caorle sacra Paolo Francesco Gusso • Renata Candiago Gandolfo
MARCIANUM PRESS
La pubblicazione è stata realizzata con il sostegno di
Regione del Veneto
Parrocchia di Santo Stefano Protomartire Duomo di Caorle
Associazione Albergatori di Caorle
nell’ambito di
Progetto grafico, impaginazione e cura redazionale Massimiliano Vianello Coordinamento editoriale Roberto Donadoni Giuseppe Antonio Valletta Coordinamento di produzione Giorgio Famengo Stampa Grafiche Veneziane, Venezia © 2012, Marcianum Press, Venezia Prima edizione: aprile 2012 ISBN 978-88-6512-109-2 Tutti i diritti sono riservati. Non sono consentiti la traduzione, la riproduzione, la memorizzazione, l’adattamento totale o parziale di testi e foto, con qualsiasi mezzo senza previa autorizzazione da parte dell’editore.
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INDICE
9
PREMESSA
13
capitolo 1 INTRODUZIONE STORICA
29 29 32 51 52 56 89 89 91 109 113 113 118 121
capitolo 2 LA DIOCESI DI CAORLE
2.1. ORIGINE DEL VESCOVADO 2.2. I VESCOVI 2.3. VESCOVI TITOLARI DAL 1968 AD OGGI 2.4. IL CAPITOLO DELLA CATTEDRALE 2.5. LE CONFRATERNITE
capitolo 3 IL TERRITORIO E LE CHIESE DELLA DIOCESI DI CAORLE 3.1. il territorio 3.2. le chiese NELLE RELAZIONI PASTORALI 3.3. il vicariato foraneo
capitolo 4 LA CATTEDRALE DI SANTO STEFANO NEI SECOLI 4.1. L’ANTICO COMPLESSO SACRO CAPRULANO 4.2. LA CATTEDRALE DELL’XI SECOLO 4.3. I RESTAURI DELLA CATTEDRALE
171
capitolo 5 LE TRASFORMAZIONI DELLA CATTEDRALE DI SANTO STEFANO DAL 1665 AD OGGI
195
capitolo 6 CARATTERI ARCHITETTONICI DEL DUOMO DI SANTO STEFANO
227
capitolo 7 ANTICHE PIETRE CAPRULANE
243 243 253 265
capitolo 8 OPERE D’ARTE DEL DUOMO DI SANTO STEFANO 8.1. AFFRESCHI 8.2. DIPINTI 8.3. SCULTURE
271
capitolo 9 LA PALA D’ORO
281
capitolo 10 IL MUSEO LITURGICO DEL DUOMO DI SANTO STEFANO
293 293 309
capitolo 11 IL CAMPANILE 11.1. I CARATTERI ARCHITETTONICI 11.2. I RESTAURI
328
BIBLIOGRAFIA
332
REFERENZE ICONOGRAFICHE
curiosi delle proprie origini La linfa vitale di una civiltà pesca dalle sue radici. Noi uomini del Terzo Millennio, affascinati dalle strabilianti ed ultra rapide conquiste del progresso scientifico e tecnologico fino ad esserne storditi, rischiamo di esaurirci nelle innumerevoli - e spesso problematiche - sfaccettature del presente e di recidere le nostre radici. Questo non solo significa farle inesorabilmente marcire, ma anche condannare la nostra vita a bloccarsi in un rigoglio precario, perché superficiale, fino a spegnersi. Amara constatazione che vale tanto più per le giovani generazioni, sempre meno educate a coltivare una sana curiositas circa le proprie origini. Tale atteggiamento però non può essere indotto, né prodotto artificialmente. Neppure con l’impiego dei più aggiornati strumenti didattici o delle più sofisticate tecniche dell’informazione. Può soltanto essere pro-vocato, cioè destato dal fascino di qualcosa che riaccade nel presente. Un passato infatti avvince e convince per la testimonianza di uomini che continuano a lasciarsene penetrare e cambiare oggi. Questa possibilità ci è donata permanentemente dalla Chiesa, nostra Madre e maestra, attraverso la logica sacramentale che ne permea tutta la vita. La pubblicazione di questo volume per la ricchezza e il rigore della ricostruzione storica, per il vasto, accurato e spesso inedito corredo iconografico, ma soprattutto per l’appassionata ricerca dei due curatori ce ne rimanda una eco, offrendo un prezioso strumento alla Chiesa veneziana. Il Santo Padre, nella sua recente visita, ci aveva raccomandato: «Tenete sempre vive, con coraggio, la fede e le opere delle vostre origini!» (Aquileia, incontro con la cittadinanza, 7 maggio 2011). Mi auguro che possa essere conosciuto ed apprezzato dal maggior numero possibile di persone. +Angelo Card. Scola Amministratore apostolico di Venezia Venezia, 15 agosto 2011 Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria
Quando giunsi a Caorle era il 22 dicembre 1996, tra le prime attenzioni ebbi quella di conoscerne la storia e di diventarne un cittadino. Una carissima persona mi procurò il volume più completo, fino allora, della storia caprulense, edito nel 1967, di monsignor Giovanni Musolino, mio insegnante di letteratura italiana al liceo del seminario di Venezia. Cominciai subito a leggere i capitoli riguardanti le origini della comunità, i suoi vescovi, la cattedrale, il campanile, le altre chiese e oratori e confraternite. Devo dire che questo tipo di interesse storico mi aveva appassionato quand’ero parroco ai Santi Geremia e Lucia di Venezia e seguivo la pastorale turistica. Maestro d’eccezione il compianto don Bruno Bertoli: egli ha saputo unire insieme l’arte e la fede. Ed è appunto su questo binario che mi sono impegnato in questi anni di parroco a Santo Stefano di Caorle: annunciare il Vangelo anche attraverso l’arte e la storia. Caorle Sacra, l’opera che Paolo Francesco Gusso e Renata Candiago Gandolfo hanno, con scrupolosità scientifica, elaborato, si inserisce nella medesima lunghezza d’onda. È una raccolta ricca di dati, di studi, di ricerche del passato della nostra Comunità Cristiana, presente in questo angolo del nord Adriatico fin dall’antichità. È dunque un vissuto in cui la fede cristiana ha prodotto cultura, contrassegnato le attività e innalzato monumenti d’arte di rara bellezza. Sono profondamente riconoscente ai due ricercatori, che mettono nelle mani della Comunità Cristiana e dentro alla storia cittadina questo prezioso testo. Mons. Giuseppe Manzato Parroco di Santo Stefano Protomartire, duomo di Caorle
Gli autori ringraziano monsignor Giuseppe Manzato, parroco di Santo Stefano, il dottor Massimiliano Vianello, Antonio Dorigo, sacrestano del duomo, il fotografo Pierluigi Marchesan e tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questa opera. Un particolare affettuoso grazie ad Antonella Cavagna per la sua preziosa collaborazione.
PREMESSA
A Caorle, passeggiando per le calli ed i campielli del centro storico, si ha subito la percezione della lunga storia di questa città, in particolare quando si giunge davanti al duomo di Santo Stefano e al suo inconfondibile campanile cilindrico, i più antichi edifici sopravvissuti fino ai nostri giorni: monumenti che, nei quasi mille anni di vita, hanno sempre rappresentato il cuore di Caorle, una volta piccolo centro insulare e murato, oggi grande città turistica. La Chiesa caprulana ha origini anche più remote, risalenti forse al VI secolo, con la nascita nell’isola di un insediamento stabile dopo l’occupazione longobarda della Venezia terrestre: una chiesa forse non ancora cattedrale, date le incerte origini del vescovado di Caorle, ma che sicuramente lo diventerà nel IX secolo, con il vescovo Leone attestato nell’anno 876. L’antico complesso sacro altomedioevale era situato nella stessa area dell’attuale duomo di Santo Stefano, e di esso facevano parte la chiesa-battistero della Madonna delle Grazie (demolita all’inizio dell’800), il cimitero, una torre rotonda sulla cui base venne eretto il campanile cilindrico e il porticato che legava e collegava i tre edifici sacri. La costruzione della nuova chiesa cattedrale nell’XI secolo, nella forma e dimensione che ancora oggi ammiriamo, spazialmente sovradimensionata rispetto all’abitato circostante di allora, è indubbiamente la dimostrazione più evidente della notevole vitalità economica e sociale raggiunta dalla città dopo il Mille. Dal XIII secolo inizierà per Caorle una lunga fase di declino, accentuato da vari eventi distruttivi, naturali o bellici, alternati a temporanee riprese, ma la città, a differenza di altri antichi centri della Venezia marittima, abbandonati e definitivamente scomparsi nel XV secolo (Cittanova Eracliana, Equilio, Melidissa, Fines ecc.), non cesserà mai di esistere, sopravvivendo nei secoli, anche in difficili condizioni sociali, fino alla sua recente rinascita economica. La cattedrale di Santo Stefano è stata il fulcro di questa storia ultramillenaria e la città si è sempre identificata con la sua chiesa: occuparci di essa, dunque, ha significato dare consapevole testimonianza che lo studio dell’antico complesso sacro abbraccia e comprende anche gran parte della storia di Caorle e della sua popolazione. Nel nostro libro, dopo un’introduzione che riassume le principali vicende storiche per dare al lettore un preciso quadro di riferimento, abbiamo approfondito lo studio della diocesi caprulana, la sua controversa origine, i vescovi che l’hanno governata, il suo territorio con le antiche chiese, basandoci soprattutto sugli atti, i documenti, le relazioni delle visite pastorali. Particolare attenzione è stata dedicata alla cattedrale di Santo Stefano, all’analisi dei suoi caratteri architettonici, ai restauri e trasformazioni dal 1665 ad oggi, al tesoro sacro con notevole riguardo alla Pala d’oro, e a tutte le espressioni artistiche (affreschi, dipinti, sculture) che si possono ammirare nella nostra chiesa, il tutto corredato da un’ampia documentazione grafica e fotografica in parte inedita. A conclusione, l’ultimo capitolo è stato riservato al campanile, raffinata e possente torre che dall’XI secolo affianca la cattedrale di Santo Stefano, punto di riferimento per un vasto territorio costiero e marittimo, che ancora oggi caratterizza e nobilita l’immagine di Caorle.
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a Guglielmo Gandolfo e Nicolò Alvise Gusso
CAORLE SACRA