UMANI PAESAGGI URBANI
UMANI PAESAGGI URBANI A cura di Francesco Piazza Una stratificazione di racconti, storie di popoli e di ambiente, di ecosistemi che convivono, di esperienze di vita. Il paesaggio è anche questo. Perché esiste una stretta correlazione tra l'universo umano e lo spazio fisico che lo circonda Lo stimolo che un ambiente ci trasmette è legato al nostro più intimo sentire. Possiamo reagire con stupore, con malinconia, con gioia al cospetto di un paesaggio. Eppure è sempre uguale. Immobile. Cambia al mutare delle stagioni, ma immutabile resta impresso nella nostra memoria. É il suo effetto sulla nostra psiche che cambia e che può rivelare cose di noi probabilmente sommerse pronte finalmente a venir fuori. Rappresentarne la propria idea, l'essenza, le connessioni con il nostro divenire, è una sfida. Si rischia di cadere nello scontato, nell'ovvio. In quella anacronistica visione che nega e dimentica le contaminazioni, gli interventi, gli errori che ne hanno determinato l'identità e che nel tempo hanno cambiato anche la nostra percezione. Perché in ognuno di noi vive un paesaggio interiore, che è frutto di elaborazioni, di felicità e dolore, di ricordi, ed è specchio esperienziale di quello esteriore. In questa mostra, Marco Bettio, Vera Carollo, Claudio Cavallaro, Salvatore Difranco, Demetrio Di Grado, Maurizio Pometti, Francesco Rinzivillo e Samantha Torrisi, attraverso media espressivi differenti che vanno dalla pittura alla scultura, dalle installazioni al collage, affrontano con estrema forza il tema del paesaggio, inteso non solamente dal punto di vista ambientale, ma come un insieme intriso di emozioni, di relazioni con ciò che li circonda. Un altro da noi denso delle contraddizioni dei malesseri e delle incongruenze proprie del nostro tempo capace di rompere le barriere dell'incomunicabilità per disegnare più ampi schemi intellegibili. L'eterogeneità compositiva, la scelta coraggiosa di esprimersi affrancandosi da schemi precostituiti; lo scavare a fondo nella propria anima per dar vita all'espressione più sincera e intima della propria idea di luogo fisico e dell'anima, costruiscono in questa mostra un percorso narrativo che esula dall'esercizio descrittivo per inoltrarsi nelle accidentate strade di un paesaggio interiore che raccoglie, elabora e conserva sollecitazioni, ricordi ed emozioni legati indissolubilmente all'ambiente esterno. Anch'esso fragile e mutevole.
UMANI PAESAGGI URBANI COLLETTIVA DI ARTE CONTEMPORANEA A cura di Francesco Piazza
PIAZZA CASSA DI RISPARMIO 22
DAL 13 GENNAIO AL 03 FEBBRAIO 2018 INAUGURAZIONE 13 GENNAIO ORE 19
Orari: dal martedì al sabato dalle ore 10 / 13 alle 17 / 20
TESTI IN CATALOGO / FOTO COPERTINA Francesco Piazza FOTO Archivio personale degli Artisti
IMPAGINAZIONE E GRAFICA ManSourcing
GLI ARTISTI
Marco Bettio | Padova, 1974 Al centro sta la nostra idea di paesaggio, una speculazione del pensiero e dunque una proiezione mentale. Accanto a questa, da un lato il nostro piegare il paesaggio al nostro volere, e qui per me, bellezza e violenza convivono da sempre. Il circo che piega la grandezza di un elefante allo spettacolo (spesso atrocemente grandioso) mi fa pensare a Genova, bellissima ma costruita tra monte e mare negando all’acqua il suo naturale fluire, generando spesso disastri. Dall’altra la Bassa Valle, una mia immagine del paesaggio nel quale l’uomo non è semplicemente assente, bensì non contemplato, non necessario.
Claudio Cavallaro |Siracusa, 1976 Ho visto la sua anima posarsi. Per un saluto. Un ricordo. L'ho riconosciuta quel giorno. La percezione è cambiata adesso, Solo un riflesso di un luogo altro ma limpido. Puro. Non era così prima. Ora è.
Vera Carollo | Castelbuono, 1980 La mia poetica artistica si è indirizzata, nel tempo, quasi naturalmente verso l’«umano», verso il tema dell'identità, vista come costruzione esperienziale, come risultato di processi di vita e di morte, incentrata sul tema dell'imposizione, della limitazione, dell'obbligo e della coercizione. L’opera in mostra in questa collettiva, fa parte di un ciclo di 15 opere fotografiche, scultoree, grafiche e pittoriche prodotte dal 2015 al 2017. Qui il tema dell’umano, viene immerso in un contesto di snaturazione dove il giocattolo, mondo finto in miniatura, da espressione di innocenza o di dedizione, diventa mezzo per enfatizzare una denuncia sociale su temiuniversali che condizionano impietosamente le vite umane.
Salvatore Difranco | Comiso, 1988 Corpi e spazi privi d’identità, realtà tra inconscio e coscienza. Immagini e ricordi provenienti dal mondo interiore.
Demetrio Di Grado | Palermo, 1976 I miei collage nascono dall’assemblaggio di carta e vinilica. Immagini che si trovano su vecchie riviste, dagli anni 30 agli anni 50, che cerco nel quotidiano e che, unite alla stampa contemporanea, diventano manifesti introspettivi. Un viaggio tra la coscienza e l’istinto. Soggetti prevalenti: figure femminili, maschili, bambini o coppie. Il periodo: gli anni della guerra, della povertà, della miseria. Anni cruciali; ma la forza di volontà, il successivo sviluppo economico, la voglia di ricominciare con tenacia e costanza hanno trasmesso alle generazioni valori decisivi per la rinascita. Attraverso quelle immagini e con parole o aggettivi che tagliano il volto di chi li pronuncia resta un messaggio ancora attualissimo. Un paesaggio di varia e intensa umanità, calato nel presente, di cui non abbiamo più memoria.
Maurizio Pometti | Catania, 1987 Ogni luogo conserva in sé un ricordo, una storia, un groviglio di vita. Impossibile è cancellare ogni momento vissuto, anche quando il ricordo ingiallisce, qualcosa farà sempre parte di noi. Non ricordo più molte delle cose fatte da piccolo, ma so che sono in me, come quel paesaggio che mi ha accompagnato, che ricordo con affetto e che ogni tanto mi ritorna in mente. Quel bambino, quel piccolo super eroe, è ancora lì. Sull'altalena, con alle spalle le case rosse, i suoi alberi, il suo prato.
Francesco Rinzivillo | Comiso 1966 Il mio progetto, luogo di una codificazione spazio-temporale di elementi primari, è un continuo tentativo di definizione dei rapporti in un sistema sfuggente e sempre in procinto di mutare: il limite. Inteso come realtà dai contorni sfrangiati, frontiera contrasta e contrastante, la ricerca al “limite” del “limite” mi permette di indagare l’oggetto come un concetto in qualche modo incerto in una continua interrogazione sulla natura del suo esserci, ombra e doppio, in perenne movimento in cui la componente metafisica che le accomuna è portatrice di analisi genealogiche dai concetti opposti: il mondo vero e il mondo apparente. Tutte le mie riflessioni aspirano a capovolgere l’apparenza, a volte stereotipata dal reale, cercandone, misticamente, una ridefinizione irraggiungibile, sia sul piano dell’artificio iconico, sia su quello concettuale formale e strutturale.
Samantha Torrisi | Catania, 1977 In questo lavoro la presenza umana si identifica con alcuni elementi essenziali che creano il pretesto per andare oltre alla mera rappresentazione del paesaggio, soffermandosi alla sensazione che ne deriva: dalla sospensione, dall’inquietudine della lontananza e dell’assenza, da un approssimarsi di qualcosa che va oltre l’inquadratura. Una rappresentazione del paesaggio che cerca di dare anche la misura di un’estensione più emozionale legata agli stati dell’animo umano.
LE OPERE
Marco Bettio “Archetipo - uno va sempre a morire lontano dai posti migliori” olio su lino 28x32 cm 2017
Marco Bettio “Desiderio #24 – redenzione” olio su lino 40x40 cm 2017
Marco Bettio “La Bassa Valle credere nella rinascita è come ammettere la sconfitta” olio su lino 28x32 cm 2017
Claudio Cavallaro "Alchemy/Resurrection #1 (...and she stopped to rest)" grafite, cera, polvere di roccia, su tavola, scultura in gesso, oro, cera, fuoco. 90x90 cm + scultura 2017 - 2018
Vera Carollo “That's not a game – 5” gesso e assemblaggi vari 15x15x20 cm 2016
Salvatore Difranco “Senza titolo� smalto su tela 95x80 cm 2016
Demetrio Di Grado “Chiederà un perché” collage su carta 40x30 cm 2017
Demetrio Di Grado “Come conoscenza” collage su carta 40x30 cm 2017
Maurizio Pometti “Super eroe” olio su tela 60x80 cm 2017
Francesco Rinzivillo “Confine” olio su cartoncino 50x70 cm 2006
Samantha Torrisi "Quand'è che ci siamo persi" olio su tela 60x80 cm 2017
PARTNERSHIP
L’Azienda “Soffio sulle Isole” nasce nel 2010 sull’Isola di Vulcano, una delle sette isole che costituiscono l’arcipelago delle Eolie in Sicilia, patrimonio dell’UNESCO. L'isola è sempre stata nota fin dall'antichità per la sua intensa attività vulcanica. Qualche decennio prima dell'ultima grande eruzione del 1888-1890, quando il cratere cessò di essere attivo, vivevano solo pochi agricoltori nella zona chiamata “Piano”, luogo molto fertile dell'isola con un terreno ricco di ferro e minerali, situato ad una quota di 420 metri sul livello del mare. Qui, in questo luogo magico, abbiamo deciso di impiantare il nostro vigneto e dal 2012 produciamo due tipi di vini: il rosso “Soffio sulle Isole” dall’intenso colore che riassume tutte le caratteristiche di un vino vulcanico, dall’aroma e gusto inconfondibilmente legato al territorio, e il bianco “Donna allo Specchio”, vino leggero amabile e profumato, derivante dal vigneto “Malvasia delle Lipari”.
IMPAGINAZIONE E GRAFICA