Rivista semestrale - Anno I - N. 12 - 1 Settembre 2012
Rivista
dell’Associazione Cuochi Trentini
“La semplicità è il segreto della buona cucina”. Intervista al Maestro della cucina italiana Gualtiero Marchesi
Un anno di grande fervore
Il controllo di gestione, il timone del ristorante
Sommario L’INTERVISTA
2
al Presidente della Cooperazione Trentina Diego Schelfi VITA ASSOCIATIVA
5
Un anno di grande fervore
8
Dolce Arte Bianca: Pane di segale, un alimento sano e ricco di fibre
13
Dolce Arte Bianca: Cioccolato...che passione!
19
Nuovo sito web
39
Prima Festa di Primavera IL PERSONAGGIO
15
Gualtiero Marchesi
CUOCHI SUL TERRITORIO
20
Unione Cuochi Sudtirolesi
24
La ristorazione di città si adatta ai cambiamenti della crisi
37
Formazione: Scuola e Impresa dialogo vincente L’ARGOMENTO
27
Celiachia. Cucinare senza glutine INNOVAZIONE
31
Le cotture sottovuoto
MANAGEMENT
35
Il controllo di gestione, il timone del ristorante PRODOTTO DEL TERRITORIO
22
L’olio? Non è solo un grasso!
41
100% Dolcezza, 101% Trentingrana
Proprietario: Associazione Cuochi Trentini Via dei Legionari Cecoslovacchi, 32 - Arco di Trento Direttore responsabile: Marina Patil Redazione: Associazione Cuochi Trentini Editore: Associazione Cuochi Trentini Grafica: Prima, Ag. di pubblicità - Trento Stampa: Litografica Editrice Saturnia Registrazione Tribunale di Trento n. 12 - 1 settembre 2012 Crediti fotografici © Fotolia
editoriale
Insieme per riqualificarci Per noi è uno stimolo nel proseguire
sollecitando i colleghi alla coesione,
nelle iniziative che abbiamo messo e
inducendoli a modificare la propria
che metteremo in campo nei prossimi
mentalità e ad adottare nuove meto-
mesi, con l’obiettivo e con la volontà
dologie di lavoro anche comuni.
di continuare nel cammino di riquali-
Per rafforzare un grande gruppo biso-
ficazione della nostra professione.
gna spronare le persone a conoscer-
Ci tengo a sottolineare che la nostra
si e a collaborare e, quanto speso a
forza è data prevalentemente dalla
favore di questa causa, non è mai
partecipazione di tutti gli associati
un costo ma sempre un ottimo inve-
alle attività, siano esse disimpegna-
stimento.
te che formative, e che tutto ciò che è
Con questi obiettivi, nel mese di giu-
stato realizzato finora non sarebbe ri-
gno, abbiamo organizzato la prima
sultato possibile, o meglio, avremmo
Festa di Primavera, rivolta agli asso-
probabilmente continuato a naviga-
ciati, giovani, senior e ai loro fami-
re a vista.
gliari, che si è svolta in Val di Fassa
Carissimi amici,
In questo anno di presidenza ho cer-
e alla quale abbiamo dedicato un
voglio cogliere l’occasione
cato di stimolare i tanti colleghi af-
approfondimento all’interno della ri-
di condividere con tutti voi la
finché si diffondesse quello spirito di
vista.
aggregazione che, se sentito e condi-
Tutti
viso dai singoli associati, migliora la
viene da dire! Ma questa esperienza
partecipazione ed il coinvolgimento
si è contraddistinta per una parteci-
degli stessi alla vita associativa.
pazione attiva di tutti i presenti con
dimostrazione di apprezzamento ricevuta dalle molte persone che si sono complimentate
insieme
appassionatamente,
Al fine di promuovere l’aggregazione
un effetto di grande impatto che ha
con noi per il primo numero
all’interno dell’associazione si rende
sorpreso tutti.
della rivista.
necessario studiare nuove strategie, Un saluto a tutti e non dimenticate di diffondere la rivista ai colleghi. Il Presidente Stefano Goller
1
L’INTERVISTA
Un “sistema trentino”
per vincere le sfide future Classe 1951, laureato ingegnere elettronico, sposato con due figli, Diego Schelfi è alla guida della Cooperazione Trentina dal giugno 2003. Da pochissimo rieletto a grande maggioranza per la sua quarta candidatura, il Presidente Schelfi ha annunciato l’intenzione di ritirarsi molto prima della fine dei tre anni di mandato.
Presidente, anzitutto a nome di tutti
La priorità costante è quella di lavo-
gli associati voglia gradire le nostre
rare bene affinché i soci delle nostre
congratulazioni ed i nostri auguri
cooperative, che sono i contadini,
per il nuovo mandato.
abbiano la migliore remunerazione
Lei è Presidente della Federazione
possibile del loro lavoro.
alla quale aderiscono importanti
Questo è lo scopo della cooperativa
realtà dell’agricoltura trentina che
ed è la bussola che ci fa muovere.
sono cooperative e che rappresenta-
Continueremo a porgere grande at-
no la quasi totalità delle produzioni
tenzione ai mercati internazionali.
agricole nel settore vitivinicolo, orto-
Come si vede, il segmento dell’eco-
frutticolo e lattiero-caseario dell’inte-
nomia che non subisce pesanti fles-
ro territorio provinciale.
sioni è quello relativo alle esporta-
Un sistema economico composto da
zioni.
90 società, 21 mila soci, 2900 collabo-
Del resto i mercati internazionali
ratori, 1 miliardo di euro di fatturato,
hanno segnato il successo delle pro-
titolare di importanti marchi com-
duzioni agricole trentine ed è ciò che
merciali conosciuti anche all’estero.
ha fatto si che da noi le crisi dei con-
Quali sono le priorità per questo im-
sumi si siano fatte sentire meno.
portante
Anzi siamo cresciuti anche negli
comparto
dell’economia
trentina nell’immediato futuro?
anni della crisi, pensiamo a causa di una buona organizzazione e di un ottimo rapporto fra qualità e prezzo dei nostri prodotti. Sulla qualità, di prodotti e di ambiente, l’attenzione è sempre molto alta e la continueremo a perseguire facendo avanzare in questa direzione l’intero comparto agricolo. Le punte di eccellenza sono necessarie e ne abbiamo molte nella cooperazione (vedi i premi a prodotti e cantine che continuiamo a ricevere). Abbiamo però il compito gravoso di rispondere del reddito di oltre 20.000 famiglie. Per questa ragione pensiamo che proseguire perseguendo l’obiettivo della sempre maggiore integrazione fra le cooperative e non
2
L’INTERVISTA
solo, costruire insomma un unico
Nel precedente numero della rivi-
“sistema trentino” potrà risultare vin-
sta il Governatore della Provincia di
cente per il futuro.
Trento, Lorenzo Dellai, dichiarava di
Nel sistema non si è né tutti uguali né
essere bravo nel cucinare il coniglio.
appiattiti e uniformi.
Il Presidente Schelfi se la cava me-
Al contrario ognuno porta peculia-
glio a tavola o in cucina?
rità diverse ma rappresenta la ricca articolazione di un sistema unico che
A tavola senz’altro. Non posso na-
vende prodotti, territorio ed emozioni.
scondermi dietro il cerino! Evidentemente.
Negli ultimi anni la Cooperazione ha fatto molto insieme alla Provincia per
Quali suggerimenti si sente di porgere
favorire l’utilizzo dei prodotti trentini
alla nostra categoria professionale?
da parte di noi chef, ristoratori e albergatori.
Sono convinto che nel futuro pros-
Sebbene tra molti di noi operatori
simo dovremo lavorare gomito a
del settore ricettivo e della ristorazio-
gomito per un maggior utilizzo dei
ne vi sia la volontà per il consumo e
È risaputo che l’ulteriore qualifi-
nostri prodotti combinando qualità
la proposta nei menù di prodotti lo-
cazione del nostro prodotto turisti-
dei frutti della terra con qualità dei
cali, resta per molti casi da risolvere
co passa anche dalla capacità di
servizi offerti. Ma non avete bisogno
il problema della loro distribuzione.
fare sistema e sinergia tra più com-
di alcun suggerimento. Voi siete stati
Per fortuna invece sono oramai in
ponenti della realtà economica e
e siete un formidabile gruppo di am-
tanti i ristoratori che sono disposti a
sociale trentina. Che ruolo può ri-
basciatori del Trentino in Italia e nel
spendere un po’ di più per offrire un
vestire la cooperazione in questo
resto del mondo. Continuate così.
prodotto tipico di qualità anche se
contesto?
spesso si fatica a recuperarne un po’. Siamo ancora lontani dal trovare
Teoricamente un ruolo fondamenta-
una soluzione?
le. Siamo trasversali a tutti i più importanti settori economici e in qua-
Si abbiamo fatto molto. In particola-
si tutti abbiamo posizioni di rilievo.
re abbiamo dedicato tempo a perse-
Siamo stati e siamo consapevoli del-
guire l’utilizzo dei nostri prodotti qui
la responsabilità sociale che ci deri-
in Trentino.
va e con umiltà abbiamo da sempre
Va detto che ci sono stati buoni risul-
lavorato per questo obiettivo.
tati ma che siamo ancora lontani dal
Certo quando l’economia “tirava”
punto di arrivo. Sappiamo bene che
a gonfie vele e l’individualismo o il
non si tratta né di prezzi, né di orga-
successo della singola impresa era
nizzazione della distribuzione che
facile, non venivamo ascoltati.
pure vanno sempre affinati gli uni e
Mi sembra che oggi ci siano nuove
migliorata l’altra. Si tratta di “cultura
consapevolezze e nuove disponibi-
delle persone che vivono un territo-
lità. Noi ci siamo e lo strumento co-
rio”.
operativo e consortile sono “reti” e
A noi non occorre andare lontano per
“sistemi” per definizione.
avere esempio di che cosa vuol dire
Hanno anche il grande vantaggio
lavorare tutti per la propria terra.
di poter essere utilmente usati da
Ancora una volta il concetto di siste-
tutti coloro che lo desiderano senza
ma si può rivelare chiave importante
confine fra le cooperative e le altre
di tenuta e perché no, di crescita.
forme di impresa.
3
TITOLO CAPITOLO
4
VITA ASSOCIATIVA
Un anno di grande fervore In gruppo e singolarmente
Carissimi associati,
che ci consente di poter promuovere,
l’Associazione Cuochi
siamo già entrati nella seconda metà
svolgere ed aderire alle varie inizia-
Trentini è stata protagonista
dell’anno e la nostra rivista si confer-
tive riservate alla nostra categoria.
ma lo strumento privilegiato di infor-
Dalla formazione ai concorsi nazio-
mazione attraverso il quale dialogare
nali ed internazionali, dalle manife-
tra di noi e con i tanti professionisti e
stazioni fieristiche agli incontri-con-
aziende che, per vari motivi, entrano
fronti professionali sui territori, alle
in contatto con la nostra Associazione.
altre opportunità che di volta in volta
Sono felice di comunicarvi che il no-
vengono selezionate con l’obiettivo di
stro gruppo continua a crescere e
raggiungere una migliore qualifica-
che oggi sfiora i 500 associati.
zione della cucina trentina.
in molte attività nel primo semestre ed è già al lavoro per completare il ricco programma di iniziative ad arrivare a dicembre.
Non sarei qui a raccontare ciò che abbiamo fatto in questo primo se-
Il primo evento dell’anno è stata la no-
mestre e cosa abbiamo in animo di
stra presenza all’Expo Riva Hotel con
fare nei prossimi mesi se non avessi
uno stand di rappresentanza collo-
incontrato molte persone disposte
cato in prossimità dell’ingresso della
a lavorare insieme e – quel che più
fiera. Allo stand si sono accreditati in
conta – a condividere la responsabili-
tanti colleghi, nuovi e “vecchi amici”,
tà di accrescere la professionalità del
che hanno potuto prendere visione
nostro bel mestiere.
della nuova divisa ufficiale dei cuo-
Ringrazio
innanzitutto
le
aziende
chi, del primo numero della rivista e,
partner dell’Associazione che anche
più in generale, della nuova imposta-
in questi momenti di crisi hanno de-
zione dell’immagine e della comuni-
ciso di starci vicino con un contributo
cazione adottata dall’Associazione.
Piccoli cuochi allo stand presso Expo Riva Hotel
5
VITA ASSOCIATIVA
Lady Chef concorrono a febbraio in fiera a Rimini
Marzo è stato anche la volta del Team Culinary Trentino che ha registrato una bella performance agli Internazionali d’Italia di Marina di Carrara. Sei medaglie d’argento e sei di bronzo oltre a due menzioni speciali per il Team trentino rappresentato da: Rita Buffa, Annaluisa Lutterotti, Erica Petroni, Enrico Paccagnella, Valentino Morandi, Michele Bavuso, Rodolfo Bianchi, Alex Olivieri, Andrea Armellini, Julianello Damaso, Roberto Civettini, Federico Parolari. I piatti creati dai vari partecipanti sono stati confezionati con prodotti del nostro territorio: l’Olio del Garda “Uliva”, le Molche, il Salmerino Alpino, il BroccoNell’ambito della fiera abbiamo an-
Dal 3 al 5 marzo ad Amsterdam si è
lo di Torbole, il Trentingrana, la Carne
che collaborato con Accademia d’Im-
svolta la 16a. Coppa Europea della
Salada, il Miele di Castagno, le Mele
presa di Trento (l’organo per la forma-
Panificazione Artigianale e siamo stati
Trentine.
zione professionale della Camera di
orgogliosi che un trentino, Valentino
Commercio) all’interno dello spazio
Baldo, fosse nella squadra che ha rap-
Ad aprile con il maestro Giorgio Nar-
tematico dedicato all’olio.
presentato l’Italia in questa competi-
delli siamo stati partecipi di una ta-
zione. Ci siamo classificati quinti, ma
vola rotonda sul tema dell’alimenta-
Nel mese di febbraio la coordinatrice
come dice Baldo, “è importante metter-
zione: “I valori della selvaggina e del
delle Lady Chef, Franca Vera Bernar-
si in gioco nelle varie manifestazioni,
pescato”, che si è tenuta presso la fie-
di, ha partecipato al concorso “Una
piccole o grandi che siano. Noi stessi,
ra Caccia e Pesca di Riva del Garda.
grande pasta per una grande don-
le nostre associazioni, il nostro terri-
Presenti anche una veterinaria e una
na” nell’ambito della fiera “Sapore” di
torio, hanno bisogno di un continuo
dietista concordi sul fatto che si man-
Rimini. In collaborazione con la FIC
confronto; il confronto è lo strumento
gi e si cucini “con sapere”, nel rispetto
e pasta Rummo, il concorso è stato
da utilizzare per la nostra crescita e la
dell’ambiente e del patrimonio natu-
ideato per valorizzare il ruolo della
crescita del nostro lavoro.”
rale a disposizione.
donna, le eroine di ieri e di oggi che con il loro impegno civile, sociale, culturale, siano state esempio per la società italiana e internazionale.
Il Team Culinary Trentino concorre il 4 marzo agli Internazionali d’Italia
6
VITA ASSOCIATIVA
Il Team Culinary Trentino concorre il 6 marzo agli Internazionali d’Italia
Il 12 aprile presso il Castello di Drena
Il 4 maggio a Sopramonte, le Lady
I primi giorni di giugno sono stati poi
si è tenuta la presentazione ufficiale
Chef Patrizia Pedrotti e Licia Zampe-
l’occasione per organizzare la prima
del Grand Prix della Montagna Gar-
dri sono state a fianco del maestro
Festa di Primavera, una festa campe-
da Trentino 2012 organizzata dalla
Giorgio Nardelli che ha coordinato i
stre dedicata agli associati di cui vi
‘Polisportiva S. Giorgio Ugo Bike’.
ragazzi del 4° anno dell’alta forma-
rimando all’articolo dedicato.
Alla fine della presentazione è segui-
zione dell’Istituto Professionale di Tio-
ta una degustazione di prodotti tipici
ne in occasione delle celebrazioni
A parte i mesi estivi nei quali tutti i
locali trentini allestita in collabora-
del Centenario della scomparsa del-
colleghi sono impegnati a tempo
zione con la nostra Associazione. In
la baronessa Giulia Turco-Turcati
pieno nelle proprie attività, da set-
ogni tappa in programma da giu-
tembre a fine anno stiamo program-
gno a settembre 2012 l’Associazione
Il 5 e 6 maggio sette Lady Chef sono
mando sei corsi di formazione e la
promuoverà delle degustazioni con i
state coinvolte nell’evento gastrono-
presenza a vari eventi tra cui alcuni
mico di Borgo Valsugana “Sulla Bren-
già pianificati:
prodotti tipici del nostro territorio.
ta con Gusto”, dove hanno servito piatti e prodotti trentini.
ZZ 2 settembre: in qualità di partner dell’organizzazione
della
XVII°
dei Consorzi locali Trentingrana e
l’opportunità per confrontarci con
Melinda.
lo chef, con l’obiettivo di acquisi-
edizione della Magnalonga...la
re spunti interessanti per la nostra
passeggiata enogastronomica tra
ZZ Tra le iniziative in via di definizio-
professione con diversi spunti re-
vigneti e castelli dell’Alta Valla-
ne ricordo la programmazione di
lativi alle tecniche utilizzate ed
garina.
alcune cene a tema che si svolge-
agli abbinamenti adottati. L’ini-
ranno presso i locali di alcuni as-
ziativa sarà necessariamente a
sociati con lo scopo di individuare
numero chiuso e riservata a mas-
nostro
nuove sinergie e collaborazioni
simo 15 partecipanti.
stand all’8^ edizione della mani-
tra i partecipanti e come impor-
festazione “Pomaria” che si terrà
tante occasione di incontro e di
Non posso che essere fiero del lavo-
a Casez in Val di Non. Allo stand
confronto sulla nostra professione.
ro fin qui svolto e mi è doveroso un
ZZ 13 e 14 ottobre: in qualità di partecipanti
attivi
con
un
proporremo dimostrazioni e as-
plauso a tutti i colleghi che esorto
saggi di prodotti del territorio ri-
ZZ L’autunno ci porterà poi a cena in
elaborati da noi. La nostra parte-
un ristorante stellato. Oltre al mo-
cipazione trova la collaborazione
mento conviviale, la serata sarà
ad andare avanti con sempre maggiore stimolo.
7
VITA ASSOCIATIVA
Pane di segale,
un alimento sano e ricco di fibre Lavorazione e conservazione
separandone i chicchi.
La macinazione della segale non è
La macinazione della segale avviene
differente dalla macinazione del gra-
nello stesso modo della macinazione
no. Il prodotto arriva ai mulini general-
del frumento, ma i cilindri dei lamina-
mente in autocarri destinati al traspor-
toi sono più stretti essendo la cariossi-
to di cereali.
de della segale più dura di quella del
Professionisti illustri tra i
La segale viene immagazzinata in si-
frumento.
nostri associati. Valentino
los con temperatura costantemente
Durante la macinazione non si usano
Zanoner, maestro panettiere,
controllata che sono generalmente
le semolatrici poiché questo cereale
collegati all’impianto di macinazione.
non produce semola. Inoltre per faci-
La segale viene inizialmente sottopo-
litare la macinazione, i chicchi ven-
sta ad un’analisi visiva per avere una
gono bagnati aumentando, in questo
prima idea della qualità del prodotto.
modo, il tasso di umidità del 16-18%.
discendente dalla famosa famiglia di panettieri della Val di Fassa (questa è la 5° generazione), si è laureato in
Vengono poi prelevati dei campioni
Durante la molitura la segale si tra-
scienze dell’alimentazione a
da analizzare i cui parametri sono il
sforma in farina mediante una frattura
Bruxelles nel dicembre 2006
colore, le dimensioni dei chicchi, la vi-
frazionata e progressiva dei chicchi
trosità e il grado di impurità.
che vengono sottoposti a più passaggi
sulla Segale in generale
Dopo il primo esame, all’arrivo, il ce-
di rottura, ciascuno di loro seguito da
e sul pane di Segale.
reale viene stoccato nei silos in attesa
una setacciatura, con la quale si eli-
Un alimento che risultava
della pulitura tramite apposite attrez-
minano gradualmente gli strati ester-
zature che, bagnando i chicchi, ne
ni della cariosside, fino ad ottenere il
presentando una tesi
poco trattato e del quale esisteva documentazione solo in lingua tedesca. La sua ricerca ed il suo bagaglio di
eliminano le impurità come la polvere. La segale viene poi setacciata e viene liberata da eventuali corpi estranei mediante magnetizzatori ed
conoscenza ne fanno uno dei
altre attrezzature che prelevano le
maggiori esperti.
impurità ferrose ed altri corpi estranei
Note storiche La segale, originaria dell’Asia centra-
È stata il cereale più coltivato nei terri-
È da sempre considerato un “alimento
le, trasportata da popoli nomadi, arri-
tori montani ed è tutt’oggi il tipico cere-
povero”. In realtà è il cereale che, in-
vò sulle coste del baltico verso il 2000
ale delle regioni sub polari e dei terre-
tegrale, possiede il contenuto proteico
a.C.
ni d’alta quota; è tipica, infatti, di molte
più elevato. Rappresenta sul piano nu-
Qui, trovate condizioni ambientali fa-
zone montagnose dell’Italia e dell’Au-
tritivo un alimento valido e ricco di nu-
vorevoli, venne adottata verso il 400
stria e non richiede per la coltura, né
trienti importanti ed energetici.
a.C. diventando uno dei principali in-
concimi né cure particolari del terre-
Nella nostra provincia, in passato, la
gredienti del pane dei poveri.
no. La segale può inoltre sopportare
varietà di segale conosciuta e colti-
Conosciuta dall’età del bronzo, ini-
la carenza d’acqua in varie fasi dello
vata era quella autunnale che si dif-
ziò probabilmente la sua storia come
sviluppo ed è in grado di ambientarsi
ferenzia dalla qualità primaverile in
pianta selvatica che cresceva nei
a climi relativamente freddi.
riferimento al periodo della semina e
campi coltivati di orzo e frumento,
Pianta erbacea annuale, dall’alta e ro-
quindi alla durata del ciclo vegetale.
man mano che i popoli si spostavano
busta spiga, la segale cereale si distin-
Il periodo di semina della segale au-
verso aree più fredde e aride; infatti
gue dal frumento cui assomiglia per i
tunnale è piuttosto ampio: dalla fine di
la segale è una pianta molto robusta.
semi più lunghi e sottili.
settembre ai primi giorni di novembre.
8
VITA ASSOCIATIVA
grado di finezza e raffinatezza deside-
con farina più chiara alla produzio-
re il grado di acidità degli impasti
rato dello sfarinato.
ne di pane scuro ad alto contenuto
mediante l’uso di impasti acidi (pasta
Ogni passaggio di macinazione è se-
di fibre. La sigla è 1500.
acida - Sauerteig) e, in questo conte-
guito da setacciatura per dividere i
ZZ farina di segale n° 1 con ceneri non
sto, un ruolo fondamentale lo hanno le
prodotti di macinazione sulla base
inferiori allo 0,9-1% con umidità in-
temperature.
delle loro dimensioni e del peso spe-
torno al 12%, farina più chiara adat-
Se nel lavorare la farina di frumento
cifico.
ta ad ogni tipologia di pane con un
è importante il controllo della tempe-
Per questa operazione si usano i co-
buon assorbimento di acqua e con
ratura degli impasti, tanto più l’atten-
siddetti plansichter, buratti, aventi nu-
un discreto apporto proteico e di fi-
zione sarà maggiore quando si lavora
merosi piani di setacciatura, ad oscil-
bre. La sigla è 900.
con la farina di segale.
lazione libera, con maglie di diverse
ZZ farina di segale n° 0 con ceneri non
Normalmente quando si panifica con
dimensioni messe in ordine decre-
inferiori allo 0,5% con umidità del
la segale si deve sempre avere un im-
scente, dall’alto verso il basso.
13% circa, detta anche “fior di farina
pasto intorno ai 30°C. Questo permette
Si ottengono così diverse tipologie di
di segale”. Questo tipo di farina è il
di preservare l’acidità lattica e di sfa-
farina:
più abburattato, di conseguenza è
vorire l’insorgenza di quella acetica.
ZZ farina di segale tipo integrale con
la farina più chiara, ma con minor
ZZ 1° temperatura degli impasti: più
ceneri non inferiori al 2% e con umi-
contenuto di proteine e di vitami-
l’impasto ha percentuali elevate di
dità dell’11% circa, con elevato con-
ne. Farina adatta ad ogni tipologia
farina di segale, più la temperatura
tenuto proteico e vitaminico. Farina
di produzione in panificazione, ma
finale dell’impasto deve aggirarsi in-
adatta per pani con alto contenuto
non adatta per la creazione della
torno ai 30-32°C.
di fibre e molto scuri. Per i Paesi tede-
pasta acida. La sigla è 500.
ZZ 2° idratazione della pasta: più alto
schi la sigla di questa farina è 2000. ZZ farina di segale n° 3 con ceneri non
è il grado di idratazione, più c’è formazione di acido lattico e meno di
inferiori al 2% e con umidità dell’11%
Sistemi di panificazione della Segale
circa con buon contenuto proteico e
Come già detto la farina di segale è
ZZ 3° uso di impasti con percentuali
buon contenuto di fibre. Farina adat-
strutturalmente diversa da quella di
variabili di farina di segale: la con-
ta alla produzione di pane scuro e
frumento. Conseguentemente, anche
sistenza degli impasti varia a secon-
soprattutto adatta per la creazione e
la lavorazione implica sistemi e meto-
da della percentuale della farina di
rinfresco della pasta acida. La sigla
dologie che sono proprie di questo tipo
segale nelle miscele usate e della
per questa farina è 1900.
di cereale.
forma che si vuol dare al pane.
quello acetico.
ZZ farina di segale n° 2 con ceneri non
La farina di segale non crea il gluti-
ZZ 4° controllo delle acidità: uso di pa-
inferiori all’1,5% e umidità dell’11%
ne come la farina di frumento, poiché
ste acide con alto valore di acidità
circa, con alto contenuto di crusca
avendo al suo interno molte proteine
lattica, per trasferire al prodotto fini-
e con buon potere di panificabilità.
solubili, non forma la maglia glutinica
to, gli aromi e i profumi tipici, avere
Farina adatta per la creazione della
che serve a dare struttura alla mollica.
il pane con una maggiore conserva-
pasta acida, ma anche, mescolata
Si crea così la necessità di aumenta-
zione e ridurre l’attività amilasica.
Pusterer Breatl (tipico pane della Val Pusteria) di Valentino Zanoner Ingredienti:
Impastare tutti gli ingredienti assieme per 5min. in 1° velocità e 3min.
g 3200 Acqua a 40°C
in 2° velocità sino ad ottenere la
g 2000 Farina segale tipo 1
temperatura pasta 28- 30°C.
g 2500 Pasta acida
infarinato e far riposare per 10 min.
g 1500 Farina tipo 0 W250
Poi fare delle pagnotte ben infarinate
g 180 Lievito compresso
infarinato e lasciare lievitare fino a
g 120 Spezie naturali
quando l’impasto presenterà delle
g 100 Sale
forno senza vapore a 220 per 30/35 min.
Mettere l’impasto su un tavolo
e metterle su assi coperte con un telo
screpolature (ca 35-45 min.). Cuocere in
9
VITA ASSOCIATIVA
La pasta acida è una pasta composta da farina di segale e acqua nella quale si sviluppano i fermenti lattici e durante questo processo si liberano i gas responsabili dell’elasticità del pane e le sostanze aromatiche. Mentre riposa (matura) l’impasto acido si gonfia grazie all’idratazione della pasta. Il risultato di tutto questo è che il pane prodotto con la pasta acida rimane fresco per più tempo perché viene rallentato il processo di disidratazione (retrogradazione più lenta). I difetti della pasta acida ZZ pasta acida troppo giovane: tempi di riposo troppo corti durante i vari gradi di preparazione con una proPasta acida
lega i gas lievitanti formando l’alveo-
La pasta acida è il più vecchio meto-
latura della pasta.
duzione di pasta acida troppo fresca; ZZ pasta acida troppo vecchia: tempi
do di lievitazione. Già nel 1800 a.C. si
troppo lunghi di riposo durante i
riscontrano in ritrovamenti egizi e gre-
Pasta acida: perché?
ci evidenze di processi di acidità del
La farina di segale possiede degli
pane.
enzimi, le Amilasi, che trasformano
La prima pasta acida è nata probabil-
l’amido. Questi enzimi riducono l’ami-
mente da una fatalità, da una vecchia
do e non permettono durante la cot-
pasta dimenticata e inaciditasi attra-
tura di trattenere i gas lievitati. Attra-
verso il contatto dei fermenti lattici con
verso gli acidi e il sale l’attività degli
l’aria.
enzimi viene rallentata, così quasi
Parte di questa pasta è stata poi mi-
tutto l’amido viene preservato.
schiata con della pasta fresca. Il risul-
L’amido nel forno si lega e riesce a
Poco acido nella pasta del pane do-
tato è stato un pane molto più grade-
trattenere i gas necessari. Gli acidi
vuta a pasta acida troppo giovane e
vole e buono data la sua elasticità e la
nella pasta acida e il sale fanno sì
a pasta acida in quantitativo ridotto
sua acidità.
che la sostanza integrale della pasta
provoca:
migliori il gusto e fanno sì che il pane
ZZ volume del pane troppo piccolo;
con farina di segale possa essere fa-
ZZ forma del pane troppo piatta;
cilmente cotto.
ZZ mollica umida e non elastica;
Elasticità della pasta di Segale Nella lievitazione della pasta bianca è il glutine che trattiene i gas prodotti dalla lievitazione. La pasta di segale
vari gradi di preparazione con una produzione di pasta acida troppo calda; ZZ poca acidità: acidificazione troppo leggera con quantitativi bassi di farina di segale. Effetti di un’errata acidificazione sul pane
ZZ strisce di acqua o anelli d’acqua Acidità della pasta di Segale fermenti
lattici
ZZ sapore del pane troppo insipido e
contiene un glutine strutturalmente di-
Originariamente
verso. Le proteine della farina di sega-
(batteri) originati dall’aria si moltipli-
le contengono delle sostanze mucose
cavano nella pasta morbida e inizia-
Troppo acido nella pasta del pane
povere d’acqua i “Pentosani”. Queste
vano la fermentazione. Il processo di
dovuta a pasta acida troppo vecchia
sostanze impediscono la formazione
maturazione di acidità nella pasta
e pasta acida in quantitativo elevato
di un glutine che abbia la possibilità
che durava più giorni veniva chia-
provoca:
di trattenere i gas prodotti.
mato “lievitazione spontanea”.
ZZ volume del pane troppo basso;
I pochi gas lievitati della pasta di se-
Al giorno d’oggi per ottenere più velo-
ZZ forma del pane troppo rotonda;
gale si espandono nel forno. Nello
cemente questa acidità e far sì che ri-
ZZ mollica troppo tirata-tesa con porosità
stesso tempo le proprietà incollanti
manga sempre ad un livello costante
dell’amido formano un gel. Questo gel
viene utilizzata “la pasta acida”.
10
i
nella mollica; vuoto.
troppo grossa; ZZ sapore del pane troppo acido.
VITA ASSOCIATIVA
INGREDIENTI
% SULLA FARINA
QUANTITÀ
Pasta acida con starter Farina di segale n°2
kg 1,000
Acqua 40°C
kg 1,000
100%
Starter
kg 0,350
35%
Riposo 48 ore a 30°C Rinfresco per un giorno Farina di segale n°2
kg 5,000
Acqua a 40°C
kg 4,000
80%
Acido madre
kg 0,250
5%
Temperatura finale 30°C
Rinfresco per 2 o più giorni Farina di segale n°2
kg 3,000
Acqua a 50°C
kg 3,000
100%
Acido madre
kg 0,600
20%
Sale
kg 0,060
2%
Temperatura finale almeno 35°C Riposo per 20 ore a 35°C poi temperatura ambiente
Pasta acida con riposo di circa 15-20 ore con temperatura ambiente di 28°C Farina di segale n°2
kg 5,000
Acqua a 38°C
kg 4,000
80%
Acido madre
kg 0,250
5%
Temperatura finale almeno 28°C
Pasta acida con riposo di circa 6-8 ore con temperatura ambiente di 28°C Farina di segale n°2
kg 5,000
Acqua a 38°C
kg 5,000
100%
Acido madre
kg 1,000
20%
Temperatura finale almeno 28°C
Come crearsi una pasta acida alternativa Poolish o lievito naturale chef Farina segale 2
g 500
Acqua tiepida
g 1000
Lievito
g 10/15 (estate inverno)
Lievitare 3 volte il suo volume poi unire Farina segale 2 o integrale
g 1000
Lievito
g 10
Sale
g 35
Lasciare fermentare tutta la notte a 28°
Lievito acqua tiepida
g 1000
sale
g 35
pasta riporto
g 700
lievito compresso
g 15
farina segale integrale
g 1400 (può essere tagliata al 10% con frumento integrale)
Fermentare per 4 ore poi tenere a 4°
11
accenta.it
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...Semplice e genuina.
MILLEFOGLIE VEGETARIANA
LA RICETTA dei CUOCHI TRE NTI N I
Ingredienti: “Pasta Sfoglia +Burro”, formaggi cremosi di malga, noci del Bleggio, mele essicate, misticanza d’insalatine e ribes di Sant’Orsola, accompagnata con salsa allo yogurt PROCEDIMENTO: Stendere la “Pasta Sfoglia +Burro” ad uno spessore ci circa mezzo centimetro, copparla con il copapasta da voi scelto, bucare la sfoglia con una forchetta e cuocere in forno preriscaldato a 200° gradi, a cottura ultimata togliere la “Pasta Sfoglia +Burro” dal forno e farla raffreddare. Posizionare la crema di formaggi in un sacco da pasticceria con beccuccio rigato, mettere il primo strato di “Pasta Sfoglia +Burro”, decorare con la crema di formaggi, dei pezzettini di mela essicata, mettervi del ribes sgranato, delle noci tagliate e della misticanza d’insalatine, posizionarvi il secondo strato di “Pasta Sfoglia +Burro” e guarnirla come il primo strato, per ultimo posizionarvi il terzo strato di “Pasta Sfoglia +Burro” e guarnire con uno spuntone di formaggi cremosi, una mezza fetta di mela essicata, due pezzi di noci e un chicco di ribes rosso, nel piatto prescelto posizionare la salsa allo yogurt e posizionarvi la millefoglie vegetariana.
Graziadei Surgelati S.r.l. - via Laghetto, 7 - 38072 Sarche di Calavino - Trento - Tel. 0461 563155 - Fax 0461 563165 - www.graziadeisurgelati.com
VITA ASSOCIATIVA
Cioccolato...che passione! Da sempre fa impazzire
dato da profumi inebrianti dove, oltre a
te una ventilazione ad aria. Il granulato
adulti e bambini. Il
svariate preparazioni, si dedica alla sua
di cacao è finemente tritato in macchine
cioccolato, o meglio la
passione: le lavorazioni artistiche rea-
con rulli d’acciaio che inoltre lo riscalda-
lizzate con la cioccolata. A lui abbiamo
no e lo mescolano. Dalla macchina esce
carpito un po’ di informazioni…..
una pasta densa chiamata massa di ca-
massa di cacao, è un alimento assolutamente da conoscere e che in cucina
cao che viene messa in serbatoi per la IL CACAO
conservazione.
Il cacao si ricava dalle fave del frutto
La decomposizione è l’aggiunta nella
della pianta tropicale di cacao Theobro-
massa di cacao di carbonati alcolici e
ma (cibo degli dei). Dopo l’eliminazione
vapore. In questo modo la cellulosa si
variazioni e contrapposizioni
del guscio della fava, la parte rimanen-
gonfia e l’amido si dilata facilitando con-
di sapori e retrogusti anche
te viene deposta a mucchio e coperta. Il
siderevolmente la spremitura. Allo stesso
di alcune ricette della nostra
composto viene lasciato così fermenta-
tempo anche il colore è influenzato favo-
tradizione gastronomica.
re per distruggere la germinabilità dei
revolmente da questo passaggio. Nella
semi ed attenuare il loro sapore aspro-
spremitura il burro di cacao è pressato
amaro; la fermentazione termina quan-
in un torchio idraulico, ottenendo
do l’interno del frutto assume un colore
un contenuto di grasso
marrone-violetto.
del 16-22%. Il residuo
ha una sua dignità. A volte può regalare abbinamenti al limite della perfezione,
della
spremitura
Preparazione del cacao
(pannello) deve
Con la pulitura vengono eliminati con
essere macina-
macchine speciali: sabbia, sassi, metal-
to. Mediante il
lo, piccoli oggetti e semi diversi.
passaggio in
Mediante la tostatura, alla tempera-
diversi setacci
tura di 120-140° C, si sviluppa il tipico
si
aroma post-fermentazione. Contempo-
una
raneamente i gusci ed i germogli sono
zione
liberati dagli altri elementi del cacao.
prima di ottenere la
raggiunge granularegolare,
In origine i semi di cacao hanno un ele-
polvere di cacao.
Per parlare della magia del cioccolato
vato contenuto di grasso, acidi tannici,
La miscelatura è la combina-
non potevamo che rivolgerci a Reinhard
che hanno un sapore sgradevole ed
zione di ingredienti quali: massa di ca-
Santifaller, il nostro associato maestro
amaro. La frantumazione con rulli den-
cao, zucchero, latte in polvere, sostanze
pasticcere, laureato in scienze culina-
tati è il primo sminuzzamento dei semi; il
aromatiche e lecitina. In questo proce-
rie della pasticceria a Bruxelles. Titolare
granulato che ne deriva è liberato dalle
dimento sono pressati i più piccoli grani
delle rinomate e omonime pasticcerie
particelle di guscio più leggere median-
di cacao in modo che risulti una massa
di Vigo di Fassa e di Moena, Reinhard
omogenea. La raffinazione avviene in
ha cominciato a lavorare (e studiare)
laminatoi a cinque cilindri d’acciaio,
da pasticcere già a tredici anni. Dopo
le particelle di cacao raggiungono la
quattro anni di scuola a Bressanone nel
grandezza inferiore a 5 mg millesimo di
corso dei quali faceva pratica a Bolzano,
millimetro.
ancora ragazzino è andato a Monaco
Il concaggio è il più importate procedi-
di Baviera a fare ulteriore esperienza.
mento di raffinazione del cioccolato, la
A diciannove anni si è imbarcato come
massa finemente raffinata, con il meto-
pasticcere su una nave da crociera e da
do precedente, è lavorata in conca fino
adulto è andato in Giappone a rappre-
a 72 ore interrottamente e viene riscal-
sentare “l’Italia pasticcera”.
data a 90° C. A questa temperatura si
Reinhard lavora quasi quindici ore al
disperdono gli sgradevoli acidi volatili
giorno nel suo laboratorio di Vigo, inon-
(tannici) mentre l’acqua ancora presen-
13
VITA ASSOCIATIVA
te evapora, la massa diventa pian piano delicatamente fondente e l’aroma si affina. Infine l’aria (ossigeno) introdotta durante il concaggio è rimossa nuovamente mediante l’aggiunta di cacao e lecitina; questa elaborazione viene
La delizia al cioccolato e limone 1. Streusel al cacao 100 g zucchero di canna 100 g mandorle 15 g cacao
definita disaerazione. Per ultimo il pro-
100 g farina
dotto deve essere raffreddato e portato
100 g burro
alla giusta temperatura, con la tempe-
Sale
ra, o temperaggio, il burro di cacao vie-
Totale 415 : 30 = 14 g
ne cristallizzato. Solo la cristallizzazione detta a forma V consente di ottenere la
Mescolare tutte le parti secche;
massima shelf life (vita commerciale)
tagliare il burro freddo a cubetti,
del cioccolato con caratteristiche otti-
aggiungerlo e impastarlo a mano,
me, quali croccantezza, aspetto liscio e lucente e temperatura di fusione simile a quella corporea. L’ultima fase è quella della preparazione in stampi. Il ciocco-
in modo da formare un impasto sabbioso. Dopo il riposo passare per un setaccio a maglia. Infornare a 150° per 10 minuti. 3. Biscuit al cacao senza farina
lato temperato viene versato in stampi e
130 g burro
raffreddato; si formano così dei blocchi o
2. Namelaka
tavolette di cioccolato che verranno poi
270 g cioccolato fondente
300 g latte
270 g albume
incartati. Importante è ricordare che è la
15 g glucosio
75 g zucchero
quantità di aggiunta di burro di cacao
6 g colla di pesce + 30 g acqua
100 g tuorli
a stabilire la viscosità (grado di fluidità)
480 g cioccolato al latte
Totale 845 : 30 = 28 g
del cioccolato e della copertura. Il cacao
600 g panna liquida
deve il suo effetto stimolante ad un altro
Totale 1401 : 30 = 45 g circa
a 40° C circa. Montare gli albumi con
componente, la teobromina, che stimola l’attività cardiaca in modo simile a quello della caffeina, senza sviluppare un effetto fisiologico così forte. Il cioccolato migliore nasce dall’equilibrata combinazione delle fave provenienti da diverse aree geografiche, che infondono differenti caratteristiche al prodotto finito. Co-
Far fondere la copertura con il burro
Ammollare la colla di pesce nell’acqua,
lo zucchero, mescolare con la frusta
In una casseruola portare il latte ad
i tuorli, quindi delicatamente con la
ebollizione, aggiungere glucosio e
spatola aggiungere il cioccolato ed
colla di pesce. Versare il composto
il burro fuso. Infornare a 180°.
in tre volte sul cioccolato sciolto. Mixare con il frullatore a immersione il composto con la panna fredda.
4. Spuma di limone
Lasciare cristallizzare in frigorifero.
Per lo sciroppo
munemente le varietà più coltivate sono:
300 g succo di limone
ZZ CRIOLLO cacao fine, molto aromatico,
260 g zucchero
con fave chiare a produzione limitata;
280 g succo di limone
molto più sensibile alle malattie è di
18 g di colla di pesce
origine sudamericana e rappresenta
Totale 858 : 30 = 28 g
il 5% della produzione mondiale. Realizzare uno sciroppo con lo
ZZ FORASTERO cacao meno pregiato, molto resistente alle malattie e la sua
zucchero e la prima parte di succo
produzione è l’80% di quella totale; ha
di limone, aggiungere la seconda parte di succo e la colla di pesce
provenienza dalla bassa Amazzonia e Africa dell’ovest. ZZ TRINITARIO è un ibrido dato dalle qualità aromatiche del Criollo e dalla resistenza del Forastero, rappresenta il 10-15% della produzione mondiale ed è prodotto in Trinidad, Camerun e sudovest dell’Asia.
14
ammollata. Bollire nuovamente; 1. Streusel al cacao 2. Cremoso cioccolato al latte 3. Biscuit al cacao senza farina 4. Spuma di limone 5. Decorazioni al cioccolato
mettere al fresco e lasciare riposare un’intera notte per gelificare. Montare il composto gelificato con lo sbattitore fino ad ottenere una consistenza spumosa.
IL PERSONAGGIO
Gualtiero Marchesi,
il maestro della cucina italiana Il suo credo: «La semplicità è il segreto della buona cucina»
A 82 anni, Gualtiero Marchesi dichiara di avere lo stesso entusiasmo e curiosità di sempre e ribadisce i 3 fattori del credo della sua cucina: “il semplice, il buono e il bello” e come ha più volte ribadito nelle sue tante interviste “cerco sempre di far capire che l’essenza dell’arte sta in ciò che è allo stesso tempo semplice e buono, e le cose semplici e buone sono anche belle”. Come Presidente sono onorato di ospita-
Senza ombra di smentita lo definisco
re nel primo numero della nostra rivista il
come l’unico personaggio mediatico del
padre della nuova cucina italiana, che
settore grazie al quale la cucina italiana
ringrazio per la disponibilità per avere
si è ritagliata un posto di rilievo nel mon-
accettato con piacere di collaborare
do. Negli anni trascorsi, nell’alta cucina
alla nostra intervista.
si sono affacciati altri grandi professioni-
È impossibile non fargli domande banali
sti ma nessuno che possa essere definito
sulle sue esperienze e sul suo ricco vissu-
un guru come da sempre qualifico Gual-
to professionale.
tiero Marchesi.
Così, proverò ad approfittare della sua
Sono stato come molti colleghi a
gentilezza per ottenere degli utili sugge-
visitare la Scuola Alma di Colorno la
rimenti per il nostro lavoro. Per me e per
cui struttura fa invidia ai tanti Istituti
la maggior parte dei colleghi Marchesi
professionali che tra mille difficoltà
è stato colui che in Italia ha cambiato il
dovrebbero insegnare una professione
modo di vedere la cucina.
ai nostri giovani. Invece i ragazzi
Io ho intrapreso la professione nella
quando escono dalla scuola, anche
metà degli anni ottanta, proprio quando
dopo avere frequentato il quarto e
la cucina e il modo di presentare i piatti
quinto anno di specializzazione sono
sono stati stravolti per merito del grande
per molti aspetti ancora all’ABC della
Maestro.
cucina.
15
IL PERSONAGGIO
La sala del ristorante “Il Marchesino”
Come valuta il sistema di insegnamento
Alla base di una buona cucina cosa ci
Nella sua cucina quanto c’è di creazio-
delle Scuole professionali e che suggeri-
deve essere?
ne e quanto di scelta della qualità degli
menti darebbe per migliorarlo?
La conoscenza della materia prima. Se
ingredienti?
manca non si sa bene dove andare e si
Più che la qualità in senso generico, par-
improvvisa, si inventa.
lerei di freschezza. E poi essere creativi
Spesso, molte cose vengono date per scontate e a chi insegna suggerisco di spiegare sempre i perché.
Che rapporto c’è tra tecnica e cucina? Pollock, il grande pittore americano av-
nel vero senso della parola appartiene a pochi. È qualità rara.
Lei ama insegnare ai giovani?
vertiva che la tecnica è una trappola se
Il piatto più difficile da cucinare?
Moltissimo, considerando tutto quello
da mezzo per esprimersi si trasforma nel
Quello semplice, perché tutto è alla luce
che imparo a mia volta.
fine stesso.
del sole. Ad esempio: spaghetti, burro,
La sua vita professionale in sintesi Gualtiero Marchesi da sessant’anni
la Michelin seguita, l’anno successi-
Negli anni non si contano i riconosci-
fa il cuoco.
vo, da una seconda. La terza stella
menti ed i premi meritati nell’arco di
Nasce a Milano nel 1930 da una fami-
arriva nel 1985 - primo in Italia ad
una carriera lunga più di sessant’an-
glia di albergatori-ristoratori.
ottenerla – che nel 2008 riconsegna
ni. Ma quello che più si avvicina al
Il suo primo maestro è stato il padre,
insieme alle altre. È il primo ristorato-
compito del maestro è il ruolo di ret-
poi dopo la pratica al Kulm di Saint
re al mondo che dichiara che quello
tore di Alma, la Scuola Internazionale
Moritz e alla Scuola alberghiera di
delle stelle è un business per i criti-
di Cucina Italiana, fortemente voluta
Lucerna parte per la Francia. Il suo
ci ed esorta i giovani a lavorare con
da Marchesi, inaugurata nel 2003
secondo maestro sarà Jean Troigros
passione ma senza dare troppo conto
all’interno della Reggia di Colorno.
in Borgogna dove fa il suo primo ap-
al giudizio delle stelle.
Arrivato al traguardo degli ottant’an-
prendistato e con cui ha lavorato al
Nel 1992 apre il suo ristorante in Fran-
ni Marchesi si è reso conto che il suo
fianco per anni imparando il signifi-
ciacorta, l’Albereta di Erbusco.
compito era creare una Fondazione
cato di tecnica e le novità che di lì
Dalla città alla campagna e ritorno.
che potesse custodire e valorizzare
a poco daranno forma alla Nouvelle
E dopo varie tappe a Parigi, Roma e
il suo ‘sapere’ e che sarà attiva nella
Cuisine.
Cannes nel 2008 apre a Milano il Ri-
diffusione “del bello e del buono” ap-
Apre il suo primo ristorante milanese
storante Teatro Alla Scala ‘Il Marche-
profondendo le ispirazioni artistiche
nel 1977, conquistando la prima stel-
sino’.
fondamentali per la cucina creativa.
16
IL PERSONAGGIO
grana padano e prezzemolo. Nei piatti
pollo e verze; pane e olio. Aggiungerei
È già da qualche anno che la via della
complicati, è più facile nascondere l’er-
anche l’acqua freschissima del pozzo,
nuova cucina va nella direzione dell’au-
rore.
bevuta dal secchio col ramaiolo.
tenticità, dell’attenzione ai prodotti e ai
Il mestiere del cuoco, significa sacrificio e passione: come mai ha intrapreso questa professione? Il mestiere di cuoco non era forse la mia ambizione, ma è diventato il mio modo di esprimermi. Mi piaceva la musica.
produttori. C’è ancora spazio per l’alta I suoi piatti, come il risotto con la foglia
cucina?
oro o il raviolo aperto, sono diventati
Le rispondo con una battuta: l’Alta cu-
piatti ambasciatori della cucina italiana
cina è morta viva l’Alta cucina. Vedo in
nel mondo. Le da fastidio che in molti
giro troppa sperimentazione. E quando
tentino di copiare la sua cucina?
questa predomina di solito si avverte
No, al contrario. Pensi che Michel Troi-
una mancanza di verità, di amore.
Se non fosse stato uno Chef cosa avreb-
sgros, figlio del grande Troisgros ha vo-
be fatto?
luto sapere nei minimi dettagli la mia ri-
Cosa pensa dei blog di cucina, ed in ge-
Cuoco non chef che in francese significa
cetta del riso con succo di barbabietola
nere dell’intrusione di internet nel mon-
solo capo. Avrei fatto il compositore.
e fonduta di parmigiano e Franciacorta,
do della gastronomia?
dedicandomela.
Non ne penso nulla.
Quale è una giornata tipo di Gualtiero
Cosa farà da grande Gualtiero Marchesi?
Marchesi?
Quali sono le tre cose principali che uno
Inizia alle 7.30, rimuginando idee e non
chef non dovrebbe mai dimenticare?
finisce che il giorno dopo. Tra i momenti
L’elenco è lungo, ma al primo posto c’è
Per finire le chiedo una cosa che incurio-
la salute. Si cucina per far star bene la
sisce molte persone. Lei è sempre stato
gente, non per avvelenarla.
l’antagonista del fast-food, e ultimamen-
più piacevoli c’è l’incontro con i clienti, lo scambiarsi idee e commenti non solo sulla cucina.
E chi lo sa? Il bello deve ancora venire.
te ha creato due menu e li ha firmati per
Cosa mangia normalmente? Normalmente, pasticcio. Un piatto della sua infanzia che porta
Molti dei più importanti cuochi italiani
la più grande catena mondiale di fast-
sono stati suoi allievi! Oggi vede in qual-
food, come mai questa scelta?
cuno di loro un suo possibile erede?
Lo scopo per me era, da una parte, di ve-
Se ho lavorato bene saranno tanti.
dere cosa mangiano i giovani e, dall’al-
con sé? Tre ricordi, legati al tempo di guerra,
Come sceglie le persone che collabora-
quando eravamo sfollati a San Zeno-
no nel suo staff?
ne Po, paese di mio padre: il minestro-
In base alle capacità e al cuore. Mi piace
ne mangiato nella scodella, seduto
stabilire dei rapporti dove ci si stimoli a
sull’uscio; il bottaggio, una cassoeula di
vicenda.
tra, di inserire delle verdure nelle ricette dei panini. Due buoni motivi.
Riso, oro e zafferano 1981 In una casseruola cuocere 15 g di cipolla spezzettata in 15 cl di vino bianco e 7,5 cl di aceto fino a che la parte alcolica non è evaporata e resta solo la parte acida. Aggiungere
100
gr
riso Carnaroli con 60 g di burro per un minuto. Bagnare con 5 cl di vino bianco e lasciare evaporare. Versare un litro di brodo leggero e aggiungere 2 g di zafferano. Fare cuo-
di
cere per 18 minuti. Me-
burro in pomata e me-
scolare ogni tanto e una
scolare per ottenere un
volta terminata la cottura
burro cosiddetto acido.
aggiungere 20 g di par-
Filtrare il burro attraver-
migiano e 40 g di burro
so un passino per eliminare i resti della cipolla. In una casseruola tostare il
acido. Versare il riso nel piatto e aggiungere la foglia d’oro.
17
PRODOTTI ITTICI
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VITA ASSOCIATIVA
Nuovo sito web Da pochi giorni è attivo il nuovo sito web www.assocuochitrentini.it
Il positivo traguardo delle 12.000 vi-
La quasi totalità dei click registrati in
site al nostro sito web, raggiunto nel
questa sezione del sito – attualmente
corso dell’anno, ci ha invogliato ad
un po’ misera - testimoniano quanto
approntarne il restyling con una nuo-
sia sentita l’esigenza o la semplice cu-
va veste grafica che prevede nuove
riosità di prendere visione, confronta-
funzionalità al fine di rendere più
re, aggiornare, le ricette proposte da
semplice e mirata la ricerca degli
altri colleghi. Allora forza, aspettiamo
utenti.
presto l’invio di una tua ricetta!
L’obiettivo è quello di stimolare ulteriormente
gli
associati
e non nell’utilizzo del sito come mezzo di comunicazione e di informazione sull’attività e sulle proposte dell’Associazione. Sempre più cuochi e ristoratori potranno consultare il sito come un utile e aggiornato punto di riferimento per i professionisti del settore della nostra provincia. Nei mesi passati numerosissimi utenti hanno utilizzato il servizio “cerco/offro lavoro”, che è totalmente gratuito, e permette di inserire un proprio annuncio ai lavoratori che desiderano proporre la propria esperienza lavorativa alle aziende e, al tempo stesso, di consultare le offerte di lavoro inserite dalle aziende stesse. Rimane comunque prioritario l’intento di arrivare a creare un ricco database di ricette. Con la collaborazione di tutti, associati e non, colleghi e altri utenti, si può arrivare in breve tempo a costruire un corposo ed ordinato database di ricette, preparazioni, consigli, suggerimenti e altro ancora, come importante strumento di lavoro per tutti noi.
19
CUOCHI SUL TERRITORIO
Unione cuochi sudtirolesi, un esempio di eccellenza da imitare L‘Unione Cuochi Provinciale
edizione mensile, la “SKV-Zeitung”.
to il ristorante “Palio”. Nell’anno 1988 è
di lingua tedesca
La tiratura media è di 2.500 copie e
stato premiato come “Chef of the year
con 44 pagine.
USA“. Purtroppo nell’anno 1993 fu stron-
conta attualmente circa 2.000
La provincia è suddivisa in otto sezio-
cato da una malattia incurabile. Negli
ni (vallate). I loro presidenti formano
ultimi quaranta anni i suoi discepoli in
soci in Alto Adige/Südtirol.
il direttivo della Südtiroler Köche-
cucina sono riusciti a portare la cucina
verband. Il maestro di cucina WACS
Sudtirolese a un livello che è ricono-
Reinhard Steger da dodici anni è
sciuto in tutta Europa.
alla guida della SKV come presiden-
Con le proprie attività l’associazione
te. Da più di vent’anni il maestro di
persegue degli obiettivi ben precisi
cucina WACS Konrad Spinell opera
prestando particolare attenzione, qua-
come segretario generale e anche
le qualificata associazione di catego-
caporedattore della rivista mensile.
ria, ai seguenti criteri: elevato standard
La sede della SKV è a Merano.
della formazione degli apprendisti,
popolazione della provincia. Dal
La Köcheverband fu fondata nel
partecipazione a concorsi culinari na-
2000 l’SKV è associata alla Federa-
1971 dal famosissimo chef di Mera-
zionali e internazionali, valorizzazio-
zione Mondiale delle Associazioni
no, Andreas Hellrigl, gastronomo del
ne qualitativa della specializzazione
dei Cuochi WACS (World Association
rinomato Ristorante “Andrea” e da
come Maestro di Cucina e Cuoco Di-
of Chef’s Societies).
alcuni altri chef appassionati. Il pre-
plomato in Dietetica, scambio di espe-
Come unica Associazione di Cuochi
sidente fondatore, dopo aver aperto
rienze e comunicazione a tutti i livelli
a livello regionale in Europa, l’SKV
la lussuosa “Villa Mozart” a Merano,
e presenza in tutte le fiere gastronomi-
pubblica una propria rivista con
è andato a New York, dove ha gesti-
che organizzate in provincia.
Südtiroler Köcheverband – SKV
Un centinaio all’estero (Germania, Austria, Svizzera, America, Brasile, Dubai, Vietnam, Singapore, Thailandia etc.) e una trentina di soci in altre province d’Italia. La SKV è l’associazione di categoria regionale con il maggiore numero d’associati più forte in Europa in rapporto alla
Il direttivo della SKV in occasione della quarantesima assemblea generale nel novembre 2011 a Bolzano.
20
CUOCHI SUL TERRITORIO
Unione Cuochi Sudtirolesi Corso Libertà, 62 39012 MERANO (BZ) Tel. 0473 211383 info@skv.org www.skv.org
L’Alto Adige è l’unica provincia d’Ita-
provincia. Si possono trovare delle ri-
Per favorire lo sviluppo formativo,
lia con il sistema più effettivo per
cette, novità dell’associazione, indi-
da 15 anni la SKV assegna in colla-
l’addestramento degli apprendisti,
rizzi utili, link alle più importanti as-
borazione con l’Assessorato al Turi-
la formazione duale, che dura tre
sociazioni cuochi di tutto il mondo e
smo anche un premio speciale agli
anni. Per dire in cucina con lo chef
la possibilità di aderire direttamente
esercizi di addestramento e agli
e nella scuola professionale (3 vol-
via internet alla Köcheverband. Tra-
addestratori stessi. “Miglior eserci-
te 10 settimane). Inoltre è l’unica
mite internet e facebook per tutti i
zio d’addestramento professionale
provincia in Italia che conferisce la
colleghi all’estero è possibile segui-
dell’anno” e “Miglior addestratore
qualifica di “Maestro di Cucina“. I
re le attività dei cuochi Sudtirolesi e
(chef di cucina) dell’anno”. Il fine di
candidati devono frequentare i corsi
di comunicare facilmente tra di loro.
una tale premiazione non è il con-
di formazione per quasi tre anni (ca.
Già dalla sua fondazione, la SKV
ferimento di una somma di denaro
500 ore) e terminare con gli esami
vive la collaborazione e lo scambio
ma l’assegnazione di una pregiata
(scritto, orale e pratico), di cui il più
professionale e culturale con i col-
targa in cristallo, sia all’esercizio sia
importante e impegnativo è sicura-
leghi di lingua Italiana in provincia
all’addestratore (chef) per il prezioso
mente la prova pratica davanti alla
ed oltre. Particolari sono i rapporti
lavoro svolto nel campo dell’adde-
commissione provinciale. In questi
con i colleghi del Trentino, già dai
stramento dei giovani.
23 anni, 155 Chef di cui 9 Chef don-
tempi di Presidente Abramo Prandi.
È accertato che l’Alto Adige è la pro-
na, hanno raggiunto questa qualifi-
Per tanti anni i colleghi Sudtirole-
vincia con il maggior indice d’inten-
ca, la più alta nella carriera di un
si hanno partecipato ai concorsi di
sità in Europa di ristoranti con Stelle
cuoco.
arte culinaria ad Arco. Nel 1991 in
Michelin e ”cappelli“ Gault Millau:
Come membro della WACS la SKV
collaborazione con L’Unione Regio-
nel 2012 in Alto Adige operano 14 ri-
conferisce il titolo “WACS Global Ma-
nale Trentino Alto Adige e l’Associa-
storanti con una, e tre ristoranti con
ster Chef” agli associati che hanno
zione Provinciale Bolzano Merano è
due stelle Michelin, mentre sono 69
ottenuto il titolo di Maestro di Cucina
stato organizzato con grande suc-
i ristoranti premiati dalla guida ga-
in provincia.
cesso il congresso nazionale della
stronomica Gault Millau 2011 con
La scuola alberghiera “Kaiserhof”
FIC a Merano.
una a quattro ”toque“.
di Merano offre l’unico corso per la
Nell’ambito dell’annuale assemblea
Obiettivo
formazione nella cucina dietetica
generale a Bolzano viene svolta la
zione è anche preservare la cultura
sul territorio nazionale, che preve-
premiazione dei migliori sei appren-
della tavola Sudtirolese, promuove-
de due semestri di sei settimane. Si
disti cuochi da parte del Presidente
re i prodotti con il marchio “Qualità
ottiene la qualifica di “Cuoco Diplo-
della Giunta Provinciale Luis Durn-
dell’Alto Adige”, supportare i “pensa-
mato in Dietetica“ che è riconosciuta
walder. La SKV da 18 anni premia i
tori trasversali” nel settore gastrono-
in tutta Europa.
sei apprendisti cuochi Sudtirolesi,
mico e i piccoli produttori nonché i
Il sito internet dell’associazione è
che hanno ottenuto il miglior risulta-
prodotti naturali e alternativi, quali
molto ricercato dai colleghi in tutto
to all’esame pratico di fine appren-
antiche varietà di verdure e di erbe
il mondo e non solo da quelli della
distato.
aromatiche.
importante
21
dell’associa-
PRODOTTO DEL TERRITORIO
L’olio? Non è solo un grasso. è tutto un mondo a sé! Grandissimo prodotto della nostra tradizione dell’agroalimentare, l’olio extravergine è per molti un illustre sconosciuto Luigi Caricato
dotto italiano. Il linguaggio che usa
è tra i massimi esperti
Caricato nei suoi testi non è per nulla
internazionali di olio extra
tecnico, ma semplice e molto comprensibile. Il suo ultimo libro, lo ha
vergine di oliva.
scritto insieme con lo chef Giuseppe
Lo abbiamo incontrato alla
Capano e si intitola “Olio crudo e cot-
fiera Expo Riva Hotel di Riva
to”, pubblicato da Tecniche Nuove. È
del Garda a fine gennaio,
il primo testo, in Italia e all’estero, che
in occasione di un incontro/
si occupa specificatamente degli ab-
lezione sul ruolo dell’olio
binamenti dell’extravergine di oliva
extravergine di oliva in
con i diversi piatti della nostra ga-
cucina. Gli abbiamo chiesto
stronomia, dolci compresi. Non tutti
dell’utilizzo di questo prodotto
gli oli, infatti, si prestano a qualsiasi
da parte
La sua professione, ci racconta, na-
dei tanti chef italiani.
sce da lontano. Figlio di una famiglia di produttori di olio nel Salento era abbastanza logico e prevedibile che facesse della sua passione una professione. Ed è proprio raccontando all’amico scrittore Giuseppe Pontiggia le proprie amarezze per la tanta fatica spesa dai genitori per il lavoro che viene spinto da quest’ultimo a scrivere per far conoscere alle persone le qualità di un grande pro-
uso in cucina; vi sono oli che possono coprire il sapore e altri che lo valorizzano. Così il libro è un utile guida sia per i consigli del tipo di olio utilizzare nelle diverse preparazioni, sia quale olio acquistare tra i tanti tipi in commercio. Sebbene rispetto al passato siano stati fatti passi da gigante, ci dice, ancora oggi molti non sanno che l’olio è il grasso alimentare più digeribile che esista e che con l’olio si possono prevenire alcune malattie. Oggi, prosegue Caricato, in commercio vi sono prodotti eccellenti ma con prezzi esagerati e gli italiani ritengono mediamente caro l’olio che acquistano nei negozi. Altrettanto difficile è il rapporto dei ristoratori con l’olio, per la maggioranza interessati unicamente al risparmio sul prodotto che va a discapito della qualità del piatto proposto al cliente. Per esempio un piatto di baccalà può risultare
22
PRODOTTO DEL TERRITORIO
lavorato male. In realtà il cattivo risultato può essere causato da un utilizzo sbagliato dell’olio usato. Si può allora affermare che quello dell’olio è un finto risparmio. Per la cottura di una pietanza è sufficiente usare un olio di qualità ma non necessariamente definito eccellente. Ciò significa utilizzare un olio di primo prezzo (cioè dai 4 ai 6 euro) ma, attenzione, non quelli sottocosto. In cottura, in-
quello di usare un olio di qualità e se
suoi sentori che possono valorizzare i
fatti, l’olio si altera e pertanto è indi-
possibile un olio eccellente, quanto
piatti. Conoscere l’olio può essere un
cato anche un olio di qualità media.
meno a crudo.
valore aggiunto anche nei confronti
Allo stesso modo nelle preparazioni a
Secondo lo Chef Giuseppe Capano
del nostro cliente che all’interno del
crudo non risulta sensato usare molto
dell’olio se ne usa poco e male. Con-
nostro ristorante è ben disposto ad
olio che potrebbe sbilanciare i sapo-
ferma la scarsa conoscenza sul pro-
apprendere ed apprezzare ciò che
ri. Talvolta, invece, completare una
dotto da parte dei ristoratori che lo
gli viene proposto. Da chef ritengo
preparazione con un olio di qualità
considerano un prodotto complesso
che un buon olio non dovrebbe co-
significa esaltare i sapori del piatto.
e che, giustamente, ad oggi non han-
stare meno di 5 o 6 euro al litro. Sono
Il consiglio per i ristoratori è quindi
no avuto aiuti o riferimenti attendibili
anche d’accordo che per la frittura
per il suo utilizzo. Al contrario è im-
sia sufficiente usare un olio evo di
portante la conoscenza sull’olio, dei
qualità inferiore.
Luigi Caricato È oleologo e scrittore, autore di oltre
Ha collaborato con varie testate gior-
venti libri dedicati all’olio extravergi-
nalistiche italiane ed estere tra cui
ne di oliva. Ha ideato e diretto Olio Of-
“Corriere della Sera”, “il Giorno”; “il
ficina Food Festival di Milano.
Giornale” “Il Corriere vinicolo”, “L’In-
A quarant’anni ha ricevuto un premio
formatore agrario”, “La Cucina Italia-
alla carriera, è membro della presti-
na”, “Vie del gusto”, “Largo consumo”,
giosa Accademia dell’olivo e dell’olio
“La Madia Travel Food”, “Olivo & Olio”,
di Spoleto, ha svolto docenze per il
“Mangiare sano”, “Cucina naturale”,
Master in olivicoltura dell’Università
“Gambero Rosso”, “Cucina & vini”, “Sa-
di Pisa, ed è conferenziere e relatore
lute Naturale”, “Monthly Food & Beve-
per importanti convegni e congressi.
rage”
23
CUOCHI SUL TERRITORIO
La ristorazione di città
si adatta ai cambiamenti della crisi La crisi economica degli
Ne abbiamo parlato con Michele Ba-
rante che la sera propone una “carte”
ultimi anni ha investito, chi
vuso, consigliere regionale dell’Asso-
con manicaretti diversi e più variegati.
più chi meno, la totalità delle
ciazione Cuochi Trentino Alto Adige,
imprese economiche e delle attività commerciali, inclusa la ristorazione. Da tempo non assistiamo più all’apertura di nuovi ristoranti gourmet. Oggi, la situazione è mutata:
docente – TPO cucina – all’Istituto Al-
Quindi è cambiata anche la proposta
berghiero di Rovereto, responsabile
gastronomica dei locali?
della produzione di una importante
Essendo cambiata la disponibilità di
società di catering-banqueting tren-
spesa da parte dei clienti indigeni e
tina.
dei turisti, è cambiata di conseguenza l’attenzione rispetto ad un consu-
Come è cambiata la ristorazione a
mo più razionale dei cibi che si offro-
Trento in questi anni?
no. Per questo, tanti locali che una
sono state chiuse oppure
Sia a livello di ristorazione, sia a li-
volta avevano liste eternamente lun-
trasformate secondo le
vello di pubblici esercizi, la città di
ghe hanno ridimensionato il numero
richieste del mercato.
Trento e la Valle dell’Adige stanno
di portate offerte, cercando di seguire
evidentemente subendo gli effetti
una linea ben definita dettata dalla
della crisi economica. La maggior
stagionalità e dalla territorialità dei
parte dei ristoranti di Trento ha dovu-
prodotti utilizzati.
to adeguarsi ai mutamenti del clien-
Contemporaneamente, però, nei no-
te. Se fino a fino a 5-6 anni fa durante
stri ristoranti registriamo una cliente-
il servizio ristorante arrivavano in cu-
la molto più esigente che ha aspet-
cina comande con una media di tre
tative verso pietanze sostanziose e
portate per persona, negli ultimi anni
rispettose della genuinità fusa alla
la media è scesa a due. Praticamente
territorialità. Risulta comunque diffici-
sono pochissimi i clienti che ordinano
le ottimizzare i profitti, che sono sem-
ancora un menù completo e questa
pre più ridotti a causa dell’aumento
differenza, per quanto possa sembra-
delle materie prime e dalla staticità
re irrisoria, è davvero enorme per la
dei prezzi dei servizi venduti.
molte di quelle realtà
sopravvivenza di un locale che deve
24
fare i conti con notevoli costi fissi e di
Voi cuochi come vi ponete di fronte al
gestione.
cambiamento?
Il ristoratore della città ha dovuto
In questo particolare contesto la no-
adattarsi in fretta al cambiamento ed
stra figura professionale gioca un ruo-
imparare a “trasformarsi” da locale
lo di primo piano.
ideale per un business-lunch a risto-
La nostra professionalità è determi-
CUOCHI SUL TERRITORIO
la tecnologia odierna i migliori prodotti della produzione locale. Sarà una moda passeggera? Il nostro lavoro è in continua evoluzione grazie al continuo sviluppo delle tecnologie utilizzate nelle nostre cucine e questo ci impone nel dover dedicare tempo alla formazione e all’aggiornamento continuo, magari attraverso esperienze ed occasioni di confronto in realtà lavorative diverse dalle nostre usuali. Per questo motivo metto spesso in discussione le mie conoscenze ed i miei metodi di lavoro a nante. Siamo spesso l’ago della bilan-
della stagionalità, la corretta lavora-
favore di un confronto costruttivo con
cia della domanda/offerta delle azien-
zione ed ottimizzazione delle rese e
colleghi di culture vicine e lontane.
de di ristorazione che operano a favore
l’utilizzo di cotture e stoccaggio corret-
Il futuro della nostra professione ri-
di ogni tipo di utenza, dagli operai alle
ti. I più longevi hanno anche capito
chiederà una formazione sempre più
famiglie, dai turisti ai business-men. E
che la strada da intraprendere porta
rigorosa, qualificata e specializzata
ciò vale sia dai locali in città a quelli
ad una collaborazione a 360 gradi
quindi il mio impegno sarà quello di
più ricercati in periferia lungo la Valle
con gli altri ristoratori e con le azien-
stare vicino a tutti coloro che vorran-
dell’Adige o sulle colline limitrofe, dai
de agricole.
no crescere, migliorare e scoprire in
bistrot con pasti veloci alle sale rice-
maniera professionale il fascino che
vimento, sia per i servizi di catering e
Le cucine territoriali sono rese attuali
banqueting per le istituzioni, servizi ed
dalla capacità degli chef di reinter-
eventi pubblici e privati.
pretare con la coscienza e
questo nostro mestiere ci offre.
Il dictat sembra quindi essere “qualità e risparmio = professionalità e cultura dei prodotti del territorio”. Come si possono conciliare le due cose? Solo con una buona conoscenza delle materie prime, il loro giusto utilizzo nei giusti periodi
25
TITOLO CAPITOLO
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L’ARGOMENTO
Cucinare senza glutine un’occasione d’arricchimento In cucina è bene sapere
ZZ impiegano
prodotti
con
notifica
quali alimenti utilizzare e
ministeriale, segnalati nel Registro
come evitare involontarie
Nazionale degli alimenti senza glutine del Ministero della Salute e/o
contaminazioni da glutine.
prodotti inseriti nel Prontuario degli Alimenti AIC; ZZ danno garanzia della non contaminazione da glutine dal processo di
In Italia circa 75 mila persone sono
lavorazione sino al servizio a tavola
state diagnosticate come affette da
della colazione; al servizio a tavola
celiachia. Ma se è vera la stima che
delle pietanze.
una persona su 100/150 è soggetta a
numero
In Trentino la provinciale Associazio-
complessivo delle persone celiache
questa
intolleranza
il
ne Celiachia ha istituito un network
si aggirerebbe in circa 400 mila unità.
“Guida per Alimentazione Fuori Casa
Nella nostra Provincia risultano essere
senza Glutine” al quale hanno aderito
circa 1.500 i trentini certi affetti da
cinquanta aziende del settore ricetti-
celiachia, in realtà saranno tanti di più
vo e ristorativo che rispondono ai re-
come confermano dall’Associazione
quisiti sopracitati. A questo network,
Italiana Celiachia della sezione di
che presenta ancora ampi margini
Trento.
di sviluppo, fanno riferimento i molti
Per tutte queste persone, la cui tera-
turisti celiaci che sono certi di incon-
pia efficace discende unicamente da
trare una struttura ricettiva che forni-
una dieta senza glutine, risulta non
sca loro tutte le garanzie necessarie
sempre facile andare in vacanza e
a soddisfare i loro fabbisogni alimen-
scegliere un albergo in tutta sereni-
tari. Ancora limitati risultano i nume-
tà. Occorre informarsi se la struttura
ri delle pizzerie, delle gelaterie e dei
è pronta per soddisfare le esigenze di
locali che somministrano pasti velo-
una persona intollerante al glutine e
ci che hanno manifestato sensibilità
anche quando questo risulta vero, bi-
verso un problema condiviso da sem-
sogna in qualche modo affidarsi alla
pre più persone.
responsabilità del gestore.
ZZ hanno partecipato ad un corso
Non bisogna però pensare che l’ali-
L’Associazione Italiana Celiachia ha
sull’alimentazione senza glutine e
mentazione senza glutine rappresen-
sviluppato un progetto cui aderiscono
sulla celiachia organizzato dalle
ti un limite o una rinuncia continua,
alberghi e hotel in grado di fornire pa-
AIC Regionali;
come potrebbe sembrare.
sti senza glutine. Sono chiamati “alberghi o hotel” informati e sono raggruppati sul sito www.informa-hotel.com. Questi alberghi e hotel segnalati per chi ha problemi di celiachia, possono definirsi tali solo se:
ZZ hanno terminato la formazione con
Oggi si trovano in commercio tanti ali-
altri corsi/incontri a cura dell’AIC Re-
menti privi di glutine, che da sempre
gionale;
fanno parte dell’alimentazione medi-
ZZ ricevono la documentazione informativa dell’Associazione; ZZ consentono controlli ciclici da parte dell’AIC Regionale;
terranea, e che con un po’ di fantasia e creatività permettono di affermare che mangiare senza glutine non vuol dire rinunciare alla buona cucina.
27
L’ARGOMENTO
Ne è convinto lo chef Giuseppe Ceci,
Certo non posso dire che sia stato
celiaco. Quindi, in pratica occorre
tra i fiori all’occhiello della ristorazio-
tutto facile e immediato: innanzitutto
ripensare e riorganizzare le singole
ne trentina, noto al pubblico italiano
perché non volevo soltanto fare ricet-
lavorazioni, mettendo in atto diversi
per la sua partecipazione al program-
te classiche, limitandomi ad elimina-
accorgimenti legati a tutte le opera-
ma “La prova del Cuoco”, tutor e col-
re il glutine ma a discapito del gusto
zioni, dalle più semplici alle più diffi-
laboratore di AIC. La sua dedizione
e della creatività.
cili. Questo passaggio è sicuramente
alla cucina “gluten free” gli deriva
Si trattava quindi di procedere ad
molto complesso ma non impossibi-
dall’esperienza fatta a Parigi negli
una scelta attenta di vari ingredien-
le. Con un po’ di buona volontà e di
anni ‘84/’86 dove lavorava in un risto-
ti che avrebbero composto la ricetta.
buon senso e con un’adeguata in-
rante dove si faceva tanto per i clienti
Più che la creazione delle ricette, il
formazione-formazione
affetti da celiachia mentre in giro si
primo passo e le prime difficoltà le ho
dall’Associazione
faceva ancora generalmente molto
trovate nel conoscere e selezionare in
ci si sente estremamente gratificati
poco.
modo accurato tutti i prodotti permes-
quando vedi il cliente sorridente che
si e quelli no, compresi ovviamente
ti saluta e ti dice che si era dimenti-
quelli “a rischio” e organizzare una
cato di essere celiaco.
piccola dispensa che mi permetteva
Dopo una bella esperienza all’Holi-
in qualunque momento di preparare
day Inn di Dimaro dove ho potuto ap-
una colazione, un pranzo, una cena
profondire la materia e fare pratica di
per l’ospite che soffre di celiachia.
cucina senza glutine per la presenza
Mi sono presto reso conto che oltre
di molti atleti con problemi alimentari
al problema degli ingredienti c’era
nei vari ritiri estivi, ora lavoro a Mol-
quello ancor più delicato delle con-
veno all’Hotel Des Alpes che è inserito
taminazioni crociate che possono av-
nel Network dei locali senza glutine
venire durante la preparazione o la
dell’Associazione. I clienti non man-
cottura.
cano, anzi, molte persone si informa-
Per esempio non è possibile stende-
no della mia presenza in cucina pri-
predisposti
Italiana
Celiaci,
re una sfoglia a base di farina senza
ma di prenotare.
“Trovandomi di fronte ad un numero
glutine sullo stesso piano di lavoro in
Questa è certamente una grande sod-
sempre crescente di commensali in-
cui di solito si lavora la pasta classi-
disfazione e sono contento che altri
tolleranti al glutine, dice Ceci, ho de-
ca. Oppure bisogna fare molta atten-
colleghi chef si stiano interessando
ciso che potevo fare qualcosa di più
zione a non usare una posata prece-
all’argomento, informandosi e parte-
di proporre le solite cose: riso, pesce,
dentemente entrata in contatto con la
cipando a corsi, anche per il business
carne ai ferri, insalata.
farina, o a non girare la pasta o altro
paradossalmente generato dalla ma-
Così ho messo la mia professionalità
senza glutine con lo stesso mestolo,
lattia. Soddisfare nell’alimentazione
al servizio di queste persone che sono
o altri utensili, che si sono già usati
un celiaco significa assicurarsi la
state più sfortunate, per fare in modo
per girare pasta o altro con glutine.
presenza non solo sua, ma di tutti i
che anche loro possano godere del
Sono gesti per noi chef molto consue-
suoi famigliari che possono trascorre-
piacere del cibo.
ti ma assai pericolosi per il cliente
re serenamente una bella vacanza”.
Trento- Via Bolghera, 9 Tel e Fax 0461 391553 trentino@celiachia.it http://trentino.celiachia.it
28
L’ARGOMENTO
Semplici accorgimenti per evitare contaminazione e cucinare in tutta tranquillità
1.
6.
Lavare accuratamente le mani e su-
Non maneggiare il cibo con mani
perfici sporche di farina stoviglie e
infarinate o con utensili non lavati
utensili per la preparazione d’altre
(pentole, spatole, scolapasta, mesto-
pietanze contenenti glutine.
li, posate, ecc.) dopo averli utilizzati
2.
per cibi non permessi al celiaco.
Non usare fogli o teglie d’allumino o
7.
carta da forno su piastre e superfici
Evitare la lavorazione del cibo in am-
che possono essere contaminate.
bienti di maggior rischio di contami-
9. Non utilizzare olio di frittura gia usato per friggere altri cibi infarinati.
nazione, come quelli in cui si utilizza
10.
la farina, con la possibilità di disper-
Non utilizzare l’acqua di cottura già
Cucinare la pasta senza glutine in un
sione nell’aria e di conseguenza di
usata per la pasta, ne cuocere il riso
tegame pulito, con acque non utiliz-
ricaduta sugli alimenti o sui piani sui
nei cestelli per cotture multiple.
zate per altre cotture, facendo atten-
quali essi poggiano con evidente ri-
zione a non mescolarla con lo stesso
schio di contaminazione.
3.
11. Evitare l’uso dei prodotti di cui non
cucchiaio che si stà adoperando per la pasta normale. Lavare lo scolapa-
8.
si conosce l’esatta composizione (in
sta od utilizzarne uno esclusivo.
Non appoggiare il cibo direttamente
questo caso fare sempre riferimento
su superfici contaminate, quali pia-
alle linee guida dettate dall’AIC con-
4.
no di lavoro, teglie infarinate, la base
sultando il”Prontuario”che raccoglie i
Non infarinare i cibi se non con fari-
del forno dove viene cotta la pizza o
prodotti “a minor rischio”di contami-
ne consentite.
riscaldato il pane, piastre e griglie
nazione (glutine inferiore a 20 ppm)
5.
su cui sono state cucinati alimenti
selezionati sulla base di un” Questio-
infarinati o gratinati con pane grat-
nario di valutazione” compilato dalle
tugiato o su cui sono state preparate
aziende interpellate.
Non addensare salse e/o sughi con farine o amido di frumento.
bruschette o simili.
Gnocchi di pane ripieni di Montasio con vellutata di porro
Mettere un cubetto di Montasio nello
di Giuseppe Ceci
Cucinare in acqua bollente e salata.
gnocco. Verificare la cottura degli gnocchi prima di scolarli dall’acqua (il Mon-
Ingredienti per 4 persone
ZZ latte qb
tasio deve essere sciolto!).
ZZ porri puliti e tagliati a julienne
ZZ pane grattato qb (senza glutine)
Far stufare in un soffritto di scalogno
ZZ parmigiano 100gr
il porro per 15 minuti. Frullare il porro
500gr ZZ scalogno tritato 50g
e filtrarlo.
ZZ pane raffermo (mollica) 500gr (sen-
Aggiustare di sale.
za glutine) o pan carre’senza glutine ZZ farina senza glutine 100gr (oppure
Procedimento Ammollare il pane con il latte.
sostituirla con farina di ceci, a me
Aggiungere la farina e le uova.
piace molto)
Impastare bene e aggiungere parmi-
ZZ uovo 2
giano e pane grattugiato.
ZZ Montasio fresco 200gr a cubetti (op-
Formare delle palline.
pure altro formaggio saporito non
Praticare un buco nella pallina di im-
stagionato)
pasto.
Servire due gnocchi con la fonduta stesa sul piatto e un filo d’olio d’oliva.
29
TITOLO CAPITOLO
Il nostro lavoro... ...trent’anni di passione e di esperienza al vostro servizio Fondata nel 1982 da Dario Finardi dopo qualche anno di esperienza come venditore di materie prime e semilavorati nel campo della Pasticceria e della Panificazione. La visione del mercato orientato all’eccellenza ha consentito alla Finardi Dario S.r.l. di crescere e di ottenere l’approvazione di un numero sempre maggiore di Clienti. Oggi la Finardi Dario srl opera con la sede a Marcaria Mn e con una filiale a Trento nei canali di Pasticceria, Panificazione, Gelateria ed Horeca con ventisette addetti, assicurando un prezioso servizio a più di mille clienti con un range importante di materie prime e di prodotti. Nella sede di Marcaria Mn è operativo il Trainig Centre dove si alternano regolarmente buona parte dei Professionisti più prestigiosi del settore al fine di aggiornare continuamente i Clienti sulle esigenze, tendenze ed indirizzo del mercato.
Finardi Dario
Via dell’Ora del Garda, 63
30
38014 Gardolo TN
Tel. 0461 951021
Fax 0461958133
finardidario@tiscali.it
INNOVAZIONE
La cottura sottovuoto Una soluzione per molti dei problemi della cucina professionale in termini di tempi, qualità del risultato e costi
Il sottovuoto è nato come tecnica di con-
terno ed all’esterno dell’alimento. Con
tovuoto ha avuto una notevole evoluzio-
servazione e consiste nel modificare
il sottovuoto cambiano solamente il
ne, dalla cottura a bassa temperatura
l’atmosfera di un contenitore estraendo
punto di ebollizione dell’alimento e del
si è passati a quella ad alta temperatu-
aria (ossigeno) evitando la proliferazio-
liquido, dovuto alla pressione inferiore
ra grazie all’utilizzo di vasi e sacchetti
ne batterica (microorganismi aerobici)
a cui viene esposto che produce la fuo-
resistenti fino a 220°C.
ed i processi ossidativi dell’alimento.
riuscita dell’ossigeno contenuto nell’ali-
Il sottovuoto, nonostante aiuti a con-
Questo permette di stabilire un periodo
mento. Inizia così una fase di ammorbi-
trastare l’azione dei batteri aerobici, è
di mantenimento del prodotto superio-
dimento delle fibre e della muscolatura
inefficace contro quelli anaerobici; con
re al normale allungandone i tempi di
dell’alimento. Poi a seconda del reci-
le alte temperature raggiunte in cottu-
conservazione.
piente che si utilizza, l’alimento viene o
ra, si riesce a inattivare le spore botuli-
Alla diversa temperatura cui viene
meno schiacciato, e qui sta una prima
niche particolarmente termoresistenti e
esposto e portato un alimento si veri-
differenza nelle cottura sottovuoto.
quindi a servire un prodotto molto più
ficano delle reazioni chimiche all’in-
Oggigiorno la tecnica della cottura sot-
salutare.
Fabio Tacchella Fabio Tacchella, classe 1957, è co-
come Chef più innovativo del 2010,
nosciuto come cuoco e consulente
alla fiera “Sapore - Tasting Experien-
gastronomico ma è anche scultore,
ce” di Rimini.
scrittore e inventore di strumenti da
A livello internazionale ha collabora-
cucina e sistemi di cottura innovativi.
to a vari livelli in tutto il mondo, dal
Dal 1974 è iscritto alla Federazione
Giappone alla Nuova Zelanda, dagli
Italiana Cuochi.
Emirati Arabi al Canada; è autore di
È general manager della Nazionale
diversi libri di cucina e consulente
Italiana Cuochi ed ha ottenuto nu-
gastronomico per la Rai in vari pro-
merosi premi e riconoscimenti tra
grammi televisivi.
cui miglior cuoco dell’anno 2000 da
Lo chef Tacchella ha un canale video
parte dell’Accademia della Cucina
su YouTube dove settimanalmente
Italiana. Per le sue innovazioni Fabio
pubblica un nuovo video con ricette e
Tacchella è stato insignito del premio
consigli per i colleghi.
31
INNOVAZIONE
Vantaggi della cottura sottovuoto ad alta temperatura: ZZ Riduzione dei tempi di cottura degli alimenti
Tabella delle cotture controllate con sonda al cuore: ZZ 45° cottura per carni rosse al sangue (tagli pregiati)
Questa tecnica è ideale per la cottu-
ZZ Minor calo peso in cottura ZZ La cottura dell’alimento avviene nel suo liquido mantenendo
ZZ 52\54° cottura a point per carni rosse (tagli pregiati)
inalterati gli aromi e le proprietà
ZZ Minor perdita di sali minerali e vitamine contenute nell’alimento. ZZ Accentuazione dei sapori e
ra in bassa temperatura di carni che devono subire lunghe e lente cotture come muscolo, ossibuchi, guanciale, pancia ecc. poiché i prodotti subisco-
ZZ 56\58° cottura rosa per carni
nutrizionali.
La cottura in sottovuoto nei sacchetti
rosse (fegato d’oca o anatra)
no uno schiacciamento e perdono la loro consistenza e sofficità naturale. Il delicato riscaldamento del prodotto
ZZ 62° cottura alla goccia per carni
porta ad intenerire le fibre e la carti-
bianche (petto faraona - petto
lagine delle carni evitando lo sbalzo
pollo- vitello ecc)
termico che irrigidirebbe la muscola-
degli aromi
tura.
ZZ Eliminazione della carica
ZZ 62° cottura in spina di pesci interi (al caroccio - nel sale
batterica
-forno -lessati) ZZ Possibilità di diversi tipi di cottura: a bagnomaria, in olio, a vapore, in forno, in microonde, alla griglia ZZ Una migliore e più efficace mise en place
ZZ 65\68° cottura per carni di vitello e maiale (noce- fesa)
Prima di iniziare la cottura in bassa temperatura è buona prassi scottare il prodotto esternamente (sanificare) con vapore a 100° o piastra o padella e abbattere la temperatura in abbattitore. Ciò permette di evitare la prolificazione di quei batteri anaerobici do-
ZZ 70\72° cottura di farce e ripieni
vuta al tipo di cottura molto lenta e lunga del prodotto dai 10° ai 65°. La
ZZ Diminuzione dell’utilizzo di condimenti
ZZ 78\82° cottura in osso di cosciotti carni rosse e bianche
temperatura interna ai sacchetti viene controllata con sonde a spillo e per evitare la perdita del sottovuoto
ZZ Meno pentole, padelle e piastre ZZ 85\90° cottura brasati - bolliti
da lavare ZZ Possibilità di cucinare contemporaneamente carne e pesce.
si utilizzano dei tamponi in silicone appositi. La temperatura al cuore del prodotto non varia da quella tradizio-
ZZ 94° cottura della farina al forno (pane - pan di spagna ecc)
nale e quindi vi rimandiamo alla tabella delle cotture.
Galletto alla Griglia in FataBags®* Ingredienti
Preparazione
Cottura
ZZ 450 g galletto amburghese
Spiumare e lavare bene il galletto.
PIASTRA: (tipo per panini)
ZZ 2 g rosmarino
Tagliarlo dalla parte del petto e ap-
temperatura 190°C
piattirlo. Pennellare con un po’ di bur-
Tempo di cottura 12 m
ZZ 30 g burro ZZ sale e pepe
ro ammorbidito nella parte interna
ZZ 1 fatabags® 20x30
del galletto. Salare e pepare. Inserire nel sacchetto con l’aiuto di un vassoio. Chiudere sottovuoto al 99%.
FORNO: camera 200°C Tempo di cottura 15 m FRYTOP: Temperatura piastra 190°C Tempo di cottura: 7 m per lato
32
INNOVAZIONE
I vantaggi:
Il parere dello Chef Tacchella:
si accelera notevolmente il processo
ZZ riduzione della perdita di peso de-
Non condivido di cucinare in questi
di cottura, si può dorare il prodotto, si
sacchetti tagli pregiati come filetti di
riduce la perdita di peso, il prodotto
ZZ tenerezza delle carni
gli alimenti
pesce, filetto di manzo ecc. in quan-
rimane all’interno più umido e sapori-
ZZ maggior sapore e gusto dell’ali-
to perdono la loro testura, evitando il
to, si cucina con meno grassi e meno
piacere nella masticazione; nei pesci,
erbe aromatiche, non si disperdono
inoltre, ne rovinano la struttura, com-
gli aromi e si evita che i grassi bru-
pattando e rendendo le falde delle
cino formando l’acroleina, sostanza
carni un blocco unico perdendone la
tossica per il nostro organismo. Inoltre
presentazione e la delicatezza.
si ottimizza la mise en place. Si può
mento ZZ eliminazione dell’ossidazione dei colori di frutta e verdura ZZ possibilità di stoccare in conservazione l’alimento tramite abbattimento di temperatura.
L’evoluzione nei sacchetti per sotto-
procedere a fare la cottura espressa
vuoto è data dai FATA BAGS ® che,
di piatti grigliati evitando di sporcare
Al momento del servizio si rigenera
rispetto a prodotti similari, resisto-
padelle, placche, forni, piastre ecc.
il prodotto e volendo dare una dora-
no alle alte temperature fino ai 220°,
I sacchetti FATA BAGS ® hanno una
tura all’alimento si deve toglierlo dal
sono barierati ed aumentano la con-
parte che funge da valvola di sfogo
sottovuoto e procedere nella maniera
servazione dei cibi.
che lascia fuoriuscire la pressione
classica ovvero con padella, grill, sa-
Questo vuol dire che non necessi-
formatasi internamente per evitare
lamandra ecc.
ta più fare una lunga pre cottura
che il sacchetto scoppi.
a bassa temperatura per cucinare l’alimento, ma si và direttamente in cottura espressa a 180°\200°, sia su piastre elettriche, sia in forno. I vantaggi sono molteplici:
*FATA BAGS® Da un’esigenza nata 10 anni fa, quando venne proibito l’utilizzo della normale pellicola nella cottura degli alimenti, Fabio Tacchella ha studiato una carta, denominata poi FATA® come firma di Fabio Tacchella, in grado di resistere alle alte temperature (da 130° a 220°). Carta FATA® è oggi accompagnata da FATA Bags®, un sacchetto per cotture sottovuoto, saldabile e adatto per cucinare ad alte temperature. È l’evoluzione di Carta FATA®, della quale mantiene tutte le caratteristiche, aggiungendo i vantaggi del sottovuoto e della rosolatura del cibo in cottura.
33
INNOVAZIONE
La cottura in sottovuoto nei vasi in vetro in microonde I vantaggi: ZZ eliminare la possibilità di schiacciamento degli alimenti ZZ accelerare notevolmente i tempi di cottura ZZ evitare la perdita di peso degli alimenti ZZ raggiungere velocemente temperature superiori ai 65° ZZ ampie possibilità di cottura di di-
ll parere dello Chef Tacchella
Evoluzione della cottura in vaso
versi prodotti: carni, pesci, ver-
L’unico problema che presenta que-
Oggi vi posso presentare un sistema
dure, sott’aceti, sott’olio, verdura
sta tecnica è che non possiamo con-
di sottovuoto innovativo, appena nato
sbianchita, frutta sciroppata, mar-
trollare la cottura all’interno dei vasi
e preso in commercio: VACUM BOX
mellate e tanto altro ancora
con la sonda a spillo. Utilizzeremo
COOKING SYSTEM ®.
ZZ prima pastorizzazione del prodot-
allora delle sonde al laser che con-
Si tratta di placche in acciaio inox con
to dovuta dal surriscaldamento
sentono di monitorare la tempera-
coperchio a guarnizione resistente
dell’acqua all’interno dello stesso
tura all’interno dei vasi; questa può
al calore create e studiate apposita-
per effetto delle microonde; ciò
variare dai 55° agli 85° a seconda
mente per poter mettere in sottovuoto
evita di dover scottare in prece-
dell’alimento. Per esempio: per un
notevoli quantità di porzioni con un
denza l’alimento
brasato la temperatura di cottura
tampone apposito per inserire la son-
ZZ risparmio energetico per cuoce-
è di 80°; va poi lasciato raffredda-
da. Il sottovuoto viene creato con una
re. Infatti al raggiungimento del-
re lentamente sul tavolo in cucina.
classica macchina per sottovuoto a
la temperatura interna sugli 85° si
Per le verdure sbianchite al dente la
campana o ad aspirazione. Con uno
può porre il vaso su di un tavolo a
temperatura è di 75° e poi passate in
speciale spinotto possiamo fare il sot-
temperatura ambiente; il prodotto
abbattitore, per sott’aceti e sott’olio è
tovuoto in questi contenitori in acciaio
contenuto all’interno continua la
di 85°. Qualora accada che durante
e sono utili, sia per la conservazione,
cottura fino a che la temperatura
la cottura in microonde la pressione
sia per la cottura a bassa temperatu-
non scenderà al di sotto dei 65°.
interna dovuta al surriscaldamento
ra che ad alta temperatura, a vapore
Questa cottura lenta viene definita
del prodotto faccia fuoriuscire del
100°, o in forno dai 140° ai 180° -200°.
a costo ZERO. Con questo sistema si
liquido, ciò non compromette la con-
Si hanno tutti i vantaggi dei vasi per
apre un campo di tecnologia inno-
servazione del prodotto in quanto
sottovuoto ma possiamo cucinare più
vativa che mette a disposizione dei
i ganci che tengono in posizione il
porzioni contemporaneamente, an-
professionisti un sistema che avrà
tappo fanno sì che appena la pres-
che per banchettistica, o possiamo
un lungo percorso di impiego.
sione diminuisce il vaso va in un ul-
cucinare tagli pregiati, porzionati o
teriore sottovuoto. Un limite di questi
non, in quanto evitiamo lo schiaccia-
vasi è il contenuto in quanto non si
mento delle carni. Il sistema VACUM
possono fare più porzioni contempo-
BOX COOKING SYSTEM ® è una notevo-
raneamente a meno che non si uti-
le evoluzione del modo del sottovuoto
lizzino tanti vasi. Altro limite è quello
e sicuramente uno strumento che in
che nei vasi non avviene la rosolatu-
mano ai professionisti rivoluzionerà il
ra del prodotto.
sistema di cottura in cucina.
34
MANAGEMENT
Il controllo di gestione, il timone del ristorante ogni giorno o settimana.
intervenire per migliorare i risultati
Da questo semplice calcolo erano
della gestione. Chiaramente è facile
derivate delle valutazioni in termi-
dedurre che questo è un comporta-
ni di possibilità di fatturato e ricavo,
mento poco produttivo o vantaggioso,
ed in qualche modo anche di costo.
esattamente come chiudere la stalla
Conseguentemente,
quando i buoi sono già scappati!
l’imprenditore/
ristoratore, poteva prevedere un cer-
Per varie ragioni oggi le cose stanno
to utile di esercizio, che è più corretto
cambiando e si cerca di prevedere
definire “margine operativo”.
cosa succederà per intervenire a cor-
È importante sottolineare e capire che
reggere i problemi prima che le loro
definire dei numeri con l’aggettivo
conseguenze siano pesanti.
“approssimativo” equivale, tecnica-
Uno strumento certamente utile allo
mente ed implicitamente, a definirli
scopo nell’ambito della conduzione
come imprecisi. I numeri non posso-
di un’azienda è l’adottamento del co-
che si era sprecata una buona op-
no essere inesatti per proprio conto,
siddetto “controllo di gestione”. Mi è
portunità di investimento, che si era
ma lo diventano se sono i risultati di
doverosa una precisazione: definire
utilizzata male la liquidità di denaro
conteggi fatti nella maniera sbaglia-
il concetto di “controllo di gestione”
disponibile, oppure che i corrispettivi
ta, vuoi perché non si era utilizzato il
è operazione difficilissima, perché
non erano rispettosi del budget, o dei
metodo di calcolo adatto, vuoi per-
si tratta - è facile immaginarlo - di
parametri fissati dall’Erario.
ché i dati di partenza erano, già dal
un sistema molto complesso di tec-
Vi erano però anche imprenditori me-
principio, errati. In ogni caso, anche
niche, di concetti, di valutazioni che
glio organizzati ed attenti. Questi ave-
quegli imprenditori che utilizzavano
attraversano ogni aspetto dell’attività
vano operato in anticipo alcune valu-
quei metodi di previsione “imprecisi”
aziendale, da quello preventivo di
tazioni, come l’aver considerato come
rischiavano di ritrovarsi a fine anno
area commerciale (i budget di ven-
parametri di riferimento i risultati del
come quei colleghi che di previsione
dita), a quello della valutazione dei
lavoro della stagione o dell’anno pre-
non ne facevano alcuna.
costi, degli acquisti, delle spese (i
cedente. Avevano utilizzato, perciò,
E qualora anche il risultato della ge-
budget di spesa); dal lato economico
dei semplici “numeri guida”: il nume-
stione fosse stato buono, era poi im-
(previsione di costi e ricavi), a quello
ro dei coperti approssimativi da fare
possibile sapere esattamente dove
finanziario (flussi di cassa), per conti-
Giuseppe Cannito, Food & Beverage Management Specialist
Non è passato molto tempo da quando, in alcuni ristoranti, per conoscere la propria redditività, si era soliti attendere la chiusura del bilancio, oppure la fine del periodo di apertura, se si trattava di una attività stagionale. Queste consuetudini, cioè di verificare l’andamento della produttività a posteriori rispetto all’attività quotidiana, portavano il rischio di accorgersi troppo tardi di non aver guadagnato abbastanza, che si era speso troppo,
35
MANAGEMENT
nuare nella rendicontazione in corso
fatto una volta analizzati i dati storici e
rilevare eventuali inefficienze struttu-
di opera (rilevazione di costi, ricavi,
fissati gli obiettivi del periodo conside-
rali, incapacità del personale o errori
vendite, incassi, uscite), ed infine,
rato (esistono budget a breve termine
di approvvigionamento.
alla valutazione periodica dei con-
come un mese, altri a medio termine
Per preventivare i costi delle materie
suntivi.
con un anno, altri ancora di lungo ter-
prime e del personale occorre ana-
In questo processo ne sono interes-
mine come cinque anni). I budget ser-
lizzare il menu e calcolare il costo
sati, quindi, tutti i reparti e tutte le
vono per controllare che l’andamento
di ogni piatto ed il costo medio di un
funzioni aziendali. Ne consegue, al-
attuale non si discosti tanto da quello
pasto, quantificando anche le spese
lora, che occorrerebbe un “vestito su
programmato, la rilevazione dei dati
di produzione. Bisogna considerare
misura” per ciascuna azienda che
effettivi e la consultazione periodica
la deteriorabilità dei prodotti, l’oscil-
si differenzia da un’altra proprio ne-
del tutto consentirà, come anticipato,
lamento dei prezzi e la resa degli ali-
gli aspetti sopra citati. Ciò, invece,
di intervenire tempestivamente qualo-
menti. È consigliabile creare schede
risulta non del tutto vero: il controllo
ra ci siano elevati scostamenti.
tecniche per ogni ricetta in cui siano
di gestione può essere anche affron-
In particolare, nella ristorazione esi-
indicati con precisione gli ingredienti
tato con un approccio per gradi. Per
stono dei costi fissi (es. canoni di
necessari, il dosaggio ottimale, i me-
cominciare ad avere un indicatore
locazione, manutenzione, illumina-
todi di preparazione, cottura e distri-
sull’andamento dell’attività, è pos-
zione, personale) che rimangono im-
buzione. Dalla definizione dei costi
sibile stabilire e seguire un sistema
mutati rispetto al volume di vendita;
nasce il prezzo di vendita dei piatti al
semplificato, che prenda ad esempio
e dei costi variabili che, al contrario,
cliente. Lo scopo di un efficace con-
in considerazione dei dati macrosco-
sono direttamente proporzionali al
trollo dei costi (food-cost) deve essere
pici (come, ad esempio, il totale dei
volume di vendita (es. materie prime,
quindi quello di poter offrire un buon
costi del personale, il totale dei costi
personale extra).
rapporto tra la qualità ed il prezzo di
di produzione, il totale dei ricavi).
I principali costi che si sostengono
vendita.
È importante utilizzare dei dati esatti,
in cucina per la produzione sono
Avere la capacità di approfondire
anche se non di dettaglio, che per-
le spese relative alle materie prime
con metodo gli elementi che interes-
mettano valutazioni grossolane, ma in
(35-40%), al personale (45-50%) ed
sano di più, significa rendere sempre
ogni caso attendibili. Il budget è uno
alle spese generali (15-20%). Bisogna
più preciso ed obiettivo il proprio si-
strumento utilizzato per la program-
quindi tenere continuamente sotto
stema di controllo e valutazione del
mazione dell’attività aziendale. Viene
controllo la gestione economica, per
proprio lavoro.
36
CUOCHI SUL TERRITORIO
Scuola e impresa: dialogo vincente Il 90% dei ragazzi che escono dal Centro di Formazione Professionale Enaip di Riva del Garda vengono inseriti nel mondo del lavoro
2013.
Massimo Malossini
Da questo settembre, i nuovi
Che valore riveste lo stage nel percor-
alunni avranno un solo anno di inse-
so formativo dell’alunno?
gnamento generico (anziché due), al
E’ importantissimo, a mio avviso è
termine del quale dovranno sceglie-
determinante per confermare nel ra-
re tra due indirizzi (anziché tre): ga-
gazzo la volontà di proseguire nella
stronomia/arte bianca o accoglienza/
professione. E’ proprio nella fase del-
ospitalità (denominazioni che verran-
lo stage che il ragazzo riceve quegli
no confermate da prossime delibere
stimoli e quelle conferme verso la
provinciali). Sono molto favorevole
professione; per questo sono fonda-
di questa novità, afferma Malossini,
mentali la disponibilità e la professio-
poiché nei complessivi tre anni di stu-
nalità da parte di quelle figure pro-
dio per l’ottenimento della qualifica
fessionali che coordinano i ragazzi
professionale, due di questi saranno
nel periodo dello stage.
riservati alla specializzazione e favo-
La metà del percorso di specializza-
riranno una migliore preparazione
zione del 4° anno viene fatto in azien-
da parte dei ragazzi.
da al termine del quale si ottiene il diploma di Tecnico di Cucina Medi-
Quali sono a suo avviso gli altri mi-
terranea. Lo stage conferisce al gio-
Il costante impegno di avvicinare e
glioramenti che dovrebbero conse-
vane attitudine a lavorare in gruppo,
mettere in relazione il mondo della
guire al nuovo Riordino?
autonomia, capacità organizzativa,
scuola professionale e quello dell’im-
Sicuramente l’aumento delle ore di
lo abitua a condividere gli spazi, a
presa è il vanto del CFP di Riva del
stage previste nei tre anni che passa-
rispettare le gerarchie, e soprattutto
Garda, il primo nato in Trentino, che
no dalle attuali 100 alle 120, una set-
sapersi rapportare con la clientela,
l’anno prossimo si appresta a festeg-
timana in più.
requisito essenziale per chi vuole la-
giare il 50° anno di vita. Ne va giustamente orgoglioso il suo Direttore, Massimo Malossini, che per l’avvio dell’anno scolastico 2012-2013 registra un boom di iscrizioni: 225 ragazzi, il massimo che la Scuola ne possa ospitare, coadiuvati da circa 30 docenti attivi negli attuali tre indirizzi formativi: cucina, sala/bar, ricevimento. Attuali, poiché il percorso del Riordino della Formazione Professionale Trentina prevede alcune modifiche a
miglioramento
dell’attuale
per-
corso di istruzione a partire già dal
37
CUOCHI SUL TERRITORIO
vorare nel settore dell’ospitalità. Se
nostro Centro già in corso d’anno.
gono i nostri ragazzi durante l’anno:
poi a tutto questo si aggiungono le
Quando arrivano da noi vengono
Hotel Du Lac, Hotel Liberty, Hotel Pic-
competenze e la professionalità, tra-
prontamente informati che approc-
colo Mondo, Hotel Rudy, Ristorante La
smessegli dai docenti tecnico-pratici,
ciarsi alla professione richiede pas-
Lega, Elisa Resegotti – responsabile
i nostri giovani diplomati troveranno
sione, motivazione e sacrifici , ma
Asat dell’Alto Garda e l’executive chef
immediatamente lavoro alla fine del
anche sulle molte soddisfazioni che
di Villa D’Este, Luciano Parolari.
percorso di studi, in primis i ragazzi
possono ricavare dalla stessa.
Il punto nodale per formare ragazzi
di cucina.
Con la collaborazione degli impren-
preparati sta nella costanza del dia-
ditori locali abbiamo poi creato im-
logo tra aziende e mondo dell’istru-
Quanto afferma può apparire in con-
portanti sinergie utili anche ad in-
zione.
trotendenza con quanto si legge co-
dicare eventuali orientamenti dei
La sfida verso il miglioramento pro-
munemente, che le scuole alberghie-
programmi didattici della scuola in
fessionale passa infatti attraverso
re sono meno efficaci di prima, quasi
funzione delle esigenze e delle evolu-
una evoluzione di natura culturale e
viste come un ripiego per alcuni ra-
zioni del mercato del territorio.
comportamentale che interessa tutti i
gazzi nei quali si avverte un minore
Colgo l’occasione per ringraziare i
livelli della scala gerarchica dell’im-
orgoglio nello studiare per prepararsi
nostri principali partner che accol-
presa alberghiera.
alle professioni alberghiere e ristorative… E’ un discorso un po’ troppo generalizzato e che mi sento di dissentire. Il 95% dei ragazzi che cominciano a studiare nel nostro Centro arrivano alla fine del proprio percorso, anzi, sono in tanti quelli che entrano nel
38
VITA ASSOCIATIVA
3 giugno 2012:
prima Festa di Primavera Una giornata per stare insieme all’insegna della semplicità e della convivialità L’idea di individuare nell’arco dell’anno una giornata per stare insieme, associati e famiglie, è venuta al Presidente Stefano Goller. Il nostro lavoro,
dice Goller, lascia poche occasioni di incontro con i colleghi, per raccontarsi, per confrontarsi, per conoscersi. E spesso ci si dimentica che stando insieme rafforziamo quell’energia che stiamo spendendo per affermare la nostra professionalità e la nostra realtà sul territorio provinciale. Un mestie-
al Passo San Pellegrino in Val di Fassa
avevano già preparato finger food,
re, il nostro, che giorno dopo giorno ci
gestito dallo chef patron Sergio Rossi.
antipasti vari e aperitivo all’aperto.
chiede sempre più sacrifici e che ci
Da sempre socio e amico dell’Associa-
Non potevano mancare il saluto ed i
porta spesso a trascurare la famiglia.
zione Cuochi, Sergio ci ha messo a di-
ringraziamenti del Presidente ai pre-
Queste le premesse che hanno porta-
sposizione parte dei suoi caratteristici
senti (un’ottantina di persone), al pa-
to, domenica 3 giugno, all’organizza-
spazi (cucina compresa) per allesti-
drone di casa e a chi si era prestato
zione della 1° Festa di Primavera, che
re la nostra festa. Dopo una discreta
per la preparazione.
intende diventare un appuntamento
camminata in gruppo (chi di noi ha
“Potevamo essere molti di più”, dichia-
annuale, come opportunità per ritro-
più tempo per farlo?) siamo arrivati
ra Goller, che conferma che la scelta
varsi tra colleghi all’insegna della
al rifugio dove Patrizia Pedrotti, Mar-
di fare la festa di domenica è stata
convivialità e dell’amicizia.
co Pojer, Alessandro De Marco, con il
dettata dalla volontà di coinvolgere i
La scelta della location non poteva es-
supporto dello staff di cucina di
sere più azzeccata: il Rifugio Fuchiade
Sergio e Martino Rossi,
ZZ FOTO FUCIADE 39
VITA ASSOCIATIVA
giovani degli Istituti alberghieri. Quel-
conoscere tracce di lavoro passato e
è già cominciata.” Un bravo a Goller
le nuove leve che rappresentano il
per avere esempi sell’evoluzione del-
è arrivato anche da parte di Walter
ricambio generazionale e l’evoluzio-
la cucina.” Dello stesso avviso sono
Targa, collaboratore del dirigente
ne della nostra professione e verso i
anche Giuliano Avi e Sandro Moscher,
dell’Istituto di Formazione Professio-
quali l’Associazione deve diventare
docenti sempre a Levico, che aggiun-
nale Alberghiero di Rovereto e Levi-
sempre più un punto di riferimento in
gono quanto sia positivo che i ragazzi
co, Federico Samaden. “La giornata è
collaborazione con la Scuola ed i pro-
riescano a coinvolgere anche la fa-
senz’altro un’esperienza positiva per
pri docenti. Tra i ragazzi presenti con
miglia nella propria passione, come
tutti ed è sicuramente da ripetere”. An-
famiglie al seguito: Valentina Cobbe e
sia di buon auspicio per il futuro e
che lui si dice dispiaciuto che ancora
Vincenzo Celio del 2° e 3° anno dell’al-
che vi siano altre giornate similari
oggi, come un tempo, tanti ragazzi
berghiera di Rovereto, hanno espres-
all’odierna. “Plauso al Presidente Gol-
negli anni si perdano per strada e ab-
so la loro passione per la cucina e
ler”, dicono, che nel suo programma
bandonino la professione.” Gli fa eco
la volontà di proseguire nella profes-
punta molto sui giovani che si stanno
Walter Miori, oggi docente al 4° anno
sione. Del 3° anno di Rovereto anche
avvicinando alla professione speran-
di specializzazione di Roncegno. “Io
Aronne Cavagna e Mirco Lorandini.
do che siano da traino anche per altri
insegno a ragazzi di sedici anni e mi
L’uno sta già pensando alle opportu-
ragazzi. La scuola, prosegue Moscher,
rendo conto che non solo è difficile trovare ragazzi motivati e disposti a fare sacrifici, ma anche trovarne con attitudini e predisposizione alla professione”. Tra le voci dei professionisti quella di Francesco Chiriaco che da chef diventerà presto gestore di un ristorante con rivendita di prodotti tipici e che da associato si augura vi siano ancora giornate come queste. Allo stesso tavolo si è levata la voce di una cuoca con esperienza di 15 anni in albergo che ricorda come dietro a tanti chef vi sia il sacrificio della famiglia che segue il marito o la moglie nel
nità e alle esperienze lavorative che
opera una grande selezione naturale
proprio lavoro. “Il fatto che oggi molte
potrà fare in giro per il mondo, l’altro
nel proseguo degli anni a favore di
famiglie siano qui insieme è senz’al-
afferma che l’ambiente della scuola
quegli studenti che ci credono, che si
tro positivo come lo è pure quel senso
è ben diverso da quello lavorativo e
impegnano e che riceveranno grandi
di appartenenza per la professione
che la festa di oggi è una bella occa-
soddisfazioni dalla professione. Oggi,
che si respira tra tutti i presenti”. Que-
sione per fare gruppo e stare insieme
però, avremmo voluto incontrare più
sto lo spirito che voleva trasmettere la
con dei professionisti. Tra i professori
colleghi chef, ma siamo consapevoli
Festa di Primavera che si è conclusa
presenti Silvio Grassi, dell’alberghiera
che la domenica molti di noi lavorano
con la musica ed il ritmo del gruppo
di Riva del Garda, che riscontra una
oltre al fatto che la stagione turistica
musicale Funky Tuoi di Piné e con la
maggior motivazione verso la profes-
torta personalizzata per l’occasio-
sione nei ragazzi rispetto a 7-8 anni
ne dal maestro pasticcere Reinhard
fa. Pietro Pinamonti, da due anni in-
Santifaller.
segnante all’alberghiera di Levico de-
Una nota in diretta dalla Festa di Pri-
nota nei ragazzi scarso attaccamen-
mavera da parte del Presidente Gol-
to ai valori della professione e più in
ler. “Sì, è una bella festa, una bella
generale una marcata superficialità
giornata, tanta bella gente e poi di-
dovuta in certi casi ad una mancan-
cono anche che hanno mangiato
za di riferimento di modelli sociali
bene!!! Poi siamo tutti qui in allegria
o a talune problematicità familiari.
che è la cosa più importante. Peccato
“La Festa di Primavera è per i ragaz-
per il tempo un po’ incerto, ma a noi
zi un’esperienza positiva anche per
va bene anche così”.
40
PRODOTTO DEL TERRITORIO
100% dolcezza, 101% trentingrana Gustatevi il nostro mondo… ...e la cucina trentina, aggiungiamo noi, professionisti della ristorazione
Tabella nutrizionale per 100g di prodotto Energia
376/1565 Kcal/Kj
Proteine
32,18 g
Grassi
27,52 g
Calcio
986 mg
Fosforo
640 mg
Il Trentingrana o Grana del Trentino,
I 17 caseifici che in Trentino produ-
è certamente il formaggio più amato,
cono questo formaggio sono tutti
apprezzato e usato dagli chef trentini
raggruppati nel CONSORZIO TRENTIN-
per i suoi innumerevoli usi gastrono-
GRANA CONCAST, con sede a Segno
mici, per la sua straordinaria adatta-
di Taio in Val di Non, che si occupa di
bilità ad ogni tipo di cucina.
garantire la tutela della qualità e del-
Il Trentingrana, insieme a mele, tro-
la tipicità dei prodotti caseari locali
te, piccoli frutti, vino è uno dei sim-
e della commercializzazione su scala
boli del made in Trentino e la nostra
nazionale ed estera del prodotto.
enogastronomia viene molto apprez-
Trentingrana fa parte del Gruppo
zata da chi visita le nostre valli. Il
Formaggi del Trentino, una singola
connubio risulta quindi perfetto per
centrale commerciale che è diventa-
esaltare bellezza e sapori di un inte-
to interlocutore unico per la GD/DO e
ro territorio.
per il Normal Trade. Oltre al rinomato
Al pari di altri ingredienti usati in cu-
Trentingrana, i prodotti conferiti dai
cina il Trentingrana risulta un prodot-
caseifici aderenti sono altri formaggi
to insostituibile. È ottimo per accom-
tipici delle nostre valli: il Puzzone di
pagnare un aperitivo o un veloce
Moena, Vèzzena di Lavarone, Casolét
snack da completare con un bicchie-
Val di Sole, Toséla di Primiero, Fontal
re di Trento Doc. Si usa grattugiato
di Cavalese, Cuor di Fassa, Affogato di
con risotti, paste, vellutate e zuppe;
Sabbionara. A questi si aggiungono
con diversi tagli viene proposto con
quelli più tipicamente locali che tro-
verdure, con la frutta
vano una loro diffusione nei punti ven-
e con le mostarde a
dita trentini e delle province limitrofe.
base di frutta. Con
Il Trentingrana, sebbene appartenen-
carpacci di carne sa-
te alla grande famiglia del Grana Pa-
lada, di altra carne o
dano, è un formaggio poco conosciuto
anche di pesce, con roastbeef viene
al di fuori della nostra Provincia. Ogni
servito generalmente a scaglie sottili
anno ne vengono prodotte circa 100
con un filo di ottimo olio extravergi-
mila forme, che rappresentano l’1,5%
ne del Garda “Uliva”. Comunque lo si
della produzione totale di Grana Pa-
sposi il risultato è sempre garantito. E
dano e di Parmigiano Reggiano.
da solo lo si apprezza per le sue qua-
La sua produzione in Trentino risale
lità organolettiche, come la speciale
al 1926 per mano del signor Marchesi
dolcezza, l’aroma e un inconfondibile
di Rumo che sposando una ragazza
gusto che lo rendono appetibile per
del mantovano apprese l’arte di fare
tutti i palati.
il grana e lo iniziò a produrre in tren-
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PRODOTTO DEL TERRITORIO
Preparazione:
Negli anni il metodo di preparazione
IL SOUFFLE’ DI TRENTINGRANA
è rimasto invariato e vengono sempre
SERVITO CON PICCOLI FRUTTI
Trentingrana in una bastardella e
utilizzati solo latte, caglio e sale. La
DI BOSCO DI SANT’ORSOLA
scioglierlo a bagnomaria.
sua pasta è dura, cotta, a lenta ma-
E RIDUZIONE DI TEROLDEGO
A parte sbattere le uova, aggiungervi
turazione ed ha un elevato potere nu-
ROTALIANO E MIELE DI GIRASOLE
la panna e la farina setacciata, ag-
tritivo. È pronto per il consumo dopo
di Stefano Goller
giustare con sale e pepe di macinino;
tino con il latte del caseificio di Cloz.
18 mesi di stagionatura, dopo aver subito una serie di rigidi controlli. Lo si riconosce dal marchio che si ripete su tutta la forma con il classico profilo delle montagne trentine e la scritta TRENTINO. A ulteriore riconoscimento del rigoroso lavoro sulla qualità, è stata ottenuta nel 2001 la certificazione ISO 9002, rilasciata da CSQA, per tutti i settori operativi del consorzio: produzione, stagionatura, confezio-
Ingredienti per 8 persone: ZZ gr. 180 Trentingrana grattugiato ZZ gr. 300 Uova intere ZZ gr. 120 Tuorli d’uovo ZZ gr. 70 Panna fresca ZZ gr. 100 Burro fuso ZZ gr. 50 Farina bianca ZZ Sale e pepe di macinino q.b. ZZ gr. 320 Frutti di bosco di Sant’Orsola ZZ gr. 250 Riduzione di vino Teroldego e miele
namento e vendita.
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Per prima cosa mettere il burro e il
una volta sciolto il Trentingrana aggiungerlo e rimestare bene. Posizionare il composto negli stampini imburrati e cuocere a forno preriscaldato a 185° per circa 8/10 minuti, questo dipenderà dalla grandezza dello stampo. A cottura ultimata togliere dal forno e posizionare i soufflè nel piatto prescelto, mettere la riduzione al Teroldego e i piccoli frutti di bosco di Sant’Orsola spadellati.
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