PAGINA 1 Le comparative tra maxienduro ci sono sempre state, ma con alti e bassi. Quando ho iniziato a lavorare per Motociclismo, 14 anni fa, la regina delle comparative era quella tra le ipersportive e questo trend è rimasto tale fino a circa cinque anni fa. Le moto da sparo sono cadute in declino per colpa della stessa loro evoluzione: nel 1981, la Suzuki Katana, con i suoi 100 CV, era stata definita "un dragster su due ruote", impossibile da sfruttare su strada. Le sue eredi di oggi hanno potenze doppie e sono pure molto più scomode. Usate su strada, non divertono molto, a meno di non usarle solo su percorsi con curvoni a largo raggio, fondi simili a biliardo e nessuno che venga in senso contrario. E, poiché la maggior parte delle persone in pista non ci va, ecco perché vendite e attese si sono spostate altrove. Le moderne maxienduro sono quasi tutte delle 1200 cc con potenze tra i 130 e i 150 CV, quindi anche loro sono dei dragster, ma sono comode in due, "panoramiche", divertenti nelle stradine strette e tortuose. Dal 2011, la comparativa più importante di Motociclismo è quella delle "vaccone", che vengono provate, per una settimana, attraverso posti da sogno: - 2011 Sicilia - 2012 Sardegna (i video: parte 1, parte 2) - 2013 Grecia (tutti gli articoli, le gallery, i video) Per quanto riguarda il 2014, dalla settimana prossima saremo in Tunisia: scoprite le moto e il percorso. (Ndr: rivivete tutte queste prove nella gallery cliccando sui link e non perdendovi la gallery riassuntiva preparata da Mario)
PREGIUDIZI, IMPOSSIBILE FARNE A MENO Lavorare per una rivista di moto fa sì che crollino un sacco di pregiudizi. Quando sono entrato a fare parte della famiglia di Motociclismo, nel 2000, avevo delle idee: le Harley-Davidson erano delle schifezze, le maxi enduro erano dei Suv su due ruote per fighetti da bar, gli scooter erano la tristezza della vita. Ma se lavori per una rivista e le moto le provi, scopri che le tue idee erano viziate da preconcetti. Ho così imparato che le Harley sono una libidine, ma per motivi che non traspaiono dalla scheda tecnica; che le maxi enduro hanno molto senso... e che gli scooter sono la tristezza della vita, ma almeno so perché: sono utili, ma privi di tutti gli elementi che rendono magiche le motociclette. Fatto sta che, qualche mese dopo che ero entrato nella famiglia di Motociclismo, sono stato abbordato dal giornalista-fotografo Zep che, all'epoca, lavorava per questa testata. Lui, con me, ha sempre avuto questo approccio: arrivava, mi diceva che ero un pirla e mi spiegava perché. Ogni volta l'argomento era nuovo. Se la mia autostima dipendesse da un mondo popolato solo da replicanti di Zep, mi sarei suicidato già all'età di sei mesi. Fatto sta che lui mi disse: "Pirla. Hai una Suzuki DR350S che usi come se fosse un'automobile. Non è la moto adatta". "Ma no – risposi, con la voce già incrinata dal pianto – è la moto totale. Ci ho fatto il Fosso di Varzi e tappe autostradali da 900 km in un giorno, è la moto perfetta!". "A parte che fare il Fosso zampettando non è fare il Fosso, ma tu devi prenderti una maxi enduro, il cui motore dura almeno il triplo di quello della tua DR". Gli risposi che le maxi enduro erano delle moto da idioti. "Prendi l'Africa Twin – gli dissi – è la versione da fuoristrada della Transalp, giusto? E ti pare normale che la versione da fuoristrada pesi 20 kg in più della stradale?". "Sei un pirla - rispose – fuoristradizzare una moto lo puoi fare alleggerendola se si parla di racing, ma qua il peso in più è dovuto al fatto che l'Africa Twin è la versione carro armato della Transalp. Ogni particolare è stato preso e irrobustito per reggere a migliaia di km di sterrato senza aprirsi in due". La spiegazione mi affascinò. Il cattivissimo Zep mi