Dozzina

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Marco Antonini

Dozzina



2009 - 2013


Liquid Transylvania


Listen Bushwick pipes crack open cores of almond white silk slowly trickling down soaking up the monotone grey of old linoleum floors I think of J.’s dream: coast guards she seemed to recognize racing speedboats somewhere in Liquid Transylvania


Brina


Le pallide gambe di ragazzo, i seni cuscino di ciocche fini e senza peso Distratta arroganza tagliente come brina su labbra morbide e sottili serrate a contenere i miei vent’anni affogate di latte e d’amarena


Untitled (Barcelona)


And if they ever told me That where stones are eyes people swarm by as proverbial flies and crystallize climbing mountains of leisure and superstition to take a solitary picture while the world bleeds in If they told me That the grainy picture of a perfect night could shine a light over memories of shadow and stone horizon lines so misty and bright intolerably sweet as far as the heart can see a city so thick you could scrape and breath it saltwater insects to eat and crystal sand to brush our feet I would have probably run the risk and assumed this: it’s not what you see in the trip, the places and people that happen to you, the pictures you bother your friends with but all those golden moments




Essence


Wicker chair eye surface cracking under its weight Rusty handle pulled the famous sudden gust of wind from windows open on a parking lot where essence can be found then lost again and again on and on and on


Trieste


Ansimare salendo le scale di un faro una sera d’estate Tersa persistenza con cui giocare a farsi cercare, trovare, abbandonare Le scie di nude lumache riflettono fili di luna sui viscidi gradini Il sole Ê uno spettro sul velo di sale di spalle rigate limandoci sopra le unghie fino a farle sanguinare


Cose da non fare


Cose da non fare da soli: _Parlare veloce ignorando una serie di rosse, torbide ombre _Specchiarsi sul pelo dell’acqua di un piccolo tegame, sconvolti _Darsi a capire che tutto Ê remoto, tutto Ê ridicolo e vano Verranno altri a dirti che ero un ricordo, che sono passato. Ed altri ancora, con larghi sorrisi. Saranno le donne pagate per piangere lungo la strada contorta del mio funerale. I corvi bianchi, creati in laboratorio. Le file di formiche, intente a scalare la linea stanca e sporca delle mie ginocchia, profonde nel fango di un lago salato senz’ombra.




(Forse) Via Mazzini


Sottile come schegge d’acqua sputate da un bicchiere rotto gli aculei di un riccio di castagna matta l’odore della pioggia, sporca di terra e notte ti ricordo sulla soglia della tua casa di ragazza In quegli anni, la fine trama dei tuoi giochi s’era fatta feltro la nebbia mi era entrata nelle ossa nel sangue, viscido di noia e di sconfitta


Senza Titolo


Spesso ho messo la realtรก davanti alla finzione le ho dato forma, volto, nomi di donna che ricordo Spesso la notte, a volte il giorno comunque sveglio, mi son chiesto cosa pensassi esattamente e cosa fosse poi questa finzione ed altre cose, che a pensarci ancora vien da ridere, sudare o scriver testamenti Su fogli di carta millimetrata come fossero piani regolatori scartati in commissione per sempre chiusi in un grigio archivio di stato


Senza Titolo


Mentire é peccato Dirsi Ti Amo lasciando la porta di casa alle spalle Sotto il tappeto, sottili frittelle di polvere e stanchi coriandoli di due anni fa Ritagli di unghie forse, l’anello mancante La nostra catena Stampata da mani indurite uguale a milioni di altre idea fra le idee mandate a morire di noia fra gente che muore di fame Ricorda la vuota apparenza dei ninnoli nell’uovo di Pasqua il peso dell’aria la saggezza del farsi desiderare




Dozzina


Dozzina Fila di pietre miliari crepate sui bordi, cotte dal sole gli spacchi rivelano il mezzo Fossile ossidato corpo sepolto d’industria un tempo viva scomodo letto di verdi lucertole


Cinque


Cinque medaglie al valore ricordo sommesso ironica pena d’amore che bagna la notte capovolta nel letto Cinque tonde, fresche, rosse ed altre cinque Una la tocco. Altre le sfioro Una la voglio staccare col morso di una parola di troppo


Iced in wood (to V.)


smooth and fragrant strong and rich clean and smooth light and smooth mellow and refreshing fragrant, light and soft crisp and clean elegant mellow and smooth soft, rounded and rich soft, delicate and sharp soft, light and refreshing floral, fruity and complex smooth and crisp fruity and bursting, clear well-rounded, smooth and mild




On Lorimer Street


Gliding sorbet vision ankles bent on flip-flops, white on rubber soles on dented chrome Glimpses of a brown Brooks saddle born and raised to this one particular life in Kryptonite-free blocks, high up in Brooklyn the kind of places you could lay your hat on and then some Is it just me or did you just say hello?! Waving, that is, a faint hand wave peach and lemon and sugar cane in a rush


Canzone


passo dopo passo il suono di cose e persone diventa canzone mandata a memoria vissuta con lenta dignitĂĄ


Senza Titolo (Donostia)


freddo inatteso d’autunno irlandese armeggiamo svogliati dentro la tenda creatura dell’ estate raccoglie ora gocce di condensa




Senza Titolo


caldi fiocchi di neve piovono sulle nostre gambe intrecciate dalla siepe di gelsomino


Senza Titolo (Isla Mujeres)


Esausto dopo un’ora di cammino ricevo il dono inatteso di un cambio di colore nell’acqua Sipario turchese al tornante di Punta Sur


Iguana


Schiocco di frustra giocattolo dal folto di una foresta in miniatura (ettari grandi un palmo di mano) al lato della mia gamba tesa sul bordo della strada Un’iguana Presenza minerale la cresta striata a mezz’asta Mi muovo piano, cercando di cogliere il senso di quest’incontro Baciato dalla pioggia profumata d’Ibisco




Alias (for D.)


a green bell pepper alias banana pepper, maybe on crumbly sand swollen in its kelp nest trap I turn a distract gaze to you shadows from your bony hand fighting with sinking sand to crack it open it pours juice and brine darker brown tears, even absorbed by whatever’s there


Dove una collina


luci a capofitto lungo la discesa dove una collina incontra l’altra cemento di padre avvocato armato di figlio architetto


Senza Titolo


quel che é fatto é fatto e quel che non é fatto é desiderio come le conchiglie che tornano e ritornano con le maree


Four-word question


head in hands and hair and skin pulsing bandages and dust and crumpled paper “Do You Like It?” … that was then now friends say your love’s a pretty picture (just dust the edges every so and so and keep it level) then again, incorrigible I set your honest hiss on repeat way low take whatever’s left of it in me and let it drone over what is left to do and what was done or what will ever be the more appropriate four letter word



Grazie/Thanks


Vanity Press 2013


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