME SQUARE DEI CIELI

spaziale, ora pure di marketing. Il cielo è lo spazio degli dei. Da Zeus a Giove, da Shiva a Odino fino al Padre Eterno. Non solo. Scienziati, politici, manager e imprenditori farebbero bene a ragionare non più in termini della classica corporate social responsibility ma della nuova tecnological social responsibility, concetto che ho trattato approfonditamente nel numero 29 del Dirigibile. Mi auguro solo che i grandi brand come Coca Cola boicottino questa megalomania in salsa 4.0.

Leggo (come immagino alcuni di voi) sul Corriere della Sera che una startup russa chiamata StarRocket vuole trasformare – grazie a uno schermo orbitale fatto di piccoli satelliti con vele riflettenti di 50 chilometri quadrati – la volta celeste in un enorme tabellone pubblicitario o, meglio, in una gigantesca Time Square dei Cieli visibile “forzatamente” da 7 miliardi di persone. Il cielo non è, e non dovrebbe essere, una discarica di immondizia

WILKINSONBAKING.COM

Dopo Brad Pitt, arriva BreadBot. Non fa l’attore ma il fornaio robot che impasta, cuoce e sforna pagnotte fresche ogni 6 minuti per un totale di circa 235 al giorno. https://www.youtube.com/watch?v=PNpnuhHKpzw

POSTMATES.COM

Il delivery robot del futuro guarda e si muove come un vero pedone. Assomiglia troppo a Wall-E ma intanto è il primo robot adatto per i marciapiedi. https://www.youtube.com/watch?v=aMwYe2mW-30

https://startrocket.me

DOMINOSITALIA.IT

Si sa che il tragitto di una pizza verso casa è pieno di rischi e imprevisti. Per questo Domino’s Pizza l’assicura come la polizza Carryout. Servizievole. https://www.youtube.com/watch?v=XHwwOmu3r_o

TECHTHELEAD.COM

Un “waste” cocktail bar per ammirare il trattamento dei rifiuti. Per i giapponesi un’ottima idea per sensibilizzare le persone su tematiche ambientali. https://www.youtube.com/watch?v=K19iVZ5yqbQ

NEWATLAS.COM

Prendete nota. Gli scienziati cinesi creano una carta riscrivibile, che può essere utilizzata fino a cento volte, sensibile alla temperatura. In sperimentazione presso la Fujian Normal University.

Y-BRUSH.COM

D’accordo: fa molto dentiera da festa di carnevale ma intanto promette di lavare i denti in 10 secondi netti grazie all’insolito design dello spazzolino. Buffo. https://www.youtube.com/watch?v=P71itBJFuz8


Associazioni S ervizi S anità Contratto Previdenza Formazione

LAVORO

ACCORDO TRA MANAGERITALIA E ANP SU COMPETENZE E ORIENTAMENTO La convenzione si basa su food4minds, il progetto che coinvolge i manager per avvicinare scuole e aziende e per migliorare i percorsi utili per sviluppare le competenze trasversali e l’orientamento al mondo del lavoro

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vvicinare il mondo delle scuole e quello delle aziende, arricchire la formazione scolastica, sviluppare le competenze trasversali e l’orientamento al mondo del lavoro. È questo l’obiettivo della convenzione firmata a Roma tra

Manageritalia e Anp (Associazione nazionale dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola).

Obiettivo L’intesa è finalizzata a migliorare la transizione dall’alternanza

Il presidente Manageritalia Guido Carella e il presidente Anp Antonello Giannelli al momento della firma.

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ger sono ponte tra il mondo del lavoro e la scuola per portare le competenze trasversali richieste oggi sul mercato del lavoro e un orientamento ad affrontarlo al meglio. Alla luce della decisione del governo di puntare in termini di contenuti su percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento, il nostro programma food4minds è ancora più attuale e utile».

L’ACCORDO Gli interventi previsti andranno a incidere in particolare su tre ambiti specifici:

1

Diffondere attraverso Anp il modello food4minds di Manageritalia nelle scuole di tutto il territorio nazionale.

MANAGERITALIA LAVORO

2

Coinvolgere i manager associati a Manageritalia per portare nelle scuole, con le proprie aziende e con il loro impegno in prima persona, le competenze trasversali oggi richieste in azienda e un orientamento sul proseguimento degli studi e della formazione e su come affrontare al meglio il mondo del lavoro al momento dell’ingresso.

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Curare, con apposita piattaforma informatica messa a disposizione da Manageritalia e attraverso le proprie associazioni territoriali, il contatto tra scuola e impresa/manager.

scuola-lavoro ai percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento in ottica post-scolastica attraverso il coinvolgimento di imprese e istituti scolastici in un processo formativo continuo, congiunto e virtuoso che vede i manager fare da ponte. Di fatto è un’intesa tra chi rappresenta i dirigenti d’azienda e quelli della scuola per dar modo ai manager di questi due mondi, ma anche agli insegnanti, di dialogare tra loro e portare in classe ai ragazzi una rappresentazione realistica di com’è oggi il mondo del lavoro e di quello che serve per affrontarlo ed entrarvi al meglio: competenze trasversali e orientamento postscolastico. Alla base dell’accordo c’è food4minds, l’iniziativa di Manageritalia volta a migliorare la sinergia scuola/mondo del lavoro e

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Una crescita per gli studenti

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ad avere lavoratori e cittadini più vicini a quello che mercato e società chiedono oggi.

Competenze dei manager al servizio del Paese «La collaborazione con Anp – ha detto il nostro presidente Guido Carella – è una grande opportunità per valorizzare e mettere al servizio del Paese le competenze dei manager. Partiamo dall’esperienza di successo già sviluppata in precedenza con l’alternanza utilizzando food4minds, dove i mana-

Così il presidente Anp Antonello Giannelli: «Riteniamo fondamentale l’alternanza scuola lavoro quale metodologia didattica utile ad accrescere nei nostri studenti la conoscenza del mondo del lavoro e delle sue dinamiche e ad effettuare scelte consapevoli anche per la prosecuzione del percorso personale di studi. L’apprendimento in contesti lavorativi e a contatto con manager e professionisti dei diversi settori è soprattutto utile ad acquisire quelle soft skills indispensabili per il completo sviluppo della personalità di ciascun giovane e per il suo corretto inserimento nella vita sociale e futura vita professionale. Questa collaborazione con Manageritalia è per noi un ulteriore impegno a sostegno di una sempre maggiore collaborazione tra le scuole e le aziende».

Guarda il progetto pilota https://bit.ly/food4mindsProgettoPilota

Vai sul sito per saperne di più https://bit.ly/iniziativa_food4minds


GESTIONE SEPARATA INPS 2019 Le nuove aliquote contributive per i lavoratori parasubordinati rapporti occasionali autonomi, agli associati in partecipazione e ai medici in formazione specialistica. Il contributo dello 0,72% garantisce invece le tutele in caso di maternità e di malattia e gli assegni per il nucleo familiare. La ripartizione dell’onere contributivo tra collaboratore e committente è stabilita nella misura rispettivamente di un terzo e due terzi e l’obbligo del versamento dei contributi è in capo all’azienda committente. Per quanto riguarda i professionisti iscritti alla Gestione separata, l’onere contributivo è a loro carico e il versamento deve

Collaboratori e figure assimilate Soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie per i quali è prevista la contribuzione aggiuntiva Dis-Coll.

essere eseguito, tramite modello F24 telematico, alle scadenze fiscali previste per il pagamento delle imposte sui redditi. Per il 2019 le aliquote sono applicabili facendo riferimento ai redditi conseguiti dagli iscritti alla Gestione separata fino al raggiungimento del massimale annuo di reddito, pari a 102.543 euro. Il valore relativo al minimale di reddito è pari a 15.878 euro (circolare Inps, 6 febbraio 2019, n. 19). Se alla fine dell’anno il minimale non è stato raggiunto ci sarà una contrazione dei mesi accreditati in proporzione al contributo versato.

Aliquote 34,23% (33 + 0,72 +0,51 Dis-Coll)

Soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie per i quali non è prevista la contribuzione aggiuntiva Dis-Coll.

33,72% (33 + 0,72)

Soggetti titolari di pensione o provvisti di altra tutela pensionistica obbligatoria.

24%

Liberi professionisti titolari di partita Iva Soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie. Soggetti titolari di pensione o provvisti di altra tutela pensionistica obbligatoria.

MANAGERITALIA PREVIDENZA

I

criteri per determinare la contribuzione dovuta alla Gestione separata per i lavoratori parasubordinati differiscono in base alle caratteristiche del lavoratore, distinguendo tra collaboratori e figure assimilate e professionisti (vedi tabella). La Dis-Coll è il trattamento di disoccupazione per i collaboratori senza altra copertura previdenziale, finanziato con un contributo pari allo 0,51%. Tale contributo non si applica ai compensi corrisposti ai componenti di commissioni e collegi, agli amministratori di enti locali, ai venditori porta a porta, ai

Aliquote 25,72% (25 + 0,72) 24%

MARZO 2019

71


PESA IL CROLLO DEI MERCATI DI FINE 2018 FONDO MARIO NEGRI

Risultati col segno meno per il Fondo di previdenza integrativa

I

l 2018 per i mercati finanziari è stato un disastro, il peggiore del decennio, un vero e proprio annus horribilis in cui tutte le classi di attivo hanno registrato rendimenti negativi o molto negativi (vedi articolo a pagina 48). Si sono salvate solo la liquidità e le gestioni separate assicurative, qual è l’Antonio Pastore, che peraltro applicano un diverso metodo di rilevazione dei rendimenti.

In particolare, il mercato del Risparmio gestito mobiliare si è mosso in modo anomalo e particolarmente negativo. Una tale congiuntura non si vedeva dal 1991 e anche negli anni recenti più negativi non si era mai visto un segno meno così generalizzato (tabella 1). Le curve dei principali indici globali evidenziano un corale passivo da inizio anno: le azioni

(indice Msci world) hanno perso dal 5 al 12%, i titoli governativi (indice Jp Morgan gbi global) mediamente il 3%. Una situazione rara sui mercati finanziari, con una volatilità estrema che ha obbligato tutti i gestori a una rotazione dei portafogli particolarmente accentuata. In tutto questo si è aggiunto l’aumento del costo della liquidità che ha indotto gli operatori a un atteg-

Tabella 1 - Andamento degli ultimi 3 anni dei principali mercati mondiali Assets class Monetario

Governativi

2016

2017

2018

Media 3Y

–0,1%

–0,3%

–0,3%

–0,3%

Pan Europe (tasso fisso)

4,9%

0,5%

0,9%

2,1%

EMU (Inflation linked)

3,8%

1,6%

–1,5%

1,3%

USA

1,1%

2,4%

0,8%

1,5%

10,2%

9,3%

–4,6%

4,7%

Pan Europe IG

6,1%

2,9%

–1,4%

2,5%

US IG

6,0%

6,3%

–2,3%

3,2%

Euro HY

9,1%

6,7%

–3,6%

3,9%

US HY

13%

6,6%

–2,2%

5,6%

Emu

4,4%

12,5%

–12,7%

0,8%

Europe Ex Emu

9,6%

13,6%

–8,3%

4,5%

11,4%

20,4%

–5,3%

8,3%

Pacifico

2,3%

19,7%

–11,7%

2,6%

Emerging

9,7%

30,6%

–10,1%

8,8%

–2,9%

13,8%

–4,8%

1,7%

Euro 3 mei

Emerging (hard currency $)

Corporate

Azionario

Cambio

Nord America

Euro/Dollaro US

Fonte: Prometeia

72

MARZO 2019


giamento molto prudente. Se aggiungiamo che anche le materie prime hanno subito un trend negativo capiamo che nessuna diversificazione ha retto a protezione del capitale investito.

I risultati Il rendimento negativo del Fondo Mario Negri nel 2018 lo accomuna ad altri fondi pensione e gestioni patrimoniali, ma nel medio-lungo termine mostra buoni rendimenti. E nonostante le strategie mirate alla protezione del capitale e alla sua conseguente remunerazione, lo scenario esterno negativo ha condizionato fortemente i risultati dell’ultimo trimestre con effetti devastanti per il fair value del suo portafoglio e per le valutazioni di bilancio. Il fondo pensione è per defini-

zione un investitore di lungo periodo, per cui ha il compito di comprare titoli che, al di là delle sorti momentanee, siano “solidi” e “liquidi”. Malgrado il fatto che questi salgano o scendano, il vero tema è che i titoli comprati non portino a perdite durature, quindi che al di là degli umori di mercato siano poi un giorno rivendibili con profitto e non incappino in fallimenti, mancato rimborso di capitali o altri deprezzamenti riconducibili all’emittente stesso. In altre parole, il Fondo basa le sue strategie di lungo periodo con una primaria attenzione ai fondamentali e al mondo economico reale piuttosto che ai picchi di breve periodo. Dopo il prolungato periodo di crescita dei mercati finanziari che, in particolare, nel 2017 e

fino a gennaio 2018, aveva consentito una più che soddisfacente remunerazione degli attivi investiti, la variazione di tendenza nell’ultimo trimestre dell’anno ha portato tutte le classi di investimento a realizzare consistenti e inaspettate perdite. Il bilancio 2018 del Fondo Mario Negri, approvato dal consiglio di amministrazione il 27 febbraio scorso, segna quindi un risultato negativo: per i conti individuali l’anno si chiude con un -3,55%, che riflette l’alta volatilità dei mercati nel corso del 2018 e soprattutto il crollo generalizzato avvenuto proprio a fine anno. Mentre per chi ha conferito il tfr, a seconda del tipo di investimento scelto, si va dal -4,74% del comparto Bilanciato a lungo termine al -3,45 di quello Bilanciato a medio termine, al

MARZO 2019

73


Grafico 1 - Andamento Fondo Mario Negri vs 4 Fondi benchmark 31/12/2015 - 31/1/2019 119 117 115

FONDO MARIO NEGRI

Performance mensile su base annua

113 111

Ponderato Fonte 20% Azionario Cometa 20% Azionario Labor 40% Azionario Fonchim 30% Azionario Fondo Mario Negri 30% Azionario

109 107 105 103 101 99 97

31 /1 2/ 29 15 /2 /1 30 6 /4 /1 30 6 /6 /1 31 6 /8 /1 31 6 /1 0/ 31 16 /1 2/ 28 16 /2 /1 30 7 /4 /1 30 7 /6 /1 31 7 /8 /1 31 7 /1 0/ 31 17 /1 2/ 28 17 /2 /1 30 8 /4 /1 30 8 /6 /1 31 8 /8 /1 31 8 /1 0/ 31 18 /1 2/ 28 18 /2 /1 30 9 /4 /1 30 9 /6 /1 31 9 /8 /1 31 9 /1 0/ 31 19 /1 2/ 19

95

Periodo di riferimento

Tabella 2 - Risultati netti per singolo comparto Conti individuali

–3,55%

Tfr garantito

+2,08%

Segnali di ripresa

Tfr bilanciato medio termine

–3,45%

Tfr bilanciato lungo termine

–4,74%

A riprova dell’incidenza sui risultati finali del picco negativo di fine anno, data alla quale vengono calcolati i valori degli asset gestiti per determinare il risultato annuo, già nel mese di gennaio sono stati recuperati tre punti percentuali e ad oggi la performance netta sul portafoglio globale segna un +3,52%. Una chiara misura dell’incidenza della volatilità dei mercati sul risultato di fine anno e delle possibilità di recupero, sia pure in un contesto di perdurante incertezza. Similmente a quanto avvenuto per il Fondo Mario Negri, hanno riportato rendimenti negativi anche gli altri fondi di previdenza complementare. I comparti di tutti i fondi contrattuali, aperti e

Tabella 3 - Risultati conseguiti dal Fondo Mario Negri negli ultimi 10 anni* Anno

Conti individuali

Tfr garantito

Tfr bilanciato medio termine

Tfr bilanciato lungo termine

2009

2,36%

2,90%

3,25%

2010

2,13%

2,63%

0,31%

2011

0,75%

2,92%

0,22%

–2,10%

2012

5,00%

2,78%

5,50%

5,15%

2013

5,45%

2,79%

2,61%

2,11%

2014

2,82%

2,65%

2,33%

3,13%

2015

2,28%

2,31%

1,31%

3,13%

2016

2,15%

2,44%

1,56%

0,00%

2017

6,50%

2,30%

2,23%

3,44%

2018

–3,55%

2,08%

–3,45%

–4,74%

* Rendimenti al netto dell’imposta sostitutiva

74

+2,08% di quello Garantito (tabella 2).

MARZO 2019


Tabella 4 - L’asset allocation Invest. grade min.

Comparti

AAA/A min.

A-/BBBmax

H.yeld/ unrated max

Convert max

Equity max

Forex max

Bilanciato medio termine - Tfr

45%

0%

100%

20%

10%

25%

20%

Bilanciato lungo termine - Tfr

25%

0%

100%

20%

10%

50%

15%

100%

30%

70%

Conti individuali e riserva pensionati

20%

5%

65%

25%

10%

35%

20%

Asset allocation complessiva

35%

5%

65%

20%

10%

30%

15%

Garantito (polizze di capitalizzazione)

pip italiani, hanno perso. La gestione del Fondo Negri è comunque quella che si sta comportando meglio (grafico 1). A ribadire come la valutazione della convenienza degli investimenti nella previdenza complementare non vada effettuata annualmente ma nel medio-lungo termine, parlano i risultati conseguiti dal Fondo Mario Negri negli ultimi 10 anni (tabella 3). I risultati globali dell’esercizio 2017, uniti a quelli del 2018 e alle evidenze delle prime settimane del 2019, pongono il Fondo Negri, così come evidenziati dalle statistiche ufficiali della Covip, fra i migliori del comparto.

Cosa aspettarsi nel 2019 L’asset allocation del Fondo Mario Negri risponde sempre alla logica prudenziale propria di una istituzione previdenziale e tale è stata anche nel 2018 rispetto alle principali classi di investimento (tabella 4). Il comparto obbligazionario ha avuto perdite dovute al fatto che la curva tassi ha cominciato a dare segnali di crescita e ha quindi deprezzato i titoli con tas-

si più bassi in portafoglio. Ma questi titoli rimborseranno senza dubbi il loro capitale a scadenza, quindi nel corso dei prossimi mesi riprenderanno il loro valore e questo deprezzamento momentaneo sarà recuperato. All’interno del mondo azionario, i gestori sostengono che il 2019 sarà un anno difficile, ma non negativo, anche se i diversi appuntamenti, come per esempio le elezioni europee, potranno dare origine a incrementi di volatilità. Anche in questo caso la

strategia del Fondo è basata su un’accurata gestione del rischio associata a un paniere di titoli in portafoglio diversificato e di prima qualità. Premesso quanto sopra, lo scenario dei prossimi anni è comunque di difficile lettura: pressoché impossibile trarne indicazioni di scelte finanziarie. A tale complessità non va contrapposta la tentazione di revisioni a breve, ma occorre continuare a ragionare in termini di prospettiva di lungo termine.

La previdenza complementare del Fondo Mario Negri è una forma di previdenza fiscalmente agevolata che si aggiunge a quella obbligatoria, ma non la sostituisce e va a integrare la normale pensione erogata dallo Stato. È fondata su un sistema di finanziamento a capitalizzazione, per ogni iscritto viene creato un conto individuale nel quale affluiscono i versamenti che vengono poi investiti nel mercato finanziario da gestori specializzati (in azioni, titoli di Stato, titoli obbligazionari ecc.) e che producono, nel tempo, rendimenti variabili in funzione dell’andamento dei mercati e delle scelte di gestione. Inoltre, nel caso del Fondo Mario Negri si deve anche tenere conto dei vantaggi fiscali e dei benefici derivanti dal poter fare affidamento sulle prestazioni previdenziali assistenziali del Fondo.

MARZO 2019

75


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76

MARZO 2019


LEADERSHIP IN A PHYGITAL AGE

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a sfida per i leader di tutto il mondo, nelle grandi come nelle piccole organizzazioni, è riuscire a combinare approccio analogico e digitale (Phygital), sapendo cogliere il meglio dei due modelli situazione per situazione. Lo sviluppo tecnologico, infatti, sta imprimendo un’accelerazione senza precedenti, con un impatto su come le persone lavorano, gestiscono il proprio tempo, si organizzano, vivono il contesto di riferimento e il proprio futuro. Il percorso Leadership in a Phygital Age, progettato in collaborazione con Deloitte, è strutturato su 3 incontri non consecutivi, ed è dedicato a chi vuole riflettere su nuovi modelli organizzativi e gestionali.

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Opening Mind Prendere consapevolezza del nuovo scenario Phygital Cfmt Milano, 23 maggio Il primo incontro è propedeutico alla partecipazione dei moduli successivi, fruibili anche singolarmente. Si consiglia comunque la partecipazione al percorso per intero.

Leading in a Phygital Age Conoscere il profilo e le abilità del nuovo leader Phygital Cfmt Milano, 4 giugno

Managing in a Phygital Age Comprendere le nuove modalità manageriali Phygital Cfmt Milano, 19 giugno

PER INFO E ISCRIZIONI: Serena Buzzi, sbuzzi@cfmt.it, tel. 02 5403611

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MARZO 2019

77


DUAL PERSONAL D&O La polizza scelta da Assidir che assicura per i rischi legati alla responsabilità civile dei dirigenti d’azienda durante lo svolgimento del proprio lavoro

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ssere un dirigente d’azienda ha sicuramente dei vantaggi (sociali, economici ecc.), ma anche delle responsabilità che lo espongono a rischi che possono avere ricadute, anche al di fuori della sfera strettamente lavorativa, sul patrimonio personale e della propria famiglia. Nello specifico parliamo dei rischi, purtroppo non così infrequenti come potrebbe apparire a un primo esame, conseguenti all’essere civilmente responsabili per atti compiu-

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78

MARZO 2019

ti durante lo svolgimento del proprio lavoro. Per meglio comprendere la rilevanza del problema, pensiamo ai casi in cui è l’azienda a richiedere un risarcimento al proprio dirigente dipendente a causa di un danno, che consiste in una perdita patrimoniale provocata dal suo operato per negligenza, imperizia o mancato controllo. Se per esempio viene acclarato che un dipendente ha effettuato azione di mobbing nei confronti di un suo collega, il dirigente, che è a capo di ambedue, potrebbe venire accusato dall’azienda di non aver doverosamente vigilato e, pertanto, dovrà rifondere l’azienda con il proprio patrimonio personale per quanto la stessa ha dovuto corrispondere al mobbizzato. Inoltre, l’azienda può rivalersi nei confronti di un dirigente che ha acquistato in nome e per conto della società un macchinario rivelatosi poi non idoneo alle esigenze tecniche della società stessa e per il quale non è possibile godere dei benefici fiscali previsti per analoghe strumentazioni. Come pure, se prendiamo in esame l’area della sicurezza aziendale o del rispetto delle normative sulla privacy, dove la “mancanza” di un dirigente o di un suo collaboratore può portare a una

sanzione pecuniaria di importo rilevante per l’azienda e alla conseguente causa che quest’ultima può intentare per rivalersi sul proprio dirigente che non ha vigilato come dovuto.

Come tutelarsi da queste evenienze? Puoi farlo con Assidir, che ha definito insieme a Dual Italia le caratteristiche di una copertura su misura per i dirigenti associati a Manageritalia: la polizza “Dual Personal D&O”. Si tratta di una copertura innovativa, sottoscrivibile da ogni dirigente a livello personale, che a fronte di un costo molto contenuto consente di proteggere il proprio patrimonio per massimali a partire da 250.000 euro e fino a un massimo di 1.000.000 di euro per ciascuna richiesta di risarcimento. Altro importante aspetto, spesso sottovalutato e non sempre compreso nelle polizze presenti sul mercato, “Dual Personal D&O” offre sia retroattività illimitata sia la “postuma” fino a 5 anni, sia infine l’indennizzo per spese legali e peritali, per procedimenti speciali e per spese impreviste. La polizza, inoltre, copre anche richieste di risarcimento provenienti da provvedimenti della Corte dei conti per dirigenti di aziende a partecipazione pubblica, nei territori dell’Unione europea con giurisdizione Italia. Le garanzie assicurative della polizza ”Dual Personal D&O” sono fornite da Arch Insurance Company (Europe) Ltd., compagnia di assicurazioni con rappresentanza generale in Italia, in Via della Posta 7, 20123 Milano. Assidir distribuisce questa polizza in forza di un accordo di collaborazione orizzontale con Dual Italia. Prima della sottoscrizione leggere attentamente il set informativo disponibile presso l’intermediario e sul sito www.assidir.it.


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MARZO 2019

79


ASSOCIAZIONE ANTONIO PASTORE

2018 POSITIVO PER L’ASSOCIAZIONE ANTONIO PASTORE Rendimenti molto interessanti per i nostri accantonamenti

G

li accantonamenti destinati negli anni alle gestioni di riferimento della Convenzione Antonio Pastore e della polizza Capitello hanno raggiunto anche nel 2018 risultati più che soddisfacenti. Per quanto riguarda i capitali maturati sulle Convenzioni Antonio Pastore, il rendimento del 2018 al lordo dell’imposta varia, in funzione del momento in cui sono stati pagati i premi, dal 2,79% per i più recenti, versati nel 2018 (Convenzione 3175) al 2,91% per quelli versati alle Convenzioni precedenti (3049, 3108 e 3140). Per accantona-

80

MARZO 2019

menti tuttora presenti sulla polizza di capitale differito dell’ancora precedente Convenzione Previr, il rendimento riconosciuto è stato il 4%. Per gli accantonamenti volontari nella polizza Capitello, i premi versati sulle posizioni aperte fino al 31 dicembre 2017 hanno avuto un rendimento pari al 2,91%, mentre per quelle aperte nel 2018 hanno ottenuto il 2,77%. Le polizze Previr/Pastore con premi versati sino al 31 dicembre 2017 prevedono un rendimento minimo garantito annuo e il consolidamento del capitale maturato. A partire dal 1° gennaio 2018,

la nuova polizza vita mista della convenzione assicurativa Antonio Pastore 3175 prevede a scadenza la garanzia di un capitale minimo pari al premio investito al netto degli eventuali riscatti parziali effettuati. In entrambi i casi permane la possibilità di trasformare il capitale maturato in una rendita vitalizia che prevede anche l’opzione di reversibilità a favore di soggetto differente dall’assicurato.

Polizze sulla vita: le caratteristiche Le caratteristiche delle polizze assicurative sulla vita, che non


Rendimenti convenzioni contrattuali* Convenzioni Date di versamento dei contributi Rendimento attribuito

Antonio Pastore

Previr ’95 Da 1983 a 31/12/1997

3049 Da 1/1/1998 a 31/12/2002

4%

3108

3140

da 1/1/2003 a 31/12/2005

2,91%

3175 Da 1/1/2018

da 1/1/2006 a 31/12/2017

2,91%

a 31/12/2018

2,91%

2,79%

* Attribuiti al contratto - ritenuta d’imposta applicata sulla plusvalenza al momento del riscatto/liquidazione

abbiano carattere finanziario (tecnicamente polizze di Ramo I, mentre quelle finanziarie sono di Ramo III), sono la composizione e il funzionamento delle gestioni patrimoniali che le imprese assicurative utilizzano per realizzare e riconoscere la rivalutazione. Esse sono costituite per la gran parte (mediamente almeno due terzi) da titoli di stato italiani, di media e lunga durata. Come noto, tale tipologia garantisce un rendimento “a costo storico”, cioè fisso, stabilito al momento della loro emissione che continua sino alla scadenza. Ciò garantisce alla gestione patrimoniale (Gestione separata) un carattere di tendenziale stabilità al rendimento della polizza, in quanto il valore dei titoli non è soggetto alle rapide e anche accentuate oscillazioni che caratterizzano invece, ad esempio, i titoli azionari. In sostanza, un titolo di stato emesso 30 anni fa produce ancora adesso rendimenti attualmente non ottenibili (per esempio 7%) che elevano la media dei rendimenti dell’intera Gestione separata. Certo, anno per anno i vecchi titoli scadono ed è per questo che, come si rileva dalla tabella storica a fianco, si assiste a una flessione lenta ma progressiva nel

Rendimenti polizze Capitello* Polizze Date apertura polizze

Capitello Fino al 31/12/2017

Rendimento attribuito

Nuova capitello Dal 15/9/2018

2,91%

2,77%

* Attribuiti al contratto - ritenuta d’imposta applicata sulla plusvalenza al momento del riscatto/liquidazione

Storico rendimenti polizze “capitale differito” e “mista” (Convenzioni Antonio Pastore)* Tasso di rivalutazione riconosciuto (%)

Anno esercizio finanziario 2009

3,94

2010

3,81

2011

3,77

2012

3,74

2013

3,57

2014

3,61

2015

3,49

2016

3,33

2017

3,23

Convenzioni 3049/3108/3140 2018

2,91

Convenzione 3175 2018

2,79

* Attribuiti al contratto - ritenuta d’imposta applicata sulla plusvalenza al momento del riscatto/liquidazione

corso di decenni in cui il mercato, soprattutto italiano, ha assistito a una diminuzione dei suoi valori (i titoli acquistati più di recente non riescono senz’altro a realizzare le plusvalenze di qualche decen-

nio addietro), determinata principalmente dalle politiche di contenimento dell’inflazione attuate dall’Unione europea a partire dalla nascita dell’euro e la sua successiva stabilizzazione.

MARZO 2019

81


Hanno collaborato a questo numero Carlo Benetti, nel Gruppo Gam dal 2003, dal 2011 si occupa di analisi degli scenari finanziari e di scelte allocative, cura la newsletter “L’Alpha e il Beta”. È stato tutor in corsi di aggiornamento per insegnanti delle scuole superiori, ha pubblicato su temi di politica economica e di finanza. Collabora con le (48) redazioni economiche di Raie Class CNBC.

Thomas Bialas, futurologo, cura l’inserto Dirigibile ed è responsabile del progetto Future Manage(61)

MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DI MANAGERITALIA FEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO

ment Tools di Cfmt.

(58)

Claudia Corti è guida turistica per le province di Milano, Pavia, Monza e Brianza.

Gilberto Dondé, laureato in Chimica Fisica all’Università di Milano, ha lavorato oltre 20 anni in Ibm. Nel 2000 ha fondato il Great Place to Work Institute® Italia e dal 2014 svolge attività di consulenza dire(28) zionale e di formazione manageriale.

Simona Frignani si occupa di comunicazione di impresa da 25 anni, con una forte esposizione internazionale. Ha guidato la Camera di commercio britannica per l’Italia per sei anni, prima di tornare a (36) fare comunicazione b2b.

Marco Lucarelli lavora nella direzione strategy di una multinazionale Tlc dove si occupa di opera(59) tori virtuali. Lorenzo Montagna

ha fondato nel 2017 la prima società di consulenza specializzata sui temi della realtà aumentata e virtuale: Second stAR VR. Ha scritto il primo libro su questi temi per Hoepli. È il presidente italiano della Vrara, l’associazione che raggruppa 4mila aziende in 50 paesi nel mondo sui temi di AR e VR. È advisor e mentor in Polihub, l’acceleratore del Politecnico di Milano. È stato Ad di Yahoo! (42) e Altavista.

Pietro Trabucchi è psicologo delle squadre nazionali di Ultramaratona, Università di Verona, istrut(12) tore certificato protocolli Mindfulness. Docente di Cfmt.

FEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO

FONDO ASSISTENZA SANITARIA DIRIGENTI AZIENDE COMMERCIALI FONDO DI PREVIDENZA MARIO NEGRI CFMT - CENTRO DI FORMAZIONE MANAGEMENT DEL TERZIARIO ASSOCIAZIONE ANTONIO PASTORE

Editore: Manageritalia Servizi srl Direttore responsabile: Guido Carella Coordinamento: Roberta Roncelli

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Redazione: Davide Mura, Enrico Pedretti, Eliana Sambrotta Direzione, redazione, amministrazione: via Antonio Stoppani, 6 - 20129 Milano tel. 0229516028 - fax 0229516093 giornale@manageritalia.it www.manageritalia.it

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da Manageritalia Massimo Fiaschi, segretario generale Manageritalia. (24) Daniela Fiorino, responsabile ufficio sindacale Manageritalia.

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La diffusione di marzo 2019 è di 42.929 copie



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