SuccoAcido
Crossing languages, art, cinema, comics, music, theatre, writing Edizioni De Dieux srl
Euro zero,00
Distributed in 7 continents by friends and lovers
March/April 2013, No. 2
Komplot
Menoventi
Curatorial collective, art space based in Brussels
Los vestidos incómodos del espectáculo
SuccoAcido Community @ www.succoacido.net
Rllrbll 20 years after
Rllrbll is a special band, a unique mix of personality, musical taste, openmindness and creativity. In the last 20 years (almost!) they explored sound possibilities, copulating with improvisers and painters, roaming in european roads and digging the West Coast freeways. They developed their sound and above all the approach to record it, improving constantly their equipement and techniques, releasing an amazing amount of albums, Eps, vinyls and digital download. Here’s a new series of questions and answers to understand what they are about in 2013. CONTINUA A PAGINA 11
The Fridge, exhibition view, 2012, © Fabrice Dermience
In SuccoAcido’s years-long quest in search for - independent, nonprofit, interdisciplinary - Art Places, Komplot in Brussels stands out as a very interesting model of collective management. One of its most defining elements is mentioned in the project’s concept: Komplot is a curatorial collective interested in the mutual cross-pollination between
private, public and institutional spaces. We could even call it a “privately owned public space” since the space itself has been entrusted by the owner – a collector – to a group of artists and curators who, since 2002, have made it the home of the most diverse activities (artistic, editorial, didactical). CONTINUA A PAGINA 2
Elena Cologni A visual artist and researcher
L’elastico, MK Gallery, Milton Keynes and Ruskin Gallery, Cambridge, UK, 2012, © Elena Cologni
By choosing to live in England, Elena Cologni has tranformed her condition as foreigner into a transitory site for critical thinking and making. This being not only a starting point, but also a tool for redefining her own identity. Her art revolves around issues of memory and perception, and by investigating personal and subjective aspects of these, through an open analysis of her own experience, this in turn gives her a particular view on how to adopt collaborative strategies by looking at collective dynamics and methods. Elena Cologni’s intellectual and interdisciplinary artistic career
evolves through undertaking periods of study, and meeting with professionals within both the art and academic worlds, the artist engages with as active researcher, also by establishing collaborations with indifferent disciplines. From our interview arises the portrait of an artist constantly experimenting with, and re-inventing, her own very presence in front of the public. Cologni ultimately aims at re-elaborating negotiation strategies undelying human relations by proposing unconventional forms of interaction. CONTINUA A PAGINA 4
Isabella Bordoni Performer della relazione tra scrittura, corpo e paesaggio
Postilla © Monica Uccheddu e Olimpio Mazzorana
“Menoventi es una temperatura. Si miras el termómetro de tu sala al revés, te darás cuenta que es la temperatura de tu casa, lo que cambia es sólo el punto de vista”. Esta es la presentación de una de las compañias teatrales más activas en Italia, Menoventi, nacida del encuentro entre un romagnolo, una friulana y un napolitano. Desde 2005, cuando crean su primer espectáculo, In Festa, Gianni Farina, Consuelo Battiston y Alessandro Miele firman otros cinco trabajos mientras hunden aún más las manos en lo profundo de la relación controvertida entre actor y público y en las ambigüedades entre realidad y ficción. A lo largo de estos años han despertado así el interés de crítica y público y han ganado diferentes
premios. Con Semiramis, en el cual Consuelo interpreta el papel de la despótica y fragil reina de Babilonia, asistimos a la primera fractura en la cuarta pared con la cual la compañía va a jugar de forma siempre más irreverente en InvisibilMente y Postilla para su completa desestructuración en Perdere la faccia y L’uomo della sabbia. Lo que más interesa a Menoventi no es el contenido sino el contexto de ese contenido, el marco, es decir el escenario. En sus experimentos el escenario se vuelve un gran carrusel donde entrar y de donde salir continuamente. En lo que definen el primer nivel de la representación, una vez superada la cuarta pared y también la posición del actor que
se enfrenta directamente con el espectador, existiría sólo aquella figura que, aunque esté adentro del espectáculo, no sea consciente de tomar parte en ello. Pero quizás ésta sea simplemente la condición de quien toma parte en la que normalmente llamamos vida. De aquí la dificultad de caber en los vestidos incómodos, aunque perfectamente calibrados (es más, incómodos justamente porque tan perfectos), del espectáculo. Menoventi intenta solucionarlo todo con mucha ironía y el público les agradece. Pero detrás de las risas siempre hay algún tipo de mueca que nos acerca al lado más oscuro del hombre.
tale, recorded and mixed fully analogically by Giulio Ragno Favero. In this interview, together with the Bachi Da Pietra, we’ll revisit the Tornare Nella Terra and Quarzo years; we’ll touch upon the band’s most iconic collaborations, their lyrics and the “makeover” that seems to be the leitmotiv of their new album: a glaring metamorphosis, even to the dumbest ear. Or not. CONTINUA A PAGINA 10
Verso Sud
Marco Pinna sopravvivenza proletaria
Jsb / Loretta Strong
on SuccoAcido LoFi TV
nuova politica per la cultura
A PAGINA 8
A PAGINA 13
A PAGINA 7
CONTINUA A PAGINA 12
Vincenzo Caricari Per un cinema documentario locale. Immagini e storie dalla Locride cambiare, migliorare e far conoscere le proprie condizioni di vita pur nella semplicità dei mezzi e delle ambizioni. Vincenzo è una di queste persone. Senza trucchi estetici né vittimismo, Vincenzo ha il tocco discreto e umile del reporter, di colui che guarda la realtà e sente l’urgenza di raccontarla nel modo più sincero possibile.
Vincenzo Caricari ha 30 anni. Dopo aver studiato e girovagato per la penisola, tre anni fa ha deciso di tornare a vivere nella sua terra natale, la Calabria, che presto è diventata protagonista indiscussa di tutti i suoi documentari. Una terra che si potrebbe definire come dimenticata da dio se non fosse per delle presenze eccezionali, quotidianamente impegnate a
CONTINUA A PAGINA 7
Il paese dei bronzi
Luigi Milani
Journaliste, traducteur, éditeur et écrivain, Luigi Milani est né à Rome, où il vit et travaille. Il a publié des récits et des poèmes pour divers éditeurs et revues littéraires. En Janvier 2011, il a édité Nessun futuro (Casini Editore), noir situé dans le monde du Rock. Le protagoniste «souterrain» du roman/backstage est Phil Summers, librement inspiré de Kurt Cobain et Dave Gahan, un personnage qui représente l’illustration
archétypale de la star du rock qui tombe victime de soi-même et de la Destinée adverse, réincarnation moderne du héros romantique de moule byronien, qui s’immole pour son art. La disparition mystérieuse de Phil Summers évoque les légendes métropolitaines de la «substitution» ou «feinte mort» de certaines rock stars. Parmi les ouvrages publiés après le roman, il a les collections d’histoires courtes Seasons et de
récits d’horreur - mystère L’estate del diavolo, pour les éditions Delirium. Avec Danilo Arona et Angelo Marenzana, récemment Luigi Milani travaille à une histoire encore dédiée au Rock, dans le cadre d’un projet à trois basé sur le concept de l’île comme lieu fermé. Pour les éditions Graphe.it, il est l’éditeur en chef de la série eTales, consacrée au roman et entièrement numérique. CONTINUA A PAGINA 15
REFUGEE, Stati d’esilio | Epifanie [2011-2014], Libro d’Artista, © Davide Dutto
vedendo in essi la traccia di una storia che può essere condivisa. Dal Montefeltro alla Val di Susa, «toccando il confine tra gli stati», questo spazio si è fatto racconto e ha preso la forma di un libro. Non solo scrittura, ma qualcosa di più, nel progetto di pubblicazione che qui raccontiamo. Entriamo dunque nell’attualità di un lavoro in fieri, partecipandovi, come l’opera stessa richiede, essendo costitutivamente legata alla trasmissione dei propri contenuti in uno spazio e in un tempo, ogni volta, diversi.
SuccoAcido Agenda
Roberto Bonfanti
events & festivals in Europe
narratore sincero e passionale
A PAGINA 14
festivals theatres comics books exhibitions arts music concerts cinema writing A PAGINA 9
CONTINUA A PAGINA 5
Titoli acidi
di Gianpiero Caldarella
Non è facile fare un titolo, quindi accontentatevi di “titoli acidi”. Il sommario, se volete, scrivetevelo da soli, non è faccenda da titolati. Perché fare un titolo non è come possedere un titolo. Una volta i “titolati” erano quelli col sangue blu, come il conte-marchese o il duca-suca, poi arrivò l’epoca del tuca-tuca e c’è stato il boom della titolazione di massa, dell’operaio che vuole il figlio dottore. Per carità, i nobili sempre nobili restano, i titoli mica glie li toglie nessuno, però, se si presenta un conte-duca a un concorso per titoli ed esami, presentando solo il pedigree e il quarto di nobiltà, la commissione come minimo gli fa un quarto di pernacchia. Al conte-suca, ovviamente. Invece, quelli che per lo Stato sono i titolati, quelli che c’hanno “le carte in regola”, tipo una laurea in ingegneria o bigiotteria aerospaziale, specie se hanno meno di quarant’anni, li trovi a lavorare nei Mc Donald o nei call center o dietro ai tavoli di un ristorante o a fare i netturbini. Perché un titolo, lo sanno anche i koala, non basta a svoltare. Per svoltare ci vuole l’aurea, non la laurea, che quella ormai ce l’hanno tutti. Ad esempio l’aurea del Dott. Oscar Giannino, lui sì che sembrava uno che aveva studiato assai parecchio assai, uno di quelli che i master in economia a Chicago se li sparava a colazione. Perché per portare un titolo ci vuole eleganza, anche se non ti serve a una cippa, anche se sta lì, magari sul biglietto da visita solo per divertissement, per civetteria. Avete presente il geometra della porta accanto? Quello che tutti chiamano ingegnere con sua grande soddisfazione? Anche lui ha una certa aurea. Bisogna darsi un tono per portare un titolo, soprattutto se il titolo non ce l’hai. Di gente che c’ha l’aurea in giro se ne trova tanta, quasi quanto i disoccupati coi titoli. In queste ultime elezioni politiche anche l’onorevole Guido Crosetto ha dimostrato di avercela bella grossa, per non parlare di tutti i manager pubblici beccati coi titoli falsi a fare lavori veri e profumatamente pagati. Intanto, quelli coi titoli veri, spesso si trovano a fare lavori fasulli in condizioni di sfruttamento. Siete ancora convinti che la laurea valga più dell’aurea? E allora chiedetevi come mai una laurea si può anche comprare mentre l’aurea no. Adesso, fatevelo da soli, il titolo. Il vostro biglietto da visita non aspetta altro.
Journaliste freelance, traducteur, éditeur, écrivain
Riprendiamo con Isabella Bordoni la riflessione, avviata nel 2009, sulla partecipazione dell’artista alla storia del proprio tempo. Nel suo più recente lavoro, Refugee, ritroviamo il medesimo approccio alla pratica estetica come indagine e ricerca, illuminata, oggi, dai nuovi risvolti di un percorso tra linguaggio e paesaggio, «per capire se corpo e paesaggio possono essere rifondati come spazio di utopia e di libertà». Refugee è il frutto di una lunga peregrinazione. Isabella, infatti, si è messa in cammino e camminando ha attraversato gli spazi dell’esperienza di persone altre e di altri corpi,
Rllrbll
Bachi da Pietra
Giovanni Succi and Bruno Dorella making their comeback Since 2005 Giovanni Succi (formerly Madrigali Magri) and Bruno Dorella (formerly Wolfango, currently Ronin and OvO) have been dredging the musical scene as Bachi Da Pietra (Stoneworms). With four rock-blues studio album, a live one – Insect Tracks, religiously recorded using vintage instruments only – and the split with Massimo Volume under their belts, they’re making their comeback in 2013 with Quin-
V13
Bachi da Pietra © Gabriele Spadini
reviews
A PAGINA 8