Gifio, un artista e la sua Riviera

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, Gifio un artista

Riviera e la sua

Una panoramica sull’attività più rappresentativa di Luigi Fiore in arte Gifio, dall’inizio del secolo alle più recenti opere.

CIT

O SI

DI ALAS TÀ


Disegnatore nato ed artista multiforme che agisce in arte con la naturalezza con cui ognuno di noi respira. Gifio ha imperversato a Savona negli anni trenta, facendo tutto e il contrario di tutto. Pittura, scultura, ceramica, illustrazione,

cartellone, caricatura, cartapesta e chi più ne ha più ne metta…

Luigi Pennone Gallerista


Sommario Testo critico di Francesca Bogliolo

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Testo critico di Francesco Guido Gibba

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Cenni biografici

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Cenni biografici

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Manifesto

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Caricatura 20 Cemento

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Ceramica 35 Cartapesta 44 Pittura 48

Si ringrazia Alessandro Scarpati Galleria Artender, Francesca Bogliolo critico d’arte e il Comune di Alassio per il patrocinio. É vieteta qualsiasi riproduzione totale o parziale sia delle immagini sia dei testi pubblicati, senza esplicita autorizzazione ©copyright 2019 Progetto grafico Marcella Fiore Studio

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L’anima di un’epoca di Francesca Bogliolo Critico d’arte

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L’incarnazione dell’anima di un’epoca, capace di accoglierne la rara e squisita sensibilità per tramandarla ai posteri; una vita spesa per l’Arte, nel tentativo di salvare il sogno personale e collettivo che si esprime attraverso la bellezza: solida e spontanea la memoria di Gifio si eleva tra le pieghe del tempo per rimanere intatta, esempio di costanza, inesauribile passione e sperimentazione. Ricercare: questo l’imperativo che guida senza sosta l’attività dell’artista, capace di scandagliare a fondo tutte le sfaccettature dell’arte, passando con assoluta disinvoltura da una tecnica all’altra. Artista poliedrico e prolifico, Gifio si cimenta di volta in volta con la pittura, la scultura, la ceramica, l’illustrazione, senza abbandonare mai un senso di equilibrio e armonia messo in luce da una grande capacità disegnativa, purista e intrisa di senso lirico. E’ la poesia, in fondo, a guidare l’animo grande di Gino Fiore, artista napoletano di nascita e alassino di adozione, abile nel rivendicare la funzione dell’arte come operazione intellettuale e colta, pur senza eccessive e appesantite implicazioni mentali, caricandola anzi di un senso di scanzonata leggerezza, sintomo della sua appartenenza ideologica a una cultura intrisa di libertà. Abile nel ricreare sintesi compositive, Fiore esprime il sentimento della realtà attraverso delicate cromie e accordi di linee, sovrapponendo la visione esteriore a quella interiore, dove il sentimento del bello viene interiorizzato e trasfigurato. La scelta stilistica e tematica all’interno della sua opera è varia e continua, incessante e foriera di innovazione: celebri le vedute che raffigurano Alassio, teatro naturale per una sua odierna esposizione retrospettiva. Nel paesaggio, Gifio rivive e porta a rivivere il ricordo evocativo di un territorio dagli orizzonti bassi e prolungati, in cui il sentimento della natura resta preponderante, vivo, vibrante; dai tratti traspare una personalità capace di commuoversi durante il confronto pittorico con l’essenza della vita, che si traduce in volti, in terre, in atmosfere. Giunto alla piena affermazione, entrato di diritto nel circuito artistico nazionale e internazionale del suo tempo, Gino Fiore resta tuttavia capace di dialogare intimamente con sé stesso, ponendosi al centro di una riflessione estetica che permea il suo senso dell’essere. Il fluire del mondo si sposa con la sua esistenza, ammantandola di un significato filosofico; la libertà espressiva resta la chiave per comprendere appieno il significato del suo operare artistico: ai nostri giorni, la pittura di Gifio ha ancora molto da insegnare.


Testo critico

di Francesco Guido in arte Gibba Artista 1924 /2018

Presentare un artista sfuggito al giogo della critica ufficiale è compito assai arduo, tuttavia sento il dovere di assumere questo impegno per testimoniare la grande e spesso sottovalutata attività creativa di un uomo sempre stato solo di fronte a se stesso per difendere le proprie scelte ideologiche. Nell’esame delle sue opere è importante portare alla luce, a tutto tondo il carattere del vero artista, dotato di un’inesauribile, vasta e complessa forza di ispirazione. Perché, va ribadito ove ve ne fosse bisogno ancora, che Gifio, innanzitutto è stato un uomo libero da schemi e preconcetti e un grande e singolare bohémien! Notevoli tracce di sé ha lasciato nel lungo suo itinerario di vita e nei più svariati campi. Anche nella tecnica e nella piccola meccanica è intervenuto con innovazioni costruttive: ha fabbricato giocattoli in movimento; con nuove strutturazioni cementizie, ha dato vita a interessanti aggetti murari per le facciate di negozi ed abitazioni. In tema di costruzioni si dedicò all’arte dei grandi pupazzi carnevaleschi vincendo consensi e premi. Fu apprezzato ceramista ad Albissola, patria indiscussa della ceramica nostrana; e perché non ricordare i suoi manifesti pubblicitari e le azzeccate caricature dei personaggi delle Riviste e del Cinema. E grande è stato soprattutto nella brillante estemporaneità dei suoi quadri nelle immagini fresche spontanee genuine dei paesaggi, le marine, le attività dei pescatori, il golf, i ritratti tutti giocati sull’intuizione, sull’immediatezza di un momento, sull’attimo di un’espressione, fissando, nei pochi tratti di un’istantanea il clima, l’atmosfera di un felice momento denso di vita e pregno di ricordi solari, luminosi. Tutto senza infingimenti, senza recondite intenzioni o astrusi significati, tutto nella grande spontanea semplicità dell’artista che crea un quadro, un’immagine solo e soltanto per l’intima soddisfazione di se stesso: in questo sta il valore dell’uomo Gino Fiore vissuto per sua espressa scelta di vita nella non facile condizione di vir liber et solutus, senza compromessi, sottintesi o legami di sorta in un mondo sempre più ritroso a riconoscere gli originali genuini talenti dell’Artista vero ed autentico sino in fondo. Per noi Gifio non è l’ultimo dei romantici. Se ciò fosse limiterebbe l’ampiezza del suo respiro poetico e tradirebbe la verità storica per cogliere solo un aspetto della sua natura artistica così ricca complessa e varia, soprattutto viva. Sicuramente Gifio è riuscito a creare qualcosa di autentico, incidendo nelle fibre di quella civiltà pittorica che per lui, per il suo carattere libertario, ripetiamo, non aveva confini.

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Cenni biografici Gino Fiore, nato a Napoli nel 1907, ma ligure di adozione, ha esordito in arte con lo pseudonimo di Gifio, su suggerimento di F.T. Marinetti che lo conobbe ed apprezzò nel 1932 alla Mostra Nazionale del Futurismo a Roma. Gifio ha partecipato a un centinaio di mostre regionali e interregionali e nazionali come componente di un gruppo di artisti savonesi, dedicandosi per oltre 50 anni alla produzione di ceramiche artistiche albissolesi. Ha collaborato a riviste e giornali come illustratore ”Grandi Firme”, “Il Milione”, è stato disegnatore per alcuni periodici Mondadori. Sua particolare esperienza è stata quella di “scultore” di cartapesta, per creare strutture e personaggi di carri carnevaleschi allegorici. Si è dedicato alla scultura in cemento con applicazioni all’edilizia moderna e con creazioni originali destinate alle ambientazioni esterne ed interne. Pittore paesaggista, esprime una particolare fedeltà ai temi liguri, tecnica prediletta olio su tela, ma non solo, la sua è un’interminabile ricerca di mezzi espressivi e di novità sul piano tecnico. Gifio secondo la diretta testimonianza degli amici ed estimatori, fu per lungo tratto della sua vita un autentico bohémien. Un uomo libero quindi, che sino all’ultimo ha professato il suo credo lontano da compromessi e da false convenzioni, tanto geloso della sua intimità artistica da preferire spesso ad una giusta autopromozione il trincerarsi dietro lo schermo dell’ ironia e del riserbo. L’artista scompare ad Alassio il 25 luglio 1992 all’età di 85 anni.

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Manifesto Gifio inizia la sua attività artistica come cartellonista pubblicitario, da giovanissimo collabora per Grafiche Fratelli Spirito di Savona come illustratore e bozzettista, in seguito a questa esperienza lavorativa durata qualche anno intraprende la professione autonoma.

Intorno agli anni trenta apre il proprio atelier; l’originalità e la creatività dell’artista

si esprimono nell’ambito del manifesto, pubblicizzando i prodotti dell’industria italiana dei primi decenni del XX secolo, la sua grafica è prevalentemente novecentista con influssi Decò.

A Savona opera dal proprio studio prestando il proprio talento per imprese locali e per l’Ente Provinciale del Turismo. Si trasferisce in seguito a Milano, alternando all’illustrazione per riviste come “Le Grandi Firme” e il “Il Milione”, il cartellone pubblicitario.

Rientra in Liguria, raggiungendo la famiglia negli anni appena precedenti al secondo conflitto mondiale.

Gifio, disegnatore anche di vignette umoristiche, si impone attraverso immagini dalla grande forza comunicativa e di immediata comprensione.

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Carnevale di Alassio Locandina 1947

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Ente Provinciale per il Turismo, Savona 1941

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Ente Provinciale per il Turismo, Savona 1941

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Ente Provinciale per il Turismo, Savona 1941

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Manifesto per FONIT Gifio 1940


Raccolta di bozzetti per manifesti pubblicitari 1936 - 1950

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Raccolta di bozzetti per manifesti pubblicitari 1937 e 1960

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Caricatura L’esordio di Gifio caricaturista inizia intorno al 1935, quando lavora tra Savona, Sanremo, Genova, Milano.

Tra i personaggi più noti rappresentati in questa sua attività vi sono quelli di artisti del teatro di rivista come Macario, Aldo Fabrizi, Tino Scotti, Walter Chiari, Alberto Rabagliati e molti altri.

Gifio immortala le stelle di questo mondo e con grande naturalezza e ironia storpia i loro volti ne accentua difetti somatici.

Le sue caricature e vignette sono presenti in “Le Grandi Firme”, “Il Milione”, riviste alle quali collabora come illustratore satirico e in varie pubblicazioni umoristiche locali della Liguria. Qui accanto stringe la mano a Tino Scotti nella mitica Villa Romana di Alassio nel 1957.

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Alassio Villa Romana Tino Scotti e Gifio - 1957

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Caricature ai personaggi del varietĂ eseguite tra il 1936 - 1950

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Cemento Dagli anni ‘50 per un trentennio Gifio si dedica alla scultura in cemento, applicata all’edilizia moderna elaborando creazioni originali destinate alle ambientazioni esterne ed interne.

Un materiale semplice che egli riesce a nobilitare grazie ai suoi effetti pittorici e alla tecnica del bassorilievo. Tra Alassio e Albenga interviene e

realizza con decorazioni firmate da lui, in hotel, condomini privati e facciate esterne di edifici.

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Pannelli in cemento per decorazioni edili - Alassio 1970 - 1980

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Pannello in cemento ispirato agli ideali del regime. Savona anno dell’era fascista XIII (1935)

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Scultura decorativa per interno di edifico.

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Figure rupestri in cemento decorazioni per edilizia 1980

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Ceramica I lunghi anni dedicati alla ceramica iniziano intorno al 1932 ad Albissola, luogo

di incontro e laboratorio di sperimentazione per importanti artisti d’avanguardia, italiani ed europei, attivi nel campo della ceramica a partire dal primi anni del XX secolo.

Gifio lavora e frequenta Tullio Mazzotti, brillante esponente del Movimento

Futurista Italiano che concentra attorno alla fabbrica di famiglia la fantasia e la vivacità di alcuni tra i più importanti artisti del tempo come Fortunato Depero, Prampolini, Munari e Ivos Pacetti

La cittadina ligure diventa, così, la “capitale ceramica d’Italia”, come scrive

Filippo Tommaso Marinetti sulla Gazzetta del Popolo del 7 settembre 1938.

Gifio fece parte della corrente futurista, selezionato per la Mostra Nazionale del Futurismo (Roma 1933) e in quell’occasione “battezzato” con lo pseudonimo

di “Gifio” da Marinetti che lo conobbè e apprezzò. La sua attività di ceramista

d’arte fu intensa e si trasferì negli anni a seguire nello studio di Alassio, che

comprendeva un laboratorio di ceramica attrezzato con macchinari, torni, forno, essiccatoio, ecc; dove l’artista si dedicò alla creazione di una ricca produzione di sculture e oggetti per lungo tempo e in totale autonomia.

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Scultura e bassorilievo in ceramica 1975 - 1955 Alassio



Facciata esterna Hotel La Balnearia - Alassio 1958

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Fontana - Hotel Majestic 1957 - Alassio

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Gifio per il Muretto di Alassio - 1961

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Ceramiche realizzate tra il 1975 e il 1990

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Cartapesta Importante esperienza di Gifio è quella di “scultore” di cartapesta per creare strutture e personaggi dei carri carnevaleschi che sfilano per le strade delle

città della provincia ligure. La realizzazione dei carri ottenuta attraverso modelli

in creta, calchi in gesso, carta di giornale e colla; strato dopo strato assumono le sembianze di caratteristici mascheroni.

Le sculture richiedono lavoro e maestria, con tempi di esecuzione piuttosto lunghi dove Gifio plasma la carta e crea corpi esagerati e volti grotteschi,

pupazzi fantastici e maschere ironiche, ispirati alla politica o alla cronaca, o prendono spunto da antichi miti e leggende o dalla natura.

Gifio ottiene molti riconoscimenti e premi per le sue creazioni.

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“La regina del mercato� Carro carnevalesco vincitore Savona 1950

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“I Gatti” Carro carnevalesco Alassio 1947

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Pittura La pittura consente a Gifio di raggiungere una piena espressività compositiva

utilizzando varie materie: rolla di noce, tempera trasparente, spatola e olio; in mostra è possibile ammirare una collezione di bozzetti originali realizzati per l’Ente Provinciale del Turismo di Savona, dove si pubblicizzano alcune località della Riviera di Ponente, una selezione delle migliori caricature dedicate a personaggi del cinema e della rivista, Macario, Aldo Fabrizi, Walter Chiari e Tino Scotti, assiduo

frequentatore delle estati liguri; una serie di acquerelli e pennarelli che sintetizzano

con gesto veloce scorci di riviera e le opere pittoriche, riferite al periodo 1950 1980 dove il mare e i luoghi di Alassio e dintorni sono protagonisti.

La sua pittura esprime una particolare fedeltà ai temi liguri, le reti dei pescatori, i porti, le acque delle riviere, i caruggi, i paesaggi dell’entroterra e i colori delle campagne attraverso la sua è un’interminabile ricerca di mezzi espressivi e di novità sul piano tecnico.

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Borgo Prino Imperia - Olio su tela 1970 - La Balnearia Alassio 1960

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Alassio dehor - Alassio il vecchio mercato - Laigueglia - Acquerelli 1955

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Piazza Matteotti Caffè Concerto Balzola olio su tela 1950 1971

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Alassio e Laigueglia - Acquerello e china 1955

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Alassio - Acquerelli e china 1955

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Panorama di Alassio - Olio su tela 1950

Aurelia Alassio - Acquerello1955

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Marine - Olio su tela

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Il volo dei fenicotteri - Olio su tela 1980

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Le lampare - Olio su tela

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Porto di Alassio - Olio su tela

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La buona pesca - Olio su tela 1970

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La raccolta delle olive, Garlenda - Olio su tela

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Principali mostre 1933

Mostra Nazionale Futurista Piazza Adriana - Roma

1961

Sala Aragno - Mondovì

1960, 1961, 1962, 1964, 1966, 1968 Buca del Muretto Caffè Roma - Alassio 1963

Circolo Nautico - Alassio

1965

Don Bosco - Alassio

1969, 1970

Associazione Vecchia Alassio - Alassio

1971

Accademia Santa Rita - Torino

1970, 1971

Little Gallery - Alassio

1972

Galleria La Fabriana - Torino

1973

Gallerie Mouffe - Parigi

1975

La Balnearia - Alassio

1965

Galleria Fontana - Milano

1969

Hotel Giomei – Cervinia

1970

Galleria Chiocciola - Garlenda (SV)

1971

Circolo Nautico – Alassio

1972

Galleria Arteviva - Torino

1973

Galleria La Fabriana - Torino

1974

Galleria d’Arte S. Andrea - Savona

1978, 1979

I Pozzi - Loano

1978

Sala Hanbury - Alassio

1978

Studio Soffietti - Torino

1980

Galleria Rondò Comune di Imperia Assessorato Cultura

1982

Casinò di Sanremo - Sanremo

1997

Ex Uffici Postali - Comune di Alassio

1992

La Balnearia - Alassio

2004

Ex Chiesa Anglicana - Comune di Alassio Ass. alla Cultura

2007

Ex Chiesa Anglicana - Comune di Alassio Ass. alla Cultura

100 anni di Gifio, 100 anni di Alassio Comune di Alassio

2010

Associazione Vecchia Alassio – Retrospettiva

2013

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Palazzina Liberty Porto Maurizio Comune di Imperia Grande retrospettiva


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