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Copertina
A FATICA
VERSO LA Le previsioni economiche vedono una crescita mondiale moderatamente positiva, ma asimmetrica e con forti squilibri: buona in Asia, Cina e Usa, ma contenuta in Giappone ed Europa. Permangono grossi squilibri sul debito in Europa e Usa da gestire con estrema attenzione
RIPR
L’
ESPANSIONE ECONOMICA MONDIALE è destinata a proseguire, anche se con forti asimmetrie a livello geografico. È questo il punto di partenza
per un’analisi degli scenari internazionali. Per quanto riguarda l’economia reale, non ci sono infatti segnali di eccessivo accumulo di scorte o fles-
sioni sul libro ordini delle imprese che possano alimentare rischi di ritorno in recessione. Anche l’aumento dei prezzi delle materie prime industriali testimonia che, a livello globale, la crescita rimane sostenuta. In diversi paesi emergenti la produzione è già tornata sopra i livelli precrisi e il contributo fornito dai paesi in via di sviluppo all’espansione dei consumi e degli investimenti dovrebbe risultare vicino al 50%. L’andamento del commercio estero sembra destinato a rallentare dopo il vigoroso rimbalzo post-recessivo, ma dovrebbe restare vicino alle medie storiche. Gli sviluppi sul fronte delle politiche economiche hanno implicazioni espansive. La Federal Reserve ha lanciato un nuovo e ampio programma di espansione della base monetaria imperniato su acquisti di titoli federali, che dovrebbe contrastare il rialzo dei tassi dovuto al miglioramento delle prospettive di crescita. La stessa Banca centrale europea (Bce) ha rinviato il ridimensionamento delle misure straordinarie di sostegno, già atteso dai mercati nel corso della primavera prossima. Le condizioni monetarie (livello dei tassi di interesse e accesso al credito) rimarranno di sostegno alla ripresa, anche
Gregorio De Felice
se saranno rese più restrittive in diversi paesi emergenti caratterizzati da maggiore forza della domanda interna. Sul piano delle politiche di bilancio, l’amministrazione Obama ha raggiunto un compromesso con l’opposizione repubblicana sul varo di un nuovo pacchetto di stimolo, basato prevalentemente su tagli delle imposte. Anche se gli effetti macroeconomici complessivi saranno deludenti e sproporzionati rispetto al danno per l’equilibrio dei conti, ciò non toglie che nel 2011 la stance della politica fiscale sarà complessivamente più espansiva del 2010.
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PRESA Il confronto con gli Usa La tabella 1 a pagina seguente riporta le indicazioni sull’andamento dei saldi primari corretti per il ciclo per i principali paesi avanzati. Gli Stati Uniti saranno l’unico paese industrializzato con misure espansive nel 2011. L’Eurozona registrerà invece una restrizione fiscale media pari a 1,3 punti del Pil; sopra la media dell’area si collocheranno Francia, Irlanda, Grecia, Portogallo e Spagna, che partono da livelli di deficit primario molto elevati. A nostro giudizio, l’impatto
ni seguenti e, di riflesso, che i tassi
economica provengono da Stati
negativo sulla crescita economica
di crescita a medio e lungo termine
Uniti e Giappone. Negli Stati Uni-
sarà però visibile soprattutto nella
delle economie avanzate risultino
ti le prospettive politiche fanno so-
parte finale dell’anno e nel 2012.
alla fine inferiori alla media delle ul-
spettare che un serio sforzo di cor-
Le manovre fiscali 2011 non saran-
time fasi di espansione economica.
rezione non possa essere imple-
no peraltro sufficienti a stabilizzare
A causa della riluttanza di alcuni
mentato prima del 2013.
il rapporto debito/Pil né in Europa,
membri dell’Eurozona a utilizzare
Qualunque sia la strategia di sta-
né tanto meno negli Stati Uniti o in
gli strumenti di intervento comu-
bilizzazione perseguita (austerità
Giappone. Per far scendere stabil-
nitari per intervenire prima di una
fiscale o monetizzazione del debi-
mente il debito in rapporto al Pil, il
crisi conclamata, le turbolenze sul
to), il ruolo dell’economia ameri-
saldo primario dovrebbe crescere di
debito europeo sono destinate a
cana e del dollaro è ancora troppo
4 punti in Italia, di oltre 5 in Spagna
condizionare i mercati finanziari
rilevante per escludere rischi di
e Francia, di 10 in Irlanda e Grecia,
anche nel 2011.
turbolenza per l’economia e i mer-
e ben di 11 punti negli Stati Uniti.
Ma benché l’attenzione dei merca-
cati finanziari mondiali. Peculiari-
Si conferma perciò l’aspettativa di
ti sia sull’Eurozona, in realtà le
tà ancora più serie presenta il caso
nuove manovre correttive negli an-
maggiori minacce alla stabilità
giapponese, caratterizzato da liGENNAIO/FEBBRAIO 2011
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Copertina assistere le banche che presentano
Tabella 1 Variazione del saldo fiscale corretto per il ciclo
fragilità sul fronte della raccolta. Giappone. Nel 2011 la crescita si ridimensionerà rispetto allo scorso
2010
2011
-0,5
+1,3
con contributi positivi delle diverse
Germania
-2,0
+0,6
componenti della domanda dome-
Italia
-0,2
+0,3
stica. La politica monetaria rimarrà
Francia
-0,1
+1,5
ampiamente espansiva anche gra-
Irlanda
+2,2
+1,9
zie all’atteso deprezzamento del
Spagna
+2,1
+2,9
cambio. Il nodo delle finanze pub-
Grecia
+8,5
+3,5
bliche verrà rimandato almeno al
Portogallo
+1,6
+3,7
2012. La deflazione dovrebbe finire
Regno Unito
+1,3
+1,9
Stati Uniti
-1,0
-1,4
anno, con una previsione di +1,4%, Eurozona
Variazione del saldo primario corretto per il ciclo, settore pubblico (eccetto Stati Uniti: saldo corretto per il ciclo per il solo Governo federale). Fonte: Intesa Sanpaolo, su dati Commissione Europea (Autumn Forecast 2010) e FMI
con un ritorno a variazioni positive dei prezzi, anche se modeste, a partire da metà 2011. Cina. Le previsioni di crescita rimangono elevate (9,2%) anche se
mentare del 3%, pur in presenza di
in rallentamento rispetto al 2010
un elevato tasso di disoccupazione.
(10,1%). La possibilità di un rallen-
Eurozona. Prevista una moderata
tamento dell’attività sul mercato
espansione economica con una
immobiliare continua a costituire il
crescita più equilibrata, perché ba-
maggior rischio sullo scenario di
sata meno sulle scorte e molto più
crescita per gli impatti negativi che
su una genuina ripresa della spesa
potrebbe avere sia sulle finanze dei
per consumi e investimenti, oltre
governi locali, sia sulla performan-
velli di debito superiori al 225%
che sulla spinta dell’export. Per-
ce del settore bancario. La priorità
del Pil e da un saldo primario pari
marrà un’ampia divergenza nel-
della politica economica e moneta-
al -8% del Pil.
l’impostazione del ciclo tra paesi
ria per il 2011 resterà quella di un
core e periferici (Grecia, Irlanda e
ribilanciamento della crescita sia
Aree geografiche
in minor misura Portogallo e Spa-
nella composizione (a favore di un
Stati Uniti. La ripresa sarà più for-
gna), sui quali peseranno la corre-
maggior peso dei consumi e dei
te del previsto grazie agli stimoli
zione degli squilibri “strutturali”
servizi), sia nella distribuzione
congiunti delle politiche economi-
accumulatisi nel corso dell’ultimo
geografica, che le autorità sembra-
che. Il pacchetto Obama dovrebbe
decennio e soprattutto gli effetti
no disposte a raggiungere favoren-
contribuire alla crescita, ma è cre-
restrittivi del percorso di rientro
do l’aumento dei redditi.
scita presa a prestito dal futuro,
del deficit. La Bce manterrà i tassi
perché il sentiero dei conti federali
fermi per tutto l’anno, mentre le
I rischi dello scenario
diventa sempre più insostenibile.
misure straordinarie ancora in vi-
Le tensioni sul debito pubblico
La crescita prevista nel 2011 è del
gore saranno probabilmente ri-
dell’Eurozona non dovrebbero
3,1%, sostenuta dalla spesa delle fa-
mosse solo quando saranno intro-
sfociare in eventi di credito di va-
miglie. I consumi dovrebbero au-
dotti meccanismi alternativi per
lenza sistemica. L’ipotesi è che la
Le maggiori minacce alla stabilità economica provengono da Stati Uniti e Giappone
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nuova European financial stability facility (Efsf), la politica di gestione della liquidità della Bce, la cooperazione fra governi e banche e la
Tabella 2 Proiezione sui prezzi delle materie prime sottostanti la previsione
correzione fiscale consentano di
2007
2008
2009
2010
2011
Petrolio (Brent, dollari al barile)
72,7 +11,6
-97,9 -+34,7
61,6 -37,1
79,7 +29,4
88,6 +11,2
Materie prime escluso combustibili*
140,6 +14,1
-151,1 -+7,5
122,8 -18,7
151,0 +23,0
168,7 +11,8
Metalli*
183,3 +17,4
-168,7 --8,0
120,4 -28,6
168,3 +39,8
189,6 +12,7
Agricole*
114,2 +5,0
-113,3 -0,8
94,1 -17,0
125,2 +33,1
131,2 +4,8
gestire le tensioni sul mercato dei titoli di stato, sebbene al prezzo di un aumento persistente nel costo del debito. Nell’ipotesi di coinvolgimento di paesi di maggior peso, ci attendiamo che la metodologia di intervento possa essere radicalmente rivista, o modificando il ruolo dell’Efsf o obbligando la Bce a espandere la base monetaria.
* 1990 = 100 Nota: livelli e variazioni medie annue Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo
Un altro fattore di rischio è connesso alla possibilità di forti movimenti dei tassi di cambio. Le poli-
sarebbero più contenuti rispetto a
put produttivi diversi dal lavoro.
tiche di stimolo quantitativo adot-
quelli dello scorso anno.
Tuttavia, soltanto in alcuni paesi
tate negli Stati Uniti e in Giappo-
Tuttavia, la concentrazione dei
emergenti è probabile che ciò pos-
ne, il persistere di forti squilibri nei
flussi di investimento potrebbe
sa alimentare pressioni inflazioni-
conti con l’estero e le ondate di pa-
creare fenomeni di overshooting
stiche. Nei paesi avanzati, i tassi di
nico sul debito dell’Eurozona rap-
delle quotazioni.
inflazione rimarranno per lo più
presentano un mix di forze contra-
I rincari dei prezzi delle materie pri-
bassi, con pressioni deflazionistiche
stanti sui cambi.
me dovrebbero esercitare modeste
nei paesi caratterizzati da forti con-
Infine, il contesto di abbondante
pressioni al rialzo sui costi degli in-
trazioni del Pil.
䡵
liquidità e tassi di interesse vicini allo zero potrebbe attivare flussi di capitale verso i mercati che promettono rendimenti più elevati,
Tabella 3 Crescita economica per area geografica
attivando bolle speculative alme-
2007
2008
2009
2010p
2011p
no localmente pericolose. È questo il caso del mercato delle
Stati Uniti
-1,9
-0,0
-2,6
-2,8
-3,1
materie prime. La previsione di
Giappone
-2,3
-1,2
-6,3
-4,2
-1,4
una crescita economica mondiale
Eurozona
-2,8
-0,3
-4,0
-1,7
-1,7
robusta, e per di più ancora sbilan-
Europa Orientale
-7,4
-4,8
-5,6
-3,2
-4,3
ciata verso i paesi emergenti, è
America Latina
-5,3
-3,8
-2,3
-4,8
-4,1
connessa ad aspettative di rialzo
Opec
-6,5
-5,9
-3,1
-4,1
-4,9
dei prezzi delle materie prime
Asia Orientale
-9,4
-6,0
-5,3
-8,9
-7,6
energetiche e dei metalli indu-
Africa
-5,6
-4,8
-2,9
-4,1
-5,2
CRESCITA MONDIALE
-5,3
-2,8
-0,6
-4,6
-4,4
striali nell’ordine dell’11%. I ritmi di incremento previsti per il 2011
Fonte: elaborazione Intesa Sanpaolo
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Editoriale a cura del presidente Manageritalia
2011: ODISSEA
nel terziario
Siamo all’opera per contribuire all’elaborazione di una cultura manageriale, capace di valorizzare le tante eccellenze che in Italia vengono sottoutilizzate, se non sprecate.
nnanzitutto, come avrete notato, Dirigente si è rinnovato: la copertina più attuale e la grafica più leggibile sono state pensate per valorizzare meglio i contenuti. Un segnale di dinamismo per ricordarci che l’anno da poco iniziato sarà vissuto intensamente, nella forma come nella sostanza. I fronti su cui siamo impegnati sono molteplici. In primo piano c’è il rinnovo dei ccnl dei dirigenti del commercio e degli alberghi. Le trattative stanno per iniziare. Con il neoeletto responsabile delle relazioni sindacali Flavio Leone lavoriamo affinché il contributo apportato dalla nostra categoria alle imprese e, di riflesso, all’intero sistema economico e sociale, abbia un adeguato riconoscimento. Ci muoviamo con la convinzione che la tutela degli interessi della dirigenza oltrepassi il puro interesse corporativo. E per questo siamo all’opera per contribuire all’elaborazione di una cultura manageriale specifica, capace di valorizzare le tante eccellenze che in Italia vengono sistematicamente sottoutilizzate, se non sprecate. La nostra capacità di essere un interlocutore privilegiato e affidabile per multinazionali e grandi organizzazioni è consolidata. La alimentiamo e cerchiamo di rafforzarla. Ma vogliamo andare oltre e arrivare alle migliaia di imprese piccole e piccolissime che costituiscono la trama del tessuto produttivo italiano. Ecco perché, insieme all’attività sindacale per rinnovare il contratto e tutelare gli interessi degli associati, Manageritalia sta conducendo un’intensa attività politica per incentivare l’inserimento di manager nei difficili scenari del mercato del lavoro e per creare le condizioni affinché, nel paese, le risorse dirigenziali possano circolare ed essere condivise più facilmente. All’inizio di gennaio è stato finalmente pubblicato il bando di Italia Lavoro per accedere ai 10 milioni di euro di incentivi destinati all’assunzione di dirigenti over 50 disoccupati. Dalla fine di dicembre è partito un progetto pilota con l’Istituto Tagliacarne e la Camera di Commercio di Reggio Calabria per portare dirigenti in territori a forte potenzialità di crescita ma a basso tasso di managerialità e stimolare l’aggregazione “di rete”delle imprese. La volontà di allargare l’influenza della categoria passa anche dallo sforzo per aumentare l’unione delle organizzazioni di rappresentanza della dirigenza.Va in questa direzione il rinnovato impegno di Manageritalia all’interno di Confedir-Mit, sancito dall’elezione alla presidenza del nostro associato Silvestre Bertolini. Rafforzare il peso dei manager nelle scelte che contano significa, concretamente, far sentire la propria voce nel dibattito pubblico sui temi di attualità. Come sulla previdenza, a cui è dedicato l’incontro che organizziamo il 22 febbraio a Roma insieme a Confedir-Mit e Federspev su “Presente e futuro delle pensioni nell’età dell’incertezza”, un’importante occasione di confronto tra il mondo associativo, la politica e gli specialisti. Per affrontare le sfide del futuro bisogna saper leggere gli scenari del presente. A richiamare l’attenzione di Manageritalia, in primo piano, c’è lo sviluppo del nostro paese. E lo sviluppo deve passare senz’altro dal rilancio del terziario. Un settore ancora troppo sottovalutato dove – come afferma l’analisi di Emilio Rossi nell’articolo di copertina – ci sono ampi margini di crescita e opportunità da cogliere.
I
Lorenzo Guerriero lorenzo.guerriero@manageritalia.it GENNAIO/FEBBRAIO 2011
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Copertina / 2
RIACCENDE
I MOTORI DEL SISTEMA Poco dinamismo e una pesante eredità di debito pubblico ci hanno portato ad avere uno dei Pil più immobili e deludenti. Eppure rilanciare si può e il terziario deve giocare da protagonista in questa sfida
N
IT
egli ultimi anni la performance economica italiana è stata senza dubbio meno che soddisfacente. Dopo una buona crescita negli anni 2000-2001, con un aumento del Pil di oltre il 5% nei due anni, il decennio è continuato all’insegna della stagnazione. Come risultato, la crescita media regi-
strata dal 2000 al 2010 è stata intorno al mezzo punto percentuale all’anno, media ottenuta proprio grazie al 2000-01. Confrontando la nostra performance con la crescita ottenuta nello stesso periodo in tutti gli altri paesi esistenti al mondo (proprio tutti, non solo i principali), ci accorgiamo che il Pil italiano è stato tra i più “immobili”... anzi, secondo le stime del Fondo monetario internazionale, il più immobile (ad eccezione di Haiti, peraltro colpita da un terremoto devastante e quindi non classificabile). E purtroppo il discorso non cambierebbe di molto se si facesse la stessa analisi escludendo i due anni più difficili della crisi, 2008 e 2009. E lo stesso sarebbe ancora più vero se ci si limitasse invece a considerare proprio questi due anni: con una contrazione del Pil dell’1,3% nel 2008 e del 5,1% nel 2009, l’Italia è tra i paesi europei con la performance più deludente, molto peggiore di quella tedesca, francese, della media europea ma, purtroppo incredibilmente, anche di quella di paesi fortemente
Emilio Rossi
e direttamente toccati dalle conseguenze dello scoppio delle bolle immobiliari e finanziarie. Paesi come gli Usa, il Regno Unito e la stessa Spagna, infatti, hanno mostrato tassi di crescita migliori dei nostri ed è certo di scarsa consolazione aver fatto meglio dell’Irlanda! Evidentemente occorre interrogarsi sulle cause di una situazione così a lungo poco incoraggiante, anche perché l’ultimo decennio del secolo scorso di certo non era stato a sua volta per noi brillante, né le attese per il futuro possono essere considerate eccellenti (nella tabella a fianco è riportato un confronto tra le performance attese nei maggiori paesi europei).
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DERE
ITALIA Il fardello del debito pubblico
solo il debito fosse i due terzi del-
Forti sono le responsabilità della
l’attuale (e sarebbe comunque al-
politica italiana, responsabilità che
to) potremmo utilizzare circa 25
andrebbero allargate anche agli
miliardi di euro all’anno (conside-
anni ‘80, decennio in cui fu creato
rati anche i minori spread sui tas-
quell’enorme debito pubblico che
si d’interesse) per riduzione delle
ancora limita severamente gli spa-
tasse, politiche del lavoro, investi-
zi di manovra delle politiche eco-
menti in infrastrutture, ricerca ecc.
nomiche. Indubbiamente, l’eleva-
Ma, dato il fardello debito, allora
to debito pubblico, ormai intorno
viene da domandarsi se sia effetti-
al 115% del Pil, è una delle cause
vamente possibile rilanciare il pae-
principali della nostra mancanza
se, a fronte di una concorrenza in-
di dinamismo. Basti pensare che il
ternazionale che non si limita più ai
solo pagamento degli interessi
soli prodotti ma che si estende an-
(con i tassi correnti ai minimi sto-
che alla localizzazione della produ-
rici) comporta un esborso annuo
zione. Da alcune parti si è proposto
di circa 70 miliardi di euro e che se
di introdurre tasse all’importazio-
PIL REALE (%)
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
MONDO UNIONE EUROPEA Francia Germania Grecia Irlanda Italia Spagna Regno Unito
-4,38
-1,76
-2,07
-2,69
-3,99
-3,59
-4,07
-3,97
-1,60
-2,07
-3,83
-3,48
-3,93
-3,98
-3,91
-4,01
-1,99
-1,26
-1,35
-2,34
-2,03
-3,30
-2,97
-0,43
-4,20
-1,81
-1,79
-2,07
-2,35
-2,37
-4,08
-1,77
-1,06
-1,08
-2,25
-1,96
-2,42
-2,32
-0,09
-2,55
-1,51
-1,78
-2,04
-2,09
-2,04
-3,47
-1,36
-0,01
-0,23
-0,74
-0,91
-3,57
-2,78
-0,70
-4,67
-3,52
-2,20
-1,69
-2,08
-2,10
-3,11
-4,20
-3,44
-5,94
-4,37
-2,28
-4,49
-4,25
-1,25
-2,29
-4,09
-3,39
-0,13
-1,53
-2,03
-9,70
-5,73
-6,55
-4,41
-4,60
-6,01
-5,34
-5,60
-3,56
-7,59
-1,53
-2,33
-0,85
-2,14
-2,52
-3,87
-1,75
-0,45
-0,05
-1,35
-0,80
-2,10
-1,37
-1,32
-5,06
-1,06
-1,00
-1,05
-1,17
-1,44
-5,05
-3,64
-2,70
-3,10
-3,27
-3,62
-4,02
-3,57
-0,86
-3,72
-0,25
-0,64
-1,45
-1,74
-1,91
-3,92
-2,46
-2,10
-2,81
-2,95
-2,17
-2,79
-2,68
-0,07
-4,99
-1,74
-2,10
-2,59
-3,02
-2,99
Fonte: Oxford Economics ltd
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Pagina 12
Copertina / 2 ne, ma è del tutto evidente che si
dustriali. In tutti i paesi ad alto red-
europei, pur essendo di dimensio-
tratterebbe di misure che, oltre a
dito il settore servizi vale fino al 70-
ni simili (una parte importante
dare il via a ritorsioni tariffarie sul-
80% dell’economia complessiva.
della differenza è dovuta al “som-
le nostre esportazioni, comporte-
Inoltre, è il settore più dinamico:
merso”, negatività che poi si riflet-
rebbero distorsioni nelle catene del
l’80% della crescita mondiale negli
te sui conti pubblici). Si stima che
valore con conseguenti rischi infla-
ultimi vent’anni viene dai servizi (e
se l’occupazione ufficiale nei servi-
zionistici. Fortunatamente, questa
il fatto che nei servizi si includa la
zi raggiungesse la media europea,
via ci sarebbe resa difficile dall’ap-
Pubblica amministrazione non in-
registreremmo da tre a quattro mi-
partenenza all’Unione europea
fluisce sull’analisi). Eppure, l’indu-
lioni di occupati in più, con introi-
(anche nei confronti di paesi non
stria resta saldamente al primo po-
ti fiscali e previdenziali conse-
Ue) e sembra che l’imposizione di
sto nelle preoccupazioni di politici
guenti, mentre il (relativo) maggior
dazi non sia più un’idea di moda
e commentatori in molti paesi, ap-
sviluppo dell’industria ce ne fa re-
neanche da noi.
proccio in cui primeggia l’Italia. Il
cuperare circa mezzo milione.
caso Fiat domina il dibattito sulla
Secondo molti, questo “pregiudi-
La struttura dell’economia italiana
competitività dell’economia italia-
zio” sfavorevole al terziario sarebbe
Vediamo di analizzare più da vicino
na (né se ne vuole qui minimizza-
guistificabile con la considerazione
la struttura dell’economia italiana
re l’importanza ma solo tentare di
che l’industria “crea” i propri servi-
per poter individuare potenzialità
mettere tale dibattito nella sua giu-
zi. Ma è vero anche il contrario. I
future.
sta dimensione).
prodotti industriali vengono ven-
Il grafico dà una misura immedia-
Questa discrasia tra quantum reale
duti alle imprese di servizi: i camion
ta di quanto i servizi siano la quo-
e percezione è certamente un pri-
li comprano le imprese di trasporti,
ta preponderante dell’economia
mo limite importante all’avviarsi di
i computer le banche, i beni di con-
italiana, concetto noto ma certa-
un dibattito serio sui motivi e so-
sumo la distribuzione ecc. I lettori di
mente non presente a sufficienza
prattutto sulle soluzioni dell’im-
questo articolo sono principalmen-
nel dibattito politico/mediatico
mobilismo del nostro paese. Il set-
te dirigenti del settore servizi e “pa-
odierno e nell’operatività quoti-
tore dei servizi impiega una per-
gano” le conseguenze di questo
diana delle politiche, tipicamente
centuale più bassa della popola-
“pregiudizio”.
focalizzate sulle problematiche in-
zione rispetto alla media dei paesi Dimensione delle imprese e questione fiscale
Oxford Economics, fondata nel 1981 come joint venture con l’Università di Oxford, è ora una delle maggiori società indipendenti di ricerca e analisi previsionale di economia globale. Le sue previsioni e simulazioni sono basate su rigorosi modelli econometrici, si spingono su un orizzonte temporale di 25 anni e sono elaborati da un team di oltre 150 economisti di ottimo livello grazie all’affiliazione con l’ateneo inglese e ne fanno una delle risorse più consultate dai decision maker. Oxford Economics opera analisi globali economiche su 190 paesi al mondo, trend di mercato per 10 principali industrie e 85 settori e previsioni per oltre 2500 città e regioni, considerando l’impatto che fattori esterni al mercato, come economia, politica, finanza, regolamentazione, demografia, società, ambiente hanno su imprese, settori, clienti, prodotti e servizi, risorse, domanda e offerta. I paesi considerati coprono il 99% del business mondiale. 12
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Quali sono le cause principali del mancato sviluppo del settore dei servizi nel nostro paese che un dibattito specifico e approfondito dovrebbe affrontare? La prima questione è l’eccessiva frammentazione e il “nanismo” delle imprese del settore, che risultano di dimensione insufficiente anche quando definite “grandi”. Al di là di una manciata di eccezioni, tra cui Banca Intesa e Unicredit, nate dalla privatiz-
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ITALIA: ECONOMIA 2009 Agricoltura: 3% Estrazione: 0% Utility: 1% Costruzioni: 4% Industria beni non durevoli: 6% Servizi: 73%
Industria beni durevoli: 2% Industria beni di investimento: 6% Industria beni intermedi: 5% Fonte: Oxford Economics
aziende
Sono state fatte molte stime del-
in regola (che
l’ordine di grandezza del fenome-
del settore sono decisamente poco
di conseguenza hanno
no evasione, tutte comunque indi-
presenti all’estero e riescono con
difficoltà a raggiungere una massa
cano valori parecchio superiori alle
difficoltà a difendersi dalle imprese
critica dimensionale). E non si può
analoghe stime fatte per altri paesi
straniere presenti sul territorio na-
non menzionare a questo punto co-
avanzati. Assumendo previsioni
zionale (Auchan, Ikea, Accenture,
me la questione fiscale sia una“pal-
prudenziali di possibilità di recupe-
McKinsey, Sheraton, BA, Lufthan-
la al piede” dello sviluppo italiano,
ro impositivo non oltre i 50 miliar-
sa,Vodafone ecc.).
anche delle piccole e medie impre-
di l’anno (una recente analisi di un
La radice di questo “nanismo”è da
se del terziario. La questione va tut-
gruppo di studiosi italiani ha indi-
ricercare in un coacervo di motivi,
tavia inquadrata in un discorso
viduato in 120 miliardi il potenzia-
sia normativi che culturali. Si va dal-
complessivo e che non si limiti sem-
le di recupero), sarebbe possibile
le regole che spingono le imprese a
plicemente a rivendicare la necessi-
avviare una riforma complessiva
non crescere (come per esempio
tà di una riduzione del prelievo fi-
del sistema fiscale che contempli
l’art. 18 dello Statuto dei lavoratori)
scale, pur sacrosanta. Nell’attuale
un abbattimento di circa il 4% del
alle limitazioni delle licenze e degli
situazione di finanza pubblica, ag-
Pil. E avviare una tale riforma po-
orari di apertura che favoriscono il
gravata dalla crisi degli ultimi anni,
trebbe (dovrebbe) essere l’occasio-
commercio e le attività artigianali a
la riduzione del prelievo fiscale non
ne di rivedere anche la distribuzio-
conduzione familiare, all’importan-
può prescindere da una seria ridu-
ne del carico fiscale tra profitti, la-
za data al ruolo del professionista
zione dell’evasione, tanto che la De-
voro e rendita, con annessa revisio-
come individuo più che come im-
cisione di finanza pubblica (Dfp)
ne delle aliquote, nonché di rivede-
presa, al summenzionato“sommer-
deliberata dal Consiglio dei ministri
re la fiscalità per renderla più orien-
so”(a livelli record nel mondo occi-
il 29 settembre adombra addirittura
tata agli investimenti, alla capitaliz-
dentale) di imprese che preferisco-
l’ipotesi opposta, ossia che la lotta
zazione delle imprese ecc. In sinte-
no non crescere per poter evadere
all’evasione sia nei prossimi tre an-
si, di favorire il processo di amplia-
tasse, oneri sociali e costi ambienta-
ni un modo per compensare le per-
mento delle imprese.
li, facendo concorrenza sleale alle
dite di gettito conseguenti alla crisi.
Occorre poi considerare quanto ra-
zazione delle Bin dell’Iri, le maggiori imprese
GENNAIO/FEBBRAIO 2011
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••05ECONOMIA.Rossi2
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Pagina 14
Copertina / 2 dicalmente differenti siano i merca-
tassisti, ristoratori ecc.) e dei servizi
fondamentale (circa il 10% del Pil,
ti in cui si muovono gli operatori in
alla persona (barbieri, insegnanti
da solo quasi la metà dell’industria
branche diverse di servizi. Basti a
privati, massaggiatori ecc.), sono
manifatturiera...) ma che potrebbe
questo proposito menzionare il di-
settori in cui la presenza in Italia di
avere una forte spinta già dall’ado-
verso grado di esposizione alla con-
operatori stranieri è ancora molto
zione delle misure citate sopra.
correnza internazionale a cui i vari
limitata o inesistente.
settori sono esposti e la conseguen-
Questo basso livello di concorrenza
Conclusione
te differenza di efficienza necessa-
è rintracciabile, pur se in maniera
Il rilancio dell’economia italiana è
ria per potersi sviluppare. I mercati
decisamente minore, anche in mol-
possibile, e la priorità degli inter-
della distribuzione, della finanza,
ti altri paesi dell’Europa continen-
venti delle politiche economiche
della consulenza (e altri) sono or-
tale ed è dovuta alle arcaiche barrie-
dovrebbe essere nella direzione
mai esposti alla concorrenza estera
re all’entrata ancora presenti e alla
dello sviluppo dei servizi, che cre-
in Italia. Ma altri mercati, quali la
struttura frammentata dei vari mer-
scono più dell’industria e in Italia
maggioranza dei settori professio-
cati. Una legislazione orientata al-
hanno ancora importanti margini di
nali (avvocati, notai, commerciali-
l’abbattimento di tali barriere appa-
miglioramento di efficienza. È però
sti, architetti, ingegneri, dentisti,
re quindi una necessità più che una
necessario superare i pregiudizi sfa-
farmacisti, ortopedici, imbianchini,
scelta. Ovviamente, non si tratta di
vorevoli verso il settore e adottare
eliminare qualsiasi regola ma di
politiche specifiche, in particolare
rendere i settori più concorrenziali
quelle che favoriscono la crescita di-
e quindi più efficienti, con vantaggi
mensionale delle imprese e la lotta
per l’intera collettività.
al sommerso che distorce la concor-
Discorso a parte meriterebbe il set-
renza. Solo il diffondersi di una cul-
tore turistico, che in Italia è una ri-
tura delle regole è in grado di realiz-
sorsa riconosciuta da tutti come
zare questa trasformazione.
Discorso a parte meriterebbe il settore turistico, che in Italia è una risorsa riconosciuta da tutti come fondamentale
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GENNAIO/FEBBRAIO 2011
䡵
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Mercati internazionali
IL MANAGER LOCAL
G
Profili, competenze specifiche e adattabilità per lo sviluppo della dimensione internazionale delle imprese
P
OCHI SONO GLI AMBITI DELLA VITA ECONOMICA che non siano oggi dominati dalla presenza delle imprese multinazionali. Le multinazionali sono riuscite a interpretare in chiave globale prodotti che sembravano dover restare confinati a settori molto ristretti caratterizzati da forme di consumo estremamente specifi-
che. Pensiamo ad esempio a come Starbucks sia riuscita a basare la sua offerta globale su prodotti tipici della cultura italiana. La creazione e la gestione di questi imperi richiede non solo una capacità di visione molto vasta, ma più in particolare il possesso di una fondamentale competenza manageriale: la capacità di gestire il corretto assetto strategico tra governo delle specificità di ogni singolo mercato e realizzazione di sinergie a livello globale. Detto in altri termini, la capacità di conciliare il
Rino Giovanni Marchetto
locale con il globale. Sfide gestionali Il punto focale delle strategie di gestione di un’impresa multinazionale sta tutto qui. È necessario realizzare un prodotto, definire una politica commerciale, una campagna di marketing per ogni singolo mercato o è possibile unificare le strategie a livello globale? La risposta evidentemente non può che essere: dipende. Apple vende prodotti uguali su tutti i mercati ma il gusto della Coca Cola è diverso in ogni paese. Ogni settore e ogni azienda ha regole e strategie diverse. Inoltre va considerato che le imprese presenti in misura significativa su tutti i mercati della cosiddetta triade (Europa, Oriente, Nord America) sono veramente poche. Pensiamo per esempio che proprio in un settore di per sé molto globalizzato come quello automotive i costruttori europei sono generalmente poco presenti sul mercato giapponese e nordamericano. Il dispiegamento delle strategie da parte degli head office richiede la capacità di effettuare i necessari adattamenti su ogni mercato senza perdere mai di vista l’efficienza complessiva del sistema.
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Questo si riflette su ogni parte e set-
internazionalizzazione e hanno una
propri stabilimenti di produzione e
tore dell’impresa, ma soprattutto
profonda ripercussione su tutti gli
le personalizzazioni dei prodotti
sulla sua organizzazione. Un indi-
ambiti gestionali dell’impresa.
potevano essere significative.
catore chiave sia del grado di inter-
Ovviamente anche questo aspetto
Questo modello si è progressiva-
nazionalizzazione sia dell’approc-
denota una tensione tra la scelta di
mente evoluto verso la ricerca di
cio manageriale alla sua gestione è
privilegiare le caratteristiche locali
economie di scala e sinergie orga-
rappresentato dall’uso degli espa-
di ogni mercato e la scelta di pun-
nizzative che coprono vaste aree
triati e da quelle che vengono defi-
tare sull’uniformità complessiva del
regionali. La “regionalizzazione”
nite politiche di staffing. Ci sono or-
sistema.
delle organizzazioni è un fenomeno ormai acquisito. La gran parte
ganizzazioni che presidiano le posizioni di senior management delle
L’evoluzione
delle multinazionali ha un head
affiliazioni estere con manager pro-
delle organizzazioni
quarter in Europa con responsabi-
venienti dall’head office, perché
Dal punto di vista storico le affilia-
lità su tutta la regione e spesso an-
considerano le persone della sede
zioni estere delle prime multina-
che su Middle East e Africa, oppu-
centrale le più competenti e affida-
zionali godevano di una vastissima
re head quarter nel Nord America
bili per gestire l’azienda. Altre im-
autonomia. All’inizio del Nove-
che coprono anche l’America Lati-
prese preferiscono affidare la re-
cento le difficoltà di trasporto di
na. Le organizzazioni hanno quin-
sponsabilità di ogni mercato a ma-
uomini e merci, la mancanza di si-
di di molto ampliato il livello di
nager locali, in quanto considerati
stemi di comunicazione veloci, le
sintesi manageriale.
come i più adatti per controllare le
rilevanti barriere culturali, la pre-
specifiche realtà.Altre società anco-
senza di alti dazi doganali, le riva-
La responsabilità sociale
ra (abbastanza poche) cercano di
lità politiche tra gli stati imponeva-
Esiste infine anche una dimensione
individuare le risorse migliori indi-
no alle aziende di garantire alle lo-
politica della tensione tra locale e
pendentemente dalla loro origine.
ro filiali estere un’elevatissima au-
globale nell’azione delle multina-
Questi tre diversi approcci sono il
tonomia strategica e operativa. I
zionali. Queste imprese salgono
derivato di tre diverse strategie di
mercati più importanti avevano
spesso agli onori della cronaca per GENNAIO/FEBBRAIO 2011
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Mercati internazionali vicende nefaste o per questioni controverse come possono essere i disastri ecologici, l’impiego di manodopera in condizioni critiche, le politiche commerciali spregiudicate e così via. Il fatto saliente di queste contraddizioni è costituito dal corto circuito che le organizzazioni globali producono al loro interno, collegando ai lati estremi delle loro strutture produttori poveri e consumatori ricchi, culture prive di senso critico e società con forte coscienza morale, sistemi politici dittatoriali e opulente democrazie, bassi salari e privilegi insostenibili. Senza il collante costituito da queste organizzazioni che sembrano
Apple vende prodotti uguali su tutti i mercati ma il gusto della Coca Cola è diverso in ogni paese
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contenere al loro interno tutte le
Carenza manageriale in Italia
contraddizione. Agli italiani viene
contraddizioni dell’economia mon-
L’Italia è un paese con una presen-
generalmente riconosciuta una for-
diale questi fatti sarebbero molto
za molto ridotta di multinazionali,
te capacità di superare le barriere
meno visibili e molto meno eclatan-
sia nostrane che estere. Si calcola
culturali e di saper interagire con
ti. Il globale e il locale non si incon-
che lo stock delle attività detenute
culture diverse interpretandone e
trerebbero mai. Il management di
da imprese straniere in Italia sia pa-
rispettandone i valori. L’Italia è ric-
queste organizzazioni, e in prima fi-
ri al 15% del Pil, meno della metà
ca di aziende che hanno forti com-
la le direzioni corporate Hr, hanno
della media dell’area Euro.
petenze tecnologiche ma che rara-
la difficilissima responsabilità di
D’altra parte negli ultimi due de-
mente possono vantare dimensioni
governare l’intera rete garantendo
cenni anche il numero dei settori
di livello internazionale. Quello che
profitti per gli azionisti, salari equi
industriali in cui l’Italia vanta una
manca sono le necessarie compe-
per i dipendenti, valore per i consu-
presenza di livello internazionale si
tenze manageriali e organizzative.
matori, rispettando la dignità di
è ulteriormente assottigliato. Que-
Generalmente osiamo poco e non
ognuno e senza pregiudicare l’inte-
sto fenomeno, oltre a impoverire la
sappiamo implementare strategie
grità del pianeta.
nostra economia, rappresenta una
internazionali di ampio respiro. 䡵
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••07OSSERVATORIOlegislativo
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OSSERVATORIO LEGISLATIVO
osservatorio
a cura di Manageritalia
APPROVATA la prima legge di stabilità
Archiviata definitivamente la legge finanziaria, ecco le novità per il lavoro e per le pensioni
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All’inizio di dicembre è stata approvata la prima legge di stabilità, che ha preso il posto della legge finanziaria (legge 13 dicembre 2010, n. 220, Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - legge di stabilità 2011). Nelle intenzioni del governo doveva trattarsi solo di un provvedimento tabellare essendo stata approvata la manovra finanziaria vera e propria a luglio con il decreto legge 78/2010, convertito, con modifiche, dalla legge 122/2010. In realtà, durante l’esame alla Camera sono state inserite nella legge di stabilità alcune misure di natura sostanziale, tra cui quelle riguardanti gli ammortizzatori sociali, che erano destinate al successivo decreto “milleproroghe”, al momento ancora all’esame del Parlamento. Complessivamente la legge ha previsto nuovi interven-
GENNAIO/FEBBRAIO 2011
ti di spesa per 5,8 miliardi di euro per il 2011. Di seguito le principali disposizioni del provvedimento finanziario.
Occupazione È stato incrementato di un miliardo di euro il Fondo sociale per l’occupazione e la formazione per garantire, anche quest’anno, la concessione dei trattamenti di cassa integrazione guadagni e dei trattamenti di mobilità e disoccupazione speciali senza soluzione di continuità. Gli interventi a carattere sperimentale, introdotti nella legge finanziaria dello scorso anno a favore dei lavoratori over 50, sono stati prorogati per il 2011 con le modalità che saranno definite con decreto del ministro del Lavoro nel limite di importi definiti con lo stesso decreto, dopo il monitoraggio degli effetti conseguenti dalla sperimentazione degli inter-
venti per il 2010; gli importi non potranno essere comunque superiori a quelli stabiliti per il 2010.
Fisco Vengono elevate da un quarto a un terzo del minimo previsto per legge le sanzioni amministrative
ENTRA IN VIGORE LA NORMATIVA SULLO STRESS DA LAVORO CORRELATO Dopo tre rinvii, dal 1° gennaio entrerà in vigore la normativa, contenuta nel testo unico in materia di sicurezza sul lavoro (decreto legislativo 81/08), relativa agli obblighi di valutazione dei rischi da stress da lavoro correlato per i datori di lavoro privati e le pubbliche amministrazioni. Lo stress da lavoro viene considerato ora una vera e propria malattia professionale ed è per questo che il datore di lavoro dovrà monitorare eventuali situazioni sul posto di lavoro che possano arrecare danno alla salute (vedi anche articolo a pagina 34).
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applicabili nel caso di accertamento con adesione riferito alle imposte sui redditi, all’Iva e alle altre imposte indirette.
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disegno di legge “milleproroghe” l’approvazione di un emendamento che procrastini la piena indicizzazione per la predetta fascia di trattamento previdenziale.
Pensioni Per quanto riguarda le novità previste sul piano previdenziale si veda l’approfondimento nell’articolo a pagina 44. Ricordiamo che in occasione del voto finale alla legge di stabilità è stato approvato un ordine del giorno di cui Manageritalia si era fatta promotrice (grazie alla presentazione degli onorevoli Mazzuca e Cazzola) che ha impegnato il governo ad assumere provvedimenti in merito alla proroga, anche per il 2011, dell’applicazione della perequazione delle pensioni da tre a cinque volte il trattamento minimo nella misura del 100%, prevista dalla legge 127/2007. In ogni caso ci stiamo adoperando per ottenere nell’ambito del
Retribuzione variabile Sono stati destinati 850 milioni alla detassazione del salario di produttività. L’imposta sostitutiva del 10% sarà applicata ai redditi fino a 40mila euro (al 2010 la soglia era di 35mila). Una soglia di reddito ancora troppo bassa rispetto alla proposta di Manageritalia che prevede non tanto un innalzamento secco della soglia, quanto l’applicazione dell’aliquota sostitutiva del 10% in misura al massimo del 10% della retribuzione annua lorda del titolare di reddito da lavoro dipendente, entro il limite di importo massimo di 10.000 euro delle predette somme (cosiddetto 10x3).
Salute È prevista la proroga della sospensione del pagamento del ticket sanitario sulle visite specialistiche per cinque mesi. Inoltre viene sospeso il potere delle regioni e degli enti locali di aumentare, fino all’entrata in vigore della riforma sul federalismo fiscale, tributi, addizionali, aliquote o maggiorazioni di aliquote di loro competenza a eccezione della Tarsu, che pertanto potrà essere aumentata.
Ristrutturazioni edilizie È stata prorogata per altri 12 mesi la possibilità per le famiglie e le imprese di detrarre del 55% le spese per la riqualificazione energetica degli edifici (pannelli solari termici, caldaie a condensazione, finestre isolanti, coibentazioni). Il bonus fiscale dovrà essere recuperato con suddivisione in dieci rate e non più in cinque. GENNAIO/FEBBRAIO 2011
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Manageritalia
NUOVE NOMINE: ALLE RELAZIONI SINDACALI
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Luisa Adani
FLAVIO LEONE
FLAVIO LEONE Nel corso dell’Assemblea nazionale di novembre Flavio Leone, della giunta esecutiva dell’Associazione di Milano, è stato eletto responsabile nazionale delle relazioni sindacali di Manageritalia. Chiamato a rivestire un ruolo chiave in un momento molto particolare (siamo in vista del rinnovo del ccnl dei dirigenti del terziario, applicato a circa il 90% degli associati in attività e del ccnl per i dirigenti delle aziende alberghiere), Leone ci racconta il suo punto di vista, iniziando dal percorso che lo ha portato a essere uno dei top manager per le risorse umane di Estée Lauder, leader mondiale della cosmetica di prestigio.
È laureato in Scienze politiche
Come affronta il nuovo incarico
lettivo, integrato da quello indivi-
con specializzazione in relazioni sindacali. Nella sua carriera si è occupato di gestione del personale e contrattualistica, formazione, selezione e sistemi di compensation per almeno trent’anni. È direttore delle risorse umane della filiale italiana di Estée Lauder e Hr area director per filiali emergenti quali Russia, India, Turchia, Middle East e Israele. È associato Manageritalia da vent’anni e da dieci siede nel consiglio dell’Associazione di Milano, dove è anche membro di giunta da otto anni. Ha partecipato alla delegazione sindacale dell’ultimo rinnovo contrattuale.
di rappresentante sindacale di
duale, sia la “legge” fondamentale
Manageritalia alla luce della
per regolare ogni rapporto di lavoro.
sua peculiare esperienza pro-
Un documento che sintetizza i reci-
fessionale? Ritiene che un di-
proci interessi e li tutela. La forte im-
rettore delle risorse umane
pronta etica che caratterizza l’azien-
possa essere un buon capo de-
da in cui lavoro, e che condivido, non
legazione sindacale?
si pone in contrasto con i principi che
GENNAIO/FEBBRAIO 2011
«Il mio percorso professionale è sta-
ispirano la contrattazione. Anzi. Se
to da sempre accompagnato anche
tutte le imprese italiane avessero le
dall’impegno sindacale.Fin da quan-
stesse attenzioni nei confronti delle
do, negli anni Settanta, sono stato
risorse umane – anche in termini di
rappresentante sindacale aziendale
global compensation – molte delle no-
nel settore grafici. Da allora ho avu-
stre preoccupazioni perderebbero si-
to diverse occasioni per partecipare e
curamente di intensità. Ma purtrop-
talvolta guidare delegazioni sindaca-
po non è così e dunque voglio impe-
li. Dalla parte dei lavoratori e, succes-
gnarmi proprio in questa direzione,
sivamente, anche dalla parte delle
nell’interesse dei nostri associati».
aziende. Non mi sono mai trovato in
Il ccnl dei dirigenti del terziario
conflitto con i valori in cui credo:
è considerato uno dei migliori
l’onestà materiale e intellettuale, il
testi contrattuali in Italia. Quali
senso del dovere e la giustizia socia-
sono le caratteristiche che lo
le.Sono convinto che il contratto col-
rendono così speciale, quali i
••07zNTERVISTA.LEONE
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punti forti e quali, invece, gli
tivo italiano, costituito preva-
tratto, per Manageritalia, va al di là di
ambiti su cui è auspicabile un
lentemente da pmi?
un semplice interesse corporativo e si
«L’evoluzione dovrebbe procedere di
concretizza nell’impegno affinché si
«L’elemento saliente del nostro con-
pari passo con un improrogabile
innovino le relazioni industriali in
tratto è sicuramente il “pacchetto
cambiamento di mentalità del nostro
Italia e si crei un sistema in grado di
welfare”, di cui fanno parte l’assi-
sistema produttivo: le pmi possono
valorizzare il nostro peculiare tessu-
stenza sanitaria integrativa offerta
essere competitive solo se iniziano a
to produttivo».
dal Fasdac, che non ha confronti nel
collaborare, ad agire come una rete
Cos’ha fatto in questi primi
settore, e le diverse forme di previ-
nella quale i dirigenti possano forni-
mesi come responsabile sin-
denza integrativa: il Fondo Mario
re esperienza e managerialità. Dal
dacale e quali sono le prossi-
Negri per il secondo pilastro, e l’An-
punto di vista contrattuale si può
me mosse?
tonio Pastore con le sue molteplici e
supportare questo processo istituen-
«Durante le vacanze di Natale ho tra-
variegate garanzie assicurative, tra
do la figura del manager di rete, una
scurato i libri che avevo messo sul co-
cui un’innovativa tutela previden-
figura dirigenziale specializzata nel-
modino e mi sono messo a ripassare
ziale di terzo pilastro. E poi c’è il
lo stimolare l’aggregazione delle im-
i “compiti”. Ho studiato molti docu-
Cfmt: davvero un gioiello di busi-
prese medio-piccole».
menti che mi saranno utili per rico-
miglioramento?
ness school manageriale. Per quan-
Come vede il futuro delle re-
prire l’impegnativo incarico affidato-
to riguarda i miglioramenti, mi im-
lazioni sindacali in Italia, alla
mi. Inoltre, in collaborazione con la
pegnerò affinché l’aumento di pro-
luce delle recenti vicissitudini
struttura, sono stati designati i com-
duttività che tutti auspichiamo per le
in ambito Fiat?
ponenti della delegazione sindacale
nostre aziende e per l’economia in
«Posso comprendere e in parte con-
nazionale che mi affiancheranno nel
generale abbia concretamente un
dividere le motivazioni che stanno
corso delle trattative: Alessandro
corrispondente beneficio retributivo
alla base delle decisioni della diri-
Baldi di Ancona, Ernesto Burattin
per i nostri dirigenti. Sarà perché la-
genza della Fiat, ma non completa-
di Padova, Guido Carella e Giusep-
voro da sempre in aziende multina-
mente per quanto riguarda le solu-
pe Truglia di Milano,Marcella Mal-
zionali avanzate, dove la retribuzio-
zioni adottate e il modo in cui si è de-
len di Roma, Daniele Testolin e
ne variabile collegata agli obiettivi è
ciso di agire. Tuttavia, la crisi ci dà
Claudio Trucato di Torino, assistiti
da tempo la regola, trovo davvero
un’opportunità unica per innovare e
dal segretario generale di Manageri-
anomalo e addirittura controprodu-
migliorare un sistema che ha biso-
talia Massimo Fiaschi e dall’avvoca-
cente che la stessa politica retributi-
gno di una scossa. Anche se ritengo
to Maria Laura Rebora. Il 26 febbra-
va non venga seguita nella maggior
che, per i dirigenti, non si possa nep-
io prossimo ci sarà una riunione a
parte delle aziende commerciali ita-
pure ipotizzare un rinvio alla contrat-
Milano con i componenti delle 15
liane. Un altro punto fondamentale
tazione aziendale. La contrattazione
delegazioni sindacali territoriali che
riguarda il continuo monitoraggio
collettiva nazionale garantisce non
illustreranno le proposte scaturite in
dell’equilibrio finanziario di tutto il
solo il reddito ma anche la previden-
ambito territoriale.Il dibattito che se-
nostro prezioso sistema di welfare,
za complementare, l’assistenza sani-
guirà darà luogo alla definizione del-
su cui incide il sempre più precario
taria integrativa e la formazione, ov-
la piattaforma per i rinnovi contrat-
rapporto tra i dirigenti in servizio e
vero tutti quei bisogni che il nostro
tuali. Possiamo quindi auspicare che
quelli in pensione».
ordinamento statale non tutela ade-
dal mese di marzo, compatibilmente
Come può evolversi la figura
guatamente. E non solo per la diri-
con gli impegni di Confcommercio,
del dirigente, in considerazio-
genza. La salvaguardia degli interes-
verrà fissato un calendario di incon-
ne anche del tessuto produt-
si della categoria attraverso il con-
tri per iniziare le trattative».
«Sono convinto che il contratto collettivo sia la legge fondamentale che regola i rapporti di lavoro»
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GENNAIO/FEBBRAIO 2011
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A TU PER TU CON...
a tu per tu...
a cura della redazione
Luca Colombo Nato il 23 maggio 1970 a Monza Azienda: Facebook Italia Qualifica: Country manager Associato: Manageritalia Milano Sport preferito: Basket Film preferito: The social network Luogo preferito: Bora Bora, Polinesia
Quale ruolo giocano oggi le nuove tecnologie per l’organizzazione e la crescita di un’azienda? «Ricoprono un ruolo fondamentale sia nella vita quotidiana sia nell’ambito aziendale. In particolare sono due gli aspetti più importanti da considerare: l’aumento della produttività delle persone nel contesto lavorativo e la gestione delle innumerevoli informazioni alle quali ciascuno di noi è esposto su base quotidiana attraverso molteplici canali. L’utilizzo di pc sempre più diffuso anche nelle piccole realtà, la velocità attraverso cui oggi avviene lo scambio di informazioni, l’accesso a notizie e dati personali multicanale e multidevice, sono solo alcuni degli esempi che mostrano come la pervasività della tecnologia ha avuto un impatto notevole sulla vita di buona parte di tutti noi». Come vede la Rete oggi e in futuro? «Utile, social e senza limiti. Se fino a oggi ci siamo abituati al con-
24
GENNAIO/FEBBRAIO 2011
cetto di Rete come strumento di accesso alle informazioni, sempre più nel futuro sarà elemento di connessione tra le persone e di condivisione di valori e interessi. Già oggi osserviamo come servizi di social networking e microblogging conquistano sempre più utenti e attenzione dagli stessi. La Rete del futuro non avrà l’informazione al centro ma indiscutibilmente le persone. Caratterizzata fin dalla nascita per essere uno strumento senza confini, esprime un concetto di libertà e di esplorazione continua. In costante evoluzione credo abbia rappresentato una delle principali fonti di innovazione degli ultimi anni. Credo siamo ancora agli inizi e che i limiti di Internet siano ad oggi difficili da intravedere». Quali novità in arrivo per Facebook, il numero uno dei social network? «Facebook oggi conta in Italia 18 milioni di utenti in costante crescita. Velocità e innovazione sono due caratteristiche fondamentali
dell’azienda che ben sa muoversi in questo “nuovo” mezzo in costante evoluzione. Sono numerosi i nuovi prodotti presentati nelle ultime settimane. Senza entrare nel dettaglio è bene sottolineare come l’attenzione dell’azienda sia oggi rivolta ai servizi di comunicazione, a servizi mobile e a tutto quello che ha a che fare con servizi di georeferenziazione. Se l’attenzione all’utente è una priorità, in parallelo è costante lo sviluppo del prodotto per le aziende e in particolare per quelle realtà che vogliono sfruttare Facebook come canale e piattaforma di comunicazione». Quanto conta un buon utilizzo dei social network, in particolare quelli business, e come sfruttare al meglio questi mezzi? «Oggi i social network attraggono interesse da parte di una buona fetta dell’utenza online, italiana e non. Essere presenti e protagonisti laddove ci sono utenti e persone è spesso una delle priorità delle aziende. Marketing, comunicazione e advertising non possono prescindere dalla realtà dei social media: oggi già importanti, domani sempre di più. Esperienza, esplorazione e apprendimento sono elementi chiave per il successo delle aziende, in particolare nell’ambito dei social network che sono agli inizi e in costante evoluzione. Pratica e competenza saranno sempre più diffuse; rilevanza e importanza di investimenti altrettanto».
••08FONDIR
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Fondir
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FORMARSI
PER COMPETERE Un progetto promosso dal nostro Fondo di finanziamento per piani formativi mette in luce e a confronto priorità attuali e future di aziende e manager. Competenze, sviluppo e formazione per tornare a sfidare i mercati internazionali
L
A DIFFICILE CONTINGENZA ECONOMICA DEGLI ULTIMI ANNI ha tutti i presupposti, purtroppo, per essere studiata con progetti di varia natura che ormai vanno ben oltre l’analisi di cause e conseguenze, da tempo già sotto gli occhi di tutti. Al contrario è opportuno e doveroso prendere in mano la situazione
con progetti tesi al riequilibrio settoriale e territoriale. In quest’ottica Fondir ha affrontato la questione con una ricerca svoltasi tra il 2009 e il 2010 e coordinata da Manageritalia avvalendosi della consulenza di Cfmt e Cibiesse. Dal profilo manageriale dei dirigenti commercio, servizi, turismo/logistica, spedizioni, trasporti per sfidare la crisi: analisi dei fabbisogni formativi e promozione di una nuova cultura manageriale è un progetto finalizzato a facilitare lo sviluppo di politiche e interventi mirati alla diffusione di cultura manageriale e al contempo di promozione e sostegno delle pmi del terziario attraverso lo sviluppo di adeguate professionalità. Il progetto è stato avviato nel settembre 2009, in un contesto in cui gli effetti perduranti della crisi dei mercati hanno interessato sensibilmente tutti i settori, compreso il terziario, da sempre motore trainante dello sviluppo, anche in tempi di recessione. Inoltre, inutile ripeterlo, sappiamo bene che in tempi di crisi il management viene spesso percepito come eccessivo onere di gestione, per cui le politiche aziendali di contenimento delle spese si orientano all’estromissione dall’azienda o, nella mi-
Eliana Sambrotta
gliore delle ipotesi, nella riduzione della retribuzione. L’idea è di utilizzare le riflessioni emerse dalla ricerca per consentire ai manager e al sistema paese di iniziare a progettare percorsi mirati sia verso lo sviluppo sia verso il consolidamento delle professionalità dei manager del terziario e per comprendere come aziende e manager vorranno lavorare nel futuro prossimo per migliorare la propria capacità di competere. Il progetto si è avvalso della metodologia Youmanager per la valutazione delle competenze, al fine di identificare il profilo manageriale “tipo” del manager del settore terziario in Italia. Youmanager è il primo progetto italiano per la valutazione, lo sviluppo e la certificazione delle competenze manageriali, ideato e realizzato da Cfmt, Confcommercio e Manageritalia (vedi box a pagina seguente in basso). GENNAIO/FEBBRAIO 2011
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Fondir L’INDAGINE
esterno, conoscerlo, influenzarlo,
La ricerca Dal profilo manageriale dei dirigenti commercio, servizi, turismo/logistica, spedizioni, trasporti per sfidare la crisi: analisi dei fabbisogni formativi e promozione di una nuova cultura manageriale ha lo scopo di approfondire e analizzare i fabbisogni formativi e le competenze necessarie per competere oggi e nel prossimo futuro. Nel biennio 2009-2010 sono state realizzate 5 sessioni di autovalutazione e definizione dei fabbisogni formativi alle quali hanno partecipato circa 50 manager; 5 sessioni di focus group alle quali hanno partecipato circa 25 manager e un questionario quali/quantitativo al quale hanno dato risposta 371 dirigenti di aziende del terziario. Nonostante il numero limitato di partecipanti, si tratta di un buon campione grazie alla qualità del lavoro svolto e alla metodologia utilizzata.
gestirne gli impatti anche in termini regolatori. Senza mai dimenticare etica, sicurezza e gestione della diversità. Punti di forza e di debolezza attuali I manager hanno individuato le seguenti aree di attività/compe-
Priorità e competenze
cisionale legata a quella di produr-
tenze come punti di forza: ottene-
Secondo la ricerca, le competenze
re risultati; innovazione; sviluppo
re e utilizzare le informazioni per
prioritarie per il futuro individuate
delle persone del team e sviluppo
prendere decisioni; favorire il gio-
dal management risultano essere:
delle proprie competenze. D’altro
co di squadra all’interno del pro-
definire la strategia; sviluppare e in-
canto le imprese vorrebbero anche
prio gruppo di lavoro; gestire le ri-
novare i processi; sviluppare le pro-
qualcuno che definisca strategie e
sorse economiche e finanziarie;
prie competenze; ottenere e utiliz-
sviluppi se stesso per poter essere di
implementare la strategia.
zare le informazioni per prendere
guida nel cambiamento. Inoltre so-
Mentre i punti di debolezza sono:
decisioni; favorire l’innovazione;
no emerse delle tematiche ritenute
definire la strategia; favorire e sup-
sviluppare senso di autoefficacia e
critiche relative a internazionaliz-
portare lo sviluppo delle persone
capacità di gestire tempo e stress;
zazione; comprensione del conte-
all’interno del proprio team; svi-
favorire e supportare lo sviluppo
sto e gestione delle relazioni e ana-
luppare il proprio network profes-
delle persone all’interno del pro-
lisi, valutazione e gestione dei ri-
sionale; sviluppare e innovare i
prio team. Risposte coerenti con al-
schi. Il che porta alla luce la perce-
processi; sviluppare senso di auto-
cune delle esigenze emerse dalle
zione dei manager di dover fare i
efficacia e capacità di gestire tem-
aziende che chiedono capacità de-
conti sempre di più con il contesto
po e stress; diffondere la cultura
LA CORNICE DI RIFERIMENTO: YOUMANAGER oumanager è il primo progetto italiano per la va-
Y
lutazione, lo sviluppo e la certificazione delle com-
petenze manageriali. Ideato e realizzato da Cfmt, Confcommercio e Manageritalia, è un percorso che permette di sviluppare la propria capacità di performance valutando il proprio profilo e confrontandolo con standard manageriali di assoluta eccellenza. Ogni manager può così individuare eventuali aree di sviluppo e miglioramento professionale. www.youmanager.it
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COSA VOGLIONO LE AZIENDE DAI MANAGER In ottica attuale e futura quali competenze sono ritenute più importanti e quindi maggiormente considerate nella valutazione dei dirigenti? Capacità di produrre risultati Competenze specialistiche relative alla propria area funzionale Capacità di gestire costi e budget Capacità di coinvolgere/motivare collaboratori, fornitori, clienti ecc. Capacità di generare cambiamento/innovazione Capacità personali di gestire le relazioni interpersonali Capacità di portare idee innovative per lo sviluppo del business Capacità di resistere allo stress e ai carichi di lavoro Capacità di negoziazione Capacità di muoversi in un contesto internazionale
TOTALE (%)
PICCOLA IMPRESA (%)
MEDIA IMPRESA (%)
GRANDE IMPRESA (%)
60,6 52,8 45,3 40,3 36,7 33,3 33,1 30,8 25,8 24,7
73,8 45,9 49,2 42,6 36,1 31,1 37,7 29,5 36,1 31,1
63,0 64,2 43,2 49,4 44,4 44,4 34,6 32,1 24,7 24,7
58,7 52,2 54,3 39,1 37,0 28,3 21,7 32,6 26,1 34,8
LE PRIORITÀ Per le aziende
Per i manager
1. 2. 3. 4. 5.
1. 2. 3. 4. 5.
Controllo costi Produrre risultati Allineamento organizzazione Competenze specialistiche/funzionali Gestire miglioramento, cambiamento, innovazione
Definire la strategia Gestire se stessi Garantire i risultati Diffondere la cultura aziendale Gestire miglioramento, cambiamento, innovazione
Aree di miglioramento per i manager 1. Definire la strategia 2. Gestire se stessi 3. Garantire i risultati
aziendale all’interno della propria
ture organizzative non in linea con
portato lo sviluppo dei propri ma-
area di responsabilità.
le strategie necessarie per compete-
nager per lo più attraverso iniziati-
re, un livello di innovazione più bas-
ve di coaching e percorsi di forma-
Le priorità
so rispetto alla concorrenza interna-
zione interni ed esterni all’azienda.
delle aziende per il futuro
zionale.
Ma il dato che deve far riflettere è
Le priorità dei prossimi due anni evi-
In generale le aziende si aspettano
quello relativo al grande numero di
denziate dalle aziende si concretiz-
che i manager possiedano le capa-
aziende che hanno risposto che
zano nel controllo dei costi (in par-
cità che permettano di soddisfare i
“non è stata assunta nessuna ini-
ticolare per la media impresa); nel-
bisogni già identificati in preceden-
ziativa formalizzata e organica”.
l’adeguamento dell’organizzazione
za, ovvero capacità di produrre ri-
Per quanto riguarda i fornitori delle
alla strategia; nello sviluppo di nuo-
sultati; competenze specialistiche;
attività di formazione si nota un am-
vi prodotti/servizi (in particolare per
capacità di innovare e generare
pio ricorso sia a formatori interni sia
le pmi); nell’aumento della quota di
cambiamento.
a società che erogano corsi ad hoc sulle esigenze dei propri clienti. Si-
mercato (in particolare per le grandi aziende).Questi bisogni dimostrano
Sviluppo e formazione
gnificativo anche il ricorso al Cfmt,
le difficoltà incontrate dalle aziende
oggi e domani
probabilmente perché fornisce una
italiane alle prese con costi superio-
A oggi le aziende, secondo quanto
tipologia di formazione allineata con
ri a quelli di molti competitor, strut-
risulta dai questionari, hanno sup-
le esigenze di business delle aziende GENNAIO/FEBBRAIO 2011
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Fondir del terziario. Per quanto riguarda le azioni di sviluppo e formazione da attuare in futuro, premesso che gli interventi formativi di tipo classico rimangono modalità ritenute fondamentali per lo sviluppo dei manager,
QUALE MANAGEMENT PER CRESCERE NELLA DISCONTINUITÀ? I risultati dell’indagine sui fabbisogni formativi e sulla promozione di una nuova cultura manageriale a cura di Manageritalia, Fondir e Cibiesse sono stati presentati a Milano e a Roma da Alessandro Vecchietti, presidente Fondir, Leopoldo Ferrè, partner Exeo Consulting, e Laura Zanfrini, direttore
gli intervistati hanno suggerito an-
Cibiesse, all’interno di una tavola rotonda che ha visto protagonisti esperti di
che iniziative di sviluppo come l’in-
management, discontinuità professionale e rappresentanti della business
tegrazione degli interventi formativi;
commmunity: Trevor Boutall, amministratore delegato Management Stan-
incontri mirati di counselling e/o in-
dards Consultancy Ltd; Michele Oldani, psicologo e psicoterapeuta, Luigi
terventi di coaching; opportunità di
Predeval, presidente Sogemi; Carlo Serroni, presidente Docfin; Luigi
conoscere stili vincenti e apprende-
Campitelli, direttore generale Bic Lazio; Andrea Castiello d’Antonio,
re tecniche e modalità di lavoro at-
professore straordinario università europea di Roma, psicologo e consulente
traverso l’osservazione di top perfor-
di management; Luis Iurcovich, amministratore delegato trasversale,
mer e l’analisi critica dei propri com-
esperto di economia cognitiva, e Michele Tripaldi, presidente Aidp Lazio.
portamenti.
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In conclusione
contingente o un segnale di visione
nee guida, proposte e strumenti da
Dalle aree di sviluppo del fattore
ancora un po’ troppo limitata? Si è
utilizzare per contribuire a una cre-
manageriale emerse nell’indagine
riscontrata una sostanziale soprav-
scita della cultura manageriale di di-
si possono trarre interessanti spun-
valutazione nell’autovalutazione
rigenti e imprese. Un obiettivo che
ti di riflessione. Per esempio, la ri-
dei manager: questo significa che
corrisponde alla mission Fondir.
chiesta di sviluppo delle competen-
c’è una bassa percezione dei biso-
A riprova dell’impegno di Fondir
ze specialistico-funzionali è coe-
gni di sviluppo? I percorsi di forma-
nel finanziamento della formazione
rente con il quadro complessivo?
zione e sviluppo in atto sono suffi-
per i dirigenti e alla diffusione della
Come valutare il rapporto tra le
cientemente incisivi, diffusi e strut-
cultura manageriale, è in cantiere
priorità tattiche rispetto a quelle di
turati per colmare il gap e favorire la
un nuovo progetto di ricerca che,
più ampio respiro (strategia, mi-
crescita interna dei futuri manager?
utilizzando Youmanager, andrà a
glioramento strutturale, innovazio-
Su questi punti è utile riflettere per
indagare sul campo lo “stato” del
ne, cambiamento): una necessità
ricavare alcuni suggerimenti circa li-
management nazionale.
Fondir è il fondo destinato al finanziamento di
alcuna contribuzione aggiuntiva: è sufficiente
piani formativi per i dirigenti. Le imprese dei
aderire compilando la denuncia aziendale con-
settori commercio, terziario, spedizioni, tra-
tributiva Inps del flusso Uniemens dm10/2. Le
sporti, turismo, credito e assicurazioni che ab-
aziende possono presentare i piani formativi
biano formalizzato la loro iscrizione possono
seguendo le procedure di volta in volta indica-
presentare a Fondir richiesta di finanziamento
te nei bandi pubblicati sul sito www.fondir.it.
dei propri progetti formativi, utilizzando un
Oltre a sostenere la formazione, il Fondo garan-
contributo già versato all’Inps. Per poter usu-
tisce alle imprese l’assistenza e la consulenza di
fruire dei finanziamenti non occorre dunque
personale altamente qualificato.
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䡵
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Intervista
DA
LEADER
JACK ZENGER
A
È
ceo e cofondatore di Zenger & Folkman, società di consulenza basata sull’utilizzo di ricerche empiriche, pensiero innovativo e nuove modalità per sviluppare leader più efficaci. La sua carriera comprende attività imprenditoriali, aziendali e accademiche. Nel 1994 è entrato a far parte della HRD Hall of Fame come riconoscimento dei suoi contributi, sia teorici che pratici, sullo sviluppo della leadership.
Davide Mura
MANAGER In tempi difficili essere un bravo manager può non bastare. Occorre qualcosa in più per raggiungere i propri obiettivi in azienda e coinvolgere i collaboratori: la leadership. Ma in che termini questo mix di caratteristiche e carisma è in grado di influire su redditività, customer satisfaction, impegno dei collaboratori e turnover? Ne parliamo con Jack Zenger, considerato uno dei massimi esperti nell’area degli interventi per il miglioramento delle performance aziendali e dello sviluppo della leadership e ideatore, con Joseph Folkman, di un modello in grado di individuare le competenze più importanti per essere un leader eccellente. Zenger, autore di numerosi testi, tra cui Il leader straordinario (Franco Angeli), è stato al centro di un evento di Cfmt, Cibiesse e Iocap lo scorso novembre a Milano dedicato all’approfondimento di questi temi. Oggi si parla molto di leader-
persona influenza altre persone, co-
ship, forse troppo, ma è real-
sicché la prestazione del singolo o di
mente possibile darne una de-
un gruppo raggiunga un livello più
finizione univoca?
elevato di quanto sarebbe stato sen-
«La leadership è sicuramente un ar-
za il leader. Questi due obiettivi pos-
gomento complesso. All’ultimo cen-
sono essere raggiunti attraverso l’uti-
simento abbiamo conteggiato decine
lizzo di una varietà di competenze e
di migliaia di libri e centinaia di mi-
comportamenti».
gliaia di articoli sul soggetto. Dal mio
Quali?
punto di vista la leadership consiste
«Il modello concettuale per spiegare
nel fare in modo che le persone si tro-
queste competenze è abbastanza
vino unite per un’azione e uno scopo.
semplice e implica cinque elementi
Quindi, che si tratti di una squadra o
che noi paragoniamo ai pali di una
di un’intera organizzazione, il leader
tenda. Il palo centrale rappresenta i
crea la visione e i valori che aggrega-
tratti di leadership, poiché ha a che fa-
no le persone. Questa è una compo-
re con il carattere, l’onestà e l’integri-
nente importante. Leadership è an-
tà. Noi crediamo che questo sia il cuo-
che il processo attraverso il quale una
re di ogni leadership efficace e nel GENNAIO/FEBBRAIO 2011
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Intervista
«Chi ottiene risultati mettendosi in aspra competizione o alienando gli altri non sarà un vero leader nel lungo periodo»
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passato alcuni avvenimenti ci hanno
differenti capacità che il volume del-
sa circostanza. Noi siamo dell’avviso
fornito evidenti prove dell’alto prez-
la tenda aumenta. E il modo più sem-
che l’identificazione più affidabile e
zo che le organizzazioni devono pa-
plice per darle volume è di aumenta-
valida della leadership provenga da
gare quando ai loro leader vengono a
re la lunghezza dei suoi pali e non di
un mix di valutazioni di colleghi, ca-
mancare questi attributi. A un ango-
girarci intorno cercando di alzare un
pi, collaboratori e individui stessi.
lo della tenda troviamo il palo che
lembo di stoffa afflosciato.
Un aggregato di dati è molto più pre-
rappresenta le capacità personali:
In secondo luogo, è cruciale avere for-
dittivo e accurato. Abbiamo condotto
competenza tecnica, problem sol-
ze in più di un palo. Chi ottiene risul-
valutazioni su oltre 30.000 leader uti-
ving, innovazione e iniziativa, che si
tati mettendosi in aspra competizio-
lizzando più di 300.000 valutazioni a
dovrebbero acquisire prima di rag-
ne o alienando gli altri non sarà un
360° e abbiamo scoperto, trasversal-
giungere una posizione di responsa-
vero leader nel lungo periodo.
mente a settori aziendali e culture,
bilità. Sono fondamentali per il leader
Terzo, qualsiasi forza senza un ne-
che ci sono dei tratti universali che i
e non se ne può fare a meno. In un al-
cessario controbilanciamento può
grandi leader possiedono. Ogni indi-
tro angolo c’è il palo che rappresenta
essere di detrimento a un leader. Ab-
viduo che valuti può avere una perce-
le competenze relative all’orienta-
biamo riscontrato esempi di forze
zione in qualche modo diversa del-
mento al risultato, che include la ca-
che di per sé potevano portare il lea-
l’efficacia della leadership del valuta-
pacità di stabilire obiettivi ambiziosi
der solo fino a un certo livello. Sa-
to, ma i nostri dati mostrano che tut-
che stimolano la squadra e l’accetta-
rebbe assurdo dire al manager: «Per
ti i grandi leader seguono lo stesso
zione della responsabilità per la pre-
favore la vuole smettere di consegui-
schema verso l’eccellenza».
stazione del gruppo di lavoro. Nel
re questi eccellenti risultati? Lei sta
quarto angolo della tenda c’è il palo
abusando della sua competenza». Il
«Un po’ arbitrariamante, abbiamo
delle abilità interpersonali. Queste
messaggio corretto dovrebbe essere:
definito leader straordinario chi è
includono l’essere un comunicatore
«Lei ha solo la metà di una combi-
valutato da collaboratori, colleghi e
esauriente ed efficace, che sa motiva-
nazione potente, se aggiunge una
capo nel 10% superiore di un vasto
re e ispirare gli altri. Alcune organiz-
forte capacità di gestire e sviluppare
gruppo di individui che occupano
zazioni si accontentano nel breve di
le persone al suo portafoglio, diven-
posizioni simili».
leader deboli su questo profilo, ma
terà ineguagliabile».
poche sanno resistere con questa la-
La leadership è “soggettiva” o
cuna nel lungo periodo. Nell’ultimo
“universale”?
Chi è il leader straordinario?
Lei ha parlato di valutazioni a 360°. «Si tratta di un processo per cui col-
angolo, ecco il palo che rappresenta
«Questa è una tipica domanda filoso-
laboratori diretti, colleghi e capi di
l’essere capaci di catalizzare il cam-
fica: chi può dire che qualcuno è un
un manager o leader compilano un
biamento. Include la capacità di es-
grande leader?
questionario relativo ai comporta-
sere costantemente il paladino del
Tutti noi conosciamo poi qualcuno
menti di questo individuo. Vengono
cambiamento, il legame con il mon-
che ha avuto grande successo con
misurate almeno 16 diverse dimen-
do esterno e di guardare all’orizzon-
un’azienda e che, andando a lavora-
sioni di leadership, o competenze. Il
te per scoprire ciò che avrà un impat-
re in un’altra organizzazione, è cadu-
leader riceve quindi il suo feedback
to sull’organizzazione in futuro».
to miseramente. Chi infatti a un cer-
in forma anonima in un profilo indi-
Con quale rapporto le compe-
to momento della propria carriera
viduale di leadership che noi aiutia-
tenze sono legate tra loro?
sembrava essere un grande leader
mo a comprendere e interpretare.
«Un solo palo della tenda, per quan-
potrebbe non continuare a essere vi-
L’obiettivo è identificare le forze sul-
to alto sia, non assicura la grandezza
sto nello stesso modo o potrebbe es-
le quali poter fare leva e da sviluppa-
della tenda. È solo quando abbiamo
sere visto diversamente in una diver-
re affinché diventino delle forze stra-
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ordinarie, vale a dire situate nel 10%
stessi e brillanti capacità intellettive.
ficacia, diventa necessario ragionare
superiore a tutti i leader per quella
E questo è chiaramente un bel van-
in termini di cross-training, un con-
specifica competenza.
taggio. Ma di questo gruppo di indi-
cetto molto simile a quanto fanno gli
I leader che hanno tre o più forze
vidui dotati solo un piccolo numero
atleti che hanno già raggiunto i ver-
straordinarie sono pressoché sem-
diventa effettivamente un leader che
tici della prestazione sportiva. Lavo-
pre percepiti come leader straordi-
raggiunge risultati eccezionali. La
rare su competenze correlate a quel-
nari che hanno saputo essere all’al-
differenza sta nel duro lavoro, nello
la in cui si è già forti può effettiva-
tezza delle aspettative dei loro colla-
sforzo tenace e nella perseveranza,
mente rinforzare la competenza di
boratori e degli obiettivi di profitta-
nella voglia di imparare e nel deside-
partenza. Senza poter identificare le
bilità aziendale».
rio di andare oltre la propria zona di
aree in cui può ancora migliorare e
In che modo il contesto in-
comfort. Ecco dove la formazione
quindi intraprendere esercizi di alle-
fluenza il leader?
può entrare in gioco. Quando un lea-
namento adeguato, il leader smette-
der ha raggiunto la sommità dell’ef-
rebbe di progredire velocemente».䡵
«Spesso vediamo organizzazioni che creano competizioni interne, come ad esempio le gare di vendita dove l’obiettivo è portare risultati più alti in un dato periodo. Abbiamo riscontrato che effettivamente tali gare contribuiscono a motivare la gente.Tuttavia, crediamo che le organizzazioni debbano stare molto attente a quanto consentano accada in tali gare. Con lo scopo di far sfigurare i loro concorrenti, individui e squadre possono talvolta fare cose che portano danno all’azienda invece che contributi positivi».
È possibile “acculturare” i leader e qual è il ruolo della formazione? «I leader possono essere sviluppati. Non sono altrettanto sicuro che chiunque possa essere un leader, ma le nostre ricerche provano senza dubbio che ciascuno di noi può migliorare la propria efficacia di leadership e riteniamo che ci siano molti esempi di organizzazioni che sono diventate brave a sviluppare leader forti, capaci e altamente efficaci. Non c’è dubbio che molti individui vengano al mondo dotati di fiducia in se GENNAIO/FEBBRAIO 2011
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Focus lavoro
PARTE
LO STRESSOME IN AZI Dal primo gennaio diventa operativo per tutti i datori di lavoro l’obbligo di valutare lo stress da lavoro correlato, come previsto dal Testo unico sulla sicurezza. Tutto questo mentre sono in aumento le malattie professionali e gli italiani si dicono stressati, soprattutto dal lavoro
È
SCATTATA IL 1° GENNAIO l’applicazione del Testo unico per la sicurezza sul lavoro (decreto legislativo 81/2008) in materia di obbligo per tutti i datori di lavoro pubblici e privati di valutare, tra i diversi rischi per la salute e la sicurezza, lo stress da lavoro correlato su tutti i loro dipendenti, inclusi dirigenti e pre-
posti. Lo stress da lavoro correlato viene descritto (Accordo europeo 2004) come una condizione accompagnata da sofferenze o disfunzioni fisiche, psichiche, psicologiche o sociali, che deriva dalla sensazione individuale di non essere in grado di rispondere alle richieste o di non essere all’altezza delle aspettative. Lo squilibrio si può verificare quando il lavoratore non si sente in grado di corrispondere alle richieste lavorative. Anche se tutte le manifestazioni di stress possono essere considerate rilevanti. I manager e l’organizzazione del lavoro Gli oltre 1.000 dirigenti intervistati da Manageritalia nei mesi scorsi si augurano e ritengono possibile un miglioramento dell’organizzazione del lavoro per andare incontro alle esigenze dei singoli, riuscendo allo stesso tempo a migliorare clima e produttività (77%) e ottenendo gli stessi risultati (64%). Un problema che non è solo femminile, visto che gli intervistati affermano che anche gli uomini hanno difficoltà a conciliare vita professionale e personale (40%). Milioni gli italiani stressati Lo stress collegato al lavoro, che si produce quando le esigenze dell’ambiente lavorativo superano le capacità del singolo di affrontarle o control-
Enrico Pedretti
larle, è oggi un serio problema. Tra le cause più frequenti troviamo l’introduzione di nuove tecnologie, per le quali spesso i lavoratori non si sentono adeguati, e la precarietà. Sono 40 milioni (il 22% dei lavoratori) in Europa le persone che accusano sintomi da stress da lavoro correlato (indagine Fondazione europea per la formazione 2007). Un problema che riguarda anche l’Italia, dove sono 4,58 milioni le vittime, ma ben 10 milioni co-
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METRO
ZIENDA Da gennaio le aziende sono obbligate a misurare lo stress da lavoro correlato e, se presente, adottare misure correttive
loro che (il 43% del totale) percepi-
minile (ad esempio dopo una ma-
scono lo stress sul posto di lavoro
ternità). Spesso i lavoratori colpiti
come un fattore di rischio per la sa-
sono costretti all’uso di psicofarma-
lute (indagine Ispel 2010). Più a ri-
ci o somatizzano i sintomi e quindi
schio sono i lavoratori tra i 35 e i 44
dimostrano disturbi gastrointesti-
anni, soprattutto le donne e i preca-
nali o cardiovascolari.
ri. È noto peraltro che alcune pato-
Nella Ue è stimato in 20 miliardi di
logie, quali lo stress e la depressio-
euro il costo relativo allo stress da
ne, sono collegabili alla difficoltà
lavoro correlato per perdita di lavo-
miliardi di euro e indirettamente, in
delle donne di conciliare impegni
ro e costi sanitari (3-4% del Pil eu-
termini di calo di produttività, con
familiari e lavorativi, ma anche al
ropeo). La maggior parte di assen-
una perdita pari a 77 miliardi di eu-
mobbing, in alcuni casi conseguen-
ze per malattia, infatti, sembrano
ro (Cooper, 2009).
te all’appartenenza al genere fem-
legate proprio ai fattori di disagio
La stragrande maggioranza degli italiani (83%) si sente stressata e il lavoro è tra le prime cause (56%)
psicologico sul lavoro. Tant’è che il
I fattori che ci mandano in tilt
60% delle giornate di lavoro perse
Secondo un’indagine effettuata a
hanno come causa lo stress. In un
luglio 2010 da AstraRicerche per
recente studio di European heart
Philips su un campione di 1.092
journal è stato stimato che solo il
individui, rappresentativo della
trattamento sanitario del disturbo
popolazione italiana tra 18 e 70
depressivo collegato allo stress in-
anni, gli italiani si dicono nella
cide direttamente sull’economia
stragrande maggioranza (83%)
europea con un dispendio pari a 44
stressati. In particolare, si sente GENNAIO/FEBBRAIO 2011
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Focus lavoro
I manager si augurano un miglioramento dell’organizzazione del lavoro per migliorare il clima e la produttività
(76%). A seguire poi, subito dopo lo
di lavoro e attrezzature, carichi e rit-
stato di salute mentale (69%) e la sa-
mi di lavoro, orario di lavoro e tur-
lute fisica dei familiari (66%), viene
ni, corrispondenza tra le competen-
proprio il lavoro (63%). Insomma, lo
ze dei lavoratori e i requisiti profes-
stress è alto e il lavoro ne è una del-
sionali richiesti); fattori di contesto
le principali cause.
del lavoro (come ruolo nell’ambito organizzativo, autonomia decisio-
Cosa dice la legge e cosa fare
nale e controllo e conflitti interper-
La valutazione dello stress da lavo-
sonali al lavoro). Se dalla valutazio-
stressato molto il 7%, abbastanza
ro correlato – come previsto dalla
ne preliminare non emergono ele-
il 23% e un po’ il 53%, solo il 17%
commissione consultiva perma-
menti di rischio, il datore di lavoro
a loro dire è immune da questa pa-
nente per la salute nei luoghi di la-
è tenuto solo a darne conto nel Do-
tologia. Più stress lo dichiarano le
voro istituita presso il ministero del
cumento di valutazione dei rischi
donne (89%) rispetto agli uomini
Welfare – si articola in due fasi: una
(Dvr) e a prevedere un monitorag-
(77%) e i 24-44enni (87%) rispet-
necessaria (la valutazione prelimi-
gio. Diversamente, nel caso in cui si
to agli over 55 (74%).
nare); l’altra eventuale, da attivare
rilevino elementi di rischio da stress
Tra le cause, ai primi posti dopo la
nel caso in cui la valutazione preli-
da lavoro correlato tali da richiede-
crisi economica (68%), il non aver
minare riveli elementi di rischio da
abbastanza soldi da risparmiare per
stress da lavoro correlato e le misu-
il futuro (63%) e per pagare i conti
re di correzione adottate a seguito
oggi (57%), viene il lavoro che si fa
della stessa, dal datore di lavoro, si
(56%) e, seppure più distanziate, al-
rivelino inefficaci. La valutazione
tre cause legate alla professione: il
preliminare consiste nella rilevazio-
rischio di perdere il lavoro/la perdi-
ne di indicatori “oggettivi e verifi-
ta del lavoro (46%) e/o il proprio ca-
cabili”in riferimento a queste tre ti-
po (32%) e/o i colleghi (25%) e/o le
pologie: eventi sentinella (come in-
fatiche del pendolarismo (25%).
dici infortunistici, assenze per ma-
Per quanto riguarda l’influenza ne-
lattia, turnover, specifiche e fre-
gativa su salute e benessere, lo stress
quenti lamentele formalizzate da
re appositi interventi, si dovrà pro-
(75%) è al secondo posto, precedu-
parte dei lavoratori); fattori di con-
cedere alla pianificazione e all’ado-
to solo dallo stato di salute fisica
tenuto del lavoro (come ambiente
zione di opportuni correttivi.
Lo stress correlato al lavoro colpisce 40 milioni di europei e 4,5 milioni di italiani, soprattutto giovani, donne e precari
Le aziende dovranno quindi ade-
Mi stressi? Ma quanto mi stressi? Il termine stress può avere diversi significati. Dall’inglese “sforzo, spinta”, ma anche, secondo l’etimologia, dal latino strictus “stretto, angusto, serrato”. Nel 1843 indica una tensione o pressione fisica applicata su qualsiasi oggetto materiale (dalle prove di laboratorio a cui sono sottoposti i metalli allo scopo di determinare il carico di rottura); nel 1968 indica anche il sovraccarico di un organo o una pressione mentale; nel 1971 arriva a indicare la sindrome da adattamento a degli stressor (sollecitazioni) che può essere fisiologica, ma può anche avere dei risvolti patologici. E finalmente nel 1975 il medico austriaco Hans Selye fornisce all’Organizzazione mondiale per la sanità la definizione di stress o sindrome generale di adattamento come risposta aspecifica a qualsiasi richiesta proveniente dall’ambiente, non necessariamente negativa. Infatti da un punto di vista psicologico si distingue tra eustress (stress buono) e distress (stress cattivo).
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GENNAIO/FEBBRAIO 2011
guarsi inserendo da subito la valutazione del rischio da lavoro correlato nel Dvr e avranno poi tempo 12 mesi per dare avvio alla valutazione e adeguarsi completamente a quanto previsto dalla normativa. Per chi non adempie alla normativa sono previste sanzioni: dall’ammenda da 5 a 15mila euro all’arresto da 4 a 8 mesi.
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Focus lavoro
a cura della redazione
ST
Luc Ravera
Alessandro Preda
Luigi Palma
ALLARME
Dal 1° gennaio 2011 tutte le aziende devono predisporre misure per valutare lo stress da lavoro correlato. Cosa ne pensa?
biente di lavoro salubre sotto tutti gli aspetti.
Luc Ravera Penso sia un passo significativo per la legislazione italiana. Per le aziende
Luigi Palma Mi sembra un
può essere anche una grande
passo estremamente importan-
opportunità di intervenire pre-
te. Ogni anno milioni di perso-
ventivamente su situazioni “a
ne nell’Ue sono vittime di infor-
rischio”e migliorare il clima in-
tuni sul lavoro o subiscono gra-
terno, combattere l’assenteismo
vi danni alla salute e ogni tre mi-
e conseguentemente avere esiti
nuti e mezzo un lavoratore nel-
positivi sulla produttività.
l’Unione europea muore a causa del lavoro. È necessario porre un freno a questi incidenti e il
Il lavoro provoca stress nelle persone: perché?
decreto va in questa direzione.
L. P. Qualsiasi lavoro porta
38
GENNAIO/FEBBRAIO 2011
Alessandro Preda Sono
con sé un ruolo, la nascita e lo
d’accordo. Si tratta di azioni di
sviluppo di relazioni interperso-
prevenzione che consentono di
nali, di compiti, di ritmi lavorati-
valutare ed eliminare i rischi di
vi e anche possibilità di sviluppa-
stress da lavoro correlato, con-
re la propria carriera e di prende-
tribuendo così a creare un am-
re delle decisioni.Tutti questi ele-
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Ne parliamo con Luigi Palma, presidente del Consiglio nazionale Ordine psicologi e due importanti manager d’azienda:
STRESS Alessandro Preda, direttore delle risorse umane del Gruppo Autogrill e Luc Ravera, sales and marketing manager di Bureau Veritas Italia
no a maggiore stress e tentare di eliminare o di ridurre almeno i disagi che provocano. Per la parte dei lavoratori, poi, è necessario favorire un’attitudine positiva al lavoro e una propensione al dialogo e alla risoluzione dei problemi.
A. P. È importante mettere ben a fuoco e rilevare quei fattori di rischio che possono generare nell’individuo situazioni emotive di stress. Bisogna però aggiungere che è piuttosto difficile generalizzare e trovare delle soluzioni valide per tutti, in quanto le situazioni di difficoltà
menti possono essere fonti di
L. R. Le cause possono esse-
vengono percepite in modo di-
stress e arrecare danni fisici o psi-
re molteplici: la precarietà, il li-
verso dalle singole persone e le
cologici, soprattutto nel caso in
vello d’esposizione a sollecita-
reazioni che suscitano sono per-
cui vi siano aspetti dell’organiz-
zioni ansiogene (come il contat-
ciò molto soggettive.
zazione e dell’ambiente di lavo-
to con il pubblico per esempio),
ro percepiti come negativi. Una
la velocità richiesta per prende-
L. R. Identificare i gruppi a
realtà ormai piuttosto comune
re decisioni, gli obiettivi non
rischio, ovvero le persone che
nel contesto nazionale.
condivisi o la paura di non fare
sono esposte dal loro lavoro a
bene, i cambiamenti e le inno-
una pressione, e valutare i fat-
A. P. Il rischio da stress può
vazioni decise all’interno delle
tori che caratterizzano quella
potenzialmente colpire in qua-
realtà imprenditoriali, l’intensi-
popolazione. La formazione
lunque luogo di lavoro e qual-
ficarsi dei ritmi di lavoro e il dif-
aiuta molto sia a dare maggio-
siasi lavoratore ed è determina-
ficile equilibrio tra la vita lavora-
re consapevolezza a dirigenti e
to da una mancanza di equili-
tiva e quella privata.
lavoratori, sia a migliorare la loro comprensione del “feno-
brio fra la richiesta e la capacità della persona di farvi fronte. Nei casi in cui la persona per-
Cosa fare per evitare che il lavoro sia fonte di stress?
meno stress”, delle sue possibili cause e soprattutto di come affrontarlo. Inoltre, com’è
cepisca un disagio proprio o derivante dall’inadeguatezza
L. P. Questo è principal-
previsto dalle leggi europee e
dei mezzi messi a disposizione
mente compito dell’azienda.
nazionali e dai contratti nazio-
per esercitare la propria attivi-
Bisogna agire a livello di orga-
nali, sono fondamentali l’in-
tà, possono manifestarsi un’in-
nizzazione del lavoro, cercando
formazione e la consultazione
sieme di reazioni fisiche ed
di individuare i punti, i mo-
dei lavoratori e dei loro rap-
emotive dannose per la salute.
menti e le situazioni che porta-
presentanti. GENNAIO/FEBBRAIO 2011
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Focus lavoro
Cos’altro fare per valutare lo stress in modo oggettivo? L. P. L’oggetto di studio è la persona nel contesto. Occorre un approccio multidimensionale e multidisciplinare. I rischi psicosociali correlati al lavoro riguardano aspetti relativi alla progettazione e alla gestione del lavoro e al suo contesto sociale e organizzativo, potenzialmente in grado di causare danni psicologici o fisici. La valutazione deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori. Gli indicatori da considerare sono tasso di assenteismo, turnover, infortuni, dati forniti dal medico competente, disagi micro-ambientali (rumore, temperatura, polveri), turni di lavoro, straordinari, contratti atipici, ripetitività, incertezza di prospettive, sistema premiante, informazione e formazione.
A. P. Innanzitutto comprendere quali sono i fattori di rischio nelle attività dei propri collaboratori. La valutazione 40
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Qual è il ruolo dei manager nell’evitare che il lavoro sia fonte di stress negativo?
aziende, di ogni dimensione e tipo, possano adeguarsi senza particolari problemi?
L. P. Il manager ha la fonda-
L. P. Come in tutti i processi
mentale prerogativa di gestire e
di cambiamento, è probabile
organizzare il lavoro e delimita-
che all’inizio ci sia qualche diffi-
re procedure e rapporti con le
coltà, ma sono sicuro che nel
persone. Un buon manager è at-
medio-lungo periodo le azien-
tento al suo personale, alle pro-
de non avranno problemi di
blematiche che si vengono a
adattamento. In ogni caso, il
creare in azienda ed è sempre di-
controllo delle condizioni di
sponibile al dialogo e alla solu-
stress è indispensabile. Non di-
deve essere legata all’attività e
zione dei problemi. Evitare con-
mentichiamo che la salute è un
non alla percezione soggettiva
dizioni di stress dei dipendenti
bene, individuale e collettivo, ir-
e va fatta attraverso un’accura-
significa anche ottenere un lavo-
rinunciabile, che non può esse-
ta analisi che dimostri la corre-
ro migliore e più motivazione da
re barattato nemmeno in nome
lazione tra singoli fattori di ri-
parte loro: può essere dunque un
di reali bisogni occupazionali.
schio e lo stress in generale.
vantaggio tanto per il dipendente quanto per l’azienda.
L. R. Esistono questionari
A. P. Come al solito molto dipenderà dal buon senso delle
cosiddetti di “primo approccio”
A. P. Essere consapevole dei
persone nell’applicare la norma,
che hanno l’obiettivo di stima-
fattori di rischio, richiedere ai
nell’effettuare le valutazioni e
re la parte dello stress nel lavo-
propri collaboratori cose realiz-
nel porre in essere rimedi e/o
ro oggetto dello studio. Alcuni
zabili e metterli nelle condizioni
azioni preventive. Sicuramente
criteri possono allora essere
di realizzarle.
lo sforzo maggiore consisterà nell’essere oggettivi nel proces-
identificati come “presunzione” di terreno favorevole allo
L. R. È chiaro che i manager
sviluppo di uno stress dovuto al
giocano un ruolo fondamentale
lavoro. Ovviamente il valore
nel miglioramento del clima
L. R. Sono convinto che se
aggiunto di uno specialista è
aziendale e nella prevenzione di
la normativa verrà ben percepi-
fondamentale. Il decreto legi-
possibili situazioni di rischio.
ta, anche la maggior parte degli
slativo 81/2008 afferma che è
Spesso non sono molto informa-
imprenditori comprenderà co-
compito del datore di lavoro ef-
ti su questa tematica. È quindi
me il miglioramento della con-
fettuare la valutazione dei ri-
auspicabile che siano debita-
dizione psicofisica dei lavora-
schi ed elaborare il documento
mente formati sul tema e possa-
tori produrrà uno sviluppo po-
che lo attesti, in collaborazione
no favorire la crescita di consape-
sitivo dell’efficienza e dell’or-
con il responsabile del servizio
volezza nei propri collaboratori.
ganizzazione aziendale, che
di prevenzione e con il medico competente, consultando prima i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.
so di valutazione.
porterà in breve a un reale van-
Pensa che ci saranno problemi nell’applicazione di questa legge e che tutte le
taggio nel contesto sempre più difficile e competitivo in cui le aziende operano.
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Giovani imprenditori
“I MARCOPOLO”
COMMERCIO
DEL
In aggiunta ai servizi offerti da Manageritalia per i dirigenti senza un’occupazione e per i figli dei nostri associati, Confcommercio mette a nostra disposizione “I Marcopolo”, un servizio di accoglienza e orientamento per aspiranti imprenditori, giovani e non
U
NO DEGLI SBOCCHI PER METTERE A FRUTTO LE COMPETENZE ACQUISITE negli anni trascorsi come manager è quello di valutare una scelta imprenditoriale, potendo allo stesso tempo usufruire di servizi di assistenza e orientamento alla creazione d’impresa messi a disposi-
zione da Confcommercio. È una possibilità aperta anche ai giovani, che hanno dalla loro un patrimonio da investire e da valorizzare fatto di entusiasmo, di energia, della capacità di guardare al mondo con occhi e idee non ancora troppo condizionati dall’esperienza. Paradossalmente, infatti, l’esperienza può rappresentare un limite quando diventa freno all’intraprendere causato dall’eccessiva prudenza o dalla fisiologica resistenza culturale che si acquisisce, appunto, con l’età e l’esperienza. Tutti coloro che vogliono cimentarsi in questa attività nel mondo del commercio, del turismo, dei servizi e delle professioni rappresentano una grande risorsa. Confcommercio lo ha capito da tempo, mettendo a punto un servizio di accoglienza e di orientamento pensato soprattutto per coloro che hanno un’idea imprenditoriale o professionale in testa, ma che non sanno come realizzarla. Il servizio si chiama “I Marcopolo” (attivo a Milano, mentre nelle altre città esiste lo stesso servizio ma con diverse denominazioni) e ovviamente evoca il grande esploratore veneziano che nel 1255 visitò, primo europeo a farlo, la Cina. Si tratta di un servizio che può essere utilizzato anche dagli associati
Umberto Bellini
Manageritalia che vogliano cimentarsi nella carriera imprenditoriale o professionale. Con questo servizio Confcommercio assiste chiunque voglia iniziare l’attività di imprenditore nei settori del commercio, del turismo e dei servizi. Con l’iscrizione a “I Marcopolo” i soci entrano a far parte di una struttura in grado di dar loro un sostegno concreto nell’adempimento degli obblighi necessari per avviare l’attività prescelta e di accompagnarli in questo cammino fino al momento dell’ingresso nel mercato. Associarsi
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”
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Cosa offre il servizio INFORMAZIONI
SULLE NORMATIVE e sugli adempimenti, l’orientamento sulla migliore forma giuridica da scegliere e il confronto con il mercato di riferimento.
CONSULENZA E ASSISTENZA CONTINUA in materia di autorizzazioni commerciali, legali, fiscali, tributarie, di commercio estero, ambiente e sicurezza, igiene e alimenti. SVOLGIMENTO DI TUTTE LE PRATICHE necessarie all’avvio dell’attività (attribuzione di partita Iva, autorizzazioni comunali, iscrizione alla Camera di commercio). ORIENTAMENTO, INFORMAZIONE E PREPARAZIONE delle iscrizioni ai corsi di formazione tecnicoprofessionale indispensabili all’attività prescelta presso il Capac, il Politecnico del Commercio di Milano. OPPORTUNITÀ DI CONFRONTO e di dialogo con imprenditori e professionisti già associati che rappresentano le categorie operanti nel settore di attività prescelto. OPPORTUNITÀ DI APPROFONDIMENTO e conoscenza degli strumenti necessari all’avviamento dell’attività attraverso incontri organizzati dal gruppo Giovani imprenditori di Confcommercio.
PER MAGGIORI INFORMAZIONI CONTATTARE LE SEDI LOCALI DI CONFCOMMERCIO
Tutti coloro che vogliono cimentarsi in un’attività nel mondo del commercio, del turismo, dei servizi e delle professioni rappresentano una grande risorsa
significa poter usufruire dell’espe-
rappresentano una categoria im-
l’associazione di categoria merceo-
rienza e della preparazione dei con-
portante e numerosa. Per questo
logica di riferimento, aprendosi co-
sulenti di Confcommercio.
con “I Marcopolo” Confcommer-
sì la possibilità di usufruire di nuo-
In Confcommercio, ogni categoria
cio ha voluto proporre loro una se-
vi servizi, iniziative e possibilità di
del terziario è rappresentata in una
rie di servizi mirati e di accompa-
networking. In definitiva si tratta di
propria associazione che lavora ogni
gnamento che intendono aiutarli a
una grande opportunità per far par-
giorno a fianco dei suoi imprendito-
trovare la giusta strada.
te di un mondo pieno di occasioni
ri per tutelarli e aiutarli a guardare
Una volta avviata l’attività e usciti
professionali in modo gratuito o, in
con fiducia al futuro.
dal periodo di incubazione, il nuo-
alcuni casi, a un costo tutto somma-
Anche gli aspiranti imprenditori
vo imprenditore sarà presentato al-
to davvero contenuto.
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Previdenza
PENSIONI,
LE NOVITÀ PER Innalzamento dell’età pensionabile, nuove finestre mobili, aumento delle quote e maggiori requisiti: andare in pensione oggi è sempre più complicato. Ecco tutto quello che c’è da sapere d’ora in avanti per ottenere la rendita di anzianità
S
APPIAMO BENE CHE, ANCHE IN MATERIA PREVIDENZIALE, purtroppo, non c’è mai nulla di certo e che la previdenza è un cantiere sempre aperto. Anche quando il legislatore non interviene con riforme strutturali la materia subisce aggiustamenti continui. Dal 1° gennaio sono entrate in vigore alcune innovazioni
introdotte negli ultimi anni con il protocollo del welfare (legge 247/2007), con la manovra anticrisi del maggio scorso (decreto legge 78/2010 convertito nella legge 122/2010), con il collegato lavoro (legge 183/2010) e, da ultimo, con la legge di stabilità per il 2011 (legge 220/2010). Vediamo cosa cambia. Pensioni di anzianità Sono aumentati i requisiti necessari per andare in pensione di anzianità. La maturazione di questo diritto, infatti, non dipende dal raggiungimento di un numero minimo di contributi, ma è subordinata anche al raggiungimento di un’età anagrafica minima; inoltre, la somma di queste due voci (contributi ed età) non può essere inferiore a una cifra, la cosiddetta “quota”. Secondo la legge 247/2007, questa quota cresce annualmente, fino a stabilizzarsi nel 2013. Per il 2011, il valore della quota è fissato a 96, con un’età minima che non può essere inferiore a 60 anni. Per gli autonomi artigiani, commercianti e coltivatori diretti è prevista una regola più penalizzante: la quota è fissata a 97, con un minimo di 61 anni di età
Carla Panizza
(vedi tabella a fianco). Le nuove finestre “mobili” Nel 2011 entra in vigore il nuovo sistema di calcolo delle finestre. Questo meccanismo serve a separare la data in cui si maturano i requisiti pensionistici dal momento (successivo) in cui decorre la pensione; si tratta di un meccanismo che di fatto comporta un innalzamento dell’età pensionabile, una “pesante” novità introdotta senza il clamore che invece avrebbe accompagnato una riforma esplicita dei requisiti pensionistici. Fino all’approvazione del decreto legge 78/2010 vigeva un sistema di finestre “rigide”: una volta che si maturava il diritto alla pensione, per frui-
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R IL
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2011
re del relativo trattamento biso-
dente dell’Inps Antonio Mastrapa-
1° gennaio per tutti i lavoratori. La
gnava aspettare la prima finestra
squa, questo nuovo meccanismo
misura cancella un automatismo
utile, coincidente con una data fis-
porterà un risparmio di circa 38
previsto dalla riforma Damiano-
sa. Dal 1° gennaio la finestra “slit-
miliardi di euro in dieci anni nelle
Prodi del 2007, che aveva introdot-
ta” di un periodo che si calcola per
casse dello Stato.
to il sistema di “scalini più quote”
ciascun lavoratore, a partire dalla
per rendere più graduale, rispetto
data di maturazione dei requisiti
Una tutela per i lavoratori
allo scalone Maroni, l’inasprimen-
(finestre “mobili”).
Una norma contenuta nel collega-
to dei requisiti per il pensiona-
Questo slittamento, che è di 12 me-
to lavoro prevede l’applicazione,
mento. Si trattava di una copertu-
si per i lavoratori dipendenti e che
anche ai committenti, della san-
ra, del valore di 3 miliardi per il de-
sale a 18 per gli autonomi e per i pa-
zione (reclusione fino a tre anni e
cennio 2008-2017, rimossa con il
rasubordinati, vale per tutti i tratta-
la multa fino a 1.032,91 euro) pre-
benestare della Ragioneria gene-
menti. Un lavoratore dipendente,
vista per i datori di lavoro nel caso
rale dello Stato.
quindi, che raggiunge i requisiti a
di omesso versamento della con-
Nella relazione tecnica si precisa
gennaio 2011, potrà andare in pen-
tribuzione a carico del collaborato-
che la misura avrà un effetto nega-
sione solo dal 1° gennaio 2012.
re trattenuta e non versata.
tivo sui saldi di 363 milioni nel
Sono escluse dall’applicazione delle
2011, che crescono a 392 milioni
finestre mobili solo alcune categorie
Scongiurato
nel 2014.
di lavoratori e soprattutto chi ha rag-
l’aumento del costo del lavoro
Rimane dunque l’amara constata-
giunto i requisiti per la pensione di
Tra le misure di carattere previ-
zione che quella riforma è stata in-
anzianità e di vecchiaia prima del 1°
denziale, una norma contenuta
teramente sostenuta dal blocco
gennaio 2011.
nella legge di stabilità per il 2011
della perequazione del 2008.
Questi soggetti avranno la vecchia
sopprime l’aumento contributivo
Quindi, di fatto, sostenuta dai soli
finestra. Come ha riferito il presi-
dello 0,09% che sarebbe scattato il
dirigenti pensionati!
Un lavoratore dipendente che raggiunge i requisiti a gennaio 2011, potrà andare in pensione solo dal 1° gennaio 2012
REQUISITI PER LA PENSIONE DI ANZIANITÀ LAVORATORI DIPENDENTI Anno
Età e anzianità
Anzianità
Oppure con 35 anni e quota corrispondente a somma età + contributi uguale a:
dall’1/1/11 al 31/12/12
60 e 36
40
96 (età minima 60 anni)
dal 2013
61 e 36
40
97 (età minima 61 anni)
Dal 1° gennaio 2008, per le lavoratrici è prevista la possibilità – in via sperimentale fino al 31 dicembre 2015 – di ottenere la pensione di anzianità sulla base dei previgenti requisiti di età (57 anni) e di anzianità contributiva (35 anni), a condizione che optino per il calcolo della pensione con il sistema contributivo.
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Previdenza E per i lavoratori in mobilità?
plica un incremento pari al 90%
rata, per i lavoratori domestici, i di-
Per loro è confermata la possibili-
(1,26%) dell’aumento Istat sulla
pendenti, gli agricoli; i ricorsi; le
tà di accedere alla pensione, se in
parte eccedente; per le pensioni su-
certificazioni Ise/Isee.
possesso dei requisiti, in deroga
periori a 2.304,85 euro, la crescita è
Entro la fine di quest’anno le do-
alle novità introdotte con la mano-
pari al 75% (1,05%) sempre per la
mande di prestazioni all’Inps, com-
vra estiva (le finestre mobili) se
parte eccedente.
presa la pensione di vecchiaia e anzianità, potranno essere esclusiva-
raggiungono il diritto a pensione
Da gennaio 2011 molti servizi Inps possono essere richiesti solo online dal sito www.inps.it
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entro il periodo di fruizione del-
Stretta sulle pensioni di invalidità
mente sul sito dell’Inps.
l’indennità di mobilità. La possibi-
Prosegue la “stretta sulle pensioni
È anche previsto il potenziamento
lità è per un totale di diecimila la-
di invalidità” e il programma spe-
del canale telefonico gratuito Con-
voratori nel 2011 e non prevede
ciale di verifica del possesso dei re-
tact center integrato (n. 803174),
oneri aggiuntivi.
quisiti per i beneficiari di prestazio-
che sarà abilitato a fornire le infor-
Per tutti quei lavoratori in mobili-
ni di invalidità civile.
mazioni necessarie e ad acquisire,
tà che non rientrano nel tetto dei
Tra il 2011 e il 2012, l’Inps effettue-
previa identificazione dell’utente,
10.000 fruitori delle deroghe al
rà 250mila verifiche straordinarie
le relative domande di prestazione
nuovo sistema delle finestre mobi-
sulle pensioni di invalidità esi-
e di servizio, al fine di aiutare quei
li, il ministero del Lavoro, di con-
stenti. Controlli incrociati (grazie
soggetti che non dispongono delle
certo con il ministro dell’Econo-
all’entrata a regime dei collega-
necessarie capacità o possibilità di
mia, potrà comunque prolungare
menti telematici tra l’Inps e
interazione con l’Inps per via tele-
l’intervento di tutela del reddito
l’Agenzia delle entrate) e verifiche
matica. I Patronati e intermediari
per il periodo di tempo necessario
a tappeto sono previsti anche per
dell’Istituto, inoltre, metteranno a
al raggiungimento della decorren-
l’erogazione di una lunga serie di
disposizione dei cittadini i neces-
za del trattamento pensionistico, a
prestazioni assistenziali.
sari servizi telematici. Tale processo di digitalizzazione coinvolgerà
valere sul Fondo sociale per l’ocInps online: servizi in aumento
nel corso del 2011, con la dovuta
Continua il potenziamento del-
gradualità, tutte le tipologie di do-
Gli aumenti
l’Inps per quel che riguarda i ser-
mande di servizio/istanze indivi-
La “perequazione automatica delle
vizi online che permettono al pen-
duate che, in considerazione del
pensioni”, fissata per il 2011
sionato e al contribuente di acqui-
contesto tecnologico, normativo e
all’1,4%, ritocca anche le pensioni
sire informazioni, ma anche effet-
organizzativo di riferimento, pos-
integrate al trattamento minimo,
tuare operazioni comodamente da
sono essere rese disponibili esclu-
che passano da 460,97 a 467,43 eu-
casa o dall’ufficio, senza la neces-
sivamente in via telematica.
ro mensili dal 1° gennaio.
sità di doversi recare presso gli uf-
Al fine di informare i potenziali
Cresce nella stessa misura percen-
fici dell’Istituto.
beneficiari sono previsti dei perio-
tuale anche l’importo dell’assegno
Da gennaio 2011 infatti molti servi-
di transitori durante i quali saran-
sociale e della pensione sociale. Per
zi Inps possono essere richiesti so-
no comunque garantite le consue-
quanto riguarda le pensioni medie
lo online dal sito www.inps.it, in
te modalità di presentazione delle
(da tre volte il trattamento minimo
particolare gli strumenti di soste-
domande.
Inps), l’aumento per il 2011 è infe-
gno e integrazione del reddito, co-
A prescindere dal canale utilizza-
riore all’aumento del costo della vi-
me la disoccupazione e la mobilità
to, tutte le istanze digitalizzate
ta: per le pensioni di importo men-
ordinarie; l’iscrizione e la richiesta
perverranno alle strutture territo-
sile superiore a 1.382,91 euro, si ap-
di variazione per la gestione sepa-
riali competenti.
cupazione e la formazione.
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Customer satisfaction
AMBASCIATORI O ASSASSINI? Chi promuove e chi denigra il prodotto: ecco come il Net promoter score, un indice che misura i ritorni legati alla soddisfazione del cliente, può essere la marcia in più per aumentare le vendite
P
ARLARE DI SODDISFAZIONE DEL CLIENTE o di customer centricity in momenti in cui le aziende si trovano ogni giorno sotto la pressione del mercato e affrontano la necessità di ridurre i costi può sembrare un lusso, un nice to have, but, ma cercherò di dimostrare il contrario, anzi se possibile di comprendere come l’attenzione al cliente sia
proprio in questi momenti un must e una strada su cui investire. Apple, Philips, Sony, Lexus, Carglass, Abbot Diagnostic, Ball Packaging, Microsoft sono solo alcuni dei nomi di aziende che si stanno muovendo con successo su questa strada. E insieme a loro molte altre di dimensioni medio-piccole e soprattutto di settori totalmente diversi, dall’energy al manufacturing, all’health care e ancora dal b2c al b2b. Perché hanno deciso di indirizzare risorse e sforzi in questa direzione? Per guadagnare di più, per costruire utili che durino anche nel medio e lungo periodo, per meglio focalizzare risorse e investimenti e finalmente per costruire un elemento “semplice” con cui motivare tutta l’azienda al cambiamento. Nel momento in cui in Sony ho iniziato a occuparmi di customer satisfaction a livello europeo, il primo obiettivo che mi sono posto è stato dare valore a tutto ciò che veniva individuato sotto il nome di after
Enzo Volpato
sales service, dimostrando i ritorni dei costi dell’area e soprattutto il fortissimo impatto positivo sulle vendite. Equilibrio tra efficienza nei costi e soddisfazione Nessuno in Sony obiettava sulla necessità di avere clienti soddisfatti, tuttavia nel momento in cui si chiedeva “quanto soddisfatti… quanto possiamo spendere per la soddisfazione”, come in ogni altra azienda il normale dilemma era: rendere i clienti più felici o concentrare l’attenzione su misure operative per liberare immediati profitti? L’ormai abituale pressione su efficienza e riduzione costi sembrava in conflitto con il miglioramento della soddisfazione del cliente, ma la realtà era diversa. Infatti, se il cliente affezionato raccomanda il prodotto o servizio ai propri amici, conoscenti, colleghi di business, bisogna però diffondere e rendere uni-
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Mostrare un aumento della soddisfazione del cliente del 10% non ha lo stesso appeal di mostrare una riduzione dei costi del 10%!
versalmente visibile questo valore.
ne ho quindi discusso e convinto il
Esistevano naturalmente indici di
presidente a introdurlo partendo
soddisfazione, ma francamente nel
dall’area customer satisfaction
momento in cui discutevo di bud-
(così rinominata dal precedente af-
get con il presidente o con l’ammi-
ter sales service, per rinforzare an-
nistratore delegato mi rendevo
che nelle parole l’obiettivo che ci
conto che mostrare un aumento
ponevamo) e soprattutto a porre le
della soddisfazione del cliente del
basi per diffonderlo in tutta Euro-
10% non aveva lo stesso appeal di
pa e in ogni area, vendite incluse.
Il Net promoter score
mostrare una riduzione dei costi
Ai clienti abbiamo iniziato a chie-
come agente per il cambiamento
del 10%!
dere “con quale probabilità racco-
Il Net promoter score (Nps) ci con-
manderebbe/consiglierebbe un
sente di classificare i clienti in tre
Iniziare con la domanda giusta
prodotto-servizio-azienda ai pro-
gruppi basati sulla loro volontà di
Discutendo con alcuni colleghi
pri amici e conoscenti?” fissando
consigliarci/raccomandarci ai pro-
americani e successivamente do-
risposte su una scala di valutazio-
pri amici e conoscenti.
cumentandomi, ho scoperto un in-
ne da 0 a 10.
Innanzitutto i Promotori (punteg-
dice che pur parlando di soddisfa-
Veniva anche chiesto naturalmente
gio 9-10) che ho chiamato AMBA-
zione del cliente spostava il focus
“per quale motivo consiglierebbe/
SCIATORI: leali ed entusiasti che
sui ritorni derivanti dalla soddisfa-
non consiglierebbe?” individuando
continueranno a comprare e consi-
zione. Forte di questa illuminazio-
così i punti critici e il loro peso.
gliare altri, alimentando la crescita. GENNAIO/FEBBRAIO 2011
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Customer satifaction Poi i Passivi (punteggio 7-8): soddi-
un alto Nps è vitale l’ascolto dei no-
su ciò che alla fine importava e im-
sfatti, ma non entusiasti, non stupi-
stri clienti, specialmente per dimi-
porta maggiormente, cioè quanto
ti, quindi maggiormente vulnerabi-
nuire o azzerare il numero dei più
il cliente percepirà dei nostri sforzi
li alle offerte dei competitori.
severi detrattori!
e dei nostri indici squisitamente
Infine i Detrattori (punteggio 0-6)
La forza che ho riscontrato sul cam-
“interni”: consiglierà? raccoman-
che ho chiamato ASSASSINI: in-
po per l’Nps rispetto a indici di sod-
derà? comprerà di nuovo?
soddisfatti che possono danneg-
disfazione che già utilizzavamo pri-
giare il nostro brand e rendere più
ma è la sua semplicità (facile da co-
E il profitto?
difficile la crescita attraverso con-
municare) e intuitività (soddisfa-
Questo ha consentito di iniziare a
sigli in negativo. A prima vista può
zione = consiglio = acquisto).
legare il linguaggio del profitto a
sembrare difficile comprendere la
Tutto questo naturalmente rinfor-
quello della soddisfazione dei
severità di un intervallo così ampio
zato da dati che correlavano il ri-
clienti: i promotori (che ci consiglia-
di sei valori (0-6) contro uno di due
sultato economico (crescita di quo-
no, ci raccomandano a conoscenti e
(9-10) per classificare un detratto-
ta di mercato, spostamento degli
amici) ci danno profitti sia oggi che
re, ma se ritorniamo alla realtà di
acquisti sulla fascia high-end a
in futuro, i detrattori portano profit-
ogni giorno proviamo a considera-
margine maggiore, fatturato in cre-
ti (solo) oggi, i passivi danno una
scita nei paesi dove l’Nps era in
falsa sicurezza, in quanto i nostri
crescita) agli sforzi fatti per incre-
profitti potrebbero scomparire (co-
mentare l’Nps, e quindi in grado di
me i clienti) anche in caso di accet-
indirizzare l’attenzione di tutta
tabile customer satisfaction.
l’organizzazione aziendale verso il
Il messaggio, fortunatamente chiaro
cliente, anche di quelle funzioni
anche al marketing e al top manage-
talvolta distanti dal front-end.
ment, è stato che per realizzare una
È presto diventato chiaro che la
crescita anche a lungo termine biso-
soddisfazione aveva un peso im-
gnava costruire una relazione per
portante nell’indirizzare gli acqui-
convertire clienti in clienti leali e,
re a quanti amici e conoscenti par-
sti futuri dei clienti e la forza del lo-
conseguentemente, profittevoli.
leremo di una nostra esperienza
ro passaparola, un potente mezzo
È stato quindi relativamente sem-
negativa rispetto a una positiva:
di promozione di fatto a costo ze-
plice spiegare a tutti in Europa un
aggiungiamo a questo la potenza
ro e molto più efficace di altri mez-
concetto naturale e logico: clienti
dirompente del web come mezzo
zi di comunicazione: partendo dal
“piacevolmente stupiti”(delighted)
di diffusione e credo che il concet-
“servizio post vendita”si potevano
ovviamente parlano bene di noi;
to sia immediatamente chiaro!
in realtà creare ulteriori opportuni-
allo stesso tempo riacquisteranno
tà di fatturato e utili! Tutto questo
con maggiori probabilità il nostro
Come calcolare
è quanto avvenuto in Sony: l’intro-
prodotto-servizio, presteranno
il Net promoter score
duzione dell’Nps (senza dismette-
una “minore” attenzione al prez-
È possibile quindi calcolare l’Nps
re gli altri indici utilizzati per mo-
zo e molto probabilmente sono
sottraendo semplicemente la per-
nitorare processi o risultati che
più aperti a offerte aggiuntive o
centuale di detrattori dalla percen-
mantengono ovviamente la loro
promozionali. Tutto questo non è
tuale di promotori: il valore cresce al
validità nel controllo del processo
rimasto un interessante esercizio
crescere del numero dei promotori.
interno) ha forzato-spinto la no-
teorico, ma la quota di mercato e
Ma allo stesso tempo per puntare a
stra organizzazione a concentrarsi
gli utili raggiunti nei paesi “Sony”,
Occorre passare da “sappiamo cosa vuole il cliente” a “impariamo ad ascoltare cosa vuole il cliente”, dall’arroganza del “I know” all’umiltà del “I listen”
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Consiglieresti il prodotto ad amici e conoscenti? dove maggiormente l’Nps era stato abbracciato e vissuto come filosofia, sono stati la miglior promozione del concetto in tutto il grup-
Se la tua risposta in una scala numerica da 0 a 10 è 9 o 10 sei un “ambasciatore”, se è 7 o 8 sei passivo, se va da 0 a 6 sei un “assassino”. L’intervallo negativo è più ampio perché siamo più portati a raccontare le esperienze negative rispetto a quelle positive. Per calcolare il Net promoter score (indice che misura il ritorno legato alla soddisfazione del cliente) basterà sottrarre la percentuale degli assassini a quella dei promotori: più alto è il valore meglio è.
po, e la dimostrazione di come l’afDetrattori
ter sales service, visto finora come un costo, poteva in realtà diventa-
1
re un motore per vendere di più.
2
3
Passivi
4
Per niente... anzi
5
6
7
Neutrali
Promotori
8
9
10
Sicuramente
Apple ci ha stupiti ultimamente per l’innovazione dei prodotti e per la
NPS
scoperta di nuovi bisogni: tuttavia
=
% Promotori da 9 a 10
–
% Detrattori da 0 a 6
questo nasce anche da come Apple ha introdotto e fatto proprio in tutto il gruppo e negli store diretti il concetto di customer centricity e di Nps; valori di Nps del 78% hanno portato a una crescita percentuale del fatturato del 25%, quando il diretto
“Sicuramente !” 9-10
concorrente, Hp, viaggiava intorno al 14% e il settore intorno al 10%!
“Per niente, anzi…!” 0-6
“Neutro” 7-8
Misurare il rapporto con il cliente
Nps è stata quindi la capacità di far
lo stesso parametro ci aiuta ad allo-
Il focus su “consiglio-raccomanda-
convergere l’attenzione di tutte le
carle nelle aree più deboli, che sono
zione” ci ha consentito di scoprire
funzioni aziendali in un semplice
invece reputate prioritarie dal clien-
ciò che il cliente credeva veramente
“valore”che va al di là della soddi-
te. Il valore del passaparola e della
di noi, del nostro prodotto o servizio.
sfazione ed è focalizzato sulla pro-
pubblicità indotta che un cliente al-
Il valore in sé ci fornisce informa-
fittabilità.
tamente soddisfatto può fare alla
zioni già rilevanti sul posiziona-
Altra scoperta interessante grazie
nostra azienda è tuttora sottovalu-
mento competitivo del business.
all’Nps è stata la formidabile op-
tato: sempre più aziende all’estero
Ma il vero valore di un approccio
portunità data dall’ascolto della
lo stanno riconoscendo, ma sembra
basato sull’Nps si rivela nel mo-
voce del cliente: ogni azienda at-
che da noi esista una lentezza che
mento in cui chiediamo al cliente i
traverso l’ascolto può scoprire co-
potrebbe essere pericolosa per mol-
motivi alla base del consiglio, posi-
sa è veramente importante, cosa
te aziende italiane.
tivo o negativo che sia.
darà maggiori vendite, dove con-
Recentemente ho discusso di Nps
Le risposte sono state la miglior
centrare i propri sforzi e le risorse.
in Microsoft Emea: da “sappiamo
base di partenza per identificare e
Comprendendo che i nostri clienti
cosa vuole il cliente”a “impariamo
ordinare secondo l’importanza
hanno diversi punti di contatto con
ad ascoltare cosa vuole il cliente”,
(per il cliente, allineate alla sua
la nostra azienda (call center, centri
un forte messaggio finalizzato alla
percezione!) le iniziative atte a mi-
di riparazione, vendite dirette, logi-
crescita, per un’azienda che dall’ar-
gliorare la customer satisfaction.
stica e distribuzione, amministra-
roganza del “I know” ha deciso di
La forza dirompente della filosofia
zione...), in caso di risorse limitate
passare all’umiltà del “I listen”. 䡵 GENNAIO/FEBBRAIO 2011
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LUISA ADANI
Intervista
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RIMET IN GIOCO Luisa Adani
••15INTERVISTA.ADANI2
Esperta di orientamento professionale e consulente di carriera. Svolge attività di docenza per business school e università ed è collaboratrice del Corriere della sera. È autrice di diversi testi sulle problematiche legate all’ingresso e allo sviluppo nel mondo del lavoro.
Roberta Roncelli
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Chi ha detto che dopo i quarant’anni non si fa più carriera? Certo, l’idea di rimettersi in gioco in età matura, per scelta o per necessità, può suscitare qualche preoccupazione. Ma sfatiamo questi luoghi comuni, che si accentuano maggiormente in tempi di crisi come quello attuale. Una delle domande che dobbiamo sempre porci prima di un colloquio è: “sono consapevole delle mie competenze?” e, a seguire, “quali sono le mie potenzialità?”. Affrontare il mercato del lavoro con una giusta dose di consapevolezza ed energia e un progetto professionale che aiuti a definire strategie e azioni per non muoversi alla cieca è molto importante per la buona riuscita dell’obiettivo che ci si è prefissati. L’importante è presentarsi con i giusti strumenti. Infatti, come dice la consulente di carriera Luisa Adani, il vero handicap in fase di colloquio non è tanto l’età, ma il non saper presentare efficacemente la propria preparazione. La Adani è inoltre scrittrice di manuali sulla professione e da pochi mesi è nelle librerie il suo ultimo nato: 40-50 anni. Trovare, ritrovare e cambiare lavoro, un libro pratico che offre i giusti strumenti a tutti coloro che ancora hanno voglia di guardarsi intorno e valutare nuove opportunità. È possibile cambiare e trovare
Nel suo libro dedica ampio
un nuovo impiego a 50 anni?
spazio a come costruire il pro-
«In linea di massima sì, certo di-
getto professionale. Secondo
pende molto dal profilo professio-
lei tutti dovrebbero averne uno
nale, dalle proprie competenze e
da aggiornare e monitorare co-
dalle caratteristiche del mercato
stantemente?
del lavoro a cui ci si rivolge, oltre
«Sì, credo che sia l’unico modo per
che dall’energia personale. Occu-
poter essere in grado di gestire il
parsi di risorse umane a Milano è
mercato del lavoro e non al contra-
diverso che farlo a Brindisi, per il
rio di farsi gestire da “lui”. Soprat-
differente profilo richiesto, oltre
tutto di questi periodi, la nostra
che per il diverso numero di pos-
possibilità di garantirci un’occupa-
sibilità».
zione viene solo ed esclusivamen-
••15INTERVISTA.ADANI2
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ETTERSI DOPO I te da quanto il mestiere che facciamo è “nella nostra pelle” e quindi verosimilmente da quanto sappiamo svolgerlo bene. La sfida è individuare il contesto/professione che
IL PERCHÉ DI UN PROGETTO
PROFESSIONALE
ci possa valorizzare. L’avvertenza è però anche di aver sempre un occhio al mercato per capire se la nostra professionalità sta invecchian-
1
do e quindi se ha bisogno di un rin-
tivo che si desidera perseguire. Il rischio altrimenti è
forzo formativo. Ovviamente pos-
di muoversi un po’ alla cieca facendo molte cose (per
siamo decidere di cambiare un pro-
esempio mandare molti cv, raccogliere tante infor-
getto se ci rendiamo conto che non
mazioni) senza arrivare a un risultato.
ci corrisponde più». Quindi la formazione in tarda età ha ancora un senso… «La formazione ha sempre senso, basta che sia coerente con le proprie capacità e, tanto più si è adulti, anche con qualche aspetto della
2
Avere un progetto professionale aiuta a definire strategia e azioni specifiche rispetto all’obiet-
Un progetto professionale è definito principalmente dal mestiere che si vuole fare, dai tempi
che ci si dà, dal rapporto vita personale/vita professionale e dalla tipologia di carriera che si desidera sviluppare. Un progetto realistico dialoga con le proprie ca-
propria esperienza pregressa. Inol-
3
tre è essenziale che sia in linea con
del mercato del lavoro a cui ci si propone.
la professione a cui ci si indirizza. Studiare tanto per studiare non serve. Anche in questo caso ci vuole un progetto». Come muoversi sul mercato del lavoro alla ricerca di un
4
pacità e aspirazioni, ma anche con le esigenze
Il proprio progetto professionale può certamente cambiare nel tempo. Diamocene pure uno nuo-
vo, ma consideriamone le difficoltà e le opportunità e reimpostiamo la bussola per definire azioni mirate. Monitoriamo la nostra professionalità anche se
nuovo incarico tra vecchi e
5
nuovi strumenti?
prestiamo attenzione alle aree di miglioramento: sa-
non abbiamo intenzione di cambiare azienda e
«Non esiste un’indicazione valida
rà questo il modo per mantenerla sempre verde, in
per tutti i contesti e per tutte le pro-
linea con le esigenze del mercato e più protetta da
fessioni, anche perché la prima fase
eventuali rischi.
non riguarda tanto la ricerca di un laGENNAIO/FEBBRAIO 2011
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••15INTERVISTA.ADANI2
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COME FARSI CONOSCERE
Intervista
Cinque buoni consigli voro (cosa che verrà in un secondo momento), ma piuttosto un’analisi precisa del mercato del lavoro a cui
1
Non aspettare che il mondo del lavoro bussi alla tua porta, vai tu a cercare le opportunità e a scandaglia-
ci si indirizza (dati economico-socia-
re l’intero mercato, non solo quello delle aziende che co-
li, dinamiche, tipologie di aziende,
municano le loro necessità, ma anche quello nascosto.
dimensioni,prodotti).E in questa fase internet, con i suoi motori di ricer-
2
Utilizza di volta in volta i sistemi e i canali per farti conoscere coerenti con la professione e con il destinata-
ca, i siti aziendali e i social e profes-
rio a cui ti indirizzi. Per esempio, non è sempre detto che il
sional network è fondamentale per
curriculum sia lo strumento più efficace.
acquisire tante più informazioni possibili che aiutino a inquadrare il
3
Utilizza la rete delle tue conoscenze ed estendila, in questo modo potrai raccogliere molte più informazio-
mercato e quindi a evidenziare le
ni che ti permetteranno di sviluppare il tuo progetto e di
reali opportunità. Internet, portali di
presentarti al tuo interlocutore più preparato.
mediazione, siti aziendali e ancora social e professional network, ma
4
Ricorda che l’autocandidatura è lo strumento di ricerca più efficace, sia che tu sia alla ricerca del pri-
anche propri blog e siti, serviranno
mo lavoro sia che tu abbia già sviluppato una storia pro-
successivamente anche per veicola-
fessionale.
re la propria candidatura».
Attenzione, a volte è proprio la tua stessa azienda a
Secondo lei un dirigente ha
5
più difficoltà rispetto a un ope-
casione dei colloqui periodici di valu-
raio o un impiegato a ricollo-
tazione per fare il punto su quanto sai
carsi? E quali accorgimenti
fare e/o vorresti fare.
non conoscerti bene. Cogli l’oc-
dovrebbe adoperare? «Non è l’inquadramento il primo
54
ostacolo, ma le competenze svi-
dotto a patto che sia prevista una
luppate che possono essere richie-
retribuzione variabile pari ad al-
ste o no dal mercato. In linea di
meno il 50% del minimo contrat-
massima un dirigente dovrebbe
tuale stesso».
avere esperienze più variegate e
Ha qualche consiglio da darci
una preparazione più ampia e
per affrontare al meglio un
gli (dati e fatti, non suggestioni)
quindi maggiori possibilità per de-
colloquio di lavoro?
quanto potrà convincerlo che po-
clinare la propria preparazione.
«Prima di tutto bisogna essere dav-
tremo aiutarlo a soddisfare i suoi
Questo in linea di massima, perché
vero consapevoli delle proprie com-
obiettivi. Infine, molto importante,
è anche vero che se si ha perso un
petenze, il secondo passo è cercare
non barare mai!».
lavoro non bisogna irrigidirsi trop-
di capire quali di queste potrebbero
Per finire, quali sono i luoghi co-
po su remunerazione e inquadra-
interessare il proprio interlocutore,
muni da sfatare per chi vuole
mento, almeno all’inizio. Interes-
informandosi sulla sua azienda e
cambiare lavoro dopo i 40 anni?
sante quanto proposto proprio dal
sui prodotti o servizi che immette
«In estrema sintesi, l’età non è un
vostro contratto, laddove si dice
sul mercato sia prima del colloquio
handicap. È un handicap non saper
che un’azienda può assumere un
sia durante, senza farsi scrupolo di
presentare la nostra preparazione in
dirigente over 50 privo di occupa-
chiederlo direttamente. Un altro
modo che se ne possa percepire un
zione con un minimo salariale ri-
utile consiglio è quello di raccontar-
suo immediato vantaggio».
GENNAIO/FEBBRAIO 2011
䡵
••16diBUONgrado**
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DI BUON GRADO Piero Valdiserra
Q
L’AQUAVIT
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GENNAIO/FEBBRAIO 2011
Quando pensiamo a un superalcolico che viene dalle latitudini fredde ci viene subito in mente la vodka o, tutt’al più, il whisky scozzese. Raramente, per non dire mai, ci ricordiamo invece dell’aquavit (o akvavit, o akevit, a seconda delle lingue nazionali), una bevanda ad alta gradazione alcolica diffusissima in tutti i paesi scandinavi. L’aquavit si ottiene dalla distillazione del frumento o delle patate e normalmente viene aromatizzata con cumino, aneto o altre spezie. Talvolta viene addizionata di zucchero, mentre generalmente non viene invecchiata. La Svezia è considerata il principale paese produttore di aquavit. La prima licenza di vendita fu accordata a Stoccolma nel 1498; a quei tempi, la bevanda era molto costosa ed era impiegata esclusivamente a fini medicinali. Inoltre la produzione era soggetta alle alterne vicende del clima: se la raccolta di cereali era scarsa o di cattiva qualità – cosa che accadeva piuttosto di frequente – le autorità locali proibivano la distillazione. Soltanto nel XVIII secolo vi fu una svolta importante, che diede nuovo slancio ai consumi: si scoprì che la patata poteva costituire un’alternativa abbondante ed economica al frumento, come materia prima della distillazione e da allora divenne la base fondamentale per la produzione di aquavit. Oggi quasi tutte le distillerie svedesi di aquavit si trovano nel sud del paese; le marche prodotte e commercializzate sono circa una
ventina e la più importante è la O.P. Anderson. In Danimarca la produzione della locale akvavit ebbe inizio nel XV secolo e rimase libera fino alla metà dell’Ottocento, quando passò sotto il controllo del governo. Oggi l’akvavit è considerata la bevanda nazionale danese e rappresenta oltre i due terzi del consumo locale di superalcolici. La marca più conosciuta in Danimarca e all’estero è l’Aalborg, fondata nel 1846; altri nomi da ricordare sono Brondum Kummen, Harald Jensen e Perikum. La Norvegia è considerata il terzo paese produttore di aquavit, anche se i quantitativi ottenuti sono largamente inferiori. Le marche norvegesi più note sono Lysholm, Løitens e soprattutto Linie. Il giro del mondo in 5 barili L’aquavit Linie ha una storia molto suggestiva che merita di essere raccontata. Nell’Ottocento un distillatore di Trondheim spedì un certo numero di barili di aquavit in Australia, ma le vendite non andarono secondo le sue previsioni: cinque barili rimasti invenduti vennero così rimandati in Norvegia. Al loro arrivo in distilleria si notò che la bevanda aveva un gusto più morbido e più ricco. Era successo ciò che già da tempo i portoghesi avevano scoperto con le spedizioni del loro Madeira: il continuo scuotimento dell’aquavit all’interno dei barili di rovere, unito alle variazioni di clima incontrate durante il viaggio oceanico, aveva migliorato sensi-
L s
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di buon
••16diBUONgrado**
La bevanda scandinava ad alta gradazione alcolica e dal gusto deciso è ottima con i tipici antipasti di pesce nordici
bilmente la qualità del distillato. Il distillatore decise allora di lanciare sul mercato l’aquavit Linie: l’aquavit della linea, cioè della linea dell’Equatore, attraversata all’andata e al ritorno dai cinque barili norvegesi. Da quel momento altri barili vennero caricati sui vascelli che portavano lo stoccafisso nei paesi a sud dell’Equatore; tali barili facevano un bel viaggio di andata e ritorno per luoghi lontani e al loro arrivo il distillato veniva imbottigliato per poi raggiungere ogni angolo della Scandinavia. La pratica continua ancora ai nostri giorni; anzi, dal 1985 i viaggi marini sono stati allungati fino a diventare veri e propri giri del mondo, sempre però passando dall’Australia. Una curiosità: se prendete una bottiglia di aquavit Linie sull’etichetta trovate indicato il nome della nave che ha trasportato il barile e la data della sua partenza.
Da gustare con...
Come si beve l’aquavit? I puristi la preferiscono liscia, ghiacciata, nel tipico elegante bicchiere a forma di V con lo stelo allungato. Di solito viene accompagnata agli antipasti nordici dal sapore molto deciso, come le aringhe marinate, i crostacei e i pesci affumicati. Qualcuno la utilizza come ingrediente di originali cocktail e long drink, unita soprattutto al succo di pomodoro o di arancia. In Svezia non è infrequente vederla consumata in abbinamento alla birra locale, alternando le sorsate dei due prodotti.
••17LIFESTYLE/CATTURATI
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LIFESTYLE Eliana Sambrotta
A gara contro il freddo
Hop hop hop
Piedi d’acciaio...
Uno sci carving dalle alte prestazioni quello proposto da Salomon per provare emozioni da gara, ma allo stesso tempo pensato anche per sciare tutto il giorno senza fatica e in sicurezza, grazie al sistema ammortizzante attivo Powerline. www.salomon.com
Sulle piste con eleganza Materiali altamente impermeabili e a garanzia di un microclima interno ideale non trascurano il design raffinato della tuta da sci da donna firmata Colmar. www.colmar.it
style
Coccodrilli d’alta quota
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Adatto ad ogni occasione, dalla sciata alla passeggiata pomeridiana in paese, il cappellino proposto da Lacoste. È reversibile, in calda lana. www.lacoste.it
GENNAIO/FEBBRAIO 2011
Gambe in spalla… e non solo! Uno zaino tecnico e robusto, pratico e versatile, quello proposto da The North Face. È adatto a tutte le necessità di sciatori e snowboarder. La tasca frontale per l’attrezzatura antivalanga, la tasca di idratazione e le molteplici possibilità di trasporto di snowboard e sci sono solo alcune delle sue funzionalità. www.thenorthface.com
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••17LIFESTYLE/CATTURATI
7-02-2011
15:15
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CATTURATI DALLA RETE
C I social network: VEICOLO PER PRODOTTI
è specializzata nel mercato della comunicazione digitale e multicanale. Crea programmi di brand positioning ed engagement, marketing relazionale e territoriale, integrando in un’unica offerta analisi e ricerche di mercato, database management, media planning, search engine marketing, progettazione e realizzazione. Da tre anni Full Research, l’istituto di ricerche del gruppo Fullsix, ha istituito un Osservatorio che studia il fenomeno dei social media, con l’obiettivo di definire i confini dei social media in termini di peso delle singole piattaforme nell’universo del social web; individuare le regole di base della grammatica della “grande conversazione” all’interno dei social media; comprendere gli utenti attivi nei social media in termini di identità.
Convertire i fan di Facebook in dollari veri: è la sfida ambiziosa del nuovo servizio Deals, lanciato a inizio novembre durante il Mobile event di Facebook. Brand e istituzioni come McDonald’s, Starbucks e l’Università della California hanno subito aderito all’iniziativa, basata sulla geolocalizzazione e sul trasferimento di traffico dall’online ai punti vendita fisici. Gap ha addirittura rilanciato con un grande investimento commerciale: diecimila jeans regalati ai primi diecimila clienti che effettuavano il check-in con il nuovo servizio di Facebook. I costi di promozione delle singole iniziative sono stati bassi e il loro successo tale da causare le inevitabili proteste di quanti non hanno fatto in tempo a cogliere le opportunità in offerta. Grazie alla progressiva maturazione degli utenti, i social media stanno diventando strumenti sempre più autorevoli dal punto di vista commerciale, per la velocità a cui viaggiano le informazioni di qualità e i vantaggi delle iniziative proposte dalle aziende. Le analisi di FullResearch certificano questo trend di sviluppo di una coscienza delle piattaforme: dal 2008 a oggi, lo studio si è annualmente concentrato sulla cultura del web sociale in Italia, esaminato sui comportamenti di una base dati di duemila utenti internet. Ne risulta che per i social principali è finita l’epoca dei pionieri, in cui ci si iscriveva per curiosità o per allargare il proprio giro di conoscenze: oggi crescono con costanza i numeri di quanti se ne avvalgono
...dalla rete
a cura di Fullsix
in modo sempre più consapevole. Esiste una maturazione che si evidenzia dai principali motivi di utilizzo dichiarati: poter esprimere le proprie idee, o sostenere cause, diventano ragioni crescenti per giustificare le ore passate sui social media. Tra le attività svolte online, il partecipare pubblicando commenti passa dal 60% del 2008 al 72% del 2010: è una strada attiva che ha un impatto forte sui prodotti, su come e quanto se ne discute online e sulle modalità di creazione della reputazione pubblica. Promuoveresti attraverso i social network un prodotto che hai acquistato e/o ti piace? Due terzi degli utenti non ha dubbi: sì, a patto che questo prodotto rispetti dei valori che accrescano la credibilità di chi fa il passaparola. E quali valori deve avere un marchio per essere consigliato agli amici? Il panel di FullResearch al 60% richiede l’affidabilità e la qualità. Questi elementi di fiducia sono quasi doppi rispetto alla percentuale di quanti lo promuoverebbero per ragioni di economicità. E addirittura solo il 10% lo consiglierebbe in quanto elemento di status. Non solo quindi nella percezione, ma è anche nei numeri che la credibilità e la trasparenza diventano due fattori fondanti del rapporto tra i brand e la rete. A queste riflessioni va ad aggiungersi un ulteriore dato: il numero dei non utilizzatori dei social network è diminuito, passando dal 20% del 2008 all’11% del 2010. Nell’agenda aziendale questa realtà deve trovare spazio. GENNAIO/FEBBRAIO 2011
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7-02-2011
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TEST Ida Bona
Q Quanto siete distaccati?
t est
Da 61 a 80: siete decisamente un “orso”, un solitario che pur vivendo in una torre d’avorio sa produrre anche risultati molto validi. Chiedete solo di essere lasciati in pace e sembra che non abbiate bisogno di niente e di nessuno. Siete una specie di “oggetto misterioso”, non si sa mai cosa stiate “sentendo” dentro di voi perché vi comportate sempre in modo ineccepibile e razionale. Da 41 a 60: sapete equilibrare la propensione a condividere con altri gli eventi che accadono e la capacità di vivere in autonomia. Non avete bisogno di avere sempre qualcuno con cui confrontarvi ma non rifiutate il dialogo. Sapete coinvolgervi in ciò che accade ma riuscite a controllare le vostre emozioni e i vostri sentimenti senza soffocarli rigidamente. Da 21 a 40: avete troppa paura della solitudine e forse mancate anche un po’ di autonomia: gli altri sono per voi una necessità vitale. Sarebbe opportuno imparare a rendervi indipendenti e a vivere senza bisogno di ricorrere sempre a un “soccorritore”. Vi consigliamo di rileggere le vostre risposte per imparare qualcosa in più su di voi.
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Quali sono le caratteristiche di chi tende a isolarsi preferendo evitare di avere rapporti con gli altri, sia per assecondarli sia per dominarli? Parliamo di quelle persone sempre lucide e fredde, che non si fanno trascinare da emozioni e sentimenti, che mantengono la calma in qualsiasi tipo di evento e affrontano razionalmente tutte le situazioni: la loro “filosofia di vita” si basa sul privilegiare gli elementi razionali, considerati più attendibili in quanto “oggettivi”. Avvertono invece un fondo di insicurezza di fronte a ogni coinvolgimento emotivo e quindi tendono a soffocarlo ancor prima che si
faccia sentire o – peggio – si trasformi in una sorta di valanga incontrollabile. Per riuscire a entrare in contatto con queste persone bisogna “sfondare” una porta, reale nel caso del capo chiuso nel suo ufficio, o metaforica nel caso di colui che preferisce lavorare da solo e non parla con nessuno, anche se si trova in un open space. Non chiede niente agli altri e dice poco di sé: non parteggia per nessuno e non si “scalda” mai per nessun avvenimento, non vuol comandare ma non è disposto a essere coinvolto in situazioni in cui debba assoggettarsi.
Con voto da 1 a 4, dove 1 significa “poco” e 4 “molto”
1. Non ho mai variazioni di umore 2. Evito di impegnarmi in discussioni accese 3. Non ho mai cercato di ingraziarmi una persona 4. È difficile che qualcuno si accorga di quanto sto provando 5. Affronto la realtà con lucidità e senza farmi turbare 6. Ragiono sempre con freddezza e logica 7. Riesco a non farmi coinvolgere in quanto accade 8. So tenere a bada e controllare sentimenti ed emozioni 9. So bastare a me stesso/a e non ho bisogno di nessuno 10. Mi è difficile chiedere qualcosa a qualcuno 11. Mi piace non dipendere da niente e da nessuno 12. Evito di ricorrere agli altri per pareri/favori 13. Mi piace mantenere la mia indipendenza di giudizio 14. Mi infastidiscono le feste comandate 15. È difficile che io parli di me 16. Preferisco lavorare da solo 17. Sono considerato/a una persona assolutamente imparziale 18. Non ho mai partecipato a “cordate” e ho sempre pilotato io la mia carriera 19. Non alzo mai la voce e non mi arrabbio apertamente con nessuno 20. Evito di concedermi delle debolezze
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LIBRI Davide Mura
Business cafonal Quello che in banca nessuno vi dirà mai
Anche a causa dell’ignoranza e convinto dai messaggi delle brochure patinate, il cliente di un istituto bancario autorizza gli esperti di turno a disporre del suo denaro per farlo fruttare. Ma ci sarà da fidarsi? Seguito ideale di Sopra la banca il bancario campa sotto la banca il cliente crepa, il nuovo libro di De Marchi è un brillante e rigoroso pamphlet che svela il dietro le quinte del risparmio gestito. Tanto va il cliente in banca che ci lascia il capitale Gianluigi De Marchi, Stampa alternativa (pagg. 126, € 12).
Per cavalcare l’incertezza
libri
Il futuro, anche professionale, è sempre più incerto. Il libro di Daniela Dodero, con la prefazione del presidente del Cfmt Giuseppe Truglia, raccoglie una serie di interviste sul tema della paura e del cambiamento a manager e amministratori delegati di importanti società. Testimonianze dirette su come affrontare tempi difficili, ma non impossibili per chi riesce a dotarsi di un solido bagaglio fatto di autostima, coraggio e competenze ampliate da una solida e costante formazione. Paura… e allora? Daniela Dodero, Fausto Lupetti editore (pagg. 175, € 15).
Ce n’è per tutti, da chi grida anziché parlare a chi non sa trattare i propri collaboratori con il dovuto rispetto. La maleducazione, vera piaga sociale, è un pessimo biglietto da visita, anche per i manager. Nel libro di Presutti spicca proprio la sezione dedicata alla business étiquette, con preziosi consigli per non fare gaffe in azienda e affrontare meeting e pranzi di lavoro con il necessario bonton. Infine, se diamo per assodato che piercing e tatuaggi sono out, meno ovvio il nuovo galateo del web, con suggerimenti su email, newsgroup e chat room. Bentornato galateo Alberto Presutti, Romano editore (pagg. 141, € 10).
Salvagente mercati finanziari Al contrario dei tanti libri su come diventare ricchi e felici, il saggio di Antonucci insegna a non perdere denaro e a non farsi ingannare da frottole “sofisticate”. Un testo che da un lato smantella le credenze e le certezze più diffuse delle principali teorie economico-finanziarie, dall’altro ripristina corrette conoscenze scientifiche dei fenomeni finanziari, grazie ai contributi della teoria della complessità, della teoria dei giochi e delle scienze cognitive, sulle quali si fonda la moderna finanza scientifica. Dalle balle alle bolle: la finanza sull’orlo del caos Nicola Antonucci, Hudsucker editore (pagg. 351, € 19).
L’opportunità del temporary management Il libro si rivolge a manager e aziende e affronta il temporary management nella sua complessità, che può essere una soluzione efficace, soprattutto per le pmi, sfatando una serie di luoghi comuni su questo strumento. Alle aziende vengono date indicazioni pratiche sulle situazioni di utilizzo, sulle differenti modalità di approccio a un progetto, sulla valutazione corretta di costi e benefici e sulla gestione delle varie fasi di un intervento. La figura del temporary manager viene descritta nel dettaglio: chi può diventarlo? quali scelte deve aver effettuato e come deve essersi “attrezzato” dal punto di vista professionale e personale? Ecco allora una sorta di checklist con cui confrontarsi, anche per evitare illusioni e aspettative. Molto interessanti gli spunti per non farsi “intrappolare” da chi può speculare sulla necessità di trovare lavoro da parte di molti. Soluzione temporary management Maurizio Quarta, Franco Angeli (pagg. 215, € 25). GENNAIO/FEBBRAIO 2011
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7-02-2011
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LETTERE Daniela Fiorino (daniela.fiorino@manageritalia.it)
Congedo di maternità per adozione internazionale
lettere
Sono una dirigente di azienda commerciale, con mio marito stiamo ultimando le pratiche per l’adozione di un minore all’estero e a breve dovremmo recarci nel paese in cui si trova il bambino per trascorrere alcune settimane con lui e poi portarlo in Italia. Vorrei sapere come vengono considerate queste assenze: se ho diritto a un congedo retribuito oppure devo utilizzare le ferie. M.P. - Venezia Anche per il caso di adozione, la legge e la contrattazione collettiva prevedono il diritto al congedo per maternità retribuito per una durata complessiva di cinque mesi, che può essere fruito entro i cinque mesi decorrenti dall’effettivo ingresso del minore in famiglia. Il trattamento economico è per l’80% a carico dell’Inps, ma diversi contratti collettivi nazionali di lavoro, come quello per i dirigenti di aziende del terziario, della distribuzione e dei servizi, stabiliscono a carico del datore di lavoro l’onere di integrare il trattamento erogato dall’Inps, in modo da raggiungere il 100% della retribuzione di fatto a cui la lavoratrice avrebbe avuto diritto in caso di normale svolgimento del rapporto di lavoro. Se si tratta di adozioni internazionali, la lavoratrice può fruire del congedo per maternità anche durante il periodo di permanenza all’estero, necessario per l’incontro con il minore e per gli adempimenti connessi alla procedura di adozione antecedentemente all’ingresso dello stesso in Italia (art. 26, comma 3, decreto legislativo 151/2001), oppure, in alternativa all’utilizzo del congedo di maternità, può richiedere (anche solo parzialmente) un congedo non retribuito, riservandosi in tal modo la possibilità di utilizzare tutto il periodo di congedo indennizzato dopo l’arrivo del figlio nel nostro paese. La durata del periodo trascorso all’estero
deve essere certificata da parte dell’ente autorizzato che ha ricevuto l’incarico di curare la procedura di adozione. Inoltre la legge riconosce il diritto al congedo a prescindere dall’età del minore all’atto dell’adozione, pertanto il diritto spetta anche nel caso in cui il minore raggiunga la maggiore età durante il congedo. Sull’argomento è recentemente intervenuto il ministero del Lavoro, in risposta a un interpello (risposta n. 39 del 5 novembre 2010) in cui si richiedeva se la lavoratrice o, in alternativa, il lavoratore hanno diritto a fruire del congedo di maternità anche se viene interrotta la procedura adottiva internazionale. Secondo il ministero la permanenza all’estero costituisce una fase necessaria della procedura di adozione internazionale che, se debitamente certificata, va riconosciuta quale periodo di congedo di maternità, entro il limite di cinque mesi, anche nel caso di interruzione della procedura adottiva. L’ente autorizzato alla procedura di adozione, in questo caso, informa la Commissione per le adozioni internazionali in Italia, relazionando sulle motivazioni per cui “l’abbinamento” effettuato non è stato rispondente agli interessi del minore. Naturalmente, noi vi auguriamo che questa ipotesi non si verifichi. GENNAIO/FEBBRAIO 2011
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... AL FIN DELLA LICENZA,
io tocco! Guido Gay
Assolutamente
io tocco!
Ha ragione Stefano Bartezzaghi (Non se ne può più, Mondadori) quando descrive gli inutili tic della lingua italiana che Giorgio De Rienzo elenca e commenta, almeno i più frequenti (Corsera del 10 gennaio scorso). “A monte e a valle” in quantità industriali; i “discorsi di un certo tipo”; un “attimino” e un “aiutino”; “piuttosto che” al posto di “o”; “quant’altro” usato come un eccetera con il vestito della domenica, sostiene simpaticamente De Rienzo. “Entrare a gamba tesa”, “il nervo scoperto”; il “niente” per esordire in risposta a una domanda; “essere in rotta di collisione” per esprimere inimicizia; “mettersi in un’ottica di convergenza” per dire comunicare da lontano oppure “essere nella galassia” di qualcuno o nella “sua orbita”. Ci sono anche gli strafalcioni del tipo “il latte a lunga conversazione”, cioè il latte parlante, e la “fragranza di reato”, cioè un reato che emette profumo. Fra tutti questi inutili tic spicca l’“assolutamente” (con o senza “sì” e “no”) che non vuol dire niente e che non serve a niente salvo che a riempire la bocca e il cui uso, soprattutto nelle interviste, è diventato emetico. Così si sta trasformando la nostra bella lingua. Con questi termini che vorrebbero rimuovere i moduli espressivi e, invece, li rendono sempre più frusti. E noi come ci comportiamo? Li
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facciamo nostri questi virus epidemici del nostro bell’italiano oppure li rifiutiamo? Assolutamente! Assolutamente sì o assolutamente no? Assolutamente!
Cos’è questo ca...o? I nostri parlamentari, quando vengono invitati a un talk show televisivo, ci tengono a fare bella figura (un proverbio popolare, un distico elegiaco, qualche parola in inglese, una citazione dotta). Lo nota Guido Quaranta sull’Espresso n. 49. Ma racconta anche di qualche eccezione, come, ad esempio, certo eloquio del senatore Massimo Garavaglia, economista. Per esempio: quando espone il suo parere sul disavanzo pubblico e viene contestato ad alta voce da qualche collega s’indigna scandalizzato con un bel “porca vacca, cos’è tutto questo casino della miseria?”. In altre occasioni, perché disturbato mentre parla, protesta esclamando “siamo al solito cinema”. Oppure, a fronte di un argomento su cui si sta discutendo e che non lo interessa, sbotta in un “non ce ne frega niente”. E fra “cinema” e “casini” va avanti fino alla fine della trasmissione. Forse lo fa per farsi capire meglio dalla gente del suo territorio con il “lessico da bar”? Come comportarci con i nostri figli in età scolare che lasciamo davanti ai televisori quando parlano i parlamentari anche perché imparino la buona lingua, la corretta postura, il sobrio gesticolare?
Non c’è che un modo. Chiedere alla tv che, quando parlano i parlamentari (soprattutto in trasmissioni tipo “Annozero” e “Ballarò”), l’annunciatrice raccomandi di assistere i bambini perché la trasmissione potrebbe avere momenti “difficili” e tali da turbare il loro faticoso apprendimento della lingua italiana e del comportamento corretto. E il rispetto per un nobile animale come la mucca che è tutt’altro che porca, anzi è mite e utilissima per la prima colazione dei bambini.
Il personale della Camera come Pannella Hanno fatto lo sciopero della fame per due giorni per protestare contro “l’ingiustificato” inasprimento sulle pensioni e l’introduzione del sistema di valutazione (ma a chi è venuto in mente di valutare niente di meno che i dipendenti della Camera che tutti sappiamo essere eccellenti?). Quest’estate il presidente Fini ha imposto un taglio del 10% agli stipendi superiori a 150.000 euro e del 5% per quelli oltre i 90.000 annui. Da allora il clima interno alla Camera si è inasprito e il personale è scontento. Sempre più dura la vita a Montecitorio! Se si pensa che i ragionieri della Camera – il cui compito è complesso e delicato – guadagnano appena poco più del presidente della Repubblica (O.F., Espresso n. 48 del 2 dicembre 2010).
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PARTITI I CONTRIBUTI PER I DIRIGENTI OVER 50 IN MOBILITÀ
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UL SITO DI ITALIA LAVORO sono state pubblicate le informazioni relative alle iniziative di Welfare to work per il reimpiego dei manager over 50 disoccupati che beneficiano di un finanziamento del ministero del Lavoro pari a 10 milioni di euro. Grazie a questo importante risultato raggiunto da Manageritalia, da oggi i dirigenti over 50 disoccupati potranno utilizzare anche questa opportunità nella ricerca di un nuovo incarico, informando l’azienda e spingendola a presentare al più presto la richiesta di contributo. Ricordiamo che il contributo è pari a 10.000 euro per ciascuna assunzione a tempo indeterminato o a tempo determinato di almeno 24 mesi; a 5.000 euro per assunzioni con contratto a tempo determinato di almeno 12 mesi; oppure a 5.000 euro per assunzioni con contratto di collaborazione di almeno 12 mesi. Saranno ammesse a contributo esclusivamente le richieste riferite ad assunzioni effettuate successivamente il 21 dicembre 2010 (data di pubblicazione del bando sul sito www.servizilavoro.it) e non oltre il 30 novembre 2011 (farà fede l’ordine cronologico di presentazione della richiesta). I contributi saranno assegnati alle aziende aventi diritto fino a esaurimento delle relative disponibilità. La richiesta potrà essere presentata solo ed esclusivamente online sul sito www.manager.servizilavoro.it. Oltre a questo importante contributo esistono anche altre iniziative e agevolazioni volte a favorire il reimpiego dei manager in mobilità (vedi Dirigente 11/2010 “Speciale incentivi” oppure www.manageritalia.it).
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SULLA CRESTA DEL WEB È online da metà dicembre la nuova release del sito Manageritalia, realizzata grazie al contributo degli associati Betty Basanisi
individuali e survey online, terminerà in maggio.
Parole d’ordine: fruibilità e accessibilità
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TRE ANNI DALL’ULTIMA REVISIONE, il sito di Manageritalia è stato chiamato “a rapporto” per essere sottoposto a una nuova e scrupolosa verifica. Un appuntamento di routine per gli strumenti web, che devono aggiornarsi e adeguarsi ai trend tecnologici e innovativi della rete e, nel nostro caso, consolidarsi come fonte efficace per i nostri target: dirigenti, quadri e professional.
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Come in precedenza, abbiamo coinvolto gli associati per ascoltare in modo diretto le loro esigenze, condividere le critiche e raccogliere i suggerimenti. La “Web customer satisfaction 2010-2011” è stata supportata da Otoresearch/Fullsix per la progettazione e realizzazione del sito e dalla onlus Studio Chiossone per il progetto accessibilità. L’indagine, strutturata in focus group, interviste
Navigare e lavorare in rete oggi mette tutti a dura prova: memorizzare codici e password, gestire email, seguire community e blog, cercare informazioni diventa ogni giorno una vera e propria sfida contro il tempo. Anche l’approccio a tutto questo spesso diventa motivo di stress. Il nuovo sito Manageritalia ha messo in primo piano la fruibilità, ristrutturandosi con una navigazione più semplice e intuitiva alla portata di tutti. Inoltre ha realizzato una prima parte dei requisiti richiesti per l’accessibilità dei siti (legge Stanca, 2004), consentendo, per esempio, la possibilità di aumentare la dimensione del carattere del testo da leggere. L’accesso rapido presente in home page per i tre target è una scorciatoia per consultare le aree di maggior interesse (contratti, Fondi, servizi) e scaricare documenti. La consultazione delle attività, dei servizi e delle iniziative dell’Associazione territoriale di appartenenza è semplice e immediata cliccando nel box Entra nella tua Associazione. A portata di mano, nel box In primo piano, l’ultimo numero di Dirigente da consultare online e alcune iniziative di interesse generale. Accesso immediato anche ai potenziali nuovi iscritti nel box dedicato Perché associarsi, che indirizza alla
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L’accesso all’area riservata avviene mediante digitazione del codice Mit e password inviati a ogni associato con la card Manageritalia consultazione delle informazioni necessarie per entrare a far parte della nostra Organizzazione. Lo spazio News, dedicato esclusivamente a notizie utili inerenti i manager, Manageritalia, i Fondi contrattuali e gli enti, propone a scorrimento manuale le ultime sei notizie pubblicate. L’informazione si completa con I nostri blog (crisiesviluppo - pensioni - donnemanager) che offrono a tutti la possibilità di dare la propria opinione su temi manageriali, sociali e culturali. Infine, non possono mancare sul sito di un’organizzazione come Manageritalia i riferimenti ai social network e alle community (Twitter, Facebook, LinkedIn, Viadeo, Xing) che ospitano un gruppo Manageritalia riservato ai soli iscritti.
Uno sguardo al futuro Il processo di revisione è talmente stimolante che, ancor prima di finire questa versione, abbiamo già aperto i cantieri di numerosi progetti, alcuni ambiziosi, altri complessi, altri ancora più pratici e realizzabili rivolti per esempio al supporto dei manager in difficoltà. I punti cardine di questo fermento si collocano perfettamente nella mission di Manageritalia: rappresentare gli interessi collettivi, istituzionali, sociali, professionali e culturali dei manager. L’obiettivo che perseguiremo nel futuro è inoltre quello di far crescere nei manager italiani la cultura del web e delle sue infinite opportunità.
Ogni contenuto al suo posto Le informazioni trattate sul sito sono numerosissime. La suddivisione immediata dei tre target consente di reperirle in maniera veloce e completa (menu navigazione: Dirigenti – Quadri – Professional), oltre a permettere un accesso rapido come detto in precedenza. La voce di menu Chi siamo raccoglie le informazioni sulla Federazione e sulle Associazioni territoriali (consultabili anche dal box dedicato Entra nella tua Associazione) e offre informazioni ai potenziali nuovi iscritti (Perché associarsi). Nel menu Comunicazione e stampa sono consultabili la rivista Dirigente (con un archivio dal 2001) e l’inserto Infomanager; l’informazione dedicata alla stampa (Rassegna stampa – Per la stampa – Comunicati); gli approfondimenti utili per i target (Informazioni dalla Federazione – Tutele e infortuni – Osservatorio manageriale); l’archivio delle news pubblicate; la videogallery e i blog. Infine, nel menu Eventi e iniziative sono raccolte le informazioni riguardanti eventi, convegni, iniziative a favore dei giovani, delle donne manager e le manifestazioni per il tempo libero (Eventi e convegni – Eventi benefici – Manageritalia per le donne – Manageritalia per i giovani – Sport e tempo libero).
My Manageritalia Il restyling ha naturalmente coinvolto anche l’area riservata, nella quale verranno introdotte nuove funzionali-
tà e servizi a partire dai prossimi mesi. L’accesso avviene mediante digitazione del codice Mit e password inviati a ogni associato con la card Manageritalia. Ne Il mio profilo l’utente può visualizzare ed eventualmente modificare i suoi dati permettendo così un’aggiornamento in tempo reale con il sistema informativo. Cambio password consente di modificare la password personale per l’accesso. Il menu è strutturato in modo snello e intuitivo: Soloperte, il network di convenzioni Manageritalia online già dal maggio scorso, è suddiviso in categorie merceologiche e contiene offerte e servizi esclusivi con partner qualificati e prestigiosi; Servizi professionali è l’area dedicata ai manager per avere un report gratuito sulla propria retribuzione - My Pay - informazioni dedicate al servizio di Outplacement e un accesso a condizioni riservate al business network Manageritalia su Viadeo; Servizi Fasdac propone nella Gestione Iban la possibilità di visualizzare e/o modificare il proprio Iban (funzione attiva solo per coloro che hanno un rapporto contributivo con il Fasdac) e nelle Convenzioni sanitarie, dirette per dirigenti e indirette per quadri e professional, la ricerca per struttura (come nel sito pubblico) e per cognome del medico; infine Mit4you, un pratico strumento da scaricare per avere le informazioni di Manageritalia sul desktop.
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7-02-2011
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LA CONVENZIONE TICKET SI FA PIÙ INTERESSANTE FASDAC
Promossa lo scorso anno con il Cdi - Centro diagnostico italiano, a partire dal 1° gennaio la convenzione è estesa alle strutture dell’Istituto auxologico italiano
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A CONVENZIONE TICKET è una nuova tipologia di convenzione promossa dal Fasdac. Presso le strutture sanitarie aderenti, gli assistiti che intendono avvalersi del Servizio sanitario nazionale non dovranno pagare i ticket previsti per le relative prestazioni in quanto… a saldare il conto ci pensa direttamente il Fasdac!
niche di laboratorio; accertamenti di diagnostica per immagini e strumentale (ecografie, radiografie, elettrocardiogrammi, risonanze magnetiche, tomografie computerizzate ecc.); visite specialistiche (presso le sole strutture dell’Istituto auxologico). Nella forma diretta, quindi, il Fasdac si sostituisce all’assistito al momento del pagamento dei ticket dovuti. Per qualsiasi importo, anche minimo.
Per quali prestazioni? La Convenzione è attiva per le prestazioni fruite in regime di Ssn: analisi cli-
La procedura di accesso Basta prenotarsi presso la struttura sa-
Nomenclatore tariffario delle prestazioni indirette NUOVE VOCI DAL 1° GENNAIO Il Nomenclatore tariffario costituisce, come è noto, la base per il riconoscimento delle prestazioni sanitarie contenute in una pratica indiretta ai fini della corretta liquidazione del rimborso. È lo strumento principe per l’attività del Fondo e necessita quindi di un continuo aggiornamento perché ne sia costantemente garantita la validità anche sotto il profilo economico rispetto all’evoluzione della medicina. Con questo intento nella riunione del 22 dicembre 2010 il consiglio di gestione del Fasdac, sulla base di una proposta tecnica elaborata da un’apposita commissione interna, ha approvato un terzo aggiornamento del Nomenclatore tariffario (l’attuale edizione risale al 1° luglio 2009) inserendo alcune nuove voci relative a diverse sezioni (interventi chirurgici, analisi di laboratorio, prestazioni specialistiche). Le nuove voci e le relative tariffe di rimborso si applicano dal 1° gennaio 2011 con riferimento alla data riportata sul documento di spesa. Per l’elenco completo delle nuove voci e per l’intero Nomenclatore tariffario 2009 aggiornato al 1° gennaio 2011 vedi il sito www.fasdac.it.
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nitaria prescelta chiamando i numeri telefonici indicati nel riquadro a fianco e qualificarsi come assistito Fasdac, dichiarando la volontà di avvalersi della Convenzione ticket; all’accettazione si dovrà consegnare soltanto la prescrizione rilasciata dal medico di base (la ricetta del Ssn di colore rosa). Non è richiesto il modulo di autocertificazione.
Perché la Convenzione? Per promuovere il ricorso al Ssn quando questo è in grado di offrire in modo efficiente e in tempi ragionevoli le prestazioni sanitarie di cui si necessita, con un conseguente utilizzo responsabile delle risorse della collettività degli iscritti al Fondo. A questo riguardo è importante far presente che la Convenzione ticket non sostituisce gli accordi in essere con il Cdi e con l’Istituto auxologico. Le due convenzioni pertanto convivono.
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Elenco strutture Cdi Numero unico per prenotazioni Milano
Corsico (MI) Rho (MI) Pavia Corteolona (PV)
Ticket in forma indiretta: a febbraio il termine per il rimborso semestrale Ricordiamo che il Fasdac rimborsa integralmente i ticket relativi a visite mediche e accertamenti diagnostici fruiti presso il Ssn (con esclusione dei soli ticket relativi all’acquisto di farmaci). I ticket rappresentano il costo con cui un cittadino compartecipa alla spesa del Ssn e costituiscono un ambito di intervento delle realtà mutualistiche integrative che, come il Fasdac, intendono privilegiare il ricorso alle strutture pubbliche. Il Fasdac da tempo facilita il rientro di queste spese promuovendo una disciplina speciale di rimborso nella forma indiretta e, più recentemente, anche nella forma diretta. Nella forma indiretta è prevista la possibilità di cumulare i ticket in due semestri l’anno da presentare alla
02 48317555
via Saint Bon, 20 viale Monza, 270 via Pellegrino Rossi, 24 viale Abruzzi, 14 via Ripamonti, 190/D via Teuliè, 2 via delle Primule, 6 corso Italia, 46 via Vigevanese, 4 via Magenta, 41 viale Cremona, 326 via dei Caduti, 20/A
Punto prelievi Punto prelievi Punto prelievi Punto prelievi Punto prelievi Punto prelievi Punto prelievi Punto prelievi
Elenco strutture Istituto auxologico Numero unico per prenotazioni Milano
Bollate (MI) Cusano Milanino (MI) Meda (MI) Pioltello (MI) Verbania (VB)
02 619111
via Mosè Bianchi, 90 via Pier Lombardo, 22 piazzale Brescia, 20 via Ariosto, 13 largo F. Fellini, 3 via Zucchi, 18 corso della Resistenza, 23 via Masaccio, 4b/6 corso Mameli, 199
propria Associazione territoriale Manageritalia a settembre (ticket con data dal 1° gennaio al 30 giugno di ciascun anno) e a febbraio (ticket con data dal 1° luglio al 31 dicembre di ciascun anno). Non perdiamo la prossima scadenza!
presso Ospedale San Luca presso Ospedale San Michele presso Fnme presso Centro Diagnostico Meda presso Villa Caramora
Nella forma diretta il Fasdac si sostituisce all’assistito al momento del pagamento dei ticket dovuti. Per qualsiasi importo, anche minimo
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MANAGERITALIA
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Quadri
LICENZIAMENTO E DIMISSIONI Tutto quel che c’è da sapere sui termini di preavviso Mariella Colavito
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N CASO DI RISOLUZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO, sia per dimissioni che per licenziamento, la parte che intende recedere dal contratto è tenuta a rispettare i termini di preavviso. Il periodo di preavviso è il lasso di tempo che intercorre tra la comunicazione del recesso e la chiusura effettiva del rapporto di lavoro ed è stato introdotto al fine di evitare che un’interruzione immediata della prestazione possa danneggiare una delle parti. Il periodo di preavviso può essere svolto in servizio oppure le parti possono accordarsi perché non vi sia prestazione, pagando un’indennità sostitutiva. Il licenziamento è la risoluzione del rapporto di lavoro su iniziativa del datore di lavoro. Il recesso va comunicato per iscritto e la lettera, oltre l’indicazione dei motivi che lo sorreggono, può contenere la richiesta del datore di lavoro di svolgere il periodo di preavviso in servizio, lasciando così intatti, durante tale intervallo, tutti i diritti e gli obblighi connessi alla prestazione lavorativa. La malattia o l’infortunio che si verifichino durante tale lasso di tempo sospendono il preavviso, facendone così slittare il termine finale. Lo stesso dicasi per le ferie. L’art. 2109 del codice civile, infatti, esclude che il datore di lavoro possa imporle durante il preavviso, ma nulla impedisce che le parti si accordino diversamente: anche in questo
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caso il preavviso verrà sospeso, salva pattuizione contraria.
Durata del preavviso La durata del periodo di preavviso varia a seconda dell’anzianità aziendale e della qualifica e, così come la decorrenza, è fissata per i singoli settori dalla contrattazione collettiva. Nel contratto del terziario1 il preavviso da licenziamento decorre dal 1° e dal 16° giorno del mese ed è di 60 giorni di calendario per i quadri con anzianità fino a 5 anni di servizio compiuti, 90 giorni per quelli che hanno un’anzianità aziendale tra i 5
e i 10 anni, 120 giorni per i quadri in azienda da più di 10 anni. Per i trasporti2 i termini sono di 2 mesi e 15 giorni per anzianità non superiore ai 5 anni, 3 mesi e 15 giorni per anzianità compresa tra i 5 e i 10 anni, 4 mesi e 15 giorni per i quadri che abbiano superato i 10 anni di servizio. I termini sono gli stessi anche per i dipendenti delle agenzie marittime3. I quadri del settore alberghiero4 hanno un periodo di preavviso di licenziamento di 4 mesi se lavorano in azienda da almeno 5 anni compiuti, 5 mesi se lavorano da oltre 5 anni e fino a 10 anni di servizio e 6 mesi per chi possiede un’anzianità superiore.
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Il periodo di preavviso può essere svolto in servizio oppure le parti possono accordarsi perché non vi sia prestazione, pagando un’indennità sostitutiva.
Il contratto collettivo dei magazzini generali5 riconosce un preavviso di 3 mesi per chi non ha superato i 5 anni di servizio, 4 mesi per i quadri con anzianità compresa tra i 5 e i 10 anni e 5 mesi per chi ne possiede oltre 10.
Esonero prestazione Se a seguito di licenziamento l’imprenditore intende esonerare il lavoratore dalla prestazione, non solo dovrà comunque corrispondergli l’indennità sostitutiva in un’unica soluzione, applicando la stessa aliquota fiscale del tfr, ma sarà anche tenuto a versare i contributi sociali all’Inps. Se invece è il lavoratore a rifiutarsi di
prestare servizio per il termine stabilito, il datore di lavoro non sarà tenuto a corrispondergli l’indennità e il rapporto di lavoro terminerà immediatamente. L’obbligo del preavviso non sussiste nelle ipotesi di recesso durante il periodo di prova. Scopo della prova, infatti, è permettere a entrambe le parti di valutare la convenienza del rapporto di lavoro, lasciando loro la possibilità di risolvere il contratto liberamente, senza alcun periodo di preavviso. Analogo discorso vale per il licenziamento in tronco per giusta causa (ex art. 2119 del codice civile): l’inadem-
pimento degli obblighi contrattuali da parte del quadro è talmente grave da impedire la prosecuzione del rapporto di lavoro, anche solo per i termini di preavviso. Ci sono, infine, delle ipotesi in cui il preavviso va indennizzato in ogni caso: quando non sia possibile svolgere in servizio la prestazione per risoluzione del rapporto di lavoro per cessazione dell’attività aziendale oppure per morte del lavoratore. In questo caso l’indennità sostitutiva del preavviso, così come tutte le spettanze di fine rapporto, andranno liquidate agli eredi.
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Art. 226, II parte, ccnl 2 luglio 2004 per i dipendenti del terziario. Art. 9, parte speciale trasporto merci, ccnl unico 9 novembre 2006 della logistica, trasporto e spedizione. Art. 40, ccnl 1° aprile 2004 per i dipendenti agenzie marittime. Art. 161, ccnl 22 gennaio 1999 per i dipendenti aziende turistiche (Federalberghi); art. 138, Ipotesi di rinnovo 3 febbraio 2008 del ccnl per i dipendenti aziende dell’industria turistica. Art. 15, parte speciale Assologistica, ccnl unico 9 novembre 2006 della logistica, trasporto e spedizione.
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“UN FIOCCO IN AZIENDA” ASSIDIR
Con Manageritalia insieme per le donne
L’ Un’iniziativa rilevante e di grande valore sociale che favorisce il mantenimento del posto di lavoro alle donne in un periodo difficile e delicato e aiuta le aziende a non perdere forza lavoro
INIZIATIVA Un fiocco in azienda, promossa dal Gruppo Donne manager di Manageritalia Milano in collaborazione con La Casa Rosa (associazione a sostegno delle donne in gravidanza e della genitorialità) con il contributo del Comune di Milano, ha due obiettivi primari: ridurre l’abbandono del lavoro da parte delle donne dopo il parto e favorire una maternità serena alle donne occupate. Nel mondo del lavoro, infatti, l’arrivo di un bambino costituisce ancora, soprattutto in Italia, un delicato momento nel rapporto azienda-dipendente. Manageritalia e le società e organizzazioni ad essa collegate hanno da sempre, per missione, ben presenti le
problematiche legate al mondo del lavoro e hanno accolto e sostenuto con grande impegno e collaborazione concreta l’iniziativa del Gruppo Donne manager. Un impegno rilevante e di grande valore sociale in quanto da una parte favorisce il mantenimento del posto di lavoro alle donne che si trovano ad affrontare un periodo certamente difficile e delicato e dall’altra aiutano le aziende a non perdere forza lavoro.
Consulenza pediatrica a favore delle donne partecipanti al programma “Un fiocco in azienda” Qualora l’associato, in caso di malattia o infortunio del bambino, non riuscisse a reperire il proprio pediatra e necessitasse di un consulto telefonico, potrà contattare direttamente i medici della struttura organizzativa di Europ Assistance Italia. Invio di un pediatra a domicilio (servizio erogabile solo in Italia) Qualora l’associato, per infortunio o malattia del bambino, non riuscisse a reperire il proprio pediatra, potrà contattare la struttura organizzativa di Europ Assistance Italia che, previa consulenza medica telefonica, provvederà compatibilmente con le disponibilità locali, a inviare un pediatra convenzionato nel più breve tempo possibile. Tutti i costi relativi all’uscita e alla prestazione del pediatra sono a carico dell’associato.
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Un fiocco in azienda è un programma concreto. Propone infatti una serie di iniziative studiate, con la collaborazione di esperti e specialisti, allo scopo di favorire, senza alcun aggravio di costi per le aziende, il superamento sereno del delicato periodo della gravidanza e dei primi mesi di vita dei nuovi nati.
Da Assidir un segno di attenzione in più Fra i tanti problemi che si possono incontrare dopo aver messo al mondo un figlio, c’è sicuramente quello della gestione della salute del piccolo o della piccola. Un problema sentito soprattutto dalle mamme al primo parto, ma certamente anche dalle altre, che si evidenzia con particolare criticità in situazioni di emergenza quale per esempio febbre alta o problemi digestivi nel cuore della notte o in giorni festivi o quando il proprio pediatra per qualche ragione è irreperibile. Per questi tipi di emergenza, Manageritalia, attraverso Assidir e in collaborazione con Europ Assistance Italia, ha quindi pensato di aggiungere alle iniziative del programma due ulteriori servizi di assistenza. Il primo riguarda la possibilità di avere un consulto telefonico con un pediatra.
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L’INIZIATIVA NEL DETTAGLIO n fiocco in azienda è un programma utile per genitori e aziende ad affrontare serenamente la maternità, sostenere le mamme perché non cadano nella depressione post-partum e valorizzare la genitorialità.
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Cosa prevede: 䡵 Opportunità per i futuri genitori di seguire un percorso di genitorialità con La Casa Rosa. 䡵 Informazioni sulle procedure burocratiche. 䡵 Percorso informativo e formativo che permetta alla futura mamma, se vuole, di restare in contatto con la vita aziendale anche durante l’assenza dal lavoro. 䡵 Affiancamento, per le donne che lo desiderano, di un’équipe di psicologhe per evitare la depressione post-partum. 䡵 Colloquio di orientamento al rientro dalla maternità per l’ottimale reinserimento professionale. 䡵 Colloquio con un esperto della Casa Rosa per affrontare al meglio l’aspetto psicologico dello stress da lavoro correlato. 䡵 Su richiesta, la dipendente può ottenere che nel periodo di assenza facoltativa il contributo mensile erogato dall’Inps (attualmente parti al 30% dello stipendio) venga incrementato dall’azienda con almeno il 20% (l’importo eventualmente anticipato verrà restituito dalla dipendente al suo rientro al lavoro, secondo un piano programmato). 䡵 Servizio di assistenza pediatrica messo a disposizione da Manageritalia grazie al contributo della struttura organizzativa di Europ Assistance Italia, Assidir e Gpa wide group.
In più, per le aziende… Il secondo di ottenere, in caso di necessità, una visita pediatrica presso il proprio domicilio. Di questi servizi potranno fruire le donne dipendenti delle aziende che hanno aderito al programma Un fiocco in azienda e che, in caso di bisogno, ne faranno richiesta. Tutte le donne partecipanti al programma saranno dotate di una card sul retro della quale sono riportate tutte le indicazioni per contattare, in caso di bisogno, la struttura organizzativa di Europ Assistance Italia spa (numero verde 800713908 oppure tel. 0258245570), delegata a gestire i servizi che saranno operativi 24 ore su 24 per 365 giorni in tutta Italia (vedi box a fianco).
Prima di tutto il programma non prevede costi per le aziende partecipanti.Tra i vantaggi un notevole miglioramento del clima interno; maggiore produttività delle future e delle neomamme; riduzione del tasso di abbandono del lavoro dopo la maternità; visibilità positiva all’esterno. Inoltre, le aziende saranno autorizzate all’utilizzo del logo Un fiocco in azienda; avranno visibilità sui canali di comunicazione di Manageritalia e sul sito del Comune di Milano; riceveranno una targa di adesione al programma da esporre nella sede aziendale; otterranno un attestato dal Comune di Milano in cui si riconosce l’attività di conciliazione svolta dall’azienda a favore dei propri dipendenti e parteciperanno al network delle aziende coinvolte. Per saperne di più visita il sito www.managertitalia.it >> iniziative ed eventi >> Manageritalia per le donne, il blog http://donne.manageritalia.it oppure contatta il Gruppo Donne manager di Manageritalia Milano responsabile Marisa Montegiove - tel. 0262535050.
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Associazioni territoriali
LA NUOVA GUIDA DI MANAGERITALIA BOLOGNA È Mario Mantovani il nuovo presidente degli oltre duemila manager dell’Emilia Romagna
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«Solo un’efficace ed efficiente divisione di ruoli e responsabilità tra imprenditore e manager e un forte coinvolgimento di tutti i collaboratori può permettere alle aziende di crescere e creare valore »
GNI TANTO IN ITALIA c’è anche chi, più in là con gli anni, si fa da parte per lasciare spazio ai giovani. Questo è sicuramente il caso di Valter Lenzi che, come promesso quattro anni fa all’inizio del suo mandato di presidente di Manageritalia Bologna, ha raggiunto l’obiettivo che si era prefissato: individuare un giovane in gamba da far crescere e al quale lasciare appena possibile la guida dell’Associazione degli oltre duemila manager del terziario di Bologna e regione. Il consiglio direttivo dell’Associazione ha così votato all’unanimità sia la nomina di Mario Mantovani a presidente sia quella di Massimo Ragni a vicepresidente. Mentre Valter Lenzi, dopo le dimissioni, resta come membro della giunta esecutiva.
Chi è Mario Mantovani, nato a Bologna nel 1960, si è laureato all’Università degli Studi di Bologna in Economia e commercio e ha sviluppato il suo percorso professionale in una delle principali società internazionali di consulenza organizzativa e tecnologica, dove è stato nominato dirigente a soli 30 anni, nel 1990. Dal 1996 ha iniziato a occuparsi di turnaround e in generale di gestione delle discontinuità aziendali, con ruoli di cfo, direttore generale e amministratore delegato. Entrato in Associazione come semplice iscritto nel 1998, è stato prima consigliere e poi, negli ultimi quattro anni, vicepresidente al fianco di Valter Lenzi.
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La parola al nuovo presidente «
Sono particolarmente contento e fiero dell’importante incarico che mi è stato affidato. Certo il momento non è dei migliori, come tocco con mano nella mia quotidiana esperienza manageriale a supporto di aziende in difficoltà o che vogliono crescere con forti discontinuità. Ma ritengo che abbiamo tutte le carte in regola, in città, in regione e a livello nazionale, per rimetterci in carreggiata e ritornare a crescere. Certo ci vuole una forte responsabilizzazione di tutte le componenti economiche e sociali, ma soprattutto dobbiamo capire che senza una vera gestione manageriale oggi le aziende non riescono più a stare sul mercato. Solo un’efficace ed efficiente divisione di ruoli e responsabilità tra imprenditore e manager e un forte coinvolgimento di tutti i collaboratori può permettere alle aziende di crescere e creare valore. Mio principale obiettivo sarà quello di continuare a offrire ottimi servizi ai nostri associati, ma soprattutto di lavorare per ampliare presenza, competenza e cultura manageriale nelle aziende del territorio. Per dare a livello economico e sociale quel contributo in termini di idee e azioni che i manager già portano quotidianamente in azienda, ma che attraverso l’organizzazione possono dare meglio e di più a tutta la collettività .
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