TiberTour

Page 1

PROGETTAZIONE DI UN NATANTE PER IL TEVERE ATELIER DI PRODUCT DESIGN 2

Prof. Zuccon, Prof. Bradini, Prof. Franceschini studenti: Barbanera Carlo, Bernardini Marco CORSO DI LAUREA IN DISEGNO INDUSTRIALE UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI ROMA "SAPIENZA" PRIMA FACOLTA' D'ARCHITETTURA "LUDOVICO QUARONI" A.A. 2008/2009


01. INDICE

01. 02. 03. 04. 05. 06. 07. 08. 09. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30.

indice analisi storica roma-tevere analisi geografica del tevere il tevere oggi rilievi fotografici rilievi fotografici persone e personaggi cinema pittura poesia e musica sport galleggianti e barconi vita parallela i ponti piena del tevere metaprogetto schizzi disegni 2d disegni 2d - 3d disegni 3d abaco dettagli personali fotoinserimento stazioni ergonomia studio dei materiali studio dei materiali manifesto pubblicitario modello fisico produzione del modello


02. ANALISI STORICA DEL RAPPORTO ROMA-TEVERE

DALLA FONDAZIONE DI ROMA Roma fu fondata sulle sponde del fiume Tevere grazie al facile guado dell’Isola Tiberina, all’incrocio tra la via che portava al mare e quella che collegava l’Etruria con la Campania. Sia le leggende sia la moderna storiografia legano la nascita della città al fiume, chiamato prima Albula, Serra, Tarentum, Coluber, Rumon (da quest’ultimo derivarono forse i nomi di Romolo e della città) e poi Tiberis che, per la presenza del guado naturale dell’Isola Tiberina all’incrocio tra la via che dall’interno andava al mare e quella che collegava la Campania all’Etruria, divenne polo di aggregazione urbana. A ridosso dell’ansa del Tevere che abbraccia a nord-est l’Isola Tiberina, la piana acquitrinosa del Velabro (mitico approdo della cesta di Romolo e Remo) ospitò, in corrispondenza del punto di traghetto, il mercato del bestiame (Foro Boario) e degli ortaggi (Foro Olitorio). Nuove strutture portuali vennero realizzate nel II secolo a.C., allineate nella pianura a sud-ovest dell’Aventino, dov’è l’odierno rione Testaccio. Via d’acqua che garantiva l’approvvigionamento quotidiano della città e confine naturale tangente alle mura.

NEL MEDIOEVO Il Tevere, già sorvegliato dai Curatores Alvei Tiberi creati da Augusto e poi dai Comites Riparum et Alvei Tiberis istituiti nel VI secolo, cadde con l’alto Medioevo in progressivo abbandono: degli otto ponti ne rimasero cinque e quelli distrutti furono sostituiti con barche traiettizie fino al 1847 (quando fu decisa la costruzione di quattro nuovi passaggi in ferro), mentre detriti e case restrinsero l’alveo già invaso dai mulini galleggianti, dalle passonate (che su di essi convogliavano le acque) e dalle peschiere, accentuando il millenario problema delle alluvioni. Nonostante la creazione dell’Officio comunale per i porti di Ripa e Ripetta e della Magistratura delle Ripe nel XIV secolo, cui seguirono la Presidenza delle Ripe (istituita da Giulio II e abolita nel 1829) e la Prefettura generale di Acque e Strade (soppressa nel 1847), e i numerosi progetti impostati per lo più sulla rettifica del corso del fiume, le piene si susseguirono e disastrose risultarono quelle del 1598 e del 1870. Per indicarne il livello furono affisse Lapidi e “manine”, solitamente sui muri di Santa Maria sopra Minerva, di Castel Sant’Angelo e del porto di Ripa Grande (la più antica però è quella sotto l’arco dei Banchi). Si arrivò a questa soluzione, nell’ambito del progetto generale di sistemazione del Tevere elaborato da Raffaele Canevari (1876-1900) dopo l’alluvione del 1870, con la costruzione dei muraglioni d’argine, che decretarono una cesura definitiva nel rapporto fra la città e il corso d’acqua, acuita dall’attuale gravissimo livello d’inquinamento. Oggi appare impensabile quello che in passato era la norma: la vendita a domicilio dell’acqua del fiume, potabile e ritenuta salutare, da parte di “acquaroli” o “facchini”, e la frequentazione degli stabilimenti balneari allineatisi da fine ‘800 lungo le rive pescose.

Romolo e Remo, la lupa, il Tevere e Rea Silvia, il fico e Faustolo, Rubens, 1616

IL NOVECENTO Il tasso d’inquinamento, basso fino a qualche decennio fa, ha permesso che, da sempre, tuffi e nuotate nel Tevere costituissero una pratica sportiva diffusa, alla quale si è aggiunto il canottaggio con la costruzione di stabilimenti lungo il fiume a partire dai primi decenni del 1900. Fiorivano anche in quei tempi figure singolari che rappresentavano una singolare umanità, tra cui spiccavano i capannari, ossia i proprietari di capanne sul fiume, utilizzate dai bagnanti, i barcaroli, che trasportavano in barca o con il traghetto persone e merci, giunte per via mare da Ostia a Fiumicino fino ed oltre Roma ed i “fiumaroli”, persone che vivevano sul fiume, dal quale, con lavori diversi, traevano sostentamento. Questi ultimi abitualmente pescavano, facevano canottaggio e non mancavano talora di tuffarsi nel fiume, a testimoniare una perfetta confidenza con le sue acque. Abitavano sul barcone di loro proprietà o su di un galleggiante di qualche società sportiva, quasi dimentichi o per nulla interessati all’esistenza di un’altra vita, che si dipanava convulsamente su, in alto dalla miriade dei ponti.

FINE SECOLO Dagli anni ’70 ad oggi il Tevere, luogo di attività di diporto e svago giornaliero nel dopoguerra, ha visto i caratteristici barconi galleggiare sulle sue onde, adibiti anche ad attività ricreative, tra cui quella remiera, ed “house boat” pionieristiche. Dal passato rimane l’attività sportiva del canottaggio e la recente istituzione di un battello turistico. Lungo le sponde si possono incontrare zone di degrado urbano, insediamenti abusivi e incuria verso la fauna. Colonna in marmo sovrastata dall'aquila imperiale rivolta verso Roma

BARBANERA CARLO E BERNARDINI MARCO | UNIVERSITA’ SAPIENZA di ROMA | DISEGNO INDUSTRIALE| ATELIER DI PRODUCT DESIGN 2 | PROF. ZUCCON PROF. BRADINI PROF. FRANCESCHINI | A.A. 2008-09


03. ANALISI GEOGRAFICA DEL TEVERE

IL FIUME: DATI GENERALI TEVERE

Il Tevere è il principale fiume dell'Italia centrale e peninsulare. Con 405 km di corso è il 3° fiume italiano per lunghezza dopo il Po e l'Adige e in assoluto il secondo per ampiezza (17.375 km²) del bacino idrografico dopo il Po. Il Tevere risulta anche il 3° fiume italiano per volume di acque dopo Po e Ticino con quasi 240 mc/sec di portata media annua alla foce.

LA SORGENTE La sorgente del fiume Tevere si trova sulle pendici del Monte Fumaiolo a 1.268 m s.l.m., sul lato che volge verso la Toscana, vicino alle Balze, frazione del comune di Verghereto (in Provincia di Forlì-Cesena). Fu Mussolini che nel 1927 spostò i confini regionali (confini che in effetti scendevano molto oltre il crinale verso la città di Forlì, dando luogo a quella che era chiamata la Romagna Toscana), affinché le sorgenti del Tevere fossero nel forlivese, cioè appunto nella sua provincia di origine, includendo il Monte Fumaiolo, che fino ad allora era in Toscana, nell'Emilia-Romagna. Accanto alla sorgente, un rivoletto d'acqua limpidissima, negli anni trenta è stata posta un'antica colonna romana, sovrastata dall'aquila imperiale volta verso la Capitale.

Chiascio (82 km)

Lunghezza:

405 (392) km

Portata media:

a Roma: 239 m³/s

Bacino idrografico:

17.375 km²

Altitudine della sorgente:

1.268 m s.l.m.

Nasce:

Monte Fumaiolo

Sfocia:

Mar Tirreno

Stati/regioni attraversati:

Emilia-Romagna

Nestore (50 km) Topino (74 km)

Chiani (62 km) Paglia (67 km)

Nera (20 km) Turano (70 km)

Treia (38 km) Salto (82 km)

Toscana

Velino (82 km)

Umbria

Aniene (99 km)

Lazio Mar Tirreno

IL CORSO A pochi chilometri dalla sorgente, il Tevere lascia la Romagna ed entra in Toscana (provincia di Arezzo) attraversandola per un breve tratto con regime torrentizio. Tra Pieve Santo Stefano e Sansepolcro, assieme a tre affluenti minori, da vita al Lago di Montedoglio. Attraversa poi l'Umbria scendendo da quota 300 a quota 50 m (Alta valle tiberina) Alla fine del tratto collinare del percorso fu realizzata durante gli anno '50 una diga finalizzata alla generazione di energia elettrica, all'epoca destinata soprattutto alle Acciaierie di Terni, le cui acque alimentano due bacini artificiali: il Lago di Corbara, direttamente a valle della diga, e il successivo piccolo lago di Alviano, 500 ettari di ambiente umido che ospitano un'oasi naturalistica. Questo tratto finale del corso del Tevere in Umbria di circa 50 km costituisce il Parco fluviale del Tevere. Da Città di Castello il fiume incrementa progressivamente nella portata, passando da 15 mc/sec presso quest'ultimo centro, a 47,5 dopo la confluenza con l'affluente Chiascio, a 69,5 dopo quella con il Paglia e soprattutto a oltre 180 dopo la confluenza con il Nera, e comincia così a distendersi in numerosi ampi meandri attraverso la pianura da esso stesso generata, e segna il confine tra le province di Terni, Rieti e Viterbo. Arrivato a Orte tra Umbria e Lazio, riceve le abbondanti acque del Nera-Velino, e si accinge a delimitare la Tuscia e la Sabina, dove il Treja, l'Aia (Imella) prima e il Farfa poi vi affluiscono, determinando una maggiore portata e i connotati fluviali. Le enormi anse si alternano a golene e aree ripariale, famoso e' il fiasco che si puo ammirare dai terrazzi alluvionali di Ponzano e Forano.Alla confuelenza del Farfa tra i comuni di Nazzano e Montopoli si trova la Riserva naturale Tevere Farfa, area umida di importanza internazionale per l'aviofauna migratoria e per la preservazione delle biodiversità. Lento attraversa Roma, ricevendo l'Aniene che gli incrementa a quasi 240 mc/sec la portata media e infine, dopo altri 30 km, sfocia nel Mar Tirreno, non più ad Ostia come un tempo, ma a Fiumicino, in un delta di due soli bracci, uno naturale detto Fiumara grande e l'altro artificiale (il Canale di Traiano), che delimitano l'Isola Sacra. Come si vede nel diagramma, il bacino del Tevere è ricco di affluenti e subaffluenti, ma il fiume riceve la maggior parte delle sue acque dalla riva sinistra, dove ha come adduttori principali il sistema Chiascio - Topino, il Nera (che raccoglie le acque del fiume Velino) e l'Aniene. I tributari della riva destra sono il Nestore, il Paglia (con il Chiani), e il Treja, a cavallo tra le province di Roma e Viterbo, attorno al quale, in consorzio fra i comuni di Mazzano Romano e Calcata, è stato costituito dal 1982 il Parco regionale Valle del Treja. Le principali località attraversate sono Pieve Santo Stefano, Sansepolcro, Città di Castello, Umbertide, Orte e Roma. Passa anche nelle immediate vicinanze di Perugia, Deruta e Todi.

BARBANERA CARLO E BERNARDINI MARCO | UNIVERSITA’ SAPIENZA di ROMA | DISEGNO INDUSTRIALE| ATELIER DI PRODUCT DESIGN 2 | PROF. ZUCCON PROF. BRADINI PROF. FRANCESCHINI | A.A. 2008-09


04. IL TEVERE OGGI

Dopo anni in cui il rapporto tra la città e il fiume era simbiotico, in seguito alla costruzione dei muraglioni lungo le sponde per arginare i periodi di piena, il Tevere è diventato un elemento avulso dal contesto urbano. Progressivamente, di pari passo con l’evoluzione sociale, le figure che caratterizzavo il fiume sono quasi del tutto scomparse. Il fiume non è più una risorsa di approvvigionamento, per l’inquinamento delle sue acque, non è più una via di comunicazione fluviale, a causa della bassa profondità del fondale. L’unica attività sopravvisuta nel corso del tempo è quella sportiva, istituita a fine Ottocento; ad oggi troviamo alcune società di canottaggio dislocate lungo il corso del fiume, che praticano questo sport quoditianamente. Sulle sponde, in alcuni tratti, sono state create piste ciclabili con percorsi e con segnaletica orizzontale e verticale per gli appassionati delle due ruote o per chi pratica la corsa e il jogging. L’accesso al fiume non è sufficientemente agevolato, chi vuole scendere dal livello della strada alla sponda, incontra scalinate abbastanza ripide, strette e talvolta dissestate. Questo scoraggia ulteriormente il contatto cittadino-fiume. In alcune zone, soprattutto in prossimità dei ponti, cartoni, immondizia e giacigli testimoniamo la presenza di alloggi di fortuna per i senza tetto, creando un ulteriore degrado. In altre zone la sponda è adibita a parcheggio, più o meno di fortuna, per le auto e i veicoli in genere. Sul fiume, notiamo la presenza di alcune serie di galleggianti, appartenenti ai vigili del fuoco, alla società sportive, a privati o a imprese commerciali come ristoranti o bar. Negli ultimi anni l’estate viene organizzata la manifestazione “Tevere Expo”, esercizi commerciali e venditori ambulanti, collocano i loro stand sulle sponde nel tratto da Ponte Cavour all’Isola Tiberina. Le uniche imbarcazioni che utilizzano il fiume sono gli scafi per i piccoli spostamenti, la vedetta dei vigili del fuoco e il battello “explorer” che in determinati orari effettua un giro panoramico.

BARBANERA CARLO E BERNARDINI MARCO | UNIVERSITA’ SAPIENZA di ROMA | DISEGNO INDUSTRIALE| ATELIER DI PRODUCT DESIGN 2 | PROF. ZUCCON PROF. BRADINI PROF. FRANCESCHINI | A.A. 2008-09


05. RILIEVI FOTOGRAFICI

BARBANERA CARLO E BERNARDINI MARCO | UNIVERSITA’ SAPIENZA di ROMA | DISEGNO INDUSTRIALE| ATELIER DI PRODUCT DESIGN 2 | PROF. ZUCCON PROF. BRADINI PROF. FRANCESCHINI | A.A. 2008-09


06. RILIEVI FOTOGRAFICI

BARBANERA CARLO E BERNARDINI MARCO | UNIVERSITA’ SAPIENZA di ROMA | DISEGNO INDUSTRIALE| ATELIER DI PRODUCT DESIGN 2 | PROF. ZUCCON PROF. BRADINI PROF. FRANCESCHINI | A.A. 2008-09


07. PERSONE E PERSONAGGI

I FIUMAROLI, I PESCATORI DEL TEVERE I fratelli Cesare e Alfredo Bergamini, 63 e 67 anni: una dinastia avviata dal padre, che da bimbetti li premiava con mezza lira a ogni ranocchia catturata. Da qualche mese sono anche ricercatori universitari, collaborano con il Dipartimento di Biologia di Tor Vergata. Una «laurea» arrivata perché per loro il «biondo fiume» non conosce segreti. E perché per primi hanno scoperto che dalla Magliana sino all' Idroscalo era comparso il pesce siluro, vorace «squalo» d' acqua dolce che nel Po, nel giro di due lustri, ha annientato carpe e trote, e scacciato altri predatori come i lucci. Un tempo si pescava una decina di quintali di anguille al giorno. Ora non si arriva ai cento a stagione. Colpa pure dei depuratori, che «lavando» l' acqua lasciano una fanghiglia che ha fatto scomparire, un po' come le lucciole di Pasolini, «lumachelle, bacarozzetti, mignatte e vermicelli, il cibo delle anguille», spiega Cesare. Figuriamoci cosa accadrà con il siluro. E con la possibilità che la caccia al predatore diventi, come nel Polesine, un lucroso business.

MISTER OK E IL TUFFO DEL 1° GENNAIO Un tradizione che da ben 53 anni si ripete a Roma è il tuffo nel Tevere, da Ponte Cavour, il primo giorno dell’anno, alle 12 dopo lo sparo del cannone del Gianicolo. Questo appuntamento, oramai tradizionalmente atteso da una grande folla di romani e turisti, si deve all’italo-belga Rick De Sonay, meglio conosciuto a Roma, come “Mister OK”, perchè prima e dopo ogni tuffo faceva con la mano il segno di "OK" per rassicurare la folla. In questo modo singolare Mister OK voleva salutare il nuovo anno. Scomparso oramai da qualche anno il vero Mister OK, che comunque fino ad età avanzata non mancava l’appuntamento annuale con il fiume, la sua eredità è stata raccolta dagli abituali tuffatori Marco Fois, Aldo Corrieri ma soprattutto da Maurizio Palmulli, bagnino 55enne ai cancelli di Castelfusano, che da ben 20 anni esegue il pericoloso tuffo: pericoloso perchè l’acqua del Tevere non è mai troppo profonda da poter garantire la necessaria sicurezza ai tuffatori, per non parlare degli eventuali oggetti o rami che potrebbero trovarsi in acqua. E, non da ultima, la temperatura prossima agli zero gradi... non per niente siamo al primo gennaio. L’amicizia tra il Palmulli e Mister OK risale a diversi decenni fa: il Palmulli racconta infatti di aver conosciuto da bambino Mister OK al pontile di Ostia. E per questo si è sentito quasi obbligato a tramandare il tradizionale tuffo quando seppe della malattia di Mister OK.

CANOTTIERI, I PRIMI SPORTIVI DEL FIUME Nel 1872 nasce a il Circolo Canottieri Tevere, che avrebbe poi mutato il suo nome, undici anni dopo nel 1883, in Reale C.C. Tevere Remo. Sono il primo circolo sportivo sorto sul Tevere per le persone con la passione del canottaggio. Nel 1884, si fonde con il " Tevere " Circolo del Remo nato con una chiara impronta aristocratica o meglio aristocratico-nera, in quanto decisamente più vicino sentimentalmente alla cattedrale di San Pietro che non al palazzo del Quirinale dove, da qualche anno, si erano installati i Savoia. Negli ambienti tiberini il Circolo del Remo passava infatti come il "circolo dei preti". E proprio per il fatto di non condividere le idee dei rappresentanti dell'aristocrazia nera, quattro suoi soci, veri amanti del canottaggio più che dei giochi di carte, più sportivi che perdigiorno, decidevano di presentare le dimissioni: erano Alessandro Morani ed i tre fratelli Ettore Alfredo e Giulio Fasoli. II 5 giugno 1892, essi fondavano un nuovo Club al quale imposero il nome di " Aniene Club Nautico ", nome prescelto alla luce del connubio Tevere-Aniene di cui si parlava in apertura. Il circolo canottieri è tutt’ora vivo ed è stato affiancato da altri circoli sportivi.

BARBANERA CARLO E BERNARDINI MARCO | UNIVERSITA’ SAPIENZA di ROMA | DISEGNO INDUSTRIALE| ATELIER DI PRODUCT DESIGN 2 | PROF. ZUCCON PROF. BRADINI PROF. FRANCESCHINI | A.A. 2008-09


08. CINEMA

Vacanze romane 1953 William Wyller

Febbre da cavallo 1976 Steno

Poveri ma belli 1957 Dino Risi

Ho voglia di te 2007 Luis Prieto

Straziami ma di baci saziami 1968 Dino Risi

Questo piccolo grande amore 2009 Riccardo Donna

BARBANERA CARLO E BERNARDINI MARCO | UNIVERSITA’ SAPIENZA di ROMA | DISEGNO INDUSTRIALE| ATELIER DI PRODUCT DESIGN 2 | PROF. ZUCCON PROF. BRADINI PROF. FRANCESCHINI | A.A. 2008-09


09. PITTURA

Veduta di Castel S. Angelo 1826 Corot

Porto Ripa grande 1880 Roesler-Franz

Il Tevere verso Castel Sant’Angelo 1840 ca. Caffi

Il Tevere sotto l’Aventino 1880 ca. Roesler-Franz

Tevere a Settebagni 1870 ca. Roesler-Franz

Veduta notturna di Roma 1905 Simonetti

BARBANERA CARLO E BERNARDINI MARCO | UNIVERSITA’ SAPIENZA di ROMA | DISEGNO INDUSTRIALE| ATELIER DI PRODUCT DESIGN 2 | PROF. ZUCCON PROF. BRADINI PROF. FRANCESCHINI | A.A. 2008-09


10. POESIA E MUSICA ER BARCAROLO ROMANO Quanta pena stasera.. c'e' sur fiume che fiotta" cosi' sfortunato chi sogna e chi spera tutti ar monno dovemo soffri' Si' c'e' n'anima che cerca la pace puo' trovalla sortanto che qui... Er barcarolo va contro corente e quanno canta l'eco s'arisente si' e' vero fiume che tu dai la pace Fiume affatato fammela trova'.. Piu' d'un mese e' passato da quel giorno ch'io dissi:" A Nine'.. quest'amore e' ormai tramontato lei rispose: Lo vedo da me.." Sospiro', poi me disse:" addio core.. io pero' nun me scordo de te!" Je corsi appresso ma, nun l'arivai la cerco ancora e nun la trovo mai Si e' vero fiume che tu dai la pace me So' pentito fammela trova'.. Proprio sotto ar battello s'ode un tonfo ed un grido piu' n la' S'ariggira je fa' er mulinello poi riaffonna e riassomma piu''n la soccorete e' na donna affogata poveraccia penava chissà!? La luna da lassu' fa' capoccella rischiara er viso de Ninetta bella cercava pace ed io nun je l'ho data Boiaccia fiume je l'hai data tu!!.. (Balzani)

LA CASA LUNGO IL TEVERE Tira tramontana come un'onda che scompiglia il volo alto dei gabbiani, che dal mare lungo il fiume, cercano la città. E i tuoi capelli spettinati, al vento di marzo. I platani si piegano e le foglie un mulinello. E c'è freddo alla tua pelle, Tra la seta del vestito e le mie braccia intorno a Te. Ma se guardi più lontano c'è la casa che sta lungo il Tevere apposta per noi: ed al tramonto i vetri sono rossi , sono specchi alle cupole d'oro mentre sfavilla il Sole come un miraggio d'inverno, splende l'oro ai tuoi polsi sottili come un miraggio d'inverno nella casa che sta lungo il Tevere, apposta per noi. Gli Angeli del ponte all'alba asciugano le lacrime e sono perle, sopra il marmo. Perchè stelle, sul fiume non brillano, non brillano più. S'accendono nei tuoi occhi quando pensi alla notte.

La notte, che è tanto fredda e ci sorprende stretti stretti in una stanza, ai confini del Cielo. La Luna corre al fiume perchè la Luna passa di qui. Che brivido, Amore mio nella casa che sta lungo il Tevere apposta per noi. E la Luna porta una canzone sull'avorio del mio pianoforte, una lettera d'amore, come un miraggio d'inverno scritta sui muri rossi del mio cuore come un miraggio d'inverno nella casa che sta lungo il Tevere apposta per noi. E' come un miraggio d'inverno la casa lungo il Tevere Va pensiero... Come un miraggio d'inverno al tramonto i vetri sono rossi, come un miraggio d'inverno. Sono specchi alle cupole d'oro mentre sfavilla il sole. Come un miraggio d'inverno splende l'oro ai tuoi polsi sottili.... Come un miraggio d'inverno nella casa che sta lungo il Tevere apposta per noi. (Minghi)

CON TUTTO L’AMORE CHE POSSO

PIANTO DEL TEVERE

E lungo il Tevere che andava lento lento noi ci perdemmo dentro il rosso di un tramonto fino a gridare i nostri nomi contro il vento tu fai sul serio o no ? tra un valzer pazzo cominciato un po' per caso tra le tue smorfie e le mie dita dentro il naso noi due inciampammo contro un bacio all' improvviso e' troppo bello per essere vero, per essere vero, per essere vero amore mio ma che gli hai fatto a quest' aria che respiro e come fai a starmi dentro ogni pensiero giuralo ancora che tu esisti per davvero.... amore mio ma che cosa hai tu di diverso dalla gente ? di fronte a te che sei per me cosi' importante tutto l'amore che io posso e' proprio niente e dopo aver riempito il cielo di parole comprammo il pane appena cotto e nacque il sole che ci sorprese addormentati sulle scale la mano nella mano (Baglioni)

Non lo vedrete piú com ’io lo vidi per Roma, un giorno, il Tevere passare tra i naturali suoi scoscesi lidi: quasi fin qua, a preservarlo anche dall ’ombre tetre delle case papali su le pietre delle rovine, e fargli scorta al mare, la campagna già corsa, la natura libera, s’allungasse entro le mura della Città. Una prigion di grige dighe e grevi ponti or l ’incassa, che le svolte inarena quando piú l ’acqua s ’abbassa. E secco è il braccio con cui prima quella che dei Due Ponti l ’isoletta fu, cingeva come fosse la sua bella. Torvo ogni flutto, urtando nei piloni, torcesi ed apre un gorgo minaccioso, come un can che digrigni. Dai covoni tolti al Campo di Marte egli se l ’era cresciuta a poco a poco, industrioso, quell ’isoletta, a lei recando con allegra fretta la cuora nera, ciottoli, malta, quanto gli avveniva di rubare dai campi dell ’Etruria nativa in giú, passando via di furia. Triste ora il tempo delle piogge aspetta, per riaverla, e il mese che dimoja. Quel braccio allora che un renajo è fatto e ancora ondeggia qual se l ’acqua viva si fusse in rena raddensata a un tratto, ecco s ’avviva, e il fiume gonfio, con terribil gioja, l ’isola che gli han tolta si riprende. Mugliando e pieno di rapina scende: par che ogni onda s ’inciti a superare, sú sú, gli orli degli argini oppressori; scappa per sotterranee vie, si mostra al Pantheon: “Mi vedi, avanzo sacro di Roma nostra? sono ancor qua: Roma ha bisogno d ’un mio gran lavacro!” E il fiume anela di diventar mare su la Città. (Pirandello)

BARBANERA CARLO E BERNARDINI MARCO | UNIVERSITA’ SAPIENZA di ROMA | DISEGNO INDUSTRIALE| ATELIER DI PRODUCT DESIGN 2 | PROF. ZUCCON PROF. BRADINI PROF. FRANCESCHINI | A.A. 2008-09


11. SPORT

Canottaggio

Nuoto

Canottaggio

Regate

Corsa

Ciclismo

BARBANERA CARLO E BERNARDINI MARCO | UNIVERSITA’ SAPIENZA di ROMA | DISEGNO INDUSTRIALE| ATELIER DI PRODUCT DESIGN 2 | PROF. ZUCCON PROF. BRADINI PROF. FRANCESCHINI | A.A. 2008-09


12. GALLEGGIANTI E BARCONI

BARBANERA CARLO E BERNARDINI MARCO | UNIVERSITA’ SAPIENZA di ROMA | DISEGNO INDUSTRIALE| ATELIER DI PRODUCT DESIGN 2 | PROF. ZUCCON PROF. BRADINI PROF. FRANCESCHINI | A.A. 2008-09


13. VITA PARALLELA

BARBANERA CARLO E BERNARDINI MARCO | UNIVERSITA’ SAPIENZA di ROMA | DISEGNO INDUSTRIALE| ATELIER DI PRODUCT DESIGN 2 | PROF. ZUCCON PROF. BRADINI PROF. FRANCESCHINI | A.A. 2008-09


14. I PONTI

I ponti sul Tevere nel comune di Roma, in ordine geografico, sono: - Ponte di Castel Giubileo (1951) - Ponte di Tor di Quinto (1960) - Ponte Flaminio (1932-1951) - Ponte Milvio (esistente nel 207 a.C.; nel medioevo “ponte Molle”) - Ponte Duca d'Aosta (1939-1942) - Ponte Risorgimento (1911) - Ponte Matteotti (1929; prima del 1945 “ponte delle Milizie” o “ponte Littorio”) - Ponte Nenni (1971-1972) - Ponte Regina Margherita (1886-1891; anche “ponte Margherita”) - Ponte Cavour (1891-1896) - Ponte Umberto I (1885) - Ponte Sant'Angelo (134 d.C. come “ponte Elio”) - Ponte Vittorio Emanuele II (1886-1911; anche “ponte Vittorio”) - Ponte Principe Amedeo (1942, al posto del ponte dei Fiorentini) - Ponte Mazzini (1904-1908) - Ponte Sisto (1473-1479; sostituisce il romano ponte di Agrippa, chiamato anche “ponte Aurelio”, o “ponte Antonino” o “ponte di Valentiniano” e nel medioevo conosciuto come “pons fractus” o “pons ruptus”) - Ponte Garibaldi (1888) - Isola Tiberina: ponte San Bartolomeo (metà del I secolo a.C. come ponte Cestio, verso la riva destra) e il ponte dei Quattro Capi (62 a.C. come “ponte Fabricio”, verso la riva sinistra) - Resti del ponte Rotto (241 a.C. come “ponte Emilio” e conosciuto nel medioevo come “ponte di Lepido”, “ponte lapideo”, “ponte dei Senatori” o “ponte Maggiore”; ricostruito nel 1552 e di nuovo nel 1573-1575) - Ponte Palatino (1886-1891), detto comunemente “ponte inglese” o “ponte degli inglesi” - Ponte Aventino (1914-1919; anche “ponte Sublicio”) - Ponte Testaccio (1938-1948) - Ponte dell'Industria (1863; anche “ponte di San Paolo” o oggi “ponte di ferro”) - Ponte Marconi (1937-1954) - Ponte della Magliana (1930-1948) - Ponte Monumentale di Mezzocammino (1938)

BARBANERA CARLO E BERNARDINI MARCO | UNIVERSITA’ SAPIENZA di ROMA | DISEGNO INDUSTRIALE| ATELIER DI PRODUCT DESIGN 2 | PROF. ZUCCON PROF. BRADINI PROF. FRANCESCHINI | A.A. 2008-09


15. PIENA DEL TEVERE

FOTO SCATTATE NEL DICEMBRE 2008.

BARBANERA CARLO E BERNARDINI MARCO | UNIVERSITA’ SAPIENZA di ROMA | DISEGNO INDUSTRIALE| ATELIER DI PRODUCT DESIGN 2 | PROF. ZUCCON PROF. BRADINI PROF. FRANCESCHINI | A.A. 2008-09


16. METAPROGETTO FASE ANALITICA

FASE CONCETTUALE

Analizzando l’attuale situazione del Tevere, abbiamo riscontrato una carenza di comunicazione e di utilizzo del fiume come risorsa per la città.

Dalla nostra analisi nasce TIBERTOUR. TIBERTOUR è un programma di trasporto fluviale che intende ristabilire l’uso del fiume come via di comunicazione urbana, associato all’obiettivo di fornire indicazioni storico-culturali sul fiume, sui suoi ponti e sulle architetture che il Tevere incontra nel suo percorso all’interno della Capitale. Per illustare questo itinerario abbiamo progettato un natante la cui forma richiama un simbolo di Roma riconosciuto universalmente, il Colosseo. Oltre a seguirne la forma architettonica ne trae spunto per la configurazione in due settori, la parte interna e quella esterna. L’involucro del battello è realizzato principalmente con superifici trasparenti, per consentire ai passeggeri di poter ammirare l’esterno. Gli unici elementi opachi sono i sostegni e le coperture.

La ricerca storica sulla stessa tipologia di oggetti definisceche negli ultimi decenni ne sono stati istituiti 4 tipi: una gita turistica con cena a bordo, crociera da Ponte Marconi ad Ostia, collegamento circolare tra Calata degli Anguillara a Ponte Cavour e infine la crociera con wine bar. Di queste crociere nessuna ha lasciato un segno importante nella storia del trasporto fluviale, possiamo ipotizzare che ciò sia dovuto sia al prezzo del biglietto che risulta essere medio-alto (paragonato ai battelli di altre capitali europee), sia alla scarsa pubblicizazzione del prodotto. Molte persone non sono nemmeno al corrente di questi battelli turistici. Alto punto a sfavore sono gli orari, per alcune crociere bisogno attendere almeno 20-30 minuti (in stationi che non ci sono o in condizioni fatiscenti) oppure prenotare molti giorni prima (addirittura 15). Il target risulta essere di “nicchia”, come si dice in gergo pubblicitario, tagliando fuori bambini, giovani e anziani e indirizzando la crociera ad un pubblico di media età, discretamente agiato oppure ai turisti più facoltosi. Lo studio cromatico, effettuato sui battelli già in circolo, dimostra che il colore di primo piano più utilizzato è il bianco accostato ai colori blu scuro, azzurro e rosso chiaro. Lo studio strutturale denota che le strutture sono maggiormente opache ad eccezione di piccoli infissi distribuiti sulla carena dei natanti. In seguito a queste considerazioni abbiamo ideato una soluzione che permetta di restituire al Tevere e alla città di Roma il legame diretto che questi due elementi vivevano in epoche precedenti, creando un prodotto che sia sì turistico ma di livello superiore come servizio offerto, confortevole e accessibile a tutti., ad un prezzo ragionevole. Un battello che permetta di vivere il fiume sia a livello culturale sia come mezzo di trasporto sostitutivo alla gomma o al ferro. La superficie predominante sarà quella trasparente, proprio per rendere possibile il contatto visivo tra fruitore e ambiente circostante. Il colore predominante sarà il bianco con rifiniture rosse, della stessa tonalità del

Il battello è diviso in due zone distinte. Nella parte interna troviamo un’area di proiezione, dove su un grande schermo sono visualizzati filmati inerenti le archittetture che si trovano nei pressi del fiume, la loro storia e immagini di ricostruzione su come fossero un tempo. I passeggeri possono accomodarsi sui sedili, assistere alla proiezione del video e contemporaneamente guardare all’esterno, in modo tale da notare le differenze tra come era la città nel passato e come è ai giorni d’oggi. Oltre alle sedute c’è un camminamento semicircolare interno. La parte esterna è composta da un camminamento semicircolare, che viene ripreso anche nel settore interno. La zona intermedia che si va a formare dall’unione della zona interna con quella esterna è la parte che prevede la cabina del comandante, posta a prua e affacciata sull’esterno, e 2 locali per i servizi, ovvero un bagno e una piccola zona ristoro. Tutti i camminamenti esterni, i passaggi interni, le porte e i locali di servizio sono senza barriere architettoniche e accessibili alle persone diversamente abili, tutto nel rispetto della Normativa D.P.R. 384/78, D.P.R. 236/89, D.P.R. 503/96. Per accedere al Tibertour abbiamo pensato di posizionare delle piccole stazioni che fungono da area di attesa per l’arrivo del battello. Le stazioni sono dislocate presso i ponti del tratto del fiume preso in considerazione, quello che va da Ponte Flaminio e Ponte Garibaldi.

BARBANERA CARLO E BERNARDINI MARCO | UNIVERSITA’ SAPIENZA di ROMA | DISEGNO INDUSTRIALE| ATELIER DI PRODUCT DESIGN 2 | PROF. ZUCCON PROF. BRADINI PROF. FRANCESCHINI | A.A. 2008-09


17. SCHIZZI

BARBANERA CARLO E BERNARDINI MARCO | UNIVERSITA’ SAPIENZA di ROMA | DISEGNO INDUSTRIALE| ATELIER DI PRODUCT DESIGN 2 | PROF. ZUCCON PROF. BRADINI PROF. FRANCESCHINI | A.A. 2008-09


18. DISEGNI 2D

BARBANERA CARLO E BERNARDINI MARCO | UNIVERSITA’ SAPIENZA di ROMA | DISEGNO INDUSTRIALE| ATELIER DI PRODUCT DESIGN 2 | PROF. ZUCCON PROF. BRADINI PROF. FRANCESCHINI | A.A. 2008-09


19. DISEGNI 2D - 3D

Vista laterale

Vista frontale

Vista dall’alto

Vista posteriore

BARBANERA CARLO E BERNARDINI MARCO | UNIVERSITA’ SAPIENZA di ROMA | DISEGNO INDUSTRIALE| ATELIER DI PRODUCT DESIGN 2 | PROF. ZUCCON PROF. BRADINI PROF. FRANCESCHINI | A.A. 2008-09


20. DISEGNI 3D

BARBANERA CARLO E BERNARDINI MARCO | UNIVERSITA’ SAPIENZA di ROMA | DISEGNO INDUSTRIALE| ATELIER DI PRODUCT DESIGN 2 | PROF. ZUCCON PROF. BRADINI PROF. FRANCESCHINI | A.A. 2008-09


21. ABACO

Componenti dell’esploso:

12

11 13 14

24

15 10 8

16

17

25

18

9

19

23

22 26 20

4

21 6

7

5

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26

scafo chiatta profilato cabina sedili esterni piano cabina ringhiera sedili interni pilastro profilato involucro posteriore profilato copertura posteriore involucro makrolon posteriore copertura posteriore ed entrate makrolon area proiezione faretto coda scafo parete area ristoro canali areazione schermo porta gradino consolle comando sedia involucro makrolon anteriore pareti interne modulo bagno modulo area ristoro

3

2 1

BARBANERA CARLO E BERNARDINI MARCO | UNIVERSITA’ SAPIENZA di ROMA | DISEGNO INDUSTRIALE| ATELIER DI PRODUCT DESIGN 2 | PROF. ZUCCON PROF. BRADINI PROF. FRANCESCHINI | A.A. 2008-09


22. DETTAGLI PERSONALI

SEDIA

PANCA

DISTRIBUTORE AUTOMATICO

CONSOLLE

Elementi di arredo progettati da Marco Bernardini

Elementi di arredo progettati da Carlo Barbanera

BARBANERA CARLO E BERNARDINI MARCO | UNIVERSITA’ SAPIENZA di ROMA | DISEGNO INDUSTRIALE| ATELIER DI PRODUCT DESIGN 2 | PROF. ZUCCON PROF. BRADINI PROF. FRANCESCHINI | A.A. 2008-09


23. FOTOINSERIMENTO

BARBANERA CARLO E BERNARDINI MARCO | UNIVERSITA’ SAPIENZA di ROMA | DISEGNO INDUSTRIALE| ATELIER DI PRODUCT DESIGN 2 | PROF. ZUCCON PROF. BRADINI PROF. FRANCESCHINI | A.A. 2008-09


24. STAZIONI

Esempio di stazione per l’imbarco sul Tibertour

BARBANERA CARLO E BERNARDINI MARCO | UNIVERSITA’ SAPIENZA di ROMA | DISEGNO INDUSTRIALE| ATELIER DI PRODUCT DESIGN 2 | PROF. ZUCCON PROF. BRADINI PROF. FRANCESCHINI | A.A. 2008-09


25. ERGONOMIA

Posizione e cono visivo dell’utente durante la proiezione.

Posizione e cono visivo del guidatore.

Normative vigenti: . Sbarra di sostegno ad 80 cm da terra lungo il perimetro della stanza, almeno a 5 cm dal muro e di 3 cm di diametro. . Water e lavabo con scarico a muro. . Specchio inclinato di 20 gradi verso il basso. . 140 cm di spazio libero per consentire la svolta della sedia a rotelle. . Porta scorrevole di almeno 110 cm di larghezza.

Bagno a norma per le persone diversamente abili.

BARBANERA CARLO E BERNARDINI MARCO | UNIVERSITA’ SAPIENZA di ROMA | DISEGNO INDUSTRIALE| ATELIER DI PRODUCT DESIGN 2 | PROF. ZUCCON PROF. BRADINI PROF. FRANCESCHINI | A.A. 2008-09


26. STUDIO DEI MATERIALI

La vetroresina (VTR) e' un materiale composito, formato da fibra di vetro, in forma di tessuti o TNT e resina termoindurente, in genere liquide ed a base di poliestere, vinilestere o epossidica. Le resine, adeguatamente addittivate con prodotti chimici che ne determinano la polimerizzazione anche a temperatura ambiente, vengono spalmate con l'ausilio di pennelli e rulli di pelo o utilizzando tecniche piu' sofisticate, sui tessuti di vetro, impregnandoli. La solidificazione delle resine (matrici) ingloba le fibre di vetro (rinforzi) dando luogo alla vetroresina. Realizzando il processo di spalmatura su una forma (stampo) se ne copia il disegno; si possono in questo modo realizzare manufatti di varie dimensioni, spessori, robustezza (piu' strati di rinforzo), solidita', peso, colore (pigmentando le resine). e' possibile produrre compositi avanzati, con maggiore resistenza meccanica, utilizzando fibra di carbonio o kevlar o tessuti ibridi (per esempio costruti con kevlar o carbonio in trama e vetro in ordito), che uniscono i pregi dei differenti rinforzi. Per le eccellenti doti di leggerezza, solidita', resistenza alla fatica la vetroresina trova anche applicazioni nel settore areonautico, nella costruzione delle pale eoliche, nella produzione di attrezzi sportivi. Per la sua resistenza alla corrosione in ambienti basici come l'acqua marina la vetroresina viene utilizzata per produrre tubazioni, vasche, silos, grigliati. Piuttosto diffusa l'applicazione nel settore edile. In campo industriale, la vetroresina anche impiegata per la realizzazione di serbatoi atmosferici per liquidi. Per la scarsa conducibilita' elettrica, la vetroresina e' spesso usata per la costruzione di coperture di apparecchiature elettrotecniche. Inoltre la VTR e' usata, oltre che per i veicoli da competizione, che richiedono leggerezza, anche per creare componenti aggiuntivi prettamente estetici di carrozzerie o di carene.

il nome alluminio e' derivato dal nome antico per l'allume (solfato alluminoso di potassio). E' un metallo morbido e leggero con un colore argenteo vivo, dovuto ad uno strato sottile di ossidazione che si forma rapidamente quando e' esposto all'aria. L'alluminio e' (come gli altri metalli) non magnetico non tossico e non-infiammabile. Si trova soprattutto in forma di minerale bauxite ed e' notevole per la sua resistenza all'ossidazione (in realta' l'alluminio e' quasi sempre ossidato, ma e' utilizzabile in questa forma a differenza della maggior parte dei metalli), la sua robustezza, ed il suo peso leggero. L'alluminio e' usato in molte industrie per realizzare milioni di prodotti differenti ed e' molto importante per l'economia mondiale. I componenti strutturali fatti di alluminio sono fondamentali per l'industria aerospaziale e molto importanti in altre aree di trasporto e costruzione in cui sono necessarie peso leggero, durevolezza, e resistenza. L'uso dell'alluminio supera quello di qualunque altro metallo ad eccezzione del ferro. L'alluminio puro forma facilmente leghe con molti elementi quale rame, zinco, magnesio, manganese e silicio. Quasi tutti gli specchi moderni sono fatti usando un rivestimento riflettente sottile di alluminio sulla superficie posteriore di un foglio di vetro galleggiante. Anche gli specchi dei telescopi sono ricoperti da una strato sottile di questo metallo. I pilastri interni e esterni del battello, sono realizzati in alluminio. Quelli esterni sono termoverniciati di colore bianco. La termoverniciatura consente di rafforzare l'esterno del profilato con una pellicola di 120 micron di spessore, ecocompatibile, conferendogli il colore che si desidera.

BARBANERA CARLO E BERNARDINI MARCO | UNIVERSITA’ SAPIENZA di ROMA | DISEGNO INDUSTRIALE| ATELIER DI PRODUCT DESIGN 2 | PROF. ZUCCON PROF. BRADINI PROF. FRANCESCHINI | A.A. 2008-09


27. STUDIO DEI MATERIALI

Il Makrolon e' un materiale platico high-tech. Si contraddistingue per una maggiore protezione ai raggi ultravioletti. Il rivestimento protettivo UV viene applicato sulla superficie delle lastre in policarbonato lisce o goffrate. Questa protezione aumenta la resistenza allesposizione prolungata agli agenti atmosferici garantendo cosi' una lunga vita tecnica. Non si verificano fenomeni di ingiallimento ne' alterazione dei colori - le lastre mantengono pertanto la loro brillantezza. Tutte le lastre possono essere formate a caldo e a freddo senza problemi, sono facili da lavorare e da stampare.

L'acrilonitrile-butadiene-stirene o ABS e' una comune termoplastica. E' impiegata per creare materiali leggeri e rigidi come tubi, strumenti musicali (soprattutto il flauto dolce), teste di mazze da golf, parti o intere carrozzerie automobilistiche e giocattoli come i famosi mattoncini della LEGO. Nel campo dell'idraulica i tubi in ABS sono di colore nero, mentre quelli di PVC sono di colore bianco o arancione.

Viene utilizzato nella copertura di passaggi a tunnel, nelle barriere antirumore, nelle coperture di stazioni ferroviarie, sale di attesa e aree pubbliche, nei lucernari, nelle vetrature in palestre e edifici industriali, nei paralampade e nell'arredo urbano. L'elevata trasparenza e la superficie liscia lo rendono il materiale ideale per gli impieghi piu' diversi. Queste lastre offrono una estrema resistenza agli urti, garantita anche a temperature fino a -100°C. Le lastre in policarbonato possono essere formate a caldo e a freddo e si lavorano facilmente. I pregi particolari sono l'eccellente resilienza e la classificazione della protezione antincendio classe 1 per applicazioni fino a 4 mm di spessore. I colori in commercio sono il trasparente e il bianco traslucido.

L'ABS e' un copolimero derivato dallo stirene polimerizzato insieme all'acrilonitrile in presenza di polibutadiene, e percio' puo' essere definito come terpolimero. Le proporzioni possono variare dal 15% al 35% di acrilonitrile, dal 5% al 30% di butadiene e dal 40% al 60% di stirene. I granuli di plastica in ABS della dimensione minore di 1 micrometro vengono utilizzati negli inchiostri per i tatuaggi poiche' hanno la caratteristica di essere particolarmente vividi. L'ABS trova grande applicazione nella realizzazione di prodotti mediante l'utilizzo di macchine di prototipazione rapida che utilizzano tecniche produttive quali la FDM (Fluid Deposition Modelling).

I vantaggi offerti dalle lastre sono le migliori caratteristiche di isolamento termico per la copertura di tetti, Ug  1,0 W/m²K: riduce i costi di riscaldamento e aumenta il comfort; ottime proprieta' di diffusione della luce: un'atmosfera piacevole che crea un senso di benessere; alti apporti solari nell'edilizia passiva, trasmissione solare totale g > 60%. La luce del sole non infastidisce gli occhi: non sono necessarie persiane o tende. E' da tre a quattro volte piu' leggero del vetro: piu' semplice da installare, basta una struttura di supporto leggera, con conseguente risparmio sui costi di costruzione.

BARBANERA CARLO E BERNARDINI MARCO | UNIVERSITA’ SAPIENZA di ROMA | DISEGNO INDUSTRIALE| ATELIER DI PRODUCT DESIGN 2 | PROF. ZUCCON PROF. BRADINI PROF. FRANCESCHINI | A.A. 2008-09


28. MANIFESTO PUBBLICITARIO

IBER OUR

Da oggi a Roma, un nuovo modo di viaggiare, un nuovo modo di scoprire la città

Ma

zzi

ni

Ga

rib

ald i

Pri Am ncipe ed eo

Sis

to

elo Vit Em torio an ue le I I

Re

gin a

Ma

be rto I

ia rgh ert

i ott Ma tte

en to ori gim Ris

Um

Ris

Ne

nn i

San t’A ng

en to org im

a d’A ost Du ca

ini o Fla m lvio Mi

Ca vo u

r

Roma come non l’avevi mai vista

Tutti i giorni dalle ore 10 alle 13 e dalle 18 alle 21

PROVINCIA DI ROMA

REGIONE LAZIO

info: 06-307023 www.tibertour.it BARBANERA CARLO E BERNARDINI MARCO | UNIVERSITA’ SAPIENZA di ROMA | DISEGNO INDUSTRIALE| ATELIER DI PRODUCT DESIGN 2 | PROF. ZUCCON PROF. BRADINI PROF. FRANCESCHINI | A.A. 2008-09


29. MODELLO FISICO

BARBANERA CARLO E BERNARDINI MARCO | UNIVERSITA’ SAPIENZA di ROMA | DISEGNO INDUSTRIALE| ATELIER DI PRODUCT DESIGN 2 | PROF. ZUCCON PROF. BRADINI PROF. FRANCESCHINI | A.A. 2008-09


30. PRODUZIONE DEL MODELLO

BARBANERA CARLO E BERNARDINI MARCO | UNIVERSITA’ SAPIENZA di ROMA | DISEGNO INDUSTRIALE| ATELIER DI PRODUCT DESIGN 2 | PROF. ZUCCON PROF. BRADINI PROF. FRANCESCHINI | A.A. 2008-09


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.