M.US - Music Magazine

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IL MAGAZINE CHE SUONA LA TUA LINGUA

STRUMENTI/ ARTISTI/ LUOGHI/CONCERTI EVENTO/ CURIOSITÀ/ REVIEWS


IL MAGAZINE CHE SUONA LA TUA LINGUA


EDITORIALE

B

envenuti al primo numero di M.US, magazine che nasce dalla voglia di scoprire le caratteristiche musicali di ogni regione d’Italia. Il naming rispecchia il concept di progetto: la musica è rappresentata attraverso la sua iniziale M, mentre per indicare la nostra appartenenza ad un luogo specifico è stato utilizzato il pronome inglese US. Il viaggio musicale avviene in modo completamente diverso rispetto alle solite riviste di musica. Infatti, lo stesso tema sarà suddiviso non in base al genere ma al territorio esaltandone gli artisti più famosi ed importanti e lanciando sulla scena anche le nuove promesse. Inoltre analizzeremo le varie sfaccettature culturali che riguardano la musica del luogo: dagli strumenti tipici alla storia musicale del territorio, dai teatri della musica più belli e sorprendenti ai concerti evento, dalle nuove uscite discografiche alle playlist on line dei brani più ascoltati. Infine, parleremo delle curiosità che riguardano il mondo musicale in generale e le recensioni dei migliori prodotti musicali del momento. Adesso vi auguro una buona “musica per la vostra lingua”. Marco Marcellino


Direttore responsabile Marco Lo Curzio Art director Marco Marcellino Font Avenir, Adrian Frutiger, 1988. Jaapokki subtract Mikko Nuuttila, 2014. Copertina Testata: M.US/ font Jaapokki subtract. Contatti marcomarcellino@live.it/ Direttore amministrativo www.m.us.it

accademia belle arti catania

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STRUMENTI/ ARTISTI/ LUOGHI/CONCERTI EVENTO/ CURIOSITÀ/ REVIEWS

M.US - LUGLIO 2016 Nel prossimo numero voleremo sulle note dell’artista siciliano Franco battiato e ci inoltreremo nella meravigliosa culla della musica catanese, il teatro Massimo “Vincenzo Bellini”. Questo e tante altre soprese vi aspettano nel prossimo numero di M.US!


INDICE 6

STRUMENTI/ ZUFALO Carmelo Salemi - una tradizione da generazioni Come realizzare il tuo zufolo “fai da te”

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ARTISTI/MARIO BIONDI L’artista Intervista Discografia Prossimi eventi live

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LUOGHI/TEATRO GRECO TAORMINA Taormina: capitale della musica 2016 Taormina: eventi 2016

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EMERGENTI/ BRIGANTINI

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CONCERTI EVENTO/ POOH REUNION L’ultima notte insieme

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CURIOSITÀ/ MUSIC FOODIES Fabio Bonelli - musica da cucina Come scegliere una cuffia?

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REVIEWES Le migliori cuffie per ogni situazione: dal low-cost al lusso Album reviews: artisti siciliani Classifica: the sound of Sicily IT


ZUFOLO da strumento pastorale a icona del folklore regionale

L

o zufolo (in siciliano friscalettu) è uno strumento musicale a fiato tradizionale. È considerato, insieme al marranzano, al tamburello e alla quartara, uno degli strumenti simbolo della musica folcloristica Siciliana. Simile a un flauto, è generalmente realizzato artigianalmente in legno. È formato da una canna corta o da un piccolo cilindro incavato, quasi sempre di legno di bosso ed ha un taglio traverso per l’imboccatura e alcuni fori laterali. Questo strumento si può paragonare a un fischietto per il modo in cui viene suonato ed anche per il suono che emette. Lo zufolo (in siciliano friscalettu) è uno strumento musicale a fiato tradizionale. Un elemento fondamentale della sua struttura è il tappo (realizzato in legno di oleandro, ulivo o fico). Ha sette buchi nella parte anteriore e, pur essendo un flauto artigianale molto semplice, presenta due buchi posteriori (a differenza, ad esempio, dei flauti irlandesi). Lo zufolo è uno strumento che non permette variazioni volumiche di piano e forte, poiché una maggiore intensità nell’emissione del fiato ne causa inevitabilmente la stonatura della melodia. Ciascun friscaletto ha quindi la propria personalità, il proprio timbro e le proprie sfumature.

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Fa parte della famiglia degli aerofoni, essendo affine al flauto dolce. Esistono, come per gli altri flauti, friscaletti realizzati con diverse accordature. I più comuni sono accordati in do, in sol e in la. I più celebri friscalettari I più celebri friscalettari, spesso veri virtuosi dello strumento e loro stessi costruttori, sono (in ordine alfabetico) Rosario Altadonna, Calogero Bennici, Antonio Bonasera, Carmelo Bruno, Giacomo Calcara, Raimondo Catania, Pietro Cernuto, Carmelo Colajanni, Gioacchino Comparetto, Angelo

Salvatore Daddelli, Giuseppe D’Ippolito, Franco Faro, Salvo Ferlito, Oreste Forestiero, Alfio Leocata, Gandolfo Lo Verde, Francesco Mazzara, Sebastiano Nanè, Alfio Pesce, Giancarlo Petti, Antonio Putzu, Giovanni Saviello, Carmelo Salemi, Pippo Sgroi, Matteo Stringara, Carlo Todaro, Salvatore Tomasello, Emanuele Trigilia, Salvatore Trimarchi, Gianluca Zammarelli.


STRUMENTI

Carmelo Salemi una tradizione da generazioni

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antautore e poli strumentista italiano, si diploma in clarinetto presso il Liceo Musicale “Vincenzo Bellini” di Catania. Sin da piccolo suona lo “zufolo” in diversi gruppi folk e apprende dal padre le antiche tecniche di costruzione agro-pastorali tramandate oralmente. Ha avuto l’onore di cantare con Rosa Balistreri qualche anno prima della sua scomparsa. Ha partecipato al laboratorio “I viaggi di Gulliver” sotto la direzione artistica di Angelo Branduardi. Nel 2002 pubblica il suo primo album dal titolo “Hybla”. Nel maggio 2002 viene invitato a partecipare per due concerti al FIMU Festival, che si svolge a Belfort in Francia. Nel 2003 alcuni suoi brani vengono selezionati per la pubblicazione in alcune compilation in Francia e in Spagna: Italie Instruments de la musique populaire e Sicilia Canto Nuovo, e ancora Las Musicas de Italia. Nel luglio del 2004 si esibisce al festival Les Voyages du tire lainea Lille, ed a settembre a Colfontaine. Nel settembre 2005 escono altri due brani in un’altra compilation prodotta dalla etichetta inglese Arc musica, e contemporaneamente viene

pubblicato il suo secondo album dal titolo “A sud dell’anima” (FolkClub/Ethnosuoni). Ha suonato alla dodicesima edizione del Premio Internazionale Ragusani nel mondo. Nell’ottobre del 2006 suona al festival internazionale “Cap sud” a Mons e viene intervistato dalla RTBF (rete televisiva nazionale belga). Nel novembre 2006 due suoi brani vengono inseriti nella storica compilation Antologia della musica siciliana prodotta dall’etichetta Deja vu. Dal 2006 al 2007 ha condotto un workshop dal titolo “friscalettu e canto popolare”. Nel gennaio 2008 presenta un lavoro di ricerca sui canti della tradizione natalizia dei paesi di Sicilia a Roma. Nel Febbraio del 2010 viene selezionato per partecipare all’XI edizione del Festival della Nuova Canzone Siciliana. A luglio del 2010 presenta il videoclip ’n cuccu alla X edizione “Festival del Cinema di Frontiera” di Marzamemi. Sempre nel 2010 due suoi brani vengono inseriti nella compilation sud.

Nel 2011 crea un progetto che porta il nome di Taraballà nato dall’incontro con vari musicisti provenienti da diversi generi musicali fino alla produzione di un nuovo disco dal titolo “Le danze di Syraka”, una ricca miscela esplosiva di ritmi e suoni legati al Bacino del Mediterraneo. Il canto in dialetto siciliano accompagnato da strumenti ricchi di fascino e di mistero sono gli ingredienti di quest’ultimo progetto live e discografico. Per quest’occasione il giornalista Salvo Fruciano gli dedica un ampio servizio su TGR Sicilia dal titolo: Il suono degli Iblei. Nel settembre del 2013 tiene un workshop sul friscalettu e si esibisce al Cross World Music Festival di Varsavia (Polonia) con musicisti provenienti da ben quattro continenti.

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Come realizzare il tuo zufolo “fai da te”

Scegliere le Canne Selezionare un luogo asciutto ed esposto a nord ed è fondamentale che la raccolta avvenga alla fine di gennaio con la luna calante in modo da avere tra le fibre delle canne meno linfa possibile. Il diametro deve essere massimo di 2,2 cm. Infine far stagionare le canne per due o più anni in un luogo asciutto e riparato dal sole.

Attrezzatura Guanti, mascherina, coltellino ben affilato, forbici da pota, seghetto per legno, carta vetrata da 150 a 400, un calibro di precisione, piccole lime, un metro, una matita, qualche punteruolo, scalpelli e sgorbie non superiori ai 5mm, lamette per incisione simili a bisturi, trapano o saldatore a penna.

Prime operazioni di sgrossatura Il cannolo è il segmento di canna che c’è tra un nodo e l’altro. È di fondamentale importanza che questa distanza non sia minore di circa 20 cm. Se vogliamo un friscaletto più basso, allora la lunghezza deve aumentare e al contrario, se vogliamo un friscaletto più acuto deve diminuire.

Il Becco, la Finestrella e lo Scivolo Il becco ha funzione puramente estetica o di comodità e non ne pregiudica le qualità sonore. La finestrella dipende delle preferenze del costruttore che potrebbero condizionare il suono e il volume finale. Lo scivolo è la smussatura che provocherà il suono.

Il primo suono Forse è il momento più “magico”, e da esso ci basiamo su come andare a modificare il tappo, il canale, la finestrella o lo scivolo.

Accordatura Per l’accordatura dello zufolo è consigliato di utilizzare, specialmente se non abbiamo un orecchio ben allenato, utilizzare accordatori elettronici. Il discorso dell’accordatura però è sempre relativo perché dipende soprattutto dal fiato che emettiamo.

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biondi ARTISTI

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MARIO BIONDI

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U

na voce calda, profonda, sensuale, eppure limpida e sicura: Mario Biondi, all’anagrafe Mario Ranno, ha coltivato con cura e pazienza la sua passione musicale, a partire dagli ascolti fatti già in tenerissima età accanto al padre cantante, Stefano Biondi, in ricordo del quale Mario ha assunto l’attuale nome d’arte. Tante diversissime esperienze sono valse a formare il grande artista d’oggi: dai cori in chiesa ai turni nelle sale di registrazione per etichette di nicchia, senza trascurare lo studio e il perfezionamento della lingua inglese, lui, catanese per nascita e per indole. Appassionato di musica soul, dal 1988 apre alcuni concerti di interpreti ed autori del panorama internazionale, primo tra tutti Ray Charles. Ma l’opportunità più grande gli si prospetta con la pubblicazione in Giappone del singolo This is what you are, che rimbalza sulla consolle di Norman Jay, celebre dj della BBC1, che - innamorato del pezzo – lo rilancia per tutta Europa. Nel 2006 esce per Schema il primo album, Handful of Soul. Il disco si articola in 12 brani, alcuni inediti ed altri tratti dal repertorio classico: una scelta accurata dalla quale Mario ha escluso gli standard più frequentati. L’esordio è accolto subito con grande calore dal pubblico tanto quanto dagli addetti ai lavori così da conquistare ben quattro dischi di platino in pochi mesi. Nello stesso anno Mario partecipa ad Alex – Tributo ad Alex Baroni con la canzone L’amore ha sempre fame. Il 2007 è un anno particolarmente intenso per Biondi e lo vede


ARTISTI

impegnato su più progetti d’ampio respiro: partecipa al festival di Sanremo nelle vesti di ospite big duettando con Amalia Grè nella canzone in concorso Amami per sempre. Poco dopo pubblica il singolo No matter, in collaborazione con DJ Fargetta. E sempre di quest’anno è la pubblicazione del doppio live I love you more, nel quale Mario canta affiancato dalla Duke Orkestra. Anche questo nuovo album si rivela presto un successo discografico, conseguendo 2 dischi di platino. Il lavoro include la ghost track This is what you are, uno dei brani più amati del repertorio dell’artista catanese. Il 2008 apre una nuova, divertente prospettiva: l’interpretazione di due brani della colonna sonora del rifacimento del grande classico disney del cinema d’animazione Gli Aristogatti: le canzoni Everybody wants to be a cat (“Tutti quanti voglion fare il jazz”, nella versione italiana) e Thomas O’Malley (“Romeo il gatto del Colosseo”). E’ di quest’anno la partecipazione a trasmissioni televisive tra le più seguite: “Mai dire Martedì” con la Gialappa’s band e – su invito di uno dei più grandi compositori del XX secolo, Burt Bacharach - una nuova partecipazione sanremese in duo con Karima Ammar nella canzone Come in ogni ora. Mario duetta inoltre con Renato Zero nel brano Non smetterei più, incluso in Presente, ultimo album di inediti dell’artista romano. If, pubblicato nel 2009, è il secondo album di inediti di Mario Biondi, lavoro che inaugura la collaborazione con

la sua nuova etichetta, Tattica. Il disco, registrato tra Roma e Rio de Janeiro e anticipato in radio dal singolo Be lonely, canzone che vanta una permanenza di mesi nell’air-play dei maggiori network nazionali, si caratterizza per il respiro internazionale del progetto artistico e della produzione, avvalorati dal prezioso contributo degli archi registrati a Londra dalla Telefilmonic Orchestra London e da musicisti tra i più affermati del panorama mondiale: da Herman Jackson (piano) a Michael Baker (batteria), da Jacqués Morelenbaum (violoncello) a Ricardo Silveira (chitarra), da Sonny Thompson (basso e chitarra) a Lorenzo Tucci (batteria), da Fabrizio Bosso (tromba) a Giovanni Baglioni (chitarra). In questo lavoro Biondi dà vita a un soul- jazz caldo e passionale, che sa interpretare con accenti ironici. La collaborazione con Burt Bacharach, nata in occasione del duo con Karima al Festival di Sanremo 09, si approfondisce ed arricchisce con un dono – generoso e prezioso – di Bacharach a Mario: il brano Something that was beautiful, inserito tra le tracce del disco. If consacra Mario Biondi al grande pubblico e si traduce in un nuovo successo di vendita, vincendo 3 dischi di platino e raggiungendo - con la pubblicazione in digitale (distribuzione Kiver / Tattica) - un vero e proprio record di permanenza in classifica iTunes: per oltre 2 mesi risulta infatti tra i dieci album più venduti dal primo canale digitale italiano. La fama internazionale di Biondi

è confermata anche dal fatto d’essere uno tra i primissimi artisti italiani ad avere un profilo su Ping, il social network di iTunes, lanciato nel settembre del 2010. Ed a questa fama è da ascrivere una nuova, prestigiosa collaborazione artistica: quella con Bluey, leader degli Incognito, che ha remixato No’ Mo’ trouble, un brano estratto da If, in vetta all’air play radiofonico italiano per tutta l’estate. Bluey, entusiasta di questa prima collaborazione, ha chiesto a Mario di partecipare al disco col quale la storica band festeggia i suoi trent’anni di carriera interpretando due canzoni: un duetto insieme a Chaka Kahn e un brano da solista (Can’t get enough), osannato dalle radio londinesi. Mario torna a vestire i panni del doppiatore di personaggi d’animazione e di interprete delle loro canzoni nell’autunno 2010, con la partecipazione al film disneyano Rapunzel – l’intreccio della torre, in cui presta la sua voce al brigante dal cuore tenero Uncino, e ancora nell’aprile 2011, diventando il cattivissimo pappagallo Miguel nel film Rio. Il 26 novembre 2010 esce per Tattica il doppio live Yes, you, una testimonianza del tour estivo che Biondi ha portato sui maggiori palchi italiani, registrando il tutto esaurito. Il 21 maggio 2011, per i suoi 40 anni, Biondi inaugura al Gran Teatro di Roma il nuovo Tour, con la Big Orchestra da 40 elementi.

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“Negli anni ‘90 mi dicevano di buttare le mie canzoni cantate in inglese”

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a qualche anno non c’è Natale senza la calda voce di Mario Biondi. Il cantante catanese riveste il successo internazionale di Beyond, disco d’oro uscito in maggio scritto in collaborazione con artisti come Dee Dee Bridgewater e Bernand Butler dei Suede, con una veste più luccicante, uscendo con la Beyond special edition in cui inserisce e reinterpreta cinque brani dei mitici Commodores. «Loro sono proprio “oltre”», racconta il musicista citando quell’oltre che poi è il senso della parola «beyond» in inglese: oltre ogni limite e pregiudizio. I Commodores erano una band che veniva dalla Motown Records, dalla cultura nera , dal funky -jazz più profondo, e nel corso degli anni, grazie a quel genio indiscusso che è Lionel Richie, è passato a suonare della magnifica musica pop, quella che tutti conosciamo». Nel frattempo Biondi continua fino alla fine dell’anno il “Beyond tour” che ha registrato il tutto esaurito in ogni data. Domani, il 28, canta all’Obihall di Firenze, il 29 è all’Auditorium Parco della Musica di Roma e il 30 dicembre al Pala Florio di Bari. Lei è diventato famoso tardi. Diventare famoso non era il mio punto di arrivo. Facevo musica perché mi piaceva tanto

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suonare, cantare, incontrare il pubblico. È stata una scelta di vita. Tant’è che in vent’anni, prima di crearmi il mio spazio e vivere una dimensione più popolare, ho patito, ho sofferto, lavorando nei club pieni di turisti stranieri, a Lampedusa, a Montecatini, imparando le canzoni in inglese, facendo salti mortali per trovare i testi delle canzoni, che a quell’epoca non era così semplice recuperare. Ho fatto anche il corista, ho lavorato con artisti come Ray Charles. E come Gianni Bella: un grande autore, un bravo cantante, una persona speciale. Ero accanto a lui in studio quando realizzò per Celentano, “Io non so parlar d’amore” e anche sentire anche solo accennarlo è stato fantastico. Com’è nata questa passione per la musica d’oltreoceano? Mio padre faceva il cantante (l’artista, che si chiama Ranno, ha preso il nome d’arte, “Mario” proprio dal papà, ndr) e mi faceva ascoltare fin da piccolo la musica soul, il jazz. Però questo è scontato. Invece molti non sanno che ho una passione totale per la musica italiana che ha sempre fatto parte della mia vita. Da Baglioni a Venditti, da Lucio Dalla a Pino Daniele e Zucchero, sono artisti che ho seguito e amato tanto e anche scopiazzato da ragazzino.

Alla fine si è fatto conoscere cantando in inglese. Quando cominciai a proporre le mie cose, parliamo degli anni 90 fino al 2000, la risposta dei discografici era: nessun italiano potrà mai cantare in inglese e avere successo. “Toglitelo dalla testa, butta questa roba e canta in italiano”, mi dicevano. Se la radio della BBC1, grazie al dj Norman Ray, non avesse mandato This is what you are niente sarebbe mai successo. Oggi è tutto il contrario: i talent propongono cantanti che scrivono e cantano solo in inglese. Adesso si esagera. Che i ragazzi vogliano cantare e scrivere in inglese ben venga, ma da qui a non conoscere quello che siamo musicalmente, mi sembra troppo. A volte in questi talent senti proporre arrangiamenti di musica anni degli 80 americana e inglese, che è quanto di più popolare ci sia, dimenticando Riccardo Cocciante, Fabio Concato, Sergio Caputo, modernissimo con il suo swing; o, per quanto riguarda la musica elettronica tanto di moda adesso, ignorando l’esistenza di Alberto Camerini che noi abbiamo osannato tanto (e Biondi canta a memoria il ritornello di Tanz Bambolina, ndr.)


ARTISTI

Perché ha ambientato il videoclip di “Love is a Temple”, una delle hit di “ Beyond ”, nel Vittoriale a Gardone Riviera?

che mi ha portato in giro per il mondo, ho chiesto alla mia casa discografica un anno sabbatico proprio per stare più vicino ai figli.

Perché è il tempio dell’amore, della grande intelligenza, della cultura della passionalità, e di tutto quello che rappresenta Gabriele D’Annunzio. Un genio, un uomo che aveva tutto in testa, la letteratura, l’arte, l’amore, la passione per le donne, una grande mente, un uomo che guardava oltre”. Com’è la vita di un padre di sette figli? Credo di essere nato con l’attitudine alla paternità, lo so che sorprende ma sono scelte, atti d’amore, anche se non c’è una ricetta precisa per portare avanti una famiglia così numerosa, cerco di fare del mio meglio, di trasmettergli tutto quello che ho imparato dalla mia famiglia. Non è semplice. Il primo ha 19 anni e l’ultima, la puledrina, 15 mesi. I più grandi, che non vivono con me, sono nel periodo in cui devono affermare la loro personalità a discapito di quella paterna, che di colpo diventa il cattivo, quello che non c’è mai, e via così. So di non essere un padre perfetto. È messo nel conto. Però quest’anno, dopo tanti anni e dopo un tour internazionale

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Discografia

N

ella discografia di Mario Biondi possiamo trovare un ottimo livello musicale ed originalità in ogni suo lavoro. Handful of Soul è il primo album in studio pubblicato nell’ottobre 2006. Il primo singolo estratto This Is What You Are, rappresenta una delle canzoni più famose dell’artista. I Love You More è il primo album live registrato al Teatro Smeraldo di Milano che concludeva il Tour estivo 2007. If è il secondo album in studio, pubblicato nel novembre del 2009. L’album è stato certificato triplo disco di platino per le oltre 180.000 copie vendute.

Yes You Live è il secondo album live pubblicato nel novembre 2010, registrato durante lo “Spazio Tempo Tour”, debuttato nei maggiori teatri italiani. Due è il terzo album in studio pubblicato nel novembre 2011, nel disco suonano tanti giovani musicisti jazz sconosciuti che Mario ha voluto lanciare. Sun è il sesto album discografico pubblicato il 29 gennaio 2013. Contiene diverse collaborazioni, tra cui quelle con Chaka Khan e con Jan Kincaid e Massimo Greco. Ha raggiunto il primo posto della classifica di vendita FIMI.

Mario Christmas pubblicato il 25 novembre 2013 raccoglie splendidi classici natalizi, rivisti e reinterpretati regalando una veste nuova, calda e sofisticata una queste celebri canzoni. Beyond è il settimo e l’ultimo lavoro discografico pubblicato il 5 maggio 2015. È un album dal sound internazionale, dove pur mantenendo lo stile di Biondi si trovano sonorità nuove che l’artista ha inserito magistralmente nel suo mondo musicale; un connubio particolare di stili, un esperimento riuscito tra funky, soul, dance, reggae e jazz.

Handful of Soul 2006 Schema Records

I Love You More 2007 Tattica

If 2009 Tattica

Yes You Live 2010 Indipendente Mente

Due 2011 Indipendente Mente

Sun 2013 Sony Music

Mario Christmas 2013 Columbia Records

Beyond 2015 Sony Music

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ARTISTI

Live

M

ario Biondi, reduce dal successo del Beyond Tour in Italia e all’estero, ha annunciato nuove date per l’estate 2016. L’artista presenterà live Beyond Special Edition, edizione speciale del disco d’oro Beyond che include il CD extra Mario Biondi vs Commodores con 5 storici brani del gruppo rivisitati da Mario Biondi. Nei nuovi appuntamenti live nei teatri, che incluadono, per adesso, Carloforrte e Serravalle Scrivia, non mancheranno anche i vecchi successi del cantautore. Inoltre, Mario Biondi accontenterà anche i fan stranieri con nuove date all’estero a luglio e ad agosto 2016 con concerti a Riga, Barcellona, Paloznak e Rovigno. Ad accompagnarlo sul palco, sia nella trance italiana che in quella estera, ci saranno Alessandro Lugli alla batteria, Federico Malaman al basso, Massimo Greco alle tastiere e programmazione, David Florio alle chitarre, Marco Scipione al sax e Fabio Buonarota alla tromba.

3 GIU

28 LUG

16 LUG

4 AGO

6 AGO

27 AGO

CARLOFORTE (CI) Campo Sportivo Ore 20:30

RIGA (LV) Arena Riga Ore 20:30

SERRAVALLE SCRIVIA (AL) McArthurGlen Designer OutletOre 20:30

BARCELLONA (ES) Festival Mas i Mas Ore 21:00

PALOZNAK (HU) Paloznaki Jazz Piknik Ore 21:30

ROVIGNO (HR) Main Square Ore 23:15

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TEATRO GRECO TAORMINA

BLOCCHI DI PIETRA DI TAORMINA: DA OLTRE DUEMILA ANNI EMOZIONI, MERAVIGLIA E LUSTRO.

I

l Teatro Greco di Taormina è per grandezza il secondo Teatro più grande di Sicilia, dopo quello di Siracusa, ma è anche il più conosciuto al mondo ed il più ammirato. Lo squarcio che il tempo ha poi aperto lo ha arricchito della magnifica vista del golfo

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di Schisò e dell’imponenza dell’Etna, magnifica col suo pennacchio imbiancato per gran parte della stagione.

L'edificazione del teatro inizia probabilmente ad opera dei Greci intorno al III sec. a.C., all'epoca di Gerone II. Per consentire la costruzione fu necessario asportare manualmente dalla montagna

oltre 100000 m cubici di roccia.

L'impianto fu poi ristrutturato ed ampliato dai Romani, che inserirono colonne, statue e le ingegnose coperture. Il Teatro antico di Taormina,

che era nato per ospitare rappresentazioni drammatiche o musicali, si era trasformato durante l'epoca romana per far posto ai giochi gladiatori e alle battaglie navali. Questo comportò l'ampliamento dell'orchestra, che in epoca greca era destinata ai suonatori, in modo da essere adattata alla nuova funzione di arena. Il Teatro, oltre all'orchestra, è suddiviso in diverse parti: La scena La scena è la parte più importante che rimane del Teatro e conserva, in parte, la sua forma originale. Nulla invece


LUOGHI

LUOGHI ARTISTI

Taormina: capitale della musica 2016

rimane dei suoi ornamenti e delle colonne. La platea La platea è tutta incavata nella roccia e poteva contenere fino a 5400 spettatori. I gradini erano distinti in due parti; nell'una sedevano gli spettatori, che potevano anche servirsi di cuscino; nell'altra metà, leggermente incavata, poggiavano i piedi coloro che sedevano sul gradino superiore. I primi posti erano sicuramente riservati alle autorità. I portici Dietro il muro superiore

di chiusura della platea, per aumentare il numero di posti, furono costruiti in mattoni due grandi portici che accompagnavano tutto lo sviluppo della platea. Scale di accesso La scala a gradini compiva tre svolte e si restringeva man mano che si saliva. A partire dagli anni '50 il Teatro è stato sfruttato per ospitare vari eventi dal teatro ai concerti, dalle cerimonie di premiazione del David di Donatello dai concerti sinfonici dall'opera lirica al balletto.

Taormina potrebbe essere eletta capitale della musica 2016: tantissimi, e di elevato calibro, gli artisti inseriti in cartellone. Da David Gilmour ai Muse, da Ringo Starr a Santana. Insomma, la Perla dello Ionio potrebbe rientrare a pieno titolo nell’alveo della scena culturale mondiale, ospitando artisti che hanno voglia di ritornare nel Belpaese ed emozionare i tanti fan italiani. Se non fosse che, come spesso sentiamo dire in Sicilia, ci sarebbero quelle due, tre faccende burocratiche da sistemare. Le date previste e quelle possibili potrebbero slittare o non realizzarsi a causa dei problemi sorti a Palermo sulla concessione del Teatro antico, che hanno determinato il fronteggiarsi non felice fra l’ex assessore ai Beni culturali e i vari enti interessati. In conclusione, Taormina potrebbe ospitare grandi del panorama musicale internazionale, come David Gilmour, storico chitarrista dei Pink Floyd, il quale, ha espresso il desiderio di suonare proprio affacciandosi sul Mar Ionio, dal teatro più bello di Sicilia. Speriamo che, come accadde per quel lontano 20 luglio 2006, la possibilità di ospitare il chitarrista britannico non svanisca nuovamente, specialmente alla luce del passato glorioso che ha interessato il Teatro Antico.

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Taormina: eventi 2016

5 GIU

6 LUG

9 LUG

22 LUG

24 LUG

26 LUG

Duran Duran ore 21.45

Madama Butterfly ore 21.30

Madama Butterfly ore 21.30

Anastacia ore 21.30

Robert Plant ore 21.45

Malika Ayane ore 21.30

per info: www.ticketone.it

18 - M.US - GIUGNO 2016

27 LUG

31 LUG

2 AGO

4 AGO

5 AGO

7 AGO

Negramaro ore 21.45

Franco Battiato e Alice ore 21.30

Cavalleria Rusticana ore 21.30

Tosca ore 21.30

Ezio Bosso ore 21.30

Ludovico Einaudi ore 21.30

17 AGO

19 AGO

20 AGO

21 AGO

22 AGO

24 AGO

Skunk Anansie ore 21.30

Stefano Bollani ore 21.30

Massimo Ranieri ore 21.30

Vinicio Capossela ore 21.30

Cavalleria Rusticana ore 21.30

Tosca ore 21.30


LUOGHI

LUOGHI ARTISTI

25 AGO

26 AGO

29 AGO

15 SET

Max Gazzè ore 21.30

Gianna Nannini ore 21.30

Francesco De Gregori ore 21.30

Eros Ramazzotti ore 21.30

IL FESTIVAL NEL CORSO DEGLI ANNI, HA SEGNATO LA STORIA DEL CINEMA INTERNAZIONALE.

I

l Taormina Film Fest giunge alla sua 62esima edizione che si svolgerà dal 10 al 18 giugno 2016. È definito il principale evento cinematografico dell’estate italiana, all’interno della rassegna Taormina Arte. Da quando ha assunto un’identità Mediterranea nel 2007, il festival è diventato un punto focale per la cultura cinematografica di questa regione. Il festival è una grande “vetrina” di importanti anteprime di film provenienti da Hollywood e dal resto del mondo. Ogni anno il Festival presenta una selezione di film in prima visione internazionale o mondiale. Nasce a Messina nel 1955, e nel 1957 diventa Rassegna cinematografica internazionale di Messina e Taormina. Dal 1957 al 1980 ospita quasi consecutivamente la premiazione dei premi David di Donatello.

Nel corso degli anni moltissime star del cinema internazionale hanno solcato il palco del Teatro Antico: da Elizabeth Taylor a Marlene Dietrich, da Sophia Loren a Cary Grant, da Marlon Brando a Charlton Heston, da Audrey Hepburn a Gregory Peck, da Tom Cruise a Melanie Griffith e Antonio Banderas. Principale appuntamento estivo italiano, che si svolge sullo sfondo della meravigliosa cornice del Teatro Antico di Taormina (ME), uno tra i più importanti e suggestivi monumenti in Sicilia. Organizzato dal Comitato Taormina Arte con il generoso supporto della Regione Siciliana, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Città di Taormina ed altre importanti istituzioni e sponsor privati, il festival non ha smesso di potenziare la propria importanza. Previsti vari momenti di grande profilo culturale ma anche serate glamour ricche di star internazionali. Alla conclusione del Filmfest, festival del cinema moderno capace di coniugare il glamour della location e delle grandi Star con lo spessore di una programmazione di rilevanza mondiale, la consegna dei Nastri d’Argento. www.taorminafilmfest.net

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BRIGANTINI il gruppo che “scippa” la testa

15 ANNI DI MUSICA MA SOPRATTUTTO DI “MINCHIATE”. «CE L’ABBIAMO FATTA GRAZIE AI FAN»

I

Brigantini nascono nel dicembre del 2001 grazie all’unione di quattro amici. I fantastici 4 sono Antonio Ferlito detto Lito, Vittorio”Lavvocato” Costanzo, Nuccio Palumbo detto “Barbaro Jonello Palumbo BJ” e il re della Salsa Catanese, Alessandro Spagna detto “Pandi” . Dopo le prime serate nei pub del Catanese i quattro decidono di registrare nel Maggio del 2002 il loro primo cd che vuol essere un tributo al Vate della musica popolare Catanese Antonino Caponnetto meglio conosciuto con il nome d’arte di Brigantony. Nasce cosi “Sound ca non sura” nel quale i Brigantini danno sfoggio delle loro capacità tecniche e tecnologiche. Da quel momento in poi nulla più sarà come prima: Antonio Ferlito, chitarrista di origini jazzistico-acesi diventa Lito, Alessandro Spagna già re della Salsa Sicula diventa Pandi, Vittorio Costanzo da potenziale

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piano barista diventa Lavvocato e Nuccio Palumbo dà vita al personaggio Barbaro Jonello, fondatore di Paternò. Ottenuti consensi unanimi da ogni parte politicomusicale, i Brigantini iniziano a lavorare al loro secondo disco che prenderà il titolo del tormentone di Paternese genesi atto a domandare il grado di gradimento o di qualsiasi cosa… ”Ti peace?” Prodotto dalla SEA musica. In questo nuovo lavoro la band sfoggia i primi scampoli di creatività scrivendo ed arrangiando i primi brani inediti che diventeranno col tempo una costante. Pur continuando a suonare i brani del grande Brigantony gli originali Yolemorroidi, Narciso e i balocchi e La palla di pelle di rana sono brani tra i più richiesti nei “live” e la cosa…ci fa riflettere. I concerti sono tanti, si suona ovunque e la cosa li rende sempre più popolari; decidono di cambiare strada repentinamente e nel Maggio 2008 esce Brigantini in jazz, prodotto da Tony Carbone. Il lavoro presenta 10 brani di Brigantony arrangiati in chiave jazz da Antonio Ferlito, suonati dai Brigantini e da amici musicisti di grandissimo valore. Massimo Faraò, Nello Toscano, Ruggero Rotolo, Cristiano Giardini, Marcello Leanza,

Dino Rubino, Filippo Dipietro, Gioacchino Giunta, Mario Basile, Dario Fisicaro e Salvo Riolo fanno parte del capolavoro in chiave jazz. Nell’ottobre dello stesso anno viene prodotto il DVD del cd registrato al Y’s jazz club delle Dune a Catania grazie al prezioso lavoro di Tony Carbone, Emidio Pappalardo, Leo Sorrentino, Guido Messina e Gianni Impegnoso. Super guests della serata sono oltre a Massimo Faraò, Jerry Weldon al sax tenore, Byron Landham alla batteria ed Aldo Zunino al contrabbasso. Da quel momento in poi si inizia a lavorare al disco della definitiva consacrazione della band che bolle in pentola già dal 2006. Grazie alla produzione artistica del Maestro Giuseppe Furnari ed alla mano sapiente di Riccardo Samperi e della TRP


EMERGENTI

music prende forma “Allarga lo stretto”, libro cd dalla grafica stupefacente, infatti tra le oltre 70 pagine e create dalla mente di Lito e Pandi e meravigliosamente realizzate dal genio della grafica; il grafico Aldo Torrisi il fan dei Brigantini ha la possibilità di perdersi tra i meandri delle follie che prima presentano e poi raccontano il come ed il perché di ogni brano. A dare un tocco di classe e di qualità entrano a far parte in pianta stabile della band Cristiano “Dumbo” Giardini al sax alto e tenore e Giuseppe “Maxicono” Spampinato alla tromba dando vita ai “Pornofiati”. Della carovana fanno ormai parte il cantante ennese Max Busa, leader della band raggae Ali Baba ed il giovanissimo chitarrista Daniele Raciti, virtuoso sotto ogni punto di vista. Ascoltando le 14 canzoni

inedite si passa dallo Ska di Allarga lo stretto alla disco anni 70 di Chigghiè?, dalla musica medioevale de Il retrogusto della vita al funky-soul di 190 Km, dal blues-gospel di Ci ho il blues al manga di Nopakytomàn, dal Raggae di U pisci feti da resca all’hard rock di Romania mia, dalla chanzòn francese d’autore di Bidèt a la Parisienne al Battiatico inconfondibile sound di In zibibbo veritas, dalla musica Africana di Musungo Palumbo al progressive de L’isola di white al funky disco di Spakkiggnustell? Nel Giugno 2014 esce il nuovo lavoro discografico “no Brigantini no party” ,disco dalle sonorità funky, raggae e con un occhio attento sempre e comunque alla melodia . Si passa anche qui dallo ska del divertente ”Khalancalabria” al rock di “Compro una vocale” dall’arab raggae di “Tazzik

Allikky” al funky anni 70 di “U babbu spettu”. Adesso siamo in attesa delle novità dell’estate 2016. Ci hanno svelato, che probabilmente uscirà un nuovo album con un singolo cantato esclusivamente in italiano, con l’obiettivo di superare i confini regionali.

3 GIU

BRUCOLI 16 anni Moplen

16 GIU

BELPASSO Etnapolis

24 GIU

CATANIA Arena Argentina

24 GIU

ZAFFERANA ETNEA P.zza Umberto

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POOH REUNION

l’ultima notte insieme

UNA REUNION STORICA E UN MEGATOUR NEGLI STADI E NEI PALASPORT PER FESTEGGIARE I 50 ANNI DELLA BAND DEI RECORD E CHIUDERE IN BELLEZZA UNA STREPITOSA CARRIERA.

S

i può essere amici per sempre anche quando le vite ci cambiano ci separano e ci oppongono. Così cantavano i pooh nel 1996, ben disegnando le loro vicissitudini artistiche. Vent’anni dopo festeggiano i 50 anni di carriera con un tour celebrativo. E per farlo al meglio Roby Facchinetti, Dodi Battaglia, Red Canzian, Stefano D’Orazio hanno deciso di richiamare Riccardo Fogli tra le fila della formazione. Una super reunion con live da giugno a dicembre 2016. Il 31 dicembre, infatti, si chiuderà per sempre la storia del gruppo che ha scritto una delle pagine più importanti della musica italiana. Riccardo Fogli, qual è stato il motivo di questo ritorno? Siamo fratelli, non abbiamo mai smesso di sentirci.

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Quando ci siamo rivisiti, in occasione dell’anniversario della scomparsa dell’amico e fondatore del gruppo, Valerio Negrini, si respirava la voglia di ritornare insieme. Poi mi hanno chiamato per parlare di una possibile reunion. Ho risposto che non c’era niente da dire e che ci stavo. Red Canzian, tra i gruppi di oggi chi vedete come erede? Ci piacciono i Modà e i Negramaro, rivestono lo spirito che dovrebbe avere un gruppo musicale. Considerati i cambiamenti sociali a livello mondiale, la nostra storia è irripetibile: nessuno riuscirà ad ottenere quello che abbiamo ricevuto noi. Non si tratta di bravura, ma di tempi. Aldilà della musica, che può piacere o no, siamo stati la vera unica grande band italiana.


CONCERTI EVENTO

Perché, come hit avete scelto Pensiero come apripista? Trasformare una canzone così delicata in chiave rock è una bella sfida. Lo stesso vale per il secondo singolo, Noi due nel mondo e nell’anima. Stefano D’Orazio, nei vostri progetti si intravede qualcosa di nuovo sui fronti musicali? Per ora siamo concentrati su questo anno affollatissimo di incontri, saluti, musica e lacrime. Poi ci saranno tante novità. Cosa significa essere Pooh? Un modo di vivere ed interpretare il nostro lavoro. Abbiamo cercato di anticipare le mode raccontando le piccole cose della vita. E siamo stati i primi a toccare argomenti tabù come

prostituzione, omosessualità ed emarginazione. Un piccolo contributo culturale che adesso viene riconosciuto. Roby Facchinetti, come si fa a rimanere trasversali? La cosa più importante è il linguaggio musicale, ci appartiene e rappresenta in nostro stile. Qualche anticipazione sui live? Ripercorreremo i nostri grandi successi coinvolgendo al massimo i fan venuti ad assistere a questo irripetibile tour. Il pubblico ha bisogno di emozioni.

11 GIU

MILANO San Siro ore 21:00

15 GIU

ROMA Olimpico ore 21:00

18 GIU

MESSINA San Filippo ore 21:00

8 SET

VERONA Arena di Verona ore 21:00

la dipartita di Valerio Negrini, poi diventato il nostro paroliere. E quando Riccardo e Stefano hanno deciso di lasciare il gruppo. Tra i più belli i tour, la vittoria a Sanremo con Uomini soli e questa renio. I biglietti per i live stanno andando a ruba... Riempire gli stadi dà soddisfazione, ma preferisco i palasport sono un ambiente più raccolto e vicino al modo in cui amo parlare al pubblico.

Dodi Battaglia, quali momenti hanno caratterizzato la vostra storia? Tantissimi. Tra i più brutti ricordo

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MUSIC FOODIES musica in cucina, cibo per l’anima

Spesso mettere in correlazione due elementi diversi può risultare anomalo, ma quando si analizzano cucina e musica il connubio è perfetto. Entrambe rispondono a stimolazioni sensoriali dirette dal nostro cervello, una sorta di “Emozioni multi sensoriali del benessere”.

L

'unione musica-cucina esiste fin dai tempi degli antichi egizi. Nel tempo si è innovato, a volte rivoluzionato, mantenendo però immutati i suoi cardini fondamentali. Nonostante la mutazione negli stili e nelle forme, alla base restano sempre le emozioni e

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le sensazioni che queste due passioni della vita ci sanno regalare: lasciarsi trasportare da una leggera melodia o assaporare un delicata prelibatezza sono piaceri diversi, ma al tempo stesso molto simili tra loro. Dalle festose composizioni che allietavano i banchetti medievali di re e regine alle dolci ballate che accompagnano le nostre serate romantiche, la musica è sempre stata alle base delle relazioni tra gli uomini, aiutando e stimolando le conversazioni come solo un buon bicchiere di vino sa fare. Come per la cucina i secoli passano,

mode e strumenti cambiano o spariscono, così come ricette e correnti culinarie; l'unica cosa che non cambia mai è la capacità di questi aspetti della vita di evolversi e rinnovarsi nel tempo, seguendo passo dopo passo i cambiamenti della società e dello stile di vita delle persone. Dal vinile alla musica liquida, dal fuoco al forno a microonde, cambiano gli strumenti ma gli attori restano gli stessi, poiché musica e cucina sono aspetti fondamentali della nostra storia e della nostra esistenza. Il filosofo Ludwig Feuerbach, in un suo celebre saggio,


CUORIOSITÀ

La Vegetable Orchestra: “gustare il suono” asseriva che “noi siamo ciò che mangiamo”. Adattando al nostro contesto la teoria del pensatore tedesco si può affermare che, oggi più che mai, siamo anche quello che ascoltiamo. In una società sempre più massificata e vittima delle apparenze, spesso si finisce per identificare la persona con le sue abitudini o con i suoi gusti, a volte arrivando ad esprimere giudizi non supportati da una conoscenza profonda dell’altro. Tuttavia l’essere quello che si mangia/ascolta deve rappresentare un’identificazione con questi aspetti della vita, facendo nostre le loro caratteristiche principali: capacità di innovarsi e di sperimentare. Nel panorama musicale odierno due esempi lampanti di questa assimilazione sono sicuramente la Vegetable Orchestra e il compositore nostrano Fabio Bonelli. I primi si esibiscono in concerti utilizzando come strumenti unicamente ortaggi, il secondo invece utilizza strumenti tradizionali, come chitarra e armonica, affiancati da utensili da cucina.

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a Vegetable Orchestra nasce a Vienna nel 1998 quando un gruppo di amici decide di provare a suonare delle canzoni usando solo degli ortaggi come strumenti. L’idea ha funzionato, e riscuote ancora oggi molto successo. L’ensemble che compone il gruppo è costituito persone con differente background artistico, sono musicisti, artisti visivi, architetti, progettisti, scrittori e poeti del suono. Ogni mattina il gruppo si reca al mercato e seleziona la verdura più fresca e adatta a diventare strumento musicale. Nel pomeriggio poi preparano gli strumenti incidendo, tagliando, svuotando e unendo tra loro le varie verdure fino ad ottenere batterie, flauti, nacchere, violini, chitarre e quant’altro; la sera con verdure alla mano, salgono sul palco. La particolarità unica delle loro esibizioni è che, finito il concerto, gli strumenti diventano gli ingredienti di deliziose zuppe offerte agli spettatori. Non ci sono confini musicali per i concertisti - musica contemporanea, beat-oriented House tracks, experimental Electronic, Jazz, Noise, Dub, Clicks’n’Cuts - il campo di applicazione della loro musica si espande in un insieme coerente ed armonioso. Il gruppo è volto alla

sperimentazione e alla ricerca delle performances vegetali messe in musica: ogni giorno si cerca di trovare un nuovo utilizzo per una particolare verdura, oppure si tenta di creare un nuovo strumento o di trovare nuove sonorità. Ognuno che entra a far parte del progetto è di vitale importanza per sostenere il gruppo, inoltre la grande varietà di approcci creativi, garantisce l’autonomia artistica di questo straordinario gruppo. La Vegetable Orchestra, unica al mondo nel suo genere, è formata da 13 elementi ed è molto attiva: ogni anno si esibisce in circa 30 concerti in vari paesi europei e non.

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Fabio Bonelli musica da cucina

MUSICA E CUCINA UNISCONO SUONI CONCRETI A MELODIE E SUGGESTIONI FOLK E POP

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n Italia, l'armonia tra musica e cucina è rappresentata da Fabio Bonelli. Il compositore nostrano non usa materie prime, bensì utensili da cucina. Sono tutte composizioni che partono da un paesaggio sonoro preciso e familiare, quello della cucina. Su una base indie-folk-rock si innestano suoni evocativi di strumenti che diventano cucchiai, romaioli suonati con l'archetto, l'acqua che scorre, il fischio del bollitore, il rumore delle posate sui piatti, il tintinnio dei bicchieri. Tutti da piccoli

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ci siamo immaginati batteristi sbattendo cucchiai di legno su una pentola capovolta. Partendo da questo ricordo d’infanzia, Musica da cucina ha creato il suo personalissimo ed unico stile musicale, che ha trovato espressione in due cd, datati rispettivamente 2007 e 2011. “Musica da cucina” è il progetto di Bonelli nato da un lungo lavoro di sperimentazione volto ad esplorare nuovi suoni di cucina e nuovi modi di suonare gli oggetti raccolti in anni di ricerca tra mercatini e solai. Infatti, il compositore ha un’ inguaribile passione per le cose vecchie, tanto che tutti gli strumenti che usa non sono mai nuovi, ma si tratta sempre di cose riutilizzate o di regali fatti da amici. Musica e cucina uniscono suoni concreti a melodie e suggestioni folk e pop, divagazioni d’ambiente oniriche a una

sorta di cantautorato intimo e minimale per chitarra, voce e tavolo apparecchiato. Nel suo costante lavoro di ricerca e di perfezionamento, utilizza tutto ciò che la cucina offre: pentole, fruste, mestoli, coperchi, posate, bicchieri e tutto ciò che è immaginabile in ambito culinario. La cucina solitamente si fa accompagnare dalla musica, tuttavia come appena dimostrato, la cucina può essere essa stessa musica, oltrepassando il sottile confine che separa queste due realtà. Musica e cucina si fondono così in un’esperienza unica e particolare che appaga sia l’udito che il palato.


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Come scegliere una cuffia?

Non tutte le cuffie sono uguali, spesso vediamo nei negozi o negli store online tanti modelli diversi con prezzi altrettanto diversi, ma che differenza hanno l’una dall’altra? Vediamo assieme come si scelgono le migliori cuffie:

> Impedenza – questo parametro, indica la resistenza che il suono incontra prima di uscire dalla cuffia. Più questa grandezza sarà elevata, e più la qualità del suono che sentiremo sarà migliore, a discapito del prezzo che sarà maggiore. I valori dell’impedenza delle cuffie, si misurano da 6 Ohm a 600Ohm, questo valore in realtà dipende anche molto dall’amplificatore a cui andrai a collegare le tue nuove cuffie. Le migliori cuffie hanno un’impedenza elevata. > Lunghezza di banda – Il suono è formato da tante frequenze, e le cuffie devono essere in grado di riprodurne il più possibile per far si che il suono si senta pulito e corposo.

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L’orecchio umano può udire dai 20Hz ai 20Khz, e col passare degli anni il limite superiore si affievolisce sempre più. Oltre alla vecchiaia il limite superiore dipende anche da quanto si è allenati, un musicista avrà sempre un limite superiore più elevato rispetto ad una persona normale. Non sempre una lunghezza di banda ampia, sia un valore per valutare le migliori cuffie, poiché dopo i 18000Khz i suoni sono difficilmente percepibili. > Sensibilità – questo valore, indica la potenza con il quale le cuffie riescono a far fuoriuscire il suono misurato in decibel (db). Più sarà elevato questo valore, e più il suono uscirà pulito a volumi elevati, in poche parole

se alzi al massimo il volume non sentirai distorcere nell’orecchio il suono. > Grandezza – Questo parametro lo possiamo considerare come “optional”, perché è decisamente il meno influente rispetto agli altri. Delle cuffie di grandi dimensioni riusciranno sempre meglio a garantire una qualità di suono elevata rispetto a quelle più piccole. > Peso – Quando indossi le cuffie per molto tempo, potresti sentire il tuo collo affaticato oppure le orecchie addoloranti. Il peso della cuffia può influire su di essi, soprattutto per i Dj, che passano ore ed ore ad ascoltare musica.


Le migliori cuffie per ogni situazione: dal low-cost al lusso

REVIEWS

JVC HA-S160-B Mini

Sennheiser HD 8 DJ

Beats by Dr. Dre Mixr

Nonostante il miglior prezzo rispetto a tutte le altre cuffie sul mercato. Resistenti agli urti e buona potenza del suono.

Sono le migliori cuffie da studio attualmente in commercio. Facilmente piegabili e qualità del suono eccellente, poiché progettate esclusivamente per l’utilizzo professionale.

Leggere, regolabili, riproduzione del suono perfetto e materiali di costruzione di alta qualità; perfetti per mixare la musica. Sono disponibili vari colori.

Le più economiche

> Peso: 66 grammi > Impedenza: 32 Ohm > Sensibilità: 103 db > L. di banda: 20-20,000 Hz

La perfezione del suono

Per mixare la tua musica

> Impedenza: 95 Ohm > Sensibilità: 115 db

> Padiglioni rotanti > Bassi profondi e potenti > Fascia ultrasensibile

Sennheiser RS120 II

Sennheiser HD201

Pioneer SE-M521

Queste cuffie offrono una mobilità senza limiti, grazie al raggio d’azione di oltre 80 metri. Sarai in grado di ascoltare liberamente la radio, tv, hi-fi anche in giardino o in palestra senza dover disturbare nessuno, il segnale passa anche attraverso i muri. Sono leggere e comode con una struttura in metallo.

Siamo ancora nella zona economica, ma i bassi eccezionali di queste cuffie lasciano a bocca aperta chi le utilizza. I cuscinetti degli auricolari sono in similpelle di qualità, il che garantisce un tatto morbido all’orecchio e massima aderenza all’orecchio. Il jack è da 6,3mm ed è placcato in oro.

Se sei un amante del cinema le Pioneer SE-M521 sono le migliori. Garantiscono un suono ottimo ed isolato; sono regolabili e grazie alla rotellina posta sul fianco della cuffia, potrai regolare la potenza dei bassi, per favorire l’ascolto di qualsiasi orecchio.

> Peso: 230g > Impedenza: 24 Ohm > Sensibilità: 106 db

> Impedenza: 24 Ohm > Sensibilità: 108 db > L. di banda: 21-18,000 Hz

> Impedenza: 32 Ohm > Sensibilità: 97 db > L. di banda: 5-40,000 Hz

Senza fili per muoverti ovunque

Più qualità e comfort

Bassi da Home Theater

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Album reviews: artisti siciliani

Zero Gravity Lorenzo Fragola 2016

Beyond Mario Biondi 2015

Il tramonto dell’Occidente Mario Venuti 2014

Zero Gravity, uscito nel marzo del 2016, come spiega lo stesso giovane cantautore, è un nuovo mondo musicale, più moderno, più elettronico, che segue molti dei gusti personali del giovane. Tutto è partito da un testo molto libero ed è stato costruito il mondo musicale che maggiormente rispecchiava la libertà con cui erano nati i brani. Da qui la decisione di renderlo title track per far emergere la libertà espressa nel raccontarsi senza vincoli e paure.

Il disco Beyond va al di là delle produzioni classiche prodotte finora. Grazie alla collaborazione con Max Greco e Davide Florio, questo album esprime una potenzialità molto bella che ha stupito lo stesso cantante. È una visione più pop, più giovanile. Love is a Temple è stato il primo singolo estratto dall’album ed è un brano con un testo molto intimo che mette in mostra la personalità del “Barry White” italiano.

Il tramonto dell’Occidente è il nono album del cantante catanese, pubblicato nel 2014. Il titolo è un viaggio, un percorso, una teoria con elementi filosofici e consigli di vita vissuta. Il sole tramontando porta con sé tutto, ma lo fa con pennellate di colori vivaci. Non si spegne delicatamente, il dolore, a volte può servire anche per renderci migliori, anche quando noi a tramontiamo, viaggiamo verso una nuova alba.

Classifica: the sound of Sicily IT D’improvviso Lorenzo Fragola 2016

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Luce che entra Lorenzo Fragola 2016


REVIEWS

Noi siamo soli Giovanni Caccamo 2016

L’abitudine di tornare Carmen Consoli 2015

Hits Giusy Ferreri 2015

Non siamo soli è il nuovo album di Caccamo uscito il 12 febbraio 2016. All’interno oltre al pezzo cantato con Deborah Iurato anche altri due duetti: uno con Carmen Consoli e l’altro con la compagnia di scuderia Malika Ayane. Il titolo è Non siamo soli e prende il nome da una delle canzoni per me più significative di questo progetto.

L’abitudine di tornare è l’ottavo album in studio della cantautrice, pubblicato il 20 gennaio 2015. I temi affrontati nell’album sono diversi, alternando episodi più introspettivi ad altri che hanno un occhio rivolto verso la società attuale; dall’omosessualità, alla mafia, alla crisi economica, ai migranti, al femminicidio. Come ha affermato il TV sorrisi e canzoni: “Tornare è una buona abitudine, farlo con questa intensità non è da tutti.”

Hits è la prima raccolta cantautrice italiana, pubblicata il 4 dicembre 2015. Al suo interno sono presenti la maggioranza dei singoli pubblicati dalla cantante dal 2008 al 2015, con l’aggiunta di tre brani inediti composti nel 2015 (Prometto di sbagliare, Come un’ora fa e Volevo te, quest’ultimo pubblicato come singolo apripista della raccolta e il singolo di successo RomaBangkok con Baby K.

Se avessi un cuore Annalisa 2016

Comunque andare Alessandra Amoroso 2015

Come un’ora fa Giusy Ferreri 2015

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ANNO 2016 - N.1


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