Il socialismo da Marx al "Che"

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Marco Martini

Il socialismo da Marx al “Che”

Edizioni ISSUU.COM


Il Socialismo nella storia contemporanea Il secolo scorso è stato in gran parte caratterizzato dallo scontro fra due grandi blocchi: quello occidentale capitalista e quello orientale comunista. Il Capitalismo come sistema economico e sociale è nato a seguito della rivoluzione industriale, svoltasi in Inghilterra a partire dal 1760 circa. Esso si fonda sul liberismo, cioè su un' economia in cui si affermano la libera iniziativa e il libero scambio, mentre l'intervento dello Stato si limita alla costruzione di adeguate infrastrutture che possano favorire il commercio. In ambito politico invece negli stati Capitalisti vi è l'affermazione delliberalismo, cioè l'affermazione dell' esistenza di diritti fondamentali e inviolabili propri di ogni individuo, per cui i poteri dello Stato devono incontrare limiti ben precisi per non ledere le libertà di ogni cittadino. E' evidente dunque che nella concezione capitalista dello Stato'}' istituzione è subordinata al singolo individuo, e le azioni di ognuno tendono tanto alla soddisfazione dei bisogni degli altri che dei propri. Fondamentale diventa dunque la concorrenza fra gli interessi dei vari cittadini che permette l~ evoluzione economica e etica della società. I principali teorici a cui si rifà l'ideologia capitalista sono Jhon Lockte, Adam Smith e Jhon Maynard Keynes. Il Socialismo nacque anch' esso a seguito della Rivoluzione Industriale, ma si propose un fine di protesta e di cambiamento di fronte alla società Capitalista che ne era derivata. In particolare all' interno della dottrina Socialista si riconoscono due principali correnti: quella Comunista che mira alla rivoluzione violenta, e quella Riformista che accetta il capitalismo ma si propone di migliorarlo attraverso una legislazione sociale varata in un contesto di democrazia parlamentare. Il socialismo si oppone alliberalismo in ambito politico e al liberismo in ambito economico, chiedendo invece la nazionalizzazione o la socialiizazione di tutte o parte delle attività economiche e dei mezzi di produzione. Fondamentale e inevitabile nell' ottica socialista è la Lotta di classe per cui la classe proletaria sfruttata nella società Capitalista si batte per un mutamento del ruolo dello Stato o per la sua eliminazione. Principale teorico del movimento Comunista fu Karl Marx che insieme a Friedrich Engels diede vita alt' ideologia Comunista.

.' Lo Stato Marxista e le sue interpretazioni

Basi della filosofia di Marx Bisogna prima di tutto sottolineare come risulti impossibile comprendere il pensiero di Marx senza conoscere quello hegeliano. Marx parla infatti di Hegel come suo maestro e come "Verbo"; vengono infatti ripresi i concetti di Dialettica e di Alienazione, nonostante si critichi l'astrattezza


del processo descritto da Hegel e il fatto che si debba necessariamente trovare una sintesi nella contrapposizione fra soggetto e oggetto. Marx, nel tentativo di "rovesciare Hegel dalla testa e rimetterlo sui piedi" applica la Dialettica hegeliana alla storia e all' evoluzione della società, e vede nella lotta fra proletari e capitalisti la diatriba fra tesi e antitesi; per Marx inoltre l'Alienazione vera è quella dell' operaio e si manifesta in tre forme: nella produzione degli oggetti; nel lavoro borghese; nel capitalista stesso che lo considera come mezzo e non come fine.

Materialismo Storico e Materialismo Dialettico Nell' opera "L'ideologia tedesca" Marx fonda il Materialismo, con l'accezione di Economicismo e di opposizione all' Idealismo. Chi si ferma infatti al piano dell' astrazione forma infatti un' Ideologia, non cogliendo cosÌ la realtà della società. Marx afferma che l'uomo è distinto dall' animale per il Lavoro. In seno ad esso egli distingue due categorie: le Forze Produttive, costituite dai lavoratori, dai mezzi di produzione e dalle conoscenze tecniche, e i Rapporti di Produzione, cioè i rapporti di proprietà dei mezzi di produzione. Queste due categorie formano quindi l'Economia o Struttura, mentre religione, etica, politica, cultura e filosofia astratta formano la Sovrastruttura. Secondo Marx è la Struttura che determina la Sovrastruttura e non viceversa, per cui in caso di scontro fra questi due enti è sempre la Struttura a uscime vincente. Per Marx anche fra Forze Produttive e Rapporti di Produzione vi è un rapporto conflittuale dal momento che mentre i primi sono in continua evoluzione i secondi pretendono di essere immutabili. Ad esempio durante la Rivoluzione Francese l'economia era determinata dal Terzo Stato mentre non era avvenuto il necessario cambiamento politico e culturale. Marx individua dunque nel rapporto fra Struttura e Sovrastruttura il Materialismo Storico. Nel proprio Materialismo dialettico egli divide il corso della storia passata in quattro grandi formazioni sociali: La Società Asiatica La Società Classica Greco-Romana La Società Feudale La Società borghese Ogni passaggio da una società all' altra è stato segnato da una lotta fra le Forze Produttive e i Rapporti di Produzione; ecco che in quest' ottica anche la classe borghese ha avuto il ruolo chiave di sostituire l'ormai deceduta Società Feudale del Medioevo. . A queste formazioni sociali Marx ne fa seguire un' altra, la Società Socialista, realizzabile soltanto dopo una fase di Dittatura del proletariato. Il manifesto del Partito Comunista Durante i propri frequenti spostamenti Marx insieme all'amico Engels nel 1848 si trovò a Londra e si iscrisse alla Lega dei Comunisti, un' associazione inglese a stampo socialista. Per esporre il programma politico della Lega i due scrissero "Il Manifesto del Partito Comunista", un saggio che diventerà il simbolo dell' ideologia rivoluzionaria. Inizialmente vengono distinti i Proletari, cioè coloro che hanno acquisito una Coscienza di classe, dai Sotto-Proletari ricorrendo alla terminologia Aristotelica di Classe in Atto e Classe in Potenza. I due autori affermano poi che la Lotta di classe è indispensabile e vedono la Rivoluzione come necessariamente violenta( il grado di violenza varierà poi da Stato aStato). Alla Rivoluzione seguirà un periodo di Dittatura del Proletariato, una fase in cui il potere proletario possa agire liberamente nel riorganizzare i rapporti di proprietà e di produzione della società capitalista, con necessari interventi dispotici qualora la situazione lo richieda( espropriazione della proprietà fondiaria, requisizioni di siti produttivi ecc.). Una fase di "poteri straordinari" transitoria che sarebbe cessata una volta raggiunte le condizioni necessarie per la gestione comunista della società.


All' interno della Dittatura del Proletariato tutto il capitale sarà situato nelle mani dello Stato, tutte le arterie principali dell' economia( poste e telefoni) saranno centralizzate così come la scuola e le infrastrutture. Tutti saranno astrattamente considerati uguali, e a ciascuno sarà dato in maniera uguale. Nell' opera troviamo anche una critica ai precedenti modelli socialisti, quelli che Marx definisce "Falsi socialismi" Il Socialismo Cristiano, che attraverso l'operato della Chiesa vuole impedire alla borghesia di emergere; Il Socialismo piccolo-borghese, cioè dei piccoli proprietari che si alleano con i proletari perché rovinati dalla grande borghesia; Il socialismo conservatore, che aveva il proprio rappresentante in Proudhon, il quale nelI' opera "Che cos'è la proprietà privata?" affermava che essa era un furto ma doveva essere comunque conservata e divisa in parti uguali; Il Socialismo Utopistico di Saint-Simon, Owen e Furier, che ricercando il bene del proletariato si sono illusi di trovare un accordo con la borghesia. La società socialista Fine ultimo della Rivoluzione sarà l'affermazione della Società Socialista. Marx descrive la propria visione dello Società futura nello scritto "Critica al Programma di Gotha", ma questa descrizione rimane molto vaga e lascia spazio alla fantasia. All'interno della Società Socialista ognuno darà secondo le proprie possibilità e a ognuno sarà dato secondo i propri bisogni. Marx utilizza il termine "Società" dal momento che lo Stato scomparirà così come le sue leggi. Verranno meno inoltre la divisioni in classi sociali, la distinzione fra lavori manuali e lavori intellettuali, il Parlamento, che viene sostituito da una forma di democrazia diretta. Anche la religione, vista come "il grido di dolore dell' anima oppressa" non sarà più necessaria, dal momento che scompaiono i problemi economici e lo sfruttamento de II' uomo sull' uomo. Marx sostituisce dunque all' Homo economicus della società capitalista un uomo più autentico, creativo, capace di intrattenere un rapporto poliedrico con la società.

Interpretazioni e applicazioni del pensiero Marxista

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A seguito della formulazione della filosofia socialista di Karl Marx in varie parti del mondo si è cercato di applicare questi ideali con vari tentativi di instaurare una Società Socialista. Tuttavia coloro che lo hanno fatto hanno spesso interpretato il pensiero Marxista indirizzando le loro politiche in vari modi. Menscevismo e Bolscevismo In Russia nel 1903 il Partito Operaio Socialdemocratico Russo si divise in due ali, quella menscevica e quella bolscevica. Ciò avvenne soprattutto per la diversa visione che i due schieramenti avevano del moto rivoluzionario. I Bolscevichi ritenevano che la classe operaia dovesse guidare la rivoluzione in alleanza con i contadini, mentre la visione dei Menscevichi era quella di una rivoluzione liberale borghese. Inoltre per i menscevichi lo stato doveva essere più simile alle democrazie occidentali, e di un approccio graduale al socialismo mentre i bolscevichi auspicavano un passaggio più brusco alla Società Socialista. .


Leninismo

A seguito della rivoluzione Bolscevica del 24 ottobre 1917 il potere in Russia passò nelle mani del Partito Bolscevico e in particolare del suo leader, Vladimir Ilich Uljanov più conosciuto come Lenin. Egli, appena tornato nell'aprile dello stesso anno in Russia dal precedente esilio in Svizzera, stilò le cosiddette "Tesi di Aprile", un programma molto semplice e stilizzato in cui egli prometteva la fine della guerra e la distribuzione di pane e terre a tutti i contadini. Egli si pose dunque a capo del moto bolscevico che la notte del 24 ottobre soverchiò il governo moderato di Kerenskij mantenendo poi il potere nella nuova URSS fino alla sua morte avvenuta il22 gennaio del 24. Nella sua visione di Stato Lenin dava molta importanza al Partito, che risultava lo strumento con cui gli operai potevano riuscire nell' intento rivoluzionario. Tuttavia il Partito stesso si doveva fondare sul Principio del "centralismo democratico", per cui le decisione venivano prese con un libero voto dei membri, che si impegnavano però a tenere fede a ogni linea tracciata dalla maggioranza. Inoltre Lenin vedeva come auspicabile un passaggio diretto della Russia· a Dittatura del proletariato. Con questa visione egli tradiva il pensiero Marxista dal momento che il filosofo aveva previsto la rivoluzione in una Società Capitalista e non in una Feudale come ancora era la Russia zarista. Stalinismo

Dopo la morte di Lenin la direzione del Partito Comunista dell' Unione Sovietica e quindi del governo passò a Iosif Vissarionovié Dzugasvili, passato alla storia con il nome di Stalin. Egli modificò la linea tenuta dal suo predecessore attuando una dittatura dispotica. Il termine Stalinismo acquista una concezione anche culturale dal momento che sotto Stalin, cresciuto in un seminario ortodosso, anche l'ateismo viene esercitato come una religione, che si contrappone in modo


incompatibile alle altre religioni (demolizioni di chiese, messa fuori legge dei sacerdoti e delle pratiche religiose). Maoismo

Anche la Cina come la Russia visse una sanguinosa Rivoluzione Comunista che portò al potere Mao Zedong. La sua politica è divisibile in due fasi: la prima con la Guerra Civile Cinese (prima e durante la Lunga Marcia del 1935) e la seconda da metà degli anni Cinquanta, con la Campagna dei Cento Fiori e il Grande Balzo inA vanti che segnarono l'inizio della scissione del blocco sovietico. Negli anni Venti e Trenta Mao sostenne il ruolo della classe contadina nella rivoluzione, in contrasto con il marxismo classico e le indicazioni sovietiche, che volevano appoggiarsi al proletariato cittadino. La riforma agraria e la ridistribuzione delle terre erano considerate il punto principale della rivoluzione. Questa visione può essere considerata una "cinesizzazione" del Marxismo vista l'esigua presenza operaia in Cina a fronte di una numerosissima classe contadina. Dopo una prima fase di collaborazione con l' URSS Mao si distaccò dal nuovo leader sovietico Kruscev cercando di creare per la Cina uno spazio fuori dai due blocchi che allora si spartivano il mondo. Egli accusò infatti il centralismo russo intravedendo nella struttura pirarnidale sovietica una nuova forza di natura borghese capace di minacciare la rivoluzione e restaurare il sistema di corruzione e nepotismo. Trotskismo

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A seguito della morte di Lenin in URSS l'avversario più significativo nella corsa al potere di Stalin fu Lev Davidovié Bronstejn Trotsky. Egli proponeva una nuova visione del Marxismo che sarà poi chiamata la "teoria della rivoluzione permanente". Rifacendosi alla frase posta da Marx in' conclusione al Manifesto del. Partito Comunista" Proletari di tutti i paesi, unitevi!" egli affermava che un nuovo Stato socialista non sarebbe stato capace di resistere contro la pressione del mondo capitalista ostile, a meno che la rivoluzione non si fosse rapidamente sviluppata anche negli altri Paesi. Sulla base di queste convinzioni egli indisse nel 1938 la Quarta Internazionale con lo scopo di coordinare i vari partiti Comunisti nelle varie nazioni. Le teoria Trotskista fu accolta con molta simpatia da vari esponenti del Partito Bolscevico, ma non gli permisero tuttavia di avere la meglio nella corsa alla successione di Lenin su Stalin, che affermava invece il "socialismo in un solo Paese". In seguito si ispireranno a questi principi rivoluzionari quali Joaquim Maurin, fondatore del Partito Spagnolo a stampo Marxista, il P.O.U.M., e soprattutto Ernesto "Che" Guevara.


Ernesto "Che" Guevara, il Guerrillero Heroico Fra i personaggi che più hanno segnato la storia moderna con la loro immagine e il loro esempio vi è sicuramente un ragazzo argentino di origini basche, Ernesto Guevara de la Serna, più conosciuto come "Il Che". Questo soprannome gli fu attribuito in Guatemala dai suoi compagni rivoluzionari, a causa della sua abitudine di ripetere spesso l'allocuzione "che", un'esclamazione simile a "hey" ..

Una vita "movimentata" La gioventù Nato da una famiglia borghese benestante a Rosario nel 1928, nonostante fosse afflitto dall' asma si dedicò a vari sport, in particolare il rugby. Dotato di una grande cultura, nel corso della proprio gioventù si dedicò alla lettura di autori molti variegati, fra i quali Pablo Neruda, Sigmund Freud, Jules Verne e Carl Jung, e come molti suoi coetanei si dedicò lui stesso alla scrittura. Molti aspetti ancora rimangono oscuri sulla sua vita, fra i quali la data di nascita e la veridicità della sua laurea in medicina; studiò infatti all' università di Buenos Aires, ma probabilmente non completò mai il ciclo di studi. Alla scoperta del Sudamerica

"Il piano: percorrere 8000 chilometri in 4 mesi. Metodo: l'improvvisazione" Ernesto Guevara nel film "I diari della motocicletta"

Nel 1951 partì infatti con un suo vecchio amico, Alberto "Mial" Granado, alla scoperta del continente Sudamericano. I due, a bordo di una vecchia moto Norton ribattezzata "La Poderosa", intrapresero un viaggio che li avrebbe dovuti condurre al lebbrosario di San Pablo, lungo le rive del Rio delle Amazzoni, dove avrebbero svolto volontariato, ma che si rivelò una vera e propria svolta nella vita di Ernesto. Egli entrò in contatto infatti con la realtà del continente Desaparecido, dalle miniere ai villaggi indigeni, dai lebbrosari alle grandi città fmo a Machu Picchu, iniziando a progettare i propri ideali rivoluzionari.


Dal Guatemala al trionfo Cubano Tornato a casa Ernesto terminò velocemente gli studi con lo scopo di ricominciare al più presto il proprio viaggio. Nel 1953 ripartì infatti visitando vari Stati Sudamericani fino a giungere in Guatemala. Qui entrò a far parte della resistenza che cercava di difendere il governo populista di Jacobo Arbenz Guzman che cercava di portare avanti una rivoluzione sociale attraverso varie riforme, contro la rivoluzione appoggiata dagli Stati Uniti che volevano inglobare il piccolo Stato centroamericano nella propria zona d'influenza. In Guatemala conobbe anche vai esuli cubani fra i quali Fidel Castro, che sarà poi suo compagno in molte battaglie.

Costretto a fuggire in Messico, entrò a far parte del "Movimento del 26 luglio", un' associazione guidata da Fidel Castro che si proponeva di liberare Cuba dal Regime di Fulgencio Batista, che dal 1952 governava l'isola sotto il controllo statunitense. Il colpo di stato fu tentato negli ultimi giorni del 1956, ma i rivoluzionari furono costretti a fuggire sulle montagne della Sierra Maestra. I "Barbudos" (così chiamati per la decisione presa di non radersi fino ad un' eventuale vittoria rivoluzionaria) sferrarono il definitivo attacco al potere di Batista nel Dicembre del 1958 con la conquista di Santa Clara, finche il l Gennaio dell' anno seguente Castro entrò vittorioso a L'Avana. Intanto Guevara divenne il secondo personaggio più influente nella politica cubana: ottenne la cittadinanza onoraria, e fu nominato prima Direttore della Banca Nazionale e poi Ministro dell' Industria. In questo ruolo egli intraprese una politica filo-cinese, ispirandosi al "grande balzo in avanti" di Mao Zedong e creando dissapori con Castro, che si era legato allo schieramento sovietico. Intraprese inoltre numerosi viaggi come ambasciatore cubano l'ultimo dei quali si concluse il 14 Marzo 1965. Due settimane dopo questa data egli scomparve misteriosamente dalla


scena politica. Numerose tesi furono formulate sul destino del Che, nonostante Castro proclamasse che il suo vecchio amico era ancora vivo. La ripresa della lotta: il Congo e la Bolivia In realtà, prima di scomparire il Che aveva avuto il compito di organizzare i moti dell' ex Congo Belga, assistendo i rivoluzionari del movimento marxista dei Simba. Nonostante le imprese cubane Guevara non aveva ricevuto una vera e propria istruzione militare, ed a causa delle cocenti sconfitte e dell' asma che lo affliggeva dopo 7 mesi di lotte se ne andò dal Congo, girovagando fra la Tanzania, la Repubblica Democratica Tedesca e Praga in clandestinità. Varie voci sul suo destino si inseguirono per tutto il 1967, finche venne confermata la sua presenza in Bolivia, a capo della guerriglia comunista. Qui su richiesta di Castro il Partito Comunista Boliviano aveva acquistato un terreno per permettere ai militanti di prepararsi alla battaglia, ma nel marzo del 1967 essi furono costretti a lasciare il campo base inseguiti dall'esercito regolare appoggiato dalla CIA, che da anni intravedeva in Guevara un nemico temibile. Infme, nell' ottobre dello stesso anno la piccola pattuglia capitanata dal Che venne scovata dall'esercito, e il Che venne fucilato il 9 ottobre. Il suo cadavere venne mostrato alla stampa e poi nascosto fino al 1997, anno in cui è stato rinvenuto e definitivamente a Santa Clara, dove era iniziato il mito del Che .

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Il Che come simbolo Subito dopo la diffusione delle prime foto del suo cadavere, Ernesto Che Guevara divenne un emblema per la lotta anti-imperialista, al punto che nacque il mito di San Ernesto de La Higuera. La sua foto, eseguita il 6 marzo 1960 dal fotografo Alberto Korda, è ritenuta la foto più riprodotta della storia. Egli fu inoltre simbolo dei moti studenteschi che si stavano sviluppando al momento della sua morte, nel famoso '68, negli stati capitalisti. Il mausoleo dedicatogli a Cuba è tuttora meta di pellegrinaggi e ancora oggi per i giovani di ispirazione marxista il Che rimane unmodello, tanto che si sprecano le sue immagini su magliette o manifesti.


Guevara e le accuse D'altro canto, nel corso degli ultimi decenni si è spesso sottolineato la durezza dei metodi rivoluzionari che egli auspicava. Egli fu infatti per un periodo a capo del primo campo di concentramento castrista; i prigionieri erano costituiti da omosessuali, fedeli di una qualsiasi religione oltre a intellettuali e dissidenti alla dittatura Castrista. Egli non negò mai inoltre le fucilazioni avvenute nei propri eserciti, né le esecuzioni dopo processi alquanto sommari durante la rivoluzione. Il pensiero di Che Guevara " Una vittoria di qualsiasi nazione contro l'imperialismo è una nostra vittoria, come una sconfitta di qualsiasi nazione è una nostra sconfitta "

Il rivoluzionario argentino aveva una visione della rivoluzione simile a quella Trotskista: egli auspicava un moto unitario di tutto il continente Sudamericano, dal momento che riteneva che esso fosse in realtà abituato da un' unica popolazione di uguale cultura e origine. Nei suoi discorsi troviamo inoltre spesso sottolineato come sarebbe stato difficile per un singolo Stato portare avanti la rivoluzione senza l'appoggio di altre Nazioni, e che la vittoria di ogni movimento antiimperialista era la vittoria di tutto il movimento. Guevara pensava a Cuba solo come alla prima tappa di un processo di liberazione dei popoli oppressi che dovevainvestire il Terzo Mondo, a partire dall' America Latina. Bisognava "creare uno, due, tre, molti Vietnam", per sconfiggere l'imperialismo americano. Negli "Scritti, discorsi e diari della guerriglia" il Che considera quest'ultima come una vera lotta rivoluzionaria, di un intero popolo contro l'oppressore. Il compito del guerrigliero, secondo Guevara, è solo quello di rendere visibili le possibilità rivoluzionarie e di accendere la scintilla della rivolta che deve essere condotta dal popolo e non da un'élite.


Bibliografia Trattato sulla Moneta, John Maynard Keynes Manoscritti Economico- Filosofici, Karl Marx Ideologia Tedesca, Karl Marxk Il Capitale, Karl Marx Manifesto del Partito Comunista, Karl Marx Critica al Programma di Gotha Lettera al Politburo del 19 marzo 1922 , Vladimir Lenin Rivoluzione Permanente, Lev Trotski Libretto Rosso, Mao Zedong Un Gitano Sedentario, Alberto Granado Latinoamericana , Ernesto Guevara Creare due, tre, molti Vietnam , Ernesto Guevara lo e il Che. Un'amicizia che ha cambiato il mondo, Fidel Castro Che Guevara: A Revolutionary Life, 10n Lee Anderson Scritti, discorsi e diari della guerriglia, Ernesto Guevara Filmografia Che! , Di Richard Fleischer I diari della motocicletta, Di Walter Salles Le ultime ore del Che, Di Romani Scovolini Che - L'Argentino, Di Steven Soderbergh Che - Guerriglia Di Stefen Soderbergh In viaggio con Che Guevara, Documentario di Gianni MinĂ


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