Marco Sartoretto
PORTFOLIO
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MARCO SARTORETTO Cell / +39 3401625014 email / sartoretto.marco.90@gmail.com Residenza: via Brenta 29, Vedelago (TV) Nato: 24/01/1990 NazionalitĂ : italiana Progetti dal 2013 al 2018 Matricola 286652 Laurea magistrale / Architettura e culture del progetto Dipartimento di Culture del Progetto Iuav / Istituto Universitatio Architettura di Venezia
marco sartoretto: portfolio
index
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workshop HOUSE IN OVAR Workshop di Visualizzazione Esterni
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progetti TORRI IN ALTZA Tirocinio curricolare
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TEATRI DI GUERRA Laboratorio integrato 3
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IL REAL ALBERGO DEI POVERI Atelier Heritage
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UPSIDE DOWN Atelier Città e Paesaggio
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extra SONNETS IN BABYLON Biennale di Architettura 2014
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VACIO ENCERRADO Festival di Architettura di Logroño
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HOUSE IN OVAR Lavoro realizzato nel corso del workshop di visualizzazione esterni presso lo studio Baumatte.
marco sartoretto: portfolio
workshop : house in ovar
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marco sartoretto: portfolio
TORRI IN ALTZA Progetto preliminare per la rigenerazione del quartiere “Altza Gaina”.
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workteam Ander Gonzalez Marco Sartoretto anno: 2018 unità didattica: Tirocinio curricolare tutor: Xabier Barrutieta Architecture
L’obiettivo del progetto è la rigenerazione della parte alta del nucleo di Altza attraverso un intervento di usi misti. Il lotto dell’Istituto della Costruzione ha un gran potenziale per riconfigurare gli spazi urbani nel versante nord del nucleo di Altza. L’obiettivo è creare qui un nuovo centro urbano con un’offerta attuale ed attraente di alloggi e servizi. La riflessione su questo posto accompagna una serie di progetti colaterali che irradiano il potenziale di rigenerazione della zona in forma sinergica, e che mettono a fuoco soprattutto l’accessibilità urbana e la e il potenziamento degli spazi verdi. La sfida è che Altza sia, da un lato, un quartiere attraente per le nuove generazioni, in modo da favorire la rinnovazione della popolazione locale. Dall’altro deve
continuare ad essere un quartiere amabile ed accessibile per il segmento di popolazione che invecchia. Entrambi i profili sociali sono d’accordo nel chiedere una città che condivide molti obiettivi: Accessibilità urbana, spazi urbani sicuri e con prospettiva di genere, accesso al trasporto pubblico, servizi e dotazioni in prossimità, tipologie di abitazioni comode ed adattate alle necessità di tutti.
progetti: torri in altza
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100 m
Edifici di progetto
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Edifici pubblici
Linea ferroviaria
Metro San Sebastian
43.18.55_N - 01.56.09_O
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marco sartoretto: portfolio
TEATRI DI GUERRA Un museo per ripercorrere le sensazioni che accompagnarono i soldati durante la guerra di trincea.
workteam: Emanuele Biscaro Livia Franco Marco Sartoretto anno: 2015 unità didattica: Laboratorio Integrato 3 docenti: Agostino Cappelli, Alberto Ferlenga
Il problema che viene posto in questa parte del corso è la riqualificazione dello spazio che introduce al Sacrario militare di Asiago, la creazione di un museo supportato da diverse funzioni e il collegamento alle altre installazioni sparse per l’Altipiano. Il nostro intervento punta a instaurare un dialogo con il Sacrario, ma non vuole affiancare un altro monumento a quello già esistente. Una grande piazza introduce agli spazi museali e grazie a delle sedute orientate verso il colle permette al visitatore di godere della vista del paesaggio circostante. Grazie a questo espediente il Sacrario si configura come sfondo nel caso di rappresentazioni e spettacoli organizzati in loco, conferendo un ulteriore carattere simbolico all’intero luogo. L’intervento punta a riqualificare la zona che collega il Sacrario al resto della città.
Per agevolare la mobilità sono stati inseriti un bike sharing e una fermata per gli autobus. Una nuova piazza collega questi elementi al museo e all’auditorium e attraverso delle sedute permette di contemplare il paesaggio. L’entrata allo spazio museale è configurato come una trincea che punta direttamente verso il Sacrario militare di Asiago e porta il visitatore a immedesimarsi nella condizioni vissute dai soldati. La corte non solo introduce al museo, ma ne è parte integrante. I pilasti sporgono di due metri dal piano di calpestio e sono disposti in modo regolare, suggerendo un battaglione di soldati. I fori costellano lo spazio murario, portano luce alla zona sottostante attraverso una doppia altezza e ricordano una moltitudine di feritoie.
progetti: teatri di guerra
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prof. Alberto Ferlenga |con Marco Ballarin, Silvia Dalzero, Andrea Iorio, Claudia Pirina
TEATRI DI GUERRA TRAME DI SGUARDI Università Iuav di Venezia|a.a. 2014-15 Laboratorio di Progettazione architettonica e urbana
TEATRI DI GUERRA TRAME DI SGUARDI Università Iuav di Venezia|a.a. 2014-15 Laboratorio di Progettazione architettonica e urbana
stud. Biscaro Emanuele | matr. 276507
prof. Alberto Ferlenga |con Marco Ballarin, Silvia Dalzero, Andrea Iorio, Claudia Pirina
PLANIVOLUMETRICO Scala 1:1000 stud. Franco Livia
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stud. Biscaro Emanuele | matr. 276507
stud. Sartoretto Marco
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100 m
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stud. Franco Livia
| matr. 276692
stud. Sartoretto Marco
| matr. 274534
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marco sartoretto: portfolio
IL REAL ALBERGO DEI POVERI
CONCEPT Aggiungere anziché demolire
Stratificazione e cicatrizzazione sono le parole chiave che guidano il progetto di riqualificazione del complesso napoletano.
Non finito workteam: Leone Carpini Filea De Marchi Marco Sartoretto
Rimarginare una ferita aperta
anno: 2016 unità didattica: Atelier Heritage docenti: Luisa Berto, Fernanda de Maio, Mario Piana
Il Reale Albergo dei Poveri appare oggi come un oggetto senza vita, una grande scatola semivuota, le uniche funzioni rimaste sono: un centro sportivo occupante l’angolo nord-ovest dell’edificio al piano terra e parte della corte adiacente al piano rialzato per un totale di…mq di superficie coperta; vi sono poi alcune piccole attività commerciali all’altezza del piano rialzato dell’ala nord-est, una discreta frazione della vicina corte è adibita ad autorimessa per la quale è previsto un solo accesso grazie ad una breccia carrabile che permette di connettersi con via B.Tanucci; e sotto, fra le volte del ‘700, un garage accessibile per mezzo di una stretta rampa dalla medesima corte; infine vi è, al piano primo del settore nord-est, un complesso di abitazioni private abusive costituite da 80 unità, un vero e proprio quartiere arrangiato, disposto su una superficie che comprende tre dei quattro lati costituenti il perimetro della corte. Andando ad analizzare più nello specifico la corte centrale, quella che sarebbe dovuta essere la magnificente chiesa del R.A.P, comprendiamo che questo sia senza dubbio lo spazio più complesso ed interessante del manufatto, è però al tempo stesso la porzione edificata meno completa e carica di mistero, un rudere a prima vista, una grande carcassa del passato, un monumento antico che ha raggiunto nei secoli la sua agognata e meritata etichetta di rovina, ma è davvero così? Forse è proprio grazie a questo stato di decadenza, percepibile dalle foto scattate all’albergo da Mimmo Jodice negli anni 90, che ci permette di apprezzarvi non solo un valore estetico ma anche poetico ed evocativo, la poetica del frammento difatti, il fascino della
Stratificazione
Crollo
Cucitura
Cicatrizzazione
rovina, guardando certe foto di Jodice ci accorgiamo che il tempo li si è fermato in un preciso istante, un’ istante infinito che ha bloccato l’involuzione naturale della materia che compone l’architettura. Questa percezione di staticità temporale è enfatizzata nella fotografia, poiché l’immagine oltre a diventare documentazione storica di un datato momento è anche talvolta un’elaborazione artistica, un’illusione, un gioco di prestigio mirato a descrivere determinate caratteristiche della realtà, distorcendo e amplificando certi attributi così come in pittura. Piranesi ad esempio, nelle sue incisioni modificava le proporzioni dei monumenti facendo apparire l’uomo come un minuscolo essere insignificante sovrastato da colossali architetture romane. Molto interessante è la capacità evocativa data dalle foto di Jodice, il quale utilizza l’apparecchio fotografico come un pennello descrivendo un’albergo dei poveri come fosse un’antica città, monumentalizzando la condizione di rovina, deserta, abbandonata, ma sempre eretta, ferma dopo secoli, ove dell’uomo non v’è rimasta che qualche traccia esigua. quasi una visione scenografica di una memoria nostalgica, in cui oggi la vegetazione che cresce insidiata fra le crepe della muratura rappresenta l’ultima manifestazione di vita dell’ambiente architettonico.
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40.51.48_N - 14.15.55_O
progetti: il real albergo dei poveri
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IDEA DI PROGETTO
Stratigrafia
Cicatrizzazione
STRATIFICAZIONI
AREE TEMATICHE PIANO PRIMO
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Hotel
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Emporio Laboratori artistici
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Campus
Impianto di risalita Galleria commerciale Ascensori Scale Biblioteca Laboratori di botanica Aule esistenti
Aule nuove
Terrazza sulla corte interna
Terrazza esterna Cafè Batteria ascensori Foyer
Servizi ignenici
FUNZIONI INTERNE PIANO RIALZATO Rooftop Bar Camere Canon lumière Piazza del mercato Sala lettura Deposito biblioteca
Auditorium Scala di emergenza
Ingresso merci Hotel Studentato
PERCORSI PRINCIPALI ATTACCO A TERRA Montacarichi
rto
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Terrazza esterna Palestra Emporio di prodotti Sottopasso Locali e ristoro Emporio di prodotti Commerciale Sala lettura
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Guardaroba Auditorium
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Arc
MASTERPLAN
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marco sartoretto: portfolio
progetti: il real albergo dei poveri
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Lastre di copertura in ottone Facciata in rete metallica Vetro
Struttura
Pannelli di chiusura
Sedute
Scala di emergenza
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marco sartoretto: portfolio
UPSIDE DOWN Revitalization of Sunset Park neighborhood
workteam: Sultan Al-Zadjali Sara Alzetta Beatrice Bresciani Francesca Pasquali Marco Sartoretto anno: 2017 unitĂ didattica: Atelier CittĂ e Paesaggio docenti: Aldo Aymonino, Agostino Cappelli, Enrico Fontanari, Luigi Latini
The upside down project is a complete revitalization concept initiative to revitalize Sunset Park which is situated in the Brooklyn district. The design consists of many urban design strategies which tackle specific design approaches to cultural awareness towards a broad demographic, historical structures, urban situations, transportation, and landscape. The design begins with reintegration of the transportation infrastructure that’s has been abandoned after the first world war, due to its strategically located framework and stops we saw this as an opportunity to attract people to the site and vice-versa where the site can branch out to other parts of the city. The flower express is the starting point of the changing identity of the site due to the newel proposed botanical garden at the end of the stop. The botanical garden reflects all the diverse nationalities located in the district, we see it as a complementary aspect for tourist who visits the site to reflect and the locals to identify with. The landscape does not end with the botanical gardens alone, but they 40.38.46_N - 74.01.32_O
do spread out into the urban area in an acupunctural manor in forms of pocket parks each park serves its context from communal gardens for the elderly to playgrounds for children to enjoy. In the urban context, the design focus on the piers protruding out of the sites border being in an industrial zone the design focused on two factors industry to create jobs to rejuvenate the site and cultural and educational zones. By doing so, the site does not only become a place for work but as well as an educational and historical hub. We propose to convert the army terminal to be a dock integrated with the historical building for tourists and individuals traveling via boats, the reuse of the industrial pier for shipping of goods, a sports pier due to there being no sports halls or youth centers in site and the future sunset park university with will be the educational zone. By interweaving the zones the flow beings to become more dynamic due to its active characteristics, we see it as a realistic and complementary approach to serve a vast urban space. 0
1
5 Km
Green Areas
Industries
Botanical Gardens
New Botanical Garden
Marine Terminals
Railways System
Botanical Garden Railway
progetti: upside down
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URBAN DESIGN
INFRASTRUCTURES&LANDSCAPE FRAMEWORK
URBAN DESIGN
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LOCAL NEIGHBORHOOD FRAMEWORK
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Battery Park City Esplanade
Prospect Av
R·N·W·D
The Big U for Manhattan Project
25 St
36 St
R·N·W·D
R·N·W·Q·D
Brooklyn Heights_Promenade
45 St
R·N·W
Sunset Park
Hospital 9 Av
Library Army Terminal
BAT_Project View
53 St
School of Discovery
59 St
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R·N·W
R·N·W·Q Forth Hamilton Pkwy
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Basilica of Our Lady
50 St
Bay Ridge
8 Av
R
D
N·W·Q
Shore Park&Parkway
Bay Ridge Promenade
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Waterfront Project
1 Km Waterfront Project
Waterfront Existing
Waterfront Possible Transformations
Waterfront Existing Metro Lines
Metro Lines Passing by the Project Area
Sunset Park Tram Loop
10Km
Possible Trasformations Project Area
Botanical Garden Train
Ferry
Metro
Botanical Garden Train
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Parkings
Open Area
Acqua
Open Area
N
10 Km
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Parking Parking
New Botanical
New Green Areas New Parking
Garden & New New Botanical New Parking Garden & Pocket New Parks Pocket Parks
Free Car Zone
Free Car Zone
New Parkings
Existing New loop Light rail ExistingMetro Line
New Loop for for Light Rail
Metro Lines
Free Car Zone
New Light Rail Loop
Ferry transit Bike path New green Brooklyn - Queens New train existing service for New corridor Ferry Transit rail New Train service Existing Bike Path for Botanical Green Corridor Botanical Garden Pedestrian Garden Business Pedestrian & Bike Business Path & bike path
Bus
Brooklyn Light Bus Lines
N
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marco sartoretto: portfolio
A
MASTERPLAN
Relevant Buildings
Renovations
New Constructions
Landscape Intervention
Open Areas
Water Addition
Tram Path
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100 m
progetti: upside down
6.63
7.53 6.63 17.58
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6.83 42.17
15.00 6.83 42.17
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24.57 300.17 5.73 3.15 9.06 6.83 48.15
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6.83 48.15
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ROOFTOP DETAIL SECTION AND PLAN
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marco sartoretto: portfolio
SONNETS IN BABYLON Daniel Libeskind e l’esibizione al Padiglione Venezia per la Biennale di Architettura 2014.
“Se non ti aspetti l’inaspettato, non lo troverai; è difficile da ricercare e complesso” Erodoto anno: 2014 a cura di: Renzo Dubbini, Luca Guido, Daniel Libeskind, Lev Libeskind, Studio Libeskind Milano.
“Il tema del lavoro consiste nello scegliere uno dei miei disegni appartenenti alla serie Sonnets in Babylon; quello che più vi corrisponde. Tenendo a mente il disegno camminate e riscoprite Venezia, utilizzando il Sonnet come una sorta di mappa metafisica della città. Il contributo che vi chiedo è di ricercare l’inaspettata coincidenza tra il disegno selezionato e la realtà dello spazio fisico, dell’emozione, e della luce della città. Indagate il concetto dell’inaspettato, scattando una serie di 21 fotografie. Non si tratta di eseguire un esercizio sui temi dell’analogia o della metafora ma di ricercare l’equivalente poetico tra i momenti catturati dalle immagini e Sonnet che avrete scelto. I Sonnets sono composizioni che comunicano attraverso le immagini, come i loro antenati letterari. [...] Il vostro contributo dovrà richiamare i temi sollevati all’interno del Padiglione; tra cui Venezia, l’Anima, i Sogni e la Realtà. Buona fortuna a tutti i partecipanti e spero di incontrarvi personalmente nel prossimo futuro.” Professor Daniel Libeskind
Padiglione Venezia Allestimento della sala introduttiva: lampadario Lasvit e fotografie degli studenti.
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VACÌO ENCERRADO Installazione realizzata dagli studenti della scuola ETS del País Vasco in occasione della quarta edizione del Festival di Logroño di Architettura e Disegno.
anno: 2018 unità didattica: Architectural Design Experimental Lab. a cura di: Iñigo Viar, Mario Sangalli
Il luogo di realizzazione dell’opera si trova nella città medievale di Logroño, capitale della Rioja, anche capitale dell’omonimo vino. Come in ogni borgo medievale, si può leggere il contrasto tra il pieno e il vuoto, tra lo spazio privato costituito dagli edifici e lo spazio pubblico che corrisponde alle strade strette. Per sforare quel limite, viene creato un elemento di unione che abbraccia entrambi gli spazi. Attraverso il materiale dato, il pavimento, il colore e la forma, vogliamo rappresentare la cultura del luogo, del vino, lasciando sempre una libertà di interpretazione per lo spettatore. Queste interpretazioni possono in qualche modo ricordare l’interno di un barile, con le assi di legno impregnate di vino, o anche la terra dei vigneti. Sebbene l’oggetto sembri chiuso, include alcune aperture che permettono l’interazione con lo spettatore, creando immagini che attraversano quell’oggetto. Oltre alle aperture strette, il cambiamento di marciapiede crea una certa incertezza nello spettatore, che dubita che possa entrare o meno, creando o meno uno spazio proibito.
IUAV Venezia Marco Sartoretto: Portfolio Corso di Laurea Magistrale in Architettura e Culture del Progetto contenuti a cura di Marco Sartoretto Vedelago, novembre 2018 liberamente distribuibile secondo protocollo di licenza