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N. 4 APRILE 2011
LA RIVISTA DI MANAGERITALIA
Il telelavoro in Italia
TROPPO DISTANTI dal LAVORO a DISTANZA ASK MIT IL NUOVO SERVIZIO PER QUADRI E PROFESSIONAL FISCO CONVIENE APRIRE LA PARTITA IVA SOTTO I 30MILA EURO?
MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL TERZIARIO Poste Italiane Spa - Sped. in abb. post. - D.L. 353/03 (conv. in L. 27/2/04, n. 46) art. 1, comma 1 - DCB/MI - € 2,20 (a bb. annuo € 16,50) • In caso di mancato recapito, rinviare all’ufficio P.T. di Milano CMP Roserio detentore del conto per la restituzione al mittente, che si impegna a pagare la relativa tariffa
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Editoriale a cura del presidente Manageritalia
L’ESPERIENZA DEI MANAGER per il nuovo welfare C
i si interroga spesso su come migliorare il welfare riducendone i costi e gli sprechi, adeguandolo alle mutevoli esigenze dei cittadini e aprendo al mercato l’erogazione di alcuni servizi, al momento in gran parte gestiti dalla pubblica amministrazione. La contrapposizione tra i sostenitori dello “stato-papà” e quelli della deregolamentazione tout court sembra poter essere superata dall’affermazione dell’idea secondo la quale, per innovare lo stato sociale, occorre puntare sulla bilateralità e la sussidiarietà. Il principio base del nuovo modello è che i servizi di welfare non debbano essere calati dall’alto ma derivare da una mediazione tra fruitori ed erogatori fondata su alcuni valori chiave: partecipazione, fiducia, condivisione, responsabilità, trasparenza, qualità, equità, lungimiranza. Perseguire tali valori significa mettere in discussione i tradizionali rapporti tra i cittadini e lo stato, i lavoratori e le imprese, i sindacati e le parti datoriali e coinvolgere tutti gli attori sociali ed economici, il terzo settore e la società civile. È il sistema che, con il nome di big society, il governo inglese vorrebbe costruire e che, più o meno informalmente, contribuisce da tempo al mantenimento del benessere sociale in Italia. Nel nostro paese, infatti, quasi tutti possono contare sull’aiuto della famiglia, dei vicini di casa, dei colleghi, del datore di lavoro e delle associazioni. E quasi tutti – in quanto membri di una famiglia, vicini, lavoratori e imprenditori, cittadini impegnati in attività sociali – contribuiscono al funzionamento di questa rete. Una rete che, attualmente, si deve confrontare con la crisi, l’invecchiamento della popolazione, l’evoluzione dei bisogni delle persone. Succede anche alla nostra rete di welfare, quella della dirigenza del terziario. Un modello di protezione molto avanzato – considerato un esempio su scala internazionale – che, per essere sostenibile nel tempo, richiede una costante opera di manutenzione. Noi la facciamo fin dalla nostra fondazione, sessant’anni fa, lavorando con le controparti per ottenere i migliori risultati possibili. Previdenza, assistenza sanitaria, formazione e coperture da rischi vari. Il welfare contrattuale ci assicura servizi di qualità che lo stato non ci fornisce, nonostante il carico fiscale imposto alla categoria. È un’esperienza importante e vogliamo metterla al servizio del paese. Lo abbiamo fatto, tra l’altro, durante il primo incontro del nuovo Tavolo sulla dirigenza, convocato a metà marzo presso il ministero del Lavoro per valorizzare le proposte dei manager ed “esportarle”. E, in prospettiva, per rafforzare il ruolo dei manager e riconoscere adeguatamente il merito, l’impegno, la responsabilità e la professionalità con cui svolgono il proprio mestiere. Guido Carella guido.carella@manageritalia.it APRILE 2011
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Sommario Copertina 6 Telelavoro, una via per lo sviluppo
Management 32 La direzione etica
11 Lontano dagli uffici per lavorare su obiettivi Quadri e Professional 16 A ogni domanda la sua risposta
InfoMANAGER
48 Nonprofit: le sfide del fundraising
Manageritalia 63 Calendario assemblee territoriali
Fisco 40 Conviene aprire la partita Iva sotto i 30.000 euro?
64 Indennità di disoccupazione
Creatività manageriale 50 L’auto ha le ruote quadrate
Manageritalia 20 Quadri in prima linea 46 Premi coi fiocchi
RUBRICHE
66 Un accordo con Federmanager Associazione A. Pastore 67 La garanzia capitale differito rende il 3,81% netto nel 2010
14 Osservatorio legislativo
Fondo Mario Negri 24 Risultati stabili anche nella crisi
36 A tu per tu con... 54 Lifestyle 55 Catturati dalla rete 56 Fuori ufficio 58 Test
SPECIALE 150° UNITÀ D’ITALIA 30 Storia del management dalle origini ai nostri giorni L’imprenditore non basta più
N. 4 APRILE 2011
59 Libri
LA RIVISTA DI MANAGERITALIA
61 Lettere
Il telelavoro in Italia
62 ... al fin della licenza, io tocco!
TROPPO DISTANTI dal LAVORO a DISTANZA ASK MIT IL NUOVO SERVIZIO PER QUADRI E PROFESSIONAL
MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DI MANAGERITALIA Federazione nazionale dei dirigenti, quadri e professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato R
FEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO
Fondo assistenza sanitaria dirigenti aziende commerciali
Fondo di previdenza Mario Negri
CFMT Centro di formazione management del terziario
Associazione Antonio Pastore
FISCO CONVIENE APRIRE LA PARTITA IVA SOTTO I 30MILA EURO?
MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL TERZIARIO Poste Italiane Spa - Sped. in abb. post. - D.L. 353/03 (conv. in L. 27/2/04, n. 46) art. 1, comma 1 - DCB/MI - € 2,20 (a bb. annuo € 16,50) • In caso di mancato recapito, rinviare all’ufficio P.T. di Milano CMP Roserio detentore del conto per la restituzione al mittente, che si impegna a pagare la relativa tariffa
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Copertina
TELELAVORO, PER LO SVILU Nonostante internet, cellulari e nuove tecnologie, lavorare lontano dall’ufficio nel nostro paese è ancora un problema. Un’indagine di Manageritalia chiede il parere dei manager su questo grave ritardo
S
e l’Italia è agli ultimi posti in Europa per occupazione totale, femminile e di chi ha tra 55 e 64 anni, le ragioni sono sicuramente tante e ben note. Una situazione che si trascina da troppo tempo e che dal 2000 a oggi ha visto un miglioramento appena superiore a quello medio europeo per quanto riguarda occu-
pazione totale e femminile, mentre quella dei più anziani è aumentata ma a un tasso inferiore alla crescita media europea. Tutto quello che si è fatto negli ultimi dieci anni, in cui la crescita del pil è stata molto debole e inferiore alla media europea, non ha portato a grandi risultati, tant’è che siamo ben lontani dagli obiettivi che l’Europa si era data a Lisbona e Stoccolma per il 2010: occupazione totale 70% (Italia -12,5%), occupazione femminile 60% (-13,6%) e occupazione over 55-64 50% (-14,3%). Insomma, al fatidico esame sugli obiettivi di Lisbona 2010 (gli ultimi dati disponibili sono del 2009, ma la sostanza non cambia) siamo stati rimandati, o meglio, bocciati su tutti i fronti. Cosa fare dunque per ridare slancio all’occupazione? Innanzitutto c’è l’esigenza di far crescere il pil, e a questo scopo il telelavoro può essere un utile strumento. Se nell’occupazione però siamo agli ultimi posti, su questo fronte siamo messi ancora peggio. Basti pensare che
Roberta Roncelli
in Italia le persone che telelavorano (vedi tabella 1) sono il 3,9% degli occupati, mentre la media europea (Ue 15) è all’8,4% e la Danimarca è al primo posto con un tasso pari al 16%, seguita da tutto il Nord Europa con tassi intorno al 14%, ma anche Regno Unito (9,6%), Germania (8,5%), Spagna (8,4%) e Francia (7%) ci superano alla grande. Ma cos’è il telelavoro? Semplificando al massimo si potrebbe dire che è una forma di lavoro regolamentata a livello contrattuale in cui il dipendente ha la possibilità di lavorare a distanza, in luoghi e orari che preferisce, facilitato dall’uso di strumenti informatici e telematici (pc
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UNAVIA
LUPPO
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Copertina la, relegandoci al penultimo po-
terziario, che sembrerebbero ri-
sto in Europa per diffusione? Le
conoscerne i vantaggi. Lo dimo-
cause sono di natura diversa. Pri-
stra una recente indagine condot-
ma di tutto abbiamo un sistema
ta da Manageritalia con la colla-
economico fatto quasi esclusiva-
borazione tecnica di AstraRicer-
mente da piccolissime aziende e
che su 1.902 dirigenti e quadri
un notevole ritardo tecnologico
(un campione ampiamente rap-
rispetto al resto d’Europa, dove
presentativo dell’universo inda-
siamo al ventesimo posto sia per
gato) da cui è emerso che il tele-
quanto riguarda il possesso di in-
lavoro è utilizzato da circa un ter-
ternet da casa, sia per l’accesso
zo delle aziende, soprattutto
mediante banda larga. Ma so-
quelle più grandi (39%), per di
portatile, fax-modem, telefono
prattutto subiamo un ritardo in
più al Nord-ovest (33,1%) e qua-
cellulare) che gli permettono di
merito agli aspetti normativi e
si nulla al Sud (8,3%).
garantire un’elevata autonomia
culturali.
I manager che lo applicano sui col-
di lavoro.
Implementare il telelavoro signifi-
laboratori, e spesso anche su se
ca infatti abbracciare una nuova
stessi, affermano che ha portato
I motivi del ritardo
cultura aziendale e organizzativa
notevoli vantaggi in termini di au-
Agli italiani questa forma di lavo-
che si fonda non sul controllo e la
mento della produttività (55,7%),
ro piace. Allora perché non decol-
gerarchia, ma sulla responsabilità
che per il 78% di questi è stato sia
diffusa, il decentramento, l’auto-
quantitativo che qualitativo e nel-
nomia e la gestione delle persone
la metà dei casi è stimato superio-
su obiettivi e risultati raggiunti e
re al 20%.
Perché non decolla? In Europa siamo al ventesimo posto sia per quanto riguarda il possesso di internet da casa, sia per l’accesso mediante banda larga
Tabella 1 - Percentuale di lavoratori che utilizzano il telelavoro da casa Ue (2007) Austria Belgio Danimarca Finlandia Francia Germania Grecia Irlanda Italia Norvegia Olanda Portogallo Regno Unito Spagna Svezia UE 15 UE 25
14,2 14,7 16,0 13,0 7,0 8,5 7,1 5,5 3,9 11,6 14,0 2,1 9,6 8,4 10,5 8,4 8,7
Fonte: EUROFOUND, The Fourth European Working Conditions Survey, 2007
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quindi sul tanto abusato, ma pochissimo praticato, merito.
Vantaggi e svantaggi
Per la verità di telelavoro si parla
Oltre all’aumento della produtti-
nel programma di azioni per l’in-
vità (35,4%), i vantaggi indicati
clusione delle donne nel mercato
dai nostri manager sono un ri-
del lavoro, “Italia 2020”, messo a
sparmio di tempo negli sposta-
punto dal ministro delle Pari op-
menti (85,8%), una forte autono-
portunità Mara Carfagna e dal mi-
mia nell’organizzazione dell’ora-
nistro del Welfare Maurizio Sacco-
rio di lavoro (57,5%) e una ridu-
ni. Restringere però le potenziali-
zione dello stress (55,2%), l’au-
tà del telelavoro al pur importan-
mento del tempo libero (29,2%) e
tissimo obiettivo di aumentare
per la famiglia (49,5%), un rispar-
l’occupazione delle donne sareb-
mio di denaro dovuto ai minori
be comunque riduttivo.
spostamenti (46,7%) e la possibilità di poter lavorare con maggiore
I manager e il telelavoro
concentrazione (44,8%).
Se in Italia siamo agli ultimi posti
Sempre tra i vantaggi, una ridu-
rispetto all’Europa, non si può di-
zione del traffico e dell’inquina-
re che sia colpa dei manager del
mento atmosferico nelle grandi
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città (91,9% molto o abbastanza d’accordo), una migliore conciliazione tra vita professionale e personale (88,7%) e l’aumento del-
Tabella 2 Nella tua azienda è utilizzato il telelavoro?
l’occupazione femminile (83,9%).
Totale
29,5
Anche in questo caso si nega che
Uomini Donne < 40enni 41-50enni 51-55enni > 55enni < 10 dipendenti 10-50 dipendenti 50-250 dipendenti > 250 dipendenti Multinazionale estera Multinazionale italiana Multinazionale/totale
29,7 33,6 36,4 28,5 32,4 29,7 28,3 27,2 24,1 37,9 43,7 17,5 39,6
il telelavoro sia possibile solo in limitatissimi casi e per mansioni a basso valore aggiunto (72,1% per niente o poco d’accordo), mentre si afferma che permetterebbe ai singoli e alle aziende di diventare più produttivi (68,3% molto o abbastanza d’accordo). L’accordo o il disaccordo su tutti questi aspetti vede user e non user molto allineati, anche se i non user hanno sempre un’opi-
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nione un po’ più blanda sia nell’accordo che nel disaccordo con le affermazioni proposte e quindi con il telelavoro in generale.
routine aziendale (26,9%). Inoltre
diminuzione dei costi della sede
Sono stati evidenziati anche degli
i telelavoratori, sempre secondo i
di lavoro (74,5%) e una migliore
aspetti negativi. Ad esempio
nostri intervistati, sono spesso
produttività complessiva (63,7%).
l’isolamento del lavoratore, che
penalizzati perché hanno una di-
Vedono come uno svantaggio la
non può avere un contatto diret-
minuzione della visibilità profes-
minore capacità di interagire con i
to con i propri colleghi (42%) e di
sionale e delle possibilità di car-
colleghi (63,7%), un minor control-
conseguenza ha una scarsa possi-
riera (20,3%).
lo nello svolgimento delle mansio-
bilità di confronto e/o aiuto nel
Esistono dei vantaggi anche per
ni del collaboratore (55,7%) e una
lavoro (28,8%). Un altro aspetto è
l’azienda, che ha una maggiore
minore identificazione con l’azien-
il rischio di un assorbimento ec-
flessibilità organizzativa (84,9%),
da del lavoratore (43,4%).
cessivo da parte del lavoro rispet-
una maggiore produttività del
Tuttavia in linea di massima chi lo
to ai colleghi in ufficio (34,4%) e
singolo lavoratore (più motiva-
conosce e lo utilizza ne è soddi-
la perdita di conoscenza della
zione e meno stress, 80,2%), una
sfatto a tal punto che pensa, a grande maggioranza (69,3%), di
L’INDAGINE
aumentare nei prossimi anni il numero di collaboratori che lo utiliz-
L'indagine Manageritalia Il manager e il telelavoro è stata effettuata lo scorso febbraio con la collaborazione tecnica di AstraRicerche. Ha coinvolto, attraverso un questionario online, 20mila dirigenti e quadri del terziario, di cui 1.902 i rispondenti. Il rapporto completo sul blog crisiesviluppo.manageritalia.it
za. Una piccola rivoluzione che vede protagonisti indistintamente grandi e piccole aziende, ma vede sempre assente il Sud. Chi non lo usa invece non lo ama: APRILE 2011
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Copertina per più di due terzi dei risponden-
tegrare appieno e comunque nella
(64,4%), perché abbiamo infra-
ti il telelavoro rimane piuttosto
vita aziendale, a dare loro pari op-
strutture tecnologiche ancora po-
debole anche nelle intenzioni fu-
portunità di crescita professionale
co efficaci, efficienti e molto costo-
ture. Tra coloro che non lo utiliz-
e sviluppo di carriera. Solo così gli
se (62,4%).
zano, solo una minima parte
indubbi vantaggi per ambo le par-
(17,8%) dice di volerlo introdurre
ti potranno far entrare a pieno re-
Per telelavorare di più
in futuro, anche se la percezione di
gime questa modalità di lavoro.
Per telelavorare di più bisogne-
vantaggi e svantaggi del telelavo-
Il management non è immune da
rebbe come prima cosa introdurre
ro per lavoratori e aziende è mol-
responsabilità, sembrano dire i
sgravi fiscali sul costo del telela-
to vicina al vissuto dei colleghi.
nostri manager. Tant’è che il top
voro (82,5%), più del 50% degli in-
Per entrambi il telelavoro non va
management è ritenuto il meno fa-
tervistati è d’accordo sulla neces-
bene per tutte le funzioni, ma si
vorevole al telelavoro (52,9%, user
sità di promulgare una legge na-
adatta a tanti ruoli, soprattutto
46,7% e non user 55,5%), seguito
zionale da inserire nei contratti di
dai dirigenti (45,1%, user 33% e
lavoro e di ricevere incentivi vari
non user 50,3%) e dal personale
da parte dello Stato. Infine, mi-
dell’area amministrativa (45,4%).
gliorare l’informazione verso i de-
Mentre tra i più favorevoli trovia-
cisori aziendali (29,8%) e arrivare
mo gli impiegati (72,7%), il perso-
a una diminuzione del lavoro ne-
nale dell’area Ict (57,8%) e i quadri
ro (22,4%).
(50,4%, user 70,3% e non user
In conclusione, nonostante il te-
42,1%). In questo caso, chi già lo
lelavoro presenti numerosi van-
pratica vede molto meno dei colle-
taggi, in Italia non si è ancora dif-
ghi una forte avversione all’utiliz-
fuso a causa dell’arretratezza
zo del telelavoro da parte del top
tecnologica e delle infrastrutture
management e della dirigenza.
rispetto agli altri paesi industria-
Pare di capire che tutti, top mana-
lizzati. A questo problema si ag-
gement e dirigenza in primis, più
giunge poi una scarsa apertura
quelli medio-alti.
lo conoscono e lo utilizzano più
mentale e molte perplessità da
Nell’ordine è ritenuto funzionale
lo amano.
parte delle imprese verso una
per impiegati (84,1%), quadri
A questo punto è chiaro che sono
forma di collaborazione che per-
(61,7%), dirigenti (45,7%) e molto
soprattutto i manager a dover
de il controllo sui dipendenti e
meno per gli operai (4,5%). A li-
sviluppare il telelavoro e la con-
dei tempi stabiliti.
vello di aree funzionali, più per
ferma viene ancora una volta da-
Ma una cosa è certa, come gli
Ict (73,5%), amministrazione
gli stessi intervistati: affermano
stessi manager sottolineano, il te-
(59,1%), marketing e comunica-
che fa perdere all’azienda il con-
lelavoro non rappresenta la solu-
zione (55,6%), commerciale/ven-
trollo sui dipendenti/collabora-
zione per tutti i problemi della
dite (54,7%), segreteria, centrali-
tori (73,7% molto o abbastanza
società, ma nell’attuale contesto
no e data entry (40,9%).
d’accordo, 63,7% user e 77,9% non
di crisi e di tensione verso lo svi-
Quindi, tutto bene? Non proprio.
user), perché non è mai stato in-
luppo indubbiamente si candida
Bisogna abbattere questo rifiuto di
centivato dallo Stato (73,5%),
come approccio efficace per con-
gestire in modo ottimale i collabo-
perché i sindacati lo hanno sem-
seguire significativi vantaggi per
ratori anche a distanza, e poterli in-
pre ignorato se non osteggiato
tutti i lavoratori.
Per telelavorare di più bisognerebbe introdurre sgravi fiscali, promulgare una legge da inserire nei contratti, ricevere incentivi statali, migliorare l’informazione in azienda e diminuire il lavoro nero
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Copertina / Il dibattito
LONTANI DAGLI UFFICI PER LAVORARE SU OBIETTIVI Lo scorso 4 aprile il Gruppo donne manager di Milano ha fatto il punto sul telelavoro in Italia, commentando con esperti e professionisti che lo utilizzano i risultati della recente indagine
I
tempi dell’azienda che fagocita i lavoratori senza motivarli fino a renderli delle matricole come il ragionier Fantozzi, dalle performance lavorative molto discutibili, sono tramontati. O almeno dovrebbero esserlo, perché in Italia esistono ancora delle forti resistenze al telelavoro, un’opportunità concreta per investire sulle persone dando loro una maggiore libertà nel ge-
stire il proprio lavoro quotidiano in maniera flessibile, nelle modalità, nei luoghi e negli orari più congeniali. Un atto di fiducia e di valorizzazione. Come ha ricordato la responsabile Marisa Montegiove, il Gruppo donne manager di Manageritalia Milano è in prima linea nel proporre soluzioni concrete per favorire la conciliazione tra vita professionale e privata. Il team sviluppa relazioni strette con il mondo della politica e delle istituzioni, con cui vuole dialogare per intervenire in maniera attiva su un territorio complesso ma allo stesso tempo ricco di potenzialità per fare da apripista come la Lombardia. In questo ambito si inserisce il dibattito dello scorso 4 aprile a Milano che ha coinvolto, oltre a esperti di telelavoro ed esponenti della business community, il consigliere comunale Barbara Ciabò, il consigliere regionale Enrico Marcora e il segretario commissione Lavoro alla Camera dei deputati Alessia Mosca, che ha
Davide Mura
di recente presentato in parlamento il disegno di legge sulle quote rosa nei cda delle società quotate in Borsa. Terziario, un terreno fertile per il telelavoro Manageritalia, che sul tema ha anche presentato una proposta normativa, è consapevole che nel terziario il telelavoro può attecchire meglio: il mondo dei servizi sembra essere privilegiato per il lavoro svincolato da un luogo fisico prestabilito. È per questo motivo che un focus su questo argomenAPRILE 2011
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Copertina / Il dibattito Deliri aziendali «L’azienda è diventata il grumo più invincibile di conservatorismo»: non ha usato mezzi termini Domenico De Masi, intervenuto nella discussione. Il sociologo, che studia da decenni il telelavoro, ha affermato che di fatto questo è già una realtà, nel senso che la nuova tecnologia e gli spostamenti quotidiani fanno sì che l’attività lavorativa non subisca grandi interruzioal mese da casa ha presupposto una
ni in treno, in aereo o una volta tor-
formazione adeguata sia per il tele-
nati a casa. I contratti formali sono
lavoratore sia per il responsabile di
ancora scarsi a causa di ostacoli pu-
settore, che ha dovuto imparare a
ramente psicologici. In sostanza, in
motivare i collaboratori a distanza.
azienda c’è ancora un atteggia-
Cecilia Spanu (project consultant
mento “delirante” per cui il con-
Moms@work di Gi Group) ha in-
trollo e un rispetto rigido dell’ora-
to ha valore e ci riguarda diretta-
dicato come condizione fonda-
rio di lavoro in ufficio possono an-
mente. Ecco allora qualche best
mentale per lo sviluppo del telela-
che essere espressione della tiran-
practice. Chiara Cornelli (HR ma-
voro la fiducia. Una problematica
nia dei responsabili amministrati-
nager Amgen Dompé) ha spiegato
spesso sottovalutata è poi quella
vi o delle risorse umane, incapaci
come nella sua società il telelavoro
della sicurezza dei dati aziendali
di concepire un lavoro per obietti-
occasionale sia stato formalizzato:
che vengono registrati nei compu-
vi, preferendo un controllo dei pro-
la possibilità di lavorare due giorni
ter personali. Dal punto di vista
cessi attimo per attimo.
delle donne ci deve inoltre essere
De Masi è così a favore del telelavo-
la consapevolezza che è opportu-
ro che giudica assurdo considerar-
no chiedere, suggerire soluzioni ai
lo un benefit verso il lavoratore, vi-
propri capi. Infine, Luca Valerii
sto che la prima a guadagnarci è
ha illustrato il caso di Microsoft
proprio l’azienda, in termini di
Italia, realtà dove il telelavoro è
maggiore produttività e risparmio
già diffuso da anni, tanto da esse-
di costi. Se il telelavoro non può es-
re considerato espressione di una
sere utilizzato da tutti, è anche ve-
cultura meritocratica. L’esigenza
ro che in Italia il 66% dei lavoratori
di attirare e trattenere i migliori ta-
(di cui oltre la metà sono donne)
lenti ha fatto sì che l’opportunità
svolgono professioni intellettuali
del telelavoro fosse considerata
basate sulla gestione di informazio-
un benefit in più per chi dà valore
ni. Bisogna eliminare ogni velleità
alla società, dove creare un am-
di controllo dunque: se un lavoro è
biente flessibile in cui vengano ri-
telelavorabile si deve poterlo fare in
conosciuti i risultati raggiunti.
questo modo.
La responsabile del Gruppo donne manager Marisa Montegiove e il tavolo dei relatori al dibattito “Il telelavoro: questo sconosciuto”: da sinistra, Cecilia Spanu (Moms@Work di Gi Group), Luca Valerii (Microsoft), la moderatrice Luisa Adani, Chiara Cornelli (Amgen Dompé), Enrico Cazzulani (Aidp) e Flavio Leone (responsabile relazioni sindacali di Manageritalia)
Il sociologo Domenico De Masi ha evidenziato durante il convegno le opportunità del telelavoro
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E VOI COSA NE PENSATE? Alcune opinioni dal blog crisiesviluppo.manageritalia.it
In Italia la qualità del telelavoro non conta
Stereotipi da sfatare
Opero nel settore Ict come tecnico in consulenza e mi è capitato
Ho accertato che poche persone hanno un’idea corretta del tele-
saltuariamente di poter lavorare da casa. Per certi clienti e proget-
lavoro: lo stereotipo vuole che sia un lavoro precario ad alto tas-
ti è certamente possibile lavorare dalla propria abitazione senza
so di sfruttamento di giovani di modeste disponibilità economi-
grandi investimenti, permettendo un grande risparmio di tempo,
che, a elevata scolarità (laurea) e ancora inoccupati. In realtà non
costi e stress per il lavoratore. Poiché in Italia non si bada assolu-
è sempre e solo così. Si tratta però di un lavoro che presenta in
tamente alla “qualità” del lavoro e al benessere del lavoratore, il
Italia pochi vantaggi e numerosi svantaggi: mancanza di norma-
telelavoro rimarrà tuttavia una chimera per molti anni. Potendo
tive specifiche, assenza di tutele sociali e di carriera, modesta
scegliere il telelavoro, lo farei immediatamente, anche a fronte di
immagine sociale, retribuzione scarsa. Insomma, non è il lavo-
una piccola riduzione dello stipendio. Thomas
ro della vita. Ben altra è la situazione all’estero, ad esempio in Svezia o in Giappone. Claudio
Non sempre è possibile In certe realtà professionali non è uno strumento praticabile. Do-
Si lavora il triplo
ve per esempio si lavora per lo sviluppo dei mercati, con la clien-
Pratico il telelavoro ormai da alcuni anni, opportunità che mi ha
tela, per l’acquisizione di spazi commerciali ecc., serve la condi-
dato l’azienda presso la quale lavoravo da parecchio tempo, do-
visione aziendale e la verifica in campo. E dove in effetti è pos-
po che ho avuto un bambino e abitando molto lontano dalla se-
sibile, pesante è a mio avviso il prezzo da pagare: isolamento e
de. Svolgo il mio lavoro in piena autonomia e poiché la mia atti-
solitudine nei rapporti umani. In questi momenti di forte crisi il
vità si concretizza prevalentemente con la Cina, il fatto che io sia
presidio del proprio posto di lavoro, i rapporti interpersonali e
sul Lago Maggiore piuttosto che in sede a Milano non fa alcuna
politici limitano molto questa possibilità. Cinzia
differenza. Non riuscirei più a immaginarmi di perdere minimo quattro ore al giorno negli spostamenti con un accumulo di stress
Mamma telelavoratrice
pazzesco, non potendo nemmeno accompagnare il mio bambino
Attualmente lo sto sperimentando, mi ci sono ritrovata un po’ per
a scuola. Con il telelavoro si lavora sicuramente il triplo, perché
caso e un po’ per necessità, considerando che ho un secondo bim-
non ci sono distrazioni e perdite di tempo. L’azienda deve crede-
bo di otto mesi. I vantaggi sono la libertà di lavorare quando si
re in te e nei risultati che porterai pur non avendoti “sott’occhio”
vuole (vero fino a un certo punto) e la flessibilità, che però deve
(ma la qualità dei risultati per l’azienda è in breve tempo valuta-
essere ben autogestita. Lo svantaggio principale che riscontro è la
bile) e tu devi cercare la tua maniera per motivarti ogni mattina.
solitudine nel lavoro. Manuela
Il bilancio è sicuramente a favore del telelavoro, ma tenendo in considerazione che richiede molta costanza, molta automotiva-
Tre giorni a casa e due in ufficio
zione, molta capacità di autogestione. Daniela
Sono da sempre favorevole al telelavoro, che pratico già come titolare e direttrice di un’agenzia di comunicazione. L’idea di
Cambiamento culturale
tre giorni di telelavoro e due di presenza fisica in ufficio potreb-
Lavorando come libero professionista riesco a organizzare la mia
be essere una soluzione. È importante confrontarsi vis-à-vis con
attività, nelle varie fasi, secondo le esigenze specifiche che si pre-
collaboratori e colleghi, ma bisogna considerare che la comuni-
sentano. Riesco quindi a fare molta parte del lavoro da casa. Riten-
cazione e lo scambio di informazioni/opinioni al 90% avviene
go dunque che la mancata diffusione del telelavoro non dipenda
già per telefono o via email, anche da un ufficio all’altro. Da lon-
né da problemi tecnici, né da mancanza o mancato adattamento di
tano comunque si lavora molto di più. Rebecca
leggi. Penso che il problema alla radice sia di tipo culturale. Anna
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OSSERVATORIO LEGISLATIVO
osservatorio
a cura di Manageritalia
Firmato l’accordo per conciliare lavoro e famiglia Il 7 marzo Manageritalia, per il tramite di Confedir-Mit, ha firmato con il ministro del Lavoro e tutte le altre parti sociali un’intesa a sostegno delle politiche di conciliazione tra famiglia e lavoro. L’intesa raggiunta ha l’obiettivo di creare le premesse perché l’orario di lavoro possa essere modulato tra i tempi di lavoro e quelli da riservare alla cura della famiglia. L’intesa prevede un’azione sinergica da realizzare a tutti i livelli: a questo scopo verrà attivato un tavolo tecnico per verificare la possibilità di adottare le migliori buone pratiche di flessibilità family-friendly individuate dall’Osservatorio affidato alla consiglie-
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APRILE 2011
REVERSIBILITÀ DELLE PENSIONI: PROSEGUE L’ITER ALLA CAMERA Prosegue, presso la Commissione lavoro della Camera, l’esame delle proposte di legge che i gruppi parlamentari hanno presentato alla Camera dei deputati in tema di reversibilità delle pensioni. È stato nominato un apposito comitato ristretto che proporrà un testo unificato. Intanto è giunta la notizia che l’onorevole Nedo Poli ha presentato a propria firma il testo normativo redatto da Manageritalia in tema di reversibilità e di perequazione delle pensioni. La proposta di legge di Poli sarà abbinata alle altre iniziative di legge già presentate in Commissione. In ogni caso ricordiamo che il presidente della Commissione lavoro, onorevole Silvano Moffa, si è impegnato a far confluire nel Testo unificato le norme proposte da Manageritalia.
ra nazionale di Parità che dovrà concludere i suoi lavori entro 90 giorni. Ciascuna di queste misure dovrà essere tradotta in un sistema di regole che potranno essere introdotte nella contrattazione collettiva, in particolare in quella di secondo livello, in modo da diventare pratica generale. Tra queste, appare innovativa la possibilità di usufruire del congedo parentale in modalità part-time, allungandone la durata. Ma c’è anche l’incentivazione del telelavoro, la creazione di banche-ore, la possibilità di ottenere una modalità di lavoro più flessibile in caso di cura per grave infermità del coniuge o di un parente entro il secondo grado.
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Governo, regioni ed enti locali si sono impegnati a rafforzare le infrastrutture e i servizi pubblici utili alla conciliazione, rifinanziando, ad esempio, il piano dei nidi per il 2011. Molto positivo il fatto poi che la modulazione degli orari e dei tempi di lavoro possano beneficiare della detassazione del 10% del salario di produttività qualora sia previsto in accordi territoriali o aziendali. Entro un anno dalla conclusione dei lavori del tavolo tecnico, le parti firmatarie si impegnano a una verifica della diffusione delle buone prassi, nonché delle relative azioni di monitoraggio effettuate dalla cabina di pilotaggio istituita nell’ambito del Piano di azione “Italia 2020 - Programma di azioni per l’inclusione delle donne nel mercato del lavoro”.
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Quote di genere nei cda aziendali Il 9 marzo la Commissione finanze del Senato ha approvato la proposta di legge che introduce le quote di genere, per un periodo limitato, nei cda delle società quotate in borsa. La modifica, approvata
dal Senato e ora al vaglio della Camera, prevede che la normativa entri in vigore nel 2012 con una quota del 20% e dal 2015 entri a pieno regime con una quota del 30%. Anche la sanzione sarà graduale: prima una diffida con sanzione pecuniaria e poi la decadenza dell’organo.
Prima riunione del TAVOLO SULLE PROBLEMATICHE DEI MANAGER Le organizzazioni dei dirigenti privati (Manage-
di categoria per lo sviluppo economico e per l’in-
ritalia, Federmanager, Fidia e Fnda) hanno in-
cremento della presenza manageriale.
contrato il 21 marzo una rappresentanza del mi-
La proposta delle organizzazioni dei dirigenti è
nistero del Lavoro formata dal segretario gene-
stata quella di progettare, insieme con il ministe-
rale Matilde Mancini, dal direttore degli ammor-
ro, misure concrete in grado di valorizzare il fat-
tizzatori sociali Paola Paduano e dal direttore del
tore manageriale e metterlo a disposizione della
mercato del lavoro Grazia Strano. Si è dato av-
competitività del paese.
vio, con questo primo incontro, al Tavolo sulle
Il Tavolo proseguirà presso le due direzioni gene-
problematiche dei manager fortemente voluto
rali citate per il tramite di due sottogruppi, uno
dalle organizzazioni sindacali, per condividere
dedicato agli ammortizzatori sociali e ai contrat-
con il ministero del Lavoro alcuni temi e propo-
ti di rete, l’altro sul miglioramento dell’incentivo
ste avanzate congiuntamente dalle associazioni
previsto dalla legge 266/97.
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Quadri e professional
A OGNI DOMAN LA SUA R AskMit, assistenza online in 48 ore a quadri e professional. L’ultimo nato tra i servizi riservati agli associati di Manageritalia
A
SKMIT SIGNIFICA “CHIEDI A MANAGERITALIA”. Un invito a tutti i quadri e professional iscritti alla nostra Organizzazione. Un’opportunità per ricevere assistenza, la stessa che attualmente viene garantita dalle 15 Associazioni territoriali, ancora più velocemente e in assoluta comodità
grazie all’aiuto di internet e alla sua capacità di abbattere le barriere di tempo e relazione. Il tutto mantenendo inalterata la qualità del servizio. Come funziona? AskMit è l’ultima novità dell’asse servizio-innovazione che da sempre contraddistingue l’attività di Manageritalia. Si tratta di una piattaforma online ideata per supportare e integrare l’attività di consulenza delle 15 Associazioni territoriali già fornita sul territorio, garantendo a quadri e professional risposte qualificate e tempestive sul proprio contratto, su
Luca Padovani
controversie legali e sulla propria posizione previdenziale e assicurativa (coperture da rischi professionali e personali). Con AskMit è possibile entrare in contatto direttamente da casa, dall’ufficio, dallo smartphone o anche dall’estero, da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento, con una rete di professionisti composta da esperti contrattuali Manageritalia, avvocati e commercialisti convenzionati, personale del patronato Enasco e specialisti assicurativi di Assidir, per ricevere assistenza online in tempo reale. Non è raro infatti che nel mercato del lavoro, nei rapporti con la propria azienda o, a maggior ragione, nella libera professione, ci si trovi a dover gestire situazioni complicate o di difficile interpretazione, ma anche opportunità di sviluppo e di crescita professionale. In quei momenti c’è il rischio di prendere decisioni affrettate che si possono poi rivelare sbagliate e dannose per il proprio lavoro o per la propria situazione personale. È quindi utile avvalersi della consulenza di esperti che conoscano la materia, possano aiutarci a fare le valutazioni corrette e ci indirizzino verso la soluzione migliore.
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13-04-2011
10:26
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ANDA A RISPOSTA
Per usufruire del servizio è suffi-
porta sempre aperta, inizialmente
ciente accedere al sito http://askmit.
in via sperimentale riservata solo a
manageritalia.it, inserire codice
quadri e professional, pronta ad
MIT e password e formulare la do-
accogliere domande in qualsiasi
manda. Questa verrà presa subito
momento della giornata, garanten-
in carico dai responsabili dell’area
do una risposta, o un primo riscon-
tematica indicata (contrattuale,
tro entro 48 ore (due giorni lavora-
previdenziale, legale o assicurati-
tivi). Nel caso in cui la domanda sia
va) e indirizzata all’esperto che
particolarmente complessa, neces-
prenderà contatto via mail o tele-
siti di ulteriori approfondimenti o
fonicamente con l’associato.
incontri one-to-one, si inizierà un percorso di consulenza definito
Qual è il suo obiettivo?
con gli esperti.
L’obiettivo di AskMit è quello di integrare e arricchire l’ampia gam-
Ask. Chi domanda
ma di servizi e consulenze già atti-
Quadri e professional regolar-
va ed erogata dalle sedi territoria-
mente iscritti a Manageritalia.
li, facilitando ulteriormente il rap-
Questo è AskMit L’utilità è il suo valore principe, perché risolve problemi e soddisfa esigenze in modo pratico. La velocità è il suo valore aggiunto, perché risponde in tempo reale senza perdere in qualità
ambito contrattuale, previdenziale, legale e assicurativo. Ogni area
porto associazione-associato, sia
Mit. Chi risponde
è “presidiata” da un pool di esper-
nelle modalità sia nei tempi. Una
AskMit offre assistenza online in
ti altamente preparati. APRILE 2011
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Quadri e professional
LE PRIME DOMANDE
LE AREE TEMATICHE L’area contrattuale è gestita direttamente da Manageritalia che può vantare oltre sessant’anni di esperienza, di conoscenza delle dinami-
Ecco alcuni dei quesiti inviati ad AskMit a un mese circa dall’inizio dell’attività e dopo l’invio della newsletter a un database di 2.500 indirizzi di quadri e professional associati. Di questi, circa 500 hanno visitato il sito e oltre 50 sono entrati in area riservata per un invio complessivo di 22 domande
che e delle evoluzioni in questo campo. L’area previdenziale è
AREA CONTRATTUALE
stata affidata a Enasco, il patronato operante sotto la vigi-
Oggetto: INFORMAZIONI SU MALATTIA
lanza del ministero del Lavoro,
Nel mese di gennaio ho avuto 5 giorni di malattia presentando
che attraverso le sue oltre 100 sedi
regolare certificato medico. Nella busta paga trovo le seguenti
in tutta Italia rappresenta un part-
voci: “assenza giustificata 5 giorni, € 610,88”, “carenza 3 giorni,
ner di assoluto valore.
€ 366,53 competenze” e “indennità malattia Inps, € 191,42 competenze”. Sommando “carenza 3 giorni” e “indennità Inps” man-
Su domande di caratte-
cano € 53 per coprire la totale trattenuta aziendale di € 610,88.
re legale rispondono av-
È corretto o devo aspettarmi un rimborso dall’azienda?
vocati e commercialisti di prima
La busta paga è corretta e non è previsto nessun rimborso.
fascia con cui Manageritalia ha sti-
In caso di malattia è dovuta al lavoratore da parte dell’azien-
pulato specifiche convenzioni.
da l’integrazione dell’indennità a carico Inps in maniera da raggiungere il 100% della retribuzione per i primi 3 giorni; il
Assidir, società di pro-
75% dal 4° al 20° giorno e il 100% dal 21° in poi. Per quanto
prietà di Manageritalia
la riguarda viene quindi “perso” un 25% della retribuzione
specializzata in soluzioni assicu-
giornaliera netta cui avrebbe avuto diritto in caso di norma-
rative, risponde su tematiche di
le svolgimento del rapporto.
carattere assicurativo. Oggetto: DIMISSIONI Come emerge dalle prime case
Sono quadro in un’azienda del settore commercio da tre an-
history, AskMit può migliorare il
ni. Qual è il termine di preavviso per dare le dimissioni, qua-
percorso professionale di quadri
li comunicazioni bisogna fare e con che tempistiche?
e professional associati e questa
In caso di dimissioni (non per giusta causa) i termini di pre-
necessità emerge forte dall’inda-
avviso variano sulla base degli anni di servizio (non di qua-
gine sui quadri (vedi pag. 20).
lifica) prestati in azienda; 60 giorni fino a 5 anni; 90 da 5 a 10
Contiamo quindi sulla loro “ca-
anni; 120 oltre i 10 anni. I giorni si intendono di calendario e
pacità divulgativa” per promuo-
decorrono dal 1° o dal 16° giorno di ciascun mese. Le dimis-
verlo verso i colleghi, anche gra-
sioni devono essere comunicate a mezzo lettera raccoman-
zie all’apposita sezione “passa-
data con ricevuta di ritorno. (AskMit fornisce in questo caso an-
parola” presente sul sito.
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䡵
che fac simile della lettera di dimissioni con regolare preavviso).
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AREA PREVIDENZIALE
gnate dall’effettiva attribuzione dei poteri organizzativi, gerarchici e di spesa, così come indicato dalla legge. La sua si-
Oggetto: PENSIONE
tuazione sembra quindi esonerarla da queste responsabilità
Ho 55 anni e una storia previdenziale come dirigente/dipen-
anche se bisogna considerare che la Cassazione (n. 4106/2011)
dente per circa 10 anni e dal 2005 con versamenti Inps alla ge-
assegna al direttore, anche in assenza di deleghe, la responsa-
stione separata come professionista (es. temporary manager)
bilità di attivarsi per sanare le omissioni delle misure di sicu-
con partita Iva. Come si ricongiungono i due profili di contribu-
rezza allorché la sua collocazione aziendale, all’interno del-
ti/versamenti? Arrivato ai 65 anni cosa posso attendermi co-
l’unità organizzativa o filiale o struttura indipendente, sia ta-
me possibile pensione? Quali informazioni/dati sono necessa-
le da assimilarlo al datore di lavoro. (AskMit in questo caso pro-
ri per fare un calcolo/simulazione e come effettuarlo?
pone all’associato un appuntamento telefonico o un incontro di appro-
Senza i 20 anni di contribuzione all’Inps, l’unica soluzione
fondimento con un avvocato/studio convenzionato).
possibile, una volta compiuta l’età per il pensionamento di vecchiaia (65 anni per gli uomini), è la totalizzazione: strumento che permette di utilizzare tutti i periodi di contribuzione, non inferiori a tre anni, alle diverse gestioni pensionistiche, purché non temporalmente coincidenti. Con l’attuale normativa, raggiunta l’età pensionabile, la pensione viene li-
CHIEDERE È UTILE, RISPONDERE È COMPETENZA
quidata dopo 18 mesi. Non esistono simulatori di calcolo attendibili così a lungo termine. Sul sito www.inps.it, nell’area “servizi online”, è possibile visualizzare il calcolo della pre-
AREA ASSICURATIVA
stazione pensionistica maturata alla data odierna. Oggetto: TUTELA LEGALE Sono un quadro e lavoro con contratto del commercio in una
AREA LEGALE
società di distribuzione di prodotti semilavorati. Sono iscritto a Manageritalia da un anno e ho letto che per i quadri iscritti
Oggetto: RESPONSABILITÀ Sono un quadro con funzioni direttive nel settore alberghie-
viene prestata una polizza di tutela legale. Potete darmi una prima indicazione su questa copertura?
ro. Da alcuni mesi sono stato trasferito a una struttura in al-
La polizza tutela legale rimborsa le spese sostenute per con-
lestimento per la stagione turistica estiva. Occupandomi del-
tenziosi che riguardano la vita privata dell’associato e dei
la direzione, sto tentando di capire se fra i miei incarichi e con-
suoi familiari conviventi. Le spese possono riguardare sia
seguenti responsabilità vi sia anche la verifica o l’attuazione
la parte giudiziale (relativa a una causa civile) sia quella
delle misure di sicurezza sul lavoro previste dalla legge. Un
stragiudiziale (sostenute prima dell’inizio del processo).
collega mi ha tranquillizzato dicendomi che in assenza di de-
Sono comprese le vertenze in ambito civile per aspetti di ti-
leghe specifiche non sono coinvolto. È così?
po contrattuale (es. mancata applicazione della garanzia su
Il tema relativo agli oneri, obblighi e responsabilità delle figu-
un prodotto acquistato) e di tipo extracontrattuale (es. man-
re apicali in materia di sicurezza sul lavoro è spesso contro-
cato pagamento dei danni dopo essere stati investiti da un
verso, tanto da generare pronunce giurisprudenziali anche in
ciclista). Unica estensione sono le spese per il contenzioso
contrasto fra loro. La legge indica nell’imprenditore o legale
col datore di lavoro se si è lavoratori subordinati, ma solo
rappresentante dell’azienda/ente il primo soggetto responsa-
per la parte giudiziaria. Come per tutte le polizze esistono
bile delle misure di sicurezza nell’ambiente di lavoro. Nulla
comunque clausole specifiche sui casi compresi e su quelli
cambia anche qualora eventuali deleghe non siano accompa-
esclusi (www.assidir.it).
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Manageritalia
QUADRI
IN PRIMA LINE
Il middle management tra responsabilità e nuove sfide in un’indagine sulle prospettive di questo ruolo, con un bilancio degli ultimi due anni
L
o scorso ottobre abbiamo invitato i quadri associati a Manageritalia a rispondere a un veloce questionario via internet sulla loro condizione professionale rispetto alla crisi in atto negli ultimi due anni e alle prospettive future. Hanno risposto in totale 628 quadri in servizio, un campione rappresentativo per ca-
ratteristiche anagrafico-professionali dell’universo indagato. La prima domanda che abbiamo posto è: cosa ha comportato la crisi in atto nell’ultimo biennio riguardo al tuo ruolo in azienda? La maggior parte dei rispondenti afferma che c’è stato un generale peggioramento delle condizioni lavorative e professionali. Infatti, più della metà (51,3%) ritiene che la crisi abbia portato maggiore stress, a seguire aumento della mole di lavoro (41%), meno attenzione a formazione e crescita professionale (41,2%), diminuzione della retribuzione variabile (35%) e più responsabilità (18%).
Enrico Pedretti
Una condizione che è ancor più marcata per le fasce d’età più giovani (sotto i 40 anni) e per chi lavora in aziende con oltre 250 dipendenti. L’impatto della crisi Abbiamo poi chiesto agli intervistati di valutare più in generale l’impatto della crisi sulla loro categoria. Il 90% dei rispondenti è molto o abbastanza d’accordo sul fatto che la figura del quadro avrebbe bisogno di adeguati percorsi di sviluppo professionale utili per crescere e garantire al sistema il suo indispensabile apporto. A seguire, forte è la sensazione che i quadri siano sempre più un modo per sostituire i dirigenti pagandoli meno (85%) e non abbiano avuto reali miglioramenti nel riconoscimento del loro ruolo organizzativo e manageriale (84%). Insomma, una situazione di mancato riconoscimento del ruolo oggi e in prospettiva che si sostanzia anche con il vissuto che hanno del loro maggior coinvolgimento attuale quando dicono: i quadri sono diventati la soluzione alle carenze manageriali di al-
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Quadro è uguale a cinghia di trasmissione intelligente fra strategia e operatività, una risorsa sulla quale puntare in ottica futura
NEA
(59%). Ariprova di questo senso di utilità e responsabilità, i nostri quadri si sentono anche dirigenti di fatto ai quali il ruolo non è riconosciuto contrattualmente (65%) e sostituti dei dirigenti che non ci sono (60%). Una visione positiva e forte confermata dal fatto che non si sentono per nulla poco più di impiegati ai quali è stato dato l’inquadramento attuale per ragioni di convenienza aziendale (lo nega il 66%) o meri esecutori di ordini che vengono dall’alto (lo nega il 55%). Anche qui prevalgono in positività soprattutto i più giovani e quelli che operano in aziende più piccole. cune pmi (70%) e anche sempre
anziani e tra quelli che lavorano in
più necessari per le grandi azien-
piccole aziende.
Funzioni strategiche
de che hanno snellito le loro orga-
Vediamo ora come i singoli intervi-
Veniamo ora a considerare le fun-
nizzazioni a livello dirigenziale
stati si sentono considerati nel quo-
zioni principali del ruolo di quadro
(67%). Ma di fatto poi la maggio-
tidiano operare in azienda. Preva-
oggi. Su tutto prevalgono attenzio-
ranza nega che tutto questo abbia
le su tutto il sentirsi la persona che
ne ai risultati (83,7%), presidio ge-
portato a un maggior riconosci-
deve risolvere comunque le critici-
stionale su processi, risorse e perso-
mento delle responsabilità e del
tà operative (93%), una figura di ri-
ne (72,95) e supervisione e coaching
ruolo organizzativo dei quadri
ferimento per gestire il business
(45,4%). Più staccati, ma si poteva-
(63%), mentre la pensa così solo
(69%) e, continuando con gli aspet-
no indicare un massimo di tre pre-
una stretta minoranza (37%).
ti positivi, la cinghia di trasmissio-
ferenze, aspetti quali sviluppo del
Questo giudizio è abbastanza dif-
ne intelligente fra strategia e ope-
coinvolgimento e del clima interno
fuso ed eterogeneo, con alcune
ratività (64%), una risorsa sulla
(35,3%), presidio dei meccanismi
sfumature più accentuate tra i più
quale puntare in ottica futura
interni (21,6%) e continuità della APRILE 2011
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Domenica 29 maggio - ore 21
Teatro alla Scala - Milano Concerto di beneficenza a favore di Progetto Itaca Mahler Chamber Orchestra direttore: Daniel Harding violinista: Isabelle Faust Programma: Johannes Brahms Concerto per violino e orchestra in re maggiore op. 77 Johannes Brahms Seconda Sinfonia in re maggiore op. 73 Progetto Itaca destinerà l’intera raccolta fondi al finanziamento di Club Itaca Milano Per informazioni e prenotazioni dei biglietti: Tel. 02/62695235 - Fax 02/6552205 Cell. 3357094632 segreteria@progettoitaca.org
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Manageritalia cultura aziendale (20,6%). Insom-
puntano su formazione continua
(50%, 20% lo sta già facendo e 30%
ma, si conferma, e forte, il ruolo ge-
(70,6%), riconoscimento e valoriz-
intende farlo a breve). Altre azioni
stionale e operativo, vanno invece
zazione del loro standing in azien-
sono riconducibili alla ricerca di
sviluppati aspetti più soft, ma al-
da (70,3%) e un contratto che li tu-
nuove opportunità cambiando in-
trettanto importanti nell’economia
teli e li valorizzi (56,9%).
carico nell’attuale azienda (34%,
di una partecipazione completa di
Alla luce di questo vissuto del mid-
16% lo sta già facendo e 18% inten-
tutto il personale all’evoluzione
dle management oggi, quali azioni
de farlo), cercando una nuova
strategica e culturale in atto nelle
i nostri quadri dicono di aver intra-
azienda nella stessa regione (36%),
singole aziende. Non a caso gli in-
preso e/o vorranno intraprendere
in altre regioni (25%) o anche an-
tervistati individuano nella comu-
per ottimizzare le loro opportunità
dando a lavorare all’estero (20%).
nicazione (75,2%), nella leadership
professionali nel medio termine?
Pochi, ma ci sono, sono quelli che
(69,6%) e nel teamworking (54,2%)
Su tutto prevale l’investimento
pensano di passare alla consulen-
le dimensioni strategiche più ne-
nella formazione professionale
za (21%), di aprire una propria at-
cessarie ai quadri per affrontare al
(63%, 43% lo sta già facendo e il
tività imprenditoriale (19%) o di
meglio le sfide del futuro. Proprio
20% intende farlo a breve) e il per-
cambiare completamente vita al-
per questo in termini di necessità
seguimento di programmi di svi-
lontanandosi dal mondo delle im-
per ricoprire al meglio il loro ruolo
luppo professionale e di carriera
prese (18%).
䡵
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Fondo Mario Negri / Bilancio 2010
RISULTATI ST ANCHE NELLA I difficili scenari dell’economia e dei mercati finanziari incidono leggermente sui risultati, ma i numeri confermano la solidità delle strategie di investimento adottate
I
difficili scenari globali riducono leggermente i rendimenti senza tuttavia mettere in discussione la stabilità dei risultati, che restano positivi. È quanto emerge, in sintesi, dal bilancio 2010 del Fondo Mario Negri, che ha chiuso l’ultimo esercizio confermando la solidità delle strategie di investimento adottate.
I numeri chiave Il comparto garantito del tfr ha avuto un rendimento annuo lordo del 3,30% (2,63% al netto di spese e imposta). Il comparto bilanciato del tfr, subendo in maniera incisiva le ripetute tensioni sui titoli governativi e la volatilità dell’azionario europeo, ha generato un risultato d’esercizio pari allo 0,35% (0,31% al netto). Dalla ripartizione del residuo risultato d’esercizio sono stati attribuiti incrementi ai conti individuali degli iscritti nell’ordine del 2,39% (2,13% al netto dell’imposta). Questi risultati risentono della situazione generale di crisi e riflettono le incertezze sulle prospettive economiche e finanziarie che i mercati globali stanno attraversando. I dati del bilancio 2010, come quelli degli an-
Alessandro Baldi
ni precedenti, confermano la sostanziale idoneità del percorso avviato nel 2007 con la definizione delle linee guida del piano quarantennale di riallineamento, che è stato presentato al ministero del Lavoro. Iscrizioni e prestazioni Al 31 dicembre 2010 il Fondo accoglie complessivamente 33.323 iscritti. La flessione di 297 persone rispetto all’anno precedente testimonia da un lato le perduranti difficoltà della situazione congiunturale, dall’altro la sostanziale tenuta delle nomine dei dirigenti. Il numero dei dirigenti iscritti in regime transitorio di contribuzione ridotta, quello
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STABILI
A CRISI riservato ai dirigenti di prima nomina, è di circa 2.000 persone. La quota dei dirigenti in prosecuzione volontaria registra una sostanziale stabilità. Il totale degli esborsi erogati nel 2010 ammonta a circa 128 milioni di euro, 14 in più dell’esercizio precedente: l’incremento è dovu-
Gestione e ripartizione
to al maggior numero di richieste
del portafoglio nel 2010
di prestazione e quindi delle liqui-
Le incertezze sulla forza effettiva
dazioni effettuate (1.960 contro
delle economie sviluppate e le tur-
mento della componente aziona-
1.855 nel 2009).
bolenze sui mercati europei han-
ria, cresciuta progressivamente
Le erogazioni assistenziali, es-
no indotto i gestori del Fondo a
dall’1% di gennaio fino al 9% di
pressione irrinunciabile del princi-
conservare un assetto sostanzial-
dicembre, e il decremento della
pio di solidarietà che caratterizza il
mente prudenziale: per l’obbliga-
componente obbligazionaria, sce-
nostro Fondo, hanno totalizzato
zionario è stata progressivamente
sa dal 73% al 63%. Sostanzial-
966mila euro, dei quali 536mila ri-
ridotta l’esposizione ai titoli go-
mente invariate le quote allocate
partiti in 85 sussidi per figli disabi-
vernativi e mantenuta una durata
in polizze di capitalizzazione, in
li e 430mila divisi in 838 borse di
piuttosto breve; per l’azionario si
immobili e in liquidità.
studio per i figli dei dirigenti. Que-
è scelto di non operare in Europa
ste ultime, assegnate fin dall’inizio
ma di limitare gli investimenti,
Gli interventi
degli anni ’60 tramite bandi di con-
con un’attenta attività variabile di
sulla gestione mobiliare
corso e consegnate durante le tra-
copertura, ai soli paesi asiatici
L’andamento dei mercati azionari
dizionali cerimonie di premiazio-
emergenti e agli Stati Uniti.
nella prima parte dell’anno, sulle
ne, rappresentano un importante
Come si può osservare nella ta-
cui aspettative di positiva evolu-
legame tra gli iscritti e il Fondo Ne-
bella 1, nel corso dell’anno le va-
zione si faceva affidamento per
gri e un’occasione per valorizzare
riazioni più significative del por-
impiegare risorse in investimenti
il merito degli studenti.
tafoglio hanno riguardato l’incre-
a elevato rendimento, non ha conAPRILE 2011
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Fondo Mario Negri / Bilancio 2010
TABELLA 1
2010 1 gennaio
Azioni
1 marzo
30 giugno
30 settembre
31 dicembre
1%
4%
7%
8%
9%
Obbligazioni
72%
72%
70%
73%
63%
Polizze di capitalizzazione
12%
11%
11%
11%
12%
Liquidità*
8%
6%
5%
1%
9%
Immobili
7%
7%
7%
7%
7%
100%
100%
100%
100%
100%
* Inclusi derivati a copertuta titoli azionari.
avevano al momento conseguito i
mandato è stato assegnato alla
migliori risultati.
Nomura Asset Management Uk,
Analoga operazione è stata poi ri-
a cui sono stati conferiti 80 milio-
petuta in settembre, con le stesse
ni di euro. In funzione della pre-
motivazioni e finalità, attuando
senza di tale gestore, anche nei
la chiusura della gestione Euri-
mercati dell’America latina si sta
zon cash per il temporaneo tra-
valutando la possibilità di alloca-
sferimento alla gestione obbliga-
re parte delle risorse in quest’area
zionaria Epsilon. Nel corso dello
geografica, in particolare in Bra-
stesso mese, con la stessa logica
sile e Messico.
vinto i gestori interessati sull’op-
di asset allocation tattica, è stato
Il secondo bando di selezione, av-
portunità di un ritorno sui massi-
ridotto l’ammontare del portafo-
viato al termine del 2009 per di-
mi consentiti verso tale classe di
glio in gestione alla Lombard
versificare la gestione dell’azio-
attività.
Odier con corrispondente trasfe-
nario Usa affiancando un nuovo
L’esigua redditività che poteva at-
rimento alla gestione Epsilon.
gestore a quello già attivo, ha
tendersi dalle gestioni cash, pres-
Considerato, infine, il basso ren-
portato ad assegnare un manda-
so le quali era stata accantonata
dimento, è stato revocato il man-
to a Neuberger Berman Europe
una notevole liquidità nel caso si
dato al gestore obbligazionario
per un importo di 50 milioni di
fossero verificate condizioni ido-
Hsbc Halbis, trasferendo il capi-
euro, di cui 20 milioni conferiti
nee per l’impiego azionario, ha
tale a i tre gestori obbligazionari
nei primi di agosto e gli altri 30
imposto di adottare soluzioni al-
del fondo.
nel mese di gennaio 2011.
ternative mirate a rendere più
Nel corso del 2010 sono stati porta-
Il terzo gruppo di mandati ha ri-
produttiva la resa.
ti a termine i tre distinti processi di
guardato le seguenti classi di at-
All’inizio di aprile si è quindi di-
selezione di nuovi gestori di cui si
tività: Eurobonds, Globalbonds,
sposta la chiusura della gestione
era data notizia lo scorso anno.
nonché i mandati bilanciati per
Amundi cash e distribuito il netto
Il primo ha riguardato la ricerca
l’impiego delle risorse derivanti
ricavo tra le gestioni obbligazio-
di un qualificato gestore aziona-
da conferimenti di quote di Tfr.
narie già attive per il fondo che
rio presente nei paesi asiatici. Il
Per i tfr, inoltre, è stata stipulata
Nel corso del 2010 sono stati portati a termine tre distinti processi di selezione di nuovi gestori
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con Allianz spa un’ulteriore po-
della redditività operativa del
Le aspettative per i mercati
lizza di capitalizzazione, dedica-
comparto.
finanziari del 2011
ta ai futuri conferimenti del com-
Per ottimizzare la redditività e la
I dati economici e i segnali di ripre-
parto garantito. La polizza, di du-
conservazione del valore dei fab-
sa offrono, a detta dei nostri gesto-
rata quinquennale, prevede un
bricati, sono stati realizzati alcuni
ri, aspettative positive. Le politiche
rendimento minimo garantito del
consistenti interventi manutentivi
monetarie “accomodanti”, rinno-
2% annuo.
per immobili a Roma, Milano e To-
vate dalla Federal Reserve alla fine
rino. Altri interventi sono in pro-
del 2010, nonché la proroga degli
Il settore immobiliare
gettazione. La selezione di una Sgr
sgravi fiscali ai contribuenti e dei
È proseguita, nel corso dell’anno,
a cui affidare l’istituzione, la costi-
sussidi ai disoccupati, dovrebbero
la dismissione mirata delle attivi-
tuzione e la gestione di un fondo
produrre l’incremento delle spese
tà immobiliari a uso commerciale,
comune d’investimento immobi-
per i consumi e per gli investimen-
con la messa in vendita di alcuni
liare ha portato a scegliere la Bnp
ti sostenendo efficacemente la cre-
locali a Milano, a Lecce e di un’au-
Paribas Real Estate Investment
torimessa a Roma. In occasione
Management Italy Sgr e il Fondo
dei rinnovi dei contratti di loca-
Immobiliare Negri, attualmente in
zione, come già per il passato, si è
fase autorizzativa da parte di Ban-
proceduto all’adeguamento dei
ca Italia. Il nuovo strumento d’in-
canoni alle condizioni di mercato,
vestimento consentirà di usufruire
seguendo i criteri di ottimizzazio-
di numerosi vantaggi rispetto al-
ne della redditività. La pesante si-
l’investimento immobiliare diretto
tuazione recessiva ha determina-
con sicuri benefici ai fini della red-
to, nel complesso, un leggero calo
ditività del comparto.
Le economie dei mercati cosiddetti emergenti dovrebbero risentire delle prospettive di una crescita mondiale ridotta
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••08BALDI_FONDONEGRI
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Fondo Mario Negri / Bilancio 2010 il miglioramento del mercato oc-
mo, così come richiede la respon-
cupazionale.
sabile consapevolezza delle fina-
Le previsioni per l’economia eu-
lità previdenziali delle risorse ge-
ropea sono di una ripresa debole,
stite e alla luce della constatazio-
visti i problemi di sostenibilità dei
ne che i mercati finanziari sono
bilanci e l’effetto delle misure di
ancora lontani dal ritorno a un’ac-
austerità. Contrariamente alle po-
cettabile stabilità. Nella tabella 2
litiche economiche statunitensi,
sono riportati i criteri dell’asset
per l’Europa non è prevista l’ado-
allocation determinata per il 2011.
zione di misure espansive. Tra i fattori d’incertezza generale
Innovazione, organizzazione,
permangono le instabilità valuta-
qualità
rie, il crescente disavanzo commer-
Nel corso del 2010 sono prosegui-
ciale degli Usa, le tensioni su alcu-
ti i lavori preparatori per la realiz-
ni debiti pubblici europei e i rischi
zazione dello Sportello unico per
scita malgrado la persistente debo-
di contagio, il timore di rischio si-
l’iscrizione dei dirigenti (Suid), la
lezza del mercato del lavoro.
stemico per la dubbia solvibilità di
cui attivazione è progressivamen-
Uno sviluppo sostenuto è atteso
alcune grandi banche europee.
te prevista a partire al mese di
anche per Cina e Far East, seppu-
La redditività della liquidità do-
aprile 2011. Con il nuovo sistema,
re con la possibilità di interventi,
vrebbe rimanere contenuta. Nel-
che rappresenta un’evoluzione
da parte delle autorità centrali,
l’area euro, la combinazione tra il
organizzativa per tutti gli enti
per evitare il surriscaldamento
livello dei tassi e le tensioni sui de-
contrattuali, si conseguirà un si-
dell’economia e contrastare l’in-
biti governativi, che rendono in
gnificativo miglioramento del ser-
flazione.
questa fase l’obbligazionario go-
vizio tramite la pressoché totale
Le economie dei mercati cosid-
vernativo non attraente e con im-
eliminazione della documenta-
detti emergenti dovrebbero ri-
plicazioni di rischio elevato, è tale
zione cartacea e la standardizza-
sentire delle prospettive di una
da indurre al riorientamento ver-
zione dei sistemi informatici.
crescita mondiale ridotta, che po-
so il corporate investment grade
Tra le attività programmate c’è la
trebbe essere compensata con la
che presenta differenziali più inte-
continuazione delle attività for-
solidità della domanda interna e
ressanti e con attese di ritorni più
mative per i dipendenti, indispen-
remunerativi.
sabile per generare un migliora-
In linea con la natura non specu-
mento generale delle prestazioni
lativa degli impieghi delle risorse
agli iscritti e della qualità organiz-
del Fondo, le aspettative sui mer-
zativa del Fondo.
TABELLA 2 Obbligazioni* con rating: AAA/A
25%
–
cati azionari sembrano poter con-
Secondo le linee guida in materia
Obbligazioni* con rating: BBB-/A-
–
55,0%
sentire, con le consuete attenzioni
di organizzazione interna dei
High Yeld (sotto investment grade)
–
7,5%
e con un accorto processo seletti-
Fondi pensione negoziali, sono
Convertibili
–
10,0%
vo basato sui fondamentali mi-
proseguiti i lavori di aggiorna-
Azioni
–
23,5%
gliori, quell’indispensabile ap-
mento del manuale delle procedu-
Valuta
–
17,5%
porto di redditività.
re, per adeguare i processi opera-
Gli obiettivi generali fissati per gli
tivi alle normative e renderli più
anni passati restano un dato fer-
trasparenti e lineari.
*prevalentemente Ocse
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minimo massimo
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䡵
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Speciale 150° Unità d’Italia - Storia del man
L’IMPRENDITORE N
I
n onore del 150° anniversario dell’Unità d’Italia anche
delle risorse di un’organizzazione che lavora con razio-
noi ci teniamo a celebrare la ricorrenza attraverso un
nalità ed efficienza, dobbiamo guardare all’epoca del-
piccolo contributo, che, numero dopo numero, fino
le Rivoluzioni industriali e in particolare della seconda.
alla fine dell’anno ripercorrerà la storia del manage-
È in questo periodo che, con l’introduzione di nuo-
ment e ci presenterà i personaggi dirigenziali più in-
ve tecnologie e macchinari, l’imprenditore si rende
fluenti e spesso poco conosciuti. Figure che hanno
conto della necessità di qualcuno che lo aiuti nel ge-
contribuito nel loro piccolo allo sviluppo economico in
stire i processi produttivi che diventano via via più
Italia e nello specifico all’evoluzione di questa profes-
complessi. Siamo proprio intorno agli anni dell’Uni-
sione, sebbene sappiamo essere sempre stata molto
tà d’Italia, nonostante il nostro paese subisca un po’
meno diffusa rispetto ad altri paesi avanzati.
in ritardo l’ingresso nell’epoca industrializzata.
Ma chi è stato il nostro primo manager? Difficile dir-
Tra chi mosse i primi passi, il Lanificio Rossi di Schio,
lo con esattezza, perché poche sono le fonti dispo-
la maggiore impresa laniera italiana del primo No-
nibili e molti i lavoratori in gamba sconosciuti. Inol-
vecento. Già nel 1848 Alessandro Rossi, figlio del
tre come definire un dirigente in tempi in cui la di-
fondatore, introdusse le prime macchine a vapore e
stinzione dei ruoli e delle mansioni era l’ultimo dei
nel 1873 Lanerossi si quotò in Borsa. Nello stesso pe-
pensieri rispetto a ben altre priorità lavorative e sin-
riodo venne introdotto il sistema di gestione attra-
dacali, senza contare l’influenza di eventi straordi-
verso le Gerenze autonome, il che significò la sud-
nari, come le grandi guerre, certo prevalenti per l’im-
divisione del lanificio in quattro sezioni produttive
prenditore ma anche per i dipendenti stessi.
guidate da un dirigente (allora si chiamava “geren-
Allora diciamo, per comodità, che se consideriamo il
te”) completamente indipendenti dal punto di vista
dirigente come lo conosciamo noi oggi, ossia il respon-
dell’organizzazione interna e sottoposte al semplice
sabile del coordinamento gestionale e dell’allocazione
divieto di reciproca concorrenza e al controllo finan-
Tra chi mosse i primi passi verso il management, il Lanificio Rossi di Schio, la maggiore impresa laniera italiana del primo Novecento che introdusse le Gerenze autonome già a fine Ottocento.
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anagement dalle origini ai giorni nostri
NON BASTA PIÙ ziario dell’amministrazione generale e del consiglio
nico. Il francese si dimostrò presto inadeguato al ruo-
di amministrazione. Primi cenni di vita da manager.
lo, perciò Pirelli gli subentrò come gerente anche per
Sempre nella seconda metà dell’Ottocento nascono
la parte tecnica. Si fece però affiancare in seguito dal
aziende come la farmaceutica Carlo Erba o l’Ansal-
valido Emilio Calcagni, come si legge nella storia del
do&C. che cominciano ad avvalersi della guida di fi-
Gruppo scritta nel 1922 in onore del cinquantenario.
gure dirigenziali.
«Allora il capo della nostra ditta, affrontando risoluta-
L’Unità e il progresso continuo, soprattutto al Nord,
mente la situazione, assunse su di sé anche la direzio-
portarono da un lato all’arricchimento di piccole-
ne della fabbricazione, si trasformò in tecnico e, coa-
medie imprese sempre più specializzate e dall’altra
diuvato da uno dei suoi primissimi impiegati, il signor
all’avvio dell’industria pesante. In entrambi i casi per
Emilio Calcagni, s’impegnò per riportare a galla la na-
l’imprenditore si prospettava sempre più l’esigenza
ve che minacciava di naufragare. Furono circa due an-
manageriale.
ni di lavoro tormentoso e indefesso, di studi e
Esempio calzante è il caso Pirelli. La società in acco-
tentativi disperati, di prove angoscio-
mandita G.B.Pirelli&C. nacque nel 1872 alla periferia
se atte a fiaccare la più solida fi-
di Milano per opera del suo fondatore Giovanni Bat-
bra. Ma il successo coronò fi-
tista Pirelli, che negli anni trasformò l’iniziale piccola
nalmente quest’opera di vo-
fabbrica di oggetti in gomma in uno stabilimento di
lontà e di fede».
produzione di ogni categoria di prodotti di gomma e
Dal prossimo numero cono-
guttaperca. Giovanni Battista Pirelli si rese conto fin da
sceremo più da vicino i diri-
subito della necessità di una figura dedicata alla ge-
genti che hanno fatto l’Italia
stione e all’organizzazione e scelse per questo tale si-
da Calcagni in poi.
gnor Antoine-Aimé Goulard in qualità di direttore tec-
Non perdete l’appuntamento!
Nella seconda metà dell’Ottocento nascono aziende come la Carlo Erba che cominciano ad avvalersi della guida di figure dirigenziali.
Pirelli: una sala del reparto rifinitura pneumatici per auto nello stabilimento di Milano, intorno al 1920. Giovanni Battista Pirelli si fece affiancare da Emilio Calcagni nella guida dell’azienda.
© Archivio Storico Pirelli
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Management
LA DIREZIONE
ETICA
Un cammino che i manager dovrebbero percorrere per costruire il bene comune in azienda. Qualche spunto per il giusto approccio a un tema sempre attuale
L’
etica, in fondo, è ineffabile, non esprimibile in parole: l’etica esiste se la si pratica. Potremmo anzi dire che capita di ascoltar parlare di etica proprio chi è, ai nostri occhi, ben lontano dal praticarla. Parlare, non di rado, è un modo per nascondere le proprie azioni. Dunque, più che parlare di etica, dovremmo – ognu-
no e tutti – cercare il modo per praticarla. E dovremmo anche ricordare che non di rado le persone che più fanno spesso sono le persone che meno parlano. Tutti abbiamo conosciuto dirigenti, semplici impiegati e operai di poche parole, integerrimi. Dobbiamo considerarli maestri di etica. Se provo a scrivere qualcosa sull’etica, perciò, devo dire prima che non si tratta che di un personale punto di vista. L’etica è quindi sempre il personale punto di vista sul mondo, uno sguardo radicato in valori, cultura, storia di vita diversa da ogni altra. Êthos ci parla di individualità, di ciò che è proprio di una persona, costume, modo di vita. Come ci ricorda la frase del filosofo Emmanuel Lévinas “l’etica è un’ottica”. Questo è anche il motto dell’associazione
Francesco Varanini
Assoetica (www.assoetica.it), che su questi temi sta organizzando due percorsi che stanno per iniziare. Non possiamo dunque parlare di etica come se ne esistesse una, migliore delle altre. Ogni persona ha una sua etica, ogni etica basta a se stessa. Questo non significa cadere nel relativismo: non tutte le etiche sono uguali e posso certo non riconoscermi nella tua etica. Dobbiamo però accettare che condividiamo un terreno comune. Abitiamo nello stesso condominio, nella stessa città, nello stesso paese, nello stesso mondo abitato da altri, diversissimi da me. Diverse etiche L’azienda è un luogo dove convivono punti di vista diversi. Un solo esempio: il punto di vista di una donna è diverso da quello di un uomo. La diversità è ricchezza. L’azienda è il luogo dove convivono interessi diversi: l’interesse di chi investe capitale è diverso dall’interesse del lavora-
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tore, della comunità locale, e an-
ciò è riduttivo parlare di business
che delle generazioni future, inte-
ethics, o etica degli affari. La busi-
ressate alla sopravvivenza del-
ness ethics è la legittima e rispetta-
l’azienda e alla qualità ambienta-
bile etica di chi guarda le cose dal
le. Credo perciò di poter dire che
punto di vista dell’azionista e del
proprio qui sta l’essenza del “diri-
mercato finanziario. Diversa è l’eti-
gere”. Il manager è la figura chia-
ca del lavoro: questo è lo sguardo di
mata a trovare un ragionevole
chi lo ama, si realizza attraverso es-
mo quindi pensare a un’azienda
punto di incontro tra i diversi in-
so e si aspetta che al suo lavoro cor-
come costruzione comune, luogo
teressi. Quando il dirigente si in-
risponda una giusta remunerazio-
di convergenza degli sguardi di
china eccessivamente di fronte a
ne. Diversa, ancora, è l’etica del-
tutti coloro che in quell’azienda
uno degli interessi in gioco,
l’imprenditore, che persegue la
operano, e che con quell’azienda
l’azienda perde equilibrio, e met-
creazione di nuova ricchezza, la
hanno a che fare.
te in discussione il suo futuro. Per-
produzione, l’innovazione. Possia-
Dunque, più che parlare di etica
L’etica è sempre il personale punto di vista sul mondo
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Management del manager, direi che potremmo
riglioso, anche durante le tempeste.
modestamente chiederci cosa pos-
Governare significa scommettere
siamo aspettarci da un manager
sulle proprie e altrui capacità, an-
disposto a intendere l’azienda co-
che su quelle non ancora visibili e
me una costruzione comune.
palesi. Governare significa tenere il
Rispondo alla domanda osservan-
ritmo: muoversi in sintonia con
do che il manager attento alla co-
l’ambiente circostante. Significa
struzione comune agisce adottan-
tendere verso la meta sia in condi-
do tre convergenti atteggiamenti.
zioni di mare buono sia di mare cattivo. Significa, istante dopo
La guida mostra agli altri il cammino affiancandosi, indicando i punti di svolta, segnalando il pericolo, mostrando come muoversi da soli
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Gli atteggiamenti
istante, cogliere il momento propi-
per il bene comune
zio: l’esperienza non è usata difen-
Il primo atteggiamento è la guida.
sivamente come rassicurazione, è
Guidare: far vedere, far osservare,
invece spesa nel momento, utiliz-
far prendere una direzione.
zata per muoversi in circostanze
La guida non sta necessariamen-
mai sperimentate prima.
te in testa alla fila, al vertice della
Il terzo atteggiamento è la cura.
piramide organizzativa, eppure
Sollecitudine, grande e assidua
risalta per carisma, o per espe-
diligenza, vigilanza premurosa,
rienza, o per conoscenze profes-
assistenza. Inquietudine: nel sen-
sionali. La guida stimola l’azione
so di preoccuparsi, farsi carico,
collettiva, la partecipazione, la
non prendersela comoda. Solo
crescita individuale.
così si può orientare l’azienda
La guida spiega “come si fa”. Mo-
verso il buon funzionamento. In
stra agli altri il cammino, non so-
due maniere. La prima sta nel
lo andando innanzi, ma anche se
prendersi cura delle persone. Di
è il caso accompagnando, affian-
tutte le persone che lavorano in
candosi, indicando i punti di svol-
azienda. E allo stesso tempo dei
ta, segnalando il pericolo, anzi,
clienti, dei fornitori e di ogni al-
mostrando come muoversi da so-
tra persona coinvolta nella vita e
li nell’imminenza del pericolo.
nell’attività dell’impresa. La se-
Più la guida è capace, più rende
conda: procurare le risorse per-
gli altri capaci di muoversi in au-
ché l’azienda viva, garantire gli
tonomia.
strumenti, le conoscenze e le con-
Il secondo atteggiamento è il gover-
dizioni ambientali necessari per-
no. L’idea di governo è, in origine,
ché il lavoro si svolga, perché il
l’arte del timoniere. L’impresa,
lavoro ci sia.
l’azienda, l’organizzazione: imbar-
La direzione etica non è una strada
cazioni non necessariamente per-
già tracciata, è un cammino che
fette, ma comunque in grado di gal-
possiamo costruire, a partire dal
leggiare e di muoversi nella dire-
mettersi in discussione e dall’ac-
zione voluta, anche in un mare pe-
cettare responsabilità.
䡵
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A TU PER TU CON... a cura della redazione
Layla Pavone
a tu per tu...
Nata il 28 aprile 1963 a Milano Azienda: Isobar Communications Qualifica: Managing director Associata: Manageritalia Milano Film preferito: The social network Luogo preferito: Kenya Libro preferito: The wisdom of crowds
di James Surowiecki Motto: Enough is not enough
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Lei può essere considerata una vera e propria pioniera dello sviluppo di internet e del web advertising in Italia. La sua attività ha anche avuto un importante riconoscimento col Premio Eccellenza Lido Vanni nel 2007. Qual è la marcia in più che serve al giorno d’oggi, soprattutto a una donna, per raggiungere il successo? «Il successo, per quanto mi riguarda, è il participio passato del verbo succedere. Lo dico nel senso che io non mi sento mai “arrivata” e, se è vero che ho una “marcia in più”, è proprio dovuto al fatto che metto sempre la stessa passione, determinazione e ambizione nel portare a termine i progetti e nelle cose che penso e faccio ogni giorno. Rispetto al fatto di essere donna, personalmente non faccio distinzioni di genere, anche se credo sia vero che le donne in
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partenza siano consapevoli che per conquistarsi “un posto al sole” debbano essere pronte a sacrificarsi più degli uomini. Per questo penso che, in generale, le donne nella loro professione siano ancor più motivate e determinate degli uomini, perché sanno che nulla ma proprio nulla è dovuto loro, mentre nei maschi sicuramente credo esista una sorta di maggiore indulgenza». In che modo i blog d’informazione e i social network possono avere un ruolo da protagonisti nel mercato pubblicitario italiano? «Blog e social network sono luoghi di aggregazione e di conversazione delle persone. Se pensiamo che 22 milioni di internet user su 25 milioni sono “frequentatori attivi” di questi luoghi di socializzazione, ecco che anche per le “brand” diventa importantissimo da un lato porsi in ascolto rispetto alle conversazioni delle perso-
ne, che spesso parlano proprio di prodotti e servizi della loro quotidianità, dall’altro è una grande opportunità per le aziende riuscire a far parte di queste conversazioni. L’importante è che il dialogo sia alla pari, trasparente e basato sullo scambio reciproco di benefici. Questa è la vera novità dei social network, dove peraltro è anche possibile pianificare pubblicità tabellare esattamente come negli altri luoghi più classici della rete». Dal suo punto di vista, perché non c’è la volontà politica di dare un’infrastruttura di rete a banda larga, relegandoci così al 33° posto per quanto riguarda la penetrazione di internet fra tutti i paesi europei? «Questa è una domanda che in verità, noi operatori del settore, ci poniamo tutti i giorni e da diversi anni. Infatti proprio un mese fa è sorto un “movimento di persone”, sono ormai oltre 22.000 i sottoscrittori, che stanno fortemente chiedendo alla politica, al Parlamento, alle istituzioni deputate, un’Agenda digitale anche per l’Italia – www.agendadigitale.org – che possa riportarci ai vertici delle classifiche internazionali, che possa ridare slancio all’economia del nostro paese e che ci consenta di competere con il mercato globale nel quale la tecnologia rappresenta un asset fondamentale».
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Fisco
P ART SOTTO I
CONVIENE APRIRE LA Quattro diversi regimi disciplinano l’Iva. Due di questi – utilizzati spesso da chi inizia l’attività – sono pensati per i professionisti dai redditi più bassi. I pro e i contro delle varie opzioni
C
onviene o non conviene? Una sorta di dubbio amletico assilla i lavoratori autonomi o aspiranti tali ogni volta che si trovano di fronte a una decisione che milioni di italiani hanno già preso da tempo: quella di aprire la partita Iva. In teoria, per riuscirci basta davvero poco: è sufficiente recarsi negli uffici dell’Agen-
zia delle entrate della propria zona di residenza, compilare qualche modulo e firmare un po’ di carte. In alternativa, chi è tenuto all’iscrizione nel Registro delle imprese può recarsi alla Camera di commercio e presentare una dichiarazione di inizio attività entro 30 giorni dall’avvio dell’iniziativa imprenditoriale. Il tutto senza dover pagare nemmeno un centesimo di tasse o contributi, almeno inizialmente. Peccato però che le spese arrivino soltanto qualche mese più tardi, sotto forma di diversi balzelli, fiscali o di altro tipo, come i versamenti minimi all’Inps o agli enti previdenziali, che pesano sulle tasche di un professionista per diverse centinaia o migliaia di euro. Per questo l’apertura della partita Iva viene consigliata sempre a chi ha la certezza di disporre di un giro d’affari non troppo modesto.
Edoardo Blosi
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RTITA IVA I 30.000 EURO? Chi ha un reddito molto basso, in-
cizio della propria attività, come
ro e che prevede delle procedure
fatti, non deve dimenticare che in
quelle per l’automobile, per il
amministrative (per la tenuta delle
Italia sono previste comunque an-
computer o la cancelleria, solo per
scritture contabili) un po’ più snel-
che altre forme di lavoro autono-
fare qualche esempio.
le rispetto al regime ordinario. Per chi inizia adesso una nuova attivi-
mo, come la collaborazione occasionale e quella a progetto. La pri-
Agevolazioni
tà di lavoro autonomo e ha un red-
ma è soggetta a forti limiti perché,
per gli under 30mila
dito inferiore a 30mila euro circa,
con ogni singolo committente,
L’apertura della partita Iva, dun-
però, i regimi più convenienti sono
non può durare oltre i 30 giorni
que, è la strada più indicata per
quelli agevolati, entrati in vigore
nell’arco di un anno solare, per un
chi vuole dar vita a un’iniziativa
tra il 2000 e il 2008, attraverso due
totale di compensi inferiore a 5mi-
di lavoro autonomo in maniera
distinti provvedimenti di legge.
la euro. La collaborazione a pro-
duratura, stabile e strutturata.
getto può avvenire invece in ma-
Per chi è ancora in fase di avvia-
niera continuativa ma ha soprat-
mento e presumibilmente conse-
tutto un difetto: non permette al
guirà un reddito medio-basso, in-
lavoratore autonomo di dedurre
feriore ai 30mila euro, negli ultimi
dal proprio reddito imponibile
10 anni sono entrati in vigore alcu-
tutte le spese sostenute per l’eser-
ni provvedimenti di legge che han-
L’apertura della partita Iva viene consigliata sempre a chi ha la certezza di disporre di un giro d’affari non troppo modesto
no alleviato, almeno un po’, il peso del fisco e degli adempimenti burocratici. In Italia, per chi ancora non lo sapesse, esistono infatti ben
In sostanza sono due regimi che
quattro diversi regimi contabili
prevedono, al posto dell’Irpef, l’ap-
dell’Iva. Il primo è quello ordina-
plicazione di un’imposta forfetta-
rio, obbligatorio per tutti i contri-
ria (sostitutiva) tra il 10 e il 20% del
buenti che hanno un giro d’affari
reddito netto. Il che consente in-
superiore a 310mila euro circa. Il
dubbiamente di avvalersi di un
secondo è il regime semplificato,
trattamento fiscale favorevole. A
che può essere adottato da tutti i
parte questa caratteristica in comu-
professionisti che hanno dei ricavi
ne, i due regimi agevolati hanno
annui non superiori a 310mila eu-
però ciascuno le proprie peculiariAPRILE 2011
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Pagina 42
Fisco tà che devono essere analizzate più
so”, soprattutto per chi dispone an-
vo di questo regime agevolato
nel dettaglio (nella tabella 2 sono
che di ulteriori redditi, oltre a quel-
consiste nella riduzione degli
riassunte per sommi capi le princi-
li di lavoro autonomo. È bene ricor-
adempimenti burocratici e ammi-
pali differenze tra l’uno e l’altro).
dare, infatti, che l’Irpef è un’impo-
nistrativi. Il contribuente, infatti,
sta progressiva, che aumenta in
non è obbligato alla tenuta delle
Il regime per le nuove attività
maniera graduale man mano che
scritture contabili. Le fatture non
Chi dà vita a una nuova iniziativa
crescono le entrate di un contri-
vanno infatti annotate su dei regi-
professionale e ritiene di avere un
buente. Ad esempio, chi dispone di
stri, ma semplicemente conserva-
giro d’affari inferiore a 30.987,41
redditi superiori a 55mila euro, pa-
te in ordine cronologico. Il profes-
euro può scegliere innanzitutto il
ga una quota di tasse superiore ad-
sionista può dunque provvedere
regime agevolato per il lavoro au-
dirittura al 41%. Con l’imposta so-
da solo alla propria contabilità e
tonomo (entrato in vigore 10 anni
stitutiva, dunque, il peso dell’Irpef
addirittura può rivolgersi al-
fa con la legge 388 del 2000). L’op-
sui redditi da lavoro si riduce. Inol-
l’Agenzia delle entrate per ottene-
tre, il regime agevolato per le nuo-
re qualsiasi chiarimento e consu-
ve attività consente di ottenere an-
lenza sugli aspetti amministrativi
che un credito d’imposta sul 40%
e fiscali del suo lavoro.
delle spese affrontate nell’acquisto
Non manca, però, l’altra faccia
di apparecchiature informatiche
della medaglia. Il regime agevola-
(come i computer, i modem o le
to per le nuove attività è soggetto
stampanti), fino a un massimo di
infatti ad alcune limitazioni, che a
309,87 euro. Ad esempio, chi com-
volte ne annullano la convenien-
pra un pc del valore di 600 euro,
za. Innanzitutto, occorre ricordare
può detrarre dalle tasse una som-
che ha una durata limitata nel
ma complessiva di 240 euro (pari al
tempo e si protrae per non più di
40% di 600 euro).
tre anni. In secondo luogo, il pro-
Inoltre, particolare non da poco, i
fessionista deve sempre avere un
redditi fatturati non sono soggetti
giro d’affari inferiore a quello sta-
zione va espressa immediatamen-
alla ritenuta d’acconto, cioè al pre-
bilito dalla legge (30.987,41 euro
te al momento dell’apertura della
lievo del 20%, con cui il professio-
come ricordato sopra). Superata
partita Iva, barrando un’apposita
nista anticipa al fisco una parte del-
questa soglia, è necessario passa-
casella sulla documentazione com-
le imposte dovute. Per il pagamen-
re ad altro regime. Inoltre, per
pilata presso l’Agenzia delle entra-
to dell’Iva, invece, le regole sono le
usufruire di questo sistema di
te. Il vantaggio offerto da questo
stesse previste per i regimi ordina-
contabilità agevolato bisogna ri-
regime consiste principalmente
ri: l’imposta sul valore aggiunto
spettare tassativamente due con-
nel pagamento di un’Irpef (impo-
già pagata sui beni acquistati (stru-
dizioni: non aver già esercitato ne-
sta sul reddito delle persone fisi-
mentali all’esercizio dell’attività)
gli ultimi tre anni un’attività pro-
che) forfettaria, con un’aliquota ri-
può dunque essere sottratta dal-
fessionale (anche in forma asso-
dotta al 10%, calcolata sui com-
l’Iva dovuta sulle fatture emesse.
ciata o familiare) ed essere in rego-
Per chi inizia adesso una nuova attività di lavoro autonomo e ha un reddito inferiore a 30mila euro circa, i regimi più convenienti sono quelli agevolati entrati in vigore tra il 2000 e il 2008
la con tutti gli adempimenti fisca-
pensi netti, risultanti dalla diffe-
42
renza tra ricavi e costi.
Libri contabili addio,
li, assicurativi o amministrativi.
Questo tipo di prelievo fiscale è
o arrivederci
Infine, la nuova iniziativa di lavo-
senza dubbio abbastanza “genero-
Un ulteriore aspetto molto positi-
ro autonomo per cui si chiede il re-
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Tabella 1- I 4 REGIMI DELL’IVA A CHI È DESTINATO REGIME ORDINARIO
Obbligatorio per i lavoratori autonomi il cui reddito annuo risulta superiore a 309.874,14 euro e comunque facoltativo per tutti, anche se in possesso di reddito inferiore.
REGIME SEMPLIFICATO
Lavoratori autonomi che non superano un reddito annuo di 309.874,14 euro.
REGIME AGEVOLATO PER NUOVE INIZIATIVE
Lavoratori autonomi che intraprendono per la prima volta un’attività professionale con un ammontare annuo di compensi non superiore a 30.987,41 euro.
REGIME AGEVOLATO PER I CONTRIBUENTI MINIMI
Lavoratori autonomi che intraprendono per la prima volta un’attività professionale con un reddito annuo non superiore a 30mila euro.
Tabella 2 - CONFRONTO TRA I DUE REGIMI AGEVOLATI PER I REDDITI BASSI NUOVE INIZIATIVE
CONTRIBUENTI MINIMI
DURATA MASSIMA
3 anni
Illimitata
IMPOSTA SOSTITUTIVA
10%
20%
IRAP
Dovuta
Non dovuta
IVA SULLE FATTURE EMESSE
Dovuta
Non dovuta
IVA ACQUISTI
Valgono regole ordinarie. L’Iva sugli acquisti può essere detratta da quella dovuta
L’Iva sugli acquisti non può essere detratta
RITENUTE SUI COMPENSI PERCEPITI
Il contribuente non è soggetto a ritenuta
Il contribuente non è soggetto a ritenuta
STUDI DI SETTORE
Il contribuente è soggetto agli studi di settore
Il contribuente non è soggetto agli studi di settore
OBBLIGO DI TENUTA CONTABILITÀ
No
No
POSSIBILITÀ DI DEDUZIONE CONTRIBUTI PREVIDENZIALI
No
Sì
gime agevolato non deve essere di
buenti minimi, riservato a chi di-
un’ispezione o di una richiesta di
fatto la continuazione di una pro-
chiara un giro d’affari inferiore ai
accertamento da parte dell’Agen-
fessione svolta in precedenza (in
30mila euro. I vantaggi che offre
zia delle entrate. Inoltre, il contri-
modo da evitare facili escamotage
sono, come nel caso precedente,
buente non è soggetto agli studi
da parte dei contribuenti).
sia di tipo fiscale che burocratico-
di settore (con cui il fisco calcola
amministrativo.
un reddito minimo presunto per
Il regime
Innanzitutto, chi opta per questo
i professionisti e le imprese) e non
per i contribuenti minimi
regime non deve tenere registri
è soggetto neppure al pagamento
Assieme al “sistema” agevolato,
contabili ma soltanto conservare
dell’Irap (imposta regionale sulle
nel 2008 (grazie alla legge 244 del-
con cura, come qualsiasi altro
attività produttive) e dell’Irpef.
l’anno precedente) è entrato in vi-
contribuente, tutti i documenti
Persino la stessa Iva non è previ-
gore un nuovo regime per i contri-
che possono servire nel caso di
sta: il professionista emette dunAPRILE 2011
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Fisco que le fatture senza l’aggiunta
tener presente che l’assenza del-
fatto, però, che la ritenuta d’ac-
del 20% sul corrispettivo. Esiste
l’Iva sulle fatture impedisce di de-
conto è comunque un balzello da
soltanto un’imposta sostitutiva
durre dal reddito imponibile l’im-
versare che, almeno nell’imme-
del 20%, calcolata sulla differen-
posta sul valore aggiunto applica-
diato, riduce notevolmente le
za tra ricavi e costi dell’attività.
ta sui beni e servizi comprati dai
“parcelle” nette incassate.
Infine, va ricordato che questo re-
fornitori. Dunque, con questo regi-
Infine, non vanno dimenticate le
gime ha una durata illimitata.
me, chi effettua molti acquisti con
limitazioni previste dalla legge,
Non c’è dunque il tetto massimo
Iva subisce di fatto uno svantaggio
che impediscono l’accesso al regi-
di tre anni (come nel caso prece-
fiscale. Inoltre, va ricordato che i
me agevolato destinato ai contri-
dente), purché ovviamente ven-
compensi percepiti sono soggetti
buenti minimi a tre diverse cate-
ga sempre rispettato il limite dei
(a differenza di quanto avviene
gorie di lavoratori: quelli che ef-
30mila euro per il giro d’affari.
nell’altro regime agevolato) a una
fettuano cessioni all’esportazione,
Gli adempimenti fiscali sono dun-
ritenuta d’acconto del 20%.
chi sostiene spese per dipendenti
que molto snelli e ridotti all’osso,
Si tratta di un anticipo nei con-
o collaboratori e chi acquista beni
mentre le agevolazioni si protrag-
fronti del fisco, che può essere co-
strumentali per l’attività (anche in
gono negli anni a tempo indeter-
munque recuperato se, alla fine
leasing), per un ammontare supe-
minato. L’adozione di questo regi-
dell’anno, le imposte pagate do-
riore a 15mila euro complessivi.
me prevede però anche delle con-
vessero risultare maggiori di quel-
tropartite. In particolare, occorre
le effettivamente dovute. Sta di
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Manageritalia
PREMI
COI FIOCCHI Un riconoscimento del comune di Milano per le prime 22 aziende cittadine e lombarde che hanno aderito all’iniziativa “Un fiocco in azienda”, dedicata alle neomamme lavoratrici e proposta dal Gruppo donne manager in collaborazione con l’associazione La casa rosa
U
N TERZO DELLE DONNE ITALIANE non rientra al lavoro dopo la maternità. Un dato che fa riflettere soprattutto se affiancato alle medie europee che vedono il tasso di occupazione delle madri al 71,3% se con un figlio e al 69,2% se con due figli. L’Italia si ferma al 59% (-12,3%) nel primo ca-
so e al 54,1% (-15,1%) nel secondo caso. Questo il punto di partenza per agire verso un miglioramento del rapporto tra neomamme e aziende. In questo senso, Un fiocco in azienda, un’inizia-
tiva concreta lanciata dal Gruppo donne manager in collaborazione con La casa rosa – associazione a sostegno delle donne in gravidanza e della genitorialità – e il Comune di Milano, ha dato i suoi primi frutti. Lo scorso 15 marzo il sindaco Letizia Moratti ha consegnato personalmente un riconoscimento alle prime 22 aziende milanesi e lombarde che hanno aderito al progetto durante una cerimonia a Palazzo Marino che ha visto la presenza anche degli assessori alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna e a Famiglia, scuola e politiche sociali Mariolina Moioli, da sempre sostenitori dell’iniziativa. Oltre naturalmente alla presenza di Marisa Montegiove, responsabile Gruppo donne manager, Viviana Garbagnoli, presidente La casa rosa, e Luigi Catalucci, presidente Manageritalia Milano. Il rientro in azienda è un momento molto delicato nella vita professionale e personale della neomamma lavoratrice. Per questo occorre che, nel conciliare maternità e lavoro, aziende, famiglie ma anche istituzioni col-
Eliana Sambrotta
laborino tra loro. È questo il punto su cui ha voluto insistere il sindaco Moratti, aggiungendo che il progetto «punta a favorire l’individuazione condivisa dei tempi di lavoro, creando occasioni di formazione e una flessibilità lavorativa che non penalizzi le donne che non vogliono rinunciare alla propria professionalità». A Un fiocco in azienda le aziende possono aderire senza particolari costi. Il progetto prevede una serie di misure che mettano la dipendente a suo agio nei mesi precedenti e successivi al parto permettendole di sentirsi sempre partecipe della vita aziendale.
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Da sinistra, Viviana Garbagnoli, presidente La casa rosa; il sindaco Letizia Moratti; Marisa Montegiove, responsabile Gruppo donne manager; Guido Carella, presidente Manageritalia; Mariolina Moioli, assessore alla Famiglia, scuola e politiche sociali; Luigi Catalucci, presidente Manageritalia Milano e Giampaolo Landi di Chiavenna, assessore alla Salute.
C’è anche l’opportunità di seguire
vengono dalle aziende e delle ma-
con il compagno un percorso di ge-
dri che hanno intrapreso il percor-
nitorialità grazie a La casa rosa e si
so, una conferma che Un fiocco in
contemplano agevolazioni econo-
azienda riesce a migliorare, anche in
miche come la possibilità nel perio-
imprese già di per sé virtuose, la
do facoltativo di maternità di chie-
gestione di questo delicato mo-
dere all’azienda di integrare il con-
mento consentendo alle donne di
tributo Inps del 30% con un 20%, che
vivere ancor più serenamente la
verrà scalato al rientro al lavoro.
gioia della maternità, sentendosi
«A pochi mesi dal lancio oggi ab-
sempre a bordo dell’azienda».
biamo 22 aziende che hanno aderi-
Ultima novità i servizi di consulen-
te le dipendenti delle aziende ade-
to e qualche centinaio di imprese ci
za pediatrica messi a disposizione
renti al programma, che inoltre ri-
hanno contattato per avere infor-
da Manageritalia attraverso Assi-
ceveranno una card personale do-
mazioni» dice Marisa Montegiove
dir e in collaborazione con Europ
tata di numero verde e ogni altra
«I primi riscontri molto positivi
Assistance Italia, usufruibili da tut-
informazione.
Per saperne di più: www.manageritalia.it >> Iniziative ed eventi>> Manageritalia per le donne o il blog donne.manageritalia.it
䡵
COMPLIMENTI A… Le aziende milanesi e lombarde che finora hanno aderito al progetto Un fiocco in azienda e hanno così ricevuto il riconoscimento dal comune di Milano sono: Assidir; Assingest; Azienda ospedaliera San Carlo Borromeo; BeM service center; Best Western Italia; CIS Broker; Comune di Milano; Edenred Italia; GiGroup; GP Insurance solutions; Gpa wide group; Hewlett Packard Italia; Manageritalia; Mc Donald’s development Italy Inc; Mediamarket; Microsoft; Novo Nordisk; Precabrummel; Stmicroeletronics; Zetaservice.
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Management
NONPROFIT
LE SFIDE DEL FUNDRAISING Un’attività spesso poco riconosciuta, ma che ha un ruolo decisivo nelle organizzazioni del terzo settore. Serve più formazione e un atteggiamento diverso nei confronti dei professionisti
H
ENRY ROSSO, fondatore della prima scuola di fundraising al mondo, definiva questa specializzazione come «la gentile arte di insegnare agli altri la gioia di donare». Oggi, invece, l’attività di fundraising viene sempre più spesso concepita come la preoccupazione di raccogliere dena-
ro per risolvere il problema finanziario delle organizzazioni nonprofit. In realtà si tratta di qualcosa di più profondo e complesso, che ha a che fare molto di più con le persone in carne e ossa e con la loro capacità di intessere relazioni sociali, piuttosto che con il loro portafoglio. Niente di più lontano, quindi, da una mera abilità tecnica o da una strategia opportunistica per accumulare donazioni, capitali e pertanto acquisire ricchezze materiali. Quando, nella dialettica del fundraising, parliamo di “rapporti” intendiamo principalmente lo scambio che si instaura fra un’azienda nonprofit e un soggetto donatore. Fundraising, dunque, non significa, come vorrebbe un’interpretazione affaristica da condannare, scovare i soldi nelle tasche dei donatori; significa al contrario costruire relazioni che permettano a delle persone (i donatori) di aiutare altre persone (chi è servito dall’azienda nonprofit). Se-
Valerio Melandri
condo questa logica ciò che spinge i donatori a fornire il loro prezioso contributo non è il bisogno dell’organizzazione, ma quello delle persone che l’organizzazione tenta di supportare. Nonostante ciò, l’attività di fundraising viene continuamente sottovalutata e spesso denigrata. Al contrario di quanto avviene nei paesi anglosassoni, dove il fundraising è studiato e messo in pratica con un metodo “scientifico” e riconosciuto come attività fondamentale non solo per le organizzazioni nonprofit ma anche per enti pubblici, università, scuole private ecc., in Italia chi fa fundraising in maniera strutturata viene guardato con diffidenza e persino gli studi e le ricerche in questo ambito sono piuttosto scarsi. A conferma di ciò, basti pensare che in Italia nessuno sa quanto viene donato! Non lo sanno i fundraiser, non lo sanno le istituzioni, non lo sa la statistica. Esistono a riguardo solo dati a campione insufficienti per contribuire allo sviluppo della professione: conoscere l’entità e la provenien-
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za delle donazioni può essere, in-
maginario comune, infatti, le spese
ne a causa della crisi economica in
fatti, molto utile nel programmare
di comunicazione e fundraising
atto, il nonprofit si scontrerà sem-
l’attività di fundraising.
sembrano nascondere guadagni il-
pre più con un’importante presa di
leciti a discapito dei donatori, che
coscienza: la necessità di avviare at-
Un professionista su cui investire
nell’organizzazione ripongono fi-
tività di fundraising strutturate per
Proprio la mancanza di informa-
ducia, e dei beneficiari ultimi del-
poter compensare il deficit pubbli-
zioni provoca la nascita di pregiu-
l’organizzazione, che non ricevono
co. Al fine di velocizzare questo
dizi nei confronti della figura del
i servizi e l’aiuto promessi. Ma co-
processo di acquisizione di consa-
fundraiser, di cui le stesse organiz-
me si può far conoscere la buona
pevolezza, un gruppo di ex-stu-
zazioni nonprofit hanno una visio-
causa dell’organizzazione se non è
denti del Master in Fundraising ha
ne distorta. Molto spesso le oppor-
permesso comunicarla?
deciso di realizzare un appuntamento annuale di formazione e net-
tunità di impiego per i fundraiser si rivelano essere posizioni di ricer-
Per compensare il deficit pubblico
working: il Festival del Fundrai-
catori di sponsor o procacciatori di
La speranza di tutte le persone che
sing quest’anno dall’11 al 13 mag-
finanziamenti, retribuite, altrettan-
operano con passione in questo
gio, presso il Grand Hotel Terme di
to spesso, con una remunerazione
ambito è riuscire a diffondere la
Castrocaro (www.festivaldelfun-
a percentuale, ovvero commisura-
cultura del fundraising e rendere il
draising.it). Con oltre 600 iscritti,
ta alla quantità di risorse rintrac-
fundraiser un professionista rico-
decine di organizzazioni presenti,
ciate. A differenza di queste figure,
nosciuto a tutti gli effetti, con un al-
esperti nazionali e internazionali di
il fundraiser professionista ha fre-
to livello di formazione, un forte
riconosciuto prestigio, aziende lea-
quentato corsi di formazione spe-
senso etico e l’entusiasmo che ser-
der del settore, dirigenti pubblici e
cialistica (corsi di alta formazione,
ve per esercitare questa professio-
istituzioni, il Festival è diventato in
master ecc.), possiede ottime doti
ne. In anni difficili come quelli che
soli quattro anni la più importante
di relazione e comunicazione, è
stiamo vivendo, in cui il sostegno
manifestazione italiana nel campo
una persona attenta, perspicace e
pubblico è in continua diminuzio-
della raccolta fondi.
䡵
ingegnosa, ma soprattutto dotata di entusiasmo, passione e forte motivazione nei confronti della buona causa che decide di sostenere. Il mondo profit, consapevole dell’importanza della funzione commerciale, è sempre a caccia di nuovi talenti. Perché, dunque, il nonprofit non appare altrettanto pronto a investire su figure specializzate nella comunicazione e raccolta fondi? Se da un lato il nonprofit riconosce l’urgenza dell’attivazione di strategie di fundraising ben strutturate, dall’altro non riesce a investire in questa direzione a causa di pregiudizi collettivi. Nell’imAPRILE 2011
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Creatività manageriale
L’AUTO
HA LE RUOTE QUADRATE Le capacità creative si possono affinare con specifiche tecniche. Come quelle del pensiero laterale, uno dei più diffusi metodi per la generazione d’idee provocatorie e innovative Claudio Nutrito
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I
NVENTATO DAEDWARD DE BONO, il pensiero laterale è stato adottato in tutto il mondo da organizzazioni di ogni settore e dimensione. Si tratta di “una forma strutturata di creatività che può essere usata in modo sistematico e deliberato”. Una precisazione: creatività vuol dire tante cose e, se non è ben chiaro di cosa si parla, è facile generare confusione ed equivoci.
Di cosa parliamo quando parliamo di creatività? Va operata una netta distinzione fra due tipi di creatività, in base ai criteri di valutazione dei risultati. Uno considera il risultato della creatività secondo canoni artistici, estetici, di simpatia (“è bello/non è bello”, “mi piace/non mi piace”). L’altro tipo di crea-
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tività mira – come risultato finale
pio, è una struttura liberatoria: ci
laterale è la “provocazione”. Si
– a produrre un beneficio suppor-
permette di alzarci da terra. An-
tratta di costruire delle idee – folli,
tabile con la logica (per esempio
che il bicchiere è una struttura li-
assurde, illogiche – sotto forma ap-
soluzione di un problema). Ed è a
beratoria che ci consente di bere
punto di provocazione, come pun-
questo tipo di creatività che mi ri-
più agevolmente, senza porre al-
to di partenza per generare idee in-
ferisco dicendo che tutti possono
cuna costrizione alla nostra libera
novative e logiche.
diventare creativi con l’utilizzo di
scelta di cosa bere.
Ecco un esempio di provocazione:
specifiche tecniche.
Il pensiero laterale trae origine
“Le auto hanno le ruote quadrate”.
Dicevo della confusione e degli
dai meccanismi della percezione.
Naturalmente col pensiero logico-
equivoci che possono sorgere qua-
Ci consente di identificare i bina-
valutativo quest’idea, palesemen-
lora non si operi una netta distin-
ri predefiniti su cui si muove il
te assurda, sarebbe subito rigetta-
zione fra i due tipi di creatività.
pensiero tradizionale per trovare
ta. Ma la provocazione del pensie-
Questa confusione e questi equi-
nuove strade che ci aiutano a
ro laterale non va considerata co-
voci sono stati spesso alimentati
uscire da questi binari e a essere
me oggetto di giudizio, bensì come
da certe scuole di pensiero basate
quindi più creativi.
su modelli obsoleti e sterili, privi-
Le tecniche del pensiero laterale, che aiutano a produrre idee in maniera sistematica e deliberata, sono molto più produttive della semplice esortazione ad “aprire la mente”
legianti la componente “esotica” o
La tecnica della provocazione
“folle” della creatività, i virtuosi-
Nell’Oxford english dictionary,
smi creativi fini a se stessi. Per in-
alla voce lateral thinking si legge
ciso, se chiedete un commento a
questa definizione: “Cercare di ri-
chi ha partecipato a seminari ispi-
solvere i problemi con metodi non
rati a queste “scuole di pensiero”,
ortodossi o apparentemente illo-
probabilmente avrete una rispo-
gici”. “Apparentemente illogici”
sta quanto mai sintetica: “mi sono
sono le parole chiave di questa de-
divertito”. Divertirsi seguendo un
finizione. Il pensiero laterale, in-
corso non è certo un fatto negati-
fatti, sembra illogico in termini di
vo. Può far piacere apprendere da
logica tradizionale, ma segue in
qualcuno che si è divertito a pren-
realtà un’altra logica: quella dei
dere lezioni di sci, ma sarebbe in-
meccanismi della percezione.
generatrice di movimento, cioè co-
teressante sapere anche se ha im-
Qual è la differenza sostanziale fra
me punto di partenza per genera-
parato a sciare.
pensiero laterale e pensiero vertica-
re altre idee più logiche.
le (logico)? I vari passi del pensiero
Allora, tornando alla ruota qua-
Le strutture della creatività
verticale sono deduttivi. Nel pen-
drata, potremmo rilevare che que-
Il pensiero laterale è costituito da
siero laterale, invece, non è richie-
sta avrebbe una buona presa sul
una serie di tecniche, di “struttu-
sta alcuna logica sequenziale ed è
terreno in quanto dotata di una
re”. E qui potrebbe sorgere un
quindi consentito “fare dei salti”.
maggiore superficie d’appoggio.
dubbio: questo vuol dire “siste-
Il pensiero laterale non sostituisce
Concentrandoci su questo aspetto
matizzare” la creatività? Ma non
quello verticale: lo integra. Infatti,
si potrebbe pensare a una ruota
si rischia così di imprigionarla? Va
lo scopo del processo alla base del
con due copertoni: uno interno,
tenuto presente che non tutte le
pensiero laterale è quello di sfocia-
gonfiato alla pressione usuale, e
strutture sono restrittive, certe so-
re, alla fine, nella logica tradiziona-
uno esterno meno gonfio. Ed ecco
no liberatorie. La scala, per esem-
le. Una delle tecniche del pensiero
quindi delinearsi un’idea più viciAPRILE 2011
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Creatività manageriale
Edward De Bono è uno scrittore maltese. È considerato la massima autorità nel campo del pensiero creativo e dei meccanismi della mente, ha scritto oltre settanta libri. Ha insegnato in prestigiose Università come quelle di Cambridge, Oxford, Harvard e Londra. È il creatore del concetto di “pensiero laterale”, ormai entrato in uso nel linguaggio comune (incluso anche l’Oxford dictionary).
Talvolta, inoltre, l’approccio alla
un’“operazione mentale attiva”.
creatività è inquinato da una serie
Ecco perché il pensiero laterale
di disquisizioni sulle “caratteristi-
non va assolutamente confuso col
che della persona creativa”. Tali
brainstorming. Fra i due metodi,
disquisizioni si traducono spesso
infatti, c’è una differenza sostan-
in esercitazioni improduttive e
ziale, così spiegata da De Bono:
fuorvianti, che alimentano il “cir-
con il brainstorming si cerca di
colo vizioso dell’equivoco”, che
raccogliere il maggior numero
portano cioè a dare per scontato
possibile di sassi, sperando di tro-
che la creatività sia una dote inna-
vare fra questi una pepita d’oro;
ta e che quindi, per chi ne è sprov-
con il pensiero laterale si prende
visto, non ci sia nulla da fare.
un sasso e, tramite il processo di
La confusione è spesso alimenta-
movimento, si cerca di trasfor-
ta anche dall’analisi “culturale”.
marlo in una pepita d’oro.
Si pensa che, prima di introdurre le tecniche, si debba diffondere
Creatività nelle organizzazioni:
una non ben identificata cultura
quali ostacoli?
creativa. In realtà questo rappor-
Molti manager riconoscono il ruo-
to di causa ed effetto va capovol-
lo cruciale della creatività ed esor-
to: partendo dall’applicazione
tano ad avere una “mentalità più
delle tecniche è più facile intro-
aperta”. Ma questo non basta: an-
durre una cultura creativa all’in-
zi si rischia di creare ansia e fru-
terno di un’organizzazione. Ver-
na al terreno della logica. Il meto-
strazione dicendo semplicemente
so le tecniche creative c’è – da
do segue un processo ben articola-
“dovete essere creativi”, senza in-
parte del personale di ogni fun-
to: sia per la costruzione di una
dicare gli strumenti e le tecniche
zione e livello – molta apertura,
provocazione sia per il successivo
del “come fare”. L’applicazione di
molto interesse soprattutto quan-
“movimento” verso un’idea logica
queste tecniche è molto più effica-
do, durante le esercitazioni, le
ci si avvale di specifiche tecniche.
ce del cercare di mettere in atto
persone si rendono conto che i
una generica “apertura mentale”.
metodi funzionano e che la crea-
Da non confondere
tività non è un dono riservato a
col brainstorming
pochi eletti, ma una risorsa acces-
A prima vista potrebbe sembrare che la tecnica della provocazione sia come sparare in aria a raffica, sperando di colpire un uccello: diciamo tutto ciò che ci passa per la mente nella speranza che qualcosa possa rivelarsi utile. No, non è così. Va tenuto presente, infatti, che la provocazione sarebbe del tutto inutile senza il successivo proces52
so di movimento, che costituisce
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Può essere suggestivo, ma fuorviante e dispersivo, disquisire sulle caratteristiche della persona creativa per individuare chi possiede il “dono della creatività”
sibile a tutti. Paradossalmente, nell’introduzione della creatività nelle organizzazioni, spesso il maggior problema è proprio la ricerca dei problemi. Meglio quindi tenere ben presenti le parole di Franz Kafka “Non sprecate troppo tempo a cercare gli ostacoli: potrebbero non essercene!”.
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LIFESTYLE Eliana Sambrotta
Robe da green Occhio al lancio Il modello Hitch di Revo offre un’estetica accattivante unita a una visione completa verso il basso. Grazie alla montatura motion-fit con naselli e terminali delle aste in gomma idrofila, ecco un modello perfetto per lo sport e la vita all’aria aperta. www.revo.com
Che palle!
lifestyle
Le nuove palline Titleist Pro V1 garantiscono controllo e durevolezza, generando un volo di palla molto penetrante anche nel vento. Le Pro V1x, invece, offrono poco spin con il driver e con i ferri lunghi, ideali per colpi molto lunghi e consistenti. Attorno al green il controllo è assicurato dal sistema drop-and-stop. www.titleist.com
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Insaccati È di Chervò la sacca Ginevra in argento. Realizzata in tessuto tecnico, è dotata di tracolla e divisorio interno per le mazze e pratiche tasche esterne per tutti gli accessori. www.chervo.it
Dritta in buca Per lei La scarpa Corina firmata Callaway è impermeabile e traspirante e si adatta a ogni tipo di terreno. www.callawaygolf.com
Il driver Mizuno Jpx 800 assicura ottima potenza e giocabilità. Disponibile solo per destri e anche nella versione lady. www.mizuno.it
Che Conform! Il guanto Conform di Wilson è il best seller in termini di comfort e performance. Al primo posto della classifica 2010 di Golf Digest, vanta un innovativo sistema di traspirazione della pelle, senza trascurare flessibilità e ottima calzata. www.wilson.com
Per lui La linea Polo golf di Ralph Lauren propone tra le altre questa t-shirt rossa e blu in cotone, per avere stile anche sui campi. www.ralphlauren.com
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CATTURATI DALLA RETE a cura di Fullsix
I BLOG, anticamera storica dei social network
è specializzata nel mercato della comunicazione digitale e multicanale. Crea programmi di brand positioning ed engagement, marketing relazionale e territoriale, integrando in un’unica offerta analisi e ricerche di mercato, database management, media planning, search engine marketing, progettazione e realizzazione. Da tre anni Full Research, l’istituto di ricerche del gruppo Fullsix, ha istituito un osservatorio che studia il fenomeno dei social media, con l’obiettivo di definire i confini dei social media in termini di peso delle singole piattaforme nell’universo del social web; individuare le regole di base della grammatica della “grande conversazione” all’interno dei social media; comprendere gli utenti attivi nei social media in termini di identità.
chiunque approcci la rete. Se le ragioni sociali ed economiche dei blog personali e dei blog di news appaiono chiare, perché un’organizzazione dovrebbe aprire un proprio spazio di commento? Dave Winer, definito il protoblogger dal New York Times per il suo contributo alla nascita dello strumento, ha scritto: “Blogs don’t make money. But people with blogs can”. Intanto un blog porta l’azienda a delineare un’identità digitale in evoluzione e la posiziona sul mercato come generatrice di contenuti esclusivi e autorevoli: questo la rende un riferimento online verso tutti i portatori di interesse di uno specifico settore. In secondo luogo alimenta e tiene vivo il sito aziendale: questo consente sia di eliminare l’effetto brochure della propria comunicazione web, sia di aprire un’ulteriore porta di contatto e collaborazione con i clienti e con le loro esigenze. Dal punto di vista tecnico, inoltre, ogni articolo di blog crea una nuova pagina sul sito e nuove parole chiave, rendendo la propria presenza internet più accreditata presso i motori di ricerca con conseguenze positive sulla visibilità. In tema di digital reputation, i blog sono quindi un complemento ideale della strategia aziendale sui social media, permettendo di valorizzare e diffondere il patrimonio dei propri contenuti e di potenziare il dialogo con il mercato.
...dalla rete
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Ogni giorno 160 milioni di blog modellano una particolare forma di comunicazione: uno spazio creativo e personale per informare, discutere, condividere e commentare. Partito dall’idea di un semplice diario online, il blog è diventato una forma evoluta di editoria, con picchi di straordinario successo: dalla popolarità di Beppe Grillo agli incassi di Arianna Huffington, che in febbraio ha venduto il suo Huffington Post (uno dei casi più eclatanti di blog di successo) ad Aol per 385 milioni di euro. I blog sono stati l’anticamera storica dei social network, che attualmente occupano gran parte della vita online degli utenti internet. Le analisi di Fullresearch aiutano a inquadrare il blogger italiano. Emerge un utilizzo fortemente sociale del mezzo: il 34% delle persone che coltivano il proprio spazio web personale lo fanno per esprimere idee, opinioni, creatività. Il 71% di questi partecipa alla propria comunità rispondendo e interagendo con i propri lettori. Per le aziende, come per le persone, significa engagement: rivelare la propria identità attraverso la propria visione, i propri pensieri “live”, in modo funzionale all’apertura e alla condivisione. È un diario che assume significato solo nel momento in cui è partecipato: questo significa costanza nell’alimentare un dialogo che si rafforza nel tempo attraverso un impegno a lungo termine, come quello che dovrebbe avere
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FUORI UFFICIO Davide Mura
In mostra
Ghiottonerie svedesi
Nel Canton Ticino, una mostra monografica di Fernando Botero a cura di Rudy Chiappini ripercorre le tematiche predilette dal maestro attraverso una sessantina di opere degli ultimi 15 anni. Figure dilatate di un mondo supersize dove gli stati d’animo si nascondono dietro volti impassibili. Locarno, Pinacoteca Comunale Casa Rusca, fino al 10 luglio www.locarno.ch
La gastronomia del Grand Hotel Stockholm ha il nome dello chef Mathias Dahlgren, che coordina la cucina dei ristoranti Matsalen e Matbaren, entrambi stellati Michelin. Al Veranda sono un must i piatti tradizionali come lo Smörgåsbord, il ricco buffet tripudio di carne, pesce affumicato, zuppe e composizioni con uova. www.grandhotel.se
fuori ufficio
Botero o il trionfo dei volumi
Destinazioni
Una settimana in Nuova Zelanda Se le oltre 20 ore di volo non vi spaventano, anche in pochi giorni è possibile ammirare le ricchezze paesaggistiche che hanno ispirato Il Signore degli anelli di Peter Jackson. Partiamo da Auckland (Isola del Nord): la città più grande della Nuova Zelanda sorge su colline originate dai 50 vulcani sottostanti. Ha un porto affollato di barche a vela e piccole case indipendenti che riflettono il mood discreto neozelandese. Per una full immersion nella natura si può raggiungere la riserva naturale di Waitakere, una vera e propria foresta con felci gigantesche e piante Kava Kava. Sulla romantica West cost, invece, lunghe spiagge di sabbia nera. Siete già stanchi? A due ore e mezza da Auckland c’è Rotorua, località geotermale con spa en plein air che possono essere visitate e testate in una sola giornata. Dirigiamoci nell’Isola del Sud. Christchurch (da visitare il parco Hagley, i botanic gardens, i locali stylish e gli edifici vittoriani) è il punto di partenza per scoprire la regione del Canterbury. Boschi, laghi glaciali, montagne come il Monte Cook (3.753 metri), passi alpini dove ti aspetti di incrociare il Gollum da un momento all’altro e rifugi, fino ad
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A Stoccolma buffet da Nobel
Spa & relax
Rigenerarsi in Carinzia Sulla sponda occidentale del lago Wörthersee, la spa Auriga dello Schloss Hotel Velden dispone di 3.500 metri quadrati con 15 sale dedicate al wellness.Tra queste, la grotta di neve per tonificare i muscoli. Per un weekend di remise en forme. www.schlossveldencapella.com
arrivare a una perla che vi sorprenderà, Queenstown, cittadina nei pressi del lago Wakatipu. Dimenticate i telefoni (non c’è copertura) e andate alla scoperta del parco del Fiordland, con la millenaria beech forest, le sue valli e cascate. Da non perdere la crociera a Milford Sound, fiordo sul mare della Tasmania (ricordarsi l’impermeabile). Ultime due tappe, il ghiacciaio Franz Josef (11 km di grandezza, 7.000 anni di vita) e l’attraversamento delle alpi del Sud col Tran zalpine Train: ponti, dirupi vertiginosi, fiumi e campi verdissimi con le immancabili pecore. Per un tour organizzato: Auckland (www.bushandbeach.co.nz); CLT - Canterbury Leisure Tours (www.leisuretours.co.nz). Hotel: Auckland, Grandhotel Skycity (www.skycityauckland.co.nz); Christchurch,The George (www.thegeorge.com); Queenstown e Franz Josef, Scenic Suites Queenstown e Scenic Hotel Franz Josef Glacier (www.scenichotelgroup.co.nz). Volare low cost (da Singapore e per i voli interni): www.jetstar.com. Ente turistico Nuova Zelanda: www.newzealand.com.
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INIZIATIVE MANAGERITALIA
XXIV TORNEO DI TENNIS MANAGERITALIA
MARE&TENNIS IN SARDEGNA Punta Santa Giusta, Cagliari 2-9 LUGLIO 2011
ISCRIZIONI E PRENOTAZIONI ENTRO IL 13 MAGGIO Le quote di partecipazione e la scheda di iscrizione sono state pubblicate sul n. 3-2011 di Dirigente. Potete comunque trovarle e scaricarle anche dal sito www.manageritalia.it (attività >> sport e tempo libero >> Torneo di tennis).
Per maggiori informazioni www.manageritalia.it oppure chiama lo 02 29516028
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TEST Ida Bona
C Ti piace il confronto?
t est
Da 61 a 80: non credi ciecamente in te stesso e preferisci confrontarti con gli altri per essere sicuro di individuare l’alternativa migliore che consenta una scelta più oculata. Sentire approvazione (ma anche disapprovazione) è una bussola che ti guida e rinfranca: sei aperto a tutto ciò che ti sta intorno e sensibile alle opportunità che si presentano, anche se poi non sei sempre capace di decidere da solo quando si tratta di coglierle al volo. Sei fin troppo democratico: ascoltare tutti può renderti dispersivo e crearti difficoltà nel momento di tirare le fila e gestire le situazioni. Da 41 a 60: sei aperto al mondo esterno, ma sai anche differenziare ciò che il mondo stesso ti propone. Sai cogliere le novità, ma non sei schiavo della moda, sei flessibile ma sai anche non transigere su ciò che per te è importante. Da 20 a 40: prova a rileggere le tue risposte e cerca il modo di inserire il mondo esterno nel tuo orizzonte.
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Ci sono persone che preferiscono ricorrere agli altri per disporre di un ventaglio di prospettive il più ampio possibile fra le quali scegliere la più convincente. Sono polarizzati su ciò che succede intorno, sensibili e attenti al variare delle mode; sono molto flessibili al punto che è facile convincerli del valore di un’idea diversa da quella che sostenevano fino a un momento prima. Potrebbero apparire opportunisti o banderuole, ma in realtà sono persone molto adattabili, che sanno cogliere e valorizzare quel tanto di vero che c’è in ogni teoria o opinione. Amano le situazioni sociali dove hanno occasione di confrontarsi con altri, e sentire che riscuotono approvazione e ammirazione: i feedback positivi li rassicurano. Accettano anche quelli negativi perché sono comunque un segno di ricono-
scimento: quello che non sopportano è l’assenza di riscontri perché per lo più non dispongono di parametri di cui possano fidarsi ciecamente per valutare le proprie idee. Condividono con l’estroverso la valorizzazione del mondo e di tutto ciò che ne viene, anche a rischio di sembrare insicuri o privi di idee personali: la loro disponibilità nei confronti degli altri finisce talvolta per essere eccessiva. Ascoltano i pareri di tutti, si considerano democratici perché sollecitano molto le opinioni dei collaboratori, ma rischiano di incorrere in uno stile di delega fin troppo lassista. Ecco le domande che possono consentire una misurazione del tuo livello di “eterocentratura”. Il consiglio è sempre quello di non polarizzarti sui valori centrali ma di usare tutta la scala.
Con voto da 1 a 4, dove 1 significa “poco” e 4 “molto”
1. Sono attento a quello che succede intorno a me 2. Ascoltare tutti mi permette di farmi una mia idea 3. Lavoro meglio se mi viene chiarito cosa ci si aspetta da me 4. Mi piace essere sempre al passo coi tempi 5. Preferisco stare in mezzo alla gente e faccio facilmente amicizia con tutti 6. Mi è difficile stare zitto a lungo 7. Sono sensibile/attento a come gli altri si rivolgono a me 8. I feedback che ricevo sono fondamentali per me 9. Mi piace avere successo nelle riunioni sociali 10. Non ho difficoltà a rivedere le mie opinioni 11. Imparo di più ascoltando (conferenze o dibattiti) che leggendo libri 12. Sono veloce nel cogliere gli stimoli che mi vengono dalle circostanze 13. Sono una persona flessibile e non mi intestardisco mai sulle mie idee 14. Mi consulto coi miei collaboratori e preferisco che le decisioni vengano da loro 15. Lascio liberi i miei collaboratori di prendere iniziative seguendo il loro intuito 16. Indosso sempre almeno un capo all’ultima moda 17. Affronto i problemi fiducioso che col tempo si troverà la soluzione 18. Mi è più facile esporre le mie idee parlandone che comunicandole per iscritto 19. Mi piace sentirmi impegnato e fare più cose contemporaneamente 20. Mi piace ricevere consigli su quello che potrebbe essere meglio per me
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LIBRI Davide Mura
Il ritorno di Mr Bestseller
Il rapimento da parte di un gruppo di terroristi di Hazel Bannock, erede di una delle più grandi compagnie petrolifere al mondo, dà il via a una storia costruita per essere letta tutta d’un fiato. Dopo aver venduto solo in Italia oltre 20 milioni di copie, Wilbur Smith è sbarcato di nuovo nelle librerie italiane (anche fisicamente, la presentazione del romanzo alla Feltrinelli Ex-
press della Stazione Centrale di Milano ha attirato una folla di lettori adoranti). Laleggedeldeserto,WilburSmith, Longanesi, pagg. 464, € 19,60.
Cavour, politico geniale L’ormai classica biografia di Italo de Feo è riedita negli Oscar Mondadori. Il saggio, dal taglio divulgativo ma accurato nello studio delle fonti, permette di approfondire un per-
Come rendere solida l’Italia
libri
Burocrazia lenta e inefficiente, milioni di leggi obsolete, una tassazione pesantissima a cui dobbiamo la nostra stagnazione agli ultimi posti delle statistiche europee: lo scenario che contraddistingue il belpaese non è dei migliori, per usare un eufemismo. Tra le proposte per risollevarsi, quella di Stefano Scabbio e Luigi Tivelli ha il suono appunto di una formula, che non è certo magica, ma si ispira alla logica e al buonsenso per far passare l’Italia dallo stato gassoso delle chiacchiere e dell’immobilismo a quello solido del pragmatismo e della modernità. Se da un lato sono trattate le policy più gettonate, dal federalismo (quello vero) alla riforma della Giustizia, dall’altro vengono riprese e affrontate tematiche di primaria importanza che l’agenda politica degli ultimi anni ha colpevolmente ignorato, quali il principio di sussidiarietà, l’approvazione di regole semplici e certe in difesa della concorrenza, il ricambio generazionale nei partiti, la riforma degli ammortizzatori sociali e l’istituzione di un welfare più equo, meno assistenzialista e dispendioso. La formula, Luigi Tivelli, Stefano Scabbio, Rubbettino, pagg. 112, € 10.
sonaggio chiave del nostro Risorgimento. Un regalo “dotto” che ci si può fare per celebrare con consapevolezza il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Cavour, Italo de Feo, Oscar Mondadori, pagg. 520, € 12.
Prima di scrivere pensa al destinatario Nella collana da pausa pranzo Ebooket della Bruno Editore (una “benedizione”, a fronte dei troppi manuali prolissi e dispersivi in circolazione), il libro su come utilizzare in maniera efficace la scrittura in ambito professionale fa il punto in modo chiaro sugli strumenti più comuni in azienda con consigli pratici che convincono. Tecnica e conoscenza dei nostri target condicio sine qua non. Scrittura professionale, Michela Alessandroni, Bruno Editore, pagg. 75, € 7,99.
Italia, si salvi chi può Il tema del lavoro e quello della crisi finanziaria sono al centro del nuovo romanzo di Lauro Venturi, manager e formatore. La storia è un mix di egoismi e ingiustizie che sembrano sempre prevalere e piccoli eroismi quotidiani di chi lavora e fatica ad arrivare alla fine del mese. Un affresco attuale. Romanzo reale, Lauro Venturi, Libri Este, pagg. 351, € 15. APRILE 2011
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LETTERE Daniela Fiorino (daniela.fiorino@manageritalia.it)
Le festività del 2011
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Negli ultimi mesi è stata fatta molta confusione sulle festività, a questo proposito vorrei sapere se è confermato che quest’anno, a seguito dell’introduzione della festività del 17 marzo, non sarà retribuita quella del 4 novembre. Inoltre, come deve essere considerato il 25 aprile che coincide con il Lunedì dell’Angelo? C.R. - Roma La giornata del 17 marzo è stata dichiarata festa nazionale, con effetto solo per l’anno 2011, in occasione della celebrazione del 150° anniversario della proclamazione dell’Unità d’Italia. Questa decisione era stata formalizzata dall’art. 7 bis del decreto legge n. 64 del 30 aprile 2010, convertito con modificazioni in legge 29 giugno 2010, n. 100, pubblicata nella Gazzetta ufficiale 30 giugno 2010, n. 150. A seguito delle censure sollevate da alcune componenti sociali e politiche in merito all’opportunità di introdurre una giornata festiva per celebrare tale ricorrenza, il consiglio dei ministri (con il decreto legge n. 5 del 22 febbraio 2011, pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 44 del 23 febbraio 2011, recante “Disposizioni per la festa nazionale del 17 marzo 2011”) ha confermato che, limitatamente all’anno 2011, il 17 marzo è considerato giorno festivo a tutti gli effetti. Di conseguenza, per quanto riguarda la disciplina del rapporto di lavoro, la giornata del 17 marzo sarà trattata alla stregua delle altre festività nazionali infrasettimanali. Contestualmente, si è convenuto che, per evitare inopportuni aggravi a carico della finanza pubblica e delle imprese private, solo
per quest’anno non troveranno applicazione gli effetti economici e gli istituti giuridici e contrattuali previsti per la festività soppressa del 4 novembre (giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate), la cui celebrazione dal 1977 è stata spostata alla domenica successiva e che, per questo motivo, viene normalmente retribuita in aggiunta alla retribuzione mensile. Pertanto, i lavoratori delle aziende del terziario, compresi i quadri e i dirigenti, quest’anno non percepiranno la retribuzione aggiuntiva per la festività di novembre. Per quanto riguarda invece il 25 aprile, i datori di lavoro dovranno applicare lo stesso trattamento previsto in caso di coincidenza di una festività con la giornata di domenica e cioè corrispondere ai propri lavoratori, in aggiunta alla retribuzione mensile, un ulteriore importo pari alla quota giornaliera della retribuzione di fatto. Ciò in quanto, ai sensi dell’art. 2, lett. e, della legge 31 marzo 1954, n. 90, il trattamento previsto per le festività cadenti di domenica si applica anche qualora la festività coincida con altro giorno festivo, compresa la celebrazione del Santo Patrono della località dove si svolge l’attività lavorativa. APRILE 2011
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... AL FIN DELLA LICENZA,
io tocco! Guido Gay
Possiamo fermare la valanga dei profughi
io tocco!
Si è pensato di tutto, accoglierli e distribuirli nell’intero territorio nazionale, riportarli ai luoghi di provenienza, trattare con i governi degli stati dell’Africa settentrionale perché blocchino le partenze di barconi. Ma non se ne esce, Lampedusa continua a essere il bidone della raccolta differenziata di disperati, di evasi dalle carceri, di perseguitati. A centinaia, a migliaia, a decine di migliaia (sto scrivendo nei primi giorni di aprile: navi capienti stanno caricando masse di profughi e dovrebbero sgombrare completamente Lampedusa, ma gli sbarchi di barconi non cessano). Eppure c’è chi ha scoperto una soluzione nuova e, probabilmente, decisiva. È l’assessore leghista all’immigrazione del Veneto Daniele Stival (l’Espresso n. 11 del 17 marzo 2011 a firma G.S.B.) che, in un intervento sulla tv Rete Veneta ha sentenziato: «Basta usare il mitra». Il presidente del Veneto Luca Zaia e la Lega hanno immediatamente preso le distanze dall’uscita di Stival che, fra l’altro, ha provato a negare di essersi espresso in quel modo. Purtroppo smentito, subito dopo, da un filmato sul web. Allora ha offerto le sue dimissioni e ha borbottato: «Intanto la pensano come me in tanti e mi hanno fatto i complimenti». Anche noi vogliamo complimentarci con que-
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sto guerriero solitario. Complimentarci perché non lo hanno buttato fuori dal governo del Veneto e dal Partito o denunciato per istigazione a delinquere (o, almeno non ci risulta). Oppure lo perdoniamo trasformando la sua proposta in battuta o in un libero contributo a un creativo brainstorming dove l’uso dei mitra contro i barconi di profughi sia interpretato come un innocente paradosso figurato?
Il moroso può rateizzare A Reggio Calabria (“Venerdì” di Repubblica n. 1201 a firma M.D.L.) gli attenti e severi dirigenti dell’Aterp, l’Agenzia che gestisce l’edilizia pubblica, intimano a un loro inquilino una richiesta di arretrati pari a 2 centesimi. L’insolvente affittuario viene minacciato – se non paga – di sfratto esecutivo. I dirigenti dell’Agenzia sono stati tacciati di crudeltà e anche presi in giro per il ridicolo importo dell’arretrato contestato. D’altra parte i controllori non possono decidere autonomamente di fare sconti o arrotondamenti. E poi non è vero che questi controllori sono dei robot senza cuore. Infatti i dirigenti dell’Aterp di Reggio Calabria si dichiarano disponibili a concordare un’“eventuale rateizzazione” di quanto dovuto (!). Sotto i gilet di quei dirigenti batte un cuore, altro che robot.
Il record di salto della quaglia Lo chiamano anche il principe dei voltagabbana (da “Sette” di Corsera n. 9 del 3 marzo 2011, rubrica di Gian Antonio Stella) indicando il consigliere del comune di Napoli Pietro Mastranzo. Si tratta della velocità e del numero dei cambi della sua casacca politica. In una sola legislatura ne ha cambiate otto: eletto con l’Udc è transitato nel Gruppo misto, poi in Iniziativa popolare, nella Margherita, nel Partito democratico, nell’Udeur, nei Popolari per il Sud e, pare ma non si è certi, in Forza Italia. Altri 11 consiglieri napoletani hanno cambiato almeno tre o quattro partiti, altri cinque e altri sette. Ma come Mastranzo nessuno, è lui il campione (forse mondiale) del salto della quaglia. I suoi detrattori non capiscono come è proprio di un uomo coerente con se stesso colui che segue le sue riflessioni politiche e coglie le sfumature cangianti dei vari partiti collimandole con i valori in cui crede. Bravo Mastranzo, perché non si fonda un suo partito, cogliendo nel relativo programma le poche cose buone di tutte le parti politiche ancorandole saldamente ai suoi valori, ai suoi “credo”? Anche San Paolo, sulla via di Damasco, fu un voltagabbana (dice l’ironico autore della rubrica Stella). Non è così?
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ASSOCIAZIONI S ERVIZI S ANITÀ CONTRATTO PREVIDENZAFORMAZIONE
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CALENDARIO ASSEMBLEE TERRITORIALI In attesa dell’Assemblea nazionale di Manageritalia, che si terrà venerdì 10 e sabato 11 giugno presso l’Hotel Michelangelo di Milano ecco le date e le sedi delle assemblee territoriali: Associazione
data
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luogo
Manageritalia Roma
giovedì 5 maggio
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Roma Eventi Vicolo Alibert 5 - Roma
Manageritalia Verona Manageritalia Venezia sabato 7 maggio Manageritalia Padova
9.45
Hotel Poiano Via Poiano 1 - Garda (Vr)
Manageritalia Bologna sabato 14 maggio
9.30
Novotel Bologna san Lazzaro Via Villanova 31 Villanova di Castenaso (Bo)
Manageritalia Firenze sabato 14 maggio
9.30
NH Grand Hotel Palazzo Viale Giovane Italia 195- Livorno
Manageritalia Milano
sabato 14 maggio
9.30
Hotel Michelangelo Via Scarlatti 33 - Milano
Manageritalia Trentino Alto-Adige
sabato 14 maggio
9.30
Camera di Commercio Via Alto Adige 60 - Bolzano
Manageritalia Genova lunedì 16 maggio
18.30
Manageritalia Napoli
venerdì 20 maggio 18
Starhotels President Corte Lambruschini 4 - Genova Il Miglio d’Oro Park Hotel Corso Resina 296 - Ercolano (Na)
Manageritalia Ancona sabato 21 maggio
10
Sala del Consiglio comunale Piazza del Comune 1 Offagna (An)
Manageritalia Bari
15
Sheraton Nicolaus Hotel Via Card. A. Ciasca 27 - Bari
10.30
Sede dell’Associazione Via I. La Lumia 7 - Palermo
9.15
Museo nazionale del Risorgimento italiano Via Accademia delle scienze 5 Torino
sabato 21 maggio
Manageritalia Palermo sabato 21 maggio Manageritalia Torino
sabato 21 maggio
Manageritalia Trieste
venerdì 27 maggio 17.30
Sala Predonzani - Palazzo della Regione Friuli Venezia Giulia Piazza Unità d’Italia 1 - Trieste
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MANAGERITALIA
INDENNITÀ DI DISOCCUPAZIONE Breve guida per dirigenti e quadri sulla normativa 2011
L’
INPS HA AGGIORNATO gli importi massimi mensili da corrispondere ai titolari del trattamento di disoccupazione ordinaria, non agricola, con requisiti normali o ridotti (con circolare n. 25 del 4 febbraio 2011). Può essere utile allora riepilogare la normativa sull’indennità di disoccupazione che, come è noto, è l’unica forma di prestazione pubblica a sostegno del reddito a cui i dirigenti possono fare ricorso in caso di perdita dell’occupazione. Queste informazioni sono valide per tutti i lavoratori dipendenti, quindi possono essere di interesse anche degli associati con la qualifica di quadro.
Requisiti I requisiti che determinano il diritto a
percepire l’indennità di disoccupazione sono i seguenti. 䡵 Stato di disoccupazione Non è possibile percepire redditi di lavoro, a qualsiasi titolo (né autonomo né subordinato né parasubordinato), durante il periodo a cui si riferisce la corresponsione del trattamento di disoccupazione. In caso di rioccupazioni anche di breve durata (es. un solo giorno), il lavoratore deve darne comunicazione immediata all’Inps. L’Istituto sospende il pagamento dell’indennità in caso di rioccupazione di durata fino a cinque giorni consecutivi (escluse le festività), con possibilità di riottenere il pagamento una volta cessata tale causa di sospensione, mentre considera
MISURE E DURATA DELL’INDENNITÀ DI DISOCCUPAZIONE LIQUIDATA A DECORRERE DAL 1° GENNAIO 2011 Età del disoccupato* meno di 50 anni pari o superiore a 50
Durata del trattamento 8 mesi 12 mesi
Ammontare con riferimento alla retribuzione media degli ultimi 3 mesi**
Contribuzione figurativa
60% per i primi 6 mesi 50% per il 7° e l’8° mese 40% per i successivi mesi
per tutto il periodo indennizzato
* Per quanto riguarda l’età da prendere in considerazione al fine dell’elevazione della durata della prestazione, l’Inps ha precisato che il possesso del requisito richiesto – età inferiore, pari o superiore a 50 anni – deve essere accertato con riferimento alla data di inizio della disoccupazione indennizzabile. ** Nei limiti di un importo massimo mensile lordo stabilito per legge e aggiornato annualmente (pari, per il 2011, a € 906,80 mensili, elevate a € 1.089,89 per i lavoratori che possono far valere una retribuzione mensile lorda superiore a € 1.961,80). Per quanto riguarda l’indennità ordinaria di disoccupazione non agricola con requisiti ridotti e quella agricola con requisiti normali e ridotti, da liquidare con riferimento all’attività svolta nel corso del 2010, trovano invece applicazione gli importi stabiliti per tale anno: € 892,96 mensili, elevate a € 1.073,25 per i lavoratori che possono fare valere una retribuzione mensile lorda superiore a € 1.931,86.
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occupazione stabile quella superiore a cinque giorni e quindi cessa definitivamente la corresponsione dell’indennità. 䡵 Anzianità contributiva Occorre risultare assicurati presso l’Inps da almeno due anni e avere versato almeno 52 contributi settimanali nel biennio precedente la data di cessazione del rapporto di lavoro. In via sperimentale, per gli anni 2010 e 2011, nella valutazione del biennio di contribuzione, si tiene conto anche dei periodi di collaborazione coordinata e continuativa o a progetto, per un massimo di 13 settimane. 䡵 Centro per l’impiego Prima della presentazione della domanda è necessario aver rilasciato al Centro per l’impiego competente per territorio la dichiarazione di immediata disponibilità, sia a svolgere un’attività lavorativa sia a seguire il percorso proposto per la ricerca di una nuova occupazione. 䡵 Cessazione non volontaria L’indennità è concessa a quei lavoratori che vengono a trovarsi senza lavoro, e quindi senza retribuzione, a causa di licenziamento, sospensione per mancanza di lavoro, scadenza del contratto a termine, dimissioni per giusta causa (per saperne di più sull’ultimo punto vedi box nella pagina a fianco). L’indennità non spetta ai lavoratori che si dimettono volontariamente, a eccezione delle madri e dei padri che si dimettono durante il periodo in cui è previsto il divieto di licenziamento
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DIMISSIONI PER GIUSTA CAUSA PER SAPERNE DI PIÙ
(dall’inizio del periodo di gravidanza fino al compimento del primo anno di età del bambino).
Presentazione della domanda Dopo essersi iscritti nelle liste dei disoccupati presso il Centro per l’impiego, occorre presentare il modulo di richiesta all’Inps, direttamente o tramite un Patronato, entro 68 giorni dall’inizio dello stato di disoccupazione (indicando anche l’eventuale periodo di preavviso riconosciuto dall’azienda), pena la decadenza dal diritto. Per la presentazione della domanda, il periodo per il quale il lavoratore percepisce l’indennità di mancato preavviso si considera lavorato. Pertanto, se il lavoratore licenziato viene esonerato dal prestare in servizio il preavviso e il datore di lavoro gli corrisponde la relativa indennità, il termine ultimo per la presentazione della domanda è il 68° giorno a partire dall’ultimo giorno di preavviso indennizzato. La domanda può essere scaricata e anche compilata online accedendo alla sezione Moduli dalla home page del sito www.inps.it inserendo come chiave di ricerca “DS21”. Sono state invece abolite (rif. circolare Inps n. 115 del 31 dicembre 2008) la dichiarazione del datore di lavoro (mod. DS22) e la relativa dichiarazione sostitutiva (mod. DSO) che, pertanto, non devono più essere allegate alla domanda. L’Inps comunica che, nel caso di disoccupazione ordinaria, i lavoratori dipendenti possono presentare la domanda
L’art. 2119 del codice civile definisce “giusta causa” una causa che non consente la prosecuzione, anche provvisoria, del rapporto di lavoro, demandando alla giurisprudenza il compito di enucleare le varie fattispecie di giusta causa. Partendo da questo presupposto, l’Inps riconosce l’indennità di disoccupazione solo se sussiste una delle seguenti cause indicate dalla giurisprudenza: a. mancato pagamento della retribuzione; b. molestie sessuali nei luoghi di lavoro; c. modificazioni peggiorative delle mansioni lavorative; d. mobbing, ovvero comportamenti vessatori da parte dei superiori gerarchici o dei colleghi che determinano il crollo dell’equilibrio psico-fisico del lavoratore. Questi comportamenti possono anche coincidere con le molestie sessuali o il demansionamento, già indicati come giusta causa di dimissioni; e. notevoli variazioni delle condizioni di lavoro a seguito di trasferimento di proprietà dell’azienda; f. spostamento del lavoratore da una sede a un’altra, senza che sussistano le “comprovate ragioni tecniche, organizzative e produttive” previste dall’art. 2103 del codice civile; g. comportamento ingiurioso posto in essere dal superiore gerarchico nei confronti del dipendente.
Trasferimento della sede di lavoro Per quanto riguarda i casi di trasferimento di proprietà dell’azienda e di trasferimento della sede di lavoro, l’Inps – con circolare n. 108 del 10 ottobre 2006 – si è espresso anche in merito all’eventualità in cui la cessazione dell’attività lavorativa avvenga tramite “risoluzione consensuale” del rapporto di lavoro. Secondo l’Inps ci sono i presupposti per riconoscere l’indennità di disoccupazione ordinaria, poiché la volontà del lavoratore può essere stata indotta dalle notevoli variazioni delle condizioni di lavoro. Nel caso di risoluzione consensuale a seguito di trasferimento della sede lavorativa, viene anche indicato come parametro di valutazione la distanza della sede di destinazione: si riscontra una “notevole variazione delle condizioni di lavoro” se tale distanza è superiore a 50 km dalla residenza del lavoratore e/o se la nuova sede si trova in un luogo mediamente raggiungibile in 80 minuti con i mezzi pubblici. Se la cessazione avviene per dimissioni per giusta causa, il lavoratore dovrà corredare la domanda con una documentazione da cui risulti la sua volontà di difendersi in giudizio nei confronti del comportamento illecito del datore di lavoro (allegando diffide, esposti, denunce, citazioni, ricorsi d’urgenza ex art. 700 del codice di procedura civile, sentenze ecc. contro il datore di lavoro, nonché ogni altro documento idoneo), impegnandosi a comunicare l’esito della controversia giudiziale o extragiudiziale. Nel caso in cui si dovesse escludere la ricorrenza della giusta causa di dimissioni, l’Inps procederà al recupero di quanto pagato a titolo di indennità di disoccupazione, così come avviene nel caso di reintegra del lavoratore nel posto di lavoro, successiva a un licenziamento illegittimo che ha dato luogo al pagamento dell’indennità di disoccupazione. Conseguentemente, l’Istituto ha dato istruzioni agli operatori che ricevono le domande di avvisare il lavoratore che il riconoscimento dell’indennità di disoccupazione sarà provvisorio, fino alla comunicazione dell’esito della controversia con il datore di lavoro.
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MANAGERITALIA
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UN ACCORDO CON FEDERMANAGER Semplificare la rappresentanza verso le istituzioni, promuovere diffusione e valorizzazione di presenza e cultura manageriale
anche tramite contact-center telefonando al numero gratuito 803164 entro 68 giorni dal licenziamento.
PAGAMENTO Si ha diritto all’indennità a partire dall’ottavo giorno successivo alla sospensione/data di cessazione (o di scadenza del periodo di mancato preavviso) se la domanda è stata presentata nei primi otto giorni; oppure dal quinto giorno successivo alla data della domanda se presentata dopo l’ottavo giorno ed entro i termini previsti. Se il licenziamento in tronco avviene per giusta causa, i termini vengono differiti di 30 giorni. In questo caso, quindi, si ha diritto all’indennità a partire dal 38° giorno dal licenziamento se la domanda è stata presentata nei primi 38 giorni; oppure dal quinto giorno successivo alla data della domanda se presentata dopo il 38° giorno dal licenziamento. 䡵 L’indennità L’indennità non può decorrere prima della data in cui è stata resa al Centro dell’impiego la dichiarazione di disponibilità al lavoro. Per poter ottenere una seconda indennità dopo un altro periodo di lavoro, è necessario che sia trascorso il cosiddetto “anno mobile”, cioè un periodo di 365 giorni a partire dalla data di inizio della prima prestazione. L’indennità può essere riscossa con bonifico bancario o postale o allo sportello di un qualsiasi ufficio postale del territorio nazionale.
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E DUE MAGGIORI ORGANIZZAZIONI di rappresentanza dei dirigenti privati, Federmanager e Manageritalia, hanno firmato venerdì 11 marzo un accordo che le porterà a collaborare su vari punti (rappresentanza, presenza e cultura manageriale, lavoro, welfare, sviluppo economico e sociale). Si vuole soprattutto fare sistema, anche con i dirigenti pubblici ai quali le due organizzazioni firmatarie sono collegate attraverso Cida e Confedir-Mit, per riuscire a dare al paese quel contributo in termini di idee, azioni e risultati che i dirigenti già danno quotidianamente in azienda e le loro organizzazioni vogliono portare sempre più anche a livello di sistema. L’obiettivo è anche quello di valorizzare alcuni aspetti fondamentali della professione manageriale, quali responsabilità, risultati e merito, e diffonderli nel tessuto economico e sociale. Si vuole rafforzare la presenza manageriale nella nostra economia non solo in termini numerici, ma anche e soprattutto in termini di ruolo a tutto tondo che una dirigenza dotata di adeguati poteri e deleghe, valutata sui risultati e non sulla fedeltà, deve poter giocare appieno per dare il suo indispensabile contributo allo sviluppo. I dirigenti in Italia sono relativamente pochi (125mila nel privato e 180mila nel pubblico) e soprattutto nel settore privato la scarsa managerialità delle aziende frena lo sviluppo. Se pensiamo che solo 32mila aziende hanno in Italia almeno un dirigente al loro interno e che i 125mila dirigenti presenti sono pari a meno dell’1% dei lavoratori dipendenti privati, contro un rapporto del 3% di Francia e Germania, abbiamo uno dei principali motivi della nostra ormai decennale capacità di crescere. Non c’è dubbio alcuno quindi che la managerialità nel nostro paese debba crescere, ma le organizzazioni di rappresentanza dei dirigenti privati, nate proprio nel primo Dopoguerra, hanno tanto da dire e da fare anche in termini di lavoro, sviluppo dell’economia e welfare.
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Guida alla lettura dell’estratto conto
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ONO PASSATI più di 30 anni da quando è nata la PR4, prima forma di previdenza integrativa individuale dei dirigenti del terziario, seguita poi dalle convenzioni Previr e Antonio Pastore. Il tempo trascorso non ha intaccato, anzi ha consolidato, la nostra previdenza integrativa individuale, della quale sono state conservate nel tempo le caratteristiche che hanno permesso di ottenere buoni risultati a medio e lungo termine, mentre sono state affinate con modifiche e implementazioni le parti maggiormente soggette all’evoluzione del mercato assicurativo e alle nascenti esigenze della categoria dirigenziale Manageritalia.
In particolare, la gestione speciale Previr, nella quale sono investiti i contributi della polizza Capitale differito, ha consolidato negli anni, a partire dal 1985, i concetti di sicurezza,
stabilità e risparmio non speculativo. Per l’anno 2010, infatti, ha restituito un rendimento netto del 3,81% a tutti i capitali investiti, siano questi relativi a posizioni assicurative dei dirigenti, dei prosecutori volontari o a polizze Capitello sottoscritte individualmente dagli associati. Gli estratti conto che riassumono le singole posizioni personali sono in corso di spedizione in formato cartaceo e già visualizzabili nell’area riservata del sito www.assidir.it. Come ogni anno, nelle pagine seguenti trovate la guida alla lettura dell’estratto conto, disponibile anche sul sito web di Assidir. Ci auguriamo sia utile a migliorarne la comprensione e facilitarne l’analisi.
SITUAZIONE DEL DIRIGENTE
TIPOLOGIA DI ESTRATTO CONTO
䡵 Posizione contributiva aperta e chiusa prima del 30/9/1997
A Estratto conto riassuntivo solo posizione
䡵 Posizione contributiva aperta prima del 30/9/1997 e chiusa dopo il 30/9/1997 䡵 Posizione contributiva aperta prima del 30/9/1997 e non ancora chiusa
B Estratto conto unificato riassuntivo posizioni
䡵 Posizione contributiva aperta dopo il 30/9/1997
C Estratto conto riassuntivo solo posizione
ASSOCIAZIONE ANTONIO PASTORE
LA GARANZIA CAPITALE DIFFERITO RENDE IL 3,81% NETTO NEL 2010
Previr
Previr e Antonio Pastore
Antonio Pastore
Identifica la tua situazione utilizzando questo schema: nella colonna di sinistra individua la tua posizione contributiva mentre nella colonna di destra individua la tipologia del tuo estratto conto. Utilizza questi riferimenti nelle istruzioni delle pagine seguenti.
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A Estratto conto della convenzione Previr ’95
SEZIONE 1 Contiene i dati relativi ai premi versati durante il periodo contributivo (contributi versati dall’azienda durante l’attività di dirigente più eventuali contributi volontari). I contributi lordi sono suddivisi per anni di versamento: 䡵 contributi versati fino al 31 dicembre 2009; 䡵 contributi versati nell’anno 2010; 䡵 totale contributi versati e scorporati per il reale utilizzo su ogni garanzia assicurativa.
SEZIONE 2 Contiene un dettaglio dei singoli premi versati relativamente alla sola annualità 2010 e alla sola garanzia Capitale differito. Per quanto concerne questa tipologia di estratto conto, la sezione è priva di
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dati in quanto la Convenzione Previr è cessata il 31 dicembre 1997 e con essa anche la contribuzione relativa.
SEZIONE 3 Contiene un ulteriore dettaglio sulla polizza di Capitale differito. I premi sono suddivisi per anni di versamento: 䡵 totale al 31 dicembre 2009; 䡵 totale al 31 dicembre 2010. L’ultima colonna della tabella indica il dato di “prestazione minima a scadenza” rivalutata al 31 dicembre 2009 e al 31 dicembre 2010. La prestazione minima a scadenza è costituita da quanto già maturato alle date sopra indicate (al netto di eventuali riscatti parziali già concessi) aumentato della rivalutazione minima (minimo garantito) prevista dalle Convenzioni Previr per il periodo necessario al raggiungimento
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della scadenza “naturale” della polizza (raggiungimento della scadenza del differimento). In sintesi, è quanto le Imprese assicuratrici devono – come minimo – garantire all’assicurato al termine del periodo di differimento. La scadenza del periodo di differimento varia in funzione dell’età dell’assicurato al momento dell’accensione della posizione assicurativa.
SEZIONE 4 Contiene il dettaglio dei riscatti parziali eventualmente erogati nel corso dell’anno 2010 dall’Impresa delegataria all’assicurato sulla posizione di “Capitale differito”. Sono specificati la data di erogazione e l’importo erogato (al lordo delle imposte applicate).
SEZIONE 5 Contiene l’indicazione del tasso di rendimento utilizzato per rivalutare le
prestazioni della polizza di Capitale differito. Nel caso in cui il rendimento ottenuto e retrocesso dalla Gestione Speciale sia inferiore al “minimo garantito”, sarà riconosciuto il tasso minimo garantito previsto dalla Convenzione.
SEZIONE 6 Contiene il valore riscattabile in caso di vita e premorienza al 31 dicembre 2010 relativo alla polizza di Capitale differito. Tale valore comprende tutte le rivalutazioni attribuite fino al 31 dicembre 2010 al lordo delle imposte previste per legge.
SEZIONE 7 Contiene la specifica delle Imprese assicuratrici che concorrono a garantire le prestazioni della polizza di Capitale differito attraverso le gestioni speciali Previr e, per Ina Assitalia spa, la gestione speciale Euro Forte.
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B Estratto conto unificato delle convenzioni Previr e Antonio Pastore n. 3049/3108/3140
SEZIONE 1
SEZIONE 3
Contiene i dati relativi ai premi versati durante il periodo contributivo (contributi versati dall’azienda durante l’attività di dirigente più eventuali contributi volontari). I contributi lordi sono suddivisi per anni di versamento: 䡵 contributi versati fino al 31 dicembre 2009; 䡵 contributi versati nell’anno 2010; 䡵 totale contributi versati
Contiene un ulteriore dettaglio sulla polizza di Capitale differito. I premi sono suddivisi per anni di versamento: 䡵 totale al 31 dicembre 2009; 䡵 totale al 31 dicembre 2010.
e scorporati per il reale utilizzo su ogni garanzia assicurativa.
SEZIONE 2 Contiene un dettaglio dei singoli premi versati relativamente alla sola annualità 2010 e alla sola garanzia Capitale differito.
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L’ultima colonna della tabella indica il dato di “prestazione minima a scadenza” rivalutata al 31 dicembre 2009 e al 31 dicembre 2010. La prestazione minima a scadenza è costituita da quanto già maturato alle date sopra indicate (al netto di eventuali riscatti parziali già concessi) aumentato della rivalutazione minima (minimo garantito) prevista dalle Convenzioni Previr e Antonio Pastore per il periodo necessario al raggiungimento della scadenza naturale della polizza (raggiungimento della scadenza del differimento). In sintesi, è quanto le Imprese assicu-
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ratrici devono – come minimo – garantire all’assicurato al termine del periodo di differimento. La scadenza del periodo di differimento varia in funzione dell’età dell’assicurato al momento dell’accensione della posizione assicurativa.
SEZIONE 4 Contiene il dettaglio dei riscatti parziali eventualmente erogati all’assicurato sulla posizione di Capitale differito. Sono specificati: l’Impresa delegataria che ha effettuato il riscatto; la data di erogazione; l’importo erogato (al lordo delle imposte applicate).
SEZIONE 5 Contiene l’indicazione del tasso di rendimento utilizzato per rivalutare le prestazioni della polizza di Capitale differito. Nel caso in cui il rendimento ottenuto e retrocesso dalla Gestione Speciale sia inferiore al “minimo ga-
rantito”, sarà riconosciuto il tasso minimo garantito previsto dalla Convenzione.
SEZIONE 6 Contiene il valore riscattabile in caso di vita e premorienza al 31 dicembre 2010 relativo alla polizza di Capitale differito. Tale valore comprende tutte le rivalutazioni attribuite fino al 31 dicembre 2010 al lordo delle imposte previste per legge.
SEZIONE 7 Contiene la specifica delle Imprese assicuratrici che concorrono a garantire le prestazioni della polizza di Capitale differito attraverso le gestioni speciali Previr e, per Ina Assitalia spa, la gestione speciale Euro Forte.
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C Estratto conto della convenzione Antonio Pastore n. 3049/3108/3140
SEZIONE 1
SEZIONE 3
Contiene i dati relativi ai premi versati durante il periodo contributivo (contributi versati dall’azienda durante l’attività di dirigente più eventuali contributi volontari). I contributi lordi sono suddivisi per anni di versamento: 䡵 contributi versati fino al 31 dicembre 2009; 䡵 contributi versati nell’anno 2010; 䡵 totale contributi versati
Contiene un ulteriore dettaglio sulla polizza di Capitale differito. I premi sono suddivisi per anni di versamento: 䡵 totale al 31 dicembre 2009; 䡵 totale al 31 dicembre 2010.
e scorporati per il reale utilizzo su ogni garanzia assicurativa.
SEZIONE 2 Contiene un dettaglio dei singoli premi versati relativamente alla sola annualità 2010 e alla sola garanzia Capitale differito. Questa sezione può risultare priva di dati per le posizioni di assicurati assunti o nominati in qualità di “dirigenti di prima nomina”.
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L’ultima colonna della tabella indica il dato di “prestazione minima a scadenza” rivalutata al 31 dicembre 2009 e al 31 dicembre 2010. La prestazione minima a scadenza è costituita da quanto già maturato alle date sopra indicate (al netto di eventuali riscatti parziali già concessi) aumentato della rivalutazione minima (minimo garantito) prevista dalla Convenzione Antonio Pastore per il periodo necessario al raggiungimento della scadenza naturale della polizza (raggiungimento della scadenza del differimento). In sintesi, è quanto le Imprese assicuratrici
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devono – come minimo – garantire all’assicurato al termine del periodo di differimento. La scadenza del periodo di differimento varia in funzione dell’età dell’assicurato al momento dell’accensione della posizione assicurativa. Anche questa sezione può risultare priva di dati per le posizioni di assicurati assunti o nominati in qualità di “dirigenti di prima nomina”.
SEZIONE 4 Contiene il dettaglio dei riscatti parziali eventualmente erogati all’assicurato sulla posizione di Capitale differito. Sono specificati: l’Impresa delegataria che ha effettuato il riscatto, la data di erogazione e l’importo erogato (al lordo delle imposte applicate).
SEZIONE 5 Contiene l’indicazione del tasso di rendimento utilizzato per rivalutare le
prestazioni della polizza di Capitale differito. Nel caso in cui il rendimento ottenuto e retrocesso dalla Gestione Speciale sia inferiore al “minimo garantito”, sarà riconosciuto il tasso minimo garantito previsto dalla Convenzione.
SEZIONE 6 Contiene il valore riscattabile in caso di vita e premorienza al 31 dicembre 2010 relativo alla polizza di Capitale differito. Tale valore comprende tutte le rivalutazioni attribuite fino al 31 dicembre 2010 al lordo delle imposte previste per legge.
SEZIONE 7 Contiene la specifica delle Imprese assicuratrici che concorrono a garantire le prestazioni della polizza di Capitale differito attraverso le gestioni speciali Previr e, per Ina Assitalia spa, la gestione speciale Euro Forte.
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Hanno collaborato a questo numero MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DI MANAGERITALIA
Alessandro Baldi
ha un’esperienza professionale maturata in seno a un’importante società di revisione internazionale. Commercialista e docente a contratto dell’Università di Ancona, è presidente del Fondo Mario Negri, oltre che vicepresidente di Manageritalia. (pag. 24)
Ida Bona è psicologa e consulente aziendale.
FEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO
(pag. 58)
Valerio Melandri è docente di Principi e tecniche di fundraising presso la facoltà di Economia di Forlì, Università di Bologna, e direttore del Master universitario in fundraising. È presidente del Festival del Fundraising e di Philanthropy centro studi. (pag. 48)
Claudio Nutrito, dopo essere stato manager in varie aziende, svolge attualmente attività di consulenza aziendale e formazione. (pag. 50) Francesco Varanini è formatore e consulente, direttore della rivista Persone & Conoscenze e direttore scientifico di Assoetica. (pag. 32)
da Manageritalia Daniela Fiorino
FEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO
FONDO ASSISTENZA SANITARIA DIRIGENTI AZIENDE COMMERCIALI
FONDO DI PREVIDENZA MARIO NEGRI CFMT - CENTRO DI FORMAZIONE MANAGEMENT DEL TERZIARIO
ASSOCIAZIONE ANTONIO PASTORE
Editore: Manageritalia Servizi srl Direttore responsabile: Guido Gay Coordinamento: Roberta Roncelli Redazione: Davide Mura, Luca Padovani, Enrico Pedretti, Eliana Sambrotta Direzione, redazione, amministrazione: 20129 Milano - via Antonio Stoppani 6 tel. 0229516028 - fax 0229516093 giornale@manageritalia.it www.manageritalia.it
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