POP VIBRATIONS

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POP VIBRATIONS

Via Abate Meli, 3 - Caltagirone

Organizzazione:

In collaborazione:

Progetto Grafico: Demetrio Di Grado Haller Tornello

Con il Patrocinio:

Bio & fotografie: Dall’archivio personale degli Artisti Comunicazione interna: Salvatore Nicastro Sara Stella Giuseppe Tringali Testi in catalogo: Demetrio Di Grado Giuseppe Tringali Giuseppe Veniero

Con la partecipazione delle Gallerie: L’Altro arte contemporanea Giuseppe Veniero Project 01 – 30 Aprile 2017


POP VIBRATIONS di Demetrio Di Grado La mostra Pop Vibrations a Caltagirone nasce come un’esigenza di volere raccontare e far conoscere alla cittadina, una delle correnti artistiche dei nostri tempi, completa nelle sue sfaccettature e importante per i contenuti trattati. Fondamentale la scelta degli Artisti, tra i migliori che la scena nazionale e internazionale oggi possa offrirci, uno diverso dall’altro, ognuno con il suo linguaggio, ognuno con la sua ricerca, ognuno sotto un unico hashtag: #popvibrations che li accomuna e li rende unici nel loro genere Pop. L’evolversi delle forme e dei soggetti nelle opere esposte, cerca un rimando dagli eroi del passato, a personaggi onirici passando da frammenti di ordinario contemporaneo che raccontano la sua bellezza e la sua essenza. Pop Vibrations è un progetto ambizioso, per la cittadina di Caltagirone è una nuova testimonianza del “ voler fare”. Ospitarla all’interno di un museo, traccia ancora una volta un segno indelebile di un buon servizio per la collettività, amicizia, sinergie e collaborazioni importanti, sono il risultato di una delle mostre più importanti che la città ha avuto.

Dal giorno in cui Demetrio mi ha chiesto di affiancarlo in questa avventura ho cominciato a realizzare che quello per cui ho cominciato ad interessarmi all’arte contemporanea non era solo il puro piacere per l’arte in sé stessa , ma per quello che si poteva creare con essa. In poche parole “fare rete” intrecciando rapporti con persone che condividono entusiasmo e passione per lo stesso progetto artistico. Questo è uno dei temi che vorrei fosse la chiave di lettura da parte delle gallerie palermitane per la promozione e la divulgazione dell’arte contemporanea e non. La mostra Pop Vibrations è stata studiata, pensata e creata con il supporto di artisti che tra loro hanno parlato all’infinito e lavorato portando con se il loro segno distintivo, senza perdere di vista il messaggio collettivo. Al curatore la bravura di farli dialogare/raccontare e di saperli “impaginare” ...a noi galleristi la bravura di saperli selezionare e farli dialogare/raccontare. La sorpresa comunque è sempre un punto cardine di questi eventi, non solo per scoprire le nuove opere di chi già conosci, vedere i nuovi lavori, ma anche l’entusiasmo di chi, per la prima volta, si fida del tuo giudizio e della tua critica. Spero che l'entusiasmo che ci contraddistingue possa accompagnarci insieme in altre avventure artistiche. Grazie a tutti coloro che hanno permesso di realizzare questa mostra, che sia di monito per tante altre. Giuseppe Veniero


NEW POP / POP SURREALISM di Giuseppe Tringali Caltagirone è una città in collina dove la nebbia, che si sviluppa dai monti argillosi che la circondano, accompagna i risvegli di chi la vive ogni giorno o ci si trova solo di passaggio. Come in tutto il sud Italia nel periodo pasquale anche qui religiosità e folclore diventano un tutt'uno così da mostrarci la sua anima più popolare. Al centro di tutto questo la monumentale Scalinata di Santa Maria del Monte, vera icona POP della città, dove tradizione, folclore e contemporaneità si incontrano e rendono l’atmosfera a tratti surreale. E’ in questi luoghi che prende corpo l’idea di POP VIBRATIONS. L’Arte Contemporanea arriva a Caltagirone ed è come ritrovarsi sospesi in quel momento tra il sonno e la veglia, in quello spazio onirico in cui appaiono elementi di una realtà che ci appartiene, di cui conosciamo i codici ma in cui tutto è alterato. Ed ecco allora che veniamo catapultati in un universo parallelo in cui il mondo viene reinterpretato in chiave surrealista, diventando un metaspazio del tutto simile al reale ma in cui le atmosfere sono sospese, le attese spasmodiche, i silenzi angoscianti e i rumori inquietanti. La Vibrazione che si genera a questo punto ci riporta coi piedi per terra e ci mette di fronte ad un mondo che attinge dall’iconografia popolare, in cui la contaminazione tra arte del passato e arte contemporanea crea una nuova mitologia. Gli eroi e le icone divulgati dai media e legati all’immaginario collettivo, fanno continuo riferimento al mondo dell’infanzia, all’arte urbana e alla cultura metropolitana che mescolandosi con i simboli culturali e religiosi diventano la sintesi della società attuale. Gli artisti di Pop Vibrations raccontano la società contemporanea, che affonda le sue radici nella cultura urbana e fa riferimento al mondo del fumetto; nulla è troppo o troppo poco importante nell’accostamento di immagini in grado di produrre cortocircuiti narrativi. La contaminazione diventa la chiave con cui aprire il dialogo tra passato è futuro. Le opere in mostra a Palazzo Ceramico sono irriverenti, ironiche, dissacranti e per certi versi euforiche, la semplicità con cui la cultura più alta viene miscelata agli aspetti più banali del vivere quotidiano ci pone dinnanzi al fatto che l’arte è il mezzo privilegiato con il quale poter aprire un dialogo a più livelli. In grado allo stesso tempo di divertire e offrire spunti di riflessione POP VIBRATIONS vuole essere l’incipit per un nuovo risveglio culturale che vede Caltagirone, la Sicilia e i siciliani protagonisti nel panorama contemporaneo internazionale. POP VIBRATIONS è il trionfo del colore sul grigiore della nebbia che da troppo tempo caratterizza questi luoghi.


Angelo Barile - Madame Dore’ - Olio su tela - 40x30 cm


Loredana Catania - Sibylla - Olio su tela - 50x40 cm


Easypop - The rape of Venus - Acrilico su tela - 200x115 cm


Max Ferrigno - Sicilian tiger PDA - Acrilico su tela - 100x100 cm


Luigi Giocolano – Funky Pop – Ceramica – h 20 cm


Alessandro Iudici - Robot-tana - Ceramica - h 20 cm


Hackatao - Podmork KU 15 Polo - Grafite, acrilici e vernice su ceramica - 42x31x23 cm


Domenico Pellegrino – Catwoman / Afrodite – bronzo h 35 cm


Neirus - The secret garden - Mista su spartito musicale - 40x30 cm


Nina for the dogs - Resina e polvere di marmo - h 20 cm


Pao - Pinguino/minions - Acrilico su vetro resina - 50x50x50 cm


Giuseppe Veneziano - L’angelo invisibile - Acrilico su tela - 30x21 cm


Willow - Europop - Smalto su tela - 60x60 cm


Angelo Barile nato a Torino nel 1960. Frequenta istituti scolastici tecnici, disegna fumetti e si dedica alla pittura a partire dagli anni novanta. Il segno che lo distingue sono i colori accesi e le prospettive grandangolari dei personaggi. La serie dei grandi lavori degli anni novanta, tele di grandi dimensioni parlano del tema della condizione infantile all'interno della società, un tema che con svolte diverse proseguirà fino a questi giorni. È stato invitato a collettive nazionali ed internazionali. Alcuni musei tra cui il MAU Museo Arte Urbana di Torino Italy, Museè Adzak di Parigi France, Museo Diocesano di Ancona Italy, Museo Arte Contemporanea di Parma Italy, hanno acquisito alcune sue opere. La Fondazione Casse di Risparmio di Cuneo ha acquistato 15 sue opere, parte della collezione "People". L'istituto bancario Unicredit ha commissionato una sua opera per inaugurare la Tower in Milano.


Loredana Catania Nata a Catania nel ’74, sin dall’infanzia la sua vita è stata caratterizzata da una forte impronta nei confronti dell’arte e della pittura in particolare, che l’ha portata con naturalezza a compiere gli studi artistici prima presso il Liceo Artistico e successivamente presso l’Accademia di Belle Arti di Catania dove si è diplomata nel ‘97 col massimo dei voti. Dopo i primi anni di formazione e di esposizioni locali, nel 2000 inizia a partecipare attraverso selezioni nazionali a mostre fuori dalla Sicilia. Nel 2001 consegue le abilitazioni all’insegnamento di Discipline Pittoriche, Educazione Artistica e Disegno e Storia dell’Arte con Concorso ordinario a Cattedre e, seguendo la sua vocazione, decide di lasciare la sua città natale, ricca di stimoli, ma geograficamente penalizzata, per trasferirsi in Lombardia. In questi anni comincia la sua attività d’insegnamento parallelamente ai primi riconoscimenti in ambito nazionale, tra cui ricordiamo la partecipazione a CREATIVE TURBULENCES 2, presso la Fondazione per l’Arte Bartoli - Felter, Castello di San Michele, Cagliari e PREMIOARTE, Vincitrice nel 2005 del1°Premio Pittura Sez. Accademia. Nel 2006 consegue, col massimo dei voti, il diploma di secondo livello al biennio di specializzazione in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo, sez. Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Il confronto con la realtà milanese porta nuovi stimoli al suo lavoro senza tuttavia snaturarne l’originario concept. Il suo percorso è caratterizzato da una continua indagine introspettiva e sociale, che si manifesta attraverso una pittura di stampo psicologico rappresentata attraverso un mezzo antico e catartico che è quello della pittura a olio. Nel 2008, dopo una forte crisi artistica approda al neopop, più precisamente al pop surrealism che apre alla sua ricerca nuove e inaspettate frontiere e che, nato con un’impronta non sense e ironica si è nel tempo trasformato in direzione più noir. La mostra collettiva Into the Darkess alla Cell63 artgallery di Berlino costituisce il punto zero da cui inizia il percorso di neRoPOP, un gruppo di artisti accomunati dall’intento di rappresentare la vena dark del corpo neo pop e di raffigurare l’immaginario spesso malato di una società in crisi di valori con un linguaggio grottesco, sarcastico, intrigante paragonabile alla fiaba per adulti.


Easypop Cos'è EASYPOP? Essenzialmente è un pensiero utopico, surreale, che vuole mettere in evidenza la banalità della realtà che viviamo ormai fatta di immagine e superficialità. Easypop ambisce lui stesso alla fama usando e abusando di immagini popolari per essere lui stesso il simbolo della superficialità. Il logo (scelto apposta banale "EASY") inserito nelle tele sarà sempre più presente nelle opere future fino a diventare man mano il protagonista assoluto, perché è conscio che non è fondamentale, ormai, il contenuto dell'opera, ma l'immagine ossessiva e ripetuta per affermarsi. Paradossi, rimandi ed omaggi alla storia dell'arte sono gli strumenti che consentono di generare letture multiple, si celano domande e riflessioni che non sfuggono all'osservatore attento. E’ volontariamente evitato alcun intervento sull’immagine riproposta, nessuna texture personale per non dare risalto all’estetica dell’opera spaziando tra pop art, dada e concettuale. L’identità di EASYPOP è sempre celata anche e soprattutto durante le mostre perché in fondo lui è la rappresentazione di tutti noi con il suo simulare e alterare la percezione della realtà. C’è un EASYPOP in ognuno di noi


Max Ferrigno è nato a Casale Monferrato il 14 Novembre 1977. Comincia a lavorare come decoratore subito dopo aver conseguito l diploma artistico, riuscendo così a manternere un forte legame con l’arte. Nel suo piccolo laboratorio artistico, per tredici anni, da’ forma alle fantasie dei suoi sempre piu’ numerosi clienti.Disegna trompe – l’oeil per negozi e appartamenti, fondali per le agenzie teatrali, realizza scenografie per Gardaland, Eurodisney, MiniItalia, Cow Boy Guest. Viaggia moltissimo. Parallelamente prende forma la prima parte del suo percorso artistico: una lunga serie di lavori dedicati al Messico, all’Africa e al Sudamerica,incentrati sul “burro”, l’asino simbolo della speranza di rinnovamento del panorama sociale, culturale e storico del mondo. Ma è nel 2005 che la sua sensibilità artistica subisce una forte scossa, talmente forte da definire tutto cio’ che aveva creato fino a quel momento “passato”. Riprende a guardare i vecchi cartoni animati giapponesi, ad ascoltare le sigle tv. Improvvisamente gli echi della memoria infantile diventano la sorgente di un'esplosione di idee e di progetti. Inizia così la fase “popsurrealista” di Max Ferrigno, dove i personaggi dei cartoni animati, le merendine ed i giochi di una generazione diventano “attori attivi” nelle sueopere in un tripudio di colori accesi, intensi e dissonanti. Un linguaggio che sembra destinato ai bambini ma che in realta’ è rivolto agli adulti.. Cio’ che colpisce, infatti, è la forza espressiva che trapela dalle sue tele: emozioni, stadi d’animo, profumi e sapori. Nel novembre del 2010 espone la sua prima importante collezione a Milano “Les Sucreries”, un successo che richiama l’attenzione di molti critici e appassionati di popsurrealismo.


Luigi Giocolano Talento poliedrico, riesce a dare forma ai desideri dei suoi clienti, spaziando dalla scultura, alla creazione di mosaici, rivestimenti, life-casting, design di interni e creazioni originali di ogni tipo. Scultore, Gela (CL) 1979. Si diploma presso l’ Istituto d’Arte per La Ceramica di Caltagirone e nel 2001 si specializza come Maestro d’Arte in Restauro Ceramico. Fiero siciliano, Luigi ama la sua Terra, il calore del Sole, la bellezza e i colori del Mediterraneo, l’energia del vulcano Etna, senonché tutto ciò che Madre Terra genera. Difatti, attratto dall’argilla, ne fa materia principale delle sue creazioni. Dopo la formazione scolastica, Giocolano vive a Londra per una dozzina di anni, dove incontra artisti di calibro internazionale, stimolo per nuove inspirazioni. Collabora con Officina Coppola UK , per cui crea originali pannelli scultorei per interni di Luxury Design, soddisfacendo le richieste più capricciose della "Posh London", tra residenze private, interni di imbarcazioni e rinomati shops di brands internazionali. Durante i suoi viaggi in Europa e in Asia impara nuove tecniche di scultura e realizza workshops di Ceramica per bambini. Affascinato dalle meraviglie della Natura incontaminata, nel 2015 Luigi rientra in terra natia per iniziare a produrre la propria arte scultorea e ceramica, con particolare interesse per l’ autoctona pietra lavica, con la quale realizza superfici di rivestimento.


Hackatao Da abile “borderliner”, Hackatao fonde le citazioni colte del passato a forme coraggiose e ultracontemporanee, stagliandosi come esponente innovativo dello scenario artistico attuale. Il dittico artistico Hackatao è formato da Sergio Scalet (1973 Transacqua – TN) e Nadia Squarci (1977 Udine). Il duo si forma a Milano nel 2007 lavorando insieme alla creazione dei Podmork, sculture dalle forme morbide e totemiche, che si collocano al centro della loro ricerca immaginifica. La loro tecnica originale è un armonioso sunto estetico di un intricato flusso di coscienza espresso con la grafite, delimitato da campiture super-flat in acrilico. I soggetti delle loro opere si ispirano, pur mantenendo un’assoluta originalità, ad antiche forme pagane, all’alchimia, alla magia dell’infanzia e al contemporaneo divenire. “La loro invenzione sta nella messa a punto di un linguaggio che ruba ai nuovi media la velocità e la sintesi del tratto, la bidimensionalità di un’informazione che non ama l’affondo per natura, la piattezza meccanica del colore steso a zone, ma che riesce a divenire uno strumento che sa anche mettere in luce l’intolleranza storica di un mondo che segna il passo per quanto riguarda la convivenza e il rispetto delle differenze.” Gianluca Ranzi. “Una densa tessitura visiva che cattura subito la sensibilità estetica di chi la guarda ed esprime le due componenti complementari di questa fortunata alleanza artistica.” Julie Kogler. I primi anni della loro attività artistica (2007 – 2011) li trascorrono nell’intricata Milano dove partecipano attivamente all’emergere di nuove correnti artistiche. La loro ricerca interiore e artistica li spinge a cambiare scenario di vita, una folgorazione che li spinge fino a Oltris, piccolo borgo medioevale incastonato nelle alpi carniche. Ponendosi “fuori dal mondo” compiono un atto artistico radicale che permette loro di distaccarsi dal Flusso, ma allo stesso tempo partecipandovi attivamente in modo più consapevole e immuni al suo troppo veloce scorrere. Da qui la loro arte confluisce su nuovi materiali più naturali, legno e ceramica, facendoli rivivere contaminati dal loro immaginario. Dal 2011 al 2016 sono anni prolifici segnati da diverse personali e progetti in Italia e nel mondo. La Cosimo Panini sceglie la loro arte per la copertina di un’edizione special della fortunata agenda Comix per l’anno 2016-2017


Alessandro Iudici Nasce in una famiglia che conta ben 9 generazioni di ceramisti. La sua formazione ceramica la apprende direttamente dentro le storiche fornaci di famiglia giocando con l'argilla e sedendosi al tornio realizzando i primi vasi. Proprio dalla lavorazione al tornio concentra tutta la sua creatività , trasformando il vaso appena realizzato in figure antropomorfe e zoomorfe che continuamente fuoriescono dalle fornaci centenarie mai spente. "Da bambino inciampavo continuamente sulle terrecotte, mi nascondevo dentro i vasi e mi mascheravo il viso con la creta fresca� Numerose sono state le esposizioni, le piÚ recenti artexpo New York, premio finalista per il concorso internazionale di ceramica cinese a i continui inviti ad esporre ai piÚ importanti festival della ceramica europei come Faenza e Aubagne in Francia.


Neirus Salvatore Sorrentino, conosciuto come Neirus, è un artista italiano, nato a Formia nel 1982. Si avvicina all'arte giovanissimo e frequenta l'istituto d'arte dove ottiene un Master in ceramica. Neirus sceglie di affinare la propria tecnica frequentando un corso di decorazione presso l'Accademia di Belle Arti di Roma, dove si diploma con il massimo dei voti. Lo stile di Neirus si ispira al nuovo surrealismo americano, dal quale prende l'immaginario pieno di elementi favolosi, ma allo stesso tempo ci parla di un surrealismo onirico vicino alle sue radici italiane. Le isole di cera colorate ricordano il blu dei paesaggi mediterranei dove, attraverso gli insetti e i colori, ritroviamo le atmosfere ricreative e malinconiche che fanno rivivere istanti di estati lontane, persi nella memoria. La sua tecnica pittorica meticolosa dà vita a personaggi dal sapore nostalgico, sempre toccanti e intensi, siano essi dipinti (ad olio o ad acquarello) o protagonisti di originali installazioni. Neirus debutta sulla scena romana durante l'evento dedicato ai nuovi artisti "I Love Candies", curata dalla Dorothy Circus Gallery, Roma. Nel 2012 espone presso il "Museo Del Conte Verde" di Rivoli, Torino, alla mostra collettiva “Pop Surrealism stay foolish" organizzata dalla Dorothy Circus Gallery. Espone negli Stati Uniti in occasione degli eventi: (1) "Odditorium Detroit Wunderkammer" presso la Tangent Gallery, Detroit (Novembre 2012); (2) "INK" presso la Tangent Gallery, Detroit (Maggio 2013); "Beer Is Art: Speciale LA Beer Week Tie-in Show" presso La Luz De Jesus, Los Angeles (Novembre 2013). A Dicembre 2013 espone in Italia durante l'evento "Art for a cure", Roma. Partecipa a diverse collettive in Irlanda: (1) "Tattoo Art Exhibition! Live Bands", promossa da Sailor Jerry Rum Needles and pens, (Novembre 2014), (2) "The Amazing Print Exhibition” (Febbraio 2014) e "Drawing Inspiration" (March 2014) presso la White Lady Art Gallery, in Dublino. Questi sono alcuni degli eventi mondiali che lo hanno visto tra gli artisti protagonisti.


Nina for the dogs Il progetto fonde la passione per l’arte, il design e l’amore per gli animali in un’unica creazione d’autore. Nasce a giugno 2015 da un’idea di Angela A. Resina. Da un canile siciliano Angela adotta una piccola cagnolina; Nina diventa la sua musa ispiratrice, così Angela disegna il primo modello di Nina. Dopo varie prove e test sui materiali, si realizzano i primi esemplari in miscele di resine e polveri di marmo, colore bianco. Nina, piccola cagnolina di design è completamente un Made in Italy; ogni esemplare è realizzato da maestri artigiani italiani ed è disponibile in diverse finiture superficiali che vanno dal colore bianco, a differenti coloriture ed effetti come quelle oro, argento, bronzo e quella completamente trasparente fino alla versione più preziosa con il mantello in foglie d’oro. Completano la collezione Nina for the dogs alcuni pezzi unici d’autore reinterpretati da artisti italiani. Ogni Nina realizzata contribuisce al sostegno di strutture che si occupano e promuovono l’adozione dei cani abbandonati in sud Italia.


Pao è nato nel 1977 a Milano, dove vive e lavora. 
 Si forma in teatro come macchinista, fonico e tecnico di palcoscenico con la compagnia di Franca Rame e Dario Fo. Studia e lavora presso i laboratori del Teatro alla Scala di Milano e nel 2000 realizza i suoi primi interventi di Street Art. Nascono così i coloratissimi pinguini sui paracarri in cemento, le lattine di Pao Cola e zuppa Campbell’s sui bagni pubblici, smile e palle da biliardo, delfini e squali, pellicani, margherite e tanto altro.
 Nel 2005 fonda Paopao Studio, come naturale conseguenza della sua attività artistica e in breve tempo arrivano numerose collaborazioni con le aziende, tra cui Motta, Gatorade, Galatine, Seven, Harley Davidson, Accenture. Dopo l’incontro con la graphic designer Laura Pasquazzo, lo studio si sviluppa ulteriormente operando in differenti campi, grafica, web design, allestimenti e decorazioni, merchandise, produzione e promozione di oggetti. Nel 2007, dopo la mostra “Street Art Sweet Art”, allestita al PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea a Milano – Pao inizia a lavorare su tela e supporti tridimensionali di vetroresina, sviluppa così nuove strade attraverso sperimentazioni sui materiali, ricerche prospettiche, distorsioni visive e utilizzo di geometrie curve. Pao cerca di superare la bidimensionalità della tela, e in parallelo, la tridimensionalità del nostro mondo. La crescente attenzione verso il suo lavoro, la cui caratteristiche


Domenico Pellegrino Nato a Mazzarino in Sicilia del 1974, ha frequentato l’Istituto d’arte e l’Accademia di Belle arti di Palermo. La formazione e la passione per l’arte iniziano già dalla sua infanzia, osservando il papá pittore e misurandosi nel tempo con pennelli, tele, acrilici, creta e argilla. Evoluzioni, contaminazioni, il vivere bohémien dei primi anni nel cuore del centro storico di Palermo, hanno segnato il percorso dell’artista. Pittura e scenografia sono i suoi primi amori, ma la forza della scultura scatena la vera passione. E’ nel centro storico di Palermo, in un piccolo appartamento alla Vucciria, mercato storico della città, pieno di odori, di sapori, di gente, di mestieri antichi, di contrasti forti che nasce la collezione supereroi Realizzate secondo tecniche artigianali tramandate da generazioni in generazioni, le sculture policrome, sono appositamente esasperate e rivedute in quei dettagli iconografici ricchi di tradizione.


Giuseppe Veneziano è nato nel 1971 a Mazzarino (CL). Conseguita la laurea in Architettura all'Università di Palermo, affianca all'attività di architetto quella di realizzatore di vignette, illustrazioni e fumetti per alcuni quotidiani (Giornale di Sicilia, La Sicilia) e riviste. Nel 2002 si trasferisce definitivamente a Milano per dedicarsi esclusivamente alla pittura e all'insegnamento. La sua prima mostra risale al 2004 e un'opera esposta viene pubblicata sulla copertina della rivista di settore “Flash Art”. Nel 2006 realizza, presso i locali della prestigiosa e storica galleria “Luciano Inga Pin", la mostra dal Titolo: “American Beauty”. Tra le opere esposte ce n'è una che ritrae la scrittrice Oriana Fallaci decapitata che desta subito scandalo. La mostra diventa oggetto di dibattito mediatico e intervengono personalità del calibro di Dario Fò, Oliviero Toscani, il Ministro Calderoli, Giulio Andreotti. Nel 2007 viene invitato alla VI Biennale di San Pietroburgo; nel 2008 rappresenta l’ltalia insieme ad altri venti artisti nella mostra “Artâthlos” in occasione dei XXXIX Giochi Olimpici di Pechino; nel 2009 partecipa alla IV Biennale d'arte di Praga. Nel 2009 avvengono due episodi che riportano Veneziano sotto i riflettori dei media nazionali. Il primo riguarda un'opera dal titolo “Novecento” dove vengono ritratti alcuni protagonisti della politica del '900 come: Hitler, Stalin, Mussolini e Berlusconi, accoppiarsi con diverse eroine del fumetto e por... no star. L'opera diventa d'attualità quando scoppiano gli scandali dei festini a sfondo sessuale nelle residenze del Presidente Berlusconi. La foto dell'opera viene, inoltre, pubblicata sulla copertina del libro di Paolo Guzzanti: "Mignottocrazia". L'altro episodio riguarda l'opera “La Madonna del Terzo Reich” esposta per la prima volta alla Fiera d'arte di Verona. Notata da alcuni giornalisti in anteprima dall'apertura della fiera, diventa notizia di cronaca su diversi quotidiani che gridano allo scandalo. Intervengono il Sindaco Flavio Tosi, il Vescovo e il Rabbino di Verona che ne chiedono l'immediata rimozione. Dopo la censura dell'opera Veneziano inscena una protesta, rivendicando la propria libertà d'espressione, proprio davanti la parete bianca dove prima era esposto il quadro. A sostegno dell'artista siciliano interviene lo scrittore Aldo Busi. Risale al 2010 la prima mostra antologica di Giuseppe Veneziano dal titolo “Zeitgeist”. Il Comune di Pietrasanta ospita la mostra nei propri locali e anche in questo caso la bagarre mediatica investe quasi tutti i mezzi di comunicazione. Nel dibattito intervengono Vittorio Sgarbi (che riproporrà la mostra a Salemi, dove allora era Sindaco), Giampiero Mughini, Andrea Pinketts. Moni Ovadia e i critici d'arte: Achille Bonito Oliva e Ivan Quaroni. Nel 2011 partecipa alla 54ª Biennale di Venezia. Nel 2012 è invitato alla Biennale Italia-Cina. Nel 2014 realizza l'immagine di copertina e il booklet dell'album “McMao” dei Management del Dolore Post-Operatorio.


Willow Al secolo Filippo Bruno (1978, Milano) si diploma presso la Scuola del Fumetto e Illustrazione di Milano nel 2000. Ha collaborato con case editrici, agenzie pubblicitarie e aziende produttrici di gadgets e articoli da collezione e design. Affermatosi nel panorama artistico italiano con lo pseudonimo Willow, realizza opere in pieno stile neopop collaborando con gallerie d'arte e aziende di design in Italia e all'estero. Numerose le collaborazioni con gallerie d’arte in Italia e all’estero, tra le quali Spazio San Giorgio (Bologna), Galleria 70 (Milano), Hausammann Gallery (Cortina, Miami), Arscritica Modernaecontemporanea (Roma), Amstel Art Gallery (Londra), Barnadas Huang (Singapore). Parallelamente alla presenza delle sue opere in gallerie d’arte, le grafiche di Willow vestono molti oggetti di design e marchi storici italiani come MOTTA, BORSALINO, PANINI, RIVADOSSI, ARIETE, LUCABOFFI, LOZZA.




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