Dirigente maggio 2012

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N. 5 MAGGIO 2012

LA RIVISTA DI MANAGERITALIA COMPANY WELFARE VERSO PIÙ PRODUTTIVITÀ E BENESSERE ASSOCIAZIONI TERRITORIALI NASCE MANAGERITALIA VENETO

XIII RAPPORTO SULLE RETRIBUZIONI IN ITALIA

BUSTE PAGA,

SI GALLEGGIA MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL TERZIARIO Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - Decreto Legge 353/03 (convertito in Legge 27/2/04, n.46) art.1, comma 1 - DCB/MI - € 2,20 (abbonamento annuo € 16,50)


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Sommario

Editoriale 4 Bilancio di un quadriennio e nuove tappe

RUBRICHE 24 Osservatorio legislativo

50 Territori

Manageritalia 65 Ad aprile secondo aumento retributivo dei dirigenti del terziario e alberghiero

56 Di buon grado

68 Rinnovato il contratto Aica

58 Lifestyle

Associazioni territoriali 66 Manageritalia Veneto, uniti per contare di più!

30 A tu per tu con...

Manageritalia 7 OUR POINT OF VIEW

38 Catturati dalla rete

Copertina 8 Buste paga, si galleggia Lavoro 16 Company welfare: produttività al massimo

InfoMANAGER

59 Fuori ufficio 60 Libri 61 Lettere

Fisco 26 Verso quale riforma?

62 ...al fin della licenza, io tocco!

32 Imu in arrivo Economia 40 Scenari alternativi all’orizzonte...

Associazione Antonio Pastore 70 La Convenzione 3140 per i dirigenti, oggi ancor più tutelante Cfmt 72 I corsi di maggio e giugno

Consumi 46 Low cost, ma di valore N. 5 MAGGIO 2012

Aziende 52 La rete fa la forza

LA RIVISTA DI MANAGERITALIA COMPANY WELFARE VERSO PIÙ PRODUTTIVITÀ E BENESSERE ASSOCIAZIONI TERRITORIALI NASCE MANAGERITALIA VENETO

XIII RAPPORTO SULLE RETRIBUZIONI IN ITALIA

BUSTE PAGA,

SI GALLEGGIA

MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DI MANAGERITALIA Federazione nazionale dei dirigenti, quadri e professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato R

FEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO

Fondo assistenza sanitaria dirigenti aziende commerciali

Fondo di previdenza Mario Negri

CFMT Centro di formazione management del terziario

Associazione Antonio Pastore

MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL TERZIARIO Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - Decreto Legge 353/03 (convertito in Legge 27/2/04, n.46) art.1, comma 1 - DCB/MI - € 2,20 (abbonamento annuo € 16,50)

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Editoriale a cura del presidente Manageritalia

BILANCIO DI UN QUADR

N

el corso del mese di maggio gli associati di Manageritalia eleggeranno i loro rappresentanti nei consigli direttivi delle Associazioni territoriali che coprono tutte le regioni nazionali: circa 250 colleghi che si faranno carico della delega dei 35.000 associati per rappresentare, tutelare, organizzare gli interessi della categoria sia a livello locale sia a livello nazionale. Infatti, questi nostri colleghi saranno i membri di diritto della nuova Assemblea nazionale di Manageritalia che dovrà tradurre i temi elaborati dal Congresso dello scorso novembre (Rappresentanza e politica, Lavoro e welfare, Sostenibilità e crescita) in un piano strategico e in uno operativo per sviluppare l’attività della Federazione nel prossimo quadriennio 2012-2016. Il periodo che stiamo chiudendo è stato caratterizzato da una continua incertezza dello scenario socioeconomico che ancora oggi rende il futuro tutt’altro che roseo. La complicazione derivante dallo stato del paese e dalla crisi che investe la gran parte delle economie occidentali rende sempre più difficile individuare le soluzioni e ha accentuato la crisi dei modelli di rappresentanza. Anche Manageritalia ha dovuto affrontare incertezze e difficoltà interne ed esterne. Abbiamo pagato un pesante contributo alla crisi con un’accentuata pressione fiscale che non ha risparmiato neppure i nostri pensionati, con un significativo turnover che ha ulteriormente aggravato il problema degli over 50, con una partecipazione responsabile alle soluzioni di crisi aziendali, sino alla decurtazione temporanea di retribuzione per difendere i livelli occupazionali. Il nostro sistema ha retto l’onda d’urto con una buona capacità di reazione per trovare soluzioni e risposte agli ostacoli emergenti. Siamo consapevoli che sono ancora molti i problemi aperti, a partire da quello dei numerosi colleghi esodati che sono rimasti intrappolati dalla riforma previdenziale a quello della ricollocazione dei tanti col-


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DRIENNIO E NUOVE TAPPE leghi senza occupazione. Siamo tuttavia anche consapevoli che il nostro sistema di welfare contrattuale è sempre riuscito con lungimiranza a individuare soluzioni che potessero rispondere alle mutate caratteristiche del lavoro manageriale. Insieme alle difficoltà esterne abbiamo anche affrontato grandi cambiamenti interni: si sono avvicendati tre presidenti, abbiamo avviato un forte ricambio generazionale, si sono accorpate le tre Associazioni del Veneto, innovato il modello congressuale, avviato un processo decisionale fondato su condivisione e trasparenza. L’accelerazione che gli eventi ci hanno imposto nell’ultimo anno è stata notevole ed è coincisa con la prematura scomparsa del presidente che mi ha preceduto, Lorenzo Guerriero, e la presa in carico della pesante eredità da parte del sottoscritto. Una situazione che ha creato momenti di perplessità e di preoccupazione sul futuro della nostra Organizzazione, che sono velocemente scomparsi grazie al sostegno ricevuto, in modo diverso, dai singoli associati, dagli organi direttivi delle Associazioni territoriali e della Federazione, dai collaboratori delle strutture tecniche della nostra Organizzazione. È la prova che siamo un sistema forte e coeso, che si fonda su valori condivisi e su una diffusa membership. Non è dunque un caso se, nonostante le difficoltà, continuiamo a crescere nelle nostre dimensioni associative innovando. Il Congresso dello scorso novembre ci ha indicato con chiarezza che occorre crescere nella dimensione istituzionale e soprattutto in quella di movimento, che occorre uscire fuori dal perimetro del corporativismo per coniugare i legittimi interessi di categoria con quelli più ampi della collettività, del paese. Siamo promotori, insieme a Federmanager, della costituzione del nuovo soggetto sociale che riunirà in un’unica confederazione tutta la dirigenza pubblica e privata. Una scelta che la crisi dei modelli di rappre-

sentanza ci impone per essere finalmente legittimati quale parte sociale che vuole essere soggetto regolatore con il contributo di idee, di progettualità e di valutazione delle scelte che il paese è chiamato a compiere per proiettarci verso un futuro migliore e dare maggiori certezze alle prossime generazioni. È un’occasione storica irripetibile che non può vederci indifferenti quando su molti fronti c’è una forte domanda di cambiamento e di innovazione e la dirigenza privata e pubblica, insieme alle alte professionalità, potrebbe finalmente promuovere la conoscenza reale della propria figura e del proprio ruolo. Anche sul versante della dimensione associativa si aprono nuove frontiere a partire dall’evoluzione di un modello di bilateralità sempre più orientato a regolare il mercato del lavoro e a mettere a sistema le politiche di welfare e le politiche attive per sostenere i livelli occupazionali e la sicurezza sociale, coniugando gli ambiti e le responsabilità dei diversi soggetti: imprese, lavoratori e Stato. Il nostro modello contrattuale, grazie anche alla lungimiranza delle parti contraenti, è stato costruito su queste basi e noi crediamo di poter dare un importante contributo nella costruzione di un moderno sistema di flexsecurity. Noi siamo pronti a condividere le nostre competenze e intendiamo farlo svolgendo il nostro mestiere. Vorremmo essere messi nelle condizioni di farlo al meglio. Lavoriamo per riuscirci, nell’interesse nostro e del nostro paese. Ringrazio tutti i colleghi che hanno dato il loro contributo alla nostra Associazione e tutti gli associati che non ci hanno fatto mancare il loro sostegno e auguro buon lavoro ai nuovi consigli direttivi e ai nuovi vertici che si insedieranno nella prossima Assemblea federale dell’8 e 9 giugno. Guido Carella (guido.carella@manageritalia.it) MAGGIO 2012

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OUR POINT OF VIEW Why we refer to Our point of view? Because we would like to spread abroad (to those non-italian readers that hopefully will find us online) the details of who we are and the many initiatives Manageritalia has been managing to change Italy in a positive way. And because we would like to make people know the point of view of Italian managers concerning issues of national interest and the way they work to try to turn around the country’s economy. But, what is Manageritalia? Manageritalia is the National federation of top and middle management (executives, senior staff and professionals) working in the fields of commerce, transport, tourism and the entire advanced service sector, which represents more than 35.000 managers in Italy. Its principal aim is to support and defend them, to promote their role and to contribute to the economic growth and social progress of our country, together with the political establishment and other national and international economic, social and cultural organizations. Manageritalia operates on the basis of a democratically elected system that represents the 13 local Associations and an organizational structure committed to making its membership become more widely shared. Manageritalia acts on a national and local level, representing its members when collective contracts are drawn up, in disputes and in relations with corporations, authorities and institutions. Our aim is to continue safeguarding and supplying services to executives, as well as to the other figures (senior staff and professionals) who have the same needs but do not receive appropriate assistance. We are sure of our expertise and skills, and we approach institutions confidently so that the tertiary management receives the deserved consideration in the economic and social setting of our country.

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Copertina

Dirigenti, quadri, impiegati e operai: il 2011 è stato senz’altro un anno di “vacche magre” per quanto riguarda gli incrementi retributivi, ma è opportuno fare alcuni distinguo. Nel dettaglio trend, settori e politiche di reward più adottate

BUSTE PAG SI GAL

Simonetta Cavasin

Q

UANTO EMERGE DAL XIII RAPPORTO SULLE RETRIBUZIONI IN ITALIA 2012, a cura di Od&M Consulting, è espressione dell’attuale situazione economica: il periodo di bassa crescita si riflette infatti sulla politica retributiva adottata dalle aziende e in valore assoluto sulle retribuzioni dei

lavoratori italiani. In sintesi, il 2011 registra ancora una stagnazione

retributiva indipendentemente dalla categoria d’inquadramento. Nel dettaglio, gli incrementi retributivi di dirigenti e operai stazionano intorno al 2%, mentre il calo retributivo di quadri e impiegati si mantiene

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AGA,

ALLEGGIA sotto l’1% (tabella 1). Il confronto

con l’inflazione è quindi scontato: nel 2011, infatti, i prezzi al consumo sono cresciuti del 2,8%, certificando una perdita di potere d’acquisto per tutte le fasce della popolazione lavorativa. Se si passa all’analisi dei dati in termini di valori assoluti, siamo di fronte più a conferme che a novità. Le retribuzioni più elevate si confermano infatti nella grande azienda (tabella 2); nelle aziende del Nordovest (tabella 3); nel credito per i dirigenti e quadri e nell’industria per gli impiegati (tabella 4); per gli uomini (tabella 5), sebbene il gap di genere si sia molto ridotto nel caso dei dirigenti e dei quadri. Grandi e medie aziende: la differenza c’è Passando all’analisi dei trend, si registrano delle differenze a seconda della qualifica professionaTabella 1 - RETRIBUZIONE TOTALE ANNUA MEDIA GENERALE

le. Tra i dirigenti il trend è positivo, in particolare nella grande

CATEGORIA

2010

2011

Trend 2011-2010

DIRIGENTI

€ 103.908

€ 105.621

+1,6%

che con incrementi minori nel

QUADRI

53.418

53.303

-0,2%

Nordest, nel settore del commer-

IMPIEGATI

27,092

26.920

-0,6%

cio e del credito e per le donne. Per

OPERAI

21.529

22.006

+2,2%

quanto riguarda i quadri, la cresci-

azienda, in tutte le aree geografi-

ta maggiore si è registrata nella Fonte: elaborazione dati a cura di Od&M Consulting.

media azienda, sebbene con valori contenuti (0,9%), nel Sud e isole MAGGIO 2012

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Copertina

1 Per variabile si inten-

de la retribuzione variabile effettivamente percepita nell’ultimo anno.

e nel commercio e nel credito. In

ne di appartenenza, i dirigenti re-

Fissa e variabile, scende o sale?

questo caso, gli uomini registrano

gistrano incrementi retributivi in

Quale componente della retribu-

una situazione migliore rispetto a

tutte le aree funzionali, seppur

zione ha influito maggiormente

quella delle donne. Le retribuzioni

contenuti, a eccezione dell’area

sugli incrementi registrati (quella

degli impiegati sembrano invece

amministrazione, finanza e con-

fissa o quella variabile)? Ricordia-

subire un arresto indipendente-

trollo e marketing & commercia-

mo, infatti, che le retribuzioni fin

mente dalla dimensione aziendale

le. Rispetto ai quadri, si assiste in-

qui illustrate fanno riferimento

e dall’area geografica. Rispetto al

vece a una tendenziale stagnazio-

alla retribuzione totale annua.

settore, solo i servizi registrano una

ne delle retribuzioni in quasi tut-

Analizzando nel dettaglio l’anda-

lieve flessione verso l’alto, così co-

te le aree funzionali. Le aree mag-

mento delle componenti moneta-

me le donne rispetto agli uomini.

giormente penalizzate risultano

rie dell’ultimo anno (tabella 7),

essere quelle degli acquisti, logi-

per i dirigenti si è manifestato un

Dirigenti e quadri,

stica e magazzini, delle risorse

calo della parte variabile1 pari al-

differenze per aree funzionali

umane e del marketing & com-

lo 0,4%, che in termini assoluti si-

Passando a un’analisi per funzio-

merciale (tabella 6).

gnifica rimanere sullo stesso livel-

Tabella 2 - ANALISI PER DIMENSIONE AZIENDALE 20 11

TREND 2011-2010

CATEGORIA

Piccola

Media

Grande

Piccola

Media

Grande

DIRIGENTI

95.286

€ 108.120

€ 113.444

-0,2%

-1,4%

-3,4%

QUADRI

50.568

54.834

54.486

-1,0%

-0,9%

--0,7%

IMPIEGATI

25.098

29.040

29.749

-0,1%

--0,8%

-0,0%

Tabella 3 - ANALISI PER TERRITORIO 20 11

TREND 2011-2010

CATEGORIA

Nordest

Nordovest

Centro

Sud e Isole

98.910

-1,1%

-4,0%

-4,7%

-4,5%

50.656

-0,4%

-0,4%

-0,2%

-2,2%

23.990

-0,8%

-0,8%

-0,1%

-0,1%

Nordest

Nordovest

Centro

Sud e Isole

DIRIGENTI

€ 105.576

€ 109.618

€ 106.079

QUADRI

53.493

53.850

52.391

IMPIEGATI

27.250

27.719

25.904

Tabella 4 - ANALISI PER SETTORE 20 11

TREND 2011-2010

CATEGORIA

Industria

Commercio

Servizi

Credito

94.938

€ 117.661

-1,6%

-5,0%

-0,5%

-3,4%

50.615

54.143

-0,4%

-0,4%

-0,3%

-0,4%

26.719

27.028

-0,9%

-0,7%

-1,2%

-0,1%

Commercio

DIRIGENTI

€ 101.871

€ 107.725

QUADRI

54.010

53.447

IMPIEGATI

28.879

25.671

Fonte: elaborazione dati a cura di Od&M Consulting

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Credito

Industria

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Servizi


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Tabella 5 - ANALISI PER GENERE 20 11

TREND 2011-2010

CATEGORIA

Uomini

Donne

Uomini

Donne

DIRIGENTI

€ 105.784

€ 104.723

-1,1%

-5,2%

QUADRI

53.655

52.646

-0,1%

-0,3%

IMPIEGATI

28.384

25.738

-3,1%

-1,6%

DIRIGENTI

QUADRI

2010

20 11

Trend 20 11-2010

Marketing, commerciale, comunicazione

€ 103.475

€ 105.776

€ -2,2%

57.240

57.174

€ -0,1%

Information technology

92.052

92.065

€ -0,0%

50.112

50.558

€ -0,9%

Produzione, produzione del servizio, qualità, manutenzione

92.978

93.459

€ -0,5%

51.380

51.479

€ -0,2%

Ricerca e sviluppo, area tecnica

91.689

93.254

€ -1,7%

50.973

51.317

€ -0,7%

Risorse umane e organizzazione

€ 103.637

€ 104.923

€ -1,2%

51.662

51.428

€ -0,5%

Acquisti, logistica, magazzini

94.990

96.801

€ -1,9%

52.773

51.177

€ -3,0%

Amministrazione, finanza, controllo

98.011

€ 102.050

€ -4,1%

52.504

52.639

€ -0,3%

Direzione generale

€ 121.430

€ 121.944

€ -0,4%

55.960

56.011

€ -0,1%

TOTALE

€ 103.908

€ 105.621

€ -1,6%

53.418

53.303

€ -0,2%

AREA FUNZIONALE

2010

20 11

Trend 20 11-2010

Fonte: elaborazione dati a cura di Od&M Consulting

Tabella 6 - ANALISI PER AREA FUNZIONALE

Tabella 7 - ANALISI COMPONENTI DELLA RETRIBUZIONE 2011 (FISSA E VARIABILE) CATEGORIA

Retribuzione base annua

Variabile

Variabile

Trend Rba 20 11-2010

Trend variabile 20 11-2010

DIRIGENTI

€ 94.809

€ 10.812

11,4%

-1,9%

-0,4%

QUADRI

€ 49.989

3.314

-6,6%

-0,1%

-5,3%

IMPIEGATI

€ 26.310

3.609

-2,3%

-0,3%

-14,1%

lo del 2010; al contrario, la compo-

denti; la parte fissa è invece rima-

È importante precisare come la

nente fissa della retribuzione è

sta sui medesimi livelli del 2010 (-

componente variabile appena

cresciuta dell’1,9%. Per i quadri, la

0,1%); la retribuzione variabile

analizzata è da intendersi come la

componente variabile ha registra-

percepita dagli impiegati percen-

parte percepita dal lavoratore, di-

to un calo più significativo in ter-

tualmente cala del 14,1%, ma in ter-

versa quindi dalla parte variabile

mini percentuali (-5,3%, riduzio-

mini monetari tale perdita si tradu-

potenzialmente erogabile dal-

ne, pari a circa € 200), in contrap-

ce in soli € 100 lordi annui in me-

l’azienda. Il risultato appena de-

posizione alla crescita, seppur lie-

no; la stessa dinamica si riscontra

scritto rappresenta la ripartizio-

ve, registrata nei due anni prece-

per la parte fissa, in calo dello 0,3%.

ne della parte monetaria comMAGGIO 2012

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Copertina impiegati staziona poco sotto il Od&M è una società di consulenza specializzata nella gestione e valorizzazione delle risorse umane, nella progettazione di sistemi organizzativi, gestionali e di comunicazione aziendale. Il Rapporto sulle retribuzioni in Italia è il risultato della più grande indagine retributiva mai condotta in Italia. Lo studio è stato realizzato attraverso la rilevazione di oltre un milione e 800mila profili retributivi del mondo delle imprese italiane negli ultimi dieci anni. Il rapporto fornisce informazioni relative al mercato delle professioni di tutti i dipendenti privati (è esclusa la pubblica amministrazione): dirigenti, quadri, impiegati e operai della grande, media e piccola impresa. Per informazioni vedi www.odmconsulting.com/rapporto

9% e per gli operai poco sotto il 7%. È quindi la performance ottenuta dai lavoratori che determina il peso effettivo del pacchetto retributivo percepito. Va infine sottolineato come il target, ossia la quota erogabile a fronte del raggiungimento del 100% degli obiettivi stabiliti nel sistema di incentivazione, presenti percentuali che variano in base alla tipologia

plessivamente percepita dai la-

il premio: ciò ha un’influenza sul

di sistema adottato e al montepre-

voratori, ed è influenzato da una

numero effettivo di percettori del

mi complessivo che l’azienda deci-

serie di elementi che caratterizza-

variabile, che va dal 60% dei diri-

de di mettere a disposizione per la

no le politiche adottate dalle

genti al 20% degli operai.

popolazione inclusa nel sistema di

aziende, ossia la popolazione che

La quota variabile percepita da

incentivazione.

è coinvolta in un sistema di in-

questi lavoratori ha un’incidenza

centivazione, il peso del variabi-

ben maggiore rispetto a quella in-

Benefit, dirigenti avvantaggiati

le erogato agli effettivi percettori

dicata in precedenza, in quanto

All’interno di una logica comples-

e il target potenzialmente rag-

“depurata” da coloro che, per

siva di total reward, alla parte di

giungibile nei sistemi di eroga-

mancato raggiungimento degli

compensation, costituita da retri-

zione del premio variabile.

obiettivi o per mancata inclusio-

buzione fissa e retribuzione varia-

In primo luogo, non tutte le azien-

ne in sistemi di incentivazione,

bile di breve o di medio periodo, è

de utilizzano sistemi di incentiva-

non hanno percepito un variabile

zione o regole generali per l’eroga-

nel 2011. L’incidenza del variabi-

zione del variabile, ma soprattutto

le per i soli percettori supera il

non tutti i lavoratori raggiungono

19% sul fisso per i dirigenti e il

gli obiettivi stabiliti per percepire

13% per i quadri, mentre per gli

2I

benefit sono strumenti che hanno essenzialmente natura previdenziale e assistenziale finalizzati alla protezione del futuro tenore di vita o alla protezione del patrimonio della famiglia, mentre i perquisite sono dei beni o dei servizi di cui il dipendente può avvalersi immediatamente, utilizzabili sia come strumenti di lavoro, sia in ambito extralavorativo.

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MAGGIO 2012

Tra i benefit più diffusi troviamo quelli collegati alla mobilità lavorativa, come cellulare, pc, auto aziendale.


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Tabella 8 - RETRIBUZIONE VARIABILE: PERCETTORI E TARGET Percentuale percettori CATEGORIA

Incidenza variabile sul fisso (solo i percettori)

Variabile target

2011

Trend 20 11-2007

Incidenza sul fisso

Trend 20 11-2007

Intervallo medio

DIRIGENTI

59,1%

-0,1%

19,2%

-3,0%

10-25%

QUADRI

49,4%

-1,5%

13,3%

-7,9%

7-15%

IMPIEGATI

24,2%

-1,8%

-8,9%

-11,6%

0-10%

OPERAI

18,0%

-2,6%

-6,6%

-49,2%

0-5%

Fonte: elaborazione dati a cura di Od&M Consulting

affiancata la componente non mo-

mi posti della classifica figurano

Gli elementi esterni “salvano”

netaria dei benefit e dei perquisi-

i benefit collegati alla mobilità la-

le retribuzioni

te2.

La tabella 9 illustra la percen-

vorativa, come il cellulare, il pc,

Il 2011 si è rivelato un anno di sof-

tuale di diffusione dei benefit,

l’auto aziendale. I ticket restau-

ferenza sotto l’aspetto retributivo.

mentre le frecce stanno a indicare

rant sono uno strumento abba-

La stagnazione in atto dal 2007 si è

quanto si è modificata la diffusio-

stanza diffuso in tutte le catego-

riproposta anche nell’ultimo anno,

ne dei benefit nel periodo 2007-

rie di lavoratori, e in particolare

con il risultato di una perdita di po-

2011: è evidente come non vi sia

lo strumento più diffuso fra gli

tere d’acquisto che ha impattato in

stato un cambiamento significati-

impiegati, mentre tutti i benefit

maniera diffusa sulle famiglie pro-

vo in termini di diffusione.

legati ad aspetti previdenziali,

fessionali che fanno parte del mer-

In generale si nota una maggiore

sanitari e assicurativi trovano

cato del lavoro. Gli andamenti po-

diffusione per le figure di più al-

diffusione significativa solo in

sitivi registrati nel 2010 per quadri

to profilo, ossia i dirigenti. Ai pri-

ambito dirigenziale.

e impiegati si sono dimostrati un

Tabella 9 - ANALISI BENEFIT DIRIGENTI

QUADRI

IMPIEGATI

Carburante

46,7%

20,3%

6,5%

Carta di credito

33,6%

18,5%

5,2%

Cellulare

78,6%

62,2%

23,5%

Check up medico

21,4%

10,6%

3,7%

Company car

67,4%

31,4%

9,2%

Computer portatile

61,9%

48,4%

18,4%

Mensa/buoni pasto

41,0%

44,5%

31,1%

Polizze assicurative

33,6%

16,6%

4,2%

Previdenza integrativa

34,5%

13,1%

4,1%

Rimborso spese viaggio casa-lavoro

24,1%

13,7%

5,6%

Spese mediche

28,1%

16,8%

5,1%

BENEFIT

Fonte: elaborazione dati a cura di Od&M Consulting.

MAGGIO 2012

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••03RETRIBUZIONI.OD&M.2

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12:08

Pagina 14

Copertina te informazioni che possono esse-

aziende per attribuire benefit) an-

re utilizzate per migliorare la pro-

che logiche che tengano in consi-

pria competitività in termini retri-

derazione le caratteristiche delle

butivi. Molti elementi “esterni”

persone facenti parte dell’orga-

concorrono alla determinazione

nizzazione. Uomini e donne, fi-

del livello retributivo: il contesto

gure in ingresso e figure già inte-

in cui l’azienda opera, la tipologia

grate nel mercato del lavoro, gio-

di attività e i prodotti/servizi of-

vani e adulti, sono popolazioni

ferti al mercato, la collocazione

con bisogni e aspettative comple-

territoriale sono caratteristiche

tamente differenti, e tali differen-

che l’impresa deve considerare

ze possono essere tradotte in

per mantenere la propria compe-

un’offerta di benefit che non spo-

titività con il mercato, soprattutto

si necessariamente l’esigenza del

episodio isolato in un periodo in

in riferimento alle figure azienda-

singolo, ma quantomeno l’esi-

cui le retribuzioni faticano a cresce-

li maggiormente rilevanti. In se-

genza del target di appartenenza.

re. Questo fenomeno, collegato a

condo luogo la retribuzione varia-

Anche l’investimento che le azien-

una forte ripresa della crescita dei

bile, che è una leva ancora poco

de realizzano in termini di forma-

prezzi al consumo nel 2011 (+2,8%

utilizzata, può far crescere la com-

zione e sviluppo è un elemento di

rispetto al 2010), ha determinato

petitività delle retribuzioni, a tut-

reward. In questo caso le attività

uno squilibrio fra la dinamica di

ti i livelli e per tutte le tipologie di

di addestramento e formazione

crescita delle retribuzioni dai lavo-

ruolo. Non va tuttavia dimentica-

hanno un alto valore aggiunto

ratori e la dinamica inflattiva, ridu-

to che, per essere efficace, il varia-

quando sono veramente mirate ad

cendo di fatto la capacità di spesa

bile dovrebbe essere agganciato a

accrescere le competenze delle

delle famiglie italiane.

un sistema di obiettivi che ha nel

persone, perché aiutano l’azienda

Il contesto sopra descritto potreb-

risultato complessivo dell’azien-

a raggiungere più velocemente i

be far pensare che non ci siano

da il punto di riferimento princi-

propri risultati e contribuiscono a

molte “speranze” quando parlia-

pale. Solo se l’azienda raggiunge i

garantire l’occupabilità delle per-

mo di livelli retributivi, ma in re-

risultati prefissati ha infatti la pos-

sone stesse nel tempo.

altà non è così. Innanzitutto il

sibilità di pagare il variabile e

Le imprese hanno quindi la possi-

mercato fornisce alle aziende mol-

quindi di sostenersi nel tempo.

bilità di coniugare parecchi ele-

Il richiamo agli obiettivi aziendali

menti organizzativi e non per po-

aiuta molto a creare la consapevo-

ter costruire una politica retributi-

FAI IL TUO CHECK-UP RETRIBUTIVO!

lezza che qualsiasi ruolo si ricopra

va efficace e meno tradizionale; in

nell’organizzazione è rilevante

questo tutti gli attori del mercato

per il risultato finale.

del lavoro (aziende, lavoratori, or-

Se sei associato Manageritalia puoi richiedere gratuitamente il check up della tua retribuzione e avere un report dettagliato. Accedi all’area riservata My Manageritalia >> servizi professionali >> My-Pay

I benefit rappresentano un’ulte-

ganizzazioni sindacali) possono

riore opportunità per aumentare

dare il loro contributo alla ricerca

la competitività dei livelli retri-

di risposte lavorative in grado di

butivi. Sarebbe però necessario

massimizzare il valore percepito

abbinare alla logica degli inqua-

da parte delle persone che lavora-

dramenti contrattuali (logica tra-

no e ottimizzare gli investimenti

dizionalmente adottata dalle

aziendali.

Per essere efficace, il variabile dovrebbe essere agganciato a un sistema di obiettivi che ha nel risultato complessivo dell’azienda il punto di riferimento principale

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11:49

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Lavoro

COMPANY WELFARE:

PRODUTTIVIT AL MASSIMO La via per crescere ed essere più produttivi passa anche dal benessere delle persone e da una migliore conciliazione tra vita privata e professionale. La conferma arriva da due indagini e un progetto di successo del Gruppo Donne Manager di Manageritalia

A

VETE CINQUE SECONDI PER RISPONDERE a questa domanda: quale fattore determina il successo di un’impresa? La risposta non può che essere una: le persone che ci lavorano (se avete risposto “i manager” non siete di certo fuori strada, ma non basta).

Altra domanda, molto più difficile: che cosa ci rende più produttivi e felici al tempo stesso? Senza scomodare filosofi e maître-à-penser, citiamo un paradosso, quello di Easterlin: all’aumento della ricchezza non corrisponde necessariamente un aumento del livello di felicità. Detto altrimenti, i soldi non sono tutto. Non siamo ipocriti, in tempo di crisi l’ansia di una retribuzione adeguata che per molti significa arrivare almeno a fine mese è innegabile, ma vogliamo soffermarci su un aspetto altrettanto cruciale e legato alla ripresa economica: il benessere dei lavoratori. Il concetto è semplice, chi è insoddisfatto sul lavoro non potrà dare il meglio di sé. E riflettiamo anche sul tempo dedicato al lavoro: almeno un terzo della nostra giornata, ma basta un rapido calcolo per farci arrivare vicino alla metà, a maggior ragione se consideriamo anche il tempo impiegato per raggiungere fisicamente il nostro ufficio. Ecco allora un’immagine terrificante, simile a quella del celebre dipinto di Francisco Goya, Saturno che divora i suoi figli. In effetti, il tempo condiziona interamen-

Davide Mura

te la nostra vita fino a fagocitarla. E se tempo e lavoro formano un binomio imprescindibile, ecco perché gestire entrambi nel migliore dei modi può fare realmente la differenza e contribuire alla nostra felicità. E per fare questo occorre gestire le persone per obiettivi, serve più collaborazione e flessibilità. Insomma,

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ITÀ O un’organizzazione del lavoro che

stione del tempo è oggi una prio-

fici (sanitari, assicurativi, finan-

aumenti produttività e benessere.

rità per tutti; le aziende possono

ziari), ambienti e strutture conce-

Questa breve introduzione è il

investire sulle persone con il risul-

pite per rendere più confortevole

punto di partenza per parlare di

tato di aumentare la produttività

la vita in azienda (uffici ergonomi-

un tema attuale e su cui Manage-

attraverso una strategia precisa e

ritalia si è concentrata nell’ultimo

concreta.

periodo: il company welfare.

Se volessimo dare una definizione di company welfare potremmo

Una strategia, non un vezzo

parlare di una politica mirata che

Il Gruppo Donne Manager della

punta a una maggiore “fidelizza-

nostra Organizzazione ha da sem-

zione” di dipendenti e collabora-

pre nel suo dna l’approfondimen-

tori aumentando la loro motiva-

to di soluzioni in grado di permet-

zione. L’obiettivo? Migliori per-

tere un soddisfacente work life ba-

formance individuali e aziendali.

lance. Per le donne che lavorano

In che modo? Attraverso strumen-

questo, del resto, è un punto fon-

ti e azioni che possono riguardare

damentale, ma la riflessione si è

pratiche organizzative (part-time,

sviluppata a partire da due con-

orario flessibile, telelavoro, con-

statazioni: il problema della ge-

gedo parentale ecc.), servizi speci-

Se volessimo dare una definizione di company welfare potremmo parlare di una politica mirata che punta a una maggiore “fidelizzazione” di dipendenti e collaboratori aumentando la loro motivazione

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Lavoro ci, aree ristoro, parcheggi interni,

terventi in questo ambito, da chi

negozi, sportelli per sbrigare le in-

crede che interessi solo alle donne

combenze di tutti i giorni) e in fa-

e non tutti i dipendenti a chi teme

miglia (nella prevenzione della

che questo non sia il momento mi-

salute dei familiari, con asili nido,

gliore per degli investimenti non

baby-sitter ecc.).

focalizzati sul business.

In sostanza, benefit non monetari

Falsi miti che tuttavia non reggo-

di volta in volta differenti e spesso

no alla prova del nove. Manageri-

su misura, poiché le esigenze pos-

talia l’ha dimostrato.

sono variare da persona a persona. Non siamo ingenui, esistono in-

Manager e italiani a favore

fatti alcuni forti pregiudizi in ma-

Punto di partenza, uno stato del-

teria. Da chi pensa di avere già fat-

l’arte sul company welfare attra-

to tutto il possibile a chi è convin-

verso due indagini lanciate recen-

to di essere troppo piccolo per in-

temente via web su un campione

IL PROGETTO PRENDE IL VIA

Marisa Montegiove vicepresidente Manageritalia e coordinatrice Gruppo Donne Manager

Un progetto ambizioso, per aumentare produttività e benessere delle aziende e delle persone, cambiando la cultura e l’organizzazione del lavoro

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I manager diventano attori e propulsori dei miglioramenti da apportare in azienda attraverso l’introduzione, l’ampliamento e l’utilizzo di strumenti, azioni e modalità finalizzati al company welfare. Il tutto per dimostrare come queste iniziative siano assolutamente realizzabili, spesso senza ulteriori costi, e come il ruolo che i manager possono ricoprire nell’attuazione dei singoli strumenti e di una nuova cultura aziendale sia fondamentale. Il progetto si è avvalso della collaborazione di tre aziende partner del Gruppo Donne Manager, una multinazionale e due pmi: PricewaterhouseCoopers (3.000 dipendenti), Hr Access solutions Italy (15) e Lloyd’s register quality assurance Italy (20). Seguendo alcune fasi, si è giunti a un’analisi organizzativa, alla creazione di un team di referenti company welfare, all’ascolto dei bisogni del personale, al coinvolgimento e alla comunicazione. Dopo un adeguato periodo di formazione, i referenti si sono attivati su alcune aree chiave emerse (finanza, servizi, ambiente, organizzazione, cultura). L’esperimento, condotto sulla base di parametri rigorosi (quelli della Guida alla Rsi, Uni Iso 26000), ha prodotto risultati entusiasmanti e un’apertura a questi temi decisamente importante. Massima anche la soddisfazione delle aziende coinvolte. Il ruolo del Gruppo Donne Manager non è certo terminato, sarà ora di tutoring, in attesa che il progetto possa essere proposto ad altre aziende interessate a intraprendere questa sfida.


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I manager diventano attori e propulsori dei miglioramenti da apportare in azienda

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PER LAVORARE MEGLIO ED ESSERE PIÙ PRODUTTIVI Quali elementi possono migliorare la produttività aziendale (molto + abbastanza d’accordo) Valutazione delle persone su merito e risultati raggiunti 96% manager 88% italiani Gestione delle persone per obiettivi 93% 81%

di 840 dirigenti e 672 italiani da

Più formazione 93% 91%

AstraRicerche e Duepuntozero Doxa. Tutti, i manager (85%) e gli

Più gestione manageriale nelle aziende

italiani (92%), sono convinti che il

92% 72%

welfare aziendale sia utile per migliorare benessere e produttività

Gestione e organizzazione aziendale, meno gerarchica e più collaborativa 87% 87%

dei lavoratori e dell’azienda. Pochissimi però lavorano in imprese

Maggiore conciliazione tra lavoro e vita personale 85% 85%

che l’hanno già introdotto (20% manager e 10% italiani) o che pensano di farlo nel prossimo futuro

Introduzione di programmi di welfare aziendale 77% 81%

(10% manager e 22% italiani). La maggioranza, invece, lavora in

Fonte: Indagini Manageritalia, AstraRicerche (840 manager) e Duepuntozero Doxa (672 italiani)

aziende che non l’hanno e non MAGGIO 2012

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Pagina 20

Lavoro

20

pensano di introdurlo (68% mana-

le e aggiungono che nelle pmi so-

ger e 67% italiani). Un vero pecca-

no più difficili da introdurre per

to, ci verrebbe da aggiungere, per-

motivi culturali e di budget.

ché tantissimi (79% manager e

Però l’ampia maggioranza ci cre-

80% italiani) sostengono che così si

de, al punto che pensa che Mana-

possono remunerare i dipendenti

geritalia e i manager associati do-

in modo più utile ed economico. E

vrebbero farsi promotori nella bu-

merito, valutazione delle persone

siness community di una cultura

per obiettivi, formazione, gestione

tesa a diffondere i vantaggi e l’ap-

manageriale, meno gerarchia e più

plicazione del company welfare e

collaborazione, maggiore concilia-

certo i singoli manager dovrebbe-

zione tra lavoro e vita privata e al-

ro anche farlo, supportati dalla Fe-

tri aspetti riconducibili a una vi-

derazione, nelle loro aziende.

sione allargata di welfare, contrat-

Sulla base di queste premesse, il

tuale o aziendale, sono ritenuti da

Gruppo Donne Manager, coordi-

manager e italiani fattori determi-

nato dal vicepresidente Manageri-

nanti per aumentare la produttivi-

talia Marisa Montegiove, ha idea-

tà (vedi tabella pag. 19).

to e realizzato un progetto pilota

Dal punto di vista dei manager, i

dedicato al company welfare. Un

motivi di chi non ce l’ha e non

progetto ambizioso, per aumenta-

pensa di introdurre un company

re produttività e benessere delle

welfare sono le difficoltà del mo-

aziende e delle persone, cambian-

mento, il non averci mai pensato,

do la cultura e l’organizzazione

il costo, perché non lo si ritiene uti-

del lavoro (vedi box a pag. 18).

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Antonella Carluccio e Matteo Dabeni (referenti company welfare Hr Access solutions)

Franco Gementi (country manager Italy Hr Access solutions)


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ns)

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Da sinistra, Paolo Zappia, Sara Musci, Antonella Portalupi e Michele Benvenuti (referenti company welfare PricewaterhouseCoopers)

Da sinistra, Silvia Bastianello, Marilena Angolano e Sofia Canale (referenti company welfare Lrqa)

Vincenzo Patti (amministratore delegato Lrqa)

Marco Sala (hr leader Pwc)

IL PUNTO DI VISTA DEI PROTAGONISTI NELLE AZIENDE Sara Musci (Pwc) – «Abbiamo avuto la possibilità di interagire con idee, persone, spunti differenti: è stata un’esperienza entusiasmante!».

Franco Gementi (country manager Italy Hr Access solutions) – «Una possibilità straordinaria per collaborare sempre più con tutti i colleghi, renderli parte attiva. L’iniziativa non calava dall’alto, ma arrivava dalla base».

Silvia Bastianello (Lrqa) – «Molto importante il contributo dei manager, perché grazie alle loro competenze possono aiutare a trovare soluzioni per superare i vincoli che si incontrano in progetti di questo tipo».

Vincenzo Patti (ad Lrqa) – «I nostri tre referenti hanno identificato al meglio le proposte, con una straordinaria capacità di ascolto e con la possibilità di trasferire entusiasmo nella struttura».

Antonella Carluccio (Hr Access solutions) – «Manageritalia mi ha insegnato il metodo per perseverare, gestire le criticità e lo scetticismo iniziale in modo costruttivo e diplomatico».

Marco Sala (hr leader Pwc) – «Le due aree su cui ci siamo focalizzati sono state quelle della finanza e della salute: sono dal nostro punto di vista i fronti su cui occorre investire di più quando si parla di company welfare».

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Lavoro L’evento per fare il punto

badini (direttore dipartimento

chi (direttore servizi generali Me-

Il Gruppo Donne Manager è sta-

per le Statistiche sociali e am-

diaset), Monica Boni (direttore wel-

to in grado di raggiungere un ri-

bientali Istat) hanno aperto i la-

fare benefits e incentive Edenred),

sultato importante: scardinando

vori tracciando uno scenario

Caterina Manzoni (manager Hr

gli stereotipi delle aziende legati

esaustivo sul tema.

Access solutions Italy), Michela

al company welfare, ha messo in

Mentre Rossi ha evidenziato co-

Martinengo (South Europe hr ma-

piedi un progetto pilota di suc-

me alcune best practice siano ap-

nager Mwh), Giovanna Mavellia

cesso all’interno di tre realtà

prezzate dai lavoratori italiani,

(segretario generale Confcommer-

aziendali, dove sono stati nomi-

così come gli investimenti sul ca-

cio Lombardia), Vincenzo Patti

nati per la prima volta dei refe-

pitale umano e il coinvolgimento

(amministratore delegato Lloyd’s

renti per il company welfare.

dei dipendenti, Maino ha affron-

register quality assurance Italy) e

Il progetto tra l’altro ha dato un

tato la crisi attuale dei sistemi di

Marco Sala (hr leader Pricewater-

contributo concreto per un cam-

welfare tradizionali. Sabbadini

houseCoopers).

biamento culturale e in termini di

ha invece puntato il dito contro

Molti gli esempi di pratiche e

azioni all’interno delle organizza-

gli squilibri oggi ancora molto

strumenti adottati dalle aziende:

zioni, richiamando l’attenzione

forti all’interno dei nuclei fami-

dal telelavoro al centro servizi

sul contributo del management.

liari, che vedono la donna “vitti-

(negozi, uffici postali, farmacia,

ma” di un lavoro che di fatto an-

lavanderia), a visite mediche, al

che a casa non finisce mai, in tut-

maggiordomo in grado di occu-

te le età della sua vita.

parsi del disbrigo di pratiche e

Il cosiddetto secondo welfare, se-

attività che facciano risparmiare

condo le tre relatrici, dovrebbe

tempo. Ma anche qualche critici-

poi essere maggiormente sup-

tà, come gli scarsi incentivi fisca-

portato dalle istituzioni e dai sin-

li e una normativa ancora poco

dacati. Edvige Della Torre, respon-

chiara (nonostante le direttive

sabile della commissione compa-

europee).

ny welfare, ha illustrato alcuni

Lo scoglio più grande è rappre-

dettagli del progetto che ha visto

sentato da resistenze culturali

al lavoro un gruppo molto affia-

ben radicate. Resistenze che, ne

Nel corso del convegno “Faccia-

tato (parte del quale per molti

siamo certi, nei prossimi anni si

mo il punto sul company welfa-

mesi ha affiancato le aziende pi-

sgretoleranno sempre più, anche

re” dello scorso 18 aprile a Mila-

lota in più tappe, mentre altre

grazie a Manageritalia.

no, Giovanna Rossi (professore

manager hanno collaborato a un

Il progetto infatti non si ferma

ordinario di Sociologia della fa-

lavoro di “back office”).

qui, così come il supporto che il

Lo scoglio più grande è rappresentato da resistenze culturali ben radicate. Resistenze che nei prossimi anni si sgretoleranno sempre più

miglia e dei servizi alla persona,

22

Gruppo Donne Manager darà al-

facoltà di Psicologia, Università

La tavola rotonda

le aziende, sia a quelle che hanno

cattolica del Sacro cuore di Mila-

con i manager

già aderito all’iniziativa sia a tut-

no), Franca Maino (ricercatrice in

Momento clou dell’evento, la ta-

te quelle che vorranno per la pri-

Scienza politica presso il diparti-

vola rotonda moderata dal gior-

ma volta affacciarsi su questa

mento di studi del lavoro e del

nalista che da anni segue queste

sfera, capace di dare un forte im-

welfare dell’Università degli stu-

tematiche, Walter Passerini.

pulso alla crescita delle nostre

di di Milano) e Linda Laura Sab-

Sono intervenuti Giuseppe Bian-

aziende.

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OSSERVATORIO LEGISLATIVO

osservatorio

a cura di Manageritalia

BANDO DI ITALIA LAVORO PER DIRIGENTI DISOCCUPATI: PRONTA LA BOZZA talia Lavoro ha presentato a Manageritalia e Federmanager il 13 aprile scorso una nuova bozza di bando per la ricollocazione dei dirigenti disoccupati che supera di gran lunga la portata delle due misure statali a favore dei dirigenti disoccupati erogate in questi anni, ovvero l’art. 20 della legge 266/97 e il bonus assunzionale per i dirigenti over 50. In quella occasione Manageritalia ha presentato il ventaglio di iniziative per le politiche attive che sta portando avanti insieme a diversi partner (controparti e istituzioni) ricevendo i complimenti del coordinatore di gestione di Italia Lavoro Mauro Tringali. Il nuovo intervento di Italia Lavoro a favore dei dirigenti viene realizzato nell’ambito dell’azione di sistema “Welfare to work per le politiche di reimpiego per il triennio 2012-2014”. Come già accennato nei precedenti Osservatori, viene ripresentata l’azione già sperimentata nel 2011 da Italia Lavoro, ma con alcune significative novità: oltre ai dirigenti over 50, i beneficiari saranno anche le donne dirigenti ed ex dirigenti delle regioni Obiettivo con-

I

vergenza, disoccupati da almeno 6 mesi senza limiti di età; la previsione di un bonus assunzionale unico che comprenda anche la decontribuzione prevista dalla legge 266/97; la possibilità di concedere tale bonus sia alle aziende con meno di 250 dipendenti, sia a quelle che superano tale limite; la previsione di un consistente incentivo per l’autoimprenditorialità con possibilità di cumulo fino a un plafond predefinito in caso di creazione d’impresa non individuale ma associata; l’erogazione di un voucher di 5.000 euro da corrispondere all’ex dirigente per l’acquisto di servizi di outplacement da operatori specializzati. La bozza è stata sottoposta all’autorizzazione del ministero del Lavoro in aprile; a giugno potrebbe essere emanato il bando, che avrebbe valenza per 18 mesi e, se i risultati saranno soddisfacenti, potrebbe essere prorogato per un altro anno. La previsione di incentivi per la consulenza manageriale nelle pmi viene invece rinviata a un progetto da concordare con Unioncamere, il ministero dello Sviluppo economico e Italia Lavoro.

RIFORME DEL GOVERNO: incontro con Anna Cinzia Bonfrisco e Maurizio Bernardo

anageritalia e Federmanager hanno incontrato il 4 aprile scorso due esponenti del Pdl, che saranno contatti utili per interventi sui provvedimenti di riforma che il governo Monti sta emanando in questi giorni. La senatrice Anna Cinzia Bonfrisco, oltre a essere segretario del presidente del Senato, è componente della commissione Bilancio e della commissione Bicamerale di controllo degli enti previdenziali. L’onorevole Maurizio Bernardo è componente della commissione

M

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MAGGIO 2012

Finanze della Camera ed è relatore del disegno di legge delega sulla riforma fiscale proposto da Tremonti (ora alla Camera). Scopo dell’incontro era quello di illustrare le proposte elaborate da Manageritalia e Federmanager in materia fiscale e di chiedere ai due rami del Parlamento un sostegno alle stesse. Più in generale, si è parlato del welfare di categoria, del problema degli esodati e dell’unità di rappresentanza dell’intera categoria dei dirigenti. Bonfrisco si è resa disponibile a

presentare le nostre proposte emendative ai disegni di legge di riforma che sono o saranno assegnati al Senato (mercato del lavoro, semplificazione fiscale). Bernardo ha fatto altrettanto riguardo al disegno di legge delega sul fisco che il governo sta per approvare, sottolineando che tale nuova delega sostituirà completamente la prima (quella di cui è relatore). In occasione dell’iter delle due riforme prenderemo contatto con i due parlamentari per veicolare le nostre proposte emendative.


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Fisco

VERSO

QUALE RIFORMA? Punto di vista e proposte della Federazione sulla revisione del sistema fiscale

I

L PESO DELL’IMPOSIZIONE FISCALE nel nostro paese è molto elevato rispetto agli altri, e iniquo, visto che grava prevalentemente sui redditi personali e, in particolare, sul lavoro dipendente e sulle pensioni. Tale situazione non solo non appare migliorata con gli ultimi interventi del nuovo governo, ma appare addirittura peggiorata. Non vi è dubbio, infatti, che se la riforma tributaria del 1971

individuava nelle imposte personali il baricentro della tassazione e la riforma del 2003 avrebbe dovuto individuare tale baricentro in quelle reali (di conseguenza sgravando il prelievo sui redditi personali), la recente ma-

a cura di Manageritalia

novra del 2011 ha individuato due baricentri di tassazione: le imposte personali e le imposte reali. Ricordiamo che le imposte personali colpiscono la ricchezza tenendo conto delle condizioni familiari, economiche e sociali del contribuente, mentre quelle reali colpiscono la ricchezza oggettivamente considerata, astraendola dalle condizioni del contribuente. Imposte personali e imposte reali, che dovrebbero essere tra loro alternative, ora sono concorrenti su un piano di parità. L’attuale legislazione, sia pure per far fronte a cogenti esigenze di gettito, ha rinunciato, almeno parzialmente e temporaneamente, a perseguire, tramite lo strumento della leva fiscale, politiche redistributive. Tale situazione andrà superata ritornando a un riequilibrio fra imposizione personale e reale, sgravando il prelievo personale sul reddito a vantaggio del prelievo reale sul consumo e sulla ricchezza. La realizzazione di una moderna riforma fiscale, quindi, è un obiettivo fondamentale su cui si deve concentrare l’azione di governo se si intende risolvere definitivamente uno dei principali nodi che blocca la crescita economico-sociale del nostro paese. Un paese che, da anni, denuncia un gap di competitività rispetto ad altri stati nostri competitori e con un pil tornato ormai ai livelli di circa dieci anni fa. Che fare per una maggiore competitività internazionale? Le soluzioni possibili per rendere l’Italia più moderna e competitiva sono molteplici e ben note, ma quella davvero indispensabile per riattivare il motore della crescita è la riforma del sistema fiscale. Occorre anche

26

MAGGIO 2012


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12:12

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recuperare quel rapporto di reci-

re maggiore certezza al sistema

proca fiducia tra stato e cittadino

tributario, migliorare i rapporti

che discende dai principi costitu-

con i contribuenti e proseguire nel

zionali, attraverso il quale il con-

contrasto all’evasione fiscale.

tribuente si sente un soggetto che

L’attuale legislazione ha rinunciato a perseguire, tramite lo strumento della leva fiscale, politiche redistributive

partecipa in misura equa e social-

Focus sulla revisione fiscale

mente accettabile al finanziamen-

Dall’esame dei due testi sono

to di servizi di cui deve avvertire

emerse sostanziali differenze. Pur

una soddisfacente utilità.

apprezzando le proposte relative

Uno stato meno burocratico e co-

al contrasto all’evasione, all’elu-

stoso, più efficiente nei servizi e un

sione e al riordino dei fenomeni di

10 al 12% e dal 21 al 23%. Gli au-

sistema fiscale più equo e più leg-

erosione fiscale contenute nel se-

menti avverranno in modo auto-

gero, che favorisca la produttività

condo provvedimento, la valuta-

matico, per effetto di un provvedi-

anche attraverso una politica di ta-

zione che ne emerge è quella di un

mento varato a suo tempo dal mi-

gli selettivi (spending review) e non

provvedimento che ha le caratte-

nistro Tremonti, che questo gover-

lineari della spesa, il controllo del

ristiche di un “riordino tecnico”

no non ha cancellato. Un progetto

debito pubblico, una mirata politi-

piuttosto che quelle di un’organi-

complessivo di riforma fiscale

ca di privatizzazione degli asset

ca rivisitazione del modello fisca-

non può prescindere dalla neces-

non strategici e la dismissione del

le in chiave più equitativa e meno

sità di un riequilibrio dei diversi

patrimonio immobiliare sono i

penalizzante per il lavoro e le pen-

presupposti impositivi e delle re-

presupposti fondamentali su cui

sioni. Anzi, questi due capitoli

lative basi imponibili. Così come

deve poggiare un serio progetto di

vengono completamente ignorati.

nel porsi espressamente un obiet-

rilancio della nostra società.

Secondo l’impegno del governo,

tivo da raggiungere anche a me-

Il Parlamento sta esaminando la

la nuova delega verrà attuata a pa-

dio termine di una riduzione e

“Delega al governo per la riforma

rità di gettito e quindi non dovreb-

semplificazione della pressione fi-

fiscale e assistenziale” emanato

be comportare alcun aumento del-

scale con tre sole aliquote, non si

dal precedente esecutivo. Tutta-

la pressione fiscale. Non possiamo

può non affrontare i temi social-

via, lo scorso 16 aprile, il consiglio

non nutrire preoccupazioni al ri-

mente rilevanti che incidono sugli

dei ministri ha approvato un nuo-

guardo. Non dimentichiamoci poi

aspetti assistenziali e previden-

vo disegno di legge recante “di-

che dal primo ottobre potrebbero

ziali, tenendo conto delle crescen-

sposizioni per la revisione del si-

aumentare le due aliquote princi-

ti esigenze collegate alle dinami-

stema fiscale” con l’intento di da-

pali dell’Iva, rispettivamente dal

che anagrafiche e quindi delle MAGGIO 2012

27


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Fisco problematiche specifiche dei pen-

chiara la strada che porta agli in-

mento alle famiglie e agli indivi-

sionati. In buona sostanza, un pro-

dispensabili tagli della spesa pub-

dui (lavoratori) a mancare nel di-

getto di riforma fiscale non può

blica (800 miliardi, oltre il 50% del

segno di legge delega varato dal

non perseguire l’obiettivo, alme-

pil). Ribadiamo che l’unica carta

governo, posto che, per quanto ri-

no nel medio periodo, di ridise-

che rimane da giocare è quella del-

guarda le imprese, prevede sgravi

gnare il sistema attorno a due car-

la spending review, l’analisi, una

fiscali (Capo III - Revisione della

dini fra loro economicamente

per una, delle spese delle ammini-

tassazione in funzione della cre-

equivalenti: l’imposta personale

strazioni pubbliche per decidere

scita, dell’internazionalizzazione

sul reddito delle persone fisiche e

dove si può tagliare, per distin-

delle imprese commerciali e della

delle società, l’imposta sul consu-

guere fra uscite inutili e spese ne-

tutela dell’ambiente) a completa-

mo e l’imposta sul patrimonio.

cessarie. È un lavoro del quale non

mento degli sgravi già riconosciu-

si vede ancora il risultato.

ti con il decreto Salva Italia sulla ricapitalizzazione delle società (la

Conti trasparenti

cosiddetta “Ace”).

Al fine di intravedere un riequili-

Il principio che dovrebbe infor-

brio del sistema fiscale, riteniamo

mare l’azione di governo dovreb-

quindi che venga reinserito nel

be essere proprio quello di realiz-

provvedimento l’esplicito riferi-

zare una seria e moderna riforma

mento alla destinazione delle mag-

del sistema fiscale che non sia, in-

giori entrate derivanti dalla lotta

vece, una mera delega tecnica fi-

all’evasione alla riduzione del cari-

nalizzata al reperimento di risor-

Aboliti i tagli alle tasse

co fiscale su famiglie e imprese, co-

se economiche.

Inoltre, una sorpresa dell’ultima

sì come previsto dalla legge 148 del

È ormai intollerabile la pressione

ora è che il Fondo per il taglio del-

14 settembre 2011, la quale stabili-

dell’imposizione diretta sui reddi-

le tasse a famiglie e imprese, pre-

sce che, a partire dal 2014, le mag-

ti, in particolare dei lavoratori di-

visto in una prima versione del

giori entrate, a carattere perma-

pendenti e dei pensionati, e questo

provvedimento, non c’è. Le moti-

nente, derivanti dall’attività di

lo diciamo non perché siamo i

vazioni fornite dal governo ri-

contrasto all’evasione, vengano

maggiori contributori al funziona-

guardano la prudenza nel non vo-

destinate a un apposito fondo, de-

mento della macchina dello Stato

ler creare false aspettative nei con-

nominato Fondo per riduzione

(oltre 520.000 tra dirigenti pubblici

tribuenti. Ancora una volta sono

della pressione fiscale, e le finaliz-

e privati, in servizio e in pensione,

prevalse le preoccupazioni sulla

za integralmente alla riduzione de-

che pur rappresentando appena

tenuta dei conti, in una fase delica-

gli oneri fiscali e contributivi gra-

l’1,5% del complesso dei contri-

tissima sui mercati internazionali,

vanti su famiglie e imprese.

buenti italiani concorrono per cir-

oltre a quelle di natura più stretta-

Il governo deve dare a famiglie,

ca il 20% al gettito totale dell’Irpef),

mente formale sull’incerta coper-

lavoratori, consumatori e impren-

ma perché il livello di tassazione

tura finanziaria della norma.

ditori un messaggio chiaro: le tas-

per coloro che le imposte le paga-

Un brutto segnale, perché è im-

se non aumenteranno perché le

no raggiunge soglie superiori al

possibile immaginare un sentiero

spese scendono. Senza queste cer-

55% e, quindi, va anche perseguito

di crescita senza un intervento per

tezze, consumi e investimenti

un progressivo spostamento della

calmierare la tassazione e perché

continueranno a rallentare.

tassazione dalle persone ai consu-

al contempo non risulta ancora

A ben vedere, è proprio il riferi-

mi e al patrimonio.

È impossibile immaginare un sentiero di crescita senza un intervento per calmierare la tassazione

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A TU PER TU CON... CON... a cura della redazione

Angelo Maramai

a tu per tu...

Nato il 6 marzo 1961 a Montepulciano (Si) Azienda: Fai - Fondo ambiente italiano Qualifica: direttore generale Associato: Manageritalia Milano Sport preferito: motociclismo e vela Film preferito: Apocalypse now di Francis Ford Coppola Libro preferito: Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar Luogo preferito: Grecia

30

Cosa significa guidare un’importante fondazione nazionale senza scopo di lucro? «Guidare un’organizzazione senza scopo di lucro impone un grado di responsabilità molto alta e verso soggetti ben diversi da quelli delle aziende profit. Si è responsabili nei confronti della collettività e di tutti quei portatori di interessi (stakeholder) che beneficiano, direttamente o indirettamente, dei risultati di “utilità sociale” prodotti dall’organizzazione. È proprio questa la grande differenza con un’azienda profit: qui tutto il sistema di gestione deve ruotare attorno a definire concretamente la missione che si vuole perseguire e tradurla in grandi azioni con importanti obiettivi in grado di soddisfare bisogni sociali espressi, e talvolta inespressi. Non agisce dunque per remunerare degli investitori e dei proprietari che si aspettano un arricchimento soggettivo, ma per arricchire tutta la collettività, al meglio dell’efficacia e dell’efficienza possibile». Come si rapportano gli italiani con il proprio patrimonio artistico e naturale? «Rispondere a questa domanda è piuttosto complesso. Credo non si

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possa parlare di un rapporto e di un comportamento complessivo uguale per tutti. C’è un tipo di atteggiamento molto negativo, che è quello che porta a rispettare solo ciò che rientra nei diretti interessi “egoistici”: è questo il caso di quanti rispettano solo le cose che sono di loro proprietà o che portano a un tornaconto diretto. Il danno provocato da questo atteggiamento è sotto gli occhi di tutti e prende il nome di cementificazione, incuria e abbandono delle tradizioni, dei monumenti e dell’ambiente circostante. Ma, per fortuna, anche nel nostro paese si stanno sempre più affermando nuovi tipi di sensibilità che ci stanno profondamente riscattando come cittadini di prima qualità. Sono sempre più le persone che ritengono il nostro patrimonio di cultura e di natura una delle cose più preziose che abbiamo e che ci contraddistingue nel mondo. Sempre di più queste persone capiscono di dover difendere il patrimonio tutelandolo e conservandolo per poterlo trasmettere alle generazioni future. Sono queste le persone a cui si rivolge il Fai affinché siano coinvolte in questa lotta a favore dei beni che sono di tutti».

Come vede il futuro dei beni culturali in un momento di crisi come quello attuale? «I beni culturali continuano a essere la “Cenerentola” delle agende politiche degli investimenti statali. Certo va detto che la dimensione del nostro patrimonio è davvero sterminata. Non c’è città o borgo italiano che non abbia i propri luoghi storici o monumenti, spesso di eccezionale valore, oltre alla bellezza e infinita varietà dei paesaggi. È quasi impossibile pensare che lo Stato da solo riesca a difendere e a tutelare tutto ciò. Occorre che nasca e si affermi una cultura del rispetto e dell’impegno sociale a favore di tutto questo. La conservazione dei nostri beni culturali ha inoltre un valore immenso dal punto di vista turistico; è ormai sotto gli occhi di tutti che, là dove si è operato correttamente, l’industria del turismo funziona magnificamente attirando turisti da ogni parte del mondo. Questa è una risorsa indispensabile in un momento di crisi. Difendere il nostro patrimonio, “Ricordarsi di salvare l’Italia”dall’incuria e dal degrado è un gesto di piena cittadinanza e anche un comportamento che ci può fare solo bene da tutti i punti di vista: economico, personale, etico».


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Fisco

IMU

IN ARRIVO

Una breve guida pratica per orientarsi nel labirinto delle nuove regole in vista del debutto del prossimo giugno

D

OPO VENT’ANNI ESATTI L’ICI VA IN PENSIONE e al suo posto debutta l’Imposta municipale unica (Imu), la cui entrata in vigore, inizialmente prevista nel 2014, per esigenze “di cassa” è stata anticipata, in via sperimentale, a partire dal 2012. E che di sperimentazione si tratti, i contribuenti lo stanno provan-

do sulla propria pelle. Non c’è giorno infatti in cui non siano proposte in materia – o solo annunciate – novità, chiarimenti o semplificazioni che, immancabilmente, comportano nuove incertezze applicative. Mentre scriviamo non è stata ancora messa la parola fine a questa poco appassionante storia e sono attesi ennesimi chiarimenti, in particolare sulle aliquote applicabili discrezionalmente dai comuni e sulle agevo-

Stefano Sarubbi

lazioni da applicare ad alcune fattispecie ricorrenti. È invece già certo che la nuova imposta sarà molto più onerosa per i contribuenti: le abitazioni principali infatti tornano a essere tassate e, per gli altri immobili, la base imponibile della nuova imposta è stata aumentata in modo significativo rispetto all’Ici (l’aumento, per le seconde case, è nell’ordine del 60%). Dunque, si pagherà generalmente più di quanto avveniva con l’Ici, anche per l’aumento dell’aliquota ordinaria (ovvero non quella applicabile alla prima casa), che è ora pari al 7,6 per mille, rispetto a quanto in precedenza previsto per l’Ici dalla gran parte dei comuni (ad esempio, a Milano l’aliquota Ici era il 5 per mille). Inoltre le agevolazioni Ici, che erano state previste dalla legge o introdotte dai comuni con norme regolamentari, in larga parte non sono state confermate nell’ambito della disciplina dell’Imu. Ma proviamo a fare un po’ d’ordine sugli aspetti applicativi di carattere generale della nuova imposta, rimandando a un successivo intervento la trattazione più analitica di casi particolari. Cos’è l’Imu? L’Imu è un’imposta che colpisce tutti coloro che, a titolo di proprietà o altro diritto reale di godimento (uso, usufrutto, abitazione, superficie) –

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nonché gli utilizzatori (locatari) di

mentata di un terzo). Per gli im-

immobili in leasing – possiedono

mobili locati sono invece dovute

beni immobili (fabbricati, aree

sia l’Imu che l’Irpef e le relative

fabbricabili e terreni agricoli) a

addizionali sul reddito fondiario

qualsiasi uso destinati, compresi

(o, in alternativa, sia l’Imu che la

quelli strumentali.

cedolare secca).

A differenza della vecchia Ici,

L’imposta è dovuta per ciascun

l’Imu è dunque dovuta anche per

anno solare – come già avveniva

l’abitazione principale e relative

per l’Ici – in proporzione alla

pertinenze, nonché per i fabbrica-

quota di possesso e ai mesi del-

ti rurali, prima esenti.

l’anno nel corso del quale si è pro-

Il decreto legislativo 23/2011,

tratto il possesso. Il mese duran-

istitutivo dell’imposta, stabilisce

te il quale il possesso si è protrat-

che l’Imu sostituisce l’Ici nonché,

to per almeno 15 giorni è compu-

Il calcolo della base imponibile

con riferimento ai redditi fondia-

tato per intero.

Le modalità di determinazione

ri relativi ai beni immobili non

Nel caso di più comproprietari – o

della base imponibile variano in

locati, anche l’Irpef e le relative

di più contitolari di un diritto rea-

funzione della tipologia di bene

addizionali dovute (prima, ai fi-

le – l’imposta è pagata da ciascu-

immobile interessata e, quindi, a

ni Irpef, veniva tassata la rendita

no in proporzione alla propria

seconda che si tratti di fabbricati,

catastale rivalutata del 5% e au-

quota e con versamenti separati.

aree fabbricabili o terreni agricoli.

Le agevolazioni Ici, che erano state previste dalla legge o introdotte dai comuni con norme regolamentari, in larga parte non sono state confermate nell’ambito della disciplina dell’Imu

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Fisco

Per trovare la rendita si può consultare il rogito o una visura catastale recente. È anche possibile consultare i dati catastali sul sito dell’Agenzia del territorio

dita già incrementata del 5% (non

ria A/10 (uffici e studi privati)

occorre quindi operare nuova-

e D/5 (banche e assicurazioni);

mente la rivalutazione per il cal-

· 60 per i fabbricati del gruppo

colo), mentre nel 730 era indicato

catastale D (opifici, alberghi e

l’importo base (quindi ancora da

teatri), esclusi i D/5.

· 55 per i fabbricati della catego-

rivalutare). Una volta ottenuta la rendita (ri-

ria C/1 (negozi e botteghe).

valutata), si deve moltiplicare il risultato ottenuto per il relativo

L’incremento del valore imponibi-

coefficiente moltiplicatore, a se-

le è evidente, se si considera che in

conda del tipo di unità immobi-

precedenza ai fini Ici la rendita ri-

Bisogna comunque partire dalla

liare. I moltiplicatori da applica-

valutata si moltiplicava, ad esem-

rendita catastale attribuita all’im-

re alla rendita sono i seguenti:

pio, per 100 per le abitazioni (quin-

mobile, rivalutata del 5%.

· 160 per i fabbricati del gruppo

di aumento del 60%), per 50 per gli

Per trovare la rendita si può con-

catastale A (abitazioni) – esclu-

uffici (sempre aumento del 60%) e

sultare il rogito o una visura cata-

sa la categoria catastale A/10

per 34 per i negozi (del 56% circa).

stale recente. È anche possibile

(uffici) – e delle categorie cata-

Per i terreni agricoli il valore im-

consultare i dati catastali online,

stali C/2, C/6 e C/7 (cantine,

ponibile ai fini Imu si ottiene

dopo essersi registrati, sul sito

solai, box, posti auto, tettoie);

moltiplicando il reddito domini-

dell’Agenzia del territorio (www.

· 140 per i fabbricati del gruppo

cale risultante in catasto, vigente

agenziaterritorio.it) o dell’Agenzia

catastale B (collegi, convitti, ca-

al 1° gennaio dell’anno d’impo-

delle entrate. La rendita si può ot-

se di cura) e delle categorie ca-

sta, rivalutato del 25% per il mol-

tenere anche dalla dichiarazione

tastali C/3 (laboratori per arti e

tiplicatore di 130 (110 per i colti-

dei redditi, ovvero dal quadro RB

mestieri), C/4 (fabbricati per

vatori diretti e gli imprenditori

del modello Unico o del modello

esercizi sportivi) e C/5 (stabili-

agricoli professionali).

730. Attenzione, però, perché nel

menti balneari);

Nulla è cambiato per le aree fab-

modello Unico si indicava la ren-

· 80 per i fabbricati della catego-

bricabili, per le quali bisogna considerare il valore commerciale al 1° gennaio di ogni anno, tenendo

CONFRONTO DEI MOLTIPLICATORI FISSATI PER IL CALCOLO DELL’IMU RISPETTO A QUELLI VALIDI AI FINI ICI FINO ALL’ANNO SCORSO CATEGORIA CATASTALE

conto degli stessi criteri finora previsti per l’Ici.

MOLTIPLICATORI ICI

MOLTIPLICATORI IMU

A (diverso da A/10), C/2, C/6, C/7

100

160

B

140

140

(e le pertinenze)

C/3, C/4, C/5

100

140

Ai fini Imu, per abitazione princi-

A/10 E D/5

50

80

pale deve intendersi l’immobile

D (escluso D/5)

50

60 (65 dal 2013)

nel quale il possessore dimora abi-

C/1

34

55

tualmente e risiede anagrafica-

Terreni agricoli

75

130

mente. Pertanto, se un soggetto

Terreni agricoli (coltivatori diretti o imprenditore agricolo professionale)

75

110

L’abitazione principale

dimora abitualmente in un’abitazione di sua proprietà ove, però, non ha la residenza anagrafica

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(perché stabilita in un’altra abita-

minata l’imposta lorda, di benefi-

muni incasseranno per intero

zione di sua proprietà), non potrà

ciare di una specifica detrazione.

l’Imu sulle “prime case”, mentre per gli altri immobili dovranno

usufruire delle agevolazioni previste per l’abitazione principale

Le aliquote

lasciare all’Erario, a prescindere

per nessuna delle due abitazioni.

L’aliquota ordinaria Imu è pari al-

dagli incrementi o decrementi di

L’unicità della dimora alla quale

lo 0,76% (7,6 per mille). I comuni

aliquota che si deciderà di appli-

possa essere attribuita la qualifi-

però, con delibera consiliare, po-

care (ovvero di eventuali agevo-

ca di abitazione principale com-

tranno modificare l’aliquota base

lazioni che si intenderà delibera-

porta che, in presenza di due ap-

fino a 0,3 punti percentuali in au-

re localmente), la metà dell’ali-

partamenti, catastalmente divisi

mento o in diminuzione, per cui

quota standard prevista dalla

ma utilizzati entrambi come abi-

l’aliquota ordinaria potrà variare

legge, ovvero il 3,8 per mille.

tazione principale, solo uno dei

da un minimo di 0,46% (4,6 per

due potrà considerarsi come abi-

mille) a un massimo di 1,06% (10,6

tazione principale.

per mille); oppure potranno ri-

Inoltre, a differenza di quanto

durre tale aliquota fino allo 0,4%

avveniva con la vecchia Ici, ai fi-

(4 per mille) per i soli immobili

ni Imu i comuni non potranno

non produttivi di reddito fondia-

più disporre, con proprio regola-

rio o per gli immobili posseduti da

mento, di considerare assimilate

soggetti Ires, ovvero nel caso di

alle abitazioni principali quelle

immobili locati.

concesse in uso gratuito ai paren-

Per l’abitazione principale ed

ti in linea retta o collaterale, sta-

eventuali pertinenze l’aliquota, ri-

bilendo il grado di parentela.

dotta, è pari allo 0,4% (4 per mil-

Pertanto, dal 2012 tali abitazioni

le), con facoltà per i singoli comu-

sono trattate come “altri fabbri-

ni di modificarla, in aumento o in

cati”, senza quindi applicazione

diminuzione, fino a 0,2 punti per-

In altri termini, il “peso” di even-

dell’aliquota agevolata e/o della

centuali, quindi entro un minimo

tuali politiche agevolative, sia sulla

detrazione d’imposta.

dello 0,2% (2 per mille) e un mas-

prima casa che sugli altri immobili,

Per pertinenze dell’abitazione

simo dello 0,6% (6 per mille).

graverà interamente sui comuni i

principale si intendono esclusi-

Sono previste aliquote diverse per

quali, considerando i tagli cui sono

vamente le unità immobiliari

fattispecie specifiche di immobili,

stati sottoposti negli ultimi anni,

classificabili nelle categorie cata-

così come alcune tipologie di im-

molto probabilmente si vedranno

stali C/2, C/6, C/7, nella misura

mobili esenti dall’imposta (ad

invece costretti a decidere dei ritoc-

massima di una unità immobilia-

esempio, i terreni agricoli ricaden-

chi verso l’alto alle aliquote stan-

re per ciascuna categoria catasta-

ti in aree montane o collinari, i fab-

dard. Il carico per i contribuenti,

le, anche se censite unitamente

bricati destinati esclusivamente

dunque, è probabilmente destinato

all’abitazione.

all’esercizio del culto ecc.).

ad aumentare ulteriormente.

Le agevolazioni Imu per l’abita-

Nonostante quanto indicato nel

zione principale (e le pertinenze)

nome stesso dell’imposta, una

Le detrazioni

consistono nella possibilità di ap-

parte significativa del gettito non

È prevista una detrazione di 200

plicare un’aliquota ridotta alla ba-

andrà ai comuni ma rimarrà nel-

euro dall’imposta dovuta per

se imponibile e, una volta deter-

le casse dello Stato. Infatti, i co-

l’abitazione principale e per le sue

Ai fini Imu i comuni non potranno più disporre, con proprio regolamento, di considerare assimilate alle abitazioni principali quelle concesse in uso gratuito ai parenti in linea retta o collaterale

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Fisco pertinenze. La detrazione va rap-

dimorante abitualmente e resi-

dall’Agenzia delle entrate, con

portata al periodo dell’anno du-

dente anagraficamente nell’unità

proprio provvedimento n. 35 del

rante il quale si protrae la destina-

immobiliare adibita ad abitazio-

12 aprile 2012 che, introducendo i

zione dell’immobile ad abitazione

ne principale (da ripartire tra i

codici-tributo per pagare la nuova

principale. Inoltre, in caso di con-

due genitori in caso di contitola-

imposta, ha altresì fornito alcuni

titolarità tra più soggetti passivi

rità dell’abitazione principale).

importanti chiarimenti operativi

residenti nel medesimo immobile,

Tale maggiorazione non potrà co-

sulle modalità di versamento.

la detrazione deve essere ripartita

munque superare i 400 euro (al

Il versamento dell’Imu può esse-

in quote uguali e non – come inve-

netto della detrazione base). Per

re effettuato esclusivamente con

ce avveniva per l’Ici – in propor-

conoscere quindi il carico defini-

il modello F24, con la possibilità

zione alle quote di possesso. I co-

tivo della nuova imposta si do-

quindi di compensare l’Imu do-

vranno attendere le decisioni dei

vuta con eventuali crediti fiscali

singoli comuni. Come per il pas-

o contributivi (dal 1° dicembre

sato, le singole delibere sono rin-

2012, invece, l’Imu dovrebbe po-

venibili dai siti dei singoli comu-

ter essere pagata anche con bol-

ni oppure dal sito dell’Anci (As-

lettino postale).

sociazione nazionale comuni ita-

Ad oggi, l’imposta dovuta può es-

liani) o da quello dell’Ifel (Istitu-

sere versata in diversi modi, a

to per la finanza e l’economia lo-

scelta del contribuente:

cale www.webifel.it).

· in un’unica soluzione entro il 16

Il versamento dell’Imu può essere effettuato esclusivamente con il modello F24, con la possibilità quindi di compensare l’Imu dovuta con eventuali crediti fiscali o contributivi

giugno dell’anno di imposiCome (e quando) si versa

zione;

Anche la modalità di versamento

· in due rate, la prima con scaden-

dell’imposta, e in particolare la

za 16 giugno dell’anno di impo-

suddivisione della stessa in rate, è

sizione (per quest’anno 18 giu-

muni potranno comunque dispor-

stata oggetto di varie modifiche,

gno, in quanto il 16 cade di sa-

re l’innalzamento della misura

apportate o solo annunciate, che

bato), la seconda il 16 dicembre

della detrazione, fino a concorren-

hanno contribuito a creare scon-

dello stesso anno (quest’anno il

za dell’imposta dovuta.

certo fra i contribuenti e, nella fase

17 perché il 16 è domenica);

Inoltre, la detrazione per l’abita-

operativa, non mancheranno di

· in tre rate, ma solo per l’abita-

zione principale è maggiorata di

essere fonte di grattacapi ed erro-

zione principale e le relative

50 euro per ciascun figlio di età

ri. Importanti chiarimenti in pro-

pertinenze e solo per il 2012 (la

non superiore ai 26 anni, purché

posito sono giunti recentemente

prima in scadenza il 18 giugno, la seconda il 17 settembre e la

CHI È... Lo Studio SARUBBI POGGI LONGOSTREVI - Commercialisti Associati, è da tempo attivo nel settore della consulenza fiscale, societaria e aziendale integrando in modo sistematico e interdisciplinare la consolidata esperienza di un team di commercialisti e aziendalisti/economisti di impresa. Lo studio opera a Milano con una struttura composta da circa 20 professionisti, con una clientela prevalentemente composta da società e gruppi multinazionali.

terza il 17 dicembre 2012). Per il 2012 è stato previsto che la prima rata, ovvero quella in scadenza il prossimo 16 giugno, sia calcolata in misura pari al 50% dell’importo ottenuto applicando alla base imponibile le aliquote

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ALCUNI ESEMPI DI CALCOLO base (ovvero il 4 per mille per le

Dopo questa rapida rassegna delle principali disposizioni che caratterizzano la disciplina della nuova imposta, vediamo alcuni “semplici” esempi di calcolo, passo dopo passo, per alcuni tra i casi più ricorrenti.

prime case e il 7,6 per mille per gli altri fabbricati), rinviando alla rata di dicembre i conguagli dovuti a consuntivo in base alle aliquote e alle detrazioni effettivamente deliberate dal singolo comune. Ciò comporta che, di fatto, almeno per quest’anno non sarà possibile pagare in un’unica soluzione. Chi sceglie di pagare in tre rate, invece, pagherà la prima e la seconda nella misura di un terzo dell’importo dovuto in base alle aliquote standard (peraltro le uniche finora disponibili) rinviando il conguaglio – con applicazione delle aliquote definitivamente approvate dai singoli comuni – solo con la rata di dicembre. Secondo quanto previsto dall’Agenzia delle entrate, il contribuente – dopo aver effettuato complicatissimi calcoli per determinare l’imposta dovuta – deve anche provvedere, a rischio di ulteriori errori, a suddividere l’importo, così determinato, tra la parte spettante ai singoli comuni e quella di pertinenza dello Stato. Questa scelta, che scarica sul contri-

A

“Seconda casa” posseduta al 100% (codice F24 da utilizzare 3918 e 3919)

B

Abitazione principale per un immobile posseduto al 100% (codice F24 da utilizzare 3912)

C

Abitazione principale di proprietà di un coniuge, in presenza di figli (esempio tre figli minori e conviventi)

1) Si recupera la rendita catastale, ad esempio pari a € 600, e si rivaluta del 5% (€ 600 x 5% = € 630); 2) il valore così ottenuto si moltiplica per 160 per ottenere la base imponibile (€ 630 x 160 = € 100.800); 3) sul valore ottenuto va applicata l’aliquota base del 7,6 per mille (€ 100.800 x 7,6‰ = € 766,08); 4) la rata di giugno sarà pari a € 383,04 (€ 766,08/2 = € 383,04) di cui la quota per il comune sarà pari a € 191,52 (da versare in F24, codice tributo 3918) e la quota di competenza dello Stato sarà anch’essa pari a € 191,52 (codice tributo 3919); 5) supponendo che il comune deliberi un’aliquota dell’1%, ovvero del 10 per mille, la rata di dicembre sarà pari a € 624,96 (€ 100.800 x 10‰ = 1.008 - 383,04 = € 624,96) di cui la quota per il comune sarà pari a € 433,44 (sarà infatti solo il comune a beneficiare dell’aumento dell’aliquota), da versare in F24, codice tributo 3918, e la quota di competenza dello Stato sarà pari a € 191,52, da versare in F24, codice tributo 3919.

1) Si recupera la rendita catastale, ad esempio pari a € 750 e la si rivaluta del 5% (€ 750 x 5% = € 787,50); 2) il valore così ottenuto si moltiplica per 160 per ottenere la base imponibile (€ 787,50 x 160 = € 126.000); 3) sul valore ottenuto va applicata l’aliquota base per l’abitazione principale (€ 126.000 x 4‰ = € 504); 4) a questo punto si sottrae la detrazione prevista per l’abitazione principale (€ 504 - 200 = € 304); 5) supponendo di pagare in tre rate: la prima e la seconda (di giugno e settembre) saranno pari a € 101,33; 6) supponendo che il comune deliberi un’aliquota del 4,5 per mille per l’abitazione principale, la rata di dicembre sarà pari a € 164,34 (€ 126.000 x 4,5‰ = 567 - 200 = 367 - 101,33 - 101,33 = € 164,34).

buente l’onere – e i relativi costi – di effettuare calcoli molto spesso complicati, è parsa a molti incomprensibile e non mancherà di generare errori. Ci si chiede a chi giovino tante complicazioni. Si auspica una rapida modifica, nel senso che la ripartizione tra comune e stato venga operata direttamente dagli enti interessati e non dal contribuente.

Nell’esempio di cui sopra, una volta ottenuta l’imposta lorda di € 504, si procede nel modo seguente: 1) si sottrae la detrazione prevista per l’abitazione principale e i tre figli minori conviventi (€ 504 - 200 - 150 = 154); 2) supponendo di pagare in tre rate, la prima e la seconda (di giugno e settembre) saranno pari a € 51,33; 3) supponendo che il comune deliberi un’aliquota del 4,5 per mille per l’abitazione principale, la rata di dicembre sarà pari a € 164,34 (€ 126.000 x 4,5‰ = 567 - 200 - 150 = 217 - 51,33 - 51,33 = € 114,34).

䡵 MAGGIO 2012

37


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Pagina 38

CATTURATI DALLA RETE Cristina Papini

catturati

I TUTTI PAZZI PER IL WI-FI

Nielsen è un’azienda globale con posizione di leadership nelle misurazioni e informazioni di marketing relative a consumer, retail, advertising, televisione, internet, mobile e altri media. È presente in oltre 100 paesi con sede a New York, Usa e Diemen, Olanda. Cristina Papini è research & analytics sales director online. Per maggiori informazioni: www.nielsen.com/it.

38

MAGGIO 2012

Internet ha oggi uno spazio importante nelle abitudini dei consumatori. I dati Audiweb relativi al mese di febbraio 2012 evidenziano che circa un italiano su due è collegato a internet da pc, per un totale di quasi 28 milioni di individui. Questo numero, in crescita del 9,2% in un anno, è tanto più interessante se correlato al tempo che i 13,8 milioni di coloro che navigano in un giorno medio trascorrono online, ovvero un’ora e 26 minuti. Nel corso degli ultimi anni, l’accesso a internet si è progressivamente svincolato da ambienti fisici appositamente attrezzati. Ciò è stato reso possibile inizialmente attraverso le chiavette, quindi con device mobili. La diffusione dell’accesso alla rete tramite telefono è dovuta sia alla rapida sostituzione dei telefoni tradizionali con gli smartphone (l’esperienza di navigazione offerta dagli smartphone non è paragonabile a quella dei cellulari precedenti), sia ai piani tariffari che hanno agevolato l’accesso al servizio a fasce sempre più ampie di popolazione. Il tema della mobilità è oggi particolarmente caldo ed è un punto focale quando si parla di innovazione e di progresso di un paese. Le persone sono ormai abituate a essere costantemente connesse – non fa differenza se per lavoro o per svago – anche quando viaggiano. In Italia questa necessità è, se possibile, ancora più forte che in altri paesi, come testimonia l’elevatissima penetrazione raggiunta dai nuovi device con capacità di connettersi a internet (soprattutto smartphone, ma anche tablet) e di come tali tecnologie siano parte

integrante dell’esperienza di vita degli italiani. Chiodo fisso? I dati Nielsen del primo trimestre 2012 rivelano che in Italia 17,5 milioni di individui navigano da cellulare. Si tratta principalmente di uomini (58%), concentrati nella fascia di età fra i 35 e i 49 anni (33%). La consultazione della rete da cellulare vede replicati alcuni comportamenti tipici da pc, come l’utilizzo dell’email (76%) e dei social media (44%), ma evidenzia anche alcune specifiche peculiarità come l’utilizzo di applicazioni e dei servizi di localizzazione geografica (27%). Infine, coloro che dichiarano di possedere un tablet Apple o Samsung sono circa 3 milioni. La navigazione tramite device mobili è garantita sia sfruttando l’offerta dei carrier sia attraverso wi-fi. Su quest’ultima hanno puntato alcuni fornitori di servizi per attrarre pubblico. Il wi-fi gratuito e illimitato nelle caffetterie Starbucks ha segnato un’epoca nella storia del free internet. Nel 2009 McDonald’s ha esportato in Italia il servizio. Nel nostro paese, la diffusione di hotspot wi-fi che garantiscono un accesso gratuito e libero a internet è stata frenata tra le altre cose dal decreto Pisanu del 2005 che imponeva l’identificazione dei fruitori con fotocopia del documento di identità, una pratica disagevole e scarsamente comprensibile soprattutto per gli stranieri. Con il decreto Millleproroghe, dal 1° gennaio 2011 il wi-fi negli esercizi pubblici è stato liberato, avvicinando così la legge italiana a quella della maggior parte d’Europa e del Nord


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9-05-2012

12:15

America. L’apertura di hotspot “liberi” da parte degli esercenti degli esercizi commerciali (non già riconosciuti come internet point) e le procedure di autentificazione sono diventate molto più semplici e immediate, permettendo di recuperare il terreno perduto nei confronti degli altri paesi. Sempre rispetto al wi-fi, l’analisi dei commenti postati sui social media (blog, forum ecc.) evidenzia che le conversazioni relative a questo tema si polarizzano: c’è chi manifesta la propria soddisfazione nell’utilizzare un hotspot “libero” e chi, di rientro dall’estero, evidenzia l’arretratezza dell’Italia in questo settore. Segnali positivi provengono dalle iniziative della provincia di Roma che ha sviluppato il progetto Free ItaliaWiFi con la Regione autonoma della Sardegna e il comune di Venezia, nonché quella del comune di Milano, che si propone di diventare tra le città più avanzate nell’offerta pubblica e ad accesso gratuito per tutti i cittadini che si potranno collegare a internet tramite pc o dispositivo mobile. La situazione del paese denota un forte sbilanciamento nelle diverse regioni: una ricerca Enter del 2011 ha disegnato la mappa degli hotspot che risultano concentrati soprattutto in cinque di esse, ovvero Lombardia (26%), Lazio (13%), Emilia Romagna (10%), Toscana (9%) e Veneto (7%). Dai binari all’alta quota In questo contesto si è inserito a fine 2010 il wi-fi di Trenitalia rivolto ai clienti dell’alta velocità e pensato come servizio a valore aggiunto nell’offerta di mobilità fisica. L’ini-

Pagina 39

ziativa è stata salutata con curiosità e interesse dal pubblico, che ne ha apprezzato sin dall’inizio l’innovatività e la gratuità (temporanea nelle dichiarazioni, ma di fatto ancora tale). La tecnologia è un fattore abilitante, strumento facilitatore della vita lavorativa o privata. Ma quando non mantiene le promesse, estimatori e utilizzatori insoddisfatti diventano critici feroci. Ecco quindi che la rete lamenta pubblicamente le aspettative tradite: la copertura non uniforme del segnale, l’instabilità della linea, la lentezza di connessione. E i commenti sono condivisi in tempo reale, utilizzando le reti sociali (“Un giorno meraviglioso oggi: quello in cui finalmente mi funziona il #wifi sul #frecciarossa” Twitter, 14/3/2012; “Il wi-fi di @frecciarossa mantiene costanti le sue per-

formance... E in US funziona sugli aerei...” Twitter, 26/3/2012). L’esperienza di Trenitalia, pur con le debolezze evidenziate dagli utenti, anticipa da noi quanto sta già succedendo altrove: potersi collegare in viaggio, anche dall’aereo, dove oggi ci si sente sempre più spesso orfani di internet. La possibilità di connettersi ad alta quota è per i viaggiatori italiani una sorpresa e al tempo stesso un prodigio della tecnologia, al di là degli effettivi benefici che se ne traggono: ne è un esempio il post entusiasta di Jovanotti da un aereo, lo scorso marzo, mentre era in tournée in Usa: “L’idea che vi sto scrivendo questo saluto da 10.000 metri di altezza nel cielo americano in volo verso Los Angeles è vertiginosa. In questo aereo è attivo il wi-fi e per pochi dollari ti puoi connettere [...]” Facebook, 16/3/2012.

A Nilsen McKinsey Company

Le analisi dei commenti su blog, forum e social network sono state effettuate attraverso NM Incite (in precedenza BuzzMetrics), la Joint Venture tra Nielsen e McKinsey che aiuta le aziende a sfruttare le potenzialità della ricerca sui social media per incrementare le prestazioni di business nelle proprie organizzazioni.


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12:17

Pagina 40

Economia

SCENARI

ALTERNATI ALL’ORIZZONTE... Partendo dalla situazione economico-finanziaria attuale, le imprese dovrebbero tenere conto, per le loro strategie aziendali, possibili scenari futuri che consentano una rapida risposta Emilio Rossi

40

MAGGIO 2012

N

ELL’ATTUALE PERIODO DI PROFONDA CRISI dell’economia italiana ed europea, sicuramente la più profonda ed estesa dalla fine della Seconda guerra mondiale, si sta assistendo a un fenomeno contraddittorio. Da un lato c’è una profonda delusione nei confronti dell’economia in quanto scienza sociale e delle sue capaci-

tà di analizzare e anticipare gli eventi, dall’altro si fa sempre più profonda la necessità e la volontà delle aziende di leggere gli andamenti dei mercati anche da un punto di vista “economico”. Le aziende hanno infatti dovuto fare i conti con l’impetuosità con cui la recessione ha influito sui livelli di domanda in pressoché tutti i settori e percepiscono come più necessario anticiparne gli andamenti. Inoltre, con l’irrompere irruento sui


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9-05-2012

12:17

TIVI

Pagina 41

essere ovvia: su quali mercati stra-

sentando evidenti risvolti di cresci-

nieri orientare gli investimenti?

ta democratica e ritorni economici

Evidentemente, questa è una do-

positivi nel medio-lungo termine.

manda che le imprese si fanno da

Molte di quelle aziende erano e so-

sempre, anche se in questa fase

no italiane. Che fare? Rimanere o

con crescente ansia. Ma oggi a

spostarsi in qualche altra parte del

questa domanda si accompagna

globo, magari un po’ meno turbo-

anche una sempre maggiore at-

lenta? E quanto può essere esposto

tenzione ad altre questioni: a qua-

questo mercato a eventi quali una

li rischi sistemici e a quali rischi

crisi petrolifera, o il collasso del-

specifici è esposto un eventuale

l’Eurozona, o un forte rallenta-

mercati occidentali delle merci

investimento? E quanto peseran-

mento dell’economia cinese, il pos-

prodotte nei paesi emergenti, la

no i rischi sistemici sui paesi di de-

sibile crollo del dollaro ecc.?

fortissima concorrenza sui mercati

stinazione dell’investimento?

nazionali obbliga inevitabilmente

È ancora fresco nella memoria il

un numero sempre maggiore di

forte rallentamento delle prospet-

aziende (soprattutto di dimensio-

tive economiche nel Nord Africa.

ne media e medio-grande, ma an-

Per le aziende che in quei paesi

che relativamente piccole) a esplo-

avevano investito, sia per produr-

rare nuovi mercati fuori dai confi-

re che per vendere le proprie mer-

ni nazionali.

ci, la Primavera araba ha finito per

La prima domanda che numerose

rappresentare un boccone difficile

aziende si pongono non può che

da digerire in tempi brevi, pur pre-

Le aziende hanno dovuto fare i conti con l’impetuosità con cui la recessione ha influito sui livelli di domanda in pressoché tutti i settori

Un approccio consolidato per rispondere a queste domande, utilizzato da decenni da molte grandi imprese, e che si sta facendo sempre più strada anche tra quelle di dimensione inferiore, è quello della valutazione di scenari alternativi (“what if ...?”) ai fini dell’esplorazione dei rischi presenti nell’evoluzione recente dello scenario economico. In altre parole, questo approccio consente di valutare cosa succederebbe al sistema economico del paese dove si vuole investire o a un particolare mercato se si verificassero specifici eventi di rischio. Vediamo MAGGIO 2012

41


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9-05-2012

12:17

Pagina 42

Economia quindi (sia a titolo di esempio che

da insufficiente coesione politica

che serva da benchmark per il con-

per dare qualche piccolo contri-

nel risolvere il problema dei defi-

fronto con gli scenari alternativi.

buto di riflessione ai nostri letto-

cit sovrani e dal conseguente

ri) quali possono essere i rischi

crollo della fiducia degli investi-

Previsioni per l’economia globale

“economici” principali connessi

tori; un’ipotesi benigna di ripresa

(scenario di base)

all’attuale situazione economico-

degli investimenti privati a livel-

Mentre l’economia europea e so-

finanziaria, limitandoci per moti-

lo globale, collegata all’attuale

prattutto quella dei paesi perife-

vi di spazio ai principali rischi si-

buon andamento dei profitti del-

rici dell’area euro arrancano,

stemici e ai paesi e aree principa-

le aziende, soprattutto, ma non

stiamo assistendo a trend di cre-

li. In particolare, analizzeremo

solo, statunitensi.

scita globale decisamente inco-

brevemente l’impatto sul pil di

Per poter quantificare scenari del

raggianti in un buon numero di

tre dei rischi principali che posso-

tipo “what if?” occorre avere a di-

paesi, tra cui Stati Uniti, Brasile e

no alterare la previsione di base:

sposizione modelli econometrici

larga parte dell’Asia. Inoltre, le

un aumento significativo del

(matematico-probabilistici). Gli

tensioni finanziarie si sono allen-

prezzo del petrolio, associato a

scenari e le previsioni riportate

tate in modo significativo dal-

un eventuale conflitto in Iran; il

qui sotto si basano su quelle di Ox-

l’inizio dell’anno, in particolare

collasso dell’euro, determinato

ford Economics, una delle mag-

nella zona euro.

giori società di analisi e previsioni

Questi miglioramenti possono es-

economiche globali. La sintesi nu-

sere ricondotti principalmente ai

merica dell’impatto di questi

due round di ampia fornitura di li-

eventi sul pil delle principali aree

quidità da parte della Bce (opera-

(Usa, Eurozona, Cina) e a livello

zioni di rifinanziamento del siste-

globale è riportata in tabella.

ma bancario), che hanno ridotto

Il primo passo è ovviamente quel-

significativamente il rischio di

lo di definire uno scenario di “ba-

credit crunch (accesso al credito).

se”, ossia la previsione con la più

Tuttavia, le prospettive economi-

alta probabilità di accadimento,

che dell’intera Eurozona restano

Le tensioni finanziarie si sono allentate in modo significativo dall’inizio dell’anno, in particolare nella zona euro


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PREVISIONE E SCENARI PIL %

2011

2012

2013

Usa

+1,7

+2,3

+2,7

Eurozona

+1,5

-0,5

+0,9

2013, con i paesi periferici (Italia

Cina

+9,2

+8,4

+8,8

inclusa) in recessione in entrambi

Mondo

+3,8

+3,3

+4,2

gli anni.

IPOTESI ALTI PREZZI DEL PETROLIO

Fuori dalla zona euro, i trend di

Usa

+1,7

+1,6

+0,0

crescita sono stati moderatamen-

Eurozona

+1,5

-1,1

-0,5

te positivi nel primo trimestre

Cina

+9,2

+7,5

+6,4

2012. Negli Stati Uniti, i dati sul

Mondo

+3,8

+2,8

+2,4

Usa

+1,7

+2,0

+0,9

Eurozona

+1,5

-2,6

-4,6

Cina

+9,2

+7,9

+6,3

alcuni paesi emergenti. Nel com-

Mondo

+3,8

+3,2

+0,1

plesso, il pil mondiale nel 2012

IPOTESI MIGLIORAMENTO FIDUCIA E INVESTIMENTI

mostrerà una crescita media del

Usa

+1,7

+2,8

+4,1

2,4% e del 3,3% nel 2013 (a tassi di

Eurozona

+1,5

-0,1

+1,9

cambio di mercato).

Cina

+9,2

+9,3

+10,1

Mondo

+3,8

+3,7

+5,3

depresse. Il pil dell’Eurozona quest’anno si contrarrà dello 0,5% per aumentare solo dello 0,9% nel

mercato del lavoro hanno continuato a migliorare e il pil si espanderà del 2,3% nel 2012 e del 2,7% nel 2013. L’attività economica è migliorata anche in Giappone e in

PREVISIONE DI BASE

IPOTESI COLLASSO DELL’EURO

SCENARI ALTERNATIVI Impennata del prezzo del petrolio Dall’inizio dell’anno il prezzo del petrolio è passato da 108 dollari a

bre. Il nostro scenario alternativo

barile a 124 dollari e ancora una

presuppone che le tensioni si ac-

volta ha il potenziale di far dera-

cumulino già nella seconda metà

gliare l’economia globale. La pre-

dell’anno in corso, con i prezzi del

visione di base è basata su un

petrolio in forte crescita fino a 200

prezzo del petrolio che scivoli ver-

dollari a barile. La fiducia degli in-

so medie intorno ai 112 dollari nel

vestitori, delle imprese e dei con-

2012 e ai 105 dollari nel 2013, in li-

sumatori ne risentirebbe negati-

nea con la moderazione attesa del-

vamente, trascinando in basso i

la crescita dell’attività economica.

mercati azionari e ostacolando in-

Esiste tuttavia una probabilità

vestimenti e consumi in misura

nomica (tramite tassi di interesse

non insignificante che le tensioni

molto superiore all’impatto diret-

più bassi), in questo scenario l’in-

con l’Iran degenerino, portando a

to dell’aumento dei costi dovuto

flazione salirebbe a livelli elevati e

un conflitto militare. È molto pro-

al più alto prezzo del petrolio.

ridurrebbe significativamente la

babile che l’amministrazione de-

Inoltre, mentre nella previsione di

capacità di sostegno da parte del-

gli Stati Uniti si impegni a ritarda-

base un calo dell’inflazione nella

la politica monetaria.

re eventuali attacchi fino a dopo le

maggior parte dei paesi contribui-

Come si vede dalla tabella, tutti i

elezioni presidenziali di novem-

sce al recupero della crescita eco-

paesi ne verrebbero influenzati

Esiste una probabilità non insignificante che le tensioni con l’Iran degenerino, portando a un conflitto militare

MAGGIO 2012

43


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12:17

Pagina 44

Economia negativamente, con un calo del pil

giunge al punto di rompere la zo-

do una grave crisi del credito.

tra il 2 e il 3% tra il 2012 e il 2013

na euro, con Grecia, Portogallo, Ir-

Nei paesi in uscita dall’euro il pil

rispetto ai livelli dello scenario di

landa, Italia e Spagna che lasciano

scenderebbe bruscamente, di circa

base, variabile a seconda del fab-

la moneta comune e ri-creano

il 7-8% al di sotto dello scenario di

bisogno di energia e della dipen-

nuove valute nazionali.

base nel 2012 e del 12-19% nel

denza di ciascun paese dalla più

Sono vari i fattori che potrebbero

2013: dati impressionanti e che

debole domanda globale. È inte-

scatenare un tale scenario. In par-

dovrebbero far seriamente riflet-

ressante notare che l’impatto più

ticolare, gli esami trimestrali da

tere anche sulle implicazioni di

rilevante nei due anni si avrebbe

parte dell’Ue e del Fmi del pro-

politica economica di casa nostra.

proprio negli Usa, anche se di so-

gresso della Grecia nei confronti

Guardando i dati previsivi riporta-

li pochi punti percentuali rispetto

degli obiettivi di riforma e stabi-

ti in tabella, la zona euro rimarreb-

alle altre aree.

lizzazione fiscale potrebbero

be immersa in una profonda reces-

giungere alla conclusione che tali

sione nel 2012-13, con la caduta cu-

obiettivi non sono stati raggiunti,

mulata del pil di oltre il 7% rispet-

impedendo il rilascio della succes-

to alla previsione di base. Anche in

siva tranche del piano di salvatag-

altre grandi economie sviluppate,

gio. Il che implicherebbe la banca-

la crescita del pil ne risentirebbe in

rotta dello stato greco.

maniera fortemente negativa, e la

Con la Grecia che esce dall’euro e

crescita rallenterebbe in modo si-

in assenza di un rafforzamento

gnificativo nei mercati emergenti.

del debole firewall Fmi/Esm at-

Di conseguenza, la crescita del pil

tualmente in essere, il contagio fa-

mondiale scenderebbe ad appena

rebbe probabilmente in fretta a

lo 0,1% nel 2013 rispetto al 4,2%

estendersi ad altri paesi periferici,

nello scenario di riferimento, con

che finirebbero per non avere altra

drammatiche ricadute in termini

scelta che lasciare la zona euro.

di reddito pro capite nelle vaste zo-

In un’ipotesi di questo tipo, anche

ne più povere del pianeta.

La ristrutturazione del debito greco potrebbe non essere sufficiente a stabilizzare la zona euro e rimane ipotizzabile uno scenario negativo che coinvolga, con effetto domino, più paesi inadempienti

44

Collasso dell’euro

dove l’esito finale di uscita dall’eu-

I miglioramenti registrati nell’an-

ro dovesse avvenire a inizio 2013,

Risveglio delle imprese

damento dei mercati finanziari

le tensioni sui mercati finanziari,

e degli investimenti

dall’inizio dell’anno riducono la

ovviamente, inizierebbero ad ac-

Come anticipato, anche in questa

probabilità di uno scenario di

cumularsi già nella seconda metà

situazione così complessa per

frammentazione dell’Eurozona.

di quest’anno, abbattendo la fidu-

l’economia europea e globale esi-

Ad ogni modo, la ristrutturazione

cia di investitori e imprese. Le nuo-

stono spiragli di ottimismo. Guar-

del debito greco potrebbe non es-

ve valute nazionali avrebbero un

dando infatti alle potenzialità di

sere sufficiente a stabilizzare la zo-

deprezzamento notevole, mentre il

crescita, è importante sottolineare

na euro e rimane ipotizzabile uno

residuo di euro si apprezzerebbe

che i governi europei e più in ge-

scenario negativo che coinvolga,

notevolmente. Le banche subireb-

nerale delle economie avanzate,

con effetto domino, più paesi ina-

bero perdite pesanti nei loro bilan-

stanno approntando, seppur con

dempienti. In questo scenario

ci (a causa del deprezzamento dei

ritardo e poca coordinazione tra

estremo (di probabilità inferiore al

titoli sovrani e di quelli delle im-

loro, dei piani credibili per far

10%), la crisi del debito sovrano

prese nei paesi periferici), causan-

fronte alle problematiche fiscali e

MAGGIO 2012


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12:17

Pagina 45

dell’indebitamento privato e bancario. Inoltre, un allentamento delle tensioni nei paesi produttori di petrolio permetterebbe di avere prezzi del greggio in calo. Questa combinazione può incoraggiare le imprese a investire e a potenziare la loro forza lavoro, attenuando così la pressione sul potere d’acquisto delle famiglie (sta già avvenendo in Germania e parzialmente negli Usa e nel Regno Unito). I paesi industrializzati si stanno quindi concretamente attrezzando per uscire dalla crisi, con ricadute benefiche sui mercati emergenti. Nei paesi sviluppati, il settore delle imprese ha costituito negli ultimi anni disponibilità finanziarie di grandi dimensioni (grazie ai profitti derivanti anche dalla loro

non riuscirebbe a evitare del tutto

diversificazione geografica in

la recessione, con -0,1% di crescita

aree ad alta crescita). La ristruttu-

nel 2012, ma recupererebbe molto

razione del sistema finanziario

più rapidamente che nella previ-

globale e la prospettiva di stabili-

sione di base, con una crescita

tà insita nelle recenti politiche di

dell’1,9% e 2,2% rispettivamente

consolidamento fiscale possono

nel 2013 e 2014.

indurre le imprese a spendere

In conclusione, possiamo dire

questi fondi più rapidamente ri-

che, anche alla luce di considera-

spetto alla previsione di base, ol-

zioni così semplificate come quel-

tre che a ridurre l’ammontare dei

le riportate sopra, e allo stato at-

debiti (come sembra essere il caso

tuale della situazione economica

ti e la globalizzazione dei merca-

attualmente). Questo può aumen-

e dei potenziali rischi a essa asso-

ti, la strategia aziendale degli in-

tare la fiducia delle imprese resi-

ciati, non esiste una strategia di

vestimenti si è fatta decisamente

denti nelle economie industrializ-

collocazione geografica preferen-

più complessa. Sarà importante

zate, portando a una rapida ripre-

ziale per le aziende (come invece

che le istituzioni preposte a sup-

sa della domanda.

poteva essere considerato il mer-

portare le piccole e medie impre-

In questo scenario, il pil degli Sta-

cato europeo fino a pochi anni fa).

se (ministero dello Sviluppo eco-

ti Uniti crescerebbe di 2,8% nel

Con l’avvento dei paesi emergen-

nomico, Ice, Sace ecc.) prendano

2012 per poi accelerare al 4-4,5%

ti, la scomparsa della sicurezza

coscienza dell’accresciuta impor-

nel 2013 e nel 2014. La zona euro

della solvibilità dei paesi avanza-

tanza della loro missione.

I paesi industrializzati si stanno concretamente attrezzando per uscire dalla crisi, con ricadute benefiche sui mercati emergenti

䡵 MAGGIO 2012

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••12minoia.consumi

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Consumi

LOW COST, MA DI VALORE

In un clima di austerity, come si orientano gli acquisti degli italiani? Il desiderio di una svolta fa i conti con i budget ridotti ma la qualità è sempre più ricercata

D

al monitoraggio dei Climi sociali e di consumo di GfK Eurisko, sul finire del 2011 si è colta un’incertezza paralizzante negli italiani che oggi, con l’aggiornamento datato fine marzo 2012, sembra diradarsi. Gli italiani vedono più chiaro, sono meno incerti, ma la crisi perdura, le propensioni a spende-

re e a investire sono sempre molto basse. Mancano le risorse per gli individui e per le famiglie e il welfare familiare si è inceppato nelle sue capacità di sostenere i giovani senza occupazione o con contratti sempre più precari. Possiamo dire che gli italiani hanno appreso i fondamentali della crisi, grazie al governo dei tecnici e ai professori che non hanno lesinato lezioni sullo spread. Ma hanno anche realizzato che il governo Monti non può essere la risoluzione della crisi. Certo, l’hanno accettato neanche tanto obtorto collo (i primi due mesi), ma poi si sono resi conto che i sacrifici richiesti sono molto pesanti. Scoprendo settimana su settimana che i diktat tedeschi possono penalizzarci invece di salvarci, impedendo la crescita del nostro paese e quindi l’occupazione per i giovani (tormentone assolutamente top of mind di quasi tutti).

Gli italiani sono meno confusi, capiscono, anche perché leggono e guar-

Giuseppe Minoia

dano ciò che sta accadendo in altri paesi, europei e non. Capiscono che possono esistere più percorsi per uscire dalla crisi e che i tagli-sacrifici non necessariamente sono l’unica strada. In questo, pur avendo condiviso (la maggioranza) la linea Monti, si coglie oggi la voglia di lasciarsi finalmente un po’ andare, dopo mesi di frustrazioni e di oculatezza che non sono nel dna della socio-cultura italiana. Si intravede il desiderio di una svolta che ci faccia tornare (quantomeno in alcuni settori) spensierati, cioè senza la domanda assillante del “quanto costa” e la verifica drammatica delle risorse sostenibili, giunti alla quarta settimana. Si desidera tornare a investire nel benessere personale e della famiglia, sul wellness e sul wellbeing. Con desideri di filiera alimentare, del re-

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MAGGIO 2012


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Pagina 47

cupero del valore del territorio, di

costosi, ma neppure low profile. E

viaggi e vacanze confortevoli an-

per l’abbigliamento ci si orienta

che se non lussuose.

verso la rarefazione degli acqui-

Si coglie la marea montante di de-

sti, ma per capi di qualità, non a

sideri di “buona vita” anche gra-

obsolescenza programmata.

zie ai prodotti e alle esperienze,

In sostanza, un nuovo modello di

quasi la crisi ci avesse convinto

consumo sta delineandosi, dove le

della necessità di nuove cose più

marche, se avranno un ruolo, do-

calate nella qualità, essenziali

vranno ridisegnarselo.

nella loro promessa di benessere,

Se guardiamo i dati dei “climi” ve-

più in grado di arricchire le per-

diamo che le marche sono interes-

sone facendole diventare esperte.

santi solo se in promozione. Che

Ad esempio, per le vacanze le at-

cosa significa? Che la crisi ha svuo-

tese sono per divertimenti non

tato la spinta identificativa dei

Pur avendo condiviso la linea Monti, si coglie oggi la voglia di lasciarsi finalmente un po’ andare, dopo mesi di frustrazioni e di oculatezza che non sono nel dna della socio-cultura italiana

MAGGIO 2012

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Consumi Tavola 1 - I BISOGNI DI “SECONDO TIPO”

• •

• • • •

• • •

Fonte: Climi sociali e di consumo 2012, GfK Eurisko, aprile 2012

brand e che i brand da soli sono incapaci di conferire, oggi, valore identificativo. Quale futuro? Secondo noi il domani delle marche non potrà che essere legato all’intercettazione di bisogni di “secondo tipo”. Offrendo cioè soluzioni, funzioni, progetti, e non solo prodotti con specifiche performance. I progetti delle marche dovranno declinarsi nel benessere tanto atteso, nel wellbeing tanto desiderato. Bisogni di secondo tipo Per le imprese è una nuova sfida. I manager dovranno tematizzare prima di tutto i vuoti del wellbeing per orientare i marchi verso di essi. La tavola 1 mette in evidenza come e dove i bisogni diventano di

Tavola 2 - ATTENZIONE AI PREZZI: TREND

(differenza % tra “più” e “meno”)

Fonte: Climi sociali e di consumo 2012, GfK Eurisko, aprile 2012

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12:18

Pagina 49

“secondo tipo”. Si tratta del peri-

sostanziale differenza: esistono

lungo periodo e meno sulle fun-

metro del benessere in quell’area

bisogni e prodotti di “primo tipo”

zioni immediate. Più sui progetti

in cui i prodotti diventano tut-

riducibili, e bisogni di “secondo ti-

e meno sul consumo immediato e

t’uno con le esperienze, i luoghi,

po”, come quelli di salute e benes-

sul carpe diem.

i viaggi, le vacanze, le cure, i pro-

sere, non comprimibili.

Se poi poniamo attenzione alle ta-

getti di medio e lungo respiro.

Lo stesso tipo di commento può

vole 2 e 3, vediamo l’importanza

Sotto l’etichetta salute e benesse-

essere fatto per i bisogni di cultu-

che oggi assumono le variabili

re si trovano comparti che vanno

ra/spettacolo. Se consideriamo i

prezzo e promozione. Anche per i

dal food alla cosmetica, dal far-

divertimenti, intesi come singoli

bisogni di “secondo tipo”, prezzi

maceutico all’abbigliamento, dal-

atti delimitati in prospettive dige-

e promozioni diventano interes-

l’hôtellerie alla multimedialità.

stivo-funzionali, scopriamo che si

santi, se rendono accessibili espe-

Separati, i singoli comparti per-

è disposti, oggi più di ieri, a rinun-

rienze tanto importanti. Ma per i

dono di rilevanza per gli utenti

ce significative; ma quando i di-

bisogni di “secondo tipo”, dicono

finali, ma quando si sinergizzano

vertimenti diventano progetto

questi dati, si è meno disposti a ri-

a un livello più alto, progettuale

(cultura!) allora difendiamo la lo-

nunciare al “meglio”. E quindi il

e non consumistico, essi tengono

ro funzione e siamo molto meno

trade off prezzo/marca è differen-

e vengono difesi, nonostante la

disposti a rinunce.

te rispetto al massmarket, ai co-

crisi e le difficoltà economiche

Quindi, l’attenzione di chi produ-

siddetti beni di largo consumo. È

individuali e familiari.

ce deve necessariamente essere

dunque lecito parlare di nuovi

È importante riflettere su questa

più spostata sugli effetti di medio-

modelli di consumo.

Tavola 3 - IMPORTANZA DELLE MARCHE: TREND

Fonte: Climi sociali e di consumo 2012, GfK Eurisko, aprile 2012

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A TU PER TU CON... TERRITORI a cura della redazione

I

territori

Veneto: imprese tante, manager pochi

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MAGGIO 2012

Il Veneto è senza ombra di dubbio tra le regioni economicamente più avanzate del paese, e regno di quelle pmi che fino a poco tempo fa riuscivano a fare export e a essere vincenti sui mercati globali. Non mancano però le pecche che, proprio in tempi di crisi, si accentuano e frenano lo sviluppo. Una, forse la principale, sta proprio nella scarsa presenza manageriale, dovuta anche e soprattutto alla piccola dimensione delle imprese, molto spesso guidate in tutto e per tutto dall’imprenditore. Questa realtà emerge con forza dai dati. Tra i dirigenti del settore privato il Veneto viene al quinto posto – dopo Lombardia, Lazio, Piemonte ed Emilia Romagna – per numero di dirigenti. Un deficit ancor più lampante se misurato al numero di dirigenti ogni cento dipendenti. La media nazionale è 0,85%, quindi meno di un dirigente ogni cento dipendenti (a fronte di Francia e Germania che ne hanno 3 ogni

100). La Lombardia ne ha 1,6%, il Lazio 1,37%, il Piemonte 0,98% e il Veneto 0,6%. A livello provinciale solo Verona (0,81%) si avvicina alla media nazionale, mentre tutte le altre province sono abbondantemente sotto. Il Veneto recupera un poco se si considerano, oltre ai dirigenti, anche i quadri. Infatti, quadri e dirigenti rispetto ai lavoratori dipendenti sono il 2,94% a livello nazionale e il 2,36% a livello regionale, ma a riprova della scarsa managerialità anche in questo caso la Lombardia ha il 4,61% e il Piemonte il 3,48%. Insomma, è lampante che spessissimo l’imprenditore in Veneto non si avvale di manager a supporto della sua attività e questo, in un’economia globale sempre più competitiva, è un gap indiscutibile. A livello di settore, i dirigenti in Veneto sono superiori alla media nazionale nelle attività manifatturiere (52,7% contro 43,5% dell’Italia), mentre sono sotto nei trasporti (3% contro 6%) e nel terziario avanzato (11,4%

DIRIGENTI E QUADRI DEL SETTORE PRIVATO IN VENETO (2010)

Belluno Padova Rovigo Treviso Venezia Verona Vicenza TOTALE

totale 280 1.717 205 1.485 1.096 2.282 1.748 8.813

Dirigenti uomo donna 259 21 1.577 140 189 16 1.351 134 984 112 2.040 242 1.592 156 7.992 821

Fonte: Elaborazioni Manageritalia su dati Inps

totale 759 7.414 854 5.907 5.774 7.732 5.892 34.332

Quadri uomo donna 533 226 5.594 1.820 605 249 4.492 1.415 4.316 1.458 5.786 1.946 4.497 1.395 25.823 8.509


••13REGIONI_RUBRICA

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12:30

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DIRIGENTI E QUADRI DEL SETTORE PRIVATO IN ITALIA PER REGIONE, SESSO E RAPPORTO CON I DIPENDENTI (2010) DIRIGENTI

Valle d’Aosta Piemonte Lombardia Trentino Alto-Adige VENETO Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Estero TOTALE

QUADRI

129 11.226 49.824 1.580 8.813 2.017 3.175 11.037 4.864 753 1.466 19.617 1.046 124 2.490 1.318 196 444 1.709 587 1.366 123.781

585 39.912 143.284 6.289 34.332 7.817 10.857 38.090 22.767 3.443 6.799 63.183 4.175 626 14.516 9.857 1.298 3.400 11.662 4.165 3.022 430.079

totale % 0,1 9,1 40,3 1,3 7,1 1,6 2,6 8,9 3,9 0,6 1,2 15,8 0,8 0,1 2,0 1,1 0,2 0,4 1,4 0,5 1,1 100,0

DIRIGENTI uomo % 84,5 88,1 85,3 93,0 90,7 88,4 89,8 89,9 89,6 90,2 90,7 81,9 92,4 86,3 91,4 89,8 86,2 81,1 85,7 90,6 96,4 86,7

donna % 15,5 11,9 14,7 7,0 9,3 11,6 10,2 10,1 10,4 9,8 9,3 18,1 7,6 13,7 8,6 10,2 13,8 18,9 14,3 9,4 3,6 13,3

totale % 0,1 9,3 33,3 1,5 8,0 1,8 2,5 8,9 5,3 0,8 1,6 14,7 1,0 0,1 3,4 2,3 0,3 0,8 2,7 1,0 0,7 100,0

QUADRI uomo % 0,1 72,3 32,5 1,6 8,2 1,9 2,6 8,6 5,3 0,8 1,6 13,9 1,0 0,2 3,8 2,6 0,3 0,9 3,0 0,9 0,9 100,0

Dir/dip (D+Q)/dip donna % 0,2 27,7 35,4 1,0 7,3 1,6 2,4 9,6 5,3 0,8 1,5 16,7 0,8 0,1 2,3 1,6 0,2 0,6 2,1 1,0 0,2 100,0

% 0,36 0,98 1,60 0,49 0,60 0,61 0,83 0,84 0,51 0,36 0,35 1,37 0,33 0,23 0,27 0,19 0,19 0,17 0,22 0,18 11,18 0,85

% 1,63 3,48 4,61 1,94 2,36 2,36 2,84 2,89 2,37 1,65 1,61 4,40 1,33 1,15 1,55 1,40 1,27 1,28 1,51 1,29 24,73 2,94

Fonte: Elaborazioni Manageritalia su dati Inps

contro 15,3%). Padova (15,7%), Venezia (12,5%) e Verona (11,1%) sono, managerialmente parlando, le province più terziarie. Un altro gap è rintracciabile nella presenza femminile: 13,3% la media nazionale, mentre solo 9,3% in Veneto, con Verona (10,6%) e Venezia (10,2%) province più rosa, ma comunque abbondantemente sotto la media nazionale. A livello d’età non ci sono particolari differenze, con un’età media in regione (49,1 anni) appena superiore a quella nazionale (48,6). MAGGIO 2012

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Aziende

LA RETE FA LA

FORZ FOR

Il contratto di rete è uno strumento concreto ed efficace in particolare per le pmi, per dare slancio alle singole potenzialità in una logica di collaborazione. L’obiettivo? Crescere innovando

U

N ESERCITO DI NANI. Laboriosi e con le migliori intenzioni, ma pur sempre nani. È questa la realtà del tessuto economico e produttivo italiano, costituito per il 98% da piccole e medie imprese. Non lo neghiamo: le pmi sono una risorsa certamente molto importante per il nostro paese, ma la disgregazione e le di-

mensioni ridotte sono alla base di quell’affanno di fronte alla crisi che spesso purtroppo diventa sconfitta. Non esistono ricette univoche per superare questa fase complessa e piena di rischi, ma proprio tre anni fa, quando la crisi è esplosa, si è ufficializzata una nuova formula organizzativa interessante e che ha tutte le caratteristiche per competere con successo sui mercati: il contratto di rete (istituito con la legge 9 aprile 2009 n. 33 e integrato con modificazioni dalla legge 30 luglio 2010 n. 22). Un modello recente, dunque, contraddistinto da innovazione, internazionalizzazione, organizzazione e managerialità, tutti aspetti che Manageritalia, insieme a Confcommercio, ha voluto approfondire in una tavola rotonda organizzata lo scorso 16 aprile a Milano. Sia chiaro: il contratto di rete non è la panacea di tutti i mali che ci affliggono, ma può senz’altro essere un modello intelligente per lavorare con profitto. Fare rete significa sostanzialmente mettersi insieme non

a cura della redazione

per replicare le cose di sempre ma per innovare e crescere. E i manager? Possono avere nelle reti un ruolo chiave. Grazie alle loro esperienze, competenze e al fatto di essere “soggetti terzi” rispetto agli imprenditori possono essere veri e propri assi nella manica per interventi ad hoc laddove manchino expertise specifiche (ad esempio la conoscenza di un particolare mercato). Se c’è un management solido, preparato e autonomo, la rete pluriaziendale potrebbe anche stare in piedi da sola. Ma alla base ci sono sempre loro, le pmi italiane. Non si scappa: devono collaborare il più possibile per crescere e affrontare le sfide della competizione globale. Ecco allora che il contratto di rete può essere una leva per valorizzare le singole individualità e portare a casa risultati. In Italia ci

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••14CONTRATTODIRETE

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RZA sono molte potenzialità ancora da

contratti e 84 imprese). A livello

sfruttare, singole eccellenze terri-

settoriale prevalgono le aziende

toriali che messe in rete possono

di servizi avanzati alle imprese

produrre sviluppo.

(188), seguite da lavorazione metalli (169), costruzioni e bioedilizia

Diffusione delle reti in Italia

(149) e meccanica (108). Su 1.605

A ben guardare, le reti in Italia so-

aziende, 1.097 sono società di ca-

no ancora poco diffuse e soprat-

pitale e 215 società di persone.

tutto a macchia di leopardo. Se os-

Per quanto riguarda gli obiettivi

serviamo i dati di Unioncamere,

dei contratti di rete avviati sino ad

scopriamo che dal 2009 a fine mar-

oggi prevale l’innovazione (51%),

zo si sono costituiti nel nostro pae-

seguita da promozione e distribu-

se 305 contratti di rete con 1.605

zione (46%), mercati esteri e am-

imprese coinvolte (di cui 25 im-

biente (21%), maggiore efficienza

prese in due contratti, un’impresa

produttiva (20%).

in tre contratti e due fondazioni),

Le reti in Italia sono ancora poco diffuse e soprattutto a macchia di leopardo. Dal 2009 a fine marzo si sono costituiti 305 contratti di rete con 1.605 imprese coinvolte appartenenti a 91 province in 19 regioni

singole specificità anche nel settore dell’automotive, con molti for-

appartenenti a 91 province in 19

Storie e protagonisti in una tavo-

nitori allocati in Italia, il contratto

regioni. A livello regionale, la più

la rotonda

di rete può essere sì uno strumen-

prolifica è la Lombardia, con 91

Nel dibattito moderato dal gior-

to utile ma insufficiente se non si

contratti di rete (per un totale di

nalista di Repubblica Luca Pagni si

ragiona in un’ottica di squadra.

364 imprese coinvolte), subito se-

sono succeduti gli interventi di

Fabrizio Guelpa (responsabile in-

guita da Emilia Romagna e Vene-

esperti, imprenditori e manager

dustry & banking Intesa Sanpao-

to con 49 contratti (per un totale di

che hanno già utilizzato con pro-

lo) ha fatto notare alcune criticità:

184 e 148 imprese coinvolte), al-

fitto il contratto di rete.

«Per le reti d’impresa non è poi co-

l’ultimo posto il Molise con due

Josef Nierling (principal Porsche

sì facile ottenere finanziamenti dal

contratti e quattro imprese. A li-

consulting Italia) ha puntato i ri-

momento che esistono ancora al-

vello provinciale, Milano è in testa

flettori sulla competitività su sca-

cuni punti deboli, come la presen-

con 57 contratti (per un totale di

la mondiale e sul necessario cam-

za di patrimoni ridotti, la prolife-

120 imprese coinvolte), subito se-

biamento di prospettiva, superan-

razione di contratti e la costruzio-

guita da Roma (24 contratti e 34

do l’individualismo degli impren-

ne del rating delle reti. Anche l’at-

imprese coinvolte) e Firenze (23

ditori italiani. Salvaguardando le

tuale forma giuridica delle reti MAGGIO 2012

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••14CONTRATTODIRETE

9-05-2012

12:32

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Aziende

PER FAR CRESCERE LE RETI Nel suo intervento di apertura al convegno “Insieme in rete per competere con successo” del 10 aprile il presidente di Manageritalia Guido Carella ha presentato alcuni spunti di riflessione per rafforzare l’affermazione dei contratti di rete, nell’ottica di innovare e internazionalizzare il sistema produttivo italiano partendo dalle piccole e medie imprese, nonché di cogliere le opportunità che le reti offrono ai manager. Gli spunti, che costituiscono il nucleo di una proposta più articolata su cui Manageritalia sta lavorando, possono essere riconducibili a tre aree principali:

1 - Incentivazione, defiscalizzazione e controllo Estendere alle reti d’impresa le condizioni di vantaggio attualmente previste per altri strumenti aggregativi (come i consorzi, i distretti, le Ati ecc.) e incentivarle maggiormente di quanto fatto finora, potenziando il sistema di defiscalizzazione degli utili reinvestiti nel programma di rete, così come prevede la normativa in vigore. Per rendere trasparenti e realmente efficaci questi meccanismi, si dovrebbe implementare il ruolo di controllo di enti terzi, che potrebbero essere chiamati a valutare nel merito la solidità del programma di rete, il valore aggiunto prodotto da esso generato e l’efficacia della struttura di governance espressa dal partenariato. Ad assumersi tali compiti potrebbero essere chiamate anche le organizzazioni di rappresentanza datoriali e manageriali, d’accordo con le proprie prerogative istituzionali.

Vista la loro capacità di generare occupazione, le reti d’impresa devono poter godere di facilitazioni specifiche nell’impiego delle risorse umane. Auspichiamo l’inserimento di formule contrattuali che facilitino concretamente l’assunzione di nuovi lavoratori nelle reti, in particolare di giovani e di figure qualificate, come i manager e le alte professionalità. Il rafforzamento dell’occupazione dovrebbe essere accompagnato da una più elevata attenzione verso la formazione, puntando sullo sviluppo di professionalità specifiche nella gestione delle reti, da attuare anche con gli strumenti della bilateralità a nostra disposizione.

3 - Accesso al credito Creare le condizioni affinché il sistema bancario possa più facilmente aprirsi alle reti d’impresa, realizzando modelli di erogazione del credito specifici per i contratti di rete. In questo contesto è auspicabile un maggior coinvolgimento da parte non solo dei grandi soggetti ma anche dei piccoli e medi istituti di credito, come le casse di risparmio e le banche di credito cooperativo, in quanto fondamentali volani di sviluppo sul territorio nonché dei Confidi e dei fondi di venture capital, anche nell’ottica di una futura aggregazione e conseguente crescita dimensionale delle imprese in rete.

Arsizio) le reti dovrebbero partire

ria e del nuovo capitalismo. «La

dal territorio, coinvolgere tutti gli

rete» avverte però Rullani «è uno

attori (commercianti, filiera, con-

strumento che vale se si trasfor-

sumatori) e guardare ai paesi con

ma, se diviene convenienza eco-

spazi di conquista (gli ormai noti

nomica e se si caratterizza allo

Brics). Collini ha espresso la ne-

stesso tempo da una profonda

cessità di un supporto da parte

specificità, un business chiaro e in

delle istituzioni rilevando ad

comune tra più aziende. Le azien-

esempio alcune chiusure nel mer-

de in rete co-innovano e hanno bi-

cato russo e la natura protezioni-

sogno di trovare nuove compe-

stica di quello brasiliano.

tenze per fare meglio ciò che i for-

Entusiasta Enzo Rullani (direttore

nitori low cost globali stanno già

d’impresa, piuttosto sibillina, non

T.Lab Cfmt), che ha illustrato i

realizzando. Occorre poi sgombe-

aiuta di certo la concessione di cre-

vantaggi in termini di innovazio-

rare il campo dagli equivoci, co-

dito». Per Rudi Collini (vicepresi-

ne del lavorare in una rete, vero

me ad esempio la possibile confu-

dente Distretto commercio Busto

simbolo dell’intelligenza terzia-

sione con il distretto commercia-

«La rete è uno strumento che vale se diviene convenienza economica e se si caratterizza da un business chiaro e in comune tra più aziende» Enzo Rullani

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2 - Rilancio dell’occupazione qualificata

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••14CONTRATTODIRETE

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12:32

Pagina 55

le, visto che la rete per sua natura

di vista diversi, con uffici unici di

non aggregate su obiettivi e siste-

è asettoriale e aterritoriale».

coordinamento nelle attività di

mi ben strutturati, non avrebbero

Due gli esempi di rete raccontati,

marketing e comunicazione, l’indi-

mai potuto raggiungere.

quello del presidente eAgisco Gian

viduazione di opportuni canali di

Anche in questo caso, Managerita-

Luca Brambilla e quello del presi-

distribuzione per tutte le imprese

lia ha voluto dare un supporto ai

dente Farmaflor-Rete Daniele Sca-

aderenti, la partecipazione a fiere,

suoi manager permettendo di co-

tolero: nel primo caso un gruppo di

mostre e manifestazioni sotto un

gliere le opportunità di un nuovo

imprenditori milanesi attivi nella

unico marchio.

strumento per essere competitivi e

comunicazione operativa ha svi-

Per Massimiliano Bellavista (part-

adottare un approccio vincente sui

luppato un network di rapporti

ner Keirion) e Luca Zanderighi (pro-

mercati. Attraverso momenti di

con specialisti italiani ed europei in

fessore di marketing all’Università

confronto e approfondimento, ma

supply chain, nel secondo la rete

Statale di Milano) i vantaggi delle

non solo: come Federazione abbia-

ingloba quattro società con busi-

reti d’impresa misurati su quelle

mo avanzato delle proposte di

ness differenti – dalla produzione

300 reti costituite sino ad oggi sono

azione molto precise sul contratto

di integratori alimentari a quella di

nella maggior parte dei casi conte-

di rete (vedi box a lato): una con-

dispositivi medici fino ai servizi

nimento dei costi, aumento del fat-

ferma di quanto la nostra Organiz-

contabili – che forniscono e com-

turato e degli utili. Soprattutto, per

zazione sia in prima linea per dare

mercializzano insieme. Ecco che la

quelle che hanno puntato alto, in-

risposte al bisogno di sviluppo,

rete appare come un modo per uni-

novare e competere con successo

strategia e soprattutto manageria-

re le forze, raccogliere idee e punti

in mercati e contesti che da sole, o

lità della nostra economia.


••19diBUONgrado.

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11:57

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DI BUON GRADO Piero Valdiserra

grado

L

IL MOJITO

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La nascita di questo celebre long drink alcolico avvenne a L’Avana, capitale di Cuba, alla “Bodeguita del Medio”, un piccolo caffè-ristorante a due passi dalla Cattedrale in Calle Emperado. Il locale, fondato dalla famiglia Martinez nel 1942, si trova ancora oggi ospitato nello stesso quartiere in stile coloniale, nel cuore della città; fu frequentato in passato anche da personaggi famosi, fra cui Ernest Hemingway, le cui foto sono gelosamente custodite all’interno del bar. A seguito della recente, grandissima fortuna internazionale del cocktail, la “Bodeguita del Medio” è oggi meta di un autentico pellegrinaggio da parte di turisti provenienti da tutto il mondo. Esistono diverse teorie circa l’incerta origine del termine Mojito. Secondo alcuni esso sarebbe legato al “mojo”, un condimento tipico della cucina cubana a base di aglio e di agrumi, usato per marinare. Un’altra versione lo lega alla contrazione del termine spagnolo “mojadito”, che significa “umido”. Altri infine pretendono di legare il nome alla parola voodoo “mojo”, che vuol dire “incantesimo”.

Il Mojito viene servito freddo e ha un gusto decisamente pungente dovuto alla combinazione della freschezza della menta con il gusto forte del rum. A Cuba la menta utilizzata è la cosiddetta hierba buena. In generale, nei paesi di lingua spagnola, il termine hierba buena si riferisce alla specie locale di menta, che cambia da regione a regione; le tipologie vegetali aromatiche denominate come Hierba buena variano quindi da luogo a luogo e si riferiscono sia a piante selvatiche sia a varietà coltivate in orti e giardini. Il rum tradizionalmente impiegato nella preparazione del Mojito è quello bianco, ottenuto dalla lavorazione della melassa di canna da zucchero e di breve o nessun invecchiamento in legno. Non tutti sanno che il sapore del Mojito può essere diverso da stagione a stagione. Un Mojito servito in inverno potrebbe infatti presentarsi amaro, a causa della menta non ancora matura. Per questo è sicuramente preferibile degustarlo in estate, cioè nei mesi in cui la menta è più matura e di sapore meno aspro.

COME SI PREPARA? LA RICETTA DEL CLASSICO MOJITO Direttamente nel bicchiere tumbler alto si mettono due cucchiaini di zucchero, 3 cl di succo di lime e foglie di menta verde. Si schiaccia con il pestello per far uscire le essenze, si aggiunge ghiaccio spezzato, si versano 5 cl di rum chiaro e si mescola il tutto, aggiungendo uno spruzzo di seltz o di soda water. Si decora infine il bicchiere con un rametto di menta e si completa il servizio con le cannucce. Una piccola variante, prediletta da Ernest Hemingway, prevede la presenza di due tipi di rum: il primo chiaro e il secondo ambrato, invecchiato più a lungo. Il metodo di preparazione del cocktail è lo stesso; tuttavia, essendo questa miscela più corposa, si adatta meglio al consumo nelle ore serali e notturne.


••19diBUONgrado.

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••20RUBRICHE

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LIFESTYLE Eliana Sambrotta

Aria d’alta quota

Condor Cross Il modello di Dolomite dedicato a lei è una calzatura adatta a intraprendere camminate “zaino in spalla” non troppo impegnative. Buona tenuta e leggerezza unite a un design che non rinuncia allo stile. www.dolomite.it

Zaino in spalla Forclaz 60 Symbium di Quechua è concepito per seguire tutti i movimenti dell’escursionista in modo da non affaticarlo troppo. Offre un sistema di tasche che permette degli accessi molto facili senza doverlo togliere dalle spalle, come la tasca superiore che può essere tirata davanti e messa sul torace. www.quechua.com

Inferno pant Il pantalone maschile da trekking di The North Face è elasticizzato, impermeabile e adatto a tre stagioni grazie al rivestimento Dwr (Durable water repellent) e alla protezione solare.Tassello inguinale, ginocchia preformate e bordi allungabili. www.thenorthface.com

Una finestra sotto le stelle

lifestyle

La 2Seconds Xxl4 Illumin fresh è la nuova tenda familiare di Quechua. Facile da montare quanto da smontare grazie al sistema di chiusura Easy, risponde alle esigenze degli escursionisti: meno caldo in tenda esposta al sole, illuminazione adatta nei punti giusti e buona areazione. La tenda è dotata di un tetto apribile per dormire sotto le stelle. Dimensione: 380 x 240 x 150. www.quechua.com

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Icona L’occhiale sportivo è di ZeroRh+. Leggero e confortevole, è pensato per lo sport e la vita all’aria aperta senza dimenticare il design elegante. www.zerorh.com

Per lui… La maglia sportiva da uomo è di Asics. Con tasche a zip adatte a conservare prodotti e cuciture piatte anti-sfregamento per garantire comfort e funzionalità durante la percorrenza di ogni tipo di sentiero. www.asics.it

... e per lei La giacca in softshell di Helly Hansen è traspirante, poco ingombrante e comoda in ogni movimento e situazione, frutto dei consigli delle guide alpine. www.hellyhansen.com


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FUORI UFFICIO Roberta Roncelli

fuori ufficio

In mostra Il favoloso mondo di Lewis Carroll

Anna Gaskell (n. 1969) - Untitled #5 (wonder), 1996

Attraverso disegni, dipinti, fotografie, poster e oggetti della quotidianità, la mostra racconta un’epoca, ma soprattutto le numerose influenze che l’opera Alice nel paese delle meraviglie e le sue immagini hanno avuto nella cultura artistica moderna e contemporanea, dai dipinti dei surrealisti agli artisti pop, fino ai protagonisti dell’arte contemporanea. Alice in Wonderland Mart di Rovereto - Fino al 3 giugno www.mart.trento.it

Spa & relax

Rigenerarsi nel fieno A Ortisei, in una tra le stazioni termali più rinomate dell’arco alpino, lasciatevi avvolgere dalle atmosfere del bagno orientale, dalle grotte e da saune profumate. Un trattamento tipico del luogo? Il bagno di vapore kraxenofen: il corpo viene dolcemente avvolto dai getti di vapore che passano attraverso il fieno assorbendone i principi attivi. Oltre a sciogliere le tensioni muscolari, allevia il mal di schiena e purifica le vie respiratorie. Spa Hotel Adler Dolomiti, Ortisei - Val Gardena (Bz) www.adler-dolomiti.com

Destinazioni - Val di Fassa in famiglia Casa… Dolce casa

Circondato dai paesaggi delle Dolomiti, l’hotel Dolce Casa sorge a pochi passi dal centro di Moena, in Val di Fassa.È una struttura da poco ampliata dove permane un ambiente familiare e informale. Ma il vero punto di forza è la zona dedicata ai bimbi: per loro tanto divertimento e attenzioni da parte del personale qualificato. E per i genitori? Relax assicurato nel centro benessere. Hotel Dolce Casa, Strada G.Kostner, 15 - Moena (Tn) www.hoteldolcecasa.it

sinistra porta al rifugio Miralago, dove si può lasciare la macchina. Dopo un’ora di dolci saliscendi nel bosco di larici e abeti, su una strada forestale disseminata di panchine panoramiche, a 1.982 metri d’altezza si raggiunge il rifugio Fuciade immerso nel silenzio delle cime dolomitiche. I piatti proposti sono quelli tipici della tradizione trentina, dove non manca però un tocco di originalità. Da provare i tagliolini fatti in casa con ragù di selvaggina o i ravioli alla coda di bue con agrumi. Rifugio Fuciade, Località Fuciade, Soraga (Tn) www.fuciade.it

A tutta natura La montagna è un luogo tutto da vivere, nel quale lasciarsi sorprendere da profumi e colori, ma è allo stesso tempo l’ideale per chi ama le passeggiate alla scoperta della natura. Ecco un itinerario in Val di Fassa percorribile facilmente con bambini al seguito. Da Moena, seguire per Passo San Pellegrino. Superato di poco il valico, una strada sulla MAGGIO 2012

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LIBRI Davide Mura

Il supermercato del web

Luxottica docet

Motore di innovazione a livello globale, Amazon deve molto al suo fondatore e ceo Jeff Bezos, l’imprenditore che oggi viene considerato il vero erede di Steve Jobs. Il giornalista Richard Brandt svela molti aneddoti e particolari inediti sul modello di business che ha portato Amazon a creare da zero il settore del commercio online. One click, Richard L. Brandt, Etas, pagg. 304, € 19.

Carlo Salomoni è un dirigente del Gruppo Luxottica incaricato di gestire e coordinare il progetto Qualità e welfare: una serie di attività che hanno portato a performance aziendali e individuali positive, con risultati inequivocabili. Un investimento concreto sulle persone che ha previsto un’analisi delle singole specificità dei dipendenti e un attento monitoraggio. Qualità e welfare, Carlo Salomoni, Guerini e Associati, pagg. 134, € 13,50.

libri

Carnegie 2.0

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Ammettiamolo, i consigli di Dale Carnegie per gestire le relazioni umane sono di una semplicità disarmante. A tratti, banali. Eppure, quando rileggiamo di come un sorriso possa fare realmente la differenza (sempre, ovunque, nella vita privata così come nei rapporti professionali) e che una critica è vissuta da chi la riceve come uno schiaffo (sempre, nonostante le nostre “migliori” intenzioni) ci accorgiamo perché un libro come questo, stampato alla fine degli anni ’30, sia divenuto presto un vero bestseller internazionale ed evergreen (nel 2010 sono state vendute negli Usa 250.000 copie). C’è poco da aggiungere all’opera originale di Carnegie e la nuova riedizione a cura della società di business training che porta il suo nome appare come un’operazione di maquillage. Tuttavia, il risultato è utile perché ci spinge a riflettere nuovamente sulle nostre parole e i comportamenti, oggi nella maggior parte dei casi online. Il web può aiutare ad amplificare i nostri

Quando mangiare è peccato Attraverso i secoli, una storia colta e arricchita da un vasto repertorio iconografico (miniature, stampe, litografie e dipinti) dell’ingordigia, vizio capitale che si accompagna al disordine e alla sregolatezza. Dal girone dantesco al paese della cuccagna, fino alla pubblicità degli ultimi anni: il libro di Quellier è una riflessione sofisticata sulle debolezze umane che trovano nei piaceri della tavola il loro sfogo. Gola, Florent Quellier, Edizioni Dedalo, pagg. 217, € 22.

progressi nel motivare le persone e suscitare entusiasmo, ma occorre prestare attenzione: l’impulsività con cui a volte rispondiamo a un tweet scortese o a un commento su Facebook inopportuno può innescare una mina e rovinare le relazioni, non solo quelle virtuali. Lodi e incoraggiamento, i due elementi essenziali per motivare ogni individuo a realizzare il proprio potenziale o ad affrontare un cambiamento dovrebbero essere linee guida anche per i manager: le ricerche citate nel libro rivelano che questi avrebbero una scarsa propensione ad apprezzare pubblicamente e ringraziare i propri collaboratori, con il risultato di suscitare spesso stizza e risentimento, deleteri nel lavoro di gruppo. Se i manager hanno tuttora la fama di essere incapaci di fare i complimenti, Carnegie offre loro precise indicazioni (lodare subito, pubblicamente, col cuore e in modo specifico, un semplice ringraziamento non basta). Incoraggiando gli altri, anche attraverso i social network, si rafforza la capacità di superare le sfide di tutti i giorni. Smile! Come trattare gli altri e farseli amici nell’era digitale, Dale Carnegie, Bompiani, pagg. 336, € 16.


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LETTERE Daniela Fiorino (daniela.fiorino@manageritalia.it)

Il massimale di retribuzione imponibile

lettere

Sono un dirigente di azienda commerciale che sotto l’aspetto previdenziale rientra nel sistema misto, avendo versato otto anni di contributi prima del 1996. La mia retribuzione attuale è superiore al massimale contributivo previsto per i lavoratori che rientrano nel sistema contributivo pieno. Volevo sapere se, in previsione dell’estensione a tutti i lavoratori del sistema di calcolo retributivo, è lecito versare i contributi fino al raggiungimento del massimale oppure se la mia azienda e io dobbiamo continuare a versare sull’intera Ral. V.M. - Verona Il dubbio da lei formulato è stato manifestato da alcuni consulenti del lavoro, a seguito dell’applicazione del sistema contributivo a tutti i lavoratori, a decorrere dalla quota di pensione maturata dal 1° gennaio 2012 in avanti. Tale novità riguarda soprattutto coloro che avevano maturato almeno 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995, non avendo alcun effetto su chi, come lei, avrebbe avuto comunque il calcolo della pensione con il sistema contributivo con riferimento alle anzianità maturate dal 1996 in avanti. L’applicazione del massimale di retribuzione imponibile era stata chiaramente limitata già dalla riforma Dini (art. 2, comma 18, legge 335/1995) ai soli lavoratori privi di anzianità contributiva al 1° gennaio 1996 e a coloro che hanno esercitato l’opzione per il calcolo della pensione integralmente con il sistema contributivo. La norma citata non è stata modificata dalla riforma Monti-Fornero (art. 24, legge 22 dicembre 2011, n. 214).

Per le motivazioni sopra esposte, riteniamo che per quanto riguarda i versamenti contributivi nulla cambierà per i lavoratori in possesso di anzianità contributiva presso l’Inps antecedente al 1° gennaio 1996, che i datori di lavoro dovranno continuare a determinare prendendo a riferimento l’intero imponibile contributivo. A riprova di quanto sin qui affermato, si segnala che l’Inps, nella circolare n. 38 del 14 marzo 2012 con cui ha comunicato i nuovi valori contributivi (minimali e massimali), non ha ritenuto al riguardo di dover dare indicazioni diverse da quelle finora adottate, anche perché non avrebbe potuto agire diversamente, fintanto che la norma di legge che ha introdotto il massimale non verrà modificata. In ogni caso, il calcolo della pensione, anche se effettuato pro quota con il sistema contributivo, terrà conto dei versamenti effettivi, compresi quelli effettuati sulla parte di retribuzione eccedente il massimale. MAGGIO 2012

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... AL FIN DELLA LICENZA,

io tocco! Guido Gay

Grande cura per i terreni dello Stato

io tocco!

338.000 ettari (una superficie più grande della Valle D’Aosta) appartengono a soggetti pubblici quali regioni ed enti locali. Lo stato centrale, da solo, ne possiede ben 17.000 (Corsera 30 marzo 2012, Silvio Rizzo). Proprietario il ministero dell’Agricoltura, che ha anche ereditato una massa di enti e società controllate e che ora si chiede di sciogliere per eliminare sprechi. Vedremo poi che non si tratta affatto di sprechi. Quali sono i principali fra questi enti? L’Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) con 300 dipendenti; il Cra (Consiglio per la ricerca in agricoltura) con 1.800 dipendenti; l’Inran (Istituto di ricerca per gli alimenti e la nutrizione) con 160 addetti; l’Isa (Istituto di sviluppo agroalimentare) con 40 dipendenti; l’Ismea (Istituto per il finanziamento dell’acquisto di terreni) con 153 dipendenti. Il significato è chiaro e i denigratori di questo ramificato apparato non l’hanno compreso. È la grande cura che lo Stato e gli enti interessati dedicano alle loro proprietà, alla “loro terra”. Non solo: è anche un grande serbatoio di posti di lavoro di diplomati e laureati in Agraria che trovano difficilmente una collocazio-

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ne. E, per finire, un interessante “ricovero” di ex senatori ed ex deputati (diventati, molti, presidenti di questi enti) altrimenti demotivati e, talvolta, arrabbiati, mentre preziosa è apparsa la loro esperienza maturata nelle istituzioni, recuperata per un’esemplare gestione dei terreni agricoli dello Stato. Terreni, ma senza trascurare anche il settore ippico: è compito dell’Unire (ora Assi), l’Agenzia per il suo sviluppo (195 dipendenti), che sovraintende il mondo delle scommesse ippiche, i calendari delle corse, la tv che trasmette le immagini degli ippodromi alle agenzie dove si raccolgono le puntate. Con il modesto (!?) costo di 110 milioni di euro di soldi pubblici dal 2006 al 2008. Non è molto e, tutti noi, siamo tranquilli sulla cura dei terreni e dei cavalli da corsa da parte dello Stato. Altro che sprechi, lo spreco è di critiche!

Faccetta nera, bell’abissina Sono tributi indiretti che colpiscono la produzione di determinati beni (petrolio, tabacchi ecc.) in base alla quantità prodotta per il mercato interno e che vengono trasferiti sui consumatori. Sono le famose accise e molti

ignorano il significato di questa parola che, peraltro, ha assonanze fra il pauroso e il nefasto. Prendiamo le accise che raddoppiano il costo reale della benzina. Per il momento sono più di una quindicina questi tributi di natura diversissima. Si va dai costi dei disastri e di terremoti (Belice ’68, Friuli ’76, Irpinia ’80, alluvione di Firenze ’66) ai contributi per talune nostre missioni militari (guerra in Libano ’83, intervento in Bosnia ’96). Alcuni di questi tributi si riferiscono a fatti o eventi di oltre mezzo secolo fa. Come il finanziamento della guerra di Etiopia (19351936), quando tentavamo di “costruirci” un impero portando la civiltà alle “faccette nere”, secondo una canzone cantata anche dal sottotenente Indro Montanelli. Una nostra vecchia simpatia per l’Africa: una più recente accisa riguarda infatti “l’emergenza immigrati libici” del 2011. Non ci scalda il cuore questo amore per l’Africa che ci fa sembrare meno pesante le accise che riguardano questo continente? Al punto da provare tristezza verso coloro che – privi di aiuto e, quindi, non clienti di pompe di benzina – non possono concorrere al pagamento dei contributi che chiameremo “faccetta nera”, come cantava l’inno per l’Abissinia scritto dai poeti del fascismo.


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ASSOCIAZIONI S ERVIZI S ANITÀ CONTRATTO PREVIDENZAFORMAZIONE

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AD APRILE SECONDO AUMENTO RETRIBUTIVO per i dirigenti delle aziende del terziario e alberghiere i ricorda che l’accordo del 27 settembre 2011 per i dirigenti delle aziende del terziario, della distribuzione e dei servizi e quello del 16 novembre 2011 per i dirigenti di aziende alberghiere aderenti a Federalberghi prevedono un aumento retributivo pari a 135 euro mensili lordi a decorrere dal mese di aprile 2012. L’aumento viene corrisposto tramite l’adeguamento del minimo contrattuale mensile, che per i dirigenti del terziario passerà dagli attuali 3.600 euro a 3.735 euro mensili lordi, mentre per i dirigenti degli alberghi passerà da 2.800 euro a 2.935 euro mensili lordi. Entrambi gli accordi di rinnovo prevedono che l’aumento retributivo di aprile non sarà dovuto ai dirigenti assunti o nominati nel corso del 2012, salvo il caso in cui la loro retribuzione sia costituita unicamente dal minimo contrattuale mensile. Gli aumenti possono non essere corrisposti, fino a concorrenza, anche nel caso in cui le aziende abbiano già erogato somme a titolo di acconto o di anticipazione su futuri aumenti economici contrattuali (per gli alberghi tali somme, per poter assorbire gli aumenti contrattuali, devono essere state erogate successivamente al 31 dicembre 2010). Infine, per i dirigenti delle aziende alberghiere è previsto, con la medesima decorrenza, un incremento dei valori per vitto e alloggio:

S

Vitto Alloggio TOTALE

fino al 31 marzo 2012 € 100 € 172 € 272

dal 1° aprile 2012 € 120 € 180 € 300

Confidiamo che gli aumenti retributivi stabiliti dal contratto collettivo nazionale di lavoro possano rivelarsi utili, in un periodo in cui siamo chiamati quotidianamente a incrementare il nostro contributo a sostegno dei conti pubblici. MAGGIO 2012

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ASSOCIAZIONI TERRITORIALI

MANAGERITALIA

R

VENETO

UNITI PER CONTARE DI PIÙ! Pietro Luigi Giacomon il nuovo presidente. Sarà affiancato da Roberto Brangian e Gianfranco Moro

C

on oltre 2.000 manager, le storiche organizzazioni di Padova, Venezia e Verona, durante la loro assemblea territoriale del 14 aprile, si sono riunite in un’unica Associazione, la nuova Manageritalia Veneto, che manterrà le tre sedi sul territorio e rafforzerà con l’unione politica e organizzativa la capacità di fornire servizi professionali ai manager e di contribuire allo sviluppo del territorio. Il nuovo soggetto ha chiamato gli associati a eleggere i 21 membri del nuovo consiglio, che hanno poi eletto il presidente, i due vicepresidenti e i membri della giunta. Oltre 150 i manager presenti che, comprese le deleghe, hanno espresso il voto di

quasi 400 associati. A riprova del clima collaborativo e sinergico, ognuna delle vecchie Associazioni ha sette membri nel consiglio direttivo e le tre cariche principali sono equamente distribuite. Infatti, il nuovo consiglio ha eletto presidente di Manageritalia Veneto Pietro Luigi Giacomon (sino a ieri presidente dell’Associazione di Padova) e vicepresidenti Roberto Brangian e Gianfranco Moro (sino a ieri rispettivamente presidenti delle Associazioni di Verona e Venezia). Giacomon, da tempo attivo in Manageritalia, è attualmente segretario generale della fondazione Cuoa di Altavilla vicentina.

La parola al neopresidente Giacomon «Gli obiettivi di questa unione sono fare sinergia e collaborare ancor più per offrire in modo più efficiente ed efficace servizi professionali e non ai

LA NUOVA SQUADRA DI MANAGERITALIA VENETO PRESIDENTE Pietro Luigi Giacomon VICEPRESIDENTI Roberto Brangian Gianfranco Moro

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CONSIGLIO DIRETTIVO Cinzia Accorsi (Vr) Roberto Bechis (Vr) Piero Bettini (Ve) Roberto Brangian (Vr) Ernesto Burattin (Pd) Roberto Canton (Vr) Antonio Carpanese (Pd) Ornello Cestaro (Ve) Riccardo Chiriatti (Ve) Oscar Dal Poz (Pd) Lucio Fochesato (Pd) Angelo Formentin (Ve) Claudio Gaioni (Vr) Pietro Luigi Giacomon (Pd) Antonio Girardi (Pd)

Diego Gobbo (Ve) Alfonso Iorio (Vr) Sonia Merlo (Pd) Alfredo Morandi (Ve) Gianfranco Moro (Ve) Loredana Palumbo (Vr) COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI Renato Cappuccini (Pd) Roberto Penzo (Ve) Santino Poianella (Vr) COLLEGIO DEI PROBIVIRI Tullio Businaro (Pd) Angelo Scalzotto (Vr) Franco Boischio (Ve)


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LE ASSOCIAZIONI TERRITORIALI MANAGERITALIA MANAGERITALIA ANCONA 60121 ANCONA - Via Magenta 5 Tel. 07153624 - Fax 0712075097 ancona@manageritalia.it

MANAGERITALIA NAPOLI 80133 NAPOLI - Via Cervantes 52 Tel. 0815513612 - 0814977108 - Fax 0815527095 napoli@manageritalia.it

MANAGERITALIA BARI 70126 BARI - Via Amendola 172/a - 172/c c/o Executive Business Center Tel. e Fax 0805481574 bari@manageritalia.it

MANAGERITALIA PALERMO 90139 PALERMO - Via Isidoro La Lumia 7 Tel. 091583272 - Fax 091587565 palermo@manageritalia.it

MANAGERITALIA BOLOGNA 40125 BOLOGNA - Viale Carducci 12 Tel. 051399712 - Fax 051307949 bologna@manageritalia.it MANAGERITALIA FIRENZE 50129 FIRENZE - Via Crispi 21 Tel. 0554633393 - 055461420 - Fax 055472659 firenze@manageritalia.it MANAGERITALIA GENOVA 16121 GENOVA - Via C. R. Ceccardi 1/5 Tel. 010587664 - 010586459 - Fax 0105531758 genova@manageritalia.it MANAGERITALIA MILANO 20121 MILANO - Via Fatebenefratelli 19 Tel. 026253501 - Fax 026590777 milano.sanitaria@manageritalia.it milano.segreteria@manageritalia.it milano.sindacale@manageritalia.it

Delegazione di: manager associati e per portare a livello territoriale il contributo dei manager in termini di idee e proposte per la crescita e lo sviluppo. In particolare, vogliamo costruire un’Associazione più propositiva sul piano regionale, puntando sull’aumento della visibilità esterna di Manageritalia verso la regione Veneto e gli altri interlocutori privati e pubblici (con particolare attenzione a imprese e loro associazioni di rappresentanza). Vogliamo essere ancor più attenti ai bisogni di servizi degli associati sul piano locale, tra i quali la tutela sindacale, puntando sul loro miglioramento, ora svolti in rete con risultati senz’altro migliori. Vogliamo aumentare ascolto e partecipazione dei manager associati, con la creazione di gruppi di lavoro sia a livello regionale sia nelle diverse sedi associative. Vogliamo contribuire a valorizzare i manager quali portatori di competitività, valori etici e meritocrazia e alla diffusione di managerialità nelle piccole e medie imprese».

24121 BERGAMO - Via Casalino, 5/h Tel. 035240585 - Fax 035236159 bergamo@manageritalia.it 25121 BRESCIA - Via F.lli Lechi 15 - scala G - III piano - int. 11 Tel. 0303754785 - Fax 0302942317 brescia@manageritalia.it 22100 COMO - Viale Masia 26 Tel. 031573682 - Fax 031570388 como@manageritalia.it 23900 LECCO - Via A. Visconti 84 c/o Nh Hotel Pontevecchio (ex Jolly) cell. 3314734868 (solo in orario di apertura) lecco@manageritalia.it 20052 MONZA - Via Missori 10 Tel. 0392304074 - Fax 0392315933 monza@manageritalia.it 27100 PAVIA - Corso Strada Nuova 86 - Palazzo Demetrio Tel. 038229864 - Fax 0382538271 pavia@manageritalia.it

MANAGERITALIA ROMA 00192 ROMA - Via Ezio 49 Tel. 0632694811 - Fax segreteria 0632694825 Fax sanitaria 0632694826 roma@manageritalia.it

Delegazione di 65122 PESCARA - Via Galilei 65 Tel. 0632694811 OVA

NU DE MANAGERITALIA TORINO SE 10125 TORINO - Corso Marconi 15 - 1° piano Tel. segreteria 0116690268 - Tel. sanitaria 0116690269 Fax 0116507227 torino@manageritalia.it

MANAGERITALIA TRENTINO-ALTO ADIGE, SÜDTIROL 38100 TRENTO - Via G. Grazioli 85 Tel. 0461235499 - Fax 0461238782 trento@manageritalia.it

Delegazione di 39100 BOLZANO - Via Carducci 5 Tel. 0471977778 - Fax 0471323576 bolzano@manageritalia.it MANAGERITALIA TRIESTE 34125 TRIESTE - Via Cesare Battisti 8 Tel. 040371124 - Fax 040370988 trieste@manageritalia.it MANAGERITALIA VENETO 30171 VENEZIA-MESTRE - Via Trento 106/1 Tel. 041987477 - Fax 041980742 veneto@manageritalia.it

Delegazione di: 35129 PADOVA - Via San Marco 11 - Palazzo Tendenza Tel. 049756841 - Fax 049754056 padova@manageritalia.it 37138 VERONA - Lungadige Catena 5 Tel. 045915366 - Fax 0458341440 verona@manageritalia.it

21100 VARESE - Via Magenta 50 Tel. 0332284773 - Fax 0332496175 varese@manageritalia.it

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FEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO

Sede: 00184 ROMA • Via Nazionale 163 • tel. 0669942441 • fax 066781794 Ufficio di Milano : 20129 MILANO • Via A.Stoppani 6 • tel. 0229409078 • fax 0229409836 manageritalia@manageritalia.it • www.manageritalia.it

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AICA: RINNOVATO IL CONTRATTO Importanti modifiche alla parte normativa, incrementi retributivi per il biennio 2012-2013 e un rafforzamento del welfare contrattuale. In sintesi, i punti principali dell’accordo

C

on l’accordo del 17 aprile scorso, si è conclusa la trattativa per il rinnovo del ccnl del 18 ottobre 1995 e successive modifiche per i dirigenti operanti nelle aziende dell’industria alberghiera aderenti ad Aica (Associazione italiana compagnie alberghiere), scaduto il 31 dicembre 2010.

ne del preavviso, che si riferisce al periodo di vacanza contrattuale dal 1° gennaio al 31 dicembre 2011. Tale importo, da corrispondersi con la retribuzione di maggio 2012, fatti salvi eventuali assorbimenti, in qualità di arretrato retributivo riferito al 2011 sarà assoggettato a tassazione separata e sottoposto a normale contribuzione previdenziale.

Aumento retributivo Confermato il minimo contrattuale fissato con l’accordo del 16 giugno 2004 in 3.000 euro mensili lordi. Sulla retribuzione di fatto dei dirigenti in forza alla data di stipula dell’accordo di rinnovo dovranno essere applicati degli aumenti retributivi mensili lordi: 200 euro dal 1° aprile 2012; 190 euro dal 1° luglio 2013. Per un totale a regime di 390 euro che potranno essere assorbiti solo da somme concesse, successivamente al 31 dicembre 2008, in acconto o anticipazione su futuri aumenti contrattuali o delle quali sia stato espressamente stabilito l’assorbimento all’atto della concessione. Ai dirigenti assunti o nominati successivamente alla data di sottoscrizione dell’accordo sono dovuti gli aumenti che decorrono dall’anno successivo a quello di nomina o assunzione.

Aspettativa e trasferimenti

Una tantum

Ecco quanto stabilito riguardo a previdenza e assistenza integrativa:

È inoltre stato convenuto un importo una tantum pari a 1.000 euro lordi, non utili ai fini del tfr né di alcun altro istituto contrattuale, a eccezio-

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Sotto l’aspetto normativo, l’accordo prevede modifiche agli istituti dell’aspettativa e del trasferimento della sede di lavoro. È inoltre stata ampliata la garanzia assicurativa per infortuni, includendo anche il rischio derivante da infortunio extra professionale.

Politiche attive e formazione Si è stabilito di affidare al Cfmt, per il periodo 1° maggio 2012-31 dicembre 2013, la promozione di azioni di politiche attive per il lavoro, volte alla ricollocazione dei dirigenti. Tale maggiore carico è finanziato da un contributo una tantum di 40 euro a carico delle aziende e da un contributo di pari importo a carico dei dirigenti, da versarsi entro il mese di settembre 2012.

Previdenza e assistenza integrativa

䡵 Dirigenti di prima nomina Sono state apportate delle modifiche

ai requisiti per poter usufruire delle agevolazioni contributive in caso di assunzione di dirigenti di prima nomina. Agevolazioni che, ricordiamo, riguardano esclusivamente il Fondo Mario Negri e l’Associazione Antonio Pastore: il requisito anagrafico è stato elevato da 39 a 40 anni compiuti; l’anzianità nella qualifica di quadro, per chi viene nominato Dpn entro il compimento del 48° anno di età, è ridotta da 5 a 3 anni e può essere maturata anche in aziende diverse; è prevista la medesima agevolazione, per un solo anno, per l’assunzione di dirigenti disoccupati di età non inferiore a 50 anni compiuti. Diversamente da quanto avviene per gli altri settori rappresentati da Manageritalia, per questo contratto si è stabilito di mantenere la possibilità di fruire dell’agevolazione per un periodo maggiore per i dirigenti residenti e domiciliati al Sud e con sede di lavoro nel Sud Italia. In questo caso l’agevolazione può essere prolungata di un ulteriore triennio, oppure di un ulteriore anno per i dirigenti che vi sono stati ammessi in qualità di disoccupati ultracinquantenni. Sempre in tema di agevolazioni contributive, è stata introdotta la possibilità di applicare la normativa relativa ai Dpn alla figura professionale dei temporary manager, includendo le professionalità operanti all’interno di reti di imprese. L’agevolazione contributiva può essere concordata anche nel caso in


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cui il dirigente non abbia i requisiti previsti per i Dpn, ma per un periodo corrispondente al 50% della durata del contratto, fino a un massimo di un anno. 䡵 Fondo Mario Besusso (Fasdac) Sono stati adeguati i contributi, in conformità a quanto previsto dall’accordo stipulato il 27 settembre scorso per i dirigenti delle aziende del terziario, della distribuzione e dei servizi con la medesima decorrenza (1° ottobre 2011) prevista dal suddetto accordo. Le parti hanno chiarito che l’incremento del contributo a carico delle aziende volto a finanziare la gestione dei dirigenti pensionati (che passa dai precedenti 505,34 euro annui agli attuali 1.107,15 euro annui, con un aumento di 601,81 euro annui) avverrà, per i dirigenti in forza alla data di stipula dell’accordo di rinnovo, senza interessi né ulteriori oneri per le imprese, se non quelli derivanti dalla contribuzione stessa. 䡵 Fondo Mario Negri L’accordo stabilisce un incremento annuo del 2% del contributo integrativo a carico delle aziende per la previdenza complementare con riferimento al triennio 2011-2013. L’aumento a regime è di circa 65 euro nel triennio. Su www.manageritalia.it è possibile scaricare il testo integrale dell’accordo.

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LA CONVENZIONE 3140 PER I DIRIGENTI, OGGI ANCOR PIÙ TUTELANTE Dall’inizio dell’anno migliorate le coperture Temporanea caso morte e Invalidità permanente da malattia.Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta a cura di Assidir

S

econdo le statistiche demografiche, negli ultimi decenni si è assistito a un innalzamento del livello di qualità e a un allungamento della vita media. Noi dirigenti siamo spesso costretti a mantenere ritmi frenetici, abbiamo un’alimentazione disordinata e siamo soggetti a un elevato livello di stress ma, nonostante tutto, anche la nostra vita media si è allungata. Le statistiche forniscono un quadro globale che al proprio interno contempla anche eccezioni costituite da eventi tutt’altro che positivi. Ed è in questi casi che per i dirigenti iscritti a Manageritalia sono contrattualmente previste tutele, tra le quali non vanno dimenticate quelle che fanno parte della “Convenzione Antonio Pastore 3140”. Nella convenzione, a partire dall’inizio di quest’anno sono state apportate alcune modifiche che tendono a venire incontro a casi problematici come quelli legati al decesso di un dirigente o alla sopravvenienza di invalidità permanente da malattia.

Assicurazione sulla vita Temporanea caso morte (Tcm) È stato previsto un innalzamento delle coperture per tutte le fasce di età. A titolo di esempio, vale la pena ricordare come i capitali assicurati, già consistenti, siano passati da 490.000 euro a 510.000 euro per un trentenne e da 210.000 euro a 240.000 euro per un quarantacinquenne.

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È stata posta attenzione soprattutto alle fasce di età più elevate, direttamente coinvolte nell’allungamento dell’età lavorativa: dai 60 ai 65 anni, il capitale assicurato è infatti passato da 95.000 euro a 135.000 euro, mentre per la fascia dai 66 ai 70 i valori sono stati raddoppiati.

Assicurazione di Invalidità permanente da malattia (Ipm) L’importo della “liquidazione a seguito di denuncia di malattia” è stato incrementato del 50%, passando da 50.000 euro a 75.000 euro. Spendiamo due minuti per comprendere meglio di cosa si tratta. Prima di tutto è bene chiarire che non ci si sta riferendo a una invalidità causata da un infortunio o a un caso in cui la persona non è più in grado di essere autonoma nello svolgimento delle proprie attività elementari, coperta con la cosiddetta “Long term care” o Ltc – Rendita collegata a problemi di non autosufficienza.

Qualora una persona venga colpita da una malattia che provochi un’inabilità al lavoro superiore al 65%, la copertura prevede la liquidazione di un importo molto consistente (€ 325.000) che però, secondo le norme in essere per le coperture Ipm, non può essere erogato prima che sia trascorso un anno dalla denuncia di malattia invalidante, termine minimo dopo il quale è prevista la visita medico-legale deputata ad accertare la gravità della malattia. Nella Convenzione Antonio Pastore, però, è previsto che qualora un iscritto venga colpito da una malattia “importante”, per la quale si presume già dai primi documenti medici un processo invalidante con esito superiore al 65%, si eroghi immediatamente una somma, ancora prima che venga effettuata la prevista visita di accertamento per venire immediatamente in aiuto dell’assicurato e dei suoi familiari in un momento di particolare difficoltà. Ovviamente, qualora dopo la visita venga confermata un’invalidità permanente da malattia superiore al 65%, in seguito verrà liquidata la rimanente parte del capitale assicurato. Ebbene, come prima accennato, dal gennaio di quest’anno la somma erogata ancora prima della visita è salita da 50.000 euro a 75.000 euro. Un’ultima annotazione: tutti gli incrementi di capitale non comportano alcun aumento di contribuzione da parte degli assicurati.


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CFMT

I CORSI DI MAGGIO E GIUGNO

AREA CONTROLLO DI GESTIONE E FINANZA

GESTIONE RISORSE UMANE

La lettura del bilancio per non addetti (1a parte)

Ascolto della gestualità e comunicazione non verbale

Come leggere e interpretare il bilancio d’esercizio in chiave manageriale.

Come portare alla luce e allenare le attitudini alla comunicazione gestuale e al gesto vocale.

Milano, 22-23 maggio

Torino, 16-17 maggio Milano, 6-7 giugno Bologna, 21-22 giugno

I principi contabili internazionali: aggiornamenti e casi (edizione rinnovata) Come redigere un bilancio secondo i principi contabili internazionali.

Parlare in pubblico

Milano, 23-24 maggio

Roma, 21-22 maggio

Il budget come strumento strategico di pianificazione di breve termine

Check-up manageriale: conoscere il proprio stile per dirigere meglio

Come utilizzare il budget in maniera innovativa per fronteggiare la complessità del contesto attuale.

Come scoprire i propri punti di forza e debolezza per aumentare l’efficacia nella gestione dei collaboratori.

Milano, 30-31 maggio

Il controllo di gestione: logiche e strumenti

Milano, 15 maggio Napoli, 29 maggio Roma, 11 giugno

Come programmare obiettivi e azioni e monitorare il loro verificarsi.

Fiducia: la chiave per una nuova leadership

Come preparare e realizzare una presentazione efficace.

Bologna, 7-8 giugno

Come arrivare al vertice della performance per individui e aziende.

La formazione finanziata dai fondi interprofessionali

Verona, 22 maggio Milano, 19 giugno

Come utilizzare i fondi interprofessionali per finanziare piani di formazione aziendali o individuali.

Milano, 13 giugno

Lavorare con l’India Come orientarsi a una relazione efficace con partner o clienti indiani.

Milano, 5 giugno

CFMT - Centro di formazione management del terziario www.cfmt.it Sede: 20137 Milano • Via Pier Candido Decembrio 28 Ufficio di Roma: 00142 Roma • Via Bianchini 51

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MARKETING E ORGANIZZAZIONE FORZE DI VENDITA

STRATEGIA E ORGANIZZAZIONE

Branding: gestire e valorizzare la marca nei mercati business to business Come prendere decisioni negli investimenti in asset intangibili.

à novit Le nuove frontiere dell’organizzazione Come comprendere le logiche dell’agire in contesti a complessità e incertezza crescenti.

Milano, 23 maggio

Firenze, 18 maggio Milano, 30 maggio

System dynamics: decidere nella complessità

Il budget plan delle vendite

Come comprendere e sperimentare le conseguenze delle proprie scelte.

Come trasformare le strategie commerciali in risultati di successo.

Milano, 30-31 maggio

Milano, 22-23 maggio

Ascolto dei segnali deboli e visione periferica

Sales experience

Come individuare rapidamente i segnali deboli ed esplorarli, filtrare il rumore e perseguire le opportunità prima dei concorrenti.

Come incrementare il valore dell’offerta attraverso l’esperienza d’acquisto.

Milano, 24 maggio Udine, 29 maggio

Milano, 7-8 giugno à novit Il marchio come segno qualificante

della propria attività I primi 100 giorni da direttore vendite Cosa fare per avere successo in questo ruolo sfidante e altamente competitivo.

Come orientare e massimizzare gli sforzi nella protezione del proprio segno distintivo.

Milano, 5-6 giugno

Udine, 5 giugno Milano, 19 giugno

Vendere con approccio imprenditoriale

Gestire team di progetto

Come costruire una vendita strategica.

Come permettere al gruppo di raggiungere risultati di eccellenza in un progetto valorizzando ruoli e competenze.

Milano, 12 giugno

Milano, 14-15 giugno

Per informazioni:

CFMT • SEGRETERIA CORSI MILANO Luigia Vendola, tel. 025406311

ROMA

Daniela Lignini, tel. 065043053

La partecipazione ai corsi è gratuita per tutte le aziende e i dirigenti che versano annualmente i contributi.

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Hanno collaborato a questo numero

MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DI MANAGERITALIA

Nicoletta Cavasin è direttore generale di Od&M Consulting. (pag. 8)

FEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO

Giuseppe Minoia è presidente onorario di GfK Eurisko, istituto operante in Italia nelle ricerche del consumatore. (pag. 46) Cristina Papini è research & analytics sales director online di (pag. 38)

Nielsen.

Emilio Rossi è ceo di EconPartners. Strategie di internazionalizzazione, dimensionamento dei mercati, analisi e previsioni economiche (www.econpartners.it). (pag. 40) Stefano Sarubbi, dottore commercialista, revisore contabile e pubblicista, è partner dello Studio Sarubbi Poggi Longostrevi, primario studio di consulenza fiscale e societaria di Milano (stefano.sarubbi@sarubbipoggi.it). (pag. 32) Piero Valdiserra è direttore marketing e relazioni esterne di uno dei maggiori gruppi italiani operanti nel beverage alcolico. È anche sommelier, nonché fondatore e presidente del club enogastronomico bolognese Gaudio. (pag. 56)

FEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO

FONDO ASSISTENZA SANITARIA DIRIGENTI AZIENDE COMMERCIALI

FONDO DI PREVIDENZA MARIO NEGRI CFMT - CENTRO DI FORMAZIONE MANAGEMENT DEL TERZIARIO

ASSOCIAZIONE ANTONIO PASTORE

Editore: Manageritalia Servizi srl Direttore responsabile: Guido Gay Coordinamento: Roberta Roncelli Redazione: Davide Mura, Luca Padovani, Enrico Pedretti, Eliana Sambrotta

da Manageritalia Daniela Fiorino

Direzione, redazione, amministrazione: 20129 Milano - via Antonio Stoppani 6 tel. 0229516028 - fax 0229516093 giornale@manageritalia.it www.manageritalia.it

Le opinioni espresse dagli autori impegnano esclusivamente la loro responsabilità Concessionario pubblicità PUBLIMASTER 20146 Milano - via Winckelmann 2 tel. 02424191 - fax 0247710278 Grafica THE GRAPHIC FORGE snc 20129 Milano - via Antonio Stoppani 4 tel. 0229404920 - www.graphicforge.it Stampa ALL GRAPH SYSTEM srl 28100 Novara - via Verbano 138 tel. 0321477625 - infoags@tiscali.it

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Registrazione Tribunale di Milano n. 142, del 24 aprile 1974

crisiesviluppo.manageritalia.it

Associato all’USPI Unione stampa periodica italiana Accertamenti diffusione stampa La diffusione di maggio è di 34.968 copie

pensioni.manageritalia.it

donne.manageritalia.it


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