PORTFOLIO Maria Chiara Scelsi
Aldo Van Eyck: tree is a leaf
MARIA CHIARA SCELSI Dottoressa in Architettura
Maria Chiara Scelsi 14.03.1993 Palermo, Italia
mariachiara.scelsi@gmail.com +39 3291517446 Instagram: mare_chiaro Via M. Toselli, 85 90143 Palermo
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CURRICULUM VITAE
ESPERIENZA LAVORATIVA
WORKSHOP
Settembre-Dicembre 2016: Tirocinante presso lo studio Argout et la Maison mobile, Milano, Italia
2014 - Progettazione di piccole residenze in Portogallo
partecipazione a concorsi, progettazione, realizzazione di modelli
Marco Borsotti, Politecnico di Milano Scuola di Architettura Civile
Marzo-Maggio 2019: Tirocinante presso lo studio Nicola Piazza, Palermo, Italia
2016 - Architectural Desing in Historical Context
interior design, rilievi, realizzazione di modelli
Eduardo Souto de Moura, Politecnico di Milano, Mantova 2018 - Sicily Coast to Coast
ISTRUZIONE E FORMAZIONE
Laboratorio del Cammino
Giugno 2020: Laurea Magistrale in Architectural Design and History
2019 - Costruire un percorso di Rigenerazione Urbana allo Sperone, PROGETTARE SPAZI PER BAMBINI
Politecnico di Milano polo territoriale di Mantova, Italia
Ordine architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Palermo
Luglio-Dicembre 2017: Interscambio Escola da Cidade, San Paulo, Brasile
SEMINARI
2014-2015: Erasmus
2016 - Interpretazione di un sogno fatto a Mantova
FAUP, Porto, Portogallo
introductory seminar to the conscious comparison between art and architecture, history and modernity
2012-2016: Laurea triennale in Scienze dell’Architettura
2020 - Challenging Practice Stage A: Learning in Action
Politecnico di Milano, Milano, Italia
Essentials for the Social Production of Habitat, Architecture Sans Frontières-UK
2007-2012: Diploma Scientifico
PUBBLICAZIONI
Liceo Stanislao Cannizzaro, Palermo, Italia
2020 - Cadaveri Eccellenti PROGRAMMI
“SPAZI E CORPI IN MOVIMENTO. Fare urbanistica in cammino”
Autocad - Illustrator - Photoshop - Indesign - Sketchup - Rhino - Premier - Microsoft Office
LINGUE Italiano: lingua nativa - Inglese: C1 - Portoghese: fluente - Spagnolo: fluente - Francese: basic
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INDICE
CURRICULUM VITAE
pag. 2-3
UN’ARCHITETTURA CHE AVVICINA
pag. 6-13
Progetto di tesi LIGHTHOUSE SEA HOTEL
pag. 14-19
Concorso di idee CULTURAL CENTER
pag. 20-25
Laboratorio di progettazione 1° anno magistrale RIQUALIFICAZIONE URBANA
pag. 26-29
Workshop 1° anno magistrale ALLESTIMENTO MUSEALE
pag. 30-35
Final workshop 2° anno magistrale CADAVERI ECCELLENTI
pag. 36-39
Summer School Laboratorio del Cammino
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PROGETTO DI TESI Professori: Claudia Tinazzi, Massimo Ferrari
UN’ARCHITETTURA CHE AVVICINA Accorciare le distanze allo Zen2 di Palermo
La tesi indaga le condizioni di marginalità del quartiere Zen di Palermo nelle diverse scale e nei vari modi in cui cambia la vita degli abitanti. Attraverso la definizione di tre distanze (reale, percepita e possibilità) analizza le cause di questa marginalità nelle relazioni tra la città e il quartiere, in quelle tra le diverse parti dello Zen e, infine, all’interno del quartiere Zen 2. Il progetto propone una strategia per ridurre queste distanze fornendo al quartiere aree verdi e spazi pubblici. Le premesse del progetto nascono dall’ascolto attivo del quartiere e dall’esperienza sul campo. Ho avuto la possibilità di partecipare ad un laboratorio di cittadinanza attiva insieme ad un gruppo di ragazzi del quartiere organizzato da una delle associazioni presenti sul territorio. L’obiettivo del laboratorio era quello di osservare il quartiere da nuovi punti di vista, questo mi ha dato la possibilità di conoscere più a fonda la realtà dello Zen e di venire in contatto con gli abitanti e le persone che lavorano nel quartiere.
Illustrazione che ritrae alcuni dei ragazzi e delle ragazze, degli operatori sociali che hanno partecipato al laboratorio di cittadinanza attiva allo Zen.
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a. Planimetria della città di Palermo, in arancio sono evidenziati il centro storico della città e l’area dove si trova il quartiere Zen. b. Planimetria del quartiere Zen con l’inserimento del progetto. c. Assonometria del progetto. d. Prospetto nord-est. e. Schemi della strategia progettuale
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a. Assonometria senza tetti mostra gli interni degli edifici. b. Vista di uno dei playgrounds. c. Sezione prospettica dell’edificio dell’asilo e dello spazio mamme. d. Pianta dell’asilo e. Alcuni dei fumetti della testimonianza dei ragazzi e degli operatori che hanno partepato al progetto. Pagine 12-13. Vista a volo d’uccello del quartiere Zen e delle montagne circostanti.
L’asilo è disegnato per ospitare bambini di diverse fasce d’età, dai neonati ai bambini di 5 anni. Le aule delle tre sezioni sono collegate tra loro attraverso i corpi dei servizi. L’asilo si chiude verso l’esterno e si apre verso i cortili interni, pensati per il gioco e le attività didattiche. Lo spazio mamme, una struttura che poggia sulla piastra dell’asilo, è pensato per ospitare diverse attività durante l’arco della giornata uno spazio sicuro nel quale le donne posso coltivare i propri interessi e passare del tempo di qualità con i propri bambini.
Il progetto si compone di tre edifici aperti al pubblico posti al centro del quartiere, dove sarebbe dovuto essere costruito il centro dei servizi collettivi, e di alcune aree diffuse all’interno del quartiere che attraverso un’azione puntuale realizzano degli spazi di aggregazione, dei playgrounds. gli edifici sono rispettivamente un asilo con uno spazio dedicato alle mamme, una scuola di musica e danza, un campo coperto e uno all’aperto.
lO zEn 2 è Più BellO dEllo zEn 1, qUi i pAlazZi sOno pIù bAssi e i bAmbiNi gIocaNo nEi cOrtiLi!
lO zEn è bElliSsimO!
vOrreI Le GiosTre gRatiS aLlo zEn!
gResiA
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ErikA
eNock
lA mAncaNza dI uNa pIazzA aLl'iNterNo dEl qUartIere è mOlto sEntiTa!
lO zEn è uN pOsto bElliSsimO, l'uNico dIfetTo è cHe è pIeno dI iMmonDiziA!
sAntiNo
mAria cArmeN
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CONCORSO YAC
LIGHT HOUSE SEA HOTEL
Studio: Argot ou la Maison Mobile
Punta Murro di Porco, Siracusa
Dal leggendario Colosso di Rodi alla maestosa Torre d’Alessandria, i fari hanno percorso la storia dell’umanità, connotandosi di un significato ben più esteso della semplice struttura di segnalazione, e conquistando un orizzonte onirico, intriso di avventura, fascino e mistero. Slanciati e solitari i fari costituiscono un’inestimabile eredità di epoche passate. Sulla scogliera di Murro di Porco, a pochi chilometri dal centro storico di Siracusa, si innalza, verso il cielo, un faro di indescrivibile fascino. Architettura un tempo abitata, con l’avvento delle moderne tecnologie anche il Faro di Murro di Porco ha subito un inesorabile processo di abbandono. È dunque per tutelare un simile patrimonio che nasce “Valore Paese FARI”, un progetto dello Stato Italiano per la trasformazione dei fari in strutture turistico-alberghiere. Il progetto per un hotel sul mare si compone di due edifici a corte, di cui un centro di ricerca, collegati tra loro dalla struttura del faro che diventa un museo. Gli edifici si articolano intorno a delle corti che di volta in volta ssumono carattere diverso esaltando la ricchezza della flora autoctona.
Fotoinserimento, vista del faro e del centro di ricerca
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a. Planimetria b. Prospetto nord-est c. Planivolumetrico d. Assonometria, tipologie di piante utilizzate nelle corti e. Pianta piano terra Pagine 18-19. Foto del modello
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ARCHITECTURAL DESIGN STUDIO Professore: Davis Palterer
CULTURAL CENTER Pescherie Giulio Romano, Mantova
L’area di progetto si trova nel centro storico di Mantova dove il Rio entra dentro la città, el luogo dove Giulio Romano progetta i portici delle Pescherie, costruite nel 1536 e dove si trova l’antico campanile di San Domenico, ultimo testimone del convento medievale distrutto nel 1925. Il progetto del Centro Culturale cerca di immettersi nel tessuto urbano rispettando la scala dell’intorno e la materialità della storia (una doppia pelle di mattoni in cotto richiama la materialità del campanile). L’enfasi è posta sul campanile, attorno al quale si sviluppano i due corpi e dove si affacciano il il ristorante ed il caffè, creando un luogo di incontro. Il corpo maggiore contiene le funzioni dell’auditorium, del ristorante degli spazi espositivi e della biblioteca; nel corpo minore caffetteria ed area coworking. Due grandi finestre estruse dal corpo maggiore sono direzionate una verso la torre ed una verso il Rio. Il porticato al livello sottostante, un tempo usato come beccherie e oggi inutilizzato, viene incluso all’interno del progetto diventando una biblioteca con la sala lettura che si affaccia sul Rio.
Planimetria dell’area delle Pescherie a Mantova. In azzurro è evidenziato il Rio che attraversa la città e con il quale si relaziona il progetto.
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a. Pianta primo piano. b-c. Foto del modello d. Schema strategia progettuale
a. Pianta piano terra. b. Sezione longitudinale dei due edifici. c. Schema strategia progettuale. d. Sezione trasversale dell’edificio maggiore e della biblioteca con affaccio sul rio.
RESTAURANT
EXPO
RECEPTION/SHOP
FOYER
FRIDGE
WORKSPACE CAFE
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AG
OR
ST
COWORKING
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a. Esploso del sistema di doppia pelle in mattoni. Pagina 23. Viste interne a. Vista del foyer b. Vista del caffè c. Vista della biblioteca
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ARCHITECTURAL DESIGN IN HISTORICAL CONTEXT STUDIO
RIQUALIFICAZIONE URBANA Fontainhas, Porto
Professori: Angelo Lorenzi, Eduardo Souto De Moura
La città di Porto, sviluppatasi su un altopiano roccioso, mostra in alcune parti residui di roccia integra, non ancora scavati dall’azione umana. L’area di progetto è proprio un ammasso roccioso all’interno del centro storico, in una zona della città che è ogetto di un’importante opera di riqualificazione urbana. Il progetto si propone come catalizzatore di tale riqualificazione e come una ricucitura della ferita aperta nella città quando nell’800 venne aperta l’Avenida da Ponte senza nessuna cura per la scala urbana della città storica. Proprio di fronte l’area si erge la Sè, la cattedrale della città, e di fianco un altro simbolo dell’architettura di Porto, la Torre civica del grande architetto Fernando Tavora; dall’altra parte è possibile ammirare la Torre dos Clerigos, torre simbolo della città, opera dell’architetto italiano Nicola Nasoni. Partendo da tali considerazioni il progetto rispetta il contesto e la scala urbana, quasi mimetizzandosi e lasciando che la roccia sia protagonista.
Fotoinserimento area di progetto.
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a. Planivolumetrico. b. Sezioni terrioriali. c. Piante e prospetto delle unitĂ abitative duplex a due e tre piani.
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a. Piante piano terra b. Sezioni terrioriali. c. Piante e prospetto degli appartamenti T1, T2, T3.
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FINAL WORKSHOP ProfessorI: Massimo Ferrari, Claudia Tinazzi
ALLESTIMENTO MUSEALE Castello di San Giorgio, Mantova
Nell’ambito del Final workshop antico e nuovo, tenutosi alla casa del Mantegna a Mantova questo progetto accompagna la volontà del Palazzo Ducale di Mantova di utilizzare il basamento del castello di San Giorgio come spazio per mostre temporanee. Questi spazi erano già stati adibiti a tale fine nel 2007 quando aveva accolto una mostra su Lucio Fontana. Il progetto parte dal presupposto che gli ambienti raccontano una storia, il contenitore è già un contenuto. La pedana e i sostegli per quadri e sculture si distaccano dalle pareti ed il pavimento è ricoperto di ghiaia, come se l’acqua del fossato fosse entrata dentro, inondando il basamento. Il percorso espositivo si articola in modo circolare, accompagnando il visitatore per tutto il percorso. La linea del percorso è stata immaginata come un unico elemento che galleggia sul pavimento esistende, e reagisce di volta in volta alle diverse forme degli ambienti. L’idea di utilizzare l’interno come se fosse stato inoldando d’acqua è accompagnata dall’idea di utilizzare il fossato pieno d’acqua come posto per delle installazioni artistiche, che potrebbero essere un invito per il visitatore a scoprire la mostra all’interno del castello.
Collage fotografico dei sotterranei del castello di San Giorgio a Mantova.
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a. Planimetria dell’area di Palazzo Ducale a Mantova. b. Pianta del percorso espositivo. c. Schemi che rappresentano la strategia progettuale, inondare idealmente l’interno del sotterraneo del Castello.
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a. Dettaglio degli elementi progettati per il percorso espositivo. b. Vista di una delle sale del percorso espositivo. c. Sezione del percorso espositivo. Pagine 16-17. Assonomentria che mostra il percorso museale all’interno dei sotterranei del castello e il rapporto con il fossato circostante.
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LABORATORIO DEL CAMMINO
CADAVERI ECCELLENTI Summeri School Sicilia Coast to Coast, Sicilia
Tutor: Fabio Boiardi, Gloria Pessina
Cadaveri Eccellenti
Il Laboratorio del Cammino è un network di studenti e ricercatori che intende esplorare le problematiche urbanistiche attraverso il cammino ed il contatto diretto con il territorio e i suoi abitanti. Durante la Summer School “Sicily coast to coast” abbiamo attraversato il territorio Siciliano “tagliando” la Sicilia da costa a costa, da Mazzara del Vallo a Palermo, in un cammino durato dieci giorni. Le tematiche affrontate sono state varie e tutte inerenti al contesto: abusivismo edilizio, incendi (tema legato al territorio ed ai rifiuti), edilizia post-terremoto ed edilizia pubblica. Il gruppo con il quale ho lavorato ha trattato il tema dell’abusivismo edilizio intraprendendo una ricerca sul campo, attraverso interviste agli abitanti, confronto con le istituzioni, dossier fotografico e successivamente uno studio più storico del fenomeno.
Copertina del book “Cadaveri eccellenti”. Il disegno è il risultato della rappresentazione astratta dell’ abusivismo in una prova del gioco surrealista cadavre-exquise.
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LA LEGGE NON AMMETTE IGNORANZA - La gente a Triscina è felice IL PROBLEMA DI TRISCINA NON È SOLO L’ABUSIVISMO - OGNI CASA HA UNA STORIA, LA STORIA DI UNA -E LA SPIAGGIA PIÙ BELLA DEL MONDO, UNO SPETTACOLO DELLA NATURA!-TUTTI CI GUADAGNANO DALL’ABUSIVISMO-LA SICILIA RIPUDIA L’ABUSIVISMO EDILIZIO COME PRATICA DI DETURPAMENTO DEL TERRITORIO-SOLO IL TEMPO E NON L’URBANISTICA CONSENTIRÀ ALLE CITTÀ E ALLE CAMPAGNE DI R I A S S O R B I R E LE FERITE APERTE DELL’ABUSIVISMO-ALCAMO MARINA NON ESISTE -DESIDERAVO VIVERE VICINO AL MARE - LA NON È UN PROGETTO - LA GENTE A TRISCINA È PALERMO
TRAPPETO
PIOPPO
ALCAMO MARINA
ALCAMO
CALATAFIMI SEGESTA
SALEMI
“L’interesse verso il tema dell’abusivismo è focalizzato all’analisi del fenomeno in quanto fatto sociale, ovvero “documento storico” di un processo che mette in campo delle pratiche, un territorio e degli attori in un determinato periodo storico. La dicotomia legalità/illegalità, solitamente usata come principale linea di interpretazione dell’abusiviamo, non sarà la nostra linea guida in quanto semplificazione di un processo che nella sua evoluzione storica mette in crisi la dicotomia stessa. La nostra ricerca ha invece come obiettivo quello di evidenziare la contraddittorietà e la complessità del fenomeno stesso, le sue molteplici cause e soluzioni, attraverso una prospettiva multidisciplinare capace di storicizzare il processo focalizzandoci sulle coste siciliane.”
CASTELVETRANO
MAZARA del
VALLO
TRISCINA
SELINUNTE
TRE FONTANE
Barbara e Filippo Triscina
Triscina
Sicilia coast to coast
© photo credits Cecilia Fraccaroli
camminare in territori vulnerabili
è possibile consultare l’intero book al seguente indirizzo: https://docs.wixstatic.com/ugd/4fa96c_0723f2c7a2ec42ddb9a7307295884ec3.pdf
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2° giornata di studi Laboratorio del Cammino 26 Ottobre 2018 ore 9-13 | Aula 10 V Castello del Valentino ore 16:30-18 | Aula 4VM via Morgari Torino
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GRAZIE