sLOwCANDA Project - Restoration of an ancient building inside the historic complex of Stupinigi

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Politecnico di Torino Corso di Laurea Magistrale in architettura per il progetto sostenibile A.A.2019/2020

Atelier CompatibilitĂ e sostenibilitĂ del restauro architettonico A Il concentrico di Stupinigi e la Locanda Castelvecchio

Prof.ssa Carla Bartolozzi Prof. Marco Roggero Coll. Daniele Dabbene, Roberta Margaira, Elisabetta Donadi0

Gruppo 2 Armano Beatrice s269159 Di Mauro Marco s268965


Politecnico di Torino Corso di Laurea Magistrale in architettura per il progetto sostenibile A.A.2019/2020

Atelier CompatibilitĂ e sostenibilitĂ del restauro architettonico A Prof.ssa Carla Bartolozzi Prof. Marco Roggero Coll. Daniele Dabbene, Roberta Margaira, Elisabetta Donadi0

Gruppo 2 Armano Beatrice s269159 Di Mauro Marco s268965


Indice

1

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4

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6

INQUADRAMENTO TERRITORIALE

INSEDIAMENTI LEVANTE

INDAGINE STORICA

RILIEVO

ANALISI MATERICA E DEL DEGRADO

PROGETTO sLOwCANDA

pag. 5

pag. 12-14

pag. 17

pag. 26

pag. 41

pag. 45

Regione Piemonte: beni paesaggistici, patrimonio UNESCO e il sistema delle residenze sabaude

Cronologia e ampliamenti pag. 14

Le destinazioni d’uso attuali

pag. 6

Beni paesaggistici città metropolitana di Torino: la Corona Verde

pag. 15

pag. 7

pag. 15

Parco naturale di Stupinigi: rapporto con la città di Torino. pag. 8

Piano paesaggistico regionale: componenti paesaggistiche pag. 8

Piano regolatore comunale città di Nichelino pag. 9

Piano d’area: viabilità attuale pag. 10

Piano d’area: insediamenti interni al Parco

Proprietà dei fabbricati del Concentrico Piano d’area: funzioni future dei fabbricati di levante

Il Concentrico di Stupinigi in rapporto agli insediamenti circostanti: schema cronologico pag-17

Ortofoto dell’area pag. 27-28

Planimetria e sezioni territoriali dello stato di fatto

Gli architetti del Concentrico

pag. 29-30

pag. 18

pag. 31-39

Il territorio della Commenda Magistrale prima della costruzione del concentrico

Indagine fotografica Piante, sezioni e ortofoto dei prospetti

Abaco delle aperture pag. 42

Analisi materica e del degrado pag. 43

Descrizione degli interventi

Il parco naturale di Stupinigi e il turismo lento pag. 46

Masterplan: bike rental e parcheggio pag. 47

Masterplan: il giardino della Locanda pag. 48

Il Settecento

Schemi progettuali: confronto tra stato attuale e principali interventi di progetto alla scala architettonica

pag. 21

pag. 49-50

pag. 19-20

La fine dell’Anciène Regime e l’occupazione francese pag. 22

Funzioni degli ambienti, accessi e percorsi interni pag. 51

La Restaurazione

Suggestioni e riferimenti progettuali

pag. 23

pag. 52-62

La seconda metà dell’Ottocento pag. 24

Dal Novecento ad oggi

Piante, sezioni, assonometrie e fotomontaggi esplicativi dei principali interventi


Parco naturale di Stupinigi

Inquadramento territoriale

4

Parco naturale di Stupinigi

Inquadramento territoriale

Atelier CompatibilitĂ e sostenibilitĂ del restauro architettonico A

Prof.ssa Carla Bartolozzi, Prof. Marco Roggero

A.A.2019/2020

Il Concentrico di Stupinigi

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Parco naturale di Stupinigi

Inquadramento territoriale

5

Inquadramento territoriale Regione Piemonte: beni paesaggistici

SIC e ZSC (siti di interesse comunitario e zone speciali di conservazione) ZPS (zone di protezione speciale) Buffer zones siti UNESCO

Corona di Delizie La “CORONA DI DELIZIE” è un sistema di residenze extraurbane dedicate allo svago, alle feste e alla caccia che, disponendosi a raggiera intorno a Torino, rimarcano il ruolo centrale della capitale. Le residenze comprendono Castello del Valentino, Villa della Regina, il Castello di Moncalieri, il Castello di Rivoli, il Castello di Venaria Reale, la Palazzina di Caccia di Stupinigi, il Castello di Agliè, il Borgo Castello de La Mandria, il Castello di Racconigi, Castello e Agenzia di Pollenzo , il Castello di Govone.

1

2

3

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5

6

7

8

Core zones siti UNESCO

Rielaborazione carta estratta dal piano paesaggistico regionale (2017).

Patrimonio UNESCO: il sistema delle residenze sabaude

Agliè Venaria Reale Rivoli

Stupinigi

Torino Moncalieri Govone

Racconigi

Atelier Compatibilità e sostenibilità del restauro architettonico A

Fonte: http://www.unesco.it/it/PatrimonioMondiale/Detail/118

Fotografie: 1. Castello del Valentino; 2. Villa della Regina; 3. Castello di Venaria Reale; 4. Castello di Rivoli; 5. Castello di Agliè; 6. Castello di Racconigi; 7. Castello di Moncalieri; 8. Borgo Castello de la Mandria; 9. Concentrico e Palazzina di caccia di Stupinigi.

Il sistema delle Residenze Sabaude ha origine nel 1563 quando il duca di Savoia, Emanuele Filiberto, fa di Torino la capitale del ducato e decide di avviare un progetto di riorganizzazione complessiva del territorio con l’obiettivo di celebrare il potere assoluto della casa regnante. I suoi successori, tra il XVII e il XVIII secolo, realizzano il programma con l’organizzazione della “Zona di Comando” nel centro della città e la creazione di un sistema di maisons de plaisance, la “Corona di Delizie”, mediante la rifunzionalizzazione di residenze preesistenti e la costruzione di nuovi edifici, destinati alla pratica venatoria e al loisir della corte. Il sito seriale è composto da 22 edifici, 11 situati nel centro di Torino, gli altri distribuiti secondo un impianto radiocentrico intorno alla città.

Prof.ssa Carla Bartolozzi, Prof. Marco Roggero

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Il Concentrico di Stupinigi

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Parco naturale di Stupinigi

Beni paesaggistici città metropolitana di Torino Il parco naturale di Stupinigi si colloca in un sistema territoriale caratterizzato da una grande ricchezza paesaggistico-culturale. Si tratta di un territorio caratterizzato in primo luogo dal sistema delle residenze sabaude, inserito nel 1997 nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Benchè la presenza delle residenze sabaude sia sicuramente una delle maggiori attrattive del luogo, è rilevante notare la presenza sul territorio di zone di protezione speciale, siti di interesse comunitario e zone speciali di conservazione. Si tratta di aree dalla forte valenza paesaggistico-naturalistica che circondano la città di Torino.

Inquadramento territoriale

6

“Corona Verde”

Questo sistema di aree è messo al centro dell’attenzione dal progetto “Corona Verde”. Si tratta di un progetto strategico regionale elaborato alla fine degli anni ‘90, che vede come obiettivo la realizzazione di una vera e propria “infrastruttura verde” (in linea con l’orientamento europeo sulle Green Infrastructure) a scala metropolitana e per una vasta area di circa 90 Comuni intorno a Torino.

Parchi/aree di pregio Corridoi fluviali

Fonte: Torino Strategica, L’infrastruttura verde per l’area metropolitana torinese Corona Verde 2025, giugno 2016

Corema Perimetro Corona Verde Residenze Reali

Riserva naturale della Vauda Stura di Lanzo Confluenza Po-Orco-Malone Venaria Reale

Parco naturale La Mandria Bosco del Vaj e Bosc Grand Monte Musine’ e Laghi di Caselette

Rivoli

Collina di Superga

Palazzo Reale Villa Regina

SIC e ZSC (siti di interesse comunitario e zone speciali di conservazione) ZPS (zone di protezione speciale) Buffer zones siti UNESCO

Laghi di Avigliana

Core zones siti UNESCO

Parco naturale di Stpinigi

Comune di Torino

Valentino Moncalieri Stupinigi

Confluenza Po-Banna Stagni di Poirino-Favari

Autostrade Strada regionale Strada provinciale

Po morto di Carignano

Corsi urbani principali

A sinistra: Rielaborazione carta estratta dal piano paesaggistico regionale (2017). In alto: Rielaborazione dell’immagine “Corona Verde”, tratta dal sito www.coronaverde.it Atelier Compatibilità e sostenibilità del restauro architettonico A

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Il Concentrico di Stupinigi

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Parco naturale di Stupinigi

Mobilità dolce e mobilità condivisa Parco Naturale di Stupinigi

Inquadramento territoriale

7

Rapporto con la città di Torino

Mobilità sostenibile «CORONA IN BICI» E’ stato individuato un percorso cicloturistico che colleghi le Residenze Sabaude in bicicletta, denominato “Corona di Delizie in bicicletta”, costituito da un anello di oltre 90 Km con 7 varianti storiche, attraverso percorsi protetti e misti, lontano dal traffico motorizzato. L’anello con le sue varianti permette di raggiungere i Castelli di Rivoli Moncalieri, la Palazzina di Caccia di Stupinigi, Villa della Regina e il centro storico di Torino. L’itinerario è stato ideato nel 1999 e attualmente si stanno ancora risolvendo alcuni problemi di percorribilià. Fonte: www.cittàmetropolitana.torino.it; www.biciedintorni.it

Mobilità condivisa dalla stazione Lingotto: 25 minuti da Torino Porta Nuova: 35 minuti da Torino Porta Susa: 40 minuti La zona antistante la Palazzina di Caccia è servita dal bus urbano n° 41 con corse ogni mezz’ora circa; tale linea parte da Piazzale Caio Mario di fronte a Mirafiori. L’asse Stupinigi-Orbassano non è servito da linee di trasporto pubblico che effettuino fermate a Stupinigi; anche i collegamenti tra Stupinigi e i Comuni di Candiolo e Vinovo risultano molto carenti. Fonte: PIANO D’AREA-Legge regionale 29 giugno 2009, n.19, art.26, PARCO NATURALE DI STUPINIGI

itinerario cicloturistico delle Residenze Sabaude

ferrovia stazione ferroviaria

percorsi ciclabili

Parco Naturale di Stupinigi area protetta

limiti comunali

Residenze Reali

0,8 Atelier Compatibilità e sostenibilità del restauro architettonico A

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Il Concentrico di Stupinigi

4Km Armano Beatrice, Di Mauro Marco


PROVINCIA DI TORINO

Parco naturale di Stupinigi

CITTA' DI NICHELINO

Piano paesaggistico regionale (2017) Componenti paesaggistiche

Inquadramento territoriale

8

Piano regolatore comunale Città di Nichelino

L.R. 56/77, art. 17, comma 4

VARIANTE IN ITINERE

al progetto definitivo della Variante n.9 al Piano Regolatore Generale Comunale

Progetto preliminare: deliberazione del C.C. n.14 del 09/03/06 Progetto definitivo: deliberazione del C.C. n.48 del 14/07/2006 Integrato con le controdeduzioni alle osservazioni regionali deliberazione del C.C. n° del / /

G.2 - Carta di sintesi della pericolosità geomorfologica e dell’idoneità all’utilizzazione urbanistica SCALA 1:10.000 Geol. Edoardo RABAJOLI

Geologia:

EmL

EmL

1. Relazione visiva tra insediamento e conFasce fluvialitesto del Torrente Sangone del Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI)

EmL

Limite tra la Fascia A e la Fascia B

GEO sintesi Associazione tra professionisti Corso Unione Sovietica, 560 - Torino

EmL

Limite di progetto tra la Fascia B e la Fascia C Limite tra la Fascia B e la Fascia C

STUDIO MELLANO ASSOCIATI

Progetto:

Eb

EmL

Limite esterno della Fascia C

ARCHITETTURA URBANISTICA Corso Moncalieri, 56 - 10133 TORINO

Fasce di rispetto dall’alveo dei corsi d’acqua minori

Giuseppe CATIZONE Rosario CAMARDA Franco FATTORI Maurizio POETA

Il Sindaco Il Segretario comunale L'assessore all'Urbanistica Il Responsabile del procedimento

Componenti naturalistico-ambientali

Data dell'elaborato:

Viabilità

Aree di elevato interesse agronomico PRESCRIZIONI PER L’USO URBANISTICO-EDILIZIO

SETTORI IN CUI NON SUSSISTONO CONDIZIONI DI PERICOLOSITA’ GEOLOGICA

SETTORI PRIVI DI LIMITAZIONI URBANISTICHE

Componenti storico-culturali

viabilità ad alta capacità (tangenziale e autostrada)

SS12

I

Gli interventi sia pubblici sia privati sono consentiti nel rispetto delle prescrizioni del D.M. 11/03/1988 n°47

SS13

viabilità principale

Canale Laira: 25 m da ogni sponda Canale Lairetta: 10 m da ogni sponda Canale Grivassola: 10 m da ogni sponda Canale Palazzo: 10 m da ogni sponda Canale dei Mulini: 10 m dalla sponda sinistra

Territori a prevalente copertura boscata

PERICOLOSITA’ GEOMORFOLOGICA C L A S S E

SETTORI CARATTERIZZATI DA CONDIZIONI DI MODERATA PERICOLOSITA’ GEOLOGICA

2. SP 143: percorso panoramico e asse prospettico; i terreni visibili ai lati della strada sono classificati dal ppr come aree di elevato interesse agronomico.

SETTORI CON MODERATE LIMITAZIONI URBANISTICHE

IIA

ferrovia

IIA - Porzioni di territorio caratterizzate da presenza di suoli sede di possibili fenomeni di ritenzione idrica o di modesti allagamenti legati al reticolo idrografico minore

EmL

assi prospettici

Settori in cui non sussistono condizioni di pericolosità geologica

Aree rurali di specifico interesse paesaggistico

Settori caratterizzati da condizioni di moderata pericolosità geologica

IIB - Porzioni di territorio caratterizzate da presenza di terreni a scadenti caratteristiche geotecniche IIB

stazione IIC - Porzioni di territorio potenzialmente inondabili da Relazioni visive tra insediamento acque di esondazione del T. Sangone per eventi ferroviaria con tempo di ritorno superiore a 200 anni (Fascia C del PAI) e contesto Itinerario cicloturistico March 26, 2020 L’analisi delle componenti paesaggistiche mostrasabaude come Stupinigi IIC - Porzioni di territorio potenzialmente inondabili da delle residenze Morfologie insediative acque di esondazione del T. Sangone per eventiinsediative Elementi di criticita lineari Morfologie C L A S S E II

IIC1 - Ogni nuovo intervento deve escludere la realizzazione di piani interrati e deve essere preceduto da uno studio geologicoidraulico di dettaglio che accerti, oltre a quanto previsto per le sottoclassi precedenti, le condizioni di sicurezza in relazione a fenomeni di inondabilità, collegabili ai livelli idrometrici della piena di riferimento.

1

IIC1

2

risulti essere una “morfologia insediativa Urbane consolidate dei centri maggiori - m.i.urbana Elementi di criticita puntuali percorso1 ciclabileconsolidata” di Urbane consolidate dei centri minori - m.i. 2 notevoli dimensioni Alpeggi e insediamenti rurali di alta quota - mise 15 paragonata agli insediamenti urbani circoTessuti urbani esterni ai centri - m.i. 3 stanti, quali Borgaretto, Mirafiori, Candiolo.

con tempo di ritorno inferiore a 200 anni (Fascia C del PAI)

IIC2

L’area del Concentrico è anche evidenziata per le “relazioni visive tra inilità sediamento e contesto”. E’ possibile notare viabilitàcome ad alta capacità all’interno del (tangenziale autostrada)non siaParcoe Naturale presenti elementi di viabilitàno principale criticità, i quali sembrano concentrarsi ai limiti secondaria del parco (Tangenziale ferroviaTorino Sud, complessi infrastrutturali, tessuti stazione discontinui suburbani). ferroviaria

IIC3 - Ogni nuovo intervento che preveda la realizzazione di piani interrati è subordinato alla realizzazione delle opere previste dal cronoprogramma (adeguamento rete fognaria acque bianche) e deve essere preceduto da uno studio geologico di dettaglio che accerti la compatibilità dell’intervento con le caratteristiche geotecniche dei terreni di fondazione

Urbane consolidate dei centri minori Tessuti urbani esterni ai centri

IIC3

SETTORI IN CUI SUSSISTONO CONDIZIONI DI PERICOLOSITA’ GEOLOGICA

SETTORI CON LIMITAZIONI URBANISTICHE

campo coltivato Componenti naturalistico-ambientali Tessuti discontinui suburbani IIIA - Porzioni di territorio inedificate inondabili e alluvionabili ad opera di acque di esondazione ad elevata energia; fasce di rispetto dei corsi d’acqua minori

e canali Territori a prevalente copertura boscata bosco IIIA

Componenti storico-culturali area protetta SS12 SS13 percorsi panoramici assi prospettici Aree rurali di specifico interesse paesaggistico

Insediamenti specialistici organizzati

EmL

Settori in cui sussistono condizioni di pericolosità geologica IIIB4: anche a seguito di interventi di sistemazione idrogeologica e di riassetto territoriale è in ogni caso preclusa ogni nuova realizzazione edilizia. 3. Via Vinovo: percorso panoramico e asse prospettico; a destra sono visibili quelle che nel ppr sono classificate come aree rurali di specifico interesse paesaggistico, a sinistra è visibile un territorio a prevalente copertura boscata.

L’area della locanda e dell’ex mulino è classificata come “porzione di territorio potenzialmente inondabile” . Risulta pertanto “assolutamente preclusa ogni nuova realizzazione edilizia.

Area a dispersione insediativa prevalentemente residenziale

IIIB2a

IIIB2a - Ogni nuovo intervento deve escludere la realizzazione di piani interrati e deve essere preceduto da uno studio geologicoidraulico di dettaglio che accerti, oltre a quanto previsto per la sottoclasse IIA , le condizioni di sicurezza in relazione a fenomeni di inondabilità, collegabili ai livelli idrometrici della piena di riferimento e definisca la quota del primo solaio calpestabile IIIB2b - Ogni nuovo intervento è subordianto alla realizzazione delle opere previste dal cronoprogramma (adeguamento ponte linea F.S. Torino-Pinerolo), deve escludere la realizzazione di piani interrati e deve essere preceduto dallo studio geologico-idraulico individuato alla classe IIIB2a.

IIIB2b

IIIB2b - Porzioni di territorio edificate parzialmente difese da interventi di riassetto territoriale (realizzati lungo la Fascia B di progetto del PAI), potenzialmente inondabili da acque di esondazione del T. Sangone per eventI con tempo di ritorno inferiore a 200 anni Fascia C del PAI)

IIIB2c

IIIB2c - Porzioni di territorio edificate non ancora difese da interventi di riassetto territoriale programmati lungo la Fascia B di progetto del PAI), potenzialmente inondabili da acque di esondazione del T. Sangone per eventi con tempo di ritorno inferiore a 200 anni (Fascia C del PAI)

IIIB2c - Ogni nuovo intervento è subordinato alla realizzazione delle opere previste dal cronoprogramma (arginatura in sinistra orografica a valle ponte via Torino e adeguamento ponte linea F.S. Torino-Pinerolo), deve escludere la realizzazione di piani interrati e deve essere preceduto dallo studio geologico-idraulico individuato alla classe IIIB2a.

IIIB2d

IIIB2d - Porzioni di territorio edificate non sufficientemente protette dalle opere di difesa idraulica esistenti, lungo la Fascia B di progetto del PAI, potenzialmente inondabili da acque di esondazione del T. Sangone

“Insule” specializzate

Complessi infrastrutturali

C L A S S E III

IIIA - Settori inidonei a ospitare nuovi insediamenti. Per gli edifici isolati eventualmente presenti si potranno prevedere interventi di manutenzione, di risanamento e di ampliamento igenico- funzionale senza aumento del carico abitativo.

IIIB2a - Porzioni di territorio edificate difese da interventi di riassetto territoriale (realizzate lungo la Fascia B di progetto del PAI), potenzialmente inondabili da acque di esondazione del T.Sangone per eventi con tempo di ritorno superiore a 200 anni (Fascia C del PAI)

Aree di elevato interesse agronomico

Relazioni visive tra insediamento e contesto

Itinerario cicloturistico delleAtelier residenze sabaude e sostenibilitàMorfologie Compatibilità del restauro architettonico insediativeA percorso ciclabile

IIC2 - Ogni nuovo intervento è subordinato alla realizzazione delle opere previste dal cronoprogramma (adeguamento ponte linea F.S. Torino-Pinerolo), deve escludere la realizzazione di piani interrati e deve essere preceduto da uno studio geologico di dettaglio che accerti, oltre a quanto previsto per le sottoclassi precedenti, le condizioni di sicurezza in relazione a fenomeni di inondabilità collegabili ai livelli idrometrici della piena di riferimento.

Urbane consolidate dei centri maggiori

IIC3 - Porzioni di territorio potenzialmente allagabili per fenomeni di rigurgito della rete fognaria

Uso del suolo

EmL

Carta di sintesi della pericolosità geomorfologica e dell’idoneità all’utilizzazione urbanistica

IIA - Ogni nuovo intervento deve essere preceduto da uno studio geologico di dettaglio che accerti le caratteristiche geotecniche dei terreni di fondazione e la compatibilità dell’intervento con la situazione idrogeologica locale, verificando il minimo livello di soggiacenza della falda freatica; la realizzazione di piani interrati dovrà essere verificata con approfondimenti adeguati. In prossimità dei punti di criticità idraulica lungo i Canali Laira e Grivassola, qualiasi intervento di nuova edificazione e di ampliamento con occupazione di suolo dovrà essere preceduto da uno studio idraulico approfondito. IIB - Ogni nuovo intervento deve essere preceduto da uno studio geologico-geotecnico di dettaglio che accerti le compatibilità dell’intervento con le caratteristiche geotecniche dei terreni di fondazione, verificando il minimo livello di soggiacenza della falda e la necessità di eventuali opere di drenaggio superficiale.

percorsi panoramici

secondaria

EmL

IIIB4

Aree rurali di pianura o collina

Sistemi di nuclei rurali di pianura, collina e bassa montagna

L.R. 56/77, art. 17, comma 4 VARIANTE IN ITINERE al Piano Regolatore Generale Comunale

IIIB2d - Ogni nuovo intervento è subordinato alla realizzazione delle opere previste dal cronoprogramma (consolidamento e manutenzione delle difese spondali esistenti in sponda destra a monte del parco) e deve essere preceduto dallo studio geologicoidraulico individuato alla classe IIIB2a.

Aree caratterizzate da elementi critici e con detrazioni visive

IIIB4 - Porzioni di territorio edificate potenzialmente inondabili da acque di esondazione del T. Sangone per eventi con tempo di ritorno inferiore a 200 anni ricadenti all’interno della Fascia B del PAI. Porzioni di territorio ricadenti nell’ambito della fascia di rispetto dei corsi d’acqua minori

IIIB4 - Anche a seguito di interventi di sistemazione idrogeologica e di riassetto territoriale è in ogni caso preclusa ogni nuova realizzazione edilizia.

Elementi di criticita lineari

Elementi di criticita puntuali

Prof.ssa Carla Bartolozzi, Prof. Marco Roggero

4. Via dei villini: percorso sterrato che collega Borgaretto a Stupinigi. A.A.2019/2020

Il Concentrico di Stupinigi

Armano Beatrice, Di Mauro Marco


Parco naturale di Stupinigi

Inquadramento territoriale

9

Parco naturale di Stupinigi Piano d’area, 2009

LEGENDA

Limite del Parco Naturale Limite dell’area protetta (ex l.r. 14 gennaio 1992, n.1 con ampliamento della stessa l.r. 29 giugno 2009, n.19)

Viabilità viabilità ad alta capacità viabilità pricipale viabilità secondaria ferrovia stazione ferroviaria itinerario cicloturistico delle residenze sabaude percorso ciclabile

Uso del suolo bosco campo coltivato

Disegno: Rielaborazione Carta della viabilità e dei parcheggi, Piano d’area Parco Naturale di stupinigi Fonte: PIANO D’AREA-Legge regionale 29 giugno 2009, n.19, art.26, PARCO NATURALE DI STUPINIGI

0,35 Atelier Compatibilità e sostenibilità del restauro architettonico A

Prof.ssa Carla Bartolozzi, Prof. Marco Roggero

A.A.2019/2020

Il Concentrico di Stupinigi

1,5Km Armano Beatrice, Di Mauro Marco


Parco naturale di Stupinigi

Parco naturale di Stupinigi

Inquadramento territoriale

10

1

Piano d’area, 2009

Il complesso del Concentrico risulta essere ancora oggi l’isediamento dalle dimensioni maggiori all’interno del territorio del Parco Naturale di Stupinigi. La maggior parte degli altri insediamenti si trova nell’area meridionale dell’area protetta. Per quel che riguarda gli insediamenti, il piano d’area individua all’interno dell’area delle “zone di prevalente interesse storico-artistico-scenografico” (o zone S) e delle “zone di prevalente interesse urbano” (o zone U).

2

Classificazione delle zone secondo il Piano d’area “zona di prevalente interesse urbano” “zona di prevalente interesse storico-artistico-scenografico” Cascine di valore storico Situazioni puntuali d’interesse storico-artistico- scenografico (Castello Parpaglia; Castelvecchio; Chiese e cappelle sparse)

Parco Naturale di Stupinigi

Percorso “Corona in bicicletta” (fonte: https://www.biciedintorni.it/wordpress/itinerari/ corona-di-delizia-in-bicicletta/)

3

Rotte pedonali e ciclabili (fonte: http://www.parchireali.gov.it/parco.stupinigi/pdf/mappa.pdf)

4

Fotografie

0,35

1,5Km

1. Castelvecchio di Stupinigi 2. Santuario di Vicomanino 3. Palazzina e esedra

4. Cascina Gorgia 5.Castello di Parpaglia e Cascina Par-

paglia

5

Atelier Compatibilità e sostenibilità del restauro architettonico A

Prof.ssa Carla Bartolozzi, Prof. Marco Roggero

A.A.2019/2020

Il Concentrico di Stupinigi

Armano Beatrice, Di Mauro Marco


Concentrico di Stupingi

Insediamenti di levante

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Concentrico di Stupingi

Insediamenti di levante

Atelier CompatibilitĂ e sostenibilitĂ del restauro architettonico A

Prof.ssa Carla Bartolozzi, Prof. Marco Roggero

A.A.2019/2020

Il Concentrico di Stupinigi

Armano Beatrice, Di Mauro Marco


Concentrico di Stupingi

Concentrico di Stupinigi: insediamenti di levante

Insediamenti di levante

12

Il complesso di ogni cascina comprende l’abitazionde del fittavolo, le abitazioni dei salariati, le stalle con i soprastanti fienili, i magazzini, la cantina e le tettoie in cui venivano riposti gli attrezzi. Ogni cascina è dotata di un pozzo, di un forno e di un ingresso carraio dallo stradone. Originariamente ogni cascina era identificata con una numerazione corrispondente all’ordine secondo cui era stata edificata. La denominazione attuale dei poderi, ognuno con il nome di un Santo, risale alla fine dell’Ottocento.

Immagini: google earth, 2020

Esedra di levante

Serraglio/ Lavanderia

Fabbricato San Carlo Magazzino Legnami

Atelier Compatibilità e sostenibilità del restauro architettonico A

Podere San Ippolito

Prof.ssa Carla Bartolozzi, Prof. Marco Roggero

Granaio

A.A.2019/2020

Podere San Umberto

Podere Santa Margherita

Il Concentrico di Stupinigi

Podere San Giuseppe

Armano Beatrice, Di Mauro Marco


Concentrico di Stupingi

I poderi di levante Podere San Carlo

Insediamenti di levante

13

Cascina magazzino legnami

1729: In seguito all’inizio del cantiere della Palazzina di Caccia di

1736: Tommaso Prunotto firma le Istruzioni per la costruzione

1733: Juvarra stima un importo di settemila lire per la costruzione della prima cascina, che avrebbe dovuto essere edificata con l’esedra di levante

Podere Sant’Ippolito

Stupinigi vengono demolite le cascine circostanti. Si avverte l’esigenza di costruire nuove cascine per l’attività della Commenda di Stupinigi.

delle nuove Fabriche a farsi sovra la commenda di Stupinigi. I lavori vengono affidati al capo mastro Giacomo Bellotto. Il cantiere parte a maggio e termina ad ottobre.

1737: Prunotto, divenuto Direttore dei lavori dopo la morte di Ju-

1734: si concludono i lavori della prima cascina.

varra, redige le Istruzioni e realizza i disegni per la costruzione della quarta cascina. I lavori iniziano a maggio e si concludono ad ottobre dello stesso anno.

inizio ‘800: le tettoie della prima cascina vengono trasformate in

1782: Ludovico Bo progetta delle tettoie che verranno realizzate con

abitazioni con l’aggiunta di un ballatoio di disimpegno.

il prolungamento della stalla.

1826: L’azienda della Real Casa acquista la cascina dall’Ordine Mau-

riziano, la restaura e fa costruire una nuova manica di prosecuzione della stalla seguendo l’andamento curvilineo dell’esedra. In un primo momento la nuova manica viene utilizzata per alloggiare gli animali esotici del Re (Menageria o Serraglio)

Ludovico Bo, Disegno del Profilo e pianta de’ casi da terra progettati farsi per aver sito bastante per riporre li fieni nella manica di cascine di Levante inferiorm. alli granaj, AOM, Stupinigi, Vinovo e dipendenze, mazzo 41, fascicolo 1240, 1782 e 1783

inizio 1899: nella cascina di San Carlo oltre al macello viene ubi-

cata una panetteria, l’ufficio postale e la stazione della tramvia a vapore Torino-Stupinigi

Podere Magazzino San Legnami Carlo 1734

Atelier Compatibilità e sostenibilità del restauro architettonico A

Prof.ssa Carla Bartolozzi, Prof. Marco Roggero

1736

Podere Sant’Ippolito 1737

A.A.2019/2020

Fabbricato Granai 1757

Podere San Umberto

Podere Santa Margherita

Podere San Giuseppe

1742

1744

1746

Il Concentrico di Stupinigi

Armano Beatrice, Di Mauro Marco


Concentrico di Stupingi

I poderi di levante Fabbricato Granai

Insediamenti di levante

14

Podere Santa Margerita

1751: gli impresari Francesco e Giuseppe Allino si impegnano a con-

1742: gli impresari Verrati e Piana eseguono lo scavo, le fondazioni e la costruzione di una porzione dell’ottava cascina

segnare la Fabbrica dei Granaj completamente terminata per il mese di ottobre dell’anno successivo. I lavori iniziano nel mese di luglio e terminano a dicembre, diretti da Prunotto. Ludovico Bo assiste ai lavori.

1743: i lavori si farmano per mancanza di fondi. 1744: Tommaso Prunotto redige le Istruzioni per il completamento

1757: si conclude il cantiere con la messa in opera dei serramenti.

dell’ottava e la costruzione della nona I lavori iniziano ad aprile e terminano entro la fine dell’anno.

1929: l’impresa Vercellino costruisce una stalla senza fienile nel cor-

Podere Sant’ Umberto

tile del podere.

1742: Prunotto redige le Istruzioni per la costruzione della settima

Podere San Giuseppe

cascina. Gli impresari Verrati e Piana frimano il contratto per i lavori, che si svolgono da giugno a novembre.

1744: gli impresari Cabialla iniziano la costruzione della nona cascina contemporaneamente al completamento dell’ottava.

1791: Nel Conto sono registrati i lavori per il prolungamento di stalle e costruzione di casi da terra, senza un preciso riferimento alle cascine. Il completamento è riportato nel disegno di rilievo all’interno dei Testimoniali di Stato (1806)

1746: termine dei lavori 1784: l’impresario Romano realizza il prolungamento della stalla e i casi da terra appoggiati al muto di cinta verso gli orti.

1927: viene costruita una stalletta per equini, chiudendo una porzione delle tettoie, che saranno poi oggetto di un raddoppio di falda.

granaio abitazione principale/ alloggio famiglia colonica

stalla/fienile

abitazione margaro

tettoia

esercizio commerciale

magazzino

Atelier Compatibilità e sostenibilità del restauro architettonico A

Prof.ssa Carla Bartolozzi, Prof. Marco Roggero

Disegno: Schema funzionale dei fabbricati di levante (rielaborazione basata sull’analisi del documento del MiBACT) Fonte: Relazione: “Concentrico della Palazzina di Caccia di Stupinigi. Ministero per i Beni e le Attività Culturali, direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del piemonte. A.A.2019/2020

Il Concentrico di Stupinigi

Armano Beatrice, Di Mauro Marco


Concentrico di Stupingi

Il Piano d’area Proprietà dei fabbricati del Concentrico

1

15

Funzioni future dei fabbricati di levante

1

2

4

Insediamenti di levante

3

4 5

6

7

2

Con atto pubblico stipulato in data 19.01.2009 la Regione Piemonte ha acquisito dalla Fondazione Ordine Mauriziano la proprietà del complesso di immobili siti nel Parco, fatta eccezione per la Palazzina di Caccia e retrostante giardino, le Esedre di Ponente e di Levante ed il Castelvecchio. Nonostante ciò, attualmente, gran parte delle proprietà comprese nel perimetro dell’Area tutelata risultano appartenenti all’Ordine Mauriziano.

1. CASTELVECCHIO (XII sec.) L’edificio più antico dell’area di Stupinigi, di proprietà dell’Ordine Mauriziano, versa oggi in condizioni di avanzato degrado.

2. ALBERGO CASTELVECCHIO (1763) La struttura, all’interno della quale si svolgeva funzione di ristorante e albergo, è attualmente sfitta e versa in condizioni di abbandono.

7. MAGAZZINO LEGNAMI (1736) Ad oggi è ancora utilizzato come deposito per i legnami e per macchine di servizio.

8. PODERE SAN IPPOLITO (1737) Le parti originarie (la stalla e il sovrastante fienile, il blocco per le abitazioni e la tettoia, conservano oggi le funzioni d’uso originare. La tettoia (1887-95) a sei campate situata sul fronte verso i campi è usata come deposito di veicoli e macchinari per l’agricoltura.

7

Proprietà F.O.M. 8

Proprietà Regione Piemonte 3

9

10

11

12

1

4

(Schema planimetrico rielaborato dal Piano d’Area, documento “Individuazione aree omogenee uso fabbricati presso il Concentrico”

2 Destinazione futura delle singole unità del Concentrico (PIANO D’AREA-Legge regionale 29 giugno 2009, n.19, art.26, PROGETTI OPERATIVI)

3. SEGHERIA- ex mulino (1752) La struttura è attualmente dismessa ma esiste tuttora l’apparecchiatura per il movimento delle macchine usate all’epoca per la lavorazione del legno, compresa la grossa ruota che movimentava tutti i meccanismi.

4. PODERE ORTO DASSANO Il podere è costituito da un’abitazione ed un complesso di stalle, magazzini e tettoie che dal 1930 ad oggi non hanno più subito modifiche.

4

artigianale presidio abitativo didatticoespositiva

Atelier Compatibilità e sostenibilità del restauro architettonico A

servizio commerciale (sup. max 250 mq)

6. PODERE SAN CARLO (1733)

ricettiva e di pubblico esercizio

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10. PODERE SAN UMBERTO Ad oggi è occupato in gran parte da tettoie, utilizzate come deposito di attrezzi e materiali vari.

11. PODERE SANTA MARGHERITA Di aspetto prevalentemente agricolo è costituito da due abitazioni verso Viale Torino e da numerose tettoie e stalle.

5. ESEDRA LEVANTE

agricola

3

9. GRANAIO (1751) Oggi, tranne una piccola parte trasformata in residenza, è in disuso.

A.A.2019/2020

12. PODERE SAN GIUSEPPE (1751) Le grandi tettoie verso Viale Torino e verso i campi sono utilizzate come deposito per macchinari ed attrezzi. La stalla con sovrastante fienile sul fianco nord, ascrivibile all’impianto settecentesco, è tuttora usata in modo proprio nella parte bassa, a legnaia nella superiore.

Il Concentrico di Stupinigi

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Concentrico di Stupingi

Indagine storica

16

Indagine storica Il Concentrico di Stupinigi Gli insediamenti di levante La Locanda Castelvecchio

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Il Concentrico di Stupinigi

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Concentrico di Stupingi

Indagine storica

17

Gli architetti del Concentrico

0,35

1,5Km

Schema cronologico

Edifici realizzati a partire:

dal 1729

Seconda metà XIX secoloprima metà XX secolo

Seconda metà XVII secoloinizio XIX secolo

Seconda metà XX secolooggi

XII secolo

Fonte: Parco naturale Supingi - Piano d’area (Legge regionale 29 giugno 2009, n.19, art.26), Relazione illustrativa, vol. 2, Torino, 2012 Gli schemi cronologici sono stati realizzati a partire dall’osservazione, confronto e studio della cartografia storica.

Atelier Compatibilità e sostenibilità del restauro architettonico A

Le cascine ed i rustici paralleli a Viale Torino sono da attribuirsi a Juvarra, che ideò quella che si potrebbe definire una organizzata ed indipendente “città rurale”, piccola, ma di dimensioni notevoli e ben superiori ai già esistenti borghi di Nichelino, Borgaretto e Beinasco. Questi borghi, che al momento della costruzione del complesso di Stupinigi erano piccoli aggragati di cascine, iniziano ad espandersi solo a metà del diciannovesimo secolo, per poi “esplodere” nel corso del Novecento, fino ad arrivare alla conformazione attuale. Nella seconda metà del ventesimo secolo l’espansione degli insediamenti abitativi è stata accompagnata dall’espansione degli insediamenti industriali, che ad oggi sono quelli che insistono maggiormente sui confini del Parco.

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Castelvecchio di Stupinigi (XII sec.) Progetto di Filippo Juvarra Progetto e ampliamenti di Giovanni Tommaso Prunotto Ampliamenti di Benedetto Alfieri Ampliamenti di Birago da Borgaro Ampliamenti di Ludovico Bo

Il Concentrico di Stupinigi

Nel corso del tempo diversi architetti si avvicendarono alla “Real fabbrica” che richiese un cantiere ininterrotto per tutto il XVIII secolo. Dopo la morte di Juvarra, i lavori vennero supervisionati da Giovanni Tommaso Prunotto (1700-1771), già allievo e collaboratore di Juvarra, Benedetto Alfieri (1699-1767), Ignazio Birago di Borgaro (1721-1783) e Ludovico Bo (1721-1800).

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Concentrico di Stupingi

Il territorio della Commenda Magistrale prima della costruzione del concentrico

Indagine storica

18

Il Castello di Stupiniggi o Castelvecchio

La carta realizzata dall’agrimensore Carlo Fogliarino registra lo stato del tenimento di Stupinigi prima della realizzazione della palazzina di caccia voluta da Vittorio Amedeo II e realizzata a partire dal 1729. La mappa offre un’ analisi dettagliata del territorio della commenda di Stupinigi che all’epoca copriva una superficie complessiva di 1654 giornate piemontesi. Esso si presentava di impronta tipicamente medievale, con vaste aree boscate e coltivi con un nucleo centrale di fabbricati costituito da un castello (l’attuale Castelvecchio), un mulino, una chiesa e due cascine limitrofe. Con la lettera A viene indicato il Castello di Stupiniggi, ovvero il Castelvecchio, di cui una manica, quella di levante, è segnata dalla annotazione Cassina di S. Tomaso, mentre all’esterno del recinto-fossato del castello, sempre a levante, compare il fabbricato del Tinagio.

Alla pianta corrisponde una sezione-prospetto che mostra i due piani fuori terra del fabbricato, contraddistinto da torri e da un piano superiore voltato. Il Castelvecchio, che ci appare come una struttura isolata tra i campi, viene documentato a partire dal 1147; è un edificio storico di notevole pregio architettonico con impianto planimetrico a corte quadrata, caratterizzato da un insieme di elementi volumetrici realizzati in epoche storiche differenti. Pianta e alzato-sezione del Castelvecchio di Stupinigi. AOM, Mappe e Cabrei,Volumi Stupinigi, Cabreo di Stupinigi, 1716. stesso Castelvecchio. AOM, Mappe e Cabrei, Stupinigi 48, 1762-1763.

La “Mappa” realizzata da Denisio nel 1762-63 rappresenta il territorio della Commenda immediatamente prima della costruzione dell’Albergo Castelvecchio, che avverrà proprio nel 1763.

La carta di Fogliarino documenta l’esistenza del mulino già da prima della costruzione della Palazzina:

L’ingrandimento della mappa mostra il Castelvecchio, il Frutteto (progettato nel 1756) e il mulino, la cui struttura originaria è stata ampliata nel 1752 a

si trattava di una struttura ad un unico ambiente quadrato -la camera delle macine- ubicato a lato della bealera.

causa delle cattive condizioni in cui versava l’edificio, che dovevano essere tali da imporne la ricostruzione. E’ possibile notare, infine, come l’attuale Viale Cimitero era già caratterizzata dalla presenza di un doppio filare alberato.

Carlo Fogliarino, Tipo di tutti li beni, e fabriche della Comenda Magistrale di Stupiniggi, 1716, dettaglio del Castel vecchio di Stupinigi, AOM, Mappe e Cabrei, Stupinigi 33, 1716.

X I V- X V I s e c o l o

Il Castevecchio di Stupinigi è sede nobiliare. In quanto feudo, è soggetto negli anni a diversi passaggi di proprietà.

1 5 7 3 Il 29 gennaio 1573 il feudo viene riacquistato da Emanuele Filiberto di Savoia, che lo dona all’Ordine Mauriziano di cui il duce era gran maestro.

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1

7

1

6

L’agrimensore Fogliarino registra la situazione di Stupinigi prima della costruzione della palazzina di caccia (i lavori inizieranno nel 1729). Viene raffigurata la Via Torino in asse con il Castelvecchio.

1 l u g l i o

1

7

3

1

3

Inizio della costruzione dei Concentrico di Stupinigi. La progettazione del complesso è pressocchè unitaria ed è da attribuire all’architetto Tommaso Prunotto, che seguirà i lavori dopo la morte di Juvarra, nel 1736.

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7

6

3

Costruzione dell’Albergo Castelvecchio su progetto di Tommaso Prunotto. La destinazione originaria era di abitazione per giardinieri ed ufficiali dei Dragoni con le Guardie Caccia. Pietro Denisio,Mappa del Territorio e beni della Commenda di Stupinigi, Vinovo e loro aggregazioni […], 1762-63, dettaglio corrispondente allo stesso Castelvecchio. AOM, Mappe e Cabrei, Stupinigi 48, 1762-1763. A.A.2019/2020

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Concentrico di Stupingi

Il Settecento

Stupinigi e il territorio circostante

Indagine storica

19

Insediamenti di levante

La sovrapposizione della carta storica con il layer del costruito attuale ci consente di osservare l’esplosione edilizia che ha interessato i centri abitati attorno al complesso di Stupinigi. La carta mostra come negli anni sessanta del Settecento, il territorio limitrofo al concentrico sia un territorio prevalentemente rurale, nel quale si individuano alcuni piccoli borghi o aggregati di cascine (Borgaretto e Nichelino) e cascine isolate. Oltre il Torrente Sangone, lungo il Viale Torino, troviamo il castello di Mirafiori. 1763 Albergo Castelvecchio 1752 Mulino

1756 Esedra Levante 1734 Podere San Carlo 1736 Magazzino legnami 1737 Podere San Ippolito 1757 Fabbricato Granai 1744 Podere San Umberto 1744 Pod. S.ta Margherita 1746 Podere San Giuseppe

Rielaborazione della Carta Topografica della Caccia attraverso la sovrapposizione, ottenuta attraverso il software QGis, dei costruito rilevato dai dati del Geoportale della Regione Piemonte. Misuratore-topografo piemontese, Carta Topografica dell Caccia, 1761-1766. ASTO, Corte, Carte Topografiche segrete, 15 A VI rosso.

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Rielaborazione della Carta Topografica della Caccia. Fabbricati esistenti al 1761-66.

Ingrandimento della Carta Topografica della Caccia.

Il vasto complesso del Concentrico di Stupinigi si articola secondo una struttura urbanistica rigidamente simmetrica. E’ costituito da dodici cascine, allineate lungo la strada per Torino. Le cascine si strutturano in quattro blocchi disposti simmetricamente lungo l’asse stradale e rispetto a un asse ad esso perpendicolare. I blocchi sono separati in senso trasversale ad est dall’edificio dei Granai (1751) e a ovest dall’edificio dell’Osteria, non visibile in questa carta poichè sarà costruito poco dopo, nel 1770. I poderi risultano arretrati rispetto al viale, sul quale si affacciano con fabbricati continui, scanditi dagli ingressi alle corti di ciascun podere.

Il primo podere ad essere realizzato e unito all’angolo della semiesedra di levante, fu il Podere San Carlo, nel 1734. Nei decenni successivi seguì la costruzione delle altre cascine, con direzione dei lavori da parte di Tommaso Prunotto.

A.A.2019/2020

Misuratore-topografo piemontese, Carta Topografica dell Caccia, 1761-1766. ASTO, Corte, Carte Topografiche segrete, 15 A VI rosso.

E’ a questo architetto che è attrbuito il progetto degli edifici situati lungo la via Cimitero: l’albergo Castelvecchio (1763), e il nuovo mulino (ampliamento di una preesistenza), prospicente l’albergo, realizzato nel 1752. E’ proprio nei pressi del mulino che fu impiantata una importante fornace di laterizi per la produzione dei materiali da costruzione delle cascine.

Il Concentrico di Stupinigi

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Concentrico di Stupingi

Il Settecento Insediamenti di levante

Indagine storica

20

Funzioni dei fabbricati Il confronto con lo stato attuale mette in evidenza come, se ad oggi i poderi tendono a formare dei blocchi, nel 1790 l’edificato si sviluppa preminentemente lungo l’asse nord-sud (Viale Torino). I due blocchi sono delimitati da fabbricati trasversali, che avevano e hanno ancora oggi le funzioni di stalle e fienili.

Rielaborazione della “Pianta del Real Palazzo di Stupinigi” . Fabbricati esistenti al 1761-66.

La “Pianta del Real Palazzo di Stupinigi” datata 1790 circa, mostra la configurazione planimetrica dei fabbricati del Concentrico alla fine del diciottesimo secolo, poco prima dell’occupazione francese. Si segnala l’amplimento su progetto dell’architetto Ludovico Bo, che porterà l’edifico della Palazzina alla forma attuale. Sempre a lui dobbiamo il completamento dell’esedra di ponente, che sarà completata nel 1780. A Birago de Borgaro è invece dovuto il progetto del Canile (1771) e dell’Osteria (1770). Di particolare interesse è l’organizzazione dei terreni ad est delle cascine, che ad oggi appare profondamente mutato. In particolare a levante dei poderi a nord dei Granai e dell’Osteria, il terreno agricolo appare scandito da filari di alberi. Ad est dei poderi settentrionali vediamo invece campi agricoli.

2006

1790 ca.

abitazione principale/ alloggio famiglia colonica

granaio

abitazione margaro

stalla/fienile

esercizio commerciale

tettoia

magazzino

Rielaborazione della “Pianta del Real Palazzo di Stupinigi” attraverso la sovrapposizione, ottenuta attraverso il software QGis, dei costruito rilevato dai dati del Geoportale della Regione Piemonte.

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Interpretazione schematica delle funzioni dei fabbricati dei poderi di levante sulla base delle informazioni ricavate dalla relazione del MiBACT “Concentrico della Palazzina di Caccia di Stupinigi. Ministero per i Beni e le Attività Culturali, direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del piemonte. Confronto tra funzioni registrate nel 2006 e ipotetiche funzioni al 1790 Prof.ssa Carla Bartolozzi, Prof. Marco Roggero

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Il Concentrico di Stupinigi

Ingrandimento della Pianta del Real Palazzo di Stupinigi, 1790. S.a., Pianta del Real Palazzo di Stupinigi col progetto di render il medemo termonato per ivi alloggiare tutta le Real Corte, s.d. [1790 ca.]. AOM, Mappe e Cabrei, Concentrico di Stupinigi, senza segnatura, [1790]. Armano Beatrice, Di Mauro Marco


Concentrico di Stupingi

La fine dell’Anciène Regime e il periodo francese

Indagine storica

Insediamenti di levante

Il frutteto Quando le truppe napoleoniche occupano il territorio sabaudo, l’Ordine Mauriziano viene soppresso e tutti i suoi beni vengono dichiarati come propri della Nazione, ma i poderi continuano ad essere affittati. Nel 1801 si ha un nuovo cambio gestionale: i beni di Stupinigi e Vinovo vengono assegnati in piena proprietà all’Università Nazionala, ma anche questa situazione è di breve durata e nel 1806 entrano a far parte del Domain Impérial de Stupinis. Stupinigi non sembra essere coinvolta nelle innovazioni portate dai francesi in campo agrario, ma rimane “cristallizzata” nel suo passato almeno per quanto riguarda la parte della ex-Commenda e i beni continuano a essere concessi in affitto, forse per ricavare una rendita utile a finanziare altre imprese.

Nel 1802 non si registrano particolari modifiche per quel che riguarda il sistema insediativo di levante, fatta eccezione per le tettoie della prima cascina,

che vengono trasformate in abitazioni con l’aggiunta di un ballatoio di disimpegno.

La scelta del luogo Nel 1756, In prossimità del Castelvecchio, sulla sinistra della Palazzina, viene progettato un luogo da destinarsi a frutteto, recintato e provvisto di cancelli ed affiancato dal vasto fabbricato destinato all’abitazione di giardinieri e guardacaccia. La scelta del luogo è determinata dall’adiacente passaggio delle bealere, che consentivano una facile irrigazione del terreno. Questo grande appezzamento rettangolare di terra era intersecato dall’incrociarsi diagonale dei percorsi principali e da un sentiero rettilineo. Questa struttura suddivideva il piccolo giardino in sei scomparti triangolari principali, contornati da basse siepi di bosso ed erbe officinali, all’interno dei quali vi erano i coltivi di legumi. La fascia di terreno compresa entro le due allées anulari era piantata ad alberi da frutta condotti a spalliera, tra i quali erano i semenzai primaverili. Al centro del giardino una vasca circolare utilizzata come riserva di acqua irrigua a temperatura ambiente, era alimentata attraverso una conduttura munita di chiuse con la vicina bealera del mulino.

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Felice Bernardi, Stupinigi, Vinovo e dipendenze, AOM, mazzo 48, fascicolo 1607, 1802, disegni per A e B.

Negli anni successivi il frutteto fu accresciuto di due appezzamenti di terreno estesi verso sud-est oltre il muro di cinta, coltivati uno a frutteto con alberi d’alto fusto e l’altro ad orto a servizio dei fabbricati rustici ivi esistenti. Nel frutteto sappiamo che furono coltivate in grandi vasi di terracotta numerose piante di agrumi posti al riparo delle serre durante la stagione invernale e disposti lungo le allées del parterre del giardino della Palazzina da aprile ad ottobre. Con l’invasione delle truppe napoleoniche, i giardini vennero depredati di ogni elemento in ferro a cominciare dalle arcate e dai tralicci, i quali vennero poi definitivamente smantellati durante i primi anni della Restaurazione.

Felice Bernardi, Stupinigi, Vinovo e dipendenze, AOM, mazzo 48, fascicolo 1607, 1802, disegni per A e B.

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Ingrandimento della carta “Stupinigi, Vinovo e dipendenze”, 1802.

L’ampliamento e la trasformazione

Dopo il 1802 il giardino fu pressoché quasi integralmente ripiantato, trasformando gli spiazzi erbosi in boschetti di alberi di alto fusto

Rielaborazione della carta “Stupinigi, Vinovo e dipendenze” (1802),attraverso la sovrapposizione, ottenuta attraverso il software QGis, dei costruito rilevato dai dati del Geoportale della Regione Piemonte.

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Ortofoto (google earth)

Fonte: Parco naturale Supingi - Piano d’area (Legge regionale 29 giugno 2009, n.19, art.26), Relazione illustrativa, vol. 2, Torino, 2012 Gli schemi sono stati realizzati a partire dall’osservazione e dal confronto della carta “Stupinigi, Vinovo e dipendenze”, datata 1802, con la cartografia e l’ortofoto attuale.

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Concentrico di Stupingi

La Restaurazione I Beni affittati

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Funzioni dei fabbricati L’occupazione francese termina nell’anno 1814 con il rientro a Torino del re Vittorio Emanuele I il quale ripristina nello stesso anno la Sacra Religione dei SS. Maurizio e Lazzaro. L’Ordine ricomincia la vecchia gestione dei beni concessi parte in affitto e parte in economia e redige i testimoniali di Stato. Nella carta a lato, redatta nel 1815 da Giuseppe Antonio Cesoni, sono evidenziati in rosso i “Beni Componenti il tenimento detto La Commenda Magistrale di Stupinigi [...] affittati al Sig. Cesare Francesco Alomello”.

Giuseppe Antonio Cesoni, Tipo dimostrativo de’ Beni Componenti il tenimento detto La Commenda Magistrale di Stupinigi appartenente alla Sacra Religione, ed ordine militare delli SS. Maurizio, e Lazzaro affittato al Sig. Cesare Francesco Alomello, 1815. AOM, Stupinigi, Vinovo e dipendenze, mazzo 50, fasc. 1642, 1815. Atelier Compatibilità e sostenibilità del restauro architettonico A

Indagine storica

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Rispetto alla “Pianta del Real Palazzo di Stupinigi” (1790), si registra qui un ampliamento dei poderi sul lato est, con la costruzione di nuove tettoie.

abitazione principale/ alloggio famiglia colonica

granaio

abitazione margaro

stalla/fienile

esercizio commerciale

tettoia

magazzino

Interpretazione schematica delle funzioni dei fabbricati dei poderi di levante sulla base delle informazioni ricavate dalla relazione del MiBACT “Concentrico della Palazzina di Caccia di Stupinigi. Ministero per i Beni e le Attività Culturali, direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del piemonte. Confronto tra funzioni registrate nel 2006 e ipotetiche funzioni al 1828 A.A.2019/2020

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Ingrandimento della “Pianta dei fabbricati spettanti alla Commenda di Stupinigi cadenti in affitto”, 1828. S.a., Pianta dei fabbricati spettanti alla Commenda di Stupinigi cadenti in affitto, 1828.

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Concentrico di Stupingi

La seconda metà dell’Ottocento Stupinigi e il territorio circostante

Indagine storica

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Funzioni dei fabbricati

1826 Caravanserraglio Ampliamento Podere San Ippolito

Ampliamento Podere San Umberto

Ampliamento Podere San Giuseppe

La sovrapposizione della cartografia storica con il layer del costruito attuale ci consente di osservare come negli anni cinquanta del Settecento, il territorio limitrofo al concentrico sia un territorio prevalentemente rurale. La “Mappa Originale del Comune di Vinovo”, facente parte del Catasto Rabbini, mostra come il territorio del comune di Vinovo nel 1855 sia occupato principalmente da insediamenti rurali isolati.

In alto: Rielaborazione della carta “Stupinigi, Vinovo e dipendenze” (1802), attraverso la sovrapposizione, ottenuta attraverso il software QGis, dei costruito rilevato dai dati del Geoportale della Regione Piemonte.

Rielaborazione del Catasto Rabbini (1855)

Ingrandimento della Catasto Rabbini (1855) ASTO, Catasto Rabbini, 1855, Torino.

Nel corso dell’ Ottocento si verificano ampliamenti dei Poderi di levante. Significativo è l’ampliamento del Podere San Carlo. Nel 1826 si crea la necessità di alloggiare gli animali esotici che vengono donati al re (una Menagerie, e da quel momenito la cascina verrà chiamata Menageria). L’azienda della Real Casa acquista la cascina dall’OM, la restaura e fa costruire una nuova manica di prosecuzione della stalla seguendo l’andamento curvilineo dell’esedra, che diverrà il primo serraglio d’Italia. Nel 1869 i locali ormai inutilizzati da tempo vengono convertiti a lavanderia per la Corte.

I Poderi sulla fascia di levante all’ingresso del borgo (San Umberto, San Giuseppe e Santa Margherita) si amplieranno, dotandosi di tettoie per il riparo di veicoli e attrezzi da lavoro, costruite tra il 1777 e il 1895 e parallele alla manica originale. Nel 1899 al piano terra del Fabbricato San Carlo si registrano alcune attività commericiali. Oltre al già esistente macello viene ubicata una panetteria con relatiovo forno nel cortile, un’ufficio postale e la stazione del tramvia a vapore Torino-Stupinigi.

A sinistra: “Mappa originale del Comune di Vinovo”. ASTO, Catasto Rabbini, 1855, Torino. Atelier Compatibilità e sostenibilità del restauro architettonico A

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Concentrico di Stupingi

Il N0vecento Le trasformazioni di inizio Novecento

Il territorio di Stupinigi oggi

Carta IGM Impianto Storico 1922-1934 Provincia di Torino, in http://www.cittametropolitana.torino.it/carto-

Ortofoto da Google Heart, 2020.

Indagine storica

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view/

Dalla carta si evidenzia il proseguimento delle operazioni di ampliamento dei Poderi, che vedranno aggiungere piccole tettoie per il recupero dei raccolti e riparo degli attrezzi. Per molte di esse è imprecisa la data di fabbricazione. Significativo risulta l’ampliamento dell’edificio della Segheria. Al complesso originario si addossa una manica più bassa, il Podere “Orto Dassano”, costituito da un’abitazione ed un complesso di stalle, magazzini e tettoie che dal 1930 ad oggi non hanno più subito modifiche sostanziali.

Sono continuati negli anni gli ampliamenti delle proprietà dei Poderi, che man mano nei rispettivi cortili hanno osservato l’aggiunta di bassi fabbricati con la funzione di magazzino, anche con coperture in lamiera. Importante è stato più che altro il cambiamento delle funzioni di questi edifici che, se sino agli inizi del secolo hanno mantenuto la vocazione agricola, ora sono stati trasformati in residenze, uffici per il mantenimento del parco instituito e scarsi servizi commerciali, mentre per lo più si trovano in stato di abbandono.

Bibliografia Devoti, C., Scalon, C. (2012). Disegnare il territorio di una Commenda Magistrale Stupinigi. Torino, Fondazione Ordine Mauriziano. Boselli, P. (1917). L’ Ordine Mauriziano. Dalle origini ai tempi presenti. Torino, Officina grafica. Parco naturale Supingi - Piano d’area (Legge regionale 29 giugno Rielaborazione del Carta IGM (1922-34)

2009, n.19, art.26), Relazione illustrativa, vol. 2, Torino, 2012

Stupinigi, fermata tramvia, 1908 www.skyscrapercity.it

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Il Concentrico di Stupinigi

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capitolo 4

Locanda Castelvecchio

Rilievo

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Locanda Castelvecchio

Rilievo dell’esistente

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Ortofoto dell’area

Locanda Castelvecchio

Rilievo

26

L’ortofoto è stata elaborata tramite il processo di fotogrammetrizzazione di una serie di foto scattate durante il volo di un drone sull’area di progetto. A seguito del completamento delle operazioni all’interno del programma Metashape sono stati ottenuti rispettivamente un modello digitale del terreno (DTM) e ottenuto un modello digitale di elevazione (DEM) che, tramite il disegno di alcuni vettori 3D restituiti poi all’interno di QGIS, hanno permesso di gettare le basi per i primi disegni di rilievo dell’area, quali planimetrie e sezioni territoriali. Il DTM esportato su QGIS, ha inoltre permesso di ottenere informazioni relative alle altimetrie del terreno, mediante l’esportazione delle curve di livello.

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Prof.ssa Carla Bartolozzi, Prof. Marco Roggero

A.A.2019/2020

Il Concentrico di Stupinigi

Armano Beatrice, Di Mauro Marco


Planimetria stato di fatto

Locanda Castelvecchio

Rilievo

27

6

7 3

Edificato 1

Locanda Castelvecchio

2

Fabbricato segheria

3

Ex-mulino

4

Podere Orto Dassano

5

Castelvecchio di Stupinigi

6

Palazzina di Caccia di Stupinigi

2 1

4

Idrografia 7

Bealera del Mulino Canale di irrigazione

Superifici pavimentate Strada asfaltata Superficie esterna pavimentata

Uso del suolo Campo coltivato

5

Superficie a prato Superficie caratterizzata da fitta vegetazione

10

50m

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A.A.2019/2020

Il Concentrico di Stupinigi

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Via del Cimitero

Locanda Castelvecchio

Rilievo

28

Sezione territoriale

Stralcio di planimetria

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A.A.2019/2020

Il Concentrico di Stupinigi

Armano Beatrice, Di Mauro Marco


L’Albergo Castelvecchio

Locanda Castelvecchio

Rilievo

29

6

Risale al 1763 su progetto di Tommaso Prunotto, la destinazione d’origine era di abitazione per giardinieri ed ufficiali dei Dragoni con le Guardie Caccia. Attualmente sfitto, vi si svolgeva dal 1900 circa attività di ristorante albergo. Si tratta di una costruzione con conformazione a “C” con il lato aperto posto a nord lungo la Strada del Cimitero, dalla quale si accede al cortile interno (foto 9). L’edificio è composto da un piano rialzato con ampie sale di ristorazione, zona cucine e servizi ed un primo piano che ospita altri locali destnati a ristorante, ambienti di servizio e l’alloggio del gestore; l’angolo sudest ospita un’abitazione privata. L’immobile è dotato, inoltre, di un’area verde prospiciente l’ingresso di circa 7500 mq (foto 1,7), e di un cortile posteriore ad uso servizio con tettoie di pertinenza (foto 11). La muratura del fabbricato è in mattoni a vista e la copertura è alla piemontese con coppi su capriate lignee. All’interno del cortile un ballatoio sorretto da modiglioni in pietra (foto 13), dal quale si ha accesso alle stanze, corre lungo tutti i tre prospetti del complesso. I fronti esterni non presentano particolari elementi decorativi e sono caratterizzati unicamente da una successione di finestre rettangolari con architrave rettilineo che si ripetono con scansione regolare.

2

5

3

6

4

7

7 1 2

4

5

3

1 Fonte: Relazione: Complesso comprendente il Fabbricato “Albergo Ristorante Castelvecchio”, l’immobile denominato “Orto Dassano” e il fabbricato “Segheria ex Mulino” di Nichelino. Ministero per i Beni e le Attività Culturali, direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del piemonte.

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Fotografie: pagina Facebook STUPINIGI

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A.A.2019/2020

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Armano Beatrice, Di Mauro Marco


Il fabbricato segheria (ex mulino)

Il mulino esisteva già da prima della costruzione della Palazzina, come documentato dal disegno di Carlo Fogliarino (1716), che rappresenta la struttura come un unico ambiente quadrato -la camera delle macinepresso si quale si trova la bealera. Un documento della stessa epoca denuncia le cattive condizioni del’edificio, che dovevano essere tali da imporne la ricostruzione, avvenuta probabilmente in concomitanza con la costruzione dell’edificio a lato. All’inizio dell’Ottocento esiste il mulino con accanto la Panetteria, collegata ad esso mediante un portico, caratterizzata al piano terra dalla presenza di locali per la produzione e la vendita del pane e al piano superiore di abitazioni. Tra il 1875 e il 1902 viene realizzato il prolungamento della manica verso, che comprende uno spazio di abitazione e una stalla con fienile. Il basso fabbricato nel cortile, prima adibito a segheria e ora a serra provvisoria, è stato costruito all’inzio del 1900, quando probabilmente il mulino ha smesso di funzionare e la bealera è stata sfruttata per la segheria. All’inizio del XX secolo risal probabilmente la sopraelevazione della parte di edifico corrispondente al vecchio mulino (l’attuale marcapiano corrisponde al vecchio cornicione).

Locanda Castelvecchio

8

Rilievo

30

9

12

10

13

11

14

13 9 11

12

10

14

8 Fonte: Relazione: Complesso comprendente il Fabbricato “Albergo Ristorante Castelvecchio”, l’immobile denominato “Orto Dassano” e il fabbricato “Segheria ex Mulino” di Nichelino. Ministero per i Beni e le Attività Culturali, direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del piemonte.

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Fotografie: pagina Facebook STUPINIGI

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A.A.2019/2020

Il Concentrico di Stupinigi

Armano Beatrice, Di Mauro Marco


Pianta del piano seminterrato

Locanda Castelvecchio

31

Rilievo

Uso del suolo Prato

Terra battuta

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Strada asfaltata Prof.ssa Carla Bartolozzi, Prof. Marco Roggero

2

Pavimenttazione in lastre di pietra A.A.2019/2020

Il Concentrico di Stupinigi

10m Armano Beatrice, Di Mauro Marco


Piante piano terra rialzato e primo piano

Locanda Castelvecchio

Pianta piano terra rialzato

Pianta primo piano

2

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32

Rilievo

Prof.ssa Carla Bartolozzi, Prof. Marco Roggero

A.A.2019/2020

Il Concentrico di Stupinigi

10m

Armano Beatrice, Di Mauro Marco


Schema della distribuzione e delle funzioni degli ambienti

Locanda Castelvecchio

(Rilievo del 2019)

L’edificio è composto da un piano rialzato con ampie sale di ristorazione, zona cucine e servizi ed un primo piano che ospita altri locali destnati a ristorante, ambienti di servizio e l’alloggio del gestore; l’angolo sud-est ospita un’abitazione privata.

Rilievo

33

Funzioni degli ambienti Deposito/locali tecnici Cantina Locale di sgombero Salone Camera Cucina Hall di ingresso

Fonte: Gara d’appalto N. 2/2019 - Ex Locanda Castelvecchio, Podere San Giovanni ed ex Lavanderia siti presso il concentrico di Stupinigi - Servizi di architettura, ingegneria, geologia, con relative indagini, per la redazione del progetto di recupero dei beni. Atelier Compatibilità e sostenibilità del restauro architettonico A

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A.A.2019/2020

Il Concentrico di Stupinigi

Armano Beatrice, Di Mauro Marco


Sezione

Locanda Castelvecchio

0.00

Atelier CompatibilitĂ e sostenibilitĂ del restauro architettonico A

Rilievo

34

1

5m

0.00

Prof.ssa Carla Bartolozzi, Prof. Marco Roggero

A.A.2019/2020

Il Concentrico di Stupinigi

Armano Beatrice, Di Mauro Marco


Sezione

Atelier CompatibilitĂ e sostenibilitĂ del restauro architettonico A

Locanda Castelvecchio

Prof.ssa Carla Bartolozzi, Prof. Marco Roggero

A.A.2019/2020

Il Concentrico di Stupinigi

Rilievo

35

1

5m

Armano Beatrice, Di Mauro Marco


Prospetto nord

Atelier CompatibilitĂ e sostenibilitĂ del restauro architettonico A

Locanda Castelvecchio

Prof.ssa Carla Bartolozzi, Prof. Marco Roggero

A.A.2019/2020

Il Concentrico di Stupinigi

Rilievo

36

1

5m

Armano Beatrice, Di Mauro Marco


Prospetto ovest

Atelier CompatibilitĂ e sostenibilitĂ del restauro architettonico A

Locanda Castelvecchio

Prof.ssa Carla Bartolozzi, Prof. Marco Roggero

A.A.2019/2020

Il Concentrico di Stupinigi

Rilievo

37

1

5m

Armano Beatrice, Di Mauro Marco


Prospetto sud

Atelier CompatibilitĂ e sostenibilitĂ del restauro architettonico A

Locanda Castelvecchio

Prof.ssa Carla Bartolozzi, Prof. Marco Roggero

A.A.2019/2020

Il Concentrico di Stupinigi

Rilievo

38

1

5m

Armano Beatrice, Di Mauro Marco


Prospetto est

Atelier CompatibilitĂ e sostenibilitĂ del restauro architettonico A

Locanda Castelvecchio

Prof.ssa Carla Bartolozzi, Prof. Marco Roggero

A.A.2019/2020

Il Concentrico di Stupinigi

Rilievo

39

1

5m

Armano Beatrice, Di Mauro Marco


Locanda Castelvecchio

Analisi materica e del degrado

40

Locanda Castelvecchio

Analisi materica e del degrado

Atelier CompatibilitĂ e sostenibilitĂ del restauro architettonico A

Prof.ssa Carla Bartolozzi, Prof. Marco Roggero

A.A.2019/2020

Il Concentrico di Stupinigi

Armano Beatrice, Di Mauro Marco


Locanda Castelvecchio

Analisi materica e del degrado

41

Abaco dei serramenti

Numero di elementi per apertura presenti in facciata

2

4m

Finestra basamentale

90

185

Atelier CompatibilitĂ e sostenibilitĂ del restauro architettonico A

130

Prof.ssa Carla Bartolozzi, Prof. Marco Roggero

Finestra superiore con serramento in legno A.A.2019/2020

Portone di ingresso 60

Finestra con serramento in legno e inferriata

60

60

185

210

90

1

- Sfondato: 8 (+1 basamentale) - Finestra basamentale: 7 - Finestra con serramento in legno e inferriata: 4 - Finestra superiore con serramento in legno: 7 - Portone di ingresso: 1

30 100

185 60 20

95

Sfondato

0

90 Il Concentrico di Stupinigi

0

0,5

1

2m

Le quote sono espresse in cm Armano Beatrice, Di Mauro Marco


Locanda Castelvecchio

Analisi materica e del degrado

42

Analisi dei materiali Elementi costruttivi in laterizio

Elementi costruttivi in pietra

Cortina muraria in laterizio

Fascia basamentale

Piattabande Coppi da coperturai in laterizio

Davanzali Elementi architettonici in legno

Elementi architettonici intonacati

Infissi

Rappezzi

Porta di ingresso

Insegna dipinta

Cornice lignea dipinta

Elementi costruttivi in acciaio

Elementi impiantistici

Inferriate ed elementi impropri

Impianti elettrici e di scolo

Analisi del degrado Degradi dovuti all’acqua

Efflorescenza salina Erosione superficiale dei giunti di malta Efflorescenza salina ed erosione dei giunti di malta Efflorescenze saline Abrasione dell’intonaco Errata messa in opera Rappezzo incongruo Dissesti

Le quote sono espresse in cm Atelier Compatibilità e sostenibilità del restauro architettonico A

Prof.ssa Carla Bartolozzi, Prof. Marco Roggero

0

A.A.2019/2020

1

2

4m

Mancanza di stabilità e connessione

Il Concentrico di Stupinigi

Degradi dovuti all’esposizione atmosferica Alterazione cromatica del laterizio Scheggiatura del laterizio Laterizi mancanti Colaticcio Esfoliazioni e scagliature Vegetazione infestante Azioni antropiche Elementi impropri Impianti in disuso Armano Beatrice, Di Mauro Marco


Locanda Castelvecchio

Analisi materica e del degrado

Analisi del degrado

Analisi fotografica del degrado

Prospetto Ovest

Colaticcio

43

Degrado antropico

Efflorescenza salina

Laterizi mancanti Alterazione cromatica

Vegetazione infestante Scagliatura del laterizio

0

Descrizione degli interventi Tipologia di degrado individuata Efflorescenza salina

Tipologia di degrado individuata

Intervento da eseguirisi Spazzolatura della zona da trattare per rimuovere materiali disgregati; successiva estrazione dei sali solubili mediante cicli di impacchi acqua distillata; successivo lavaggio con acqua deionizzata per rimuovere eventuali residui

Erosione superficiale dei giunti di malta

Pulitura a secco tramite impiego di pennelli di materiale disgregato, successiva indagine al fine di valutare la tipologia e qualità di malta, successiva risarcitura puntuale mediante l’utilizzo di una malta di calce di composizione e colore simile all’originale

Scheggiatura del laterizio

Fissaggio e riadesione delle scaglie sconnesse o in fase di distacco mediante impasti a base di calce naturale, applicati tramite stesura a pennello o spruzzo, successiva stesura a pennello di consolidante organico che assolva funzione riaggregante e protettiva idrorepellente

Colaticcio

Alterazione cromatica del laterizio

Idrolavaggio della superficie con acqua deionizzata pulita a pressione moderata e successiva stesura di consolidante-protettivo al fine di preservare l’azione dalle acque meteoriche Pulitura meccanica con l’ausilio di spazzole e getti di aria compressa e successiva tinteggiatura con colore simile all’esistente evitando pigmenti alterabili alla luce solare

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1

2

Intervento da eseguirisi

Abrasione dell’intonaco

Pulitura a secco, tramite impiego di pennelli e/o spazzole al fine di rimuovere i consistenti depositi pulvirulenti

Rappezzo incongruo

Mantenimento del materiale incongruo e verifica dello stato di conservazione

Esfoliazioni e scagliature

Rimozione depositi superficiali quali incrostazioni e concrezioni mediante polpa di cellulosa e sali inorganici mediante spazzolatura delle superfici e successiva pulitura a secco con l’ausilio di spazzole e getti di aria compressa al fine di rimuovere depositi pulvirulenti; successiva stesura a spruzzo di consolidante-riaggregante organico da scegliere previa campionatura della superficie interessata.

Vegetazione infestante e patina biologica

Rimozione degli agenti infestanti tramite taglio delle radici eseguita mediante strumenti meccanici

Mancanza di stabilità e connessione

Ristabilimento della connessione con la muratura e stesura di protettivo antiruggine su tutte le superfici

Elementi impropri e impianti in disuso

Cauta rimozione degli elementi e stuccatura delle soluzioni di continuità causate dell’estrazione, mediante malta naturale e sabbia di fiume (tassellamento con elemento laterizio coerente con i simili della cortine se la lacuna dovessere essere di dimensioni considerevoli. Verifica della possibile riabilitazione dell’impianto di grondaia

Prof.ssa Carla Bartolozzi, Prof. Marco Roggero

A.A.2019/2020

Rappezzo incongruo

4m Aree interessate da erosione superficiale dei giunti di malta

Abrasione dell’intonaco

Analisi fotografica dei materiali Laterizio

Legno

Pietra

Acciaio

Intonaco

Il Concentrico di Stupinigi

Fonte bibliografica: Stefania Franceschi, Leonardo Germani, Il degrado dei materiali nell’edilizia: cause e valutazione delle patologie, DEI, Roma 2012,pp. 105-173. Armano Beatrice, Di Mauro Marco


Locanda Castelvecchio

Progetto

44

Locanda Castelvecchio

Progetto SLOWCANDA

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Prof.ssa Carla Bartolozzi, Prof. Marco Roggero

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Locanda Castelvecchio

Progetto

45

Turismo slow in Piemonte

Il progetto è stato elaborato nell’ottica della promozione di una tipologia di turismo molto attuale, quella del turismo lento. Si tratta di un modo diverso di intendere il viaggio, fondata sulla scoperta delle realtà storico-culturali, ambientali e paesaggistiche locali. E’ una tipologia di turismo che promuove la qualità e l’esperienza, contrapponendosi al turismo “veloce”, di massa e di consumo che poco valorizza le tipicità del luogo. E’ una «modalità di viaggiare prevalentemente ecosostenibile, che coinvolge tempi, modi, luoghi, destinazioni , strutture dell’ospitalità, mezzi di trasporto». I target diventano più estesi e trasversali a culture e classi sociali, mentre cresce una maggiore sensibilità e consapevolezza ambientale e lavoratori turisti turisti sociale. fuori Il Piemonte a piedi di e in bici. Rielaborazione mapslow sede pa da https://www.piemonteslow.it/ passaggio

La Locanda Castelvecchio: struttura ricettiva a supporto del turismo slow

lavoratori fuori sede

turisti slow

Locanda Castelvecchio

turisti di passaggio

Benchè i turisti siano stati identificati come utenti principali della struttura ricettiva, essa si propone anche di accogliere i lavoratori fuori sede o le figure Locanda professionali di passaggio presso il vicino Istituto di Castelvecchio Candiolo. sosta bike

immersione nella natura

osteria con prodotti a km0

accessibilita’

notturna

rental

immersione nella natura

sosta notturna

bike rental

osteria con prodotti a km0

prodotti km0

Via del Cimitero: nuovo ingresso principale alla struttura e punto di partenza del percorso ciclopedonale

0,35

accessibilita’

2

1

Sistema della mobilita’ esistente Parco Naturale di Stupinigi Concentrico di Stupinigi

Tangenziale Sud di Torino Autostrada Torino-Pinerolo Strada carrabile

Area Locanda Castelvecchio

Autobus (linea 41) Linea Ferroviaria TorinoPinerolo Parcheggi

Atelier Compatibilità e sostenibilità del restauro architettonico A

Sistema della mobilita’ dolce Percorso “Corona in bicicletta” (fonte: https://www.biciedintorni.it/wordpress/itinerari/ corona-di-delizia-in-bicicletta/)

1

1,5Km 2

Progetto Percorso ciclabile Via Cimitero

Rotte pedonali e ciclabili (fonte: http://www.parchireali. gov.it/parco.stupinigi/pdf/mappa.pdf) Prof.ssa Carla Bartolozzi, Prof. Marco Roggero

A.A.2019/2020

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Locanda Castelvecchio

M A S T E R P L A N

46 x

Progetto

Bike rental e bike parking

L’ambiente indicato come “locale di sgombero”, situato al piano terra della manica est della Locanda, aquisisce funzione di bike rental e bike parking, ovvero spazio dedicato alla sosta delle biciclette di proprietà dei turisti oppure disponibili a noleggio per la visita del parco naturale. L’ambiente risulta particolarmente adatto ad ospitare questa nuova funzione a causa del suo “distacco” dal resto degli ambienti dell’edificio e dal suo livello di calpestio, situato al medesimo livello del terreno, caratteristica che lo rende facilmente accessibile.

3

P

Parcheggio per i clienti lungo Viale Torino

Il parcheggio è pensato come fruibile esclusivamente dai clienti della Locanda. E’ stata individuata un’ area che possa essere facilmente accessibile da viale Torino e che permetta ai visitatori di non percorrere in auto Via Cimitero, molto stretta e pensata nel progetto prevalentemente come percorso ciclopedonale (continuando comunque ad essere percorsa dai mezzi agricoli e dalle auto dirette al cimitero) . Per non eliminare il prato esistente, è stata ipotizzata come soluzione quella del prato carrabile, che prevede l’applicazione di un grigliato in polietilene a bassa densità rigenerato, applicabile sul prato esistente . Il grigliato contribuisce ad eliminare il carico puntale e a eliminare il ristagno idrico.

Vi

Vi al e

To r

in

o

1

a

Ci

m

ite

ro

2

1

Locanda Castelvecchio

2

Fabbricato Segheria (ex Mulino)

3

Podere Orto Dassano

Percorsi e usi del suolo P

prato carrabile

Bike rental & bike

percorso carrabile

prato

Parcheggio riservato ai clienti della Locanda

percorso ciclo-pedonale // ingresso al bike rental

terra battuta

Orti

percorso pedonale // ingresso principale su via del Cimitero

strada asfaltata

percorso pedonale // ingresso al giardino da viale Torino

pavimentazione in pietra

Padiglione cornice visiva

Atelier Compatibilità e sostenibilità del restauro architettonico A

Prof.ssa Carla Bartolozzi, Prof. Marco Roggero

A.A.2019/2020

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Locanda Castelvecchio

M A S T E R P L A N

Progetto

47

Orti a supporto dell’attivita’ ristorativa della Locanda Il progetto prevede l’inserimento nell’area sud-est del giardino della Locanda di un orto dalla superficie pari a cira 300 mq, che potrebbe essere un supporto ed un’aggiunta di valore all’attività ristorativa della Locanda, che potrebbe offrire prodotti a km 0. Inoltre in questo modo si riprenderebbe la vocazione originaria del giardino, che fino al 1802 è ospitò alberi da frutto e coltivazione di legumi, anche grazie alla sua posizione favorevole data dalla vicinanza alle bealere. La scelta di questa area specifica per il giardino è dovuta all’esposizione favorevole e alla totale assenza di alberi, che con la loro ombra ostacolerebbero la crescita degli ortaggi.

Vi

a

Ci

m

ite

2

Orti a Monticello, Piemonte (suggestione). https:// www.monticello.org/house-gardens/farms-gardens/ vegetable-garden/the-site-of-the-vegetable-garden/

1

Orti al Kasteel van Heks, Belgio (suggestione). https:// www.gardenista.com/posts/kasteel-van-heks-a-visit-to-belgiums-most-beautiful-garden/.

Vi

ale

To r

ino

ro

Cornice visiva Il progetto prevede l’inserimento al centro del cortile di un padiglione con struttura in legno. Il padiglione è caratterizzato da piccole dimensione in pianta e in volume per non impattare troppo con la sua presenza l’ambiente del cortile. Al suo interno possono essere presenti delle sedute per la sosta e dei pannelli informativi che mostrano le carte storiche raffiguranti la configurazione originaria del giardino della Locanda. All’interno di questo spazio il visitatore può entrare a conoscenza con la storia del luogo, ammirare il Castelvecchio e, infine, trovandosi esattamente al centro del cortile, percepire le grandi dimensioni di quest’ultimo.

3

Vista verso il Castelvecchio.

1

Locanda Castelvecchio

2

Fabbricato Segheria (ex Mulino)

3 Atelier Compatibilità e sostenibilità del restauro architettonico A

Podere Orto Dassano

Prof.ssa Carla Bartolozzi, Prof. Marco Roggero

Percorsi e usi del suolo P

Storyboard on the Landscape, Batoche, Canada (suggestione). https://www.archdaily.com/806012/storyboard-on-the-landscape-ekistics-planning-and-design.

prato carrabile

Bike rental & bike

percorso carrabile

prato

Parcheggio riservato ai clienti della Locanda

percorso ciclo-pedonale // ingresso al bike rental

terra battuta

Orti

percorso pedonale // ingresso principale su via del Cimitero

strada asfaltata

Padiglione cornice visiva

percorso pedonale // ingresso al giardino da viale Torino

pavimentazione in pietra

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Locanda Castelvecchio

STATO ATTUALE

Distribuzione attuale

Barriere architettoniche

Scala

Piano terreno rialzato Quota +1,69m

Ballatoio esterno

Cortile Quota +0,00m

Accesso da via dei Cimitero (ingresso di servizio) Ingresso principale da Viale Torino

Barriere architettoniche

48

PROGETTO

Accesso principale da via Cimitero Ricostruzione del vano scala in asse con l’ingresso per garantire l’accessibilità a tutti Inserimento di un ascensore Scala

Separazione delle funzioni pubbliche/private Bike rental Reception Scala

Ballatoio esterno

Ballatoio esterno

Demolizione

Uscita sul cortile

Progetto

Camere

Costruzione

Ristorante Cucina

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Locanda Castelvecchio

Progetto

49

Funzioni degli ambienti

Piano seminterrato

Piano terra rialzato

Primo piano

Distribuzione

Magazzino cucina

Reception

Camera

Salotto

Distribuzione

Salotto comune

Cucina

Locali tecnici/di servizio

Distribuzione

Bagno pubblico

Area ristorazione

Camera

Bagno pubblico

Spogliatoi

Magazzino bike rental

Bike rental

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Appartamento con cucina

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Locanda Castelvecchio

Progetto

50

Accessi e percorsi interni

Piano seminterrato

Piano terra rialzato

Primo piano

Percorso di servizio

Ingresso bike rental

Ingresso alle camere (accessibili a tutti)

Percorsi cucina

Ingresso principale su Via Cimitero

Ingresso alle camere (accessibili mediante rampa di scale)

Percorso delle portate

Ingresso alle camere (accessibili a tutti)

Senso di salita rampa di scale

Ingresso alle camere (accessibili mediante rampa di scale) Montacarichi vivande

Senso di salita rampa di scale Uscita verso il giardino Montacarichi vivande

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Locanda Castelvecchio

Progetto

51

Suggestioni

Interventi 1. Ricostruzione del vano scala ed inserimento del vano ascensore. Scala leggera in acciaio. 2. Realizzazione di tamponamenti vetrati adattati alle morfologie esistenti

3. Ricostruzione della scala di accesso al cortile sul

lato sud dell’edificio, con inserimento di una rampa per garantire a tutti la fruizione dello spazio esterno

4. L’ambiente situato al piano superiore della manica est viene reso accessibile e in parte soppalcato.

4

1

2

1 2

3

3 1. Scala in acciaio, Sport Hotel, Germania. https://architizer.com/projects/sport-hotel/ 2. Sistema Ferro Finestra. Massimo Carmassi, Restauro del Panificio Santa Marta (VR) in sede universitaria (suggestione). https://arqa.com/en/architecture/projectof-an-external-ramp-of-church-of-san-francesco-dassisi.html

3. Rampa di accesso alla Chiesa di San Francesco d’Assisi, Comiso (suggestione). https://arqa.com/en/architecture/project-of-an-external-ramp-of-church-of-sanfrancesco-dassisi.html 4. Estudio Arn Arquitectos, Virgen del Carmen Bar, Santa Pola, Alicante, Spagna. https://www.archdaily.com/795208/virgen-del-carmen-bar-estudio-arn-arquitectos

4 Atelier Compatibilità e sostenibilità del restauro architettonico A

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Locanda Castelvecchio

Pianta piano terra rialzato

Progetto

DEMOLIZIONI

52

EC OS TR U ON ZI

I

Uso del suolo

prato

terra battuta

strada asfaltata

1,5

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A.A.2019/2020

Il Concentrico di Stupinigi

6,5

m

Armano Beatrice, Di Mauro Marco


Locanda Castelvecchio

Pianta primo piano

Progetto

DEMOLIZIONI

53

EC OS TR U ON ZI

I

1,5

Atelier CompatibilitĂ e sostenibilitĂ del restauro architettonico A

Prof.ssa Carla Bartolozzi, Prof. Marco Roggero

A.A.2019/2020

Il Concentrico di Stupinigi

6,5

m

Armano Beatrice, Di Mauro Marco


Locanda Castelvecchio

Progetto

DEMOLIZIONI

Pianta piano seminterrato

54

EC OS TR U ON ZI

I

1,5

Atelier CompatibilitĂ e sostenibilitĂ del restauro architettonico A

Prof.ssa Carla Bartolozzi, Prof. Marco Roggero

A.A.2019/2020

Il Concentrico di Stupinigi

6,5

m

Armano Beatrice, Di Mauro Marco


Locanda Castelvecchio

Progetto

DEMOLIZIONI

EC OS TR U ON ZI

Sezione AA

55

I

A

1

5m

A

Atelier CompatibilitĂ e sostenibilitĂ del restauro architettonico A

Prof.ssa Carla Bartolozzi, Prof. Marco Roggero

A.A.2019/2020

Il Concentrico di Stupinigi

Armano Beatrice, Di Mauro Marco


Locanda Castelvecchio

Progetto

56

La nuova scala

Con la finalità di rendere accessibile il piano terra rialzato della Locanda, situato ad un dislivello di 1,69 metri dal piano campagna, il progetto prevede la demolizione del vano scala esistente, la costruzione di una nuova scala e l’inserimento di un vano ascensore che possa permettere a tutti di raggiungere il piano terra rialzato ed il primo piano dell’edificio. La nuova scala è pensata con una struttura leggera in acciaio che si aggancia alla muratura esistente. Alle piastre metalliche che ne costituiscono la struttura portante, sono connessi degli elementi angolari ai quali si agganciano le pedate.

1. Muratura esistente 2. Piastra in acciaio per aggancio alla muratura esistente 3. Angolare in acciaio per l’aggancio della pedata 4. Piatti metallici (pedate e pianerottoli) 5. Montanti in acciaio saldati alla trave perimetrale 6. Rete metallica

5 6

4

1

2

4 3

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A.A.2019/2020

Il Concentrico di Stupinigi

Armano Beatrice, Di Mauro Marco


Locanda Castelvecchio

Sezione BB

B

Distribuzione

Magazzino cucina

Camera

Cucina

Locali tecnici/di servizio

Salotto

Spogliatoi

Reception

Area ristorazione

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A.A.2019/2020

Il Concentrico di Stupinigi

57

B

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Progetto

5m Armano Beatrice, Di Mauro Marco


Locanda Castelvecchio

Progetto

58

Accessibilità

C C

Le camere da letto sono state pensate, dove possibile, come accessibili a tutti. Su un totale di undici camere da letto, sette di queste sono attrezzate per essere fruibili anche da persone con difficoltà motoria.

Stralcio di pianta, scala 1:65

Sezione CC

1,5

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A.A.2019/2020

Il Concentrico di Stupinigi

6,5

m

Armano Beatrice, Di Mauro Marco


Locanda Castelvecchio

Progetto

59

Sezione DD

D

D

1 Atelier CompatibilitĂ e sostenibilitĂ del restauro architettonico A

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A.A.2019/2020

Il Concentrico di Stupinigi

5m

Armano Beatrice, Di Mauro Marco


Locanda Castelvecchio

Progetto

60

La manica est La manica orientale della Locanda è interessata da una profonda trasformazione dal punto di vista funzionale. Sfruttando la caratteristica favorevole del locale al piano terra di essere alla medesima quota del cortile, l’ambiente diventa un locale adibito al noleggio e alla custodia delle biciclette. Il locale superiore, ad oggi inaccessibile, viene messo in comunicazione con il primo piano tramite l’apertura di un varco e la realizzazione di una scala in acciaio che permette di superare il dislivello di un metro trai due ambienti. Il progetto prevede la rifunzionalizzazione di questo ambiente, che diventa un appartamento soppalcato, che potrebbe essere riservato ai gestori della Locanda oppure affittabile dai clienti. Il soppalco, sostenuto da una struttura indipendente a pilastri tubolari a sezione quadrata in acciaio risulta accessibile mediante una scala a singola rampa collegata direttamente alla struttura principale

Sezione EE

+5,26

E C

1

5m

E

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A.A.2019/2020

Il Concentrico di Stupinigi

Armano Beatrice, Di Mauro Marco


Locanda Castelvecchio

Progetto

61

L’illuminazione dell’appartamento al primo piano è garantita dal varco esistente che, previa rimozione dell’attuale chiusura in legno, viene chiuso con una vetrata il cui profilo del serramento è realizzato appositamente per adattarsi al perimetro dell’apertura esistente. Il serramento è pensato in acciaio corten e prevedere la presenza di alcuni moduli apribili. La medesima strategia è stata adottata al piano inferiore, per la porta di ingresso al bike rental.

0,5

0.00

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A.A.2019/2020

2,5 m

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Locanda Castelvecchio

Prospetto sud- scala di accesso e rampa

Progetto

62

Al fine di rendere accessibile a tutti il giardino dagli spazi interni della Locanda, è stata pensata una rampa che corresse parallela al prospetto sud del fabbricato. Si è ritenuta vantaggiosa la caratteristica di questo lato dell’edificio di presentare una differenza di quota con il livello del terreno inferiore a quella che caratterizza gli accessi ubicati lungo le altre facciate. La rampa, pensata con una struttura in acciaio corten e una pendenza inferiore all’8%, non è attaccata alla facciata ma si distacca da essa, pertanto la struttura si può considerare indipendente.

1

5m

Le quote sono espresse in centimetri Atelier Compatibilità e sostenibilità del restauro architettonico A

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A.A.2019/2020

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