Clemente Ciammaruconi
L’Ordine templare nel Lazio meridionale. Analisi di una strategia insediativa
[A stampa in L’Ordine templare nel Lazio meridionale (Atti del Convegno, Sabaudia, 21 ottobre 2000), a cura di C. Ciammaruconi, Casamari 2003 (Bibliotheca Casaemariensis, 7), pp. 45-101 © dell’autore - Distribuito in formato digitale da “Reti Medievali”].
Seppure con un certo ritardo rispetto a storiografie più consolidate, nel corso degli ultimi anni anche nel nostro Paese si è iniziato a guardare alla presenza dell’Ordine del Tempio con un rinnovato interesse ed una maggiore cura metodologica1 . Le vecchie tradizioni erudite, non di rado contaminate da venature esoteriche (quel templarismo che tanto male ha fatto alla ricostruzione della verità storica), hanno così finalmente cominciato a lasciare il posto a studi condotti su un attento vaglio della documentazione superstite e, pezzo dopo pezzo, la mappa dell’Italia templare sta ormai prendendo forma. Da questa - tranne che per alcuni sporadici studi che hanno interessato le precettorie della Tuscia e la casa romana di S. Maria in Aventino - era finora stata colpevolmente esclusa la regione laziale e, soprattutto, la sua provincia più meridionale; una lacuna alla quale, per quanto sarà possibile, intendo porre rimedio con questa mia ricerca. Purtroppo, l’estrema frammentarietà delle fonti non facilita nel delineare in maniera compiuta la strategia insediativa dell’Ordine nel Lazio meridionale. Mi pare, tuttavia, che i pur scarsi elementi a disposizione consentano di indirizzare la ricerca verso alcuni ambiti privilegiati. Anzitutto, è evidente come la presenza della Militia Templi debba essere correlata alle vicende del papato ed al ruolo svolto dalla provincia di Campagna e Marittima nel processo di costruzione del dominio temporale della Chiesa. Non è un caso che proprio tra la fine del XII e l’inizio del XIII secolo, periodo in cui la loro autorità era aspramente messa in discussione dal conflitto con l’Impero e dalla politica antipapale del comune romano, i pontefici individuarono con maggiore frequenza nell’Ordine templare un sicuro sostegno, oltre che un fidato presidio a controllo di punti nevralgici del territorio. Una funzione ugualmente importante venne ricoperta dai milites Templi negli anni seguenti, quando l’attenzione del papato si spostò sulla necessità di esercitare un potere diretto e capillare sulla provincia più meridionale dell’ormai restaurato Stato della Chiesa: a testimoniarlo, la costanza con la quale, nella seconda metà del Duecento, importanti castra specialia Sanctae Romanae Ecclesiae vennero affidati alla custodia di fratres templari. Parallelamente, è possibile riscontrare un loro crescente impiego nella curia romana, dove spesso beneficiarono del favore particolare dei singoli pontefici. Sarebbe comunque un errore considerare le ragioni e le modalità della presenza templare a sud di Roma esclusivamente appiattite sugli interessi del papato; come si avrà modo di vedere, per quanto assai articolata, nella gran parte dei casi questa strategia insediativa seppe infatti assecondare in maniera efficace gli indirizzi generali dell’Ordine in Occidente. Del resto, è abbastanza chiaro che lo stretto rapporto ben presto instaurato con i pontefici non poteva non essere fondato che su un reciproco tornaconto, del quale dà ragione lo stesso precoce impianto di una domus nell’Urbe. E proprio alle vicende della precettoria romana di S. Maria in Aventino è senz’altro da riconnettere il diffondersi dell’Ordine del Tempio nel Lazio meridionale. 1. La domus romana di S. Maria in Aventino La prima menzione di un insediamento templare in Roma ci è fornita dal cistercense Goffredo di Auxerre, nel libro IV della Vita prima di san Bernardo. Egli vi racconta come, in segno di particolare devozione e riconoscenza per l’operato dell’abate di Clairvaux nei confronti del neonato Ordine
Il quadro generale della bibliografia sull’Ordine del Tempio in Italia fornito da F. BRAMATO , Storia dell’ordine dei Templari in Italia. I. Le fondazioni, Roma 1991, pp. 13-36 può essere oggi ulteriormente integrato dalla rassegna compilata da S. CERRINI, L’Ordine del Tempio. Aggiornamento bibliografico, in I Templari, la guerra e la santità, a cura di S. Cerrini, Rimini 2000, pp. 153-162. 1
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