Portfolio triennale IUAV

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2015 |16

Marco Li Pira


“se non dovessi tornare sappiate che non sono mai partito. il mio viaggiare è stato tutto un restare qui, dove non fui maiâ€? Giorgio Caproni - biglietto lasciato prima di andare via


UniversitĂ IUAV di Venezia Corso di Laurea Triennale Architettura Costruzione e Conservazione a.a. 2016 | 2017 Portfolio di Laurea Marco Li Pira 284642


pe r cor so

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“E lascia che l’architettura, la più emozionante e presente delle arti utili, divenga la prima delle tue preoccupazioni.” Renzo Dubbini

Nella redazione di questa selezione di lavori mi sono soffermato più volte su quale ordine dare al tutto. Mi sono posto allora una semplice domanda: ad ogni singolo step quale conoscenza ti è servita e che peso hanno avuto le singole fasi nella tua formazione?. Ad ogni fase del mio percorso il mio approccio è stato di piena umiltà, forte del fatto che dovevo assimilare più nozioni possibili integrando quelle già acquisite. Non riesco a visualizzare questo percorso di studi per compartimenti stagni, ma vedo ogni parte come condizione necessaria per quella immediatamente successiva. In questo portfolio, quindi, non vi è una suddivisione per blocchi tematici: ogni strumento, corso, esperienza è riportata nel suo ordine cronologico, è il percorso a insegnarci sempre la maniera migliore di arrivare, arricchendoci mentre lo percorriamo.

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0.ZERO| PEDESTRIAN BRIDGE: UN NUOVO PONTE PEDONALE PER LA GOLENA S.MASSIMO, PADOVA| Esperienza extracurricolare, presso: Arch. Lorenzo Attolico 2015

0.UNO| LA CASA DELL’ARCHITETTO: IL TEMA DELLA CASA - STUDIO| Laboratorio integrato di progettazione architettonica 1 Prof. Arch. M. Doimo Prof. Arch. C. Della Mura AA 2015|2016

0.DUE| LA PORTA DI SPINEA: COMPLESSO RESIDENZIALE| Laboratorio integrato di progettazione architettonica 2 Prof. Arch. A. Santi Prof. Ing. A. Saetta AA 2015|2016

0.TRE| BIO - MARGHERA: MARGHERA PLAYGROUND TECNOLOGICO| Wave 2016 Prof. Arch. A. Aymonino AA 2015|2016

0.QUATTRO| STUDIO PAGNIN: IL RAPPORTO CON IL COMMITTENTE PUBBLICO E PRIVATO| Tirocinio Curricolare, presso: Arch. Massimiliano Pagnin AA 2015|2016

0.CINQUE| RILIEVO FOTOGRAMMETRICO: PORTALE DELLA CHIESA S. LUCIA, PADOVA| Rilievo strumentale e rappresentazione digitale Prof. Arch. F. Guerra AA 2016|2017

0.SEI| LA CASA DEL MOSAICO: IL TEMA DELLA LOGGIA| Laboratorio integrato di progettazione architettonica 3 Prof. Arch. U. Trame Prof. Arch. C. Della Mura AA 2016|2017

0.SETTE| SHOWROOM TOOTEKO: INTERVENTO DI RESTAURO EDIFICIO A CANNAREGIO| Laboratorio di Restauro Prof. Arch. N. Pirazzoli AA 2016|2017

0.OTTO| LEARN - GROW - MAKE QUARTER: UN NUOVO QUARTIERE PER UNA PADOVA 2.0| Laboratorio di Urbanistica Prof. Arch. F. Musco AA 2016|2017

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0.ZERO| PEDESTRIAN BRIDGE: UN NUOVO PONTE CICLOPEDONALE PER LA GOLENA S.MASSIMO, PADOVA|

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0.0


ESPERIENZA EXTRACURRICOLARE: ARCHITETTO L. ATTOLICO Determinante e decisivo nella scelta del mio percorso accademico è stato l’incontro con l’architetto Lorenzo Attolico. In un momento di smarrimento e paura questa esperienza è stata la ragione del mio essere oggi qui. La consapevolezza e la determinazione che ora ho in quello che faccio e studio scaturisce da questo mio primo approccio all’architettura. Nel periodo in cui ho seguito l’Architetto nel suo lavoro e ho potuto farmi un’idea di quello che è il mestiere dell’architetto, dalla semplice redazione dei documenti per una perizia alla progettazione in senso stretto. A tale proposito mi sono occupato della modellazione 3d di un complesso residenziale “Villa Adelfia Canneto” ad Adelfia (Bari) e della progettazione preliminare di una passerella pedonale in Golena San Massimo a Padova. La proposta rientra nel più ampio progetto del Parco delle Mura il quale prevede la conservazione dei vecchi tracciati, il consolidamento delle cortine e delle scarpate delle mura.

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La proposta di progetto prevede un ponte ciclopedonale dall’alto valore simbolico che si pone come mezzo attraverso il quale tentare una ricucitura tra due parti di città. La nuova passerella diventa così l’emblema dell’ingresso nel Parco delle Mura, altrimenti frammentato e privo di una forte identità ed omogeneità culturale. Il percorso ciclopedonale è costituito da un impalcato ligneo, lungo tutto il percorso è previsto sui due lati il posizionamento di tubi luminosi. Il vano di corsa è realizzato con struttura portante in profili di acciaio e involucro esterno in struttura tubolare di acciaio zincato. La passerella è un tipico ponte “sospeso” con un’ossatura portante realizzata interamente in acciaio ad alta resistenza, sorretta da funi pretensionate al fine di garantire la curvatura di progetto.

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0.UNO| LA CASA DELL’ARCHITETTO: IL TEMA DELLA CASA - STUDIO|

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0.1


LABORATORIO INTEGRATO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 1: PROF. ARCH. M. DOIMO PROF. ARCH. C. DELLA MURA Il progetto della casa-studio costituisce un tema complesso per la forte componente apodittica che esso comporta, in particolare all’interno di un contesto quale i Colli Euganei. Sono stati individuati due obiettivi: da un lato assumere e reinterpretare l’opportunità offerta dalla situazione insediativa, portando il progetto verso una coesione il più omogenea possibile con il contesto; dall’altro declinare armoniosamente il tema della villa-studio per rendere articolate, espressive e concrete le dimensioni e i caratteri dei vari spazi che la compongono, in contrasto con quel progressivo impoverimento dimensionale e funzionale del tipo edilizio “imposto dai tempi”, che purtroppo ha segnato in parte anche un paradiso naturale come i Colli Euganei.

V

INCOLI| i vincoli che ci sono stati preposti nella progettazione della casa studio riguardano aspetti spaziali-dimensionali, in particolare: - la villa deve sorgere su un lotto di dimensioni 39.00m x 24.00m, - l’altezza del piano interrato e del piano terra deve essere di 3.60m, ad esclusione della zona giorno con altezza 4.80m.

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C

piano -1

scala 1:300|

D

D

A

A

C

C

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piano 0

scala 1:300| D

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A

A

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B

piano +1

scala 1:300| D

D

B

N

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piano -1|

piano 0|

piano +1|

lavoro|

lo studio dell’architetto

intimità|

l’ambiente domestico

condivisione| la depandance per gli ospiti

natura|

il percorso esterno che avvolge l’edificio

L’abitazione si sviluppa in lunghezza concentrando tutti i servizi nella prima metà del corpo, per poi svilupparsi nella zona giorno, più alta e luminosa e, al piano interrato, nella zona notte, la quale occupa la seconda metà del lotto arricchita da una zona relax. La distinzione dei flussi porta ad avere diversi ingressi, uniti da un percorso che circoscrive interamente il perimetro dell’edificio; l’ingresso allo studio, posto sul vialetto subito a destra; l’ingresso alla dependance, a cui si arriva tramite il vialetto che dallo studio gira attorno al perimetro; l’ingresso di servizio, al quale si accede da una porta laterale situata sul muro perimetrale nord, infine l’ingresso all’abitazione sul viale centrale principale. Dal lungo viale d’ingresso all’abitazione, illuminato da una piccola corte che prende luce direttamente dall’alto, intersecando il piano superiore, si apre subito la vista sui colli, seguendo una direttrice che dall’entrata al lotto arriva fino all’esterno del portico, verso valle.

relax|

la piscina e la spa della villa

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esploso assonometrico

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Il progetto si articola attorno ad alcuni elementi principali:

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URO| il muro diviene elemento che avvolge: a ovest si articola per metà prospetto separando lo spazio pubblico della strada da quello privato della casa-studio (h 1,2m), a sud crea un confine con la proprietà adiacente(3,6m), a est si abbassa alla funzione di parapetto divenendo elemento architettonico di soglia tra la zona collinare e l’edificio (1,2m) per poi continuare a nord, scandito in diversi livelli, dalle aperture delle finestre interne (1,2m-2,0m-3,6m)

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LUSSI| distinzione dei flussi: si sono voluti differenziare gli ambiti della vita privata, del lavoro e dei servizi creando percorsi diversi “raccolti” in un unicum dal muro perimetrale

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OLUMI| gioco di volumi: si è voluto cercare di comporre differenti volumi su diverse altezze con l’obiettivo di distinguere gerarchicamente gli spazi e raccordarli con il contesto

M

ATERIALI| diversi materiali: sistema di pannellature in legno (rif. David Chipperfield), calcestruzzo intonacato, acciaio e vetro

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prospetto nord scala 1:200|

prospetto est scala 1:200|

prospetto ovest scala 1:200|

Per quanto riguarda i prospetti, a monte (ovest), si viene a delineare visivamente una gerarchia tramite un diverso rivestimento dei volumi; il principale, che presenta una realtà costruttiva muraria portante, è in calcestruzzo intonacato bianco ed occupa quasi tutta la superficie con un’altezza di 3,6m definendo il complesso abitativo. Sovrapposto ad esso si trova un volume minore per dimensioni, che presenta un involucro tettonico con un rivestimento in pannelli in legno, il quale crea un contrasto cromatico con il volume sottostante avvicinandosi ai colori naturali del sito; il complesso riprende l’idea del progetto proposto nella Casa studio di Aino e Alvar Aalto, essendo, appunto, adibito alla funzione di studio dell’architetto. Giustapposto, ad Est, alla quota di 4,5m, è presente un’altra realtà costruttiva, quale quella muraria e tettonica portante costituita dal portico, affacciato verso valle, il quale dona allo spazio interno, il soggiorno, un’ariosa luminosità, grazie ad un sistema di schermature in vitro di lastre a tutta altezza, che fa perdere il contorno definito e si apre alla piena coesione interno-esterno, costruito-natura. Attraverso un gioco di pieni-vuoti ed estrusioni ogni volume assume la sua specifica conformazione, mantenendo, ciononostante, una perfetta armonia con l’insieme.

prospetto sud scala 1:200|

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sezione A-A scala 1:200|

sezione B-B

vista lato sud

sezione C-C

viste interne

scala 1:200|

scala 1:200|

sezionde D-D

zona giorno

plastico masterplan

scala 1:200|

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0.DUE| LA PORTA DI SPINEA: NUOVO COMPLESSO RESIDENZIALE|

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0.2


LABORATORIO INTEGRATO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 2: PROF. ARCH. A. SANTI PROF. ING. A. SAETTA Il tema proposto riguarda la progettazione di un nuovo complesso residenziale a Spinea (VE), in un’area baricentrica tra Stazione FS e centro storico. Nella stesura di una prima bozza di masterplan si è cercato di individuare alcune direttrici fondamentali, quali:

S

TAZIONE-FORNACE| primo obbiettivo è stato quello di ridare valore alla fornace, parlando infatti con i cittadini si è capita l’importanza di questo edificio per la popolazione oltre al fatto che visivamente questa presenza salta immediatamente all’occhio una volta arrivati a Spinea. L’area di progetto diviene quindi anche luogo di passaggio verso un’importante presenza storica da valorizzare

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TAZIONE-CENTRO STORICO| l’area residenziale diviene nuova porta della città storica, nuovo punto d’incontro e di passaggio per tutto quel flusso di pendolari che partono da, o arrivano a Spinea

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masterplan

scala 1:1500|

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FORNACE

CENTRO CITTA’

STAZIONE

AREA RICREATIVA AREA RESIDENZIALE

L’idea dell’edificio in questione nasce prima di tutto da un lavoro di gruppo, individuate le linee guida si è potuto soffermarsi nello studio del singolo. L’edificio si sviluppa su cinque piani fuori terra, uno ad uso commerciale, il restante ad uso abitativo. Per quanto riguarda i prospetti ho fatto in modo che la parte ad uso abitativo (p.1-p.2-p.3-p.4) potesse aprirsi verso l’esterno e allo stesso tempo chiudersi nella più intima vita domestica. Per fare questo mi sono ispirato a Ninetree Village di David Chipperfield, coprendo i 4 piani da un “guscio” di frangisole. Si viene, dunque, a delineare visivamente una gerarchia tramite un diverso rivestimento dei volumi; il piano terra ad uso commerciale, aperto da grandi vetrate, i restanti piani loggiati interamente e protetti da bruise soleil in cotto che creano un contrasto cromatico con il volume sottostante avvicinandosi ai colori naturali del sito.

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A

pianta piano tipo scala 1:400|

B

B

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A

pianta alloggio tipo A

scala 1:200|

pianta alloggio tipo B

scala 1:200|

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prospetto est scala 1:200|

prospetto nord scala 1:200|

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vista facciata nord

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vista facciata sud

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prospetto ovest

scala 1:200|

prospetto sud scala 1:200|

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vista facciata ovest

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sezione A-A scala 1:200|

sezione B-B

scala 1:200|

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0.TRE| BIO - MARGHERA: MARGHERA PLAYGROUND TECNOLOGICO|

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0.3


WAVE 2016: PROF. ARCH. A. AYMONINO Il tema del workshop verte sulla rappresentazione di un bassorilievo di Marghera. Il lavoro progettuale sull’area industriale di Marghera non può comporsi di progetti isolati, ma richiede un pensiero generale, uno sguardo ad ampio spettro. Ipotizzare possibili scenari futuri, ovvero nuove condizioni di urbanità per l’area industriale di Marghera, deve necessariamente iniziare dalla lettura dell’area nel suo insieme e dal riconoscimento delle sue caratteristiche specifiche. E’ apparso per questo indispensabile partire dal “livello 0” dell’architettura, dal disegno di suolo. Disegnare il suolo per riconfigurare i luoghi, definire spazi, ridistribuire pesi e misure delle masse edificate e degli ambienti aperti diviene l’occasione per comporre un grande bassorilievo che, anche mediante lievi variazioni dell’orografia superficiale, valorizza l’esistente e determina possibili ambiti di trasformazione.

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Questo progetto si pone come obiettivo la riqualificazione di una zona di Marghera per anni sfruttata dalle industrie termoelettriche, tuttora in funzione. Il progetto promuove un riassetto generale della zona prendendo come punti di partenza l’analisi delle preesistenze (MEMORIA) e la necessità di sfruttare il luogo come possibilità di generatore di energia (ENERGIA).

A

NALISI DELLE PREESISTENZE| all’analisi delle preesistenze abbiamo affiancato una ricerca storica e un’analisi del sito con le sue relazioni con il contesto. La vicinanza del parco San Giuliano ci ha portati a concretizzare la necessità di ampliare e continuare questo assetto puramente “green” portandoci a capire l’importanza di dare un nuovo scopo alla zona in questione; da un’area industriale ad un’ area green, dove l’energia viene prodotta da processi alternativi e sostenibili. Si è data importanza al cerchio (forma del silos), in parte per creare una relazione con il progetto (non vincente) di Quaroni sulla riqualificazione di Marghera(basato su forme circolari) e in parte su una riflessione più filosofica: del passato si vuole tenere la testimonianza del processo produttivo mantenendone l’ “oggetto” che ne raccoglie il frutto.

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M

OBILITA’| partendo da un analisi dell’area, abbiamo ragionato sul tema della “mobilità sostenibile” attraverso la realizzazione di piste ciclabili e di un sistema di trasporti improntati sulla mobilità dolce, per favorire soluzioni improntate a criteri di sostenibilità ambientale. Alcuni dei silos mantenuti si integrano a questa tematica tramite la creazione di car sharing e bike sharing

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NERGIA| essendo un’isola in cui si produce energia attraverso la raffineria ENI, abbiamo pensato all’introduzione di tecnologie pulite per limitare il surriscaldamento del pianeta integrandole/ legandole al suolo tramite interventi di land art. Per fare ciò abbiamo preso in esame le potenzialità che il territorio ci offre

P

AESAGGIO| attraverso l’analisi del territorio abbiamo voluto accentuare a livello paesaggistico quelle parti rivolte verso Venezia, sfruttando ad esempio le forme circolari degli edifici esistenti per creare passerelle che offrano una vista a 360° sulla laguna e su Venezia.

foto sopralluogo e allestimento

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foto allestimento finale

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0.4

0.QUATTRO| STUDIO PAGNIN: IL RAPPORTO CON IL COMMITTENTE PUBBLICO E PRIVATO

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TIROCINIO CURRICOLARE: ARCHITETTO M. PAGNIN Il tirocinio curricolare ha avuto un ruolo fondamentale all’interno del mio percorso universitario al punto che, grato della possibilità datami, ho accettato di proseguire questa esperienza oltre la durata prevista per il tirocinio curricolare. Lo studio dell’architetto Pagnin si occupa di architettura privata e pubblica, interventi di nuova costruzione e ristrutturazione. Ciò che più mi ha colpito è la duttilità e la capacità di dare risposte in modo efficace e veloce alle esigenze del committente seguendolo step by step in tutte le fasi operative, progettuali. All’interno dello studio mi sono occupato di disegno cad, modellazione 3d e post-produzione avendo un confronto diretto e continuo con l’architetto e l’intero team.

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0.QUATTRO.1|

PIANO DI RECUPERO EDILIZIO AREA INDUSTRIALE - SCHIAVON (VI)

stato di fatto

scala 1:500|

Prima ipotesi di lottizzazione area industriale e ristrutturazione facciata edificio di testa - redazione allegati grafici da presentare con il Piano di Recupero

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ipotesi di progetto

scala 1:500|

sup. territoriale vol. esistente sup. tot. progetto sup. coperta progetto vol. progetto

mq 3.018 mc 9.200 mq 1.909 mq 495,50 mc 2.431,40

N

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0.QUATTRO.2|

RISTRUTTURAZIONE IMPIANTO NATATORIO, CAPOTERRA (CA)

Ristrutturazione e ampliamento di un impianto natatorio sito a Capoterra, Cagliari - redazione allegati grafici da presentare al committente

planimetria generale scala 1:300|

N

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prospetto sud scala 1:200|

prospetto nord scala 1:200|

prospetto ovest scala 1:200|

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prospetto est scala 1:200|

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sezione B-B scala 1:200|

sezione A-A scala 1:200|

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0.CINQUE| RILIEVO FOTOGRAMMETRICO: PORTALE DELLA CHIESA S. LUCIA, PADOVA|

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0.5


RILIEVO STRUMENTALE E RAPPRESENTAZIONE DIGITALE: PROF. ARCH. F. GUERRA

Strumenti: livella laser bolla filo a piombo disto cordella metrica metro da muratore macchina fotografica cavalletto cordella metrica software Photoscan software Autocad

Questo corso ha avuto un ruolo importante per gli strumenti assimilati, partendo infatti dalle basi del rilievo si è arrivati ad approfondire i temi della fotogrammetria. La restituzione grafica da presentare in sede di esame prevedeva l’applicazione di tutti i concetti base studiati durante il corso, il rilievo del portale infatti prevedeva i passaggi che seguono: - posizionamento target (quattro punti di appoggio, due alla stessa quota z=0, e altri due sulla verticale dei punti precedentemente individuati) - scelta di una serie di punti di controllo ulteriori - presa fotografica (schema radiale, strisciate, prese di dettaglio per punti particolari quaali i capitelli) - costruzione modello in Photoscan (allineamento e unione di piĂš Chunk) - georeferenziazione modello - restituzione cad

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restituzione prospetto portale scala 1:50|

B

A

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A

B


sezione B-B scala 1:50|

Momenti della campagna di rilievo, in particolare il posizionamento dei target e dei punti per la presa radiale

sezione A-A scala 1:50|

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0.SEI| LA CASA DEL MOSAICO: IL TEMA DELLA LOGGIA|

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0.6


LABORATORIO INTEGRATO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 3: PROF. ARCH. U. TRAME PROF. ARCH. C. DELLA MURA Obiettivo del corso è stata la progettazione del nuovo complesso espositivo della Scuola del Mosaico di Splimbergo. Tale questione di composizione architettonica è ancorata da un lato agli aspetti logico formali della costruzione di un nuovo sistema museale esteso all’intero ambito di proprietà della Scuola, dall’altro alla struttura della città intesa come insieme originale e complesso di sedimentazione storico-culturale di un luogo. Il tema datoci, in particolare, riguarda la loggia, inteso come spazio espositivo aperto e allo stesso tempo luogo di passaggio e incontro. Cruciale è stata la rilevanza di problematiche relative alla tecnologia dell’architettura, si è cercato infatti di focalizzarsi sull’aspetto tecnologico del loggiato dando poi una risposta in termini compositivi.

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masterplan

scala 1:1000|

C2

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sezione interna scala 1:500|

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A

CCESSI| sono presenti due accessi all’area, uno pedonale e uno riservato alle automobili che porta al parcheggio. Per lo scarico merci è previsto un ascensore meccanizzato con accesso diretto al piano interrato dove sono colllocati i laboratori e relativi magazzini.

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ARCHEGGI| sono presenti trentacinque parcheggi standard e tre parcheggi riservati ai disabili. Percorsi pedonali: si è creato un percorso pedonale che colleghi il parchegio alla loggia e un secondo percorso interno all’area che circonda la piazza.

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ERDE| sono state inserite zone piantumate con una cadenza di un albero ogni due parcheggi in corrispondenza dell’area carrabile e una serie di percorsi alberati per l’accesso pedonale all’area

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REA C| l’area C è destinata alla produzione del mosaico. - C1: centro direzionale - C2: loggia mercato espositiva - C3: sistema cortili espositivi - B3: manica larga

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prospetto ovest scala 1:200|

prospetto nord scala 1:100|

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prospetto sud scala 1:200|

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pilastro in acciaio rivestito in legno e giunto del puntone scala 1:10|

1: Puntone in acciaio rivestito in legno lamellare 2: Testata del puntone in acciaio inossidabile 3: Perno filettato 4: Perno in acciaio inossidabile 5: Bullone in acciaio inossidabile 6: Giunzione di sommitĂ del pilastro in acciaio 7: Apparecchio illuminante

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particolare del soffitto e della struttura in acciaio rivestita in legno di quercia scala 1:20|

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giunto a soffitto dei puntoni scala 1:10|

1: Profilati a C accoppiati della copertura 2: Bullone di fissaggio del giunto alla struttura del tetto 3: Giunto in acciaio inossidabile con foro per connessione con perni 4: Perno in acciaio inserito nella testata del puntone 5: Rondella di separazione in materiale plastico 6: Bullone a testa conica di fissaggio del giunto alla struttura

1: Elemento di connessione in acciao inossidabile satinato 2: Elemento di connessione in acciaio inossidabile satinato 3: Puntone in acciaio rivestito in legno lamellare 4: Puntone in acciaio rivestito in legno lamellare 5: Giunto in acciaio inossidabile alla sommitĂ del pilastro 6: Connettore interno tra pilastro in legno e giunto in acciaio 7: Pilastro in acciaio rivestito in legno lamellare di quercia 8: Illuminazione discendente 9: Illuminazione discendente 10: Cavo elettrico 11: Collare in acciaio inossidabile sabbiato

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sezione

dettaglio 3|

scala 1:200|

dettaglio 2| dettaglio 1|

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dettaglio 1 scala 1:40|

1. Grigliato ORSOGRIL, NUOVA DEFIM Modello Potissimum edilizia 50 mm 2. - Pacchetto DAKU Modello Intensivo pesante - Daku Roof Soil 1 - 900 mm - Daku Roof Soil Semina - 160 mm - Daku Stabilfilter SFI - 5 mm - Daku FSD 20 - 20 mm - Manto impermeabile antiradice - 8 mm - Solaio in cemento armato pendenziato - 350 mm 3. - Pacchetto OPTIGRUN Modello tetto transitabile variante autovetture - Pavimentazione - 150 mm - Letto di posa Splitt (0 - 4 mm) - 50 mm - Strato portante in ghiaia (0 - 22 mm) - 150 mm - Stuoi drenante Optigrun tipo FKD 12 - 12 mm - Strato di scorrimento Optigrun HDPE - 2 mm - Base in conglomerato bituminoso drenante - 180 mm - Solaio in cls alleggerito con casseri a perdereU - BOOT - beton di Daliform Group - 450 mm - Controsoffitto 4. - Riempimento con getto di cls pendenziato - Muro di contenimento in calcestruzzo armato - 500 mm 5. -

Pavimentazione in resina cementizia pendenziata al 2% - 20 mm Superficie di allettamento - 100 mm Guaina impermeabilizzante - 10 mm Massetto con rete elettrosaldata - 200 mm

6. Serramento scorrevole doppia anta Schuco ASS 43 - 48 7. -

Pannello in polistirolo - 20 mm Guaina impermeabilizzante - 5 mm Riempimento in Pezzame Riempimento in terra battuta

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dettaglio 2 scala 1:40|

1. - Pacchetto DAKU Modello Intensivo leggero - Daku Roof Soil 1 - 300 mm - Daku Roof Soil Semina - 100 mm - Daku Stabilfilter SFI - 5 mm - Daku FSD 20 - 62 mm - Manto impermeabile antiradice - 8 mm - Solaio in cemento armato pendenziato - 300 mm 2. - Pacchetto DAKU Modello Intensivo leggero - Pavimentazione - 10 mm - Massetto con rete elettrosaldata - 60 mm - Daku Stabilfilter SFI - 5 mm - Daku FSD 20 - 62 mm - Manto impermeabile antiradice - 8 mm - Solaio in cemento armato pendenziato - 300 mm 3. -

Pavimentazione in resina cementizia - 20 mm Superficie di allettamento - 100 mm Guaina impermeabilizzante - 10 mm Massetto con rete elettrosaldata e pannello coibentato - 100 mm IGLU di Daliform Group - 500 x 500 x 500 mm Magrone di cemento - 100 mm Fondazione

4. Serramento scorrevole doppia anta Schuco ASS 43 - 48 5. Rivestimento Geopietra Modello Spontaneo, 73 Rurale - 70 mm

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dettaglio 3 scala 1:40|

1. -

Lastre di Riverclack - 60 mm Cartone catramato - 5 mm Tavolato in compensato - 16 mm Intercapedine - 30 mm Tavolato strutturale - 18 mm Profilati a C accostati Isolante acustico Barriera al vapore Tavolato in legno compensato - 20 mm su listelli - 50 x 30 mm

Terzere e trave di colmo in legno lamellare Holzbau Sud 2. - Puntoni in acciaio rivestiti in legno di quercia 3. - Tirante in acciaio da giunto a giunto - 60 mm 4. - Tiranti in acciaio - 30/60 mm 5. Ballatoio in grigliato Orsogril 6. - Rivestimento Geopietra Modello Spontaneo, 73 Rurale - 70 mm - Parapetto in acciaio agganciato a trave in cls 7. -

Pavimentazione - 20 mm Piedini di supporto a pavimentazione flottante Isolante termo-acustico Isotec - 80 mm Pannello portante di Xlam 3 strati - 83 mm

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0.SETTE| SHOWROOM TOOTEKO: INTERVENTO DI RESTAURO EDIFICIO A CANNAREGIO|

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0.7


LABORATORIO DI RESTAURO: PROF. ARCH. N. PIRAZZOLI

Il lavoro svolto durante il corso consiste nel progetto di restuaro di un edificio di antica costruzione attraverso conoscenze teoriche e strumenti tecnico - operativi acquisiti durante il corso. Il progetto è dunque pensato come ricerca di equilibrio tra istanze conservative, le condizioni di degrado e di trasformazione, per un reinserimento del manufatto nel contesto fisico e culturale della vita odierna. Si è dunque proceduto alla valutazione dello stato di conservazione dell’edificio nelle componenti materico - costruttive attraverso metodi di lettura e analisi codificati e alla definizione di un progetto di conservazione | restauro mediante le principali tecniche di intervento. Tali scelte di carattere pratico sono sottese da un altrettanto importante progetto culturale, che giustifica e motiva scelte e interventi

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L’edificio oggetto di analisi è situato in Salizada del Pistor, nel sestiere di Canaregio. Trattasi di un edificio indipendente, libero su tre lati, in evidente stato di abbandono e con numerosi segni di degrado, ma caratterizzato da elementi di grande valore storico, testimonianza della tradizione edilizia veneziana del XIII secolo. L’analisi dell’edificio è stata effettuata tramite eidotipi, rilievo fotografico e metrico, sopralluoghi | osservazioni in loco e reperendo informazioni dal vicinato oltre che da archivi storici e bibliografia. Il palazzo si sviluppa su quattro piani fuori terra più abbaino, con il piano terra destinato a botteghe e attività commerciali (caratterizzate da architravi lignei e ”lastolina” continua in pietra d’Istria). Lo schema strutturale è costituito da travi e pilastri in pietra d’Istria, con apparato murario principale in laterizio. Gli elementi più significativi sono le aperture della facciata principale che ci hanno permesso di ipotizzare l’edificazione al periodo trecentesco, testimoniato dalle bifore e confermato poi dall’apparecchiatura del solaio. L’edificio venne poi probabilmente sopraelevato in epoca rinascimentale ( XVI secolo ) come attestano le monofore e le trifore ad arco a tutto sesto. Dopo aver osservato e analizzato gli aspetti compositivi e strutturali della facciata, abbiamo tratto delle conclusioni e riconsiderato l’edificio dal punto di vista del suo valore artistico e architettonico, ipotizzando un intervento di restauro.

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piano 0

piano 1

piano 2

piano 3

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5m


prospetto ovest

scala 1:200|

Per rilevare l’edificio si sono utilizzate procedure di rilievo diretto per i vani interni e procedure di rilievo fotogrammetrico per i prospetti

R

ILIEVO VANI INTERNI| i vani sono stati rilevati per trilaterazione e per misure in allineamento con l’utilizzo di cordella metrica, metro da muratore, metro estensibile, bolla, disto

R

prospetto nord scala 1:200|

ILIEVO PROSPETTI| nella scelta del rilievo dei prospetti si è scelto l’utilizzo della fotogrammetria. Dopo aver livellato entrambi i prospetti e aver segnalizzato alcuni target posizionati a cordinate prestabilite sono state fatte prese fotogrammetriche per strisce continue e rielaborato il tutto con l’ausilio del software Photoscan Si è confrontato poi il tutto con rilievi storici pervenuti dal CIRCE. pianta orditura solai scala 1:400|

rilievo CIRCE

rilievo effettuato

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rilievo murature

TIPO

M6

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M1 TIPO

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analisi dei degradi prospetto ovest scala 1:100|

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D1

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D5

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analisi dei degradi prospetto nord scala 1:100|

L’edificio mostra gravi segni di degrado dovuti a cause estrinseche riconducibili sia ad azioni umane (trasformazioni/modificazioni nel tempo) che a fattori naturali. In entrambe le facciate si nota una forte disomogeneità materica dovuta a importanti fenomeni di distacco di intonaco che hanno portato la muratura sottostante al diretto contatto con gli agenti atmosferici, con conseguenti degradazioni.

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rilievo materico prospetto ovest scala 1:100|

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TIPO

TIPO

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TIPO

TIPO

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TIPO

M7

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rilievo materico prospetto nord scala 1:100|

L’analisi materica del prospetto Nord e del prospetto Ovest mostra come negli anni vi siano stati continue trasformazioni. Si tratta senz’altro di un importante esempio di edilizia abitativa di buon livello, di impianto gotico trecentesco, probabilmente inizialmente composta da due piani come si può notare dalle diverse apparecchiature.

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considerazioni finali

C

B

A

Dalla campagna di rilievo, dallo studio storiografico e dal supporto del Prof. Arch. N. Pirazzoli si è dedotto che l’edificio oggetto di studio inizialmente fosse composto dal solo volume A. In seguito è stato aggiunto il volume B e affiancato come entità separata il volume C.

A

B

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C


C

A

L’ipotesi iniziale, poi, di ricondurre al tardo bizantino e gotico trecentesco l’edificio sarebbe giustificata dall’andamento dei solai del volume A.

A

C Tratto da P. Maretto, L’edilizia gotica veneziana. 1960

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interventi

stato di progetto prospetto nord scala 1:200|

stato di progetto prospetto ovest scala 1:200|

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M7 INTONACO Non si prevedono interventi sulla superficie, ma la salvaguardia dell’intonaco allo scopo di mantenere le tracce del suo passaggio nel tempo

D7 DEGRADO ANTROPICO Pulizia di scritte in facciata

D5 DEPOSITO SUPERFICIALE Pulitura manuale e rimozione di polveri e sporco mediante spazzolatura | Pulitura attraverso cicli di lavaggio con acqua nebulizzata

D6 FRATTURAZIONE Rimozione dei residui attraverso spazzolatura | Pulitura superficie mediante spazzolatura | Pulitura con impacchi di argille adsorbenti | Integrazione fratture con materiali in pasta(resine) | Pulitura ulteriore con acqua nebulizzata mediante spruzzatore manuale | Trattamento superficie con acqua di calce D3 MACCHIA Consolidamento della superficie tramite impregnazione a spruzzo di resine | Ricostruzione degli elementi plastici degradati mediante formatura di impasti in opera | Macrostuccature o rappezzi | Trattamento superficie con acqua di calce(scialbatura) D8 MANCANZA Rimozione dei residui attraverso spazzolatura | Pulitura superficie mediante spazzolatura | Ricostruzione degli elementi plastici mancanti degli ordini mediante formatura di impasti in opera

D1DISTACCO Pulitura con impacchi di argille adsorbenti | Pulitura ulteriore con acqua nebulizzata mediante spruzzatore manuale | Pulitura delle zone eccessivamente incoerenti ed in corso di distacco tramite spazzolatura | Rimozione dei residui attraverso spazzolatura | Riadesione dei distacchi tramite iniezioni di prodotto consolidante nelle parti meno degradate | Consolidamento della superficie tramite impregnazione a spruzzo di resine | Macrostuccature o rappezzi eseguiti con malta | Trattamento superficie con acqua di calce(scialbatura)

Il progetto di restauro nasce da una riflessione consapevole sugli obbiettivi che il progetto si pone. L’idea di base è di prolungare la vita dell’opera nella sua consistenza materiale, lasciando evidente la sua storicità come documento di un passato non ancora estinto. Vale il criterio del minimo intervento che esclude operazioni invasive di rimozione e reintegrazione, a questo scopo ci si è indirizzati verso un restauro conservativo mantenendo quindi l’anima dell’edificio. Come intervento di restauro si è scelto di restaurare quindi le due facciate Nord e Ovest vista la netta differenza tra gli interni ben curati e gli esterni lasciati all’azione del tempo. Altro fattore che ha mosso l’intenzione di prendere questo come intervento di restauro è la contrapposizione con l’ala restaurata dell’edificio adiacente a Est. Particolare attenzione si è data all’intervento della zona commerciale al piano terra nella zona Ovest. Si intende infatti valorizzare lte antiche botteghe dando loro nuova destinazione d’uso quale nuova sede per una Start-Up nata all’interno dell’Università IUAV, Tooteko. L’azienda sviluppa oggetti smart che permettono la fruizione dell’arte di ogni genere a persone non vedenti. Si vuole creare quindi un polo ricettivo che permetta a Tooteko di promuoversi e quindi di poter sviluppare ancora di più queste nuove tecnologie.

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studio e dettaglio zona botteghe

area botteghe prospetto ovest stato attuale segnalizzato analisi del degrado scala 1:100|

area botteghe prospetto ovest stato di progetto scala 1:100|

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Per il restauro della zona delle botteghe si è scelta la sostituzione degli infissi montando infissi su misura, con vetro di sicurezza stratificato. I materiali usati sono legno (per il rivestimento della porta della Tooteko e per la maniglia della seconda bottega), calcestruzzo grezzo per l’insegna Tooteko (rif. Carlo Scarpa, Negozio Olivetti) e bronzo per il rivestimento delle cornici delle vetrine (rif. Carlo Scarpa, Negozio Olivetti). La scelta di dare luce il più possibile alla zona delle botteghe con grandi vetrate è in linea con le scelte progettuali di reversibilità e necessità di sottolineare la storicità dell’edificio, ponendo l’attenzione più all’edificio che alle botteghe in sé.

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0.OTTO| LEARN - GROW - MAKE QUARTER: UN NUOVO QUARTIERE PER UNA PADOVA 2.0|

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0.8


LABORATORIO DI URBANISTICA: PROF. ARCH. F. MUSCO Il tema analizzato è stata la riqualificazione di un’ area tra la Stazione FS e il centro storico a Padova. Obbiettivo di ogni gruppo è stato quello di individuare una soluzione strategica a seguito di una attenta analisi dei dati territoriali. Da una coscienziosa analisi e uno studio del territorio ci si è soffermati sulla capacità e la propensione di Padova ad accogliere un nuovo centro tecnologico riconoscendo come le basi fossero già forti a Padova. La proposta è stata dunque: Learn - Grow Make Quarter, un nuovo luogo di incontro per i cittadini, ma allo stesso tempo cuore pulsante di un’economia proiettata al futuro, ad una Padova 2.0.

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masterplan

scala 1:2000|

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01|

Learn - Grow - Make Quarter nasce dall’analisi e la consapevolezza del potenziale insito nella città di Padova LEARN| è necessario analizzare e studiare la città per potersi porre delle domande

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GROW| consapevoli delle problematiche e dei potenziali della città si ha ragionato a come strategicamente poterle sfruttare al meglio MAKE| mettere in atto quanto ragionato attraverso un disegno di una possibile Padova proiettata nel futuro

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dettaglio ingresso Fiera di Padova

Il disegno del masterpan nasce come risultato di ragionamenti analitici e strategici con l’obiettivo di creare un parco urbano che diventi centro d’incontro e allo stesso tempo centro di sviluppo tecnologico per tutta la città, in stretto rapporto con i benefit a livello di competenze e talenti dati dall’Università di Padova. Alla base infatti del quartiere vi è il verbo LEARN che diviene un imperativo e un cardine dello sviluppo dello stesso: il quartiere non è semplicemente in connessione con possibili talenti già presenti nel territorio, ma pone attenzione anche ai più piccoli. Al centro infatti di tutto si è posto il Mini Makers, luogo dedicato ai bambini per imparare le nuove tecnologie divertendosi. Attorno a questo luogo, ad un livello inferiore nell’area del PP1, si viene a delineare uno spazio a livelli dove nulla è lasciato al caso. Per quanto riguarda l’area dell’ex piazzale Boschetti si è ragionato sulla sua stretta connessione con i giardini della’Arena: tre grandi terrazzamenti che raggiungono la quota delle mura si spingono in avanti quasi a voler abbracciare i giardini stessi. Le palazzine liberty sono state riutilizzate creando ristoranti, negozi, bar al piano terra e piano primo, mentre nei piani superiori locali di servizio per le attività stesse e per l’area concerti inserita tra i due. Una piccola arena che scende di 3,00mt rispetto alla quota delle palazzine diviene nuovo luogo d’incontro sociale per l’intera città, in stretta relazione con il naviglio. La lingua a nord che collega la stazione con la zona fieristica diviene luogo espositivo per le attività svolte nel Maker Quarter e nuovo ingresso alla città per tutti i visitatori della fiera stessa; a tale scopo si è deciso di spostare il parcheggio del tribunale più a nord per poter creare una piazza d’ingresso alla fiera stessa.

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dettagli

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assonometria delle tre aree

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timeline 04|

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sezione A-A scala 1:1000|

sezione B-B

scala 1:1000|

studio alberature

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