ANDREA GNOCCHI
ICONICO A CURA DI RICCARDO FERRUCCI
..a mio padre..
Museo Piaggio 17 aprile – 16 maggio 2015 curatela /art director: Riccardo Ferrucci progetto / project: Casa d’Arte San Lorenzo grafica /graphic: Riccardo Vannetti traduzioni /translations: Filippo Gliuzzi fotografia /photo: Andrea Gnocchi stampa /print: Bandecchi & Vivaldi organizzazione /organization: Casa d’Arte San Lorenzo in collaborazione con la Fondazione Piaggio supervisione /supervision: Riccardo Costagliola - Presidente Fondazione Piaggio coordinamento generale /general coordination: Sabrina Caredda - Fondazione Piaggio relazioni esterne /external relations: Annalisa Rossi - Fondazione Piaggio ufficio stampa /press office: FuoriLuogo - Servizi per l’Arte allestimento mostra /staging show: Casa d’Arte San Lorenzo e Nicolino Di Carlo - Fondazione Piaggio coordinamento tecnico / technical coordination: Sergio Galli - Fondazione Piaggio info mostra /info show: Fondazione Piaggio 0587 27171 museo@museopiaggio.it www.museopiaggio.it info artista /info artist: Casa d’Arte San Lorenzo 0571 43595 galleria@arte-sanlorenzo.it www.arte-sanlorenzo.it tutti i diritti riservati / all rights reserved: ©Casa d’Arte San Lorenzo edit aprile 2015
Comune di Pontedera
Provincia di Pisa
Andrea Gnocchi
ICONICO
Ancora una volta il Museo Piaggio, con una mostra dedicata ad Andrea Gnocchi, artista di fama internazionale, ci sorprende proponendo una quarantina di dipinti inediti tra cui primeggia il simbolo dell’innovazione per eccellenza: la Vespa. Attraverso una visione strategica, in chiave artistica, la Fondazione Piaggio intende marcare il ruolo fondamentale che ha il mezzo a due ruote per la nostra città. L’arte, dunque, come strumento di comunicazione per la celebrazione dell’elemento cardine della produzione industriale di Pontedera e dell’innovazione. La personale di Gnocchi, come quella di Angiolo Volpe e di Claudio Cionini per citare le ultime rassegne, raccontano un simbolo del made in Italy, valorizzandone, attraverso stili diversi, gli aspetti peculiari ovvero la tecnologia, il progresso, intrinsecamente connessi con le origini stesse dell’ambiente museale. Storia e futuro, radici e stimoli innovativi, memoria e trasferimento di conoscenze; questo è il lungo percorso di collaborazione e partecipazione tra pubblico e privato, tra il Comune di Pontedera e la Fondazione Piaggio nella costruzione di una sinergia che ha i suoi punti di forza nella logica della condivisione e costruzione di sistemi integrati per lo sviluppo della cultura. Il legame della creatività con la cultura è un binomio indissolubile, un meccanismo di successo che può posizionare il Paese in un passaggio strategico del processo internazionale. Sta emergendo, a tal proposito, una nuova frontiera dello sviluppo che lega economia e cultura, abbracciando insieme sia gli aspetti economici e tecnologici che quelli culturali e sociali. Passato e attualità, dunque, artefici di un grande laboratorio la cui filosofia è quella di aprire le proprie porte al sapere. Anche la poetica di Andrea Gnocchi sembra seguire questo pensiero: le sue immagini architettoniche, i monumenti simbolo delle città più affascinanti del mondo si alternano a visioni moderne in un continuo scambio fluente rese con pennellate movimentate, sciolte che imprimono vita e dinamismo.
Simone Millozzi Sindaco di Pontedera
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Liviana Canovai Assessore alla Cultura
Once again, the Piaggio Museum, with an exhibition dealing with the internationally renowned artist Andrea Gnocchi, amazes us by offering about forty paintings including the symbol of innovation par excellence – Vespa. Thus, through an artistically strategic point of view, the Piaggio Foundation intends to mark the main role that this two-wheel vehicle has for our city. Art becomes a communication tool for celebrating the key point of the industrial production of Pontedera. This solo exhibition, like that of Angiolo Volpe and Claudio Cionini – to quote the last two ones, tells a symbol of the “Made in Italy” trade mark, increasing, through different styles, the value of the distinctive features of it – technology and progress, intrinsically linked with the origin itself of the museum environment. History and future, roots and stimuli to innovation, memory and transmission of knowledge combine to bring about a long path of cooperation and participation between the public and the private. Thus, the municipality of Pontedera and the Piaggio Foundation have developed a synergy that has its strength in a logic of sharing and building integrated systems for enhancing an innovative culture. The permanent link between creativity and culture is a mechanism of success that can place Italy in a strategic shift in the international process. In this regard, there is an emerging frontier of development, linking economy and culture that includes economic, technological, cultural and social issues. Thus, past and present become the architects of a great laboratory whose philosophy is to open its doors to knowledge. Even the poetics of Andrea Gnocchi seems to go in this direction: his architectural images, the most important monuments of the most charming cities in the world alternate with modern points of view, in a continuous and flowing brainstorm made of lively and loose brushstrokes giving life and dynamism.
Simone Millozzi Mayor of Pontedera
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Liviana Canovai Arts and Culture Councillor
Ho incontrato per caso l’arte di Andrea Gnocchi vedendo una sua splendida immagine della Vespa GS, ritratta con efficacia e poesia come se fosse una nobildonna. Mi sono innamorato subito della sua pittura sospesa tra neorealismo e pop art ed ho fortemente voluto ospitare una sua mostra . Le sue immagini della Vespa sono un misto di nostalgia e di omaggio al mito ma sono realizzate con una tecnica moderna e raffinata, quasi rappresentassero un ponte ideale tra passato e futuro. Nella mostra “Iconico” ospitata nelle sale del Museo Piaggio questi “ritratti” di Vespa si mischiano ad immagini di altri veicoli storici, a paesaggi metropolitani e ad immagini di sport, immergendo il visitatore in un mondo di valori e tradizioni in costante divenire che dona sensazioni di grande piacevolezza ed armonia di forme e contenuti. In questa mostra troviamo quindi Vespa ma non solo Vespa e, soprattutto, in essa scopriamo un artista fresco e creativo che riesce con le sue opere a realizzare un’abile, poetica ed espressiva sintesi tra la nostra storia ed il nostro futuro.
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Riccardo Costagliola Presidente Fondazione Piaggio
I have met the art of Andrea Gnocchi by chance, seeing his wonderful picture of the Vespa GS, portrayed effectively and poetically as if it were a noblewoman. I have immediately fallen in love with his painting – uncertain between neo-realism and pop art, and I have strongly wanted to host an exhibition of his works. His pictures of the Vespa GS are a mixture of nostalgia and tribute to the myth; however, he has depicted them with a modern and refined technique, as if they represented an ideal bridge between past and future. In the “Iconico” (Iconic) exhibition – hosted in the halls of the Piaggio Museum, these portraits of Vespa blend in with pictures of other historic vehicles, urban landscapes and images of sport, taking the viewers into an ever-changing world of values and traditions, which gives pleasant feelings, as well as a harmony of form and content. Thus, in this exhibition, you can find Vespa, but not only Vespa, and, above all, you can discover a lively and creative artist who succeeds in creating a skilful, poetic and expressive synthesis between our story and our future.
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Riccardo Costagliola Chairman of Piaggio Foundation
Andrea Gnocchi: le icone della modernità di Riccardo Ferrucci
“Il viaggio non finisce mai, solo i viaggiatori finiscono” Josè Saramago
“E d’un tratto capii che il pensare è per gli stupidi, mentre i cervelluti si affidano all’ispirazione...” queste parole di Alex in “Arancia Meccanica” di Stanley Kubrick sono, non casualmente, in apertura della pagina web dell’artista Andrea Gnocchi e indicano un percorso verso la modernità che accompagna da sempre il lavoro dell’artista lombardo. Kubrick è stato uno dei registi più visionari e immaginifici del cinema contemporaneo; film come “2001 Odissea nello spazio” e “Arancia Meccanica” restano nella storia, ma hanno anche anticipato il futuro e disegnato un nuovo mondo in cui lo spettatore è invitato ad entrare e vivere un’esperienza totalmente coinvolgente. In una direzione simile procede, con libertà, la pittura di Andrea Gnocchi, che compie un viaggio progressivo verso la modernità attraverso i tre grandi temi della mostra “Iconico”: icone, luoghi, sport. Una pittura che si muove in una dimensione sensoriale, si nutre della pop art e delle esperienze più avanzate della pittura contemporanea; nei suoi lavori si respira l’arte di Tano Festa, Mario Schifano, Franco Angeli, Ugo Nespolo e di autori americani da Andy Warhol a Roy Lichtenstein, da Keith Haring a Jasper Johns. Gnocchi si colloca perfettamente in un ambito di ricerca internazionale, il suo modo di procedere è un pensare per immagini di grande efficacia e resa artistica, con un divisionismo e una pittura puntiforme che diventano una maniera originale di raccontare passato e futuro. La cura maniacale per ogni particolare, per ogni immagine, rende Stanley Kubrick un vero genio della settima arte e le sue opere uniche ed inimitabili; in forme analoghe si sviluppa l’arte di Gnocchi che cerca approfondimenti cromatici, stilistici, luminosi per rendere assolutamente personali le sue opere. La modernità del suo linguaggio ed i richiami alla pop-art trovano un riferimento puntuale nelle immagini post moderne di un film come “Arancia Meccanica”, dove la cultura pop entra prepotentemente nella costruzione scenica del film diventando un esempio per l’arte e la cultura contemporanea successiva. Le opere del giovane artista danno vita ad una costruzione estremamente moderna, influenzata, in modo determinante, nella sua elaborazione spaziale dal linguaggio cinematografico. Le immagini appaiono come scene di un film, frammenti di un lungo piano sequenza che trasmettere l’idea di un dialogo continuo tra un’opera e la successiva, creando un’inedita messa in scena della realtà, con immagini catturate dall’obiettivo di un grandangolo o con punti di vista impossibili per l’occhio umano. Gnocchi sembra rappresentare la sua visione attraverso l’occhio magico di una cinepresa, capace di vedere oltre, di superare la realtà e approdare nel regno dell’immaginario, costruendo inquadrature irreali o fantastiche, come ad esempio le vetrate reinventate, in
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un suo suggestivo dipinto, della Galleria Vittorio Emanuele II di Milano. La mostra “Iconico”, ospitata negli spazi del Museo Piaggio di Pontedera, luogo di fabbrica e lavoro, di memoria e futuro, raccoglie anche una serie di opere dedicate alla Vespa, vera icona dell’Italia contemporanea, con un ciclo di sette dipinti dal titolo “Rainbow Vespa”. In un moderno arcobaleno di colori l’artista ripete un identico oggetto - una Vespa GS - in infinite variazioni cromatiche, partendo dal marrone per arrivare al giallo, costruendo una sinfonia visiva per gli occhi, composta di sottili variazioni segniche e coloristiche, dando origine ad un viaggio inedito in una dimensione profonda e sensoriale. Andrea Gnocchi è figlio di artisti e l’arte si respira in ogni istante del suo lavoro, avvicinarsi al suo mondo è come entrare nelle vecchie botteghe d’arte rinascimentali, dove si costruisce la realtà pezzo per pezzo, momento dopo momento e l’esito finale è dato non dal singolo dipinto, ma dalla costruzione complessiva di un universo poetico. La pittura è un modo di vivere per Gnocchi che inizia il suo percorso nella figurazione, poi irrompe il virtuosismo della tecnica e la sua capacità pittorica che trasformano i suoi lavori in un’opera astratta, soprattutto se osserviamo nei dettagli la raffinata costruzione dei particolari; lavora in ogni dipinto su una dominante di colore, ricordando l’arte di Klein, ma riesce anche a costruire sapienti giochi di contrapposizioni tonali tra il bianco e nero, evocando una personale rielaborazione fantastica della realtà, del reale; un sogno ad occhi aperti quello in cui ci invita ad entrare questo misurato e geniale artista. In una mostra precedente “Ai lati d’Italia” il suo viaggio, da Aosta alla Sicilia, diventava un personale percorso di scoperta e memoria, per raccontare l’Italia con uno sguardo nuovo e immagini inedite. Come scriveva Alessandra Redaelli “Da piazza del Duomo, a Milano, come la si vede dalle guglie fino alla cupola di Santa Maria del Fiore, a Firenze, inquadrata dal campanile di Giotto. La città che racconta se stessa, che si scopre in una veste inedita, alla ricerca, ancora, di nuove emozioni”. È un modo assolutamente originale di raccontare il proprio Paese, con sguardi sorpresi, vibrazioni coloristiche e improvvise irruzioni dal passato: un vecchio tram, auto d’epoca, un dirigibile. Uno sguardo fuori dal tempo, sospeso tra passato e presente, che indica un viaggio atemporale ricco di storia e ricordi. Per i registi Paolo e Vittorio Taviani: “Per capire chi siamo oggi siamo convinti che si debba risalire sempre alle radici: andare e ritornare sempre, onde evitare di considerare l’esistente come realtà assoluta. Se uno vivesse solo nella contemporaneità, potrebbe avere la sensazione del caos: solo tornando indietro il caos si ricompone in un ordine con un suo senso, diventa un processo con una sua logica”. In questa direzione si muove l’arte di Andrea Gnocchi che ricompone il caos contemporaneo citando icone e miti del passato: dalla Vespa alla Ferrari, dalla Fiat 500 a Michael Jordan, dalla Galleria di Milano all’Ermitage. Lo sguardo al passato, l’irruzione del tempo, permette di decifrare il presente, di dare ordine al caos e significato alla realtà attuale; tutto si ricompone in armonia, luoghi distanti diventano vicini grazie all’arte e alla sensibilità poetica. In questo procedere artistico inclusivo Gnocchi riesce a inglobare nei suoi dipinti mondi lontani, dalla antica “Moschea Blu” di Istanbul alla modernità del “Chrysler Building“ di New York City, edifici distanti nel tempo e nello stile, ma vicini nella tecnica compositiva dell’artista, capace, attraverso sottili invenzioni segniche e giochi di luce, di dare vita a costruzioni dinamiche, ricche di pathos. Il tempo e la tradizione, il futuro e il domani dialogano costantemente, in un incessante flusso spazio temporale che ricompone e rende armonico il disarmonico. In una frase del grande scrittore portoghese Josè Saramago è racchiusa la poetica che muove l’arte di Gnocchi: “Il viaggio non finisce mai, solo i viaggiatori finiscono”. L’arte è in continuo movimento, attraverso dinamiche costruttive interne, con esplicite 9
citazioni di mezzi di trasporto (tram, auto, motocicli), attraverso raffigurazioni di scene sportive, con sapienti variazioni coloristiche e luminose. L’idea finale è che termina soltanto il viaggio singolo e individuale, ma non si interrompe mai il tema del viaggio collettivo, la scoperta di nuove avventure per l’uomo e la naturale curiosità di gettare uno sguardo sul futuro, sull’altrove. L’opera di Gnocchi può essere letta come un viaggio alla scoperta di noi stessi e, contemporaneamente, alla scoperta di luoghi e tempi significanti: la sua ricerca è sempre diretta verso un luogo altro nel tempo e nello spazio: da Barcellona a Madrid, da Roma a Londra. L’artista diventa il testimone attento che cattura i suoi sentimenti personali su tele di grandi o piccole dimensioni, descrivendo una civiltà che cambia e muta, ma ricordando le proprie radici, per ricomporre il mosaico frammentato della realtà in un’unità, dare ordine la caos, realizzare un proprio diario intimo. Il viaggio di Andrea Gnocchi, che parte da un’iniziale descrizione di paesaggi industriali, in forme più strutturate e geometriche, trova un approdo naturale nella fabbrica/museo della Piaggio, quasi che l’inizio della storia artistica preannunciasse già gli sviluppi futuri della sua arte. Una maturazione compositiva, tecnica e tematica che colloca la sua arte sulla scena internazionale, in una ricerca iconica tra le più riuscite in assoluto. L’arte di Gnocchi vive in continuo dialogo tra passato e futuro, tra nostalgia e sguardo verso la realtà, immaginando un domani che è già oggi. Altro motivo centrale della poetica è l’idea della leggerezza, indicata da Italo Calvino nei valori fondanti per questo millennio, che si coglie nei lavori dell’artista: le delicate armonie dei segni che volano verso l’alto, le immagini catturate come per miraggio sempre sul punto di dissolversi, un arcobaleno di colori che muta continuamente, un passaggio delicato e leggero tra passato e futuro, una minuziosa e fragile poesia che nasce dall’incontro di luce ed ombra, le aperture verso il cielo e le minuziose descrizioni di interni. La leggerezza traspare nell’arte intesa come gioco combinatorio, che appartiene anche ad autori, come Ugo Nespolo e Enrico Baj, che rileggono il mondo con gli occhi divertiti e stupefatti di un bambino. Il gioco ed il sorriso alimentano pure l’arte di Gnocchi, un autore impegnato a costruire i propri miti personali e collettivi, dalla Ferrari alla Vespa, con lo sguardo incontaminato di un bambino; ad esempio uno dei dipinti in mostra, che raffigura la squadra dell’Italia campione del mondo nel 1982, sembra uscito da un album di figurine, ma possiede anche un’aura speciale, quasi sacra. Alla base del lavoro di Gnocchi e della sua mostra “Iconico” c’è l’idea di una creazione infinita ed inesauribile che non cessa mai di interrogarsi sul mondo ed i suoi misteri; da una parte affiora lo sguardo stupefatto di fronte alle luci di Time Square, dall’altra, in contrappunto, appare la visione della magica armonia del cerchio che racchiude la vastità di Piazza San Pietro a Roma. Vorrei chiedere aiuto alle parole di Alessandro Baricco per cercare di chiudere, in modo soltanto provvisorio, una riflessione sull’opera in divenire di Gnocchi : “Quel che di bello c’è nella vita è sempre un segreto… per me è stato così... le cose che si sanno sono le cose normali, o le cose brutte, ma poi ci sono dei segreti, ed è lì che si va a nascondere la felicità... a me è successo così, sempre...”. L’artista ci porta nel suo viaggio dove l’ombra s’addensa, dove il mistero si fa più impenetrabile ed è qui che scopre la propria felicità: nelle zone d’ombra sulle scale dell’Opera de Paris oppure nelle ombre delle volte e dei corridoi della Moschea Blu. L’arte di Andrea Gnocchi è, in conclusione, la scoperta di un magico e semplice segreto che porta verso la felicità; ogni immagine contiene un enigma da decifrare, anche i luoghi e i miti più conosciuti nascondono segreti, misteri, che solo la poesia e la manualità dell’artista sono capaci di portare alla luce: per rendere visibile l’invisibile, dare voce e musica al silenzio che ci circonda. 10
Andrea Gnocchi: icons of the modern age by Riccardo Ferrucci
“The journey never ends, only travellers end” Josè Saramago “But, suddenly, I viddied that thinking was for the gloopy ones and that the oomny ones use like inspiration.” It is not by chance that the artist Andrea Gnocchi starts his web page with these words uttered by Alex in “A Clockwork Orange” by Stanley Kubrick: such words reveal a path towards the Modern Age that has always gone with the works by this artist born in Lombardia. Kubrick was one of the most visionary and imaginative directors of contemporary cinema; movies like “2001 Space Odyssey” and “A Clockwork Orange” remain in history, but they have also revealed in advance our future and designed a new world into which viewers are requested to go and have a totally engaging experience. Paintings by Andrea Gnocchi, who travels progressively towards the Modern Age by means of the three major themes of the “Iconico” (Iconic) exhibition – icons, places, sport, walk free in the same direction. It is a painting moving in a sensory dimension, thriving on pop art and the most innovative experiences of contemporary painting: Tano Festa, Mario Schifano, Franco Angeli, Ugo Nespolo, and American painters like Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Keith Haring and Jasper Johns. Gnocchi fits perfectly within an international research framework; his approach consists in imagines of great effectiveness and artistic output, with Divisionism and Pointillism references that become an original way of telling the past and future. An obsessive attention to every detail, for each image, makes Stanley Kubrick a true genius of the seventh art, making his works unique and inimitable; so does Gnocchi, seeking a colour and stylistic analysis, which characterizes his works decisively. The modernity of his artistic language and references to pop art are closely connected with the postmodern images of a movie like “A Clockwork Orange”, in which pop culture takes part in the movie design, becoming a model for art and further contemporary culture. The works of this young artist give life to an incredibly modern structure, decisively influenced by the cinematographic language in its spatial processing. Images appear as scenes of a movie, fragments of a long sequence shot that convey the idea of a continuous dialogue between a work and the next one, creating an unprecedented staging of reality, with images captured by a wide-angle lens or points of view impossible for a human eye. Gnocchi seems to represent his vision through the magic eye of a camera, able to see beyond, to overcome reality and land at the realm of the imaginary, building unreal or fantastic framings, such as the glass walls of the Galleria Vittorio Emanuele II in Milan – which he has reinvented in one of his most evocative paintings. The “Iconico” exhibition, hosted in the spaces of the Piaggio Museum in Pontedera, a factory and a place of work, memory and future, also collects a series of works dedicated to Vespa, a true icon of contemporary Italy, with a series of seven paintings 11
named “Rainbow Vespa”. In a modern rainbow of colours, the artist depicts the same object – a Vespa GS, with endless shades of colour, starting from brown to get to yellow, building a visual symphony for the eyes, composed of subtle variations of sign and colour, giving life to an unprecedented journey in a deep and sensory dimension. Every work of Andrea Gnocchi – born to artists, oozes art; to approach his world is like stepping into old Renaissance studios, where the artist built the reality piece by piece, moment by moment, and it is the overall building of a poetic universe, not the individual painting, that gives the final outcome. According to Andrea Gnocchi, painting is a way of life, which starts its journey with figuration; then, his technical virtuosity and pictorial ability suddenly turn his paintings into an abstract work, especially if we consider the refined building of the details. In every painting, he works on a dominant colour, recalling the art of Klein, but he also manages to build skilful plays of tonal contrasts between black and white, evoking a personal, fantastic new version of the reality; this considered and brilliant artist invites us to step into a true daydream. In a previous exhibition − “Ai lati d’Italia” (On Either Side of Italy), his journey, from Aosta to Sicily, was a personal itinerary of discovery and memory, to tell Italy with a new look and unprecedented images. As Alessandra Redaelli has written, “From Piazza del Duomo, in Milan, as seen from the spires of the Cathedral, up to the dome of Santa Maria del Fiore, in Florence, framed by the campanile designed by Giotto: the city that tells itself, turning out to have an unprecedented layout, seeking, still, new emotions.” It is a very original way of telling his own country, by means of surprised looks, colour vibrations and sudden incursions from the past: an old tram, vintage cars, an airship. A look out of time, uncertain between past and present, suggesting a timeless journey rich in history and memories. According to directors Paolo and Vittorio Taviani, “To understand who we are today, we are convinced that we should always go back to our roots: going and coming back, so as not to consider the existing as absolute reality. If one lived only in the contemporary world, he could have the feeling of chaos: only coming back, chaos comes together in an order with its own sense, becoming a process with its own logic.” The work of Andrea Gnocchi moves in this direction, reassembling the contemporary chaos quoting icons and myths of the past: Vespa, Ferrari, Fiat 500, Michael Jordan, the Galleria Vittorio Emanuele II in Milan, the Hermitage Museum. The look to the past and the intrusion of the time allow you to interpret the past, give order to chaos and give meaning to the current reality; everything comes together in harmony, distant places become neighbours thanks to his art and poetic sensibility. In his artistic path, Andrea Gnocchi can incorporate in his paintings distant worlds – the ancient Blue Mosque in Istanbul and the modern “Chrysler Building” in New York. Buildings far by time and style, but neighbours in the compositional technique of the artist, able to give life to dynamic buildings rich in pathos, by means of subtle effects of sign and light. The time and tradition, the past and future discuss constantly, in a ceaseless spatial-temporal flow that reassembles and makes harmonious what is disharmonious. The words uttered by the great Portuguese writer José Saramago – The journey never ends. Only travellers end, sum up the poetics of Andrea Gnocchi. Art is in constant motion, through internal constructive dynamics, with explicit references to means of transport (tram, cars, motorcycles), through the depiction of sport scenes, with skilful variations of colour and light. The ultimate idea of Andrea Gnocchi is that only the individual journey ends, but the collective journey, the search of new adventure 12
and the natural curiosity of the man to glance at the future, at other places, never end. We can interpret the work of Andrea Gnocchi as a journey of discovery of ourselves and, at the same time, discovery of significant places and times. He always directs his research towards a different place in space and time: Barcelona and Madrid, Rome and London. The artist becomes a careful witness who captures his personal feelings on large or small canvases, telling a civilization that changes and transforms itself even remembering its roots, to reassemble the fragmented mosaic of reality in a unit, give order to chaos and perform his own personal diary. The journey of Andrea Gnocchi, which starts with an initial description of industrial landscapes in a more structured and geometric shape, finds its natural landing place at the Piaggio Museum, as though the beginning of his artistic itinerary already forecasted the future development of his art. A compositional, technical and thematic maturity, which places his art on the international scene, in one of the most successful iconic research ever. The art of Andrea Gnocchi lives in a continuous dialogue between past and future, between nostalgia and look at reality, imagining an already present future. Another central theme of his poetics is the idea of lightness, pointed by Italo Calvino as one the fundamental values for this millennium. The exquisite harmonies of the signs flying upwards, the images – captured almost by mirage, always about to vanish, a rainbow of colours that constantly changes, an exquisite and light bridge between past and future, a careful and frail poetry arising from the contrast between light and darkness, the gaps to the sky and the detailed descriptions of interiors. Lightness shines in an art understood as combinatorial game, which is also typical of artists like Ugo Nespolo and Enrico Baj, who reinterpret the world through the amused and amazed eyes of a child. Game and smile feed also the art of Andrea Gnocchi, an artist committed to building his own personal and collective myths – from Ferrari up to Vespa, with the innocent look of a child. For instance, one of the paintings on exhibition – depicting the team of Italy that won the Football World Cup in 1982, is like something out from a sticker album, but also has a special, almost sacred, aura. The basis of the work of Andrea Gnocchi and his “Iconico” exhibition is the idea of an endless and inexhaustible creation that never ceases to wonder about world and its mysteries. On the one hand, there is a gaze amazed by the lights of Time Square; on the other hand, there is the vision of the magical harmony of the circle surrounding the vastness of St. Peter’s Square, in Rome. Finally, to end – even if only provisionally, my consideration about the work in progress of Andrea Gnocchi, I would like to recall the words of Alessandro Baricco: “What is beautiful in life is always a secret…for me, It has always been so. The things that we know are the normal or the bad ones, but then there are secrets, and that is where happiness goes to hide. That is what has always occurred to me…” Andrea Gnocchi, in his journey, takes us where shadow gathers, mystery becomes more impenetrable and he finds out his own happiness: the shadows on the stairs of the Paris’ Opéra, the shadows in the vaults and hallways of the Blue Mosque. The art of Andrea Gnocchi is the discovery of a magical and simple secret that leads to happiness; each image encloses a riddle that we have to decipher, even the most renowned places and myths hide secrets, and only the sensitivity and dexterity of the artist is able to shed light on such mysteries. To make visible what is invisible, to give voice and music to the silence around us.
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opere works
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RAINBOW VESPA
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RAINBOW VESPA #1 65x55 cm Polimaterico su tela
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RAINBOW VESPA #2 65x55 cm Polimaterico su tela
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RAINBOW VESPA #3 65x55 cm Polimaterico su tela
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RAINBOW VESPA #4 65x55 cm Polimaterico su tela
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RAINBOW VESPA #5 65x55 cm Polimaterico su tela
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RAINBOW VESPA #6 65x55 cm Polimaterico su tela
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RAINBOW VESPA #7 65x55 cm Polimaterico su tela
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FERRARI #1 (250 GTO) 60x100 cm Polimaterico su tela
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FERRARI #2 (DINO) 60x100 cm Polimaterico su tela
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FERRARI #3 (TESTAROSSA) 60x100 cm Polimaterico su tela
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CINQECENTO GREEN 65x55 cm Polimaterico su tela
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CINQUECENTO WHITE 65x55 cm Polimaterico su tela
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CINQUECENTO RED 65x55 cm Polimaterico su tela
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FARO BASSO 80x80 cm Polimaterico su tela
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LA VESPA 90x110 cm Polimaterico su tela
GREEN VESPA 90x60 cm Polimaterico su tela
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GALLERIA V.E. II (MILANO) 110X160 cm Polimaterico su tela
PANORAMICA TIMES SQUARE 50X250 cm Polimaterico su tela
DENTRO LONDRA 80X80 cm Polimaterico su tela
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CHRYSLER BUILDING (NYC) 100X100 cm Polimaterico su tela
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TETTI PARIGINI 150X150 cm Polimaterico su tela
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VENEZIA (PONTE DI CALATRAVA) 100X100 cm Polimaterico su tela
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NAPOLI 50x170 cm Polimaterico su tela
MOSCHEA BLU (INSTAMBUL) 55X195 cm Polimaterico su tela
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LA PEDRERA (BARCELONA) 90X80 cm Polimaterico su tela
OPERA DE PARIS 150X100 cm Polimaterico su tela
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FIRENZE 90X90 cm Polimaterico su tela
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ERMITAGE (S. PIETROBURGO) 80X80 cm Polimaterico su tela
MADRID 100X130 cm Polimaterico su tela
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PANORAMICA SAN PIETRO 50X150 cm Polimaterico su tela
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Centometri (Bolt) 70X120 cm Polimaterico su tela
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MICHAEL JORDAN
PANTANI
100X70 cm Polimaterico su tela
80X90 cm Polimaterico su tela
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ITALIA 1982 70X120 cm Polimaterico su tela
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ENGLAND RUGBY 70X170 cm Polimaterico su tela
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CENTOMILALIRE 50X70 cm Polimaterico su tela
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LIRE 10000 70X50 cm Polimaterico su tela
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VERDI D’ITALIA 70X50 cm Polimaterico su tela
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Andrea Gnocchi, 1975 - Gallarate (VA). Diplomatosi con 110 e lode all’Accademia di Brera, da subito partecipa a numerose mostre collettive e presenzia con grandi risultati ai più autorevoli Premi Nazionali ed Internazionali. Dal 2005 inizia la collaborazione con Casa d’Arte San Lorenzo. Espone in tutte le sue sedi, in Italia e all’estero ed interviene a tutti gli eventi organizzati dalla stessa. Al lavoro di Gnocchi, si avvicinano importanti firme della critica, che sottopongono la sua produzione in ambiti sempre più importanti. Inizia nel 2010 una serie proficua di collaborazioni con significative gallerie straniere in Francia, Inghilterra ed Emirati Arabi. La sua opera viene avvicinata ad importanti marchi del “Made in Italy”, quali Fiat, Ducati, Vespa e Ferrari. Da anni la catena internazionale Hotel Sheraton, espone in permanenza le opere di Andrea Gnocchi nei propri ambienti. Già importanti collezioni sia pubbliche che private ospitano lavori dell’artista.
Andrea Gnocchi 1975 - Gallarate (VA) - Italy. Graduated with top Honours at the Brera Academy, he immediately participated in numerous group exhibitions obtaining wonderful results at the most prestigious awards, nationally and internationally. As of 2005 he started working in collaboration with the Casa d’ Arte San Lorenzo. He has exhibited in the many showrooms in Italy and around the globe, and takes part in all the art house’s events. Gnocchi’s work is approached by important critics, subjecting its production to increasingly important areas. In 2010, a series of successful collaborations with significant foreign art galleries in France, England and the United Arab Emirates were initiated. His artwork is approached by the major “ Made in Italy” home brands, including Fiat, Ducati, Vespa and Ferrari. For years, the international hotel chain Sheraton Hotels, permanently exhibits the works of Andrea Gnocchi within their structures. Works by the artist are already housed in important collections, both public and private.
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MOSTRE PERSONALI 2006 2009 2011 2012 2014
2015
- Rappresentazioni, Spazio Zero, Gallarate (VA) - Prospettive Contemporanee Capitolo3, LaContemporanea Studio Art Gallery, Torino - Ai lati d’Italia, Galleria San Lorenzo, Milano - Istantanee Metropolitane, Studio Legale Rodl&Partner in collaborazione con Casa d’Arte San Lorenzo, Roma - Ritratti di Città, Sheraton Milan Malpensa, curato da Dialoga Arte - Dalla neo-pop al nuovo divisionismo, Sheraton Milan Malpensa, curata da Filippo Lotti e Roberto MilanI - Fiat Open Lounge, Milano - Iconico, Museo Piaggio, Pontedera, curata da Riccardo Ferrucci
MOSTRE COLLETTIVE 1995 / 2003
- Miart, salone giovani Milano Fiera - 14 Iindizi d’arte, Milano Spazio Evento (catalogo F. De Filippi C. Cerritelli) - Atelier Internazionale d’arte, Francoforte Fiera Ambiente - Absolut Brera, Milano Accademia di Brera Aula Magna (catalogo F. De Filippi, C. Cerritelli) - Swatch e ONU, Milano e New York Palazzo Nazioni Unite - Ex voto, Busto Arsizio (VA) Galleria Aquifante - Arte e bellezza, Brera incontra Wella, Mantova Palazzo tè (catalogo C.Visentini, F.Squatriti, M.G.Torri, C.Cerritelli) - Vip in Moltopocopio Busto Arsizio (VA) Galleria Aquifante - Rigide flessibilità, Caserta Galleria Mediarte (catalogo G.del Vecchio, G.Perretta) - Salon I, Milano Galleria Il Melograno D’oro (catalogo F.De Filippi) - Giornata dell’arte, Gallarate (VA) - Box Culture, Ishinomaki (Sendai) Giappone - Classico e la metamorfosi, Milano Palazzo delle Stelline (catalogo Alic Cavaliere). - Convivio, Milano Fiera - Acquarte, Firenze performance pittorica - Sagomatti, Busto Arsizio (VA), Galleria Aquifante
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2004
- Macef, Milano Fiera - Premio Ghiggini Arte terza edizione, Varese Galleria Ghiggini (selezionato per la collettiva finale)
2005
- Premio Pittura “Saronno en plein air 2005”, Saronno Sala del Bovindo di Villa Gianetti - What’s happen?, Castello Ducale S. Agata dei Goti, Benevento - Love is… artisti raccontano l’amore, Saronno, Sala Nevera di Casa Moranti
2006
- Premio Ghiggini Arte quinta edizione, Varese Galleria Ghiggini (selezionato per la collettiva finale) - Artearredo prima edizione, Galleria d’arte 18, Bologna - Eco visual art video proiezioni, Saronno Music e Sport Village - Anche io - il futuro in arte, Varesenews in festa, Varese - Immagina Arte in fiera 2006, con la Galleria D’arte 18 di Bologna, Fiera di Reggio Emilia
2007
- Week-end di primavera 2007, Casa d’Arte San Lorenzo, Sammarco Hotel, Casciana Terme (PI) - Il sentimento della città, Galleria Previtali, Milano (a cura di A. Redaelli) - Un altro paesaggio, Galleria Entroterra, Milano - Icona oggi, Saronno, Sala Nevera di Casa Moranti - Settimana dell’arte 2007, Casa d’Arte San Lorenzo, Castiadas (CA) - ArtVerona 2007, con la Galleria Entroterra di Milano, Fiera di Verona (partecipazione al premio Aletti) - Artimino 2007, Casa d’Arte San Lorenzo, Villa Medicea La Ferdinanda, Artimino Prato - Polimateria Colla, Forbici e pittura, Galleria Entroterra, Milano - Gnocchi tre generazioni a confronto, Villa Delfina, Gallarate (VA)
2008
- Week-end di primavera 2008, Casa d’Arte San Lorenzo - Entroterra italiano, Galleria Entroterra, Milano (a cura di A. Redaelli e G. Mazzola) - Automobilart Casa d’Aste lègor di Montreal l, Canada - Impatto-arte luogo+relazioni, finalista del premio Arteingenua 2008, Piccolo e Grande Miglio del Castello di Brescia - Architetture sensibili, presentato da Casa d’arte San Lorenzo, Castello di Rivara, Torino - Settimana dell’arte 2008, Casa d’Arte San Lorenzo, Castiadas (CA) - Atto primo_Arteingenua, Galleria Guido Iemmi, Milano 69
- Artimino 2008, Casa d’Arte San Lorenzo, Villa Medicea La Ferdinanda, Artimino Prato 2009
- Week-end di primavera 2009, Casa d’Arte San Lorenzo - Settimana dell’arte 2009, Casa d’Arte San Lorenzo, Castiadas (CA) - Artimino 2009, Casa d’Arte San Lorenzo, Villa Medicea La Ferdinanda, Artimino Prato
2010
- Week-end di primavera 2010, Casa d’Arte San Lorenzo - Viaggiatori sedentari, Galleria Entroterra, Brescia - Settimana dell’arte 2010, Casa d’Arte San Lorenzo, Palau (SS) - Mangia le prugne, Villa Erba, Como - Love for sale, Castello di Monteruzzo, Castiglione Olona (VA) - La trilogia del colore: Rosso, Galleria San Lorenzo, Milano
2011
- Week-end di primavera 2011, Casa d’Arte San Lorenzo - L’arte della velocità: motori tra mito e storia, Graalspazioarte, Pavia - Scenografia “Buona la prima”, con Ale e Franz, Italia1 - Metropolis il mito della modernità, Graalspazioarte, Pavia - Settimana dell’arte 2011, Casa d’Arte San Lorenzo, Castiadas (CA) - Wannabee Prize 2011, mostra dei finalisti, Wannabee Gallery, Milano - Premio Arte 2011, mostra dei finalisti, Palazzo della Permanente, Milano - Immagina Arte in fiera 2011, con Casa d’Arte San Lorenzo, Fiera di Reggio Emilia - Arte Padova 2011, con Casa d’Arte San Lorenzo, Fiera di Padova
2012
- BFC Polonia Range Rover, Madonna di Campiglio (TN) - ArteGenova 2012, con Wannabee Gallery, Fiera di Genova - Talk so loud, MILS Museo delle Industrie e del Lavoro, Saronno (VA) - Week-end di primavera 2012, Casa d’Arte San Lorenzo - Arte Accessibile Milano, con Casa d’Arte San Lorenzo, sede del Sole24ore, Milano - Settimana dell’arte 2012, Casa d’Arte San Lorenzo, Orosei (NU) - V Premio Segrete di Bocca, finalista, Libreria Bocca, Milano - Settimana dell’arte di settembre, Casa d’Arte San Lorenzo, Costa Rei (CA) - Artimino 2012, Casa d’Arte San Lorenzo, Villa Medicea La Ferdinanda, Artimino Prato
2013
- Wroom 2013, Madonna di Campiglio - Exposition Chalet Fiat 2013, Madonna di Campiglio (TN) 70
- Week-end di primavera 2013, Casa d’Arte San Lorenzo, Grotta Giusti Resort - Week-end sulla neve 2013, Casa d’Arte San Lorenzo, Golf Hotel Campiglio - Week-end Taormina Isola Bella, Casa d’Arte San Lorenzo, La Plage Resort - Se una notte d’estate un viaggiatore, Wannabee Gallery, Milano - Settimana dell’arte 2013, Casa d’Arte San Lorenzo, Costa Rei (CA) - 64° Premio Michetti, Museo Arte Contemporanea di Francavilla, Chieti - Artimino 2013, Casa d’Arte San Lorenzo, Villa Medicea La Ferdinanda, Artimino, Prato - Exposition Sheraton Milano Malpensa, curato da Dialoga Arte 2014
- MACEF, Milano Fiera - Exposition, Sheraton Milan Malpensa, curata da Dialoga Arte - Week-end di Primavera 2014, Casa d’Arte San Lorenzo - Salone del mobile, Fuorisalone, Milano - Settimana dell’Arte 2014, Casa d’Arte San Lorenzo, Castiadas (CA) - Artimino 2014, Casa d’Arte San Lorenzo, Villa Medicea La Ferdinanda, Artimino, Prato
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