2020 Negli ultimi anni è sempre più dilagante nei giovani, e frequentemente anche nei meno giovani, la “nomofobia” (NO Mobile Phone PhoBIA), ovvero la paura di perdere o comunque di essere privo della possibilità di utilizzare il proprio cellulare. Il termine è stato coniato per la prima volta in Inghilterra nel 2008, durante uno studio commissionato dal governo britannico e volto ad investigare la correlazione tra lo sviluppo di disturbi dello spettro ansioso e l’iper- utilizzo di mobile phones. Questo crea infatti dei veri e propri stati di ansia e frustrazione derivanti dalla sensazione di disconnessione da parenti e amici. Numerosi studi hanno esplorato tali variabili, riscontrando sia la presenza di elevati livelli di introversione e nevrosi, che bassa autostima, crescente impulsività correlata a significative condizioni ansiogene.
In recent years, the “nomophobia” (NO Mobile Phone PhoBIA), or the fear of losing or being deprived of the possibility of using their mobile phones, has been increasingly rampant among young people. The term was first used in England in 2008 during a study commissioned by the British government to investigate the correlation between the development of anxiety spectrum disorders and the overuse of mobile phones. This, in fact, creates real states of anxiety and frustration deriving from the feeling of disconnection from relatives and friends. Numerous studies have explored these variables, finding both the presence of high levels of introversion and neurosis, along with low self-esteem and increasing impulsivity related to significant anxious conditions. With the work “FUTURE”, the artist wants to imply the fragility of an individual who is always connected, who cannot free himself from the chains (represented in the work by the different intertwining of electrical wires) that keep him constantly clinging to his devices, almost as if they were his only source of life. The work does not intend to demonize new technologies. Thanks to their use, people undoubtedly have been advantaged, and society has obtained enormous benefits from them. Just think of the historical period in progress in which, for two years now, the whole world has been in a health emergency, and without the communication that the Internet and various devices offer, it would not have been possible to inform people about the regulations and precautions to be taken, nor to work or study as has been done thanks to smart working and remote teaching.
Con l’opera “FUTURE” si vuole sottintendere la fragilità di un individuo sempre connesso, che non riesce a liberarsi dalle catene (rappresentate nell’opera dai diversi intrecci di fili elettrici) che lo tengono costantemente aggrappato al suo device, rappresentato quasi, come se fosse la sua unica fonte di vita. L’opera non ha comunque l’intento di demonizzare le nuove tecnologie, perché grazie al loro utilizzo abbiamo indubbi vantaggi e la società ne ha ricavato enormi facilitazioni, basti pensare al periodo storico in corso in cui, da due anni a questa parte, tutto il mondo è in emergenza sanitaria e, senza la comunicazione che Internet e diversi dispositivi offrono, non sarebbe stato possibile né informare la gente sulle normative e le precauzioni da prendere, né lavorare o studiare come si è fatto grazie allo smart working e alla didattica a distanza. Per ogni situazione servono delle “istruzioni” specifiche: sarebbe dunque importante che ci fossero maggior attenzione e cura dell’educazione digitale fin da molto piccoli, cosicché il nuovo mondo di Internet possa popolarsi di utenti consapevoli ed essere un posto più sano e sicuro.
For each situation, specific “instructions” are needed. It would be important that there be more attention and care to digital education from an early age so that the new world of the Internet can be populated with aware users, and thus be a healthier and safer place.
12
Scultura/Sculpture (60x20x20cm)