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free press p13 ogni mese in edicola Notizie “libere” Il significato del “Mito della Caverna” di il Giornale della Sibaritide ....e quotidiano on line Platone tra realtà s Tutte le notizie 24 ore su 24 sul sito: www.notiziecs.it e apparenze

diretto da Alfredo Mangone

Anno II n.3- Mensile di Cronaca, Attualità e Politica. Quotidiano on line sul sito www.notiziecs.it - email: info@notiziecs.it

Storia p15

Luigi Minnicelli Ecco alcuni personaggi che hanno “dato luce” ad un’epoca e lustro alla Città. Una sintesi storica ed una ricerca iconografica a cura di Alfredo Mangone

Lavori Pubblici Speciale Rossano

Il Sacro Ordine I Templari

Arte e Cultura Il San Marco

L’Assessore Minnicelli e il parcheggio del centro storico p6

I segreti dell’antico Ordine e i rapporti con la Massoneria p11

La Chiesetta inedita dopo una ricerca di Alfredo Mangone. p7

E’ tempo di fatti Nella Provincia di Cosenza, per il voto regionale, una valanga di voti ha ricoperto questi tre politici che hanno fatto “impallidire” e restare a bocca asciutta tanti candidati. Una svolta a destra, voluta dagli elettori, che ora pretendono reali cambiamenti per la Sibaritide, non più rinviabili

Cultura p15

Il Palazzo Montalti apre le sue sale a convegni, eventi e mostre Una sede prestigiosa in uno dei Palazzi più antichi di Rossano che apre le sue porte a alla Cultura e alla Storia

s ROSSAnO. Due elementi mi hanno colpito in particolar modo in questi risultati elettorali che hanno visto Scopelliti vincente. La prima è che i Calabresi hanno votato per il cambiamento a favore del PDL poichè la Regione Calabria ha portato a casa poco o nulla dalla gestione Loiero in termini di Turismo, Cultura, Sanità e mondo del Lavoro. Basti pensare, tanto per fare un esempio, che su circa 2000 domande approvate nell’ultimo Bando im-

prendigiovani dell’Assessorato al Lavoro, ne sono state finanziate circa 500 in tre anni, vale a dire 13 progetti al mese, pochi rispetto all’oceano di disoccupazione giovanile calabrese. In una delle sue prime dichiarazioni alla televisione nazionale, Scopelliti ha dichiarato che darà una grossa mano ai giovani calabresi a spasso nonostante diplomi di laurea e corsi intrapresi. non mettiamo poi le mani sulla mala Sanità calabrese: casi di ischemia scambiati

per faringite e tanto altro. E il Turismo? La Regione Calabria, tranne qualche spot in televisione, non ha registrato aumenti di presenze. La seconda cosa che mi ha colpito è stata la confessione-schock di Loiero subito dopo la sconfitta elettorale: “Pensavo che le cose andassero diversamente”. null’altro ha saputo dire l’ex Governatore per giustificarsi con chi gli diede fiducia. La “sindrome del potere” lo aveva letteralmente inchiodato alla poltrona.

Il Tema trattato quest’anno: "Etica della libertà - Etica della responsabilità"

Gran Loggia di RIMINI 2010

Grande Oriente d’Italia Palazzo Giustiniani Allocuzione del Gran Maestro Gustavo Raffi s Rimini. "Bisogna avere il coraggio etico di rivendicare il primato della qualità: qualità del pensiero e qualità della vita. Senza di entrambi, il rischio della ricaduta nell'irrazionale, nell'odio e nella violenza è elevatissimo. Per questo, è necessario far propria la qualità che richiede, prima di tutto, di abbandonare il linguaggio della solitudine e aprirsi al mondo e agli altri". Lo ha detto l'avvocato Gustavo Raffi, Gran

maestro del Grande Oriente d'italia, in un ulteriore passaggio dell'Allocuzione – resa in forma pubblica - alla Gran Loggia 2010, in corso a Rimini, dal titolo ‘Etica della libertà - Etica della responsabilità'. "Per questo - ha sottolineato Raffi - dobbiamo percorrere il cammino dei maestri del sogno. Per diventare noi stessi maestri del sogno: ossia uomini che credono che la storia sia una terra che continua nel verde,

senza sapere dove porta, ma sicuri che sarà bello percorrerla. Come scriveva il Fratello Goethe: noi, senza timore, andiamo avanti sulla nostra strada. Sempre noi vi chiamiamo alla speranza". Ed è il motivo per cui noi massoni siamo gente inquieta, libera da dogmi, che non si accontenta, che cerca il meglio per sé e per gli altri".

speciale a p8-9


2 ÂŤ In Copertina

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Aprile 2010

...Auguri Presidente

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Elezioni Regionali

Caputo ringrazia i cittadini, Dima e Straface Caputo rivolge il suo grazie per i concittadini di Rossano e di Corigliano che, tributando circa 7300, hanno inevitabilmente scritto, insieme, una pagina importante, non solo politicamente, nella costruzione, nell’affermazione e nell’aumento di potere contrattuale dell’area urbana e di quest’ultima, compresi i suoi benefici, nell’intera area territoriale della Sibaritide. I sentimenti di gratitudine dell’ex Sindaco di Rossano, oggi consigliere regionale nella nuova Calabria guidata da Peppe Scopelliti, hanno tanti nomi, numerosissimi e diffusi in tutto il territorio provinciale, dallo ionio soprattutto ma anche al tirreno, passando per le zone ed i centri interni, esattamente come diffusi, al di là dell’oggettivo plebiscito rossanese e di Corigliano, sono i 10.430 voti di opinione, di stima personale e di fiducia, politica ma anche bipartisan, destinati sicuramente al leader del PDL ma anche al sindaco del fare che sul campo e negli anni ha costruito il suo curriculum. Su tutti e fra i tanti, il grazie di Caputo è, da una parte, per Giovanni Dima e, dall’altra, per Pasqualina Straface, che hanno accompagnato Caputo di città in città, contribuendo in modo importante e forte alla costruzione ed al consolidamento di un consenso elettorale che, al di là della pur sempre necessaria analisi del voto, comune per comune, complessivamente non lascia tuttavia spazio alcuno per interpretazioni equivoche: Dima e Straface fanno parte, integrante, della vittoria di Caputo e del PDL non soltanto nelle due città, nel basso e nell’alto ionio e nella Sibaritide ma anche nel resto della provincia.

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In Copertina « 3

Aprile 2010

Elezioni Regionali 2010. Analisi “oltre il voto” di alcuni protagonisti della svolta

Ed ora, tutti al lavoro Dopo le promesse tramite gli slogans elettorali la la Sibaritide attende la svolta nella Sanità, nel Turismo, nel mondo del Lavoro, nell’Imprenditoria e, sopratutto, azioni necessarie a favore dei Giovani

di alfRedo Mangone s ROSSAnO. mai come in quest’ultima campagna elettorale, che ha visto vincente Scopelliti, gli elettori sono stati letteralmente oggetto di un attacco subliminale con centinaia di slogans inseriti sui manifesti, attaccati finanche sui cassonetti dell’immondizia. Qualcuno diceva “dimmi con chi vai e ti dirò chi sei”, fuor di metafora si potrebbe dire “leggi lo slogan e ti dirò chi è il candidato”. Pino Gentile, nella

lo ha votato lo valuterà solo per i fatti. Francesco Morelli ha ottenuto invece 13.211 preferenze. Lo slogan ideato per la sua campagna elettorale sembra un abito sartoriale cucito addosso alla sua persona tanto è azzeccato: “Non io ma Voi, non da soli ma insieme”. morelli ha condiviso con i suoi elettori un percorso comune di responsabilità, credendo che, con il singolo elettore, si possa e si debba fare un cammino insieme se i fini sono gli stessi. Un uomo a cui tutti riconoscono forte equilibrio

Il Sindaco di Roma Alemanno con il neo eletto Francesco Morelli

Provincia di Cosenza ha confermato la sua leadership: anni di politica attiva non sono certo caramelle, e i risultati sono stati la bellezza di 14.310 voti di preferenza. Veramente tanti. il suo slogan? “La forza dei fatti”. Promessa mantenuta con fatti più che positivi. in passato è stato Assessore al Turismo e ha incassato risultati eccellenti per la Regione Calabria che cambiò la propria immagine, prima legata all’asinello e al tamburello, incrementando altresì i flussi turistici in modo vertiginoso. non sappiamo se a Gentile verrà dato l’Assessorato al Turismo, ma ritengo che egli sia il più preparato in tale settore. Come una società multinazionale valuta i suoi dipendenti attraverso i tabulati, anche questa volta chi

© arredamento d’interni su misura © infissi © portoncini

e modo di fare da perfetto gentlmen, un vero galantuomo della politica che non ha mai fatto ricorso all’attacco gratuito degli avversari, anzi ha giocato sapientemente la carta della riservatezza. Un politico di lungo corso che darà grandi soddisfazioni alla Calabria. infine lo slogan di Giuseppe Caputo: “Onestà, passione, coerenza; con Scopelliti Presidente immaginiamo la Calabria di domani”. Caputo ha dimostrato, con i suoi 10.430 voti “affettuosi e di stima” di aver fatto innamorare la Sibaritide. il suo carisma ha ancora una volta fatto centro. Per onestà intellettuale bisogna riconoscergli le doti di coerenza, onestà e passione politica. Quella stessa passione per la quale Caputo è apprezzato in tutto lo ionio.

www.magicasas.it e-mail: info@magicasas.it

“Inizia ora – ha dichiarato Caputo – una fase importante per la nostra Regione e per i nostri territori. La Calabria di domani, ora va costruita nei fatti come siamo abituati a fare, insieme, con il contributo di tutti e soprattutto – come ha già dichiarato lo stesso neo Presidente – coniugando entusiasmo e capacità, giovani ed esperienza al governo di questa terra. La stagione estiva è alle porte – ha concluso Caputo – e pur essendo come è noto già stracolma l’agenda delle priorità della prossima Giunta Regionale dobbiamo iniziare a pensare, sin da ora, ad aggredire e governare al meglio la domanda e le attese di tutti i soggetti coinvolti, a vario titolo, in quella che dovrà essere una delle molle strategiche di rilancio complessivo della Calabria nel mediterraneo: le politiche per il turismo, anzi dei turismi, al plurale.”

© porte in laminato, tamburato, listellare, massello lamellare, pantografate



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Aprile 2010

Un’iniziativa di Andirivieni Travel. Un progetto che mira allo sviluppo del settore

A Ottobre una nave da Crociera al Porto di Corigliano Calabro “Non abbiamo notato nelle Istituzioni preposte l'attivazione di quei meccanismi necessari affinchè il Porto di Corigliano Calabro possa essere dotato di tutte quelle infrastrutture necessarie per un’accoglienza decorosa a chi sbarca ed un'attesa degna di tutti i comforts per chi invece decida di iniziare la crociera proprio da Corigliano” s ROSSAnO. Continua l'impegno dell'Agenzia di Viaggi e Turismo Andirivieni Travel di Rossano in merito alla promozione turistica del territorio. Anche per il 2010 è assicurato l'attracco di una nave da crociera con circa 1000 passeggeri francesi. Certamente - ci ha dichiarato la titolare dell'agenzia rossanese Dr.ssa Eleonora Ascione - le manifestazioni di ottima organizzazione mostrate negli attracchi che ormai dal 5 maggio 2007 si susseguono ininterrottamente, fanno si che un numero sempre maggiore di armatori pensi alla bella Calabria, ed in particolare alla Sibaritide, quale possibile scalo per le proprie navi da crociera. Per la settima volta in Calabria, una nave da crociera attraccherà nel porto di Corigliano Calabro partendo da Nizza in Francia, toccando Messina, poi Corigliano Calabro, Korcula, Zadar, Hvar e Dubrovnik in Croazia, Porto Vecchio in Corsica, La Spezia per terminare il tour a Marsiglia dopo 12 giorni di navigazione. Gioielli dell'Adriatico è il nome della crociera ed a dire il vero, considerate le bellezze dei porti interessati, non si poteva immaginare un nome piu azzeccato. Come per tutti gli attracchi susseguitisi finora, i preparativi per l'accoglienza sono iniziati con grande anticipo e per la mattina dell'evento, all'interno dell'area portuale di Corigliano, tutto sarà come al solito in perfetto ordine: l'intera area sara transennata e la

Capitaneria di Porto controllerà gli accessi all'ingresso per garantire quella sicurezza necessaria in questi casi; nella parte cantrale saranno sistemati gli stands, nei quali verranno predisposte varie degustazioni di prodotti tipici locali (olio, vino, taralli, fichi, sottolio, funghi, dolci, cioccolato). Un occasione del genere, continua la Dr.ssa Ascione, è utile a tutti gli operatori presenti sul territorio in quanto con questo scalo non solo si riesce a far conoscere le bellezze naturali di cui la Calabria è ricca, ma si promuove anche la nostra cultura, la nostra storia, i nostri prodotti alimentari, le ricchezze prodotte dalla nostra terra di Calabria, in particolare le clementine che certamente durante lo scalo saranno distribuite ai crocieristi così come già avvenuto negli scali autunnali precedenti. La nave sosterà in porto per una giornata intera e quattro saranno le differenti escursioni proporte agll ospiti francesi: Castello Ducale di Corigliano Calabro per il percorso Normanno, Scavi Archeologici e Museo di Sibari per il percorso Greco, Rossano Centro, la Cattedrale ed il Museo Diocesano con il Codex Purpureus per il percorso Bizantlno, tutte di mezza giornata e Santa Severina e Le Castella di intera giornata. Con questa nuova operazione - ha continuato la Dr.ssa Ascione - cerchiamo di dare un nostro nuovo piccolo ed ulteriore contributo allo sviluppo di

un nuovo mercato turistico per la costa ionica cosentina qual'è appunto il mercato crocieristico: a questo sviluppo, Andirivieni Travel, sicuramente sta contribuendo in maniera determinante. Devo evidenziare pero, mio malgrado, che in seguito al primo attracco del 5 maggio 2007 ed ai 6 successivi susseguitisi nel 2008 e nel 2009, nonostante la più ampia disponibilità mostrata da parte dell'unico armatore italiano qual'è Costa Crociere, nonostante le rassicurazioni manifestate dai vari Comandanti delle navi che si sono susseguite circa la possibilità per navi di piu grandi dimensioni di attraccare tranquillamente all'interno del porto di Corigliano Calabro, non abbiamo notato a tutt'ora nelle istituzioni preposte l'attivazione di quei meccanismi necessari affinchè il porto di Corigliano Calabro possa essere dotato di tutte quelle infrastrutture minime ma necessarie per permettere un’ accoglienza decorosa a chi sbarca ed un'attesa degna di tutti i comforts per chi invece decida di iniziare la propria crociera proprio da Corigliano. ll prossimo obiettivo che lo staff di Andirlvieni Travel si prefigge è riuscire ad ottenere l'attracco a Corigliano di navi passeggeri di più grandi dimensioni e con un numero di passeggeri maggiore: a questo stiamo lavorando sperando che tutti si attivino ognuno per le proprie competenze."

Rossano « 5 Lavori Pubblici

L’Assessore Avv.Maurizio Minnicelli

Un Nuovo parcheggio nel Centro di Rossano La nostra città, insieme a quella di Corigliano, nell’ambito dei PISU (Progetti Integrati Sviluppo Urbano) è stata di recente destinataria di un finanziamento pari a 28 milioni di euro da ripartire tra i due Comuni. Si tratta, in particolare, di finanziamenti ripartiti dalla Regione alle sette Aree Urbane calabresi, tra cui, appunto, quella nostra. Il finanziamento si è concretizzato con la firma dei Protocolli d’intesa e delle Convenzioni a palazzo Alemanni. Uno dei primi interventi è costituito dalla realizzazione di un parcheggio nell’area sottostante alla via S. Antonio, da destinare a servizio sia del Tribunale e sia dell’AnfiteatroStadio. L’intervento consentirà di mettere in sicurezza statica la zona prescelta e di creare alcune piattaforme di parcheggio a più piani con una capienza di circa 250 autovetture, con possibilità ulteriore e futura creazione di piani. La via S. Antonio sovrastante il parcheggio, sarà raggiunta utilizzando due ascensori, oppure una scala mobile coperta, secondo le indicazioni tecniche che ci saranno fornite.


6 « Cultura

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Rotary Corigliano-Rossano-Sybaris

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Aprile 2010

Scienza e Cultura. Uno scienziato nato a Rossano con un busto al Palazzo Mangone

Annibale Montalti, fondatore dell’antica Società Romana di Antropologia e della Cattedra di medicina Legale a Palermo La società di Antropologia: un’istituzione culturale mondiale. Direttore dell'Istituto è stato il premio Nobel per la medicina e biologia Daniel Bovet. L'attuale presidente Fantini, professore di "Storia della Medicina" presso l'Università di Ginevra

Una delle Sale del Palazzo Montalti

Un filmato dedicato ai Palazzi Nobiliari Un progetto culturale che mancava a Rossano è stato voluto dal Rotary Club Corigliano - Rossano - Sybaris: si tratta di un lungometraggio sui Palazzi nobiliari del centro storico rossanese curato dalla regista Aladina Tinari e dal cameramen Tony Carnevale. L’opera cinematografica, grazie alla partecipazione attiva e all’assenso dei proprietari delle antiche strutture, sarà proiettato il 1° Maggio presso il Cinema Teatro San Marco di Rossano alla presenza di autorità civili e religiose e politiche. La peculiarità e l’importanza dell’evento è da ricercare nel fatto che le riprese sono state realizzate all’esterno ma, sopratutto, all’interno dei Palazzi. Gli antichi fasti, le memorie del passato, la cultura e l’arte rivivranno di nuova luce. Da segnalare che nel corso delle riprese saranno gli stessi proprietari a presentare i loro “gioielli” di famiglia. L’evento è a scopo di beneficenza, come nello spirito rotariano: il ricavato verrà devoluto per vaccinare i bambini contro la poliomelite in quelle zone dove questa malattia è ancora presente.

di

alfredo Mangone

Il prof.Annibale Montalti in una foto inviata a Rossano ai suoi nipoti della famiglia Mangone-Montalti

s ROSSAnO. Ancora oggi, ad imperitura memoria, all’ingresso della Facoltà di medicina Legale di Palermo, è presente il busto marmoreo dedicato a zio Annibale montalti. il De Rosis, in “Cenno storico della Città di Rossano e delle sue nobili Famiglie” ascrive la famiglia montalti tra quelle di nobile casato rossanese, insieme agli Amarelli, Abenante, De Rosis, Cherubino e tante altre. Annibale montalti, rossanese di nascita, appartenente a questa antica casata di cui oggi restano in vita alcuni dei suoi amati pronipoti, fu scienziato di fama internazionale. Laureatosi a Firenze in medicina, fondò la Cattedra di medicina Legale a Palermo della quale divenne Preside. L’attuale sezione di medicina Legale del Dipartimento di Biotecnologie mediche e medicina Legale proviene dall'istituto di medicina Legale di Palermo, fondato nel 1891 dal Prof. Annibale montalti, che ereditò l’insegnamento della disciplina dal Prof. Cacopardo, il quale, nell’800, rese autonomo l’insegnamento della disciplina "medicina Legale Sperimentale" che si svolgeva nell'istituto. Il Montalti, insieme al professore Filippi, contribuì alla nascita del “Trattato Classico Italiano di Medicina Legale” ancor oggi un tomo di assoluta preminenza nel panorama universitario. L'istituto italiano di Antropologia è un'istituzione culturale italiana dedicata all'antropologia evoluzionistica, fondata nel 1893 da Giuseppe Sergi. nel 1887 istituì presso il palazzo del Collegio romano un museo di antropologia, e qui

nel 1893 venne fondata la "Società romana di antropologia", della quale fu eletto primo presidente lo stesso Sergi, che ne era stato il principale fautore. Tra i soci fondatori, come dai documenti in possesso della famiglia mangone, risultano essere il Prof. Annibale montalti. Organo ufficiale della società era la rivista degli Atti della Società Romana di Antropologia, che nel 1911 prese il nome di Rivista di antropologia (dal 2004 Journal of Anthropological Sciences). nel 1937 la Società mutò il proprio nome in quello attuale e nel 1938 la sede fu trasferita nella nuova Città Universitaria romana. Attualmente l'Istituto è ospitato dal Dipartimento di Biologia Animale e dell'Uomo dell'Università di Roma "La Sapienza", pur essendone del tutto autonomo sia amministrativamente che scientificamente. Fanno parte dell'istituto docenti, ricercatori, studenti e dottorandi in Antropologia Evoluzionistica e di settori affini (antropologia culturale, archeologia, storia della biologia e primatologia). L'istituto promuove ricerche, organizza corsi e incontri scientifici e contribuisce alla formazione di giovani ricercatori in un contesto pluridisciplinare. Oltre ai Sergi sono stati direttori dell'Istituto il premio Nobel per la medicina e biologia Daniel Bovet, Angelo Celli, studioso della malaria, Giuseppe Tucci, orientalista e Giuseppe Montalenti, fondatore della genetica in Italia. L'attuale presidente è Bernardino Fantini, professore ordinario di "Storia della medicina" presso l'Università di Ginevra.

ALFREDO MANGONE EDITORE dal 1926

Quod pertinaciter studes et, omissis omnibus, quod unum agis, ut te meliorem cotidie facias, et probo et gaudeo, nec tantum hortor ut perseveres, sed etiam rogo. Seneca il Retore

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Aprile 2010

Cultura « 7

Storia di Rossano. Una stampa mai vista prima di ora

Un San Marco con campanile

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MANGONE 2010

Per la prima volta in assoluto visibile nel Calendario di Rossano anno 2010 grazie ad una ricerca storica ed iconografica condotta da Alfredo Mangone che ha così riscoperto un volto inedito della Chiesa

di

©

MANGONE 2010

s ROSSAnO. Le stampe riprodotte in questa pagina sono tratte dall’archivio privato di Alfredo mangone che le ha pubblicate per la prima volta in occasione del Calendario artistico della Città di Rossano 2010. Per tale lavoro editoriale è stata affrontata una ricerca storica ed iconografica che ha portato alla luce due antiche stampe della Chiesa bizantina del S.marco di Rossano. Esse si riferiscono probabilmente allo stato della Chiesa prima dello pseudo restauro dei primi anni del ‘900. nell’aspetto originario dell’oratorio si possono notare in modo

a. Mangone

estremamente chiaro due elementi caratterizzanti: il primo è la presenza di una torre campanaria sul lato nord dell’edificio alla cui sommità sono altresì visibili ben campane. il secondo elemento è la mancanza delle tre biforette attuali sulla facciata centrale della Chiesa; in questa stampa se ne vedono solo due. infine la terza cupoletta che sormonta la Chiesa è inglobata nella Torre di cui fa parte. Elementi architettonici inediti che dovrebbero essere analizzati dagli storici per dare nuova luce a uno dei monumenti più importanti di Rossano.


8 « Società

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Aprile 2010

Si sono chiusi i lavori della Gran Loggia 2010 del Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani

Il Gran Maestro Gustavo Raffi: l’Etica è assente nella vita privata e pubblica Massoneria: Grande Oriente d'Italia. "E' un problema scottante e temuto - ha detto il Gran Maestro; i temi etici sono sulla bocca e nei pensieri preoccupati di tutti coloro che constatano come si stia, lentamente, prefigurando una vita privata e pubblica in cui l'etica appare manifestamente assente. Nostro compito è quello di ricostruire un'etica perduta: rivendicandone la centralità, la cultura, la priorità. Rivendicando l'esigenza di un'etica laica, intelligente ed aperta".

...da leggere "Etica della libertà - Etica della responsabilità"

Allocuzione del Gran Maestro Gustavo Raffi

« La prima officina massonica

s Gentili Autorità intervenute, Signore e Signori, carissimi Fratelli, il titolo distintivo di questa Gran Loggia è: "Etica della Libertà, Etica della Responsabilità". non si tratta di una scelta casuale e, neppure, di una soluzione improntata alla retorica: essere liberi, infatti, significa portare su di sé il peso di una grande responsabilità etica. Come diceva - tanto ironicamente, quanto giustamente - George Bernard Shaw: "Libertà significa Responsabilità: ecco perché molti la temono". Di fatto, un'etica della libertà e della responsabilità implica impegno, tempo, passione e dedizione. Significa interrogare il fondo delle cose, per porre domande di lungo respiro. il metodo da seguire ce lo ha insegnato Antoine de Saint-Exupéry quando scrive: "Se vuoi costruire una nave, non devi per prima cosa affaticarti a chiamare la gente per raccogliere legna e preparare gli attrezzi; non distribuire i compiti, non organizzare il lavoro. ma invece prima risveglia negli uomini la nostalgia del mare lontano e sconfinato. Appena si sarà risvegliata, in loro, questa sete, si metteranno subito al

lavoro per costruire la nave".Ecco perché la società ha bisogno delle nostre parole e della nostra opera. Parole e opera che solo i Veri maestri possono realizzare: con tenacia e coraggio. Di questo compito vogliamo essere il braccio della speranza, non il dente malato. Vogliamo essere una voce ferma e chiara che chiama all'ascolto tra i tanti schiamazzi che vogliono solo confondere le coscienze. Vogliamo essere tra coloro che cercano – con libertà e responsabilità – di decidere del proprio destino; e non di essere portati al guinzaglio. Vogliamo essere la Luce per una società che brancola nel buio dell'etica: che la cerca – talvolta disperatamente – ma non sa più cosa sia. E dove si trovi! E infatti, oggi, l'etica è un problema scottante e temuto. Per questo, nel momento attuale, i temi etici sono sulla bocca di tutti, nonché sulle pagine dei giornali. ma, soprattutto, nei pensieri, preoccupati, di tutti coloro che constatano – con tristezza – come si stia, lentamente, prefigurando una vita privata e pubblica in cui l'etica appare manifestamente assente. ma una vita privata e pubblica senza etica prefigura l'anticamera di quel vuoto motivazionale che sta alla base della decadenza e della rovina di uno Stato, di una società e di un uomo. Certo, viviamo in quella che è stata – felicemente – definita una società liquida e di pensiero nomade, dove tutto anche le situazioni politiche - rischiano di essere gelatinose. Ma il nostro compito – proprio per questo non cambia. Anzi, il nostro compito – il compito di noi Liberi Muratori – è proprio quello di ricostruire una etica perduta, dando spazio a libertà e responsabilità. Ẻ il motivo per cui, se ci troviamo davanti ad un palazzo con i vetri delle finestre rotti, non dobbiamo infrangere i vetri che restano. Dobbiamo, piuttosto, rimetterne a posto i vetri. Allora ci apparirà, nuovamente, un palazzo normale. Fuor di metafora, riaggiustare i vetri rotti significa fare nostra la categoria aristotelica della relazione: con gli altri, con le cose e con il mondo. non per distruggere, ma per ricostruire. Solo a partire dalla relazione è, infatti, possibile vivere un'etica autentica. Una etica della libertà e della responsabilità che può restaurare quel "palazzo dai vetri rotti" che è la nostra società, i nostri Stati, la nostra umanità. L'etica – che non si deve confondere con la morale – è, fuori di dubbio, la struttura portante di uno Stato, di una società e di un uomo: che voglia dirsi tale. Lo ricordava Giuseppe mazzini – a torto quasi dimenticato – quando faceva dell'etica la base di

quella "religione civile" in cui confidava per la crescita della neonata italia. Perché l'etica è l'insieme di quei valori umani e civili che caratterizzano la vita collettiva e, con essa, quella individuale. Ricordarli è quasi superfluo: l'onestà, il coraggio, il senso civico, l'amore per il prossimo, la fratellanza universale, il rispetto per il diverso, la generosità, l'altruismo, il senso del sacrificio, la tolleranza, la sensibilità verso la sfera religiosa e così via. Di questi valori – semplici, elementari, ma scolpiti come le "tavole della legge" nel nostro cuore – è fatta l'etica: l'etica laica, certo. non di altro. ma attenzione, anche un'etica ispirata ad una credenza religiosa – se vuole essere tale – non se ne differenzia in molto. Già, nello Spaccio de la bestia trionfante, Bruno scriveva con estrema chiarezza: "Gli dei non si adirano per una bestemmia o per un'offesa a loro indirizzata: gli dei si adirano quando si compiono azioni che provocano lacerazioni nella coesione sociale, indebolendo lo Stato, la Legge, la Giustizia. non esistono religioni vere e religioni false (e chi potrebbe stabilire in materia di fede ciò che è vero e ciò che è falso?). Esistono religioni utili e religioni dannose. E l'efficacia di una religione si può misurare solo sugli effetti positivi o negativi che essa produce nella società". Contano le opere. non merita ricompensa "chi abbia sanato uno zoppo", ma chi ha liberata la patria e riformato un animo perturbato". Eppure, l'amara constatazione – che però sorge spontanea – è che questa etica, questa tensione a vivere eticamente, sembra essere estranea a questa nostra società: a questa nostra italia. i valori che la esprimono sembrano essere lontani dalla sensibilità comune. Ed un mondo fatto di corrotti, faccendieri, millantatori, imbroglioni, ladruncoli e furbetti sembra prendere il sopravvento su quei galantuomini a cui mazzini voleva affidare il destino della Sua Patria: della nostra Patria. Una Patria che sembra distante se non estranea agli onesti, ai volonterosi, ai puri di cuore: ai veri cittadini. Per questo, la mancanza di eticità è una vera e propria patologia sociale. non è da prendere sottogamba. non è da trascurare. Perché la mancanza di eticità causa il venir meno della giustizia. ma "senza giustizia che cosa è lo Stato se non una banda di malfattori": sono le parole accorate e profetiche di Sant'Agostino: uno dei Padri Fondatori della civiltà occidentale e dello spirito cristiano. Se manca la fiducia nello Stato e nella giustizia si può dire – secolarizzando una celebre frase di Fëdor michajlovic Dostoevskij –

A Napoli la prima loggia italiana nel 1734. La “Perfetta Unione” di forte impronta britannica Alle origini del Grande Oriente d’Italia Pochi sanno che il primo massone italiano ad essere stato iniziato in una loggia massonica "speculativa" fu il musicista Francesco Saverio Geminiani . Il primo Febbraio 1725 fu infatti iniziato al grado di apprendista in una delle quattro logge Londinesi che fondarono il 24 Giugno 1724 la "Premier Grand Lodge" (i cosiddetti Moderns). Ricordiamo infatti le quattro taverne da cui presero il nome queste prime quattro logge: "l'Oca e la Graticola" ( The Goose and Gridiron"),"La Corona" ( The Crown), "Il Melo" (The Apple Three poi Queen's Head) e "La Coppa e

l'uva" ("The Rummer and Grapes") . Molto famoso in Inghilterra come brillante musicista, già primo violino e direttore d'orchestra dell'Opera di Napoli nel 1711. E proprio per questa sua transitoria permanenza nella città partenopea che gli fu affidato dal Gran Master inglese Lord Hare di Coleraine il 22 Maggio del 1728 il "mandato ("deputation") per la costituzione di una loggia, dal nome Perfetta Unione, nella Capitale delle Due Sicilie. Cioè secondo le ricerche del noto studioso di storia massonica Ruggiero di Castiglione (di cui consigliamo la lettura dei due appassionati volumi sulla Massoneria Delle

di

a. Mangone

Due Sicilie edizioni Gangemi), che cita fonti storiche inequivocabili (tra cui la stessa Deputation ancora conservata presso una biblioteca privata) a Napoli sarebbe stata costituita la prima Loggia italiana. Tale loggia, composta in gran parte da elementi stranieri al Regno di Napoli operò , in maniera riservata fino ai primi mesi del 1734, cioè fino alla caduta del vicereame austriaco e l'insediamento di Carlo VII di Borbone. La loggia, dal nome "Perfetta Unione" di forte impronta britannica, fu frequentata da gentiluomini aristocratici o militari e seguì l'ordinamento della Premier Grand Lodge.


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SPECIALE GRAN LOGGIA DI RIMINI 2010 - L’ALLOCUZIONE DEL GRAN MAESTRO AVV.GUSTAVO RAFFI che "tutto è permesso". E il "permesso" generalizzato pere dove porta, ma sicuri che sarà bello percorrerla. Chiesa e neppure uno "specchietto per le allodole", atto è l'anticamera del caos, della guerra per bande, di quella Come scriveva il Fratello Goethe: "noi, senza timore, a illudere o derubare disillusi, frustrati o creduloni. il situazione sociale degenerata e degenerativa in cui – andiamo avanti sulla nostra strada. Sempre noi vi chia- nostro esoterismo rappresenta un valore etico che ha il come scriveva Thomas Hobbes – "ogni uomo diventa miamo alla speranza". Certo, perché sogno, speranza e suo centro nell'immagine di un uomo compiuto e reaun lupo per l'altro uomo". Cosa questa che si può, senso etico sono i capisaldi della formazione e della ri- lizzato e che ha raggiunto questo livello attraverso l'afdrammaticamente, constatare. Occorre recuperare in- cerca massonica, secondo il detto socratico che recita: finamento ottenuto dalla pratica rituale e dallo studio vece la responsabilità del pensiero nei confronti del "Una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta." dei simboli. Simboli che – e sia ben chiaro – non sono presente e ritrovare il valore della persona umana: del Ed è il motivo per cui noi massoni siamo gente in- formule magiche o patacche spiritistiche, ma oggetti soggetto umano, al di là di etnie, fedi, ideologie e so- quieta, libera da dogmi, che non si accontenta, che materiali ed espressioni linguistiche, spesso performacietà. Ẻ l'unico modo per rispondere al nuovo nichili- cerca il meglio per sé e per gli altri. ma ricercare non tive, per il cui tramite possiamo avere la percezione di smo che, da tempo, proclama il superamento del significa non credere. La Libera muratoria non è infatti quei valori eterni in cui si materializza l'etica universoggetto, l'annientamento di ogni valore etico e, con – come qualcuno ama ripetere, sbagliando – la molti- sale. Tutti i simboli che utilizza la Libera muratoria – essi, della stessa giustizia. Sappiamo, però, purtroppo, plica del relativismo e la madre del nichilismo. Al con- così come le sue formule rituali – conducono ad esalche responsabilità del pensiero e persona umana troppo trario, se la massoneria – volterrianamente – ha sempre tare completezza, dignità, senso della trascendenza, rispesso sono dimenticati. ma quello che succede altrove difeso, difende e difenderà l'ampio spettro dei valori al- spetto per l'uomo e per la natura, tolleranza, fraternità, non può trovare cittadinanza da noi: Liberi muratori. trui, non per questo rinuncia ai propri. non per questo miglioramento individuale e collettivo, saggezza. Sono Anzi deve essere respinto: con tutte le nostre forze. noi ritiene che l'uomo non debba avere valori. non per que- le virtù che vorremmo fossero i caratteri eticamente corivendichiamo la centralità dell'etica, la cultura del- sto pensa che la vita pubblica deve essere una giungla stitutivi di ogni società. E di ogni essere vivente. Per l'etica, la priorità dell'etica: di una etica laica, intelli- dove ha la meglio il più forte, il più violento o il più questo motivo, un grande saggio rinascimentale, come gente ed aperta. Essa si è distillata – storicamente - furbo. Anzi, crede, come Václav Havel, che: "Senza Girolamo Cardano, poteva scrivere che "la vita umana dalla cultura greco-romana, dal meglio della tradizione valori e obblighi morali comunemente condivisi e am- è simbolica: chi non lo capisce non è un uomo". er queebraico-cristiana, dallo spirito della Cavalleria sto motivo, uno dei punti su cui sempre ha inmedioevale, dal sogno rinascimentale di un sistito e sempre insisterà questa Gran uomo centro del cosmo, dal coraggio degli eroi maestranza riguarda sia l'assoluto rispetto del dello spirito cinque-secentesco (pensiamo a GaRituale e della pratica esoterica nei vari Gradi, lilei e Bruno), da quegli Atleti dell'intelligenza sia la comprensione che la cultura massonica che furono gli illuministi e dai padri risorgicostituisce una cultura dell'eticità. E che enmentali. Che per l'etica della nuova italia sacritrambi sono assolutamente inscindibili, giacficarono gioventù, vita, famiglia e beni. Senza ché entrambi sono il nostro messaggio: un un tentennamento, senza indietreggiare, senza messaggio di vitalità e di speranza per una socompromessi e senza cedimenti. Sulla loro scia cietà esausta e demotivata. Tali valori prodobbiamo porci, sapendo che ciò che conta non pongono – prima di ogni altra cosa – un è il cumulo delle conoscenze che possediamo, messaggio di libertà. Infatti, la libertà è l'esma il prezzo personale che abbiamo pagato - e senza stessa della Libera Muratoria. Perché continueremo a pagare - per ciò che crediamo se una etica è veramente tale, essa è il veigiusto pensare, dire e fare. Scriveva ancora colo della libertà. Dove libertà non è sinoGiordano Bruno nell'Oratio Valedictoria: "Fanimo di caos, di anarchia o di egoismo, ma ticando profittai, soffrendo feci esperienza, vidi dovere e responsabilità. Dovere di essere vendo esule imparai". Per gli uomini del felici con gli altri e per gli altri e responsabilità dubbio, questa è la strada da percorrere. ma è, di realizzare questa felicità individuale e colanche, la via etica a cui guardiamo come alla lettiva che passa per rapporti umani diversi e nostra storia: anche se, talora, ci sembra un'etica per una diversa sensibilità per il mondo. Ciò minima. In realtà, è una via irta di sfide designifica proporsi l'obiettivo di cambiare il cisive: dalla bioetica alla libertà di pensiero, mondo, rendendolo più giusto e più felice. E da una politica che sia progetto e destino e quindi più libero. Perché sino a quando non ci non burocrazia, ai grandi temi dell'ambiente sarà Fratellanza non ci sarà vera libertà. Sino e delle relazioni tra i popoli. Questa via – quea quando non ci saranno decorose condizioni sta apparente "etica minima" - si estrinseca di vita per tutti, non ci sarà libertà. Sino a nella ricerca e nel parlarsi. Va oltre le differenze quando non ci sarà tolleranza non ci sarà li– di ogni differenza - in nome di quell'unico bertà. E neppure felicità. Sembra ovvio, ma Pantheon che noi riconosciamo e che si riasnon è così. Perché se – come scriveva Roussume in una sola parola: umanità. nel nome seau – "L'uomo è nato libero, dappertutto è in dell'umanità, ciò che sembra minimo in realtà catene". E le catene non sono solo quelle, peè massimo. Comprenderlo, è segno di grande santi, dei carceri e dei lager, ma anche quelle saggezza. Viverlo, è segno di grande forza più leggere del controllo mass-mediatico e deld'animo. noi l'abbiamo imparato nei lavori di Il Gran Maestro del G.O.I. Palazzo Giustiniani, Avv.Gustavo Raffi l'odio che, subdolamente, stringe i polsi e le Loggia e per questo possiamo misurarci, con menti dei più deboli. E che li può rendere insicurezza, su quei grandi temi etici su cui molti – piamente radicati, né la legge, né il governo democra- consapevoli schiavi. Per questo bisogna comprendere Chiesa compresa – glissano: senza porsi le giuste do- tico, nemmeno l'economia di mercato funzioneranno cosa sia la libertà, viverla sino in fondo e saper commande e senza volersi dare le giuste risposte. noi da correttamente". La Libera muratoria pone, così, al suo battere, affinché tutti la possano ottenere. Questo è l'antempo, ci siamo fatti le domande appropriate ed ab- centro una eticità fatta dei valori eterni dell'uomo: quei tico segreto che i Liberi muratori portano nel cuore e biamo cercato di proporre possibili risposte scegliendo valori che lo costituiscono come tale. D'altronde, non che comunicano a tutti coloro che desiderano percordi "volare alto" come le aquile, lasciando così ad altri ci può essere conoscenza della parola perduta – il sim- rere, con loro, un comune cammino. E che – come i il volare basso: come le galline. in virtù di questa ten- bolo stesso della ricerca – senza un amore infinito per Liberi Muratori - pensano, kantianamente, che sione etica, ribadiamo con forza la necessità – quanto l'uomo, senza esitazione e senza tentennamenti. Come "l'uomo non è un mezzo, ma un fine" e che per otmeno per l'italia – di una svolta etica. Una svolta che dimostra la costante militanza della Libera muratoria tenere questo fine val la pena vivere la vita. Ẻ in coinvolga, responsabilmente, tutti: dai politici ai sem- contro tutti coloro che – in ogni parte del mondo – li questo spirito che la Libera Muratoria affronta la plici cittadini, dagli intellettuali ai lavoratori, dagli stu- mettono in discussione o li rifiutano. non è un caso che sfida per una eticità che sia insieme libertà e respondenti, alle donne, ai giovani sino a coloro che entrano la Libera muratoria sia stata perseguita e perseguitata sabilità e chiama a sé tutti gli uomini liberi, forti e come immigrati nel nostro paese. Ẻ una svolta qualita- da tutti quei regimi totalitari in cui l'etica viene sacrifi- pronti ad accettarla: pagandone il prezzo, se è il tiva. Basterebbe leggere alcune righe di Lewis mum- cata ad una ideologia fondata sulle istituzioni, sulle bu- caso. Più libertà e più responsabilità: questa è la ford per avvertire quanto vada, invece, crescendo un rocrazie o sui dogmi: politici o teocratici. non sfida che lanciamo da Rimini alla società italiana tipo di cultura interessata alla quantità, ma ignorante sull'uomo. Per questa etica, la Massoneria ha pagato consci che ciò implica essere d'esempio e portare in della qualità. Bisogna avere, invece, il coraggio etico un altissimo contributo di sangue: sui campi di bat- spalla – insieme alla bisaccia dell'Umiltà – il gradito, di rivendicare il primato della qualità: qualità del pen- taglia, nei campi di concentramento, nelle celle di ma pesante fardello, del Rigore e della Misericordia. siero e qualità della vita. Senza di entrambi, il rischio tortura, al confino, davanti ai plotoni d'esecuzione. Senza di cui non esiste né libertà né responsabilità. della ricaduta nell'irrazionale, nell'odio e nella violenza O, più, quotidianamente nella sistematica emargina- E neppure una vera etica. Voglio terminare queste riè elevatissimo. Per questo, è necessario far propria la zione, nel discredito, nel rifiuto o nel disprezzo. Questi flessioni con una frase particolarmente significativa e qualità che richiede, prima di tutto, di abbandonare il grandi eroi – che il mondo non ricorda – sono nei nostri poetica. Ẻ di uno scrittore che ha fatto propri molti valinguaggio della solitudine e aprirsi al mondo e agli cuori e sono idealmente presenti tra noi ogni qualvolta lori dell'esoterismo, della saggezza, dell'eticità, della altri. ma aprirsi al mondo ed agli altri equivale a svi- noi ci riuniamo e ci spronano ad essere come loro. E, libertà e della responsabilità. Ẻ di Paolo Coelho che luppare la capacità di provare stupore: come è accaduto infatti la Libera muratoria continua sulla loro strada: scrive: "non mi pento dei momenti in cui ho sofferto; nella nostra iniziazione. Per questo – convinti che con i loro stessi, immutabili, principi etici. Lo fa utiliz- porto su di me le cicatrici come se fossero medaglie, sogno e stupore sono omologhi - dobbiamo percorrere zando il metodo esoterico che le è proprio e che le so che la libertà ha un prezzo alto, alto quanto quello il cammino dei maestri del sogno. Per diventare noi viene dalla sua Tradizione. Si tratta di un metodo che della schiavitù. L'unica differenza è che si paga con piastessi maestri del sogno: ossia uomini che credono che non ha nulla a che vedere con forme religiose, para-re- cere, e con un sorriso… anche quando quel sorriso è la storia sia una terra che continua nel verde, senza sa- ligiose o occultiste. La Libera muratoria non è una bagnato dalle lacrime".


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Aprile 2010

« La regola di S.Bernardo

S. Bernardo di Chiaravalle. “De laude novae militiae ad Milites Templi” Aiutò l’Ordine ad ottenere una serie di privilegi L'Ordine ottenne nel Concilio di Troyes del 1128 l'approvazione di Papa Onorio II e sembra che la sua regola sia stata ispirata da Bernardo, il quale scrisse, verso il 1135, l'Elogio della nuova cavalleria (De laude novae militiae ad Milites Templi). Tale Regola, formata da 72 articoli, è durissima: è vietato qualsiasi contatto con le donne, persino con la propria madre, il gioco delle carte e dei dadi, la caccia, ridere smodatamente o urlare; vi è l’obbligo di tagliare i capelli ma non la barba, di vivere poveramente e vestire modestamente. A spingere il Papa, an-

Amarelli, cugino di Ugo De Pagano Il rossanese Alessandro Amarelli, partecipò alla Prima Crociata al fianco del cugino Ugo de Pagano, primo Gran Maestro Templare. Terminata la Prima Crociata, nel 1103, dei 10 Cavalieri ne rimasero 9 poichè Alessandro Amarelli morì in seguito ad un agguato. Questo episodio ed altri particolari li riferisce Alfredo Gradilone nella sua “Storia di Rossano”: “In vari combattimenti Alessandro si mostrò all’altezza del suo valore riportando notevoli successi in campo aperto contro i nemici... Alessandro cadde in un’imboscata tesagli da un centinaio di infedeli...fu accompagnato al sepolcro con tutti gli onori...tutti questi particolari si desumono da un’autentica lettera latina scritta in pergamena a Gerusalemme il 18 Ottobre 1103 da Ugone De Pagani a Leonardo Amarelli padre del defunto, lettera che si conserva religiosamente dalla famiglia Amarelli e che nel ‘500, dopo essere stata debitamente autenticata, venne tradotta nel seguente idioma italiano”. Nel frattempo i 9 Cavalieri rimasti decisero di recarsi presso Re Balduino a cui porsero le condoglianze per la morte del fratello Goffredo di Buglione. In tale occasione promisero di abbandonare ogni ricchezza e offrire le loro spade alla protezione dei pellegrini che si recavano in Terrasanta. Nel 1118 il Re di Gerusalemme Baldovino II ammirando le scelte di questi nobili che il popolo chiamava i "Poveri Cavalieri di Cristo" donò loro una vecchia dimora che sorgeva in prossimità del Tempio di Salomone. Da questa vicinanza nacque il titolo di "Ordine del Tempio" e i suoi cavalieri da allora furono chiamati "Templari". Ma quale genere di tesoro scoprirono i Cavalieri dopo 9 anni di scavi presso la Moschea di Al-Aqsa? Di sicuro un grande mistero che segnò la svolta di pensiero ed economica dell’Ordine che divenne così potente da prestare soldi finanche al Re di Francia che, così, ne volle la fine.

cora restio all'idea che un monaco potesse essere abilitato a spargere sangue, a concedere loro il riconoscimento ufficiale, fu San Bernardo di Chiaravalle, allora massimo esponente dell'ordine dei Frati Cistercensi, che redasse per loro la Regola. Innocenzo II, che doveva a San Bernardo l'elezione al soglio pontificio, concesse loro nel 1139 una prima serie d'importanti privilegi, con la Bolla, “Omne datum optimum”, con la quale stabilì che i Templari non dovevano obbedienza a nessun potere statale o ecclesiastico tranne che al Papa ed erano esonerati dal pagamento di tasse o gabelle.

La casa natale di Bernardo di Chiaravalle presso Fontaine-lès-Dijon.

Rapporti molto stretti tra le due culture e i due mondi esoterici

Templari e Massoneria Entrambi con un comune denominatore: la costruzione del Tempio di Re Salomone e la ricerca Templare dei suoi tesori a Gerusalemme. Cristiane gnostiche e con musulmani che già custodivano tali segreti. I Templari come i Massoni erano anche a conoscenza dell'Alchimia, ma una loro regola precisa proibiva ai cavalieri di trasformare i metalli vili in oro. Ciò poteva essere effettuato solo in luoghi nascosti ed in segreto per le necessità dell'ordine. D'altra parte il vero scopo dell'alchimia non era di trasformare i metalli in oro, ma di trasformare l'Uomo, mettendolo in contatto con la realtà superiore. L'esoterismo templare sarebbe stato acquisito dagli arabi (Assassini) e dalla Chiesa esoterica cristiana di San Giovanni Battista, precursore della Vera Luce: la festività del Santo coincide infatti con il solstizio d'estate, al 24 giugno. La devozione dei Templari a San Giovanni spiegherebbe la devozione tributata, anche a Venezia, alla testa del Santo, custodita post mortem dai discepoli e da essa trasmessa ai Templari: ricordiamo l'ipotesi di identificazione della stessa col cosid-

perta" dell'America. Molti dei Templari superstiti confluirono nell'ordine segreto dei Rosacroce, anch'esso fondato in Terrasanta all'epoca delle crociate ed anch'esso derivante dal Priorato di Sion. Pare che l'ordine dei Rosacroce esista tuttora. Alcuni Templari ripararono anche in Svizzera dove subito assunsero posizioni di prestigio e contribuirono all'aggregazione dei cantoni in una unica nazione la cui bandiera, ancora oggi, altro non è che il simbolo dell'ordine. molti Templari sopravvissuti alla strage del 1314 continuarono la costruzione di Chiese e cattedrali piene di simboli esoterici e si formarono le prime Logge di "Frati muratori" che poi dettero origine alla massoneria, esistente tuttora. Pare che gli alti gradi della massoneria, sopratutto quella di rito scozzese, conservino ancora parte dei segreti dei Templari. il sito esoterico più significativo dell'ordine dei Cavalieri Templari è senz'altro la cappella di Rosslyn in Scozia. La cappella fu eretta da Sir William Sinclair, diretto discendente di quel Sinclair che partecipò alla prima crociata e contribuì alla fondazione Alla ricerca della Verità dell'ordine Templare. Essa fu edificata in un luogo che era già sacro per Quod pertinaciter studes et, i Celti. La cappella è ricca di simboli omissis omnibus, quod unum celtici, babilonesi, egizi, biblici e massonici. Lord Sinclair la costruì agis, ut te meliorem cotidie servendosi di quei "Frati Muratori" che altro non erano che Cavafacias, et probo et gaudeo, lieri Templari sfuggiti ai massacri nec tantum hortor ut perseveres del 1307 e che furono il nucleo iniziale della Massoneria. Tra le legsed etiam rogo gende relative a questa cappella vi detto Baphomet. Ma la Chiesa era in- è quella che in essa si celi un segno setanto venuta a conoscenza di greto che, una volta decifrato, rivelequalcosa, per cui, tramite il re di rebbe l'ubicazione del Santo Graal. Francia Filippo il Bello, procurò la di- Secondo un'altra leggenda, invece, il struzione dell'ordine: vi furono vari Santo Graal sarebbe custodito all'inprocessi nei quali i membri dell'or- terno della cappella in uno scrigno di dine, accusati di eresia, vennero incar- piombo murato nalla Colonna delcerati, torturati e mandati al rogo. l'Apprendista. Pare che la cappella Intorno al 1314 l'ordine fu completa- abbia la medesima pianta del Tempio di mente distrutto e tutti i suoi beni ven- Salomone a Gerusalemme e che le conero incamerati dal re di Francia, ma lonne dell'Apprendista e del maestro alcuni cavalieri riuscirono a fuggire e rappresentino rispettivamente le colonne ripararono in Scozia ed in Portogallo, di Boaz e Jachin situate nel Tempio di dove cominciarono a fondare nuove Salomone. Tra gli enigmi della cappella società segrete. Pare che da alcune co- vi sono le rappresentazioni di piante di noscenze geografiche segrete dei Tem- mais, sconosciute in Europa prima della plari, presero impulso le grandi scoperta dell'America (1492), mentre la spedizioni navali dei portoghesi e suc- cappella fu costruita tra il 1446 ed il cessivamente degli Spagnoli con la "sco- 1450.

“Per capire le capacità d'un Maestro non badare tanto a quanto egli dice ma osserva i suoi discepoli dentro e fuori il Tempio: il loro comportamento è la vera dimostrazione del suo valore” di

alfredo Mangone

s Fonti conoscitive comuni, derivate dal mondo romano, legano Corporazioni murarie e Templari, entrambi costruttori di monasteri, chiese, fortezze, strade. Pare che l'Ordine custodisse conoscenze segrete esoteriche di cui vennero a conoscenza anche i massoni. I cavalieri erano a conoscenza di un mistero così profondo, di importanza capitale, del quale nessuno al di fuori dell'ordine ne doveva essere informato. Così i Templari avrebbero preferito essere uccisi piuttosto che rivelarlo e non avrebbero esitato ad uccidere chiunque, al di fuori dell'ordine, ne fosse venuto a conoscenza. Sembra che, all'interno dello stesso Ordine, esistesse una società segreta, che ne comprendeva tutti i vertici, che aveva una conoscenza compiuta della cosa, mentre gli altri cavalieri ne venivano informati per gradi. L'ordine avrebbe appreso le sue conoscenze dal Priorato di Sion fondato in Gerusalemme all'epoca della prima crociata. il segreto avrebbe a che fare con la leggendaria dinastia francese dei merovingi del iV e V secolo dopo Cristo, che sarebbe stata originata da un figlio che Gesù avrebbe avuto dalla sua compagna maria maddalena fuggita in Francia dopo la morte di Gesù. inoltre pare che i Templari fossero a conoscenza della dottrina segreta che Gesù avrebbe comunicato solo ad alcuni suoi discepoli: il Padre che Egli era venuto a far conoscere all'umanità era un Dio che non aveva niente a che vedere con il Dio creatore della Bibbia: quest'ultimo sarebbe stato un Dio inferiore, arrogante e geloso, "ignorante" di tutto ciò che c'era al di sopra di Lui. il Priorato di Sion avrebbe ottenuto tali conoscenze dal contatto che i Cavalieri della prima crociata ebbero in Terrasanta con comunità


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Privilegi, potere economico, esoterismo, conoscenza di segreti religiosi. Chi volle la loro fine?

I Templari: quale mistero?

Alla scoperta di uno dei misteri più fitti della Storia della cristianità. Verità storica e simbologia templare fino a poco tempo fa ritenuta scomoda sopratutto dalla Chiesa. Ma oggi i neoTemplari sono pronti a ripartire....ma con quali intenti? a. Mangone tanto nel 1128, con il concilio di Troyes, tenutosi sotto il pontifis L’Ordine cato di papa Onorio ii. neldei Templari è l’arco di un paio di secoli uno dei più anti- l'Ordine crebbe divenendo semchi e rispettabili pre più potente e ricco, acquiche la Storia abbia co- stando territori in tutta Europa, nosciuto. E’ stato depositario nei ma soprattutto in Francia ed in secoli di segreti religiosi ed eso- italia, dove furono fondate le terici che nemmeno oggi, a parte le diverse ipotesi proposte dagli studiosi, sono stati con certezza delineati. L’Ordine fu fondato nel 1119 da Hugues de Payen, insieme ad altri otto confratelli, a Gerusalemme, tra cui il rossanese Alessandro Amarelli, cugino diretto di Ugo De Pagano. il principe Baldovino di Fiandra, fratello di Goffredo di Buglione, divenne primo re di Gerusalemme col nome di Baldovino i. La Terrasanta, però, continuava a rimanere terreno pericoloso per i frequenti scontri con i Saraceni che premevano per riprendersi il Santo Sepolcro, così, secondo le fonti storiche ufficiali, nacque l'idea della costituzione di un ordine militare per la protezione e la difesa armata dei pellegrini, organizzata internamente come un ordine monastico. Bal- chiese e le “mansioni” più imdovino, il patriarca di Gerusa- portanti. Anche quando la Terralemme e tutto l'alto clero santa fu nuovamente e appoggiarono l'impresa e il re definitivamente perduta, l'Orconcesse loro di occupare le dine continuò a prosperare, provaste scuderie ricavate nei sot- seguendo la sua opera di difesa terranei della Grande moschea dei pellegrini in Europa, lungo di Al-Aqsa, costruita sul luogo le strade che conducevano ai dove un tempo sorgeva il Tem- massimi luoghi di culto del pio di Salomone. Per tale mo- tempo: il Santuario di San Giativo, il gruppo neoformato como di Compostela, in Galizia cominciò ad essere chiamato (Spagna) e la Basilica di San "Cavalieri del Tempio" e quindi Pietro, a Roma. Celebre, a tale Cavalieri Templari. ma ci si proposito, è la cosiddetta Via chiede: “che cosa trovarorno i Francigena, o Romea, che colleCavalieri templari dopo 10 aani gava questi due luoghi e lungo di scavi sotto le rovine e nei sot- la quale, in tutti i territori inteterranei della Grande mo- ressati dal suo percorso, si svischea?” A questa domanda non lupparono mansioni e esiste risposta definitiva. Sap- commanderie templari. La via piamo soltanto che questo è il proseguiva oltre Roma, nell'itagrande mistero dei Templari. Di lia meridionale, fino ad arrivare certo il Sacro Ordine era alla agli importanti porti pugliesi ricerca dell’Arca dell’Alleanza (come Bari e Trani) che costituiche probabilmente non venne vano scali d'obbligo per tutte le più trovata, tranne antichi do- navi che partivano per il medio cumenti attestanti la vita e le Oriente. Agli inizi del XiV sec. opere di Gesù Cristo. E su que- i Templari erano diventati così sti ultimi documenti, voluta- potenti che ormai agivano per mente, non mi addentro, per non conto loro in tutti gli Stati, senza urtare la suscettibilità cristiana; riconoscere autorità alcuna ecdico solo che da questo mo- cetto quella del Pontefice. Le mento in poi gli antichi cava- immense ricchezze accumulate lieri, rigettando la natura divina faceva di loro le personalità più di Cristo, portarono in italia e in ricche e potenti d’Europa, tanto Francia tutto il tesoro ritrovato. che molti sovrani avevano riCome ordine monastico vero e corso a loro per prestiti finanproprio venne approvato sol- ziari (i Templari sono stati i di

precursori del moderno sistema bancario, con l’invenzione della “lettera di cambio”, antenata degli attuali assegni circolari). Fu appunto un monarca, il Re di Francia Filippo IV il Bello, che decise di porre fine al predominio dei Cavalieri del Tempio (ed al suo debito nei loro confronti che cresceva sempre di più) riuscendo a convincere l’allora papa Clemente V a tacciare l’Ordine di eresia e a farlo perseguire. Ordini segreti vennero inviati a tutti i mandati del Re sul territorio francese, con l'obbligo di apertura simultanea ad una data ben precisa. Fu così che il 13 Ottobre 1307, di primo mattino, per ordine del Re vennero arrestati simultaneamente tutti i Templari di Francia che vennero trovati nelle loro "Case", tra i quali figurarono il Gran maestro Jacques De molay, il precettore di normandia, Geoffrey de Charnay nonché l'ex tesoriere del regno di Francia. Ogni commanderia templare venne sciolta, i suoi adepti furono catturati e sotto tortura confessarono ogni tipo di nefandezza che i loro persecutori volessero attribuirgli, molti abiurarono la loro fede, altri furono arsi al rogo, altri ancora furono reintegrati in altri ordini, come gli Ospitalieri o i Cavalieri Teutonici. L’ultimo atto di questa farsa in grande scala fu il 18 marzo 1314, quando su un'isoletta della Senna vennero arsi al rogo Jacques De molay e Geoffrey de Charnay. Una leggenda ci racconta che prima di morire, il Gran Maestro pronunciò una terribile maledizione contro il Re ed il Papa: «Aspetto davanti al Tribunale di Dio il Re di Francia prima di trecento giorni, ed il papa Clemente V prima di quaranta giorni!». Di fatto, meno di quaranta giorni dopo, nella notte fra il 19 ed il 20 Aprile, Clemente V, che da qualche tempo soffriva di vomito, morì a Roquemaure-surRhône, nei dintorni di Avignone. nel corso dello stesso anno moriva anche Filippo il Bello. Di una male incurabile, dissero alcuni, in seguito ad un incidente di caccia (era caduto da cavallo), secondo altri. non solo: in poco tempo tutti i discendenti del re morirono per varie cause, e la famiglia di Filippo il Bello si estinse totalmente.

...come fecero 10 cavalieri a creare l’Ordine più potente mai esistito? ...perchè la grande svolta economica e di pensiero, ormai assunta da molti studiosi, solo dopo il ritrovamento del tesoro a Gerusalemme? ...che cosa ritrovarono i monaci dopo 9 anni di scavi presso i sotterranei della Grande Moschea di Al-Aqsa, costruita sul luogo dove un tempo sorgeva il Tempio di Salomone?

1. L’origine di tutti i Misteri: il grande Tesoro di Salomone 2. La svolta di pensiero: il Tesoro causa di tutte le eresie! 3. L’invidia di Filippo il Bello e la condanna di Clemente V Baldovino, il patriarca di Gerusalemme concesse ai Cavalieri di occupare le vaste scuderie ricavate nei sotterranei della Grande Moschea di Al-Aqsa, costruita dove un tempo sorgeva il Tempio di Salomone. Solo dopo aver incamerato il tesoro, tra cui ingenti ricchezze documentali ed iconografiche sulla vita e sulle opere di Gesù Cristo, a seguito di 9 anni di scavi, i Cavalieri Templari acquisirono un potere economico enorme e, sopratutto, non credettero più alla natura divina di Cristo.


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Aprile 2010

Pitagora: i Misteri e la Matematica Matematico e filosofo, Pitagora fondò una società segreta in cui per entraci i membri dovevano aderire a regole ferree che imponevano il silenzio e l’autoanalisi. Pitagora postulò che i numeri erano alla base della conoscenza e che questi potevano esprimere il senso di tutto l’Universo

Speciale di

a. Mangone

s nato a Samo nel 571 a.C. e morto a metaponto nel 497 a.C. Pitagora fu il fondatore della matematica, dell’astronomia, della musica ma anche della scienza medica diversi secoli prima di ippocrate; fu l’originatore del sistema naturopatico di guarigione senza l’uso di medicine o operazioni (questo suo metodo venne poi adottato dai Terapeuti, setta di derivazione essenica dalla quale nacque e si sviluppò la prima cristianità. Pitagora fu padre del vegetarismo e ispiratore dei maggiori scritti sull’argomento di autori celebri come Plutarco, Ovidio, Seneca, Leonardo da Vinci, Shelley, Wagner, Tolstoi, Platone, Aristotele, Epicureo, Porfirio, Lambicco, Proclo. A Crotone fonda la prima scuola di vegetarismo occidentale. Fu il più grande riformatore morale, educazionale, sociale e politico che la storia ricordi. Pitagora insegna il rigore, l’essenzialità, la frugalità, la sobrietà, la coerenza, la salute, l’amore, il vegetarismo. Era un profeta, un mostro di saggezza laica, capace di fare ombra ai credi religiosi del tempo e tuttora Pitagora rappresenta la parte migliore di noi. i suoi insegnamenti semplici e chiari sono tutti terribilmente validi e attuali. L’erudizione di Pitagora era frutto delle scuole iniziatiche egiziane, caldee, brahamaniste, druidiche, orfiche ed eleusiniane che aveva frequentato. In Egitto dove rimase per 22 anni studiò le sacre scienze di Hermes le quali preservavano le perdute conoscenze di Atlantide. A Babilonia ebbe come insegnante Zoroastro, poi alle pendici dell’Himalaya ebbe come istruttori i brahmini di Krisnha. Andò spesso a mileto a trovare Talete. Esortò politici e capi di stato ad astenersi dal mangiare carni insanguinate e a dare il buon esempio alle popolazioni. Per Pitagora l’ignoranza è il più detestabile, biasimevole, empio e sacrilego degli umani difetti. insegnava ad onorare i genitori ancora prima degli Dei. insegnò che gli Dei ci sono grati non per le nostre offerte e le nostre preghiere ma per le nostre buone azioni. Si può dire sia stato il vero fondatore dell’ordine degli esseni, ovvero dei primi cristiani. La dottrina di Pitagora e quella di Licurgo re di Sparta, che imponevano il vegetarismo assoluto, prendevano spunto dall’oracolo di Delfi e dei misteri di Orfeo.Considerava la separazione dei genitori come la più grave disgrazia per i propri figli. Era per un governo scientifico di saggi e di filosofi che per la loro professionalità e moralità meglio sapevano quello che era necessario al popolo. Prima che uno sia in grado di governare gli altri, diceva, deve saper

governare se stesso.Fu fondatore della scienza dell’educazione. Obiettivo principale era la formazione di un carattere morale dell’individuo “perché l’intelletto staccato dalla coscienza può essere una maledizione più che una cosa utile”. Fu il primo educatore dell’antichità ad ammettere le donne nella sua scuola con le stesse libertà e gli stessi diritti degli uomini. L’Utopia creata da Pitagora a Crotone era abitata da uomini e donne liberi e questo esercitò una grande influenza su tutta l’italia: un esempio concreto, vivente e funzionale di città ideale.

Il ricercatore Godfrey Higginnus sostiene che la storia di Gesù sia stata letteralmente copiata da quella di Pitagora. Il padre di Pitagora, come Giuseppe, venne avvisato profeticamente che sua moglie avrebbe dato alla luce un bambino che sarebbe stato un benefattore del genere umano. Copernico si ispirò a lui per la sua teoria rivoluzionaria e lo stesso fece Galileo e questo spiega l’accanimento da parte della Chiesa che dava alle fiamme ogni suo scritto. La Chiesa fece di tutto per comprimere, sminuire e nascondere la gloria di Pitagora ed usò tutto il suo enorme potere politico e culturale. Scribi e Chiese cristiane rastrellarono con cura furente e con minuziosità missionaria tutti gli scritti di Pitagora e ne fecero dei falò in tutte le città, in tutte le scuole, in tutte le biblioteche dell’antichità. Per Pitagora fondamentale era l’educazione dei giovani i quali oltre ad essere educati al regime vegetariano, dovevano astenersi dalle pratiche sessuali prima dei 20 anni. il rapporto sessuale non dovrebbe mai avvenire per il solo piacere di accoppiarsi ma per lo specifico scopo di procreare ottimi bambini. Pitagora sosteneva che una dieta carnea produceva uomini dissoluti e violenti, oltre che causare una diminuizione del rendimento scolastico dei giovani, mentre una dieta vegetariana consentiva salute vigorosa nel corpo e nella mente. “i consumatori di carne e pesce finiscono per cercare sfoghi in eccessi sessuali”. Alla domanda su quanto indulgere ai piaceri del sesso rispondeva: “Ogni qual volta vor-

Pitagora attinse molto dalle culture indiane legate al Brahmanesimo e ai Veda e a quelle di Zoroastro e fu faro per il mondo, simbolo di sintesi ideale tra le anime opposte dell’est e dell’ovest, l’anello mancante delle grandi religioni cristiana ed islamica. rete rendere voi stessi più deboli. L’energia sessuale se conservata viene convertita in energia mentale e spirituale”. milo, filosofo-atleta pitagorico, la cui forza sovrumana lo rese famoso nel mondo classico, era vegano: un esempio concreto dei benefici della dieta vegetariana. Tiana, suo assiduo seguace, aveva una salute eccezionale e anch’egli era vegano.i punti principale del suo insegnamento furono: la concordia popolare, la venerazione degli Dei, la legge, l’erudizione, il silenzio, l’astinenza dalle carni di animali, la continenza sessuale, la temperanza, la bontà e la generosità perfino nei confronti dei propri nemici.Pitagora oltre a cibarsi solo di frutta secca e vegetali non indossava mai indumenti o calzature derivanti da animali. Oltre a carne , pesce e derivati animali Pitagora proibiva anche l’uso di legumi, funghi, aglio e tutti i cibi ricchi di proteine. Pitagora fu circondato dell’alone di santità e considerato autore di miracoli, veniva detto figlio di Dio. Eraclito scrisse di lui: “Pitagora fu l’uomo più colto di tutti i tempi”. i Romani, molti anni dopo la sua morte, gli eressero una statua con l’iscrizione: il più saggio di tutti gli uomini. Si disse che venne a questo mondo per migliorare la razza umana. Fu visto alimentare orsi con delle pannocchie e non venne mai attaccato dalle diverse belve che avvicinava. Un giorno durante un viaggio tra Sibari e Crotone incontrò dei pescatori che issavano delle reti. indovinò per scommessa il numero dei pesci ed essi accettarono di ributtarli a mare. Pitagora pagò il valore dei pesci liberati. Si credeva ad una sua immacolata concezione che lo voleva figlio del dio Apollo intervenuto spiritualmente sulla sua madre naturale. Le dottrine pitagoriche furono contrastate duramente dai padri fondatori della nuova chiesa di Roma sotto l’Imperatore Costantino che perseguitò i manichei che continuavano a preservarle. Aristotele, seguace di Pitagora, impose la dieta vegetariana al suo pupillo Alessandro magno il quale visse sempre e solo di frutta e vegetali. Orfeo fu il primo ad insegnare in Grecia attraverso scuole e comunità l’esclusione dei cibi animali e l’impiego di lana e cuoio per vestirsi. ma Pitagora fu il primo grande vegetariano nel mondo occidentale a insegnare con metodo scientifico la cura delle malattie del corpo e della mente mediante la dieta vegetariana.

Pitagorici Orfismo e misteri dionisiaci Stretti furono i legami sia con i misteri dionisiaci, sia con l’Orfismo, filone della religiosità mistica di origine orientale il cui fine ultimo è "vedere" una verità accessibile a pochi, dalla quale discendeva una speranza di salvezza. Faceva da denominatore comune tra Pitagorismo, Orfismo e misteri dionisiaci il concetto dell’iniziazione ad una regola di vita segreta che consenta di raggiungere lo stadio mistico della perfezione. L’anima era vista cioè come demone, ente divino legato al corpo e come sepolto in esso per punizione dei suoi peccati. La morte non rappresentava, in questa prospettiva, qualcosa che deve essere temuto, ma un’occasione di liberazione. Diverso forse, almeno in una prima fase, il pubblico a cui il Pitagorismo e l’Orfismo si rivolgevano. In più rispetto ai culti misterici, troviamo infatti, nel Pitagorismo, la novità di una forte astrazione intellettuale, anch’essa vissuta come pratica religiosa. Soltanto attorno al secolo V a. C., infatti, i così detti acusmatici (da ¢koÚw, akùo, "ascolto"), cioè i Pitagorici spirituali puri, vollero sottolineare le tendenze religiose dell’ordine, di contro allo sviluppo dei suoi presupposti scientifici, affidati ai matematici (da manq£nw, manthàno , "imparo"). Non c’è, a ben guardare, una base sicura per distinguere la psicologia orfica da quella pitagorica: anche la più famosa delle cosiddette dottrine orfiche, la trasmigrazione delle anime, è riconosciuta dal Pitagorismo, e Pitagora stesso affermava di averla sperimentata.


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Notizie Libere « 13

La Verità è nascosta sotto apparenze spesso ingannevoli. La realtà è infinitamente più vasta di quella che immaginiamo: per abbracciarne anche una minima frazione, occorre liberare il pensiero da tutte le sue limitazioni. Questo cambiamento di ottica richiede molto coraggio e molto sforzo: Platone suggerisce che i prigionieri si ribellerebbero contro quelli che volessero far loro girare la testa verso l'uscita della caverna; tanto è difficile, nella vita quotidiana, cambiare le nostre abitudini di pensiero e la linea di condotta che ne deriva. Ma spesso, con tutte le informazioni raccolte - che sono solo apparenze sempre mutevoli - ci mettiamo a giudicare gli altri e crediamo di conoscerci.

Realtà ed apparenze: il “Mito della Caverna” di

a. Mangone

MONDO VISIBILE

IMMAGINI ombre e figure

IMMAGINAZIONE

MONDO INVISIBILE

OGGETTI SENSIBILI animali, piante, case

CREDENZE E PRECONCETTI

Per questi uomini, la visione del mondo è limitata a quelle immagini familiari che traducono in modo deformato la realtà che essi non sospettano nemmeno. Ignorano del tutto l'esterno della caverna e il sole che vi brilla. Se potessero cambiare radicalmente ottica per scorgere le altre dimensioni del mondo, comincerebbero a capire la loro situazione, e cercherebbero di liberarsi e di liberare i loro compagni di cattività." Questo cambiamento di ottica richiede molto coraggio e molto sforzo: Platone suggerisce che i prigionieri si ribellerebbero contro quelli che volessero far loro girare la testa verso l'uscita della caverna; tanto è difficile, nella vita quotidiana, cambiare le nostre abitudini di pensiero e la linea di condotta che ne deriva. La realtà è infinitamente più vasta di quella che immaginiamo: per abbracciarne anche una minima frazione, occorre liberare il pensiero da tutte le sue limitazioni. Come i prigionieri della caverna, noi assistiamo allo spettacolo del mondo: con i nostri sensi vediamo vivere gli altri e, mentalmente, osserviamo la nostra vita interiore. Con tutte le informazioni così raccolte - che sono solo apparenze, immagini sempre mutevoli - ci mettiamo a giudicare gli altri e crediamo di conoscerci. L'oracolo di Delfi ha detto: "Uomo conosci te stesso e conoscerai l'Universo e gli Dei". L'enigma del-

INTELLIGENZA

PENSIERO

OPINIONI s Un iniziato dell'antica Grecia, Platone, nel famoso mito della Caverna, affermava che la Verità è nascosta sotto apparenze ingannevoli. "Gli uomini sono paragonati a dei prigionieri incatenati in una caverna, con il volto girato verso una parete animata da uno spettacolo di ombre cinesi proiettate (all'insaputa dei prigionieri) da personaggi che sfilano davanti a un fuoco, all'entrata dei sotterranei.

IDEE

GEOMETRIA, MATEMATICA

SCIENZA

La realtà scientifica è più facile a credersi della realtà esoterica [Probabilmente] resterebbe imbarazzato, e riterrebbe le cose che vedeva prima più vere di quelle indicategli ora. .. E se quegli lo costringesse a guardare alla luce stessa, .. gli farebbero male gli occhi, e .. fuggirebbe tornando a rivolgersi a quegli oggetti che può scorgere, [ritenendoli] davvero più chiari di quelli mostratigli. Molti non resistono alla tensione generata dal sapere di non sapere, e si aggrappano a ciò che già sanno, preferendo rituffarsi nell'illusione delle vecchie "verità" (pur avendo già scoperto che sono menzogne) piuttosto che sopravvivere a quel deserto fatto solo di incertezze "tornando a rivolgersi a quegli oggetti che può scorgere, [ritenendoli] davvero più chiari di quelli mostratigli". Platone ("La Repubblica", Libro VII, §514-517)

l'Oracolo di Delfi si chiarisce solo comprendendo l'unità del microcosmo e del macrocosmo come pure la loro divisione triplice, fisica, psichica e spirituale. La vera conoscenza di se stesso, che sbocca nella conoscenza del Grande Universo, implica la comunione cosciente dell'essere con la sua radice spirituale, il Sé Universale. È un esperienza diretta. A questo proposito M.me Blavatsky ha scritto: "La conoscenza di se stesso non può essere raggiunta attraverso ciò che gli uomini chiamano 'l'analisi di se stesso'. Non ci si può arrivare né con il ragionamento né attraverso qualche processo celebrale; poiché è il risveglio della Coscienza della Natura Divina dell'uomo." L'analisi psicologica verte su degli stati di coscienza (veglia, sogni, visioni) e sui loro contenuti in immagini: è un approccio ai fenomeni, alle apparenze, da cui si traggono delle conclusioni verosimili sul funzionamento dello psichismo: i prigionieri della caverna, analizzano il loro spettacolo quotidiano, arrivano ad indovinare la sua genesi (la sfilata dei personaggi all'entrata del sotterraneo) ma essi non escono liberamente dalla caverna del loro psichismo, anche se scoprono le grandi costanti dei suoi meccanismi e riconoscono i miti e i simboli che modellano un gran numero di sogni e di altre produzioni di questo psichismo. Ogni disciplina spirituale implica questo procedimento: scoprire i processi, le potenzialità e le limitazioni della personalità, liberarsene e addossarsi la propria responsabilità. ma questo non è che una prima tappa. Fuori dalla caverna brilla il sole spirituale del Sé di tutte le creature: la meditazione descritta nella Baghavad Gita (capitoli Vi, Vii) che permette questa elevazione di coscienza, fino a così alti livelli spirituali, non ha nulla a che vedere con un'analisi. i metodi scientifici dello studio del corpo e del comportamento analizzano anch'essi dei fenomeni esterni limitati delle ombre cinesi e non rivelano niente di conclusivo sul Sé Universale né sull'Anima immortale dell'uomo. Chiusi nella loro caverna, i prigionieri interpretano quello che percepiscono, in un mondo a due dimensioni: quella della parete dove si muovono le ombre cinesi. Anche se un Saggio parlasse loro di altri spettacoli più grandiosi, essi li ridurrebbero a questo quadro senza rilievo. È così che, il più delle volte, gli uomini non possono pensare alle realtà metafisiche se non in termini di esperienza terrestre, limitata e senza aperture.


14 « Cultura

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Aprile 2010

Toto’, artista e uomo libero

Virgilio Gaito sostiene in una lettera all’ex Sindaco di Napoli Antonio Bassolino che Toto'"fu iniziato alla massoneria nel '44. Fu inoltre fondatore della loggia Ars et Labor: una testimonianza nella poesia "'A livella". La figlia di Toto', Liliana, commenta: "Non lo ricordo, non lo nego pero' non mi risulta"

« La Simbologia nascosta

bile e che riuniva vari attori di cinema e teatro… il principe Antonio de Curtis, un Fratello che avrebbe potuto senza difficoltà acquisire il 33° del Rito Scozzese, che avrebbe potuto arrivare cioè a far parte delle alte sfere della gerarchia massonica, nel Supremo Consiglio per la gestione del Rito, si fermò al 30° grado… nel 1998, anniversario dei cento anni della nascita di Totò (15 Febbraio 1898) l’invito dell’allora Gran maestro del Grande Oriente d’italia, Virgilio Gaito al Sindaco di napoli, Antonio Bassolino, perché neldi a. Mangone l’occasione si ricordasse non solo l’attore ma s Il 21 aprile 1967 la Loggia Fulgor anche il Fratello, suscitò sconcerto e scaArtis annunciava dalle pagine del tenato repliche indignate: come immagi"Tempo" di Roma la scomparsa di Sua narsi Totò con indosso il grembiulino, a Altezza imperiale Antonio Porfirogenito compiere rituali sotto l’egida di squadra della stirpe dei Focas Angelo Flavio e compasso! (cfr. "La Repubblica", 15 Ducas Comneno Bisanzio, principe di febbraio 1998). Luciano De Crescenzo Cilicia, di macedonia, di Dardania, di gridò allo scandalo. Renzo Arbore, inTessaglia, del Ponto, di moldava, di illi- vece, giustamente replicò:"Credo che ria, del Peloponneso, duca di Cipro e di Totò avesse molto forte il sentimento Epiro, conte e duca di Drivasto e Du- della solidarietà ed era in questo senso razzo, in arte Totò. Difficile riuscire a ri- massone. Totò aveva queste due percorrere le tappe dell’iniziazione di anime. Una voleva elevarsi, affranTotò alla massoneria, certo è che i docu- carsi dal personaggio. Potrebbe aver menti attestano la presenza di Antonio de visto questa strada, entrare a far parte Curtis a metà del 1945 come Fratello di di un club di persone rette e giuste, un 18° in una Loggia napoletana detta Ful- modo, appunto, di esprimere la sua gor e, qualche mese dopo, in ottobre, voglia di andare incontro al proscompare come maestro Venerabile 30° simo". Sulla carriera di Totò, sappiamo nella Fulgor Artis di Roma, all’Obbe- tutto, tutte le curiosità e tutti gli aneddoti, dienza della Federazione massonica ma la presenza di Totò in massoneria è Uni-versale del Rito Scozzese Antico ed stato un "segreto", nessuno fino ad ora Accettato… in taluni casi (come per ne aveva mai parlato pubblicamente. esempio ricorda Giordano Gamberini) si Evidentemente il principe de Curtis parla di un’Officina promossa e fondata aveva pienamente aderito ai giuramenti dal principe come Ars et Labor, ma non degli antichi rituali, per i quali la massoè possibile stabilire se essa fosse altra neria è essa stessa il "segreto": "V’è Loggia o se si fuse o confuse con la Ful- qualche cosa di comune fra voi e me?" gor Artis. La sua affiliazione viene — recitano — "Sì, Venerabile maestro", fatta risalire al 1944, nella Loggia Pa- "E che cosa è, fratello mio?", "Un selingenesi. ma quelli, dopo le furie fasci- greto", "E quale è?", "La massoneria". E ste e la clandestinità, erano anni di l’ingresso ai segreti dei massoni è nascogrande confusione, e le Officine avevano sto, come si apprende da altro rituale, ripreso i lavori in modo libero e sponta- "nel cuore, in cui sono racchiusi tutti i neo, prima dei riconoscimenti formali. segreti dell’Ordine". il secondo dopoComunque, in breve tempo egli fondò a guerra segna, con l’adesione alla massoRoma una Loggia dal significativo nome neria, una svolta nella vita di Antonio. il Fulgor Artis, di cui probabilmente rico- giornalista Alessandro Ferraù, che prì sempre la carica di maestro Venera- scrisse una biografia di Totò già nel

1941, ha voluto sottilmente o ingenuamente segnare questo passaggio attraverso una piccola ma significativa dedica. nel 1941 Totò gli regalò una foto e nel 1967 un volume di ‘A livella entrambe con la stessa dedica ma nella seconda «aveva inserito al posto di ‘carissimo Direttore’, la frase ‘al mio carissimo e fraterno amico’». Tutto gira, dunque, attorno a quella poesia, origine e fulcro della sua iniziazione, i cui primi versi sono apparsi nel 1953, in appendice al libro Siamo uomini o caporali? Un inno alla livella (dal lat. libella, bilancia), all’orizzontalità perfetta, alla Grande Eguagliatrice. il poeta ci racconta in versi di essere stato testimone, il giorno dei morti, al cimitero, di un fatto curioso; il fantasma di un marchese e quello di un netturbino si incontrano dove sono sepolte le loro salme, l’una accanto all’altra. il marchese, irritato dalla vicinanza della spoglia e sporca tomba dell’altro, lo aggredisce: "come avete osato di farvi seppellir, per mia vergogna, accanto a me che sono blasonato?! [ ... ] Ancor oltre sopportar non posso la vostra vicinanza puzzolente". il netturbino, dopo averlo ascoltato, si spazientisce: "ma chi te cride d’essere... nu ddio? Ccà dinto, ‘o vvuò capì, ca simmo eguale? muorto si’ tu e muorto so’ pur’io; ognuno comme a ‘n’ato è tale e qquale". i due protagonisti si presentano con caratteristiche umane e terrene: il nobile è vestito col cilindro e un gran pastrano, è marchese, signore di Rovigo e di Belluno, porta solo appellativi ma non possiede un nome e parla correttamente; lo "scupatore" è tutto sporco e misero, si chiama Gennaro Esposito e parla in dialetto napoletano. immancabilmente presenti le due anime di Antonio de Curtis, il principe e il povero, il blasonato e il figlio di n.n. La morte che qui viene celebrata, non è la nemica, non rappresenta la fine, non è drammatica. Per i Fratelli la morte si lega alla simbologia della terra. È un rito di passaggio: rivelazione e introdu-zione. Putrescat ut resurgat: tutte le iniziazioni attraversano una fase di morte prima di spalancare le porte ad una vita nuova. La morte libera le forze ascensionali dello spirito, è la condizione per accedere ad una vita superiore. il messaggio è affidato a Gennaro, lo scopa-tore: "nuje simmo serie... appartenimmo â morte!". La Morte è, del resto, il campo neutro, dove non esistono distinzioni né per bontà o cattiveria, né per nobiltà o povertà, né di gerarchia e potere: «’A morte ‘o ssaje ched’è? ... è una livella».

La Livella è parte di un universo di simboli per iniziati Che cosa rappresenta questo tipico strumento muratorio? E’ uno strumento passivo, munito di capacità di impiego orizzontale e verticale, più completo quindi della perpendicolare. Esso riporta all'uguaglianza sociale, base del diritto naturale, l'equità nella valutazione degli uomini, delle cose e degli eventi, che debbono essere considerati e meditati nella loro

sostanza e mai secondo le loro forme ed apparenze. La Livella insegna che la conoscenza dev'essere rapportata al piano terrestre, il cui livello è unico, che interessa direttamente l'uomo, e rappresenta il corretto impiego delle conoscenze acquisite. Quando l'Apprendista viene elevato a Compagno d'Arte si dice che passa dalla Perpendicolare alla L. il che

significa che egli, dopo aver approfondito gli elementi della conoscenza, diventa capace di considerarli nelle loro relazioni con l'universo. Tali relazioni sono suggerite dal triangolo, che è parte integrante della L., nella particolare versione nota come Archipendolo. La livella si lega all’iniziazione, all’inizio del percorso muratorio, esprime la crescita del massone.

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RealTà lavoRaTIva SIMbolIca

francesco cimino: ricerca e sviluppo nell’arte dentale

www.offIcInadelSoRRISo.coM

Francesco Cimino nasce a Corigliano Calabro il 1962. Si diploma il 1981 in odontotecnica presso l'Istituto Professionale per l'Industria e l'Artigianato "Casanova" di Napoli. Durante gli anni scolastici frequenta un laboratorio odontotecnico del capoluogo partenopeo, inizia così il cammino iniziatico verso l'apprendimento dell'arte. Dal 1983 al 2005 inizia a dedicarsi alla crescita del laboratorio. Nel 1987 conosce e rimane colpito, per la sua maestria, da Giuseppe Zuppardi. Nasce e si fortifica così la voglia di crescere e di immergersi in questo fantastico mondo artistico dell'odontotecnica. Partecipa a numerosi corsi con maestri dell'odontotecnica pura. Fa parte del "Gruppo Violi Oral Design da cui apprende le conoscenze della "ceramica creation". Grazie al maestro Giuseppe Zuppardi partecipa a due corsi con il grande Willi Geller, un'altra esperienza altamente emozionante e costruttiva. F.Cimino: "questi sono per me maestri che hanno innalzato le colonne dell'odontotecnica, dando una svolta allo stato dell'arte dentale, hanno fatto crescere dentro di noi la passione, la volontà di migliorarsi giorno per giorno per rendere i nostri manufatti più vicini al naturale." Nel 2005 riapre una nuova sede e crea "Odontocenter - Officina Del Sorriso”, un laboratorio odontotecnico finalizzato alla ricerca e allo sviluppo dell'arte dentale. ll laboratorio pone i suoi obiettivi verso una costante e continua evoluzione nella ricerca di ricostruire o di sostituire i denti persi o ammalati. Il continuo aggiornamento, l’utilizzo di tecniche all’avanguardia, e, l’inserimento di materiali innovativi e sicuri per la salute del paziente garantisce al dentista una sicurezza ed una garanzia crescente. Tutto il team lavora per dare il meglio di se stesso, utilizzando i vari protocolli, fonda i propri obiettivi verso la ricerca di una precisione migliorabile sempre di più. Cercare al meglio di copiare ciò che è naturale: tutto questo è l’impegno che si assume la nostra officina. Levigando e smussando tutte le spigolature del nostro essere artistico, possiamo diventare pietre cubiche e nella nostra precisione, costruire le nostre colonne per posare sopra il nostro tempio dell’arte e della maestria. Programmate il vostro lavoro, lavorate il vostro programma.


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don Muzio Montalti (1894-1972) Don Muzio Montalti nacque a Rossano il 18 Febbraio 1894 da Dome nico Montalti e Vittoria De Marco in una famiglia di nobile casato e profonda religiosità. Da laico gli furono conferite le onorificenze di “Croce al Merito di Guerra” e “Cavaliere dell’Ordine di Vittorio Veneto”. L’Arcivescovo Scotti lo consacrò sacerdote il 19 Dicembre del 1925. Don Muzio fu sopratutto una figura popolare di sacerdote sempre per la gente e tra la gente, era “tutto” per la “sua” Cattedrale di Rossano che “fu il cuore della sua vita e la vita del suo cuore”. Quante persone ricorrevano solo a Lui per confessarsi! Fu prefetto di disciplina in Seminario, Canonico del Capitolo nel 1928, Parroco della S.S.Trinità nel 1952. Quindi, con Bolla Pontificia, fu nominato Tesoriere della Cattedrale nel 1955. L’11 Agosto del 1960 fu nominato, dal Papa Giovanni XXIII, Cameriere Segreto Soprannumerario.

Il Comandante Michele D’Amato

I comandanti della Polizia Municipale Dal 16 Marzo 1917 al 01 Settembre 1931 il Comandante delle Guardie Municipali e Campestri fu Michele D’Amato al quale l’attuale Sindaco di Rossano ha rivolto le seguenti parole in data 10/02/2007: “...si evince l’elevato valore del personaggio dall’equilibrio, competenza, imparzialità, capacità di collaborazione e rispetto delle differenti prerogative istituzionali”. Dal 16 Luglio 1932 al 20 Luglio 1969 fu Comandante della Polizia Minicipale di Rossano Giuseppe De Luca. Dal 1° Marzo 1970 al 30 Giugno 2003 comandò il Corpo di Polizia Mario Zumpano. Ad oggi i “facenti funzione” sono stati Pirillo e Calabrò. I Vigili festeggiano S.Sebastiano come loro protettore.

Sale antiche per incontri culturali di alto livello

PeRSonaggI SToRIcI

www.notiziecs.it ∆ Aprile 2010

Il Palazzo Montalti - Mangone apre le sue sale a convegni, mostre e al Museo Storico L’antico Palazzo di famiglia Mangone-Montalti, che diede i natali allo scienziato prof. Annibale Montalti e a Don Muzio Montalti, verrà adibito a sede della “Fondazione Montalti” per ospitare importanti eventi, storici, culturali e artistici nella Città di Rossano. Le preziose sale - ricordiamo il “Salone Regio”, con il tetto più alto tra tutti i palazzi rossanesi - ospiteranno infatti incontri culturali, convegni e mostre. L’antico Palazzo, inoltre, verrà destinato stabilmente al

“Museo della Memoria storica e della Stampa” dove troveranno posto documenti inediti sulla storia e sulle tradizioni dell’arte tipografica e antichi oggetti d’epoca. Le Associazioni e tutti coloro che volessero organizzare incontri culturali o eventi presso il Palazzo Montalti-Mangone possono contattare direttamente i responsabili al telefono e fax. 0983.520498 o inviare una email al seguente indirizzo: palazzomontalti@libero.it

Una poesia profetica per l’uomo di oggi il quale ha perso il senso della vita sempre più frenetica

Spunti di riflessione... la poesia “SE” di Rudyard Kipling

Se riesci a non perdere la testa, quando tutti intorno a te la perdono, e te ne fanno una colpa; Se riesci a non dubitare di te stesso, quando tutti ne dubitano, ma anche a tener conto dei loro dubbi; Se sai attendere, e non ti stanchi di attendere; Se sai non ricambiare menzogna con menzogna, odio con odio, e tuttavia riesci a non sembrare troppo buono, e a evitare di far discorsi troppo saggi; Se sai sognare, senza fare dei sogni il tuo padrone; Se sai pensare, senza fare dei pensieri il tuo fine; Se sai trattare nello stesso modo quei due impostori, Trionfo e Disastro quando ti capitano innanzi; Se sai resistere a udire la verità che hai detto, travisata dai furfanti per ingannare gli sciocchi; Se sai piegarti a ricostruire, con arnesi ormai logori, le cose a cui hai dato la vita, ormai infrante; Se di tutto ciò che hai vinto sai fare un solo mucchio e giocarle, a testa o croce, un'altra volta, E perdere, e ricominciare dall’inizio senza dire una parola di sconfitta; Se sai forzare cuore, tendini e nervi a servire al tuo scopo scopo, quando in te null’altro esiste, tranne la tua Volontà che dice “tieni duro”; Se sai parlare alle folle senza sentirti Re, o intrattenerti con i Re parlando francamente; Se né amici né nemici riescono a ferirti, Pur tutti contando per te, ma nessuno mai troppo; Se riesci ad occupare il tempo inesorabile Dando valore a ogni istante della vita, Tuo è il mondo, e tutto ciò che è in esso, E, ancor di più, sei Uomo, figlio mio!

Cultura « 15 PeRSonaggI SToRIcI

calendario della città di Rossano 2010: una sintesi storica di alfredo Mangone luigi Minnicelli (1827-1903)

Luigi Minnicelli nacque a Rossano il 13 Agosto del 1827 da Gennaro e Maria Pirillo. Il Ministro della Guerra, con proprio decreto, nominò questo illustre rossanese sottotenente di fanteria per essersi distinto nella spedizione dei Mille e nella lotta al brigantaggio. Il 5 Maggio del 1860 partecipò con Garibaldi alla spedizione dei Mille, celebre episodio del periodo risorgimentale italiano, partendo dalla spiaggia di Quarto (oggi Quarto dei Mille, a Genova) e sbarcando in Sicilia occidentale. Conquistandando l'intero Regno delle due Sicilie, patrimonio della casa reale dei Borbone, ricevette dal Senato di Palermo una medaglia commemorativa su cui è scritto "ai prodi cui fu duce Garibaldi". Infine, venne fornita dal Ministero della Guerra, la lista con le 1090 persone che parteciparono all’impresa e pubblicata nel 1864 dal Giornale Militare come risultato di un'inchiesta istituita dal Comitato Militare di Stato. Questo comitato fu creato per determinare quanti e quali furono i reali partecipanti a quella storica spedizione e come avvenne lo sbarco l'11 Maggio 1860 a Marsala. Periodico di politica, cronaca e società di proprietà della Casa Editrice Alfredo Mangone www.notiziecs.it Supplemento a Viaggi nel Mediterraneo R.Per.04/03 - 2147/03 Direttore Editoriale Alfredo Mangone alfredomangone@me.com Redazione Centrale di Rossano Viale S.Angelo 87068 Rossano Calabro (Cs) email:info@notiziecs.it Ideazione grafica e impaginazione Mangone - Rossano Stampa A.R.S.M. Distribuzione AGSExpress



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