Marco Martini
Studi su Dante
Edizioni ISSUU.COM
STUDI SU DANTE CENNI BIOGRAFICI Dante Alighieri nasce a Firenze tra la fine di maggio ed i primi di giugno del 1265, figlio del cambiavalute Alighiero, facente parte della piccola nobiltà di parte guelfa. Studiò filosofia presso i domenicani di S. Maria Novella ed i francescani di S. Croce; studiò la retorica di Brunetto Latini e fu compagno di studi di Guido Cavalcanti. Fino quasi all'età di 30 anni la sua vita è oscura, mentre a 30 anni entra a far parte della vita politica fiorentina nel partito dei guelfi bianchi, capeggiati dalla famiglia dei Cerchi, molto ricchi, ma di orientamento politico democratico, in opposizione ai guelfi neri, capitanati dalla famiglia Donati ( in particolare da Corso Donati ), meno ricchi dei Cerchi, ma sostenitori di una politica aristocratica. Le lotte tra bianchi e neri insanguinano le strade di Firenze ( i guelfi erano il partito papale, mentre i ghibellini erano filoimperiali, anche se questa distinzione era valida solo originariamente, 'perché in seguito divennero fazioni in lotta tra loro solo per il predominio nel Comune ). Il papa Bonifacio Vlll? inviò, quale mediatore tra bianchi e neri, Carlo di Valois, con il compito però di schierarsi dalla parte dei neri: la vittoria dei neri portò al forzato esilio dei bianchi, tra cui Dante e Cavalcanti, nel 1302. Dante fu ospitato, durante il suo esilio, da Bartolomeo e Can Grande della Scala a Verona, dai Malaspina in Lunigiana, poi a Lucca, ad Arezzo, nel casentino presso i conti Guidi; intraprese anche un viaggio in Francia. Auspicò invano la discesa dell'imperatore Arrigo VIle di Lussemburgo, che nutriva un pacifico programma di restaurazione imperiale: Arrigo incontrò l'opposizione della Chiesa e dei principi delle città più importanti, ed il suo programma fallì. Trovò ultimo rifugio a Ravenna, dove morì nel 1321 e dove è sepolto. Nel periodo dell 'esilio scrive le principali opere. A) OPERE PRIMA DELL 'ESILIO VITA NUOVA E' l'opera che inizia lo sperimentalismo linguistico e stilistico dantesco, che approderà nella Commedia: Dante risente dell'influsso dei maestri siciliani e stilnovisti ( soprattutto Cavalcanti) ed inizia a coniare nuovi termini. La donna della Vita Nuova dona "salute" mediante il suo "saluto", inteso come salvezza morale per l'uomo. La donna diventa un mezzo per la "conoscenza celeste". La lode del poeta alla donna e l'amore sono disinteressati. L'amore è un segreto del cuore del poeta: per questo Dante inserisce nell'opera due "donne dello schermo". La Vita Nuova, tale perché "rinnovellata dall'amore", chiude l'esperienza stilnovistica dantesca: nel 1294, anno di composizione, Dante ha 29 anni ed è pronto per inserirsi nella vita politica. E' una sorta di romanzo autobiografico costituito da 42 capitoli, misti di versi e prosa. Beatrice è dunque un mezzo di elevazione spirituale e non, ovviamente, un amore carnale. Trama. Dante incontra Beatrice ( figlia di Folco Portinari e moglie di Simone de'Bardi) quando la fanciulla ha 9 anni, ma riceve il saluto solo 9 anni dopo, quando Beatrice ha quindi 18 anni. Durante una funzione religiosa, Dante contempla Beatrice, ma la gente crede che Dante guardi un'altra donna, di cui Dante approfitta per nascondere il vero oggetto del suo amore ai curiosi ( prima donna dello schermo ). La donna lascia Firenze e Dante rivolge le sue lodi ad una seconda donna dello schermo, ma Beatrice gli toglie il saluto. Dante incontra Beatrice ad una festa e non riesce a nascondere la sua emozione; altre donne lo deridono, accortesi dell'imbarazzo del poeta, che scrive la canzone" Donne ch'avete intelletto d'amore ". In seguito muoiono il padre di Beatrice e Beatrice stessa, nel 1290. Dante spiega che il continuo ricorso al numero 9 dimostra la natura divina della donna ( 9 è multiplo di 3, simbolo della Trinità). Dante incontra una "donna gentile" che lo distrae ( ha un valore allegorico, perché è il simbolo della filosofia e della scienza ), ma Beatrice gli appare in sogno facendolo vergognare per questa perdizione. Dante si promette di parlare di Beatrice in un' opera più degna: La Divina Commedia. In questo senso la Vita Nuova getta un ponte con la Commedia, opera in cui lo stilnovismo dantesco, ancora presente nella Vita Nuova, è superato. IL FIORE Si tratta di una corona di sonetti in stile comico, forse scritti da Dante ( ma non ne abbiamo la certezza ). RIME PETROSE
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Aspre e difficili nello stile, sono dedicate ad una " donna Pietra" ( la pietra è il senhal della donna cantata ). E' una donna dura e indifferente come la pietra. Anche queste rime costituiscono un momento dello sperimentalismo dantesco. B) OPERE DELL'ESILIO. Gli anni dell'esilio sono particolarmente proficui per la produzione dantesca. CONVIVIO ( 1304/07) Opera rivolta alla borghesia municipale non professionista di letteratura, è per questo motivo scritta in volgare. Il volgare viene esaltato come lingua degna di essere elevata a lingua nazionale della penisola e come lingua nobile e letteraria. Il " convivio" è un allegorico" banchetto di sapienza" rivolto a tutti, ai non dotti: l'esperienza dell'esilio non chiude quindi Dante come intellettuale. E' un'opera costituita da 4 libri, ma l'originario progetto dantesco ne prevedeva 15. DE VULGARI ELOQUENTIA Negli stessi anni del Convivio Dante compone il De vulgari eloquentia, opera interrotta al 14° capitolo del Il° libro. E' una stona della lingua, dalla dispersione babelica alle lingue d' oc, d' oil, del si ( la lingua italiana, definita da Dante, in quest'opera, lingua" del si " dalla relativa particella affermativa ), all'affermazione del volgare, lingua che Dante definisce con quattro aggettivi: illustre, cardinale ( cioè cardine, perno attorno al quale ruotano le altre lingue ), aulica e curiale ( adatta ad essere parlata nelle corti ). E' uno studio dantesco redatto in latino perché rivolto ai dotti. DE MONARCHIA ( 1312/13) E' la principale opera politica di Dante, costituita da 3 libri scritti in latino. 1° libro: la monarchia universale, cioè l'impero, è necessario per riportare pace e giustizia al mondo, travagliato da guerre e lotte civili; questo impero deriva direttamente da Dio, è necessario, eterno, divino; 2° libro: il popolo romano è stato scelto dalla grazia divina come popolo degno di ospitare la sede dell 'impero; 3° libro: è il libro più importante. Impero e Papato sono" due soli" brillanti ognuno di luce propria. Le due autorità sono uguali, indipendenti tra loro e l'intrusione di un'autorità sull'altra turba l'ordine naturale voluto da Dio ( Dante fa esplicito riferimento alle pretese temporalistiche e teocratiche della Chiesa del tempo ). Sono le due guide dell 'umanità. L'imperatore deve avere però riverenza verso il papa, per la maggiore dignità del suo fine: la felicità celeste. Dante auspica infine la discesa dell 'imperatore Arrigo VIIo di Lussemburgo per riportare pace in Italia e per tornare dall'esilio. LA DIVINA COMMEDIA Dante si eleva a giudice dell 'umanità, che deve purificarsi moralmente con un viaggio allegorico di rigenerazione attraverso la visita dei tre regni dell'oltretomba: inferno, purgatorio, paradiso. Dio è la verità. La Divina Commedia è una " Summa " del sapere, un' enciclopedia medievale, triadica e simmetrica, rispondente ad un intento di fermezza e rigidità tipici del Medioevo; la struttura dell'opera è infatti sicuramente granitica. L'opera dantesca è un " exemplum ", in versi, di una unitaria visione etico-religiosa. Dante si eleva, come si è detto, a giudice dell 'umanità, ma è anche egli stesso discepolo di Virgilio ( allegoria della ragione umana) e di Beatrice ( allegoria della grazia illuminante ). Il polilinguismo o plurilinguismo dantesco della Commedia si ravvisa negli influssi talvolta ancora stilnovistici, n~)inguaggio religioso, nell 'uso di gallicismi, latinismi, nella coniazione di vocaboli nuovi e propriamente " danteschi " ( Dante si pone in contrasto con il monolinguismo del Canzoniere di Francesco Petrarca ). Le fonti dell'opera sono tantissime, ma le principali sono senz'altro il VIO libro dell' Eneide di Virgilio e l'Apocalisse di Giovanni. Erich Auerbach nei suoi Studi su Dante parla di una teoria dell 'interpretazione figurale, nel senso che i personaggi danteschi sono " figure " di una prospettiva religiosa e provvidenziale della storia; i valori allegorici sono tesi a condannare la precari età della vita terrena, Paolo Malatesta e Francesca da Rimini ( Inferno, VO ) sono simboli della lussuria, mentre Ulisse è l'allegoria della frode intellettuale e del desiderio umano di conoscenza, condannato nel Medioevo. Auerbach analizza il rapporto tra l'espressione formale, il nome ( significante ), come il "leone" ed il significato ( il
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contenuto ), ovvero " animale feroce della foresta" ed il segno linguistico ( il simbolo, il valore allegorico, la metafora ), ossia la " superbia". L'impianto dell'opera è rigidamente simmetrico: 3 sono le cantiche ( Inferno, Purgatorio, Paradiso ), ciascuna costituita da 33 canti, oltre al l°, introduttivo a tutta l'opera; il poema è scritto tutto in terzine con versi endecasillabi a rima incatenata ( il l ° verso è in rima con il 3° ed il 2° con il l ° della terzina successiva ); tutte e tre le cantiche si chiudono con la parola" stelle "; tre sono le guide di Dante durante il suo metaforico viaggio di redenzione ( Virgilio nell 'Inferno e nel Purgatorio, Beatrice nel Paradiso terrestre e celeste, S. Bernardo conduce Dante alla visione di Dio, dopo una preghiera alla Vergine Maria nell 'ultimo canto del Paradiso ). I dannati dell 'Inferno sono ombre, perché non sono degni di portare il corpo, ma soffrono fisicamente le pene, che sono eterne, a differenza dei peccati che gli spiriti penitenti del Purgatorio devono scontare, poiché la loro pena non è eterna, e per la remissione delle loro colpe sono utili i suffragi dei vivi ( per questo chiedono continuamente suffragi a Dante, quando sarà tornato nel mondo dei vivi ). Le pene infernali sono regolate dalla " legge del contrappasso ", ossia il rapporto, o per analogia o per contrasto, tra peccato e pena ( ad esempio, la pena dei lussuriosi è quella di essere trasportati da una bufera infernale, poiché in vita si fecero trascinare da violente passioni d'amore). C) OPERE MINORI Epistole: sono 13 lettere, scritte in latino, di carattere politico, inviate ad ignoti, per motrvi precauzionali; note quelle all'amico fiorentino, a Can Grande Della Scala, ai re, ai principi, ai popoli d'Italia perché accogliessero con devozione Arrigo VII. Quaestio de aqua et terra: Dante dimostra, nel terso di una sua lezione tenuta durante l'esilio veronese, che in nessun punto del globo l'acqua è più alta della superficie terrestre. E' quindi un'opera di carattere scientifico. Egloghe: sono componimenti in prosa nei quali Dante difende il volgare. Il poeta segue qui lo stile di Virgilio, considerato suo" maestro ".