Aratro 01 2018

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MENSILE DELLA FEDERAZIONE PROVINCIALE COLTIVATORI DIRETTI DI FERRARA

L’ARATRO

COLDIRETTI FERRARA

COLDIRETTI

All'origine della filiera agricola italiana

Stampa ORIGRAF Ferrara - Via Sgarbata, 170/172 - Tel. 0532 712991 - Reg. Trib. Ferrara n. 21 del 21/03/1951 Poste Italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento Postale - DL. 353/2003 (conv. in. L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1. DCB Ferrara

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Marzo Aprile 2018


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L’Aratro

Nuovo delegato regionale dei Giovani Coldiretti pag. 7

Stampa: Origraf s.rl.

Via Sgarbata, 170/172 San Bartolomeo in Bosco (FE) Edito da Coldiretti Ferrara Direttore: Claudio Bressanutti Direttore Responsabile: Riccardo Casotti Comitato di Redazione: Marco Baldon, Andrea Bolzonaro, Riccardo Casotti, Ida Dalla Libera, Alessandra Mariotti, Enrico Neri, Beatrice Tagliaferri, Valeriano Tagliati. Realizzazione Editoriale: Impresa Verde Ferrara Via Bologna, 67 - Ferrara Redazione: Via Bologna 637 Chiesuol del Fosso (Ferrara) Tel. 0532.979.711 Fax 0532978.458 email: ferrara@coldiretti.it Registro al Tribunale di Ferrara al numero 21 del 21/3/1951 - Iscritto al R.N.S. Pubblicato a Ferrara Questo numero è stato chiuso in redazione il 10/5/2018

Abbonamento annuale per i soci Euro 3,50 Numero 2 - Marzo Aprile 2018

Sommario

Visita al museo della civiltà contadina “Arcòrd dla canpàgna ” pag. 2 L'anno del cibo italiano nel mondo occasione di crescita Sergio Gulinelli pag. 3 Eletto il nuovo presidente provinciale pensionati pag. 4 Il nuovo Consiglio Pensionati

pag. 4

Macfrut 2018: tra salute e benessere il valore dell'ortofrutta. Le nuove sfide dell'agricolture 4.0: un grande progetto di innovazione Claudio Bressanutti pag. 5 Giovani Impresa: saper comunicare la nostra distintività ad ogni livello Filippo Pallara pag. 6

I progetti di Donne Impresa Ferrara Melissa Ghirardelli

pag. 8

Coldiretti in piazza per più tutela e trasparenza Riccardo Casotti pag. 9 Le tecnologie digitali scendono in campo. Arrivano Droni & C. Eleonora Bigoni pag. 10 Cordoglio per la scomparsa di Andrea Rimondi pag. 11 Accordo Coldiretti Creditagri per anticipo PAC 2018. pag. 11 Ortofrutta italiana sicura con 99,4% di analisi regolari. pag. 12 L'etichetta semaforo boccia 80% dei prodotti DOP Emilia-Romagna pag. 14 Cresce il Falso Made in Italy nel mondo: stop ad accordi dannosi pag. 15 No all'aumento dell'IVA. 5000 tra buyers e visitatori allo stand Coldiretti a Cibus Parma. pag. 16 Filiera Italia: appello ad Hogan per evitare tagli PAC e distorsioni alla concorrenza in Europa. pag. 17 730/2018: cosa c'è di nuovo Ida Dalla Libera

pag. 18

Tassazione diritto di superficie: il pronunciamento dell'Agenzia Entrate Ida Dalla Libera pag. 19 Abolizione schede carburante e fatturazione elettronica Ida Dalla Libera pag. 20 Niente IMU per i pensionati agricoltori in attività pag. 20 Distributori aziendali: le nuove norme tecniche Marco Baldon pag. 21 Revisione PAC: semaforo verde per l'Omnibus in Italia Alessandra Mariotti pag. 22 Quaderno di campagna 2018: il vademecum degli impegni Marco Baldon pag. 24 Norme di commercializzazione e BDNO Marco Baldon

pag. 25

Le malattie professionali agricole Beatrice Tagliaferri

pag. 26

Convenzioni per i pensionati Coldiretti

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Mercatino

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Origine in etichetta, dal 9 maggio le nuove sanzioni pag. 30 La giornata dei Pensionati Coldiretti 2018 pag. 31

VISITA AL MUSEO DELLA CIVILTÀ CONTADINA “ Arcòrd dla Canpàgna ”

Il Museo è privato di Proprietà del Coltivatore Diretto Sig. MANTOVANI Adriano ed è ubicato a San Giovanni in Persiceto Fraz.ne San Matteo della Decima Via San Cristoforo, 141/E - presso il centro agricolo aziendale di proprietà di MANTOVANI Adriano e Massimo. Il museo si sviluppa su circa 200 ml. ed è principalmente riferito alla vita domestica e rurale della “Bassa Bolognese”, e del ferrarese. Sono in esposizione circa 1500 pezzi risalenti ai periodi fine 1800 e tutto il 1900, ordinati per settori: cucina, dispensa, camere da letto, stalla, cantina, mezzi di trasporto, scuola, ed altri. In una altra struttura adiacente sono esposte: macchine e/o trattori agricola d’epoca (70/120 anni fa). Il museo è visitabile tutti i giorni, previa telefonata alla famiglia Mantovani al seguente numero: 051/6824486 ore pasti, concordando data e ora della visita, molto gradita, accompagnata e illustrata dallo stesso Mantovani o chi per lui: Vedere e anche toccare con mano gli attrezzi e le macchine: ideate, costruite ed usate dai nostri avi circa 100

– 130 anni fa, è sicuramente un momento di grande emozione per i più anziani e di grande stupore per i più giovani, constatando l’ ingegno e la fatica immane dei “nonni e nonne” e i poveri materiali a loro disposizione. La durata ottimale della visita completa si può considerare di circa 60/80 minuti. Le visite guidate o i gruppi di persone, sarebbe preferibile non superassero le 15/20 unità e ciò per dare al gruppo stesso la possibilità di vedere ed udire meglio quello che viene proposto e/o illustrato. L’ entrata è a offerta libera.


L'ANNO DEL CIBO ITALIANO NEL MONDO OCCASIONE DI CRESCITA

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Il 2018 è stato indicato dal passato Governo, con i ministri Franceschini e Martina “anno del cibo Italiano nel mondo”. Una investitura del ruolo sempre più rilevante del cibo, dell’enogastronomia nazionale come motivazione di attrattiva turistica e simbolo italiano riconosciuto a livello internazionale, ma anche impegno per far conoscere il vero agro alimentare italiano sui diversi mercati e difenderlo dall’attacco crescente del “fake”, del falso, dell’italian sounding, che cresce ogni anno di miliardi di euro, tanto che le ultime stime indicano il valore del falso Made in Italy attorno a 100 miliardi di euro all’anno di fatturato. Somme ingenti che vengono sottratte ai veri artefici delle autentiche produzioni italiane, a cominciare dagli agricoltori e via via per tutta la filiera. A ciò si aggiunge la spietata concorrenza sia europea che mondiale che ultimamente trova sponda negli accordi commerciali della UE, con improvvi-

de apertura di frontiere e riduzione di dazi senza aver negoziato verificando fino in fondo con i soggetti interessati, gli effetti dei trattati, senza inserire vere garanzie di equivalenza in termini di sicurezza alimentare e di rispetto dei diritti dei produttori agricoli e dei sistemi sociali, ben diversi da quelli europei ed ancor più da quelli italiani. La mancanza, ad oggi, ad oltre due mesi dalle elezioni, di un esecutivo nel pieno dei poteri complica ancor più la messa a punto di azioni politiche concrete a tutela del nostro patrimonio agroalimentare, mentre il resto del mondo non aspetta certo i riti della nostra politica, rischiando di marginalizzare il ruolo italiano nelle decisioni europee che già ora non ci sono particolarmente favorevoli, anzi. In questo quadro la nostra organizzazione nel mentre affronta anche la fase dei rinnovi in tutto il territorio, continua a presidiare il nostro modello produttivo e la messa a punto concreta delle idee e dei progetti sui quali si confronta con i soci e rende evidente ai cittadini e consumatori. Non senza tentare anche strade nuove, come leggete anche nelle pagine che seguono, varando un “sindacato d’impresa”, chi ci vede condividere su base paritaria e di principio azioni e progettualità con il mondo agroindustriale che come noi crede nel Made in Italy e nella necessità di difendere il modello produttivo italiano, costituendosi in un nuovo soggetto, “Filiera Italia “, che nei giorni scorsi si è presentato a CIBUS di Parma,

condividendo gli stand con Coldiretti e chiedendo al commissario UE Hogan, di non applicare il paventato taglio del bilancio comunitario a danno della PAC, e di non consentire la diffusione della etichetta a semaforo per gli alimenti, che già in questa prima applicazione sta provocando una riduzione delle vendite di prodotti italiani tipici in Gran Bretagna e Francia. Poi occorre attenzione alle politiche di casa nostra, promuovendo un tipo di agricoltura, che guardi anche al presidio del territorio e dell’ambiente, di alta qualità e ben presente in tutti gli ambiti. Anche con più tranquillità nel reddito e nelle condizione di vita. Quindi lo spazio ai ragionamento di filiera deve condurre anche a replicare gli accordi ed i contratti di filiera, che devono tenere in conto le caratteristiche del prodotto italiano ed il suo valore intrinseco, per periodi pluriennali che diano tranquillità agli agricoltori. Ci sono tutti i ragionamenti che ci toccano sul territorio più vicino, il comune, la camera di commercio, la bonifica: ovviamente occorrono anche le persone disposte a dare seguito concreto alle idee, serve coerenza, coraggio, lealtà, trasparenza ed anche etica per fare sì che l’anno del cibo sia anche l’anno dell’agricoltura. Coldiretti c’è, pronta a continuare il proprio lavoro per i suoi soci e per il Paese. Sergio Gulinelli Presidente Coldiretti Ferrara

EDITORIALE

Iniziative e manifestazioni all'insegna della qualità e del valore del cibo italiano caratterizzeranno l'anno in corso. Coldiretti condivide ed anticipa progetti e percorsi per valorizzare le produzioni nazionali e scongiurare gli assalti al nostro patrimonio agroalimentare, mettendo come sempre al centro le imprese agricole italiane


SINDACATO

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ELETTO IL NUOVO PRESIDENTE PROVINCIALE PENSIONATI.

Prosegue il percorso di rinnovo delle rappresentanze in seno a Coldiretti Ferrara, che lo scorso mercoledì 28 marzo ha riguardato i pensionati. L’Associazione Pensionati Coldiretti di Ferrara ha svolto presso la sede provinciale di Coldiretti in Via Bologna a Ferrara, la propria assemblea elettiva, che ha visto il passaggio di testimone tra il presidente uscente, Alberto Sartori, ed il nuovo rappresentante dei pensionati della maggiore organizzazione agricola. Il neo eletto è Marco Bianconi, sessantasette anni, frutticoltore di Masi Torello, attuale presidente della sezione Coldiretti, consigliere al Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara, per molti anni consigliere in importanti cooperative ortofrutticole, tutt’ora titolare dell’azienda agricola. L’assemblea è stata aperta dal presidente uscente, Alberto Sartori, che ha ricordato lo spirito e la passione con cui affrontare l’incarico, e non ha mancato di ricordare il suo predecessore, Adriano Montoncello, scomparso prematuramente alcuni anni fa, nel pieno del suo mandato di presidente provinciale dei pensionati, e da ultimi altri due consiglieri dell’associazione Sergio Bergamasco e Cardenio Grassilli, che solo pochi mesi fa sono venuti a mancare.

Passaggio di consegne tra Sartori e Bianconi; pensionati Coldiretti sempre sugli scudi

Nell’annunciare il termine del proprio mandato e nel ringraziare per gli anni di intensa e gratificante attività, ha poi presentato il nuovo presidente provinciale che ha raccolto il suo testimone, con l’assenso unanime dell’Assemblea, ovvero Marco Bianconi, che ha a sua volta ringraziato per la fiducia e che ha confermato il percorso dell’associazione e la convinzione che quanto sarà possibile realizzare ed ottenere sarà il frutto del lavoro di squadra dell’intero consiglio e non certo solo del presidente. L’assemblea ha poi eletto, sempre all’unanimità i vice presidenti, ovvero Antonina Gardenghi di Vigarano Mainarda ed Ermanno Tosi di Copparo. Eletto anche il collegio sindacale che risulta composto da Riccardo Casotti, Marco Baldon e

Nicola Bonazzi. Nel chiudere l’incontro il presidente di Coldiretti Ferrara, Sergio Gulinelli, ha espresso la gratitudine ai presenti per la partecipazione all’assemblea ed augurato il buon lavoro ai neoeletti, evidenziando la presenza dei rappresentanti anche dei Giovani e delle Donne, che completano la squadra dei componenti di diritto al Consiglio e Giunta Provinciale, dando atto del lavoro svolto da Alberto Sartori in questi anni ed auspicando che i pensionati di Coldiretti Ferrara, anche con la preziosa opera di Beatrice Tagliaferri alla segreteria, possano continuare ad essere un punto di riferimento per l’organizzazione grazie alla loro esperienza ed immutata passione per la terra ed il lavoro dell’agricoltore.

IL NUOVO CONSIGLIO PENSIONATI

Dopo l’elezione nel corso dell’Assemblea dello scorso 28 marzo, del presidente per i prossimi cinque anni, con la staffetta tra Alberto Sartori (uscente) e Marco Bianconi (neo eletto), Coldiretti Ferrara ha completato anche la composizione del Consiglio dei Pensionati ferraresi che si riconoscono nella principale associazione agricola. Sono quindi stati eletti: Brandola Valeriano, Fioresi Sergio, Maestri Mau-

rizio, Magri Giuseppe, Paltrinieri Pier Luigi, Pignatti Giovanni Gaetano, Pillan Agostino, Pirani Giuseppe, Rocchi Marilena, Roffilli Ivano, Sartori Alberto, Sartori Flavio e dai membri nominati dalla Federerazione: Bonora Romano, Zaghi Edoardo, Pincelli Dario, che compongono la compagine dirigente oltre al presidente Marco Bianconi ed ai vice presidenti Antonina Gardenghi ed Ermanno Tosi.


Il convegno tenutosi mercoledì 9 maggio al Macfrut di Rimini, rassegna internazionale dell’ortofrutta, e organizzato da Coldiretti, è stata l’occasione non solo di riflettere sullo sviluppo del settore, ma anche sulle nuove opportunità in campo tecnologico che è sempre più necessario saper cogliere. Se da un lato è ormai riconosciuta da tutto il mondo l’importanza della dieta mediterranea, che vede nell’ortofrutta il suo alimento principe, e di conseguenza se ne vede aumentare sempre di più la richiesta sul mercato, dall’altro è davanti agli occhi di tutti che il settore incontra diverse problematiche, prima fra tutte quella della difficoltà di stare al passo con un mercato globalizzato. Le battaglie di Coldiretti per la promozione di una dieta sana ed equilibrata, la predilezione per il Made in Italy ed i prodotti della nostra campagna, stanno dando i loro frutti ed ora si rende necessario stare al passo con i tempi, per non tradire le aspettative dei consumatori ed essere cancellati dal mercato.

Il miglioramento delle condizioni di vita della popolazione passa attraverso l’individuazione di soluzioni concrete e sostenibili alle problematiche emergenti: produzione di alimenti sicuri e di qualità, efficienza nell’uso delle risorse, sviluppo dell’economia a basso impatto ambientale, lotta al cambiamento climatico. L’accesso all’innovazione e alle tecnologie digitali è l’elemento chiave per vincere queste sfide, avvalendosi di strumenti sempre più raffinati e potenti che siano uno strumento e non il fine dell’impresa agricola. L’aspetto da sottolineare è l’opportunità che un centro per l’innovazione digitale può offrire agli agricoltori per ottenere maggiori guadagni, risparmiando tempo e riducendo i rischi, grazie alle moderne tecnologie. La struttura delle aziende agricole, che sono spesso a conduzione familiare e di piccole e medie dimensioni, le strategie di automazione ed i cambiamenti climatici spingono quindi a dover necessariamente integrare l’innovazione tecnologica in maniera consolidata nei processi produttivi dell’agricoltura moderna, al fine di affrontare al meglio le sfide che ci aspettano da qui nei prossimi decenni, avendo la potenzialità di rendere l’agricoltura più produttiva e al contempo sostenibile. È fondamentale saper cogliere tali opportunità e sviluppare l’agricoltura di precisione su tutto il territorio ferrarese, perché per

essere competitivi nel mercato globalizzato occorre stare al passo con i tempi. Ridurre e ottimizzare gli input in funzione dei reali fabbisogni, da un lato riduce i costi aziendali ed i rischi di dispersione nell’ambiente, dall’altro garantisce una migliore efficienza e qualità delle produzioni, prevenendo gli inconvenienti ed i problemi fitosanitari che possono insorgere quando si dà troppo o troppo poco nei momenti sbagliati. D’altronde anche gli antichi erano consapevoli dell’importanza di fare agricoltura basandosi sulla gestione della variabilità, a dimostrazione di come le soluzioni proposte dall’agricoltura di precisione siano una risposta in chiave moderna a problematiche antiche, Senofonte nel IV a.C. affermava: “chi vuole praticare agricoltura correttamente deve conoscere innanzitutto la natura del terreno. Chi infatti non sa ciò che il terreno può produrre, non può sapere né quello che deve seminare, né quello che deve piantare”. L’idea è quella di far diventare la Provincia di Ferrara la culla di questa rivoluzione tecnologica, un grande laboratorio 4.0 dove la tecnologia affianchi l’uomo e ne migliori le condizioni economiche, ambientali, alimentari e di salute. La sfida è stata lanciata, sta a noi coglierne le opportunità. Claudio Bressanutti Direttore Coldiretti Ferrara

SINDACATO

MACFRUT 2018: TRA SALUTE E BENESSERE IL VALORE DELL’ORTOFRUTTA. LE NUOVE SFIDE DELL’AGRICOLTURA 4.0: UN GRANDE PROGETTO DI INNOVAZIONE.

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GIOVANI

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GIOVANI IMPRESA: SAPER COMUNICARE LA NOSTRA DISTINTIVITÀ AD OGNI LIVELLO

Nelle settimane scorse sono stato invitato, insieme ad altri rappresentanti dei Giovani di Coldiretti, ad alcuni degli incontri in vista delle elezioni politiche del 4 marzo, occasione per la nostra Organizzazione di colloquiare con i candidati dei diversi partiti politici, con una attenzione particolare appunto sulla situazione giovanile italiana. La prima cosa che è stata sottolineata è il fatto che Coldiretti è dalla nostra parte, credendo molto in noi giovani e nei nostri progetti, anche in virtù di dati abbastanza chiari. Secondo Union Camere infatti: I giovani under 34 possiedono il 5% della ricchezza disponibile del Paese mentre gli over 65 ne possiedono meno della metà.In Ialia abbiamo il più alto numero d'imprese giovani dell’ UE Le imprese giovanili in Italia hanno la più alta redditività aziendale in UE A capo delle nostre imprese ci sono molti giovani che provengono da altri settori. Questo non può fare altro che rendere protagonisti noi giovani nel settore agricolo. Nell'incontro sono state individuate diverse parole chiave che

ci rappresentano, ma quella che lo fa nel migliore dei modi è OSARE. Noi giovani in questo dobbiamo fare più degli altri, assumendo il ruolo di sentinelle dell’innovazione. Però è al contempo importante sottolineare un aspetto fondamentale che ci riguarda. Va detto che noi giovani siamo la categoria più a rischio povertà. Bisogna analizzare bene i pro e i contro. Detto questo è importante che Coldiretti sostenga le nostre battaglie, che alla fine diventano battaglie d’avanguardia, nelle quali il sostegno è reciproco. Spetta a noi impegnarci e batterci affinchè la Politica (che significa anche fare scelte e decidere) sia a nostro favore, in temi di nostro interesse ed anche nel mettere a disposizione le risorse necessarie. Una considerazione molto importante è che per vincere queste battaglie sono state evidenziate diverse strategie e linee d'azione: Distintività: ovvero prodotto distinguibile fra gli altri. Prodotto di qualità organolettiche ma non solo. Ricordiamoci che in Italia sono presenti il 22% delle azien-

de biologiche d’Europa; che l’agricoltura italiana è quella che immette meno CO2 in atmosfera rendendola di fatto sostenibile, oppure che l’agricoltura italiana è quella più salubre in termini di uso di antiparassitari (ne usiamo meno di tutti). Queste caratteristiche ci permettono di vincere battaglie a livello internazionale (Coldiretti è favorevole agli scambi purchè siano fatti bene e ben normati e non penalizzanti per il nostro made in Italy). Avere distintività significa avere una carta in più per vincere nel mercato globale in quanto altri competitori puntano, molto spesso, solo sulla quantità cosa che noi non possiamo avere per le caratteristiche del nostro territorio e delle nostre aziende. Per favorire ciò Coldiretti ha creato tutta una serie di politiche come ad esempio i contratti di filiera che rendono gli agricoltori essi stessi "proprietari" del cibo e non solo l’industria. Comunicare: la distintività è si importante ma bisogna saperla comunicare. Noi giovani dobbiamo essere informati per informare, in quanto ciò si traduce anche in autorevolezza. Un tema nel quale Coldiretti è leader, e prova ne sia che i politici di tutti gli schieramenti hanno ascoltato le nostre analisi e le nostre proposte, aderendo al nostro "manifesto politico". Giovani Impresa è un movimento autorevole, in quanto connesso e base dell'Organizzazione, cui spetta anche il compito non facile di saper comunicare continuamente la nostra identità e creare nuovi rapporti. L’esclusività paga! Chiaramente quando parliamo ad esempio


un abbassamento di prezzo. Se invece il nostro mais si contraddistingue per salubrità e qualità li sì che possiamo giocarci una carta importante per spuntare un prezzo miglire. Va infatti ricordato che il consumatore Italiano, e non solo, è disposto a pagare fino al 20% in più un prodotto purchè questo sia italiano. L’italianità paga! Da qui si capisce bene quanto c’è ancora da lavorare e quanto è complicato l’impegno che anche noi giovani ci assumiamo, cioè quello di affermare la pratica agricola e dimostrare che questa è una attività

moderma, al passo con i tempi, riconosciuta dalla società civile, ribaltandone l'immagine di marginalità che ha assunto, dandogli viceversa un ruolo centrale per il nostro Paese. Nel momento in cui un politico afferma, come molti hanno detto, di allearsi con gli agricoltori possiamo pensare di avere imboccato la strada giusta per raggiungere molti degli scopi per cui si è lottato. Filippo Pallara Delegato Giovani Impresa Ferrara

NUOVO DELEGATO REGIONALE DEI GIOVANI COLDIRETTI Andrea Degli Esposti, 30 anni, di Monghidoro è il nuovo delegato di Coldiretti Giovani Impresa dell’Emilia Romagna. Ad eleggerlo, all’unanimità, l’assemblea dei giovani Coldiretti provenienti da tutta la Regione, provincia di Rimini compresa. Degli Esposti assume la guida della maggiore associazione giovanile agricola nell’anno in cui il settore primario è l’unico che frena la crisi delle imprese giovanili regionali. In Emilia Romagna, infatti, le aziende under 35 in generale sono diminuite nel 2017 di 1.559 unità, pari ad una riduzione del 4,8%. Sulla base dei dati dell’Unione regionale delle Camere di Commercio, le aziende guidate da giovani nel settore agricolo sono invece passate dalle 2.288 del 2016 alle 2.351 al 31 dicembre 2017, con una crescita del 2,8%, a conferma dell’attrazione che l’attività nei campi esercita sui più giovani. Degli Esposti è un imprenditore “di ritorno” in agricoltura: a diciotto anni ha deciso di lasciare Bologna e di giocare la sua vocazione imprenditoriale recuperando l’attività dell’azienda agricola del nonno dopo anni di abbandono, ristrutturando il borgo settecentesco di La Martina, sulle colline bologne-

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si in comune di Monghidoro. A ventidue anni ha ottenuto i finanziamenti per il primo insediamento ed oggi conduce un’azienda di 80 ettari, impostata a criteri di multifunzionalità, con un allevamento biologico di mucche da carne, la vendita diretta dei suoi prodotti attraverso il circuito di Campagna Amica e l’attività agrituristica, con ristorazione e pernottamento, dove svolge serate a tema ed escursioni a piedi o a cavallo nel parco “La Martina” sull’Appennino bolognese. Il nuovo delegato, nel ringraziare Andrea Minardi, che l’ha preceduto alla guida dei giovani di Coldiretti Emilia Romagna, ha indicato tra gli obiettivi del suo mandato “l’incremento della formazione dei giovani imprenditori”, dichiarandosi “pronto a sostenerli, insieme con gli uffici Coldiretti, nel cogliere le opportunità che la legge di Orientamento offre per la multifunzionalità delle aziende agricole, per l’accesso ai finanziamenti e, soprattutto, nel superamento delle tante difficoltà burocratiche che possono incontrare nel percorso di avviamento della propria impresa”.

GIOVANI

di contratto di filiera, parliamo di esclusività anche in temini di redditività Questo aiuta a fare chiarezza anche su un altro discorso importante che è quello degli OGM. Coldiretti è contraria perché gli OGM omologano la derrata alimentare non rendendola distinguibile. Se noi prendiamo in considerazione il Mais io penso che gli OGM non portino molto lontano in quanto se noi produciamo anche 20 qli in più ciò non risolve il problema del prezzo anzi, sotto un profilo economico, questo si traduce in aumento di prodotto e quindi


DONNE IMPRESA

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I PROGETTI DI DONNE IMPRESA FERRARA Le recenti elezioni del comitato Donne Impresa di Ferrara hano portato ad un considerevole aumento del gruppo impegnato nelle diverse attività e nella divulgazione dei temi di Coldiretti proponendo una visione moderna dell'agricoltura, vicina al consumatore e per una filiera tutta agricola e tutta italiana. Prima fra tutte l’ iniziativa di Educazione alla Campagna Amica che con il Progetto “Un tempo per ogni cosa. I ritmi dell’ agricoltura come guida ad una corretta alimentazione e al rispetto dell’ ambiente” coinvolge un numero elevato di scuole di tutta la provincia, incontrando oltre mille ragazzi, dalla scuola dell’ infanzia alla scuola secondaria. Monia Dalla Libera e Patrizia Giuliani con il laboratorio “Come riconoscerle le pere ferraresi e i suoi diversi utilizzi” , Sabrina Zanelli con “Impariamo ad estrarre gli oli essenziali dalla piante officinali”, Elisa Marzola con “Dal semenzaio … all’ orto, tutti i trucchi per far crescere al meglio le nostre piante”, Barbara Mariotti “Un viaggio nel territorio … scopriamo i frutti e ortaggi coltivati attorno a noi” … hanno portato la campagna nelle aule scolastiche - afferma Monia Dalla Libera – sottolineando tutto l’ impegno e la dedizione delle donne che attraverso un percorso che continua negli anni avvicina i ragazzi ai temi della sana alimentazione e del rispetto dell’ ambiente. Le attività didattiche non avvengono solo nelle scuole ma anche nei mercati, come la recente visita di alcuni ragazzi delle scuola primaria di Copparo al mercato contadino in via Poledrelli a Ferrara nello

Spazio Grisu’ dove ogni mercoledì i produttori di Campagna Amica vendono i loro prodotti. Il tema dell’ orto è stato protagonista della trasmissione Salute 3.0 andata in onda su Telestense, con spunti e consigli per ottenere buoni frutti e ortaggi. Elisa Marzola imprenditrice agricola del Garden Arcobaleno di via Comacchio a Ferrara – in qualità di Vice Responsabile di Donne Impresa ha spiegato ai consumatori ed agli appassionati quali sono i metodi di coltivazione, gli insetti utili, come fare il compost e l’ importanza della stagionalità. Sabato 5 maggio il coordinamento di Donne Impresa è stato invitato a presenziare alla mostra dell’ affermato artista ferrarese Mauro Trentini presentata dal Prof. Vittorio Sgarbi, nel municipio del Comune di Copparo. Trentini ha scelto le aziende agricole al femminile di Coldiretti per intrattenere gli ospiti con un buffet di prodotti del territorio. Didattica, rapporto con i consumatori, arte e territorio sono i primi appuntamenti che nei mesi di aprile e maggio hanno interessato le nostre imprenditrici, l’ attività proseguirà nel mese di giugno con la Mostra di Campagna Amica degli Artisti – dal titolo “Campolinea – l’ agricoltura al tempo dei droni” , mostra giunta alla 5° edizione dove artisti e studenti dell’ Istituto Dosso Dossi rappresenteranno le loro opere, avente come tema comune l’ agricoltura. Melissa Ghirardelli Segretaria Provinciale Donne Impresa


In questi giorni in cui il Parlamento nazionale sta iniziando ad operare, Coldiretti ha rilanciato la richiesta di non ratificare il trattato CETA, l’accordo di libero scambio tra Europa e Canada, entrato in vigore il 21 settembre 2017 in via provvisoria a livello europeo, proprio in attesa dei pronunciamenti nazionali. L’Italia – sottolinea la Coldiretti - deve intervenire per difendere la sicurezza ambientale e alimentare dei propri cittadini dopo che anche i principali gruppi pastai italiani hanno annunciato l’azzeramento dell’import di grano duro, a causa dell’impossibilità dei produttori canadesi di rispettare i parametri qualitativi per effetto dell’utilizzo del glifosate prima del raccolto dei cereali. Non è accettabile che alle importazioni sia consentito di aggirare le norme previste in Italia sulla sicurezza, mentre è invece necessario che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri a tutela della salute. Ma non è solo un problema di accordi internazionali, tra i quali anche quelli con Giappone e Mercosur, si annunciano pericolosi per il nostro Made in Italy, ci sono anche decisioni molto discutibili prese a livello esclusivamente europeo, a partire dall’applicazione dal 2020 del regolamento 1169/2011, in materia di etichettatura d’origine degli alimenti, che viene rimessa alla buona volontà degli operatori anziché essere obbligatoria. Stessi timori anche per le nuove

regole sulle produzioni biologiche, che potranno consentire l’immissione al commercio di

prodotti contaminati da fitosanitari, da colture OGM, ottenuti fuori suolo, senza il legame forte con il terreno. Un settore (quello del bio) nel quale l’Italia è leader, sia per imprese, che per superfici coltivate, e con sei italiani su dieci che nell’ultimo anno hanno acquistato almeno una volta prodotti biologici certificati. Per difendere imprese agricole e consumatori si dovrà accelerare sul marchio nazionale per le produzioni biologiche, assicurando gli alti standard qualitativi e di controllo, che generano un volume d’affari oltre 2,5 miliardi di euro ed assicurano quanto richiesto dal mercato. Con la decisa azione di Coldiretti, negli ultimi anni l’Italia si è dotata di una legislazione nazionale di avanguardia, che sarà peraltro rafforzata a partire dal 9 maggio dal nuovo decreto legislativo sulle sanzioni che prevede multe da 2 mila a 16 mila euro in caso di mancata indicazione dell’origine. Le norme italiane, che prevedo-

no l’obbligo di indicare l’origine in etichetta dei derivati del latte, del grano nella pasta, riso e nei derivati pomodoro, si aggiungono a quelle europee dove il percorso di trasparenza è iniziato dalla carne bovina dopo l’emergenza mucca pazza nel 2002, mentre dal 2003 è d’obbligo indicare varietà, qualità e provenienza nell’ortofrutta fresca, al primo gennaio 2004 c’è il codice di identificazione per le uova e, a partire dal primo agosto 2004, l’obbligo di indicare in etichetta il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto. Un percorso scelto anche da Francia, Portogallo, Grecia, Finlandia, Lituania e Romania e per ultimo anche dalla Spagna che, come l'Italia, hanno adottato norme nazionali per garantire la trasparenza dell'informazione in etichetta. Nei due anni che mancano all’entrata in vigore del nuovo regolamento comunitario la Coldiretti si impegna a continuare la mobilitazione popolare nei confronti dell’Unione Europea per fermare il cibo falso e proteggere la salute, tutelare l’economia, bloccare le speculazioni e difendere l’agricoltura italiana. La raccolta di firme è stata avviata da Coldiretti e Fondazione Campagna Amica in ogni farmers’ market d’Italia e on line sui siti www.coldiretti.it e www. campagnamica.it ma sono previste anche iniziative lungo tutta la Penisola. Riccardo Casotti Capo Area Sindacale

SINDACALE

COLDIRETTI IN PIAZZA PER PIÙ TUTELA E TRASPARENZA

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SINDACALE

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LE TECNOLOGIE DIGITALI SCENDONO IN CAMPO. ARRIVANO DRONI & C.

Come affrontare le sfide del futuro e garantire grazie alla tecnologia reddito alle aziende, qualità ai consumatori e sostenibilità ambientale delle produzioni? L’agricoltura di oggi e del futuro si trova davanti a sfide sempre più complesse e pressanti. La sfida della sostenibilità ambientale, con la necessità di ridurre gli apporti chimici ed energetici e le emissioni inquinanti; la sfida del cambiamento climatico che impone misure di adattamento alle ondate di calore e un uso più efficiente della risorsa idrica; la sfida dei mercati, in un contesto globale di forte competizione e di crescente richiesta di prodotti di qualità che diano garanzia sul piano della sicurezza alimentare. Di questo e di molto altro si è parlato giovedì 19 aprile al Convegno sull’agricoltura di precisione organizzato da Coldiretti Giovani Impresa Ferrara, in collaborazione con Air Service e Geofin. Filippo Pallara, Delegato di Coldiretti Giovani Impresa, in apertura dell’incontro, ha sottolineato l’importanza di cogliere le opportunità date dall’impiego delle nuove tecnologie in agricoltura, per stare al passo con i tempi e soprattutto per poter migliorare notevolmente il lavoro del moderno agricoltore, in termini di sicurezza sul lavoro, ore effettive lavorate in campo, qualità e quantità del prodotto. I tecnici delle due società di servizi hanno spiegato agli intervenuti come le nuove tecnologie digitali, connesse con l’automazione, la sensoristica e la raccolta e gestione di enormi quantità di dati colturali e di campo siano strumenti essenziali per affrontare e vincere le sfide di oggi. Questo significa

intervenire in modo mirato, fornendo quanto serve nel momento in cui serve. Ad esempio grazie alle mappe di vigoria delle piante si è in grado di avere informazioni utili sulla variabilità vegetativa o sullo stress idrico o ancora sulla determinazione degli indici di NDVI. I droni possono essere utilizzati anche per trattare la piralide del mais, spargendo in modo uniforme nel campo il suo antagonista naturale, il Trichogramma Brassicae, un vespide che depone le uova all’interno di quelle della piralide, con il vantaggio di combattere il fitofago con zero inquinamento, nessun danno sul campo, zero rotture di canalette per irrigazione e calpestio della coltura. Lo stesso può essere fatto per il controllo del ragno rosso della soia e dei parassiti di molte altre colture. I risultati che si ottengono con l’agricoltura 4.0 sono molteplici, sia sul piano produttivo che sul piano economico e ambientale. Ridurre e ottimizzare gli input in funzione dei reali fabbisogni, da un lato riduce i costi aziendali e i rischi di dispersione nell’ambiente, dall’altro garantisce una migliore efficienza e qualità delle produzioni, prevenendo gli inconvenienti e i problemi fitosanitari che possono insorgere quando si dà troppo o troppo poco nei momenti sbagliati. Stiamo assistendo ad una vera e propria rivoluzione agricola, in cui l’informatica e la tecnologia avanzata giocheranno un ruolo sempre più decisivo nel facilitare e coadiuvare il lavoro in campo o in stalla, sta a noi ora coglierne le enormi opportunità. Eleonora Bigoni


Sgomento e smarrimento è il sentimento che ha colto nelle scorse settimane Coldiretti Ferrara per la dolorosa scomparsa di Andrea Rimondi, apprezzato funzionario, collega ed un amico, da oltre trent’anni dipendente della Federazione, e da sempre “Coldiretti” nel cuore. “Da molti mesi sapevamo che Andrea stava lottando contro un male che lasciava poche speranze – ricordano i colleghi – ma ci confortava vedere la sua determinazione nell’affrontare le cure, il desiderio di continuare ad essere presente al lavoro, ad impegnarsi nel servizio agli associati, nella condivisione del lavoro con i colleghi, con i dirigenti, con gli Enti con i quali aveva la responsabilità dei rapporti a nome di Coldiretti, senza mai far mancare il suo sorriso, anche se

sempre più sofferente”. Da impiegato al servizio fiscale, sino a ruoli di crescente responsabilità, la vita di Rimondi ha percorso le tappe di Coldiretti, in cui ha ricoperto diversi incarichi, compreso quello di segretario ed animatore della zona di Ferrara prima e di Bondeno poi, sino ad approdare alla responsabilità dei servizi innovativi, senza mai venir meno al suo spirito di attaccamento all’organizzazione ed ai soci, sempre presente e attento ai bisogni di tutti, sempre aperto

alla parte umana del rapporto con gli altri. Un percorso professionale intenso, un ancora più intenso rapporto con i soci, molti dei quali hanno voluto testimoniare vicinanza alla famiglia, agli amici, ai colleghi. Il presidente provinciale, Sergio Gulinelli ed il direttore Claudio Bressanutti, i membri di giunta e del consiglio provinciale di Coldiretti Ferrara, esprimono a loro volta tutto il loro cordoglio e ricordano i tanti momenti professionali e non solo, nel corso dei quali tutta l’umanità e la personalità di Rimondi si facevano apprezzare e ne segnavano anche la cifra umana ed il suo impegno, che si esprimeva anche nella vita privata, ad esempio come premiato donatore di sangue di AVIS Ferrara.

ACCORDO COLDIRETTI CREDITAGRI PER ANTICIPO PAC 2018 CreditAgri Italia mette a disposizione delle imprese agricole che hanno presentato la Domanda Unica 2018 lo strumento dell’anticipo PAC, attraverso la rete degli operatori CAA Coldiretti. In questo modo, le imprese che hanno presentato domanda in Regime di Aiuto Unico, potranno beneficiare dell’anticipazione annuale o biennale del premio senza dover attendere l’erogazione da parte dell’Organismo Pagatore. Creditagri Italia, con la sottoscrizione di appositi accordi con alcune banche partner, ha definito un modello operativo in grado di favorire l’erogazione delle anticipazioni a beneficio delle

imprese agricole. I produttori interessati, relativamente alle componenti “pagamenti di base” e “greening”, potranno richiedere un finanziamento dell’80%, nel caso di anticipo annuale, oppure del 70% nel caso di anticipo biennale il tutto a condizioni particolarmente favorevoli. Per maggiori dettagli, e per sapere quali sono le banche disponibili e le soluzioni finanziarie proposte, ci si può rivolgerti allo sportello CAA Coldiretti dove è stata presentato la Domanda Unica Pac ovvero direttamente all’ufficio di CreditAgri Italia di riferimento: Andrea Bolzonaro, presso la sede provinciale Coldiretti cell. 331 3063508

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CORDOGLIO PER LA SCOMPARSA DI ANDREA RIMONDI

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ORTOFRUTTA ITALIANA SICURA CON 99,4% DI ANALISI REGOLARI

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Coldiretti ha presentato a Macfrut una ricerca su alimentazione e salute e nuove tecniche agronomiche per la salubrità dei nostri prodotti L’ortofrutta italiana è più controllata e più sicura. È quanto emerso a Rimini, alla rassegna ortofrutticola Macrut, al convegno “2018 anno del cibo italiano: l’ortofrutta tra salute e benessere” promosso da Coldiretti Emilia Romagna. Secondo i dati del ministero della Salute, presentati al convegno dal professor Edgardo Canducci, docente di Alimentazione e Nutrizione Umana all’Università di Ferrara, le analisi sui residui negli alimenti hanno evidenziato che il 99,4 per cento di frutta, ortaggi e verdura italiani sono sicuri, in quanto solo lo 0,6% dei campioni rilevati sono risultati irregolari, un dato molto al di sotto del 2,5% dei campioni irregolari di frutta fresca importati e del 4,7% di irregolarità riscontrate negli ortaggi di importazione. È un risultato – commenta Coldiretti Emilia Romagna – che conferma la qualità e la salubrità del prodotto nazionale e l’attenzione che gli agricoltori italiani mettono nel produrre cibi sani, con tecniche rispettose dell’ambiente, come ha testimoniato al convegno Lorenzo Monopoli di Bonifiche Ferraresi con l’illustrazione di tecniche dell’agricoltura di precisione che consentono di ridurre l’impatto ambientale e razionalizzare l’uso di mezzi di produzione come i fitofarmaci. Il dato positivo nel ministero della Salute – sottolinea Coldiretti Emilia Romagna – arriva nell’anno in cui si è registrato la più alta presenza di frutta e verdura sulle tavole degli italiani nel terzo millennio, con un incremento nel 2017, secondo rilevamenti Ismea, del +4,3% di frutta fresca e +4% di ortaggi, con una punta del +9,7% per la frutta secca. A spingere la domanda – spiega Coldiretti Emilia Romagna – è un cambiamento degli stili di vita che ha fatto lievitare la domanda di cibi più genuini, come

appunto l’ortofrutta di cui è consigliato un consumo di almeno 5 porzioni al giorno perché ricca di microelementi utili alla salute e alla prevenzione di molte patologie. Una tendenza che però cambia anche i criteri di scelta degli acquisti: secondo lo studio del Crea, Alimenti e Nutrizione – riferisce Coldiretti Emilia Romagna – il 64% dei consumatori ritiene che la freschezza sia l’elemento principale nell’acquisto delle verdure, seguito dalla stagionalità (51,4%) e dal prezzo conveniente (31,7%). In particolare – precisa Coldiretti – l’aspetto e il profumo sono i fattori che indicano maggiormente al consumatore la freschezza dei prodotti ortofrutticoli, ma grande rilievo viene dato anche al luogo di acquisto come il mercato o direttamente dal produttore. Non è un caso – continua la Coldiretti – che la verdura comperata direttamente dal contadino, come ad esempio nelle aziende e nei mercati di Campagna Amica, dura fino ad una settimana in più non dovendo affrontare lunghe distanze per il trasporto prima di arrivare nel punto di vendita. “L’ortofrutta fresca – ha detto al convegno il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello – è da sempre una componente base della dieta mediterranea, riconosciuta come la più salutare dai nutrizionisti, ma il suo consumo varia molto, diminuendo magari nei periodi di crisi, quando ci sono altri alimenti a minor costo per riempire la pancia. La possibilità di un incremento e una stabilizzazione dei consumi passa soprattutto dalla nostra capacità di trasferire al consumatore una informazione adeguata e facilmente comprensibile sulla qualità salutistiche e l’importanza per il benessere della persona di frutta verdura e ortaggi”.


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L'ETICHETTA A SEMAFORO BOCCIA 80% DEI PRODOTTI DOP EMILIA-ROMAGNA

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Il "semaforo rosso" anche a Parmigiano Reggiano e Olio di Brisighella. Da CIBUS Coldiretti respinge l'inganno di una etichetta che non informa i consumatori e provoca danni incalcolabili ai prodotti italiani

Bocciatura ingiusta e ingiustificata per l’80 per cento degli alimenti a denominazione d’origine (Dop e Igp) dell’Emilia Romagna, in particolare, e italiani in generale da parte della cosiddetta etichetta-semaforo che si sta diffondendo in Europa. Lo afferma Coldiretti regionale che a Cibus ha allestito una esposizione dei prodotti Dop e Igp dell’Emilia Romagna che sui mercati che utilizzano l’etichetta nutrizionale a semaforo, verrebbero bollati con il rosso, percepito negativamente dai consumatori. Tra gli alimenti della Food Valley italiana, ad essere bocciati – sottolinea Coldiretti Emilia Romagna – sarebbero le principali Dop regionali e nazionali più vendute in Italia e all’estero, come il Parmigiano Reggiano, il prosciutto di Parma, il Grana Padano, la Mortadella di Bologna, fino ad arrivare a colpire un simbolo della dieta mediterranea come l’olio extravergine d’oliva di Brisighella e delle Colline di Romagna. L’inganno dell’etichetta-semaforo – spiega Coldiretti Emilia Romagna – avviene perché con bollini rosso, giallo e verde vengono indicati i livelli di contenuti in termini di grassi, sali, zuccheri, per ogni 100 grammi di prodotto, senza basarsi sulle quantità effettivamente consumate, bensì solo sulla generica presenza di un certo tipo di sostanze, con il rischio concreto che vengano percepiti come salutari prodotti di scarsa qualità come bibite gassate prive di zucchero, mentre vengono bocciati prodotti ricchi di elementi fondamentali per una dieta equilibrata (vitamine, minerali), come l’olio extravergine o

il Parmigiano Reggiano. Il tutto con l’aggravante che non c’è nessuna considerazione sulla quantità consumata, per cui il consumo della bibita gasata non sarà mai limitato a 100 grammi di prodotto, mentre il consumo di Parmigiano Reggiano o l’olio extravergine di Brisighella o delle Colline romagnole difficilmente vanno oltre i pochi grammi necessari al condimento. L’etichetta nutrizionale a semaforo boccia la stragrande maggioranza di prodotti a denominazione d’origine italiani smentendo di fatto la stessa Unione Europea che ha certificato la qualità e l’eccellenza di questi prodotti. “Per questo – sostiene il direttore di Coldiretti Emilia Romagna, Marco Allaria Olivieri – l’Unione Europea deve intervenire per fermare il diffondersi di un sistema di etichettatura fuorviante, discriminatorio ed incompleto che finisce per escludere dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole, a favore di alimenti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta”. L’Emilia Romagna – sottolinea Coldiretti regionale – è la regione più colpita perché, secondo i dati di Ismea-Qualivita, con 2.751 milioni di euro, produce da sola il 42% delle valore delle produzioni Dop e Igp italiane (pari ad oltre 6.600 milioni). Ad essere messo in discussione è un intero sistema produttivo che va dalle principali produzioni come il Parmigiano Reggiano, il Prosciutto di Parma, la Mortadella, ma arriva a penalizzare anche prodotti fondamentali per l’economia di interi territori, come i salumi Dop piacentini, lo Squacquerone di Romagna, lo Zampone e il Cotechino, il prosciutto di Modena, la salama da sugo. “Con l’etichetta semaforo – ha detto il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello – si rischia una semplificazione che spinge modelli alimentari sbagliati che mettono a rischio non solo la salute dei cittadini italiani ed europei, ma anche un sistema produttivo di qualità che si è affermato anche grazie al riconoscimento dell’Unione Europea e che genera un volume d’affari di 14,8 miliardi di euro con 70 mila occupati”.


CRESCE IL FALSO MADE IN ITALY NEL MONDO: STOP AD ACCORDI DANNOSI

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Sale ad oltre 100 miliardi il valore del falso Made in Italy agroalimentare nel mondo con un aumento record del 70% nel corso dell’ultimo decennio, per effetto della pirateria internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all’Italia per alimenti taroccati che non hanno nulla a che fare con il sistema produttivo nazionale. E’ quanto emerge dallo studio presentato dalla Coldiretti all’inaugurazione del Cibus di Parma nei giorn i scorsi, dove è stata realizzata la piu’ grande esposizione sul “Made in Italy rubato”, con le ultime scandalose novità scovate nei diversi continenti. A far esplodere il falso – sottolinea la Coldiretti - è stata paradossalmente la “fame” di Italia all’estero con la proliferazione di imitazioni low cost ma anche le guerre commerciali scaturite dalle tensioni politiche come l’embargo russo con un vero boom nella produzione locale del cibo Made in Italy taroccato, dal salame Italia alla mozzarella “Casa Italia”, dall’insalata “Buona Italia” alla Robiola, ma anche la mortadella Milano, Parmesan o burrata tutti rigorosamente realizzati nel Paese di Putin. A preoccupare -

continua la Coldiretti - è anche la nuova stagione degli accordi commerciali bilaterali inaugurata con il Canada (CETA) che per la prima volta nella storia l’Unione Europea legittima in un trattato internazionale la pirateria alimentare a danno dei prodotti Made in Italy piu’ prestigiosi, accordando esplicitamente il via libera alle imitazioni che sfruttano i nomi delle tipicità nazionali, dall’Asiago alla Fontina dal Gorgonzola ai Prosciutti di Parma e San Daniele, ma è anche liberamente prodotto e

commercializzato dal Canada il Parmigiano Reggiano con la traduzione di Parmesan. Una strada che è stata poi il riferimento degli accordi conclusi successivamente con Giappone, Singapore e Messico che hanno tutelato una percentuale residuale dei prodotti tipici nazionali mentre pesanti – precisa la Coldiretti possono essere gli effetti del negoziato in corso con i Paesi del Sud America (Mercosur) dove la produzione locale del “falso” è tra i piu’ fiorenti del mondo. "E’

inaccettabile che il settore agroalimentare sia trattato dall’Unione Europea come merce di scambio negli accordi internazionali senza alcuna considerazione del pesante impatto che ciò comporta sul piano economico, occupazionale e ambientale” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che all’estero, sono falsi piu’ di due prodotti alimentari di tipo italiano su tre e le esportazioni di prodotti agroalimentari tricolori potrebbero piu’ che triplicare se venisse uno stop alla contraffazione alimentare internazionale, con l’Italia che ha raggiunto nel 2017 il record dell’export agroalimentare con un valore di 41,03 miliardi”. Il cosiddetto “Italian sounding” – sottolinea la Coldiretti – colpisce in misura diversa tutti i prodotti, dai salumi alle conserve, dal vino ai formaggi ma anche extravergine, sughi o pasta e riguarda tutti i continenti. In realtà – precisa la Coldiretti – a differenza di quanto avviene per altri articoli come la moda o la tecnologia, a taroccare il cibo italiano non sono i Paesi poveri, ma soprattutto quelli emergenti o i piu’ ricchi a partire proprio dagli Stati Uniti e dall’Australia. In testa alla classifica dei prodot-

SINDACALE

Aumento record per i falsi prodotti in giro per il mondo. Gli accordi come CETA, MERCOSUR e GIAPPONE ed i vari embarghi favoriscono i "tarocchi" di fronte alla grande richiesta di Made in Italy


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ti piu’ taroccati secondo la Coldiretti ci sono i formaggi partire dal Parmigiano Reggiano e dal Grana Padano con la produzione delle copie che ha superato quella degli originali, dal parmesao brasiliano al reggianito argentino fino al parmesan diffuso in tuti i continenti. Ma ci sono anche le imitazioni di Provolone, Gorgonzola, Pecorino Romano,

Asiago o Fontina. Tra i salumi sono clonati i piu’ prestigiosi, dal Parma al San Daniele, ma anche la mortadella Bologna o il salame cacciatore ma anche gli extravergine di oliva o le conserve come il pomodoro San Marzano che viene prodotto in California e venduto in tutti gli Stati Uniti. Dal Bordolino argentino nella versione bianco e rosso

con tanto di bandiera tricolore al Kressecco tedesco, ma anche il Barbera bianco prodotto in Romania e il Chianti fatto in California, il Marsala sudamericano e quello statunitense sono invece – conclude la Coldiretti - solo alcuni esempi delle contraffazioni e imitazioni dei nostri vini e liquori piu’ prestigiosi.

NO ALL'AUMENTO DELL'IVA. 5000 TRA BUYERS E VISITATORI ALLO STAND COLDIRETTI A CIBUS PARMA

No all’aumento delle aliquote Iva. È l’appello che Coldiretti Emilia Romagna ha lanciato nell’ultimo giorno del Cibus, la rassegna agroalimentare internazionale che si è svolta a Parma dal 7 al 10 maggio. Con la ripresa dei consumi ancora incerta – afferma Coldiretti regionale – occorre scongiurare il previsto aumento dell’Iva per non cadere in una pericolosa fase di recessione. Il rischio dell’aumento dell’Iva riguarda – continua Coldiretti Emilia Romagna – beni di prima necessità come carne, pesce, yogurt, uova, riso, miele e zucchero con aliquota al 10% e il vino e la birra al 22%, tutte componenti importanti nei consumi delle famiglie con la spesa alimentare che – conclude Coldiretti – è la principale voce del budget familiare dopo l’abitazione. Nei quattro giorni della più importante rassegna agroalimentare internazionale, allo stand Coldiretti sono passati oltre 5 mila persone tra buyers e visitatori per prendere contatto con le aziende che esponevano le loro innovazioni produttive. Dal Parmigiano Reggiano “Ape” che salva le api, a quello extravecchio dell’azienda Bonat, dalla pasta di grano antico “Senatore” Cappelli di Bonifiche Ferraresi al vino di Spergola, vitigno recuperato della provincia reggiana, dall’alga Spirulina dell’azienda Bertolini Farm, al fungo crock della Valentina Funghi fino al vino dell’antico vitigno Ortrugo della cantina Valtidone, al Parmigiano di Vacche Rosse, all’Aceto Balsamico Tradizionale Dop di Modena dell’azienda Rossi Barattini, dagli Antichi salumi senza conservanti dell’azienda le terre del bio alle confetture di “Nonna

Ebe”, dalla pasta 100 per cento italiano della Ghigi al condimento balsamico Pera dell’azienda Cipof. Due coocking show al giorno curati degli agrichef di Terranostra, l’associazione agrituristica di Coldiretti, hanno consentito a chi ha visitato lo stand di degustare le eccellenze dell’agroalimentare emiliano romagnolo. Eccellenze che sono state cucinate in cinque collegamenti video internazionali anche da chef di tutto il mondo, dal Kuwait alla Repubblica Ceca, da Milano a Singapore. Nell’ultima giornata della rassegna, ai fornelli si sono cimentati gli alunni dell’Istituto Alberghiero Scappi ” di Castel San Pietro Terme (Bologna), che aderiscono al progetto Coldidattica di Educazione alla Campagna Amica. I futuri utilizzatori dei prodotti enogastronomici si sono cimentati con le nuove produzioni dell’agricoltura emiliano- romagnola, proponendosi come intermediari professionali tra i produttori e i consumatori


FILIERA ITALIA: APPELLO AD HOGAN PER EVITARE TAGLI PAC E DISTORSIONI ALLA CONCORRENZA IN EUROPA

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L’aumento delle aliquote IVA rischia di alimentare una spirale recessiva che compromette i segnali di ripresa dell’agroalimentare, dove i consumi, a fronte di una produzione in crescita, restano ancora al palo. E’ questo l’allarme lanciato a “Nasce Filiera Italia: alle origini del Made in Italy” l’incontro che si è tenuto a CIBUS organizzato per il varo di FILIERA ITALIA, la nuova realtà associativa che unisce, per la prima volta, la produzione agricola e l’industria italiana. Al centro la difesa dell’eccellenza, l’unicità e l’autenticità del modello agroalimentare italiano, che fonda il suo successo sul legame intimo e virtuoso fra Industria e produzione agricola. Il pericolo dell’aumento dell’Iva riguarda beni di prima necessità come carne, pesce, yogurt, uova, riso, miele e zucchero con aliquota al 10% e il vino e la birra al 22% che rappresentano componenti importanti nei consumi delle famiglie con la spesa alimentare che – sottolinea FILIERA ITALIA - è la principale voce del budget delle famiglie dopo l’abitazione con un importo complessivo di 215 miliardi ed è quindi un elemento fondamentale per la ripresa dell’economia. A preoccupare FILIERA ITALIA nell’attuale fase di crisi è la mancanza di una presenza italiana autorevole a livello internazionale dove si giocano interessi rilevanti per l’agroalimentare Made in Italy. Un settore che pesa per il 17% sull’economia italiana e che è la seconda voce del Pil nazionale. I tagli al bilancio comunitario, appena annunciati, rischiano di costare cari all’I-

talia e all’agroalimentare nazionale. L’impegno di “FILIERA ITALIA” è rivolto, infatti, anche alla difesa delle eccellenze nazionali sui mercati esteri dove si è assistito ad un proliferare di attacchi, dall’italian sounding al sistema di etichettatura a semaforo che si sta affermando in molti Paesi Europei, con effetti distorsivi sulla concorrenza che vanno fermati. Un sistema sostenuto dalla lobby della chimica che finisce per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole e che hanno reso l’Italia il paese più sano al mondo, per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta. Se le etichette a semaforo sono fuorvianti per il consumatore e discriminatorie sulle reali caratteristiche degli alimenti a danno dei prodotti simbolo dell’Italia, il valore del falso Made in Italy agroalimentare nel mondo – sottolinea FILIERA ITALIA - ha raggiunto i 100 miliar-

di sottratti all’esportazioni nazionali. Una pirateria agroalimentare internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all’Italia per alimenti taroccati che non hanno nulla a che fare con il sistema produttivo nazionale. Un furto di identità che i recenti accordi di libero siglati dall’Unione Europea rischia di legittimare per molti prodotti in numerosi Paesi. Proprio su questi aspetti i rappresentanti di FILIERA ITALIA hanno incontrato il Commissario all'agricoltura Phil Hogan ospite dello stand della nuova realtà associativa. Soci promotori di Filiera Italia sono COLDIRETTI, Ferrero, Inalca/ Cremonini e Consorzio Casalasco (Pomì e De Rica) e ancora Bonifiche Ferraresi, Ocrim, Farchioni Olii, Cirio agricola, Donna Fugata, Maccarese, OL.Ma, Giorgio Tesi Group, Terre Moretti (Bellavista) e Amenduni.

Il Commissario Europeo all'agricoltura Phil Hogan allo stand di FILIERA ITALIA al CIBUS con il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, Il presidente della Ferrero Francesco Paolo Fulci e il Consigliere Delegato di FILIERA ITALIA Luigi Scordamaglia"

SINDACALE

Produttori agricoli ed operatori dell'alimentare italiano di qualità hanno incontrato a CIBUS il commissario UE all'agricoltura per presentare la nuova alleanza a difesa del vero made in Italy e dire no all'etichetta a semaforo ed ai tagli di bilancio a carico dell'agricoltura post Brexit


FISCALE

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730/2018: COSA C'È DI NUOVO Anche quest'anno ci sono alcune novità per quanto riguarda la dichiarazione reddituale tramite modello 730. Vediamo le principali. • Termini di presentazione mod. 730: anche i contribuenti che si avvalgono dell’assistenza fiscale prestata dai Caf e dai professionisti abilitati, possono presentare il modello 730/2018 entro il 23 luglio 2018; • Cedolare secca: a decorrere dal 1° giugno 2017 i comodatari e gli affittuari che locano gli immobili per periodi non superiori a 30 giorni possono assoggettare a cedolare secca i redditi derivanti da tali locazioni; • Locazioni brevi: a decorrere dal 1° giugno 2017 i redditi dei contratti di locazione non superiori a 30 giorni, che sono stati conclusi con l’intervento di soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare, anche attraverso la gestione di portali on-line, sono assoggettati ad una ritenuta del 21% se tali soggetti intervengono anche nel pagamento o incassano i canoni o i corrispettivi derivanti dai contratti di locazione breve. La ritenuta è effettuata nel momento in cui l’intermediario riversa le somme al locatore; • Premi di risultato e welfare aziendale: innalzato da 2.000 euro a 3.000 euro il limite dei premi di risultato da assoggettare a tassazione agevolata. Il limite è innalzato a 4.000 euro se l’azienda coinvolge pariteticamente i lavoratori nell’organizzazione del lavoro e se i contratti collettivi aziendali o territoriali sono stati stipulati fino al 24 aprile 2017; • Sisma-bonus: da quest’anno sono previste percentuali di detrazione più ampie per le spese sostenute per gli interventi antisismici effettuati su parti comuni di edifici condominiali e per gli interventi che comportano una riduzione della classe di rischio sismico; • Eco-bonus: percentuali di detrazione più ampie per alcune spese per interventi di riqualificazione energetica di parti comuni degli edifici condominiali; • Spese d’istruzione: è aumentato a 717 euro il limite delle spese d’istruzione per la frequenza di scuole dell’infanzia, del primo ciclo di istruzione e della scuola secondaria di secondo grado del sistema nazionale d’istruzione; • Spese sostenute dagli studenti universitari: per gli anni d’imposta 2017 e 2018 il requisito della distanza, previsto per fruire della detrazione del 19 per cento dei canoni di locazione, si intende rispet-

tato anche se l’Università è situata all’interno della stessa provincia ed è ridotto a 50 chilometri per gli studenti residenti in zone montane o disagiate; • Spese sanitarie: limitatamente agli anni 2017 e 2018 sono detraibili le spese sostenute per l’acquisto di alimenti a fini medici speciali, inseriti nella sezione A1 del Registro nazionale di cui all’articolo 7 del decreto del Ministro della sanità 8 giugno 2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 154 del 5 luglio 2001, con l’esclusione di quelli destinati ai lattanti; • Art-bonus: dal 27 dicembre 2017 è possibile fruire del credito d’imposta per le erogazioni cultura anche per le erogazioni liberali effettuate nei confronti delle istituzioni concertistico-orchestrali, dei teatri nazionali, dei teatri di rilevante interesse culturale, dei festival, delle imprese e dei centri di produzione teatrale e di danza, nonché dei circuiti di distribuzione; • 5 per mille: da quest’anno è possibile destinare una quota pari al cinque per mille della propria imposta sul reddito a sostegno degli enti gestori delle aree protette; • Addizionale comunale all’Irpef: nel rigo “Domicilio fiscale al 1° gennaio 2017” presente nel frontespizio del modello è stata inserita la casella “Fusione comuni”; • Contributo di solidarietà: da quest’anno non trova più applicazione il regime fiscale denominato “contributo di solidarietà”. Ida Dalla Libera Capo Area Fiscale


Negli ultimi anni abbiamo assistito al ricorso alla costituzione del diritto di superfice per consentire, ad un soggetto diverso dal proprietario dei terreni di realizzare direttamente ad esempio impianti fotovoltaici od eolici. Con la cessione del diritto di superficie il proprietario del terreno consente di “costruire” e mantenere la costruzione al di sopra del suolo, a soggetti terzi, titolari appunto del diritto di superfice. In tal modo si tiene distinta la proprietà della costruzione dalla proprietà del suolo. Dicembre 2013 L’Agenzia delle Entrate, nel corso del 2013 ha affrontato il trattamento fiscale applicabile alla cessione del diritto di superficie, dichiarando il corrispettivo imponibile anche in presenza di costituzione del diritto su terreno agricolo posseduto da più di 5 anni.

Luglio 2014 Nel 2014, la Corte di Cassazione, con riferimento alla cessione del diritto di superficie su un terreno agricolo di proprietà di una persona fisica, si è espressa con la sentenza 4.7.2014, n. 15333, discostandosi da quanto precedentemente sostenuto dall’Agenzia delle Entrate. Aprile 2018 Recentemente la stessa Agenzia, per uniformarsi al predetto orientamento giurisprudenziale, ha rivisto la propria interpretazione da riservare alle cessioni in esame nell’ambito della Circolare 20.4.2018, n. 6. I nostri uffici sono a disposizione di quanti, avendo pagato le imposte sulla cessione del diritto di superfice, intendono ora “recuperarle”. Ida Dalla Libera Capo Area Fiscale

FISCALE

TASSAZIONE DIRITTO DI SUPERFICIE: IL PRONUNCIAMENTO DELL'AGENZIA ENTRATE

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ABOLIZIONE SCHEDE CARBURANTE E FATTURAZIONE ELETTRONICA

FISCALE

La Legge di Bilancio 2018 prevede che a partire dal 1 luglio 2018 le tradizionali schede carburante verranno abolite. Ai fini fiscali le spese di carburante saranno detraibili Iva e deducibili ai fini della determinazione del reddito d’impresa solo ed esclusivamente se pagate mediante carta di credito, carta di debito o carte prepagate e documentate da fatturazione elettronica. Inoltre anche per tutti gli acquisti di carburante per autotrazione da parte dei soggetti passivi Iva –anche imprese agricole, anche in regime di esonero - a decorrere dal 1 luglio 2018, scatta l’obbligo di emissione di fattura elettronica.

FATTURAZIONE ELETTRONICA DAL 2019 L’obbligo di emissione delle fattura tramite il sistema di interscambio in modalità “elettronica” entrerà in vigore dal 01-01-2019 per tutti i soggetti passivi IVA. Come per tutte le novità che in questi anni il nostro Parlamento ha introdotto, ci stiamo organizzando per affrontare al meglio questo nuovo “rivoluzionario” adempimento fiscale e per darvi il servizio migliore ed avremo occasione di approfondire l'argomento nei prossimi mesi. Ida Dalla Libera Capo Area Fiscale

NIENTE IMU PER I PENSIONATI AGRICOLTORI IN ATTIVITA’ Grande soddisfazione per la risoluzione del ministero dell'Economia e delle Finanze che ha stabilito che agli imprenditori agricoli professionali (IAP) e coltivatori diretti (CD), titolari di pensione, spettano le esenzioni/ agevolazioni IMU previste per i colleghi non pensionati. E' stata accolta una richiesta specifica di Coldiretti che è intervenuta, chiedendo l’interpretazione del Ministero sulle linee guida previste da Anci in particolare Anci Emilia Romagna per il recupero dell'IMU dal 2012 ad oggi. La legge prevede l’esenzione Imu per i terreni agricoli, posseduti e condotti da coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali, a prescindere dalla circostanza del possesso di pensione. La legge prevede unicamente l’iscrizione nella gestione previdenziale agricola del proprietario del terreno. Ora la speranza è quella che il contenuto delle risoluzione n.1 del 28/02/2018 costituisca un riferimento per i comuni che si accingono a definire le proprie linee guida per l’attività di controllo e accertamento dell’IMU.

Hanno ricevuto il Premio per la Fedeltà al Lavoro 2018 da parte della Camera di Commercio di Ferrara: Azzalli Daniele, Casari Massimo, Casotti Riccardo, Magri Giuseppe, Mantovani Michele, Osti Roberto, Pennini Emiliano, Raisi Renzo, Rocchi Marilena, Scalambra Ada, Solera Franco, Zavatti Lorenzo Alberto.


Pubblicato in data 6 dicembre 2017 il decreto ministeriale 22/11/2017 contenente la nuova regola tecnica di prevenzione incendi per l’installazione e l’esercizio di contenitori-distributori, ad uso privato, per l’erogazione di carburante liquido di categoria C, cioè le cisterne fuori terra di liquido combustibile (come il gasolio) con capacità geometrica inferiore a 9 mc entrato in vigore il 05/01/18. L'obiettivo, dichiarato nel testo del decreto, è quello di ridurre al minimo i rischi di fuoriuscita accidentale, di permettere un agevole accesso ai mezzi dei vigili del fuoco e di limitare eventuali danni alle cose, alle persone e all'ambiente. Il decreto riguarda i contenitori che fungono anche da distributori messi fuori suolo e di capacità massima non superiore a nove metri cubi. Principali requisiti previsti della nuova regola tecnica che vale per tutti i contenitori installati dopo il 05/01/18: Capacità geometrica. Pur lasciando la capacità geometrica massima del contenitore-distributore fissata in 9 m³, viene chiarito che tale capacità può essere ottenuta anche con più contenitori-distributori la cui distanza reciproca deve essere almeno pari a 0,8 m. Nell'ambito di una attività possono essere installati più depositi di distribuzione, nel rispetto della distanza di sicurezza interna, per una capacità complessiva non superiore a 45 m³. Accesso all’area. Deve essere garantita la possibilità di avvicinamento dei mezzi dei VVFF ai contenitoridistributori, per esigenze di soccorso. Criteri di installazione e caratteristiche costruttive serbatoio. Es: A doppia parete e con sistema di monitoraggio continuo dell'intercapedine; - A parete singola - In tal caso il deposito di distribuzione dovrà essere posizionato all'interno di un bacino di contenimento di capacità non inferiore al 110% del volume del deposito di distribuzione stesso, in grado di contenere le eventuali perdite dai serbatoi del deposito e di idonee caratteristiche meccaniche. • Dichiarazione di Conformità, marcature CE, Manuale d’istruzioni. • Installazione: I contenitori-distributori devono essere installati esclusivamente su spazio scoperto al di fuori delle zone in cui possono formarsi atmosfere esplosive. E' vietata l'installazione su rampe carrabili, su terrazze e comunque su aree sovrastanti luoghi chiusi. Devono essere Installati in piano ed essere protetti da idonea difesa fissa atta ad impedire urti accidentali. I contenitori-distributori provvisti di bacino di con-

tenimento devono essere dotati di tettoia di protezione dagli agenti atmosferici realizzata in materiale incombustibile ad eccezione del caso in cui siano inseriti in speciali box prefabbricato con idonee caratteristiche prescritte, essere saldamente ancorati al terreno per evitare spostamenti durante il riempimento e l'esercizio. • Distanze di sicurezza: 5 m dai fabbricati. • Altre misure di sicurezza: Area di contorno serbatoio avente ampiezza non minore di 3 m, completamente sgombra da materiali di alcun genere e priva di vegetazione che possa costituire pericolo di incendio. • Segnaletica di sicurezza secondo D.Lgs.81/08 e s.m.i. ed apposito cartello fisso deve indicare le norme di comportamento e i recapiti telefonici dei vigili del fuoco, da contattare in caso di emergenza, nonché il recapito telefonico della ditta eventualmente responsabile della gestione e della manutenzione del contenitore-distributore. Deve essere dotato di misure di sicurezza atte ad evitare l'accesso, da parte di estranei, ai dispositivi di sicurezza e controllo. • Impianto elettrico messa a terra conforme. • Estintori: In prossimità di ogni contenitore-distributore deve essere garantita la presenza di almeno due estintori portatili con capacità' estinguente non inferiore a 21A89B. Nel caso in cui la capacità complessiva del deposto di distribuzione sia superiore a 6 m³, deve essere garantita anche la presenza di un estintore carrellato con capacità estinguente non inferiore a B3, raggiungibile con un percorso effettivo non superiore a 20 m rispetto al contenitore-distributore più' lontano. • Rispetto di norme di esercizio e comportamentali- tra le quali la formazione del personale addetto al rifornimento. Esso deve essere adeguatamente formato sull'uso del contenitore-distributore e deve essere in grado di adottare le misure di lotta antincendio e gestione delle emergenze che possono verificarsi. Esenzioni: Il provvedimento contempla specifiche esenzioni riguardanti in particolare le cisterne già esistenti alla data di entrata in vigore (5/gennaio 2018) già autorizzate (CPI o atti abilitativi SCIA) o in corso di progettazione secondo le procedure del D.P.R. 151/2011. L’esenzione, anche se non espressamente indicata, sembra che si possa applicare inoltre ai serbatoi/distributori (con o senza erogatore) a servizio delle aziende agricole già esistenti al 5/gennaio 2018 aventi capacità geometrica inferiore a 6 MC. Marco Baldon Capo Area Tecnica.

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DISTRIBUTORI AZIENDALI: LE NUOVE NORME TECNICHE

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REVISIONE PAC: SEMAFORO VERDE PER L'OMNIBUS IN ITALIA Più aiuti per i giovani agricoltori e maggiore semplificazione nelle procedure, grazie all'entrata in vigore delle misure previste dal regolamento comunitario Omnibus, la revisione a medio termine della Politica agricola comune (PAC). E' la sintesi delle scelte condivise tra Mipaf, amministrazioni regionali, Agea e le diverse rappresentanze degli agricoltori, per quanto riguarda i pagamenti diretti, notificato alla Commissione europea il 30 marzo scorso. A partire dal 2018 i giovani imprenditori potranno beneficiare di aiuti più consistenti, avendo innalzato la percentuale di incremento dall'attuale 25% al 50%. Sempre in loro favore è stato deciso il prolungamento dell'erogazione del pagamento anche per coloro che hanno concluso il quinquennio dal primo insediamento. Altre modifiche, informa il Mipaaf, riguardano aspetti di carattere tecnico agronomico, come l'introduzione del criterio dell'aratura per interrompere il conteggio dei cinque anni per la classificazione a prato permanente delle superfici coltivate ad erba ed altre erbacee da foraggio fuori avvicendamento. Questa semplificazione inciderà sul carico amministrativo necessario ai fini del rispetto dei requisiti greening, il sistema che lega gli aiuti alla sostenibilità. Novità, infine, sempre finalizzate alla semplificazione dell'attuale complesso impianto normativo dei pagamenti diretti della Pac, riguardano la verifica dei requisiti per l'agricoltore in attività. Ecco in sintesi le principali novità introdotte dalla revisione di medio termine della PAC: • aumento dal 25% al 50% della percentuale di calcolo sui titoli per le aziende che aderiranno al pagamento “giovani agricoltori”, la modifica riguarda oltre che l’aumento

del premio anche gli anni richiedibili dal giovane che saranno sempre 5 entro il compimento del quarantesimo anno indipendentemente dall’anno di apertura della p.ta IVA • utilizzo ai fini EFA sui terreni a riposo dal 01/01/2018 al 31/07/2018 di piante mellifere individuate in un apposito elenco tra cui la Facelia, Trifoglino e altre essenze non a fini produttivi, ma specie erbacee bottinate dalle api (il periodo prolungato rispetto al terreno incolto per consentire l’utilizzo delle infiorescenze dalle api); • esenzione per i piccoli agricoltori dalla dichiarazione parcellare; • accesso alla riserva nazionale per le superfici montane, mantenendo la richiesta aperta anche alle nuove ditte ed alle ditte giovani; • introduzione dell’aratura quale criterio da utilizzare per definire l’interruzione per più di cinque anni per i prati permanenti; • individuazione dell’agricoltore in attività quale soggetto che deve essere iscritto ad un registro fiscale o previdenziale nazionale, sostanzialmente una semplificazione del controllo di agricoltore in attività in quanto verranno prese in considerazione i seguenti requisiti: 1) iscrizione all’INPS 2) per i pagamenti diretti percepiti nell’anno precedente sotto a 5.000 € per le zone montane e svantaggiate e 1.250 € in tutte le altre zone • per tutti pagamenti superiori a tali limiti p.ta IVA agricola codice ATECO 01 con dichiarazione annuale IVA oppure con comunicazione delle operazioni rilevanti ai fini IVA • decorrenza dal 2018 del periodo quinquennale per la conversione dei terreni a riposo in prati permanenti; • rinuncia all’attuazione della flessibilità tra pilastri; • non applicazione nelle aree EFA

delle specie Miscanthus e Silphium perfoliatum; • conferma della definizione di prato permanente. PROSSIMA USCITA DEI BANDI NUOVO ’INSEDIAMENTO IN AGRICOLTURA Vedrà la sua uscita per la quarta volta dal 2015 lo strumento che possono utilizzare i giovani che vogliono insediarsi in agricoltura Tra le novità introdotte la possibilità di presentare la domanda entro 24 mesi dall’apertura della p.ta IVA, scelta importante voluta dal mondo agricolo per consentire una maggiore serenità nella presentazione di domande anche per aziende che hanno già avviato la propria attività. Per chi fosse interessato può prendere appuntamento con i referenti nei nostri uffici di zona per analizzare le necessità aziendali con le regole che comporranno il nuovo bando giovani PAI 2018 : VIA ALLA PRESENTAZIONE DELLE MANIFESTAZIONI DI INTERESSE Via alla presentazione delle manifestazioni di interesse PAI 2018. Il ministero delle Politiche agricole ha infatti pubblicato l’ avviso pubblico di presentazione delle manifestazioni di interesse per l’accesso ai benefici del Programma di sviluppo rurale nazionale 2014-2020, Misura 17 - Gestione del Rischio, Sottomisura 17.1 - Assicurazione del raccolto, degli animali e delle piante - anno 2018. Al fine di incentivare una più efficace gestione dei rischi in agricoltura, attraverso la sottomisura 17.1 viene fornito un contributo pubblico per la copertura parziale dei costi sostenuti per il pagamento dei premi as-


della successiva Domanda di sostegno né obbliga il richiedente alla presentazione della stessa qualora intendesse rinunciare alla richiesta del contributo pubblico. È possibile presentare la manifestazione di interesse solo per le polizze assicurative che possiedano i seguenti requisiti, corrispondenti ai criteri di ammissibilità oggettivi per la sottomisura 17.1: 1. Le polizze assicurative coprono le perdite causate da avversità atmosferiche, epizoozie, fitopatie o infestazioni parassitarie o da misure adottate ai sensi della direttiva 2000/29/CE per eradicare o circoscrivere una fitopatia o un'infestazione parassitaria, che distrugga-

no più del valore determinato nel PAAN 2018 della produzione media annua dell'agricoltore rispetto al triennio precedente o della sua produzione media triennale calcolata sui cinque anni precedenti, escludendo l'anno con la produzione più bassa e quello con la produzione più elevata. 2. Per quanto riguarda le epizoozie, le polizze possono coprire soltanto le malattie citate nell’elenco delle epizoozie stilato dall’Organizzazione mondiale per la salute animale o nell’allegato della decisione 2009/470/CE, così come riportato nel PAAN dell’anno di riferimento della campagna assicurativa. 3. Le polizze non compensano più del costo totale di sostituzione delle perdite e non comportano obblighi né indicazioni circa il tipo o la quantità della produzione futura. 4. Le polizze devono essere sot-

toscritte entro le date indicate nel PAAN 2018. 5. La sottoscrizione delle polizze assicurative è volontaria e può avvenire in forma collettiva o individuale. In caso di sottoscrizione collettiva, l’intero ammontare del supporto pubblico deve essere a beneficio dell’imprenditore agricolo e non essere in nessun modo destinato a coprire costi di gestione o altri costi connessi alle operazioni dell’organo collettivo. Pertanto è importante che i soci interessati alla stipula delle polizze assicurative agevolate si accertino di aver presentato precedentemente la manifestazione suddetta; in attesa poi di compilare il PAI 2018 non appena si chiuderanno le domande della PAC che forniranno un Piano Colturale definitvo base per la corretta compilazione del PAI unitamente alle produzioni realizzate dall’azienda nella campagna scorsa , che comporranno per l’azienda la propria resa individuale. Per il prossimo anno in arrivo novità anche su questi aspetti che per qualche coltivazione specializzata orticola frutticola del nostro territorio ha provocato non poche defezioni , tutte analizzate unitamente al ad ISMEA ed al MIPAAF per cercare una soluzione necessaria ed ormai prossima . Per quanto riguarda i rimborsi delle annualità 2015 e 2016 stanno procedendo i pagamenti erogati dall’Agenzia AGEA . LA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA PAC 2018 SLITTA AL 15 GIUGNO E’ stata concessa una proroga alla data di scadenza per la presentazione della domanda PAC 2018, che slitta al 15 giugno prossimo, come pure tutte le domande a premio superficie per gli impegni agroambientali già attivati in precedenza. Alessandra Mariotti Responsabile CAA Provinciale

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sicurativi del raccolto, degli animali e delle piante a fronte del rischio di perdite economiche dovute ad avversità atmosferiche, epizoozie, fitopatie, infestazioni parassitarie, o da misure adottate ai sensi della direttiva 2000/29/CE per eradicare o circoscrivere una fitopatia o un'infestazione parassitaria. Nelle more della pubblicazione dell’avviso pubblico per la presentazione delle Domande di sostegno relative alla campagna assicurativa agevolata 2018, necessarie per l'accesso ai benefici dello stesso, sulla base del presente avviso e di quanto riportato nel PAAN 2018, approvato con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali del 6 novembre 2017, è possibile manifestare il proprio interesse a beneficiare di un contributo pubblico per la copertura dei costi sopra richiamati. In particolare, attraverso la manifestazione di interesse il richiedente dichiara la necessità di: - ricevere un contributo pubblico per sostenere lo sforzo finanziario connesso ai costi di una polizza assicurativa o di un certificato di adesione ad una polizza collettiva (di seguito denominati polizze) per le finalità sopra indicate; - dover procedere alla stipula di una o più polizze in ragione dei tempi dettati dall'andamento della stagionalità agraria e dalla conseguente entrata in rischio della/e coltura/e assicurata/e ed in virtù delle aspettative originate dalla diffusione fornita ai contenuti ed alle modalità attuative del Programma. La manifestazione di interesse deve essere presentata prima della sottoscrizione delle polizze/certificati di polizza e rappresenta il titolo per l’acquisizione del diritto alla presentazione della citata Domanda di sostegno per la campagna assicurativa 2018. In ogni caso, la presentazione della manifestazione di interesse non garantisce l'ammissibilità a contributo


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QUADERNO DI CAMPAGNA 2018: IL VADEMECUM DEGLI IMPEGNI Nel numero dell’Aratro dei mesi di gennaio e febbraio 2018, come ogni anno, è stato pubblicato l’inserto del registro dei trattamenti e della direttiva nitrati. Pare opportuno quindi dare qualche informazione utile sulla tenuta dei registri, per fugare ogni dubbio. Il registro dei trattamenti, noto anche come “quaderno di campagna”, rappresenta il primo gradino per garantire la sicurezza dell’alimento prodotto lungo tutta la filiera e la vita commerciale del prodotto stesso. L’Unione Europea si è data, infatti, come obiettivo fondamentale la libera circolazione, nel proprio mercato interno, di alimenti sani e sicuri, contribuendo in maniera significativa alla salute e al benessere dei cittadini. Per garantire la sicurezza degli alimenti occorre considerare tutti gli aspetti della filiera di produzione, a partire dalla produzione primaria fino alla commercializzazione. Nell’ambito del settore primario particolare attenzione deve essere rivolta quindi alle pratiche e ai mezzi di produzione agricola (es. trattamenti fitosanitari), per i rischi indiretti che possono determinare sulle derrate alimentari. I nuovi Regolamenti Comunitari in vigore dal 01/01/2006 e conosciuti come “Pacchetto Igiene”, assegnano all’agricoltore la responsabilità primaria su ciò che produce, indipendentemente dalla destinazione: consumo umano o alimentazione del bestiame. Ecco perché la tenuta corretta del quaderno di campagna è fondamentale, sia per la tutela del consumatore, sia per evitare sanzioni all’agricoltore stesso. CONTENUTO Il decreto legislativo n. 150 del 14

agosto 2012 all’art. 16 richiama l’obbligo del “registro dei trattamenti” come già previsto dal DPR 290/01. Il Quaderno di campagna deve riportare i dati anagrafici relativi all’azienda, la denominazione della coltura trattata e la relativa estensione espressa in ettari. Su detto registro devono poi

essere obbligatoriamente annotati i trattamenti effettuati con i prodotti fitosanitari (insetticidi, acaricidi, fungicidi, erbicidi e fitoregolatori) e coadiuvanti ad uso professionale, utilizzati in azienda. Particolare attenzione deve essere prestata nell’annotazione della data del trattamento, del prodotto e della relativa quantità impiegata, espressa in chilogrammi o in litri, nonché delle avversità che hanno reso necessari i trattamenti. La registrazione va effettuata entro il periodo della raccolta e comunque al più tardi entro trenta giorni dall’esecuzione del trattamento stesso ed entro 48 ore se l‘azienda è in produzione integrata. Se l’azienda segue la produzione convenzionale sarà sufficiente un modulo aziendale che riporti cronologicamente l’elenco dei trattamenti per tutte le colture, se invece segue la produzione integrata dovrà compilare una serie di moduli distinti per singola coltura. Il quaderno deve poi essere sottoscritto dal titolare dell’azienda. Se l’azienda è sottoposta alle norme di condizionalità, oltre ai pre-

cedenti contenuti, devono essere registrate anche data di semina/ trapianto, inizio fioritura e la data di inizio raccolta. CONSERVAZIONE Una volta compilato in ogni sua parte e sottoscritto, il registro dei trattamenti deve essere conservato per un periodo di almeno tre anni successivi a quello a cui si riferiscono gli interventi annotati. Inutile poi dire che assieme al quaderno di campagna devono essere conservate le fatture di acquisto dei prodotti fitosanitari e coadiuvanti acquistati. COMPILAZIONE Il registro dei trattamenti può essere compilato: dal titolare dell’azienda che ha effettuato i trattamento; dall’utilizzatore dei prodotti fitosanitari diverso dal titolare dell’azienda (in questo caso il titolare deve sottoscriverlo al termine dell’anno solare); dai Centri di Assistenza Agricola (CAA); dal titolare dell’azienda che ha affidato il trattamento ad un contoterzista nel caso in cui quest’ultimo gli rilasci, per ogni singolo trattamento effettuato, l’apposito modulo redatto secondo l’allegato 4 alla circolare 30 ottobre 2002 (modalità applicative dell’art. 42 del DPR 290/01, relativo ai dati di produzione, esportazione, vendita e utilizzo di prodotti fitosanitari e coadiuvanti di prodotti fitosanitari); dal contoterzista a cui è stato affidato il trattamento. CONTOTERZISTA Il contoterzista è considerato utilizzatore professionale. Nel caso in cui il contoterzista provveda anche all’acquisto dei prodotti fitosanitari, nella fattura emessa devono essere indicati, oltre al compenso per la propria prestazione, anche il tipo, la quantità di prodotto fitosanitario distribuito ed il relativo co-


certificatori riconosciuti. SANZIONI Il D.Lgs. 150/2012 prevede che, salvo il fatto costituisca reato, l’acquirente e l’utilizzatore che non adempie agli obblighi di tenuta del registro dei trattamenti è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma da € 500 ad € 1.500. In caso di reiterata violazione è disposta la sospensione da uno a sei mesi o la revoca del patentino. CONSIGLI UTILI La sezione note del modello allegato nello scorso numero de L’Aratro, deve essere impiegata per indicare la quantità d’acqua usata per diluire i prodotti fitosanitari, coadiuvanti e concimazioni fogliari impiegati oltre che le note giustificative nel caso di produzione integrata, come previsto dai disci-

plinari di produzione emessi dalla Regione Emilia Romagna. Particolare attenzione deve essere prestata all’indicazione degli appezzamenti, là dove per appezzamento si intende la superficie per singola coltura delimitata da data di semina e di raccolta. Può quindi essere necessario indicare più appezzamenti per la medesima coltura, nel caso questa sia stata seminata e trapiantata in più date differenti. Inoltre la superficie indicata nel quaderno di campagna, deve corrispondere esattamente a quella dichiarata nella domanda PAC. Nel caso di secondi raccolti occorre poi indicarli specificamente nel registro. Marco Baldon Capo Area Tecnica

NORME DI COMMERCIALIZZAZIONE E BDNO Ricordiamo le principali norme di commercializzazione che riguardano i produttori ortofrutticoli nei casi che qui vengono specificati, onde evitare di incorrere in possibili sanzioni ed informare anche i consumatori. Le aziende ortofrutticole devono essere iscritte alla banca dati nazionale operatori ortofrutticoli (Bdnoo), a meno che non facciano esclusivamente vendita diretta al consumatore finale o conferiscano tutto a cooperativa o Op (organizzazione dei produttori ortofrutticoli) o centro di condizionamento o all’industria per la trasformazione o abbiano un volume di vendite inferiore ai 60.000 euro (iva esclusa). Chi fosse iscritto e non avesse più i requisiti per l’iscrizione o avesse variato alcuni dati aziendali (ragione sociale, sede, cessazione, etc.) deve comunicarlo entro 60 giorni agli organismi preposti, pena il rischio di sanzioni pecuniarie. Sulle etichette e sui documenti di accompagnamento (fatture o documenti di trasporto), deve essere riportato il numero di iscrizione alla banca dati nazionale degli operatori ortofrutticoli (Bdnoo) o, nel caso, la dicitura “esonerato ai sensi del DM 03/08/2011 n°5462, art.5, comma 2” per i soggetti che non hanno l’obbligo di iscrizione alla citata banca dati. I dati in questione, numero di iscrizione o dicitura di esonero, non sono necessari in caso di vendita diretta al consumatore finale.

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Le norme di commercializzazione dell’ortofrutta, oltre agli adempimenti descritti, prevedono l’obbligo di riportare in etichetta i dati relativi all’ origine, alla categoria, alla varietà, in alcuni casi, per 10 prodotti ortofrutticoli (agrumi, mele, pere, pesche e nettarine, actinidia, fragole, pomodori, lattuga e indivia riccia e scarola, peperoni dolci, uva da tavola) e l’origine per tutti gli altri (compresi i prodotti spontanei raccolti in natura come funghi e tartufi). L’origine è intesa come luogo di coltivazione (o di raccolta, nel caso dei prodotti spontanei) dei prodotti ortofrutticoli e deve essere sempre espressa come stato (Italia, ovviamente per i prodotti coltivati o raccolti in Italia), ed eventualmente, solo dopo lo stato, la regione o la provincia. I prodotti ortofrutticoli, al dettaglio, possono essere confezionati o presentati nell’imballaggio, dove ci deve essere l’etichetta, descritta in precedenza, oppure essere esposti e venduti allo stato sfuso, purché sia presente un cartello sul quale figurino in caratteri molto chiari e leggibili le indicazioni previste dalle norme relative alla varietà, all’ origine del prodotto ed alla categoria, per i 10 prodotti citati, oppure le informazioni relative all’origine (in sostanza le stesse informazioni viste per l’etichetta dei prodotti confezionati).

Marco Baldon Capo Area Tecnica

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sto. In tal caso il contoterzista deve compilare un registro di carico e di scarico riportante il tipo e la quantità di singoli prodotti da lui acquistati e successivamente distribuiti presso i diversi clienti. CHI CONTROLLA? Sono diversi i soggetti che possono richiedere la visione e la verifica delle informazioni contenute nel registro: oltre agli organi preposti al controllo sull’impiego dei prodotti fitosanitari (ASL, NAS, Ispettorato repressione frodi, ARPA) vi sono anche organi che hanno il compito di verificare l’applicazione delle diverse norme relative alle politiche agricole come ad esempio la PAC. Il questo caso i controlli possono essere effettuati dal personale delle Amministrazioni regionali, del Corpo forestale, di AGREA e degli enti


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EPACA

LE MALATTIE PROFESSIONALI AGRICOLE Il riconoscimento di malattia professionale può dare origine, come per gli infortuni, ad una indennità giornaliera per astensione temporanea assoluta dal lavoro, e al riconoscimento di postumi permanenti indennizzabili in capitale o, se superiori ad un grado percentuale del 15%, alla costituzione di una rendita mensile. Ci sembra opportuno evidenziare di seguito alcune malattie professionali piuttosto frequenti in agricoltura (ma anche in altri ambiti lavorativi) per le quali è possibile effettuare richiesta all’INAIL di indennizzo; coloro che ritengono di poter essere nelle condizioni per richiedere il beneficio potranno rivolgersi all’ufficio zona Coldiretti più vicino per la valutazione, anche attraverso una consulenza specializzata col medico legale. TUNNEL CARPALE La sindrome del tunnel carpale viene riconosciuta come malattia professionale nei confronti di coloro che sono impegnati in lavorazioni, svolte in modo non occasionale, che comportano movimenti ripetuti, mantenimento di posture incongrue e impegno di forza: è il caso, ad esempio, di coloro che sono impegnati nella potatura ovvero coloro che svolgono l’attività di mungitura senza l’ausilio di mezzi tecnici. Può essere richiesto l’indennizzo entro 2 anni dall’abbandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia. DIMINUZIONE DELLA CAPACITA’ UDITIVA I lavoratori che sono affetti da ipoacusia percettiva bilaterale simmetrica per essere stati esposti a lavorazioni rumorose nell’industria, nei trasporti o in agricoltura hanno diritto alla richiesta di indennizzo per il riconoscimento della malattia professionale: a titolo esemplificativo, in ambito agricolo, è una patologia che colpisce frequentemente i trattoristi o coloro che, comunque, utilizzano in modo frequente macchinari piuttosto rumorosi. Può essere richiesto l’indennizzo entro 4 anni dall’abbandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia.

ERNIE E PROTUSIONI DISCALI DELLA COLONNA LOMBO SACRALE I lavoratori affetti da patologie della colonna lombo sacrale, per avere svolto lavorazioni quali conduzione abituale di trattori agricoli, movimentazioni manuali di carichi svolte in modo non occasionale ed in assenza di ausilii efficaci, posture incongrue. Può essere richiesto l’indennizzo entro 1 anno dall’abbandono delle lavorazioni che hanno causato la malattia. TENDINITI Sono malattie professionali tabellate le tendiniti della spalla, del gomito, del polso e della mano se coloro che ne risultano affetti svolgono lavorazioni, in modo non occasionale, che comportano movimenti ripetuti, posture incongrue ed impegno di forza: sono patologie frequenti, ad esempio, fra coloro che svolgono la raccolta di frutti pendenti, la cernita di frutta e verdura o la sessatura del pollame. Può essere richiesto l’indennizzo entro 1 anno dall’abbandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia. PATOLOGIE DEL GINOCCHIO Le borsiti per chi svolge o ha svolto lavorazioni con appoggio prolungato del ginocchio e le meniscopatie degenerative o le tendinopatie del quadricipite per chi svolge o ha svolto lavorazioni con movimenti ripetuti del ginocchio o mantenimento di posture incongrue sono state inserite tra le malattie


professionali tabellate: sono patologie frequenti, ad esempio, fra coloro che svolgono la semina o raccolta di frutti od ortaggi a terra, viticoltori ed in genere coloro che sono costretti all’utilizzo prolungato della gamba come punto di appoggio per far leva su attrezzi di lavoro. Può essere richiesto l’indennizzo entro 2 anni dall’abbandono della lavorazione che ha dato origi-

ne alla malattia. Per ogni ulteriore informazione o chiarimento in merito, invitiamo gli interessati a rivolgersi al Patronato Epaca della Coldiretti dove personale qualificato saprà fornire le corrette indicazioni del caso.

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Beatrice Tagliaferri Responsabile Provinciale Epaca

EPACA

QUESTIONARIO “FIGURATO” MALATTIE PROFESSIONALI

Gli associati che sono interessati da dolore o patologie nelle parti evidenziate, già diagnosticati e non, possono indicarle con una crocetta, compilare il modello con i propri dati, ritagliarlo e consegnarlo all’ufficio del patronato EPACA di riferimento, per successiva visita medico-legale ed eventuale riconoscimento INAIL.


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CONVENZIONI PER I PENSIONATI COLDIRETTI Soggetto Convenzionato

EPACA

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Vantaggi per i Pensionati iscritti alla Federpensionati Emilia Romagna

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Sconto pari al 10% sul listino in essere relativamente alle prestazioni erogate in regime privato di specialistica, diagnostica per immagini, terapia fisica, riabilitazione, fitness e prestazio- Mesola ni termali; restano comunque escluse dal presente accordo le prestazioni erogate in regime di accreditamento con il SSN.

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SANT'AGOSTINO TERAPIA FISICA

Sconto pari al 10% sul listino in essere relativamente alle prestazioni erogate in regime privato di specialistica, diagnostica per immagini, terapia fisica, riabilitazione, fitness e prestazio- Sant'Agostino ni termali; restano comunque escluse dal presente accordo le prestazioni erogate in regime di accreditamento con il SSN.

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G/1 Cerco stanga per sacconi 5/6 quintali. Tel. 333/9377904 G/2 Vendo pali cemento armato precompresso, lunghezza m 3,5x0,07x0,08; m 3,50x0,08x0,09 di testata. Tel. 338/2068332 oppure 338/6638118. G/3 Vendo terreno di ha 7,50, con diritti PAC + magazzini agricoli e annessa abitazione. Zona Ambrogio. Tel. ore pasti 348/0052392 (Paolo) G/4 Vendo trattrice cingolata MASSEY FERGUSON (67 cv), perfette condizioni, con arco di protezione a norma, sollevamento e presa di forza; 2 pedane da staccafrutta basse a norme di legge; 1 compressore con bombola in buone condizioni per potatura con lo staccafrutta; 2 filtri con rete per irrigazione; spandiconcime da frutteto marca Vulcano con convogliatore a 3,5 q; spandiconcime trainato da 3 q. Tel. 348/6941034 (Valerio). G/5 Cerco imballatrice per balle piccole e trattore Fiat 411 e zavorre per

trattori Fiat. Tel. cell. 347/9761892 H/1 Vendo botte diserbo per frutteto, semi nuova, q 4, barra regolabile, più testa snodata, per cessata attività. Tel. 0532/978095 H/2 Cerco Termofioccatrice e/o Schiacciatrice per cereali anche da revisionare. Tel.cell. 3381211002 Angelo email: angeloplatini62@gmail.com H/3 Vendo trattore agricolo Fiat 880, con cabina, 4 RM nuove, prese idrauliche, impianto frenante ad aria omologato, superiduttore. Ore lavoro 6.400. Molto bello. Euro 9.500,00. Per maggiori informazioni contattare Stefano cell. 338/7559653 H/4 Vendo trattore Fiat 1180 DT 12, 4 RM. Tel cell. 328/7168340 I/1 Vendo famiglie di api in arnie da nomadismo complete di melario; serre tunnels tipo Ferrioli mq 4000 circa. Tel. 0532724623 (ore pasti). I/2 Vendo estripatore a 9 ancore; mu-

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ORIGINE IN ETICHETTA, DAL 9 MAGGIO LE NUOVE SANZIONI

Multe più pesanti per chi non rispetta le regole sull’etichettatura. Dal 9 maggio 2018 si applica infatti il D.Lgs n. 231 del 15 dicembre 2017, che prevede una modifica delle sanzioni in materia di etichettatura nonché un aggiornamento della normativa nazionale in materia. Per la mancanza delle indicazioni obbligatorie le sanzioni vanno ora da 3.000 a 24.000 euro. Per quanto riguarda gli allergeni, la mancata indicazione in etichetta dei prodotti preimballati (come pure l’indicazione sui distributori automatici) comporta una sanzione da 5.000 a 40.000 euro, mentre l’indicazione effettuata con modalità non consone a quanto prescritto, ossia nell’elenco degli ingredienti e con carattere chiaramente distinto dagli altri, è punibile con multe da 2.000 a 16.000 euro. Anche le attività di ristorazione, compresi gli agriturismi, sono obbligate a informare il consumatore dei possibili allergeni prima che questi vengano somministrati, nelle modalità previste dal Ministero della Salute. L’omissione di tale informazione è ora punibile con sanzioni da 3.000 a 24.000 euro, mentre se viene fornita al consumatore con modalità difformi da quelle previste dalle disposizioni nazionali, la sanzione scende tra 1.000 e 8.000 euro (solo per aspetti formali va da 500 a 4.000 euro). Tra le altre sanzioni previste, quella per la vendita oltre la data di scadenza va da 5.000 a 40.000 euro, mentre per la mancata indicazione dell’origine, nei casi dovuti, è prevista una sanzione da 2.000 a 16.000 euro. È prevista anche una riduzione delle sanzioni fino ad un terzo per le microimprese, come pure non si applicano sanzioni in caso di una adeguata rettifica scritta delle informazioni non conformi.


Per il secondo anno consecutivo è stata Comacchio la sede della Giornata Provinciale del Pensionato Coldiretti di Ferrara, una giornata che ha contribuito a rinnovare e rinsaldare lo spirito di gruppo e la voglia di contribuire alle iniziative di Coldiretti. Lo scorso venerdì 27 aprile i nostri pensionati si sono ritrovati al Santuario di Santa Maria in Aula Regia iniziando con la Messa il loro incontro, occasione di incontro sindacale e soprattutto di condivisione e spirito di gruppo per i “senior” dell’organizzazione agricola ferrarese. Un momento nel quale far confluire approfondimenti, proposte, ricordi e piacere di stare insieme, confermando, se mai ve ne fosse bisogno, la capacità dei Pensionati di Coldiretti di fare gruppo, sia che si tratti di partecipare ad un convegno, sia che si tratti di condividere i piaceri della buona tavola e del territorio. Ultimata la celebrazione liturgica curata dal consigliere ecclesiastico della Federazione, Monsignor Gino Boattin, con l'ausilio di una guida si è andati

alla scoperta del centro storico di Comacchio, con i suoi canali, i ponti e le tante storie che caratterizzano questa città così particolare. Appuntamento finale in valle, al Rifugio del Bettolino di Foce, per aggiornamenti sulle iniziative sindacali per la categoria, alla presenza tra gli altri del presidente provinciale e del direttore di Coldiretti Ferrara, di rappresentanti delle Federazioni Coldiretti di altre province, dell’assessore Bellotti per il Comune di Comacchio con il seguito di un prelibato pranzo con prodotti del territorio. L'intevento del neo eletto presidente dei pensionati, Marco Bianconi, ha toccato i principali temi che la categoria si trova ad affrontare, dalle pensioni, all'assistenza sanitaria, alla difficoltà nel far subentrare nuove forze in azienda, sino alla richiesta di politiche specifiche per un nuovo sistema di welfare che tenga conto dell'invecchiamento della popolazione e dei progetti per rimanere in buona salute e della progettualità di Coldiretti anche in questo ambito.

PENSIONATI

LA GIORNATA DEI PENSIONATI COLDIRETTI 2018

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5 5 officine, 4 centri ricambi, 27 officine professionisti 4 centri ricambi e 6 officine autorizzate 27 professionisti 6 officine autorizzate SEMPRE AL VOSTRO FIANCO

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