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ZERO EURO
Gas© “Black and white”, Napoli, Italia, www.alessandraoricchio.it, alessandraoricchio@gmail.com
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colophon editore Numen Via Raffaele Lambruschini, 36, 20157 Milano MI T. 02 4549 3111 direttore responsabile Marija Verde marijaverde@gmail.com creative and Marija Verde
art director
indirizzo via Lambrakis, 11, 80029 Sant’Antimo NA T. +39 345 62 61 019
collaboratrici Greta Ramos, Annalisa Tannoia, Marianna Pedrizzi, Vittoria Piscitelli, Beatrice Capone, Francesca Errichiello, Chiara Lombardi, Virginia Bruni, Elena Samilstraro, Francesca Lanzavecchia, Maddalena Casadei, Marialaura Rossiello Irvine, Alessia Capasso, Gas, Costanza Di Nunno, Martina Di Pasquale advterising adv@mlvmgz.it
stampa Editrice Cerbone srl 9, Via Sant’Eufemia - 80024 Carditello (NA)
info abbonamenti info@mlvmgz.it T. +39 345 62 61 019
m i l e v a m a g a z i n e . c o m È VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI E FOTO.
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w h o i s m i l e v a ?
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e d i t o r i a l e Cari lettori, tutti voi conoscerete sicuramente Einstein, ma non tutti conoscerete Mileva. Mileva Maric fisica serba, fu collega di studi e successivamente moglie di Albert Einstein. Ella diede un importante contributo alle sue opere sulla teoria della relatività. Sposandosi rinunciò alla sua indipendenza di scienziata e assumendo il ruolo tradizionale di moglie e madre, visse all’ombra del marito, di modo che non è più possibile stabilire quale sia stato il suo apporto al lavoro scientifico di Einstein. Purtroppo il ruolo della donna, anche nella nostra epoca, è ancora messo in un secondo piano. Quando si parla di donne, si tende automaticamente ad associarle a tutto ciò che è estetica. Quanti magazine al femminile conoscete che parlano del cervello delle donne? Non vi sembra di trovare solo bellezza e salute del corpo associati ad esse? O tutti i vari consigli su come essere una brava madre. Io credo che dalla donna non nascano solo vite umane, ma anche grandi idee. Il nome di questo magazine è un tributo a Mileva Maric, alla scienziata che è stata messa in un angolo, a colei che come tutte le grandi donne di questo pianeta regnano solo dietro la figura maschile. E non è per essere femminista, ma vorrei che noi in primis ci rendessimo conto delle nostre potenzialità. Che tu lettore, sia uomo o donna poco importa: se il tuo pensiero si incontra con quanto detto allora sei nel posto giusto.
Marija Verde 3
sommario
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Greta Ramos Annalisa Tannoia Marianna Pedrizzi Vittoria Piscitelli
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Beatrice Capone Francesca Errichiello Chiara Lombardi
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Virginia Bruni
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Elena Samilstraro Francesca Lanzavecchia Maddalena Casadei Marialaura Rossiello Irvine Alessia Capasso
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p o e s i a / i l l u s t r a z i o n e Costanza Di Nunno Gas
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Marija Verde
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Martina Di Pasquale
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Tash Sultana
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a r t e r t i s t e : r e t a R a m o s a r i a R i t a R e n a t t i a r i a n n a P e d r i z z i i t t o r i a P i s c i t e l l i
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A G M M V
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Greta Ramos© “A La Deriva” - Valencia, Spain, @xgretartx, gretart98@gmail.com
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Annalisa Tannoia© “Ride / sempre tra le nuvole” - Napoli, Italia, www.behance.net/annalisatannoia, annalisatannoia.illustrator@gmail.com
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Marianna Pedrizzi© “Le metamorfosi di Kafka” - Salerno, Italia, www.behance.net/mariannapedrizzi, mariannapedrizzi@yahoo.it
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V I T T O R I A “ T u t t o
P I S C I T E L L I
q u e s t o l ’ h o s o l o p e r t e ”
f a t t o
v i t t o r i a
p i s c i t e l l i
“Sono nata a Napoli, mia amata e terribile città, nel 1989. Dopo gli anni in Accademia ho partecipato a mostre collettive e realizzato mostre personali. Sono ancora emotivamente molto legata all’ultima mia fatica, Tutto questo l’ho fatto solo per te, inaugurata presso la Mapils Gallery nel 2017. Altro lavoro molto importante per me e la mia ricerca è senza alcun dubbio l’artwork di Litigare di Davide Petrella per Warner Music. Sono un’artista visiva, forse concettuale, forse solo vagamente romantica”
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Vittoria Piscitelli© “Senza titolo “, 2015, collage e gesso su carta, Napoli, Italia, www.vittoriapiscitelli.it, vittoria.piscitelli@gmail.com
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Quando ti sei avvicinata all’arte? Con il rischio di farci sanguinare gli occhi… dipende da cosa intendiamo per arte. Posso affermare che la letteratura infantile che ruota intorno al mio passato racconta che ho imparato ad esprimermi prima con le immagini e solo più tardi verbalmente. Forse ho sempre avuto una propensione estetica e un’urgenza celebrativa e rappresentativa rispetto alla vita. Matita o pennello? Negli ultimi anni nessuno dei due. Ultimamente sto tentando di affrancarmi dai media tradizionali dopo averli sperimentati a lungo. Le tue opere sono fresche, minimal e d’impatto. Come nasce il tuo stile, a chi o cosa ti ispiri? Non so spiegare esattamente il perché i miei lavori siano così minimali e, in alcuni casi fortunati, d’impatto. Credo che un lavoro efficace sia il primo lavoro realizzato: non amo progettare a lungo e mi fido sempre del primo tentativo che raccoglie con se una spontaneità e un divertimento che vanno perduti nei
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tentativi successivi. Ho cercato negli anni di maturare uno stile che unisse due aspetti terribili della mia visione del mondo: ironia e psicodramma, ed ecco che spesso, in particolare modo nei collages, ho unito linguaggi inconciliabili per creare i miei personaggi patetici. Amo in modo ossessivo la Storia dell’Arte, è il mio serbatoio. “Tutto questo l’ho fatto solo per te” Sono così tragicamente affezionata a questo lavoro. Un momento particolare della mia vita privata mi portò a ragionare a lungo sulla consistenza dei sentimenti e delle parole. Volevo realizzare qualcosa che ridesse spazio fisico alle parole che nell’era dell’ipercomunicazione hanno perso tutto il loro senso. E con loro i sentimenti e gli amori. Parlare o scrivere d’amore è già una pratica sentimentale in sé. Ho deciso che tale indagine dovesse passare per la mia schiena piegata in due nelle ore passate a ricamare dei lunghi sudari (o sindoni) d’amore. Ogni parola cucita, punta, imbrogliata nel cotone, sarebbe rimasta per sempre e per sempre con la mia pazienza e il mio dolore. Dopo un anno di lavoro avevo lo studio tappezzato di arazzi che descrivevano il viaggio lunghissimo di una storia d’amore: attesa, poesia, preghiera, perseveranza, attesa, perseveranza. Poesia. Il tuo sogno nel cassetto Essere tanto felice. La mia prossima personale, magari all’estero. Una grande installazione pubblica. La copertina per il prossimo disco dei Baustelle. Ah, no, i Rolling Stones.▼
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Vittoria Piscitelli© nella pagina a sinistra “ti ho amato, sempre”, 2017 ricamo su tela; dall’alto: “Senza titolo”, 2015 collage e gesso su tavola, “Senza titolo”, 2015, collage e gesso su fatta; Napoli, Italia, www.vittoriapiscitelli.it, vittoria.piscitelli@gmail.com
f o t o g r a f i a o t o g r a f e : e a t r i c e C a p o n e , r a n c e s c a E r r i c h i e l l o h i a r a L o m b a r d i
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F B F C
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Beatrice Capone© “Her eyes kill me” - Napoli, Italia, www.killingbeatrice.tumblr.com, beatricecapone@rocketmail.com
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Francesca Errichiello© “Self-portrait”, Napoli, Italia, @ francescaerrichiello, f.errichiello.photographer@gmail.com
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C H I A R A “ S o n o
L O M B A R D I
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a l t r o ”
“Nasco nel 1995, in una piccola provincia di Salerno, mi affaccio dalla finestra e scopro che la mia curiosità può essere alimentata non solo con gli occhi ma con l’esperienza quindi abbraccio i miei e stringo la valigia tra le mani. Mi trasferisco a Roma, appena compiuti i diciotto, studio fotografia, e costruisco reti di contatti fra colleghi che mi aiuteranno a crescere un po’ di più. Nel 2017 mi laureo, il sole splende forte, era Marzo. Roma mi sta stretta, scappo a Torino, dove attualmente studio progettazione artistica, continuando autonomamente a fare ciò per cui sono probabilmente nata (voi ci credete nella predestinazione?). Non mi fermo mai, instancabile e curiosa, credo fermamente che la noia sia zucchero per l’anima. Ho una meta, ma la vera sfida è il viaggio. Sono questo e sono altro.”
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Chiara Lombardi© dall’alto: “Love is”, “Sintesi 2” Torino, Italia, www.behance.net/chiaralombardi, emaildichiaralombardi@gmail.com
Quando è nata la tua passione per la fotografia? Ho un ricordo molto vivido che mi piace raccontare: avevo circa 5 anni e durante una vacanza estiva ad Amalfi mio padre mi regalò una macchina usa e getta che utilizzai per immortalare “altezza bambino” delle foto della mia famiglia che ancora oggi custodisco gelosamente. Ho rubato spesso la macchina fotografica di mio padre, nel corso degli anni, rompendone anche molte.. fino a che sempre lui, probabilmente stufo, mi regalò una reflex. Avevo 15 anni. Dove cerchi e dove trovi la tua ispirazione? Cerco ispirazione in me stessa, negli altri, nelle geomtrie che vedo nei luoghi in cui mi trovo, nelle parole che ascolto per caso sul treno. Parlaci un po’ del tuo stile È difficile per me parlare del mio stile, credo che il mio modo di guardare e di rappresentare derivi soprattutto dalla mia sensibilità. In generale sono molto empatica, e forse l’espressione “mettersi a nudo”, nel contesto di un discorso fra persone, credo di averla presa in modo alquanto letterario, nelle mie fotografie. Ho sempre detestato le definizioni, le catalogazioni. Gli abiti ad esempio ci definiscono più di quanto crediamo, ed io non ho bisogno di rappresentare queste sovrastrutture: sono molto più attratta dalla parte più intima e sensibile delle persone. Forse è per questo che preferisco la pelle nuda. Analogico o digitale? Analogico, digitale: non c’è una risposta che mi aggrada. Dipende. Dipende da un sacco di cose: il formato, la pasta, il tempo che hai, anche i soldi... triste ma vero.
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Quando non fotografi, cosa ti piace fare? Fotografo il 5% del tempo della mia vita in media, quindi direi che quando non fotografo per lo più mi tengo occupata a vivere (rido), vediamo.. dormo, mi incanto, faccio lunghissime passeggiate, cucino, guardo film, ascolto musica live, ultimamente la radio. Cosa c’è nella tua stanza? Nella mia stanza c’è un Ficus Benjamina Dove vorresti andare? Voglio andare sempre dove non sono ora. Il tuo film preferito Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza (En Duva Satt På En Gren Och Funderade På Tillvaron), di Roy Andersson. Non credo sia il mio unico film preferito, ma sicuramente ricordo perfettamente quanto mi ha fatto riflettere, oltre che ricordare quanta ammirazione provai per quelle inquadrature così perfette da fare invidia a chi come me ricerca la composizione perfetta con lo sguardo anche camminando per strada senza gli strumenti. Il tuo sogno nel cassetto Nel cassetto solo carta, ne conservo tantissima. I sogni me li scrivo sui post it, perchè mi piace considerarli dei punti da raggiungere. Se ci impiegassi troppo a relizzarli mi annoierebbero inevitabilmente. ▼
Chiara Lombardi© “How I feel about now” - Torino, Italia, www.behance.net/chiaralombardi, emaildichiaralombardi@gmail.com
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S t i l i s t a : V i r g i n i a B r u n i
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S P H M A C J
t i l i s t a : V i r g i n i a B r u n i h o t o g r a p h e r : M e y l i n M i r a n d a m u a : M i r a n d a B u r g o s o d e l : L e r a K h u d i a e v a @ B l o w M o d e l s s s i s t a n t : P a c o H e r n a n d e z l o t h i n g : P a u l a M o r e n o , L u c i a R o d r i g u e z e w e l s : L i J e w e l s
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S t u d i o
Virginia BruniŠ www.virginiabruni.com, info@virginiabruni.com
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D e s i g n e r s : E l e n a S a m i l s t r a r o F r a n c e s c a L a n z a v e c c h i a M a d d a l e n a C a s a d e i M a r i a l a u r a R o s s i e l l o I r v i n e A l e s s i a C a p a s s o
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Elena Salmistraro© “Mickey Mouse”, www.elenasalmistraro.com
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s a m i l s t r a r o
Topolino ha compiuto, lo scorso 18 novembre del 2018, 90 anni e per l’occasione Elena Salmistraro insieme a Bosa, ha realizzato un progetto originale che ha dato a Topolino un’inedita versione. Elena immagina Mickey Mouse vestito in pantaloncini con splendide decorazioni street-art abbinate ad una giacca da motociclista e scarpe borchiate: un gioco di colori contrastanti, raffinati effetti opachi lucidi e trame tridimensionali che avvolgono il personaggio rendendolo un moderno eroe cittadino.Questa speciale collaborazione ha dato vita a un prezioso oggetto da collezione distribuito in tutto il mondo.
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Francesca Lanzavecchia© “Metamorfosi Percettive”, www.lanzavecchia-wai.com
f r a n c e s c a
l a n z a v e c c h i a
Questo progetto è stato concepito per la “Triennale Design Museum: Storie” in collaborazione con Maison203: 3d printing jewellery. Nell’epoca in cui viviamo, la tecnologia è in grado di connettere le persone fra di loro da tutto il mondo, nonostante la distanza fisica che separa gli individui. Tutto ciò, però, anziché rafforzare i legami, ha determinato l’effetto opposto, amplificando paure e pregiudizi. Metamorfosi Percettive prende i simboli iconici delle antenne e le punta non più verso le stelle, bensì verso noi stessi e gli altri per la ricezione di segnali empatici intra-terrestri, energie, vibrazioni ecc. Ricollegandoci così all’altro, diventiamo parte di un’umanità veramente connessa.
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Maddalena Casadei© / Marialaura Rossiello Irvine© “Bunchy” www.maddalenacasadei.com / www.studio-irvine.com
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Vasi in frassino naturale con una vernice protettiva non tossica e impermeabile all’interno. Il gesto di regalare un bouquet di fiori ha ispirato la forma di Bunchy. Un trio solido in grado di contenere qualsiasi tipo di mazzo.
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“ S o n o u n ’ a p p a s s i o n a t a d i c u l t u r a n e r d e s e r i e t v ”
“Sono nata nel 1991 in un piccolo paese della provincia irpina. Fin da piccola sono stata curiosa della vita. A 16 anni ho fatto il mio primo viaggio da sola in Inghilterra, e in quel momento ho realizzato quale sarebbe stato il percorso della mia vita. Mi definisco un’amante della città, ma mi sento a casa solo quando sento l’odore della natura. Sono una graphic & visual designer. Ho vissuto e lavorato a Kyoto, in Giappone , per tre mesi e una parte del mio cuore è rimasta lì. Da Febbraio 2018 vivo e lavoro a Roma per The Roman Guy. Cosa mi piace? Viaggiare, il mio lavoro, videogiochi e serie tv, il colore nero e le crocchette di patate.”
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Quando hai capito di voler diventare una graphic designer? Non è stato un percorso immediato. Quando ero ancora al liceo, il mio sogno era quello di diventare una giornalista musicale. Poi ho cominciato a disegnare, a costruirmi una solida base di cultura cinematografica e musicale e ad apprezzare tantissimo l’ora di Storia dell’Arte settimanale. La figura del graphic designer mi era totalmente ignota, sapevo, però, che era quello che volevo fare. Semplicemente non sapevo dargli un nome. Fortuna ha voluto che venissi a conoscenza del corso di Graphic Design dell’Accademia di Belle Arti, dove mi sono formata praticamente da zero. Hai vissuto a Kyoto, molti sono gli artisti che si sono ispirati all’arte giapponese, cosa hai portato, invece tu, a casa? L’arte giapponese ha il potere di comunicare tanto con poco: il minimalismo la fa da padrone in ogni aspetto artistico e comunicativo. Durante la mia carriera mi sono sempre ispirata alle tendenze semplici, pulite e lineari, cosa che si è approfondita quasi direttamente durante il mio soggiorno in Giappone. I tuoi lavori sono ispirati a film e serie tv, mi ha molto colpito il video tributo a “The Big Bang Theory” che hai realizzato in stile Super Mario. Ce lo racconti? Sono una grande appassionata di cultura nerd e serie tv. Quel video è stato un progetto creato per un esame del biennio di Graphic Design per la Comunicazione Pubblica, Videografica del Prof. Pako Massimo. L’idea era quella di rivedere in chiave personale l’intro di una serie tv a nostra scelta. Io ho optato per
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The Big Bang Theory perché racchiude al suo interno i miei più grandi interessi, e il collegamento con il mondo 8bit era pure fin troppo scontato. In seguito a quel video, ho cominciato a sperimentare ancor di più la grafica pixel e bit, fino a creare dei ritratti vettoriali composti da migliaia di quadratini. Parlaci invece dei tuoi manifesti Durante i miei anni di formazione, ho sviluppato una grande passione per la grafica anni ‘60 e il cinema. È per questo che ho scelto di concentrarmi su questi due interessi per il progetto della mia tesi di laurea magistrale, “Saul Bass e il manifesto cinematografico: rivisitazione dei lavori di Nicolas Winding Refn” (Saul Bass and the cinema advertising: revisiting Nicolas Winding Refn’s movies): partendo da 4 manifesti del famoso designer statunitense Saul Bass (1920-1966), ho progettato alcuni mashup di immagini e colori per alcuni dei più famosi film del regista danese Nicolas Winding Refn. Per ognuno dei film di Refn ho selezionato un colore predominante basandomi sui frame della pellicola. Se fossi un software Adobe, quale saresti? Adobe Illustrator, senza dubbio. È il mio pane quotidiano da quasi 10 anni, lo conosco troppo bene per tradirlo con altro. Matita o tavoletta grafica? Mouse! Come hai rinominato la versione definitiva del tuo ultimo file Ai? Press_kit_TPG_2019. ▼
STARRING
WITH
DESMOND HARRINGTON / ALESSANDRO NIVOLA screenplay & story by NICOLAS WINDING REFN produced by LENE BØRGLUM and NICOLAS WINDING REFN directed by NICOLAS WINDING REFN
Alessia Capasso© www.alessiacapasso.it, info@alessiacapasso.it
A FILM BY NICOLAS WINDING REFN · WRITTEN BY NICOLAS WINDING REFN · MUSIC BY CLIFF MARTINEZ · DIRECTED BY NICOLAS WINDING REFN
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Come un soldato in prima linea corre incontro a un destino già scritto, compagni che spalleggiano
Tengo forte un freno rotto che stride sibilando quasi sussurrasse che la discesa sarà dolore.
Sospesa sul ciglio dell’abisso stento a non saltare nel buio. Vorticano veloci i pensieri, precipizio previsto.
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Costanza Di Nunno© “La Scelta”, Milano, Italia, www.ilbiancoeilneroblog.blogspot.com, www.libriebottoni.blogspot.com costanza.dinunno@gmail.com
Ora il pubblico applaude. La festa sta per cominciare. Ma quando chiude il sipario è di nuovo buio. Titoli di coda.
È un copione già noto, le battute a memoria. Non ci sono colpi di scena solo dettagli da inquadrare.
ciascuno chiuso nel suo tremore.
Gas©, Napoli, Italia, www.alessandraoricchio.it, alessandraoricchio@gmail.com
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M A R I J A
V E R D E
“ i m i e i d i s e g n i s o n o m i n i m a l e s i l e n z i o s i ”
“Sono nata a Napoli nel 1988. Disegno dal momento in cui ho cominciato a reggere una matita nella mano destra e da quel momento non ho mai smesso. Da piccola volevo diventare una mangaka, sono cresciuta attorniata dall’arte giapponese, anche se dopo l’adolescenza me ne sono distaccata. Mi piace disegnare quando sono felice. La donna è la mia musa ispiratrice, anche se le modelle che scelgo hanno tratti molto androgeni e forme poco sinuose. Nella vita sono una donna eccentrica e rumorosa ma i miei disegni sono minimal e silenziosi. Uso acquerelli ed inchiostri, ma la matita resta il mio strumento preferito.”
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Marija Verde© nella pagina precedente “One Day”, in questa pagina “W II”, nella pagina accanto “Il Distacco”, Napoli, Italia, www.marijaverde.wixsite.com/ website, marijaverde@gmail.com
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P A S Q U A L E
“ a m o l a v o r a r e e d i v e r t i r m i c o n t e m p o r a n e a m e n t e ”
“Sono nata a Napoli nel 1991 e sono una international development manager. Viaggiare è sempre stata una passione fin dai tempi del liceo. All’università mi sono trasferita all’estero per l’erasmus ben due volte e la seconda è stata la svolta: ho conosciuto l’azienda per la quale lavoro attualmente e con loro ho scoperto il lato business che giaceva dentro di me. Lasciare un impatto non soltanto dal punto di vista imprenditoriale, ma anche dal punto di vista sociale con l’educazione, è il mio vero obiettivo. La cosa che amo di più è lavorare e divertirmi contemporaneamente, ah e il buon cibo!”
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Ciao Martina, da quanto tempo giri il mondo? Ciao! La mia avventura all’estero è cominciata grazie ai miei genitori. Hanno riconosciuto la mia voglia e necessità di allenarmi con le lingue straniere, e in generale di scoprire più di quanto non potessi fare in provincia. Mi hanno mandata in vacanza studio in Inghilterra e in Germania negli anni del liceo e da lì non mi sono mai più fermata. Da queste vacanze studio in Europa all’Erasmus durante l’università, e poi il lavoro. Parlaci un po’ del tuo lavoro Sono International Development Manager a DreamApply, un’azienda informatica che ha come obiettivo il potenziamento dell’internazionalizzazione delle università in giro per il mondo Vogliamo che il numero di ragazzi che vanno a studiare all’estero possa crescere sempre di più, perché studiare in un paese straniero ti cambia la vita. Quindi per aiutare i ragazzi, aiutiamo innanzitutto le università. Come nasce a “bisiniss” girl? “A bisiniss girl” (che poi vuol dire business girl ma in napoletano) nasce da una mancanza che ho notato e volevo colmare. Quando si fanno affari con persone da tutto il mondo, nessuno ti spiega cosa aspettarti e come comportarti con culture diverse, soprattutto quando hai la pressione aziendale di chiudere accordi. È difficile far andare tutto bene quando non sai cosa aspettarti dalla tua controparte. Allora ho pensato che scrivere di culture diverse nel business sulla base delle mie esperienze dirette avrebbe potuto aiutare qualcun altro con le mie stesse domande. Poi mi sono resa conto che il mio settore è popolato in maggioranza da uomini, quindi la parte
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“girl” vuole dare anche qualche suggerimento alle ragazze che come me muovono i primi passi in un ambito ancora maschilista. Qual è il messaggio che vuoi comunicare attraverso i tuoi post? Il messaggio è: non abbiate paura, viaggiate, divertitevi col vostro lavoro e abbiate voglia di crescere! Post o post-it? Post! Post-it solo se digitali. Come organizzi la tua giornata lavorativa? Dipende se lavoro da casa o sono in viaggio. In ogni caso, per ottenere buoni risultati, a casa devo prendermi cura del mio relax e del mio divertimento, quindi me la prendo con calma e mi fermo
Quali sono i tuoi obiettivi lavorativi per il futuro? Cosa vorresti fare da “grande”? Vorrei esplorare tutte le possibilità che ho nel mondo del business, in particolar modo nelle vendite e nel marketing. La prossima avventura imminente spero sarà l’imprenditoria. Una volta ho detto al mio capo che l’obiettivo finale per me è la politica, ma lui mi ha detto “Sai che per fare politica non devi necessariamente essere un politico?”. Aveva davvero ragione, l’economia può guidare in modo virtuoso la politica, senza rimanere impelagata nei suoi giochetti. Se potessi essere una città, che città saresti? Tallinn, dove ho abitato per circa 2 anni, mi ha segnata tanto. È una città piccola, ma una capitale europea. Ha tanta storia ma vive nel futuro. Le persone sono ordinate, precise, rispettose degli altri e quando ne ho bisogno. Le cose cambia- della propria nazione. Voglio essere anno quando sono in viaggio: devo essere ch’io così: tranquilla e innovatrice. sempre a mille, sempre concentrata e Salutaci in napoletano sempre di buon umore! Guagliu’, pariate! Ve voglio bene.▼ Si va da un meeting all’altro, si vive in taxi, quindi la borsa diventa la mia migliore amica. Di sera ho giusto il tempo di cenare e di rilassarmi sul letto dell’hotel, mentre finisco di lavorare prima che arrivi il sonno. Chi sono, per te, i clienti ideali? I clienti ideali sono quelli che già sanno chi sei, come puoi aiutarli e cosa gli serve. In generale adoro le persone curiose, che hanno voglia di cambiare e che amano esplorare concetti di cui non hanno mai sentito parlare. Comunque, a parte tutte queste belle parole, la verità è che i clienti ideali sono i clienti che www.abisinissgirl.travel.blog/ martina.dipasquale@yahoo.com pagano bene!
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l u n e d ì , 2 2 l u g l i o 2 0 1 9 ore: 21:00 Piazza Castello, Ferrara, Italia Giovane artista di Melbourne, a soli ventitré anni di età Tash Sultana ha saputo attirare su di sé l’attenzione di pubblico e media registrando sold out in tutto il mondo. Tash Sultana arriva in Italia con il suo album di debutto “FLOW STATE“, pubblicato il 31 agosto via Sony Music e contenente il singolo “Salvation“.
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join us call for art Cerchiamo nuovi talenti al femminile che abbiano voglia di collaborare al nostro prossimo numero. Se hai voglia di mostrare il tuo talento artistico, letterario o qualsiasi cosa fantastica tu faccia, mandaci il materiale a questo indirizzo email: joinus@milevamagazine.com
m i l e v a m a g a z i n e . c o m Ăˆ VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI E FOTO.
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#partoriamoidee
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Figate. www.milevamagazine.com 49
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