DIRIGENTE - aprile 2011

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N. 4 APRILE 2011

LA RIVISTA DI MANAGERITALIA

Il telelavoro in Italia

TROPPO DISTANTI dal LAVORO a DISTANZA ASK MIT IL NUOVO SERVIZIO PER QUADRI E PROFESSIONAL FISCO CONVIENE APRIRE LA PARTITA IVA SOTTO I 30MILA EURO?

MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL TERZIARIO Poste Italiane Spa - Sped. in abb. post. - D.L. 353/03 (conv. in L. 27/2/04, n. 46) art. 1, comma 1 - DCB/MI - € 2,20 (a bb. annuo € 16,50) • In caso di mancato recapito, rinviare all’ufficio P.T. di Milano CMP Roserio detentore del conto per la restituzione al mittente, che si impegna a pagare la relativa tariffa


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Editoriale a cura del presidente Manageritalia

L’ESPERIENZA DEI MANAGER per il nuovo welfare C

i si interroga spesso su come migliorare il welfare riducendone i costi e gli sprechi, adeguandolo alle mutevoli esigenze dei cittadini e aprendo al mercato l’erogazione di alcuni servizi, al momento in gran parte gestiti dalla pubblica amministrazione. La contrapposizione tra i sostenitori dello “stato-papà” e quelli della deregolamentazione tout court sembra poter essere superata dall’affermazione dell’idea secondo la quale, per innovare lo stato sociale, occorre puntare sulla bilateralità e la sussidiarietà. Il principio base del nuovo modello è che i servizi di welfare non debbano essere calati dall’alto ma derivare da una mediazione tra fruitori ed erogatori fondata su alcuni valori chiave: partecipazione, fiducia, condivisione, responsabilità, trasparenza, qualità, equità, lungimiranza. Perseguire tali valori significa mettere in discussione i tradizionali rapporti tra i cittadini e lo stato, i lavoratori e le imprese, i sindacati e le parti datoriali e coinvolgere tutti gli attori sociali ed economici, il terzo settore e la società civile. È il sistema che, con il nome di big society, il governo inglese vorrebbe costruire e che, più o meno informalmente, contribuisce da tempo al mantenimento del benessere sociale in Italia. Nel nostro paese, infatti, quasi tutti possono contare sull’aiuto della famiglia, dei vicini di casa, dei colleghi, del datore di lavoro e delle associazioni. E quasi tutti – in quanto membri di una famiglia, vicini, lavoratori e imprenditori, cittadini impegnati in attività sociali – contribuiscono al funzionamento di questa rete. Una rete che, attualmente, si deve confrontare con la crisi, l’invecchiamento della popolazione, l’evoluzione dei bisogni delle persone. Succede anche alla nostra rete di welfare, quella della dirigenza del terziario. Un modello di protezione molto avanzato – considerato un esempio su scala internazionale – che, per essere sostenibile nel tempo, richiede una costante opera di manutenzione. Noi la facciamo fin dalla nostra fondazione, sessant’anni fa, lavorando con le controparti per ottenere i migliori risultati possibili. Previdenza, assistenza sanitaria, formazione e coperture da rischi vari. Il welfare contrattuale ci assicura servizi di qualità che lo stato non ci fornisce, nonostante il carico fiscale imposto alla categoria. È un’esperienza importante e vogliamo metterla al servizio del paese. Lo abbiamo fatto, tra l’altro, durante il primo incontro del nuovo Tavolo sulla dirigenza, convocato a metà marzo presso il ministero del Lavoro per valorizzare le proposte dei manager ed “esportarle”. E, in prospettiva, per rafforzare il ruolo dei manager e riconoscere adeguatamente il merito, l’impegno, la responsabilità e la professionalità con cui svolgono il proprio mestiere. Guido Carella guido.carella@manageritalia.it APRILE 2011

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Sommario Copertina 6 Telelavoro, una via per lo sviluppo

Management 32 La direzione etica

11 Lontano dagli uffici per lavorare su obiettivi Quadri e Professional 16 A ogni domanda la sua risposta

InfoMANAGER

48 Nonprofit: le sfide del fundraising

Manageritalia 63 Calendario assemblee territoriali

Fisco 40 Conviene aprire la partita Iva sotto i 30.000 euro?

64 Indennità di disoccupazione

Creatività manageriale 50 L’auto ha le ruote quadrate

Manageritalia 20 Quadri in prima linea 46 Premi coi fiocchi

RUBRICHE

66 Un accordo con Federmanager Associazione A. Pastore 67 La garanzia capitale differito rende il 3,81% netto nel 2010

14 Osservatorio legislativo

Fondo Mario Negri 24 Risultati stabili anche nella crisi

36 A tu per tu con... 54 Lifestyle 55 Catturati dalla rete 56 Fuori ufficio 58 Test

SPECIALE 150° UNITÀ D’ITALIA 30 Storia del management dalle origini ai nostri giorni L’imprenditore non basta più

N. 4 APRILE 2011

59 Libri

LA RIVISTA DI MANAGERITALIA

61 Lettere

Il telelavoro in Italia

62 ... al fin della licenza, io tocco!

TROPPO DISTANTI dal LAVORO a DISTANZA ASK MIT IL NUOVO SERVIZIO PER QUADRI E PROFESSIONAL

MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DI MANAGERITALIA Federazione nazionale dei dirigenti, quadri e professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato R

FEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO

Fondo assistenza sanitaria dirigenti aziende commerciali

Fondo di previdenza Mario Negri

CFMT Centro di formazione management del terziario

Associazione Antonio Pastore

FISCO CONVIENE APRIRE LA PARTITA IVA SOTTO I 30MILA EURO?

MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL TERZIARIO Poste Italiane Spa - Sped. in abb. post. - D.L. 353/03 (conv. in L. 27/2/04, n. 46) art. 1, comma 1 - DCB/MI - € 2,20 (a bb. annuo € 16,50) • In caso di mancato recapito, rinviare all’ufficio P.T. di Milano CMP Roserio detentore del conto per la restituzione al mittente, che si impegna a pagare la relativa tariffa

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Copertina

TELELAVORO, PER LO SVILU Nonostante internet, cellulari e nuove tecnologie, lavorare lontano dall’ufficio nel nostro paese è ancora un problema. Un’indagine di Manageritalia chiede il parere dei manager su questo grave ritardo

S

e l’Italia è agli ultimi posti in Europa per occupazione totale, femminile e di chi ha tra 55 e 64 anni, le ragioni sono sicuramente tante e ben note. Una situazione che si trascina da troppo tempo e che dal 2000 a oggi ha visto un miglioramento appena superiore a quello medio europeo per quanto riguarda occu-

pazione totale e femminile, mentre quella dei più anziani è aumentata ma a un tasso inferiore alla crescita media europea. Tutto quello che si è fatto negli ultimi dieci anni, in cui la crescita del pil è stata molto debole e inferiore alla media europea, non ha portato a grandi risultati, tant’è che siamo ben lontani dagli obiettivi che l’Europa si era data a Lisbona e Stoccolma per il 2010: occupazione totale 70% (Italia -12,5%), occupazione femminile 60% (-13,6%) e occupazione over 55-64 50% (-14,3%). Insomma, al fatidico esame sugli obiettivi di Lisbona 2010 (gli ultimi dati disponibili sono del 2009, ma la sostanza non cambia) siamo stati rimandati, o meglio, bocciati su tutti i fronti. Cosa fare dunque per ridare slancio all’occupazione? Innanzitutto c’è l’esigenza di far crescere il pil, e a questo scopo il telelavoro può essere un utile strumento. Se nell’occupazione però siamo agli ultimi posti, su questo fronte siamo messi ancora peggio. Basti pensare che

Roberta Roncelli

in Italia le persone che telelavorano (vedi tabella 1) sono il 3,9% degli occupati, mentre la media europea (Ue 15) è all’8,4% e la Danimarca è al primo posto con un tasso pari al 16%, seguita da tutto il Nord Europa con tassi intorno al 14%, ma anche Regno Unito (9,6%), Germania (8,5%), Spagna (8,4%) e Francia (7%) ci superano alla grande. Ma cos’è il telelavoro? Semplificando al massimo si potrebbe dire che è una forma di lavoro regolamentata a livello contrattuale in cui il dipendente ha la possibilità di lavorare a distanza, in luoghi e orari che preferisce, facilitato dall’uso di strumenti informatici e telematici (pc

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UNAVIA

LUPPO

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Copertina la, relegandoci al penultimo po-

terziario, che sembrerebbero ri-

sto in Europa per diffusione? Le

conoscerne i vantaggi. Lo dimo-

cause sono di natura diversa. Pri-

stra una recente indagine condot-

ma di tutto abbiamo un sistema

ta da Manageritalia con la colla-

economico fatto quasi esclusiva-

borazione tecnica di AstraRicer-

mente da piccolissime aziende e

che su 1.902 dirigenti e quadri

un notevole ritardo tecnologico

(un campione ampiamente rap-

rispetto al resto d’Europa, dove

presentativo dell’universo inda-

siamo al ventesimo posto sia per

gato) da cui è emerso che il tele-

quanto riguarda il possesso di in-

lavoro è utilizzato da circa un ter-

ternet da casa, sia per l’accesso

zo delle aziende, soprattutto

mediante banda larga. Ma so-

quelle più grandi (39%), per di

portatile, fax-modem, telefono

prattutto subiamo un ritardo in

più al Nord-ovest (33,1%) e qua-

cellulare) che gli permettono di

merito agli aspetti normativi e

si nulla al Sud (8,3%).

garantire un’elevata autonomia

culturali.

I manager che lo applicano sui col-

di lavoro.

Implementare il telelavoro signifi-

laboratori, e spesso anche su se

ca infatti abbracciare una nuova

stessi, affermano che ha portato

I motivi del ritardo

cultura aziendale e organizzativa

notevoli vantaggi in termini di au-

Agli italiani questa forma di lavo-

che si fonda non sul controllo e la

mento della produttività (55,7%),

ro piace. Allora perché non decol-

gerarchia, ma sulla responsabilità

che per il 78% di questi è stato sia

diffusa, il decentramento, l’auto-

quantitativo che qualitativo e nel-

nomia e la gestione delle persone

la metà dei casi è stimato superio-

su obiettivi e risultati raggiunti e

re al 20%.

Perché non decolla? In Europa siamo al ventesimo posto sia per quanto riguarda il possesso di internet da casa, sia per l’accesso mediante banda larga

Tabella 1 - Percentuale di lavoratori che utilizzano il telelavoro da casa Ue (2007) Austria Belgio Danimarca Finlandia Francia Germania Grecia Irlanda Italia Norvegia Olanda Portogallo Regno Unito Spagna Svezia UE 15 UE 25

14,2 14,7 16,0 13,0 7,0 8,5 7,1 5,5 3,9 11,6 14,0 2,1 9,6 8,4 10,5 8,4 8,7

Fonte: EUROFOUND, The Fourth European Working Conditions Survey, 2007

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quindi sul tanto abusato, ma pochissimo praticato, merito.

Vantaggi e svantaggi

Per la verità di telelavoro si parla

Oltre all’aumento della produtti-

nel programma di azioni per l’in-

vità (35,4%), i vantaggi indicati

clusione delle donne nel mercato

dai nostri manager sono un ri-

del lavoro, “Italia 2020”, messo a

sparmio di tempo negli sposta-

punto dal ministro delle Pari op-

menti (85,8%), una forte autono-

portunità Mara Carfagna e dal mi-

mia nell’organizzazione dell’ora-

nistro del Welfare Maurizio Sacco-

rio di lavoro (57,5%) e una ridu-

ni. Restringere però le potenziali-

zione dello stress (55,2%), l’au-

tà del telelavoro al pur importan-

mento del tempo libero (29,2%) e

tissimo obiettivo di aumentare

per la famiglia (49,5%), un rispar-

l’occupazione delle donne sareb-

mio di denaro dovuto ai minori

be comunque riduttivo.

spostamenti (46,7%) e la possibilità di poter lavorare con maggiore

I manager e il telelavoro

concentrazione (44,8%).

Se in Italia siamo agli ultimi posti

Sempre tra i vantaggi, una ridu-

rispetto all’Europa, non si può di-

zione del traffico e dell’inquina-

re che sia colpa dei manager del

mento atmosferico nelle grandi


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città (91,9% molto o abbastanza d’accordo), una migliore conciliazione tra vita professionale e personale (88,7%) e l’aumento del-

Tabella 2 Nella tua azienda è utilizzato il telelavoro?

l’occupazione femminile (83,9%).

Totale

29,5

Anche in questo caso si nega che

Uomini Donne < 40enni 41-50enni 51-55enni > 55enni < 10 dipendenti 10-50 dipendenti 50-250 dipendenti > 250 dipendenti Multinazionale estera Multinazionale italiana Multinazionale/totale

29,7 33,6 36,4 28,5 32,4 29,7 28,3 27,2 24,1 37,9 43,7 17,5 39,6

il telelavoro sia possibile solo in limitatissimi casi e per mansioni a basso valore aggiunto (72,1% per niente o poco d’accordo), mentre si afferma che permetterebbe ai singoli e alle aziende di diventare più produttivi (68,3% molto o abbastanza d’accordo). L’accordo o il disaccordo su tutti questi aspetti vede user e non user molto allineati, anche se i non user hanno sempre un’opi-

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nione un po’ più blanda sia nell’accordo che nel disaccordo con le affermazioni proposte e quindi con il telelavoro in generale.

routine aziendale (26,9%). Inoltre

diminuzione dei costi della sede

Sono stati evidenziati anche degli

i telelavoratori, sempre secondo i

di lavoro (74,5%) e una migliore

aspetti negativi. Ad esempio

nostri intervistati, sono spesso

produttività complessiva (63,7%).

l’isolamento del lavoratore, che

penalizzati perché hanno una di-

Vedono come uno svantaggio la

non può avere un contatto diret-

minuzione della visibilità profes-

minore capacità di interagire con i

to con i propri colleghi (42%) e di

sionale e delle possibilità di car-

colleghi (63,7%), un minor control-

conseguenza ha una scarsa possi-

riera (20,3%).

lo nello svolgimento delle mansio-

bilità di confronto e/o aiuto nel

Esistono dei vantaggi anche per

ni del collaboratore (55,7%) e una

lavoro (28,8%). Un altro aspetto è

l’azienda, che ha una maggiore

minore identificazione con l’azien-

il rischio di un assorbimento ec-

flessibilità organizzativa (84,9%),

da del lavoratore (43,4%).

cessivo da parte del lavoro rispet-

una maggiore produttività del

Tuttavia in linea di massima chi lo

to ai colleghi in ufficio (34,4%) e

singolo lavoratore (più motiva-

conosce e lo utilizza ne è soddi-

la perdita di conoscenza della

zione e meno stress, 80,2%), una

sfatto a tal punto che pensa, a grande maggioranza (69,3%), di

L’INDAGINE

aumentare nei prossimi anni il numero di collaboratori che lo utiliz-

L'indagine Manageritalia Il manager e il telelavoro è stata effettuata lo scorso febbraio con la collaborazione tecnica di AstraRicerche. Ha coinvolto, attraverso un questionario online, 20mila dirigenti e quadri del terziario, di cui 1.902 i rispondenti. Il rapporto completo sul blog crisiesviluppo.manageritalia.it

za. Una piccola rivoluzione che vede protagonisti indistintamente grandi e piccole aziende, ma vede sempre assente il Sud. Chi non lo usa invece non lo ama: APRILE 2011

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Copertina per più di due terzi dei risponden-

tegrare appieno e comunque nella

(64,4%), perché abbiamo infra-

ti il telelavoro rimane piuttosto

vita aziendale, a dare loro pari op-

strutture tecnologiche ancora po-

debole anche nelle intenzioni fu-

portunità di crescita professionale

co efficaci, efficienti e molto costo-

ture. Tra coloro che non lo utiliz-

e sviluppo di carriera. Solo così gli

se (62,4%).

zano, solo una minima parte

indubbi vantaggi per ambo le par-

(17,8%) dice di volerlo introdurre

ti potranno far entrare a pieno re-

Per telelavorare di più

in futuro, anche se la percezione di

gime questa modalità di lavoro.

Per telelavorare di più bisogne-

vantaggi e svantaggi del telelavo-

Il management non è immune da

rebbe come prima cosa introdurre

ro per lavoratori e aziende è mol-

responsabilità, sembrano dire i

sgravi fiscali sul costo del telela-

to vicina al vissuto dei colleghi.

nostri manager. Tant’è che il top

voro (82,5%), più del 50% degli in-

Per entrambi il telelavoro non va

management è ritenuto il meno fa-

tervistati è d’accordo sulla neces-

bene per tutte le funzioni, ma si

vorevole al telelavoro (52,9%, user

sità di promulgare una legge na-

adatta a tanti ruoli, soprattutto

46,7% e non user 55,5%), seguito

zionale da inserire nei contratti di

dai dirigenti (45,1%, user 33% e

lavoro e di ricevere incentivi vari

non user 50,3%) e dal personale

da parte dello Stato. Infine, mi-

dell’area amministrativa (45,4%).

gliorare l’informazione verso i de-

Mentre tra i più favorevoli trovia-

cisori aziendali (29,8%) e arrivare

mo gli impiegati (72,7%), il perso-

a una diminuzione del lavoro ne-

nale dell’area Ict (57,8%) e i quadri

ro (22,4%).

(50,4%, user 70,3% e non user

In conclusione, nonostante il te-

42,1%). In questo caso, chi già lo

lelavoro presenti numerosi van-

pratica vede molto meno dei colle-

taggi, in Italia non si è ancora dif-

ghi una forte avversione all’utiliz-

fuso a causa dell’arretratezza

zo del telelavoro da parte del top

tecnologica e delle infrastrutture

management e della dirigenza.

rispetto agli altri paesi industria-

Pare di capire che tutti, top mana-

lizzati. A questo problema si ag-

gement e dirigenza in primis, più

giunge poi una scarsa apertura

quelli medio-alti.

lo conoscono e lo utilizzano più

mentale e molte perplessità da

Nell’ordine è ritenuto funzionale

lo amano.

parte delle imprese verso una

per impiegati (84,1%), quadri

A questo punto è chiaro che sono

forma di collaborazione che per-

(61,7%), dirigenti (45,7%) e molto

soprattutto i manager a dover

de il controllo sui dipendenti e

meno per gli operai (4,5%). A li-

sviluppare il telelavoro e la con-

dei tempi stabiliti.

vello di aree funzionali, più per

ferma viene ancora una volta da-

Ma una cosa è certa, come gli

Ict (73,5%), amministrazione

gli stessi intervistati: affermano

stessi manager sottolineano, il te-

(59,1%), marketing e comunica-

che fa perdere all’azienda il con-

lelavoro non rappresenta la solu-

zione (55,6%), commerciale/ven-

trollo sui dipendenti/collabora-

zione per tutti i problemi della

dite (54,7%), segreteria, centrali-

tori (73,7% molto o abbastanza

società, ma nell’attuale contesto

no e data entry (40,9%).

d’accordo, 63,7% user e 77,9% non

di crisi e di tensione verso lo svi-

Quindi, tutto bene? Non proprio.

user), perché non è mai stato in-

luppo indubbiamente si candida

Bisogna abbattere questo rifiuto di

centivato dallo Stato (73,5%),

come approccio efficace per con-

gestire in modo ottimale i collabo-

perché i sindacati lo hanno sem-

seguire significativi vantaggi per

ratori anche a distanza, e poterli in-

pre ignorato se non osteggiato

tutti i lavoratori.

Per telelavorare di più bisognerebbe introdurre sgravi fiscali, promulgare una legge da inserire nei contratti, ricevere incentivi statali, migliorare l’informazione in azienda e diminuire il lavoro nero

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Copertina / Il dibattito

LONTANI DAGLI UFFICI PER LAVORARE SU OBIETTIVI Lo scorso 4 aprile il Gruppo donne manager di Milano ha fatto il punto sul telelavoro in Italia, commentando con esperti e professionisti che lo utilizzano i risultati della recente indagine

I

tempi dell’azienda che fagocita i lavoratori senza motivarli fino a renderli delle matricole come il ragionier Fantozzi, dalle performance lavorative molto discutibili, sono tramontati. O almeno dovrebbero esserlo, perché in Italia esistono ancora delle forti resistenze al telelavoro, un’opportunità concreta per investire sulle persone dando loro una maggiore libertà nel ge-

stire il proprio lavoro quotidiano in maniera flessibile, nelle modalità, nei luoghi e negli orari più congeniali. Un atto di fiducia e di valorizzazione. Come ha ricordato la responsabile Marisa Montegiove, il Gruppo donne manager di Manageritalia Milano è in prima linea nel proporre soluzioni concrete per favorire la conciliazione tra vita professionale e privata. Il team sviluppa relazioni strette con il mondo della politica e delle istituzioni, con cui vuole dialogare per intervenire in maniera attiva su un territorio complesso ma allo stesso tempo ricco di potenzialità per fare da apripista come la Lombardia. In questo ambito si inserisce il dibattito dello scorso 4 aprile a Milano che ha coinvolto, oltre a esperti di telelavoro ed esponenti della business community, il consigliere comunale Barbara Ciabò, il consigliere regionale Enrico Marcora e il segretario commissione Lavoro alla Camera dei deputati Alessia Mosca, che ha

Davide Mura

di recente presentato in parlamento il disegno di legge sulle quote rosa nei cda delle società quotate in Borsa. Terziario, un terreno fertile per il telelavoro Manageritalia, che sul tema ha anche presentato una proposta normativa, è consapevole che nel terziario il telelavoro può attecchire meglio: il mondo dei servizi sembra essere privilegiato per il lavoro svincolato da un luogo fisico prestabilito. È per questo motivo che un focus su questo argomenAPRILE 2011

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Copertina / Il dibattito Deliri aziendali «L’azienda è diventata il grumo più invincibile di conservatorismo»: non ha usato mezzi termini Domenico De Masi, intervenuto nella discussione. Il sociologo, che studia da decenni il telelavoro, ha affermato che di fatto questo è già una realtà, nel senso che la nuova tecnologia e gli spostamenti quotidiani fanno sì che l’attività lavorativa non subisca grandi interruzioal mese da casa ha presupposto una

ni in treno, in aereo o una volta tor-

formazione adeguata sia per il tele-

nati a casa. I contratti formali sono

lavoratore sia per il responsabile di

ancora scarsi a causa di ostacoli pu-

settore, che ha dovuto imparare a

ramente psicologici. In sostanza, in

motivare i collaboratori a distanza.

azienda c’è ancora un atteggia-

Cecilia Spanu (project consultant

mento “delirante” per cui il con-

Moms@work di Gi Group) ha in-

trollo e un rispetto rigido dell’ora-

to ha valore e ci riguarda diretta-

dicato come condizione fonda-

rio di lavoro in ufficio possono an-

mente. Ecco allora qualche best

mentale per lo sviluppo del telela-

che essere espressione della tiran-

practice. Chiara Cornelli (HR ma-

voro la fiducia. Una problematica

nia dei responsabili amministrati-

nager Amgen Dompé) ha spiegato

spesso sottovalutata è poi quella

vi o delle risorse umane, incapaci

come nella sua società il telelavoro

della sicurezza dei dati aziendali

di concepire un lavoro per obietti-

occasionale sia stato formalizzato:

che vengono registrati nei compu-

vi, preferendo un controllo dei pro-

la possibilità di lavorare due giorni

ter personali. Dal punto di vista

cessi attimo per attimo.

delle donne ci deve inoltre essere

De Masi è così a favore del telelavo-

la consapevolezza che è opportu-

ro che giudica assurdo considerar-

no chiedere, suggerire soluzioni ai

lo un benefit verso il lavoratore, vi-

propri capi. Infine, Luca Valerii

sto che la prima a guadagnarci è

ha illustrato il caso di Microsoft

proprio l’azienda, in termini di

Italia, realtà dove il telelavoro è

maggiore produttività e risparmio

già diffuso da anni, tanto da esse-

di costi. Se il telelavoro non può es-

re considerato espressione di una

sere utilizzato da tutti, è anche ve-

cultura meritocratica. L’esigenza

ro che in Italia il 66% dei lavoratori

di attirare e trattenere i migliori ta-

(di cui oltre la metà sono donne)

lenti ha fatto sì che l’opportunità

svolgono professioni intellettuali

del telelavoro fosse considerata

basate sulla gestione di informazio-

un benefit in più per chi dà valore

ni. Bisogna eliminare ogni velleità

alla società, dove creare un am-

di controllo dunque: se un lavoro è

biente flessibile in cui vengano ri-

telelavorabile si deve poterlo fare in

conosciuti i risultati raggiunti.

questo modo.

La responsabile del Gruppo donne manager Marisa Montegiove e il tavolo dei relatori al dibattito “Il telelavoro: questo sconosciuto”: da sinistra, Cecilia Spanu (Moms@Work di Gi Group), Luca Valerii (Microsoft), la moderatrice Luisa Adani, Chiara Cornelli (Amgen Dompé), Enrico Cazzulani (Aidp) e Flavio Leone (responsabile relazioni sindacali di Manageritalia)

Il sociologo Domenico De Masi ha evidenziato durante il convegno le opportunità del telelavoro

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E VOI COSA NE PENSATE? Alcune opinioni dal blog crisiesviluppo.manageritalia.it

In Italia la qualità del telelavoro non conta

Stereotipi da sfatare

Opero nel settore Ict come tecnico in consulenza e mi è capitato

Ho accertato che poche persone hanno un’idea corretta del tele-

saltuariamente di poter lavorare da casa. Per certi clienti e proget-

lavoro: lo stereotipo vuole che sia un lavoro precario ad alto tas-

ti è certamente possibile lavorare dalla propria abitazione senza

so di sfruttamento di giovani di modeste disponibilità economi-

grandi investimenti, permettendo un grande risparmio di tempo,

che, a elevata scolarità (laurea) e ancora inoccupati. In realtà non

costi e stress per il lavoratore. Poiché in Italia non si bada assolu-

è sempre e solo così. Si tratta però di un lavoro che presenta in

tamente alla “qualità” del lavoro e al benessere del lavoratore, il

Italia pochi vantaggi e numerosi svantaggi: mancanza di norma-

telelavoro rimarrà tuttavia una chimera per molti anni. Potendo

tive specifiche, assenza di tutele sociali e di carriera, modesta

scegliere il telelavoro, lo farei immediatamente, anche a fronte di

immagine sociale, retribuzione scarsa. Insomma, non è il lavo-

una piccola riduzione dello stipendio. Thomas

ro della vita. Ben altra è la situazione all’estero, ad esempio in Svezia o in Giappone. Claudio

Non sempre è possibile In certe realtà professionali non è uno strumento praticabile. Do-

Si lavora il triplo

ve per esempio si lavora per lo sviluppo dei mercati, con la clien-

Pratico il telelavoro ormai da alcuni anni, opportunità che mi ha

tela, per l’acquisizione di spazi commerciali ecc., serve la condi-

dato l’azienda presso la quale lavoravo da parecchio tempo, do-

visione aziendale e la verifica in campo. E dove in effetti è pos-

po che ho avuto un bambino e abitando molto lontano dalla se-

sibile, pesante è a mio avviso il prezzo da pagare: isolamento e

de. Svolgo il mio lavoro in piena autonomia e poiché la mia atti-

solitudine nei rapporti umani. In questi momenti di forte crisi il

vità si concretizza prevalentemente con la Cina, il fatto che io sia

presidio del proprio posto di lavoro, i rapporti interpersonali e

sul Lago Maggiore piuttosto che in sede a Milano non fa alcuna

politici limitano molto questa possibilità. Cinzia

differenza. Non riuscirei più a immaginarmi di perdere minimo quattro ore al giorno negli spostamenti con un accumulo di stress

Mamma telelavoratrice

pazzesco, non potendo nemmeno accompagnare il mio bambino

Attualmente lo sto sperimentando, mi ci sono ritrovata un po’ per

a scuola. Con il telelavoro si lavora sicuramente il triplo, perché

caso e un po’ per necessità, considerando che ho un secondo bim-

non ci sono distrazioni e perdite di tempo. L’azienda deve crede-

bo di otto mesi. I vantaggi sono la libertà di lavorare quando si

re in te e nei risultati che porterai pur non avendoti “sott’occhio”

vuole (vero fino a un certo punto) e la flessibilità, che però deve

(ma la qualità dei risultati per l’azienda è in breve tempo valuta-

essere ben autogestita. Lo svantaggio principale che riscontro è la

bile) e tu devi cercare la tua maniera per motivarti ogni mattina.

solitudine nel lavoro. Manuela

Il bilancio è sicuramente a favore del telelavoro, ma tenendo in considerazione che richiede molta costanza, molta automotiva-

Tre giorni a casa e due in ufficio

zione, molta capacità di autogestione. Daniela

Sono da sempre favorevole al telelavoro, che pratico già come titolare e direttrice di un’agenzia di comunicazione. L’idea di

Cambiamento culturale

tre giorni di telelavoro e due di presenza fisica in ufficio potreb-

Lavorando come libero professionista riesco a organizzare la mia

be essere una soluzione. È importante confrontarsi vis-à-vis con

attività, nelle varie fasi, secondo le esigenze specifiche che si pre-

collaboratori e colleghi, ma bisogna considerare che la comuni-

sentano. Riesco quindi a fare molta parte del lavoro da casa. Riten-

cazione e lo scambio di informazioni/opinioni al 90% avviene

go dunque che la mancata diffusione del telelavoro non dipenda

già per telefono o via email, anche da un ufficio all’altro. Da lon-

né da problemi tecnici, né da mancanza o mancato adattamento di

tano comunque si lavora molto di più. Rebecca

leggi. Penso che il problema alla radice sia di tipo culturale. Anna

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13-04-2011

10:30

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OSSERVATORIO LEGISLATIVO

osservatorio

a cura di Manageritalia

Firmato l’accordo per conciliare lavoro e famiglia Il 7 marzo Manageritalia, per il tramite di Confedir-Mit, ha firmato con il ministro del Lavoro e tutte le altre parti sociali un’intesa a sostegno delle politiche di conciliazione tra famiglia e lavoro. L’intesa raggiunta ha l’obiettivo di creare le premesse perché l’orario di lavoro possa essere modulato tra i tempi di lavoro e quelli da riservare alla cura della famiglia. L’intesa prevede un’azione sinergica da realizzare a tutti i livelli: a questo scopo verrà attivato un tavolo tecnico per verificare la possibilità di adottare le migliori buone pratiche di flessibilità family-friendly individuate dall’Osservatorio affidato alla consiglie-

14

APRILE 2011

REVERSIBILITÀ DELLE PENSIONI: PROSEGUE L’ITER ALLA CAMERA Prosegue, presso la Commissione lavoro della Camera, l’esame delle proposte di legge che i gruppi parlamentari hanno presentato alla Camera dei deputati in tema di reversibilità delle pensioni. È stato nominato un apposito comitato ristretto che proporrà un testo unificato. Intanto è giunta la notizia che l’onorevole Nedo Poli ha presentato a propria firma il testo normativo redatto da Manageritalia in tema di reversibilità e di perequazione delle pensioni. La proposta di legge di Poli sarà abbinata alle altre iniziative di legge già presentate in Commissione. In ogni caso ricordiamo che il presidente della Commissione lavoro, onorevole Silvano Moffa, si è impegnato a far confluire nel Testo unificato le norme proposte da Manageritalia.

ra nazionale di Parità che dovrà concludere i suoi lavori entro 90 giorni. Ciascuna di queste misure dovrà essere tradotta in un sistema di regole che potranno essere introdotte nella contrattazione collettiva, in particolare in quella di secondo livello, in modo da diventare pratica generale. Tra queste, appare innovativa la possibilità di usufruire del congedo parentale in modalità part-time, allungandone la durata. Ma c’è anche l’incentivazione del telelavoro, la creazione di banche-ore, la possibilità di ottenere una modalità di lavoro più flessibile in caso di cura per grave infermità del coniuge o di un parente entro il secondo grado.


••05OSSERVATORIOlegislativo

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Governo, regioni ed enti locali si sono impegnati a rafforzare le infrastrutture e i servizi pubblici utili alla conciliazione, rifinanziando, ad esempio, il piano dei nidi per il 2011. Molto positivo il fatto poi che la modulazione degli orari e dei tempi di lavoro possano beneficiare della detassazione del 10% del salario di produttività qualora sia previsto in accordi territoriali o aziendali. Entro un anno dalla conclusione dei lavori del tavolo tecnico, le parti firmatarie si impegnano a una verifica della diffusione delle buone prassi, nonché delle relative azioni di monitoraggio effettuate dalla cabina di pilotaggio istituita nell’ambito del Piano di azione “Italia 2020 - Programma di azioni per l’inclusione delle donne nel mercato del lavoro”.

10:30

Pagina 15

Quote di genere nei cda aziendali Il 9 marzo la Commissione finanze del Senato ha approvato la proposta di legge che introduce le quote di genere, per un periodo limitato, nei cda delle società quotate in borsa. La modifica, approvata

dal Senato e ora al vaglio della Camera, prevede che la normativa entri in vigore nel 2012 con una quota del 20% e dal 2015 entri a pieno regime con una quota del 30%. Anche la sanzione sarà graduale: prima una diffida con sanzione pecuniaria e poi la decadenza dell’organo.

Prima riunione del TAVOLO SULLE PROBLEMATICHE DEI MANAGER Le organizzazioni dei dirigenti privati (Manage-

di categoria per lo sviluppo economico e per l’in-

ritalia, Federmanager, Fidia e Fnda) hanno in-

cremento della presenza manageriale.

contrato il 21 marzo una rappresentanza del mi-

La proposta delle organizzazioni dei dirigenti è

nistero del Lavoro formata dal segretario gene-

stata quella di progettare, insieme con il ministe-

rale Matilde Mancini, dal direttore degli ammor-

ro, misure concrete in grado di valorizzare il fat-

tizzatori sociali Paola Paduano e dal direttore del

tore manageriale e metterlo a disposizione della

mercato del lavoro Grazia Strano. Si è dato av-

competitività del paese.

vio, con questo primo incontro, al Tavolo sulle

Il Tavolo proseguirà presso le due direzioni gene-

problematiche dei manager fortemente voluto

rali citate per il tramite di due sottogruppi, uno

dalle organizzazioni sindacali, per condividere

dedicato agli ammortizzatori sociali e ai contrat-

con il ministero del Lavoro alcuni temi e propo-

ti di rete, l’altro sul miglioramento dell’incentivo

ste avanzate congiuntamente dalle associazioni

previsto dalla legge 266/97.

APRILE 2011

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••06ASKMIT

13-04-2011

10:26

Pagina 16

Quadri e professional

A OGNI DOMAN LA SUA R AskMit, assistenza online in 48 ore a quadri e professional. L’ultimo nato tra i servizi riservati agli associati di Manageritalia

A

SKMIT SIGNIFICA “CHIEDI A MANAGERITALIA”. Un invito a tutti i quadri e professional iscritti alla nostra Organizzazione. Un’opportunità per ricevere assistenza, la stessa che attualmente viene garantita dalle 15 Associazioni territoriali, ancora più velocemente e in assoluta comodità

grazie all’aiuto di internet e alla sua capacità di abbattere le barriere di tempo e relazione. Il tutto mantenendo inalterata la qualità del servizio. Come funziona? AskMit è l’ultima novità dell’asse servizio-innovazione che da sempre contraddistingue l’attività di Manageritalia. Si tratta di una piattaforma online ideata per supportare e integrare l’attività di consulenza delle 15 Associazioni territoriali già fornita sul territorio, garantendo a quadri e professional risposte qualificate e tempestive sul proprio contratto, su

Luca Padovani

controversie legali e sulla propria posizione previdenziale e assicurativa (coperture da rischi professionali e personali). Con AskMit è possibile entrare in contatto direttamente da casa, dall’ufficio, dallo smartphone o anche dall’estero, da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento, con una rete di professionisti composta da esperti contrattuali Manageritalia, avvocati e commercialisti convenzionati, personale del patronato Enasco e specialisti assicurativi di Assidir, per ricevere assistenza online in tempo reale. Non è raro infatti che nel mercato del lavoro, nei rapporti con la propria azienda o, a maggior ragione, nella libera professione, ci si trovi a dover gestire situazioni complicate o di difficile interpretazione, ma anche opportunità di sviluppo e di crescita professionale. In quei momenti c’è il rischio di prendere decisioni affrettate che si possono poi rivelare sbagliate e dannose per il proprio lavoro o per la propria situazione personale. È quindi utile avvalersi della consulenza di esperti che conoscano la materia, possano aiutarci a fare le valutazioni corrette e ci indirizzino verso la soluzione migliore.

16

APRILE 2011


••06ASKMIT

13-04-2011

10:26

Pagina 17

ANDA A RISPOSTA

Per usufruire del servizio è suffi-

porta sempre aperta, inizialmente

ciente accedere al sito http://askmit.

in via sperimentale riservata solo a

manageritalia.it, inserire codice

quadri e professional, pronta ad

MIT e password e formulare la do-

accogliere domande in qualsiasi

manda. Questa verrà presa subito

momento della giornata, garanten-

in carico dai responsabili dell’area

do una risposta, o un primo riscon-

tematica indicata (contrattuale,

tro entro 48 ore (due giorni lavora-

previdenziale, legale o assicurati-

tivi). Nel caso in cui la domanda sia

va) e indirizzata all’esperto che

particolarmente complessa, neces-

prenderà contatto via mail o tele-

siti di ulteriori approfondimenti o

fonicamente con l’associato.

incontri one-to-one, si inizierà un percorso di consulenza definito

Qual è il suo obiettivo?

con gli esperti.

L’obiettivo di AskMit è quello di integrare e arricchire l’ampia gam-

Ask. Chi domanda

ma di servizi e consulenze già atti-

Quadri e professional regolar-

va ed erogata dalle sedi territoria-

mente iscritti a Manageritalia.

li, facilitando ulteriormente il rap-

Questo è AskMit L’utilità è il suo valore principe, perché risolve problemi e soddisfa esigenze in modo pratico. La velocità è il suo valore aggiunto, perché risponde in tempo reale senza perdere in qualità

ambito contrattuale, previdenziale, legale e assicurativo. Ogni area

porto associazione-associato, sia

Mit. Chi risponde

è “presidiata” da un pool di esper-

nelle modalità sia nei tempi. Una

AskMit offre assistenza online in

ti altamente preparati. APRILE 2011

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••06ASKMIT

13-04-2011

14:32

Pagina 18

Quadri e professional

LE PRIME DOMANDE

LE AREE TEMATICHE L’area contrattuale è gestita direttamente da Manageritalia che può vantare oltre sessant’anni di esperienza, di conoscenza delle dinami-

Ecco alcuni dei quesiti inviati ad AskMit a un mese circa dall’inizio dell’attività e dopo l’invio della newsletter a un database di 2.500 indirizzi di quadri e professional associati. Di questi, circa 500 hanno visitato il sito e oltre 50 sono entrati in area riservata per un invio complessivo di 22 domande

che e delle evoluzioni in questo campo. L’area previdenziale è

AREA CONTRATTUALE

stata affidata a Enasco, il patronato operante sotto la vigi-

Oggetto: INFORMAZIONI SU MALATTIA

lanza del ministero del Lavoro,

Nel mese di gennaio ho avuto 5 giorni di malattia presentando

che attraverso le sue oltre 100 sedi

regolare certificato medico. Nella busta paga trovo le seguenti

in tutta Italia rappresenta un part-

voci: “assenza giustificata 5 giorni, € 610,88”, “carenza 3 giorni,

ner di assoluto valore.

€ 366,53 competenze” e “indennità malattia Inps, € 191,42 competenze”. Sommando “carenza 3 giorni” e “indennità Inps” man-

Su domande di caratte-

cano € 53 per coprire la totale trattenuta aziendale di € 610,88.

re legale rispondono av-

È corretto o devo aspettarmi un rimborso dall’azienda?

vocati e commercialisti di prima

La busta paga è corretta e non è previsto nessun rimborso.

fascia con cui Manageritalia ha sti-

In caso di malattia è dovuta al lavoratore da parte dell’azien-

pulato specifiche convenzioni.

da l’integrazione dell’indennità a carico Inps in maniera da raggiungere il 100% della retribuzione per i primi 3 giorni; il

Assidir, società di pro-

75% dal 4° al 20° giorno e il 100% dal 21° in poi. Per quanto

prietà di Manageritalia

la riguarda viene quindi “perso” un 25% della retribuzione

specializzata in soluzioni assicu-

giornaliera netta cui avrebbe avuto diritto in caso di norma-

rative, risponde su tematiche di

le svolgimento del rapporto.

carattere assicurativo. Oggetto: DIMISSIONI Come emerge dalle prime case

Sono quadro in un’azienda del settore commercio da tre an-

history, AskMit può migliorare il

ni. Qual è il termine di preavviso per dare le dimissioni, qua-

percorso professionale di quadri

li comunicazioni bisogna fare e con che tempistiche?

e professional associati e questa

In caso di dimissioni (non per giusta causa) i termini di pre-

necessità emerge forte dall’inda-

avviso variano sulla base degli anni di servizio (non di qua-

gine sui quadri (vedi pag. 20).

lifica) prestati in azienda; 60 giorni fino a 5 anni; 90 da 5 a 10

Contiamo quindi sulla loro “ca-

anni; 120 oltre i 10 anni. I giorni si intendono di calendario e

pacità divulgativa” per promuo-

decorrono dal 1° o dal 16° giorno di ciascun mese. Le dimis-

verlo verso i colleghi, anche gra-

sioni devono essere comunicate a mezzo lettera raccoman-

zie all’apposita sezione “passa-

data con ricevuta di ritorno. (AskMit fornisce in questo caso an-

parola” presente sul sito.

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APRILE 2011

che fac simile della lettera di dimissioni con regolare preavviso).


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10:26

Pagina 19

AREA PREVIDENZIALE

gnate dall’effettiva attribuzione dei poteri organizzativi, gerarchici e di spesa, così come indicato dalla legge. La sua si-

Oggetto: PENSIONE

tuazione sembra quindi esonerarla da queste responsabilità

Ho 55 anni e una storia previdenziale come dirigente/dipen-

anche se bisogna considerare che la Cassazione (n. 4106/2011)

dente per circa 10 anni e dal 2005 con versamenti Inps alla ge-

assegna al direttore, anche in assenza di deleghe, la responsa-

stione separata come professionista (es. temporary manager)

bilità di attivarsi per sanare le omissioni delle misure di sicu-

con partita Iva. Come si ricongiungono i due profili di contribu-

rezza allorché la sua collocazione aziendale, all’interno del-

ti/versamenti? Arrivato ai 65 anni cosa posso attendermi co-

l’unità organizzativa o filiale o struttura indipendente, sia ta-

me possibile pensione? Quali informazioni/dati sono necessa-

le da assimilarlo al datore di lavoro. (AskMit in questo caso pro-

ri per fare un calcolo/simulazione e come effettuarlo?

pone all’associato un appuntamento telefonico o un incontro di appro-

Senza i 20 anni di contribuzione all’Inps, l’unica soluzione

fondimento con un avvocato/studio convenzionato).

possibile, una volta compiuta l’età per il pensionamento di vecchiaia (65 anni per gli uomini), è la totalizzazione: strumento che permette di utilizzare tutti i periodi di contribuzione, non inferiori a tre anni, alle diverse gestioni pensionistiche, purché non temporalmente coincidenti. Con l’attuale normativa, raggiunta l’età pensionabile, la pensione viene li-

CHIEDERE È UTILE, RISPONDERE È COMPETENZA

quidata dopo 18 mesi. Non esistono simulatori di calcolo attendibili così a lungo termine. Sul sito www.inps.it, nell’area “servizi online”, è possibile visualizzare il calcolo della pre-

AREA ASSICURATIVA

stazione pensionistica maturata alla data odierna. Oggetto: TUTELA LEGALE Sono un quadro e lavoro con contratto del commercio in una

AREA LEGALE

società di distribuzione di prodotti semilavorati. Sono iscritto a Manageritalia da un anno e ho letto che per i quadri iscritti

Oggetto: RESPONSABILITÀ Sono un quadro con funzioni direttive nel settore alberghie-

viene prestata una polizza di tutela legale. Potete darmi una prima indicazione su questa copertura?

ro. Da alcuni mesi sono stato trasferito a una struttura in al-

La polizza tutela legale rimborsa le spese sostenute per con-

lestimento per la stagione turistica estiva. Occupandomi del-

tenziosi che riguardano la vita privata dell’associato e dei

la direzione, sto tentando di capire se fra i miei incarichi e con-

suoi familiari conviventi. Le spese possono riguardare sia

seguenti responsabilità vi sia anche la verifica o l’attuazione

la parte giudiziale (relativa a una causa civile) sia quella

delle misure di sicurezza sul lavoro previste dalla legge. Un

stragiudiziale (sostenute prima dell’inizio del processo).

collega mi ha tranquillizzato dicendomi che in assenza di de-

Sono comprese le vertenze in ambito civile per aspetti di ti-

leghe specifiche non sono coinvolto. È così?

po contrattuale (es. mancata applicazione della garanzia su

Il tema relativo agli oneri, obblighi e responsabilità delle figu-

un prodotto acquistato) e di tipo extracontrattuale (es. man-

re apicali in materia di sicurezza sul lavoro è spesso contro-

cato pagamento dei danni dopo essere stati investiti da un

verso, tanto da generare pronunce giurisprudenziali anche in

ciclista). Unica estensione sono le spese per il contenzioso

contrasto fra loro. La legge indica nell’imprenditore o legale

col datore di lavoro se si è lavoratori subordinati, ma solo

rappresentante dell’azienda/ente il primo soggetto responsa-

per la parte giudiziaria. Come per tutte le polizze esistono

bile delle misure di sicurezza nell’ambiente di lavoro. Nulla

comunque clausole specifiche sui casi compresi e su quelli

cambia anche qualora eventuali deleghe non siano accompa-

esclusi (www.assidir.it).

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••07QUADRI_INCHIESTA

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10:31

Pagina 20

Manageritalia

QUADRI

IN PRIMA LINE

Il middle management tra responsabilità e nuove sfide in un’indagine sulle prospettive di questo ruolo, con un bilancio degli ultimi due anni

L

o scorso ottobre abbiamo invitato i quadri associati a Manageritalia a rispondere a un veloce questionario via internet sulla loro condizione professionale rispetto alla crisi in atto negli ultimi due anni e alle prospettive future. Hanno risposto in totale 628 quadri in servizio, un campione rappresentativo per ca-

ratteristiche anagrafico-professionali dell’universo indagato. La prima domanda che abbiamo posto è: cosa ha comportato la crisi in atto nell’ultimo biennio riguardo al tuo ruolo in azienda? La maggior parte dei rispondenti afferma che c’è stato un generale peggioramento delle condizioni lavorative e professionali. Infatti, più della metà (51,3%) ritiene che la crisi abbia portato maggiore stress, a seguire aumento della mole di lavoro (41%), meno attenzione a formazione e crescita professionale (41,2%), diminuzione della retribuzione variabile (35%) e più responsabilità (18%).

Enrico Pedretti

Una condizione che è ancor più marcata per le fasce d’età più giovani (sotto i 40 anni) e per chi lavora in aziende con oltre 250 dipendenti. L’impatto della crisi Abbiamo poi chiesto agli intervistati di valutare più in generale l’impatto della crisi sulla loro categoria. Il 90% dei rispondenti è molto o abbastanza d’accordo sul fatto che la figura del quadro avrebbe bisogno di adeguati percorsi di sviluppo professionale utili per crescere e garantire al sistema il suo indispensabile apporto. A seguire, forte è la sensazione che i quadri siano sempre più un modo per sostituire i dirigenti pagandoli meno (85%) e non abbiano avuto reali miglioramenti nel riconoscimento del loro ruolo organizzativo e manageriale (84%). Insomma, una situazione di mancato riconoscimento del ruolo oggi e in prospettiva che si sostanzia anche con il vissuto che hanno del loro maggior coinvolgimento attuale quando dicono: i quadri sono diventati la soluzione alle carenze manageriali di al-

20

APRILE 2011


••07QUADRI_INCHIESTA

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Quadro è uguale a cinghia di trasmissione intelligente fra strategia e operatività, una risorsa sulla quale puntare in ottica futura

NEA

(59%). Ariprova di questo senso di utilità e responsabilità, i nostri quadri si sentono anche dirigenti di fatto ai quali il ruolo non è riconosciuto contrattualmente (65%) e sostituti dei dirigenti che non ci sono (60%). Una visione positiva e forte confermata dal fatto che non si sentono per nulla poco più di impiegati ai quali è stato dato l’inquadramento attuale per ragioni di convenienza aziendale (lo nega il 66%) o meri esecutori di ordini che vengono dall’alto (lo nega il 55%). Anche qui prevalgono in positività soprattutto i più giovani e quelli che operano in aziende più piccole. cune pmi (70%) e anche sempre

anziani e tra quelli che lavorano in

più necessari per le grandi azien-

piccole aziende.

Funzioni strategiche

de che hanno snellito le loro orga-

Vediamo ora come i singoli intervi-

Veniamo ora a considerare le fun-

nizzazioni a livello dirigenziale

stati si sentono considerati nel quo-

zioni principali del ruolo di quadro

(67%). Ma di fatto poi la maggio-

tidiano operare in azienda. Preva-

oggi. Su tutto prevalgono attenzio-

ranza nega che tutto questo abbia

le su tutto il sentirsi la persona che

ne ai risultati (83,7%), presidio ge-

portato a un maggior riconosci-

deve risolvere comunque le critici-

stionale su processi, risorse e perso-

mento delle responsabilità e del

tà operative (93%), una figura di ri-

ne (72,95) e supervisione e coaching

ruolo organizzativo dei quadri

ferimento per gestire il business

(45,4%). Più staccati, ma si poteva-

(63%), mentre la pensa così solo

(69%) e, continuando con gli aspet-

no indicare un massimo di tre pre-

una stretta minoranza (37%).

ti positivi, la cinghia di trasmissio-

ferenze, aspetti quali sviluppo del

Questo giudizio è abbastanza dif-

ne intelligente fra strategia e ope-

coinvolgimento e del clima interno

fuso ed eterogeneo, con alcune

ratività (64%), una risorsa sulla

(35,3%), presidio dei meccanismi

sfumature più accentuate tra i più

quale puntare in ottica futura

interni (21,6%) e continuità della APRILE 2011

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••07QUADRI_INCHIESTA

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Domenica 29 maggio - ore 21

Teatro alla Scala - Milano Concerto di beneficenza a favore di Progetto Itaca Mahler Chamber Orchestra direttore: Daniel Harding violinista: Isabelle Faust Programma: Johannes Brahms Concerto per violino e orchestra in re maggiore op. 77 Johannes Brahms Seconda Sinfonia in re maggiore op. 73 Progetto Itaca destinerà l’intera raccolta fondi al finanziamento di Club Itaca Milano Per informazioni e prenotazioni dei biglietti: Tel. 02/62695235 - Fax 02/6552205 Cell. 3357094632 segreteria@progettoitaca.org


••07QUADRI_INCHIESTA

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10:31

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Manageritalia cultura aziendale (20,6%). Insom-

puntano su formazione continua

(50%, 20% lo sta già facendo e 30%

ma, si conferma, e forte, il ruolo ge-

(70,6%), riconoscimento e valoriz-

intende farlo a breve). Altre azioni

stionale e operativo, vanno invece

zazione del loro standing in azien-

sono riconducibili alla ricerca di

sviluppati aspetti più soft, ma al-

da (70,3%) e un contratto che li tu-

nuove opportunità cambiando in-

trettanto importanti nell’economia

teli e li valorizzi (56,9%).

carico nell’attuale azienda (34%,

di una partecipazione completa di

Alla luce di questo vissuto del mid-

16% lo sta già facendo e 18% inten-

tutto il personale all’evoluzione

dle management oggi, quali azioni

de farlo), cercando una nuova

strategica e culturale in atto nelle

i nostri quadri dicono di aver intra-

azienda nella stessa regione (36%),

singole aziende. Non a caso gli in-

preso e/o vorranno intraprendere

in altre regioni (25%) o anche an-

tervistati individuano nella comu-

per ottimizzare le loro opportunità

dando a lavorare all’estero (20%).

nicazione (75,2%), nella leadership

professionali nel medio termine?

Pochi, ma ci sono, sono quelli che

(69,6%) e nel teamworking (54,2%)

Su tutto prevale l’investimento

pensano di passare alla consulen-

le dimensioni strategiche più ne-

nella formazione professionale

za (21%), di aprire una propria at-

cessarie ai quadri per affrontare al

(63%, 43% lo sta già facendo e il

tività imprenditoriale (19%) o di

meglio le sfide del futuro. Proprio

20% intende farlo a breve) e il per-

cambiare completamente vita al-

per questo in termini di necessità

seguimento di programmi di svi-

lontanandosi dal mondo delle im-

per ricoprire al meglio il loro ruolo

luppo professionale e di carriera

prese (18%).


••08BALDI_FONDONEGRI

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Fondo Mario Negri / Bilancio 2010

RISULTATI ST ANCHE NELLA I difficili scenari dell’economia e dei mercati finanziari incidono leggermente sui risultati, ma i numeri confermano la solidità delle strategie di investimento adottate

I

difficili scenari globali riducono leggermente i rendimenti senza tuttavia mettere in discussione la stabilità dei risultati, che restano positivi. È quanto emerge, in sintesi, dal bilancio 2010 del Fondo Mario Negri, che ha chiuso l’ultimo esercizio confermando la solidità delle strategie di investimento adottate.

I numeri chiave Il comparto garantito del tfr ha avuto un rendimento annuo lordo del 3,30% (2,63% al netto di spese e imposta). Il comparto bilanciato del tfr, subendo in maniera incisiva le ripetute tensioni sui titoli governativi e la volatilità dell’azionario europeo, ha generato un risultato d’esercizio pari allo 0,35% (0,31% al netto). Dalla ripartizione del residuo risultato d’esercizio sono stati attribuiti incrementi ai conti individuali degli iscritti nell’ordine del 2,39% (2,13% al netto dell’imposta). Questi risultati risentono della situazione generale di crisi e riflettono le incertezze sulle prospettive economiche e finanziarie che i mercati globali stanno attraversando. I dati del bilancio 2010, come quelli degli an-

Alessandro Baldi

ni precedenti, confermano la sostanziale idoneità del percorso avviato nel 2007 con la definizione delle linee guida del piano quarantennale di riallineamento, che è stato presentato al ministero del Lavoro. Iscrizioni e prestazioni Al 31 dicembre 2010 il Fondo accoglie complessivamente 33.323 iscritti. La flessione di 297 persone rispetto all’anno precedente testimonia da un lato le perduranti difficoltà della situazione congiunturale, dall’altro la sostanziale tenuta delle nomine dei dirigenti. Il numero dei dirigenti iscritti in regime transitorio di contribuzione ridotta, quello

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APRILE 2011


••08BALDI_FONDONEGRI

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10:32

Pagina 25

STABILI

A CRISI riservato ai dirigenti di prima nomina, è di circa 2.000 persone. La quota dei dirigenti in prosecuzione volontaria registra una sostanziale stabilità. Il totale degli esborsi erogati nel 2010 ammonta a circa 128 milioni di euro, 14 in più dell’esercizio precedente: l’incremento è dovu-

Gestione e ripartizione

to al maggior numero di richieste

del portafoglio nel 2010

di prestazione e quindi delle liqui-

Le incertezze sulla forza effettiva

dazioni effettuate (1.960 contro

delle economie sviluppate e le tur-

mento della componente aziona-

1.855 nel 2009).

bolenze sui mercati europei han-

ria, cresciuta progressivamente

Le erogazioni assistenziali, es-

no indotto i gestori del Fondo a

dall’1% di gennaio fino al 9% di

pressione irrinunciabile del princi-

conservare un assetto sostanzial-

dicembre, e il decremento della

pio di solidarietà che caratterizza il

mente prudenziale: per l’obbliga-

componente obbligazionaria, sce-

nostro Fondo, hanno totalizzato

zionario è stata progressivamente

sa dal 73% al 63%. Sostanzial-

966mila euro, dei quali 536mila ri-

ridotta l’esposizione ai titoli go-

mente invariate le quote allocate

partiti in 85 sussidi per figli disabi-

vernativi e mantenuta una durata

in polizze di capitalizzazione, in

li e 430mila divisi in 838 borse di

piuttosto breve; per l’azionario si

immobili e in liquidità.

studio per i figli dei dirigenti. Que-

è scelto di non operare in Europa

ste ultime, assegnate fin dall’inizio

ma di limitare gli investimenti,

Gli interventi

degli anni ’60 tramite bandi di con-

con un’attenta attività variabile di

sulla gestione mobiliare

corso e consegnate durante le tra-

copertura, ai soli paesi asiatici

L’andamento dei mercati azionari

dizionali cerimonie di premiazio-

emergenti e agli Stati Uniti.

nella prima parte dell’anno, sulle

ne, rappresentano un importante

Come si può osservare nella ta-

cui aspettative di positiva evolu-

legame tra gli iscritti e il Fondo Ne-

bella 1, nel corso dell’anno le va-

zione si faceva affidamento per

gri e un’occasione per valorizzare

riazioni più significative del por-

impiegare risorse in investimenti

il merito degli studenti.

tafoglio hanno riguardato l’incre-

a elevato rendimento, non ha conAPRILE 2011

25


••08BALDI_FONDONEGRI

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Fondo Mario Negri / Bilancio 2010

TABELLA 1

2010 1 gennaio

Azioni

1 marzo

30 giugno

30 settembre

31 dicembre

1%

4%

7%

8%

9%

Obbligazioni

72%

72%

70%

73%

63%

Polizze di capitalizzazione

12%

11%

11%

11%

12%

Liquidità*

8%

6%

5%

1%

9%

Immobili

7%

7%

7%

7%

7%

100%

100%

100%

100%

100%

* Inclusi derivati a copertuta titoli azionari.

avevano al momento conseguito i

mandato è stato assegnato alla

migliori risultati.

Nomura Asset Management Uk,

Analoga operazione è stata poi ri-

a cui sono stati conferiti 80 milio-

petuta in settembre, con le stesse

ni di euro. In funzione della pre-

motivazioni e finalità, attuando

senza di tale gestore, anche nei

la chiusura della gestione Euri-

mercati dell’America latina si sta

zon cash per il temporaneo tra-

valutando la possibilità di alloca-

sferimento alla gestione obbliga-

re parte delle risorse in quest’area

zionaria Epsilon. Nel corso dello

geografica, in particolare in Bra-

stesso mese, con la stessa logica

sile e Messico.

vinto i gestori interessati sull’op-

di asset allocation tattica, è stato

Il secondo bando di selezione, av-

portunità di un ritorno sui massi-

ridotto l’ammontare del portafo-

viato al termine del 2009 per di-

mi consentiti verso tale classe di

glio in gestione alla Lombard

versificare la gestione dell’azio-

attività.

Odier con corrispondente trasfe-

nario Usa affiancando un nuovo

L’esigua redditività che poteva at-

rimento alla gestione Epsilon.

gestore a quello già attivo, ha

tendersi dalle gestioni cash, pres-

Considerato, infine, il basso ren-

portato ad assegnare un manda-

so le quali era stata accantonata

dimento, è stato revocato il man-

to a Neuberger Berman Europe

una notevole liquidità nel caso si

dato al gestore obbligazionario

per un importo di 50 milioni di

fossero verificate condizioni ido-

Hsbc Halbis, trasferendo il capi-

euro, di cui 20 milioni conferiti

nee per l’impiego azionario, ha

tale a i tre gestori obbligazionari

nei primi di agosto e gli altri 30

imposto di adottare soluzioni al-

del fondo.

nel mese di gennaio 2011.

ternative mirate a rendere più

Nel corso del 2010 sono stati porta-

Il terzo gruppo di mandati ha ri-

produttiva la resa.

ti a termine i tre distinti processi di

guardato le seguenti classi di at-

All’inizio di aprile si è quindi di-

selezione di nuovi gestori di cui si

tività: Eurobonds, Globalbonds,

sposta la chiusura della gestione

era data notizia lo scorso anno.

nonché i mandati bilanciati per

Amundi cash e distribuito il netto

Il primo ha riguardato la ricerca

l’impiego delle risorse derivanti

ricavo tra le gestioni obbligazio-

di un qualificato gestore aziona-

da conferimenti di quote di Tfr.

narie già attive per il fondo che

rio presente nei paesi asiatici. Il

Per i tfr, inoltre, è stata stipulata

Nel corso del 2010 sono stati portati a termine tre distinti processi di selezione di nuovi gestori

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APRILE 2011


••08BALDI_FONDONEGRI

13-04-2011

10:32

Pagina 27

con Allianz spa un’ulteriore po-

della redditività operativa del

Le aspettative per i mercati

lizza di capitalizzazione, dedica-

comparto.

finanziari del 2011

ta ai futuri conferimenti del com-

Per ottimizzare la redditività e la

I dati economici e i segnali di ripre-

parto garantito. La polizza, di du-

conservazione del valore dei fab-

sa offrono, a detta dei nostri gesto-

rata quinquennale, prevede un

bricati, sono stati realizzati alcuni

ri, aspettative positive. Le politiche

rendimento minimo garantito del

consistenti interventi manutentivi

monetarie “accomodanti”, rinno-

2% annuo.

per immobili a Roma, Milano e To-

vate dalla Federal Reserve alla fine

rino. Altri interventi sono in pro-

del 2010, nonché la proroga degli

Il settore immobiliare

gettazione. La selezione di una Sgr

sgravi fiscali ai contribuenti e dei

È proseguita, nel corso dell’anno,

a cui affidare l’istituzione, la costi-

sussidi ai disoccupati, dovrebbero

la dismissione mirata delle attivi-

tuzione e la gestione di un fondo

produrre l’incremento delle spese

tà immobiliari a uso commerciale,

comune d’investimento immobi-

per i consumi e per gli investimen-

con la messa in vendita di alcuni

liare ha portato a scegliere la Bnp

ti sostenendo efficacemente la cre-

locali a Milano, a Lecce e di un’au-

Paribas Real Estate Investment

torimessa a Roma. In occasione

Management Italy Sgr e il Fondo

dei rinnovi dei contratti di loca-

Immobiliare Negri, attualmente in

zione, come già per il passato, si è

fase autorizzativa da parte di Ban-

proceduto all’adeguamento dei

ca Italia. Il nuovo strumento d’in-

canoni alle condizioni di mercato,

vestimento consentirà di usufruire

seguendo i criteri di ottimizzazio-

di numerosi vantaggi rispetto al-

ne della redditività. La pesante si-

l’investimento immobiliare diretto

tuazione recessiva ha determina-

con sicuri benefici ai fini della red-

to, nel complesso, un leggero calo

ditività del comparto.

Le economie dei mercati cosiddetti emergenti dovrebbero risentire delle prospettive di una crescita mondiale ridotta

APRILE 2011

27


••08BALDI_FONDONEGRI

13-04-2011

10:33

Pagina 28

Fondo Mario Negri / Bilancio 2010 il miglioramento del mercato oc-

mo, così come richiede la respon-

cupazionale.

sabile consapevolezza delle fina-

Le previsioni per l’economia eu-

lità previdenziali delle risorse ge-

ropea sono di una ripresa debole,

stite e alla luce della constatazio-

visti i problemi di sostenibilità dei

ne che i mercati finanziari sono

bilanci e l’effetto delle misure di

ancora lontani dal ritorno a un’ac-

austerità. Contrariamente alle po-

cettabile stabilità. Nella tabella 2

litiche economiche statunitensi,

sono riportati i criteri dell’asset

per l’Europa non è prevista l’ado-

allocation determinata per il 2011.

zione di misure espansive. Tra i fattori d’incertezza generale

Innovazione, organizzazione,

permangono le instabilità valuta-

qualità

rie, il crescente disavanzo commer-

Nel corso del 2010 sono prosegui-

ciale degli Usa, le tensioni su alcu-

ti i lavori preparatori per la realiz-

ni debiti pubblici europei e i rischi

zazione dello Sportello unico per

scita malgrado la persistente debo-

di contagio, il timore di rischio si-

l’iscrizione dei dirigenti (Suid), la

lezza del mercato del lavoro.

stemico per la dubbia solvibilità di

cui attivazione è progressivamen-

Uno sviluppo sostenuto è atteso

alcune grandi banche europee.

te prevista a partire al mese di

anche per Cina e Far East, seppu-

La redditività della liquidità do-

aprile 2011. Con il nuovo sistema,

re con la possibilità di interventi,

vrebbe rimanere contenuta. Nel-

che rappresenta un’evoluzione

da parte delle autorità centrali,

l’area euro, la combinazione tra il

organizzativa per tutti gli enti

per evitare il surriscaldamento

livello dei tassi e le tensioni sui de-

contrattuali, si conseguirà un si-

dell’economia e contrastare l’in-

biti governativi, che rendono in

gnificativo miglioramento del ser-

flazione.

questa fase l’obbligazionario go-

vizio tramite la pressoché totale

Le economie dei mercati cosid-

vernativo non attraente e con im-

eliminazione della documenta-

detti emergenti dovrebbero ri-

plicazioni di rischio elevato, è tale

zione cartacea e la standardizza-

sentire delle prospettive di una

da indurre al riorientamento ver-

zione dei sistemi informatici.

crescita mondiale ridotta, che po-

so il corporate investment grade

Tra le attività programmate c’è la

trebbe essere compensata con la

che presenta differenziali più inte-

continuazione delle attività for-

solidità della domanda interna e

ressanti e con attese di ritorni più

mative per i dipendenti, indispen-

remunerativi.

sabile per generare un migliora-

In linea con la natura non specu-

mento generale delle prestazioni

lativa degli impieghi delle risorse

agli iscritti e della qualità organiz-

del Fondo, le aspettative sui mer-

zativa del Fondo.

TABELLA 2 Obbligazioni* con rating: AAA/A

25%

cati azionari sembrano poter con-

Secondo le linee guida in materia

Obbligazioni* con rating: BBB-/A-

55,0%

sentire, con le consuete attenzioni

di organizzazione interna dei

High Yeld (sotto investment grade)

7,5%

e con un accorto processo seletti-

Fondi pensione negoziali, sono

Convertibili

10,0%

vo basato sui fondamentali mi-

proseguiti i lavori di aggiorna-

Azioni

23,5%

gliori, quell’indispensabile ap-

mento del manuale delle procedu-

Valuta

17,5%

porto di redditività.

re, per adeguare i processi opera-

Gli obiettivi generali fissati per gli

tivi alle normative e renderli più

anni passati restano un dato fer-

trasparenti e lineari.

*prevalentemente Ocse

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minimo massimo

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••08BALDI_FONDONEGRI

13-04-2011

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••09centocinquanta

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Speciale 150° Unità d’Italia - Storia del man

L’IMPRENDITORE N

I

n onore del 150° anniversario dell’Unità d’Italia anche

delle risorse di un’organizzazione che lavora con razio-

noi ci teniamo a celebrare la ricorrenza attraverso un

nalità ed efficienza, dobbiamo guardare all’epoca del-

piccolo contributo, che, numero dopo numero, fino

le Rivoluzioni industriali e in particolare della seconda.

alla fine dell’anno ripercorrerà la storia del manage-

È in questo periodo che, con l’introduzione di nuo-

ment e ci presenterà i personaggi dirigenziali più in-

ve tecnologie e macchinari, l’imprenditore si rende

fluenti e spesso poco conosciuti. Figure che hanno

conto della necessità di qualcuno che lo aiuti nel ge-

contribuito nel loro piccolo allo sviluppo economico in

stire i processi produttivi che diventano via via più

Italia e nello specifico all’evoluzione di questa profes-

complessi. Siamo proprio intorno agli anni dell’Uni-

sione, sebbene sappiamo essere sempre stata molto

tà d’Italia, nonostante il nostro paese subisca un po’

meno diffusa rispetto ad altri paesi avanzati.

in ritardo l’ingresso nell’epoca industrializzata.

Ma chi è stato il nostro primo manager? Difficile dir-

Tra chi mosse i primi passi, il Lanificio Rossi di Schio,

lo con esattezza, perché poche sono le fonti dispo-

la maggiore impresa laniera italiana del primo No-

nibili e molti i lavoratori in gamba sconosciuti. Inol-

vecento. Già nel 1848 Alessandro Rossi, figlio del

tre come definire un dirigente in tempi in cui la di-

fondatore, introdusse le prime macchine a vapore e

stinzione dei ruoli e delle mansioni era l’ultimo dei

nel 1873 Lanerossi si quotò in Borsa. Nello stesso pe-

pensieri rispetto a ben altre priorità lavorative e sin-

riodo venne introdotto il sistema di gestione attra-

dacali, senza contare l’influenza di eventi straordi-

verso le Gerenze autonome, il che significò la sud-

nari, come le grandi guerre, certo prevalenti per l’im-

divisione del lanificio in quattro sezioni produttive

prenditore ma anche per i dipendenti stessi.

guidate da un dirigente (allora si chiamava “geren-

Allora diciamo, per comodità, che se consideriamo il

te”) completamente indipendenti dal punto di vista

dirigente come lo conosciamo noi oggi, ossia il respon-

dell’organizzazione interna e sottoposte al semplice

sabile del coordinamento gestionale e dell’allocazione

divieto di reciproca concorrenza e al controllo finan-

Tra chi mosse i primi passi verso il management, il Lanificio Rossi di Schio, la maggiore impresa laniera italiana del primo Novecento che introdusse le Gerenze autonome già a fine Ottocento.

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••09centocinquanta

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anagement dalle origini ai giorni nostri

NON BASTA PIÙ ziario dell’amministrazione generale e del consiglio

nico. Il francese si dimostrò presto inadeguato al ruo-

di amministrazione. Primi cenni di vita da manager.

lo, perciò Pirelli gli subentrò come gerente anche per

Sempre nella seconda metà dell’Ottocento nascono

la parte tecnica. Si fece però affiancare in seguito dal

aziende come la farmaceutica Carlo Erba o l’Ansal-

valido Emilio Calcagni, come si legge nella storia del

do&C. che cominciano ad avvalersi della guida di fi-

Gruppo scritta nel 1922 in onore del cinquantenario.

gure dirigenziali.

«Allora il capo della nostra ditta, affrontando risoluta-

L’Unità e il progresso continuo, soprattutto al Nord,

mente la situazione, assunse su di sé anche la direzio-

portarono da un lato all’arricchimento di piccole-

ne della fabbricazione, si trasformò in tecnico e, coa-

medie imprese sempre più specializzate e dall’altra

diuvato da uno dei suoi primissimi impiegati, il signor

all’avvio dell’industria pesante. In entrambi i casi per

Emilio Calcagni, s’impegnò per riportare a galla la na-

l’imprenditore si prospettava sempre più l’esigenza

ve che minacciava di naufragare. Furono circa due an-

manageriale.

ni di lavoro tormentoso e indefesso, di studi e

Esempio calzante è il caso Pirelli. La società in acco-

tentativi disperati, di prove angoscio-

mandita G.B.Pirelli&C. nacque nel 1872 alla periferia

se atte a fiaccare la più solida fi-

di Milano per opera del suo fondatore Giovanni Bat-

bra. Ma il successo coronò fi-

tista Pirelli, che negli anni trasformò l’iniziale piccola

nalmente quest’opera di vo-

fabbrica di oggetti in gomma in uno stabilimento di

lontà e di fede».

produzione di ogni categoria di prodotti di gomma e

Dal prossimo numero cono-

guttaperca. Giovanni Battista Pirelli si rese conto fin da

sceremo più da vicino i diri-

subito della necessità di una figura dedicata alla ge-

genti che hanno fatto l’Italia

stione e all’organizzazione e scelse per questo tale si-

da Calcagni in poi.

gnor Antoine-Aimé Goulard in qualità di direttore tec-

Non perdete l’appuntamento!

Nella seconda metà dell’Ottocento nascono aziende come la Carlo Erba che cominciano ad avvalersi della guida di figure dirigenziali.

Pirelli: una sala del reparto rifinitura pneumatici per auto nello stabilimento di Milano, intorno al 1920. Giovanni Battista Pirelli si fece affiancare da Emilio Calcagni nella guida dell’azienda.

© Archivio Storico Pirelli

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••10AVARANINI

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Management

LA DIREZIONE

ETICA

Un cammino che i manager dovrebbero percorrere per costruire il bene comune in azienda. Qualche spunto per il giusto approccio a un tema sempre attuale

L’

etica, in fondo, è ineffabile, non esprimibile in parole: l’etica esiste se la si pratica. Potremmo anzi dire che capita di ascoltar parlare di etica proprio chi è, ai nostri occhi, ben lontano dal praticarla. Parlare, non di rado, è un modo per nascondere le proprie azioni. Dunque, più che parlare di etica, dovremmo – ognu-

no e tutti – cercare il modo per praticarla. E dovremmo anche ricordare che non di rado le persone che più fanno spesso sono le persone che meno parlano. Tutti abbiamo conosciuto dirigenti, semplici impiegati e operai di poche parole, integerrimi. Dobbiamo considerarli maestri di etica. Se provo a scrivere qualcosa sull’etica, perciò, devo dire prima che non si tratta che di un personale punto di vista. L’etica è quindi sempre il personale punto di vista sul mondo, uno sguardo radicato in valori, cultura, storia di vita diversa da ogni altra. Êthos ci parla di individualità, di ciò che è proprio di una persona, costume, modo di vita. Come ci ricorda la frase del filosofo Emmanuel Lévinas “l’etica è un’ottica”. Questo è anche il motto dell’associazione

Francesco Varanini

Assoetica (www.assoetica.it), che su questi temi sta organizzando due percorsi che stanno per iniziare. Non possiamo dunque parlare di etica come se ne esistesse una, migliore delle altre. Ogni persona ha una sua etica, ogni etica basta a se stessa. Questo non significa cadere nel relativismo: non tutte le etiche sono uguali e posso certo non riconoscermi nella tua etica. Dobbiamo però accettare che condividiamo un terreno comune. Abitiamo nello stesso condominio, nella stessa città, nello stesso paese, nello stesso mondo abitato da altri, diversissimi da me. Diverse etiche L’azienda è un luogo dove convivono punti di vista diversi. Un solo esempio: il punto di vista di una donna è diverso da quello di un uomo. La diversità è ricchezza. L’azienda è il luogo dove convivono interessi diversi: l’interesse di chi investe capitale è diverso dall’interesse del lavora-

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tore, della comunità locale, e an-

ciò è riduttivo parlare di business

che delle generazioni future, inte-

ethics, o etica degli affari. La busi-

ressate alla sopravvivenza del-

ness ethics è la legittima e rispetta-

l’azienda e alla qualità ambienta-

bile etica di chi guarda le cose dal

le. Credo perciò di poter dire che

punto di vista dell’azionista e del

proprio qui sta l’essenza del “diri-

mercato finanziario. Diversa è l’eti-

gere”. Il manager è la figura chia-

ca del lavoro: questo è lo sguardo di

mata a trovare un ragionevole

chi lo ama, si realizza attraverso es-

mo quindi pensare a un’azienda

punto di incontro tra i diversi in-

so e si aspetta che al suo lavoro cor-

come costruzione comune, luogo

teressi. Quando il dirigente si in-

risponda una giusta remunerazio-

di convergenza degli sguardi di

china eccessivamente di fronte a

ne. Diversa, ancora, è l’etica del-

tutti coloro che in quell’azienda

uno degli interessi in gioco,

l’imprenditore, che persegue la

operano, e che con quell’azienda

l’azienda perde equilibrio, e met-

creazione di nuova ricchezza, la

hanno a che fare.

te in discussione il suo futuro. Per-

produzione, l’innovazione. Possia-

Dunque, più che parlare di etica

L’etica è sempre il personale punto di vista sul mondo

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Management del manager, direi che potremmo

riglioso, anche durante le tempeste.

modestamente chiederci cosa pos-

Governare significa scommettere

siamo aspettarci da un manager

sulle proprie e altrui capacità, an-

disposto a intendere l’azienda co-

che su quelle non ancora visibili e

me una costruzione comune.

palesi. Governare significa tenere il

Rispondo alla domanda osservan-

ritmo: muoversi in sintonia con

do che il manager attento alla co-

l’ambiente circostante. Significa

struzione comune agisce adottan-

tendere verso la meta sia in condi-

do tre convergenti atteggiamenti.

zioni di mare buono sia di mare cattivo. Significa, istante dopo

La guida mostra agli altri il cammino affiancandosi, indicando i punti di svolta, segnalando il pericolo, mostrando come muoversi da soli

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APRILE 2011

Gli atteggiamenti

istante, cogliere il momento propi-

per il bene comune

zio: l’esperienza non è usata difen-

Il primo atteggiamento è la guida.

sivamente come rassicurazione, è

Guidare: far vedere, far osservare,

invece spesa nel momento, utiliz-

far prendere una direzione.

zata per muoversi in circostanze

La guida non sta necessariamen-

mai sperimentate prima.

te in testa alla fila, al vertice della

Il terzo atteggiamento è la cura.

piramide organizzativa, eppure

Sollecitudine, grande e assidua

risalta per carisma, o per espe-

diligenza, vigilanza premurosa,

rienza, o per conoscenze profes-

assistenza. Inquietudine: nel sen-

sionali. La guida stimola l’azione

so di preoccuparsi, farsi carico,

collettiva, la partecipazione, la

non prendersela comoda. Solo

crescita individuale.

così si può orientare l’azienda

La guida spiega “come si fa”. Mo-

verso il buon funzionamento. In

stra agli altri il cammino, non so-

due maniere. La prima sta nel

lo andando innanzi, ma anche se

prendersi cura delle persone. Di

è il caso accompagnando, affian-

tutte le persone che lavorano in

candosi, indicando i punti di svol-

azienda. E allo stesso tempo dei

ta, segnalando il pericolo, anzi,

clienti, dei fornitori e di ogni al-

mostrando come muoversi da so-

tra persona coinvolta nella vita e

li nell’imminenza del pericolo.

nell’attività dell’impresa. La se-

Più la guida è capace, più rende

conda: procurare le risorse per-

gli altri capaci di muoversi in au-

ché l’azienda viva, garantire gli

tonomia.

strumenti, le conoscenze e le con-

Il secondo atteggiamento è il gover-

dizioni ambientali necessari per-

no. L’idea di governo è, in origine,

ché il lavoro si svolga, perché il

l’arte del timoniere. L’impresa,

lavoro ci sia.

l’azienda, l’organizzazione: imbar-

La direzione etica non è una strada

cazioni non necessariamente per-

già tracciata, è un cammino che

fette, ma comunque in grado di gal-

possiamo costruire, a partire dal

leggiare e di muoversi nella dire-

mettersi in discussione e dall’ac-

zione voluta, anche in un mare pe-

cettare responsabilità.


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A TU PER TU CON... a cura della redazione

Layla Pavone

a tu per tu...

Nata il 28 aprile 1963 a Milano Azienda: Isobar Communications Qualifica: Managing director Associata: Manageritalia Milano Film preferito: The social network Luogo preferito: Kenya Libro preferito: The wisdom of crowds

di James Surowiecki Motto: Enough is not enough

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Lei può essere considerata una vera e propria pioniera dello sviluppo di internet e del web advertising in Italia. La sua attività ha anche avuto un importante riconoscimento col Premio Eccellenza Lido Vanni nel 2007. Qual è la marcia in più che serve al giorno d’oggi, soprattutto a una donna, per raggiungere il successo? «Il successo, per quanto mi riguarda, è il participio passato del verbo succedere. Lo dico nel senso che io non mi sento mai “arrivata” e, se è vero che ho una “marcia in più”, è proprio dovuto al fatto che metto sempre la stessa passione, determinazione e ambizione nel portare a termine i progetti e nelle cose che penso e faccio ogni giorno. Rispetto al fatto di essere donna, personalmente non faccio distinzioni di genere, anche se credo sia vero che le donne in

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partenza siano consapevoli che per conquistarsi “un posto al sole” debbano essere pronte a sacrificarsi più degli uomini. Per questo penso che, in generale, le donne nella loro professione siano ancor più motivate e determinate degli uomini, perché sanno che nulla ma proprio nulla è dovuto loro, mentre nei maschi sicuramente credo esista una sorta di maggiore indulgenza». In che modo i blog d’informazione e i social network possono avere un ruolo da protagonisti nel mercato pubblicitario italiano? «Blog e social network sono luoghi di aggregazione e di conversazione delle persone. Se pensiamo che 22 milioni di internet user su 25 milioni sono “frequentatori attivi” di questi luoghi di socializzazione, ecco che anche per le “brand” diventa importantissimo da un lato porsi in ascolto rispetto alle conversazioni delle perso-

ne, che spesso parlano proprio di prodotti e servizi della loro quotidianità, dall’altro è una grande opportunità per le aziende riuscire a far parte di queste conversazioni. L’importante è che il dialogo sia alla pari, trasparente e basato sullo scambio reciproco di benefici. Questa è la vera novità dei social network, dove peraltro è anche possibile pianificare pubblicità tabellare esattamente come negli altri luoghi più classici della rete». Dal suo punto di vista, perché non c’è la volontà politica di dare un’infrastruttura di rete a banda larga, relegandoci così al 33° posto per quanto riguarda la penetrazione di internet fra tutti i paesi europei? «Questa è una domanda che in verità, noi operatori del settore, ci poniamo tutti i giorni e da diversi anni. Infatti proprio un mese fa è sorto un “movimento di persone”, sono ormai oltre 22.000 i sottoscrittori, che stanno fortemente chiedendo alla politica, al Parlamento, alle istituzioni deputate, un’Agenda digitale anche per l’Italia – www.agendadigitale.org – che possa riportarci ai vertici delle classifiche internazionali, che possa ridare slancio all’economia del nostro paese e che ci consenta di competere con il mercato globale nel quale la tecnologia rappresenta un asset fondamentale».


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Fisco

P ART SOTTO I

CONVIENE APRIRE LA Quattro diversi regimi disciplinano l’Iva. Due di questi – utilizzati spesso da chi inizia l’attività – sono pensati per i professionisti dai redditi più bassi. I pro e i contro delle varie opzioni

C

onviene o non conviene? Una sorta di dubbio amletico assilla i lavoratori autonomi o aspiranti tali ogni volta che si trovano di fronte a una decisione che milioni di italiani hanno già preso da tempo: quella di aprire la partita Iva. In teoria, per riuscirci basta davvero poco: è sufficiente recarsi negli uffici dell’Agen-

zia delle entrate della propria zona di residenza, compilare qualche modulo e firmare un po’ di carte. In alternativa, chi è tenuto all’iscrizione nel Registro delle imprese può recarsi alla Camera di commercio e presentare una dichiarazione di inizio attività entro 30 giorni dall’avvio dell’iniziativa imprenditoriale. Il tutto senza dover pagare nemmeno un centesimo di tasse o contributi, almeno inizialmente. Peccato però che le spese arrivino soltanto qualche mese più tardi, sotto forma di diversi balzelli, fiscali o di altro tipo, come i versamenti minimi all’Inps o agli enti previdenziali, che pesano sulle tasche di un professionista per diverse centinaia o migliaia di euro. Per questo l’apertura della partita Iva viene consigliata sempre a chi ha la certezza di disporre di un giro d’affari non troppo modesto.

Edoardo Blosi

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RTITA IVA I 30.000 EURO? Chi ha un reddito molto basso, in-

cizio della propria attività, come

ro e che prevede delle procedure

fatti, non deve dimenticare che in

quelle per l’automobile, per il

amministrative (per la tenuta delle

Italia sono previste comunque an-

computer o la cancelleria, solo per

scritture contabili) un po’ più snel-

che altre forme di lavoro autono-

fare qualche esempio.

le rispetto al regime ordinario. Per chi inizia adesso una nuova attivi-

mo, come la collaborazione occasionale e quella a progetto. La pri-

Agevolazioni

tà di lavoro autonomo e ha un red-

ma è soggetta a forti limiti perché,

per gli under 30mila

dito inferiore a 30mila euro circa,

con ogni singolo committente,

L’apertura della partita Iva, dun-

però, i regimi più convenienti sono

non può durare oltre i 30 giorni

que, è la strada più indicata per

quelli agevolati, entrati in vigore

nell’arco di un anno solare, per un

chi vuole dar vita a un’iniziativa

tra il 2000 e il 2008, attraverso due

totale di compensi inferiore a 5mi-

di lavoro autonomo in maniera

distinti provvedimenti di legge.

la euro. La collaborazione a pro-

duratura, stabile e strutturata.

getto può avvenire invece in ma-

Per chi è ancora in fase di avvia-

niera continuativa ma ha soprat-

mento e presumibilmente conse-

tutto un difetto: non permette al

guirà un reddito medio-basso, in-

lavoratore autonomo di dedurre

feriore ai 30mila euro, negli ultimi

dal proprio reddito imponibile

10 anni sono entrati in vigore alcu-

tutte le spese sostenute per l’eser-

ni provvedimenti di legge che han-

L’apertura della partita Iva viene consigliata sempre a chi ha la certezza di disporre di un giro d’affari non troppo modesto

no alleviato, almeno un po’, il peso del fisco e degli adempimenti burocratici. In Italia, per chi ancora non lo sapesse, esistono infatti ben

In sostanza sono due regimi che

quattro diversi regimi contabili

prevedono, al posto dell’Irpef, l’ap-

dell’Iva. Il primo è quello ordina-

plicazione di un’imposta forfetta-

rio, obbligatorio per tutti i contri-

ria (sostitutiva) tra il 10 e il 20% del

buenti che hanno un giro d’affari

reddito netto. Il che consente in-

superiore a 310mila euro circa. Il

dubbiamente di avvalersi di un

secondo è il regime semplificato,

trattamento fiscale favorevole. A

che può essere adottato da tutti i

parte questa caratteristica in comu-

professionisti che hanno dei ricavi

ne, i due regimi agevolati hanno

annui non superiori a 310mila eu-

però ciascuno le proprie peculiariAPRILE 2011

41


••12BLOSI

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Pagina 42

Fisco tà che devono essere analizzate più

so”, soprattutto per chi dispone an-

vo di questo regime agevolato

nel dettaglio (nella tabella 2 sono

che di ulteriori redditi, oltre a quel-

consiste nella riduzione degli

riassunte per sommi capi le princi-

li di lavoro autonomo. È bene ricor-

adempimenti burocratici e ammi-

pali differenze tra l’uno e l’altro).

dare, infatti, che l’Irpef è un’impo-

nistrativi. Il contribuente, infatti,

sta progressiva, che aumenta in

non è obbligato alla tenuta delle

Il regime per le nuove attività

maniera graduale man mano che

scritture contabili. Le fatture non

Chi dà vita a una nuova iniziativa

crescono le entrate di un contri-

vanno infatti annotate su dei regi-

professionale e ritiene di avere un

buente. Ad esempio, chi dispone di

stri, ma semplicemente conserva-

giro d’affari inferiore a 30.987,41

redditi superiori a 55mila euro, pa-

te in ordine cronologico. Il profes-

euro può scegliere innanzitutto il

ga una quota di tasse superiore ad-

sionista può dunque provvedere

regime agevolato per il lavoro au-

dirittura al 41%. Con l’imposta so-

da solo alla propria contabilità e

tonomo (entrato in vigore 10 anni

stitutiva, dunque, il peso dell’Irpef

addirittura può rivolgersi al-

fa con la legge 388 del 2000). L’op-

sui redditi da lavoro si riduce. Inol-

l’Agenzia delle entrate per ottene-

tre, il regime agevolato per le nuo-

re qualsiasi chiarimento e consu-

ve attività consente di ottenere an-

lenza sugli aspetti amministrativi

che un credito d’imposta sul 40%

e fiscali del suo lavoro.

delle spese affrontate nell’acquisto

Non manca, però, l’altra faccia

di apparecchiature informatiche

della medaglia. Il regime agevola-

(come i computer, i modem o le

to per le nuove attività è soggetto

stampanti), fino a un massimo di

infatti ad alcune limitazioni, che a

309,87 euro. Ad esempio, chi com-

volte ne annullano la convenien-

pra un pc del valore di 600 euro,

za. Innanzitutto, occorre ricordare

può detrarre dalle tasse una som-

che ha una durata limitata nel

ma complessiva di 240 euro (pari al

tempo e si protrae per non più di

40% di 600 euro).

tre anni. In secondo luogo, il pro-

Inoltre, particolare non da poco, i

fessionista deve sempre avere un

redditi fatturati non sono soggetti

giro d’affari inferiore a quello sta-

zione va espressa immediatamen-

alla ritenuta d’acconto, cioè al pre-

bilito dalla legge (30.987,41 euro

te al momento dell’apertura della

lievo del 20%, con cui il professio-

come ricordato sopra). Superata

partita Iva, barrando un’apposita

nista anticipa al fisco una parte del-

questa soglia, è necessario passa-

casella sulla documentazione com-

le imposte dovute. Per il pagamen-

re ad altro regime. Inoltre, per

pilata presso l’Agenzia delle entra-

to dell’Iva, invece, le regole sono le

usufruire di questo sistema di

te. Il vantaggio offerto da questo

stesse previste per i regimi ordina-

contabilità agevolato bisogna ri-

regime consiste principalmente

ri: l’imposta sul valore aggiunto

spettare tassativamente due con-

nel pagamento di un’Irpef (impo-

già pagata sui beni acquistati (stru-

dizioni: non aver già esercitato ne-

sta sul reddito delle persone fisi-

mentali all’esercizio dell’attività)

gli ultimi tre anni un’attività pro-

che) forfettaria, con un’aliquota ri-

può dunque essere sottratta dal-

fessionale (anche in forma asso-

dotta al 10%, calcolata sui com-

l’Iva dovuta sulle fatture emesse.

ciata o familiare) ed essere in rego-

Per chi inizia adesso una nuova attività di lavoro autonomo e ha un reddito inferiore a 30mila euro circa, i regimi più convenienti sono quelli agevolati entrati in vigore tra il 2000 e il 2008

la con tutti gli adempimenti fisca-

pensi netti, risultanti dalla diffe-

42

renza tra ricavi e costi.

Libri contabili addio,

li, assicurativi o amministrativi.

Questo tipo di prelievo fiscale è

o arrivederci

Infine, la nuova iniziativa di lavo-

senza dubbio abbastanza “genero-

Un ulteriore aspetto molto positi-

ro autonomo per cui si chiede il re-

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Tabella 1- I 4 REGIMI DELL’IVA A CHI È DESTINATO REGIME ORDINARIO

Obbligatorio per i lavoratori autonomi il cui reddito annuo risulta superiore a 309.874,14 euro e comunque facoltativo per tutti, anche se in possesso di reddito inferiore.

REGIME SEMPLIFICATO

Lavoratori autonomi che non superano un reddito annuo di 309.874,14 euro.

REGIME AGEVOLATO PER NUOVE INIZIATIVE

Lavoratori autonomi che intraprendono per la prima volta un’attività professionale con un ammontare annuo di compensi non superiore a 30.987,41 euro.

REGIME AGEVOLATO PER I CONTRIBUENTI MINIMI

Lavoratori autonomi che intraprendono per la prima volta un’attività professionale con un reddito annuo non superiore a 30mila euro.

Tabella 2 - CONFRONTO TRA I DUE REGIMI AGEVOLATI PER I REDDITI BASSI NUOVE INIZIATIVE

CONTRIBUENTI MINIMI

DURATA MASSIMA

3 anni

Illimitata

IMPOSTA SOSTITUTIVA

10%

20%

IRAP

Dovuta

Non dovuta

IVA SULLE FATTURE EMESSE

Dovuta

Non dovuta

IVA ACQUISTI

Valgono regole ordinarie. L’Iva sugli acquisti può essere detratta da quella dovuta

L’Iva sugli acquisti non può essere detratta

RITENUTE SUI COMPENSI PERCEPITI

Il contribuente non è soggetto a ritenuta

Il contribuente non è soggetto a ritenuta

STUDI DI SETTORE

Il contribuente è soggetto agli studi di settore

Il contribuente non è soggetto agli studi di settore

OBBLIGO DI TENUTA CONTABILITÀ

No

No

POSSIBILITÀ DI DEDUZIONE CONTRIBUTI PREVIDENZIALI

No

gime agevolato non deve essere di

buenti minimi, riservato a chi di-

un’ispezione o di una richiesta di

fatto la continuazione di una pro-

chiara un giro d’affari inferiore ai

accertamento da parte dell’Agen-

fessione svolta in precedenza (in

30mila euro. I vantaggi che offre

zia delle entrate. Inoltre, il contri-

modo da evitare facili escamotage

sono, come nel caso precedente,

buente non è soggetto agli studi

da parte dei contribuenti).

sia di tipo fiscale che burocratico-

di settore (con cui il fisco calcola

amministrativo.

un reddito minimo presunto per

Il regime

Innanzitutto, chi opta per questo

i professionisti e le imprese) e non

per i contribuenti minimi

regime non deve tenere registri

è soggetto neppure al pagamento

Assieme al “sistema” agevolato,

contabili ma soltanto conservare

dell’Irap (imposta regionale sulle

nel 2008 (grazie alla legge 244 del-

con cura, come qualsiasi altro

attività produttive) e dell’Irpef.

l’anno precedente) è entrato in vi-

contribuente, tutti i documenti

Persino la stessa Iva non è previ-

gore un nuovo regime per i contri-

che possono servire nel caso di

sta: il professionista emette dunAPRILE 2011

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Fisco que le fatture senza l’aggiunta

tener presente che l’assenza del-

fatto, però, che la ritenuta d’ac-

del 20% sul corrispettivo. Esiste

l’Iva sulle fatture impedisce di de-

conto è comunque un balzello da

soltanto un’imposta sostitutiva

durre dal reddito imponibile l’im-

versare che, almeno nell’imme-

del 20%, calcolata sulla differen-

posta sul valore aggiunto applica-

diato, riduce notevolmente le

za tra ricavi e costi dell’attività.

ta sui beni e servizi comprati dai

“parcelle” nette incassate.

Infine, va ricordato che questo re-

fornitori. Dunque, con questo regi-

Infine, non vanno dimenticate le

gime ha una durata illimitata.

me, chi effettua molti acquisti con

limitazioni previste dalla legge,

Non c’è dunque il tetto massimo

Iva subisce di fatto uno svantaggio

che impediscono l’accesso al regi-

di tre anni (come nel caso prece-

fiscale. Inoltre, va ricordato che i

me agevolato destinato ai contri-

dente), purché ovviamente ven-

compensi percepiti sono soggetti

buenti minimi a tre diverse cate-

ga sempre rispettato il limite dei

(a differenza di quanto avviene

gorie di lavoratori: quelli che ef-

30mila euro per il giro d’affari.

nell’altro regime agevolato) a una

fettuano cessioni all’esportazione,

Gli adempimenti fiscali sono dun-

ritenuta d’acconto del 20%.

chi sostiene spese per dipendenti

que molto snelli e ridotti all’osso,

Si tratta di un anticipo nei con-

o collaboratori e chi acquista beni

mentre le agevolazioni si protrag-

fronti del fisco, che può essere co-

strumentali per l’attività (anche in

gono negli anni a tempo indeter-

munque recuperato se, alla fine

leasing), per un ammontare supe-

minato. L’adozione di questo regi-

dell’anno, le imposte pagate do-

riore a 15mila euro complessivi.

me prevede però anche delle con-

vessero risultare maggiori di quel-

tropartite. In particolare, occorre

le effettivamente dovute. Sta di

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Manageritalia

PREMI

COI FIOCCHI Un riconoscimento del comune di Milano per le prime 22 aziende cittadine e lombarde che hanno aderito all’iniziativa “Un fiocco in azienda”, dedicata alle neomamme lavoratrici e proposta dal Gruppo donne manager in collaborazione con l’associazione La casa rosa

U

N TERZO DELLE DONNE ITALIANE non rientra al lavoro dopo la maternità. Un dato che fa riflettere soprattutto se affiancato alle medie europee che vedono il tasso di occupazione delle madri al 71,3% se con un figlio e al 69,2% se con due figli. L’Italia si ferma al 59% (-12,3%) nel primo ca-

so e al 54,1% (-15,1%) nel secondo caso. Questo il punto di partenza per agire verso un miglioramento del rapporto tra neomamme e aziende. In questo senso, Un fiocco in azienda, un’inizia-

tiva concreta lanciata dal Gruppo donne manager in collaborazione con La casa rosa – associazione a sostegno delle donne in gravidanza e della genitorialità – e il Comune di Milano, ha dato i suoi primi frutti. Lo scorso 15 marzo il sindaco Letizia Moratti ha consegnato personalmente un riconoscimento alle prime 22 aziende milanesi e lombarde che hanno aderito al progetto durante una cerimonia a Palazzo Marino che ha visto la presenza anche degli assessori alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna e a Famiglia, scuola e politiche sociali Mariolina Moioli, da sempre sostenitori dell’iniziativa. Oltre naturalmente alla presenza di Marisa Montegiove, responsabile Gruppo donne manager, Viviana Garbagnoli, presidente La casa rosa, e Luigi Catalucci, presidente Manageritalia Milano. Il rientro in azienda è un momento molto delicato nella vita professionale e personale della neomamma lavoratrice. Per questo occorre che, nel conciliare maternità e lavoro, aziende, famiglie ma anche istituzioni col-

Eliana Sambrotta

laborino tra loro. È questo il punto su cui ha voluto insistere il sindaco Moratti, aggiungendo che il progetto «punta a favorire l’individuazione condivisa dei tempi di lavoro, creando occasioni di formazione e una flessibilità lavorativa che non penalizzi le donne che non vogliono rinunciare alla propria professionalità». A Un fiocco in azienda le aziende possono aderire senza particolari costi. Il progetto prevede una serie di misure che mettano la dipendente a suo agio nei mesi precedenti e successivi al parto permettendole di sentirsi sempre partecipe della vita aziendale.

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Da sinistra, Viviana Garbagnoli, presidente La casa rosa; il sindaco Letizia Moratti; Marisa Montegiove, responsabile Gruppo donne manager; Guido Carella, presidente Manageritalia; Mariolina Moioli, assessore alla Famiglia, scuola e politiche sociali; Luigi Catalucci, presidente Manageritalia Milano e Giampaolo Landi di Chiavenna, assessore alla Salute.

C’è anche l’opportunità di seguire

vengono dalle aziende e delle ma-

con il compagno un percorso di ge-

dri che hanno intrapreso il percor-

nitorialità grazie a La casa rosa e si

so, una conferma che Un fiocco in

contemplano agevolazioni econo-

azienda riesce a migliorare, anche in

miche come la possibilità nel perio-

imprese già di per sé virtuose, la

do facoltativo di maternità di chie-

gestione di questo delicato mo-

dere all’azienda di integrare il con-

mento consentendo alle donne di

tributo Inps del 30% con un 20%, che

vivere ancor più serenamente la

verrà scalato al rientro al lavoro.

gioia della maternità, sentendosi

«A pochi mesi dal lancio oggi ab-

sempre a bordo dell’azienda».

biamo 22 aziende che hanno aderi-

Ultima novità i servizi di consulen-

te le dipendenti delle aziende ade-

to e qualche centinaio di imprese ci

za pediatrica messi a disposizione

renti al programma, che inoltre ri-

hanno contattato per avere infor-

da Manageritalia attraverso Assi-

ceveranno una card personale do-

mazioni» dice Marisa Montegiove

dir e in collaborazione con Europ

tata di numero verde e ogni altra

«I primi riscontri molto positivi

Assistance Italia, usufruibili da tut-

informazione.

Per saperne di più: www.manageritalia.it >> Iniziative ed eventi>> Manageritalia per le donne o il blog donne.manageritalia.it

COMPLIMENTI A… Le aziende milanesi e lombarde che finora hanno aderito al progetto Un fiocco in azienda e hanno così ricevuto il riconoscimento dal comune di Milano sono: Assidir; Assingest; Azienda ospedaliera San Carlo Borromeo; BeM service center; Best Western Italia; CIS Broker; Comune di Milano; Edenred Italia; GiGroup; GP Insurance solutions; Gpa wide group; Hewlett Packard Italia; Manageritalia; Mc Donald’s development Italy Inc; Mediamarket; Microsoft; Novo Nordisk; Precabrummel; Stmicroeletronics; Zetaservice.

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Management

NONPROFIT

LE SFIDE DEL FUNDRAISING Un’attività spesso poco riconosciuta, ma che ha un ruolo decisivo nelle organizzazioni del terzo settore. Serve più formazione e un atteggiamento diverso nei confronti dei professionisti

H

ENRY ROSSO, fondatore della prima scuola di fundraising al mondo, definiva questa specializzazione come «la gentile arte di insegnare agli altri la gioia di donare». Oggi, invece, l’attività di fundraising viene sempre più spesso concepita come la preoccupazione di raccogliere dena-

ro per risolvere il problema finanziario delle organizzazioni nonprofit. In realtà si tratta di qualcosa di più profondo e complesso, che ha a che fare molto di più con le persone in carne e ossa e con la loro capacità di intessere relazioni sociali, piuttosto che con il loro portafoglio. Niente di più lontano, quindi, da una mera abilità tecnica o da una strategia opportunistica per accumulare donazioni, capitali e pertanto acquisire ricchezze materiali. Quando, nella dialettica del fundraising, parliamo di “rapporti” intendiamo principalmente lo scambio che si instaura fra un’azienda nonprofit e un soggetto donatore. Fundraising, dunque, non significa, come vorrebbe un’interpretazione affaristica da condannare, scovare i soldi nelle tasche dei donatori; significa al contrario costruire relazioni che permettano a delle persone (i donatori) di aiutare altre persone (chi è servito dall’azienda nonprofit). Se-

Valerio Melandri

condo questa logica ciò che spinge i donatori a fornire il loro prezioso contributo non è il bisogno dell’organizzazione, ma quello delle persone che l’organizzazione tenta di supportare. Nonostante ciò, l’attività di fundraising viene continuamente sottovalutata e spesso denigrata. Al contrario di quanto avviene nei paesi anglosassoni, dove il fundraising è studiato e messo in pratica con un metodo “scientifico” e riconosciuto come attività fondamentale non solo per le organizzazioni nonprofit ma anche per enti pubblici, università, scuole private ecc., in Italia chi fa fundraising in maniera strutturata viene guardato con diffidenza e persino gli studi e le ricerche in questo ambito sono piuttosto scarsi. A conferma di ciò, basti pensare che in Italia nessuno sa quanto viene donato! Non lo sanno i fundraiser, non lo sanno le istituzioni, non lo sa la statistica. Esistono a riguardo solo dati a campione insufficienti per contribuire allo sviluppo della professione: conoscere l’entità e la provenien-

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••14MELANDRI

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Pagina 49

za delle donazioni può essere, in-

maginario comune, infatti, le spese

ne a causa della crisi economica in

fatti, molto utile nel programmare

di comunicazione e fundraising

atto, il nonprofit si scontrerà sem-

l’attività di fundraising.

sembrano nascondere guadagni il-

pre più con un’importante presa di

leciti a discapito dei donatori, che

coscienza: la necessità di avviare at-

Un professionista su cui investire

nell’organizzazione ripongono fi-

tività di fundraising strutturate per

Proprio la mancanza di informa-

ducia, e dei beneficiari ultimi del-

poter compensare il deficit pubbli-

zioni provoca la nascita di pregiu-

l’organizzazione, che non ricevono

co. Al fine di velocizzare questo

dizi nei confronti della figura del

i servizi e l’aiuto promessi. Ma co-

processo di acquisizione di consa-

fundraiser, di cui le stesse organiz-

me si può far conoscere la buona

pevolezza, un gruppo di ex-stu-

zazioni nonprofit hanno una visio-

causa dell’organizzazione se non è

denti del Master in Fundraising ha

ne distorta. Molto spesso le oppor-

permesso comunicarla?

deciso di realizzare un appuntamento annuale di formazione e net-

tunità di impiego per i fundraiser si rivelano essere posizioni di ricer-

Per compensare il deficit pubblico

working: il Festival del Fundrai-

catori di sponsor o procacciatori di

La speranza di tutte le persone che

sing quest’anno dall’11 al 13 mag-

finanziamenti, retribuite, altrettan-

operano con passione in questo

gio, presso il Grand Hotel Terme di

to spesso, con una remunerazione

ambito è riuscire a diffondere la

Castrocaro (www.festivaldelfun-

a percentuale, ovvero commisura-

cultura del fundraising e rendere il

draising.it). Con oltre 600 iscritti,

ta alla quantità di risorse rintrac-

fundraiser un professionista rico-

decine di organizzazioni presenti,

ciate. A differenza di queste figure,

nosciuto a tutti gli effetti, con un al-

esperti nazionali e internazionali di

il fundraiser professionista ha fre-

to livello di formazione, un forte

riconosciuto prestigio, aziende lea-

quentato corsi di formazione spe-

senso etico e l’entusiasmo che ser-

der del settore, dirigenti pubblici e

cialistica (corsi di alta formazione,

ve per esercitare questa professio-

istituzioni, il Festival è diventato in

master ecc.), possiede ottime doti

ne. In anni difficili come quelli che

soli quattro anni la più importante

di relazione e comunicazione, è

stiamo vivendo, in cui il sostegno

manifestazione italiana nel campo

una persona attenta, perspicace e

pubblico è in continua diminuzio-

della raccolta fondi.

ingegnosa, ma soprattutto dotata di entusiasmo, passione e forte motivazione nei confronti della buona causa che decide di sostenere. Il mondo profit, consapevole dell’importanza della funzione commerciale, è sempre a caccia di nuovi talenti. Perché, dunque, il nonprofit non appare altrettanto pronto a investire su figure specializzate nella comunicazione e raccolta fondi? Se da un lato il nonprofit riconosce l’urgenza dell’attivazione di strategie di fundraising ben strutturate, dall’altro non riesce a investire in questa direzione a causa di pregiudizi collettivi. Nell’imAPRILE 2011

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Creatività manageriale

L’AUTO

HA LE RUOTE QUADRATE Le capacità creative si possono affinare con specifiche tecniche. Come quelle del pensiero laterale, uno dei più diffusi metodi per la generazione d’idee provocatorie e innovative Claudio Nutrito

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I

NVENTATO DAEDWARD DE BONO, il pensiero laterale è stato adottato in tutto il mondo da organizzazioni di ogni settore e dimensione. Si tratta di “una forma strutturata di creatività che può essere usata in modo sistematico e deliberato”. Una precisazione: creatività vuol dire tante cose e, se non è ben chiaro di cosa si parla, è facile generare confusione ed equivoci.

Di cosa parliamo quando parliamo di creatività? Va operata una netta distinzione fra due tipi di creatività, in base ai criteri di valutazione dei risultati. Uno considera il risultato della creatività secondo canoni artistici, estetici, di simpatia (“è bello/non è bello”, “mi piace/non mi piace”). L’altro tipo di crea-


••15NUTRITO

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Pagina 51

tività mira – come risultato finale

pio, è una struttura liberatoria: ci

laterale è la “provocazione”. Si

– a produrre un beneficio suppor-

permette di alzarci da terra. An-

tratta di costruire delle idee – folli,

tabile con la logica (per esempio

che il bicchiere è una struttura li-

assurde, illogiche – sotto forma ap-

soluzione di un problema). Ed è a

beratoria che ci consente di bere

punto di provocazione, come pun-

questo tipo di creatività che mi ri-

più agevolmente, senza porre al-

to di partenza per generare idee in-

ferisco dicendo che tutti possono

cuna costrizione alla nostra libera

novative e logiche.

diventare creativi con l’utilizzo di

scelta di cosa bere.

Ecco un esempio di provocazione:

specifiche tecniche.

Il pensiero laterale trae origine

“Le auto hanno le ruote quadrate”.

Dicevo della confusione e degli

dai meccanismi della percezione.

Naturalmente col pensiero logico-

equivoci che possono sorgere qua-

Ci consente di identificare i bina-

valutativo quest’idea, palesemen-

lora non si operi una netta distin-

ri predefiniti su cui si muove il

te assurda, sarebbe subito rigetta-

zione fra i due tipi di creatività.

pensiero tradizionale per trovare

ta. Ma la provocazione del pensie-

Questa confusione e questi equi-

nuove strade che ci aiutano a

ro laterale non va considerata co-

voci sono stati spesso alimentati

uscire da questi binari e a essere

me oggetto di giudizio, bensì come

da certe scuole di pensiero basate

quindi più creativi.

su modelli obsoleti e sterili, privi-

Le tecniche del pensiero laterale, che aiutano a produrre idee in maniera sistematica e deliberata, sono molto più produttive della semplice esortazione ad “aprire la mente”

legianti la componente “esotica” o

La tecnica della provocazione

“folle” della creatività, i virtuosi-

Nell’Oxford english dictionary,

smi creativi fini a se stessi. Per in-

alla voce lateral thinking si legge

ciso, se chiedete un commento a

questa definizione: “Cercare di ri-

chi ha partecipato a seminari ispi-

solvere i problemi con metodi non

rati a queste “scuole di pensiero”,

ortodossi o apparentemente illo-

probabilmente avrete una rispo-

gici”. “Apparentemente illogici”

sta quanto mai sintetica: “mi sono

sono le parole chiave di questa de-

divertito”. Divertirsi seguendo un

finizione. Il pensiero laterale, in-

corso non è certo un fatto negati-

fatti, sembra illogico in termini di

vo. Può far piacere apprendere da

logica tradizionale, ma segue in

qualcuno che si è divertito a pren-

realtà un’altra logica: quella dei

dere lezioni di sci, ma sarebbe in-

meccanismi della percezione.

generatrice di movimento, cioè co-

teressante sapere anche se ha im-

Qual è la differenza sostanziale fra

me punto di partenza per genera-

parato a sciare.

pensiero laterale e pensiero vertica-

re altre idee più logiche.

le (logico)? I vari passi del pensiero

Allora, tornando alla ruota qua-

Le strutture della creatività

verticale sono deduttivi. Nel pen-

drata, potremmo rilevare che que-

Il pensiero laterale è costituito da

siero laterale, invece, non è richie-

sta avrebbe una buona presa sul

una serie di tecniche, di “struttu-

sta alcuna logica sequenziale ed è

terreno in quanto dotata di una

re”. E qui potrebbe sorgere un

quindi consentito “fare dei salti”.

maggiore superficie d’appoggio.

dubbio: questo vuol dire “siste-

Il pensiero laterale non sostituisce

Concentrandoci su questo aspetto

matizzare” la creatività? Ma non

quello verticale: lo integra. Infatti,

si potrebbe pensare a una ruota

si rischia così di imprigionarla? Va

lo scopo del processo alla base del

con due copertoni: uno interno,

tenuto presente che non tutte le

pensiero laterale è quello di sfocia-

gonfiato alla pressione usuale, e

strutture sono restrittive, certe so-

re, alla fine, nella logica tradiziona-

uno esterno meno gonfio. Ed ecco

no liberatorie. La scala, per esem-

le. Una delle tecniche del pensiero

quindi delinearsi un’idea più viciAPRILE 2011

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Creatività manageriale

Edward De Bono è uno scrittore maltese. È considerato la massima autorità nel campo del pensiero creativo e dei meccanismi della mente, ha scritto oltre settanta libri. Ha insegnato in prestigiose Università come quelle di Cambridge, Oxford, Harvard e Londra. È il creatore del concetto di “pensiero laterale”, ormai entrato in uso nel linguaggio comune (incluso anche l’Oxford dictionary).

Talvolta, inoltre, l’approccio alla

un’“operazione mentale attiva”.

creatività è inquinato da una serie

Ecco perché il pensiero laterale

di disquisizioni sulle “caratteristi-

non va assolutamente confuso col

che della persona creativa”. Tali

brainstorming. Fra i due metodi,

disquisizioni si traducono spesso

infatti, c’è una differenza sostan-

in esercitazioni improduttive e

ziale, così spiegata da De Bono:

fuorvianti, che alimentano il “cir-

con il brainstorming si cerca di

colo vizioso dell’equivoco”, che

raccogliere il maggior numero

portano cioè a dare per scontato

possibile di sassi, sperando di tro-

che la creatività sia una dote inna-

vare fra questi una pepita d’oro;

ta e che quindi, per chi ne è sprov-

con il pensiero laterale si prende

visto, non ci sia nulla da fare.

un sasso e, tramite il processo di

La confusione è spesso alimenta-

movimento, si cerca di trasfor-

ta anche dall’analisi “culturale”.

marlo in una pepita d’oro.

Si pensa che, prima di introdurre le tecniche, si debba diffondere

Creatività nelle organizzazioni:

una non ben identificata cultura

quali ostacoli?

creativa. In realtà questo rappor-

Molti manager riconoscono il ruo-

to di causa ed effetto va capovol-

lo cruciale della creatività ed esor-

to: partendo dall’applicazione

tano ad avere una “mentalità più

delle tecniche è più facile intro-

aperta”. Ma questo non basta: an-

durre una cultura creativa all’in-

zi si rischia di creare ansia e fru-

terno di un’organizzazione. Ver-

na al terreno della logica. Il meto-

strazione dicendo semplicemente

so le tecniche creative c’è – da

do segue un processo ben articola-

“dovete essere creativi”, senza in-

parte del personale di ogni fun-

to: sia per la costruzione di una

dicare gli strumenti e le tecniche

zione e livello – molta apertura,

provocazione sia per il successivo

del “come fare”. L’applicazione di

molto interesse soprattutto quan-

“movimento” verso un’idea logica

queste tecniche è molto più effica-

do, durante le esercitazioni, le

ci si avvale di specifiche tecniche.

ce del cercare di mettere in atto

persone si rendono conto che i

una generica “apertura mentale”.

metodi funzionano e che la crea-

Da non confondere

tività non è un dono riservato a

col brainstorming

pochi eletti, ma una risorsa acces-

A prima vista potrebbe sembrare che la tecnica della provocazione sia come sparare in aria a raffica, sperando di colpire un uccello: diciamo tutto ciò che ci passa per la mente nella speranza che qualcosa possa rivelarsi utile. No, non è così. Va tenuto presente, infatti, che la provocazione sarebbe del tutto inutile senza il successivo proces52

so di movimento, che costituisce

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Può essere suggestivo, ma fuorviante e dispersivo, disquisire sulle caratteristiche della persona creativa per individuare chi possiede il “dono della creatività”

sibile a tutti. Paradossalmente, nell’introduzione della creatività nelle organizzazioni, spesso il maggior problema è proprio la ricerca dei problemi. Meglio quindi tenere ben presenti le parole di Franz Kafka “Non sprecate troppo tempo a cercare gli ostacoli: potrebbero non essercene!”.


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LIFESTYLE Eliana Sambrotta

Robe da green Occhio al lancio Il modello Hitch di Revo offre un’estetica accattivante unita a una visione completa verso il basso. Grazie alla montatura motion-fit con naselli e terminali delle aste in gomma idrofila, ecco un modello perfetto per lo sport e la vita all’aria aperta. www.revo.com

Che palle!

lifestyle

Le nuove palline Titleist Pro V1 garantiscono controllo e durevolezza, generando un volo di palla molto penetrante anche nel vento. Le Pro V1x, invece, offrono poco spin con il driver e con i ferri lunghi, ideali per colpi molto lunghi e consistenti. Attorno al green il controllo è assicurato dal sistema drop-and-stop. www.titleist.com

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APRILE 2011

Insaccati È di Chervò la sacca Ginevra in argento. Realizzata in tessuto tecnico, è dotata di tracolla e divisorio interno per le mazze e pratiche tasche esterne per tutti gli accessori. www.chervo.it

Dritta in buca Per lei La scarpa Corina firmata Callaway è impermeabile e traspirante e si adatta a ogni tipo di terreno. www.callawaygolf.com

Il driver Mizuno Jpx 800 assicura ottima potenza e giocabilità. Disponibile solo per destri e anche nella versione lady. www.mizuno.it

Che Conform! Il guanto Conform di Wilson è il best seller in termini di comfort e performance. Al primo posto della classifica 2010 di Golf Digest, vanta un innovativo sistema di traspirazione della pelle, senza trascurare flessibilità e ottima calzata. www.wilson.com

Per lui La linea Polo golf di Ralph Lauren propone tra le altre questa t-shirt rossa e blu in cotone, per avere stile anche sui campi. www.ralphlauren.com


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CATTURATI DALLA RETE a cura di Fullsix

I BLOG, anticamera storica dei social network

è specializzata nel mercato della comunicazione digitale e multicanale. Crea programmi di brand positioning ed engagement, marketing relazionale e territoriale, integrando in un’unica offerta analisi e ricerche di mercato, database management, media planning, search engine marketing, progettazione e realizzazione. Da tre anni Full Research, l’istituto di ricerche del gruppo Fullsix, ha istituito un osservatorio che studia il fenomeno dei social media, con l’obiettivo di definire i confini dei social media in termini di peso delle singole piattaforme nell’universo del social web; individuare le regole di base della grammatica della “grande conversazione” all’interno dei social media; comprendere gli utenti attivi nei social media in termini di identità.

chiunque approcci la rete. Se le ragioni sociali ed economiche dei blog personali e dei blog di news appaiono chiare, perché un’organizzazione dovrebbe aprire un proprio spazio di commento? Dave Winer, definito il protoblogger dal New York Times per il suo contributo alla nascita dello strumento, ha scritto: “Blogs don’t make money. But people with blogs can”. Intanto un blog porta l’azienda a delineare un’identità digitale in evoluzione e la posiziona sul mercato come generatrice di contenuti esclusivi e autorevoli: questo la rende un riferimento online verso tutti i portatori di interesse di uno specifico settore. In secondo luogo alimenta e tiene vivo il sito aziendale: questo consente sia di eliminare l’effetto brochure della propria comunicazione web, sia di aprire un’ulteriore porta di contatto e collaborazione con i clienti e con le loro esigenze. Dal punto di vista tecnico, inoltre, ogni articolo di blog crea una nuova pagina sul sito e nuove parole chiave, rendendo la propria presenza internet più accreditata presso i motori di ricerca con conseguenze positive sulla visibilità. In tema di digital reputation, i blog sono quindi un complemento ideale della strategia aziendale sui social media, permettendo di valorizzare e diffondere il patrimonio dei propri contenuti e di potenziare il dialogo con il mercato.

...dalla rete

O

Ogni giorno 160 milioni di blog modellano una particolare forma di comunicazione: uno spazio creativo e personale per informare, discutere, condividere e commentare. Partito dall’idea di un semplice diario online, il blog è diventato una forma evoluta di editoria, con picchi di straordinario successo: dalla popolarità di Beppe Grillo agli incassi di Arianna Huffington, che in febbraio ha venduto il suo Huffington Post (uno dei casi più eclatanti di blog di successo) ad Aol per 385 milioni di euro. I blog sono stati l’anticamera storica dei social network, che attualmente occupano gran parte della vita online degli utenti internet. Le analisi di Fullresearch aiutano a inquadrare il blogger italiano. Emerge un utilizzo fortemente sociale del mezzo: il 34% delle persone che coltivano il proprio spazio web personale lo fanno per esprimere idee, opinioni, creatività. Il 71% di questi partecipa alla propria comunità rispondendo e interagendo con i propri lettori. Per le aziende, come per le persone, significa engagement: rivelare la propria identità attraverso la propria visione, i propri pensieri “live”, in modo funzionale all’apertura e alla condivisione. È un diario che assume significato solo nel momento in cui è partecipato: questo significa costanza nell’alimentare un dialogo che si rafforza nel tempo attraverso un impegno a lungo termine, come quello che dovrebbe avere

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FUORI UFFICIO Davide Mura

In mostra

Ghiottonerie svedesi

Nel Canton Ticino, una mostra monografica di Fernando Botero a cura di Rudy Chiappini ripercorre le tematiche predilette dal maestro attraverso una sessantina di opere degli ultimi 15 anni. Figure dilatate di un mondo supersize dove gli stati d’animo si nascondono dietro volti impassibili. Locarno, Pinacoteca Comunale Casa Rusca, fino al 10 luglio www.locarno.ch

La gastronomia del Grand Hotel Stockholm ha il nome dello chef Mathias Dahlgren, che coordina la cucina dei ristoranti Matsalen e Matbaren, entrambi stellati Michelin. Al Veranda sono un must i piatti tradizionali come lo Smörgåsbord, il ricco buffet tripudio di carne, pesce affumicato, zuppe e composizioni con uova. www.grandhotel.se

fuori ufficio

Botero o il trionfo dei volumi

Destinazioni

Una settimana in Nuova Zelanda Se le oltre 20 ore di volo non vi spaventano, anche in pochi giorni è possibile ammirare le ricchezze paesaggistiche che hanno ispirato Il Signore degli anelli di Peter Jackson. Partiamo da Auckland (Isola del Nord): la città più grande della Nuova Zelanda sorge su colline originate dai 50 vulcani sottostanti. Ha un porto affollato di barche a vela e piccole case indipendenti che riflettono il mood discreto neozelandese. Per una full immersion nella natura si può raggiungere la riserva naturale di Waitakere, una vera e propria foresta con felci gigantesche e piante Kava Kava. Sulla romantica West cost, invece, lunghe spiagge di sabbia nera. Siete già stanchi? A due ore e mezza da Auckland c’è Rotorua, località geotermale con spa en plein air che possono essere visitate e testate in una sola giornata. Dirigiamoci nell’Isola del Sud. Christchurch (da visitare il parco Hagley, i botanic gardens, i locali stylish e gli edifici vittoriani) è il punto di partenza per scoprire la regione del Canterbury. Boschi, laghi glaciali, montagne come il Monte Cook (3.753 metri), passi alpini dove ti aspetti di incrociare il Gollum da un momento all’altro e rifugi, fino ad

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A Stoccolma buffet da Nobel

Spa & relax

Rigenerarsi in Carinzia Sulla sponda occidentale del lago Wörthersee, la spa Auriga dello Schloss Hotel Velden dispone di 3.500 metri quadrati con 15 sale dedicate al wellness.Tra queste, la grotta di neve per tonificare i muscoli. Per un weekend di remise en forme. www.schlossveldencapella.com

arrivare a una perla che vi sorprenderà, Queenstown, cittadina nei pressi del lago Wakatipu. Dimenticate i telefoni (non c’è copertura) e andate alla scoperta del parco del Fiordland, con la millenaria beech forest, le sue valli e cascate. Da non perdere la crociera a Milford Sound, fiordo sul mare della Tasmania (ricordarsi l’impermeabile). Ultime due tappe, il ghiacciaio Franz Josef (11 km di grandezza, 7.000 anni di vita) e l’attraversamento delle alpi del Sud col Tran zalpine Train: ponti, dirupi vertiginosi, fiumi e campi verdissimi con le immancabili pecore. Per un tour organizzato: Auckland (www.bushandbeach.co.nz); CLT - Canterbury Leisure Tours (www.leisuretours.co.nz). Hotel: Auckland, Grandhotel Skycity (www.skycityauckland.co.nz); Christchurch,The George (www.thegeorge.com); Queenstown e Franz Josef, Scenic Suites Queenstown e Scenic Hotel Franz Josef Glacier (www.scenichotelgroup.co.nz). Volare low cost (da Singapore e per i voli interni): www.jetstar.com. Ente turistico Nuova Zelanda: www.newzealand.com.


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INIZIATIVE MANAGERITALIA

XXIV TORNEO DI TENNIS MANAGERITALIA

MARE&TENNIS IN SARDEGNA Punta Santa Giusta, Cagliari 2-9 LUGLIO 2011

ISCRIZIONI E PRENOTAZIONI ENTRO IL 13 MAGGIO Le quote di partecipazione e la scheda di iscrizione sono state pubblicate sul n. 3-2011 di Dirigente. Potete comunque trovarle e scaricarle anche dal sito www.manageritalia.it (attività >> sport e tempo libero >> Torneo di tennis).

Per maggiori informazioni www.manageritalia.it oppure chiama lo 02 29516028


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TEST Ida Bona

C Ti piace il confronto?

t est

Da 61 a 80: non credi ciecamente in te stesso e preferisci confrontarti con gli altri per essere sicuro di individuare l’alternativa migliore che consenta una scelta più oculata. Sentire approvazione (ma anche disapprovazione) è una bussola che ti guida e rinfranca: sei aperto a tutto ciò che ti sta intorno e sensibile alle opportunità che si presentano, anche se poi non sei sempre capace di decidere da solo quando si tratta di coglierle al volo. Sei fin troppo democratico: ascoltare tutti può renderti dispersivo e crearti difficoltà nel momento di tirare le fila e gestire le situazioni. Da 41 a 60: sei aperto al mondo esterno, ma sai anche differenziare ciò che il mondo stesso ti propone. Sai cogliere le novità, ma non sei schiavo della moda, sei flessibile ma sai anche non transigere su ciò che per te è importante. Da 20 a 40: prova a rileggere le tue risposte e cerca il modo di inserire il mondo esterno nel tuo orizzonte.

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Ci sono persone che preferiscono ricorrere agli altri per disporre di un ventaglio di prospettive il più ampio possibile fra le quali scegliere la più convincente. Sono polarizzati su ciò che succede intorno, sensibili e attenti al variare delle mode; sono molto flessibili al punto che è facile convincerli del valore di un’idea diversa da quella che sostenevano fino a un momento prima. Potrebbero apparire opportunisti o banderuole, ma in realtà sono persone molto adattabili, che sanno cogliere e valorizzare quel tanto di vero che c’è in ogni teoria o opinione. Amano le situazioni sociali dove hanno occasione di confrontarsi con altri, e sentire che riscuotono approvazione e ammirazione: i feedback positivi li rassicurano. Accettano anche quelli negativi perché sono comunque un segno di ricono-

scimento: quello che non sopportano è l’assenza di riscontri perché per lo più non dispongono di parametri di cui possano fidarsi ciecamente per valutare le proprie idee. Condividono con l’estroverso la valorizzazione del mondo e di tutto ciò che ne viene, anche a rischio di sembrare insicuri o privi di idee personali: la loro disponibilità nei confronti degli altri finisce talvolta per essere eccessiva. Ascoltano i pareri di tutti, si considerano democratici perché sollecitano molto le opinioni dei collaboratori, ma rischiano di incorrere in uno stile di delega fin troppo lassista. Ecco le domande che possono consentire una misurazione del tuo livello di “eterocentratura”. Il consiglio è sempre quello di non polarizzarti sui valori centrali ma di usare tutta la scala.

Con voto da 1 a 4, dove 1 significa “poco” e 4 “molto”

1. Sono attento a quello che succede intorno a me 2. Ascoltare tutti mi permette di farmi una mia idea 3. Lavoro meglio se mi viene chiarito cosa ci si aspetta da me 4. Mi piace essere sempre al passo coi tempi 5. Preferisco stare in mezzo alla gente e faccio facilmente amicizia con tutti 6. Mi è difficile stare zitto a lungo 7. Sono sensibile/attento a come gli altri si rivolgono a me 8. I feedback che ricevo sono fondamentali per me 9. Mi piace avere successo nelle riunioni sociali 10. Non ho difficoltà a rivedere le mie opinioni 11. Imparo di più ascoltando (conferenze o dibattiti) che leggendo libri 12. Sono veloce nel cogliere gli stimoli che mi vengono dalle circostanze 13. Sono una persona flessibile e non mi intestardisco mai sulle mie idee 14. Mi consulto coi miei collaboratori e preferisco che le decisioni vengano da loro 15. Lascio liberi i miei collaboratori di prendere iniziative seguendo il loro intuito 16. Indosso sempre almeno un capo all’ultima moda 17. Affronto i problemi fiducioso che col tempo si troverà la soluzione 18. Mi è più facile esporre le mie idee parlandone che comunicandole per iscritto 19. Mi piace sentirmi impegnato e fare più cose contemporaneamente 20. Mi piace ricevere consigli su quello che potrebbe essere meglio per me

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LIBRI Davide Mura

Il ritorno di Mr Bestseller

Il rapimento da parte di un gruppo di terroristi di Hazel Bannock, erede di una delle più grandi compagnie petrolifere al mondo, dà il via a una storia costruita per essere letta tutta d’un fiato. Dopo aver venduto solo in Italia oltre 20 milioni di copie, Wilbur Smith è sbarcato di nuovo nelle librerie italiane (anche fisicamente, la presentazione del romanzo alla Feltrinelli Ex-

press della Stazione Centrale di Milano ha attirato una folla di lettori adoranti). Laleggedeldeserto,WilburSmith, Longanesi, pagg. 464, € 19,60.

Cavour, politico geniale L’ormai classica biografia di Italo de Feo è riedita negli Oscar Mondadori. Il saggio, dal taglio divulgativo ma accurato nello studio delle fonti, permette di approfondire un per-

Come rendere solida l’Italia

libri

Burocrazia lenta e inefficiente, milioni di leggi obsolete, una tassazione pesantissima a cui dobbiamo la nostra stagnazione agli ultimi posti delle statistiche europee: lo scenario che contraddistingue il belpaese non è dei migliori, per usare un eufemismo. Tra le proposte per risollevarsi, quella di Stefano Scabbio e Luigi Tivelli ha il suono appunto di una formula, che non è certo magica, ma si ispira alla logica e al buonsenso per far passare l’Italia dallo stato gassoso delle chiacchiere e dell’immobilismo a quello solido del pragmatismo e della modernità. Se da un lato sono trattate le policy più gettonate, dal federalismo (quello vero) alla riforma della Giustizia, dall’altro vengono riprese e affrontate tematiche di primaria importanza che l’agenda politica degli ultimi anni ha colpevolmente ignorato, quali il principio di sussidiarietà, l’approvazione di regole semplici e certe in difesa della concorrenza, il ricambio generazionale nei partiti, la riforma degli ammortizzatori sociali e l’istituzione di un welfare più equo, meno assistenzialista e dispendioso. La formula, Luigi Tivelli, Stefano Scabbio, Rubbettino, pagg. 112, € 10.

sonaggio chiave del nostro Risorgimento. Un regalo “dotto” che ci si può fare per celebrare con consapevolezza il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Cavour, Italo de Feo, Oscar Mondadori, pagg. 520, € 12.

Prima di scrivere pensa al destinatario Nella collana da pausa pranzo Ebooket della Bruno Editore (una “benedizione”, a fronte dei troppi manuali prolissi e dispersivi in circolazione), il libro su come utilizzare in maniera efficace la scrittura in ambito professionale fa il punto in modo chiaro sugli strumenti più comuni in azienda con consigli pratici che convincono. Tecnica e conoscenza dei nostri target condicio sine qua non. Scrittura professionale, Michela Alessandroni, Bruno Editore, pagg. 75, € 7,99.

Italia, si salvi chi può Il tema del lavoro e quello della crisi finanziaria sono al centro del nuovo romanzo di Lauro Venturi, manager e formatore. La storia è un mix di egoismi e ingiustizie che sembrano sempre prevalere e piccoli eroismi quotidiani di chi lavora e fatica ad arrivare alla fine del mese. Un affresco attuale. Romanzo reale, Lauro Venturi, Libri Este, pagg. 351, € 15. APRILE 2011

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LETTERE Daniela Fiorino (daniela.fiorino@manageritalia.it)

Le festività del 2011

lettere

Negli ultimi mesi è stata fatta molta confusione sulle festività, a questo proposito vorrei sapere se è confermato che quest’anno, a seguito dell’introduzione della festività del 17 marzo, non sarà retribuita quella del 4 novembre. Inoltre, come deve essere considerato il 25 aprile che coincide con il Lunedì dell’Angelo? C.R. - Roma La giornata del 17 marzo è stata dichiarata festa nazionale, con effetto solo per l’anno 2011, in occasione della celebrazione del 150° anniversario della proclamazione dell’Unità d’Italia. Questa decisione era stata formalizzata dall’art. 7 bis del decreto legge n. 64 del 30 aprile 2010, convertito con modificazioni in legge 29 giugno 2010, n. 100, pubblicata nella Gazzetta ufficiale 30 giugno 2010, n. 150. A seguito delle censure sollevate da alcune componenti sociali e politiche in merito all’opportunità di introdurre una giornata festiva per celebrare tale ricorrenza, il consiglio dei ministri (con il decreto legge n. 5 del 22 febbraio 2011, pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 44 del 23 febbraio 2011, recante “Disposizioni per la festa nazionale del 17 marzo 2011”) ha confermato che, limitatamente all’anno 2011, il 17 marzo è considerato giorno festivo a tutti gli effetti. Di conseguenza, per quanto riguarda la disciplina del rapporto di lavoro, la giornata del 17 marzo sarà trattata alla stregua delle altre festività nazionali infrasettimanali. Contestualmente, si è convenuto che, per evitare inopportuni aggravi a carico della finanza pubblica e delle imprese private, solo

per quest’anno non troveranno applicazione gli effetti economici e gli istituti giuridici e contrattuali previsti per la festività soppressa del 4 novembre (giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate), la cui celebrazione dal 1977 è stata spostata alla domenica successiva e che, per questo motivo, viene normalmente retribuita in aggiunta alla retribuzione mensile. Pertanto, i lavoratori delle aziende del terziario, compresi i quadri e i dirigenti, quest’anno non percepiranno la retribuzione aggiuntiva per la festività di novembre. Per quanto riguarda invece il 25 aprile, i datori di lavoro dovranno applicare lo stesso trattamento previsto in caso di coincidenza di una festività con la giornata di domenica e cioè corrispondere ai propri lavoratori, in aggiunta alla retribuzione mensile, un ulteriore importo pari alla quota giornaliera della retribuzione di fatto. Ciò in quanto, ai sensi dell’art. 2, lett. e, della legge 31 marzo 1954, n. 90, il trattamento previsto per le festività cadenti di domenica si applica anche qualora la festività coincida con altro giorno festivo, compresa la celebrazione del Santo Patrono della località dove si svolge l’attività lavorativa. APRILE 2011

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... AL FIN DELLA LICENZA,

io tocco! Guido Gay

Possiamo fermare la valanga dei profughi

io tocco!

Si è pensato di tutto, accoglierli e distribuirli nell’intero territorio nazionale, riportarli ai luoghi di provenienza, trattare con i governi degli stati dell’Africa settentrionale perché blocchino le partenze di barconi. Ma non se ne esce, Lampedusa continua a essere il bidone della raccolta differenziata di disperati, di evasi dalle carceri, di perseguitati. A centinaia, a migliaia, a decine di migliaia (sto scrivendo nei primi giorni di aprile: navi capienti stanno caricando masse di profughi e dovrebbero sgombrare completamente Lampedusa, ma gli sbarchi di barconi non cessano). Eppure c’è chi ha scoperto una soluzione nuova e, probabilmente, decisiva. È l’assessore leghista all’immigrazione del Veneto Daniele Stival (l’Espresso n. 11 del 17 marzo 2011 a firma G.S.B.) che, in un intervento sulla tv Rete Veneta ha sentenziato: «Basta usare il mitra». Il presidente del Veneto Luca Zaia e la Lega hanno immediatamente preso le distanze dall’uscita di Stival che, fra l’altro, ha provato a negare di essersi espresso in quel modo. Purtroppo smentito, subito dopo, da un filmato sul web. Allora ha offerto le sue dimissioni e ha borbottato: «Intanto la pensano come me in tanti e mi hanno fatto i complimenti». Anche noi vogliamo complimentarci con que-

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sto guerriero solitario. Complimentarci perché non lo hanno buttato fuori dal governo del Veneto e dal Partito o denunciato per istigazione a delinquere (o, almeno non ci risulta). Oppure lo perdoniamo trasformando la sua proposta in battuta o in un libero contributo a un creativo brainstorming dove l’uso dei mitra contro i barconi di profughi sia interpretato come un innocente paradosso figurato?

Il moroso può rateizzare A Reggio Calabria (“Venerdì” di Repubblica n. 1201 a firma M.D.L.) gli attenti e severi dirigenti dell’Aterp, l’Agenzia che gestisce l’edilizia pubblica, intimano a un loro inquilino una richiesta di arretrati pari a 2 centesimi. L’insolvente affittuario viene minacciato – se non paga – di sfratto esecutivo. I dirigenti dell’Agenzia sono stati tacciati di crudeltà e anche presi in giro per il ridicolo importo dell’arretrato contestato. D’altra parte i controllori non possono decidere autonomamente di fare sconti o arrotondamenti. E poi non è vero che questi controllori sono dei robot senza cuore. Infatti i dirigenti dell’Aterp di Reggio Calabria si dichiarano disponibili a concordare un’“eventuale rateizzazione” di quanto dovuto (!). Sotto i gilet di quei dirigenti batte un cuore, altro che robot.

Il record di salto della quaglia Lo chiamano anche il principe dei voltagabbana (da “Sette” di Corsera n. 9 del 3 marzo 2011, rubrica di Gian Antonio Stella) indicando il consigliere del comune di Napoli Pietro Mastranzo. Si tratta della velocità e del numero dei cambi della sua casacca politica. In una sola legislatura ne ha cambiate otto: eletto con l’Udc è transitato nel Gruppo misto, poi in Iniziativa popolare, nella Margherita, nel Partito democratico, nell’Udeur, nei Popolari per il Sud e, pare ma non si è certi, in Forza Italia. Altri 11 consiglieri napoletani hanno cambiato almeno tre o quattro partiti, altri cinque e altri sette. Ma come Mastranzo nessuno, è lui il campione (forse mondiale) del salto della quaglia. I suoi detrattori non capiscono come è proprio di un uomo coerente con se stesso colui che segue le sue riflessioni politiche e coglie le sfumature cangianti dei vari partiti collimandole con i valori in cui crede. Bravo Mastranzo, perché non si fonda un suo partito, cogliendo nel relativo programma le poche cose buone di tutte le parti politiche ancorandole saldamente ai suoi valori, ai suoi “credo”? Anche San Paolo, sulla via di Damasco, fu un voltagabbana (dice l’ironico autore della rubrica Stella). Non è così?


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ASSOCIAZIONI S ERVIZI S ANITÀ CONTRATTO PREVIDENZAFORMAZIONE

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CALENDARIO ASSEMBLEE TERRITORIALI In attesa dell’Assemblea nazionale di Manageritalia, che si terrà venerdì 10 e sabato 11 giugno presso l’Hotel Michelangelo di Milano ecco le date e le sedi delle assemblee territoriali: Associazione

data

ora

luogo

Manageritalia Roma

giovedì 5 maggio

18

Roma Eventi Vicolo Alibert 5 - Roma

Manageritalia Verona Manageritalia Venezia sabato 7 maggio Manageritalia Padova

9.45

Hotel Poiano Via Poiano 1 - Garda (Vr)

Manageritalia Bologna sabato 14 maggio

9.30

Novotel Bologna san Lazzaro Via Villanova 31 Villanova di Castenaso (Bo)

Manageritalia Firenze sabato 14 maggio

9.30

NH Grand Hotel Palazzo Viale Giovane Italia 195- Livorno

Manageritalia Milano

sabato 14 maggio

9.30

Hotel Michelangelo Via Scarlatti 33 - Milano

Manageritalia Trentino Alto-Adige

sabato 14 maggio

9.30

Camera di Commercio Via Alto Adige 60 - Bolzano

Manageritalia Genova lunedì 16 maggio

18.30

Manageritalia Napoli

venerdì 20 maggio 18

Starhotels President Corte Lambruschini 4 - Genova Il Miglio d’Oro Park Hotel Corso Resina 296 - Ercolano (Na)

Manageritalia Ancona sabato 21 maggio

10

Sala del Consiglio comunale Piazza del Comune 1 Offagna (An)

Manageritalia Bari

15

Sheraton Nicolaus Hotel Via Card. A. Ciasca 27 - Bari

10.30

Sede dell’Associazione Via I. La Lumia 7 - Palermo

9.15

Museo nazionale del Risorgimento italiano Via Accademia delle scienze 5 Torino

sabato 21 maggio

Manageritalia Palermo sabato 21 maggio Manageritalia Torino

sabato 21 maggio

Manageritalia Trieste

venerdì 27 maggio 17.30

Sala Predonzani - Palazzo della Regione Friuli Venezia Giulia Piazza Unità d’Italia 1 - Trieste

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MANAGERITALIA

INDENNITÀ DI DISOCCUPAZIONE Breve guida per dirigenti e quadri sulla normativa 2011

L’

INPS HA AGGIORNATO gli importi massimi mensili da corrispondere ai titolari del trattamento di disoccupazione ordinaria, non agricola, con requisiti normali o ridotti (con circolare n. 25 del 4 febbraio 2011). Può essere utile allora riepilogare la normativa sull’indennità di disoccupazione che, come è noto, è l’unica forma di prestazione pubblica a sostegno del reddito a cui i dirigenti possono fare ricorso in caso di perdita dell’occupazione. Queste informazioni sono valide per tutti i lavoratori dipendenti, quindi possono essere di interesse anche degli associati con la qualifica di quadro.

Requisiti I requisiti che determinano il diritto a

percepire l’indennità di disoccupazione sono i seguenti. 䡵 Stato di disoccupazione Non è possibile percepire redditi di lavoro, a qualsiasi titolo (né autonomo né subordinato né parasubordinato), durante il periodo a cui si riferisce la corresponsione del trattamento di disoccupazione. In caso di rioccupazioni anche di breve durata (es. un solo giorno), il lavoratore deve darne comunicazione immediata all’Inps. L’Istituto sospende il pagamento dell’indennità in caso di rioccupazione di durata fino a cinque giorni consecutivi (escluse le festività), con possibilità di riottenere il pagamento una volta cessata tale causa di sospensione, mentre considera

MISURE E DURATA DELL’INDENNITÀ DI DISOCCUPAZIONE LIQUIDATA A DECORRERE DAL 1° GENNAIO 2011 Età del disoccupato* meno di 50 anni pari o superiore a 50

Durata del trattamento 8 mesi 12 mesi

Ammontare con riferimento alla retribuzione media degli ultimi 3 mesi**

Contribuzione figurativa

60% per i primi 6 mesi 50% per il 7° e l’8° mese 40% per i successivi mesi

per tutto il periodo indennizzato

* Per quanto riguarda l’età da prendere in considerazione al fine dell’elevazione della durata della prestazione, l’Inps ha precisato che il possesso del requisito richiesto – età inferiore, pari o superiore a 50 anni – deve essere accertato con riferimento alla data di inizio della disoccupazione indennizzabile. ** Nei limiti di un importo massimo mensile lordo stabilito per legge e aggiornato annualmente (pari, per il 2011, a € 906,80 mensili, elevate a € 1.089,89 per i lavoratori che possono far valere una retribuzione mensile lorda superiore a € 1.961,80). Per quanto riguarda l’indennità ordinaria di disoccupazione non agricola con requisiti ridotti e quella agricola con requisiti normali e ridotti, da liquidare con riferimento all’attività svolta nel corso del 2010, trovano invece applicazione gli importi stabiliti per tale anno: € 892,96 mensili, elevate a € 1.073,25 per i lavoratori che possono fare valere una retribuzione mensile lorda superiore a € 1.931,86.

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occupazione stabile quella superiore a cinque giorni e quindi cessa definitivamente la corresponsione dell’indennità. 䡵 Anzianità contributiva Occorre risultare assicurati presso l’Inps da almeno due anni e avere versato almeno 52 contributi settimanali nel biennio precedente la data di cessazione del rapporto di lavoro. In via sperimentale, per gli anni 2010 e 2011, nella valutazione del biennio di contribuzione, si tiene conto anche dei periodi di collaborazione coordinata e continuativa o a progetto, per un massimo di 13 settimane. 䡵 Centro per l’impiego Prima della presentazione della domanda è necessario aver rilasciato al Centro per l’impiego competente per territorio la dichiarazione di immediata disponibilità, sia a svolgere un’attività lavorativa sia a seguire il percorso proposto per la ricerca di una nuova occupazione. 䡵 Cessazione non volontaria L’indennità è concessa a quei lavoratori che vengono a trovarsi senza lavoro, e quindi senza retribuzione, a causa di licenziamento, sospensione per mancanza di lavoro, scadenza del contratto a termine, dimissioni per giusta causa (per saperne di più sull’ultimo punto vedi box nella pagina a fianco). L’indennità non spetta ai lavoratori che si dimettono volontariamente, a eccezione delle madri e dei padri che si dimettono durante il periodo in cui è previsto il divieto di licenziamento


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DIMISSIONI PER GIUSTA CAUSA PER SAPERNE DI PIÙ

(dall’inizio del periodo di gravidanza fino al compimento del primo anno di età del bambino).

Presentazione della domanda Dopo essersi iscritti nelle liste dei disoccupati presso il Centro per l’impiego, occorre presentare il modulo di richiesta all’Inps, direttamente o tramite un Patronato, entro 68 giorni dall’inizio dello stato di disoccupazione (indicando anche l’eventuale periodo di preavviso riconosciuto dall’azienda), pena la decadenza dal diritto. Per la presentazione della domanda, il periodo per il quale il lavoratore percepisce l’indennità di mancato preavviso si considera lavorato. Pertanto, se il lavoratore licenziato viene esonerato dal prestare in servizio il preavviso e il datore di lavoro gli corrisponde la relativa indennità, il termine ultimo per la presentazione della domanda è il 68° giorno a partire dall’ultimo giorno di preavviso indennizzato. La domanda può essere scaricata e anche compilata online accedendo alla sezione Moduli dalla home page del sito www.inps.it inserendo come chiave di ricerca “DS21”. Sono state invece abolite (rif. circolare Inps n. 115 del 31 dicembre 2008) la dichiarazione del datore di lavoro (mod. DS22) e la relativa dichiarazione sostitutiva (mod. DSO) che, pertanto, non devono più essere allegate alla domanda. L’Inps comunica che, nel caso di disoccupazione ordinaria, i lavoratori dipendenti possono presentare la domanda

L’art. 2119 del codice civile definisce “giusta causa” una causa che non consente la prosecuzione, anche provvisoria, del rapporto di lavoro, demandando alla giurisprudenza il compito di enucleare le varie fattispecie di giusta causa. Partendo da questo presupposto, l’Inps riconosce l’indennità di disoccupazione solo se sussiste una delle seguenti cause indicate dalla giurisprudenza: a. mancato pagamento della retribuzione; b. molestie sessuali nei luoghi di lavoro; c. modificazioni peggiorative delle mansioni lavorative; d. mobbing, ovvero comportamenti vessatori da parte dei superiori gerarchici o dei colleghi che determinano il crollo dell’equilibrio psico-fisico del lavoratore. Questi comportamenti possono anche coincidere con le molestie sessuali o il demansionamento, già indicati come giusta causa di dimissioni; e. notevoli variazioni delle condizioni di lavoro a seguito di trasferimento di proprietà dell’azienda; f. spostamento del lavoratore da una sede a un’altra, senza che sussistano le “comprovate ragioni tecniche, organizzative e produttive” previste dall’art. 2103 del codice civile; g. comportamento ingiurioso posto in essere dal superiore gerarchico nei confronti del dipendente.

Trasferimento della sede di lavoro Per quanto riguarda i casi di trasferimento di proprietà dell’azienda e di trasferimento della sede di lavoro, l’Inps – con circolare n. 108 del 10 ottobre 2006 – si è espresso anche in merito all’eventualità in cui la cessazione dell’attività lavorativa avvenga tramite “risoluzione consensuale” del rapporto di lavoro. Secondo l’Inps ci sono i presupposti per riconoscere l’indennità di disoccupazione ordinaria, poiché la volontà del lavoratore può essere stata indotta dalle notevoli variazioni delle condizioni di lavoro. Nel caso di risoluzione consensuale a seguito di trasferimento della sede lavorativa, viene anche indicato come parametro di valutazione la distanza della sede di destinazione: si riscontra una “notevole variazione delle condizioni di lavoro” se tale distanza è superiore a 50 km dalla residenza del lavoratore e/o se la nuova sede si trova in un luogo mediamente raggiungibile in 80 minuti con i mezzi pubblici. Se la cessazione avviene per dimissioni per giusta causa, il lavoratore dovrà corredare la domanda con una documentazione da cui risulti la sua volontà di difendersi in giudizio nei confronti del comportamento illecito del datore di lavoro (allegando diffide, esposti, denunce, citazioni, ricorsi d’urgenza ex art. 700 del codice di procedura civile, sentenze ecc. contro il datore di lavoro, nonché ogni altro documento idoneo), impegnandosi a comunicare l’esito della controversia giudiziale o extragiudiziale. Nel caso in cui si dovesse escludere la ricorrenza della giusta causa di dimissioni, l’Inps procederà al recupero di quanto pagato a titolo di indennità di disoccupazione, così come avviene nel caso di reintegra del lavoratore nel posto di lavoro, successiva a un licenziamento illegittimo che ha dato luogo al pagamento dell’indennità di disoccupazione. Conseguentemente, l’Istituto ha dato istruzioni agli operatori che ricevono le domande di avvisare il lavoratore che il riconoscimento dell’indennità di disoccupazione sarà provvisorio, fino alla comunicazione dell’esito della controversia con il datore di lavoro.

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UN ACCORDO CON FEDERMANAGER Semplificare la rappresentanza verso le istituzioni, promuovere diffusione e valorizzazione di presenza e cultura manageriale

anche tramite contact-center telefonando al numero gratuito 803164 entro 68 giorni dal licenziamento.

PAGAMENTO Si ha diritto all’indennità a partire dall’ottavo giorno successivo alla sospensione/data di cessazione (o di scadenza del periodo di mancato preavviso) se la domanda è stata presentata nei primi otto giorni; oppure dal quinto giorno successivo alla data della domanda se presentata dopo l’ottavo giorno ed entro i termini previsti. Se il licenziamento in tronco avviene per giusta causa, i termini vengono differiti di 30 giorni. In questo caso, quindi, si ha diritto all’indennità a partire dal 38° giorno dal licenziamento se la domanda è stata presentata nei primi 38 giorni; oppure dal quinto giorno successivo alla data della domanda se presentata dopo il 38° giorno dal licenziamento. 䡵 L’indennità L’indennità non può decorrere prima della data in cui è stata resa al Centro dell’impiego la dichiarazione di disponibilità al lavoro. Per poter ottenere una seconda indennità dopo un altro periodo di lavoro, è necessario che sia trascorso il cosiddetto “anno mobile”, cioè un periodo di 365 giorni a partire dalla data di inizio della prima prestazione. L’indennità può essere riscossa con bonifico bancario o postale o allo sportello di un qualsiasi ufficio postale del territorio nazionale.

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E DUE MAGGIORI ORGANIZZAZIONI di rappresentanza dei dirigenti privati, Federmanager e Manageritalia, hanno firmato venerdì 11 marzo un accordo che le porterà a collaborare su vari punti (rappresentanza, presenza e cultura manageriale, lavoro, welfare, sviluppo economico e sociale). Si vuole soprattutto fare sistema, anche con i dirigenti pubblici ai quali le due organizzazioni firmatarie sono collegate attraverso Cida e Confedir-Mit, per riuscire a dare al paese quel contributo in termini di idee, azioni e risultati che i dirigenti già danno quotidianamente in azienda e le loro organizzazioni vogliono portare sempre più anche a livello di sistema. L’obiettivo è anche quello di valorizzare alcuni aspetti fondamentali della professione manageriale, quali responsabilità, risultati e merito, e diffonderli nel tessuto economico e sociale. Si vuole rafforzare la presenza manageriale nella nostra economia non solo in termini numerici, ma anche e soprattutto in termini di ruolo a tutto tondo che una dirigenza dotata di adeguati poteri e deleghe, valutata sui risultati e non sulla fedeltà, deve poter giocare appieno per dare il suo indispensabile contributo allo sviluppo. I dirigenti in Italia sono relativamente pochi (125mila nel privato e 180mila nel pubblico) e soprattutto nel settore privato la scarsa managerialità delle aziende frena lo sviluppo. Se pensiamo che solo 32mila aziende hanno in Italia almeno un dirigente al loro interno e che i 125mila dirigenti presenti sono pari a meno dell’1% dei lavoratori dipendenti privati, contro un rapporto del 3% di Francia e Germania, abbiamo uno dei principali motivi della nostra ormai decennale capacità di crescere. Non c’è dubbio alcuno quindi che la managerialità nel nostro paese debba crescere, ma le organizzazioni di rappresentanza dei dirigenti privati, nate proprio nel primo Dopoguerra, hanno tanto da dire e da fare anche in termini di lavoro, sviluppo dell’economia e welfare.

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Guida alla lettura dell’estratto conto

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ONO PASSATI più di 30 anni da quando è nata la PR4, prima forma di previdenza integrativa individuale dei dirigenti del terziario, seguita poi dalle convenzioni Previr e Antonio Pastore. Il tempo trascorso non ha intaccato, anzi ha consolidato, la nostra previdenza integrativa individuale, della quale sono state conservate nel tempo le caratteristiche che hanno permesso di ottenere buoni risultati a medio e lungo termine, mentre sono state affinate con modifiche e implementazioni le parti maggiormente soggette all’evoluzione del mercato assicurativo e alle nascenti esigenze della categoria dirigenziale Manageritalia.

In particolare, la gestione speciale Previr, nella quale sono investiti i contributi della polizza Capitale differito, ha consolidato negli anni, a partire dal 1985, i concetti di sicurezza,

stabilità e risparmio non speculativo. Per l’anno 2010, infatti, ha restituito un rendimento netto del 3,81% a tutti i capitali investiti, siano questi relativi a posizioni assicurative dei dirigenti, dei prosecutori volontari o a polizze Capitello sottoscritte individualmente dagli associati. Gli estratti conto che riassumono le singole posizioni personali sono in corso di spedizione in formato cartaceo e già visualizzabili nell’area riservata del sito www.assidir.it. Come ogni anno, nelle pagine seguenti trovate la guida alla lettura dell’estratto conto, disponibile anche sul sito web di Assidir. Ci auguriamo sia utile a migliorarne la comprensione e facilitarne l’analisi.

SITUAZIONE DEL DIRIGENTE

TIPOLOGIA DI ESTRATTO CONTO

䡵 Posizione contributiva aperta e chiusa prima del 30/9/1997

A Estratto conto riassuntivo solo posizione

䡵 Posizione contributiva aperta prima del 30/9/1997 e chiusa dopo il 30/9/1997 䡵 Posizione contributiva aperta prima del 30/9/1997 e non ancora chiusa

B Estratto conto unificato riassuntivo posizioni

䡵 Posizione contributiva aperta dopo il 30/9/1997

C Estratto conto riassuntivo solo posizione

ASSOCIAZIONE ANTONIO PASTORE

LA GARANZIA CAPITALE DIFFERITO RENDE IL 3,81% NETTO NEL 2010

Previr

Previr e Antonio Pastore

Antonio Pastore

Identifica la tua situazione utilizzando questo schema: nella colonna di sinistra individua la tua posizione contributiva mentre nella colonna di destra individua la tipologia del tuo estratto conto. Utilizza questi riferimenti nelle istruzioni delle pagine seguenti.

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A Estratto conto della convenzione Previr ’95

SEZIONE 1 Contiene i dati relativi ai premi versati durante il periodo contributivo (contributi versati dall’azienda durante l’attività di dirigente più eventuali contributi volontari). I contributi lordi sono suddivisi per anni di versamento: 䡵 contributi versati fino al 31 dicembre 2009; 䡵 contributi versati nell’anno 2010; 䡵 totale contributi versati e scorporati per il reale utilizzo su ogni garanzia assicurativa.

SEZIONE 2 Contiene un dettaglio dei singoli premi versati relativamente alla sola annualità 2010 e alla sola garanzia Capitale differito. Per quanto concerne questa tipologia di estratto conto, la sezione è priva di

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dati in quanto la Convenzione Previr è cessata il 31 dicembre 1997 e con essa anche la contribuzione relativa.

SEZIONE 3 Contiene un ulteriore dettaglio sulla polizza di Capitale differito. I premi sono suddivisi per anni di versamento: 䡵 totale al 31 dicembre 2009; 䡵 totale al 31 dicembre 2010. L’ultima colonna della tabella indica il dato di “prestazione minima a scadenza” rivalutata al 31 dicembre 2009 e al 31 dicembre 2010. La prestazione minima a scadenza è costituita da quanto già maturato alle date sopra indicate (al netto di eventuali riscatti parziali già concessi) aumentato della rivalutazione minima (minimo garantito) prevista dalle Convenzioni Previr per il periodo necessario al raggiungimento


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della scadenza “naturale” della polizza (raggiungimento della scadenza del differimento). In sintesi, è quanto le Imprese assicuratrici devono – come minimo – garantire all’assicurato al termine del periodo di differimento. La scadenza del periodo di differimento varia in funzione dell’età dell’assicurato al momento dell’accensione della posizione assicurativa.

SEZIONE 4 Contiene il dettaglio dei riscatti parziali eventualmente erogati nel corso dell’anno 2010 dall’Impresa delegataria all’assicurato sulla posizione di “Capitale differito”. Sono specificati la data di erogazione e l’importo erogato (al lordo delle imposte applicate).

SEZIONE 5 Contiene l’indicazione del tasso di rendimento utilizzato per rivalutare le

prestazioni della polizza di Capitale differito. Nel caso in cui il rendimento ottenuto e retrocesso dalla Gestione Speciale sia inferiore al “minimo garantito”, sarà riconosciuto il tasso minimo garantito previsto dalla Convenzione.

SEZIONE 6 Contiene il valore riscattabile in caso di vita e premorienza al 31 dicembre 2010 relativo alla polizza di Capitale differito. Tale valore comprende tutte le rivalutazioni attribuite fino al 31 dicembre 2010 al lordo delle imposte previste per legge.

SEZIONE 7 Contiene la specifica delle Imprese assicuratrici che concorrono a garantire le prestazioni della polizza di Capitale differito attraverso le gestioni speciali Previr e, per Ina Assitalia spa, la gestione speciale Euro Forte.

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B Estratto conto unificato delle convenzioni Previr e Antonio Pastore n. 3049/3108/3140

SEZIONE 1

SEZIONE 3

Contiene i dati relativi ai premi versati durante il periodo contributivo (contributi versati dall’azienda durante l’attività di dirigente più eventuali contributi volontari). I contributi lordi sono suddivisi per anni di versamento: 䡵 contributi versati fino al 31 dicembre 2009; 䡵 contributi versati nell’anno 2010; 䡵 totale contributi versati

Contiene un ulteriore dettaglio sulla polizza di Capitale differito. I premi sono suddivisi per anni di versamento: 䡵 totale al 31 dicembre 2009; 䡵 totale al 31 dicembre 2010.

e scorporati per il reale utilizzo su ogni garanzia assicurativa.

SEZIONE 2 Contiene un dettaglio dei singoli premi versati relativamente alla sola annualità 2010 e alla sola garanzia Capitale differito.

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L’ultima colonna della tabella indica il dato di “prestazione minima a scadenza” rivalutata al 31 dicembre 2009 e al 31 dicembre 2010. La prestazione minima a scadenza è costituita da quanto già maturato alle date sopra indicate (al netto di eventuali riscatti parziali già concessi) aumentato della rivalutazione minima (minimo garantito) prevista dalle Convenzioni Previr e Antonio Pastore per il periodo necessario al raggiungimento della scadenza naturale della polizza (raggiungimento della scadenza del differimento). In sintesi, è quanto le Imprese assicu-


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ratrici devono – come minimo – garantire all’assicurato al termine del periodo di differimento. La scadenza del periodo di differimento varia in funzione dell’età dell’assicurato al momento dell’accensione della posizione assicurativa.

SEZIONE 4 Contiene il dettaglio dei riscatti parziali eventualmente erogati all’assicurato sulla posizione di Capitale differito. Sono specificati: l’Impresa delegataria che ha effettuato il riscatto; la data di erogazione; l’importo erogato (al lordo delle imposte applicate).

SEZIONE 5 Contiene l’indicazione del tasso di rendimento utilizzato per rivalutare le prestazioni della polizza di Capitale differito. Nel caso in cui il rendimento ottenuto e retrocesso dalla Gestione Speciale sia inferiore al “minimo ga-

rantito”, sarà riconosciuto il tasso minimo garantito previsto dalla Convenzione.

SEZIONE 6 Contiene il valore riscattabile in caso di vita e premorienza al 31 dicembre 2010 relativo alla polizza di Capitale differito. Tale valore comprende tutte le rivalutazioni attribuite fino al 31 dicembre 2010 al lordo delle imposte previste per legge.

SEZIONE 7 Contiene la specifica delle Imprese assicuratrici che concorrono a garantire le prestazioni della polizza di Capitale differito attraverso le gestioni speciali Previr e, per Ina Assitalia spa, la gestione speciale Euro Forte.

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C Estratto conto della convenzione Antonio Pastore n. 3049/3108/3140

SEZIONE 1

SEZIONE 3

Contiene i dati relativi ai premi versati durante il periodo contributivo (contributi versati dall’azienda durante l’attività di dirigente più eventuali contributi volontari). I contributi lordi sono suddivisi per anni di versamento: 䡵 contributi versati fino al 31 dicembre 2009; 䡵 contributi versati nell’anno 2010; 䡵 totale contributi versati

Contiene un ulteriore dettaglio sulla polizza di Capitale differito. I premi sono suddivisi per anni di versamento: 䡵 totale al 31 dicembre 2009; 䡵 totale al 31 dicembre 2010.

e scorporati per il reale utilizzo su ogni garanzia assicurativa.

SEZIONE 2 Contiene un dettaglio dei singoli premi versati relativamente alla sola annualità 2010 e alla sola garanzia Capitale differito. Questa sezione può risultare priva di dati per le posizioni di assicurati assunti o nominati in qualità di “dirigenti di prima nomina”.

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L’ultima colonna della tabella indica il dato di “prestazione minima a scadenza” rivalutata al 31 dicembre 2009 e al 31 dicembre 2010. La prestazione minima a scadenza è costituita da quanto già maturato alle date sopra indicate (al netto di eventuali riscatti parziali già concessi) aumentato della rivalutazione minima (minimo garantito) prevista dalla Convenzione Antonio Pastore per il periodo necessario al raggiungimento della scadenza naturale della polizza (raggiungimento della scadenza del differimento). In sintesi, è quanto le Imprese assicuratrici


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devono – come minimo – garantire all’assicurato al termine del periodo di differimento. La scadenza del periodo di differimento varia in funzione dell’età dell’assicurato al momento dell’accensione della posizione assicurativa. Anche questa sezione può risultare priva di dati per le posizioni di assicurati assunti o nominati in qualità di “dirigenti di prima nomina”.

SEZIONE 4 Contiene il dettaglio dei riscatti parziali eventualmente erogati all’assicurato sulla posizione di Capitale differito. Sono specificati: l’Impresa delegataria che ha effettuato il riscatto, la data di erogazione e l’importo erogato (al lordo delle imposte applicate).

SEZIONE 5 Contiene l’indicazione del tasso di rendimento utilizzato per rivalutare le

prestazioni della polizza di Capitale differito. Nel caso in cui il rendimento ottenuto e retrocesso dalla Gestione Speciale sia inferiore al “minimo garantito”, sarà riconosciuto il tasso minimo garantito previsto dalla Convenzione.

SEZIONE 6 Contiene il valore riscattabile in caso di vita e premorienza al 31 dicembre 2010 relativo alla polizza di Capitale differito. Tale valore comprende tutte le rivalutazioni attribuite fino al 31 dicembre 2010 al lordo delle imposte previste per legge.

SEZIONE 7 Contiene la specifica delle Imprese assicuratrici che concorrono a garantire le prestazioni della polizza di Capitale differito attraverso le gestioni speciali Previr e, per Ina Assitalia spa, la gestione speciale Euro Forte.

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Hanno collaborato a questo numero MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DI MANAGERITALIA

Alessandro Baldi

ha un’esperienza professionale maturata in seno a un’importante società di revisione internazionale. Commercialista e docente a contratto dell’Università di Ancona, è presidente del Fondo Mario Negri, oltre che vicepresidente di Manageritalia. (pag. 24)

Ida Bona è psicologa e consulente aziendale.

FEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO

(pag. 58)

Valerio Melandri è docente di Principi e tecniche di fundraising presso la facoltà di Economia di Forlì, Università di Bologna, e direttore del Master universitario in fundraising. È presidente del Festival del Fundraising e di Philanthropy centro studi. (pag. 48)

Claudio Nutrito, dopo essere stato manager in varie aziende, svolge attualmente attività di consulenza aziendale e formazione. (pag. 50) Francesco Varanini è formatore e consulente, direttore della rivista Persone & Conoscenze e direttore scientifico di Assoetica. (pag. 32)

da Manageritalia Daniela Fiorino

FEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO

FONDO ASSISTENZA SANITARIA DIRIGENTI AZIENDE COMMERCIALI

FONDO DI PREVIDENZA MARIO NEGRI CFMT - CENTRO DI FORMAZIONE MANAGEMENT DEL TERZIARIO

ASSOCIAZIONE ANTONIO PASTORE

Editore: Manageritalia Servizi srl Direttore responsabile: Guido Gay Coordinamento: Roberta Roncelli Redazione: Davide Mura, Luca Padovani, Enrico Pedretti, Eliana Sambrotta Direzione, redazione, amministrazione: 20129 Milano - via Antonio Stoppani 6 tel. 0229516028 - fax 0229516093 giornale@manageritalia.it www.manageritalia.it

Le opinioni espresse dagli autori impegnano esclusivamente la loro responsabilità

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pensioni.manageritalia.it

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