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N. 9 SETTEMBRE 2012

LA RIVISTA DI MANAGERITALIA

IN CAMPO PER IL PAESE

MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL TERZIARIO Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - Decreto Legge 353/03 (convertito in Legge 27/2/04, n.46) art.1, comma 1 - DCB/MI - € 2,20 (abbonamento annuo € 16,50)


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Sommario Editoriale 4 La sfida della tripla rappresentanza

Iniziative Manageritalia 56 Campioni in Sicilia Formazione 58 Ai confini del mondo

Copertina 6 In campo per il Paese 16 I manager al lavoro Strategia 28 Uscire dall’orticello per innovare Intervista 32 Dave Ulrich La motivazione nel lavoro? La passione

Our point of view 61 #PRIORITALIA has been founded

InfoMANAGER Fondo Mario Negri 69 Nuove regole per i mutui ipotecari Assidir 70 Click.family. Provare per credere

RUBRICHE

Fasdac 72 Pratiche indirette, novità in arrivo

26 Catturati dalla rete 36 Territori 49 A tu per tu con...

Lavoro e carriera 38 Ripartire alla grande, senza paura

63 Di buon grado 64 Lifestyle 65 Fuori ufficio

Società 42 La strategia del cogitus interruptus

66 Libri 67 Lettere 68 ...al fin della licenza, io tocco!

Eventi 51 Expo Training 2012

N. 9 SETTEMBRE 2012

LA RIVISTA DI MANAGERITALIA

Diritto 52 Testamento biologico. Scelta consapevole

IN CAMPO PER IL PAESE

MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DI MANAGERITALIA Federazione nazionale dei dirigenti, quadri e professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato R

FEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO

Fondo assistenza sanitaria dirigenti aziende commerciali

Fondo di previdenza Mario Negri

CFMT Centro di formazione management del terziario

Associazione Antonio Pastore

MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL TERZIARIO Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - Decreto Legge 353/03 (convertito in Legge 27/2/04, n.46) art.1, comma 1 - DCB/MI - € 2,20 (abbonamento annuo € 16,50)

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Editoriale a cura del presidente Manageritalia

LA SFIDA DELLA TRIP l lavoro che stiamo facendo per far crescere il nostro modello di rappresentanza nasce dalla consapevolezza diffusa della crisi di quelli attuali. Un modello innovativo deve essere il riflesso dei contesti di riferimento che evolvono, da quello interno a quello esterno, a quello relazionale. Il contesto interno orienta la strategia della politica sindacale/associativa di Manageritalia. È il risultato di un insieme di elementi: storia, cultura associativa, leader carismatici, qualità delle risorse umane, clima, valori agiti, tratti distintivi, successi, sconfitte, senso di appartenenza, membership. Per tutto questo, il modello di rappresentanza di Manageritalia deve assolutamente rispondere a criteri di sostenibilità nel tempo. Il contesto esterno, in continua evoluzione, è connotato da una complessità crescente che richiede una maggiore velocità realizzativa, dalla crisi economica e sociale, da un debito pubblico insostenibile, dall’incapacità del sistema produttivo di fare innovazione diffusa, dalla complessa evoluzione dei modelli relazionali e dei mezzi di comunicazione, dalla crescente precarietà del lavoro, dalle politiche occupazionali e del welfare pubblico, dalle variazioni degli indici demografici. Tutte variabili che richiedono un concreto adeguamento del modello di rappresentanza di una classe manageriale pubblica e privata fortemente coinvolta. Infine, il contesto relazionale con gli attori della rappresentanza: le parti negoziali e gli altri attori sociali, i rapporti con le istituzioni e la politica. Un contesto relazionale che richiede alla classe manageriale una dimensione sociale riconosciuta per svolgere un ruolo di supporto e influente nelle scelte di interesse della collettività. È impensabile ipotizzare che esistano confini tra i diversi contesti, come credere di poter limitare l’attività di rappresentanza nell’ambito del proprio contesto di riferimento. Per tutto questo abbiamo pensato a un modello di rappresentanza articolato. Intendiamo agire su tre livelli.

I

Primo livello: Manageritalia L’impegno di Manageritalia è quello di promuovere, sostenere e tutelare gli interessi dei propri associati attraverso l’azione sindacale e la negoziazione dei sei contratti collettivi nazionali di cui è firmataria; la ricerca, lo sviluppo e l’offerta di un’ampia varietà di servizi qualitativi specificamente mirati alla categoria manageriale e ai familiari. Dobbiamo dare una risposta a questa crisi che ormai è diventata strutturale e che inevitabilmente sta portando a un mutamento delle relazioni sindacali con le nostre controparti. Non possiamo aspettare che la crisi passi, dobbiamo invece cercare sempre soluzioni nuove e innovative. Secondo livello: Cida - Manager e alte professionalità per l’Italia Cida - Manager e alte professionalità per l’Italia svolge quell’attività lobbistica e istituzionale necessaria per contribuire allo sviluppo del Paese e al riconoscimento delle istanze di categoria occupandosi di temi di portata generale, di carattere sociale, economico e politico che coinvolgono il management, ma non solo.


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IPLA RAPPRESENTANZA Il prossimo appuntamento di Cida - Manager e alte professionalità per l’Italia, in autunno, consisterà nella chiamata degli stati generali della categoria e verranno messi a punto gli impegni prioritari che costituiranno le linee guida per l’operare della Confederazione. Si definiranno i temi più importanti da affrontare e le strategie per attuarli. Terzo livello #PRIORITALIA A #PRIORITALIA viene affidata l’azione politica generalista: quale contributo possono dare i manager per il futuro e come possono attivarsi per il bene comune. Fare bene rappresentanza, oggi, significa anche farsi promotori del cambiamento del Paese, mettendo al servizio dell’interesse collettivo la propria esperienza e le proprie competenze. La “maratona estiva” del 2-5 agosto scorso è stata un sacrificio notevole, si è lavorato in giorni tradizionalmente destinati al riposo e allo svago, abbiamo rinunciato a parte delle nostre ferie, dedicandole alla riflessione sul bene comune. L’obiettivo del nostro primo incontro era ragionare insieme su quali siano le priorità su cui il Paese deve concentrarsi per cambiare passo, partendo da una nuova visione della politica e del fare politica e dal contributo che i manager e le alte professionalità possono dare a questo cambiamento. Con #PRIORITALIA vogliamo realizzare e accentuare con forza e convinzione la discontinuità sul terreno accidentato della rappresentanza. Dobbiamo passare dalle idee ai progetti, ai fatti. I primi passi concreti di #PRIORITALIA si muoveranno verso l’organizzazione a fine novembre di un grande evento in cui saranno coinvolti migliaia di colleghi. Da qui ad allora coinvolgeremo tutti coloro che volontariamente si sono offerti di aiutarci. Vogliamo creare un “contenitore” al cui interno verrà costituita una “scuola” per l’individuazione e la formazione di talenti, la certificazione delle loro competenze manageriali, la verifica dell’azione di chi si vorrà candidare. Vogliamo costituire un centro studi con l’obiettivo di individuare le best practice di altri paesi che possano essere riprodotte in Italia e fornire elementi di analisi per aiutare a formulare scelte e progetti più equi e coerenti per la collettività. La nostra ambizione è quella di mettere a punto soluzioni pratiche e generative, capaci di innescare progetti di azione collettiva fon-

dati sulla reciprocità, sulla partecipazione e sulle competenze, partendo ovviamente dalle persone. Partendo da noi. Siamo tutti sempre più consapevoli che, per uscire dalla crisi, sia necessaria una forte assunzione di responsabilità da parte di chi, come i manager e le alte professionalità, ha le possibilità e le competenze, e quindi il dovere, di dare il proprio contributo al cambiamento. Far concretizzare questa volontà significa mettere a disposizione del Paese una visione chiara e precisa del futuro e condividere la progettualità necessaria per realizzarla. Per riuscirci Cida - Manager e alte professionalità per l’Italia, Manageritalia e Federmanager ritengono indispensabile (ri)fondare e rafforzare il ruolo di rappresentanza della dirigenza, per proiettarla in una dimensione più dinamica, supportando la creazione di una nuova leadership. Il momento storico impone alla nostra comunità una nuova missione sociale per essere attori nell’indicare soluzioni per uscire dalla crisi e, se necessario, anche in termini di supplenza al vuoto lasciato dal sistema politico tradizionale. Lo scopo di #PRIORITALIA è quello di far emergere una classe manageriale che sia un punto di riferimento per diffondere le competenze che occorreranno, dal 2013 in poi, per amministrare la cosa pubblica in una maniera più efficace e diversa dall’attuale. Non vogliamo fiancheggiare partiti, liste civiche, nuove coalizioni. Siamo apartitici, non antipolitici. Le scelte di schieramento competono alla libera scelta individuale del cittadino. La politica ha bisogno di volti nuovi, che producano risultati. Noi non siamo interessati all’attuale politica, ma a una nuova politica che persegua gli interessi della collettività, che anticipi e risolva i problemi in fretta. Credo che la comunità del management italiano sia più di molte altre titolata, partendo dalle priorità, a proporre una visione chiara e precisa del futuro: una progettualità innovativa e condivisa per passare dalle idee ai fatti, partendo dalle persone. Noi manager non possiamo continuare a guardare senza sentire la responsabilità di impegnarci nel rilanciare il nostro Paese. Guido Carella (guido.carella@manageritalia.it) SETTEMBRE 2012

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INCAMP PER IL PAESE


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MPO

Nasce #PRIORITALIA, un movimento apartitico che aggrega dirigenti, quadri, alte professionalità e rappresentanti della società della conoscenza per lavorare a favore del Paese e offrire il meglio del talento manageriale

a cura della redazione


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M

ANAGERITALIA, FEDERMANAGER E CIDA MANAGER E ALTE PROFESSIONALITÀ PER L’ITALIA vogliono creare un nuovo soggetto sociale e politico e interessarsi della cosa pubblica. I manager vogliono dunque “fare politica”. Nessun nuovo partito, l’Italia non ne ha

certo bisogno. Vogliamo metterci al servizio del Paese e offrire competenze manageriali, progetti ed esperti che possano dare un sostegno concreto alla ripresa. Con questo obiettivo, ambizioso e nobile allo stesso tempo, dal 2 al 5 agosto scorsi le organizzazioni di rappresentanza di dirigenti, quadri e alte professionalità hanno dato vita a un nuovo soggetto sociale chiamato #PRIORITALIA. L’evento ha coinvolto un migliaio di partecipanti (sì, avete letto bene, persone che hanno rinunciato o posticipato le loro ferie estive e hanno sostenuto le spese per il trasferimento e il soggiorno in hotel), compresi qualche centinaio in diretta streaming e 40 ospiti appartenenti al nuovo tessuto istituzionale, economico e sociale del Paese. L’obiettivo dichiarato è evidente: si riparte dalle “priorità”. L’Italia sta attraversando una fase di forte instabilità economica e politica, per cui è fondamentale assumere nuove e maggiori responsabilità, soprattutto da parte dei manager e delle loro organizzazioni di rappresentanza. Per troppo tempo non ci siamo occupati della cosa pubblica. È giunto il momento di farlo, e bene, per portare un cambiamento sostanziale. I dirigenti e le alte professionalità possono infatti contribuire portando esperienza, competenza e impegno, con una nuova missione “sociale” al servizio della collettività. I temi del primo appuntamento La volontà di individuare le priorità si è concretizzata in un progetto che permette di mettere a frutto le competenze e il talento fuori dalle imprese, a favore della collettività. #PRIORITALIA vuole infatti essere uno spazio di confronto e riflessione che d’ora in avanti avrà cadenza annuale. Anche in vista delle prossime elezioni, l’edizione di quest’anno si è incentrata su come favorire la formazione di una nuova classe politica che, partendo da competenze specifiche, possa condurre alla “buona politica”, il presupposto fondamentale per delineare il nostro futuro. Il debutto di #PRIORITALIA si è sviluppato nell’arco di quattro giorni, affrontando altrettanti temi (vedi alle pagine 16 e seguenti). Primo: l’utilità della buona politica, ovvero l’affermazione del principio che la politica può essere buona (in caso contrario si dovrebbe parlare di “antipolitica”) e

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Per troppo tempo i manager non si sono occupati della cosa pubblica, mentre nel contesto odierno è fondamentale creare le basi per un futuro migliore e offrire i presupposti per un cambiamento sostanziale

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COS’È È nato il 5 agosto #PRIORITALIA, il nuovo soggetto sociale e politico voluto da Cida - Manager e alte professionalità per l’Italia, Federmanager e Manageritalia, le organizzazioni di rappresentanza di dirigenti, quadri e

quindi delineare come far sì che lo

alte professionalità del pubblico e del privato, ma ter-

sia. Oggetto della seconda riflessio-

zo rispetto a esse, perché infatti queste continueranno

ne, dalla politica ai suoi rappresen-

a svolgere il loro compito di rappresentanza sindacale

tanti: i politici. Quali sono i confini

e offerta di servizi professionali e personali.

del politico ideale? Si possono de-

L’obiettivo è anche fare politica, nel senso di interessar-

finire prerogative, competenze e ambiti di azione di chi fa politica?

si della “res” pubblica. Un movimento non partisan,

Terzo tema, le nuove esigenze di

apartitico per intenderci, che vuole aggregare tutti i

partecipazione. Oggi più che mai i

soggetti della società della conoscenza (manager, alte

cittadini possono ripensare meto-

professionalità, liberi professionisti ecc.) per lavorare a

di, processi, strumenti e linguaggi

favore del Paese.

per influenzare chi governa. Per finire, quarto tema, le responsabili-

Come? Partendo dalla politica, cioè offrendo compe-

tà legate al ruolo manageriale. Co-

tenze, progetti “chiavi in mano” e uomini esperti per

me i manager e le alte professiona-

aiutare la politica a fare le cose e bene. Infatti, se il

lità possono dare il proprio contri-

compito della politica, della buona politica, è dare in-

buto alla buona politica? Seguendo questa traccia si è avviata una

dirizzi e realizzarli, perché questo accada c’è bisogno

discussione ricca di contributi, at-

anche in Italia dell’apporto della cultura e del model-

traverso tavole rotonde, interven-

lo manageriale, di chi professionalmente si occupa di

ti dal pubblico e dal web.

far accadere le cose nei tempi e nei costi prestabiliti.

Un ruolo inedito per il management

La prima edizione di questo appuntamento annuale (Roma, 2-5 agosto) ha affrontato quattro temi: la buo-

La proposta è quindi sicuramente

na politica, il buon politico, le nuove esigenze di parte-

politica, ma in un contesto come

cipazione dei cittadini e le responsabilità dei manager.

quello odierno, dove diventa urSETTEMBRE 2012

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I PRESUPPOSTI DI #PRIOR 䡵䡵䡵 In questo scenario di cambiamento è sempre più forte

I principi indispensabili per sviluppare una buona politica: informazione, legalità, trasparenza, inclusione, innovazione sociale, competenza, attuazione (cultura del fare rapidamente), collaborazione (pubblico/privato) e visione

gente contribuire a salvare l’Italia, servono persone che senza ideologie di parte operino nell’interesse comune. Questa è la vera natura di #PRIORITALIA: innescare un cambiamento culturale che vuole

l’esigenza di mobilitazione da parte di quei soggetti che non sono tradizionalmente attori della politica ma spettatori. 䡵䡵䡵 Dobbiamo impegnarci nel diffondere la cultura e il senso civico. 䡵䡵䡵 L’economia della conoscenza aiuta la crescita e consente di costruire una visione sostenibile e impegnarsi a realizzarla. 䡵䡵䡵 Intendiamo la democrazia non solo come esercizio di voto, ma anche come disponibilità di spazi per il dibattito e la relazione. 䡵䡵䡵 Promuovere la propria esperienza professionale per sostenere la classe politica. 䡵䡵䡵 La globalità porta a un sistema di totale interdipendenza e per affrontarla occorre specializzazione e integrazione: due dimensioni su cui è necessario impegnarci per aiutare il Paese. 䡵䡵䡵 Siamo sempre più consapevoli che senza una buona politica saremo tutti sconfitti. 䡵䡵䡵 Aprire le istituzioni a un confronto con la società civile. 䡵䡵䡵 Dalle aziende dobbiamo passare a progettare anche per il mondo circostante.


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ORITALIA 䡵䡵䡵 Selezionare e reclutare dei politici secondo i principi del-

contaminare la politica e il Paese

l’eccellenza e del merito legati al ruolo. 䡵䡵䡵 Contribuire al rinnovamento dei partiti promuovendo un contatto costante. 䡵䡵䡵 Creare una cultura della valutazione dell’operato del politico (accountability, rendere conto responsabilmente). 䡵䡵䡵 Porre attenzione ai numeri, ai risultati e all’efficienza in quanto espressione della potenzialità del territorio e della comunità. 䡵䡵䡵 Creare alleanze con la società civile. 䡵䡵䡵 Il tema dei talenti non è nelle agende politiche: il modello manageriale consente di fare programmi per l’accesso, la valutazione e la gestione dei talenti del Paese. 䡵䡵䡵 Abbiamo capacità realizzativa e contatto con la quotidianità... sappiamo fare: trasformiamo le strategie in azioni e risultati. 䡵䡵䡵 Garantire spazi e tempi per dedicarsi alla politica oltre che al lavoro. 䡵䡵䡵 La politica deve tornare a essere il luogo delle decisioni e delle competenze.

puntando su una cultura della valutazione dell’operato della politica (accountability), che deve rendere conto responsabilmente della sua azione (controllo di mandato) e sulla governance (insieme di regole di ogni livello – delega, controllo, misurazione dei risultati ecc. – che disciplinano la gestione di un potere). Dai quattro giorni di intenso lavoro sono emerse ben 208 idee progettuali. Alcune, come è prassi per i manager, già a livello avanzato di progettazione e presto saranno selezionate per priorità d’intervento. Idee nate in coerenza con i nove principi indispensabili per sviluppare una buona politica emersi dall’analisi ad ampio spettro effet-

Per ulteriori approfondimenti e aggiornamento dei lavori: www.manageritalia.it

tuata in precedenza sulle proposte e richieste della società civile negli ultimi due anni: informazione, le-

I PROGETTI PRINCIPALI EMERSI A #PRIORITALIA 䡵䡵䡵 Censimento dei manager e certificazione delle

competenze da mettere a disposizione della politica. 䡵䡵䡵 Certificazione delle competenze manageriali degli amministratori pubblici e dei politici. 䡵䡵䡵 Valorizzazione dei giovani talenti con stimoli, supporti e incentivi alla loro espressione nella società. 䡵䡵䡵 Costituzione di team di manager che si occupino di garantire efficienza e concretezza ai progetti delle amministrazioni locali.

䡵䡵䡵 Scuola di formazione manageriale per i politici. 䡵䡵䡵 Impegno della dirigenza a supporto delle associa-

zioni non profit (1.000 manager per 100 progetti). 䡵䡵䡵 Creazione di un osservatorio/centro studi per il monitoraggio e la rendicontazione degli effetti delle decisioni politiche (che dovrà anche valutare la coerenza tra promesse elettorali e realizzazione di partiti e/o singoli politici). 䡵䡵䡵 Piano di marketing politico del territorio Paese per attrarre investitori e nuovi partner economici.

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#PRIORITALIA è l’alternativa all’antipolitica e alla vecchia politica: è “oltre la politica”, per un contributo vero a supporto della società. Non è un movimento schierato, ma guarda a un nuovo modello di governance dell’Italia

nageriale per i politici, la costituzio-

ma, #PRIORITALIA è l’alternativa

ne di team di manager da mettere

all’antipolitica e alla vecchia politi-

al servizio delle amministrazioni

ca, è “oltre la politica”, per un con-

locali per la realizzazione di proget-

tributo vero a supporto della socie-

ti sul territorio, l’impegno della di-

tà. Non è un movimento schierato,

rigenza a supporto delle associa-

ma guarda a un nuovo modello di

zioni non profit (1.000 manager per

governance dell’Italia che poggia

100 progetti). Inoltre, un grande

su competenze e cultura del realiz-

progetto nazionale per la valoriz-

zare e del dare.

zazione dei giovani talenti con sti-

Gli attuali modelli di rappresen-

moli, supporti e incentivi alla loro

tanza e partecipazione hanno fatto

espressione nella società e un piano

il loro tempo e oggi servono nuovi

di marketing politico del territorio

soggetti e nuove modalità e una

Paese per attrarre investitori e nuo-

volontà di dialogare e lavorare con

vi partner economici.

tutti, soprattutto con i giovani. Me-

galità, trasparenza, inclusione, in-

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ritocrazia, valorizzazione del ta-

novazione sociale, competenza, at-

I prossimi passi

lento, cultura della responsabilità

tuazione (cultura del fare rapida-

#PRIORITALIA sarà lo strumento

sono i valori che provengono dalla

mente),

di Cida - Manager e alte professio-

nostra esperienza professionale e

blico/privato) e visione.

nalità per l’Italia, una risorsa al ser-

ora vogliamo metterli al servizio

Siamo partiti da questi punti fermi

vizio del Paese. Presto si riuniran-

del Paese. Aumentando la mana-

per definire priorità e modalità per

no i vertici delle organizzazioni

gerialità nelle imprese, perché pos-

concretizzare progetti e azioni.

fondanti, dialogando anche a livel-

sano competere al meglio, portan-

#PRIORITALIA si basa su questi

lo territoriale con la base associati-

dola nel governo della cosa pubbli-

principi, e qui sta uno degli aspetti

va. È inoltre in programma un’assi-

ca, perché abbiamo davanti anni

fortemente innovativi della propo-

se pubblica per coinvolgere molti

difficili e nei quali si potrà solo ope-

sta: certificare chi vorrà candidarsi

manager e alte professionalità e

rare con risorse scarse e in modo

alle prossime elezioni, che questi

dialogare con tutti, ma soprattutto

sostenibile. Per questo siamo quel-

sia un manager o un soggetto ap-

con i soggetti dell’economia della

li che più di tutti hanno forte coe-

partenente ad altri movimenti e/o

conoscenza. Così diamo rappre-

renza di interessi tra obiettivo ge-

partiti. Oltre alla certificazione, tan-

sentanza e voce a quelle centinaia

nerale e particolare: solo una ripre-

ti i progetti che saranno a breve svi-

di migliaia di manager che fanno

sa della crescita economica può da-

luppati dal nuovo soggetto, in pro-

funzionare le aziende tutti i giorni.

re un futuro alla classe manageria-

prio o in sinergia con altri. Tra i più

Quelli che tutti gli italiani incontra-

le, ma soprattutto al Paese. La cre-

innovativi, la creazione di un osser-

no quotidianamente sul pianerot-

scita è in fin dei conti l’obiettivo fi-

vatorio/centro studi per il monito-

tolo di casa o con i quali lavorano

nale e vero di #PRIORITALIA,

raggio e la rendicontazione degli

dentro o fuori le aziende, che è ora

l’unica strada per andare verso un

effetti delle decisioni politiche, che

siano riconosciuti come soggetto

benessere diffuso, per garantirci

dovrà anche valutare la coerenza

sociale ed economico importante

giustizia sociale, solidarietà, inclu-

tra promesse elettorali e realizza-

non solo per far funzionare le

sione, insomma un Paese migliore,

zioni di partiti e/o singoli politici.

aziende, ma anche per aiutare il

quello che tutti vogliamo per noi e

Poi una scuola di formazione ma-

Paese a cambiare e crescere. Insom-

per i nostri figli.

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collaborazione

(pub-


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LA PARTECIPAZIONE ONLINE Il web è stato senz’altro protagonista dell’evento #PRIORITALIA e continua a essere uno strumento per un dialogo ricco e stimolante sui temi affrontati. Dalla diretta streaming durante i quattro giorni, seguita da qualche centinaia di visitatori, alle decine di messaggi arrivati via email, fino ai commenti sul blog crisiesviluppo.manageritalia.it e sulla pagina Facebook di Manageritalia. Twitter ha fatto il boom: oltre 300 tweet inviati con l’hashtag #PRIORITALIA!

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L’IMPEGNO DELLA DIRIGENZA ITALIANA PER IL FUTURO DEL PAESE

ALCUNE DELLE USCITE SUI MEDIA

ROMA, 2-5 AGOSTO 2012 - PRIMO INCONTRO #PRIORITALIA

䡵 䡵 䡵

I manager e il metodo aziendale applicato a politica e istituzioni

Dai manager la scossa alla politica È tempo di buona politica: i manager e #Prioritalia Vanno bene le buone intenzioni, ma serve una visione

I dirigenti vogliono contribuire alla buona politica

Eventi Manageritalia: #Prioritalia 2012 a Roma dal 2 al 5 agosto

#PRIORITALIA - TG1 - 3 agosto 2012

䡵 䡵

I manager scendono in campo, pronti 208 progetti per l’Italia Federmanager e Manageritalia lanciano #Prioritalia "Efficienza, merito, obiettivi". La nuova Italia dei manager

Crisi / Manager, le priorità per tornare alla buona politica

Manager: necessarie nuove rappresentanze Con #Prioritalia i dirigenti ripartono da priorità e buona politica

Cos’è #Prioritalia, il nuovo soggetto politico dei manager 䡵

䡵 䡵

Competenze manageriali per la crescita del Paese #Prioritalia. I manager ripartono dalle priorità

Dalle idee al progetto

I manager scendono in campo

Crisi / Federmanager e Manageritalia, nasce #Prioritalia Federmanager e Manageritalia: noi zitti troppo a lungo, ora ci mettiamo al servizio del Paese

Una buona politica per ripartire Più management per creare lavoro

Il convegno sui nuovi dirigenti

Manager in pista con #Prioritalia 䡵

seguici su

Per approfondimenti: www.manageritalia.it >> Iniziative ed eventi >> Prioritalia >> Prioritalia 2012 - Press


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ROMA, 2-5 AGOSTO

I MANAGER AL LAVORO Quattro giornate intense nella sala congressi dell’Hotel Sol Meliá di Roma. Per chi si è perso l’evento, ecco la cronaca con alcuni interventi dei numerosi ospiti. Il pubblico in sala ha preso spesso la parola con consigli e proposte innovative

Giovedì 2 agosto

UNA NUOVA CULTURA DELLA RESPONSABILITÀ L’apertura dei lavori Il giornalista Oscar Giannino modera la tavola rotonda di apertura. Guido Carella, presidente di Manageritalia, dichiara fin dall’inizio che «è necessario aprire il dialogo a tutti gli attori sociali, non solo a mana-

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giornalista, esperto di rappresentanza sociale

Massimo Mascini

vicedirettore Tg3

Giuliano Giubilei

Oscar Giannino

giornalista e conduttore radiofonico

ger e alte professionalità, affinché la


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offrire a tutti un futuro migliore. I

si. Principi portanti, declinati e con-

manager non possono più solo fare

testualizzati.

bene il loro lavoro in azienda, ma

Per Mattia Diletti (politologo, Uni-

vogliono prendersi la responsabili-

versità La Sapienza) «il tempo dei

tà e l’impegno di mettere le loro

think tank è finito. I contenitori di

competenze al servizio del Paese».

pensiero legati allo scoppio di una

L’assemblea commenta quindi i

crisi oggi devono lasciare spazio

principi della buona politica, deli-

al connubio tra competenze e

neati sulla base di un’analisi ad am-

idee. Serve trovare gli strumenti e

pio spettro, effettuata su diversi ti-

le capacità per portare le persone

pi di media, a partire dalle richieste

giuste nel luogo giusto». Simona

Dario Di Vico

«È necessario aprire il dialogo a tutti gli attori sociali, non solo a manager e alte professionalità, affinché la politica ritorni buona e capace di offrire a tutti un futuro migliore» Guido Carella

editorialista

della società civile negli ultimi me-

vicedirettore Corriere della Sera

politica ritorni buona e capace di

Antonio Polito

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conduttore Omnibus La7

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Andrea Pancani

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Mattia Diletti, politologo, Università La Sapienza. Nella foto a fianco, l’imprenditore Giorgio Gori, il giornalista Oscar Giannino e Alessandro Cattaneo, sindaco di Pavia e vicepresidente Anci.

Aldrovandi (analista media, Os-

Mannheimer: «I manager sono

servatorio di Pavia) invece fa no-

giudicati competenti ma egoisti.

tare come oggi la politica sia on-

Le loro organizzazioni oggi han-

nipresente nei media italiani (cir-

no per la prima volta una mission

ca un terzo dei telegiornali nazio-

valoriale». Secondo Silvestre Ber-

nali è dedicato a questo tipo di in-

tolini (presidente Cida - Manager

formazioni), ma di fatto si risolve

e alte professionalità per l’Italia)

in uno sterile chiacchiericcio. Si

dobbiamo lavorare con gli im-

parla di intenzioni, mai di azioni,

prenditori, ma allo stesso tempo

e il focus è sempre la critica del-

affiancare i politici, a maggior ra-

l’avversario. Giorgio Ambrogioni

gione quando questi si occupano

(presidente Federmanager) ricor-

di mercato del lavoro (ma non so-

da i risultati di un’indagine com-

lo, poiché le nostre competenze

missionata al sociologo Renato

sono trasversali). Così Alessandro Cattaneo (sindaco di Pavia e vicepresidente Anci - Associazione nazionale comuni ita-

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«Occorre non pensare solo ai diritti ma anche ai doveri. Occorre credere in qualcosa, ricoinvolgere, e poi decidere»

liani): «Il dirigente pubblico deve

guire “la pancia” del cittadino che

mettere in pratica le linee di indi-

lo porterebbe a delle derive ecces-

rizzo fortemente orientate al-

sive, ma agire con senso di respon-

l’obiettivo. Non è da guardare in

sabilità». Per l’imprenditore Gior-

maniera negativa che un ammini-

gio Gori «la convivenza tra pubbli-

stratore si porti con sé 2 o 3 uomi-

co e privato è spesso difficile, se le

Nicola Zingaretti

ni esperti di cui si fida. Spesso si

organizzazioni dei manager inten-

trova davanti mille step prima di

dono portare avanti gli interessi

arrivare al risultato. Non deve se-

generali del Paese la loro è un’ope-

SETTEMBRE 2012


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14-09-2012

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Qui accanto, Stefano Cordero di Montezemolo, presidente Aimba, Enrico Giovannini, presidente Istat. Sotto, da sinistra, Simona Aldrovandi, analista media, Osservatorio di Pavia e Sergio De Luca, direttore centrale comunicazione Confcommercio

to. Il giornalista Giuliano Giubilei introduce la seconda giornata di lavori e afferma che «rispetto a qualche anno fa cresce il numero delle persone che hanno voglia di contare di più nelle scelte del Paese. La buona politica è anche questo: mettere a disposizione dei cittadini la possibilità di collaborare». Stefano Cordero di Montezemolo (presidente Aimba, Associazione italiana degli Mba) esprime un concetto chiave: la trasposizione dell’approccio

ra meritoria. Io ho fatto per anni gli

Venerdì 3 agosto

interessi della mia azienda ma poi

GUARDARE AL FUTURO

ho deciso di dedicarmi agli interessi della collettività. Abbiamo assi-

Dibattito sui temi “Affermare l’utilità

stito al progressivo decadimento

della buona politica” e “Definire i con-

della cosa pubblica senza fare nul-

fini del politico ideale”

la. Voglio un cambiamento forte, la

Molti gli interventi dal pubblico.

linea di frattura di oggi è molto più

Nell’arco di un’ora sono emerse

seria di quella del ’92-’93».

ben 93 proposte, un grande risulta-

«Oggi il settore della cooperazione è forse meno efficiente ma più efficace e responsabilizzante. È importante la partecipazione degli individui» Giangi Milesi

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Copertina / 2 Da sinistra, Giovanni Savini, vicepresidente Associazione classi dirigenti delle pubbliche amministrazioni, Stefano Colarieti, managing director Consenso e Davide Rubini, vicepresidente dell’associazione Rena. In basso, Lino Busà, presidente nazionale Sos Impresa e Giovanni Moro, presidente Fondaca.

manageriale nella politica. Guardare la politica con uno sguardo da manager e quindi lavorare per obiettivi, con una strategia chiara e definita, questa la nuova sfida. Aggiunge inoltre che la politica spesso non ha il concetto della scarsità delle risorse disponibili. Avrebbe il dovere di utilizzarle nel modo più efficiente possibile, non più nella logica dei finanziamenti a pioggia, ma selezionandole per produrre valore e competere sul mercato internazionale. Giovanni Savini (vice-

ni) ribadisce che «c’è un grande po-

siamo un’isola abbandonata nel-

presidente Associazione classi di-

tenziale inespresso nella pubblica

l’oceano. L’Europa non può essere

rigenti pubbliche amministrazio-

amministrazione a cui non viene

strumentalizzata per ottenere con-

data la possibilità di manifestarsi».

senso, ma deve essere il punto di ri-

Stefano Colarieti (managing direc-

ferimento e l’ambito per prendere

tor Consenso) non usa mezzi ter-

le decisioni cruciali». Sergio De Lu-

mini: «La buona politica deve recu-

ca (direttore centrale comunicazio-

perare una funzione di servizio e

ne Confcommercio) constata che

rimboccarsi le maniche! Le elezio-

«la politica in Italia è pervasiva.

ni del 2013 saranno di rilevanza

Tutti gli editori sono contaminati

strategica per il nostro futuro. Il

da interessi politici e questo ha una

mio auspicio è che si lavori poi in

conseguenza grave, ovvero che

una prospettiva europea. Noi non

non esiste la separazione tra fatti e

«Occorre avere la forza di dire no al politico di mestiere» Alberto Brambilla

opinioni e che il dialogo si fa sui giornali, abbandonando spesso la concertazione». Alessandro Rosina (docente Università Cattolica, presidente iTalents) non fa sconti a nessuno: «La cattiva politica guarda al mantenimento del potere e non ha visione del futuro. Il potere è condizionabile da interessi di parte. Intende convincere attraverso le promesse e non con i risultati. La politica dovrebbe essere un’attività a tempo. Occorrono un ricambio generazionale, nuove risposte, nuove visioni, partecipazione dal basso. Serve una cultura 20

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della valutazione della politica: ca-

sabilità di cambiare. Aggiunge poi

dinanza e il territorio. Ma stanno

pire se è buona (se raggiunge dei

che «la priorità è la conoscenza.

emergendo forme di partecipa-

risultati) o cattiva (se vengono fat-

Occorre imparare a vivere con i di-

zione civica non nel senso tradi-

te solo promesse). Il contributo del-

sastri incombenti ma senza perde-

zionale e questo è un segnale cer-

la dirigenza può produrre rifles-

re la speranza. Quel che desidera-

tamente positivo». Gianluca Co-

sioni utili. I manager devono con-

no gli italiani è assicurare un futu-

min (direttore relazioni esterne

taminare la politica». Lino Busà

ro ai figli e fare di più per non ave-

Enel) ci dà una definizione del

(presidente nazionale Sos Impresa,

re crisi di coscienza».

“buon politico”: «È colui che vie-

nata per difendere la libera inizia-

Nel pomeriggio si susseguono

ne scelto, che ha capacità di vi-

tiva imprenditoriale contro racket

una serie di interventi ugual-

sione e di creare consenso. Dopo

e criminalità organizzata) affronta

mente apprezzati, come quello di

sei mesi nessun governo mantie-

in modo coinvolgente il tema della

Alberto Brambilla (esperto di po-

ne il consenso come quando è

legalità, sottolineando che l’econo-

litiche di welfare), tra i più vicini

eletto». Per Andrea Tomasi (presi-

mia criminale è difficilmente di-

al pensiero di Manageritalia.

stinguibile da quella legale in Ita-

Brambilla fa esempi di pancia. Il

lia. La legalità dovrebbe essere un

buon politico deve avere cono-

punto prioritario dell’agenda poli-

scenza dell’organizzazione com-

tica. Oggi è relegato invece agli ul-

plessa. Occorre avere la forza di

timi posti della funzione pubblica.

dire no al politico di mestiere.

Enrico Giovannini (presidente Istat)

Continua Giovanni Moro (sociolo-

ricorda che non a caso parole come

go politico): «Siamo nel mezzo di

accountability (rendere conto di

una profonda trasformazione e ci

quanto si fa con responsabilità) e

sono troppi attori che esercitano

governance (insieme di regole di

potere e influenza senza essere

ogni livello) sono intraducibili nel

legittimati. Non esistono politi-

parlare e nella prassi della politica.

ci/manager/imprenditori idea-

La buona politica serve per supe-

li, perché tutto è relativo ai tem-

rare gli ostacoli e uscire dalla crisi

pi e alle circostanze. Occorre ri-

ma è faticoso assumersi la respon-

costruire un contatto con la citta-

Nella foto da sinistra, Alberto Brambilla, esperto di politiche di welfare, Massimo Mascini, giornalista, esperto di rappresentanza sociale e Gianluca Comin, direttore relazioni esterne Enel.

«Occorre imparare a vivere con i disastri incombenti ma senza perdere la speranza. Quel che desiderano gli italiani è assicurare un futuro ai figli e fare di più per non avere crisi di coscienza» Enrico Giovannini

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Copertina / 2

Da sinistra, Marcello Bruni, direttore comunicazione Boeing Italia Sud Europa e Israele, Giangi Milesi, presidente dell’associazione umanitaria Cesvi, con Vittorio Emanuele Parsi, docente universitario, editorialista ed esperto di relazioni internazionali e Maurizio Tarquini, direttore generale Unindustria.

22

dente Fondazione architetti, in-

fronte a carenze profonde da par-

mento politico nel nostro dibatti-

gegneri e liberi professionisti

te di chi ci ha governato nel corso

to. Siamo un Paese ultra politi-

iscritti a Inarcassa) «se vogliamo

degli ultimi decenni. L’iniziativa

cizzato. Pensiamo che le soluzio-

ancora avere delle possibilità

di #PRIORITALIA è un segno di

ni siano sempre del mondo poli-

dobbiamo coinvolgerci. I mana-

riscossa e di accensione di una

tico, ma non ci sono le condizio-

ger, così come gli architetti, gli in-

passione per i valori più nobili

ni per un forte cambiamento. Ab-

gegneri, i liberi professionisti che

della politica».

biamo invece una società molto

non hanno rifiutato la politica

viva. Cosa fa questa società? Si

ma l’hanno sempre guardata con

responsabilizza, come del resto

distacco, con snobismo, sono una

Sabato 4 agosto

state facendo voi». Per Michele

massa critica forte e con compe-

DAL CONTESTO GENERALE A QUELLO PARTICOLARE

Carugi (esperto di relazioni indu-

tenze che possono essere messe

striali) bisogna partecipare in maniera più attiva. «La classe

al servizio del Paese». Secondo Nicola Zingaretti (presiden-

Dibattito sui temi “Soddisfare le

manageriale finora si è astenuta,

te Provincia di Roma) occorre non

nuove esigenze di partecipazione” e

ma ha le caratteristiche culturali

pensare solo ai diritti ma anche ai

“Assumere responsabilità adeguate

e professionali per scendere in

doveri. Occorre credere in qualco-

al ruolo manageriale”

campo. I manager devono mette-

sa, ricoinvolgere, e poi decidere.

Dario Di Vico (vicedirettore Corrie-

re a supporto della politica le lo-

Laura Pennacchi (Fondazione Bas-

re della Sera), nell’introdurre la ta-

ro capacità». Massimo Mascini

so - Scuola per la buona politica)

vola rotonda, lancia una serie di

(giornalista, esperto di rappre-

sottolinea che siamo «in una fase

provocazioni condivisibili. «La

sentanza sociale) afferma che

in cui occorre la mobilitazione di

parola “partecipazione” è datata,

#PRIORITALIA è la dimostra-

tutte le forze della società per ria-

non mi piace. Siamo in una crisi

zione che dentro la società civile

prire un sentiero di speranza.

con aspetti inediti, si propongo-

ci sono pulsioni forti in grado di

D’altro canto i manager sono un

no messaggi vecchi cent’anni. È

dare una sferzata alla politica. «È

perno dell’economia e devono far

sbagliato dare enfasi sul cambia-

proprio questo mix sano tra so-

SETTEMBRE 2012


••03#prioritalia

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Per Vittorio Emanuele Parsi (docen-

agli ospiti della tavola rotonda. «In

te universitario, editorialista ed

un’era caratterizzata dall’avidità»,

esperto di relazioni internazionali)

dice Pancani, «la dirigenza al ser-

il nostro progetto non ha come sco-

vizio del Paese è espressione di un

po la rivendicazione. La politica è

impegno sociale assolutamente

il futuro. Oggi invece non si discu-

controcorrente». Imma Battaglia

te più della proposta per il futuro.

(sales director and partner Mewa-

«Assistiamo a un McDonald’s del-

re) è un esempio concreto della ma-

le idee in cui si è esaurito il dibatti-

nagerialità applicata al mondo del-

to pubblico italiano perché non si

l’impegno civile (da anni si batte

discute della proposta politica, ci si

contro le discriminazioni, in parti-

dà addosso in maniera sterile. In

colare delle persone omosessuali,

Italia, del resto, non c’è troppa po-

attraverso l’associazione Di’Gay

litica ma troppi partiti e politici. At-

Project, di cui è presidente). «Sen-

tivarsi vuol dire decidere e prende-

za la responsabilità e l’etica» affer-

re responsabilità». L’entusiasmo di

ma «non si può contribuire al cam-

cietà civile e politica che mi pia-

Maurizio Tarquini (direttore genera-

biamento. Fare politica non signifi-

ce evidenziare». Graziano Delrio

le Unindustria) si traduce in queste

ca guadagnare con la politica. Io

(sindaco di Reggio Emilia, presi-

parole: «La sala piena e il vivace di-

stessa mi sono vista sfumare op-

dente Anci) non ha dubbi: «Ab-

battito che è in corso dimostrano

portunità professionali perché as-

biamo bisogno di buone notizie,

un grande senso della collettività,

sociata a un impegno che però era

di buone analisi, ma anche di far

un segnale forte e straordinario per

di tipo volontaristico». Marcello

seguire i fatti alle analisi e non da

un Paese che soffre di individuali-

Bruni (direttore comunicazione Bo-

altre analisi. Una mentalità più

smo e che ha bisogno di “corpi in-

eing Italia Sud Europa e Israele)

anglosassone e rigorosa che dice

termedi” come il vostro per anda-

parla di internazionalizzazione e

“bene, questi sono i problemi, in-

re avanti, per attuare processi di

multiculturalismo: «Occorre re-

tanto ne affrontiamo uno, vedia-

sintesi». Davide Rubini (vicepresi-

sponsabilizzare i manager in ambi-

mo in quanto tempo lo risolvia-

dente dell’associazione Rena, Rete

to internazionale, aiutarli a opera-

mo”, è un metodo che manca nel-

per l’eccellenza nazionale, anima-

re in realtà differenti da quella del

la politica latina».

ta da giovani che operano nel pub-

loro Paese». Mauro Dimitri (presi-

Giangi Milesi (presidente dell’asso-

blico e nel privato) porta l’entusia-

ciazione umanitaria indipendente

smo dei giovani talentuosi, degli

Cesvi - Cooperazione e sviluppo)

italiani che anche dall’estero vo-

afferma che «oggi il settore della

gliono cambiare il nostro Paese se-

cooperazione è forse meno effi-

condo la logica della meritocrazia

ciente ma più efficace e responsa-

e dell’onestà. Grazie a valori come

bilizzante. Partecipazione degli in-

apertura, responsabilità, traspa-

dividui, più considerazione del

renza ed equilibrio.

merito e responsabilità sono sem-

Nel pomeriggio la conduzione di

plici misure di coinvolgimento che

Andrea Pancani (giornalista, con-

vanno colte e diffuse. È questo uno

duttore Omnibus La7) si rivela bril-

dei messaggi di #PRIORITALIA».

lante e coinvolgente, anche grazie

«Senza la responsabilità e l’etica non si può contribuire al cambiamento. Fare politica non significa guadagnare con la politica» Imma Battaglia

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Da sinistra, Imma Battaglia, sales director and partner Meware con Mauro Dimitri, presidente World Foundation of Urology Ong. A fianco, Carlo Stagnaro, giornalista, direttore Centro studi Istituto Bruno Leoni. In basso, un tavolo di lavoro e Luca Fenati, managing partner Fluxus Hr.

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dente World Foundation of Urolo-

un altro modello di management e

nager. Sogno un mondo in cui ma-

gy Ong) evidenzia come «in un pe-

imprenditoria che ha puntato l’ac-

nager e imprenditori si mettano

riodo della dittatura dell’austerity i

cento sulla meritocrazia, stigma-

insieme al servizio della collettivi-

manager contrappongono all’avi-

tizzando il nepotismo. «I manager

tà». Carlo Stagnaro (giornalista, di-

dità la società civile. Oltre all’asso-

possono e devono essere al servi-

rettore Centro studi Istituto Bruno

luta consapevolezza del momento

zio della collettività perché sanno

Leoni) si è soffermato sulla neces-

che stiamo vivendo, dimostrano di

essere concreti e far funzionare le

sità di legare la retribuzione alle

avere una vision, uno scenario».

cose. La classe imprenditoriale de-

performance professionali, anche

Marina Salamon (imprenditrice) è

ve smetterla di sottovalutare i ma-

nel caso di posizioni simili, e quin-

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«La classe manageriale può aiutare il Paese a fare quel salto di qualità di cui necessita, anche nella pubblica amministrazione. Il contributo di idee di #PRIORITALIA è costruttivo» Tito Boeri

Domenica 5 agosto

mo e cosa vogliamo fare, che par-

BILANCIO DI UN INCONTRO RIVOLUZIONARIO

te vogliamo interpretare nel mondo. Il vostro lavoro, a differenza di altre categorie, si identifica con

di ha richiamato ancora una volta

L’editorialista Antonio Polito defi-

l’interesse nazionale. Per il diri-

il concetto di meritocrazia. Per Lu-

nisce #PRIORITALIA un incontro

gente d’azienda è importante che

ca Fenati (managing partner Flu-

“rivoluzionario” e fa una consta-

l’azienda vada bene. Occorre la-

xus Hr) «siamo qui perché sentia-

tazione: «Chiunque in Italia vo-

vorare sui talenti. Non tanto sui

mo un senso di responsabilità,

glia rimboccarsi le maniche incro-

cervelli in fuga, ma su quelli che

perché nel nostro lavoro siamo co-

cia la politica. C’è un sistema ste-

rimangono qui. La società civile

stretti a puntare all’eccellenza e

rile che occupa la gestione della

può e deve partecipare».

nel mondo manageriale constatia-

cosa pubblica. Tutte queste propo-

Le conclusioni spettano a Giorgio

mo che c’è una grande quantità di

ste per passare devono penetrare

Ambrogioni e Guido Carella, che

competenze che non vengono uti-

questo muro. Noi dobbiamo fare

hanno fortemente voluto con le lo-

lizzate quando si tratta di gestire

questo lavoro di rinnovamento

ro organizzazioni la nascita di

la cosa pubblica». Secondo l’eco-

della politica innanzitutto perché

#PRIORITALIA . «Abbiamo degli

nomista Tito Boeri «la classe mana-

dobbiamo portare competenze ai

obiettivi. Il primo è dare un’anima

geriale può aiutare il Paese a fare

politici. Il governo dei tecnici in

a questa neonata Cida - Manager e

quel salto di qualità di cui neces-

Italia sembra una cosa ecceziona-

alte professionalità per l’Italia. Il

sita, anche nella pubblica ammini-

le. Nelle amministrazioni ameri-

secondo è contaminare la politica.

strazione. Il contributo di idee di

cane è normale scegliere nella po-

#PRIORITALIA non può che esse-

#PRIORITALIA è costruttivo.

litica manager d’azienda, docenti

re un soggetto terzo. A chi si rivol-

Certo, è importante considerare i

universitari, finanzieri. La compe-

ge? A tutti. È uno strumento, un

vincoli di bilancio, siamo tutti

tenza al potere non è eccezionale,

veicolo. Occorre selezionare i no-

coinvolti in un piano di risana-

non è fuori dall’ordinario. È anche

stri uomini, formarli, certificarli.

mento dei conti pubblici, ma è

una questione di valori, di visio-

Sviluppare servizi a supporto di

fondamentale che anziché prote-

ne, di idee della società che abbia-

questi obiettivi».

ste e rivendicazioni vengano for-

mo. Il problema in Italia non è che

mulate delle proposte concrete

abbiamo una classe dirigente in-

con una buona dose di fattibilità».

competente, ma è stabilire chi sia-

I tre presidenti delle associazioni fondatrici di #PRIORITALIA: Guido Carella (Manageritalia) Silvestre Bertolini (Cida - Manager e alte professionalità per l'Italia) e Giorgio Ambrogioni (Federmanager).

Si ringrazia lo sponsor della convention

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CATTURATI DALLA RETE Cristina Papini

M

catturati

MADE IN ITALY: LA VOCE DELLA RETE

Nielsen è un’azienda globale con posizione di leadership nelle misurazioni e informazioni di marketing relative a consumer, retail, advertising, televisione, internet, mobile e altri media. È presente in oltre 100 paesi con sedi a New York, Usa e Diemen, Olanda. Cristina Papini è research & analitics director. Per maggiori informazioni: www.nielsen.com/it.

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SETTEMBRE 2012

Made in Italy è in tutto il mondo sinonimo di qualità ed eleganza. Nel nostro paese è fonte di orgoglio nazionale. Secondo Wikipedia è il terzo marchio per notorietà dopo Coca Cola e Visa. Disponiamo quindi di un patrimonio economico, culturale e di immagine di grande valore e pertanto da preservare. In questa direzione vanno alcune leggi per la tutela del Made in Italy, come quella dell’aprile 2010 che stabilisce le disposizioni sulla commercializzazione di prodotti tessili, della pelletteria e calzaturieri. Di recente, a ridestare l’attenzione e alimentare le discussioni online su questo tema è stata la sentenza di Forlì di luglio; una sentenza che ha visto la battaglia di una nota azienda italiana del settore arredamento contro il “meid in italy”, ovvero il Made in Italy prodotto da manodopera straniera a basso costo, terminata con la condanna delle imprese che, abbattendo in questo modo i costi di produzione, riescono ad acquisire una scorretta competitività sul mercato. In un anno, da agosto 2011 a luglio 2012, oltre 50mila messaggi riguardanti il Made in Italy sono stati condivisi online su blog, forum, gruppi, siti di video e image sharing, Twitter e social network. Acquistare prodotti italiani o scegliere quelli stranieri a un prezzo competitivo? Quanto conta la provenienza e quanto l’effettiva qualità del prodotto? Uno dei temi più caldi in rete è proprio quello della garanzia del marchio e delle norme che ne disciplinano l’impiego. Significativo il commento di un utente che afferma: «Il discorso del made in... è delicato, a volte basta anche che una

tappa della produzione di un prodotto elaborato magari in Bangladesh venga eseguita in Italia, per poterci scrivere sopra Made in Italy. Non mi fido. Ci vuole più trasparenza, e sta a noi consumatori esigerla (...)». Sono soprattutto gli uomini a esprimere questo tipo di perplessità e ne parlano principalmente su fonti finanziare e sportive. E qualche volta emerge una non precisa conoscenza di cosa effettivamente significhi la denominazione. Enogastronomia originale In questi anni economicamente difficili, il Made in Italy può costituire una preziosa arma anticrisi. Il settore enogastronomico nazionale sta traendo ossigeno dalla domanda che proviene dall’estero. Secondo un’indagine Coldiretti-Coop, è italiano un piatto di pasta su quattro consumati nel mondo. E infatti, oltre un quarto delle conversazioni online riguardano i prodotti enogastronomici. La rete, attraverso i blog, diventa uno strumento per la divulgazione di notizie su eventi e iniziative per la promozione di prodotti locali sia in Italia che all’estero. Online trovano spazio l’informazione e il dibattito dello stato economico del settore: in questi ultimi mesi viaggia online l’aggiornamento circa i danni causati dal terremoto alla preziosa produzione di Par-


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migiano Reggiano e Grana Padano, due simboli del Made in Italy colpiti duramente quest’anno. Le discussioni sull’agroalimentare riguardano anche il tema della tutela e valorizzazione: dai beni prodotti in Italia con ingredienti provenienti dall’estero ai cosiddetti “Italian sounding” venduti all’estero, ovvero quei prodotti che, senza essere una vera e propria contraffazione, evocano con immagini, nomi e colori un’origine italiana e quindi risultano fuorvianti per i consumatori, costituendo un grave danno per i nostri produttori. Eventi di portata nazionale e internazionale, come Cibus e Vinitaly, contribuiscono a far salire l’attenzione sui prodotti nostrani di qualità. Moda e design Il settore che concentra il più elevato numero di conversazioni online è quello dell’abbigliamento e accessori, che raccoglie oltre un terzo delle discussioni. Sono numerosi, infatti, i blog che raccontano i successi italiani all’estero, come quelli che riportano i nomi delle nazionali alle Olimpiadi vestite Made in Italy (l’Italia con Armani e Prada, l’Azerbaijan con Scervino); quelli delle star che in passerella sfoggiano l’alta moda del belpaese, o quelli che promuovono marche di abbigliamento e linee di gioielle-

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ria evidenziandone la provenienza. Se i blog si configurano come vetrine e luoghi di presentazione di linee e collezioni, i forum diventano vere e proprie piazze: mercatini dove i prodotti sono scambiati o consigliati a prezzi scontati, nonché luogo di dibattito nel quale gli utenti si esprimono sul vero valore attribuito al Made in Italy nella scelta dei prodotti. La partita dei fashion brand non viene giocata soltanto con i più economici prodotti asiatici, cinesi o nordafricani, ai quali però spesso manca – agli occhi del nostro più sofisticato consumatore – la qualità, ma soprattutto con le marche europee che si sono imposte sul nostro mercato per il buon rapporto qualità-prezzo. I grandi brand della moda italiana sono universalmente riconosciuti anche grazie agli eventi glamour come il festival di Cannes, Pitti Uomo o le Settimane della moda milanesi. Le conversazioni si infiammano e i nostri stilisti diventano simbolo di un’Italia positiva e vincente. Moda e design: l’arredamento è oggetto delle discussioni degli internauti soprattutto in coincidenza con il Salone del mobile, quando su blog e forum si riportano notizie sull’evento milanese e sulle aziende che vi partecipano. Il design italiano attrae visitatori dalla penisola e tanti stranieri, diffondendo online presenza di marchi e novità di settore.

Ruote italiane Due e quattro ruote infiammano gli animi. I puristi delle bici Made in Italy denunciano con rammarico produzioni ormai ibride, nelle quali l’italianità ha perso la prevalenza, e invasioni di produzioni dalla Cina a prezzi ipercompetitivi. È elevato il volume di conversazioni del settore dei motori. In questo sono i brand più celebri a raccogliere l’interesse di molti: Maserati, Ferrari, MV Agusta, Ducati. Proprio quest’ultimo è oggetto di numerosi messaggi riguardanti il passaggio sotto il controllo del Gruppo Volkswagen. Acquisizioni e scelte manageriali riguardano anche Fiat. Gli utenti dibattono l’operato di Marchionne, commentano le sue recenti dichiarazioni su Volkswagen e valutano i risultati economici del Gruppo, tra cui, ad esempio, le vendite della 500 negli Stati Uniti al di sotto delle aspettative. Infine, non mancano le citazioni degli eventi di settore come il MotorShow. Nel complesso, gli utenti dei social media sembrano riconoscere il valore dei prodotti locali e l’importanza di difenderne specificità e pregio. Tuttavia vengono espressi dubbi sull’efficacia e la garanzia dell’etichetta Made in Italy, con una richiesta alle istituzioni di maggiori sforzi per rafforzarne prestigio e competitività all’estero.

A Nilsen McKinsey Company

Le analisi dei commenti su blog, forum e social network sono state effettuate attraverso NM Incite (in precedenza BuzzMetrics), la Joint Venture tra Nielsen e McKinsey che aiuta le aziende a sfruttare le potenzialità della ricerca sui social media per incrementare le prestazioni di business nelle proprie organizzazioni. Per maggiori informazioni: www.nmincite.com

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USCIRE DALL’ORTICELLO Strategia

PERINNOVARE

I casi offerti dalle aziende di successo parlano chiaro: i risultati migliori nascono oltre il proprio settore. Ecco allora qualche consiglio per fare cross-innovation e cogliere nuove opportunità

S

IAMO IN PIENA INNOVATION ECONOMY. È vero, e ci faremo molto male. Innovazione: per alcuni una croce pesante da portare (arduo rinascere continuamente), per molti un’infallibile panacea che guarisce tutti i mali in azienda (così, a prescindere), per tutti una parola da usare e abusare in ogni discorso e proclama. Di fatto in un

mondo nuovo le cose si complicano. È molto raro che nascano idee fortemente nuove o individuazioni di nuovi mercati se si è troppo immersi nel proprio core business. Oggi le migliori innovazioni trovano espressione oltre i confini settoriali, in una sorta di incrocio continuo con altre tendenze e modelli. Eccola dunque la cross-innovation: incrociare settori, espe-

rienze, canali, talenti, culture, tendenze, funzioni, brevetti, competenze, target... per ibridare ogni processo della gestione aziendale. In una formula cara al mash up: innescare innovazione pescando da sorgenti multiple. Suona complicato? Allora iniziamo con qualche piccolo ragionamento, tanto per delimitare il terreno di gioco.

Thomas Bialas

Ragionamento numero uno. Io sono una banca, tu sei una banca, egli è una banca, noi siamo una banca, voi siete una banca, essi sono una banca e tutti insieme ci copiamo e ci ispiriamo a vicenda. Coniugazione indicativa (e negativa) per quasi tutti i settori. I quali, posseduti dal morbo di benchmark (e relative best practice), raramente producono sane innovazioni di rottura. Sbarre settoriali Disruptive, in una parola, inglese. Infatti troppo spesso il potenziale innovativo delle imprese è ingabbiato dalle sbarre settoriali. Approcci e modelli consolidati producono nella migliore delle ipotesi innovazioni incrementali (miglioramento dei prodotti e servizi), ma quasi mai innovazioni radicali capaci di aprire nuovi mercati. Il punto è questo: in un mondo connesso e senza confini (senza dogane) anche le imprese si devono trasformare in continenti aperti alla libera circolazione di “ogni” e ripeto “ogni” idea. Ragionamento numero due. Ottimo farsi ispirare da portali come

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Cross-innovation: innovare prodotti e servizi incrociando settori, tendenze e competenze

www.springwise.com che postano

ni fa Ferrero e Mars (di norma liti-

Qualche esempio di successo

quotidianamente idee innovative

giosi fra gli scaffali) hanno collabo-

Queste alcune teorie. Ma come

e business emergenti da tutto il

rato per innovare logistica e distri-

funziona tutto questo nella prati-

mondo. Ma perché limitarsi, come

buzione dei prodotti (condivisione

ca? Per certi versi è abbastanza

fanno in molti, ai trend del pro-

di piattaforma e mezzi di traspor-

semplice, almeno a detta di alcu-

prio settore? Se mi occupo di retail

to). In fondo la cross-innovation è

ni imprenditori. «Ci piace incro-

sicuramente sotto la voce retail

concettualmente semplice. Si ab-

ciare le conoscenze e frequentare

trovo impulsi per nuovi format,

bandonano i sentieri battuti e il

fiere di altri settori» ci racconta-

ma forse trovo ancora più impul-

proprio orticello (inclusi quelli

no alla Baufritz, società tedesca

si monitorando in modo sistema-

confinanti che coltivano idee ana-

specializzata in case prefabbrica-

tico (e con personale dedicato allo

loghe) per avventurarsi in terre

te. L’idea della casa cabrio (con il

scouting) altri lidi, altri mondi, in-

sconosciute e quasi misteriose.

tetto parzialmente decappottabi-

somma consultando altre voci dal

Se siamo così poco propensi all’in-

le) è venuta dopo la visita a un

database delle idee. Sembra ov-

terdisciplinarità e transdisciplina-

salone automobilistico e dopo

vio, ma in verità le aziende fatica-

rità (insomma, l’attitudine a incro-

avere ammirato alcuni modelli

no a implementare “organizzazio-

ciare in modo quasi spericolato) la

cabriolet. E poi?

ni olistiche”.

colpa è, metaforicamente, anche

Poi ci sono gli incroci possibili.

Ragionamento numero tre. Dico-

dei semafori che ci hanno educato

Tanti quanti i sentieri che si bifor-

no: “i concorrenti non li incrocio

a ordinati e regolari flussi di dire-

cano alla J.L. Borges. Proviamo e

quasi mai sulla mia strada, salvo

zione. L’azienda cross invece do-

iniziamo con un esempio datato

per tirarli sotto”. Sbagliato. La coo-

vrebbe assomigliare alle zone sen-

(primi anni 2000) che funge da

petition è uno di questi auspicabili

za semafori e segnaletica (tecnica-

apripista, l’autovettura crosso-

incroci. Collaborare per innovare,

mente shared space) sperimentate

ver: incrociare carrozzerie per ot-

con vantaggi reciproci. Già due an-

in molte città europee.

tenere modelli ibridi; incrociare SETTEMBRE 2012

29


••05Bialas_strategia

13-09-2012

17:37

Pagina 30

Strategia

DECALOGO della cross-innovation

01

Prerequisito della cross-innovation è l’open e la connected innovation. Senza la totale apertura e connessione in rete nessun incrocio è possibile.

mondi come educazione e intrattenimento per rendere più appetibili temi complessi, vedi i vari festival della scienza che sono infatti un classico esempio di edutainment; incrociare dipendenti con scambio (swapping) temporaneo di manager tra un’azienda e l’altra per innescare percorsi di

02

Strategie e obiettivi chiari: l’azienda vuole puntare su

open door innovation, come ha fat-

innovazioni radicali o incrementali? Ci sono le risorse

to Google con P&G; incrociare

umane e un clima culturale adatti?

età e punti di vista diversi (gio-

03

Per avere successo il tema della cross-innovation deve salire ai piani alti dell’azienda coinvolgendo ceo e direzione generale.

vani talenti con esperti in pensione) per attivare nuovi progetti, come fa abitualmente Loccioni in Italia; incrociare competenze per

04

Applicare il motto greco “conosci te stesso” mettendo

aprire nuovi mercati fuori dal co-

a fuoco punti di forza e debolezza nella propensione

re business, come ha fatto Vol-

all’innovazione.

kswagen con Lichtblick per en-

05 06

I migliori risultati si ottengono creando alleanze e

07

Keep it simple: grandi reti ma piccoli team con budget

integrazione di competenze.

trare nel settore energetico come smart energy provider; incrociare brevetti per condividere soluzio-

La cross-innovation è un gioco di squadra fatto di

ni e processi come fanno Ibm,

networking e collaborazione allargata (fornitori, clienti,

Nokia, Sony e molte altre impre-

concorrenti ecc.).

se all’interno di un’alleanza di

ridotti per esplorare le potenzialità della crossinnovation in un clima di autogestione.

sfruttamento della conoscenza; incrociare contributi (e idee) per sfruttare i benefici dell’open innovation, come fa P&G da sempre

08

Da errori e fallimenti spesso nascono le migliori cross-

(ben il 50% dei nuovi prodotti

innovation, come dimostra bene il caso di Post It della

viene concepito fuori dall’azien-

3M (nato da un esperimento fallito di supercolla).

da in una logica di not invented

09

Per incrociare bisogna praticare la tecnica del mash

10

up: pescare dinamicamente spunti e contenuti da più fonti per creare servizi e prodotti inediti.

here); incrociare mercati andando ben oltre il core business per sfruttare il proprio know how altrove, come fa l’azienda dell’Alto Adi-

Assumere gente esotica o meglio personale di altri

ge Leitner Technologies (tecnolo-

settori e con esperienze non “pertinenti” per l’attività

gie per funivie) che passa con di-

aziendale è una delle regole migliori e più semplici da

sinvoltura dalle seggiovie agli

attuare.

impianti eolici fino ai minimetrò cittadini automatici; incrociare la folla per farla lavorare e guada-

30

SETTEMBRE 2012


••05Bialas_strategia

13-09-2012

17:37

Pagina 31

gnare per noi, come ha fatto Ap-

ting ma alleanze progettuali per

RISERVATO AI MANAGER

ple con il mercato delle app; in-

nuovi prodotti e servizi (vedi

crociare ricercatori per generare

Apple + Nike e Philips + Nivea).

nuovi progetti, come fa Philips

Questi esempi di ramificazioni ci

nel suo campus tecnologico a

dicono anche un’altra cosa: par-

L’INNOVAZIONE DEL FUTURO

Eindhoven (metà dei ricercatori

lare oggi di food, automotive, fa-

proviene da aziende diverse di

shion con classi di prodotti, ser-

altri settori); incrociare funziona-

vizi e target ben definiti non ha

lità per abbinare estetica con sa-

più senso: i mercati ibridi, o me-

lute, moda con medicina, come

glio i cross-market, richiedono

ha fatto Medi (collaborando con

cross-innovation.

stilisti) con i collant contenitivi

Proprio il food lo dimostra da

mJ-1 e ovviamente incrociare

tempo: molti nuovi prodotti ali-

brand: non semplice co-marke-

mentari sono un mix di caratteristiche e contaminazioni presi da altri settori (wellness, fitness,

Secondo l’Institute for the future di Palo Alto, al manager è richiesta una nuova competenza: la capacità di operare in diversi contesti culturali adattandosi continuamente alle nuove circostanze imposte dalla discontinuità.

farmaceutico, design, sport o mobilità, vedi street food). Come d’altra parte non ha più senso parlare di premium o discount. La tanto celebrata polarizzazione dei mercati è una semi bufala, già andata a male. Meglio passare dalla polarizzazione all’ibridazione incrociando posizionamenti come cheap premium o

25 SETTEMBRE A MILANO La sesta giornata del ciclo fmt.day è dedicata a ripensare il futuro in chiave innovativa. Sì, ma come? Dimenticate studi di settore, target, concorrenti e benchmark. Le nuove opportunità di business sorgono ai confini o in terre lontane. Fatevi ispirare guardando di lato. Le migliori idee oggi nascono altrove. In scena un team aperto e informale fra cui, in veste di guest speaker, Andreas Steinle, esperto di cross-innovation e direttore del Zukunftsinstitut, uno dei principali e più rinomati centri di ricerca ed esplorazione sulle tendenze del futuro attivo in Germania. Parteciperanno alla giornata manager, giornalisti e testimonianze d’impresa fra cui Frog design, Tis innovation park e Ferrero (quest’ultimo in attesa di conferma). L’evento riservato ai dirigenti associati è il sesto fmt.day, nuovo format evento del Future management tools – piattaforma promossa da Cfmt per distillare e anticipare il futuro che ci attende – che esplora tematiche di frontiera in un contesto informale e collaborativo.

cheap chic. Come hanno fatto Grom, Ikea o Nau Ottica, nata proprio su questo trend.

www.cfmt.it Anna Scirea - ascirea@cfmt.it - 02 5406311 SETTEMBRE 2012

31


••06INTERVISTA.ULRICH

13-09-2012

17:36

Pagina 32

Intervista

LA MOTIVAZIONE NEL LAVORO? LA

DAVE ULRICH

PASSIONE È professore di business alla Ross School of Business dell’Università del Michigan e cofondatore di RBL Group. Ha scritto numerosi libri in tema di risorse umane, leadership e organizzazione.

Michele Riva

32

SETTEMBRE 2012

Dave Ulrich, professore all’Università del Michigan, consulente manageriale e coach dei numeri uno di grandi aziende globali, è considerato il massimo esperto mondiale di risorse umane. In Italia è uscito il suo ultimo libro scritto con la moglie Wendy, psicologa: Il perché del lavoro. Come i grandi leader creano organizzazioni abbondanti generatrici di senso e di successo (Franco Angeli). E sul nostro paese Ulrich sembra avere le idee chiare. «È un momento di crisi e di forti cambiamenti, in politica, nell’economia e nella società. E i cambiamenti generano sempre forte incertezza. All’incertezza le aziende in genere reagiscono tagliando, accentrando il comando e il controllo, scoraggiando i talenti. Così si innesca un circolo vizioso di fallimento» spiega Ulrich, che con la moglie ha tenuto un seminario promosso da Iocap (società di consulenza specializzata nello sviluppo dei leader) Cfmt e Cibiesse - Cfmt Business School. «Anche sul piano personale l’incertezza è stancante per il cervello, genera ansia, stress, frustrazione, tristezza. Ti fa sentire prigioniero del problema. Eppure basterebbe un minuto di pensieri positivi per uscirne, rinfrescarsi la mente e trovare una soluzione» gli fa eco Wendy. Il segreto, secondo gli Ulrich, è riuscire a dare un significato personale profondo a quello che si fa, nel lavoro come nella vita.

Perché in questo momento un li-

re più produttive. Mia moglie è psi-

bro sul “perché del lavoro”?

cologa e aiuta le persone a guarire

«Come consulente e studioso cerco

attraverso la consapevolezza. Met-

di capire come le organizzazioni

tendo insieme i nostri interessi, ab-

possono aiutare le persone a esse-

biamo scoperto che quando le per-


••06INTERVISTA.ULRICH

13-09-2012

17:36

Pagina 33

sone trovano un significato, uno

parla di engagement, cioè di coin-

scopo nella vita, sono anche più

volgimento dei dipendenti, ma in

produttive nell’ambiente organiz-

realtà è un coinvolgimento che ri-

zativo. La domanda quindi è: come

guarda solo il comportamento.

possiamo aiutare le persone a tro-

Vai al lavoro? Tiri fuori delle ener-

vare un significato, sia nei momen-

gie in più? Noi invece guardiamo

ti felici che in quelli di crisi? Ci sia-

al coinvolgimento emotivo. Ci

mo accorti che prima di noi diver-

metti l’anima e il cuore? Nella tua

se ricerche avevano approfondito

organizzazione dai il meglio di te

il problema, ma solo guardando ad

in modo abbondante?».

alcuni aspetti specifici e parziali. Il libro è nato così. In passato, abbia-

Voi vi rivolgete ai leader aziendali,

mo gestito per tre anni una missio-

ma come riuscite a convincerli in

ne religiosa. Lo scopo della Chiesa

un momento di forte stress sui ri-

è di aiutare le persone a trovare un

sultati economici?

significato nella vita. Ci siamo resi

«Partiamo proprio chiedendo lo-

conto che un significato simile si

ro quali siano le sfide più diffici-

può trovare in un certo senso an-

li che hanno di fronte. Sono pre-

che nell’ambiente di lavoro».

occupati per l’economia che rallenta? perché i clienti sono più

«Molte persone hanno un atteggiamento rinunciatario. Vanno al lavoro, dedicano all’azienda il loro tempo, ma non la loro passione»

Voi definite “abbondanti” le orga-

aggressivi? c’è più pressione

nizzazioni in cui le persone riesco-

competitiva sui costi? per la con-

no a dare un significato al lavoro

correnza globale? perché bisogna

che fanno: che cosa vuol dire?

fare sempre di più con sempre

lavoro, dedicano all’azienda il lo-

«Stavamo cercando una parola

meno? L’argomento che usiamo è

ro tempo, ma non la loro passione.

che catturasse l’idea che quando si

che bisogna trovare strade nuove

In tutto il mondo i tassi di coinvol-

sente di avere un significato e uno

per rispondere a quelle sfide.

gimento del personale sono in ca-

scopo nella vita si ha l’impressio-

Quando i dipendenti trovano un

lo. Noi speriamo di contribuire a

ne di averne abbastanza per sé e a

significato nel loro lavoro, le

invertire questo trend. In un am-

profusione anche per gli altri. Nel

aziende guadagnano di più. “Ma-

biente lavorativo vorremmo tro-

Nuovo Testamento Cristo dice di

king meaning makes money”. Per

vare persone che provano passio-

essere venuto per dare la vita in

questo pensiamo che il significa-

ne per il proprio lavoro. A lei che

abbondanza, per rendere la vita

to sia così importante per i leader

cosa piace del suo lavoro?».

migliore, per riempirla di speran-

aziendali. Non è un obiettivo so-

za e di bontà. Abbiamo preso que-

ciale, è chiaramente un obiettivo

Scrivere, imparare, condividere le

sta idea e ci siamo detti: possiamo

di business».

informazioni con gli altri...

fare in modo che nelle organizza-

«Ecco, ha già citato tre cose. Im-

zioni le persone avvertano questo

Qual è al momento secondo lei la

parare, avere relazioni, condivi-

stesso senso di speranza, di scopo,

situazione delle organizzazioni da

dere le informazioni. Queste cose

di significato, di identità, di piena

questo punto di vista?

danno significato al suo lavoro. E

realizzazione di se stessi? La lette-

«Molte persone hanno un atteg-

la pagano per questo. Ma quello

ratura sul management spesso

giamento rinunciatario. Vanno al

che conta non sono i soldi, è la SETTEMBRE 2012

33


••06INTERVISTA.ULRICH

13-09-2012

17:36

Pagina 34

Intervista

«Se riusciamo a portare significato nell’ambiente di lavoro, succederà qualcosa di molto buono alle persone con cui lavoriamo»

34

business e sia solo un obiettivo

Lei ha lavorato con molti numeri

sociale. Il 20% ci crede totalmen-

uno aziendali. Ce n’è uno in parti-

te. Poi c’è un 60% che comincia a

colare che più incarna la vostra

capire che è uno dei prossimi

idea di “leader abbondante”?

passi da fare se si vuole davvero

«Ho conosciuto molti leader, a tut-

aiutare le aziende».

ti i livelli, straordinariamente capaci di dare una carica di significato

In tempi di crisi tutto questo può

personale al loro lavoro e di aiuta-

essere più difficile...

re gli altri a fare lo stesso. Mike Vol-

«Anzi, in tempi di crisi esce allo

kema, ceo di Herman Miller per

scoperto la vera cultura di un’a-

dieci anni, è uno di questi. La sua

passione. Anche per me è lo stes-

zienda. Ha notato che per impre-

leadership è improntata a un forte

so. A me piace imparare. Mi pia-

care le persone usano sempre la

codice morale, il che fa sì che le sue

ce visitare posti nuovi e osserva-

loro lingua madre? Quando siamo

azioni e quelle che richiede agli al-

re che cosa fanno le persone, ve-

arrabbiati, colpiti, feriti torniamo

tri siano fondate su solidi principi.

dere come crescono. Quando

alla lingua che ci è più familiare.

Ha la capacità di tener conto in mo-

possiamo fare quello che ci piace,

Per le aziende è lo stesso. Intel in

do responsabile degli interessi di

il lavoro incomincia a essere per

Irlanda doveva tagliare dei costi.

molteplici stakeholder (dipenden-

noi un posto dove succede qual-

Invece di annunciare dei licenzia-

ti, clienti, fornitori, investitori, co-

cosa di buono. Alcuni vanno alla

menti, ha deciso di coinvolgere i

munità) e una forte consapevolez-

ricerca di un significato al di fuo-

dipendenti nella decisione. I diri-

za di come il suo comportamento e

ri del lavoro. Per esempio seguo-

genti di Intel sono andati in Irlan-

il suo ruolo siano percepiti dagli al-

no il calcio, qui in Italia avete un

da, hanno parlato con i dipenden-

tri. Ha sempre evitato di abusare

gran campionato. O si ritrovano

ti e hanno spiegato che dovevano

del suo ruolo per influenzare gli al-

in qualche locale a bere qualcosa

tagliare il 20% dei costi, per que-

tri e gode di grande rispetto come

e a socializzare. O vanno in chie-

sta e quest’altra ragione. Hanno

leader e come persona».

sa. Queste sono tutte cose molto

fatto una proposta con la massima

importanti. Ma uno dei posti cui

trasparenza: se riuscite a trovare

Quale funzione possono avere i

dedichiamo la maggior parte del-

un modo per risparmiare i soldi,

manager delle risorse umane nel

la nostra energia è il lavoro. E se

non licenzieremo nessuno, altri-

cambiamento?

riusciamo a portare significato

menti dovremo pensarci noi, il che

«Crediamo fermamente che i ma-

nell’ambiente di lavoro, succede-

vorrà dire che licenzieremo delle

nager delle risorse umane siano

rà qualcosa di molto buono alle

persone. Intel ha scelto il coinvol-

veri protagonisti, i primi respon-

persone con cui lavoriamo».

gimento come meccanismo per ri-

sabili della creazione di signifi-

spondere alla crisi. Quello che

cato. I manager hr sono come gli

Come reagiscono le aziende alla

speriamo è che in tempi di crisi,

architetti. Devono essere loro a

vostra proposta?

invece di tornare a una leadership

creare il progetto».

«In genere bene. C’è un 20% di

direttiva, dall’alto al basso, gerar-

capi che semplicemente non ci

chica, le aziende possano adottare

Qual è il ruolo del coaching e del-

crede. Pensa che il significato sia

uno stile di leadership basato sul

la formazione?

una cosa che riguarda il benesse-

coaching, sulla comunicazione e

«Fondamentale. La formazione

re, che non abbia a che fare col

sulla collaborazione».

fornisce un quadro e un modello

SETTEMBRE 2012


••06INTERVISTA.ULRICH

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Pagina 35

intellettuale, il coaching aiuta a pensare in modi nuovi. La grande sfida del coaching e della formazione consiste nell’assicurarsi che le persone trattengano quello che hanno appreso. Le ricerche ci dicono che solo il 20-30% di quello che si impara in aula viene trasferito nel lavoro. L’obiettivo è portare questo dato più vicino al 50 o al 60%. La sfida della formazione sta tutta nel riuscire a far sì che le idee insegnate in aula, che sono molto

sun impatto. Eppure dall’altra par-

buone, abbiano un impatto effetti-

te ci sono dei manager che hanno

vo nell’ambiente di lavoro».

dei problemi e hanno bisogno di nuovi modi per risolverli. Il terzo

Nel vostro libro fate riferimento al-

approccio è rappresentato spesso

l’intero spettro delle ultime ricer-

dai consulenti, il cui lavoro consi-

che in tema di management. Che

ste nel tradurre la teoria in pratica

cosa pensa dell’attuale momento

e nel definire quadri concettuali

di questa disciplina?

che informano la pratica».

«La sfida della formazione sta tutta nel riuscire a far sì che le idee insegnate in aula abbiano un impatto nell’ambiente di lavoro»

«Ci sono due approcci diversi al pensiero manageriale. E ce n’è un

L’economia italiana è ricca di pic-

lo considero un mio dipendente.

terzo emergente. Il primo approc-

cole e medie imprese. Che cosa

Devo dargli dei feedback e degli

cio è quello della teoria e della ri-

direbbe ai loro leader?

obiettivi diversi da quelli che da-

cerca accademica. La buona noti-

«Molte piccole e medie imprese

rei a un figlio. Un’azienda deve

zia è che questa ricerca riesce a da-

sono aziende di famiglia. In que-

avere successo. Credo che alcune

re una spiegazione del perché le co-

sto tipo di aziende spesso c’è un si-

pmi cerchino di mettere insieme

se accadono. Il secondo approccio

gnificato interno alla famiglia, che

famiglia e business. Ma questo

è quello di leader così assorbiti dal-

si ritrova la domenica o si riunisce

non porta al successo».

la loro attività da pensare che la ri-

per celebrare le festività. Il proble-

cerca non li riguardi. La sfida è av-

ma è tradurre questa esperienza

vicinare questi due approcci, assi-

umana in una positiva esperienza

curarsi che l’attività manageriale

aziendale. Nelle pmi che hanno

sia fondata sulla teoria e sulla ricer-

successo, nel tempo si opera non

ca. E che la ricerca implementi l’at-

solo come una famiglia, ma come

tività. Se la ricerca rimane teorica,

un’azienda, costruendo significa-

accademica, non ha impatto. L’ar-

to nell’azienda. Questa è la gran-

ticolo medio di una delle riviste

de differenza. Noi stessi abbiamo

più autorevoli nel nostro campo,

una società, in cui lavora anche

Administrative science quarterly, è

mio figlio, che io amo, ma sul la-

letto da sette persone: non ha nes-

voro non lo considero mio figlio,

COMMENTA SU

Post: 10 consigli ai manager per far decollare il lavoro

SETTEMBRE 2012

35


••07TERRITORI

13-09-2012

17:36

Pagina 36

A TU PER TU CON... TERRITORI

territori

a cura della redazione

C

La Toscana

36

Conosciuta in tutto il mondo per il suo paesaggio e le sue città d’arte, la Toscana deve molto al turismo, un pilastro della sua economia. Nel 2011 nonostante la crisi la regione ha registrato 43 milioni e mezzo di visitatori segnando una ripresa del 3,3%, grazie soprattutto alle presenze internazionali: solo Firenze ha superato per la prima vol-

DIRIGENTI, QUADRI E DIPENDENTI TOSCANI DEL SETTORE PRIVATO Dirigenti

Quadri

Arezzo

242

1.276

85.773

0,28%

1,49%

Firenze

2.182

9.933

294.597

0,74%

3,37%

Grosseto

81

540

45.334

0,18%

1,19%

Livorno

310

1.544

86.280

0,36%

1,79%

Lucca

480

1.635

101.230

0,47%

1,62%

Massa Carrara

165

416

41.083

0,4%

1,01%

Pisa

532

2.342

106.026

0,5%

2,21%

Pistoia

156

1.003

59.132

0,26%

1,7%

Prato

188

1.034

74.396

0,25%

1,39%

Siena

528

3.044

68.075

0,78%

4,47%

4.864

22.767

961.926

0,51%

2,37%

TOTALE

Fonte: elaborazioni Manageritalia su dati Inps 2010

SETTEMBRE 2012

Dipendenti Dirigenti/Dip.

Quadri/Dip.

ta gli 8 milioni di turisti (dati Regione Toscana). Ma accanto al turismo delle città d’arte, imponente è anche quello balneare che, in alcune zone, in estate arriva a decuplicare il numero dei residenti. Bene anche il turismo termale che negli ultimi anni è stato affiancato a quello rurale, mentre si comincia a intravedere anche quello montano (Abetone e Monte Amiata). Tuttavia, anche i diversi distretti industriali sparsi nel territorio hanno il loro peso: esempi sono l’alimentare e il manifatturiero di origine artigianale tipici in varie zone (dalle paglie fiorentine al ferro battuto senese), il distretto orafo di Arezzo, il calzaturiero a Lucca, il tessile a Prato, il conciario a Santa Croce sull’Arno. L’estrazione mineraria non ha più il rilievo che aveva in epoche passate ma rimane un’attività non trascurabile e che ha favorito lo sviluppo dell’industria pesante che permane, soprattutto nella fascia costiera con complessi siderurgici, meccanici, chimici e cantieristici a partire da Livorno. Anche l’agricoltura e l’allevamento contribuiscono grazie a prodotti di elevata qualità e rinomati in tutto il mondo. La collina, che costituisce i due terzi del territorio, si caratterizza essenzialmente da oliveti e vigneti che arricchiscono la regione di notevoli Igp, Docg e Doc. Tra le altre varie colture, non va dimenticato il tabacco di tipo kentucky della Val di Chiana e della Valtiberina toscana, con le cui foglie si produce il famoso sigaro toscano. L’allevamento invece si dedica principalmente alle razze autoctone bovine e suine che forniscono carni molto pregiate, come le chianina, maremmana, calvanina e garfagnina e la cinta senese. I cavalli invece


••07TERRITORI

13-09-2012

17:36

Pagina 37

LE ASSOCIAZIONI TERRITORIALI R

vengono allevati più che altro per manifestazioni turistiche e sportive e tra i più diffusi troviamo il maremmano e il bardigiano. In generale quindi il commercio e il settore terziario rappresentano per la regione una delle principali fonti dell’economia, dando occupazione a circa due terzi dei residenti. In questo scenario, tutto sommato positivo, i dirigenti del settore privato sono 4.864 sui 124mila italiani (il 3,9%). Un numero non confortante e ancor più evidente nel rapporto dirigenti/dipendenti. La media nazionale è 0,85%, quindi meno di un dirigente ogni cento dipendenti (a fronte di Francia e Germania che ne hanno 3 ogni 100), ma se la Lombardia ne ha 1,6% e il Lazio 1,4%, la Toscana resta ferma sotto la media nazionale a 0,5%. A livello provinciale ci sono vistose differenze: Firenze si difende con 2.182 dirigenti (0,74% il rapporto dirigenti/dipendenti) almeno quanto Siena (0,78% e 528 dirigenti), ma Grosseto, con soli 81 dirigenti, arriva a 0,18 ogni 100 dipendenti. Si recupera leggermente il tasso di managerialità considerando i quadri che sono 22.767 (5,3% del totale) e insieme ai dirigenti sono il 2,37%, contro il 2,94% a livello nazionale. Per quanto riguarda i settori, i dirigenti in Toscana sono superiori alla media nazionale nella manifattura (50,6% contro 43,5%), negli alberghi e nei ristoranti (1,1% contro 0,6%) e nelle attività finanziarie (14,6% contro 11,6%). Infine anche le donne dirigenti non sono molte: a fronte di una media nazionale del 13,3%, in regione sono solo il 10,4%, con Massa Carrara (ben 25,5%!), Pisa (12%), Firenze (11,2%) e Arezzo (10,3%) le province più rosa.

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MANAGERITALIA BOLOGNA 40125 BOLOGNA - Viale Carducci 12 Tel. 051399712 - Fax 051307949 bologna@manageritalia.it MANAGERITALIA FIRENZE 50129 FIRENZE - Via Crispi 21 Tel. 0554633393 - 055461420 - Fax 055472659 firenze@manageritalia.it MANAGERITALIA GENOVA 16121 GENOVA - Via C. R. Ceccardi 1/5 Tel. 010587664 - 010586459 - Fax 0105531758 genova@manageritalia.it MANAGERITALIA MILANO 20121 MILANO - Via Fatebenefratelli 19 Tel. 026253501 - Fax 026590777 milano.sanitaria@manageritalia.it milano.segreteria@manageritalia.it milano.sindacale@manageritalia.it

Delegazione di: 24121 BERGAMO - Via Casalino, 5/h Tel. 035240585 - Fax 035236159 bergamo@manageritalia.it 25121 BRESCIA - Via F.lli Lechi 15 scala G - III piano - int. 11 Tel. 0303754785 - Fax 0302942317 brescia@manageritalia.it 22100 COMO - Viale Masia 26 Tel. 031573682 - Fax 031570388 como@manageritalia.it 23900 LECCO - Via A. Visconti 84 c/o Nh Hotel Pontevecchio (ex Jolly) cell. 3314734868 (solo in orario di apertura) lecco@manageritalia.it 20052 MONZA - Via Missori 10 Tel. 0392304074 - Fax 0392315933 monza@manageritalia.it 27100 PAVIA - Corso Strada Nuova 86 Palazzo Demetrio Tel. 038229864 - Fax 0382538271 pavia@manageritalia.it 21100 VARESE - Via Magenta 50 Tel. 0332284773 - Fax 0332496175 varese@manageritalia.it

MANAGERITALIA ROMA 00192 ROMA - Via Ezio 49 Tel. 0632694811 - Fax segreteria 0632694825 Fax sanitaria 0632694826 roma@manageritalia.it

Delegazione di 65122 PESCARA - Via Galilei 65 Tel. 0632694811 MANAGERITALIA TORINO 10125 TORINO - Corso Marconi 15 - 1° piano Tel. segreteria 0116690268 Tel. sanitaria 0116690269 Fax 0116507227 torino@manageritalia.it MANAGERITALIA TRENTINO-ALTO ADIGE, SÜDTIROL 38122 TRENTO - Via G. Grazioli 85 Tel. 0461235499 - Fax 0461238782 trento@manageritalia.it

Delegazione di 39100 BOLZANO - Via Carducci 5 Tel. 0471977778 - Fax 0471323576 bolzano@manageritalia.it MANAGERITALIA TRIESTE 34125 TRIESTE - Via Cesare Battisti 8 Tel. 040371124 - Fax 040370988 trieste@manageritalia.it MANAGERITALIA VENETO 30172 MESTRE(VE) - Centro direzionale Via Torino 151/b Tel. 041987477 - Fax 041980742 veneto@manageritalia.it

Delegazione di: 35129 PADOVA - Via San Marco 11 Palazzo Tendenza Tel. 049756841 - Fax 049754056 padova@manageritalia.it 37138 VERONA - Lungadige Catena 5 Tel. 045915366 - Fax 0458341440 verona@manageritalia.it

R

FEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO

Sede: 00184 ROMA • Via Nazionale 163 • tel. 0669942441 • fax 066781794 Ufficio di Milano : 20129 MILANO • Via A.Stoppani 6 • tel. 0229409078 • fax 0229409836 manageritalia@manageritalia.it • www.manageritalia.it


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Lavoro e carriera

RIPARTIRE

ALLA GRANDE, SENZA

PAURA «N

Quattro ex manager raccontano in un libro come reagire al licenziamento e dell’opportunità offerta dal servizio “Comincio... da tre!” del Cfmt per tornare, da vincenti, sul mercato

ON È FACI-

LE per nessuno ritrovarsi

senza lavoro

e senza colpe. Lo è ancora meno per un manager, un dirigente d’azienda abituato a prendere

decisioni, a gestire risorse. Ma nel nuovo scenario dell’economia globale succede anche che bravi manager competenti e capaci siano messi più o meno gentilmente alla porta», ci spiega Savino Paolella, uno degli autori del libro Post manager (Franco Angeli) in cui insieme ad altri ex dirigenti – Lorenzo Castelli, Bernar-

a cura della redazione

do Pandimiglio e Laura Tramezzani – racconta un percorso non semplice ma di certo efficace verso il ricollocamento. Abbandonare l’azienda in cui spesso si ha lavorato a lungo, in particolare per chi ricopriva un ruolo manageriale, significa in

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SETTEMBRE 2012


••08POST.MANAGER

,

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Pagina 39

molti casi lasciare un incarico in

pio nel caso di mancanza di risulta-

professionale dei manager favo-

cui si credeva. Un’attività che da-

ti, ristrutturazioni pesanti, riorga-

rendo la loro rioccupabilità. Un

va soddisfazione e che si riteneva

nizzazioni presso le altre consocia-

percorso che li aiuta a riconfigu-

fosse utile o indispensabile, oltre

te. Purtroppo, tuttavia, nella mag-

rarsi, li certifica e li mette nelle

ovviamente ad essere costretti ad

gioranza dei casi non è così e il di-

migliori condizioni per ripropor-

abbandonare uno status sociale

stacco forzato dal lavoro arriva co-

si sul mercato permettendo an-

che, anche se ultimamente un po’

me un fulmine a ciel sereno.

che l’incontro con le pmi.

ridimensionato, offre comunque

Il Centro di formazione manage-

Per Lorenzo Castelli il progetto

un livello superiore in termini di

ment del terziario (Cfmt), creato

“Comincio... da tre!” è stato «lo

posizione retributiva, a fronte pe-

da Manageritalia e Confcommer-

strumento più importante che mi

rò di responsabilità e rischi che in

cio, ha messo a punto un proget-

ha fatto aprire gli occhi sulla real-

un mercato come quello attuale

to che offre una risposta ai diri-

tà. Diversi sono gli aspetti appro-

sono sempre più elevati.

genti licenziati: “Comincio... da

fonditi, primo fra tutti realizzare

Un bel giorno arriva la notizia. Tal-

tre!”. Attraverso 10 giornate di

che la mia esperienza professiona-

volta si può avere avuto sentore che

consulenza e formazione si so-

le, così come si era evoluta fino ad

qualcosa fosse nell’aria, ad esem-

stiene lo sviluppo personale e

allora, ben difficilmente sarebbe

Lasciare l’azienda in cui si ha lavorato per lungo tempo significa in molti casi lasciare un incarico in cui si credeva, un’attività che dava soddisfazione

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Pagina 40

Lavoro e carriera potuta continuare. Troppa espe-

per guardare dentro me stesso e

di contatto con le aziende e di net-

rienza, che significa anche che

capire cosa volevo fare da grande,

working. L’offerta formativa del

over 50 è troppo vecchio e costo-

valutando nuove opzioni».

Cfmt è inoltre a disposizione del

so, troppo qualificato e specializ-

I dirigenti hanno dunque la possi-

manager che, in base al proprio

zato il mio profilo; trovare un’al-

bilità di avere una “guida” perso-

piano d’azione, sceglierà training

tra azienda disposta a investire è

nale, di intraprendere moduli su

coerenti al raggiungimento del

quasi impossibile. Ma ancora più

misura concordati sulla base della

proprio obiettivo.

importante è stato riconoscersi tra

prospettiva scelta e delle proprie

Come tante altre vittime della

altri colleghi, in situazioni analo-

esigenze. Si punta anche a realiz-

crisi che ha tagliato migliaia di

ghe, che stanno affrontando gli

zare un lavoro attivo individuale

posti di lavoro, i quattro mana-

stessi problemi, condividerli per

per definire e sviluppare il pro-

ger erano alla ricerca di nuove

metabolizzarli, elaborando il lut-

prio progetto professionale (as-

opportunità professionali, dopo

to, perché perdere il posto di lavo-

sessment delle qualità manageria-

essere stati per anni ai vertici di

ro, soprattutto di questi tempi, è

li, uno strumento essenziale per

aziende in vari ruoli. Dovevano

un lutto. Grazie al Cfmt, tuttavia,

comprendere i propri punti di for-

“riconfigurare” il proprio futuro

ho intrapreso un percorso di tuto-

za, ma anche le aree deboli), cre-

e si guardavano attorno, cercan-

ring utilissimo, una grossa mano

ando allo stesso tempo occasioni

do di capire cosa fare. Confrontandosi, hanno scoperto che, co-

I 7 CONSIGLI DEI MANAGER A CHI PERDE IL LAVORO 1 2 3 4 5 6 7

me frequentemente accade tra i manager, ognuno agiva per conto proprio: ascoltava chi c’era già passato, chiedeva al commercialista, faceva i conti per la pensione. Sempre da solo, sempre più

Metabolizza il lutto: non vivere del passato, non recriminare, staccati dall’evento funesto, prenditi una breve vacanza, torna in pieno vigore fisico e mentale.

confuso. Finché è emersa una ri-

Analizza la tua situazione: cosa vuoi/puoi fare? Chi può aiutarti? Quanto ti manca alla pensione?

muni, uniamo le competenze e

Scegli qual è il tuo obiettivo (rientro in azienda, imprenditore, consulente ecc.) e perseguilo con determinazione. Abbi anche un piano B, se dopo X mesi il piano A non ha avuto successo, devi avere una o più alternative pronte in tasca.

Così è nato questo libro. Sulla ba-

Valuta tutte le scelte con dati oggettivi, fatti una sorta di “business plan” per verificare la validità della tua scelta e seguirne l’evoluzione. Usa tutti i mezzi a disposizione per riuscire nel tuo piano A e se non li conosci, imparali: internet, social media, personal e professional networking, uso del pc. Renditi conto che il mondo di oggi non è più quello di 5-10 anni fa. Quello che andava bene allora oggi non funziona. Informati, adattati, sii flessibile, scopri cosa puoi dare a un’azienda e confezionalo al meglio. La forma (dipendente, consulente, fornitore) diventa secondaria. Se il lavoro non c’è devi creartelo tu. Cogli le opportunità che altri non vedono. E non mollare mai.

flessione: “abbiamo problemi cotroviamo soluzioni utili a tutti!”. se delle esperienze dirette e reali vissute dai quattro, ma anche di altri loro colleghi, si sono immaginati di dover aiutare un amico che telefona un venerdì sera per dire “mi hanno licenziato, cosa devo fare?”. Il libro non è autobiografico, ma contiene le istruzioni per l’uso, pratiche e reali, testate dagli autori, per chi a 4050 anni vuole rientrare nel mondo del lavoro. Analizza tutti gli argomenti, sia quelli pratici sia

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POST MANAGER Lorenzo Castelli, Bernardo Pandimiglio, Savino Paolella, Laura Tramezzani Franco Angeli, pagg. 151, € 20 quelli più personali e psicologici,

(che per i dirigenti non c’è), se non

quelli dove i corsi e il coaching non

quanto ricavabile da alcuni am-

possono arrivare.

mortizzatori contrattuali.

Che uno volesse rientrare in

Per offrire un supporto concreto a

azienda da dipendente o fare l’im-

queste persone, Manageritalia ha

prenditore, aprire la partita Iva o

capito che occorreva offrire ai diri-

anticipare la pensione, il post ma-

genti over 40 licenziati un servizio

nager trovava le informazioni di-

ad hoc, colmando questa parentesi

sperse in manuali troppo tecnici o

di inattività affinché i dirigenti non

testi narrativi. Con l’aiuto dello

sprofondassero nel panico. La pri-

studio Pirola Pennuto Zei & Asso-

ma fase, infatti, è quella più diffici-

ciati gli autori affrontano anche gli

le. Superata la rabbia, dopo qual-

aspetti fiscali e societari. E sono

che giorno o settimana è però fon-

riusciti a includere le recenti va-

damentale reagire e capire che oc-

riazioni apportate dal governo al

corre superare il senso di solitudi-

sistema previdenziale.

ne evitando la tentazione di tenere

Il punto di partenza resta comun-

segreta la cessazione dell’attività.

que drammatico. Non solo per il

«Bisogna accorciare al minimo il

singolo dirigente, ma per l’intera

periodo del rancore» sottolinea

economia italiana, costituita pre-

Bernardo Pandimiglio «smettendo-

valentemente da piccole e medie

la di chiedersi perché a me e non a

imprese, dove la presenza mana-

quel mio collega che è sicuramen-

geriale è sempre stata scarsa e po-

te meno valido e se lo meritava sen-

scarsità di figure manageriali al-

co valorizzata. La crisi ha accelera-

z’altro più di me. Anche se umana-

l’interno delle aziende. Il “tempo

to l’uscita di molti manager (nei

mente comprensibile è assoluta-

delle botteghe” è finito: per far cre-

primi 5 mesi dell’anno oltre 5.500

mente inutile farlo, bisogna cerca-

scere l’economia del nostro paese e

in Italia), provocando una vera e

re di guardare solo avanti, il passa-

traghettare le imprese verso la ri-

propria dispersione di talenti e

to è passato, essere in continua lite

presa occorrono più manager ed è

competenze con effetti pesanti sul-

con il mondo per quello che ci è

fondamentale valorizzare il loro

le aziende. Una volta licenziati,

successo non ci aiuta a ragionare e

talento. Proprio per rafforzare que-

per tutti la strada è in salita. Nel gi-

a trovare una soluzione». Se per

sta azione volta a una maggiore

ro di alcuni mesi, massimo un an-

molti ex manager il traguardo, al-

diffusione della managerialità nel

no, il 50% circa ritrova un incarico

meno provvisorio, può essere

nostro tessuto economico, e quindi

come dirigente. Per gli altri, inca-

quello della libera professione, è

migliorare la competitività, nel rin-

richi come quadro (4%) o di tipo

importante

che

novo contrattuale che Managerita-

consulenziale (33%) o imprendito-

l’obiettivo non è quello di propor-

lia e Confcommercio hanno firma-

riale (11%). Tra questi non pochi

re come unica soluzione alla disoc-

to il 27 settembre 2011 si è deciso di

(10% circa) quelli che non riescono

cupazione l’apertura della partita

finanziare, con un contributo an-

a raggiugere un reddito seppur

Iva. Come a dire, l’esplosione del-

nuo di 40 euro a carico di ogni

minimo e quindi di fatto perman-

le start-up potrà anche dimostrare

azienda e dirigente in attività, po-

gono disoccupati senza alcun so-

vitalità e spirito di intraprendenza,

litiche attive volte ad aiutare mana-

stegno tipo cassa integrazione ecc.

ma non risolve certo l’endemica

ger e aziende.

sottolineare

L’offerta formativa del Cfmt è a disposizione del manager che, in base al proprio piano d’azione, sceglierà training coerenti al raggiungimento del proprio obiettivo

䡵 SETTEMBRE 2012

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Società

LA STRATEGIA DEL

COGITUS INTERRUPTUS In Italia non c’è futuro se non si generano più figli, brevetti e idee. Bisogna scommettere sulle nuove generazioni, su qualcosa in grado di muoversi da solo. Su questo i manager devono avere un ruolo fondamentale di rilancio e rinnovamento

I

TALIA, 2012. OGGI. Lo scenario è noto a tutti da mesi: crisi, recessione, disoccupazione, debito pubblico, evasione fiscale, spread, eversione, rischio contagio, tasse e aumenti delle accise. Questi sono i fatti che si commentano in ascensore, davanti a un caffè o nei corridoi aziendali. Di solito agitandosi, o sempre più spesso alzando le spalle.

Di questo si parlerà anche sotto gli ombrelloni, o forse – coi tempi che corrono – sulle sdraio di una piscina comunale. «Bisogna fare presto», «Non c’è tempo da perdere», ma intanto gli sguardi sono bassi, il volto è contrito, i nervi a fior di pelle. E mentre sempre più famiglie e imprese faticano ad arrivare a fine mese, il futuro diventa un lusso che non ci

Gabriele Grosso

si può più concedere, nemmeno a rate. Allora il coro si fa unanime, da destra a sinistra: crescita, sviluppo, ripresa! Quasi bastasse nominarle per esorcizzare apocalissi altrimenti imminenti (quasi le profezie Maya diventassero più attendibili dei giudizi delle agenzie di rating americane). Tutti sono d’accordo che bisogna fare qualcosa,

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SETTEMBRE 2012


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ma nessuno sembra sapere che co-

dov’è? Forse al centro? Venghino

sa. Così a sinistra si invocano le li-

signori, venghino».

beralizzazioni (per rassicurare i

Mentre sempre più famiglie e imprese faticano ad arrivare a fine mese, il futuro diventa un lusso che non ci si può più concedere, nemmeno a rate

mercati, dicono senza pudore),

Domande senza risposta

mentre a destra c’è nostalgia di po-

Le domande non mancano (salva-

litiche reazionarie (perché si stava

re il salvabile? buttare il bambino

meglio quando si stava peggio, so-

con l’acqua sporca? resettare il si-

stengono senza vergogna).

stema? scappare in Australia?),

Come nel gioco delle tre carte,

sono le risposte che latitano. E

qualcuno – più furbo o populista di

quando questo accade, il più del-

altri – invita il pubblico degli astan-

le volte è perché le domande sono

ti a scommettere: dov’è la ricetta?

mal poste e tornano indietro, co-

dov’è la cura? «Prima era qui – di-

me un boomerang.

sce invece per favorire il dilaga-

ce mostrando un decreto legge

«Di chi è la colpa?», ci si chiede

re dell’epidemia. Ma guardare

“vuoto” – adesso non più. Prima

l’un l’altro per poi gridare all’un-

indietro, quasi a sperare di scor-

era a sinistra, poi a destra, adesso

tore, mentre azzuffandosi si fini-

gere tra le nebbie dell’attuale criSETTEMBRE 2012

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Società

Il futuro lo desideriamo per quello che è: aperto, imprevedibile, inedito, per nulla somigliante a ciò che abbiamo già visto, detto, fatto?

il pensiero sta trovando il corag-

tenziale», direbbe un formatore

gio di superarlo, il punto di non

manageriale. Mollare la presa e

ritorno. Ancora un po’. Ancora

lasciare andare il controllo verso

un po’. Ancora… E invece no, ec-

ciò a cui il pensiero sembra voca-

colo fermarsi, tornare repentino

zionalmente destinato: concepire.

sui suoi passi, ripensare se stesso

E naturalmente, poi, partorire:

e così sfociare – tristemente – in

nuove idee, visioni, ipotesi, pro-

quell’irreversibile processo de-

getti, piani. Mettere al mondo, in-

generativo che lo sottrae alla ri-

somma, un futuro di “parole e

cerca e allo sviluppo di qualcosa

azioni” nuove, anzi neo-nate.

di nuovo. si una traccia di Eden (al di là de-

E pensare – se non fosse proprio

Riflessioni sul futuro

gli errori e delle colpe, là dove le

questo il point break fatidico – che

Cogitus interruptus, questa invece

promesse non erano ancora state

sarebbe sufficiente perdere il con-

è la strategia scelta dall’Italia e

tradite), significa interrompere il

trollo (semel in anno licet insanire).

dagli italiani. Gli stessi che una

flusso del pensiero, per sua natu-

«Verso l’infinito e oltre», direbbe

volta – creativi per antonomasia

ra innegabilmente progressista.

Buzz Lightyear, il personaggio

– si vantavano, da una sponda al-

E significa interromperlo pro-

immaginario protagonista del

l’altra dell’Atlantico, del fatto

prio sul più bello, quando spor-

film d’animazione Disney Toy

che Italians do it better. E intanto,

gendosi sul non ancora pensato,

Story; «verso lo sviluppo del po-

mentre i nostri pensieri sono in


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Pagina 45

queste faccende affaccendati (cercare il colpevole, fare retromarcia, cercare risposte a domande mal poste), il futuro sta visibilmente soffrendo dell’in-

BREVETTI PER MILIONI DI ABITANTI - 䡵 2000 / 䡵 2007 320 280

differenza e dell’apatia del nostro pensare. Già, perché il futuro ha pronte

240 200

mille, almeno mille, risposte possibili, assurde e fantastiche. Le ha tutte lì, pronte. Da cogliere. Basta volerle, cercarle, desiderarle. Ma (c’è sempre un ma, se no come si

160 120 80

spiegherebbe la scelta del cogitus sideriamo – il futuro – per quello che è, ovvero aperto, imprevedibile, inedito, per nulla somigliante a ciò che abbiamo già visto, detto,

40 0 Finlandia Germania Svezia Paesi Bassi Lussemburgo Danimarca Austria Belgio Francia Regno Unito ITALIA Irlanda Slovenia Spagna Malta Ungheria Cipro Rep. Ceca Grecia Portogallo Estonia Lettonia Slovacchia Lituania Polonia Bulgaria Romania

interruptus?) la domanda è: lo de-

fatto? Perché il futuro è fatto così: non si sa come è fatto. Non si può saperlo prima. Il futuro va preso

colonne di Ercole, oltre il punto di

rando la tentazione di conside-

per quello che è, o meglio, per

non ritorno. Ma desideriamo an-

rarci ciascuno di noi, ovviamen-

quello che “ancora non è”.

darci? Andare a vedere il possibi-

te, un’eccezione) di un dato per-

Il futuro – quello vero, quello im-

le bluff. O preferiamo restare e

cettivo: da molto tempo (pare sia

prevedibile anche dagli algoritmi

passare la mano?

passato un secolo, anzi un mil-

della finanza più creativa – ha bi-

Ora, viene da chiedersi, da quan-

lennio). Ma i dati ci sono. E quin-

sogno di pensieri coraggiosi, az-

to tempo in Italia non si desidera

di vale la pena di darci un occhio,

zardati, fiduciosi. Ha bisogno di re-

più con questo coraggio? Da

prima di arrivare con questi pen-

sponsabilità (disponibilità e capa-

quanto tempo la famiglia italiana

sieri ad alcune conclusioni sinte-

cità di assumersi l’onere di dare

(nella pluralità delle sue diverse

tiche. Senz’altro non esaustive,

una risposta a ogni possibile con-

forme) non desidera più con que-

ma magari generative.

seguenza di una scelta fatta, anche

sta fiducia? Da quanto tempo le

Ipotizzavo all’inizio che non c’è

a quelle non previste né tanto me-

imprese italiane non investono

(letteralmente) futuro senza figli

no prevedibili), più ancora che di

più in “ricerca e sviluppo”? Da

né idee. Ho appena sostenuto che

risposte. Perché se vogliamo dav-

quanto tempo in Italia si parla di

non ci possono essere figli né idee

vero uscire dalla crisi, se vogliamo

futuro, ma se ne parla al futuro?

senza l’intensità di un pensiero che si desidera realizzato a qua-

davvero trovare una soluzione, dobbiamo accettare che la soluzio-

Dopo di noi, il diluvio?

lunque costo. A qualunque costo

ne non è sotto nessuna delle tre car-

Non ci fossero alcuni indicatori a

significa, molto concretamente,

te che continuano a farci vedere.

rispondere “oggettivamente”, ci

senza alcun calcolo, preventivo e

La soluzione è oltre, al di là delle

si potrebbe accontentare (supe-

opportunistico, dei pro e dei conSETTEMBRE 2012

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Pagina 46

Società TASSO DI FECONDITÀ TOTALE - 䡵 2002 / 䡵 2009

pubblica Ceca. E se la scarsa fecondità ci trova in buona compagnia di molti altri paesi sviluppati, quasi a dimostrare una relazio-

2.1

ne inversamente proporzionale (vedi grafico) tra sviluppo econo-

1.8

mico e natalità, quando passiamo 1.5

ai dati economici (relativi, tanto per citarne alcuni, alla brevetta-

1.2

zione, al saldo natalità/mortalità delle imprese, al fenomeno delle

0.9

start-up, al digital divide ecc.) i nostri numeri ci allineano con

0.6

paesi apparentemente meno ac0.3

creditati del nostro. Di fronte a questo scenario, che Irlanda Francia Paesi Bassi Finlandia Danimarca Belgio Svezia Regno Unito Lussemburgo Cipro Portogallo Malta Austria Estonia Germania Ungheria Grecia ITALIA Spagna Romania Polonia Lituania Lettonia Slovenia Bulgaria Slovaccia Rep. Ceca

0

palesemente mostra come in Italia non si pensi al futuro da decenni, per tutti noi – dai baby boomer sino alla generazione X – che abbiamo contribuito o stiamo contri-

tro (oggi, usando quel linguaggio

la contingenza di questa crisi – che

buendo a determinare quei nume-

politicamente corretto che ci as-

i numeri del tasso di fecondità (ve-

ri, rimangono due sole possibilità.

solve tutti, diremmo “realisti-

di box nella pagina a fianco) e de-

Una, la prima, consiste nel conse-

co”). Significa avere il desiderio,

gli indicatori di innovazione col-

gnare – naturalmente senza fret-

oggi più che mai, di mettere al

locano il nostro paese, in un ipote-

ta – alle future generazioni un fu-

mondo figli e/o progetti, consi-

tico ranking dei paesi “orientati al

turo già scritto, “opaco e preca-

derandoli come investimenti e

futuro”, in posizioni non proprio

rio” come il desiderio che (non)

non come costi, come opportuni-

onorevoli: nel 2011 risultavamo al

l’ha pensato. (Non) l’ha saputo o

tà e non come sacrifici.

201esimo posto nella classifica re-

voluto pensare. Per farlo, basta

E in Italia, sono decenni – altro che

lativa al tasso di fecondità.

non cambiare nulla di quanto

Il nostro Tft (tasso di fecondità to-

stiamo pensando e facendo ora,

tale) è di 1,39 figli per donna (com-

come uomini e donne, come ge-

prendendo però anche i figli nati

nitori, come imprenditori o ma-

dalle donne straniere ma residen-

nager, come opinion leader. È

ti in Italia. Al netto di questo con-

sufficiente tenere occupate le

tributo il valore scende all’1,23%)

poltrone che contano (d’altronde

e al 35esimo posto in quanto a ca-

noi abbiamo dovuto penare, o

pacità di innovazione. Il valore

no?). Basta credere che “i giova-

del nostro Gii (Global innovation

ni d’oggi non hanno più valori”

index) ci colloca, con tutto il ri-

e dunque vanno guidati perché

spetto, dietro a Cipro, Qatar e Re-

“non sanno quello che fanno”.

Se “bisogna fare presto”, se “non c’è più tempo”, se “il futuro sta per scadere”, bisogna che il futuro venga consegnato a generazioni fertili, desideranti

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Pagina 47

È sufficiente profetizzare (perché

Ma per farlo, occorre cambiare

stiamo continuando a pensarlo

spesso le profezie si auto-avvera-

molto di quanto stiamo pensan-

noi: gerarchico, lobbizzato, inte-

no) che “dopo di noi, il diluvio”.

do e facendo, come uomini e

ressato, asimmetrico, divistico,

D’altra parte sono anni che ogni

donne, come genitori, come im-

personalistico. Pensarlo come da

weekend piove.

prenditori o manager, come opi-

tempo hanno cominciato a fare. In

È una possibilità. Mortale e morti-

nion leader. D’altra parte, se “bi-

tanti, insieme, ovunque.

fera, ma reale. I dati lo confermano.

sogna fare presto”, se “non c’è

È una possibilità, anche questa.

La crisi di questo mondo, del no-

più tempo”, se “il futuro sta per

Provocatoria, ma plausibile.

stro mondo, lo conferma. È il cogi-

scadere”, bisogna che il futuro

D’altra parte, in quanto inedita

tus interruptus, il più (in)naturale

venga consegnato a generazioni

non ci sono dati che possano

metodo “anti-concettuale” (e anti-

fertili, desideranti.

smentirne l’efficacia. Anzi.

concezionale) che esiste.

Generazioni magari ancora im-

mature, ma comunque meno gofServe cambiamento, e subito!

fe di noi nel muoversi in questo

Ma c’è un’altra possibilità, la se-

mondo nomade, digitale, liquido

conda. Più rischiosa, azzardata,

e globale. Capaci di lasciarsi anda-

coraggiosa. Come la prima, con-

re e di pensare il mondo e il futu-

siste nel consegnare alle giovani

ro in maniera ibrida, contaminata,

generazioni il futuro, ma diver-

partecipativa, collaborativa, ab-

samente dalla prima implica la

bondante, condivisa, open source.

scelta di farlo adesso, qui e ora.

Pensarlo diversamente da come

NE PARLIAMO SUL BLOG

VIENI A DIRCI LA TUA

Fecondità...

e sviluppo

Il Tasso di fecondità totale (Tft) è un indicatore stati-

Secondo uno studio pubblicato sul numero 460 di Na-

stico utilizzato in demografia, chiamato anche più co-

ture (www.nature.com) nel 2009 da Francesco Billari

munemente “numero medio di figli per donna”.

dell’Università Bocconi e da Hans Peter Kohler e Mik-

Solitamente si indica con il valore Tft = 2 un livello di

ko Myrskylä della University of Pennsylvania, oltre un

nascite che permette a una popolazione di riprodur-

certo livello di sviluppo socio-economico la relazione

si mantenendo costante la propria struttura demo-

storicamente negativa tra sviluppo e numero di figli si

grafica. Ciò è chiaramente un’approssimazione, in

inverte e il tasso di fecondità torna ad aumentare.

quanto presuppone che tutti i parametri rimangano

Se nel 1974, in un’atmosfera di paura per le conse-

costanti, soprattutto quelli della mortalità.

guenze della sovrappopolazione del pianeta, uno de-

Comunque, valori di Tft minori di 2 indicano un ge-

gli slogan della conferenza mondiale sulla popolazio-

nerale invecchiamento e calo della popolazione,

ne di Bucarest era “il miglior contraccettivo è lo svi-

mentre valori di Tft maggiori di 2 indicano un pro-

luppo economico”, nel 2009 – a 35 anni di distanza –

gressivo ringiovanimento e aumento della popola-

in un’atmosfera di paura per la denatalità che ha col-

zione (grafici e tabelle disponibili su www.index-

pito i paesi ricchi, gli autori sostengono che “il miglio-

mundi.com)

re stimolo alla natalità è l’ulteriore sviluppo”.

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A TU PER TU CON... CON... a cura della redazione

Filippo Lotti

a tu per tu...

Nato il 10 giugno 1963 ad Arezzo Azienda: Sotheby’s Italia Qualifica: managing director Associato: Manageritalia Milano Sport preferito: motociclismo Film preferito: I duellanti di Ridley Scott Libro preferito: La divina commedia di Dante Alighieri Luogo preferito: Roccamare (Castiglione della Pescaia) Motto: «Cum potuero vivam quomodo oportet» Seneca

(Quando potrò, vivrò come devo) In cosa consiste esattamente il suo lavoro e come funziona una casa d’aste? «Sono amministratore delegato di Sotheby’s Italia dal 2000, dopo aver cominciato la mia carriera professionale come responsabile del Dipartimento libri antichi, sempre con Sotheby’s. Il mio ruolo consiste nel coordinamento dell’attività dei vari dipartimenti operativi nella nostra struttura italiana (Arte moderna e contemporanea, Pittura antica e del secolo XIX, Arredi e oggetti d’arte, Gioielli e orologi, Libri, Stampe e disegni), sia per quanto riguarda l’organizzazione delle aste in Italia, sia per l’esportazione delle opere che riteniamo più adatte a essere proposte in cataloghi di sedi internazionali (Londra, New York, Ginevra, Parigi e Hong Kong). Le opere che ci vengono presentate vengono valutate, in accordo con il proprietario viene fissato contrattualmente il prezzo minimo al di sotto del quale quell’opera non può essere venduta, successivamente catalogate e fotografate per essere presentate nel catalogo dell’asta in cui saranno incluse. In caso di vendita, la casa d’aste applica una commissione sul venditore e una sul compratore. Ven-

dere e comprare all’asta garantisce la trasparenza della transazione, permette di confrontarsi col mercato locale e internazionale, i risultati sono pubblici e tutti questi ingredienti spiegano il successo di questa modalità commerciale, che nel caso di Sotheby’s funziona dal 1744». Come si comporta un mercato così particolare come quello dell’arte in questo difficile clima economico? E la sede italiana rispetto a quelle internazionali? «Il mercato dell’arte sia italiano che internazionale si è fatto negli anni sempre più selettivo. In parte anche il gusto dei collezionisti è cambiato e, nonostante l’attuale congiuntura economica globale, i risultati del primo semestre del 2012 sono incoraggianti e permettono di poter dire che ne risulta una sostanziale tenuta del mercato, sia delle aste che delle gallerie. L’Italia ha una normativa che regola la movimentazione delle opere a mio avviso piuttosto restrittiva e non armonizzata con altri paesi della Comunità europea, il che rende il mercato locale alquanto secondario. Detto questo, siamo un paese ricco di opere e di collezionisti, è inevitabile

ed è giusto che si sia comunque considerati uno dei paesi di riferimento». Come influiscono le fiere d’arte sull’andamento di mercato? Possono incidere anche sui risultati delle aste? «Le grandi fiere internazionali sono uno degli indicatori principali dello stato di salute del mercato dell’arte; dato però che i risultati di vendita non vengono resi pubblici mi sembra di poter dire che l’influenza sui risultati delle aste sia trascurabile, vale piuttosto il viceversa». In termini più ampi, come pensa si possa diffondere maggiormente la cultura e l’arte in Italia? «Sono convinto che di Arte, intesa solo marginalmente in senso commerciale ma piuttosto come valorizzazione del nostro patrimonio culturale e di tutto quello che gli gira intorno (turismo, offerta alberghiera ecc.), un paese straordinariamente ricco come il nostro dovrebbe e potrebbe vivere. Credo che non sia più ritardabile una decisa presa di posizione politica in questa direzione. Molte voci di provenienze ed estrazioni le più diverse si levano in questo senso, speriamo che ci sia qualcuno attento e interessato all’ascolto…». SETTEMBRE 2012

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Eventi

EXPO TRAINING

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FORMAZIONE, MA ANCHE GESTIONE MANAGERIALE E MANAGEMENT: TRE FATTORI FONDAMENTALI PER COMPETERE OGGI

Per la seconda volta in Italia una fiera interamente dedicata alla formazione. Organizzata dagli editori della rivista specializzata Human Training, sarà a Milano il 25 e 26 ottobre. Manageritalia, che ha patrocinato l’evento, sarà presente con Cfmt e Cibiesse - Cfmt Business School

E

XPO TRAINING 2012 è un evento b2b sponsorizzato dai maggiori protagonisti del mondo del lavoro (principali associazioni datoriali, sindacati ed enti locali) che sviluppa e promuove la formazione aziendale nei suoi molteplici aspetti, ponendo al centro il valore delle risorse umane come capitale dell’azienda. L’evento si svilupperà in modo dinamico e innovativo. Infatti, accanto ai 7.500 mq di spazio espositivo di Fiera Milano City, ci sarà un’area convegnistica che offre l’opportunità non solo di avere una visione globale delle novità e dei trend innovativi nelle varie discipline della formazione, ma anche una conoscenza diretta degli enti, degli attori della formazione e delle sessioni di aggiornamento tramite convegni e workshop. Oltre a queste aree è stato istituito anche il Grand Prix della formazione, che intende premiare l’innovazione conferendo un riconoscimento alla miglior metodologia, strategia di aggiornamento, prodotto formativo, che si distinguerà in termini di avanguardia ed efficacia. Manageritalia, Cfmt e Cibiesse - Cfmt Business School saranno presenti alle due giornate e il 25 ottobre, alle ore 16, organizzeranno un workshop per ribadire l’importanza della formazione e soprattutto della managerialità per competere con successo e, non ultimo, stimolare l’incontro fra manager e pmi in un contesto sempre più sfidante come quello attuale. L’EDIZIONE 2011 La scorsa edizione ha permesso di sviluppare contatti con le aziende visitatrici, avviare nuovi progetti di formazione e favorire la partnership tra gli enti formativi, ampliando il loro networking. Nonostante la crisi che colpisce l’economia del nostro paese, Expo Training 2011 è terminato con un bilancio promettente. Nei due giorni si è registrata una qualificata partecipazione: 2.500 operatori e 1.500 aziende che hanno confermato l’interesse sulla formazione come motore di sviluppo della competitività del sistema paese. L’ingresso è gratuito, ci si può accreditare direttamente da www.expotraining. it/iscrizioni/fiera.php e www.expotraining.it/workshop cliccando sui diversi eventi organizzati. Per informazioni: segreteria@expotraining.it - tel. 02 80509656

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Diritto

TESTAMENTO BIOLOGICO

SCELTACONSAPP C La facoltà di decidere sui trattamenti a cui essere sottoposti in caso di malattia o trauma. Ma cosa dice la legge italiana e quali sono i consigli per non avere problemi di coscienza? Vediamolo insieme

ON LE ESPRESSIONI “TESTAMENTO BIOLOGICO” (o testamento di vita), “direttive anticipate di volontà”,

“dichiarazioni di trattamento” si intende il documento scritto con il quale ciascuno di noi, quando è capace di intendere e volere, esprime la propria volontà circa i

trattamenti ai quali desidererebbe o non desidererebbe

essere sottoposto, nel caso in cui per una malattia o a causa di un trauma

improvviso non fosse più in grado di esprimere il proprio consenso o il

proprio dissenso informato. Ovviamente non stiamo parlando di eutanasia, ossia di diritto al suicidio assistito, ma del diritto di ciascuno di noi di autodeterminarsi e di decidere di curarsi oppure no. Nel nostro paese, a differenza di altri europei e non, non esiste ancora una specifica legge sul testamento biologico, ma si sta comunque definitivamente affermando il valore universale dell’autodeterminazione, secondo il quale deve ottenere rispetto sia chi voglia essere tenuto in vita artificialmente, anche privo di coscienza, sia chi ritiene contrario ai propri principi sopravvivere indefinitamente in una condizione di vita priva della percezione del mondo esterno. Anche i giudici di Cassazione in una pronun-

Camilla Cozzi

cia del 2007 hanno affermato in modo inequivocabile tale principio. Rispettare la volontà individuale Già la nostra carta costituzionale, all’art. 32, comma 2, prevede che “nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. Ciò significa che ciascuno di noi è libero di curarsi e anche di rinunciare alle cure. Quando perdiamo la capacità di intendere e di volere si pone il problema di far rispettare le nostre volontà in tal senso. In quest’ottica l’Italia ha ratificato la Convenzione di Oviedo del 1997, la quale stabilisce che “i desideri precedentemente espressi a proposito di un intervento medico da parte di un paziente che al momento dell’intervento non è in grado di esprimere la propria volontà saranno tenuti in considerazione”. Nel 2003

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APEVOLE PEVOLE è stato redatto un documento uffi-

Alcuni comuni si sono organizza-

proprio testamento biologico, for-

ciale da parte del Comitato nazio-

ti per promuovere la prassi di no-

nendo le giuste indicazioni alla

nale per la bioetica secondo cui “i

minare un amministratore di so-

persona o alle persone che do-

medici dovranno non solo tenere

stegno che, in caso di inabilità o

vranno prendere decisioni al po-

in considerazione le direttive anti-

incapacità anche temporanea del

sto nostro in merito alle cure. Solo

cipate scritte su un foglio firmato

cittadino che ha manifestato le

così potremo alleggerire il carico

dall’interessato, ma dovranno an-

proprie volontà riguardo ai trat-

dei nostri cari ed essere sicuri che

che giustificare per iscritto le azio-

tamenti sanitari cui vorrebbe o

il diritto di decidere riguardo alle

ni che violeranno tale volontà”.

non vorrebbe essere sottoposto,

nostre cure non verrà vanificato

Pur essendo i riferimenti al prin-

sarà in grado di far valere e rispet-

per il solo fatto che in quel mo-

cipio dell’autodeterminazione

tare le sue istanze. Redigere il pro-

mento non siamo coscienti o capa-

numerosi, mancando una legge

prio testamento biologico signifi-

ad hoc, sono sorte su tutto il terri-

ca infatti esprimere, quando si è

torio molte iniziative locali: alcu-

in grado di farlo, la propria volon-

ne amministrazioni hanno da

tà sulle cure cui essere sottoposti

qualche anno istituito il cosiddet-

per quando non saremo in grado

to registro dei testamenti biologi-

di esprimerci in tal senso.

ci. Altre invece, non avendo ancora organizzato un servizio speci-

Aggiornamenti e precise

fico, non accettano il deposito di

indicazioni

questo “testamento” da parte dei

È opportuno che ciascuno di noi si

cittadini (l’ultimo caso si è verifi-

preoccupi di compilare e di tene-

cato lo scorso aprile a Sondrio).

re aggiornato in modo chiaro il

I medici dovranno non solo tenere in considerazione le direttive scritte dall’interessato, ma anche giustificare per iscritto le azioni che violeranno tale volontà

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Diritto mata fiduciario, possa far valere le

municato a suo marito e ai figli di

nostre volontà espresse.

non voler subire interventi e acca-

Negli ultimi anni si sono succedu-

nimenti terapeutici, rifiutando

ti vari casi di cronaca riguardanti

quindi anche la respirazione artifi-

proprio il diritto di ciascuno di po-

ciale. Se i medici le avessero fatto la

ter decidere se sottoporsi o meno a

tracheotomia, venendo meno alle

determinate cure e di poter essere

sue disposizioni, la paziente sareb-

certi che le proprie volontà venga-

be rimasta collegata al polmone ar-

no sempre e comunque rispettate.

tificiale. In quel caso il marito si è

Nel dicembre 2011, a Padova, un

rivolto al giudice tutelare del tribu-

uomo prima di sottoporsi a un im-

nale di Modena per far valere la le-

portante intervento chirurgico al

gittima richiesta della moglie. I

cuore si è rivolto al tribunale della

medici pertanto non hanno colle-

sua città per ottenere la nomina del

gato la donna al polmone artificia-

ci di intendere e di volere. Perché

proprio figlio ad amministratore di

le e le hanno somministrato le cu-

mai la volontà che ciascuno di noi

sostegno temporaneo, affinché ve-

re palliative del caso.

ha espresso nel pieno delle pro-

nissero rispettate le sue richieste

Quando finalmente ci sarà un’e-

prie facoltà dovrebbe cessare di

(espresse per iscritto prima dell’in-

splicita previsione legislativa che

esistere e non essere tenuta in con-

tervento), ossia la propria volontà

riconosca legittimità e vincolativi-

siderazione se ci trovassimo in

di non essere sottoposto a trasfu-

tà delle “direttive anticipate”, po-

uno stato di incoscienza? Solo con

sioni di sangue. Nel maggio 2008,

trà dirsi realmente garantito il di-

il testamento biologico garantire-

a Modena, una donna affetta da

ritto di ciascuno all’autodetermi-

mo che la persona prescelta, chia-

una malattia incurabile aveva co-

nazione alle cure.

Perché mai la volontà che ciascuno di noi ha espresso nel pieno delle proprie facoltà dovrebbe cessare di esistere e non essere tenuta in considerazione se ci trovassimo in uno stato di incoscienza?


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INIZIATIVE MANAGERITALIA

CAMPIONI IN SICILIA Una settimana ricca di sorprese sui campi, e non solo, quella del XXV torneo federale di tennis

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Q

Quest’anno la 25a edizione del torneo Manageritalia ci ha portato tra le bellezze di Sicilia, meta ideale per rilassarsi e godersi il mare, ma anche visitare luoghi di cultura, arte e storia. Il villaggio iGV Baia Samuele e il suo personale ci hanno ospitato nel migliore dei modi, sempre a nostra disposizione ma mai con invadenza. Una spiaggia finissima, una temperatura calda ma ideale e dei paesaggi dai colori rilassanti ci hanno rigenerato dallo stress quotidiano… e, perché no, dall’adrenalina infusa dal tifo calcistico delle serate passate tutti in-

sieme a gridare “Italia” in anfiteatro, davanti agli Europei di calcio. A metà settimana, gradita sorpresa per i nostri ospiti è stata la visita serale a Scicli, comune nominato dall’Unesco patrimonio dell’Umanità, dove guide preparate ci hanno condotto tra i luoghi simbolo del Barocco siciliano. Oltre che tra i luoghi simbolo delle prelibatezze locali, il che non guasta mai! Ma le sorprese non sono mancate nemmeno sui campi da tennis. Il singolare maschile under è stato ricco di giocatori in gamba, combattivi e che hanno sfoggia-


••17tennis.2012cronaca

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In collaborazione con

... e grazie a

to un buon tennis. Come in tutte le competizioni, vince il migliore e la new entry Irnerio Del Treppo si aggiudica il torneo dopo una finale, giocata con Gabriele Baso (di fatto un “over” ma prestato al torneo “under” per manifesta superiorità), avvincente e combattuta con giocate eleganti e precise, risolta al terzo set. Chapeau! Vessillo Valentinis, dopo qualche tentativo non riuscito, quest’anno fa centro vincendo agevolmente il torneo singolare over e imponendosi su Franco Tomasi, arrivato al match stremato dopo una semifinale intensa con Roberto Casini.

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Nel doppio giallo manager, la coppia Daniele Muneroni e Vessillo Valentinis vince su Gabriele Baso e Giuseppe Del Vescovo (“e pur si muove”) solo al terzo set, quando contro la freschezza atletica di Muneroni nulla hanno potuto l’esperienza e la bravura degli avversari. A volte ritornano! Ormai mancava da alcuni anni dal gradino più alto del podio del singolare femminile, grazie al dominio incontrastato di Marta Volterrani fermata quest’anno in semifinale da Giulia Musso: Marina Moioli ha avuto la meglio su quest’ultima solo al terzo set. Ma con il piacevole ritorno sui campi di Laura Musso, le sorelle promettono battaglia negli anni a venire. Nel doppio misto la coppia Mirella Pol Bodetto e Giuseppe Fedrizzi, che la sorte ogni anno ripropone quasi scientificamente, si è imposta su Marta Volterrani e Roberto Mirigelli, che solo tardivamente nel secondo set hanno opposto resistenza. Nel torneo ragazzi buon sangue non mente: come il padre, Marco Del Treppo si aggiudica il podio, ma un complimenti va anche ad Angelo Vassallo, Lorenzo e Alessandro Corradini, che si sono battuti al meglio e, a detta di molti, promettono bene. Staremo a vedere!

TROFEO MANAGERITALIA SINGOLARE MASCHILE OVER 1° Vessillo Valentinis 2° Franco Tomasi

6-0 / 6-2

Semifinalisti: Roberto Casini e Giuseppe Del Vescovo

COPPA AVIVA SINGOLARE MASCHILE UNDER 1° Irnerio Del Treppo 2° Gabriele Baso

7-5 / 1-6 / 6-3

Semifinalisti: Daniele Muneroni e Gabriele Lamanuzzi

TROFEO UBI ASSICURAZIONI DOPPIO GIALLO MANAGER 1° Daniele Muneroni/Vessillo Valentinis 2° Gabriele Baso/Giuseppe Del Vescovo

4-6 / 6-1 / 6-4

Semifinalisti: Irnerio Del Treppo/Angelo Romanoni e Marzio Pierazzuoli/Ernst Told

TROFEO ASSIDIR SINGOLARE RAGAZZI 1° Marco Del Treppo 2° Angelo Vassallo

3° Lorenzo Corradini 4° Alessandro Corradini

COPPA MANAGERITALIA SERVIZI SINGOLARE FEMMINILE 1° Marina Moioli 2° Giulia Musso

6-3 / 6-7 / 6-2

Semifinalisti: Laura Musso e Marta Volterrani

TROFEO RICOH DOPPIO GIALLO MISTO 1° Mirella Pol Bodetto/Giuseppe Fedrizzi 2° Marta Volterrani/Roberto Mirigelli

6-1 / 6-4

Semifinalisti: Marina Moioli/Gianfranco Randazzo e Giulia Musso/Giovanni Golzio

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Formazione

AI CONFINI DELMONDO Per sconfiggere la disoccupazione, soprattutto giovanile, proviamo nuove strade o addirittura nuovi mondi come la Nuova Zelanda. Per poi tornare, modificare e innovare il nostro Maurizia Plebani

L’

ORGANIZZAZIONE

Se l’incremento dovesse essere con-

INTERNAZIONALE

fermato, nei prossimi mesi in Italia

DEL LAVORO delle

la disoccupazione potrebbe avvici-

Nazioni Unite, la Com-

narsi pericolosamente alla quota

missione europea e la Dichiara-

critica del 10,9% e più, che rappre-

zione sulla giustizia sociale – che

senta la media di Eurolandia. In ef-

promuove il sostegno al lavoro di-

fetti i dati resi noti dall’Eurostat fo-

gnitoso e ha risposte adeguate al-

tografano un continente ancora in

le sfide della globalizzazione –

profonda crisi, dove la nostra di-

hanno focalizzato l’attenzione

soccupazione giovanile risulta più

sulla disoccupazione giovanile,

alta di sette punti percentuali ri-

considerate le dimensioni senza

spetto alla media europea.

precedenti del fenomeno e la sua

La sostanziale stagnazione che at-

clamorosa accelerazione. Inoltre,

traversa l’Europa si traduce nei

si sono orientate fin da subito per

casi più gravi in recessione ampia

contrastare l’allarmante situazio-

e conclamata. Sul fenomeno pesa-

ne che impedisce ai giovani di

no ovviamente le politiche di au-

progettare il proprio futuro.

sterità europee, la conseguente


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contrazione dei consumi e della

tenze, vivono questa situazione.

produzione.

Di certo altri costi si aggiungono a

Se oggi l’Europa è in crisi, e prima

quelli della disoccupazione: costi

ancora il Giappone e l’Argentina,

sociali e umani, che si manifesta-

non molto tempo fa lo era il Nord

no in svariate problematiche psi-

America con la sua bolla immobi-

cologiche o psicofisiche.

liare che ha spaventato il mondo.

Infatti non è semplice essere proat-

Proprio il confronto con il resto

tivi in assenza di opportunità, im-

del continente appare per l’Italia

parare a sviluppare intuizione e

particolarmente rilevante.

creatività per gestire il cambiamen-

Certamente non sono solo le crisi

to, anticipare futuri problemi ed

che opprimono la gente e che por-

esigenze, prendere l’iniziativa per

tano a gesti estremi, ma la continua

realizzare ciò che è giusto e neces-

esposizione alla corruzione e al-

sario; per le aziende riorganizzarsi

l’indolenza che disorientano l’in-

sia dal punto di vista tecnologico

dividuo e praticamente lo portano

sia delle metodologie e soprattutto

a sentirsi in colpa d’essere onesto.

delle risorse umane, in modo da

La meritocrazia e i suoi principi

saper anticipare le tendenze, i tem-

sembrano sempre più relegati a

pi ed essere competitivi.

modo più efficiente che l’indivi-

una società utopica e irrealizzabile.

Come devono comportarsi allora i

duo abbia a disposizione per impa-

giovani nei periodi di crisi e reces-

rare ad affrontare le difficoltà im-

Situazioni difficili

sione? La tesi proposta dal premio

poste dalle continue crisi: solo così

Al di là dei dati, delle statistiche e

Nobel per l’Economia Christopher

ha la possibilità di arricchirsi cultu-

delle considerazioni sulle cause,

Pissarides è continuare a studiare.

ralmente e spiritualmente, per tor-

sarebbe interessante però capire

Di più: «Studiare è un’ottima ri-

nare alle proprie origini pronto a

come realmente i ragazzi italiani e

sposta alla disoccupazione nella

consolidare valori imprescindibili,

i lavoratori disoccupati, che non

fascia d’età tra i 15 e i 24 anni. Il tas-

che gli consentiranno di innovare,

hanno più la possibilità di acqui-

so di giovani non occupati si ridu-

modificando, la propria realtà con

sire nuove esperienze e compe-

ce, aumentando i livelli di produt-

prospettive diverse e migliori.

tività e abbassando le pressioni sul

Quindi, se cercare nuove vie in al-

mercato del lavoro».

tri mondi è un imperativo indi-

Pissarides, uno degli economisti

spensabile per ripartire, perché

più quotati a livello europeo, ha

non azzardarsi ai più lontani tra

spiegato anche perché la disoccu-

gli orizzonti possibili?

Auckland

«Studiare è un’ottima risposta alla disoccupazione nella fascia d’età tra i 15 e i 24 anni. Il tasso di giovani non occupati si riduce, aumentando i livelli di produttività e abbassando le pressioni sul mercato del lavoro» Christopher Pissarides premio Nobel per l’Economia

pazione giovanile è in media più alta. Secondo lui i giovani hanno

Destinazione:

meno possibilità di scelta e spesso

ai confini del mondo

sbagliano il loro orientamento, ma

Tra le molte scelte, certamente la

cambiare orizzonti è importante,

Nuova Zelanda ha caratteristiche

perché crea esperienza e muove il

che invitano ogni potenziale candi-

mercato del lavoro.

dato a prendere seriamente in con-

Interagire con culture diverse è il

siderazione questo paese giovane e SETTEMBRE 2012

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Formazione “umanizzata” favorisce un proces-

drati di splendidi panorami e ric-

so decisionale semplice che, quan-

chezze naturali – contro i 60 milio-

do necessario, apporta modifiche

ni di italiani all’interno di 301.302

rapide. Basti pensare ai recenti

km quadrati – è chiara la necessità

cambiamenti delle regole per gli

di attrarre investimenti e manodo-

studenti stranieri, realizzate con

pera qualificata straniera e l’immi-

una velocità impressionante per

grazione (anche se altamente selet-

evitare abusi, toccando un tema co-

tiva) è fortemente incentivata.

sì complesso come la politica del-

I numeri sono estremamente favo-

l’immigrazione di un paese che ha

revoli per chi è qualificato o pen-

decisamente bisogno di aumenta-

sa di farlo in una delle molte occu-

attraente, ultima terra a essere po-

re la sua popolazione nei prossimi

pazioni richieste in Nuova Zelan-

polata sul pianeta, dai paesaggi

decenni, anche per fronteggiarne il

da. Il ministero dell’Immigrazio-

bellissimi, con quattro stagioni ben

processo di invecchiamento.

ne pubblica sul suo sito web un

definite, moderno e informale, eso-

In uno stile di vita semplice dove è

elenco periodicamente aggiorna-

tico e allo stesso tempo vibrante,

molto forte la preoccupazione del-

to delle professioni privilegiate

dove la gente sottolinea gli atteg-

la società, aumenta la determina-

(long term list skill shortage), utile al

giamenti, gli sguardi e le strette di

zione dei neozelandesi a moder-

momento di richiedere un visto di

mano per capire il carattere delle

nizzare e trasformare il paese nel

studio, di lavoro, per imprendito-

persone. Infatti, se le regole sono

centro tecnologico dell’Oceania.

ri o per investitori.

correttamente dirette verso il bene

Ecco che in questo contesto mo-

Il settore imprenditoriale è favori-

comune, oltre che a favorire deter-

derno diverse sono le opzioni che

to da una pubblica amministrazio-

minati settori della società, anche

favoriscono professionisti qualifi-

ne efficiente, un sistema fiscale

le possibilità di corruzione sono

cati e giovani studenti intenziona-

equo, infrastrutture moderne e

minime. E questo è certamente l’in-

ti a seguire iniziative formativo-

funzionali, un sistema giudiziario

superabile antidoto all’attuale – e

lavorative postlaurea e program-

giusto e veloce dove le leggi sul la-

temporanea – situazione negativa

mi di stage e internership.

voro permettono la gestione azien-

dell’Europa d’oggi.

Con poco più di quattro milioni di

dale della forza lavoro oltre a ba-

In Nuova Zelanda la burocrazia

abitanti sparsi in 268.000 km qua-

sarsi su sistemi di sicurezza socia-

Se cercare nuove vie in altri mondi è un imperativo indispensabile per ripartire, perché non azzardarsi ai più lontani tra gli orizzonti possibili?

le, bancario e finanziario efficaci e a basso costo. La Nuova Zelanda è Se stai pensando a una meta diversa per la tua formazio-

un privilegio per gli investitori

ne professionale, per corsi di alto livello convenzionati con aziende disponibili a impiegare

professionali e internazionali in

giovani stranieri, o semplicemente per migliorare il tuo inglese o quello dei tuoi figli nelle

vari settori quali il commercio, il

varie modalità vacanza-studio-lavoro-sport, troverai nell’area riservata My Manageritalia

turismo (14% dell’economia), l’a-

(www.manageritalia.it) l’offerta che fa per te.

gricoltura e le industrie, le telecomunicazioni e l’informatica.

DISCOVERY EDUCATION&TRAVEL (www.discoverynz.co.nz)

Quindi perché la Nuova Zelanda?

è membro di qualità della Camera di commercio italiana

Sicuramente perché contribuendo

in Nuova Zelanda e offre il totale supporto e la competen-

a creare un mondo nuovo saremo

za mediante il collegamento con scuole di ottima qualità selezionate dal governo.

in grado di migliorare e ricostruire il nostro mondo antico.

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OUR POINT OF VIEW #PRIORITALIA HAS BEEN FOUNDED Managers take steps to change the political scenario and the country. Almost 1.000 managers and top professionals and 40 important guests from Italian social, economic and institutional fields met last August in Rome for 4 days. The activities had the following objective: a return to good politics. The managers worked in our mutual interest, because a better future for them and for the whole country can only be achieved through growth. #PRIORITALIA was founded with this aim and is the new social and political entity desired by Cida - Manager e alte professionalità per l’Italia, Federmanager and Manageritalia, these are the three organisations which represent executive managers, middle management and top professionals working in the public and private sectors. The objective is also political, in the sense of taking an active interest in the “cosa pubblica” (public matters). This new movement is non-partisan and aims to work in favour of the country. How? By offering expertise and skills, turnkey projects and experts to help the political class to get things done and done well. Many projects emerged. One of the most innovative projects involved the creation of an observatory/study centre to monitor and report on the effects of political decisions. The creation of teams of managers to be placed at the service of local administrations in order to implement projects within the territory. In addition, a major national project to enhance young talents providing incentives and a political marketing plan in relation to the territory to attract investors and new economic partners.

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DI BUON GRADO Primo piano Piero Valdiserra

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IL NEGRONI

Poche persone possono realmente vantarsi di aver dato i natali a un cocktail. Il conte fiorentino Camillo Negroni fu una di loro. Nato a Fiesole nel 1868 da famiglia nobile e benestante, Camillo Negroni fu un autentico vip della sua epoca: vivace, creativo, ribelle, gran schermidore, poliglotta, viaggiatore, seppe farsi notare in ogni frangente della sua vita. Le strade del conte e del buon bere alcolico si incontrarono a Firenze, in un giorno imprecisato fra il 1919 e il 1920. Nel capoluogo toscano esisteva allora un locale, il Caffè Casoni, che era una sorta di spaccio, avendo anche le licenze di profumeria e di tabaccheria. Qui lavorava il giovane barman Fosco Scarselli, poco più che ventenne, che era solito servire al conte Negroni l’aperitivo Milano-Torino (quello che poi sarebbe stato ribattezzato l’Americano). Per il conte, tuttavia, il Milano-Torino era poco più che una spuma alcolica, e non lo convinceva completamente. Fu così che, dietro suo suggerimento, un bel giorno Scarselli rafforzò l’aperitivo con del gin, in modo da aumentarne il grado alcolico e da conferirgli una punta aggiuntiva di amarognolo. Il conte fece poi apporre mezza fetta di arancia, così da distinguere il suo aperitivo da quello degli altri avventori del locale. Per Negroni quella variante divenne ben presto il suo “solito”, per tutti gli altri clienti divenne “un

COME SI PREPARA? 3 cl di gin, 3 cl di bitter, 3 cl di vermouth rosso. Si versano direttamente gli ingredienti nel bicchiere oldfashioned colmo di ghiaccio, si mescola delicatamente e si guarnisce con mezza fetta di arancia.

Milano-Torino alla maniera del conte Negroni”, poi abbreviato in Negroni. Il Caffè Casoni chiuse definitivamente i battenti negli anni ’30 del secolo scorso, ma il cocktail messo a punto da Scarselli fece ben presto il giro del mondo. Come ogni innovazione di successo, anche il Negroni ebbe i suoi tentativi di imitazione, e non mancò chi cercò di sfruttarne la notorietà a proprio vantaggio. Come un tal signor Negroni che, alla fine degli anni ’50, lanciò sul mercato una bottiglia con il proprio nome in bella evidenza. L’imitatore fu poi costretto a ritirarla dal commercio, dopo aver perso una causa intentatagli dalle case liquoristiche. Fosco Scarselli, dal canto suo, fu ricompensato con un congruo assegno per aver messo a punto la nuova prestigiosa ricetta. Il Negroni entrò fin dal 1961 fra i cocktail classici dell’Iba (International bartenders association), dove ancora figura fra gli “indimenticabili” pre-dinner. La classica composizione tripartita del Negroni (gin, bitter e vermouth rosso) è considerata una formula semplicemente perfetta. Ovviamente c’è spazio per le personalizzazioni e chi lo preferisce più secco può ad esempio prepararlo utilizzando un gin a più elevata gradazione alcolica, così da mantenere inalterato il bilanciamento tradizionale degli ingredienti. È superfluo ricordare che anche del Negroni si contano ormai numerose varianti. La più curiosa delle quali, probabilmente, è il “Negroni sbagliato”, nato nel capoluogo lombardo negli anni della “Milano da bere”: in questa versione meneghina del drink, lo spumante secco ha preso il posto del gin. SETTEMBRE 2012

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LIFESTYLE Eliana Sambrotta

Ritrovare il benessere e l’equilibrio Pronto intervento antirughe Il nuovo Siero antirughe effetto filler di Collistar è un trattamento anti-età completo che rigenera la pelle e riduce le rughe. Ispirandosi alle micro iniezioni riempitive della chirurgia estetica, il siero agisce da “filler” cosmetico, andando a riempire i solchi delle rughe. www.collistar.it

Tintarella prolungata Per mantenere il bel colorito il più a lungo possibile ecco il bagnodoccia dell’Erbolario, che grazie a detergenti delicatissimi derivati dal cocco e dall’avena, a bassa produzione di schiuma, evita l’eccessiva desquamazione e quindi la perdita dell’abbronzatura. Anzi, per esaltarla e fissarla sono presenti mallo di noce e carota. www.erbolario.com

lifestyle

Purificarsi a fondo

Capelli sani e lucenti

La maschera Davines Naturaltech nourishing arricchita da fitoceutico da uva, ricco di polifenoli antiossidanti, è pensata per nutrire a fondo i capelli secchi e rovinati da sole, cloro, sale, e non solo. www.davines.com

Rilassante La crema Tranquillity di [comfort zone], grazie agli olii essenziali, è rilassante e aromaterapeutica, oltre che un ottimo nutriente e idratante per il corpo: lascia la pelle immediatamente più vellutata. Tutta la linea del rituale Tranquillity è l’ideale per concedersi un’esperienza di benessere e relax. www.comfortzone.it

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La novità di ClarinsMen è il Nettoyant exfoliant visage 2in1. Un prodotto che deterge ed esfolia attraverso una prima azione che elimina le impurità e limita l’eccesso di sebo e una seconda che leviga la pelle con una doppia esfoliazione biologica e meccanica. www.clarins.it

Dopo un buon peeling… Replenishing body cream di Shiseido è un tonificante per il corpo pensato per favorire il naturale ciclo di rinnovamento cutaneo, utile dopo lo stress estivo, e dare nuova vitalità alla pelle. Ne migliora l’elasticità e la microcircolazione. www.shiseido.it


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FUORI UFFICIO Roberta Roncelli

In mostra

Mito e leggenda

fuori ufficio

Sensuale e ingenua al tempo stesso, bella da togliere il fiato… eppure così fragile: è Marilyn Monroe, simbolo del Novecento Pop. A cinquant’anni dalla scomparsa, una mostra ripercorre vita privata e carriera attraverso fotografie, opere d’arte legate al suo mito, calzature create per lei dallo stilista Ferragamo, alcuni dei più celebri abiti di scena e quelli indossati fuori dal set. Un evento per tutti i suoi numerosi fan e appassionati di cinema. Fino al 28 gennaio 2013 Museo Salvatore Ferragamo - via dei Tornabuoni 2 - Firenze www.museoferragamo.com

Shopping

Un tuffo nel passato Oggetti da collezione, mobili rari e tante curiosità. I mercatini e le fiere dell’antiquariato sono luoghi dove il tempo sembra essersi fermato e in Toscana se ne possono trovare un po’ ovunque. Da non perdere la fiera di Arezzo, nel centro storico alto e in Piazza Grande, la prima domenica del mese e il sabato precedente. Accanto agli espositori i negozi di antiquariato e le gallerie con il meglio delle loro collezioni. www.arezzofieraantiquaria.tk

Spa & Relax

Dimagrire in salute Se l’estate vi ha lasciato in eredità qualche chilo di troppo, perché non affidarsi a professionisti della forma fisica? Bagni di Pisa Palace & Spa, Resort di grande valore storico situato in un angolo meraviglioso della Toscana, propone l’innovativo programma dimagrante, alcalinizzante e detossinante! Percorsi e trattamenti personalizzati per la remise en forme, che favoriscono l’alcalinizzazio-

Sapori

Una sosta ideale Il Caveau del Teatro è un caratteristico locale formato da eleganti salette che propone piatti genuini e raffinati. Piatto tipico della Lunigiana, i testaroli al pesto, al cui assaggio non ci si può davvero sottrarre. La cantina ospita invece importanti etichette che la “padrona di casa” saprà consigliarvi. L’ideale per una sosta se state percorrendo l’autostrada della Cisa, ma ricordate di prenotare! Ristorante Relais Caveau del Teatro Piazzetta S. Cristina - Pontremoli (Ms) Tel. 0187 833328

ne dei tessuti, la prevenzione dell’invecchiamento e il miglioramento dello stato di salute in generale.Assolutamente da provare! Ricordiamo la riduzione del 10% su questo programma e su ogni altra offerta di Bagni di Pisa per tutti gli associati Manageritalia! Bagni di Pisa Natural Spa Resort Largo Shelley 18 - San Giuliano Terme (Pi) Tel. 050 8850433 www.bagnidipisa.com Soloperte (area riservata My Manageritalia) SETTEMBRE 2012

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LIBRI Davide Mura

Le aziende chiedono amicizia su Facebook Sfruttare i social media per raccontare le aziende: è questo l’obiettivo del saggio di Joseph Sassoon, che attraverso una serie di casi mette in evidenza come i consumatori/clienti utilizzano sempre più volentieri i nuovi canali per avvicinarsi a brand e prodotti, allontanandosi dalla pubblicità classica e dai canali tradizionali. Un vademecum per i communication manager con le mosse per correre ai ripari quando un video su YouTube può realmente innescare una “bomba”. Web storytelling, Joseph Sassoon, Franco Angeli, pagg. 136, € 17.

Mollo tutto e fuggo via Spesso l’unica motivazione che ci spinge al cambiamento è la fuga da qualcosa. Se tuttavia manca un obiettivo, un progetto, la nostra spinta non batterà mai gli ostacoli reali e concreti, come lasciare uno stipendio fisso, affetti e molte delle cose che abbiamo costruito e che viviamo come certezze. Nel libro di Castagna le storie di chi ce l’ha fatta (anche da dirigente) e i consigli per non fare passi falsi. Come lasciare tutto e cambiare vita, Alessandro Castagna, Newton Compton, pagg. 246, € 9,90.

libri

Nonostante Waterloo, sono un grande

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Riuscì a vendere la sua immagine, a utilizzare e a condizionare l’opinione pubblica, rendendosi comunicatore di se stesso. La comunicazione per lui ricopriva un ruolo chiave, anticipando le tesi del project management Institute, secondo cui il 90% dell’attività di un project manager si risolve nel comunicare. Di chi stiamo parlando? Nientemeno che di Napoleone Bonaparte, al centro del saggio di Roberto Race, giornalista e consulente in comunicazione. In battaglia questo protagonista di un’epoca comunicava con i suoi soldati in modo diretto e mettendosi al loro stesso livello, a cominciare dall’uniforme che indossava. Condivideva i successi e valorizzava l’abilità dei suoi più stretti collaboratori, come gli ufficiali che lo accompagnarono nelle grandi campagne. Motivava e rafforzava il loro ruolo per la conquista dei territori. L’esercito si muoveva in maniera uniforme, le direttive rivolte a un corpo d’armata erano comunicate anche agli altri. L’evolversi delle manovre diventava patrimonio di conoscenza dell’intera Armata. Dal “Memoriale di Sant’Elena” ai bollettini

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Manager poeta La trasposizione poetica dei cinque libri di Mosè che formano la Bibbia ebraica, il Pentateuco. L’autore di questo lavoro, intellettualmente stimolante e apprezzabile perché ha finalità divulgative, col plauso del rabbino Alberto Moshe Somekh, è un associato Manageritalia. Chapeau! Torah in rima, Massimo Foa, Accademia Vis Vitalis Editore, pagg. 334, € 21.

stampati durante la campagna d’Egitto, Napoleone fece fiorire una produzione editoriale ricchissima attorno alla sua figura e a chi gli stava vicino, dal suo valletto alle biografie dei grandi scrittori come Stendhal, fino ai saggi di oggi… Ma quali sono i consigli che possono essere ricavati da Napoleone? Race ne individua cinque. 1) Comunicate sempre con i vostri collaboratori, senza dare niente per scontato e mettendovi sul loro stesso piano, i manager spesso non raccontano quello che sta accadendo; 2) Concentratevi sugli stakeholder e portate gli intellettuali dalla vostra parte, senza censurare quello che si dice su di voi e la vostra azienda; 3) Informatevi, Napoleone leggeva i giornali degli altri paesi, oggi i leader non leggono e non stanno sempre sul pezzo; 4) Lavorate sull’opinione pubblica; 5) Nel momento in cui si presenta una grande criticità, raccontate ciò che è successo senza paura di essere giudicati. Napoleone il comunicatore, Roberto Race, Egea, pagg. 144, € 16.


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LETTERE Daniela Fiorino (daniela.fiorino@manageritalia.it)

Malattia, il calcolo del comporto

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Vorrei sapere se il periodo di comporto di 12 mesi per i dirigenti debba essere computato tenendo conto di tutte le malattie verificatesi durante l’intero rapporto che il dirigente intrattiene con la società. E. P. - Ge Il periodo di conservazione del posto di lavoro in caso di malattia (cosiddetto “periodo di comporto”) può essere di due tipi: “secco” quando il periodo di conservazione del posto è riferito a un’unica e ininterrotta malattia; “per sommatoria” per i casi di pluralità di malattie o ricadute della medesima, che causano un susseguirsi di assenze. Il periodo di 12 mesi previsto dal comma 1 dell’art. 18 del contratto collettivo nazionale di lavoro per i dirigenti del terziario attualmente in vigore (23 gennaio 2008) si riferisce al primo caso, ovvero al comporto secco. Tuttavia, la pluralità di eventi morbosi o di ricadute nella stessa malattia, anche se non espressamente disciplinati dal ccnl, in via di equità può essere equiparata dal giudice del lavoro, con rigorosi criteri di valutazione, a un’unica malattia continuativa al fine di determinare l’applicabilità del comporto per sommatoria.

Per la computazione di tale periodo, occorre infine ricollegarsi alla normativa contrattuale in vigore per i dipendenti (art. 167 del ccnl 2 luglio 2004) la quale indica come riferimento per il computo del periodo di comporto l’anno solare e non l’anno di calendario. Con il riferimento all’anno solare si deve quindi intendere un periodo di 365 giorni computati dal primo giorno della malattia (Cassazione, 1° giugno 1992, n. 6599), pertanto i 12 mesi di periodo di comporto – a meno che la malattia non decorra proprio dal 1° gennaio dell’anno – possono collocarsi tra due diversi anni di calendario. In conclusione, occorre precisare che per la determinazione del periodo di comporto si fa riferimento non ai giorni lavorativi ma ai giorni di calendario: devono quindi essere conteggiati anche il sabato, la domenica e le festività infrasettimanali. SETTEMBRE 2012

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... AL FIN DELLA LICENZA,

io tocco! Guido Gay

L’Azienda Sicilia

io tocco!

Con soli 5.300 milioni di euro di indebitamento (nel 2011) e un fermento – certamente meritocratico – di nomine. Sono circa mille durante il mandato del governatore Lombardo, di cui 200 negli ultimi tre mesi. Sessanta gli assessori, di cui gli ultimi due nominati poco prima delle dimissioni del governatore. Se la Regione Sicilia fosse un’azienda, noi la valuteremmo come vivace, concentrata sullo sviluppo e la crescita delle risorse umane, generatrice di membership e di un’invidiabile atmosfera interna. Politiche sul personale certamente “ripetute” e testimoniate dai dirigenti disseminati nei vari comparti. La nostra Federazione lamenta spesso la scarsa presenza di figure manageriali nelle medio-piccole aziende del Sud (e soprattutto in Sicilia). Ma l’azienda Regione è un grande esempio opposto. Una struttura in cui la dirigenza brilla per la sua presenza, con un manager, in media, ogni nove dipendenti. All’Assessorato all’agricoltura e infrastrutture un dirigente ogni cinque dipendenti; all’Osservatorio regionale agli appalti otto dirigenti ogni dieci dipendenti. Il massimo della cura e guida dei dipendenti la troviamo all’ufficio di coordinamento e vigilanza sulle opere pubbliche, dove c’è un dirigente per due dipendenti. Ma-

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gnifico! Solo così si può assicurare il controllo, la guida, la costante formazione e lo sviluppo dei propri collaboratori. Una guida così mirata e stretta la si può riscontrare – come modello – solo nella dislocazione degli Angeli custodi rispetto agli umani.

Un bravo comico Enrico Brignano, certamente molto bravo – forse il più bravo – fra i comici italiani degli ultimi anni. Fisico gradevole, parlata in un italiano quasi perfetto, espressione accattivante, dominio del palcoscenico o del microfono ottimo, posture da vecchio artista, maschera da teatrante consumato. I copioni che interpreta sono eccellenti ma il tocco personale è spesso inimitabile, diverte e conquista il pubblico. Qualche critica? Durante tiritere in linguaggio elegante e corretto, qualche scivolata – parolacce – di cui il nostro comico non avrebbe alcun bisogno. Poi mi hanno raccontato di una gaffe gigantesca: dopo un paio di battute su preti pedofili la frase fatidica. Del tipo: «Portate via i bambini che arriva il Papa!». Come sarebbe interessante se il nostro Enrico recitasse qualche battuta sfottente su Maometto in un teatro pieno di spettatori dell’Islam, così rigorosi e severi nella difesa della loro religione. Ma forse mi hanno riferi-

to male, Brignano è più intelligente di così.

Guarigioni miracolose Una posizione di invalidità su cinque è risultata irregolare su 350mila verifiche operate dall’Inps nel biennio 2010-2011. Morti tornati in vita o deceduti non completamente, invalidi risultati in salute (riacquistata?) e, soprattutto, ciechi con possibilità visive eccellenti (miracolose guarigioni anche di gruppo come il recente caso di una madre, due figli e uno zio – invalidità contagiosa? – tutti ciechi e titolari di pensione da trent’anni). Prestazioni assistenziali che assorbono ogni anno 16 miliardi di euro fra pensioni di invalidità civile e assegni di accompagnamento. I controlli dell’Inps hanno già generato 12mila revoche nel primo trimestre del 2012, non tutte a carico di falsi invalidi ma anche di soggetti con gradi di invalidità inferiori a quelli previsti per le prestazioni di cui fruivano. Ottimo il lavoro dell’Inps che, solo recentemente, ha assunto il controllo periodico dei pensionati di invalidità prima compito delle Asl. Il lavoro di queste Asl pare sia stato un po’ trascurato e poco incisivo. Si suppone che – ad esempio – per il controllo di un invalido cieco l’Asl gli telefonasse a casa chiedendogli se “fosse sempre cieco”.


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ASSOCIAZIONI S ERVIZI S ANITÀ CONTRATTO PREVIDENZAFORMAZIONE

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FONDO MARIO NEGRI

NUOVE REGOLE PER I MUTUI IPOTECARI Il cda del Fondo ha stabilito una serie di variazioni per la concessione dei mutui per l’acquisto di un immobile

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l consiglio di amministrazione del Fondo, nella seduta del 25 luglio, ha deliberato alcune modifiche al regolamento per la concessione dei mutui per l’acquisto di un immobile. Il testo aggiornato è sul sito www.fondonegri.it. Ecco le principali variazioni.

Norme regolamentari 䡵 I requisiti richiesti per la presentazione della domanda di mutuo (art. 1). 䡵 Per l’applicazione delle condizioni economiche (“spread”), viene fatto riferimento a quelle vigenti al momento della delibera di concessione del mutuo (art. 4). 䡵 La polizza assicurativa a copertura dei rischi per i beni costituiti a garanzia viene prevista per il valore di iscrizione ipotecaria con l’estensione al rischio terremoto (art. 9). 䡵 I mutui possono essere concessi nel limite delle disponibilità stanziate dal consiglio di amministrazione (art. 11).

Condizioni e oneri 䡵 La misura dello spread sul tasso di riferimento (Euribor 6 mesi, 360 gg.) viene fissata al 2%.

Sede di stipula 䡵 La stipula degli atti di mutuo viene svolta presso la sede del Fondo in Roma. Inoltre, lo stesso consiglio di amministrazione ha valutato che a breve potrebbe esaurirsi l’ammontare stanziato in precedenza per la concessione dei mutui agli iscritti disponendo un ulteriore stanziamento dell’importo di 15 milioni di euro per assicurare copertura al flusso delle richieste successive. SETTEMBRE 2012

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ASSIDIR

PROVARE PER CREDERE! Il recente servizio che permette di stipulare online polizze assicurative su misura è ormai ben avviato. Semplice e sicuro, ti segue dove e quando vuoi: cosa aspetti a provarlo?

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icordate Click.family, la soluzione ideale per tutelare la propria famiglia da richieste di risarcimento per danni causati a terzi? Il servizio lanciato da Assidir qualche mese fa in collaborazione con UBI Assicurazioni (vedi Dirigente 4-2012) ha trovato riscontro tra gli associati Manageritalia che, ad oggi, hanno già sottoscritto numerose polizze con il nuovo sistema online. Come spesso capita, però, i molti impegni quotidiani ci fanno dimenticare le opportunità vantaggiose a nostra disposizione. Oppure, e questo è altrettanto frequente, pur ricordandocene non abbiamo tempo per approfondire se l’occasione è veramente adatta a noi e se possiamo farne uso. È quello che è capitato a un collega associato che, durante un incontro casuale, ci ha posto alcune domande specifiche su Click.family: vi proponiamo la sua chiacchierata nella speranza che possa fugare non solo i suoi ma anche i vostri eventuali dubbi.

Chi può sottoscrivere una polizza Click.family? Qualsiasi associato Manageritalia e, quindi, tutti i dirigenti in attività, i prosecutori volontari, i quadri, i professional, gli ex dirigenti, pensionati o meno.

Chi è assicurato con la polizza Click.family? Tutti i componenti del nucleo familiare dell’associato Manageritalia, purché presenti nel suo stato di famiglia. Bisogna però fare attenzione ad alcuni casi particolari. Nel caso il coniuge risulti residente in un’altra abitazione (residenza, non domicilio), la polizza lo escluderà automaticamente dalla copertura, salvo una gestione ad hoc da richiedersi ad Assidir. Una richiesta specifica attualmente va fatta ad Assidir anche nel caso in cui un membro del nucleo familiare, come un figlio con famiglia propria residente

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per conto proprio, desideri divenire contraente di una polizza Click.family e sia impossibilitato a farlo non avendo una posizione personale nell’area riservata di Assidir.

Cosa posso assicurare con la polizza Click.family? Ci si può assicurare contro le richieste di risarcimento per danni causati a terzi, nell’ambito della vita privata, in modo involontario da parte del contraente e/o i membri del suo nucleo familiare, come abbiamo già avuto modo di precisare. Come esempio ricordiamo alcuni casi tipici in cui la polizza interviene: i danni causati da un giocattolo che un figlio in tenera età ha lasciato cadere da un balcone; i danni provocati dalla bicicletta, condotta da un figlio, strisciando contro un’auto parcheggiata; i danni causati urtando una persona mentre si scia o urtando la vetrina di un negozio; i danni causati dal proprio cane con un morso a una persona o a un altro cane. Inoltre, sono coperti anche i danni legati alla casa in cui si vive. Se questa è di proprietà sono coperti sia i danni detti appunto di “proprietà”, ad esempio quelli causati dalla caduta di un pezzo di cornicione o di una tegola su un’auto parcheggiata, sia quelli derivanti dalla “conduzione”, per esempio l’allagamento dell’appartamento con danneggiamenti a quello sottostante. Se la casa in cui si vive invece è in affitto, la polizza ovviamente copre solo i danni derivanti dalla


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COS’È Click.family è una polizza che copre il contraente e il suo nucleo familiare che risulta nel suo stato di famiglia dalle richieste di risarcimento di danni causati, involontariamente, ad altre persone. Vale per la sfera della vita privata in generale e non riguarda quindi la sfera professionale, né le responsabilità obbligatorie per legge (ad esempio rc autoveicoli) né, infine, richieste di risarcimento in campo penale. È la polizza più semplice e meno costosa, ma è la più necessaria: tutela una famiglia da impreviste e imprevedibili perdite economiche, il cui valore può arrivare in alcuni casi a cifre altissime (immaginate

“conduzione”. Per avere il quadro completo delle garanzie bisogna consultare l’area riservata del sito di Assidir dove sono disponibili le condizioni integrali di assicurazione di Click.family.

Quelli che abbiamo visto sono i casi standard, sono possibili delle estensioni? Click.family prevede già alcune estensioni nella polizza base, mentre altre sono state standardizzate per venire maggiormente incontro a possibili esigenze degli associati, ma solo dietro la corresponsione di un piccolo premio aggiuntivo. Il caso più importante delle estensioni sempre valide riguarda le seconde case: se sono utilizzate esclusivamente dagli appartenenti al nucleo familiare dell’assicurato, la copertura vale sia per i danni derivanti dalla “proprietà” sia per quelli legati alla “conduzione”. Qualora invece le abitazioni vengono date in locazione a terzi, sarà possibile estendere la copertura assicurativa fino a un

se sulla pista da sci urto e procuro una frattura a un affermato professionista o a un noto personaggio dello spettacolo!). Prova a fare un preventivo Click.family: in pochi minuti potrai dare tranquillità a tutta la tua famiglia! Click.family è un prodotto UBI Assicurazioni

Prima della sottoscrizione leggere il Fascicolo Informativo disponibile sul sito www.assidir.it

massimo di tre abitazioni, pagando, come diecevamo, un incremento del premio base, per assicurarsi contro il rischio di danni causati dagli affittuari sia al fabbricato sia al contenuto dell’appartamento: con l’estensione di Click.family i beni dell’assicurato presenti nei locali risultano coperti sino a determinati limiti.

Ci sono casi particolari di copertura a cui non si pone normalmente attenzione? Certamente, per esempio il caso in cui ci sia una rivalsa di Inps o Inail qualora un collaboratore domestico, ovviamente in regola, subisca un infortunio di lavoro nell’abitazione dell’assicurato: anche qui i danni per la rivalsa vengono coperti grazie a Click.family.

Da quando decorre la polizza? E da quando diviene attiva? La procedura online è molto facile: dopo l’elaborazione di un preventivo privo di errori e la ricezione di un’email

con la conferma da parte del sistema, il preventivo viene salvato e conservato per 60 giorni. In questa fase la copertura non è ancora attiva. Bisogna a questo punto ritornare sul preventivo e procedere con l’acquisto della polizza, pagando online con carta di credito. Il sistema invia un’email di conferma e la copertura diviene attiva a partire dalle ore 24 dello stesso giorno. Come in tutte le assicurazioni online, in seguito verrà comunque inviata al contraente una copia originale cartacea della polizza con le eventuali istruzioni per la restituzione ad Assidir di una copia controfirmata.

Dove posso trovare ulteriori informazioni? Sui siti di Assidir e Manageritalia, sul numero di aprile 2012 di Dirigente (scaricabile online), presso le organizzazioni territoriali della propria Associazione o contattando direttamente lo staff di Assidir, pronto a dare risposta a qualsiasi domanda tecnica in merito.

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PRATICHE INDIRETTE, NOVITÀ IN ARRIVO

FASDAC

Dal primo gennaio 2013 il termine di presentazione delle richieste di rimborso sarà di sei mesi e non più di due anni

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PARTIRE dal 1° gennaio 2013 il termine di presentazione delle richieste di rimborso in forma indiretta, oggi di due anni dalla data del primo documento di spesa, viene portato a sei mesi. Finalità della delibera, dal punto di vista tecnico, è quella di avvicinare per quanto possibile il momento della liquidazione delle richieste di rimborso da parte del Fondo al momento in cui gli iscritti sostengono le spese per le prestazioni sanitarie.

LA “PRATICA INDIRETTA” Come funziona oggi (e fino al 31 dicembre 2012)... Nella forma indiretta la richiesta di rimborso (“pratica”) deve riferirsi, come è noto, a un solo evento di malattia per ogni singolo assistito e può contenere più documenti di spesa. Oggi la “pratica” deve essere chiusa e presentata all’Associazione territoriale Manageritalia entro il termine

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Figura 1 - OGGI (E FINO AL 31 DICEMBRE 2012) data primo documento di spesa 1° luglio 2010 eventuali altri documenti di sp

Lug Ago Set

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2011 2 anni

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di due anni dalla data riportata sul primo documento di spesa accluso. Se, ad esempio, il 30 giugno 2012 si presenta una pratica all’Associazione, questa potrà contenere documenti di spesa relativi ai due anni precedenti, il più vecchio con data 1° luglio 2010. E così sarà fino al 31 dicembre 2012 (vedi figura 1).

... e come funzionerà domani (dal 1° gennaio 2013) Dal 1° gennaio 2013 il termine di

detrazione fissa € 51,65

due anni è ridotto a sei mesi. Quando si presenterà una pratica all’Associazione questa potrà contenere quindi documenti di spesa con data antecedente al massimo di sei mesi quella di presentazione. Ad esempio, una pratica presentata il 31 gennaio 2013 potrà contenere documenti datati al massimo 1° agosto 2012 (vedi figura 2). Attenzione quindi al momento di passaggio! Per pratiche presentate

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Figura 2 - DOMANI (DAL 1° GENNAIO 2013) data presentazione 30 giugno 2012

data primo documento di spesa 1° agosto 2012 data presentazione 31 gennaio 2013 eventuali altri documenti di spesa

di spesa

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Gen Feb Mar Apr Mag Giu

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2012 az ione fissa € 51,65

detrazione fissa € 51,65

all’Associazione fino al 31 dicembre 2012 il termine per la raccolta dei documenti “retroagisce” fino a due anni; per quelle che saranno presentate a partire dal 1° gennaio 2013 il termine “retroagisce” a sei mesi. Detrazione fissa di € 51,65. Nulla cambia per la detrazione fissa di 51,65 euro, che continua quindi a essere applicata secondo il vigente criterio (detrazione di € 51,65 per ogni periodo di sei mesi o frazione di esso decorrente dalla data del primo documento di spesa fino alla data di presentazione all’Associazione territoriale Manageritalia). Pratiche di soli ticket. Nulla cambia anche per le richieste di rimborso relative ai soli ticket: due sole pratiche all’anno da presentare entro il mese di settembre (ticket pagati nel primo semestre dell’anno) ed entro il mese di febbraio (ticket pagati nel secondo semestre dell’anno).

Gen 2013

6 mesi detrazione fissa € 51,65

CURE DENTARIE IN CONVENZIONE DIRETTA A partire dal 1° aprile non è più dovuta la quota fissa di € 51,65 a carico dell’iscritto per le cure odontoiatriche fruite in convenzione diretta. La disposizione si applica con riferimento alle prestazioni fatturate a partire dal 1° aprile 2012. La determinazione adottata dal consiglio di gestione del Fasdac intende promuovere il ricorso degli assistiti alle prestazioni erogate in regime diretto, dove il rimborso del Fondo è pari al 70% degli importi convenzionati (con la sola eccezione dei trattamenti ortodontici mobili o fissi per i quali è previsto il contributo di € 800 l’anno per un massimo di 3 anni).

NUOVE CONVENZIONI ODONTOIATRICHE Il Fondo sta raccogliendo le adesioni dei dentisti segnalati dagli iscritti che hanno manifestato l’interesse al convenzionamento con il Fondo. Sui siti www.manageritalia.it e www.fasdac.it è consultabile l’elenco – in costante aggiornamento – degli studi odontoiatrici convenzionati. Al fine di migliorare il servizio attraverso l’ampliamento della rete degli studi odontoiatrici convenzionati, gli iscritti al Fondo dovrebbero a far inviare dal proprio dentista un’email di richiesta a convenzioni@fasdac.it. Sarà cura degli uffici del Fondo mettersi subito in contatto con lo studio per verificare la possibilità del convenzionamento.

SETTEMBRE 2012

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Hanno collaborato a questo numero

MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DI MANAGERITALIA FEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO

Thomas Bialas, futurologo, è responsabile del progetto Future Ma(pag. 28)

nagement Tools di Cfmt.

Camilla Cozzi è avvocato, esperta di diritto della famiglia e delle persone, esercita presso lo studio legale associato Ciriello-Cozzi.

(pag. 52)

Gabriele Grosso è consulente filosofico, lavora da cinque anni con il top-management di grandi organizzazioni italiane e multinazionali sui temi dell'identità, valori, merito, cambiamento. (pag. 42) Cristina Papini è research & analytics director di Nielsen. (pag. 26) Maurizia Plebani è psicologa.

(pag. 58)

Michele Riva, consulente editoriale, collabora a L’Impresa e ad altre riviste economico-manageriali. Ha diretto L’Impresa e i libri di management del Sole 24 Ore. (pag. 32)

Piero Valdiserra è direttore marketing e relazioni esterne di uno dei maggiori gruppi italiani operanti nel beverage alcolico. È anche sommelier, nonché fondatore e presidente del club enogastronomico bolognese Gaudio (marketing@rinaldi.biz). (pag. 63)

FEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO

FONDO ASSISTENZA SANITARIA DIRIGENTI AZIENDE COMMERCIALI

FONDO DI PREVIDENZA MARIO NEGRI CFMT - CENTRO DI FORMAZIONE MANAGEMENT DEL TERZIARIO

ASSOCIAZIONE ANTONIO PASTORE

Editore: Manageritalia Servizi srl Direttore responsabile: Guido Gay Coordinamento: Roberta Roncelli

da Manageritalia Daniela Fiorino

Redazione: Davide Mura, Luca Padovani, Enrico Pedretti, Eliana Sambrotta Direzione, redazione, amministrazione: 20129 Milano - via Antonio Stoppani 6 tel. 0229516028 - fax 0229516093 giornale@manageritalia.it www.manageritalia.it

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