Palazzo Capponi a Roma
Maria Letizia Papini
ISBN 88-88168-16-8
9 788888 168166
Palazzo Capponi a Roma Casa vicino al Popolo, a man manca per la strada di Ripetta
Maria Letizia Papini
Palazzo Capponi a Roma, in via di Ripetta, non era stato finora oggetto di uno studio organico. Il volume ne ripercorre la storia dalle origini ai nostri giorni, ricostruendo, anche attraverso un’ampia ricerca d’archivio, l’evoluzione dell’edificio e le sue fasi costruttive, scandite dal succedersi delle diverse famiglie che vi dimorarono e dagli interventi di molteplici artisti attivi sulla scena romana. Lo studio prende le mosse dagli anni Quaranta del Cinquecento, quando, nell’ambito del fervore urbanistico ed edilizio seguito all’apertura del nuovo asse viario di via di Ripetta, una famiglia di origine perugina, i Serroberti, commissionò sulla nuova via publica la costruzione di una domum magnam, più antico nucleo dell’attuale palazzo. Dai Serroberti il palazzo passò, nel , ad Amerigo Capponi, esponente del ramo romano dell’illustre famiglia fiorentina, che lo ampliò e ne abbellì la facciata con sculture di Francesco Caporale. Nuovo sviluppo ebbe il palazzo nella prima metà del Settecento, allorché divenne la residenza del marchese Alessandro Gregorio Capponi, erudito, bibliofilo, collezionista d’arte e primo conservatore del Museo Capitolino. In questi anni il palazzo divenne sede della biblioteca e della preziosa collezione del marchese, composta da reperti archeologici ed opere di arte antica – fra cui gemme, monete, sculture e iscrizioni –, e da una cospicua raccolta di disegni, incisioni e dipinti moderni; costituita da oltre cinquecento dipinti, quest’ultima conteneva opere attribuite ai pittori più celebrati secondo il gusto e le concezioni estetiche dell’epoca: da Brill a Poussin, da Raffaello a Tiziano, da Annibale Carracci a Maratta, da Lauri a Van Wittel. Nell’Ottocento, mentre fu sede de La Civiltà Cattolica, il palazzo subì l’ultima significativa fase di ampliamento e assunse la configurazione attuale.
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Maria Letizia Papini, storica dell’arte, ha rivolto i propri interessi di ricerca prevalentemente alla storia del collezionismo e delle arti minori. Tra i lavori monografici ha pubblicato, nel , La cornice: procedimenti esecutivi ed evoluzione tipologica, in Preparazione e finitura delle opere pittoriche (a cura di Corrado Maltese); nel , L’ornamento della pittura. Cornici, arredo e disposizione della Collezione Corsini in Roma nel XVIII secolo. Nel ha collaborato a Il lavoro dell’uomo nella pittura da Goya a Kandinsky (catalogo della mostra, Città del Vaticano, a cura di Giovanni Morello); nel ha redatto e coordinato, assieme a Pietro Vittorelli, Ave Crux Gloriosa. Croci e Crocifissi nell’arte dall’VIII al XX secolo (catalogo della mostra, Abbazia di Montecassino).
L’Autorità per la Vigilanza sui Lavori Pubblici è stata istituita con la Legge del allo scopo di garantire la qualità delle opere e dei lavori, nonché l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa, nel settore dei lavori pubblici. L’Autorità, oltre ad essere garante della concorrenza e delle qualità della spesa, ha la finalità di assicurare una rete di protezione per gli appalti pubblici garantendo l’economicità dei lavori, la regolarità delle procedure e l’osservanza delle norme. Per una migliore gestione nel settore degli appalti pubblici, la Legge attribuisce alla Autorità anche il potere di investire gli organi di controllo interno delle varie amministrazioni per correggere i comportamenti irregolari segnalatigli, nonché il potere di investire gli organi giudiziari per interventi di carattere repressivo. Nell’ambito dell’Autorità opera l’Osservatorio dei Lavori Pubblici che promuove, tra l’altro, la realizzazione di collegamenti telematici con le amministrazioni aggiudicàtrici, gli altri enti aggiudicàtori o realizzatori, nonché con le Regioni, al fine di acquisire informazioni in tempo reale sui lavori pubblici.
L’INAIL – Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul lavoro – che opera da oltre un secolo, persegue una pluralità di obiettivi: ridurre il fenomeno infortunistico, assicurare i lavoratori che svolgono attività a rischio, garantire il reinserimento nella vita familiare, sociale e produttiva di quei soggetti che hanno subito danni fisici a seguito di infortunio o malattia professionale. L’INAIL è pienamente integrato nel “progetto Welfare” quale soggetto attivo nel sistema di protezione sociale orientato verso una tutela integrata, che va dagli interventi di prevenzione nei luoghi di lavoro, alle prestazioni sanitarie ed economiche, alle cure, alla riabilitazione ed al reinserimento del lavoratore. Incentiva, inoltre, gli investimenti in sicurezza delle imprese, sia attraverso finanziamenti diretti di progetti specifici, sia attraverso un accentuato meccanismo di bonus/malus assicurativo. Il panorama delle attività è la conseguenza diretta della missione aziendale: non soltanto assicurazione, ma un sistema integrato di tutela del lavoratore e per la competitività delle imprese.
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